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Opinioni a confronto

Crisi di governo: spettacolo indecente... intenzione di formare un lui sarà una vittoria di Pirro, no il movimento come l’unico dare alle elezioni. Perché tutsuo partito, che avrebbe pe- perché da oggi si è bruciato partner possibile per un’alle- ti hanno qualcosa da perdere, scato nello suo stesso bacino anche l’ultimo brandello di re- anza anti Salvini-Meloni. Ma come partiti e come posizioni elettorale, ha pensato bene di putazione che aveva: perché, contestualmente Zingaretti si personali all’interno del parbuttarlo giù, togliere lui dal da persona inaffidabile che è, vede stritolato nella necessità lamento. palcoscenico, relegarlo in un da oggi nessuno gli darà più di sostenere Conte come primo E questi signori hanno la angolo, e riprendersi i tito- credito. ministro, in quanto unico pun- sfrontatezza di dirsi al servizio li dei giornali, occupare i talk Ma anche gli altri attori non to di convergenza con i 5S ed dei cittadini, che hanno a cuo- ciglio, abbracciare la posizio- che abbiamo. Ma non diamo show (ma perché non si torna scherzano. I 5S puntavano su allo stesso tempo è alleato con re i loro interessi!? Se è vero ne opposta. loro tutta la colpa, non sollea Tribuna Politica!?). Conte, perché è l’unico punto il nemico Renzi nel cercare di che per poter orientare i desti- Tutti gli attori, da sempre, in viamoci dalla responsabiliE non è un problema di pol- di equilibrio al loro interno. depotenziare lo stesso Conte, ni di una nazione, per realiz- continuazione, hanno dato tà. Questa è la classe politica trone? E’ vero è un problema Stanno rimandando la presa nel tentativo di scongiurare la zare un progetto politico e so- una tale rappresentazione di che ci meritiamo: in una dedi potere. Non ci sono veti da d’atto della loro balcanizza- nascita di un suo partito per- ciale occorre avere le leve del se stessi. Movimento 5S e Ren- mocrazia la classe politica è parte di nessuno? Bugie. Ren- zione e la decisione della scis- sonale che toglierebbe voti del potere in mano, non è altret- zi in testa. il prodotto della propria base. zi non vuole Conte e, appren- sione, non in due ma probabil- centro al PD. tanto accettabile che il fine sia Ma i valori come stella polare Siamo noi che li abbiamo sceldo ora dalla dichiarazione che mente in più compagini. Su una cosa sono tutti d’accor- subordinato al mezzo. Cerca- in capo ad un progetto politico ti. ha appena fatto il presidente Il PD e LeU, senza anima né do, partiti di maggioranza e di re il potere per il potere stes- esistono, sì o no!? La coerenza Guardiamoli bene in faccia Mattarella, che avrà soddisfa- nerbo stanno cercando di esor- opposizione, tranne la Meloni so ed essere disposto a sposare conta ancora qualcosa!? e ci saremmo specchiati allo zione, perché si andrà verso cizzare lo scompaginamento (che pensa di scavalcare il suo ora una posizione o un’idea e, Questa è la classe politica specchio!“ un “governo tecnico”. Ma per dei 5S, perché ad oggi vedo- “camerata” Salvini): non an- un attimo dopo, il batter di un

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Borgo San Lorenzo Si costituisce il Comitato di Italia Viva ed è subito polemica

Venerdì 29 gennaio si è costituito il Comitato borghigiano di Italia Viva. E’ stata nominata coordinatrice la giovanissima Arianna Raffaelli alla sua prima esperienza politica e Cesare Landi tesoriere. “Ecco finalmente il primo mattoncino posato per Italia Viva Borgo San Lorenzo, – scrive Arianna – non è stato semplice, abbiamo dovuto imparare ad utilizzare nuovi mezzi per comunicare, abbiamo dovuto imparare a farci forza e starci vicino attraverso lo schermo di un PC, ma adesso siamo pronti a metterci a disposizione di quel 6,71% di voti, che equivalgano a circa 600 persone che a settembre hanno deciso di dare fiducia ad un partito giovane, ma che portava avanti un programma concreto”. Ma sui social la giovane portavoce e gli altri componenti il Comitato sono stati subito presi di mira con insulti anche personali ben al di là della critica e dalla dissociazione dalle mosse politiche dei renziani. Una polemica condannata anche dal Sindaco di Borgo Omoboni che ha scritto: “Chi ha voglia di impegnarsi in politica oggi, dove chi fa politica e amministra rischia in prima persona (vedi in ultimo quanto è successo alla Sindaco Appendino), dovrebbe ricevere apprezzamento e incoraggiamento, anche se fa parte di uno schieramento diverso, non rancore e offese. Soprattutto se giovane. Soprattutto se donna”. E il coordinatore di Forza italia Galeotti ha rincarato la dose “L’impegno politico è sempre rispettabile, specialmente a questi livelli. Con le vostre derisioni riuscite solo a mostrare che il problema siete VOI, non la Politica. Questi ragazzi (che non conosco) hanno perlomeno il coraggio di metterci la faccia e di dedicare GRATIS del tempo alla collettività. Sarà un piacere dibattere con voi sulle soluzioni ai temi che riguardano la collettività. Collettività che comprende sin troppe bocche larghe, purtroppo”.

Segue dalla prima - Borgo San Lorenzo Il commento del Sindaco al video di “Striscia la notizia”

...battute con i passanti, e si confeziona un servizio sulle piste ciclabili del nostro comune. – scrive il Sindaco Omoboni dopo aver visto il video di “Striscia la notizia” - Nessuna notizia sul fatto che fino a 4 anni fa non esisteva nessun tratto di ciclabile, né quanto abbiamo investito, riqualificando intere vie e piazze: perché siamo tutti per la mobilità sostenibile, ma solo sulla carta. In questo periodo avremmo festeggiato Carnevale: al posto dei coriandoli qualcuno si diverte a lanciare spazzatura sul nostro paese; mi chiedo se chi è contento di questo s’interessi veramente alla propria comunità. Tra un anno inviterò personalmente Striscia la notizia, perché avremo realizzato altri 6 km di ciclabili, 8 se (come pare) arriveranno altri finanziamenti. Noi intanto lavoriamo. Per Borgo”.

Vaglia con il Mugello o con Firenze?

Il Sindaco di Vaglia Borchi sta istruendo una “pratica” importante per il Comune di Vaglia a cavallo tra l’area fiorentina e quella mugellana e da anni incerto a quale dei due territori aderire formalmente. Il Sindaco Borchi sta istruendo una “pratica” importante per il Comune di Vaglia a ca-

vallo tra l’area fiorentina e quella mugellana e da anni incerto a quale dei due territori aderire formalmente. C’è già stato un referendum dall’esito incerto e ora il Sindaco sta nuovamente cercando di arrivare a una decisione il più possibile condivisa “Personalmente, accompagnato di volta in volta da un assessore o consigliere, – scrive Borchi – sto svolgendo un’esplorazione con i sindaci e gli amministratori del circondario per acquisire gli orientamenti e le prospettive di ognuno riguardo ai futuri assetti. Se si prevedono nuovi apparentamenti tra comuni e/o modifiche degli attuali (associazioni di servizi, unioni, fusioni). Ho già avuto scambi di opinioni e valutazioni con il presidente dell’Unione del Mugello, con Sesto, Bagno a Ripoli, Calenzano. Nei prossimi giorni sarà la volta di ScarperiaSan Piero, Fiesole, Barberino e via e via. Naturalmente anche con la Regione Toscana, il Comune di Firenze nella doppia veste anche di sindaco metropolitano. Una volta configurato il quadro delle attese e delle disponibilità, questo andrà a far parte del documento che porteremo alla discussione dei cittadini, perché, come già anticipato, tra un anno circa proporremo un referendum sulla scelta, che dovrà, nei limiti umani, essere definitiva se vogliamo stare sul fronte del Mugello o della Piana di Firenze. Da qui discenderà anche la scelta su quale versante cercheremo apparentamenti”.

Dalla prima - Barberino Ritrovato lunedì il corpo del giovane taglialegna scomparso

E’ stato ritrovato morto l’uomo disperso a Montecarelli. L’impegno dei volontari e dei giovani di S. Gavino Adimari La scomparsa del giovane taglialegna di origini rumene si è conclusa nella giornata di lunedì con il ritrovamento del corpo senza vita del giovane. La ricerca, che si è protratta per oltre cinque giorni, ha visto l’impegno di oltre cento volontari della Protezione Civile, la Misericordia di Empoli, l’ Humanitas di Scandicci, la VAB di Calenzano, la Croce Rossa Italiana con i cani da ricerca, il gruppo ARES, il soccorso alpino della Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco di Borgo San Lorenzo, il Comando Mobile U.C.L. dei Vigili del Fuoco di Firenze, gruppo cinofili e personale addetto alla topografia applicata al soccorso T.A.S. dei Vigili del Fuoco di Firenze, personale addetto ai sistemi aeromobili a pilotaggio remoto S.A.P.R. (droni) e un elicottero del 115, il gruppo cinofilo dei Carabinieri di Bologna con i cani molecolari, i Carabinieri di Barberino e non solo. Le persone impegnate necessitavano di un supporto logistico dove poter organizzare ricovero e riposo per i volontari bagnati ed infreddoliti, e qui la provvidenza, nelle vesti del parroco di Barberino di Mugello che ha messo in contatto il coordinatore della Protezione Civile con il Centro Turistico Giovanile e li ha fatti approdare alla Pieve di San Gavino L’associazione CTG ha prontamente messo a disposizione gratuitamente la struttura di accoglienza che gestisce, posta all’interno della Canonica di San Gavino Adimari , composta di ampi spazi per la socializzazione e l’incontro sia al chiuso che all’aperto, principalmente per renderla fruibile a gruppi parrocchiali e scout per campi formativi e soggiorni. Il CTG è un’ Associazione di Volontariato di Promozione Sociale a carattere nazionale che si occupa di formazione, promozione sociale e tempo libero ed ha accolto e rinfrancato, grazie al proprio volontariato, le centinaia di persone impegnate nella ricerca. Questa vicenda, pur nel suo triste epilogo, ha fatto si che si creassero quelle sinergie fondamentali nei momenti di emergenza, indispensabili al coordinamento delle azioni sul territorio in caso di effettiva necessità, ha fatto rinsaldare i legami con le associazioni locali e l’amministrazione comunale e rendere evidente come San Gavino sia e possa essere un luogo d’incontro per la comunità. Da tempo il gruppo Terza Punta è impegnato nel recupero della canonica di San Gavino Adimari, uno dei prossimi progetti sarà la realizzazione di un punto d’incontro cittadino con la creazione di un circolo polivalente per far ritornare a vivere la Pieve di San Gavino e restituire alla comunità un senso di appartenenza e identità.

Palazzuolo Finiscono i lavori sulla Casolana Riolese

Il consigliere della Città Metropolitana di Firenze, delegato alla viabilità per il Mugello, Tommaso Triberti, ha svolto e un sopralluogo per verificare l’andamento dei lavori sulla Sp 306 Casolana nel comune di Palazzuolo sul Senio. Nei giorni scorsi sopralluogo del delegato metropolitano Triberti con gli amministratori del Comune. Il consigliere della Città Metropolitana di Firenze delegato alla viabilità per il Mugello, Tommaso Triberti, ha svolto un sopralluogo per verificare l’andamento dei lavori sulla Sp 306 Casolana nel comune di Palazzuolo sul Senio. Il delegato, accompagnato dal responsabile tecnico della zona, Alessio Landi, e con la presenza degli amministratori del comune di Palazzuolo, Iacopo Menghetti (vicesindaco) e Giuseppe Marchi (Lavori Pubblici), hanno visitato il cantiere in fase di ultimazione. L’intervento, finanziato dalla Regione Toscana, con una somma di 800 mila euro, consente il ripristino della sede stradale interessata da una frana al km 35+300. Si tratta di un movimento franoso, presente da molti anni, che ha interessato la corsia di valle della strada impedendone l’utilizzo e creando di fatto un senso unico alternato di marcia. L’area, nel corso del tempo, è stata costantemente monitorata dal personale della Città Metropolitana. I lavori, iniziati nel mese di settembre, sono ormai prossimi alla conclusione. Entro la settimana dovrebbero essere montate le barriere e nella settimana prossima l’intervento si concluderà con il rifacimento del manto di asfalto. “Dopo molti anni Palazzuolo eliminerà quei due semafori che facevano da ingresso al paese – commenta Triberti –Continuiamo a lavorare con impegno per la sicurezza dei territori montani. Le esigenze sono molte essendo territori più fragili ma continuando a lavorare insieme, con l’impegno di tutte le Istituzioni, cercheremo di dare le risposte che di cui i territori hanno bisogno“.

Unione comuni Mugello Gestore di Tartufaia e Pascoli Cercasi

L’Unione Montana dei Comuni del Mugello vuole affidare in concessione la tartufaia naturale all’interno del complesso forestale “La Calvana”, nel comune di Barberino, e dei terreni per pascolo in località Valdiccioli nel complesso forestale “Giogo-Casaglia” nel comune di Borgo San Lorenzo, tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’area nel complesso forestale “La Calvana”, estesa circa 2 ettari, è vocata alla produzione di tartufo scorzone e uncinato, ed è riconosciuta come area tartufigena dall’Unione dei Comuni nel contesto del documento “Gli ambienti tartufigeni del Mugello” (2005) che è stato assunto dal Regolamento Urbanistico del Comune di Barberino di Mugello. Le domande di partecipazione devono pervenire entro e non oltre il giorno 19 febbraio alle ore 12 nelle modalità indicate nell’avviso pubblicato sul sito dell’Unione www.uc-mugello. fi.it . I terreni in località Valdiccioli, estesi per circa 40 ettari, sono costituiti da pascoli, in parte invasi da arbusti, e da boschi avviati all’alto fusto, con la presenza di specie foraggere di buon valore pastorale. Nell’area inoltre sono presenti due punti di abbeverata fissi e una strada forestale che permette abbastanza agevolmente gli spostamenti. Le domande di partecipazione devono pervenire entro e non oltre il giorno 25 febbraio alle ore 12 nelle modalità indicate nell’avviso pubblicato sul sito dell’Unione www.uc-mugello.fi.it .

Rufina Marciapiedi in via Piave: lunedì partono i lavori

Lunedì prossimo partiranno a Rufina in via Piave i lavori per il rifacimento dei marciapiedi. Si interverrà dalle 8,45 alle 17 per agevolare gli automobilisti negli orari di maggiore affluenza. Sono partiti lunedì scorso i lavori di rifacimento dei marciapiedi in via Piave nel capoluogo. Un intervento molto atteso che di sicuro creerà qualche disagio alla viabilità. Per questo motivo l’amministrazione comunale ha deciso di far svolgere i lavori tra le 8,45 e le 17 per agevolare tutti coloro che si muovono per lavoro o necessità nelle ore di punta. Ricordiamo che il rifacimento dei marciapiedi riguarda un tratto lungo 150 metri su entrambi i lati della carreggiata della ss67 in via Piave, comprese le intersezioni con via Fabbri e via Battisti. Il costo complessivo dei lavori, affidati ad una ditta specializzata, è di 70.000 euro. L’intervento permetterà di mettere in sicurezza il passaggio dei pedoni in una zona ad alta intensità di traffico. L’amministrazione comunale chiede ‘pazienza’ per i disagi che potranno verificarsi. Durante i lavori il traffico viene regolato da impianto semaforico.

Marradi Profanata e derubata la Croce di Monte Beccugiano

Due notti fa è stata tagliata e portata via la Croce di Monte Beccugiano. Si tratta di un monumento a cui i marradesi, e in particolare gli abitanti della Valle Acerreta, sono particolarmente affezionati. Lo denunciano i consiglieri d’opposizione di Siamo Marradi. La croce è stata tagliata due notti fa e portata via. Si tratta di un monumento a cui i marradesi, e in particolare gli abitanti della Valle Acerreta, sono particolarmente affezionati. Fu eretta a ricordo del Giubileo nell’anno 2000 e recentemente restaurata da volontari della comunità locale. La comunità parrocchiale della Valle Acerreta ha espresso molto opportunamente dolore e sgomento per l’atto di intollerabile odio nei confronti della religione cristiana e del suo simbolo. Fino ad oggi manifestazioni così violente di offesa ai simboli del cristianesimo su cui affonda le sue radici la cultura occidentale ed europea avevano risparmiato il territorio del nostro comune. I consiglieri di Siamo Marradi condannano il gesto che rappresenta un pericoloso vulnus alla tolleranza ed alla convivenza civile dei marradesi tutti e chiedono al Sindaco, con una interrogazione, di esprimere pubblicamente la più ferma ed assoluta condanna per il gesto e di sollecitare le necessarie attività investigative per assicurare i colpevoli dell’insano gesto alla giustizia.

Marradi L’Amministrazione condanna l’atto vandalico a croce Beccugiano

L’amministrazione di Marradi esprime ferma condanna dopo l’atto vandalico alla croce del monte Beccugiano.

Alcuni cittadini si sono offerti per ripristinarla “Condanniamo con forza questo atto incivile e ignobile che offende tutti i cittadini marradesi, credenti e non credenti. Un oltraggio a un simbolo religioso e un danno arrecato a un’opera in legno che era stata restaurata di recente con l’impegno di tanti volontari. Marradi ripudia qualsiasi manifestazione di inciviltà e vandalismo“. Ferma condanna del sindaco di Marradi Tommaso Triberti nei confronti dell’atto vandalico compiuto da ignoti sulla croce monumentale di monte Beccugiano, che è sta-

Sfiorata la rissa sul treno Borgo Firenze

“La sera del 23 gennaio due, passeggeri di un treno regionale diretto da Firenze a Borgo San Lorenzo, hanno iniziato a litigare per motivi di poco conto all’interno della carrozza. Dagli spintoni si è passati ai pugni finché entrambi hanno cominciato a fronteggiarsi il primo brandendo un martelletto frangivetro (dispositivo di sicurezza presente nei treni, ndr) e l’altro una bottiglia di vetro che aveva nel proprio bagaglio. Solo il pronto intervento del capotreno e di alcuni passeggeri ha evitato che la lite degenerasse; tuttavia il treno ha dovuto fermarsi alla Stazione di Rufina per consentire sia l’intervento delle pattuglie dell’Arma che dei soccorritori, accumulando un’ora di ritardo”. E’ quanto riferisce Giannelli, esponente mugellano di Forza Italia. Giannelli sottolinea che questo è solo uno degli episodi di violenza avvenuti sui mezzi pubblici della nostra e della Toscana e che chiede più controlli, in particolare in alcune fasce orarie sui mezzi del tpl urbano ed extraurbano, a tutela sia dei lavoratori che dei passeggeri. “Sempre piu spesso – conclude Giannelli – i pendolari dei mezzi regionali lamentano la totale mancanza di controlli, di qualsiasi tipo, il che favorisce episodi di violenza.Riteniamo quindi imprecindibile che Prefetto ed istituzioni, assieme ai vari gestori dei mezzi di trasporto, adottino uno specifico piano per la sicurezza sui mezzi, perchè la sicurezza dei viaggiatori, e dei lavoratori, va garantita al massimo.

Valdisieve e Mugello Disservizi sulle ferrovie Dal PD interrogano la Giunta

Sui frequenti disservizi causati dai guasti sulle linee Faentina e ValdiSieve i consiglieri regionali Pd chiedono alla Giunta di attivarsi nei confronti di RFI affinché vengano risolti e si proceda, alla realizzazione degli interventi di ammodernamento. A che punto si trovi l’attuazione degli interventi previsti dal “Protocollo d’Intesa per l’adeguamento e la riqualificazione delle infrastrutture sulle linee ferroviarie Faentina e Valdisieve” del 2017 e quali siano gli indici riscontrati di puntualità e affidabilità delle linee. In base a questi dati come ci si intende attivare nei confronti di RFI affinché vengano risolti i frequenti disservizi causati dai guasti sulla linea e si proceda, rapidamente, alla realizzazione degli interventi di ammodernamento. È ciò che chiedono alla Giunta Cristiano Benucci e Massimiliano Pescini, consiglieri regionali Pd, con un’interrogazione. “Da alcune settimane l’amministrazione di Rufina ci ha segnalato ritardi e soppressioni dei treni che hanno recato non pochi disagi per l’utenza – spiegano i consiglieri dem – in buona parte dovuti alle caratteristiche delle linee non elettrificate e a semplice binario. Nello specifico proprio nelle prime settimane del 2021, si sono verificati alcuni episodi di cancellazioni di treni e ritardi, in particolare sulla linea ferroviaria in Valdisieve, provocati spesso proprio dal mancato funzionamento degli scambi o altre anomalie della rete. Sappiamo bene che con il protocollo del 2017 RFI si è impegnata a investire circa 47 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione delle linee ferroviarie e, ad oggi, risultano effettuati alcuni primi, interventi minori per il miglioramento dell’accessibilità in alcune stazioni e risulterebbe già predisposta la progettazione di gran parte degli interventi previsti ma non se ne conoscono ancora i tempi di realizzazione. Non una carenza da poco tenuto conto che il territorio della Valdisieve come quello del Mugello sono fortemente caratterizzati da un forte pendolarismo di lavoratori e studenti verso Firenze, crediamo dunque – proseguono Benucci e Pescini – che garantire per i cittadini di questi territori un trasporto ferroviario moderno, affidabile e regolare rappresenta una condizione essenziale per favorire un uso sempre maggiore del mezzo pubblico a discapito dell’automobile, con miglioramenti evidenti non solo sulla qualità della vita di pendolari e viaggiatori ma soprattutto alla sostenibilità ambientale dei territori e delle comunità. Con l’interrogazione quindi sollecitiamo un intervento della Giunta per avere dati e informazioni certe su una problematica decisamente sentita per la Valdisieve e il Mugello”. ta tagliata alla base. “Siamo stati avvertiti del fatto e ci siamo confrontati con i carabinieri e auspichiamo che si riesca a risalire al colpevole o i colpevoli – sottolinea il sindaco Triberti -. Ma in questo brutto episodio c’è anche un lato positivo, che ci rinfranca: subito io e l’assessore Fabio Gurioli siamo stati contattati da cittadini che si sono resi disponibili a ripristinare l’opera. E questo gesto altruistico – conclude – rappresenta la migliore risposta all’atto vandalico e tutto il senso di comunità“.

Borgo - Pontassieve Di prima mattina Trenitalia pasticcia; pendolari a piedi

Lo scorso mercoledì mattina la presenza di alcune persone lungo i binari a Firenze Santa Maria ha fatto sì che si accumulassero pesanti ritardi per alcuni importanti treni dei pendolari riguardanti varie tratte, in partenza dopo le 6,00 – fa sapere Giannelli politico e pendolare mugellano – Tra questi il regionale 18935. Bene, cosa succede a questo punto? Per ovviare a questo pesante ritardo Toscana bus avrebbe organizzato un bus sostitutivo da Pontassieve verso Borgo San Lorenzo con varie fermate intermedie. Peccato che a quanto ci viene segnalato da alcuni pendolari, confermato da quanto scritto su alcune chat di pendolari a mezzo social, a Rufina il bus non è stato annunciato, mentre il treno ad un certo punto è passato alle 7.30 cambiando binario e i passeggeri sono così rimasti tutti a piedi. Questo accade ai nostri pendolari il 3 febbraio del 2021. Giannelli aggiunge inoltre che la situazione è allucinante da diversi punti di vista. Alle 8 circa stamani sul regionale 18881 stazione di brisighella treno traboccante di gente. Il treno era composto da due vetture ma una non è stata aperta. Complimenti !!!

Barberino Taglio abusivo di 100 alberi Scoperto dalla Forestale

I Carabinieri Forestali di Borgo e di Barberino, in località “Poggio alla Mandria”, hanno constatato che una ditta della lucchesia aveva tagliato alberi oltre l’area autorizzata destinandoli alla vendita. I militari delle Stazioni CC Forestali di Borgo e Barberino hanno eseguito una serie di accertamenti in località “Poggio alla Mandria”, in Comune di Barberino, a seguito di una denuncia da parte dell’affittuaria di un terreno boscato circa l’avvenuto asportazione di piante senza il suo consenso. I Carabinieri forestali appuravano dunque che una ditta della lucchesia, esecutrice di lavori forestali, sulla base di regolari atti abilitativi, aveva in realtà sconfinato su particelle limitrofe, tagliando oltre l’area autorizzata e prelevando il legname per destinarlo alla vendita. Il Direttore dei lavori incaricato dalla ditta, che non ha potuto proseguire il suo incarico per ripetute quarantene fiduciarie legate al Covid-19, aveva tuttavia fatto ben presente fin dall’inizio i confini dell’area oggetto di taglio, illustrandoli ed individuandoli preliminarmente. Dai rilievi emergeva che risultavano tagliate cento piante, per la maggior parte abeti bianchi, violazione che ha fatto scaturire un verbale amministrativo per taglio in assenza di autorizzazione e la denuncia all’AG della ditta committente e della ditta esecutrice del taglio per furto aggravato. Inoltre erano state tagliate, nell’area autorizzata, una quarantina di piante che dovevano restare a dotazione del bosco (matricine). Per questo motivo sono state elevate altre sanzioni amministrative per più di 10.000 euro nel complesso, anche per l’assenza, per quanto riguarda un operaio forestale, del tesserino identificativo previsto dalla normativa regionale. Il titolare dell’impresa boschiva che ha venduto il legname ricavato dal taglio illegale è stato anche denunciato per aver commercializzato legno o prodotti da esso derivati ottenuti dal taglio boschivo effettuato senza autorizzazione.

Mugello Forza Italia. “Qualità e filiera corta nelle mense”

E’ necessario cambiare totalmente l’organizzazione del sistema di refezione pasti all’interno delle scuole.

Mensa Barberino

“Negli scorsi mesi ci siamo occupati di una serie di problematiche inerenti i pasti forniti nelle mense di alcuni comuni del territorio (Vicchio e Barberino di M.llo in primis). Ricordiamo tra l’altro che l ‘azienda Sanitaria Locale (Asl) ha trasmesso al Comune di Barberino i risultati dell’inchiesta epidemiologica che ha fatto seguito agli episodi di gastroenterite che si sono presentati in alcuni studenti e personale scolastico il 26 novembre 2020 e che a seguito di questo episodio vi sono state una serie di prese di posizione a vari livelli. “Quel che è ormai sotto gli occhi di tutti, però, è che, seppur nella sua gravità quello di Barberino di M.llo rappresenti un caso isolato, è necessario cambiare totalmente l’organizzazione del sistema di refezione pasti all’interno delle scuole.” Queste le dichiarazioni degli esponenti mugellani di Forza Italia Giampaolo Giannelli, Maria Gaetano, Federica Tassini, Davide Galeotti, Cristina Berardicurti, Katia Battistini. “La pandemia, tra le varie conseguenze negative – precisano gli esponenti di Forza italia – ha portato al venir meno di un ruolo fondamentale svolto dalle commissioni mensa; ecco, queste devono riappropriarsi dei loro compiti, perchè il controllo espletato è fondamentale. Sempre in tema di controllo – sottolineano gli esponenti azzurri – ricordiamo il ruolo fondamentale che deve essere svolto dai genitori.Genitori ai quali, nel rispetto delle regole e della sicurezza, deve essere permesso di accedere ai locali della mensa senza che siano prefissati con largo anticipo giorni ed orari, altrimenti l’importanza dei loro accessi perde di significato. Ma le 2 questioni che ci premono di più, e rispetto alle quali ci batteremo con forza – dichiarano accorati gli esponenti mugellani – riguardano la qualità e filiera corta dei pasti forniti e lìambito gestionale. Le situazioni nei vari comuni del Mugello sono stratificate, ma devono avere per noi un unico filo conduttore: alta qualità dei pasti, filiera corta, se possibile km 0. Perchè non sono ammissibili risparmi sulla pelle

Gestione pubblica e centro cottura in paese

Il Comune di Barberino sceglie di investire nel centro cottura interno e inizia il percorso per entrare nella compagine societaria di “Qualità e servizi”

Il servizio di Mensa scolastica del Comune di Barberino cambierà modalità di gestione. L’Amministrazione si è mossa su vari fronti nelle ultime settimane con l’obiettivo di offrire un servizio migliore, con una particolare attenzione alla filiera delle materie prime ed alla qualità dell’offerta, anche negli aspetti legati alla logistica. Il Comune di Barberino ha avviato gli atti formali necessari all’ingresso nella compagine societaria di “Qualità e Servizi”, un’azienda interamente pubblica (ne fanno parte, ad oggi, i Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Carmignano), che ha scelto la strada di una ristorazione di eccellenza, fondata su un modello di economia circolare e sui principi cardine di Slow Food: “buono, pulito e giusto”. La filiera di produzione è orientata alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio e della cultura locale, utilizzando prodotti a km0 buoni, freschi e sani. Parte dell’accordo sarà l’investimento che il Comune di Barberino sosterrà per riattivare il centro cottura già presente all’interno del plesso di Via Monsignor Giuliano Agresti, che necessiterà sia di interventi di adeguamento edilizio che dell’acquisto di nuove e moderne attrezzature. “Il modello della gestione “di rete e pubblico” è un modello vincente, commenta il Sindaco di Barberino Giampiero Mongatti, e siamo certi che questa sia la strada giusta da percorrere. Gli ottimi risultati e riscontri che Qualità e Servizi ha conseguito negli ultimi anni ne sono la dimostrazione. Gli obiettivi che ci siamo posti, una volta preso atto della necessità di un cambio di modalità di gestione, sono stati di riavvicinare il centro cottura al paese e di costruire un legame più stretto con il territorio per la fornitura delle materie prime. Ringrazio i sindaci dei comuni soci di Qualità e Servizi che hanno accolto e compreso la nostra richiesta. Si tratta di una scelta in cui crediamo fermamente, conclude Mongatti, e che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi per fare in modo che il tutto si concretizzi nei tempi più rapidi possibili”. L’amministrazione non procederà al rinnovo del contratto con l’attuale fornitore che, a fronte degli effetti delle proroghe sui contratti pubblici dettate dal “Decreto Cura Italia”, si esaurirà a Giugno. La nuova gestione inizierà a Settembre 2021. dei nostri ragazzi. L’unico valore da tenere come riferimento per noi deve essere la qualità intrinseca dei pasti forniti nel servizio di refezione. Ecco perchè – concludono gli esponenti azzurri – l’aspetto gestionale è fondamentale. La mensa deve essere UN SERVIZIO non un business; occorre fare in modo che, laddove non siano possibili soluzioni in house, gli affidamenti vengano dati a gestori vicini al territorio, che conoscano le aziende che forniscono prodotti, e che abbiano un rapporto fiduciario col tessuto socio-economico. Occorre, insomma, una decisa inversione di rotta, che privilegi la qualità, il controllo, la vicinanza col territorio. Per il bene dei ragazzi e delle loro famiglie“.

Barberino Mensa di barberino, cosa bolle in pentola?

Sono i consiglieri di Ora Barberino, il gruppo della sinistra a chiederselo e a chiederlo alla Giunta guidata dal Sindaco Mongatti “E’ scaduto a fine gennaio l’affidamento della fornitura di pasti per la mensa scolastica di Barberino alla “a.t.i. Ristorart” – scrivono i consiglieri – ed è passato oltre un mese dall’infuocato Consiglio Comunale di dicembre, ma ad oggi nessuna notizia sulla questione trapela dalla Giunta Mongatti. La mozione di ORA! Barberino, approvata all’unanimità, chiedeva il coinvolgimento del Consiglio nelle scelte in merito a questa delicata vicenda, dobbiamo però prendere atto che come al solito non ci si degna neanche di informare, figurarsi di coinvolgere. Nel frattempo le ipotesi sulla strada che verrà imboccata si rincorrono senza conferme ufficiali ed anche i genitori sono in attesa di informazioni. Ad aggravare il quadro si aggiunge il fatto che nonostante si sia superata la metà dell’anno scolastico, non è ancora stata istituita la commissione mensa. Leggiamo sugli atti di un affidamento per consulenza legale di oltre 4.000 €, ci sono procedimenti legali in vista? Si è sottoscritto qualche accordo con i comuni limitrofi? Da chi è fornito il pasto che oggi viene servito alla mensa? Le domande sono tante, – conclude Ora Barberino – chiediamo che si dia subito e in modo ufficiale conto al Consiglio ed ai cittadini di come ci si sta muovendo“.

Mugello Scuole superiori, ingressi e uscite presidiati

Gli ingressi e le uscite delle Scuole superiori sono presidiate da Carabinieri, Polizia Municipale, Protezione civile con personale dell’Ufficio Associato per scoraggiare eventuali assembramenti e per far rispettare le norme anti-Covid. Tutte le mattine Carabinieri, Polizia municipale, Protezione civile con personale dell’Ufficio Associato e volontari sono presenti alle scuole superiori Giotto Ulivi e Chino Chini a sorvegliare l’ingresso degli studenti. All’uscita sono presenti pattuglie della Polizia municipale e Carabinieri. In questi giorni la Città Metropolitana di Firenze ha posizionato accanto all’entrata del bar delle transenne per scoraggiare la formazione di capannelli di studenti. Si raccomanda di rispettare le regole anti-Covid, indossare la mascherina ed evitare assembramenti.

Ospedale del Mugello Donato un nuovo ecografo per la cardiologia

Grazie alla generosità e al contributo congiunto della Fondazione Santa Maria Nuova di Firenze, presieduta dal dottor Giancarlo Landini, della Core Onlus, presieduta dal dottor Fabrizio Bandini e del Rotary Mugello, presieduto da Alfredo Agostini; la cardiologia dell’ospedale del Mugello, avrà a disposizione un nuovo ecografo portatile. Lo strumento VIVID IQ è un sistema ecocardiografico di dimensioni compatte, corredato da due sonde (cardiologica e vascolare), stampante e trolley che permettono oltre ad un facile trasporto, di eseguire esami ecografici con acquisizione di immagini ad alta qualità grazie alle caratteristiche tecnologiche avanzate. Con la donazione di questo strumento possono essere conseguiti due obiettivi: implementazione un ulteriore ambulatorio cardiologico fuori dall’Ospedale, in particolare la Struttura Polivalente di Borgo san Lorenzo e la ripresa dell’attività cardiologia di I livello anche nell’Alto Mugello attraverso l’apertura dell’ambulatorio cardiologico a Marradi e successivamente a Firenzuola e Palazzuolo. Il decentramento di una parte dell’attività cardiologica dall’Ospedale alla Struttura Polivalente, consente inoltre una migliore gestione degli accessi ai servizi nel rispetto delle norme di sicurezza per la prevenzione e diffusione dell’infezione da Sars-Cov2. Alla Fondazione di Santa Maria Nuova, al Rotary Mugello ed alla Core onlus vanno i più sentiti ringraziamenti da parte della Direzione sanitaria dell’ospedale e del Presidente della Società della Salute. Tutti e tre i donatori non sono nuovi ad iniziative a supporto sia dell’ospedale che delle attività sanitarie del territorio del Mugello ed hanno sempre dimostrato una particolare attenzione, sensibilità e vicinanza ai nostri servizi. La cerimonia della donazione si è svolta nei giorni scorsi presso la Direzione Sanitaria dell’ospedale alla presenza della direttrice sanitaria dottoressa Claudia Capanni, del dottor Giancarlo Landini, del dottor Fabrizio Bandini e di Alfredo Agostini. Sono intervenuti il Presidente della Società della Salute, dottor Filippo Carlà Campa, il dottor Pasquale Petrone, i consiglieri del direttivo Rotary Mugello Valter Carmagnini e Mario Nencetti.

Ospedale del Mugello “Soldi per l’ ospedale del Mugello : appaiono e scompaiono come i carri armati di Mussolini”

Val di Sieve Sieve Mutua rimborsa il 50% sui tamponi

“Ieri abbiamo appreso dalle dichiarazioni del Presidente della Società della Salute Carlà Campa ( sindaco di Vicchio ) che sarebbero stati trovati i famosi 36 milioni necessari per la ristrutturazione dell’ Ospedale del Mugello. – scrive Galeotti, coordinatore di Forza Italia di Borgo assieme a Giannelli e Tassini – Una notizia che ci ha lasciato assai perplessi. Infatti, nel 2019 in prossimità della campagna elettorale per il comune di Borgo San Lorenzo, avevamo assistito alla trionfale presentazione di un mirabolante piano di ristrutturazione fatta dal sindaco Omoboni ( in cerca di rielezione ), ai tempi Presidente dell’ Unione Comuni, insieme all’ allora Assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi e al direttore generale ASL Toscana Centro Dott. Paolo Morello. Una presentazione monumentale, che aggiungeva alla necessaria messa in sicurezza sismica delle strutture persino una città della salute da realizzarsi nell’area dell’ ex Tannino, adiacente all’ ospedale e (allora come ancora oggi) di proprietà privata. Venne allora assicurato, tra le perplessità di molti, che i lavori sarebbero iniziati a Gennaio 2021. Con la speranza che fosse la volta buona per avere un Ospedale finalmente sicuro e rinnovato, eravamo andati a verificare se i denari necessari fossero stati stanziati o fossero almeno presenti nella programmazione economico-finanziaria. Non ne trovammo traccia e il nostro candidato sindaco lo denunciò con forza durante la campagna elettorale. ” I soldi ci sono ” replicava l’ allora consigliera regionale Fiammetta Capirossi, corsa in aiuto del compagno di partito candidato alla rielezione a Sindaco, Paolo Omoboni. No, non c’erano e lo vediamo oggi: non erano stanziati allora (altrimenti non si parlerebbe di un inesistente stanziamento odierno) e non ci sono nemmeno adesso. Infatti, scorrendo l’ elenco delle opere in cantiere e delle destinazioni dei relativi finanziamenti fatto lunedì in conferenza stampa di presentazione del Piano 2021-2022 per l’edilizia = sanitaria della Asl Toscana Centro, non si trova traccia di nessun inizio cantiere e di nessun finanziamento relativi al nostro Ospedale. Solo un generico riferimento all’ intenzione di finanziare nel 2023 le opere mancanti in quell’elenco. Elenco da cui manca, lo ripetiamo, la ristrutturazione del nostro ospedale. Al contrario di quanto sbandieravano Omoboni , Saccardi e Capirossi in campagna elettorale 2019 e al contrario di quanto dice oggi il Sindaco Carlà Campa. Dunque, come Mussolini faceva girare in tondo gli stessi carri armati per dare l’illusione che ci fossero armate corazzate in realtà inesistenti, la sinistra di governo Toscana e Mugellana continua a far girare le stesse vuote promesse di soldi e cantieri che in realtà non esistono. Un’ altra inaccettabile presa in giro che va ad aggiungersi ad una triste lista ormai decennale di promesse tradite e impegni mai rispettati. Si tratta forse dell’ennesima “annuncite” pre – elettorale , “un si sa mai “, nel caso si dovesse andare ad elezioni politiche anticipate? Ormai, purtroppo, li conosciamo“. Sieve Mutua promuove una nuova iniziativa a tutela della salute in un momento particolarmente difficile. A partire da questa settimana i soci di Sieve Mutua potranno eseguire un tampone molecolare o un tampone rapido per la verifica della presenza del covid-19 ed avere il rimborso del 50% sul costo. Potranno beneficiarne i soci ed i figli minori a carico indicati nell’iscrizione alla mutua. L’esame potrà essere effettuato sia nelle strutture convenzionate che in quelle non convenzionate, l’importo massimo rimborsabile sarà di 40 euro. Ricordiamo che “Sieve Mutua” è fondata e sostenuta da BCC Pontassieve nell’ambito di un progetto di mutualità associativa promosso dalle BCC toscane. Sieve mutua, che conta già diverse centinaia di associati, opera in quattro ambiti specifici: assistenza sanitaria, assistenza sociale, cultura e formazione, ricreativo e tempo libero. Per diventare socio è sufficiente essere, o diventare, clienti di Bcc Pontassieve e fare la richiesta di iscrizione. Maggiori informazioni su www.sievemutua.it

Mugello – Val di Sieve Covid19 - Ancora stabile il numero dei positivi

Prima settimana di febbraio (giov. 28/1 – mer. 3/2) in leggero aumento per il Mugello e in diminuzione per la Val di Sieve . Anche i decessi aumentano di poco. Nel Mugello si registrano 80 casi totali questa settimana ovvero 16 positivi in più rispetto alla precedente e 24 in più rispetto a quella ancora prima nella quale furono 56. Il paese con maggior numeri di casi è Borgo San Lorenzo con 40 positivi, 9 in più rispetto alla scorsa settimana. Al secondo posto abbiamo Scarperia e San Piero con 19 positivi. Si registrano inoltre a Vicchio e Barberino 9 casi totali in ogni comune. Anche questa settimana nessun caso a Palazzuolo sul Senio. Per quanto riguarda la Val di Sieve, i casi totali sono 26 ovvero 3 in meno rispetto la settimana precedente, si registra un solo caso a Londa il 2 Febbraio. Si registrano 7 casi a Pelago. A Rufina si rilevano 3 casi uno in meno rispetto la precedente. A San Godenzo non si registra un solo caso e il Comune con il maggior numero di casi questa settimana è Pontassieve con 15 tamponi positivi e nessuna variazione rispetto ai sette giorni precedenti. Il numero di decessi per le provincie di Toscana Centro sono 42 e aumentano di 2 rispetto rispetto ai 40 della settima precedente..

Vicchio Casa natale del Beato Angelico praticamente irraggiungibile

Villore Corella Chiesti chiarimenti in Regione sul progetto per l’eolico

A chiederli è la consigliera regionale dei 5Stelle Irene Galletti con una interrogazione al Presidente della regione Giani. Sono molte le analisi e le autorizzazioni che varie norme richiedono per dar il via alla Costruzione di un impianto eolico come quello di Villore Corella. In particolare la consigliera chiede: “se siano state compiute le analisi e rispettati i criteri progettuali richiesti dalla legge per la costruzione di un impianto d’impatto e dimensioni notevoli su un territorio altamente sismico come è classificato il Mugello“. Galletti chiede: “anche se, a iter autorizzativo iniziato, siano state fatte tutte le indagine richieste e presentati tutti i documenti che devono essere acquisiti prima d’iniziare l’iter stesso“. “Moriano (Vicchio), casa natale del Beato Angelico. La visita a questo importante luogo mugellano è ormai praticamente impossibile a meno che non si abbia un fuoristrada. La strada come si vede dalle foto è in condizioni pietose e fa veramente tristezza constatarne lo stato di incuria e trascuratezza. – scrivono Giannelli e Berardicurti di Forza Italia - Nei giorni scorsi- eravamo stati contattati da un paio di persone che si erano recate a visitare la dimora storica del Beato Angelico, ed erano rimaste atterrite di fronte allo stato della strada da percorrere, tanto da dover lasciare il veicolo e proseguire a piedi. Ci siamo quindi recati ieri sul posto per verificare di persona quanto ci era stato detto, e purtroppo - sottolineano Giannelli e Berardicurti- le foto non rendono l'idea reale della situazione. Nel primo tratto la strada (precisiamo che si tratta di una strada vicinale ad uso pubblico) è pericolosa in quanto è franata. A metà percorso poi la situazione peggiora, evidenziata dal ponticino pericolante e dalla strada che sta franando anche nel secondo tratto. Anche noi - chiariscono i 2 rappresentanti di Forza Italia - abbiamo dovuto abbandonare i nostri veicoli e proseguire a piedi per giungere finalmente alla casa. Uno spettacolo desolante una situazione da risolvere al più presto. Speriamo che davvero l'amministrazione comunale vicchiese si adoperi in tal senso con celerità affinchè la strada venga ripristinata al più presto. Perchè si tratta di una situazione che oltre che fatiscente è veramente pericolosa”.

Con la telecamera lungo ‘Le Vie di Dante’ Faentina, Valli del Rabbi e del Tramazzo, Valdisieve e Valdarno, Valli del Montone e del Bidente

Da Firenze a Ravenna lungo le vie di Dante ”’La ferrovia Faentina sempre più linea di Dante”’. Nell’anno dedicato all’Alighieri anche la linea inaugurata nel 1893 sarà protagonista sulle vie di Dante. Ministero, Regioni ed enti locali stanno lavorando per degli eventi ad hoc, ma l’obiettivo è anche quello di avere più collegamenti diretti da Firenze a Ravenna senza dover cambiare treno a Faenza. Senza dimenticare il progetto del treno a idrogeno che da Firenze arriverà fino a Ravenna passando per il Mugello e Faenza. L’annuncio era stato dato da Dario Nardella, sindaco della Città metropolitana di Firenze, ente capofila del progetto “Le Vie di Dante” che vede coinvolti 35 Comuni tra Toscana e Romagna. Un treno che percorrerà la linea Faentina e che sarà il primo ad idrogeno sul suolo italiano. Questa linea ferroviaria tocca molti dei luoghi danteschi per eccellenza a cominciare da Firenze, dove nacque l’Alighieri, per poi passare da Fiesole-Caldine e salire verso Vaglia, il primo comune mugellano che si incontra provenendo dall’hinterland fiorentino. Il treno, passando da San Piero a Sieve nel comune di Scarperia San Piero, viaggia sulla linea di Dante verso Borgo San Lorenzo, uno dei centri più importanti del Mugello, dove trova paesaggi mozzafiato con una natura ancora intatta ed un panorama artistico ed architettonico molto suggestivo. Da Borgo si procede verso Ronta per poi entrare nel comune di Marradi e fermarsi nella stazione di Crespino del Lamone, il cosiddetto paese dell'”acqua bòna” e delle fontane. Il percorso prosegue nel capoluogo del comune, Marradi, un caratteristico paese appenninico bagnato dal fiume Lamone e che dette i natali al poeta Dino Campana, che nelle sue opere guardò molto al Trecento dantesco. È tempo, però, di sconfinare nella zona romagnola dell’Appenino ed arrivare a Brisighella, uno dei borghi medievali più belli d’Italia. Pochi chilometri più verso il mare c’è Faenza, una città d’arte molto famosa per le sue ceramiche. Ed è la cittadina da cui, naturalmente, prende il nome la linea ferroviaria Faentina. Un assaggio del viaggio sulla linea di Dante si è avuto nel corso del 2020 con la mostra fotografica “Il viaggio di Dante. La linea della poesia”, allestita nel Salone delle Bandiere della residenza comunale di Faenza. Un progetto di Giampiero Corelli e Domenico De Martino legato alle celebrazioni di Dante 2021. Questo percorso fotografico ha raccontato con la forza della fotografia quello che è il viaggio sulle vie di Dante attraverso scatti delle città di Firenze, Faenza e Ravenna e di suggestivi paesaggi e panorami collinari delle zone di Brisighella e di Marradi e non solo. Tutto ciò si ritrova lungo il percorso sulla linea di Dante che, dopo Russi, come ultima tappa vede Ravenna, città dove Dante riposa per l’eternità. ”(mg)” ”’Nella valle del Rabbi”’. Il fiume Rapidus, come lo chiamavano gli antichi Romani, noto anche col nome di Acquaviva, nasce in Toscana, sul monte Falco, nel comune di San Godenzo, ma scorre principalmente in Romagna. Poco prima di arrivare a Premilcuore riceve il suo affluente più importante, il torrente Fiumicello. Il Rabbi è molto conosciuto per le sue cascate di notevole importanza paesaggistica e naturalistica. Una delle più belle e suggestive ha creato la “Grotta Urlante” a Giumella, un vero e proprio paradiso dove gli unici rumori sono dati dallo scrosciare dell’acqua che si getta prorompente tra le rupi. Sempre in località Giumella, questo fiume passa sotto un interessante ponte in sasso, il ponte nuovo. Non è l’unico ponte di pregevole fattura: risalendo il fiume è sicuramente da menzionare il ponte del Gorgolaio, accessibile grazie a un itinerario naturalistico. Dopo aver incontrato San Zeno e Predappio, il fiume Rabbi sfocia nel Montone nei pressi di Forlì. Non molto lontano dalla valle del Rabbi c’è la valle del Tramazzo che nasce dall’Alpe di San Benedetto, nei pressi del Colle Tramazzo. All’altezza di Modigliana si unisce ad altri due torrenti e forma il fiume Marzeno il quale, nei pressi di Faenza, confluisce nel Lamone. Oltre a Modigliana, l’altro centro principale che si incontra nella valle del Tramazzo è Tredozio, una zona turistica posta a 334 metri sul livello del mare. Sono zone molto intense dal punto di vista naturalistico. Risalendo il torrente si incontra un ponte e, proseguendo verso monte, la strada comincia a divenire più stretta ed impervia. Il colore ricorrente è il verde e la vallata è piena di boschetti di latifoglie miste che danno ad un paesaggio mozzafiato un senso di pace ed un tocco particolare capaci di far sobbalzare i cuori degli amanti della natura. ”(mg)” ”’Valdisieve e Valdarno”’. “Le Vie di Dante” ripercorrono le orme di Dante Alighieri, non solo nel suo peregrinare da esule tra Toscana e Romagna, ma anche in quei luoghi che lo videro crescere e formarsi come uomo. In occasione delle celebrazioni dei 700 anni della morte del Sommo Poeta questo progetto interregionale che vede coinvolti 35 comuni con capofila la Città metropolitana di Firenze ci porta non lontano dal capoluogo, alle pendici dell’appennino, vicino alla confluenza di due fiumi che hanno segnato la storia del territorio: la Sieve e l’Arno. Pontassieve vede i suoi albori nel medioevo, quando la Repubblica Fiorentina ebbe l’esigenza di controllare la strada che collegava la Romagna al Casentino, alla confluenza tra la Sieve e l’Arno. Un Comune oggi ricco di bellezze naturalistiche, di boschi, sentieri e angoli nascosti che il progetto de “Le vie di Dante” vuole far conoscere anche ai meno attenti. Ma la storia permea la zona di Pontassieve, ricca di bellezze architettoniche che si mescolano a quelle paesaggistiche, creando un mix che spesso lascia stupiti i turisti che per la prima volta arrivano in quella che da sempre è una terra di passaggio per i viaggiatori. Percorrendo controcorrente il corso dell’Arno si arriva a Rignano, che come Pontassieve si sviluppa in epoca medievale per poi crescere intorno alla costruzione di un altro ponte mediceo sul fiume. Non a caso il nome originale è proprio quello di Ponte a Rignano. Come tutti i comuni di questo territorio anche Rignano mescola bellezze naturalistiche ad attrazioni storico culturali. Abbandonando le sponde dell’Arno ci si addentra nel territorio comunale di Reggello, il cui abitato nasce come luogo di mercato tra la via del Casentino e la via Cassia, ma che soltanto nel 1773 diventa ufficialmente comunità grazie ad un decreto del Granduca Leopoldo II. (mi pare di capire dall’audio che stia leggendo, quindi copriamola il più possibile con le immagini, anche dei monumenti che hai filmato) Reggello può quindi vantare uno dei luoghi naturalistici più affascinanti non solo della Città Metropolitana di Firenze, ma di tutta la Toscana: la riserva naturale biogenetica di Vallombrosa. La foresta occupa una superficie di quasi 1300 ettari, qui convivono più di 3000 esemplari di oltre 1000 entità botaniche appartenenti a 85 generi. La sua storia si intreccia con quella dei monaci benedettini vallombrosiani, la cui congregazione fu fondata nel 1036 da San Giovanni Gualberto. Ventidue anni dopo, nel 1058, vide la luce un piccolo monastero nel corso dei secoli trasformato in una delle abbazie più imponenti dell’area fiorentina. Nel 1869 l’Abbazia divenne sede del Regio Istituto Forestale, la prima scuola forestale italiana. Nella riserva si trovano gli Arboreti Sperimentali, una collezione di specie autoctone e esotiche costituita da migliaia di esemplari provenienti dai 5 continenti. Oggi sono gestiti dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Vallombrosa e vengono effettuate attività didattiche e visite guidate. Nel 1921 lo scultore Hendrik Christian Andersen realizzò una medaglia in cemento armato, dedicata a Dante e Beatrice, collocata nel chiostro della chiesa dell’Abbazia. A memoria di come il Sommo Poeta possa aver trovato rifugio in questi boschi ai confini con il Casentini nei primi anni del suo esilio. ”(ng)” ”’Nelle Valli del Montone e del Bidente”’. Tra i principali corsi d’acqua che si incontrano lungo le vie di Dante, ci sono due fiumi che sono strettamente collegati, il Montone ed il Bidente-Ronco. Entrambi nascono sull’appennino tosco-romagnolo e confluiscono l’uno nell’altro all’altezza di Ravenna. Il Montone nasce nel comune di San Godenzo, nel territorio della Città Metropolitana di Firenze, nei pressi dell’Alpe di San Benedetto. e scorre verso la Romagna Toscana, nella Provincia di Forlì-Cesena. Dante descrive il fiume nel celebre XVI canto dell’Inferno, dove racconta della cascata dell’Acquacheta, il torrente che unendosi al Troncalosso forma appunto il Montone.

Buona la partenza dei saldi invernali al Barberino Designer Outlet

Il via dei saldi invernali ha richiamato molti visitatori al Barberino Designer Outlet, nonostante la pioggia e il giorno feriale. La partenza è stata molto buona e si sono registrate il doppio delle presenze rispetto al primo lunedì del febbraio 2020. L’affluenza è cresciuta lungo tutto il corso della giornata e il pubblico si è distribuito nelle varie fasce orarie senza creare assembramenti, nel totale rispetto di tutte le norme di sicurezza. L’outlet viene premiato dalla fedeltà dei clienti, quelli del territorio, della provincia e della regione. Una nuova parte di pubblico inoltre sceglie il Centro per la caratteristica di essere outdoor, molto apprezzata nel contesto Covid. Pur mancando il flusso dei visitatori più lontani, chi decide di raggiungere Barberino Designer Outlet ha molto chiaro il focus di acquisto, che si concentra sulle categorie sportwear, home wear, intimo e tende a comprare maggiormente. Da segnalare anche una buona ripartenza del clothing. “La prima volta di lunedì per l’inizio dei saldi con presenze raddoppiate rispetto al primo lunedì di febbraio dello scorso anno è un risultato incoraggiante, anche se il dato va interpretato. Non solo perché è la prima volta di lunedì, che in numeri assoluti non può essere comparato al sabato, tradizionale giorno di partenza dei saldi, ma anche per lo spostamento di quattro settimane rispetto alla consueta partenza a inizio gennaio” Dichiara Maria Chiara Bellomo, Centre Manager di Barberino Designer Outlet.

Scarperia La Rosss di Scarperia sul Sole24 ore

Il Sole 24 Ore ha dedicato un ampio servizio all’azienda scarperiese ROSSS per aver realizzato una delle più grandi scaffalature autoportanti italiane. Il più autorevole quotidiano economico italiano ha dedicato un ampio servizio all’azienda scarperiese ROSSS. L’azienda della famiglia Bettini ha realizzato una delle più grandi scaffalature autoportanti italiane un risultato raggiungibile solo grazie all’esperienza dei tecnici e dei progettisti di quest’azienda che da decenni fabbrica e vende in tutto il mondo scaffalature per negozi, supermercati e grandi industrie. Ed è quanto scrive il Sole24 ore nel suo servizio.

Dai lettori L’Abbazia di San Godenzo e gli itinerari danteschi

Ho letto con molto interesse in questi giorni su ITINERARI e luoghi ,Mensile tascabile del turismo consapevole un articolo “EMILIA -ROMAGNA TOSCANA Sulle orme di Dante”. Ravenna e l’Appennino Tosco Romagnolo,San Godenzo e il Casentino. Sulle tracce del ghibellin fuggiasco a settecento anni dalla morte a cura di Paolo Simoncelli.L’itinerario come si vede nella cartina allegata parte da Ravenna e termina a Poppi in Casentino, valle ricca di luoghi danteschi.,la piana della Battaglia di Campaldino del 1289 tra guelfi fiorentini e i ghibellini aretini dove Dante combattè come guelfo bianco,vinta da i Fiorentini guidati da Rubaconte e in seguito alla quale l’Archian divenne rubesto, per il sangue dei morti,il castello di Romena e Fontebranda La parte dell’itinerario da Ravenna ,specialmente da Dovadola fino al passo del Muraglione (907 m) e a San Godenzo, dove nel 1302 Dante fu ospitato dai conti Guidi nel loro palazzo andato distrutto dalle mine dei guastatori tedeschi in ritirata nel 1944, nella seconda guerra mondiale. Successivamente Dante si rifugiò nell’Abbazia benedettina del secolo XI, la sola salvata dalla distruzione per l’intervento dell’Abate Mitrato Don Melani presso il comando tedesco,ricordando al tenente del genio guastatori, uomo di cultura, che l’abbazia romanica a tre navate, erette su colonne di pietra e capitelli, sormontate da tetto a capriate,con presbiterio sopraelevato sulla cripta con doppia scalinata,, era stata costruita da un tedesco, Jacopo il Bavaro ,vescovo di Fiesole. La costruzione della chiesa, cominciata nel 1028 sembra fosse già terminata nel 1029,allorchè secondo un Diploma del 1028 Jacopo la concedeva ai frati (monaci di San Romualdo) di San Benedetto in Alpe, e vi eleggeva in primo abate un Don Giovanni, monaco e prete, e al monastero faceva la donazione di quattro famiglie di lavoratori (servi glebae) che ne coltivassero i terreni e vi aggregava le chiese di Sancti Alexandri de Frassinello e Sanctis Mariae Montis Gralli (oggi casa Monte di Gralli sul torrente Troncalosso) Nuovi lavori furono eseguiti negli anni seguenti dal vescovo fiesolano Trasmondo che la consacrava il 25 luglio 1070 essendone abate (G) Widone che dotava l’abbazia di molti beni fra i quali una vigna nella montagna stessa di San Godenzo, e la Terra di Sandetole (Contea?). Il giuspadronato della Badia venne riconfermato ai vescovi fiesolani dalle bolle di Pasquale II (1103 e 1107), Innocenzo II (1134),Celestino II (1143); Anastasio IV (1153).Diversi furono gli abati del Monasterium Sancti Gaudentii in pede Alpis fino all’ultimo, fiorentino Jacopo del 1442, anno in cui l’abbazia con tutti i suoi beni fu concessa ai Frati Servi di Maria della Santissima Annunziata, a Firenze e del Convento di Monte Senario, che possedevano anche un’ abetina a San Godenzo. La montagna di San Godenzo fu dominio dei Conti Guidi di Modigliana, ramo di Porciano in Casentino, con un Diploma di Arrigo VI del 1191 che ne confermava il possesso, poi Federico II nel 1220 concedeva la Badia con tutta la montagna di San Godenzo. ma nel 1247 cedeva metà del monastero e sue pertinenze ai Conti di Battifolle. I conti Guidi avevano fatto costruire delle fortezze lungo la mulattiera e i sentieri che portavano al valico del Muraglione,di cui una alla curva dello Specchio, oggi casa privata, recentemente restaurata, una sotto Monte Casi, una a Monte a Onda sulla mulattiera per Castagno (d’Andrea). Nell’Abbazia i Conti Guidi facevano rogare i contratti di compravendita dei loro beni, come quelli venduti dal cugino Conte Aghinolfo di Romena, accoglievano gli ambasciatori di Arrigo VII, che i fiorentini nel Castello di San Godenzo non avevano voluto ricevere. Narra Niccolai: ” Ai Guidi ,e forse al Conte Guido da Porciano, se non al figlio Tancredi, condannato dal Comune di Firenze come ghibellino, apparteneva il Castello di San Godenzo quando il dì 8 giugno 1302 alcuni esuli di parte bianca , ai quali era parso dopo i vani tentativi di Arezzo e Siena doversi assicurare la contrada alpestre del Mugello ,convenuti nel coro dell’Abbazia di San Gaudenzio per accordarsi con gli Ubaldini e coi Guidi per le spese e i danni sostenuti in occasione della guerra. Fra i convenuti D. Torrigianus,Carbone et Vieri de Cerchiis,Guellinus de Ricasoli,DANTE ALLEGHERII; Bertinus de Pazzziis; Lapus,Ghinus,Taddeus et Azzolinus de Ubertinis” Dante che non si trovava bene insieme alla fazione dei Cerchi, detti i selvatici per le molte selve possedute nel piviere di Acone (in Val di Sieve), nel Coro di una chiesa che sola poteva offrirgli pieno asilo ,meditava forse di lasciar le lotte fra le fazioni in Firenze e di render più operoso l’esilio”. Possiamo immaginare, non avendo documentazione storica, che Dante lasciata Firenze, salisse a Fiesole, e a Montereggi, oppure dalla Val di Sambre o da Monteloro dove esiste una chiesetta dei Portinari, e la famiglia di Beatrice aveva dei beni, avesse raggiunto il crinale di Monte GioviAcone, dal quale poi scendere a Dicomano,e attraversata la Sieve in località RediBriga raggiungere la località il Ponticino, oppure la località Lo Specchio sulla strada statale 67 del Muraglione da dove due mulattiere proseguivano verso il crinale di San Godenzo e verso i Romiti, e la cascata e il fosso dell’Acquacheta. Quello che dispiace è che mentre le località del versante romagnolo toccate dal percorso sono descritte e sono indicate le chiese e i monumenti ,anche quelli naturali come il vulcano del Monte Busca, ed i Ristoranti in cui si può rifocillarsi, si dice che per andare a Poppi in Casentino, si discende da San Godenzo e si percorrono 40 Km. senza nominare e indicare sulla cartina Dicomano,che possiede monumenti come la Pieve con le sue opere d’arte, o l’Oratorio di Sant’Onofrio, o il Museo etrusco e ancora chiesa neoclassica del 1796, di Giuseppe del Rosso , dove si venera la Madonna dell’Ospedale, davanti alla cui immagine si fermavano i viandanti (un ospedaletto c’era anche a San Godenzo, soppresso da Napoleone) a pregare prima di affrontare la difficile strada del Muraglione prima che venisse aperta la nuova barrocciabile e carrozzabile nel 1836, e Contea (La Contea di Turicchi del Vescovo di Fiesole), dove in vicinanza della stazione FS Firenze -Pontassieve-Borgo San Lorenzo , inizia la strada regionale Londa -Stia, per salire al valico di Croce a Mori e discendere a Stia in Casentino e di qui a Pratovecchio ed infine a Poppi.ho letto con molto interesse in questi giorni su ITINERARI e luoghi ,Mensile tascabile del turismo consapevole un articolo EMILIA -ROMAGNA TOSCANA Sulle orme di Dante. Ravenna e l’Appennino Tosco Romagnolo, San Godenzo e il Casentino. Sulle tracce del ghibellin fuggiasco a settecento anni dalla morte a cura di Paolo Simoncelli.L’itinerario come si vede nella cartina allegata parte da Ravenna e termina a Poppi in Casentino, valle ricca di luoghi danteschi. la piana della Battaglia di Campaldino del 1289 tra guelfi fiorentini e i ghibellini aretini dove Dante combattè come guelfo bianco,vinta da i Fiorentini guidati da Rubaconte e in seguito alla quale l’Archian divenne rubesto, per il sangue dei morti,il castello di Romena e Fontebranda La parte dell’itinerrio da Ravenna ,specialmente da Dovadola fino al passo del Muraglione (907 m) e a San Godenzo, dove nel 1302 Dante fu ospitato dai conti Guidi nel loro palazzo andato distrutto dalle mine dei guastatori tedeschi in ritirata nel 1944, nella seconda guerra mondiale. Successivamente Dante si rifugiò nell’Abbazia benedettina del secolo XI, la sola salvata dalla distruzione per l’intervento dell’Abate Mitrato Don Melani presso il comando tedesco,ricordando al tenente del genio guastatori, uomo di cultura, che l’abbazia romanica a tre navate, erette su colonne di pietra e capitelli, sormontate da tetto a capriate,con presbiterio sopraelevato sulla cripta con doppia scalinata,, era stata costruita da un tedesco, Jacopo il Bavaro ,vescovo di Fiesole. La costruzione della chiesa, cominciata nel 1028 sembra fosse già terminata nel 1029,allorchè secondo un Diploma del 1028 Jacopo la concedeva ai frati (monaci di San Romualdo) di San Benedetto in Alpe, e vi eleggeva in primo abate un Don Giovanni, monaco e prete, e al monastero faceva la donazione di quattro famiglie di lavoratori (servi glebae) che ne coltivassero i terreni e vi aggregava le chiese di Sancti Alexandri de Frassinello e Sanctis Mariae Montis Gralli (oggi casa Monte di Gralli sul torrente Troncalosso) Nuovi lavori furono eseguiti negli anni seguenti dal vescovo fiesolano Trasmondo che la consacrava il 25 luglio 1070 essendone abate (G)Widone che dotava l’abbazia di molti beni fra i quali una vigna nella montagna stessa di San Godenzo, e la Terra di Sandetole (Contea?). Il giuspadronato della Badia venne riconfermato ai vescovi fiesolani dalle bolle di Pasquale II (1103 e 1107), Innocenzo II (1134),Celestino II (1143); Anastasio IV (1153).Diversi furono gli abati del Monasterium Sancti Gaudentii in pede Alpis fino all’ultimo, fiorentino Jacopo del 1442, anno in cui l’abbazia con tutti i suoi beni fu concessa ai Frati Servi di Maria della Santissima Annunziata, a Firenze e del Convento di Monte Senario, che possedevano anche un’ abetina a San Godenzo. La montagna di San Godenzo fu dominio dei Conti Guidi di Modigliana, ramo di Porciano in Casentino, con un Diploma di Arrigo VI del 1191 che ne confermava il possesso, poi Federico II nel 1220 concedeva la Badia con tutta la montagna di San Godenzo. ma nel 1247 cedeva metà del monastero e sue pertinenze ai Conti di Battifolle. I conti Guidi avevano fatto costruire delle fortezze lungo la mulattiera e i sentieri che portavano al valico del Muraglione,di cui una alla curva dello Specchio, oggi casa privata, recentemente restaurata, una sotto Monte Casi, una a Monte a Onda sulla mulattiera per Castagno (d’Andrea). Nell’Abbazia i Conti Guidi facevano rogare i contratti di compravendita dei loro beni, come quelli venduti dal cugino Conte Aghinolfo di Romena, accoglievano gli ambasciatori di Arrigo VII, che i fiorentini nel Castello di San Godenzo non avevano voluto ricevere. Narra Niccolai: ” Ai Guidi ,e forse al Conte Guido da Porciano, se non al figlio Tancredi, condannato dal Comune di Firenze come ghibellino, apparteneva il Castello di San Godenzo quando il dì 8 giugno 1302 alcuni esuli di parte bianca , ai quali era parso dopo i vani tentativi di Arezzo e Siena doversi assicurare la contrada alpestre del Mugello ,convenuti nel coro dell’Abbazia di San Gaudenzio per accordarsi con gli Ubaldini e coi Guidi per le spese e i danni sostenuti in occasione della guerra. Fra i convenuti D. Torrigianus,Carbone et Vieri de Cerchiis, Guellinus de Ricasoli, DANTE ALLEGHERII; Bertinus de Pazzziis; Lapus,Ghinus,Taddeus et Azzolinus de Ubertinis” Dante che non si trovava bene insieme alla fazione dei Cerchi, detti i selvatici per le molte selve possedute nel piviere di Acone (in Val di Sieve), nel Coro di una chiesa che sola poteva offrirgli pieno asilo ,meditava forse di lasciar le lotte fra le fazioni in Firenze e di render più operoso l’esilio”. Possiamo immaginare, non avendo documentazione storica, che Dante lasciata Firenze, salisse a Fiesole, e a Montereggi, oppure dalla Val di Sambre o da Monteloro dove esiste una chiesetta dei Portinari, e la famiglia di Beatrice aveva dei beni, avesse raggiunto il crinale di Monte Giovi-Acone, dal quale poi scendere a Dicomano,e attraversata la Sieve in località RediBriga raggiungere la località il Ponticino, oppure la località Lo Specchio sulla strada statale 67 del Muraglione da dove due mulattiere proseguivano verso il crinale di San Godenzo e verso i Romiti, e la cascata e il fosso dell’Acquacheta. Quello che dispiace è che mentre le località del versante romagnolo toccate dal percorso sono descritte e sono indicate le chiese e i monumenti ,anche quelli naturali come il vulcano del Monte Busca, ed i Ristoranti in cui si può rifocillarsi, si dice che per andare a Poppi in Casentino, si discende da San Godenzo e si percorrono 40 Km. senza nominare e indicare sulla cartina Dicomano,che possiede monumenti come la Pieve con le sue opere d’arte, o l’Oratorio di Sant’Onofrio, o il Museo etrusco e ancora chiesa neoclassica del 1796, di Giuseppe del Rosso , dove si venera la Madonna dell’Ospedale, davanti alla cui immagine si fermavano i viandanti (un ospedaletto c’era anche a San Godenzo, sopresso da Napoleone) a pregare prima di affrontare la difficile strada del Muraglione prima che venisse aperta la nuova barrocciabile e carrozzabile nel 1836, e Contea (La Contea di Turicchi del Vescovo di Fiesole), dove in vicinanza della stazione FS Firenze -Pontassieve-Borgo San Lorenzo , inizia la strada regionale Londa -Stia, per salire al valico di Croce a Mori e discendere a Stia in Casentino e di qui a Pratovecchio ed infine a Poppi.

Luciano Cavasicci

Dai lettori “Perché mandare a casa i lavoratori in cassa integrazione?”

Un nostro lettore che per quasi cinquant’anni ha condotto una storica impresa borghigiana, chiamando i suoi dipendenti a cogestirla c’invia questa riflessione sulla cassa integrazione. “A proposito di idee socio economiche ho qualcosa da dire sulla cassa integrazione. Infatti penso che tenere il lavoratori a casa è di grande sconforto ed è naturale che poi cerchino soluzioni come il lavoro nero o altro,anche di peggio. Mi sembrerebbe più logico che quei soldi fossero erogati alle aziende in difficoltà e che siano poi queste a pagare i dipendenti. Con questo sistema le aziende si alleggeriscono di costi che permettono di andare sul mercato con prezzi molto più competitivi. Specialmente le ditte che esportano. Con questo sistema potrebbero tornare alla normalità e magari aumentare l’occupazione“.

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