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Segue dalla prima - Firenzuola Un centro di accoglienza per profughi accende la polemica

... da parte di forze politiche non formalmente rappresentate in Consiglio Comunale. È indubbio che il ruolo della Prefettura in situazioni di questo tipo sia primario e con essa si rapporta la gestione della struttura ricettiva interessata; non dubitiamo pertanto sulla correttezza dell’iter procedurale seguito, che prevede, senza “scavalcare” nessuno, un rapporto diretto tra Prefettura, cooperativa e gestore. Tuttavia sarebbe auspicabile che anche da parte dell’Amministrazione comunale si attuasse una fattiva collaborazione e la presa in carico del ruolo di mediazione che le compete per poter gestire al meglio tale situazione di rilevanza sociale. Il nostro gruppo consiliare dichiara la propria disponibilità a supportare iniziative volte all’integrazione e all’inserimento dei profughi in questione, che stanno vivendo sicuramente esperienze umane drammatiche, rispetto alle quali non possiamo rimanere indifferenti. Del resto ne è anche testimonianza l’Ordine del Giorno sulla situazione in Afghanistan approvato in Consiglio Comunale, che impegnava il comune a collaborare con le Istituzioni competenti per aiutare i profughi. Secondo il nostro punto di vista, nessuno, ma in particolare una Amministrazione pubblica, dovrebbe contribuire ad aumentare il clima di tensione e di polemica, ma tutti dovrebbero favorire tutte quelle azioni tese ad instaurare un dialogo costruttivo tra le varie parti in gioco, che sia volto ad attutire le stesse tensioni e soprattutto a manifestare comprensione verso situazioni umane critiche, senza ricercare forzatamente motivazioni ed intenzioni di altro genere (economiche o di profitto personale). Se dovessero verificarsi comportamenti non leciti o non regolari, è giusto che siano denunciati, ma pregiudizialmente non si deve mettere in dubbio la solidarietà e l’accoglienza nei confronti di persone in situazioni estremamente fragili, come quelle dei profughi in questione. Condanniamo pertanto con forza le strumentalizzazioni delle posizioni espresse dal Vicesindaco Guidarelli nell’articolo uscito oggi sul Filo, dove, oltre ad affermare che l’accoglienza dei profughi , espressamente prevista dalla legge, è solo un business per le cooperative, contrappone vergognosamente gli italiani ai profughi stessi, affermando che le risorse per le spese sostenute per l’accoglienza dei profughi sono fornite dall’Europa, mentre gli Italiani hanno solo ricevuto dal Governo “l’elemosina“ di 200,00 euro, ( tra l’altro tale misura è stata approvata dalla Lega che insieme ad altre forze politiche fa parte dell’attuale Governo ), dimenticandosi di tutti i miliardi di euro che l’Italia sta ricevendo dall’Europa per far fronte alla crisi economica. Naturalmente è evidente che occorre essere capaci di acquisire tali risorse dall’Europa e poi spenderle efficacemente”.

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Dicomano “Il comune è stato scavalcato”

Centro accoglienza stranieri a San Pellegrino (Firenzuola). Il partito di Fratelli d’Italia non è d’accordo con la decisione presa, ed esprime il suo disappunto con una nota a firma di Caterina Coralli (portavoce nel Mugello) e Giampaolo Giannelli capogruppo Cdx a Dicomano.

Mugello La questione dei laghetti: “Bisogna realizzarli”

Ritorna sul tavolo delle interrogazioni una questione che oggi ha ancora più risalto. Quella dei laghetti in tempo di crisi idrica. Tatiana Bertini di Mugello in Comune all’Unione dei Comuni del Mugello ha inviato un comunicato. A sua firma, anche di Leonardo Romagnoli, Emiliano Salsetta e Stefano Berni. Qui di seguito vi proponiamo un estratto, mentre sul nostro sito ilgallettomugello.com potrete leggere la versione integrale. “Nel corso degli ultimi anni come gruppo Mugello in Comune nel consiglio dell’Unione Montana dei comuni del Mugello, abbiamo sollevato più volte il problema della mancata costruzione dei laghetti per l’agricoltura previsti dall’addendum per i danni causati dall’Alta Velocità, la cui progettazione e realizzazione era affidata all’allora Comunità Montana. I fondi stanziati dalla Regione figurano infatti tutt’ora nel cospicuo avanzo dell’Unione. Lo scorso anno ci è stato detto che la situazione era stata sbloccata ma ad oggi non si è mosso niente per la realizzazione di tali invasi. Vista l’emergenza siccità che sta attraversando tutto il nostro paese, e non per ultima la Regione Toscana, con il rischio di una situazione emergenziale ingravescente, la questione dei laghetti, oltre ad altri correttivi possibili per preservare le riserve idriche ottimizzandone i consumi, ci è sembrata non più rimandabile (…)”. “L’albergo Jolanda ha dato la propria disponibilità ad ospitare un gruppo di profughi, e la Prefettura di Firenze ha affidato a una cooperativa, la cooperativa Aurora, vincitrice di un bando europeo, la gestione del nuovo centro aperto a San Pellegrino. Ma quello che è molto grave, secondo le dichiarazioni del sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti, al quale esprimiamo vicinanza e solidarietà, è che la prefettura abbia completamente scavalcato l’amministrazione comunale, che non è stata né informata né consultata in merito alla decisione. La cosa è molto grave ed è la chiara dimostrazione che ai comuni si continua a chiedere, o a imporre come in questo caso, senza coinvolgere il territorio, specie in situazioni delicate come quelle di un Cas. Firenzuola è di per sé un comune con poca popolazione ed addirittura la frazione di San Pellegrino ha poche decine di abitanti. Una decisione come questa, specie tenuto conto delle competenze del Sindaco come autorità sanitaria, doveva assolutamente essere condivisa, non subita da Firenzuola. Addirittura, gli ospiti previsti per il Cas inizialmente erano ben 40, alla fine ridotti a 25 (pakistani, afghani, africani) corrispondente al numero posti letto autorizzati all’albergo. L’amministrazione comunale, in collaborazione con l’azienda sanitaria, in maniera responsabile, ha correttamente affermato che porterà avanti ogni forma di controllo in merito alla sicurezza ed agli standard igienici e sanitari. Ci associamo all’auspicio che “non prevalgano le logiche del business a discapito della finalità dell’accoglienza”. Questo modus operandi, purtroppo divenuto frequente negli ultimi tempi, di scavalcare le amministrazioni comunali, è quanto di più sbagliato ci possa essere sul tema dell’accoglienza. Il metodo peggiore per collocare i Cas sul territorio e per creare problemi”.

Filippo Ciampolillo

Cas Firenzuola La Lega nel Cdx: “Fortemente critici sulla scelta”

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Borgo San Lorenzo “Buon viaggio…partire per ricominciare”

Le famiglie dei bambini di 5 anni dell’Aula Verde della scuola dell’Infanzia Arcobaleno di Borgo San Lorenzo hanno scritto una lettera dal titolo “Buon viaggio… partire per ricominciare”. Ve la proponiamo nella sua versione integrale: “Buon viaggio, che sia un’andata o un ritorno che sia una vita o solo un giorno che sia per sempre o un secondo. Coraggio lasciare tutto indietro e andare, partire per ricominciare che non c’è niente di più vero di un miraggio e per quanta strada ancora c’è da fare amerai il finale...” La canzone di Cremonini è stata la colonna sonora della nostra festa di fine anno ed il nostro saluto all’aula Verde e alle maestre della scuola dell’infanzia Arcobaleno. Adesso tocca a noi! Far le valigie, partire per ricominciare, godersi l’incanto di una nuova strada e di nuovi compagni di viaggio. La classe dell’aula Verde vuole però ringraziare Patrizia, Giulia e Simona per il percorso vissuto insieme in questi tre anni così particolari per tutti. La magia dello stare insieme, del fare nuove scoperte e del creare amicizie vere nonostante tutto è ciò che mettiamo in valigia e che portiamo alla scuola primaria. Siamo pronti per affrontare questa nuova avventura certi che questo appena concluso sia stato un buon viaggio. Viva l’aula Verde e viva le nostre maestre! I bambini di 5 anni”. Nuovo Cas di Firenzuola, critica la Lega: “Amministrazioni ignorate, da accoglienza diventa business. Siamo fortemente critici – ha detto Cecilia Cappelletti, consigliere della Città Metropolitana per il Centrodestra, in quota Lega - per il modello di gestione portato avanti con l’apertura dei Cas. Scoprire poi che l’albergo ospitante i profughi abbia sforato di quasi il doppio il numero consentito di ospiti fa pensare a un business dell’accoglienza che non è tollerabile e sul quale chiederemo spiegazioni. Presenteremo una interrogazione in Città Metropolitana per chiedere come mai è stata ignorata totalmente l’amministrazione del territorio e se non è il caso di chiudere il Cas di Firenzuola, dal momento in cui la situazione sembra già essere scappata di mano a chi gestisce questa operazione”. “È inaccettabile – dichiara Federico Bussolin, Commissario Provinciale della Lega a Firenze - prendere di mira la piccola frazione di un comune con poco meno di 5mila abitanti come Firenzuola, infilandoci richiedenti asilo dall’oggi al domani senza preavviso. Al danno si aggiunge la beffa perché l’amministrazione comunale nulla sapeva di questa decisione ed è stata nei fatti estromessa da qualsiasi coordinamento logistico utile ad affrontare il problema. Firenzuola non è un centro d’accoglienza, soprattutto in piena stagione turistica”.

Cas Firenzuola Elisa Tozzi (Toscana Domani): “Un gran pasticcio”

Elisa Tozzi è la consigliera regionale del gruppo Toscana Domani. Ha parlato del caso del Cas di Firenzuola. È chiederà spiegazioni in Regione: “Un albergo sulla montagna mugellana, in una piccola frazione a sei chilometri dal centro abitato del Comune di Firenzuola, si è improvvisamente trasformato, su iniziativa dei proprietari e col beneplacito prefettizio, in un centro di accoglienza per stranieri pieno di giovani profughi maschi - pakistani, afghani, africani - causando apprensione e malumori nella piccola comunità locale. Non possiamo negare le nostre perplessità su questa repentina trasformazione, dovute non tanto all’evento in sé quanto al fatto che l’amministrazione comunale dica di non essere stata informata preventivamente dalla prefettura e che gli ospiti della struttura siano già 47 a fronte di un numero massimo previsto di 25, la qual cosa rischia di creare disagi innanzitutto agli ospiti del Cas. “La nostra sensazione è che il tanto decantato sistema dell’accoglienza toscano sia tutt’altro che alieno da criticità, che le comunità territoriali siano state ancora una volta scavalcate e umiliate e che qualcuno non si sia affatto mosso ‘alla luce del sole’. Un gran pasticcio, insomma, sul quale chiederemo, tramite un atto specifico, un approfondimento puntuale in consiglio regionale. Vogliamo capire bene come si sia dipanato l’iter amministrativo che ha consentito l’apertura di questo centro a San Pellegrino, quanto ci costerà e chi ci guadagnerà”.

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