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Mugellani nel Mondo Viola Becattini tra gli Innovatori Under 35 per la sua lotta alle emissioni

C’è un nome borghigiano, quest’anno, nella lista degli Innovators europei premiati dal MIT, il Massachussets Institute of Technology, che ogni anno seleziona trentacinque giovani sotto i trentacinque anni impegnati nel migliorare il futuro della terra col loro studio e le loro idee (qui la pagina del progetto del MIT: https:// emtecheurope.com/innovators-2022/ ). A ottenere il prestigioso riconoscimento è la dottoressa Viola Becattini, borghigiana classe 1990, Senior Scientist presso l’ETH, il Politecnico federale di Zurigo, dove lavora dal 2019 nel Laboratorio per Processi di Separazione diretto dal professor Marco Mazzotti, studiando sistemi di cattura, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica prodotta da impianti industriali (come per esempio cementifici o termovalorizzatori): un lavoro finalizzato all’obiettivo climatico svizzero di raggiungere la quota di emissioni zero entro il 2050. Sì, ma che cosa vuol dire emissioni zero? “Significa che dobbiamo raggiungere un bilancio neutro dei gas serra, tra cui l’anidride carbonica, entro la metà del secolo: non possiamo emettere nell’atmosfera più gas serra di quanti ne possano essere assorbiti dai serbatoi naturali o artificiali (cioè costruiti dall’uomo). Ciò non significa però smettere totalmente di emettere anidride carbonica, perché questo al momento è praticamente impossibile: alcune fonti sono infatti molto difficili da evitare, in particolare quelle legate ai processi di produzione industriale del cemento e quelle causate dall’agricoltura, le cui emissioni sono diffuse e non possono essere catturate. La quota zero è in pratica la somma tra le emissioni effettivamente prodotte e quelle compensate. Il piano strategico climatico svizzero prevede di ridurre le emissioni evitabili, per esempio sostituendo i carburanti fossili con quelli di origine rinnovabile, e di implementare le tecnologie CCS (CO2 capture and storage, ossia cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica) e NET, Negative Emissions Technologies.” Concretamente, in che modo si evita l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera una volta che questa è stata prodotta?[BV1] “Uno dei metodi per evitarne l’aumento è quello di catturarla attraverso processi di separazione, ben noti agli ingegneri chimici, per poi trasportarla e stoccarla permanentemente. Lo stoccaggio permanente di CO2 ha solitamente luogo in strutture geologiche sotterranee, dove la CO2 può rimanere intrappolata tramite gli stessi meccanismi che trattengono metano e petrolio anche per milioni di anni; è una tecnologia in uso già da vari anni, specialmente nei paesi del Nord Europa, ma che richiede ancora molta implementazione. A tale scopo, un ostacolo è posto dalla necessità di trasportare la CO2 dai siti di cattura (sparsi in tutta Europa) a quelli di stoccaggio, che al momento vengono sviluppati nel Mare del Nord. Per esempio OGE, il più grande operatore della rete di gas naturale in Germania, ha in progetto una rete di trasporto dell’anidride carbonica che dovrebbe entrare in attività a partire dal 2028. L’obiettivo finale sarebbe quello di realizzare una rete di condotti simile a quella in uso per il gas metano; per il momento, però, dobbiamo ancora affidarci in gran parte a sistemi tradizionali. Anche Eni sta lavorando alla realizzazione di un sito di stoccaggio in Italia, a Ravenna, dove si prevede che a partire dal 2027 potranno venir stoccati 4 milioni di tonnellate all’anno di CO2 (qui una spiegazione del progetto: https:// www.eni.com/it-IT/attivita/ italia-ravenna-attivita-upstream.html ). In alternativa al sequestro geologico sotterraneo, un altro metodo per stoccare permanentemente la CO2 consiste nel suo assorbimento nel calcestruzzo. Il materiale di costruzione che ne risulta ha un bilancio climatico migliore del calcestruzzo tradizionale e allo stesso tempo la medesima qualità. In linea teorica, sarebbe possibile utilizzare quell’anidride carbonica in nuovi processi industriali, allo scopo di creare plastiche e carburanti sintetici, ma questo rischia di essere un’arma a doppio taglio: questi processi richiedono energia, i cui processi di produzione possono comportare l’emissione di nuova CO2. In parole povere, il rischio in questo modo è di produrre più emissioni di quante se ne risparmierebbero.” Come si possono avere emissioni negative? “Se catturiamo le emissioni di anidride carbonica prodotte utilizzando combustibili fossili (petrolio, metano...) e le stocchiamo nuovamente sottoterra, la quantità totale di emissioni che rilasciamo nell’atmosfera è zero. Se invece facciamo lo stesso con le emissioni prodotte utilizzando combustibile da biomassa, la quantità totale di emissioni prodotte si può considerare negativa, perché la CO2 che stocchiamo sottoterra, sottraendola all’atmosfera, è la stessa che l’albero o la pianta aveva già assorbito durante il proprio ciclo vitale. La Svizzera, e il nostro gruppo di ricerca in particolare, si sta perciò concentrando sulle emissioni difficili da evitare e sulle tecnologie a emissioni negative.” A che cosa state lavorando? “Il nostro progetto, finalizzato al management della CO2 svizzera, offre una soluzione bipartita: catturando anidride carbonica da un emettitore svizzero, ne stocchiamo una parte nel calcestruzzo, mentre un’altra parte viene trasportata in Islanda, al fine del suo stoccaggio in un sito dedicato. Qui, grazie alla presenza di una particolare struttura geologica ricca di basalti, la CO2 viene prima dissolta in acqua (producendo una sorta di acqua frizzante) e poi viene “iniettata” sotto terra, dove una reazione chimica finisce per trasformare anch’essa in roccia in meno di due anni (qui un’immagine rappresentativa del processo https://www.carbfix.com/ ). Il progetto offre così una soluzione a carattere locale e una che richiede, invece, accordi e partner a livello internazionale: per questo progetto, infatti, il nostro gruppo coordina ben 23 partner, con il supporto finanziario degli Uffici Federali Svizzeri dell’energia e dell’ambiente.” Come pensi che si possa sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento? “L’obiettivo di arrivare a zero emissioni entro il 2050 è ormai sulla bocca di tutti, ma le parole non bastano: servono implementazioni. Gli strumenti e le tecnologie esistono già, ma devono essere sostenuti finanziariamente ed implementati: saranno necessari vari metodi diversi, come la riforestazione o la fertilizzazione degli oceani, ma la cattura e lo stoccaggio delle emissioni cosiddette inevitabili è uno strumento fondamentale. Occorre anche diffondere informazione corretta e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sicurezza di questi sistemi: lo stoccaggio dell’anidride carbonica, per esempio, che viene realizzato negli USA dagli anni Sessanta e in Europa dagli anni Novanta, è ormai dimostrato un metodo sicuro.”

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Margherita Di Pisa

L’arte, a quanto pare, trova il modo di far sentire la propria voce, attraverso il sangue e gli anni. Sembra questo il messaggio che ci vuole mandare la storia della famiglia Berti, nella quale la stessa passione unisce uno zio e una bisnipote a distanza di anni: Benedetta, che molti conoscono come referente per la sezione marketing, commerciale e per i rapporti con le aziende di Confcommercio Mugello, è infatti bisnipote, per parte di padre, del celebre scultore Antonio Berti, autore, tra l’altro, di opere come la statua di Foscolo in Santa Croce.

Benedetta, che cosa ci racconti dello zio?

“La sua storia artistica nasce in campagna, nella Cascina di Val di Fiorana a San Piero, in una famiglia di contadini che gestiva un mulino. Già da ragazzino dipingeva e scolpiva sulle pietre senza aver mai potuto studiare. Solitamente, invece che svolgere il suo lavoro di pastorello e badare al gregge, tormentava la creta ritraendo animali, oggetti o persone, andando contro le ire del padre; è stato solo da adulto, quando, dopo il matrimonio, si è trasferito a Sesto Fiorentino a lavorare per la RichardGinori, che il suo talento è stato notato dallo scrittore Ugo Ojetti che lo ha esortato a iscriversi all’Istituto d’Arte in Santa Croce e a coltivare il suo talento artistico.”

Pensi che l’influenza dello zio sia stata importante nella tua formazione?

“Mio padre è sempre stato affascinato dal mondo dello zio, era molto legato a lui e lo ha sempre aiutato nell’organizzazione di mostre: l’ultima è stata nel 1989, un anno prima della sua morte, sul Ponte Vecchio. Grazie alla sua presenza in famiglia, fin da bambina ho sempre vissuto in quest’atmosfera artistica, ho sempre disegnato, dipinto. Una delle cose che mio padre mi ripeteva più spesso riguardo a suo zio era che di lui ammirava soprattutto la libertà, la libertà di aver plasmato la sua vita facendo tutto quello che aveva sempre desiderato, senza rendere conto a nessuno e senza mai preoccuparsi dei giudizi altrui: ecco, questo è stato uno dei principi fondanti che mi è stato trasmesso. Mio padre ha cercato d’incoraggiarmi a frequentare anch’io l’Accademia, perché aveva capito prima di me che questo dono lo avevo dentro, ma io ero esitante: la carriera artistica mi preoccupava, perché la vedevo come poco redditizia e incerta, io volevo girare il mondo e a quell’epoca non sentivo l’arte come una strada percorribile. Perciò ho fatto studi diversi, ho studiato Relazioni internazionali e ho vissuto per un periodo all’estero. Ho fatto ritorno in Italia anche per via della malattia di mio padre, ma la mia ispirazione artistica è rimasta bloccata per quasi dieci anni, dal 2011 al 2020.”

Che cosa ti ha riportata all’arte?

“Com’è successo per altri, la molla è stata il lockdown e, senza dubbio, anche la perdita di mio padre. Stavo cercando disperatamente una stampa da appendere in casa, che in quel periodo stavo riarredando e sistemando, ma non riuscivo a trovare nulla che mi soddisfacesse: nella mia mente avevo una visualizzazione chiara di come la volevo. A quel punto ho provato a farla da sola, ed è stato allora che ho ricominciato e ho riscoperto la mia grande passione, creare. Inizialmente ho realizzato soltanto quadri per me e per casa mia, ma poi, grazie al passaparola e a qualche foto, ho iniziato a ricevere richieste e commissioni.

Perché credi che le persone vogliano i tuoi quadri?

“Io non ho mai studiato, sono un’autodidatta e l’ispirazione mi viene da dentro: ho una tecnica molto materica, non raffinata, in cui la vernice non viene stesa col pennello ma con altri strumenti, rimanendo densa e in rilievo; i protagonisti principali sono i colori e l’equilibrio che questi hanno all’interno della tela. Quello che piace alle persone, secondo me, è che realizzo per loro opere ad personam, uniche, pensate per loro e per la loro casa, scegliendo insieme a loro i colori e le dimensioni. Penso che apprezzino molto questo aspetto: cerco di entrare nel loro mondo e parlo con loro. Quello che nasce da questo processo è un’opera unica, che parla di loro. Penso che l’arte trovi sempre il modo di venire fuori ed esprimersi, anche quando nella vita finisci per fare altro, come è successo a me, quasi come una componente genetica: ognuno di noi ha caratteristiche profonde, inconsce, che percepiamo come veramente nostre e che cercheranno sempre di venir fuori. Penso che questa parte di me, in un modo o nell’altro, trovi il modo di arrivare alle persone e le colpisca.”

Margherita Di Pisa

La preponderanza dell’arte le opere di Benedetta Berti

organizza 2° Festival degli orti mugellani

“Ortaggi e frutti giganti, bizarri o antichi”

Da Giugno a Settembre potete inviare le foto di un ortaggio o un frutto gigante, bizzarro o antico a: galletto@timenet.it o per whatsapp al 348 39 71 644

Una giuria qualificata le valuterà e alle 4 foto più originali

OFFRONO Una cena per due: antipasto toscano; tortelli dei Magelli al pesto e fagiolini; porchetta con verdurine dell’orto al forno; gelato del donatore al profumo di rosmarino

Una pizza per due: pizze vegetariane; birre artigianali del Mugello 2 chili di miele del Mugello Tre bottiglie di Frizzantino Campo a Sieve, Cantine del Galletto Per tutti i partecipanti pubblicazione sul giornale Il Galletto della foto dell’ortaggio presentato

Gli ortaggi partecipanti al concorso saranno esposti in fotografia presso l’Osteria del Galletto in Viale Europa Unita a Borgo S. Lorenzo Il concorso è riservato a ortolani non professionisti di tutto il Mugello Potete consultare il regolamento su http://ilgallettomugello.com e sulla nostra pagina facebook

Art 1 titolo del concorso e promotore

Il giornale il Galletto con sede a Borgo S. Lorenzo promuove Il secondo festival degli orti mugellani “Gli ortaggi o i frutti giganti, bizzarri o antichi”

Art 2 Sponsor

Acqua Panna e L’Osteria del Galletto sono gli sponsor della manifestazione e mettono a disposizione i premi per i partecipanti

Art 3 Durata

Il Festival ha inizio a giugno e termina a settembre. Le foto inviate non verranno restituite.

Art 3 Destinatari

Possono partecipare al concorso tutti coloro che coltivano orti a livello amatoriale nei Comuni del Mugello e della Val di Sieve (Barberino del Mugello, Borgo S. Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Rufina, San Godenzo, Scarperia e San Piero, Vaglia, Vicchio).

Art 4 Regolamento

E’ possibile consultare il regolamento sul sito htto://. ilgallettomugello.com e sulle pagine facebook del Giornale il Galletto e dell’Osteria del Galletto oppure richiedendolo a galletto@newnet.it

Art. 5 Modalità di svolgimento del concorso

Coloro che intendono partecipare invieranno una o più foto di un ortaggio o di un frutto coltivato nel proprio orto di dimensioni eccezionali o di forma, colore o aspetto bizzarro o specie antiche non più coltivate a: galletto@newnet.it o per whatsapp al 348 39 71 644, specificando nome, cognome, indirizzo, telefono ed e-mail del coltivatore e il luogo dove si trova l’orto coltivato, misure e breve descrizione dell’ortaggio. Assieme alla foto dell’ortaggio si può inviare anche una foto di tutto l’orto. Per ogni orto è ammessa la partecipazione di un solo ortaggio o frutto. L’oggetto fotografato deve essere conservato il più a lungo possibile per consentire controlli a campione da parte della giuria del concorso. La giuria si riserva di escludere dalla partecipazione coloro che non rispetteranno il presente regolamento o che a giudizio insindacabile della giuria stessa abbiano comportamenti incompatibili con lo spirito e le modalità del concorso.

Art. 6 Giuria

La giuria valuterà gli ortaggi e frutti presentati, chiedendo, eventualmente, chiarimenti e spiegazioni al coltivatore partecipante e deciderà, a proprio insindacabile giudizio, l’assegnazione dei premi in palio.

Art 7 Premi

I premi offerti dall’Osteria del Galletto sono i seguenti: Una cena per due: antipasto toscano; tortelli dei Magelli al pesto e fagiolini; porchetta con verdurine dell’orto al forno; gelato del donatore al profumo di rosmarino; Una pizza per due: pizze vegetariane; birre artigianali del Mugello; 2 chili di miele del Mugello; Tre bottiglie di Frizzantino Campo a Sieve, Cantine del Galletto. Per tutti i partecipanti pubblicazione sul giornale Il Galletto della foto dell’ortaggio o frutto presentato.

Art 8 Premiazione

La premiazione avverrà presso l’Osteria del Galletto in Viale Europa Unita, 6 a Borgo San Lorenzo. Le foto degli ortaggi partecipanti al concorso saranno esposte presso l’Osteria del Galletto e la sede del giornale Il Galletto.

Art 9 Disposizione finale

Per quanto non previsto dal presente regolamento valgono le disposizioni e le decisioni che la giuria riterrà di dover prendere.

REGOLAMENtO

Museo in Musica Il calendario della rassegna fino a settembre

I musei del Mugello e Montagna Fiorentina rinnovano la loro offerta per l’estate con dodici appuntamenti musicali, con due valori aggiunti: l’arte e la storia. È l’ensemble di “Il Museo in Musica”. La rassegna musicale nei musei del territorio è promossa dal Sistema Museale Mugello Montagna Fiorentina con Associazione Sound, Associazione Musicale Scuola di Musica Dario Vettori – Liutaio e Associazione Culturale Camerata de’ Bardi. Si è partiti domenica scorsa al “Museo delle Genti di Montagna di Palazzuolo sul Senio con “Duo Trallori – Mabellini”. Ieri (venerdì 5 agost) alla Casa di Giotto a Vicchio con “Duo cangi-Vincenzi”. Domani (domenica 7 agosto) alle 18.30 al Convento di Bosco ai Frati a Scarperia e San Piero con “Ensemble Camerata de’ Bardi”; sabato 20 agosto ore 18 Scavi Archeologici di Frascole a Dicomano con “barniana Jazz trio”; domenica 21 agosto alle 16 al Museo della Civiltà Contadina di Casa d’Erci a Borgo San Lorenzo con “Ensemble Camerata de’ Bardi”; mercoledì 24 agosto ore 21.30 al Museo dei Ferri Taglienti a Scarperia e San Piero con “Bob jay Trio”; domenica 28 agosto ore 18 Museo Virtuale Andrea del Castagno a San

Scarperia e San Piero La domenica al Palazzo dei Vicari

Tutte le domeniche d’estate, la visita ai camminamenti del Palazzo dei Vicari compresa nel prezzo del biglietto d’ingresso. Dalle 10 alle 12.30. Inoltre, fino al 31 ottobre potrete visitare la 48esima Mostra dei Ferri Taglienti “Le Lame del Re – Armi bianche occidentali e orientali dell’Armeria Reale di Torino” all’interno della visita al complesso museale Palazzo dei Vicari e Museo dei Ferri Taglienti. Per maggiori info visita i nostri siti www.prolocoscarperia.it/ e www.museoferritaglientiscarperia.it.

Marradi La mappa degli eventi tutta da vivere

Il comune di Marradi comunica: “Viste le alte temperature di questi giorni (e previste per i prossimi), ritenendo inopportuno lo svolgimento di eventi che prevedano camminate in paese, si comunica che i “Trekking urbani campaniani” previsti nel calendario eventi per venerdì 22 e sabato 23 luglio sono rinviati a sabato 10 settembre”. Nel frattempo segnaliamo i prossimi appuntamenti: domani (7 agosto) Sagra della Piadina Fritta a Crespino e la Sfilata di Moda dalle ore 21 presso la Piscina, a cura di Tourisport. Mercoledì prossimo alle 19 sempre presso la Piscina, a cura anche degli Alpini, ci sarà la “Polenta degli Alpini”. Per Ferragosto, la Sagra del Cinghiale presso il Mercato Coperto dalle ore 19. Godenzo con “Dal Lago Jazz Ensemble”; sabato 3 settembre alle 18.30 al Convento di Bosco ai Frati a Scarperia e San Piero con “Trio Camerata de’ Bardi”; domenica 4 settembre ore 21 alla Casa del Benvenuto Cellini a Vicchio con “Marco tosi Jazz Trio”; sabato 10 settembre ore 17 al Museo della Pietra Serena di Firenzuola con “coro Na’ara Vocal Ensemble”; domenica 11 settembre alle 21 al Chini Museo di Borgo San Lorenzo con “Last Minute Dirty Band”; sabato 24 settembre ore 21 al Museo della Vite e del Vino di Rufina con “Sound Gospel Train”.

Filippo Ciampolillo

San Gavino Pranzi sociali aperti a tutti

Patrizia Bonacchi ci invia le iniziative per questo mese di agosto. Pranzi sociali come momento di aggregazione e divertimento, e il ricavato sarà di supporto al gruppo di San Gavino e la Pieve. Pranzi che sono riservati ai soci ma tutti possono accedere facendo la tessera del circolo amici di San Gavino che ha un costo di 5 euro e vale fino alla fine dell’anno.

Fagna-Scarperia 37ª festa di Maria

Il calendario della trentasettesima festa di Maria a Fagna, Scarperia. Venerdì 5 agosto ore 19 “Aperifagna”. Sabato 6 agosto ore 19, cena con tortelli. Domenica 7 agosto ore 9.30 Santa Messa Festiva, ore 19 cena con tortelli. Martedì 9 agosto ore 21.30 Rosario all’aperto; mercoledì 10 agosto alle 21.30 Rosario all’aperto; giovedì 11 agosto ore 21. 30 Rosario all’aperto; sabato 13 agosto ore 19, cena con tortelli; domenica 14 agosto ore 9.30 Santa Messa Festiva; ore 21.15 Santa Messa presso la Croce dei Crocioni a cura del gruppo Alpini di Scarperia in suffragio dei caduti di tutte le guerre; ore 22.30 incontro conviviale in beneficenza; lunedì 15 agosto: ore 9.30 Santa Messa solenne all’aperto e processione; ore 18 Vespro Solenne; ore 19 cena con tortelli; ore 21.30 Rosario di Ringraziamento. Mostra dell’Oratorio della Madonna del Vivavio-Mostra del Libro. Eventi con il patrocinio del comune di Scarperia e San Piero. In collaborazione con BCC Credito Cooperativo, banco Fiorentino Mugello-ImprunetaSigna.

Rifugio dei Diacci Ritorna la mostra di Francesco Noferini

Da sabato 6 agosto al 30 ottobre 2022. Dopo il successo dell’anno scorso, con “La Cappella degli Scrovegni”, Francesco Noferini si ripropone con una nuova mostra: “I segni del sacro tra memoria e abbandono” Una documentazione di immagini che testimoniano “segni” del nostro territorio Hanno attraversato il tempo!Nascoste fra campi e boschi o al contrario bene in vista su piazze e strade, isolate o al centro di abitati, grandiose e ricche di ornati preziosi o invece frugali e spoglie, chiese, pievi, cappelle, oratori, sono testimoni della vita di popoli e paesi che hanno affidato alla divinità le stagioni della vita e della morte.

Dal 5 al 21 agosto alle ore 18,00 Al cimitero della Futa l’imperdibile spettacolo di Archivio Zeta

Massimiliano Miniati

un evento che si ripete da 20 anni alla Futa, che per Archivio Zeta, è stata la “montagna incantata”. Perché tra le migliaia di tombe del cimitero militare germanico ha portato il grido e il dolore di tante tragedie greche, in un’ambientazione unica. Ed ora proprio “La montagna incantata”, il capolavoro di Thomas Mann è all’origine della nuova messa in scena della compagnia di Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni. Con la luce del tramonto e avendo come scenografia il paesaggio dell’Appennino emiliano-romagnolo, dal 5 al 21 agosto alle ore 18,00. sulla partitura musicale di Patrizio Barontini, saranno in scena Diana Dardi, Gianluca Guidotti, Pouria Jashn Tirgan, Giuseppe Losacco, Andrea Maffetti, Enrica Sangiovanni, Giacomo Tamburini con la partecipazione di Antonia, Elio e Ida Guidotti al violoncello Francesco Canfailla. Lo spettacolo è la prima parte di un progetto che Archivio Zeta dedica al romanzo di Mann, che nel 2024 compirà cento anni dalla pubblicazione. Le tematiche sono attualissime, guerra e malattia. “Il nostro lavoro – spiegano Guidotti e Sangiovanni - propone un ribaltamento dello sguardo: con un senso di tragica ironia siamo a recitare questo grande poema della morte in una scenografia fatta di infinite lapidi e questo spazio diventa un grande sanatorio per tubercolotici, destinati per la maggior parte a morire di consunzione. Questa storia visionaria ci rende inquieti e rivela quanto sia sottile il confronto con l’attualità e quanto commovente la partecipazione al dolore per l’umanità sofferente. Ma questo poema degli inferi e della morte è in sostanza anche un’iniziazione, un inno alla vita”. Prenotazione obbligatoria, al 334 955 36 40

Teatro Corsini Barberino Grandi Elio Germano e Teho Teardo in Viaggio al termine della notte

Massimiliano Miniati

L’Appuntamento era imperdibile al Teatro Corsini di Barberino con Elio Germano e Teho Teardo che portavano in scena “Viaggio al termine della notte” il capolavoro di Louis Ferdinand Céline in una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi. Avvalendosi della straordinaria sensibilità interpretativa di Elio Germano, Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca di questo capolavoro di scrittura che ritrova nuove dinamiche espressive nella combinazione di archi, chitarra e live electronics. Due violini, una viola e la consolle di Teardo hanno accompagnato l’attore con una fusione di sonorità cameristiche che guardano a un futuro tecnologico nel quale, le immagini evocate dal testo interpretato da Germano, si inseriscono nelle atmosfere cinematiche di Teardo Lo spettacolo è bello, nonostante la parte musicale sia lievemente in eccedenza rispetto al parlato o meglio, letto. ma il pubblico che aveva affollato il Teatro Corsini ( e già questo era un evento perchè il 29 luglio uno spettacolo al chiuso non è semplice da trovare) ha seguito incantato il racconto di Elio Germano nel suo; succedersi di eventi sonori e verbali dove la voce esce dalla sua dimensione tradizionale fino a divenire suono. Liberatisi le mani da foglietti e ventagli, gli spettatori le hanno usate per applaudire due grandissimi artisti che, con una performance non facile quanto emozionante hanno offerto una serata veramente molto interessante.

Eccezionale Il cantautore cosentino vincitore di tre targhe Tenco Peppe Voltarelli sulle orme di Ferrè, Serrat, Endrigo e Modugno

Massimiliano Miniati

Bellissimo il concerto di Peppe Voltarelli agli scavi di Frascole. Cantautore attore autore si è aggiudicato 3 volte il Premio Tenco , l’ultima nel 2021 grazie al suo ultimo album “Planetario” una raccolta di canzoni senza tempo che una dopo l’altra hanno incantato il pubblico. Ne racconta la gestazione e lo fa in modo divertente ai limiti del cabaret attirandosi le simpatie anche di quelli che lo conoscevano solo di nome, regala un omaggio a Domenico Modugno e Sergio Endrigo e prosegue con i bellissimi brani di Leo Ferrè e Joan Manuel Serrat (che interviene anche nel disco). Il concerto è bellissimo no-

nostante l’illuminazione naturale del sole del pomeriggio e l’utilizzo di una sola chitarra che però sembra un’intera orchestra e di una fisarmonica con la quale esegue due pezzi strumentali. Nell’album “Planetario” Voltarelli duetta con Silvio Rodriguez, Adriana Varela, Joan Manuel Serrat (l”autore di “Bugiardo e incosciente” e di “Ahi mi’ amor” (Romance de Curro “El Palmo”) due dei brani più intensi interpretati da Mina) e con Amancio Prada, Joan Isaac, Ruso Sala. L’abbiamo visto tra gli altri nella serie tv “1992” in “Babylon sisters” “La mafia uccide solo d’estate” e nella serie Sky “Il Re” accanto a Luca Zingaretti. I grandi eventi dell’estate Frascolana proseguono Domenica 7 agosto per l’ultimo eccezionale appuntamento è previsto il Concerto lirico “Scavi all’opera” a cura di Studio Lirico Milano.

Jazz in Fattoria

Musica e vino in Chianti Rufina con Trittico trio – Odriozone trio Nadir trio - Ghebus jazz quintet - Marco Tosi ensemble - Dal Lago quintet

Prosegue il successo della terza edizione della rassegna “Jazz in Fattoria. Musica e vino in Chianti Rufina” con la direzione artistica di Franco Baggiani. La manifestazione (iniziata il 30 giugno scorso) presenta concerti jazz al tramonto in alcune delle più belle fattorie del territorio – accompagnati da degustazioni di vini e prodotti locali – e in alcune delle piazze più significative dei Comuni della Valdisieve. L’iniziativa è realizzata dal Consorzio Chianti Rufina, dalla Scuola Comunale di Musica di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve, Rufina, dall’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve e dai comuni di Pontassieve, Rufina e Dicomano, grazie anche al contributo dell’azienda vicentina Dal Lago TTC e della BCC Pontassieve, - Degustazione di vini in abbinamento a specialità locali: € 15,00 Ingresso gratuito ai concerti, con prenotazione obbligatoria su https://www.eventbrite.it/ 25 agosto ore 20.00 Villa il Palagio Colognole (via del Palagio, 15 – Pontassieve)Trittico trio in concerto 26 agosto ore 20.00 Fattoria di Selvapiana (Località Selvapiana, 43 – Rufina) Odriozone trio in concerto 1 settembre ore 20.00 Fattoria i Travignoli (via Travignoli, 78 – Pelago) Nadir trio in concerto 2 settembre ore 21.00 Piazza Cavalcanti, Pelago Ghebus jazz quintet 3 settembre ore 21.00 Loggiato dantesco, San Godenzo - Marco Tosi ensemble 9 settembre ore 21.00 Piazza della Repubblica, Londa Dal Lago quintet – Concerto di chiusura

galletto gioca estate

CRUCIVERBA SUDOkU

La regola: mai lo stesso numero

Esiste una sola regola per giocare a Sudoku: bisogna riempire la scacchiera in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni riquadro contengano i numeri dall’1 al 9. La condizione è che nessuna riga, nessuna colonna o riquadro presentino due volte lo stesso numero. Il consiglio: usare il ragionamento Per mettere i primi numeri si può anche tirare a indovinare, ma è molto più divertente usare il ragionamento e la logica per trovare le giuste posizioni dei numeri. Ogni numero inserito correttamente è un’informazione in più per trovare gli altri.

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