IL RISULTATO DEL CAMPO DI DUE SETTIMANE DEL PROGETTO IN GRIGNA
I PROTAGONISTI Il Progetto raggruppa una sessantina di speleologi che hanno festeggiato da poco i dieci anni di attività Le ultime scoperte sono la grotta «Il terzo mondo», nel Triangolo Lariano, e il complesso della valle del Nosè al Pian del Tivano
Per settecento metri nel cuore della Grigna Salto nell’Abisso per scoprire i suoi segreti Dopo quarant’anni di esplorazioni il gruppo speleo trova una nuova via — LECCO —
PER SETTECENTO metri dentro le viscere della montagna. Dopo quarant’anni di esplorazioni il cuore della Grigna non smette di stupire. «Nonostante l’area carsica in questione sia ormai indagata da diversi decenni, la conoscenza dei suoi vuoti sotterranei è a un livello che si può definire embrionale»: sono ancora una volta gli speleologi del Progetto InGrigna a raccontare un’avventura, quella delle ultimissime scoperte effettuate nel mese di agosto nei meandri della montagna simbolo del Lario. E il mondo sotterraneo che si apre sotto la piramide di calcare che domina il ramo manzoniano del lago ancora una volta ha richiamato anche appassionati polacchi. Gli speleo del gruppo sono riusciti a raggiungere la profondità record di settecento metri all’interno dell’Abisso delle Spade, una grotta che iniziò ad affascinare già a partire dagli anni ’70. «La ripresa delle attività all’interno dell’abisso nel mese di agosto di quest’anno ha riservato però grandi e inimmaginabili sorprese, spiegano i soci del Progetto InGrigna e Antonio Premazzi che ha partecipato all’esplorazione -. Superato il precedente limite esplorativo, gli speleologi hanno disceso un pozzo di ben 120 metri di profondità, raggiun-
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IL CAMPO
L’AVVENTURA
di FEDERICO MAGNI
5
PRIMO PIANO
SABATO 1 SETTEMBRE 2012
Cortenova
Grotta Grigna settentrionale Barzio Grigna meridionale Piani Resinelli
Ballabio
LECCO D’ARCO
“
Antonio PREMAZZI
Un tassello fondamentale I vuoti percorsi sembrano portare verso la parte più profonda della montagna
gendo un tratto suborizzontale caratterizzato da una sinuosa galleria dal profilo alto ma molto stretto. Superato anche questo ulteriore ostacolo, le esplorazioni sono proseguite in ambienti impreziositi dalla presenza di particolari forme concrezionali fino a raggiungere un modesto corso d’acqua. Gli esploratori si sono ulteriormente approfonditi attraverso pozzi verticali alternati a disagevoli tratti orizzontali arrestandosi momentaneamente al-
DOVE La grotta si apre a 2.050 metri sul versante settrionale della montagna la profondità di circa 700 metri rispetto alla quota dell’ingresso». LA GROTTA si apre a quota 2.050, sul versante settentrionale della montagna, nei pressi del sentiero più frequentato dagli escursionisti che salgono verso la vetta della montagna dal Cainallo, sopra Esino Lario e dal rifugio Bogani. L’abisso quarant’anni fa vide protagonisti gli speleologi del Gruppo Grotte Milano Cai Sem. Le esplorazioni si fermarono però a circa 150 metri di profondità. Dopo decenni il testimone passò l’anno scorso a un gruppo di speleo polacchi che, sfruttando
la diminuzione della coltre di ghiaccio, scesero sempre più in profondità, raggiungendo i 300 metri. Quest’anno poi la spinta decisiva. «Il prosieguodelle esplorazioni al suo interno potrebbe rappresentare un tassello fondamentale per la conoscenza degli ambienti sotterranei della montagna. I vuoti percorsi sembrano infatti condurre verso la parte profonda del Grignone in cui si suppone si trovino grandi gallerie suborizzontali che veicolerebbero l’acqua assorbita dalla montagna verso la sorgente di Fiume-
latte e le altre sorgenti, non ancora precisamente individuate, presenti sotto il livello del lago», spiega Premazzi. Le nuove scoperte sono il risultato del campo esplorativo della durata di due settimane organizzate dagli speleologi del progetto che hanno battuto la montagna nel mese di agosto. All’ormai decennale appuntamento estivo hanno partecipato, oltre ai soci dei Gruppi storici, diversi speleologi provenienti da altre regioni d’Italia nonché dall’estero. federico.magni@ilgiorno.net
DISCESA L’ingresso della grotta vicino al sentiero che porta verso la vetta della montagna