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[ERBA 39]

LA PROVINCIA VENERDÌ 17 FEBBRAIO 2012

[ SORMANO ]

LA GROTTA PIU’ LUNGA D’ITALIA

Osservatorio astronomico, boom di astrofili in cerca di buio 1 - Complesso Tacchi Zelbio 2 - Bus de la Niccolina 3 - Sistema Fornitori

4 - Abisso Cippei 5 - Terzo Mondo 6 - Buco del Latte

7 - Sorgenti 8 - Sorgenti sotto il livello del lago

--- Ipotesi di collegamento

Stoppani LaProvincia.it

[ TRIANGOLO LARIANO ]

Pian del Tivano,esplorazione continua Un altro record attende gli speleologi La galleria lunga 58 chilometri potrebbe essere anche più ampia, fino al San Primo «È stato un grande lavoro di squadra. Siamo stati sotto terra sessanta ore, abbiamo liberato dalla sabbia il tratto che precede il tifone Tipperary, lo abbiamo superato a nuoto e alla fine abbiamo abbattuto l’ultimo muro di detriti che divideva i due complessi". Daniele Bassani, comasco di 43 anni, è uno degli oltre cinquanta speleologi lombardi che hanno contribuito alla scoperta della grotta più lunga d’Italia: 58 chilometri di galleria sotterranea che corre sotto il Pian del Tivano, verso il lago di Como. Se poi questa grotta da record fosse collegata direttamente con il sistema ipogeo del Terzo Mondo, scoperto un anno fa dai ragazzi dello Speleoclub Cai Erba sotto il San Primo, a quel punto l’ambiente carsico del Pian del Tivano rientrerebbe tra i più grandi d’Europa. Possibile? Sulla carta certamente sì: stando alla geologia, infatti, è molto probabile che i due complessi siano collegati da gallerie ancora inesplorate. Difficile immaginare, però, quando verrà dimostrato: per annunciare l’unione di due grotte, infatti, deve prima passarci una persona. All’orizzonte, insomma, ci sono ancora diversi anni - e metri - di esplorazioni. Ma il tempo, come dimostra la storia di Bassani, alla fine premia: «Io ricorda - sono stato nel tifone Tipperary già da ragazzino, nel 1981, in compagnia di mio padre. Poi però ci siamo fermati, anche perché all’epoca l’esplorazione dell’altro complesso (il Fornitori-Stoppani) non era co-

sì avanzata». Fino a qualche giorno fa, insomma, nessuno era riuscito a provare l’esistenza della grotta più lunga d’Italia: «Il clima secco delle ultime settimane ci ha permesso di superare alcuni tratti normalmente pieni d’acqua. E i risultati ci hanno premiato». Bassani è membro dell’Associazione speleologica comasca, ma l’impresa dello scorso fine settimana è merito di tutto il gruppo In Grigna di cui fa parte anche lo Speleoclub Cai Erba. Secondo il suo presidente, Roberto Sala, è proprio la collaborazione tra decine di speleologi di oggi e di ieri ad aver permesso di collegare i due complessi: «Circa un mese fa racconta - a Milano si è tenuta una riunione tra persone che sono state nei due complessi del Pian del Tivano già quarant’anni fa. Ognuno ha raccontato la sua esperienza, e le diverse testimonianze hanno permesso di correggere i rilievi effettuati negli anni passati». In questo modo gli esploratori più giovani sono entrati in grotta sicuri della strada da percorrere. Certo un aiuto importante è venuto anche dalle nuove strumentazioni: «Un tempo continua Sala - si procedeva per tentativi, oggi invece i rilievi sono molto più precisi e vengono elaborati con l’aiuto del computer». Se qualche decina di anni fa ogni gruppo faceva per sé, poi, oggi collaborare è la norma: «Un singolo gruppo non sarebbe riuscito a liberare l’intoppo di sabbia prima del tifone, invece tutti insieme siamo riusciti in una sola uscita». Luca Meneghel

LE FOTO laprovinciadicomo.it Sul nostro sito altre belle fotografie degli speleologi

VIAGGIO FANTASTICO Tre immagini delle grotte scoperte dagli speleologi al Pian del Tivano

SORMANO Ci stanno rubando le stelle, le nascondono nel cielo con le tante luci della terra. La giornata di ieri era dedicata alla sincerità del buio, a quanto è capace di esprimere un cielo stellato privo dell’inquinamento luminoso. "M’illumino di meno" è l’iniziativa portata avanti da diversi anni per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto i privati alle problematiche dell’inquinamento luminoso. Sul nostro territorio trova posto un osservatorio, quello della Colma, che studia per diventare ancora più grande, c’è un progetto per realizzare un planetario e per ampliare la struttura, ma che si deve raffrontare con l’aumento luminoso che ha toccato anche la Valassina. «Inutile andare nello specifico dei singoli casi, non se ne uscirebbe e cambierebbe poco, di certo c’è che manca un’educazione a riguardo da parte dei privati - spiega Enrico Colzani del Gruppo astrofili Brianza che ha in gestione l’osservatorio - Un tempo non lontano anche le amministrazioni, le parrocchie, avevano quest’abitudine di puntare i fari verso il cielo per valorizzare l’architettura, oggi fortunatamente meno, anche grazie a delle leggi più restrittive». I privati sono però per Colzani i meno rispettosi: «Soprattutto le aziende, vedo dei grandi fari che sparano a volte anche verso la strada - spiega - Spesso si utilizza come scusa la sicurezza, il dover illuminare l’azienda per evitare la visita dei ladri, ma ci sono sistemi di certo migliori e meno dispendiosi. Si tratta di mancanza di rispetto e di educazione. Ci sono poi strade disabitate con una fila di lampioni, si esagera». Per Colzani manca un organo di controllo in grado di sanzionare certi eccessi: «Servirebbe qualcuno preposto a fare delle verifiche, verifiche che purtroppo non vengono assolutamente svolte spiega - L’unica via sarebbe sanzionare, l’inquinamento luminoso della valle è ben presente e rende più difficile vedere le stelle. Negli ultimi vent’anni la situazione è peggiorata decisamente, ora fortunatamente si utilizzano certe accortezze, come le luci che puntano solo verso terra. In alcuni paesi con un telescopio, a causa dell’inquinamento luminoso, non possiamo più neppure vedere le stelle. Io alla Colma per un periodo mi sono lamentato, ora ormai guardo giù verso la valle e mi godo lo spettacolo delle luci dei paesi, quando lo dico i colleghi mi danno del folle, ma è una lotta oggi inutile». C’è anche un’associazione, il sito è www.cielobuio.org, che s’interessa d’inquinamento luminoso. Ci restano insomma le stelle. Giovanni Cristiani

[ ALBESE CON CASSANO ]

[ MERONE ]

Nuovo oratorio da un milione C’è il benestare della curia

Morto l’ex sindaco Oliviero Redaelli

ALBESE CON CASSANO (g. cri.)Piccoli passi avanti per il progetto dell’oratorio da un milione di euro. «La curia per ora ha dato il benestare per firmare il documento di affidamento dei lavori, sono cinque le ditte interessate e sono cinque quindi i documenti - spiega il parroco don Pier Antonio Larmi - Non è però ancora il via libera definitivo, adesso le aziende dovranno presentare il progetto esecutivo su cui poi si dovrà nuovamente sentire il parere della curia. Si tratta di una trattativa lunga». Il parroco sembra però essere più tranquil-

MERONE (m. cav.) È morto a 77 anni la vecchia Democrazia Cristiana, inOliviero Redaelli, ex sindaco di Me- sieme anche all’attuale primo cittadino rone e uno dei fondatori della sezio- Pietro Brindisi, che con lui ricoprì il ne del Cai. ruolo di assessore ai servizi soTantissimi cittadini ed amici ciali e di vicesindaco. «Quanhanno dimostrato partecipaziodo sono entrato in amministrane al dolore della famiglia per zione - ricorda Brindisi - Rela scomparsa dell’ex amminidaelli aveva già fatto il consistratore, che in pochi giorni ha gliere comunale e politicamenlasciato i suoi cari a seguito di te posso dire di essere nato un malore. Non molto legato insieme a lui. Redaelli dal O. Redaelli alle formalità, amante della matrimonio con l’insegnate montagna e della sua comuMaria Bambina ha avuto due nità, Redaelli dal 1985 al 1990 ricoprì figli, Paolo e Davide, che è stato anche il ruolo di sindaco, componente del- amministratore comunale. «Era una

lo sulla possibilità di partire e si sbilancia anche sui tempi: «Dio volendo e curia permettendo spero di fare anche quest’anno qui l’oratorio estivo, anche perché non ci sono altri spazi adatti, e poi far partire i lavori di ristrutturazione». Curia permettendo, a disegni valutati e condivisi, si può insomma parlare di un avvio dei lavori per il prossimo autunno. Per l’oratorio recentemente si è svolta anche una partita che ha visto impegnati i sindaci dell’area e il gruppo musicale Nomadi con il suo entourage.

Fu in carica dal ’85 al 90 con la Dc. Il ricordo di Brindisi. Oggi i funerali persona molto schietta e solare - racconta il figlio Davide - per il suo grande impegno in paese, anche come fondatore della sezione del Cai di Merone, sono tantissime le persone che ci stanno dimostrando il loro affetto. Tutti se lo ricordano bene come sindaco ed era molto ben voluto. Se si è ritirato dalla vita amministrativa è perché voleva fare altro pur continuando a seguire la politica da lontano perché comunque quello che gli interessava era il bene del paese». Oggi alle 10,30 si terranno i funerali nella chiesa prepositurale di via Appiani.


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