Chiare fresche dolci acque di Senigallia 1800 Nel 1885,1886,1888 furono eseguite numerose e approfondite analisi chimiche, notando che le caratteristiche dell'acqua indicavano un forte inquinamento da composti azotati. Inoltre nelle giornate del 23 Novembre, 30 dicembre 1893 e 25 Aprile 1894 si proclamò un nuovo regolamento d'igiene del comune di Senigallia. Esso si compone di 170 articoli suddivisi in 9 titoli e 35 capitoli. Nei principali articoli si vieta di contaminare le acque.
Il comune di Senigallia ha inaugurato l'acquedotto comunale delle selve nel 1895; oltre a questo nel territorio ve ne sono altri due. Infine sfruttate sono le acque sulfuree e medicamentose, utili e di eccellenti qualitĂ . Un regolamento 1900 Nel 1900 si stipularono nuove regole per le acque potabili, per i regolamenti d'igiene, contro le malattie infettive e sulla qualitĂ delle bevande e degli alimenti. Un regolamento entrato in vigore il 1 luglio 1907 composto da 31 articoli, definisce la norma e le cautele per avere l'acqua delle selve.
Finalmente in prossimitĂ degli anni 30 arriva un regolamento che detta le norme per la gestione e la distribuzione dell'acqua potabile nella cittĂ di Senigallia e nelle sue frazioni. Si tratta di un documento che, deliberato il 31 Marzo 1928 riguarda la gestione, l'esercizio e la distribuzione dell'acqua potabile.
Nello stesso anno entra in vigore il Regolamento per i Laboratori Provinciali d'Igiene e Profilassi. Composto da 86 articoli e da un tariffario nel quale sono indicati gli esami batteriologici e chimici e il costo relativo ad ogni esame. I laboratori sono distinti in due sezioni: -una Medico Micrografica -una Chimica. Nel 1960-1970 si verificò uno strano fenomeno: una grande paura di rimanere senza acqua da bere. E' significativo ricordare che il Laboratorio Provinciale di Ancona aveva esercitato sino al 1965 un controllo delle acque potabili in modo saltuario e incompleto sotto il profilo tecnico; e che a partire da quell'anno prese ad orientarsi verso un integrale applicazione della tabella sui controlli minimi mensili: Fino a 20.000 abitanti ogni mese da 20.000 a 50.000 abitanti ogni due settimane da 50.000 a 100.000 abitanti ogni quattro giorni oltre 100.000 abitanti quotidiano
Il primo vero studio sulla presenza di nitrati sulle acque potabili di Senigallia si è verificato negli anni 1978-1979 con pessimi risultati che i nitrati sono in eccesso e sono un serio problema per la salute della popolazione. Al seguito di due studi condotti tra il 1987-1990 si nota che oltre i nitrati vi è anche un alta quantità di atrazina,derivata dalla produzione industriale. Negli anni seguenti il problema continuerà a sussistere con periodi critici e altri nella norma. La situazione degli acquedotti del comprensorio di Senigallia dopo il 20 Gennaio 1995 ha costretto all'installazione di apparecchiature per ridurre la concentrazione dei nitrati. La denitrificazione è stata attuata con varie tecnologie: osmosi inversa , ultrafiltrazione ed altre. La situazione delle acque nei pozzi della fascia litoranea e collinare appare molto preoccupante. Concentrazione media dei nitrati nel fiume Misa e nei pozzi.
2000 L' Arpam pubblicò il “Libro Bianco” a proposito della qualità delle acque potabili erogate dagli acquedotti di tutti i comuni delle Marche: quattro volumi che trattano la situazione di acquedotti, pozzi e sorgenti delle province Marchigiane nel biennio 2001-2002. Nel 2003 le acque potabili sono ancora regolarmente dal DPR n.236\288 le cui norme rimangono in vigore. Sino al 25 Dicembre 2003 tutti i comuni appartenenti all' Asur 4 (zona territoriale di Senigallia) sono approvigionati dall' acquedotto di Gorgovivo). IL CASO SENIGALLIESE: LA STORIA IDRAULICA Vediamo adesso di completare il percorso dal secondo dopoguerra fino ad oggi: Le prime condotte idriche in ghisa erano state costruite nel centro storico A seguito dell'incremento demografico e turistico , a partire dall'anno 1952, il sindaco, Alberto Zavatti potenziò l'acquedotto del centro storico con la perforazione di 5 nuovi pozzi.
Il fatto più importante quello, che ha determinato la situazione attuale, ha avuto origine agli inizi degli anni '60 quando l' Amministrazione Comunale stanziava fondi alla ricerca di nuove risorse di approvigionamento idrico risale al 1962 la Costituzione del “Consorzio di Gorgovivo” Nel 1964, furono nuovamente stanziati i fondi per la ricerca di nuove acque potabili con la perforazione di altri pozzi: 5 in località Bettolelle, 3 in località Cesano, 2 a Marzocca, 4 a Chiaravalle e 4 a Casine di Ostra. E' a partire dal 1985 che Senigallia ritiene di aver risolto i suoi problemi idrici grazie a Gorgovivo. Molti dei pozzi che servivano alle città erano stati abbondanti. Nel 1996 l'Amministrazione Comunale Mariani programmò una gestione per il risparmio dell'acqua di Gorgovivo , rendendolo in oltre disponibili per gli usi non potabili come gli annaffiamenti dei campi sportivi, il lavaggio di piazze e strade pubbliche, l'erogazione per impianti antincendio e cose simili. Per questo progetto furono approvati tre programmi dell'importo complessivo di miliardi di lire. La situazione attuale dell' acquedotto di Gorgovivo e la seguente: l' erogazione massima in estate raggiunge i 275 litri/secondo e quella complessiva è pari a 6 milioni di metri cubi all'anno; i serbatoi idrici sono 22 con una capacità di invaso di 14.000 metri cubi giornalieri; le tubazioni idriche nel capoluogo e nelle frazioni si ramificano per 509 km; le centrali sette con i relativi impianti di sollevamento; le utenze servite sono oltre 20.000 per una popolazione residente di 44.023 persone alle quali si aggiungono 1.700.000 presenze turistiche nell'anno con un massimo nel mese di agosto, quando viene registrato un piccolo di 600.000 persone. UN PATTO CON I CITTADINI PER IL LAVORO, L' AMBIENTE E IL FUTURO Sebbene l' acqua sia un bene della natura, occorre il lavoro degli uomini pere renderla disponibili nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, raccoglierla una volta usata restituirla pulita ai fiumi e al mare. Va ricordato che il referendum ha abrogato 2 norme: La prima ha segnato un punto a favore di ciò che è pubblico e ben amministrato, consentendo alle aziende totalmente pubbliche come Multiservizi di continuare a rimanere tali senza necessariamente acquisire un partner privato. La seconda ha eliminato la remunerazione del capitale investito, determinando una forte incertezza dei ricavi. Non solo, entro il 2014 l' UE ci chiede di essere in regola con le normative comunitarie che evitano di farci pagare multe milionarie, ad oggi mai applicate alla provincia di Ancona.
L'ACQUA E' UN DIRITTO E NON SI PAGA, IL SERVIZIO SI' Il “bene acqua” non ha un costo mentre costano le attività che la rendono disponibile a ad ognuno. Il servizio è complesso e consiste, per quanto riguarda l'azienda Multiservizi, in: prelievo dell'acqua da 162 pozzi e sorgenti,le più importanti quelle di Gorgovivo, ricerca di nuove fonti, progettazione e costruzione di acquedotti, manutenzione e rinnovamento di 5300 km di condotte di ogni dimensione e misura per portare l'acqua anche ai rubinetti più remoti, analisi di portabilità alle sorgenti e durante il percorso, 211.613 i parametri controllati all'anno. Poiché l'acqua usata non può andare dispersa, ecco 2000 km di reti fognarie che la raccolgono una volta utilizzata per necessità personali o per procedimenti lavorativi, migliaia di collettori che la trasportano ai 40 impianti di depurazione dove l'acqua entra molto sporca ed esce pulita, pronta per 3essere distribuita ai fiumi e al mare. Questa catene di attività si regge sul lavoro di geologi, ingegneri, tecnici, operai specializzati, sull'acquisto di tubi, condotte, pompe, motori, valvole e dell'elettricità che fa muovere l'intera catena.