Glenn Cooper - Il calice della vita - Anteprima

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Glenn Cooper IL CALICE DELLA VITA

Romanzo

T R A D U Z I O N E RO B ER TA

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ZU P P ET

EDIZIONE FUORI COMMERCIO TESTO SENZA CORREZIONI DEFINITIVE


Titolo originale The Resurrection Maker

ISBN 978-88-429-2001-4

Per essere informato sulle novita` del Gruppo editoriale Mauri Spagnol visita: www.illibraio.it www.infinitestorie.it

In copertina: illustrazione di Davide Nadalin Grafica: Rumore Bianco

g 2013 Glenn Cooper g 2013 Casa Editrice Nord s.u.r.l. Gruppo editoriale Mauri Spagnol

Prima edizione digitale 2013 Quest’opera e` protetta dalla Legge sul diritto d’autore. E` vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.


Inghilterra, oggi L’aria era insolitamente mite per essere meta` marzo. Lungo il breve tragitto dal parcheggio all’ufficio, Arthur Malory inalo` il fresco odore che saliva dal terreno umido e rivolse il viso al sole quanto basto` per sentire un formicolio sulla pelle. Per la prima volta quell’anno, aveva lasciato a casa la giacca pesante e aveva indossato solo un leggero giubbotto sportivo. Senza guanti, piumino e berretto di lana si sentı` liberato come i crochi che spuntavano dalla terra. Quello sı` che era un bel modo per cominciare la settimana. La Harp Industries aveva accentrato le funzioni amministrive e marketing a Basingstoke. Il suo unico stabilimento britannico era piu` a nord, a Durham. Per il resto, la societa` aveva sparpagliato la produzione in ogni angolo del mondo, inseguendo manodopera a basso costo, perlopiu` in Asia. Arthur amava visitare gli impianti, incontrare gli ingegneri e gli operai, mangiare il loro cibo, assorbire la loro cultura, fare escursioni in luoghi storici. Diceva ai suoi superiori che non poteva promuovere adeguatamente i prodotti della Harp se non s’immergeva in tutti gli aspetti del ciclo produttivo. Tuttavia era iniziata l’era di Skype e delle videoconferenze e, suo malgrado, si era visto progressivamente tarpare le ali. Nell’atrio, la receptionist, una donna insignificante, lo saluto` con un grande sorriso: « Buongiorno, bellissimo ».


8 « So di essere irresistibile ma, a meno che tu non abbia litigato con tuo marito durante il week-end, sei sposata, tesoro. » « Non sono io a dirlo. E` scritto qui. » Lei agito` una copia della rivista aziendale. « Oh, Cristo, dammene una. Non avrei mai dovuto dare l’assenso. » Mentre Arthur si dirigeva verso l’ufficio, dovette sopportare le punzecchiature bonarie dei colleghi – cui replico` con frasi come « Te la faro` pagare » o « Arrivera` il tuo momento, amico » – e, quando chiuse la porta, era rosso come un peperone. Si sedette e inizio` a leggere la prima pagina, su cui campeggiava una foto di lui, accomodato sull’angolo della scrivania e intento a fissare l’obiettivo con limpidi occhi azzurri. ARTHUR MALORY: IL RE SPONSABILE DEL MARKETING CHE VALE UN TE SORO

di Susan Brent Quando si chiede ai colleghi di descrivere il responsabile del marketing Arthur Malory, le parole piu` usate sono « diligente », « brillante », « bello », « gentile » e « rispettoso ». Nella sede centrale a Basingstoke, tutti conoscono le sue qualita`, ma quanti sanno che e` anche un cacciatore di tesori? Arthur ha iniziato a lavorare alla Harp Industries otto anni fa, appena uscito dall’universita` di Bristol, dove si e` laureato in Chimica. Cosa ci fa un chimico in un’azienda specializzata in fisica applicata? Un articolo scritto per il giornale studentesco sulle difficolta` di spiegare teorie scientifiche complesse a un pubblico profano aveva attirato l’attenzione di Martin Ash,


9 direttore marketing della Harp. « Ho capito che quel giovanotto era tagliato per la comunicazione e che aveva la capacita` di sintetizzare messaggi chiari da un insieme complesso d’informazioni. All’epoca non lo sapeva ancora, ma era gia` un venditore nato. Quando gli ho telefonato, ha pensato che un amico volesse fargli uno scherzo e invece, come si suol dire, il resto e` storia. » Arthur ha fatto carriera e ora dirige i progetti di marketing per gli usi industriali dei nostri magneti al neodimio. Ma quanti dipendenti sanno che nel tempo libero e` un vero cacciatore di tesori? Armato del suo fidato metal detector, preferisce trascorrere i fine settimana setacciando la campagna in cerca di reperti sepolti anziche´ frequentare pub o locali notturni. E non lo fa solo per tenersi in forma ora che non gioca piu` a rugby. A dimostrazione della sua abilita`, puo` esibire una collezione di monete antiche – tra cui alcune di epoca romana – e di gioielli vittoriani, e persino un prezioso orologio da tasca. A cosa attribuisce questo interesse per il passato? « Non ne sono sicuro al cento per cento, ma una tradizione di famiglia e un po’ di genealogia lasciano supporre che noi Malory discendiamo da Sir Thomas Malory, l’autore della Morte di Artu` vissuto nel XV secolo. Da qui il mio nome di battesimo, che e` stato conferito a molti dei miei predecessori! Da ragazzo andavo matto per tutto cio` che riguardava re Artu`, e suppongo sia da lı` che deriva la mia passione per la Storia. » Quando gli chiedo se abbia mai fatto ricerche sulla leggenda arturiana, la risposta e` affermativa. « Mi piacerebbe trovare Camelot. Vorrei tanto scovare Excalibur e, soprattutto, il Santo Graal. » Sa forse dove cercare la preziosa reliquia? « Ho qualche idea », risponde con un sorriso. « Ma, se


10 te lo rivelassi, dovrei ucciderti. Scherzi a parte, se mai avessi un intero mese da dedicare a queste ricerche, credo che farei progressi notevoli. » Qualcuno busso`. « Avanti. » Era Susan Brent, delle risorse umane. « Ti piace? » Si riferiva all’articolo. « A essere sincero, e` piuttosto imbarazzante. » La donna sfodero` un sorriso malizioso. Lei era single. Lui era single. Tuttavia, poiche´ Susan era responsabile delle politiche aziendali contro le molestie sessuali, era stata cosı` indulgente da lasciarlo in pace, fatta eccezione per qualche vaghissima allusione. « Non vergognarti. Tutti dicono che e` un ottimo pezzo. In piu`, forse conoscerai degli spiriti affini all’interno dell’organizzazione. Abbiamo duemila dipendenti. Non si sa mai con chi si puo` entrare in contatto. »

Di lı` a poche ore, Arthur era stanco di ricevere e-mail e telefonate dai colleghi di tutto il mondo che lo schernivano per l’articolo, percio` fu tentato d’ignorare lo squillo del telefono. Ma, quando noto` con la coda dell’occhio il numero di chi lo stava chiamando, rispose volentieri. « Ciao, Andrew. » Aziono` il vivavoce. « Questa sı` che e` una sorpresa. Come stai? » Holmes era uno dei professori piu` rinomati di Oxford e il suo corso, « Storia della Gran Bretagna medievale », era obbligatorio per gli studenti del primo anno. Aveva mille peculiarita`, tra cui una certa eccentricita`, espressa da un abbigliamento di stampo edoardiano e da una dizione cosı` formale da risultare ridicola. La sua pronuncia


11 forbita non era riservata alle lezioni. « Salve, Arthur. Sono contento di averti rintracciato. Mi disturba sempre lasciare uno di quegli orribili messaggi vocali. » « A tua disposizione. » « Meraviglioso, meraviglioso. Ascolta, Arthur, sai che ho un’inclinazione egualitaria quando si tratta di riferire ai Loons una notiziola interessante, ma ho pensato di aggiornarti per primo su una scoperta recente. » Quella sı` che era una novita`. Sebbene fossero buoni amici, Arthur non aveva mai ricevuto informazioni in anteprima rispetto agli altri membri del gruppo, i Grail Loons, come li aveva battezzati Andrew. A seconda della serata, un massimo di dieci persone si riuniva ogni tanto nel pub preferito di Holmes a Oxford, per discutere e confrontare le proprie teorie – spesso assurde – sul Santo Graal, ma soprattutto per bere. Se, come sostenevano scherzosamente alcuni, si trattava di una moderna Tavola Rotonda, Holmes era re Artu`: nessuno metteva in discussione il fatto che fosse il piu` autorevole studioso delle leggende arturiane in Gran Bretagna. Arthur era entrato nel gruppo circa otto anni prima tramite un amico comune, Tony Ferro. Si erano conosciuti a Bristol e, all’epoca, Tony era uno specializzando in Storia che aveva tenuto delle lezioni che Arthur aveva seguito per diversificare il proprio programma di studi scientifici. Non appena aveva scoperto che quel ragazzo era forse un discendente di Thomas Malory, Tony lo aveva preso sotto la sua ala ed erano diventati buoni amici. Ora insegnava Storia medievale all’University College London e, di recente, aveva aggiunto un corso, « Re Artu` – Mito o realta` », che Arthur sperava, un giorno, di seguire come uditore. Holmes era sempre stato molto esigente nella selezio-


12 ne dei candidati a entrare nei Grail Loons. Non sopportava i fanatici della new age ne´ quelli religiosi. Ogni membro doveva dare un contributo serio, percio` erano quasi tutti eminenti studiosi, anche se, qualora non possedessero il necessario « spirito » intangibile, Holmes non esitava a bocciarli. Arthur aveva superato l’esame davanti a una pinta di birra. La risposta alla prima domanda di Holmes aveva fugato ogni dubbio. « Perche´ m’interessa la ricerca del Graal? » aveva ripetuto, concedendosi un istante per raccogliere le idee. « Be’, penso che il mondo moderno abbia distolto la nostra attenzione dagli obiettivi importanti, oserei dire nobili. Ci sentiamo dire in continuazione che molte nostre esigenze possono essere subito soddisfatte. Hai fame? Basta andare al fast food. Ti serve un’informazione? C’e` Google. Ti senti solo? Esistono i siti d’incontri. Sei triste? Ci sono farmaci capaci di tirarti su il morale. Ma non esiste la soddisfazione immediata di una ricerca spirituale, giusto? Occorrono lavoro e impegno. Forse alla fine dei propri giorni si raggiunge un certo appagamento spirituale, forse no. Considero la ricerca del Graal una possibilita` concreta di questa ricerca spirituale. E` un sogno antico, ma non vedo perche´ non possa essere anche attuale. E se, per di piu`, non fosse solo una metafora? E se il Graal esistesse davvero? Sarebbe emozionante tenere tra le mani un oggetto cosı` bello. » Arthur sollevo` il ricevitore e disattivo` il vivavoce. « Sono tutt’orecchi, Andrew. Cos’hai trovato? » « Be’, devo essere nato con la camicia. Nessuno ha il diritto di essere cosı` fortunato. O forse e` questione di bravura, chissa`... » « Ha a che fare con la lettera di cui ci hai parlato circa due mesi fa? Quella proveniente da Montserrat? »


13 « No. Sono saltati fuori altri dettagli che pubblichero` tra poco, ma non e` per questo che ti ho chiamato. Si tratta di un altro ritrovamento, molto piu` importante, anzi incredibile, stando ai documenti. Riguarda te, vecchio mio. » « Me? » « Sı`. Un certo Arthur Malory, residente a Wokingham, Inghilterra, genio del marketing di giorno, cacciatore del Graal di notte. Le novita` sono emerse da una ricerca sul campo di cui vado molto fiero. Aveva scarse probabilita` di dare buoni risultati, il che spiega perche´ sono cosı` contento che i miei sforzi siano stati ripagati. In modo spettacolare, oserei dire. » « Santo cielo, Andrew, ti decidi a dirmi di cosa si tratta? » Dopo una pausa a effetto, l’altro chiese: « Ti piacerebbe trovare il Graal, figliolo? Trovarlo veramente, intendo? » Arthur sorrise. « Conosci gia` la risposta. » « Bene. Perche´, se ho ragione, il Graal ha il tuo nome inciso sopra. Ritengo che si possa rinvenire davvero, ma avro` bisogno del tuo aiuto. » « Qualunque cosa, Andrew. Sai che sono sempre disponibile. Impegnato, ma disponibile. » « Sı`, sono piuttosto oberato di lavoro anch’io. Oltre a essere concentrato su queste allettanti scoperte, sono subissato di lezioni e devo occuparmi di un imbecille che si e` introdotto in facolta` e ha messo sottosopra alcuni uffici, compreso il mio. Mi sembra che non manchi niente, ma dobbiamo ancora completare l’inventario. Per fortuna conservo i documenti importanti a casa. Arthur, forse insieme riusciremo a risolvere questo intrigante mistero. Sei libero giovedı` sera? E` il compleanno di Anne e ci farebbe piacere invitarti a cena. Abbiamo prenotato un ta-


14 volo nel suo ristorante preferito. Ti spieghero` tutto allora. » « Volentieri. Ci saro`. » « Ancora una domanda, prima che ricominci a rifilare alla gente cose di cui non ha bisogno. Per caso hai una coppia di costole in piu`? » Arthur fece una smorfia. « In effetti, sı`. Ma come diavolo fai a saperlo? »

Un uomo basso e calvo era seduto in un ampio locale austero, illuminato quasi teatralmente da un’unica lampada alogena. La moglie lo chiamo` dalla porta chiusa della biblioteca e lui, in tono burbero, le diede il permesso di entrare. Lei sapeva benissimo che quella stanza era pressoche´ inviolabile, ma evidentemente Jeremy avrebbe dovuto sottolinearlo ancora una volta. « Cosa c’e`, Lillian? Spero che sia importante. » « Mi spiace disturbarti, ma al telefono c’e` Stanley Engel. Dal Tibet, ha detto. » La donna era timorosa, come se si aspettasse una scenata. Aveva un corpo scheletrico, il risultato di una dieta a base di proteine e sigarette, col viso troppo liscio per via dei lifting. « Ce ne ha messo di tempo. Rispondo da qui. » Jeremy aveva sentito squillare il telefono e aveva ipotizzato che fosse quell’idiota del figlio di Lillian: a cadenza regolare, si faceva vivo e chiedeva altri soldi per comprarsi la droga. Quando l’aveva sposata, dopo il divorzio di lei, il bambino era un frugoletto abbastanza carino ma, ora che aveva trent’anni, era diventato un’imbarazzante palla al piede. « Stanley, era ora. Che diavolo ci fai in Tibet? » La linea era disturbata. « Sto facendo trekking. Ho ap-


15 pena ricevuto la tua e-mail. » Sebbene si fosse trasferito in California da parecchi anni per insegnare Fisica alla UCLA, Engel aveva ancora il marcato accento nasale di Brooklyn. « Sei certo che questa linea sia sicura? » « Se stai utilizzando il telefono satellitare che ti ho dato, sı`. Ti ho inviato il file audio criptato di una chiamata che Andrew Holmes ha fatto ad Arthur Malory questa mattina. Che te ne pare? » « E` interessante, naturalmente. Molto interessante. Negli ultimi tempi, le intercettazioni delle telefonate di Malory stanno dando dei frutti. Qual e` la tua prossima mossa? » « Come hai sentito, Holmes ha detto che conserva i documenti importanti a casa. Cio` spiega perche´ Griggs non ha trovato niente nel suo ufficio. E soprattutto pare che Holmes abbia trovato qualcos’altro oltre alla lettera di Montserrat. Si direbbe che abbia tra le mani qualcosa di piuttosto concreto. Agiremo il prossimo giovedı` sera, mentre saranno fuori a cena. E` un’opportunita` imperdibile. Non escono quasi mai. » « Non e` rischioso? » « Certo, ma Griggs e` un professionista, filera` tutto liscio. » « Cosa vuoi da me? » « Dobbiamo essere tutti d’accordo. Voglio la tua autorizzazione a adottare misure drastiche. » « Fa’ pure. Cosa dicono gli altri? » « Mi hanno dato carta bianca. » « Bene. Lo stesso vale per me. Contento? » « Contentissimo. » « E questa storia della costola? » « Non ne ho la piu` pallida idea. Non vedo l’ora di saperne di piu`. Devo ammetterlo, questa e` la prima volta in


16 vita mia che ho una speranza concreta di mettere le mani sul Graal. Me lo sento nelle ossa. » « Nelle ossa, eh? Un’affermazione fuori luogo per uno scienziato di fama mondiale. » Harp sbuffo`. « Il Graal e` scomparso da duemila anni, Stanley. Sono pronto a usare la testa, il cuore e persino le ossa pur di trovarlo. »

continua...


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@GlennCooper


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