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TICINESE
RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA
N° 1 - 1 FEBBRAIO 2009
SALUTE Obesità infantile VERSO I MONDIALI Il giocatore Ryan
PEO MARAMEO Il cane animato più amato
Non avrei mai pensato che i miei figli volessero andare tutti all’università.
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SOMMARIO
IN PRIMIS
4 Fuorionda
Facendo delle ricerche sull’obesità infantile, ci ha particolarmente colpiti il fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si occupi, da una parte di combattere la fame nel mondo e la mortalità infantile causata spesso dalla mancanza di cibo, e dall’altra di informare e prevenire l’obesità infantile. Un paradosso, eppure la triste realtà. Se una grossa parte di genitori non sa come procurare qualcosa da mangiare per i suoi piccoli ed è costretta a vederli letteralmente morire di fame, un’altra parte di genitori, altrettanto grossa, non sa come cercare di far mangiare meno i propri figli. L’OMS stessa definisce l’obesità come la nuova epidemia mondiale e la considera esattamente al pari di una malattia non trasmissibile, riscontata prevalentemente nei paesi sviluppati e in via di sviluppo. Sebbene manchino cifre dettagliate, si può dire che ad esempio negli Stati Uniti, dal 1974 al 1994, l’obesità nei bambini tra i 5 e i 24 anni è praticamente raddoppiata. In Giappone la percentuale di bambini tra i 6 e i 12 che soffrono di obesità si aggira intorno al 10%. Ma anche a Bangkok in Thailandia si arriva al 15,6% per la stessa fascia d’età. Da noi invece, il tasso di obesità infantile si attesta intorno al 20%. Questo significa che in Svizzera
Una risposta ai tuoi perché
1 bambino su 5 è in sovrappeso! È evidente che si tratta di un problema di alimentazione, ma anche di non-movimento. Trovate consigli e informazioni nella rubrica “Salute” a pagina 29.
La redazione
Una vita da favola
7 Ma tu lo sai? 9 Scelti per voi La rubrica a misura di lettore
11 Scriv in dialètt Da lég e da scultà: gh’è sempar da imparà
12 L’intervista
12
Pst pst… noi… Peo… amici!
20 Cani, gatti & Co. A proposito di… Eliminazioni improprie
22 A tavola in Ticino Nuova vita alla Rupe di San Zeno
26 Sondaggio E se non si sciasse più in Ticino?
29 Salute Obesità infantile: combatterla “educando”
35 Penne, pennelli e pasticci Il tubodanaio
36 Spacca… TI La Torre dei Pedrini a Chironico
38 Verso i Mondiali Il giocatore Ryan
38
42 Internet Informatica del futuro o futuro dell’informatica? (8ª parte)
44 Viaggi La stella Sirio dei Dogon - Mali (3ª parte)
56 Motor Time Guidati dal sole Pillole di saggezza per chi va in motocicletta o in scooter
60 Oroscopo Le previsioni di Cloris
66 Cruciverba Caccia al personaggio
Fonti: Rapporto tecnico 894 “Obésité: prévention et prise en charge de l’épidémie mondiale”, OMS. Ufficio federale dello Sport
44 Troverete la prossima edizione di llustrazione Ticinese, nella vostra bucalettere a inizio marzo.
IN COPERTINA: Peo Marameo (foto Rémy Steinegger)
ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09
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FUORIONDA
UNA VITA
DA FAVOLA “Nessuno deve pensare che, nel corso della vita, tutto debba sempre andargli bene, perché la sorte è volubile e dopo un lungo periodo di sereno è inevitabile che venga anche il brutto tempo. Ma per fortuna capita anche il contrario: non può piovere sempre!” (ESOPO). testo Roberto Rizzato
G
li antichi greci amavano molto le storie e nessuno narrava storie più belle di Esopo. Sono popolari tuttora. Anche voi conoscerete La lepre e la tartaruga. La morale di questa storia è: “Chi va piano va sano e va lontano”; oppure Il ragazzo che gridava “al lupo!”, la cui morale è: “Nessuno crede a un bugiardo, persino quando dice la verità”. O anche la celeberrima La volpe e l’uva, con la volpe che - non riuscendo a raggiungere i grappoli migliori - pronuncia la proverbiale frase: “Non è ancora matura, non voglio coglierla acerba”, per la serie: “Chi disprezza vuol comprare”. Esopo ci ha lasciato anche molti saggi proverbi, come: “Non vendere la pelle dell’orso prima che sia morto”. Ma la storia più terribile ed emblematica è quella che riguarda la sua stessa vita. Esopo era un greco molto popolare, anche se c’è chi sostiene che fosse gobbo e balbuziente. Si ritiene che sia vissuto nel VI secolo a.C. Secondo una leggenda nacque in Frigia, visse per un certo tempo sull’isola di Samo come schiavo, venne liberato e vagabondò da uno stato all’altro, raccontando le sue favole. Così arrivò a Delfi, dove c’era la Pizia, l’oracolo di Apollo che vaticinava il futuro. Pare che quella volta Esopo avesse messo in forse il business della profezia, raccontando probabilmente la storia
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dell’Uomo e dell’idolo di legno: “Nei tempi antichi gli uomini solevano adorare tronchi, sassi e idoli, e pregavano dinanzi a loro per ottenerne favori. Accadde che un uomo pregasse sempre dinanzi a un idolo di legno appartenuto al padre; ma la sorte non cambiava mai. E pregava, pregava, pregava… ma rimane-
«Se possiamo
sognarlo, possiamo farlo» va sempre sfortunato come prima. Finché un giorno, in un attacco di rabbia, prese l’idolo e con un sol colpo lo rovesciò dal suo piedistallo. L’idolo si spaccò in due, e cosa vide l’uomo? Una quantità di monete riversarsi fuori”. La morale di questa storia è: “La religione è una truffa ideata per arricchire i sacerdoti”. Marx, due millenni e mezzo dopo, avrebbe detto: “La religione è l’oppio dei popoli”; mentre Woody Allen l’ha successivamente corretto: “Oggigiorno semmai è l’oppio la religione dei popoli”! In ogni
modo, qualsiasi cosa abbia detto Esopo, ai sacerdoti non andò affatto a genio e, per vendicarsi, nascosero tra i suoi abiti una coppa d’oro, accusandolo poi di averla rubata. Così gli abitanti di Delfi lo portarono in cima a una rupe e lo scaraventarono giù. Ecco come morì il più grande genio favolistico dell’antichità classica. A dire la verità, i primi esempi di favola sono ben antecedenti a Esopo e risalgono all’epoca degli antichi popoli orientali: sono riuniti in due famose e antichissime raccolte indiane. Comunque novanta delle favole di Esopo vennero raccolte, sette secoli dopo la sua morte, in cinque libri dal suo emulo latino, Fedro, che dovette a sua volta affrontare un processo per aver irritato i potenti dell’epoca. Ma alle favole di Esopo si sarebbe ispirato ancora nel XVII secolo il grande favolista francese Jean de La Fontaine, poi ripreso a sua volta dai fumettisti moderni come Walt Disney, il quale, sull’esempio di Esopo, ha regalato la parola agli animali, umanizzando e rendendo simpatico persino alle donne un… Topolino! Proprio Walt Disney soleva dire: “Non c’è limite al nostro potere d’immaginazione: se possiamo sognarlo, possiamo farlo. Non dimenticate che tutto quello che sono riuscito a creare nella mia vita è cominciato da un semplice topo”.
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SAI PERCHÉ L’ORSO YOGHI SI CHIAMA COSÌ? L’orso Yoghi, l’amato orso bruno della casa di produzione Hanna-Barbera, che dal 1958, anno della sua nascita, diverte generazioni di bambini, deve il suo nome a un giocatore di baseball molto noto in america negli anni Cinquanta: Yogi Berra. Berra, oltre ad essere celebre per le sue performance sportive, era famoso anche per il suo sorprendente e irrefrenabile appetito e per le sue citazioni surreali: “Non è finita finché non è finita” o “Puoi osservare molto guardando” o ancora “Là non ci va più nessuno, è troppo affollato”. Il personaggio del disegno animato ha infatti lo stesso appetito e lo stesso humour.
SAI COSA ASCOLTIAMO?
MA TU LO SAI?
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1° Alla mia età di Tiziano Ferro 2° Primavera in anticipo di Laura Pausini 3° Non ti scordar mai di me di Giusy Ferreri Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con City Disc, Lugano.
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A OCCHIO E CROCE?
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1° La regina dei castelli di carta di Stieg Larsson 2° Ul principe pinin di Antoine de Saint-Eupéry, traduzione in dialetto ticinese di Marisa e Gianni Ballabio 3° Via Beltramina 20 di Giorgio Passera
PUTIFERIO?
Questo termine, che indica grandi schiamazzi e clamore sollevati da un litigio, deriva da Putifarre, un personaggio biblico (Genesi, XXXIX, 7 e seg.) ministro del Faraone, la cui moglie tentò di sedurre il giovane Giuseppe, il quale, fuggendo dalle sue brame lacerò il proprio mantello. Il lembo di mantello venne esibito dalla giovane donna come prova contro il suo eccessivo virtuosismo. La locuzione “Moglie di Putifarre” venne poi utilizzato con tono ironico per definire casi simili.
Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con la Libreria Segnalibro, Lugano.
SAI CHI HA INVENTATO
Mozzio, Val d'Ossola.
SAI DA COSA DERIVA
“Giuseppe e la moglie di Putifarre” di Gerolamo Forabosco (Venezia 1605Padova 1679).
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SAI COSA LEGGIAMO?
SAI PERCHÉ SI DICE
Questa espressione, utilizzata per indicare una misurazione approssimativa, deriva molto probabilmente dall’epoca in cui i viaggi avvenivano in diligenza, ed erano lunghi e faticosi. Quando il passeggero chiedeva al vetturale quanto mancasse ancora alla destinazione, questi soleva rispondere ad esempio “da occhio a croce circa due miglia” calcolando, in modo approssimativo e basandosi sulla sua esperienza, la distanza dal suo occhio alla croce del campanile, che svettava su ogni villaggio e fungeva da riferimento.
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IL SUCCO MICHEL? La crisi economica degli anni Venti costringe il giovane Michel a lasciare la Svizzera per cercare fortuna all'estero. La trova in Madagascar, dove impara i segreti della produzione dei succhi di frutta. Nel 1929 torna in Svizzera e fonda una piccola azienda che produce succo d'uva, concentrati di frutta e vino. Un paio di anni più tardi decide di dedicarsi esclusivamente alla produzioni di quelli che ancora oggi sono i succhi di frutta Michel più famosi del Louis-Edmond (1896 Rinnenberg (BE)-1960). Paese.
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Presenti in Svizzera fin dall’ultima era glaciale, le api nere della famiglia Apis mellifera mellifera si chiamano così perché i segmenti gialli sulla parte posteriore del loro corpo sono quasi invisibili. Il colore nero del corpo le aiuta a scaldarsi con i raggi solari ancora deboli. Siccome questa ape si nutre di una quantità di fiori molto superiore alla media, produce un miele ricchissimo, molto equilibrato e aromatico. Inoltre, questa piccola e operosissima ape, vola nei periodi ancora freschi, divenendo infaticabile impollinatrice di molte piante selvatiche e coltivate. Un miele, questo, buono, pulito e giusto!
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di Franco Battiato, Universal, 2008 Battiato ripropone cover di canzoni che hanno caratterizzato le nostre stagioni, da Dalida a Gilbert Bécaud, da Demis Roussos a Otis Redding, ma non solo. Il musicista siciliano si diletta cantando in italiano, francese e inglese e - a parte qualche momento di pronuncia discutibile ma perdonabile visto l’intento ludico dell’artista - duettando con interpreti d’eccezione quali Carmen Consoli, Antony, Anne Ducros, Sepideh Raissadat e Juri Camisasca tocca le nostre corde emotive. Vertiginosa la canzone Il carmelo di Echt, il cui ascolto ci fa riflettere sull’orrore della Seconda Guerra Mondiale, con quel lancinante richiamo: “Dove sarà, Edith Stein”… dove saranno…
Romanzo di Setterfield Diane, 412 pagine, Mondadori Ambientato a dicembre in uno Yorkshire freddo, nebbioso e umido, questo racconto è la lettura perfetta per le serate invernali, magari davanti ad uno scoppiettante camino acceso. Questo romanzo, delicato e struggente, ricco però di colpi di scena e sorprese, racconta di una grande scrittrice ormai vecchia, che decide di raccontare la sua storia, quella vera, a una giovane biografa. Il lettore scoprirà insieme alla biografa l’infanzia misteriosa e tinta di giallo della grande scrittrice e diventerà, insieme alla biografa, investigatore, confidente e spettatore.
Abbiamo letto
La tredicesima storia
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SCRIV IN DIALÈTT
DA LÉG E DA SCULTÀ: GH’È SEMPAR DA IMPARÀ Anca “Ul principe pinin” dal Saint-Exupéry e ul “Cucciolo” dal Cantiamo Sottovoce. scrivüt dal Pier Baron
E
chi che dis che ul dialètt l’è muribúnd? Ma par piasé, in di ültim témp ta chì, da lég i m’ha casciàt scià adiritüra quatar líbar. E da scultà un “doppio CD”, come i scrívan süla cupertina quii dal “Cantiamo Sottovoce” cunt una quaranténa da canzonett, un po’ in italian e una quai vüna in dialètt: da “La Lücermonica” al “Pover Lüisin”, da “La balada dal filun” a “I cavalée”. Quii che adèss i gh’ann i cavii bianc i màsna indré ul témp, tacàndoc là, in bóna lingua, “Vecchio scarpone” e “O pecorina dal candido vello”, indóva l’emuzion l’è forta, perché la regòrda la bela vós dala Lena Sanvido, süla Radio Monteceneri:
«Som minga un barlafüs!» “Il mio bambino vuole un bel mantello/e ti compenserà con pane e sale”. A Mendrís, par ul quarantésim, quii dal “Cantiamo Sottovoce” i’ann impienít ul Mercato Coperto: e ul bell dala giornàda l’è stài che la gént, la nossa gént, la cantava inséma, e altro che “sottovoce”! Tant da capèl ala Marisa e al Gianni Ballabio, che i’ann tradott in dialètt ticinés “Il piccolo principe” dall’Antoine de Saint-Exupéry. Una vutanténa da pàgin, cunt di bei disegnitt (edizion da l’Istituto Editoriale Ticinese) ta chì “Ul principe pinin” in gir par i pianeti, par rivà al nümar sett, che l’è la Tèra, cunt la
T maiüscula, indóva al tröva “Cént e vündas rè (senza lassà via i rè negri), sèttmila geografi, növcéntmila óman da afàri, sett miliun e mèzz da ciucatt, tresentdódas miliun da boriús, dunca circa düü miliàrd da grand”. Ul “principe pinin” al cünta sü anca di “lampiunàtt”, qui che pizzàva i lüs prima che rivass la curént elétrica. I scomenciàva i lampiunàtt dala Nuova Zelanda e da l’Australia e, segund la pusizion dala Tèra rispett ala nocc che vegniva innanz, sa finiva cunt l’America del Nord. Dumà un lampión al Polo Nord e vün al Polo Sud. Lì i lampiunàtt i fàvan “na vita uziusa” e “lavuràvan dumà do volt all’ann”. Ul Remo Beretta e ul Giuvann Orell i gha dài sóta a tradüü vari autór in dialètt. Dal William Blake al Samuel Beckett, dal Orazio ala Emily Dickinson, l’efett l’è intrigànt, come la scriv propi la Dickinson: “I lost a World - the other day/ Has Anybody found?”. Ta chì: “Ò perdü un Mund l’autru dì/queidün u l’a trovù?”. L’edizión l’è da l’Ulivo, i pàgin na vuntanténa. Gha tàcum là “Letteratura e dialetti” (Pisa-Roma - Fabrizio Serra Editore) indóva trövum amò ul Giuvann Orell, inséma al Dante Isella, al Renato Martinoni, ma gh’è anca ul Pietro Gibellini che al ma propón “Cinquant’anni di studi su Porta”, ula poesia dal Carlo Porta stüdiàda in tücc i particolàr dal Dante Isella. E dulcis in fundo ta chì da l’Emilio Magni “Ciumbia che bèla tusa” (Mursia editor, 164 pàgin) che sóta al ciel da Lombardia al ma porta a spass cunt paròll e “modi di dire” che cugnóssom anca nüm in Tesin, magàri cunt una quài diferénza, nala manéra da dì o anca da scriv. Scurléra, rebelòtt, bislung, compensà, sbröjenta, pobbia,
«Al cünta sü anca di “lampiunàtt”» filipa, pampalüga, pecundria, badalücch, sguratà, cifulà, surà, ravanà, andeghee. Probabilmént a femm fadìga cunt tafugnon, besasc, asabesi, finciscion, pésega, ma basta dumà lég che semm sübit in ciàr “una parola, una storia”, come al ma inségna ul Magni. Cert che l’è mia vuncia, come al ma dis in dala prefazion ul Giorgio Gandola, par quel questürin meridionàl paracadütàt in Brianza, quant che l’à interogàt un làder da polastri. E questo chì al gha dii sübit da repetón: “Som minga un barlafüs!”. Par métt giò ul verbàl, ul “maresciallo” l’è stài obligàt a convocà in üfizi anca ul “dutúr” e ul “prestinée” brianzöö che i’à fài da tradütor. I noss vécc i sann sè che l’è la “picundria” (l’ipocondria, una specie di nevrosi simile alla malinconia). Ma la “pecundria” (version brianzöla) l’è stàia tiràda föra da una mamm, quand l’à vist che sül batèll indóva l’eva setàda la sò tusa (che sóta la sòca, la gonna, la scundéva una mügia da pachitt da sigarétt) i “burlando” (guardie di finanza) i vörevan fà un controll precís par truvà quii che sfrosàva. “L’è malàda. La g’à la pecundria”. Insóma, i “burlando” i’ann capít che la tusa l’eva malàda, magari da vün da quii maa che sa tàca, infetív, e alúra i’ann fài paré da nagot e i s’è sluntanàt. E dopo i dîs anca che ul dialètt l’è da nissüna ütilità! Ma nii come as dìs - a fà un bagn.
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L’INTERVISTA
PST PST... NOI...
PEO... AMICI! Un’intervista questa davvero speciale, al cane blu più famoso e amato del Ticino. Un’intervista dedicata ai bambini, e a tutti quei grandi che non hanno dimenticato il bimbo felice e sognatore che c’è in loro! testo testo Antonella Antonella Broggi Broggi -- foto foto Rémy Rémy Steinegger Steinegger
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L’INTERVISTA
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ndare a trovare Peo, proprio nella sua casetta, parlare con lui e poterlo toccare è stata davvero un’avventura emozionante! Lo so che tutti i bimbi del Cantone avrebbero voluto essere al mio posto, ma come ci ha spiegato proprio lui, e come noi abbiamo potuto vedere, la sua casetta è davvero piccolina, e non c’è posto per tutti. Pensate che io mi sono potuta sedere vicino a lui, dove di solito si siedono il Pietronzolo e il Luchetto! Rémy però, il nostro fotografo, per scattare le foto è rimasto mezzo dentro e mezzo fuori dalla porticina! Per leggere questa intervista, trascritta fedelmente, dovrete immedesimarvi in Peo e nel suo modo di esprimersi, perché chi lo conosce lo sa, lui ha un modo tutto suo di parlare, e poi insomma… è ancora ciucciolo! Se però lo volete sentire anche voi, potete andare sul nostro sito e ascoltare un pezzetto di intervista! CIAO PEO, HAI VOGLIA DI RISPONDERE A QUALCHE DOMANDA? “Tu c’avevi voglia di farmi le domande? Però posso… magari se non sapevo la risposta, lo dicevo un altro giorno. Era valido lo stesso”. SEI CONTENTO DI APPARIRE SU ILLUSTRAZIONE TICINESE? “E sì perché se la sbirciano i miei amici, quelli che sono a casa, son felice. Se la sbirciano magari i grandi, anche i nonni, son felice. E se non la sbircia nessuno, son felice perché la sbircio io col Luca Luchetto!”. SARAI SULLA COPERTINA, LO SAI? “Io? E mi devo spiaccicare su? E ma mi vergogno un po’ però!”. SEI UN CANE FAMOSO, COME CI SI SENTE AD ESSERE UNA STAR? “Cos’ero io? Ma io ero felice perché in realtà c’ho mille amici. Presempio: tu sei felice di essere amica dei tuoi amici? Perché sono loro che sono come le star. Perché le stelle sono tante e sono loro e non ero io. Io ero uno di loro!”. PREFERISCI LAVORARE IN TELE O IN RADIO? “La radio è bello no, perché quando vado alla radio vado in giro con la Carlotta e poi i miei amici possono telefonare e ci parliamo, ma dal vero proprio eh. Alla tele è bello perché ci guardiamo i cartoni tutti insieme. Allora è bella sia che l’una sia che l’altra!”.
SCHEDA BIOGRAFICA Nome: Peo Cognome: Marameo Data di nascita: di giovedì e c’era il sole, un 5/10 anni fa circa Abita a: qui Stato civile: innamoroso Piatto preferito: il ciucaciunca e le torte di tutti i tipi Bibita preferita: il succo d’arancia da bere Un libro letto: “un libro che parla di un coniglio di Edward Tulane” Sogno nel cassetto: “petta che guardo…”
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SONO VENUTI A TROVARTI TANTI PERSONAGGI FAMOSI, CHI TI È PIACIUTO DI PIÙ? “Ma non lo sapevo, boooh! Però sono tutti amici. Però sono più amici quelli che vengono a trovarmi tante volte, tipo il Pietronzolo o il Luca Luchetto. Ma poi quelli che vengono sempre qui a fare colazione sono i bambini a casa, e allora sono loro i miei ospiti preferiti!”. SENTI, MA TU COSA VUOI FARE DA GRANDE? “Ma adesso ero ciucciolo! Da grande volevo fare il cane blu con il maglione arancione. Poi sarebbe bello fare un lavoro dove si gioca e si ride, come tipo il cane pastore. Perché il mio cugino Pio è un cane pastore australiano, come me ma col naso rosso. E lui c’ha tutte le pecorelle no... E le pecorelle gli raccontano le barzellette. Quindi è un lavoro che fa ridere, ah ah.”. E SE TU FOSSI UN ESSERE UMANO, CHE COSA FARESTI? “Un uomo? Farei tipo quello dove ci sono le notizie, il telegiornale. Però io non posso farlo perché bisogna essere un signore. Però lo farei per dire tutte le notizie belle di bambini. Di robe di bambini, ma belle perché al telegiornale ci son tutte robe brutte e invece magari succedono anche delle robe belle. Oppure farei l’astronauta, così vedo le stelle da vicino e le porto giù nei posti dove c’è la guerra scoreggiosa”.
«A me piace muovermi tutto quando gioco, non solo i diti!» COSA TI RENDE FELICE? “Il ciucaciunca, che è una roba buona da mangiare! E poi io quando son felice mi si muove la coda no, vedi tipo adesso. E mi si muove in ispecial modo quando c’è il sole, anche dietro le nuvole, quando ci son degli animali vivi, oppure quando i bambini ridono e quando vedo gli alberi non tagliati, ecco ho deciso”. E COSA INVECE TI RATTRISTA? “Quando gli alberi son tagliati, quando ho finito il ciucaciunca, tutto l’incrontario, allora lì la coda boh, non c’è neanche più, ecco”. C’È QUALCOSA CHE TI FA PAURA? “Sì però te lo dico sottovoce. È la spuzza di fumo delle città che spuzzano di fumo di città. Mi fa la fifa perché non respiravo mai più poi eh. E la coda basta, diventa tutta marcia e nera!”. TI SPAVENTANO I CANI AGGRESSIVI E PIÙ GRANDI DI TE? “Ti dicerò, ti dicerò… che se il padrone del cane è un po’ balor-
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do che magari crede di essere lui il cane feroce no, allora c’ho fifa, perché il cane è suo amico e lo ricopia. E allora fa il feroce anche lui perché non capisce. Allora io c’ho fifa. Bisognerebbe mettere i signori con i loro cagnolini a scuola di buonitudine, ecco. Allora non c’avrei più fifa, no. Io sono così perché vado sempre in giro col Pietronzolo che non è cativo. No. E io lo ricopio, ecco ho deciso!”. È VERO CHE IL CANE È IL MIGLIORE AMICO DELL’UOMO? “No anche della donna! È il migliore amico se l’uomo gli dice pst pst... io tu amici! Ecco, però anche il canguro è il migliore amico dell’uomo, e anche il passerotto e anche un centomila gattini. Anche loro so che sono i migliori amici degli uomini”. E TU CON I GATTI VAI D’ACCORDO? IL GATTO ARTURO È UN TUO AMICO? “A seconda dei giorni. Sì però presempio no, i gatti tipo il gatto Arturo no, quelli mi sono amici perché son colorosi. E poi in realtà, io sono amico tipo dell’Arturo perché ci conosciamo da ciuccioli e allora siam diventati amici subito. E poi io quando inseguo il gatto, non è che volevo mangiarlo, è che volevo giocare e allora sembra che lo inseguo perché lo voglio mangiare ma non è vero, no”. MA TU NON DEVI ANDARE A SCUOLA? “Ecco cosa dovevo fare… Però oggi c’avevo il rafreggiore, dovevo mangiare la banana schiacciata. Però me lo marco giù che domani devo andare a scuola! Io sai che vado in una scuola speciale? C’è un osso fuori e lì si capisce che è una scuola per cagnolini e animaletti che parlano, se c’hanno voglia, se no fanno il loro verso. E poi sono di tutti i colori ed è bello perché parlia-
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mo tutti insieme con i nostri versi e ci capivamo é. Era lì il bello, giochiamo in tutte le lingue del mondo!”. COSA PENSI DI REX, IL DIVO DEI CANI? “E bé, e bé, e bé… lui è una star per sul serio vé. Però, se lui c’avesse un po’ di ciucaciunca scoprirebbe ancora più ladri e balordi secondo me. Adesso lo chiamo e glielo dico! C’hai il numero tu? Se no glielo chiedo dopo al Luca Luchetto”. MA TU, UNA FIDANZATA CE L’HAI? “Mmmmmmmm ma mi vergogno... Lo scrivi sottovoce con le lettere piccoline però. Perché io certe volte divento di plastichina e vado drentro i quadri. Un’altra volta son diventato come una Peonovela e ho fatto un’avventura no, e li ho conosciuto lei… la Barbina, è gialla, una cagnoletta giallina. Però non c’ho il coraggio di dirle “ti amo” perché mi vergogno. Infatti alla radio ogni tanto chiedo ai miei amici al telefono cosa devo dire e loro mi danno i consigli, ma mi vergogno. Poi c’avevo anche la Lizzy. Voglio bene anche alla Lizzy. Lei è drentro un telefilm della tele, però lei è innamorata di un altro con la faccia da balordo. Ecco, allora ero indeciso. Allora ero innamoroso di tutte e tre. E la terza devo cercarla però, e domani anche di tutte e tre, e ieri boh”.
«Questo è il mio amico Luca Luchetto»
«Adesso chiamo Rex e glielo dico! C’hai il numero tu?»
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«Ti dico questa roba segretissima, però una roba che sappiamo solo noi…» TI PIACCIONO I GIOCHI ELETTRONICI? “Mica tanto, perché a me piace muovermi tutto quando gioco, non solo i diti. Poi vedi… c’ho i ditoni troppo ciccioni, non riesco a schiacciare i tastini, allora gioco fuori in bici, è meglio!”. TI PIACE LO SPORT? “Lo sport? A me piace sciare ma c’ho un po’ di fifa perché magari vedo quelli bravi e un po’ mi vergogno, però poi mi aiuto con la coda e ce la faccio a andar giù. E poi mi piace andare in montagna col Pietronzolo e poi mi piace andare in bici o col trotinette”. NON È CHE TIENI ALL’AMBRÌ PERCHÉ SEI BLU? “Ahahahahah no no tengo all’arbitro perché quando fa giusto non lo dice nessuno, quando sbaglia tutti a dire “eeee l’arbitro, vergogna!”. Allora tenevo a lui, però non vince mai”. GLI S-RINI VIVONO CON TE? “Eh nooo, in una casa qui vicino. Però guarda che in quella ca-
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QUATTRO CHIACCHERE CON LUCA LUCHETTO COME VI SIETE CONOSCIUTI TU E IL PEO? Luca: “io sono il suo vicino di casa. Quando sono venuto a vivere qui ho conosciuto il Peo”. Peo: “perché c’è… c’è la casa lunga, perché lui è altissimo vé, aveva una casa lunga e nel pezzo sotto vivo io”. Luca: sì io abito di sopra. Siamo amici da tanto tempo”. LUCA, MA IL PEO CHE TIPO È? Luca: “il Peo è un tipo unico, eccezionale. Un amico insostituibile. Sempre presente nella vita di tutti i giorni. È una grande compagnia. Con lui si parla di tutto. Riusciamo a scoprire sempre cose nuove, facciamo viaggi nell’arte, nelle città... Lui impara da me e io imparo da lui”. Peo: “ma sono tutte queste robe qui? Mamma mia non lo sapevo mica”. E NON LITIGATE MAI? Luca: “no, non abbiamo mai litigato”. Peo: “no perché a volte io mi arrabbio quando non capisco le robe o non riesco a fare una roba. Allora me ne sto un po’ da solo. Però lui poi dice “sì è vero c’hai ragione” e allora i dico “va bom… ciccia cucù!”. È DIVERTENTE LAVORARE CON PEO? Luca: “sì molto!”. Peo: “perché se non ridiamo ci viene tutto triste e i bambini vanno da un’altra parte! Invece loro ridono e ridiamo anche noi”. Luca: “è proprio bello venire qui dal Peo perché ci sono tanti colori, lui è spiritoso…”. Peo: “sì le matite ci sono! E i pennarelli… e i bambini sono in quel buco lì eh, lì drentro dietro. Però sarebbe bello se venissero qui, però il capo della tele ha detto che io devo stare qui in questa casetta piccolina perché sono piccolo e non ci stanno tutti i bambini, no e no”.
sa c’è il Marco con la sua cugina Cristina, e loro non si sono neanche accorti che sono drentro lì gli S-rini. Ce ne siamo accorti tutti e lori no! Però anche questo è un segreto… mettilo in “Segreto Ticinese”, non su “Illustrazione Ticinese””. MA IN ESTATE VAI AL MARE? SAI NUOTARE? “Sì, sì sì deciso. Perché mi piace andare sott’acqua a vedere i pescioletti che mi si appiccicano alla coda e andiamo in giro tutti insieme. E se invece c’è un mare senza i pescioletti, mi guardo i piedi giù nell’acqua”.
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ASCOLTA IL PEO!
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BÉ, L’INTERVISTA È FINITA, VUOI DIRE ANCORA QUALCOSA AI BIMBI CHE TI LEGGERANNO? “Prima devo dire che che devo fare la pipì che mi scappa… No, prima ti dico questa roba da dire ai miei amiCAM ci, però una cosa segretissima che sappiaI RI A mo solo noi… allora scrivi: pst pst… io… tu… amici!”.
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CANI, GATTI & CO.
A PROPOSITO DI...
ELIMINAZIONI IMPROPRIE Un cane… ‘sporcaccione’ è l’argomento trattato in questa prima edizione del 2009. a cura di Elena Stern-Balestra
“SEMBRA CHE LO FACCIA APPOSTA” Gentile dottoressa Stern, mio figlio ha un cane alano femmina di un anno. Quando l’ha portato a casa aveva due mesi. Mio figlio stravede per questo cane che è molto affettuoso ma molto irruente e vuole sempre giocare. Dopo molte peripezie è riuscito a farle fare i suoi bisogni fuori. Verso la fine di ottobre è andato in vacanza due settimane e ha portato il cane dall’allevatore dove l’ha comprato. Quando è andato a riprenderla era dimagrita e piena di ferite perché non aveva socializzato con gli altri alani. La prima set-
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timana dopo il suo rientro a casa è andato tutto bene. Adesso sono tre settimane che non riesce più a non farle fare i suoi bisogni in casa anche se la porta sempre fuori. Magari sta fuori un’ora poi va a lavorare e quando ritorna a casa trova regalini in giro sia solidi sia liquidi. Mio figlio è arrivato all’esasperazione e, siccome nel frattempo si è separato dalla moglie e io lavoro tutto il giorno, non sa più cosa fare. Certo non può continuare così e se non riesce a trovare una soluzione dovrà rinunciare al cane e per lui in questo momento sarebbe un vero disastro. Sembra proprio che il cane lo faccia apposta. Spero che lei
Denise Biellmann si impegna per sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sul problema del colesterolo e sostiene la Fondazione Svizzera di Cardiologia.
possa darmi un consiglio per risolvere questa situazione. Devo anche dire che mio figlio non ha un orario di lavoro regolare. In attesa di una sua risposta le porgo cordiali saluti. Carmen Pasquali Ciò che lei descrive sembra un problema complesso, che andrebbe conosciuto nel dettaglio per essere affrontato correttamente. Va detto che, malgrado la percezione comune, le eliminazioni improprie non sono mai “fatte apposta” o per ripicca. Un’accurata visita comportamentale permetterebbe di appurare se il cane non soffra di disturbi del comportamento quali l’iperattività o l’ansia da separazione, che in questo caso mi sembrano probabili. Programmi adeguati di modifica comportamentale, eventualmente abbinati ad una terapia farmacologia, permetterebbero di alleviare o risolvere il problema. Se, invece, tali disturbi potessero essere esclusi, sarebbe necessario riprendere il lavoro di educazione alla pulizia. Generalmente i giovani cani necessitano di fare i loro bisogni quando si svegliano, dopo aver mangiato e dopo aver giocato. Anticipare questa necessità portando fuori il cane al momento giusto sarebbe un primo passo importante. Alcuni cani, specie se molto attivi o iperattivi, non si prendono il tempo di fare i loro bisogni in passeggiata, perché distratti da tutto ciò che vedono, sentono, fiutano. Per evitare che ciò accada, sarebbe bene scegliere un posto tranquillo come “gabinetto”, p.es. un angolo riparato del giardino, dove portarlo nei momenti “critici” e aspettare di intraprendere qualsiasi attività interessante insieme a lui finché non è avvenuta l’escrezione. Può essere molto utile introdurre una parola che stimoli il cane a fare la pipì o le feci (p.es. “pipììì, pipììì…”). La parola scelta va pronunciata dapprima durante l’escrezione. In seguito essa può essere utilizzata come segnale (o “incoraggiamento”). Quando il cane fa la pipì o le feci in un luogo appropriato, può essere rinforzato (o “premiato”) subito dopo, ma è bene non riempirlo di complimenti se non ha ancora finito per non rischiare di interromperlo. Se si trovano “regalini” in casa, è molto importante non punire il cane (p.es. facendogli strofinare il muso nelle escrezioni), anche se ciò può sembrarci innaturale e anche se il cane sembra “sapere benissimo” perché siamo arrabbiati. In questi casi esso va portato in un altro locale in modo da poter pulire le deiezioni in sua assenza. Per la pulizia è consigliabile fare uso di detergenti neutri poco profumati e applicare prodotti ad azione enzimatica per favorire l’eliminazione di eventuali residui “odorosi”. Nella fase iniziale di rieducazione alla pulizia, restringere lo spazio a disposizione del cane può rivelarsi molto utile, in quanto nessun cane sano deporrebbe feci e/o urina nel medesimo luogo in cui deve anche riposare. Se, però, i periodi di solitudine della cagna di suo figlio sono prolungati, l’opportunità di prendere questa misura va soppesata con cautela. In linea di massima sconsiglierei che la cagna venga lasciata sola per più di tre ore consecutive. Se ciò non fosse possibile, sarebbe necessario valutare la possibilità di affidarla ad una persona che se ne occupi durante il giorno o, addirittura, di ricollocarla presso qualcuno che disponga delle risorse necessarie.
«Fate qualcosa prima che il colesterolo vi metta sottosopra.»
Denise Biellmann lo sa: praticare regolarmente attività fisica può influenzare positivamente il livello del colesterolo. Ma potete fare ancora di più. Con un Benecol al giorno. Questa bevanda a base di yogurt contiene stanoli vegetali che – è scientificamente provato – riducono l’assorbimento del colesterolo nel corpo. Più informazioni al sito www.emmi-benecol.ch o al numero 0080 0090 00100
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Attilio Praino, Giorgio Bettera e Frédéric Eterno al centro della sala principale.
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NUOVA VITA ALLA RUPE DI SAN ZENO Dallo scorso luglio la Rupe di San Zeno di Lamone ha riaperto i battenti all’insegna della buona tavola d’impronta tradizionale e mediterranea, abbinata a vini di qualità. L’iniziativa di Giorgio Bettera, che ne ha rilevato la gerenza, la competenza del sommelier Attilio Praino e la creatività di Frédéric Eterno stanno ridando smalto ad un locale che negli ultimi anni non aveva saputo brillare nel panorama culinario ticinese.
CURIOSITÀ
testo Alda Viviani - foto Rémy Steinegger
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A CIN CU
opo un intermezzo dal sapore abporte. Lui raccoglie la sfida e si Avete in previsione una febastanza insipido, la Rupe di getta con entusiasmo nel nuovo sta per inaugurare la nuova casa? State organizzando un bel ritrovo tra vecchi amiSan Zeno ha riaperto i battenti progetto. Mantiene l’arredaci? In questo volume troverete molti suggerimenti all’insegna della buona tavola. Armento classico, illuminane golose ricette per ricevetefice di questa rinascita è Giordolo con tovaglie bianche re gli ospiti all’insegna del gio Bettera, che ha iniziato a e riscaldandolo con una gusto e della semplicità, in muoversi tra i fornelli da piccoparete tinteggiata d’aranmodo che i preparativi non si trasformino in motivo di stress e lo, quando aiutava gli zii all’ocio. Si mette ai fornelli che l’acquisto dell’occorrente steria delle Fornaci a Noranco, della Rupe che ribattezza non prosciughi il borsellino. Tra appassionandosi alla cucina an“Da Giorgio”. Affida il le ricette che sapranno stupire i che grazie ai preziosi insegnaservizio in sala e la scelta commensali, l’hummus all’uva menti di Antonio Ceres, suo maedei vini ad Attilio Praino, sultanina, arance e carote, la zuppa di pastinaca e mele alstro durante l’apprendistato. Alla sommelier calabrese, giunlo zafferano e al cumino o il Rupe è arrivato dopo un quarto di to in Ticino dopo la Scuola gelato alla mollica di pane e confettura di latte. secolo trascorso come cuoco alla alberghiera a Roma e a cui il mensa direzionale della Banca Unione pregiato nettare, bottiglia dopo Trish Deseine, Metti una sera a cena…, Guido Tommasi Editore, ISBN di Credito, coltivando nel tempo libero bottiglia, riesce sempre a regalare 8886988575 l’altra sua passione, il calcio, come allenatonuove emozioni. re dell’FC Ceresio e l’ACB di Bioggio-CademaLa cucina propone specialità di pasta, carrio. Nel luglio del 2008 la Rupe di San Zeno gli apre le ne e pesce preparati secondo tradizione con ac-
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Quelli con l’arcobaleno
A TAVOLA IN TICINO centi mediterranei, con un occhio di riguardo ai prodotti genuini, freschi e di stagione. “Puntiamo sulla qualità degli ingredienti. Prepariamo le salse con le ossa. Le paste, i grissini, i biscotti serviti con il caffè e i dessert sono tutti fatti in casa”, racconta con orgoglio Giorgio Bettera. Da qualche mese, ai fornelli, è affiancato da Frédéric Eterno, nato a Lione e giunto in Ticino nel 2002. Anche nel suo caso la passione per il cibo risale all’infanzia, quando la mamma lavorava in campo gastronomico. Il suo arrivo alla Rupe ha arricchito i piatti di un tocco di creatività sia nella preparazione sia nella presentazione: “Qui mi sento a mio agio e posso esprimermi al meglio. Giorgio mi permette di sperimentare e di dare spazio al mio estro”. Sua è ad esempio l’idea di servire il colorato risotto del buongustaio in appetitosi cestelli di Parmigiano, che, oltre a conferire gusto alla pietanza, permettono di servirla in modo molto decorativo. Dalla cucina escono specialità quali i petali di bresaola con rosette di tête de moine, il carpaccio di polipo, la terrina di foie gras tartufata di Strasburgo con toast e burro, il risotto del buongustaio, con zafferano, julienne di prosciutto crudo, porcini, cubetti di pomodoro e prezzemolo, i tagliolini fatti in casa alla crema e salmone affumicato, la dadolata di rana pescatrice con pomodori pachino e olive taggiasche, il ventaglio di tonno rosso scottato all’olio d’oliva o il filetto di cavallo alle erbe. Tra i dessert, la panna cotta, la crema catalana, il bonett piemontese e vari tipi di sorbetti. Sul mezzogiorno viene proposto un menu dal
prezzo molto accessibile, composto di un primo o un antipasto, un secondo e un dessert. Un esempio? Carpaccio di manzo, coniglio arrosto e mousse di cioccolato. La Rupe organizza regolarmente rassegne e serate enogastronomiche ben accolte dalla clientela. Per quanto riguarda le prime, finora il ristorante ha reso omaggio alla Valtellina - proponendo pietanze quali la bresaola con crostone di segale e burro di ginepro, gli sciatt su cuori di lattuga, i ravioloni di grano saraceno al bitto con ragù di porcini, i pizzoccheri, la polenta taragna, il petto di fagiano con gallinacci e composta di prugne e il sorbetto alle mele di Serio - e alle specialità di selvaggina, con preparazioni classiche e non, tra le quali il tris di terrine della casa con marmellata di fichi e cipolle di Tropea, le pappardelle al ragù di cinghiale o l’intramontabile sella di capriolo alla Baden Baden. Per quanto riguarda le serate a tema, con azzeccati abbinamenti tra cibo e vino, dopo quella piemontese - che ha ospitato la casa vinicola dei Marchesi di Barolo e ha proposto ad esempio la spuma di fagiano su letto di spinacini o il risotto alla piemontese al profumo di tartufo, abbinato al Barbaresco - e quella veneta, durante la quale sono stati abbinati vini dell’azienda Amistani Guarda Venegazzù, il 2009 inizia rendendo omaggio al nostro Cantone. Venerdì 6 febbraio, in collaborazione con la Cantina Carlevaro di Bellinzona, la Rupe propone una serata tutta ticinese. Una ghiotta opportunità per scoprire o riassaporare profumi e sapori del nostro territorio.
ECCOVI TRE RICETTE PROPOSTE DAL RISTORANTE LA RUPE DI SAN ZENO DA GIORGIO
A N T I PA S T O RISOTTO DEL BUONGUSTAIO Ingredienti: 4 persone • 200 g di Parmigiano grattugiato (per i cestini) • 40 g di cipolla • 120 g di porcini trifolati • 0,5 dl d’olio d’oliva • 400 g di riso Arborio • 1 dl di vino bianco • 7 dl di brodo vegetale • 2 punte di coltello di zafferano • 100 g di prosciutto crudo a striscioline • 0.5 dl di panna liquida • burro q. b. • 100 g di Parmigiano grattugiato • 10 pomodori ciliegia • prezzemolo tritato Preparazione CESTINI: per ogni cestino, versare a pioggia 50 g di Parmigiano in un tegame antiaderente caldo, ricoprendo tutto il fondo. Cuocere
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per ca. 2 minuti. Asportare la sfoglia e adagiarla su una ciotola capovolta di ca. 10 cm di diametro. Dare la forma di un cestino, lasciare raffreddare e staccare. RISOTTO: tritare finemente la cipolla. Pulire e tagliare non troppo fini i porcini e trifolarli. Scaldare brevemente l’olio in un tegame e farvi imbiondire la cipolla.Aggiungere il riso e farlo tostare. Sfumare con il vino bianco, aggiungere 1 punta di zafferano e cominciare a bagnare con il brodo bollente nel quale è stata sciolta la seconda punta di zafferano. Rimestare spesso e bagnare di tanto in tanto con il brodo. Dopo ca. 10 minuti aggiungere i porcini e il prosciutto crudo. A fine cottura, dopo ca. 20 minuti, aggiungere la panna, il burro, il Parmigiano e i pomodori ciliegia tagliati in quattro. Versare il risotto nei cestini e spolverare il piatto con il prezzemolo.
P R I M OP I AT T O TORTINO DI VERDURA AI DUE COLORI
DELIZIA DI CIOCCOLATO E ARANCIA Ingredienti: 4 persone MOUSSE AL CIOCCOLATO • 3 tuorli • 100 g di zucchero • 250 g di cioccolato per copertura • 4 dl di panna montata • 2 albumi BAVARESE ALL’ARANCIA • 5 dl di latte • buccia di limone • aroma di vaniglia • 3 tuorli • 150 g di zucchero • 6 fogli di gelatina • 1,5 dl di spremuta d’arancia • panna montata
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Preparazione MOUSSE AL CIOCCOLATO: montare a bagnomaria i tuorli con lo zucchero, fino a ottenere una massa spumosa e bianca. Farla raffreddare e aggiungere delicatamente la copertura sciolta precedentemente. Infine incorporare
la panna montata e, con una spatola, dall’alto verso il basso, gli albumi montati a neve. BAVARESE ALL’ARANCIA: fare bollire (non troppo caldo) il latte con la buccia di limone e l’aroma di vaniglia. Montare i tuorli con lo zucchero e aggiungere il latte al composto. Incorporare al composto ancora caldo i fogli di gelatina, precedentemente ammollate e strizzate. Fare raffreddare. Aggiungere la spremuta d’arancia e la panna montata. SERVIZIO: versare in quattro bicchieri, iniziando a scelta dalla mousse o dalla bavarese. Fare riposare in frigorifero per circa 15 minuti e versare l’altro dei due CAM I RI composti.
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Preparazione Lavare e pelare le carote e tagliarle a fette. Lavare gli spinaci. Cuocere per circa 20 minuti le carote e passarle nel mixer per ottenere una purea. Cuocere gli spi-
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• 300 g di carote • 300 g di spinaci • 2 uova • poca noce moscata • sale e pepe • 2 dl di panna liquida • 20 g di burro
naci per circa 3 minuti, strizzarli e passarli nel mixer. Trasferire la purea di carote in una ciotola. Aggiungere 1 uovo, la noce moscata, 1 presa di sale, 1 dl di panna e amalgamare il tutto. Ripetere lo stesso procedimento con gli spinaci. Imburrare quattro ciotole da forno, versare per primo il composto di carote e lasciare riposare circa 15 minuti nel frigorifero. In seguito aggiungere il composto di spinaci. Cuocere a bagnomaria in forno a 150/160 °C per circa 45 minuti. Servire su un coulis di pomodoro.
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Ingredienti: 4 persone
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SONDAGGIO
Luca Martinetti, 39 anni, telematico, Viganello - “Se non dovesse essere più possibile sciare in Ticino mi spiacerebbe molto. Vorrà dire che mi sposterò nei Grigioni”.
Andreas Wächter, 43 anni, agente di sicurezza, San Nazzaro - “Sarebbe peccato per il turismo invernale in Ticino e per i posti di lavoro che verrebbero a mancare”.
Margherita Cadenazzi, 52 anni, casalinga, Lostallo - “Anch’io penso che sarebbe un vero peccato. Ma sono sicura che troveranno delle alternative”.
E SE NON SI SCIASSE
PIÙ IN TICINO? Il rapporto di Grischconsult sulle stazioni invernali ticinesi è chiaro: la situazione sembra essere insostenibile sia economicamente, sia dal punto di vista ambientale. Eppure, l’inverno è arrivato presto e con esso incredibili quantità di neve che hanno permesso di aprire praticamente tutti gli impianti, nonostante le difficoltà oggettive degli ultimi tempi. Difficile credere che un giorno, forse, in Ticino, non si scierà più. Voi cosa ne pensate? testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember
Raffaella Genasci, 32 anni, casalinga, con Vanessa, Bellinzona - “Mi spiacerebbe molto, soprattutto per i bambini”.
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Lisette Scheggia, 48 anni, venditrice, Ponte Tresa - “Visto che non scio, per me non cambierebbe niente”.
Daniele Pedrazzoli, 43 anni, elettricista, Arbedo - “Come la penso? Tanti soldi del pubblico investiti sino ad ora per nulla!”.
Patrizia Ott, 51 anni, monitrice acquagym, Carona - “È una cosa impensabile e sarebbe un vero peccato se un giorno nelle nostre belle valli non si potesse più sciare”.
Tania Audemars, 30 anni, responsabile marketing/vendita, Melide - “Sarebbe un vero peccato! Per poter sciare bisognerebbe andare più lontano con un maggior impatto economico ed ecologico”.
Gianni Natale, 58 anni, logistica-meccanico, San Pietro - “Come sciatore e monitore mi spiacerebbe molto, soprattutto per i ragazzi”.
Patrizia Atorino, 39 anni, terapista, Gentilino - “Mi spiacerebbe anche se non scio. Con la scuola si andava a Bosco Gurin: un posto incantevole che non meriterebbe una fine del genere!”.
Fabian Paris, 32 anni, montatore elettricista, Gordola - “Purtroppo sarà inevitabile fare una scelta delle stazioni invernali ticinesi più idonee all’innevamento”.
Claudio Martinelli, 32 anni, battitore di piste da sci, Campo Blenio - “Le persone che, come me, lavorano nel settore potrebbero perdere il lavoro e la valle ne risentirebbe a livello turistico”.
Luca Marchese, 28 anni, studente, Cureglia - “Capisco le motivazioni e le problematiche allo studio. Per quanto mi riguarda, la cosa non mi tocca”.
Nico Jacocagni, 19 anni, apprendista, Manno - “Per il borsellino di un apprendista sarà dura: già i costi per la pratica dello sci sono alti. Se si dovessero aggiungere anche quelli di spostamenti più lunghi, la vedo male!”.
Maria-Luisa Conace, 45 anni, tecnico di radiologia, Origlio - “È triste pensare che si tolga alle famiglie ticinesi la possibilità di sciare in zona a prezzi accettabili”.
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OBESITÀ INFANTILE
COMBATTERLA EDUCANDO Mangiano tanto e hanno abitudini alimentari sbagliate. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme: l’o-
besità infantile è in pericoloso aumento e in molti Paesi europei addirittura un bambino su cinque è affetto da obesità o sovrappeso. testo Stéphanie Scatizza
È
un vero e proprio allarme globale e le statistiche che riguardano la Svizzera non sono da meno, il 10% dei bambini infatti è obeso e ben il 18-22% risulta essere sovrappeso. “Sono dati inquietanti”, ci spiega la Dr.ssa Claudia Fragiacomo, farmacologa e specialista in scienza dell’alimentazione presso l’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio, “soprattutto se pensiamo che dagli anni ’80 queste cifre sono praticamente quadruplicate”. Da non sottovalutare poi il discorso, altrettanto preoccupante, della persistenza dell’obesità infantile nell’età adulta, con conseguente aumento dei rischi per la salute fisica ma anche psicologica dei pazienti. Le ripercussioni sulla sfera emotiva infatti, dalla perdita dell’autostima sino alle sindromi depressive, arrivano spesso a segnare anche in modo grave l’esistenza di un bambino nel suo delicato processo di crescita. Ma quali sono le reali cause di questa grave incidenza? Secondo la Dr.ssa Fragiacomo alla radice di questa patologia sta una dieta ricca di grassi, proteine animali e zuccheri semplici, troppo povera di frutta e verdure, legumi, carboidrati complessi, il tutto “condito” da una sempre più scarsa attività fisica. SOVRAPPESO E OBESITÀ La definizione di sovrappeso/obesità nel bambino è più complessa rispetto all’adulto, il cui peso ideale è calcolato in base al BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea = peso
in kg diviso l’altezza in metri, al quadrato). In attesa di trovare dei parametri di riferimento più adeguati, il BMI è stato proposto anche per i più piccoli. Pertanto si definisce il sovrappeso come l’aumento del peso corporeo fino al 15-20% di eccesso rispetto al peso ideale di riferimento. Se il peso corporeo supera del 20% il peso ideale si parla invece di obesità. La crescita ponderale del bambino si calcola facendo riferimento alle tabelle dei percentili (curve di crescita), grafici che riuniscono i valori percentuali di peso e altezza dei bambini, distinti per sesso ed età. La crescita è nella norma se si pone intorno al 50° percentile. Più si supera il valore medio, più aumenta il rischio obesità. LE CAUSE L’obesità infantile è dovuta ad un insieme di concause. La prima è sicuramente la scarsa educazione alimentare, in cui possiamo annoverare i seguenti punti: 1. Non fare colazione 2. Merenda del mattino/del pomeriggio troppo calorica (patatine, merendine, biscotti…) 3. Scarso consumo di frutta e verdura 4. Ridotto consumo di pesce Non mancano però cattive abitudini come la sedentarietà e l’insufficiente attività fisica (che invece andrebbe stimolata sin da piccoli, anche nelle semplici attività quotidiane: scale, passeggiate…) e, non da ultimo, le ore davanti a computer, televisione, videogiochi, momenti in cui l’appetito del bambino è oltretutto > pagina 31 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09
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Ascoltare il proprio corpo non è niente di trascendentale, è una cosa naturale.
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maggiormente stimolato. In casi più rari si parla di predisposi- difficoltà a scendere di peso o mantenerlo nei limiti, perché sarà zione genetica, mentre meno del 3% dell’obesità infantile è da possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non eliminarle. attribuire a malattie (Prader-Willy e Cushing) o trattamenti far- Intervenire durante l’età evolutiva è quindi di fondamentale immacologici, in particolare con corportanza, perché ci dà la garanzia tisone. È però da sfatare la convindi risultati migliori e duraturi. Rizione generale che un bambino dicordiamo una volta di più che non venta obeso solo perché mangia conta solamente quanto si mangia, troppo. Non sempre infatti un ma anche e soprattutto cosa si Nei bambini il sovrappeso può causare difficoltà bambino “cicciottello” è necessamangia. I grassi dovrebbero fornidi movimento, danni alle articolazioni, alterazioriamente un “mangione”, ma più re mediamente il 25% delle calorie ni a livello metabolico e ormonale e, con l’avanfrequentemente capita che preferitotali, con prevalenza di quelli di zare dell’età, la situazione è destinata purtroppo sca cibi dall’elevato contenuto caorigine vegetale (soprattutto olio a peggiorare. Questi soggetti infatti, hanno un rilorico (pensiamo alle merendine, extravergine d’oliva), mentre la schio notevolmente maggiore di diventare degli così ricche di zuccheri e grassi), maggior parte delle calorie deve adulti obesi e di soffrire, nel loro futuro, delle tiassociati a bevande dolcificate. venire dai carboidrati (55-60%), piche complicanze come il diabete, l’ipertensiosoprattutto dai glucidi complessi, ne, le malattie cardiocircolatorie, respiratorie, le LA TERAPIA: INTERVENIRE SIN come pasta, pane, riso, che impiepatologie osteoarticolari e alcuni tipi di tumore. DA PICCOLI gano più tempo ad essere assimilaDa non sottovalutare inoltre le problematiche Un’alimentazione varia e bilanciati e quindi mantengono più a lungo psicologiche a cui spesso i pazienti vanno inconta sin dall’infanzia rappresenta una sotto controllo la sensazione di fatro. garanzia per la salute in età adulta. me. È, invece, consigliabile non Occorre quindi ricordare che un’iesagerare con lo zucchero, e più in peralimentazione nei primi due angenerale con gli zuccheri semplici ni di vita, oltre a causare un aumento di volume delle cellule come il miele, che vengono assorbiti immediatamente dall’oradipose, determina anche un aumento del loro numero. Da adul- ganismo. Nel bambino obeso è più che mai necessario un apti, pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all’obesità e proccio dietetico adeguato che preveda, pur nella riduzione del-
I SINTOMI
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Si faccia del bene, prima che il corpo e la mente arrugginiscano Si goda la vita! Le «persone negli anni migliori» sono ancora nel fiore della vita e hanno successo nella loro professione. Amano viaggiare, si dedicano ai propri hobby e spesso fanno anche sport. Hanno molteplici interessi e sono attive su vari fronti. Per riuscire a fare tutto questo, oltre a muoversi regolarmente è importante rifornire l’organismo con sostanze vitali, poiché altrimenti compaiono disturbi quali la diminuzione del rendimento fisico e mentale, la mancanza d’energia e la stanchezza. Può manifestarsi anche una riduzione della resistenza, oltre a inappetenza e a un ritardo nella guarigione. Regali sostanze vitali al suo corpo – Pharmaton Vital è indicato per prevenire ed eliminare i sintomi di carenza. Questa combinazione equilibrata di vitamine, sostanze minerali e oligoelementi contiene anche l’estratto standardizzato di ginseng G115. Una marcia in più per il corpo e la mente – L’estratto di ginseng G115 è ricavato dalla pregiata radice di «Panax ginseng C.A. Meyer» utilizzando un procedimento delicato. Esso apporta al corpo e alla mente un beneficio tangibile che consente di godersi pienamente la vita negli anni migliori, dai 50 in su. Si procuri le sostanze vitali necessarie con lo sperimentato integratore Pharmaton Vital, e incrementi la sua efficienza. Così si sentirà vitale da mattina a sera. Capsula, compressa effervescente o compressa filmata? – A lei la scelta: Pharmaton Vital è disponibile in farmacia e drogheria in confezioni di 30 o 100 capsule, oppure 20 compresse effervescenti o – quale novità – 30 o 60 compresse filmate.
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l’apporto calorico globale, un’assunzione perfettamente bilanciata di tutti i nutrienti essenziali. In generale, comunque, si può mangiare un po’ di tutto e nessun alimento andrebbe eliminato completamente, a meno che il medico stesso non lo consigli. Il bambino deve poter mangiare ciò che ama, ma al contempo capire cosa mangia. Se un giorno ha il desiderio di mangiare in un fast food va bene, l’importante è che poi capisca che nel pasto
«Dando le giuste indicazioni i bambini imparano a gestire i propri pasti» seguente dovrà compensare con gli alimenti mancanti affinché si ottenga sempre una dieta equilibrata. Dando le giuste indicazioni, personalmente faccio tenere un diario alimentare, i bambini capiscono e imparano a gestire i propri pasti e il proprio peso e questa è un’educazione che rimarrà per tutta la vita e verrà trasmessa alle generazioni successive.
LE 10 REGOLE FONDAMENTALI
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Non mangiare davanti alla televisione. Tenere sotto controllo porzioni, spuntini e regolarità dei pasti. Evitare scorte di cibo “poco sano”. Attenzione alle bevande zuccherate. Se possibile mangiare in compagnia (pasti in famiglia), e non mangiare troppo velocemente. Mai saltare la colazione.
Rispettare il senso di sazietà e non sovra alimentare: i bambini generalmente riescono a regolare da soli l’apporto calorico totale, non forzateli quindi a vuotare il piatto se non hanno appetito e soprattutto non ingaggiate lotte a tavola!
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Proporre cibi sani anche se inizialmente vengono rifiutati. Non fornire invece alimenti privi di valore nutrizionale solo per apportare calorie. Mai dimenticare, quotidianamente, frutta e verdura.
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Regolare le porzioni in base all’età e al peso.
Fornire insegnamenti su cibo e nutrizione quando si fa la spesa e quando si cucinano i pasti, controllare inoltre sulle etichette la composizione dei prodotti industriali.
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Limitare le ore trascorse davanti ad uno schermo, televisione o computer che sia a non più di 1 o 2 al giorno ed evitare di mangiare durante queste attività.
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un tubo di cartone su cui è arrotolata la carta regalo (se non lo trovi va bene anche quello della carta da cucina), una matita, tempere colorate, un pennello, un pennarello nero, colla bianca, un pezzetto di cartoncino grosso, forbici dalla punta arrotondata, un taglierino, un pezzetto di stoffa.
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1. Con la matita disegna sul tubo il viso e i vestiti dell’ometto, o della donnina. Al posto della bocca disegna una fessura rettangolare lunga 4cm e alta 5mm ca.
2. Con il taglierino ritaglia il rettangolo della bocca. Fatti aiutare da un adulto perché è davvero facile ferirsi! Sul pezzo di cartoncino disegna la sagoma dei piedi, larga a sufficienza per incollarci sopra il tubo, e ritagliala.
3. Dalla stoffa ritaglia un triangolo di 20 cm di lato. Colora il tubo con le tempere e quando il colore sarà perfettamente asciutto potrai tracciare i contorni con il pennarello nero. Annoda il fazzoletto sulla testa dell’ometto.
4. Incolla il tubo sulla base a forma di piedi. Quando il tubo conterrà molte monete non dovrai più sollevarlo, perché il fondo con il peso rischia di staccarsi. Se vuoi, puoi rinforzarlo con del nastro adesivo.
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LA TORRE DEI PEDRINI
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TORRE DEI PEDRINI A CHIRONICO La testimonianza più antica tuttora visibile nel paese di Chironico è la possente torre, detta “dei Pedrini”, così denominata in quanto appartenente per un lungo periodo a questa famiglia del luogo. Le origini di questo manufatto e le funzioni assolte nel corso del passare dei secoli hanno diviso gli studiosi. Lo storico leventinese Giovanni Rigolo (16401712) pose la sua fondazione addirittura all’anno 544 ad opera di due fratelli del casato degli Stefani, fuggiti dalle persecuzioni di Totila, Re degli Ostrogoti, che in quegli anni imperversava in Italia con il suo esercito. Emilio Clemente, invece, nel “Castelli e Torri della Svizzera Italiana” (1974), rifacendosi ad un manoscitto del 1268 che citava tale “… Johannis de lature de Curonico...”, ne presuppone l’edificazione nel 12esimo secolo. Forse torre di segnalazione, oppure parte integrante di un’ampia dimora signorile che ne aveva fatto un simbolo di potenza e difesa, sicuramente oggi (iscritta tra i Beni Culturali del Cantone) resta splendido simbolo del trascorso medievale di queste terre.
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1. Sul lato Nord è posto il corpo accessorio a forma trapezoidale, verosimilmente aggiunto verso la fine dell’Ottocento e che funge da entrata alla torre. 2. Le mura hanno uno spessore di 77 cm, la base della muratura è in pietre quadrangolari mentre il resto è in comuni pietre di cava. Questo aspetto ha fatto dedurre allo storico Johann Rudolf Rahn (18411912) una possibile ricostruzione dell’edificio avvenuta nel 14esimo secolo. 3. L’ultimo piano e il tetto sono stati costruiti in epoca successiva sulla preesistente merlatura. Il tetto è a due falde in piode e al suo colmo l’altezza raggiunta dalla torre è di quasi 18 metri. 4. Pochissime, soprattutto ai piani inferiori, le aperture.
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SPORT
IL GIOCATORE
RYAN “Mi piace lo spirito che si crea tra i giocatori, sul ghiaccio e negli spogliatoi, mi piace la possibilità che dà lo sport di creare legami forti. Per quello che riguarda il gioco, è completo, richiede corporeità ma anche intelligenza”. In sintesi il Gardner pensiero sul gioco dell’hockey. Giocatore vincente non per caso, canadese di nascita e svizzero d’adozione, da questa stagione fa parte dei quadri della Nazionale di Ralph Krüeger, della quale potrebbe rivelarsi un punto di riferimento. Lo abbiamo incontrato, ci ha raccontato della sua vita in Svizzera. testo Marco Ortelli - foto Toto Marti
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SPORT
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he Ryan Gardner, classe 1978, sia diventato un bravo giocatore di hockey non stupisce. Nonno Calvin, infatti, ha disputato 767 partite nella Lega professionistica più importante del mondo, la National Hockey League, vincendo due volte il titolo, toccando così con mano la mitica Stanley Cup. Suo zio Paul ha giocato a sua volta per 350 volte in NHL, ma se ora stiamo parlando dell’attuale maglia numero 51 dei Lions di Zurigo e Nazionale… svizzero, questo è dovuto al padre, il ben noto David “Dave” Gardner, 350 partite in NHL, ma soprattutto, per noi ticinesi, tre stagioni all’HC AmbrìPiotta, dove ha lasciato una traccia indelebile del suo passaggio. Il nostro incontro con il… gigante Ryan (198 cm di altezza per 101 kg) parte proprio dalla rievocazione del suo arrivo in Svizzera dal Canada, all’età di due anni, nel 1980: “Di quel primo periodo passato in Leventina ricordo soltanto di essere stato un paio di volte alla pista, che c’era tanta gente e nevicava. Ho quindi una percezione molto sensoriale. Per un anno abbiamo abitato a Rodi-Fiesso, mentre gli altri due abbiamo vissuto a Dalpe. Ricordo persone molto gentili, tanto divertimento e che è stata anche la prima volta in cui ho messo pattini e sci”.
«La Svizzera mi ha aiutato
a vivere una bella vita, io spero di contraccambiarla» Conclusa la parentesi leventinese, per cinque anni la famiglia Gardner si è poi trasferita a Visp: “Esattamente, in Vallese ho cominciato ad andare a scuola, con lezioni in tedesco, la nostra vita era scandita da viaggi tra Canada e Svizzera. In gennaio, infatti, con mia mamma e mia sorella tornavamo in Nordamerica, dove poi ci raggiungeva mio papà al termine del campionato. In Vallese ho iniziato a giocare, è per questo che a livello hockeistico ho la licenza svizzera e figuro come un giocatore svizzero”. Nel 1988 papà Gardner stabilisce che è giunto il momento di porre fine alla sua carriera e ritornare in Canada, dove il ‘piccolo’ Ryan si forma sia a livello scolastico, sia a livello sportivo, fino al suo ritorno in Svizzera, nella stagione 1997/98: “Nel novembre del ’97 sono tornato ad Ambrì, dove sono rimasto tre anni e mezzo. La prima… mezza stagione ho giocato cinque partite di Regular Season e 9 di Playoff. Al mio arrivo, l’allora allenatore Larry Huras mi aveva detto che avrei avuto la possibilità di giocare, solo che la squadra ha cominciato a vincere e per me è stato difficile trovare un posto in squadra. Così
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ero diviso tra allenamenti il mattino con la prima squadra, allenamenti la… notte con gli juniores e partite nel weekend, sempre con gli élite. L’anno seguente poi, è stato incredibile, abbiamo vinto la Regular Season e siamo arrivati in finale (la ben nota finale contro il Lugano, ndr), i tifosi erano sempre alla pista e l’atmosfera era fantastica. Gli anni trascorsi ad Ambrì sono passati molto velocemente, ma mi hanno aiutato a diventare un giocatore, Larry Huras è stato per me un grande maestro, così come Pierre Pagé. Ho conosciuto giocatori incredibili e vissuto in uno spirito grande, come penso fosse ai tempi di mio papà”.
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L’IMPORTANTE È PARTECIPARE!
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Mentre il campionato svizzero corre verso il suo finale di stagione, cresce nel nostro Paese l’attesa per l’evento hockeistico dell’anno. Dal 24 aprile al 10 maggio 2009, nella rinnovata PostFinance Arena di Berna e nella pista di Kloten si svolgeranno i Campionati mondiali IIHF. Con molta probabilità, anche il… canadese Ryan Gardner parteciperà a questo evento difendendo i colori della Nazionale… svizzera. Dall’estate scorsa,
infatti, egli dispone del passaporto svizzero, e il selezionatore Ralph Krüeger non ha perso un attimo per convocarlo in occasione delle gare di preparazione: “Il mio primo obiettivo è quello di entrare a far parte in modo stabile della squadra Nazionale. In Svizzera ci sono molti bravi giocatori ed è quindi difficile trovare posto, per questo lavoro molto sia sul ghiaccio sia a secco per farmi trovare sempre pronto. La Svizzera è una buona squadra, e il fatto di giocare in casa potrà essere d’aiuto, vediamo, se si supererà la fase iniziale, poi, nelle partite a eliminazione diretta tutto sarà possibile, a livello internazionale i dettagli diventano decisivi, un errore può essere fatale, anche per gli avversari. Per me partecipare sarebbe una grande fortuna, ho trascorso metà della mia vita in Svizzera, qui sono cresciuto, ho fatto l’asilo ad Ambrì, le elementari a Visp, qui ho iniziato a giocare. La Svizzera mi ha aiutato a vivere una bella vita e io spero di contraccambiare regaCAM I RI landole forti emozioni”. A
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Da due anni Ryan Gardner mette al servizio la sua prestanza fisica e la sua astuzia per gli ZSC Lions: “A Zurigo si respira un’aria più internazionale rispetto al Ticino, c’è il ritmo di una grande città, anche se non si vede molto il bel tempo ticinese. Per quello che riguarda la mia squadra, nello spogliatoio si è creato un ottimo spirito, che credo sia la chiave del nostro successo. Lo scorso anno è stato grandissimo, con la stagione culminata nel titolo. Anche quest’anno stiamo andando bene e allora, per un giocatore professionista quando l’hockey va bene, tutta la vita va bene…”.
Ronnie Rüeger e Ryan Gardner (Photopress/Arno Balzarini).
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Dopo Ambrì, il trasferimento ‘clamoroso’ ai ‘cugini’ dell’HC Lugano, dove Ryan trascorre sei stagioni della sua vita: “È difficile trasferirsi da Ambrì a Lugano, penso che anche Hnat Domenichelli quest’anno abbia sperimentato cosa voglia dire, ma lo sport è anche un business; ad Ambrì non c’era la possibilità di rinnovare il contratto, così Jim Koleff mi ha contattato e ho raccolto la sfida. In una squadra molto ambiziosa ho dovuto lavorare ancora più duramente per trovare spazio sul ghiaccio. A Lugano ho passato sei anni bellissimi, ho conosciuto giocatori che poi sono diventati amici, come Andy Näser, Mike Maneluk, Petteri Nummelin, Ville Peltonen, Flavien Conne…. Cosa posso aggiungere?, abbiamo vinto due titoli. È stata una grande esperienza, anche fuori dal ghiaccio, con Mark Astley e Rick Tschumi che dal mio arrivo mi hanno aiutato a diventare, credo, un leader”.
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8ª PARTE
INTERNET
INFORMATICA DEL FUTURO
O FUTURO DELL’INFORMATICA? Eccoci ad affrontare l’argomento degli spazi urbani, con la loro riconfigurazione a causa dell’invasione dell’elettronica e dell’informatica, dai rilevatori intelligenti alle videocamere di sorveglianza, dalle etichette di identificazione a radio frequenza RFID ai terminali mobili. Individui, sempre più mobili e collegati in permanenza, potranno accedere dove più gli aggrada e dove più necessario, a tutta una serie di servizi, addirittura personalizzati, dal telefono cellulare, dal computer o dal palmare. testo Elio del Biaggio
DAL CINEMA ALLA REALTÀ DEI NOSTRI SPAZI URBANI Il cinema rigurgita di film dove si è tentato, in epoche diverse, di immaginare quale sarebbe stata la città del futuro. Se le visioni di Fritz Lang in “Metropolis” del lontanissimo 1927, di George Lucas nel suo “THX 1138” (1971), di Alex Proyas con “Dark City” del ’98 e dei fratelli Wachowski nel 1999 in “Matrix” non ci hanno azzeccato più di tanto… la visione di Steven Spielberg con “Minority Report” del 2002 viene considerata la referenza di quello che diventerà il nostro quotidiano tecnologico nelle città di domani, con interfaccia gestuali, cinema tridimensionale, pubblicità mirata, sistemi audio e video interattivi, biometria e sorveglianza generalizzata. In effetti, nel giro di un ventennio siamo passati da un computer utilizzato da tanti, a migliaia di piccoli computer per ogni singola persona, in un ambiente dove ormai le reti cellulari e le reti locali senza fili Wi-Fi sono presenti in maniera estesa e capillare. Soprattutto la maturità, per quanto riguarda miniaturizzazione e autonomia, di componenti elettronici presenti in ogni ambito ed in ogni congegno, riesce a fare in modo che anche le nuove tecnologie partecipino alla riconfigurazione dei nostri spazi urbani. In questo modo, con le etichette RFID (Radio Frequency Identification) sempre meno care e più performanti, sia gli oggetti sia gli individui possono memorizzare e comunicare la loro storia e il loro percorso, identificandosi facilmente. Alcuni esempi ci provengono dai Paesi asiatici, all’avanguardia in materia di tecnologia, dove si stanno moltiplicando le città-laboratorio, con etichette RFID sui luoghi di raccolta pubblici dei rifiuti, accreditando il conto di chi si sta sbarazzando dei propri prodotti riciclabili, così come l’impianto di “pulci” RFID
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sottocutanee per ogni animale da compagnia, ormai maggiormente diffuse dei superati tatuaggi, che potrebbero venire generalizzate. Potremmo addirittura pensare all’impianto di un tale congegno nel nostro stesso corpo umano, dotato così di eti-
www.villes2.fr La vita delle idee nella riappropriazione della democrazia urbana, anticipando e preparando insieme le trasformazioni della città e della mobilità, nel sito in francese della FING, la fondazione Internet di nuova generazione, interamente dedicato alle trasformazioni della città e della sua mobilità.
www.servicesmobiles.fr La via della seta… Blog di informazione in francese sull’attualità delle comunicazioni mobili e dei servizi ad esse associate, per nuove modalità e nuove vie di scambio che modificano radicalmente il nostro modo di vivere e di intendere gli spazi urbani, fra vita privata e professionale.
chette di identificazione permanenti, geolocalizzazione e altre utilità. Ma, di là dai sistemi RFID, le possibilità si stanno moltiplicando con lo sviluppo e la disponibilità di rilevatori di ogni genere sul mercato. Rilevatori fondati sul concetto “Machineto-Machine”, da apparecchio a apparecchio, nello spazio, per rilevare dati e informazioni relative al rumore, al meteo, alla circolazione, all’emissione di gas nocivi… e sul corpo, per controllarne alcuni parametri biologici, come pressione, ritmo cardiaco, conduttività, così da poter prevenire rischi della salute o rilevare situazioni di pericolo. ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI SPAZI URBANI A questo punto, alcuni potrebbero pensare che in questo modo si presenta un futuro di sorveglianza costante e continua per tutti, senza più nessuna possibilità di vita privata, di segreti. Per rispondere a queste paure, pensiamo soltanto alla schiavitù oggi generata da quel minuscolo apparecchio qual è il telefono cellulare, sovente utilizzato senza criterio e a dismisura. Più che stare ad insistere sui benefici di ogni singola innovazione tecnologica e di nuovi servizi, talora futili e inutili, che generano solo bisogni e necessità fittizie, si tratta di andare a responsabilizzare gli utilizzatori, spiegando loro che non saranno prigionieri di questi sistemi, se utilizzati adeguatamente, giudiziosamente, solo per necessità e per aspetti utili e necessari della nostra vita quotidiana. Uno degli aspetti più importanti e decisivi, in questo ambito dell’implementazione delle nuove tecnologie anche legate all’urbanizzazione delle nostre città e la gestione dei nostri spazi abitati, sarà la gestione del traffico e dei transiti, per una circo-
che non dispongono di un accesso a questa rete, non rischiano di venirne esclusi? Tanti quesiti ancora senza risposte precise, poiché dipendenti dall’evoluzione delle nostre abitudini e delle nostre mentalità di cittadini, utilizzatori e consumatori. Non dimentichiamo, però, che nonostante il nostro volere, innovazioni tecnologiche di ogni genere si fanno sempre più strada all’interno di ogni aspetto della nostra vita quotidiana, tanto dentro quanto fuori le nostre mura domestiche.
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3a PARTE
VIAGGI
LA STELLA SIRIO
DEI DOGON Dopo un lungo tragitto di quasi 300 km attraverso la savana africana, ho finalmente raggiunto i territori delle etnie dogon del Mali. Una popolazione antica le cui conoscenze del cosmo sono sorprendenti. La loro divinità Amma ha creato la terra, la luna, il sole e le stelle, la più venerata delle quali è Sirio. Da secoli i dogon considerano Sirio come una stella composta da tre entità, di cui solo due sono però visibili. Nel 1995 gli astronomi dell’era moderna, con l’ausilio di potenti telescopi, hanno potuto documentare scientificamente che esiste effettivamente una terza massa cosmica della stella Sirio, dando ragione ai dogon. testo e foto Roberto Schneider
“DONNE MOI UN BIDON” È la stagione della raccolta del miglio e i pastori di stirpe pel sono già giunti nelle terre dei dogon. Queste etnie nomadi arrivano ogni anno con le loro mandrie di ovini che, pascolando sui campi, ripuliscono e nel contempo concimano il terreno, preparandolo per la semina dell’anno successivo. Uno scambio di favori che ha radici antichissime. Nei villaggi dogon c’è molto movimento, tutti sono felici perché quest’anno il raccolto è stato buono. Vi è un costante andirivieni di persone e calessi trainati da asini che trasportano pesanti fascine di miglio. La mietitura
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Le etnie nomadi si insediano nei territori dogon al termine della raccolta del miglio.
e la trebbiatura iniziano con le prime luci dell’alba e non si arrestano fino a sera. Il raccolto deve infatti venir stipato nei granai prima della stagione delle piogge. Mentre i granai appaiono come caratteristiche costruzioni in mattoni di fango, che si distinguono per la loro forma conica, il tetto in paglia e per i piloni di sasso, le abitazioni dogon sono spesso d’argilla, hanno tetti piatti e poche piccole aperture. La vita delle comunità si svolge però prevalentemente nei cortili e quando fa caldo anche sui tetti, ove di notte si può dormire assaporando i venti freschi che corrono lungo la grande falesia di Badiangara, un imponente sbarramento roccioso che si erge come dal nulla nel bel mezzo della savana. Ai suoi piedi sono costruiti oggi i villaggi. Nel passato i dogon si erano però anche insediati su impervi costoni, in posizione rialzata per potersi meglio difendere dai nemici delle pianure. Ma prima di loro altre etnie, i
pigmei Tellem, poi emigrati verso sud, abitavano in loculi e caverne ancora più in alto. Le rovine di questi incredibili insediamenti sono ancora ben visibili, ma
«Nel passato i dogon si erano anche insediati su impervi costoni» oggi risultano praticamente irraggiungibili. Si pensa che nei secoli addietro il clima fosse più mite e la vegetazione molto più rigogliosa, tanto da ricoprire la falesia e permettere di fruire di alberi e
radici per arrampicarsi fino alle zone più impervie. Oggi molto è cambiato, ma i dogon preservano ancora orgogliosamente vecchie tradizioni, così come la vita nei villaggi continua a seguire i ritmi secolari. Solo i bimbi sembrano anticipare un profondo mutamento della cultura dogon. Ormai avvezzi a visitatori sempre meno occasionali, ti rincorrono e chiedono con insistenza soldi, caramelle, fotografie, penne stilografiche e “bidon”. I bidoni costituiscono la novità dell’anno: sono le bottiglie d’acqua in pet che ogni viaggiatore si porta appresso perché il clima molto caldo e secco impone l’assunzione costante di liquidi. IL TÈ MISTERIOSO COME L’AMORE Vi è solo un modo per assaporare appieno la vita dei dogon: prendersela con calma. Malgrado le proposte della guida Alpha, non mi lascio tentare da lunghe marce di villaggio in villaggio ai piedi della falesia,
Sullo sfondo una tipica moschea in terracotta.
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«Ogni volta che i dogon si incontrano si ripete un lungo saluto» preferisco fermarmi negli insediamenti e concedermi tutto il tempo necessario per conoscere le persone, con le quali instaurerò ben presto dei rapporti di reciproca simpatia. Alla scarpata di Badiangara vi giungo percorrendo l’ultimo tratto di straLa stagione del raccolto.
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da in calesse. Mi era sembrata una buona idea per risparmiare la fatica di una lunga marcia con lo zaino in spalla, esposto a temperature di oltre quaranta gradi e ai raggi di un sole impietoso. Avevo però purtroppo sottostimato l’estrema scomodità dei duri assi del mezzo di trasporto locale e nemmeno potevo immaginare che il cavallo sarebbe stato lanciato al galoppo su piste sconnesse, costringendo il mio fondoschiena da viziato europeo a terribili sobbalzi. In un angolo fresco di una casa dogon ritempro ora il mio “corpo” (è un chiaro eufemismo) sdraiato su di un curioso supporto in legno. Stanno preparando il tè tradizionale, una cerimonia articolata e che prende molto tempo. L’infuso bollito in una piccola teiera posta su di un braciere viene travasato ripetutamente, poi ancora bollito e così via fino a quando è pronto per essere servito in piccoli bicchieri. Il rito comporta tre giri e il tè ha un aroma particolarmente intenso ed
Piccole corti tra le casupole in terracotta e paglia.
amarognolo. Si dice che il primo sorso è amaro come la morte, il secondo dolce come la vita, il terzo misterioso come l’amore… ma su quest’ultimo ho sentito anche altre versioni che non posso riportare pubblicamente. IL SALUTO DEI DOGON Durante il lungo cerimoniale del tè tradizionale giungono altre persone e pure il capo villaggio che già avevo conosciuto, ma che mi saluta con rinnovato affetto. Poco dopo si aggrega un anziano che mi dona una manciata di arachidi molto piccole, tipiche di questi luoghi, che vanno ad aggiungersi ad alcuni datteri selvatici offertimi in precedenza. Ogni qualvolta i dogon si incontrano si ripete un consueto e lungo saluto che suona così: “agano yatighé? Seo (risposta). Useine? Seo. Ugheseo? Seo. Amarasewi? Seo” quindi i ruoli si invertono, la litania si ripete e al temine si conclude con “po”, risposta: Contadino dogon col tradizionale copricapo.
«Stanno
preparando il tè tradizionale, una cerimonia articolata» “pooo”. Questo accade in privato, ma pure per i saluti “fuggenti” sulla strada. Il tutto appare infinito. Si tratta di una serie di domande che a dipendenza dell’ora del giorno ti chiedono se hai dormito bene o passato bene la giornata, come stai fisicamente, la famiglia, ecc. “Seo” è la risposta positiva. Lascio immaginare l’incrocio incredibile di cantilene, caratterizzate dal ritornello “seo”, nei luoghi più trafficati quali i mercati o le piazze dei villaggi, dette “tai è”, dove avvengono gli incontri o le cerimonie tradizionali. Ma ritroverò il curioso saluto, seppur con diverse intonazioni e contenuti, presso altre etnie in Mali, così come mi renderò ben presto conto di come questa usanza influenzi anche le modalità conviviali dell’incontro con lo straniero, che pure si esprime in francese. Alla domanda “ça va?”, si risponde ovviamente “bien”; ma poi insistono “ça va bien?” e tu rispondi “oui ça va bien” e loro aggiungono ancora “bien, ça va bien” e finalmente appaiono convinti e soddisfatti! Lascio immaginare il trauma dei miei interlocutori, quando nelle settimane successive, nel corso delle quali come narrerò, seguiranno giornate tutt’altro che facili, ebbi modo di rispondere a sorpresa “non, ça ne vas pas bien” (non va proprio bene!). Ne sarebbe seguita una reazione di stupore e d’imbarazzo, tipica della persona presa in contropiede da una risposta inusuale e forse assurda in Mali… ma sfido chiunque ad avere il coraggio e la sfacciataggine di rispondere che tutto va bene nei momenti che vivrò nel seguito del viaggio. CONTINUA.
Salute e benessere
L’acqua, indispensabile alla vita, è anche una preziosa fonte di benessere. Solo l’acqua sa regalarci momenti di distensione profondi, rilassanti e rigeneranti. Viviamo in un luogo dove l’acqua non manca: prendiamocene cura!
Il pilota di Solartaxi Louis Palmer con la targa ricevuta da MES-DEA.
GUIDATI DAL SOLE “I
l futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni”, affermava Eleonor Roosvelt e Louis Palmer, dinamico ingegnere svizzero, ha interpretato questo pensiero visitando oltre 40 paesi del globo senza consumare una goccia di petrolio. Il 36enne lucernese non è nuovo a rendersi protagonista di sfide che concernono la mobilità ecologica. Nel 1994 aveva percorso oltre 10’000 km in bicicletta attraverso l’Africa e sorvolato l’America con un ultraleggero. Con le auto solari, Palmer aveva già familiarizzato partecipando, alcuni anni fa, al World Solar Challenge, una gara con veicoli solari lunga oltre 5’000 km attraverso tutta l’Australia.
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53’451 chilometri, in 534 giorni, attraverso quattro continenti: un giro del mondo con un taxi a energia solare per scoprire la funzionalità delle tecnologie alternative. testo Stefano Pescia
Esperienze positive che lo hanno stimolato ad una nuova impresa iniziata a Lucerna il 3 luglio del 2007, raggiungendo Poznan agli inizi di dicembre del 2008, città polacca sede della conferenza dell’ONU sul clima, e rientro a Lucerna il 18 dicembre 2008. Il suo obiettivo era chiaro: dimostrare che le auto ecologiche sono una realtà in grado di sostituire gli attuali veicoli inquinanti, questo naturalmente, aggiungiamo noi, a un prezzo da prodotto di ricerca. Il percorso è stato effettuato in circa 18 mesi guidando un taxi ecologico a tre ruote, dotato di rimorchio coperto da pannelli che si ricaricano con l’energia del sole. Un concentrato di tecnologia, del peso di circa 500 chili con un
consumo medio di 8 kWh/100 km (circa 0,8 l di benzina ogni 100 chilometri), realizzato da atenei universitari svizzeri con il sostegno e il finanziamento di diverse aziende, tra le quali la Mes Dea SA di Stabio che ha fornito le batteria ZEBRA. Il taxi solare è stato alimentato per metà da pannelli solari che rivestono la carrozzeria e i 6 mq del carrello posteriore, e il rimanente 50% dalle batteria elettriche che utilizzano fonti rinnovabili. Il modello guidato da Louis Palmer era in grado di raggiungere una velocità massima di 90 km/h. CON LE BATTERIE COMPLETAMENTE CARICHE PUÒ PERCORRERE OLTRE 300 KM... Senza fermarsi, oppure una sessantina di chilometri la notte o con cielo nuvoloso. Per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica al problema del riscaldamento climatico, il taxi ecologico di Palmer disponeva di due posti. Durante gli oltre 50 mila chilometri di viaggio, accanto al conducente, si sono accomodati personaggi famosi come il segretario dell ONU Ban Ki-Moon, il principe Alberto di Monaco, il regista holliwodiano James Cameron, il sindaco di New York Michael Bloomberg e il primo ministro svedese Fredrik Reinfeld. Il veicolo a emissioni zero è una sfida avvincente e una tecnologia che è stata utilizzata già per diversi prototipi. Un taxi ecologico per l’America latina, dotato di pannelli solari fotovoltaici sul tetto che alimentano le batterie elettriche ioni-litio, è stato ideato dal designer messicano Alberto Villarreal. Per circolare in qualunque condizione meteorologica l’MX Libris è stato dotato di celle a combustibile. Tra le originali caratteristiche di
«Le auto ecologiche sono una realtà in grado di sostituire gli attuali veicoli inquinanti» questo studio vi è il tetto che, grazie alla sua conformazione, permette la raccolta dell’acqua piovana utilizzata per la climatizzazione della vettura. L’auto a energia solare piace anche ai cinesi che hanno recentemente presentato una piccola vettura con i pannelli solari collocati semplicemente sul tetto, con un prezzo di vendita stimato a meno di 7’000 franchi. La sua autonomia è di 140 km, con la premessa di rimanere esposta al sole per almeno 30 ore. Diverse idee per una mobilità sostenibile alla ricerca di batterie ancora più efficienti, meno ingombranti e pesanti, di maggiore autonomia e che si ricaricano in pochi minuti. Intanto lo spirito di avventura di Louis Palmer si è già ricaricato. Per quest’anno il suo progetto è rivolto a un giro del mondo di 80 giorni con sei automobili alimentate ad energia eolica, idrica e geotermica.
Ecco Solartaxi, l’auto a energia solare che ha compiuto il giro del mondo.
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PILLOLE DI SAGGEZZA
PER CHI VA IN MOTOCICLETTA O IN SCOOTER I ghiri e le marmotte sono in letargo, ma non gli appassionati delle due ruote, loro sono già in fermento. Tanti segnali preannunciano l’avvicinarsi della nuova stagione motociclistica, e la voglia si fa sentire. Sono tantissime inoltre, le persone che ogni anno si preparano all’esame di guida per ottenere la licenza di condurre una motocicletta o uno scooter. Molte altre si ricordano di avere già questo documento e tornano dopo anni a cavallo di un mezzo a due ruote. testo Graziano Guerra
PER NEOFITI E MOTOCICLISTI “DI RITORNO” Molti di questi nuovi appassionati hanno già in mente quale sarà la loro compagna di viaggio, nel caso si pensi ad una motocicletta, compagno se invece la scelta va verso i sempre più accattivanti scooter. Già, perché in italiano la moto è femmina! Lo scooter, maschio. Mi pare superfluo rammentare, a chi si accinge al “ritorno in sella”, che gli anni passano e la “forma” fisica
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ha la sua importanza, mentre ai giovani non mi stancherò mai di ricordare che il casco non basta, occorre la testa! PRIMA DI COMPRARE È BENE INFORMARSI La mossa più utile è provare di persona, salire sul mezzo, toccare con mano. Più maneggevole è il modello motociclistico e più facile sarà dominarlo. Nella scelta del veicolo, non si deve por-
re in primo piano il look bensĂŹ la sensazione di sicurezza nel movimento del motore. Prima di comprare è decisamente preferibile provare diverse bike. Una rilassata posizione del corpo è premessa irrinunciabile, le mani devono posarsi con scioltezza sul manubrio. Se i piedi toccano senza sforzo il terreno è piĂš facile ponderare il peso del veicolo al momento dellâ&#x20AC;&#x2122;arresto della corsa. I concessionari ufficiali del settore offrono una consulenza specifica sulla scelta dei modelli, come pure sullâ&#x20AC;&#x2122;abbigliamento.
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PERDERE PESO! Le più recenti conoscenze scientifiche.
Le piante che fanno dimagrire Efficacia dimostrata: chi le ha provate ha perso peso. nutrizionisti della medicina naturale Itunamente hanno scoperto 11 piante che, opporcombinate, modificano l’immagazzinamento delle calorie producendo una perdita di peso. Anche mangiando come si è sempre fatto è possibile perdere i chili in eccesso. Scoprite qui sotto di quali piante si tratta e perché fanno dimagrire.
Domanda: Com’è possibile che alcune piante facciano dimagrire anche mangiando come si è sempre fatto? Risposta: Le più recenti ricerche dimostrano che queste 11 piante, particolarmente benefiche e totalmente naturali, se opportunamente combinate modificano l’effetto delle calorie. Queste ultime non vengono trasformate in grasso, bensì vengono bruciate ed eliminate in modo naturale, oppure convertite in energia. La mescolanza di queste piante costituisce la base di un nuovo preparato vegetale sottoforma di sciroppo che produce la perdita dei chili in eccesso, probabilmente la più rapida mai ottenuta con metodi naturali. Domanda: Per chi è stato studiato questo metodo? Risposta: Questo metodo è adatto a tutte le donne e gli uomini in sovrappeso (di 5 kg o più) che hanno già provato di tutto senza ottenere risultati. Domanda: In quanto tempo si perde peso?
Risposta: Molto rapidamente. Fin dalla prima settimana si possono perdere fino a 6 kg. In media si perdono ogni settimana circa 3,5 kg nelle persone con oltre 10 kg di sovrappeso.
Domanda: Questo metodo ha un qualche legame con la cura delle 5 piante già apparsa sui giornali e grazie alla quale in tutta Europa oltre 600’000 persone sono dimagrite? Risposta: Questo metodo contiene in effetti queste 5 piante che hanno fatto sì che oltre 60.000 persone negli ultimi 12 mesi siano dimagrite. Con questa nuova cura gli scienziati hanno aggiunto altre 5 piante e 1 alga, che accelera la perdita dei chili in eccesso quasi del doppio. Questo nuovo metodo contiene quindi 11 piante che consentono la massima perdita di peso mai rilevata con l’utilizzo di un prodotto interamente naturale e privo di effetti collaterali. Domanda: Come funziona? Si deve avere una grande forza di volontà? Risposta: Non si tratta di una dieta. Si può continuare a mangiare normalmente, come si è abituati, tutto ciò che si desidera: pasta, piatti con salse, burro, dolci, ecc. È sufficiente diluire 1,5 misurini di sciroppo in 1 litro d’acqua e berlo nel corso della giornata. A differenza della maggior parte delle cure e delle diete che avete probabilmente già provato, in questo caso non ci sono limiti. Proprio per questo motivo gli insuccessi sono praticamente esclusi. Inoltre, questo metodo non richiede né sacrifici, né una grande forza di volontà, nessuna dieta e nessun esercizio fisico. Domanda: E che sicurezza ho di mantenere il
mio peso ideale una volta raggiunto? Risposta: Come probabilmente vi sarete accorti in passato, quando si dimagrisce, il peso si riprende poi molto rapidamente. Ciò accade perché il metabolismo non è cambiato. Con questo metodo, invece, viene completamente trasformato. Non si deve quindi temere di riprendere peso. Il processo di eliminazione e trasformazione delle calorie avviene esattamente come accade per le persone che mangiano sempre ciò che vogliono senza ingrassare. Domanda: Ho già provato di tutto, diete, pillole, anche tisane, ma niente ha funzionato. Perché questa volta dovrebbe essere diverso? Risposta: Perché questo processo di eliminazione e trasformazione delle calorie avviene in modo naturale, modificando il vostro metabolismo in modo tale che brucerete più calorie di quelle che assumete. Perché la maggior parte delle donne che ha provato questo metodo è dimagrita e non c’è quindi motivo di temere che con voi possa non funzionare. E infine perché noi siamo così sicuri del nostro prodotto che vi offriamo la garanzia «soddisfatti o rimborsati»: riceverete una cura completa, senza dover decidere subito di comperare.
Domanda: Devo perdere più di 20 chili. Questa cura è adatta anche per me? Risposta: Non importa se dovete perdere 5, 10, 15 o 20 chili (o anche di più), lo sciroppo con le 11 piante vi permette di raggiun-
PUBBLICITÀ gere il peso ideale e ottenere una linea armonica e bella … e al tempo stesso gioia di vivere! In caso contrario non pagherete nulla.
Domanda: Ci sono davvero delle prove che dimostrano l’efficacia del metodo? Risposta: Tutti coloro che l’hanno usato sono dimagriti, talvolta anche in modo spettacolare. Domanda: Ho letto in un reportage che queste piante non hanno solo un effetto dimagrante, ma sono anche benefiche per la nostra salute. È vero? Risposta: Sì. Queste 11 piante sono state scoperte da nutrizionisti durante la messa a punto di procedimenti più sani per l'eliminazione delle tossine e di altri veleni che si trovano negli alimenti di oggi. Bevendo lo sciroppo con gli estratti di 11 piante non solo si perde peso, ma si rimuovono anche efficacemente i veleni dall'organismo. Domanda: Come posso provare questo metodo velocemente e senza impegno? Risposta: Potete provarlo nelle prossime 3 settimane senza rischiare nulla. Ecco la prova dell’efficacia delle 11 piante che fanno dimagrire Estratti delle lettere che abbiamo ricevuto. Avevo già provato di tutto. «Sono ingrassata di 16 kg. Per tutta la vita ho sofferto di obesità. Per dimagrire ho provato di tutto. La cura delle 11 piante è stata l'unica con la quale ho avuto successo. Mi sento una persona nuova. Anche mio marito ha perso 10 kg e abbiamo ritrovato una gioia di vivere che non conoscevamo più.» Silvia P. Per 15 anni ho seguito delle diete senza successo. «Ne avevo abbastanza ed ero disperata, finché ho scoperto il nuovo prodigio della cura dalle 11 piante. Ho perso facilmente e in modo permanente tutto il peso in eccesso, proprio nei punti in cui ne avevo bisogno. Adesso ho di nuovo la linea che desideravo, quella che avevo a 20 anni.» Nadja O.
Ho perso 28 chili «Da quando ho perso 28 chili, grazie alla cura dimagrante delle 11 piante, la mia vita è cambiata. Mio marito mi ha riempita di orgoglio quando mi ha chiesto di posare per una foto con un nuovo costume da bagno. Adesso ho l’impressione di essere immune dal prendere peso e dall’effetto yo-yo. Il mio peso si è stabilizzato, da oltre un anno peso sempre 63 chili. Sono orgogliosa della mia linea e di me stessa.» Cécile L.
Se avete deciso di non accettare questa proposta, leggete qui La formula vincente si chiama «cura dimagrante delle 11 piante». Una dieta ha successo se non costringe a fare la fame. Con la cura dimagrante delle 11 piante, ora questo è possibile. Potrete perdere peso con piacere. Non esiste un modo più semplice per ottenere il peso ideale.
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Potrete mangiare quasi tutto quello che volete. È sufficiente diluire 1,5 misurini di sciroppo in un litro d’acqua e berlo nel corso della giornata. Vi farà bruciare il grasso in eccesso, facendovi dimagrire.
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Ora avete la possibilità di ottenere la linea ideale cambiando radicalmente la vostra vita senza grandi limitazioni. Tutti coloro che hanno provato la cura dimagrante delle 11 piante sono dimagriti.
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Abbiamo eseguito un test con 20 persone. Tutti, senza eccezioni, hanno perso i chili che volevano. Questa è la prova che la cura dimagrante alle 11 piante funziona davvero.
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Anche voi adesso potete raggiungere il vostro peso ideale. Fate una prova campione. Ne sarete sorpresi.
Queste 11 piane particolarmente benefiche, se opportunamente combinate modificano l’effetto delle calorie. Queste ultime non vengono trasformate in grasso, ma vengono bruciate ed eliminate in modo naturale, oppure convertite in energia. La mescolanza di queste piante costituisce la base del nuovo preparato vegetale, altamente digeribile, sottoforma di sciroppo, che produce la perdita dei chili in eccesso, probabilmente la più rapida mai ottenuta con metodi naturali.
Domanda: Quali sono le 11 piante che mi fanno dimagrire? Risposta: La cura dimagrante delle 11 piante è composta dalle seguenti sostanze attive: 5 piante hanno un forte potere dimagrante, sono disintossicanti e depurative. Una pianta riduce l’appetito, 2 piante aumentano la resistenza alle infezioni, un’ultima pianta ha un potente effetto antiossidante e antispastico, favorisce la digestione ed è estremamente stimolante. 2 piante rinforzano le vene e una pianta è efficace contro la cellulite, l’arteriosclerosi e l’obesità. Domanda: Quanto peso può perdere chi non ha ottenuto nessun risultato con altri metodi dimagranti? Risposta: Con il corretto utilizzo della cura dimagrante delle 11 piante potrete perdere 1–2 chili al giorno, vale a dire 4–6 chili a settimana. Il principio dell’eliminazione dei grassi agisce rapidamente. Domanda: Qual è il modo più rapido per avere la cura dimagrante dalle 11 piante? Risposta: Tutti i lettori nelle prossime 3 settimane potranno provare una volta questa cura senza rischiare nulla.
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OROSCOPO testo Cloris Sciaroni PREVISIONI DI CLORIS PER IL MESE DI FEBBRAIO 8 febbraio 2009, data che riserva molte sorprese. A livello astrologico, tornando al 10.9.2002, quando il nostro Paese entrò nell’Onu, Giove si trovava nella sua posizione natale in 9. campo, settore diplomatico per eccellenza. Ora però transita nel settore opposto, il 3; quindi l’argomento “libera circolazione” calza a pennello. Mercurio (voto, trattative) transita invece in Capricorno, nel 2. campo, in ottimo trigono a Mercurio e Nodo Lunare natali. La cosa che colpisce è che Mercurio è collocato nel settore economico dove abbiamo anche Plutone per lunghi anni e quindi è proprio su questo tema che punteranno i politici per farci votare sì. In realtà non si vuole affrontare il problema alla base. Perché nelle scuole non si valorizzano i mestieri artigianali sostenendo le piccole aziende, l’agricoltura, l’alimentazione bio, l’erboristeria, la medicina e la pedagogia olistica, l’edilizia bio, le energie rinnovabili, settori che darebbero molto lavoro in futuro? Plutone impone fra l’altro autoanalisi e autocritica.
ARIETE 21/3 - 20/4
A parte Plutone, che insidia voi della 1. decade, per il resto questo mese si prospetta interessante. Con Marte e Venere positivi si risveglia il bisogno di reinventarvi, di fare nuove scoperte, di affermare la vostra indipendenza e il vostro spirito intraprendente, ma anche di prendervi maggiormente cura di voi. Vorrete sentirvi amati e apprezzati e godere dei piaceri della vita, ma badate bene che non esiste solo il lato esteriore. Siate prudenti nei consumi, perché pur potendo contare su maggiori entrate, sarete più impulsivi. Mettete da parte una piccola riserva per gli imprevisti. Per voi meno giovani, le stelle suggeriscono di rinnovarvi e di darvi alle arti espressive: pittura, danza, canto, lingue. Salute: questo è il mese su cui investire nell’amore, nella cura del corpo e del tempo libero.
TORO 21/4 - 20/5
Questo non sarà un mese facile per molti di voi a causa della dissonanza di diversi pianeti che fanno emergere vecchi rancori, che si manifestano sotto forma di aggressività, intolleranza, nervosismo o frustrazione. Forse, alla base, ci sono ancora questioni familiari irrisolte e che potrebbero trovare soluzione proprio ora. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Analizzate i sogni, portano ispirazione. Per altri ancora potrebbe trattarsi di un periodo lavorativo o di studi molto impegnativo, che toglie un po’ di respiro al tempo libero e all’amore. Abbiate pazienza, ogni fatica alla fine verrà premiata. Sempre per via delle dissonanze suddette, siate prudenti sulle strade e rispettate i limiti di velocità, rischio di multe! Attenti alle spese impulsive. Salute: rispettate le ore di sonno e fate dello yoga per rilassarvi.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Sembrate rinascere grazie al passaggio di Marte in trigono, che supporta Giove e Nettuno per tutto il mese. Inoltre, anche Venere si dispone in angolatura positiva portando novità piacevoli, sia in amore sia sul lavoro. Ottimo mese per stipulare contratti interessanti, programmare una eventuale gravidanza, un viaggio di studio o di piacere, perfezionarsi in un settore, ecc. Farete incontri interessanti e potrete stabilire collaborazioni vantaggiose. Intuitivi e opportunisti, saprete vendervi bene e cogliere ogni opportunità al volo. Non mancherà chi fra voi presenta un’idea geniale. Tuttavia non dimenticate che avete ancora Saturno e Urano dissonanti che in qualche modo possono ostacolare i vostri progetti, ma voi non demordete. Voi giovani liberatevi da dipendenze familiari e mostrate più maturità. Salute: evitate gli eccessi.
CANCRO 22/6 - 22/7
Plutone, sempre in opposizione per voi nativi della 1. decade, induce a una profonda introspezione, da cui non potete fuggire. Analizzate i vostri sogni. Portano chiarezza e ispirazione, specie in prossimità dell’eclissi del giorno 9. Marte lascerà finalmente la sua postazione negativa offrendo molte nuove opportunità, specialmente nel settore professionale e con il supporto di Urano sblocca situazioni stagnanti. Restano comunque alcuni interrogativi sul futuro, a dipendenza dell’attività che svolgete. Saturno sostiene chi non disdegna un po’ di fatica e responsabilità, ma limita il tempo libero. Venere si pone in moto dissonante rispetto al vostro segno a partire dal giorno 4 e per diverso tempo starà li. A parità di impegno, forse non corrisponde la retribuzione. E anche il campo affettivo non sarà molto gratificante. La salute dipende dalla vostra attenzione al corpo e alla psiche.
LEONE 23/7 - 23/8
Questo è un mese che richiede particolare attenzione in ogni ambito, anche per l’eclissi lunare del giorno 9 nel vostro segno. Attenti ai passi falsi e guidate con prudenza. Vi è noto il proverbio “chi troppo vuole nulla stringe”? Conflitti di potere o interesse con partner e soci arrecano stress. Provate a modificare atteggiamento. Ricordate che avete sempre Giove in opposizione, a cui si aggiunge Marte dal giorno 4 e Mercurio dalla seconda metà. Nettuno lo è da tempo e quindi vi spinge ad avere più cura di voi, a modificare certi atteggiamenti e abitudini radicate. Evitate le lotte inutili. La nota migliore arriva da Venere, che dal giorno 2 si pone in bel trigono: i suoi benefici influssi dureranno a lungo. È nota la vostra generosità, ma non cercate di comperare gli affetti. Donne, limitate i vostri vizi!
VERGINE 24/8 - 22/9
Periodo molto stressante per voi, attenzione all’eclissi del giorno 9. A volte superate proprio i limiti: rispettate i segnali del vostro corpo e guidate con la massima prudenza. Con la salute non si scherza! Saturno sempre nel segno è in buon aspetto a Mercurio fino a metà mese e vi aiuta ad essere più riflessivi e ponderati. Sarete anche sostenuti negli studi e negli esami, mentre nella seconda parte potreste essere più nervosi, intolleranti e impulsivi. Riposate a sufficienza. Poi, con il passaggio di Venere in 8. campo per lungo tempo, l’attenzione si sposta sul denaro e sulla sessualità. Attenzione alle tentazioni, soprattutto se siete attirati dal guadagno facile. E in amore certi regali impegnativi si fanno solo se c’è una base solida. Se praticate dello sport siate molto prudenti, Marte può provocare incidenti.
BILANCIA 23/9 - 22/10
Mese ricco di colpi di scena: il potente influsso “aquariano” che alimenta positivamente la vostra 5. casa, vi renderà particolarmente audaci e creativi. Fate uscire il genio che è in voi. Marte, Giove e Nettuno positivi donano grinta, dinamismo e fiducia nelle proprie capacità. Mercurio tuttavia si dispone positivamente solo dal giorno 13, quindi per eventuali trattative e nuove collaborazioni attendete la seconda metà del mese. Giovani e meno giovani, dedicatevi a nuovi interessi (e non solo al computer) come la bio-estetica, lo yoga, il taj chi quan, l’arte e la danza-terapia, il potere curativo del suono, insomma tutto ciò che dona bellezza ed equilibrio. Inoltre partecipate a concorsi, giochi e lotterie. Non si sa mai. La fortuna aiuta gli audaci. Qualche difficoltà invece nelle relazioni amorose causata da Venere dissonante dal giorno 2.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Questo è uno dei mesi più delicati dell’anno, dove dovrete muovervi con la massima prudenza ovunque perché sottoposti a grande stress. Forse frustrati e annoiati perché le cose non cambiano, vorrete mandare tutto all’aria o forzare le situazioni, rischiando di fare un “salto nel buio”, ma come sappiamo, voi amate il rischio e l’avventura. Attenzione a non esporvi troppo. È vero che pochi riescono a fare quello che fate voi, ma spesso non tenete conto delle altre persone coinvolte. Difficoltà anche nella ricerca di lavoro per voi giovani. L’atmosfera sarà piuttosto elettrizzante sia in casa sia fuori. Sotto “tiro” anche le relazioni amorose. Non attizzate fuochi laddove si possono propagare. Salute: possibili vecchi disturbi che si riacutizzano, cercate metodi alternativi per curarvi, anche se ci vuole più tempo e riposate di più. > pagina 57 ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09
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SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Mese particolarmente positivo e intrigante questo. Gli ottimi influssi dall’Aquario portano rinnovamento e qualche evento inatteso. Spira aria di libertà e voglia di nuove esperienze, di nuove sfide nel lavoro. È importante che approfondiate un tema a voi caro, ma anche una lingua straniera per potervi muovere anche in altri paesi o stringere collaborazioni con persone straniere. Non mancheranno le occasioni fortunate anche grazie al fantastico ingresso di Venere in Ariete, dove resterà per qualche mese, stimolando positivamente il vostro segno. Ecco il periodo ideale per promozioni, aumento di stipendio, stabilire nuove collaborazioni vantaggiose, ecc. Anche in amore vivrete momenti elettrizzanti. Periodo ideale per condividere la vostra vita con chi amate, progettare un bel viaggio insieme o liberarvi definitivamente da un legame costrittivo.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Questo mese vi vedrà particolarmente impegnati a sistemare rapporti vari e molta burocrazia. Mercurio è ancora nel segno fino al giorno 13 e potrebbe anche farvi pensare a nuove trattative e cambiamenti, che però difficilmente risultano subito vantaggiosi. In effetti Venere, dal giorno 2 passa in angolatura dissonante dove resterà per qualche mese, per cui fino a fine maggio non otterrete grandi soddisfazioni. Tuttavia sentirete il bisogno di rompere qualsiasi relazione di lavoro con chi vi sfrutta o non riconosce i vostri sforzi, o non soddisfa le vostre aspettative se siete indipendenti. Comunque le entrate non saranno così importanti, per cui dovrete anche limitare le spese e i consumi. Orientatevi verso prodotti semplici ed ecologici. Salute: depurate l’organismo e assumete dei sali minerali per sostenere lo stress.
AQUARIO 21/1 - 19/2
Che mese frizzante e intrigante questo! Non potreste chiedere di meglio. Gli ottimi influssi planetari che transitano nel vostro segno, supportati da una fantastica Venere, regalano dinamismo, ottimismo, fantasia e voglia di libertà. Ottimo periodo per iniziare nuove attività, nuove collaborazioni, specializzarvi in un ramo, chiedere consigli e appoggi nel caso vogliate rendervi indipendenti o continuare gli studi, fondare una società, unirvi con la persona amata, fare un figlio. Le cose potrebbero complicarsi con un ascendente Scorpione o Toro. Altrimenti tutto fila liscio. Possibili risoluzioni di cause legali o pratiche in sospeso, a vostro favore. Chi ha rotto una relazione tempo fa ora potrà sentirsi più sereno e libero per un nuovo incontro più positivo. Cambiate look. Salute: vecchi disturbi da eliminare con cure alternative.
PESCI 20/2 - 20/3
Saturno in opposizione comporta ancora una certa fatica perché ci sono cose difficili da sbloccare, eppure ora avete la possibilità di farlo. Preparate il terreno per qualcosa a cui tenete molto, anche se vedrete vantaggi e risultati solo più in là. Lasciate perdere dubbi e paure e disponetevi in modo positivo verso i cambiamenti, anche se ci sono momenti stressanti, in particolare nella prima metà del mese. Vale anche per il settore affettivo. Se siete in coppia, non focalizzatevi solo sul denaro e sulle problematiche economiche, ma ritrovate nuovi stimoli e tempo per stare insieme e vivere l’intimità con più complicità, dando spazio alla fantasia. Forse una breve vacanza in un luogo insolito può ravvivare l’unione. Attenzione alle scappatelle se invece siete ancora legati. Salute: curate eventuali disturbi cronici con l’agopuntura e l’omeopatia.
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N° 1 - 1. FEBBRAIO 2009 Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali, tiratura 130.967 copie (tiratura controllata REMP 2008) REDAZIONE CP 418, 6908 Lugano-Massagno via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch EDITRICE Tredicom SA, 6908 Lugano-Massagno DISTRIBUZIONE AWZ - Lugano AMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco Werder INSERZIONI TICINO E ITALIA: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch SVIZZERA TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch CAPO REDATTORE Matthias Werder GRAFICA Tredicom SA, Gabriele Campeggio COLLABORATORI REDAZIONALI
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2 ORIZZONTALI: 1. Uccello dei Paridi 12. L’autore de’ “L’Orlando furioso” 13. Terna al poker 14. Nord-Est 15. Nulla 17. La nota degli sposi 18. Negazione bifronte 20. Denis, scrittore e filosofo francese 22. Lo sono le pretese esagerate 24. Abbellire 26. Illustrazione Ticinese 27. La scritta sulla Croce 28. Breve esempio 29. Cons. in liutaio 31. Variopinto pappagallo 33. La somma degli anni 34. Le allestiscono i negozianti 37. Il bel Brad 38. Legno pregiato 39. Un commissario dei libri gialli 41. Moro 42. Stato africano 43. Curva fluviale 45. Art. plurale 46. Andata e Ritorno 47. Si contrappone a off 48. Malata per il poeta 49. Impronte.
VERTICALI: 1. Il capolavoro di G. Deledda 2. Giaggiolo 3. Il Nichel del chimico 4. Prep. semplice 5. Sposa Osiride 6. Privi di fede 7. Il Jack di Zanna Bianca 8. Perenni 9. Il Grigioni sulle targhe 10. Un caffè... corto 11. Dei nordici 16. C’è anche quella del Fuoco 19. Pron. personale 21. Dittongo in boato 23. Scrittore contemporaneo italiano 25. Riscuote tasse 27. Diana nel cuore 30. Antica città egizia 32. Cattivo 33. La Repubblica d’Irlanda 35. Si detrae dal lordo 36. Pancia prominente 37. Porto della Grecia 40. Olio inglese 42. Imperava in Russia 44. San Gallo sulle targhe 46. Assicurazione Militare.
La soluzione del numero precedente era: CREPAX
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ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-09
Elena SternRémy Balestra Steinegger
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