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N.1
- 1 FEBBRAIO 2016
RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA
TICINESE
IN FAMIGLIA
Gita in vetta
A TAVOLA
Creatività e colori
SALUTE
Quando la pelle invecchia
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Küchen und Badezimmer
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somm ario fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 131.905 copie (REMP 2015) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch
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4 In edito
Con voi da 85 anni
6 Spunti
ritratto
Guardare il mondo da un melo
Carlo Silini nella Chiesa di San Giovanni a Mendrisio, davanti alla statua della Madonna, la stessa che già nel Seicento veniva portata per le vie del Borgo la notte del Venerdì Santo.
8 Sai che
Domande curiose e risposte sfiziose
9 Appunti
Spunti, idee e consigli in vetrina
Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano
10 In dialètt
Vün di noss, consigliér federàl
Distribuzione Direct Mail Company SA Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch
11 Lavoretti 12
I gioielli morbidi
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18 In natura
L’animale dell’anno 2016
20 In famiglia 24 Salute
L’invecchiamento cutaneo
28 A tavola
Creatività, colore e… Brasile
32 Oroscopo
Le previsioni di Cloris per febbraio 2016
34 Occhio a ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-16
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In copertina: Carlo Silini Foto: Gabriele Campeggio
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Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.
12 Ritratto
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Le sagome da selfie
Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240
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Questa rivista è certificata PEFC™. Non sono certificati PEFC™ gli inserti pubblicitari.
Scarica l’app di Illustrazione Ticinese Potete leggere questa edizione anche su iPad, e se vi siete persi degli arretrati, li trovate nella sezione “archivio”. Buona lettura!
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in ed i t o
con voi da
G
85 anni
ennaio 1931: mentre negli Stati Uniti si dibatte se abolire o meno il proibizionismo, Albert Einstein inizia le ricerche al California Institute of Technology e Charlie Chaplin lancia la pellicola “Le luci della città”, in India il Mahatma Gandhi esce dal carcere e dialoga con la Gran Bretagna colonialista, l’Europa trova risposte insufficienti alla crisi economica e vede addensarsi nubi oscure sopra di essa, la Svizzera saluta il consigliere federale Enrico Häberlin quale presidente della Confederazione. E in Ticino? Il 10 gennaio 1931 appare per la prima volta la Rivista Ticinese, allora in abbonamento, che nel gennaio 2016 ha quindi compiuto 85 anni. Portati bene? Spetta a voi lettori stabilirlo, per quello che riguarda noi curatori della rivista in questo primo scorcio del terzo millennio, l’intento rimane quello di proporre rubriche e reportage che illustrino persone e luoghi legati al territorio che la storia ha portato a chiamarsi Svizzera italiana. Così, all’insegna della stabilità e del mutamento, salutiamo e ringraziamo Roberto Rizzato, tra i pionieri di Rete Tre della Radio svizzera di lingua italiana e conduttore, redattore e coordinatore di programmi radiofonici di Rete Uno, che dal 2003 al 2015 ha curato su Illustrazione Ticinese la rubrica “Fuorionda”, proponendo in modo disincantato il proprio punto di vista in merito ai più disparati argomenti storici e culturali. Nello stesso tempo diamo il benvenuto ad Andrea Fazioli, poliedrico autore di romanzi di successo, racconti, testi teatrali, nonché sceneggiatore, giornalista, insegnante, che
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da questa edizione cura la rubrica “Spunti” (a pagina 6), che traendo ispirazione ad esempio da una citazione letteraria, un’immagine e altro ancora, ricama testi forieri di… spunti di riflessione, di nuove osservazioni. In occasione della prima edizione dell’anno 2016, cogliamo l’occasione per augurarvi una buona lettura di Illustrazione Ticinese, da 85 anni fedele accompagnatrice delle stagioni delle generazioni che vivono nella Svizzera italiana e nel mondo. La Redazione
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sp unt i
guardare il mondo
da un melo Riflessioni in punta di piedi prendendosi per mano… testo Andrea Fazioli
I
ntegrazione? Perché quando si parla di questo argomento mi viene sempre in mente quel vecchissimo musicista jazz americano che durante un concerto a Willisau si lamentò di non essere mai stato seduto su un melo? Il giorno dopo, chiamando, per maggiore sicurezza, i pompieri con una scala, lo fecero salire sul melo più grande che c’era nei dintorni. E lui rimase lì, seduto, ed era felice. Non l’ho mai capito fino in fondo, questo aneddoto raccontato dall’autore svizzero Peter Bichsel. Proprio per questo, forse, mi piace molto. E ci penso spesso, a quel jazzista americano che si gode beato la vista dal melo di Willisau. Ma che cosa c’entra con l’integrazione? Qui il discor discorso si fa misterioso. Certi scrittori hanno il talento d’inventare frasi che, sebbene ogni parola sia evidente, non si esuriscono alla prima lettura. Integrazione. Una parola che fa pensare a strategie politiche, a dibattiti televisivi. Ma in fin dei conti si tratta di un processo naturale: quando arrivo in un luogo che non conosco, in mezzo a persone e usanze diverse, mi adeguo alla situazione, trasformando me stesso. Se ci riesco, allora divento “integrato”. È tutto qui? No, certo che no. Altrimenti, che ci starebbe a fare il musicista in cima al melo? Quando si parla di integrazione, si dimentica che
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il processo avviene in due direzioni. Una persona si adatta all’ambiente, ma così facendo incide sull’ambiente stesso, ne ribalta le abitudini e lo rende più vivo, più dinamico. Il jazzista di sicuro avrà colto la bellezza della campagna di Willisau, tanto che - pensando alla sua infanzia - si è reso conto di non essersi mai arrampicato su un albero. Poi però l’ha fatto davvero, ha avuto il coraggio di chiedere e di tornare bambino, sebbene fosse “vecchissimo”. In questo modo (m’immagino la scena) avrà stupito gli indigeni di Willisau, insegnando loro che un melo può essere anche uno strumento per la fantasia, un’occasione per rovesciare la prospettiva di tutti i giorni. Integrazione è adattarsi a un nuovo paese, per chi arriva. Ma è anche lasciarsi sorprendere dalle novità, per chi accoglie. Ogni nuovo arrivo è la possibilità di un imprevisto, tanto che non è nemmeno più necessario usare la parola “integrazione”; c’è già la parola “incontro”, che suona molto meglio. Leggetevi il libro di Bichsel da cui ho tratto la frase iniziale: Quando sapevamo aspettare (edito da Comma 22). Sono piccoli saggi sorprendenti, proprio come tanti incontri. Poi, dopo aver letto, andate a cercarvi un bel melo ampio, e saliteci sopra. Pare che da lassù le cose si vedano meglio… v
ire r p A rta visto po re la l’imp al
s ai che
leggiamo
SAI
chi
HA VINTO LE MALDIVE?
1. 2.
L’ombra della montagna, di Gregory D. Roberts
Il nome di Dio è misericordia, di Papa Francesco con Andrea Tornielli
Tra i quasi 4’000 partecipanti al concorso, Gaby Malacrida, portavoce per il Ticino di Hotelplan Suisse e Italia, ha proceduto al sorteggio tra mail e cartoline postali; la dea bendata ha estratto quindi la cartolina postale di Juri Cerghetti di Mesocco, che si aggiudica così il favoloso premio consistente in un soggiorno di nove giorni presso il Constance Moofushi Resort nel maldiviano atollo di Ari. Buona vacanza!
3. Non luogo a procedere, di Claudio Magris
ascoltiamo
1.
Blackstar, di David Bowie
2. A head full of dreams, di Coldplay 3. Se io avessi pevisto tutto questo, di Francesco Guccini
guardiamo
SAI DA
cosa deriva
SLOGAN? Questo termine, ha origini scozzesi. Il suo significato primitivo è il grido di guerra di una tribù o di un clan. Nell’antica lingua scozzese, sluaghgghairm si compone di ghairm, ossia grido, e sluag, guerra. All’inizio del XVIII secolo, questo termine è passato a indicare la parola d’ordine di un partito, di una causa, poi La battaglia di Culloden, David Morier, 1746. semplicemente di un motto o una massima e con quest’ultima accezione, si è diffuso internazionalmente fino a indicare, nei primi decenni del ’900, le frasi brevissime e incisive delle pubblicità commerciali o dei ritornelli delle campagne politiche.
SAI CHE
signore si nasce
da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921
1.
Quo vado?, di Gennaro Nunziante
2. Star Wars: il risveglio della Forza, di J.J. Abrams
3. Il Piccolo Principe, di Mark Osborne
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Gelosia maschile e femminile Si dice comunemente che non vi possa essere amore senza gelosia. Ed è forse vero. La gelosia è una specie di istinto di conservazione, ma se eccessiva e ingiustificata, degenera in un difetto ridicolo. Come l’istinto di conservazione troppo spinto diventa pusillanimità. La gelosia nell’uomo e nella donna si esplica con gli stessi caratteri di tirannia, e quasi, spesse volte, di avversione verso l’oggetto che si vuol conservare esclusivamente per noi. La gelosia è così piena di contraddizioni, ha qualche volta i caratteri della follia e appare forse la più primitiva e selvaggia delle passioni umane, la più difficilmente domabile. (continua)
a ppunti IL ROMANZO STORICO Il palazzo d’inverno, Eva Stachniak, Superbeat Un romanzo storico questo molto affascinante perché conduce il lettore attraverso gli incredibili saloni del Palazzo di Inverno, dimora dell’Imperatrice Russa Elisabetta Petrovna, e della vita di chi li animó tra intrighi, cospirazioni, amori e tradimenti, durante un ventennio di storia, a cavallo tra la fine del ’700 e l’inizio dell’800. Ma a narrare le vicissitudini di questi personaggi è una sarta di corte, incaricata di spiare la futura Imperatrice Caterina, che osserva i potenti da un punto di vista particolare, e per certi versi privilegiato. Un romanzo godibilissimo, in equilibrio tra fantasia e minuziosa ricostruzione storica, perfetta lettura per i mesi invernali.
IL PEPE AUSTRALIANO Tasmanian pepper, Fine Food, Coop Il pepe della Tasmania è una qualità particolare che cresce esclusivamente in Australia. Le piantagioni si trovano nelle fredde e selvagge foreste pluviali sull’isola Tasmania. Dal punto di vista botanico, non appartiene alla famiglia del pepe, è quindi una spezia, conosciuta anche come “falso pepe”, al pari di quello di Sichuan, sebbene come aspetto e gusto lo ricordi molto. Il suo sapore è in un primo momento dolce e zuccherino, per poi rilasciare la nota pungente. In Australia è molto utilizzato, ma alle nostre latitudini molto difficile da trovare. Una chicca gourmet da provare in particolare con la selvaggina, la carne rossa e d’agnello, ma anche per aggiungere una nota particolare ai formaggi.
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IL GEL CONTRO IL TABU
LA NUOVA EUCETA
Acetoflex, Phytopharma Vita-Derm, Phitopharma Chiunque in Svizzera ha avuto in casa almeno una volta un tubetto di Euceta, un prodotto che fa parte dei nostri ricordi d’infanzia. Eppure ora non è più in commercio, insieme all’altrettanto noto Vita-Merfen, entrambi ritirati dal mercato per motivi presumibilmente economici. Ma con cosa sostituire ora questi due storici prodotti? Acetoflex è quanto di più simile ci sia a Euceta, anch’esso contiene acetato di alluminio, arnica e spilanthes, prodotti naturali al 100%, noti per le loro proprietà lenitive. Vita-Derm invece è l’alternativa a VitaMerfen e contiene calendula officinalis, le cui proprietà terapeutiche per le malattie della pelle sono note dal Medioevo, vitamina A e pantenolo. Chissà che questi due nuovi prodotti non divengano storici come i loro due predecessori…
Multi-Gyn, Hygis, www.multi-gyn.ch Sono rimasti pochissimi i tabu di cui si fatica a parlare. Uno riguarda sicuramente l’igiene intima femminile. Moltissime donne hanno spesso un disagio intimo, fatto di dolore, bruciore e perdite, di cui non parlano neppure con le amiche. Lo facciamo noi per voi! Se siete una di queste donne, e fino ad ora avete sopportato in silenzio, cercando di contenere il problema un po’ con una crema un po’ con l’altra, risolvendolo sempre solo in parte e temporaneamente, allora forse questo prodotto potrebbe essere la soluzione. Si tratta di un gel bio-attivo che contiene un estratto naturale. Non si tratta quindi di un medicamento, ma di un regolatore naturale del PH della flora vaginale. Il PH intimo della donna è infatti delicatissimo e sono molti gli agenti in grado di stravolgerlo: piscina, ciclo, stress, rapporti sessuali… Quando il PH è squilibrato, alcuni funghi o batteri, normalmente presenti ma sotto controllo, prendono il sopravvento creando fastidioso disagio. I medicamenti risolvono il problema immediatamente, ma se il PH rimane sbagliato, presto si ripresenterà. Ecco allora che questo gel, usato anche quotidianamente, mantiene il grado di PH corretto e una flora batterica equilibrata, e quindi silente.
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i n d i al èt t
vün di noss consigliér federàl Ogni tant sa möv quaicoss par portà ul governo svizer da sett a növ consigliér. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch
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ramai iè 17 ann che la Svizera Italiana la g’ha pü un Consigliér Federàl. Ogni tant sa möv quaicoss par portà ul governo svizer, là par Berna, da sett a növ consigliér. Ma fin adess è sücedüü nagot. Già in dal prim governo dal 1848 gh’eva denta ul Stefano Franscini. Növ ann dopo è rivàt ul Giovanni Battista Pioda, che in dal 1864 l’è pö stai nominàt ambasciadóo svizer in Italia, e l’è lì che l’ha fai i contatt giüst, par realizzà ul progett dala ferovia dal San Gotàrd. Dopo, par 16 ann, è mancàt vün di noss in Consili Federàl, fin che è rivàt ul Giuseppe Motta, dal 1911 al 1940. Domà par poch ann (1848-64 Franscini, 1913-17 Motta, 1934-47 Motta, Enrico Celio e Lepori, 1966-1999 Cotti) un svizer italian l’ha ciapàt ul post da vün “romando”, ul segond sgabell che d’abitüdin l’eva d’un svizer francés. Dal 1848 fin al 2016 un ticinés al s’è setàt in governo par poch mén dala metà dal temp. Anca par l’ültima “vacanza”, gh’è bé stai ul bel sostégn par ul Norman Gobbi, ma ala fin dala féra, ta lì, nominàt un svizer francés, Guy Parmelin. E par tanti ann ammò al sarà dificil, come semm métüt incöö, portà innanz vün di noss. L’Urs Altenmatt, professór da storia al’Univer al’Università da Friburg (la scritt un libron “I Consigliér
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Federài svizer”) al dìs che al Tesin sa dovress ricognóssigh un post fiss in governo, méi ammò se i Consigliér Féderài i và da sett a növ. Ma anca da Airöö a Ciass mia tücc iè d’acordi da aümentà ul nümar. L’è mia facil, chì da nüm, tegnì sü, sostégnì ul rapresentant d’un partìt specifich. I diferénz politich iè ben marcàt. E mia domà quii politich. E gh’è anca in Tesin quaidün che dis che sett Consigliér “van ben inscì”. In manéra che sa tröva una personalità, da grand livell. La “latinità” (svizer italian e francés) la và ben par altri ropp, ma fra i minoranz gh’ê di béi diferenz. Par dinn vüna, i svizer francés iè mia inscì rigid come nüm vers l’Europa (EU), almen in di prim moment, una vinténa da ann fa. Adess tütt sa möv. E anca in dala EU gh’è nazión (come l’Inghiltera) che i gh’an mia tant vöia da tirà innanz con la “libera circolazione” par chi che cerca lavór. In Europa, ul Tésin l’è un esempi da integrazión d’una minoranza in una Confederazión multicultüral. “Donca mi som convint – al scriv ul Altenmatt – che gha vör anca un ticinés o svizer italiàn in governo”. Par dò resón: végh un “pont” lingüistich püssée solid vers l’Italia e un àlter “pont” vers la Svizera interna, adess pö che gh’è scià l’Alptransit. E narém püssée sc-velt da Göschenen in giò. v
la voretti SCARICAMI Segui la rubrica anche su: www.facebook.com/lacasadegliantuche
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3. Cuci i bottoni a pressione alle due estremità del braccialetto, o dell’orologio, facendo attenzione a passare con l’ago solo in uno dei due tessuti. In questo modo la cucitura rimarrà invisibile. 4. Con la forbice ritaglia tutto il contorno del bracciale, o dell’orologio, lasciando 5 mm di stoffa dalla cucitura. Se vuoi regalarlo, non ti resta che metterlo in una bella scatolina!
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r i t r at t o Carlo Silini nella Chiesa di San Giovanni a Mendrisio, davanti alla statua della Madonna, la stessa che giĂ nel Seicento veniva portata per le vie del Borgo la notte del VenerdĂŹ Santo.
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scrivere per
tutti i sensi Con Carlo Silini, giornalista ticinese pluripremiato e scrittore di un affascinante romanzo storico ambientato nella Mendrisio del Seicento, abbiamo passeggiato attraverso le stesse vie nelle quali si sono svolte le vicende da lui narrate. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio
1659 – Venerdì Santo L’ombra immensa del Promemoria avanzava oscillando sopra le nuvole di incenso profumato e il mormorio eterno della liturgia. Maddalena ne attendeva il passaggio da più di mezz’ora. Malgrado fosse considerata una cattiva cristiana - lei però si riteneva svergognatamente religiosa: credente, cioè, in modo profondo sebbene poco ortodosso - non voleva mancare l’appuntamento con quella gigantesca statua coperta di seta nera. Ogni anno i membri della confraternita dell’Addolorata, cantando a bassa voce lo Stabat Mater, la portavano per le vie del Borgo la notte del Venerdì Santo. Come è nata l’idea di scrivere un romanzo? “Per caso. Prima mi sono appassionato a una storia, senza sapere cosa ne avrei fatto. All’inverso del meccanismo classico dello scrittore, ossia: mi piace scrivere, vorrei scrivere un libro, devo trovare una storia. Io ho trovato una storia, mi piace scrivere, e allora ho scritto un libro. Ho trovato dei materiali storici interessanti, intriganti, pressoché inediti, e come giornalista il mio primo riflesso è stato quello di scriverli, ma sotto forma di articoli. La cosa però non mi convinceva, per un mio limite professionale. Avrei dovuto proporli sotto forma di trattati storici, e io non sono uno storico.
Inoltre, nella storia che ho ricostruito in base ai trattati storici, vi erano parecchi buchi tra un fatto accertato e l’altro. E allora mi sono divertito. Ho colmato i buchi con la fantasia, ed è stato bellissimo abbandonare il dettami rigidi del giornalismo, che impone una struttura precisa, per passare alla narrativa. A quel punto è come avere davanti una prateria e cor correre… Ne è nata questa storia, che racchiude sia i fatti accertati, che ho verificato negli archivi storici parrocchiali, in libri e documenti, sia la vita come doveva essere qui, nel Seicento, animata da personaggi in parte inventati in parte presi in prestito dalla storia”.
«Ho trovato
materiale storico intrigante»
Quali sono i fatti realmente accaduti contenuti nel suo romanzo? “Ad esempio, il 23 maggio del 1632 qui, a poca distanza dal posto in cui ci troviamo ora (un bar del centro storico di Mendrisio, ndr) nell’attuale palazzo Pollini veniva ucciso, con un colpo d’ar d’archibugio, un nobile affacciatosi all’ultima finestra ad angolo, probabilmente attirato in un tranello. Nei saggi storici questo personaggio è stato
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r i t r at t o
identificato come il Mago di Cantone. Quest’uomo è realmente esistito, ed è vissuto in una casa colonica del Cinquecento, le cui rovine esistono tuttora. Più o meno nello stesso periodo, qui a Mendrisio viene battezzata una bambina di nome Maddalena, figlia molto probabilmente illegittima di questo nobile. Sul documento di battesimo che io ho letto, insieme a quello di morte del nobile, si menziona infatti espressamente che questa bambina, giunta al battesimo in punto di morte, era figlia dell’uomo ucciso qui a Mendrisio. Questi sono i due fatti da cui prende avvio il romanzo. Il resto l’ho ricostruito
SCHEDA
biografica
Nome: Carlo Cognome: Silini Nato il: 24 agosto1965 a Mendrisio Stato civile: coniugato con Paola, papà di Milo Professione: giornalista Un libro: Les Essais di Michel de Montaigne Una canzone: La donna cannone di Francesco De Gregori Un film: Blade Runner di Ridley Scott Un piatto: la pizza Un vino: il Merlot di Rovio Un motto: “Ama e fai ciò che vuoi”, Sant’Agostino
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basandomi su ciò che si sa dell’epoca, dai luoghi, come la Taverna del Leone nel centro di Mendrisio, ai personaggi, come i landfogti e i parroci, che sono storicamente documentati. Che un nobile milanese molto potente, corrotto e perverso, per fuggire alla giustizia si rifugiò nel baliaggio di Mendrisio è documentato, che avesse continuato anche qui a commettere i suoi delitti è probabile, ma non certificato. È molto verosimilmente così che è nata la leggenda sul Mago di Cantone”. Sta scrivendo un nuovo romanzo? “Ci sto pensando, perché mi sono divertito tanto scrivendo “Il ladro di ragazze”. Il problema è che non è così facile, nel mio caso è un problema soprattutto di tempo. Questo libro l’ho scritto di notte, dopo i turni di chiusura al giornale, per non rubare spazio al lavoro e alla famiglia. Posso dire che questo “Ladro di ragazze”, è stato anche un ladro di tempo…”. Hai già trovato una nuova storia? “Ne ho trovate diverse, tutte legate al territorio e al Seicento. Ammesso che ne esca veramente un libro, posso anticipare che ho trovato una storia di cui si è persa completamente la memoria, legata alla caccia alle streghe in questa regione e a una leggenda su tre ragazze murate vive, qui in zona”.
Palazzo Pollini, Mendrisio. Il 23 maggio del 1632, venne ucciso un nobile affacciatosi alla finestra in alto a destra. Da questo fatto prende avvio il romanzo di Carlo Silini.
Libri cartacei o digitali? “Cartacei! Capisco perfettamente chi legge su supporti digitali, perché sono di una praticità incommensurabile. Io però sono un feticista della carta. Toccare un libro, sfogliarlo e sentire il fruscio delle pagine, l’odore della carta e dell’inchiostro, poterci fare le orecchie, scriverci delle note, averlo materialmente tra le mani soddisfa tutti i sensi e non voglio rinunciarci”. Carlo bambino voleva fare il giornalista o lo scrittore? “Carlo bambino voleva fare il missionario. Ai tempi in cui frequentavo le elementari, erano venuti da noi in classe proprio dei missionari a raccontarci delle loro opere ed io ero rimasto colpito da questa vocazione un po’autolesionistica di dedicarsi completamente al prossimo. Passione che
ho portato avanti anche nell’adolescenza e che mi è rimasta nel cercare di mettere gli altri al primo posto. Quindi no, l’idea di diventare giornalista è arrivata molto più tardi, per caso, quando finita l’università stavo cercando di capire cosa fare nella vita. Mi si è offerta l’opportunità di svolgere uno stage nella redazione degli Esteri al Corriere del Ticino. Non sapevo a cosa sarei andato incontro, non ero un particolare lettore di giornali, però mi piaceva scrivere. Ed è stato un colpo di fulmine. Il giornalismo è diventato per me uno stile di vita. I pilastri della professione, ossia la ricerca della verità, il rispetto delle persone e l’indipendenza di giudizio, sono diventati tre fari che mi guidano anche nei rapporti con le altre persone. Certo si tratta di un lavoro totalizzante, e forse proprio per questo mi ci sono buttato”. Qual è il compito del giornalista? “Fornire umilmente al suo lettore, ascoltatore, telespettatore, fruitore di internet, gli strumenti per capire la realtà. Noi giornalisti siamo pagati per prenderci il tempo di andare laddove succedono le cose, di parlare con i titolari dei fatti, e di raccontare ciò che avviene. Se lo facciamo bene, assolviamo al nostro compito. Se invece partiamo dall’idea di dover trasmettere un messaggio, che sia politico, ideologico o religioso, sbagliamo. Oggi il giornalista deve essere il missionario dei fatti, e qui torniamo al mio primo sogno da bambino”. Come è cambiato il ruolo del giornalista oggi, con l’avvento dei socialnetwork? “Il ruolo del giornalista resta lo stesso. Sono cambiati i mezzi. Oggi si parla spesso della fine della carta stampata. Fino a quanto durerà? È giusto porsi questa domanda, perché vedo che mio figlio, i ragazzi, le giovani generazioni per informarsi non prendono più il giornale. È quindi legittimo credere che i giornali spariranno. Potranno sparire i supporti classici del giornalismo, ma non il giornalismo stesso, che sarà sempre necessario, con lo stesso ruolo che ha sempre avuto, quello di raccontare i fatti, di portarli di fronte all’opinione pubblica in modo che questa possa formarsi un’opinione propria il più equili-
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brata possibile. Il ruolo rimane lo stesso. Cambiano il metodo di lavoro e il supporto su cui questo si esprime”. Come vede il futuro del giornalismo su carta stampata? “La carta stampata resisterà, ma adattandosi alla dittatura dei media elettronici, che sono più veloci, danno l’informazione in tempo reale e sono multimediali. La carta stampata non può competere, ma resisterà per quei coriacei lettori, come me, che hanno voglia di approfondire i fatti e andare oltre l’informazione di superficie online. Mentre la forza del media elettronico è la velocità, la forza della carta è la lentezza”.
L’arte are di narr sente Come giudica Illustrazione Ticinese e il suo il pre ruolo di giornalismo di intrattenimento? e il “Ho un rapporto di estrema simpatia nei cono t a s fronti di Illustrazione Ticinese, prima di tutto pas
per il titolo, che è molto più giornalistico di quel che può sembrare. Illustrare, mostrare le cose per come sono, prendendosi il tempo di andare a fare dei servizi fotografici, che sono aspetti caratterizzanti di questa rivista, risponde a una delle missioni fondamentali del giornalismo,
contemporaneo e di tutti i tempi: mostrare la realtà. Spesso invece l’immagine è sacrificata nei media tradizionali, dove diventa spesso una sorta di riempitivo. Laddove l’immagine invece è contenuto, come avviene in Illustrazione Ticinese, essa assume una forza particolare. In più, il radicamento sul territorio, che è un altro criterio di attrazione giornalistica, da voi è totalmente rispettato, perché scegliete delle persone, dei luoghi, degli avvenimenti che sono radicati qui, in Ticino. Naturalmente con un taglio che non è la rincorsa alla cronaca vociante, e questo vi conferisce una lentezza in grado di creare un legame con la storia. Un aspetto questo che mi piace particolarmente. Trovo quindi che Illustrazione Ticinese abbia uno spazio più che legittimo”. Cosa direbbe a un giovane che sogna di diventare giornalista? “A un giovane suggerisco sempre di seguire il cuore. Sempre, anche con tutti i pasticci che il cuore combina!” v SCARICAMI Online le prime pagine del romanzo “Il ladro di ragazze” di Carlo Silini. http://gabrielecapellieditore.com/2015/04/29/carlo-siliniil-ladro-di-ragazze-2/
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i n nat ur a
l’animale dell’anno 2016 Pro Natura ha eletto un piccolo abitante dei torrenti, il toporagno d’acqua (Neomys fodiens), ponendo così l’accento sull’importanza di rive allo stato naturale libere da pesticidi e concimi. testo Christian Bernasconi - foto © Fotoli /Zwerver, © PRISMA/Dalton
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on quasi 10 centimetri di lunghezza e 10-20 grammi di peso, il toporagno d’acqua eurasiatico è il più grande delle undici specie di toporagno presenti in Svizzera. Il suo pelo è chiaro sul ventre, mentre sul dorso varia da grigio ar ardesia a nero. Per orientarsi, si affida soprattutto all’olfatto e alle vibrisse, le setole sensoriali che ha sul muso. Nonostante il nome, il toporagno non è imparentato con i topi. Quest’ultimi sono dei roditori e hanno un’alimentazione piuttosto vegetariana, mentre i toporagni sono degli in-
settivori. I loro parenti più stretti sono le talpe e i ricci. Per nutrirsi, sonda il fondo dei corsi d’acqua con il muso appuntito e rivolta i sassi finché non trova qualcosa di suo gradimento. La sua dieta comprende granchietti, larve d’insetti, aselli e lumache. A volte animali più grandi, come rane, tritoni e piccoli pesci e animali terrestri, come lombrichi, chiocciole e insetti completano la sua alimentazione. Per catturare le prede, le paralizza con una neurotossina contenuta nella saliva, innocua per l’essere umano. Questo minuscolo esserino ha un appetito da Il toporagno d’acqua, eletto da Pro Natura animale dell’anno 2016.
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Perfettamente attrezzato per le sue battute di caccia subacquea, le zampe sono provviste di peli rigidi che in acqua si allargano e agiscono come una pinna, mentre i peli sul lato inferiore della coda fungono da timone. I peli della folta pelliccia hanno una sezione ad H e sono posizionati in modo che durante le immersioni vi restino impigliate bollicine d’aria che proteggono il corpo dal freddo e dal bagnato.
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di piccoli e medi corsi d’acqua oppure vicino ad acque stagnanti. La sua esistenza dipende da acque pulite e ricche di ossigeno in cui trova molte prede. Le rive ricoperte da una folta vegetazione con aree erose dalle acque, radici di alberi e zone sassose offrono parecchi rifugi a questo animaletto, il quale può scavare da solo la propria tana o utilizzare quella abbandonata da altri piccoli mammiferi. Tra i suoi nemici naturali figurano il barbagianni, l’airone, la natrice dal collare, il luccio e la trota, così come la donnola, la volpe e il gatto, ma il suo più grande nemico è l’essere umano, che a volte ne distrugge l’habitat incanalando torrenti, raddrizzando fiumi e lasciando fluire poca acqua residua dagli impianti di captazione. Le rive sono spesso sfruttate fino all’ultimo centimetro e i margini erbosi interamente falciati. Le acque sono inquinate da sostanze nocive, come pesticidi e metalli pesanti, che riducono l’offerta di cibo e si accumulano nel corpicino del toporagno attraverso le prede che ingerisce. v
Da oggi a domani senza lavoro: posso assicurare il mio credito contro un evento del genere? Sì, con la nostra garanzia del credito. Una soluzione si trova sempre ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-16
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in famiglia
gita in vetta Fare un viaggio in treno, quindi risalire una montagna in funicolare e funivia, passeggiare lungo un sentiero nel bosco, godere di una vista mozzafiato e pranzare davanti al camino. Non serve andare lontano per passare una giornata bellissima! testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio
U
n fine settimana invernale in Ticino. Una splendida giornata di sole, limpida come solo il nostro Cantone sa regalare, perfetta per fare una gita speciale e godere di una vista mozzafiato. Decidiamo di partire per un’escursione che unisca panorama, cultura e gastronomia. Scegliamo tra le proposte nel sito RailAway delle FFS la destinazione Cardada e il pacchetto viaggio in treno e risalita. Per una volta vogliamo fare i turisti a casa nostra e godere delle bellezze che il nostro Cantone ci sa regalare, basta saperle vedere! SFRUTTANDO I MEZZI DI TRASPORTO Ai bambini piace molto viaggiare in treno, per perché possono muoversi liberamente e interagire
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con i genitori, che per una volta non sono seduti davanti, voltando loro le spalle, concentrati sulla guida e sui discorsi da grandi. Sul treno ci si siede di fronte e si può giocare, si può bere qualcosa e andare in bagno! Per questo abbiamo deciso che una vera giornata in famiglia deve iniziare proprio così. Siamo quindi partiti dalla stazione FFS di Chiasso, abbiamo viaggiato fino a Giubiasco dove il cambio treno è stato un utile diversivo. Arrivati a Locarno abbiamo passeggiato fino alla partenza della funicolare
«Non serve
andare lontano per passare una giornata bellissima!»
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in famiglia La mattina presto, alla stazione di Chiasso, ha inizio la nostra gita. Fermata alla stazione di partenza della funivia di Cardada, per visitare il Santuario della Madonna del Sasso di Orselina. Le Grazie presso il Santuario.
Giochi sulla neve a Cimetta.
per Orselina. La risalita è già uno spettacolo. Arrivati alla stazione intermedia ci si può fer fermare per visitare il Santuario della Madonna del Sasso, un magnifico complesso architettonico edificato su uno sperone di roccia nel XV secolo e meta di una importante Via Crucis che parte dalla chiesa dell’Annunciazione ai piedi dello stesso.
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PRANZO IN VETTA Una volta giunti in funivia a Cardada, con o senza neve, si può fare una bellissima passeggiata fino alla capanna Cardada, dove godersi un pranzo nostrano in un’accogliente saletta riscaldata da un camino scoppiettante. Per chi desidera fuggire dalla città, dai ritmi frenetici della vita lavorativa, senza però investire tem-
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s al ut e
l’invecchiamento
cutaneo Rughe e rughette, pelle meno setosa, incarnato meno luminoso, perdita di compattezza. Ecco i segnali d’allarme del tempo che passa. Una pozione magica non esiste, ma alcuni semplici accorgimenti aiutano a contrastare l’invecchiamento cutaneo. testo Stéphanie Castiglioni Scatizza - stephanie@illustrazione.ch
G
li anni passano, inesorabili per tutti. E se da un lato il tempo ci arricchisce di esperienze e ricordi, dall’altro ci priva di quella freschezza d’aspetto e di quell’energia interiore che caratterizzano la giovinezza di ognuno di noi. Esistono poi fattori genetico/ambientali, che influenzano e talvolta accelerano questo processo biologico. La nostra pelle va incontro a modificazioni a livello cellulare e strutturale che si traducono in un progressivo e lento mutamento dell’aspetto esteriore. La cute, più di altri organi, risente dell’effetto del tempo: l’esposizione solare, l’inquinamento, gli sbalzi di temperatura, lo stress, le variazioni ormonali, ad esempio, sono tutti fattori che ne influenzano il cambiamento. Il progressivo mutamento dell’aspetto ha origine in profondità, a livello del derma, dove si assiste ad una graduale degenerazione della matrice di sostegno del tessuto connettivo, mentre in superficie si manifestano dapprima problemi este-
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tici come secchezza, disidratazione, comparsa di rughe per arrivare infine a rilassamento cutaneo con alterazione dell’architettura del viso. Sin dai tempi più antichi l’essere umano ha cercato di contrastare i segni negativi dello scorrere del tempo sulla pelle e sul fisico, e oggi più che mai questo è diventato uno degli obiettivi prioritari per le civiltà occidentali. Ma se è impossibile, purtroppo, fermare l’orologio biologico, è però possibile prevenire la formazione delle rughe e mascherare le imperfezioni che sono già in atto sulla nostra pelle. A tal proposito abbiamo chiesto maggiori delucidazioni al Dr. Giovanni Barco, specialista F.M.H. in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica a Lugano. “L’invecchiamento cutaneo è un processo naturale che inizia verso i 30 anni, scandito da un codice genetico ma modulato da diversi fattori tra cui la qualità di vita in generale (e nello specifico l’alimentazione), lo stress, il parallelo geografico e il sesso genetico, solo per citarne alcuni”.
io Specch mie delle hi è ,c brame ù la pi ne giova ? ame del re
Quali sono i segni più visibili e determinanti dell’invecchiamento cutaneo? “La nostra pelle è soggetta a due distinti tipi di invecchiamento: l’invecchiamento intrinseco, ovvero le alterazioni metaboliche “invisibili” che interessano tutti gli organi e quello estrinseco, ovvero tutti quei segni cutanei “visibili”, due processi distinti ma correlati e dipendenti”.
Esiste un invecchiamento cutaneo precoce? “Purtroppo sì, esiste. Le cause possono essere molteplici e molto spesso sono influenzate direttamente da noi stessi, quasi fossimo degli “autoaggressori”. Il fumo di sigaretta è sicuramente un elemento dannoso per la nostra pelle in quanto provoca cambiamenti biochimici nel nostro corpo che ne accelerano l’invecchiamento.
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L’effetto yo-yo delle cure dimagranti è anch’esso un fattore determinante, così come le pieghe del sonno o le mimiche facciali che incrementano la formazione delle rughe sul volto. Citiamo inoltre la carenza di sonno e la forza di gravità che porta tutto verso il basso, la punta del naso, le palpebre, le guance, il labbro superiore. E infine l’esposizione ai raggi solari, fautrice del cosiddetto foto-invecchiamento”.
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L’orologio biologico è inarrestabile e da anni ormai si fa di tutto per contrastare i segni del tempo anche perché, oggigiorno, l’aspetto rappresenta un ruolo sempre più importante. Cosa fare per aiutare la nostra pelle? “In assoluto la qualità di vita, soprattutto negli ultimi anni visto che la durata media della vita è notevolmente aumentata, gioca un ruolo pre-
dominante: alimentazione sana, attività fisica, controllo costante dell’attività dei nostri organi e della loro corretta funzionalità sono degli aiuti ottimali al nostro star bene e quindi a mantenere il più lontano possibile l’invecchiamento. Dal momento però che il segno più evidente è l’aspetto fisico, la medicina estetica inizialmente ed eventualmente la chirurgia possono sopperire, se ben dosate, ad adattare il nostro aspetto esteriore alle capacità intellettive che molto spesso sono le ultime che ci vengono sottratte!”.
«È importante amarsi sempre»
Quali sono le 10 regole per rallentare il processo di invecchiamento cutaneo? “Ecco un piccolo pro memoria: – Corretta alimentazione – Attività fisica – Attività mentale
– Buona prevenzione con regolari controlli medici – Evitare agenti aggressivi come il fumo e lo smog – Evitare l’eccessiva esposizione ai raggi solari – Riduzione dello stress psico-fisico – Aumento delle attività emozionali positive, l’affetto nelle sue più svariate forme – Detergere e idratare quotidianamente la pelle – Sono utili gli integratori enzimatici e vitaminici anti età Aggiungo infine che è importante amarsi, sempre. Le persone che hanno un’immagine corporea di sé positiva tendono a sentirsi più sicure nelle relazioni con gli altri, in tutte le attività sociali e si sentono a proprio agio in qualunque rapporto. La chirurgia estetica/plastica stimola e promuove un’immagine positiva di se stessi perché i piccoli miglioramenti esteriori possono tramutarsi in grandi cambiamenti interiori che restituiscono una rinnovata fiducia e spesso una nuova gioia di vivere”. v
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colori e... brasile A cena a San Pietro di Stabio a casa di Valentina Rossi. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger
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uò una professione dare l’imprinting al modo di cucinare? Sì, e me l’ha confer confermato e dimostrato Valentina Rossi, una giovane donna di San Pietro di Stabio che, nella sua vita, concilia il suo essere mamma con il suo lavoro di grafica, quello della lavorazione del marmo e la passione per la cucina. Perché quando il creativo è tale, e lascia che sia la sua creatività ad esprimersi, allora si producono cose belle, colorate, di buon gusto. E questo anche ai fornelli e nei piatti. “Amo molto creare ricette giocando sulla cromaticità e sul tridimensionale. E poi adoro sentire i profumi che si sprigionano... Insomma, quando sono in cucina mi ci perdo”. Valentina non ha paura di provare, sbagliare e nuovamente sperimentare idee che nascono lì per lì o suggerite da qualcuno. “Cucino quasi sempre senza ricette sotto gli occhi, ma molto a intuito e con il piacere di abbinare gli ingredienti. La memoria fotografica di ricette viste e lette, mi aiuta. Ad esempio il primo piatto di questa sera credo possa essere definito una mia invenzione: desideravo, da una parte stuzzicare il palato con i colori e inoltre abbinare a un tipico prodotto ticinese come la polenta, una specialità della salumeria calabrese. E così è nata la bru-
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schetta di nduja, ma ne farò anche una versione con la zucca e la cipolla rossa. Il secondo, invece, è un piatto a base di cosce di pollo e bacon che cucino ogni tanto anche ai miei figli. Il dessert, infine, è un dolce con le pere sciroppate molto amato dalla mia nonna, ma che io ho rivisitato e che servirò in bicchierini”. DOLCE, SALATO E NIENTE GLUTINE La passione per la cucina le è stata trasmessa dalla nonna Cecilia e dalla mamma Gabriella. “Ricordo che la nonna amava fare marmellate e confetture, ed io ero molto affascinata da queste preparazioni. Osservavo e ascoltavo con molta attenzione le sue spiegazioni. Nonostante vivesse da anni nel Mendrisiotto, era cresciuta a Olten e aveva mantenuto l’abitudine di scrivere in tedesco ricette ed etichette delle marmellate. La sua cucina era un mix tra quella d’oltre Gottardo e quella ticinese. Dalla nonna ho imparato prinprin cipalmente la ‘parte dolce’ della cucina, mentre dalla mamma più quella salata”. Nonostante la sua creatività, vi sono alcuni punti fermi che Valentina rispetta con rigore: “A causa di certe intolleranze alimentari che ho sviluppato qualche anno fa, oggi io e i miei bambini mangiamo pasta di kamut o di farro. Consumiamo
È importante conoscere la proprietà dei cibi.
riso integrale, quinoa e il pane preferibilmente di semi, scuro, integrale. Ritengo queste scelte ottime per la salute e stimolanti: si è chiamati a essere più attenti quando si fa la spesa e a inventare nuovi piatti”. Conoscere le proprietà dei cibi - precisa ancora Valentina - permette poi di
concedersi senza problemi qualche strappo alla regola quando si mangia fuori casa. IL GUSTO DEL BRASILE La cucina di Valentina, che lei sostiene sia il riflesso del suo modo di essere e della sua curio-
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a ta v ola sità ad assaggiare e conoscere nuovi ingredienti, è di stampo ticinese/mediterraneo. “… E da qualche tempo anche un po’ brasiliano, grazie a due amici, Marcia e Paulinho, che sono buongustai e anche molto bravi ai fornelli. Sto imparando a cucinare i loro piatti. La caratteristica di questo tipo di cucina è che a volte è lunga e laboriosa nonostante l’utilizzo di ingredienti semplici. Perché questi ultimi richiedono cura e competenza. È quindi importante imparare modi di cottura, tempi e accostamenti”. Valentina giudica i suoi amici molto bravi a grigliare la carne, soprattutto la famosa picanha, un taglio tipico della cucina brasiliana, corrispondente al “codone di manzo”. “Devo dire che io, che man-
gio davvero poca carne e che per alcuni anni sono stata vegetariana, trovo la picanha squisita. Un’altra specialità che mi piace molto è la farofa, un piatto piccante preparato con la farina di manioca, le carote grattugiate, l’uovo e il bacon”. Valentina e i suoi amici hanno un progetto: trasformare la loro passione per la cucina in un’attività professionale, iniziando con un home-restaurant, cioè cucinando a casa per degli ospiti disposti a pagare per gustare specialità brasiliane. “Anche il catering, sarebbe un’alternativa. E potrebbe funzionare perché Paulinho è un po’ come un master chef, è davvero bravo, abile e veloce ai fornelli. Inoltre andiamo molto d’accor d’accordo perché come me ci tiene a cucinare un cibo bello, buono e sano!”. PROFUMO DI POLVERE Parlando di sapori e profumi scopro che Valentina è nata con il profumo della polvere del mar marmo nel naso e i polpastrelli allenati a toccare i rilievi e le venature della pietra. Mi racconta di essere la discendente di una famiglia che, per ben sette generazioni, ha gestito le cave di Arzo. Nel 2009, la crisi e altri problemi hanno costretto il papà di Valentina a cessare l’attività estrattiva. Anche lei ha imparato a scolpire il marmo e ancora oggi fa lavori su commissione, restauro e scultura per hobby. I ricordi della vita in cava sono tanti e nostalgici, legati al duro lavoro ma pure a momenti conviviali, come qualche festa, cene al lume di candela, i concerti, i colori intensi della pietra, gli effetti di luce, i riflessi, le ombre. E le visite delle tante scuole con alunni impressionati alla vista della macchina che fendeva il marmo e che la mamma di Valentina paragonava “a un filo che taglia perfettamente una grande polenta”. E allora, non resta che assaporarla questa polenta, cucinata da mamma Gabriella, ma rivisitata da Valentina che, con abilità culinarie e… grafiche ha portato in tavola dei piccoli e gustosi capolavori. v SCARICAMI Potete scaricare anche online le ricette di Valentina Rossi. http://www.illustrazione.ch/atavola_01_16.pdf
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o r oscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch
g ARIETE 21/3 - 20/4
h TORO 21/4 - 20/5
i GEMELLI 21/5 - 21/6
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PREVISIONI PER IL MESE DI FEBBRAIO 2016
Cautela nei primi 15 giorni del mese, che saranno piuttosto faticosi a livello lavorativo e daranno poche soddisfazioni. Per questo cercate di inserire diversi momenti di relax. La Luna Nuova dell’8.2 in Aquario, ben sostenuta da Urano nel vostro segno, interesserà voi della 2. decade: portando novità in casa. Ma sarà poi la seconda metà, con Mercurio e Venere in Aquario, a regalarvi le soddisfazioni migliori. Le relazioni amorose passano dall’amicizia e la vita sociale sarà movimentata. Bene il lavoro con il pubblico. Incontri con persone originali che risveglieranno il vostro interesse. Salute: con il plenilunio del 22.2, l’attenzione alla salute sarà d’obbligo.
Marte è sempre in sosta di opposizione che aumenta lo stress. Attenzione al Novilunio dell’8.2, che potrebbe portare situazioni impreviste in casa. Inserite diversi momenti di riposo. In ambito lavorativo sarete ben propro tetti almeno nei primi 15 giorni grazie a Mer Mercurio e Venere che aiuteranno negli affari e nel promuovere le vostre idee. Bene il settore musicale, artistico e letterario. Interessanti incontri in vista grazie anche agli ottimi influssi tra Plutone e Giove! In amore sarà meglio puntare sulla stabilità. Attenzione perché nella seconda metà del mese tutto andrà velocemente e richiederà più cautela. Contenete le spese. Possibile preoccupazione per la salute di un parente il 22.2. Con i pianeti in segni di terra, nella prima par parte del mese dovrete concentrare le vostre energie sul lavoro, anche se sarà stressante. Il novilunio del giorno 8.2 porterà imprevisti a voi della 2. decade. Poi con il passaggio di Mercurio e Venere in trigono, dopo il 17.2. arriveranno le novità più interessanti per voi giovani. Sfruttate il vostro estro creativo per proporre le vostre idee innovative all’interno di un team. Contatti con i media. In amore il clima sarà vivace e non mancheranno i flirt. Niente è però stabile e anzi qualcuno di voi, in crisi, sognerà la libertà. Saturno opposto selezionerà anche le amicizie. Salute: attenzione al Plenilunio del 22.2. Riposo e depurazione mente-corpo.
ILLUSTRAZIONE TICINESE 01-16
j CANCRO 22/6 - 22/7
k LEONE 23/7 - 23/8
l VERGINE 24/8 - 22/9
Inizio molto intrigante con Luna e Marte in trigono a Nettuno che acuiranno la vostra sensitività ma genereranno anche ansietà. Saranno favoriti i settori dell’educazione e della psicologia infantile. In quanto figli o allievi potreste invece scontrarvi con un genitore o insegnante autoritario e questo per effetto di Mercurio, Venere e Plutone opposti nei primi 17 giorni. Il lavoro e le finanze non saranno molto soddisfacenti, specie se siete liberi professionisti. La concorrenza non paga. In amore le propro spettive sono diverse a seconda della vostra situazione personale. Non saranno escluse storie clandestine molto passionali. Per altri potrà paventarsi l’idea della separazione. Plenilunio del 22.2 di riposo. Questo sarà un mese ad alta tensione emotiva per molti di voi. Sia all’inizio sia alla fine ci sarà una Luna critica che, insieme a Marte “scorpionico” destabilizzerà l’atmosfera familiare. Attenzione al novilunio del giorno 8. Inoltre, da metà mese in poi anche Mercurio e Venere saranno dissonanti. Le discussioni verteranno soprattutto sul denaro. Le coppie traballanti e in crisi da tempo, potrebbero dir dirsi addio per sempre. Anche se doloroso, tagliare con certe situazioni e persone alla fine risulterà liberatorio. Possibile trasloco in vista. In sintesi, un mese impegnativo per questioni pratiche. D’altro canto Saturno e Urano vi esorteranno a riorganizzare la vostra vita. Jogging per distendervi. In questa prima metà del mese avrete il supporto di Mercurio, Venere e Plutone che, in ottimo trigono al vostro Giove, regaleranno benessere, successo e forse anche un nuovo lavoro o un nuovo ruolo. Qualcosa di imprevisto arriverà attorno al Novilunio del giorno 8. Anche se Marte sarà in aspetto positivo, rendendovi energici e passionali, ciò non toglie che dovrete ugualmente muovervi con prudenza nella seconda metà e controllare il vostro linguaggio! Saturno e Nettuno dissonanti indicano che non tollererete interferenze esterne alla vostra intimità e alle vostre scelte, ma ascoltare consigli saggi sarà utile. Il Plenilunio nel vostro segno il giorno 22.2 indica rinascita.
PREVISIONI PER IL MESE DI FEBBRAIO 2016
BILANCIA 23/9 - 22/10
b SCORPIONE 23/10 - 22/11
c SAGITTARIO 23/11 - 21/12
d CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Molto dinamica, energica e proficua risulterà la prima metà di febbraio con ottimi pianeti fra Capricorno e Vergine, ben sostenuti da Mar Marte nel segno. Gli impegni di lavoro saranno parecchi, ma potrete unire l’utile al dilettevole. Favoriti pure gli studi e i lavori di ricerca. Anche l’amore beneficierà di questi bei transiti planetari. Poi l’atmosfera cambierà nella seconda parte del mese, quando sarete più polemici e aggressivi. Difficoltà con Leoni e Aquari. Se qualcuno non vi concederà ciò che chiederete, lo andrete a prendere altrove. Voi giovani sarete più ribelli del solito. Attenzione alla guida. Salute: molta cautela nel novilunio dell’8.2 e riposo nei giorni 14-15 e 20-21.2.
e AQUARIO 21/1 - 19/2
Questo sembra essere un mese assai dinamico e proficuo per voi, soprattutto da un profilo professionale ed economico. Sarete particolarmente efficienti e impegnati sul lavoro, tanto che vi potrebbe venire offerta una mansione di responsabilità. Possibile un ruolo di leader di un team, allenatore di una squadra sportiva, insegnante o conduttore di un centro terapeutico. Insomma, rendetevi disponibili per nuove proposte, che valuterete con attenzione. Bene anche il settore della scrittura, cimentatevi in qualcosa che vi attrae. Possibili spese per viaggi o studi. Amore vivace e nuovi incontri nella seconda metà del mese. Salute: Plenilunio delicato il 22.2: andate nella natura.
Per la vostra
PESCI 20/2 - 20/3
Marte sempre in aspetto critico vi esorta a muovervi con prudenza ovunque. Evitate i conflitti di interesse. Nella prima parte del mese i pianeti dal Capricorno vi aiuteranno a pianificare bene le vostre giornate e le vostre finanze. Inoltre vi porteranno a riflettere sul tema dell’autorità e del potere. Saturno dal Sagittario sarà la vostra guida migliore e controllerà la vostra impulsività, specie nella seconda parte del mese, quando i pianeti veloci transiteranno nel vostro segno. Il Novilunio del giorno 8.2 stimolerà i nuovi inizi. Potrebbe essere un compleanno interessante. E l’amore? Le migliori relazioni includono intelligenza, solidarietà ed empatia. Giove dalla Vergine vi terrà con i piedi per terra. Gli influssi planetari positivi dal Capricorno, che sostengono Marte e Nettuno nella prima metà del mese, vi regaleranno efficienza, dinamismo, lucidità, ispirazione e passione, per cui assecondate la vostra natura creativa e originale. Saranno diversi i settori in cui potrete esprimer esprimervi al meglio: giornalismo, psicologia, economia, arte e musica. Potreste anche pensare a un corso di counseling per dare sostegno a chi ne ha bisogno. In amore vi saranno passione, tete nerezza, romanticismo e un pizzico di trasgressione, specie nella seconda parte del mese quando Mercurio e Venere si sposteranno in Aquario. Salute: il plenilunio del 22.2 nel segno opposto consiglia una depurazione profonda.
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ne.ch
N.9- 1 OTTOBRE 2014
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Puntate tutto sui primi 15 giorni del mese, che saranno molto positivi con Mercurio, Venere e Plutone congiunti nel segno, in ottimo aspetto a Giove. Essi favoriranno il successo professionale, gli studi, le finanze e l’amore. Possibile un’attrazione fatale se siete ancora single. Forse ritroverete un amore di gioventù o qualcuno che tempo fa aveva risvegliato il vostro interesse. Attenzione perché ci saranno anche dei rivali. Se poi avete un hobby o un progetto cui tenete molto, ora potrete concretizzarlo. Naturalmente ci saranno anche dei giorni critici, ovvero tra l’11 e il 13.2, tra il 18 e il 20.2 e tra il 25 e il 27.2. Il Plenilunio del 22.2 vi esorta a una cura depurativa.
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I primi 14 giorni del mese appariranno piuttosto faticosi e dispendiosi. Problemi o discussioni con altri membri della famiglia riguardo al denaro potrebbero innervosirvi e voi mostrar mostrarvi più freddi anche sul piano amoroso. Possibili conflitti con autorità o superiori. I giorni più critici saranno il 5 e 6, il 12-13.2 e il 1819.2. Evitate le polemiche e fate attenzione alle spese. Se state studiando e preparandovi a degli esami sarà dura. Se potete, rimandate ai giorni 16 e 17.2. Da quel momento Venere e Mercurio saranno in ottimo aspetto regalando la dovuta lucidità e riportando l’atmosfera su un piano più amichevole e solidale nei vari ambiti della vostra vita. Salute: attenzione ai colpi di freddo nei primi 15 giorni.
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I
Cristalli di luce e di energia
n questi anni frenetici e carichi di tensione, stress e nevrosi molte persone soffrosoffro no di disturbi legati ai nervi, come ansia, depressione, o altri disagi fisici e mentali. Ricorrere ai farmaci è un’abitudine estremamente diffusa, ma non sempre è la soluzione migliore, un’alternativa alla medicina classica è la cristalloterapia, cioè l’uso di cristalli per curare sia i sintomi che il problema che li origina. Avvicinatevi a persone esperte in questo campo e scoprirete un mondo variegato ed estremamente interessante che può aiutare a migliorare la qualità di vita, senza per forza assumere farmaci. Conoscere i vari tipi di pietre e cristalli e le loro singole proprietà terapeutiche non è certamente facile, ma con l’aiuto di un cristallo terapeuta potrete trovare il giusto modo per affrontare diverse situazioni siano esse fisiche che mentali. L’ametista è un valido alleato per curare il mal di testa, la giada migliora l’ottimismo e il quarzo rosa riduce le energie sprigionate dal computer, oltre che rilassare. Innanzi tutto è importante sapere che le pietre devono essere sempre lavate e puripuri ficate, i cristalli devono essere messi a bagno in acqua e sale per alcune ore e poi, una volta posate su un panno bianco, esposte al sole per alcune ore, e infine alla luce lunare per altrettante ore. I cristalli così saranno caricati di energia e pronti per venirvi in aiuto. Le pietre che invece non possono essere messe a contatto con il sale vengono depurate sciacquandole con acqua corrente per almeno un’ora e poi per caricarla potete posizionarla in una drusa di ametista per circa dodici ore. La drusa è una parte di roccia, spesso a forma tondeggiante o ovale al cui interno si sono sviluppati dei cristalli di ametista, le druse vengono vendute a pezzi più o meno grandi e oltre ad essere dei veicoli per caricare di energie può essere posta all’ingresso di casa per mantenere un’energia positiva in tutta la casa. Spiegare come le pietre agiscano e interagiscano con il nostro organismo è molto complicato, basti sapere che in linea di massima i cristalli, in base al tipo e alla dimensione, agiscono in sintonia con i sette Chakra, e secondo la medicina ayurvedica e tibetana ogni pietra o cristallo agendo su uno dei singoli Chakra, sblocca, rigenera, rinforza o previene una serie innumerevole di sintomi ad esso legato. Le pietre blu o verdi, intervengono sugli stati infiammatori, perché sono colori rilassanti e rilasciano energie più morbide rispetto ad una pietra rossa o gialla, infatti questi colori accesi forniscono energie potenti e forza dove necessario. Chiedete aiuto e consiglio a persone preparate e con esperienza in questo settore, vi accorgerete ben presto che le pietre e i cristalli non sono solo dei graziosi e preziosi monili con cui adornare il nostro corpo, ma compagni ancor più preziosi per l’aiuto che possono fornire al nostro benessere fisico e mentale.
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Ruf Lanz