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TICINESE
RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA
MODA Nuovi spunti nostalgici MOTOR TIME Buone vetture a piccoli prezzi
SIMONA FOGLIA Il volto di una voce di rete tre
N째 3 - 1 APRILE 2007
Giovani piĂš a lungo: previdenza e pianificazione finanziaria con Swiss Life.
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SOMMARIO
IN PRIMIS
5 Fuorionda
Avete mai pensato che nella vostra cucina vivete momenti così particolari da renderla unica? Vi preparate il caffè al mattino per svegliarvi, e il tè quando siete malati. Ci avete preparato la prima mela cotta per i vostri bimbi, avete preparato i panini per un pic-nic e le portate impegnative per una cena importante. Avete cucinato la cena per il vostro grande amore o la torta di compleanno per i vostri figli. Ci avete chiacchierato, litigato, pianto e riso; passato Natale, Capodanno, Pasqua e il primo d’agosto. E probabilmente ci avete anche flirtato, cucinando in mutande. Sì, avete letto bene. Da un’inchiesta internazionale, risulta che un quarto degli svizzeri ha cucinato almeno una volta nudo o in biancheria intima, e che il 40% ha amoreggiato in cucina! Più scontato forse sapere che
Una risposta ai tuoi perché
L’uomo che fece l’uovo
6 Ma tu lo sai? 8 Scriv in dialètt Vox Blenii: evviva chi g’ha i debiti…
10 Scelti per voi La rubrica a misura di lettore
12 L’intervista M’ama, non m’ama… mamma
20 Da non credere Notizie dal passato
22 Cani, gatti & Co.
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Un territorio di… marca
24 Viaggi Wamena, l’ultimo avamposto (3ª parte)
30 Internet Famiglie, giovani, anziani e… “Digital Divide”
32 Moda
in 7 casi su 10 sono le donne* a cucinare in Svizzera. Mentre, sempre noi svizzeri deteniamo il record delle cattive abitudini in cucina. Dall’inchiesta risulta infatti che il 45% di noi beve dalla bottiglia, e il 38% assaggia i cibi direttamente dal mestolo. Ma qualunque cosa ci facciate realmente, la cucina è diventata il locale più vissuto della casa e spesso, paradossalmente, anche quello meno considerato. A pagina 35. potrete scoprire quali sono le novità e come sarà la cucina del futuro. Buon appetito!
La redazione
Come un vecchio album di famiglia
35 Arredare Novità in cucina
38 Sondaggio Dalla classica al punk
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40 Salute Stress, stanchezza? Pensate al ginseng!
42 Abbiamo mangiato a… Vico Morcote: Albergo Swiss Diamond - Olivella
45 Buon appetito Crostate alla frutta
48 Sport Pensieri e movimento
53 Verso Valencia La Velinghi
54 Motor Time * Sondaggio internazionale “Complete Kitchen Living” realizzato in 27 diversi paesi dall’Istituto Gallup nel 2005.
Automobili a prova di portamonete Quando l’eleganza mette le ruote
63 Oroscopo Le previsioni di Cloris
66 Cruciverba Caccia al personaggio
Troverete la prossima edizione di llustrazione Ticinese, nella vostra bucalettere i primi giorni di maggio.
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IN COPERTINA: Simona Foglia (foto Rémy Steinegger)
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FUORIONDA
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a volta scorsa, parlando del grande Esopo, mi ritrovai a menzionare la celebre favola della gallina dalle uova d’oro, tirando in ballo anche l’eterna questione: meglio una gallina oggi o un uovo domani? Ma, visto che Pasqua è ormai alle porte, stavolta vorrei raccontarvi non una favola; ma una storia vera, che però ha sempre a che fare con un uovo. Questa storia potrebbe, appunto, intitolarsi “L’uomo che fece l’uovo”.
mondo, e quello si sbellicò a sua volta dalle risate. Dopo qualche mese alcuni membri dell’amministrazione comunale si recarono a fargli visita, per controllare come procedesse il lavoro. L’architetto disse che non aveva fatto un bel niente, semplicemente perché pensava che si trattasse di uno scherzo. L’incarico venne allora passato ad un altro architetto, che rise ancora più di gusto del primo. Dopo altri sei tentativi venne il turno di Ronald
L’UOMO CHE FECE L’UOVO “Molte cose sembrano facili, finché non provi a farle” (Gustave-Alexandre Eiffel). testo Roberto Rizzato
Tutto cominciò nel 1974, quando all’assessore di Vegreville, una cittadina agricola canadese dedita ancora alla millenaria tradizione di dipingere le uova di gallina, venne l’idea di commissionare per Pasqua la costruzione di un monumentale uovo. Come l’assessore presentò la sua idea, tutto il consiglio comunale si sbellicò dalle risate; ma poi si lasciò convincere. L’amministrazione comunale si rivolse ad un architetto locale di buona fama, chiedendogli di costruire per loro l’uovo di gallina decorato più grande del
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Dale Resch, il quale all’epoca aveva trentacinque anni ed era professore aggiunto di informatica alla Utah University. “Dapprima - ricorda Resch anch’io scoppiai a ridere; ma quando poi mi affidarono il lavoro smisi di ridere per un anno e mezzo!”. Il fatto è che, quando l’architetto si assunse l’incarico, supponeva che qualcuno nella storia della civiltà umana avesse senz’altro già sviluppato la matematica di un uovo di gallina. Resch però trovò ben presto che non c’era alcuna formula per un uovo di gal-
lina ideale, tranne che farlo fare... ad una gallina. Il problema è che l’uovo monumentale che gli avevano commissionato doveva essere alto quasi 8 metri e largo 5 metri e mezzo! Dopo mesi e mesi di calcoli e di simulazioni al computer, arrivò infine ad un modello ovoidale teorico. Ma quando si trattò di passare alla costruzione effettiva dell’opera, l’architetto non trovò nessuna impresa edile disposta ad assumersi la responsabilità del lavoro. Memori dei venti di oltre 150 km/h che sovente soffiano su Vegreville, tutti temevano che l’uovo potesse essere spazzato via. Molti cittadini fecero scommesse sull’uovo: le cose su cui scommettevano erano non se l’uovo sarebbe crollato, ma come (se sarebbe capitombolato o soffiato via dal vento) e quando (durante la costruzione o subito dopo). Per sei settimane Resch in persona diresse una squadra di volontari nel montaggio dell’uovo e quell’uovo dovette resistere non solo alle forze della natura; ma anche alla violenza dell’uomo. Dopo una giornata di duro lavoro l’architetto infatti ebbe un collasso in un bar, dove sentì alcuni facinorosi mormorare piani per far saltare in aria il suo monumento… Oggi come oggi sono passati ormai oltre trent’anni dacché Resch ha lasciato Vegreville. La città è ancora in piedi e, di conseguenza, è ancora in piedi il gigantesco uovo che ha fatto segnare Vegreville sulle carte geografiche. L’unico rammarico della cittadinanza è che l’uovo non sia ancora entrato nel Guinness dei Primati: non sembra giusto che compaia nel libro dei record un’altra cittadina canadese, Calgary, per una cosa assai più frivola come il fatto che vi sia stata cucinata la più grande omelette del mondo, con 20’117 uova.
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SAI PERCHÉ IL VINO VA CONSERVATO IN ORIZZONTALE? In realtà, secondo nuovi esperimenti condotti in Francia, parrebbe vero il contrario. Si pensava che tenendo le bottiglie orizzontalmente il tappo di sughero rimanendo a contatto con il vino riducesse gli scambi gassosi con l’esterno della bottiglia. Ora invece, pare che il vino si conservi meglio se tenuto verticalmente, il tappo rimane asciutto conservando meglio la sua elasticità e riducendo al minimo gli scambi gassosi.
1 2 1° Io canto di Laura Pausini 2° Soundtrack ‘96/’06 di Elisa 3° Fly di Zucchero Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con City Disc, Lugano.
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TALLONE D’ACHILLE?
1 Bassorilievo raffigurante Achille.
SAI DA COSA DERIVA GARAGE? Si tratta di un termine straniero entrato a tutti gli effetti nella lingua italiana. Deriva dal francese garer, ossia “mettere al riparo”, e da gare, che oltre a “stazione”, significa anche “magazzino di deposito”. I puristi però preferiscono l’espressione autorimessa o rimessa per automobili.
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1° Non dire notte di Amos Oz 2° Le guerre del Mondo Emerso, vol. 2: Le due guerriere di Licia Troisi 3° L’innocenza di Tracy Chevalier Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con la Libreria Segnalibro, Lugano.
SAI CHI HA INVENTATO
Modo di dire per indicare il punto debole di una persona o di un sistema difensivo, si rifà all’Odissea che narra di Teti, madre di Achille, che per rendere invulnerabile il suo bambino lo immerse completamente nello Stige. Solo il tallone, per il quale essa lo sorreggeva, rimase vulnerabile. Achille morì poi perché una freccia di Paride lo colpì proprio al tallone, inchiodandolo al suolo.
3 SAI COSA LEGGIAMO?
SAI PERCHÉ SI DICE
SAI COSA ASCOLTIAMO?
MA TU LO SAI?
LA LAVATRICE? Il primo esemplare di macchina da lavare fu sviluppato nel 1767 da un teologo di Ratisbona, Jacob Christian Schäffen. Si trattava di un catino in legno con coperchio e manovella per girare l’acqua e il bucato. La prima macchina meccanica, ancora comunque costituita da una tinozza di legno, fu inventata dai tedeschi Carl Miele e Reinhard Zinkann. Si chiamava “Hera” e vi era inciso il motto “Immer besser” (sempre meglio).
Il logo della prima lavatrice
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SCRIV IN DIALÈTT
“E
vviva chi g’ha i debiti/e crepi chi non ghe n’ha/i debiti consolano/e i mantégn la sanità”: tal chì, l’ültim CD dala Vox Blenii, che tücc a cognossum. Ul Remo (Gandolfi), l’Aurelio (Beretta), la Lüisa “the voice” (Poggi), ul Gianni (Guidicell) e ul Francesco (Toschin). Mandulin, violin, contrabass, ghitara, la fisa. Cert che débit a gha n’em tücc, füss domà quii da rico-
cunt i scarp da vernìs: gh’è malpaga che i naress a scòndes in un prat (prato) segàt e di alter, invece, che i porta fö la facia in püblic come se niente fudesse. Pecàt che quand i’han fai i verific, quand che i g’ha guardàt adré ai nom da chi che i’è nai in lista par ul Gran Consili, l’è mia stai posibil met sü pai giornai quii che a lassan in gir débit, quii che i’è falìt magari püssée d’una volta. E i’han stücàt opera-
VOX BLENII: EVVIVA
CHI G’HA I DEBITI... scrivüt dal Pier Baron
noscenza, vers i noss gént, conoscént, amìs. Ma chi gh’è in ball i soldi, la grana. E alura “l’è mei végh débit e mai pagai/che végh crédit e mai ciapai”. L’è quasi un “invito a delinquere”: e inscì anca quand ul soci (quel che al ta discanta giò i débit) al gha dìs ala miee da mia pagà “la panetéra, la sartina e la calzetéra”. E al sent anca ul bisögn da tacàc là: “In ogni càs spèta un mument/se lor i crépan nüm pagum nient”. Na volta a gh’eva ul Föi üficial, che al metéva sü tücc i malpaga. Adess l’è püssée complicat, par “nà sü” sul Föi üficial a dév già vegnii tre volt in cà ul postin, che al sona ul campanel: se “quel che a gh’ha i débit” al sa fa mia trovà e donca i pòdan mia dàg in man ul precett esecütiv, alura al risc-cia da finì süla lista di “debitori escussi”. E dopo cùrig adré
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ri e artigian. S’è savüt domà da quii da la fedina penal mia tant in ordin. Magàri da chi a un quai ann, la “Vox” o ul “Cabaret” (nüm spérum sempar che l’Agostinett al gha pensa sü, che al sàra mia sü botega) i gha va sü sül argoment. Dopo l’è anca vera che sem mia nè pésc nè méi che i alter: adiritüra, guardii domà ul téater dal process contra quii che i’han metüt cunt ul cüü par tèra la Swissair, “manager” (òman da malaffari) che i’han bütàt via mia domà milion, miliard da franc, che i’han soteràt “tonelàt” da pòst da lavor e magari i’è nài via cunt la “buona uscita”, anca lì mia domà d’un quai franc. Che facc (facce) da tòla. Adiritüra un quai vün al s’è permetüt da vosàg adré al procüradoo püblic. E quasi tücc i risc-cia (in ogni càs) da fala franca, parché a scàd i termin e tütt a va in pre-
scrizion. L’è propi vera? “In ogni càs spèta un mument/anca se i giüdican… nüm pagum nient”. Magari, püssée tardi, in dal process civil, un quai centon i’è scià da dal indré. Nüm gha spérum propi. Chi che viv ala granda, che va in di “suite” di alberghi a cinc e sés stell (e pö i ta spara via i cerott da miliard da franc) e chi che sa contenta da pòc. E propi la Vox la ma vegn incontra con una canzon (passada dall’informatrice, la Giüsepina Delmué da Pontironetto) dal titol “L’umetin”, che l’eva “grand e gross come un didin”. Sa régordov? “Cun’na pèza da füstagn/gh’em fai föö tütt i so pagn/n’è vanzà anca mò un cicin/gh’em fai sü un gilerin (…) E picinin che l’eva/al balava da bona vöia”. Cert che adess, in dal multietnico e multiculturale, pai ometin a gh’è pü tant pòst. Chi visin a nüm, a Andermatt, gh’è rivàt un egizian che al promett da trà par aria tütt ul paés, da fa sü un megaalbergo, da mett lì una mügia da pòst da lavor par quii dala vall, da fà sü anca ul golf. I “Füghezzee” da Lümin, una compagnia da soci che i’è bon da stà sül palco, i m’ha fai savé (cunt ul so Cabaret sü Testat e Teston dal Canton) che a Belinzona gh’è rivàt una specie da Mario Botta cunt sü ul türbant. Un architett ciamàt “Al Kompass” (compasso) che al pòst di castéi belinzonés al fa sü i minareti, inscì che anca nüm a pòdum métas al pass cunt i tempi moderni. Altro che ul Tawana Ray. Sa regòrdov quel capo indian (i’ha fai anca un quaicoss alla nossa television, che al gha mia avüt tant sücess e le costàt na barca da danee) che al pagava mia i cünt di ristorant e alberghi e al stücava ala granda? Magari, in presòn, anca lü al cantava “Evviva chi g’ha i debiti e crepi chi non ghe n’ha”. Tradòt in inglés.
ad esempio un Ch창teauneuf-Du-Pape.
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SCELTI PER VOI
Un mondo battuto dal vento Jack Kerouac, Mondadori (coll. “Le strade blu”), 456 pagine La Beat generation prende avvio dall’incontro a New York di Jack Kerouac con Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Borroughs e Neal Cassady, uomini “battuti dal vento”, che, tra solitarie scritture creative e stili di vita anarchici e vagabondi, cercheranno, con nuove forme di espressione letteraria, di spezzare la strada all’ordine stabilito. In Un Mondo battuto dal vento è riunita e organizzata una selezione di diari “degli stati d’animo”, relativi al periodo cruciale dello scrittore che si stende dal 1947 al 1954. Pagina dopo pagina, tra illuminazioni e cupe disperazioni, assistiamo al dipanarsi del processo creativo di un uomo dedito con tutto se stesso “alla ricerca di una voce autentica” -“Alcune persone sono fatte per sognare di essere diverse da quello che sono, solo così possono continuare a sognare…”.
La sveglia... costruttiva
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Abbiamo assaggiato
Da vedere
Il cioccolato piccante
Abbiamo estratto
www.bimbambanana.com Se alzarvi per voi è una missione, questa sveglia è la soluzione. All’ora stabilita suona e schizza in aria quattro pezzi di puzzle. Non smette di suonare finché i pezzi sono di nuovo al loro posto. Diabolica, ma così è impossibile riaddormentarsi! Al momento della chiusura redazionale era esaurita, ma è possibile iscriversi in una lista d’attesa per la nuova produzione.
Concorso: Vola al Salone con Illustrazione
Chili della Lindt Un cioccolato nero eccellente di nome e di fatto. E questo da solo non è poco, ma ciò che lo rende squisito è l’abbinamento con un peperoncino di ottima qualità. A noi piace tantissimo. Un consiglio raffinato che lascerà di stucco i vostri ospiti? Offrite Chili insieme a un vino rosso pregiato, come un Merlot o un Cabernet, perché nel loro bouquet, oltre all’aroma di frutti, bacche e spezie come la cannella, si trovano anche l’aroma di cioccolato e cacao. Un matrimonio sorprendente e perfetto.
In occasione della 77esima edizione del Salone dell’automobile di Ginevra, tre fortunati lettori di Illustrazione Ticinese - Pietro Cavadini di Morbio Inferiore (nella foto), Elisa Leoni di Cerentino, e Annamaria Dell’Agosti di Lugano - sono stati toccati dalla sorte e hanno così potuto beneficiare dei tre biglietti gratuiti offerti dal nostro giornale (volo Darwin andata e ritorno e biglietto di entrata al Salone) per trascorrere una giornata insolita alla scoperta degli ultimi ritrovati della tecnica proposti dalle numerose case automobilistiche. A tutti i numerosi partecipanti al concorso, un ringraziamento di cuore e l’augurio di ritrovarli in futuro tra i vincitori.
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L’INTERVISTA
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M’AMA, NON M’AMA...
MAMMA
Tre volte mamma, innamorata della vita, di suo marito, del suo lavoro. Il suo motivo conduttore? “Dare alle persone la possibilità, attraverso una parola o una notizia, di fermarsi un attimo e dirsi “ecco, la vita ogni giorno può offrire qualcosa di nuovo”. Simona Foglia, animatrice di rete tre della RSI, ci ha aperto la sua porta di casa, accettando di… sfogliare per noi i petali che compongono la sua vita… testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger
Sfogliando la vita come un fiore. Ogni petalo un profumo, un’immagine, una sensazione, un’emozione…
IL PETALO DELL’INFANZIA IL PROFUMO DEI PRIMI ANNI “Direi un profumo alla vaniglia, abbastanza dolce, anche se non è che io abbia dei ricordi nitidi dei primi sei anni della mia vita, che sono anche quelli più belli e che mi piacerebbe ricordare”. IL POSTO DELLE FRAGOLE “Mio papà di professione era pompiere, così sono cresciuta in caserma, dietro alla quale c’è un bellissimo percorso vita, così, malgrado si vivesse in città, c’era la possibilità di evadere nel bosco; quello è il mio posto delle fragole, lì, con gli altri bambini, si giocava a contatto con la natura, si costruivano capanne, si creavano tane, ci si inoltrava nel percorso vita, nel bosco…”. GIOCHI DA BAMBINI “Giocavamo a nascondino, a guardie e ladri, oppure, la sera, per allietare un po’ tutto il quartiere cantavamo tutti insieme. E poi c’era la bicicletta, i pattini, lo skate, e praticavo molti sport, andavo a balletto, facevo la majorette…”. UNA VITA DA CASERMA “Da subito ho avuto a che fare con una vita sociale molto inten-
sa, in comunità, circondata da molte persone, con 50 bambini. Questa vita mi ha dato la possibilità di avere a che fare con tante persone, di sviluppare l’aspetto relazionale, mentre d’altro canto ho forse avuto qualche difficoltà a vivere la mia individualità, proprio perché sempre attorniata da molta gente. Individualità che ho poi vissuto nell’adolescenza, cercando la solitudine per capire chi fossi. Dal gruppo all’individuo, per poi tornare al gruppo, forse…”.
IL PETALO DELL’ADOLESCENZA NUOTANDO CONTRO LA CORRENTE “Caratterizzerei l’adolescenza con l’indecisione, sentivo in me qualcosa di artistico, perché adoravo cantare e leggere, ad esempio passavo ore a leggere libri in camera mia ad alta voce, fingendo che ci fosse un pubblico ad ascoltarmi. Da piccola trascorrevo anche moltissime ore a parlare a sconosciuti con la ricetrasmittente di mio papà, appassionato radioamatore. Sentivo quindi che che avrei dovuto fare qualcosa nell’ambito della comunicazione. L’adolescenza l’ho vissuta un po’ come un pesce fuor d’acqua, in mezzo a temi che non mi interessavano. Avevo comunque accanto una compagnia molto allegra ed essendo sempre stata di base abbastanza matura, non ho avuto problemi adolescenziali particolari, come ad esempio la voglia di superare i limiti o provare altre forme di trasgressione”.
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ASILO, ELEMENTARI, COMMERCIO, E… TRE PASSI NELLA MODA “Al termine della Scuola di commercio ho cominciato a lavorare nella moda, facendo qualche sfilata. A 18 anni è poi nato il mio primo figlio, Daniel, per cui mi occupavo prevalentemente di lui. Finché mi sono iscritta a un concorso di bellezza, una cosa piuttosto devastante, ma in quell’occasione ho incontrato Luciano Paracchini noto quale manager di concorsi di bellezza come “Miss & Mister Svizzera Italiana” che aveva individuato in me più la presentatrice che la modella, dandomi una spinta molto importante per il mio futuro cammino”.
IL PETALO DEL LAVORO UNA VOCE… RADIOFONICA “Alla ricerca di un lavoro, con un bambino di tre anni, un nuovo figlio di otto mesi e un matrimonio finito, sto ascoltando la radio, quando in extremis vengo a conoscenza che la Rsi è in cerca di animatori radiofonici per rete tre. Chiamo, chiedendo se ci sia ancora la possibilità di fare un provino, e Sergio Savoia, il responsabile di allora, mi dà tempo qualche ora per presentarmi in radio. A quanto pare, il timbro della mia voce ha colpito immediatamente, è stato il mio biglietto da visita, malgrado fossi emozionatissima e non avessi preparato nulla. Ricordo che davanti a me si era formato un capannello di persone ad assistere a quella prova. Così, a 22 anni ho trovato il mio primo lavoro e ho iniziato subito”. QUASI UNA SECONDA CASERMA “Alla radio mi si è aperto un mondo, ho vissuto una grandissima crescita personale, l’autorealizzazione e l’indipendenza economica. All’interno della radio c’è veramente di tutto, direi che si può incontrare l’arte a 360 gradi. Siamo un gruppo di persone molto affini, una sorta di famiglia, accomunata dalla grande passione per quello che svolgiamo, quasi una nuova caserma dei pompieri, certo diversa, più creativa.
«Bisogna sapersi mettere in gioco, guardarsi nei propri lati più buffi» Non si finisce mai di imparare, per me ogni giorno è una sfida, perché quando mi presento davanti al microfono so di dover portare buonumore. E questo mi ha cambiata, mi ha fatto intravedere la possibilità di vedere le cose in maniera positiva. Forse sono stata un’adolescente un po’ seria, e il lavoro mi ha dato un po’ di spensieratezza, mi ha aperto la vena creativa, facendomi ritrovare il mio lato bambino che era andato smarrito”. IN FUTURO… DONNA “Nei primi anni ho fatto quasi esclusivamente lavoro di redazione, muovendo i primi passi nel giornalismo. Sono poi passata all’intrattenimento, mentre è in questi ultimi anni che sto cominciando a creare dei programmi miei, con uno stampo prevalentemente femminile, anche perché c’è una richiesta da parte della nostra radio di aprirci verso un pubblico femminile. Questo naturalmente non vuol dire escludere quello maschile, tuttavia negli anni ci siamo accorti di avere umoristi prevalentemente uomini, che le posizioni di rilievo sono occupate perlopiù da uomini, e questo ci ha dato la spinta per dare una voce maggiore all’aspetto femminile. Il mio compito è quello di evidenziare questo lato, proponendo nuovi programmi, che possono spaziare dall’ecologia all’alimentazione… Stiamo ancora cercando di individuare quali potrebbero essere i temi da sviluppare e che siano di interesse per un pubblico femminile”. UNA VENA… SATIRICA “Molto spesso conduco il programma del mattino, “Parzialmente scremato”, un programma condotto a due. Quando a presentare siamo maschio e femmina, giochiamo molto sulla coppia,
DATI BIOGRAFICI Nome: Simona Cognome: Foglia Data di nascita: 11 ottobre 1970, “diffida da una donna che ti dice la sua età, perché non ha paura di niente” Domicilio: Lugano Professione: animatrice radio, rete tre RTSI Stato civile: “felicemente coniugata con Silvano” Figli: Daniel, Christopher e Sofia, ultima nata con Silvano Hobby: “la lettura; l’acqua, in cui mi immergo appena posso” Motto: “Le parole sono importanti (Nanni Moretti); “Torna a casa Lessico” Sogno nel cassetto: “Fino a poco tempo fa credevo di voler fare doppiaggio, invece adesso quasi quasi mi piacerebbe il cinema, riuscire a scrivere una bella sceneggiatura e perché no, magari interpretarla…”
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su temi legati alla vita matrimoniale, sui primi amori, sulle vicende sentimentali. Attraverso queste scenette, che sono un po’ degli psicodrammi, forse qualcuno si può riconoscere e ridere di situazioni che possono essere problematiche. Direi quindi che ridere è alla base di tutto il mio lavoro, sia quando faccio programmi a carattere femminile, sia quando il mattino mi occupo di creare personaggi e realizzare scenette”. L’ARTE DI FAR RIDERE “Bisogna sapersi mettere in gioco, guardarsi nei propri lati più buffi, sempre che si abbia la capacità di vedere i lati buffi. Devo dire che mi riesce facile, la mia vita non è quasi mai seria, anche nelle difficoltà più estreme la mia salvezza è stata la leggerezza, così mi guardo, vedo quelli che potrebbero essere i miei difetti ci rido e ci ricamo sopra. L’obiettivo è quello di osservare il quotidiano, le disavventure di una giornata e trasfigurarle grazie a uno sguardo tragicomico e comico. Quando preparo scenette o scrivo pezzi umoristici, parto quasi sempre da me stessa o dai racconti dei miei amici, apparentemente tristi e tragici, ed elaborandoli cerco di renderli divertenti. In questo, ho trovato e trovo un grande appoggio in Ottavio Panzeri, il nostro umorista, che mi ha molto aiutata a sviluppare questo occhio folle, che alla gente piace”. IL RAPPORTO CON GLI ASCOLTATORI “Siamo una radio molto famigliare, rispondiamo all’ascoltatore mentre siamo in diretta, c’è quindi un contatto immediato. Il pubblico si sente, è una questione energetica, che dipende da te, se nel momento in cui sei in diretta stai veramente dando, l’energia la senti tornare. Mi piace sapere che qualcuno, magari per una parola detta bene, per un attimo ha cambiato il proprio umore”.
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«Il profumo alla vaniglia accompagna la mia vita» IL PETALO AFFETTIVO LA MATERNITÀ “È parte integrante del mio percorso, non posso immaginare una vita senza, è il mio lavoro più grande. È la vita, il senso della vita. Aggiungerei di non lasciarsi prendere troppo dal pessimismo. Su questa Terra, che a detta dei mass media si sta disintegrando, si può cogliere anche un altro lato. Siamo un batterio nell’universo, viviamo, e vivere vuol dire mettere al mondo dei figli”. L’AMORE: M’AMA, NON M’AMA, MAMMA “Ci conoscevamo da anni, poi un giorno, mentre mi trovavo in Sicilia, ho ricevuto una chiamata da Silvano, che mi chiedeva se volessi o meglio che voleva assolutamente che io doppiassi la voce di una ragazza per un suo documentario per la TSI. Quando sono arrivata in studio, be’, lì è scoccata la scintilla, abbiamo cominciato a spedirci un’infinità di sms e poi è nato un amore grandissimo. L’incendio si è poi propagato completamente quando una sera, mio figlio Christopher ha visto Silvano venire a prendermi in auto indossando i pantaloni del pigiama. Questa bizzarria ha conquistato definitivamente la mia famigliola e la dice lunga sullo spirito che ci lega”. LA COPPIA “Viviamo in un mondo di opposti, non si può vivere soli, dipendiamo gli uni dagli altri, siamo piacevolmente dipendenti. La coppia consente di sperimentare la proiezione dei nostri rispettivi lati maschili e femminili, e può sfociare nella gioia della maternità e della paternità, diventare unione, famiglia. Credo tuttavia che un individuo debba essere abbastanza completo di suo, vedo più due interi che si incontrano, perché se uno dei due cerca di compensarsi e di crescere attraverso l’altro, allora cammina con una stampella e più che di amore in questo caso parlerei di insana dipendenza. Dopo il mio primo matrimonio ho vissuto un grande periodo di solitudine, finché è rispuntato il desiderio di voler formare una nuova famiglia. Allora, per me la coppia è famiglia”. FARE COPPIA, CON IRONIA “Generalizzando, maschi e femmine non sono propriamente fatti per vivere insieme, abbiamo abitudini e gusti differenti, l’ho sperimentato condividendo la casa con amici, siamo veramente diversi. Per cui la mia idea è che la coppia sia ironia, sapersi prendere poco sul serio, altrimenti, come dice la scienza, dopo un anno la passione finisce, dopo tre la storia è al capolinea e cominci a cercare un altro uomo”.
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L’INTERVISTA
«Vivo la radio come un ottimo luogo per crescere» L’AMICIZIA “Inizialmente ho avuto pochi amici, pensavo di essere una mosca bianca, perché avevo esigenze di lealtà e sincerità che pensavo di non riconoscere e ritrovare negli altri. Questo ha comportato che io fossi molto selettiva e che alla fine mi sentissi sola. L’amicizia richiede tempo, per me è importantissima, per i miei attuali amici ci sono sempre”.
IL PETALO DELL’ORIZZONTE DI VIAGGI REALI “Da quando è arrivata Sofia, io e mio marito abbiamo una sorta di apprensione e non amiamo molto viaggiare in aereo, in compenso ci piace viaggiare tanto in macchina e partire… dove ci
UNA CLASSIFICA DELL’ANIMA Abbiamo chiesto a Simona di stilare una lista delle sue 10 canzoni preferite… “Eccola! Ogni giorno cambia, questa è quella del momento. Sono brani che rispettano i miei battiti del cuore; mi emozionano, mi rilassano, mi fanno sognare! E spero che possano suscitare anche su di voi lo stesso effetto”. 1. Eryka Badu, Didn’t cha Know 2. Zero 7, Polaris 3. Lauryn Hill, Passion 4. Quintorigo, Redemption song 5. Sergio Mendes ft Blackeyed peas, Mais que nada 6. Air, All I need 7. Paolo Conte, Aguaplano 8. Siobhan Donaghy, Don’t give up 9. Portishead, Glory Box 10. Imogen Heap, Hide and seek
L’ALTER EGO DI SIMONA Forse non tutti sanno che Simona Foglia ha un sosia che attualmente vive in Islanda, tiene conferenze e seminari in tutta Europa, si occupa di scrittura, psicologia, teologia e misticismo. Si chiama Nina Yotta, e nel 2004, per la IFDUIF Edizioni, ha pubblicato un libro, che sintetizza il suo pensiero e la sua ricerca personale, dal titolo paradigmatico: “Ti amo”. L’unico modo per incontrarla, è parlare con Simona…
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porta l’auto. Una mattina, ad esempio, siamo partiti da Lugano per andare a cenare a Roma, siamo tornati distrutti, è vero, ma è stata un’avventura molto bella. E poi mi piace molto il mare, la Sardegna, quella più selvaggia, un viaggio che mi porto dentro, a livello fantastico. Quando ho bisogno di evadere e di ritrovare un po’ di energia, con la mente volo là, mi appaiono fotografie che mi danno molta serenità. Il mare mi fa stare bene”. DI VIAGGI VIRTUALI “Viaggio moltissimo con i libri, ogni racconto è un’avventura, leggo di tutto, senza limiti. Dall’horror di Stephen King, che leggevo da piccola, ai romanzi di spionaggio di John Le Carré , per passare all’umorismo di Tom Robbins. Fino a poco tempo fa, poi, quando un autore mi catturava, ne leggevo tutta la sua produzione. Inoltre leggo saggi, sono appassionata di psicologia, dell’opera di Carl Gustav Jung, e anche di New Age, temi che fanno da filo conduttore ad una mia personale ricerca. Per me questo è un periodo fortunato, la nascita di mia figlia, in un’età più matura, mi ha aperto molte porte sul riconoscimento della mia femminilità. Direi quindi che ho una cerchia di autori che hanno strutturato il mio cammino e che ora sto camminando, prima vedevo il sentiero, adesso lo sto percorrendo. Il mio viaggio sta diventando davvero creativo. Una creatività che cerco di trasmettere col mio lavoro in radio. Sento che ora sto dicendo le cose che voglio proprio dire”.
OLTRE I PETALI IL PRESENTE “È un Tangram. Non può esserci un pezzo che sia fuori posto, un mosaico relazionale che oscilla tra le pappe per Sofia, le crisi adolescenziali e pre-adolescenziali degli altri miei due figli, la vita di relazione e il lavoro”. IL FUTURO “Ho fatto un lavoro intenso sul qui e ora, perché avevo una forte tendenza ad evadere dal presente. A questo punto il domani non può che essere buono, visto che quello che c’è adesso è meraviglioso. Mi rendo conto di essere forse un po’ edulcorata, un tempo ero un po’ più… acidina, ma non riesco più ad essere pessimista. Non ho nessuna paura estetica, anche se alla vecchiaia dico che non c’è fretta… Mi guardo, vedo che sono cresciuta, ma sono contenta di quello che sono”. IL MISTERO “La visione cosmica fa paura, ma è inebriante. Come la Terra nell’universo, anch’io mi sento sempre in viaggio, un passeggero che cerca di onorare questa terra col suo sorriso, la sua gratitudine, la sua energia. Ogni giorno cerco di creare qualcosa in più per la mia anima. Vedo la Terra nell’universo come un bambino, e me stessa come un percorso di crescita, alla vaniglia…”.
DA NON CREDERE
curiosità di Pigi
quelli che vanno a cacciare senza patente. È però fuori di dubbio che 9 su 10 dei seguaci di Nembrotte vanno a caccia più che altro per passatempo e uccidere qualche uccelletto. Dei veri cacciatori che meritano tale nome e rispettano le disposizioni di legge e gli uccelli utili all’agricoltura è relativamente scarso il numero nel nostro Cantone”.
UN OMICIDA IN BATTELLO Un genovese fu ucciso, in pieno giorno, nel 1858, sulla Piazza Grande di Locarno e l’assassino “salvavasi sul piroscafo che in quel momento salpava alla volta di Arona, carico di passeggeri che avevano approfittato di quella corsa di piacere”. SU E GIÙ I reclusi nella Casa di pena, situata nel bellinzonese Castel Grande, fecero nel 1862, con la palla al piede, 3’048 viaggi “per il trasporto di materiali dalla città al castello”.
una distorsione a un piede e i passeggeri uscirono illesi dall’incidente.
SPAVENTO La sera del 30 aprile 1903, la diligenza che scendeva da Novaggio verso Magliaso si incontrò con un’automobile che saliva rombando. Il rumore spaventò i cavalli che non avevano mai visto un mezzo meccanico e finirono fuori strada. La vettura ebbe danni, il postiglione riportò
IL PROBLEMA DELLA CACCIA Nel rendiconto statale per l’anno 1898, si affermò che “il numero dei cacciatori nel nostro Cantone deve ritenersi troppo grande specialmente se si tien conto della scarsità di selvaggina. Vi sono comuni nel Sottoceneri con 50 sino a 100 cacciatori con patente, senza tener calcolo di
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DONNE EMIGRANTI Dei 178 Ticinesi che lasciarono nel 1867 il Cantone come emigranti, 17 erano donne. IL BILANCIO Le tremende alluvioni del 1868 causaron o a l l o S t a t o t i c i n e se d a n n i p e r “1.168.682 franchi, ripartiti tra 45 comuni e 1829 persone, di cui 223 di condizione agiata, 668 di condizione ristretta, 604 di condizione povera e 334 di condizione poverissima”. GLI SCHERZI DI VENERE Due membri della Gendarmeria cantonale ebbero, nel 1858, “malattie veneree”.
Non venne loro corrisposto, stando al regolamento, che il “soldo di massa”. TOLLERATE Nel 1858 svolgevano la loro attività di “mammone” (levatrici non autorizzate, ma “provvisoriamente tollerate”) sei donne: Maria Nessi di Orselina, Caterina Roncoroni di Novazzano, Francesca Ortelli di Morbio Superiore, Caterina Lepori di Sala Capriasca, Orsola Biaggi di Ranzo e Maddalena Zanetti di Daro.
PATRIOTTICO GESTO Il Canton Ticino versò, nel 1859, per l’acquisto dello storico Grütli, 500 franchi (la stessa somma fu messa a disposizione per l’“erezione di un tempio cattolico nella città federale di Berna”). FAME NOTTURNA La notte sul 30 luglio 1889, i soliti ignoti entrarono nel canvetto Pescia, sulla collina luganese di Montarina, e dopo aver mangiato e bevuto in abbondanza lasciarono il conto scritto su una lavagna e firmato “Gli affamati”. IL MIGLIORE Nel 1900 era in vendita, a Lugano, il “Chronos 1900”, il “miglior almanacco cromolitografico, profumato, per portafoglio”.
1898
CERCASI POSTO Lo stesso anno, si potè leggere su un giornale questo annuncio: “Ventisettenne per disgrazie di famiglia cerca posto quale banchiera in qualsiasi negozio di Lugano”.
1916
SPECIALE Franco Motta vendeva a Bellinzona, nel 1900, una “bicicletta da signora”. L’OBBLIGO Un tale, che si firmava “Cattolico”, scriveva sulla “Gazzetta Ticinese” del 10 maggio 1901: “A Rovio il parroco pretende dai fanciulli, che vanno da lui a Pasqua per confessarsi, che gli portino in regalo due uova. Se non le hanno, li rimanda a casa a prenderle”.
CANI, GATTI & CO.
UN TERRITORIO DI...
MARCA PIPÌ OVUNQUE… Da poco più di due anni abbiamo una gatta piuttosto vivace (Kima) presa all’età di circa due anni. Dopo poche settimane le abbiamo dato la compagnia di una gattina più piccola e in seguito, alcuni mesi dopo, si è aggiunto un gattone maschio di uno/due anni più adulto di lei. Purtroppo Kima non va molto d’accordo con gli altri due, che invece fanno spesso comunella. Invece con noi è molto dolce e coccolona. Le scriviamo perché solo da qualche settimana Kima ha cominciato a marcare il territorio e fare pipì (alcune volte troviamo dei veri e propri laghetti) in vari punti della casa (porta, scale, cucina e infine anche i divani...), col risultato che ogni giorno abbiamo qualcosa di nuovo da pulire. Tutti e tre i gatti provengono dalla protezione animali, sono sterilizzati, hanno una cassetta in comune per i loro bisogni ed escono regolarmente in giardino durante il giorno. Io e il mio
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Elena Stern-Balestra: tutto quello che vorreste sapere sul comportamento di cani, gatti & Co. … e sul loro rapporto con noi umani.
compagno siamo assenti da mattina a sera per lavoro, e mia mamma che ha altri gatti ed abita vicino, ogni tanto dedica loro del tempo. Siccome le siamo molto affezionati e personalmente non credo che a riportarla alla protezione animali risolveremmo il problema, vorremmo chiederle a cosa può essere dovuto questo comportamento e come lo si può risolvere. Grazie in anticipo per l’aiuto che ci vorrà dare e cordiali saluti! Viviana Meoli e Giuseppe Santoro, Agno
Innanzitutto bisognerebbe avere la certezza che l’urina in questione sia davvero quella di un solo gatto, in particolare se sia quella di Kima. Indipendentemente da quale sia il gatto responsabile, non è detto che vi troviate di fronte ad un problema di marcaggio territoriale. Vi sono in effetti anche altre possibilità: il gatto potrebbe
soffrire di un disturbo alle vie urinarie oppure aver scelto posti nuovi quali luoghi di escrezione al di fuori della cassetta igienica o, come voi sospettate, il micio potrebbe aver cominciato a marcare il territorio. Per escludere l’eventualità di un disturbo organico vi consiglio di far sottoporre il gatto ad una visita dal/la vostro/a veterinario/a di fiducia. Se invece il micio avesse cominciato ad utilizzare nuovi posti come luoghi di escrezione, va dapprima modificata la gestione della cassetta igienica. Una sola cassetta per tre gatti è assolutamente insufficiente: malgrado vi siano gruppi di gatti che riescano a sopportare di utilizzare un’unica “toilette”, di regola si consiglia di installare un numero di cassette pari al numero di gatti più una. Nel vostro caso dunque sarebbero necessarie almeno 4 cassette igieniche, possibilmente senza coperchio. Le cassette devono essere piazzate lontano dal posto in cui i gatti ricevono acqua e cibo, rispettivamente da quello in cui dormono. Andrebbe poi verificato che nelle cassette vi sia uno strato sufficientemente alto di sabbia e che la sabbia venga pulita abbastanza spesso (almeno una volta al giorno). I cambiamenti riguardo alla qualità della sabbia possono disturbare alcuni gatti, dunque se aveste cambiato marca, sarebbe consigliabile ritornare al prodotto utilizzato in precedenza. Sgridare il gatto per una pipì fatta fuori dalla cassetta è inefficace e spesso controproducente, soprattutto se il micio non viene preso sul fatto, per questo motivo vi consiglio di astenervi da qualsiasi tipo di punizione. I punti in cui trovate le macchie di urina vanno prima tamponati con della carta da cucina e poi puliti con acqua tiepida e un prodotto neutro, ad esempio il sapone di Marsiglia. Evitate i prodotti molto profumati o quelli che contengono ammoniaca o candeggina. Dopo la pulizia potete lasciare alcune crocchette di cibo secco per gatti nel punto preso di mira, in modo che esso possa essere associato ad uno stimolo diverso da quello di escrezione. Per il divano vi consiglio di ricoprirne la superficie con della carta alu durante la vostra assenza. I gatti in genere non amano questo materiale. Evitate invece l’uso di fogli in plastica, che vengono utilizzati volentieri da certi gatti per deporvi la propria urina. Che fare se invece si trattasse di marcaggio urinario? In questo caso il problema sarebbe più complesso e le dinamiche fra gatti, fra gatti e persone e fra gatti e territorio dovrebbero essere analizzate approfonditamente, possibilmente con l’aiuto di un/a consulente in comportamento animale qualificato/a, per stabilire quale sia la causa precisa dei marcaggi. Dopo aver eliminato la causa e dopo aver migliorato la gestione della cassetta igienica come indicato più sopra, andrebbe considerato anche l’utilizzo di diffusori di feromoni facciali felini: a questo riguardo chiedete consiglio al/la vostro/a veterinario/a di fiducia. Per le vostre domande: Illustrazione Ticinese, “Cani, gatti & Co.”, C.P. 418, 6908 Lugano, oppure via e-mail: info@illustrazione.ch, indicando come soggetto “Cani, gatti & Co.”
3a PARTE
VIAGGI
WAMENA L’ULTIMO AVAMPOSTO Con grande sollievo tengo finalmente in mano l’agognato “surat jalan”, il permesso di accesso alle zone più remote dell’Irian Jaya, ottenuto dopo molte peripezie a confronto con lo strano e complesso sistema burocratico locale. Devo solo farne alcune fotocopie, impresa che si rivelerà decisamente ostica. Rimangono però ancora tanti dubbi su quello che effettivamente troverò a Wamena - una sorta di ultimo avamposto della nostra civiltà situato nel mezzo delle catene montagnose centrali - e sulle reali possibilità di poter raggiungere i villaggi più isolati della valle del Baliem ove vivono popolazioni che hanno conservato usi e costumi atavici. Forse tutto si rivelerà una grande illusione…
testo e foto Roberto Schneider
VOLO MERCI … CON PASSEGGERI Dopo aver ottenuto i permessi necessari per accedere alle regioni “off limit” situate sulle montagne, non mi resta che farne un gran numero di fotocopie, perché - mi è stato detto - nei giorni e settimane successivi me ne verrà richiesta una copia ad ogni spostamento, perfino nei villaggi più discosti! Sarà poi vero? Quello che parrebbe un gioco da bambino, a Sentani diviene però un’ardua impresa. Quanta fatica per trovare un negozietto con una fotocopiatrice funzionante, e in seguito mi rendo conto che ancor più difficile è individuare un addetto capace di utilizzarla. Inevitabilmente ad ogni seconda stampa il meccanismo si
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inceppa, tanto che ogni foglio sfornato dalla vetusta apparecchiatura mi parrà come un piccolo miracolo della tecnologia, poco importa se i testi appaiono molto sfuocati. Non mi resta che sperare che la cartuccia d’inchiostro regga ancora qualche minuto. La sofferenza è attenuata dalla squisita gentilezza e dalla partecipazione di tutti i giovani impiegati del bazar che con entusiasmo, davanti a un discreto pubblico di curiosi, si impegnano al successo dell’impresa. Insomma: le carenze tecnologiche sono ampiamente compensate dal calore umano. I giorni successivi lo confermeranno in modo ancora più paradossale. L’Irian Jaya e le genti papua delle montagne, povere,
forse splendidamente primitive, nude e così culturalmente lontane, mi accoglieranno a braccia aperte, facendomi comprendere il senso dei valori umani più profondi. Prima di partire da Sentani coglierò, ancora nella piccola sala di attesa dell’aeroporto, la splendida immagine di una graziosa bimba melanesiana dai capelli crespi, quasi rossicci, gli occhi grandi e scuri, che con un sorriso nel contempo dolce e disarmante, stringendo affettuosamente il padre in partenza con un ultimo e tenero abbraccio, gli chiede con fare civettuolo dei soldi per acquistare delle caramelle. Come rifiutare il dono in un momento così intenso e un poco triste. Quell’ultima piccola emozione mi accompagnerà ancora nel velivolo cargo sul quale prendo posto. Lo spazio interno è conteso da una moltitudine di mercanzie. Ai passeggeri rimangono solo pochissimi posti su vecchi seggiolini lisi e bucati. Le persone in viaggio per le regioni montane sono infatti poche, rarissimi gli occidentali, molte di più sono al contrario le merci di prima necessità richieste dal piccolo capoluogo della valle del Baliem. IL MISTERO OLTRE LE CATENE MONTUOSE La valle del Baliem è infatti una delle regioni forse più remote del pianeta. Vi vivono ancora popolazioni che sino a poche decine di anni or sono non avevano mai visto uomini bianchi. Sono gli indigeni Dani, Yali, Yani, che ancora oggi conducono una difficile esistenza in simbiosi con la natura. Non sono però loro ad aver bisogno delle mercanzie trasportate dagli aeropla-
ni, bensì i nuovi arrivati, genti spesso nemmeno di stirpe Papua, che stanno facendo crescere la piccola località di Wamena, solo pochi anni or sono poco più di una sede amministrativa antistante una pista di atterraggio sterrata. Tra il frastuono delle grandi eliche del pesante bimotore, mentre osservo le montagne che sotto di me si fanno sempre più impervie e nelle quali si perde ogni traccia di vita civilizzata e pure umana, vengo nuovamente attanagliato dai dubbi: riuscirò ad incontrare l’Irian Jaya ancora incontaminato? Esistono ancora gli indigeni dagli usi e costumi atavici? Che mi stia forse dirigendo nel luogo sbagliato, o magari ancora, che le difficoltà per raggiungere i villaggi più remoti saranno tali da farmi desistere? Quel permesso che conservo così gelosamente e per il quale tanto avevo dovuto faticare si sarebbe anche potuto rivelare inutile. Forse l’esercito di Giacarta aveva nel frattempo cancellato i segni di una cultura indigena primordiale, oppure le tensioni politiche erano divenute tali da trasformare il mio documento in semplice carta straccia. Immerso in questi pensieri, scorgo quasi a sorpresa, dopo aver sorvolato un ultimo promontorio, i primi tetti di Wamena. Il villaggio è situato in una sorprendente ampia vallata che si incunea tra montagne impervie. La località mi appare poco estesa, un paio di grandi vie, lungo le quali si allineano casupole dai tetti in lamiera. Oltre i confini del capoluogo, piccole capanne dai tetti di paglia si confondono quasi tra la vegetazione, mentre al contrario appare ben visibile la lunga striscia della pista di atterraggio. > pagina 27
Nuvoloni scuri si addensano poco lontano. Nelle ore pomeridiane i temporali tropicali sono frequenti e spesso violenti. Nei pressi del mercato nessuno pare però preoccuparsene più di quel tanto.
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UOMINI NUDI SULLA PISTA DI ATTERRAGGIO Con emozione metto il primo piede sul suolo della Valle del Baliem. Guardandomi attorno ho la percezione di un luogo di difficile interpretazione, primordiale, a dispetto di un piccolo immobile aeroportuale in muratura e dalla struttura architettonica molto particolare. Poi, pochi passi più avanti, sotto un secondo velivolo di trasporto merci più piccolo, noto, proprio a fianco di un militare armato di fucile, un indigeno completamente nudo, con la caratteristica copertura penica delle etnie Dani: una particolare scorza secca di zucca lunga e affusolata, che viene posta come fosse un prolungamento del pene e fissata con cordine ai fianchi. Se ne sta lì come nulla fosse, in mezzo a molte altre persone vestite con abiti occidentali e controlla che la sua mercanzia venga imbarcata correttamente sul velivolo cargo. Quell’immagine tanto significativa sarà sufficiente per fugare ogni mio dubbio. Il soggiorno in questi luoghi sarà in grado di propormi quel confronto con una realtà che forse solo qui sopravvive ancora e che cercavo. Un’ulteriore conferma mi giungerà dal primo controllo di polizia al quale dovrò sottopormi subito dopo aver ritirato il mio bagaglio. Invitato ad accomodarmi in uno sgabuzzino, mi vengono poste da un non meglio identificato responsabile, alcune domande scontate sulle ragioni della mia visita, mentre nel contempo viene controllato nei dettagli il mio permesso. Sulla parete noto una curiosa tabella nella quale sono iscritti a mano, con precisione, il nume-
Aeroporto di Wamena, capoluogo delle regioni montane dell’Irian Jaya: sulla pista, tra le mercanzie, scorgo un indigeno dani “vestito” unicamente della tradizionale copertura penica locale.
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VIAGGI
Lo stradone principale di Wamena: i veicoli a motore sono rari. Il principale mezzo di trasporto sono i “becak”, spesso molto malandati.
ro di visitatori che hanno raggiunto la località nel corso degli ultimi mesi, scrupolosamente suddivisi per provenienza e ragione del viaggio. Mediamente sono una cinquantina al mese (!), la maggior parte indonesiani che vi giungono per ragioni amministrative e per commercio, ma vi sono pure occasionali
viaggiatori occidentali. Noto anche due svizzeri registrati l’anno precedente. Nel mese in corso non sono però più di dieci le nuove entrate, tutti inclusi. Il mio soggiorno confermerà queste statistiche: mi capiterà infatti di incontrare un’unica persona dalla pelle “chiara”: un giapponese! CONTINUA.
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2ª E ULTIMA PARTE
INTERNET
FAMIGLIE, GIOVANI,ANZIANI E
“DIGITAL DIVIDE” Introduciamo quest’oggi una serie di interventi dedicati alla famiglia, ai giovani e agli anziani, parlando di soggetti quali “Digital Divide”, ”E-Government, “E-Banking”, “E-Commerce” e accessibilità, cercando di chiarirne e di approfondirne ogni singolo aspetto, nella speranza di renderli meno “ostili” e maggiormente comprensibili per tutti…
testo Elio del Biaggio
COSA SIGNIFICA “DIGITAL DIVIDE”? “Digital Divide” è un termine inglese che, alla lettera e in lingua italiana, sta a significare “divario o divisione digitale”, ovvero quella disparità esistente fra coloro in grado di accedere e utilizzare facilmente le nuove tecnologie di comunicazione e informatiche e coloro che, al contrario e per svariati motivi, ne rimangono invece esclusi. Molteplici, in realtà, i fattori caratteristici e determinanti di questo “ostacolo” digitale, come la possibilità di usufruire di adeguate apparecchiature e di appropriate infrastrutture, un’adeguata informatizzazione, la possibilità di accedere alle nuove tecnologie, senza dimenticare il divario esistente nel mondo fra Paesi e regioni più o meno dotati di infrastrutture di comunicazione, accanto naturalmente alle disponibilità finanziarie e alle possibilità economiche. Un fatto, il “digitale divide”, che rappresenta un vero e proprio fenomeno sociale. Indubbiamente paradossale, questo aspetto, soprattutto in un’epoca in cui Internet è divenuto un mezzo di comunicazione di massa, ed esserne esclusi, solo perché non si possiedono gli strumenti per connettersi o non si dispone delle capacità cognitive, equivale a rimanere relegati ai margini di una società nella quale le nuove tecnologie sono ormai diventate indiscusse protagoniste e grazie alle quali si sono dischiuse nuove modalità di comunicazione, sono stati concepiti e sviluppati nuovi metodi di produzione, si è intensificato e amplificato lo scambio di
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informazioni. Tutto ciò richiede anche la necessità di modificare la realtà economica ed educativa di una regione o di un Paese. L’odierna realtà mostra infatti come più un Paese arretrato fatica a mantenere il passo con l’avanzare dei nuovi mezzi di comunicazione, e più questo divario è inesorabilmente destinato ad allargarsi, con il rischio di diventare sempre più incolmabile. Tornando alle nostre latitudini, quanto accade a livello internazionale, altro non è che l’amplificazione di quanto, anche se in maniera più ridotta e in proporzioni meno preoccupanti, avviene in ogni singolo Paese e in ogni singola regione, e forse addirittura in ogni famiglia, che costituisce solo una parte di un sistema più ampio, come il pezzo di un mosaico. Oggi, il più delle volte non abbiamo nessuna scelta e siamo costretti ad adeguarci a questa nuova dimensione virtuale, costituita da Internet e dalle nuove tecnologie digitali e di comunicazione. Chi avrebbe potuto immaginare, anche solo fino ad una decina di anni fa, i profondi cambiamenti sociali e tecnologici odierni? Servizi sempre più avanzati e numerosi che Internet ci offre e ci propina, e che ogni giorno aumentano, sia numericamente sia qualitativamente, siti d’informazione che offrono e garantiscono aggiornamenti continui, attività che trasferiscono sempre più potenzialità sulla rete, l’e-government che procede con passo spedito, addirittura servizi sanitari online, l’e-banking che rappresenta la comoda e rapida alternativa al doversi recare presso
http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide Wikipedia, la più grande enciclopedia online, dice la sua sul “digital divide” (detto anche DD), il divario digitale nell’accesso alle nuove tecnologie come i computer e Internet, esistente nel mondo.
www.digital-divide.it Un sito web relativo al fenomeno del “digital divide” nel mondo intero, che contiene informazioni e rilessioni sulle tecnologie nei paesi in via di sviluppo e sul ruolo del settore pubblico e noprofit.
stazioni di questo divario, del “digital divide”. Questa, quindi, è la grande sfida delle nuove tecnologie, per fare in modo che diventino e siano realmente alla portata di tutti, presentando e offrendo, senza alcuna distinzione, praticità e vantaggi, con la dovuta intuitività e in tutta semplicità.
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gli sportelli bancari, l’e-commerce che diventa una risorsa utile a semplificare la vita quotidiana… Ed è proprio all’interno della nostra società, nelle diversità esistenti fra una persona e l’altra, fra giovani e anziani, fra chi ne ha le possibilità e chi meno, che si possono osservare le manife-
http://blog.antidigitaldivide.org Il blog dell’associazione italiana “Anti Digital Divide”, la cui posizione riguardo questo fenomeno è stata da subito ben chiara, poiché favorevole a qualsiasi iniziativa che permetta di colmare il divario digitale.
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MODA
COME UN VECCHIO ALBUM DI FAMIGLIA
Le collezioni primaverili sono all’insegna della nostalgia. Un revival che spazia tra gli anni Cinquanta e i Settanta quasi sconcertante. Sembra di sfogliare l’album di famiglia! testo Antonella Broggi
La linea Zac Posen di Wolford si ispira alla famosissima nuotatrice Ester Williams. 32
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dali altissimi, meglio se aperti solo sulla punta, o zeppe in sughero e tela. E ancora materiali pregiati, come seta e cashmere leggerissimo. Meglio puntare su meno capi, ma più pregiati, da rinnovare in abbinamenti sempre diversi e sovrapposizioni. Bianco, oro e beige cipria i colori irrinunciabili, da alternare a pezzi unici in sfavillanti fantasie coloratissime. Unico rimpianto, non aver conservato gli originali dell’epoca!
ANNI CINQUANTA
ANNI CINQUANTA
Gli abiti che indosseremo questa primavera potrebbero arrivarci direttamente dal passato. Un ritorno trionfale delle stampe fantasia, dei colori sgargianti e dei tessuti morbidi, in un insieme coerente dagli occhiali alle scarpe. Tornano i capi ampi e comodi, le scollature abbondanti, che ricadono a balze, i contrasti tra stretto e largo. Assolutamente attuali gli abbinamenti tra gonna e pantalone aderentissimi e top morbidi e abbondanti, in tessuti leggeri, sovrapposti. E poi san-
Un look che ricorda Capri, Amalfi, le fatali dive di un tempo e la Dolce Vita, C&A.
Ricorda Mia Farrow in Rosemary’s Baby di Polanski questo abitino ultracorto, H&M.
ANNI SESSANTA
ANNI CINQUANTA
ANNI SESSANTA
Leggins e cinture strette in vita per ricordare i magnifici anni Sessanta, C&A.
ANNI SESSANTA
Si ispira alle feste danzanti e alle sale da ballo, H&M.
Taglio sartoriale per questo abito con cappottino coordinato, H&M. ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-07
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ANNI SETTANTA
ANNI SETTANTA
MODA
Linea svasata e vita impero. Sembra composto da tante cravatte, Tommy Hilfiger.
ANNI SETTANTA
Righe orizzontali, arricchite da filati metallici. Da abbinare a jeans aderentissimi, Manor.
Completo in morbido jersey. Da portare con zatteroni e occhiali grandissimi, H&M. 34
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ARREDARE
NOVITÀ
IN CUCINA La cucina è forse il locale che ha vissuto meno cambiamenti negli ultimi anni. Anche perché non si può sostituirne così facilmente il mobilio. Eppure le novità ci sono… testo Antonella Broggi
L
La cucina Sinuosa di Alessi si adatta a chi la usa. Le sue forme morbide e arrotondate facilitano il lavoro. I fuochi sono allineati, senza sovrapporsi, molto più logico in fondo. Il piano di lavoro invece è completamente mobile e addirittura sovrapponibile. Quasi a “riporre” la cucina una volta utilizzata, un bel risparmio di spazio.
a grande rivoluzione è avvenuta intorno agli anni Quaranta, quando le cucine diventarono “all’americana”, arredate con mobili a incasso su misura e ampi piani di lavoro. Prima il forno, il frigorifero e la dispensa erano separati e si lavorava sul tavolo su cui poi si mangiava. Altro grande cambiamento è stato quello di alzare a 90 cm l’altezza dei piani di lavoro, divenuti troppo bassi e quindi scomodi. Attorno agli anni Cinquanta sono stati introdotti i primi scomparti per dividere gli oggetti, soprattutto nei cassetti.Per quanto riguarda i colori, negli anni Venti si pensò che fosse meglio utilizzare il blu in cucina perché, così si credeva, teneva lontane le mosche. Poi vennero i periodi delle piastrelle e della fòrmica colorate, prima verde avocado, poi giallo zafferano e rosa, poi sostituite dal legno, di tutti i tipi e tinte. Per quanto riguarda gli elettrodomestici, prima si domò il fuoco, inventando fornelli e forni, poi ci si occupò del ghiaccio, per poter conservare gli alimenti. Arredare una cucina è costoso e complicato, per cui si calcola che in media rimanga la medesima per una ventina di anni almeno. E così i cambiamenti, per forza di cose avvengono più lentamente. Negli ultimi anni l’elettronica ha fatto passi da gigante, trasformando gli elettrodomestici in veri e propri gioielli tecnologici. L’ottimizzazione degli spazi e delle superfici semplifica enormemente il lavoro, mentre per quanto riguarda l’estetica, la cucina non è più un locale di lavoro da tenere nascosto, ma si è trasformata in un ambiente accogliente, bello e luminoso, dove trascorrere la maggior parte del tempo. In famiglia, ma anche con gli ospiti. E così le piastrelle sono sparite, per lasciare il posto a pareti spesso colorate e decorate con quadri, esattamente come in salotto! Da locale di servizio piccolo e bruttino, quasi da nascondere, la cucina è assurta ad ambiente da vivere. I mobili e gli elettrodomestici, scelti fra le marche di tendenza, meglio se progettati da designer di grido, vengono esibiti con orgoglio, trasformandosi in veri e propri status symbol. Un bel cambiamento! Diamo allora una sbirciatina alle ultime novità che presto o tardi entreranno nelle nostre cucine.
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Per il giardino.
Per il fai da te.
ARREDARE
BUONE NUOVE IN CASA GAGGENAU
BUONE NUOVE IN CASA ELECTROLUX Si chiama Screenfridge il nuovo nato della Electrolux. Sull’anta un touchscreen permette di guardare la tivù o ascoltare la radio, oppure di connettersi a internet, per esempio per scaricare una ricetta. Ma lo schermo diventa anche agenda per pianificare la giornata, per lasciare appunti agli altri componenti della famiglia o per redigere, e poi stampare, la lista della spesa. Lo si può usare anche come computer, per ricevere o mandare e-mail e all’occorrenza diventa videotelefono per chiamare chiunque abbia una telecamera collegata. Ma Screenfridge è naturalmente anche un eccellente frigorifero, spazioso e di ultima generazione.
BUONE NUOVE IN CASA MIELE L’enoteca climatizzata a incasso di Miele può contenere 38 bottiglie bordolesi. I preziosi nettari si conservano perfettamente su grate in legno d’acacia. L’interno è diviso in due comparti separati, la cui temperatura può essere regolata individualmente tra i 5 e i 18 gradi. Ogni zona è dotata di un ventilatore, che garantisce la temperatura perfettamente omogenea e di un filtro al carbone attivo, che isola odori sgradevoli. L’anta in vetro filtra i raggi UV che danneggerebbero il vino.
Gaggenau sostituisce la vecchia bistecchiera con una nuova postazione per grigliare, integrata nel piano cottura. E per ovviare al problema degli odori sgradevoli tipici di questo tipo di cottura, propone un sistema di ventilazione, anch’esso integrato nel piano cottura, montato su un braccio mobile regolabile in altezza. Per aspirare il fumo proprio dove si forma, e una volta terminata la cottura, il braccio torna nel piano di cottura.
BUONE NUOVE IN CASA SIEMENS La casa Siemens propone una cappa a s p i ra n t e con schermo incorporato che funge da televisore, lettore DVD e CD, video, audio, mp3 e PC. Naturalmente è anche una cappa di ultima generazion e, i n g ra d o d i aspirare perfettamente i vapori e gli odori prodotti dalla cottura.
BUONE NUOVE IN CASA BAUKNECHT La nuova proposta della casa Bauknecht è il frigorifero a due cassetti per una capienza complessiva di 140 litri. Uno più basso sotto, e uno più profondo sopra. I professionisti della gastronomia preferiscono da tempo questo tipo di refrigeratori, che permettono di accedere più rapidamente a tutti gli alimenti, eliminando l’inconveniente dei prodotti nascosti, e spesso dimenticati, dietro a quelli riposti davanti.
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SONDAGGIO
Giovanna Besomi, 43 anni, casalinga, Vezia - “Mi piace soprattutto la musica italiana perché posso seguire i testi”.
James Cinis, 34 anni, studente metodo Grindberg, Chiasso - “Mi piace il reggae, in particolare i Nativus”.
Cristina Urbani, 37 anni, decoratrice, Gravesano - “Vado a periodi. Comunque ascolto tutti i generi musicali, dalla classica alla house”.
DALLA CLASSICA
AL PUNK Una ricerca americana ha svelato che i nostri gusti musicali sono il riflesso di determinati comportamenti e stili di vita. Noi non vogliamo certo entrare nel merito della “psicologia”, ma semplicemente conoscere i vostri generi preferiti. E allora, musica! testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember
Andrea Graffigno, 26 anni, impiegato di vendita, Cassina d’Agno - “Mi piace il rock un po’ commerciale come quello di Madonna o Cristina Aguilera”.
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Aldo Rezzonico, 77 anni, pensionato, Lugano - “Ascolto musica classica come Verdi, le opere e la musica bandistica ticinese. I generi moderni mi piacciono meno”.
Pietro Brenna, 30 anni, casalingo, con Emanuela, Esther e Anna, Pregassona “Mi piace il gospel americano e la musica cristiana che ne deriva”.
Eleonora Weber, 22 anni, studentessa, S. Antonino - “I miei cantanti preferiti sono Gigi d’Alessio per quanto riguarda la musica italiana e Ricky Martin per quella straniera. Non sopporto Marilyn Manson”.
Giacomo Bielsa, 50 anni, esercente, Airolo - “Ascolto in primo luogo la musica popolare ticinese e, più in generale, un genere tranquillo in sottofondo”.
Ursula Alberti, 44 anni, impiegata d’ufficio/casalinga, Figino - “Mi piacciono le opere, i musical, il country e il pop-rock degli anni Sessanta-Settanta”.
Antonio Adinolfi, 59 anni, operaio, Arbedo - “Adoro la musica operistica e desidererei tanto andare una volta alla Scala”.
Anita Corax, 18 anni, creatrice d’abbigliamento, Rodi Fiesso - “Il mio cantante preferito è Paolo Meneguzzi, mentre tra i gruppi mi piacciono i Finley e tutto il genere pop”.
Selina Scagliano, 17 anni, studentessa, Lugano - “Principalmente ascolto dance commerciale come Brian Adams o Shakira. A volte ho bisogno di qualcosa di più energico come la musica punk”.
Gianni Buccella, 40 anni, montatore TV e documentalista, Vezia - “Seguo soprattutto la scena rock alternativa e underground, dai Sonic Youth ai Mogwai. Mi piace anche il rock degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, in particolare il progressive rock e la new wave inglese”.
Sara Cistaro, 24 anni, casalinga, con Michele, Aranno - “Prevalentemente ascoltiamo musica italiana e, visto che in casa c’è un bimbo di due anni, anche tante canzoni per i più piccoli”.
Davide De Simone, 29 anni, massaggiatore sportivo, Viganello - “Ascolto un po’ di tutto, dipende dal momento: dal rock all’hip-hop, dalla musica italiana a quella dance”.
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SALUTE
LE MOLTE VIRTÙ DEL GINSENG Famosa per la sua forma caratteristica, che ricorda un essere umano, la radice del ginseng (il cui nome significa effettivamente pianta-uomo) è utilizzata ed apprezzata fin dall’antichità nei paesi asiatici. Sebbene la sua storia in Occidente sia meno lunga, i suoi sostenitori sono altrettanto convinti delle sue virtù. testo Rita Ducret-Costa, farmacista
N
ella medicina tradizionale cinese, il ginseng è considerato da più di 5000 anni una pianta medicinale preziosa sotto tutti i punti di vista. È grazie a Marco Polo se l’Europa ha scoperto questa pianta dalle proprietà straordinarie. L’Occidente si interessa sempre di più alla filosofia della medicina cinese, secondo la quale per prevenire le malattie è necessaria la perfetta armonia del corpo e dello spirito. Il ginseng, che incarna meglio di ogni altra pianta questa medicina, contribuisce a tale armonia grazie alle sue proprietà “adattogene” che consentono all’organismo di rispondere meglio agli stimoli interni ed esterni a cui è esposto, riequilibrando le eventuali anomalie. In presenza di un’insufficienza funzionale (per es. una malattia), il ginseng esplica un’azione stimolante e rinforzante, mentre in caso di un’iperfunzione (per es. lo stress), ha un effetto rilassante e calmante. In altri termini, questa pianta dà tono a chi è stanco e rilassa i soggetti stressati: una panacea! A tutt’oggi, si sono identificati e isolati 28 ginsenosidi diversi, ciascuno dei quali adempie una funzione ben precisa. LE INNUMEREVOLI VIRTÙ DEL GINSENG Lo stress comporta uno squilibrio tra le fasi di attività e di riposo, associato a sintomi molto vari (stanchezza, difficoltà di concentrazione, disturbi nervosi e del sonno, malattie cardiovascolari e digestive ecc.) che rispondono particolarmente bene al ginseng. Molti altri effetti positivi di questa pianta sono stati riscontrati in numerosi studi scientifici. È dimostrato che il ginseng migliora le prestazioni fisiche e mentali, rinforza le difese immunitarie e accelera la guarigione. Giova inoltre ai muscoli, soprattutto in caso di ripresa dell’attività dopo una pausa prolungata. Risulta quindi un ottimo alleato sia per i malati, sia per gli sportivi in piena salute. Secondo altri studi clinici, grazie alla sua influenza favorevole sui vasi sanguigni e
sul tasso di colesterolo, il ginseng protegge il cuore e la circolazione contrastando l’arteriosclerosi. Alcuni ginsenosidi, che fanno parte dei fitormoni od ormoni vegetali, gli conferiscono inoltre la proprietà di attenuare i disturbi collegati alla menopausa e di stimolare la potenza sessuale maschile. E forse il ginseng non ha ancora svelato tutti i suoi segreti. Se i ginsenosidi rappresentano di gran lunga i principi attivi più importanti del ginseng, quest’ultimo contiene molti altri costituenti interessanti: il maltolo (un antiossidante che rallenta l’invecchiamento, presente solo nel ginseng rosso), proteine, vitamina A, vitamine del gruppo B (tra cui la vitamina B12, rarissima nei prodotti vegetali), numerosi sali minerali e oligoelementi ecc.Il ginseng esiste in due varianti provenienti dalla stessa pianta, il Panax ginseng C.A. Meyer: il ginseng rosso e il ginseng bianco. Mentre il primo è coltivato sugli altopiani per 6 anni, il secondo proviene da piante di pianura, raccolte dopo soli 2-3 anni. Il colore rosso del ginseng è dovuto al processo di cottura al vapore a cui viene sottoposto appena raccolto. Scegliete bene, con l’aiuto del farmacista... sappiate comunque che per raggiungere un risultato ottimale è necessaria una cura di qualche mese, senza dimenticare l’importanza di una buona igiene fisica e mentale!
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PERDITA DI CAPELLI E UNGHIE
FRAGILI: UN INCUBO!
Caduta dei capelli… Capelli deboli… Unghie fragili…
I capelli danno filo da torcere anche a Lei? Sono troppo sottili, troppo grossi, troppo lisci o troppo ricci? O si preoccupa perché i capelli si sono diradati, hanno perso vitalità e ne perde parecchi di più? La tipologia dei capelli (colore, dritti, ricci, ecc.) è determinata da fattori genetici e pertanto predefinita. Ma una capigliatura normalmente folta che si dirada all’improvviso, perdendo volume e luminosità, può diventare un vero e proprio incubo. Un sollecito apporto di biotina – la vitamina per i capelli e per le unghie – può rappresentare in tal caso un valido aiuto. ... possono essere provocati dalla carenza di biotina.
La caduta dei capelli e le unghie deboli possono avere molte cause. Disturbi della salute e crisi emotive, carenze nutrizionali, diete e medicamenti, nonché stress e malattie febbrili sono tutti fattori che condizionano l’attività ciclica dei capelli. Malattie, un’alimentazione scorretta e l’età influiscono anche sulla crescita e sulla qualità delle unghie, con conseguenze quali unghie fragili e formazione di solchi.
PUBBLIREDAZIONALE
BIOTINA: LA VITAMINA PER LA PELLE, I CAPELLI E LE UNGHIE La biotina rientra fra le vitamine idrosolubili e adempie a una serie d’importanti funzioni nell’organismo umano: • favorisce lo sviluppo sano di pelle, capelli e unghie. • in concentrazioni elevate, la biotina stimola il metabolismo delle cellule cheratiniche delle radici dei capelli e delle unghie. • la biotina migliora la qualità e la struttura dei capelli e rende le unghie forti e sane. • una carenza di biotina induce perdita di capelli e unghie fragili. La biotina è presente in molti alimenti, ma in quantità relativamente esigue. Pertanto, in una fase di aumentato fabbisogno, la biotina assimilata con l’alimentazione non è sempre sufficiente. In caso di disturbi di crescita dei capelli o di unghie fragili, che si spezzano, un sollecito apporto di un preparato a base di biotina ad alto dosaggio, come Biotin-Biomed forte, può contribuire a stimolare la crescita dei capelli e delle unghie. Considerata la lenta crescita dei capelli, il trattamento dovrebbe essere protratto per almeno tre mesi, meglio se per sei mesi. I capelli e le unghie risulteranno così nutriti in misura ottimale.
aiuta ad eliminare questo stato di carenza. Lo sviluppo di capelli e unghie sani Cellule specializzate (cellule epidermiche) nella matrice dei capelli , rispettivamente delle unghie si riproducono per scissione cellulare e si spingono lentamente verso gli strati cutanei superiori . Maturando, formano la proteina filamentosa cheratina, elemento costitutivo principale di capelli e unghie. La cheratina conferisce a capelli e unghie resistenza.
Così agisce la biotina La biotina agisce sulla moltiplicazione delle cellule matrici di capelli e unghie , favorisce la formazione di cheratina e ne migliora la struttura.
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capelli, come tutti i tipi di peli, hanno un’attività ciclica di più anni divisa in tre fasi: crescita, riposo e caduta. La perdita di circa 100 capelli al giorno è considerata normale. Se i capelli lasciati nel lavandino sono molti di più, si può supporre una perdita anomala di capelli. Gli uomini di solito non si allarmano troppo, mentre le donne reagiscono spesso con paura o perfino panico. Ciò non stupisce, se si pensa che una capigliatura folta e le unghie forti sono tipici attributi della femminilità e dell’appeal, e caratterizzano l’aspetto, rispettivamente l’impressione destata su terzi.
ABBIAMO MANGIATO A…
VICO MORCOTE: ALBERGO SWISS DIAMOND - OLIVELLA testo Luigi Bosia - foto Rémy Steinegger
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orcote è rimasto uno dei pochi villaggi tipici di pescatori attorno al Lago di Lugano. Già Luigi Lavizzari scriveva che “a Morcote si riscontra il clima delle riviere del Mediterraneo: prospera il limone, l’ulivo, il lauro, l’iride, la fitolacca”. Perla del Ceresio, Morcote è quanto di più caratteristico sia dato da vedere nella regione. Ancor più caratteristico è Vico Morcote, paesino da capre abbarbicato più su, raggiungibile attraverso una tortuosa strada asfaltata, ma anche una ripida scala che arriva persino al Castello e all’Alpe di Vicania. Ma non c’è bisogno di lasciare il lago per raggiungere l’albergo Swiss Diamond - Olivella che, dal 1968 (pensate un po’ sono passati quasi 40 anni!) è importante realizzazione alberghiera che ha valorizzato la zona facendone un centro di pace e, nello
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stesso tempo, di attività. L’albergo è stato realizzato dall’architetto Achille Bogni. È tipico esempio di albergo di vacanza dove non mancano atmosfera, intimità, comfort e divertimento. A cominciare da Georges Loponte e Manfred Horger, numerosi direttori sono stati alla testa di questo albergo che è ora diretto da Milica Sulmoni. Dopo varie vicissitudini immobiliari e finanziarie, da ormai cinque anni l’albergo è nelle mani di un personaggio di grande rilievo. Behgjet Pacolli è a capo della Mabetex, con sede a Lugano, che possiede, tra altri, anche alcuni alberghi sparsi nel mondo. Quello di Vico Morcote è però il suo gioiello preferito e vi ha istallato persino un centro benessere e wellness Henri Chenot. Tante altre cose si potrebbero raccontare dell’elegante, moder-
MI PIACE... … che il ristorante Stazione di Tesserete, dopo la rassegna di pesce di mare con Massimo del Canale, proponga nuovamente la cucina piemontese dello chef Dante Donna fino a fine aprile. … che, per festeggiare il 30° compleanno, allo Stazione di Mendrisio torni la “Barca del pesce”. Auguri anche a Totò Manganello. … che, per la prima volta dopo tanti anni, la Michelin abbia incoronato con le tre stelle una donna. Si tratta di Anne-Sophie Pic, del Pic di Valence (già suo padre e suo nonno erano stati titolari delle tre stelle). … che il nativo ticinese, Franck Giovannini di Rivera, abbia conquistato il Bocuse di bronzo. Attualmente è sous-chef da Philippe Rochat a Crissier. … il successo di Dario Ranza al Festival gastronomico di St. Moritz. Impressionante il pranzo servito sul lago dai 9 chef partecipanti a 400 invitati. … il ritorno, dal 1° marzo, di Martin Dalsass nel suo Santabbondio di Sorengo. Era andato a svernare a Gstaad.
NON MI PIACE... … che i laboratori cantonali abbiano constatato che, su 14 campioni controllati, ben 10 contenessero tartufo sintetico invece di quello dichiarato. … che i famosi tranci dolci che Unternährer vendeva a noi oggi ultra sessantenni, nella sua pasticceria di fronte al palazzo degli studi di Lugano per 15 centesimi, costino ora la bellezza di fr. -.80! … che con grandi titoli, il quotidiano di Muzzano abbia annunciato che il Consiglio Federale aveva la cantina piena di Merlot del Ticino. Si è poi rivelato che tale cantina è anche ricca di vini romandi delle migliori qualità!
no, davvero speciale Swiss Diamond - Olivella, ma limitiamoci alle cucine, dirette da Leopold Enz fin dalla riapertura nel 2002. In precedenza, a Rapperswil, aveva conquistato 15/20 nella GaultMillau. Vi sorprenderà con piatti ricercati arricchiti da spezie orientali, melodie di prodotti genuini e una sottile alleanza di colori e sapori. Chiuso con l’arrivo della primavera il ristorante Panorama, sito all’ultimo piano, ora opera al Lago, ma anche al ristorante “des Artistes” a livello strada, dall’ambiente elegante, abbellito da affreschi e opere dell’artista albanese Ibrahim Kodra. Assaggerete burrata pugliese con pomodorini, pesto di rucola, code di gamberoni saltati in olio d’oliva con zucchine scapeci, zuppetta di cozze e vongole alla marinara, risotto Carnaroli con code di scampi, mantecato ai fiori di zucchine, linguine del Gragnano allo scoglio, tagliolini all’astice, grigliata mista di pesce (branzino, capesante, rombo, seppie, calamaretti, gamberoni), costoletta di vitello alla griglia con salsa ai gallinacci e purea di carote e, per finire, frutti di bosco e gelato al fior di latte, sorbetti al limone, fragola o mela verde e gelati diversi.
Swiss Diamond - Olivella Vico Morcote - Tel. 091 735 00 00 www.swissdiamondhotel.com e-mail: info@swissdiamondhotel.com
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Créa d’Or. Lusso da mordere.
Dai croccanti BISCOTTI AL BURRO CON MANDORLE ai raffinati dolcetti al Marc de Champagne fino ad arrivare agli squisiti kipferl alla vaniglia: le 18 varietà di biscotti Créa d’Or sono una vera delizia per il palato.
BUON APPETITO
CROSTATE ALLA FRUTTA Una merenda dopo la scuola, un caffè con le amiche, un dessert per concludere una cena. Una torta di frutta fatta in casa è quanto di meglio si possa offrire.
ricette Cuisine Mondiale, Beatrice Aepli - fotografie/styling Esther Kaiser
E
sistono forse cose migliori di una torta preparata con la frutta indigena? Se proprio volete cambiare, provate una volta la vostra torta alla frutta con una soffice panna montata che lascerete sciogliere sul dolce ancora caldo.
TORTA ALLE PERE CAPOVOLTA CON SALSA AL MADERA Resa: da 6 a 8 fette Difficoltà: 4 Osservazioni: va assolutamente gustata calda Ingredienti per una teglia del diametro di 26 cm: • 8 pere sode, non troppo mature • 20 g burro o margarina • 150 g zucchero • 1 dl madera • 1 pasta frolla, spianata rotonda • 1 vasetto di panna
Preparazione: pelare le pere e dimezzarle, togliere il torsolo con lo scavino. Mettere burro e zucchero in una casseruola e caramellarli a calore medio fino a doratura. Unire le pere dimezzate, rivoltarle alcune volte nel caramello, quindi bagnarle col madera e cuocerle al dente. Levare le pere dalla salsa e conservare quest’ultima in disparte. Posare le pere con l’incavo verso l’alto sulla teglia del forno imburrata, badando di avvicinarle il più possibile l’una all’altra. Posare la pasta sfoglia sulle pere, spingendo bene per far scendere i bordi fra le pere e il bordo della teglia. Cuocere nel forno a 200 gradi per circa 25 minuti. Capovolgere su un piatto da portata. Far addensare il sugo delle pere fino alla consistenza di uno sciroppo, quindi distribuirlo sulla torta. Servire la torta calda con la panna montata ben soffice. Variante: preparare in casa la pasta sfoglia seguendo la ricetta indicata per i tortini di mela - occorrono solo i 2/3 della quantità.
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Formula compreso tutto com
BUON APPETITO
PIE ALLE MELE CON MARZAPANE Resa: 12 fette Difficoltà: 4 Osservazioni: ideale per un grande invito, richiede un po’ di tempo Ingredienti per una teglia rettangolare di circa 30 x 40 cm: Impasto: • 600 g farina • 250 g zucchero • 1 presa di sale • 375 g burro o margarina • 2 uova Sugo: • 1,5 kg mele di uguale grandezza (p. es. boskop, golden delicious) • 200 g marzapane da cucina (mettere in frigorifero la vigilia) • 2 cucchiai di zucchero a velo per spolverizzare
Preparazione: preparare la pasta frolla seguendo le istruzioni riportate nella ricetta dei tortini alle mele, aggiungendo le uova invece della panna acida. Mettere in frigorifero per 2 ore. Dimezzare le mele, asportare i torsoli, tagliare le metà in quattro badando di ottenere degli spicchi di uguale spessore. Dimezzare l’impasto, riporre una metà di nuovo in frigorifero e stendere l’altra metà su una carta da forno grande come la teglia. Trasferire pasta e carta sulla teglia da forno. Grattugiare il marzapane con la grattugia a fori grossi e distribuirlo sulla pasta. Posare gli spicchi di mela sulla pasta badando di avvicinarli il più possibile. Stendere la seconda metà dell’impasto su carta da forno in modo da avere un coperchio grande come la teglia e farlo scivolare sulle mele. Pareggiare i bordi con il coltello e premerli leggermente verso il basso lungo il bordo della teglia. Cuocere in forno a 200 gradi per circa 40 minuti. Lasciar raffreddare e spolverizzare di zucchero a velo.
TORTINI ALLE MELE Resa: 8 porzioni Difficoltà: 5 Osservazioni: molto decorativi, una vera sorpresa per i vostri ospiti Ingredienti per 8 stampi del diametro di circa 10 cm: Pasta frolla: • 350 g farina • 150 g zucchero • 1 presa di sale • 200 g burro o margarina freddi • 4 cucchiai di panna acida Crema: • 50 g noce di cocco grattugiata • 50 g zucchero • 2 uova • 1 dl panna • 4 mele • 2 cucchiai di succo di limone • 25 g burro liquefatto
Preparazione: mescolare in una scodella la farina, lo zucchero e il sale. Tagliare il burro a pezzetti e unirlo. Amalgamare il tutto velocemente fra le dita fino a ottenere una massa a grumi fini. Unire la panna acida, impastare velocemente solo quanto basta per compattare l’impasto e riporre quest’ultimo in frigorifero per 1 ora. Mescolare tutti gli ingredienti per la crema. Pelare le mele, dimezzarle, asportare i torsoli. Incidere le mele dimezzate a croce a distanze di 1 cm per circa 5 cm di profondità. Stendere la pasta allo spessore di 5 mm, ricavarne 8 dischetti grandi quanto gli stampi (senza bordo). Posare i fondi di pasta negli stampi. Dalla pasta rimanente ricavare delle foglioline e disporle, sovrapponendole a mo’ di tegole, lungo il bordo degli stampi. Versare la crema negli stampi, posare in ognuno di essi una mela dimezzata. Mescolare il burro e il limone e pennellare con essi le mele. Cuocere in forno a 200 gradi per circa 25 minuti, pennellando di tanto in tanto con il burro aromatizzato al limone.
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SPORT
PENSIERI E
MOVIMENTO
In questa rubrica, nel corso dell’anno presenteremo alcune discipline sportive con l’intento, da un lato, di allargare il campo visivo su ogni singolo sport, e dall’altro mettere a disposizione dei lettori alcune informazioni che si spera possano rivelarsi utili per chi volesse intraprendere la disciplina o già la stia praticando…
testo Marco Ortelli - foto Rémy Steinegger
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orrere per correre. Correre per sfidare se stessi. Correre, correre, correre, ma anche camminare… Abbiamo incontrato Marco Gazzola, reduce dall’impressionante “Marathon des Sables”, Aldo Massera, prossimo partecipante alla sua 25esima maratona, e Luigi Nonella, docente e consulente sportivo. Pensieri in movimento, per ritrovarci magari a correre lungo strade e sentieri del Canton Ticino… MARCO GAZZOLA: QUANDO LA CORSA SI FA ESTREMA L’INCONTRO COL PODISMO “Da giovane giocavo a hockey su ghiaccio, e a quei tempi, la pausa estiva non prevedeva qualche tipo di attività. Così un’estate mi sono detto ‘ma sì, andiamo a correre’. Ricordo di aver fatto un paio di volte il giro del laghetto di Origlio e, rafforzato da quelle uscite, di essermi poi deciso di partecipare alla mezza maratona di Lugano, ripetuta l’anno successivo. Da complemento per l’hockey, da allenamento per mantenere la condizione, la corsa è diventata un’autentica passione”.
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UNA PASSIONE TALE, CHE, QUANDO L’EDIZIONE DI ILLUSTRAZIONE TICINESE ARRIVERÀ NELLE CASE, SARAI REDUCE DALLA “MARATHON DES SABLES”, 235 KM IN SETTE GIORNI NEL DESERTO DEL MAROCCO… “Sì, il tutto si sarà svolto in sei tappe in autosufficienza, per una gara davvero estrema, in tutto. In uno zainetto si tiene il sostentamento per una settimana. L’organizzazione impone, infatti, due cose, 6,5 kg di peso minimo dello zaino, e l’assunzione di 2’000 calorie al giorno, davvero poche. Il primo giorno si percorrono 29 km, il secondo 36 km, poi 34, 71, 42 e 21 km. Per compiere la tappa di 71 km ci sono a disposizione 33 ore. Il percorso è segreto e varia di anno in anno, e solo al mattino se ne riceve la mappa. Si dorme in tendoni berberi per otto persone, sempre le stesse nell’arco della settimana. L’equipaggiamento è particolare, tutto deve essere calcolato al grammo. Nel corso della preparazione a questa avventura mi sono reso conto di quanto tante volte si vada in montagna con materiale superfluo”.
COSA TI SPINGE A COMPIERE QUESTE AVVENTURE ESTREME? “Sin da bambino ho sempre avuto una grande passione per la montagna. Quando nel ’95 ho chiuso la carriera hockeistica, ho cominciato ad andare in montagna, compiendo trekking e spedizioni soprattutto in Sudamerica. In seguito mi sono detto, ‘perché non percorrere correndo le cime del Ticino già compiute camminando?’ Così ho fatto, come anche mettere in pratica l’idea di salire per montagne partendo da casa e senza mai usare l’automobile. Guardando a tutto questo, direi che la molla principale è la sfida con me stesso”. A PROPOSITO DI SFIDE “Mi piace scoprire nuove cose, ponendomi anche obiettivi minimi che cerco di realizzare. Per me può essere una sfida anche andare ad allenarmi in settimana, perché non è sempre evidente decidere di andare a correre un’ora e mezza. Poi, dopo l’allenamento, ci si dice ‘ce l’ho fatta anche oggi’. Oppure, pianifico a tavolino una meta, un progetto, e la sfida consiste nel vedere se riesco a portarlo a compimento”. IL PODISMO COME EMOZIONE “La prima volta che ho compiuto la maratona della Jungfrau, all’arrivo, sotto l’Eiger, ho provato un’emozione fortissima, e mi sono messo a piangere”. ALDO MASSERA: IL COLLEZIONISTA DI MARATONE L’INCONTRO COL PODISMO “Da giovane ho praticato il calcio, poi, verso i 55 anni, in occasione della mia classica visita medica, mi era stato riscontrato
Nome: Marco Cognome: Gazzola Data di nascita: 3 settembre 1971 Professione: dipendente TCS Sezione Ticino Hobby: “ho una grande passione per il giardinaggio” Tempo dedicato alla pratica
sportiva: 15 ore settimanali per l’intero arco dell’anno Miglior risultato: 3 ore e 32 minuti nella Maratona della Jungfrau Il prossimo obiettivo: la Skyrace Lodrino-Lavertezzo (giugno 2007) e il Triathlon dell’Inferno (agosto 2007).
un tasso di colesterolo abbastanza alto, con una prescrizione medica consistente nell’assunzione regolare, vita natural durante, di determinate pastiglie. “Non c’è un’altra soluzione?”, ho chiesto al mio medico, che allora mi ha suggerito di fare movimento. Diversi amici facevano podismo, e così ho iniziato anch’io. Ho continuato, mi sono associato a un club, e adesso corro praticamente tutti i giorni. L’incontro recente col prof. Nonella ha poi dato una svolta alla mia pratica del podismo, una disciplina che mi diverte molto poiché è variata. Ho disputato diverse corse in salita e pratico anche le maratone. La mia palestra… sono le nostre montagne…”. EGREGIO SIGNOR MASSERA, LEI NON SOLO PRATICA LE MARATONE, MA FINO AD ORA NE HA DISPUTATE 24! SI PUÒ BEN DIRE CHE LEI NE SIA UN COLLEZIONISTA… “Effettivamente ho preso parte alle maratone più belle come quelle di Londra, New York, Boston, Monaco, Budapest, Stoccolma, senza dimenticare Losanna, Mendrisio, Milano e Winterthur. A metà aprile parteciperò alla maratona di Madrid, con spirito di divertimento, ma anche per sfidare me stesso, in ottobre poi, per chiudere il cerchio, prenderò parte a quella di Chicago. La soddisfazione che provo una volta compiuta una grande corsa è enorme. Arrivare al traguardo per me equivale ad una vittoria, anche se presto attenzione anche al tempo. La migliore maratona l’ho realizzata a 63 anni, in 3 ore e 36 minuti, altrimenti, di regola, impiego intorno alle 3 ore e 40 minuti. Le maratone sono per me anche un’occasione per girare il mondo e creare nuove amicizie”.
Nome: Aldo Cognome: Massera Data di nascita: 13 giugno 1937 Professione: pensionato Hobby: viticoltura, “dopo un allenamento mi bevo sempre un buon bicchiere di vino” Tempo dedicato alla pratica sportiva: 1 ora e mezza in
media tutti i giorni Miglior risultato: 3 ore e 36 minuti alla maratona di Milano e 3 ore 36 minuti e 30 secondi a quella di Monaco Il prossimo obiettivo: la Maratona di Madrid a metà aprile e la maratona di Chicago in ottobre.
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SPORT
LE FASI DI UNA MARATONA “La mia maratona ha due fasi. Nella prima vado, mi guardo attorno, parlo, a ritmo tranquillo. Nella seconda fase, dopo il trentesimo chilometro, quando comincia a subentrare la stanchezza, mi concentro per arrivare alla fine”. LA MARATONA E IL SUO PUNTO DI SVOLTA “Tutti dicono che al trentesimo chilometro si presenta un muro, e lo vedi davvero! Se riesci a superarlo indenne, allora gli ultimi chilometri sono molto belli, se invece hai difficoltà ad oltrepassarlo, gli ultimi 12 chilometri sembrano non finire mai. Una buona alimentazione è molto importante, altrimenti si rischia di crollare”. COSA LE HA PORTATO LA PRATICA DEL PODISMO? “Innanzitutto ho raggiunto il primo obiettivo, che era quello di abbassare il colesterolo. Inoltre ho perso circa cinque chili di peso, e ho anche cambiato il mio modo di pensare, di vivere, di mettermi in contatto con la gente. Ora i problemi non sono più grandi di quello che sono e affronto le cose in modo più tranquillo. La corsa per me è una grande gioia, e mi manca, se non la faccio”. LUIGI NONELLA: APPUNTI PER UN PODISMO CONSAPEVOLE PERCHÉ IL PODISMO? “Come ha detto il Dr. Kenneth Cooper (il “padre dell’attività aerobica”, ndr), con pochi minuti puoi ottenere molti punti in favore dell’organo per noi più importante, il cuore. La mancanza di movimento incide sullo stato di salute generale, e in particolare sul sistema cardiovascolare, per cui, se dosato bene e con un buon approccio, quasi tutti possono praticare il podismo o anche la camminata sostenuta”. VANTAGGI E LIMITI DEL PODISMO “L’obiettivo, che ci si iscriva o meno ad una gara, è quello di raggiungere una migliore forma psicofisica. Le emozioni, la positività che scaturisce dal podismo non è dovuta che alle endorfine che si mettono in circolo, sostanze prodotte dal corpo che appartengono al gruppo della morfina, e che ci danno più positività, aiutandoci a vedere le cose in modo meno gravoso. Tutti coloro che provano la corsa, se dosano bene la fatica, già dalle prime giornate sentono questo effetto. Il podismo, la corsa, inoltre, hanno un coefficiente allenante molto migliore rispetto, ad esempio, alla bicicletta, perché bastano pochi minuti di corsa per raggiungere gli effetti sopracitati, limitano il peso e fanno lavorare bene l’organo cardiaco. Per quello che attiene l’equipaggiamento, questo è molto semplice ed economicamente poco dispendioso, basta munirsi di una buona scarpetta - il cui prezzo si aggira tra i 160.- e i 200.- franchi - e di indumenti adattati alle condizioni climatiche, e si può uscire a correre. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che il podismo può essere più traumatizzante, a causa dei continui impatti col terreno, che possono provocare acciacchi muscolari, tendinei e articolari, peraltro limitabili grazie a semplici regole di base. Penso, a tal proposito, al potenziamento e alla flessibilità muscolare, ad esercizi di equilibrio ed esercizi per le articolazioni del piede, che devono
sopportare tutto il peso del corpo, che, nel caso della corsa, per via dell’impatto col suolo può aumentare di parecchio. A questi si aggiunga una corsa diversificata su asfalto, sterrato e prati, anticipata da esercizi di riscaldamento e seguita da momenti di defaticamento. Importante è anche l’igiene corporea, con saune, nuoto per rilassare la muscolatura e sedute di massaggio”. SCUOLA IN MOVIMENTO “Con l’azione “Scuola in movimento”, promossa a livello federale, si è fissato quale obiettivo quello di far giocare, correre, pedalare, nuotare, e pattinare i bambini anche al di fuori delle ore di educazione fisica, perché si è riscontrato, tra gli altri aspetti positivi, che il rendimento scolastico migliora se il bambino ha la possibilità di muoversi. Anche in Ticino stiamo lanciando questa campagna, forse faremo un po’ più fatica rispetto agli altri cantoni, perché il ticinese è un po’ più pigro, ma sono convinto che ci arriveremo”. UNO STILE DI VITA “Il podismo, nella sua forma moderna, è nato negli anni Settanta, dettato dalle esigenze di un maggior movimento. Da allora, le manifestazioni podistiche sono sorte un po’ ovunque, e anche il numero di podisti sta aumentando in modo considerevole, basti pensare al numero record di partecipanti registrato in novembre per la maratona Ticino. Ben vengano però anche quei podisti che non partecipano alle maratone, ma si dedicano alla corsa con semplicità. In fondo, il significato più importante del podismo è quello di recarsi tutti i giorni in un angolo della natura, o lungo una strada tranquilla e mettersi a correre. L’obiettivo principale è infatti quello di stimolare la nostra circolazione e non quello di mettere un pettorale per battere il capoufficio...”. IL PODISMO COME OCCASIONE DI TRASFORMAZIONE “Il nostro corpo cambia costantemente e quindi dobbiamo avere il coraggio di fare nuove esperienze. Il podismo può essere una di queste, la sua pratica ci obbliga a prenderci cura di noi a livello fisico, alimentare e mentale e ad adottare un personale stile di vita”.
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AUTOMOBILI A PROVA DI PORTAMONETE Spesso si dice che le vetture nuove costano troppo e che delle occasioni ci si fida poco. Ma con a disposizione una somma di 20’000 franchi che cosa offre il mercato? Meglio il nuovo oppure una buona occasione? testo Stefano Pescia
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Dacia Logan Prestige 1600, l’auto meno cara sul mercato svizzero.
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oglia di affari, una missione che si incontra ovunque qualcuno venda un prodotto e quindi anche nel mondo dell’automobile. Per molti di noi la vettura è indispensabile e, quando si tratta di cambiarla, tutti vorrebbero chiaramente concretizzare l’investimento al meglio, spendendo il meno possibile. Un interrogativo si ripropone puntuale: la prendo nuova oppure di seconda mano? Se poi il budget a disposizione è contenuto, la risposta diventa ancora più impegnativa. In Svizzera, come d’altra parte nella maggioranza dei mercati mondiali, la possibilità di poter acquistare un veicolo in leasing, utilizzando un sistema di pagamento a rate con possibilità di
riscatto della vettura a termine del contratto o di restituirla al garagista, è una piacevole realtà che comunque merita di essere valutata con attenzione. Il secondo aspetto concerne la qualità. Evitare la classica fregatura è naturalmente l’obiettivo di chiunque. L’unica certezza è che la qualità generale delle vetture delle ultime generazioni è stata migliorata notevolmente. In pratica, questo significa che la vettura d’occasione è stata rivalutata, mentre la nuova ha perso un po’ del suo fascino. Lo dimostrano anche le statistiche relative al parco veicoli in circolazione nel nostro paese. La media degli anni di circolazione di un’automobile si proietta verso l’alto, proprio perché la
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qualità allunga la vita dei prodotti. A questo punto, però, decidiamo di fissare una somma da investire per acquistare la nostra prossima automobile, coscienti di non volere e potere realizzare eccessive follie. Un ottimo punto di partenza indispensabile a risolvere l’interrogativo con il quale siamo confrontati. Se la somma a disposizione non deve superare i 20’000 franchi e le necessità di mobilità si orientano ad un utilizzo maggiormente urbano o magari si tratta addirittura della seconda o terza automobile e non si vuole assumere il rischio dell’incognita del veicolo d’occasione, non vi sono dubbi. Anche per 20’000 franchi (addirittura per meno, come potete vedere nella tabella delle top ten meno care) le possibilità di scelta di una nuova vettura sono maggiori di quanto si possa pensare. In Svizzera, il portafoglio del nuovo offerto dalle diverse marche, come per esempio, Citroën, Dacia, Daihatsu, Fiat, Ford, Hyundai, Kia, Mitsubishi, Peugeot, Renault, Skoda e Suzuki, ad un costo contenuto che non supera la somma di 20’000 franchi, anche netto, supera abbondantemente le 100 unità. Una scelta importante, perché la maggior parte delle vetture proposte è tutt’altro che spartana e prodotta per offrire poco, per pochi soldi. Abbiamo così selezionato tre proposte un gradino sopra i modelli di entrata gamma, in particolare una a tre porte con ri-
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11,9 176 6.0 7.6 10,5 45 litri 19’890.-netto
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ferimento alla nuova Opel Corsa, una tradizionale berlina come la Dacia Logan e la Chevrolet Kalos, una compatta a quattro porte con portellone. Per offrivi una visione più chiara e un confronto tra i tre veicoli, abbiamo riassunto i dati principali dei modelli nella tabella. In generale, possiamo comunque affermare che ogni vettura offre molto di più di quanto le sue contenute dimensioni possano far credere. Nel caso della Opel Corsa, l’ultima nata delle tre e quella più tradizionalmente europea, si vede chiaramente che le vetture classificate nel segmento delle piccole sono generose nell’abitabilità e nell’equipaggiamento e nel contempo sono pratiche e assicurano dei favorevoli costi di gestione e di manutenzione. Tra le tre è certamente quella maggiormente curata anche nei piccoli particolari. Quindi, ancora una volta, molto con un investimento minimo. Soprattutto se la vettura percorre la maggior parte dei chilometri nelle zone urbane, esprime tutta la sua funzionalità e praticità; di più veramente non serve. Nel caso della Dacia Logan, nata dalla collaborazione con un costruttore affermato come Renault, la parola d’ordine è quella di effettuare un giro di prova. Rispetto alla altre due è forse meno attraente sotto il profilo del design, ma non di quello della tecnologia, della soddisfazione al volante e dell’offerta di spazio. La dimo-
La nuova Opel Corsa.
strazione è che il modello ha superato ogni aspettativa di vendita nella maggior parte dei mercati europei a noi vicini, tranne proprio in Svizzera, dove si sa che l’effetto automobile si riflette con un forte ritorno di immagine personale. Per quanto riguarda la Chevrolet Kalos, abbiamo scelto la versione “di lusso” con cambio automatico (+1’600.-). Un modello che potete ottenere anche a tre porte a un prezzo netto di soli 17’590 franchi. Una vettura con un mix prezzo-prestazioni che non fa una grinza. Come vedete, spesso non vale la pena di investire molto per ottenere il meglio, ma ormai si sa, che in questo settore, sono pochi coloro che acquistano la vettura valutando le reali necessità di utilizzo. L’automobile è certamente emozione, ma quando si tratta di ponderare con attenzione quello che si compera, le opportunità qualitative non mancano certamente.
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li scooter rappresentano oggi la principale alternativa alle automobili, che congestionano le città. Piacciono anche ad un pubblico più maturo. Sempre più liberi professionisti scoprono il buon livello di comfort e di eleganza dei costosi e raffinati scooter di media cilindrata. Capacità di carico, comfort di guida, versatilità e facilità d’uso sono le caratteristiche tipiche degli scooter 250 cc. Ma, nonostante le tante diverse proposte di successo presenti sul mercato, numerosi potenziali acquirenti trovano questi maxiscooter troppo voluminosi e ingombranti per le proprie esigenze giornaliere. Ecco allora l’SH300i, originale prodotto che rappresenta un progresso, nella media cilindrata, in tema meccanico e ciclistico. Si distingue per le ruote alte da 16”. L’accelerazione è sempre brillante e le prestazioni risultano superiori alle aspettative, sia in città sia fuori. Piace per la maneggevolezza naturale, come quella offerta dalle moto sportive, abbinata ad una guida rilassante e confortevole. E per la costante sensazione di sicurezza. La grande rigidezza del telaio garantisce una guida sincera e grande stabilità alle alte velocità. Con SH300i è facile sgattaiolare nel traffico d’oggi, è stretto, a misura d’uomo e di donna. La sella, a 785 mm da terra, garantisce un ideale equilibrio tra la visuale del guidatore e una seduta confortevole adatta a tutti, di maggior o minor statura. Si viaggia molto bene in due. Le reazioni agli impulsi di guida sono immediate
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Perdi i capelli? Chiama L’Istituto Sanders Con una consultazione gratuita presso i centri Sanders potrai conoscere la verità sui tuoi capelli e le migliori tecniche per prevenire, combattere e sconfiggere la calvizie. Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai successi nel campo del lavoro e della vita privata. Perdere i capelli a volte significa subire disagio, insicurezza, incrinare i nostri rapporti sociali e sentimentali. Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, possiamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders, azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperienza. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quattro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propri capelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli. Segnali d’allarme. In presenza di perdita eccessiva di capelli, di diradamento, di diminuzione della loro densità, di prurito, di grasso eccessivo, di forfora e desquamazione, meglio subito farsi controllare perché prima si interviene con misure di prevenzione e maggiori sono le possibilità di successo. Analisi dei capelli. Metodi diagnostici di avanguardia consentono di stabilire con precisione le cause delle diverse anomalie dei capelli, di accertare l’eventuale mancanza di qualche elemento e di individuare anche piccolissime tracce di sostanze intossicanti. Esame tricologico, mineralogramma e tricogramma, sono le analisi dei capelli che possono essere ritenute necessarie per stabilire un trattamento specifico e personalizzato. E per la donna? Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negli uomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra le donne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. In effetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passare inosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta convincente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders, che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazione insuperabili.
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del Consiglio federale che mira a ridurre, entro il 2010, a 300 il numero dei morti e a 3’000 quello dei feriti gravi nella circolazione stradale. Per raggiungere l’obiettivo e aumentare la sicurezza stradale ritiene necessari ulteriori sforzi e indica le relative proposte concrete del programma nazionale di sicurezza stradale “Via sicura”. Sempre secondo l’Ufficio svizzero di prevenzione degli infortuni, sono urgenti dei provvedimenti a favore degli utenti della strada più deboli - nel 2006, il 30% delle vittime stradali si sono avute fra ciclisti e pedoni, la maggior parte di questi incidenti si verifica su strade urbane - e chiede maggiori misure di sicurezza nei comuni. I dati sono basati su un sondaggio effettuato tra le polizie cantonali. I dati nazionali relativi alla sinistrosità dovrebbero essere disponibili a luglio 2007, pertanto fino a tale data l’UST e l’upi non possono fornire informazioni più dettagliate. A tempo debito saranno pubblicati i dati relativi ai singoli cantoni. NOLAN: I MAGNIFICI 3 Alla Nolan, sempre al passo con i tempi e con le tendenze del momento, spira vento di novità. Non a caso per tutti gli amanti della MotoGP, ed in particolare per i fan di Marco Melandri, l’azienda italiana propone “I Magnifici 3”. Per Melandri, suo pilota di punta, Nolan ha infatti realizzato tre specialissime e inedite grafiche per il casco che il pilota indosserà in occasione dei GP di Cina (6 maggio), Italia (3 giugno) e USA (22 luglio). I caschi Nolan sono importati in Svizzera dalla Hostettler di Sursee.
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degli infortuni (upi) il numero delle vittime stradali continua a scendere. Sulle strade svizzere, nel 2006 vi sono state 371 vittime (nel 2005 furono 409). La diminuzione del 9% riguarda i dati complessivi del periodo 2001 - 2006 e, da un’analisi più dettagliata, scaturisce che il numero delle vittime in motocicletta è diminuito del 20%, passando da 94 nel 2001 a 69 nel 2006, con un andamento altalenante: 88 nel 2002, 100 nel 2003 e 114 l’anno successivo mentre furono 86 nel 2005. Invariato invece, con 5’075 persone, il numero globale dei feriti gravi. Questi sono i dati più recenti emersi dal rilevamento annuale effettuato dall’upi presso le polizie cantonali. I risultati mostrano palesemente che la prevenzione degli infortuni ha imboccato la strada giusta, ma che non si è ancora arrivati al traguardo. Secondo i dati upi, spicca in particolare il calo delle vittime dovute alla velocità (meno 29%), una delle cause principali, accanto all’abuso di bevande alcoliche, di incidenti. Sempre secondo l’upi, la diminuzione sensibile del numero dei morti è stata possibile solo grazie all’attuazione di misure di sicurezza stradale efficaci. È invece molto spiacevole che il numero dei feriti gravi colpisca ancora più di 5’000 persone ogni anno, infatti, il numero dei feriti gravi per incidenti dovuti alla velocità è rimasto invariato (quelli alcol-correlati sono persino aumentati, + 9%). Dei feriti gravi circa 1’700 subiscono lesioni che comportano ogni anno un grado di invalidità parziale o intera. Per quanto concerne i motociclisti e le motocicliste, il numero dei feriti gravi è purtroppo aumentato, passando da 1’428 nel 2001 a 1’479 nel 2006 (+2%). L’upi propugna sempre di più l’obiettivo
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I lettori della rivista svizzera tedesca «Töff», dimostrano gusto ed hanno eletto la nuova Kawasaki Z750 «Moto dell'anno 2007» nella categoria Naked Bikes. Inconfondibile, la Z750 si distingue per l'aspetto marcante e sportivo. Un telaio dall’assetto sportivo, filante e dal baricentro ottimale garantisce un’agilità supersportiva e una fedeltà di linea perfetta. Styling e linee radicali, Kawasaki rimane erede fedele del mito «Z».
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Arcani e Segni Zodiacali ella cartomanzia, pratica divinatoria conosciuta e diffusa ovunque, oltre alla lettura delle carte esiste anche un legame tra i singoli arcani (maggiori) ed i segni zodiacali ad essi abbinati. Quando viene effettuata una lettura dei tarocchi è quindi importante vedere se l’arcano corrispondente al proprio segno esce e dove si viene a trovare. A quel punto infatti bisogna considerare l’arcano per quanto riguarda la sua interpretazione divinatoria e il ruolo che esso svolge nella stesa delle carte, ma se uno di questi è quello de segno zodiacale del consultante diventa ancor più determinante la sua interpretazione. Per chiarire meglio il senso dell’abbinamento bisogna dire che l’arcano delinea la personalità del segno abbinato; il carro per esempio è legato al segno dell’ariete e l’immagine stessa lascia intuire la forza e la capacità di gestire la propria vita anche di fronte a delle scelte importanti: l’audacia e lo spirito combattivo tipico del segno dell’ariete. La vergine invece è legata alla carta dell’Imperatrice e come si evince dall’immagine abbiamo una persona trasparente forte e sicura di sé, benevola ma decisa e imparziale, amante del bello senza eccessi. Non mi dilungo ora nella spiegazione di ciascun abbinamento tra segni ed arcani per non rendere troppo indaginoso il tutto. Ricordate comunque che rivolgendovi a persone esperte nel settore potrete trovare risposte e spiegazioni ampiamente soddisfacenti e solo grazie all’aiuto di queste persone potrete capire meglio non solo il vostro cammino nella vita ma anche voi stessi e le vostre potenzialità.
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ARIETE 21/03 - 20/04
AMORE: durante questo periodo vi sentirete particolarmente “frizzanti” e desiderosi di affrontare un rapporto con entusiasmo e positività. Sono particolarmente favoriti gli incontri nati da poco che possono in breve diventare legami importanti. DENARO: attenzione alle spese inutili, potrebbero rivelarsi più costose del previsto. Siate diplomatici e anche il lavoro vi renderà merito del vostro impegno. SALUTE: siete in splendida forma e carichi di energie, non esagerate però con sport e palestra concentratevi piuttosto su una attività fisica moderata ma costante. Regalatevi anche delle pause di relax per recuperare energia.
OROSCOPO testo Cloris Sciaroni Ed ecco che siamo giunti a Pasqua, tempo di riflessione, di rinascita e di perdono. C’è assoluto bisogno di rivedere il nostro modo di pensare e di agire. I pensieri sono come “calamite”: attraggono il bene o il male a seconda di ciò che pensiamo ed emaniamo. Lottare tutti insieme con intelligenza per il bene comune è ciò che possiamo fare per combattere il materialismo e le ingiustizie sociali. Dobbiamo unirci in gruppo e volerlo davvero. L’unione fa la forza! Più si è e più ci si dovrà ascoltare. Crederci sempre, mollare mai! Questo deve essere lo slogan. Sappiamo che anche una sola canzone può far riflettere, smuovere un Paese. Diamo voce e valore alle persone semplici ma forti nell’animo.Così avremo un mondo migliore. Si inizia dentro la propria casa!
ARIETE 21/3 - 20/4
Ottimi i primi 20 giorni del mese, con Sole che sarà in trigono a Giove e a Saturno il giorno 6, preludio per una vacanza pasquale meravigliosa. L’unica cosa da tenere sotto controllo sono le spese, limitate i consumi e scegliete qualcosa di veramente rigenerante per il corpo e per l’anima. Dico questo perché ci sarà un Plenilunio il giorno 2 nel vostro segno opposto e poi Marte, il vostro astro-governatore, passerà in Pesci dal giorno 6. Il giorno 12 una bellissima Venere in trigono a Mercurio porta novità interessanti e qualche incontro piacevole. Saranno favoriti i viaggi di piacere e di cultura, incentivata anche la creatività in tutte le sue forme. Stimolanti le relazioni pubbliche, successo per voi donne del segno! Ottimo feeling con giovani e bambini! Anche l’amore sarà favorito dagli astri! Salute: frenate la gola.
TORO 21/4 - 20/5
Mercurio e Urano in ottimo aspetto a Venere promettono una Pasqua eccitante. Approfittate per realizzare ciò che vi sta a cuore tra il 7 e il 12 aprile! Giove e Plutone in 8. campo, invece, stimolano chi fra voi è interessato al potere, alla politica e agli affari. Sistemate per tempo le vostre pratiche fiscali! A livello professionale possono insorgere delle discussioni accese almeno nei primi sei giorni, lasciate passare questo tempo “negativo” e agite dopo. Non dimenticate che siete spesso oggetto di rivalità e critiche magari proprio per mettere alla prova la vostra convinzione sugli ideali che volete difendere. Siate diplomatici se volete avere successo. Anche in amore non mancano le novità, siete in vena di flirt? Donne, attenzione se siete ancora in età fertile! Salute: muovetevi con prudenza nei primi sette giorni!
GEMELLI 21/5 - 21/6
Bella la Luna Piena del 2. Fate un rituale propiziatorio per realizzare un vostro desiderio. Sole e Saturno positivi infondono fiducia e con Marte favorevole fino al 6 sarete più determinati e centrati sull’obiettivo. Più distratti e confusi invece negli studi e nei colloqui importanti a causa di un’eccessiva emotività. Non firmate contratti senza averli fatti leggere a qualcuno di vostra fiducia. Possibili malintesi con colleghi di lavoro e con i figli. Controllate attentamente le spese dopo il 12 e in amore non fidatevi delle apparenze e dei falsi pentimenti. Non cedete alla tentazione se vi sentite melanconici e soli, rischiate di attirarvi le persone sbagliate. Probabili decisioni che pesano a voi nativi over 40! A voi giovani consiglio prudenza negli sport e alla guida, perché troppo esuberanti. Salute: possibili allergie o virus in arrivo?
CANCRO 22/6 - 22/7
Probabili disagi famigliari con il plenilunio del giorno 2 e problemi sul lavoro con la Luna Nuova del 17. Contrario il Sole fino al giorno 20 per cui vi sentirete un po’ più stanchi del solito. A favore avete Mercurio e Urano a cui si aggiungerà Marte dal 6 e Venere fino al giorno 12. Molto positivi i primi 11 giorni per fare delle sane e piacevoli vacanze oppure per conseguire buoni affari! Il vostro fiuto infallibile vi aiuterà a districarvi nelle varie situazioni! Ovviamente anche le amicizie giocheranno un ruolo importante. In amore possono sbloccarsi delle situazioni stagnanti e così vi sentirete più liberi. Buoni i rapporti con le donne. Un’amica fedele su cui contare sempre è presente in caso di difficoltà. Salute: l’elisir dell’eterna giovinezza non esiste, però potete fare del vostro meglio per esprimere la bellezza che avete dentro.
LEONE 23/7 - 23/8
Molto bizzarri i primi 20 giorni. A favore avete Sole e Giove che formano un trigono con il vostro Saturno, in particolare il giorno 6. L’impegno e la costanza premiano chi fra voi ha lavorato sodo, non già per pavoneggiarsi, bensì perché con il proprio contributo può migliorare anche le condizioni di vita del prossimo. Questo vale soprattutto per chi fra voi ha un lavoro indipendente o ricopre un ruolo importante. Buone probabilità per chi aspira alla politica, sempre che sappiate tener conto anche delle idee altrui. Marte in opposizione fino al giorno 6 porta un po’ di scompiglio nella vita affettiva. Non è tutto oro quel che luccica, si dice! Nelle finanze si prevedono spese extra fino al 12. Valutate bene che tipo di vacanza fare. Salute: pensate anche a nutrire l’anima e non solo il corpo e liberatevi di qualche vizio nocivo.
VERGINE 24/8 - 22/9
Potete contare sui favori di Venere in positivo trigono fino al giorno 11 tanto per esorcizzare Mercurio e Urano in opposizione a cui si aggiungerà Marte dal 6! Siate previdenti negli sport e negli spostamenti in genere. Non prendetevela se dovrete spesso riadattare i vostri programmi a causa di fattori esterni. Qualche volta non sarete abbastanza determinati nell’imporvi. Possibili delusioni da amici o colleghi. Tuttavia un’amica o una sorella vi saranno di conforto. Qualche difficoltà di concentrazione negli studi per voi studenti. Nel lavoro vi sarà richiesto qualcosa in più, forse un corso di aggiornamento? Non siate statici e guardatevi intorno, forse ci sono altre strade che vi interessano e sono più adatte a voi. E l’amore? Apprezzate ciò che avete e amate di più voi stessi. L’anima gemella esiste solo nella fantasia.
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OROSCOPO
BILANCIA 23/9 - 22/10
Il mese inizia proprio bene, con un bel Plenilunio nel segno in ottimo aspetto a Chirone, Giove, Saturno e Nettuno. Marte è favorevole fino al giorno 6. Contrario il Sole in opposizione fino al giorno 20. In sostanza, le stelle vi dicono di mettervi in gioco, di esprimere le vostre belle qualità e di sfoderare un po’ più di grinta se volete avere successo o realizzare ciò che vi sta a cuore. Venere dall’8. campo promette buoni affari e una bella spinta, che potrebbe arrivarvi da persone che contano. Mantenete dunque vive le pubbliche relazioni, specie dal 12. I più sensibili fra voi si interesseranno alle problematiche sociali e assistenziali. Per quanto concerne l’amore, rivedete il vostro modo di porvi nei suoi confronti e osservate in profondità cosa si muove dentro di voi. Salute: curate il sistema riproduttivo e genitale.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Inizio mese un po’ stressante con Marte dissonante fino al giorno 6. Siate prudenti sulle strade e negli sport. Mercurio e Urano positivi favoriscono gli studi e i giovani intraprendenti. Saturno e Nettuno, sempre ostili, procurano invece irritazione ai più maturi di voi quando le cose non si svolgono secondo i vostri desideri. Venere dissonante fino al giorno 12 vi suggerisce di non rovinare i buoni rapporti. Qualcuno di voi, colto da un eccesso di entusiasmo, potrebbe far saltare una relazione sicura perché la novità procura più adrenalina. Attenti se siete ancora impegnati. Voi donne sarete colte da sospetti e gelosie, chiarite subito le cose. I single hanno via libera, tuttavia le stelle vi raccomandano la massima precauzione. Salute: tenete sotto controllo il sistema riproduttivo e genitale!
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Fisicamente energici grazie all’elemento fuoco che vi alimenta fino al giorno 19, sarete abbastanza su di giri e imprevedibili, specie nei primi 6 giorni. Non prendete decisioni affrettate specie se un incontro recente vi ha travolto in modo inaspettato. Qualcuno di voi non vedrà l’ora di partire per le vacanze e godersi il divertimento puro. Tuttavia, la Pasqua potrebbe anche suggerirvi un viaggio culturale o religioso da cui tornare rinnovati nello spirito. Per quanto riguarda il lavoro, il mese si presenta impegnativo, ma proficuo. Meno costanti voi giovani, anzi, piuttosto distratti e più interessati allo sport e al tempo libero che agli studi. Probabili disturbi o preoccupazioni invece nell’ambito domestico. Un familiare in crisi? Qualcuno vi muove delle critiche? Osservate il tutto con distacco emotivo, ma con attenzione. Salute: fate esercizi di rilassamento.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Inizio un po’ stressante a causa di un Plenilunio critico il giorno 2 e un Sole dissonante, per cui è meglio non strafare nei primi 19 giorni. A volte è difficile disfarsi dei molti impegni, cercate di essere più selettivi. Possibili conflitti di potere sono alla base di incomprensioni o discussioni. A favore, invece, fino al giorno 11, avete una bella Venere taurina che infonde calore e amore. Le soddisfazioni più grandi le troverete negli affetti veri. Molto stimolata la creatività, il canto in particolare. Mercurio e Urano in 3. campo indicano frequenti viaggi, brevi ma faticosi. Molti gli incontri, le opportunità di lavoro e di svago, complici gli amici, difficile scegliere. Dal giorno 6, poi, arriva Marte a portare adrenalina e a rendere più frenetica la vostra vita. Ritagliarsi degli spazi di silenzio, ogni tanto, fa bene alla salute!
AQUARIO 21/1 - 19/2
Per voi si prospetta una vacanza pasquale speciale, preannunciata da un bellissimo plenilunio in Bilancia, vostro segno amico. Ascoltate i segnali premonitori. Il Sole è in ottimo aspetto fino al 19 e Mercurio passerà in posizione altrettanto favorevole dal giorno 10. Solo Venere vi è ostile fino al giorno 11 e Saturno da tempo ormai in opposizione. Chi ha forti valori Toro o Scorpione dovrà muoversi con più cautela. Per tutti gli altri i primi 20 giorni sono i migliori per osare di fare dei cambiamenti, prendere in considerazione altre prospettive di lavoro o cambiare residenza. Qualche uscita finanziaria extra per la casa non è esclusa. Limitate i consumi donne! Si può essere belle e piacenti anche nella semplicità! Non sono i vestiti firmati che valorizzano l’immagine, ma ciò che avete dentro! Salute: controllate la circolazione.
PESCI 20/2 - 20/3
Sole, Giove e Venere vi rendono esuberanti, a volte eccessivi, ma sempre affascinanti. Molto favorite voi donne a contatto con il pubblico e con l’arte. Mercurio e Urano nel segno, saranno raggiunti da Marte il giorno 6. Potreste sentirvi molto attratti dalla musica sia come forma terapeutica sia come spettacolo. L’elemento acqua in cui siete “immersi” vi rende più sensibili e ricettivi del solito, per cui potreste anche sviluppare delle doti psicologiche e intuitive, ciò che può favorire la scrittura, l’analisi dei sogni e lo studio della simbologia e della mitologia. Un’idea nuova per un viaggio-vacanza culturale a Pasqua, che ne dite? Magari in piacevolissima compagnia! L’amore assumerà inizialmente toni trasgressivi, poi più romantici e delicati, ma sempre intrisi di passione. Salute: evitate gli eccessi di ogni genere.
CLORIS SCIARONI - tel. 091 930 02 32 universal-mente1@bluewin.ch - www.astro-therapy.org
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[MIRIAM MICHAELIS (36) IN UN’INTERVISTA ESCLUSIVA]
< In 6 settimane ho perso 29 chili, NUOVO INA con molta facilità, senza ginnastica SVIZZER bella è che mio marito mi e senza dieta [laportacosadi più nuovo sul palmo di una mano!] Per me ReduXan Bio-Plus è la formula dimagrante più efficace del mondo> «Il mio sovrappeso era un grosso Quando sono arrivata ad indossare Sono sicurissima: anche voi problema già al tempo della scuopotete perdere peso in breve la 52, mi è crollato il mondo addosso! la: in piscina mi vergognavo e tempo, diventando magri durante le lezioni di danza mi giravano fame. Ma poi sua mamma mi ha rivela- come sognate! to il segreto: il medico ha consigliano a So di cosa parlo, perché ho ottenuto tutti alla larga.» Ero paffutella già da bambina, ma è una sua figlia una formula dimagrante total- una linea da sogno per il mio corpo con caratteristica di famiglia. Mia mamma è mente nuova e rivoluzionaria. A quel la nuova formula ReduXan Bio-Plus. sempre stata robusta e anche mio padre punto ho affrontato Yvonne, che all'ini- Affidatevi al mio consiglio e convinceaveva qualche chilo di troppo. Anche se zio ha negato, poi mi ha dato l'indirizzo tevi da soli, senza rischi. Se non sarete a scuola mi prendevano in giro spesso, del fornitore. soddisfatti, verrete rimborsati al 100%. prima non mi facevo molti problemi per la mia linea. Sono diventata insicura Non volevo credere ai miei occhi: Non aspettate, mandate il buono d’ordopo il matrimonio, quando mio marito 2 chili in meno nelle prime 24 ore! dine agli specialisti oggi stesso. guardava di nascosto le altre donne. E continuava! Non rischiate nulla e potrete Dopo la nascita di nostro figlio è stato Quando mi è arrivata a casa la comoda ottenere una linea perfetta, proconfezione, ho iniziato la sera stessa ancora più difficile, perché sono ingrasprio come me! sata molto, fino a portare la taglia 52. con la formula ReduXan Bio-Plus. A Ricordo ancora che tre anni dopo siamo dire il vero ero scettica, per via dei stati di nuovo in vacanza per la prima numerosi fallimenti. Ma quando 24 ore volta e la gente sulla spiaggia di Mallorca dopo ho controllato il mio peso, avevo • ReduXan Bio-Plus attiva il metaperso 2 chili. Di lì in poi ho conmi bisbigliava dietro. Mi è bolismo ed assicura che gli alimentinuato a dimagrire. Prendevo caduto il mondo addosso e ti non vengano trasformati in grasReduXan Bio-Plus prima di sarei sprofondata in terra so, bensì depurati. In questo modo colazione, mangiando normaldalla vergogna. perderete peso senza fatica e senza mente tutto il giorno. bisogno di tenersi. Nonostante questo, ogni sera Sono corsa inutilmente da • ReduXan Bio-Plus è una formula pesavo un chilo in meno. un medico all’altro. E inattiva con sostanze naturali al tanto guardavo la mia 100%. Perderete il peso in eccesCon 29 chili in meno, oggi migliore amica dimagrire Gli esperti confermano la sensazioso in modo sano, anche contisono una persona nuova! sempre più. nale efficacia della Questo è avvenuto un anno fa, nuando a mangiare tutto ciò Pensavo sempre che la formula ReduXan che desiderate. ma mi sembra ancora una favomia migliore amica Bio-Plus
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illustrazione
CRUCIVERBA
TICINESE
N° 3 - 1. APRILE 2007
CACCIA AL
PERSONAGGIO
Siete degli amanti della musica leggera? Allora, risolvete il cruciverba e riportate nel casellario le lettere risultanti nelle caselle contrassegnate dai numeri in rosso. Risulterà il nome di un noto cantautore italiano. a cura di Daniela Sandrini
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Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali, tiratura 130.433 copie (tiratura controllata REMP 2006) REDAZIONE CP 418, 6908 Lugano-Massagno via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch EDITRICE Tredicom SA, 6908 Lugano-Massagno DISTRIBUZIONE AWZ - Lugano AMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco Werder INSERZIONI TICINO E ITALIA: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch SVIZZERA TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch CAPO REDATTORE Matthias Werder GRAFICA Tredicom SA, Gabriele Campeggio
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ORIZZONTALI: 1. Quotidianamente – 11. Tela per sacchi – 12. Divinità femminili – 13. Il nome di Fleming – 14. Avvincenti, coinvolgenti – 16. Si festeggia il 25 dicembre – 18. Cuor di conigli – 19. Fastidi – 20. Il nome della Massari – 21. Mira al centro! – 22. Schiera o status – 24. La Silvia vestale – 26. Sminuzzato – 28. Né tuoi, né suoi – 30. Manti equini – 31. Quel che abbaia non morde – 32. Nota Bene – 34. Scolaro – 36. Si valuta quella dei danni – 38. Devote – 39. Italia e Romania – 40. Un colpo all’uscio – 41. Aggiustati – 43. Si rende al merito – 44. Delfino di fiume.
VERTICALI: 1. Il noto Morandi – 2. Dittongo in piume – 3. Le cura l’otorino – 4. Canta “Rose rosse per te” – 5. Il nome di Celentano – 6. Il motiv... che si ripete – 7. Mania di grandezza – 8. Cullare i neonati – 9. Jacques, regista francese – 10. Arcano, mistero – 15. Tasso Variabile – 17. Grossa arteria – 23. Concretizzare, eseguire – 25. Uno detto a Zurigo – 27. Un divertente gioco di società – 29. Intatti – 30. Lo sopporta il mulo – 31. Arde nel camino – 33. Cafonaggine – 35. Il Tulio del chimico – 37. Pari in attorno – 39. Andati in poesia – 42. Associazione Nazionale.
La soluzione del numero precedente era: RADAMES
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Cloris Sciaroni
Rémy Elena SternSteinegger Balestra
Lorenza Storni
“Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito”.
www.illustrazione.ch 6908 Lugano-Massagno c.p. 418 tel. 091 972 26 20 Capo redattore: Stefano Pescia Collaboratori: Graziano Guerra (moto) Fotografie: Rémy Steinegger Impaginazione: Tredicom SA Pubblicità moto: TuttoSprint Tel. 079 697.49.65
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LEGACY AWD, 4/5 porte Da 2,0 l/165 CV a 3,0 l/6 cil./245 CV Da Fr. 34000.– a Fr. 57500.–*
OUTBACK AWD, 5 porte Da 2,5 l/165 CV a 3,0 l/6 cil./245 CV Da Fr. 38800.– a Fr. 57000.–*
SUBARU Svizzera SA, Industriestrasse, 5745 Safenwil, tel. 062 788 89 00. Concessionari Subaru: 200 circa. www.multilease.ch
B9 TRIBECA AWD, 5 porte 3,0 l/6 cil./245 CV, 5 o 5+2 posti Da Fr. 59000.– a Fr. 67500.–*
*Prezzi netti consigliati non vincolanti, IVA al 7,6% inclusa.