Illustrazione Ticinese n. 3 - 2010 by Tredicom SA

illustrazione www.illustrazione.ch

N.3

- 1 APRILE 2010

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

MOTORI

L’automobile a misura 2010

IN FORMA

Con Alessandro Mangiarratti REPORTAGE

Coprendo tetti scopro la libertà

MANGIARE EQUILIBRATO. Ă&#x2C6; vitale per i nostri bambini.

Succosi pezzetti di mela, pane fresco croccante, insalate variopinte. I bambini scoprono e assaporano il cibo con tutti i sensi. Unâ&#x20AC;&#x2DC;alimentazione equilibrata, tanta acqua fresca e movimento quotidiano rafforzano il benessere dei vostri bambini. Trovate preziosi consigli sul sito Internet: www.promozionesalute.ch

Per un peso corporeo sano. In collaborazione con i Cantoni, gli assicuratori e la FMH.

sommario

4 Ndr Abbiamo fatto rete

6 Fuorionda L’amore impossibile

8 Appunti Spunti, idee e consigli in vetrina

fondata nel 1931 12 edizioni annuali

10 In dialètt I cent ann dala Mariuccia Medici

Tiratura 130.752 copie (REMP 2009)

12 Sai che

Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch Editore Editrice Tredicom SA 6908 Lugano Distribuzione AWZ - Lugano Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder

Domande curiose e risposte sfiziose

14 Ritratto ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-10

Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.

In copertina: Silvan Zingg Foto: Ti-Press/Carlo Reguzzi

Sognando un ristorantino

29 In cucina Saltimbocca al formaggio su insalata di rucola e pere

30 Sondaggio

in forma

rinforza

fianchi e lombari con alessandro mangiarratti Spina nel fianco degli attaccanti avversari, il difensore dell’AC Bellinzona invita i lettori ad esercitarsi in piedi e al suolo per affrontare al meglio le situazioni che la vita quotidiana presenta. foto Ti-Press/Gabriele Putzu - in collaborazione con allezhop.ch e Ilario Sartor

Inserzioni

Svizzera tedesca e romanda: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 Fax 062 929 27 82 Natel 079 415 87 88 gruetter-werbung@besonet.ch

Un’anima blues in un corpo bianco

22 A tavola

Grafica Tredicom SA Gabriele Campeggio

Ticino e Italia: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch

Stretching Lo stretching indica tutti i gesti di allungamento e autostiramento che è importante compiere per preparare la muscolatura all’attività fisica e anche per concluderla nel migliore dei modi. Mantenere la posizione per 20 secondi circa e aumentare l’intensità fin dove consente l’articolazione, mantenendo la posizione per ca. 30 secondi.

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Cioccolato per peccato

33 Arredare Una terrazza sul mare… di casa

35 Lavoretti I cartoncini segnaposto

36 In viaggio L’ultima speranza

41 Animali Quando l’animale contagia l’uomo

50 reportage

coprendo tetti

scopro la libertà

Nato e cresciuto a Locarno ha percorso il cammino contrario rispetto a molti abitanti della Valle Onsernone, emigrando a Mosogno per aprire la propria piccola azienda specializzata nella copertura di tetti in piode. Sottotetto abbiamo incontrato Franco Varini per scoprire alcuni aspetti della sua attivita e della sua vita. testo Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch foto Ti-Press/Carlo Reguzzi

Come è maturata la scelta di diventare un copritetto? “Ho iniziato come apprendista di commercio in banca, ma ben presto ho capito che non era la mia strada. Dopo un anno ho smesso e ho cambiato completamente attività, avevo bisogno di lavorare all’aperto e fare qualcosa di manuale. Sono così diventato muratore, e terminato il tirocinio ho voluto imparare a fare i tetti in piode, perché nella zona del Locarnese non c’era quasi più nessuno che si occupasse di questa attività. Sono quindi andato in un’impresa in Mesolcina per specializzarmi, per poi aprire un’attività in proprio, che mi ha portato a Mosogno, in Valle Onsernone, anche perché lassù c’erano case di proprietà di mia mamma, una posizione ideale per la mia attività, perché mi trovo al centro del-

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la valle e nello stesso tempo non troppo lontano da Locarno dove sono nato e cresciuto. A Mosogno sento ancora il profumo della città”. Colpiscono due aspetti di questa sua attività; la scelta di occuparsi dei tetti in piode e quella di… vivere sui tetti. Come si combinano? “Sicuramente determinante è stato l’apprendistato di muratore, quando ho fatte le prime esperienze col sasso, nel 1974 mi avevano anche colpito i lavori al tetto del Castello di Locarno, aggiungerei poi la mia passione per le montagne, dalle quali mi piace osservare il paesaggio, e quella per il volo, avendo fatto il brevetto di pilota d’aereo privato, grazie al quale vedo le cose da un punto ancora più alto. Tutti questi fattori mi

42 Salute In punta di piedi

46 In forma Rinforza fianchi e lombari con Alessandro Mangiarratti

50 Reportage Coprendo tetti scopro la libertà

56 Motori L’automobile a misura 2010 Sicurezza in motocicletta

63 Oroscopo Uno sguardo tra stelle e pianeti

66 Cruciverba Ce le canta in italiano

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n.d.r.

abbiamo fatto rete Non soltanto Illustrazione Ticinese è la rivista familiare più letta nella Svizzera italiana, ma ora è anche possibile leggerla interamente online!

Care lettrici, cari lettori, prima di tutto desideriamo ringraziarvi di cuore per la fedeltà che ci dimostrate, edizione dopo edizione. Secondo le statistiche MACH Basic 2010 – 1 della REMP (l’unico organo ufficiale che controlla le tirature e il numero di lettori a livello svizzero) infatti, con 116 mila lettori e una cerchia allargata di 193 mila, Illustrazione Ticinese risulta essere la rivista familiare più letta della Svizzera italiana! Uno splendido traguardo che ci stimola a proseguire il nostro lavoro, anche in questo periodo economicamente poco favorevole. Se 65 mila uomini e 80 mila donne leggono la nostra, anzi vostra rivista, significa che i ticinesi che intervistiamo hanno qualcosa di interessante da dire; che i nostri prodotti, i nostri paesaggi e tutti i ticinesi meritano di essere presentati e rappresentati. È bello sapere che, nonostante la globalizzazione, una visione, giusta per altro, più ampia sul mondo, non esclude il desiderio di salvaguardare le nostre radici e le nostre origini. Per festeggiare questo traguardo, e per favorire tutti i ticinesi all’estero, e coloro che in generale desiderano leggere Illustrazione Ticinese sullo schermo, ora è possibile non solo sfogliare tutte

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le edizioni online, come era fino ad ora, ma anche leggere per intero tutta la rivista. Come? Basta diventare membri del gruppo “Leggiamo Illustrazione Ticinese” presente online su Facebook. Ai membri del gruppo infatti, ogni mese verrà inviato il link per accedere alla rivista online. Allora, che sia sulla carta stampata o sul monitor, buona lettura a tutti! Matthias e Marco Werder

Sono io.

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fuorionda

l’amore

impossibile “Amore: parola inventata dai poeti per far rima con cuore” (Ambrose Bierce). testo Roberto Rizzato - roberto.r@illustrazione.ch

iviamo in una società che ogni giorno vuole di tutto e di più, e subito. Abbiamo persino i dolci senza zucchero e le sottilette light, per non dover rinunciare né alla gola né alla linea! Le aspettative di qualcosa di magico e patinato esistono in ciascuno di noi, non possiamo farci niente: ci siamo cresciuti dentro, ci siamo cibati di miti e di mode, e nel duro scontro con la realtà dei rapporti umani, non possiamo che restare delusi. Non ci capiamo perché parliamo per immagini, e l’immagine che offriamo di noi stessi promette cose che talvolta non siamo in grado di mantenere. Non ci capiamo perché pensiamo che il partner debba capire sempre tutto e subito da uno sguardo, da uno scintillio, dal mutare improvviso di una colonna sonora che non c’è. Al giorno d’oggi i nostri modelli di comportamento sono dettati perlopiù dalla finzione televisiva e cinematografica, e come funziona sul video il grande amore, quello che in fondo ciascuno di noi cerca? A parte rare eccezioni, funziona che comunque l’amore trionfa sempre, che chi è buono prima o poi vedrà ricompensata la propria bontà, e che non c’è mai, mai a lungo comunque, una frattura tra ciò che l’innamorato vuole e ciò che ottiene: sesso quando vuole sesso; coccole quando ha bisogno di tenerezza; risate quando vuole ridere. Così, nei nostri momenti romantici, ci manca solo

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che compaia magicamente in sottofondo la nostra canzone preferita in dolby surround! Arriviamo a invidiare e ad assumere come esempi attori, attrici, cantanti, le cui vite ideali sono solo frutto del duro lavoro di esperti di marketing, sceneggiatori, press-agent e guardie del corpo impegnate a tenere lontani i fotografi in caso di sbronze, occhiaie, alito pesante e calzini bucati. Siamo cresciuti con l’illusione di vivere a Disneyland, e quindi ciò che chiediamo è che lui o lei siano esattamente come li vogliamo nel momento esatto in cui li vogliamo, senza se e senza ma. Altrimenti scatta un ragionamento da volpe e l’uva: lui o lei non sono come vorremmo? Allora sono acerbi, non vanno bene, sono sbagliati. Avanti il prossimo! L’amore adulto arriva quando non pretendiamo più che il partner sia a nostra immagine e somiglianza, e quando non proviamo più ad essere come crediamo che lei o lui ci vogliano; ma quando ci basta essere semplicemente noi stessi. E quando infine ci “accontentiamo” di un amore, che forse non è eterno; ma è eterno finché dura. ❖

«Non ci capiamo perché parliamo per immagini»

appunti

COLLEZIONE IN DIALÈTT Un dialètt par girà mezz múnd, Piergiorgio Baroni, Fontana edizioni Una raccolta di 56 articoli, apparsi su Illustrazione Ticinese nella rubrica “in dialètt” dal 2005 al 2009. Per chi ama il nostro dialetto, per chi desidera impararlo e per chi non vuole dimenticarlo. Una lettura, questa, piacevole, da fare con il sorriso sulle labbra. Tücc püblicàt süla nosa Illustrazione Ticinese.

esto t n u trovate ll’autore a de 10 pagina

Tobelle, Toblerone Il Toblerone non ha certo bisogno di presentazioni, né di descrizioni, ma la sua nuova versione a fettine sottili farà sicuramente la gioia di chi fatica a staccare un triangolo senza rompersi un unghia e sbriciolare dappertutto, per poi ritrovarsi con le dita tutte appiccicose!

dai creatori di Nemo

4 3 DA GUARDARE CON I NONNI

IL MARE DA MACINARE

Wasabi & Nori Salt, Fine Food, Coop Wasabi, alghe marine essiccate e sale grosso marino compongono questa particolare miscela che conferisce alle pietanze una nota marina, piccante e speziata. Perfetto sul pesce alla griglia, insieme a un buon olio di oliva extra vergine.

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IL TOBLERONE SOTTILE

Up, Disney Pixar Una storia carina e ricca di poesia questa, che racconta le avventure di un bambino, che per guadagnarsi l’ultima e più importante medaglia di lupetto, deve occuparsi di una persona anziana. Russel riuscirà a conquistare il cuore dell’anziano Carl, non senza però affrontare il suo scetticismo e mille rocambolesche avventure.

&DLOOHU UHLQYHQWD LO FLRFFRODWR DO ODWWH FDUDPHO SRLQWH GH VHO

in dialètt

i cent dala ann

mariuccia medici Un grand festón al palazz di congress, cunt i rapresentant da tücc i générazion dal canton Tésin. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch

ornà indré da un més e mezz par regordà i 100 ann dala Mariuccia Medici al vör dì fa memoria, e in tütt i manér mia lassala nà par tèra. Anca parché, cunt i cent ann dala festegiàda, emm vist passà sül palco dal Palazz di congress un sécol dala nossa storia. E anca ul Yor Milano, grand regista e protagonista dala siràda, l’è stài bon da fà girà denta i rapresentant da tücc i générazion: dai bagài, dai tosanell fin a quii in là, ma in là ben, cunt i ann (gh’era anca na sciura oramai squasi centenaria, che la sonàva ula pianola e la cantava): e sül schermo grand, dadré ala orchestra, emm vist anca di tochitt di comédi recitàt dala Mariuccia. Cunt la sua manéra da véss, risposta sémpar pronta, la batüda, come sa dis, fulminante. Cent ann in un colp sol, anzi centvint, parché ul compleann dala Mariuccia l’è stai metüt insema, da quel diavol d’un Yor, cunt i centvint ann dala fünicolar dal San Salvadoo e quela dal Generos. Süla Mariuccia, che l’ha passàt un sécol fra scöla (l’eva maestra di elementar) e palco è stài dii e scrivüt tütt quel che sa podéva. Nassüda a Milan da mamm milanésa e pà da

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Nuvazzan, l’è vegnüda granda a Paradis, quell visin a Lügan. Fin a sessant’ann l’avress mai pensàt da nà in radio e da tirà sü i sciavatt sü un palcoscénic: l’è stài ul Sergio Maspol che l’ha capit sübit che dadré a quela maestrina a gh’eva di qualità straordinari. Da portà al microfon dala radio (e pöö in télevision) e ammò püssée sül palco, trovando in dal Quirin Rossi ul “partner” ideal par invià via, come al solit, una “zacagnada” (disputa, lite, punzecchiatura) o anca par diss, ognün cunt la so manéra da véss, paroll rispetós. Ma sémpar cunt quaicoss dadré che gha dava valór al noss dialètt. Mia par nagott a trövom la Mariuccia fra chi che ha trài insema ul TEPSI (Teatro Popolare della Svizzera Italiana), metüt in pè propi cunt ul progett da salvà “quel che restava” dal’espression dialetàl. Adess sa disaress che un quai pass innanz l’è stài fai. E senza però métela giò düra, un po’ da mérit l’è anca dala Mariuccia Medici, che la valorizzàt anca cunt la so manéra da véss, la mimica (i öcc, i man e tütt ul quantemai) ul stil da esprim quel che ta ghet denta. In dal pensee, ma ammò püssée in dal’anima. ❖

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sai che

leggiamo

SAI

che

OLIMPIADE NON È UGUALE A GIOCHI OLIMPICI?

Le perfezioni provvisorie, di Gianrico Carofiglio

Il termine Olimpiade viene spesso utilizzato, impropriamente, per definire i Giochi olimpici, ma il termine Olimpiade definisce il periodo, della durata di quattro anni, che intercorre tra due celebrazioni dei Giochi olimpici. Ogni Olimpiade si conclude infatti con la celebrazione dei Giochi e quindi ora, e per i prossimi quattro anni, vivremo una nuova Olimpiade. Questa definizione temporale è però complicata dall’introduzione, in epoca moderna, dei Giochi olimpici estivi e invernali, con alternanza di due anni.

2. L’ipnotista, di Lars Kepler 3. La principessa di ghiaccio, di Camilla Lackberg

SAI

ascoltiamo

perché si dice

ESSERE DA CAPO A DODICI? Questa espressione si utilizza quando si vuole dire di essere di nuovo all’inizio di qualcosa. Deriva dai dodici mesi dell’anno. Essere di nuovo da capo a dodici significa appunto ricominciare da gennaio e ritrovarsi quindi al principio dell’anno.

Super Sanremo 2010, di artisti vari

2. A curious thing, di Amy Macdonald 3. Plastic Beach, di Gorillaz

guardiamo

ha vinto Oscar minori, ma da due mesi è in testa alla classifica SAI

da cosa deriva

PEDIGREE?

Avatar, di James Cameron

2. Scusa ma ti chiamo amore, di Federico Moccia

3. Sherlock Holmes, di Guy Ritchie

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Questo vocabolo inglese che indica la genealogia di una razza animale, deriva curiosamente dal francese antico “pié de grue”, ossia zampa di gru. La struttura della raffigurazione grafica di un albero genealogico, che parte dal capostipite e si dirama sui discendenti, ricorda infatti l’impronta di una gru.

Una meraviglia della natura: dolce come lo zucchero, ma senza calorie.

Forse il segreto della natura meglio custodito: Steviaâ&#x20AC;Ś dolce come lo zucchero, ma assolutamente privo di calorie. Questo dolcificante naturale viene estratto dalle foglie di Stevia. Provate Assugrin SteviaSweet nel pratico dispenser per dolcificare tutte le bevande calde e fredde, oppure come polvere dal vasetto per cibi e bevande dolci. Stevia non danneggia i denti ed Ă¨ particolarmente adatto per i diabetici.

ritratto

un’anima blues

in un corpo

bianco

È stato detto che per vivere una vita piena e felice si debba individuare il proprio talento e farlo esplodere, secondo misura, come un fiore nel suo fragile splendore. Silvan Zingg, musicista boogie woogie, col suo talento fa… esplodere le platee del mondo intero. testo Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch foto Ti-Press/Carlo Reguzzi

nni Venti del XX Secolo. Lavoratori neri nei cantieri delle linee ferroviarie della sterminata America. Ad accompagnare le loro estenuanti giornate, si presume, un regolare suono metallico. Una vita incatenata. Nei pressi dei cantieri sorgono così i juke joint, locali in cui la gente si trova la sera per ballare e divertirsi. Strano allora che musicisti di colore, in queste serate comincino a suonare blues accelerati che portano a sciogliere il corpo in balli scatenati? Dalle origini ad oggi, il boogie woogie ha varcato le frontiere americane diffondendosi su tutto il Pianeta per accompagnare la vita quotidiana delle persone, non meno costretta. Interprete d’eccezione di questo genere musicale è Silvan Zingg, che abbiamo incontrato tra un viaggio all’estero e la preparazione del suo International Boogie Woogie Festival, nato nel 2002 e

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giunto alla nona edizione e che avrà luogo a Lugano dal 9 all’11 aprile 2010. UN TALENTO… NATO “Posso dire di essere nato all’Università (sorride, ndr), l’Ospedale civico, infatti, era situato nell’attuale sede dell’Università della Svizzera Italiana. La mia passione per la musica ha origini famigliari. Mia madre, che ha seguito lezioni di pianoforte, ne ha comprato uno prima che nascessi, sperando che un giorno io diventassi un suonatore di piano. Mio padre suonava e suona una ventina di strumenti, sono quindi cresciuto immerso nelle note musicali a forma di classica, jazz, boogie woogie, blues, musica da ballo e canzoni popolari ticinesi. Prima dell’alfabeto ho imparato a leggere le note musicali, ho poi seguito lezioni private di pianoforte con la maestra Bottani, che mi ha inse-

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ritratto

gnato a leggere gli spartiti e la tecnica per le mani. La pratica, l’ho sviluppata seguendo mio padre, suonando il pianoforte e il trombone a culisse, con diverse bande o a feste private. Tra gli aneddoti legati alla mia adolescenza musicale, ricordo che a scuola, negli intervalli tra una lezione e l’altra, invece di uscire a giocare a calcio mi ritiravo nell’aula di musica a suonare il pianoforte. Oppure la sera, invece di andare in discoteca, si suonava in famiglia”. C’ERA UNA SVOLTA… Immaginiamo il giovane Silvan immerso in un’atmosfera musicale, tra feste private, lezioni di pianoforte e il trombone che fanno da accompagnamento alle sue giornate. Fino a quel giorno, quando il suo professore liceale di inglese, Norman Hewitt, noto pubblicamente per essere l’infaticabile organizzatore del Festival Blues to Bop di Lugano, racconta alla classe che un pianista nero non potrà partecipare alla manifestazione di quell’anno perché ammalato. “Ricordo che i compagni di classe gli chiesero, ‘Ma ha già sentito suonare Silvan?”. Fece un’audizione, e così nell’edizione del 1990, appena 17enne, mi invitò a partecipare ufficialmente al Festival, come il più giovane musicista mai apparso. Direi che da lì ho cominciato a intravvedere che avrei potuto intraprendere una carriera musicale. Un anno più tardi infatti, un promoto-

SCHEDA

biografica

Nome: Silvan Cognome: Zingg Denominazione: ambasciatore del boogie woogie Nascita: 19.3.1973 Domicilio: Manno Stato civile: celibe Professione: musicista Motto: “L’immensità galattica mi lascia stupefatto. Mi piacerebbe avere notizie da altri mondi”. Segno zodiacale: pesci

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re americano mi invitò a partecipare come unico europeo alla serata “Masters of Boogie & Blues Piano” a Charleston USA”. Tuttavia, terminato il Liceo, si iscrive alla Scuola Superiore di Arti Applicate (SSAA) per seguire i corsi di grafico illustratore e dare così espressione alla sua altra grande passione, quella per il disegno… “Una scuola che non ho portato a termine, benché avessi vinto un concorso di disegno, con il mio lavoro esposto al Kunsthaus di Zurigo e che avrebbe potuto farmi propendere per quella direzione. In quel periodo, infatti avevano cominciato a giungere delle richieste musicali importanti da tutta l’Europa, e così ho scelto di dedicarmi completamente alla musica. Ora do espressione alla mia passione per il disegno curando la grafica dei miei CD e del mio sito (www.silvanzingg.info, ndr), mentre da qualche tempo ho ripreso a dipingere quadri che vorrei presto esporre in una galleria”.

«A volte,

l’ispirazione per un brano la ricavo durante il concerto stesso»

MELODIA Vediamo di avvicinarci al genere musicale che proponi nei concerti. Come lo definiresti, per chi non lo conosce? “A chi non conosce il boogie woogie dico sempre di immaginare gli uomini neri che dall’Africa si sono trasferiti in America. In Africa occidentale vi sono tamburi e ritmi che si ripetono quasi ossessivamente, portando le persone in una sorta di trance. I musicisti di colore hanno inserito questo spirito in una musica diversa. Il blues è stato inventato per cantare i problemi delle persone che trascorrevano le giornate costruendo binari e tagliando legna nei boschi. La sera, allora, organizzavano feste nelle catapecchie per scaricare la loro energia vitale, dopo una giornata di grande fatica.

o u n i ont me c in io co g viag unatore sci a b am

È quindi un genere molto coinvolgente, ritmato, in breve, è un blues suonato velocemente e che lascia molto spazio all’improvvisazione. Il pianista, con la mano sinistra crea il ritmo, mentre con la destra si diverte con trilli, improvvisazioni e accordi. Il boogie woogie si può senza dubbio definire il padre del rock’n’roll e di tutti gli stili che seguiranno fino all’hip hop di oggi!”.

Silvan Zingg e i suoi ospiti internazionali al Festival Boogie Woogie.

Come nasce, un tuo brano musicale? “Posso rispondere con un aneddoto. Sono tornato recentemente dagli Stati Uniti, dove per alcune settimane ho vissuto nei ranch, ho visto e sentito in lontananza treni passare, nello stesso tempo mi sono trovato nella frenesia di grandi città con i loro rumori martellanti. La mia mente è tornata indietro nel tempo, ha immagi-

nato la tranquillità dei campi, nello stesso tempo ha cominciato a ritmare la velocità cittadina… Un brano è allora il risultato di tanti processi simultanei, una combinazione di immagini, suoni, colori e sapori. A volte, l’ispirazione per un brano la ricavo durante il concerto stesso, un momento davvero particolare, durante il quale musicista e spettatori entrano in un altro livello”. IMPROVVISAZIONE Come prepari un concerto e come si sviluppano le tue esibizioni? “È importante dire che ogni concerto è differente dall’altro. Siccome nel blues l’improvvisazione ha un ruolo predominante, sarebbe perlomeno insolito ad ogni concerto riprodurre l’improvvisazione di quello precedente, perché ovviamente non sarebbe più un’improvvisazione. Così, cerco ogni volta di instaurare un dialogo tra me e il pubblico, cer-

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intervista ritratto Silvan dai molti talenti, improvvisa un disegno per Illustrazione Ticinese.

cando di modulare, a dipendenza del momento, brani lenti con brani più veloci, per far provare agli spettatori sentimenti diversi e contrastanti. Il mio obiettivo rimane quello di far divertire la gente, e di regola sono solito introdurre ogni brano con degli aneddoti curiosi che preparano all’ascolto”.

TAPPE

importanti

– 8 album. Il 9° uscirà in aprile 2010. – concerti in 28 paesi. – nel 2008 grande tournée cinese di 8 concerti in 5 città e concerto per la nomina del nuovo ambasciatore svizzero Blaise Godet a Pechino. – gennaio 2010 chiamato all’Università di Texas per dare delle masterclass e una conferenza sul Boogie Woogie agli studenti. Silvan Zingg è in concerto il 10 aprile 2010 al Palazzo dei Congressi di Lugano. Biglietti per lo spettacolo sul sito www.boogiefestival.com oppure al numero di telefono 076 533 55 00.

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MELODIA Il concerto, lo spettacolo è il momento culminante che richiede un’accurata preparazione. Come ti prepari e, d’altro canto, come scorre la vita quotidiana di un musicista? “Mi sveglio di buon ora, poi non ho scadenze regolari. Per quello che riguarda l’allenamento musicale, mediamente suono dalle 2 alle 3 ore al giorno, curando resistenza, dettaglio e memoria, considerando che non scrivo i brani ma li registro e che quelli che mi passano nella testa sono più di 500… Il lavoro più duro è quello richiesto dalla mano sinistra, ci vogliono condizione e forza speciali per mantenere il ritmo a lungo nel tempo. Essendo il mio proprio “manager”, svolgo anche l’attività della promozione e organizzazione dei concerti, un lavoro molto interessante ma altrettanto duro. Per la preparazione fisica, nel corso dell’anno mi alleno andando in rampichino, passeggiando in

Se potessi ritornare all’inizio della tua storia, ‘suoneresti’ una vita differente o sei soddisfatto di quello hai fatto e stai facendo? “Sono contento. Ho scoperto sin da piccolo di avere un talento musicale e sono grato ai miei genitori di averlo potuto coltivare e sviluppare. Spero di poter continuare a suonare a lungo e soprattutto di poter regalare alle persone che mi seguono momenti di trasporto, emozione e allegria”. ❖

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Il brano “Dancin’ The Boogie”. n .il lu str azio Con quasi 2 milioni di clic è uno dei filmati svizzeri più cliccati in tutto il mondo. w

FINALE Dal palco, Silvan Zingg trasmette una grande energia, la stessa che è riuscita a smuovere, ci dice, i granitici cinesi, in occasione di una delle sue numerose esibizioni planetarie. C’è un nesso tra questo essere musicista boogie woogie e il suo carattere? Ti consideri energico oppure… “È vero, nei concerti sono aperto, però mi piace anche ritagliarmi uno spazio privato. Abito vicino a un bosco nel quale amo passeggiare, per cui cerco di equilibrare l’aspetto pubblico che mi ve-

de molto ‘osservato’ con quello privato, in cui prediligo la componente riflessiva”.

montagna e sciando, facendo però sempre bene attenzione a non farmi male alle mani! C’è poi un’attività… curiosa che pratico con una certa regolarità. Usando un’immagine musicale, potrei dire di essere un metronomo, perché, ebbene sì, sono goloso di gelato e cioccolata, e allora devo smaltire il ciclico accumulo di peso con diete rigorose, per presentarmi agli appuntamenti musicali in grande forma”.

Silvan Zingg tra esibizioni in pubblico e registrazioni in studio.

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a tavola

sognando un

ristorantino L’invito a cena, questa volta, arriva da Monte Carasso. Ad accoglierci nella loro casa Luca e Stefania Cattaneo. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

e è vero che la seduzione passa tra pentole e fornelli, allora Luca ha sicuramente conquistato Stefania così. Fin dall’inizio la coppia ha giocato a carte scoperte: lei gli ha confidato che non le piace cucinare ma ama mangiare, mentre lui le ha svelato la sua passione per i fornelli. I ruoli sono così stati chiari fin da subito: lui avrebbe indossato il grembiule e si sarebbe cimentato con antipasti, primi e secondi. Lei, all’occasione, avrebbe preparato marmellate e sfornato dolci. Sposati da due anni, il loro ménage funziona bene. Luca la delizia con pranzi e cenette da leccarsi i baffi e lei, per amore, collabora nella preparazione dei contorni e lo vizia con i dessert. E se buon sangue non mente, il bimbo che stanno aspettando sarà sicuramente un buongustaio. IN CUCINA FIN DA BAMBINO A scrivere a llustrazione Ticinese è stato lui. “Ho trovato molto simpatica la vostra iniziativa e mi sono buttato”, ci dice Luca. La sua passione per la cucina nasce durante l’infanzia. “Fin da piccolo

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mi piaceva guardare mia mamma alle prese con pentole e ricette varie. Ho imparato rubandole il mestiere. E ho poi coltivato questa passione grazie anche agli insegnamenti di un cognato buongustaio e di un nipote molto bravo in cucina”. E Stefania aggiunge: “Da quando frequento Luca la mia alimentazione è molto cambiata. Io ero un’abitudinaria che mangiava sempre le stesse cose. Con lui ho scoperto il pesce, la pasta fatta in casa, altre verdure e diverse leguminose. Ma soprattutto ho capito che se fatto con amore, diventa facile cucinare qualsiasi cosa. E siccome a lui piace tanto, glielo lascio fare volentieri!”. Lui, modesto, tergiversa quando gli chiediamo se pensa di essere un bravo cuoco, ma ci svela il suo sogno nel cassetto: gli piacerebbe aprire un ristorante. Nel frattempo si “allena” nella cucina di casa, dove tutto viene preparato dalla A alla Z. “I cibi pronti o precotti da noi sono banditi. Ci piace sapere cosa mangiamo e, soprattutto, cibarci in modo sano”. In casa Cattaneo la cucina è quella mediterranea, anche perché il “cuoco” è di origi-

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a tavola

ni italiane. Ma le incursioni culinarie in terra ticinese non mancano, grazie agli insegnamenti della mamma di Stefania. IL PIATTO DEL PRIMO APPUNTAMENTO Mentre prendiamo l’aperitivo - un buon rosato di nicchia di una cantina del Locarnese accompagnato da bruschette al pomodoro fresco e pane della Val Morobbia - chiediamo a Luca quale sia la sua ricetta preferita e perché. “È ciò che mangerete questa sera - risponde senza esitazione - ed è anche quello che ho cucinato a Stefania la prima volta che l’ho invitata a pranzo. A lei è

piaciuto moltissimo!”. E come darle torto? Sia i calamari ripieni accompagnati da un’ insalatina fresca, sia la pasta fatta in casa al salmone, sono ottimi e cucinati perfettamente. La gustosissima panna cotta ai frutti di bosco preparata da Stefania ha chiuso in bellezza la cena. Dalla ricetta preferita al piatto preferito. Qui Luca ha un po’ di esitazione. “Da quando sono piccolo sono eternamente indeciso tra le costine alla griglia e il pollo al forno, e quando dico pollo, intendo uno intero! Una cosa è però certa: sono un carnivoro”. Stefania invece risponde a colpo sicuro: la pizza è in assoluto la cosa che ama di più.

Con questa ricetta Luca ha conquistato Stefania.

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a tavola

luppato nel corso degli ultimi anni, essendo anche attivi in campo sportivo. A loro piace mangiare bene e anche accompagnare i piatti da buoni vini. “Amiamo frequentare ‘Cantine aperte’ e acquistare da piccoli viticoltori”. E vanno particolarmente fieri del loro orticello che, l’estate scorsa, è stato molto generoso: “Abbiamo mangiato i nostri pomodori per tutta l’estate. Erano piccoli, ma gustosissimi”. E quando si parla di gusti speciali e piatti unici, il pensiero va alla cucina della mamma. Quella di Luca prepara delle polpettine in umido fantastiche, mentre quella di Stefania si distingue per la pasta al forno. E così, tra una chiacchiera e l’altra, tra un antipasto e un primo, tra il dessert e il caffè, è l’ora del congedo. E il discorso torna nuovamente sul sogno nel cassetto di Luca: “Se non proprio un ristorante, mi piacerebbe molto anche un grottino con pochi posti, massimo una ventina, dove l’ospite mangia quello che c’è. Ma cucinato con cura e con quel tocco in più… che lo faccia partire soddisfatto e, soprattutto tornare”. Bene, Luca, se ti decidessi ad aprire il cassetto e realizzare il tuo sogno, faccelo sapere. Saremo fra i tuoi primi clienti! ❖

TAGLIANDO

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A TAVOLA… CON VOI Non importa se siete single, coppia o una famiglia numerosa. Invitateci quando a casa c’è tutta la famiglia. Una nostra redattrice e un fotografo verranno a casa vostra per scattarvi qualche foto e per chiacchierare di ricette, cibo, ricordi e alimentazione. Vi chiederanno una ricetta, magari quella della vostra “specialità”, e nel limite del possibile, sarebbe bello poter fotografare anche il piatto pronto. Per partecipare basta inviare in redazione il tagliando-invito che trovate su questa pagina. Prenderemo contatto con voi direttamente. Grazie e a presto!

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Nella versione online trovate la ricetta “speciale” di Luca e Stefania Cattaneo.

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EQUILIBRATO E SANO Il rapporto con il cibo, in casa Cattaneo è basato sull’equilibrio tra carboidrati, grassi e proteine. Per entrambi è molto importante cibarsi in modo salutare, una consapevolezza che hanno svi-

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Gentile redattrice, caro fotografo, desideriamo invitarvi a casa nostra per raccontarvi cosa significa per noi il cibo, per svelarvi una ricetta di famiglia e per farvi assaggiare il nostro piatto preferito. Famiglia (nome e cognome): Numero componenti: Via: Località: Tel.: Tra tutti i tagliandi pervenuti in redazione ne estrarremo uno per edizione. È quindi possibile che la vostra candidatura venga conservata per un’altra edizione e che veniate contattati in un secondo tempo.

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LA RICETTA

Saltimbocca al formaggio su insalata di rucola e pere

Gnocchi di patate e piselli gratinati Per 4 persone

Per 4 persone • 300 g di AOC dolce • 6 fette di prosciutto crudo • 12 foglie di salvia • 7 C di olio d‘oliva • 3 C di aceto di vino rosso • 1 c di miele • sale, pepe • 2 pere • 100 g di rucola • 2 C di pinoli Preparazione Tagliare il formaggio in 12 pezzi di circa 1 cm di spessore. Dimezzare le fette di prosciutto crudo tagliandole per il lungo. Ricoprire ogni pezzo di formaggio con una foglia di salvia e avvolgere con una mezza fetta di prosciutto crudo. Mescolare 5 cucchiai di olio con l’aceto, il miele, sale e pepe. Tagliare le pere a fette togliendo i semi, aggiungere la rucola e mescolare con la salsa. Arrostire leggermente i pinoli in una padella. Aggiungerli all’insalata e distribuire nei piatti. Riscaldare l’olio rimanente. Arrostire i pacchettini di formaggio per un minuto su entrambi i lati. Disporli sull’insalata e servire immediatamente.

• 400 g di piselli freschi o surgelati • 2,5 dl di brodo di verdure • 1 limone bio • sale, pepe • 1 peperone rosso • 750 g di gnocchi di patate • 300 g di sminuzzato di pollo • 1 C di olio • 120 g di AOC grattugiato Preparazione Cuocere i piselli nel brodo per una decina di minuti circa. Metterne da parte 3 cucchiai e ridurre in purea gli altri con parte del brodo. Diluire con il brodo fino ad ottenere una salsa densa. Grattugiare la scorza di limone e aggiungerla con 1-2 cucchiai di succo alla salsa. Aggiustare di sale e pepe. Tagliare il peperone a strisce sottili. Cuocere gli gnocchi in acqua salata per ca. 3 minuti. Scolarli e disporli in una forma da gratin. Insaporire la carne e arrostirla brevemente nell’olio caldo. Mescolare gli gnocchi con il peperone, la carne, i piselli e la salsa e cospargere con l’Emmentaler AOC. Cuocere nel forno preriscaldato a 200° C per 20-25 minuti.

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sondaggio

cioccolato per

peccato Lo sapevate che, con un consumo medio pro-capite di 12,3 chilogrammi, noi svizzeri siamo i più grandi ghiottoni al mondo di cioccolato? D’altronde, il fiore all’occhiello dell’industria dolciaria nazionale, con una produzione di circa 180 mila tonnellate all’anno, è proprio il cioccolato. E voi, che rapporto avete con il cibo degli Dei? testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Stefano Ember

Deborah Guareschi, 23 anni, venditrice, Melide - “Adoro il cioccolato e per me il top è il coniglietto di Pasqua bianco”.

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Emanuela Pellegrino, 33 anni, aiuto-medico, Caslano “Adoro il cioccolato, tutti ne dovrebbero mangiare: diventerebbero più dolci e comprensivi!”.

Fabio Ferrarese, 49 anni, conducente auto postale, Morbio Inferiore - “Dal mio punto di vista il cioccolato fa meglio alla mente che al corpo”.

Francesco Bianchi, 22 anni, studente, Tesserete - “In controtendenza con la popolazione svizzera, a me il cioccolato non piace e quindi non ne mangio”.

Giuseppe Grippaldi, 48 anni, venditore ambulante, Rovio “Senza il cioccolato non potrei vivere: adoro tutti i gusti”.

Marco Gilardi, 44 anni, agente di sicurezza, Agno - “Non ho alcun rapporto con il cioccolato perché non ne mangio più”.

Michela Vögeli, 22 anni, grafica, Davesco - “Mi tira su il morale. Mia mamma me lo ha spedito anche in Australia perché ero in astinenza!”.

Nicole Spazziani, 20 anni, impiegata di banca, Claro - “Ho un rapporto molto intimo, preferisco quello bianco con le mandorle”.

Nicoletta Scotti, 20 anni, impiegata di banca, Balerna “Con il cioccolato ho un rapporto rispettoso: lui non mi tenta, io non lo cerco. Ma se devo mangiarlo lo sciolgo”.

Rita Benedos, 43 anni, impieg a t a , c o n Ay s e , M e l i d e “Quando sto per ammalarmi o sono molto stanca sento proprio una necessità fisica di mangiare cioccolato”.

Roberto Scorti, 46 anni, consulente, Agno - “Ne mangio poco, ma preferisco quello nero e amaro”.

Roberto Raineri-Seith, 49 anni, foto-designer, Ascona - “Per me esiste solo il Toblerone!”.

chissà se provato qu ha e a pagina llo 8... Tashin Ozturk, 28 anni, muratore, con Dogukan, Faido “Mi piace tantissimo e ne mangio di ogni genere”.

Tiziana Ramelli, 54 anni, cameriera, Airolo - “Mi piace qualsiasi tipo di cioccolato, purché sia dolce”.

Veronica Cheda, 43 anni, casalinga, Maggia - “Amore e odio. Lo nascondo negli armadi e quando nessuno mi vede lo cerco”.

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una terrazza

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Partire per le vacanze al mare è un obiettivo di tutti noi, in genere raggiungibile, ma solo per un breve periodo, una o due settimane. E se il mare ce lo portassimo a casa, per prolungare il piacere delle vacanze? testo Rachele Pozzi – rachele@illustrazione.ch

ortarci a casa il mare in senso stretto non è ovviamente possibile, ma al ritorno dalle vacanze, possiamo per lo meno ricreare a casa nostra la sua atmosfera, quell’aria rilassata e serena, quegli spazi all’aperto dove consumare aperitivi in compagnia e tutti i pasti possibili. Perché purtroppo la bella stagione dura poco, e in un attimo ci ritroviamo a rifugiarci di nuovo in casa. Ma fino a quando il tempo lo consente, è bene approfittarne nel miglior modo possibile. E siccome viviamo in un Cantone bello, climaticamente favorevole, e proprio per questo meta di vacanza per molti turisti e confederati, sfruttiamo questa fortuna e ritagliamoci una zona, in giardino o sul balcone, dove trascorrere più tempo possibile, come se fossimo in vacanza. Ricreare un angolo pranzo che ci ricordi la taverna nel paese di pescatori o il ristorantino sulla spiaggia non è poi così difficile. Bastano pochi mobili da giardino comodi, che ci permettano di stare a lungo a tavola, e funzionali, che non si rovinino alla prima pioggia e che siano di facile manutenzione. I mobili da giardino proposti per questa stagione

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1 A pagina 33. I mobili della nuova linea Miami, sono in materiale sintetico e modulabil, Fly.

sono robusti e moderni, realizzati con nuovi materiali sintetici molto ben fatti e resistenti alle intemperie. Il rattan, naturale o sintetico, ripropostoci ormai da diverse stagioni, ora è un po’ superato, e le nuove proposte sono più essenziali e lineari. Su tutti i nuovi materiali, spicca l’Aintwood, una plastica molto simile al legno, ma che non si deforma, resiste bene alle intemperie e non necessita di manutenzione. ❖

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preparato. Ritaglia i cuori. 3. Piega i cuori a metà e metti un po’ di colla sul rovescio, lungo la piega. 4. Incolla un cuore su ogni cartoncino e scrivi accanto ad ognuno il nome delle persone che siederanno a tavola. Buon appetito!

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in viaggio

l’ultima

speranza Forse molto è cambiato da quando ho visitato per l’ultima volta questi luoghi. L’incontro con Lucy, una simpatica e attempata polinesiana, mi permette di scoprire ciò che è successo e riallacciare i primi contatti. È un po’ pettegola ma… testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch

ivere nei villaggi delle Isole Samoa era stata un’esperienza indimenticabile, anche se il confronto col “Fa’a Samoa” non era stato di certo facile. Si tratta di una lunga serie di regole non scritte, tramandate per secoli di generazione in generazione e che impongono chiare gerarchie, ruoli sociali e modalità di comportamento. Incontrando Lucy cerco di capire quanto sia rimasto di tutto ciò dopo 25 anni. Lucy intanto continua a parlare, mi racconta delle persone che avevo conosciuto, chi è partito, chi è rimasto e chi è purtroppo deceduto. Ma spesso i suoi commenti vanno ben oltre il semplice aggiornamento delle informazioni, si sofferma infatti volentieri in pettegolezzi su chi sia più o meno buono, chi è meglio che incontri e chi è meglio evitare, chi è sposato felicemente e chi è infedele. Insomma, tutto il mondo è paese, anche alle Samoa. Apprendo che molti sono emigrati in Nuova Zelanda e in Australia. Roy, il ragazzino che mi accompagnava spesso nelle mie passeggiate, è divenuto

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un campione di pallacanestro. Nimo, la nipotina che mi stava sempre appresso, guardandomi con occhi dolci e regalandomi graziosi e civettuoli sorrisi, è ormai sposata e madre. Ricordo che la piccolina mi parlava in continuazione, anche se io capivo poco del samoano. Capisco invece bene l’inglese di Lucy che, passata una mezz’ora, mi dice che se voglio posso restare nella sua casa. Poi però la sua parlantina si arresta, guarda oltre il selciato e tra la vegetazione mi fa segno che sta arrivando Flower. Ora la riconosco anch’io, anche se i suoi capelli sono ormai bianchi, porta gli occhiali e il suo passo è lento. L’incontro è commovente ma strano. Il tempo sembra averla cambiata e segnata, appare quasi a disagio, tanto che poco dopo mi congedo e le prometto di tornare più tardi. Poco distante noto poi la casupola dove avevo dormito allora, è stata rimodernata. Di fianco vi sono nuove abitazioni in cui vivono familiari che non conosco. Fatico a credere che oggi, qui, la sera, risuonino ancora canti e abbiano luogo danze polinesiane. Non vi sono più nem-

meno i bambini che giocavano sul prato sino a quando il suono della conchiglia annunciava al villaggio che l’ora della preghiera era imminente e che tutti dovevano rientrare nelle proprie case.

Foreste incontaminate e coltivazioni.

L’INCUBO DEL BINGO Quello splendido suono si è forse definitivamente perso nel tempo. Il corpulento prete scandiva con esso i ritmi della giornata del villaggio. Il risveglio, la prima preghiera, il momento di rincasare, la cena al crepuscolo e più tardi, quando la vita poteva riprendere nel buio di splendide notti tropicali: i bambini godere ancora di un poco di tempo per giocare, i giovani cantare in coro, gli adulti ritrovarsi seduti sui gradini delle case o sdraiati su strade e piazzali per le consuete chiacchiere o per giocare a bingo. Quest’ultima attività per me significava sofferenza, per i miei amici invece occasione supplementare di risate. Avevo infatti studiato a fatica i numeri nella lingua samoana, ma i ritmi delle estrazioni erano serrati, le cartelle poi comprendevano ben 75 (sì, settantacin-

que) numeri. Il controllo risultava dunque arduo. Ma non è tutto: non vi erano solo le classiche quintina - in orizzontale - e tombola - per tutta la cartella, ma pure tutta una serie di altre combinazioni: quattro numeri in fila (cinque per la quintina), le diagonali, i numeri che formavano delle N o Z sulle cartelle, ecc. Insomma, io non vincevo mai! A quei tempi avevo però vissuto pure l’arrivo della prima televisione collegata in modo molto rudimentale a una vecchia antenna che si ergeva sopra il tetto di foglie della capanna. Le immagini erano sfuocate, ma non appena accesa tutto il villaggio accorreva, i bambini incantati, gli adulti curiosi, mentre gli anziani si addormentavano presto preferendo i sogni samoani alle telenovele americane. Era stato forse però proprio quello il primo tassello di un’evitabile evoluzione che avrebbe portato in seguito a profondi mutamenti nella vita del luogo. Il mio vecchio villaggio nel quale avevo appreso da un lato le complesse regole della cultura tradizionale e dall’altro goduto della splendida e smisurata ospitalità, dopo 25 an-

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Aperto giornalmente dal 13 marzo al 14 novembre 2010 dalle 09.00 alle 18.00 Per informazioni sulle aperture serali consultare il sito www.swissminiatur.ch - info@swissminiatur.ch - Tel: +41(0)91.640.10.60

Calendario manifestazioni 2010 24-25 aprile 2010 22-23 maggio 21 o 28 maggio 29-30 maggio 6 giugno 17-18 luglio 19 settembre 17 o 31 ottobre

2010 2010 2010 2010 2010 2010 2010

Inaugurazione del nuovo modellino “casa virtuale” in collaborazione con Homo Civilis Inaugurazione del nuovo modellino “Villaggio REKA” Giocoliadi (gara per scuole) Concerto bandistico Fanfare de Grimisuat Festa per bambini Amici degli animali RoadShow 10° Giubileo RailAway SBB Festa Digiuno Federale con Aiuto Svizzero ai Montanari Festa Chiusura

Le date possono essere modificate Programma aggiornato sul sito www.swissminiatur.ch

in viaggio

Villaggi tipici delle Samoa. I bimbi appaiono felici e sereni.

ni ormai non c’è più. Il luogo immerso nella vegetazione lussureggiante è sempre splendido, le persone incontrate gentili, ma delle “mie” Samoa di un tempo è rimasto solo un ricordo. Conservo però ancora un vecchio numero di telefono. Forse la mia ultima speranza. MELESCHI SMETTILA DI PARLARE! Alla pensione, che col tempo mi diviene sempre più familiare - è in pratica proprio una vita di famiglia sia con i gerenti sia con la manciata di ospiti - mi rivolgo a Meleschi, una delle giovani donne che siedono occasionalmente - quindi praticamente mai - dietro il bancone della ricezione. Quando la incontro è sempre allegra, un poco pacioccona, ma molto graziosa con i suoi lunghissimi capelli e il tradizionale fiore d’ibiscus dietro

Il frutto del pane.

l’orecchio. Le racconto la mia storia dei tempi passati e le chiedo di poter chiamare il numero di telefono di un villaggio situato alla parte opposta dell’isola, lontano dalla capitale, dove l’immersione nella cultura samoana fu a suo tempo totale e assolutamente splendida. Meleschi, gentilissima, prende la cornetta del telefono e compone il numero. Qualcuno risponde e con emozione allungo la mano. Lei però non mi dà assolutamente la cornetta, anzi, comincia a discutere in samoano. Risate si alternano a espressioni di stupore, a tratti mi guarda con occhi civettuoli, mi fa segno che è tutto ok, poi cita ancora il mio nome… e io attendo. Trascorre un buon quarto d’ora e dopo la gioia iniziale comincio a provare un poco di irritazione. Irritazione che diviene quasi rabbia quando Meleschi attacca il ricevitore e mi guarda dicendomi con un sorrisino: “domani vengono a prenderti”. Chi?, chiedo io. “Ma i tuoi amici del villaggio”, risponde. Poi aggiunge che le hanno raccontato tutta la mia storia, come ero giunto al villaggio, chi ero e quanto ero rimasto. Lei appare tanto divertita e contenta che oramai la mia rabbia non ha più ragione d’essere. La ringrazio, anche se sono cosciente che non vi è nulla di più aleatorio dell’organizzazione di un appuntamento tra samoani. Chissà cosa mi attende per il giorno seguente. Continua. ❖

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l’uomo Fino a che punto il timore delle malattie infettive trasmissibili dagli animali domestici alle persone è giustificato? testo Elena Stern-Balestra - elena@illustrazione.ch

e zoonosi sono malattie che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo. Se ne contano più di un centinaio, che possono derivare dal contatto con animali sia selvatici sia domestici (cani, gatti, uccelli, cavalli, conigli, …). La maggior parte è molto rara e buone abitudini igieniche permettono di ridurre il rischio per le persone sane al minimo. Fra le zoonosi più importanti del cane e del gatto, i due animali d’affezione più diffusi, si contano malattie virali (p.es. la rabbia), malattie di origine batterica (p.es. la salmonellosi e la leptospirosi) o dovute ad un’infestazione da protozoi (p.es. la giardiasi e la toxoplasmosi), le parassitosi interne (infestazioni da vermi, come gli ascaridi o le tenie) ed esterne (p.es. la rogna) ed infine le micosi. Malgrado il rischio di contrarre un’infezione portata dal proprio animale do-

mestico sia basso, molte persone si preoccupano a questo proposito. Il buon senso, l’informazione e semplici misure igieniche possono ridurre drasticamente il rischio di contrarre un’infezione di questo tipo dal proprio cane, rispettivamente dal proprio gatto. Fra le misure di buon senso vanno

menzionati il rispetto delle disposizioni per l’importazione di animali, prendere contatto con il proprio veterinario di fiducia in caso di malessere del proprio cane o gatto, prendere le misure di medicina preventiva consigliate (sverminazioni, vaccinazioni, …), lavarsi le mani dopo aver manipolato gli animali, evitare il contatto diretto con le loro feci, lavare regolarmente coperte e cuscini su cui dormono e non condividere piatti e stoviglie con loro. Non si tratta di regole impegnative, ma di semplici abitudini che possono venire integrate nella routine di qualsiasi detentore di animali domestici. Seguendole si contribuisce attivamente a ridurre il rischio per sé e per la propria famiglia! ❖

Per saperne di più: www.who.int/topics/zoonoses/en/

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salute

in punta

di piedi

Aumentano i casi di alluce valgo, complici calzature strette e tacco alto. Una deformazione che fa soffrire soprattutto le donne e che, se trascurata, può arrivare a compromettere la funzionalità di ginocchio e colonna vertebrale. testo Stéphanie Scatizza - stephanie@illustrazione.ch

olore acuto, impossibilità di indossare determinate scarpe, difficoltà di deambulazione. L’alluce valgo è una patologia piuttosto frequente, soprattutto nelle donne. Ma vediamo di fare più chiarezza sull’argomento. Abbiamo interpellato il Dr. Med. Stefano Lafranchi, specialista FMH in chirurgia ortopedica e traumatologia delle estremità inferiori presso la Clinica Ars Medica a Gravesano. “L’alluce valgo consiste in una progressiva deviazione della prima articolazione metatarso-falangea, ossia del primo dito del piede. In pratica l’alluce devia verso le altre dita del piede giungendo, nei casi più gravi, a sovrapporsi alle dita laterali con notevoli conseguenze non solo estetiche, ma soprattutto funzionali. I sintomi, oltre naturalmente al dolore, sono molteplici. La deviazione laterale del primo dito provoca una borsite dolorosa da sfregamento contro la scarpa detta familiarmente “cipolla” e la lussazione, pure dolente, degli ossicini-binario dell’articolazione, detti sesamoidi.

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A lungo andare, lo squilibrio prodotto nell’assetto del piede dallo spostamento dell’alluce può portare a lesioni ossee ed articolari, a callosità e ulcerazioni dell’avampiede tali da provocare talmente dolore e disfunzione da impedire l’uso di calzature o, nei casi più gravi, l’appoggio del piede. Inoltre, la deformazione progressiva del piede, determina un appoggio alterato che può avere ripercussioni su altre articolazioni delle estremità inferiori”. Quali possono essere le cause di questa patologia? “L’alluce valgo rappresenta una costellazione di forme differenti, le cui cause sono molteplici e non ancora del tutto definite. La principale sembra essere di tipo meccanico: sovraccarico e instabilità della parte anteriore del piede che deriva da una curvatura ridotta della pianta (piede piatto). Altre cause possono risiedere in eventi traumatici non curati in modo adeguato, in fenomeni infiammatori, disturbi della

postura, debolezza a livello dei muscoli e dei legamenti del piede. Non dimentichiamo però l’esistenza di una predisposizione individuale che faciliterebbe l’apparizione della deformazione”. Si parla spesso di scarpe troppo strette, troppo alte, insomma calzature inadatte… “In alcuni casi l’alluce valgo è sicuramente una patologia ereditaria. Infatti si distinguono forme congenite che si manifestano già in giovane età e forme acquisite d’origine piuttosto meccanica che compaiono più avanti nel tempo, in modo caratteristico nelle donne con più di cinquant’anni. L’alluce valgo non è una patologia pericolosa, per cui l’utilizzo della chirurgia nelle forme minori non è immediato. Il primo provvedimento è il cambio di calzature: sono indicate quelle a pianta larga, con tacco basso. Gli antiinfiammatori per via orale o locale sono molto utili per alleviare il dolore. Se queste non sono misure sufficienti si può ricorrere a plantari, tutori o a calzature ortopediche che, in pratica, cercano di raddrizzare ed evitare un sovraccarico dell’alluce. Ma si tratta di palliativi, che rallentano l’evoluzione del processo senza farlo regredire. Nei casi più gravi, infatti, quando la deformazione aumenta e il dolore diventa insostenibile, non resta che ricorrere al bisturi”. Come avviene la diagnosi? “A livello diagnostico è fondamentale, oltre alla visita ortopedica, un esame radiologico di en-

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L’esame radiologico consente di programmare l’intervento più adatto.

trambi i piedi realizzata in posizione eretta. Questo permetterà di quantificare il grado di deviazione e di programmare il tipo di intervento chirurgico più adatto, individualizzandolo”. Come si interviene chirurgicamente? “L’esperienza passata nel trattamento chirurgico

della costellazione dell’alluce valgo, ha offerto moltissime tecniche chirurgiche: alcune si sono rivelate inefficaci nel tempo, altre hanno mantenuto un’indicazione più limitata. Le tecniche moderne correggono l’alluce mantenendo al massimo la sua funzione fisiologica, per condizionare positivamente tutta la funzione dell’a-

Crampi muscolari? Stanchezza? Osteoporosi? tate Valu stro il vo io. risch

Crampi muscolari, Crampi muscolari, stanchezza stanchezza o osteoporosi osteoporosi sono sono disturbi disturbi che che posposssono ono denunciare denunciare una una carenza carenza di di sali sali minerali. minerali. Ma Ma il il vostro vostro corpo corpo ha h a effettivamente effettivamente bisogno bisogno di di una una supplementazione supplementazione di di calcio, calcio, di di magnesio m agnesio o di di ferro? ferro? O gli gli manca manca semplicemente semplicemente un un «apripista» «apripista» cche he gli gli consenta consenta di di assimilare assimilare al al meglio meglio questi questi minerali? minerali? R ichiedere consulenza consulenza in in farmacia farmacia o in in drogheria. drogheria. Richiedere Leggere L eggere il il foglietto foglietto illustrativo. illustrativo. Fate F ate il il test test personale: personale: www.test-minerali.ch www.test-minerali.ch

vampiede. Le tecniche più universali si concentrano sulla correzione tramite tagli chirurgici dell’osso del metatarso e/o falange (osteotomia correttiva), associato ad un ribilanciamento dei tessuti dell’alluce e vengono usate per la maggior parte delle deformazioni. Necessitano di un taglio alla cute per esporre i tessuti da correggere. In casi selezionati, con una tipologia di deformazione particolare e d’entità moderata, si possono valutare delle techniche mini-invasive o percutanee. Queste tecniche innovative consistono nella correzione della deformazione mediante tre piccole incisioni. Attraverso un apposito strumento è così possibile eseguire il riallineamento necessario direttamente sull’osso e dei tessuti. L’aggressione minore ai tessuti cutanei influenza positivamente i dolori postoperatori e la ripresa della deambulazione. In entrambi i casi, la permanenza in sala operatoria è breve, dalla mezz’ora ai tre quarti d’ora. L’intervento può essere fatto con una degenza breve di pochi giorni, ma anche di una sola notte di permanenza in ospedale. I tempi di recupero sono variabili a seconda del tipo di intervento. Altre tecniche sono a disposizione dello specialista per il trattamento dell’alluce valgo più particolare. La fase postoperatoria con le tecniche moderne è facilitata dall’uso di anestesie locali prolungate, che riducono il dolore e facilitano la ripresa della deambulazione, anche con il sostegno di scarpe speciali appositamente studiate per le correzioni dell’alluce”. ❖

«Il primo

provvedimento è il cambio di calzature»

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FIANCHI Flessioni laterali con bastone In piedi a gambe divaricate con un bastone appoggiato dietro la nuca. Tenendo fermo il bacino, compiere dei piegamenti laterali del busto. Espirare durante il piegamento e inspirare nella fase di ritorno (3 serie da 20 ripetizioni, 1 minuto di recupero). Stretching Lo stretching indica tutti i gesti di allungamento e autostiramento che è importante compiere per preparare la muscolatura all’attività fisica e anche per concluderla nel migliore dei modi. Mantenere la posizione per 20 secondi circa e aumentare l’intensità fin dove consente l’articolazione, mantenendo la posizione per ca. 30 secondi.

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Torsioni con bastone In piedi a gambe divaricate con un bastone appoggiato dietro la nuca. Ruotare il busto alternativamente a sinistra e a destra tenendo testa e bacino fermi. Inspirare ruotando a destra, espirare ruotando a sinistra (3 serie da 20 ripetizioni, 1 minuto di recupero).

SCHEDA

Flessioni laterali con piccolo carico In piedi a gambe divaricate, impugnare i pesi tenendo le braccia tese lungo i fianchi. Flettere il busto alternativamente a sinistra e a destra, lasciando scorrere il braccio lungo i fianchi. Espirare flettendo, inspirare nella fase di ritorno (3 serie da 20 ripetizioni, 1 minuto).

biografica

Nome: Alessandro Cognome: Mangiarratti Data di nascita: 15.9.1978 Domicilio: Bellinzona Professione: docente di educazione fisica AttivitĂ sportiva: calciatore professionista Club di appartenenza: AC Bellinzona PalmarĂ¨s: ha militato anche nelle compagini di Sciaffusa, Grasshoppers, Wil, Belenenses (Portogallo), Chivas (Messico) e Locarno. Obiettivi: mantenere la Super League

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Perdi i capelli?

Chiama L’Istituto Sanders Con una consultazione gratuita presso i centri Sanders potrai conoscere le migliori tecniche per, combattere e sconfiggere la calvizie. La vita moderna impone doveri sempre più precisi non solo nel campo professionale, ma anche in quello estetico. Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai successi nel campo del lavoro e della vita privata. I capelli sono una naturale cornice per il viso: lo abbelliscono, ne contraddistinguono i caratteri e i vari tipi di fisionomia. Biondi, castani, rossi o corvini, possono condizionare una persona al punto di renderla sicura o insoddisfatta di sé . Il problema dei capelli spesso ci piomba addosso all'improvviso creando un disagio inconsueto, ostacolando o incrinando i nostri rapporti sociali e sentimentali. Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, possiamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders, azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperienza. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quattro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propri capelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli. E per la donna? Il valore dei capelli per la donna è simbolo di bellezza, giovinezza, salute e attrazione erotica. Caratteristiche che per la donna rappresenta un importante elemento della vita, un modello proposto dall’arte, dal cinema, dalla pubblicità e non ultimo dalla letteratura. Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negli uomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra le donne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. In effetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passare inosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta vincente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders, che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazione insuperabile.

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coprendo tetti

scopro la libertà

Nato e cresciuto a Locarno, ha percorso il cammino contrario rispetto a molti abitanti della Valle Onsernone, ‘emigrando’ a Mosogno per aprire la propria piccola azienda specializzata nella copertura di tetti in piode. Sottotetto abbiamo incontrato Franco Varini per scoprire alcuni aspetti della sua attivita e della sua vita. testo Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch foto Ti-Press/Carlo Reguzzi

Come è maturata la scelta di diventare un copritetto? “Ho iniziato come apprendista di commercio in banca, ma ben presto ho capito che non era la mia strada. Dopo un anno ho smesso e ho cambiato completamente attività, avevo bisogno di lavorare all’aperto e fare qualcosa di manuale. Sono così diventato muratore, e terminato il tirocinio, ho voluto imparare a fare i tetti in piode, perché nella zona del Locarnese non c’era quasi più nessuno che si occupasse di questa attività. Sono quindi andato in un’impresa in Mesolcina per specializzarmi, per poi aprire un’attività in proprio, che mi ha portato a Mosogno, in Valle Onsernone, anche perché lassù c’erano case di proprietà di mia mamma, una posizione ideale per la mia attività, perché mi trovo al centro del-

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la valle e nello stesso tempo non troppo lontano da Locarno, dove sono nato e cresciuto. A Mosogno sento ancora il profumo della città”. Colpiscono due aspetti di questa sua attività; la scelta di occuparsi dei tetti in piode e quella di… vivere sui tetti. Come si combinano? “Sicuramente determinante è stato l’apprendistato di muratore, quando ho fatte le prime esperienze col sasso, nel 1974, mi avevano anche colpito i lavori al tetto del Castello di Locarno, aggiungerei poi la mia passione per le montagne, dalle quali mi piace osservare il paesaggio, e quella per il volo, avendo fatto il brevetto di pilota d’aereo privato, grazie al quale vedo le cose da un punto ancora più alto. Tutti questi

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reportage

fattori mi hanno probabilmente spinto a scegliere una professione un po’ particolare. Il fatto di trovarmi sopra le costruzioni mi consente di avere una prospettiva diversa, forse per un bisogno di libertà”. Costruiamo un tetto. In cosa consiste il processo di realizzazione di una copertura? “Ricevuta la delibera dal committente, organizzo la comanda delle piode, normalmente vado a prepararle in cava a Riveo in Valle Maggia, per-

SCHEDA

biografica

Nome: Franco Cognome: Varini Data di nascita: 27.2.1954 Stato civile: divorziato Professione: copritetto in piode Hobby: viaggi, montagna, nuoto, sci Segno zodiacale: pesci

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ché bisogna lavorarle, bisogna ‘sbarbarle’, una volta che sono impalettate e pronte le faccio trasportare sul cantiere, dove generalmente con una scala a motore le porto sul tetto. Se preventivamente si è preparata la carpenteria e lo smontaggio del tetto precedente, allora ha luogo il lavoro… di braccia. Una volta posato, il lavoro è praticamente terminato, in quanto la posa ne è l’aspetto principale. La posatura dipende dalla forma del tetto; vi sono tetti a due falde, semplici, che non richiedono particolari attività, mentre quando vi sono le converse e i cantonali, bisogna prestare maggiore attenzione ai dettagli, all’estetica, che richiedono un impegno supplementare rispetto a un tetto a due falde a corsi regolari diritti. Lo spessore delle pietre varia tra i quattro e i sei centimetri, il sasso utilizzato oggi è regolare, ma forse ha perso un po’ di poesia, i tetti vecchi hanno uno charme differente, la copertura resta più mossa e sono più interessanti da vedere. È sempre più difficile trovare le vecchie piode per rici-

Sul tetto della chiesa Madonna delle Grazie a Bellinzona.

clarle e il risultato a livello estetico è meno inteani v o i ressante. Le case di un tempo venivano infatti Ai g a non costruite impiegando il materiale del posto, il più br si m possibile al cantiere, il bosco dava il matee s eres voro vicino riale per la carpenteria e la montagna i sassi; troint sto la vata la vena giusta si spianava il pezzo di roccia que sul posto e la casa veniva coperta. Una buona pietra può conservarsi per 200, 300 anni, rimanendo consistente e sana. Ci sono piode che possono pesare dai 30 chili al quintale. Un metro quadrato di tetto in piode pesa circa 500 chili”.

Dove svolge questa sua attività? “Prevalentemente nel Sopraceneri e in modo ancora più puntuale nel Locarnese. Un buon 60% del lavoro lo eseguo in Valle Onsernone, ma vado anche in Valle Maggia, o a Locarno, città in cui vi sono ancora molti tetti in piode. Ho molto lavoro, e solo un rammarico, mi dispiace che i giovani non si avvicinino a questa professione, che è certamente pesante, ma molto gratificante”. Cosa prova a tetto compiuto? “Sono 36 anni che svolgo questo mestiere e provo ancora lo stesso piacere dell’inizio. Quando vedo il risultato di un tetto finito provo una grande gioia che mi dà la carica per andare avanti”. Le piode vengono scelte e lavorate nella cava. Si passa poi alla fase successiva, con la posature sul tetto.

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reportage

Franco Varini, copritetto in piode.

Ripercorrendo le tappe della sua vita, è soddisfatto di se stesso? “Sono felicissimo della vita che ho vissuto finora, mi considero un privilegiato, a livello lavorativo posso dire di non avere mai avvertito la crisi, posso scegliere, posso organizzarmi come voglio, non ho un padrone, ma tanti. Ogni cliente è il mio padrone del momento, col quale mi confronto, cercando di comprendere chi sia e di renderlo partecipe del processo di lavorazione. La possibilità di scegliere accennata poco fa mi dà un agio di libertà, posso condurre un modo di vivere che mi consente di coltivare i miei interessi personali. Ora comincio a sentire gli anni che passano, il corpo a risentire i pesi che ho sollevato, voglio quindi risparmiarmi un poco fisicamente per non arrivare alla pensione completamente ‘rotto’ e non potermela godere”. Tra un tetto e l’altro, se stesso. Come occupa questi intervalli di tempo? “Mi piace moltissimo andare in montagna, scia-

re, nuotare, amo il contatto con la natura e viaggiare, conoscere paesi e culture nuove, popoli diversi, uno stimolo anche per la mia professione, in quanto osservo come sono fatte le costruzioni e le paragono alle nostre, alla nostra cultura. Ho visto praticamente tutto il mondo, nel 1978 ad esempio, mi sono concesso due anni di pausa e col sacco in spalla ho visitato tutto il Sudamerica per poi tornare e riprendere la mia attività”. Come vive invece in casa, ha un’immagine di casa ideale? “A Mosogno ho un terreno e quando sarò prossimo alla pensione mi piacerebbe realizzare una casa tutta in legno, minimalista, ecologica: è il mio sogno, ma sono quasi sicuro che riuscirò a realizzarlo. Adesso vivo in una casa di pietra, tipica ticinese, è il mio rifugio, che mi riossigena, e nel quale vivo, leggo, ascolto musica, in una posizione bellissima, a Soliva”. ❖

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motori

l’automobile

a misura

2010

In un anno ricco di novità e attento alle basse emissioni, c’è spazio per chi desidera un compatto modello tradizionale con un tocco di originalità. testo Stefano Pescia - stefano@illustrazione.ch

e industrie dell’automobile stanno rincorrendo il domani con impegno ed efficacia, arricchendo la propria flotta con nuove proposte di modelli ancora più rispettosi dell’ambiente per ridurre l’inquinamento dell’atmosfera, senza rinunciare al piacere della mobilità individuale. Spazio dunque alle nuove auto ibride, bi-fuel, elettriche, a cella a combustione e idrogeno, al bioetanolo o meglio ancora con energia ottenuta da fonti rinnovabili con, per esempio, l’installazione di pannelli solari. La scelta dei modelli non sarà contraddistinta dalla monotonia, perché spazierà dalle city car e utilitarie, dai grandi monovolume ai SUV, dai fuoristrada alle vetture sportive. Un bel quadretto dall’effetto indubbiamente positivo ma dal prezzo, che per il momento, è poco trasparente. Un rinnovato mondo che non permetterà ad alcun costruttore di stare a guardare e ad alcuni, come Trabant, di rinascere a impatto zero. Entro il 2020 sarà animato da centinaia di modelli che le previsioni indicano in una quota di mercato del 20-25%, di cui la metà per le auto

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esclusivamente ad alimentazione elettrica. Il settore è particolarmente ambito dal gruppo Renault-Nissan, che sta investendo sei miliardi di franchi per conquistare la leadership mondiale. Interessanti veicoli, molti indicati per un uso prevalentemente urbano, come la minicar elettrica Peugeot iOn, basata sulla Mitsubishi i-Miev ricaricabile completamente in sole sei ore, utilizzando una tradizionale presa di corrente a 220 volt) o all’80% in trenta minuti, grazie al sistema ricarica rapida. Visitando il recente Salone internazionale dell’automobile e degli accessori di Ginevra però abbiamo voluto isolarci dalla sindrome verde. Ci siamo quindi fermati nella realtà dell’anno 2010 per scoprire alcuni modelli che prossimamente potremo acquistare con motorizzazioni turbodiesel o benzina. Modelli compatti che trasmettono emozioni per la loro originalità. È certamente il caso per la Mini Countryman, una SUV tecnologica e modaiola lunga solo 4.10 metri. La Countryman è anche la più spaziosa della gamma Mini, con un classico divanetto scorrevole,

utile per aumentare la capacità di carico (da 350 a 1’170 litri). Sarà disponibile dal prossimo 18 settembre e, su richiesta, anche con la trazione integrale ALL. Sarà equipaggiata con tre motorizzazioni a benzina e due turbodiesel con potenze che variano da 90 a 184 cavalli. Altra vettura intrigante è la coupé-cabriolet Wing firmata da Renault. Il modello deriva dalla Twingo e si propone con due motori a benzina: 1,6 litri da 133 cavalli e due litri da 1,2 litri turbo da 100 cavalli. Il suo tetto rigido si apre elettricamente in 12 secondi, mentre il suo bagagliaio, indipendentemente dal tetto chiuso o aperto, offre 270 litri di capacità di carico. Un originale proposta con un abitacolo sportivo e due sedili avvolgenti con poggiatesta integrati. Per festeg-

«Entro il 2020

centinaia di modelli a energie alternative»

giare i 50 anni della Giulietta, Alfa Romeo ripropone un’omonima novità con un abitacolo che interpreta in chiave moderna alcune soluzioni stilistiche come la strumentazione a binocolo o la forma sferica del pomello del cambio. Tutta la gamma dell’Alfa Romeo Giulietta disporrà di motori turbocompressi, con il sistema Start&Stop. I motori a gasolio JTDM 1.6 da 105 cv e 2.0 da 170 cv si affiancheranno ai turbo benzina 1.4 MultiAir da 120 e 170 cv. Per gli amanti delle prestazioni sportive, invece, la versione Quadrifoglio Verde, spinta dal 1’750 Turbo da circa 235 cavalli. Tra le molte novità, attraente è pure la Audi A1, lunga 395 cm, larga 174 e alta 142 cm. La vettura si contraddistingue per una linea compatta e il tetto simile a quello di una coupé. Sarà ottenibile in dieci colori della carrozzeria e quattro economiche e brillanti motorizzazioni benzina e turbodiesel da 1,2 a 1,6 con potenze da 86 a 122 cavalli. I medesimi saranno tutti a iniezione diretta con sovralimentazione, sistema di recupero dell’energia in frenata e di-

La Renault Wing cabriolet su base Twingo

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spositivo Start&Stop. La Audi A1 è pure pratica, con un bagagliaio dotato di una capacità di carico da 267 a 920 litri e numerosi vani portaoggetti. Tra i veicoli dal prezzo interessante si aggiungerà anche la Dacia Duster, che si caratterizza come crossover a trazione anteriore e fuoristrada 4x4 di derivazione Renault/Nissan. Il modello si distingue per un’altezza da terra superiore ai 20 cm, angoli di attacco e di uscita rispettivamente di 30° e oltre 35° e la posizione di guida rialzata. La Duster è lunga 4,31 metri e larga 1,82 m, con uno spazio di carico variabile da 475 a 1’600 litri. Sarà disponibile con un motore benzina 1.6 16 v e 110 cv, oppure con i diesel 1.6 dCi da 85 o 105 cv già adottati su numerosi modelli del Gruppo Renault. A sorpendere i visitatori è stata anche Nissan, con la piccola tuttofare Juke. lunga 414 cm, larga 174 e alta 157 cm, con un passo di 253 cm. Una crossover dai buffi fari sdoppiati, una forma della carrozzeria e un abitacolo molto particolari. I motori offerti sono l’1,6 l aspirato benzina da 117 cavalli e un turbodiesel di 1,5 litri da 110 cavalli. Nella motorizzazione turbo benzina iniezione diretta 1’600 da 190 cavalli è ottenibile anche con la trazione integrale. ❖

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sicurezza in motocicletta La motocicletta è un mezzo di trasporto sempre più apprezzato, ma comporta anche certi pericoli, con un rischio per chilometro di almeno venti volte più elevato rispetto a chi viaggia in auto. Basti pensare che tre su dieci vittime della strada sono centauri. Nei prossimi anni, l’upi (Ufficio svizzero di prevenzione infortuni) intende dedicare più attenzione alla sicurezza del traffico motociclistico con un programma prioritario. testo Graziano Guerra - graziano@illustrazione.ch

DOSSIER SICUREZZA “TRAFFICO MOTOCICLISTICO” L’analisi scientifica descrive i fattori di rischio e spiega come si potrebbe migliorare la sicurezza dei motociclisti nel traffico stradale. Degli incidenti motociclistici gravi, circa un terzo avviene a veicolo isolato, spesso per la velocità inadeguata o eccessiva. Le collisioni invece, due volte più frequenti, si devono soprattutto all’inosservanza delle regole di precedenza, gli automobilisti hanno almeno una parte di colpa in due casi su tre. Le raccomandazioni concrete dell’upi riguardano sei aree problematiche: motociclisti e motociclette, conducenti e veicoli antagonisti, infrastrutture, equipaggiamento protettivo. STRUTTURE E CONTROLLI, MA SOPRATTUTTO ATTENZIONE La campagna di prevenzione mirata “Slow

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Down. Take it Easy” vede in scena l’angelo Franky Slow Down, che non punta il dito contro i centauri, ma li invita simpaticamente a scalare

Franky Slow Down.

di marcia. Il messaggio “adeguare la velocità alle condizioni stradali, alla circolazione, alla visibilità e alle proprie capacità di guida” è sostenuto anche da motosuisse, l’associazione svizzera degli importatori di motociclette e scooter. Sul sito www.slow-n-easy.ch si può scoprire in modo divertente perché vale la pena tenere una velocità di guida adeguata. Da provare i simulatori di frenata e d’urto. VESPA GTV VIA MONTENAPOLEONE La versione speciale ed esclusiva dell’elegantissima Vespa GTV si ispira al mondo della moda, quindi dell’arte e del design. È stata battezza “Via Montenapoleone”, un puro richiamo all’e-

sclusività e all’eleganza, tipicamente Vespa. Primeggia in eleganza, recuperando e interpretando in modo totalmente nuovo gli elementi di stile più caratteristici degli anni ’50. È spinta da un moderno motore da 300 cc a 4 valvole, raffreddato a liquido e dotato di iniezione elettronica, omologato Euro3. La nuova GTV Montenapoleone, sarà disponibile, solo in nero, con un’ampia gamma di accessori, dal telo copri gambe magnetico al parabrezza alto, dall’antifurto al tappetino pedana, dal prossimo maggio.❖ Per saperne di più: www.slow-n-easy.ch www.upi.ch www.vespa.ch

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d ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j CANCRO 22/6 - 22/7

Pasqua all’insegna della rinascita per chi fra voi è pronto a rimettersi in discussione. Sebbene Marte, ancora in bel trigono, doni dinamismo e passionalità, voi della 1. decade dovrete sempre essere prudenti, anche con la salute. Sistemate eventuali diatribe e intrighi guardando onestamente dentro di voi, perché non siete sempre così limpidi. Avete ancora conti in sospeso con il vostro passato? Beh, affrontateli una volta per sempre. Energia e fiducia sono invece i compagni di viaggio per voi della 2. e 3. decade, pronti a dare una svolta radicale alla vostra vita. Spiritualità, arte e musica sono vie interessanti.

Mese proficuo e piacevole per voi, con Venere e Mercurio nel segno, in ottimo aspetto a Plutone prima e a Giove poi. Interessanti le transazioni finanziarie nei primi 17 giorni. Buone offerte di lavoro, regali e visite inaspettate, da prendere in seria considerazione. Siate generosi con chi ha creduto in voi. Anche l’amore ne godrà, purché voi donne riusciate a controllare gelosia e possessività. Rispetto e fiducia reciproci sono alla base di una coppia sana. E per Pasqua un bel viaggio a due. Ma attenzione a non tornare in tre. Salute: coltivate l’arte e la musica, oltre all’amore per voi stessi. Curate anche l’alimentazione.

Mese un po’ bizzarro questo, che porta verifica o rivoluzione nel settore professionale. Conoscete il detto “chi troppo vuole nulla stringe”? Attenzione ad agire sempre nella legalità e non covate rancori. Possibili controversie nella vita di coppia in crisi a causa di beni comuni. Voi donne cercherete di difendere ciò che vi appartiene, ma non siate così rigide. Mercurio retrogrado dal giorno 18 può ostacolare i vostri programmi a causa di possibili problemi in famiglia. Forse vi verrà chiesto un sostegno. Valorizzate le amicizie con principi sani. Salute: possibili virus in vista. Controllate la freschezza dei cibi.

Nonostante l’opposizione di Plutone, voi nativi della 1. decade avrete come sostegno Mercurio e Venere fino al giorno 17, periodo molto gratificante, dovuto forse a visite piacevoli o a riconoscimenti importanti. Voi della 2. e 3. decade, con Giove e Urano a favore, sarete più interessati a liberarvi dai pesi che minano la vostra libertà, come pure da certi vizi. Importanti amicizie femminili possono darvi una mano. Novità a sorpresa in famiglia. E se non siete più giovanissimi, le stelle vi invitano a ricercare nuovi interessi e a socializzare. Pensate a una bella gita pasquale. Salute: un po’ di stanchezza nella prima metà del mese.

k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

Con Sole e Marte a favore vi sentirete in gran forma, in particolare nella prima metà del mese, dove sarete molto efficienti e darete il meglio di voi, anche se questo vi costerà fatica. Del resto, con Mercurio e Venere in Toro, il desiderio di ricchezza o di un certo agio, vi spingono a lavorare anche oltre i limiti. Attenzione, perché dal giorno 18 ne risentirete a livello di salute. Non dimenticatevi degli affetti, che pure esigono tempo e disponibilità e nutrono anima e corpo. In amore possono verificarsi colpi di scena e se siete già in coppia, è possibile un viaggio importante. Quindi si prospetta una Pasqua eccitante.

Pasqua significa “passaggio” e per quel che vi riguarda potrebbe significare passaggio da uno stato all’altro, tutto dipende dalla vostra situazione personale. Voi della 3. decade sarete ancora confrontati con difficoltà e ostacoli che sembrano non volervi abbandonare. Sono le ultime prove di Saturno, che rientra nel vostro segno, formando opposizione con Urano. Anche l’amore viene messo sul banco di prova: o ci si ritrova o ci si lascia e ognuno va per la propria strada. Voi della 2. decade avete contro Giove, ma ben presto il sestile con Venere dal Toro vi solleverà. Decisamente più piacevole e intrigante la vita di voi nativi della 1. decade.

Questa sarà una Pasqua un po’ faticosa per molti di voi con Sole in opposizione e Plutone sempre in quadratura, mentre Saturno vi lascia in pace dopo il giorno 7. Difficoltà e ostacoli indipendenti dalla vostra volontà mettono a dura prova la vostra resistenza e la vostra diplomazia. Può anche darsi che qualcuno approfitti della vostra debolezza o eccessiva disponibilità. Dite “no” quando è necessario e difendete le vostre posizioni con eleganza. Mercurio e Venere dal Toro vi aiuteranno e regaleranno la giusta ricompensa. Buon feeling con giovani e bambini. Novità da parte di un figlio o un parente. Salute: riposate molto nella 1. metà del mese.

Una Pasqua ricca di novità attende voi della 2. e 3. decade: un viaggio vi porterà verso nuove scoperte e porta sorprese anche in amore. Giove e Urano sempre favorevoli regalano benessere e ispirazione. Datevi da fare se cercate nuove sfide professionali. Qualche noia in casa con Mercurio e Venere in opposizione. Importanti pratiche burocratiche o legali da sbrigare entro il giorno 18. Voi della 1. decade siete sempre alle prese con la quadratura di Marte. Muovetevi con prudenza sia sulle strade sia nello sport. Non abusate delle vostre forze e del potere. Più che la competizione, nella vita cercate la collaborazione.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-10

e rune ormai è noto sono un’antichissima forma di predizinone usata dai popoli germanici e scandinavi, in particolare venivano usate dai sacerdoti celtici, chiamati Druidi, i quali detenevano un’enorme potere venendo considerati i possessori del potere sacro e terreno. Si narra che fu Odino, dio della guerra, ad inventare ed insegnare ai posteri l’alfabeto runico. Nel corso della storia si racconta esistano numerosi alfabeti runici, differenti tra loro per numero di caratteri, ma quello più antico è di 24 caratteri ai quali è stata aggiunta, solo verso la fine del Medioevo, sempre dai popoli islandesi, la runa bianca simbolo dell’inizio e della fine, del rinnovamento, della necessità di considerare la nostra spiritualià. Leggere le rune non è sicuramente molto semplice, è necessario infatti conoscere i loro singoli simboli, il loro significato a seconda escano al diritto o al rovescio durante il lancio, la combinazione di più rune e tante altre particolarità. È facile però, rivolgendosi alle persone giuste, preparate ed esperte nel settore, capire i messaggi trasmessi da quelli che possono sembrare semplici sassolini. Le rune possono essere interrogate su qualsiasi argomento, purchè le domande non abbiano fini gretti o meschini, come per esempio “che numeri devo giocare per vincere alla lotteria?”. L’oracolo delle rune aiuta invece chi si rivolge a loro con onestà e umiltà chiedendo un suggerimento per trovare la giusta via da seguire per risolvere i problemi che ci assillano; esse infatti non ci daranno la soluzione, ma solo un consiglio che noi potremo ascoltare e seguire. Alle rune possiamo anche chiedere come comportarci in situazioni che riteniamo difficili da gestire, e, grazie a loro capiremo come modificare il nostro modo di fare verso il prossimo e non per ultimo verso noi stessi. Provate anche voi a chiedere attraverso le giuste persone la predizione del cammino che dovreste seguire per vivere meglio, scoprirete che basta poco per trovare l’armonia.

ariete 21/03 - 20/04

AMORE: questo è il periodo dei rinnovamenti per single che non lo resteranno a lungo e del consolidamento dei rapporti per chi è già legato vivacizzando un legame un pò arrugginito. LAVORO: anche nel lavoro si prospettano cambiamenti anche radicali, non fossilizzatevi in occupazioni che non vi soddisfano. SALUTE: al momento siete ricchi di energie, e un pò di sport vi manterrà al top. Ricordate però di non esagerare. DENARO: gestite con cautela le entrate, nulla vi è regalato e dovrete impegnarvi per ottenere ciò che meritate; ciò nonostante avrete un ottimo ﬁuto per gli affari.

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oroscopo

c SAGITTARIO 23/11 - 21/12

g CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Con Sole e Marte in segni di fuoco rischiate di sopravvalutare le vostre forze e di agire impulsivamente. Ricordatevi che avete contro Giove e Urano, quindi agite con prudenza. Vale soprattutto per voi della 2. e 3. decade, con una gran voglia di libertà e avventura. Non scalpitate troppo perché ci pensa Saturno a fermarvi. In effetti, subito dopo Pasqua, rientrerà in Vergine riportandovi alla dura realtà. Venere e Mercurio dal Toro vi esortano inoltre a mettere ordine nella vostra economia. Possibili spese per la casa e i figli. Le sorprese non mancheranno neppure in amore. Tutto dipende da quanto volete investire.

La Pasqua vi vedrà un po’ affaticati, prendetevi cura di voi e partite per una breve vacanza per rigenerarvi, magari in un centro wellness. Il tempo libero è prezioso tanto quanto il lavoro e il guadagno. Realizzate qualcosa che vi sta a cuore, magari anche in ambienti insoliti: la visita a una città d’arte, una gita in un luogo sacro, un corso di medicina olistica, di musica o danza. Magari potete unire l’utile al dilettevole. Anche l’amore vi riserverà qualche sorpresa intrigante, sia che siate in coppia o single. Valorizzate inoltre un’amicizia che vi ha dato tanto. I primi 17 giorni sono i migliori per gli affari, ma dovete pensare anche a economizzare.

e AQUARIO 21/1 - 19/2

f PESCI 20/2 - 20/3

Mese inizialmente frizzante e dinamico, ma anche molto stressante. Sembra che tutti pretendano qualcosa da voi e il datore di lavoro esige il massimo. Mercurio e Venere dissonanti parlano di grande impegno, senza che tuttavia i vostri sforzi vengano retribuiti adeguatamente. Anche l’amore non offre granché. Per questo una breve vacanza rigenerante a Pasqua ci sta. Avete davvero bisogno di cambiare aria. Non solo la salute, ma anche l’economia va tenuta sotto stretta osservazione: possibili spese di manutenzione in casa o sostituzione di apparecchiature mal funzionanti. Siate inoltre prudenti alla guida.

Mese assai intrigante questo per voi, sia per quanto attiene l’amore, che vi farà vivere momenti magici, come in una fiaba, dove i sogni possono diventare realtà, sia negli affari, perché la fortuna sembra proprio bussare alla vostra porta. Per i più ambiziosi fra voi si prospettano avanzamenti nella carriera. Non state comunque con le mani in mano, occasioni importanti ce ne sono per tutti. Leggete, scrivete, informatevi. Insomma fatevi avanti. E siccome non bisogna dimenticare chi vi ha teso una mano in passato, sappiate ora ricambiare. Ottimo feeling con bambini e giovani. Anche i figli riservano belle novità.

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ce le canta

in italiano Siete degli amanti della musica leggera? Allora, risolvete il cruciverba e con le lettere nelle caselle contrassegnate dai numeri in rosso potrete formare il nome di una nota cantante italiana. testo Daniela Sandrini - daniela@illustrazione.ch

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3 La soluzione dell’edizione numero 2 era Tosca.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-10

ORIZZONTALI: 1. Gina, nota attrice 11. Pappagallo variopinto 12. Ha la voce fioca 13. Nodo centrale 14. Pari in vuoto 15. Lo cela il baro 16. Non ha bisogno di cure 18. Scoppiavano nel saloon 20. Mezza tara 22. Uomo inglese 23. Pugnalate 25. Gino, noto cantautore 26. Belve striate 27. Cantilena 29. Pagina centrale 31. Cuor di turco 33. Associazione Nazionale 34. Pazzi 36. Canale egiziano 38. I confini di Essen 40. Stato asiatico 41. Donatella, cantante 43. Il Dio egizio del sole 44. I richiami del cavallo 45. Beni preziosi 46. Due nullità 47. Consonanza. VERTICALI: 1. Nota cantante italiana 2. Erba irritante 3. Nota musicale 4. È fra Locarno e Brè 5. Bario e Zolfo 6. Le cambia il gommista 7. Novantanove romani 8. Un combustibile 9. Regalate 10. Un bello mitologico 15. Occhielli 17. Fungo velenoso 19. Stupore, disorientamento 21. Arti pennuti 24. Lecito 28. Incapace (f) 30. Vi lavora la mondina 32. Romania e Uruguay 35. Pezzi degli scacchi 37. Il Renato del “Carrozzone” 39. Un colore del croupier 42. Il Ticino sulle targhe 45. Si contrappone a off.

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