Illustrazione Ticinese n. 3 - 2015

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illustrazione www.illustrazione.ch

N.3

- 1 APRILE 2015

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

SOCIETÀ

Cosa si ottiene in cambio

OCCHIO A

Ritorna slowUp

SALUTE

Massaggio tessutale profondo


NUOVA

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INTELLIGENTE.

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4 Fuorionda

La stagione dell’amore

6 Sai che

Domande curiose e risposte sfiziose

Lo studio di S-quot viene smontato dopo ogni puntata e conservata nel reparto scenografie.

9 Appunti

Spunti, idee e consigli in vetrina

11 In dialètt Dal lagh ala montagna

Editore Editrice Tredicom SA 6908 Lugano

12 Ritratto

Il conduttore dei ragazzi

Distribuzione Direct Mail Company SA Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Tredicom SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch

Svizzera tedesca e romanda: Grütter Media Käsereistrasse, 21 4914 Roggwil Tel./Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch

18 In natura > ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-15

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In copertina: Luca Mora Foto: Gabriele Campeggio

La gallina di cartone

25 A tavola

s o cietà

Cosa accadrebbe se ogni abitante del Canton Ticino, mosso da ipotesi di risparmio date da un cambio franco-euro favorevole, si recasse all’estero per effettuare i propri consumi?

Professor Baranzini, la decisione presa dalla Banca Nazionale Svizzera come e quanto ha inciso sulla nostra vita quotidiana? “Il potere d’acquisto delle famiglie svizzere è aumentato d’un colpo solo. Paghiamo meno nei supermercati locali che hanno abbassato molti prezzi, paghiamo meno la benzina e l’olio da riscaldamento, pagheremo meno tutti i beni importati, e pagheremo meno le vacanze all’estero (ma sarebbe meglio farne anche nella bellissima Svizzera). Le imprese che esportano avranno qualche problema iniziale, soprattutto quelle a

basso valore aggiunto. Ma la chimica, la farmaceutica, la meccanica di precisione e l’orologeria continueranno ad andare alla grande. Per il Ticino, problemi in più con il commercio al dettaglio e il turismo. E la pressione dei lavoratori frontalieri sarà più forte. Se saremo fedeli al nostro commercio, turismo e industria locale risorgerisorge remo come abbiamo già fatto nel 1971, nel 1992 e nel 2011”. Cosa accadrebbe in Ticino, se attratti dal cambio favorevole sbilanciassimo il nostro consumo al dettaglio a favore dell’Italia? “È stato calcolato che il 40% dei titi cinesi si reca a fare acquisti in Italia almeno una o più volte al mese, contro il 30% negli altri cantoni svizzeri di frontiera. Queste per percentuali sono certo aumentate dal 15 gennaio ultimo scorso. I residenti ticinesi spendono in acquisti all’estero (esclusi quelli durante le vacanze) circa 600 milioni di franchi l’anno. Questo fa perdere al fisco svizzero circa 40 milioni di IVA e 15 milioni di imposte dirette. I posti di lavoro persi sono così circa 2’000, tra i quali 70 apprendisti. Se vi par poco”.

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Semplice e salutare

31 Occhio a slowUp Ticino ritorna

32 Salute

a cura di Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch

C

21 Società

23 Lavoretti

in cambio

on due “attori economici” di rilievo proviamo a interpretare la situazione venutasi a creare dal 15 gennaio 2015, dopo l’annuncio a sorpresa, da parte della Banca Nazionale Svizzera, dell’abolizione della soglia minima di cambio di 1.20 franchi per un euro. Con Mauro Baranzini, economista, abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti generali riguardanti i rapporti monetari e gli influssi che gli stessi hanno sulla nostra vita di tutti i giorni. Con Carlo Delcò, imprenditore locale, ci siamo invece concentrati su aspetti più puntuali inerenti alla conduzione della sua azienda, toccata direttamente dalla decisione presa dalla BNS.

La natura nell’alto Ticino Cosa si ottiene in cambio

cosa si ottiene

Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.

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Il massaggio tessutale profondo

36 In viaggio Pirañas? No candiru >

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41 Oroscopo

Le previsioni di Cloris per aprile 2015

Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240

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fuor i ond a

la stagione

dell’amore “È quasi impossibile conciliare le esigenze dell’istinto sessuale con quelle della civiltà” (Sigmund Freud). testo Roberto Rizzato - roberto.r@illustrazione.ch

I

nostri sistemi genetici si sono evoluti nell’arco di centinaia di migliaia di anni, durante i quali i rapporti sociali fra gli esseri umani erano limitati agli altri membri dei gruppi primitivi, che si riunivano per raccogliere cibo o per cacciare. Probabilmente questi gruppi non comprendevano più di qualche dozzina di individui. Grazie a Internet, ai “social media” (o per colpa di essi) oggi come oggi ogni essere umano può invece entrare in relazione con migliaia di altre persone, molte delle quali alquanto attraenti. È una cosa nuova nella nostra esperienza come specie, che mette quotidianamente a rischio la longevità dei rapporti di coppia. La pubblicità contemporanea, da parte sua, non fa altro che proporre sempre nuovi modelli di seduzione, provocando ancor più desiderio, invidia, aspettative estetiche e sessuali. Lo confermano anche gli studiosi del comportamento animale: per quasi tutte le specie, la qualità della prestazione sessuale diminuisce in seguito a ripetute esperienze con lo stesso partner e può essere riportata a livelli elevati con un partner nuovo; mentre la relazione fra partner di età diversa si traduce invariabilmente in una maggior vigoria sessuale per quello più anziano. Se ne accorse persino

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il presidente americano Calvin Coolidge, quando lui e la moglie fecero separatamente un giro in una fattoria modello. La “first lady” rimase impressionata dalla frequenza con cui il gallo si accoppiava e disse al suo assistente: “Per favore, lo faccia notare a mio marito”. Da parte sua, il presidente domandò se il gallo si accoppiasse sempre con la stessa gallina e, quando apprese che si trattava di galline diverse, disse al suo assistente: “Per favore, lo faccia notare a mia moglie”. Ancora oggi gli studiosi di etologia parlano di “effetto Coolidge”, per cui il comportamento sessuale, specie negli animali maschi, raggiunge livelli più alti cambiando partner. In una certa misura, però, questo si è visto che capita anche agli esseri umani. La classica “crisi del settimo anno” è un momento del matrimonio in cui può accadere che si cerchino stimoli sessuali al di fuori della coppia. Insomma, siamo biologicamente soggetti, ma evolutivamente impreparati, agli stimoli nuovi che derivano da un ambiente sessualmente promiscuo e globalizzato e l’istituzione che ne risente di più è il matrimonio. Infatti, per dirlo con un’espressione matematica, cos’è oggi il matrimonio? Né sottrazione né moltiplicazione: è solo un’addizione in attesa della divisione! v


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s ai che

leggiamo

SAI

perché

IL VINO ROSSO VA SERVITO A TEMPERATURA AMBIENTE? Il vino rosso contiene una serie di acidi naturali, in particolare il tannino e altri componenti, acidi che si trovano nella buccia dei chicchi d’uva che viene fatta fermentare assieme al vino rosso. Quando il vino rosso viene raffreddato, gli acidi naturali inaspriscono, mascherando in questo modo il sapore dell’uva. A temperatura ambiente, gli acidi naturali sono in equilibrio con il sapore dell’uva e ciò rende il vino assai più gradevole.

1.

La ruga del cretino, di Massimo Picozzi e Andrea Vitali

2. La fanciulla è morta, di Colin Dexter 3. 200 derby,

di Piergiorgio Giambonini, Flavio Viglezio

SAI

da cosa deriva

MARACHELLA? Questo vocabolo, usato per indicare un’azione illecita o scorretta, fatta di nascosto, ma non grave, e commessa in particolare dai bambini, deriva dall’ebraico meraggel, che significa esploratore, spia. Nel dialetto giudaico-triestino, maraghèl significa infatti spia.

ascoltiamo

Il piccolo Nicolas e i suoi compagni hanno appena combinato una marachella, dal film “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori”.

1.

Lorenzo 2015 CC., di Jovanotti

2. Rebel Heart, di Madonna 3. Shadows in the night, di Bob Dylan

guardiamo

1. Still Alice, di Richard Glatzer, Wash Westmoreland

2.

Shaun, vita da pecora, di Mark Burton, Richard Starzack

3.

Inherent Vice, di Paul Thomas Anderson

6

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SAI CHE

signore si nasce

da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921 Letture femminili L’assenza di libri, nelle stanze abitate da una signora, dà un’impressione di soffocamento momo rale come darebbe un senso d’asfissia fra quattro pareti la mancanza d’una finestra. Infatti i libri sono la luce e l’aria della mente. Chi non sente bisogno di questo, è cieco o morto nell’anima. Vi sono dei salotti arredati con sfarzo, ingombri di gingilli più o meno artiarti stici, pieni di fiori, di morbidezze e di ricami, ma dove si cerca inutilmente con lo sguardo un libro, una rivista, un giornale. Oppure, qualche libro si trova, rilegato con lusso, ma ahimè! sceso al grado di ninnolo fra una ceramica e una fotografia. Qualche altra volta il libro è un romanzo italiano o francese, della specie più scadente; e si trova anche il giornale… un giornale di mode, però. (…) Talora sono romanzi scelti male nelle biblioteche circolanti, romanzi della più goffa pornografia o della più stupida immoralità, che possono portare in casa il germe di qualche male fisico come il principio di qualche depravazione morale. (continua)


Con il Combi-Steam cucinare diventa un piacere. V-ZUG vi facilita la vita con soluzioni semplici e individuali, ad esempio per cucinare. Il nuovo Combi-Steam MSLQ è il primo apparecchio al mondo in cui si riuniscono le modalità di cottura a calore convenzionale, vapore e microonde. Così cucinare in maniera sana e veloce è un vero passatempo: vzug.com

La perfezione svizzera a casa vostra


a p p unt i IL TICINO CHE CAMBIA Ticino ieri e oggi, Rémy Steinegger, Fontana edizioni Il nostro fotografo Rémy ha ricercato nel ricchissimo archivio fotografico di Diego Luraschi vecchie fotografie del nostro Cantone, e ha fotografato gli stessi angoli oggi, dalla medesima posizione. Ci ha stupiti molto quanto poco in fondo sia cambiato il Ticino nelle valli, mentre in altri scatti i cambiamenti sono invece impressionanti. E siamo rimasti colpiti anche dal fatto che in alcuni angoli le zone verdi sono aumentate o diventate addirittura boschi rigogliosi. Un libro che è una scoperta, sin dalla prefazione dell’autore, che svela dettagli curiosi inerenti alla realizzazione delle immagini, commentate una ad una da Giorgio Passera.

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I NANI DA GIARDINO Nanus, Interio L’uso di decorare i giardini con statuine che rappresentano nani ha origine in Germania nel 1800. Fu poi l’inglese Sir Charles Isham a portarle in Inghilterra, per decorare il giardino della sua casa nel Northamptonshire. Negli Anni 90 i nani da giardino hanno visto un vero e proprio boom e insieme alla loro diffusione, sono nati anche diversi movimenti, come il Fronte di Liberazione Nani da Giardino, i cui membri liberano goliardicamente i nani dai giardini per riportarli nei boschi, fino al cruento Fronte per l’Olocasto dei Nani, che prevede invece la loro decapitazione. Per chi non appartenesse a nessun movimento simile, e volesse invece ospitare un nano nel proprio giardino, questi Nanus sono la nuova versione monocromatica.

E tu, o sei? n a n e l qua

ISTANTANEE LA COLLANA DI PERLINE Avant Première, Manor Una collana estiva con i colori del mare. Perfetta su un’ampia scollatura, per un’intrigante effetto vedo, non vedo, oppure su un semplice e lineare abito accollato, per trasformarlo in un capo d’effetto. Una collana da portare e riportare per tutta la bella stagione.

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2 foto, di Valentino Alfano, GPC MUSIC 2 foto, con 13 canzoni, è l’album d’esordio di Valentino Alfano, un… giovane 54enne che ha la musica quale motivo conduttore della sua vita. Canzoni scritte per altri, si pensi a Mina, e al 45 giri di successo (quando si compravano ancora i 45 giri…) “Devi dirmi di sì”, del 1983, realizzato in collborazione con Massimiliano Pani, che 32 anni dopo ha voluto scrivere la presentazione dell’album: “Valentino scrive belle canzoni con dei testi molto ispirati e originali”. L’ascolto è sorprendente, voci, testi e musiche avvolgono delicatamente e lasciano una traccia. Il disco è dedicato a Steve Lee, grande voce dei Gotthard troppo presto venuta a mancare, al “Gila”, “un collega con un grande talento artistico che non è bastato a salvarlo” e “a tutta le gente aperta alla costruzione di un mondo più rispettoso”.



Tiziano GALEAZZI Candidato nº 22 Lista nº 10 www.tizianogaleazzi.ch

Candidata al Gran Consiglio Lista nr. 8 - Candidata nr. 45

Linda Müller Michele Guerra n.79 Lega dei Ticinesi Rielezione in Gran Consiglio

• Socio imprenditore • Vicesindaco del Comune di Alto Malcantone • Laureata in economia aziendale Uni ZH • Esperto fiscale Dipl. Fed.

Ristabilire la fiducia

TATIANA LURATI Mamme, mogli, lavoratrici... UN POTENZIALE DA RIVALUTARE!

LISTA 4 CONSIGLIO DI STATO NR. 4

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GRAN CONSIGLIO NR. 36


in dialètt

dal lagh

ala montagna Memoria dal teritòri cunt i libar dal Fernando Grignola e dal Giovanni B. Pedrazzini. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch

I

è scrivüt in italian ma i poderassan véss anca in dialètt: “Là dove canta l’usignolo” (Edizioni Ulivo) dal Fernando Grignola e “Dove nasceva l’amore” (Edizioni Pedrazzini) dal Giovanni B. Pedrazzini. Memoria dal teritòri. Ul prim in gir al lagh, Agn (Agno) come riciam, ul ségond sü in Valmagia, a Cimalmott (Cimalmotto, val Rovana, sora a Cevi-Cevio). Inscì che ul terén (ambiente) al trá inséma anca i personagg. Come ul Giuli, che in dal pian d’Agn al nava a cascia bassa. Brüsascés, sa diseva a chi che spàravan ai üselit. E quand che ul Canton Tésin la fai un lég par “controllare l’arma”, ul Giuli al sé rabiat. Al diseva che l’era mei che “i sa controllas lòr, quii balabiótt, che i a stüdian tücc par tirag föra danée a la gént”. Ma gh’eva anca ul proféssor Macchi e la maestra Maria Boschetti Alberti, che in dala scòla magior da Agn ieva bòn da védé lòntan. E insegnavan par la vita. Fiöö e tosann i imparavan quel che gha vöreva. Par naa innanz a stüdià o par vess pront a imparà sübit un mestée. Ul Grignola al régorda anca ul San Prüvin d’un témp, quand che sa tücc i navan a divertiss “cun la ròca e ‘l cifulin”. E che rivava a cà i maestrán (emigrati) quand che par “Sant’Andrea bóia i can”: senza dismentigà che “Murús da San Prüvin, i düra dra sira ar matin”. Come dotór (cardiologo) ul Pedrazzini al regor regor-

da ul dotór Bernardo Alberti, che in dal 1952 la cürat un fiöö, un bagai sü in scima ala vall, che al podeva vess salvat domà cunt ula penicillina. L’è nai a tirala scià, ul dotór Alberti, a l’ospedaa da Locarno. Un viagg complicat, dificil, e pöö anca tornà indré da nòcc: ma a la fin, cunt ula penicillina, ul pinin a gha la faia. E ul dotor al sé métut a piang, anca lü. Dal Don Simona da Agn al Don Volpi in scima al Val Rovana. Somearess che i dü scritòr (Grignola e Pedrazzini) i sa sian intendüt, par fa vedé l’imagin, la stoffa di “ministri di Dio” che tanto bèn i an fai. Par ul paès e par i gént. E quand che girava la vòs che ul Don Volpi al doveva véss trasferit, anca la “vegia Petronilla” l’è saltada sü par dii da “no”. E alora ul Vescov la cambiat idea. Veri o vérosimil i personagg dal Pedrazzini? L’è mia important. Parché quest l’eva “il Ticino di un tempo”. Ma propi adéss, cunt tüta la globalizzazion che mé rivat adoss, l’è necesari régordass. Dévom savé da dova vegnum. E dovressum digal anca ai giovin. I radìs iè important, anca se i noss névod i ciaparan sü la “ventiquattro ore” (al pòst dala valisa ligada cunt ul spàg, la corda, come i fasévan i noss vécc) par naa via par ul múnd. Dal lagh ala montagna: stori da fadiga, ma anca ocasion da divertiment. E da gran rispett. Par ul teritòri e par i gént. E un grazie, al Grignola e al Pedrazzini. v

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r i t r at t o

il conduttore

dei ragazzi Luca lo si può vedere e sentire in tivù, in HD e in movimento. Noi però ve lo possiamo mostrare dietro le quinte, negli ambienti che in diretta non si vedono. E possiamo farci raccontare da lui cosa pensa degli adolescenti e della televisione. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio

I

ncontriamo Luca nella sede della RSI, per fare un giro dietro le quinte degli ambienti nei quali prepara S-quot, la trasmissione che conduce. Abbiamo visto lo studio in cui si svolgono le dirette delle puntate della prima parte di S-quot, il guardaroba, la sala trucco, dove vengono preparati gli scenari e tutti quegli angoli che nello schermo non si vedono, ma che sono comunque fondamentali. Alla scoperta della televisione, e di chi la televisione la fa. Che adolescente è stato Luca Mora? “Molto vivace, questo è l’aggettivo che mi avevano appioppato docenti, mamma, nonni... Dovevo sempre muovermi. In classe, ricordo che trovavo sempre un pretesto per alzarmi: aprire la finestra, andare in bagno, andare a bere… Amavo tutto ciò che era movimento: lo skate, la gara con le bici, il salto dall’altalena, la partitella di calcio. Però sono stato un ragazzo tutto sommato nella media. I miei genitori si lamentavano sempre, ma oggi dicono che sono stato comunque un bravo bambino, un bravo ragazzo”. Cosa voleva fare da grande? “Il calciatore, e c’è stato un momento in cui ci ho creduto davvero. Sono stato nelle giovanili del Locarno, ma molto presto mi sono fatto male, ho

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avuto problemi muscolari, e da quel momento è stato tutto in salita, tra recuperi, fisioterapia, … Proprio nel momento in cui c’era da fare il salto nel calcio dei grandi, i problemi fisici mi hanno bloccato. Volevo diventare un calciatore professionista, ma volevo soprattutto vivere in quell’ambiente di cui amo tutto, lo spogliatoio, il pre-partita, il dopo partita, i commenti in settimana con i compagni di squadra. Questo è quello che volevo fare da piccolo e che non ho potuto fare. Mia mamma mi ha però sempre detto che dovevo avere anche una formazione, e come la maggior parte dei ragazzi che non sanno cosa fare in futuro, ho frequentato la commercio. Ho lavorato in una fiduciaria e poi ho fatto un po’ di tutto”.

«I veri fighi

prendono in giro sé stessi, non il prossimo, mai i più deboli!»

E come sei arrivato in televisione? “È stata mia mamma ad aver visto uno spot trasmesso alla RSI con il quale cercavano nuovi volti. Inizialmente non l’avevo nemmeno preso in considerazione, mi sembrava impossibile che


Lo studio di S-quot viene smontato dopo ogni puntata e conservata nel reparto scenografie.

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r i t r at t o Luca in sala regia, la centrale operativa della televisione.

scegliessero proprio me. Poi insieme a un mio amico, abbiamo preparato il video di presentazione richiesto. Riguardandolo ci siamo accorti che la videocamera si era spostata e mancava la mia testa! Il mio amico voleva rifarlo, ma a me sembrava che poi non sarebbe più stato spontaneo, così il giorno del mio compleanno, ultimo termine per la spedizione, lo abbiamo inviato insieme a una lettera nella quale spiegavamo il per perché non lo avessimo rifatto. Ci hanno convocati, abbiamo passato le selezioni e oggi eccomi qui”.

SCHEDA

biografica

Nome: Luca Cognome: Mora Data di nascita: 11 maggio 1985 Contatto: facebook.com/lucamora85 Piatto preferito: la lasagna della nonna Un libro: “Uomini che odiano le donne” di Stieg Larsson. Ma non mi piace il titolo e non voglio mi identifichi! o “La verità sul caso Harry Quebert” di Joël Dicker Un film: Il gladiatore Un cantante: Marco Mengoni Una App: FaceTime, “perché mi permette di vedere la mia ragazza quando siamo lontani” Una meta: New York Una squadra: La Juve, e tutto il grande calcio

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E oggi che uomo sei? “Non sono ancora adulto dai, in fondo ho solo 29 anni… (ride, ndr.). Sono cambiato, ma non così tanto e credo che questo sia dovuto al fatto che passo le mie giornate nelle scuole medie, insieme agli adolescenti. Con loro parlo di Playstation, di Violetta con le ragazzine di prima e di Ariana Grande con quelle di quarta. A livello professionale sto crescendo, perché S-quot è un’ottima palestra, ma a livello umano sono un po’ bloccato. Io poi sono già un po’ Peter Pan di mio… Spesso a fine giornata mi rendo conto che ho ancora in testa i temi e gli argomenti degli adolescenti. Diciamo che S-quot non mi fa crescere, ma mi aiuta a rimanere giovane. Sono un adulto ancora un po’ bambino”. Come definiresti gli adolescenti di oggi? “Molto più avanti di quanto lo fossimo noi e di quanto lo siano stati gli adulti che oggi affermano che “non ci sono più i giovani di una volta”. Perché questa è un’affermazione totalmente giusta, ma con un significato opposto alla connotazione negativa che le si vuole dare. È vero che oggi i giovani stanno meno all’aria aperta, si muovono meno, non costruiscono più la capanna nel bosco, ma è altresì vero che i tredicenni di


In alto, tra la moltitudine di luci che illuminano lo studio 1, il più grande della RSI.

oggi hanno competenze incredibili. Sono veloci e molto intelligenti. Il più bravo della classe dei miei tempi non reggerebbe mai il confronto con il più bravo della classe di oggi. Si può dire che i ragazzi di oggi non sono migliori o peggiori, sono diversi. L’aspetto negativo del fatto che oggi i ragazzi siano così veloci è che li porta a bruciare le tappe, a sconfinare nel mondo degli adulti quando ancora adulti non sono, quando ancora non hanno le competenze emotive ed emozionali per gestire molti aspetti del mondo adulto. Noi commettevamo errori nel mondo degli adolescenti, e le conseguenze erano limitate, loro rischiano di commetterli in quello degli adulti, dove le conseguenze possono essere anche molto gravi”. La trasmissione che non condurresti mai ? “Quei contenitori pomeridiani della televisione italiana, nei quali si parla di cronaca nera spet-

tacolarizzandola e mischiandola con l’intrattenimento. Non mi piace che temi così delicati vengano affrontati all’interno di talk show. Anche alcuni reality li trovo esagerati. Ci deve essere un limite a quello che si può mostrare in televisione”. E quella che invece vorresti condurre? “Della nostra televisione non saprei, perché credo che le produzioni della RSI siano molto personali, legate alle caratteristiche del conduttore. Mi piace molto Zerovero, ma perché amo giocarci, non so se riuscirei a condurlo. Certo mi piacerebbe condurre un quiz alle 20:40, nella fascia importante quindi. Guardando all’estero invece mi piace moltissimo XFactor: la scenografia, la grafica, le luci. È uno show magnifico!”. Parteciperesti all’Isola dei famosi? “Il format non mi fa impazzire, però mi piace-

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Candidati al Gran Consiglio LISTA 2 PLR

1. Sinue BERNASCONI

25. Nick MEILI

30. Manuel BORLA

54. Alessandra GIANELLA

61. Alessandro SPANO

68. Nathalie BOISSONNAT

78. Fabio KÄPPELI

MICHELE BERTINI CANDIDATO AL CONSIGLIO DI STATO

DOMENICA 19 APRILE 2015

WWW.MICHELEBERTINI.CH


ritratto Nel guardaroba vengono conservati i vestiti di ogni presentatore.

rebbe affrontare l’avventura. Sarei curioso di sapere se è davvero tutto così come lo vediamo, o se dietro le telecamere c’è un resort dove i partecipanti se ne vanno a dormire. Ci sono dei dettagli che non tornano: le lenti a contatto, i problemi femminili ad esempio… A livello professionale invece, non so se condurrei questo tipo di trasmissione, anche perché hanno un ruolo più importante gli opinionisti”. E al Grande fratello? “Impazzirei! No, è troppo una forzatura. Se nell’Isola dei famosi viene creata una situazione immaginaria, un aereo precipita e i naufraghi sopravvissuti devono cavarsela per sopravvivere, nella casa del Grande fratello i partecipanti vengono solo rinchiusi e gli spettatori li osservano, è quasi una sorta di esperimento”.

COS’È

S-quot

S-quot è un programma televisivo fatto dai ragazzi per i ragazzi, che permette loro di conoscere la televisione dall’interno. Luca conduce la trasmissione coinvolgendo i ragazzi in tutte le parti del programma, li guida nella costruzione dei contenuti, tocca le tematiche a loro più care valorizzando le loro idee e la loro creatività.

Il tuo conduttore icona? “Da noi Matteo Pelli, che ha condotto Attenti a quei due, credo il programma di maggior successo dell’azienda. Guardando lui ho imparato molto. Poi mi piaceva molto come lavorava Carla Norghauer. Lavorando insieme a lei ho visto quanto lavoro faceva dietro le quinte. In una realtà come quella ticinese lei piace proprio tanto. È genuina, spontanea, rappresenta la mamma, la vicina di casa di ognuno di noi. Ecco, io vorrei riuscire come lei a essere in televisione come sono nella quotidianità. In Italia invece direi forse Paolo Bonolis, anche se non sono d’accordo sulla modalità di trattare i concorrenti scelta ultimamente in un suo programma. Poi mi piace anche Alessandro Cattelan (conduttore di XFactor, ndr), ma lui è in un contesto talmente speciale che per giudicarlo davvero bisognerebbe vederlo condurre una delle nostre trasmissioni”. Il tuo sogno del cassetto? “Ne ho due. Vorrei una figlia, ma fino ai 12 anni, che poi si trasforma in adulto! Non so come gestirei da padre preoccupazione e gelosia per una figlia adolescente che esce la sera! E poi vorrei poter ricominciare a giocare a calcio regolarmente, in qualsiasi contesto”. v

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i n nat ur a

la natura nell’alto ticino Lo spazio alpino che va dalla Val Piora alla Greina colpisce per la sua bellezza e costituisce uno dei patrimoni naturalistici più preziosi del Ticino e della Svizzera. testo Christian Bernasconi foto Aline Dépraz

PIORA La regione di Piora, che funge da spartiacque tra il Nord e il Sud delle Alpi, è rinomata per le sue acque. Con i suoi laghi Ritom, Cadagno e Tom, fa parte del bacino imbrifero del Po, ma comprende pure la sorgente del Reno anteriore nella Val Cadlimo. Grazie al suo inestimabile patrimonio idrico, Piora è uno dei luoghi più appropriati per lo studio delle acque dolci e da più di due secoli è al centro delle ricerche di numerosi biologi e naturalisti. In particolare, le acque del lago di Cadagno sono caratterizzate da due strati d’acqua sovrapposti che non si mescolano mai. Il

fenomeno, rarissimo e del tutto naturale, è detto meromissi crenogenica. LUCOMAGNO Il Lucomagno è il paesaggio palustre più vasto a Sud delle Alpi. Alla sua eccezionale diversità concorrono torbiere, paludi, golene, laghi, boschi, prati secchi e pascoli alpini. Non mancano particolarità geologiche come la sorgente carsica del Pertusio o le guglie dolomitiche del Pizzo Colombe. Grazie alla moltitudine di ambienti, flora e fauna sono ricchissime. I prati secchi ospitano un gran numero di piante rare e protette, Il Passo delle Colombe.

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IN PRIMO

piano

Oltre che per la sua bellezza, la regione si distingue per i suoi elevati contenuti scientifici. La grande diversità di habitat, di piante e di animali sono fonte di studio per numerosi ricercatori. Inoltre, l’alto valore scientifico della zona è consolidato dalla presenza di tre organizzazioni attive nel campo delle scienze naturali quali il Centro di biologia alpina di Piora (www.piora. org), la Fondazione alpina per le scienze della vita di Olivone (www.fasv.ch) e il Centro Pro Natura Lucomagno di Acquacalda (nella foto, www.pronatura-lucomagno.ch.). Le loro attività formative e didattiche contribuiscono a rendere l’alto Ticino uno dei migliori territori per la scoperta della natura alpina.

d’insetti e di uccelli. Pozze e stagni sono i siti ideali di riproduzione di rane e tritoni, mentre golene, paludi e torbiere sono ambienti preziosi in cui trovano rifugio diverse specie protette. DÖTRA La regione di Dötra è da sempre conosciuta per la varietà dei suoi prati fioriti che raggiungono l’apice dello splendore a giugno e luglio. In questi ambienti biodiversi si è insediata anche una ricca fauna che conta una settantina di specie di farfalle e una cinquantina di specie di uccelli. LA GREINA L’Altopiano della Greina, lungo quasi sei chilometri e largo uno, appare come un singolare paesaggio di tundra alpina, ad un’altitudine di 2’200 metri. Situato al centro di quello che potrebbe diventare il secondo parco nazionale svizzero, il Parc Adula, l’altopiano alpino più vasto della Svizzera è di una bellezza struggente e regala emozioni indimenticabili. v

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in cambio Cosa accadrebbe se ogni abitante del Canton Ticino, mosso da ipotesi di risparmio date da un cambio franco-euro favorevole, si recasse all’estero per effettuare i propri consumi? a cura di Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch

C

on due “attori economici” di rilievo proviamo a interpretare la situazione venutasi a creare dal 15 gennaio 2015, dopo l’annuncio a sorpresa, da parte della Banca Nazionale Svizzera, dell’abolizione della soglia minima di cambio di 1.20 franchi per un euro. Con Mauro Baranzini, economista, abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti generali riguardanti i rapporti monetari e gli influssi che gli stessi hanno sulla nostra vita di tutti i giorni. Con Carlo Delcò, imprenditore locale, ci siamo invece concentrati su aspetti più puntuali inerenti alla conduzione della sua azienda, toccata direttamente dalla decisione presa dalla BNS. Professor Baranzini, la decisione presa dalla Banca Nazionale Svizzera come e quanto ha inciso sulla nostra vita quotidiana? “Il potere d’acquisto delle famiglie svizzere è aumentato d’un colpo solo. Paghiamo meno nei supermercati locali che hanno abbassato molti prezzi, paghiamo meno la benzina e l’olio da riscaldamento, pagheremo meno tutti i beni importati, e pagheremo meno le vacanze all’estero (ma sarebbe meglio farne anche nella bellissima Svizzera). Le imprese che esportano avranno qualche problema iniziale, soprattutto quelle a

basso valore aggiunto. Ma la chimica, la farmaceutica, la meccanica di precisione e l’orologeria continueranno ad andare alla grande. Per il Ticino, problemi in più con il commercio al dettaglio e il turismo. E la pressione dei lavoratori frontalieri sarà più forte. Se saremo fedeli al nostro commercio, turismo e industria locale risorgerisorge remo come abbiamo già fatto nel 1971, nel 1992 e nel 2011”. Cosa accadrebbe in Ticino, se attratti dal cambio favorevole sbilanciassimo il nostro consumo al dettaglio a favore dell’Italia? “È stato calcolato che il 40% dei titi cinesi si reca a fare acquisti in Italia almeno una o più volte al mese, contro il 30% negli altri cantoni svizzeri di frontiera. Queste per percentuali sono certo aumentate dal 15 gennaio ultimo scorso. I residenti ticinesi spendono in acquisti all’estero (esclusi quelli durante le vacanze) circa 600 milioni di franchi l’anno. Questo fa perdere al fisco svizzero circa 40 milioni di IVA e 15 milioni di imposte dirette. I posti di lavoro persi sono così circa 2’000, tra i quali 70 apprendisti. Se vi par poco”.

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s oci et à Perché i ticinesi dovrebbero continuare ad acquistare in Ticino? “Per non tagliare il ramo sul quale siamo seduti. Perché nei momenti difficili occorre far quadrato attorno ai posti di lavoro dei residenti, a chi paga le imposte qui, a chi investe in infrastrutture qui, a chi coltiva e suda la nostra terra e i nostri vigneti qui. Occorre dare un futuro alla nostra gioventù; magari un giorno i nostri figli o i nostri nipoti ci daranno ragione. Non si può pretendere di avere un salario doppio o triplo rispetto ai nostri confinanti, e poi bypassare il commercio locale. Fare gli acquisti qui in Ticino significa essere solidali con il nostro piccolo commercio, con i nostri ar artigiani, con la nostra agricoltura e filiera del latte, e con i nostri allevatori. Il prezzo non è tutto, ci sono altri valori quali la qualità, la sostenibilità, il rispetto dell’ambiente, il chilometro zero, e la difesa dei posti di lavoro di chi suda giorno dopo giorno. Ci sono dei prezzi, magari più alti di quelli al di là della frontiera, che garantiscono un reddito ‘giusto’ e dignitoso all’artigiano o al contadino locale. E poi, se permettete, i prodotti locali genuini hanno un miglior profumo”. Signor Delcò, qual è stata la sua prima pripri ma reazione dopo l’annuncio della BNS? “La prima reazione è stata di sbigottimento, soso prattutto alla luce dei proclami che erano stati fatti solo quindici giorni prima e che avevano rasras sicurato sul mantenimento della soglia minima di cambio. Preso atto, ho dovuto reagire, perché il crollo dell’euro avrebbe comportato delle imim portanti contrazioni dell’utile. Dopo lo sconcerto iniziale sono quindi passato a una fase operativa per trovare immediatamente delle misure concon crete per fronteggiare l’inattesa situazione”. Quali misure ha quindi adottato con la sua azienda? “In sintesi, la riduzione dell’utile dovuta al cambio meno favorevole comporta la necessità di adottare delle misure di ri-sparmio. Le voci implicate sono quindi i salari, la pubblicità e altre misure di rispar risparmio che però incidono in modo irrisorio sul riri sparmio totale. Non volendo toccare i salari, si

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trattava pertanto di puntare su forme di razionalizzazione del lavoro”. Cosa possono fare gli imprenditori locali per trattenere i consumatori in Ticino? “Vista la prossimità della frontiera, e malgrado la manodopera in Svizzera costi decisamente molto di più rispetto all’Italia con relativi maggiori costi gestionali, per quanto mi concerne continuiamo a offrire il prezzo. I proclami, se non supportati dal dato tangibile del prezzo, rimangono tali. I consumatori, che capiscono che per una questione di reinvestimento dei redditi sul territorio è meglio operare gli acquisti in Ticino, sono pronti a pagare l’1 o il 2 percento in più ma non oltre. Senza dimenticare un altro aspetto concreto, relativo alla salvaguardia dei posti di lavoro; se i salari vengono percepiti o generati in Ticino e questi vengono travasati con acquisti all’estero, prima o poi le aziende non saranno più in grado di generare stipendi. Faccio un esempio: se lavoro in una grossa catena di distribuzione da cui percepisco un salario, e per risparmiare, comportamento peraltro comprensibile, invece di fare gli acquisti presso il mio datore di lavoro vado in Italia, se questo comportamento diventa generalizzato succede che il mio stesso datore di lavoro avrà meno utili

e finirà per lasciarmi a casa. Così, per spendere meno nell’immediato, nel medio termine mi ritrovo senza lavoro”. v

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la voretti SCARICAMI

la gallina di cartone Sul nostro sito www.illustrazione.ch

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Cosa ti occorre: l’anima di cartone di un rotolo di carta igienica, tempera bianca, pennello, un pennello pannopanno lenci rosso e marrone, una piccola pallipalli na di ovatta, piume, colla bianca, colla a caldo, un indelebile nero, un taglierino.

2. Chiedi a un adulto di tagliare a metà la pallina di ovatta (occorrono un coltello ben affilato e una certa forza), tu intanto ritaglia dal pannopanno lenci rosso la cresta e il bargiglio e da quello marrone il becco. 3. Schiaccia un’estremità del rotolo. Con un filo di colla bianca incolla la cresta e le piume all’inall’in terno del cartone, poi incollalo usando la colla a caldo in modo che resti ben chiuso.

1. Colora il rotolo di cartone con la tempera bianca (o del colore che preferisci). Dovrai dare più di una mano per coprire il cartone, quindi aspetta che il colore asciughi bene tra una mano e l’altra.

4. Con la colla bianca, ma va bene anche quella a caldo, fissa occhi, becco e bargiglio. Con l’inl’in delebile disegna la pupilla al centro della pallina. Ora se vuoi puoi decorare la gallina come più ti piace, o aggiungerci un nome, se la usi come segnaposto.

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Puoi ordinare la raccolta di attività creative tratte da questa rubrica allo 091 972 26 20 o info@illustrazione.ch. “Penne, pennelli e pasticci” costa Fr. 29.- (+ 6.- di spedizione).

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ia g r e n e a n o u B . a r r e t a t e n a i d al p


a ta v ola

semplice e salutare A cena a casa della famiglia Manzato di Bioggio. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

M

arina Manzato è una donna pratica, concreta, organizzata. Anche in cucina. Con una famiglia numerosa e da mamma diurna che è, non c’è posto tra i fornelli per i fronzoli. Qui si cucina, dice, “perché i pasti pronti sono molto più costosi e molto meno salutari”, ma lo si fa con razionalità, senza complicarsi la vita e usando strategie e trucchi affinché non si debba trascorrere troppe ore con mestoli e padelle in mano. Marina è una cuoca-casalinga, che quando la vedi in azione, capisci subito la sua filosofia: “in cucina bisogna essere efficienti e lavorare pulito affinché il risultato sia un buon pasto e rimanga poco ancora da fare per il riassetto finale”. Ha iniziato a cucinare per necessità, dopo il matrimonio. Ma con il passare del tempo e con la famiglia che si ingrandiva, per Marina la cucina è diventata una passione. Passione non tramandatramanda ta, ma “tutta farina del suo sacco”, ama precisare. Tranne per i dolci: il papà pasticciere è stato il suo prezioso insegnante in quel campo. “Per me è normale preparare oggi torte con il pan di Spagna e la frutta, saint honoré, foresta nera…”. Considerata anche dalle amiche una brava cuoca, Marina è una donna modesta. Lei si definisce una cuoca semplice, veloce, in grado di cucinare cose buone ma non sofisticate.

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a t avol a

TA G L I A N D O

CUCINA VARIATA Passione, interesse e anche una certa attenzione al budget, hanno fatto sì che Marina si aprisse, con il tempo, a nuovi cibi, cotture e tecniche. Nella sua famiglia d’origine, racconta, non c’è mai stata una gran cultura alimentare: “Si mangiavano pasta, riso e carne. Pasti fugaci, con poca cura, perché mia mamma non aveva tempo”. “In effetti”, ci rivela il marito Giovanni, originario del Veneto, “quando l’ho conosciuta non mangiava il pesce e non conosceva la polenta”. Oggi A TAVOLA… CON VOI Voi ci invitate da… voi quando a casa c’è tutta la famiglia. Una nostra redattrice e un fotografo verranno a casa vostra per scattarvi qualche fotografia e per chiacchierare di ricette, cibo, ricordi e alimentazione. Vi chiederanno la ricetta di una pietanza, magari quella della vostra “specialità”, nel limite del possibile, sarebbe bello poter fotografare anche il piatto pronto. Per partecipare basta inviare in redazione il tagliando-invito che trovate su questa pagina. Prenderemo contatto con voi direttamente. Grazie e a presto! http://www.illustrazione.ch/tagliando_03_15.pdf

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Marina spazia tra i cibi e cucina con un’ampia varietà di alimenti. Ritiene che internet sia un grosso aiuto: “Si trovano ricette molto interessanti e di tutti i tipi. In genere però non preparo quasi mai qualcosa di troppo complicato. Prediligo piatti semplici e non particolarmente lunghi nella preparazione”.

La preparazione del polpo con le patate.

I FIGLI A TAVOLA In casa Manzato si mangia di tutto, ognuno però, con il proprio modo di essere. Marina caratterizGentile redattrice, caro fotografo, desideriamo invitarvi a casa nostra per raccontarvi cosa significa per noi il cibo, per svelarvi una ricetta di famiglia e per farvi assaggiare il nostro piatto preferito. Famiglia (nome e cognome): ___________________________________________________________ Numero componenti: _____________________________________________________________________ Via: _____________________________________________________________________________________________ Località: _______________________________________________________________________________________ Tel.: _____________________________________________________________________________________________ _____________________________ Tra tutti i tagliandi pervenuti in redazione ne estrarremo uno per edizione. È quindi possibile che la vostra candidatura venga conservata per un’altra edizione e che veniate contattati in un secondo tempo.


za così i suoi figli: Antonio a tavola è il brontolone; Francesco è il mangione e goloso; Letizia e Daniela sono le precisine. Marina annota che Daniela è anche la più interessata alla cucina. Le piace, e quando si trova da sola si mette ai for fornelli senza paura. Interviene Letizia, la piccola di casa: “Io so cucinare la pasta, la carne e l’uovo all’occhio di bue e aiuto la mamma a sbucciare le mele quando fa la torta”. Giovanni, secondo la moglie, è l’accomodante e, stando a Letizia, “il mio papà fa costine buonissime e un ottimo roast-beef”. Inoltre pare sia un campione a preparare la paella. Tanto che nel giro delle sue amicizie e conoscenze gli viene chiesto di cucinarla in occasione di questo o quell’evento. Marina ama che la sua famiglia si sieda a tavola “non per riempire la pancia, ma per gustare qualcosa di buono e condividere un momento privilegiato. Soprattutto la domenica a pranzo, dove capita di stare seduti a chiacchierare anche un paio d’ore”.

I nostri enoesperti consigliano:

«Qualche

piccola furbizia in cucina non guasta»

TRUCCHETTI SALUTARI Questa sera Marina ha deciso di cucinare per noi il polpo con le patate. “Una ricetta che mi riesce bene e che può essere definito uno dei miei cavalli di battaglia, che piace a tutti e che io trovo leggero, ma gustoso”. Sì, perché Marina, oltre che cucinare in modo variato, controlla anche l’apporto calorico e dei grassi, evitando in particolare di eccedere con il burro e prediligendo l’olio d’oliva. A questo proposito la nostra cuoca sorride e ci svela un trucchetto per realizzare delle patate fritte con pochissimi grassi: “Si prendono le patate, si pelano e si tagliano a spicchi. Poi si mettono nell’acqua fredda. Quando quest’ultima comincia a bollire si scolano, si condiscono con un cucchiaio da minestra di olio, si salano, e si infornano per 15’/20’ fino a doratura. Il risultato? Buone come patate fritte, ma molto più sane!”. Trucchetti come questi, Marina li ha imparati strada facendo e li ha fatti suoi: “Secon-

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Dei cannoncini non sono rimaste nemmeno le briciole.

do me, qualche piccola furbizia in cucina non guasta, soprattutto se a guadagnarne è la salute”. I CANNONCINI DELLA MAMMA Per ritornare al menù di questa sera: inizieremo con un cocktail di crevette, poi, gusteremo il polpo con le patate e concluderemo con i cannoncini fatti in casa. “Sono veloci da fare e molto apprezzati dai miei figli, che ne sono particolar particolarmente golosi”, sottolinea Marina. Molto razionale e metodica ai fornelli, lavora sicura, con destrezza, rapidità e, soprattutto, dedicando attenzione alla pulizia. Man mano lava le stoviglie e gli elettrodomestici usati e si garantisce che

il piano di lavoro sia sgombro e pulito. Quando ci sediamo a tavola, in effetti, sembra che non abbia nemmeno cucinato. È già tutto in ordine e riassettato. Così anche lei, potrà godersi il pasto in tranquillità. A sgomberare la tavola, cer certamente, ci penserà uno dei figli. Naturalmente solo dopo che sul vassoio, dei deliziosi cannoncini, ben 36 per l’esattezza, non saranno rimaste che le briciole! v SCARICAMI Anche sul nostro sito www.illustrazione.ch potete trovare le gustose ricette di Marina Manzato. http://www.illustrazione.ch/atavola_03_15.pdf

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Elezioni cantonali 2015

Giuliano Castellani Candidato al Gran Consiglio

Lista nº 1 Candidato nº 75

Grazie per il vostro sostegno!

Lista n° 2

Candidato n° 16 al Gran Consiglio


oc c hio a

ritorna slowup ticino Dopo il grande successo dello scorso anno (25’000 partecipanti!), domenica 12 aprile 2015 ritorna per la quinta volta l’atteso appuntamento con slowUp Ticino.

L’

evento, gratuito, si snoda lungo un percorso di 50 km tra Locarno e Bellinzona chiuso interamente al traffico, tra feste, animazioni e divertimento. Non mancate, e soprattutto non abbiate fretta e godete delle bellezze della regione e della natura in un ambiente gioioso e senz’auto. CONSIGLI PER I PARTECIPANTI Visionate il percorso e preparate il vostro programma. Visionate la cartina del tracciato con i diversi punti di ristoro e animazione e definite il programma che più vi conviene. Siete liberi di entrare e uscire dal tracciato in qualsiasi punto, così come di percorrere l’intera distanza o solo parte di essa. Ove possibile, raggiungete il percorso con i mezzi pubblici o a piedi, con la bicicletta o con i pattini. È possibile entrare sul percorso in qualsiasi luogo, sono comunque previste delle “entrate principali” (Locarno, S. Antonino e Bellinzona) presso le quali sono organizzate animazioni e of offerti servizi ai partecipanti, non da ultimo vi sono delle zone posteggio appositamente riservate. Seguite la segnaletica e le indicazioni del personale sul percorso. Rispettate gli altri partecipanti e non abbiate fretta. Se decidete di uscire dal percorso, ricordate

che il traffico motorizzato è escluso unicamente sul tracciato ufficiale e che l’organizzazione slowUp non è responsabile per la sicurezza al di fuori di esso. Ai ciclisti si consiglia l’uso del casco. Bambini Date un numero di telefono ai bambini. Nel caso dovessero perdersi sarà così possibile contattare i genitori o accompagnatori. In caso di necessità rivolgetevi a un collaboratore slowUp sul percorso. v SCARICAMI Online trovate tutte le informazioni sull’evento e la cartina del percorso. www.slowup-ticino.ch http://www.slowup-ticino.ch

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s al ut e

il massaggio

tessutale profondo Eliminare scorie e liquidi in eccesso grazie a un massaggio energico e profondo. Una tecnica affinata nel tempo che grazie a una perfetta manualità della terapista, promette di favorire, e in maniera rapida, lo “smaltimento” di ciò che si accumula nei tessuti più profondi. testo Stéphanie Castiglioni Scatizza - stephanie@illustrazione.ch

S

ono oggigiorno diverse le tecniche proposte dai centri del benessere focalizzate sull’eliminazione del ristagno di liquidi nel corpo: macchinari, creme specifiche, tisane, integratori alimentari drenanti e naturalmente varie tipologie di massaggio. Tra queste ho deciso di testarne una, a livello di manualità forse la più “strong”, ma che promette risultati già dopo la prima seduta: la “MTP”. Ma facciamo un passo indietro. Cos’è la ritenzione idrica? Cosa intendiamo per ristagno di liquidi nel corpo? Si tratta di una patologia legata al sistema circolatorio che colpisce maggiormente le donne, specialmente quelle che conducono una vita sedentaria, sia per un fattore ormonale, sia per la minore efficienza del sistema linfatico. La ritenzione idrica può essere generalizzata e quindi presente in tutti i distretti dell’organismo oppure localizzata, cioè presente solo in alcune zone del corpo. Le estremità inferiori sono cer certamente quelle più colpite dalla ritenzione idrica, in quanto risentono della forza di gravità e dello stare in piedi, che affatica il sistema venoso e porta quindi a un problema circolatorio. In una prima fase la ritenzione idrica si manifesta sem-

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plicemente come un senso di gonfiore, in particolare ai piedi e ai polpacci, ma col tempo si può estendere alle zone più sensibili agli accumuli di grasso come cosce, glutei e addome trasformandosi in edemi, manifestazione iniziale di quella che, volgarmente, chiamiamo cellulite e che, se trascurati, possono evolvere negli stadi più avanzati di questa patologia. Ci sono vari fattori che possono influenzare in maniera negativa la ritenzione idrica: un’alimentazione scorretta, poca assunzione di acqua, fasi ormonali, gravidanza e allattamento… e trovandomi nel cuore della mia terza gravidanza direi che so esattamente di cosa stiamo parlando. Prendo appuntamento in un centro specializzato in varie tecniche e trattamenti a Mendrisio. Giunta sul posto, mi presento a Martina, la terapista. Le spiego che sono in dolce attesa e che inizio a sentire i primi gonfiori a mani, gambe e piedi. Dopo una breve anamnesi, Martina mi spiega che il massaggio tessutale profondo è una

«Quando

il massaggio è curativo»


tecnica manuale che va a smobilizzare i liquidi in profondità. Una tecnica paragonabile al massaggio connettivale. La pressione della mano è abbastanza incisiva e spesso utilizza movimenti “di taglio” con le dita proprio per andare a lavorare il tessuto più profondo, il connettivo appunto, dove si accumulano le tossine, le sostanze di “scarico” che non dovrebbero trovarsi negli spazi infracellulari. L’MTP ha effetti sia diretti sulle parti trattate, sia riflessi su parti collegate al tessuto connettivo, che apportano naturalmente anche un generale benessere fisico e rilassamento mentale. Con opportune manovre e trazioni digitali in alcune zone cutanee, crea un’interazione stimolante e riflessa sul tessuto connettivo, sottocutaneo e interstiziale e di conseguenza una risposta cellulare anche a distanza dallo stimolo stesso. Agisce in maniera benefica su molteplici malattie e disturbi dell’apparato circolatorio, secretorio e linfatico, per cui trova vasta applicazione come

aiuto per la circolazione sanguigna ma anche nel campo della terapia antinfiammatoria dell’apparato osteo-articolare e muscolare. Martina mi fa accomodare in una stanza molto accogliente e, una volta adagiata sul lettino, sono pronta per il massaggio. Inizia dal piede, dal metatarso, la zona del corpo più sofferente perché sostiene il corpo intero e dove ristagnano più liquidi. Il massaggio parte dalle dita, dalle estreestre mità, con piccoli movimenti circolari profondi che convogliano i liquidi verso la parte centrale della pianta del piede. Passa quindi al dorso del piede, la pressione rimane la stessa e anche il tipo di movimento che va a dare un input al sistema venoso-linfatico per stimolare il drenaggio. Durante i primi momenti la forza utilizzata risulta un pochino fastidiosa ma ci si abitua in fretta e il massaggio, man mano che procede, diventa piacevole. “La tecnica del massaggio del tessuto connettivo”, spiega Martina, “fu ideata negli anni Venti dalla fisioterapista tedesca Elisabeth Dicke

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s al ut e (1884-1952), che nel 1929 venne colpita da disturbi circolatori talmente gravi da far ipotizzare l’amputazione di una gamba. Costretta a letto per lunghi periodi, e per questo tormentata dal mal di schiena, iniziò a praticare l’automassaggio nella zona del bacino, rilevando la presenza di rigonfiamenti in alcune aree sottocutanee, che lei continuò a trattare intensamente, nonostante fossero più sensibili al dolore. Il massaggio non

«Termino

il massaggio in totale benessere» solo fece scomparire i dolori alla schiena, ma si mostrò efficace anche contro i problemi circolatori alla gamba, che alla fine non dovette essere amputata. Partendo da queste osservazioni, Elisabeth Dicke iniziò a ricercare alterazioni simili nel tessuto connettivo sottocutaneo dei propri pazienti, che massaggiava con la sua speciale tecnica”. Nacquero varie scuole con relative tecniche e l’MTP è una di queste. “Trattandosi di un massaggio settoriale”, prosegue Martina, “posso decidere di intervenire unicamente solo sui piedi, sulla gamba, sulla schiena o sull’addome dove ha un grande effetto sulla funzionalità intestinale”. Nel mio caso tratteremo le varie zone omettendo ovviamente tutta l’area della pancia. Nel frattempo Martina sta lavorando sul malleolo, sempre con la stessa forza nella pressione digitale. Il massaggio procede sulla gamba lungo la linea della tibia, con movimento trazionale lungo (mtl) e movimento trazionale corto (mtc). Sento le dita che “affondano” nel tessuto, attraverso i muscoli e, arrivata alla rotula, la sposta delicatamente in orizzontale e in verticale per stimolare e re-idratare l’articolazione. Martina continua quindi il massaggio su tutta la lunghezza esterna della coscia, coinvolgendo il meridiano energetico del tratto della vescica biliare, per andare in seguito a “tagliare” di netto il quadricipite spostandolo letteralmente sotto il movimento delle sue mani. Bisogna ricordare che l’MTP è

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controindicato nelle zone dove sono presenti vene varicose e cellulite edematosa, ma soprattutto fibrosa, perché oltre ad essere doloroso in quei punti, la pressione delle dita sui pannicoli adiposi ne aumenterebbe l’infiammazione. L’ultima parte della gamba, molto importante, è il polpaccio. Con le dita Martina “divide” i muscoli gemelli tracciando una linea nel loro mezzo e in seguito con un movimento energico li muove spostandoli verso l’esterno. Devo ammettere che la sensazione non è delle più piacevoli, anzi, e talvolta in questa manovra percepisco un po’ di dolore, che però scompare immediatamente lasciando un senso di benessere nella zona trattata. Terminata la gamba destra, Martina inizia a massaggiare l’altra partendo sempre dalle estremità, le dita dei piedi, per poi salire lungo il piede, la tibia, il ginocchio, la coscia e ridiscendere infi-

Martina mentre interviene sul piede.


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ne verso il polpaccio. La gamba sinistra è molto meno sensibile alla pressione, meno “dolente” al tatto e anche Martina percepisce una minore quantità di granulini, di accumuli… segno questo che il mio peso è più spostato sul lato destro del mio corpo che risulta più “intasato” di liquido sottocutaneo. Terminate le gambe passiamo alla schiena, dove i punti principali sono le fasce lungo la colonna vertebrale e le scapole, altre importanti zone di accumulo di liquidi. “In caso di contratture ovviamente”, spiega Martina, “non è possibile sempre usare la stessa forza, occorre più delicatezza intensificando la pressione delle dita gradualmente. Le braccia e il viso vengono escluse da questo tipo di massaggio, perché la pressione per quelle zone più sensibili è eccessiva. Nei punti citati si preferisce effettuare un semplice massaggio drenante per eliminare il ristagno di liquido e tossine”. Il trattamento completo dura circa un’ora. Nonostante qualche fastidio e dolorino soprattutto durante le manovre di “taglio”, termino il massaggio in totale benessere e rilassatezza. La sensazione è quella di gambe e piedi piacevolmente più leggeri, come se percepissi un aumento della circolazione. E dopo qualche minuto, sento il bisogno impellente di andare in bagno. Martina con un sorriso mi conferma essere un segno positivo dell’efficacia del massaggio che ha stimolato l’eliminazione di liquidi. Sicuramente è un’esperienza che ripeterò molto volentieri perché intensa ma piacevole e soprattutto efficace in caso di sensazione di gambe pesanti e, per quanto mi riguarda, nei prossimi mesi dovrò correre ai ripari! v

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pirañas?

no candiru Alcuni bambini fanno il bagno. Si tuffano nelle acque scure del Rio delle Amazzoni divertendosi un mondo a inventare ogni sorta di salto acrobatico. Le loro grida portano gioia nel villaggio. Poco lontano un indigeno pesca… piraña. testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch

A PEVAS SOLO MESTIZIOS E INDIOS Decido di fermarmi a Pevas, un piccolo villaggio situato lungo un braccio laterale del Rio delle Amazzoni a circa 150 km da Iquitos. Invero non so nemmeno bene perché abbia scelto proprio questo luogo, forse solo per riposare un poco e per avvicinarmi ancora di più alla cultura indios. O forse perché qui scendono alcuni degli indigeni che avevano condiviso con me l’ultima magica notte sdraiati nell’amaca sul vecchio barcone. Un piccolo pontile permette l’attracco, la “lancha” vi rimarrà il tempo di caricare e scaricare la mercanzia, poi proseguirà verso il confine col Brasile. Ci vorranno ancora un paio di giorni di navigazione. A Pevas, mi dicono, vivono 5’000 persone, mestizios e indios di etnia Bora, Ocaina e Uitoto, molti dei quali solo da pochi anni sono confrontati con la nostra civilizzazione. Giungono da piccole comunità isolate nella foresta pluviale, dove la vita continua ancora come un tempo, preservando usi e costumi ancestrali in simbiosi con la natura. Quando metto piede a Pevas, la sensazione è quella di un piccolo villaggio della selva amazzonica, una sorta di ultimo avamposto dell’uomo circondato da una foresta pluviale maestosa. È uno degli insediamenti più vecchi lungo il Rio delle Amazzoni su territorio peruviano, ma è costituito da poche case, la maggior parte capanne con tetti di foglie, un porticciolo, una

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piazza centrale e una via con un mercato stabile di bancarelle protette da lamiera. Non vi sono automobili, né d’altronde strade vere e proprie, solo curiose viuzze strette e lastricate che s’inerpicano zigzagando verso la piazza del paese posta più in alto. La corrente, se va bene, i più fortunati ce l’hanno dalle sei alle undici di sera, grazie ad un generatore centrale; gli altri si accontentano di lampade a petrolio e candele. Se ti trovi ancora in giro nel villaggio nelle notti senza luna, il buio può essere un problema, ma le sensazioni che provi ascoltando i suoni che giungono dalla foresta sono incredibili. Il fine settimana, in una baracca scura e un poco ambigua, si balla al ritmo di musiche latinoamericane, ma non si di-

Poco dopo l’alba raggiungo il remoto villaggio amazzonico di Pevas.

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sdegna nemmeno il rock. Chi può permetterselo beve birra o un whisky di qualità molto scadente, gli altri Inkacola, una sorta di bevanda nazionale analcolica, copia decisamente più dolce di una nota bibita internazionale. Il mattino presto, quando giungo nei pressi del pontile di attracco, vi è un andirivieni continuo di canoe e piccole barche a motore. Noto come le casupole più vicine al fiume siano costruite su piloni più alti. In questa stagione il Rio non è ancora alla sua massima portata d’acqua, presto il suo livello però salirà di diversi metri, inghiottendo una parte degli argini e assediando il piccolo villaggio. LE UMITAS DE MAIS “RISCALDANO” Qui si vive prevalentemente di pesca e di agricoltura. Vengono coltivati terreni rubati alla foresta che non di rado la natura si riprende nel corso della stagione più umida, quando anche i più piccoli ruscelli escono dai loro argini e invadono i poveri campi. Il terreno è però fertile e produce una moltitudine di ortaggi e tanta frutta. Iris, una giovane donna mestizios, appena sbarcato mi offre una grande papaia. Ogni qual volta giunge una barca viene al pontile per vendere qualche frutto e guadagnare un paio di soles. È sorpresa della mia presenza, invero lo sono un poco tutti, perché qui al di fuori degli indigeni e di qualche funzionario del governo di Lima, la lontana ca-

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pitale del Perù, non si ferma quasi mai nessuno. Uno straniero non passa dunque inosservato nel villaggio, ma i contatti con le genti locali sono spontanei e cordiali. I giorni successivi, sovente sento chiamare “Suizo” o “Hola Roberto”, segue poi un saluto con la mano, un sorriso o magari anche una risata. Vengo invitato nelle capanne e cammino volentieri alla scoperta dei dintorni, anche se fa molto caldo. Mangio alle bancarelle del mercato o in quelle vicino alla piazza, sotto tendine improvvisate, dove vi sono bracieri che scaldano ancora di più un’aria già torrida. È cucina locale: pollo, casava, patate e verdure. A volte però, le mie esperienze culinarie mi causano non poco imbarazzo. Le chiamano “umitas de mais”, hanno l’aspetto di palline di farina di granoturco, mentre le cipolle danno loro un gusto particolare e intenso. Ma è la salsa che mi tradisce ancora una volta, speziata e molto piccante, gustosissima al primo momento, ma poi ti infuoca la bocca, la gola e tutto quello che trova sul percorso della digestione. Sudo moltissimo. I miei amici ridono, mentre la piccola Dianita gioca col tucano, un grande uccello dal becco dai colori sgargianti. Spesso, qui nelle abitazioni, vi sono dei volatili domestici, liberi, che condividono spazi e cibo. SE FAI PIPÌ ATTENTO AL “CANDIRU” “Puoi fare il bagno qui, non ci sono pericoli”, mi dice Rafael. Intanto però mi precede di alcuni

I bimbi indios vivono in sintonia con la foresta pluviale. Una comunità di indios e mestizios nel bel mezzo della foresta amazzonica.


passi e con un bastone muove il fondale. Penso si accerti che non vi siano pesci pericolosi, probabilmente delle razze d’acqua, il cui dorso è munito di una spina dentata, non velenosa, ma tagliente come la lama di un coltello. Fare il bagno nel Rio delle Amazzoni dà sensazioni sublimi, l’ambiente attorno è selvaggio, la vegetazione grandiosa. Mi ci avventuro però solo in compagnia dei miei amici. Gli indios e mestizios conoscono bene le acque. Con loro sono tranquillo. Le leggende parlano spesso di piraña aggressivi e famelici, ma la realtà è ben diversa e mai ho incontrato un indios che mi abbia detto di essere stato attaccato da un piraña. A volte i pericoli sono altri, basta una sanguisuga infetta per rovinare un viaggio in questi luoghi. Poi vi è il candiru. Credevo fosse uno scherzo, ma pare esista davvero e non è da sottovalutare. È un piccolissimo pesce della famiglia dei pesci gatto, attratto dalle tracce dell’urina. Se fai pipì in acqua, ti trova rapidamente e segue in men che non si dica il flusso del tuo liquido. È sufficientemente piccolo da penetrare nell’uretra e quindi nel corpo provocando infezioni gravissime. Se non hai la possibilità di curarti in tempi brevi vai incontro a una morte lenta e dolorosa. Del tutto innocui invece i delfini di acqua dolce, che è ancora possibile incontrare in queste acque. Sovente sono apparizioni improvvise, emergono dalle acque, un breve salto e poi spariscono di nuovo. Sono momenti brevi ma magici. Così come lo sono gli occasionali incontri con uccelli coloratissimi o con insetti e anfibi dai colori intensi e dalle forme incredibili. Spesso però è la fantasia che prende il sopravvento, seguendo canti d’uccelli incredibilmente melodici o stranissimi suoni che giungono dalla foresta pluviale. La sera mi dondolo spesso nella mia amaca posta sulla veranda, godo una pace immensa. Ascoltando i suoni quasi misteriosi che invadono le notti stellate, cerco di capire da dove possano giungere. Saranno uccelli, scimmie o magari qualche giaguaro che si avvicina al villaggio? v

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ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j

I primi 15 giorni vi vedranno concentrati soprattutto su progetti importanti su cui focalizfocaliz zare le vostre energie, ma attenzione ai colpi di testa. Anche se Giove vi sostiene positivamente, non vuol dire che dobbiate buttarvi in imprese più grandi delle vostre possibilità, anzi! Muovetevi con cautela durante l’eclissi lunare del 4.4 che, fra l’altro, potrebbe arrecare qualche litigio nella coppia. E anche nelle relazioni interpersonali dovrete moderare la lingua. Sebbene Venere porti una ventata di leggerezza e allegria dall’11.4 con incontri piacevoli, nei giorni 23-24-25.4 l’attenzione sarà tutta rivolta alla casa e alla famiglia. Salute: possibili nevralgie.

CANCRO 22/6 - 22/7

Questo sarà un pesce d’aprile molto generoso e dinamico. In effetti, il 1.4 Marte entra nel vostro segno regalandovi grande energia e forza di volontà, utile per farvi valere e riscattare da situazioni precarie. E il buon aspetto con Nettuno farà sì che possiate vivere momenti molto gratificanti anche in amore. VeneVene re sarà pure nel segno, in ottimo trigono con Plutone, rendendo voi donne affascinanti e carismatiche. Ne trarranno beneficio anche le finanze, perché entreranno dei soldi in più, ma dovrete essere molto parsimoniosi a causa di spese extra. Salute: preparatevi alla Pasqua limitando un po’ gli impegni e riposando di più. Critici i giorni 13 e 14 aprile.

k LEONE 23/7 - 23/8

Mese molto dinamico questo, oltre che produttivo, sempre che vi impegniate a fondo in quello che state facendo, con uno sguardo anche al futuro, magari specializzandovi in una materia o una mansione a voi congeniale. Buone prospettive per voi giovani. Mercurio in ottima posizione aiuterà ad aguzzare l’ingegno e non mancheranno i dovuti sostegni da enti o persone che credono nei vostri talenti. E nell’uovo di Pasqua troverete belle sor sorprese. L’amore sarà particolarmente vivace, soprattutto dopo l’11.4. Possibili incontri-flirt con persone di età differente. Tuttavia con Saturno e Nettuno dissonanti vi saranno dei problemi con parenti o partner separati.

Per la vostra

VERGINE 24/8 - 22/9

Che inizio dinamico con Sole, Urano e Mer Mercurio in Ariete, in ottimo aspetto al vostro Giove! Si prospetta una vacanza pasquale molto avventurosa, specie per voi giovani. Tuttavia non dovrete sottovalutare la dissonanza di Marte che potrebbe spingervi verso storie complicate o un erotismo esasperato. Vale anche per voi che avete già superato la cinquantina. Probabili sfoghi di gelosia non esclusi. Possibili cambiamenti inaspettati o voluti nella professione. E siccome anche Venere sarà dissonante nei primi dieci giorni, dovrete controllare le finanze ed essere preparati a spese impreviste. Salute: guidate con la massima prudenza. Questo mese potrete contare sulla forza di Marte che dal Toro vi regalerà energia e passione. E pure Venere si trova nella stessa posizione, in ottimo aspetto a Plutone. L’aL’a more sarà il motore che muove tutto, specie se siete sostenuti dal partner. Non saranno esclusi incontri significativi per chi è ancora single, magari lontano dalla propria città. PosPos sibili entrate importanti e promozioni in arrivo, soprattutto nei primi dieci giorni. È qui che dovrete realizzare i vostri desideri. Poi Mercurio si sposterà in 9. campo il 15.4 e sebbene amiate la stabilità, qualcosa vi spingerà verso nuove sfide. Saturno contrario sarà fastidioso perché faticate ad accettare consigli. Salute: bene lo sport.

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N.9- 1 OTTOBRE 2014

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Arrivano a proposito le vacanze pasquali per rilassarvi e rigenerarvi in un luogo piacevole, magari alle terme con sane passeggiate sulsul le colline, favoriti dai pianeti in Toro. Infatti, la prima metà del mese sarà all’insegna di influssi planetari piuttosto disturbanti provenienti dall’Ariete, che arrecheranno stress e difficoltà, state dunque alla larga da luoghi rumorosi e persone litigiose. Particolarmente critici i giorni attorno all’eclissi tra il 3 e il 5 aprile e ancora il 18.4, il 23 e il 25.4. I problemi o i cambiamenti potranno toccare sia la professione sia l’amore, tutto dipenderà dalla vostra situazione personale. Possibili passioni e avventure per i single.

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o r oscop o PREVISIONI PER IL MESE DI APRILE 2015

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

c SAGITTARIO

In questo mese dovrete dare prova delle vostre doti strategiche per far fronte a battaglie, rivali e concorrenti, sia in amore sia nel lavoro. Infatti, Marte sarà in opposizione per tutto il mese e Venere lo sarà nei primi dieci giorni, ma poi si disporrà in posizione più neutra. Quindi non attaccate, ma anticipate le mosse degli avversari, per neutralizzarli. In questo Plutone vi regala un fiuto eccezionale. Qualche discussione a proposito di questioni materiali si affronterà meglio con un dialogo intelligente. Attenzione alle spese. In amore sarà meglio evitare avventure e partner già impegnati. Salute: cautela alla guida e cura delle parti intime. I primi quindici giorni del mese saranno assai movimentati e il ritmo incalzante potrebbe non lasciarvi spazio per dedicarvi ai vostri cari. Gli influssi planetari di fuoco non accenderanno solo i sensi, ma porteranno anche rivoluzione, novità, sia nel lavoro sia in amore. Non sarà da escludere un viaggio piacevole per Pasqua con la vostra dolce metà oppure con un’amica/un amico del cuore per esplorare nuovi luoghi, incontrare nuova gente o unire l’utile al dilettevole, magari con una vacanza-studio. Nella seconda metà, Venere sarà opposta a Saturno e dissonante a Nettuno: qui tutto apparirà più nebuloso e vago, non fidatevi delle apparenze e siate cauti con il denaro.

d CAPRICORNO 22/12 - 20/1

e AQUARIO 21/1 - 19/2

f PESCI 20/2 - 20/3

Arriva a proposito la pausa pasquale per una vacanza rigenerante. In effetti con tutti quegli influssi astrali focosi, lo stress potrebbe sopraffarvi. Non sarà necessario andare lontano, basta ritirarsi un po’ nella natura e fare delle sane escursioni, per liberarvi dalle tensioni accumulate, o visitare degli amici in campagna con cui condividere momenti piacevoli come vuole Venere. Bene anche lo sport, grazie a un fantastico Marte, che dal Toro vi regalerà grande resistenza. Anche l’amore sarà sollecitato: se siete in coppia, vivete la vostra passione con trasporto e libertà. Nella seconda parte non mancheranno le soddisfazioni anche nel lavoro. Visto che non è possibile vivere sempre intensamente e sotto stress, ecco che la Pasqua arriva per regalarvi una breve vacanza, giusto per rigenerare mente e corpo. E perché non scegliere un eco-villaggio dove apprendere nuovi stili di vita, più vicini alla natura? Un po’ di tensione e gelosia in amore le procureranno Marte e Venere (quest’ultima solo fino al 10.4) dissonanti, mentre Saturno potrebbe indicare discrepanze con persone o parenti anziani. Attenti anche alle finanze. Guidate con prudenza ed evitate di esporvi a rischi inutili, sia fuori sia in casa, maneggiando oggetti taglienti. Umorismo, flirt e leggerezza nella seconda metà con Venere in Gemelli. Belle sorprese vi regalerà questa Pasqua: sia da un profilo economico sia affettivo. Marte e Plutone saranno forti e regaleranno grande energia e passione, mentre Venere, almeno nei primi dieci giorni, vi renderà affascinanti e sensuali, per cui sarà difficile passare inosservate care donne. Anche voi uomini saprete incantare con il vostro sguardo malizioso. Che ne dite di una bella vacanza con centro Spa? Mercurio positivo per tutto il mese dapprima stimolerà la voglia di cambiamento e poi vi esorterà a dare voce alla vostra creatività, alla musica e alla scrittura. Bene anche lo sport. Visite piacevoli da lontano. Più attenzione alle finanze nella seconda metà.

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23/11 - 21/12

Questa sarà proprio una primavera imprevedibile e rivoluzionaria, con ben tre pianeti in Ariete in opposizione al vostro segno. A questo si aggiungono due lune importanti: la prima il 4.4, un’eclissi, la seconda il 18.4, che è luna nuova, per cui vi si richiederà molta prudenza nel muovervi. È probabile che la Pasqua scombussolerà un po’ i vostri piani e per certi versi vi metterà in difficoltà su due scelte. Marte e Venere (quest’ultima fino al 10.4) in 8. campo stimoleranno i sensi e l’eros, ottimo preludio per vivere una storia importante. Per le coppie in crisi invece, il denaro sarà motivo di litigio, ma dal giorno 11.4 Venere porterà più leggerezza e senso dell’umorismo.

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C

dialogo, condivisione e armonia di coppia

onvivere con un partner è una scelta di vita che comporta momenti felici ma anche momenti difficili in cui ci si trova a far di conto con differenze culturali, caratteriali che nel tempo possono creare tensioni e attriti; molto spesso infatti le piccole divergenze, le discussioni o gli scontri spesso futili, vanno a sommarsi fino a portare inevitabilmente a scontri molto più intensi che, in alcuni casi possono anche portare alla rottura della relazione.

I vecchi dicevano che in una relazione ci vuole sopportazione e pazienza, doti che oggi sono pressoché scomparse. Studi approfonditi fatti da psicologi e psicoterapeuti hanno rilevato che quando in una coppia rimane vivo il dialogo, gli a ttriti possono essere superati permettendo di vivere una vita di coppia serena e appagante. Gli stessi studiosi affermano che dedicare almeno un’ora al giorno al dialogo con il partner, raccontando i propri problemi, le difficoltà o cercando di spiegare quali siano i sentimenti che ci provocano alcuni suoi atteggiamenti, permette di chiarirsi e trovare una soluzione ottimale alla vita di coppia. Molto importante poi è anche il contatto fisico: una carezza, una frase dolce, una piccola attenzione imprevista crea quella complicità necessaria all’armonia tra i partner.

Cercate anche di trovare del tempo, al di là degli impegni lavorativi o della famiglia, per voi come coppia. In sintesi, la così detta ricetta della felicità è molto semplice: tolleranza, dialogo, allegria e leggerezza. Quando vi trovate di fronte ad un momento di difficoltà domandatevi se vale la pena arrabbiarvi o se invece potete fare in modo di riderci su insieme al vostro compagno. Ricordate, che per ciascuno di noi deve mantenersi viva una parte del bambino che eravamo, compresa la voglia di giocare, cercando di vedere sempre l’aspetto positivo di ogni situazione. Naturalmente iniziare questo tipo di cambiamento da soli non è semplice, provate quindi a rivolgervi a persone esperte in problemi affettivi e vedrete che con la loro preparazione sapranno indicarvi quale strada percorrere e seguendo i loro consigli potrete ritrovare una vita di coppia serena e appagante che vi permetterà di migliorare anche i rapporti con chi vi circonda e non solo con il partner.

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Il vostro concessionario Suzuki sarà lieto di sottoporvi un’offerta Suzuki-Hit-Leasing studiata appositamente per voi. Condizioni di leasing: durata 48 mesi, 10 000 km all’anno, interesse annuo effettivo 3.97 %, casco totale obbligatoria, anticipo straordinario: Celerio 30 % del prezzo netto di acquisto, cauzione: 5 % del prezzo netto di acquisto, almeno Fr. 1 000.–. La durata e il chilometraggio sono variabili e possono essere adattati alle esigenze personali. Il vostro concessionario Suzuki sarà lieto di sottoporvi un’offerta di leasing studiata appositamente per le vostre esigenze, per la Suzuki che fa al caso vostro. Tutti i prezzi indicati sono consigliati e non vincolanti, IVA incl. Acquistatela e approfittatene subito. Serie limitata. Solo fino a esaurimento scorte. Iniziativa Cash Bonus valida dal 1.–30.4.2015 (Stipulazione contratto). *New Celerio 1.0 UNICO 5 rapporti manuale, 5 porte, Fr. 9 990.–, consumo normalizzato in ciclo misto: 3.6 l / 100 km, categoria di efficienza energetica: A, emissioni CO₂: 84 g / km Foto principale: New Celerio 1.0 Sergio Cellano Top 5 rapporti manuale, 5 porte, Fr. 13 990.–, consumo normalizzato in ciclo misto: 3.6 l / 100 km, categoria di efficienza energetica: A, emissioni CO₂: 84 g / km; New Celerio 1.0 Compact Top Automatica, 5 porte, Fr. 14 490.–, consumo normalizzato in ciclo misto: 4.3 l / 100 km, categoria di efficienza energetica: C, emissioni CO₂: 99 g / km; valore medio di tutti i nuovi marchi e modelli in Svizzera: 144 g / km.

www.suzuki.ch


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