Illustrazione Ticinese n. 3 - 2017 by Tredicom SA

illustrazione illustrazione.ch

N.3

- 1 APRILE 2017

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

IN FORMA

La ghiandola centralina

MOTORI

Le auto del futuro

DIGITALIZZATI

Oggetti animati

Cucine

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5 Spunti

Ho trovato un odraxolonk

6 Sai che

Domande curiose e risposte sfiziose

7 Appunti

Spunti, idee e consigli in vetrina

12 Ritratto Il diritto di dire no

Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano

14 Digitalizzati

La magia degli oggetti connessi

Distribuzione Direct Mail Company SA Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch

Svizzera tedesca e romanda: Grütter Media Käsereistrasse, 21 4914 Roggwil Tel./Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch

16 In natura > ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-17

In copertina: Myriam Caranzano-Maitre Foto: Gabriele Campeggio

Misteriosi licheni

18 In dialètt

Ul Federer al saress un bel ambasciadóo

19 Lavoretti

Lo scaldauovo per Pasqua

20 A tavola Ritrovarsi in cucina

24 Arredare Vivere all’aperto Pop.Up: ideale per muoversi facilmente nelle grandi metropoli di domani.

Blade Glider di Nissan: il bolide a tre posti, interpreta il veicolo elettrico e la vettura sportiva del futuro.

si trasforma in una city car semplicemente integrandosi con il modulo terrestre che dispone di un telaio in fibra di carbonio ed è alimentato a batteria. Quando le necessità di spostamento lo richiedono, la capsula si disaccoppia dal mezzo stradale e vola grazie ad un modulo aereo, in stile drone, di 5 per 4,4 metri. La propulsione è garantita da 4+4 rotori controrotanti. In questa configurazione Pop.Up diventa anche un veicolo aereo e urbano a guida autonoma, sfruttando la terza dimensione per andare da un punto A ad un punto B, in modo efficiente, evitando il traffico al suolo.

SOLUZIONE VINCENTE: AUTO ELETTRICA A GUIDA AUTONOMA? Ritorniamo con le ruote per terra ma rimaniamo nei sogni che si potrebbero realizzare tra una ventina di anni con alcune riflessioni. I futuristi, che anticipano i politici, ipotizzano che oltre il 10% dei veicoli che si potranno acquistare sarà elettrico. Per ora i prodotti a emissioni zero rincorrono l’efficienza dell’autonomia che dovrà essere di almeno 400-500 km. Inoltre, le loro batterie e le possibilità di beneficiare di una più ampia rete per la loro ricarica, è indispensabile per il successo dei diversi progetti. I vantaggi e i dubbi condizionano le soluzioni. In Svizzera, benzina e diesel sono soggetti a tasse a favore della Confederazione. Se il consumo di questi carburanti dovesse diminuire marcatamente, riducendo le tasse cantonali di circolazione a beneficio di chi ha scelto una vettura elettrica, come si orienteranno le entrate dello Stato elvetico e quelle dei Cantoni? Per ora, la soluzione per una circolazione efficiente a un costo equilibrato è quella dei propulsori ibridi, con motori benzina o diesel che ricevono il sostegno dei propulsori elettrici. Un ulteriore affascinante soluzione concerne i sistemi di guida autonoma, che rappresentano

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26 In forma

La centralina del metabolismo

28 Motori

Il futuro nascosto nelle concept car

33 Oroscopo

Le previsioni di Cloris per aprile 2017

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spunti

ho un trovato odraxolonk Riflessioni in punta di piedi per prendersi in mano… testo Andrea Fazioli

tamattina, mentre passeggiavo per le vie di Bellinzona, ho trovato un odraxolonk. Davanti al Governo stanno restaurando la scultura della foca. Forse di giorno l’odraxolonk se ne rimane acquattato nel cantiere, mentre di notte prova a stabilire un contatto con la foca. È un animale timido ma pare che – non si sa per quale ragione – abbia un debole per le foche, specialmente per quelle di pietra. Mi rendo conto che qualche lettore potrebbe ignorare la conformazione di questa bestiola. L’odraxolonk è un incrocio raro, nel quale affiorano i tratti di altre creature. Una di esse è l’odradek, descritto da Franz Kafka nel 1917. Somiglia a un rocchetto per avvolgere il filo, che grazie a due stanghette può starsene ritto come su due gambe. “Si sarebbe tentati di credere – annota Kafka – che questa struttura, una volta, abbia avuto una forma adeguata a una funzione, e che ora si sia rotta. Non sembra invece che sia così; […] l’insieme appare inservibile, ma a suo modo completo”. L’odradek può stare in soffitta, nel sottoscala o nel vestibolo. Un’altra specie che ha dato origine all’odraxolonk è quella che gli scienziati chiamano Lacrimacorpus dissolvens, ma che è meglio conosciuta come squonk. Vive perlopiù nelle cicutaie della Pennsylvania. “La

pelle, che è coperta di verruche e di nèi, non gli calza bene”, annota William T. Cox nel 1910. “A giudizio dei competenti, è il più sfortunato di tutti gli animali. Rintracciarlo è facile, perché piange continuamente e lascia una traccia di lacrime”. Non so come uno squonk e un odradek abbiano potuto mescolarsi con un axolotl. Cito da Wikipedia: “L’Ambystoma mexicanum, comunemente chiamato axolotl o assolotto, è una salamandra neotenica (compie l’intero ciclo vitale allo stadio di larva) che vive nel lago di Xochimilco, nei pressi di Città del Messico”. L’autore argentino Julio Cortazar gli ha dedicato un racconto: “Ci fu un’epoca in cui pensavo molto agli axolotl. Andavo a vederli nell’acquario del Jardin des Plantes a Parigi, e mi fermavo ore intere a guardarli, osservando la loro immobilità, i loro oscuri movimenti. […] Gli occhi degli axolotl mi parlavano della presenza di una vita diversa, di un’altra maniera di guardare”. Nascosto tra le impalcature, l’odraxolonk mi fissava con occhi supplichevoli, così l’ho portato a casa. Ma sono preoccupato: ignoro che cosa mangi, quanto dorma, che cosa significhi quel cinguettio che a volte emette dal suo rifugio nel sottoscala. Se qualcuno tra i lettori ne sapesse qualcosa, lo invito a scrivermi. Ve ne sarò grato. v

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s ai che

leggiamo

SAI DA COSA

deriva

CROISSANT? In Ticino lo chiamiamo anche cornetto, o ghipfel, dal tedesco. Il nome francese del panino a forma di corna, forma che ne ha oriori ginato il nome italiano, risale al XII secolo e dede signa il periodo di luna crescente, quando la luna assume la sua caratteristica forma. I primi croissant sarebbero stati sfornati a Vienna nel 1689, dopo l’assedio dei turchi, a ricordo della mezzaluna turca.

Nel guscio, di Ian McEwan

2. Sete, di Jo Nesbø 3. La giostra dei criceti, di Antonio Manzini

SAI

perché

I FIORI PROFUMANO? Per attirare gli impollinatori (api, farfalle, uccelli e persino qualche pipistrello) i fiori, non potendo muoversi, si sono evoluti con diversi stratagemmi: colori sgargianti, forme strane e profumi intensi. Per loro il profumo è come un linguaggio: quando sono pronti per essere impollinati, profumano per avvisare gli impollinatori; dopo l’impollinazione, invece, smettono di profumare.

ascoltiamo

Spirit, di Depeche Mode

2. Divide, di Ed Sheeran

3. Vietato morire, di Ermal Meta

guardiamo

La bella e la bestia, di Bill Condon

2. Il diritto di contare, di Theodore Melfi 3. La cura del benessere, di Gore Verbinski

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SAI CHE

signore si nasce

da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921 La moda e i bambini La nostra giovane regina, col suo buon senso pratico s’è messa all’avanguardia del movimenmovimen to di riforma. Le principessine hanno sempre veve sti nitidissime, ma della maggior semplicità, tanto che se si incontrano senza conoscerle, i loro abiti non rivelano certo il loro alto grado sociale. Anzi qualqual che bambina di qualche industriale arricchito, la cui mamma sia ancora refrattaria alla semplicità, può vantare nei fronzoli costosi, nei nastri, nelle felpe, nelle piume, una superiorità di ricchezza ornamentale. Molte signore non vogliono capirla, ma la suprema eleganza nel vestire dei fanciulli, consiste appunto nella massima semplicità: il lusso si ponga nella freschezza, nella nitidezza degli abitini, non nel valore delle stoffe e nella complicazione degli ornamenti, che è sempre di cattivo gusto. Intanto, fino ai quattro o ai cinque anni di età, i bambini, non si dovrebbero vestire che di bianco, variando stoffe e fogge secondo le stagioni, ma sempre in biancoperla o bianco-avorio. Il bianco fa risaltare meglio la freschezza dei bei visetti dall’espressione ingenua, si accorda col candore delle piccole anime, inoltre è assai più igienico che qualunque altro colore.

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r i t r at t o

il diritto

di dire no Abbiamo incontrato la dottoressa Myriam Caranzano-Maitre, direttrice dell’ASPI, Fondazione della Svizzera italiana per l’Aiuto, il Sostegno e la Protezione dell’infanzia, per cercare di capire meglio come possiamo diventare adulti e genitori più consapevoli e responsabili. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio

ensare che le cose più brutte succedano solo altrove, che violenze e crimini siano esagerazioni cinematografiche e che noi non ne verremo mai toccati, è il modo più naturale di reagire di fronte alle tragedie. Una sorta di autodifesa che ci permette di vivere serenamente, senza essere sopraffatti dalla paura. Eppure, la prevenzione passa dalla conoscenza e dalla consapevolezza. Senza fare allarmismi, è però importante essere consapevoli che la violenza esiste, anche qui, e che, soprattutto quando si tratta di bambini, è nostro preciso dovere abbandonare eventuali convinzioni errate per imparare, con umiltà, tutto ciò che può aiutarci a proteggerli. A che età spiegare ai bambini quali sono i pericoli legati al mondo degli adulti? “La prevenzione consiste nel dare ai bambini le competenze per capire se c’è un problema, e di reagire in modo adeguato. Spiegare loro che ci

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sono dei pericoli potrebbe spaventarli, rendendoli più fragili, e quindi più vulnerabili. L’obiettivo è invece rendere i bambini forti e competenti, e per fare questo si deve iniziare da subito. Uno dei primi messaggi della prevenzione è ‘Il tuo corpo è tuo! Decidi tu come, quando e da chi vuoi essere toccato, oppure no’. Già un bambino molto piccolo può trovarsi in una situazione in cui un adulto cerca un contatto che il bambino invece non vuole. Se il genitore gli dice di non fare il timido, di lasciarsi toccare, gli dà un messaggio contradittorio con la prevenzione. Il messaggio corretto sarebbe invece ‘Hai diritto a non voler essere toccato. Vediamo come possiamo fare’. Concretamente: quando il bambino piccolo non vuole dare la mano per salutare, il genitore non dovrebbe forzarlo, ma proporre un’alternativa, come un cortese ‘buongiorno’. Questo è un modo per accettare un no, e rispettarlo, senza rinunciare all’educazione, che è fondamentale, e un diritto dell’infanzia”.

A lato: la Dr. med. Myriam Caranzano-Maitre, direttrice dell’ASPI Fondazione della Svizzera italiana per Aiuto Sostegno Protezione Infanzia.

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r i t r at t o

Quali sono i bambini più vulnerabili? “È difficile da dire. Se guardiamo la casistica dei bambini abusati, troviamo bambini di ogni genere. Possiamo però dire che quelli troppo obbedienti, sottomessi, impauriti, quelli che hanno imparato a fare tutto quello che vogliono gli adulti, sono più vulnerabili rispetto ai bambini più forti, quelli che sanno di avere il diritto di dire di no. Ci tengo a precisare che insegnare ai bambini a dire di no è fondamentale, e non è da confondere con il permissivismo. Il diritto a dire di no, ossia la capacità di scegliere ‘è si o è no’ fa parte dell’educazione ed è compito degli adulti aiutare i bambini a esprimere la loro opinione e rispettarla. Non è facile, e questo mi porta a dire che la prevenzione comporta un lavoro costante e coerente basato sulla relazione tra genitori e figli, tra adulti e bambini”. Non c’è il rischio di creare dei bambini tiranni? “Assolutamente no! Se il bambino cresce circondato di rispetto, sia verso di lui, sia tra gli adulti che lo aiutano a crescere, imparerà il rispetto e sarà in grado di rispettare a sua volta, pur mantenendo la consapevolezza di poter dire di no. L’esempio vissuto è la modalità di apprendimen-

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to più potente, e questo gli adulti non dovrebbero scordarlo mai”. Ci sono ambiti più sensibili? “Va premesso che quando si parla di maltrattamento o abuso sui bambini, si considerano l’abuso sessuale, il maltrattamento fisico, la trascuratezza, che può essere fisica, affettiva, educativa e il maltrattamento psicologico. La casistica dimostra che questi maltrattamenti vengono commessi soprattutto da adulti che dovrebbero proteggere i bambini, appartenenti al nucleo famigliare e della quotidianità dei bambini, quindi della scuola, dell’oratorio, della società sportiva. L’abusante è raramente uno sconosciuto. Si capisce dunque la delicatezza del lavoro di prevenzione che deve rendere i bambini forti e consapevoli del loro diritto ad essere rispettati, anche nella loro sfera privata. Questo concetto è molto chiaro ai bambini quando lo si presenta come le parti del corpo coperte dal costume da bagno. La prevenzione deve dunque rinforzare i bambini e le competenze protettive degli adulti, non creare paura”. Come dobbiamo insegnare a reagire in caso di difficoltà? “È importantissimo insegnare al bambino che in

caso di difficoltà, bisogna chiedere aiuto a qualcuno. Per i piccoli è spesso evidente rivolgersi a un adulto di riferimento, genitore o insegnante, mentre i più grandi si confidano più facilmente con un coetaneo. In ogni caso, oltre alla consapevolezza delle parti private del proprio corpo, dobbiamo aiutare i bambini a riconoscere le loro sensazioni ed emozioni e a fidarsi di loro. Se avvertono che qualcosa è strano, se una situazione crea loro fastidio, disagio, dolore, allora bisogna parlarne subito con qualcuno. Questo vale anche per i segreti, che possono essere difficili da distinguere tra buoni o cattivi, e che spesso sono strani. In tante situazioni di abuso sessuale, il primo segnale di allarme è legato a qualche cosa di strano!”.

«La fiducia

va guadagnata, giorno dopo giorno»

Bambini e rete: tenerli lontani il più a lungo possibile o introdurli presto affinché ne conoscano anche i pericoli? “La risposta è molto pragmatica: è un’illusione pensare di poter tenere i bambini lontani dalla rete. Fa parte pienamente della nostra quotidianità, quindi non ha senso e anzi è quasi controproducente tenerli lontani. Internet è un mondo favoloso, con dei pericoli, esattamente come per tutti gli altri ambiti della vita, ed è nostro com-

pito educare i bambini a viverci nel migliore dei modi. Non esistono un mondo reale e un mondo virtuale. Internet è un modo di collegare persone reali attraverso degli schermi, ma ciò che viene fatto e detto arriva da e a persone reali. Una volta chiarito bene questo concetto, in primis per noi adulti, dobbiamo aiutare i ragazzi a riflettere su cosa è rischioso e cosa no, cosa è bene e cosa no, esattamente come quando si relazionano in prima persona. Il telefonino, il tablet o il computer non sono altro che strumenti con i quali possiamo fare cose diverse: con un coltello posso tagliare la frutta per poterla mangiare, posso incidere un pezzo di legno per fare una bella scultura, ma posso anche ferirmi o ferire. Ecco, con il telefonino è la stessa cosa! Ed è compito degli adulti educare i ragazzi a usare questo attrezzo correttamente, tenendo conto dell’età del minore. Più il bambino è piccolo e più l’adulto deve essere presente e accompagnarlo nel suo uso di Internet, esattamente come non si lascia un bambino piccolo giocare con un coltello molto affilato! Gli si insegna a usarlo gradualmente. L’uso di Internet è una competenza che i bambini devono imparare, come il nuoto. L’acqua può comportare dei pericoli, e il modo migliore per evitarli è imparare a nuotare e a scegliere in che acque tuffarsi. E se i genitori non amano o non sanno nuotare, non significa che i loro figli non debbano imparare a nuotare… significa che è necessario fare in modo che degli adulti competenti li aiutino a sviluppare questa competenza”. È sensato controllare i bambini, curiosare nei loro apparecchi, geolocalizzarli? “No, il rischio di perdere la loro fiducia è troppo alto e ricordiamoci che in caso di difficoltà avranno bisogno di persone di cui si possono fidare incondizionatamente. Può dunque essere solo un’ultima ratio in caso di pericolo. Molto più efficace è concordare assieme al figlio, tenendo conto della sua età, di guardare regolarmente insieme come e perché ha usato il suo apparecchio”. A che età è ragionevole lasciare uscire i ragazzi di sera, e fino a che ora? “Cito una frase del pediatra svizzero Remo

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ritratto

SCHEDA

biografica

Nome: Myriam Cognome: Caranzano-Maitre Nata il: 9 febbraio 1957 a Saignelégier (Jura) Stato civile: coniugata Figli: 4 Professione: Dr. med. pediatra Un libro: Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry Un film: vorrei finalmente vedere “La mia vita da zucchina” il film di animazione di Claude Barras Un motto: il rispetto

Largo, autore di molte pubblicazioni: ‘Non ci si può sbagliare se ci si orienta ai bisogni del bambino’, e uno dei bisogni dei giovanissimi è di dormire. Il riposo e una vita regolare sono requisiti, e diritti, imprescindibili per poter crescere, studiare e svilupparsi nel migliore dei modi. Da qui è chiaro che una vita notturna è incompatibile con questo bisogno. Direi quindi che un’uscita per un’occasione speciale non dovrebbe essere negata, ma una vita notturna regolare di sicuro non è benefica”.

«I bambini

hanno il diritto di dire di no, gli adulti il dovere di ascoltarli»

Quali sono i segnali che indicano un disagio in un bambino? “Di solito i genitori conoscono bene i loro figli e notano i cambiamenti di comportamento e umore, a volte anche qualche disturbo del sonno o dell’alimentazione. È importantissimo mettersi in una posizione di ascolto per cercare di comprendere cosa sta vivendo il ragazzo. In effetti questi cambiamenti possono essere indicatori di un problema, ma non per forza di un abuso”. Qual è il modo migliore di comportarsi con un bambino o un adolescente che manifesta un disagio e che tende a chiudersi? “Può essere di grande aiuto chiedere a se stessi

‘Cosa mi aiuterebbe se io fossi in difficoltà?’. Questo piccolo esercizio può davvero permettere di capire che fondamentale è la vicinanza emotiva, l’accettazione (il non giudizio) e l’ascolto empatico. Concretamente si potrebbe dire: ‘Mi rendo conto che il tuo comportamento è diverso da prima, sono preoccupato, vorrei capire e poterti aiutare… Ci sono per te!’ A un adolescente, potrei anche dire: ‘Forse saresti più a tuo agio a parlare con qualcun altro. Lo posso capire ed è fondamentale che ti confidi con qualcuno di cui ti fidi. Chiedi aiuto, non lasciare perdere!’”. Concretamente, come dobbiamo reagire se un bambino ci confida di aver subito una violenza? “Essere confrontati con questo genere di situazione provoca quasi sempre un’ondata emotiva che impedisce di ragionare con lucidità. Riflettere prima su questa eventualità permette di prepararsi almeno un po’… Idealmente si dovrebbe dire ‘Hai fatto benissimo a parlarmene! Ora devo pensare un attimo a come affrontare nel modo migliore questa situazione’. Poi è indispensabile farsi aiutare da qualcuno di competente per evitare di peggiorare le cose, magari con le migliori intenzioni del mondo. Il consiglio è dunque di rivolgersi al Servizio di aiuto alle vittime, oppure direttamente alla polizia, alla sezione dei reati contro l’integrità delle persone, dove lavorano dei professionisti molto specializzati e competenti”. v

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digitalizzati

la magia degli

oggetti connessi Viviamo sempre più in un mondo in cui gli oggetti ci “parlano” e integragiscono tra loro, grazie alla grande rete che ci rende tutti - cose e persone - perennemente connessi. testo Gerardo Bramati

on importa che tu sia un adolescente, un giovane adulto o abbia già dei figli. Certamente ricorderai il classico dell’animazione Disney La ‘Bella e la bestia’, così come i simpatici oggetti animati, dentro ai quali battevano i cuori degli aiutanti del protagonista. Se tutto ciò all’uscita

del film nel 1991 sembrava pura magia, soltanto pochi anni dopo appariva all’orizzonte una realtà in un certo modo molto simile. Nel 1999 infatti Kevin Ashton, ricercatore americano del MIT (Istituto di Tecnologia del Massachusetts), uno degli atenei più importanti al mondo, ipotizzava un sistema in cui il mondo fisico è connesso ad

©Walt Disney Pictures

Un candelabro, un pendolo, una teiera, una tazzina e uno spolverino sono i personaggi animati dal film Disney “La bella e la bestia”.

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internet attraverso dei sensori, definendolo per la prima volta “Internet of Things”, internet delle cose. A poco meno di vent’anni di distanza viviamo in una realtà in cui la connessione al web è diffusa al punto che la diamo per scontata. Oggi possiamo tenere traccia del numero di passi nel corso di una giornata come dei chilometri percorsi in bici, accendere le luci di casa a distanza e ritrovare gli oggetti smarriti grazie ad una semplice app. Non è magia, ma l’evoluzione nata dall’incontro di internet con i sensori di identificazione a radiofrequenza (RFID), sviluppati da un gruppo di ricercatori del MIT che lo stesso Ashton ha co-fondato, aprendo nuove strade in campi quali l’industria, la logistica, la domotica, l’efficienza energetica e l’assistenza remota. Un mondo nuovo, dove gli oggetti prendono vita e parlano con noi. v

CURIOSITÀ

«Internet delle cose»

Animali domestici, ma connessi La portata dell’internet delle cose è estremamente vasta, al punto che, mentre grazie ad esso si sviluppano nuove soluzioni per migliorare la vita sul pianeta, possiamo sfruttare queste nuove tecnologie per risolvere i piccoli problemi di ogni giorno. Ad esempio monitorare in tempo reale la posizione dei nostri animali domestici (in particolar modo cani e gatti) grazie al collare Tractive GPS, basato su un piccolo sensore che comunica gli spostamenti ad un’apposita applicazione per smartphone. La versione Tractive Motion, invece, fornisce dati interessanti sulle loro attività, ad esempio il numero di passi compiuti in un arco di tempo, permettendoci di sapere di più sulla salute dei nostri piccoli amici. Guarda il video e scopri di più su: www.illustrazione.ch.

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i n nat ur a

misteriosi

licheni Un muschio, una muffa o un parassita? Niente di tutto ciò. I licheni sono organismi formati dall’associazione simbiotica di un fungo e un’alga o un cianobatterio. testo Christian Bernasconi

razie alla fotosintesi, alga e cianobatterio producono le sostanze nutritive di cui il fungo si serve per vivere, crescere e riprodursi. Dal canto suo, il fungo assicura all’alga il rifornimento di acqua e sali minerali, garantisce lo scambio gassoso e protegge da disidratazione ed eccessivo irradiamento. Al fungo spettano inol-

tre la conquista e la difesa dello spazio vitale del lichene. Eccezionale nella struttura, il lichene lo è anche nella vita. È grazie all’unione di fungo e alga che questo organismo simbiotico può affrontare situazioni ambientali diverse, spesso estreme. I licheni hanno la capacità di disidratarsi senza danneggiare l’alga e reidratarsi a dipendenza La colorazione arancione del lichene Xanthoria elegans è dovuta ai carotenoidi, sostanze che intervengono nella fotosintesi e nella protezione contro i danni da radiazione UV.

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LISTA

rossa

In Svizzera i licheni conosciuti sono circa 1’500 - 1’700 e si stima che ce ne siano almeno 2’000, forse 2’500. Per giungere a dati corrispondenti alla realtà, manca ancora molto lavoro. Probabilmente, sull’arco alpino si celano molteplici specie non note. Il numero assai ridotto di lichenologi, la vastità dello spazio e non da ultimo la struttura del territorio rendono un esame a tappeto assai difficile. La Lista Rossa di questo gruppo ha analizzato solo 713 specie delle quali ben il 37% sono minacciate. I licheni che vivono sugli alberi sono maggiormente a rischio (44%) rispetto a quelli terricoli (26%). La sensibilità di questi organismi all’inquinamento atmosferico e la perturbazione antropica nei loro habitat sono i fattori principali di questa situazione. La forte presenza di licheni, come su questa cascina nella regione del Lucomagno, è direttamente legata alla buona qualità dell’aria.

dell’ambiente. Possono dunque sopravvivere anche nel deserto. È importante sfatare l’idea che i licheni siano dei parassiti: usano il substrato su cui poggiano unicamente per fissarsi con organi di ancoraggio detti rizine, che, contrariamente alle radici, hanno unicamente una funzione meccanica. La crescita annua dei licheni è assai lenta. Dipendendo dalle specie che lo compongono e dalla situazione ecologica, un lichene cresce in media dell’uno per cento della sua massa ogni anno. Questa caratteristica permette di utilizzarli per valutazioni cronologiche ad esempio nelle ricerche glaciologiche. La loro dimensione consente infatti un calcolo approssimativo del tempo trascorso dal ritiro dell’ultimo ghiacciaio. La grande presenza di licheni in luoghi non contaminati e la loro scarsità in zone con molto inquinamento, come nelle città a forte traffico, ha portato alla scoperta del loro ruolo di bioindicatori. Lo studio della loro distribuzione può quindi anche fornire interessanti informazioni sulla qualità dell’ambiente. v

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i n d i al èt t

ulal saress federer un bel ambasciadóo Mia domà da sport, ma anca a Washington, Bruxelles e in di sit politicament e economicament decisionai. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch

oger, e dopo, quand che sa ritirat dal tennis, cosa ta piasaress faa? La domanda sul “dopo” dal percors tennistic l’ha gh’è staia faia mila volt e in mila manèr. Ma ul Federer par intant al dis che na in camp e curig adré ala baleta a gha pias ammò. Sa vedarà, a temp débit. Par tanti al saress un bel ambasciadoo (ul RID, Repertorio italiano-dialetti, al ma dà la lüs verda par doprà questo termin, anca se in dialètt al sona... molto italianizzat), mia domà, ma in particolar par la Svizera. Chi, püssée da lü, l’è cognossüd e stimat in dal mund come svizer? Del rest ul sport la fai da trampolin püssée d’una volta vers la politica e giò da lì. Sa régordov che la Federazion USA dal ping pong? L’eva stai, nal 1972, ul primo invito uficial ai Stati Uniti dal governo cines. Nüm, rossocrociati, a gh’avressum bisogn da quaidün che gha meta una pezza, dopo che i noss banc (istituti di credito) iè nai a sfidaa i american propi indova iè püssee sensibil, sül fisco e süi tassazion. La da lì, oltremar, i perdona nagot. Un quai esempi? In Francia ul Maurice Her Herzog (dal 1958 al 1966) l’è stai ministro dal sport, dopo che cunt ul Lachenal (1950) l’era rivat in scima al prim “vottmila” dala serie dei 14 hima-

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layani. Ma pal genio del Roger, se al trova anca quel par la politica e par l’economia, la lüs dala baleta dal tennis (la podaress véss la riproduzion dal mappamondo) l’ha conquistat un po’ tücc. E pare, sa dis, che anca ul Donald Trump, président american, l’ha sospendüt una riunion par vedé la final dall’open d’Australia, tra ul Federer e ul Nadal. Federer l’è un nom universal. Bastaress pòc temp par permettig da cognoss un quai dossier economic di noss e par vég la capacità da trovà di punti par métas d’accordi, da part da là di noss confin. Nell’interess general o quel dala Svizera. Magari sa faress content chi che dis che i noss politic i gh’ann mia da “spina dorsal” quand che sa trata da vegnin a vüna con l’Europa e ul rest del mund. Perché podom mia provà con un sportiv ricognossüd e stimat? Come giüstament l’ha scrivüt ul Michele Fazioli (Corriere del Ticino dal 30 génar 2017) a “vegnaress voia da nominal ottav Consiglier Federal, Dipartiment da l’immagin svizera”. v

«Federer

l’è un nom universal»

la voretti

lo scaldauovo

per pasqua

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Cosa ti occorre: un vecchio maglione di lana, forbici dalla punta arrotondata, ago e filo, meglio una macchina da cucu cire, filo colorato, un ago da lana.

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1. Su un foglio di carta disegna un triangolo di base 7,5 cm, alto 13 cm. Ritaglialo quindi appoggialo su un pezzo di maglione (doppio), e disegna il contorno del triangolo. 2. Ritaglia il maglione, otterrai due triangoli. Risvolta la base di ogni triangolo di mezzo cm e cucila. Sovrapponi i due triangoli tendendo il dritto all’inter all’interno e cucili insieme lungo i due lati lunghi. Risvolta il cappuccio.

1 2

3. Taglia un pezzo di filo lungo ca. 15 cm e tienilo tra mignolo e anulare, quindi con il filo del gomitolo, gira diverse volte attor attorno alle tue due dita. Taglia il filo, quindi annoda strettamente il pezzo di filo lungo 15 cm attorno al filo arrotolato come vedi in immagine. Sfila le dita e taglia le estremità della matassina che hai ottenuto. Regola con le forbici la forma del pom pom. 4. Infila i due fili che hai usato per legare il pom pom nell’ago da lana, quindi infilali nella pun-

ta del cappuccio e annodali all’interno. Con un pennarello per alimenti, disegna gli occhietti sulle uova.

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a t avol a

ritrovarsi

in cucina A cena a Balerna da Niska Brügger Maspoli. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

he sia tra le mura di casa o a un corso di cucina, dividere i fornelli fa bene alla coppia. È un modo per condividere le responsabilità, confrontarsi, unire le rispettive culture e tradizioni, sperimentando nuove ricette. Ma soprattutto è un modo semplice per trascorrere del tempo insieme senza distrazioni. E se poi il risultato è anche buono, allora la soddisfazione è doppia. Lo sanno bene Niska e suo marito Lorenz, per i quali questa pratica è diventata un appuntamento fisso e una piacevole abitudine da condividere nel finesettimana. Perché è lì che i due si ritrovano: “Mio marito lavora a Zurigo tutta la settimana. Per noi cucinare insieme il sabato e la domenica è un piacere e una necessità. Parliamo, prepariamo i piatti che preferiamo, coltiviamo il nostro rapporto e lo facciamo stappando una buona bottiglia. Amiamo prenderci un aperitivo mentre ci dilettiamo ai fornelli. Per noi è ormai un vero e proprio rituale”, spiega Niska. E il rientro del papà Lorenz è sempre una festa anche per le figlie Ambra e Giorgia. E non solo per una questione affettiva, ma anche di... stomaco: “Nel finesettimana mamma e papà preparano certi manicaretti da leccarsi i baffi”, mi dicono all’unisono. Insomma, Niska e Lorenz Brügger Maspoli mettono in pratica da ben 18 anni e forse inconsapevolmente, la cosiddetta “cooking therapy”, una terapia di coppia di tendenza considerata nuova

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ed efficace perché cenare insieme e, soprattutto, cucinare insieme rappresenta un buon collante per chi è sposato, convive o è semplicemente fidanzato. DI QUA E DI LÀ DEL GOTTARDO La cucina di Niska e Lorenz potrebbe essere definita come un’alternanza tra i piatti ticinesi e quelli della Svizzera tedesca. Infatti, quel Gottardo che divide e riunisce la coppia ogni settimana, li divide e unisce anche culturalmente, linguisticamente, sul piano delle tradizioni e della cucina: Niska è nata e cresciuta al Sud delle Alpi, mentre Lorenz arriva da Berna. Lei ha por portato in... dote il brasato, gli spezzatini, il risotto e la polenta, lui la bernerplatte, i rösti, la fondue, gli älpermagronen. “Una cosa che ho imparato della cucina Svizzera tedesca è che con il cervelat si possono preparare svariati piatti e non solo grigliarlo come facciamo noi. Oltre Gottardo lo fanno in insalata, lo impanano creando una ‘falsa cotoletta’, ne preparano uno spezzatino...”. Niska mi dice che in casa tra ricette della sua mamma e ricette della suocera, c’è veramente l’imbarazzo della scelta su cosa portare in tavola. IL PIATTO PREFERITO Sembra che Lorenz, a detta delle figlie, torni regolarmente da Zurigo con tanta fame. In settimana, infatti, nonostante la sua passione per i

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a t avol a

fornelli, non riesce a dedicare del tempo a questa attività. Perciò nel finesettimana si rifà la… bocca coltivando le sue capacità culinarie. “È proprio così: nei fine settimana tutti siamo più rilassati e

possiamo viziarci”, conferma Niska e aggiunge sorridendo: “Da anni, ormai, i due chili persi tra il lunedì e il venerdì, vengono riacquistati il sabato e la domenica”. In settimana, invece, Niska e le ragazze si “accontentano” di piatti semplici e più veloci. Ambra, la maggiore, che ha già fatto un’esperienza di vita da sola, ama cucinare le torte. Mentre Giorgia, per il momento, più che cucinare preferisce mangiare. Questa sera sono entrambe molto contente perché, per l’occasione, mamma Niska ha deciso di portare in tavola il piatto preferito da tutta la famiglia Brügger-Maspoli: gli involtini di manzo con luganighe e funghi misti. “A onor del vero - mi dice la padrona di casa - questa è una ricetta che ho trovato anni fa sulla rivista della Migros ‘Cucina di stagione’. Dopo averla sperimentata è piaciuta così tanto che è diventato un vero e proprio cavallo di battaglia. Inoltre, in onore della parte Svizzera tedesca della famiglia, ho deciso di preparare la famosa e tipica ‘nüssli salat’, vale a dire un’insalata di for formentino con cipolla, pancetta e uova sode”.

L’accurata preparazione degli involtini di manzo con luganighe e funghi misti.

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sca. “In genere i nostri ospiti ticinesi apprezzano questo tipo di cucina perché non la conoscono o forse l’hanno gustata solo occasionalmente”. Entrambi buongustai e goderecci, Niska e Lorenz non solo amano spadellare insieme e viziar viziarsi, ma anche lasciarsi viziare durante le vacanze. “Ci piace mangiare e bere bene. Anche in ferie per noi la buona cucina è molto importante e deve avere un ruolo di primo piano. Non per nulla mio marito continua a ripetere che quando andrà in pensione sarà lui a indossare il grembiule e a diventare il cuoco di casa. E non stento a crederlo perché da sempre, quando può, è un valido aiutante che non fa nessuna differenza tra i lavori da uomo e quelli da donna. Gli piace anche riassettare e, naturalmente, grigliare per tanti amici durante le belle serate estive”. v Per la famiglia Brügger Maspoli la buona cucina è importante.

VIZIARSI E FARSI VIZIARE Niska mi racconta che dopo sposata ha vissuto per circa dodici anni oltre Gottardo. Ed è anche per questo motivo che cucina regolarmente piatti della tradizione culinaria della Svizzera tede-

SCARICAMI Potete scaricare online le ricette di Niska Brügger Maspoli.

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a r r ed ar e

vivere

all’aperto Aspettiamo tutto l’anno il momento in cui la nostra quotidianità può spostarsi all’aperto, quindi cerchiamo di sfruttare al meglio questo prezioso e rigenerante momento. a cura Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch

na casa calda e accogliente è uno dei beni più preziosi. Sentirsi accolti e protetti tra le proprie mura è essenziale per potersi rilassare e

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riposare. Ma stare all’aperto è una necessità fisica irresistibile, e ai primi tepori primaverili sentiamo il desiderio di uscire all’esterno, di sederci in un prato, di scaldarci al sole. Poi però, andan-

Salotto collezione Hive Ego-Paris, Delcò Mobili.

cevoli da calpestare a piedi nudi. Sono tanti gli aspetti da considerare quindi, per trasformare e sfruttare al meglio gli spazi all’aperto, è bene rivolgersi a personale competente e formato e disporre di un’ampia esposizione da cui trarre ispirazione. Delcò Mobili mette a disposizione presso la sua sede di S. Antonino, competenza, professionalità e ampia scelta di prodotti dalla qualità e dal design più attuali. Che abbiate a disposizione un balconcino, un terrazzo o un giar giardino, ogni spazio può trasformarsi in una piccola, grande oasi all’aperto dove rigenerarsi, rilassarsi, e divertirsi. Trovate idee e ispirazioni nel catalogo Delcò Mobili allegato a questa edizione. v Zona pranzo e salotto coordinati Dedon, Delcò Mobili.

do verso l’estate, il sole diventa troppo caldo e ci spinge a ricercare l’ombra e il fresco. E tendiamo a ritornare al chiuso. Un peccato, perché alle nostre latitudini la bella stagione dura poco, e va sfruttata al meglio. Ecco perché è impor importante pensare bene a come arredare e attrezzare gli spazi all’aperto, senza sottovalutarne l’impor l’importanza. Spesso infatti tendiamo ad accontentarci di mobili di poco valore, o che non vogliamo più in casa, perché “tanto stanno fuori”, ma questo è un errore concettuale. Sono infatti proprio i mobili che “stanno fuori”, che dovrebbero essere di qualità! Il sole, il vento, la pioggia mettono infatti a dura prova i materiali, che se non sono progettati per resistere, in poco tempo si deteriorano. E dei mobili da giardino rovinati sono brutti da vedere e difficili da pulire. Un altro fattore molto importante è la luce, che durante le ore più calde va scher schermata, mentre la sera va creata. L’ombra è fondamentale, ma bisogna valutare bene che soluzioni prevedere per evitarla quando si desidera il sole e per mantenerla quando invece fa troppo caldo. Per prolungare le serate invece, un’illuminazione adeguata è fondamentale, e anche in questo caso, ci sono sistemi di illuminazione pensati appositamente per l’esterno. E poi ci sono i pavimenti, che devono essere facili da pulire, ma anche pia-

«È importante

pensare bene come arredare gli spazi all’aperto»

PICCOLO

glossario

I materiali con i quali vengono fabbricati i mobili da giardino di qualità sono pensati appositamente per uso esterno, e quindi per non essere intaccabili da sole, pioggia e dagli sbalzi di temperatura. Acciaio e alluminio: sono i materiali più indicati per le parti metalliche e strutturali. Possono poi essere laccati in moltissimi colori. Batyline®: è un fibra di poliestere protetta da un rivestimento in PVC, resistente allo stiramento, immune da strappi. indeformabile e non crea sacche. La caratteristica più importante è la sua elasticità, che garantisce un comfort di seduta ottimale. I tessuti Batyline® offrono un’eccellente resistenza alle muffe e alle macchie, e presentano un trattamento superficiale contro la degradazione UV e un’eccezionale resistenza allo sporco. Poliestere: per garantire una buona impermeabilità e una facile asciugatura, i tessuti in poliestere per i cuscini vengono “laminati”. La laminatura consiste nell’applicazione sul lato interno del cuscino di una pellicola plastica che rende il cuscino completamente impermeabile. Fibra Dedon®: è il materiale, assieme all’acciaio, più resistente che si possa trovare, e viene intrecciato a mano in Indonesia per creare il mobile finito. Ceramica e vetro: ideali per i piani dei tavoli, non richiedono la manutenzione che esige ad esempio il legno, anche di Teak, che deve essere trattato almeno una volta l’anno. La ceramica è molto resistente e, grazie ai progressi tecnici, ora è disponibile in tantissimi colori ed effetti nuovi.

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in f or m a

la centralina

del metabolismo La tiroide è una piccola ghiandola situata nel collo, davanti alla trachea e la sua funzione è fondamentale per il benessere generale di tutto l’organismo. Se lavora troppo accelera molte funzioni fondamentali, e quando è pigra, lo diventa anche il nostro metabolismo. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch

a tiroide è una piccola ghiandola situata nel collo, davanti alla trachea e la sua funzione è fondamentale per il benessere generale di tutto l’orga-

nismo. Si tratta di una ghiandola endocrina, deputata quindi alla produzione degli ormoni che agiscono sul metabolismo energetico e della calcitonina, che partecipa al metabolismo del calcio. Ma cosa accade se non funziona come dovrebbe?

Nome: tiroide Definizione: ghiandola Dimensioni: forma simile a quella di una farfalla, 7x2,5 cm ca., 20 gr. nell’adulto Funzione: produce ormoni tiroidei e calcitonina Grado di importanza: fondamentale Sostituibile: no Indispensabile: no

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COME FUNZIONA Semplificando, possiamo dire che se lavora troppo, e quindi produce troppi ormoni tiroidei, si parla di ipertiroidismo, che comporta un aumento generale del metabolismo e quindi una temperatura corporea elevata, un aumento dell’appetito, tachicardia, ipertensione e gonfiamento della ghiandola stessa. Quando invece lavora troppo poco, e quindi non produce sufficienti ormoni, si parla di ipotiroidismo e quindi di un metabolismo ridotto, con temperatura corporea troppo

bassa, riduzione dell’appetito, bradicardia, ipotonia della muscolatura scheletrica e apatia. Se questa carenza avviene durante l’infanzia può portare a un ritardo dello sviluppo del sistema nervoso, con conseguente cretinismo, un ritardo mentale accompagnato da bassa statura. Molto importante per la salute della tiroide è un sufficiente apporto di iodio, che ne causa il rigonfiamento e quindi il gozzo. Un tempo era piuttosto diffuso, motivo per il quale oggi il sale da cucina viene arricchito con iodio, e il gozzo è praticamente sparito. Sebbene la tiroide sia fondamentale per il nostro benessere, è possibile che, a causa di tumori maligni, di gozzo o altre patologie che limitano la respirazione, e laddove non sia più sofficiente intervenire con terapie farmacologiche, si renda necessaria la sua asportazione chirurgica. Vivere senza tiroide è possibile, ma la sua assenza richiede una terapia ormonale sostitutiva per tutta la vita.

«Vivere senza tiroide è possibile»

AGLI ALBORI L’esistenza della ghiandola tiroidea era sconosciuta agli antichi. Senza comprendere le motivazioni, si notava un miglioramento dei malati Il dottor Emil Theodor Kocher, premio Nobel per la medicina nel 1909.

dopo l’assunzione di alghe marine e fuco. Il successo di questo trattamento empirico era verosimilmente da attribuire alla notevole presenza di iodio nelle sostanze utilizzate. Le prime illustrazioni anatomiche della ghiandola tiroidea risalgono al Rinascimento italiano (1500) ad opera di Leonardo da Vinci. I primi interventi terapeutici vennero fatti per tentare di salvare da soffocamento i pazienti affetti da gravi forme di gozzo. Fu solo nel 1791 che si tentò la prima tiroidectomia parziale, per mano del dottor Pierre Joseph Desault, ma seguirono innumerevoli insuccessi: il 40% dei pazienti infatti moriva a causa di infezioni ed emorragie, rischi che facevano desistere i chirurghi dal tentare l’intervento. Fino al 1874, quando il dottor Jules Pean inventò la pinza emostatica che porta il suo nome. Fu però uno dei più illustri chirurghi, lo svizzero Emil Theodor Kocher, considerato il padre della chirurgia tiroidea e vincitore del Nobel per la medicina nel 1909, ad aver perfezionato le tecniche di tiroidectomia, proprio in Svizzera, dove la carenza iodica creava le condizioni ambientali per l’insorgenza del gozzo. Il chirurgo ginevrino Jacques Reverdin, osservò invece che i pazienti che avevano subito una tiroidectomia soffrivano di deterioramento mentale sino al cretinismo, di perdita dei capelli, di ispessimento della pelle e di anemia. Tali osservazioni portarono alla scoperta degli ormoni tiroidei e delle loro vitali funzioni. CURIOSITÀ Iperattività, magrezza, carenza di appetito e di sonno, nervosismo, sono i sintomi più evidenti che hanno indotto la nota showgirl italiana Lorella Cuccarini a sottoporsi a dei controlli che hanno portato a una tiroidectomia per un tumore benigno. Anche Manila Nazzaro, ex Miss Italia, o l’attrice Vittoria Belvedere hanno sof sofferto di ipertiroidismo e hanno subito una tiroidectomia. Tutte e tre hanno raccontato la loro esperienza per spiegare quanto è importante ascoltare i segnali del proprio corpo e non sottovalutarli. L’intervento precoce porta oggi infatti a risultati positivi e a una qualità di vita del tutto soddisfacente. v

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m ot or i

il futuro nascosto

nelle concept car Il Salone di Ginevra è una stimolante occasione per sognare il domani della mobilità, ricco di affascinanti evoluzioni firmate anche dall’elettronica. testo Stefano Pescia - stefano@illustrazione.ch

L’

87esima edizione del Salone dell’automobile ha emozionato con classe, stile ed eleganza le passioni dei numerosi visitatori. Per 11 giorni, i 110’000 mq di superficie del Palexpo hanno esposto la creatività dei modelli presentati da oltre 800 marche. Una dinamica passerella che ha dimostrato come il prodotto quattroruote continua la sua evoluzione proiettando la tecnologia in una nuova dimensione, che si sposa alla perfezione con l’elettronica. I valori della qualità si evolvono nel piacere di animare le nuove opportunità, per rendere la mobilità al passo con la funzionalità. Dopo due giorni trascorsi tra le oltre 120 novità mondiali ed europee, anche i nostri pensieri sono stati catturati dalle affascinanti “concept car”. Il loro concentrato di idee che anticipano la realtà dei prossimi anni, stuzzicano, come una saporita specialità gastronomica, la curiosità di scoprire i segreti che nascondono. NEL 2030 IL TRASPORTO PASSEGGERI VOLERÀ? Sembra un film di fantascienza con un’automobile capace di muoversi via terra e via aria. Un’idea nata per vincere l’efficienza della gui-

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da, purtroppo confrontata con la realtà di un traffico che continua ad aumentare, in una rete stradale che non si è saputa adattare a braccetto con la funzionalità. Se vogliamo progettare il veicolo urbano del futuro l’auto tradizionale non può essere l’unica soluzione per le megalopoli del 2030, parola di Italdesign ed Airbus. Dobbiamo pensare anche a sistemi sostenibili e intelligenti, alle app, all’integrazione, ai sistemi di alimentazione, alla pianificazione urbana, agli aspetti sociali e ad altro ancora. Ma come? Magari attraverso questo primo sistema di trasporto modulare che è stato studiato proprio per ridurre il traffico nelle affollate città del futuro. Si chiama Pop.Up ed è un veicolo ad emissioni zero che sfrutta appieno sia lo spazio terrestre, di superficie e sotterraneo, sia quello aereo. Il cuore del sistema è rappresentato dalla capsula, progettata per accogliere due passeggeri. Questo avveniristico modulo monoscocca in fibra di carbonio è lungo 2,6 metri, alto 1,4 metri e largo 1,5 metri. La capsula

«La nuova

mobilità ci cambierà lo stile di guida»

Pop.Up: ideale per muoversi facilmente nelle grandi metropoli di domani.

Blade Glider di Nissan: il bolide a tre posti, interpreta il veicolo elettrico e la vettura sportiva del futuro.

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una realtà in aumento con la speranza di poter rendere la mobilità più accessibile, ridurre il numero degli incidenti e la tensione al volante. Il periodo tra il 2030 e il 2040 è una prospettiva temporale ragionevole affinché tutte le automobili possono viaggiare in modo autonomo. Date che modificheranno il piacere di guida e gli spostamenti in automobile finora vissuti. Se desideriamo agevolare efficacemente la circolazione si dovrà personalizzare la rete stradale con delle componenti a funzionamento elettronico. Dovranno essere capaci di comunicare con i sistemi

informatici presenti nelle automobili per una regolazione automatica della velocità e della mobilità delle vetture. Probabilmente sarà una realtà già prima del 2030 su determinati percorsi, in particolare autostrade. Anche in questo caso sor sorge una domanda spontanea, lo Stato come potrà incassare le multe facili dei radar? Per i costruttori che vivono con almeno cinque anni di anticipo rispetto alla produzione commerciale, la sfida è sempre padrona di stimolanti opportunità che si concretizzeranno anche nella nostra modalità di acquisto del prodotto automobile. v

Hyundai è stata la prima marca a commercializzare un veicolo a pile di combustione (ix35 Full Cell).

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oroscop o PREVISIONI PER IL MESE DI APRILE 2017

g ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

Il mese inizierà con una bella luna in Gemelli, ideale per le pubbliche relazioni e i contatti con i giovani. Ottimi anche i giorni 5 e 6.4 con la Luna in Leone che vi vedrà molto intraprendenti e creativi. Più critico e faticoso il periodo dal 7.4 all’11.4, quando ci sarà anche un Plenilunio nel vostro segno opposto. Ricordate inoltre che Venere sarà ancora in moto retrogrado fino al 27.4, mentre Mercurio lo sarà dal 9.4 fino al 2.5. Siate prudenti nel gestire le finanze e mettete tutto in chiaro prima di firmare contratti. Saturno e Urano positivi aiuaiu teranno a essere selettivi. Vale anche nelle relazioni. Con Marte sbarazzino dal 21.4 la vita diventerà avventurosa e gli incontri vivaci. Bene lo sport all’aria aperta. Il mese inizierà in modo vivace e porterà con sé anche delle sorprese. Supportati da un Marte deciso, in ottimo aspetto a Plutone, sarete dei veri conquistatori, determinati a raggiungere i vostri obiettivi. Ritagliatevi un momento di riposo durante il plenilunio dell’11.4. Dal 12 al 14.4 voi donne diverrete più lunatiche, ma una bella Venere nei Pesci, dal 15.4 al 27.4, regalerà momenti caldi e romantici. E per voi della 1. decade arriverà un bel regalo di compleanno con il novilunio del 26.4 nel vostro segno. Sarà l’inizio di una bella rinarina scita e voi sboccerete come fiori stupendi a primavera. Marte dai Gemelli porterà allegria e novità nel lavoro. E per mantenervi in forma movimento, sport e cibi sani e leggeri. Occhio al 1.“pesce d’aprile”. Ottimi invece i giorni 5 e 6.4, 10 e 11.4 con un plenilunio importante, bene per le relazioni e i contatti con il pubblico. Più difficili i giorni 15 e 16.4, 22 e 23.4, quando sarete più distratti e dispersivi. Benché Mercurio sia in un segno molto concreto e doni lucidità mentale, esso richiede sforzi particolari per ottenere buoni risultati. Dal 9.4 a fine mese sarà in moto retrogrado, Giove lo è tutto il mese e Venere sarà critica dal 15.4 al 27.4, per cui è meglio agire con prudenza nelle finanze. Inoltre dal 21.4 in poi, con Marte nel segno, sarete più agitati e impazienti. Guidate con prudenza. E l’amore? Eccitante, ma attenzione perché le avventure lasciano il tempo che trovano.

j CANCRO 22/6 - 22/7

k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

Questo inizio vi apparirà forse un po’ stressante, troppe cose da fare e in poco tempo. Marte rimarrà forte e con Mercurio in Toro inviterà a essere concreti e concentrati sul presente. Critico il plenilunio dell’11.4 in Bilancia, che interesserà forse un familiare o un parente. Venere invita a coccolare i propri affetti dal 15.4 al 26.4, giorno di Luna Nuova, che aprirà a nuove prospettive di lavoro e regalerà intuizioni brillanti per gli affari e la casa da lì in poi. Vacanze romantiche a Pasqua. Dal 21.4 un Marte sbarazzino porterà una ventata di leggerezza e allegria a voi, solitamente soso gnatori e melanconici, invitandovi a uscire, a incontrare gente, a socializzare, ma anche a muovervi, a fare dello sport. Il Sole vi manderà i suoi raggi luminosi fino al 18.4 stimolando l’energia vitale, mentre Giove e Saturno sempre positivi, vi aiuteranno a portare a compimento questioni rimaste in sospeso. Marte sarà provocatorio fino al 20.4 mentre Venere rimarrà in moto retrogrado. Questo potrebbe portare a discussioni con un ex su questioni di denaro, ma poi arriverà il riscatto per voi. L’11.4, un bellissimo plenilunio congiunto a Giove, regalerà benessere e leggerezza al cuore. Doni in arrivo. Dal 21.4 in poi, Marte passerà in una posizione molto positiva per un po’, aprendo nuove porte in campo lavorativo. Favoriti lo sport, l’editoria, il sociale e il turismo. Ottimo periodo anche per una vacanza speciale. Sorprese in amore. Attenzione ai pesci d’aprile. Giorni no, l’1 e il 2.4. Giorni sì il 3 e il 4.4. Critici 7-8-9.4, 15 e 16.4 e 22-23.4. Mercurio rimarrà positivo in Toro fino al 19.4, sostenendo la concentrazione, Marte lo sarà fino al giorno 20.4, ben supportato da Plutone, ed è proprio questo aspetto che vi renderà tenaci e grandi lavoratori, magari trascurando l’amore. Già perché Venere non sarà molto favorevole agli amori stabili, specie nella 2. settimana di aprile. PosPos sibili ripensamenti o il ritorno di un/a ex, ma anche nostalgia per chi non c’è più. L’orizzonL’orizzon te si farà più chiaro con il novilunio del 26.4 in Toro, aprendo nuove porte e nuove possibilità. L’ingresso di Marte in Gemelli invita però alla prudenza negli spostamenti.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-17

o r oscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

c SAGITTARIO 23/11 - 21/12

PREVISIONI PER IL MESE DI APRILE 2017 Sebbene i pianeti dall’Ariete vi rendano affaticati e a tratti insofferenti, il mese inizierà con una bella Luna in Gemelli e il 2.4 sarà in bel trigono a Giove, inaugurando una Pasqua di rinascita. Infatti, l’11 aprile ci sarà un plenilunio nel vostro segno, congiunto al benefico pianeta, anche se in moto retrogrado. Anche Venere sarà sempre in fase di rallentamento, quasi a voler ritardare i doni che le stelle vi stanno riservando. La dissonanza fra Giove e Plutone parlano a voi della 2. decade: forse ancora aggrappati alle ferite e delusioni del passato, ciò che vi distanzia dal voler fare nuove esperienze. Tutto cambierà dal 21.4, con il passaggio di Marte in Gemelli, che regalerà leggerezza e voglia di vivere. Prima parte del mese piuttosto stressante, con Marte e Mercurio opposti fino al 19.4, ma Plutone vi renderà forti e resilienti. AttenAtten zione alle provocazioni. Se siete in vena di proteste, respirate bene prima di rispondere e agire. Riflettete sui conflitti di potere perché tendenzialmente siete dominatori e amate le sfide. Comunque a riportare un po’ di serenità ci penserà Venere dai Pesci, dal 15.4 al 27.4, magari regalandovi momenti romantici per una vacanza pasquale magica. È il momento della riconciliazione e farete bene a mollare la presa. Dal 19.4 il Sole passerà nel segno opposto portando un po’ di stanchezza, ma a tirarvi su ci penserà Marte dai Gemelli il 21.4, donandovi più leggerezza e autoironia. Un pesce d’aprile poco gradito aprirà il mese. Tuttavia con l’ottima posizione del Sole fino al 18.4, non vi mancherà certo l’energia. Ottimi i giorni 5 e 6.4, con una splendida Luna! Più interessante ancora il plenilunio dell’11.4, con Luna e Giove in Bilancia, preludio per un incontro molto importante. Nuove porte si apriranno per voi che siete grandi idealisti, ma Mercurio e Marte in Toro fino al 19.4 vi vogliovoglio no anche concreti. Non lasciatevi prendere dalla confusione o dal pessimismo durante il transito critico di Venere dal 15.4 al 27.4 e limitate le spese. Poi attenzione al passaggio di Marte nel segno opposto, che causerà imprevisti e discordie dal 21.4 in poi, specie a voi della 1. decade. Guidate con prudenza.

d CAPRICORNO 22/12 - 20/1

e AQUARIO 21/1 - 19/2

f PESCI 20/2 - 20/3

Le dissonanze tra Ariete e Bilancia metteranno a dura prova la vostra pazienza, in particolare se dovrete occuparvi degli altri o sbrigare pratiche legali. Critico il plenilunio del giorno 11.4. A sostenervi in questi momenti faticosi ci penserà un Marte importante, che insieme a Plutone, vi donerà grande resistenza, almeno fino al 20.4, mentre Mercurio, nella stessa posizione, vi manterrà lucidi e pragmatici. Tuttavia, per la fir firma di contratti o decisioni importanti rimandate al 26.4, giorno del novilunio in Toro. Novità inteinte ressanti riguardo la casa e la famiglia. Dal 15.4 al 27.4 una dolce Venere dai Pesci vi inviterà a prendervi cura dei vostri affetti più cari. Momenti romantici per l’amore. Salute: Depurazione. Frizzante inizio di mese. Tuttavia, dovrete essere molto concentrati sul lavoro per evitare errori dovuti alla fretta. Con Marte e Mercurio dissonanti nei primi 19 giorni sarete invitati alla prudenza, sia nelle finanze sia nell’uso di macchinari. Possibili spese per la casa o guasti imprevisti. Massima concentrazione nel lavoro e negli studi. Tra l’altro ci potranno essere dei colleghi o compagni che vi sorridono davanti ma vi fanno lo sgambetto dietro. E anche nelle questioni familiari sarà difficile trovare un’intesa unanime. In ogni caso avrete sempre il supporto di Giove e Saturno, che vi aiuteranno a superare ogni ostacolo con filosofia. Poi le tensioni si allenteranno e dal 21.4 Marte dai Gemelli riporterà l’allegria. Nei primi 19 giorni del mese avrete il grangran de supporto di Marte e Mercurio in Toro, che doneranno energia, forza interiore, lucidità mentale e capacità decisionale, ma i giorni mimi gliori per sistemare questioni pratiche e cer cercare contatti vantaggiosi saranno i seguenti: 3 e 4.4, 12-13-14.4, 17-18-19.4. Venere sarà nel segno dal 15.4 al 27.4, regalando un cer certo fascino a voi donne, ma Marte sarà critico a partire dal 21.4, per cui non fate spese azzardate. Possibile preoccupazione per un parente lontano. Interessante sarà il novilunio del 26.4 in Toro, segno con il quale avete una particolare affinità perché vi dona sicurezza. Voglia di creare un nuovo nido?

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 03-17

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TALISMANI E PRO PROTEZI TEZIO ONE

gni segno zodiacale, anche se molte persone non lo sanno, è protetto da un talismano. Ma cos’è un talismano? Il talismano serve a proteggere, ad infondere sicurezza e autostima nei momenti più difficili della vita.

Ciascuno di noi, sino dalla notte dei tempi possiede un proprio talismano; può essere un oggetto, un rito o qualsiasi cosa che per qualche motivo conscio o inconscio è stato investito di una forza protettiva che rassicura.

Già gli antichi, seguendo i suggerimenti dei profeti o dei saggi della propria tribù, portavano in battaglia simboli ed oggetti propiziatori, o adottavano talismani in qualsiasi momento di difficoltà. Con il passare del tempo, gli alchimisti e gli studiosi di astrologia si sono resi conto che ciascun segno zodiacale è governato da un particolare elemento; i pesci per citarne uno, sono governati dal dio Nettuno e da Giove, quindi l’elemento che viene a loro attribuito è come tutti sappiamo l’acqua. Ovviamente un pesci non potrà indossare questo elemento ma, tenere in casa un acquario, oppure indossare qualche capo azzurro o un gioiello con acquamarina o zaffiro.

Il contatto diretto con uno di questi oggetti rafforza, ai nati sotto questo segno, la forza interiore, l’autostima e la capacità di relazionarsi con gli altri senza lasciarsi sopraffare dai temperamenti più forti e determinati. Per un talismano di maggior effetto protettivo occorre che questo venga creato appositamente per la persona che dovrà indossarlo, spesso infatti questi talismani vengono anche incisi con simboli o il nome del possessore di tale oggetto. Non è certamente possibile trattare questo interessante argomento in poche righe,

rivolgendovi però a persone esperte in queste pratiche molto antiche e profonde, scoprirete un mondo nuovo e affascinante che vi permetterà di avvicinarvi con maggior curiosità e interesse ad ogni oggetto, pietra o qualsiasi potenziale talismano attragga il vostro interesse, per concludere, ricordate che spesso è il talismano ad avvicinarsi a voi e non il contrario; lasciatevi quindi guidare nel mondo naturale e affascinante dei talismani e della taumaturgia.

ALESSIA 0901 588 217

Tramite le carte (angeli, tarocchi, sibille e normanne), quarzi, feng shui e oniricomanzia troviamo insieme la positività nel tuo futuro.

DAIANA 0901 588 216 Medium sensitiva, opero nel campo della radioestesia e cartomanzia.

SIBILLE 0901 588 263 Ho sempre praticato con passione cartomanzia e divinazioni.

Renate 0901 588 229

Da anni mi occupo della consulenza personale. Contemporaneamente ho approfondito le mie conoscenze nella cartomanzia e in psicologia.

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