Illustrazione Ticinese n. 4 - 2010 by Tredicom SA

illustrazione www.illustrazione.ch

N.4

- 1 MAGGIO 2010

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

MOTORI

La moto è femmina

WEB

I nonni e internet REPORTAGE

In vacanza coi lettori

ECOSISTEMA

Il marchio TerraSuisse, sinonimo di agricoltura sostenibile svizzera, garantisce una dimora ad animali rari quali la raganella, promuovendo cosĂŹ la biodiversitĂ . Maggiori informazioni su www.migros.ch/terrasuisse

sommario

4 Fuorionda Il Dottor Vibrione

6 Appunti Spunti, idee e consigli in vetrina

8 In dialètt

fondata nel 1931 12 edizioni annuali

Un genovés che al parla ben de Milan

10 Sai che

Tiratura 130.752 copie (REMP 2009)

Domande curiose e risposte sfiziose

Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch Editore Editrice Tredicom SA 6908 Lugano Distribuzione AWZ - Lugano Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Tredicom SA Gabriele Campeggio Inserzioni

12 Ritratto Corri Marco corri ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-10

27 Animali Tempo di cuccioli

29 Lavoretti

finalmente mi abbandono all’avventura. Durante le settimane precedenti avevo visitato tutta l’isola Togatapu (Sacro Sud), l’isola principale del Regno di Tonga nel Sud del Pacifico, come un perfetto turista. Lo Ha’monga’a Maui Trilithon, il trilite di 120 tonnellate, vera e propria Stonhenge del Sud del Pacifico. Mapu’a’ a Vaca Blowholes, un tratto di costa che si estende per cinque chilometri, dalle onde prorompenti che, cozzando contro gli scogli, formano centinaia di soffioni, alti fino a trenta metri di altezza. Ho partecipato ad una festa molto suggestiva alla Oholei Beach, dove nell’insenatura di una roccia si esibiscono i musicisti polinesiani, mentre all’interno di una caverna, i danzatori giocano con il fuoco. Ora mi trovo alle Ha’Hapai, a 100km da Tongatapu. Sono su una barchetta con alcuni nuovi amici conosciuti il giorno precedente. Siamo diretti all’isola ‘Uoleva, sulla quale rimarremo soli per quattro giorni a vivere come dei veri Robinson Crusoe. La ricetta è semplice: arrampicarsi su cocchi per bere e fare snorkeling per pescare, il tutto condito da una candida spiaggia bianca sulla quale crogiolarsi al sole.

Una margherita per la mamma

Per fortuna avevo abbandonato tutti i piani che, da buon ticinese, avevo minuziosamente preparato nei mesi precedenti il viaggio in Polinesia. Infatti, dopo ‘Uoleva mi sono ritrovato sull’Alvei: un veliero ottocentesco alla costante ricerca di equipaggio diretto dalle Tonga alle Fiji (830km). Per una settimana sono diventato un pirata: timonavo un po’ la notte (godendomi il cielo stellato dell’emisfero Sud) e un po’ di giorno, avvistando delfini che guizzano fuori dall’acqua come se danzassero, balene che - più timidamente - si confondevano con le increspature create dalle onde e godendomi il tramonto: una gigantesca palla di fuoco arancione che accarezza l’oceano con il suo riflesso. Ho rivissuto con piacere questi momenti e posso consigliare a chi ha un po’ di tempo queste minuscole isole, emarginate anche dalle carte geografiche, ancora impregnate della cultura polinesiana. Abramo Borla, Camignolo

30 Sondaggio In agenzia o tramite internet?

32 Reportage

vrebbe chi l’a i detto! ma

Lettori in vacanza ci scrivono

37 Salute > ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-10

Cosa fare in caso di emorroidi

40 Web Internet e i nostri nonni

46 percorso è sufficiente un cenno della mano, per scendere tiri una cordicella o picchi sulla fiancata. A pensarci bene dunque, non sarebbe di certo una tragedia se nessuno dovesse giungere a prendermi. L’attesa continua.

Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Una vita tranquilla tra le palme.

IO SONO LAPALI, IL MATAI - IL CAPO! Lascio immaginare cosa possa passare nella testa di una persona che dopo 25 anni decide di ritornare sulle remote isole del Pacifico per incontrare vecchi amici lasciati in piccoli villaggi delle Samoa occidentali e che già ha avuto modo di prendere atto che uno di questi luoghi praticamente non esiste più e che molti dei conoscenti non sono oramai più rintracciabili. La capitale Apia, inoltre, mostra evidenti segni di cambiamento, così come la caratteristica cultura del luogo sembra oramai assediata da quella delle telenovela americane e dai fast food. Come non bastasse sto attendendo da tempo degli amici di cui non so nemmeno il nome ed il cui appuntamento è stato combinato da una giovane donna samoana,

42 In forma Rinforza gli abduttori con Taryn Sciarini chiacchierona e sulla cui affidabilità nutro tutti i miei dubbi. Meleschi comunque mi tranquillizza per l’ennesima volta, dicendomi che qualcuno giungerà. Intanto il sole è già alto, comincia a far caldo. Ad un certo momento noto un vecchia camionetta rossa dall’aria decisamente sgangherata. Scende un signore dai capelli bianchi con annodato alla vita il classico lavalava. Una signora rimane seduta sul sedile posteriore, mentre dal portello bagagli scendono una ragazzotta ed una graziosa bambina scalza. Dopo essersi consultati con la signora della ricezione, vedo che si dirigono verso di me. Il signore mi chiede: “Sei Roberto? - poi aggiunge in modo solenne - “Io sono Lapali Fafetai, il matai della famiglia Alama”, quindi mi stringe calorosamente la mano. Giunge anche la moglie che mi abbraccia con tantissimo affetto come ci conoscessimo da sempre o come fossi un fratello. Più timido invece è l’approccio con le due ragazze che appaiono un poco imbarazzate. Tutto bello, ma chi sono queste persone? Pur avendo la sensazione, dal primo mo-

Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.

In copertina: Marco Padalino Foto: Ti-Press/Gabriele Putzu

20 A tavola Con le mani in pasta

Ticino e Italia: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch Svizzera tedesca e romanda: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 Fax 062 929 27 82 Natel 079 415 87 88 gruetter-werbung@besonet.ch

46 In viaggio Talofa, il saluto dell’amore

50 Motori La moto è femmina Supercar intramontabile passione

55 Oroscopo Uno sguardo tra stelle e pianeti > ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-10

58 Cruciverba Scopri il pittore che c’è in te

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fuorionda

il dottor

vibrione

za a n e c l 901 i f r i e r p Ono nata, a nel 1 g lt asse rima vo p

el 1910 si spense Robert Koch. Pochi anni prima di morire era stato insignito del Premio Nobel per la medicina. Fu questo grande scienziato di fine Ottocento a scoprire e a studiare gli agenti patogeni di malattie devastanti come il carbonchio, la tubercolosi e il colera; inoltre svolse importanti ricerche sulla malaria, la peste bovina, la peste bubbonica e la malattia del sonno (morbo tropicale veicolato dalla mosca tse-tse), che ancora oggi rappresenta uno dei maggiori problemi sanitari dell’Africa, dopo l’AIDS e la malaria. Si devono a lui i quattro principi basilari della microbiologia, tuttora validi: uno specifico batterio deve essere presente in ogni malattia infettiva, deve poter essere isolato in un terreno di coltura, deve produrre la malattia se inoculato in una cavia, deve poter essere recuperato dalla cavia. Tuttavia, quando affermò che fosse un determinato vibrione a causare il colera, non tutti gli credettero immediatamente. Tra gli scettici più temerari ci fu il professor Pettenkofer che, per dimostrargli che la malattia non dipende solo ed esclusivamente dalla presenza di quei microbi, inghiottì un’intera coltura di bacilli del colera, fra lo sbigottimento dei batteriologi! Sta di fatto che Pettenkofer comunque non si ammalò, nono-

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Il centenario della morte di uno dei padri della medicina moderna. testo Roberto Rizzato - roberto.r@illustrazione.ch

stante la scienza oggi abbia confermato la correttezza delle teorie di Koch. Bisogna anche dire che Koch non era tipo da voler imporre le sue tesi agli altri. Nonostante tutte le onorificenze che gli erano state tributate e nonostante la sua grande celebrità, rimase sempre molto modesto e umile. Diceva agli ammiratori: “Il mio unico merito è di essermi occupato di medicina in un’epoca in cui l’oro si trovava ancora sparso per le strade, a disposizione del primo passante”. In gioventù era stato un semplice medico di campagna e, occupato com’era nelle visite dei suoi pazienti, non avrebbe mai pensato di darsi alla ricerca. Sennonché la moglie, non sapendo cosa regalargli per il compleanno, provvidenzialmente gli andò a comprare un microscopio: fu quello strumento ottico a dischiudergli nuovi orizzonti, spingendolo all’osservazione e allo studio dei microbi. Ma il Dottor Vibrione era comunque troppo modesto per ritenere degne di pubblicazione le sue ricerche, finché non ne venne a conoscenza il più grande professore di patologia di Dresda. Questi ne restò talmente entusiasta, che andava gridando ai suoi assistenti e ai suoi allievi: “Via di qui, che volete che v’insegni io?! Correte a casa di Koch, se davvero volete imparare qualcosa di medicina!”. ❖

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appunti

IL RICETTARIO DEL GRIGIONI ITALIANO I mazzafam, Gianni Bertossa, AT Verlag 75 gustose ricette della tradizione grigionese. Una cucina povera eppure molto nutriente, da qui il titolo del ricettario, per scoprire e per non dimenticare le vecchie ricette di una volta. Imperdibili i capunet, i pizzöcar a la pusc’ciavina e naturalmente i mazzata.

embra s e m o il n ice d a r a l e dal r a v i tto r e e d z z e p piz”, “ o ” t i “p

LA DOLCE PASSIONE

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Elmex protezione erosione, Gaba Schweiz Mangiare frutta è molto sano, si sa, ma spesso si ignora che gli acidi contenuti nella frutta, ma anche nelle bevande energetiche, nelle salse a base di aceto, nel vino e in un sacco di altri alimenti corrodono, lentamente ma irreversibilmente, i nostri denti. Questo fenomeno si chiama erosione dentale e affligge circa 1/3 della popolazione. L’erosione dentale si può limitare modificando alcune abitudini alimentari e comportamentali, ma anche usando un colluttorio a base di cloruro stannoso e fluoruro aminico.

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Passion Chocolat, Caramel & Fleur de sel, Lindt Un concetto nuovo per questo cioccolato di Lindt. Una sottile tavoletta di finissimo cioccolato nero, non più divisa in quadratini, e cosparsa di scaglie di caramello e fiocchi di fleur de sel. Per la versione che ci è piaciuta di più, e cioccolato al latte cosparso di mandorle grigliate e pezzettini di arancia per la versione Orange & Pistache. Unico neo, la carta in cui è confezionata la tavoletta non è facilissima da aprire, ma forse la golosità ci ha resi maldestri…

LA BARRIERA LIQUIDA

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in dialètt

un genovés al parla ben

de Milan

I votant’ann dal Franco Loi, amis dal Fernando Grignola, che al scriv poesì in dialètt meneghin. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch

otant’ann, festegiàt cunt la püblicazion dal líbar “Da bambino il cielo” (Garzanti, 379 pagin, 29.50 euro). L’è ul Franco Loi, amis dal noss Fernando Grignola. E da lü ul Giovan Brera l’ha scrivüt che “a ghe voreva un genovés per parlà ben de Milan”. Tal chì donca ul poeta che l’ha catàt sü l’eredità dal Carlo Porta e dal Delio Tessa. E che al ma dis anca, prima da guardass denta in dal spécc: “Me sa da vöj sto mund! E quan’ se mör! / L’è la muneda bona che se sfalsa. / Té ghè vöja a cercà! Quel che se vör / l’è urmai ‘na scèna voja de speransa…” (“Come sa di vuoto questo mondo! E quanto si muore! / È la moneta buona che si corrompe. / Hai voglia di cercare! / Quello che si vuole è ormai una scena vuota di speranza…”). Ul Franco l’ha fài da tütt in dala vita: l’uperari e l’impiegàt a l’üfizi stampa dala Mondadori, indova l’ha cognossüt anca l’Elio Vittorini e ul Vittorio Sereni. L’ha scrivüt “Voci d’osteria”, “I cart”, “Strölegh”, “Arbur”. Al dis ul Franco Loi: “In dal 1965 ho

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lengiüt i “Sonetti” dal Giuseppe Gioachino Belli. Ho cercàt da fàg sü una riflession, e ta chì, ma som dii che in quatòrdas righ gh’è denta quel che podaress scriv in un romanz. Ho scomenzàt a scriv in italian. Ma, orca cica, a séva mia bon da dì quel che sentiva denta da mì. Alora è vegnüt föra, come un fiümm in piena, ul dialètt. E nal setémbar dal 1965 ho metüt giò centdisnöv poesì”. “Ul mè milanés? L’è quel dala tradizion poetica, come al diséva ul Leopardi: “Un poeta al dév sempar scoltà la gént, parché ul popol l’è püssée visin ala natüra e al gha mia de logica””. E püssée avanti: “Ul milanés a devi mia pensall: ma fidi da come al sona, dal ritmo, da l’espression. L’Ungaretti al diséva che la poesia “l’è sempar una preghiera, una manéra da guardà in alt””. Scriv poesì l’è dificil, anca se trenta milion da italian i prövan a mett giò i penséé süla carta. Tanti i crédan che basta nà a capo, finì la riga e pö girà sota la prossima riga, par fa passà di emozion. La verità l’è che in Italia sa riva mia a vend mila copi da un líbar da poesì. ❖

sai che

leggiamo

SAI

che

NELLA BOTTE PICCOLA STA IL BUON VINO? Si chiama Heaven Sent Brandy è vive a Largo, in Florida con la sua p a d r o n a P a u l e t t e K e l l e r. È u n Chihuahua femmina ed è il cane più piccolo al mondo. Dalla punta del nasino a quella della coda misura infatti solo 15,2 cm.

La mamma del sole, di Andrea Vitali

2. Il nipote del Negus, di Andrea Camilleri

3. L’ultimo dei Weiynfeldt, di Martin Suter

ascoltiamo

Lay there & hate me, di Ben Harper & Relentless7

2. C’era un re, di Edoardo Bennato 3. Joker, di Youssou N’Dour Ft. Patrice

SAI

perché si dice

TAGLIARE LA TESTA AL TORO? Questa espressione deriva dal conflitto del 1162 tra Aquileia, comandata da Voldarico, e Grado, in mano alla Serenissima. Il doge piegò Voldarico e gli impose di inviare a Venezia, ogni Giovedì grasso, giorno della resa, un toro e dodici porci. Il toro, trattenuto e scortato, veniva fatto sfilare per calli e piazze fino al macello, dove veniva decapito con un sol colpo di spadone. La sua carne veniva poi venduta a buon prezzo alla cittadinanza.

La sua famiglia possiede un negozio di musica a Claremont

guardiamo SAI

da cosa deriva

QUADERNO?

Avatar, di James Cameron

2. Il concerto, di Radu Mihaileanu 3. Alice in Wonderland, di Tim Burton

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“Cazza del toro” di Giacomo Franco.

Gli “attrezzi del mestiere” noti a tutti gli allievi, devono il loro nome al sistema con il quale vengono rilegati. In latino infatti, quate˘rni significa a quattro a quattro. I quaderni vengono infatti rilegati in fascicoli di fogli piegati in due, inseriti l’uno dentro l’altro e cuciti insieme, con filo o punti metallici.

MUOVERSI TUTTI I GIORNI. È vitale per i nostri bambini.

Saltellare, ballare, fare canestro: un‘ora di movimento al giorno rafforza il benessere dei vostri bambini. E un‘alimentazione equilibrata con prodotti freschi è altrettanto importante. Trovate consigli utili su movimento e alimentazione sul sito Internet: www.promozionesalute.ch

Per un peso corporeo sano. In collaborazione con i Cantoni, gli assicuratori e la FMH.

ritratto

corri marco

corri Chi lo ha visto giocare sa che le fasce destre dei campi di calcio temono il suo passaggio. Infatti, quando inserisce il turbo, Padalino diventa difficilmente raggiungibile per le squadre avversarie. testo Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch foto Ti-Press/Gabriele Putzu

o incontriamo nella casa di Pregassona, in compagnia di papà Mario, mamma Luisa e del cane Thor (manca solo la sorella Elisa per completare la famiglia). Sulla guancia destra una confezione fredda di… formaggio, per lenire il gonfiore dovuto a un colpo ricevuto in partita. In mancanza del ghiaccio, un impacco freddo al formaggio può sempre servire. Fisico asciutto, taglio di capelli alla moda, Marco si racconta a ruota libera, espressione che pare adeguata, per un giocatore che fa della velocità il suo punto di forza e che ha una passione debordante per auto e motociclette… PRIMO TEMPO Entrata in… materia “Ho fatto la trafila scolastica fino a conseguire il diploma di commercio, all’Istituto Elvetico di Lugano, l’unica scuola che mi consentiva di allenarmi anche la mattina. È stato il calcio a condizionare il mio percorso scolastico. Fino alla quarta media ho fatto il minimo indispensabile, poi ho capito che anche la scuola era importante e mi sono dato da fare, diplomandomi con un’otti-

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ma media. L’economia mi piaceva molto, mentre con le lingue facevo un po’ fatica, ma ora, ad esempio in Nazionale, prendo ‘lezioni’ di tedesco con l’allenatore Othmar Hitzfeld, che capisco bene, quando invece i compagni mi parlano in dialetto svizzero tedesco faccio fatica, ma ci comprendiamo impiegando il francese”. L’apprendista calciatore “A cinque anni ho iniziato a giocare a calcio nel Rapid Lugano. È stato grazie a Fabrizio Badiali, mio maestro alle scuole elementari - non si arrabbiava quando tornavo in ritardo dalla ricreazione - che mi ha portato nella società luganese dando inizio alla mia avventura nel mondo del calcio. Ho percorso nel Rapid le diverse categorie, finché a 15 anni sono passato al FC Lugano che mi ha voluto tra le sue fila, dove ho giocato dagli Under 15 agli Under 21, fino ad arrivare in prima squadra. Il mio debutto non ufficiale nella prima squadra bianconera è avvenuto a 15 anni, in occasione di un torneo a Bergamo contro l’Albinoleffe, con l’allenatore Giuliano Sonzogni. Ho giocato 20

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ritratto

e di capire i modi e le tradizioni dei siciliani. Poi sono riuscito a ritagliarmi un posto in squadra, ho disputato belle partite, convincendo la società a rinnovarmi il contratto per la stagione successiva. Dei 18 mesi trascorsi a Catania mi porto dentro la consacrazione di essere diventato a tutti gli effetti un professionista in un mondo, quello del calcio italiano, importante, ma anche l’esperienza di avere vissuto in una città bella e pulita, con un uno splendido mare e persone simpatiche e disponibili”.

minuti. Mi ricordo mingherlino e intimidito. Nella stagione 2001-2002 sono entrato a far parte della prima squadra, allenata da Roberto Morinini con l’assistente Cao Ortelli, allenatori cui sono molto riconoscente. In quella stagione ho vissuto il passaggio dal calcio come puro divertimento a quello inteso come professione. Morinini ha dovuto limare il mio carattere, mi ha fatto soffrire, ma ha contribuito a farmi compiere il salto di qualità. Mi è poi stato riferito che ha avuto un ruolo decisivo nel mio trasferimento, nel 2004, a Catania”. Dopo aver giocato in Serie B nel Lugano (relegato a tavolino a causa del fallimento societario) e sei mesi nel Malcantone Agno, in Challenge League, giunge a sorpresa la chiamata da Catania… Il professionista Un anno e mezzo a Catania “Una scommessa per tutti, perché penso che i dirigenti siciliani mi avevano visto giocare una volta al massimo. Inizialmente è stata dura, lontano da casa, in una nuova realtà di vita e sportiva, per due mesi non ho giocato, cercando soprattutto di ambientarmi

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In compagnia del fido Thor, in uno dei vari momenti di relax.

Tre anni a Piacenza “Piacenza contava molto nel panorama calcistico e poteva permettersi un buon calciomercato. Una squadra ambiziosa, che puntava alla Serie A, ma che nel nostro anno migliore ha avuto la… sfortuna di ritrovarsi nel campionato Juventus, Genoa e Napoli, che sono state promosse giungendo davanti a noi, quarti. Una piazza tranquilla, in cui si poteva lavorare bene. Rispetto a Catania avevo inoltre la possibilità di tornare con più frequenza a casa, dopo un anno e mezzo di aerei, a Piacenza è stato come ritrovarmi in… Svizzera”. Due Stagioni a Genova, versante Sampdoria “Quasi a fine mercato, quando pensavo di anda-

L’orgoglio di mamma Luisa e di papà Mario.

re all’Atalanta, nell’estate 2008 si è fatta avanti la Sampdoria. L’impatto è stato devastante. Il mio esordio l’ho disputato contro l’Inter di Mourinho, in mondovisione. Sono entrato dalla panchina e ho avuto la fortuna di effettuare l’assist per la rete del pareggio, che mi ha spianato la strada per tutta la stagione, anche se dopo la seconda partita contro la Lazio, forse per la tensione della situazione, ho dovuto stare fermo per un mese a causa di uno stiramento. Al rientro, ho giocato tutte le partite, tranne la finale di Coppa Italia, in cui non sono sceso in campo per questioni tattiche. A livello di impostazione della squadra, lo scorso anno Walter Mazzarri impiegava il modulo a tre difensori con gli esterni che dovevano tornare molto, curando molto l’aspetto difensivo. Con Luigi Delneri quest’anno è diverso, lui punta maggiormente sull’aspetto offensivo. Cosa aggiungere? Ho coronato il mio sogno di bambino di giocare nella Serie A italiana, e di questo siamo tutti orgogliosi, i miei famigliari

«L’impatto è stato devastante»

ed io. Un’esperienza che auguro a tutti i giovani calciatori ticinesi”. Nel campionato… ‘più’… del mondo Sul calcio italiano “Quando sei bambino pensi solo al bello del calcio. Quando arrivi nel calcio professionistico, scopri che oltre al bello vi sono le tensioni, i personaggi sospetti, magari da evitare. L’Italia ha un calcio importante e sono contento di farne parte. È un calcio molto tattico, devi imparare a stare in campo e tecnicamente è molto superiore rispetto al nostro. Il calcio svizzero ha fatto passi da gigante, ma penso che i due mondi non siano ancora paragonabili”. Il lavoro settimanale “Facciamo sei allenamenti a settimana, al Centro sportivo Gloriano Mugnaini di Bogliasco. Il martedì e il mercoledì sono i giorni più duri, non vedi la palla, fai palestra, corsa e lavoro fisico; il mercoledì ci alleniamo il mattino e il pomeriggio, svolgendo tutto col pallone e facendo qualche lavoro fisico. Arrivi così al giovedì che sei cotto per l’amichevole, che effettuiamo contro squadre della zona. Il venerdì ci si prepara per la partita, con lavori di scarico, tecnica e punizioni, mentre il sabato c’è la rifinitura”.

...basta non distruggere la casa!

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intervista ritratto 5 settembre 2009 Svizzera-Grecia 2-0. Lâ&#x20AC;&#x2122;abbraccio coi tifosi dopo la sua rete.

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Le trasferte “Da Roma in giù, Udine compresa, ci trasferiamo in aereo, altrimenti utilizziamo il torpedone. Sia che si giochi in trasferta, sia in casa, la sera prima della partita andiamo in ritiro. Si gira l’Italia, ma si fa vita… ritirata, perché uscire per strada potrebbe risultare problematico”.

tto e p am llo c l da igane Siro di Va San sso o a p il ung l è...

Un sollievo vincere “C’è talmente tanta pressione intorno alla squadra, che vincere ti solleva, ti risparmia dalle critiche sui giornali. Per una squadra come la Sampdoria, retrocedere sarebbe una tragedia”. Un ticinese in Liguria “Abito a Nervi, in una zona tranquilla quasi completamente pedonale, ho i miei percorsi, vado poco in centro. Vivo con la mia fidanzata Carlotta, conosciuta una sera in un ristorante di Genova, e con nostro figlio Gabriel, nato l’agosto scorso. Genova è una città molto calcistica, in questi mesi ho ricevuto diversi “vaffa…” dai genoani. Si percepisce costantemente che l’Italia vive di pallone e… politica”. In Nazionale Sudafrica arrivo… spero “Un altro sogno che si è avverato. Ho trovato in Hitzfeld un allenatore tra i più vincenti, un’ottima persona, che mi ha dato fiducia. Il momento più esaltante è stato il gol realizzato contro la Grecia, che ci ha spianato la strada per i

SCHEDA

biografica

Nome: Marco Cognome: Padalino Nascita: 8 dicembre 1983 Domicilio: Nervi (Genova), Pregassona Stato civile: fidanzato con Carlotta, un figlio, Gabriel, di nove mesi Professione: calciatore Ruolo: esterno destro (anche sinistro) Squadre: Rapid Lugano, FC Lugano, AC Malcantone-Agno, Catania, Piacenza, Sampdoria, Nazionale svizzera Segno zodiacale: Sagittario

Mondiali in Sudafrica. Un momento indescrivibile. Lo stadio pieno, la Nazione con te, un’emozione unica. Penso anche per i miei famigliari. A mio padre, in tribuna, è volato il telefonino dalla gioia. Il 23 maggio ci sarà il ritiro a Crans-Montana. La rosa dovrebbe essere quella che ha raggiunto la qualificazione, ma nulla è deciso. Ci saranno due amichevoli contro Italia e Costa Rica, che definiranno la selezione finale. Spero di esserci”. SECONDO TEMPO Al termine della conversazione, con Marco pratico un gioco. Chiedo all’esterno destro di associare alle lettere che formano il suo nome la prima immagine che gli viene in mente. Dall’esito emergono, forse, alcuni aspetti peculiari dell’uomo e del calciatore... A Lettera rispondo M come motori “Ho tre auto. Seguo inoltre il Mondiale Moto GP, magari potessi andare in moto, ma non posso perché per contratto non posso praticare sport pericolosi, come lo sci del resto, altra mia grande passione”. A come Aulin (anti infiammatorio) “Sto prendendo tanto di quell’Aulin in questo periodo! Problemi piccoli che però hanno condizionato la mia stagione”. R come relax “Il momento più rilassante è quando prendo in braccio mio figlio, un suo sorriso mi fa stare bene, soprattutto in questo periodo, sportivamente un po’ particolare”. C come cucina “Adoro le melanzane parmigiane, ma solo quelle di mio nonno. Non sono un bravo cuoco, ma di buona forchetta sì”. O come organizzazione “Il calcio ti spiana la strada per organizzare la tua vita in generale. Grazie al calcio ho imparato la disciplina”.

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intervista ritratto Tramonto ligure in compagnia della fidanzata Carlotta.

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O come obiettivo “Rimanere in Italia, senza disdegnare eventuali opportunità. Devo dire che il mio fuCAMI RI turo è un punto di domanda”. ❖ A

SCARICAMI

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N come notorietà “Non ho mai dato peso a questa cosa, ho pensato sempre solo a giocare. Penso che genitori e amici possano confermare”.

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A come allenatori “Roberto Morinini e Cao Ortelli. Sonetti a Catania mi ha fatto capire che avevo le qualità per giocare. Iachini a Piacenza mi ha fatto giocare molto e insegnato molte cose tattiche. Mazzarri mi ha fatto esordire con la Sampdoria e giocare con continuità consentendomi di farmi notare. Tami

I come impulsivo “Di cartellini rossi ne ho mangiati tanti. Ricordo una partita col Lugano di Tami, sono entrato in campo per gli ultimi 10 minuti e sono uscito due minuti più tardi per doppia ammonizione. Ho capito che dovevo darmi una calmata”.

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D come dono ma anche difficoltà “Il mio dono è la corsa e la forza, che poi ho anche sviluppato negli anni e che mi sta dando da mangiare. Nelle difficoltà devi continuare ad allenarti bene, cercando di mettere in difficoltà il mister, anche se ha le sue idee. Essendo l’anno dei Mondiali sarebbe stato meglio giocare con continuità, ma l’allenamento non è mai mancato”.

L come lugano “A Lugano sono cresciuto, ho imparato ad amare il gioco del calcio".

A come affetti “Gli affetti famigliari e quelli più recenti, come la mia fidanzata Carlotta e la sua famiglia. Ci siamo conosciuti una sera ad un ristorante. Non mi conosceva come calciatore e proviene da una famiglia tifosisissima del Genoa...”.

mi ha indirizzato e segnalato a Hitzfeld. Ma ve ne sono altri e importanti”.

P come paternità “Un’emozione che va oltre quelle calcistiche. La responsabilità più grande che puoi avere. Mio figlio è furbetto e un po’ monello come me”.

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Online trovi due link dedicati a Marco Padalino. L’assist nell’esordio in Serie A con la Sampdoria e le highlights in maglia blucerchiata.

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mani in pasta Questa volta l’invito a cena è arrivato da Maggia. Ad ospitarci Claudia Giulieri e Christian Zingg, entrambi buongustai e appassionati di cucina. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

laudia Giulieri (41 anni), mentre il suo compagno Christian Zingg (48 anni) è intento ad affettare salame, carne secca e prosciutto crudo comperati da un contadino della Vallemaggia, ci dice che “quando ti abitui a mangiare cibi nostrani, non riesci più ad acquistare altro”. Darle torto è impossibile: il profumo e l’aspetto di questi salumi ci fanno venire l’acquolina in bocca. D’altronde lei, sui cibi genuini e nostrani ha l’occhio allenato: da alcuni anni - nei mesi estivi - fa la spola tra la cucina e i tavoli del suggestivo Grotto Al Pozzasc di Peccia per servire polenta cucinata al camino, spezzatino, formaggi e formaggini locali e altri piatti ticinesi come il minestrone, il capretto, la selvaggina… Il lavoro di cameriera - in quel luogo incantevole - le piace molto e non lo cambierebbe per nulla al mondo. E nonostante sia duro e faticoso - da aprile a novembre lì si mangia a tutte le ore - Claudia ama molto trascorrere del tempo anche nella cucina di casa sua. E Christian, ogni tanto, le dà

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una mano o si sostituisce a lei per preparare alcuni piatti asiatici che a lui piacciono tanto. Ed è stato proprio Christian - da cinque anni impiegato alla protezione giuridica del TCS - ad inviare il tagliando per invitarci a cena. Il tutto all’insaputa di Claudia che, dopo un momento di esitazione, ha aderito con entusiasmo all’iniziativa. BISCOTTI E APERITIVI Da un paio d’anni i due vivono nel nucleo del villaggio di Maggia, in un appartamento moderno e confortevole. Anche Christian viene da una formazione nell’ambito della ristorazione. Ed è proprio frequentando la Scuola alberghiera che è nata in lui la passione per la cucina. Dal canto suo, Claudia, ha sempre amato stare ai fornelli: “Cucinare non mi pesa, sia che gli ospiti siano due o quindici. Spesso mi soffermo ad osservare il cuoco del Pozzasc per cercare di carpire qualche trucco o segreto. Ed ho anche seguito alcuni corsi. Il primo, ricordo, era l’ABC della cucina, organizzato dalla Migros. Avevo 17 anni e mi iscrissi

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a tavola

con un’amica. Da allora ho coltivato e sviluppato questo mio interesse. La mia più grande passione è fare dolci e biscotti. Per Natale, ad esempio, da una ventina d’anni ne preparo 15/16 qualità. E per una settimana impasto, taglio, inforno e decoro, anche per nove ore al giorno. E pensi, dei circa 3’000 biscotti che faccio, ne assaggio forse uno. Insomma, li regalo tutti!”. Anche gli stuzzichini per gli aperitivi, sono uno dei punti forti di Claudia, tanto che recentemente, per ampliare le sue conoscenze, ha seguito un corso sul tema. Ora vorrebbe iscriversi ad un corso di pasticceria “mignon”. Le piace davvero tanto preparare dolci: le sue torte, vengono particolarmente apprezzate dai colleghi d’ufficio di Christian. Che dire: Claudia ha proprio le mani in pasta!

TRADIZIONE E CURIOSITÀ Le ricette che ha conservato negli anni sono moltissime e raccolte in un classatore che consulta spesso “anche se non le seguo mai alla lettera”, precisa. Oltre ai dolci, Claudia ama cucinare e mangiare i piatti della cucina tradizionale ticinese come, ad esempio, il capretto e le trote in carpione. La coppia è una grande estimatrice della pasta. È per questo che Claudia ci ha cucinato le lasagne, anche perché, a sentir Christian, sono sempre apprezzate da chi frequenta la loro casa. Realizzate senza segreti, ma con un piccolo trucco: invece della classica pasta per lasagne, Claudia usa la “sfoglia velo”. E il risultato è davvero eccelso. Ottimo anche il semifreddo agli amaretti che ci ha servito come dessert per chiudere in dolcezza. Claudia e Christian prediligono i cibi nostrani.

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Il selvaggio tra i cremosi.

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che coltiva, a dipendenza della stagione porta insalata, pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, zucca… Naturalmente, conclude Claudia, “cucinare è bello se lo fai per qualcuno che lo apprezza”. Già, perché il piacere di cucinare nasce anche dal desiderio di condividere con altri profumi e sapori vecchi e nuovi. ❖

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Cucine da sogno, per viverci!

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Nella versione online trovate la ricetta proposta da Claudia e Christian.

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VERDURE DALL’ORTO Christian ci racconta che da bambino non conosceva il sapore della carne. “Sono cresciuto con due genitori vegetariani e ho assaggiato la carne per la prima volta, solo dopo le scuole dell’obbligo”. Oggi la mangia, ma potrebbe benissimo farne a meno. L’infanzia di Claudia, come per molti, è stata all’insegna del “si mangia quello che c’è in tavola, senza eccezioni”. Una regola trasmessa anche alla figlia Aline. Christian, invece, non riesce proprio ad apprezzare il fegato. Ma cosa non deve assolutamente mancare sulla vostra tavola? Insalate e verdure, rispondono all’unisono. Per questo Christian, dal piccolo orto

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cuccioli In primavera, con il risveglio della natura, sono numerose anche le nascite di gattini ed è subito voglia di adozione… testo Elena Stern-Balestra - elena@illustrazione.ch

n questo periodo si constata un picco di nascite di gattini. Non è facile resistere alla tentazione di adottarne uno. Ecco alcuni spunti di riflessione per una scelta oculata. Le condizioni di crescita e le esperienze precoci influenzano in modo determinante le necessità future dei micini. Essi saranno più a loro agio in un ambiente simile a quello in cui sono nati e cresciuti. I gatti nati in casa e sempre stati all’interno si adattano meglio alla vita in appartamento. Molti gatti nostrani nati all’aperto hanno maggiori difficoltà ad adattarsi ad una vita puramente casalinga e alcuni di loro non ce la fanno proprio. Per chi non ha la possibilità di lasciar uscire il gatto sarà dunque importante non sceglierne uno che sia cresciuto all’esterno e abbia già partecipato con mamma gatta ad appassionanti battute di caccia al topo! Gli animali di altre specie e i tipi di persone con cui i gattini hanno avuto contatto da piccoli sono quelli che essi riconosceranno come partner so-

ciali anche da adulti: se nati in una famiglia senza cani o bambini faranno più fatica a relazionarsi con loro. Un altro fattore importante di cui tenere conto è la necessità di contatti sociali per questi animali generalmente ritenuti indipendenti e solitari. In realtà essi amano condividere lo spazio e le attività con altri individui, siano essi umani o felini. Chi ha un’attività lavorativa a tempo pieno e vive solo, piuttosto che dare casa ad un solo micino, farebbe meglio a pensare all’adozione di due fratellini. Naturalmente lo spazio a disposizione dei gatti deve essere sufficiente e strutturato in modo adeguato. Il vostro veterinario di fiducia, inoltre, vi consiglierà volentieri riguardo ad aspetti inerenti alla salute (igiene, alimentazione, profilassi vaccinale, castrazione, …). ❖

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Perdi i capelli?

Chiama L’Istituto Sanders Con una consultazione gratuita presso i centri Sanders potrai conoscere le migliori tecniche per, combattere e sconfiggere la calvizie. La vita moderna impone doveri sempre più precisi non solo nel campo professionale, ma anche in quello estetico. Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai successi nel campo del lavoro e della vita privata. I capelli sono una naturale cornice per il viso: lo abbelliscono, ne contraddistinguono i caratteri e i vari tipi di fisionomia. Biondi, castani, rossi o corvini, possono condizionare una persona al punto di renderla sicura o insoddisfatta di sé . Il problema dei capelli spesso ci piomba addosso all'improvviso creando un disagio inconsueto, ostacolando o incrinando i nostri rapporti sociali e sentimentali. Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, possiamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders, azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperienza. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quattro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propri capelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli. E per la donna? Il valore dei capelli per la donna è simbolo di bellezza, giovinezza, salute e attrazione erotica. Caratteristiche che per la donna rappresenta un importante elemento della vita, un modello proposto dall’arte, dal cinema, dalla pubblicità e non ultimo dalla letteratura. Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negli uomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra le donne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. In effetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passare inosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta vincente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders, che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazione insuperabile.

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Via Pretorio 11 Viale Portone 5 C. S.Gottardo 54 a Viale Verbano 3 a

Tel. 091 923 44 74 Tel. 091 825 68 12 Tel. 091 682 77 01 Tel. 091 743 92 16

Per infoltire i capelli? Per coloro che intendono riavere i capelli persi l’Istituto Sanders propone i più affidabili sistemi di infoltimento disponibili oggi. Sono sostanzialmente due i tipi di intervento che, a dipendenza dei casi e delle esigenze,vengono consigliati. Uno è il sistema di integrazione MS ideato dalla Sanders, una tecnica non invasiva che consente di aumentare progressivamente la propria capigliatura con una gradualità del tutto impercettibile. Il secondo è l’autotrapianto dei capelli che consiste nel prelevare dei capelli non soggetti alla caduta per integrarli nelle zone diradate. Una tecnica chirurgica ampiamente collaudata che permette di far crescere i propri capelli anche nelle zone apparentemente compromesse. Questo ovviamente in estrema sintesi, per saperne di più e soprattutto per sapere qual è la soluzione ideale del vostro problema, basta prendere contatto con l’Istituto Sanders. Previo appuntamento otterrete gratuitamente una completa informazione sulle reali possibilità inerenti al vostro caso.

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una margherita

per la mamma L’8 maggio è la festa della mamma e se le prepari un regalino, per esempio un braccialettino di perline, potresti confezionarlo in questa margherita di carta! idea, disegni e realizzazione Anto anto@illustrazione.ch

Cosa ti occorre: un foglio di carta velina bianca, una bottiglia di PET verde, forbici dalla punta arrotondata.

1 1. Facendoti aiutare da un adulto, taglia la bottiglia di PET a ca. 4 cm dal fondo. Se scegli una bottiglia da 1,5 litri otterrai una scatoletta più grande, se scegli una da 0,5 litri invece la otterrai più piccola. 2. Dal foglio di carta velina ritaglia un cerchio largo ca. 35 cm se hai scelto una bottiglia da 0,5 litri e di ca. 45 cm se ne hai scelta una da 1,5 l.

3. Piega il cerchio di velina in 4 spicchi e ritaglia l’estremità più larga come nell’illustrazione. 4. Metti il tuo regalino al centro della velina e posala nella ciotolina di PET. Con una striscia di carta velina chiudi il pacchetto, ma non tirare troppo se no la carta si strappa.

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sondaggio

in agenzia

o tramite

internet

Le vacanze estive si stanno avvicinando, ci siamo così chiesti come le organizzate. Fate forse ricorso ad un’agenzia di viaggi? Oppure navigate su internet? O ancora, vi lasciate convincere dai suggerimenti degli amici? Siete magari fra quelli che prediligono le partenze all’avventura o vi fidate di ciò che conoscete bene e, quindi, da anni tornate nel solito posto? testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Stefano Ember

Anne-Sophie Maffezzoli, 18 anni, studentessa, Mendrisio - “Mi faccio consigliare dagli amici e poi riservo tramite internet”.

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Beatrice Dolfini, 55 anni, animatrice, Bioggio - “In genere cerco per conto mio una soluzione per raggiungere persone e luoghi che mi hanno stimolato durante la mia vita”.

Denis Annicchiarico, 26 anni, Chiasso - “Solitamente ritorno nello stesso luogo nell’Italia del Sud”.

Fabio Della Corte, 44 anni, commerciante, con Niccolò, Lugano - “Amo viaggiare da solo con sacco in spalla e coltellino svizzero. Oggi però, con la famiglia ogni tanto si va negli all inclusive”.

Giancarlo Corti, 55 anni, elettricista, Ligornetto - “Mi faccio consigliare dagli amici e poi mi reco nell’agenzia di una mia amica per valutare e definire il viaggio”.

Giuseppe Ancona, 38 anni, consulente, Pregassona - “Mi rivolgo all’agenzia di viaggio unicamente per l’acquisto del biglietto aereo. Per il resto preferisco organizzarmi sul posto”.

Ibrahim Kaymak, 32 anni, operaio, Roveredo (GR) “Durante le vacanze amo tornare al mio paese d’origine per visitare i parenti”.

Manuel Trbovic, 20 anni, studente, Origlio - “Per la scelta della meta discuto con gli amici, mentre i biglietti li acquisto tramite internet”.

Monica Guarisco, 36 anni, impiegata, con Riccardo, Morbio Superiore - “Per vacanze lunghe mi affido ad un’agenzia di viaggio. Per brevi soggiorni cerco in internet”.

Monica Visalli, 47 anni, venditrice, Breganzona - “Seguo i consigli di mio figlio e in seguito mi rivolgo ad un’agenzia di viaggi per i biglietti”.

Romario Lepori, 20 anni, imp. nel commercio al dettaglio, Villa Luganese - “Organizzo le vacanze con i miei amici e ogni volta scegliamo una meta nuova”.

Spartaco Donati, 57 anni, venditore, Novaggio - “Visto che abito in un posto idilliaco con bosco e laghetto, trascorro volentieri le mie vacanze a casa”.

Stefania Triscari, 34 anni, impiegata, Balerna - “Non ho bisogno di organizzare un granché poiché avendo casa in Sicilia, trascorro le mie vacanze laggiù”.

Teodora Giugliemma, 40 anni, istruttrice di aerobica, con Issador, Rivera - “Acquisto i biglietti aerei in internet, a volte comprendono hotel o appartamento di vacanza”.

Yamilka Fazzini, 36 anni, casalinga, Osogna - “Un nostro amico è il presidente dell’Associazione Svizzera-Cuba. È lui che ci consiglia i biglietti per tornare alla mia isola d’origine”.

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reportage

lettori in

vacanza

ci scrivono

Le vacanze estive si avvicinano ed è ora di pensare alla destinazione per quest’anno. Noi abbiamo raccolto le esperienze di viaggio di alcuni nostri lettori in una sorta di diario di bordo. testo Rachele Pozzi – rachele@illustrazione.ch

elle prossime pagine trovate il racconto di viaggio di sei lettori di Illustrazione Ticinese, che attraverso ricordi e immagini ci raccontano le loro vacanze. Un modo divertente per scoprire una nuova destinazione, per leggere l’impressione di qualcun altro su un luogo che magari abbia-

mo visitato anche noi o, perché no, per trovare un nuovo spunto per le future vacanze. Ecco allora che, sfogliando questa sorta di diario di bordo, visiterete il Sud del Pacifico e il regno di Tonga, vi immergerete nell’antica Grecia, vi inoltrerete in un parco naturale africano per poi andare alla scoperta di veri cow boy. Buon viaggio! ❖

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finalmente mi abbandono all’avventura. Durante le settimane precedenti avevo visitato tutta l’isola Togatapu (Sacro Sud), l’isola principale del Regno di Tonga nel Sud del Pacifico, come un perfetto turista. Lo Ha’monga’a Maui Trilithon, il trilite di 120 tonnellate, vera e propria Stonhenge del Sud del Pacifico. Mapu’a’ a Vaca Blowholes, un tratto di costa che si estende per cinque chilometri, dalle onde prorompenti che, cozzando contro gli scogli, formano centinaia di soffioni, alti fino a trenta metri di altezza. Ho partecipato ad una festa molto suggestiva alla Oholei Beach, dove nell’insenatura di una roccia si esibiscono i musicisti polinesiani, mentre all’interno di una caverna, i danzatori giocano con il fuoco. Ora mi trovo alle Ha’Hapai, a 100 km da Tongatapu. Sono su una barchetta con alcuni nuovi amici conosciuti il giorno precedente. Siamo diretti all’isola ‘Uoleva, sulla quale rimarremo soli per quattro giorni a vivere come dei veri Robinson Crusoe. La ricetta è semplice: arrampicarsi sui cocchi per bere e fare snorkeling per pescare, il tutto condito da una candida spiaggia bianca sulla quale crogiolarsi al sole.

Per fortuna avevo abbandonato tutti i piani che, da buon ticinese, avevo minuziosamente preparato nei mesi precedenti il viaggio in Polinesia. Infatti, dopo ‘Uoleva mi sono ritrovato sull’Alvei: un veliero ottocentesco alla costante ricerca di equipaggio diretto dalle Tonga alle Fiji (830 km). Per una settimana sono diventato un pirata: timonavo un po’ la notte (godendomi il cielo stellato dell’emisfero Sud) e un po’ di giorno, avvistando delfini che guizzano fuori dall’acqua come se danzassero, balene che - più timidamente - si confondevano con le increspature create dalle onde e godendomi il tramonto: una gigantesca palla di fuoco arancione che accarezza l’oceano con il suo riflesso. Ho rivissuto con piacere questi momenti e posso consigliare a chi ha un po’ di tempo queste minuscole isole, emarginate anche dalle carte geografiche, ancora impregnate della cultura polinesiana. Abramo Borla, Camignolo

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fuorionda reportage

la nostra vacanza in kenia è stata fatta in pieno inverno svizzero, con lo scopo di poter assaporare il clima equatoriale africano. Ci siamo, inoltre, avvalse del supporto di un’amica soggiornante che ci ha introdotto al fantastico ambiente cittadino di Malindi. Abbiamo iniziato il nostro viaggio a Nairobi, aeroporto di scalo tra Milano e Mombasa. Un paio d’ore per immergerci nell’atmosfera africana: il caldo torrido in piena notte, i negozietti di manufatti locali ancora aperti e un odore misto di cibo e di stantìo. Il giorno successivo siamo partite per un safari di tre giorni, catapultate al mattino prestissimo su una jeep accessoriata per l’osservazione degli animali. Abbiamo iniziato il nostro safari proprio entrando nel più esteso parco naturale del Kenya: lo Tsavo Est (per fare un paragone è grande otto volte il canton Ticino). Alla natura viene lasciato fare il suo corso, sembra un territorio incontaminato con immense distese di piante, fiumi che scavano nell’argillosa terra rossa, rumori sconosciuti. Osserviamo subito gli animali più comuni: scimmie, elefanti, gazzelle. Il paesaggio ci rapisce e cerchiamo di scorgere in ogni momento del percorso i movimenti di un animale qualsiasi. Binocolo alla mano e macchina fotografica con un buon obiettivo ci permettono di assistere a mo-

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menti di vita nel branco. Il nostro safari prosegue verso l’Amboseli National Park, dove lo splendido paesaggio diventa unico con la presenza della montagna più alta di tutta l’Africa: il Kilimanjaro. In questo parco, oltre a poter vedere, fagoceri, giraffe, leoni e iene, siamo riuscite a visitare un villaggio Masai, il popolo indigeno che vive ancora con antichi usi e costumi. A fine safari siamo passate attraverso un’immensa piantagione di palme che per ore ci ha accompagnate nel viaggio di ritorno a Malindi. Per il resto della settimana abbiamo potuto riposare e visitare con escursioni guidate alcuni siti incantevoli come Robinson Island, Watamu Beach o gli atolli chiamati Sardegna 2, dove abbiamo fatto una buona scorpacciata di sole e mare! Roberta Bernotti, Massagno e Deborah

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giornate di sole passate in riva al mare dove l’acqua è limpida e pulita come quella di un laghetto di montagna, giochi in piscina di Omar e Nadia con gli amici conosciuti al Mini-club, divertenti serate organizzate dagli animatori e alcune gite per esplorare l’isola di Corfù – questo il sapiente mix che si è rivelato essere la ricetta vincente per la nostra vacanza intergenerazionale. L’isola offre diverse possibilità a chi la sceglie come meta per la sua vacanza. La capitale Kerkyra merita davvero una visita. La città si presenta in modo totalmente diverso dall’idea che tutti hanno della Grecia – qui non ci sono casette bianche. Al contrario, con la sua antica fortezza, i bei palazzi, le diverse chiese e l’ampia piazza (Esplanade), Kerkyra racconta la sua storia, dal dominio dei Mori prima a quello dei Veneziani poi. La zona del mercato, dove siamo capitati per caso, è stata una scoperta con i suoi odori, le sue impressioni. Si tratta del mercato per la gente del posto, dietro il porto, lontano dai negozi di souvenir, dove il pesce, la frutta e la verdura vengono offerti direttamente dai pescatori e dai contadini dei dintorni.

Ci siamo spinti fino al Nord che risulta più improntato al turismo. Spettacolari le baie di Paleokastritsa, sovrastate dal bel monastero e il famoso stretto di Sidari. Meno belle invece le spiagge, almeno rispetto alla nostra spiaggetta privata. Il paesaggio è caratterizzato ovunque da alberi di ulivo secolari e cipressi, che si mescolano quasi a formare una cornice verde al blu del mare. Per la raccolta delle olive la gente stende ampie reti tra un albero e l’altro. A Sud abbiamo visitato il Palazzo fatto costruire dall’Imperatrice d’Austria Sissi – noi ci siamo andati a piedi, seguendo una strada che dal nostro albergo saliva su un colle per poi scendere verso l’interno del Paese. Una bella passeggiata immersa nel verde e allietata dal canto dei grilli che ci accompagnava ovunque. Consigliabile a chi ama coniugare divertimento, tranquillità e relax. Marisa Cossi, Morbio Inferiore

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fuorionda

appuntamento al lake ranch a Hulett nel Wyoming, agosto 2009. Sappiamo poco di ciò che ci attende, ma il nostro obiettivo è quello di fare una “full immersion” nel mondo del lavoro dei cow-boy americani. Dopo un lungo volo e una sosta a Rapid City (Sud Dakota), dove acquistiamo ciò che ci occorre per trasformarci in veri cow-boy, partiamo per il ranch che raggiungiamo a mezzanotte. Il mattino seguente ci si sveglia presto, la luce filtrata dalla zanzariera e il rumore ovattato dello sbuffare dei cavalli al pascolo ci danno il benvenuto in questo nuovo mondo. La Main Lodge è una tipica costruzione in legno, che ricorda molto i saloon delle strisce di Tex Willer. Tutto intorno montagne, foreste, sconfinati pascoli, canyon e boschi di conifere a perdita d’occhio. Una calma surreale ci circonda. Solo i cavalli che nitriscono, l’ululato del coyote in lontananza, null’altro. Dopo una ricca colazione, ognuno riceve un cavallo adatto alle proprie capacità, quindi in sella, pronti per l’uscita. Dopo aver attraversato innumerevoli canyon, aperto e chiuso un infinità di cancelli, eccoci arrivati in una verde vallata incorniciata a perdita d’occhio di pinete e tappezzata di macchie nere vaganti che si sono poi rivelate essere mandrie di bovini Angus. Bisogna andare a stanarli, e per non perderci di vista, siamo nove cowboy, ci mettiamo su una verticale distanti, l’uno dall’altro, 100 m. Con calma avanziamo in mezzo alla polve-

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re e a un coro di muggiti. È una faticaccia, ma di un bello impossibile da descrivere. Arrivati al “Corral” contiamo i vitelli che abbiamo separato dalle nutrici: 950 bestie. Ora il coro dei muggiti si è fatto più intenso. Non si scorge più il cowboy di turno tanta è la polvere. I vitelli numerati con l’etichetta gialla devono essere separati dagli altri e spostati in altri pascoli, che per fortuna non sono distanti. Dopo sei ore rientriamo al ranch per gustarci un’agognata birra fresca e una succulenta T-bone steak, che ancora oggi sogno. La sera, dopo cena e quattro ciance, ognuno raggiunge il proprio letto e, accompagnati da un concerto di grilli, cavalli, e qualche coyote, ci addormentiamo sognando il programma del giorno dopo. Sergio Crivelli, San Pietro

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salute

cosa fare

in dicaso emorroidi Colpiscono quasi il 50% della popolazione con una maggiore incidenza negli uomini. L’età varia tra i 20 e i 50 anni, le cause non sono ancora certe, ma sicuramente possiamo affermare che vi è una predisposizione genetica. testo Stéphanie Scatizza - stephanie@illustrazione.ch

astidiose, dolorose… se in passato si aspettava che le emorroidi passassero da sole, oggi esistono vari rimedi per curarle. Abbiamo interpellato il dr. Franco Denti, specialista FMH in medicina generale, nonché presidente dell’Ordine dei Medici in Ticino (OMCT). Grazie al suo aiuto capiremo cosa sono esattamente le emorroidi e soprattutto come fare per liberarsene in modo definitivo. “Le emorroidi sono una dilatazione con conseguente infiammazione della rete venosa del retto e dell’ano (plesso emorroidario). Le emorroidi situate al di sopra della giuntura fra retto e ano vengono denominate interne, quelle che si formano al di sotto invece sono chiamate emorroidi esterne. Le emorroidi interne provocano prurito e perdita di sangue solo al passaggio delle feci e possono non presentare particolare dolore, anche in presenza di emorragie. Alla prima comparsa di feci sporche esternamente di sangue vivo è indispensabile eseguire accertamenti sanitari, anche per scongiurare patologie più impor-

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salute

tanti. Le emorroidi interne sono l’espressione di uno stadio iniziale della malattia. Col passare del tempo esse cominciano ad uscire dall’ano durante la defecazione, per poi rientrare spontaneamente nella loro sede una volta terminato l’atto. In una fase successiva il rientro delle stesse nell’ano potrebbe non avvenire spontaneamente ed è necessario procedere manualmente. Con l’eventuale peggioramento della patologia, le emorroidi restano all’esterno dell’ano in maniera definitiva. La diagnosi viene fatta con l’ispezione o la palpazione (emorroidi esterne), o tramite ano-rettoscopia (emorroidi interne)”.

sciamo però diversi elementi che possono contribuire all’insorgenza di tale patologia. La stitichezza ad esempio, provocando una prolungata pressione sulla zona anale, esaspera le emorroidi. Anche il continuo sollevamento di oggetti pesanti probabilmente non basta a determinare l’insorgenza delle emorroidi, ma può essere un fattore influente, come anche il restare seduti o in piedi per molto tempo, l’uso prolungato di lassativi, una insufficiente igiene anale, l’utilizzo eccessivo di sedili riscaldati, un’alimentazione povera di fibre, il bere poco, la mancanza di esercizio fisico, la gravidanza per le donne, il fumo”.

Si conoscono le cause di questa patologia? “Ad oggi bisogna dire che non sono ancora state individuate con assoluta certezza. Sicuramente la patologia interessa, in molti casi, più soggetti di una stessa famiglia, per cui è stato ritenuto relativamente rilevante il fattore ereditario. Cono-

Quali invece i sintomi? “Il sintomo più frequente è il sanguinamento, in genere dopo un’evacuazione, sotto forma di sangue color rosso vivo attorno alle feci (non all’interno). Inoltre, possono comparire tenismo rettale (continuo stimolo a defecare), dolore, irrita-

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zione e prurito anale con eventuale formazione di ragadi. Il dolore è più frequente nelle emorroidi esterne e compare spesso durante la defecazione. Il prolasso rappresenta la complicanza più frequente ed è parte dell’evoluzione naturale della malattia, poiché i vasi dilatati e sfiancati finiscono per fuoriuscire dall’orifizio anale”.

«Bere tanto

aiuta la prevenzione»

Come curarle? “Si possono usare trattamenti medicamentosi conservativi come creme a base di cortisone ed anestetici (per alleviare il dolore) da applicare localmente oppure medicamenti da assumere oralmente. Purtroppo, se il trattamento farmacologico non dovesse dare un buon risultato, si rende necessario l’intervento chirurgico. Un piccolo trucco per evitare un peggioramento infiammatorio è quello di pulirsi sempre con salviettine umide a base di camomilla ed asciugare la zona con un asciugacapelli. Un rimedio naturale conservativo invece potrebbe essere la Belladonna”.

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Una corretta alimentazione può limitare il problema delle emorroidi? “La stipsi rappresenta senza dubbio il fattore più importante nella genesi delle emorroidi. Il consumo di alimenti ricchi di fibre (cereali integrali, frutta, verdura) e di un adeguato volume di liquidi (circa 2 litri di acqua al giorno), aiuta a rendere più morbide le feci, contrastando la stitichezza. Inoltre ricordiamo che nei soggetti più a rischio i cibi piccanti, l’alcol e il caffè vanno limitati il più possibile, per prevenire gli attacchi dolorosi”. ❖

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web

internet e i nostri

nonni Parlando di Internet si pensa sempre e solo ai più giovani e ai giovanissimi, dimenticando che, fra i tanti utenti della rete, si trovano anche persone meno giovani, genitori e nonni. testo Elio Del Biaggio - elio@illustrazione.ch

onno e nonna, come vedono e come vivono oggi il mondo di Internet e soprattutto quale approccio hanno nei confronti di una macchina che a volte sembra così distante e un po’ incompresa come il computer? Tutti quanti abbiamo presente le nostre nonne, alle prese con i fornelli e intente a cucinare pasti prelibati, e i nostri nonni che si dedicano al giardino o al loro hobby preferito, ma siamo un po’ meno abituati a vederli indaffarati con schermo, mouse e tastiera. Se i più giovani e i giovanissimi sono da sempre abituati e sensibilizzati alle tecnologie e ad ogni sorta di apparecchio elettronico, quelli meno giovani lo sono magari un po’ meno. Immaginiamo però l’emozione provata per la prima volta da qualcuno che, at-

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traverso lo schermo di un computer, riesce a trasportarsi in Paesi e realtà lontani, a tenere contatti e dialogare con persone distanti, in ogni angolo del nostro pianeta. Sentiamo sempre più spesso parlare di Internet, blog, social network e di tanti altri termini di cui in realtà non comprendiamo né il significato né la portata. Innegabile come il computer, da quando è letteralmente piombato dentro le mura domestiche, faccia ormai parte dell’arredamento comune di una normale casa di abitazione, utilizzato da grandi e piccini. Dalla società alla vita lavorativa, tante le cose che sono rapidamente mutate. Possibilità e potenzialità che spesso per i meno giovani fra di noi - nati in un’epoca in cui difficilmente c’era l’acqua corrente in casa, dove non si conosceva il riscaldamento e dove, per espletare i propri

bisogni, era necessario uscire all’esterno - risultano tanto lontane quanto spesso sono considerate beni non necessari e quasi inutili, atti solo a complicare maggiormente la già fitta esistenza quotidiana. Come fare allora per cercare di far capire cos’è e cosa rappresenta, almeno alla base, il mondo tecnologico e soprattutto la realtà di Internet ai nostri nonni? Se accendere il computer risulta assai semplice per tutti, utilizzarlo e sapersi destreggiare almeno in maniera anche solo elementare, per chi non è nato e cresciuto a stretto contatto con questa realtà, può anche risultare complicato e difficile. CHI BEN COMINCIA… Quale aiuto spicciolo, almeno per iniziare, o magari anche per approfondire?

Buona e utile cosa partire sempre da un motore di ricerca, tanto per cambiare il celebrato e ormai celeberrimo Google [www.google.ch], da dove inserire quanto cercato e vedere quanto accade, proseguendo il cammino all’interno del web. Potremmo anche pensare di utilizzare il nuovissimo Bing, motore di ricerca targato Microsoft [www.bing.com], naturalmente disponibile anche in italiano. Se invece desideriamo leggere il giornale, cerchiamo le testate che ci interessano. Altrimenti lasciamoci anche solo trasportare dalle

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tante sorprese che Internet ci riserva, clic su clic… DTOUCH, IL TOCCO MAGICO Per concludere, una curiosità con “dTouch”, il nuovo computer per i nonni, pensato e realizzato in Italia per semplificare l’uso del computer. Un aiuto per le persone anziane, affinché riescano magari a condurre una vita più autonoma e socialmente integrata, facilitando le comunicazioni e abbattendo l’isolamento. Un modo diverso, grazie a semplici tocchi dello schermo, che permetterebbe anche ai meno avvezzi un accesso semplice e intuitivo a Internet, di telefonare facilmente, di leggere libri online. Un progresso anche questo, nel mondo della diversità digitale… ❖

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rinforza

gli abduttori con taryn sciarini La pallavolista Taryn Sciarini ci sprona ad allenare gli abduttori, per superare con slancio i muri che la vita ci pone innanzi . foto Ti-Press/Gabriele Putzu - in collaborazione con allezhop.ch e Ilario Sartor

ESTERNO COSCIA Abduttori Decubito laterale in appoggio su un gomito. Sollevare la gamba che rimane sopra. Espirare flettendo, inspirare nella fase di ritorno (3 serie da 20 ripetizioni consigliate, 1 minuto di recupero).

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unta p e r a n alter tallone ee del pied

Abduttori Decubito laterale in appoggio su un gomito. Flettere e distendere il ginocchio toccando terra col piede in linea con il corpo in modo alternato col tallone e con la punta. Espirare distendendo, inspirare nel ritorno (3 serie da 20 ripetizioni consigliate, 1 minuto di recupero).

SCHEDA

biografica

Nome: Taryn Cognome: Sciarini Data di nascita: 11.5.1988 Domicilio: Monte Carasso Professione: studentessa DFA (Dipartimento della formazione e dell’apprendimento) Attività sportiva: pallavolo, beach volley Palmarès: promozione in serie A con la pallavolo, campionessa svizzera e quarto posto ai mondiali di categoria nel beach volley. Obiettivi stagionali: “Ho inziato il campionato in LNA col Bellinzona, per proseguire in prima lega col Lugano, mentre la prossima stagione giocarò in A col Franches Montagnes. Per il beach volley parteciperò a tutti i tornei svizzeri più importanti A1 e a vari tornei internazionali”.

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Abduttori Decubito laterale in appoggio su un gomito. Flettere e distendere il ginocchio toccando terra col piede davanti al corpo in modo alternato col tallone e con la punta. Espirare distendendo, inspirare nel ritorno (3 serie da 20 ripetizioni consigliate, 1 minuto di recupero).

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Abduttori Decubito laterale in appoggio su un gomito. Molleggiare a ginocchio disteso tra i 30° e i 45°. Tenere il ginocchio a terra flesso e mano opposta in appoggio. Espirare distendendo, inspirare nel ritorno (3 serie da 20 ripetizioni consigliate, 1 minuto di recupero).

in viaggio

talofa, il saluto

dell’amore

Ricordo che la domanda più delicata alle Isole Samoa era se sei sposato. Se rispondevi affermativamente ti chiedevano quanti figli hai, se invece dicevi di no, la voce si diffondeva velocemente presso le giovani polinesiane in cerca di marito e spesso cominciavano i guai. testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch

l primo contatto alle Samoa avviene con gli occhi, sollevando le sopracciglia, oppure con la mano, tramite un movimento curioso per un occidentale. Il segno è quello del “ma sei fuori di testa?”, col braccio però tenuto basso. Il saluto è “Talofa”, al quale segue spesso una serie di domande riguardanti il nome, da dove vieni, quanti anni hai, se i genitori sono ancora vivi e poi se sei sposato. Ma come sarà il mio prossimo incontro? Aspetto oramai da un paio d’ore sotto la tettoia della pensione. L’aria del mattino è fresca, l’acqua della baia calma. Il buon senso mi dice che la mia attesa potrebbe essere lunga e magari anche vana. Sono anzi quasi rassegnato al fatto che nessuno giunga a prendermi. Con cosa poi? I veicoli sono rari e mi separano due o tre ore di viaggio dal villaggio. In passato lì vi ero sempre andato col bus locale, la qual cosa era un’avventura nell’avventura. I bus, infatti, sono molto caratteristici, sconquassati, coloratissimi, le pareti in legno e privi di finestrini, i motori sempre sbuffanti. La cosa più emozionante è però… utilizzarli. Ma anche in questo

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ambito vi è una sorta di legge tradizionale non scritta che specifica dove ognuno si debba sedere. Le donne davanti con i bambini, gli uomini dietro. Lo straniero - indipendentemente dal sesso - deve sedersi però davanti, con le signore e sicuramente con almeno un bambino sulle ginocchia. Nella migliore delle ipotesi. Altrimenti tenendo una gallina o un grosso sacco di manioca. Naturalmente non vi sono orari, si parte quando il bus è pieno. Ma le scadenze di viaggio dipendono pure da molti altri fattori, quali la voglia di lavoro dell’autista (sempre di meno col passare delle ore del giorno, la pennichella nel pomeriggio è comunque d’obbligo!) e il giorno della settimana - la domenica ad esempio tutti i mezzi pubblici sono adibiti al trasporto dei credenti delle varie chiese. Quando si viaggia però, un posto seduto è sempre garantito, così come l’autista non si mette mai in moto fino a quando ognuno non si è accomodato su di un duro sedile o per terra. Per arrestare il veicolo lungo il percorso, è sufficiente un cenno della mano, per scendere tiri una cordicella o picchi sulla fianca-

ta. A pensarci bene dunque, non sarebbe di certo una tragedia se nessuno dovesse giungere a prendermi. L’attesa continua.

Una vita tranquilla tra le palme.

ta. Scende un signore dai capelli bianchi con annodato alla vita il classico lavalava. Una signora rimane seduta sul sedile posteriore, mentre dal portello bagagli scendono una ragazzotta ed una graziosa bambina scalza. Dopo essersi consultati con la signora della ricezione, vedo che si dirigono verso di me. Il signore mi chiede: “Sei Roberto?” - poi aggiunge in modo solenne - “Io sono Lapali Fafetai, il matai della famiglia Alama”, quindi mi stringe calorosamente la mano. Giunge anche la moglie che mi abbraccia con tantissimo affetto come ci conoscessimo da sempre o come fossi un fratello. Più timido invece è l’approccio con le due ragazze che appaiono un poco imbarazzate. Tutto bello, ma chi sono queste persone? Pur avendo la sensazione, dal primo momento, che mi considerino già della loro famiglia, non riesco infatti a comprendere chi me li abbia inviati. LA CULTURA DELLE SAMOA Non resta che sedersi un momento e affidarsi alle vecchie fotografie che mi porto appresso, all’inglese difficoltoso dei miei interlocutori e alle due - ma sono veramente due - parole di samoano che ancora ricordo. Fafetai - che significa

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Ho ritrovato la mia famiglia alle Samoa.

â&#x20AC;&#x153;grazieâ&#x20AC;? in samoano - Ă¨ uno dei figli di Lapali, di cui ha preso il secondo nome dopo essere divenuto il nuovo capo - il matai - della famiglia. Mi dice che il padre Ă¨ deceduto nel 2001 e che la madre anziana vive presso una figlia in Australia. Curiosamente, degli undici figli della famiglia presso la quale avevo vissuto a lungo a suo tempo, quello col quale avevo avuto meno contatti era proprio stato Fafetai, ma di ciĂ˛ me ne sarei ricordato solo in seguito. Ricordo invece ora molto bene la moglie, Ă¨ lei infatti che aveva dato il mio nome ad uno dei suoi figli, venuto al mondo proprio alcuni giorni dopo la mia partenza. Probabilmente trattasi oggi allâ&#x20AC;&#x2122;anagrafe dellâ&#x20AC;&#x2122;unico â&#x20AC;&#x153;Robertoâ&#x20AC;? di tutte le Samoa Occidentali! Col tempo dunque comincio a riallacciare i vari legami, molto simpaticamente, anche se Ă¨ facile confondere le persone. Mi viene detto che tutti

gli undici figli sono sposati e che a loro volta hanno avuto molti eredi, poi vi sono fratelli, sorelle e zii, decine di persone che spesso non solo appartengono alla medesima famiglia, ma pure si tramandano i medesimi nomi. Vi sono poi i nomi di famiglia e quelli di ruolo, come appunto il â&#x20AC;&#x153;mataiâ&#x20AC;?. Fafetai Ă¨ comunque il capo e come tale si comporta. Ă&#x2C6; sbrigativo. Prende il mio zaino e mi dice di salire sulla camionetta, perchĂŠ deve ancora andare al mercato in cittĂ . I convenevoli sono finiti, sono ora ospite e membro della sua famiglia, di conseguenza ho e avrĂ˛ tutti i privilegi dellâ&#x20AC;&#x2122;ospite, cosĂŹ come i doveri prescritti dalle tradizioni e dai ruoli familiari ai quali, comprendo, dovrĂ˛ assoggettarmi. Sono trascorsi 25 anni, il mio ruolo sarĂ certamente un altro, ma prevedo giĂ sin dâ&#x20AC;&#x2122;ora che il mio soggiorno non sarĂ privo di problemi di comprensione. Continua. â?&#x2013;

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motori

la moto

è femmina Partirà da Grancia il 3 maggio il tour svizzero di Troy Bayliss Duc Ticino festeggerà il 10° Anniversario il 23 maggio 2010. testo Graziano Guerra - graziano@illustrazione.ch

a moto, in italiano è al femminile, in tedesco al neutro. A noi piace di più la nostra idea e forse è anche per questo che la storia di Gianna Tropiano ha fatto subito breccia in redazione. Per raccontarvela abbiamo voluto incontrare quella che, molto probabilmente, è l’unica donna in Svizzera a guidare una concessionaria di motociclette. Che la cosa si sia realizzata in Ticino fa maggiormente piacere, un po’ per la lingua, ma di più perché dimostra che anche nella Svizzera italiana l’imprenditoria al femminile può significare successo. A Gianna, che conduce con bravura la concessionaria due ruote Moto Art, abbiamo posto alcune domande. Signora Gianna, com’è nata la sua passione per le motociclette? “Penso di essere nata con la passione per le moto, ma è stato solo a quarant’anni che ho cominciato a guidare da sola. In ogni caso, non è mai troppo tardi, come si suol dire, per passare dalla fetta di sella posteriore finalmente al manubrio. L’idea imprenditoriale è nata quasi da sola, alla fine del 2008, soprattutto per il desiderio di continuare a portare avanti Ducati in Ticino”.

ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-10

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supercar intramontabile passione Un viaggio, in classe extralusso, tra i modelli sportivi di raffinata tecnologia di alcune prestigiose Case automobilistiche di piccole dimensioni. testo Stefano Pescia - stefano@illustrazione.ch

envenuti nell’era in cui la realtà vi permette di volare senza confini. Davanti a voi un giocattolo che vi ha appassionato fin da bambini. Il suo design non conosce inibizioni, le sue muscolose carrozzerie fanno volare la fantasia, le sue linee reinterpretano i valori dell’aerodinamica, i motori sfidano le abilità di guida, il loro rombo emoziona il cuore. Tanta tecnologia che ti fa sognare di essere su un altro pianeta, in cui le cifre dominano le parole. Un inconfondibile biglietto da visita di stile e qualità che non invecchia mai e che da sempre valorizza il lavoro manuale dei certosini dell’automobile. Sono sempre loro; le supercar da sogno! Negli autosaloni sono la ciliegina sulla torta, il piacere mentale che ti porti a casa, le star che animeranno le discussioni con gli amici, i modelli che brillano nei racconti come sulla strada. E allora porte aperte alla fantasia ad iniziare dai prototipi per celebrare e festeggiare il made in Italy. È speciale in tutto e per tutto la Pandion disegnata da Bertone, nata per celebrare i 100 anni di Alfa Romeo. E’ dotata di meccanica Alfa Romeo 8C Competizione, con il V8 4.7 da 450 CV montato anteriormente. È lunga 4,63, larga 1,94,

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alta 1,28 metri e si fa notare per l’apertura a elitra inversa delle grandi portiere, possenti come le ali del Falco Pescatore (Pandion Haliaetus) a cui la futuristica concept deve il nome. Un insieme di fascino e razionalità, ma anche linee e superfici combinate tra loro recuperando simboli importanti della storia del biscione, come il frontale a V che cita la classica mascherina italiana. Molto suggestive anche le lame che fuoriescono nel posteriore e che, nell’intreccio, nascondono i gruppi ottici. Gli interni, disegnati con un nuovo stile chiamato algorithmic design, seguono una struttura a reticolo apparentemente casuale che forma un abitacolo 2+2 con i sedili posteriori di fortuna. Quelli anteriori sono lunghi e anatomici, dello spessore di 30 mm, formati da un guscio di carbonio rivestito in Technogel e retroilluminato in tessuto reLIGHT che si adatta alla forma del corpo del pilota e del passeggero con una tecnologia di provenienza aeronautica. La strumentazione è minimalista e i retrovisori sono sostituiti da telecamere, abbinate a tre schermi digitali interni. In tutta la sua fierezza anche Lamborghini continua a stuzzicare la passione sportiva che il marchio trasmette valorizzandolo con il logo del toro. Nella seconda versione, la superleggera Gallardo LP 570-4, sottolinea ulteriormente la for-

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570 CV per far volare la Lamborghini Gallardo LP 570-4. Un bizzarro pezzo unico in stile Franco Sbarro. ”Pandion” by Bertone nata per i 100 anni di Alfa Romeo.

za della “piccola” di Sant’Agata Bolognese migliorando, rispetto alla precedente versione, sia il valore di accelerazione da 0 a 100 km/h, da 3,8 a 3,4 secondi, sia quello di velocità massima da 317 a 325 Km/h. Un peso a vuoto di 1’340 kg, materiali pregiati come fibra di carbonio e kevlar e la mancanza di accessori ritenuti superflui come la radio e il navigatore. Il cuore pulsante della LP 570-4 è il V10 da 5,2 litri di 570 CV con una coppia massima di 540 Nm e un impianto frenante in materiale carbo-ceramico. Il cambio è robotizzato a sei marce mentre la trasmissione è integrale permanente con giunto viscoso centrale e differenziale autobloccante posteriore. Franco Sbarro ha saputo, ancora una volta, stupire i visitatori presentando l’auto che ricorda la forma di un rasoio elettrico e che è stata concordemente definita la più bizzarra del Salone di Ginevra. La Sbarro Autobau è un prototipo celebrativo, realizzato per ricordare Fredy Lienhard, ex pilota svizzero campione nel 1997 alla 24 Ore di Zolder e nel 2002 alla 24 Ore di Daytona. Un modello che certamente sprizza originalità a 360 gradi anche attraverso diverse aggiunte scenografiche adatte a un set cinematografico come le pinne nere sulle portiere, la cresta sul cofano, le sei lame d’acciaio della parte frontale che anticipano i due gruppi ottici allungati. Tecnicamente, la Sbarro Autobau pesa circa 1’450 chilogrammi e monta il motore di una Ferrari, un 12 cilindri a V capace di sviluppare 550 cavalli di potenza, associato a un cambio a sei rapporti. ❖

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oroscopo testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

PRIMA METÀ DI MAGGIO

d ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j CANCRO 22/6 - 22/7

Il mese inizia in modo dinamico e frizzante grazie ai benefici influssi che Marte e Venere sprigionano verso il vostro segno, regalando un tocco di leggerezza e desiderio di cambiamento. Potrebbe anche significare nuovi incontri vantaggiosi e qualche soldo in più che entra. Non si escludono un trasferimento di lavoro o nuove offerte interessanti. Possibili anche spese per la casa o i figli, se siete genitori, o di altri beni di consumo, ma valutate tutto con attenzione e guidate con prudenza. Voi della 1. e 3. decade siete più esposti a rischi. L’amore e l’amicizia hanno altrettanto valore dei soldi. Trovate il giusto equilibrio.

Inizio di mese difficoltoso. Pur avendo il Sole nel segno, che regala forza, esso è disarmonico a Marte e rende nervosi e intolleranti. E con Mercurio retrogrado è bene non superare i limiti della propria resistenza. Ritagliatevi degli spazi per rigenerarvi nella natura. Esso suggerisce inoltre di non fare affari o firmare contratti che appaiono troppo allettanti a prima vista. In effetti Venere dai Gemelli rende esuberanti ma nasconde dei tranelli. D’altro canto regala leggerezza e quella giusta dose di autoironia a chi è troppo serio, a chi fra voi si dimentica che anche ridere e gioire fa bene. E l’amore sarà vissuto più su un piano di amicizia.

Inizio davvero frizzante con Venere nel segno, ben sorretto da Marte per cui più che al lavoro penserete al divertimento o darete più valore al tempo libero. Molto favoriti voi della 1. e 2. decade. Opportunisti quali siete, saprete cogliere le buone occasioni al volo. Qualche problema ve lo pone comunque Mercurio, in posizione retrograda, che suggerisce di non agire impulsivamente e di non fare affari sulla base dell’entusiasmo iniziale. Possibili preoccupazioni in famiglia potrebbero oscurare il buon umore di alcuni di voi e indurre a cambiamenti radicali. Salute: siate molto prudenti sulle strade e nello sport.

Inizio di mese un po’ difficoltoso, ma la buona posizione del Sole dona resistenza. Qualche ostacolo da superare in famiglia, con Mercurio retrogrado e Plutone dissonante per voi della 1. decade. Probabili pratiche legali o fiscali da sbrigare per voi della 3. decade. E gli altri avranno l’impressione che il tempo scorra troppo veloce. Del resto voi siete abituati a muovervi lentamente, per cui lo stress non fa per voi. Dicono che il “lavoro nobilita”, ma anche il tempo libero è prezioso. Possibili visite gradite da lontano, incontri e gite piacevoli per chi fra voi tiene anche alla vita sociale e alle amicizie.

k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

Voi vi trovate nel bel mezzo di una costellazione astrale intrigante. È importante vedere come vi muoverete in questa prima parte del mese che è più faticosa del solito. Avete molti talenti da sfruttare, ma bisogna poi vedere come li sapete “vendere”. E siccome Marte, sempre nel segno, è disarmonico a Mercurio, è bene muoversi con la massima prudenza, non solo sulle strade, ma anche negli affari. E attenzione alle parole, meglio tacere a volte. State lontani dai pettegolezzi, ma accettate qualche critica costruttiva. Ad alleggerirvi il fardello ci pensa Venere, che regala momenti gioiosi, in piacevole compagnia. Godeteli.

Sole, Mercurio e Plutone in segni di terra alimentano il vostro ego, la vostra ambizione e donano forza e resistenza per arrivare dove volete. Bene dunque per chi ha progetti realistici, vuole rafforzare la propria posizione o specializzarsi in un settore in cui si sente particolarmente adatto. Per voi l’attenzione all’ambiente, all’alimentazione, alla salute e agli animali non è certo un “optional”. Una vera rivoluzione è in atto per voi della 3. decade con Saturno nel segno, opposto a Giove e Urano. Riflettete su quel che succede dentro e intorno a voi. Venere dissonante indica delusioni e illusioni. Fate chiarezza.

In questa prima parte del mese vi sono molte pratiche burocratiche da sbrigare e spese da affrontare. Non è escluso che arrivi qualche soldo in più. Chiarite le vostre posizioni con datori di lavoro o autorità. Attenzione perché Mercurio è retrogrado in questo periodo e quindi affidatevi a persone di fiducia per eventuali dubbi o decisioni da prendere. Venere dai Gemelli favorisce il vostro segno ma suggerisce di non fidarsi delle promesse verbali. Un po’ di spensieratezza fa comunque bene per cui uscite e divertitevi ogni tanto. Se volete fare qualcosa di prezioso per la vostra salute pensate a massaggi orientali, danza, yoga, musica o pittura.

Questa prima parte del mese non appare certo rilassante e proficua con Sole, Mercurio e Marte dissonanti. Dovrete quindi muovervi con la massima prudenza ovunque e misurare le parole. Anche lo studio appare faticoso e gli affari poco promettenti, specie se vi siete appena messi in proprio. Qualche problema con autorità o superiori può essere risolto con un pizzico di astuzia e diplomazia. Non firmate comunque nuovi contratti o carte importanti ora. In tutto questo clima faticoso vi saranno dei momenti di allegria: datevi a qualche hobby piacevole e valorizzate l’amicizia, che è un bene prezioso.

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Piante, Feng Shui e armonia in casa

a predizione del futuro non è, come si crede normalmente, l’unica fonte per trovare equilibrio e serenità nella vita di tutti i giorni. Conoscere se stessi, saper creare le giuste sinergie tra noi e l’ambiente in cui viviamo è la prima regola per una vita migliore. Come raggiungere questo equilibrio non è così semplice come può sembrare; se però attingiamo alla cultura orientale possiamo trovare, attraverso l’arte del Feng Shui, alcuni importanti suggerimenti per migliorare notevolmente il livello energetico che ci circonda. Innanzi tutto l’uso delle piante ornamentali, non deve essere casuale o solo in funzione della pianta o del fiore che più ci piace. Ogni pianta o fiore infatti emanano delle energie che si sprigionano nell’ambiente interagendo con esso. Piante dalle foglie a punta, per esempio non devono essere collocate mai in camera da letto e neppure vicine al posto in cui noi ci troviamo più frequentemente, come scrivanie, divano, tavolo da pranzo ecc... poichè hanno la capacità di catturare e rimandare indietro tutte le energie negative; è preferibile quindi collocarle vicino alla porta d’ ingresso, alle finestre, o addirittura all’esterno. Viceversa, le piante o fiori a foglia tonda “portano” verso di noi le energie positive, donando serenità e pace interiore. Anche in giardino, la disposizione e la scelta delle piante da collocare ha un’importanza notevole ai fini della serenità familiare e di quella interiore di ciascun membro di essa. Prima di tutto il Feng Shui consiglia di scegliere, nella creazione del giardino, delle linee morbide e prive di angoli retti, in modo da far si che le energie fluiscano verso di noi senza trovare spigoli o linee taglienti che le bloccherebbero. Aggiungere poi in giardino, dove possibile, anche una piccola fontana o un laghetto seppur minuscolo,magari con alcuni pesci rossi, contribuisce a rendere le energie più pure, favorendone inoltre il fluire verso di noi. Anche, e non per ultima, la scelta dei colori dei fiori da tenere in casa, da piantare in giardino, o per un vaso da mettere sul balcone, dovrà essere fatta con molta attenzione. Scegliere poi fiori dai colori accesi serve per caricare l’ambiente di forza, grinta e vivacità, mentre i colori pallidi, delicati o pastello sono utili per calmare e rendere l’ambiente più tranquillo. Quindi in giardino potremmo mettere fiori dai colori brillanti per rendere accogliente e gioioso l’accesso alla nostra casa o ufficio, mentre dentro casa o sul p posto di lavoro si consigliano preferibilmente dei fiori dai colori p più g p morbidi rilassare conoscere morbi biidi e tenui t i per rilassar il e e favorir ffavorire i e la l concentrazione. t i P conosc Per cere meglio li tutte t tt varie sfaccettaturee del Feng Shui e su come utilizzar utilizzaree al meglio i su suoi le vari ie sfaccettatur oi insegnamenti, rivolgetevi rivolge etevi a persone esperte in quest’arte quesst’arte che saranno in grado, con coon serietà e proprofessionalità, viveree meglio in casa e al lavoro, fessio nalità, di darvi i giusti consigli da d seguire seguire per viver lavoro, contornandovi inoltre di tanti fiori e piante colorati e profumati. profumati.

TORO

21/044 - 20/05 arete più allegri e vivaci del solito, solito ostro partner con delle sorprese. I sione per conquistare la persona che agni non mancherranno ma dovrete ese più grandi di quanto possiate l gioco vi assiste ma m giocate sempre a carriera e il prota agonismo assoluto puntate quindi co ome sempre sulla premiati. SALUTE E: normalmente in o momento però avete bisogno di vi elastici e tonici, se non amate la o provate con il nuoto n .

oroscopo

c SAGITTARIO 23/11 - 21/12

g CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Il dovere chiama e voi dovrete impegnarvi molto per farvi apprezzare. Qualcuno di voi sarà preso dalla smania di cambiare lavoro o partner perché si sentirà insoddisfatto dov’è, ma è bene non agire impulsivamente per non perderci. Per eventuali nuove sfide lavorative guardatevi intorno, valutate più offerte e non fidatevi delle promesse verbali o di quelle opportunità che a prima vista sembrano molto allettanti, ma che di fatto si rivelano poi poco solide. Nella vita di coppia vi saranno molte incomprensioni. Mettete ordine nella vostra situazione affettiva se vivete doppie relazioni. Salute: evitate ogni eccesso.

e AQUARIO 21/1 - 19/2

Sole, Mercurio e Saturno superpositivi regalano soddisfazioni professionali, ma non puntate solo sul successo e sul denaro, perché ci vuole qualcosa di più nella vita per sentirsi completi. Date importanza anche agli affetti, quelli veri. Se sentite la necessità di approfondire un argomento, una lingua o riqualificarvi allora questo è il momento, ma dovrete impegnarvi molto. Notizie poco piacevoli provenienti da lontano potrebbero riguardare la salute di un parente. Pur essendo abbastanza protetti dalle stelle, cercate di valutare con attenzione eventuali nuove opportunità e date il giusto valore a chi vi ha aiutato.

f PESCI 20/2 - 20/3

Muovetevi con prudenza in questa prima parte del mese, che vede diversi pianeti dissonanti e che possono causarvi degli spiacevoli inconvenienti. Metteteci tutto l’impegno e l’attenzione necessari sul lavoro e state alla larga dai pettegolezzi, perché possono sorgere malintesi sgradevoli fra colleghi e superiori. Pur avendo Venere in posizione favorevole, non potete permettervi passi falsi, questo soprattutto negli affari e nelle transazioni importanti. Attenzione anche alle multe. In amore è bene tenersi stretto il partner che dà sicurezza, poiché le avventure lasciano il tempo che trovano. Salute: curate lo stress riposando di più.

La prima parte del mese sembrerebbe favorevole con Sole e Mercurio in posizioni eccellenti, tuttavia c’è Venere dissonante che disturba il clima, ma voi non fatevi influenzare. Andate dritti per la vostra strada. Avete molti doni e qualità che si riveleranno strada facendo. Non sottostate a persone che mirano solo al successo e ai soldi, voi avete molto di più da offrire. Può essere necessario frequentare dei corsi di specializzazione o prendere in considerazione altre strade. Questo periodo rivoluzionario interessa soprattutto voi della 3. decade, alle prese con grandi cambiamenti. Vale anche per l’amore.

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 04-10

ORIZZONTALI: 1. Così è chiamato il pittore da strapazzo 12. L’ama Zivago 13. Il nome di Macario 14. Mezzo... stuolo 15. Superfici 16. Fogli... senza margini 17. Il nome di Fieramosca 19. Il Sodio del chimico 21. Due romani 22. Ha dipinto “Gioia di vivere” 23. Romania e Francia 25. Un Continente 26. Granturco 28. National Gallery 30. Bella cittadina argoviese e basilese 33. Attraversa Berna 34. Un figlio di Noè 35. La Musa della poesia epica 36. Cons. in etereo 37. Albero d’alto fusto 39. Campicelli coltivati 41. Osso del braccio 42. Art. maschile 43. Un liquore profumato! 45. Dipinti 47. Poeta russo 48. Lo teme l’autista. VERTICALI: 1. Famoso dipinto di JeanFrançois Millet 2. Pazza 3. Bella al contrario 4. Il dio egizio del sole 5. Romanzo di E. Zola 6. Il numero perfetto 7. Chiude la preghiera 8. Il Ticino sulle targhe 9. Sta per “vino” 10. Solerti, alacri 11. Le Lipari 15. Usti 18. Fiume francese 20. Bibita dissetante 24. Ampollina 26. La terza nota 27. Lo sport della Gut 29. Aviatore francese 31. Imitatore, seguace 32. Ferdinand, pittore svizzero 34. Mezza cena 37. La collina di Gerusalemme 38. Si contrappone a off 40. Tra Mao e Tung 42. Raganella arborea 44. Avv. di luogo 46. Congiunzione.

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