Illustrazione Ticinese n. 5 - 2008

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illustrazione www.illustrazione.ch

TICINESE

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

N° 05 - 15 MAGGIO 2008

EURO ‘08 ECCOCI Incitamenti DOC alla Nazionale SALUTE Rischi e benefici del sole CONCORSO Vinci l’Europa Park

GIOSIA BULLO

Una portavoce ticinese per il cantiere del secolo


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Clojb afk^jf`eb b pmfofql ab`fp^jbkqb fkafmbkabkqb `lkqo^aafpqfkdrlkl i^ krls^ J^wa^2+ Fi qbi^fl pmloqfsl jlqlofww^ql `lk rk jlqlob ^ _bkwfk^ af .+5 %..2 @S& lmmrob /+- %.13 @S&+ Mbo dif ^j^kqf abi afbpbi) i^ p`biq^ `^ab pmlkq^kb^ pri qro_lafbpbi /+- @A a^ ..- lmmrob .10 @S `lk cfiqol ^kqfm^oqf`li^ql+ Afsbop^ a^ qrqqb ib `lk`loobkqf) pf afpqfkdrb fk m^oqf`li^ob mbo ib fkkls^qfsb mloqb p`loobslif) ^ p`biq^ ^a ^wflk^jbkql bibqqof`l+ Mlifs^ibkqb b sbop^qfib) pf qo^pcloj^ a^ / ^ 4 mlpqf ba fk sbkafq^ df ^ m^oqfob a^ @EC /5 2--+Í lmmrob fk ib^pfkd a^ @EC 0-4+Í ^i jbpb'+ ttt+j^wa^+`e+

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SOMMARIO

IN PRIMIS È ancora piccolo il nostro blog. Ve l’avevamo presentato la scorsa edizione ed è online dal 1. aprile, eppure sono già andati a trovarlo

4 Fuorionda Dio li fa e poi li accopp(i)a

6 Da non credere Notizie dal passato…

8 Scriv in dialètt La Lügan argentina la fà cent ann

10 Ma tu lo sai? Una risposta ai tuoi perché

940 visitatori*! Certo è un dato questo che fa sorridere, se paragonato al blog più visitato in assoluto, che ad agosto 2006 risultava essere quello dell’attrice cinese Xu Jinglei. Il suo blog allora registrava 50 milioni di pagine visitate*. Abbiamo provato a scoprire a quante visite è arrivato ora ma… è stato come leggere in cinese…! Nel mondo ci sono oltre 112 milioni di blog*, ma da noi sono ancora una realtà relativamente nuova, che dobbiamo imparare a conoscere e gestire. Questo tipo di comunicazione, virtuale certo, ma immediata e molto informale, permette di confrontarsi in tempo reale, senza i tempi e le forme della comunicazione classica. Usando un linguaggio più diretto e proprio per questo più famigliare. Noi aspettiamo la vostra visita e i vostri commenti. Ci piacerebbe che il nostro blog diventasse una sorta di “sala riunioni” aperta a tutti, dove ognuno entra ed esce quando vuole. Ascolta quello che dicono gli altri e quando ne ha voglia interviene. Beh, allora vi aspettiamo in… sala! La redazione

12 Scelti per voi

14

La rubrica a misura di lettore

14 L’intervista Una funambola della comunicazione

20 Cani, gatti & Co. Ululare alla… campana

22 A tavola in Ticino L’allegra brigata di Seseglio

28 Internet Lavoro o telelavoro? (3ª e ultima parte)

30 Viaggi Nel regno degli Ashanti La loro Africa, Ghana (5ª parte)

36 Euro ‘08 eccoci Euro DOC incitamenti

39 Bellezza Cosa c’è nell’aria

36

40 Salute Rischi e benefici del sole

44 Penne, pennelli e pasticci La calciodama

46 Oggi parliamo di… “Non mi perderò una partita”

48 Concorso In viaggio verso il divertimento

51 Abitare I colori dell’estate

52 Collezione per passione Francesco Gianella e i Balocchi della Belle Epoque * al momento della chiusura redazionale *Fonte: Technorati

55 Sondaggio Ciclismo e doping: come la mettiamo?

59 Motor Time Pronta la “scatola nera” Prima Svizzera

63 Oroscopo Le previsioni di Cloris (seconda metà di maggio)

66 Cruciverba Caccia allo slogan Troverete la prossima edizione di llustrazione Ticinese, nella vostra bucalettere a inizio giugno.

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IN COPERTINA: Giosia Bullo (foto Rémy Steinegger)

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FUORIONDA

DIO LI FA E POI LI

ACCOPP(I)A

Un uomo che parla male del matrimonio o non ha avuto la donna che desiderava, oppure sì... testo Roberto Rizzato

D

urante la cerimonia nuziale il sacerdote ammonisce: “Ciò che Dio ha unito, nessuno osi dividere”. Mi chiedo perché non dica: “Ciò che Dio ha creato diviso, perché l’uomo dovrebbe unirlo?”. Spesso attribuiamo al cielo i guai che ci creiamo da soli. È così fin dagli albori della civiltà umana e della mitologia: gli dei diedero all’uomo il fuoco, e lui cosa fece? Inventò il motore a scoppio. Allora gli diedero l’amore, e lui inventò... il matrimonio! Di rito, prima del fatidico “Vi dichiaro marito e moglie”, il celebrante chiede sempre agli astanti se ci sia qualcuno contrario, per

«Attribuiamo al cielo i guai che ci creiamo da soli» la serie: “Parli ora o taccia per sempre!”. La verità è che difficilmente qualcuno ha da ridire prima del matrimonio, semmai dopo... Mi sorprende sempre la facilità con la quale certa gente convola a nozze, non a

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caso è nel superficiale mondo dello spettacolo che si consumano più matrimoni, e di conseguenza anche più divorzi. Ma non basta, perché i divi ci ricascano quasi sempre e si sposano di nuovo: il trionfo dell’illusione sull’esperienza! Soltanto una volta ho sentito dire a un famoso attore una cosa davvero saggia: “C’è un solo modo per avere un matrimonio felice. Non appena lo scoprirò mi sposerò di nuovo”. Inutile dire che è ancora scapolo... In verità il matrimonio è come la morte; pochi ci arrivano davvero preparati. Spesso il matrimonio è come la Divina Commedia; ma alla rovescia: prima il Paradiso, poi il Purgatorio e infine l’Inferno. Diceva Voltaire: “Il divorzio risale, probabilmente, alla stessa epoca del matrimonio. Ritengo, comunque, che il matrimonio sia più antico di qualche settimana”. In effetti il matrimonio è una tremenda lezione di vita. Il matrimonio ci insegna molte cose: soprattutto che potevamo farne a meno, perché - a ben vedere - è altrettanto difficile vivere con la persona che si ama, che amare la persona con la quale si vive. Il matrimonio è un contratto che dimezza i diritti e raddoppia i doveri e, quando va bene, ci aiuta a risolvere tutti i problemi che non avremmo probabilmente mai avuto, se non ci fossimo sposati. Insomma: chi si sposa capirà, ma chi non si sposa ha già capito. Non per niente Oscar Wilde sentenziò: “Il marito ideale non

«Il matrimonio ci insegna molte cose» esiste, perché il marito ideale resta scapolo”. Eppure dalle statistiche risulta che chi si sposa vive più a lungo. Già! Ma resta anche più a lungo sposato… Tuttavia forse è proprio questo il segreto di un buon matrimonio: consiste nel perdonarsi a vicenda la fesseria di essersi sposati. Socrate, prima di essere condannato a bere la cicuta, si condannò a vivere sotto lo stesso tetto con una moglie irascibile e manesca, Santippe. Alla fine lasciò questo consiglio ai suoi discepoli: “Quando siete stufi di voi stessi, sposatevi: così vi stuferete di qualcun altro. In ogni caso e comunque sposatevi: se vi capita una buona moglie sarete felici; altrimenti diventerete filosofi”. Anche per questo personalmente sono convinto che ogni essere umano debba prima o poi sposarsi, ossia che tutti gli uomini abbiano bisogno di una moglie e tutte le donne di un marito. Perché, fra le mille cose che vanno male ogni giorno, ce ne deve pur essere qualcuna per cui non sia possibile dare la colpa al governo.


© 2008 McDonald’s Corporation

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DA NON CREDERE

CARTOLINE La ditta Colombi di Bellinzona vendeva, nel 1907, “cartoline amorose”. 5 E MEZZO L’agenzia generale di emigrazione Bonetti di Locarno, rappresentante ufficiale nel Ticino della Cunar Line, garantiva, nel 1926, che il viaggio Cherburg-Nuova York con i “grandi e celeri transatlantici Berengaria, Aquitania e Mauritania” durava solo “giorni 5 e mezzo”.

PASSIONE MUSICALE Nel 1899 v’erano, nel Canton Ticino, 20 Società Filarmoniche. AL BAR All’inizio del 1900, all’American Bar di Bellinzona erano in vigore questi prezzi: una tazza di caffè 15 centesimi; un calice di vino bianco 10; lo stesso prezzo valeva per un bicchiere di Malaga o di Marsala, mentre costava 25 centesimi un bicchierino di whisky o di gin.

COLLETTI La specialità della ditta Schira e Bosia, che fabbricava nel 1920 a Mendrisio “biancheria da uomo”, erano i “colletti flosci”. 45 Nel distretto di Lugano si contavano, nel 1900, 45 tra avvocati e notai. PERFETTI La sartoria faidese di Pietro Pedrini forniva, nel 1906, “abiti perfetti”.

BARBA E CAPELLI A Lugano, città di 14’000 abitanti, v’erano, nel 1920, 26 barbieri.

QUATTRO Gli ufficiali ticinesi di cavalleria erano, nel 1899, quattro: Giovanni Polar di Breganzona, Guido Bernasconi di Chiasso, Oscar e Roger Dolfus di Castagnola.

TARIFFE Nel 1900 l’invio di un telegramma a Nuova York costava, per ogni parola di 10 lettere, 1,50 franchi; il costo saliva, per i telegrammi inviati in Nuova Zelanda, a 6,45 franchi e per quelli destinati, “via Siberia”, al Giappone, a 7,70 franchi.

ORARI La diligenza federale partiva, nel 1901, da Giubiasco alle 8.28 e arrivava a Pianezzo alle 9.20 e a Sant’Antonio, dove finiva la corsa per la Valle Morobbia, alle 10.50 (Pianezzo aveva allora 328 abitanti e Sant’Antonio 627).

1914

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curiosità di Pigi


Abbiamo pensato che nella cucina ideale vi sia un solo ingrediente fondamentale.

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Venite a trovarci in uno dei nostri Home Center o al sito www.electrolux.ch


SCRIV IN DIALÈTT

LA LÜGAN ARGENTINA

LA FÀ CENT ANN Ul 18 da otobar dal 1908 ul Giüsepp Soldati da Négg al fondava ul quartiér da Buenos Aires: ul 22 da otobar da 70 ann fà a möréva l’Alfonsina Storni. scrivüt dal Pier Baron

L’

è mia tant distant düü moment da regordà, in dala nossa emigrazion “overseas”, da l’altra part dal mar. Ul 18 da otobar 2008 gh’emm scià i cent’ann dala fondazion d’un quartiér da Buenos Aires che al sa ciama Villa (o Nueva) Lugano, la Lügan argentina. Poc dì dopo, ul 22 da otobar, a scâd un alter aniversari: quel di setanta ann dala scomparsa dall’Alfonsina Storni, nassüda a Sala Capriasca e morta süicida a Mar del Plata, a düsent chilometri da Buenos Aires. L’è staia (e l’è ammò incöö) vüna di püssée grand poetess e personagg da cültüra dal Südamerica. In dal més d’april apéna passat, a Lügan e a Sessa (all’albergo “i Grappoli”) l’Ar-

«Mia tücc i noss emigrant i gha l’an faia» gentina la tegnüt banc: mia domà cunt sti düü argoment, ma anca cunt altri óman e donn da valòr, emigrat in Argentina, come ul Carlos Pellegrini da Cröi (Croglio, in dal Malcanton: president da l’Argentina dal 1890 al 1892), i De Marchi da Stan (Astano) e ul Bautista Gargantin da Gentilin, che l’è pö quell che a gh’ha dài ul nom ai palazz giò in centro a Lügan. L’è stài bon da mett in péé una azienda vinicola a Mendoza e i l’han anca nominaa

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vicegovernadoo dala città. Mia tücc i noss emigrant (fra ul 1850 e ul 1930 a n’è nai via 30 mila sü ’na popolazion dal canton da 150 mila abitant: tanti paés i’è stài adiritüra dissanguaa) i gha l’an faia, a fass ’na posizion. Pensii domà che nissün l’eva mai vist ul mar e già stà in ball un més (par l’Australia i’évan come minim trii més, parché gh’eva mia ammò ul canal da Suez e sa doveva girà giò in fond a l’Africa) sü par un trabicol, che partiva da Genova, al doveva vess quicoss da tremendo. Pö cercà lavór, voltà indré i mànic, vég da spess a che fà cunt di malfabén e malandrin. Cert che fondà un quartiér, come l’ha fài ul Giüsep Soldati (1864-1913) l’è già quaicoss da straordinari. E par fall svilüpà, l’ha lotizzàt e metüt lì di quadréi, inscì da podé fa sü sübit la caséta. Adess Nueva Lugano l’è un zichinin degradaa, anca parché l’è visin all’aeroporto internazional e tücc i pori diàvoi che riva scià, senza lavor, i bürla denta e i cerca da fass iütà. Ul Leandro Manfrin dala nossa television l’ha fài un bel docümentari: ma già dés ann fà, par ul novantésim, una delegazion da Lügan Suiza, cunt ul vicesindic Erasmo Pelli, i’évan nài a Lügan Argentina. E un quai ann dopo, da nüm, gh’éva stài chi l’alcalde che l’è pö ul “sindic” dal quartiér da Buenos Aires. L’idea l’è da ripet la visita e tacàc denta anca quaicoss par regordà l’Alfonsina Storni. Già i Cantori delle Cime l’ann passat (ma n’évom scrivüt chi chinscì, sü questo föi) i’évan stài al Café Tortoni e pö al cimitéri da Chacarita a Buenos Aires, par cantà “Alfonsina y el mar” che se ta la séntat ta vegn sü la pell

«Un paés, ul Tesin, da gent che i’è partìt» da galina. Anca ul Bruno Soldin l’ha portàt a cà, sémpar par la nossa television, di belissim immagin. E l’éva trövàt adiritüra ul pronevòt dal Stefano Franscin, che al sa ciama Horacio Ferrer, grand poeta argentin e “paroliere” dal Piazzolla, quell che cunt ul Gardel l’è regordàt come ul püssée grand interprete dal tango. Cert che l’Alfonsina Storni la m’ha lassat ul sentiment d’una dona confrontada cunt una vita düra, cunt tanti moment dificil e sémpar cunt la sensazion che l’ha saressa mia scampàda végia. “Tengo el presentimiento que he de vivir muy poco” e ammò in un’altra poesia “Si en una de tus casas, Buenos Aires, me muero/Viendo en dias de otono tu cielo prisonero/No me sarà sorpresa la lapida pesada”, che la gha farà mia tropp cas al pés dala lapide süla so tomba. Adess che anca a Buenos Aires (come a New York e a Melbourne, in Australia) ta pòdat nà denta in dal sito internet dal port, e cercaà i nom di tò parént che i’en emigràt, tütt al diventa püssée facil. E capissum méi che semm un paés, ul Tesin, da gent che i’è partìt, che i’è vegnüt, che i’è tornàt a cà, magari dopo generazion. Un capital: e sü quisti ropp, par viv la globalizazion, dovressum lavorà.


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Porta sempre con te un pezzetto di natura‌


SAI PERCHÉ VIENE IL SINGHIOZZO?

Mr. Hiccup.

Il singhiozzo è causato da contrazioni ripetute e involontarie del diaframma. La causa scatenante è l’irritazione del nervo frenico, deputato proprio al controllo delle contrazioni del diaframma. Se il nervo frenico viene irritato in un punto qualsiasi, si può scatenare un episodio di singhiozzo. In genere il singhiozzo dura da pochi secondi ad alcuni minuti e sebbene spesso non siano note le cause scatenanti, esistono alcune situazioni tipiche della vita quotidiana che lo possono far insorgere: la rapida o eccessiva ingestione di cibo e bevande; bruschi sbalzi di temperatura, come passare dal caldo al freddo o bere una bevanda bollente o gelata; l’eccessiva ingestione di bevande alcoliche; ed episodi di emotività.

METTERE I PUNTINI SULLE i? Espressione utilizzata per precisare una cosa, chiaramente e senza possibilità di fraintendimenti, deriva dall’evoluzione della grafia. Ad un certo punto si iniziò a fare un puntino sopra le asticelle delle i, che prima venivano scritte senza puntino, per distinguerle dalle altre lettere. Alcuni considerarono questa novità come eccessiva e superflua.

i

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1° Il mondo che vorrei di Vasco Rossi 2° Safari di Jovanotti 3° Back to black di Amy Winehouse Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con City Disc, Lugano.

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1° Il campo del vasaio di Andrea Camilleri 2° L’uomo senza casa di Andrea Fazioli 3° Voglia di vita. I miei giorni in ospedale di Adelaide Ciotola

SAI DA COSA DERIVA

LAPALISSIANO?

Questo termine, che definisce una cosa ovvia, evidente, ha un’origine curiosa. Nel 1525, i soldati francesi inventarono una strofetta in onore del loro valoroso comandante, Jaques de Chabannes de la Palice perito sul campo della battaglia di Pavia. Le strofette (Il signor de La Palice è morto. / Morto dinanzi a Pavia; / un quarto d’ora prima di morire / era ancora in vita.) non avevano nulla di ironico. Volevano invece evidenziare come il comandante morì all’improvviso. Un erudito del ‘700, certo Bernard la Monnye, trovò invece comi- Jaques de Chabannes Signore di La Palice ci gli ultimi due versi e compose a sua volta una can- (1470-1525). zoncina che ebbe grande fortuna e che canzonava la presunta stupidità di Monsieur de La Palice, che diceva “di bagnarsi quando pioveva e di tacere quando stava zitto”. In realtà, Jaques de Chabannes de La Palice fu un uomo di grande intelletto e valore.

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SAI CHI HA INVENTATO

Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

SAI COSA LEGGIAMO?

SAI PERCHÉ SI DICE

SAI COSA ASCOLTIAMO?

MA TU LO SAI?

LA MACCHINA DELLA VERITÀ? Il poligrafo è una macchina in grado di misurare contemporaneamente diversi fenomeni fisiologici per smascherare un mentitore. Nel 1913, uno studente di psicologia ad Harvard, Moulton Marston utilizzò un test della pressione sanguigna per verificare la sincerità. Un macchina più complessa, che teneva conto di altri fattori, come i movimenti della parete toracica, fu però messa a punto nel 1921 da John A. Larson, dell’Università della California. La sua macchina venne usata soprattutto dalla polizia di Berkeley. Larson ripudiò però subito la sua macchina perché la ritenne inaffidabile, mentre Marston sostenne John A. Larson sempre la sua teoria. (1892-1965).


All’avanguardia della tecnica www.audi.ch

Piacere di guida aperto senza limiti.

L’Audi A3. Il cabriolet. Godetevi una sensazione di guida autentica in un soft-top-cabriolet classico che colpisce già con il suo design. Scoprite nella nuova Audi A3 Cabriolet un piacere di guida puro e genuino. Da subita dal vostro partner Audi. Audi A3 Cabriolet 1.9 TDI: Consumo totale 5,1 l/100 km. Emissioni di CO2: 134 g/km (204 g/km: media di tutti i modelli di vetture nuove). Categoria d’efficienza energetica A.


SCELTI PER VOI

Da avere La birra di riso

Birra di riso ticinese, Fine Food, Coop

Sì, proprio quelle classicissime, un po’ nostalgiche e tanto comode. Questa primavera-estate saranno la calzatura must. Andranno benissimo i modelli più classici, ma se vorrete davvero esagerare, allora procuratevele oro o argento, abbinatele al bianco e sarete perfette!

Forse non tutti sanno che le risaie più settentrionali d’Europa si trovano proprio qui, in Ticino, vicino ad Ascona, che con i suoi 198 m s.l.m è la più bassa della Svizzera. Per produrre riso è fondamentale l’irraggiamento solare ed Ascona, con le sue 2’300 ore annue di sole, è il posto giusto. Parte del riso prodotto ad Ascona viene utilizzato per realizzare questa birra, leggera e fruttata, in un’antica birreria ad Appenzello, che utilizza solo ingredienti svizzeri e un metodo di lavorazione tradizionale. Davvero buona, salute!

Abbiamo assaggiato

Le ballerine

Da vedere Il controllo dei nei

Infovacanze 2008 Infogiovani, www.ti.ch/infogiovani

Pensando a tutte le famiglie che durante le, lunghe!, vacanze estive non sanno come occupare il tempo dei loro bambini, abbiamo letto questo interessante opuscolo che contiene tutte le informazioni necessarie riguardanti colonie diurne e in internato, corsi “Lingue e Sport”, campi scout, possibilità lavorative per i giovani come aiuto monitori e animatori e tanto altro ancora. È possibile sfogliare e scaricare o richiedere l’opuscolo direttamente sul sito o telefonando a pro juventute (091 971 33 01).

La super pentola Green Pan ™, Migros

Se pensate che le padelle con rivestimento in Teflon siano il massimo per non fare attaccare gli alimenti, provate queste padelle e cambierete idea. Queste padelle non sono rivestite di uno strato di materiale antiaderente (per intenderci, il Teflon è come se fosse una mano di pittura, che con il tempo si scrosta pure) ma paiono essere interamente di una sorta di ceramica. Ed infatti è così, perché il fondo è in una particolare nanostruttura a base di ceramica, resistente a temperature fino a 450° C (quasi il doppio di quelle tradizionali). Occorrono pochissimi grassi per rosolare e non si attacca nulla. Davvero. Abbiamo provato a rosolarci a dismisura diversi alimenti fino a renderle irriconoscibili, ma non siamo riusciti a farli appiccicare al fondo!

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Abbiamo provato

www.skincheck.ch Il 31% della popolazione svizzera ha paura di contrarre un giorno il cancro della pelle, eppure solo il 7% va regolarmente da un dermatologo per il controllo dei nei. Questi i dati risultanti da un’inchiesta effettuata dall’istituto Link per conto del sito www.skincheck.ch. Durante il mese di maggio sarà possibile inviare a questo sito una foto in alta risoluzione di un neo che ritenete sospetto e un team di dermatologi la esaminerà gratuitamente, inviandovi la risposta per e-mail. Un’iniziativa importante per sostenere la prevenzione di un tipo di cancro che, se scoperto in tempo, ha buone probabilità di guarigione.

Abbiamo letto

©Doesenbach


Che bel modo di dire «Ti amo».

In due è più facile smettere di fumare. Maggiori informazioni su www.bravo.ch. Linea stop tabacco 0848 000 181 (8 cts./min dalla rete fi ssa)

Senza fumo, per vivere meglio.


L’INTERVISTA

UNA FUNAMBOLA

DELLA COMUNICAZIONE Il portavoce è una figura professionale relativamente nuova e spesso equivocata: c’è chi pensa sia un portaborse, chi lo ritiene un consigliere, chi ancora lo giudica un giornalista fazioso e chi lo apprezza come collaboratore di fiducia. Sicuramente si può definire un “funambolo” della comunicazione. In Ticino i portavoce sono pochi, ancora meno le portavoci. Giosia Bullo è una di questi, dal 2003 al servizio di Alptransit San Gottardo SA. Simpatica, solare e, soprattutto, molto loquace. L’abbiamo incontrata per conoscerla e capire qualcosa di più della sua professione. testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

DOPO GLI STUDI… “Che ho terminato nel luglio del 1997, ho iniziato subito a lavorare. Da Salisburgo, dove mi sono laureata in politica internazionale e scienze della comunicazione, sono rientrata in Svizzera e ho trovato impiego a Zurigo in una ditta internazionale di consulenza aziendale. A questo è seguito un breve periodo in un’altra azienda della stessa tipologia. Poi sono stata assunta in un’agenzia di comunicazione dove ho fatto tutto l’iter da junior a senior. Tra i progetti molto belli a cui ho lavorato, ricordo con piacere l’introduzione della Mini Cooper sul mercato svizzero dal punto di vista della comunicazione”. SONO APPRODATA AD ALPTRANSIT… “Un po’per caso. A settembre del 2002 avevo voglia di cambiare aria. Mi si aprivano due possibilità: partire per gli Stati Uniti e lavorare per una ditta farmaceutica o rientrare in Ticino ed iniziare ad Alptransit. Ho inviato la mia candidatura e in entrambi i posti sono stata accettata. Un vero dilemma: Washington o Bellinzona? Alla fine il contratto Alptransit è arrivato un giorno prima dell’altro e nel frattempo girava già la voce che ero stata assunta a Bellinzona. A quel punto non ho potuto dire di no…”. ESSERE PORTAVOCE SIGNIFICA… “Rappresentare un’azienda verso l’esterno, trasportare un’immagine positiva, essere al servizio dell’opinione pubblica e della stampa, fare da tramite e da “ponte” anche all’interno dell’azienda stessa, “vendere” un concetto, un’idea, una visione”. ALL’INIZIO… “Ero responsabile della comunicazione solo per quel che riguarda il Ceneri. Poi il mio collega della parte nord (Bodio, Faido,

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«Sul cantiere avevo

la sensazione di non essere presa abbastanza sul serio» ndr) ha lasciato e così ho preso in mano tutta la comunicazione relativa al Ticino. Dal 2006 la centrale di Lucerna mi ha dato anche diversi incarichi a livello svizzero”. OGGI… “Sono responsabile per quanto riguarda tutta la comunicazione relativa ai lavori a sud del Gottardo, ma coinvolta a livello nazionale: ad esempio curo anche alcune relazioni con Berna, i rapporti con la stampa confederata, ecc. e non dipendo più da Bellinzona, ma direttamente da Lucerna, dove mi reco due o tre volte alla settimana per progetti di impatto nazionale”. A VOLTE MI SENTO UN PO’ UNA FUNAMBOLA DELLA LINGUA… “Beh, considerato che soffro un po’ di vertigini non so se il paragone mi calzi a pennello… Ma una cosa è certa: il fatto di stare fra cielo e terra, fra realtà quotidiana e virtuale, fare la “spac-


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L’INTERVISTA

cata” fra aspettative e richieste, in questo senso risponderei di sì. Certo, il mio è anche un gioco d’equilibrio linguistico, ogni tanto anche diplomatico, per arrotondare frasi incaute, smussare alcune prese di posizione, correggere, nel limite del possibile, il tiro di certe esternazioni fatte da terzi. E poi, significa anche passare da una lingua all’altra più volte al giorno, a seconda dell’interlocutore. Beh, sì il mio lavoro è spesso un gioco di equilibri, ogni tanto anche precari, dove la lingua e la comunicazione mostrano tutte le loro sfaccettature e punti di forza”.

«Il mio lavoro è spesso un gioco di equilibri, ogni tanto anche precari» CON LA DIREZIONE CENTRALE ALPTRANSIT I MIEI RAPPORTI PROFESSIONALI SONO… “Molto buoni. In questi cinque anni e mezzo è stato creato un rapporto di fiducia e anche di franchezza, soprattutto in situazioni non sempre facili. Penso in particolare a determinate esigenze regionali che devono essere portate avanti e rivendicate a livello nazionale, ma che talvolta, per ragioni di tipo strategico, devono essere subordinate a quelle nazionali. Oltre a considerarlo uno dei miei compiti, lo ritengo un “obbligo morale”, da ticinese Doc, ma aperta sul mondo, fare da portavoce interna fra il sud e il nord delle Alpi, cercando di far passare determinati messaggi, esigenze e sensibilità del Ticino a Lucerna. Ogni tanto questo compito riesce, ogni tanto invece, predominano esigenze di ordine superiore. Ma questo fa parte del gioco. E credo che la professionalità di un portavoce stia proprio nel rappresentare, in qualsiasi frangente, un’azienda verso l’esterno ed essere credibile, indipendentemente dalla propria opinione personale”.

SCHEDA BIOGRAFICA Nome: Giosia Cognome: Bullo Data di nascita: 18 febbraio 1972 a Locarno Stato civile: coniugata Domicilio: Bellinzona Studi: laurea in politica internazionale e scienze delle comunicazione a Salisburgo. Professione: portavoce Alptransit Sud, servizio stampa Lingue: italiano, tedesco, francese, inglese e… dialetto Hobby: viaggi, letture, riposo in giardino Sport: sci, nuoto, vela, passeggiate in montagna Motto: “Scommetti il tuo ultimo cent che domani splenderà il sole”

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DI QUESTO LAVORO APPREZZO… “Il fatto che ho un programma quotidiano di base molto fitto, ma che alla fine la mia giornata non lo rispecchia mai, perché evolve, in base a nuove priorità. In sostanza il bello del mio lavoro è che è molto variato e non si riduce solo a trascorrere ore e ore in ufficio, ma mi impone di uscire sul terreno e viaggiare. Certo, questo richiede molta flessibilità e disponibilità al movimento. Quando mi sposto per lavoro cerco di farlo quasi sempre in treno”. VIAGGIARE IN TRENO… “È una cosa che mi piace particolarmente. Posso essere efficiente e lavorare con un laptop, ma anche riposare, riflettere, sognare ad occhi aperti, mangiare, dormire, fare due chiacchiere. È un gran bel mezzo di trasporto dove si riesce a vivere e a comprendere la metafora del viaggio. Voglio dire che in treno ho viaggiato con la mente e sono maturata molto”. DI TUTTI I COMPITI CHE HO, QUELLO CHE AMO MAGGIORMENTE È… “Quello di poter portare verso l’esterno un messaggio positivo: ad esempio: il progetto Alptransit è in sé e rappresenta una grande visione ambientale, di responsabilità sostenibile nei confronti delle future generazioni. Meno simpatico e più delicato l’obbligo di informazione che mi impone di fornire anche le notizie negative, come gli incidenti di cantiere, i ritardi, i problemi di avanzamento”. LA MIA GIORNATA TIPO… “Non esiste. Una delle poche regole è che raramente sono in ufficio dalla mattina alla sera”. ESSERE DONNA IN UN AMBIENTE PRETTAMENTE MASCHILE… “È stato difficile per i primi due anni. Ho avuto l’impressione di dover dimostrare molto più di un uomo quello che valevo. Avevo la sensazione, soprattutto sul cantiere, di non essere presa abbastanza sul serio. Poi sono riuscita a piazzare quei famosi paletti e a chiarire la mia posizione, ma soprattutto mostrando fatti concreti, organizzando eventi e riscuotendo successo mediatico e di pubblico. Da allora le cose funzionano”. IL MIO PRIMO DISCORSO IN PUBBLICO PER ALPTRANSIT… “Ha avuto luogo nel 2003 nel corso della conferenza stampa per la pubblicazione dei piani al Ceneri. L’evento si è svolto al Castelgrande alla presenza di Marco Borradori, di rappresentanti dell’Ufficio federale dei trasporti, ecc. Me lo ricordo bene perché avevo iniziato a lavorare per Alptransit solo da un paio di mesi ed ero un po’ nervosa. Il mio primo “vero” discorso in pubblico è avvenuto invece nel 1997, per una presentazione di acquisizione ad un grande progetto logistico”. MI PIACE COMUNICARE PERCHÉ… “Sono convinta che così facendo costruisci un rapporto, un ponte, una relazione con una persona o con un certo tipo di pubblico. Se riesci a farlo bene, ad essere credibile, competente, tra-


Incontri con autorità e con la stampa caratterizzano l’attività giornaliera della portavoce di Alptransit.

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L’INTERVISTA

«In treno si riesce a comprendere la metafora del viaggio» sparente, e soprattutto a lasciare una traccia in chi ti ascolta, allora hai raggiunto uno degli scopi della comunicazione che a me piace di più”. SUI CANTIERI TICINESI ALPTRANSIT LA LINGUA UFFICIALE È IL TEDESCO E NON L’ITALIANO… “Beh, questa è una tematica affrontata in una delle domande precedenti: talvolta una ragione di tipo strategico domina su delle rivendicazioni di tipo regionale”. LA LINGUA CHE PREFERISCO… “È sicuramente l’italiano che è la mia lingua madre. Il tedesco, che ho studiato e che parlo quasi al pari dell’italiano, la considero una lingua molto immediata e diretta. E poi adoro l’inglese perché mi ricorda le vacanze e la mia prima volta in America. Parlare inglese mi pone in una forma mentale più internazionale. Il francese, pur essendo stata la prima lingua che ho imparato, è quella che pratico meno. Comunque, per mantenermi in allenamento, leggo in francese e ascolto la radio romanda”. IL DIALETTO… “È la lingua di casa e del cuore. Parlo un “dialetto ferroviario”, cioè impoverito o italianizzato, ma mi piace e spesso lo uso anche in ufficio. Con un padre che si diletta a scrivere in dialetto di Claro, poi, come potrei non amare anche il dialetto del mio luogo di origine?”. LA COMUNICAZIONE PIÙ BRUTTA CHE HO DOVUTO DARE… “Risale al gennaio 2005, quando ho dovuto annunciare e diffondere la notizia della morte di due minatori italiani sul cantiere di Bodio. Duro gestire i rapporti con la stampa, le strumentalizzazioni dei sindacati, ma molto di più con le famiglie delle vittime. Non potrò mai dimenticare il loro dolore”. LA NOTIZIA PIÙ BELLA CHE HO DATO… “Forse fra tante, la caduta dell’ultimo diaframma fra Bodio e Faido, avvenuta il 6 settembre del 2006 nella stazione multifunzionale di Faido. Un evento al quale hanno preso parte oltre 1’000 invitati e che è stato davvero emozionante. Anche l’apertura dell’Infocentro è stato un momento che ricordo con grande piacere”. QUANDO IL TUNNEL FERROVIARIO PIÙ LUNGO AL MONDO VERRÀ INAUGURATO… “Passerà ancora quasi una decina d’anni. Chissà se sarò ancora

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responsabile della comunicazione? Dieci anni sono tanti, e oltre al lavoro è bello immaginarsi anche una famiglia…”. DAL “LIBRO DEI RICORDI” In veste di portavoce AlpTransit Sud, Giosia Bullo ha avuto modo, in questi anni, di confrontarsi con persone famose, gente comune, situazioni particolari. Per noi ha aperto il suo “libro dei ricordi”… CON LEUENBERGER A CAMORINO “Era il 2 giugno del 2006, giorno ufficiale della posa della prima pietra al Ceneri. L’evento si svolgeva a Camorino e quel giorno c’era un vento terribile, tanto che al consigliere federale Leuenberger, invitato per l’occasione, svolazzavano tutti i fogli del suo discorso. Ad un certo punto con sguardo preoccupato mi dice: “Non riesco a leggere e a memoria tutto il testo non lo so… come faccio?”. Così mi sono prestata a fare il… leggio vivente”. PER LEUENBERGER E L’OMOLOGO AUSTRIACO “Nel 2006 Moritz Leuenberger, in veste di presidente della Confederazione, aveva manifestato il desiderio di organizzare una visita privata in Ticino assieme al suo omologo austriaco, alle


mogli e a pochi altri intimi. Desiderava vedere i lavori nel tunnel, pranzare a Ponte Brolla e nel pomeriggio fermarsi ad Ascona. Vista la particolarità dell’evento, ho pensato di trasformare la galleria in un salotto: tappeto rosso, poltroncine, libro d’onore, fiori, palco, luci. Un momento che è stato molto apprezzato e che viene spesso ricordato, anche dalle imprese”. ALLA MUBA DI BASILEA “Lo scorso mese di febbraio il Ticino era ospite della Muba di Basilea e noi, grazie al Cantone, con l’Infocentro abbiamo potuto allestire un nostro piccolo stand su Alptransit. È stato davvero piacevole incontrare tanti ticinesi, da anni residenti a Basilea, ancora così legati e informati sul nostro Cantone e interessati al progetto del secolo. Incontri fugaci, ma interessanti e divertenti”. LA MADRINA DEL TUNNEL “Qualche giorno prima che ripartisse la prima fresa da Faido verso Bodio, mi hanno chiesto se volevo fare la madrina. E questo spiegandomi che ogni galleria porta un nome femminile, come pure la macchina che scava il tunnel. Dicevano di aver scelto me perché accompagnavo spesso giornalisti sul cantiere, mi si conosceva e portavo un’immagine positiva. Così il giorno fatidico, mentre avveniva la benedizione della macchina e io mi

«Sono responsabile di tutta la comunicazione relativa ai lavori a sud del Gottardo»

trovavo lì vicino con la statua di Santa Barbara (protettrice dei minatori, ndr) tra le mani, mi sono accorta solo dopo gli applausi della targa affissa sulla fresa che recava la scritta: “Galleria Giosia, 6 luglio 2007”. Sono rimasta senza parole, onorata e davvero commossa”. DI MARCO BORRADORI “Di Marco Borradori, più che un aneddoto, vorrei sottolineare l’ottima collaborazione. Noi di AlpTransit apprezziamo molto la sua positività e propositività. Il fatto che tenga così tanto al progetto e che lo dimostri con presenze costanti e con la cordialità che lo contraddistingue, ci fa molto piacere. È un uomo alla mano, che ama chiacchierare con tutti e che sa porsi sempre sullo stesso piano del suo interlocutore”. DI MARINA MASONI “Quando era ancora in carica, ha seguito molto da vicino l’Infocentro e l’ha sostenuto molto. È stata spesso presente e di lei una cosa che mi aveva colpito era il metodo di scrivere i discorsi. A livello grafico e visivo aveva un sistema tutto suo che, probabilmente, indicava i tempi e i modi di parlare in pubblico. Mai visto prima…”. VISITE NELLE SCUOLE “Nel mio ruolo di portavoce AlpTransit, vengo ogni tanto invitata nelle scuole a presentare il progetto. In generale devo dire che i bambini e i ragazzi, a dispetto di quanto ci si potrebbe aspettare, pongono domande molto più toste e immediate degli adulti. Mi capita, a volte, di dover rispondere in modo evasivo o di trovarmi in difficoltà su certe tematiche, che poi approfondisco con un esperto. Recentemente uno studente della SUPSI mi ha espresso una teoria sul consumo di energia elettrica in relazione all’attività ferroviaria in rapporto al bilancio totale di CO2… Aiuto! E così ho girato la domanda ad uno dei nostri specialisti”. ALPTRANSIT IN… BRASILE “Un giorno ho accolto sul cantiere una troupe di Discovery Channel dal Canada che ha realizzato una bella trasmissione sul progetto AlpTransit. Quell’anno sono poi partita in vacanza in Brasile. Arrivata in albergo accendo la TV e, casualmente, capito proprio su quella trasmissione tradotta in portoghese. Incredula e compiaciuta, mi sono da un lato sentita a casa e dall’altro ho preso ancora più coscienza di quale titanico progetto sia AlpTransit”.

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CANI, GATTI & CO.

ULULARE ALLA

CAMPANA

Mentre i cani ululano per i rumori che li disturbano, i gatti possono anche diventare grandi amici, a dispetto dei confini eretti dai loro padroni.

a cura di Elena Stern-Balestra

CAN CHE ABBAIA… Gentile Dott.ssa Elena Stern Balestra, le scrivo per porle la seguente domanda, relativa alla reazione differente di certi cani al suono delle campane dei campanili delle chiese. Perché vi sono cani che al suono delle campane reagiscono ululando, mentre altri rimangono per così dire indifferenti? Ringraziandola per l’eventuale sua risposta, voglia gradire i miei più cordiali saluti. Lettera Firmata Che io sappia la questione non è stata approfondita in modo scientifico. L’ululato è stato studiato più approfonditamente nell’antenato del cane, il lupo, per il quale ha una funzione sociale importante. L’ululato di un lupo stimola i compagni di branco a rispondere allo stesso modo creando un coro. Si può supporre che uno stimolo acustico di frequenza o modulazione simile all’ululato induca certi cani a “rispondere”. Perché certi soggetti lo facciano più di altri resta un quesito. Molti cani ululano non solo al suono delle campane, ma anche a quello delle sirene delle ambulanze o simili.

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COMPAGNI DI… BRANCO Gentile dottoressa, il nostro gatto Otto, un maschio castrato di 5 anni, può entrare e uscire di casa a suo piacere. Vicino a noi vive un altro gatto, Tobi, anche lui un maschio castrato della stessa età. Otto e Tobi giocano spesso insieme rincorrendosi e rotolandosi come dei cuccioli, di solito nel giardino di un altro vicino, che non ha gatti. Immaginavamo che si trovassero in un terreno neutro, e ci siamo stupiti molto quando abbiamo cominciato a sorprenderli insieme, seduti uno accanto all’altro nel giardino di Otto, soprattutto perché Otto difende ferocemente il suo territorio dalle incursioni di altri gatti. Ma allora Otto e Tobi sono da considerare membri pari dello stesso “branco”? I coinquilini di Otto

«Due gatti maschi membri dello stesso branco» Se i due mici condividono il nucleo dello stesso territorio e in esso hanno interazioni pacifiche, sarei propensa a pensare di sì: cioè che Otto e Tobi si considerino membri dello stesso “clan”. Ciò è possibile in individui di indole sociale e non è probabilmente determinato dal fatto che siano castrati. In studi effettuati sull’organizzazione territoriale dei gatti si è potuto vedere che molto spesso i loro territori si sovrappongono. I confini del territorio dei loro compagni umani non corrispondono necessariamente a quelli dei felini.

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A TAVOLA IN TICINO

1. L’insegna dell’osteria di Seseglio. 2. La facciata dell’edificio e il suo decorativo glicine che diffonde nell’aria un piacevole profumo. 3. La direttrice Elena Steib, il gerente Paolo Fossani e lo chef Italo Gilardoni nella sala principale, ricavata da una vecchia stalla. 4. Svariate bottiglie d’epoca ricordano i tempi passati. 5. Un buon bicchiere di vino in attesa della cena.

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L’ALLEGRA BRIGATA

DI SESEGLIO Il suo nome potrebbe trarre in inganno. In realtà il Caffè Lüis di Seseglio non è solo un ritrovo dove assaporare un buon espresso ma un’osteria vera e propria, a pochi passi dal confine italiano, che offre una cucina casalinga d’impronta tradizionale. Le proposte gastronomiche, presentate sulla lavagna portata di tavolo in tavolo e preparate à la carte, l’ambiente molto accogliente e la simpatia del trio che anima il locale, ne fanno un ritrovo molto apprezzato dagli ospiti ticinesi e italiani. testo Alda Viviani - foto Rémy Steinegger

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eseglio, a pochi minuti da Chiasso, non è un paese da cui si transita spesso. Così come il Caffè Lüis non è uno di quei ritrovi in cui ci si ferma attirati dall’insegna luminosa lungo il tragitto che si sta percorrendo. Ad eccezione dei clienti locali, che frequentano il ritrovo soprattutto per l’aperitivo, accompagnato da salame e mortadella, o per il caffè, gli ospiti del Lüis, soprattutto ticinesi e comaschi, varcano la sua soglia intenzionalmente. C`è chi lo scopre per la prima volta, su consiglio di amici che ci sono già stati, e chi ci fa ritorno per riassaporarne le proposte gastronomiche. Una delle particolarità del locale è che i piatti, dall’antipasto al dessert, sono presentati sulla lavagna che Elena Steib, la simpatica direttrice, porta di tavolo in tavolo. La sua presenza nel paese momò è legata a quelle che lei ama definire delle coincidenze. Due anni or sono, passando davanti alla costruzione che ospita il Lüis, sente che quello è il luogo dove vorrebbe lavorare. Intuito femminile? Forse. Quella sensazione diviene realtà quando un amico le dice che è a conoscenza di un ristorante che cerca del personale. Interessata alla proposta, si reca a Seseglio e, con emozione, scopre che si tratta proprio del locale che l’aveva colpita tempo addietro. Conosce così Paolo Fossani, il gerente, di formazione pasticcere, giunto in quei luoghi dopo aver gestito una gelateria a Balerna. Entrambi estroversi, allegri e amanti del contatto con i clienti, danno inizio ad una collaborazione che porta nuovo brio al Caffè Lüis. Giunto il momento di trovare un nuovo cuoco, Elena contatta l’amico Italo Gilardoni e gli chiede di dar loro una mano, per qualche settimana. Lui, in procinto d’andare in pensione, accetta. Nel frattempo è già passato un anno e Italo contiINFO nua ad essere lo chef Via Campora 1 - 6832 SESEGLIO dell’osteria. Segno che tel. 091 682 63 76 questa professione PIATTI DEL MEZZOGIORNO ereditata dal padre che Da fr. 18.- a fr. 33.conduceva una trattoria

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A TAVOLA IN TICINO

CURIOSITÀ

Italo è una persona molto solare e loquace e il fracome la delicata millesfoglie con crema al maraschigore che proviene dalla cucina non è di cerno e fragole fresche o il semifreddo alla nutella to dovuto ad un suo attacco d’ira. Lo e yogurt, fino alle proposte più rinfrescanti, Un chef sta preparando la tartare di ad esempio la macedonia con gelato al viaggio goloso, scritto e ilmanzo, rigorosamente tagliata al lime e cocco o il semifreddo alle fralustrato, che racconta in modo semplicoltello. Una specialità morbida gole e lamponi. ce e divertente alcuni degli alimenti che ogni e gustosa che i clienti apprezDegno di nota anche l’ambiente, giorno arrivano sulle nostre tavole: pane, latte, cioccolata, miele, zucchezano molto. Tra gli antipasti, unico nel suo genere, dove elero, marmellata, olio e vino. I accanto al tomino in manto menti legati alla vita rurale si disegni di Agostino Traini sodi semi di sesamo, spicca mescolano a pezzi d’arredano un inno alla fantasia. Ogni lo zincarlin della Valle di mento raffinati ed eleganti. In capitolo si conclude con un Muggio servito con lardo e origine edificio che ospita il glossario che spiega i termini più difficili. Parole come pastosfogliatine al miele. Una Caffè Lüis era una stalla, di cui rizzazione, pectina o cabosse vera leccornia, per chi non il locale ha mantenuto la strutnon avranno più segreti nemsi fa troppi problemi di litura, riammodernando solameno per i buongustai più nea. Tra i primi, segnaliamo mente la cucina e il bar. Le altre piccoli. Un volume dedicato ad esempio i tagliolini al nero due sale - una intima e raccolta, ai bambini che farà gola anche ai loro genitori! con scampi giganti, i triangoli l’altra ampia e adatta ad accogliere agli asparagi con salsa alle noci grandi tavolate - mantengono invece Dalla natura alla tavola, Franco Panini Ragazzi, oppure il risotto allo Champagne. un fascino d’altri tempi, in cui i sapori www.francopaniniragazzi.it. Per quanto riguarda le carni, accanto della vita contadina convivono con lumi di alla tartare, sulla lavagna figurano piatti candela e pezzi d’arte moderna. All’interno quali il tenero e fondente cordon bleu di viteltrovano posto una cinquantina di commensali. lo, la tagliata di manzo, servita con pomodorini cherry, Quando fa bel tempo, si può mangiare all’aperto, nella corrucola, grana e aceto balsamico e il filetto di manzo al taleggio. te dello stabile, al cui proprietario - il signor Luigi Morotti, vitiDa Lüis si possono assaggiare anche specialità di pesce, come i coltore per passione, da cui trae nome il Caffè - l’allegra brigata filetti di branzino con capperi, olive e pomodorini cherry o i co- di Seseglio rende omaggio proponendo alla clientela, tra gli altri regoni in carpione. Allettanti anche i dessert, da quelli più ricchi, vini, il suo ottimo Merlot Arcangelo.

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Preparazione Lavare e mondare il formentino. Per le sfogliatine, ritagliare dei triangoli di pasta sfoglia. Spennellarli con l’uovo e ricoprirli di semi di papavero. Cuocerli in forno a 170° C per 8-10 min. Una volta cotti, spennellarli con il miele. Disporre su ogni piatto 1 zincarlin, il formentino e il lardo affettato finemente. Terminare con le sfogliatine.

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Preparazione Tritare finemente al coltello la carne e aggiungere i tuorli. Amalgamare bene. Tritare molto finemente il resto degli ingredienti e aggiungere il tutto alla carne. Insaporire con tabasco, cognac, olio d’oliva, sale e salsa worchester. Adagiare la tartare nei piatti. Servire con pane tostato caldo e burro tagliato a fettine.

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Ingredienti: 4 persone

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3ª E ULTIMA PARTE

INTERNET

LAVORO O TELELAVORO? Ultima escursione nel mondo del telelavoro, in cui evidenziamo non solo i vantaggi ma anche gli svantaggi e soprattutto i freni e gli ostacoli ad una sua introduzione. Risulta determinante adottare soluzioni adeguate, che garantiscano una diffusione sana ed efficace del telelavoro, senza compromettere né la salute del lavoratore né la sua professionalità, senza nemmeno dimenticare gli aspetti economici e finanziari, di risparmio, certo, ma anche dei necessari investimenti. In effetti, il telelavoro, accanto ad alcuni innegabili rischi, offre davvero grandi opportunità economiche e sociali, ma non solo. testo Elio del Biaggio

TELELAVORO: SOLO VANTAGGI O ANCHE SVANTAGGI? Il successo dell’introduzione del telelavoro all’interno di una realtà aziendale, dipende sostanzialmente dal riesame complessivo del modo tradizionale di lavorare e dalla riorganizzazione dell’intera struttura. I cambiamenti richiesti non sono soltanto dovuti all’introduzione del telelavoro, ma sono la conseguenza logica e naturale dei processi di trasformazione organizzativa che stanno oggi coinvolgendo il mondo del lavoro, con il passaggio da una società industriale ad una postindustriale. Un’azienda decisa ad introdurre il telelavoro richiede un’organizzazione che esalta decentramento e flessibilità, caratterizzata dal passaggio da strutture basate su rapporti gerarchici, su stili burocratici e di chiusura rispetto all’esterno, a strutture per processi, più organiche, aperte al mercato e fondate su ruoli orientati all’individuazione e alla soluzione dei problemi. Tutti aspetti, questi, per i quali le risorse umane assumono un ruolo del tutto nuovo, con una maggiore cooperazione e comunicazione all’interno e all’esterno dell’azienda, con un’autonomia più grande, con impegni e responsabilità per tutti i lavoratori coinvolti. L’utilizzo del telelavoro può quindi avere profonde implicazioni sia sul sistema organizzativo che lo implementa sia sui singoli lavoratori, con risultati che possono essere non solo buoni ma a volte anche negativi. In ultima analisi, non sono però da sottovalutare i notevoli benefici che il sistema sociale ed economico nel suo complesso può ricevere da una maggior diffusione del telelavoro, con la riduzione del traffico e dell’inquinamento legati alla diminuzione degli spostamenti necessari per raggiungere il luogo di lavoro, con una migliore gestione degli spazi urbani e la riqualificazione delle città, senza naturalmente dimenticare la razionalizzazione delle superfici aziendali, la riduzione del costo per occupato, l’aumento della produttività individuale che deriva dalla maggiore libertà del lavoratore.

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«Il telelavoro richiede decentramento e flessibilità»

nità che potrebbero derivare dall’adozione di nuove strategie occupazionali e organizzative, da una più efficace gestione delle risorse, dalla scoperta di nuove frontiere commerciali e dalla sperimentazione di un’organizzazione del lavoro dal volto più umano, in grado di sviluppare creatività e motivazione. Anche sul piano individuale è naturalmente possibile riscontrare resistenze psicologiche all’introduzione del telelavoro, come la paura del cambiamento e l’attaccamento ad un modello tradizionale, collaudato e consolidato di relazione fra vita e lavoro. Concludendo, sono quindi svariati gli aspetti - mentalità aziendale e organizzativa, infrastrutture tecnologiche, regole e abitudini individuali - che devono essere chiariti e adeguati alle esigenze di nuove e più flessibili forme di lavoro, prima di riuscire ad avere una diffusione ragionata, intelligente e capillare del telelavoro.

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OSTACOLI E RESISTENZE AL TELELAVORO Rispetto alle previsioni di una ventina di anni fa, il telelavoro ancora non rappresenta quel fenomeno globale che ci si poteva attendere. Si evidenzia infatti come molte aziende siano piuttosto restie ad introdurlo. Freni e ritardi dovuti in special modo alle ripercussioni che l’implementazione del telelavoro può avere sulla vita dei singoli individui, sull’organizzazione aziendale e sul sistema sociale nella sua globalità. Ostacoli sostanzialmente di natura organizzativa e culturale, legati in particolare alla difficoltà a ristrutturare l’organizzazione e a ridefinire il modo di lavorare. In realtà, mentre il telelavoro richiede una profonda riconversione organizzativa, il sistema gestionale odierno è ancora ampiamente fondato sul controllo visivo e sull’uso preponderante della comunicazione verbale. I più riluttanti all’introduzione del lavoro a distanza sono soprattutto quadri e dirigenti aziendali, in quanto temono che esso ridurrebbe il loro potere, centrato esclusivamente sul controllo diretto dei sottoposti. Per tale ragione, l’introduzione di sistemi informatici all’interno di un sistema gestionale focalizzato sul controllo visivo è spesso ancora visto come un costo non necessario ed evitabile. D’altra parte, predomina pur sempre l’idea di telelavoro come strumento per ridurre spese di produzione e di infrastrutture, per trovare soluzioni al personale in esubero, all’esigenza di trasferimento di uffici in altre aree o alla chiusura di sedi periferiche. Nulla di più errato, poiché non vengono esplorate le enormi opportu-


5a PARTE

VIAGGI

NEL REGNO DEGLI ASHANTI Lasciate le coste del Ghana, mi sono inoltrato nell’interno del paese, raggiungendo il territorio degli Ashanti, grande regno di un’Africa ricca di storia. Sono stanco per il lungo e faticoso viaggio e l’appetito non è molto. Nel mio piatto rimane la metà del riso con pollo ordinato in precedenza. Un giovane mi si avvicina sorridendomi. Si presenta con cortesia e mi domanda da dove vengo, poi osservando il mio piatto mi chiede se non mi piace il riso. Gli rispondo che sono sazio. Con un poco di imbarazzo mi dice che, se non ho nulla in contrario, può finire lui il mio pasto, perché oggi non ha ancora mangiato. Comprendo come anche qui, malgrado le miniere d’oro e una fertile terra, la ricchezza sia mal distribuita. testo e foto Roberto Schneider

VENDI PURE TUA MADRE SE… I colori della bandiera del Ghana sono rosso, nero, verde e giallo. Il rosso simboleggia il sangue degli antenati, il nero l’Africa, il verde la natura e il giallo l’oro. Le grandi miniere si trovano al centro del paese e il metallo prezioso ha portato fama e ricchezza alle popolazioni locali. Kumasi, la capitale del regno Ashanti, dà l’impressione di una cittadina accogliente, ordinata e operosa, con viali verdeggianti e un’infinità di commerci. La gente è cordiale, ma anche qui la povertà è ad ogni angolo. Sono pochi gli stranieri che la visitano. La località, in barba alla sua prestigiosa storia, non presenta infatti attrazioni architettoniche o culturali parti-

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Il binario della linea ferroviaria Takoradi-Kumasi scompare all’entrata dell’immenso mercato Kojetia, il più vasto dell’Africa occidentale.


colari. Vi si possono visitare unicamente alcuni musei e il palazzo reale. Ogni Ashanti è membro nel contempo di una delle sette grandi famiglie, così come di un clan e di un gruppo spirituale detto Nton. Le prime due discendenze si tramandano per linea matriarcale, la terza da padre in figlio. Sinceramente, nemmeno al termine del mio soggiorno nella regione, mi sarà riuscito di chiarire tale complesso intreccio, così come dovrò anche ammettere di non aver fatto grandi progressi nell’apprendimento della lingua locale detta “ci”. Due fatti mi saranno però divenuti molto evidenti. Il primo è che l’autorità del re è riconosciuta e indiscussa ancora oggi da tutti, il secondo come le genti Ashanti siano sovente orientate alla ricerca di ricchezza e potere. Un detto locale, sulla saggezza del quale si può indubbiamente discutere, illustra in modo lampante tale mia affermazione: “vendi pure anche tua madre se ciò ti permette di acquisire potere, perché quando lo avrai potrai ricomprarla”. Le

La tipica architettura delle case Ashanti delle zone rurali, contraddistinta sovente da colori sgargianti.

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L’ACQUA PIENA DI VITA


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VIAGGI

singole attese e gli orientamenti culturali si scontrano però, nel caso della stragrande parte della popolazione, con la realtà della vita di ogni giorno e della lotta per la sopravvivenza. UN BINARIO NEL MERCATO KOJETIA Dal ponte osservo una vecchia locomotiva transitare sui binari arrugginiti e in parte ricoperti dalla vegetazione. A pochi passi vi sono povere baracche in cui intere famiglie trascorrono una vita di stenti osservando il passaggio di occasionali treni. Il tracciato prosegue in direzione del mercato Kojetia, dove si incunea tra una folla di venditori che parrebbe impenetrabile e indifferente a quei movimenti ferroviari che collegano saltuariamente Kumasi alla costa atlantica. La visione del mercato, il più vasto dell’Africa occidentale, incute rispetto: un mare di tettoie bianche si estende davanti a me, confondendosi quasi con l’orizzonte. La superficie è attraversata da strettoie e passaggi nei quali si muove una miriade di persone. Provo la sensazione di un tuffatore alla sua prima prova dal trampolino di dieci metri, un salto nel vuoto lo attende senza sapere come sarà il contatto con l’acqua. Decido di immergermi in quella folla vociante, lasciandomi guidare dalla

curiosità e dal caso. Mi confronto con odori penetranti di spezie, di pesce e di carni assediate dalle mosche che mal sopportano il grande caldo. In una sorta di promiscuità tutta africana, dove è inevitabile un costante contatto con la pelle e il sudore di altri, trovo però nel contempo pure molti sorrisi e opportunità d’incontri. Ad un tratto mi rendo conto come quella realtà non mi faccia più assolutamente paura, ma al contrario mi affascini. Sono parte di un mare di gente e perso

«La visione del mercato incute rispetto»

tra ogni sorta di mercanzia, senza sapere nemmeno più bene dove sia l’uscita. Una signora mi si avvicina mostrandomi dei nastri con gli emblemi del Ghana, senza nemmeno lasciarmi il tempo di reagire me ne pone uno sulla fronte e la sua gioia pare immensa. Come non acquistarne un paio? Un gesto spontaneo che in un atti-

Nei villaggi delle zone rurali al di fuori della capitale Kumasi, trovo abitudini e ritmi di vita molto diversi rispetto ai capoluoghi e alle località della costa atlantica.

mo mi priva però di quell’anonimato che in barba alla mia pelle bianca pareva permettermi di passeggiare quasi senza essere notato. Ora tutti mi chiamano, invitandomi sotto piccole tende, chiedendomi da dove vengo, il mio numero di telefono e se sono veramente un ghanese… LA VENDITRICE DI CIPOLLE Giogina è una giovane donna dal corpo affusolato, un metro e ottanta, forse più. Ogni giorno giunge di primo mattino al mercato dove, sempre al medesimo luogo, ha il suo metro quadrato rubato ad uno dei corridoi pedonali più ampi. Pone uno straccio sul sudicio selciato e vi riversa le sue cipolle che sono molto belle e grandi. È orgogliosa dei suoi prodotti e se ne sta lì ore e ore, sotto il sole cocente, seduta su di un minuto sgabello di legno, invitando con un accattivante sorriso i passanti all’acquisto e distribuendo un poco di allegria. Vestita poveramente, senza scarpe, ma con ai piedi delle calze che una volta dovevano essere bianche, mi appare come una visione magnifica e serena di un’Africa che vive in barba alle molteplici sventure. Tutt’attorno i profumi di spezie, dei sacchetti di polvere di yam, dei peperoncini piccanti, degli oli curativi ti avvolgono e catturano. A Kumasi non incontrerò il re, ne vedrò la sua abitazione, che mi descrivono tutti come sfarzosa. Neppure avrò il piacere di parlare con dei dignitari di corte o vedere il museo. Il tempo trascorre e sfugge tra mille contatti come quelli avuti con la venditrice di nastri o di cipolle. Accade così che il giorno successivo chieda ad un cordiale taxista di portarmi fuori città, di farmi evadere da quel traffico cittadino disordinato, caotico e impietoso che sembra quasi impedire i movimenti. Lo lascerò dopo poco più di un’ora, nei pressi della stazione dei bus di Ejisu. Proseguo il viaggio con un “trotro” - i vecchi e sovraffollati furgoni di trasporto collettivo ghanesi - dove mi è concesso uno stretto posto su di un sedile in fondo in fondo, dove fa più caldo e dove si respira più polvere. Il veicolo percorre la sconnessa strada verso i villaggi rurali della grande terra Ashanti. Lì mi attendono nuove esperienze, nuovi incontri, nuove emozioni. CONTINUA.

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EURO DOC INCITAMENTI

Abbiamo chiesto ad alcuni noti personaggi attivi sul piano cantonale, nazionale e internazionale se e con quale atteggiamento seguiranno la Nazionale svizzera agli Europei di Calcio 2008. Di seguito il loro personale incitamento alla squadra! a cura di Marco Ortelli

GIUSEPPE ‘BIGIO’ BIAGGI, INTRATTENITORE “Le date degli Europei sono in agenda da ancor prima di… averla (visto che appartengo alla generazione delle agende cartacee). Il calcio, credo si sappia, è una delle mie grandi passioni, al pun-

«Sóta a cüü biótt!» to che ormai preferisco gustarmelo come un buon vino: in ambiente tranquillo e rilassato. Spero così di potermi godere le partite (tutte!) a casa mia, facendo fruttare al meglio il mio nuovo televisore ad alta definizione, con molte possibilità di poter brindare”.

CARLA SPEZIALI, SINDACA

MICHELLE HUNZIKER, CONDUTTRICE TELEVISIVA

“Certamente seguirò gli Europei '08, tenendo i pugni in tutte le partite che giocherà la Nazionale Svizzera. Con i Locarnesi e i nostri ospiti avremo la fortuna di poter usufruire di una delle Arene

“A dire il vero non sono una supertifosa di calcio. In occasione degli ultimi Mondiali, che ho un po’ seguito, mi sono divisa in quattro, tifan-

«Evviva la nostra Nazionale, siamo tutti con te!»

«Incrocio le dita per la Svizzera, dai!»

UBS con megaschermo sulla nostra Piazza Grande. A Locarno quindi ci saranno molti tifosi che potranno vedere tutte le partite in diretta, in una bella cornice che spero contribuirà ad avere uno spirito conviviale e di fairplay”.

do per Svizzera, Italia, Olanda e Germania, paesi cui sono molto legata per ragioni famigliari. Anche per gli Europei, quindi, mi farò… in quattro per seguirli”.

PIERNANDO BINAGHI, GIORNALISTA METEO “Concepisco il calcio come uno sport da praticare, piuttosto che da vedere. Per questo non sono un tifoso e semmai vesto i panni dello juventino per questioni dinastiche o per discutere anima-

«Mi sentirò alleggerito da un’illusione di unità» tamente con gli interisti. Quando però scende in campo la Nazionale, è tutto diverso. La Nazionale sconfigge la puerile fazione del club e porta in trionfo l’amicizia come valore trasversale tra giocatori abitualmente opposti e finalmente alleati. È un esempio di rappacificazione nazionale, della quale l’Italia ha un drammatico bisogno”.

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MARIUCCIA MEDICI, ATTRICE TEATRALE

GABRIELE GENDOTTI, CONSIGLIERE DI STATO

“Non capisco molto di calcio e così di solito non guardo le partite; se però in tivù vedo che c’è un

“Ho sempre seguito le partite della Nazionale rossocrociata e lo farò con entusiasmo anche durante questi Campionati europei. Intanto ho

«Dai svizzerott, sti sü viscor, mövivas là!»

«Forza Svizzera, facci sognare!»

bel fiö, allora mi fermo sul teleschermo e ne approfitto per vedere… anche le belle gambe dei giocatori che corrono. Comunque, certo, farò il tifo per la Svizzera!”.

già staccato i biglietti per andare a Basilea a vedere l‘incontro con la Turchia e spero proprio di festeggiare una bella vittoria”.

FRÉDÉRIC MAIRE, DIRETTORE ARTISTICO “Il mese di giugno è il periodo più intenso per la ricerca e selezione dei film destinati al Festival di Locarno. Durante il campionato sarò quasi sempre in viaggio, in Francia, Ita-

«Forza Köbi’s boys!» lia, Germania, Austria o Spagna. Mi vedrò così le partite in gran parte a casa dei vicini e sarà forse difficile sbandierare troppo il mio sostegno alla Nazionale svizzera, soprattutto se vince (speriamo!). Sarà più facile a Londra, dove il paese del Football piange ancora la sua eliminazione”.

SAMUELA BARATELLA, PRESENTATRICE METEO “Del calcio, come per ogni sport di squadra, mi piace l’aspetto legato alle dinamiche di gruppo; mi auguro quindi che il fatto che questi Europei si giochi-

«Lasciatevi trascinare dal pubblico!» no in casa dia al… gruppo svizzero una forza psicologica ancora maggiore. A gran voce, quindi, tiferò Svizzera, ed è possibile che lo farò seguendo qualche partita dal vivo…”.

CHRISTA RIGOZZI, MISS SVIZZERA 2006 “In questi mesi ho girato degli spot televisivi e realizzato servizi fotografici con giocatori della Nazionale, per cui sono sempre stata orientata verso l’evento. Tuttavia non so ancora se potrò seguirli ‘live’, in quanto in giugno, per 15 giorni, sarò impegnata al Tour de Suisse. Certo, mi piacerebbe assistere almeno ad una partita della Nazionale allo stadio! Credo in Köbi Kuhn, nelle sue scelte. Sono fiduciosa, in-

«Fuori tutte le energie per arrivare fino in fondo!» sieme i singoli daranno vita a un gruppo che potrà fare bene. Non dico vincere gli Europei, però, chissà…”.

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BELLEZZA

COSA C’È NELL’ARIA C

“Per me non esiste niente di più personale e di più sexy” descrive così Narciso Rodriguez il suo primo profumo per uomo (for him in motion di Narciso Rodriguez, Fr. 70.-).

testo Antonella Broggi

sempre nuova. Chi invece sceglie un profumo e vi rimane fedele, trasforma l’aroma in una parte integrante del suo aspetto e del suo essere, più rassicurante e stabile. Se appartenete al primo gruppo sicuramente non vi lascerete sfuggire l’occasione per scegliere una nuova fragranza estiva, forse due. Se invece vi ritrovate di più nella seconda tipologia beh, magari vi incuriosiscono le ultime novità o non avete ancora trovato la fragranza a cui rimanere fedeli.

ETNICO

È un’ode alla natura, ai fiori e alla freschezza questa versione primaverile dell’ormai mitica versione base. Pensata per una donna giovane e attiva, sempre elegante eppure sempre in movimento (Miss Dior Ché rie Eau de Printemps, Fr. 84.-).

FEMMINILE Ha un nome poetico ed evocativo la nuova fragranza della storica casa italiana Acqua di Parma, dedicata a chi ama un profumo sofisticato grazie alla sua semplicità e purezza (Mirto di Panrea, Acqua di Parma, da Fr. 76.-).

Ogni anno le fragranze estiva per lei e per lui vengono reinventate e, abbandonati i classici colori bianco sabbiato e acciaio opaco, le boccette festeggiano la bella stagione con i colori dell’acqua (Rêve d’Eau di Issey Miyake, da Fr. 67.-).

FRESCO

SEXY

La nuova fragranza di Kenzo, pensata sia per la donna sia per l ’ u o m o, re n d e omaggio agli anni Settanta ed è disponibile, in edizione limitata, in quattro diverse confezioni (Kenzo Vintage edition, Fr. 93.-).

PURO

VINTAGE

ambiare profumo è per alcuni un’abitudine, per altri invece un vero cambio di identità. Due modi di vivere il rapporto con la propria immagine diametralmente diversi, eppure ovviamente entrambi validi. Sì perché la fragranza caratterizza una persona e l’uso che se ne fa è importante tanto quanto il profumo scelto. Chi è abituato a cambiare spesso fragranza, in base alla stagione, all’umore o all’abito, abitua chi gli sta attorno ad un’immagine dinamica, sempre in movimento,

Con la nuova stagione arrivano anche le nuove fragranze, fresche e gioiose, in confezioni sempre più design.

DESIGN

L’architetto Jean Nouvel ha creato questo flacone in edizione limitata per una fragranza contrastante, una fusione tra lusso e vita urbana, per un uomo molto maschile e contemporaneo (L’Homme di Yves Saint Laurent, Fr. 109.-).

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CLASSICO Un’acqua di colonia come quelle di una volta. Una frag ra n z a f re s c a e leggera che sa di vita all’aperto, di torte fatte in casa, di passeggiate nei boschi e di prati v e rd i ( E a u d e Campagne di Sisley, da Fr. 95.-).

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SALUTE

RISCHI E BENEFICI

DEL SOLE In quasi tutte le culture antiche, la luce solare era associata al potere degli Dei, con una valenza addirittura mitica dei suoi effetti. Quel piacevole senso di benessere che genera in noi il sole non deve però farci dimenticare i rischi e i danni cui la nostra pelle va incontro. testo Stéphanie Scatizza - illustrazioni Ivan Artucovich

I

l calore del sole stimola il nostro organismo sotto molteplici aspetti: ci sentiamo meglio, più attrattivi e in forma, ma non dobbiamo dimenticare che i raggi solari favoriscono l’invecchiamento precoce della pelle e aumentano il rischio di cancro cutaneo e di altre malattie associate ai raggi ultravioletti. Per saperne di più, ne parliamo con la dottoressa Brigitta Cavegn, specialista F.M.H. in dermatologia. “I raggi del sole sono composti da luce visibile (52%) che illumina e colora il nostro mondo, da raggi infrarossi (44%) che riscaldano pelle e muscoli, e da tre categorie di raggi ultravioletti (4%), invisibili e impercettibili ma responsabili dei danni alla pelle: Raggi UVA, abbronzano la superficie cutanea a breve termine (12-24 ore), ma favoriscono l’invecchiamento della pelle, le allergie e anche l’insorgere di tumori cutanei. Raggi UVB, abbronzano a medio termine (48 ore), ma provocano scottature e ustioni, favoriscono danni permanenti e tumori della pelle. Raggi UVC, fortunatamente vengono schermati dallo strato di ozono e non raggiungono la terra”. L’IMPORTANZA DI PROTEGGERSI DAL SOLE “Il sole è responsabile di oltre il 90% dei cancri della pelle (cheratosi attiniche, spinaliomi, basaliomi, melanomi), che si manifestano soprattutto nelle zone del corpo fotoesposte come nuca, dorso delle mani e avambraccio, ma sono i 2/3 superiori del viso quelli generalmente più colpiti. Malgrado la nostra pelle, soprattutto quando giovane e in buona salute, possieda un certo fattore di autoprotezione grazie a meccanismi di riparazione biochimici dei danni indotti dagli UV sul DNA (produzione di melanina e “Lichtschwiele”, l’ispessimento dello strato corneo), è sicuramente necessario proteg-

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gerla con misure e comportamenti adeguati. I più vulnerabili ai pericoli solari sono i bambini piccoli e le persone anziane, perché i meccanismi di riparazione non sono ancora dati o sono ridotti dal danno cumulato nel tempo dagli UV durante la vita e la pelle è comunque più sottile”. I VARI TIPI DI PELLE E LA LORO DIVERSA SENSIBILITA’ AL SOLE “Non tutte le pelli sono ugualmente sensibili e reattive (capacità della pelle di abbronzarsi o meno) ai raggi solari. Per gli adulti possiamo identificarne sei diverse tipologie: Tipo1: pelle molto chiara, lentiggini, occhi chiari, capelli fulvi, scottature frequenti, tempo di autoprotezione 5-10 minuti. Tipo 2: pelle chiara, spesso lentiggini, occhi e capelli chiari o castano chiari, scottature frequenti, tempo di autoprotezione 1020 minuti. Tipo 3: pelle mediamente chiara, occhi chiari o scuri, capelli castani, possibili scottature, tempo di autoprotezione 20-40 minuti. Tipo 4: pelle piuttosto scura, occhi scuri, capelli molto scuri/neri, scottature rare, tempo di autoprotezione 45 minuti. Tipo 5: pelle e occhi scuri, capelli neri, scottature rare, tempo di autoprotezione 60 minuti. Tipo 6: pelle, occhi e capelli neri, scottature molto rare, tempo di autoprotezione 90 minuti. Come detto, nei bambini la pelle e gli occhi sono più sensibili e vanno protetti in maniera particolare. Ripetute scottature nei primi 20 anni di vita, infatti, aumentano in modo marcato il rischio di cancro. Un bambino sotto i 12 mesi non va mai esposto al sole diretto, ma piuttosto tenuto all’ombra e sempre con fattore di protezione non inferiore a 25, in quanto l’80% circa dei raggi UV filtra comunque. Il viso va protetto con un cappellino e gli occhi con occhiali da sole che offrano una protezione del 100% dai raggi UV fino a 400 nm”. DANNI CUTANEI DOVUTI AL SOLE “I danni alla pelle dovuti ai raggi UV possono essere vari e vanno dalla bruciatura solare (dermatitis solaris), provocata da una eccessiva esposizione ai raggi UVB, all’allergia solare con piccole papule pruriginose, causata soprattutto dai raggi UVA nei mesi primaverili nelle giovani donne. Includono tra l’altro l’orticaria solaris che è una reazione con pomfi in zone della pelle non esposte direttamente al sole e le reazioni fototossiche e fotoallergiche, per esempio dopo l’assunzione di determinati farmaci. Vi sono poi malattie genetiche e malattie metaboliche nelle quali si formano sostanze fototossiche (“porfirine”). L’invecchiamento precoce della pelle (cute attinica), è un danno solare che non rappresenta solo un problema estetico, ma anche un rischio per la formazione di tumori della pelle. Si può manifestare con macchie scure (lentiggini solari e cheratosi seborroiche), capillari dilatati, dimi-

LE 10 REGOLE FONDAMENTALI

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Una protezione solare rigorosa e regolare diminuisce il rischio di cancro della pelle e rallenta l’invecchiamento cutaneo. Durante l’estate utilizzare creme solari con fattore minimo 15, applicandola almeno 30 minuti prima dell’esposizione, ripetendo in caso di sudorazione o contatto con l’acqua. Per i bambini preferire protezioni solari con fattore minimo 25. Evitare le bruciature solari, soprattutto durante infanzia e adolescenza: i meccanismi di autodifesa non sono ancora ben sviluppati e aumentano il rischio di cancri cutanei. Evitare l’esposizione diretta ai raggi solari tra le ore 11 e le 15. Utilizzare buoni occhiali da sole (protezione 100% UV, fino a 400nm), vestiti piuttosto ampi e scuri (vi sono anche tessuti speciali che filtrano i raggi UV) e cappelli. Il sole è presente anche quando si trova dietro le nuvole. In montagna l’insolazione è maggiore, così come su neve, ghiaccio, sabbia e cemento per riflessione dei raggi UV. Il solarium non è adatto a prevenire una scottatura solare, poiché l’abbronzatura provocata dagli UVA del solarium non protegge da quelli UVB, responsabili delle bruciature. È consigliabile un controllo specialistico della pelle, soprattutto per coloro che si sono molto esposti ai raggi UV, che notano un cambiamento di colore/forma in lesioni cutanee, che hanno avuto cancri della pelle o dei precedenti in famiglia. Una diagnosi precoce e una terapia conseguente permettono di ridurre le complicazioni e migliorano la prognosi di tanti tumori della pelle.

nuzione dell’elasticità della pelle, rughe e papule giallastre. Il danno più grave è sicuramente il cancro alla pelle e ve ne sono di vari tipi. Il più ricorrente è la cheratosi attinica, che in realtà è una precancerosi, poiché le cellule ammalate si limitano alla sola epidermide, cioè allo strato superficiale della cute. Si presenta spesso sotto forma di macchie multiple rossastre con lieve screpolatura, non crea mai metastasi e generalmente si manifesta in pazienti attorno ai 50 anni nelle zone più fotoesposte (dorso del naso, fronte, labbro inferiore, dorso della mano e avambraccio). Con il tempo, le cheratosi attiniche si possono trasformare in spinaliomi attraverso l’invasione del derma. Si manifestano solitamente oltre i 60 anni e malgrado in questo caso ci sia la possibilità di formazione di metastasi, il tumore rimane spes> pagina 43 ILLUSTRAZIONE TICINESE 05-08

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SALUTE so localizzato. Il basalioma si presenta nelle zone più fotoesposte, oltre i 50 anni ed è un tumore semimaligno in quanto non fa mai metastasi, ma localmente può essere estremamente distruttivo. Il quadro clinico è tipico: un nodulino rosso circondato da venette. Il melanoma invece è uno dei tumori più maligni e l’incidenza è nettamente aumentata negli ultimi anni (buco nell’ozono, viaggi ai tropici, solarium, ecc.) e solo mediante una diagnosi estremamente precoce è possibile combatterlo. La prognosi dipende molto dalla profondità dell’inva-

sione. Controlli specialistici regolari sono quindi fondamentali sia per la prevenzione, sia per una terapia tempestiva. Il quadro clinico varia molto, spesso con pigmentazione, forma e bordo irregolari e la maggior parte nasce come tale e non è una degenerazione di un neo. È un tumore perfido perché non doloroso e può crescere velocemente”. TERAPIE TRADIZIONALI “Mentre tante malattie infiammatorie della pelle vengono curate con creme specifiche, nel trattamento del tumore la misura più importante è l’escisione (asportazione chirurgica). A seconda del caso si valutano anche altre terapie come ad esempio la crioterapia, la radioterapia, la terapia fotodinamica o l’uso di creme immunomodulanti. Una protezione solare ottimale quale profilassi generale riduce il rischio d’insorgenza di tumori e controlli regolari dallo specialista, grazie ad una diagnosi precoce, ne migliorano la prognosi”.

Testo in collaborazione con la Dottoressa Brigitta Cavegn, specialista in dermatologia e venerologia a Mendrisio.

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24 tappi di sughero, 12 stuzzicadenti, forbice dalla punta arrotondata, cartoncino bianco, colla stick, nastro adesivo, un foglio bianco, colori a tempera rosso, bianco e azzurro, un pennello, una matita e un pennarello nero.

1. Su ogni tappo, con la matita traccia una riga a 1,5 cm da un estremità. Taglia a metà gli stuzzicadenti e infilane uno in ogni tappo.

2. Con il colore bianco colora la parte più piccola di ogni tappo (saranno i calzoncini). Con il rosso colora la parte restante di 12 tappi e con l’azzurro quella degli altri 12 tappi.

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3. Sovrapponi la pagina con le teste dei giocatori a un foglio bianco e ritaglia ognuna. In questo modo avrai anche il retro di ogni giocatore. Ritaglia i nomi e incollali sul retro delle maglie.

4. Fissa ogni testa ad ogni stuzzicadenti con del nastro adesivo, poi incolla il retro di ognuna. Fai attenzione a mettere ogni testa sulla maglia giusta!


TRANQUILLO BARNETTA

VALON BEHRAMI

DIEGO BENAGLIO

JOHANNES DJOUROU

GELSON FERNANDES

ALEXANDER FREI

ÖKHAN INLER

MAURO LUSTRINELLI

LUDOVIC MAGNIN

PHILIPPE SENDEROS

HAKAN YAKIN

JAKOB “KÖBI” KUHN


OGGI PARLIAMO DI...

Alessandro P.

Eliano

Alyssia

Alessandro R.

Elisa

Enea

Chiara

Giulia

NON MI PERDERÒ

UNA PARTITA CHI DI VOI GUARDERÀ LE PARTITE ALLA TELE O AVRÀ LA FORTUNA DI SEGUIRNE UNA DAL VIVO? Jennifer: sicuramente guarderò l’Italia, perché mio papà è italiano e io tengo molto all’Italia. Martin: io guarderò tutte le partite degli Europei perché mi piace il calcio. Sina: io capisco abbastanza di calcio, quindi guarderò quasi tutte le partite. Prisca: io alla tele seguirò l’Italia e la Svizzera. Enea: io guarderò solo una qualche partita perché abbiamo la televisione che non va bene. Giulio: io guarderò la partita SvizzeraGermania, perché la Svizzera è dove abito e in Germania sono già andato tante volte in vacanza. Laura: io guarderò solo alcune partite, maggiormente quelle della Francia perché mio papà veniva dalla Francia e anch’io sono di origine francese. Eliano: io guarderò quando giocherà l’Italia perché ho tre case in Italia, ma non sono tutte mie.

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Michelangelo: io guarderò tutte le partite e se ho fortuna andrò a vederne alcune anche dal vivo. Chiara: io so già che guarderò tutte le partite perché sono appassionata di calcio. È lo sport che mi piace di più perché gli altri sono un po’ possi. Luca: io non so se guarderò le partite. Il calcio mi piace solo un po’. Alessandro P.: non me ne perderò una e non me ne frega che ora sarà. Alyssia: spero che si incontrino ItaliaFrancia perché mio papà è italiano e mia mamma francese. Io tiferò Francia. Kevin: anch’io spero di vedere FranciaItalia. Alessandro R.: io non guarderò sicuramente nemmeno una partita perché devo andare in palestra ad allenarmi per l’hockey. Rita: io tiferò sicuramente Svizzera perché mio papà è svizzero e io vivo con lui. Martino: io non guarderò tutte le partite perché il calcio non è il mio sport preferito. Meglio lo sci. Elia: io penso che seguirò quasi tutte le

Elia

Giulio

Jennifer

Grande fermento alla vigilia degli Europei 2008 di calcio. Sport antico e diffusissimo, il calcio è molto popolare anche tra i bambini. Ecco perché abbiamo voluto parlarne con gli allievi del maestro Gianni Gregorio, titolare della IV elementare di Malvaglia. testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

partite e tiferò per la Svizzera. Joel: sicuramente guarderò qualche partita dalla nonna, ma non tutte perché finiscono tardi. Simone: se giocherà Svizzera contro Italia la guarderò di sicuro. Giulia: io guarderò qualche partita perché mi interessa sapere chi vince, magari tra Svizzera e Francia. Elisa: io non ho un grande interesse per il calcio. Forse guarderò qualcosa perché sicuramente mio papà accenderà la tele. CHI GIOCA A CALCIO E PERCHÉ? Alessandro P.: io gioco a calcio perché è uno sport all’aria aperta. Così non mi rimbambisco davanti al televisore. Chiara: io giocavo a calcetto, mi piaceva molto il movimento e passarsi la palla da uno all’altro. Elia: io mi sono iscritto a calcio per conoscere qualcun altro e giocare con i miei amici. Michelangelo: io giocavo a calcio nel RAC Blenio, ma adesso gioco a unihockey.


Joel

Kevin

Michelangelo

Laura

Prisca

Giulio: io ho iniziato l’anno scorso a giocare nel RAC Blenio, abbiamo avuto tre allenatori e adesso stiamo andando in finale. Martin: anch’io giocavo nel RAC Blenio, ma dopo ho cambiato sport come il Michelangelo. Kevin: io certe volte gioco a casa con il mio fratello perché almeno ci si sfoga un po’ e non si guarda sempre la tele o si gioca ai Lego. Jennifer: io in estate giocavo con mio papà e facevo il portiere. Mi piace molto. Simone: l’anno scorso giocavo a calcio, ma adesso non ho più voglia. Preferisco il tennis. Joel: io giocavo a calcio nel RAC Blenio ma l’ho mollato perché continuavano a venirmi fuori blu. Adesso faccio il portiere di unihockey. Elisa: quando capita gioco un po’ con mio cugino. Luca: io non gioco a calcio, non mi piace. Nel mio tempo libero faccio i compiti e gioco a scacchi. Alyssia: ogni tanto mio cugino mi obbliga a giocare a calcio. Non mi piace e lo faccio giusto per fargli un favore. Martino: io l’anno scorso giocavo a calcio, ma dopo ho smesso perché l’allenatore arriva sempre mezz’ora, un’ora in ritardo. Prisca: con mio papà e mio fratello giochiamo in casa perché fuori fa freddo. Enea: io gioco in casa con una pallina che ho vinto ad un torneo di scacchi.

Martin

Luca

Rita

Simone

COSA PENSATE DELLE DONNE CHE GIOCANO A CALCIO? Eliano: penso che sono un po’ debolucce. Chiara: io, invece, dico che le femmine sono più forti dei maschi. Elisa: io credo che le ragazze che giocano a calcio fanno bene perché se a loro piace. Michelangelo: secondo me i maschi giocano meglio delle femmine perché le femmine non hanno stile. Martin: le femmine, per me, non hanno grinta. Sina: le femmine sono un po’ più deboli dei maschi. Jennifer: io dico che le femmine possono essere anche forti perché io ho visto una partita maschi contro femmine e le donne hanno vinto 5-0. Kevin: io dico che le femmine non hanno tanta energia perché i maschi si allenano un po’ di più. Alessandro P.: penso che se rimanessero a casa ci farebbero un piacere e risparmiare goal. Alyssia: penso che le femmine siano un po’ più deboli dei maschi perché hanno altri sport da fare, più adatti alle donne. Joel: io dico che le femmine sono brave perché mia sorella è la più brava giocatrice della Valle di Blenio e gioca in una squadra maschile. Simone: per me i maschi sono molto più forti e hanno più energia. Elia: io penso che i maschi sono un po’ più muscolosi.

Martino

Sina

Giulia: secondo me dipende dalla passione che uno ha. Anche una femmina può essere fortissima. Martino: io penso che gli uomini sono più forti perché hanno dei vantaggi fisici. Eliano: io credo che anche le femmine possono vincere una partita se si allenano e giocano bene. Prisca: io credo che le femmine siano più forti in altri sport. Enea: quando giochiamo a calcetto maschi contro femmine, vincono quasi sempre i maschi. Dunque siamo più forti. COME MAI IL CALCIO, È UNO DEGLI SPORT PIÙ PRATICATI E POPOLARI? Chiara: perché è lo sport più sportivo di tutti e tanti sperano di diventare calciatori famosi. Jennifer: perché è stato inventato nell’antichità e tramandato di generazione in generazione. Martin: perché è uno sport che c’è in tutto il mondo. Eliano: perché è un bello sport, scatenato e mi sembra che c’è in tutto il mondo. Martino: perché si possono vincere coppe. Luca: perché è famoso. I ricchi hanno iniziato a giocare a calcio e l’hanno diffuso nel mondo. Alessandro P.: perché ogni nazione ha la sua squadra e quindi è popolare. Laura: perché a calcio si può giocare ovunque e tutti vogliono provare e quindi si diffonde.

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CONCORSO

IN VIAGGIO VERSO IL

DIVERTIMENTO Concedetevi una vacanza in un mondo incantato, dove la fantasia e il divertimento sono protagonisti. In un luogo dove è impossibile sentirsi tristi e annoiati. Questo è l’Europa Park di Rust!

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l parco di divertimenti più grande di tutta la Germania si trova a pochi chilometri da Basilea. È la meta ideale per trascorrere qualche giorno di assoluto relax, all’insegna del divertimento per tutti, grandi e piccini. Si arriva, si posteggia la macchina e la si dimentica, fino al momento della partenza. Per chi invece desidera utilizzare i mezzi pubblici per recarsi a Rust, è possibile partire in treno. È però molto consigliato prenotare con discreto anticipo sia l’entrata al parco sia il pernottamento in ho-

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tel. Sarebbe davvero peccato arrivare alle porte del parco e non trovare posto! Il catalogo Hotelplan “Voyages intervilles” offre tutti gli hotel del Resort e le disponibilità sono quasi sempre garantite. Basta rivolgersi alla propria agenzia di fiducia ed il viaggio può essere organizzato in brevissimo tempo. L’offerta degli hotel è ampia e per tutte le tasche. Si può dormire al Tipidorf, un accampamento di tende indiane per vivere un soggiorno “avventuroso” sotto le stelle; si può viaggiare nel


Nel volantino speciale Hotelplan dedicato all’Europa-Park, si possono trovare altre proposte interessanti, a condizioni di prezzo assolutamente uguali rispetto a quelle applicate direttamente dal Resort. Il vantaggio vero è però quello di scegliere con calma l’hotel che più preferite per partire in tutta tranquillità, certi che il vostro soggiorno all’Europa-Park, il parco di divertimento che in questi ultimi anni è sempre più ambito da tutti, vi accoglierà con tutti i suoi divertimenti, attrazioni internazionali ed effetti speciali nel migliore dei modi.

I PREMI 1°PREMIO 2 pernottamenti e due carte giornaliere per il parco, per 4 persone 2°PREMIO 1 pernottamento e 2 carte giornaliere per il parco, per 4 persone DAL 3° AL 7°PREMIO 4 carte giornaliere per il parco (Tutti i premi sono valevoli 1 anno).

VINCI L’EUROPA PARK tempo e scegliere l’elegante albergo a 4 stelle Colosseo, che richiama l’architettura romana e che dispone di 350 camere (ci sono anche le suite); ci si può ritirare al Santa Isabel, costruito nello stile di un convento portoghese; o scegliere il Medioevo e preferire il rinomato albergo a 4 stelle Castillo Alcazar. Il soggiorno negli alberghi a tema è sicuramente un’avventura speciale per i bambini, ma il Resort ha pensato anche agli adulti, offrendo in diverse strutture la possibilità di dedicare qualche ora al wellness: massaggi, cure di bellezza, bagni di vapore, sauna. Per soddisfare anche le esigenze dei più grandi.

«Quando l’avventura continua in albergo» Il costo per un soggiorno in una delle strutture alberghiere del parco varia a seconda dell’hotel scelto. Un esempio? Un pernottamento all’Hotel EL Andaluz**** per due adulti e due bambini (fino a 12 anni compiuti) inclusa la prima colazione e le entrate al parco per due giorni interi costa Fr. 720.-.

Rispondendo a queste semplici domande. Potresti aggiudicarti uno dei fantastici premi in palio! 1. In quale Paese si trova l’Europa Park?

2. Vicino a quale città svizzera si trova l’Europa Park?

3. In che stile è stato costruito l’albergo Santa Isabel?

Nome: Cognome: Via: Luogo: Compila il tagliando, incollalo su una cartolina postale e invialo alla redazione di Illustrazione Ticinese, “Concorso Europa Park”, casella postale 418, 6908 Lugano-Massagno, entro il 31 maggio 2008, oppure invia un’ e-mail con la soluzione e tutti i tuoi dati all’indirizzo concorso@illustrazione.ch

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ABITARE

I COLORI DELL’ESTSATE Quest’estate la casa indosserà gli stessi tessuti della moda. Tantissimi colori, fantasie geometriche e fiori. All’insegna dell’allegria! testo Antonella Broggi

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e proposte di arredamento per la nuova stagione estiva sono coloratissime. Se avete modo o necessità di acquistare nuovi pezzi di arredamento, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Dai mobili da giardino fino alle stoviglie, potrete davvero sbizzarrirvi e tutti gli abbinamenti, anche quelli fino ad ora impensabili, saranno permessi. Se però non volete rivoluzionare l’arredamento o preferite mantenere una base neutra, vi basterà giocare con i tessuti. Però osate. Tinte forti e a contrasto, fantasie diverse tra loro. Se comprate tessuti a metraggio, potrete facilmente realizzare tovaglie e tovaglioli e federe per cuscini. Un’idea? Una tovaglia coloratissima e un tovagliolo diverso per ogni commensale! Un’altra? Mettete un grande tappeto sul prato e tanti cuscini colorati. Servite così un aperitivo informale.

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COLLEZIONE PER PASSIONE

Francesco Gianella con una Carrozza “Lila” risalente al 1903 della Lehmann Toys.

FRANCESCO GIANELLA

E I BALOCCHI DELLA BELLE EPOQUE Quando la plastica era ancora sconosciuta, fu la latta a spalancare la produzione di massa dei giocattoli. Nel 1880 il francese Fernand Martin diede inizio alla produzione su vasta scala, democratizzando un oggetto fino ad allora appannaggio solo dei ceti più abbienti. testo e foto Ti-Press/Benedetto Galli

QUANDO HA INIZIATO A INTERESSARSI AI GIOCATTOLI DI LATTA? “Quasi per caso, nel 1988, durante una visita ad un mercatino d’antiquariato, ma il primo giocattolo lo acquistai a Piacenza

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qualche tempo dopo, durante una “mostra-mercato” specializzata. In seguito, per due anni ho unicamente letto libri sull’argomento per cominciare a documentarmi”.


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1. Stazione con treno a vapore.

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2. Lara Gianella con un giocattolo Guntermann del 1910: violinista e cagnolino con meccasnimo a molla. 3. Alcuni modelli risalenti al primo Novecento; personaggi della Elastoline, le auto sono marca Carette (1911) e Ismaier (1920), mentre il lampione e della Bing. 4. I “Pagliacci”, giocattolo di latta con meccanismo a molla, fabbricato dalla ditta Guntermann e risalente al 1880-1890. È pienamente funzionante grazie ad un complesso meccanismo a molla simile a quello usato per gli orologi ed è completamente dipinto a mano.

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COSA LA AFFASCINA DI QUESTI GIOCATTOLI? “Il materiale innanzitutto. La latta è un materiale tuttofare e con essa si realizzavano, fra l’altro, scatole per i biscotti e insegne pubblicitarie. Inoltre, benché creati con degli stampi, ogni giocattolo veniva completamente dipinto a mano e la cura per i dettagli era davvero notevole. Per me è come una forma di poesia poter vedere un giocattolo creato 130 anni fa ancora funzionante, come ad esempio i tre pagliacci musicisti, risalente al 1880”. SONO MOLTI I COLLEZIONISTI IN QUESTO SETTORE? “Pochissimi nel nostro Cantone, più numerosi invece in Italia e in Svizzera Interna, dove si sono formate anche “specializzazioni”. C’è ad esempio chi si limita, per i giocattoli in latta, a collezionare unicamente personaggi o automobili. Le “mostre-mercato” sono anche per noi occasioni di incontro e affari. Le più conosciute si svolgono in primavera a Basilea e a Novegro, in provincia di Milano, e nel corso dell’inverno a Zurigo. Ultimamente anche le aste su internet (ad es. eBay) so-

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no diventate luoghi per acquisizioni o vendite. Purtroppo, per il giocattolo d’epoca, come per molti altri oggetti da collezione, esistono fluttuazioni dei prezzi dettate dalla domanda e dall’offerta”. COME PER I QUADRI ESISTONO ANCHE I FALSI? “Sì, certamente, si tratta magari di repliche realizzate in Cina o Giappone. Particolare attenzione deve essere riposta nel fatto che il collezionismo del giocattolo d’epoca non ammette restauri di sorta, in particolar modo per quello che riguarda la verniciatura”.

Per informazioni: Francesco Gianella, 6952 Canobbio, tel. 091 941 36 62.

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PUBBLIREDAZIONALE

DOT BY RESOUND, L’APPARECCHIO ACUSTICO INVISIBILE

UN NUOVO MODO DI UDIRE CONQUISTA LA SVIZZERA COMPLETAMENTE AUTOMATICO IN OGNI CIRCOSTANZA dot by ReSound è stato accordato al funzionamento del cervello umano. Dopo l’impostazione personalizzata da parte del tecnico acustico, l’apparecchio si adatta in modo completamente automatico a qualsiasi situazione nei più diversi ambienti e circostanze. L’utente non dovrà più fare assolutamente niente. «Tutto avviene automaticamente. Non dovrete né selezionare un programma, né aumentare il volume del vostro apparecchio, se per esempio il brusio di voci oppure risate rumorose in un ristorante affollato interferiscono con la vostra conversazione», precisa Thomas Morawetz.

LUGANO/THALWIL – Il produttore danese di apparecchi acustici GN ReSound ha sviluppato un minuscolo dispositivo hightech, più sottile, discreto ed ergonomico di quanto disponibile oggi sul mercato. Con un suono digitale di qualità eccellente, il piccolissimo «dot by ReSound» vanta un pregio particolare: è invisibile e viene applicato in modo quasi impercettibile dietro l’orecchio. Non c’è da meravigliarsi quindi, che questa novità stia entusiasmando tutti coloro che apprezzano uno stile di vita libero ed indipendente. MICROSCOPICI E INVISIBILI Ora il gruppo ReSound, leader tra le aziende tecnologiche, lancia il piccolissimo dot by ReSound, un apparecchio high-tech con prestazioni al top, lungo appena 21 mm e largo 5,5 mm. Con queste dimensioni davvero microscopiche si presenta come uno dei dispositivi acustici più piccoli al mondo. «I nostri ingegneri progettisti sono riusciti a sviluppare un prodotto praticamente invisibile. Si realizza così per molte persone un desiderio a lungo agognato», annuncia lieto Thomas Morawetz, amministratore della GN ReSound SA Svizzera. BRILLANTE QUALITÀ DEL SUONO Il dot by ReSound è una sintesi equilibrata e funzionale di altissime prestazioni acustiche e squisita eleganza ed ergonomia. «Dal bisbiglio quasi inudibile fino al discorso ad alta voce, si riesce finalmente a sentire tutto in qualsiasi situazione, come si era abituati una volta», spiega Thomas Morawetz. Da sempre ReSound, nello sviluppo dei suoi apparecchi acustici, dà la massima importanza alla qualità del suono. Non c’è quindi da meravigliarsi se il dot by ReSound occupa una posizione primaria sul mercato per quanto riguarda l’elaborazione del suono, che risulta incredibilmente nitido e stabile. «Siamo particolarmente fieri del ‹Sound by ReSound›, come definiamo questo incomparabile piacere di ascolto. Tanti uomini e donne potranno finalmente intraprendere, nella loro professione, in famiglia e con gli amici, quello che hanno desiderato per molto tempo, senza sentirsi limitati.» Dot by ReSound - punto per punto più simpatico • Equilibrio perfetto tra funzionalità ed eleganza • Leggero, sottile e confortevole - l’apparecchio acustico invisibile • Completamente automatico per un uso senza problemi • Suono digitale di qualità ineccepibile • Grande assortimento di colori per soddisfare tutti i gusti

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FATE UN IMPORTANTE PASSO VERSO UNA NUOVA GIOIA DI VIVERE!

Walter Eglin, Maurizio Consonni, Marco Usuelli, Paola Cugnasca, M & M acustica

Cari lettrici e cari lettori! Dal 1° al 31 maggio 2008 nei nostri centri si tiene il mese dedicato ad «Udire bene per vivere meglio». Abbiamo il piacere di invitarvi a questo evento. Approfittate dell’occasione per una consulenza senza impegno, comprendente un controllo gratuito del vostro udito. In quell’occasione avrete modo di conoscere il nuovo dot by ReSound, uno degli apparecchi acustici più piccoli al mondo. Viene applicato dietro l’orecchio, invisibile per gli altri e quasi impercettibile perfino per l’utente. Finalmente potrete godere di un suono digitale di qualità brillante. Non è mai stato così facile fare il passo giusto verso una maggiore gioia di vivere. Noi vi insegniamo la strada per un udito migliore. Potete fidarvi della nostra consulenza personalizzata e imparziale. Prenotate oggi stesso il vostro appuntamento. Saremo lieti di prenderci tutto il tempo che vi serve. Cordiali saluti, M & M acustica


SONDAGGIO

Alan Antonietti, 36 anni, laboratorista in chimica, Bellinzona - “Lo trovo ancora uno sport affascinante anche se si dovrebbe ripulire tutto e ripartire da zero”.

Angela Colli, 56 anni, casalinga/autista, Giornico - “Pur con il doping, la considero una disciplina affascinante. Lo sport è una parte importante della vita”.

Antonella Bitonti, 44 anni, casalinga, Osogna - “Purtroppo, a causa del doping, il ciclismo, ma più in generale tutto lo sport, non è più come una volta”.

CICLISMO E DOPING: COME LA METTIAMO? Dal 10 maggio al 1 giugno si svolge la 91ª edizione del Giro d’Italia che, quest’anno, arriva da Sondrio a Locarno il 28 maggio e riparte il giorno seguente da Mendrisio alla volta di Varese. Nonostante gli scandali legati al doping, questa disciplina è ancora affascinante? testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

Carlo Petrimpol, 52 anni, docente ed. fisica, Morbio Inferiore - “Lo sport e il movimento sono parte integrante della salute. Se subentra il doping il corpo ne risente”.

Cristina Marangoni, 43 anni, contabile, Caslano - “Putroppo lo ‘sporco’ c’è dappertutto. Ma chi pratica il ciclismo - e sono in tanti - senza far uso di sostanze dopanti, è un grande!”.

Rocco Crupi, 46 anni, imp. di vendita, Grancia - “Rimane affascinante perché è uno sport antico, che ha visto dei campioni leggendari e chi lo pratica fa dei sacrifici enormi”. > pagina 57 ILLUSTRAZIONE TICINESE 05-08

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Ristorante alla Taverna Gigi vi aspetta con la sua cucina piacentina, con paste fatte in casa e vi ricorda che per il periodo estivo riapre la pizzeria sulla terrazza. Per i più piccoli menù con sorpresa e a loro disposizione l’angolo parco giochi.

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SONDAGGIO

Elena Pedretti, 38 anni, mamma, con Mattia, Aldesago - “Trovo peccato che uno sport antico come il ciclismo venga macchiato dal doping. Non è necessario vincere a tutti i costi!”.

Giusi Guastaferro, 21 anni, sarta, Camignolo - “Dall’avvento del doping, secondo me il ciclismo ha perso visibilità e fascino”.

Roberto Ramondino, 33 anni, magazziniere, Lugano - “No, non è più affascinante come una volta. Troppi soldi in ballo nello sport in generale e anche nel ciclismo. E perciò ecco il doping”.

Francesco Grassi, 41 anni, docente, con Simone, Cassarate - “Ritengo che guardare il ciclismo e lo sport in generale alla TV sia una perdita di tempo. Ci sono mille cose più interessanti da fare!”.

Paolo Pini, 24 anni, promoter, Grancia “Seguo poco il ciclismo, ma il doping, in qualsiasi sport, ne fa perdere credibilità e richiamo”.

Stefano Marinoni, 42 anni, consulente finanziario, Mendrisio - “Il dilettante e l’appassionato continuano ad amare questo sport, in quanto capiscono il sacrificio del ciclista. E questo malgrado il professionismo manifesti parecchie zone grigie”.

Katarina Macinko, 30 anni, sarta, Giubiasco - “No, secondo me non è più così avvincente come una volta”.

Gabriele Bonoli, 35 anni, medico-dentista, Porza - “Dal mio punto di vista resta uno sport di grande attrattiva nonostante l’ombra del doping che deve essere maggiormente combattuto”.

Prisca Freschini, 46 anni, ottica, Bioggio - “Pur essendo ancora un bello sport, purtroppo è diventato troppo competitivo. Il ciclista viene messo sotto pressione, ciò che porta a far uso di queste sostanze”.

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che si verifichi un incidente e per i 10 secondi successivi. A essere registrati vi sono diversi parametri relativi a un incidente quali l’accelerazione in direzione di marcia e in quella laterale, la variazione di velocità determinata dalla collisione, nonché la data e l’ora del sinistro.

IL TICINO “CAMPIONE SVIZZERO”... DI VEICOLI ELETTRICI E COLONNINE DI RICARICA. Al Grotto Mai Morire di Avegno è stata inaugurata la prima colonnina di ricarica installata da un esercizio pubblico ticinese (alberghi esclusi). Il Ticino rimane il Cantone con il maggior numero di veicoli elettrici circolanti. Anche dal punto di vista delle colonnine di ricarica pubbliche presenti sul territorio, il nostro Cantone si conferma leader, presentandone quasi la metà del totale. La colonnina del Grotto di Avegno rientra nel sistema RiParTI, gestito da Infovel, che permette agli utenti, con un’unica chiave passepartout, e il pagamento di una vignetta annua (100.Frs. per le automobili e 30.- Frs. per i due-ruote), di accedere a 93 colonnine di ricarica pubbliche distribuite in tutto il Ticino. In realtà, la maggioranza dei possessori di un veicolo elettrico

che ne ha la possibilità, ricarica le batterie del veicolo elettrico prevalentemente a casa durante la notte, ma la presenza capillare sul territorio delle colonnine pubbliche permette di accrescere la sicurezza e prolungare così l’autonomia dei veicoli, anche percorrendo tragitti non abituali. Un elenco che riporta tutte le colonnine pubbliche ticinesi del sistema RiParTI è disponibile sul sito www.infovel.ch, o sottoforma di cartina cartacea.

NUOVA PIATTAFORMA INTERNET PER AUTO ECOLOGICHE Car4you, il sito svizzero dedicato alle offerte di veicoli on-line, semplifica la ricerca di veicoli a bassi consumi, attraverso il nuovo sito Internet ecocar4you.ch. I criteri per l’inserimento sul nuovo Eco-portale sono stati stabiliti in modo molto rigido da parte di car4you Schweiz AG, in collaborazione con la piattaforma www.saubereautos.at. In particolare, i veicoli considerati rispettosi dell’ambiente sono le auto a propulsione tradizionale conformi almeno alla normativa sui gas di scarico Euro4 e che abbiano emissioni medie non superiori ai 140 g di CO2 per ogni chilometro percorso. Per quanto riguarda i veicoli diesel, è richiesta la presenza di un filtro antiparticolato. Anche veicoli che utilizzano carburanti alternativi, come, ad esempio, metano, alcol e bioetanolo o veicoli ad alimentazione ibrida (che possono essere alimentati da una seconda fonte di energia particolarmente rispettosa dell’ambiente), possono essere inseriti sul sito ecocar4you.ch.

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PRIMA SVIZZERA

PER LA NUOVA MONSTER 696 Sul Passo dell’Albis, non lontano da Zurigo, Ducati Switzerland ha invitato la stampa svizzera del settore alla presentazione in prima nazionale della nuova Monster 696. Agli onori di casa ha pensato il nuovo direttore Ramsy Hayek, sostenuto da Jenny Cazzato e Fritz Hoffmann dello staff Ducati. testo Graziano Guerra

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e immagini del magico 2007 in MotoGP di Ducati e Casey Stoner hanno aperto l’evento. Altre immagini, storiche, sono seguite, come quella della Ducati Siluro (Torpedo) 100 cc del 1956, a sottolineare il dna sportivo della casa di Borgo Panigale e di Fabio Taglioni, l’inventore del motore desmodromico, uno dei maggiori artefici del mito Ducati. Un DNA marcato da un “punto rosso”, che significa sportività assoluta espressa con la massima eccellenza da Mike Hailwood (1940 - 1981) detto anche “Mike the Bike”. Oggi quel punto rosso si riaccende ai più alti livelli, con Casey Stoner e con tutti i modelli Ducati, senza compromessi. La famiglia 2008 comprende sei modelli: Desmosedici RR (in edizione limitata a 1’500 esemplari, 30 destinati alla Svizzera e già venduti) con motore 989 cc, 200 CV per

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171 kg; Superbike, quattro varianti (848, 1098, 1098 S e Tricolore) più la 1098 R che è una SBK per la strada; Sport Classic, 1000 e 1000 GT; Multistrada, 1100 e 1100 S; Hypermotard 1100 e 1100 S e Monster, quattro varianti (695, S2R 1000, S4R Testastretta, S e Tricolore) più la nuova, fiammante 696. “DA UN ESPRESSO UN RISTRETTO”! La Monster è dal 1993 un successo mondiale senza eguali, 200’000 unità vendute in tutto il mondo, oltre 10’000, in questi 15 anni, in Svizzera. L’ardua questione per i tipi di Borgo Panigale era: come rifare una moto così? E Ducati ha girato il quesito ai clienti, i quali hanno esplicitamente risposto: più stile, più muscoli, più agilità, più semplicità, più potenza.


IN PRIMA SVIZZERA SUL PASSO DELL’ALBIS, SOTTO LA PIOGGIA! Sposa bagnata, sposa fortunata! Si dice. La prima impressione è che questa moto-fidanzata la si vuole sposare subito, non tanto perché è la prima Monster con strumentazione digitale, o per lo stile inconfondibile o per il serbatoio (di plastica PE) facilmente personalizzabile, quanto per il suo peso contenuto e le sue forme, esaltate da un interasse di 1’450 mm, che danno inizio ad una combinazione in grado di garantire una grande facilità di guida. La tecnologia del telaio è la stessa della Ducati Desmosedici, regina indiscussa del MotoGP, mentre la potenza e l’elasticità sono quelle del leggendario motore bicilindrico a L. Fattori tecnici che fanno della Monster 696 una moto piacevole da guidare in qualsiasi situazione, sia in città sia su impegnative strade di montagna. Il V2 quattro tempi di 696 cc può erogare 80 CV (la nuova è però disponibile anche in versione depotenziata, 34 CV). Un’altra interessante novità annunciata riguarda i servizi, ora necessari solo ogni 12’000 km. Il prezzo della nuova 696 è di 11’990.- franchi.

QUATTRO CHIACCHIERE CON RAMSY HAYEK, IL NUOVO DIRETTORE DI DUCATI SVIZZERA Al “Ducati Day for the press” abbiamo colto l’occasione per porre qualche domanda al nuovo responsabile di Ducati Switzerland, Ramsy Hayek. Il 35enne è nato e cresciuto a Zurigo, dove ha anche completato gli studi in economia, è fortemente fidanzato e appena può raggiunge il Ticino. Signor Hayek, perché le piace la Svizzera italiana? “Il Ticino, la Svizzera italiana è sempre un sogno, rappresenta una bella immagine di vacanza, di italianità, dove si mangia e si vive bene. Vengo spesso ad Ascona e a Brissago e ho bei ricordi di ragazzo, quando col gruppo scout della Val Calanca, oltre Valbella, abbiamo ricostruito un intero villaggio, con case e torri. Avevamo anche un forno per il pane. Un ricordo bellissimo”. Quali sono i suoi hobby preferiti? “Da cinque anni sono un appassionato motociclista. Mi piace anche lo snowboard e amo cucinare, con un occhio di riguardo alla cucina italiana. Mi piace scegliere con cura gli ingredienti che devono essere buoni e genuini!”.

Da quanto ha assunto la direzione di Ducati Svizzera? “Dal novembre scorso, sono molto onorato e contento di questa funzione”. E per quanto riguarda il mercato delle motociclette? “Siamo soddisfatti di come sono andate le cose nel 2007, abbiamo avuto un incremento del 33%”. Quali sono stati i modelli più venduti? “Al primo posto la 1098 con 250 unità, seguita dalla Hypermotard con 200 e dalla Monster 695 con 170”. I colori preferiti? “Senza dubbio il rosso, ma anche il bianco perlato speciale piace parecchio”. Quanti concessionari avete in Ticino? “Due, uno a Manno, l’altro a Contone. Le vendite sono soddisfacenti, ma vogliamo migliorare. Ducati è italiana e nessun altro Cantone è così vicino all’Italia come il Ticino. Per i “ducatisti” questo si sente in tutti i sensi e in futuro vogliamo ottenere il 10% di quota mercato, la stessa che il Marchio detiene in Italia. In Ticino siamo ora al 5%”. Un raddoppio, quindi, ma avete pensato ad azioni di marketing particolari per raggiungere questo obiettivo? “La nuova Monster 696 dovrebbe aiutare molto, come pure la 848. Non abbiamo previsto “azioni speciali”. Sappiamo che dai nostri concessionari, oltre alla possibilità di provare le nuove moto, sono previste delle belle opportunità, come ad esempio anche il Monster-Tour…”. Per quanto riguarda la rete, prevede dei mutamenti? “No, la rete attuale funziona bene”.

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OROSCOPO testo Cloris Sciaroni 2a METÀ DI MAGGIO 2008 Il Sole entra in Gemelli il giorno 20 mentre si forma il Plenilunio alla fine dello Scorpione, Intanto la segue Venere dal giorno 24, mentre Mercurio, il messaggero alato degli dei, forma un lungo anello di sosta in Gemelli e più precisamente fino all’8. Luglio generando non poco scompiglio e confusione nei trasporti, nella comunicazione: media, posta, telefonia, Internet. Non mancheranno i disordini quindi neppure da noi visto che il 7. Campo, proprio quello delle relazioni è fortemente toccato da questi influssi planetari.

ARIETE 21/3 - 20/4

Questo secondo periodo si apre con la luna in opposizione al vostro segno, ciò che indica un po’ di turbamenti nella sfera emotiva, forse dovuti a una crisi di coppia passeggera o al fatto che vi sentite a disagio vedendo molti dei vostri amici già accoppiati e voi ancora single. Marte dal focoso Leone in aspetto alla Luna nera risveglia la sessualità e la voglia di viverla, tuttavia non vi accontentate più della solita avventura, tanto più che potrebbe capitarvi una persona non libera, e allora che fare? Capite bene cosa volete e se davvero desiderate una storia seria e duratura mettetevi in gioco parlando chiaro. Forse puntate troppo in alto care donne, ridimensionatevi. Nel lavoro i più fortunati sono i liberi professionisti mentre se siete alle dipendenze altrui potreste sentirvi frustrati perché non adeguatamente ricompensati. Salute: ottima, ma fate dello sport all’aperto per scaricarvi.

TORO 21/4 - 20/5

Pur essendo baciati dalla fortuna con Sole e Venere nel segno, ben sostenuti da Giove, che promette momenti felici e doni dall’innamorato, Marte e Nettuno tendono invece a sovvertire l’ordine e l’armonia di voi maschi, piuttosto confusi e inquieti. Difficile sarà l’intesa se non vi sono ideali e progetti comuni da perseguire, specialmente se non siete più giovanissimi o avete una compagna molto esigente e complicata. Anche il sesso non risolve molto se non quello di soddisfare i bisogni fisiologici momentanei. Investite le vostre potenti energie nello sport. Siete degli ottimi allenatori. Possibili entrate extra magari grazie a un hobby. Evitate invece chiacchiere sul vostro conto se siete alle dipendenze altrui. C’è chi trama dietro le spalle, non confidatevi con colleghi su faccende private e su piani futuri. Salute: curate l’igiene intima tra il 20 e il 22.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Visto che Sole e Venere sono ancora in favorevole sestile e Marte è uscito dal vostro segno, vi siete forse illusi di fare vita tranquilla fra le vostre sicure mura domestiche? No, non sarà così, poiché Mercurio sollecita la mente e Marte il corpo, travolgendovi con le sue energie, tanto da coinvolgere partner, amici e familiari con idee e iniziative varie, dal pic nic in campagna alle feste in città, alle gite culturali, al cinema, fino a vacanze benessere. E nel lavoro qualcuno potrebbe nominarvi leader o portavoce del gruppo. Se però siete tentati di chiedere un aumento di stipendio incontrerete molta resistenza. Favoriti sono tutti i settori legati all’arte, alla scrittura, alla legge, ai viaggi, ma anche all’artigianato, all’edilizia. Un periodo faticoso per chi è indipendente. Salute: attenzione alla pressione alta, liberate le tensioni nello sport.

LEONE 23/7 - 23/8

Con Marte nel segno vi sentirete proprio il re della foresta, chiedendo ammirazione e attenzione. Eppure è importante che ascoltiate anche i consigli di gente più matura. In amore può succedere di tutto: se siete ancora single, voi uomini andrete a “caccia di avventure”, riscuotendo anche un certo successo, ma badate che il sesso fine a sé stesso non porta lontano, mentre in fondo cercate veramente una storia importante. Se invece siete in coppia da tempo, una crisi sarà inevitabile, e magari le vostre strade reciproche si divideranno per crescere in altri campi. Se non siete più giovanissime, care donne, può darsi che il vostro partner possa andare incontro a problemi di salute e richiedere maggiore attenzione. Salute: il movimento è salutare, meglio se all’aria aperta. Curate l’alimentazione per non appesantire fegato e cuore.

VERGINE 24/8 - 22/9

Emozioni e creatività sono in primo piano, mentre Mercurio, Luna nera e Urano dissonanti portano a fuggire nella fantasia, verso lidi impossibili, cosicché i sogni restano sogni e al risveglio vi sentite frustrati. Siate realisti e concentrate i vostri interessi in progetti concreti. Vale anche per l’amore, dove qualcuno rischia di imbarcarsi in storie complicate. È vero che se siete single e magari già verso gli “anta” vi sentirete particolarmente soli, ma forse è il caso di procurarvi nuovi interessi, magari di tipo culturale o artistico, dove potrete socializzare con persone diverse. A volte basta iscriversi a un corso, a una gita e già si trovano nuovi compagni. Nel lavoro siate presenti perché vi viene richiesta prontezza di riflessi e risposte rapide. Ottimi i settori legati all’estero. Salute: possibili malanni stagionali o emicranie da stress. Curatevi con l’agopuntura.

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Luna nera in opposizione al vostro Mercurio: ahi ahi, questa seconda parte vede molti di voi più pungenti e maliziosi del solito, ma non pensate di raggirare gli altri o raccontare bugie al partner perché verrete ben presto smascherati. Saturno dissonante infonde un senso di frustrazione a chi è solo o si sente poco apprezzato, ma ci sono sempre gli amici fedeli con cui trascorrere momenti piacevoli. Pensate a una gita culturale, a un cinema, teatro o concerto. Dedicatevi anche all’arte e alla scrittura, se sentite il bisogno di esprimere i vostri sentimenti. Nel lavoro potrebbe succedere un po’ di tutto: molte sono le offerte, le novità e probabilmente anche le promozioni in arrivo. Il plenilunio del 20 porterà brillanti intuizioni da mettere a buon frutto. Salute: bene lo sport con recupero veloce anche dopo notevoli sforzi, ma non esagerate.

CANCRO 22/6 - 22/7

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OROSCOPO

BILANCIA 23/9 - 22/10

Grazie a un eccellente Mercurio, in ottimo aspetto a Nettuno e alla Luna bilancina dei primi giorni, sarete particolarmente ispirati e creativi, ma anche molto efficaci grazie al dinamico Marte, che vi sprona ad agire e a conquistare nuove mete, un nuovo mercato di lavoro, magari all’estero. E se siete liberi professionisti potrete contare su un aumento di clientela. Giove sempre dissonante parla di possibili preoccupazioni domestiche o lavori di riparazione in casa, ma troverete anche le soluzioni. E l’amore? Per qualcuno potrebbe significare sradicamenti dal proprio paese e dalle proprie abitudini per vedersi proiettato in nuove realtà che all’inizio disorientano, per altre la ricerca di un compagno con cui condividere una vita tranquilla, almeno dal profilo economico. Salute: buona ripresa e maggiore resistenza.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Emozioni tumultuose attraversano il vostro cielo astrale, e la vostra vita affettiva subirà parecchi scossoni con Sole-Venere e Marte dissonanti. Non dimenticate che il giorno 20 vi sarà un plenilunio proprio nel vostro segno. E sarete voi della 3. decade a percepirne maggiormente gli effetti. Con gli influssi “aquariani” che da tempo contrastano il vostro segno, può darsi che qualcuno di voi si lasci attrarre da persone originali, fuori dall’ambiente ordinario e ne subisca il fascino. Sul lavoro potreste sentirvi frenati o ostacolati nelle vostre iniziative, magari troppo eccentrici o non compresi dai vostri superiori, ma state comunque gettando le basi per qualcosa di futuristico. Mantenete un certo riserbo sui vostri piani, visto che si aggirano orecchie maliziose dalle vostre parti. Salute: evitate gli eccessi.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Con la Luna nera nel segno, appoggiata da Marte ma opposta a Mercurio, siete un po’ in balìa di tentazioni allettanti ma rischiose, e questo in qualsiasi campo. Guidate con prudenza. Nelle amicizie e con i colleghi di lavoro possono nascere malintesi e attacchi verbali, creando caos e disarmonia. Siate più cauti nell’esprimervi. Meglio andrà per chi ha un ruolo indipendente o lavora con l’estero. Anche nella vita di coppia di lunga data qualche turbolenza potrà minare la vostra quiete e qualcuno allontanarsi dal partner. Pur amando viaggiare ed evadere dalla routine e dai doveri che vi assillano, nel profondo sentite comunque il richiamo delle vostre radici e dei valori tradizionali, per cui ritornate volentieri a casa, dove vi sentite al sicuro dalle turbolenze esterne. Salute: ottima, ma tenete a bada un’eccessiva impulsività.

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“La casa è il mio nido sicuro e l’amore il sole che la riscalda”: ecco, questo potrebbe essere il motto che vi accompagna in questa seconda parte del mese, un periodo assai eccitante per le molte novità in arrivo, ma attenzione alle chiacchiere e ai pettegolezzi che vi vedono coinvolti. Forse l’eccessiva ambizione o il bisogno di dominare vi ha preso la mano e a qualcuno date fastidio. Siate essenziali nelle risposte, ma fatevi ogni tanto un po’ di sana autocritica. Portate una ventata di freschezza nel vostro ambiente, cercando collaborazioni più idonee alla vostra natura se lavorate in proprio. Maggio è sempre tempo di verifiche: controllate documenti e scadenze e sistemate la vostra burocrazia, perché Mercurio rende distratti. Salute: attenzione alle allergie stagionali.

AQUARIO 21/1 - 19/2

Nettuno è dissonante a Sole e Venere, a cui si aggiunge un critico plenilunio il giorno 20. Regna la confusione nei vostri cuori e nell’ambiente domestico, per cui i vostri figli o nipoti potrebbero approfittarne per fare ciò che vogliono, ignorando regole e disposizioni varie. In amore, voi giovani donne chiedete continue rassicurazioni, magari anche con regali importanti, ma un Marte turbolento potrebbe far perdere la pazienza al vostro partner. Se la vostra è una storia di lunga data, resisterà alle turbolenze solo se è solida e collaudata, altrimenti rischia di saltare. A favore avete un bellissimo Mercurio che dona la forza di ironizzare, di sdrammatizzare le situazioni, sempre che siate pronti a dialogare. Siate dei mediatori intelligenti. Salute: Marte procura sbalzi di pressione e piccoli incidenti, muovetevi con cautela.

PESCI 20/2 - 20/3

Mercurio sollecita la fantasia e Plutone la spinta erotica, mentre Marte favorisce gli incontri e l’evasione. Questo secondo periodo del mese appare dunque assai eccitante e intrigante, in particolare durante il plenilunio del giorno 20, ma attenzione perché la Luna nera in Sagittario rende trasgressivi e curiosi, portando a sottovalutare i rischi nelle avventure. Attenzione soprattutto alle amicizie e agli ambienti che frequentate. A voi giovani dalle belle speranze che sognate amori impossibili, cercate di ritornare presto alla realtà. È nel campo artistico (fotografia, scrittura, musica) o sociale che potete dare il miglior contributo, sviluppate perciò i vostri talenti innati che non sono pochi. Scrivete e comunicate le vostre esperienze che possono essere utili anche ad altri. Salute: malanni stagionali o fastidiosi problemi ai bronchi, liberatevi da vizi nocivi.

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N° 5 - 15 MAGGIO 2008 Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali, tiratura 130.776 copie (tiratura controllata REMP 2007) REDAZIONE CP 418, 6908 Lugano-Massagno via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch EDITRICE Tredicom SA, 6908 Lugano-Massagno DISTRIBUZIONE AWZ - Lugano AMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco Werder INSERZIONI TICINO E ITALIA: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch SVIZZERA TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch CAPO REDATTORE Matthias Werder GRAFICA Tredicom SA, Gabriele Campeggio

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Piergiorgio Antonella Broggi Baroni

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Stefano Ember

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Roberto Schneider

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Lorenza Storni

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10 ORIZZONTALI: 1. Città svizzera che ospiterà gli Europei 7. Köbi, allenatore della Nazionale Svizzera 10. Uccelli col ciuffo 11. Colpo d’arma da fuoco 13. Esagerata, smisurata 16. Attraversa Berna 17. Colpevoli 18. Cons. in miele 19. Incrinature, fenditure 21. Pari in esatta 23. In testa alla fila 24. Saluto amichevole 25. Noto collegio inglese 26. Dittongo in reato 27. Città francese 29. Fine... inglese 30. Spagna e Italia 31. Il pensatore degli “Analetti” 36. Un componente della birra 37. Tappa centrale 38. Mancano allo squilibrato 41. Fastidi, noie 42. Sarcasmo 43. Laghetto alpino ticinese 44. Un gas raro 45. La nota Mazzini.

VERTICALI: 1. Massimo, l’arbitro ticinese agli Europei 2. Sembrare 3. Onirici, irrazionali 4. Si contrappone a iper 5. È simile al coniglio 6. È un braccio destro 7. La capitale del Nepal 8. Catena montuosa russa 9. Il dog che si gusta 12. Cuor di tapino 14. Dittongo in poeta 15. Vasto continente 20. Edgar Allan, scrittore 22. Rovinosa caduta 23. Lo pseudonimo dell’allenatore della squadra portoghese 28. Approdi 32. Antica pentola 33. Prudente (f) 34. Pingui, grassi 35. Una delle mascotte degli Europei 36. È un affluente del Reno 39. Le segnano le lancette 40. Tuo... a Losanna 41. Un distillato 43. Marina nel cuore.

La soluzione del numero precedente era: RENOIR

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 05-08

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