Illustrazione Ticinese n. 6 - 2014 by Tredicom SA

illustrazione www.illustrazione.ch

N.6

- 1 GIUGNO 2014

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

SONDAGGIO

Che tesori i nonni

FUORIONDA

Inventarsi un lavoro

LA NUOVA TOYOTA AYGO LA SFRONTATA CITY CAR DALL’ESPRESSIONE SBARAZZINA.

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4 Fuorionda Inventarsi un lavoro

6 In dialètt

Onsernón, una tèra d’ispirazzión

9 Sai che

Domande curiose e risposte sfiziose

10 Appunti

Editore Editrice Tredicom SA 6908 Lugano

Spunti, idee e consigli in vetrina

14 Ritratto

Distribuzione Direct Mail Company SA

Quando il gelato è sincero

20 A tavola

Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Tredicom SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch

> ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-14

“Certosina” in cucina

24 Occhio a

Lugano a quattro zampe

25 Animali

che provo ammirando i paesaggi sublimi che paiono infiniti e incontaminati, sarà più di conforto. Gli ultimi chilometri resterò quasi sempre in piedi sulle staffe per evitare di posare il sedere sulla sella. Tschuka, ma pure gli altri nomadi mongoli incontrati, avranno forse pensato che quello sia lo stile di cavalcata che usano gli svizzeri!

A nord di Ulaan Baatar, paesaggi surreali e curiosi villaggi, quasi una favola.

UNA RADURA IDILLIACA Quando con infinito sollievo finalmente raggiungiamo il campo della famiglia nomade che mi ospiterà e poso definitamene i miei piedi sulla sacra terra della steppa mongola, mi riprometto che da quel momento i miei contatti futuri con i quadrupedi locali saranno solo da pari a pari: guardandosi negli occhi. Più volte, nel corso del pomeriggio, ci eravamo imbattuti in tende nomadi, ogni volta avevo pensato fosse la meta, ma poi la cavalcata era proseguita attraverso infiniti prati, paesaggi collinosi, piccoli e bucolici boschi di conifere, mentre i guadi di fiumi e ruscelli si erano succeduti a ritmo regolare.

Sarò ospite di Bolt, un mongolo dall’aspetto robusto, gambe arcuate, due braccia fortissime, una testa enorme, rude, ma che si rivelerà in seguito persona estremamente cordiale. In un grande recinto vi sono due ger e in fondo dei ripari per gli animali costruiti con tronchi cementati tra loro con sterco. Mentre bevo un buon tè caldo mongolo con burro e latte, noto come la ger sia simile a quelle che già avevo conosciuto nei giorni passati. La bassa apertura guarda verso sud, a sinistra la zona ospiti, con un primo letto, la sella, l’arco e gli utensili maschili, verso nord un mobile intarsiato con alcune reliquie e a destra la zona femminile e dei bambini con un secondo letto e le suppellettili per la cucina. Nel mezzo il forno a legna e sopra l’apertura circolare che funge da camino, finestra e orologio. In un angolo, circondato da un intreccio di fili, vi è poi un televisore con decoder collegato a un’antenna parabolica esterna. Un pannello solare for fornisce l’energia necessaria per ottenere immagini tutt’altro che nitide. La televisione è probabil-

Guardiani del bestiame

26 Sondaggio Che tesori i nonni

28 In viaggio

Sorprese nel monastero

32 Lavoretti

Svizzera tedesca e romanda: Grütter Media Mumenthalstrasse 50A 4912 Aarwangen Tel./Fax 062 929 00 74 marion.grtter@bluewin.ch gruetter-werbung@besonet.ch Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito. In copertina: Julita La Mantia e Ivano Lucibello Foto: Gabriele Campeggio

La coccarda

33 Oroscopo > ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-14

Le previsioni di Cloris per la prima metà di giugno

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Questa rivista è certificata PEFC™. Non sono certificati PEFC™ gli inserti pubblicitari.

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-14

fuor i ond a

inventarsi

un lavoro Se il lavoro non c’è, crealo! quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase motivazionale? testo Roberto Rizzato - roberto.r@illustrazione.ch

n effetti più d’uno ha saputo inventarsi un mestiere, soprattutto nel campo delle cosiddette scienze occulte. L’esempio storico più clamoroso è forse quello dell’indovino di re Luigi XI di Francia. Avendo saputo prevedere la morte di una cortigiana, questo indovino aveva acquisito una popolarità persino imbarazzante e il re voleva liberarsene. Durante un banchetto, a un suo preciso segnale, i valletti avrebbero dovuto scaraventarlo giù dalla finestra. Prima però Luigi XI chiese beffardo all’indovino se fosse così bravo da prevedere anche la propria morte. Quello, subodorando l’inghippo, rispose furbescamente: “So solo che morirò tre giorni prima del mio sovrano”. Sicché, per scaramanzia, non solo il re lo risparmiò, ma fece in modo che campasse più a lungo possibile. Difatti morì dieci anni dopo il suo padrone! Non meno istruttiva, sebbene uscita dalla fantasia letteraria del grande Italo Calvino, la storia di Gàmbara, il contadino che s’improvvisò astrologo. Un re aveva promesso di colmare d’oro chi avesse saputo ritrovare un anello che aveva perduto. Gàmbara si fece avanti. Convinto che l’anello fosse stato in realtà rubato dai servitori del re, all’ora in cui gli portavano il pranzo, si nascose sotto il letto. Entrò il primo dei servi e non vide nessuno. Di sotto il letto lui disse forte: “E uno!”. Il servo lasciò il piatto e si

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ritirò spaventato. Entrò il secondo servo e sentì quella voce che pareva venire di sotto terra: “E due!” e scappò via anche lui. Entrò il terzo: “E tre!” I servi si consultarono: temendo di essere stati ormai scoperti, pagarono il silenzio dell’indovino con tutti i loro risparmi. Poi Gàmbara disse loro di prendere l’anello rubato e di farlo inghiottire da un certo animale che razzolava in cortile. Il giorno dopo si presentò dal re e gli rivelò che, dopo lunghi studi esoterici, aveva stabilito che l’anello doveva essere stato inghiottito proprio da quel tacchino. Il re, felice per il ritrovamento, colmò di ricchezze il contadino e diede un pranzo in suo onore. Fra le tante pietanze c’era un piatto di gamberi, regalo di un monarca di un altro paese; crostacei, dunque, che non si erano mai visti prima da quelle parti. “Tu che sei un grande indovino”, disse il re, “dovresti sapermi dire come si chiamano”. Il poveretto sussurrò tra sé e sé: “Ah, Gàmbara, Gàmbara… stavolta sei fritto!”; “Bravo!”, disse il re, che non conosceva il nome del contadino: “Hai indovinato, si chiamano proprio gamberi! Sei il più grande indovino del mondo”. v

«Un indovino

dalla popolarità imbarazzante»

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Si cosparge come lo zucchero. Ma non ha calorie. SteviaSweet Crystal è privo di calorie, ha lo stesso aspetto dello zucchero, si dosa con la stessa semplicità ma è due volte più concentrato. Per questo è particolarmente adatto per la dolcificazione ipocalorica delle bevande o per cucinare. Lo stevioside, il dolcificante contenuto nello SteviaSweet, viene ricavato dalle foglie della pianta di stevia mediante una lavorazione complessa di tutte le sue parti. Provatelo e date un tocco di dolcezza alla vostra giornata. Senza calorie.

i n d i al èt t

balà ul tango

argentin Ta chì un “prontuario” par véss in ciàr, par mia pestass i pè. O portá via una strambàda. Ma mia domà... testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch

“S

piegazión par la populazion ticinesa”: ta chì un “prontuario” che al ma dis quasi tütt sül tango, quéla manera da balá, tacàt là sül parquet, di argentin (ma anca da quii da l’Uruguay). Che l’è anca un mövas da lüü e da léé e cúrigh adré a un “pensiero triste”, quand che cunt i spostamént sül parquet ta pòdat pensà tütt. E ul contrari da tütt. L’è la manéra da viv, cunt i sò alt e bass. E la sensazión che la vita la düra mia in eterno. Anzi, che la finiss in un bóff. Alúra sa pò díg grazie ala Manuela e al Moreno, (www.lacasadeltango.ch, tel. 079 221 5812) che da “abrazo” e fin a “zapateo” (i balerin che i sgambétan come matt) ià métüt gió in dialètt, cunt ul “prontuario”, quel che l’è importànt savé. Par esempi ul “cabeceo”, che l’è ul segn che ul balerin al fà cunt ula crapa par invidà la sciura a métas in pista. Ul “gancho” l’è ul muvimént che fa ná la gamba dala dona a “inturcinass” in gír a quela da l’omm. La “rösa in boca” la ghè dumà in di film dal Rodolfo Valentino. “Ta védat un fiörott dai bassifondi da Buenos Aires che al gira cunt una rösa in boca? E pöö cunt i antipiöcc che i dòvra i giardinée al dì d’incöö, al risc-cia anca da ‘invelenass”. La “cumparsita” l’è un bel tango, scoltàt in mila manér. Ma l’è un puu lungh. E se in dal balá riva scià i dulúr? I balerin (donn e oman) i dev duprá crèm, la saa par i pè, scarp urtopédic, cerott par i fiacch...

ILLUSTRAZIONE TICINESE 06-14

L’ocasión l’è bona par fa savé che un “grande” dal tango al g’ha i radís in Tesin. Al sa ciama Horacio Ferrer, vutant’ann ben portàt, che l’ha lavoràt inséma a l’Astor Piazzolla, sicürament l’omm püssée importànt dal tango argentin. Ul Ferrer al g’ha ul bisnono che al sa ciama Stefano Franscini, consiglier federàl e “padre della pubblica educazione”. Vün di fiöö dal Stefano, l’Emilio, l’eva nài a Montevideo. E al g’ha vüt dò tusann da una argentina. Vüna da quisti l’eva sposàt un Ferrer. Dunca l’Horacio l’è quasi vün di noss. A ghè una foto, che l’ha vista ul Bruno Soldin (docümentarista dala nossa television) indúa l’Horacio, a Belinzona, al fá vedé la strada che la porta ul nom dal sò bisnono. Un quai ann fa, al teàtar da Ciass, l’eva staia daia “Maria de Buenos Aires”, tango operita (come sa dís in spagnöö) dal Piazzolla, librett da l’Horacio Ferrer. Dunca nüm, come ticinés, a gh’em di bon motív par vörégh ben a questo géner da ball südamerican. E inscì, da una deséna d’ann, a Lügan la “Casa del Tango” la or organiza ul festival al Centro eventi da Cadempin. A rivan scià di gran maestri da ball, che i ta lassan incantàt par la manéra da mövas sül parquet. Quand che iè a Buenos Aires i ciàpan capell, i sa ràbbian quand che a ghè in gir quii che prövan a contrabandá vécc manér da balá ul tango. I dísan che l’è tüta roba inventàda “parché certi balòss i s’è incurgiüüt che i pòdan fà soldi, vendendo fümm. E ciapando pal cüü la gént”. v

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sa i che SAI

leggiamo

che

LA CARNE DEVE RIPOSARE? Affinché la carne grigliata risulti perfetta, ovviamente va cotta a regola d’arte, ma forse non tutti sanno che anche la miglior cottura viene vanificata se non si rispetta una regola fondamentale: il riposo! Prima di tagliare qualsiasi tipo di carne, infatti, dal filetto di maiale alla bistecca alla fiorentina, bisogna lasciarla riposare, meglio se sospesa su una grata. In questo modo gli umori all’interno della carne hanno il tempo di diventare più vischiosi, rendendo la carne succosa. Tagliandola subito invece, i liquidi fuoriescono subito lasciando la carne asciutta e rovinando irrimediabilmente anche il miglior taglio e la miglior cottura!

Il figlio, di Philipp Meyer

La moglie magica, di Sveva Casati Modignani

3. L’Armata dei Sonnambuli, di Wu Ming

SAI

da cosa deriva

BAGORDO? Questo termine, che oggi viene utilizzato per indicare grandi festeggiamenti, anticamente stava a indicare una sorta di lancia utilizzata durante la giostra o la giostra stessa. Il termine deriva dal francone behurdan, che significava circondare con una siepe, siepe dentro la quale si svolgevano i giochi. Dopo le giostre vi erano grandi festeggiamenti ed ecco perché il termine bagordo è rimasto a indicare questi festeggiamenti.

ascoltiamo

2. Museica, di Caparezza 3. Out Among the Stars, di Johnny Cash

Rappresentazione della giostra dal Codex Manesse, 1305-1340.

SAI

chi

Ghost Stories, di Coldplay

guardiamo

HA VINTO PIÙ MONDIALI DI CALCIO? Nato nel 1930 da un’idea del dirigente sportivo francese Jules Rimet, il campionato mondiale di calcio, giunto nel 2014 in Brasile alla sua 20esima edizione, ha visto sette Nazionali aggiudicarsi l’ambita coppa. La nazionale carioca guida il gruppo con 5 titoli vinti, seguita da Italia (4), Germania (3), Argentina e Uruguay (2), Francia, Spagna e Inghilterra (1). Due, invece, i calciatori che hanno partecipato a più edizioni, Antonio Carbajal (Messico) e Lothar Matthäus (Germania) con cinque partecipazioni ciascuno. E adesso manca pochissimo alla gara d’apertura BrasileCroazia del 12 giugno alle ore 22:00! Uruguay, 1930.

Sacro GRA, di Gianfranco Rosi

2. Grace di Monaco, di Olivier Dahan 3. Mr. Morgan Last Love, di Sandra Nettelbeck

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a p p unt i

IL ROMANZO MEDIEVALE

La figlia del boia, Oliver Pötzsch, Neri Pozza Oliver Pötzsch è nato nel 1970 a Monaco di Baviera ed è un discendente dei Kuisl, la dinastia di boia cui appartiene il protagonista della sua opera. Un romanzo storico tessuto attorno ad un’impeccabile e suggestiva ricostruzione storica della società tedesca del Seicento, La figlia del boia conduce il lettore in un’epoca di superstizioni e follie collettive e delinea una stupefacente figura propria di quel mondo: il boia, un uomo temuto, emarginato e, ad un tempo, un esperto erborista e un illuminato. Farete fatica a interromperne la lettura…

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r i t r at t o

quando il gelato

è sincero Chi non ama il gelato? È il dolce freddo per eccellenza, il perfetto dessert estivo, che non stufa mai e che si presta a mille combinazioni. Ma come deve essere un gelato buono e sincero? Lo abbiamo chiesto a Ivano Lucibello, tenore e gelataio, e alla sua socia e compagna Julita La Mantia, che insieme producono gelati nostrani, nel rispetto della tradizione. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio

l gelato è un dolce freddo diffuso e conosciuto in tutto il mondo, e le sue origini sono antichissime. Addirittura nella Bibbia, quando Isacco offre ad Abramo del latte di capra misto a neve, gli offre la prima forma di gelato. Gli antichi romani usavano consumare delle pregiate nivatae potiones, che consistevano in bevande miscelate con neve, ma anche in Grecia utilizzavano la neve allo stesso modo, come pure in Oriente e in Cina. È però a partire dal Cinquecento che il gelato diventa davvero famoso. È Firenze a rivendicare la paternità del gelato moderno, fatto cioè con latte, panna e uova. Poco dopo, il gentiluomo palermitano Francesco Procopio de Coltelli si trasferì a Parigi, alla corte di Re Sole, e lì aprì la prima gelateria della storia, il tuttora famosissimo Caffè Procope. La storia moderna del gelato ha inizio

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però con l’italiano Filippo Lenzi, che alla fine del 1700 aprì la prima gelateria in America. Il successo fu tale che vide nascere la prima sor sorbetteria a manovella. Il primo gelato su stecco invece, il Mottarello, nacque in Italia nel 1948. Solo con l’arrivo dei congelatori domestici, negli anni Settanta, si diffonde il primo secchiello di gelato per famiglia, il Barattolino. Dopo quarant’anni di successi dei gelati industriali dai mille gusti, colori e sapori, qualcosa sta ancora cambiando. Alcuni piccoli produttori hanno deciso di tornare al gelato artigianale, e offrono ai consumatori un prodotto a chilometri zero, fatto esclusivamente con ingredienti nostrani. Noi siamo andati a curiosare nel laboratorio di Ivano Lucibello e Julita La Mantia, sua compagna di vita e di lavoro, per scoprire cosa contiene un gelato sincero…

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r i t r at t o

Come nasce l’idea di produrre un gelato nostrano? “Nasce un po’ dall’osservazione quotidiana di ciò che compriamo noi personalmente nei supermercati. Io (Julita, ndr) sono un’appassionata di cucina e cerco sempre ingredienti genuini e particolari, leggo sempre attentamente le etichette. Ivano è panettiere e pasticciere e da anni desiderava avviare una propria attività. Cinque anni fa è nata l’idea di aprire una pasticceria gelateria. Volevamo però differenziarci e abbiamo scelto di puntare su materie prime del territorio. Siamo partiti con quattro gusti: fior di latte, che produciamo con latte e panna della LATI con certificato Ticino; miele, con miele ticinese; farina bona, una specialità della Valle Onsernone; uva americana, prodotta dalla Fondazione La Fonte; e lamponi e yogurt, con bacche prodotte a Sessa”. Dove avete imparato a fare il gelato? “A Riccione. Siamo andati insieme presso un’azienda che organizza corsi e produce macchinari. Abbiamo partecipato a un corso per capire in cosa consiste esattamente la produzione del

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gelato, e ci siamo appassionati. La cosa bella di questo prodotto è che è fatto con poco, ma quel poco è prezioso, perché è ciò che ci sta intorno. Non c’è bisogno di andare lontano a cercare gli ingredienti. Poi tutto nasce dalle idee per i nuovi gusti”.

«Il nostro gelato è fatto con poco, ma quel poco è prezioso»

Come si distingue un buon gelato? “Per il consumatore medio è difficile distinguere un buon prodotto alimentare da uno mediocre. Il nostro gusto negli ultimi decenni è cambiato molto. Oggi abbiamo un gusto standardizzato, e se un alimento non è dolce, salato colorato o profumato come siamo abituati che sia, ci sembra subito che abbia qualcosa che non va. Questo vale anche per il gelato. Siamo così abituati ai prodotti industriali, bellissimi da vedere, colorati, profumatissimi, morbidi e già cremosi appena tolti dal congelatore. Il gelato artigianale non è così. Ha bisogno di più tempo. Per produrlo e per gustarlo. Il nostro

gelato va tolto dal congelatore con buon anticipo, mezzora, anche quaranta minuti. Contiene pochissima aria rispetto a quello prodotto industrialmente e questo lo rende più compatto, ecco perché richiede più tempo per ammorbidirsi. Anche il gusto è diverso, poiché il gelato artigianale non contiene tutti i correttori di sapore ai quali siamo ormai abituati”. Come nasce un nuovo gusto? “Quando abbiamo iniziato a produrre il gu-

SCHEDA

sto uva, non eravamo sicuri che i consumatori lo avrebbero capito. Nel nostro gelato il gusto dell’uva arriva in un secondo tempo. Prima si sentono il latte e la panna, un po’ come accade con il vino, ma oggi siamo abituati a sapori dominanti, aggressivi. Abbiamo dovuto trovare un equilibrio tra le caratteristiche del gelato artigianale e il gusto dei consumatori, senza però scendere a compromessi. Anche il colore del gelato è stato un tema. Il gelato artigianale è solo lievemente colorato, ma la

biografica

Nome: Julita Cognome: La Mantia Domicilio: Agarone Hobby: cucina e i suoi cani Gusto di gelato preferito: granita limone e menta Cono o coppetta: coppetta Gelato o ghiacciolo?: gelato!

Nome: Ivano Cognome: Lucibello Domicilio: Agarone Hobby: musica classica. Ha studiato con il grande Carlo Bergonzi ed è un tenore Gusto di gelato preferito: pistacchio Cono o coppetta: coppetta Gelato o ghiacciolo?: gelato!

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r i t r at t o gente si aspetta che il gusto uva americana sia di un bel viola acceso. Abbiamo fatto diverse prove utilizzando forme diverse di uva, dal succo alla polpa. Il risultato è il più vicino possibile al gusto dei consumatori, senza però compromessi. Poi l’aspetto e il sapore possono variare leggermente, perché nel nostro gelato ci sono due componenti: la materia prima naturale, che quindi è variabile, e la componente umana, che lo è altrettanto”. Un errore da non fare quando si fa il gelato in casa? “Non cercare di farlo magro. Zuccheri e grassi sono molto importanti per ottenere la giusta cremosità. Meglio una pallina in meno, ma che sia buona. Altrimenti si possono fare delle granite eccezionali, per esempio al limone con fragole a tocchetti, come si fa in Sicilia!”. Un’idea dessert con il vostro gelato? “Il gusto miele è perfetto se abbinato con yogurt, un filo di miele e noci, ispirato ai dessert greci. Farina bona si sposa perfettamente con una confettura di pesche e pesche fresche affettate. Il gelato all’uva americana va abbinato a un vino liquoroso usato come salsa. Fior di latte invece si sposa proprio con tutto”. Due gusti da abbinare? “Preferiamo un solo gusto per volta, enfatizzato e valorizzato con la giusta aggiunta”. Cosa ne pensate dei gelati salati? “Certo, li facciamo anche noi, al parmigiano, alle olive taggiasche e al tartufo ad esempio. La gente è scettica perché fa confusione. Non si tratta ovviamente di gelati da passeggio, ma di ingredienti per sorprendenti piatti salati. Una pallina di gelato al parmigiano e qualche fetta di culatello è un antipasto meraviglioso!”. Progetti per il futuro? “Uno è già qui! Abbiamo creato uno shop online che partirà il 15 giugno. Lì si potranno trovare tutti i nostri gelati più creativi, rigorosamente artigianali, da ordinare e ricevere direttamen-

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Ivano durante la preparazione del gelato all’uva americana.

te a casa! Una gelateria in rete all’indirizzo www.mailgelato.ch”. Avete un… gusto nel cassetto? “Certo, ma non possiamo dirlo altrimenti ci ru-

bano l’idea, ma prima o poi arriverà…”. v SCARICAMI Online la ricetta della granita siciliana fragole e limone di Julita. http://www.illustrazione.ch/ritratto_06_14.pdf

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a t avol a

certosina

in cucina A cena a casa di Eli e Daniele Curti di Cagiallo. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

icette semplici, ingredienti tradizionali e possibilmente di stagione, ma preparazioni accurate e minuziose, degne di una pazienza certosina. È questa la caratteristica che salta subito all’occhio osservando Eli Curti in cucina. Stare ai fornelli le piace molto, tanto che quando il meteo non le consente di fare giardinaggio - un’altra sua passione - cucina e congela. “Preparo ad esempio le sfoglie farcite, i piccoli strudel di mele, le lasagne. Tutte cose che ho sempre pronte in caso di emergenza”. RICORDI DI GIOVENTÙ Mi racconta che, a differenza di molte persone a cui è stata tramandata la passione in famiglia, lei l’ha scoperta a 15 anni, durante una sua occupazione come ragazza alla pari. “Ancora oggi preparo il brasato come lo cucinava la signora Nicoletta che mi ospitava. Una vera delizia! Conservo gelosamente gli appunti che prendevo osservandola”. È però da sposata che Eli Curti inizia veramente a cucinare, copiando e rubacchiando il mestiere a tre “maestre dei fornelli”: la nonna, la mamma e una zia di suo marito Daniele. “Ricordo che per anni ho tentato e ritentato di fare la torta di pane come la faceva la nonna di Daniele, ma senza lo stesso risultato. Alla fine mi sono arresa, ho chiesto la ricetta e da allora mi viene che è una bomba”.

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Cresciuta in una famiglia molto numerosa dove la sua mamma aveva poco tempo per stare in cucina, Eli ha scoperto solo da fidanzata com’era un vero risotto: “Me l’ha cucinato Daniele e io ricordo che stavo attenta e memorizzavo ingredienti e procedimento. Quando l’ho assaggiato ero estasiata. Una vera bontà!”. Oggi Daniele si occupa perlopiù della cantina. Ha una vera passione per i vini, meglio se di nicchia, e ogni anno distilla grappa nel vicino alambicco. Quando i Curti hanno inviti a cena, il ruolo del padrone di casa è quello di barman.

«Conservo

i miei primi appunti»

TRA CUOCO VERO E CUOCHE PER PASSIONE Tra le cose che Eli ama particolarmente cucinare vi sono i dolci e i biscotti. E questo perché, no-

nostante l’aspetto esile, è una golosa. “Quando guardo la tele, soprattutto la sera, mi alzo spesso a prendere qualcosina di dolce da sgranocchiare”. Mi racconta che a Natale per tre giorni sfor sforna biscotti di dieci/dodici qualità e con decorazioni diverse. Oliver, il suo nipotino di due anni e mezzo, sta seguendo le orme della nonna e già si diverte un mondo ad aiutarla, a impastare e pasticciare in cucina. “Prende una sedia, la avvicina al piano di lavoro e osserva facendo un sacco di domande. È curioso e molto interessato”. Questo è uno dei privilegi di tante nonne e nonni. Avere tempo da dedicare ai nipotini che, si sa, amano particolarmente stare in cucina e giocare a fare i cuochi. In casa Curti, però, c’è anche un cuoco vero, il figlio Manuel. Da qualche anno ha cambiato mestiere, ma le sue abilità culinarie, a detta di mamma, gli sono rimaste. “Non so se sia diventato cuoco osservando la mia passione e vedendomi sempre spadellare… Quello che è certo è che è molto impegnato in cucina. Quando ci

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Dosi abbondanti, dall’aperitivo al dessert.

invita a cena cura tutto nei dettagli. Mi fa spesso complimenti su come cucino io e ogni tanto mi dà qualche piccolo consiglio o mi svela qualche trucchetto. Anche mia figlia Francesca è brava in cucina. Le piace, in particolare, preparare gli aperitivi e creare stuzzichini originali”.

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ANCHE LA… COLAZIONE La creatività di Manuel e Francesca è sicuramente una dote che Eli ha saputo trasmettere ai suoi figli. Mi basta osservarla mentre prepara la cena di questa sera per capire quanto amore A TAVOLA… CON VOI Voi ci invitate da… voi quando a casa c’è tutta la famiglia. Una nostra redattrice e un fotografo verranno a casa vostra per scattarvi qualche fotografia e per chiacchierare di ricette, cibo, ricordi e alimentazione. Vi chiederanno la ricetta di una pietanza, magari quella della vostra “specialità”, nel limite del possibile, sarebbe bello poter fotografare anche il piatto pronto. Per partecipare basta inviare in redazione il tagliando-invito che trovate su questa pagina. Prenderemo contatto con voi direttamente. Grazie e a presto! http://www.illustrazione.ch/tagliando_06_14.pdf

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Gentile redattrice, caro fotografo, desideriamo invitarvi a casa nostra per raccontarvi cosa significa per noi il cibo, per svelarvi una ricetta di famiglia e per farvi assaggiare il nostro piatto preferito. Famiglia (nome e cognome): ___________________________________________________________ Numero componenti: _____________________________________________________________________ Via: _____________________________________________________________________________________________ Località: _______________________________________________________________________________________ Tel.: _____________________________________________________________________________________________ _____________________________ Tra tutti i tagliandi pervenuti in redazione ne estrarremo uno per edizione. È quindi possibile che la vostra candidatura venga conservata per un’altra edizione e che veniate contattati in un secondo tempo.

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lugano a quattro zampe 2014

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Al via il 14 e 15 giugno al Parco Ciani la kermesse luganese riservata al mondo cinofilo. Spettacolari esibizioni, gare e piacevoli incontri pelosi e non.

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bbiamo pensato a un evento che potesse rafforzare il corretto rapporto uomo-cane, che facesse conoscere discipline nuove in cui divertirsi con il proprio pelosetto, qualcosa che attirasse la curiosità di famiglie, bambini o futuri possessori di cani. Ma anche una bella opportunità per porre l’attenzione sulla problematica degli abbandoni e dei maltrattamenti, nel nostro Paese e in quelli più lontani: un punto d’incontro dove far conoscere il lavoro delle associazioni che tutelano gli animali e tanti trovatelli a cui regalare una nuova vita. Tutto questo rientra nell’ottica della mission dell’Associazione non profit “Forza Rescue Dog” organizzatrice dell’evento. L’intero ricavato sarà infatti impiegato nella realizzazione di un rifugio rescue polivalente con centro veterinario, Pet Therapy, pensione casalinga e area manifestazioni. IL PROGRAMMA È RICCO E DIVERSIFICATO Inizieremo il sabato alle 14. Per le vie del centro potrete ammirare la “Passeggiata Levriera”, promossa in varie importanti città europee. Un elegante corteo che ha l’obbiettivo di far conoscere la triste sorte dei levrieri Greyhound e Galgos,

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tanto belli e nobili quanto sfortunati e di promuoverne l’adozione. Nel cuore del Parco Ciani i più vanitosi potranno invece concorrere al titolo di Miss e Mister Dog Ticino, seguiranno una sfilata di barboni giganti e accessori fashion, un grooming show e una divertente esibizione di Disc Dog. Sulla spiaggia invece tutti a mollo tra acquaticità e training di tuffi. Domenica i cani saranno impegnati nell’agility, nella dog dance, nell’obedience e nel rally obedience. Alla fine di ogni esibizione gli istruttori si metteranno a disposizione dei presenti per far provare alcuni esercizi con il proprio cane. Presenti a Lugano a 4 zampe 2014, con le loro dimostrazioni di “lavoro”, anche le unità cinofile di soccorso in superficie e nautico, nonché quelle delle Guardie di Confine. Avremo poi una seconda passeggiata levriera, un angolo educativo dedicato alla corretta interazione bambino-cane e nuove prove di acquaticità, superate le quali ci si potrà cimentare nel divertentissimo “Splash Dog”, la gara di tuffi. v

Per saperne di più: Iscrizioni e per chi desidera contribuire/collaborare: www.luganoa4zampe.ch

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a nim ali

guardiani

del bestiame

Alcune regole di comportamento da adottare.

a bella stagione invita a fare passeggiate nelle nostre valli, che oltre ad essere meta privilegiata degli escur escursionisti, attirano in misura crescente anche predatori come il lupo e l’orso. Durante la stagione di pascolo, essi possono attaccare il bestiame e ciò impone agli allevatori di prendere misure adeguate. Fra queste vi è l’impiego di cani da protezione delle greggi, una misura prevista dalla legge e promossa e coordinata dall’Ufficio Federale per l’Ambiente (www.protezionedellegreggi.ch). Questi cani vivono a contatto con il bestiame e lo difendono dai pericoli. Si tratta di grossi cani bianchi dall’aspetto imponente, par particolarmente vigili nelle ore serali e notturne. Il loro innato comportamento di protezione si manifesta prevalentemente con degli abbaiamenti. Non sono cani addestrati per essere aggressivi, vista però la loro funzione, è bene conoscere e rispettare alcune regole di comportamento da assumere in loro presenza. È importante mantenere la distanza dalle greggi e se possibile aggirarle. Se un cane da proteprote zione si avvicina correndo e abbaiando, bisogna restare calmi e lasciargli del tempo per assicurarsi dell’assenza di un pericolo. Può capitare di essere seguiti mentre ci si allontana dal gregge: è normale, se il cane viene ignorato presto tor tornerà indietro. Se si circola in bicicletta è indicato scendere e spingerla. Lo stesso vale se ci si muove rapidamente a piedi, magari con dei

testo Elena Stern-Balestra - elena@illustrazione.ch foto Associazione CPG-CH

bastoni da escursionismo: in questo caso è bene rallentare il ritmo di marcia ed evitare di provocare il cane con i bastoni. I cani non vanno scacciati in nessun caso con la voce o con movimenti bruschi. Bisogna poi evitare di attirarli parlando loro, accarezzandoli o offrendo loro del cibo, poiché devono restare accanto al bestiame! I cani da compagnia vanno tenuti al guinzaglio. Chi si sentisse intimorito o portasse con sé un cane al guinzaglio, non deve tentare in nessun caso di attraversare un gregge protetto, anche se questo si trova su un sentiero ufficiale. In questi casi il bestiame va aggirato o si torna indietro. Il rispetto di queste semplici regole facilita il lavoro dei cani da protezione, contribuisce al benessere del bestiame, sostiene gli allevatori e favorisce la convivenza con i grandi predatori alpini. v

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so nd aggi o

che tesori

i nonni Negli ultimi decenni, la composizione del nucleo famigliare è cambiata. Oggi, quale ruolo ricoprono i nonni? Abbiamo raccolto la vostra opinione in giro per il Cantone. testo Luca Bortone foto Gabriele Campeggio

onni tto n a z tu Sen e b b e r sa icile f f i d più

Ivana Felappi, 47 anni, gerente, Maroggia: “I nonni sono sempre stati importanti e continueranno a esserlo. Danno ottimi consigli e aiutano i nipoti a crescere e maturare”.

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Elena Signorelli, 47 anni, promotrice, Tesserete: “Sono dei pilastri fondamentali. Aiutano e ricoprono d’affetto i nipotini. Senza sarebbe difficile organizzarsi”.

Sergio Lancini, 76 anni, nonno, Riva San Vitale: “Io sono contentissimo di essere nonno. È un’emozione fantastica e adoro poter dare una mano a crescere i miei nipoti”.

Katia Bennici, 37 anni, venditrice, Mendrisio: “Se non esistessero, bisognerebbe inventarli! Grazie a loro, le famiglie ricevono un aiuto fondamentale”.

Ivan Mitrovic, 19 anni, studente, Lugano: “Secondo me sono importanti soprattutto quando i nipoti sono piccoli, perché sono in grado di dare una mano”.

Micaela Colombo, 35 anni, casalinga, Chiasso: “Sono figure centrali, poiché loro, meglio di chiunque altro, sanno trasmettere il valore della tradizione ai nipoti”.

Lidija Nikolic, 21 anni, ex studentessa, Brione Verzasca: “Sono importanti quanto i genitori stessi. Ti aiutano e ti ricoprono d’affetto e di calore”.

Vanessa Cannale, 24 anni, cameriera, Locarno: “Ho un rapporto davvero speciale con i miei nonni, che in pratica sono stati i miei genitori. Sono fondamentali”.

Caterina Vosti, 22 anni, cuoca, Gerra Piano: “La mia è una famiglia tradizionale. Abitiamo vicino alla nonna e devo dire che senza, la vita sarebbe molto più dura”.

Paola Zurmühle, 50 anni, casalinga, Bellinzona: “Sono importanti perché riescono a trasmettere ai giovani l’impronta di com’era una volta”.

Enzo Rigato, 70 anni, pensionato, Paradiso: “Oggigior“Oggigior no spesso entrambi i genitori devono lavorare, quindi i nonni sono utilissimi con i nipoti. Anche dal lato finanziario”.

Francesca Previato, 26 anni, promoter, Bedano: “Senza i miei, sarei letteralmente per persa. Quando ho bisogno di un consiglio, mi rivolgo spesso a loro”.

Manfred Wahli, 57 anni, cuoco, Lugano: “Sono una figura fondamentale, poiché occupandosi dei nipoti riescono a concedere del tempo libero al resto della famiglia”.

Bernardo Vell, 63 anni, pensionato, Lugano: “Aiutando ad accudire i nipoti e dando loro tantissimo affetto, risultano davvero importanti nella famiglia moderna”.

Sergio Brusatori, 66 anni, pensionato, Preonzo: “Rappresentano un pilastro. Consentono ai nipoti, i cui genitori lavorano, di essere accuditi da un famigliare e non da un estraneo”.

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i n vi aggi o

coi nomadi della mongolia Il nomade mongolo si presenta, dice di chiamarsi Tschuka. Inutile tentare di domandargli come mai ha due cavalli e non un carro trainato da buoi. Si accorgerà comunque ben presto da solo che non so cavalcare. testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch

TORTURA MONGOLA Tschuka veste una tradizionale tunica lunga blu. Mi viene incontro con due cavalli accennando un sorriso. Come dirgli che mi attendevo di proseguire il viaggio su un carretto e che non so cavalcare? Lo comprenderà comunque non appena il cavallino, dopo poche centinaia di metri, affronterà al trotto un guado. Dei cavalli mongoli ho letto che possono essere montati solo salendo dal loro lato sinistro, da destra sarebbe sgarbato, e che hanno caratteri abbastanza vispi. Per uno come me, il cui contatto con gli equini l’ho avuto sino ad ora prevalentemente solo tramite bistecche alla griglia - non me ne vogliano gli amanti dell’equitazione - il seguito della giornata non promette dunque nulla di buono. Ma il confronto con un cavallo mongolo non sarà che il preludio di una serie d’imprevisti che avrei dovuto affrontare nei giorni successivi. Assicuro che è tutt’altro che scontato capire come sia possibile condurre quel cavallino dal passo rapido e breve, nervosetto e saltellante. La sella tradizionale, piccola anch’essa, stretta e dura, non mi aiuta di certo, tanto meno Tschuka, che a tratti mi osserva con solo un

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poco di compassione, poi prende la corda del mio cavallo e la tira dicendo “Mor”, che nella lingua mongola significa “cavallo”. Egli si sforza di insegnarmi un po’ la lingua, ma i miei problemi sono ben altri. Nella steppa mongola pare non ci sia spazio per un po’ di pietà, ma forse è solo perché per i nomadi andare a cavallo e camminare sono la stessa cosa, o magari no, osservando le loro andature e le gambe arcuate comincio a pensare che per loro sia più facile stare seduti su un quadrupede. Gli unici momenti di sollievo sono dati da occasionali incontri lungo il percorso. Tschuka si arresta, scende da cavallo e fuma una sigaretta che i conoscenti si passano l’un l’altro. Altro conforto mi giunge dal telefonino di Tschuka, sì, proprio un cellulare, un attrezzo anacronistico in queste vallate selvagge, ma che incredibilmente trova antenna. Questo vale anche per i nomadi a cavallo e, quello che più conta, quando Tschuka parla al telefono rallenta di molto l’andatura. Col passare delle ore ciò non mi risparmierà però dalla “tortura mongola” che il mio fondoschiena con sempre più fatica riesce ad affrontare. Alla fine, nemmeno la sorta di estasi che provo ammirando

i paesaggi sublimi che paiono infiniti e incontaminati, sarà più di conforto. Gli ultimi chilometri resterò quasi sempre in piedi sulle staffe per evitare di posare il sedere sulla sella. Tschuka, ma pure gli altri nomadi mongoli incontrati, avranno forse pensato che quello sia lo stile di cavalcata che usano gli svizzeri!

A nord di Ulaan Baatar, paesaggi surreali e curiosi villaggi, quasi una favola.

Sarò ospite di Bolt, un mongolo dall’aspetto robusto, gambe arcuate, due braccia fortissime, una testa enorme, rude, ma che si rivelerà in seguito persona estremamente cordiale. In un grande recinto vi sono due ger e in fondo dei ripari per gli animali costruiti con tronchi cementati tra loro con sterco. Mentre bevo un buon tè caldo con burro e latte, noto come la ger sia simile a quelle che già avevo conosciuto nei gior giorni passati. La bassa apertura guarda verso sud, a sinistra la zona ospiti, con un primo letto, la sella, l’arco e gli utensili maschili, verso nord un mobile intarsiato con alcune reliquie e a destra la zona femminile e dei bambini con un secondo letto e le suppellettili per la cucina. Nel mezzo il forno a legna e sopra l’apertura circolare che funge da camino, finestra e orologio. In un angolo, circondato da un intreccio di fili, vi è poi un televisore con decoder collegato a un’antenna parabolica esterna. Un pannello solare fornisce l’energia necessaria per ottenere immagini tutt’altro che nitide. Il televisore è probabilmen-

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i n vi aggi o Bolt parte con tutta… la casa. Cosa succede?

te l’unica cosa che qui non funzioni a legna o a forza muscolare. DOVE È FINITO BOLT Con Bolt le discussioni avvengono a singole parole, gesti, sorrisi e più avanti anche a pacche sulle spalle. Decisiva, forse, per l’amicizia e la recipro-

ca simpatia, sarà la mia preoccupazione per un suo dito terribilmente infetto, vittima di un chiodo che avrebbe dovuto conficcarsi altrove. Una ferita che per un cittadino svizzero avrebbe comportato il ricovero urgente in ospedale, ma che forse per un erede di Gengis Kahn può essere curata con una pomata di cortisone, beninteso pro-

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seguendo il duro lavoro giornaliero come nulla fosse. Nei giorni successivi sarà però soprattutto con Ziska, la moglie, che riuscirò a comunicare, grazie ad un piccolo dizionario mongolo-inglese che teneva in un cassetto. Malgrado ciò, impiegherò molto tempo per comprendere quello che stava per accadere e come mai vi fosse tanta agitazione. Avevo visto partire Tschuka, quindi Tawal, il figlio, con un grande calesse sul quale erano in pratica ammassate tutte le sue ricchezze: l’intera tenda, il mobilio, letti e forno e gli attrezzi da lavoro. Quindi sarà il turno di Bolt, dopo che un grosso bue anche un po’ refrattario era stato legato a un altro calesse. Sono affascinato, pur non comprendendo assolutamente nulla, da quello che accade e da come tutto paia seguire un copione noto ad ogni membro della famiglia, ognuno sembra esattamente sapere cosa fare, dai

«Non capisco

cosa accade intorno a me»

bimbi più piccoli alla signora più anziana. Ma vi è lavoro anche per me: come fosse la cosa più normale, Bolt mi pone in mano la corda che lega il povero bue - è fissata nella sua narice - e a segni mi indica dove devo portarlo. Ben presto rimarrò quasi solo al campo con due donne e un nipote. Vi è ancora da recuperare lo sterco, che qui viene utilizzato per molteplici scopi - non da ultimo quale combustibile -, mungere le vacche e allattare un paio di vitellini orfani. Intanto non smetto di domandarmi cosa stia accadendo, dove sia finito e anche dove dormirò se continueranno a smontare tutto. Nel frattempo il cielo si fa cupo e si leva un vento freddo che non promette nulla di buono. All’improvviso ritorna Tawal, questa volta il calesse è vuoto e di corsa tutti, io compreso, si siedono sul duro asse e si parte a gran velocità. Non avrei mai immaginato che un bue potesse correre tanto, meglio tenersi forte per evitare di cadere, ma quello che ancora più mi preoccupa è la direzione. Infatti corriamo verso nuvoloni bassi e neri che segnano tempesta. Continua v

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coccarda

Per premiare i vincitori di una gara, gli ospiti di una festa di compleanno, oppure la miglior mamma, il papà più forte o il bambino più coraggioso, ecco una coccarda perfetta per ogni occasione. idea, disegni e realizzazione Anto antonella@illustrazione.ch

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Cosa ti occorre: cartoncino bianco, resti di nastri colorati, colla bianca, colla stick, forbici dalla punta arrotondata, una matita, carta colorata, una spilla da balia, un piccolo bicchiere.

3. Incolla il secondo disco di cartone sopra i nastri. Infila la spilla da balia nel nastro più sporgente.

1. Appoggia il bicchiere sul cartoncino e tracciane il contorno con la matita. Ripeti l’operazione un’altra volta quindi ritaglia i due cerchi che hai disegnato. 2. T Taglia diversi nastri lunghi ca. 5 cm. Piegali a metà e con la colla bianca incollali uno vicino all’altro su uno dei due dischi di cartone. Lascia uno dei nastri sporgere un po’ di più rispetto agli altri.

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4. A questo punto puoi decorare la coccoc carda come più ti piace. Con un numero se si tratta di una gara, con una scritta, ad. es. “miglior mamma del mondo” per un regalo o una ricorrenza, o con il nome di ogni invitato ad una festa di compleanno…

3 4

oroscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

g ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j CANCRO 22/6 - 22/7

PREVISIONI PER LA PRIMA METÀ DI GIUGNO 2014

Nei primi giorni vediamo riformarsi il grande quadrato astrale che inciderà ancora per poco sui segni cardinali, tra cui il vostro, rendendovi ancora piuttosto nervosi e intolleranti. Voi della 2. decade ne risentirete di più, probabilmente perché ciò che state facendo non vi soddisfa più e avete voglia di un cambiamento. Attendete l’estate per prendere decisioni importanti. Bisogna infatti tener conto della retrogradazione di Mercurio che, dal 7.6. al 22.6. potrà far agire sotto l’impulso dell’emotività più che della ragione. Inoltre, potranno emergere dei problemi o preoccupazioni riguardo alla famiglia, di cui tener conto. Salute: utile una visita dal dentista.

Buon inizio con Luna e Giove in Cancro, ma ancor più per la presenza di Venere nel vostro segno, in ottimo aspetto a Plutone e a Nettuno. Chi la dura la vince, si dice, e la vovo stra pazienza verrà premiata. Se ci saranno situazioni da sistemare, magari a livello legale o discussioni sul denaro o i figli, troverete la soluzione giusta. Anche in amore vivrete momenti magici, perché vi sentirete più valorizzate, care donne, fate uscire la bellezza che avete dentro. E voi uomini fate qualche bella sorpresa alla vostra compagna. Sebbene protetti dalle stelle, dovrete tuttavia muovervi con prudenza tra il 7.6 e il 22.6. Salute: proteggete la gola.

Il mese inizierà con una particolare attenzione alla casa, alla famiglia. Per qualcuno di voi si tratterà del desiderio di costruire finalmente un nido sicuro, di mettere radici, se siete ancora single. Per quanto concerne il lavoro, benché il trigono fra Sole e Marte vi doni grande energia, che incita a dominare e a primeggiare, dovrete in ogni caso evitare di prevaricare gli altri o fare scelte impulsive. Attenzione perché Mercurio, in retrogradazione dal 7.6 al 22.6 non permetterà passi falsi o imprudenze varie. Siate cauti al volante e nella comunicazione, tenete conto anche dei sentimenti degli altri. Salute: alimentazione leggera.

Il mese inizia con Luna e Giove nel segno, in ottimo aspetto a Saturno, ma sarà Venere a regalarvi le migliori soddisfazioni. Essa alleggerirà il peso di Marte-Urano in aspetto ancora critico, che arreca stress e nervosismo. A livello professionale godrete di maggiore autonomia e i superiori vi apprezzeranno. Non è detto che voi donne dobbiate assumere ruoli più impegnativi, che probabilmente ridurranno un po’ il tempo libero, ma molto dipenderà dalla vostra capacità di organizzazione. Momenti gratificanti in amore, preparatevi a un’estate calda, piena di passione. Salute: riposate abab bastanza e fate delle sane passeggiate nella natura.

k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

Con Sole e Marte positivi l’energia non vi manca certo e questa prima parte del mese sarà tutta rivolta al lavoro, che vi vedrà molto impegnati, relegando in secondo piano l’amore, gli affetti. Eh sì, perché Venere si trova in posizione dissonante, almeno fino al 22.6. In effetti bisognerà far quadrare i conti e quindi la difficoltà ricadrà soprattutto su di voi, liberi professionisti. Sarà importante contenere le spese. Mercurio retrogrado dal 7 al 16.6. non permetterà distrazioni e speculazioni. In famiglia potranno nascere discussioni circa i beni comuni. Tensioni possibili per l’intrusione di alcuni parenti. Salute: lasciate la palestra e andate a fare jogging nella natura.

Grandi soddisfazioni vi attendono in questa prima parte del mese, grazie a Giove in ottima posizione con Venere, tanto che qualcuno di voi penserà a costruirsi una famiglia se non c’è già e magari a programmare un figlio, meglio se nei primi giorni. Marte e Urano contrari indicano invece ancora stress sul lavoro e per voi donne ancor di più, se dovrete conciliare casa e lavoro. Programmatevi bene. Possibili entrate di denaro supplementare ma anche spese impreviste, tenetene conto. Se avete in mente un bel viaggio, calcolate eventuali intoppi, che però potrete superare con maggiore elasticità mentale. Salute: datevi all’orto e al giardinaggio.

Il mese inizierà con un quadrato astrale ancora perturbante per molti di voi, ma il Sole dai Gemelli, in ottimo aspetto a Marte, offrirà energia e forza per affrontare le nuove sfide che riguardano cambiamenti importanti, sia nel privato sia nella professione, che presto prenderanno forma. Mercurio retrogrado tra il 7 e il 22.6 consiglia di evitare le polemiche e di prendere tutto meno sul piano personale. Venere in Toro, in 8. campo, parla di uscite importanti, per la casa o altro, ma potranno anche arrivare soldi inattesi. E l’amore? Se è stato messo a dura prova ci sarà una rinascirinasci ta. Salute: bevete molto per mantenere puliti i reni!

Il mese inizia con un bel trigono d’acqua che parla in primo luogo di un rinnovamento interiore, ma anche del bisogno di fuggire da una routine noiosa e frustrante. E questo tocca soprattutto voi che avete superato i 40-50 anni! Tuttavia con Venere in opposizione e Mercurio retrogrado, dovrete fare comunque i conti con la realtà presente e valutare bene i passi da fare. In amore ci saranno problemi di gelosia e aggressività, non mancheranno le discussioni riguardo al denaro o probabili tradimenti. Non date adito a pettegolezzi e catcat tiverie che minano la quiete familiare. Salute: periodo ideale per cure depurative, anche del colon.

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Ecco piano piano concludersi un periodo molto stancante e complicato per voi, per cui sarebbe bene ritagliarsi degli spazi per sé stessi, lontano da tutti, per sentirsi meno oberati da responsabilità. Anche se con Mercurio retrogrado dal 7 al 22.6 potranno ancora esserci discussioni con figli o parenti stretti, il felice transito di Venere in Toro arriva a proposito regalandovi anche momenti gratificanti e l’incontro con una persona cara. Professionalmente non mancheranno soddisfazioni importanti: qualcuno di voi vedrà realizzato un progetto a cui ha lavorato molto. Salute: controllo dal dentista. Fate del movimento all’aperto.

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Sole e Marte in segni d’aria vi donano grinta ed energia e ne avrete bisogno per affrontare impegni e discussioni importanti, ma attenzione a non prevaricare o a farvi prendere dall’impazienza. Avrete Venere e Saturno contro in questo periodo e potreste ritrovarvi con qualche complicazione in più. In effetti, saranno messe alla prova tutte le relazioni, sia professionali sia private. Inoltre anche la situazione economica rischierà di mettervi in crisi se non farete attenzione alle spese. Con Mercurio retrogrado dal 7.6 al 22.6 meglio contenersi e muoversi con grande cautela. Salute: bisogno di stabilità emotiva! Riposate di più.

La prima settimana sarà ancora protetta da Giove e Saturno, a cui si aggiunge anche una bella Venere taurina, per cui potreste ricevere qualche visita piacevole da lontano o essere voi stessi a spostarvi. A livello lavorativo potranno sì esserci delle gratificazioni, ma nella seconda parte anche nascere dei problemi di comunicazione o errori dovuti a distrazione, che potrebbero costarvi caro. Siate presenti e attenti in quel che fate. L’amore sarà positivo per chi vive una situazione stabile, ma per alal tri, in fase di separazione, nasceranno discussioni riguardo al denaro o ad altre incombenze familiari. Salute: malesseri psicosomatici facilmente curabili.

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La prima settimana del mese potrebbe interessare soprattutto questioni immobiliari o familiari, per cui se avete parenti lontani sarà possibile che dobbiate spostarvi. D’altro canto Venere dal Toro indica un grande bisogno di stabilità economica e vi insegna a programmare meglio entrate e uscite, visto che avete la tendenza a vivere al di sopra delle vostre possibilità. Il benessere interiore non dipende da quello che si ha e possiede ma da quello che si è e dalla capacità di far valere i propri talenti! Non firmate contratti sotto la spinta emotiva perché Mercurio sarà piuttosto insiinsi dioso in questi tempi. Salute: alimentazione sana e leggera per il fegato.

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osa hanno in comune gli angeli con la nostra salute? Molto. Noi infatti viviamo la nostra vita più o meno intensaintensa mente e siamo tutti soggetti a piccoli o grandi problemi di salute, quindi ci si rivolge al medico per un aiuto che arriva dalla scienza, e questo è sicuramente un giusto atteggiamento, ma, oltre all’aiuto scientifico noi abbiamo la possibilità di farci aiutare anche da entità nettamente superiori alle nostre conoscenze, gli angeli appunto. Gli angeli sono al nostro fianco sin dal primo giorno di vita ed in particolare un angelo, quello che governa il giorno in cui nasciamo, è il nostro angelo custode; lui veglia attentamente e in modo discreto su tutte le azioni della nostra vita quotidiana aiutandoci, a nostra insaputa a prendere le decisioni più giuste o facendo in modo che i momenti difficili possano essere superati con minor sofferenza. Quando abbiamo dei dubbi, delle incertezze o dei momenti di ansia, possiamo rivolgere un pensiero, o meglio ancora, una preghiera specifica, al nostro angelo custode, il quale intercederà per farci superare ogni difficoltà. Il nostro angelo oltretutto potrà intercedere presso altri angeli o addirittura arcangeli, (angeli di un’entità superiore) nel caso in cui il problema che ci affligge sia più direttamente legato ad un altro angelo. Ovviamente questo concetto, espresso in così poche righe, non è molto chiaro; per fare un esempio chiarificatore si può però dire che ciascun angelo ha maggior potere su un problema piuttosto che su di un altro, ovvero un angelo ha maggior influenza su problemi legati alla vista, un altro invece è più influente su disturbi legati allo stomaco o alla psiche, e così via. Quindi se noi abbiamo problemi di stomaco e il nostro angelo custode è invece più influente su altri disturbi, chiedendogli aiuto intercederà lui stesso presso l’angelo che può meglio aiutarci. Naturalmente questi sono esempi molto semplificati, solo per dare un minimo di spiegazione, ma se proverete a rivolgervi a persone altamente preparate in questo campo potrete trovare chiarimenti e soprattutto un aiuto concreto su come incontrare il vostro angelo e come chiedergli aiuto sia direttamente che indirettamente. Provate anche voi con fiducia a farvi aiutare da esperti nel settore e scoprirete direttamente il valore e l’importanza del nostro angelo custode.

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