illustrazione illustrazione.ch
N.7
- 15 GIUGNO 2016
RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA
TICINESE
CONCORSO
Le foto vincenti
SALUTE
Il virus Zika
LAVORETTI
Il nostro gioco dell’oca
Grazie, cari capelli, di accompagnarmi con ogni tempo. I tuoi capelli fanno molto per te. Restituisci loro il favore.
somm ario fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 131.905 copie (REMP 2015) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch
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4 Spunti
La forma dei desideri
6 Sai che
Domande curiose e risposte sfiziose
7 In dialètt
AlpTransit, “stóssa” e “bewéga”
8 Ritratto
Nel mondo degli orsi con Daisy
Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano
14 In natura
Un’esplosione di biodiversità
Distribuzione Direct Mail Company SA Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch
Svizzera tedesca e romanda: Grütter Media Käsereistrasse, 21 4914 Roggwil Tel./Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch
16 Lavoretti > ILLUSTRAZIONE TICINESE 07-16
30 in forma
coseda uomini Fa parte dell’apparato genitale maschile e il suo ruolo è molto importante. Purtroppo, è anche sede di alcune tra le malattie più frequenti negli uomini, tra le quali la forma di tumore maschile più diffuso. testo Rachele Pozzi - rachele@illustrazione.ch
C
he gli uomini abbiamo la prostata e le donne no, lo sappiamo tutti, così come è ben noto che i problemi alla prostata siano legati all’età e alle funzioni urinarie. Ma cos’è esattamente la prostata? Qual è la sua funzione? Sembrano due domande scontate, ma non tutti sanno dare una risposta precisa. Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza.
Nome: prostata Definizione: ghiandola Dimensioni: forma simile a quella di una castagna, anche per dimensione Peso: 10-20 gr. ca. Funzione: produce, nutre ed emette il liquido seminale Grado di importanza: fondamentale per la riproduzione Sostituibile: no Indispensabile: no
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In copertina: Daisy Gilardini Foto: Gabriele Campeggio
Il nostro gioco dell’oca
20 Occhio a
Una piscina per quattro stagioni
21 Salute
Il virus che arriva dalla foresta
24 Motori
In pieno stile retrò
26 A tavola
Rinchiuso in cucina? No, grazie
30 In forma Cose da uomini
32 Concorso
Le più belle del San Salvatore
33 Oroscopo
Le previsioni di Cloris per l’estate 2016
ILLUSTRAZIONE TICINESE 07-16
Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.
COME FUNZIONA? La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile, atta a secernere il liquido seminale. Questo liquido veicola gli spermatozoi, li nutre e li mantiene vitali. Essendo una ghiandola, è molto sensibile all’azione degli ormoni, in particolare al testosterone, che ne influenza la crescita. Con l’avanzare dell’età, segnatamente dopo i 50 anni, questa ghiandola può ingrossare creando problemi alla minzione. Per questo, a partire da questa età, è bene sottoporsi a regolari visite di controllo. L’uretra infatti, il canale attraverso il quale passa l’urina, passa a sua volta attraverso la prostata, che se ingrossata e compressa, ostacola il passaggio dell’urina. L’ingrossamento della prostata può essere però una condizione benigna, che può essere trattata per via farmacolo-
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Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240
www.pefc.it
Questa rivista è certificata PEFC™. Non sono certificati PEFC™ gli inserti pubblicitari.
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sp unt i
ladei forma desideri Riflessioni in punta di piedi per prendersi in mano… testo Andrea Fazioli
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isegnate, senza pensarci troppo, la forma di un desiderio qualsiasi. La fame, la sete, un bacio, una mano che sfiora, quello che volete… Sono quasi sicuro che saranno segni differenti, infinite geometrie, come ne esistono in tutto ciò che osserviamo, anche adesso, anche qui. A pronunciare queste parole è il professore universitario protagonista del romanzo La resistenza del maschio (NN editore), scritto da Elisabetta Bucciarelli. Di fronte a una platea di donne, l’uomo (il Maschio) prosegue spiegando che all’interno di ogni periodo artistico esiste una geometria dominante insieme a una forma dissonante, in anticipo sui tempi. La fusione fra le due manda avanti la Storia; anche nella nostra vita, aggiunge il professore, troviamo geometrie che s’incastrano perfettamente, altre dissonanti ma fertili. Interessante l’uso della parola fertili, perché Elisabetta Bucciarelli racconta proprio la storia di una coppia in crisi: lei vorrebbe avere un figlio, lui no. La fertilità è al centro di questo romanzo, intimamente connessa al tema del desiderio. La domanda è: i desideri hanno ancora uno scopo, sono produttivi nella nostra vita, o servono soltanto a farci correre in circolo? Come dice una delle donne protagoniste: Prima gio-
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vani, poi improvvisamente vecchie e nel mezzo c’è il vuoto pneumatico, l’infinita attesa. Il Maschio, invece, crede che ogni desiderio vada capito e domato, perché solo così può trasformarsi in narrazione. Ma sebbene abbia degli allievi e cerchi di condurli a desiderare, sembra legato a un’idea astratta, virtuale del desiderio. Mentre leggevo, ho pensato: e se fosse questo il problema? La crisi delle coppie, dei ragazzi, di chi si sente prosciugare anno dopo anno, di tutti noi: non intravediamo più un compimento dei singoli desideri, una sorta di somma finale (quello che Dante chiamava il fine di tutti i disii). Forse il guaio è che ognuno vuole cose diverse, come sembra pensare il Maschio. Ma in realtà, non desideriamo tutti la solita, vecchia, banale felicità? A volte ho l’impressione che, nel fluire delle nostre esigenze, consideriamo la felicità come un giocattolo luccicante, una cosa finta adatta ai film e agli alberi di Natale. Leggere La resistenza del maschio, con i suoi personaggi fragili e appassionanti, mi ha fatto riflettere sulla mia vita. Ho capito che per desiderare ci vuole allenamento. Allora forse il gioco del Maschio funziona: prendiamo un foglio bianco, proviamoci… chissà se troveremo una forma che sappia accogliere i nostri desideri. v
re re a r pa erna m I gov erio a esid d il
Laurine Philipona, giovane contadina bio di Marsens.
Per amore della natura. Naturaplan nasce dal profondo amore per la terra e dal rispetto per i suoi frutti. Lanciato sul mercato nel 1993 è il primo marchio svizzero di prodotti bio del commercio al dettaglio e oggi, con i suoi prodotti di qualità, continua ad offrire il più grande assortimento bio della Svizzera. E sarà così anche in futuro: è per questo che sosteniamo con passione anche la nuova generazione di agricoltori bio. Per amore della natura. www.naturaplan.ch
s ai che
leggiamo
SAI
perché
QUANDO PIOVE PULLULANO I LOMBRICHI?
1.
L’altro capo del filo, di Andrea Camilleri
2. Le mele di Kafka, di Andrea Vitali 3. La vacanza dei superstiti (e la chiamano vecchiaia), di Franca Valeri
ascoltiamo
1.
I still do, di Eric Clapton
2. Sinfonia pop, di Mika 3. Dangerous woman, di Ariana Grande
guardiamo
1.
Alice attraverso lo specchio, di James Bobin
2. X-Men: Apocalypse, di Bryan Singer 3. Robinson Crusoe, di Ben Stassen, Vincent Kesteloot
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I lombrichi, esseri ermafroditi, vivono sottoter sottoterra - a diversi livelli di profondità, in cunicoli più o meno profondi - e si nutrono delle sostanze presenti nel terreno, aumentando con la loro attività la fertilità del suolo. L’ipotesi più accreditata è che quando piove, i lombrichi escano allo scoperto per non soffocare, anche se poi a seguito di ciò può succedere che non riescano a rientrare in tempo utile, prima che sole e vento ne provochino la morte per disidratazione; senza dimenticare la sventura in cui possono incorrere incontrando voraci merli, pneumatici o suole di scarpe sul selciato, per cui, se li incrociamo, tendiamo loro piuttosto una mano.
SAI DA
cosa deriva
CHIAVE INBUS? L’attrezzo per allentare o serrare un particolare tipo di viti a testa cava esagonale, in italiano si chiama brugola. In Ticino però è più comune il termine tecnico internazionale inbus, e non imbus come lo pronunciano in molti. Si tratta infatti dell’acronimo della precisa denominazione tedesca di questo oggetto: “Innensechskantschraube Bauer und Schaurte”, ossia, letteralmente, vite interna esagonale Bauer & Schaurte, dove Bauer & Schaurte è la ditta tedesca che l’ha commercializzata a livello internazionale. La paternità della vite, e non della chiave, è però dell’imprenditore e inventore italiano Egidio BruBru gola, da lui il nome italiano, che ne depositò il brevetto nel 1945.
SAI CHE
signore si nasce
da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921 L’educazione di bébé È incredibile come i bambini s’attacchino pre-sto alle viziate abitudini. Se un giorno, per tenetene rezza, lo addormenterete col vostro viso accanto al suo, o con le sue manine nella vostra mano, egli non vorrà più addormentarsi che così; se a notte gli darete la consuetudine di portarlo sulle braccia attraattra verso le stanze, ogni notte dovrete levarvi e compiere la passeggiata obbligatoria: se lo leverete dalla seggiolina appena vi tende le braccia, non vi resterà più un minuto: se appena piange gli darete quello che vuole, ogni momento strillerà. E così via. C’è un gran mezzo per non cedere coi bambini ed evitare da parte loro un’ir un’irritazione troppo forte, ed è quello di distrarli. La loro piccola mente non può concentrarsi a lungo su un’idea. Basterà quindi riuscire a richiamare la loro attenzione su qualche cosa di diverso, per vederli rinunziare senza fatica a ciò che prima li allettava. Un nuovo balocco, una posizione differente, il canto, un piccolo scherzo dànno spesse volte dei risultati mirabili. Ed ogni mamma dovrebbe saperlo.
in dialètt
alptransit, “stóssa”
e “bewéga” Ul tünel dala ferovia dal Gotàrd al visína püssée ammò ul noss dialètt a quel d’indénta, ul schwytzerdütsch. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch
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chilometri da tünel da Biasca a Erstfeld, adess Lügan e Zürigh i’è püssée visin. Adiritüra al sarà pussibil stà da cà da questa part dal Gotàrd e lavurà indénta, o vicever viceversa, tornando indré in dal stess dì. L’AlpTransit al mett méi in contatt i dó parlàt nustràn: ul nòss dialètt (sa dis o no “dialètt dala ferovia”?) e ul schwytzerdütsch. Ma già quand che gh’eva ammò la Gotthardbahn sa diseva “stóssa” e “bewéga” (spingere e muovere) quand che ala stazión merci da Belinzona sa spostava i locomotív cunt i vagón tacàt là, a colpi da cifolàt (da fischiétt). Un nümar impurtànt da quii di nòss che lavura in ferovia i’à dovüt imparà ul schwytzerdütsch, che da Airöö a Göschenen l’è stai portàt come lingua da scambi. Inséma a la nossa “lingua alta” e al “bon tudesch” (Hochdeutsch). Capì, ma méi ammò parlà, schwytzerdütsch a l’è un vantagg impurtant. E mia dumà par mia fass ciapà denta in mezz ai respingént dal treno, quand che tocàva capì ben che “stóssa” al vöreva dì ul cuntrari da “bewéga”. I noster “confederati” i dòpran ul dialètt molto püssée facilmént da nüm. Anca in di trasmissión radio e televisiv ul schwytzerdütsch al viàgia che l’è na beléza, par esempi in di previsión dal temp. E anca in dala “Arena”, indúa sa parla da politica e d’economia. Ul sò “dialètt
dala ferovia” l’è ul Züridütsch, la parlàda da Zürigh e lì visín, in dal hinterland. A gh’è adiritüra un vocabolari, ul “Zürichdeutsches Wör Wörterbuch”, püblicàt dala Neue Zürcher Zeitung e scrivüt da l’Heinz Gallmann. L’autór al dis da véss sicür: “Nüm schwytzer tudesch a gh’emm dò espressión, dialètt e “Hochsprache”, lingua alta. E dévum imparài ben tücc e dò, anca se a l’asilo, cunt i noss bagài, ul dialètt locàl al dev véss püssée praticàt da l’Hochdeutsch.” Ciapém come esempi “Dummkopf”, che da nüm sa tradüss “teston” o “testa quadra”. In dialètt l’è “Löli”, “Trottel” o “Halbschue”, mezza scarpa. Ämbri (cunt sü la dieresi sü la A) l’è la versión dialettàl par Embrach, comün zürighés, Söizi l’è Seuzach e Agi sa dis tradüsendo un nom da persona, Agathe. Arbeiten (lavurà) sa dis “chrampfe”, “trawäle”, “schaffe” e in una dunzéna d’àlter manér. La “coesione nazionale” la passa anca dai dialètt. Ma l’è dificil fàgh capì a quàtar milion e rotti da “confederati” che anca in Tesín ul dialètt al g’ha la sua impurtanza. “Stóssa” e “bewéga” podaressan varé anca par mandà un messagg ciàr a quii che pàrlan schwytzerdütsch. Nüm a prövum a capì méi ul vostar dialètt, ma par piasé sforzévas anca voialtri da capì ul noss da dialètt. “Stóssa” e “bewéga”, puntà e möv, mia domà i treni in manovra, ma anca la manéra da comünicà. v
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r i t r at t o
nel mondo degli orsi
con daisy Una fotografa naturalista luganese di fama mondiale, le cui immagini hanno ricevuto molti premi e riconoscimenti, ci accompagna nel magico mondo degli orsi e ci racconta cosa significhi avvicinarsi a loro per fotografarli. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio
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aisy Gilardini è una fotografa luganese di fama mondiale. Oggi vive in Canada, da dove parte per fotografare la natura e in particolare il meraviglioso mondo degli orsi. È ambasciatrice svizzera di Nikon e le sue immagini sono state pubblicate da National Geographic, BBC, WWF, solo per citarne alcune. I suoi scatti in Artico e Antartide le sono valsi prestigiosi premi internazionali. L’abbiamo incontrata a Lugano, in una giornata fredda e piovosa di fine maggio, per la presentazione, in prima mondiale, del suo nuovo libro, “Nel mondo degli orsi”, e grazie alle sue meravigliose immagini, siamo entrati in punta di piedi nell’affascinante mondo degli orsi. PERCHÈ LA FOTOGRAFIA NATURALISTICA “Come la maggior parte di noi, sono cresciuta attorniata da moltissimi orsacchiotti di peluche. A un certo punto ho cominciato a chiedermi come mai l’essere umano ami tanto questo animale in particolare. Tanto da riprodurlo in versioni tenerissime su ogni abitino, giocattolo o decorazione per neonati, sotto forma di pupazzo ovviamente, ma anche in fiabe, disegni animati e film, addirittura in forma di biscotti, caramelle o dolci. Non
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solo, dall’antichità l’uomo ha riprodotto l’orso nelle caverne e ne ha conservato i teschi, rinvenuti in scavi archeologici. Molte popolazioni hanno attribuito all’orso poteri curativi e mistici e ancora oggi, parti del suo corpo, le zampe, la bile e i testicoli, purtroppo sono considerati curativi dalla medicina cinese e una prelibatezza culinaria. Le ipotesi ad avvallare questa fascinazione dell’uomo verso questo grande mammifero sono diverse. Sicuramente la sua enorme stazza, unita al fatto che spesso l’orso si alzi sulle zampe posteriori e cammini assumendo un’andatura simile a quella umana, oltre all’incredibile somiglianza di un orso scuoiato con il corpo umano. L’orso, poi, va a morire in caverne nascoste, e questo fa sì che sia davvero raro trovare una sua carcassa. Un’abitudine particolare, che in passato gli ha conferito un’aura misteriosa. Così, sempre più affascinata da questa grande creatura, nel ’95 decisi di partire per l’Alaska, con l’obiettivo di riuscire a vederne uno. Allora ero contabile, e dissi ai miei colleghi che non sa-
«Da sempre
l’uomo è affascinato dall’orso»
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r i t r at t o
L’orso kermode (Ursus americanus kermodei) è uno degli orsi più rari al mondo. È un orso nero dalla pelliccia bianco/crema data da un gene regressivo. Vive principalmente al centro e nella costa nord della British Columbia in Canada. Questo scatto ha vinto nel 2015 il premio “Nature’s Best Wildlife Highly Honoured 2015”.
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rei tornata senza una foto di un orso. Quel primo scatto fu galeotto e da allora sono tornata dozzine di volte nei territori degli orsi. Il primo incontro, per una ragazza di città come me, è stato una scarica di adrenalina pura, e sono rimasta totalmente affascinata dalla forza, dall’energia e nel contempo dalla pacatezza di queste enormi creature”. LA VITA DI UNA FOTOGRAFA NATURALISTA “Passione, pazienza, perseveranza e calma sono le caratteristiche imprescindibili del fotografo naturalista. Ci si reca lontano dal mondo civilizzato, in ambienti a volte impervi e inospitali. Si
SCHEDA
biografica
Nome: Daisy Cognome: Gilardini Nata il: 3 ottobre 1968 a Lugano Stato civile: coniugata con David McEown Professione: fotografa naturalista Un libro: Siddharta Una canzone: “Never Die Young” James Taylor Un film: “Forrest Gump” Un piatto: Gratin dauphinois Un motto: “Va’ dove ti porta il cuore”
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aspetta per ore, giorni, anche settimane prima di riuscire a incontrare un orso. In questi lunghi momenti di attesa, si raggiunge uno stato meditativo e si entra in contatto con Madre Natura. Fotografare nelle zone più fredde del pianeta poi presuppone un abbigliamento che non rende facile i movimenti. Le batterie gelano e gli scher schermi LCD degli apparecchi smettono di funzionare, cosicché è impossibile verificare sul posto gli scatti fatti. Gli orsi bianchi poi, essendo carnivori, sono più pericolosi, ed è possibile fotografarli solo da lontano, con grandi teleobiettivi, o a bor bordo di appositi camion, con un punto di vista però dall’alto, che a me non piace particolarmente. Spesso mi chiedono quanto riesco ad avvicinarmi agli orsi per poter realizzare i miei scatti. Spesso uso potenti teleobiettivi, ma accompagnata da guide esperte mi sono già avvicinata moltissimo ad orsi bruni, neri e di kermode. Una volta ci siamo avvicinati a un maschio Kermode, che non si è affatto innervosito e che anzi ad un cer certo punto si è addormentato. Ero tanto vicina da poterne sentire il respiro. In un’altra occasione invece, in riva al fiume, mentre gli orsi pescavano i salmoni, una femmina ci è passata accanto per raggiungere il suo cucciolo e ha pestato il piede dell’uomo accanto a me. Un’altra volta
tà i l i v ci ient a r T amb li e spita ino
ancora una femmina di Kodiak si è avvicinata e ci ha attaccati, ma è stato sufficiente che la guida gridasse “stop” perché lei si fermasse e quindi si allontanasse. In realtà gli orsi bruni sono molto meno aggressivi di quanto si dica, e davvero poco interessati all’uomo. Le femmine sono molto più preoccupate di difendere i loro cuccioli dai grandi maschi e più volte è capitato che li lasciassero vicini a noi per andare a pescare, sicure che i maschi non si sarebbero avvicinati a noi, e quindi neppure ai cuccioli indifesi!”. LO STILE FOTOGRAFICO “Negli anni ho affinato la mia tecnica e si è delineato uno stile che sento mio. Un linguaggio semplificato al massimo e una composizione delle mie immagini diventata essenziale. Faccio della semplicità il vero valore delle mie immagini”.
della natura, sulla sua fragilità e sul dovere che abbiamo noi esseri umani di rispettarla, tutelarla e salvaguardarla. Se la ricerca scientifica in ambito ecologista può essere considerata il cervello, la fotografia naturalistica è il cuore. Nel 2015 sono rimasta 15 giorni, 117 ore, ferma davanti alla tana di un’orsa e dei suoi cuccioli, aspettando che uscissero. Quando è successo, ho scattato delle immagini che, pubblicate in rete dalla CBC (Canadian Broadcasting Corporation), in pochissimo tempo sono diventate virali, contribuendo alla mia notorietà, ma facendomi anche perdere completamente i diritti di copyright. Un effetto negativo in parte, ma la vera missione delle mie immagini è proprio questa: arrivare al cuore del maggior numero possibile di persone, affinché si innamorino di queste meravigliose creature e dell’ambiente che le ospita, insegnandoci a tutelare entrambi”. v
LE FOTOGRAFIE COME MESSAGGIO “Credo che la fotografia naturalistica debba mandare un messaggio, arrivare al cuore e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla meraviglia
SCARICAMI https://www.youtube.com/watch?v=vDudU_os4Yc&utm_sourc Online trovate il documentario di Daisy Gilardini e=Daisy+Gilardini+Photography&utm_campaign=34c91c1ec7sugli orsi kermode. April_2012_Newsletter3_19_2012&utm_medium=email&utm_ term=0_91bdcab3b3-34c91c1ec7-21022309
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i n nat ur a
un’esplosione
di biodiversità Di prati ne esistono per tutti i gusti, ma i prati fioriti di montagna, gestiti in maniera tradizionale, sono ambienti con un’elevata biodiversità, che ospitano centinaia di specie di fiori, insetti e uccelli. testo Christian Bernasconi - foto Aline Dépraz
N
on tutti i prati sono uguali e non tutti i prati, purtroppo, continuano a sfoggiare i colori, i suoni e gli odori di un tempo. I prati più preziosi, perché ricchi di specie vegetali e animali, gestiti in modo estensivo, sono anche i più minacciati. L’urbanizzazione da una parte e l’abbandono dell’agricoltura di montagna dall’altra hanno decimato i prati tradizionali e la loro
biodiversità. Nell’alto Ticino, ad esempio nella regione di Dötra, questi ambienti sono una delle maggiori ricchezze del paesaggio. Tra gli animali più legati ai prati fioriti di montagna ci sono le farfalle. In Svizzera vivono 236 specie di farfalle diurne, di cui ben un terzo è presente negli ambienti naturali del Lucomagno. Alcune di queste hanno un volo imperioso e colori affascinanti come l’apollo, il podalirio o il Due esemplari di orchidea bruciacchiata (Orchis ustulata).
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MERAVIGLIE
naturali
La regione di Dötra e Anveuda È di una bellezza mozzafiato, e fa parte dell’inventario dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale. Fortemente minacciata negli Anni Ottanta da un progetto di centro di sport invernali, che alcune associazioni (tra cui Ficedula e Pro Natura) hanno contribuito a sventare, è da sempre conosciuta per la varietà dei suoi prati fioriti che raggiungono il massimo della fioritura a giugno e luglio.
macaone. Ma la regione del Lucomagno è pure il paradiso delle erebie, con un gran numero di specie, e del gruppo dei licenidi, piccole farfalle dal colore blu metallico. Nei pascoli fioriti di Dötra vivono pure un gran numero di grilli e cavallette, i cui canti riecheggiano in particolare nel mese di agosto. I prati fioriti della regione sono ideali anche per questi insetti, perché offrono una struttura della vegetazione variata, spesso con parti di suolo nudo, con sassi, con piante filiformi o con foglie e fiori. Ogni specie ha le sue esigenze in fatto di terreno e di strato erbaceo, perciò quante più strutture si trovano in un ambiente, tante più specie esso potrà ospitare. I prati di Dötra e Anveuda sono un vero paradiso anche per l’avifauna, che vi trova nutrimento in abbondanza e ambienti ideali in cui vivere e soggiornare durante tutto il periodo riproduttivo. Questa zona, in cui sono state osservate una cinquantina di specie differenti, di cui ben 29 nidificanti, fa parte delle 31 aree IBA (Important Bird Area) riconosciute a livello svizzero. v
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il nostro gioco
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Illustrazione Ticinese va in vacanza e ci rivedremo a settembre, ma vi lasciamo un gioco per farvi compagnia durante i mesi estivi. Lo trovate a pagina 18 e 19, voi però realizzate le pedine! idea, disegni e realizzazione Anto - antonella@illustrazione.ch
ila ma inf sago la appo t nel
lla o c in tuo o il ratt rit ra colo tappo il
TAPPO DI PLASTICA
TAPPO DI METALLO
TAPPO DI SUGHERO
Fai un taglietto al centro del tappo per poterci infilare la sagoma di cartone.
Ritaglia un cerchietto di cartone, disegnaci il tuo ritratto e incollalo sul tappo.
Colora tutto il tappo tranne un cerchio nel quale disegnare il tuo ritratto.
REGOLE DEL GIOCO
Posizionate tutte le pedine sulla casella di partenza. Inizia il giocatore più giovane. Tira il dado e sposta la sua pedina di tante caselle quante indica il dado. È il turno del prossimo giocatore. Vince chi arriva prima all’ultima casella, ma attenzione, alcune caselle sono speciali…
ILLUSTRAZIONE TICINESE
CERVINO
SAN GOTTARDO
OROLOGIO
Evviva! In bucalettere hai trovato Illustrazione Ticinese, la rivista più letta del Ticino. Vai alla casella 17.
Entri nella Galleria ferroviaria più lunga del mondo e arrivi a Berna in un baleno! Vai alla casella numero 7.
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ILLUSTRAZIONE TICINESE 07-16
Che fatica scalare il Cervino! Aiutati tirando un’altra volta il dado!
Sei in ritardo, devi spicciarti o perderai il treno. Corri alla casella numero 15.
CORNO DELLE ALPI
Rimani incantato ad ascoltare i suonatori di corno delle alpi. Perdi un turno.
GROTTO
Pranzi al grotto, ma qualcuno ha nascosto il tuo boccalino. Lo ritrovi, ma devi tornare alla casella numero 5.
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hi può disporre di una piscina privata sa che tuffi, rilassanti nuotate e giochi in acqua durano il tempo di una stagione. Considerando che “non ci sono più le stagioni di una volta”, beneficiare del rilassamento che l’acqua regala rischia vieppiù di trasformarsi in una doccia gelata. Per far fronte alle imponderabili mutazioni climatiche ecco che, lungo l’arco del tempo, l’uomo si è vieppiù ingegnato realizzando… marchingegni in grado di raffreddare o riscaldare gli ambienti utilizzati. Quello realizzato dalla Innovida Swiss Technology SA, sorta ad Arbedo-Castione nel gennaio 2016 grazie all’intraprendenza del titolare, l’ingegnere Stefano Vidal, nasce da un’attenta osservazione e studio dell’ambiente finalizzato alla creazione di una piccola termopompa capace di trasformare la vostra piscina di casa in un bene fruibile lungo tutto l’arco dell’anno, grazie alla possibilità di adattare la temperatura dell’acqua. Come il nome dell’azienda evoca, la termopompa Gospa, prodotto svizzero certificato “Swiss Made”, riunisce in sé innovazione e tecnologia all’avanguardia, riassumibili in alcuni punti principali: • Architettura “split” con dimensioni molto compatte. • Soluzioni tecniche che garantiscono un’elevata efficienza; ossia bassi consumi elettrici per l’utente finale (è la macchina più efficiente presente sul mercato, con un risparmio ener energetico del 40% circa rispetto alla media delle termopompe attualmente in circolazione).
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il virus che arriva
dalla foresta Il virus Zika si sta diffondendo in maniera importante, secondo quanto annunciato in gennaio dall’OMS. Virus che per alcuni esperti potrebbe essere legato a un numero crescente di nascite di bambini affetti da microcefalia. Ed è subito allarme. testo Stéphanie Castiglioni Scatizza - stephanie@illustrazione.ch
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a relazione causale tra virus e malformazione non è stata ancora confermata, ma gli scienziati hanno numerose prove per sospettarlo. Fino al mese di ottobre non era considerato una minaccia: solo un quinto delle persone che lo contraevano poi effettivamente si ammalava e con sintomi non considerati gravi. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che il virus potesse essere arrivato nel Paese nel 2014 in occasione dei mondiali di calcio che avevano attirato visitatori da tutto il mondo. Il campanello d’allarme è suonato però definitivamente a ottobre, quando i medici dello Stato Federale brasiliano di Pernambuco, nel nordest del Brasile, hanno iniziato a riscontrare un aumento dei bambini nati con microcefalia. Ma cerchiamo di capire cos’è esattamente questo virus e quali potrebbero essere le problematiche legate a un eventuale contagio. Ne parliamo con il Prof. Dr. med. Enos Bernasconi, responsabile Reparto Malattie Infettive all’Ospedale Regionale di Lugano.
del genere Aedes, soprattutto la Aedes aegypti, vettore della febbre gialla, febbre Dengue e Chikungunya. Scoperto per caso nella foresta Zika, nell’ambito della sorveglianza di zanzare e primati in Uganda nel 1947, ha dato origine negli ultimi anni a epidemie in Africa, Sud-Est asiati-
Cos’è il virus Zika e come si trasmette? “È un agente infettivo trasmesso dalle zanzare
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s al ut e
VIRUS ZIKA
TRASMISSIONE - SINTOMI
E PREVENZIONE
DIFFUSIONE DEL VIRUS
Le cose più importanti da sapere in una pratica scheda infografica
NESSUN VACCINO
TRASMISSIONE DEL VIRUS
SINTOMI DOLORI ARTICOLARI
ZANZARA
RAPPORTI
FEBBRICIATTOLA
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MACCHIE CUTANEE
MAL DI TESTA
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PREVENZIONE SANGUE
BAMBINO SANO
DONNA IN GRAVIDANZA
BAMBINO CON MICROCEFALIA
VUOTARE I CONTENITORI CON ACQUA STAGNANTE
MICROCEFALIA
co, Isole del Pacifico e dall’estate 2015 America del Sud, America Centrale e isole dei Caraibi. La trasmissione tra persone è un fenomeno raro, ma ci sono alcuni casi in cui la trasmissione è avvenuta verosimilmente per via sessuale da uomo a donna. In alcuni casi è stata dimostrata la presenza del virus nello sperma”. Quali sono i sintomi d’infezione da virus Zika? “Il periodo d’incubazione è breve, i sintomi appaiono tipicamente 2-7 giorni dopo il morso di una zanzara infetta. La manifestazione clinica è di regola piuttosto blanda con febbre, mal di testa, dolori muscolari, arrossamento delle congiuntive ed eruzione cutanea simile al morbillo. L’80% delle persone infette rimane asintomatica. Raramente vengono descritte complicazioni neurologiche
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come la cosiddetta sindrome di Guillain-Barré, che causa una paralisi ascendente. È possibile fare la diagnosi nella fase acuta dell’infezione con un test di biologia molecolare che trova il virus nel sangue nei primi sette giorni dall’inizio dei sintomi. È anche possibile cercare gli anticorpi specifici che appaiono però più tardi, spesso solo quando l’infezione è già guarita. Probabilmente questi anticorpi proteggono contro il rischio di una nuova, futura infezione da Zika”. Come si cura? “Purtroppo non esiste una cura antivirale specifica, per cui le misure terapeutiche si limitano al riposo, all’apporto ottimale di liquidi e all’uso di farmaci analgesici come il paracetamolo. Meglio evitare l’uso di aspirina e altri antiinfiammatori che potrebbero causare complicazioni emorra-
giche in caso d’infezione concomitante con il virus Dengue”. Esistono possibili complicanze e persone più a rischio? “Durante l’attuale epidemia in Brasile, si è osser osservato un aumento dei casi di danni al feto e microcefalia (crescita ridotta di cranio e cervello), che sembra correlare con l’infezione da virus Zika in donne incinta”. In quali Paesi è presente? “I Paesi colpiti si situano nella fascia tropicale e subtropicale, dove è presente il vettore dell’infezione. L’infezione è attualmente molto attiva in Brasile e nei Caraibi, ma anche in altri Paesi come le Isole del Capo Verde, le isole Samoa e le isole Tonga”. È sicuro viaggiare in Paesi dove è presente? “Importante è proteggersi contro le zanzare, vettori dell’infezione. Il rischio di complicazio-
ni gravi dall’infezione Zika è molto basso, molto inferiore ad esempio al rischio di complicazioni della malaria in caso di una profilassi insufficiente. Il viaggio in Paesi in cui l’epidemia Zika è attiva è sconsigliato alle donne in gravidanza e alle donne che intendono rimanere incinta nelle settimane dopo il rientro dal viaggio. Si raccomanda pure alle donne in età fertile che viaggiano in Paesi in cui c’è trasmissione del virus Zika, di usare dei metodi contraccettivi sicuri”. Cosa posso fare per proteggermi? “Non esiste ancora un vaccino efficace contro il virus Zika. Per ridurre il rischio d’infezione occorre proteggersi efficacemente dalle zanzare. Le zanzare del genere Aedes pungono durante tutto il giorno, per cui vestirsi ideale è con indumenti che coprano bene braccia e gambe e utilizzare repellenti per zanzare efficaci da applicare al mattino e al crepuscolo. Anche l’aria condizionata è una protezione contro le zanzare”. v
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stile retrò Voglio una motocicletta così come l’ho sempre sognata, come la mia ce n’è una sola… testo Graziano Guerra - graziano@illustrazione.ch
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l vintage spopola. Le neo-classiche conquistano i cuori e saziano appetiti come piatti prelibati d’alta cucina. Le case motociclistiche non sono rimaste insensibili e guardando ai loro modelli degli anni del “boom”, che dal 1968 al 1985 hanno democratizzato un mondo riservato a pochi. Visitare i concessionari con un programma “customizing” sarà un piacere e si scopriranno stupende “Neo-Classic” con le più recenti conquiste elettroniche pronte alla personalizzazione con accessori originali. Gli stili fondamentali: Café Racer, monoposto
divenute famose negli Anni 60, quando i “ragazzacci” facevano a gara di caffè in caffè, l’ultimo pagava il conto. Le Chopper sono assurte a mito con il film Easy Rider, ma gli “harleysti” sapevano già tutto sin dai primi del ’900. Lo stile Bobber si rifà a un look ’50, con ruote uguali e parafango posteriore tagliato. La Scrambler, quella, per intenderci, di Steve McQueen nel famoso film La Grande Fuga, è tornata alla ribalta. A Londra imperversa lo Street Tracker che guarda alle moto da trail degli Anni 70 e 80. Le Brat-Bike sono urbane minimaliste, nate dall’eDa sinistra: Yamaha Yard Built XSR900 Monkeebeast. Honda Dark Racer. Kawasaki W800 Final Edition. Harley Davidson Roadster.
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stro della Brat-Style di Tokyo (www.bratstyle. com), con telaio rigido, ma non per forza. Da alcune stagioni Yamaha Faster Sons rappresenta il rispetto verso il passato. La pulizia delle linee, la qualità dei materiali e la semplicità del design s’integrano con le tecnologie più avanzate. Dark Racer è una serie limitata che Honda ha lanciato con il giubileo dei 40 anni di Honda Svizzera. Tutto iniziò quando furoreggiava la leggendaria CB750 Four. Basata sulla CB1100 e arricchita con parti custom, è stata trasformata in una Cafè Racer da urlo. Ispirata ai fantastici ’60 e ’70 pure la CB1100EX, nel classico stile delle 4 cilindri ad aria, impreziosita con dettagli vintage. Oggi ha sei marce, un serbatoio capiente, trip computer e ABS. La mitica Kawasaki W800 ammicca in versione Classica e Special Edition con cerchi e scarichi neri. Al recente Motor Bike Expo di Verona, è stata ammirata una splendida Vulcan “70” di Mr. Martini - su base Kawasaki Vulcan S - con forti richiami allo stile Anni 70 della serie Mach. L’arte custom iniziò all’inizio del secolo scorso grazie agli “harleysti”, i quali, da sempre, amano seguire il proprio stile. La nuova Roadster integra il concept Live Your Legend e completa la gamma Dark Custom. Minimalista, fa l’occhiolino alle Naked custom e alle StrippedDown e ricorda molto le Sportster da corsa del decennio ’50 e ’60. L’ULTIMA ORA Wrenchmonkees torna con Yard Built XSR900 Monkeebeast - I tipi della Wrenchmonkees sanno cosa è “hot” nel mondo custom e si dedicano con anima e cuore alle conversioni Yamaha Yard Built. Nel laboratorio di Copenhagen del duo danese è nata l’impressionante serie Sport Heritage, tra cui XSR400, XJR1300. Arriva ora la Yard Built XSR900 Monkeebeast ad aprire nuovi orizzonti. È appena arrivata la notizia dell’arrivo della Kawasaki W800 Final Edition, un’ultima occasione per i fan in Europa di accaparrarsi una classica moderna della serie con bicilindrico parallelo raffreddato ad aria, appena partita dallo stabilimento di Akashi. L’ultima delle W800, laccata Candy Brown e Candy Sunset Orange, brilla per i dettagli cromati. v
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a t avol a
rinchiuso in cucina?
no, grazie A cena a Sala Capriasca a casa di Clarissa e Donald Storni. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger
I
l cuoco di casa è lui, Donald, o meglio sarebbe dire ex cuoco. Sì, perché lui, cuoco lo è stato davvero. Un apprendistato svolto nell’allora ristorante-albergo Country Club di Origlio e un diploma ottenuto. Poi una “fuga” d’amore nella Svizzera tedesca per seguire la morosa di un tempo e là, per due anni, la gestione di un take away. Infine il ritorno a single e la scuola reclute in cucina a spadellare per trecento persone. A quel punto la svolta, la decisione di cambiare lavoro perché quelle quattro pareti tra fornelli, pentole e mestoli gli stavano troppo strette. Dopo alcune esperienze di varia natura con lavori temporanei, Donald ha capito che ciò di cui aveva bisogno era di stare all’aria aperta. E allora cosa di meglio di un nuovo apprendistato, questa volta come giardiniere? “È stata la scelta giusta”, afferma convinto. “Non avrei potuto passare una vita nelle cucina di un albergo o di un ristorante!”. QUALITÀ E QUANTITÀ Abbandonata la professione di cuoco è però rimasta la passione: “Mi piace cucinare e lo faccio spesso. Non solo per la mia famiglia, ma anche in occasione di qualche evento, come per esempio il pranzo per la festa dei patrizi che si tiene d’estate sull’Alpe Moschera, nei monti sopra Bigorio, o il pranzo di Natale per il Gruppo terza età di Sala Capriasca o, semplicemente, qui a casa per gli amici”. Ed è proprio una cena tra amici, quella di questa sera. Gustosa, genuina, abbondante come piace a Donald e come lui sa fare. “Amo cucinare
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bene e rendere felici e appagati i miei commensali, ma a mio modo. Le mie pietanze devono rispecchiarmi. Non avrei mai potuto lavorare in una di quelle cucine di oggi, dove si servono quelle misere porzioni, molto belle da vedere, ma così piccole… Io sono, tanto per intenderci, più un cuoco da grotto o da agriturismo”. Insomma, Donald è critico su ciò che oggi fa tendenza nei ristoranti, soprattutto quelli di un certo livello. “Mi sembra che in cucina, oggi, si debba essere più artisti che cuochi. E questo non fa per me”. Quello che fa per lui, e che lo rappresenta, è la cucina di una volta, fatta di ingredienti semplici, stagionali e con porzioni anche oneste, che sazino.
«Dalla padella... alla natura»
AGLIO ORSINO E AROMAT Come per la cena di questa sera, che prevede spaghetti integrali al pesto di aglio orsino e capello di prete al forno. Senza indugiare Donald si mette a sminuzzare le foglie dell’aglio orsino. Per chi non lo sapesse, è una pianta bulbosa e perenne, che cresce spontaneamente nei boschi fino ai 1’000 metri d’altitudine ed è parente dell’aglio, della cipolla e dell’erba cipollina. La si trova in soprattutto nelle zone umide, vicino a corsi e specchi d’acqua, e su terreni ricchi di calcare. Può essere facilmente coltivata anche nell’orto. Il nome latino dell’aglio orsino è “Allium ursinum”. Diver-
Et voilĂ : spaghetti integrali al pesto di aglio orsino e cappello di prete con patate rosolate.
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a t avol a Donald Storni in piena azione di rosolatura.
TA G L I A N D O
se sono le spiegazioni dell’etimologia di questo nome. Alcuni ritengono che fosse l’unico alimento a disposizione degli orsi alla fine del letargo; altri pensano invece che conferisca una forza da orsi. In ogni caso, questa pianta selvatica è buona e in cucina può essere declinata in vari modi. “Noi siamo andati a raccogliere le foglie per questa sera nei ronchi di Sala. Ho anche preso qualche fiore per decorare il piatto. Un mio amico, conoscitore di erbe spontanee commestibili, mi ha spiegato che i boccioli dei fiori di aglio orsino si possono fare sott’aceto come i capperi, oppure, fritti per uno sfizioso stuzzichino”. Il pesto è A TAVOLA… CON VOI Voi ci invitate da… voi quando a casa c’è tutta la famiglia. Una nostra redattrice e un fotografo verranno a casa vostra per scattarvi qualche fotografia e per chiacchierare di ricette, cibo, ricordi e alimentazione. Vi chiederanno la ricetta di una pietanza, magari quella della vostra “specialità”, nel limite del possibile, sarebbe bello poter fotografare anche il piatto pronto. http://www.illustrazione.ch/tagliando_07_16.pdf
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quasi pronto, manca solo il tocco di Donald: “So che questa cosa non sarà condivisa da tutti, ma io sono un amante dell’Aromat e ritengo che un pizzico ci stia benissimo anche qui. Vuoi mettere un formaggino dell’alpe con olio d’oliva, aceto balsamico e Aromat? E sulle uova sode? Una delizia!”. CAPPELLO DI PRETE Dall’aglio orsino al cappello di prete acquistato dal macellaio di Tesserete, che punta sulla vendita di carni a Km0. Il cappello di prete, è un taglio di carne a forma triangolare, meno nobile del roastbeef e quindi anche molto meno costoso, Desideriamo invitarvi a casa nostra per raccontarvi cosa significa per noi il cibo, per svelarvi una ricetta di famiglia e per farvi assaggiare il nostro piatto preferito. Famiglia (nome e cognome): ___________________________________________________________ Via: ______________________________________________ Località: __________________________________ Tel.: _____________________________________________________________________________________________ _______________________________________________ Tra tutti i tagliandi pervenuti in redazione ne estrarremo uno per edizione. È quindi possibile che la vostra candidatura venga conservata per un’altra edizione e che veniate contattati in un secondo tempo.
che si presta bene a essere cotto al forno. C’è chi predilige una lunga cottura a bassa temperatura e chi, come Donald, questa sera lo servirà dopo averlo rosolato in padella e lasciato in forno per poco più di mezz’ora a 180 gradi. Il risultato è squisito. La carne è tenera e saporita. E gli spaghetti integrali sono perfetti con il pesto all’aglio orsino. “Da qualche tempo, in famiglia, abbiamo deciso di eliminare dalla nostra tavola la farina bianca, che pare faccia davvero male. È per questo che la scelta è caduta sugli spaghetti integrali. Questa sera, insomma, ho voluto cucinare quello che a me piacerebbe mangiare sempre: prodotti locali, genuini, buoni e non eccessivamente costosi”. Scelte azzeccate, risultato squisito, cena decisamente appagante. Complimenti al cuoco. Oh, pardon, all’ex cuoco! v SCARICAMI Potete scaricare online le ricette di Donald Storni. http://www.illustrazione.ch/atavola_07_16.pdf
Sono arrivati i pezzi forti per la vostra grigliata party. Nuovo
Bontà genuina. Dal 1869.
Come ben si sa, la bontà non è mai troppa. Per questo anche i cervelat di Bell quest’estate sono di diversi tipi: al formaggio, avvolte nello speck, ai pomodori e alle erbe. Perché il più è di più.
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coseda uomini Fa parte dell’apparato genitale maschile e il suo ruolo è molto importante. Purtroppo, è anche sede di alcune tra le malattie più frequenti negli uomini, tra le quali la forma di tumore maschile più diffuso. testo Rachele Pozzi - rachele@illustrazione.ch
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he gli uomini abbiamo la prostata e le donne no, lo sappiamo tutti, così come è ben noto che i problemi alla prostata siano legati all’età e alle funzioni urinarie. Ma cos’è esattamente la prostata? Qual è la sua funzione? Sembrano due domande scontate, ma non tutti sanno dare una risposta precisa. Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza.
Nome: prostata Definizione: ghiandola Dimensioni: forma simile a quella di una castagna, anche per dimensione Peso: 10-20 gr. ca. Funzione: produce, nutre ed emette il liquido seminale Grado di importanza: fondamentale per la riproduzione Sostituibile: no Indispensabile: no
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COME FUNZIONA? La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile, atta a secernere il liquido seminale. Questo liquido veicola gli spermatozoi, li nutre e li mantiene vitali. Essendo una ghiandola, è molto sensibile all’azione degli ormoni, in particolare al testosterone, che ne influenza la crescita. Con l’avanzare dell’età, segnatamente dopo i 50 anni, questa ghiandola può ingrossare creando problemi alla minzione. Per questo, a partire da questa età, è bene sottoporsi a regolari visite di controllo. L’uretra infatti, il canale attraverso il quale passa l’urina, passa a sua volta attraverso la prostata, che se ingrossata e compressa, ostacola il passaggio dell’urina. L’ingrossamento della prostata può essere però una condizione benigna, che può essere trattata per via farmacolo-
gica e/o chirurgica. La prostata infatti, non è un organo vitale, sebbene la sua rimozione totale possa creare disfunzioni erettili, problemi di fer fertilità e incontinenza. Problemi in parte risolvibili tramite cure farmacologiche e/o chirurgiche.
Charles Brenton Huggins, fisiologo canadese naturalizzato statunitense, premio Nobel per la medicina nel 1966, insieme a Peyton Rous, per aver dimostrato l’influsso ormonale su alcuni tipi di tumore.
AGLI ALBORI Nonostante questa ghiandola sia fondamentale per la riproduzione, in passato se ne ignorava completamente l’importanza. I grandi medici del passato, da Ippocrate a Galeno, ritenevano che la ghiandola fosse in qualche modo causa dei problemi legati alla minzione. Neppure Leonardo da Vinci se ne occupò nelle sue famose tavole anatomiche. Il grande medico veneziano Nicolò Massa (1485-1569) fu il primo a riconoscerle una specifica individualità e solo da allora compare nei testi di medicina. Due secoli più tardi, nel 1761, fu sempre un italiano, Giambattista Morgani a citare in un trattato medico il rigonfiamento della prostata, soprattutto negli anziani, quale causa dell’ostacolo al deflusso urinario. Da allora in poi si cominciò a affinare le tecniche per rimuoverla, ma fu solo nel 1944 che il premio Nobel Charles Huggins dimostrò il rapporto tra crescita della prostata e testosterone. Sebbene però ci siano voluti secoli per comprendere le reali funzioni di questa ghiandola, già in epoca Mesopotamica, ossia 3’000 anni a.C. si era scoperto che l’introduzione di una cannula attraverso il pene permetteva all’urina di defluire. Su una tavoletta babilonese è stata ritrovata
la frase “Introdurrai un rimedio nel pene, con l’aiuto di un tubicino di bronzo”. Il medico greco Dioscoride Pedanio (40-90 d.C.) consigliava un metodo, in auge ancora a cavallo tra il 1660 e il 1700, che consisteva nell’inserire cimici vive all’interno dell’uretra. Il dolore violento poteva momentaneamente far rilassare il collo della vescica, permettendo la minzione. Un metodo barbaro naturalmente, ma per principio molto vicino all’attuale soluzione costituita dai farmaci alfabloccanti, che ottengono esattamente questo risultato! CURIOSITÀ Sono moltissimi i grandi personaggi storici che hanno sofferto di ipertrofia prostatica. Più si va indietro nel tempo, meno erano efficaci i trattamenti, e più atroci sono state le sofferenze degli afflitti da questo male. L’imperatore Nerone sof soffriva di ipertrofia prostatica con ritenzione urinaria e pare facesse legare l’estremità del pene ai suoi schiavi per poi godere delle loro sofferenze. Michelangelo Buonarroti soffrì e scrisse di questo male; l’ipertrofia prostatica di Carlo V d’Asburgo aveva come curioso effetto collaterale una sovraeccitazione sessuale e le cure terribili praticategli dal medico di corte, forse peggiori della malattia stessa, lo costrinsero ad abdicare in favore del figlio Filippo. Il potentissimo Car Cardinale Richelieu nulla poté contro il suo male, come Pietro I Romanov, il Grande, che ne morì a 53 anni. Il grande letterato Voltaire, per soppor sopportare il dolore, si stordiva con l’oppio e si racconta che fosse così annichilito dalla droga da arrivare a bere l’urina del suo pitale. Anche Napoleone III soffrì di ipertrofia prostatica e si rifiutò sempre di sottoporsi all’intervento. Nel 1870, già fortemente dipendente da oppiacei e gravemente sof sofferente, decise comunque di iniziare la guerra di Prussia, con drammatiche conseguenze e con la sua resa, a Guglielmo II, su un calesse, in preda ad atroci dolori. Il suo reale stato di salute però è offuscato da speculazioni e ipotesi, che vanno dall’avvelenamento al tumore. Migliori sorti ebbero Charles de Gaulle e Ronald Reagan, che a differenza dei loro potenti predecessori, poterono essere operati con successo. v
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co ncor s o
le più belle del
san salvatore Per festeggiare i 125 anni di Giubileo della funicolare del San Salvatore, i nostri lettori hanno partecipato al nostro concorso fotografico inviandoci molte immagini suggestive. Non è stato facile, ma abbiamo scelto i vincitori...
N
ell’edizione n. 9 di ottobre 2015 avevamo pubblicato un concorso fotografico in collaborazione con la funicolare del San Salvatore. Per festeggiare il suo 125esimo infatti, vi avevamo chiesto di fotografare il San Salvatore dal vostro personale punto di vista, e per farlo, vi avevamo dato tempo fino al 31 maggio dell’anno successivo, questo per lasciarvi la possibilità di mostrarci il San Salvatore nella stagione e nella situazione a voi più cara. Abbiamo ricevuto molti scatti davvero bellissimi e scegliere non è stato facile. Una giuria congiunta, composta dalla direzione
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PRIMO PREMIO “Tramonto”, di Evi Giovannoni, Vezia.
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della funicolare San Salvatore e dalla nostra redazione ha infine scelto e sulle due immagini che si aggiudicano i premi principali, non abbiamo avuto dubbi. Complimenti a tutti i partecipanti e ai vincitori! La vincitrice si aggiudica un pranzo o una cena romantica ed esclusiva per due persone al Ristorante Vetta con meravigliosa vista. La seconda classificata una festa di compleanno in vetta. Tutti i 15 vincitori verranno contattati personalmente. È prevista un’esposizione in vetta di tutte le foto partecipanti al concorso. Per informazioni: http://www.montesansalvatore.ch. v
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SECONDO PREMIO Valentina Merzari, di Campione d’Italia.
oroscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch
g ARIETE 21/3 - 20/4
h TORO 21/4 - 20/5
i GEMELLI 21/5 - 21/6
PREVISIONI PER L’ESTATE
Fino al 28.6 Mercurio sarà in aspetto positivo a Urano, ciò che aguzzerà l’ingegno e porterà innovazione. Il solstizio d’estate, che inizia il 20.6 con il suo passaggio dei pianeti in Cancro e il Novilunio del 4.7, tuttavia potrà innescare una certa stanchezza e insofferenza, in particolare nella prima metà di luglio. Ne risentiranno gli affetti più cari, visto che non sarete molto disponibili. Probabili discussioni legate al denaro e ai programmi di vacanza. Avrete bisogno di una pausa. Molto più posiposi tiva la seconda metà di luglio, con gli influssi benefici dal Leone. Ritorneranno il vigore e la voglia d’amare e di divertirsi. E dal 2.8. Marte, passando in Sagittario, risveglierà il desiderio di avventura. Bene lo sport di squadra! Il solstizio d’estate del 20.6. dà l’avvio all’estate e voi vi sentirete rinascere grazie soprattutto al passaggio dei pianeti in Cancro, dove avviene pure un Novilunio il giorno 4.7. Venere vi bacerà a lungo con i suoi influssi benefici, ossia dal 17.6 al 12.7 e ancora per tutto agosto. E siccome anche Mercurio sarà positivo dal 29.6 al 13.7, il tutto supportato da un benefico Giove, le stelle vi regaleranno tante belle sorprese. La prima metà di luglio sarà tutta incentrata sui bisogni della famiglia, ma anche a viaggi di piacere, visite parentali, vita sociale, incontri vantaggiosi che potranno migliorare la vostra situazione professionale. E inoltre vivrete l’amore con tutti i sensi. Attenzione alle spese nella seconda parte! Il solstizio d’estate, il 20.6, coincide con un Plenilunio alla fine del vostro segno opposto. Benché Mercurio stimolerà parecchio la mente e la parola fino a fine giugno, dovrete essere più accorti sia nel dire quel che pensate sia su come agite. Marte in Scorpione vi renderà acuti e pungenti, mentre da agosto, quando andrà in opposizione, spirerà aria di evasione e voglia di avventura. Siccome vi trovate sotto il tiro incrociato di Nettuno, Saturno e Giove ancora per un po’, eventuali passi falsi potranno costarvi cari. Molto positiva sarà invece la seconda metà di luglio grazie agli influssi benefici dal Leone che miglioreranno le finanze, regaleranno gioia e amore. Intensa vita sociale. In agosto, prudenza nei viaggi e con i soldi.
j CANCRO 22/6 - 22/7
k LEONE 23/7 - 23/8
l VERGINE 24/8 - 22/9
Per voi inizia una stagione di rinascita con il novilunio del 4 luglio, grazie a influssi planetari molto positivi. Infatti, la lunga sosta di Venere nel segno dal 17.6. al 12.7, affiancato da Mercurio dal 29.6. al 14.7, in ottimo aspetto a Nettuno, regaleranno amore e benessere. E con Marte dallo Scorpione si risveglierà la passione. Sarà una stagione all’insegna di unioni felici, di nascite, di viaggi speciali con vacanze romantiche per molti di voi. Visite, rere gali o sorprese da lontano. In agosto ci saranno ottime opportunità di lavoro o di migliorare la propria condizione economica. Le nuove sfide non vi devono spaventare. Interessanti i settori dei media, ma anche della medicina e agro-alimentare. E non mancate di fare sport. Questa estate segnerà nuove sfide importanti in molti di voi. Il Sole e i pianeti veloci, come Mercurio e Venere dapprima in Cancro interesseranno gli affetti e la casa, poi da metà luglio la vita sociale. Voi donne sarete al centro dell’attenzione. Vi voglio ricordare l’ultima tappa di Marte in Scorpione, che porterà qualche turbolenza in quelle storie d’amore un po’ complicate, ma anche discussioni con il partner per denaro. Urano, al contempo in Ariete, potrebbe indicare tagli o cambiamenti radicali, necessari anche se dolorosi. Data significativa quella del 2 agosto con il Novilunio nel segno e il passaggio di Marte in Sagittario, che darà il via a nuovi inizi, a una nuova vita.
Il solstizio d’estate del 20.6 con i suoi pianeti in Cancro interesserà la casa, i figli, la parentela e vi saranno novità importanti. La prima metà di luglio sarà il periodo migliore anche per l’amore. Marte dallo Scorpione vi renderà audaci e trasgressivi. Qualche problema popo trebbe nascere con i figli o i parenti, proprio quando Mercurio dissonante si troverà sotto il tiro incrociato di Nettuno e Saturno, fino al 29.6 e ancora dal 30 luglio in poi. Sebbene Giove e Plutone siano molto positivi, essi vi renderanno troppo orgogliosi e poco inclini al compromesso. In agosto sarà bene vivere con cautela visto il passaggio di Marte in Sagittario, che vi renderà nervosi. Prudenza alla guida e nei viaggi. Contenete le spese.
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ILLUSTRAZIONE TICINESE 07-16
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o r oscop o PREVISIONI PER L’ESTATE
a BILANCIA 23/9 - 22/10
b SCORPIONE 23/10 - 22/11
c SAGITTARIO 23/11 - 21/12
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La seconda metà di giugno sarà ancora positiva, mentre la prima metà di luglio sarà più faticosa con i suoi pianeti in Cancro. La famiglia potrebbe scombinare i vostri piani di vacanze. Attenzione anche alle spese. Urano sarà ancora in aspetto di tensione, ma ora tocca voi della 3. decade. Così Marte dallo Scorpione, che però rende audaci e passionali in ambito amoroso. E l’estate vi scalderà il cuore nella seconda settimana di luglio con i pianeti in Leone. Vita sociale intensa e possibilità di fare incontri importanti, per cui uscite, partecipate a concerti e gite culturali. Regali in vista. Dal 2 agosto sentirete forte il desiderio di libertà e nuove sfide. Il meglio però arriverà a settembre. Il solstizio d’estate porterà nuova energia, voglia di mare e amore con Nettuno sollecitato. Sole, Venere e Mercurio saranno in fantastico trigono al vostro segno, almeno fino a metà luglio. Inoltre anche Marte sarà nel segno fino a fine luglio, favorendo voi della 3. decade, sollecitando i sensi. A supporto avrete anche il buon Giove dalla Vergine, fino a inizio settembre. Questi benefici influssi astrali segnesegne ranno una vera rinascita per molti di voi. Non mancheranno regali e sorprese in famiglia, innamoramenti e unioni felici, così come la nascita di figli e/o un viaggio speciale. Un po’ più critica la situazione da metà luglio al 4 agosto, nonché il plenilunio del 18.8. Muovetevi con prudenza. Il solstizio d’estate del 20.6 coincide anche con un Plenilunio alla fine del vostro segno. Mercurio si troverà in opposizione fino al 29.6, sotto il tiro di Nettuno, Saturno e Giove, segnando un gran dispendio di energia e di denaro. Marte dallo Scorpione potrà fare emergere qualche tipo di frustrazione e voglia di rompere con certe situazioni. In questo vi potrà aiutare Urano, sempre positivo, a cui si affiancheranno i pianeti veloci nella seconda parte di luglio. Da sottolineare il novilunio del 2.8, con il contemporaneo passaggio di Marte nel segno e il Plenilunio del 18.8. State preparando la strada per una vera rivoluzione interiore ed esteriore. Giove confermerà le vostre scelte in autunno.
ILLUSTRAZIONE TICINESE 07-16
d CAPRICORNO 22/12 - 20/1
e AQUARIO 21/1 - 19/2
f PESCI 20/2 - 20/3
Il solstizio d’estate con i passaggi dei pianeti nel vostro segno opposto, anziché darvi ener energia potrà fare emergere tutta la stanchezza accumulata nell’anno, anche se Giove e PluPlu tone, sempre positivi, parlano delle vostre enormi risorse nascoste. Ora avete bisogno di dare più attenzione a voi stessi. In famiglia potranno esserci delle discussioni per motivi vari. Attenzione alle spese. Marte dallo Scor Scorpione, ancora fino a fine luglio e Urano sempre in Ariete, potranno rendere voi della 3. decade a tratti molto aggressivi o insofferenti. Fate appello a Nettuno, che vi aiuterà ad essere più empatici, specie con chi avrete vicino. Alcuni di voi cercheranno evasione nell’amore in agosto, altri nello sport e nella montagna. Mercurio sarà positivo fino al 29.6, favorendo esami, contatti e comunicazione. Tuttavia Il solstizio d’estate indurrà molti di voi a fare una “revisione” importante a vari livelli, per ritrovare voi stessi o per fare spazio al nuovo, a una magmag giore chiarezza nei vostri sentimenti e scopi nella vita. Il 18.8, con il plenilunio nel segno, ci sarà una rinascita per voi della 3. decade. Intanto controllate gli istinti “bellici” provocati da Urano e Marte e guidate con prudenza. Invece il novilunio del 2.8 interesserà il campo economico e lavorativo di voi della 2. decade, confrontati con le dissonanze di Saturno, Nettuno e Giove. Limitate le spese e controllate ogni documento prima di firmare. La prima decade si prepara invece a importanti novità legate all’estero. Fino al 29.6 la vostra mente sarà un po’ affaticata dagli studi o dai tanti impegni e preoccupazioni, ma con il novilunio del 4.7 e i pianeti veloci in Cancro, in positivo aspetto al vostro Nettuno, vi sentirete rinascere e l’estate vi regalerà tanto benessere e amore. Se vi propro digate troppo per gli altri, sarà il momento di praticare un sano egoismo e pensare di più a voi stessi. Concedetevi una vacanza speciale nella prima metà di luglio, meglio se con la persona del cuore. Marte dallo Scorpione per tutto luglio risveglierà la passione dei sensi ma solleciterà anche a praticare sport. Da agosto sarà bene muoversi con prudenza in ogni settore.
I CHAKRA
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e i loro fantastici poteri curativi
a cultura indiana tiene in grande considerazione l’equilibrio delle enerener gie e dei loro flussi per favorire il benessere fisico e mentale. L’organiL’organi smo dell’uomo è suddiviso in zone in cui si concentrano energie positive o negative, questi punti si chiamano chakra.
I chakra principali sono sette, più una serie a livelli secondari ma comunque altrettanto importanti. La medicina indiana prende in considerazione i sintomi del disturbo andanandan do poi a lavorare sul chakra corrispondente; prima di tutto bisogna sapere che i sette chakra sono collocati sull’asse della colonna vertebrale, parpar tendo dalla pianta dei piedi dove è collocato il primo, risalendo poi verso il basso ventre, l’addome, il torace, il petto, la gola per terminare con la fronte, a ciascuno di questi chakra sono collegati uno o più organi, e quindi andando a lavorare sul chakra relativo alla gola, per esempio, si possono guarire problemi a gola, voce, respiro e tutti i disturbi relativi a quella zona. La conoscenza dei chakra e quindi l’intervento sull’organo sofferente, permette di sbloccare le energie liberando i flussi positivi permettendo così al corpo di tornare in sintonia con il mondo esterno. Nella medicina indiana inoltre si controllano le vibrazioni emanate dal corpo incanalandole con l’aiuto dei cinque elementi naturali:
acqua, aria, terra, fuoco e spazio. L’uomo è paragonato ad un fiore, per cui i piedi sono le radici che crescono nella terra, e sono legati agli aspetti pratici, si sviluppa con il nutrimento, ovvero l’acqua, quindi la parte centrale del corpo, collegata alla rigenerazione e alla crescita, si protende verso il sole e il suo calore, cioè il fuoco, il fiore poi si apre verso il cielo e il respiro dell’aria, zona corrispondente alla gola per dirigersi verso l’infinito, lo spazio, la fantasia e la creatività, area che riguarda la mente e il cervello. Naturalmente questi pochi cenni alla filosofia e medicina indiana sull’utilizzo dei chakra non danno una spiegazione chiara e approfondita dell’argomento,
ma se vi rivolgerete a persone preparate in questo settore scoprirete che, con l’aiuto della sapienza orientale potrete trovare risposte e soluzioni ai mille problemi grandi e piccoli che ci affliggono ogni giorno.
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