Illustrazione Ticinese n. 10 - 2015 by Tredicom SA

illustrazione illustrazione.ch

N.10

- 15 OTTOBRE 2015

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

SPORT

In montagna con la bici

A TAVOLA

Un giovane ai fornelli

ProfiLine m: Profi Stea ente probabilm il migliore . al mondo

Gastronomia di punta, dalla vostra cucina. Il Profi Steam di Electrolux combina il know-how dei cuochi stellati con la più moderna tecnologia di punta. Con il nuovo Vario Guide potete selezionare, mediante il display touch, suggerimenti per 220 squisiti piatti preimpostati. Il pratico e innovativo vano di cottura rimane asciutto all'interno. E grazie al sensore umidità, che si adatta alla pietanza, è sempre garantita una qualità ottimale. Cucinate alla stregua di uno chef premiato, con più sapore … ma con molta meno fatica. Scoprite cos'altro è in grado di fare questo tuttofare su www.electrolux.ch

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somm ario fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 131.966 copie (REMP 2014) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch

4 Fuorionda Il mito della Luna

6 Sai che

Domande curiose e risposte sfiziose

8 Appunti

Spunti, idee e consigli in vetrina

11 In dialètt

Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano

La strada, un camp da giöch

12 Ritratto

Distribuzione Direct Mail Company SA

Da vedere gli effetti che fa

Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch

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23 Lavoretti Il fantasma dolcissimo

24 Sport

Su e giù tra le montagne

28 Salute

Malattie sessualmente trasmissibili (terza e ultima parte)

32 Oroscopo

Le previsioni di Cloris per per la seconda metà di ottobre 2015 > ILLUSTRAZIONE TICINESE 10-15

Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch

In copertina: Giancarlo D’Erchie Foto: Gabriele Campeggio

18 A tavola

Con le mie ricette ad Atlanta

Svizzera tedesca e romanda: Grütter Media Käsereistrasse, 21 4914 Roggwil Tel./Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch

Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.

34 Cruciverba Libri ed eroi

Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240

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Questa rivista è certificata PEFC™. Non sono certificati PEFC™ gli inserti pubblicitari.

Scarica l’app di Illustrazione Ticinese Potete leggere questa edizione anche su iPad, e se vi siete persi degli arretrati, li trovate nella sezione “archivio”. Buona lettura!

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fuor i ond a

il mito

della luna “Non so se ci siano alieni sulla Luna ma, se ce ne sono, di sicuro usano la Terra come manicomio” (George Bernard Shaw). testo Roberto Rizzato - roberto.r@illustrazione.ch

opo tutte le castronerie che ho letto e sentito in occasione dell’ultima superluna rossa (che, essendosi verificata quattro volte negli ultimi 18 mesi, avrebbe costituito una “tetrade di Lune di sangue”, oscuro presagio dell’imminente fine del mondo, etc… etc…), ho deciso di allietarvi con una storiella non meno fantastica, ma senz’altro più poetica, presa dalla mitologia africana. All’origine dei tempi, quando ancora non c’era la luna e neppure la morte, una catena penzolava giù dal cielo: quando qualcuno era stanco di stare sulla terra, poteva sempre arrampicarsi su per la catena, salendo al di sopra delle nuvole. In quel tempo viveva anche un fabbro, Fasogo. Era molto bravo nel suo mestiere, ma si lamentava in continuazione che tutti avevano dei figli maschi ad aiutarli nelle loro faccende professionali; invece lui doveva fare tutto da solo, perché aveva solo tre femminucce. I suoi familiari gli avevano detto di portare pazienza, che magari avrebbe avuto anche lui finalmente dei figli maschi che potessero aiutarlo nei lavori più pesanti. Ma alla fine Fasogo, mentre stava sudando nella lavorazione di un ferro rovente in una giornata particolarmente calda, decise di farla finita e

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andò ad arrampicarsi su per la catena. Le sue tre figlie, molto affezionate a lui, gli corsero dietro cercando di dissuaderlo; poi decisero di salire anche loro fino in cielo ma, per far sì che nessun altro potesse seguirle nel loro dolore, una volta in cima sganciarono la catena. Da allora gli uomini muoiono quaggiù sulla terra, non essendoci più la catena per andare in cielo, da quando vi salirono il fabbro e le sue figliole. Ma il ferro, che il fabbro aveva portato lassù e che continuava a lavorare ogni notte, divenne la luna. Quando il disco lunare non si mostra, vuol dire che Fasogo è adirato. Quando sale nel cielo come una falce a occidente, si dice: “Guarda, Fasogo ha messo ad arroventare il suo ferro”. Quando, invece, la luna è bella piena, si dice: “Guarda, il fabbro ha ultimato il suo lavoro”. Intorno alla luna ci sono sempre anche tre piccole stelle, che però si notano solo in alcune notti: sono le tre figlie del fabbro. Lo so, è una storiella molto ingenua, che potrà tornarvi buona per addormentare i vostri bimbi. D’altronde non tutti hanno il pragmatismo del presidente Nixon che, nel suo discorso agli astronauti in partenza con l’Apollo 11, nel luglio del 1969, disse: “Per anni i politici hanno promesso la luna: io sono il primo che riuscirà a darvela sul serio!”. v

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s ai che

leggiamo

SAI

perché

LA POMPA DI BENZINA SA QUANDO… FERMARSI?

Chi perde paga, di Stephen King

2. Prometto di sbagliare, di Pedro Chagas Freitas

Quando il carburante dalla pompa di benzina fluisce nel serbatoio dall’erogatore, un dispositivo sensore collocato a circa due centimetri dal termine dell’erogatore rimane inattivo, ma scatta quando il carburante rientra nello stesso: è questo sensore a determinare così il blocco. A causa delle posizioni del sensore e dell’erogatore nel serbatoio, quest’ultimo non viene mai completamente riempito e quindi, se vedete conducenti “sparare” a più riprese nel serbatoio, ora sapete che stanno cercando di colmare il vuoto.

3. Le ultime diciotto ore di Gesù, di Corrado Augias

ascoltiamo

Rattle That Look, di David Gilmour

2. Las Moradas. Live, di Giuni Russo 3. Honeymoon, di Lana Del Rey

SAI DA

cosa deriva

ASCIUGAMANO? Questo termine, che noi tutti usiamo più volte al giorno, si è diffuso dalla Toscana solo nel corso del secolo scorso e ha sostituito i nomi precedentemente in uso, asciugatoio o sciugatoio. I termini originali derivavano dal latino tardo exsucare ossia trarre il succo. Asciugamano è un termine maschile singolare, anche se è pospos sibile usarne la forma al plurale “un asciugamani”. Al plurale può rimanere invariato, come accade per molti termini composti da verbo e nome, quindi “due asciugamano”, anche se comunemente si usa “due asciugamani”.

SAI CHE

guardiamo

Inside out, di Pete Docter

2. 3 bambini tra mucche e formaggio, di Susanna Fanzun

3. La Palmira: Complotto

nel Mendrisiotto, di Alberto Meroni

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signore si nasce

da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921 Sui monti In montagna è bene bandire ogni vaporosità di tessuto e di ornamento, ogni esagerazione, ogni eleganza troppo raffinata della moda. Bisogna atat tenersi alla lana, alla buona lana igienica, morbida; od anche alla rude lana così simpatica, che tanto dona alle giovani e delicate bellezze. I colori siano tranquilli, resistenti; le foggie semplici. Le cinture di pelle, od anche qualche molle sciarpa a tinte vivaci, uguali alla cravattina, saranno pure indicatissime, come le forti calzature alte, a tacco basso, così il piede sarà meglio protetto e sostenuto. Niente piume o fiori nei cappelli: veli azzurri, verdi bianchi: fettucce di nastro in giro alle pagliette rotonde. Per le escursioni lunghe e in località assai elevate, occorrono costumi speciali sulla foggia di quelli delle cicliste. Nei cappellini di feltro si può mettere un’aletta o un gruppo di edelweis quando non sia necessario il tocco di pelliccia e una sciarpa di lana.

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Con talento, tenacia e un partner afﬁdabile. Per questo motivo sosteniamo le giovani leve dell’hockey su ghiaccio con il progetto Top Scorer. In tutta semplicità. postﬁnance.ch/hockey

a p p unt i IL LIBRO PIÙ DISCUSSO Sottomissione, Michel Houellebecq, Bompiani Disincantato, provocatorio, volgare a tratti, discutibile e controverso. Un esercizio intellettuale di fantapolitica che però fa riflettere, sul ruolo di un’Europa vecchia e stanca, contrapposta ad un Islam in piena espansione. Questo è il romanzo più discusso di un autore che non ha peli sulla lingua, letteralmente.

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LA COCOTTE VINTAGE

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IL FONDOTINTA SPRAY Diorskin Airflash, Dior Un concetto totalmente innovativo nel mondo del maquillage, per questo fondotinta leggerissimo, da vaporizzare direttamente sul viso. La sua consistenza ultra leggera si fonde con la pelle uniformandola, cancellando piccole imperfezioni e rughette e lasciando una sensazione di totale freschezza. Meglio però applicarlo a torso nudo, affinché eventuali micro particelle si possano posare su collo e scollatura, per un aspetto naturalmente sfumato e per evitare di macchiare i vestiti. Chi invece non ama i cosmetici spray, come i solari ad esempio, può spruzzare il prodotto sulla mano per poi applicarlo sul viso tamponandolo.

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La Cocotte limited edition, Le Creuset Nate nel 1925, sono un grande classico della cucina del nord della Francia. Per festeggiare il 90 anni di giubileo, Le Creuset ha riprodotto la prima cocotte in 1925 esemplari. I primi pezzi di questa pentola arancione brillante furono una vera rivoluzione, perché portarono colore e trasformarono l’attività in cucina, vista fino a quel momento più come un gravoso onere da svolgere, in un’attività piacevole e creativa. Ecco perché queste pentole rappresentano la prima importantissima svolta verso il mondo gastronomico domestico che conosciamo oggi.

L’INTRAMONTABILE LINO Maison du lin, Interio Una linea completa di biancheria per la casa, dal letto alla tavola, passando dal bagno e dal salotto, dove protagonista è il lino, tessuto principe di rigore ed eleganza da sempre, reso però più leggero e casual dai colori, e da un aspetto taleggermente spiegazzato. I tessuti proposti per la ta vola ad esempio, sono declinati in ben 17 meravigliose tonalità! E allora perché non creare uno stile del tutto personale usando tovaglioli in tonalità differenti, su una tovaglia neutra. Un tocco di originalità che non passerà inosservato.

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INCONTRI FATALI

LE RICETTE ARTIGIANALI

Creme, formaggi, burro e yogurt fatti in casa, Jenny Lindford, Il Castello Forse non avete mai pensato di poter produrre in casa i latticini più comuni e amati come la ricotta, lo yogurt e i formaggi freschi. In questo libro ci sono le ricette per farlo e per poi utilizzarli come ingrediente protagonista di golose ricette. La grafica, la carta e le fotografie poi sono bellissime.

La strada scarlatta, Fritz Lang, DVD La storia di un uomo normale, normalmente… insoddisfatto di sé, del matrimonio e del proprio lavoro, che intravvede uno spiraglio di luce in una figura femminile, incontrata fatalmente una notte su un marciapiede e salvata da un molestatore che invece si rivelerà complice della donna. Questa la breve descrizione dell’inizio del film “La strada scarlatta”, realizzato dal grande regista austriaco Fritz Lang nel 1945, ambientato in un quartiere di New York completamente ricostruito in studio. Innamoramento, vita coniugale insoddisfatta, tradimento, inganno, accecamento, ingiustizia, sogno di una vita migliore, danzano in un balletto che vorticosamente conduce i protagonisti...

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in dialètt

la strada un camp da giöch Ul balón, ma mia domà: e sa spelecàva ‘n quai ginöcc - Anca di campión dal fotball iè vegnüt via da lì. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch

chi che g’ha ul curâgg, ammò incöö, da tirà scià la strada che sa dopra come camp da giöch? Ghè scià na machina ogni segónd, anca süi passagg pedonài ta sett mia tant sicür. Ma se nemm indré anca domà pòch püssée da mezz sécol. Ta lì “giügà ai cicch (boccette), a ciapass,/sbrissigaa gió in dal pradell/scund i zocor a la Ghita”. “Se podessom tornaa ‘ndré” l’è una poesia dal Bernardino Baroni. Ma una riflessión vegnüda föra sül “Corriere della Sera”, pòch setiman fa, la ma dis anca che di gran campión dal fotball iè créssüt “nei vicoli”. Ul Pelè e ul Maradona, ammò bagài, i ga dava denta al balón süla sàbia dala riva dal mâr. Ai gh’eva un controll da quela roba rodonda che quii tiràt sü süi veri camp da fotball i sa sögnava gnanca. E chì da nüm sa giügava par strada, anca a pallacanestro, ai bocett o la bala sora la corda. Tanti vòlt ul balón l’eva fai sü da strasch, ligàt cunt una corda. Ma anca se ta dopràvat ul balón “vero” d’una volta, guai a ciapà la corda de mèzz cunt un colp da testa (inzuccata). Sa diseva che la mamm la doveva sübit nà a cercà i Saridon, quii pastigli contra ul maa da testa. Un tecnic dal fotball, vün che sa na inténd, al ma dis che la magioranza di giügadoo da serie A i vegn dal sud da l’Italia, dal tàlon. La strada la insegna a rasonà püssée svèlt, a trovà di solüzión. In dal

campionàt italian, 358 sü 586 (ul 61 par cent) i végnan dal méridion dal paés. La strada la ta insegna a stà “in equilibrio”, ben pogiàt süi pè. Parché se ta bürlat giò ta risc-ciat da “spelecass punta e söla/quand l’è mia ‘n quai ginöcc”, come al scriv ammò ul Bernardino Baron. La “fortüna” l’è quela da créss in un “quartiere povero” o in un paés föra dal grand tràfich. Püssée ta se pòvro, ma mia mòrt da famm, püssée l’è probàbil che ta divéntat un gran campión. Un giügadoo che vegn di Balcani, dal Montenegro, al dis che al témp dala guèra e al gh’eva dés ann. Quand che al sentéva una cifolàda l’eva mia da sicür quela dall’arbitro, ma ul segnal di bombardamént. E al tamonàva (correva) il dal prim rifiugio. “Quand che ta végnat sü in una sitüazion dal géner da vegn meno pagüra in tütt quel che ta capita o pò capitatt in dala vita. La piazzeta dal paés “tüta sbrocolada” l’eva lì par giugà, e mia domà par “quel poro disperat/la testa straca,/i öcc imbambolat”. Ma anca par “’na roscia de galüpp che i se scalmana/e manca mai quaidün che sa cognoss/ pa’l marsinott cul zago a l’italiana (...) Na frana da bagai la passa al gor/cunt un fracass da vers e zoccoron,/istess d’una brancada da niscior/bütat sora i bocett de l’istreccion.” Strada-strecion, par quii da Füsi, Gravesan, Ponte Tresa, Agn e Savosa (RID, Repertorio italiano-dialetti). v

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r i t r at t o

da vedere gli effetti che fa Abbiamo incontrato Giancarlo D’Erchie in occasione di una sua manifestazione nella Svizzera italiana. Di solito appare a Vancouver, in Canada, dove svolge l’attività di supervisore di effetti speciali, con i quali ama lasciare a bocca aperta gli spettatori, sia per la paura, sia per lo stupore. testo Marco Ortelli - uti@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio

i prenda un bambino nato nel Mendrisiotto e cresciuto a Riva San Vitale e lo si catapulti all’interno del sogno di diventare un “supervisore di effetti speciali” cinematografici; egli, allora, mosso da questa visione, eseguirà delle mosse per cercare di raggiungere l’obiettivo, sarà confrontato con pericoli e ostacoli, draghi, mostri, personaggi buoni e cattivi, ma la sua perseveranza lo condurrà proprio laddove egli avrebbe voluto arrivare, all’interno di un set di produzione, a lavorare a stretto contatto con registi, produttori, direttori della fotografia e artistici, attori, nella fabbrica dei sogni che si materializzano sul grande scher schermo di un cinematografo. Incontriamo Giancarlo D’Erchie a Riva San Vitale, in uno dei suoi rari soggiorni sul suolo ticinese.

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Colgo l’occasione per compiere un salto a ritroso nel tempo e chiedere a Giancarlo se vi sia un momento decisivo nella scelta di lasciare la Svizzera italiana e lanciarsi nell’avventura cinematografica nordamericana. “Un momento preciso non direi, di certo da bambino guardavo i film e ne restavo affascinato, sin da piccolo ho la propensione a immaginare mondi e viverci dentro, e queste immagini mi hanno forse guidato durante la mia formazione scolastica, portandomi a studiare all’Accademia di belle arti di Brera, dove ho conseguito il diploma in set design per il teatro. Inizialmente gli effetti speciali in 3D non mi piacevano, non pensavo potessero dare un valore aggiunto a un film, col tempo però ho iniziato a interessarmene sempre di più, ed è stato allora che nel 2008, per perfezionare la mia formazione, ho deciso di an-

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r i t r at t o dare a studiare in Canada, alla Vancouver Film School, dove dal 2009 ho iniziato a lavorare alla post produzione di film come digital composer, un gradino necessario per arrivare al mio ruolo attuale”. Visual effect supervisor; in cosa consiste, quest’attività? “Si tratta di un lavoro di concerto tra molte per persone, con la figura del regista che sta al centro delle operazioni. Io mi trovo a fungere un po’ da mediatore tra produzione e post produzione, senza dimenticare che l’effetto speciale creato è sempre vincolato al budget messo a disposizione dal produttore. Di solito ricevo la sceneggiatura completa di un film ancora prima che esso sia stato approvato dalla produzione. Leggo lo script e inizio a individuare dove potrebbero esserci degli effetti speciali; con la rilettura penso al tipo di approccio, in seguito si mette in moto l’aspetto creativo, che consiste nel disegnare e creare al computer la prima idea di effetti speciali da sottoporre al regista e all’art director e da perfezionare. Ricevuto l’ok dal regista, quando inizia la fase di produzione, io sono sul set per assicurarmi che tutte le riprese vengano effettuate in maniera tale che la post produzione possa poi in-

serirle nel film senza particolari problemi; sono quindi responsabile di ogni visual effect shot”. È noto come la realizzazione di un film sia un processo lungo e laborioso, frammentato. Che… effetto fa, vedere infine sul grande schermo il risultato di quello che si è immaginato? “È davvero una bella soddisfazione, se pensi che quando lavori al computer, per mesi puoi vedere una certa sequenza ripetersi e ripetersi”. Sei nato con la… matita, mentre oggi sembra impensabile poter lavorare senza un computer. Dai rudimentali effetti speciali alla Ed Wood degli Anni 50, a quelli spettacolari di Avatar dei primi anni di questo secolo, tu come ti situi all’interno di questa evoluzione? “In generale, devo dire che mi piacciono molto gli effetti pratici tradizionali; sul set, la mia filosofia consiste nell’utilizzare il passato integrandolo con le nuove tecnologie, senza abbandonare le une per le altre. Si tratta pertanto di combinare gli elementi per rendere nel miglior modo possibile l’immagine che il regista vuole che appaia davanti agli occhi degli spettatori”. Una giostra può ben trasformarsi in un’astronave.

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Davanti alla chiesa di Santa Croce, consacrata nel 1599.

Vivi tra luci e ombre, hai un’immagine del tuo lavoro particolarmente luminosa che ti porti dentro? “Il ricordo migliore che porto dentro di me è senz’altro il primo lavoro di visual effect, nel 2010, nel film The book of Eli (Codice Genesi), con la partecipazione dell’attore Denzel Washington. È stata una bella esperienza perché abbiamo lavorato alla scena principale del film, quella in cui avviene la grande esplosione di una casa, realizzata a Toronto; è stata un’emozione intensa, soprattutto per la grande quantità di lavoro svolta sull’arco dei tre mesi prima della pubblicazione del film; parti da Riva San Vitale, studi all’Accademia di Brera, insegui un sogno, investi tutto quello che hai per studiare alla Vancouver Film School, e studiare duramente un anno, per terminare la scuola e iniziare subito a lavorare. Un sogno che ora si

è materializzato, ma che si compone anche di giornate di 12 ore di lavoro, sei giorni su sette, lungo l’arco di più mesi. Una bella realtà, certamente, che necessita di una passione vera,

SCHEDA

biografica

Nome: Giancarlo Cognome: D’Erchie Nato il: 17 febbraio 1980, a Mendrisio Professione: visual effect supervisor Stato civile: coniugato, da settembre, con Melanie Callaghan, visual effect producer Passatempi: giocare a calcio (ha giocato a Mendrisio (12-18) e a Castello (18-28), e a World of warcraft (un videogioco fantasy tridimensionale) Il film: La ricerca della felicità, di Gabriele Muccino Il film a… effetto: Legend of the Guardians: the Owls of Ga’hoole

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ri i t n t co In vvicina ra olti di m tipi!

perché le ombre della difficoltà possono allungarsi e schiacciarti”. Sei abituato a far parlare gli animali, a creare esplosioni, a realizzare mostri. Scorrendo il tuo curriculum professionale si possono trovare i nomi di alcuni “mostri” della cinematografia mondiale. Che tipo di rapporto si instaura con questi celebri personaggi? “Dipende dalla personalità e dallo status di ogni singolo regista. In alcuni casi, il regista rende visita alle case di post produzione, com’è stato il caso di Ridley Scott durante la lavorazione del film Prometheus, anche se non ho avuto scambi diretti con lui. Con altri si possono instaurare rapporti amichevoli e non solo di tipo professionale, come con Peter Lord, un grande regista nel campo dell’animazione; lui ti raggiunge, ti parla, si siede accanto a te e comunica. Clint Eastwood, ad esempio, è conosciuto nell’ambiente per essere uno che ripone la massima fiducia in quello che fai; Baz Luhrmann, invece, il regista del film Il grande Gatsby, nel quale avuto l’opportunità di lavorare in Australia, è una persona molto eccentrica, con lui devi stare zitto e ascoltare”.

Sei mosso dai sogni, vivi in essi, contribuisci alla loro manifestazione in forma di film. Hai qualche sogno che vorresti uscisse dal tuo cassetto di casa? “Mi piacerebbe lavorare con Guillermo del Toro, cui mi accomuna la stessa visione dell’impiego degli effetti pratici che poi il digitale aiuta ad amplificare o Gabriele Muccino. Un grande sogno sarebbe inoltre poter lavorare con Steven Spielberg o in un grande film d’animazione”. Il sogno massimo di Giancarlo D’Erchie, però, ve lo scriviamo noi, è quello di conquistare un Oscar; sarebbe il coronamento della sua avventura, partita da Riva San Vitale: “Sono un sognatore che prova a seguire il suo sogno, e che lungo il percorso forse sta cercando la felicità, contento di fare quello che fa”. v

SCARICAMI Online un video realizzato alla Vancouver Film School nel 2009. http://www.illustrazione.ch/ritratto_10_15.pdf

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a t avol a

con le mie ricette

ad atlanta A cena a casa di Edoardo Nerboni di Sala Capriasca. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

a quasi 18 anni, una passione per la cucina, per la barca a vela e per il cinema. La prima la coltiva ogni qualvolta gli venga voglia di cucinare, la seconda la soddisfa soprattutto d’estate e la terza la approfondirà frequentando dall’anno prossimo il Cisa, la scuola superiore specializzata per il cinema e la televisione di Lugano. VEGETARIANO MA... CARNIVORO Edoardo è il primogenito dei quattro figli di Valentina e Claudio Nerboni. La famiglia vive a Sala Capriasca ed è vegetariana con particolare attenzione a cucinare ciò che è bio, di stagione e, meglio ancora, se a km 0. A dire il vero, mi svela senza imbarazzo, a lui la carne piace. “Sono decisamente un carnivoro, ma so anche vivere bene senza carne. Certo che quando ho la possibilità di gustarla non rinuncio. Come ad esempio d’estate, in occasione di grigliate”. “Anche il pesce non fa parte dei menù della famiglia Nerboni. Ma non è sempre stato così. Edoardo ricorda che il suo bisnonno napoletano, un buongustaio e un bravo cuoco, cucinava le cozze, gli spaghetti allo scoglio e altri pesci con passione e grande enfasi, “onde per cui ciò che era delizioso sembrava ancora più buono. Mettersi a tavola con il mio bisnonno era sempre una festa. Sua figlia, nonché mia nonna, ha ereditato la sua passione per i

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fornelli ed è un’ottima cuoca. È a lei che chiedo, ogni tanto, qualche ricetta da riprodurre a casa”. E questo, nonostante la vasta “collezione” di libri di cucina di casa Nerboni. Edoardo sorride: “La mia mamma ama acquistarli e poi aspetta che qualcuno concretizzi...”. ABITUDINI, CUCINA KOSHER E ZUCCHE Edoardo mi racconta che l’anno scorso ha vissuto uno scambio linguistico di tre mesi per l’apprendimento dell’inglese. “Ero ospite di una famiglia di Atlanta, nel sud degli Stati Uniti. Qui si mangiavano quotidianamente due o tre tipi di carne, tanti hamburger e patate. All’inizio ne ero felice, ma dopo un mese non ce la facevo più. Ti rendi conto che sono arrivato a sognare le verdure? Inoltre una cosa cui non mi sono mai abituato era mangiare a tutti gli orari e servirsi direttamente dal frigorifero. Questo modo di fare di tutta la famiglia, non fa parte della mia cultura e della mia educazione. Mi è mancato molto il momento della condivisione, dello stare a tavola tutti insieme. Quando capitava, soprattutto il weekend, me lo godevo fino

«Negli USA

le abitudini alimentari sono molto diverse»

all’ultimo. In famiglia vive anche nonna Penny, cui piace molto cucinare. Quando si metteva ai fornelli preparava quantità industriali di cibo, che poi veniva stoccato in frigorifero e riscaldato e mangiato nei giorni successivi. Alla nonna piaceva avere qualcuno che le desse una mano, perciò quando potevo mi fermavo in cucina con lei. In qualche occasione l’ho pure sostituita e ho preparato per la famiglia Goldwasser quello che mangeremo stasera: gli gnocchi di farina e la tor torta salata di zucchine”. Edoardo prosegue il suo racconto e precisa che la famiglia (come si può intuire dal cognome, ndr) è ebrea e, come tale, rispetta il kosher, cioè l’insieme di regole religiose che governano la nutrizione degli ebrei osservanti. Il kosher definisce ciò che è permesso mangiare da ciò che

non lo è. “Io sono arrivato ad Atlanta a settembre, proprio per il capodanno ebraico”, mi spiega Edoardo. “Perciò ho avuto la fortuna di assaggiare vari piatti tipici. Ricordo una torta agrodolce con cannella e miele che mi è piaciuta molto. Inoltre ho potuto osservare l’alimentazione par particolarmente curata del figlio più piccolo che, studiando da rabbino, doveva mangiare solo cibi kosher di qualità acquistati nei negozi ebraici di alimentari”. D’altro canto anche lo scambio linguistico di William Goldwasser, arrivato da Atlanta a Sala Capriasca non sarà stato facile dal punto di vista alimentare: ambientarsi in una famiglia vegetariana e rinunciare alla carne, imparare ad aspettare invece che servirsi direttamente dal frigorifero, non mangiare a tutte le ore, apprezzare

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a t avol a

porzioni meno “big”. “Per finire la nostra cucina gli è piaciuta, ha mangiato di gusto certe nostre ricette con le verdure e, soprattutto, si è sorpreso che noi mangiassimo le zucche. Loro, questi or ortaggi, li decorano e li espongono per halloween, ma non hanno l’abitudine di mangiarli”, spiega divertito Edoardo. PASTA, SALSE E IMPROVVISAZIONE Sembrerà banale, afferma il nostro giovane cuoco, ma la sua passione per la cucina nasce seguendo le orme dei genitori. In particolare osservando fin da piccolo il suo papà che, di tanto in tanto, preparava i suoi piatti preferiti, vale a dire lasagne e pasta al forno. Ed è proprio per questo e forse anche per un desiderio di emulazione, che Edoardo ha voluto iniziare a cucinare. Cosa che, a dire il vero, crescendo è diventa-

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ta anche una necessità per dare una mano alla mamma, visto che la famiglia Nerboni è numerosa. “Mi piace improvvisare, utilizzando gli avanzi che trovo in frigo. Principalmente faccio pasta perché con i sughi ci si può davvero sbizzarrire. Da un paio d’anni, grazie all’impastatrice, quando ho tempo preparo anche la pasta fresca. Tra i miei cavalli di battaglia, ci sono gli gnocchi di farina che gusterete questa sera e che, come detto, ho cucinato anche negli Stati Uniti e ho preparato pure in barca a vela. Tra i dolci, amo i biscotti con le gocce di cioccolato. In famiglia ne siano tutti ghiotti e quindi, quando mi ci metto, ne faccio a chili. Ma durano poco”. Edoardo afferma che la sua è sicuramente una famiglia di golosi e consumatori di una cucina sana, punto fermo di mamma Valentina. “A volte anche troppo sana...”, commenta con ironia il ragazzo.

Fasi della preparazione della torta salata di zucchine.

CUCINA MOLECOLARE A SCUOLA Mi racconta che lo scorso anno, nella sua scuola, durante le lezioni di chimica, sono state dedicate diverse ore alla cucina molecolare. “È stato un corso interessante, sia dal punto di vista visivo, sia da quello gustativo. Personalmente ero più affascinato dalla presentazione e dal design di certi alimenti che non dal loro sapore. Ma l’esperienza è stata senz’altro curiosa”. Il professor Davide Cassi, docente di fisica della materia all’Università degli studi di Parma e uno dei maggiori esperti italiani di gastronomia e cucina molecolare, la definisce così: “La cucina molecolare è un insieme, in continua crescita, di nuove tecniche e di ricette. Le nuove tecniche derivano dall’applicazione alla cucina di conoscenze scientifiche, in linea di principio anche estranee al mondo del cibo. Sono sicuro che i bianchi vapori freschi, che si sprigionano dalle pentole irrorate di azoto liquido, diventeranno presto parte della scenografia quotidiana delle nostre cucine”. Lasciamo l’azoto liquido - con il quale sembra si possa preparare anche il gelato - e torniamo alla cucina tradizionale. Quella cui siamo abituati e che gusteremo anche questa sera grazie alla passione di un ragazzo che ha voluto mettersi in gioco offrendoci la possibilità di osservarlo al lavoro e di gustarne gli ottimi risultati: una torta salata con zucchine e i fiori di zucca provenienti dall’orto di casa Nerboni, gnocchi al sugo di pomodoro bio e meringatina fatta in casa con lamponi appena colti. Un piacere per gli occhi - perché Edoardo ha impiattato curando i dettagli - e per il palato, perché tutto era così buono che nessuno ha rinunciato a un bis! v

I nostri enoesperti consigliano:

«Mi piace

improvvisare usando gli aromi»

SCARICAMI Potete scaricare anche online le ricette di Edoardo Nerboni. http://www.illustrazione.ch/atavola_10_15.pdf

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Come sorprendere i mostricelli che suoneranno alla tua porta la notte di Halloween. idea, disegni e realizzazione Anto antonella@illustrazione.ch

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1 1. Taglia un quadrato di stoffa bianca grande ca. 10 cm di lato per ogni lecca lecca che vuoi preparare. Dal pannolenci nero taglia due piccoli occhietti per ogni fantasmino. 2. Cospargi la parte superiore e i lati della car cartina del lecca lecca con la colla stick, quindi appoggia il lecca lecca al centro del quadrato

di stoffa. Premi bene i lati e ferma il tessuto attorno allo stecchino con un pezzetto di spago fino a quando la colla si sarĂ asciugata. Non stringere lo spago, altrimenti il lenzuolino rimar rimarrĂ tutto stropicciato. 3-4. Incolla gli occhietti sul lenzuolino. Dolcetto o scherzetto?

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s p or t

su e giù

tra le montagne Tra i maggiori interpreti della disciplina sportiva del mountain biking a livello nazionale e internazionale vi è il ticinese Filippo Colombo. testo Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch foto Ti-Press/Gabriele Putzu

“P

asseggiando in bicicletta accanto a te, pedalare senza fretta la domenica mattina”, non è l’attività sportiva consueta di Filippo Colombo, classe 1997, già campione svizzero nella categoria “Esordienti Under 19” di mountain bike la scorsa stagione e componente del Velo Club Monte Tamaro-BMC, una squadra nata quattro anni or sono dall’impulso di Daniele Zucconi e che vive grazie al contributo di diversi benemeriti sponsor. “In effetti, ci racconta Filippo, “è soprattutto quando la stagione delle gare si interrompe, come ora, che posso andare in bici impiegando ritmi tranquilli lungo i bellissimi percorsi presenti in Ticino, penso ad esempio a quello che parte dal Monte Tamaro, da cui mi piace fare anche downhill, oppure quello che da Gola di Lago porta fin sul Crocione, per poi tagliare a San Lucio e scendere”. Oppure, quello che qualche giorno fa, dalla sua casa di Bironico lo ha portato a raggiungere Cimetta per poi ritornare, così, giusto per mantenersi in forma: “Sì, ma risalire il Monte Ceneri è stata un’impresa tutt’altro che facile”, puntualizza.

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Cresciuto a… bicicletta e vela per questioni di famiglia – la linea materna dei Cattaneo è ben nota per i suoi importanti risultati ottenuti nell’ambito del ciclismo su strada sia a livello maschile sia a livello femminile, mentre quella paterna dispiega da sempre diversi tipi di vele sul golfo di Lugano - oltre a dedicarsi al ciclismo Filippo ha praticato diversi sport, tra cui lo sci alpino, l’hockey su ghiaccio, la vela, finché è avvenuto l’incontro che gli ha fatto scegliere una strada, o meglio, una… mountain: “In effetti, quando nell’ambito dei Kids Tour è stato introdotto l’obbligo di fare delle gare di mountain bike, a 13 anni ho conosciuto questa forma di competizione; a 15 anni, poi, dovendo scegliere tra corse su strada e mountain bike, ho optato per la seconda, anche grazie a Daniele Zucconi, che mi ha sempre sostenuto, e che ha dato vita a una squadra di Under 17 di mountain bike, formata da ragazzi ticinesi”. Sui motivi di questa scelta, il giovane atleta ci spiega come essa sia avvenuta “per il divertimento e il piacere che le gare di mountain bike ti regalano, perché ti trovi a pedalare lontano dal

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s p or t

traffico e anche perché dalla mountain bike puoi eventualmente tornare a gareggiare su strada, ma non viceversa, dopo una certa età, se perdi la tecnica, poi non la riacquisti più”. Le competizioni di mountain bike si snodano lungo un percorso di poco più di cinque chilometri, che di solito viene ripetuto per cinque volte per una durata di un’ora e quindici minuti. Su come si faccia ad arrivare fino in fondo con il miglior risultato possibile, senza stramazzare a terra stremati, il giovane nazionale svizzero ha le idee chiare: “Bisogna avere resistenza, essere esplosivi e nel contempo molto veloci e lucidi in discesa, sia per guadagnare tempo sia per recuperare le energie per la salita successiva”. Terminata la gara, occorrono almeno un paio di giorni per un completo recupero, per poi tornare ad allenarsi per un totale di 14 ore settimanali effettive in sella alla bicicletta. Abbiamo incontrato Filippo proprio nell’imminenza della breve sosta sportiva, che da metà ot-

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tobre lo condurrà a metà novembre, quando avrà inizio la preparazione invernale per la stagione agonistica che si aprirà nel marzo 2016: “Fino a novembre, coglierò l’occasione per trasformarmi in un escursionista della bici, mi gusterò la natura che è una componente fondamentale anche in gara, ma che forse viene messa in secondo piano, concentrato come sono sull’aspetto competitivo; dopodiché, prenderà avvio la preparazione invernale con esercizi di potenziamento, di coordinazione e di esplosività in palestra, integrati con l’allenamento su strada, fino alla riduzione progressiva delle ore in palestra, a favore di quelle in bicicletta”. Campione svizzero lo scorso anno, terzo quest’anno, decimo e quinto nei due Mondiali disputati finora, Filippo Colombo chiarisce quali saranno gli obiettivi per la prossima stagione sportiva: “Il 2016 sarà un anno particolare perché avrò la maturità al Liceo cantonale; inoltre cambierò categoria, passerò dagli Under 19 agli Under 23 e mi troverò così confrontato con concorrenti già professionisti, per cui non mi pongo

Simbiosi perfetta tra bosco, atleta e bicicletta.

obiettivi particolari se non quello di cercare di ridurre il più possibile questo gap e compiere un ulteriore salto di qualità”. Su due ruote, in bicicletta, si può passeggiare, gareggiare, percorrere salite impervie, precipitarsi lungo discese scoscese… Il giovane di talento Filippo Colombo ha scelto la competizione con la mountain bike per il divertimento che la pratica della disciplina regala e per il contesto in cui questa viene praticata. Il suo invito ai lettori, allora, è quello di provare, se non proprio a gareggiare, almeno a vivere la bicicletta in una delle sue for forme più godibili: “Una volta acquisita una certa tecnica, andare in mountain bike si trasforma in puro piacere, in Ticino poi, a colpi di pedale puoi immergerti in paesaggi bellissimi”. v SCARICAMI Online un elenco di percorsi presenti in Ticino per la pratica del mountain biking. http://www.illustrazione.ch/sport_10_15.pdf

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s al ut e

malattie sessualmente

trasmissibili Chiudiamo il capitolo MST con tre patologie che, se contratte, possono mettere a rischio la vita di una persona. In questo caso più che mai ricordiamo che la prevenzione, attraverso l’utilizzo del preservativo, è fondamentale per evitare un’eventuale trasmissione. testo Stéphanie Castiglioni Scatizza - stephanie@illustrazione.ch

elle precedenti edizioni abbiamo affrontato le più comuni malattie sessualmente trasmissibili. Rientrano in questa categoria ancora tre patologie, sicuramente le più temute e gravi, il cui contagio può avvenire anche (ma non solo), attraverso rapporti sessuali non protetti. Ne parliamo ancora una volta con il Dr. Andrea Scatizza, spec. F.M.H. in Ginecologia e Ostetricia a Lugano. “AIDS (HIV) ed EPATITE B/C: i numeri che riguardano queste patologie preoccupano e non poco. Secondo le stime dell’UNAIDS (Programma sull’HIV/AIDS delle Nazioni Unite), alla fine del 2011 circa 34 milioni di persone nel mondo erano affette da un’infezione da HIV. In quell’anno, 2,5 milioni di persone hanno contratto l’infezione, mentre i decessi per AIDS sono stati 1,7 milioni. D’altro canto l’epatite virale è uno dei più importanti problemi sanitari in tutto

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il mondo. Si stima che ci sono approssimativamente 300 milioni di portatori cronici di epatite B nel mondo, di cui la metà solo nel continente asiatico. Un portatore cronico può sviluppare malattie gravi (epatite acuta, cirrosi epatica e tumore del fegato), alcune delle quali mortali. Il virus dell’epatite B è estremamente contagioso, molto più di quello dell’AIDS”. ANDIAMO NEL PARTICOLARE… “L’AIDS è la conseguenza di un’infezione causata dal virus HIV (Human Immunodeficiency Virus). I virus sono di due tipi, HIV-1 e HIV-2, ma il più diffuso è certamente HIV-1. L’infezione, una volta acquisita, è permanente e si localizza in cellule particolari del nostro sistema di difesa (linfociti T-Helper o CD4). Il virus, dopo essersi moltiplicato al loro interno, le distrugge progressivamente, causando una grave diminuzione della capacità del corpo di difendersi

contro altre infezioni: compaiono quindi malattie infettive, dette secondarie, dei polmoni, del cervello, dell’intestino o del sangue che portano alla morte. Inoltre, l’inefficienza del sistema immunitario fa sì che si sviluppino anche alcuni tumori. L’AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita) è quindi la fase finale, “conclamata”, dell’infezione da HIV. Questa condizione è una “sindrome”, ovvero un insieme di disturbi e di malattie diverse che hanno una stessa origine, cioè la presenza di una deficienza immunitaria acquisita e provocata dal virus HIV. La modalità di trasmissione dell’infezione è il contatto diretto tra una persona infetta e una persona sana. Il virus HIV pertanto si trasmette: – attraverso rapporti sessuali vaginali, anali e oro-genitali non protetti da profilattico o con uso non adeguato dello stesso. In caso di rapporti oro-genitali, è a rischio la persona che mette la bocca a contatto con l’organo genita-

le del partner. Nei rapporti sessuali non protetti, le donne corrono un rischio di contagio più elevato rispetto agli uomini. – con il sangue e i suoi derivati, attraverso lo scambio di siringhe contaminate (per chi si inietta sostanze per via endovenosa), attraverso un contatto diretto tra ferite cutanee profonde, aperte e sanguinanti, attraverso un contatto diretto del sangue con mucose o le trasfusioni non controllate in laboratorio. – da madre sieropositiva a figlio durante la gravidanza, il parto, attraverso l’allattamento al seno materno. Il rischio di acquisire il virus attraverso un rapporto sessuale varia a seconda del tipo di rappor rapporto e della contagiosità del paziente infettante. Una persona può contrarre l’infezione anche per una singola esposizione. Il rischio per una donna di acquisire l’infezione da un partner maschio sieropositivo all’interno di una relazione che duri

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s al ut e Il virus HIV.

da anni può essere calcolato tra il 10 ed il 45%. Il rischio di acquisire l’HIV in seguito ad un rapporto orale è molto basso, ma comunque esiste. Dopo il contagio è necessario un periodo finestra di circa tre mesi prima che la persona diventi sieropositiva. A questo punto può avere dei sintomi lievi e aspecifici (febbre, malessere, macchioline pallide sulla pelle, ingrandimento dei linfonodi, diarrea, mal di testa). In seguito, le persone sieropositive possono essere prive di sintomi per molti anni, ma sono portatrici del virus dell’HIV e possono trasmetterlo. Tuttavia, a un certo punto, possono comparire sintomi quali una perdita di peso inspiegabile, stanchezza eccessiva, diarrea, ghiandole ingrossate o infiammate, febbre persistente, infezioni vaginali persistenti. Durante la gravidanza, il parto o l’allattamento, una

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madre sieropositiva può contagiare il bambino. L’uso di farmaci antivirali per la donna e per il neonato, associati al taglio cesareo e alla rinuncia all’allattamento al seno, ha permesso la riduzione della trasmissione dal 20-40% a meno del 2%. Al momento non esistono vaccini o cure risolutive, ma solo una terapia composta da diversi farmaci che ha lo scopo di migliorare la qualità della vita dei malati e di tenere sotto controllo il progredire dell’infezione”. PARLIAMO ORA DI EPATITE B (INCUBAZIONE: TRA 40 E 160 GIORNI). “È causata dal virus HBV che colpisce direttamente il fegato provocando seri danni e, in alcuni casi, la morte. È una malattia trasmissibile attraverso sangue, sperma, secrezioni vaginali e

saliva. Quindi il contagio avviene attraverso rapporti sessuali di ogni tipo (vaginali, anali e orali), scambiando spazzolini, rasoi, siringhe o anche oggetti usati durante i rapporti sessuali. A rischio anche tatuaggi e piercing eseguiti con strumenti non sterili e contaminati da sangue altrui. Anche il bacio profondo può essere un possibile veicolo. In una coppia in cui uno dei due partner è infetto, la probabilità di trasmissione arriva anche al 40% per un singolo rapporto. Dopo un’epatite acuta, la possibilità di contagiare può durare sei mesi. Nelle epatiti croniche si è contagiosi per tutta la vita. La trasmissione da madre contagiosa a neonato durante il parto è anche elevata. Nella maggior parte dei casi nei pazienti non compare alcun sintomo, oppure si hanno af affaticamento, febbre, nausea o vomito, feci chiare, una colorazione gialla degli occhi e della pelle chiamata ittero, urina color scuro, dolore al fianco destro che si può diffondere alla schiena. In casi rari l’epatite ha un decorso “fulminante” per cui, in pochissimi giorni, si va incontro al coma e alla morte. Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nei 6-12 mesi precedenti andrebbero

«Ricorda

sempre il sesso sicuro»

avvisati e avviati a un controllo medico. È necessario astenersi dai rapporti sessuali sino a quando non si è chiarita la propria situazione clinica e/o quella del partner. La vaccinazione resta l’arma più efficace”. EPATITE C (INCUBAZIONE TRA 15 E 180 GIORNI) “È un’infiammazione acuta e cronica causata dal virus HCV, sicuramente più pericolosa della B. La distribuzione del virus è universale. L’infezione colpisce circa il 3% della popolazione mondiale. Il virus dell’epatite C (HCV) è trasmesso principalmente tramite il sangue (in particolare tra persone tossicodipendenti e in chi ha ricevuto trasfusioni) e più raramente con i rapporti sessuali. Il virus, oltre che nel sangue, è presente nello sperma e nel liquido vaginale. In linea generale, in una coppia in cui uno dei partner è portatore del virus, per l’altro partner il rischio di contagiarsi è dell’1% per ogni anno di relazione sessuale. È comunque difficile fare stime attendibili, dipende infatti molto da quali pratiche sessuali si scelgono e da quanto sesso si fa. Non viene invece trasmesso con la saliva o con il contatto cutaneo. Il 70% delle persone contagiate non ha sintomi. Quando compaiono, sono gli stessi dell’epatite A o B. Tra i soggetti infettati, dal 50 all’80% diventano portatori cronici del virus e una buona parte di essi sviluppa un’epatite cronica. Il 30% poi sviluppa una cirrosi e, una parte di essi, va incontro al cancro del fegato dopo un periodo variabile tra i 5 e i 30 anni. In gravidanza l’infezione si può trasmettere da madre a figlio in meno del 5% dei casi. Per l’epatite acuta non esiste un trattamento specifico, ma è consigliabile stare a riposo ed evitare cibi grassi, droghe o alcol per almeno sei mesi. L’epatite C acuta guarisce in un tempo medio di 1-2 mesi. I portatori cronici del virus, o coloro che hanno l’epatite cronica, possono essere trattati con particolari farmaci con buoni risultati. Ricorda sempre il sesso sicuro, in particolare con i nuovi partner; evita il sesso più traumatico e lo scambio di oggetti per il piacere sessuale. Assolutamente da evitare l’uso di siringhe e di oggetti per iniettare stupefacenti”. v

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o r oscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

g ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j CANCRO 22/6 - 22/7

PREVISIONI PER LA SECONDA METÀ DI OTTOBRE 2015

Il Sole lascerà la sua postazione negativa il giorno 23.10, ma vi rimane Mercurio, ora in posizione critica con il vostro Urano e con Plutone, per voi della 2. decade. Cercate di evitare conflitti e discussioni con superiori o autorità, perché vi manca la giusta diplomazia. Marte e Venere dalla Vergine invitano a dosare le proprie energie e a organizzare al meglio il proprio lavoro, anche se stressante. Fare delle pause brevi all’aperto o un po’ di yoga aiuterà a rilasciare le tensioni. E l’amore per molte coppie di voi diventerà più una routine che un piacere. D’altro canto, se siete single, potreste incontrarlo tramite il vostro lavoro. Bene lo sport per corpo e mente.

Questo sarà un autunno di vera rinascita! Giove, Venere e Marte in ottimo trigono, saranno una vera “manna dal cielo” per voi che potrete finalmente lasciarvi alle spalle un lungo periodo difficile causato da Saturno contrario. Ora è il momento del riscatto, di una nuova ritrovata gioia e voglia di vivere con persone dagli ideali comuni. Miglioreranno le finanze grazie alla vostra intraprendenza e potrete aspettarvi qualche entrata extra. Anche in amore vedrete rifiorire il desiderio e la passione, tanto che alcuni di voi vorranno programmare una convivenza o una maternità, se rientra nei termini biologici. Salute: scrollatevi di dosso la pigrizia e fate dello sport.

Fino al giorno 22.10 potrete contare sull’energia del Sole e di Mercurio positivi, per cui cercate di ricaricare le batterie, perché poi sarà più difficile con tutte le quadrature planetarie. In effetti, il cielo si farà via via più grigio e plumbeo, facendovi a tratti sprofondare in stati melanconici, chiudere in voi stessi o semplicemente andare in letargo. D’altro canto potranno subentrare eventi indipendenti dalla vostra volontà. Utilizzate questo tempo per scrivere le vostre riflessioni, le vostre emozioemozioni per liberarvi da pensieri o ricordi negativi. Fate spazio dentro di voi e preparate il terreno per nuove semine. Salute: curate eventuali virus e infezioni con esperti di omeopatia.

Tu, invece di andare in letargo, in autunno ti risvegli, ma questo solo a partire dal 23.10 quando il Sole passerà in Scorpione e riceverà gli ottimi influssi da Marte, Venere e Giove. Passione, intraprendenza e determinazione stupiranno anche chi vi vede come persone timide, passive e melanconiche, sempre lala mentose e con il pensiero rivolto al passato. Non che non sia così, ma ora il passato è stato ripulito con il lungo transito di Saturno e voi siete diventati più maturi, più consapevoli delle vostre qualità e guardate al futuro con nuovi occhi. E se siete ancora soli, troverete l’anima gemella o la persona con cui condividere ideali e desideri. Unico neo, un giovane parente che vi preoccupa.

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k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

Da una parte Sole (fino al 22.10) e Mercurio ancora in ottimo sestile per il resto del mese, con Saturno positivo, promettono intesa e dialogo costruttivo nelle relazioni. I settori dei trasporti e delle telecomunicazioni, così come le transazioni finanziarie saranno molto favoriti in questo periodo. È il momento per stipulastipula re contratti stabili se vi siete candidati per un nuovo lavoro, meglio se avete qualche esperienza in lingue straniere. E l’amore? Più irrequieti voi della 2. decade, mentre voi donne sarete più consapevoli di quel che volete: storie importanti e un partner con una situazione chiara e stabile. Salute: curate l’alimentazione e liberatevi da vizi nocivi.

Voi sarete i più grintosi dello Zodiaco con Giove, Marte e Venere nel segno, in ottimo aspetto a Plutone. Nonostante le dissonanze di Saturno e Nettuno, sarete determinati a cambiare la vostra situazione, specie se questa non è più soddisfacente. Nel lavoro sarete molto produttivi e questo vi ricompenserà anan che finanziariamente. Di solito conosciuti per la vostra avarizia, sarete pronti anche a condividere. E l’amore? Se siete in coppia, rivivrete una nuova passione, altrimenti è possibile che si profili un nuovo partner/compagna all’orizzonte. Molto dipenderà dalla vostra storia per personale. Salute: bene lo sport e le camminate nella natura.

Mercurio e Saturno positivi indicano per voi della 1. decade mente pratica, concreta, capacità di comunicare e argomentare in modo brillante. Voi della 2. decade invece, sarete sempre alle prese con l’opposizione di Urano e la quadratura di Plutone, che vi renderà irreirre quieti, più intolleranti e trasgressivi. La routine vi sta stretta e vorrete cambiare, ma il bisobiso gno di sicurezze vi aiuterà a non fare passi imim pulsivi. Gli influssi dalla Vergine nel XII. campo (l’Ascendente farà la differenza) vi porteranno in un mondo più contemplativo e di riflessione, dove l’arte, la poesia, la musica potranno dare spazio alle emozioni. In amore chiedete molte attenzioni. Salute: danzare è vita.

Dal 23.10 il Sole passerà nel vostro segno e con gli ottimi influssi planetari dalla Vergine, sostenuti da un forte Plutone, che daranno una carica eccezionale, potrete ottenere risultati importanti nel lavoro, specialmente nel campo della medicina, della psicoanalisi, della ristorazione, della legge, dell’editoria e anche nell’ingegneria. Nel marketing non vi supera nessuno, perché la vostra astuzia e il vostro fiuto riescono ad anticipare le mosse degli avversari e dei concorrenti. Se riuscirete a fare anche qualcosa per il bene comune allora sarete insuperabili. Osate portare una ventata di rinnovamento. In amore vince la complicità, l’essere amanti e amici.

PREVISIONI PER LA SECONDA METÀ DI OTTOBRE 2015

c SAGITTARIO 23/11 - 21/12

d CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Approfittate di uno scorcio di cielo positivo (Sole fino al 22.10 e Mercurio per il resto del mese, in ottimo aspetto a Saturno) per ottenere importanti appoggi nel caso abbiate deciso di intraprendere nuovi studi o specializzarvi in qualche settore. Tuttavia, dovrete garantire disciplina e impegno. E se voleste fare del volontariato, non mancano le Associazioni con cui collaborare. In effetti, con tutti gli influssi planetari conflittuali rispetto al vostro segno (Giove, Marte e Venere dalla Vergine, Nettuno in Pesci), non è da escludere che si risveglierà in voi il desiderio di sentirvi utili anche se non più giovanissimi. Le finanze meriteranno comunque attenzione. SaSa lute: rinforzate le difese immunitarie. Plutone nel segno è ora sostenuto dagli ottimi influssi dalla Vergine, che sono il motore trainante per vivere una stagione passionale a tutto tondo, a partire dal giorno 23.10. Amici, complici e amanti in amore vi sentirete molto appagati, se siete già in coppia o state per mettervi insieme. Osate abbandonarvi alle emozioni più profonde e a vivere questa avventura unica. Possibili conflitti o incomprensioni non si potranno escludere in ambito domestico o sul lavoro, a causa di Mercurio e Urano critici. Con uno sforzo diplomatico tuttavia riuscirete a superarle. Salute: la natura sarà il vostro toccasana per scaricare le tensioni.

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Sono finite le dissonanze create dai pianeti in Leone e da Saturno in Scorpione, ora potrete tirare un sospiro di sollievo. Mercurio positivo sarà ben sostenuto da Saturno per il resto del mese, mentre il Sole garantirà buona energia fino al 22.10 per affrontare eventuali nuove situazioni, stabilire nuovi contatti, magari con l’estero, grazie all’intermediazione di amici o personaggi che contano. Ideali anche corsi di approfondimento di lingue straniere o di qualche disciplina terapeutica. Le finanze sono in netta ripresa ma bisognerà disciplinarsi nelle spese. Possibili vendite o investimenti da riscatto assicurativo. Salute: liberatevi dalle cattive abitudini e depurate l’organismo. Siamo in fase di “bollino rosso”, con ben tre pianeti all’opposizione (Giove, Venere e Marte) e Saturno in quadratura a Nettuno, per cui siate prudenti nel gestire relazioni e denaro. Se siete giovani, attenzione alle amicizie che frequentate visto che siete tendenzialmente influenzabili e spesso oggetto di raggiri, dove a pagare sarete voi stessi. Siccome l’astuzia e la furbizia sono anche parte del vostro carattere, è bene che vi comportiate onestamente. E se vi manca la nene cessaria stabilità emotiva, specie di fronte alla sofferenza o alle ingiustizie, meglio farsi consigliare o sostenere da persone più sagge prima di prendere decisioni sbagliate. Salute: insonnia e nervosismo, da curare con l’omeopatia.

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ORIZZONTALI: 1. Hanno molto sale in zucca 10. Essi 11. Cattive 12. Tassativa, perentoria 14. Il “de” scozzese 16. Spagna e Germania 17. Le iniziali di Rascel 18. Ettore, regista 20. Detestarsi 23. Colpi pari 24. Un compagno di Harry Potter 25. Trasparente come il vetro (f) 27. È vicino a Berna 28. Il nome di Segal 29. Arbusto montano 31. Fedeli amici scodinzolanti 33. Dio egizio del sole 34. Un contorno leggero 36. Dio nordico 38. Mezza riga 39. Fine inglese 41. Sono adulte ma piccole 42. Gazza 44. Nord-Est 45. Opera di Verdi 46. Si contiene con un cinto.

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VERTICALI: 1. L’opera del Boccaccio con Buffalmacco 2. Settentrione 3. Preposizione semplice 4. Dea greca dell’aurora 5. Il più lungo fiume francese 6. Obesa 7. Dittongo in reità 8. Un eroe di Verne 9. Inetti 13. Ama Isotta 15. Aureole 19. Una connazionale di Neruda 20. Strumenti a fiato 21. Un’eroina di Cer Cervantes 22. Aumenti dei costi 26. Infiammazione oculare 30. Lo teme l’autista 32. La bimba nel paese delle meraviglie 35. Son cento nel secolo 37. Fiume engadinese 40. Divinità femminile 42. Cuor di tapino 43. In mezzo al mare.

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Vivere in stile Feng Shui

l Feng Shui è ormai una disciplina nota alla maggior parte delle persone; arriva dall’antico Oriente ed è stato tramandato nei secoli di generazione in generazione. Come è risaputo, il Feng Shui è un’arte, in particolare l’arte di vivere in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Oggi l’arte del Feng Shui è apprezzata e valorizzata sia dagli esperti del settore che dai profani. Secondo il popolo Cinese questa antica arte ruota attorno ai cinque elementi fondamentali della nostra vita, e lo scopo principale è quello di mantenere gli elementi e il nostro organismo armonici ed equilibrati tra loro. Fuoco, simbolo di forza ed energia esso può essere rappresentato anche da lampade, colore rosso, elementi grezzi come lana non trattata, canapa o tessuti lavorati artigianalmente, rassicurano e portano forza. Il Metallo può essere anche rappresentato da pietre e cristalli oppure da strutture a forma arcuata o anche da colori freddi come grigio, turchese o acquamarina; dona energia, forza e determinazione, aiuta a prendere le decisioni con fermezza. Legno, naturalmente rappresentato dai mobili, ma anche dai colori caldi come marrone, verde scuro e color ocra, da cornici smussate o da suppellettili dalle forme naturali; aiuta a garantire la stabilità interiore rafforzando il carattere ma anche quella economica garantendo la capacità di affrontare gli imprevisti. Acqua, rappresenta la fluidità e la capacità di adattarsi e di modificarsi di fronte alle esigenze; viene rappresentata anche da specchi, vetri, vasi in cristallo o colori come blu, argento o azzurro. Terra, rappresentata da piante in vaso, dai colori giallo, arancio e verde, ma anche da oggetti in terracotta o ceramica artigianale; questo elemento aiuta a portare affetto, senso della famiglia e facilità a mantenere vivi i legami familiari. Spiegare in poche righe il valore e le potenzialità del Feng Shui nella vita di ogni giorno non è certamente facile, provate però a rivolgervi a persone preparate in questo settore e scoprirete che con pochi piccoli accorgimenti la vita quotidiana può trasformarsi, rendendo più semplice affrontare tutte le difficoltà, le scelte e le decisioni che sono normalmente fonte di stress e tensione, migliorando invece l’equilibrio interiore e sviluppando le energie nascoste dentro ciascuno di noi.

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