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N.10
- 15 OTTOBRE 2018
RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA
TICINESE
IN FAMIGLIA
Un weekend a San Gallo
CURIOSITÀ
SALUTE
Conoscere gli antibiotici
Lo sport più seguito
Il nostro impegno per risposte certe e rapide.
Esiste forse un’alternativa terapeutica in caso di grave malattia o dopo un infortunio? Grazie al nostro accesso diretto a specialisti rinomati, all’avanguardia nel loro ambito, potete ottenere un secondo parere fondato. helsana.ch/secondo-parere Questo servizio è offerto nell’ambito delle assicurazioni integrative.
somm ario fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 132.021 copie (REMP 2017) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch
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5 Spunti Nebbia e circo
6 Sai che
Domande curiose e risposte sfiziose
7 Appunti
Spunti, idee e consigli in vetrina
8 Ritratto
Quella casetta dal Canada
Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano
14 In famiglia
Alla scoperta di San Gallo
Distribuzione Direct Mail Company SA Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch
Svizzera tedesca e romanda: Rub Media AG Seftigenstrasse 310, 3084 Wabern 3001 Bern Tel. 031 380 14 94 nicole.haari@rubmedia.ch
18 Archivio Presi in castagna > ILLUSTRAZIONE TICINESE 10-18
24 salute
l’intruso tra antibiotici, batteri e virus “Etciuu! Non siamo ancora in inverno e ho già tosse e raffreddore. Etciuu! Ho sicuramente preso l’influenza. Etciuu! Forse per guarire ci vorrebbero gli antibiotici. Etciuu!” Se vi riconoscete in questa situazione questo articolo fa al caso vostro. a cura dell’Ufficio del Medico cantonale
G
li antibiotici sono dei medicamenti molto importanti che ci permettono di curare le malattie provocate dai batteri. La loro storia inizia nel 1928 quando fu scoperta la penicillina (estratta dal fungo Penicillium chrysogenum), il primo farmaco efficace contro le infezioni batteriche. Alla penicillina hanno poi fatto seguito altri principi attivi per un totale di una trentina di classi composte da una grande varietà di molecole. Il successo iniziale sembrava promettere effetti mirabolanti e la rapida sconfitta delle malattie batteriche, ma così non è stato. Nel corso degli anni, gli antibiotici sono stati impiegati massicciamente in diversi settori dalla medicina umana, alla medicina veterinaria e all’agricoltura. Il loro uso a volte eccessivo e spesso non appropriato ha portato all’apparizione e alla diffusione di batteri resistenti e alla conseguente riduzione dell’efficacia di questi medicamenti. Andiamo con ordine. I batteri sono microorganismi unicellulari (cellule singole con una parete) con un nucleo (codice genetico) al loro interno
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Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito. In copertina: Adriano Acquistapace Foto: Gabriele Campeggio
19 Lavoretti
I fantasmini per Halloween
20 In viaggio
Africa, tra mare e deserto
24 Salute
L’intruso tra antibiotici, batteri e virus
27 Curiosità Disco o pallone?
28 A tavola
Semplicità con gusto
33 Oroscopo
Le previsioni di Cloris per la seconda metà di ottobre
34 Cruciverba Canzoni in gioco
ILLUSTRAZIONE TICINESE 10-18
Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch
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Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240
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Scarica l’app di Illustrazione Ticinese Puoi leggere questa edizione anche su iPad, e se ti sei perso degli arretrati, li trovi nella sezione “archivio”. Buona lettura!
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spunti
nebbia e circo Riflessioni in punta di piedi per prendersi in mano… testo Andrea Fazioli
O
gni anno, fra ottobre e novembre, rileggo una storia di Bruno Munari: Nella nebbia di Milano, (Corraini Editore 1968; 2013). È una passeggiata nella grande città immersa nella nebbia, con il richiamo delle luci di un circo, l’incanto dello spettacolo e infine il ritorno a casa attraversando il parco. Fin da bambino amo sia la nebbia, sia il circo. Anzi, per me il circo è un evento luminoso che si manifesta proprio durante l’inverno, con la musica dell’organetto di Barberia che si diffonde nel buio, con quell’odore di popcorn e di segatura, di zucchero filato e di cavalli. Ogni anno, ancora oggi, assisto allo spettacolo del Circo Knie a Bellinzona. Certo, lo stupore non è più quello assoluto dell’infanzia, ma quando varco la soglia del tendone avviene uno sfasamento temporale. È come se per un istante mi fossero restituite le sensazioni di quel bambino dai capelli biondi, sbalordito dai riflettori e dall’ampiezza dell’arena. Oggi il bambino non esiste più - cioè, ormai sono diventato io, con il mio strascico di esperienze e disillusioni. Ma è davvero così? Forse acrobati e pagliacci resistono anche per questo, per congiungere epoche lontane con il linguaggio delle pantomime, del salto mortale e dei volti truccati, con quello struggimento
dolceamaro che sempre il circo porta con sé. È un mondo nomade, che arriva e riparte, che appartiene a tutti i luoghi e a tutte le età, senza mai radicarsi veramente. Così annotava nel 1939 Tristan Rémy, uno dei più grandi critici circensi: “Nella grande famiglia errante dei tendoni, delle carovane e dei transatlantici, si preparano nuove meraviglie, nuovi misteri si compiono, la fantasia prepara nuove forme. Il circo non è un museo. Gli artisti viaggianti non sono manichini. Vivono. E vivere è, per loro come per tutti, sorpassare sé stessi, sorpassarsi ancora”. Questa tensione a sorpassarsi non riguarda solo il mondo del circo. Per esempio, è ciò che mi spinge a scrivere, a inventare nuove storie. Credo che le parole trovate non corrispondano mai precisamente a quelle che si cercavano: il senso profondo di un testo, per fortuna, supera sempre le intenzioni dell’autore. Le parole più preziose sono quelle che non aspettavamo, quelle che sono apparse nel taglio nascosto della storia. L’atto del narrare dischiude mondi sconosciuti al narratore stesso: i personaggi si manifestano lentamente, dapprima incorporei e poi sempre più vivi, così come - nel testo di Bruno Munari – “la nebbia diventa sempre più colorata man mano che ci avviciniamo alle luci rosse e gialle del Gran Circo”. v
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s ai che
leggiamo
SAI PERCHÉ
si dice
PANICO? Se consideriamo il significato di paura improvvisa, e non quello di pianta erbacea, per capirne l’origine dobbiamo risalire al greco panikós, aggettivo di Pan, Dio della natura, e spiegarlo con la mitologia. Pan, soggiornando nelle solitudini più orribili e selvagge, lanciava urla spaventose che lasciavano i malcapitati viandanti terrorizzati e semi svenuti. Nel ‘900, il termine panico, introdotto da D’Annunzio, era molto in voga tra gli estetizzanti, ma nell’accezione di “della natura”. Osteggiato invece dai puristi, è arrivato a noi col solo significato originale mitologico.
1.
Patria, di Fernando Aramburu
2. Berta Isla, di Javier Marìas 3. Invito a cena, di Joshua Ferris
ascoltiamo
1.
Sinatra, di Guè Pequeno
2. Kamikaze, di Eminem 3. 68, di Ernia
SAI
perché
A VOLTE IL TUORLO DELLE UOVA SODE È VERDE Il verde intorno al tuorlo dell’uovo sodo è solfuro di ferro prodottosi per una reazione chimica tra il ferro nel tuorlo e il solfuro di idrogeno dell’albume (ecco perché appare nel punto di contatto tra i due). Facendo bollire l’uovo, le proteine del tuorlo, in parte si allungano consentendo al ferro di staccarsi dalla fosvitina. Anche il solfuro di idrogeno è contenuto in proteine che, durante la cottura, si aprono rilasciando il caratteristico odore. L’anello verde compare però solo se l’uovo è stato cotto troppo a lungo. Rimangono commestibili, e anzi spesso le uova nell’industria vengono cotte a lungo appositamente per garantire la sicurezza alimentare. La coagulazione delle proteine può però renderlo più pesante da digerire.
SAI CHE
signore si nasce
da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921
guardiamo
1.
Gli incredibili 2, di Brad Bird
2. Mammia mia! Ci risiamo, di Ol Parker
3. Blackkklansman, di Spike Lee
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I figlioli delle amiche I figliuoli delle amiche sono un po’ i nostri figliu-oli. E se l’affetto non può sussistere allo stesso grado d’intensità, facciamo che nelle manifestamanifesta zioni la differenza quasi scompaia. Se per un motimoti vo o per l’altro ci vengono affidati, usiamo con essi quella pazienza, quella fermezza, quella sorveglianza che mettiamo in pratica coi nostri figliuoli. Cattiva abiabi tudine è quella di lasciar liberi i bambini degli altri di fare la loro volontà, per non crederci autorizzati a dirigerli. Quando un bambino è vicino a noi, abbiamo sempre autorità e doveri verso di esso, né possiamo essere esonerati verso una responsabilità più o meno seria, anche se diciamo di non volerne alcuna. Facciamo che i nostri fanciulli adempiano a tutti i loro obblighi di cortesia e d’ospitalità coi piccoli amici, ma non si permetta poi da parte di questi la prepotenza e l’abuso. Se non abbiamo bimbi nostri, teniamo quelli degli altri come creature nate da noi – vigiliamo sui loro bisogni, occupiamoci del loro morale, dirigiamo la loro educazione. Questo deve fare qualunque donna di senno e di cuore.
a ppunti LA PLACCHETTA GPS Chipolo, Si tratta di una placchetta ideata per ritrovare le chiavi. Va sincronizzata con l’omonima App e diventa quindi tracciabile sulla mappa, con una precisione di pochi metri. Quando si è sufficientemente vicini, tramite Bluetooth la si può far trillare. La versione Plus è anche water resistent e la durata della batteria è di quasi un anno. La potete usare anche per ritrovare le vostre chiavi, la bici, lo scooter, la valigia, o il vostro gatto! Tenete conto però che il segnalatore gps trasmette il segnale solo ogni tanto, per cui la posizione sulla mappa non è quella in tempo reale, ma l’ultima segnalata, e che il cicalino, funzionando via bluetooth, è utilizzabile solo se ci si trova nelle immediate vicinanze. Se desiderate ordinare anche voi un Chihttp://ssqt.co/ polo, accedete al sito con questo link (http://ssqt.co/ meeq8r4) e otterrete il 20% di sconto.
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IL NOIR TICINESE
Gli svizzeri muoiono felici, Andrea Fazioli, Guanda Nelle prime pagine c’è già tutto. Cosa è successo, dove e in che modo. Poi, per il resto del romanzo, il lettore assiste ai fatti che seguono il delitto. Come procedono le indagini, cosa pensano parenti e amici che non sanno la verità e che la ricercano. È interessante scoprire come questa composizione inusuale metta il lettore in una posizione di spettatore e depositario impotente della verità.
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LE PERLE D’OLIO Perle all’olio extra vergine d’oliva, Sélection, Migros Preziose perle di pregiato olio d’oliva per sorprendere gli ospiti con un accenno alla cucina molecolare. Perfette su piccoli, raffinati aperitivi, come ad esempio delle mini bruschette, delle piccole capresi, o dei bocconcini di carpaccio. Della stessa linea esistono anche le perle all’aceto balsamico.
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LE MASCHERE IN CAPSULA
I am Face, Migros Sono sei confezioni, monodose, colorate e carinissime, pensate per le diverse esigenze della pelle: purificare, idratare, illuminare, nutrire, uniformare e rinfrescare. Confezionato in piccole capsule, il prodotto è dosato per una maschera. In questo modo non è necessario comprare sei confezioni grandi, che poi rimangono aperte per mesi, sciupandosi, e occupando spazio. E così piccoline, sono perfette anche da portare in vacanza!
Il romanzo stro autore del no ag. 5 p a e t a v o r t che
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LA COLLEZIONE PERUVIANA
Perú Collection, O.P.I La nuova collezione di smalti O.P.I è ispirata al Perù, ai suoi paesaggi sabbiosi, ai meravigliosi tessuti intrecciati artigianalmente, alle sue spiagge rosse, alle sue rovine storiche e alla sua bandiera. I rosa, dal pallidissimo al vibrante, i malva e i rossi intensi compongono una paletta affascinante e perfetta per l’autunno. E come sempre, i colori hanno dei nomi divertentissimi: il viola 35 ad esempio si chiama “Grandma Kisses a Gaucho. If Grandma can do it, so can you! This flirty purple charms ‘em all”. E allora, tocca provarlo per forza… ! ;-)
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r i t r at t o
quella casetta
dal canada Sull’arco di oltre un anno e mezzo abbiamo seguito la realizzazione, a Varenzo, di una casa singolare tutta in legno, ma soprattutto interamente realizzata da un solo uomo… testo Marco Ortelli - uti@illustrazione.ch foto Ti-Press
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alle caverne ai grattacieli. La necessità di un rifugio, di un luogo accogliente in cui potersi appartare è connaturata in tutti i viventi. In questo servizio illustriamo la realizzazione di una casa particolare, realizzata sull’arco di un paio d’anni, da un uomo giunto in Ticino dalla Valtellina 26 anni fa, mosso dalla passione per l’alpe, il formaggio e la… motosega, che utilizza sia per svolgere la sua attività di boscaiolo, sia per realizzare sculture in legno. L’uomo si chiama Adriano Acquistapace, una pace che egli trova in questa casa, dopo aver trascorso mesi all’alpe. Conosciamolo più da vicino. Chi è Adriano Acquistapace, come si caratterizzerebbe? “Sono valtellinese d’origine, brava gente, lavoratori senza tanti grilli per la testa… Da 26 anni vivo in Ticino, da quando sono stato cercato da persone di Ambrì per fare il casaro sull’alpe. Dopo venti giorni dal mio arrivo ho ricevuto il permesso annuale e così mi sono stabilito con la famiglia in alta Leventina. Oltre all’alpe, ho la-
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vorato per due anni in una latteria di Ambrì, il mattino facevo il formaggio, nel pomeriggio mi occupavo della pista di ghiaccio della Valascia”. Era la stagione 1991/92, quella dei vari Malkov, Leonov, McCourt, e di molti Celio. “Con Malkov sono rimasto amico, suo figlio andava a scuola con una delle mie figlie. Una persona semplice e umile. Ora vive a Como, lo sento ancora”. Corriamo avanti nel tempo. Come si svolge oggi la sua vita? “La mia attività principale è quella dell’alpigiano, ma sono anche un boscaiolo forestale, a titolo privato. Poi mi occupo di ristrutturazione di cascine, tetti, mentre in inverno, quando nevica, pulisco le strade con la cala (spazzaneve, ndr). A giugno carico l’Alpe Fumegna, sopra Lavertezzo in Val Verzasca, dove rimango quattro mesi con mucche che ricevo in affidamento, fino alla fine di ottobre. Lassù faccio la legna e produco formaggio che vendo nei grotti a Lavertezzo, a privati o che rivendo a Quinto”.
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r i t r at t o Una vita dura, quella sull’Alpe, con giornate che iniziano alle tre del mattino e si concludono “quando fa buio e non si vede più niente”. Sceso dall’Alpe, il rientro a Varenzo, nella casa in legno interamente costruita dal nostro interlocutore. Entriamo nel dettaglio. Come è nata la sua idea di realizzare una casa in legno? “È realizzata sul modello di Blockhaus canadese, dalle mie parti, in Valtellina, ci sono diverse stalle costruite in questo modo. L’idea è remota, mio nonno ha lavorato in Canada e in California e così l’impronta l’ho ricevuta da lui. Quando poi sono giunto in Ticino, facendo lavori forestali ho cominciato ad appassionarmi al legno”. Come ha sviluppato il progetto? “Ho contattato un ingegnere cui ho dato l’idea di base che egli ha trasformato in un disegno. Da lì è partito tutto. Ho comprato parte della legna nei boschi sopra Ambrì e in Val di Blenio, ho tagliato le piante, le ho pulite e lasciate asciugare per due anni e in seguito, nel tempo libero, in un
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Dall’ideazione alla realizzazione. Un lavoro minuzioso, dall’esito ‘grandioso’.
Un artista del legno, cura con precisione ogni dettaglio.
paio d’anni l’ho costruita, da solo, se si esclude l’aiuto di un idraulico e di un elettricista”. Alcune caratteristiche “È interamente composta di tronchi incastrati – saltando su e giù per farlo, tra una pianta e l’altra ho messo della lana di pecora che funge da isolante e non provoca perdite”. Quanto materiale ha usato e quali sono le dimensioni della casa? “Ho impiegato 200 metri cubi di legno, sia larice, sia abete rosso e 14 quintali di lana di pecora. La casa, su tre piani, all’esterno misura 16 metri per 10, mentre le misure interne sono di 15 metri per 9. La cucina e la sala occupano uno spazio unico”. Terminata la costruzione cosa ha provato? “Una grandissima soddisfazione perché l’ho realizzata proprio come l’avevo immaginata, sia esternamente, sia internamente, anche contro le aspettative dell’ingegnere che non credeva che ci sarei riuscito. Al che, quando è passato a
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ritratto A Varenzo nella casa a tre piani.
vedere il lavoro ultimato, gli ho risposto che se avessi pensato di non farcela non l’avrei chiamato e pagato per schizzarmi il progetto. Se decido una cosa la porto a termine, questo è il mio carattere”. Oltre al trasporto, al duro lavoro con la motosega, ai quintali spostati… quali altre dif difficoltà ha dovuto superare? “Avere i permessi per costruirla, ossia gli aspetti burocratici”.
SISTEMA
blockbau
L’originale sistema blockbau canadese è il risultato di un lavoro artigianale realizzato con pochi strumenti (motoseghe e lana di pecora per isolamento) dove le caratteristiche di ogni tronco, di ogni nodo vengono valorizzate. Ha origini antichissime, addirittura nella preistoria, ed è diffuso ancora oggi in vaste aree geografiche che vanno dall’America del Nord all’Europa centrosettentrionale, dalla Scandinavia all’arco Alpino, fino ai Balcani. È un tipo di costruzione massiccia nel quale le travi vengono sovvrapposte orizzontalmente per formare le pareti. Le travi in una parete assolvono sia funzione portante, sia di irrigidimento e di chiusura.
Ha nuovi progetti di costruzione in cantiere e propositi per il futuro? “Mah, a me basta far funzionare una motosega e mi sento a mio agio. Continuo a realizzare sculture in legno, sia per diletto sia su richiesta. Poi mi piace l’alpe, faccio formaggio dall’età di 10 anni e continuerò a farlo. Ai miei figli poi, dico che quando sarò in pensione potrebbe piacermi stabilirmi in Trentino, dove ho fatto il militare, ai piedi della Marmolada”. Dove magari costruirà una nuova casa in legno. Ora lo immaginiamo ancora sull’Alpe Fumegna, sopra Lavertezzo, in Valle Verzasca, a seguire la cinquantina di mucche al pascolo, a mungerle, a trasferire il latte al caseificio con un lattodotto per poi produrre una delle oltre mille forme di formaggio “Fumegna” realizzate in stagione. A fine ottobre scenderà al piano e tornerà nella sua casa in legno a Varenzo. Se salendo in Leventina raggiungete la località di Quinto, date uno sguardo in alto a destra. Forse udirete il rumore di una motosega intenta a realizzare la scultura in legno di un cervo, di certo potrete ammirare la casa di Adriano Acquistapace, costruita con le sue mani e con un intreccio di passione, sacrificio e sudore. v
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in famiglia
alla scoperta
di san gallo La Svizzera è un Paese meraviglioso, che ha molto da offrire. Abbiamo quindi deciso di trascorrere un fine settimana nella regione di San Gallo, che ci ha riservato due giorni all’insegna dell’avventura, del divertimento, della cultura e della golosità. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch
Contadini in abiti tradizionali appenzellesi accompagnano a valle il bestiame attraversando il paese di Urnäsch.
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L Panorama mozzafiato dalla vetta del Säntis, la montagna più alta del Canton Appenzello, dalla quale, in una giornata limpida, è possibile vedere ben sei nazioni: Svizzera, Germania, Liechtenstein, Austria, Francia e Italia.
a regione di San Gallo si trova all’estremo nord est del nostro Paese, e bisogna considerare tre ore buone di viaggio per raggiungerla, motivo per cui abbiamo deciso di partire sabato mattina presto. Una distanza relativamente importante, ma che ci ha fatto riflettere sul fatto che solo spostandosi si possono vedere, scoprire e imparare tante cose nuove. Per cui, un piccolo sforzo contro la pigrizia e in tarda mattinata ci siamo ritrovati ai piedi del Säntis, ma poco prima di raggiungere la stazione di risalita, abbiamo accostato l’auto per lasciar passare caprette, mucche, pastori e pastorelle in abiti tradizionali appenzellesi. Uno spettacolo fuori programma, bello come una cartolina. La stazione di risalita per la vetta del Säntis è una bella struttura moderna che è anche un albergo. Gli amanti della montagna vi possono pernottare per trascorrere
due giorni su queste affascinanti cime. Noi siamo saliti in vetta, dove siamo rimasti senza fiato di fronte allo spettacolo delle Alpi, e dove abbiamo gustato un pranzo tradizionale davvero ottimo, poi però siamo scesi e ci siamo diretti ad Abtwil,
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ABBIAMO
dormito
Hotel Säntispark, Wiesenbachstrasse 5, 9030 Abtwil, www.hotel-saentispark.ch L’hotel è direttamente adiacente alla struttura del parco acquatico e con il pernottamento è compreso l’accesso completo alla struttura. Non dovrete pensare a nulla, in camera troverete una borsa con asciugamani, accappatoi e ciabatte. E alla sera, dopo le emozioni vissute tra scivoli e SPA, potrete gustare una cena nell’accogliente veranda del ristorante. Una nota particolare va al buffet della colazione, ricco e di ottima qualità.
ABBIAMO
mangiato
Panorama-Restaurant Säntisgipfel, www.saentisbahn.ch Un pranzo con una vista incredibile sulle Alpi, gustando specialità della regione davvero eccellenti. Da provare assolutamente il bianco della casa, “Säntis der berg”, fruttato e profumato, e la Toggenburge Schlorzifladen, una deliziosa torta tiepida alla crema e una composta di pere speziate davvero eccezionale. Marktplatz, Neugasse 2, 9000 San Gallo, www.restaurant-marktplatz.ch Nel cuore della città, un locale con un arredo contemporaneo e accogliente dove scegliere se assaggiare la vera St. Galler bratwurst o se farsi tentare dalla profumatissima Flammkuchen, la pizza alsaziana a base di créme fraiche, bacon e cipolla.
ABBIAMO
visitato
La vetta del Säntis, 9107 Schwägalp, www.saentisbahn.ch La biblioteca abbaziale di San Gallo, www.stiftsbibliothek.ch Il Chocolarium Maestrani’s, 9230 Flawil, wwwchocolarium.ch L’Abenteuerland Walter Zoo, 9200 Gossau, www.walterzoo.ch
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in famiglia Prima di entrare nel parco acquatico, ci si può già fare un’idea di cosa succederà al suo interno. Nella pagina accanto: Visitare il Chocolarium significa sperimentare in prima persona tutto ciò che ruota intorno al goloso mondo del cioccolato.
fuori San Gallo, per un pomeriggio all’insegna del divertimento. Il Säntispark è un complesso che offre sia un albergo, sia un bellissimo parco acquatico per divertirsi tra scivoli e vasche di acqua calda e salata, interne ed esterne, con onde e idromassaggio. La sera, dopo una giornata così impegnativa, poter cenare e dormire nell’hotel del centro, senza doversi più spostare in auto è sicuramente un valore aggiunto, così come l’area giochi per bambini adiacente alla sala ristorante. Ma San Gallo è anche cultura, e la domenica è il giorno perfetto per girare la città vecchia con calma, alla scoperta della sua storia, della sua affascinante architettura e naturalmente della sua biblioteca abbaziale. La sua collezione di volumi manoscritti è la più antica in Svizzera, e tra le quattro più vecchie al mondo. Vi sono conservati 170 mila volumi, tra i quali 2’100 preziosissimi manoscritti, 400 datati attorno all’anno mille. Scoprire che per scrivere una bibbia occorrevano 800 pagine di pergamena, e che da una pecora si ricavavano solo quattro pergamene è una cosa che non lascerà indifferenti nemmeno i piccoli visitatori. A metà giornata non potevamo non gustare la vera, originale San Galler-Olma Bratwurst, così siamo andati in uno degli storici ristoranti del centro. Per fare finalmente chiarez-
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za su un argomento che ha più volte infuocato le discussioni tra amici durante le grigliate estive, ci siamo informati: il bratwurst non si incide prima della cottura, la pelle si deve spaccare da sola! E niente senape, per non parlare di maionese o ketchup. Si mangia così, accompagnato con una fetta di pane casereccio! Per continuare in dolcezza la nostra escursione, in pomeriggio siamo andati a Flawil per visitare il Chocolarium, un’esposizione interattiva mol-
Una delle belle piazze del centro storico di San Gallo.
to coinvolgente e divertente. Abbiamo scoperto la ricetta della felicità e abbiamo prodotto la nostra personale, golosissima tavoletta di cioccolato. A casa nostra però nemmeno il cioccolato riesce a battere il fascino che hanno gli animali, così,
«San Gallo è stata fondata nel 612 dall’omonimo santo»
sulla via del ritorno, ci siamo fermati a Gossau, dove abbiamo visitato il piccolo Walter zoo. Durante il viaggio di ritorno abbiamo ricordato, le tantissime emozioni vissute durante questo intenso fine settimana, e una volta rientrati in Ticino, avevamo già voglia di ripartire! v
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archi vi o
presi in castagna Ma sarebbe meglio scrivere: presi dalle castagne, i frutti protagonisti dei nostri autunni, pronti da raccogliere nei boschi ed essere trasformati in molteplici forme alimentari. In questa pagina, un servizio apparso su Illustrazione Ticinese del 1935, che ne traccia un profilo storico e culinario. a cura Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch
“I
l castagno è stato in ogni tempo l’albero utile e provvido per eccellenza della regione collinare-montana che, oltre a fornire il legno per l’armatura dei tetti, per la costruzione delle porte e delle finestre, per la confezione dei recipienti pel vino; tini, botti, bigonce e barili, per la preparazione dei cerchi e delle doghe, per la fornitura dei pali di appoggio, ha dato il carbone ricercato ai fabbri ed adoperato nelle fucine per la fusione del ferro, il materiale per la costruzione degli arnesi rurali”. v
SCARICAMI L’articolo completo apparso il 19 ottobre 1935.
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la voretti
i fantasmini per
halloween Cosa ti occorre: colla d’amido, una ciotolina, una bottiglietta di PET vuota, garze, palline di sagex, colla bianca, occhietti, ago e filo.
GUARDA
il video tutorial sul canale youtube: illustrazione ticinese
SEGUI
1. Dalla garza ricava dei quadrati di lato 12/15 cm ca., uno per ogni fantasmino. Nella ciotolina prepara una piccola quantità di colla d’amido. Segui le indicazioni riportate sulla confezione. Se non hai la colla d’amido, puoi preparare una miscela di colla bianca e acqua.
la rubrica sul profilo fb: incantodianto
SCARICA
le schede da collezionare su: www.illustrazione.ch
2. Svita il tappo dalla bottiglia e appoggia la pallina sull’apertura. 3. Immergi la garza nella colla in modo che si bagni completamente, strizza e appoggiala sulla pallina, facendola aderire bene alla pallina, poi lascia che la garza penzoli ai lati.
idea, disegni e realizzazione Anto antonella@illustrazione.ch
1 4. Quando la garza sarà perfettamente asciutta, staccala dalla bottiglia. Incolla gli occhietti e fissa un filo in cima alla testa con il quale potrai appendere il fantasmino, da solo, oppure componendo una… spaventosa giostrina mobile.
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i n vi aggi o
africa fra mare
e deserto Una pericolosa strada percorre la ripida scarpata di Tunda Vela e conduce alle terre basse del sud dell’Angola. In pochi chilometri si passa dai 2’000 metri dell’altopiano a terre aride e inospitali che raggiungono il mare, dove vivono alcune remote etnie. testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch
LA SCARPATA DI TUNDA VELA Se le incredibili etnie Mumuhuila caratterizzano l’altopiano a sud dell’Angola, sono invece i Mucuval che abitano le terre basse, una fascia arida di savane molto inospitali delimitate da una scar scarpata di mille metri a est, dall’Oceano Atlantico a ovest e dal deserto del Namib a sud. Dall’alto del rilievo di Tunda Vela, la vista è sublime, un salto quasi perpendicolare che caratterizza una sorta di balcone naturale che si affaccia nel vuoto e che permette di ammirare la vastità delle savane sottostanti, che arrivano fino al mare. In circa tre ore, con uno dei bus locali, si raggiunge Namibe, una cittadina costiera i cui tempi più gloriosi sono ormai lontani decenni se non secoli.
Nel corso di questo viaggio si attraversano terre che alternano dirupi a foreste, quindi coltivazioni, torrenti e poi più nulla, solo savane aride con pochi arbusti e molti sassi. Il bus si arresta in alcune piccole località decisamente mal messe, spesso le case sono diroccate e non pochi ruderi ricordano che qui la guerra è passata non molto tempo fa. Noto sovente anche preoccupanti avvisi di campi minati. Pare quasi non vi sia vita, ma quando ci si arresta nei mercati, ci si accorge che anche qui si sono insediate popolazioni la cui esistenza è difficile e spesso stentata. Tra queste genti, le più originali sono senza dubbio i Mucuval. Li vedo per la prima volta proprio in un mercato ai piedi della scarpata di Tunda Vela, fe-
MAI COSÌ TANTE MARCHE COME ADESSO! 20 ILLUSTRAZIONE TICINESE 10-18
Donna dell’etnia Mucuval al mercato lungo la strada, dove vende unguenti per la pelle.
lice per la pausa di viaggio, dopo che una moltitudine di tornanti stretti ha messo a dura prova il mio stomaco. Lungo la prima parte del tragitto si attraversano suggestivi paesaggi montagnosi, poi col passare dei chilometri, la vegetazione muta, passa da abeti a baobab e palmeti. Le donne Mucuval non le devo nemmeno cercare, sono loro che giungono di corsa non appena il bus locale si arresta. Vendono unguenti per la pelle in vecchie bottigliette riciclate. Alcuni angolani, con i quali ho condiviso la prima parte del viaggio, sembrano interessati. Pare che gli estratti di erbe abbiano proprietà sia terapeutiche sia estetiche. Io sono più interessato al loro abbigliamento, ai loro curiosi copricapo, ai cerchi che portano alle caviglie e alla particolarità unica di legare i seni con strette corde. UNICHE ETNIE MUCUVAL Le genti Mucuval sono etnie seminomadi che vivono di una stentata agricoltura e di allevamento. Si sono insediate in un’area molto vasta tra i monti dell’Altopiano del sud angolano e il mare. Conducono una vita molto povera e la loro unica ricchezza sono le mandrie di bovini che sono nel contempo fonte di sussistenza e segno di benessere sociale. Ma è con l’abbigliamento che esprimono le loro caratteristiche più particolari. Specialmente le donne, facilmente riconoscibili per il cosiddetto “ompota”, un copricapo in tessuto colorato rinforzato tanto da parere un largo cappello, non di rado decorato con bottoni e conchiglie. Un segno di civettuola bellezza che però nella vita di tutti i giorni è alquanto scomodo da portare, tanto che sta cadendo piano piano in disuso. Di uso giornaliero rimangono i braccialetti e le cavigliere, ma soprattutto le grosse stringhe dette “oyonduthi”, che legano strette attorno ai seni e che in pratica fungono da reggiseno. Sovente anche le donne
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i n vi aggi o portano con sé tabacco e pipe che amano consumare anche mentre lavorano. Il confronto con queste genti è veramente affascinante, sono tutt’altro che timide, anche se una conversazione è in pratica impossibile, quasi nessuna di loro parla portoghese, sovente conoscono solo i numeri. Mi rimangono così i ricordi di questi momenti di incontro occasionali e fugaci, non solo nei mercati, ma anche lungo le strade delle savane, dove i Mucuval attendono pazientemente acquirenti per il loro latte fresco e per il carbone. Gli incontri si fanno vieppiù rari man mano che ci si avvicina al mare e al capoluogo delle terre basse, Namibe. La bella cittadina coloniale costiera, fondata nel 1840 dai portoghesi, un tempo era un importante porto, ma oggi appare un po’ decadente. I selciati delle strade e i pochi marciapiedi sono sconnessi, mentre i buchi nei muri color pastello delle case mostrano ancora i segni delle battaglie della guerra civile. Le genti sono un po’ riservate, ad eccezione dei bimbi, che mi osservano spesso con curiosità dai grandi usci delle case che nascondono al loro interno ampie corti.
di lui è il fatto che nel contempo si lamenta costantemente per la lentezza e la poca affidabilità dell’amministrazione locale, i cui uffici aprono e chiudono quando vogliono o, se sono aperti, sono privi del personale. Non si smentirà nemmeno l’ultimo giorno. Mi promette di portarmi alla stazione del bus che si trova fuori città, ma in seguito sparirà rendendosi irreperibile. Dopo
NAMIBE TRA SONNOLENZA E RICORDI DI GUERRA È difficile immaginare un luogo più soporifero e tranquillo di Namibe, una cittadina molto estesa che vanta pur sempre oltre 150’000 abitanti e dove è facile orientarsi anche se non vi sono quasi insegne. Qui la vita pare scorrere al rallentatore. Di orari non ne esistono e lo stress, ve lo assicuro, non appartiene al vocabolario locale. Per tre giorni il proprietario della pensione mi dà degli appuntamenti con la sincera intenzione di mostrarmi i dintorni della città senza però mai apparire. Trova sempre una spiegazione per i suoi ritardi e per la sua impossibilità a mantenere la parola. Ma quel che più mi affascina
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Tunda Vela, un scarpata di oltre mille metri. Le vie di Namibe ancora segnate dalla guerra.
Tipici mercati lungo le strade della savana.
un’ora di vana attesa decido di mettermi in cammino per conto mio. Mi raggiungerà comunque alla stazione un’ora (!) più tardi, in tempo per salutarmi e per augurarmi buon viaggio. Nel corso dei giorni trascorsi a Namibe assaporo comunque questa vita senza impegni e senza tempo. Il buio mi indica quando devo assolutamente andare a dormire, anche perché le strade di notte sono deserte e si incontra solo personale di sicurezza armato. Il caldo mi dice quando posso eventualmente dormire. La prima luce del gior giorno mi segnala che se voglio posso anche alzarmi dal letto. Ma quando mi metto in moto faccio solo pochi passi fino alla prima pasticceria, alla panchina sulla spiaggia o al tavolino del bar sulla piazza centrale dove incontro altri distratti avventori che hanno tutto il tempo di discutere con me e dove i gestori Rosa e Joaquin ormai
mi conoscono. Nei momenti di maggior vigore passeggio occasionalmente lungo la spiaggia o visito il caratteristico e animato mercato del pesce, situato a due chilometri dal centro. Un gior giorno, mentre ero seduto su un muretto nei pressi del mare a osservare l’andirivieni delle barche dei pesatori, mi si è avvicinato un militare pesantemente armato e con giubbotto antiproiettile. Con tono serio mi dice che non posso stare seduto su quel muretto senza spiegargliene le ragioni. Lo osservo sorpreso, attorno non vi è assolutamente nulla, ma mi guardo bene dal fare rimostranze. Mi scuso e mi allontano. Ma lui mi segue e per un istante temo il peggio. Invece, con un gran sorriso vuole solo ringraziarmi per la comprensione e addirittura si scusa per il disturbo che mi ha recato. L’Angola è anche questo. v
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l’intruso tra antibiotici, batteri e virus “Etciuu! Non siamo ancora in inverno e ho già tosse e raffreddore. Etciuu! Ho sicuramente preso l’influenza. Etciuu! Forse per guarire ci vorrebbero gli antibiotici. Etciuu!” Se vi riconoscete in questa situazione questo articolo fa al caso vostro. a cura dell’Ufficio del Medico cantonale
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li antibiotici sono dei medicamenti molto importanti che ci permettono di curare le malattie provocate dai batteri. La loro storia inizia nel 1928 quando fu scoperta la penicillina (estratta dal fungo Penicillium chrysogenum), il primo farmaco efficace contro le infezioni batteriche. Alla penicillina hanno poi fatto seguito altri principi attivi per un totale di una trentina di classi composte da una grande varietà di molecole. Il successo iniziale sembrava promettere effetti mirabolanti e la rapida sconfitta delle malattie batteriche, ma così non è stato. Nel corso degli anni, gli antibiotici sono stati impiegati massicciamente in diversi settori dalla medicina umana, alla medicina veterinaria e all’agricoltura. Il loro uso a volte eccessivo e spesso non appropriato ha portato all’apparizione e alla diffusione di batteri resistenti e alla conseguente riduzione dell’efficacia di questi medicamenti. Andiamo con ordine. I batteri sono microorganismi unicellulari (cellule singole con una parete) con un nucleo (codice genetico) al loro interno
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e strutture che gli permettono di vivere autonomamente e di moltiplicarsi. I virus, invece, sono organismi composti essenzialmente da codice genetico, racchiuso in una semplice “scatola” di proteine; a causa dell’assenza di ogni altra struttura utile a sopravvivere in autonomia, devono infettare altre cellule per vivere e replicarsi. L’antibio-
In caso di disturbi della crescita di capelli e unghie in seguito a carenza di biotina.
«Anche se ti
senti meglio, non interrompere la cura!» tico riconosce in modo specifico alcune strutture del batterio, così da ucciderlo o renderlo inattivo, ma non riconosce i virus. Alcune infezioni molto frequenti soprattutto nel periodo autunno-inver autunno-inverno come la tosse, il raffreddore e l’influenza sono causate da diversi tipi di virus. Quindi gli antibiotici non servono in questi casi ed è inutile o addi-
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importanti
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Gli antibiotici sono dei medicamenti che ci difendono dai batteri. È importante seguire in modo preciso le indicazioni sulla durata della cura, sul dosaggio e sulla frequenza di assunzione del medicamento. Se non viene assunto correttamente, la sua efficacia col tempo diminuisce.
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Gli antibiotici possono essere prescritti unicamente dal medico, se necessario e scegliendo quello giusto. La loro prescrizione è personale e corrisponde al bisogno individuale per un’indicazione ben precisa. Gli antibiotici avanzati non sono da conservare come riserva né vanno dispersi nell’ambiente. Vanno smaltiti nel modo corretto riportandoli in farmacia. Se vengono utilizzati nel modo sbagliato possono creare delle resistenze.
È un medicamento omologato. Leggere il foglietto illustrativo. Disponibile nelle farmacie e drogherie.
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ANTIBIOTICI: L’USO CORRETTO NE
preserva l’effetto
Non efficace Poco efficace
Molto efficace
Nella foto potete visualizzare questo meccanismo di difesa anche chiamato “resistenza agli antibiotici”. Nella scatola rotonda di plastica è stato messo un terreno di coltura (gelatina rossa) specifico per far crescere un determinato batterio (patina bianca). I dischetti bianchi sono stati impregnati con delle concentrazioni conosciute di diversi antibiotici (ogni dischetto contiene 1 solo antibiotico). Cosa vedete? In alcuni casi la patina bianca quindi il batterio tocca il dischetto impregnato di antibiotico. Questo significa che l’antibiotico non ha nessun effetto sul batterio, che cresce indisturbato. Invece, in altri casi potete notare una zona senza crescita del batterio attorno al dischetto (si vede solo la gelatina rossa), qui l’antibiotico è efficace e inibisce la crescita del batterio. Quindi il medico sceglierà solo l’antibiotico efficace per curare l’infezione del proprio paziente! Antibiogramma (Foto: V. Gaia, Servizio di microbiologia EOLAB, Bellinzona).
rittura controproducente assumerli. Gli antibiotici sono dei medicamenti con indicazioni e controindicazioni, che solo il medico può prescrivere, se necessario e scegliendo quello giusto. Se usiamo in modo sbagliato gli antibiotici, i batteri diventano più forti e resistenti a questi medicamenti rendendoli inefficaci. Questo perché i batteri come tutti gli esseri viventi quando sono minacciati sviluppano dei meccanismi di difesa per poter sopravvivere in caso di un secondo attacco. Per esempio, se si interrompe la cura di antibiotici o se si cambia la dose indicata, la quantità di antibiotico assunto non è sufficiente: una parte della popolazione di batteri verrà comunque eliminata ma una piccola parte riuscirà a sopravvivere e si attiverà per difendersi la prossima volta, rendendo così l’antibiotico meno efficace. Di conseguenza, le infezioni batteriche saranno più difficili da curare. Con il nostro comportamento possiamo contribuire a rallentare le resistenze batteriche agli antibiotici, un problema che tocca tutti noi! Quest’anno, la settimana di sensibilizzazione contro le resistenze agli antibiotici promossa
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dalla Confederazione si terrà dal 12 al 18 novembre. L’Ufficio del Medico cantonale lancerà la sua campagna che vedrà quest’anno, assieme ai medici, anche la partecipazione attiva dei farmacisti, che per ogni scatola di antibiotico prescritto consegneranno del materiale informativo al paziente. Questo permetterà di soffermarsi qualche minuto in più parlando di antibiotici e del loro uso corretto, rafforzando l’importanza del medicamento, della sua corretta somministrazione e posologia, oltre che della prescrizione medica. Ora che avete letto questo articolo, sapete riconoscere l’intruso tra antibiotici, batteri e virus e potete partecipare al quiz su www.ti.ch/quiz per vincere uno dei premi in palio. v
«Mai condividere con altri gli antibiotici prescritti!»
Per saperne di più: www.ti.ch/antibiotici www.star.admin.ch
c urios ità
disco
o pallone Una rubrica fatta insieme a voi, che rispondendo su Facebook alle nostre domande, ci aiutate a conoscervi meglio!
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TESSERATI E SOCIETÀ IN TICINO
IL DISCO PIÙ VELOCE
177.58 km/h
Calcio
Il primato mondiale è del russo Denis Kulyash registrato all’All Star Game della KHL nel 2011.
14’437* 123*
Il disco da hockey pesa tra
Hockey su ghiaccio
160 e 170 g è alto 2,54 cm
1’794** 16**
e ha un diametro di
Il pallone da calcio pesa tra
I NOSTRI LETTORI PREFERISCONO Altri
410 e 450 gr e la sua circonferenza varia tra
68 e 70 cm
Calcio 4%
IL PALLONE PIÙ VELOCE
188 km/h
Una punizione di Ronald Koeman tirata nella finale di Coppa Campioni 1991/92 tra Barcellona e Sampdoria
18%
78%
7,6 cm
Hockey * Fonte: Federazione Ticinese di calcio, al dicembre 2017. ** Fonte: Swiss Ice Hockey.
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a t avol a
semplicità
con gusto A cena a Melide a casa di Julie Arlin. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger
È
raro ma succede. Succede che anche qualche personaggio noto del nostro Cantone accetti la “sfida” della nostra rivista e si metta ai for fornelli. È capitato qualche mese fa, in una delle tante torride serate estive. Julie Arlin, volto noto della RSI, ci ha aperto le porte del suo appartamento di Melide e ha cucinato per noi e per altre due sue ospiti: la mamma Cristina e la nipotina Aurelie (figlia di sua sorella). Recentemente prescelta come madrina di “Lugano, città del gusto” e già impegnata come presentatrice nella manifestazione enogastronomica “Sapori Ticino”, Julie sostiene di amare la buona cucina, ma di non avere sufficientemente tempo per dedicarvisi. Soluzione: piatti semplici e veloci senza rinunciare al gusto, alla genuinità e alla stagionalità di prodotti e ingredienti. Anche questa sera, quindi, Julie non ha voluto tradire le sue abitudini e, con la spontaneità e la gentilezza che la contraddistinguono, ha preparato quale aperitivo/ antipasto un guacamole, a cui è seguito il piatto principale a base di polpo e insalata creativa, per finire in dolcezza con una torta di albicocche. I MANICARETTI DI NONNA MARIA L’amore per la buona tavola è da ricondurre a nonna Maria, mi racconta Julie. “Era una donna che aveva dedicato tutta la vita ai fornelli, tra
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quelli di casa e quelli della sua trattoria. E come se non bastasse, gestiva pure un negozio di alimentari. Io andavo da lei a pranzo praticamente tutti i giorni ed era sempre una festa. Ricordo le sue deliziose polpette, la sua eccezionale torta di mele, l’uso generoso del burro, la ricca polenta, la gustosa pasta al forno, ecc. La sua cucina era il luogo dove ci si ritrovava, si parlava, si mangiava, si condivideva. C’era sempre tanta frutta e tanta verdura, perché per i nonni era impor importante che noi assumessimo vitamine. Il nonno ci faceva trovare ogni gior giorno una spremuta fresca di arance”. Mentre mi parla, Julie prepara la tor torta di albicocche - e si fa aiutare da Aurelie con la supervisione di mamma Cristina. Mi spiega che in generale lei non è una golosa di dolci, ad eccezione di questa torta, che già faceva nonna Maria e che è stata tramandata di figlia in figlia.
«Non capisco
chi fa un pasto senza verdure»
UN PO’ DI CREATIVITÀ La nostra cuoca mi spiega anche che negli ultimi anni ha ridotto moltissimo il consumo di carne e che predilige le grandi insalate, il pesce, la frutta. “Per insalate io non intendo solo verde. Mi piace crearne ed inventarne qualità diverse con
L’insalata di polpo, ricetta del papà di Julie e la torta di albicocche, ricetta della nonna Maria.
legumi, semi, frutta, pomodori secchi, verdure cotte e crude, avocado… Quest’ultimo è un frutto davvero incredibile. Si può declinare in mille modi diversi ed è buonissimo e salutare, soprattutto nelle insalate”, che devono essere ricche e gustose, fuori dagli schemi, in una parola creati-
ve, come è di tendenza oggi. Basta avere un po’ di fantasia e la capacità di abbinare tra loro vari ingredienti e il gioco è fatto. “E poi creare belle insalate colorate mi mette allegria. E non riuscirò mai a capire come si riesca a fare un pasto senza verdure!”.
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N
T O S U È G IL IL M E S O T R I T E S RE O
Il sapore di allora da gustare oggi. Da quando Samuel Bell, quasi 150 fa, fondò la sua prima macelleria, produciamo con maestria e con i massimi standard di qualità squisite specialità di salumeria. Provate ora i classici della salumeria di «Samuel Bell 1869».
a ta v ola
Tra gli ingredienti della cucina di Julie ci sono semplicità, genuinità, qualità e colore.
POLPO, IL SIMBOLO DEL PAPÀ La cena di questa sera - che tra l’altro è un concentrato e una bella sintesi di ciò che Julie ama mangiare - rende omaggio non solo alla nonna e alla mamma, ma anche al suo papà. “Mio papà in gioventù aveva lavorato come palombaro nell’Atlantico e il suo simbolo era il polpo. Ancora oggi, quando si firma, accanto al nome disegna un piccolo polpo. E la ricetta di questa sera è la sua, perché anche mio papà è molto bravo in cucina. Io sono ghiottissima di questo e di altri molluschi, di crostacei e di pesce. Infatti quando sono al mare vorrei mangiare e ordinare tutto il pescato che c’è sul menu”. Sembra ormai evidente che Julie prediliga e ami una cucina sana, con ingredienti di qualità e senza troppi fronzoli. Come il ceviche, uno dei suoi piatti preferiti, tipico della gastronomia di alcuni paesi dell’America Latina. La ricetta prevede pesce o/e frutti di mare crudi e marinati nel limone e alcune spezie come il peperoncino e il coriandolo. E allora viva gusto e semplicità! v
SCARICAMI Online potete scaricare le ricette di Julie Arlin.
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o r oscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch
g ARIETE 21/3 - 20/4
h TORO 21/4 - 20/5
i GEMELLI 21/5 - 21/6
j CANCRO 22/6 - 22/7
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PREVISIONI PER LA PRIMA METÀ DI OTTOBRE 2018
C’è voglia di libertà e riscatto per molti di voi, reduci da periodi pesanti. In questa seconda parte del mese le energie si concentreranno sulle finanze, ma anche sull’amore. Voglia di creare insieme qualcosa che soddisfi entrambi? Preparate il terreno. Non saranno da escludere entrate extra, da un lascito o da una vostra idea vincente. Il 24.10 avverrà il plenilunio in Toro, che interessa la famiglia, la casa. Anche qui non mancheranno le novità. Possibili acquisti importanti. E l’amore? Per alcuni di voi vi saranno delle tentazioni un po’ rischiose, amicizie seducenti. Non giocate con il fuoco. Per altri, magari liberi, una nuova convivenza. Salute: evitate gli eccessi. Bene lo sport. Questo secondo periodo del mese appare piuttosto faticoso a causa dei pianeti in opposizione dallo Scorpione, che potranno scombussolare molti di voi. Difficoltà o dissidi con soci e/o partner. Possibili eventi o cir circostanze che non riuscite a controllare né a prevedere, tutto accade così, ma non temete, avrete a supporto Saturno e Plutone, che vi manterranno saldi, mentre Nettuno vi donerà la giusta ispirazione per affrontare ogni cosa. Importante controllare gli scatti di rabbia e la gelosia. Prudenza nella gestione delle finanze e negli acquisti. Non fidatevi di venditori troppo insistenti. Cautela anche alla guida. Il plenilunio del 24.10, unito a Urano nel segno, invita a maggiore attenzione in casa. Questa seconda parte del mese metterà l’accento sul corpo, sulla cura di sé. Com’è il vostro stile di vita? Che sia il momento per una disintossicazione mirata? Per una alimentazione più leggera e sana? Questo sarebbe anche un progetto per chi fra voi lavora in campo sanitario. Bene anche il settore psicosociale, dato che avete un’ottima capacità di cogliere gli stati d’animo altrui. Ottimo anche lo sport. Possibili notizie in arrivo riguar riguardo un parente o familiare anziano. Marte dal 9. campo parla per un viaggio all’estero, ma può darsi che sarà il vostro partner a doversi spostare. L’amore coinvolgerà molti di voi in maniera piuttosto intensa. Voglia di emozioni forti? Attenzione. Questo è uno dei periodi più interessanti per voi, in particolare dal 21.10 con un transito di Luna magico, unito al plenilunio del 24.10. Inoltre vi sarà uno stellium di pianeti in Scor Scorpione, ciò che accrescerà la vostra sensitività, la capacità di percepire gli stati d’animo altrui senza parlare. Successo per chi lavora a contatto con il pubblico, in campo pedagogico, sanitario o nell’arte. Per tutti vi saranno possipossi bilità di miglioramento. Possibili cambiamenti nell’azienda familiare se siete attivi in quel campo. Momento magico e intenso anche per l’amore. Non mancheranno le novità. Voi donne sarete fertili in tutti i sensi. E per qualcuno si prospettano i fiori d’arancio. Salute: scoprite altre vie di guarigione.
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k LEONE 23/7 - 23/8
l VERGINE 24/8 - 22/9
a BILANCIA 23/9 - 22/10
b SCORPIONE 23/10 - 22/11
Cercate di economizzare le vostre energie in questo secondo periodo, perché dal 23.10 la situazione diventerà pesante con uno stellium di pianeti in Scorpione, segno con il quale non avete affinità. Entrambi troppo forti e orgogliosi. Non dimenticate neppure Marte in opposizione, il che sembra farvi fare delle gare di “salto a ostacoli”. Difficile mantenere la calcal ma in certi momenti critici, ma qualche volta bisogna adottare il metodo zen, respirare propro fondamente e magari uscire a fare un giro nel bosco. A questo si aggiungerà il plenilunio del 24.10 congiunto a Urano dissonante, aspetto che fa pensare a eventi inaspettati in casa. Attenzione a maneggiare oggetti taglienti. Riposate a sufficienza. Questo secondo periodo del mese sarà da sfruttare al massimo, perché lo stellium di pianeti in Scorpione non potrà che stimolare i potenziali che avete. Interessanti i settori della ricerca, dell’analisi, della medicina, della scrittura, dell’ingegneria. Sfoderate tutta la vostra grinta per farvi avanti, non siate timidi. Urano in ottimo trigono, vi spingerà ad osare, rischiare, cambiare. Ora avete delle opportunità che sono uniche, non perdete il treno. Miglioreranno le finanze. Per quanto attiene l’amore e le relazioni questi influssi spingeranno a esplorare parti nascoste di voi: paure, insicurezze, fantasie erotiche inconfessate, perché negar negarle? Del resto Marte è trasgressivo. Le nuove storie d’amore celeranno qualche incognita. In questa seconda parte del mese dovrete sfoderare tutta la grinta di Marte per tirar fuori dal cassetto tutti i vostri talenti e metterli in pratica, se vorrete che siano produttivi. Non è escluso che una persona importante vi noterà e vi darà il suo supporto per affermarvi, se siete un po’ ambiziosi. E poi muovetevi, fate della ginnastica o della danza per mantenere la tonicità muscolare. Del resto voi tenete all’aspetto fisico e alla forma. Importante anche una dieta equilibrata. Voi donne giocherete sulla seduzione con un look un po’ originale, senza perdere l’eleganza. Incontri e storie amorose insolite in vista. Molto coinvolgente la relazione con gli Scorpioni. In famiglia sarete di sostegno a qualcuno. Periodo di grande intensità emozionale dovuto allo stellium di pianeti nel vostro segno dal 23.10, che dovrà fare i conti con un Marte ribelle. Cosa ribolle dentro di voi di cui volete liberarvi? L’energia psichica sarà potente e potrà acuire la vostra innata sensitività. Analizzate i sogni e occupatevi di simbologia, di medicina sciamanica, di guarigione spirituale. Possibilità di incrementare anche le finanze grazie al vostro ingegno creativo. Nelle relarela zioni con gli altri dovrete comunque guardarvi dalla manipolazione perché siete dei “per “persuasori occulti”. Varrà anche in amore, dove tendete a dominare il partner/la compagna. L’erotismo sarà al top. Svolte importanti con il plenilunio del 24.10.
PREVISIONI PER LA PRIMA METÀ DI OTTOBRE 2018
c SAGITTARIO 23/11 - 21/12
d CAPRICORNO 22/12 - 20/1
A dipendenza del vostro ascendente, che può spostare lo stellium planetario in Scorpione dalla XII casa a un altro campo, questo sarà un periodo di profonde esplorazioni, di presa di coscienza di ciò che è stato, di ciò che avete vissuto (se già over 50-60) e integrare le lezioni apprese. In futuro potreste infatti diventare delle ottime guide/coach per gli altri se non lo siete già. I più giovani fra voi saranno pronti a salpare per nuovi lidi, avventurarsi in nuove attività professionali e questo grazie a un Marte dinamico dall’Aquario. E l’amore? Complicità, eros, passione, fantasia, ma anche profondità emozionale da condividere. Salute: depurazione psico-fisica. Questa seconda parte del mese vi farà sentire quasi onnipotenti e vi farà vivere sensazioni molto intense, in particolare dal 23.10 grazie a un potente stellium planetario derivante dallo Scorpione. Sognare in grande va bene, spespe cie se avete progetti importanti che volete realizzare, purché non siano solo a profitto per personale. Condividere con la comunità i vostri doni e i vostri successi è molto più gratificante. In amore non mancherete di sorprendere. Solitamente controllati e poco avventurosi, sperimenterete invece un eros piccante e un po’ trasgressivo. Plutone è infatti molto sollecitato. Urano dal canto suo suggerisce novità in casa e rivoluzione interiore. Importante il plenilunio del 24.10.
Per la vostra
Ticinese
AQUARIO 21/1 - 19/2
f PESCI 20/2 - 20/3
Questo sarà uno dei periodi più fortunati ed eccitanti per voi, se saprete cogliere i “doni del cielo”, che non sono pochi. Vi sarà uno stellium planetario nell’elemento acqua che alimenterà l’eros, la passione, la fantasia, il genio creativo, oltre a rendervi seducenti. AuAu tostima, forza di volontà e successo saranno garantiti. Questo è il momento per realizzare i vostri sogni, nella carriera, nell’arte, nella musica o nello sport. E anche l’amore vi regalerà emozioni intense. Fiori d’arancio o bebè in arrivo? La magia della Luna il 21.10 vi farà sognare e viaggiare lontano. Un evento, un viaggio speciale non sarà dunque escluso e potrebbe anzi cambiarvi la vita. La spiritualità sarà un altro tema importante.
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RIVISTA FAMILIA - 1 NOVEMBRE 2017 RE DELLA SVIZZER A ITALIAN A
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Marte con la sua energia elettrizzante potrà procurare parecchie noie in questo secondo periodo, specie dal 23.10 a causa degli influssi scorpionici che risveglieranno emozioni nene gative. Dovrete dunque muovervi con la masmas sima cautela un po’ in tutti i campi. Spesso la fatica e la rabbia vi possono giocare brutti scherzi e allontanare le persone care. Non portate a casa il vostro malumore che scaricate poi sul partner o i figli. Amori trasgressivi e rischiosi. Respirate profondamente e adottate un comportamento zen, in particolare durante il plenilunio del 24.10. Il silenzio è curativo. Liberatevi da ricordi e sentimenti negativi scrivendo, dipingendo o danzando. Utili le camminate in natura.
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ORIZZONTALI: 1. Lo è l’acciaio 11. L’ombra nel deserto 12. Regalo, omaggio 13. Articolo maschile 14. Libretto d’appunti 15. Consonanti in liutaio 16. Lo sport della Gut 17. Il bel Sharif 18. Labile traccia 20. Il dittongo del beone 21. Ha importato il tabacco 23. La moglie di Priamo 25. La capitale delle Hawaii 28. Olio inglese 30. Rabbie, furori 31. Il Paradiso perduto 32. Vantaggio 33. Nome di donna 35. I confini di Arogno 36. Romania e Cambogia 37. Anelati, desiderati 40. Oleoso 42. Uste 43. Marina nel cuore 44. Noto successo di Michielin 48. Attraversa Berna 49. Termine 50. Precettore antico.
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VERTICALI: 1. Noto successo di Fiorella Mannoia 2. La bella Campbell 3. Impedimento, bar barriera 4. Antidoto 5. In mezzo al nido 6. Canta “Ci vediamo a casa” 7. Vetusto 8. I confini di Bodio 9. Aspira alla maturità 10. Con le Storie Tese 19. Si empiono di scolari 22. Noto successo di Franklin 24. Crede nel nirvana 26. Il vil metallo 27. I sudditi di Attila 29. Sarcasmo 34. Adorare 36. Il nome di Steiger 38. Dispari in borsa 39. La figlia di Urano e di Gea 41. Dei nordici 45. Italia e Francia 46. Consonanti in ateneo 47. Due nullità.
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