Illustrazione Ticinese n. 11 - 2009

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illustrazione www.illustrazione.ch

TICINESE

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

N째11 - 1 NOVEMBRE 2009

ESCURSIONI La valle dei bagni MOTOR TIME Ritorno di un sogno a due ruote

CHIARA SIMONESCHI-CORTESI Il mio anno da presidente del Consiglio nazionale


a sinistra:

PULLOVER

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PULLOVERCAMICETTA 2 IN 1 misto cotone

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Questa sono io.


SOMMARIO

illustrazione

6 Fuorionda Parlare da Dio

8 Ma tu lo sai?

TICINESE

Una risposta ai tuoi perché

N° 11 - 1 NOVEMBRE 2009

10 Scriv in dialètt Gh’è mia dumà l’inglés

12 Scelti per voi La rubrica a misura di lettore

14 L’intervista Un anno molto positivo

22 A tavola in Ticino

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Creatività mediterranea con tocco orientale

26 Cani, gatti & co. Un gatto testone

28 Sondaggio Avvertite la crisi?

30 Escursioni La Valle dei Bagni

32 Salute Contraccezione: quanti interrogativi!

36 Viaggi I pescecani sono gentili, ma… Nuova Caledonia (4ª parte)

40 Oggi parliamo di…

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Bisogna bere poco anche se si ha tanta sete

Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali, tiratura 130.752 copie (tiratura controllata REMP 2009) REDAZIONE CP 418, via Massagno 10, 6908 Lugano Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch EDITRICE Tredicom SA, 6908 Lugano-Massagno DISTRIBUZIONE AWZ - Lugano CAPO REDATTORE Matthias Werder AMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco Werder GRAFICA Tredicom SA, Gabriele Campeggio INSERZIONI TICINO E ITALIA: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch SVIZZERA TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch MOTO TuttoSprint, Tel. 079 697.49.65 info@tuttosprint.ch COLLABORATORI REDAZIONALI

42 Penne, pennelli e pasticci La petilla

43 Azione lettori

Piergiorgio Antonella Broggi Baroni

Provare per credere

Giosanna Crivelli

Elio del Biaggio

44 Appuntamenti C’est magique

47 Moda La moda per i bimbi si è fatta grande

48 Motor time Il ritorno di un sogno a due ruote Tecnologia e passione

55 Oroscopo Le previsioni di Cloris per novembre

58 Cruciverba Caccia al forno per raclette

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Stefano Ember

Graziano Guerra

Marco Ortelli

Stefano Pescia

Roberto Rizzato

Stéphanie Scatizza

Roberto Schneider

Cloris Sciaroni

Lorenza Storni

Alda Viviani

IN COPERTINA: Chiara Simoneschi-Cortesi (foto Ti-Press/Carlo Reguzzi) Elena SternRémy Balestra Steinegger

“Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito”.

Troverete la prossima edizione di lllustrazione Ticinese, nella vostra bucalettere a inizio dicembre 2009.

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 11-09

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www.illustrazione.ch


Abbiamo pensato sia il momento di rinnovarsi! Sostituite i vecchi elettrodomestici e salvaguardate così l’ambiente. Cercate l’albero verde!

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FUORIONDA

PARLARE

DA DIO S

e, ad esempio, vi chiamate Davide, Giuseppe, Daniele, Simone, Gabriele, Michele, Sara, Debora, Anna, Maria, Simona, Eva, Daniela… avete il nome di qualche personaggio della Bibbia. Se usate espressioni come “restare di sale” o “legarsela al dito”, state utilizzando dei modi di dire tratti dalla Bibbia. Perché nella Genesi (19:246) la moglie di Lot diventò una statua di sale, non avendo ascoltato l’avvertimento degli angeli del Signore di non voltarsi a guardare la città di Sodoma distrutta; mentre in molti passi del Vecchio Testamento (Esodo 13,9; 13,16;

«Fino al XIX secolo la Bibbia era considerata anche un testo scientifico» Deuteronomio 6,8; 11,18…) si fa esplicito riferimento all’antica usanza di legare qualcosa alla mano come promemoria. Alcune delle opere d’arte più famose del mondo, lo sappiamo, rappresentano scene della Bibbia e ad episodi biblici s’ispirano tantissimi capolavori letterari, drammi, film e persino canzoni moderne! Ad esempio nel “Pinocchio” di

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Collodi ritroviamo la nota allegoria biblica di Giona nel ventre della balena; mentre l’esilio degli ebrei a Babilonia era l’argomento di un grande successo pop degli anni ’70, dal titolo “Rivers of Babylon”, che portò i Boney M in cima alla hit parade o, più recentemente “Armageddon it!” dei Def Leppard, titolo che si riferisce alla biblica battaglia finale tra il bene e il male prima del giorno del Giudizio Universale. Fino al XIX secolo la Bibbia era considerata anche un testo scientifico, oltre che religioso, e la storia della Creazione, con il mondo e tutto il resto creati da Dio in sei giorni, era assunto come fatto scientifico. Al punto che quando, 150 anni fa, spuntò fuori un certo Darwin con la sua teoria dell’uomo che discende dalla scimmia, ci fu uno scontro epocale fra Creazionisti ed Evoluzionisti, che se non altro ridimensionò l’attendibilità scientifica del “libro dei libri”. Perché, bisogna pur dirlo, l’interpretazione letterale della Bibbia non è sempre stata positiva, nel senso che spesso l’uomo ha chiamato la Bibbia a sostegno delle peggiori cose, di una tesi come del suo esatto contrario. Ad esempio, all’epoca dello schiavismo che prosperò in Inghilterra e negli Stati Uniti fino al 1860, ci fu un prelato di nome Thornton Stringfellow che scrisse un sermone (“La schiavitù secondo la Bibbia”) citando, come argomento a favore della schiavitù, il testo completo del nono e decimo comandamento: “Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che

Il “libro dei libri” ha compenetrato la nostra vita e la nostra cultura in modo talmente pervasivo, che spesso neanche ce ne rendiamo conto.

testo Roberto Rizzato

appartenga al tuo prossimo”. Contro questa argomentazione gli antischiavisti citarono invece altri passi della Bibbia. Per esempio laddove i profeti invocava-

«Se la Bibbia è stata dettata da Dio, a scriverla sono pur sempre stati degli esseri umani» no giustizia, affermando che la volontà di Dio per i capi della nazione era: “Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi…” (Isaia 58:6). Fortunatamente alla fine la storia diede ragione agli antischiavisti! D’altra parte, anche se la Bibbia è stata dettata da Dio, su ispirazione dell’infallibile Spirito Santo, a scriverla e trascriverla sono pur sempre stati degli esseri umani e, si sa, l’uomo è tutt’altro che infallibile. Così, in una versione inglese della Bibbia di re Giacomo del 1619, al salmo 119:161, anziché: “I potenti (princes) mi perseguitano senza motivi”, si legge: “I tipografi (printers) mi perseguitano senza motivo”.


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SAI PERCHÉ

SANTO NON È UGUALE A BEATO?

San Francesco d’Assisi (Assisi 1182 - Assisi 1226) fu dichiarato Santo due anni dopo la sua morte da Papa Gregorio IX.

Sia il Santo sia il Beato devono aver vissuto in maniera eroica le virtù cristiane e per entrambi vi deve essere la prova che siano stati artefici di un miracolo, ad esempio una guarigione, che vada oltre le leggi della natura e per il quale si presupponga l’intervento divino. Il Santo però è una figura di culto riconosciuta dall’intera comunità cristiana, mentre il Beato è riconosciuto solo da una parte di essa e il suo culto avviene all’interno di una Chiesa locale.

SAI COSA ASCOLTIAMO?

MA TU LO SAI?

1 2 1° Celebration di Madonna 2° Mi plan di Nelly Furtado 3° Beach Compilation di Papeete Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con Orange City Disc, Lugano.

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PRENDERE IN CASTAGNA?

PORCELLANA?

Il materiale a pasta vetrificata utilizzato per lavori artistici, stoviglie, isolanti elettrici ecc., deve il suo nome a un crostaceo: il granchio porcellana. Le prime porcellane arrivarono dalla Cina e vennero chiamate così perché il loro bianco splendente ricordava quello di questi granchi, che dal fondale marino splendono alla luce del sole.

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1° Come rapinare una banca svizzera di Andrea Fazioli 2° 44 Scotland Street di Alexander Smith McCall 3° Il tempo invecchia in fretta di Antonio Tabucchi Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con la Libreria Segnalibro, Lugano.

SAI CHI HA INVENTATO

SAI DA COSA DERIVA

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SAI COSA LEGGIAMO?

SAI PERCHÉ SI DICE

Questa locuzione significa “prendere in errore” e deriva dalla locuzione originaria “prendere in marrone”. In latino medievale, infatti, ‘marro, marronis’ significa appunto errore. Il popolo ha però confuso il significato originale di questo termine confondendolo con il frutto del castagno e ha trasformato la locuzione originaria con “prendere in castagna”. Con il trascorrere del tempo, la versione popolare ha prevalso su quella dotta, affermandosi.

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I BARBAPAPÀ? I Barbapapà sono i protagonisti di un cartone animato molto in voga negli Anni ‘70 e ora tornato in auge. Gli inventori di questi buffi e amati personaggi sono la francese Annette Tison e suo marito Talus Taylor. Il loro nome deriva dal termine francese “barbe a papà” che significa zucchero filato. Ed è la caratteristica nuvola soffice di zucchero filato ad aver ispirato la forma del primo personaggio, Barbapapà.


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Margrit Stebler-Schweri: «Improvvisamente, sono una donna trendy perché non fumo.»

Non fumare fa tendenza. Il 71% della popolazione non fuma e il 54 % dei fumatori vuole smettere di fumare. Che il fumo non sia più di moda, grazie alle attuali conoscenze sulla nocività delle sigarette, in fondo, è logico. Linea stop tabacco 0848 000 181 (8 cts./min dalla rete fissa)

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Senza fumo, per vivere meglio.


SCRIV IN DIALÈTT

GH’È MIA

DUMÀ L’INGLÉS F

ra ’na quài deséna d’ann dopraremm dumà “lingue ufficiali” par fass capì in tütt ul globo terracqueo? Disemm cinés, parlàt da püssee d’un miliard da person, inglés (anca da nüm, fra un quài ann, sa podarà mia fann a men), spagnöö, tudesch, francés e italian? Adess a guàrdum dumà a l’Europa, ma sa dovaress tacàc là ul swaili, ul rüsso e tütt ul quantemai che g’ha dadré la benedizion di vucabulari. E dai “Academi dala Crüsca”, che i ma dìsan quel che l’è giüst e quel che l’è sbagliàt, dunca come a dévom scriv e doprà i paroll. E come sa dév métai insema. Già adess “le lingue ufficiali” i quata sü (coprono) ul 95 par cent dai bisögn da comünicazion in dal noss pianeta. Ma süla tèra, da l’Europa a l’Australia, sa cüntan dai 6 ai 7 mila manér da esprimas, anca föra dall’“ufficiale”: e dunca cunt i isolott in mezz al Pacific, cunt chi che stà sü in Himalaya, giò in Patagonia e in gîr al Kilimangiaro in Africa semm denta anca nüm, inséma a tücc i dialètt “dell’arco alpino”. Düsent parlàt, o lì adré. A Parìs la Fondazion Chirac (ul Jacques Chirac l’è stài vün di ültim presidént dala Francia) la g’ha guardàt adré ai 2 mila manér da cüntala sü, in Africa, ai 1’900 in Asia, ai mila dala Nuova Guinea, ai 700 giò in America (dal Nord e dal Sud), ai 300 da l’Australia e ai 250 dai ìsol nel Pacific. La fòrbis, l’arco linguistic, al và dal miliard e passa di cinés fin ai cinquanta person giò in dal sud dal Nicaragua, che i pàrlan ul “rama”, una lengua ormai in via da sparizion. In dala America Latina a gh’è na sfraca da manér da cüntàla sü che sa cugnoss mia. In dal més da màg dal 2008, in dala foresta amazzonica (fra ul Brasil e ul Perù), gh’è stai fotografàt di indian che i cercàvan da ciapà, cunt i frécc tiràt dall’arco,

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l’aeroplano (l’üselon) che al passava sora da lôr. Una Fondazion internazional l’ha s’è dàia da fà par difénd quii 250 indian e la sò cültüra. L’éva necessari rispetà l’isolament, anca parché (questo al sa sà, dal 1500) a visinass tropp, i gént dal pòst i ciàpa di malatì gravissim, e pöö i sbachétan via come mosch.

«Süla tèra,

da l’Europa a l’Australia, sa cüntan dai 6 ai 7 mila manér da esprimas» Cert che al soméa dificil da créd, dunca gh’emm anca un paradoss: püssée, in particular in Africa, sa cerca da scolarizà i fiöö e püssée i dialètt i sparissann. Anca la globalizzazion la iüta mia a difénd i dialètt. E alura sa risc-cia da fà la fin da “l’eyak”, una manéra da parlà in Alaska, che la gh’è pü da quand, l’ann passàt, l’ha voltàt sü i sciavatt la sciura Marie Smith Jones. In dal 1974 la stessa fin l’ha fàia una lengua parlada in sü l’isolott da Man, in Inghiltèra, quand che ul Ned Madrell l’è voltàt via anca lü. Pöö gh’è anca di manér da esprìmas (come ul chmiti) che da generazion in generazion, da lengua üficial, i passan al dialètt e ala fin dala féra i diventa folcloristic: inscì gh’è stài fài anca un film “Bienvenue

A Parìs la Fondazion Chirac l’ha cercàt da riflètt sui 6 o 7 mila manér da parlà, in tütt ul múnd.

scrivüt dal Pier Baron

chez les Ch’tis” che al dovaress rivà scià anca da nüm (o forse l’è già rivaa). Chi che sa na inténd i dìsan che “ogni parlada la g’ha un valôr straordinari, la riflett ul pensee e la manéra da véss dala gent dal pòst”. Cert che i dévan mia molà i bragh chi che governa, l’ONU, l’UNESCO e tütt ul quantemai: ma a dass da fà, püssée ammò da lôr, dévan véss quii dal pòst, trasmett i valôr, trovà la manéra par mia stà indré cunt ul vucabulari. L’è quel che, in dal noss pìcul e magari scarpüsciando denta i paroll, a cércum da fà anca nüm: ul dialètt mia sémpar voltàt indré a parlà dal Tesin da quand che sa coltivava la tèra e sa tirava sü i calzon cunt ula rozèla. Ma sota (a cü biott? Ma par piasé!) cunt la globalizzazion, i sms, i facebook e tütt ul quantemai che a m’è rivàt scià in di ültim temp. Alura podaremm dribblà (come al faséva ul Maradona in quela partida cuntra l’Inghiltèra) la profezia che la diséva più o men inscì: ammò prima dal 2050 a vedarem sparì l’ültim ticinés e inséma a lü anca ul dialètt. Se vöraresuff savén püssée süla giornada tirada inséma dala Fondazion Chirac a ghii dumà da nà denta in dal sito: www.soroso.org. A trovarii da tütt, anca informazion süi manér da parlà che i bala maa, che i’è adré a tirà i ültim. Nüm, cunt ul noss dialètt, sem ben lontan. Anzi. A stemm ammò sü vìscur e cércum da mia nà tropp indré: anca se ul censiment dal 2010, a diferenza da quel dal 2000, al ma darà mia i nümar. Al saress bell savé quanti i pàrlan dumà dialètt, quanti dialètt-italian e quanti una lengua diferenta. A l’ültim censiment sévum sül 25-30 par cent dala popolazion. Par tegnì bòta cunt ul noss dialètt l’è già mia maa. Strengém i ciapp e sperém ben.


Exxtra Kommunikation MGB www.migros.ch

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NI AN ER RM FA

L’ energia della natura sempre a portata di mano.


SCELTI PER VOI

The resistance

di Muse, Warner Music UK Limited, 2009

Qualcosa di british

Matthew James Bellamy, voce, pianista, chitarrista e compositore di questo gruppo inglese, così si è espresso sulla natura delle sue canzoni: “Ce ne sono di due tipi. Una parte mi riguarda, racconta di me, di mie sensazioni ed eventi quotidiani. Le altre sono invece frutto di visioni oniriche, di momenti irreali, fantastici”. L’ascolto di questo album, registrato nei pressi del Lago di Como, vi farà vivere in questa doppia dimensione, catturando la vostra attenzione e sorprendendola di continuo. Ascoltate United States of Eurasia/Collateral Damage per credere. Brividi allo stato puro.

Clockhouse, C&A

Abbiamo visto

Le più modaiole quest’inverno indosseranno un look che ricorda la Londra degli anni ’80. Un po’ punk, un po’ pop, con tanto nero e accenti di rosso e blu elettrico. Tartan colorati, maglie con tagli asimmetrici, leggins aderenti, paillette e tronchetti a punta. Immancabile l’union jack, meglio se stampato su un foulard.

Bastardi senza gloria

Di Quentin Tarantino con Brad Pitt, Christoph Waltz, Daniel Brühl, Diane Kruger, Eli Roth, Mike Myers, Mélanie Laurent Chiudete gli occhi… e per due ore e quaranta minuti guardate le immagini che il regista Tarantino, già commesso in una videoteca californiana, fa scorrere sullo schermo trasportandoci dal riso al pianto, dall’orrore allo spavento, mescolando generi cinematografici e cinefile citazioni. Un sogno ad occhi aperti, che traendo spunto dall’orrore della Seconda guerra mondiale, ne scrive una storia differente, ‘giocata’ sulla doppia vendetta nei confronti dei gerarchi nazisti. Al termine della proiezione, si rientra nella realtà, già, ma quale?

Alta Terra, Manor o www.altaterra.ch

Da vedere

Bellissimi e colorati fiori alpini, coltivati dagli abitanti del posto, nel cuore delle Alpi svizzere, nel rispetto della natura e delle persone. Raccolti a mano e essiccati, racchiusi in un vasetto di vetro. Perfetti per sorprendere gli ospiti con un condimento decorativo inusuale. Da usare ad esempio per accompagnare un formaggio saporito, delle nostre alpi ovviamente; per dare un tocco colorato all’insalata; per arricchire una salsa e in moltissime preparazioni dolci, dalle creme ai biscotti e alle torte.

Lo zoo di carta

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Abbiamo letto

www.blackpio.com

Zia Mame

Dennis Patrick romanzo, 260 pagine, Adelphi Questo romanzo è stato pubblicato la prima volta negli Stati Uniti nel 1955. Vendette due milioni di copie e rimase nelle classifiche dei best seller per 122 settimane, ma prima fu rifiutato da diciannove editori che lo ritennero invendibile! Dennis Patrick fu un personaggio complesso, combatté in guerra, scrisse articoli serissimi per Foreign Affaire, scrisse un libro sulle tattiche del comunismo, commedie ma anche testi per altri. E poi questo gustosissimo e divertente Zia Mame. Tentò il suicidio, poi si trasferì a Città del Messico dove gestì una galleria d’arte e infine lavorò come maggiordomo! Questo romanzo è caleidoscopico e scoppiettante come lo è stata la sua incredibile vita.

Abbiamo assaggiato

I fiori delle alpi

Si tratta di animaletti di carta già pronti. Basta scaricare gratuitamente le schede, stamparle, ritagliarle e piegarle per ottenere dei divertentissimi animaletti di carta. Un’idea perfetta per passare un pomeriggio uggioso insieme ai bambini! Andate sotto “portfolio”, quindi sotto “Papercraft”, dove troverete “FlipZOO”.

Abbiamo ascoltato

Da avere


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L’INTERVISTA

UN ANNO MOLTO

POSITIVO La presidente del Consiglio nazionale Chiara Simoneschi-Cortesi traccia un bilancio della sua attività alla testa del Parlamento Federale in un anno in cui la Confederazione ha dovuto superare prove delicate. La ticinese che veste la più alta carica del Paese è molto soddisfatta dell’attività svolta. Annuncia però che alla fine della legislatura si ritirerà dalla politica attiva.

testo Carlo Manzoni - foto Ti-Press/Carlo Reguzzi, Gabriele Putzu

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L’INTERVISTA

L

a consigliera nazionale Chiara Simoneschi-Cortesi, che quest’anno riveste la più alta carica della Confederazione, ci accoglie per un’intervista nella sua bella casa di Comano. Si passa subito in giardino, dove c’è’ anche un piccolo orto, alberi da frutto, un olivo di una trentina d’anni. L’intervista tocca i vari aspetti della sua attività politica, un’attività che l’ha accompagnata per gli ultimi trent’anni, dal Consiglio comunale di Comano fino al Consiglio nazionale, passando per il Gran Consiglio. Nel colloquio si avverte la grande passione per la cosa pubblica e per alcuni temi, la condizione della donna, la famiglia, la formazione, i diritti umani. Chiara Simoneschi-Cortesi ne parla con grande partecipazione e dimostra entusiasmo. Ci confessa anche che alla fine della legislatura, nell’autunno 2011, non si ripresenterà più, che ha vissuto intensamente questo anno di presidenza ricavandone grandi soddisfazioni. Nelle sue visite all’estero, a contatto con personalità di ogni rango, ha ricavato l’impressione che a dispetto di qualche episodio, la Svizzera è sempre molto ben vista e apprezzata. Quanto alla politica a Berna vedrebbe qualche cambiamento, tra cui il Consiglio federale di nove membri, ma è convinta che il nostro Paese sia ben governato, e che il nostro sistema politico-istituzionale, con la democrazia diretta, il federalismo, la concordanza ecc. è un piccolo capolavoro, da preservare. Ecco quanto ci ha detto. Chi è Chiara Simoneschi? “Cortesi, prego. Chiara Simoneschi-Cortesi. Ci tengo molto. Mio papà era un Cortesi di Lugano, emigrato a 17 anni a Zurigo, dove ha incontrato mia mamma, che era bernese. Io sono nata a Zurigo, ma quando avevo sei mesi la famiglia tornò in Ticino”. Quindi, con l’italiano lei ha imparato anche il tedesco o lo schwitzerdutsch? “Sì, ho parlato Bärndütsch ma solo fino a tre anni con mia mamma, poi con mia nonna quando andavo in vacanza. Non l’ho mai dimenticato però… Il liceo l’ho fatto a Lugano, con maturità letteraria, quindi mi sono iscritta a Berna e ho fatto scienze politiche, con sociologia. Poi il matrimonio, ho avuto tre figli ancora molto giovane”. Mi dica dei figli. “Sono tre maschi. C’è Nicola, del 1968, giurista e titolare di una piccola fiduciaria. Poi c’è Andrea, classe 1969, che ha studiato sociologia e antropologia e adesso fa l’agopuntore a Losanna. È sposato e ha due figli. L’ultimo è Alessandro, studi di diritto e un master, lavora alla BSI, sposato con la figlia di Remigio Ratti e ha una bimba”. Veniamo alla politica. La scelta del partito… “Mio padre era consigliere comunale del PPD ma io ho fatto una scelta ragionata. Un po’ per i miei studi di sociologia, ma ho anche incontrato un paio di persone che mi hanno fatto riflettere, tra cui Tina Anselmi (donna politica italiana, esponente di spicco della DC n.d.r), e mi hanno fatto riflettere su certe tematiche. Poi sono entrata in contatto col gruppo di donne, istituito allora dalla direttiva del PPD, e mi sono lasciata convincere.

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Ero interessata alla politica famigliare e alla situazione della donna nel partito. Ho deciso di impegnarmi e nel 1980 a Comano mi hanno cercata per la lista del Consiglio comunale”. Quali qualità si attribuisce ed, eventualmente, quali difetti? “Mi considero una testona, e un San Tommaso, perché devo controllare e verificare. Per le virtù direi che mi piace far le cose bene e studiarle a fondo”. Coscienziosa e affidabile, insomma… “Sì, ecco. Almeno faccio di tutto per esserlo”. Al punto che nella conduzione del Parlamento qualcuno l’ha trovata un po’ severa… Ha fatto discutere quando lei ha chiuso il microfono al deputato dell’UDC Christoph Moergeli perché le aveva detto che lei non era la sua mamma… “Il fatto è che io applico il regolamento, non tutti lo hanno sempre fatto. Quanto a Moergeli aveva torto; stava insultando Eveline Widmer Schlumpf ed era mio dovere richiamarlo all’ordine. Si è stizzito, ma dopo qualche giorno si è scusato”. Come presidente del Consiglio nazionale le è capitato alcune volte di esprimere il voto decisivo, quando la Camera era divisa esattamente in due fazioni. È accaduto anche nell’ultima sessione, in settembre. In questi casi la carica le ha dato un grande potere, dal momento che ha fatto pendere la bilancia. “È vero, anche se la norma prevede che il presidente, che di regola dirige il dibattito ma non vota, debba votare come la maggioranza della commissione. In questo senso si è un po’ legati. Mi hanno anche criticato per la faccenda dei bonus dell’UBS (un voto per non porre limiti da parte di Berna n.d.r), ma era la soluzione più ragionata. Devo aggiungere che nella carica di presidente del Nazionale non posso intervenire nei dibattiti. È un po’ peccato, ma è giusto così; il o la presidente deve essere al disopra delle parti. In compenso ci sono i ruoli di rappresentanza…”.

UNA CARRIERA IN SINTESI Nascita a Zurigo il 21 aprile 1946. Studi di sociologia e scienze politiche a Berna. Dal 1984 al 1998 nel Consiglio comunale di Comano. Nel 1996/97 presidente del CC di Comano. Dal 1987 al 1999 in Gran Consiglio in Ticino. Nel 1998/1999 presidente del GC. Nel 1999 elezione in Consiglio nazionale. È stata per dieci anni presidente della Commissione federale per le questioni femminili. Ha fatto parte di numerose commissioni parlamentari ed è attualmente membro della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura, della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni e della Commissione di redazione. È stata vice presidente del Consiglio nazionale nel 2008 e presidente nel 2009. È madre di tre figli e vive a Comano.


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L’INTERVISTA

Al di fuori della politica che cosa le piace? “Nel poco tempo libero che mi rimane ho il giardino, mi piace passeggiare nella natura, mi piace leggere e cucinare per i famigliari e per gli amici”. Che cosa le piace leggere? “Recentemente ho letto “Il ritorno dell’economia della depressione e la crisi del 2008” di Paul Krugman e “Disputa su Dio e dintorni” scritto a quattro mani da Vito Mancuso e Corrado Augias. Per la narrativa mi rimane poco tempo, anche se mi piacerebbe”.

«Ero già all’università e le donne svizzere non potevano ancora votare» E qual è il personaggio politico che l’ha più colpita. “Direi John Kennedy e Martin Luther King, ma soprattutto quello spirito anni Sessanta esemplificato da quella famosa frase di JFK “Non chiedere quello che il tuo Paese può fare per te, ma chiediti cosa tu puoi fare tu per il tuo paese”. Ho una grande ammirazione per tutte le persone coraggiose che mettono a repentaglio la loro vita per difendere i diritti umani, anche persone anonime. Recentemente sono rimasta affascinata dal personaggio Obama e dal suo slogan “All togheter yes we can”. Sono convinta che tutti insieme si possono raggiungere dei risultati importanti”. Signora Simoneschi-Cortesi, quando lei era bambina le donne in Svizzera non potevano votare ed essere elette. La sua brillante carriera è la prova di quanto sia cambiato il Paese in questi decenni. Che cosa ne pensa? “Ho sofferto, perché non potevo votare anche quando ero già all’università, dal 1965 in avanti. Poi quando finalmente ho potuto votare ero felice. Da allora si sono fatti molti passi avanti, soprattutto per l’accesso alla formazione, che adesso è paritaria, sul piano legislativo, del diritto di famiglia, delle assicurazioni sociali. Pochi passi nel mondo dell’economia, dove le pari opportunità e la parità di fatto non esistono; ci sono ancora delle differenze salariali a livello universitario. In politica i progressi sono stati importanti, ma non è ancora quello che prescrive la Costituzione…”. In passato si diceva che per far carriera in politica una donna deve essere migliore degli uomini. È corretta questa affermazione? “Direi di sì. Questo perché la maggioranza degli uomini ha delle reti di sostegno, molto più di una donna che spesso, essendo anche moglie e madre, è un po’ isolata. Per essere visibili o essere ritenute valide non possiamo permetterci la mediocrità, gli uomini sì”.

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Un mondo con più donne al potere sarebbe migliore? “È difficile. Ci sono anche delle donne che si comportano male con le altre donne, esprimono sentimenti poco nobili. Direi che in generale le donne sono più propense a limare i conflitti, a mediare, e sono forse più pragmatiche. Le donne sono meno portate a giochi tattici, vogliono fatti concreti, ecco”. E un Consiglio federale con sette donne, lo vedremo? “Sono convinta che un’equa rappresentanza sia auspicabile. Le donne sono portatrici di altre visioni, i due sessi sono complementari per cui direi che l’ideale della composizione del Governo potrebbe essere fifty-fifty”. Nella campagna per la successione di Couchepin la rivendicazione per avere un’altra donna in Governo non si è fatta molto sentire, a differenza di altre volte… “È vero, ma lì sono le donne liberali-radicali. Non le capisco. Il grande partito che ha fatto la Svizzera non rivendica. Eppure hanno donne di primissimo ordine, ma non si sono sentite. È un peccato. Direi che come è legittima la rivendicazione della Svizzera italiana ad ogni occasione bisognerebbe rivendicare anche la presenza dell’elemento femminile”. Lei ha avuto una carriera politica brillante. Se l’aspettava quando iniziò col Consiglio comunale di Comano? Se lo immaginava da giovane che un giorno le avrebbero chiesto l’autografo come ad un campione dello sport? “Più che carriera lo chiamerei percorso, e devo dire che non ho programmato nulla. Mi si sono aperte le strade senza che io facessi dei piani. Sono venuti a cercarmi per il Consiglio comunale e ho detto di sì, mi hanno chiesto di fare la segretaria del gruppo delle donne del PPD e l’ho fatto e poi ho messo in piedi l’associazione insieme alle altre. E mi sono sempre impegnata al massimo, con testa e cuore”. La carica che riveste ora, la più alta della Confederazione, le ha cambiato la vita, per esempio nei rapporti con la popolazione? “Anche lì mi si è offerta la possibilità di concorrere, all’interno del mio gruppo. Io ero piuttosto scettica, invece al primo colpo ho fatto la maggioranza assoluta. Lo dico sinceramente, l’ho fatto per il Ticino. Avevo pensato che erano trent’anni che il Ticino non aveva più il presidente del Nazionale (Luigi Generali nel 1978 n.d.r) e ho pensato che fosse giunto il momento di rendere giustizia al Cantone”. È stato un anno molto impegnativo? “È stato un anno bellissimo, ma molto impegnativo. Ho girato tutta la Svizzera, ho avuto numerosissimi incontri con la popolazione, ho partecipato anche a piccole manifestazioni. La gente è stata sempre felice di incontrarmi sia come presidente, sia perché ticinese mezza bernese, sempre accolta con grande calore. Per il Primo Agosto, nel paesino di Gampelen, la gente mi ha accolta festosamente, con il coro che ha cantato canzoni ticinesi. È stato entusiasmante e anche arricchente. Nel ruolo di presidente si fanno tanti sacrifici, c’è un grosso impegno ma poi la


Festeggiata dai compaesani di Comano nel maggio scorso.

Con i figli (da sin.) Andrea, Alessandro e Nicola.

Al seggio presidenziale a Berna.

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L’INTERVISTA

rispondenza della popolazione che ti fa una grande festa è una grande gratificazione”. Ha diretto anche le sedute dell’Assemblea federale in due elezioni di consiglieri federali, Maurer, in dicembre 2008, e Burkhalter. Sono momenti cruciali e anche delicati… “Sì, ma non ci sono stati problemi particolari. Mi ero preparata ad affrontare tutti gli scenari possibili, ma poi le cose sono filate via abbastanza lisce”. C’è un avvenimento o una persona che l’hanno colpita più di altre? “Ci sono stati molti momenti indimenticabili. Per esempio l’incontro col Dalai Lama a Berna in agosto. È una figura così carismatica, con una forte carica umana e spirituale. Ai 150 anni della Croce Rossa ho incontrato i volontari che da Solferino sono venuti fino a Ginevra a piedi. Anche quell’incontro mi ha impressionata”. E momenti che preferisce dimenticare? “Per esempio la questione con Mörgeli, quando mi ha detto di essere parteisch (di parte). Mi ha fatto male perché non lo sono: io dirigo e basta, e applico il regolamento. Poi in Ticino c’è chi mi attacca su un domenicale. Sono cose che fanno male…”. Quali sono i suoi progetti per il futuro? “Ho già detto che alla fine della legislatura io lascerò, ho fatto

«Per la prossima legislatura non mi ripresenterò più» 12 anni e penso che dovrebbero bastare. Per il dopo non ho progetti, ma diverse idee”. Come giudica la classe politica del nostro Paese? “Essendo andata anche all’estero e volendo fare un confronto, io penso che noi in Svizzera abbiamo un sistema politico-istituzionale eccezionale, con questa suddivisione del potere a tre livelli, col principio della sussidiarietà, il federalismo, i diritti popolari, ecc. Io trovo che disponiamo di un piccolo capolavoro, ma occorre stare attenti a non rompere il giocattolo; il nostro è anche un paese delicato, con le quattro componenti linguistiche, ecc. Trovo che da noi i politici siano più vicini alla popolazione, rispetto ad altri paesi”. Non trova che negli ultimi anni le lobby abbiano preso un potere eccessivo? La finanza, la farmaceutica, le assicurazioni malattia ecc. influenzano molto fortemente il parlamento. Qualcuno dice che questo fenomeno si è accentuato in questi ultimi tempi…

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Un suo giudizio sulla crisi del segreto bancario? “Devo dire che quest’anno, incontrando a Parigi, Roma, Vienna e Bruxelles diversi ambasciatori, personale diplomatico e politici ho constatato che la Svizzera gode sempre di buona stampa, è un paese stimato e ammirato anche per la sua politica estera, perché siamo bravi a mediare, a difendere i diritti umani. C’è

Signora Simoneschi Cortesi, aderiremo all’Unione Europea? “Io sono europeista ma anche realista. Penso che se l’UE migliorerà il suo assetto democratico e diventerà uno stato federalista come la Svizzera a lungo andare entreremo. Al momento attuale dobbiamo rispettare la volontà popolare, che non vuole l’adesione. Dobbiamo continuare in questo lavoro bilaterale che diventa sempre più difficile. Certo, fra i probleCAMI mi da risolvere in caso d’adesione c’è quelRI lo dei diritti popolari, iniziativa e referenA dum, che per noi sono preziosissimi. Non vorrei che fossero messi da parte o ridimensionati”. • ww

Ci sono altri correttivi che vorrebbe apportare all’attività del Parlamento e del Governo? “Il sistema di governo è molto ben adattato alla nostra realtà. Vedrei però un Consiglio federale con nove membri, in modo da avere una presenza costante della Svizzera italiana e da poter suddividere meglio i compiti all’interno dei dipartimenti. Oggi a Berna ci sono dei dipartimenti che devono occuparsi di troppe cose molto diverse fra di loro”.

stato, è vero, anche un attacco forte al nostro sistema finanziario, ma siamo di fronte ad un problema di concorrenza e di lotte commerciali. Gli stati esteri si fanno anche scappare i loro contribuenti con un fisco troppo esigente, in più la gente ha fiducia nella Svizzera”.

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“Sono abbastanza d’accordo con questa analisi. In questi anni ho assistito ad un’evoluzione nel senso da lei citato e anche alla polarizzazione della politica. È una tendenza marcata in senso negativo. Noi abbiamo una mole di lavoro enorme e dovremmo avere l’onestà di ammettere che il lavoro del parlamentare deve essere remunerato in modo dignitoso. Però poi niente consigli d’amministrazione, e nessuna dipendenza dai centri di potere. Secondo me questo parlamento di milizia è un mito che non corrisponde più alle esigenze della politica dei nostri giorni. Si dovrebbe passare ad un semiprofessionismo”.

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IMMAGINI DI UN ANNO DA PRIMA CITTADINA Nella versione online, potrai ripercorrere in immagini alcune tappe dell’anno politico di Chiara Simoneschi-Cortesi.

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A TAVOLA IN TICINO

Claudio Borsoni, al centro, insieme alla brigata del suo ristorante.

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CREATIVITÀ MEDITERRANEA

CON TOCCO ORIENTALE La nuova avventura culinaria di Claudio Borsoni, dopo alcuni anni al San Martino di Porto Ronco, riparte dall’alto del quartiere collinare di Locarno, dove, da alcuni mesi, gestisce il ristorante la chiesa. Negli spazi a ridosso della chiesa della Santissima Trinità, arredati con eleganza e raffinata cura del dettaglio, lo chef propone ricercate composizioni d’impronta mediterranea con influenze classiche francesi e orientali.

CURIOSANDO

testo Alda Viviani - foto Rémy Steinegger

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l ristorante la chiesa di Locano colore dati da accessori d’arredo L’imponente volume di AlMonti, sulla zona collinare che quali fiori freschi e candele. Ai berto Dell’Acqua, giornalista enogasovrasta Locarno, nulla è lasciafornelli e a fare gli onori di stronomico nato in Valtellina ma ticinese d’ato al caso, nemmeno la scelta del casa, Claudio Borsoni, un dozione, è un omaggio alla figura del coppiere d’un tempo e al sommelier dei giorni nostri. Ma non sonome, volutamente scritto in minunome noto ai gourmet ticilo. È pure un lungo viaggio imscolo. Nel nuovo locale, aperto nel nesi perché ex gestore del maginario nella civiltà del bere, mese di maggio, tutto è curato nei San Martino di Porto che l’autore ripercorre a ritroso con minimi particolari, dall’arredaRonco. Originario di passione e rigore. Un impegno premiato dalla critica, che gli ha confemento alle proposte culinarie. Sciaffusa, si porta dentro rito due riconoscimenti di prestigio. Nato dalla ristrutturazione del la latinità ereditata dal Premiato nel 2008 come “miglior liristorante che l’ha preceduto, cui padre italiano e dalla bro svizzero specializzato nella categoria dei vini”, l’opera trilingue, nel è stato annesso un parallelepipemadre spagnola: “Sono corso di quest’anno, si è imposta a do che guarda sul lago Verbano, la cresciuto a nord delle Alpi livello mondiale, aggiudicandosi il chiesa punta su un’eleganza che ma già da piccolo respiraGourmand World Wine Book Award. non intimidisce però chi ne varca la vo un mondo che si rifaceva Alberto Dell’Acqua, D’Vinis. Incontri. Rencontres. soglia. Le due sale interne, una delle alla cultura del Sud”. Cuoco Treffen, co-edizione Gastronomie&Tourisme, quali confina con la chiesa della in erba, già da piccolo si dilettaLugano e Favre, Losanna-Parigi, 420 pagg., ISBN 978-88-8191-248-3. Santissima Trinità, e il terrazzo, con tavoli va tra i fornelli, sperimentando e panche in granito che convivono con eleganpiatti di sua creazione. Nel corso della ti poltroncine design, giocano su tre tonalità essensua vita, prima di prendere le redini del ziali, il nero, il bianco e il grigio, ravvivate da tocchi di ristorante la chiesa, Borsoni ha accumulato varie

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A TAVOLA IN TICINO

esperienze in Svizzera e all’estero. Terminato l’apprendistato, zione non prevede d’abbinare, come ad esempio la carne e il inizia la sua carriera nell’ambito della ristorazione che, dopo pesce o sapori tradizionali e orientali, scostandosi così dalla qualche anno di gavetta, lo porta a Praga, per curare l’apertura visione classica per poter sperimentare a briglia sciolta. Oltre al di una succursale Mövenpick. Di ritorno in Svizzera, prosegue un menu gastronomico - con amuse-bouche, una portata a base la sua carriera nel campo della ristorazione, fino a diventare di pesce, come la composizione di frutti di mare con vinaigrette direttore d’albergo. Un bagaglio che ha forgiato la sua concezio- al limone verde e le orecchiette fresche al basilico con filetto di ne della cucina: “L’apprendistato solido, fatto di basi classiche, branzino e pomodorini, una di carne, che può essere una lombala tradizione di famiglia, che dava grande importanza alla tina di vitello con gallinacci freschi accompagnata dal risotto ai buona tavola, oltre al mio amore per l’opiselli e, per chiudere in dolcezza, composiriente, mi hanno portato verso una cucina zioni fatte di sapori, profumi e colori, come INFO che sposa sapori mediterranei e asiatici”. Il la mousse al cioccolato con pesca bianca Ristorante la chiesa suo estro creativo lo deve anche al periodo oppure le prugne cotte al vino rosso speziavia del Tiglio 1 trascorso da Mövenpick. Ai suoi albori, il to con crema alla verbena - la carta propone 6605 Locarno Monti concetto dell’azienda era molto innovativo antipasti freddi, caldi, piatti di pesce o di tel. 091 752 03 03 (si consiglia di riservare) e consisteva nel rendere accessibili a tutti carne. In questo periodo a farla da padrone www.lachiesa.ch quei cibi che una volta non si mangiavano a sono le specialità di selvaggina, tra cui spiccasa, come le cozze, l’astice o specialità cano il tataki di cervo con gallinacci e rucoMenu gastronomico etniche che si discostavano dalla tradizione la, il filetto di cervo con verdura asiatica e da fr. 90.- a fr. 100.quotidiana. Riflettendo sulla situazione purea di patate al wasabi, il filetto di sella di attuale, in cui anche le rarità d’un tempo capriolo con polenta di semolino e sedano sono ormai accessibili, Borsoni sostiene che l’inventiva non sta rapa con funghi o i ravioli allo stufato di cinghiale con funghi più negli ingredienti. Il suo scopo è quindi di creare qualcosa di misti trifolati. La nuova avventura di Claudio Borsoni è iniziata nuovo giocando con gli abbinamenti, come ad esempio lo da pochi mesi ma il suo operato ha già attirato l’attenzione dei Stroganoff modern art, che propone scomposto, ossia il filetto buongustai. La critica gastronomica, l’ha premiato con una servito separato dalla salsa e accompagnato dal riso Venere. segnalazione tra le pagine della nuova edizione della guida L’essenza della sua cucina sta quindi sì nella qualità dell’ingre- GaultMillau. Che l’energia della chiesa adiacente e delle colline diente, ma senza nessun timore nell’accostare cibi che la tradi- di Locarno siano dalla sua parte? ECCOVI TRE RICETTE PROPOSTE DAL RISTORANTE LA CHIESA

A N T I PA S T O TATAKI DI CERVO CON GALLINACCI E RUCOLA Ingredienti: 4 persone • 320 g di filetto di cervo MARINATA • 1 dl di salsa di soia • 1 dl d’aceto di riso • 1 dl di vino bianco • poche gocce d’olio di sesamo • 30 g di zenzero • 1 bastoncino di lemongrass • peperoncino fresco a piacere GALLINACCI • 300 g di gallinacci freschi • cipolla tritata • aglio a volontà • erba cipollina • 1 mazzetto di rucola • coriandolo fresco • olio d’oliva q. b. • sale e pepe q. b.

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Preparazione Condire il filetto con sale e pepe, rosolare brevemente su tutti i lati in poco olio d’oliva. MARINATA: mescolare la salsa di soia, l’aceto di riso, il vino bianco, l’olio di sesamo, lo zenzero, il lemongrass e il peperoncino. Versare tutto sopra il filetto, in un recipiente adatto, in modo che la carne sia coperta completamente. Mettere in frigo per almeno 1 giorno. GALLINACCI: fare saltare in una padella, con dell’olio d’oliva, i gallinacci, la cipolla, e l’aglio. Condire con l’erba cipollina, sale e pepe. PRESENTAZIONE: togliere la carne dalla marinata e asciugarla con della carta da cucina. Tagliarla a fettine sottili. Distribuire la rucola nei piatti e adagiarvi il tataki di cervo e i gallinacci. Decorare con il coriandolo fresco e nappare con un po’ di marinatura.


P R I M O PIATTO FILETTO DI SELLA DI CAPRIOLO CON VARI CONTORNI

Ingredienti: 4 persone • 560 g di filetto di sella di capriolo SEDANO RAPA E FUNGHI • 200 g di sedano rapa • 200 g di funghi misti • burro POLENTA DI SEMOLINO • 6 dl di latte • 125 g di semolino • 30 g di burro • 2 tuorli • 20 g burro MELE AI RIBES NERI • 4 mele Golden • 3 dl acqua • 50 g di zucchero • ½ limone • 50 g di ribes neri, surgelati • olio d’oliva q. b. • sale e pepe q. b.

Procedimento FILETTO: condire il filetto con sale e pepe, rosolare con un po’ d’olio d’oliva su tutti i lati per qualche minuto e trasferire nel forno preriscaldato a 80°C per 20 minuti. SEDANO RAPA E FUNGHI: mondare il sedano rapa, tagliarlo a cubetti e cuocere brevemente con acqua salata. Pulire i funghi e tagliarli a pezzi grandi uguali. Fare saltare il sedano e i funghi con il burro in una padella antiaderente e condire con sale e pepe. POLENTA DI SEMOLINO: portare a ebollizione il latte con sale e burro, aggiungere il semolino poco alla volta e cuocere per 15 minuti. Togliere dal fuoco e aggiungere i tuorli. Fare raffreddare in una teglia. Tagliare la polenta nella forma desiderata e scaldare le fettine in una padella antiaderente con del burro.

MELE AI RIBES NERI (da preparare almeno 1 giorno in anticipo): mondare le mele a spicchi, cuocerle croccanti nell’acqua, con lo zucchero, il limone e i ribes neri. Togliere dal liquido e fare raffreddare. Trasferire le mele in un vaso da con-

serva e coprirle con il liquido. PRESENTAZIONE: togliere la carne dal forno e tagliarla a medaglioni. Adagiare nei piatti la carne, la polenta, il misto di funghi e sedano rapa e le mele. Accompagnare con della salsa per selvaggina.

PRUGNE E CREMA ALLA VERBENA Ingredienti: 4 persone PRUGNE • 500 g di prugne fresche o congelate • 5 dl di vino rosso • 100 g di zucchero • 50 g di glucosio • 1 stecca di cannella • 2-3 anici stellati • 5 capsule di cardamomo

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CREMA ALLA VERBENA • 2 dl di panna • 2 dl di latte • 60 g di zucchero • 6 tuorli • 50-100 g di foglie di verbena • zucchero grezzo • foglie di menta • gelato a scelta

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Preparazione PRUGNE (possono essere preparate qualche giorno in anticipo): cuocere le prugne al dente nel vino con

lo zucchero, il glucosio, la cannella, il cardamomo e gli anici stellati. Versare ancora calde in un vaso, richiudere, fare raffreddare e mettere in frigo per almeno 1 giorno. CREMA (può essere preparata il giorno precedente): cuocere la panna, il latte e le foglie di verbena. In una scodella lavorare lo zucchero e i tuorli e unire il liquido alla verbena. Versare la massa in formine o tazzine di porcellana e metterle nel forno a 90°C per ca. 90 minuti. Togliere dal forno e mettere nel frigo. PRESENTAZIONE: togliere le formine dal frigo, cospargere la superficie di zucchero grezzo e caramellare con il bruciatore a gas. Adagiare sui piatti le prugne e la crema, decorare con la menta e frutta a piacere, ad es. kiwi e alchechengi. Accompagnare con gelato alle prugne, alla vaniglia o alla cannella.

DESSERT

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CANI, GATTI & CO.

UN GATTO

TESTONE IL GATTO CHE SI CREDEVA ARIETE Cara dottoressa, le scrivo perchĂŠ vorrei tanto sapere come mai il nostro gatto, un

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Un gatto che prova piacere a colpire con la testa i propri umani compagni di branco e un cane colpito da‌ tristezza sono le situazioni trattate dalla nostra esperta. a cura di Elena Stern-Balestra

maschio castrato di 7 anni, ha la tendenza a comportarsi come un ariete. Mi spiego meglio. Sempre, quando si relaziona con noi, ci spinge con la testina, soprattutto se riesce a raggiungere


le nostre mani. E quando ad esempio ci sta in braccio, se riesce infila tutta la testina sotto le nostre braccia, come a nascondersi. Vuole carezze? Cerca protezione? O si crede un... ariete? ;-)) Lisa, Sementina Molti gatti socievoli con le persone esibiscono questo comportamento del tutto normale che può essere spiegato in due modi. Tutti gli animali comunicano, certo, attraverso vocalizzazioni, posture e mimiche, ma anche tramite odori particolari e attraverso il contatto fisico. La comunicazione tramite odori viene chiamata comunicazione olfattiva e gli odori emessi non sono altro che sostanze prodotte dal corpo e chiamate feromoni. Il gatto produce feromoni sulle guance, sul dorso e alla base della coda: strofinando queste parti del corpo su oggetti e altri individui deposita marchi odorosi che indicano familiarizzazione e acquietamento. Il contatto fisico può avere un’ulteriore effetto rassicurante e gli strofinamenti tra individui appartenenti allo stesso gruppo producono il duplice risultato di aumentare la coesione sociale e apportare uno stato di benessere ai singoli individui. UN CANE A TERRA Gentile Dott.ssa Elena, ho un cane pastore tedesco, giĂ piuttosto anziano, che recentemente è rimasto vittima di un investimento motociclistico fratturandosi una zampa.

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L’intervento ad opera del veterinario è andato benissimo, ma a distanza di un paio di mesi, egli non vuole camminare, rimane piuttosto sempre sdraiato nella sua cuccia. Ăˆ possibile che anche gli animali accusino problemi, per cosĂŹ dire, “psichiciâ€?? Cordialmente, Lettera firmata Anche gli animali possono soffrire sia di disagi fisici che psichici. La medicina veterinaria comportamentale si occupa proprio delle patologie del comportamento degli animali domestici e può essere considerata il parallelo della psichiatria umana. Nel caso del suo cane, mi sembra importante esporre il problema al suo veterinario di fiducia. Egli potrĂ provvedere ad escludere o curare un’eventuale conseguenza fisica dell’incidente, come ad esempio lo sviluppo di artrosi. Se non si trattasse di un problema fisico, una visita comportamentale potrebbe essere indicata. Non è raro, infatti, che i cani anziani soffrano di patologie del comportamento del tutto simili a quelle che affliggono le persone in etĂ avanzata. In particolare, nei cani con piĂš di sei anni di etĂ , sono descritte la sindrome confusionale e la cosiddetta depressione d’involuzione. Per le vostre domande: Illustrazione Ticinese, “Cani, gatti & Co.â€?, C.P. 418, 6908 Lugano, oppure via e-mail: info@illustrazione.ch, indicando come soggetto “Cani, gatti & Co.â€?

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SONDAGGIO

Franco Denti, 51 anni, medico di famiglia, Lugano - “Subisco e lotto contro la crisi della mia professione, ma non risento della crisi economica”.

Elisabetta Cattaneo, 57 anni, impiegata, Meride - “Nei media si sente parlare molto di crisi, ma personalmente non l’avverto ancora”.

Maruska Di Vito, 28 anni, impiegata di vendita, Giubiasco - “Nel mio ramo professionale, la vendita di alimentari, la crisi si vede già da un anno. Ma io, personalmente, non la sento”.

AVVERTITE LA CRISI? “Quando gli Stati Uniti starnutiscono, il mondo prende il raffreddore”, ha sostenuto qualcuno riferendosi alla crisi finanziaria originata nel 2008 negli USA e che si è velocemente espansa a macchia d’olio a livello mondiale. Le conseguenze sono evidenti sull’economia reale: la forte riduzione del valore della ricchezza, il rallentamento del credito, la contrazione della fiducia dei consumatori e delle imprese frenano la domanda e la produzione nelle economie avanzate, dove si registrano significative perdite di posti di lavoro. Ma voi, personalmente, avvertite questa crisi?

testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember

Angela Di Ventura, 36 anni, assistente di vendita, Chiasso - “Personalmente non ne risento, ma negli ultimi due mesi il calo delle vendite nel mio settore è preoccupante”.

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Mauro Piccardi, 42 anni, elettrotecnico, Viganello - “Sì, purtroppo è tangibile: nell’azienda per cui lavoro il calo dell’attività è notevole”.

Gelindo Rivolta, 31 anni, meccanico di biciclette, Bellinzona - “Personalmente e per fortuna non ne risento. Ma sono molto solidale con amici e conoscenti che ne sono toccati”.


Luisella Gabutti, 48 anni, casalinga, Mezzovico - “Per il momento in famiglia non la sentiamo ancora. Ma mi chiedo cosa succederà nel 2010…”.

Elvis van der Meyden, 50 anni, scenografo, Neggio - “Avendo un’attività professionale che è sempre stata al margine del mercato e a mio rischio, devo dire che tutto questo parlare di crisi mi tocca poco”.

Mario Mondo, 51 anni, custode Pinacoteca Züst, Ligornetto - “L’avverto più che altro come fenomeno mediatico. Da un punto di vista personale ho sempre lottato contro la crisi economica”.

Eros Rodoni, 21 anni, polimeccanico, Prugiasco - “Personalmente non l’avverto molto. Ma mi preoccupa la situazione bancaria e dell’impiego in cui si trova il nostro Paese”.

Neide Toscanelli-Pessoa, 40 anni, cameriera, Pregassona - “Io non ne sono toccata, ma constato la crisi osservando tutta una serie di licenziamenti”.

Federica Bisignani, 21 anni, studentessa, Pregassona - “Essendo ancora studentessa non la sento personalmente, ma la percepisco dalle discussioni familiari e negli ambienti lavorativi”.

Simona Pedrini, 41 anni, casalinga, Bodio - “In famiglia l’avvertiamo, soprattutto per quel che concerne certe spese extra, quali i giochi per i bambini”.

Hussein Mohamed, 30 anni, aiuto venditore, Lugano - “Avverto un’insicurezza e una paura nella popolazione”.

Alessandro Bressan, 42 anni, ingegnere, Caslano - “La crisi è reale e sentita, anche se è molto mediatizzata e porta la gente a pensare in maniera ancora più negativa. Bisogna tenere duro e trovare delle strategie per superarla”.

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ESCURSIONI

LA VALLE

DEI BAGNI

Escursione: Spruga - Bagni di Craveggia - valle del Rio dei Bagni. testo e foto Giosanna Crivelli

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a alcuni anni una fotografia fa parte del mio immaginario, un luogo in cui non sono mai stata: i Bagni di Craveggia. Una grande vasca di granito colma d’acqua, la forza della pietra modulata dalla luce radente del flash, l’incisione di una data antica, l’apertura rotonda da cui, ombra nera, lenta l’acqua fluisce, lo sfondo illuminato dal colore caldo delle candele. Un’immagine mistica, che mi porta a visitare quel luogo. Già solo l’arrivarci è un viaggio, da Locarno a Spruga sono ventisette chilometri di strada stretta e tortuosa, nel mezzo di versanti impervi sopra e sotto, oltrepassando i vari villaggi situati tutti sulla sponda meridionale. Nel fondovalle, per lo più nascosto allo sguardo, scorre selvaggio il fiume Isorno. Il versante opposto è bosco quasi senza segni di presenza umana, ora in parte Riserva forestale integrale, un progetto modello. La struttura del territorio, la tipologia dei villaggi e delle case, le poche, ma vitali attività, portano ad immaginare la storia della valle. Poche risorse valorizzate con inventiva, emigrazione e ritorno, abbandono e riscoperta, oggi resistenza attiva, amorevole e creativa. Da Spruga in mezz’ora si arriva ai Bagni, seguendo una strada forestale chiusa al traffico. Attraversando il ponte che porta alla caserma dei carabinieri, abbandonata, poco oltre si arriva agli

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edifici cadenti ancora rimasti. Una storia che risale al Medioevo: acque termali dotate di proprietà terapeutiche, con una temperatura di 27°; nel 1818 la costruzione dell’albergo, un edificio di quattro piani con sedici bagni ubicati al pian terreno, sale e camere ai piani superiori; lo stabile, distrutto da un incendio nel

«Acque terapeutiche, per il corpo e per la mente» 1881, viene ricostruito, chiuso nel 1925, troppo discosto il luogo per avere successo, e nel 1951 di nuovo parzialmente distrutto da una valanga. Fine della storia, ma l’attrazione rimane. Per il viaggiatore curioso, ma anche, purtroppo, per un progetto di sfruttamento delle acque, un furto legale da parte di una società


italiana, una minicentrale che porterebbe a prosciugare l’Isorno. Una storia brutta, questa, resistenza attiva con l’imperativo “Salviamo l’Isorno!” è d’obbligo. La carta topografica mostra un territorio ampio, a ridosso della frontiera svizzera, già Italia, l’alta Valle Onsernone. Una situazione anomala, poiché il confine di stato non rispetta la linea naturale di cresta dello spartiacque. Nel 1807 l’Onsernone perde il territorio a ovest dei Bagni di Craveggia, i cui alpi, sin dal Medioevo, erano da sempre sfruttati dai Vigezzini. Per fortuna nella realtà i confini non sono visibili, ed è la suggestione del luogo a suggerire il percorso. Mi attrae il fondovalle, sulla carta uno spazio pianeggiante lungo il fiume, una pietraia formata dalla devastante alluvione del 1978, l’unico tratto in cui l’Isorno è facilmente accessibile. Betulle, piante pioniere, lo stanno colonizzando, con leggerezza, a contrasto con la severità dei boschi antichi circostanti. L’occhio segue la linea della valle, in graduale salita. Come un’isola, l’Alpe Fondo Monfraccio, vasta e invitante radura, invita a una sosta. Tutto attorno salgono ripidi i sentieri che portano a innumerevoli alpi e pascoli alti, a vette triangolari con corone di roccia liscia e luccicante, quasi fossero santi protettori. Oltrepassando il secondo ponte l’ambiente cambia: faggeta avvolgente, colore violaceo dei tronchi in ombra, riflesso delle foglie secche, con muschi che disegnano reticoli di radici, un mondo racchiuso, ipnotico, che basta a sé stesso. La meta è Fondo Isorno, scelta per il nome, per seguire il richiamo del

fiume, e per avere un punto d’arrivo e d’orientamento. Quasi oltrepasso la deviazione senza accorgermene. Poi, accarezzando con lo sguardo il legno consumato del ponticello che porta all’alpe, sento che il viaggio emotivo è colmo, non vi è spazio per altre impressioni che richiederebbero un tempo vissuto per cui una sola giornata non basta. Il percorso per arrivare alle sorgenti del fiume rimane terra vergine, in attesa di esplorazione. Il percorso di ritorno segue di nuovo il filo delle acque, nella realtà e nel pensiero. Mi accompagna l’immagine della grande vasca, come l’ho vissuta, un momento di sacralità, e di rispetto per il luogo e la sua storia.

Topografia

:

Swisstopo 1 : 25’000 Comologno Quadraconcept Topographic Map 1:25’000 Locarno Centovalli Dislivello e tempi a dipendenza del punto di arrivo… Info sul progetto di sfruttamento delle acque dell’Isorno: http://www.verditicino.ch/node/126

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SALUTE

CONTRACCEZIONE

QUANTI INTERROGATIVI Esistono molti modi per evitare una gravidanza indesiderata e vivere serenamente la propria sessualità nella coppia. Ecco i metodi contraccettivi più in uso e qualche consiglio per fare la scelta più confacente alle proprie esigenze.

testo Stéphanie Scatizza

M

olte coppie, soprattutto giovani, sono ancora restie all’utilizzo di metodi contraccettivi. In molti casi si tratta di timori, perplessità, insufficiente o cattiva informazione. Alcune sono infastidite dall’idea che disturbino l’atmosfera romantica del rapporto, altre trovano ostacolante “programmare” i rapporti. C’è poi l’imbarazzo della visita ginecologica e dell’acquisto dei contraccettivi. Con la collaborazione del Dr. Andrea Scatizza, spec. F.M.H in ginecologia e ostetricia a Lugano, forniremo una panoramica sui metodi più in uso, iniziando con i quattro cosiddetti “naturali”, che mirano cioè all’individuazione del momento dell’ovulazione basandosi sull’astensione dai rapporti per 3-4 giorni prima e dopo tale periodo (ovociti e spermatozoi infatti possono sopravvivere fino a 3 giorni). Questi metodi non hanno effetti collaterali o controindicazioni, ma un indice d’insuccesso di circa il 30%.

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METODO OGINO-KNAUS: si basa sull’astensione dai rapporti per 3-4 giorni prima e dopo la data presunta dell’ovulazione che, mediamente, avviene intorno al 14° giorno per le donne che hanno cicli perfettamente regolari di 28 giorni. I calcoli si complicano per le donne che hanno cicli più lunghi o più corti. È altamente probabile, ma non sicuro, che l’ovulazione preceda di 14 giorni la mestruazione. In ogni caso non c’è mai una regola fissa, poiché per svariati motivi (stress, cambio di clima o di stagione, malattia, dieta), in un discreto numero di casi l’ovulazione può avvenire in tutt’altro momento, non facilmente prevedibile. METODO DELLA TEMPERATURA BASALE: la temperatura corporea è relativamente bassa nella fase che precede l’ovulazione, poi s’innalza di 4-5 decimi e si mantiene, con piccole oscillazioni, vicino ai 37°C fino alla successiva mestruazione. Bisogna


METODO BILLINGS: il periodo fecondo viene individuato attraverso l’osservazione del muco cervicale, presente nelle perdite vaginali. Nei giorni successivi alla mestruazione, la donna non rileva, in genere, alcuna perdita vaginale. Con l’avvicinarsi dell’ovulazione può verificarsi la presenza di una certa quantità di muco che nei giorni immediatamente precedenti o successivi cambia aspetto e consistenza, diventa più fluido, trasparente ed elastico. Quando il muco presenta queste caratteristiche la donna deve astenersi dai rapporti sessuali. La quantità di muco prodotto varia da donna a donna e talvolta non è facile avvertire e interpretare correttamente le sue modificazioni, indotte spesso da banali infezioni vaginali. COITUS INTERRUPTUS: è forse il metodo più impiegato, ma non è da ritenersi un vero metodo contraccettivo. Ha una percentuale d’insuccessi del 25-30% in quanto si possono avere piccole perdite di sperma che precedono la vera eiaculazione o perché l’estrazione del pene può essere tardiva. Non ha controindicazioni, ma può interferire con il piacere sessuale. CONTRACCETTIVI CHIMICI O MECCANICI PILLOLA ESTROPROGESTINICA: la “pillola”, in uso da oltre 40 anni, è uno dei più vecchi contraccettivi ormonali. Blocca l’ovulazione inducendo l’ipofisi (una ghiandola posta alla base del cervello) a non stimolare più le ovaie. Modifica sia la consistenza del muco prodotto all’interno del canale cervicale che dà accesso alla cavità dell’utero, rendendolo meno penetrabile agli spermatozoi, sia la mucosa dell’utero stesso che risulterà inadatta all’annidamento dell’ovulo. Va presa tutti i giorni, più o meno allo stesso orario per 21 giorni. Per alcune pillole di nuova generazione l’assunzione è invece di 28 giorni. Se si dimentica di prendere una pillola (o si ha vomito o diarrea), è necessario assumerne una entro le 10 ore successive per garantire l’efficacia contraccettiva. Se la dimenticanza è superiore c’è rischio di ovulazione e quindi di gravidanza. Vi sono alcuni farmaci che ne riducono l’effetto contraccettivo e alcune patologie per cui ne è sconsigliata la somministrazione. Le fumatrici non dovrebbero farne uso. È importante quindi discuterne con il proprio ginecologo. I due metodi successivi (anello e cerotto) contengono gli stessi ormoni della pillola, estrogeni e progestinici, cambia solo la localizzazione del loro riassorbimento (vaginale e trans dermico).

... possono essere provocati dalla carenza di biotina.

aiuta ad eliminare questo stato di carenza. Lo sviluppo di capelli e unghie sani Cellule specializzate (cellule epidermiche) nella matrice dei capelli , rispettivamente delle unghie si riproducono per scissione cellulare e si spingono lentamente verso gli strati cutanei superiori . Maturando, formano la proteina filamentosa cheratina, elemento costitutivo principale di capelli e unghie. La cheratina conferisce a capelli e unghie resistenza.

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ANELLO CONTRACCETTIVO: tra gli attuali contraccettivi ormonali l’anello vaginale è il metodo meno soggetto al rischio di dimenticanze o ritardi di assunzione, di variazioni dell’assorbimento intestinale (anche a causa di vomito o diarrea). Funzio> pagina 34

Leggere il foglietto illustrativo.

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misurare la temperatura interna (orale, rettale o vaginale), al mattino, a digiuno e prima di alzarsi dal letto e riportarla su un apposito grafico. Si possono avere rapporti liberi solo dal 4° giorno dopo l’innalzamento della temperatura. Si tratta quindi di un metodo che può essere utilizzato soltanto dopo l’ovulazione. La differenza di temperatura è molto piccola e basta un affaticamento, un’indisposizione, una febbre anche leggera per farla variare.

Caduta dei capelli… Capelli deboli… Unghie fragili…


SALUTE

na come la pillola inibendo l’ovulazione. L’anello va inserito in vagina e rimosso direttamente dalla donna esattamente dopo tre settimane, seguirà quindi una settimana di intervallo, durante la quale compare la mestruazione. Vi sono comunque diverse controindicazioni ed è quindi indispensabile valutarne l’utilizzo con il proprio medico. CEROTTO TRANSDERMICO: è un contraccettivo ormonale a basso dosaggio che viene assunto per via cutanea. Quando si applica il cerotto bisogna fare attenzione che la cute sia sempre pulita, asciutta e che la zona dove deve essere posizionato non presenti microlesioni. Può essere collocato su glutei, braccia e spalle e sulla parte bassa dell’addome. Si utilizzano tre cerotti al mese, uno alla settimana con sette giorni di pausa. Nel caso in cui il cerotto non aderisca perfettamente va sostituito entro 24 ore. SPIRALE: lo I.U.D. (Intra Uterine Device), è un piccolo oggetto in plastica di 3-5 cm, di varie dimensioni, forme e materiali, che viene inserito all’interno dell’utero attraverso il canale cervicale. La spirale rende difficile la penetrazione e la sopravvivenza degli spermatozoi e impedisce l’annidamento dell’ovocita nella cavità dell’utero. L’inserimento è effettuato dal ginecologo verso la fine della mestruazione, l’applicazione dura pochi minuti e non è particolarmente dolorosa. Una volta inserita, svolge un’azione contraccettiva permanente per 3 o 5 anni. La spirale è sconsigliata in caso di infezioni frequenti degli organi genitali, malformazioni dell’apparato genitale e mestruazioni abbondanti. Per quest’ultimo caso esiste una spirale che contiene progesterone. IMPIANTI SOTTOCUTANEI: si tratta di bastoncini, contenenti anch’essi progesterone, che vengono inseriti sotto la cute del braccio tramite una piccola incisione. Possono rimanervi per 35 anni, al termine dei quali devono essere rimossi dal medico. Se intendete prendere in considerazione la possibilità di usare uno di questi metodi anticoncezionali rivolgetevi ad un medico ginecologo che sappia indicarvi il più adatto per le vostre condizioni di salute ed esigenze personali.

PRESERVATIVO O CONDOM: è una sottilissima guaina di gomma che avvolge il pene in erezione evitando il contatto diretto con l’apparato genitale della donna. Deve essere messo prima di qualsiasi contatto con l’apparato genitale della donna in quanto l’uomo, già all’inizio dell’erezione, può emettere alcune gocce di secrezione che potrebbero contenere degli spermatozoi. Il preservativo è l’unico contraccettivo che permette di avere rapporti sessuali senza rischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, dal Trichomonas all’AIDS.

«Un medico ginecologo saprà indicarvi il metodo più adatto alle vostre condizioni di salute» SPERMICIDI: gli spermicidi sono sostanze chimiche (confezionate in forma di capsule, ovuli, gelatine, creme) che, a contatto con gli spermatozoi, ne provocano la morte. Devono essere introdotti profondamente in vagina prima del rapporto sessuale, perché la loro efficacia è limitata nel tempo. Da soli non danno sicurezza e vanno utilizzati esclusivamente insieme al preservativo o al diaframma. DIAFRAMMA: è una cupola di gomma fissata su un anello flessibile che la donna colloca all’interno della vagina. Copre il collo dell’utero e impedisce agli spermatozoi di penetrarvi. Bisogna inserire il diaframma prima del rapporto sessuale e deve esser utilizzato con un prodotto spermicida, da spalmare sui bordi e sul fondo. Dopo un rapporto sessuale il diaframma deve essere tenuto in vagina per almeno 6 ore così che lo spermicida possa avere effetto. È importante che il diaframma venga prescritto dal ginecologo poiché deve essere della misura giusta per adattarsi perfettamente alla persona.

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LA DOLCE FORZA.


4a PARTE

VIAGGI

I PESCECANI SONO GENTILI, MA... Nella capitale Noumea vi sono shopping center e fast food, ma nel resto del paese “la coûtume” rimane la base dell’identità kanak. Si tratta di una serie di regole, cerimoniali e riti che rafforzano il senso di comunità e il legame con le proprie origini. Comprende i ruoli e i diritti di ogni componente della tribù, i tabù e lo scambio di regali. Per avere il permesso di vivere in una comunità, a volte ancora oggi è necessario rendere visita al capo villaggio ed offrigli un omaggio in segno di amicizia. Ma quando si è confrontati con un territorio occupato da pescecani, che fare?

testo e foto Roberto Schneider

LES PLÉYADES DU NORD Ho lasciato la bicicletta, prestatami da un giovane nel villaggio, accostata ad una palma, vicino alla spiaggia a pochi metri dal mare. La stradina che avevo percorso inizialmente era ben presto divenuta un sentiero, quindi una pista che si era inevitabilmente persa nella vegetazione. Non avevo potuto fare altro che proseguire a piedi lungo la spiaggia per raggiungere l’estremità nord dell’isola: le cosiddette Pléyades du nord. Una successione di piccole lingue di terra che sconfinano in una laguna turchese fino a raggiungere i flussi più violenti oltre la barriera corallina. Mi ero però arrestato davanti ad un guado di una ventina di metri. Una sorta di canalone che collegava il grande mare aperto ad una tranquilla laguna contornata da sabbie bianche. Sennonché avevo notato delle pinne caudali che fendevano l’acqua: pescecani.

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La stradina presto si perderà nella folta vegetazione.

Sapevo che ne avrei trovati in quei luoghi. Gli indigeni mi avevano detto che sono però “gentili”. Sarà, ma sono pur sempre pescecani di dimensioni non certo irrisorie, che nuotano certamente meglio di me… e se tra di loro ve ne fosse qualcuno meno gentile? Decido quindi di attendere, infatti la marea sta scendendo e forse il guado si prosciugherà, permettendomi di poter accedere all’isolotto seguente. In effetti, le acque si abbassano ancora, ma poi riprendono a salire e lo fanno in modo molto repentino. La mia preoccupazione, dopo aver salutato i tranquilli pescecani che per un’ora mi avevano fatto compagnia con le loro evoluzioni, va subito alla bicicletta. La paura è che la marea salga tanto da raggiungerla dove l’avevo lasciata e magari se la porti via. Non mi resta che rientrare precipitosamente, dapprima a passo veloce sulla spiaggia, poi, con le


All’entrata delle “Pléyades du nord” noto le pinne caudali di pescecani.

acque sempre più vicine, correndo tra la vegetazione che costeggia la riva. Il ritorno, anche se di corsa, mi appare molto più lungo del tragitto di andata e fatico a trovare la bicicletta. Avevo in effetti notato degli alberi caduti e delle grandi palme pendenti verso il mare per ritrovarla, ma mi rendo conto che vi sono molte piante con quelle caratteristiche. Fortunatamente, quasi a sorpresa, dopo una mezz’ora ritrovo il mio mezzo di trasporto ancora all’asciutto. BUGNA E ACQUA PIOVANA Inevitabile che il mio racconto, al ritorno alla tribù, susciti una certa ilarità, anche se espressa con molta discrezione. Gli indigeni kanak sono infatti molto pacati, a volte addirittura quasi timidi. Nemmeno il fatto che, il mattino, la persona che avrebbe dovuto accompagnarmi in quei luoghi mi abbia lasciato solo senza alcun preavviso dicendomi, una

volta rintracciato, di doversi recare ad una non meglio identificata riunione comunitaria a Fayaoué, sembra suscitare alcun tema di discussione. Tutto normale, aveva avuto un altro impegno, perché

«Da bere,

come sempre, acqua piovana» avrebbe dovuto avvisare chi lo attendeva? Mi consolo la sera con la copiosa cena preparatami alla tribù di Heo. Il menu prevede insalata di papaia acerba (una biella intera per me), pasta (una biella), due cosce di pollo (carnose) con una deliziosa salsa di cocco e come des-

sert papaia (questa volta matura). Il tutto accompagnato da una “baguette” di una cinquantina di centimetri, gustosa eredità del colonizzatore francese. Da bere, come sempre, acqua piovana, che gli indigeni raccolgono in grandi contenitori nei quali fanno confluire abilmente diversi canaletti. Nel corso del viaggio l’alimentazione non è mai stata un problema, così come non lo è per queste fortunate genti, che trovano ciò di cui necessitano per vivere a portata di mano, nel mare, nelle piantagioni e sugli alberi da frutta. La pietanza tradizionale della Nuova Caledonia è la “bugna”, un piatto a base di taro e igname - tuberi locali patata dolce, banana, carne di pollo e se va bene anche della polpa di granchio o aragosta. Il tutto è avvolto in foglie di banana e tradizionalmente cucinato in forni nella terra, anche se oggigiorno sovente si utilizzano sistemi di cottura più… moderni. > pagina 39

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GLI HAMBURGER DI NOUMEA I giorni sono però trascorsi veloci sulla splendida isola di Ouvea. Con tristezza decido di lasciare la tribù di Heo, così come Bella e Hari alla tribù di Ouassadieu; per rientrare alla capitale Noumea ed in seguito visitare la Grande Îles, l’isola maggiore e più vasta della Nuova Caledonia. Ogni viaggio qui inevitabilmente inizia e finisce a Numea. Indubbiamente una bella località, dove vi si assapora una sorta di incrocio di charme isolano e di stile francese. Vi è il mercato del pesce e il Mc Donald’s, il porto degli yacht lussuosi e i pescatori nella laguna che lanciano ancora a mano le loro reti, immersi fino alla vita nelle acque. Le boutique delle più prestigiose marche parigine, che fanno la gioia dei ricchi ospiti delle grandi navi da crociera e i mercati kanak, con frutta e ortaggi freschi. Negozi di high tech e una strada

dove si vendono fiori finti per cerimonie e decorazioni. Un luogo, insomma, ricco di contrasti. In alto, situato su di un piccolo promontorio, è stato costruito il centro culturale Tjibauou, che intende essere una sorta di memoria storica. Una costruzione in stile avveniristico nella quale si racconta il passato delle genti kanak. Vi incontro una scolaresca che dopo una breve e divertita visita dei diversi padiglioni si riunisce sul piazzale antistante poco lontano dal mare. Nei loro zainetti hanno dei piccoli impianti stereo e al ritmo di musica moderna si divertono con la break dance. I loro docenti li osservano divertiti e poco dopo provano anche loro i passi e i movimenti di quei balli che probabilmente poco o nulla hanno a che vedere con la danza tradizionale, detta “pilou”, che racconta storie di vita passata e di battaglie al ritmo di strumenti a percussione e flauti di bambù. CONTINUA.

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Ritorno a “casa”. La tribù di Heo sembra deserta, la mia capanna aperta.

Il consumo razionale, la soluzione senza rinunce! L’utilizzo parsimonioso di energia e l’impiego razionale delle risorse sono questioni che rivestiranno sempre più importanza. Le ail sa, coscienti dell’importanza della tematica, vogliono offrire ai loro clienti una serie di pratici consigli, che, pur non modificando lo stile di vita al quale siamo abituati, permettono di evitare gli sprechi. Per un futuro migliore! Maggiori informazioni su ail.ch.

Luce alle idee


OGGI PARLIAMO DI...

BISOGNA BERE POCO

ANCHE SE SI HA TANTA SETE Si stima che ogni giorno ogni abitante in Svizzera consumi 4’600 litri solo quando non c'è, ci accorgiamo di quanto l’acqua sia preziosa. I bambini ne sono coscienti? Ne abbiamo parlato con gli allievi di IV elementare di Solduno del maestro Daniele Cuzzocrea.

DA DOVE ARRIVA L’ACQUA CHE ESCE DAI RUBINETTI DI CASA? Alan: viene incanalata nelle montagne, filtrata dentro i tubi e viene fuori dai nostri rubinetti pulita. Aramis: arriva dai fiumi. Davide: arriva dal lago. Marko: passa nei tubi sottoterra. Shadi: dei signori la mettono nei tubi, la puliscono e poi possiamo berla.

Dario

Greta

testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger

A CHI APPARTIENE, SECONDO VOI, QUEST’ACQUA? Damian: appartiene a tutti. Riccardo: appartiene alla società dell’acqua che la dà a noi perché è un bene per il corpo.

Davide

PER AVERE L’ACQUA IN CASA DOBBIAMO PAGARLA? Alan: sì, perché il comune per non farcela sprecare ce la fa pagare.

o Alessandr

È GIUSTO PAGARE L’ACQUA? Monica: secondo me sì, almeno non ne usiamo troppa. Nora, Alice: sì, perché è preziosa e non va sprecata. Riccardo: anche secondo me è giusto perché quelli che la vanno a prendere la puliscono e faticano e quindi è giusto pagarla.

Alan

Damian

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Jessica COSA SIGNIFICA ACQUA POTABILE? Alice, Alessandro: significa che è un’acqua che si può bere e che non fa male al nostro corpo. Vanessa: l’acqua potabile è acqua pulita che serve anche per lavare i piatti. È SEMPRE POTABILE QUELLA CHE SCENDE DAI RUBINETTI? Katjuscha, Jessica: a volte, quando la cambiano, non è potabile. Greta: certe volte a causa di lavori non è potabile perché ci mettono dentro qualcosa che non fa bene. Damian: dipende, se la si lascia chiusa per tanto tempo, tipo quando si va in vacanza, può anche non essere più potabile. Alan: se si rompe il filtro che pulisce l’acqua, dopo esce sporca e quindi non potabile. Riccardo: io penso che a quei signori che puliscono l’acqua ogni tanto gli scappa dentro qualcosa che rende l’acqua non potabile.

Alice

Aramis

Katjusha

COME BISOGNA COMPORTARSI SE DOVESSE CAPITARE DI NON AVERE PER UN PERIODO ACQUA POTABILE IN CASA? Alessandro: andare a comprare le bottiglie d’acqua al supermercato. Rachele: si potrebbe conservare sempre una scorta d’acqua potabile.


Nora

Marko

Aramis: il mugnaio ha bisogno di acqua per lavorare. SECONDO VOI QUANTA ACQUA CONSUMIAMO AL GIORNO? Alan: io penso dai 1’000 ai 2’000 litri al giorno. Alice: io penso molto meno, circa 200 litri al giorno. Riccardo: io dico 500 litri.

Riccardo: bisogna evitare di berla, ma chi ha animali può darla agli animali. Daniel: si può usare per le piante molto forti e resistenti.

Petar

Riccardo

DURANTE LA GIORNATA, QUANDO E PER COSA SI USA L’ACQUA? Simona: per lavarci e per bere. Marko: per cucinare. Petar: per lavare bene i denti e per cuocere la pasta. Katjuscha: per lavare i vestiti. Monica: per lavare piatti e bicchieri. Shadi: per lavare le mani. Riccardo: per preparare lo sciroppo. Alice, Jessica: per annaffiare le piante e dar da bere agli animali. Davide: per lavare i pavimenti. Alan: per pulire la casa, lavare i vetri e anche per i riscaldamenti. Nora: per bagnare le aiuole, i giardini e i campi degli agricoltori. Selena: per riempire le piscine. Stefan: per lavare l’auto nell’autolavaggio e far crescere il riso. Damian: l’acqua serve al giardiniere e ai pompieri per spegnere i fuochi. Rachele: anche gli animali hanno bisogno di acqua altrimenti muoiono.

Vanessa

Monica

TANTE VOLTE SPRECHIAMO ACQUA INUTILMENTE. COME RISPARMIARNE UN PO’? Nora: mentre ti insaponi le mani chiudi l’acqua e la riapri solo per risciacquarle. Simona: il discorso della Nora vale anche per la doccia. Damian: … e anche per lavarsi i denti. Alan: anche se hai tanta sete, basta bere poco. Alice: evitare che i bambini giochino con l’acqua.

Simona

Stefan Dario: non bere troppo in generale. Monica: anche per lavare i piatti basta usare poca acqua e non farla scorrere troppo. Greta: chiudere sempre bene tutti i rubinetti quando non è necessario lasciarli aperti. L’ACQUA È CONSIDERATA UNA RISORSA PREZIOSA. PERCHÉ? Shadi: perché senza acqua non possiamo vivere. Monica: l’acqua fa bene al nostro corpo. Marko: senza acqua si avrebbe poca scelta di lavori. Greta: senza acqua non saremmo nati. Alessandro: è un bene prezioso perché serve per tantissime cose. Vanessa: se non ci fosse l’acqua sarebbe tutto secco. Aramis: perché fa crescere i vegetali. Dario: se non hai acqua per lavarti vai in giro tutto puzzolente. Alan: da noi è preziosa, ma in Africa ancora più preziosa perché ce n’è pochissima!

Rachele Shadi

Le classi elementari del Cantone interessate a collaborare alla realizzazione di uno di questi servizi possono scrivere a: Lorenza Storni, CP 247, 6906 Lugano o inviare una e-mail a: lorenza.storni@bluewin.ch.

Selena ILLUSTRAZIONE TICINESE 11-09

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PENNE, PENNELLI E PASTICCI

La Petilla Con il fondo di una bottiglia in PET puoi realizzare una bellissima spilla floreale, e a seconda del colore della bottiglia, avrai una spilla diversa. idea, disegni e realizzazione di Anto

Cosa ti occorre:

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3. Ritaglia delle margherite di diverse grandezza seguendo la forma di quella in PET e, utilizzando la colla bianca, incollale al centro della margherita in PET.

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1. Utilizzando la forbice, taglia il fondo della bottiglia. Con il taglierino taglia i contorni del fondo della bottiglia finché otterrai un fiore. Fatti però aiutare da un adulto perché il fondo della bottiglia è duro ed è facile tagliarsi.

2. Taglia dei nastrini di raso e fissali alla spilla in modo che penzolino sotto la margherita.

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©yesorno, Manor

una bottiglia in PET, pannolenci di diversi colori, colla bianca, forbici dalla punta arrotondata, taglierino, qualche pezzo di nastro di raso, colla calda o colla per materiali sintetici, una spilla con la base piatta.

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4. Con la colla calda, o quella per materiali sintetici, incolla la spilla sul retro della margherita in PET. Ecco pronta la tua spilla!


AZIONE LETTORI

PROVARE PER CREDERE I

dieci fortunati lettori che avevano vinto una dieta PreCon, ci hanno raccontato la loro positiva esperienza. Dopo aver seguito per tre mesi la dieta infatti, che consiste nel sostituire due pasti con altrettanti pasti PreCon, hanno perso in media 7 kg a testa, 71 kg in dieci! Ci avevano confidato le loro preoccupazioni e i loro obiettivi, le difficoltà incontrate e i risultati raggiunti. I pasti sostitutivi, in forma di frappé, barretta o zuppa, sono gustosi e saziano. Non si deve quindi soffrire la fame e, se ci si attiene alle indicazioni del medico, che però non sono restrittive come si potrebbe immaginare, i risultati arrivano. Tutti e dieci i nostri lettori sono stati concordi nell’affermare che consiglierebbero la dieta PreCon, per cui noi abbiamo deciso di offrire l’opportunità di provare gratuitamente questi prodotti ad altri cento lettori!

Questa estate vi avevamo presentato dieci fortunati lettori che avevano vinto una dieta PreCon. Li abbiamo seguiti e vi abbiamo raccontato la loro positiva esperienza. Adesso potete provare anche voi, gratuitamente! testo Antonella Broggi

Fate tesoro dell’esperienza altrui e provate anche voi i prodotti PreCon, chissà che non siano lo stimolo giusto per iniziare una dieta di successo! I mittenti delle prime 100 cartoline che ci perverranno in redazione riceveranno gratuitamente un set di prova PreCon contenente: 10 pasti sostitutivi (2 alla vaniglia, 2 al cappuccino, 2 al cioccolato, 2 alla banana, 2 alle fragole) per un valore di Frs. 42.50. In cambio vi chiediamo di ritornare il formulario inchiesta compilato, nove semplici domande, affinché anche la vostra esperienza possa essere diventare il tesoro di qualcun altro! Per scoprire cosa si aspettavano i dieci vincitori dalla dieta PreCon, rileggete l’edizione online andando su www.illustrazione.ch, cliccando su archivio e sfogliando l’edizione n. 7 fino a pagina 20. Per sapere invece quali risultati hanno ottenuto, sfogliate l’edizione n. 10 fino a pagina 28.

FORMULARIO PRECON

VOGLIO PROVARE!

I mittenti delle prime 100 cartoline che ci perverranno in redazione riceveranno gratuitamente un set di prova PreCon. NOME: .................................................................................. COGNOME: ........................................................................... VIA: ...................................................................................... LOCALITÀ: ............................................................................ TELEFONO: ........................................................................... ETÀ / STATURA / PESO: ................/................./...................... Compila, ritaglia e spedisci su cartolina postale il tagliando al seguente indirizzo: Illustrazione Ticinese, CP 418, 6908 LuganoMassagno.

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APPUNTAMENTI

C’EST MAGIQUE Arriva il Circo Knie! Il magico mondo del circo apparirà in Ticino dal 14 al 22 novembre.

foto ©Circus Knie, Pascale Giger, Thierry Bissat, Katja Stuppia, Geri Kuster

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orse vi è capitato, chiudendo gli occhi, di assistere a spettacoli interiori in cui personaggi strani ne combinano di tutti i colori… Lo stesso capita, ogni anno, ad occhi aperti, quando il Circo Knie giunge in punta di piedi e zampe sul terri-

ATTRAZIONE ESCLUSIVA PER IL TICINO: KARIM SLAMA Ad accompagnare la tournée in terra ticinese (dopo il successo ottenuto in Romandia), vi sarà Karim Slama che, nelle vesti di un maldestro aiutante del circo, creerà non solo scompiglio sotto il tendone grazie alla sua formidabile capacità mimica e acrobatica, ma vi aggiungerà anche un tocco di umorismo e poesia, come nella tradizione dei più grandi clown del mondo.

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torio cantonale per incantarci con suoni, odori, acrobazie, momenti comici, teneri e… animali. Alla 91esima tournée nazionale, la Famiglia Knie, col suo grande spettacolo, ci invita a dare spazio alla fantasia e allo stupore…

IL PEGASO Il manifesto per la tournée 2009 è stata realizzata dal grande artista svizzero Hans Erni, classe 1909, per il quale cavalli e animali fungono da motore della sua vita e della sua opera, caratterizzata da forza ed eleganza, la stessa che accompagna la carovana del Circo Knie. Un binomio perfetto e collaudato, come testimoniano i nove manifesti che l’artista elvetico ha realizzato con Knie tra il 1966 e il 1989.


Tête-à-tête tra Franco Knie junior e uno dei suoi quattro elefanti.

QUANDO IL CIRCO KNIE IN TICINO BELLINZONA Ex Campo militare 14 novembre dalle ore 06.00 montaggio del tendone Spettacoli 14 novembre alle 15.00 e 20.15 15 novembre alle 14.30 e 18.00 Zoo 14 novembre dalle 13.00 alle 18.30 15 novembre dalle 09.00 alle 17.30 Cassa del circo 14 novembre dalle 12.00 alle 21.15 15 novembre dalle 10.00 alle 18.30 LOCARNO Via delle Scuole 16 novembre dalle ore 06.00 montaggio del tendone Spettacoli 17 novembre alle 20.15 18 novembre alle 15.00 e 20.15 Zoo 17 novembre dalle 09.00 alle 18.30 18 novembre dalle 09.00 alle 17.30 Cassa del Circo 17 novembre dalle 10.00 alle 21.15 18 novembre dalle 10.00 alle 20.45

Fredy Knie jun. (con Géraldine Katharina Knie e Mary-José Knie) propone cavalli in libertà. In monociclo dalla Cina.

Il giocoliere Kris Kremo.

Yelena Larkina, la signora degli anelli.

LUGANO Stadio 19 novembre dalle ore 06.00 montaggio del tendone Spettacoli 19 novembre 20.15 (esaurito) 20 novembre alle 15.00 e 20.15 21 novembre alle 13.30-17.00-20.30 22 novembre alle 10.30-14.30-18.00 Zoo 19 novembre dalle 14.00 alle 18.30 20-21 novembre dalle 09.00 alle 18.30 22 novembre dalle 09.00 alle 17.30 Cassa del Circo 19 novembre dalle 12.00 alle 21.15 20-21 novembre dalle 10.00 alle 21.15 22 novembre dalle 09.30 alle 18.30

IL CIRCO È BEN RISCALDATO! PREVENDITA: Ticketcorner 0900 800 800 (CHF 1.19 / min.), online: www.knie.ch e alla cassa del circo. La prevendita dei biglietti tramite Ticketcorner inizia tre settimane prima della data indicata. I biglietti sono inoltre disponibili presso La Posta Svizzera, Manor, FFS, Coop City e le filiali Helsana di Bellinzona, Locarno e Lugano. Dall’inizio della tournée 2006 gli animali non viaggiano più in treno fino alle stazioni merci, ma vengono trasportati con veicoli appositamente realizzati. Raggiungono direttamente i loro recinti abituali nel punto in cui il circo monta il tendone. Questo cambiamento è dettato da considerazioni di logistica e sicurezza.

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LA MODA PER I BIMBI

SI È FATTA GRANDE La moda per i più piccoli non si rifà più ai personaggi dei cartoni animati, ai colori pastello, ai romantici motivi infantili. Ormai è… ridiventata grande!

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n tempo i vestiti per i bambini erano uguali a quelli degli adulti, solo più piccoli. Tinte seriose e colori scuri, tanto marrone e grigio, rosa e carta da zucchero. Le bambine indossavano abitini rigorosamente femminili, fatti spesso con gli avanzi di quelli della mamma. I maschietti portavano pantaloni in fustagno, bretelle, camicie e maglioncini in lana. Poi la grande rivoluzione, che ha portato il mondo della moda a creare delle linee apposta per i più piccoli. Capi più comodi e meno formali, colori allegri e fantasie infantili prima, personaggi dei cartoni animati più tardi, hanno decorato per anni i capi dei bambini. Ora si assiste a un ritorno al passato. I bambini scimmiottano gli adulti e tornano ad indossare capi identici a quelli dei loro genitori. La differenza sta nel fatto che anche gli adulti non si vestono più come un tempo e anzi, i loro capi sono più informali e giovanili. I confini tra ciò che è femminile e ciò che è invece maschile, tra capi per adulti e capi per bambini, si sono assottigliati, tanto che si potrebbe ipotizzare un guardaroba unico per tutta la famiglia. La differenza ormai sta solo nelle taglie! Manor

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IL RITORNO DI UN SOGNO

A DUE RUOTE Caparbietà, passione e forza di volontà sono lo stimolo del progetto di Alessandro Malfanti per vincere un’importante sfida e trasformare un desiderio in realtà.

testo Stefano Pescia - testo Rémy Steinegger

È

una giornata di pioggia, una di quelle giornate dove un piacevole incontro e una storia altrettanto interessante e positiva ti fanno dimenticare di prendere l’ombrello quando esci dal portone dell’ufficio. “Se sei diversamente abile”, ci dice Alessandro Malfanti, “non chiederti mai se ce la farai, ma piuttosto come farai a ottenere ciò che desideri. C’è sempre qualcuno che deve iniziare e il mio progetto, la mia esperienza, potrebbe essere da stimolo per chi, con un problema come il mio, desidera iniziare o tornare a guidare una due ruote”. Alessandro Malfanti è uno dei tanti vincenti, una di quelle persone che hanno saputo combattere il proprio destino con volontà, coraggio e determinazione. Un esempio che merita di essere raccontato per dimostrare che, per tutti, le opportunità non mancano mai, che bisogna credere, provare e impegnarsi a trasformare i sogni in realtà. Nel nostro caso, il sogno è di ritornare a guidare una motocicletta, anche dopo un incidente in sella a una due ruote che non ha più permesso a Malfanti di utilizzare il braccio destro e la mano. Durante i venticinque anni intercorsi dallo sfortunato episodio, il pensiero di risalire su una moto era stato, in apparenza, completamente rimosso. Poi lo scorso anno la grande svolta. Dopo due anni di bicicletta, la passione ritorna a rombare nella testa. “È stata quasi una fissazione”, ci racconta, “tanto che dopo pochi giorni mi sono detto: perché no! Le sfide sono fatte per essere affrontate e vinte, allora, perché non provare”. Ma attenzione: il punto chiave è proprio la bicicletta! “In effetti”, continua Malfanti, “non si sale su una moto dall’oggi al domani, soprattutto dopo anni e dopo un simile incidente. Ci vuole anzitutto coraggio, se si ha il minimo timore, è meglio lasciare stare. Inoltre non devono mancare il senso dell’equilibrio e la condizione fisica. Da cinque anni frequento regolarmente una palestra di fitness tre volte la

settimana e, tempo permettendo, faccio tra i cinquanta e i 70 km con la mia bici da corsa. Sei mesi prima di risalire in moto ho inoltre affrontato un allenamento specifico presso il Fitevolution di Sant’Antonino per sviluppare maggiormente i muscoli dell’equilibrio e per aumentare la forza spalla-braccio”. La passione ha giocato un ruolo preponderante anche nella scelta del tipo di motocicletta. “Mi sono sempre piaciute le moto bicilindriche raffreddate ad aria con una storia gloriosa alle spalle. La mia scelta non poteva che ricadere su una Moto Guzzi”, rileva entusiasta. “Non ricerco la velocità, ma la sensazione che solo una moto di un certo tipo sa darti con il battito cupo del suo bicilindrico che ti accompagna mentre attraversi le pianure e le montagne. Ho valutato le diverse possibilità. Tutte le moto si possono adattare, ma appena mi sono seduto sulla Moto Guzzi Bellagio ho capito immediatamente che era lei quella giusta per cominciare l’avventura”. Un’idea, quella per il progetto “The Bellagios-Phoenix”, che ha contagiato con entusiasmo anche il venditore della Guzzi di Monte Carasso. Dopo una certa perplessità iniziale, tutti gli altri partecipanti del team hanno offerto con entusiasmo il loro supporto. Complessivamente si tratta anche di un investimento finanziario da valutare con attenzione. Infatti, oltre all’acquisto della motocicletta, si devono calcolare ancora 3-4’000 franchi in più per le diverse trasformazioni, come ad esempio quelle di spostare su una parte del manubrio tutti i comandi (gas, frizione e freno accessorio). Non vanno poi dimenticate le modifiche all’impianto frenante, nel caso specifico realizzate dalla Discacciati Brake Systems di Appiano Gentile, che ha preparato un sistema frenante integrale (il pedale del freno agisce simultaneamente sul disco anteriore e posteriore). “Dal punto di vista della gestione del mezzo”, ci spiega Malfanti, “non va sottovalutata la sua massa: 230 chili a secco, un peso non indifferente soprat-

«La mia esperienza,

potrebbe fungere da stimolo per chi ha un problema come il mio»

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Perdi i capelli?

Chiama L’Istituto Sanders Con una consultazione gratuita presso i centri Sanders potrai conoscere la verità sui tuoi capelli e le migliori tecniche per prevenire, combattere e sconfiggere la calvizie. Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai successi nel campo del lavoro e della vita privata. Perdere i capelli a volte significa subire disagio, insicurezza, incrinare i nostri rapporti sociali e sentimentali. Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, possiamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders, azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperienza. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quattro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propri capelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli. Segnali d’allarme. In presenza di perdita eccessiva di capelli, di diradamento, di diminuzione della loro densità, di prurito, di grasso eccessivo, di forfora e desquamazione, meglio subito farsi controllare perché prima si interviene con misure di prevenzione e maggiori sono le possibilità di successo. Analisi dei capelli. Metodi diagnostici di avanguardia consentono di stabilire con precisione le cause delle diverse anomalie dei capelli, di accertare l’eventuale mancanza di qualche elemento e di individuare anche piccolissime tracce di sostanze intossicanti. Esame tricologico, mineralogramma e tricogramma, sono le analisi dei capelli che possono essere ritenute necessarie per stabilire un trattamento specifico e personalizzato. E per la donna? Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negli uomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra le donne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. In effetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passare inosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta convincente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders, che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazione insuperabili.

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tutto quando si circola a velocità ridotta. Quando invece la moto supera i 40 km/h, si alleggerisce d’incanto e il peso non si fa più sentire. Guido come fanno tutti”, ci spiega Malfanti, “le due mani sono sul manubrio. L’unica differenza è che accelero e uso la frizione con la mano sinistra. Grazie alla ditta Ortotecnica di Lugano ho fatto realizzare una speciale gomitiera che mi permette di esercitare una certa forza di spinta sulla parte destra del manubrio, in entrata delle curve o in staccata. Per far sì che la mano destra resti ben salda sul manubrio, il guanto e la manopola sono rivestiti con uno strato di velcro”. Un altro aspetto da considerare sono le disposizioni legali. Anzitutto è necessario ottenere un attestato medico che certifichi l’idoneità della persona a guidare una motocicletta. In seguito l’esperto dell’Ufficio della Circolazione di Camorino deve dare il suo benestare definitivo durante una visita specifica. “Quando ho ritirato per la prima volta la motocicletta modificata dal concessionario”, ci conferma con orgoglio, “sono subi-

to salito in sella guidando per 1 km fino a casa. Ero concentratissimo e felicissimo; ho subito capito che gestire il mezzo era meno difficile di quanto mi potessi aspettare. Con il tempo e l’esperienza ho notato che, pur gestendo le diverse funzioni con una mano, nelle cambiate non sono meno rapido di una persona che ha il gas a destra e la frizione a sinistra”. Lo scorso 25 maggio, dopo circa sette mesi di preparativi, Alessandro Malfanti supera gli esami della moto e riceve la patente categoria A. Grazie a una bella estate Alessandro Malfanti ha già percorso oltre 8’000 km; da solo, godendosi le curve e il rombo della sua Guzzi Bellagio; simbolo di una sana filosofia che dimostra che, quando si ha una passione, vale sempre la pena provare ad abbattere le barriere. Come si può saggiamente leggere nella sintetica introduzione al suo progetto… il più delle volte la disabilità è solo uno stato mentale: è l’atteggiamento che tu hai verso te stesso o che gli altri hanno nei tuoi confronti! Affrontali!

«L’unica differenza è che accelero e uso la frizione con la mano sinistra»

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testo Graziano Guerra

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a collaborazione nelle competizioni fra Ducati, Intel e Toshiba Computer Systems, divisione di Toshiba Europe GmbH, ha dato vita a due nuovi prodotti marchiati Ducati. Il Satellite U500 Ducati Edition è un notebook ultra portatile da 13.3’’ (33,78 cm), mentre Camileo S10 Ducati Edition è una camcorder ultra-slim che offre qualità HD. Eleganti e sportivi, i nuovi prodotti sono perfetti per tutti gli appassionati di motori e dello stile Ducati. In Svizzera saranno disponibili dal quarto trimestre del 2009. I PC vengono utilizzati per controllare le performance della moto prima e durante la gara. “Siamo soddisfatti dell’affidabilità, della robustezza e delle performance dei prodotti Toshiba e della tecnologia Intel”, ha dichiarato Filippo Preziosi, General Manager di Ducati Corse, che ha aggiunto: “Grazie a questa esperienza Toshiba, Intel e Ducati hanno deciso di rinnovare la propria partnership e realizzare alcuni prodotti esclusivi che integrano la migliore tecnologia e design, valori chiave dei nostri brand”. DUCATI Fondata nel 1926, la Ducati produce mo-

tociclette di ispirazione sportiva, caratterizzate da potenti motori “desmodromici”, design innovativo e tecnologia all’avanguardia. La gamma di moto Ducati comprende diversi segmenti di mercato, che variano per caratteristiche tecniche e di design e per tipologia di clientela. Le moto sono vendute in oltre 60 paesi in tutto il mondo, con una concentrazione maggiore nel mercato europeo, nordamericano e giapponese. Ducati è attualmente impegnata in forma ufficiale nel Campionato Mondiale Superbike e nel Campionato Mondiale MotoGP. In Superbike si è laureata Campione del Mondo 2008, aggiudicandosi quindici degli ultimi diciotto titoli del Campionato. In MotoGP, dove partecipa dal 2003, ha conquistato il titolo di Campione del Mondo nella stagione 2007 conseguendo sia il titolo costruttori sia quello piloti. TOSHIBA EUROPE GMBH (TEG) È una società controllata di Toshiba Corporation, Tokyo, multinazionale con oltre 130 anni di esperienza. Toshiba è una delle principali aziende IT ed elettroniche al mondom e controlla oltre 730 aziende per un totale di 199.000 dipendenti.

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OROSCOPO

testo Cloris Sciaroni PREVISIONI DI CLORIS È interessante notare come questo mese inizi subito con un’opposizione Luna-Venere fra Ariete-Bilancia e una quadratura altrettanto importante fra Saturno/Bilancia e Plutone/Capricorno (che si protrarrà a lungo) e un Plenilunio il giorno 2, con un’opposizione fra Scorpione e Toro. In gioco insomma ci sono i desideri, le emozioni e le pulsioni più profonde, che si scontrano con una realtà sociale assai dura, in cui la violenza impera. Sono momenti difficili ma molto trasformativi, nel senso che - se riconosciamo dentro di noi queste forze distruttive - esse ci esortano a impegnarci nel nostro piccolo, con il nostro esempio.

ARIETE 21/3 - 20/4

Sebbene Marte infonda adrenalina e voglia di strafare in alcuni di voi, in altri stimola un forte impulso al cambiamento o ancora la necessità di chiarire situazioni rimaste in sospeso o dentro o fuori di voi. Spesso un iperattivismo o una vita sociale movimentata nascondono la paura di confrontarsi con emozioni sgradevoli rinchiuse in qualche angolo della vostra memoria, ma sappiate che il lungo transito di quadratura fra Saturno e Plutone, vi costringerà a fare un bilancio della vostra vita, soprattutto se avete superato la cinquantina. Può però anche accadere che siano gli eventi stessi a costringervi a farlo. Se invece siete più giovani, magari ancora single e dipendenti dalla famiglia, ora dovrete sganciarvi e mostrare la vostra indipendenza, ma soprattutto dare segno di maturità. La vita non è solo divertimento! Evitate rischi inutili!

TORO 21/4 - 20/5

Interessante che già il giorno 2 si verifichi il Plenilunio proprio fra il vostro segno e quello opposto: può significare profondi cambiamenti per alcuni di voi, specie della 1. decade. Voi della 2. dovrete muovervi invece con molta prudenza a causa di un Marte rischioso che può farvi prendere decisioni impulsive o arrecare eccessivo stress. Attenzione ai piccoli incidenti che si possono verificare proprio a causa di questa situazione. Non assumete ulteriori impegni, più di quelli che già avete, anche se le finanze lo esigerebbero, altrimenti dovrete fare i conti con la salute e si sa quanto oggi sia costosa e preziosa. Chi più dell’amore può regalarvi distensione e soddisfazione, se non Venere? Attingete forza dagli affetti veri. Attenzione dal giorno 8, quando passa in Scorpione alimentando gelosia e “sogni proibiti”! Salute: gola e genitali da proteggere.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Molte forze astrali sono in atto per voi negli ultimi tempi, per cui potreste sentirvi a tratti degli attori sul palcoscenico della vita, recitando vari ruoli (del resto siete fra i più eclettici dello Zodiaco), in altri momenti essere spettatori o registi di eventi inattesi, come ora con Marte che, dal focoso Leone, sprigiona un’energia quasi incontenibile. Le novità in famiglia, ma anche fuori, si susseguono rapidamente. E il lungo transito di Saturno può anche regalare dei nipotini a qualcuno di voi o ancora nuove responsabilità sul lavoro o interesse per la politica, grazie alla complicità di Plutone. Giove e Nettuno portano invece, voi nativi della 3. decade, su strade nuove, riscoprendo magari nuovi interessi, di tipo umanitario o spirituale, che diano più valore alla vostra esistenza. E l’amore? Passa per vie misteriose. Aprite la porta del vostro cuore.

CANCRO 22/6 - 22/7

Mese straordinario per la maggior parte di voi, da sfruttare positivamente. Potenti influssi planetari, come Sole, Mercurio e Venere, sostenuti egregiamente da Urano, vi rendono dinamici, innovativi e competitivi, ma soprattutto donano un fiuto e una lucidità straordinari che, mi auguro, sappiate utilizzare al meglio, sia per esplorare strade nuove e apprendere nuovi metodi di cura, sia per approfondire una lingua straniera o fare ottimi affari. A tutta questa energia si aggiunge il focoso Marte che vi rende particolarmente coraggiosi. Anche in amore le sorprese non mancheranno e molti di voi vivranno momenti molto intensi. Tuttavia è bene non strafare né esporsi a rischi eccessivi. Qualche difficoltà o ostacolo in vista per voi nativi della 1. decade, con Saturno e Plutone dissonanti. Muovetevi con circospezione.

LEONE 23/7 - 23/8

Gli influssi astrali di questo mese sono molto forti e in qualche modo espongono anche a rischi. Attenti a non strafare e siate prudenti alla guida e nei lavori che richiedono attenzione e precisione. Sole e Marte si “scontrano” in conflitti di potere o competenze, ma espongono anche a pericoli vari, se non riuscite a gestire queste energie piuttosto potenti. Ricordate che avete ancora Giove e Nettuno in opposizione, meglio non rischiare oltre il dovuto e soprattutto non insistere laddove non potete progredire. Fino al giorno 7, Venere vi regala la giusta diplomazia nelle trattative e nei colloqui che contano, ma poi si disporrà in moto dissonante. E allora anche le finanze vanno gestite con cautela, così come la vita affettiva. Dividetevi i ruoli se siete genitori, nessuno deve imporsi sull’altro. Salute: attenti al cuore, vostro punto debole!

VERGINE 24/8 - 22/9

Mese molto impegnativo, almeno nei primi 21 giorni, durante i quali potete e dovete sfruttare tutti i vostri potenziali per emergere, modificare situazioni stagnanti, chiarire la vostra posizione o situazione con partner, superiori o autorità. Saturno ha lasciato finalmente il vostro segno e ora potrete sentirvi più sollevati. Negli ultimi tre anni è stata dura, ma siete maturati e avete ritrovato voi stessi e la vostra autonomia. Dal giorno 8 migliorano anche le finanze, grazie alle vostre idee geniali o a nuove strategie che avete adottato per garantirvi una maggiore stabilità. Possibile successo nello sport e nella scrittura. Anche in amore potreste incontrare una persona interessante, se siete single, o vivere momenti molto intensi con la persona del cuore. Salute: rinforzatevi con i sali minerali e datevi ai bagni termali.

BILANCIA 23/9 - 22/10

Ora Saturno è entrato definitivamente nel vostro segno, in cui rimarrà per molto tempo. Per ora prende di mira solo voi della 1. decade, mettendovi sul “banco di prova”. Sarà un po’ dura con Plutone dissonante! Dovrete giocoforza rivedere il vostro passato e liberarvi di vecchie zavorre che vi impediscono di progredire. Ovviamente tutto dipende dalla vostra età e situazione personale. Anche in famiglia si verificheranno degli eventi importanti. Comunque Marte vi dà la forza per affrontare tutto e dal giorno 22 proverete nuovo entusiasmo e ottimismo. Le finanze dovrebbero migliorare anche prima, grazie a Venere. Un Mercurio particolarmente strategico regala fiuto e lucidità per cogliere le buone opportunità al volo. E in amore cosa succede? Forse c’è poco tempo per gli affetti, ma quello che riuscite a ritagliarvi sarà magico.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Mese magico per voi nativi, forse il migliore dell’anno, sappiate sfruttarlo al meglio! Già il giorno 2 ci sarà un Plenilunio importante, disponetevi interiormente per un nuovo inizio o un cambiamento significativo. Mercurio nel segno fino al giorno 15, Sole fino al 21 e Venere che vi farà il suo ingresso il giorno 8, ecco, questi influssi astrali benefici non possono che riservarvi grandi sorprese e soddisfazioni, sempre che sappiate muovervi nella direzione giusta. Il fiuto non vi manca, anzi, ora sarete più lucidi che mai! E negli affari molto persuasivi! Voi donne sprigionerete un fascino magnetico che, come sappiamo, sapete bene come usare. Marte dal Leone potrebbe provocare qualche attrito con un superiore o una figura maschile, non cedete alle provocazioni. Salute: non esponetevi a rischi e curate l’igiene intima!

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Sognare per vivere meglio

essere verso il prossimo, probabilmente dovreemmo aprirci di più ed ascoltaare maggiormente il prossimo per evitare il rischio di d venire isolati. Altre volte invecce capita di sognare paesaggi sereni e solari, in quel q caso il nostro subconscio ci dice di aver agitoo in modo onesto e corretto siaa verso il prossimo che verso noi n stessi e questo ci c permette di sentirci leggeri. Sognare S animali domestici com me cani, gatti, uccelllini ecc.. in particolare se non ne abbiamo in casa, può esseere un modo per suuggerirci di cambiare il nostro stile di vita che potrebbe esseere molto rigido e quindi q dovremmo, per sentirci appagati, aprire il nostro cuorre; questo sogno è tipico t delle persone che hannoo chiuso da poco una relazionee e hanno paura di impegnarsi i nuovamente e quinndi di soffrire ancora, ancora ripieganddo nel sogno su un animale, ci si garantisce affettoo senza il rischio di essere abbandonati. Immedessimarsi come protagonista nellaa scena di un film, ci ricorda chhe siamo e dobbiam mo sempre essere i protagonistti della nostra vita e non dobbiamo permettere che c qualcun altro prenda decissioni al posto nostro; al contrarrio se nel film non siiamo i protagonisti ma solo unaa figura marginale che osserva lo svolgersi della scena, potrebbe indicare che abbbiamo bisogno di vivere in moddo più tranquillo senza essere sempre sotto i rifletttori, concedendoci ogni tantoo il lusso di evitare ogni decisione o protagonismo. Tutto questo e molto altro ancora può essere spiegato da persone che si occupano costantemente e con serieetà di sogni e oniricoologia; solo loro infatti sono in grado g di esaminare fino in fonddo la simbologia dei sogni e degli incubi dandoci laa spiegazione più corretta anchhe quando ciò che abbiamo sognato ci lascia amareggiati, perplessi o spaventati. Consultate anche voi questi esperti e scopriretee un mondo fatto di “sogni”.

sagittario 23/11 - 21/12 21/12 AMORE: per voi l’amor l’amoree è generato dall’entusiasmo dall’entusiasm mo e dall’energia con il quale lo vivvi vete. Non tutti la pensano come voi per cui vi tr oveerete a dar e spiegazioni al partner; partne er; troverete dare LAVORO: AVORO: V in questo periodo vi i sigle inveve conivolgeranno conivvolgeranno con la loro loro passionalità. passionalità. LA vederete vederete costretti costretti a fare fare delle scelte tra nuove occasioni occcasioni oppure oppure a chiarire chiarire situazioni situazio oni vostro o benesser benessere re è indispensabile che mantenia manteniate te che vi disturbano. disturbano. SALUTE: per il vostr baciati ati sotto contr controllo ollo il nervosismo, n e spesso anche l’alimentazione. l’alim mentazione. DENARO: siete bacia dalla fortuna, sappiate sap ppiate coglier coglieree al volo le occasion occasionii che vi si presenteranno. presenteranno. Le entraentrate anche se non eccessive e vi permetteranno di sta stare re tranquilli.


OROSCOPO

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Finalmente Saturno vi ha liberato da situazioni costrittive mettendosi in una posizione migliore rispetto al vostro segno, cosÏ da favorire per ora voi della 1. decade. E con il plenilunio del giorno 2 avviene qualcosa dentro voi stessi che vi porterà a privilegiare antichi valori e tradizioni, come una famiglia stabile, amici sinceri e maturi che abbiano qualcosa da insegnarvi anzichÊ trascinarvi in qualsiasi avventura. Marte dal Leone, dissonante a Sole e Mercurio, ora interessa voi della 2. decade liberando un’aggressività nascosta. D’altro canto fate attenzione ad attività illegali. Qualcuno potrebbe smascherarvi. Venere, in ottimo trigono a Giove e Nettuno fino al giorno 7, regala sorprese fantastiche a voi nativi della 3. decade: un bel viaggio? Una nascita? La realizzazione di un sogno importante? Salute: riguardatevi dall’8 al 22!

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Sole e Mercurio appoggiano voi della 2. decade, almeno nei primi 15 giorni, poi voi della 3. già favoriti da Urano, che portano incontri e collaborazioni significativi grazie ad amicizie o conoscenze influenti. Dal giorno 8 anche Venere si dispone in posizione favorevole, giusto per aggiungere quel pizzico di fascino in piÚ che serve per promuovere la propria immagine, il proprio progetto! Attenzione comunque alle spese impulsive. Qualche problema per voi della 1. decade con la dissonanza di Saturno–Plutone, che durerà un bel po’, ponendo ostacoli o freni sul vostro cammino. Sono forse troppo alte le vostre ambizioni, le vostre aspettative? Possibili preoccupazioni per un congiunto. E l’amore? Molto coinvolgente per 2. e 3. decade. Salute: perchÊ non cambiare look o fare una vacanza in un centro wellness?

AQUARIO 21/1 - 19/2

Venere in ottimo aspetto a Giove e Nettuno regala una prima splendida settimana a voi della 3. decade. Notizie, visite o viaggi da lontano? O nuove collaborazioni in vista con persone che contano? Tuttavia a minare la tranquillità di alcuni di voi ci sono Sole e Mercurio, dissonanti a Marte, che procurano qualche problema con figure maschili. Non fatevi coinvolgere in storie complicate o ambigue e rinviate a ciascuno le loro responsabilità . Probabilmente si tratta di reminiscenze del passato, che ora potete liquidare grazie alla buona posizione di Saturno. Anche in amore farete scelte piÚ lucide e realistiche e in qualche caso accetterete anche un po’ di solitudine in nome della libertà e della vostra dignità . Salute: critico il plenilunio del giorno 2 e il periodo dall’8 al 22, poi l’atmosfera diventerà piÚ leggera.

PESCI 20/2 - 20/3

Periodo molto dinamico e proficuo fino al giorno 21, grazie a un bel Sole, che dona energia positiva, a un Mercurio che stimola una capacitĂ analitica e percezioni fuori dal comune, che potreste utilizzare in vari ambiti, grazie anche all’eclettismo donatovi da Urano nel segno. Guai a stare con le mani in mano. Scrivete, partecipate a concorsi vari, osate proporre idee nuove o introdurre elementi innovativi nella vostra azienda. Insomma fatevi avanti ora. Del resto le forze positive di Plutone spingono all’autoaffermazione. A tutto questo si aggiunge il fascino di Venere che dal giorno 8 si dispone in altrettanta posizione favorevole. Ma chi potrĂ resistervi? E se avete avuto dei problemi o delle difficoltĂ nel passato, ora è il momento di fare chiarezza e di dare una svolta profonda alla vostra vita. Preparatevi fin d’ora al 2010!

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