illustrazione illustrazione.ch
N.11
- 1 NOVEMBRE 2017
RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA
TICINESE
IN NATURA
La casa delle formiche
EVENTI
Wooow meraviglioso
Maglione
49.95
somm ario fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 131.958 copie (REMP 2016) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch
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4 Spunti
Il coraggio della creatività
6 Sai che
Domande curiose e risposte sfiziose
8 Appunti
Spunti, idee e consigli in vetrina
9 Archivio
Un pensiero sulle donne svizzere
Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano
10 Ritratto
Distribuzione Direct Mail Company SA
16 In natura
Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch
Svizzera tedesca e romanda: Grütter Media Käsereistrasse, 21 4914 Roggwil Tel./Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch
Con i Frontaliers al cinema Una casa spaziosa e riscaldata > ILLUSTRAZIONE TICINESE 11-17
20 eventi
wooow meraviglioso Dall’11 al 19 novembre, in occasione della sua 99esima tournée, il Ticino sarà attraversato dall’allegra e funambolica carovana del circo Knie. foto © Circus Knie
I
l mese di novembre, il Ticino si ravviva di molti colori e tradizione vuole che la tournée del circo più famoso della Svizzera si concluda proprio nel nostro ter territorio, con le ultime rappresentazioni che sono dei veri e propri fuochi d’artifcio, tra esplosioni di risate, fiati e… acrobati sospesi e magiche apparizioni di animali. È il fascino del circo, sempre uguale a sé stesso eppure rinnovantesi ogni volta. Sotto il tendone, quest’anno si potranno ammirare anche degli animali molto cari
In copertina: I Frontaliers Foto: Gabriele Campeggio
18 Lavoretti I vasi di lana
19 Occhio a
Mobilità elettrica con energia rinnovabile locale
20 Eventi
Wooow meraviglioso
22 A tavola Peccati di gola
26 Salute I danni del sole
28 In viaggio
Yuanyang, la meraviglia degli Hani La famiglia Franco Knie jun. propone un divertentissimo numero con le capre.
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33 Oroscopo
Le previsioni di Cloris per novembre 2017
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Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.
alle nostre latitudini. Ebbene sì, magistralmente dirette da Franco Knie junior, dalla moglie Linna e dal figlio Chris, dodici capre daranno vita a un numero molto divertente che saprà entusiasmare il pubblico. E questo è solo un assaggio, perché tra comicità e acrobazie, abilità e intrattenimento, la famiglia Knie unitamente ai 56 artisti provenienti da 11 nazioni diverse ha un solo obiettivo da raggiungere: riscaldare il cuore di chi li segue da 99 stagioni, con amore. v
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Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240
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Scarica l’app di Illustrazione Ticinese Puoi leggere questa edizione anche su iPad, e se ti sei perso degli arretrati, li trovi nella sezione “archivio”. Buona lettura!
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sp unt i
il coraggio della creatività Riflessioni in punta di piedi per prendersi in mano… testo Andrea Fazioli
A
ccanto alle vie affollate, se ci si ferma a guardare, ci sono isole di vuoto. Di recente, una sera a Milano, mi sono trovato in mezzo alla folla che popola i Navigli; ma è bastata una deviazione, pochi metri in una strada oscura, ed eccomi in una via che pareva rubata a un villaggio. Mi sono fermato a respirare. Dopo un po’, anche quella zona desolata ha mostrato di essere viva. Un neonato ha cominciato a piangere. I genitori, che stavano spingendo la carrozzina, si sono chinati sulla bimba. Poi la madre, con gesti misurati, esperti, ha indossato un’imbracatura e ha collocato la figlia contro il suo corpo, sotto il cappotto. La scena è avvenuta vicino a un lampione, mentre io stavo dall’altra parte della strada. Ho alzato gli occhi e ho visto, nel muro di un caseggiato, il riquadro luminoso di una finestra: c’era una stanza da bagno con un boiler, una parete piastrellata e uno specchio. Davanti allo specchio, una ragazzina fra gli undici e i tredici anni si stava lavando i denti; nello stesso tempo ascoltava musica con gli auricolari, accennando qualche passo di danza. A un certo punto si è messa a cantare: usava lo spazzolino come se fosse un microfono e sperimentava nello specchio qualche espressione da rock star.
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Come se ci fosse la mano di un regista, in pochi secondi si era dispiegato davanti ai miei occhi un piccolo universo al femminile: la bimba che strilla, il sorriso della giovane madre, i suoi gesti sapienti, e infine la ragazzina che si lascia trascinare dalla musica, sognando forse di essere su un palcoscenico (ma ignara di me, il suo unico spettatore). Quest’ultimo caso, in particolare, è un esempio di come lo spirito femminile sia capace di trasfigurare la realtà. Anche nelle situazioni più banalmente quotidiane, una delle maggiori forze della femminilità mi pare proprio questa profonda capacità immaginativa, questa tensione a cambiare le cose senza il fracasso di gesta roboanti, ma con una adesione potente alla propria intimità. Mi viene in mente la poetessa Emily Dickinson (1830-86): “Sul mio vulcano cresce l’erba: / luogo contemplativo / parrebbe a tutti, adatto / al nido di un uccello. / Come dentro lingueggi rosso il fuoco, / come precaria sia la zolla / se lo svelassi, subito il terrore / invaderebbe la mia solitudine”. Anno dopo anno, in un ambiente indifferente se non ostile, Emily Dickinson ebbe la forza e il coraggio di tenere vivo il suo “vulcano”: un esempio e uno stimolo per tutte le donne (ma anche per gli uomini) che hanno il coraggio della creatività. v
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La forza della condivisione.
s ai che
leggiamo
SAI
perché
GLI ESCREMENTI DEGLI UCCELLI SONO BIANCHI E NERI?
1.
4 3 2 1, di Paul Auster
2. Bacio feroce, di Roberto Saviano 3. Tempo da elfi, di Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli
ascoltiamo
1.
÷, di Ed Sheeran
2. Beautiful Trauma, di Pink 3. Heven Upside Down,
Una domanda su cui si sono chinati molti filosofi nel corso delle epoche e alla quale gli ornitologi hanno dato una risposta. La macchiolina nera su sfondo bianco è materia fecale, mentre la sostanza bianca è urina. Urina e materia fecale vengono pertanto espulse simultaneamente dallo stesso orifizio. Le feci tendono a trovarsi nel mezzo degli escrementi perché l’urina, di consistenza lievemente viscosa, aderisce ad esse.
SAI DA COSA
deriva
RACCAPRICCIANTE? Questo termine, che indica un qualcosa che provoca orrore, spavento e paura, deriva da capriccio, e in origine caporiccio, nel suo antico significato di “capelli che si rizzano sul capo”. Da qui quindi l’accostamento con qualcosa di tanto pauroso da far rizzare i capelli in testa. È curioso però che il medesimo termine capriccio, abbia anche una connotazione positiva quando usato per indicare desiderio e voglia o un innamoramento passeggero e superficiale. È quindi verosimile che i due termini si siano accostati foneticamente, pur avendo origini etimologiche differenti.
di Marilyn Manson Sting
guardiamo
1.
Una scomoda verità 2, di Bonni Cohen, Jon Shenk
2. La battaglia dei sessi, di Jonathan Dayton, Valerie Faris
3. Cars 3, di Brian Fee
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SAI CHE
signore si nasce
da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921 Il teatro e i bambini I soli teatri dove una mamma di coscienza e di senno può condurre i suoi bimbi sono il Circo equestre e il teatro delle Marionette o il CinemaCinema tografo. Ogni altro sarà malsano, quindi dannoso per essi. Intanto io consiglierei di portare il meno possibile i fanciulli ai ritrovi serali, anzitutto per motivo di igiene, giacché il sonno è loro necessario come il nutrimento: poi l’uscita insolita, i lumi, la folla, lo spettacolo, la veglia prolungata, agiscono sempre in modo sfavorevole sul debole sistema nervoso eccitandolo. Essi hanno inoltre bisogno di respirare aria pura, non quella viziata dei luoghi chiusi pieni di gente e spesso di fumo. (…) La musica fa vibrare i nervi e l’azione scenica del melodramma, sempre a base erotica, non può influire favorevolmente sulle tenere fantasie quand’anche non ne afferrino bene il significato.
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LE CREME GOLOSE
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Via Parini, Manor Via Parini si trova in un paese siciliano situato su una collina ricoperta di aranci e limoni. In questo vicolo, nonna Vituzza ha trascorso tutta la sua vita, costellata di domeniche trascorse ai fornelli e a tavola, con tutta la famiglia, a gustare piatti squisiti e dolci deliziosi. Poi suo figlio emigrò in Svizzera, dove ebbe un figlio, Giovanni Di Bernardo. E proprio Giovanni, cresciuto lontano dalla sua terra, decise di riscoprirla e di portarla con sé, a Zurigo, dove ha fondato una ditta di specialità gastronomiche realizzate con pregiati ingredienti italiani, da agricoltura sostenibile. Mieli, oli e dolci creme da spalmare, tutte da scoprire.
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IL MANUALE PER SCRITTORI IN ERBA
Scrittura creativa per bambini, Viviana Huetter, Edizioni Didattica Attiva, vivianahutter.com Un manuale di esercizi creativi per migliorare la capacità di narrazione, per imparare che scrivere è un attività meravigliosa, e che per farlo, e farlo bene, occorre esercitarsi, ma anche mettere in pratica alcuni semplici trucchetti. La grafica leggera di questo manuale aiuta a rendere giocosi e divertenti gli esercizi proposti, che non solo aiutano ad avvicinarsi alla scrittura, ma che fanno anche riflettere su di sé e sul mondo che ci circonda. Un libro pensato per i bambini, ma perfetto anche per i grandi, che desiderano giocare con la scrittura, o riflettere in punta di penna…
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LA GONNELLINA PLISSETTATA
Collezione Kids, OVS La gonnellina plissettata con riflessi metallizzati è il capo poliedrico da avere nel guardaroba di questo inverno, di mamma e figlia! Va indossata di giorno, sopra i leggins e abbinata a anfibi, felpa e parka, per uno stile rock, ma sempre femminile. Per una serata elegante però, abbinata a ghettine e ballerine, pullove pulloverino a costine e cappotti cappottino, si trasforma in capo bon ton, elegante e delicato. Non si può chiedere di più ad un solo capo!
rvare e s n o c Da ordi c i r i a r t zia d’infan
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LA CULLA PER DORMIRE VICINI Next2me, Chicco Studiata per i bambini fino a sei mesi, e per dormire insieme a mamma e papà, ma ognuno nel suo spazio. Regolabile in altezza per poterla adattare a qualsiasi letto, è la soluzione perfetta per chi preferisce un compromesso al co-sleeping. In teoria, dopo i primi mesi, il bambino dovrebbe poter passare in modo dolce all’autonomia, e alla sua camera. Prima chiudendo la paretina della culla, ma rimanendo accanto al lettone, poi allontanandosi sempre più fino alla propria camera, pur rimanendo sempre nel proprio letto. In teoria…
a rc hivio
un pensiero sulle donne svizzere Se Ignazio Cassis sta iniziando la sua attività di governo proprio in questi giorni, Enrico Celio aveva fatto il suo ingresso nel Consiglio federale il 22 febbraio 1940, succedendo a Giuseppe Motta, scomparso il 23 gennaio dello stesso anno. Qui, nell’avvicendarsi degli anni e dei consiglieri federali, proponiamo un articolo di F. Volonteri apparso nell’edizione del 9 marzo 1940 di Illustrazione Ticinese, dedicato al pensiero di Giuseppe Motta sulle donne svizzere. a cura Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch
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i seguito una citazione di Giuseppe Motta: “Terminata la guerra, ci parrà comune dovere il ritornare sopra molte questioni nelle quali abbiamo fissato lo sguardo senza giungere ancora ad una conclusione bene determinata. Penso che la nostra democrazia, maturata per svolgimenti progressivi e lenti, si onorerà, per esempio, riconoscendo anche l’uguaglianza politica alla donna. Dal giorno in cui abbiamo veduto le nostre figliole e sorelle Organizzarsi Militarmente per difendere la patria, non vi è più ragione veramente valida per negare alla donna ciò che per equità e per merito le spetta. So perfettamente che le nostre mirabili donne non sono ancora tutte persuase delle verità che qui esprimiamo: ma faccio appello a tutte perché se ne penetrino”. v SCARICAMI Online il testo integrale apparso il 9.3.1934.
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r i t r at t o
con i frontaliers
al cinema Il 21 dicembre 2017, in tutte le sale della Svizzera italiana, diretti dal regista Alberto Meroni faranno la loro apparizione sul grande schermo i Frontaliers. Un film di 110 minuti slegato dal consueto sketch “mordi e fuggi”. testo Marco Ortelli - uti@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio
F
rontaliers Disaster è un lungometraggio che ha inizio nella mitica dogana di Bizzarone per poi snodarsi lungo il territorio, tra colpi di scena, paure, suspense, un’incredibile storia d’amore – che coinvolgerà Loris J. Bernasconi? Affaire à suivre… Nel corso delle riprese del film svoltesi nel mese di maggio, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare l’integerrimo doganiere Loris J. Bernasconi e il simpatico frontaliere Roberto Bussenghi, cui abbiamo rivolto alcune domande inerenti al loro ambivalente rapporto, tra ammirazione e invidia, tra risate e riflessioni che ogni tanto sono trapelate dai loro interpreti, Paolo Guglielmoni e Flavio Sala. Un piccolo ritratto dei due strampalati personaggi comici più amati della Svizzera italiana. Loris J. Bernasconi, come mai ha scelto di diventare un doganiere? “Sono cresciuto secondo i classici valori svizzeri,
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con un padre propenso agli scatti d’ira, soprattutto al volante, nei confronti dei badìn e con una madre iperprotettiva. Per me è stato naturale diventare un doganiere, la divisa è come una seconda pelle”. Roberto Bussenghi: “Certo che con una madre così non è che uno poteva venir fuori uno scienziato del CERN!”.
«Con le tasse che ci bissano»
Roberto Bussenghi, chi glielo fa fare di andare ogni mattina a Lugano a lavurà? “È la crisi che mi ha portato verso la Svizzera, la crisi nera del lavoro, con le tasse che ci bissano, come si dice…” Loris J. Bernasconi: “… Vessano!” (risata di Paolo Guglielmoni, ndr). Roberto Bussenghi: “Mi son rimasti quattro vocaboli e li uso anche male… Ho così avuto
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r i t r at t o Scatti di una straordinaria giornata di riprese.
questa botta di fondello di trovare lavoro in Svizzera come meccanico di precisione presso la ditta Sprüngler & Küpfler di Lugano. Mi sono preso il tom tom, ho messo su le impostazioni per arrivare a Lugano e son partito da Usmate Carate in direzione Svizzera, senza tener conto di due piccolissimi fattori; il primo, è che hanno cambiato il piano viario a Lugano
SCHEDA
biografica
Nome e cognome: Loris J. Bernasconi Anni: 42 Professione: doganiere Stato civile: “single” Hobby: “sparare ai ratti della Breggia col flobert” Motto: “dichiara?”
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e faccio fatica tutte le volte ad arrivarci, c’è un collega frontaliero che non riesce più a tornare a casa sua, ormai abita vicino all’autosilo Balestra. E l’altra cosa che non ho calcolato è che a Bizzarone gh’è la dugana e lì ho incontrato la mia nemesi, ul Bernascon. Praticamente lavoro al 50% perché l’altra metà del tempo la passo in dogana”.
SCHEDA
biografica
Nome e cognome: Roberto Bussenghi Anni: 45 Professione: meccanico di precisione Stato civile: coniugato con due figli Hobby: “alleno i pulcini dell’Usmate Carate Football Club” Motto: “sono in un ritardo becco”
Come ha vissuto il Loris l’abbandono del presidio 24 h del valico di Bizzarone? Si è abituato a lavorare con i controlli random delle Guardie nelle zone di confine? Loris J. Bernasconi: “Dirò così. Bizzarone non è solo un luogo, è uno stato dell’anima”. “Prima i nostri”, si sente ripetere in modo ricorrente in Ticino, lei come vive questa situazione indubbiamente difficile? Roberto Bussenghi: “Da “Prima i nostri” estrapolerei la parola “prima”, cioè, se mi fate arrivare “prima” al lavoro, senza lo smontaggio del Pandino del badino... Tra l’altro, saluto il Veronelli e il (cane) Rex. Se mi leggono, invoco pietà”. Loris J. Bernasconi: “Il suo tentativo di integrazione è completamente mancato, egli non prova alcuna curiosità per le cose svizzere”.
«È uno stato dell’anima»
Un rapporto ambivalente il vostro: cosa ammirate e non sopportate l’uno dell’altro? Loris J. Bernasconi: “Sicuramente, anche se
non lo ammetterò mai pubblicamente, di lui ammiro la capacità di vedere la vita come una cosa di cui godere, di essere sempre di buon umore, e questo, per me che vivo in un mondo pieno di regole, mi provoca invidia. Io controllo e il controllato se la gode!”. Roberto Bussenghi: “Invidio il potere che può esercitare. Mi som domà un uperari. Anche a me piacerebbe comandare e decidere come fa lui. Se avessi io la divisa ti farei vedere cosa sono in grado di fare…”. Sembrate due clown, fatti apposta per recitare la parte in un lungometraggio diretto da Alberto Meroni… Loris J. Bernasconi: “Facendolo, ci siamo resi conto che andava fatto, eravamo troppo legati allo sketch breve: qui c’è una storia mai vista prima”. Roberto Bussenghi: “Anche se il Bernasconi, all’inizio e per carattere tendeva a frenare. Io invece ho sempre spinto, facciamolo, che andiamo a finire a Hollywood, mentre al Bernasconi basterebbe Ólivon”. Loris J. Bernasconi: “Io avevo delle paure, ma lo slancio italico, l’entusiasmo di Bussenghi ha un po’ smollato la mia rigidità. Poi ti mettono lì una storia d’amore con Amelie (interpretata da
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r i t r at t o Personaggi e autori: Loris J. Bernasconi, Amelie e Roberto Bussenghi con Paolo Guglielmoni, Barbara Buracchio e Flavio Sala.
Barbara Buracchio, ndr) e perdi la testa e dici, cavolo è bello il cinema!”. Signor Bernasconi, vivere con la mamma influisce sulla sua vita sentimentale? Roberto Bussenghi: “Porca miseria se influisce! Totalmente rovinato”. Loris J. Bernasconi: “Beh, sono cresciuto con
L’EVENTO Frontaliers Disaster è un film prodotto da Alberto Meroni (Inmagine SA), in co-produzione con RSI Radiotelevisione svizzera. Scritto a più mani, quelle dello stesso Meroni, di Barbara Buracchio, Flavio Sala e Paolo Guglielmoni, uscirà il 21.12.2017 in tutto il Cantone e da metà gennaio nel resto di tutta la Svizzera. La sera di sabato 16 dicembre 2017 avrà luogo l’anteprima “Gran Galà Sostenitori” a Mendrisio a cui si potrà partecipare iscrivendosi sul sito www. inmagine.ch. Il 17 dicembre è prevista una proiezione dedicata a genitori e bambini organizzata dalla RSI.
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una mamma che mi ha sempre corretto in tutto, dal caffè del mattino al modo di vestire… Non ho mai portato in casa una donna, per farlo dovrei andare a vivere da solo”. Roberto Bussenghi, sposato con due figli. E se un giorno uno o entrambi i figli le dicessero di volere diventare doganiere? “No, assolutamente. Ci sarebbe poi l’aggravante che se andassero a fare i doganieri italiani diventerebbero finanzieri, che detto tra noi sono tutti un po’ Bernasconi”. Bernasconi, non ha mai pensato di varcare il confine? “Lavorare nel caos globale? Direi di no. Come dico nel film, indicando il Belpaese: “Chisti chi ul camion dal rüt l’han vist dumà in cartulina””. Bussenghi, non ha mai pensato di stabilirsi in Svizzera? “Credo che non ho mica tanto voglia di cambiare, in Svizzera è tutto più caro”.
Come vi caratterizzereste l’un l’altro? Loris J. Bernasconi: “Un simpatico” (alla fine, Bernasconi si scioglie). Roberto Bussenghi: “Ho sempre la speranza che il Bernasconi un giorno capisca, sapete, è un po’ duro di comprendonio, così potremmo finalmente fare qualcosa di bello insieme”.
«Si percepisce
Per finire, avete qualcosa da dichiarare? Paolo Guglielmoni: “Già solo il fatto che nel film Bernasconi si umanizzi, merita di essere visto al cinema. Siamo contenti di quanto stiamo facendo, si percepisce un’aspettativa da parte della gente, che ci ferma per strada. Il film lungo è un tentativo di uscire dalla dogana e vivere un’avventura rocambolesca, ricca di situazioni esilaranti e con la novità assoluta che Bernasconi e Bussenghi sono costretti a vivere fianco a fian-
un’aspettativa da parte della gente»
«Le montagne sono
la mia vita ...
co per cause di forza maggiore…”. Flavio Sala: “Venite a vederci che fa ridere. Questo grazie al coraggio di Alberto Meroni, che ha creduto nella realizzazione di film comici alle nostre latitudini. Soprattutto in un periodo come questo, percorso da tanta negatività. Se a Natale riusciamo a regalare attimi di distensione a intere famiglie, non possiamo che rallegrarci”. Ciak. Si gira. Eccoli lì, regista, attori e troupe in piena azione. A volte occorre ripetere la scena perché Loris J. Bernasconi è un po’ ‘gnucco’ e non trova la telecamera. Roberto Bussenghi allora lo guarda, in stile camera-look. Come Stanlio e Ollio. Come i protagonisti di Frontaliers Disaster. v
SCARICAMI Online l’attimo in cui Loris J. Bernasconi accetta volentieri di girare il film.
... per questo
il mio formaggio è un autentico formaggio d’alpe.» Adrian, contadino Pro Montagna
Sull’alpe di Jänzimatt, la famiglia di Adrian produce da generazioni aromatici formaggi di montagna. Grazie al freschissimo latte d’alpe, ottenuto da mucche che si nutrono solo di ottimo foraggio e saporite erbette aromatiche, e alla sapiente arte casearia ereditata da Adrian nasce un tipico prodotto Pro Montagna dal gusto unico. E per garantire il rispetto delle tradizioni anche in futuro, ad ogni acquisto verrà versato un contributo al Padrinato Coop per le regioni di montagna. coop.ch/promontagna
Dalle nostre montagne. Dai nostri contadini.
i n nat ur a
una casa spaziosa
e riscaldata Il formicaio delle formiche dei boschi è una costruzione elaborata e particolare che può ospitare fino a mezzo milione di individui. Inoltre, mantiene la colonia al caldo e all’asciutto durante tutta la stagione di attività. testo Christian Bernasconi - foto Andrea Persico
I
formicai delle formiche dei boschi sono costruiti con materiale vegetale di vario genere, come aghi di conifere, ramoscelli e fili d’erba. Le loro dimensioni dipendono dalla profondità del suolo. In montagna, dove la roccia è vicina, i nidi sono spesso di grandi dimensioni. Sull’Altopiano, nelle foreste in cui il suolo è profondo, il nido è nettamente più piccolo.
Una delle caratteristiche di queste formiche è la loro capacità di mantenere una temperatura costante all’interno del formicaio durante la stagione di attività, cioè da marzo a ottobre. Grazie ad una temperatura stabile, compresa tra i 25 e i 30 gradi, la velocità di sviluppo delle uova è più veloce, e ciò permette a questi insetti di produrre un gran numero di individui nel corso della stagione. Alcune colonie possono addirittura Formicaio di formiche dei boschi nelle foreste del Lucomagno.
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“GRANDI”
predatori
Le formiche dei boschi sono dei temibili predatori. In una sola giornata, le circa 150’000 formiche che vivono in un formicaio di medie dimensioni, possono raccogliere fino a 10’000 prede! Giocano quindi un ruolo fondamentale nella protezione delle foreste, limitando il numero d’insetti potenzialmente nocivi per i boschi. Per questo motivo dal 1966 sono legalmente protette.
Operaie di formiche dei boschi.
raggiungere i due o tre milioni di formiche! Per mantenere una temperatura gradevole in casa, sono indispensabili due condizioni: da un lato serve un nido ben isolato e relativamente impermeabile, dall’altro, è necessario un combustibile di qualità. L’impermeabilità è assicurata dal materiale con cui è costruito il formicaio, mentre le formiche prelevano il combustibile direttamente dagli afidi sulle piante. La melata prodotta dagli afidi viene raccolta dalle formiche e portata al nido come cibo. Questo liquido contiene molti zuccheri e la sua digestione da parte delle formiche produce parecchio calore, che scalda quindi il nido. Nel corso di un’estate, un formicaio di 200’000 formiche consuma circa 200 chilogrammi di melata, producendo quindi parecchia energia. A fine stagione, quando gli afidi spariscono con la diminuzione della temperatura esterna, il riscaldamento del nido rallenta, fino a spegnersi del tutto. La temperatura interna sarà quindi uguale a quella dell’ambiente circostante e le formiche trascorreranno l’inverno al fresco e in letargo. v
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i vasi
di lana
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cm dalla base del bicchiere. 2. Sfila il bicchiere dal calzino. Taglia il calzino nel punto in cui hai messo lo spillo. Taglia il piede del calzino aprendolo, appoggiaci il bicchiere e segnane il contorno. 3. Taglia la base disegnata. 1. Prendi il calzino e infilalo sul bicchiere in modo che il bordo del calzino stia per intero oltre il bordo del bicchiere. Fissa uno spillo a 2
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4. Risvolta la gamba del calzino e con gli spilli fissa il cerchio che hai ritagliato lungo tutto il bordo del calzino. Cuci facendo piccoli punti. Risvolta il calzino e vesti il tuo bicchiere!
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l mese di novembre, il Ticino si ravviva di molti colori e tradizione vuole che la tournée del circo più famoso della Svizzera si concluda proprio nel nostro ter territorio, con le ultime rappresentazioni che sono dei veri e propri fuochi d’artifcio, tra esplosioni di risate, fiati e… acrobati sospesi, e magiche apparizioni di animali. È il fascino del circo, sempre uguale a se stesso eppure rinnovantesi ogni volta. Sotto il tendone, quest’anno si potranno ammirare anche degli animali molto cari
alle nostre latitudini. Ebbene sì, magistralmente dirette da Franco Knie junior, dalla moglie Linna e dal figlio Chris, dodici capre daranno vita a un numero molto divertente che saprà entusiasmare il pubblico. E questo è solo un assaggio, perché tra comicità e acrobazie, abilità e intrattenimento, la famiglia Knie unitamente ai 56 artisti provenienti da 11 nazioni diverse ha un solo obiettivo da raggiungere: riscaldare il cuore di chi li segue da 99 stagioni, con amore. v
La famiglia Franco Knie jun. propone un divertentissimo numero con le capre.
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TUTTI GLI
orari
BELLINZONA - EX CAMPO MILITARE 11-12 novembre Spettacoli: Sabato: 16:00 e 20:15 Domenica: 10:30 e 15:00 Zoo: Sabato: 14:00 - 18:00 Domenica: 09:00 - 15:00 Cassa: Sabato: 12:00 - 21:15 Domenica: 09:30 - 15:30 Housch-ma-Housch, comico e maestro nel beatboxing.
LOCARNO - VIA DELLE SCUOLE 14-15 novembre
Fredy Knie jun., qui con i nipoti, proporrà con i cavalli anche la difficilissima “posta ungherese”.
Cesar Dias, intrattenitore dispensatore di ilarità.
Spettacoli: Martedì: 20:15 Mercoledì: 15:00 e 20:15 Zoo: Martedì: 09:00 - 18:00 Mercoledì: 09:00 - 17:30 Cassa: Martedì: 10:00 - 21:15 Mercoledì: 10:00 - 20:45 LUGANO - STADIO 16 – 19 novembre Spettacoli: Giovedì: 20:15 Venerdì: 15:00 e 20:15 Sabato: 13:30, 17:00 e 20:30 Domenica: 10:30, 14:30 e 18:00 Zoo: Giovedì: 14:00 - 18:00 Venerdì e sabato: 09:00 - 18:00 Domenica: 09.00 - 17.30 Cassa: Giovedì: 12:00 - 21:15 Venerdì e sabato: 10:00 - 21:15 Domenica: 09:30 - 18:30
Con il Circus Theater Bingo tutta la pista danza.
PREVENDITA Ticketcorner 0900 800 800 (CHF 1.19 / min.); online: www.knie.ch. La prevendita dei biglietti tramite Ticketcorner inizia tre settimane prima della data indicata. I biglietti sono inoltre disponibili presso La Posta Svizzera, Manor, FFS e Coop City.
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a t avol a
peccati
di gola A cena a Bodio a casa di don Mattia Scascighini. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger
S
i dice che sacerdoti e frati siano buongustai. Alcuni proverbi lo confermano: “La casa dove è il prete non sente né fame né sete”, “Il boccone migliore è quello del prete”, “I preti cantano il requiem in chiesa e il gaudeamus a tavola”. O ancora “Sotto il campanile non mancano mai pane e vino”, aggiunge don Mattia Scascighini, da qualche mese nuovo parroco di Bodio, Pollegio e Personico. Ed è proprio sotto il campanile di Bodio, nella casa parrocchiale, che ci accoglie per una cena, che si rivelerà buonissima, divertente e, non avrebbe potuto essere altrimenti, benedetta. Sì, perché don Mattia, oltre che giovane prete, è un uomo simpatico, un bravo ospite e un ottimo cuoco. E non da ultimo, uno sfegatato tifoso dell’HCAP. Il grembiule da cucina che indossa non dà adito a dubbi: acquistato di recente alla Valascia, guarda un po’ che fortuna, “faceva coppia con guanto e presina”. Un’offerta che uno come lui non poteva certo lasciarsi scappare. Lo capisco bene quando, con la coda dell’occhio sbircio nella sua camera: dorme con la sua squadra del cuore! Piumone e cuscino sono bianco-blu e por portano stampato il logo dell’Ambrì. CENA DI PROVA Chiacchierando scopro che Don Mattia, per fare bella figura con noi, ha approfittato il gior gior-
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no prima della visita del parroco di Giornico e di un compagno di messa, nuovo cerimoniere del vescovo, per invitarli a cena e testare con loro il menù che aveva scelto per noi. “Sono rimasti soddisfatti, tanto che mi hanno chiesto quando pensavo di fare un bis. Non sapevano che il bis sarebbe stato la sera dopo con voi”. Il don mi racconta che l’ha perfino annunciato al termine della messa serale ai suoi parrocchiani che aveva ospiti a cena e che non poteva trattenersi. Lo vedo leggermente preoccupato. “Ancora non mi trovo in questa cucina perché manca un piano di lavoro e bisogna arrangiarsi con quello che si ha”, ammette. Quindi volge lo sguardo in alto, si fa un segno della croce ed inizia a spadellare. Il menù prevede filetto di maiale in crêpe al cioccolato, puré di patate e budino bicolore. Di certo la divina provvidenza farà la sua parte!
«Noi preti
siamo fortunati: riceviamo in regalo buon cibo»
TA G L I A N D O
DA HOBBY A CUOCO DI CONVENTO Sono state le sue nonne, soprattutto quella materna, a trasmettergli la passione per la cucina. Ursina era cuoca e aveva avuto negli anni una serie di ristoranti: dall’Unione a Riva San Vitale ad un locale a Melide, dal Vittoria a Taverne al Posta a Fescoggia. “La ricordo sempre in cucina. Ed è lì che mi sono rifugiato anch’io verso i 15 anni ed ho iniziato a fare i primi esperimenti. I miei coetanei giocavano a calcio, io invece coltivavo quest’hobby”. Gli anni passano, Mattia intraprende la vita reli-
A TAVOLA… CON VOI Voi ci invitate da… voi quando a casa c’è tutta la famiglia. Una nostra redattrice e un fotografo verranno a casa vostra per scattarvi qualche fotografia e per chiacchierare di ricette, cibo, ricordi e alimentazione. Vi chiederanno la ricetta di una pietanza, magari quella della vostra “specialità”, nel limite del possibile, sarebbe bello poter fotografare anche il piatto pronto.
giosa e, in convento a Friborgo in veste di frate studente, è lui che il sabato e la domenica cucina per tutti. “Non c’era un cuoco e i confratelli dicevano che io ero bravo. Perciò tra il 2004 e il 2008 ho cucinato ogni weekend, sempre per cena e per 25 persone. Erano pasti sostanziosi con un antipasto, un primo o un secondo e magari anche il dolce. Perché, come si dice, “buona cucina, buona disciplina”! Così ero spesso alla ricerca di nuove ricette. Quella del filetto di maiale di questa sera, ad esempio, l’avevo trovata su una rivista della Migros. Ero scettico, ma allo stesso tempo curioso di vedere come fosse l’abbinamento car carne-cioccolato. Fu un successo e piacque molto anche a me. Da quel momento è diventato uno dei miei piatti forti”. SAPORI DEL TICINO Da Friborgo don Mattia prosegue gli studi al seminario di Lugano. Qui in cucina si danno da fare suore polacche, e fra gli studenti suoi compagni vi sono africani, indiani, polacchi. “Durante quel periodo sono riuscito ad organizzare qualche festa per far conoscere i piatti ticinesi ai miei compagni seminaristi. In quelle occasioni mi mettevo ai fornelli e cucinavo polenta e brasato o risotto e luganighe”. Il nostro cuoco, per i suoi studi, ha soggiornato anche a Marsiglia e a Napoli. “Ho conosciuto tante realtà interessanti, ma lasciare la famiglia e la propria terra è stata dura. Fortunatamente la malinconia veniva alleviata, di tanto in tanto, da qualche pacco dal Ticino contenente un buon salame, una torta di pane, una bottiglia di Merlot o di grappa. Di queste esperienze all’estero mi sono rimaste an-
Desideriamo invitarvi a casa nostra per raccontarvi cosa significa per noi il cibo, per svelarvi una ricetta di famiglia e per farvi assaggiare il nostro piatto preferito. Famiglia (nome e cognome): ___________________________________________________________ Via: ______________________________________________ Località: __________________________________ Tel.: _____________________________________________________________________________________________ _______________________________________________ Tra tutti i tagliandi pervenuti in redazione ne estrarremo uno per edizione. È quindi possibile che la vostra candidatura venga conservata per un’altra edizione e che veniate contattati in un secondo tempo.
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a t avol a che alcune ricette: di Napoli, ad esempio, il capitone, il gattò (così lo scrivono i napoletani, ndr) di patate, la famosa pizza, la frittura di pesce...”.
… e che questa sera Dio ce la mandi buona!
DONI E INVITI Senza perpetua per scelta, don Mattia cucina regolarmente a pranzo e cena. “In genere non mi organizzo, apro il frigo e la dispensa e in base a quello che ho a disposizione preparo qualcosa. Naturalmente anch’io come tutti vado a fare la spesa e poi ci sono generosi parrocchiani e non, che mi regalano buoni prodotti o mi invitano alle loro tavole. Qui a Bodio sono arrivato, fra le altre cose, con due bauli pieni di bottiglie di vino e super alcolici regalatemi dai miei ex parrocchiani capriaschesi”. Il filetto che mangeremo, mi svela don Mattia, è un regalo di amici dell’agriturismo Dosso dell’Ora sul monte Generoso. “Spesso mi donano i loro prodotti: dal burro al miele, dalle erbe aromatiche essiccate alla carne, dai latticini ai salumi. Noi preti siamo fortunati. Riceviamo regolarmente buon cibo: c’è chi mi regala una
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Filetto di maiale in crêpe al cioccolato: il piatto forte di don Mattia.
gallina, chi un salame, i cacciatori a volte mi por portano un po’ di selvaggina, e così via”. Mi dice saggiamente che bisogna approfittare delle cose belle della vita e la buona cucina è una di quelle. Amen. v SCARICAMI Potete scaricare online le ricette di Don Mattia Scascighini.
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s al ut e
i danni
del sole Dopo mesi di esposizione solare dobbiamo fare i conti con le conseguenze, purtroppo talvolta non solo antiestetiche, sulla nostra pelle. Qualche consiglio per correre ai ripari. testo Stéphanie Castiglioni Scatizza - stephanie@illustrazione.ch
L’
esposizione solare è benefica per la nostra pelle, ma ha anche molti effetti dannosi. Le conseguenze del sole sulla pelle sono importanti e si stima che rappresentino circa il 90% dei segni visibili dell’invecchiamento cutaneo. La radiazione solare che raggiunge la terra, include lunghezze d’onda diverse che si suddividono in tre bande: le radiazioni ultraviolette UV (280-400 nm), la luce visibile (400-760 nm) e gli infrarossi IR (760 nm – 1mm). Gli infrarossi si suddividono a loro volta in IR-A (760nm -1440 nm), IR-B (1440nm - 3000 nm) e IR-C (3000nm a 1 mm). La fonte principale di IR è il sole, anche se numerose sono le sorgenti artificiali che vengono usate per vari scopi. Termini tecnici e misure complesse che però vale la pena di conoscere per poter capire meglio gli effetti che hanno su di noi. Oggi chiediamo aiuto al Prof. Tommaso Addonisio, Specialista FMH in Dermatologia e Venereologia. “La maggior parte degli IR provenienti dal sole cade nello spettro degli IR-A, che sono in grado di penetrare a fondo la pelle, mentre le radiazioni IR-B e IR-C riescono a penetrarne solo gli strati superficiali. La dose reale che raggiunge la pelle dipende però da diversi fattori quali lo stra-
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to di ozono, la posizione del sole, la latitudine, la presenza di nuvole e la riflessione del terreno”. Ormai si parla da tempo della dannosità del sole per la pelle… “La rilevanza degli IR per l’invecchiamento prematuro della pelle, è stata introdotta già 30 anni fa, quando uno studio effettuato su cavie ha dimostrato che il danno cutaneo indotto da UV era aumentato dagli IR. Anche l’ultravioletto è, a sua
volta, composto da tre tipi di radiazioni: UVA, UVB e UVC. Gli UVC (100-280 nm) sono ampiamente bloccati dallo strato dell’ozono e hanno quindi un impatto minimo sulla pelle. Gli UVB (280-320 nm) penetrano solo nell’epidermide e sono i responsabili dell’eritema solare associato alla scottatura. Infine, gli UVA richiedono un’energia 1000 volte maggiore per causare una scottatura e per questo motivo si è a lungo pensato che fossero irrilevanti per il danno cutaneo. Invece, siccome sono in grado di penetrare nel derma, sono i responsabili della maggior parte dei danni cronici associati al fotoinvecchiamento”.
«È utile idratare la pelle»
Quali sono i maggiori rischi a cui andiamo incontro? “A livello del derma, le radiazioni UV causano una catena di reazioni molecolari che portano, in ultimo, all’aumento delle metalloproteasi di matrice. Il risultato è un deterioramento di collagene ed elastina e degli altri componenti della matrice extracellulare ricca di acido ialuronico. Con l’invecchiamento cutaneo da esposizione solare, numerose sono le alterazioni che clinicamente possono evidenziarsi. Alcune di esse sono considerate dei semplici inestetismi (rughe, macchie, elastosi, xerosi), mentre altre determinano l’insorgenza di patologie cutanee (cheratosi attinica, carcinoma basocellulare, morbo di Bowen, carcinoma spinocellulare, cheratoacantoma). Paradossalmente la preoccupazione maggiore è spesso legata ad un fattore estetico e al primo posto troviamo le rughe. “In riferimento alle rughe sono possibili diverse classificazioni, in base alle quali si distinguono: – Rughe di superficie: interessano maggiormente la cute secca e sottile, con comparsa spesso tardiva. – Rughe profonde: interessano zone dove la cute è caraterizzata da alterazione del derma e riduzione dello spessore dell’ipoderma e dell’osso. – Rughe di espressione: rappresentate da quei
solchi cutanei che riconoscono come fattore causale la contrazione ripetuta della muscolatura mimica. Distinguiamo pertanto le rughe frontali orizzontali determinate dalla mimica dell’attenzione, le rughe glabellari verticali legate alla mimica della concentrazione, le rughe del canto esterno e sotto orbitarie determinate dalla mimica degli occhi, le rughe zigomatiche legate alla mimica della gioia e del sorriso, le rughe naso-geniene legate alla mimica della tristezza, le rughe perilabiali determinate dalla mimica della bocca. – Rughe gravitazionali: questo tipo di ruga fa la sua comparsa nel momento in cui si manifesti una alterazione da parte delle fibre elastiche e dei fasci di collagene dermici, non più in grado di contrastare le forze gravitazionali che agiscono sul tessuto cutaneo e sul sottocute. Tra queste ricordiamo le rughe degli angoli della bocca, le palpebre cadenti e il doppio mento. – Rughe attiniche: compaiono precocemente nei soggetti di carnagione chiara espostisi ripetutamente alle radiazioni UV naturali o ar artificiali con un quadro di sottili rughe diffuse, determinando un aspetto “corrugato”, o, in stadio avanzato, “a tessuto sgualcito” a causa dell’estrema perdita di elasticità della pelle. – Pieghe da sonno: sono unilaterali poiché determinate dalla postura notturna prevalente”. Ma il sole non è sempre qualcosa di nocivo e quando viene a mancare… “Nei mesi immediatamente successivi al bagno di sole si possono riaccendere alcune patologie che beneficiano generalmente dell’esposizione. Tra queste la psoriasi, la dermatite seborroica e l’acne. È anche ben noto che dopo i mesi estivi molte persone notano una caduta dei capelli aumentata rispetto al solito. In realtà numerosi studi scientifici dimostrano che il mese nel quale cadono più capelli è proprio in piena estate nel mese di agosto. È molto utile dopo i mesi estivi idratare la pelle con cosmetici adatti, nonché introdurre con la dieta frutta e verdure ricche di vitamine A ed E, di carotenoidi e di flavonoidi tanto utili nel contrastare gli eventuali danni provocati dall’esposizione solare”. v
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i n vi aggi o
yuanyang la meraviglia degli hani Ho letto che in Cina vi sono 300 milioni di persone che studiano l’inglese, ma io nel corso del mio viaggio non ne ho incontrata nemmeno una. Fatico a trovare la via delle montagne dove vivono le etnie Hani, artefici di una meraviglia architettonica. testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch
QUANDO NON SI PARLA CINESE IN CINA Non trovo nessuno che parli inglese al mio arrivo all’aeroporto di Kunming, città del sud della Cina gemellata curiosamente con Lugano. Non parla inglese la signora della biglietteria dei bus e nemmeno l’autista. Non parlano inglese le decine di persone contattate una volta sceso dal mezzo pubblico e interpellate riguardo la direzione da prendere per raggiungere l’albergo in centro città. Per terminare, non parlano inglese nemmeno i cortesi ricezionisti della struttura nella quale trascorrerò la prima notte. Così sarà anche per il tassista del giorno seguente, al quale chiederò di portarmi alla stazione dei bus a sud e, in seguito, per tutto il viaggio, per tutte le per persone che incontro. Unica eccezione, un giovane, ma di origine giapponese, che mi avvicina in un ristorantino di Xinjie, nella regione di Yuanyang. Mi dice di trovarsi da una settimana in paese e di non riuscire a conversare con nessuno, mi prega di dedicargli un poco di tempo perché ha bisogno di comunicare con qualcuno. Come me, anche lui lotta ora dopo ora con bigliettini, segni che non sempre vengono compresi e come me ha tantissime storie di malintesi da raccon-
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tare, spesso anche divertenti. Immaginate solo di chiedere dove vi sia una toilette senza parlare la lingua o di voler sapere cosa sia quella strana cosa piccante che vi ritrovate nel piatto vicino all’inevitabile ciotola di riso. Col tempo e con le prime parole di cinese apprese, la situazione comunque migliora, soprattutto quando ogni invito a colazione, pranzo o cena al quale do seguito - il menu è poi sempre lo stesso - è accompagnato da vino di riso, l’alcol che accomuna e abbatte le barriere linguistiche. Alla fine del viaggio mi parrà quasi normale sedermi sul volo di ritor ritorno accanto a una giovane cinese che conferma di non comprendere nulla di inglese. È piccola, carina, il corpo formoso valorizzato da un pullover attillato rosso, da una gonna scura corta e da collant neri, ai piedi ha stivaletti borchiati. È la giovane dinamica Cina che avanza. Mi osserva con due occhioni scuri e non capisco bene quello che desidera. Poi mi mostra il suo passaporto cinese e quindi la carta di sbarco. Comprendo finalmente che chiede il mio aiuto per compilare il documento d’immigrazione, un ostacolo insor insormontabile per lei che legge solo la scrittura cinese. Come uno svizzero si possa orientare meglio nel trasporre i dati di un passaporto cinese in un
Un biglietto del bus, sarà l’itinerario giusto?
documento tailandese è ora tutto da dimostrare. L’esercizio dura alcuni minuti, poi la linea aerea asiatica serve un rinfresco e nell’impossibilità di iniziare una vera e propria discussione con la giovane, osservo i paesaggi dal finestrino. LE RISAIE EMERGONO DALLA NEBBIA Sotto di me montagne e vallate, coltivazioni, risaie e un bel sole che pare una vera e propria beffa dopo tanto freddo, nebbia e pioggia. Sono infatti quelle le regioni che avevo raggiunto i giorni precedenti dopo un interminabile viaggio con un torpedone locale. Nove ore di lento procedere con una breve sosta soltanto per pranzo e per una pausa toilette in una struttura
tipicamente cinese, quindi senza alcuna barriera o intimità, ma in Cina ci si abitua anche a condividere questi momenti. Un paio di colli dal vago sentore alpino e alcuni tunnel che incutono un po’ di timore contraddistinguono le ore di viaggio fino all’ultima impervia salita che porta nell’incredibile regione di Yuanyang. Il vecchio bus sale e arranca per un’ora su stretti tornanti, fino a quando la vista si apre su di uno spettacolo sublime, sono i monti terrazzati degli Hani, minoranza etnica cinese che nei secoli ha addomesticato questi luoghi, creando risaie infinite. Nel tardo autunno il raccolto ha già avuto luogo e le risaie vengono riempite di acqua e preparate per la prossima stagione. Appaiono come superfici brillanti disegnate da un pittore magistrale che si è divertito ad accavallare linee e curve in modo quasi disordinato. Il cielo, le nuvole, i rari raggi di sole, tutto si riflette in questi infiniti specchi naturali. Quando all’improvviso le risaie emer emergono da un mare di nebbia, che per un istante si dirada, o vengono illuminate da un raggio di sole fuggente, si percepisce tutta la magia del luogo e l’immensità dell’opera degli Hani. GLI HANI E IL CULTO DELL’ACQUA Il mondo sui pendii di queste montagne che
Donne Hani vendono ortaggi al mercato.
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Uno dei mei alloggi, Shao sta già preparando il pasto.
toccano i duemila metri e che sono il preludio del massiccio himalayano, appare di una dimensione diversa. Gli orizzonti sono costituiti dalle vette più elevate, i confini non sono politici, ma scanditi da cielo, nebbia e nuvole, spesso cariche di pioggia. Le precipitazioni sono però accolte positivamente dalle genti Hani, che vivono da secoli in questi luoghi e osservano il culto dell’acqua, indispensabile per irrigare le risaie, che dà la vita e dalle quali, dicono, attingono vigore. Ne onorano di conseguenza gli spiriti che prendono le sembianze di granchi e rane. Visito villaggi di casupole di mattoni rossi e mercatini nei quali mi imbatto nelle donne Hani, abbigliate con i tradizionali abiti. I pantaloni blu e neri per tutte, mentre i corpetti, le collane, e soprattutto i copricapi, distinguono i vari sottogruppi etnici. Colori pastello, anche sgargianti, su tessuti finemente ricamati. Per tutto il mio soggiorno non ho avuto modo di incontrare alcun viso occidentale. Di visitatori ce ne sono, ma la maggior parte è cinese, d’altronde il viaggio è faticoso e lungo per tutti coloro che vogliono raggiungere queste regioni. Sono così spesso accolto con curiosità, a volte anche con timore. Vi sono bimbi che fuggono nelle case quando mi vedono, altri che mi corrono incontro. Il tempo piovoso e freddo limita però il mio girovagare sulle stradine e sui sentieri, in compenso promuove incontri e inviti a mense locali. Siedo così spesso con gli indigeni ai bassi tavolini, accovacciato su sgabelli di legno.
Mi offrono una cucina variegata, a prescindere dalla immancabile ciotola di riso bollito, con verdure, tofu e carne di maiale o pollo. Pietanze sovente molto speziate, anche piccanti e non di rado completate da salse che rendono difficile l’identificazione di ciò che mangi. La sera non rimane che cercare un caldo giaciglio. I letti sono sempre duri - una trapunta posata su delle assi -, e i locali non riscaldati. Nelle famiglie e nelle pensioni dove soggiorno, la vita segue il ritmo lento della giornata. Le pulizie di casa, i panni da lavare che a causa del clima umido solo a fatica asciugano, i pasti. Vi è chi gioca a carte o chi passa ore a guardare film cinesi su piccoli video portatili, masticando noccioline. La sera, sulla piazza del villaggio principale, quando il tempo è asciutto, ci si ritrova a condividere balli di gruppo di ogni genere, in una sorta di cacofonia musicale. Anch’io vengo coinvolto in quei cerchi di persone che si prendono per mano e girano all’infinito, ripetendo per ore i medesimi passi. Ma al più tardi alle dieci di sera tutto si spegne, il buio più assoluto si impossessa delle strade e il silenzio diviene assoluto. La giornata delle genti Hani è terminata. v
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L’impianto dentale: nuove tecniche e nuove soluzioni Cos’è l’impianto dentale? È una “vite“ di titanio inserita dentro l’osso: il nostro organismo non riconosce il titanio come corpo estraneo e così l’osso ci si attacca in modo permanente (osteointegrazione). Poi sulla parte di “vite“ che sporge si mettono i denti. Anni fa si metteva un impianto per ogni dente mancante e si attendeva molto tempo affinché l’osso si attaccasse con la paura del “rigetto“ che spaventava il medico. Con le nuove tecniche si annulla l’attesa (carico immediato), diminuiscono sia il numero di impianti necessari sia il rischio di perdita dell’impianto. Subito dopo l’intervento si ha un bel sorriso e si può mangiare immediatamente. Con le tecniche moderne (all on four e all on six, cioè “tutto su quattro“ e “tutto su sei“) si risolvono casi di persone che soffrono di “piorrea“ e dove c’è poco osso. Si avvitano tutti i denti su quattro o sei impianti che hanno posizione e angolazioni particolari. Esistono infine tecniche ancora più all’avanguardia: l’impianto pterigoideo e le griglie osteointegrate, che permettono di mettere tutti i denti fissi a persone con quasi niente osso, alle quali un tempo era proposta esclusivamente la dentiera. La chirurgia orale è alla portata di tutti e qualsiasi situazione si può risolvere.
Med. Dent. Maurizio Federici Studio Dentistico Federici Riva Paradiso 4, Paradiso-Lugano www.studiodentisticofederici.ch Prof. a.c. Università di Genova (titolo non ancora riconosciuto nella Confederazione Svizzera).
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i GEMELLI 21/5 - 21/6
j CANCRO 22/6 - 22/7
Si inizia con una netta opposizione fra Luna e Marte, che potrà portare un po’ di turbolenze nell’ambiente domestico e/o difficoltà con una figura femminile, visto che anche Venere sarà opposta, anche se solo fino al 6.11. In coppia sarà bene evitare di pungolarsi a vicenda. Con Mercurio dal 5.11 in Sagittario, rischierete di lasciar volare le parole liberamente senza controllo. Nel lavoro dovrete forse affrontare una nuova situazione, ma voi siete per natura intraprendenti e coraggiosi. Possibili contatti con l’estero o persone straniere. Saturno e Urano positivi aiuteranno chi non teme le responsabilità e l’impegno. Sappiate che niente vi verrà regalato. Salute: attenzione alla guida ed evitate sport estremi. Questo sarà davvero un mese delicato per voi. Giove si è posto in opposizione già dall’ 11.10.2017 e lo sarà fino a inizio novembre 2018. Venere sarà pure dissonante dal 7.11, ma per poco. Da sottolineare un importante plenilunio nel vostro segno il 4.11 e la Luna nuova in quello opposto il 18.11. Insomma, dovrete muovervi con circospezione, controllare una certa aggressività, le rivalità e le gelosie. Saranno possibili rotture con un socio/a o che vi erigiate a paladino della giustizia in favore di una persona a voi cara. Forse non è il caso di esporsi troppo. Siate prudenti nelle transazioni finanziarie e limitate le spese al necessario. Salute: attenzione alle parti intime. Inizio di mese movimentato. Marte è in ottimo trigono e lo rimarrà per un po’, rendendovi frizzanti e passionali, ma anche un po’ imprudenti e impulsivi. Visto che Mercurio si dispor disporrà in opposizione dal 5.11, dovrete essere più attenti nello scritto, nei contatti con colleghi e collaboratori, per evitare malintesi. E stastate alla larga dai pettegolezzi. Più che parlare ascoltate bene ciò che vi viene detto, anche con i figli, se ne avete. Giovani studenti siate meno dispersivi e dipendenti dai social, ma concentratevi su quel che dovete fare. L’amore risulterà pazzerello in questo periodo. Salute: attenzione dal 22.11 con Sole, Mercurio, Saturno e Nettuno dissonanti. Possibili virus stagionali in vista. Inizio di mese critico con Luna e Marte opposti, ma poi il plenilunio del giorno 4.11 vi riporterà la stabilità desiderata. Pur tenendo conto della lunga dissonanza di Marte, che probabilmente farà aumentare l’ansia e la preoccupazione, forse per un figlio o il partner, tuttavia la bella notizia è che il benefico Giove sarà in ottimo aspetto di trigono per un anno intero e questo vi solleverà di tanti fastidi, o vi donerà il supporto di cui necessitate. A favore avrete Venere dal 7.11 che, insieme a Giove, regalerà benessere, amore, fiducia e fortuna. Se siete felici in coppia o state per unirvi, sarà di buon auspicio per programmare una mater maternità. Luna intrigante quella del 18.11, sintomo di una bella rinascita.
k LEONE 23/7 - 23/8
l VERGINE 24/8 - 22/9
a BILANCIA 23/9 - 22/10
b SCORPIONE 23/10 - 22/11
testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch Il mese dello Scorpione è sempre un po’ critico per voi (anche se va analizzato il tema personale). Del resto dall’11.10.2017 dovete fare i conti con Giove in lunga permanenza critica rispetto al vostro segno, a cui andrà ad aggiungersi, ma per breve tempo, il Sole (fino al 21.11) e Venere dal 7.11. Le relazioni potranno risultare complicate: gelosie, rivalità e incomprensioni potranno minare il sodalizio. Se siete in attività con un socio/a, questi potrebbe rompere il rapporto. E il plenilunio del 4.11 toccherà anche la famiglia e gli averi in comune. Il buon Marte dalla Bilancia e Mer Mercurio positivo dal 5.11 favoriranno il dialogo pacifico. E l’amore? Attenti alle avventure occasionali, proteggetevi. Mese intrigante. Sole e Giove in Scorpione saranno favorevoli per chi lavora in ambito medico-sanitario, amministrativo-statale. Tuttavia bisognerà essere più concentrati e prudenti, poiché dal 5.11 Mercurio formerà un lungo aspetto critico, rendendovi più nervosi e distratti del solito. Tenete conto che avete sempre Nettuno in opposizione, che vi fa divagare. E anche in amore potreste farvi ingannare da un’attrazione fatale inattesa. Prima di impegnarvi in qualcosa di importante riflettete bene. Qualche problema o dissidio con i figli e i parenti non sarà da escludere. Due lune importanti per voi: il plenilunio del 4.11 in Toro e il Novilunio del 18.11 in Scorpione. Mettete da parte la mente e ascoltatevi di più. Un mese vivace questo, con Marte nel segno e Mercurio positivo dal 5.11! Venere lo sarà solo fino al 6.11. Se è vero il detto “chi dorme non piglia pesci”, ecco, datevi da fare, proponete i vostri prodotti, le vostre idee cercando le giuste collaborazioni. Se siete in sintonia con la vostra energia interiore, potranno prodursi anche delle circostanze fortunate. Sole, Giove e Venere in Scorpione potranno anche parlare di lasciti, di riscatti di polizze assicurative, di acquisti mirati, ma affidatevi solo a per persone esperte. Non accontentatevi di contratti a voce, ma esigete tutto per iscritto. Mettersi in regola anche con il fisco sarà importante. L’amore sarà intrigante e misterioso e libererà potenziali nascosti. Quante sorprese vi regalano gli astri. Dire che inizia un anno importante per voi con il novilunio del giorno 18.11 non è banale per niente! Sì, perché Giove ormai si è stabilito nel vostro segno, dove rimarrà fino a inizio novembre 2018. Questo mese, poi, avrete anche i favori di Venere a partire dal 7.11 e l’appoggio del Sole fino al 21.11. E con Plutone che sostiene questi astri, sprigionerete un’aria misteriosa, magnetica, tanto da attrarre circostanze fortunate vicino a voi. Gli affari renderanno. Certo molto dipende anche dal vostro tema personale e dal vostro vissuto. La magia di Nettuno poi vi farà sognare. Sarà l’amore il tema trainante di questo mese! Salute: attenzione alle golosità, alla linea.
> ILLUSTRAZIONE TICINESE 11-17
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o r oscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch
c SAGITTARIO 23/11 - 21/12
d CAPRICORNO 22/12 - 20/1
PREVISIONI PER IL MESE DI NOVEMBRE 2017 Chi ha detto che novembre debba essere grigio? Marte per tutto il mese in Bilancia e Venere anche solo fino al 6.11 vivacizzeranno la vostra vita con sfumature diverse. Mercurio, poi, passerà nel vostro segno dal 5.11 e por porterà allegria, voglia di divertimento, incontri conviviali con amici, vecchi e nuovi, meglio se con ideali comuni da condividere. Sole e GioGio ve in Scorpione potranno aiutarvi ad analizzaanalizza re il vostro vissuto e dare una nuova svolta alla vostra vita se non siete più giovanissimi. Saturno indica anche attenzione alla salute. Ad alcuni potrà risvegliare vecchie memorie o indirizzare verso tematiche inconsuete. Viaggiare per voi è importante, tanto con la fantasia quanto realmente. Scrivete i sogni. Il mese inizia con una Luna critica opposta a Marte, che potrebbe portare qualche preoccupazione in casa. Anche se Sole e Giove sono in ottimo aspetto al vostro segno e aiutano la carriera e il successo, Marte sarà critico per tutto il mese. Forse darete fastidio a qualcuno, magari perché vi sentite superiori, o avete la tendenza a imporvi. L’umiltà non è il vostro forte. Il plenilunio del 4.11 in Toro por porterà l’interesse alla famiglia, ai propri cari. E con Venere in ottima posizione, non saranno da escludere dei lasciti, o degli acquisti impor importanti. Giove positivo aiuterà anche nelle queque stioni legali. E l’amore? Se siete ancora soli arriverà qualcuno che vi farà battere il cuore. Salute: cautela alla guida.
Questo è il mese con forte influsso scorpionico e quindi siete invitati a muovervi con grande prudenza. Una cosa che detestate è la manipolazione, i raggiri, tipici degli scorpioni a voi poco simpatici. Forse per qualcuno di voi significherà affrontare il “nemico nascosto”, il/la rivale o il capo a viso aperto, ma lo dodo vrete fare con grande diplomazia. Marte dalla Bilancia aiuterà sicuramente. Il plenilunio del 4.11 e il novilunio del 18.11 saranno piuttosto critici, pertanto non esponetevi a rischi inutili. Comunque a rallegrare le vostre giornate ci penserà Mercurio, con il suo lungo transito in Sagittario. E dall’amicizia potranno nascere storie importanti. Nuovi inizi dal 22.11.2017!
e AQUARIO 21/1 - 19/2
Mese che segnerà una grande svolta per molti di voi. Il lungo transito di Giove in Scorpione vi aiuterà in ogni ambito della vostra vita. Questo mese sarà speciale, perché oltre al Sole, ci sarà anche Venere in Scorpione dal 7.11, che poi formerà un ottimo aspetto con il vostro Nettuno. Se Marte procurerà incontri intriganti, Venere susciterà emozioni intense e non mancherà certo la fantasia erotica per vivere l’amore a 360°. Attenzione alle avvenavven ture se però siete già impegnati. Molto speciale il plenilunio del 4.11 che porterà novità in casa, mentre il novilunio del 18.11 parla di profondi cambiamenti. Unico disturbatore Mercurio, che sarà a lungo dissonante, rendendovi un po’ confusi e distratti. Attenzione.
f PESCI 20/2 - 20/3
penne, pennelli e
pasticci
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ILLUSTRAZIONE TICINESE 11-17
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Predizione e saggezza dei Druidi
A
l giorno d’oggi si parla molto più frequentemente che in passato di Druidi, druidismo e predizione druidica, e non solo tra le persone già vicine a questo ambiente. Le predizioni di origine celtica praticate dagli antichi druidi risalgono all’epoca in cui nel popolo celtico i drudi venivano considerati dei veri e propri portavoce del mondo esoterico; infatti a loro venivano rivolte tutte le domande che riguardavano carestie, guerre, pestilenze, raccolti o situazioni in cui la comunità poteva trovarsi in pericolo.
I Druidi facevano le predizioni attraverso la lettura delle Rune. Le Rune sono sassolini o manufatti in legno simili per forma e didi mensione contrassegnati da simboli che vengono gettati sul tavolo e interpretati dai Druidi che “leggevano” questi simboli rispondendo così ai vari quesiti che venivano loro posti. In origine le rune erano 21 e su ciascuna veniva disegnato un simbolo che era una lettera dell’alfabeto celtico, solo in un secondo tempo venne creata la 22ma runa chiamata la Runa bianca, e questa forniva la variabile nell’internell’inter pretazione. Le Rune venivano conservate in un sacchetto di tessuto preferibilmente di colore rosso, per praticare la predizione il Druido interpellato scuoteva il sacchetto mentre il consultante, che di solito era uno dei saggi della comunità, poneva la domanda, in seguito il Druido estraeva consecutivamente tre rune dal sacchetto e le posava su un panno di lino bianco; una volta posate le rune sul panno il Druido leggeva e interpretava i simboli rispondendo così alle varie domande. Non è possibile spiegare in poche righe il significato, la simbologia intrinseca delle rune e come il loro significato possa cambiare in base alle combinazioni delle stesse, ma se proverete ad avvicinarvi con fiducia ed estrema positività all’arcaico mondo dei druidi, e dei popoli del Nord Europa dell’epoca precristiana, vi renderete conto che in quella saggezza antica possiamo trovare risposte attuali che molto spesso non riusciamo a trovare solo con la logica e il raziocinio.
Rivolgervi dunque a persone esperte e affidabili in questo settore, vi renderete facilmente conto che grazie all’aiuto delle rune e dell’antica saggezza dei druidi arrivata fino a noi attraverso i secoli, riuscirete a trovare un nuovo equilibrio interiore che vi farà sentire in sintonia con il mondo e con voi stessi.
Alessia
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