Illustrazione Ticinese n. 11 - 2018

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illustrazione illustrazione.ch

N.11

- 1 NOVEMBRE 2018

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

SALUTE

Prevenire l’influenza

A TAVOLA

CURIOSITÀ

Raclette o fondue?

Piatti di stagione


Migros SĂŠlection Limited Edition Trovi questi e molti altri prodotti Migros SĂŠlection alla tua Migros.

migros.ch/selection


somm ario fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 132.021 copie (REMP 2018) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch

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4 Spunti I paesi sognati

6 Sai che

Domande curiose e risposte sfiziose

7 Appunti

Spunti, idee e consigli in vetrina

8 Curiosità Fondue o raclette?

Editore Illustrazione Ticinese SA 6908 Lugano

10 Ritratto La banca e la vita

Distribuzione Direct Mail Company SA Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Illustrazione Ticinese SA Gabriele Campeggio Inserzioni Ticino e Italia: Illustrazione Ticinese SA Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch

Svizzera tedesca e romanda: Rub Media AG Seftigenstrasse 310, 3084 Wabern 3001 Bern Tel. 031 380 14 94 nicole.haari@rubmedia.ch

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testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch

In copertina: Sergio Ermotti Foto: Gabriele Campeggio

lacciate e dislocate. Le donne in genere lavorano, i bambini sono occupati tra scuola e attività extra scolastiche fino a sera e i nonni non abitano più in famiglia. Spesso sono ancora giovanili e in piena forma, e si godono la pensione tra viaggi e hobby. Non sempre però. Molti, ormai vedovi, vivono soli, altri ancora non hanno mai formato una famiglia loro, per cui non hanno più nessuno e altri ancora hanno in passato divorziato, e si ritrovano ai margini della famiglia. La solitudine, si sa, non è una condizione favorevole per lo stato d’animo e per il benessere psicofisico, ma non lo è neppure per il disbrigo di alcune faccende domestiche ormai troppo onerose per un anziano che vive

22 Società

Ripartire dalla quarta età

24 Salute

Protetti dall’influenza

27 Lavoretti Le pigne gufetto Il cortile della residenza San Nicolao della Flüe, dove la prima infanzia incontra la quarta età. Nella pagina accanto: pianta di un piano della residenza, interno di un appartamento e interno dell’asilo nido.

28 A tavola Fragranze d’autunno

33 Oroscopo Le previsioni di Cloris

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Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.

Un evento formidabile

Le case anziani non sono più ricoveri, ma strutture in cui vivere serenamente e attivamente la quarta età, e dove il cuore dei curanti è il vero valore aggiunto.

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18 Occhio a 20 Eventi

ripartire dalla quarta età N

Locuste egizie dietro le persiane Grandi caffè in grandi piatti

società

elle società del passato, in genere le famiglie vivevano in grandi case condivise, dove convivevano tre o quattro generazioni. Ognuno con il suo compito, tutti a contribuire, in base alle proprie possibilità, al benessere di tutti. Chi ha avuto la fortuna di vivere ancora questa struttura, sa quanto l’unione, lo scambio interpersonale e generazionale sia arricchente, oltre che oggettivamente conveniente. Oggi però tutto è cambiato, la struttura famigliare è mutata insieme alle esigenze dei singoli individui, le case sono diventate appartamenti dagli spazi ridotti e le famiglie si ritrovano spesso sfi-

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Certificato Certificato PEFC PEFC Questo prodotto Questa rivista è realizzato stampata con su materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate PEFC/18-31-240

www.pefc.it

Questa rivista è certificata PEFC™. Non sono certificati PEFC™ gli inserti pubblicitari.

Scarica l’app di Illustrazione Ticinese Puoi leggere questa edizione anche su iPad, e se ti sei perso degli arretrati, li trovi nella sezione “archivio”. Buona lettura!

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sp unt i

i paesi sognati Riflessioni in punta di piedi per prendersi in mano… testo Andrea Fazioli

N

el corso della nostra vita possiamo scoprire di appartenere a luoghi che non abbiamo mai visto. Come dice l’autore francese Marcel Proust, “anche da una visuale puramente realistica, i paesi che noi desideriamo tengono in ogni istante assai più posto nella nostra esistenza vera dei paesi dove abitiamo in realtà”. Nel romanzo “La strada di Swann” Proust accenna alla forza evocativa dei toponimi. Esistono parecchi modi di viaggiare, che implicano più o meno dispendio di mezzi e di tempo. Uno dei più semplici è senza dubbio quello di limitarsi a pronunciare un nome, lasciando che esso susciti assonanze, ricordi e sensazioni. Questo vale per i posti che abbiamo già visto, poiché essi, come annota lo stesso Proust, diventano un tentativo di fissare il tempo: “I luoghi che abbiamo conosciuti non appartengono solo al mondo dello spazio, nel quale li situiamo per maggiore facilità. Essi sono solamente uno spicchio sottile fra le impressioni contigue che costituivano la nostra vita d’allora; il ricordo d’una certa immagine non è che il rimpianto d’un certo minuto; e le case, le strade, i viali, sono fuggitivi, ahimè, come gli anni”. Ma pronunciare nomi non è solo un esercizio nostalgico. A volte si tratta davvero di un modo

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per svegliare la fantasia, specialmente quando elenchiamo luoghi che non abbiamo mai visto. Per questa ragione, spero che non scompaia del tutto il vecchio Orario Ferroviario cartaceo, con la lista delle stazioni e delle coincidenze. È una lettura ideale prima di andare a letto: i nomi, scritti l’uno in fila all’altro, diventano montagne, laghi, precipizi, cascate, strade fragorose, vicoli, sentieri abbandonati. Altri “viaggi non viaggiati” sono i cartelli che appaiono in autostrada o dai finestrini del treno, anche lungo i tragitti abituali. Ogni volta che vado a Milano non posso fare a meno d’immaginare Gradate, Fino Mornasco, Lomazzo, Turate, Origgio, Uboldo… Per qualcuno saranno toponimi banali, soprattutto se ci è nato o vissuto, invece per me sono occasioni a portata di mano: un giorno magari mi fermerò, o forse no. I toponimi delle mie parti - Lugano, Lamone, Taverne, Rivera, Bellinzona, Corvesco, Airolo - per me sono un frammento di quotidianità, mentre per qualcuno potrebbero rappresentare l’ignoto. C’è una “carta d’identità reale” che serve alla burocrazia e c’è una “carta d’identità immaginaria” che serve alla nostre anime, al nostro arricchimento spirituale. Al posto dei visti dei doganieri, in questo documento fantastico si nasconde la traccia impalpabile dei nostri sogni. v


Il nostro impegno per un aiuto immediato.

Se avete bisogno di noi mentre vi trovate in un Paese straniero, potete contare sulla nostra protezione completa all’estero con servizio di assistenza 24 ore su 24: trasporti, costi di salvataggio, trattamenti ambulatoriali e stazionari o rimpatrio in Svizzera. helsana.ch/estero Questo servizio è offerto nell’ambito delle assicurazioni integrative.


s ai che

leggiamo

SAI

perché

È MEGLIO ASPETTARE CHE LA BATTERIA SIA DEL TUTTO SCARICA?

1.

Fate il vostro gioco, di Antonio Manzini

2. The game, di Alessandro Baricco 3. Suite 405,

Molti pensano che scaricare completamencompletamen te la batteria del cellulare eviti il cosiddetto “effetto memoria”; ossia, scaricandola molmol te volte solo fino ad un certo punto, ad es. al 25% della sua capacità, la batteria tenderebbe a “ricordarsene”, rendendo col tempo impossibile usarla al di sotto di quella soglia. Un fenomeno, questo, che è stato rilevato solo in laboratorio e non per apparecchi elettronici di uso quotidiano. Bisogna invece tenere presente che ricaricando di continuo la batteria se ne accorcia la vita: dopo un certo numero di cicli di ricarica essa inizia a deteriorarsi.

di Sveva Casati Modignani

SAI PERCHÉ

ascoltiamo

1.

10, di Alessandra Amoroso

CACHI? Prima di tutto va detto che il singolasingola re “caco” non esiste. Viene utilizzautilizza to perché in italiano il vocabolo cachi è stato ritenuto erroneamente un plurale. L’albero si chiama cachi e il frutto loti, diospiri o cachi (un cachi, non un caco). Si tratta del più antico albero da frutta coltivato dall’uomo ed è originario della Cina, dove è conosciuto da più di 2000 anni, mentre in Europa è arrivato solo dalla metà dell’800. Oggi il cachi è conosciuto anche come “albero della pace” perché alcuni esemplari sopravvissero al bombardamento atomico di Nagasaki dell’agosto 1945.

2. Love, di Thegiornalisti 3. Credo, di Vincenzo Incenzo SAI CHE

guardiamo

1.

Johnny English colpisce ancora, di David Kerr

2. A star is born, di Bradley Cooper 3. Mario Botta. Oltre lo spazio,

di Loretta Dalpozzo, Michèle Volonté

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si dice

signore si nasce

da Il Libro delle Signore, di Jolanda, Marchesa Plattis Majocchi, 1921 I viaggi Se avete la fortuna di essere ricche, impiegate parte delle vacanze dei vostri figliuoletti in qualqual che viaggio interessante ed istruttivo. Purché si intende, abbiano l’età del discernimento e possano sfidare qualche piccolo strapazzo senza risentirne danno, acquisteranno più cognizioni in un viaggio e le riterranno meglio che non con lo studio di cento libri imparati a memoria. (…) Durante il viaggio faremo osservare ai bambini, anche a quelli di minore età, se un caso qualunque vuole che li portiamo da un luogo all’altro, le regole del galateo: giacché nulla di più insopportabile, nei vagoni, dei bambini male abituati, che saltano addosso, che pestano gli abiti, che non stanno fermi un momento e hanno mille bisogni e mille esigenze. Per questo bisogna che l’educazione abbia un po’ di fondo spartano: che i bambini sappiano sopportare la sete, la fame, e reagire contro il sonno e la stanchezza. Incoraggiamoli a queste piccole vittorie sulla parte materiale del loro organismo, facciamone veder loro la bellezza e l’utilità.


a ppunti LE SALSICCE DI CAPRA

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Salsicce di capra Pro Montagna, Coop Pro Natura e l’Ufficio federale dell’ambien dell’ambiente hanno inaugurato un nuovo progetto per favorire la riqualificazione dei pascoli di montagna abbandonati. Duecento capre itineranti hanno pascolato tutta l’estate dalla Valle del Reno fino al passo del Furka brucando erbe selvatiche e cespugli, ripulendo così vaste aree ormai inselvatichite. Per poter consolidare questo progetto ancora in fase di test, è necessario che il gregge venga costantemente rinnovato e le capre danno quindi anche un’ottima carne, particolarmente saporita, oltre che una fonte di reddito ai contadini delle regioni di montagna.

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IL DENTIFRICIO PROTETTIVO Candida Professional Sensitive, Migros Candida Molte persone, quando bevono il caffè o mangiano g iano un gelato, avvertono una breve fitta dolorosa ai denti. Si tratta di ipersensibilità dovuta alla sa recessione gengivale o all’erosione dello smalto recessione che espongono la dentina, la parte molle del den-te, alle aggressioni esterne. Questo dentifricio si avvale della tecnologia DeSens, che in pochi se-condi è in grado di chiudere i tuboli dentinali irritati formando una sorta di smalto protettivo. Denti e colletti rimangono protetti per sei ore!

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L’OLIO RIGENERANTE

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Swiss Alpine Regenerating Facial Oil, Wildhorn, www.wildhorn.swiss Un marchio nuovo, un prodotto nuovo, fatto in Svizzera con il 100% di ingredienti attivi naturali, nessun tipo di aggiunta chimica. Non solo, il 99,9% degli ingredienti proviene dalla coltivazione svizzera, precisamente dai cantoni Vallese, Vaud e Zugo. E gli ingredienti sono dieci, estratti preziosi da noccioli di albicocche vallesa vallesane e di ciliegie del canton Zugo, dai semi d’uva vallesana, dalla calendula del canton Vaud, dalla stella alpina, dal larice vallesano, dal bergamotbergamot to selvatico del canton Vaud, dalla camomilla vodese e dalla lavanda vallesana. Una sorta di pozione magica della nonna, senza alal tre aggiunte, corposa ma non unta, dal profumo delizioso, che lascia la pelle distesa, morbidissima ed elastica e che previene i segni dell’invecchiamento cutaneo.

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I BISCOTTI CON IL SORRISO

LA COLLEZIONE PERUVIANA

Stampo per biscotti, Birkmann, Micasa, Migros Le giornate si sono accorciate, l’aria è fredda, il cielo spesso grigio. È tempo di pomeriggi in casa e di merende a base di latte caldo e biscotti. E allora perché non farli in casa i biscotti, riscoprendo vecchie ricette o pro provandone di nuove. Per non dimenticare le tradizioni e per trascorrere del tempo insieme, con il sorriso. E il sorriso, con questo stampino va a finire anche sui biscotti!

Kirschli, Nouvel, Manor Ideali soprattutto quando si mangia la fondue con i bambini, consentono agli adulti che lo desiderano di intingere il pane nel kirsch, lasciando neutra e più delicata la miscela nel caquelon. E se un pezzetto cade nel formaggio, il responsabile dovrà riempirlo a tutti. A meno che non succeda a una signora, che allora pagherà la multa dando un bacio a ogni commensale uomo. Queste sono le regole, in tutta la Svizzera!

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c ur i osi t à

fondue

o raclette

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Una rubrica fatta insieme a voi, che rispondendo su Facebook alle nostre domande, ci aiutate a conoscervi meglio!

21,32 kg

pro capite

12’202

il consumo di formaggio in Svizzera nel 2017**

Le tonnellate di formaggio raclette prodotto nel 2015*

La leggenda narra che la fondue ai formaggi sia stata inventata nel

XIII secolo

dal monaco Vacarinus. Le regole monastiche vietavano ai monaci di consumare il formaggio durante la Quaresima, così Vacarinus lo fuse creando una zuppa al formaggio, concessa invece anche in Quaresima!

I NOSTRI LETTORI PREFERISCONO Fondue Entrambe

27%

30% Raclette

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43%

Risale al

1291

la prima testimonianza scritta della raclette, allora chiamata “Bratchäs”

*Fonte: Ufficio federale dell’agricoltura UFAG, Rapporto sul mercato del latte, 08.2015 **Fonte: Unione Svizzera dei Contadini


Io vado . e l a t i g i sul d

Pubbliredazionale

Errare è umano. Lo sapeva già Cicerone. E lo sappiamo anche noi di PostFinance: gli uomini commettono errori. Tutti noi. Fra l’altro anche voi. Nel mondo reale e in internet. Grazie alla copertura gratuita dei danni di PostFinance sarete al sicuro anche se una volta doveste capitarvi di fare un errore in internet. Alcuni studi hanno dimostrato che il più grande fattore di insicurezza nell’online banking è l’uomo stesso. Noi di PostFinance colmiamo questa lacuna, chiamata «uomo», con diverse misure di sicurezza. Specialmente la nostra nuova offerta sulla copertura dei danni punta a far sì che gli errori umani nell’online banking non abbiano conseguenze.

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r i t r at t o

la banca

e la vita Incontro con Sergio Ermotti, amministratore delegato della più grande banca svizzera. Dai calci ad un pallone nella periferia del mondo, agli scambi in borsa, ai grandi giochi dell’economia e della finanza. testo Marco Ortelli - uti@illustrazione.ch foto Gabriele Campeggio

“S

ono nato l’11 maggio 1960, cresciuto nel quartiere di Molino Nuovo, in una normale famiglia luganese: mamma casalinga, papà impiegato di banca, un fratello e una sorella. Fino alle scuole dell’obbligo, ho passato più tempo sui campetti di calcio che davanti ai libri, e avevo un grande sogno nascosto nella cartella, giocare in una grande squadra, arrivare in Nazionale e partecipare ai mondiali di calcio. Invece sono stato un calciatore mediocre, ma ho un problema, che quel sogno… l’ho ancora oggi… Quando il futuro si è presentato a chiedermi che lavoro fare, ho iniziato a lavorare in banca come apprendista. Non avrei mai pensato che in seguito questo mondo mi avrebbe appassionato a tal punto da arrivare a non vedere l’ora che arrivasse il lunedì per riprendere a lavorare…”. Incontriamo Sergio Ermotti a Lugano, presso la sede di via Pretorio di UBS, di cui è Group CEO (Presidente della Direzione Generale) dal 2011. Il ‘quartier generale’ è ubicato a Zurigo, Lugano è il penultimo approdo verso il fine set-

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timana, da trascorrere in famiglia, e a seguire l’FC Collina d’Oro, la squadra di calcio di ter terza lega di cui è presidente, quando l’impegno professionale non lo vede all’estero: “Il 40 per cento della mia attività si svolge al di fuori della Svizzera, grazie alla tecnologia però, vi è la possibilità di essere connessi con il mondo grazie a videoconferenze e reti di collegamento tramite tablet e computer”. Al primo sguardo, la sua figura ci appare carismatica, i collaboratori della banca che lo vedranno camminare nei corridoi quando andremo a effettuare delle fotografie in esterno, alla sua vista staccheranno lo sguardo dai monitor per inviargli un riverente saluto. L’approccio è cordiale e la prima domanda è un po’ impertinente. Se non esistessero le banche, quale altra attività professionale avrebbe intrapreso? “Ai tempi della scuola, il lavoro manuale aveva una certa attrazione su di me, ma non al punto da non farmi intraprendere la via dell’avviamen-


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r i t r at t o

to commerciale, anche se il mio obiettivo finale era quello di arrivare a frequentare la Scuola universitaria federale dello sport di Macolin, per intraprendere una carriera nel mondo dello sport. Dopo sei mesi di attività in banca quale apprendista ho però capito che quella strada aveva un’anima. Dovendo rispondere adesso, se non esistessero le banche sceglierei di diventare pilota di elicotteri e in particolare di quelli della REGA; un’attività che mi affascina, benché io non sia un pilota”. Il suo percorso professionale è noto, apprendistato, Attestato federale di esperto bancario, esperienze lavorative di successo a Zurigo, Londra, Milano... Dal 2011 è Group CEO della più grande banca svizzera. Quale attività si cela dietro la parola CEO? “L’unica tipicità delle mie giornate consiste nell’orario d’inizio, le sette del mattino, e di conclusione, intorno alle sette e mezza di sera. Per il resto le settimane si snodano tra viaggi all’estero, gestione amministrativa, incontro con i clienti, relazioni giornaliere con i collaboratori e situazioni contingenti che non possono essere pianificate, si tratta pertanto di un’attività in continuo divenire”.

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Tra macro e micro attività. L’opinione pubblica ci informa annualmente in merito agli stipendi dei grandi manager, quelli dei grandi sportivi, attori… cui si aggiunge l’ammirazione, l’invidia, la frustrazione o altro, di chi queste cifre le può solo leggere sui giornali. Lei è notoriamente ‘benestante’. Qual è il suo rapporto con il denaro? “Ritengo di poter dire che sia piuttosto sano; ho iniziato come apprendista guadagnando 350 franchi al mese. Sono cresciuto in una famiglia umile e penso di comprendere bene quale sia il valore del soldo; non sono una persona cui piace scialacquare il denaro, nello stesso tempo non sono soggetto all’opposto pericolo dell’avidità. Ritengo di essere abbastanza equilibrato. Ma l’opportunità più grande concessami dall’aver raggiunto in giovane età una sicurezza finanziaria è quella di poter dire e fare ciò che voglio; il grande valore del soldo non è dato da ciò che puoi permetterti di comprare, ma dal maggior grado di libertà che puoi avere”. È una splendida giornata autunnale. Dal palazzo amministrativo in cui ci troviamo si può vedere l’altra sede della banca, in via della Posta, che sostituì le “scuole del centro”, demolite il 24 ot-


tobre 1968. Lei a quel tempo aveva 8 anni. Che bambino è stato? “Ho un vago ricordo della presenza di quella scuola… Sono stato un bambino piuttosto “viscor” (vivace, ndr), come accennato non avevo troppa voglia di studiare. Con il pallone sempre nei pensieri in effetti penso che i docenti che mi hanno avuto fino alle scuole dell’obbligo siano rimasti sorpresi, se non scioccati dal mio percorso professionale (sorride, ndr.)”.

«Passione e

dedizione sono essenziali»

Nell’ufficio di Lugano; il computer, una finestra sul mondo economico.

Prova nostalgia per qualcuno o qualcosa? “La nostalgia non fa parte del mio essere, poi, certo, mancano le persone care”.

Il bambino, l’adolescente e l’adulto Sergio. Il CEO Ermotti. Dalla vita dei sogni di ragazzo a quella caratterizzata da grande responsabilità, dal peso di una grande banca da portare sulle spalle: riesce a dormire bene? “La responsabilità non riguarda solo l’ambito professionale, ma comprende quella per i propri famigliari, gli amici, la comunità in cui ci si trova a vivere. Nello specifico del mio ruolo, essa si rivolge ai collaboratori, ai clienti, agli azionisti, al consiglio di amministrazione… No, non mi pesa più di tanto; tutti subiamo pressioni, ogni profes-

sione si confronta con essa; magari vi è chi sulla carta ha responsabilità meno importanti, eppure sente una pressione maggiore. Non si possono determinare le pressioni psicologiche che una persona può sentire solo in funzione del suo ruolo. Vi deve essere anche una predisposizione individuale”. A proposito di comunità in cui ci si trova a vivere, di passione per il calcio e predisposizione. Lei non è diventato un campione di calcio, ma presiede una squadra di calcio, l’FC Collina d’Oro. Come mai? Vi sono appassionati di calcio (anch’io ad esempio) che si chiedono se non abbia intenzione di ‘fare carriera’ anche nel calcio d’élite… “Mi fa piacere essere presidente dell’FC Collina d’Oro, una passione per la squadra nata dal fatto che ho una casa in Collina, acquistata il giorno in cui è nato il mio primo figlio, per cui vi è un legame speciale con il territorio; quando sono in Ticino seguo la squadra e devo dire che mi diverto e mi arrabbio di più a seguire le partite del Collina d’Oro rispetto a quelle di livelli superiori. Mi trovo a vivere in una realtà completamente diversa da quella che incontro ogni giorno professionalmente. Per quello che riguarda il calcio a livello superiore, per prima cosa oggi occorrono molti soldi, cui si devono aggiungere professionalità e strutture. Se mancano questi tre aspetti rischi di farti molto male. Quindi, a me manca il tempo e non ho così tanti soldi, vi sono altre persone con maggiore predisposizione a farlo”. In un’intervista apparsa su IT nell’ottobre del 2006, “l’enfant prodige” della politica, dell’economia e della finanza ticinese, Tito Tettamanti rivelò che nella vita ci vuole “oli da gumbat”. Per lei invece? “La passione per quello che fai è fondamentale; sin dai primi mesi del mio apprendistato in banca, ne sono rimasto affascinato, soprattutto per l’aspetto orientato ai mercati finanziari, un’attività che mi piaceva moltissimo; non ho mai avuto come obiettivo quello di voler fare carriera, essa è giunta come una conseguenza, grazie a una dedizione completa, ma senza mai rinunciare a me

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ritratto Un CEO soddisfatto, ma con lo sguardo già rivolto ai prossimi obiettivi.

stesso, alla famiglia, agli amici. Mai avrei pensato di trovarmi dove mi trovo”. Ha un’immagine, un sogno al quale sta lavorando affinché si materializzi? “Quando avrò lasciato la banca, la mia soddisfazione più grande, dopo qualche anno, sarebbe

SCHEDA

biografica

Nome e Cognome: Sergio Ermotti Nato il: 11 maggio 1960 Stato civile: coniugato, due figli Professione: CEO UBS Group AG Un luogo della Svizzera italiana: “se fossi nostalgico direi Molino Nuovo; da luganese: la vista del San Salvatore dal Parco Ciani; con uno sguardo per così dire mistico: il Gottardo” Un piatto: pizza (“quella di mia moglie”) Un libro: “mi piacciono soprattutto le autobiografie, la prima che ho letto è stata quella di Malcolm X” Una canzone: “scherzosamente dico sempre: ‘Ragazzo fortunato’ di Jovanotti; attualmente la mia preferita è un brano realizzato da mio figlio, produttore di musica elettronica, che partendo da una mia frase ci ha ricamato una canzone” Una squadra di calcio: “Oltre all’FC Collina d’Oro, l’FC Lugano e l’AC Milan”.

vedere che si è ulteriormente sviluppata, per cui sto lavorando per dare sostenibilità a quello che è stato fatto negli ultimi sette anni, e fare in modo che la banca possa continuare a essere un valore aggiunto per i clienti, gli azionisti e per i collaboratori. Il mio obiettivo quotidiano è massimizzare la soddisfazione di questi tre portatori di interesse. Non bisogna mai perdere la focalizzazione sull’obiettivo, da un lato occorre guardare a quanto si è fatto e nello stesso tempo ambire a migliorarsi”. L’incontro volge al termine. Ci troviamo a Lugano. Nella Svizzera italiana. Che immagine ha del Ticino e dei ticinesi? “Un luogo incantevole, forse però noi ticinesi dovremmo non solo cullarci nella bellezza del paesaggio, ma unire le forze per trasformare il Ticino in una regione in cui vi siano competitività e competenze, per permettere alle prossime generazioni di vivere e crescere sia professionalmente, sia personalmente”. Sergio Ermotti, un ragazzo come tanti, nato e cresciuto in un quartiere della Svizzera italiana con un talento speciale per la finanza. Un uomo con le ‘spalle larghe’. v

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i n nat ur a

locuste egizie dietro

le persiane È in questa stagione, quando le temperature si abbassano, che questi grandi insetti si avvicinano alle nostre case. testo Martina Spinelli, Pro Natura Ticino - foto Anya Rossi-Pedruzzi e Andrea Persico

D

a qualche anno, nel nostro Cantone, si osservano sempre più spesso delle grosse cavallette. Si tratta di una specie mediterranea che ama il caldo e proprio per questo adesso è ben

visibile sui muri delle case o sui tetti, dove va a godersi il calore accumulato, o dietro le persiane, dove va a ripararsi. L’Anacridium aegyptium è un ortottero della famiglia Acrididae o più semplicemente la più Un esemplare di Anacridium aegyptium.

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CAMBIA

il clima

Nuove specie in arrivo. Il cambiamento climatico è un dato di fatto: gli eventi naturali si fanno più estremi, i ghiacciai si sciolgono, gli inverni diventano più miti, le temperature in generale si alzano e diversi organismi, vegetali e animali, ora trovano alle nostre latitudini un clima ideale per vivere e riprodursi. C’è chi arriva da lontano trasportato dai nostri commerci o dalle nostre vacanze, chi invece già si trovava al di là dei nostri confini e ora espande il suo areale di distribuzione. Un problema che non cesserà di crescere…

grossa cavalletta presente in Svizzera. La femmina può misurare fino a 7,5 cm mentre il maschio è un po’ più piccolo. Il suo colore varia dal verde-marrone al grigio-ocra, talora con una cresta dorsale arancione. Possiede antenne corte ed è riconoscibile dai suoi grossi occhi con linee verticali bianche e nere. La sua area di distribuzione è la zona mediterranea e territori limitrofi, il Ticino è dunque posto al limite settentrionale del suo areale. Già in passato la si osservava occasionalmente nel Mendrisiotto o nel Luganese, ma da qualche anno si sono spinte a nord e sono state avvistate nel Sopraceneri e nelle nostre valli. A differenza delle locuste gregarie del deserto, che in un batter d’occhio possono divorare interi raccolti lungo le loro migrazioni di massa, questa specie è solitaria e non arreca danni. Tutt’al più, visto la sua stazza, mangiucchia alcune foglie. Non è dunque pericolosa ma è messaggera di una situazione che potenzialmente lo è… la locusta egiziana infatti, è un indicatore del cambiamento climatico. v

Non occorre essere ricchi.

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oc chi o a

grandi caffè

in grandi piatti La buona cucina e il caffè sono due piaceri della vita. Quando si incontrano e si fondono per creare piatti sorprendenti, da gustare in ambienti raffinati, allora diventano eccellenza. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch

S

e le migliori miscele di caffè al mondo diventano un ingrediente nelle mani di grandi chef, ne nascono piatti coraggiosi, che racchiudono aromi particolari e accostamenti inusuali. Creazioni culinarie in grado di sorprendere e deliziare. Questo sono le Gourmet Weeks di Nespresso, giunte quest’anno alla loro sesta edizione. Dal 4 al 25 novembre in tutta la Svizzera, venticinque tra i migliori chef del Paese propongono raffinati menu creati a partire dal caffè quale ingrediente speciale. Il Ticino è rappresentato da Domenico Ruberto, chef del ristorante “I due sud” dell’Hotel Splendide Royal. Noi abbiamo gustato in anteprima il suo menu, creato per le Nespresso Gourmet Weeks utilizzando due miscele: il Master Origin India e il Master Origin Ethiopia. Non vogliamo svelarvi troppo, perché il piacere di una cena di degustazione sta anche nel lasciarsi sorprendere, possiamo però raccontarvi che il nostro viaggio alla scoperta del caffè nel piatto si è svolto nella raffinata cornice dal fascino nostalgico dell’Hotel Splendide Royal di Lugano, ed è importante sottolinearlo, perché l’ambiente in cui si gusta un menu raffinato è fondamentale. La tranquillità, l’armonia dei decori, la luce delicata, la ricercatezza degli elementi e l’attenzione per l’ospite, attenta ma discreta, hanno il potere di far scordare i pensieri e la quotidianità, per potersi regalare preziosi attimi di piacere.

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Lo chef Domenico Ruberto sostiene che “Oggi tutto scorre velocemente, ma il vero segreto in cucina è voltarsi indietro e guardare al passato”. Con questo spirito, consapevoli che la cucina di Ruberto coniuga la tradizione delle sue radici del sud Italia con le eccellenze del nostro territorio, e che per questa occasione avrebbe aggiunto un ingrediente speciale, ci siamo fatti sorprendere dal profumo del mare, un accenno alla nostra terra e gli aromi dell’India di un delizioso antipasto di gamberi viola, accompagnati da caviale di trota e seppia al vapore, fuso e amalgamato da una deliziosa cagliata di latte e un sorprendente soffice al Master Origin India. Per i più scettici, sottolineiamo che nei piatti non si sente il sapore del caffè al quale siamo abituati quando lo sorseggiamo, me se ne avvertono le note più delicate e profumate, che si amalgamano con discrezione ed equilibrio agli altri sapori del piatto. Ed è proprio sull’equilibrio che si basa un piatto riuscito, in particolare quando vi è un ingrediente speciale. “Quando si utilizza un ingrediente particolare bisogna osare di più, spingersi un po’ oltre, ed equilibrare bene i sapori dei diversi elementi”, questa la formula magica svelataci dallo chef, che ci ha raccontato

«Viaggio nel gusto con le Nespresso Gourmet Weeks»


Aprire con l’antipasto che abbina mare e Master Origin India e concludere con la dolcezza della banana e l’aroma del Master Origin Ethiopia.

che la gente fatica un po’ ad accettare un ingrediente inusuale. Un peccato, perché accogliere il nuovo con curiosità e ottimismo è la chiave della serenità. A tavola e nella vita. Il nostro pranzo è proseguito con altre tre portate, e si è concluso con un dolce che ha racchiuso, nel piccolo spa-

zio di un piatto, i colori e i profumi del nostro autunno, ma che, grazie alla miscela di caffè Master Origin Ethiopia, ha strizzato l’occhiolino alle terre calde, ricordandoci l’estate che abbiamo ormai alle spalle e ammiccando a quella che verrà. v

L’affasciante cornice Belle Epoque dell’Hotel Splendide Royal di Lugano.

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ev ent i

un evento

formidabile Iniziata il 15 marzo 2018, la carovana itinerante farà tappa in Ticino dal 10 al 18 novembre, dove concluderà tradizionalmente la propria tournée. foto © Circus Knie

T

rentotto artisti provenienti da 11 Nazioni animano il programma del Circo Knie 2018, per un’esperienza che si rivela davvero “Formidable”. In occasione del loro viaggio, gli spettatori della

Svizzera italiana avranno modo di sperimentare molteplici possibilità per rimanere a bocca aperta. Ad esempio, ridere in compagnia di Joseph Gorgoni, alias Marie-Thérèse Porchet, la loquace signora che da 25 anni non le manda a

Chris Rui Knie, insieme ai genitori, saprà regalare emozioni... volanti.

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dire fustigando la società in cui viviamo. Ma si potrà rimanere stupefatti dalla visione, in prima mondiale, di uno sciame di droni volanti ‘ammaestrati’ da Franco Knie junior, unitamente alla moglie Linna Knie-Sun e al figlio Chris Rui. Droni svizzeri, beninteso, originariamente sviluppati dal Politecnico Federale di Zurigo. Lascerà senza fiato anche il programma proposto da tre generazioni Knie: la più giovane, rappresentata da Chanel Marie e Ivan Frédéric Knie, si esibirà in un abile addestramento in libertà con due lama e otto cavalli arabi bianchi. Géraldine Knie, con il marito Maycol Errani, Doris Knie, Mary-José e Fredy Knie junior daranno il loro contributo sia in scena sia dietro le quinte. Allora, lasciamoci sedurre dalla magia che la famiglia Knie riesce ogni anno a evocare e presentare alla popolazione della Confederazione. v

«Un circo

tre generazioni»

Il futuro del circo è rappresentato anche da Chanel Marie…

TUTTI GLI

orari

BELLINZONA - EX CAMPO MILITARE 10-11 novembre Spettacoli: Sabato: 16.00 e 20.00 Domenica: 10.30 e 15.00 Zoo: Sabato: dalle 14.00 alle 18.00 Domenica: dalle 09.00 - 15.00 Cassa: Sabato: dalle 12.00 alle 21.00 Domenica: dalle 09.30 alle 15.30 LOCARNO - VIA DELLE SCUOLE 13-14 novembre Spettacoli: Martedì: 19.30 Mercoledì: 15.00 e 19.30 Zoo: Martedì: dalle 09.00 alle 18.00 Mercoledì: dalle 09.00 alle 17.30 Cassa: Martedì: dalle 10.00 alle 20.30 Mercoledì: dalle 10.00 alle 20.00 LUGANO - STADIO 15 – 18 novembre

La comicità di Marie-Thérèse Porchet. …e Ivan Frédéric Knie.

Spettacoli: Giovedì: 20.00 Venerdì: 20.00 Sabato: 13.30, 17.00 e 20.30 Domenica: 10.30, 14.30 e 18.00 Zoo: Giovedì: dalle 14.00 alle 18.00 Venerdì e sabato: dalle 09.00 alle 18.00 Domenica: dalle 09.00 alle 17.30 Cassa: Giovedì: dalle 12.00 alle 21.00 Venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 21.00 Domenica: dalle 09.30 alle 18.30

PREVENDITA Ticketcorner 0900 800 800 (CHF 1.19 / min.); online: www.knie.ch

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s oci et à

ripartire dalla quarta età Le case anziani non sono più ricoveri, ma strutture in cui vivere serenamente e attivamente la quarta età, e dove il cuore dei curanti è il vero valore aggiunto. testo Antonella Broggi - antonella@illustrazione.ch

N

elle società del passato, in genere le famiglie vivevano in grandi case condivise, dove convivevano tre o quattro generazioni. Ognuno con il suo compito, tutti a contribuire, in base alle proprie possibilità, al benessere di tutti. Chi ha avuto la fortuna di vivere ancora questa struttura, sa quanto l’unione, lo scambio interpersonale e generazionale sia arricchente, oltre che oggettivamente conveniente. Oggi però tutto è cambiato, la struttura famigliare è mutata insieme alle esigenze dei singoli individui, le case sono diventate appartamenti dagli spazi ridotti e le famiglie si ritrovano spesso sfi-

lacciate e dislocate. Le donne in genere lavorano, i bambini sono occupati tra scuola e attività extra scolastiche fino a sera e i nonni non abitano più in famiglia. Spesso sono ancora giovanili e in piena forma, e si godono la pensione tra viaggi e hobby. Non sempre però. Molti, ormai vedovi, vivono soli, altri ancora non hanno mai formato una famiglia loro, per cui non hanno più nessuno e altri ancora hanno in passato divorziato, e si ritrovano ai margini della famiglia. La solitudine, si sa, non è una condizione favorevole per lo stato d’animo e per il benessere psicofisico, ma non lo è neppure per il disbrigo di alcune faccende domestiche ormai troppo onerose per un anziano che vive Il cortile della residenza San Nicolao della Flüe, dove la prima infanzia incontra la quarta età. Nella pagina accanto: pianta di un piano della residenza, interno di un appartamento e interno dell’asilo nido.

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OPERA MATER CHRISTI DI GRONO

solo. E se la soluzione fosse spostarsi, per tornare a una struttura simile a quella del passato? Non è facile abbandonare gli ambienti familiari, soprattutto quando non si è più giovanissimi, ma con un po’ di coraggio, e con la consapevolezza che ogni nuovo inizio apre nuove opportunità, noi ci sentiamo davvero di suggerire una soluzione nuova. Non una casa anziani, ma una struttura di appartamenti autonomi e indipendenti, concepiti senza barriere architettoniche, inseriti in un complesso residenziale con aree comuni che consentono lo scambio, le relazioni e i contatti, con coetanei e con bambini piccoli, che offre un sostegno per il disbrigo delle faccende domestiche e la possibilità di fare movimento, ma anche la sicurezza di

«Centro

intergenerazionale: un luogo di vita»

poter fare affidamento sui servizi sanitari a cura del personale del centro. Questo è ciò che offre il centro sociosanitario Residenza San Nicolao della Flüe appartenente al complesso edilizio della Fondazione Opera Mater Christi di Grono. Composto da due edifiedifi ci, il primo accoglie il centro anziani che dispone di 50 posti letto e un reparto Alzheimer, un ristorante, una lavanderia, e altri servizi. Il secondo edificio, inaugurato alla fine del 2017, offre 16 appartamenti a misura d’anziani, consultori, asilo nido, parrucchiere e palestra. L’affitto di un appartamento parte da Frs. 1’100.- al mese. Un nucleo vivo e attivo da dove ripartire, dove vivere in serenità la quarta età e dove l’unica cosa che manca è la solitudine. v Contatti: Tel. 091 820 34 00 - www.fomc.ch

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s al ut e

protetti dall’influenza Ogni autunno lo stesso dilemma: mi vaccino contro l’influenza oppure no? In fondo quando piove non usciamo di casa senza ombrello! Invece, per prevenire l’influenza non abbiamo questo riflesso automatico di protezione verso noi stessi e verso gli altri. Scopriamo insieme cos’è l’influenza. a cura dell’Ufficio del Medico cantonale

S

e piove ci sembra di non poter uscire di casa senza ombrello. Al limite cosa può succedere? Ci bagniamo. Invece quando ci parlano di prevenzione contro l’influenza, il riflesso di fare la vaccinazione non è automatico. È vero, la pioggia è lì da vedere, da toccare e da sentire, mentre cos’è l’influenza? Se ne parla già in settembre quando iniziano i primi raffreddori della stagione per poi continuare durante tutta l’epidemia influenzale e a volte fino all’inizio dell’estate. In effetti, questi malanni possono essere causati da oltre di 200 tipi di virus, tra i quali si nascondono i virus dell’influenza! L’influenza è una malattia infettiva delle vie respiratorie superiori dovuta a vari tipi di virus influenza, di cui A e B sono i più noti. Di questi virus circolano numerosi sottotipi, come per esempio A(H1N1) e A(H3N2). I virus influenzali sono definiti sulla base di due diverse proteine (antigeni) presenti sul loro involucro: haemoagglutinin (H) e neuraminidase (N). I sintomi dell’influenza si manifestano in genere repentinamente e comprendono febbre (> 38°C),

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brividi, mal di testa, dolori alle articolazioni e ai muscoli, tosse, naso che cola e talvolta difficoltà respiratorie. La durata della malattia può variare da 7 a 10 giorni, ma la tosse e la sensazione di debolezza generale possono durare per settimane. Attenzione però a non fare confusione: il comune raffreddore non è provocato dai virus dell’influenza! I sintomi del raffreddore, contrariamente a quelli dell’influenza, si manifestano in genere progressivamente causando solitamente congestione nasale, mal di gola, tosse, congiuntivite e leggera febbre (nei bambini eventualmente anche alta) ed è una malattia fastidiosa, ma poco grave. L’influenza invece può avere decorsi anche severi, specie in persone con preesistenti problemi di salute A volte è però difficile distinguere - specie all’inizio - tra la “vera” influenza e i sintomi da raffreddamento detti anche di “tipo influenzale”, solo un’analisi di laboratorio permette di distinguere i ceppi virali e quindi di porre la diagnosi esatta. Ma perché per l’influenza è necessario fare la vaccinazione ogni anno? I virus influenzali han-


no la particolarità di variare in continuazione (mutazioni del codice genetico), quindi il vaccino deve essere adattato continuamente ai ceppi in circolazione. La fabbricazione del vaccino riri chiede alcuni mesi. Ogni anno in febbraio, l’Or l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) for formula delle raccomandazioni sui ceppi virali che devono essere contenuti nel vaccino della stagione successiva, secondo i ceppi in circolazione nell’emisfero sud del mondo in quel momento e che arriveranno da noi l’inverno successivo. Il vaccino contro l’influenza è composto da frammenti di virus dell’influenza derivati da ceppi dif differenti. I frammenti di virus presenti nel vaccino sono inattivi (non possano causare la malattia) ma hanno la capacità di attivare il sistema immunitario generando degli anticorpi specifici, che permettono di proteggere la persona vaccinata. Spesso si sente dire che chi si vaccina poi prende lo stesso l’influenza. È capitato anche a voi? Ci sono più spiegazioni per questo e sono riportate nel box. Capire per quale motivo la vaccinazione non ha funzionato come ci si aspettava, potrà

senz’altro aiutarci al momento di prendere la decisione di vaccinarsi quest’autunno. Per qualsiasi dubbio non esitate a parlarne con il vostro medico. Un aspetto importante della vaccinazione che può essere allargato alle vaccinazioni in generale è che vaccinandoci proteggiamo in primo luogo noi stessi, ma estendiamo la protezione anche agli altri, non potendo più trasmettere la malattia per la quale siamo stati vaccinati. Quindi, ritor ritornando all’influenza per la quale la vaccinazione è raccomandata alle persone a rischio più elevato di complicazioni (anziani, nati prematuri, malati cronici, donne incinte, pazienti immunodepressi, ecc. https://www.vaccinarsicontrolinfluenza. ch/it/la-vaccinazione/-.html), ora possiamo capire meglio perché la stessa raccomandazione è anche estesa alle persone che hanno contatti regolari con le persone a rischio (famigliari, personale sanitario, personale a contatto con bambini piccoli, ecc.). I virus dell’influenza sono invisibili ai nostri occhi e si trasmettono tramite le goccioline espulse da una persona infetta quando starnutisce, tossi-

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s al ut e

INFORMAZIONI

importanti

Si sente spesso dire “mi sono vaccinato, ma ho preso lo stesso l’influenza”. Vero o falso? Dipende dalla situazione...

La composizione del vaccino è stabilita in febbraio per l’inverno successivo e i virus possono mutare durante i mesi estivi. La protezione generata dal vaccino può essere solo parziale, quindi le persone vaccinate potrebbero contrarre l’influenza a causa della copertura insufficiente del vaccino contro i virus in circolazione. In alcune persone vaccinate, come per esempio anziani e pazienti con il sistema immunitario indebolito, l’organismo sviluppa delle difese immunitarie più deboli. Queste persone sono quindi protette in modo parziale, ma avranno comunque un beneficio dalla vaccinazione sviluppando se fosse il caso un’influenza più attenuata.

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SETTIMANE

Dopo la vaccinazione occorrono circa due settimane prima che l’organismo sviluppi le difese immunitarie. Se durante questo periodo si viene contagiati, è possibile ammalarsi di influenza. Nel 5-10% delle persone vaccinate, si possono manifestare reazioni post vaccinali (effetti collaterali) come febbre, dolori muscolari o lieve malessere generale. Queste reazioni sono dovute all’attivazione del sistema immunitario dell’organismo. Sono in genere innocue e spariscono dopo uno o due giorni. Non si tratta di influenza. I sintomi di un raffreddore possono essere confusi con quelli dell’influenza. In ogni caso i raffreddori non causano praticamente mai complicazioni come quelle a seguito di un’influenza.

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sce o parla, oppure in maniera indiretta attraverso una stretta di mano o il contatto con superfici contaminate (maniglie, schermo tattile, ecc.) su cui il virus può restare attivo per un certo tempo. Le buone pratiche d’igiene possono limitare il rischio d’infezione: tossire e starnutire utilizzando un fazzoletto usa e getta oppure nella piega del gomito e lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone anche dopo aver utilizzato un fazzoletto per il naso. Se avvertite i sintomi dell’influenza, rimanete a casa fino ad almeno un giorno dopo la scomparsa della febbre. In tal modo evitate di diffondere la malattia. A causa dell’influenza in Svizzera si contano ogni anno da 110’000 a 275’000 consultazioni mediche, da 1’000 a 5’000 ospedalizzazioni e fino a 1’500 decessi. Il vaccino contro l’influenza è sicuro ed efficace: nelle persone adulte riduce il rischio di ammalarsi del 70-90%. Per proteggere le persone più vulnerabili, il personale sanitario può fare la vaccinazione contro l’influenza oppure usare la mascherina protettiva. In tal senso, il Medico cantonale ha emanato quest’anno una Direttiva con l’obbligo di indossare la mascherina per il personale non vaccinato per ogni contatto con il paziente a distanza inferiore di un metro. Questa misura di prevenzione sarà applicata dalle strutture sanitarie (ospedali, cliniche e cliniche di riabilitazione), dalle strutture socio-sanitarie (case per anziani) e dai servizi di assistenza e di cura a domicilio. Con questo articolo speriamo di avervi dato degli elementi utili per meglio conoscere l’influenza e permettervi così di fare una scelta consapevole per proteggere voi stessi e i vostri cari dall’influenza. Noi siamo convinti che l’ombrello giusto sia la vaccinazione ma la scelta è individuale. Buon inverno a tutti! v

«Una buona

igiene può ridurre il rischio d’infezione»

Per saperne di più: www.vaccinarsicontrolinfluenza.ch www.bag.admin.ch


la voretti

le pigne

gufetto

GUARDA

il video tutorial sul canale youtube: illustrazione ticinese

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le schede da collezionare su: www.illustrazione.ch

idea, disegni e realizzazione Anto antonella@illustrazione.ch

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Cosa ti occor occorre: pigne piccole, panno lenci colorato, forbici dalla punta arrotondata, colla stick. 1. Scegli con quali colori vorrai realizzare il tuo gufetto, quindi disegna sui diversi panni lenci le sagome delle parti che vedi nell’illustrazione. 2. Ritaglia tutte le sagome. Per realizzare gli occhi puoi usare una bucatrice per le pupille e se ce l’hai, una fustella da bricolage per gli occhi.

Sovrapponi le diverse parti delle ali e del muso e incollale. 3. Incolla ali, muso e pancino sulla pigna, tener tenerla punta verso l’alto. 4. Puoi usare delle pigne grandi per realizzare un centrotavola ad esempio, e con le pigne piccole puoi fare dei segnaposto.

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a t avol a

fragranze

d’autunno A cena ad Arzo a casa di Luca e Letizia Odun. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

S

econdo una recente ricerca, gli uomini avrebbero un approccio meno “pauroso” delle donne ai fornelli. Ce lo ha ampiamente dimostrato Luca Odun che, per l’occasione, ha deciso il menu e cucinato per noi senza indugi, poche tensioni e un coraggio da chef navigato. E che menu! In tavola sono arrivati una tartare di capriolo preparata per la prima volta, un risotto zucca e gorgonzola (ci vuole sempre una certa audacia perché fare un buon risotto non è così facile come la maggior parte della gente crede) e uno spezzatino di cer cervo e funghi porcini decisamente all’altezza delle aspettative. Tutti piatti tipicamente autunnali, perché gli Odun hanno tra i loro principi quello di acquistare soprattutto prodotti di stagione. Ogni piatto servito in famiglia è inoltre cucinato senza glutine perché la moglie di Luca è celiaca. La padrona di casa, però, non ha certo rinunciato al piacere di preparare e gustare torte e pasticcini. Così, da qualche anno a questa parte, Letizia ha rispolverato il suo diploma di pasticcera e si è buttata a capofitto in una piccola attività a domicilio che ha chiamato “Dolci in forno” nella sua cucina, su ordinazione, crea torte personalizzate, biscotti e paste (ovviamente senza glutine) e or organizza corsi per bambini e adulti. Perciò è stata proprio lei a chiudere la cena in dolcezza serven-

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doci la sua invitante frolla al cacao e cannella con cremoso al cioccolato bianco e ganache. Manuel (9 anni) e Fabian (4 anni) sono davvero dei bimbi fortunati ad avere papà e mamma così appassionati di cucina! LA REGOLA E GLI STRAPPI Una passione - mi spiega Luca - tramandata in primis dai suoi genitori e alimentata poi dalle prime uscite con gli amici nei ristoranti e dalle vacanze in Toscana. Da qui, infine, la necessità di cucinare, una volta sposato con Letizia: “Una necessità che è diventata presto passione e poi, visto che siamo sportivi, anche attenzione ad alimentarci in modo salutare cercando di seguire una dieta bilanciata. Letizia ed io facciamo una distinzione molto netta tra la settimana lavorativa e il weekend: in settimana cerchiamo di non assumere zuccheri e alcolici e mangiamo soprattutto carne bianca o pesce, frutta e verdura. Nei fine settimana, invece, visto che siamo dei buongustai, ci concediamo diversi strappi alla regola e qualche buon bicchiere di vino”.

«Cerchiamo di

seguire una dieta bilanciata»


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PER MOMENTI DAVVERO SPECIALI. Concedetevi momenti di assoluto piacere per il palato con le delizie Fine Food, provenienti da ogni angolo della Terra. Ad esempio lo Champagne Grand Gru Prestige Fine Food del viticoltore Jean-Etienne Bonnaire, realizzato esclusivamente con uve Chardonnay del comune Grand cru di Cramant. Il suolo calcareo del suo terroir conferisce a questo Blanc de Blancs una mineralità e una freschezza uniche, mentre il bouquet è dominato da agrumi e lievi sentori di ananas, accompagnati da delicati aromi floreali e di noce.

coop.ch/finefood


a ta v ola

Letizia dà una mano al marito. A Manuel piace stare in cucina ed aiutare mamma e papà. Il risotto zucca e gorgonzola di Luca si presenta bene.

PASTICCERA PER CASO L’amore di Letizia per la cucina non è invece stato, per così dire, un colpo di fulmine, ma è sbocciato lentamente. Non avendo voglia di studiare la sua mamma la convinse a frequentare la scuola di pasticcera, nonostante lei volesse fare la par parrucchiera. “Mi sono così ritrovata con le mani in pasta senza particolare interesse. Ma poi, piano piano, ho iniziato ad apprezzare le varie tecniche di lavoro, i vari ingredienti, ecc. e alla fine mi sono diplomata con soddisfazione”. Per un lungo periodo, però, Letizia non ha praticato, preferendo lavorare in altri campi. Solo dopo le nozze e la nascita del primo figlio “ho ricominciato a fare le tortine di compleanno e qualche altro dolce. E da lì, quasi tre anni fa e un po’ per gioco,

a causa della mia celiachia, mi è venuta l’idea di lanciarmi in questo piccolo progetto. Obiettivo: creare dolci senza glutine e per celiaci uguali a quelli realizzati con le classiche farine”. Un gioco che, ormai, la impegna quasi quotidianamente e che si sta sempre più trasformando in un lavoro. GIORNI DI FESTA E SORPRESE Se in settimana è Letizia a cucinare per tutta la famiglia, nel weekend è Luca a vestire i panni del cuoco. “Quando cucina lui - mi dice la padrona di casa - è sempre come un giorno di festa. Si stappa una bottiglia, si fa un aperitivo, si chiacchiera e io mi rilasso”. E lui pure: “Stare ai fornelli mi rende felice, stempera le tensioni del lavoro. È impagabile”. A volte la coppia decide di dividersi i compiti in cucina l’uno all’insaputa dell’altra. Così che quello che arriverà in tavola è una sorpresa per entrambi. Ed anche per i bambini che, nel weekend, hanno diritto a qualche cosa in più, ad esempio la Coca-Cola. Come questa sera, con tanti strappi alla regola per la gioia di tutti e, soprattutto, dei nostri palati. v SCARICAMI Online potete scaricare le ricette di Luca e Letizia Odun.

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oroscop o PREVISIONI PER IL MESE DI NOVEMBRE 2018

g ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j CANCRO 22/6 - 22/7

Questo potrebbe essere il vostro nuovo debutto professionale, almeno per voi della 1. decade. Infatti il benefico Giove l’8.11 passerà nel segno di fuoco del Sagittario, dove già si trova Mercurio, favorendo proprio voi, che vi siete impegnati tanto per raggiungere i vostri obiettivi, come vuole Saturno. Marte sarà invece stimolato dall’ultimo passaggio di Urano nel vostro segno il giorno 6.11. Eventi inaspettati potranno cogliervi di sorpresa nei primi 15 giorni e spiazzarvi, soprattutto in campo sentimentale, poiché Venere si troverà in opposizione. Anche le finanze andranno curate con attenzione evitando acquisti impulsivi. Salute: niente eccessi, prendetevi il tempo per rilassarvi, rigenerarvi nella natura. La notizia più importante è che Giove, dopo un anno di opposizione, vi lascerà il giorno 8 per spostarsi nel Sagittario, alleggerendo parecchi fardelli che avete affrontato e soppor sopportato nel 2018; a molti di voi, infatti, ha fatto perdere punti di riferimento importanti. D’altra parte, avrete capito che nulla è per sempre e niente è scontato. Ci saranno ancora un po’ di difficoltà da affrontare nei primi 15 giorni del mese con Marte critico, in particolare attor attorno al novilunio del 7.11, per cui tenete duro e prendetevi il tempo prima di dare una risposta definitiva a una situazione o a un’offerta. NotiNoti zie in arrivo da lontano, che riguardano la parentela. Saturno e Plutone positivi aiuteranno a trasformare i pesi ereditati dagli avi. Nella prima parte del mese potrete ancora godere di giornate eccitanti e dinamiche, grazie a Marte e Venere in ottimo aspetto, che vi stimoleranno a vivere liberi e spensierati, più interessati all’amore e al divertimento che al lavoro o ai doveri, ma qualcosa dentro di voi sta cambiando e ve ne accorgerete con il novilunio del giorno 7. Dovete sapere che dal giorno 8.11 il buon Giove inizierà il suo lungo moto di opposizione rispetto al vostro segno, dove peraltro, si trova anche Mercurio, che il 17.11 inizierà la retrogradazione, formando dissonanza con Marte che passerà nei Pesci il 15.11 e questi transiti planetari potrebbero disorientare, creare dubbi e paure su scelte importanti da fare. Voi avete avuto al vostro fianco Giove per un anno intero, che ha mitigato la durezza di Saturno e Plutone in opposizione e messo in discussione alcune situazioni private e professionali. D’altro canto può aver favorito in alcuni di voi il coraggio di assumere nuovi ruoli pur con maggiori responsabilità. Lo stesso vale per chi fra voi ha creato una famiglia. Venere e Urano saranno critici per voi della 3. decade, mentre il passaggio di Giove e Mercurio in Sagittario aiuterà a orientarsi diversamente nel futuro. Interessante il novilunio del giorno 7 e il passaggio di Marte in Pesci dal giorno 15.11. Incontri importanti in vista. Creatività, fantasia e complicità in amore. Lasciate par parlare le emozioni.

k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

a BILANCIA 23/9 - 22/10

b SCORPIONE 23/10 - 22/11

testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

Il mese inizierà con un’opposizione fra Luna e Marte e un novilunio critico il giorno 7.1 che potrebbe destabilizzare un po’ l’atmosfera domestica e la vita di coppia. Forse sono in atto cambiamenti importanti. La buona notizia è che Giove, dopo un anno di dissonanza rispetto al vostro segno, vi alleggerirà definitivamente a partire dal giorno 8.11, quando passerà in Sagittario, dove rimarrà a lungo, regalando rinnovata fiducia ed entusiasmo a voi nativi della 1. decade. E anche Mercurio vi aiuterà a recuperare il tempo perduto. Interessanti i settori a contatto con il pubblico e i bambini. Marte scioglierà l’opposizione il 15.11. E per molti di voi inizierà un nuovo ciclo di vita. Questo mese, dedicato al tema dei defunti, avrà effettivamente qualcosa da insegnarvi. In effetti il buon Giove passerà in un segno poco affine al vostro, il Sagittario, a partire dall’8.11 dove soggiornerà a lungo. Questo mese lo affiancherà pure Mercurio mentre Marte formerà opposizione dal 15.11. Un mix astrale che per ora toccherà voi della 1. decade e che rimetterà molte cose in discussione, soprattutto in famiglia e nella coppia. Inutile nascondere le proprie emozioni. Prudenza alla guida. Giornate difficili quelle tra il 22 e il 24.11. Plutone sosterrà meglio voi della 2. decade. Interessante il novilunio del 7.11. Prestate attenzione ai sogni. Eventi imprevisti per la 3. decade. Un autunno tutt’altro che nebbioso, anzi spira aria di rinnovamento e nuovi profumi esalteranno la vostra natura venusiana in questa stagione, che regala tante belle novità, tanto entusiasmo e voglia di condividere esperienze interessanti. La bella notizia infatti è che il buon Giove passerà in Sagittario l’8.11, dove rimarrà a lungo, formando un ottimo aspetto al vostro segno. Per ora sarete voi della 1. decade a beneficiarne, neutralizzando gli effetti difficili di Saturno. Anche Mercurio lo affiancherà questo mese e fino al 14.11 pure Marte vi sosterrà con grande energia e voglia di fare. È questo il momento per stipulare contratti, affrontare nuovi percorsi, cambiare ambiente. Sorprese in amore. Un inizio di mese piuttosto teso per alcuni di voi, alle prese con le ultime battaglie per liberarvi di situazioni complicate. Interessante il novilunio nel vostro segno del giorno 7.11. Siate attenti ai messaggi cosmici. Il buon Giove, che vi ha accompagnato per un anno intero elargendo i suoi favori, vi lascerà il gior giorno 8.11 per passare nel vicino Sagittario che comunque vi sosterrà ancora. Questo mese anche Mercurio lo affiancherà. Esprimete i vovo stri talenti e divulgate la vostra creatività con i mezzi sociali a disposizione. Dal 15.11 Marte in ottimo aspetto donerà più pathos in amore, ma anche voglia di mettersi a disposizione per i più deboli. A voi piace prendervi cura degli altri… e di voi?

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 11-18

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o r oscop o testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

c SAGITTARIO 23/11 - 21/12

d CAPRICORNO 22/12 - 20/1

PREVISIONI PER IL MESE DI NOVEMBRE 2018 Un mese ricco di eventi sociali per i più intraprendenti fra voi. La fortuna sorride agli audaci, si dice, ed è quello che avverrà. In effetti la lunga sosta di Marte dall’Aquario ha spronato molti di voi a intraprendere strade nuove, a rimettersi in gioco e non solo a livello professionale. La bella notizia è che il buon Giove entrerà nel vostro segno il giorno 8.11 e vi accompagnerà per un anno intero. Lo affiancherà Mercurio per questo mese. Viaggerete per affari, piacere e studio. Possibili incontri che potranno trasformare la vostra vita. Inoltre Venere positiva stimolerà l’amore e soster sosterrà le coppie con intenti comuni. Bene anche le finanze e maggiore benessere psicofisico. Prudenza dopo il 15.11. Un autunno di scoperte, nuove conoscenze che apriranno scenari interessanti per molti di voi nativi della 1. decade, con possibili nuovi stili di vita, aventi scopi sociali per esempio. E tutto questo ve lo proporrà il passaggio di Giove in Sagittario a partire dall’8.11, a cui si affiancherà Mercurio. Sarà un nuovo viaggio che vi attende. Interessante il novilunio del 7.11. Lasciatevi ispirare. Certo non tutto filerà liscio, poiché voi tendete a dominare e volete mantenere la vostra autonomia. Per fortuna, il transito positivo di Marte dal 15.11 in Pesci vi renderà più empatici e disponibili. Più critica appare la situazione per voi della 3. decade, con Venere e Urano dissonanti. Riducete lo stress con più riposo.

e AQUARIO 21/1 - 19/2

f PESCI 20/2 - 20/3

Ancora un po’ di lotta per liberarvi di tutto ciò che ostacola il vostro futuro, ma ben presto tutto questo farà parte del passato. In effetti il buon Giove passerà in una posizione più benefica per voi a partire dal giorno 8.11, che sarà già affiancato da Mercurio. Anche Venere e Marte saranno positivi, anche se quest’ultimo si sposterà nei Pesci il 15.11. Ritornerete a essere spiritosi, brillanti e socievoli, con una gran voglia di condividere le cose belle della vita con gli amici. Sarete animatori coinvolgenti. Ottimo feeling con giovani e bambini. Molto stimolante il plenilunio del 23.11. E via che si parte per avventure interessanti. Esprimete i vostri talenti originali e in amore lasciate parlare il cuore. I primi otto giorni del mese saranno i più interessanti. Cogliete ancora gli ultimi sprazzi di fortuna che Giove in trigono elargisce, perché poi, dal giorno 8, passerà in quadratura rispetto al vostro segno e manterrà questa posizione a lungo. Anche Mercurio sarà dissonante questo mese. Sarete voi della 1. decade ad avvertire questi segnali scomodi, perché vi sentirete molto più distratti, con una gran voglia di evadere dalla routine, dai doveri, perché voi siete dei grandi sognatori. Tuttavia a tenervi con i piedi per terra ci penserà Saturno. Attenzione all’alimentazione e occhio ai vostri documenti se viaggerete all’estero. L’amore coinvolgerà invece tutti i sensi con l’ingresso di Marte nel segno dal 15.11.

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