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RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA N째 12 - 1 DICEMBRE 2008
CONCORSO Un paradiso per ritrovarsi OROSCOPO 2009 nel segno di Marte
IL NATALE DI...
Gianni Frizzo, Carla Norghauer e Ivo Soldini
Š 2008 McDonald’s Corporation
Per le nostre patatine fritte utilizziamo esclusivamente patate svizzere con il sigillo di provenienza Suisse Garantie. In seguito, nei nostri ristoranti, le friggiamo solo in puro olio di colza svizzero. Interessati? Tutte le informazioni su www.tuttalaverita.ch
SOMMARIO
IN PRIMIS Come per quasi tutto, anche per il Natale il libro dei Guinness annovera diversi primati. E così, nel 2007 Macerata Feltria, nelle Marche, ha sfoggiato l’albero di Natale di cioccolato più grande del mondo, alto più di quattro metri e realizzato con oltre 60 quintali di cacao. Il presepe più grande del mondo è stato realizzato invece a Manarola, su una superficie di 4000 m2, con trecento personaggi in fil di ferro e illuminata da 15 mila luci. In Piazza del Duomo a Milano invece, è stato decorato l’abete più alto del mondo, illuminato da 40 mila lampadine a basso consumo e 15 mila fiori bianchi. Da Lisbona arriva il Babbo Natale più grande, alto 11 metri, e per brindare al Nuovo Anno, Spoleto ha presentato un calice in vetro soffiato, alto 2,3 metri, che può contenere
4 Fuorionda Sull’origine delle specie
6 Scriv in dialètt Adess l’Argentina l’è püssée visina
8 Scelti per voi La rubrica a misura di lettore
11 Ma tu lo sai? Una risposta ai tuoi perché
12 L’intervista Natale con i tuoi e un po’ anche con noi
21 Da non credere Notizie dal passato…
22 A tavola in Ticino
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Cucina classica e abbinamenti estrosi
26 Internet Informatica del futuro o futuro dell’informatica? (7ª parte)
28 Occhio a… E voi cosa pensate?
32 Concorso The Sands at Chale, un paradiso per ritrovarsi
35 Parliamo di soldi
16,5 litri di spumante! Noi però non abbiamo voluto presentare né record né eccessi.Abbiamo chiesto a tre personaggi, cari ai ticinesi per ragioni diverse, di raccontarci il loro Natale, tra tradizioni, ricordi e auspici. E con questa edizione, tutta la redazione vi augura, cari lettori, un sereno Natale e uno sfavillante Anno Nuovo.
Casa dolce casa… per molti il sogno di una vita
36 Sondaggio Il Natale mi piace perché…
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38 Tendenze Operazione pacchetto
40 Cani, gatti & Co. È bene fare festa a un cane in festa?
43 Penne, pennelli e pasticci Il mandoletto
44 Oggi parliamo di… “La neve di Bosco Gurin va usata!”
47 Sport Lo sport che ti tiene in… linea
La redazione
50 Salute È sempre una questione di pelle
52 Viaggi Così è viaggiare in Mali - Mali (2ª parte)
56 Motor Time L’automobile con licenza d’azione Quando il cliente diventa designer
60 Oroscopo Le previsioni di Cloris per l’anno 2009
66 Cruciverba Caccia al personaggio Troverete la prossima edizione di llustrazione Ticinese, nella vostra bucalettere a inizio febbraio.
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IN COPERTINA: Carla Norghauer, Gianni Frizzo, Ivo Soldini (foto Rémy Steinegger)
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FUORIONDA
SULL’ORIGINE DELLE SPECIE “Dio ha creato l’uomo perché era deluso della scimmia, dopodiché Darwin ha inventato la storiella della scimmia perché era deluso dell’uomo” (Giobbe Covatta). testo Roberto Rizzato
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uest’anno ricorre il 150mo anniversario della teoria evoluzionistica; l’anno prossimo il bicentenario della nascita di Charles Robert Darwin, “il” padre di quella teoria. Quando nel 1859 uscì a Londra il suo libro, Sull’origine delle specie per selezione
«Che l’uomo
possa discendere dalla scimmia provocò violente polemiche» naturale, fu subito un successone. La prima tiratura di 1’250 copie (cifra considerevole per l’epoca) andò esaurita il primo giorno! La sua idea che l’uomo possa discendere dalla scimmia provocò violente polemiche; ma suscitò anche crescenti consensi. In verità però, l’intuizione dell’uomo-scimmia non era del tutto sua, visto che l’aveva già enunciata oltre mezzo secolo prima il nonno, Erasmus Darwin, nella sua Zoonomia (1796). Il grande Samuel Coleridge aveva definito quell’opera: “Lo stato di natura o la teologia dell’orangutan
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capostipite della razza umana, in sostituzione al primo capitolo della Genesi”. Ma anche Jean Baptiste de Monet, conte di Lamarck, aveva già parlato di una “scimmia umana” nella sua Philosophie zoologique del 1809. Darwin però non amava sentirsi rinfacciare questi illustri precursori, nei confronti dei quali non provava alcun debito di riconoscenza. Come se non bastasse, ci fu anche un suo illustre e giovane contemporaneo e connazionale, Alfred Russell Wallace, che aveva formulato un’analoga teoria evoluzionistica, parlando anche della “selezione naturale” che porta, di generazione in generazione, a progressive differenziazioni nell’ambito della stessa specie, premiando le caratteristiche che realizzano la cosiddetta “sopravvivenza del più adatto”. Fu proprio partendo da questo principio comune che Darwin però si spinse finanche ad ipotizzare che, appunto, l’uomo possa discendere, per evoluzione, da qualche primate molto simile ad una scimmia. Ragion per cui uno scolaro (discendente dall’asino) arrivò a scrivere in un compito che Darwin era l’autore del Guinness dei Primati! In ogni caso per trovare conferma alle sue tesi, Charles si improvvisò persino etologo: passava ore ed ore chiuso in gabbia con le scimmie delle zoo di Londra a studiare il loro comportamento e poi lo confrontava con quello di suo figlio. Ad esempio, provò a mandare un bacio ad un orangutan e, con sua grande sorpresa, vide che lo scimmione gli rispondeva
facendo schioccare rumorosamente le labbra! Oppure gli porgeva uno specchio e l’animale si specchiava dentro pensando di riconoscervi la faccia di un suo simile. Darwin si fece un sacco di risate; ma soprattutto se le fecero i visitatori dello zoo di Londra, che ormai lo consideravano una delle principali attrazioni. Però fu con queste semplici esperienze che il grande scienziato scoprì che anche le scimmie usano le espressioni del volto per comunicare. Darwin poi tormentava anche il suo pargoletto, inseguendolo a quattro zampe con un sonaglio per vedere che reazione avesse. E scoprì… l’istinto, che è un fattore comune tra uomini e animali; nel senso che anche il bambino non impara a ridere o ad accigliarsi, lo sa fare e basta. A modo suo questo
«Il bambino non
impara a ridere, lo sa fare e basta» stravagante scienziato era anche spiritoso. Diceva: “Gli uomini discendono dalle scimmie; ma alcuni non sono ancora ben discesi. Ad esempio i nobili sono delle scimmie che non hanno ancora rinunciato a scendere dal loro albero… genealogico”.
Per spuntini, delizie e stuzzichini.
SCRIV IN DIALÈTT
ADESS L’ARGENTINA
L’È PÜSSÉE VISINA Cent’ann da Villa Lugano a Buenos Aires e ul regòrd di setant’ann dala mort da l’Alfonsina Storni. scrivüt dal Pier Baron
I
n dala storia dalla nossa emigrazión, quela ticinésa da l’altra part dal mar (“overseas”), l’Argentina l’è sicürament importanta come quela da l’emigrazión in California e in Australia. Anca lì, in gir a Buenos Aires, i noss emigrànt i’ann lassàt ul ségn e propi quest’ann, vers novémber, i’è stài festegiàt i cent’ann d’un quartiée (dòprom la versión che trövum in dal “Lessico dialettale della Svizzera Italiana”, ma sa podaress scrìv anca “quartié” o “quartiér”) dala capital argentina che sa ciàma “Villa Lugano”, metüt sü in dal 1908 da un lüganés, ul Giuseppe Soldati (1864-1913). A gh’è nài giò una delegazion da la Lugano (Suiza), anca par vedé se sa podaress fà quaicoss inséma. E propi con Buenos Aires
«E a Lügan gh’è stài fài ul prim autodromo da l’Argentina» gh’è stài firmàt un docümént da colaborazion: e al saress propi interessant se podressum fà di scambi da stüdent, promöv di operazion da vario géner, insóma dass da fà par tegnì viv ul contatt, mia domà con Lügan, ma par tütt ul Tésin. Gh’è vegnüt anca ul síndic da Buenos Aires, anca par dì che la grand metropoli, dopo che l’ha metüt a post la zona dal “porto Madero” (giò visín al mar, che adess l’è lì
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come un bonbón, prima l’éva domà un grand rébelott) la guarda scià a Villa Lugano come al prossim “laboratori”. L’è propi inscì: tücc i grand città con tanti milion da abitànt i dév guardàg adré ai zòn periféric, indova gh’è ammò tanti “baraccopoli”. Par vedé da doprà méi ul teritòri, faséndo cà da diversi piàn e liberando ul terén par fà dénta i stràd, giardìn e parchi, in manéra che la gént la pòda végh di servizi in órdin. E propi vün di noss da l’ültima emigrazión, ul Gianpaolo Minelli, cressüd a Ciàss (che adess l’è anca un canón, un fenomeno a fotografà, l’ha fài esposizión anca a Lügan e Berna) l’ha trài inséma un “progetto di quartiere” a Villa Lugano, faséndo lavorà di gióvin architett e ingegnér argentin, che i’ann finít da stüdià e che, senza la pensàda dal Minelli, i saréssan disoccüpàt. Lì sota un capanón a Piedrabuena, la part püssée pòvra da Villa Lugano, sa lavóra süla riprodüzión in scala dala zona e sa diségna giò ul quartiér, che pöö al vegnerà trasformàt rispett a quel che gh’è adess. Ma bisögna anca dì che ul quartiér che sa ciàma Lügan, a Buenos Aires, al g’ha una part che l’è in órdin, cunt scöl, società da vari géner, un camp da golf e ul Rotary Club. E propi a Lügan gh’è stài fài ul prim autodromo da l’Argentina, quand che gh’éva in pista ul Juan Manuel Fangio, che cunt ul Maradona l’è ul sportív püssée in vista da la nazion südamericana. Quand che al vegniva a còr in machina in Europa ul so mecànic da fidücia l’éva ul Osvaldo Baron, cüsín da quel “oroc flambè” che scriv chichinscì. Tücc i sann che l’Alfonsina Storni, par cambià discórs (ma restà sempra in dala nossa emigrazión) l’è nassüda a Sala Ca-
«La gh’eva quatar ann, l’Alfonsina» priasca. E propi par quest, in dala delegazión che è nài giò in Argentina, a gh’éva denta ul Bruno Lepori, che l’è stai síndic quand che i comün dala Capriasca i s’enn tiràt inséma, faséndo la füsion. La gh’eva quatar ann, l’Alfonsina, quand che i sò gént i’enn emigràt in Argentina. Inteligénta, bravissima a scriv e comünicà quel che la gh’éva dénta da lée, l’Alfonsina la dovüt fà diversi mestee prima da rivà indova l’è pöö rivàda. A vess vüna di püssée grand inteletüài dal Südamerica, che ammò incöö, setant’ann dopo che l’ha s’è bütàda in dal mar a Mar del Plata, la vegn regordàda, cunt una strada o una targa (come la gh’è anca a Sala Capriasca) in ogni paesín e paesott da l’Argentina. A nüm ma piasaress se una quài sò poesia la pòda anca vegnì tradóta, giràda sott in dialètt nostràn, par esempi “Borrada” (Cancelàda) inscì da mett inséma i sît indova l’è emigràda e ul paés indova l’è nassüda. Prövém a vedé se al funziona: “Ul dì dala mè mort, la notizia/la farà ul sòlit viagg/e da un ufizi a un altro ufizi/i cercherann ul mè nom in di registri./E là lontan, in un paesin/che al coca via al soo dala montagna/sora al mè nom, in un vecc register/una man che cognossi mia la tirerà sü una riga”. Magari sül blog da “L’Illustrazione Ticinese” ma fii savé, se a gh’ii vöia e témp, se la tradüzion la v’è piasüda. O se l’è méi lassà stà. Hasta luego: e sü cunt la vita.
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Irina Palm
Di Sam Garbarsky con Marinane Faithfull e Miki Manoilovic È ambientato nel periodo natalizio questo film, che di natalizio non ha niente, eppure tutto. Noi però non vi sveliamo nulla della trama, che va scoperta guardandolo. Un film, questo, che tocca argomenti decisamente scabrosi, senza però cadere mai nella volgarità ma che anzi, è carico di umanità e profondi sentimenti. Un film duro e crudo come solo i film europei sanno essere, eppure bellissimo. Riteniamo comunque che la visione sia adatta solo ad un pubblico adulto.
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Abbiamo visto
Ogni giorno 5000 bambini perdono la vita perché non dispongono di una latrina. Sì, proprio così. La mancanza di latrine ha conseguenze devastanti, poiché le acque luride contagiano l’acqua potabile, causando la morte di 150 mila persone ogni mese. Helvetas ha l’obiettivo di offrire l’accesso a latrine sicure a 200 mila persone entro quest’anno. Bastano 100 franchi per finanziare una latrina igienica per una famiglia. Siamo sicuri che non esiste regalo di Natale più bello!
Nove piccole tentazioni, croccanti fuori e cremose al centro. Dolci al primo assaggio, ma con un retrogusto decisamente piccante. Contengono infatti peperoncino queste praline buone davvero. Ottime dopo una cena, assieme al caffè. Perché si sa, il peperoncino fa digerire. Il loro difetto? Sono in edizione limitata!
Abbiamo provato
Da regalare
Le feu, Chocolat Frey AG, Migros
Abbiamo assaggiato
Le praline infuocate
Sono tutti fatti a mano, uno per uno, e sono unici. Appartengono a sette diverse famiglie, ognuna con le sue caratteristiche ed esigenze. Per ora vivono nella loro casetta virtuale, ma aspettano delle nuove famiglie che li adottino. Per regalarli, magari insieme a un libro, o per tenerli con sé. Per adottarne uno, bisogna scegliere la famiglia che più si adatta alle proprie caratteristiche, ma non è possibile decidere il sesso e il colore degli occhi… Appena pronti, arrivano a casa con il loro certificato di adozione. Poi basta dar loro un buon libro e si ambientano subito!
I tre livelli di intervento cantonale 1
Soglia di informazione sanitaria Valori giornalieri medi superiori a 75 μg/m3 con previsione di stabilità della situazione meteorologica nei giorni susseguenti registrati in almeno 2 stazioni di misurazione.
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Prima soglia di intervento Valori giornalieri medi superiori a 100 μg/m3 con previsione di stabilità della situazione meteorologica nei giorni susseguenti registrati in almeno 2 stazioni di misurazione. Provvedimenti previsti: • restrizione della circolazione stradale (80 km/h in autostrada) • divieto di fuochi all’aperto e raccomandazione a non utilizzare camini che non siano fonte primaria.
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Seconda soglia di intervento Valori giornalieri medi superiori a 150 μg/m3 con previsione di stabilità della situazione meteorologica nei giorni susseguenti registrati in almeno 2 stazioni di misurazione. Oltre ai provvedimenti previsti per la prima soglia di intervento, si aggiungono: • divieto di utilizzare veicoli sprovvisti di filtro contro il particolato in edilizia e nei settori forestale e agricolo • divieto di utilizzare camini che non siano fonte di calore primario
SAI PERCHÉ I BATTERI FECALI CAUSANO DISSENTERIA?
Batterio di Escherichia Coli, spesso causa della diarrea del Viaggiatore trasmessa attraverso ingestione di cibi o bevande contaminati da coliformi fecali.
Sappiamo bene che i batteri fecali umani possono causare dissenterie anche gravi, ma se sono stati nel corpo di una persona sana, come possono causare una reazione così violenta? Le feci contengono tantissimi batteri provenienti dalla flora intestinale, ma molte persone ne sono portatrici sane. Siccome ogni flora batterica è diversa dall’altra, ed è un equilibrio delicato, basta il contatto con altri batteri per causare reazioni anche gravi. In soldoni, si può dire che le proprie feci non comportano nessun pericolo mentre quelle degli altri sì…
SAI COSA ASCOLTIAMO?
MA TU LO SAI?
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1° Black Ice degli AC/DC 2° Il cielo ha una porta sola di Biagio Antonacci 3° The movie Soundtrack di Mamma mia! Classifica dei CD più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con City Disc, Lugano.
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REPUBBLICA DELLE BANANE?
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1° Brisingr di Christopher Paolini 2° L’età del dubbio di Andrea Camilleri 3° Il gioco dell’angelo di Carlos Ruiz Zafon
SAI DA COSA DERIVA ISTERISMO?
L’isterismo è una forma di psiconevrosi caratterizzata da instabilità emotiva, immaturità affettiva e disturbi somatici. Il suo nome deriva dal greco hysterikos, che significa proprio dell’utero, poiché a questo genere di malattie erano particolarmente soggette le donne e si credeva quindi che dipendessero dall’utero.
Classifica dei libri più venduti in Ticino, realizzata in collaborazione con la Libreria Segnalibro, Lugano.
SAI CHI HA INVENTATO
William Sydney Porter (1862 - 1910)
SAI COSA LEGGIAMO?
SAI PERCHÉ SI DICE
Oggi questo modo di dire è entrato nel linguaggio comune per indicare un paese mal governato e incapace di risolvere i problemi dei cittadini, ma fu inventato dallo scrittore americano O. Henry (pseudonimo di William Sidney Porter) riferendosi all’Honduras. Le due americane United Fruit Company e la Standard Fruit Company vi controllavano la produzione e l’esportazione delle banane, ma dietro le quinte, anche la vita politica locale, assumendo di fatto un ruolo di dittatori, in grado di garantirsi appoggi internazionali.
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LA GOMMA DA MASTICARE? Le prime “cicche” si chiamavano Chicle ed erano ricavate dalla resina gommosa di un albero messicano chiamato chictli, da qui il loro nome. Erano mollicce e del tutto insapori. Poco dopo John Colgan, farmacista di Louisville nel Kentucky, pensò di aromatizzarle e nel 1890 cominciarono ad essere davvero popolari, grazie anche alla pubblicità e al moltiplicarsi dei distributori automatici.
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L’INTERVISTA
NATALE CON I TUOI E UN PO’ ANCHE CON NOI Il Natale è un momento intimo, una festa da vivere e condividere in famiglia. Noi però abbiamo chiesto a tre personaggi pubblici di lasciarci entrare nelle loro case e farci partecipare alla loro festa, anche se solo per poche ore. Abbiamo trovato tre famiglie accoglienti, che però hanno preferito proteggere la loro sfera privata non rivelandoci proprio tutto.A casa di Ivo Soldini e di Carla Norghauer infatti i consorti c’erano, ma non hanno voluto apparire, e così nelle immagini non li vedrete. Un desiderio legittimo che noi, e ci mancherebbe, abbiamo rispettato. Il fatto però che non appaiano in fotografia, non significa che siano anche poco presenti nella vita, anzi. A casa di Gianni Frizzo invece non c’era il figlio, assente per motivi professionali. testo Antonella Broggi - foto Rémy Steinegger
Gianni Frizzo, leader dello sciopero delle Officine FFS di Bellinzona, è diventato un personaggio pubblico suo malgrado. Un simbolo per molti, che grazie a lui hanno trovato il coraggio e la forza di portare avanti uno sciopero di proporzioni mai viste in Svizzera. Quando lo contattiamo per proporgli l’intervista lui è titubante. Non gli piace l’idea di apparire sui media oltre lo stretto necessario. È un signore discreto Gianni Frizzo, e a noi è piaciuto proprio per questo.
«Tutti i giorni sono un regalo quando ci sono serenità e tranquillità» GIANNI FRIZZO
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«Non compro mai la carta regalo. Riciclo tutto, anche Illustrazione Ticinese!» CARLA NORGHAUER
Carla Norghauer, uno dei volti più amati della TSI, oggi conduce S-Quot ed è proprio al rientro da una registrazione che ci accoglie a casa sua. Non ha avuto tempo di preparare la tavola e così lo fa, insieme al figlio Aristide, chiacchierando con noi, sorseggiando un caffè, ridendo e scherzando.
Ivo Soldini, artista ticinese noto anche e soprattutto per le sue sculture in bronzo e alluminio, figure verticali, spesso inclinate, solcate da profonde incrinature, è estroso ed estroverso. Sempre disponibile e sorridente, ci accoglie nella sua bellissima casa, che è anche un po’ museo e che, per l’occasione, si è vestita per le feste.
«A Natale non si parte. Fa parte della festa rimanere nella casa appartenuta alla mia famiglia» IVO SOLDINI
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L’INTERVISTA
“C
hiudi gli occhi e dammi la mano” mi dice Ivo Soldini nel suo splendido cortile, davanti alla porta chiusa della cucina. Obbedisco e mi lascio condurre in cucina. “Ecco, adesso puoi aprirli”. Sono bastati pochi passi per entrare nel Natale della Famiglia Soldini, e ciò che vedo è un’immagine che scalda il cuore. Una cucina di una vecchia casa, calda e accogliente, una magnifica tavola imbandita a festa e un presepe con le luci nel grande camino. Tutto come da tradizione, se non fosse per le molte sculture, marchio inconfondibile del padrone di casa. Sanya, la sorridente signora Soldini, ci ha preparato un tè profumato e degli ottimi muffin. Su una cosa però è irremovibile, preferise non apparire in foto. Noi non possiamo che accettare, e rispet-
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tare, il desiderio della discreta padrona di casa. Assente in foto, ma sempre presente accanto a suo marito e alle sue due figlie, Anna e Emma. COME FESTEGGIA IL NATALE LA FAMIGLIA SOLDINI? “Sia mia moglie sia io abbiamo portato degli elementi a sé stanti. Mia moglie la sua parte distante e straniera, io la tradizione ticinese centenaria. Quando ero piccolino, i Natali erano per me estremamente piacevoli e divertenti. Non si andava al ristorante e non c’erano tutte le possibilità che ci sono oggi, per cui il Natale era un grande evento, con le sue pietanze e i regali. Se lo vedo con gli occhi del bambino che ero allora, lo ricordo molto bello. Oggi penso invece che mia
madre e mia nonna, che per giorni lavoravano molto per tutti i parenti, avrebbero forse voluto essere un po’ alleggerite. Per me è molto importante tramandare alle mie figlie la tradizione estetica della tavola, che rimanga loro insieme al valore dei piccoli gesti, dell’intensità del momento”. DALLA FAMIGLIA SOLDINI ARRIVA BABBO NATALE O GESÙ BAMBINO? “Arrivava Babbo Natale fino ai sei, sette anni, poi arrivava Gesù Bambino, e arrivava di nuovo Babbo Natale e magari anche qualche Santo. In questa giornata si cercava di avere il doppio e il triplo… Ricordo un Natale in particolare, quando al risveglio trovai le impronte di un cammello nella neve. Immagino che mio padre
avesse preparato una sagoma di zoccolo con la quale lasciò le impronte! Ecco, queste sono le cose più belle della vita”. DOVE FESTEGGIATE IL NATALE? “A Ligornetto! A Natale non si parte. Fa parte della festa rimanere in questa casa centenaria appartenuta alla mia famiglia. Come buon auspicio, come protezione e come inizio di un nuovo anno. Perché il Natale è anche l’avvicendarsi di un nuovo anno, di un cambiamento. La nostra casa è il nucleo più importante. Per la mia famiglia e per il mio lavoro di scultore”. LA VOSTRA DECORAZIONE NATALIZIA È SEMPRE LA STESSA O VIENE RINNOVATA OGNI ANNO? “Ci sono degli elementi tradizionali che
si ripetono sempre, come la scultura dello zio Antonio morto 130 anni fa, che viene messa sulla tavola. Poi ci sono i quadri alle pareti con i ritratti dei trisnonni, che ovviamente sono sempre al loro posto. Mentre la decorazione della tavola non è così rigida. Come la buona cucina, si evolve e si rinnova. Anche le decorazioni cambiano secondo l’intuizione del momento e ciò che si trova: un ramo, un colore... Ma gli antenati rimangono il filo conduttore immutato”. AVETE UN MENU TRADIZIONALE? “Varia dal classico cappone, rigorosamente nato e allevato a Ligornetto, alla faraona e alle quaglie. Ma abbiamo anche già mangiato la carpa, in onore del grande fiume ungherese. Per me però Natale
significa soprattutto gelatine. Le pietanze in bellavista erano il piatto più estetico. Mia nonna materna, che era cuoca di professione, mi ha tramandato oralmente molti piatti, tra i quali le gelatine. Il mio divertimento a Natale era preparare le gelatine arrotolando il prosciutto con un asparago e la maionese al centro, li riponevo sui piatti per poi ricoprirli con la gelatina che preparava mia nonna. E poi mi piaceva scrivere delle parole utilizzando gli asparagi, auguri di buon Natale ad esempio. La nonna mi aveva insegnato a versare la gelatina molto lentamente, in modo che la scritta non si spostasse. Questo lavoro mi affascinava moltissimo. C’era già forse lo scultore che faceva capolino?”. CENONE LA VIGILIA O PRANZO DI NATALE? “Il classico pranzo il 25”. ALBERO SÌ O NO? “Abbiamo voluto interrompere questo albericidio. Dispiace un po’ vedere questi piccoli alberelli, gettati dopo le feste in maniera molto brutale nei cassonetti. Abbiamo un fico nel cortile, che diventa il Fico di Natale. Lui è sempre qui, si traveste e si riveste”. IL REGALO PIÙ BELLO? “È un regalo costante da nove anni, le mie due figlie. Loro invece hanno desideri meno da Gesù Bambino e più… da grande magazzino! Ho sentito ventilare… intendo o non intendo la Nintendo e io rispondo “Cosa intendi con Nintendo?”. E quindi bisogna aggiornarsi intendendo cosa intendon per poi dare la Nintendo”. COSA INVECE NON REGALEREBBE MAI? “Cattivi pensieri. A nessuno”. IL NATALE È PIÙ GIOIA O PIÙ STRESS? “Dipende da chi lo fa. Probabilmente, se si considera il momento di festa vissuto in famiglia si riesce a salvarlo. Per il resto però, mi sembra che ci sia tanto stress inutile. No, il Natale è più gioia, e più riposo, perché il Natale, festa millenaria, doveva essere anche un giorno di riposo”.
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L’INTERVISTA
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avanti alla porta d’ingresso della Famiglia Norghauer-Invernizzi troviamo il piccolo Aristide, impegnatissimo a ripulire la cassetta del gatto insieme a suo papà. Suoniamo e Carla ci accoglie sorridente ma un po’ trafelata. È appena rientrata e non ha ancora preparato la tavola natalizia. “Poco importa”, diciamo noi, “chiacchieremo mentre tu la preparerai…”. CON QUALI ELEMENTI TU E TUO MARITO AVETE CONTRIBUITO A COMPORRE LA TRADIZIONE NATALIZIA DELLA VOSTRA NUOVA FAMIGLIA? “Io sicuramente ho portato le decorazioni. Tutto l’anno mi piace decorare la casa. Mio marito invece mi ha abituata a non ricevere regali. Non ricevo infatti
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mai regali per il compleanno o per Natale, ma ne ricevo durante l’anno, senza bisogno di un’occasione particolare. Ecco, si può dire che io abbia portato un po’ di tradizione e lui un po’ di distanza e un’altra prospettiva”. ASPETTATE BABBO NATALE O GESÙ BAMBINO? “Arriva il Babbo Natale degli amici. Aristide è ancora piccolino, e per ora aspetta ogni volta un Babbo Natale travestito da amico o parente”. DOVE FESTEGGIATE IL NATALE? “Da quando è nato Aristide, lo festeggiamo in Spagna. La mia più cara amica, nonché testimone di nozze, è spagnola e vive a Tarragona. Ogni anno andiamo da
lei e festeggiamo insieme Natale e Capodanno”. LA VOSTRA DECORAZIONE NATALIZIA È SEMPRE LA STESSA O VIENE RINNOVATA OGNI ANNO? “Viene rinnovata. Siccome è da poco che viviamo in questo nuovo appartamentino non so ancora bene come lo decorerò, ma ogni anno ci deve essere qualche elemento nuovo. Quelli vecchi però li tengo e li uso tutti. Mi affeziono molto alle cose e mi ricordo spesso e volentieri dove ho preso ogni singolo pezzo, che giorno era o chi me lo ha regalato”. CENONE LA VIGILIA O PRANZO A NATALE? “Cenone la vigilia. Siamo sempre usciti a
cena e non a pranzo, questo in generale. Da quando è nato Aristide abbiamo solo cambiato l’abitudine della cena con amici il sabato sera trasformandola in pranzo la domenica. Ma altrimenti siamo dei cenari…”. TRADIZIONI NATALIZIE? “Abbiamo la tradizione di festeggiare con gli amici, con i quali ci ritroviamo per cena pochi giorni prima di Natale. Ognuno porta un regalo anonimo, che non sia costato più di dieci franchi ma che sia divertente. Io, da presentatrice, preparo sempre una filastrocca su ogni amico presente, prendendo un po’ in giro ciò che gli è accaduto durante l’anno. Poi ognuno apre un regalo a caso, mio marito ed io per ultimi. A volte compro oggetti che spero di ripescare, ma mi va sem-
pre male! Ci sono però sempre cose molti divertenti, compreso il cappello da svizzero che ha pescato l’anno scorso Fabrizio Casati! (vedi foto). E poi accadono cose magnifiche durante queste cene. Ad esempio l’anno scorso io avevo comprato un cerchietto da renna e la mia amica che organizza la festa ha comprato per conto suo lo stesso cerchietto, con colori diversi. Eravamo quasi cinquanta, tra i quali una coppia che speriamo tutti si sposi presto. Proprio loro due hanno pescato i due cerchietti. Vuol dire che siamo legati nel modo giusto, e io credo molto a queste cose!”. AVETE UN MENU TRADIZIONALE? “Mangiamo quello che ci piace, non abbiamo un menu particolare. L’unica tra-
dizione natalizia che ho ereditato da mia mamma consiste nell’indossare sempre qualcosa di nuovo, a Natale e a Capodanno, anche solo un paio di calze. Mia mamma compra sempre qualcosa per Aristide, per mio marito e per me. Si dice porti bene e fino ad ora a me ha portato benissimo, per cui lo faccio ancora!”. ALBERO DI NATALE SÌ O NO? “Quest’anno finalmente sì! Mio marito ha sempre detto no, anche perché prima abitavamo in una casa piccolissima. Ora abitiamo in una casa piccola e dovrei riuscire a farcelo stare! Lo decoreremo già molto prima di Natale e poi decoreremo tutto anche in Spagna…!”. IL REGALO PIÙ BELLO? “La fede nuziale che mi ha regalato mio marito. È stato il primo regalo che mi ha fatto e, oltre al valore simbolico, mi piace proprio tanto! Non è stato ovviamente un regalo natalizio, anche perché come già detto a Natale non ci facciamo regali. Anche se io tutti gli anni ci casco e alla fine un regalino glielo faccio comunque… Perché a me fare regali piace davvero tanto. Per Natale, ma anche per i compleanni. Una cosa che però non faccio mai è comprare la carta regalo. Riciclo tutto, anche Illustrazione Ticinese, dopo che l’ho letta! I miei regali sono quasi sempre impacchettati in carta giornale. È un modo come un altro per riciclare ed io cerco di essere il più accorta possibile. Attenzione, perché prima o poi qualcuno si ritroverà la mia faccia sul pacchetto…!”. COSA NON REGALERESTI MAI? “Per la gioia della mia vicina di casa… le sciarpe! Lei me ne ha regalata una, ma adesso è diventata brava e non me ne regala più! Ecco, non farei mai regali così personali, come sciarpe, profumi, creme…”. IL NATALE È PIÙ STRESS O GIOIA? “Gioia sicuramente. Io poi ho già comprato i regali di Natale quest’estate! Quando vado in giro e vedo qualcosa che mi fa pensare a un amico, lo compro e lo metto via, in uno scompartimento di un armadio dove tengo i regali per Natale. Cerco sempre cose particolari, e non si trovano all’ultimo momento”.
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L’INTERVISTA
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ianni Frizzo, volto e voce ufficiale della direzione del comitato di sciopero delle Officine FFS di Bellinzona e simbolo del mondo operaio ticinese e non solo, a dispetto di come lo si potrebbe immaginare, è un signore molto discreto. Mi confida di essere preoccupato che con questa intervista dia l’impressione di voler apparire sui media. Noi lo rassicuriamo. Per una volta niente politica. Solo due chiacchiere rilassate per parlare del Natale. COME SI FESTEGGIA IL NATALE A CASA FRIZZO? “Mia mamma riunisce tutta la famiglia
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per Natale ed è da lei che andiamo a festeggiare. Il Natale è per noi un momento per ritrovarsi in famiglia e un’allegra festa per i bambini, che aspettano i regali con trepidazione”. ASPETTATE BABBO NATALE O GESÙ BAMBINO? “Naturalmente sono i bambini ad aspettare Gesù bambino. Ieri i miei figli, quando erano ancora piccoli, oggi i nipotini”. DOVE FESTEGGIATE IL NATALE? “Come detto, festeggiamo sempre a casa di mia mamma. Sempre a San Vittore, a pochi metri da casa mia!”
CENONE LA VIGILIA O PRANZO A NATALE? “Ci ritroviamo per il pranzo del 25 dicembre”. LA VOSTRA DECORAZIONE NATALIZIA È SEMPRE LA STESSA O VIENE RINNOVATA OGNI ANNO? “Ogni anno prendiamo un piccolo abete naturale e lo addobbiamo, o meglio, mia moglie lo addobba. È lei infatti ad occuparsi di queste cose”. AVETE UN MENU TRADIZIONALE CHE SI RIPETE DI ANNO IN ANNO? “Per tradizione c’è sempre il paté che
E LEI CHE REGALO SI AUGURA DI RICEVERE? “Per me tutti i giorni sono un regalo. Quando ci sono serenità e tranquillità non si desidera altro. L’augurio più bello è riuscire a mantenere l’armonia in fami-
SECONDO LEI IL NATALE È PIÙ STRESS O PIÙ GIOIA? “Dipende da cosa è accaduto prima. Se ci sono tranquillità e serenità e tutto funziona bene, il Natale è senz’altro una gioia. Quando però ci sono dei problemi, non è certamente con il Natale che si riesce a mascherarli”. MA A NATALE SI È DAVVERO TUTTI PIÙ BUONI? “Così sembra! Probabilmente il clima di festa ha la facoltà di raffreddare gli spiriti infuocati riscaldando per contro i cuori. Devo però purtroppo constatare che non sempre vale come regola…”. IL CAPODANNO INVECE COME LO FESTEGGERETE? “È consuetudine festeggiarlo in famiglia. Con il passare degli anni abbiamo scoperto che è il modo migliore per “invecchiare” allegramente in buona compagnia”. COSA AUGURA GIANNI FRIZZO AI TICINESI... “Non posso che augurare a tutti molta fortuna e più di ogni altra cosa che siano sostenuti da un’ottima salute. Ai giovani d’avere la forza e il coraggio nel prendere tra le mani il loro futuro”.
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IL REGALO PIÙ BELLO? “Non c’è un regalo in particolare. Ricordo che da bambino era una grande festa, quando arrivavano i parenti dal Veneto e che portavano sì i regali, ma era anche un bel momento per rivedere i propri cari e per riunire la famiglia”.
glia e soprattuto riuscire a riappacificare eventuali screzi. Non sempre è però facile ricucirli, neppure a Natale”.
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LE RICETTE NATALIZIE
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DECORATE L’ALBERO DI NATALE IL 6 DICEMBRE O LA VIGILIA? “Più tardi possible… Poi l’epifania, l’albero si porta via!”.
COSA NON REGALEREBBE MAI A NATALE? “Si cerca sempre di azzeccare il regalo e non è mai facile, a meno che non si intravveda una necessità o un bisogno. Ciò che invece desiderano i bambini in genere è chiaro… Il dono però deve sempre essere ragionato, non è mai qualcosa di acquistato tanto per aver fatto il regalo”.
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prepara mia moglie e le lasagne al forno che prepara mia mamma, poi seguono gli arrosti”.
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Se volete assaggiare la gelatina di pollo di Ivo Soldini, la torta di castagne dell’asilo di Aristide, il bimbo di Carla Norghauer o la spuma di tonno di Gianni Frizzo, sfogliate la rivista online. Cliccando sul bollino che troverete a pagina 19, potrete stampare le ricette in formato pdf. Buon appetito e buone feste!
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DA NON CREDERE
curiosità di Pigi
L’ASSICURAZIONE I congiunti dell’agricoltore Giovanni Bernasconi di Cadempino, ucciso da una mucca inferocita, ricevettero, essendo il defunto assicurato all’“Illustrazione Ticinese” che assicurava allora i suoi lettori, 3’000 franchi. 82 Il professor Giani, direttore della Scuola luganese di disegno, insegnava, nel 1874, ad una classe di 82 allievi.
L’AGGRESSIONE Don Limoni fu aggredito, nell’agosto del 1907, a Lugano, da Delfino Guerra che, armato di falcetto, gli procurò una ferita che andava “dal margine della bocca al fondo della mandibola e gli sformò completamente il viso”. LO “SMINUZZATORE” Il bellinzonese Pietro Strepparava ideò, nel 1910, un “macchinario speciale” che riusciva persino a “sminuzzare il durissimo granito nero di Castione”. PAZIENZA Il giovane bellinzonese Luca Guggiari terminò, nel 1972, la costruzione durata tre anni, di uno “chalet” fatto di 3’169 fiammiferi. PREZZI La ditta Ravizza e Martignoni di Bellinzona aveva, nel 1891, la rappresentanza della birra Pilsen: versando 6 franchi se ne potevano avere, portate a domicilio, 24 bottiglie.
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VOTAZIONI I Comuni ticinesi furono avvertiti, nel 1928, che la “cabina elettorale deve essere costruita in legno. È quindi escluso l’uso di tende, paraventi, ecc. o di una cabina con pareti di stoffa”. L’EFFETTIVO La Polizia cantonale contava, nel 1892, 69 gendarmi, un comandante, un primo tenente, 4 ufficiali di amministrazione, 6 sergenti e 14 caporali.
LAVORATORE Nel 1909, Gioachino Limi, 78enne, venne festeggiato perché lavorava da 58 anni presso lo stabilimento tipografico Colombi di Bellinzona. CONDIZIONI Una signora di Bellinzona cercava, il 16 luglio 1885, una “serva di saggi costumi”. LA VENDITA Il pianoforte suonato a Lugano da Liszt
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Quelli con l’arcobaleno
in un memorabile concerto, tenuto nell’agosto del 1838 nella casa del conte Grilenzoni, venne messo in vendita con un annuncio apparso il 9 novembre 1850.
1926
LA NOTIZIA Un annuncio pubblicato sui giornali il 25 dicembre 1928, diceva: “Trovato al Persico di Bellinzona un paio di scarpe”. IL BOTTINO Il gudese Rino Verzasconi uccise, nella stagione venatoria 1908, trenta lepri. VELOCE Il corridore ciclista bellinzonese Luigi Andreazzi coprì, nel 1904, la distanza di 25 chilometri in 20 minuti e 50 secondi. COMODA Il 3 aprile 1902 si vendeva a Cauco, in Valle Calanca, una “comoda bottega”. NOVIZIA Una “cameriera novizia” cercava posto, l’11 novembre 1904, nel Canton Ticino.
A TAVOLA IN TICINO
Rosanna Mengozzi, Tiziano Fosanelli e la piccola Alice in una delle due sale.
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CUCINA CLASSICA
E ABBINAMENTI ESTROSI Il Pedemonte, dietro la stazione di Bellinzona, sulla strada che corre lungo la ferrovia, è un indirizzo molto apprezzato dai
gourmet. Da ben tredici anni Tiziano Fosanelli delizia il palato dei suoi ospiti con creazioni che si rifanno alla cucina italiana e francese, interpretate a modo suo con estro e creatività. Rosanna Mengozzi incanta gli ospiti presentando a voce le proposte del giorno. Il tutto in un ambiente familiare che fa sentire come a casa. testo Alda Viviani - foto Rémy Steinegger
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a storia del Pedemonte - situato sulla strada che scorre pa- cina tradizionale non troppo pretenziosa. Poi, visto che la clienrallela ai binari della stazione di Bellinzona - è iniziata ben tela dimostra di apprezzare, a poco a poco Tiziano si orienta tredici anni fa e da allora lo chef Tiziano Fosanelli e la com- verso una gastronomia più ricercata, un misto di cucina italiana pagna Rosanna Mengozzi, anima del locale, hanno sae francese che lui rivisita con estro e creatività. puto tenere alto il suo nome, proponendo una cuOra il locale - che, da quando è nata la cina raffinata, in grado di allettare il palato di piccola Camilla, è aperto la sera e la molti amanti della buona tavola, bellinzodomenica a mezzogiorno - cattura Grazie alle indicazioni e ai nesi e non. l’attenzione di guide prestigiose suggerimenti contenuti in questo voTiziano ha scoperto il fuoco sacro e palati gourmet. lume, è possibile realizzare colorate composidella cucina durante uno stage, doLo chef è un vero maestro zioni floreali per ravvivare la tavola di tutti i giorni po averne effettuati altri che non nel proporre abbinamenti o festiva. Utilizzando foglie, rami, erbe e fiori che si trovano nei giardini o nei l’avevano entusiasmato molto. non scontati, che dappriboschi, si possono comPrima di approdare nella capitama sorprendono e poi porre bellissimi centrotale, il suo percorso formativo e conquistano il palato per vola e sculture floreali di lavorativo l’ha portato al Grand gusto e raffinatezza, cogrande effetto. I vari capitoli, strutturati seguendo il ritHotel e al Petit Champignon di me gli gnocchi al talegmo delle stagioni, permettoLocarno, accanto allo chef Piergio e mirtilli, i gamberoni no di portare in tavola comre De Lusi, e in altri ristoranti ticon melone, il granchio posizioni eleganti, romancinesi. Dall’incontro con Rosancon il pompelmo rosa optiche, aromatiche e na, oltre che l’amore, nasce anche pure il pesce crudo con le sempre piene di colore. la voglia di gestire un ristorante tutbarbabietole. Questa sua braFiori per la tavola. Le composizioni per rendere to loro. Mentre sono alla ricerca di un vura nell’accostare sapori non speciale la tua tavola, a cura di Cristina luogo in cui concretizzare il loro progettradizionali proviene sì dall’espeBottari, Food Editore, ISBN 88to, s’imbattono in un locale ormai chiuso rienza acquisita, ma anche dall’ispi87184-78-X. da tempo. I lavori da fare sono molti ma, a pelrazione e dalla curiosità nel creare abbile, sentono che quegli gli spazi fanno per loro. Il panamenti inconsueti. Lo chef, con la serenità drone di casa da loro fiducia e, nel ’95, l’avventura del Peche lo contraddistingue e che non gli fa mai perdere demonte decolla, anche grazie al sostegno della signora Fer- il controllo della situazione, ci racconta che non ama “cucinare nanda, mamma di Rosanna, e della signora Giglia, mamma di quello che la massaia prepara tutti i giorni a casa sua ma proTiziano. I due giovani partono in piccolo, proponendo una cu- porre qualcosa di speciale, che si scosti dalla quotidianità”. Ce-
CURIOSITÀ IN
A CIN CU
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A TAVOLA IN TICINO nare al Pedemonte è sempre un momento loppa di foie gras ai datteri. I dessert non INFO speciale, in cui ci si sente coccolati non sosono da meno, soprattutto il tiramisù leglo dal cibo ma già dal momento in cui si gero, preparato senza uova, con mango e Via Pedemonte 12 sceglie cosa mangiare. papaia e il golosissimo bonett d’amaretti e 6500 BELLINZONA All’inizio il ristorante proponeva una carta, cioccolato. Tel. 091 825 33 33 (si consiglia di riservare) ma poi Tiziano variava continuamente, in Chi riesce a visualizzare le proposte menbase all’ispirazione e agli ingredienti fretre Rosanna le presenta, già sente l’acquoANTIPASTI da fr. 17.- a fr. 24.schi di cui disponeva. Allora è stata sostilina inondare la bocca. Chi perde il filo, PRIMI da fr. 18.- a fr. 24.tuita dalla voce suadente e dalla presenza non si perda d’animo. La padrona di casa, SECONDI da fr. 30.- a fr. 35.scenica di Rosanna, che racconta le varie che accompagna ogni piatto con spiegazioDESSERT ca. fr. 7.50 proposte con charme, competenza e semni dettagliate, è sempre pronta a ricominplicità. Ascoltarla è un gran piacere. Quanciare da capo: “Mentre elenco e commento do la sua voce elenca squisitezze quali la tartare di tonno rosso le nostre proposte, s’instaura un rapporto con il cliente, che, alla citronella su letto di salicornia, un’alga fresca e croccante nella scelta del menu, non viene lasciato solo ma accompagnache ricorda il sapore del mare, gli involtini di gamberoni e pro- to”. Questa sensazione di familiarità si vive non appena varcata sciutto crudo con crema tiepida di ceci, i tortelli neri ripieni di la soglia del Pedemonte. L’uscio potrebbe sembrare quello di salmone con salsa allo zafferano e gamberi di fiume, quelli di una casa privata. Le due sale - una delle quali, dà la sensazione zucca e amaretto, preparati ad arte, o, per i palati raffinatissimi, di cenare “in famiglia” - sono arredate in modo tale da far diquelli al tartufo con foie gras, scegliere non è sempre semplice. menticare di essere in un luogo pubblico, complice anche l’atTra i piatti principali, vale la pena citare il petto d’anatra mari- teggiamento dei gestori, che si offrono all’ospite in modo calonato al frutto della passione con salsa al cognac e la tagliata di roso, semplice ed informale. Insomma, le arie non sono di casa bisonte al whisky, una carne ancora poco conosciuta ma già al Pedemonte, il locale gourmet in cui essenza e sostanza battomolto apprezzata, i bocconcini di scorfano all’avocado o la sca- no alla grande l’apparenza!
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A N T I PA S T O TARTARE DI TONNO ROSSO AL LEMONGRASS SU LETTO D’ALGHE SALICORNIA
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Preparazione Tagliare il tonno al coltello. Tritare finemente il lemongrass e metterne da parte un po’ per guarnire. Mescolare in una scodella il tonno e il lemongrass. Condire con sale, pepe e olio d’oliva. Distribuire la tartare in 4 stampini, pressare leggermente e refrigerare per ca. 1 ora. Nel frattempo portare a
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e.
• 500 g di tonno rosso crudo • 1 bastoncino di lemongrass • sale e pepe q. b • olio d’oliva q. b. • 200 g d’alghe salicornia fresche, disponibili in pescheria • poca acqua • 4 fettine di limone • qualche filo d’erba cipollina
ebollizione poca acqua e poco sale. Sbollentarvi le alghe per ca. 1 minuto. Scolare e disporre su 4 piatti, con poco olio. Capovolgere gli stampini sul letto d’alghe. Guarnire con le fettine di limone, l’erba cipollina e il lemongrass messo da parte.
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Ingredienti: 4 persone
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SECONDOP I AT T O PETTO D’ANATRA MARINATO AL FRUTTTO DELLA PASSIONE CON SALSA AL COGNAC Ingredienti: 4 persone • 4 petti d’anatra • sale e pepe q. b. • 2 frutti della passione freschi • cognac q. b. • 2 dl d’acqua • 2 cucchiai di demi-glace Preparazione Stendere i petti e inciderli dal lato della pelle. Salare e pepare. Aprire i frutti della passione e spremere
tutto il contenuto in una ciotola, compresi i semi. Marinare i petti nei frutti della passione. Scaldare l’olio in una padella e rosolare i petti per ca. 4 minuti per lato, dapprima a fuoco vivo poi a fuoco lento. Togliere dal fuoco e tenere in caldo in forno. Versare la marinata di frutti della passione nella stessa padella, bagnare con il cognac, lasciare evaporare, unire 2 dl d’acqua e la demi-glace. Fare ridurre e addensare a fuoco lento. Affettare i petti e servire con la salsa.
TIRAMISÙ LEGGERO CON MANGO E PAPAIA Ingredienti: 4 persone • 200 g di yogurt al naturale • 200 g di mascarpone • 50 g di zucchero • 1 mango ben maturo • 1 papaia ben matura • biscotti secchi, ad es. lingue di gatto o pavesini • trucioli di cioccolato o cacao in polvere Preparazione Mescolare lo yogurt, il mascarpone e lo zucchero. Montare legger-
mente in modo omogeneo. Pulire il mango e la papaia e tagliarli a pezzettini. Distribuire a strati, iniziando dai biscotti, alternandoli con la frutta e la crema. Continuare in questo modo fino all’esaurimento degli ingredienti. Terminare con uno strato di crema. Refrigerare per almeno 1 ora e togliere dal frigo ca. 10 minuti prima di servire. Guarnire con trucioli di cioccolato o cacao in polvere e servire. La frutta può essere scelta in base alle stagioni.
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7ª PARTE
INTERNET
INFORMATICA DEL FUTURO
O FUTURO DELL’INFORMATICA? Anche per l’ufficio e per il luogo di lavoro più in generale si profilano cambiamenti legati all’informatica e alle nuove tecnologie. Benché oggetto di numerose sperimentazioni nel corso degli anni, lo spazio e il tavolo di lavoro ideale e del futuro rimangono ancora da inventare. Non mancano programmi di ricerca, ma l’ufficio del futuro tarda a ritrovare applicazioni concrete nella vita di tutti i giorni. testo Elio del Biaggio
L’UFFICIO DEL FUTURO FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ L’ufficio del futuro, sovente qualificato con il termine “virtuale”, può essere considerato come il piano di lavoro vero e proprio (la superficie del tavolo, tanto per intenderci) ma anche, e soprattutto, come lo spazio di lavoro, indipendentemente dal fatto che si tratti di un lavoro d’ufficio o meno. Per quanto riguarda il piano di lavoro, numerosi esperimenti sono stati effettuati e portati a termine, al punto tale che si potrebbe persino ritenere che l’ufficio del futuro - o quanto potremmo definire tale - in realtà già esiste, frutto del lavoro di fabbricanti di mobili, di industrie informatiche e di burotica, con piani di lavoro che si adattano all’utilizzatore, una volta introdotto il proprio computer portatile nello spazio appositamente predisposto a tale scopo, con la regolazione automatica dell’altezza, della luce, dei dati accessibili, e con l’integrazione delle tecnologie informatiche disponibili, in tutta sicurezza. UFFICIO: DEL FUTURO, VIRTUALE O INTELLIGENTE? Le ricerche e le sperimentazioni dell’ufficio del futuro, dell’ufficio virtuale o dell’ufficio intelligente, risalgono a molti anni fa, con l’idea di sviluppare un ufficio dove il computer partecipi all’attività lavorativa quotidiana dell’utilizzatore facendo interagire il sistema sul modello dell’interazione umana, grazie alla voce, al movimento e ai gesti. Lo spazio di lavoro viene così invaso di telecamere e microfoni in grado di seguire l’utilizzatore, di riconoscerne l’identità, la posizione, interpretarne l’attività e rispondere ai suoi ordini e desideri. In uno spazio di lavoro del genere, le luci si illuminano automaticamente all’arrivo in ufficio, occupandosi, una volta riconosciuto l’utilizzatore, di configurare lo spazio e gli strumenti di lavoro, dalla cli-
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matizzazione all’intensità luminosa, con la messaggeria che si avvia al comando della voce, uno schermo murale sul quale vedere un’assistente virtuale o i colleghi, sia che si trovino negli uffici adiacenti sia che si operi attraverso il telelavoro. Un concetto di ufficio indubbiamente futuristico, cui non siamo per niente abituati e che rimarrebbe da industrializzare, convincendo non solo gli utilizzatori ma anche le aziende in cui operano
www.livingtomorrow.be A Bruxelles, fino al 2012, attraverso “La casa e l’ufficio del futuro”, “Living Tomorrow” è un progetto che su una vasta area espositiva presenta al pubblico tutte le innovazioni che influenzano la vita quotidiana dell’uomo nel campo delle costruzioni, comunicazioni, decorazioni d’interni, ambiente, beni di consumo, automazione, per una visione sul futuro che verrà… www.mobilita.com/rivista/442006/casaufficio.html L’ufficio in casa, i consigli utili di un esperto del settore, con indicazioni, trucchi e idee per concepire, creare, realizzare e organizzare lo spazio di lavoro ideale in casa propria.
«L’aspetto umano rimane
pur sempre il fattore più importante da considerare» della pertinenza di questi programmi e potenzialità di sviluppo, riuscendo magari nell’impresa di integrare l’ufficio del futuro nello spazio di lavoro del futuro. Se sviluppare nuovi prodotti per l’ufficio del futuro non è un grosso problema, soprattutto perchè oggi le tecnologie lo consentono, sviluppare uno spazio di lavoro futuristico non è però solo una questione di informatica e di tecnologie dell’informazione, ma risulta più che mai indispensabile associarvi designer e architetti. L’evoluzione del piano di lavoro e degli ambienti di lavoro, significa anche inventare nuovi spazi e nuovi uffici, nuove costruzioni e nuove architetture. Anche gli urbanisti hanno un loro ruolo in questa evoluzione, poiché se il telelavoro si potesse sviluppare come prospettato e auspicabile, almeno in alcuni settori, sarà più che mai necessario ripensare le città, i
quartieri commerciali e di affari, le zone abitate e abitabili, senza dimenticare la politica dei trasporti e la mobilità delle persone. L’ufficio del futuro, in realtà, così come ogni attività professionale, riguarda l’intera vita sociale e la società nel suo insieme. Ristrutturare un’abitazione non interferisce in nessun modo sul nostro ambiente, mentre ripensare un luogo di lavoro o uno strumento come l’ufficio va ben oltre. Ed è proprio da questo che nasce la difficoltà di fare evolvere rapidamente lo spazio di lavoro, senza parlare degli enormi freni psicologici. Se i primi successi nasceranno da applicazioni utili e concrete, immediatamente applicabili e misurabili che consentirebbero risparmi di tempo, aumento di produttività, miglioramento del confort, altre tecniche e tecnologie più specializzate e non dedicate a tutti i lavoratori, indistintamente, come videoconferenza o sistemi di controllo basate su telecamere e video, vedranno la luce solo quando e se veramente necessario, con una introduzione progressiva e delicata, passo dopo passo. L’ufficio del futuro cerca quindi dapprima di farci dimenticare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, rendendole invisibili ai nostri occhi, benché presenti nel nostro spazio di lavoro. Le ricerche effettuate fino ad oggi hanno essenzialmente avuto risultati basati su concetti non ancora commercializzati e difficili da implementare nella loro interezza, anche perché, al di là di ogni tecnologia, l’aspetto umano rimane pur sempre il fattore più importante e determinante da considerare anche per questo genere di innovazione e di sviluppo.
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Per scaricare le schede e per vedere i contributi speciali basta andare sul nostro sito, entrare e cliccare sulla rivista. Sfogliandola troverete i bollini. Cliccandoci sopra si apriranno le schede stampabili, le gallerie fotografiche o i filmati.
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ILLUSTRAZIONE TICINESE 12-08
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el nostro sito trovate l’ultima edizione di Illustrazione Ticinese, che potete sfogliare interamente. Su alcune pagine troverete il bollino “scaricami” che vi permette di scaricare la scheda leggibile e stampabile di alcune rubriche. Le ricette di “A tavola in Ticino”, i lavoretti di “Penne, pennelli e pasticci”, le schede didattiche di “Spacca…Ti”. In ogni edizione però, in genere nell’intervista prin-
lu str azio
n
SONDAGGIO N°1 - 1. MAGGIO 2008
SONDAGGIO N°2 - 1. GIUGNO 2008
Che temi vorresti che trattasse Illustrazione Ticinese?
Cosa pensi degli Euro 2008?
33%
22%
16%
11%
6%
20% 43%
45%
Arte, spettacoli, musica e cinema
Mi hanno già stufato/a!
Trucchi e consigli per curare le piante, l’orto e il giardino
Non mi interessano proprio...
Idee e novità per la casa e l’arredamento
Seguirò solo la mia squadra!
Informazioni, consigli e spunti per le vacanze
Non vedo l’ora che inizino!
SONDAGGIO N°3 - 1. LUGLIO 2008
SONDAGGIO N°4 - 1. AGOSTO 2008
Che tipo di vacanza preferisci?
Come trovi le scuole ticinesi?
28%
9%
28%
27%
28%
36% 33%
27%
Culturale e riposante
Buone, se non fosse per le strutture...
Divertente e godereccia
Buone, se non fosse per i genitori...
Avventurosa e di scoperta
Buone, se non fosse per i docenti...
In famiglia
Buone, se non fosse per gli allievi...
SONDAGGIO N°5 - 1. SETTEMBRE 2008
SONDAGGIO N°6 - 1. OTTOBRE 2008
È di nuovo ora di hockey. Tu per chi tifi?
È tempo di castagne. E tu, come le preferisci?
12%
8% 36% 40%
10%
34% 13% 43%
Per nessuna delle due...
Non mi piacciono proprio!
Per l’Ambrì naturalmente!
Avvolte nel lardo, con un bel bicchiere di vino!
Per il Lugano ovviamente!
Con latte e zucchero come quando ero bambino/a!
Il tifo non è mica una brutta malattia?
Arrosto, nel cartoccio, camminando per strada...
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METODO / METHODE ELEKTROMERIDIAN
Antismoking
IL METODO ELEKTROMERIDIAN Antismoking + Reality 2000
DIE METHODE ELEKTROMERIDIAN Antismoking + Reality 2000
È una sofisticata apparecchiatura elettronica che attraverso un puntale di forma sferica è in grado di trasformare impulsi a bassa frequenza in opportune stimolazioni. Queste, di natura non invasiva e dosabile in modo personalizzato, vengono trasmesse alle rispettive zone riflesse del sistema nervoso e del corpo.
Dies ist ein modernes Elektroterapiegerät welches mit Hilfe einer kugelförmigen Stabelektrode in der Lage ist, niederfrequente Ströme in den Körper zu senden um Reflexzonen des Nervensystems zu stimulieren. Die dabei entstehende Empfindung ist dem Jucken ähnlich, jedoch völlig harmlos und wird individuell dosiert.
Con questo metodo è possibile intervenire in tre settori specifici con ottimi risultati: con Antismoking sulla disintossicazione e disassuefazione dal fumo e con Reality 2000 sulle problematiche dell’insonnia e dell’obesità.
Mit dieser Methode können in drei Gebieten Behandlungen durchgeführt werden: zur Rauchentwöhnung, bei Schlafstörungen und bei Uebergewicht.
Antismoking toglie la causa della dipendenza fisica dal fumo che è la nicotina. Il micromassaggio effettuato dalle onde sui padiglioni auricolari e il naso (punti riflessi del sistema nervoso) disgrega la patina dei veleni del tabacco accumulata dai ricettori nervosi, togliendo istantaneamente la dipendenza del fumo, in soli 30 minuti, indolore e senza effetti collaterali. Successivamente le tossine disgregate entrano nel circolo sanguigno per essere eliminate con le urine, la traspirazione... permettendo una completa disintossicazione dell’organismo. Permane per qualche giorno la gestualità ma, importantissimo, non c’è la crisi di astinenza. Uno studio fatto (con ca. 84'000 fumatori) conferma che il 98% smette di fumare; il rimanente 2% non smette, ma diminuisce notevolmente il numero delle sigarette giornaliere. Non serve la volontà, ma la voglia di smettere di fumare
Antismoking ermöglicht das Laster des Rauchens zu bekämpfen. Durch die Behandlung der Reflexzonen des Nervensystems an Ohr und Nase, wird der Film aus Nikotin, der sich auf allen betroffenen Organen angesammelt hat, aufgelöst und schrittweise auf natürliche Art mit der Körperausscheidung eliminiert. Der Organismus wird vollständig entgiftet. Die Anwendung, schmerzfrei und ohne Gegenanzeigen, dauert 30 Minuten. Die Studien (mit 84.000 Raucher) bestätigen das 98% einen guten Ausgang nehmen, 2% rauchen zwar weiter, aber bedeutend weniger. Der Wille ist nicht notwendig, es reicht schon der Wunsch mit dem Rauchen aufzuhören
Schlafstörungen / Insomnie
VALE SEMPRE LA PENA DI SMETTERE DI FUMARE! Reality 2000 è in grado di offrire un concreto aiuto ai problemi dell’insonnia e del sovrappeso. Attraverso la riflessologia, Reality 2000 stimola dei punti specifici (centri nervosi e meridiani) aiutando l’organismo a ritrovare il suo naturale equilibrio. - Per l’insonnia, interviene risolvendo alla fonte le cause, tra le altre, una delle principali che è lo stress. Tale trattamento agisce su due livelli, sulla qualità e sulla quantità del sonno. - Per il sovrappeso, va ad agire sui disturbi del comportamento alimentare (es. mangiare fuori orario, fame nervosa...) In questo modo regola il metabolismo e l’organismo è stimolato in modo naturale ad assimilare solo le calorie che gli sono necessarie.
Uebergewicht / Obésité
Consigliato dall’Associazione Svizzera Non Fumatori
MAN KANN MIT DEM RAUCHEN AUFHÖREN! Reality 2000 ermöglicht die konkrete Hilfe bei Schlafstörung und Uebergewicht. Reality 2000 stimuliert spezifische Punkte der Reflexologie um dem Körper zu helfen, sein natürliches Gleichgewicht wiederherzustellen. - Bei der Schlafstörung wird unter anderem die Hauptursache Stress beseitigt, was eine qualitative wie quantitative Verbesserung des Schlafes zur Folge hat. - Beim Uebergewicht werden Störungen im Essverhalten wie zum Beispiel übermässiges Naschen zwischen den Mahlzeiten korrigiert, sodass der Körper während den Mahlzeiten nur die notwendigen Kalorien assimiliert.
Nuovi centri Antismoking+Reality in Svizzera Cerchiamo partner per l’apertura di nuovi Centri su tutto il territorio svizzero.
Neue Center Antismoking+Reality in der Schweiz Wir suchen Partner für die Eröffnung von neuen Antismoking Centern auf dem ganzen schweizerischen Gebiet.
Offriamo: un metodo efficace e immediato nella disintossicazione e disassuefazione dal fumo e la possibilità di operare anche su altre problematiche come l’insonnia e l’obesità.
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Spazio Salute & Antismoking Center SA Centro di Talassoterapia Ca’ Rossa alla Motta, CH-6527 Lodrino Tel. 0840-999 777, Fax 091 863 43 04 info@spaziosalute.ch – www.spaziosalute.ch info@antismoking.ch – www.antismoking.ch Orario d’apertura continuato: Lunedì - Venerdì 08.30 - 20.00 / Sabato 08.00 - 12.00
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Spazio Salute & Antismoking Center SA e Centro di Talassoterapia nato nel 1999, presenta la sua nuova sede e il primo Centro di Talassoterapia. Un centro di cure unico nel suo genere, aperto alle nuove tecniche, che privilegia offrire cure specialistiche ed esclusive, ma soprattutto vuole che i benefici di queste cure siano alla portata di tutti durante tutto l’anno, permettendo a tutti di raggiungere i propri obiettivi e di godersi il proprio spicchio di “pausa benessere”. 100% ecologico, il centro è costruito con materiali biologici, legno e materie naturali. L’acqua utilizzata, per la sua attività, fino a quattromila litri al giorno è fornita da un grande impianto solare. Esente da barriere architettoniche.
Oltre al metodo Elektomeridian, di cui detiene l’esclusiva e il Master a livello Svizzero, nel centro vengono effettuati: Antismoking+Reality:
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cura e prevenzione per tutti, con prodotti interviene sui problemi del tessuto estratti dal mare (Thalatherm, Calidarium connettivo e muscolare, ritenzione idrica, e Atlantis). cura delle cicatrici: a livello estetico e recupero della funzionalità.
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Cura, rigenera i tessuti (cartilagine...), stimola il metabolismo, la produzione di massaggi terapeutici e rilassanti, serotonina e endorfine. cromoterapia e riflessologia, Eccezionale azione lipolitica: distrugge linfodrenaggio, shiatsu, cranio-sacrale, le riserve di grasso, dimostrandosi pereducazione alimentare, bio screening per tanto una vera e propria alternativa intolleranze o carenze alimentari... medica NON chirurgica alla liposuzione.
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Beauty Skin: speciale lipolisi e tonificazione delle fibre collagene.
Phenix: risposte fisiologiche ai problemi circolatori e energetici.
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FORMAZIONE PER NATUROPATI E OMEOPATI CORSI PER TERAPISTI E DI AGGIORNAMENTO SPECIALISTICO FORMAZIONE QUADRIENNALE PER NATUROPATI E TRIENNALE PER OMEOPATI
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CONCORSO
THE SANDS AT CHALE
UN PARADISO PER RITROVARSI In Kenya esiste una piccola isola dalla sabbia bianchissima, un mare smeraldo e una meravigliosa foresta tropicale. Su quest’isola c’è un albergo che non ha niente a che vedere con il turismo tradizionale. Una vacanza per dimenticare il mondo, ma anche per ritrovare sé stessi e quei valori che rischiamo di perdere.
O
ccorrono poco meno di 9 ore di volo da Milano Malpensa a Mombasa. Dall’aeroporto bisogna attraversare la città, la seconda più grande del Kenya, dove una caotica e brulicante moltitudine di uomini e donne sembra spostarsi in continuazione dall’isola al continente. Sì, perché Mombasa si trova su un isola separata dalla terraferma da due piccoli fiumi. Per dirigersi verso
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ILLUSTRAZIONE TICINESE 12-08
Chale, bisogna attraversare in traghetto il fiume a sud della città, per poi proseguire il viaggio verso una riserva naturale. Un parco solcato solo da una strada bianca e punteggiato da splendidi baobab. Dopo un’oretta di viaggio si giunge sulla costa da dove si arriva all’isola di Chale in barca o in trattore. Avete letto bene, perché la marea in questa zona è così forte, che quando è bassa, il mare si ritira tanto da
lasciar nudi i 600 m di terra che poche ore prima erano il fondo marino. La vista dell’isola di Chale quando il mare non c’è è particolarissima. Pare una sorta di fungo dal gambo di dura roccia e dal rigoglioso cappello verde. La struttura si inserisce nella natura con discrezione e rispetto, e i materiali con i quali è stata edificata sono rigorosamente naturali. Le stanze sono bungalow bellissime, che
Inverno 2008/2009
non tolgono nulla all’uomo e al luogo in cui si trovano, a dimostrazione che è possibile integrarsi nella natura con rispetto, pur concedendosi il bello e il confortevole. Ma a Chale non ci sono lussi esagerati, proprio perché la filosofia di queste strutture prevede un approccio consapevole e intelligente. E così, in questo paradiso il silenzio è interrotto solo dai suoni degli animali che popolano la foresta all’interno dell’isola. Una passeggiata affascinante tra uccelli, piccoli rettili e scimmiette, che come è giusto che sia sono le dispettose padrone dell’isola. Non tutte però, perché a Chale ce ne sono due specie: quelle che vivono sempre sull’isola e quelle che arrivano a cercare cibo dalla terraferma quando la marea è bassa, per poi ritornarci poco prima che il mare ricopra il fondale. Salvo perdersi in… abbuffate ed essere costrette a rimanere fino alla prossima marea! Al centro dell’isola vi è un romantico ristorante affacciato su un affascinante e misterioso lago di mangrovie, il cui livello dell’acqua dipende dalle maree, e un’incantevole SPA che trova posto in capanne nascoste nella vegetazione. Il mare è caldo e cristallino, abitato da bellissimi pesci tropicali, ma quando non c’è, è affascinante passeggiare sul suo fondale, accompagnati dalla biologa marina, per scoprire i suoi segreti e concedersi un bagno in una delle pozze caldissime che si formano con la bassa marea. E alla sera, dopo aver cenato a piedi scalzi sulla spiaggia, basta guardare in su per perdersi nelle stelle del cielo africano. Chale è una scoperta e una vacanza incantevole, per riscoprire i ritmi lenti dettati dalla natura, rispettandola e amandola.
Una vacanza lunga un viaggio
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REGOLAMENTO Il premio, calcolato sulla quota base, non è convertibile in contanti, né può essere cambiato con un’altra destinazione ed è soggetto a disponibilità da parte dell'operatore. Il buono è valido per un anno dalla data di emissione. In caso di cambiamenti nella programmazione, Hotelplan Italia si riserva il diritto di modificare il viaggio con uno di pari valore. Tutti i tagliandi che perverranno in redazione entro il 22.12.2008 parteciperanno all’estrazione a sorte per l’attribuzione del premio in palio. Il vincitore sarà avvisato personalmente. È escluso il ricorso a vie legali.
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VINCI UN VIAGGIO A CHALE ISLAND 1. COSA SI ATTRAVERSA PER DIRIGERSI DA MOMBASA A CHALE ISLAND? ................................................................................................................................ 2. SU COSA SI AFFACCIA IL RISTORANTE NEL CUORE DI CHALE? ................................................................................................................................ 3. CHI SONO I DISPETTOSI ABITANTI DELL’ISOLA? ...................................................... ____________________________________________________________________ COGNOME: ............................................ NOME: ..................................................... ETÀ: ...................... VIA E Nº: .................................................................................... CAP/LOCALITÀ: ....................................................... NR. TELEFONO: ........................ Inviare il tagliando entro il 22.12.2008 a: Illustrazione Ticinese, “CONCORSO TClub” - CP 418 - CH-6908 Lugano oppure mandare un’e-mail a concorso@illustrazione.ch indicando in oggetto “concorso TClub” e inserendo nel messaggio la soluzione e i vostri dati. Tutti i tagliandi che perverranno in redazione entro il 22.12.2008 parteciperanno all’estrazione a sorte per l’attribuzione del premio in palio. I vincitori verranno avvisati personalmente. È escluso il ricorso a vie legali e il premio non è convertibile in denaro.
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CASA DOLCE CASA... PER MOLTI IL SOGNO DI UNA VITA L’investimento per la propria casa è, per la maggior parte delle famiglie, quello più importante dell’intera vita. Essenziale, quindi, avere le idee chiare per non incorrere in brutte sorprese, ma anche per essere in grado di affrontare questa tappa senza troppe ansie. a cura di BancaStato
M
aturata la decisione di fare il grande passo, occorre decidere se costruire o acquistare; è poi necessario valutare in quale zona si vorrà abitare, scegliere la tipologia di casa desiderata e, naturalmente, considerare le questioni relative al finanziamento. Se si decide di costruire, è bene essere consapevoli che l’impegno sarà generalmente maggiore: bisogna poter disporre di un po’ di tempo in più e anche di un certo capitale di riserva. In ogni caso, si tratta di un investimento a lungo termine e scegliere con cura è importantissimo, dal momento che la casa e gli impianti dureranno decine di anni. Come posso finanziare la mia nuova casa? Quale ipoteca mi conviene di più, quella variabile, quella fissa o quella legata ai tassi del mercato monetario (LIBOR)? Il punto di partenza è sempre lo stesso: il finanziamento deve essere adeguato alla propria situazione finanziaria, all’attitudine, al rischio e alla percezione dell’evoluzione del mercato. Vediamo più in dettaglio queste tre principali tipologie di mutui ipotecari: L’ipoteca variabile ha un tasso d’interesse variabile determinato in base all’andamento generale dei tassi d’interesse sul mercato dei capitali. È un’ipoteca che può subire in qualsiasi momento, sia al rialzo che al ribasso, delle mutazioni del tasso d’interesse applicato al mutuo. È ideale per chi desidera operare in modo più flessibile. L’ipoteca fissa offre la possibilità di ripararsi contro le variazioni dei tassi d’interesse per tutta la durata del mutuo ipotecario che, a scelta, può essere generalmente fissata da 1 a 10 anni. È ideale per chi non desidera sorprese e vuole fissare il costo della sua ipoteca a medio-lungo termine. L’ipoteca Libor applica un tasso di interesse che si compone di un tasso base e di un margine individuale stabilito liberamente dalla banca. Il tasso base viene determinato facendo riferimento al tasso LIBOR - CHF quotato sul mercato interbancario. È ideale per chi è disposto ad accettare oscillazioni del tasso di interesse applicato al proprio mutuo ipotecario con l’intento di poter beneficiare tempestivamente della diminuzione del livello
generale dei tassi d’interesse del mercato monetario. Esiste inoltre la possibilità di diversificare il proprio finanziamento combinando più prodotti ipotecari, così da confezionare la soluzione che meglio concilia le proprie esigenze di budget con le prospettive sull’evoluzione dei tassi d’interesse. In ogni caso, è bene rivolgersi a un consulente di fiducia in grado di consigliarvi sulla scelta migliore e assistervi nella realizzazione del vostro progetto. SOPPORTABILITÀ - QUANTO COSTA UN’IPOTECA? L’investimento immobiliare è generalmente considerato sopportabile se gli oneri finanziari complessivi non superano un terzo del reddito lordo. In termini generali, gli oneri finanziari sono caratterizzati dagli interessi ipotecari, dagli ammortamenti e dalle spese accessorie e di manutenzione, stimate indicativamente a 1% del valore commerciale. È pure opportuno calcolare gli oneri per interessi applicando un tasso d’interesse maggiorato, così d’assicurarsi di essere in grado di poter sostenere futuri aumenti di tasso d’interesse. Il costo del prestito ipotecario e la valutazione della sopportabilità, ad esempio di un oggetto adibito ad abitazione primaria dal valore di mercato (generalmente stimato dall'istituto finanziario) pari a CHF 500'000, possono così essere calcolati: %* Ipoteche di 1° rango Ipoteche di 2° rango Ammortamento
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CHF 1’249.CHF 279.CHF 333.CHF 1’861.CHF 416.CHF 2’277.-
* Si tratta di tassi e percentuali indicativi, che possono variare in funzione dell'istituto finanziario e del prodotto offerto. Per conoscere il tasso d’interesse, rivolgetevi al vostro consulente di fiducia.
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SONDAGGIO
Paolo Ramelli, 46 anni, direttore commerciale, Grancia - “Del Natale mi piace la neve, quando arriva!”.
Giorgio Grassi, 27 anni, tecnico edile, Airolo - “Adoro aprire i regali che porta Gesù Bambino!”.
Arnella Canevese, 51 anni, impiegata d’ufficio, Stabio - “Direi che mi piacciono moltissimo le abbondanti e gustose mangiate, specialmente di dolci”.
IL NATALE MI PIACE PERCHÉ... “Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi”, ha scritto lo scrittore inglese Charles Dickens. E a voi, cosa piace del Natale? testo Lorenza Storni - foto Stefano Ember
Nicola Colucci, 61 anni, taxista, Mendrisio - “Mi piacciono i presepi e gli ottimi pranzi”.
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ILLUSTRAZIONE TICINESE 12-08
Mirella Ghislanzoni, 35 anni, impiegata di banca, con Raissa, Sementina - “Amo andare nella natura alla ricerca di oggetti per costruire il presepe”.
Marco Menegalli, 52 anni, elettricista, Malvaglia - “È bello perché è uno dei rari momenti nei quali si riesce a riunire tutta la famiglia”.
Annamaria Ramirez, 24 anni, infermiera, Lugano - “Amo l’atmosfera luminosa, caratteristica di questo magico periodo”.
Tiziana Bombelli, 52 anni, cassiera, Grancia - “Mi piace fare i regali perché quelli che ricevo non sono mai di mio gradimento”.
Enrico Ponti, 63 anni, ciclista, Collina D’Oro - “Mi piace la festa famigliare accompagnata da una bella cena”.
Loredana Sacchelli, 33 anni, impiegata, con Michele, Pregassona - “Amo l’atmosfera, il fatto che Babbo Natale porta i regali anche agli adulti e la famiglia riunita in festa”.
Luca Paltenghi, 23 anni, studente, Magliaso - “Mi piace il Natale nel senso letterario del termine, relativo alla nascita di Gesù. Peccato che questo concetto sia andato un po’ perso”.
Antonio Cullari, 39 anni, muratore, Morcote - “Del Natale mi piace ricevere i regali e fare le vacanze”.
Giovanna Hurth, 38 anni, casalinga, Comano - “Adoro la magia che si può trasmettere ai bambini durante questa festa”.
Daniele Nater, 16 anni, studente, Pregassona - “Mi piace fare i regali e l’atmosfera che regna in questo periodo”.
Alessandra Malinconico, 40 anni, casalinga, Agra - “Amo l’atmosfera calda di questo periodo freddo, le luci, i profumi, i colori”.
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TENDENZE
OPERAZIONE
PACCHETTO Natale vuol dire (anche) regali, e allora per una volta concentriamoci sul contenitore più che sul contenuto. Perché se è vero che bisogna essere… belli dentro, a volte l’abito fa il monaco! testo Antonella Broggi
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on sempre si può spendere per fare un regalo ed è vero che ciò che conta è il pensiero. Allora però è importante dedicare la giusta attenzione ai pacchetti, che se preparati con cura e originalità, diventano parte integrante del regalo. Basta un po’ di fantasia per inventare un bel regalo. La grande scatola che ne contiene una sempre più piccola è un’idea vecchia, ma sempre divertente. I regali gastronomici ad esempio sono sempre molto apprezzati e gli imballaggi possono essere davvero originali, oltre che utili. Poi bastano un po’ di fantasia, qualche materiale di recupero e qualche minuto in più per preparare dei pacchetti davvero speciali.
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Prima bisogna preparare dei biscotti, dei muffin o una torta, da imballare in un canovaccio da cucina, che sostituisce la carta da regalo. Una formina di metallo per biscotti, legata con un nastro al pacchetto, si trasforma in fiocco. Il regalo così è economico, buono, utile ed ecologico.
ARTISTICO Su un grande foglio di carta si può fare un ritratto del destinatario sostituendo il bigliettino, ma si può anche scrivere una poesia, alludere al contenuto con un indovinello o scrivere una ricetta. In questo modo i regali saranno due!
BRILLANTE Una lattina vuota di FOTOGRAFICO Per incartare quasi tutto, si può benissimo utilizzare della carta giornale, come fa Carla Norghauer (vedi intervista a pag. 16). L’importante però è scegliere bene, adattando il soggetto all’occasione. Magari una pagina dalla rubrica ricette per incartare un dono culinario, una pagina di moda per un accessorio, …
alu, senza etichetta e senza coperchio, può diventare la confezione perfetta per dei biscottini, ma anche per piccoli oggetti. L’importante è battere con un martelletto i bordi della lattina in modo che non taglino più.
ROVESCIATO Se un regalo è bello, è peccato nasconderlo. Certi regali possono trasformarsi in imballaggio di sé stessi. Se per esempio il regalo è una sciarpa, basterà usarla per incartare il biglietto di auguri…
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menu delle
Feste Fegato grasso d’oca a lenta cottura con mosto d’uva e cioccolato amaro, banane e fragole glassate Scaloppa di fegato grasso d’anitra spadellata e gallinella di mare su crema di mais Zuppetta di fave con ragù di salsiccia e aceto balsamico tradizionale
Tortellini di carne in brodo di cappone Risotto “Varietà Loto” dei Terreni alla Maggia con champagne e gamberone croccante nella camicia di pasta kataifi
Ravioli di magro con gamberoni e spinaci in salsa al corallo d’astice Tacchino tradizionale arrosto in forno con ripieno di castagne Patate fondenti Broccoli alle mandorle
oppure Gigot d’agnello glassato alla provenzale Schiacciata di patate e ceci Fagiolini verdi al burro Tortino caldo al cioccolato e cuore d’amarena Panettone classico natalizio con la coppa di Moscato d’Asti
Nocette di conchiglie di San Jacopo su mantecato di cavolfiore Intinto alla liquirizia Amarelli Consistenza di mango e gelato all’Aceto Balsamico Tradizionale Cuore di manzo “Angus” preparato nel vetro a dolce temperatura con le perle di patate e verdure di stagione Gorgonzola di stagionatura e miele d’acacia Dialogo alla pera Kaiser con dolce crema all’essenza di vaniglia e pistacchio CHF 129.00
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CANI, GATTI & CO.
È BENE FARE FESTA A
UN CANE IN FESTA? Come comportarsi con il proprio cane prima di partire o al nostro rientro? E ancora, un gatto è in grado di capire che se lo portiamo dal veterinario è per curarlo e farlo guarire? Di seguito le risposte della dott.ssa Elena Stern-Balestra. a cura di Elena Stern-Balestra
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CANE… TERMICO Gentile dottoressa, abbiamo un cane da pochi mesi e abbiamo notato che sta volentieri davanti al fuoco (addirittura la sua pelliccia scotta, noi non resistiamo a stare così vicini!), a volte invece, in una giornata fredda, lo troviamo sdraiato sul prato bagnato, disdegnando lo zerbino davanti a casa: come mai? È insensibile alla temperatura? Il cane (un golden retriever) passa la serata in salotto con noi, sul tappeto, ma dorme all’esterno, (noi ci mettiamo una giacca quando lo accompagniamo fuori) nella cuccia: non avrà freddo in inverno, quando la temperatura scenderà sotto lo zero? In famiglia ci stiamo affezionando al cane e ci chiediamo come trasmettergli i nostri “slanci” affettuosi: un abbraccio forte ha per lui il medesimo valore che ha per gli umani? Quando lo lasciamo solo, per andare a scuola, o a fare la spesa, ci viene spontaneo salutarlo, come facciamo con i nostri famigliari: ha senso? La ringraziamo per le sue risposte, Noemi Ferrari Riguardo alla domanda sulla temperatura, penso di potervi rassicurare: ogni cane si sa regolare e anche il vostro sente certamente sia il caldo sia il freddo. Un cane abituato a vivere fuori non ha difficoltà in inverno, a patto che la sua cuccia sia asciutta, isolata e non esposta al vento. Per quanto concerne gli abbracci, è spesso così che noi umani tendiamo ad utilizzare il nostro modo di comunicare affetto anche nei rapporti con gli animali. L’abbraccio non è una dimostrazione di affetto per il cane, ma un’intrusione dello spazio personale. Alcuni cani possono associarlo a momenti piacevoli e dunque imparare a farselo fare, altri possono non apprezzare il gesto e sentirsi a disagio o addirittura minacciati. A questo proposito mi permetto di consigliarvi una buona lettura: si tratta del libro di Alexa Capra e Daniele Robotti “La comunicazione del cane” edito da Calderini (ISBN 978-88-506-5251-8).
«L’abbraccio non è una dimostrazione di affetto per il cane» Avere dei rituali di saluto al momento della partenza da casa o al rientro può favorire l’insorgere di problemi di separazione, cioè può portare il cane ad anticipare il momento della vostra partenza e a sentirsi in ansia per la vostra assenza (alla quale deve essere abituato gradualmente). È consigliabile partire dopo aver fatto qualche attività con lui, p.es. dopo la passeggiata, sen-
za troppi preamboli. Al rientro è necessario evitare che il cane si agiti eccessivamente per il nostro arrivo. È molto gratificante trovare il nostro amico a quattro zampe euforico perché siete di nuovo da lui, ma può essere ansiogeno ricambiare le sue feste: il comportamento corretto da tenere al rientro a casa è di attendere che il cane si calmi e si sieda (o perlomeno abbia tutte e quattro le zampe a terra) prima di fargli qualche coccola.
IL MALE A FIN DI BENE Cara Elena, ho dovuto portare il mio gatto dal veterinario perché aveva una brutta ferita alla pancia, presumibilmente a causa di una zuffa tra gatti. Il nostro gatto - un maschio di 6 anni molto attaccato a noi sebbene libero di uscire come vuole - ha il terrore della gabbietta, dell’auto e ovviamente del veterinario. Temevo che dopo
«Un gatto non può capire di essere stato aiutato» averlo portato dal veterinario mi avrebbe vista come la “cattiva” che l’ha catturato e portato in un posto ostile. Riportatolo a casa e aperta la gabbietta temevo davvero che lui schizzasse via terrorizzato a nascondersi sotto qualche mobile, invece è uscito e ha cominciato a fare le fusa fortissimo, continuando a fregarci il musetto sulle mani e sulle gambe. Per alcuni giorni poi è stato praticamente appiccicato a noi, lasciandosi medicare senza neanche lamentarsi. Ma allora è possibile che abbia capito che lo abbiamo aiutato, oppure è felice di essere di nuovo al sicuro e non ci vede colpevoli di ciò che gli è accaduto? Grazie mille. Eleonora Dire che il gatto ha capito di essere stato aiutato, sarebbe interpretare il suo comportamento umanizzandolo e ciò non è corretto. Come già suggerisce lei, penso piuttosto che il micio non abbia fatto un’associazione diretta fra voi e gli eventi stressanti. Ritrovare le sue persone di riferimento e il suo ambiente familiare è certamente stato rassicurante e positivo per lui. Complimenti per il bel rapporto che si è instaurato fra voi e il vostro micio! Per le vostre domande: Illustrazione Ticinese, “Cani, gatti & Co.”, C.P. 418, 6908 Lugano, oppure via e-mail: info@illustrazione.ch, indicando come soggetto “Cani, gatti & Co.”
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1. Sbuccia un mandarino cercando di ottenere un pezzo di buccia più grande possibile. Ritaglia la buccia come da disegno, mentre dai pezzi più piccoli ritaglia un cerchietto grande quanto una moneta da 50 ct. e due forme ovali.
2. Piega a metà la forma che hai ottenuto e avvolgila con un pezzo di filo per metterla in forma. Con lo stuzzicadenti fai un forellino al centro del vestitino e del dischetto e alle estremità dei due ovali. Aspetta che la buccia secchi perché deve diventare dura. Ci vorrà un po’ di pazienza…
3. Passa il filo d’oro tra il vestitino, la pallina e il dischetto, come vedi nel disegno, e annodalo lasciando le due estremità lunghe tanto che sporgano dal vestitino almeno 5 cm. Infila un piedino su ogni filo e fermalo con un nodo.
4. Sul dischetto di ovatta disegna due alette, ritagliale e incollale sulla schiena dell’angioletto. Con le matite colorate disegna il faccino.
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OGGI PARLIAMO DI...
Aline
Alba
Brian
Amos
Dario
Aron
Donato
LA NEVE DI BOSCO
GURIN VA USATA! Una premessa è d’obbligo: quando abbiamo incontrato gli alunni della IV e V elementare di Cevio - era il 20 ottobre - il pretore della
valle non aveva ancora deciso sul fallimento della Grossalp e il Gran Consiglio doveva pronunciarsi sullo stanziamento del creditoponte. Erano invece stati annunciati aiuti per 50 mila franchi dal gruppo di sostegno costituitosi in Vallemaggia e altri 60 mila dai comuni dell’agglomerato del Locarnese. Quando leggerete queste pagine si saprà - neve permettendo - se a Bosco Gurin gli impianti verranno messi in funzione per questa stagione. Intanto, grazie all’ospitalità della maestra Alma Pedretti, abbiamo discusso con i suoi allievi, della situazione e del futuro della stazione invernale del villaggio più alto del Ticino. testo Lorenza Storni - foto Rémy Steinegger
VOI SAPETE COSA STA SUCCEDENDO ALLA STAZIONE SCIISTICA DI BOSCO GURIN? Shila: sta chiudendo perché mi pare che è andata in fallimento. Amos: la Grossalp sta andando in fallimento. Donato: sta andando in fallimento perché non hanno più soldi e non gli danno i sussidi. Miguel: non hanno più soldi e allora hanno chiuso la pista sciistica e adesso stanno cercando di guadagnare per riaprire.
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PERCHÉ SECONDO VOI NON CI SONO PIÙ SOLDI? Aron: perché per mettere a posto le piste li hanno usati tutti. Sofia: perché i soldi sono stati usati per riparare gli impianti che si erano rotti. Tosca: perché per costruire le piste e riparare gli impianti hanno usato troppi soldi e ne avevano pochi. Dario: perché quasi nessuno andava più a sciare a Bosco Gurin e quindi la Grossalp guadagnava poco. Luca: perché far funzionare le stazioni
sciistiche costa tanto. Anche Carì è nella stessa situazione ed anche un po’ Airolo. QUALE SARÀ IL FUTURO PER BOSCO GURIN, SECONDO VOI? Donato: hanno detto che terranno aperto ancora per due anni. Shila: il Frapolli deciderà se aprire o chiudere. Ma secondo me chiuderà perché ormai è troppo tardi. Tosca: io penso che sarà il comune di Bosco Gurin a prendere una decisione. Luca: io penso che chiuderà perché il
Lien
Luca
Miguel
Paolo
Selene
Shila
Sofia
Tosca
problema resta sempre quello dei soldi. Lien: io penso che resterà aperto ancora per un paio di anni, poi chiuderà e forse più tardi riaprirà. Brian: io credo che chiuderanno perché hanno già troppi problemi quest’anno. Paolo: io penso proprio che l’anno prossimo fallirà e chiuderà. Aline: se arriverà più gente a sciare, magari tengono aperto anche l’anno prossimo. Miguel: per me chiudono perché succede la stessa cosa di quest’anno. Sofia: io penso che quest’anno vedranno cosa succede e poi decideranno cosa fare. Forse, se arriva tanta gente, terranno aperto. Amos: secondo me usano i soldi che guadagnano quest’anno per poter aprire anche l’anno prossimo. Selene: io credo che purtroppo l’anno prossimo chiuderanno. COSA PROVATE VOI BAMBINI SAPENDO CHE UN GIORNO, FORSE, A BOSCO NON SI SCIERÀ PIÙ? Tosca: a me non dispiace proprio perché potrò comunque sciare in altri posti. Sofia: a me dispiacerebbe perché è il posto dove andavamo di più e se chiudono anche Carì dovremo andare a Mogno, che è una piccola pista. Amos: io abito a Bosco a ovviamente non sono molto contento, visto che io metto gli sci fuori dalla porta di casa. Lien: a me dispiacerà perché è il posto dove ho imparato a sciare.
Aline: io sono sempre andata a Bosco a sciare e quindi mi dispiacerebbe molto. Brian: io andavo sempre a Bosco ed è lì che ho imparato ad andare con lo snow. Alba: mi dispiacerà tantissimo perché per noi è comodo, vicino e bellissimo. PERCHÉ È BELLO SCIARE A BOSCO GURIN? Miguel: perché è più grande delle altre stazioni qui vicino. Brian: perché ci sono tanti salti da fare con lo snowboard. Aron: è bello grande, ci sono tante piste e ci possono andare tante persone. Aline: Bosco è più bello perché ci sono le ancore. Dario: a Bosco è bello perché c’è tutto: ancora, piattello e seggiovia. E poi è in cima alla montagna. Donato: c’è un salto apposta per lo snowboard e tante piste. Sofia: gli impianti sono divertenti e per i piccoli c’è il tappetino dove si impara a sciare e anche la pista di bob. E poi ci sono due ristoranti. Lien: perché ci sono impianti belli e divertenti. Amos: a me Bosco piace perché ci sono tanti posti per fare neve fresca e poi c’è anche la pista di sci di fondo. Shila: perché ci sono belle piste e tanti impianti. Tosca: a me piace perché c’è la seggiovia. Luca: io andavo a Bosco, ma ora scio a Carì perché mio papà lavora agli impianti.
VOI AVETE DELLE IDEE PER SALVARE LA STAZIONE DI BOSCO? Dario: bisognerebbe che un gruppo desse un po’ di soldi. Aron: tanta gente dovrebbe venire a sciare a Bosco Gurin. Selene: un po’ tutte le persone dovrebbero dare dei soldi. Sofia: aumentare un po’ il prezzo dei biglietti di mezzo franco o un franco e formare un club di sostegno di gente ricca. Shila: fare più pubblicità. Miguel: fare più case, più piste e poi abbassare il prezzo delle giornaliere. Brian: l comuni di Cavergno, Bignasco e Cevio dovrebbero aiutare il comune di Bosco Gurin. CHI DI VOI VUOLE FARE UN APPELLO PER SALVARE LA STAZIONE DI SCI DI BOSCO GURIN? Dario: la neve di Bosco va usata! Alba: Bosco Gurin è bellissimo e si scia bene! Lien: la neve a Bosco Gurin è garantita! Amos: non lasciateci solo con la Coop e il Ristorante delle Alpi! Brian: non chiudete perché Bosco Gurin è bello! Miguel: salviamo Bosco perché sennò viene disabitato! Aron: una valle intera vuole sciare a Bosco! Luca: Bosco Gurin non deve chiudere perché ci va tanta gente!
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SPORT
LO SPORT CHE TI TIENE... INLINE Quando manca il ghiaccio ma non la voglia di giocare, nasce l’hockey giocato su pattini rotolanti, sia classici, sia in linea. Per presentare la disciplina dell’inline hockey ci siamo intrattenuti con Marco Faccoli, interprete di uno sport che in Ticino comprende nove società inline impegnate nei campionati di serie A, B e Prima Lega e nel campionato femminile (mentre una società giostra su pattini a rotelle classiche e milita in serie A). testo Marco Ortelli - foto Ti-Press/Gabriele Putzu
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Ho incontrato Marco Faccoli, che con il suo palmarès e i suoi 44 anni è una vera e propria ‘icona’ dell’hockey inline ticinese e svizzero, al termine di gara 1 delle finali per l’ascesa in Serie B, da parte di una delle nove società che compongono il mondo dell’inline hockey in Ticino, gli Hyper Lugano. Gara 1 vinta per 13 a 8, mentre la serie, al meglio delle tre partite, è poi andata agli avversari bernesi de La Neuveville, che si sono così guadagnati la promozione. Nel dopopartita, con Marco Faccoli (24 partite in stagione, 32 reti, 27 assist per 59 punti complessivi, 19. nella classifica generale dei marcatori e 5. nella classifica marcatori dei playoff) ho sviluppato alcuni contenuti generali e personali legati alla pratica di questa disciplina: come nasca la passione per questo sport, quali caratteristiche debba avere un giocatore inline, qualche considerazione sulla sua lunga carriera di giocatore e un invito ai giovani che volessero iniziare a giocare a inline hockey.
«L’inline hockey è un gioco che dà molta adrenalina»
luzione, dai pattini al materiale, alle regole, ma anche la sua stasi a livello finanziario, che ha portato alla scomparsa di diverse squadre. Da questo punto di vista non vedo sviluppi, penso che in Svizzera rimarrà sempre una disciplina amatoriale. Grazie a questo sport ho avuto l’opportunità di viaggiare in Europa, dall’Inghilterra, alla Germania, alla Danimarca, per citare solo i Paesi a forte tradizione inline, ma non solo, sono riuscito anche a ottenere belle soddisfazioni sportive, vincendo ad esempio sei titoli nella massima lega”. GIOCATO SU UN CAMPO DI DIMENSIONI RIDOTTE, CON QUATTRO GIOCATORI DI MOVIMENTO E UN PORTIERE, QUALI CARATTERISTICHE RICHIEDE LA PRATICA DELL’INLINE HOCKEY? “Sicuramente il pattinaggio e la capacità di partire da fermo e saltare l’uomo. Senza fuorigioco, e con un uomo in meno sul campo, saltare l’uomo crea sempre una superiorità numerica con tutti i vantaggi che da ciò derivano”. PATTINAGGIO, CONDIZIONE FISICA, TECNICA E TATTICA SONO GLI ASPETTI CHE HO CONSIDERATO ASSISTENDO ALLA VOSTRA PARTITA. COME VENGONO COLTIVATI? “Per quello che riguarda il pattinaggio, la base è fatta da piccoli, poi bisogna solo pattinare e pattinare... Per la condizione fisica, v’è da considerare che molti giocatori inline sono anche giocatori sul ghiaccio, e quindi la condizione fisica viene per lo più sviluppata dai singoli nelle rispettive società. Per quello che riguarda la nostra squadra, la condizione fisica è mantenuta pattinando molto. Per la componente tecnica vale un poco quanto detto sopra, essa viene solo affinata durante gli allenamenti.
TRA HOCKEY SU GHIACCIO E HOCKEY INLINE “Ho iniziato con l’hockey su ghiaccio nelle giovanili dell’HC Lugano, dove ho giocato fino a 19 anni. Non avendo fatto il balzo nell’hockey che ‘conta’, fino ai 28 anni mi sono dedicato esclusivamente allo skater hockey, con i Rangers Lugano (l’attuale nome di questa squadra, ndr), dopodiché ho cominciato ad alternare sia lo skater, sia l’hockey su ghiaccio in Prima e Seconda Lega con i TVG Biasca e il Ceresio. Ho giocato a inline hockey fino a 42 anni circa, poi, dopo un anno di interruzione, all’inizio di questa stagione gli Hyper Lugano mi hanno chiesto se volevo dare loro una mano e così ho ripreso l’attività agonistica. L’anno prossimo mi piacerebbe giocare ancora, dobbiamo ancora discuterne, ma i 44 anni sulle spalle ci sono”. COME MAI HA SCELTO PROPRIO QUESTO SPORT? E COSA TI HA DATO? “L’inline hockey discende sicuramente dall’hockey su ghiaccio, e diventa un’ottima alternativa per chi ama pattinare e giocare con un bastone ma che non riesce a superare la grande concorrenza che si trova nel disco su ghiaccio. Per quello che mi riguarda, smesso sul ghiaccio, è stato uno sport che mi è piaciuto subito, anche in virtù del fatto che era una disciplina assolutamente nuova, di cui ho poi potuto seguire l’evo-
Nome: Marco Cognome: Faccoli Data di nascita:16 dicembre 1964 Professione: tipografo Domicilio: Bedano Società sportiva: Hyper Lugano Categoria: Prima lega Palmarès: 6 titoli nazionali in
LNA, 4 volte vice campione europeo, 2 vittorie al Torneo di Düsseldorf Prossimo obiettivo: la promozione in Serie B Tempo dedicato allo sport: “quest’anno un allenamento e una partita alla settimana”.
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SPORT
L’aspetto tattico non comprende l’impiego di grandi schemi, si provano principalmente le situazioni speciali di superiorità numerica e le mosse per superare l’uomo. In definitiva direi che in allenamento soprattutto si gioca”. HAI GIOCATO MOLTO, COSA DIRESTI A CHI NON L’HA ANCORA FATTO? “Ripercorrendo la mia carriera, ho fatto molto, ho dedicato molto tempo allo sport, ma non mi è mai pesato, perché mi sono soprattutto divertito. È un gioco che dà molta adrenalina, si va sempre al 100% ed è uno sport che ti può portare a giocare in Lega nazionale o nelle altre categorie senza patire un’eccessiva concorrenza. Come sport di squadra, è interessante per le sue dinamiche di gruppo, che possono favorire una crescita mentale. E poi, fare sport con attenzione fa bene”.
L’INLINE HOCKEY È DI CASA AL PALAMONDO Abbiamo assistito alla citata finale di inline hockey al Palamondo di Cadempino. Gestito da Paolo Tarchini a Davide Miozzari, questo centro polivalente è la prima struttura in Svizzera costruita appositamente per l’inline hockey. Oltre all’inline con i Sayaluca Lugano e gli Hyper Lugano, qui trovano sede la pallacanestro con la SAM Massagno, la pallavolo con i Dragons Lugano e l’unihockey con l’Unihockey Lugano. Campi d’allenamento sono tenuti con regolarità sia dalla Nazionale svizzera di inline hockey sia dalla Nazionale svizzera di pallacanestro. A conferma della sua poliedricità, dal 10 al 14 dicembre la World Volley and Beachvolley Federation (WVBF) organizzerà al Palamondo la prima edizione della Coppa del Mondo maschile di pallavolo a squadre.
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Centro di medicina e chirurgia dello sport, Ospedale La Carità, Locarno Swiss Olympic Medical Center www.cmcs.ch, Tel.: 091 811 48 48
Per l’anno 2008, ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione del team medico-sportivo del Centro di Medicina e Chirurgia dello Sport di Locarno. Per la disciplina dell’hockey inline si è messo a disposizione il Dottor Daniele Mona. PARENTE DELL’HOCKEY SU GHIACCIO, L’INLINE HOCKEY QUALI ASPETTI BIO-PSICO-LOGICI SVILUPPA? “L’inline hockey è stato sviluppato a partire dagli anni Ottanta negli Stati Uniti, quale alternativa di allenamento fuori stagione per il disco su ghiaccio. Ma non vi è solo l’inline hockey ad arrecare benefici nella stagione cosiddetta “secca”, anche l’inline skater è utile come allenamento estivo per il pattinaggio artistico, il pattinaggio di Dott. Daniele Mona. velocità e per lo sci di fondo.
L’inline hockey combina in modo ottimale l’allenamento della condizione fisica, allenando sia la forza muscolare sia la condizione fisica a livello cardiorespiratorio, con quello della tecnica hockeistica. L’uso del bastone consente di sviluppare tanto la muscolatura degli arti inferiori quanto quella degli arti superiori, ciò che invece il semplice inline skating non permette. Essendo uno sport di squadra, vi sono poi da prendere in considerazione tutte le dinamiche psicologiche ad esso connesse, tra cui spiccano i benefici che lo spirito di gruppo elargisce”. SULL’INFORTUNISTICA LEGATA A QUESTA DISCIPLINA COSA CI PUÒ DIRE? “Abbiamo ancora poche cifre, in quanto si tratta di uno sport relativamente nuovo. Per quanto concerne l’inline hockey gli incidenti maggiori si verificano soprattutto a livello di arti superiori (spalla) e testa, e qui purtroppo non ci scostiamo di molto dall’epidemiologia infortunistica dell’hockey su ghiaccio. Come in quest’ultima disciplina, anche nell’inline hockey è importante l’uso di un equipaggiamento adatto, secondo regolamento”. COME ABBIAMO VISTO, IL NOSTRO INTERLOCUTORE, A 44 ANNI È ANCORA ATTIVO. SPORT E LONGEVITÀ: LA SOGLIA SI STA ALZANDO? “L’inline hockey è uno sport ciclico, alterna fasi di attività fisica intensa a fasi di riposo in panchina. È dunque compito dell’allenatore impiegare i propri atleti con il giusto ritmo, fatto che permette ad atleti anche in età di giocare ad alto livello. Nell’hockey su ghiaccio professionistico sono noti atleti come Fedulov, Montandon e Micheli, per citarne solo alcuni. Conosco personalmen-
te questi tre atleti e posso dire che solo con un impegno personale rigoroso e serio, sia durante l’allenamento estivo sia stagionale, è possibile raggiungere questi “exploit”. Va ovviamente sottolineato il fatto che, oltre al serio allenamento, questi atleti intelligenti danno la giusta importanza anche al riposo e ad una corretta alimentazione”. UNO SPORT DA CONSIGLIARE AI GIOVANI? “Senza dubbio, l’inline hockey è uno sport da consigliare anche ai giovani. Il boom che questa attività sportiva ha avuto è soprattutto dovuto alla sua praticità. Non è estremamente caro e può essere praticato su campi di dimensione ridotta, in un’infrastruttura non troppo costosa come nell’hockey su ghiaccio. Il giovane skater sarà attratto dalla possibilità di sviluppare forza e agilità, allenando anche la tecnica di pattinaggio. Ma ciò che colpirà maggiormente il giovane sportivo sarà probabilmente la velocità, che richiede movimenti muscolari regolari e ritmici, che se da un lato rinforzano ottimamente la muscolatura, dall’altro sono di aiuto all’incremento della condizione fisica. Tutto questo, con il beneficio di non sovraccaricare le articolazioni, soprattutto a livello di caviglie, ginocchia e anche”. Dal 2003 il Dott. Daniele Mona riceve nel suo studio presso la Clinica Sant’Anna di Sorengo (Lugano). Membro dello Swiss Olympic Medical Team, dal settembre 2002 è l’ideatore e responsabile del CMCS di Locarno (Centro di Medicina e chirurgia dello Sport), riconosciuto dal 2005 come Swiss Olympic Medical Center.
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SALUTE
È SEMPRE UNA
QUESTIONE DI PELLE Da “O sole mio” a “Ma che freddo fa”, ovvero, trascorsa l’estate, il sole si fa più mite, l’autunno veste i suoi abiti più variegati e il primo freddo stuzzica la nostra pelle. Due metri quadrati di superficie e un peso che supera i dieci chili a cui dobbiamo dedicare la nostra attenzione anche d’inverno. testo Stéphanie Scatizza - illustrazioni Ivan Artucovich
A
sollecitare la nostra pelle è il freddo in tutte le sue forme: le basse temperature, il vento pungente secco, il passaggio continuo da ambienti caldi ad altri nettamente più freddi, ma anche, e soprattutto, i raggi ultravioletti del sole d’inverno. La pelle non va protetta solo durante l’estate, e con la dottoressa Brigitta Cavegn, specialista F.M.H. in dermatologia a Mendrisio, scopriremo perché… COME REAGISCE IL CORPO AL FREDDO La pelle funge da interfaccia tra organismo e ambiente circostante, consentendo l’“omeostasi”, quel processo di ricerca di un equilibrio corporeo stabile, malgrado il variare delle condizioni esterne. In sostanza, il corpo cerca di rispondere ad una situazione di stress, come ad esempio un improvviso passaggio da un ambiente caldo ad uno molto freddo e viceversa. Il nostro
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organismo è in grado di mantenere stabilmente una temperatura interna di circa 37 gradi, anche se confrontato con temperature esterne che oscillano tra i 15 e i 54 gradi centigradi. Un efficacissimo meccanismo di autoregolazione! L’esposizione al freddo abbassa la temperatura del corpo e del sangue in circolazione. Tale calo di temperatura viene percepito dal centro di termoregolazione situato nel cervello (nell’ipotalamo) e si riflette in una vasocostrizione cutanea, un meccanismo di conservazione del calore corporeo in grado di ridurre la termo dispersione. Il tessuto adiposo sub cutaneo, dal canto suo, funge da isolante verso l’esterno consentendo la corretta circolazione del sangue e il mantenimento di una temperatura corporea costante. Per evitare la necrosi cutanea o qualsiasi lesione cutanea, i geloni o i fenomeni di congelamento, l’organismo interviene con la “vasodilatazione paradossa ciclica”, una reazione che si verifica nei tessuti superficiali esposti ad un freddo intenso e che interessa viso, naso ed orecchie in modo particolare, ma anche le dita delle mani e dei piedi. Se tuttavia il freddo esterno persiste, si assiste ad un ulteriore calo della temperatura in quelle zone specifiche del corpo tramite vasocostrizione. Parallelamente al tentativo del corpo di evitare la dispersione di calore, vengono messi in atto dispositivi volti a generarlo, come l’aumento del metabolismo cellulare e l’innalzamento del tono muscolare tramite tremore. Se la stabilizzazione termica non dà l’esito auspicato o se perdura l’esposizione a temperature basse, sotto il punto di congelamento (da -2°C a -10°C), possono manifestarsi fenomeni quali l’ipotermia e il congelamento. Le persone maggiormente a rischio sono quelle affette da malattie vascolari, chi abusa di nicotina, si muove poco o è addirittura immobilizzato e gli anziani.
I SINTOMI Tra le reazioni normali al freddo possiamo indicare secchezza della pelle del viso e delle mani con lacerazioni (eczema craquelé delle guance nei bambini o cheilitis fissurata), spesso accompagnata da lievi pruriti (pruritus hiemalis), reosacea, cheratosi pilare, ecc. Tra le reazioni cutanee al freddo estremo (sotto i 2°C), annoveriamo invece i geloni: si tratta di un congelamento dei tessuti che riscontriamo sovente nelle persone senza fissa dimora (clochards) o in coloro che praticano attività sportive in alta montagna con esposizione a freddo intenso, favorito da umidità, vento, abiti troppo stretti ed emollienti applicati sulla faccia e sulle orecchie. I geloni colpiscono le estremità (dita, unghie, naso e orecchie) e si manifestano con un colore biancastro del tessuto che rimane morbido in caso di gelone superficiale, mentre diventa duro nei casi più gravi e profondi. Dopo 1-2 giorni si formano delle larghe bolle che lasciano cicatrici e che hanno conseguenze durevoli come iperidrosi, parestesie e ipersensibilità al freddo. Tra le reazioni cutanee dovute al freddo non congelante invece possiamo citare “il piede da trincea”, dovuto ad una esposizione prolungata a temperatura superiore a 0 gradi, accompagnata da umidità ed immobilità (posizione in trincea durante la guerra). Ma esistono anche reazioni abnormi della pelle al freddo.
Congelamento, si tratta di lesioni infiammatorie localizzate e provocate da un’esposizione prolungata ad un freddo al di spora del punto di congelamento. I più colpiti sono i bambini e i giovani adolescenti a livello delle estremità degli arti, del tallone, del naso e delle orecchie. La sintomatologia è acuta con lesioni eritema-edematose che in seguito diventano violacee, dolorose e pruriginose. Si riassorbono in 2-3 settimane ma sono recidivanti durante l’inverno. Crocianosi, colorazione violacea delle estremità e talvolta del viso, permanente e indolore, accentuata dal freddo, comune soprattutto nelle giovani ragazze o donne di mezza età. Eritrocianosi, colorazione cianotica in prossimità delle parti ricche di grassi sottocutanei del corpo, come cosce e natiche, di cui sono generalmente affetti adolescenti e donne. Livedo reticularis, cianosi sulla pelle dall’aspetto marmoreo non dolorosa che sparisce con il riscaldamento. Orticaria da freddo (idiopatica nella maggioranza dei casi), fa parte delle orticarie fisiche e si manifesta come orticaria e/o angio-edema dopo esposizione al Testo in collaborazione freddo (vento, bagno nel mare, bevande con la Dottoressa Brigitta gelate, sbalzi termici) e può portare anCavegn, specialista in dermatologia e venerolo- che ad un rischio vitale durante gli sport acquatici. Le zone esposte manifestano gia a Mendrisio.
LE 10 REGOLE FONDAMENTALI
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Durante l’inverno utilizzare saponi dolci e idratanti (glicerina, urea, ecc).
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Reidratare la pelle ancora umida preferibilmente con creme e non lozioni.
Fare docce o bagni di breve durata, utilizzando acqua tiepida (30°C), tamponando (e non strofinando) la pelle per asciugarla.
Umidificare bene l’ambiente interno, non sovra-riscaldare e arieggiare prima del sonno.
Idratare sufficientemente il viso e applicare una protezione solare con fattore minimo 15 a largo spettro (UVA e UVB), soprattutto in caso di sport o soggiorno in montagna.
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Ben proteggere le estremità, in particolare orecchie, naso e labbra. Evitare ambienti umidi e freddi (lavori nell’acqua, calze e guanti bagnati). Proteggersi con vestiti adatti e comodi. Provvedere ad un sufficiente apporto di liquidi (2 litri), soprattutto caldi. Svolgere attività e trattamenti che stimolino la circolazione sanguigna (massaggi, sauna e bagno turco).
eritema-edema-prurito passeggero; in caso di manifestazioni digestive si riscontrano dolori addominali, diarrea, vomito, cefalea, ecc. Tocca sia uomini sia donne, tra i 18 e i 25 anni d’età e la sensibilità al freddo può perdurare per mesi o addirittura un anno. Sindrome di Raynaud, è un problema vasomotorio ischemico parossistico e reversibile delle estremità, spesso nelle donne tra 15-40 anni, scatenato dal freddo. Clinicamente si manifesta in 3 fasi: pallore brusco e bilaterale delle dita, che diventano fredde e insensibili, seguito da una fase cianotica dolorosa e infine da un eritema. CURE TRADIZIONALI La prevenzione è importante quando parliamo di geloni, congelamento, acrocianosi o eritrocianosi: vestiti adatti alle temperature, non stretti, calzature e guanti non troppo piccoli e asciutti, case ben riscaldate ma non troppo. In caso di geloni è necessario procedere immediatamente con un bagno caldo (40-42°C) e dell’antisettico per circa 20 minuti. Per curare l’acrocianosi occorre diminuire caffè e nicotina, evitare traumi locali e stress, mentre l’orticaria del freddo necessita sempre un’indagine specialistica. Ovviamente è indispensabile la prevenzione quotidiana, in particolare durante le attività fisiche e sportive, soprattutto acquatiche e invernali), facendo attenzione anche a bevande e alimenti ghiacciati. Nel caso di Sindrome di Raynaud occorre indagare e trattare possibili malattie accompagnatorie, è importante abbandonare il fumo, portare vestiti adatti, evitare traumi locali, betabloccanti e vasocostrittori nasali.
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2a PARTE
VIAGGI
COSÌ È VIAGGIARE
IN MALI Timbuctu è ancora lontana, addirittura lontanissima, quando di primo mattino mi reco ad una delle stazioni di bus di Ouagadougou, in Burkina Faso. Non so ancora bene quello che mi attende, ma l’ambizione è quella di raggiungere ancora in
serata Koro, una piccola località di confine del Mali. Un percorso sulla carta di circa 275 km, ma in Africa il concetto di distanza è assolutamente relativo, come ben presto i fatti mi confermeranno… testo e foto Roberto Schneider
MA CHE CURIOSA COMPAGNIA Mi colpisce il curioso assemblaggio di decorazioni del parabrezza: una tendina con l’immagine della Mecca e scritte in arabo, due adesivi con l’effige del calciatore Zinedine Zidane e alcune immagini di donnine decisamente libertine. L’autista appare un poco assonnato, ma la strada è dritta, catramata, e il vecchio bus corre via quasi silenzioso mentre i primi raggi di sole illuminano le savane del Burkina Faso. Vi sono pascoli e molte coltivazioni di miglio, mais e ortaggi, strappate a forza di braccia ad un terreno arido. L’aria è limpida e osservo i villaggi di casupole d’argilla rossa con caratte-
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ristici tetti di paglia che appaiono puliti e ordinati: è l’Africa rurale del novanta percento della popolazione del Burkina Faso. “Koro, Koro, Koro!”, gridano non appena le porte del bus si aprono due ore più tardi nei pressi dell’affollato mercato di Ouahigouya, località ad ovest del paese. Mi ritrovo spintonato e strattonato, assediato dal consueto caos di chi vuole scendere o salire, di chi cerca il proprio bagaglio, di chi ti vuole vendere banane e spiedini e di chi cerca clienti per il trasporto successivo. Da come urlano, pare che tutti debbano proseguire per Koro nel Mali, ma invero comprendo presto che al momento sono l’unico. Non resta che
aspettare a pochi passi da un furgoncino, le cui condizioni non danno decisamente molto affidamento. L’attesa si protrarrà per diverse ore. Avrò quindi tutto il tempo per fare rifornimento di acqua, pane, qualche banana e di noci di cola, il regalo preferito di molte genti in Mali. Nel momento più torrido della giornata, manco a dirlo, finalmente si parte. Ora il furgoncino è stracarico di merce e di persone. La composizione dei passeggeri non potrebbe essere più eterogenea: due giovani irlandesi dalla pelle bianchissima, salvo le guance e le spalle paonazze, un originale australiano allergico a cipolle e aglio, una signora del Ghana, due donne
Prima tappa del lungo viaggio: Ouahigouya. Una lunga attesa mi permette di acquistare alcune provviste e delle noci di cola.
del Mali e due giovani col turbante. Poco oltre i sobborghi di Ouahigouya termina definitivamente la strada asfaltata e il viaggio diviene decisamente scomodo. Le piste sterrate si inoltrano sempre più in una savana deserta, inospitale, polverosa. Non mancano comunque i consueti controlli di polizia, dei militari e di tutti coloro che portano una non meglio identificata divisa.
«Nel momento più torrido si parte» CHE CI FA LA DOGANA NELLA SAVANA? Ci vorranno diverse ore per raggiungere il confine del Mali, situato in una sorta di terra di nessuno, dove non vi è proprio nulla se non una curiosa serie di postazioni di controllo amministrativo. Due, per l’amministrazione del Burkina Faso, sono a distanza di alcuni chilometri l’una dall’altra: dapprima la dogana per le merci, poi il controllo passaporti. Altri tre stop seguono dopo aver raggiunto il Mali: dogana da attraversare a piedi, cinque chilometri più avanti il controllo passaporti e molto più avanti ancora un altro controllo per le merci. Ogni addetto pare quasi grato per le occasionali visite, addirittura felice quando vede dei passaporti “esotici” come quelli europei. Di conseguenza se la prendono tutti con estrema calma, fa molto caldo e il tempo non manca. Il colpo di scena arriva però all’ultimo controllo. Qui dovrebbero visionare i camion carichi all’inverosimile che si avventurano sulle piste della savana, collegando le lontane coste atlantiche con i confini del deserto. Noi invero siamo stipati su di una piccola camionetta. L’incredibile quantità di sacchi ammassati sul tetto insospettiscono però i solerti doganieri. Con cipiglio, ma quasi divertendosi, chiedono di controllare minuziosa> pagina 55 ILLUSTRAZIONE TICINESE 12-08
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VIAGGI
mente uno dopo l’altro tutti i bagagli che ci portiamo appresso. Con grandi fatiche, sotto il sole cocente, ogni sacco, ogni bidone viene scaricato ed ecco la sorpresa: sotto i bagagli, ben mimetizzato, vi è uno strano marchingegno, una sorta di grande motore, pesantissimo, tanto che scaricandolo danneggia la portiera e il cofano del veicolo. La frittata è fatta, si tratta di contrabbando e siamo bloccati. Non veniamo però affatto trattati come criminali, anzi, ci fanno accomodare all’ombra di una tet-
toia. Per i doganieri è il momento del tè e siamo invitati a far loro compagnia. Mi trovo il comandante proprio di fronte, pesantemente sdraiato su di una sedia di legno. Appare orgoglioso, sornione, sorride soddisfatto e guardandomi negli occhi mi dice: “un bel pasticcio, è la legge”. Gli rispondo che lo so e che ha ragione e poi cominciamo a parlare come vecchi amici. Nel frattempo proseguono i battibecchi tra il nostro autista e gli addetti ai controlli. Un po’ ci si arrabbia, un po’ si ride, ma
Luogo in cui vai, mezzi di trasporto che trovi. Vieni “toubab”, il carretto attende!
La postazione di frontiera tra il Burkina Faso e il Mali.
la sostanza non cambia: siamo invitati a ripartire lasciando la merce confiscata lì dove è, in mezzo al piazzale. I “TOUBAB” HANNO GRANDI OCCHI MA… Il sole è ormai basso all’orizzonte quando finalmente giungiamo a Koro, nel Mali, un paesino tranquillo caratterizzato da una moschea di argilla dalla struttura tradizionale e da una lunga fila di bazar allineati lungo un ampio stradone sterrato. È il capolinea, anche perché l’autista è intenzionato a ritornare al posto di frontiera per regolare la questione doganale… In Africa vi è sempre una soluzione a questi problemi, lo so io, ma lo sa bene anche lui. Ci vorranno in seguito ancora due ore di attesa per trovare un nuovo mezzo di trasporto. Dapprima mi illudo di poter ripartire su di una vecchia auto a otto (!) posti, poi non appena ivi ammassati, i passeggeri vengono invitati a scendere, senza nessuna spiegazione. Dopo un’altra mezz’ora di attesa sarà una camionetta ad offrirci l’opportunità di proseguire il viaggio. Solo la signora del Ghana rimane sconsolatamente seduta a bordo strada, dicendomi che lei è la proprietaria di uno dei grandi camion che abbiamo visto alla dogana. Li attende per poi proseguire fino a Mopti dove rimarrà fino a quando non avrà concluso tutti suoi affari. Mi saluta con un sorriso, sa bene di avermi sorpreso con la sua storia. In una sorta di curiosa staffetta, il suo posto viene preso da Alpha, un giovane di etnia Dogon, che in seguito diverrà la mia guida. Mi dice che ho bisogno di lui per visitare le sue regioni perché i “toubab” - così chiamano qui gli uomini bianchi - hanno grandi occhi, ma non sanno vedere. È una sua caratteristica quella di arricchire il linguaggio con detti del luogo e ciò indubbiamente mi diverte. Quando finalmente si avvia il motore della camionetta risuona anche il richiamo del muezzin dalla piccola moschea. Chiedo ad Alpha, intento a consumare uno spuntino, se anche lui è musulmano, perché è il momento della preghiera. Ma lui sorridente risponde che “la cucina è stata costruita prima della moschea, la fame è più vecchia della religione” e continua a masticare. CONTINUA.
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Ruth Pauli con la sua ultima creazione, la Ford Ka.
L’AUTOMOBILE CON LICENZA D’AZIONE Dalla Ka alla Transit: Ruth Pauli sfida la ricerca del gusto per realizzare un design e degli interni che piacciano ai clienti europei, asiatici e americani. Una professione affascinante, che non conosce confini ed emozioni, tanto da animare le avventure a quattro ruote nell’ultimo film di James Bond. testo Stefano Pescia
L
a “Ka”, come sottolinea il presidente e CEO di Ford Europa John Fleming, “è ancora oggi l’automobile che vanta il livello più alto di fidelizzazione”. Su queste basi, dopo 12 anni, nasce la seconda generazione. Tra le priorità per la nuova vettura, anche quella di riproporre lo spirito audace e accatti-
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vante che ha reso la prima Ka così popolare. Un compito impegnativo, per lo staff di Ruth Pauli, Chief Designer Colour & Material Product Developement Europe. Quando si tratta di decidere la produzione di nuovi modelli, spesso la collaborazione con un partner si rivela una strategia oculata per le case produt-
trici. In questo caso Fiat, ma ad essere sinceri pochi direbbero che divide lo stesso pianale della Panda e della 500. Bravi, quindi, gli ideatori di Colonia, in particolare il reparto design guidato da Ruth Pauli, che si occupa di seguire lo sviluppo di tutta la gamma dei modelli Ford per l’Europa, gli Stati Uniti e l’Asia. Una donna ‘multifunzioni’, per rubare un termine automobilistico, capace di ricercare e soddisfare i gusti differenziati degli acquirenti: dalla Ka fino alla Transit, in ogni versione e allestimento. “Per esempio”, ci spiega Ruth Pauli, “per quanto riguarda l’ottica, si devono rispettare parametri diversi. La clientela asiatica preferisce delle superfici fini e dei materiali morbidi. I miei colleghi sviluppano una forma e la cosa affascinante in questo lavoro”, continua la nostra responsabile per gli allestimenti interni e i colori della carrozzeria, “è che il nostro team si occupa di presentare le differenti varianti. Le maggiori difficoltà si incontrano nella scelta dei tessuti che ricoprono le materie plastiche”. Lavorare anticipando il futuro è certamente stimolante, soprattutto perché bisogna avere il coraggio di prendere delle decisioni che devono durare nel tempo. Nel suo team Ruth Pauli è l’unica donna e quindi la soddisfazione di presentare un prodotto che piace anche ai suoi colleghi è un motivo di comprensibile soddisfazione. Dalle vetture di serie a quelle speciali, la creatività della dinamica signora anima anche le missioni più avventurose dell’agente 007. Dopo la Ford Mondeo è il turno della Ka, che sfreccia audace sul set dell’ultimo film di James Bond 007 “Quantum of Solace”. “Abbiamo lavorato seguendo le richieste e le necessità della produzione del film”, ci racconta la chief designer che vive già nel 2012, “realizzando tre specifici esemplari della Ford Ka. Tutte e tre le vetture sono eseguite a mano e sono perfettamente guidabili. Il colore oro metallizzato della vettura, in una combinazione esclusiva tra esterni e interni, è stato studiato in perfetta armonia con l’elegante e moderno abbigliamento, dalla tonalità dorata, della esuberante protagonista femminile Olga Kurylenko, inaspettata alleata di James Bond. Colori che si riflettono perfettamente anche con il paesaggio di Panama dove è stato girato il film. Pezzi unici di grande valore dove tutto è stato studiato su misura e”, conclude, “realizzato al tempo di record 3/4 mesi”.
«L’esclusiva Ford Ka per l’ultimo film di James Bond»
PER IL FILM DI 007 SONO STATE REALIZZATE TRE KA La doppia vita di Ruth Pauli, tra presente e futuro, è pur sempre ricca di incognite. Ma cosa si aspetta da un’automobile il cliente
«Le maggiori difficoltà si incontrano nella scelta dei tessuti»
di domani? “Sono sicura che l’automobile”, commenta la responsabile del design, “dovrà sempre essere un prodotto emozionale. Come dimostrano certi modelli storici, le vetture che hanno trovato la giusta forma del design rimarranno attrattive nel tempo. Se ci limitiamo al colore, in casa Ford abbiamo introdotto delle tinte molto espressive e attraenti che incontrano il favore degli acquirenti, ma che sono state definite con ricerche specifiche e molta precisione. Da parte mia adoro un’automobile che si presenta con un’eleganza dall’aspetto fresco e moderno, con una lavorazione qualitativa e con tessuti e colori che si presentano armonici”. Scelte che trasmettono magia e piacere in chi le compera e che richiedono a Ruth Pauli il coraggio e la determinazione di chi ha la responsabilità di costruire il successo.
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QUANDO IL CLIENTE DIVENTA DESIGNER BMW Motorrad rinfresca il mondo delle moto. testo Graziano Guerra
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i chiama Lo Rider ed è lo studio di una Roadster sportiva dal design personalizzabile. Potente, naked e ridotta all’essenziale, con questi pochi attributi si può abbozzare il nuovo studio di BMW Motorrad, presentato alla rassegna internazionale del ciclo e motociclo di Milano di quest’anno. Aspetto muscoloso con la tecnica messa intenzionalmente in scena, lo studio rinchiude in sé anche un concetto “Custom” completamente nuovo. Il cliente è il designer: stile e colori personalizzati, il nuovo concetto accentua i due gruppi costruttivi principali di una motocicletta: motore e ciclistica. Gli ornamenti superflui sono stati soppressi. Il look è caratterizzato da variabili come l’impianto di scarico, la sella, i fanali e i colori, che marcano anche lo stile della concept. Un peso leggero, un potente propulsore boxer dalla coppia elevata e una raffinata tecnica della ciclistica garantiscono una dinamica di guida estremamente sportiva. La ciclistica abbassata e la posizione di guida rilassata, ma sempre attiva, con manubrio largo, ricordano sia le Cruiser sia le Naked Bikes. Numerose possibilità di selezione, ad esempio tra vari impianti di scarico, le selle differenti, le varianti dell’unità del proiettore e i colori diversi, consentono di realizzare un livello di personalizzazione finora impossibile con gli optional e gli accessori originali. Il carat-
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tere della motocicletta sarà adattabile al gusto personale del cliente, che potrà configurare la sua Lo Rider secondo idee e preferenze personali: dalla sofisticata Cruiser all’aggressiva Muscle-Bike. Lo studio non rientra in nessuno dei segmenti motociclistici classici, ma abbina attributi tecnici attuali di alte prestazioni a principi tradizionali e classici della costruzione motociclistica. Modernissimi elementi della ciclistica sono ripresi dalle moto sportive, come l’imponente forcella Upside-Down, le mordenti pinze dei freni a sei pistoncini e larghi pneumatici da 17 pollici, e combinati con stilemi motociclistici degli anni Cinquanta e Sessanta. Ad esempio, l’impianto di scarico montato tradizionalmente nella sezione inferiore in stile Sidepipe dona un’immagine da Roadster classica o da sofisticata Cruiser, mentre l’impianto di scarico rialzato desta i ricordi delle leggendarie moto da corsa o dei tipici modelli Scrambler del passato. Alla propulsione è chiamato il leggendario e scattante motore boxer - da oltre 85 anni il suo principio costruttivo è simbolo di un design inconfondibile - originale, dalla sonorità e potenza senza pari, nella sua versione attuale: potenza di oltre 100 CV, alberi a camme in testa, iniezione elettronica del carburante e depurazione dei gas di scarico. Il boxer di BMW è il due cilindri più dinamico e più caratteristico proposto sul mercato e, grazie alla sua partenza scattante, anche il motore ideale per la BMW Lo Rider.
MONSTER BREAKS
WORLD RECORD
DUCATI NORTH EUROPE NEL GUINNES BOOK. Un singolare record del mondo è stato ottenuto da Ducati North Europe, la quale è riuscita ad entrare nel Guinnes dei Primati con la “più grande parata di motociclette della stessa Marca e dello stesso tipo”. Il record è stato realizzato in Belgio sul finire dell’estate di quest’anno, nella piccola e ridente località di Hamme-Moerzeke, dove 405 Monsteristi si sono radunati sotto un sole splendente per un giro intorno alla cittadina. La parata organizzata dal “Monster Owners Belgium” Club ha superato il precedente record (detenuto dal 2003 da 207 Yamaha TDM) di ben 198 unità. Al “monsteraduno” sono giunti appassionati da Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia, Gran Bretagna, Germania, Romania e da altri Paesi. La corsa al record rientrava nel programma del “MOB MONSTER DAY 2008”, evento a ritmo annuale che celebrava il suo 5° anniversario e che per l’occasione ha attirato più di 1’500 visitatori, segnando un altro spettacolare record.
DUCATI STREETFIGHTER: STAR OF THE MILAN SHOW
Più di 20’000 partecipanti hanno eletto la Streetfighter della Ducati “The best-looking bike” dello show internazionale 2008 di Milano. Lo scrutinio, indetto dalla rivista specialistica italiana Motociclismo, ha visto primeggiare la supernaked con oltre il 25% dei voti, seguita dall’Aprilia RSV4 Factory e dalla MV Agusta Brutale 1078RR. Dotata del motore da 155 CV L-Twin Testastretta Evoluzione 1098, leggenda del Superbike, la super leggera (167 Kg) Streetfighter sarà pronta per l’asfalto dalla primavera 2009.
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OROSCOPO
2009 - ANNO DI MARTE L’esplorazione di una nuova vita o di qualcosa di già conosciuto? Marte e Cydonia, un antico mistero!
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ome nel 2002, anche il 2009 sarà un anno sotto l’influsso di Marte, per cui è bene rinfrescare la memoria e ricordarci un po’ com’è stato quell’anno. L’energia di Marte può essere esplosiva e in genere risveglia lo spirito della lotta per qualche causa. Ricordiamo al proposito le varie manifestazioni contro l’accesso ai vari tunnel autostradali da parte di mezzi pesanti, o a diverse iniziative per indurre maggiore attenzione sull’impatto ambientale. Ricordiamo poi la Commemorazione, in ottobre, da parte dell’Iniziativa delle Alpi, delle 11 vittime del famigerato incendio nella Galleria del S. Gottardo del 2001, tanto per non dimenticare. C’è stato quindi il maltempo che comunque, oggi come oggi, non ci sorprende più di tanto. Sempre nel 2002 l’Unione Europea pubblicò una statistica sul costo della vita, in cui la Svizzera risultò il 3. Paese più caro in Europa dopo Norvegia e Islanda, mentre gli elettori svizzeri respingevano la proposta di una settimana lavorativa di 36 ore. Non mancano neppure le notizie sportive interessanti come è nello spirito di Marte. Pensiamo al grande ciclista Fabian Cancellara che diventa, a livello svizzero, il “re” incontrastato della cronometro proprio nel 2002, mentre Martina Hingis si ritira temporaneamente dal mondo
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del tennis per problemi di salute. Poi abbiamo un premio Nobel della chimica, attribuito allo svizzero Kurt Wüthrich per le sue ricerche sulle proteine nel campo della biologia molecolare, mentre il Prof. Erich Windhab del Politecnico di Zurigo presenta un rivoluzionario processo di “precristallizzazione controllata”
«Assisteremo sicuramente a nuovi eventi eclatanti»
che permette di mantenere la brillantezza del cioccolato anche dopo mesi o anni. E come dimenticare Expo 02, l’Esposizione galleggiante nella Svizzera francese, che ha fatto discutere prima e dopo? A livello di politica estera, ricordiamo ancora la visita di Stato di sua Eccellenza Vaira-Vike-Freiberga, Presidente della Repubblica di Lettonia il 30.10.02 e infine un’altra data storica, il 10 Settembre 2002, che vede l’entrata della Svizzera al-
l’ONU. Staremo a vedere cosa ci porterà ancora Marte nel 2009! Intanto sappiamo che Marte non è un pianeta morto, perché pare che lassù vi siano acqua e vita. Sembra infatti che in epoche remote fosse presente un vasto oceano. Nel gennaio 2004, la sonda europea Mars Express scoprì grandi quantità di acqua nella zona polare sud. Ma perché gli scienziati vogliono esplorare a fondo questo pianeta? Cercano forse un nuovo habitat per il genere umano che sta distruggendo il pianeta Terra in cui vive? E cosa c’entra Marte con Cydonia? Quest’ultimo sembra riferirsi a un territorio marziano collocato nell’Emisfero “nord del pianeta” intorno ai 40° gradi di latitudine. Secondo alcuni ricercatori americani del gruppo “Mars Research”, sarebbero presenti manufatti semidistrutti di un’antica civiltà. Marte ci parla di energia in tutti i sensi, anche di energia nucleare, visto che c’è di mezzo Plutone, che staziona in Capricorno fino al 2024. Speriamo che nel 2009 non si debba assistere a eventi troppo traumatici al di là delle guerre e della cattiveria che incombe sulla terra ormai da tempo. Nella politica mondiale assisteremo sicuramente a eventi eclatanti. Marte ci invita ancora una volta a lottare per cause buone e valide.
ARIETE 21/3 - 20/4 Con Marte, che regge l’anno 2009, vivrete la sua energia da protagonisti. E per molti anni a venire, Plutone si troverà in posizione strategica.Tutto si gioca attorno alla vostra carriera, alla professione, al ruolo sociale a cui ambite, spinti da un intenso desiderio di competizione e successo o comunque di riconoscimento. Persino la politica potrebbe essere un argomento per voi stimolante. Voi donne, dal temperamento marziano, dovreste evitare tuttavia atteggiamenti troppo mascolini e autoritari, bensì fare appello alla sensibilità femminile, per creare alleanza e portare quelle riforme sociali necessarie in sintonia con l’Era Aquariana. Lavorare in gruppo, uniti da un ideale comune, produce molto di più. Pur essendo dei leader nati, non dovete dimenticare che gli altri sono un sostegno importante, quindi fate tesoro anche dei loro suggerimenti. Lasciate l’inutile dietro di voi e portate nel 2009 solo la vostra esperienza e il vostro entusiasmo per nuovi obiettivi. “Puntare in alto” e portare riforme sociali sarà il vostro scopo. E se volete fare qualcosa in società, sarete aiutati da un magnifico Giove in aspetto favorevole per tutto il 2009. Anche il campo artistico e sportivo potrebbe darvi notevoli soddisfazioni, specie in primavera e più ancora in autunno. Insomma, le buone opportunità non mancano a nessuno di voi. Tenete comunque presente che per ottenere una certa sicurezza economica e mettere da parte qualche riserva, dovrete lavorare sodo. Un’attenta programmazione del vostro budget vi riparerà poi da spiacevoli sorprese. Da gennaio a metà febbraio prudenza e pazienza, specie negli affari e alla guida. Per la settimana bianca meglio scegliere la 2. metà di febbraio. Marzo e settembre richiedono più attenzione alla salute. Frizzanti e produttivi i mesi di aprile, maggio e giugno. A luglio dedicatevi alla casa e alla famiglia. Autunno caldo per l’amore e l’espressione creativa. Voi donne punterete su partner con posizioni sociali interessanti e voi uomini su donne brillanti e dinamiche. E che la passione vi rigeneri dentro e fuori.
TORO 21/4 - 20/5 Nell’anno di Marte anche voi vi sentirete pieni di energia e di iniziativa, ma nel 2009 dovrete controllare una certa impulsività e aggressività. Periodi critici in cui sarete più esposti a rischi: dal 4 febbraio al 14 marzo, a giugno e in autunno. Voi Tori, sempre bisognosi di rassicurazioni e conferme, chiuderete l’anno 2008 in positivo e potrete godervi delle splendide vacanze in montagna. Un po’ di sport vi farà bene per rigenerare mente e corpo. Poi ripartirete alla grande. Stimolante il mese di gennaio. Nel 2009 i primi favoriti sarete voi della 1. decade. In effetti, Plutone sarà ai primissimi gradi del Capricorno per tutto l’anno, stimolando l’ambizione e la determinazione, che comunque non vi mancano. Riceverete offerte allettanti, purché non vi pesino le responsabilità. Efficienza, pragmatismo e lealtà verranno premiati anche economicamente. A proposito di denaro, può darsi che nel nuovo anno abbiate delle spese importanti da affrontare in casa o per il mezzo di trasporto.Tuttavia voi sapete bene come investire per garantirvi una vecchiaia serena.Anche per i nativi della 2. e 3. decade si prospettano cambiamenti significativi, purché abbandonino la paura di affrontare nuove sfide e nuovi ambienti. Vale per voi giovani e meno giovani. Non disdegnate eventuali riqualifiche anche se vi costa qualche sacrificio.Tro-
verete ovunque gli appoggi necessari. E che belli i nuovi incontri! Anche in amore vivrete momenti speciali, specialmente in primavera. Si riaccende la passione per chi è in coppia da tempo e nelle relazioni fresche si gettano le basi per un futuro solido e ricco di esperienze intriganti.Tuttavia voi giovani donne dovrete fare particolare attenzione alle ‘avances’ di un superiore. Non avete bisogno di questi stratagemmi per avere successo. Possibili rotture invece per le coppie che non hanno più nulla da dirsi.Allora ciascuno vada per la propria strada. Qualche discussione riguardo ai soldi o ai beni immobili potrebbe comunque complicare le cose. Siate ragionevoli. L’estate sarà molto vivace e ricca di sorprese. Autunno ‘caldo’, attenzione a non ‘bruciarvi’ le ali.
GEMELLI 21/5 - 21/6 Finalmente liberati dalla pesantezza di Plutone, potete ricominciare una vita nuova, con nuovo entusiasmo, nuove idee e nuovi progetti, che potrete concretizzare a breve. Il bilancio del 2008 rimane comunque positivo perché dalle prove siete usciti più rafforzati e maturi. Ore siete pronti per affrontare un anno 2009 frizzante, movimentato e con tanti impegni. Dovrete viaggiare molto per lavoro o per gli studi, o avrete a che fare con gente straniera. Marte vi vedrà particolarmente grintosi e determinati a raggiungere i vostri obiettivi, mentre Mercurio, vostro astro guida, sarà a lungo positivo nel 2009, sostenendo il settore educativo e formativo, oltre che lo sport e le relazioni pubbliche. Datevi quindi da fare e aggiornatevi.Vale anche per voi donne che per motivi familiari siete state ferme a lungo. Ora potete rientrare nel ciclo lavorativo e stabilire nuovi contatti interessanti. E dulcis in fundo, con Giove superpositivo per tutto il 2009, avrete un’intensa vita sociale dove instaurerete amicizie o collaborazioni nuove. Inoltre, qualcuno di voi, spinto da un bisogno di contribuire a migliorare le problematiche sociali, si darà alla politica o entrerà in qualche associazione o gruppo in cui rendersi utile. Oratori brillanti e capaci di interagire in modo efficace con altre correnti di pensiero, potreste provocare dei cambiamenti utili nell’ambiente, dove operate portando delle riforme sociali importanti. Possibile un viaggio speciale e l’incontro del destino nel 2009. Per molti di voi si prospettano cambiamenti di stato civile, di residenza o l’acquisto di un appartamento. Anche finanziariamente risalirete la china e anzi potreste migliorare la vostra posizione. E se avete una causa in corso la vincerete, o comunque recupererete il denaro e il diritto che vi spetta, dopo di che dovrete amministrarlo bene. Sarà un anno vivace per gli affari e l’amore e, tra un flirt e l’altro, cercherete di individuare l’anima gemella. Anche la salute va bene se non vi date agli eccessi.
CANCRO 22/6 - 22/7 L’anno 2009 sarà per voi nativi della 1. decade un grande banco di prova, ma anche un salto qualitativo verso il futuro, dipende dai cambiamenti effettivi che siete disposti ad attuare. In alcuni casi li dovrete subire. Plutone, infatti, si troverà nel vostro segno opposto per tutto il 2009, mentre Giove lascerà questa postazione a inizio gennaio, dove comunque stanno ancora altri pianeti. Insomma, se il 2008 è stato faticoso, il nuovo anno non lo sarà di meno. Ma Saturno positivo dona resistenza e le
prove fanno maturare, specie se toccano il lato affettivo. Marte, reggente del nuovo anno, fungerà da ‘bisturi’ per tutti quanti, per cui non avrete neppure il tempo per riflettere su quel che sta succedendo, accade e basta.A livello professionale, voi giovani o nativi della 2. e 3. decade, sarete più aperti alle innovazioni e alle nuove sfide. Ma a tutti voi, il plenilunio dell’11. gennaio nel segno invita a prestare attenzione ai messaggi cosmici, che parlano di nuovi inizi. I primi quattro mesi dell’anno saranno molto vivaci e a tratti turbolenti, ma sappiate che la vita è come il tempo e il vostro umore: variabile. Imparate ad esprimere i vostri sentimenti e quello che non va e non fatevi sfruttare. Se faticate a parlare, scrivete, dipingete o fate della terapia corporea, vi aiuterà a rilasciare le tensioni, specialmente in aprile e maggio, quando un turbolento Marte scuoterà la vostra tranquillità. Non proiettate sugli altri le vostre frustrazioni. Se avete dei conti in sospeso con qualcuno è ora di mettere in chiaro le cose senza aggressività, così vi sentirete più liberi. Spesso la figura materna è stata incisiva per le vostre scelte di vita, nel bene e nel male. E voi donne e madri del Cancro, imparate a lasciar liberi i vostri cari e a responsabilizzare figli e partner. Non siete insostituibili. Allargate il cerchio dei vostri interessi ed entrate in qualche gruppo che abbia a cuore l’ambiente, l’alimentazione o le riforme sociali. E l’amore nel 2009? Qui tutto può succedere: lasciatevi sorprendere. Unioni e nascite in vista. L’autunno si prevede ‘caldo’ e generoso!
LEONE 23/7 - 23/8 Un anno ricco di colpi di scena il 2009: da una parte avrete Giove e Nettuno in opposizione per tutto l’anno, dall’altra Marte nel segno da metà ottobre a gennaio 2010! Sarete esplosivi! E siccome il 2009 è l’anno di Marte, dovrete veramente fare molta attenzione alla salute. Ogni eccesso costerà caro, così come le avventure amorose. Attenzione perché Plutone per tutto il nuovo anno sarà nel 6. campo, proprio legato alla salute. Marte potrebbe anche far esplodere una malattia nascosta. Pertanto sottoponetevi a un attento check-up, magari con l’aiuto di un esame iridologico da un terapeuta esperto. Ovviamente l’Ascendente farà la differenza. In ogni caso usate con parsimonia le vostre energie, perché il cuore potrebbe cedere. La nota più bella ve la dà Venere, che per lungo tempo rimane retrograda in Ariete, vostro segno amico, e più precisamente dal 3 febbraio al 5 giugno, con un breve excursus in Pesci dall’11.4 al 24.4. Questo può essere indice di rivitalizzazione e protezione, ma anche di ‘sbandamento amoroso’. È vero che l’amore fa sentire vivi, ma se fate saltare l’armonia di una famiglia, allora c’è da riflettere. D’altro canto, una figura femminile potrebbe diventare molto importante per voi. Facile il passo dall’amicizia all’amore.Venere porta però anche benessere interiore, soldi e il desiderio di migliorare la propria immagine, per cui voi donne non lesinate nelle spese quando si tratta di estetica e vestiario. Badate però che ci sono altri valori. Potreste anche sfruttare un vostro talento e renderlo produttivo. In un viaggio potreste conoscere una persona che suscita un interesse speciale in voi. A livello professionale, sarete molto attivi e la vostra agenda sarà ricca di appuntamenti. Cautela negli affari e nelle finanze dal 9 aprile al 4 luglio. Marzo potrebbe essere un mese dove stare tranquilli e farsi coccolare magari in un centro wellness. L’estate dedicatela alla famiglia e ai
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bambini se ne avete.Tempo propizio per le vacanze dalla 2. metà di giugno e tutto luglio. Marte vi galvanizza per tutto l’autunno che sarà particolarmente ‘caldo’.
VERGINE 24/ 8 - 22/9 L’anno 2008 si chiude in positivo e così potreste fare una meritata vacanza fino al 10 gennaio. Rigeneratevi in montagna, perché poi fino a marzo vi attende un periodo impegnativo. Saturno nel segno fino a ottobre 2009 indica ancora una certa fatica e pone dei freni al vostro bisogno di libertà. Professionalmente sarete particolarmente attivi e, anche se non lavorate, vi darete da fare per rendervi utili. Penso a voi donne. Giove per tutto l’anno sta nel 6. campo e potrebbe orientarvi verso nuove attività, magari in campo terapeutico. Marte, reggente dell’anno nuovo, dona vitalità e dinamismo, per cui mostrerete una grinta insolita e vorrete veder riconosciuti i vostri sforzi anche economicamente. Non siete più disposti a farvi sfruttare e mostrerete i denti a chi tenta di sottomettervi o pestarvi i piedi. Del resto, con i complessi di inferiorità non farete passi avanti. Voi nativi della 1. decade siete alle prese con un processo di trasformazione profonda, dovuto al lungo transito di Plutone nel 5. campo. Si risvegliano anche nuovi interessi verso il mondo metafisico e che farà emergere sentimenti profondi.Voi della 2. e 3. decade sarete particolarmente aperti a nuove esperienze, anche se scettici di fondo.Avrete modo di ricredervi. La primavera risveglia l’eros e la voglia di avventura. Timidi per natura, sarete ora più audaci del solito. Tempo ideale anche per dedicarsi allo sport o al movimento all’aria aperta.Vi aiuterà a mantenere elastica la muscolatura. Finanziariamente dovrete invece essere prudenti e non firmare contratti o fare spese importanti prima del 9 aprile.Avete tempo un mese, fino al 10 maggio, periodo più proficuo. Bene la prima metà di giugno per ritrovi conviviali, un po’ di nervosismo nella seconda parte per chi fra voi è alle prese con esami. Marte positivo dal 1. giugno all’11 luglio promette un’estate vivace. Interessante il mese di settembre con Venere nel segno, festeggerete il compleanno alla grande! Ma novembre sarà magico! Il motto del 2009 è “carpe diem”!
BILANCIA 23/9 - 22/10 La notizia migliore per voi è data dal passaggio di Giove
in Aquario a partire dal 5 gennaio 2009, promettendovi ampi riscatti e soddisfazioni nel nuovo anno.A sostenerlo ci sono anche Nettuno e Chirone nella medesima posizione, che vi aiuteranno a rimarginare vecchie ferite e a liberarvi di qualche peso di troppo. Qualche preoccupazione potrebbe invece interessare voi nativi della 1. decade, con Plutone dissonante per tutto l’anno. Provate a delegare e a vedere se potete farvi aiutare da qualcuno.A dipendenza dell’età e del vostro Ascendente dovrete forse prendere in mano le redini di una situazione complicata o liberarvi di quel senso di inadeguatezza o debolezza che fa sì che molti sfruttino la vostra bontà. Arriva a proposito Marte, il reggente del nuovo anno, che vi regalerà più grinta e sicurezza in voi stessi per imparare a dire no e a difendervi da attacchi ingiustificati. Gennaio e febbraio saranno piuttosto stressanti e vi obbligheranno a concentrarvi più sul lato pratico delle cose, lasciando poco spazio ai piaceri e al tempo libero.Venere, vostro astro guida, sarà per lungo tempo retrograda nel vostro segno opposto, ma in cambio ci sono altri ottimi influssi planetari positivi. La primavera potrebbe risultare pertanto un po’ destabilizzante. Le stelle vi consigliano di amministrare attentamente il denaro. In amore può succedere di tutto. Giugno sarà un mese molto gratificante con Venere in Toro. Luglio sarà movimentato ed è probabile che farete un viaggio interessante.Approfittatene per fare relazioni pubbliche, anche se siete in vacanza. Soddisfazioni anche da parte di figli. In agosto e settembre dovrete invece stare più vicini a casa o ai familiari, potrebbero avere bisogno di voi. Poi, finalmente, da metà ottobre vi sentirete rinascere. Marte si disporrà in moto favorevole fino alla fine dell’anno e Venere sarà nel vostro segno dal 14.10 al 7.11. Essi vi promettono un autunno caldo e passionale con una vita sociale movimentata. Chiuderete quindi il 2009 in bellezza, magari con un nuovo amore o un nuovo ruolo!
SCORPIONE 23/10 -22/11 Chi ben comincia è a metà dell’opera - recita un proverbio, e voi partirete bene, spronati dai pianeti amici nel solido Capricorno. Saranno molti i settori in cui potrete avere successo, persino in politica, ma a chi spetta il primato? Ai meno giovani fra voi, coloro che portano esperienza e saggezza. Nota interessante: Plutone si è spostato in Capricorno dove rimarrà per lunghissimi anni. Per ora tocca voi nativi della 1. decade, donando una profondità e un fiuto eccezionali che potrete utilizzare
in svariate situazioni. Spesso non ci sarà bisogno di molte parole per capirsi e comprendere le emozioni altrui. I settori più interessanti a livello professionale saranno quelli scientifici o dove l’analisi e l’investigazione possono aiutare a sviscerare problemi o trovare soluzioni interessanti.Anche la politica potrebbe attirarvi. Il trigono di Urano dai Pesci rende invece voi della 2. e 3. decade particolarmente acuti e ispirati. Sareste utili in campo sociale per portare riforme importanti. Inoltre stimola l’estro creativo di voi interessati all’arte, alla letteratura o alla musica. Siete inoltre attori e registi carismatici, per cui potreste orientarvi anche verso il cinema o il teatro. Premi in vista. La primavera sarà la stagione delle novità, anche per quanto concerne il campo amoroso. Con Venere retrograda dal 7.3. al 17.4, è possibile che rivediate una vecchia fiamma con la quale avete un conto in sospeso, ma potete anche incontrare qualcuno che vi sembra di conoscere da tempo. Che brividi! A giugno il vostro lui potrebbe invece prendere una bella sbandata e voi trovarvi spiazzate care donne. Agosto sarà un mese molto speciale, magari per eventuali unioni o nascite. Giove di transito nella IV. Casa per tutto l’anno porta novità in famiglia. L’autunno si prospetta particolarmente turbolento con Marte in posizione critica. Controllate l’aggressività ed evitate i conflitti di potere. A novembre e dicembre, con Venere in Scorpione, sarete voi donne le protagoniste. Create alleanze e non rivalità fra voi!
SAGITTARIO 23/11 - 21/12 Buona notizia per voi: Giove dal 5 gennaio 2009 si disporrà in ottimo sestile dove già da tempo si trovano Nettuno e Chirone. Questo bellissimo tris d’aria amplifica il vostro estro creativo, la vostra sensibilità verso le ingiustizie sociali e vi apre sempre più alla ricerca dei veri valori nella vita. Gli stessi pianeti portano anche guarigione a un livello più profondo. Viaggerete in senso fisico e metafisico. Qualcuno di voi cambierà anche residenza. Favoriti gli studi superiori all’estero. Bene il contatto con il pubblico, dove mostrerete una dialettica suadente. Del resto sappiamo che siete dei trascinatori e un po’ manipolatori, cercate di non imporvi ad ogni costo. Chi cerca nuovi stimoli lavorativi o nuova ispirazione sarà sostenuto da un fantastico Giove per tutto l’anno. Saturno ancora dissonante fino a ottobre, sebbene sia pesante, ha un vantaggio: vi rende meno dispersivi, più pratici e organizzati. E in amore, anche se le tenta> pagina 65
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zioni non mancano, prediligerete una relazione stabile e cercherete maggiore profondità nei sentimenti. Venere sarà a lungo in un segno di fuoco come il vostro, ovvero dal 3 febbraio al 5 giugno, un lungo periodo per vivere l’amore con tutta la passione e il coinvolgimento emotivo possibili. E potrebbe anche scapparci il bebè. Vedete voi. La vostra vita diventa vieppiù movimentata verso l’autunno, con Marte in Leone, vostro segno amico o rivale, per cui si prevedono situazioni scottanti. È probabile che in un viaggio incontrerete una persona speciale che cattura il vostro cuore se ancora libero. Fate attenzione a novembre e dicembre, mesi molto intriganti e trasgressivi. Che sia la vostra lei a nascondere un mistero? Per quanto attiene le finanze, dovrete essere molto prudenti perché gli influssi planetari citati invitano a spendere. Tuttavia in questo settore troviamo Plutone per tutto l’anno, il cui influsso appare misterioso. L’opportunismo non è un termine a voi sconosciuto, per cui a volte la morale passa in secondo piano. Nel 2009 si discuterà spesso di denaro in casa vostra e nella vostra azienda.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1 Il 2009 sarà retto da Marte, pianeta che stimolerà ancor più l’ambizione e la competizione, anche in chi fra voi finora sembrava per così dire addormentato. Nel vostro cielo astrale accade però qualcosa di ancor più importante. Plutone, pianeta della distruzione e della rinascita, si è piazzato nel vostro segno a novembre 2008 e ci resterà fino a circa il 2024! Avete tempo per cambiare e rivoluzionare la vostra vita! Provate a chiedere ai vostri vicini del Sagittario com’è andata negli ultimi 14 anni! Questo processo di trasformazione non è indolore, ma necessario. Dovrete rivedere molti dei vostri atteggiamenti. Intanto tocca voi della 1. decade. L’inizio del 2009 appare positivo, considerata l’influenza dei pianeti nel vostro segno, per cui brindate con gioia e preparatevi belli agguerriti per affrontare il nuovo anno con nuova energia. Potrebbe essere utile una bella vacanza in montagna fino al 10 gennaio! Giove lascia il vostro segno il giorno 5 gennaio ma si posizionerà nel 2. campo, promettendo promozioni, maggiori vantaggi economici o la soluzione di problemi finanziari grazie alle vostre qualità, o ancora all’aiuto di esperti, ma soprattutto a una disciplinata e attenta amministrazione del vostro budget e del vostro tempo. Il lavoro aumenta, ma anche la stanchezza, poiché Saturno è sempre in Vergi-
ne. Organizzatevi bene dunque. Non potete giocare con la salute. È quindi più che giustificato un sano egoismo, anche in famiglia. Non mostratevi sempre disponibili a meno che i vostri sensi di colpa non vi lascino in pace. Il lungo transito di Venere in moto dissonante, dal 3 febbraio al 5 giugno ‘09 chiama alla cassa tutti. Il saggio Saturno, poi, vi insegna che ciascuno ha la sua parte di responsabilità. Liberatevi dunque da condizionamenti che vengono da lontano con terapie corporee mirate. Giugno sarà un mese molto gratificante e produttivo. Novità interessanti in famiglia. Agosto riguarda la casa e le relazioni di coppia. L’autunno si rivelerà molto vivace e passionale. E la fortuna sarà con voi. Lasciatevi sorprendere.
AQUARIO 21/1 - 19/2 Esultate, dal 5 gennaio 2009 il benefico Giove entra nel vostro segno e ci resterà per tutto l’anno, regalandovi ottimismo e fiducia, ma anche bei regali, mentre la presenza di Nettuno e Chirone indicano nostalgia e desiderio di vero amore, interesse per chi soffre o si sente discriminato. Possedete tutte le qualità per essere dei bravi terapeuti spirituali. Questi influssi planetari aiutano in primo luogo a guarire le vostre ferite profonde legate al passato, che molti di voi hanno rimosso conducendo una vita superficiale e spesso avventurosa. Vi sarete accorti che a nulla serve manipolare cose, persone e situazioni a vostro vantaggio, perché i fantasmi rinchiusi nell’armadio possono uscire quando meno ve l’aspettate. Del resto, con Plutone in transito per lunghi anni in XII. campo, vivrete un processo di trasformazione profondo. Questo è comunque un momento storico perché tutti siamo chiamati a prendere coscienza delle nostre azioni e a mobilitarci per migliorare la nostra e altrui qualità di vita, e non solo voi. Fratellanza e solidarietà non sono parole estranee a un segno umanitario come il vostro! Giove potrebbe dunque portarvi a viaggiare, a scrivere o a trasmettere importanti messaggi. I periodi più vivaci in questo senso saranno dettati da Mercurio, che sarà nel vostro segno dal 14.2. all’8 marzo, poi in trigono dal 14.6 al 2.7 e ancora dal 10 al 28 ottobre. Sfruttate bene questo tempo, che si profila interessante se vi occupate di educazione e bambini. A vostro sostegno avrete anche Venere per lungo tempo in aspetto positivo, ossia dal 3 febbraio al 5 giugno. Mostrate la parte più generosa di voi. Dovreste anche sapere che il vostro spirito pionieristico aiuta a portare riforme sociali impor-
tanti, ma dovrete farlo con grande tatto e diplomazia, senza pensare al vostro tornaconto. E l’amore? Sarà un settore alquanto vivace. In effetti potrebbe o arrivare da lontano o portarvi lontano.Viaggerete parecchio in questo anno, per cui farete anche incontri interessanti. Dal 16 ottobre Marte passerà nel vostro segno opposto e ci resterà fino a gennaio 2010, rivoluzionando la vita sentimentale di molti di voi. Siate pronti a tutto.
PESCI 20/2 - 20/3 L’anno 2008 si chiuderà con un bel taglio al passato e con nuovi propositi per il futuro. I pianeti favorevoli dal Capricorno vi invitano a fare una bella vacanza fino al 10 gennaio, meglio se in montagna e brindare al 2009 con nuovi amici, proponendo un gioco stuzzicante. Scrivete ognuno una lettera in cui indicate i vostri desideri e obiettivi da raggiungere nel nuovo anno e poi imbustate, senza spedire. I presenti sceglieranno poi a caso la busta, che spediranno solo a fine 2009 al destinatario indicato. Vi sorprenderete di quel che è successo. Marte, il reggente del nuovo anno, vi dona nuovo carburante per vivere un anno ricco di emozioni ed esperienze nuove, come vogliono gli influssi “aquariani”. Per di più Plutone, il pianeta più alchemico dello Zodiaco, si situa in una posizione ultrafavorevole per voi per molti anni. Infatti, da novembre 2008 si è spostato in Capricorno, vostro segno amico, anzi vostra saggia guida, dove rimarrà fino a circa il 2024.Avrete modo di conoscere altre dimensioni e l’interesse per la metafisica aumenterà di anno in anno, non fosse altro che per comprendere il senso della vita e della morte. Non è escluso che in questo 2009 possiate già incontrare una persona, un libro o una situazione che vi dia una spinta favorevole verso l’evoluzione spirituale. Del resto questo è il nostro vero scopo qui sulla terra. Se non siete più giovanissimi, e magari in pensione, avete tutto il tempo per dedicarvi a nuovi interessi. Incontrerete anche gente nuova in ambienti inusuali e questo sarà particolarmente stimolante. E non avrete certo modo di annoiarvi. Urano ancora in posizione favorevole per tutto l’anno stimola il desiderio di rinnovamento dentro e fuori, ma non solo, stimola a dare un valido contributo per operare sane riforme sociali. E l’amore? Beh, anche qui si prevedono momenti molto avventurosi e forti emozioni già a gennaio, marzo e aprile, ma più ancora a novembre. Novità in famiglia a giugno e agosto, periodi ideali per le vacanze e le visite a parenti lontani.
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N° 12 - 1. DICEMBRE 2008 Fondata nel 1931 - 12 edizioni annuali, tiratura 130.967 copie (tiratura controllata REMP 2008) REDAZIONE CP 418, 6908 Lugano-Massagno via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch EDITRICE Tredicom SA, 6908 Lugano-Massagno DISTRIBUZIONE AWZ - Lugano AMMINISTRAZIONE E PRODUZIONE Marco Werder INSERZIONI TICINO E ITALIA: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 - Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. - Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch SVIZZERA TEDESCA E ROMANDA: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 - Fax 062 929 27 82 gruetter-werbung@besonet.ch CAPO REDATTORE Matthias Werder GRAFICA Tredicom SA, Gabriele Campeggio
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6 ORIZZONTALI: 1. Un grande gruppo di animali 12. Mai usata 13. Philippe, noto attore 14. Il nostro bel cantone 16. Regole 17. La somma degli anni 18. Vendita all’incanto 20. Paura senza limiti 21. Una nota e un articolo 22. Miniera 24. Lo dice chi rimanda 26. Un “supereroe” 29. Radio Svizzera 30. Laccio 31. La lingua universale 33. Antico Testamento 34. Fiume francese 35. Firmano opere 37. Variopinto pappagallo 38. Si dà agli amici 39. La nota Taylor 40. Erette 42. Bagnati di sudore 44. Lo stato con Dallas 45. Fa sbadigliare.
VERTICALI: 1. Assumere un ruolo 2. Notte losannese 3. Si affiancano nei dittonghi 4. Periodi storici 5. Gracida 6. Pena nel cuore 7. Un eroe di Tofano 8. Cattivo 9. Antica cambiale 10. Paventata 11. Trafila burocratica 15. Atra 19. Misera 23. Il gergo dei malviventi parigini 25. Cimiteri di guerra 26. Mezza strada 27. Dubitativa 28. L’ultima fa scalpore 30. Dispari in sterno 32. Hugo, vignettista 33. Riarsi 36. Un condimento 38. Il noto Willer 41. La bevanda che si filtra 42. Malta e Svezia 43. Cons. in daino.
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Elena SternRémy Balestra Steinegger
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