Illustrazione Ticinese n. 12 - 2010

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illustrazione www.illustrazione.ch

N.12

- 1 DICEMBRE 2010

RIVISTA FAMILIARE DELLA SVIZZERA ITALIANA

TICINESE

REPORTAGE

La scuola di notte

ARREDARE

L’inverno in casa tua

CONCORSO

Vinci un viaggio ai Caraibi


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sommario

14 fondata nel 1931 12 edizioni annuali Tiratura 131.082 copie (REMP 2010) Redazione CP 418, 6908 Lugano Via Massagno 10 Tel. 091 972 26 20 Fax 091 972 45 65 www.illustrazione.ch info@illustrazione.ch Editore Editrice Tredicom SA 6908 Lugano Distribuzione AWZ - Lugano Amministrazione e produzione Marco Werder Editore Matthias Werder Grafica Tredicom SA Gabriele Campeggio Inserzioni

Ticino e Italia: Tredicom SA Tel. 091 973 20 10 Fax 091 972 45 65 info@illustrazione.ch Edimen S.a.g.l. Tel. 091 970 24 36 edimen@edimen.ch Svizzera tedesca e romanda: Grütter-Werbung 4914 Roggwil - CP 176 Tel. 062 929 27 82 Fax 062 929 27 82 Natel 079 415 87 88 gruetter-werbung@besonet.ch Inserzioni moto: TuttoSprint Tel. 079 697 49 65 info@tuttosprint.ch Il materiale redazionale e fotografico non richiesto non viene restituito.

In copertina: Fra Martino Dotta Foto: Rémy Steinegger

ILLUSTRAZIONE TICINESE 12-10

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40 concorso

una vacanza

ai caraibi

U

n’ordinaria straordinaria giornata di dicembre dell’anno 2010. State camminando sul territorio cantonale. I vostri occhi, ad un certo punto, sembrano sostare sulla vetrina di un’agenzia di viaggio che rimanda a luoghi lontani, soleggiati, rilassanti. Vi avvicinate e notate subito un catalogo che propone un viaggio ai Caraibi, più precisamente nella Repubblica Dominicana, (48’734 km2 di territorio, 9,6 milioni di abitanti circa), e per entrare ancora più nel dettaglio, a Punta Cana, situata alla sua estremità orientale. Infagottati nei vostri abiti pesanti, con un volo mentale - fuso orario di meno quattro ore compreso vi ritrovate su una spiaggia bianca lunga cinquanta chilometri, con una temperatura dell’aria di 28 gradi e dell’acqua di 26-28. Con i piedi nella sabbia e lo sguardo al mare turchese, raggiungete l’Iberostar Dominicana, un resort appartenente all’omonima catena alberghiera spagnola, rinomata per le sue strutture, per la gastronomia e per il servizio impeccabile. La presenza di famiglie con bambini vi convince che il luogo si addice a tutte le tipologie di ospiti. Tra sport acquatici e campi da golf fate un’escursione a Insel Saona, assaporando appieno “el sabor del Caribe”, che vi incanta con traboccanti mangrovie, le cui possenti radici sembrano camminare sull’ac-

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“La terra più bella che occhi umani abbiano mai visto”. Grazie a questo concorso, offerto da Hotelplan Suisse, avete la possibilità di verificare personalmente questa affermazione di Cristoforo Colombo.

qua; cascate che si gettano nel verde delle foreste fino a dissolversi in cristalline e interminabili conche. Un mare dalle acque verdissime, una popolazione ospitale e aperta, allegre bancarelle colorate disseminate tra antichi edifici realizzati dagli spagnoli, giunti oltre cinquecento anni fa sull’isola, fanno meglio comprendere l’affermazione del navigatore Cristoforo Colombo, a cui si deve la scoperta della Repubblica Dominicana. Il suono del vostro cellulare vi risveglia dal vostro sogno ad occhi aperti, rientrate nella vostra quotidianità. Tornati a casa, trovate nella vostra bucalettere l’edizione di Illustrazione Ticinese che, grazie a Hotelplan e Travelhouse, offre ad un fortunato lettore la possibilità di realizzare il desiderio di una vacanza da sogno, proprio a Punta Cana. Decidete di partecipare, sperando che la sorte favorisca proprio voi… O Momenti di relax all’ombra delle palme di cocco che caratterizzano la struttura alberghiera.

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56 reportage

a scuola di

notte

Ventidue allievi di quarta media, un docente di classe intraprendente, due docenti accompagnatori, una notte in bianco, sette incontri con chi lavora quando gli altri dormono. Ecco il diario di una notte di scuola di vita professionale. testo Lorenza Storni – lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

I

l professor Roberto Terzaghi, insegnante di educazione fisica e docente di classe della IV F delle scuole medie di Giubiasco, non è nuovo a queste iniziative. La prima volta fu nel 1998 quando, insieme all’orientatore scolastico di allora, decise di proporre alla sua classe una notte un po’ speciale. Lo scopo era ed è quello di offrire a chi è ormai agli

Rinforza gli addominali con Christian Bottoni (fine serie)

72 Motori

sgoccioli della scuola dell’obbligo, l’opportunità di conoscere alcune categorie di “lavoratori notturni”. L’esperienza stimolante e intensa si è ripetuta nella notte tra il 27 e il 28 ottobre scorsi con 22 allievi accompagnati, oltre che da Terzaghi, dai professori Gabriele Caroni e Cristina Loser. E anche noi, di Illustrazione Ticinese, li abbiamo voluti seguire in questa avventura al… Lezione di... Polizia.

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4 Fuorionda Quando la lingua è matrigna 6 Sai che Domande curiose e risposte sfiziose 8 In dialètt Lügan, tram, marzian e ammò quaicoss 10 Appunti Spunti, idee e consigli in vetrina 12 Ricordi Frammenti di cronaca dal passato 14 Ritratto Tutte le creature contano 22 A tavola Viviamo per mangiare 30 Arredare L’inverno porta in casa la natura 32 Tendenze Natale con il cuore e con la festa 34 Bellezza Uomini con la testa a posto 36 Salute Combattere la stipsi 40 Concorso Una vacanza ai Caraibi 42 Escursioni Spazi percettivi 44 Web Facebook, astuzie e trabocchetti 48 Animali Natale e animali da compagnia 51 Sondaggio Con o senza canditi? 55 Lavoretti La scatola regalo 56 Reportage La scuola di notte 62 In classe Qualcosa che c’è nel cervello 64 In viaggio La cultura del vinaka (quinta e ultima parte) 68 In forma La mia moto d’inverno Tre tecnologie per un solo modello

76 Oroscopo 2011, anno di Venere 82 Cruciverba ILLUSTRAZIONE TICINESE 12-10

Caccia al personaggio abile nel… taglio

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fuor i ond a

quando la lingua è matrigna “Lingua madre: la lingua che azzittisce il padre” (Ambrose Bierce). testo Roberto Rizzato - roberto.r@illustrazione.ch

Nel mondo del marketing ci sono creativi pagati apposta per escogitare le denominazioni più efficaci. In gergo si chiama “naming”. Il fatto, ad esempio, che un famoso dentifricio fosse stato chiamato “Close-up” dipende dal significato inglese del termine, che vuol dire “primo piano”, in senso fotografico. Quindi questo nome evocava la capacità del dentifricio di donare alla dentatura del cliente un sorriso da primo piano. Ma “(to) close up” è anche un’espressione borsistica che vuol dire “chiudere al rialzo”. In effetti dal nome dipende molto il successo commerciale di un prodotto; ma dal nome anzitutto ci si aspetta di capire già qualcosa delle caratteristiche del prodotto stesso. Ebbene, nell’ambiente radiofonico si usa spesso il termine “fuori onda”, per indicare le cose che sono state dette durante la trasmissione, ma a microfono spento. Casualmente sono quasi sempre le più intriganti. Non a caso ho scelto di intitolare così il mio pezzo mensile sull’llustrazione. In effetti molti di voi mi conoscono proprio perché parlo alla radio e, d’altra parte, è pur vero che ho sempre concepito questo corsivo come una sorta di complemento alle mie trasmissioni, approfittando spesso per riprenderne nero su bianco alcuni spunti. Ogni tanto, ad esempio, qualche ascoltatore mi rimprovera

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che non conosco le lingue nazionali e questo, purtroppo, è vero. Nessuno è perfetto e la mia formazione scolastica è comunque italofona: ho sì studiato greco e latino (ma quelle, si sa, sono “lingue morte”), dispongo di un “basic English” da sopravvivenza, me la cavicchio con lo spagnolo, riesco persino a capire un po’ di francese (scritto); ma sono decisamente a digiuno di tedesco e spesso stento ad afferrare persino il dialetto ticinese! Tuttavia non smetto mai di ringraziare il fatto di essere sostanzialmente monolingue, perché ho dovuto ripetutamente constatare che chi parla tante lingue, quella che poi tende a parlare peggio è proprio la sua madrelingua. Gli esperti di linguistica parlano di “commutazione di codice” e di espressioni “mistilingue”, con riferimento alla tendenza dei poliglotti a mescolare vocaboli e costrutti grammaticali di lingue differenti o, peggio ancora, a cominciare una frase in una lingua concludendola in un’altra. Naturalmente questo non significa che non invidi chi conosce più lingue di me. Ma, in ultima analisi, la vera obiezione è: a che serve sapere tante lingue se poi uno non ha niente da dire in nessuna di esse? Per quanto mi riguarda, invece, io parlo già fin troppo in una sola lingua, figuratevi se ne sapessi altre! Y


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sai che

leggiamo

SAI

perché

FESTEGGIAMO IL NUOVO ANNO IL 1. GENNAIO?

1.

Il cimitero di Praga, di Umberto Eco

2. Il sorriso di Angelica, di Andrea Camilleri

3. La sparizione, di Andrea Fazioli

ascoltiamo

Non esiste nell’orbita terrestre un particolare punto che permetta di stabilire esattamente l’inizio e la fine di un anno, e quindi la scelta di una data precisa risulta arbitraria. Solo nel 1564 l’allora tredicenne Carlo IX, re di Francia, rese obbligatoria la data del 1. gennaio come primo giorno dell’anno. Questa scelta venne accettata anche dagli altri Paesi cattolici, mentre in quelli protestanti la resistenza fu più lunga. In Gran Bretagna si continuò ad esempio a festeggiare l’inizio dell’anno il 25 marzo fino al 1751, quando venne accettato il calendario gregoriano, ordinato da Gregorio XIII nel 1582 per ristabilire la concordanza dell’anno con le stagioni.

SAI

Carlo IX.

perché si dice

DAR RETTA?

1.

Questa espressione, usata con il significato di prestare attenzione, ascoltare, deriva dal termine latino aurem, ossia orecchio. Il participio passato arrectam significa dirigere, l’attenzione in questo caso. Ecco quindi la trasposizione in italiano dar-retta. Blue skies, di Jamiroquai

2. Glow, di Donavon Frankenreiter 3. Night by night, di Chromeo

guardiamo

ertiti i suoni vengono avv e tono secondo intensità SAI

da cosa deriva

MANCINO?

1.

Inception, di Christopher Nolan

2. Cattivissimo me, di Pierre Coffin, Chris Renaud e Sergio Pablos

3. Mangia, prega, ama, di Ryan Murphy

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Il termine usato per definire chi usa la mano sinistra è in realtà dispregiativo. Deriva infatti da mancare, ossia far difetto, essere insufficiente. In realtà non è molto migliore neppure il termine “sinistro”, sebbene la derivazione dal latino sini˘stru significhi semplicemente opposto alla parte destra. Fino a non molto tempo fa infatti, utilizzare la mano sinistra veniva considerato sbagliato, addirittura maligno. Ecco quindi il termine sinistro inteso come danno, contrario, avverso, sospetto.


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in d i al èt t

lügan, tram marzian e ammò

quaicoss

Trii bei libar in (o sül) dialètt: autór da cà nossa, Silvano Montanaro, Piergiorgio Tettamanti e ul Gabriele Quadri. testo Pier Baron - pier@illustrazione.ch

E

voilà, conclüdum l’ann con trii bei libar püblicàt chì da nümm: “Lügan, ul tram e i marzian“ dal Silvano Montanaro (Fontanaedizion), “Na sacociada da milagüsct“ dal Piergiorgio Tettamanti (inscì sa sostegn Sos-madri in difficoltà e l’associazion Sì alla vita) e “Poeti dialettali del Canton Ticino e della Lombardia” dal Gabriele Quadri (edizion Centro didattico cantonale). In vari manér, cunt ul scriv e ul mett in rima, sa promöv ul dialètt, da chì, ma anca da là dala ramina. Cert che ul Silvano, già maestro in vari scöl e consiglier comünal a Lügan, al dopra ul sò bel registar satiric par fà viagià la comünicazion. Inscì che l’Aurelio Buletti, che l’ha fai la préfazion, al finiss cunt una sigolinada (da sigolin, quel par nétà i stüf elétric) a l’autór, ma giüstament meritàda: “A scrif chì a l’è n’artista/scvelt de man e güzz da viscta… al fa ‘l critich e ‘l giavan/ma ‘l dis sü cul cör in man”. Presentàt dal síndic Giorgio Giudici, ul libar dal Montanaro al saress anca dedicàt a un quai extraterreste che al stravaca giò visin al lagh: “Se doman chi inscì a Lügan/a rivassan i marzian?/Ga saress un bell da fà/par purtai da scià e da là”. Sa ‘mpara sempar quaicoss: in dialètt l’è püssée giüst scriv “sctrano” (una sctrana sensazion), inscì anca “sctüpid e sctracch”. Bravo Silvano, e chapeau anca al Piergiorgio (che som mia mì, ma ul Tettamanti) cunt i sò… caramell, che l’è rivàt a fà quin-

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tina in di püblicazion, dopo “Ciarin da scpirit”, “Sghiribizz sü’i vedri”, “Rügabi disbroiaa” e “A bütt e scarpüsc”. “Sctavolta” sa cünta sü di stori e ala fin gh’è una desena da poesì, vüna dedicàda ai strecc da Morcò, che la finiss inscì: “Incöö in di strecc lüstri e müt,/senza un fir d’erba,/comparìs domà can e cagnitt foresct/a lassaa giò regai ch’a scpüzza,/ch’i fa imbestiaa i gent/che i’a sampigna”. E la füria dal Vallon? L’eva la nocc d’april dal 2009 e “i gent in lett i pensa: a riva ul teremot!/parchè da fò in di strecc, süced un quarantott”. Cert che “il poetare” l’è sempar stai in dal cò e in dal scriv da tanti lüganés e dai gént intorno ai lagh che sa ciama “prealpini”. O anca giò sota, in dala pianura padana. Che bravo ul noss Gabriele a tirà insema ul méi (il meglio) dala prodüzion: 130 pagin o lì adré, da l’Ambrogio (Ambrös) Alberti fin al Giovanni (Giovann) Ventura. Ma par stà ammò in di noss sit, ta chi ul Giovann Anastasi (1861-1926), diretor dal “Corriere del Ticino” dal 1893 al 1907. Par l’Anastasi gh’é domà “Lügan” e donca come lüganés “tégnom tütt ol mund in man!” (…) “Che Brüssell! Che Liverpol!/Che Paris e che Milan!/Da Lügan ga n’è vün sol!/L’em fai nüm cont i nost man!”. Quaidün disaress “Ohei, Giovann, cala giò e giò dò dida!”. Ma lü al tira innanz, fasendo paré da nagott: “Gh’emm ol tram senza cavài,/gh’emm ol acqua che va in sü,/come nüm ga n’è mai stai,/ come nüm ga ‘n serà più”. Y


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appunti 200 MOTIVI PER SORRIDERE

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LA PASTA PICCOLINA

Piccolini, Barilla Una pasta piccola, che contiene il 25% di legumi. Perfetta per i bambini sia per dimensione sia per valore nutrizionale. E per stupirli con una ricetta a sorpresa, togliete la calotta a una zucca e svuotatela. Rosolate la zucca in olio con uno scalogno, unite un po’ di latte e cuocete a fuoco lento. Frullate la zucca, cuocete le farfalline e conditele con la crema di zucca e dadini di prosciutto cotto. Servite nella zucca.

La vita, distrazioni per l’uso, Daniele Oldani, Alberto Perdisa Editore Daniele Oldani, nota voce della nostra Rete Uno, ha raccolto in questo volumetto duecento aforismi, battute e pensieri fulminanti divertenti, ironici o cinici, per sorridere e far sorridere perché nella vita “Tutto passa. Il tempo, la giovinezza, la bellezza. Tutto passa. Anche l’uva”!

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sta e u q e t a Prov icetta r a s o t s gu

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L’ANTIBATTERICO DA BORSETTA

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20 ANNI DI SOLIDARIETÀ TICINESE

Telethon, www.telethon.ch, cp 10-16-2 Il 3 e il 4 dicembre si svolgerà la 23esima edizione di Telethon in Svizzera e la 20esima edizione ticinese, durante la quale si raccoglieranno fondi a favore di persone residenti nel nostro Paese e colpite da malattie genetiche rare. Un contributo, anche piccolo, insieme a quelli di tutti gli altri, aiuterà a finanziare progetti di ricerca scientifica e clinica e a sostenere finanziariamente i malati e le loro famiglie.

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ricordi

frammenti di cronaca

dal passato testo Pigi

IL FORTUNELLO L’aeroplano pilotato da Pietro Cavadini, di Morbio Inferiore, precipita, nel 1913, presso Monza, da 300 metri di altezza. Il Cavadini, che aveva ottenuto il brevetto di volo due mesi prima, si lancia fuori dall’apparecchio quando è a 3 metri dal suolo e resta incolume; sfasciato il velivolo.

LA PREDA Il 2 dicembre 1908, fu pescata nella Maggia, sotto il ponte collegante Locarno e Ascona, una trota che pesava 20,300 chilogrammi. 1907

IL VINCITORE Nel dicembre del 1908, dopo un’”aspra lotta”, da cui uscì con una ferita ad una gamba, Evaristo Mottini uccise un tasso di 20 chili. IL COMPITO Per il tiro cantonale, in programma nel 1906, si cercavano “marcatori campanellari”.

La tua lampada si è spenta? Restituiscila… ci penserà il centro di raccolta a rianimarla.

Le lampade economiche, i tubi fluorescenti, i dispositivi d’illuminazione ed altri elettrodomestici non vanno gettati nella spazzatura ma consegnati in qualsiasi negozio o centro di raccolta ufficiale. Da lì il label e-Recycling® garantisce lo smaltimento rispettoso dell’ambiente conforme agli standard svizzeri. Queste prestazioni non causano spese extra: sono incluse nel prezzo d’acquisto. Grazie per volerli restituire!


I tre livelli di intervento cantonale 1

Soglia di informazione sanitaria " # ! ! !

2

Prima soglia di intervento " # ! ! ! restrizion della azione stradale km/h in autostrada) diviet di all’aperto

ione non utilizzar non sian font primaria.

3

" # ! ! ! diviet di utilizzar sprovvisti di filtro il part in dilizi ne settor forestal diviet di utilizzar no sian fonte di primario


ritratto

tutte le creature

contano Non si può incontrare fra Martino Dotta senza… incontrare San Francesco, senza incontrare Gesù. In questo ritratto, il percorso di un uomo che professati i voti di castità, povertà e obbedienza, opera concretamente in favore di esseri umani in difficoltà. testo Marco Ortelli – marco.o@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

L’

appuntamento con fra Martino Dotta è fissato al “Centro Bethlehem”, la mensa sociale delle ACLI (Associazioni cristiane lavoratori internazionali, ndr) di Viganello: “La mensa è un’attività tradizionale di noi frati, ed io ne ho fatta la prima esperienza con frate Corrado, presso il Convento dei Cappuccini di Lugano. Finché è rimasto in vita, uno dei suoi impegni quotidiani è stato la mensa dei poveri. Da metà gennaio di quest’anno ho aperto con le ACLI il Centro Bethlehem, anche sulla scia del modello elaborato da “Ingrado, servizi per le dipendenze” del centro diurno di Viganello: oltre a offrire un pasto caldo (a 5 franchi o in cambio di una mansione, ndr), qui vi è la possibilità di fare la doccia, il bucato, un cambio abito, e ricevere informazioni di base da parte di chi ha bisogno di una presa a carico sociale”. Fra Martino Dotta è stato un bambino, un giovane cresciuto nella Collina d’Oro, a Montagnola,

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che ben presto ha sentito in sé il richiamo della vita religiosa. Un richiamo dai diversi momenti di svolta, che ne hanno fatto maturare e ne hanno rinforzato la scelta. “Per me è sempre importante considerare le mie origini familiari, che con il tempo mi sono reso conto, hanno avuto un ruolo importante nella mia scelta di vita. Sono il terzo di sei figli di una famiglia contadina, originaria di Airolo, per cui riconosco in me anche radici montanare, un po’ burbere a volte. Fin da piccolini aiutavamo nei campi, nella vigna, nei trasporti della legna che in parte veniva impiegata per il consumo della famiglia, e che in parte il papà vendeva. L’aspetto che mi ha segnato maggiormente è stato il fatto di essere cresciuto senza avere tutto a disposizione, per noi infatti non era scontato comprarsi scarpe o vestiti nuovi, tantomeno andare in vacanza al mare o praticare sport. Ricordo che, come i miei fratelli, mi son guadagnato la prima bicicletta aiutando a fare fieno d’estate. Dopo aver frequentato asilo e scuole elementari a


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ritratto

Montagnola, verso i 13 anni, tra la prima e la seconda maggiore a Barbengo, ho cominciato a considerare tra le ipotesi lavorative, oltre a quella di diventare cuoco e falegname, anche quella di diventare prete. In seconda maggiore ho poi deciso che avrei fatto il prete”. Terminate le scuole medie, Martino comunica ai genitori la decisione presa di voler proseguire gli studi al Collegio Pio XII di Breganzona, che ancora comprendeva il Seminario minore. Qui consegue la licenza ginnasiale e comincia a incontrare ragazzi che nel Collegio si preparano a diventare preti. Si iscrive quindi al Liceo di Lugano, maturità economico-sociale, “un po’ per necessità, perché non avevo studiato il latino, non sapevo l’inglese e nelle materie scientifiche ero piuttosto una frana. Mi era rimasto il percorso economico-sociale, che peraltro ha ben presto suscitato in me interesse e che continuo a coltivare ancora adesso, soprattutto per quanto riguarda i fenomeni sociali, legati al mondo dell’economia e della finanza”. È nella pausa estiva tra la prima e la seconda Liceo che nella vita di Martino Dotta accade un fatto che risulterà determinante. “Con un gruppo di ragazzi ticinesi sono andato per la prima volta ad Assisi, dove ho sentito par-

lare in modo più approfondito di San Francesco, ho conosciuto i luoghi in cui ha vissuto e alcuni frati. È stata una grande illuminazione! Da quel momento, ho sentito in me il desiderio di spostare il baricentro, di considerare di non diventare prete bensì frate. Trovandomi ancora in Seminario non ho dato subito seguito a questa nuova esperienza, anche se ho continuato ad approfondire per mio conto gli scritti di San Francesco, le sue biografie e a interessarmi della sua figura”.

«Il mio primo

viaggio ad Assisi è stato una grande illuminazione»

Conseguita la maturità liceale, il percorso scolastico prosegue con l’iscrizione alla Facoltà di teologia dell’Università di Friburgo. È verso la fine del secondo anno che accade quello che fra Martino considera il ‘momento di svolta’, “quando ho conosciuto un ragazzo ticinese che voleva farsi frate dai Cappuccini in Ticino. In quel momento, mi sono reso conto che sarei potuto diventare frate anche nella nostra realtà, senza dovermi trasferire ad Assisi. Un po’ paradossalmente è stato necessario l’incontro con questo ragazzo per decidermi a compiere il passo che sentivo indispensabile per la mia vita”. Presso il Convento dei Frati Cappuccini a Lugano.

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La mensa al centro Bethlehem di Viganello.

Al termine del secondo anno di teologia inizia quindi un periodo di formazione specifica, dapprima con il probandato di sei mesi, durante il quale vive al Santuario della Madonna del Sasso a Orselina e al Sacro Cuore a Bellinzona, e in seguito a Soletta per il noviziato vero e proprio, che rappresenta l’iniziazione specifica alla vita religiosa. “Il noviziato è una situazione di vita reale all’interno di una comunità. La formazione dura almeno un anno, durante il quale si partecipa attivamente alla vita comunitaria. Al termine del noviziato si pronunciano i primi voti religiosi, che Al Tavolino Magico di Cadenazzo si recuperano generi alimentari.

IL TAVOLINO

magico

(www.tavolinomagico.ch) “È un progetto di recupero di generi alimentari a favore di persone bisognose. Generi che altrimenti sarebbero destinati al macero. Il progetto fa capo a due organizzazioni della Svizzera tedesca, “Tischlein deck dich” di Winterthur e “Schweizer Tafel” di Kerzers nel Canton Berna. In Ticino abbiniamo i due progetti rifornendo di merci sia enti che gestiscono mense sociali, per propri utenti o aperte a chiunque come quelle del Convento dei Cappuccini di Lugano o il Centro Bethlehem di Viganello, oppure direttamente persone bisognose. Il nostro impegno è di garantire la distribuzione corretta della merce, magari in scadenza per la vendita o in esubero, ma che rimane di qualità. In Ticino il progetto è gestito da Klaus Stocker e da me a nome delle due organizzazioni responsabili ed è condotto da disoccupati che partecipano a programmi occupazionali, persone in assistenza che svolgono i programmi d’inserimento sociale e professionale o ancora da volontari. Questi ultimi sono più di un centinaio nel Cantone e aiutano in particolare nella distribuzione diretta alle persone. Il progetto è finanziato da donazioni private, non ha sussidi pubblici, ma riceve contributi liberi da alcuni comuni. Il mio ruolo consiste nel curare le relazioni pubbliche e i contatti con i media o nel consolidare la rete dei fornitori e delle istituzioni partner e nella ricerca dei mezzi finanziari necessari”.

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intervista ritratto

sono temporanei per tre anni, e che impegnano la persona a vivere secondo un determinato stile. Durante il noviziato, vi è stata un’esperienza che ha segnato il mio itinerario, quando ho trascorso con i miei due compagni novizi tre mesi a Zurigo-Oerlikon, all’interno di una struttura di accoglienza per ex carcerati. È stato come buttarci in mezzo al mare, un’esperienza molto dura perché eravamo soli e inesperti, abbiamo dovuto imparare ad arrangiarci, trovare un lavoro per il sostentamento e cercare di instaurare un rapporto di fiducia con le persone con cui condividevamo gli appartamenti. Quest’esperienza è stata però fondamentale, perché mi ha permesso di toccare con mano situazioni di disagio sociale concrete. Ho poi imparato a conoscere meglio simili problematiche soprattutto in questi ultimi anni”.

all’interesse per la comunicazione e il giornalismo che gli permette di svolgere uno stage all’interno della redazione culturale del “Corriere del Ticino”, e poi di assumere la conduzione della rivista pubblicata dai cappuccini ticinesi, “Messaggero”. Tra il 1995 e il 2001 opera al Santuario della Madonna del Sasso, mentre dal 2001 al 2007 si consolida la sua vocazione sociale, soprattutto con la Mensa dei poveri a Lugano, di cui abbiamo detto all’inizio. Diventa socio, membro di Comitato e Direttore di SOS Ticino, “un’occasione concreta di contatto intenso e diretto con persone in difficoltà, che in Ticino ci sono e che chiedono aiuto. Un po’ mio malgrado sono diventato un punto di riferimento

SCHEDA Terminato il noviziato torna a Friburgo dove nel 1992 conclude gli studi in Teologia, presentando la tesi di laurea su Dietrich Bonhoeffer, “un teologo luterano germanico che aveva partecipato alla resistenza contro Hitler, un personaggio emblematico e nello stesso tempo esemplare di impegno religioso, sociale e politico”. Si aprono quindi diverse possibilità lavorative concrete, dall’attività pastorale e parrocchiale a Bellinzona, all’insegnamento religioso a scuola,

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biografica

Nome: Fra Martino (Andrea Gottardo) Cognome: Dotta Nata: 8 luglio 1966 Domicilio: Bellinzona Professione: frate cappuccino, operatore sociale Segno zodiacale: cancro Lingue: italiano, francesce, tedesco e nozioni base di spagnolo Formazione: teologica all’Università di Friborgo, e giornalistica Hobby: “camminare in montagna, nei boschi, e leggere”


per tante situazioni e persone, per operatori nell’ambito sociale. Grazie alle conoscenze che ho potuto stabilire e ai contatti, a volte riesco a dare indicazioni utili per trovare delle soluzioni”. Lascia tale incarico alla fine dello scorso mese di febbraio per dedicarsi ad altri progetti. Da tre anni, fra Martino ha imparato a percorrere il territorio cantonale da nord a sud, da est a ovest, incontrando persone le cui storie raccontano di disperazione, vicoli ciechi, povertà materiale, ma anche speranza e voglia di ricominciare. “Al di là dell’etichetta e della storia personale che ognuno porta con sé, incontro vicende di sofferenza, fallimento e delusione che a volte possono portare a comportamenti dubbi o socialmente problematici, come dipendenza o delinquenza. Al di là di tutto questo, per me è importante incontrare le persone, considerarle come tali nella loro dignità di essere umani. Il mio obiettivo è di contribuire a ridare loro dignità, dare loro uno stimolo per riprendere la vita in mano, con un approccio empatico, emotivo e affettivo. Esso mi

«Mi rendo conto

che riporre fiducia in tutti a volte sconcerta»

sembra necessario al di là del sostegno tecnico che può fornire un servizio sociale specializzato. Credo che la chiave di svolta di una vita problematica si muova sul piano dei rapporti interpersonali, sulla fiducia, che riconosca all’altro innanzitutto il diritto di sbagliare e di assumere le conseguenze delle proprie scelte, ma anche di concedergli la possibilità di ripartire, senza ingabbiarlo in una situazione di errore o colpa, da cui non gli si permette di uscire”. Un approccio, quello di fra Martino, che scaturisce dalle sue convinzioni religiose, “dalla visione di un bene che non ci appartiene ma che si trova in ognuno di noi, che siamo chiamati a riconoscere, come pure a restituire al suo legittimo proprietario – che io chiamo Dio. Questo mi toglie il diritto d’inscatolare una vita, una persona, di giudicarla in maniera inappellabile. Mi rendo conto che il mio retroterra spirituale di benevolenza e fiducia in tutti, indistintamente, a volte sconcerta”. All’inizio di quest’incontro, ho scritto che non si può incontrare fra Martino senza incontrare San Francesco e Gesù di Nazareth. La figura del frate cappuccino fonda se stessa sull’imitazione di Francesco, che a sua volta basa la propria vicenda sull’imitazione di Cristo.

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ritratto

“Francesco d’Assisi continua a essere per me una figura centrale sia sul piano spirituale sia umano, così come la figura di Gesù di Nazareth. Vi è tutta una corrente spirituale che li accomuna per modo di vivere e tipo d’insegnamento; l’uno rimanda all’altro. L’aspetto che più sento attuale per la mia vita è la loro dedizione agli altri, senza mettere il rapporto sul piano del merito o della bontà dell’altro. È una dedizione che sia per Gesù, sia per Francesco, ha voluto dire spendere la propria vita per il bene altrui, nella consapevolezza che l’esistenza è un dono ricevuto e quindi da condividere al meglio, contribuendo alla serenità e felicità altrui. Sono due persone consapevoli del fatto di dipendere dagli altri, soprattutto dall’Altro, da Dio. Tale convinzione ha permesso loro di essere persone reali e realistiche, e d’impostare le relazioni interpersonali con tutte le creature animate e non animate su un piano di rispetto e fraternità universale. Questo ispira molto il mio modo di vivere le relazioni con gli altri”.

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pensiero alla popolazione della Svizzera italiana sul Ticino che avverrà.... “Siamo ticinesi per essere aperti al mondo. Guardo con preoccupazione alle tendenze discriminatorie, emarginanti e razziste. Le ritengo sbagliate e anche ingiustificate sul piano sociologico e politico. Credo che il nostro Cantone abbia una vocazione di apertura, di passaggio e attraversamento. Il mio augurio è che in Ticino possa venire incentivato uno spirito collettivo sostanzialmente generoso e solidale. Uno spirito che s’incarna in forme di volontariato e di contributi materiali grazie ai quali è possibile operare in favore degli altri”. ❖

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SCARICAMI L’incontro presso il Centro Bethlehem volge al termine. Il periodo dell’Avvento suggerisce di chiedere a fra Martino Dotta di formulare un

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Essere cristiano non elude la provvisorietà del vivere. Siamo di passaggio sul pianeta. Verso dove? È una domanda cui nessuno può dare una risposta certa… “Vivo sulla mia pelle la condizione di creatura limitata, e proprio perché ho maturato la consapevolezza che il tempo e lo spazio di cui disponiamo sono brevi, mi sembra importante fare del mio meglio, contribuire il più possibile al bene altrui. Siamo tutti legati gli uni agli altri all’interno di un sistema che ci sfugge e che possiamo solo ammirare per la sua complessità e bellezza. La fede mi spinge a dire che Dio esiste, e credo anche di fare esperienza della sua presenza benevola. Il fatto di sapere che il mio passaggio è breve non è per me motivo di angoscia o preoccupazione, ma uno stimolo a fare del mio meglio”.

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Fra Martino risiede nel Convento Sacro Cuore di Bellinzona.

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Online fra Martino si confronta col Cantico delle Creature di San Francesco.

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mangiare Una serata all’insegna della cucina dei Balcani a casa della famiglia Pustaj di Cadro. Il cibo per Nevenka, Slaven, Daniel e Denis è in assoluto al primo posto nella scala delle loro priorità. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

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angiare per vivere? Che sciocchezza. Noi viviamo per mangiare!”. Con una fragorosa risata che conquista immediatamente la nostra simpatia, Nevenka - Neve per gli amici - puntualizza subito e senza riserve l’importanza che ha il cibo nella sua famiglia. “Da noi è al primo posto, l’ultimo è riservato ai vestiti. Qui si mangia sul serio. Siamo dei buongustai e delle buone forchette. Un esempio? In quattro spazziamo un chilo di pasta!”. Dal canto suo il marito Slaven ci spiega che la cucina è il fulcro della casa. In questo spazioso locale arredato con un grande tavolo ci si riunisce ogni giorno per nutrirsi, discutere e stare insieme: soprattutto di domenica, quando la famiglia Pustaj si rilassa con un lungo brunch. Ma anche quando il tempo è ridotto, come durante la pausa pranzo del mezzogiorno, “si fa lo sforzo di tornare a casa dal lavoro e da scuola per mangiare insieme”. Chi arriva prima, e questo è

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stabilito in base ad un programma settimanale, si mette ai fornelli per cucinare il pasto per tutti. La sera, invece, è quasi sempre Neve che spadella. “E mai, mai e poi mai - precisa lei - in casa nostra si acquistano cibi pronti o si preparano pasti per il giorno dopo. Si cucina sempre per pranzo e per cena e quello che c’è in tavola si finisce. Non si butta niente e si avanza pochissimo. Se resta qualcosa, ci pensano Daniel e Denis a fare piazza pulita, una volta rientrati da scuola”. UN ROBOT AMICO DI TUTTA LA FAMIGLIA “Fortunatamente da qualche anno ho un amico fidato che mi dà una grossa mano”, ci dice la padrona di casa mostrandoci il suo robot “tuttofare”. Thermomix, questo il suo nome, è allo stesso tempo un’impastatrice, una gelatiera, una pentola e quant’altro dove si può cuocere un po’ di tutto. È un elettrodomestico multifunzionale che, puntualizza Slaven, “in famiglia usiamo tut-


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a ta v ola

ti e del quale non potremmo più fare a meno”. Neve è così convinta delle capacità del suo “amico” che ne è diventata anche la rappresentante per il Ticino. E così due o tre volte al mese si reca nelle case di potenziali interessati a cucinare per dimostrare la bontà del robot. Perché cucinare per lei è una grande passione. Di origini bosniache, è arrivata in Ticino una ventina d’anni fa. Ci racconta di aver imparato a cucinare fin da piccola: “Da noi una donna prima di sposarsi doveva saper fare il pane e la pita. Era praticamente un obbligo. Mia mamma, che era un’ottima cuoca, mi metteva davanti ad un impasto e finché non riuscivo a spianarlo alla perfezione dovevo allenarmi, allenarmi e ancora allenarmi. “La nostra cucina, in generale, è impegnativa, molto elaborata e con tanta carne. Qui in Ticino ho imparato a cucinare all’italiana che, per certi

aspetti, ha preparazioni più sbrigative. La pasta, ad esempio, è subito pronta e accontenta tutti. Noi la mangiamo spesso perché ci piace molto. Tagliatelle, pastina e lasagne le faccio in casa, spaghetti e pasta corta, invece, li compro”. CUCINA BALCANICA E TICINESE Nonostante oggi Nevenka cucini prevalentemente all’italiana, nelle occasioni speciali non possono mancare i piatti tradizionali balcanici, dalla “sarma”, alla pita, al maialino allo spiedo. “Nel mio Paese - ci spiega Slaven che è croato - per qualsiasi festa importante che sia un battesimo, una cresima, il Natale, un compleanno, si prepara il maialino. Per questo, anche qui in giardino ho voluto un forno adatto a cuocere questo animale, la cui carne viene accompagnata da un’insalata di verza fresca”. Della cucina ticinese, che

Nevenka prepara la sarma, arrotola la pita e taglia il torrone.

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piace molto a tutta la famiglia, i Pustaj amano moltissimo la polenta con i funghi. Insomma, in tavola ci deve essere roba sostanziosa che dia energia. “Una minestra - ci dice sorridendo Neve - a noi scalda a malapena la pancia”. E Slaven aggiunge: “Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco. Io sono un anti-vegetariano. In pratica niente verdure sul mio piatto, nemmeno un’insalata. Però tutto quello che mi piace mangiare so anche cucinarlo”, precisa orgoglioso. Neve non ha un suo vero e proprio piatto forte. È molto curiosa e in cucina le piace sperimentare e variare. “Anche quando ho ospiti a cena o a pranzo, io non cucino unicamente per fare bella figura, ma soprattutto per soddisfare i gusti di chi si siede alla nostra tavola”. “BENZINA” TRADIZIONALE E questa sera per noi ha deciso di cucinare la pita e la sarma. Due ricette tradizionali della cucina balcanica o più in generale orientale, che vengono tramandate da generazioni. Neve ci spiega che questi sono cibi economici e molto nutrienti

che dalle sue parti sono molto amati da chi lavora in campagna perché sono “come la benzina”. La sarma è un piatto a base di involtini di cabis bianco ripieni di riso e carne macinata. La pita è un piatto realizzato con la pasta filo ripiena di patate o carne o feta o mele (vedi ricette online). Noi vi consigliamo di acquistare la pasta filo nei supermercati perché per realizzarla in casa come ha fatto Neve ci vuole grande esperienza, manualità e arte. Fantastico vederla “danzare” come una ballerina intorno al tavolo tirando delicatamente a mano l’impasto fino a spianarlo come fosse una finissima tovaglia, per poi cospargerlo con il ripieno come riso sugli sposi. Incredibile osservare il suo virtuosismo nell’avvolgere su se stesso questo velo di pasta spianata per creare due lunghi rotoli che verranno tagliati in segmenti e avvolti a mò di lumache. COME LA “VEGETA” Mentre prepara la pita come se fosse la cosa più naturale del mondo, lasciandoci increduli per tanta perizia, Neve ci racconta che da sempre La famiglia Pustaj in azione nella preparazione della pasta filo.

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Online trovate le gustose ricette di Nevenka e Slaven.

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nella sua vita c’è una relazione strettissima con il cibo e non solo a livello privato, ma anche professionale. “Ho fatto la cameriera, ho lavorato nel reparto gastronomia di Volontè e ora sono la responsabile del ‘settore fresco’ alla Migros di Besso. Insomma, dove c’è da mangiare ci sono anch’io”, afferma scherzando. “Non per nulla spesso mi chiamano la ‘vegeta’ (un miscuglio di

spezie orientali che si trova nei supermercati e che porta questo nome, ndr). Come dire che sono come il prezzemolo!”. Daniel e Denis, intanto, osservano attenti il lavoro di mamma e contribuiscono alla buona riuscita aiutandola su richiesta. Ma quello che più ci ha colpito di questi due ragazzi di 14 e 18 anni è che finita la cena, senza farsi pregare, hanno sparecchiato e riassettato la cucina. “Si mangia insieme e si pulisce a turni”, precisa Neve. Insomma, una bella famiglia dove la spontaneità è di casa e l’ospite si sente subito a proprio agio e, dulcis in fundo, viene coccolato con torrone e sorbetto alla fragola preparati al momento con il robot tuttofare. Come dire che, nonostante ci sia… Neve tutto l’anno, il calore non manca mai! Y

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grazie

per l’invito

I lettori che ci hanno invitati a casa loro per svelarci il loro rapporto con cibo e fornelli vi invitano a partecipare! IT 1/2010 - Famiglia Cavadini, Vacallo: “Quando Lorenza ci ha chiesto di tenere a battesimo questa sua nuova rubrica, ne abbiamo parlato con i nostri figli e ci è sembrata una buona idea: la preparazione della visita ci ha permesso di riflettere sulle nostre abitudini alimentari e ci ha lasciato un bel fotoreportage della nostra famiglia”.

IT 3/2010 - Luca e Stefania Cattaneo, Monte Carasso: “È stata un’esperienza molto bella e simpatica della quale serberemo un caro ricordo. Ci siamo trovati a nostro agio ed è stato divertente, trovarsi sotto i riflettori e fare gli attori. E poi, quanti riscontri! Addirittura ci è stato proposto di rilevare un ristorantino…”.

IT 2/2010 - Morena e Marcel Aeby, Bellinzona: “Ho risposto all’invito di Illustrazione per una scommessa con me stessa: sono molto emotiva e la mia autostima non è altissima. Questa poteva essere l’occasione per mettermi alla prova. Dopo il primo momento di d agitazione, mi sono rilassata ed è stata per me una bellissima esperienza”.

IT 4/2010 - Claudia Giulieri e Christian Zingg, Maggia: “La cena con i nostri graditi ospiti è stata particolarmente simpatica e conviviale. Siamo rimasti impressionati dagli innumerevoli echi positivi - e questo per vari mesi - di chi ci ha visti e ha letto il servizio sulla questa esperienza a chi ll rivista. Consigliamo C piace cucinare e stare in compagnia”.

che continuo a fare con piacere e soddisfazione”, afferma Katia che ha realizzato entrambi i sogni di bambina: avere una grande famiglia e diventare una brava cuoca. “In cucina è puntigliosa, deve sempre trovare una variante alla ricetta”, aggiunge il marito Matyas che si definisce un “goloso onnivoro”. Michelangelo è invece considerato il “woofer” di casa perché divora di tutto; Angelica è la “buongustaia”, Maddalena la “finta vegetariana”, Sebastiano l’“amante del pesce”,

Gianandrea il “pasticcione”, Marcaurelio il “passerotto” e Geremia, per il momento, il “lattante”. Oggi, però, la “Berneplatte” ha messo tutti d’accordo, nonostante siano le lasagne il menu preferito da tutta la famiglia che, recentemente, ha dovuto accettare una nuova regola a tavola: si beve acqua! Bandite, dunque, le bibite zuccherate, eccezion fatta nelle occasioni speciali dove, anche Katia e Matyas, si concedono un bicchiere di buon Merlot ticinese.

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promozione vitivinicola ticinese


IT 5/2010 - Famiglia Cavallini, Losone: “Tanti amici ci hanno chiesto come fosse stata l’esperienza e posso solo dire: divertente e positiva! Forse un po’ di imbarazzo iniziale, ma il servizio è riuscito alla perfezione. Alyne è stata accolta all’asilo con una copia di Illustrazione Ticinese e il nostro cestino dei dolci scambi è diventato famoso in tutta Losone”.

IT 10/2010 - Antonella Cattaneo e Michele Bühler, Breganzona: “Vogliamo lanciare un invito a tutti gli appassionati di cucina come noi: “Dai, non abbiate paura. È una bella e divertente esperienza e passerete una serata diversa dal solito. In fondo ci vogliono pochi ingredienti: un pizzico di buona volontà, coraggio d quanto basta e una spruzzata di buon umore!”.

IT 7/2010 - Fernanda e Leo Boccadamo, Vezia: “Abbiamo trascorso una serata diversa dal solito. Una bella esperienza che consigliamo, infatti abbiamo ricevuto molte telefonate da amici, conoscenti e sconosciuti che si complimentavano con noi”.

IT 11/2010 - Moira e Graziano Richina, Medeglia: “Inizialmente avevamo qualche timore e perplessità, ma ci siamo subito sentiti a nostro agio, e abbiamo passato una splendida serata all’insegna del divertimento e del buon umore. È stato bello cucinare per IT e poii gratificante vedere pubblicato il nostro tifi articolo”.

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IT 8/2010 - Giovanna e Luigi Pellegrino, Vezia: “È stata davvero una bella serata. Ci siamo divertiti e molti ci hanno fatto i complimenti. Un consiglio: pubblicate il tagliando per partecipare, in molti hanno chiesto come si deve fare!”. IT 9/2010 - Linda Gucciardi e Piergiorgio Fornera, Madrano: “Abbiamo passato un’ottima giornata e siamo stati colpiti dalla vostra professionalità e simpatia. Proponiamo - se ciò fosse possibile - di organizzare una serata con tutti i partecipanti”.

A TAVOLA… CON VOI Voi ci invitate da… voi quando a casa c’è tutta la famiglia. Una nostra redattrice e un fotografo verranno a casa vostra per scattarvi qualche fotografia e per chiacchierare di ricette, cibo, ricordi e alimentazione. Vi chiederanno la ricetta di una pietanza, magari quella della vostra “specialità”, nel limite del possibile, sarebbe bello poter fotografare anche il piatto pronto. Per partecipare basta inviare in redazione il tagliando-invito che trovate su questa pagina. Prenderemo contatto con voi direttamente. Grazie e a presto!

mo acquistato delle lasagne preconfezionate, ma nostra figlia Lea, ha storto il naso dicendo: ma non sono quelle solite!”. Sì, perché quelle solite sono preparate rigorosamente in casa e sono anche uno dei piatti preferiti dalla famiglia. Come la carne al sangue con il riso bianco. Antonella, che per lavoro si alza il mattino alle 5.30 e rientra a mezzogiorno, ha l’abitudine di cucinare ogni sera il pranzo per il giorno dopo: “Così il pasto, quando rientriamo tutti, è solo da riscaldare”. Dicevamo del lavoro di Antonella: impiegata nella ditta di famiglia che vende acque minerali e bibite in genere, è regolarmente a contatto con bar, ristoranti, grotti e via dicendo.

“La mia professione mi impone di visitare i nostri clienti e, ogni tanto, di andare a cena dall’uno o dall’altro. Questo mi permette di rubare idee e ricette e di sperimentarle poi a casa”. E proprio a proposito di ricette Michele dice di averne tante nel cassetto, soprattutto quelle della trasmissione televisiva “I cucinatori”: “Le più interessanti e particolari le stampo da internet e poi le conservo per utilizzarle all’occasione”. Antonella, invece, quando gusta in un locale qualcosa di buono, solitamente si fa svelare la ricetta dallo chef. “Poi torno a casa e provo a realizzare il piatto. Dopo un paio di tentativi, riesco quasi ad eguagliare ciò che avevo mangiato al ristorante”.

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ente m a t u l o devo ass ecipare! part IT 12/2010 - Famiglia Pustaj, Cadro: “A dire il vero, mi sono buttata in questa avventura, ma ero scettica ed avevo paura di fare una brutta figura, anche se cucinare è la mia grande passione. Ma la giornalista e il fotografo mi hanno messo subito a mio agio e così è stato t t molto lt divertente”. di t >

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Gentile redattrice, caro fotografo, desideriamo invitarvi a casa nostra per raccontarvi cosa significa per noi il cibo, per svelarvi una ricetta di famiglia e per farvi assaggiare il nostro piatto preferito. Famiglia (nome e cognome): Numero componenti: Via: Località: Tel.: Tra tutti i tagliandi pervenuti in redazione ne estrarremo uno per edizione. È quindi possibile che la vostra candidatura venga conservata per un’altra edizione e che veniate contattati in un secondo tempo.

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arredare

l’inverno porta in casa

la natura

Legno naturale, pelle, pelo, lino, cotone e lana in tutte le sfumature del marrone. Questa la nuova tendenza che rende gli ambienti abitativi caldi e accoglienti. testo Rachele Pozzi – rachele@illustrazione.ch

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no stile moderno ed essenziale, eppure rustico e legato alla natura. Sembra un contrasto impossibile, eppure è proprio questa la tendenza per gli ambienti abitativi. Materiali naturali, utilizzati per creare forme il più lineari possibile. Via quindi tutti i fronzoli dagli arredi tradizionali e spazio alla luce a alla luminosità degli ambienti. L’effetto è sorprendente. Ambienti spaziosi e leggeri, eppure accoglienti e caldi. ❖

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natale con il cuore e con

la testa E se sotto l’albero ci mettessimo solo regali etici, nostrani o solidali, non sarebbe un po’ più Natale? testo Antonella Broggi – antonella@illustrazione.ch

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vero che la scelta di prodotti e articoli proposta dai negozi è davvero sconfinata, e sembrerebbe impossibile non riuscire a trovare il regalo giusto per ogni parente, amico e conoscente. Eppure fare un bel dono, apprezzato, è davvero difficile. Perché allora non pensare a qualcosa di speciale, qualcosa di prodotto a casa nostra, oppure in modo etico e rispettoso, o ancora a sostenere qualcuno che ne ha bisogno, sicuramente più di chi riceve già troppo…❖

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1 IL MIGLIOR MERLOT DELLA SVIZZERA Il merlot SanZeno Costamagna 2007 di Tamborini è stato designato miglior Merlot della Svizzera dal Grand Prix du Vin Suisse 2010. Quale strenna migliore dunque per tutti gli amanti del nettare di Bacco (www.tamborini-vini.ch). 2 LE CASTAGNE IN ABITO DA SERA I marrons glacés sono un classico intramontabile sulle tavole natalizie, ma forse non tutti sanno che la Sandro Vanini produce questa specialità in Ticino da 50 anni. 3 UN PUPAZZO E UN PO’ DI EDUCAZIONE Per ogni peluche venduto fino al 24 dicembre, Ikea verserà Fr. 1.50 a favore dei progetti educativi di UNICEF e Save the Children. Regalando un pupazzo a un bambino, in realtà si contribuisce anche all’educazione di un altro bimbo. 4. I COSMETICI CHE FANNO SORRIDERE I prodotti Lush sono fatti interamente a mano con cosmetici a base di frutta e verdura fresche e biologiche e realizzati nel massimo rispetto dell’ambiente. Sono profumati e divertentissimi e non da ultimo, esiste una linea di confezioni natalizie già pronte e impacchettate! (www.lush.com). 5 IL GIARDINO DA CUCINA Streamgarden è un giardino particolarissimo che

consente alle piante di crescere senza terra, grazie a un sistema di circolazione dell’acqua utilizzato anche dalla NASA. Per avere spezie ed erbe aromatiche biologiche e nostrane in cucina, senza terra e batteri (www.alon23.com). 6 UNA TIGRE VERA Sì, avete letto bene. La tigre fa purtroppo parte delle specie fortemente minacciate. Adottando una tigre a distanza contribuite alla tutela di questo splendido animale. Versando un piccolo contributo per l’adozione di una tigre (ma potete adottare anche un orso polare o un delfino) riceverete un attestato d’adozione, un dvd contenente un documentario sull’animale e il suo habitat e tante immagini digitali esclusive (www.wwf.ch).

7 IL MONOPOLI SVIZZERO Chi non conosce questo gioco, che esiste ormai da 75 anni e del quale sono state vendute 275 milioni di confezioni in 11 Paesi e 43 lingue. Ora però esiste anche una versione svizzera, per giocare... in casa! (Monopoli Edition Suisse, Manor).

8 LE MANDORLE PROFUMATE Mandorle biologiche caramellate e ricoperte da delicato cioccolato al latte aromatizzato con le profumate spezie del panpepato (Mandorle di Natale, Naturaplan, Coop).

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a posto Gli uomini sono sempre più simili alle donne per quanto riguarda l’attenzione al proprio aspetto e all’apparire. Quest’inverno però dovranno mettere la testa a posto! testo Antonella Broggi – antonella@illustrazione.ch

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elle idratata, colorita e senza rughe, abiti alla moda, profumo griffato e acconciatura sempre perfetta. Questo è quello che la società oggi si aspetta dalle donne, ma anche

dagli uomini. Ecco allora una serie di acconciature ripescate dal passato e attualizzate per i nostri giorni e alcuni degli ultimi prodotti da mettere nel beauty. ❖

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la stipsi La stitichezza è un disturbo frequente nella popolazione: si stima una prevalenza variabile, ma che arriva fino al 20% alle nostre latitudini. Le più colpite generalmente sono le donne e tale sintomo peggiora con l’avanzare dell’età. Come combatterla allora? testo Stéphanie Scatizza - stephanie@illustrazione.ch

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a stipsi (stitichezza o costipazione), è nella maggioranza dei casi un disturbo transitorio o con insorgenza intermittente e pertanto, generalmente, le persone non consultano il proprio medico per tale motivo. In una piccola parte dei casi tuttavia, la stipsi può essere tenace e duratura e limitare la qualità di vita. Il Dr. Moreno Guidicelli, spec. F.M.H. in medicina interna e gastroenterologia a Biasca, ci illustrerà cause e rimedi di questo fastidioso disturbo.

Cos’è esattamente la stipsi? “Soggettivamente la costipazione viene descritta in modo diverso ed eterogeneo: c’è chi la percepisce come difficoltà ad evacuare (con eventualmente la “necessità di premersi”), chi come la presenza di feci dure e chi come una frequenza ridotta dell’evacuazione. Dal lato medico, la stipsi viene definita come una frequenza dell’evacuazione inferiore a tre volte alla settimana. Pertanto è importante sottolineare che se non si va di corpo tutti i giorni, non si è malati, ma tale fatto rientra nella variazione della norma”.

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Esistono quindi vari “gradi” di stitichezza? “A livello patofisiologico, semplificando, si distingue tra una costipazione primaria (idiopatica o funzionale) e secondaria (cioè nell’ambito di altre malattie o condizioni). A livello anatomico invece si può distinguere tra un disturbo al livello del colon (come un rallentamento del transito, in altri termini quando si ha una durata prolungata del passaggio delle feci attraverso l’intestino) e tra disturbi del meccanismo defecatorio, cioè dell’apparato retto-anale, sia della funzione

«Fortunatamente,

Caduta dei capelli … Capelli deboli … Unghie fragili …

... possono essere provocati dalla carenza di biotina.

(come la dissinergia pelvica) che strutturali (traumi a livello del bacino, dopo interventi chirurgici ginecologici o a livello anale, oppure per la presenza di una fissura anale)”. Quali possono essere i fattori di rischio? “Per la stipsi primaria sono da menzionare il sesso femminile (verosimilmente per un discorso ormonale), l’età (gli anziani sono spesso affetti da costipazione cronica), una dieta povera di fibre e uno stile di vita sedentario. Per quanto riguarda, invece, la stipsi di tipo secondario, ricordiamo alcune malattie come l’ipotireosi (la scarsa funzione della tiroide), il diabete mellito, il morbo di Parkinson o patologie più rare come la sclerodermia (malattia reumatologica, che tra le altre cose, a livello gastro-intestinale provoca una diminuzione della peristalsi) oppure medicamenti come gli analgesici oppiacei, gli spasmolitici, alcuni antidepressivi o anti-ipertensivi, per citarne alcuni”.

aiuta ad eliminare questo stato di carenza. Lo sviluppo di capelli e unghie sani Cellule specializzate (cellule epidermiche) nella matrice dei capelli , rispettivamente delle unghie si riproducono per scissione cellulare e si spingono lentamente verso gli strati cutanei superiori . Maturando, formano la proteina filamentosa cheratina, elemento costitutivo principale di capelli e unghie. La cheratina conferisce a capelli e unghie resistenza. Così agisce la biotina La biotina agisce sulla moltiplicazione delle cellule matrici di capelli e unghie , favorisce la formazione di cheratina e ne migliora la struttura.

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Come ottenere una diagnosi corretta? “È essenziale per il medico eseguire un’anamne-

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nella maggior parte dei casi, la stipsi è primaria»


salute

si approfondita e cioè chiedere al paziente la durata del disturbo, l’eventuale associazione con altri sintomi come dolori addominali, con eventuale scomparsa dopo la defecazione, la presenza di sintomi a livello anale, febbre o eventuali operazioni addominali o ginecologiche subite. Può essere anche di rilevanza la storia familiare, come per esempio la diagnosi di tumore intestinale o la presenza di una malattia infiammatoria intestinale cronica (il morbo di Crohn, in particolar modo), in un consanguineo di primo grado. Per decidere se e quali esami siano indicati per identificare la causa della costipazione, è importante considerare il contesto: l’età, l’anamnesi e specialmente i sintomi associati, quali i dolori addo-

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ILLUSTRAZIONE TICINESE 12-10

minali, il calo di peso non voluto o la presenza di sangue nelle feci (che non è sempre da attribuire ad una malattia emorroidale, seppur molto frequente). In presenza di tali segni, e specialmente in caso di stipsi di recente o di nuova insorgenza ed in pazienti con età superiore ai 50 anni, è raccomandato sottoporre il paziente ad una colonoscopia, cioè l’esame endoscopico dell’intestino colon mediante una “sonda” flessibile munita di fibre ottiche che permette di visualizzare tutta la mucosa dell’intestino crasso, al fine di escludere una stenosi (un restringimento del lume intestinale), dovuta ad un tumore del colon oppure nell’ambito di una malattia diverticolare”.


Quali i rimedi? “Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, la stipsi è primaria. In altre parole si tratta di “intestino pigro”. In questi casi, dal lato terapeutico, le prime raccomandazioni sono di natura dietetica, con l’aumento dell’assunzione di fibre (cereali, verdura e frutta) e di liquidi (almeno due litri al giorno, in assenza di patologie renali o cardiache gravi). Un altro approccio terapeutico è la modifica dello stile di vita, aumentando l’attività fisica, che è salutare non solo per l’apparato cardio-vascolare, come ben noto, ma pure per l’intestino. Nei casi di costipazione più tenaci si rende necessaria la prescrizione di lassativi. Qualora non si raggiungesse l’effetto desiderato anche con questi rimedi, si può passare a medicamenti che agiscono direttamente sulla motilità intestinale. In casi estremi, molto rari e selezionati, dopo adeguati accertamenti diagnostici da parte del gastroenterologo e discussi in modo interdisciplinare, può rendersi necessaria la chirurgia, con una resezione di una parte estesa dell’intestino crasso. Per la stipsi di origine secondaria, va curata la malattia di base.

«L’attività fisica è molto importante»

Riassumendo, la stipsi non è una malattia in sé, ma piuttosto un sintomo, che nella maggioranza dei casi risponde bene a misure dietetiche e comportamentali. Come tale va valutato nel contesto della singola persona, basandosi sulla presenza eventuale di altri sintomi, sulla storia medica dell’individuo e della sua famiglia. Tenendo presente tutti questi aspetti, il medico di famiglia deciderà se è necessario rivolgersi al gastroenterologo per approfondire la diagnostica con indagini strumentali”. ❖

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concorso

una vacanza

ai caraibi “La terra più bella che occhi umani abbiano mai visto”. Grazie a questo concorso, offerto da Hotelplan Suisse, avete la possibilità di verificare personalmente questa affermazione di Cristoforo Colombo.

U

n’ordinaria straordinaria giornata di dicembre dell’anno 2010. State camminando sul territorio cantonale. I vostri occhi, ad un certo punto, sembrano sostare sulla vetrina di un’agenzia di viaggio che rimanda a luoghi lontani, soleggiati, rilassanti. Vi avvicinate e notate subito un catalogo che propone un viaggio ai Caraibi, più precisamente nella Repubblica Dominicana, (48’734 km2 di territorio, 9,6 milioni di abitanti circa), e per entrare ancora più nel dettaglio, a Punta Cana, situata alla sua estremità orientale. Infagottati nei vostri abiti pesanti, con un volo mentale - fuso orario di meno quattro ore compreso vi ritrovate su una spiaggia bianca lunga cinquanta chilometri, con una temperatura dell’aria di 28 gradi e dell’acqua di 26-28. Con i piedi nella sabbia e lo sguardo al mare turchese, raggiungete l’Iberostar Dominicana, un resort appartenente all’omonima catena alberghiera spagnola, rinomata per le sue strutture, per la gastronomia e per il servizio impeccabile. La presenza di famiglie con bambini vi convince che il luogo si addice a tutte le tipologie di ospiti. Tra sport acquatici e campi da golf fate un’escursione a Insel Saona, assaporando appieno “el sabor del Caribe”, che vi incanta con traboccanti mangrovie, le cui possenti radici sembrano camminare sull’ac-

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qua; cascate che si gettano nel verde delle foreste fino a dissolversi in cristalline e interminabili conche. Un mare dalle acque verdissime, una popolazione ospitale e aperta, allegre bancarelle colorate disseminate tra antichi edifici realizzati dagli spagnoli, giunti oltre cinquecento anni fa sull’isola, fanno meglio comprendere l’affermazione del navigatore Cristoforo Colombo, a cui si deve la scoperta della Repubblica Dominicana. Il suono del vostro cellulare vi risveglia dal vostro sogno ad occhi aperti, rientrate nella vostra quotidianità. Tornati a casa, trovate nella vostra bucalettere l’edizione di Illustrazione Ticinese che, grazie a Hotelplan e Travelhouse, offre ad un fortunato lettore la possibilità di realizzare il desiderio di una vacanza da sogno, proprio a Punta Cana. Decidete di partecipare, sperando che la sorte favorisca proprio voi… ❖ Momenti di relax all’ombra delle palme di cocco che caratterizzano la struttura alberghiera.


IL PREMIO

in palio

• Viaggio per due persone di 9 giorni/7 notti a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana • Volo “Edelweiss” in classe economica, da Zurigo-Kloten a Punta Cana e ritorno • Camera doppia standard per due persone presso l’Hotel Iberostar Dominicana**** (cat. ufficiale *****) in formula all-inclusive • Trasferimenti da e per l’aeroporto, tasse aeroportuali e di sicurezza, assistenza in loco.

VINCI

un viaggio

NELLA REPUBBLICA DOMINICANA A PUNTA CANA

Valore del premio: Frs. 5’600.- circa.

Partecipa al concorso rispondendo a queste domande, e se la fortuna ti sorriderà, potrai aggiudicarti un viaggio da sogno a Punta Cana! 1. Chi ha scoperto la Repubblica Dominicana? ..................................................................................................................................................................

2. Come si chiama la struttura alberghiera che vi… ospiterà? ..................................................................................................................................................................

3. Su quanti chilometri di spiaggia camminerete? I cataloghi Hotelplan e Travelhouse sono disponibili nelle filiali Hotelplan e nelle migliori agenzie di viaggio del Cantone e della Mesolcina.

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Cognome: ............................................................................................................................................... Regolamento Il premio - calcolato sulla quota base - non è convertibile in contanti, nè può essere cambiato con un’altra destinazione. Il buono viaggio – valevole a partire da subito e fino al 18.10.2011 – potrà essere utilizzato durante tutto l’arco dell’anno eccezion fatta per i periodi di alta stagione. Tutti i tagliandi e le e-mail che perverranno in redazione entro il 29.12.2010 parteciperanno all’estrazione a sorte per l’attribuzione del premio in palio. Il vincitore sarà avvisato personalmente. È escluso il ricorso a vie legali.

Nome: ....................................................................................................................................................... Età: .............................. Via e Nº: ........................................................................................................ CAP/Località: ...................................................................................................................................... Telefono: .................................................................................................................................................. Compilare, ritagliare, incollare il tagliando su cartolina postale e spedirlo entro il 29 dicembre 2010 a: Illustrazione Ticinese, “Concorso Hotelplan”, Via Massagno 10 - CP 418, 6908 Lugano-Massagno, oppure mandare un’e-mail all’indirizzo concorso@illustrazione.ch indicando in oggetto “concorso Hotelplan” e inserendo nel messaggio la soluzione e i vostri dati.

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escursioni

spazi

percettivi Sci-escursionismo: Gola di Lago - Monte Bar. A volte sembra di conoscere la meta: un punto di partenza, un percorso, un punto di arrivo. Ma poi succede che cammin facendo i contenuti diventano altro. testo e foto Giosanna Crivelli - giosanna@illustrazione.ch

A

l Monte Bar sono salita da vari versanti, quello nord-ovest in versione invernale manca. Capriasca, Luera, Gola di Lago: nomi che portano al vissuto di questo territorio, reale e fantastico. Costeggiando la torbiera sulla strada che porta a Davrosio, sci ai piedi appena l’innevamento lo permette, svoltando l'angolo appare il paesaggio da esplorare. La montagna forte, vicina, è il Cavaldrossa. All’orizzonte si delinea la lunga dorsale settentrionale del Monte Bar. È un territorio senza grandi ostacoli, che permette di muoversi in libertà seguendo la conformazione del terreno. Un piccolo mondo a sé, dossi, vallette, radure tra betulle, dentro e fuori, riali nascosti da rotondità di neve, a tratti svelati da specchi d’acqua. Intimità. La luce velata accentua la sensazione di calma senza tempo. Salendo, la visuale si apre, varie sono le finestre panoramiche: il Luganese immerso nella foschia, la dorsale tra il Monte Tamaro e il Gradiccioli e, luminosa, quella tra il Pizzo di Vogorno e il Gaggio. Poi, appena più in alto, a Pian Bello, si è nella sensazione di spazio, transitando da quello fisico a quello percetti-

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vo, da quello percettivo a quello fisico. Vento freddo e onde di neve gelate riportano alla realtà. Il Cavaldrossa disegnato da arbusti nani, da rari alberi, da piccole rocce emergenti è ora meno imponente, più invitante. Sulla carta topografica si è a quota 1’326. Constato con sorpresa e per la prima volta che vi sono delle indicazioni altimetriche che non sono in relazione a nessun elemento evidente, non la vetta di una monta-


Spazi di libertà.

Cartografia: Tesserete 1:25’000 Dislivello: 816 m Tempo: salita 2 1/2 - 3 ore

gna, non un dosso, non l’incrocio di due sentieri o riali, non un nucleo di case, non una roccia: è un’indicazione posta nel nulla, senza apparente spiegazione. Sembra segnalarmi il cambiamento di carattere del percorso che, ora obbligato, segue il sentiero estivo, dentro e fuori da vallette, nel mezzo di un ripido versante. Cambia la struttura della neve, qui più profonda e compressa dal vento. Da leggerezza e libertà, ora la sensazione è quella di vulnerabilità, bastano due passi in più e tutto cambia. Quel nodo allo stomaco suggerisce di non progredire. E così è rinuncia alla meta, posta quasi cinquecento metri più in alto. Manca la traversa che porta all’Alpe Crocc, e da lì la diagonale che porta alla dorsale e poi verso la vetta. La gita è stata breve, il vissuto la fa sembrare lunga. Discesa ripagante, percezioni all’inverso, velocizzate. Di nuovo è sensazione di ampiezza e di spazio illimitato. L’orizzonte basso di fronte mostra l’alternanza ritmata delle alture che portano dalla Cima di Lago al Monte Bigo-

rio, ispirazione per una prossima escursione. Ogni curva sembra già essere un segno fatto in quel versante: sono qui, ma gli occhi sono là, e accarezzano gli invitanti pendii innevati. La visione da fuori mostra il contesto e la relazione tra le parti, e il tracciato non sempre evidente tra boschi e radure. Più in basso si ritrovano quegli spazi intimi che invitano a scoprire il proprio spazio, e a fare una sosta prolungata in un luogo riparato e soleggiato, per assorbire l’ambiente e sentire di esserne parte. Sempre di nuovo riconosco quanto il limite porta ad ampliare l’esperienza. Più lo spazio è ristretto e più lungo è il tempo passato in un luogo, più profonda è l’intensità della percezione. ❖

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web

facebook, astuzie e

trabocchetti Il più grande e importante “social network” su Internet, con oltre 400 milioni di utenti nel mondo intero, offre una moltitudine di possibilità ma presenta anche una serie di debolezze e di problemi. testo Elio Del Biaggio - elio@illustrazione.ch

DIRITTO E ROVESCIO Dall’organizzazione di aperitivi giganti al ritrovare amici persi di vista da tempo, al confine fra gestione della vita reale e quella online, con ricordi, passioni, confidenze, preferenze, aspettative, desideri, sogni, tessendo una rete sociale dalle possibilità gigantesche, luogo di deposito e di condivisione, dai pensieri alle foto, dai giochi collaborativi all’organizzazione di eventi e di serate in compagnia. Ma tutto questo non è che l’inizio e Facebook sembra stia davvero tentando di impossessarsi del web. Ma come ogni medaglia, anche Facebook ha il proprio rovescio, e per rendersi davvero utile e interessante deve memorizzare una quantità immensa di informazioni personali e confidenziali. FOTO E VITA PRIVATA Su Facebook, tanto amici intimi quanto vaghe e lontane conoscenze rappresentano i nostri “amici”, e basta un semplice clic su “Trova/Ricerca amici” per proseguire. Per condividere foto di carattere privato con amici e conoscenti non esiste solo Facebook, che oltretutto le renderebbe

accessibili a chiunque, ma vi sono altri validi - e più riservati - sistemi di diffusione e di condivisione di fotografie su web. Pensiamoci, prima di caricare e rendere in questo modo visibile una qualsiasi nostra foto personale o di persone a noi vicine, poiché potremmo anche pentircene, senza più nessuna possibilità di eliminarle e cancellarle definitivamente. DISCUSSIONI E INDISCREZIONI Visibile sulla schermata di entrata e di benvenuto di Facebook, la cronologia delle attualità, nostre e dei nostri amici, rappresenta un luogo privilegiato di scambio immediato e virtuale. Viene utilizzata per informare i nostri amici su tutto quanto accade nella nostra vita. È possibile condividere informazioni, pensieri, immagini, fotografie, link, decidendone il grado di diffusione - e di confidenzialità - della pubblicazione. Essendo tutto di carattere pubblico, sarà opportuno ricordarsi di indicare e selezionare altri gradi di confidenzialità, gestendo la propria lista di amici attraverso livelli di accesso differenziati, prima di pubblicare qualsiasi cosa

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web

rendendola visibile a chiunque, amici o meno, ladri inclusi. AVVENIMENTI E SBANDAMENTI Al limite, ci si potrebbe anche chiedere perché non rinunciare alla propria casella di posta elettronica, disponendo già comodamente anche su Facebook di un sistema di messaggeria istantanea, addirittura una chat incorporata e persino una propria casella di posta elettronica. Personalmente, per questioni pratiche, ma non solo, preferiamo sempre differenziare Facebook dal nostro sistema di gestione della posta elettronica, ma a ognuno le proprie scelte.

OCCHIO ALLE APPLICAZIONI Arricchire Facebook aggiungendovi delle applicazioni è certamente possibile, dalle funzioni stile calendario, sincronizzabili con Google Calendar all’invio di cartoline e di regali virtuali, dai quiz più o meno culturali ai giochi più disparati, come Farmville. È però da sottolineare come l’attribuire accesso alle applicazioni esterne sul nostro profilo consentirà agli autori dell’applicazione l’accesso e l’utilizzo di informazioni che ci riguardano. Un consiglio: pensiamoci prima di accettare e installare qualsiasi applicazione. COMUNITÀ E CONFIDENZIALITÀ Rendere pubbliche e divulgare informazioni personali, magari anche troppo, ritenendo che in qualche modo siano relegate e limitate a noi e al nostro schermo, ci potrebbe esporre a rischi spesso anche sottovalutati, presenti e futuri. Così, prima di diffondere qualsiasi informazione di carattere personale, sarebbe opportuno chiedersi fino a che punto sia davvero pertinente e accettabile. ❖

Tra la casa, il lavoro e i compiti per la scuola faccio un po’ di movimento. Del colesterolo si occupa Benecol.

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natale e animali

da compagnia “Caro Gesù Bambino, quest’anno per Natale mi piacerebbe ricevere un cucciolo tutto mio…”. testo Elena Stern-Balestra - elena@illustrazione.ch

È

chiaro ai più che gli animali non sono oggetti e non dovrebbero finire sotto l’albero di Natale. Riguardo ai cani, l’ordinanza federale sulla protezione degli animali impone un obbligo di formazione per i detentori e ciò dovrebbe limitare il problema dell’acquisto “per capriccio” e dell’offerta in dono di questi animali. Le prescrizioni meno restrittive riguardo all’acquisto, la tenuta e la gestione di altri piccoli animali da compagnia può indurre a credere che essi abbiano esigenze minori e che la loro tenuta non comporti una responsabilità così grande. Ma è proprio così? Tutti gli animali sono creature viventi con una dignità e meritevoli di rispetto. Tenere e accudire correttamente gatti e conigli, per fare solo due esempi, non è necessariamente meno impegnativo, o oneroso, che custodire ed educare un cane. Da secoli questi animali da casa e da cortile vivono al nostro fianco, ma troppo spesso le cure e le condizioni di vita offerte loro non sono state adeguate. Le attuali co-

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noscenze riguardo alle loro esigenze specifiche e il cambiamento del nostro stile vita implicano un nuovo impegno che va ben al di là del mero soddisfacimento delle loro necessità vitali e che comporta delle responsabilità nei confronti degli animali stessi, del nostro prossimo e della società. Acquistare un animale domestico nel periodo natalizio per offrirlo in dono contribuisce inoltre a perpetuare un commercio malsano ai danni del benessere degli animali. Queste riflessioni non intendono scoraggiare dall’acquisto di animali domestici: è noto che la convivenza con loro ha effetti benefici sulla salute psicofisica delle persone e che, nelle famiglie con bambini, la loro presenza ha un valore educativo inestimabile. L’importanza di una scelta ponderata dell’animale, la preparazione ad accoglierlo e la consapevolezza riguardo a tutte le implicazioni che questo passo comporta non vanno però sottovalutate. Y Per saperne di più: www.asetra.it


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sondaggio

con o senza

canditi? Ecco un enigma che accompagna le nostre festività natalizie: il panettone che troveremo sul piatto saranno o meno guarniti dai canditi? Dalla risposta a questa domanda dipenderà in parte l’umore con cui affronteremo il nostro tradizionale dessert natalizio… testo Marco Ortelli - marco.o@illustrazione.ch foto Ti-Press

prevede a r u t i d n a La c a la bollitur o sciroppo un n i a t t u r f di l fine a o n i r e h c zione zuc a v r e s n o c rne la di garanti

Carmen Marazza, 56 anni, terapista naturale, Minusio: “I canditi ho imparato ad apprezzarli con il tempo, una volta li toglievo, ora li mangio”.

Luana Capasso, 31 anni, impiegata, Bellinzona e Alessandra Carina, 27 anni, impiegata, Monte Carasso: “Io toglierei i canditi e anche il panettone”; “Adoro il panettone, ma senza canditi”.

Brigitte Fortini - Beccarelli, 39 anni, centralinista, Melide: “Li tolgo da entrambi. Se riesco compro direttamente un panettone alla crema”.

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so nd aggi o

Francesco Pellegrinelli 33 anni, giornalista, Lugano: “Per la tradizione mi sforzo di farmi piacere i canditi e li mangio”.

Michela Pellegrini, 23 anni, truccatrice, Balerna: “Sì, non mi piacciono. Di norma preferisco comunque direttamente il pandoro”.

Adolf Bonic, 57, operaio, Giubiasco: “Li tolgo, non mi piacciono perché sono amari e gommosi”.

Sara Rossi, 31 anni, giornalista, Breganzona: “Sì, li tolgo e tento di rifilarli al mio vicino di sedia”.

Amila Topic, 21, aiuto medico, Lugano: “Meglio il pandoro con lo zucchero a velo, i canditi tolgono il gusto al panettone classico, il panettone va gustato così”.

Anela Bajric, 26, casalinga, con Zinedine, Lugano: “Li lascio, il panettone è meno dolce e più particolare, senza sarebbe una merendina”.

Astrid Brunner, 55, amministratrice, Argovia: “Meglio senza, preferisco i cibi sani”.

Azira Mujic, 24, gerente, Agra: “Mangio solo il panettone nostrano con dentro i fichi e senza canditi, che non mi piacciono”.

Luigi Cereghetti, 52, architetto, San Vittore: “Li mangio, perché danno gusto e colore”.

Rosalia Egger, 54, casalinga, Niederbipp (BE): “Li tolgo. I canditi non sono vera frutta”.

Manuela Frolli, 39, casalinga, Agarone: “Prima li toglievo, ora li gusto sia nel panettone sia nella colomba, danno un gusto speciale, fruttato”.

Nicolò Casolini, 28 anni, giornalista, Balerna: “No, non li tolgo mai, mi piacciono così come sono!”.

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linguetta all’interno. Su un pezzetto di cartoncino stampa due stelle (o il motivo che hai scelto tu) e ritagliale lasciando un po’ di bianco attorno. Fai un foro sul coperchio della scatola e uno sul lato, infila la puntina di Parigi insieme alla stella. Chiudi la scatola passando lo spago a otto tra le due puntine.

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reportage

a scuola di

notte

Ventidue allievi di quarta media, un docente di classe intraprendente, due docenti accompagnatori, una notte in bianco, sette incontri con chi lavora quando gli altri dormono. Ecco il diario di una notte di scuola di vita professionale. testo Lorenza Storni – lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

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l professor Roberto Terzaghi, insegnante di educazione fisica e docente di classe della IV F delle scuole medie di Giubiasco, non è nuovo a queste iniziative. La prima volta fu nel 1998 quando, insieme all’orientatore scolastico di allora, decise di proporre alla sua classe una notte un po’ speciale. Lo scopo era ed è quello di offrire a chi è ormai agli

sgoccioli della scuola dell’obbligo, l’opportunità di conoscere alcune categorie di “lavoratori notturni”. L’esperienza stimolante e intensa si è ripetuta nella notte tra il 27 e il 28 ottobre scorsi con 22 allievi accompagnati, oltre che da Terzaghi, dai professori Gabriele Caroni e Cristina Loser. E anche noi, di Illustrazione Ticinese, li abbiamo voluti seguire in questa avventura al… Lezione di... Polizia.

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buio. Sono quasi le 20 quando Terzaghi richiama all’ordine sul piazzale delle scuole i suoi allievi per dare gli ultimi ragguagli prima di prendere posto sui due pullmini che li trasporteranno da una tappa all’altra. Le raccomandazioni sono chiare: “Chiedo educazione e rispetto per chi sta lavorando e ci accoglie. Desidero un comportamento esemplare da tutti voi”. Detto questo, via verso la prima tappa! 20.30: PRIMA TAPPA Polizia cantonale a Camorino Ad attendere i “gasatissimi” ragazzi troviamo il sergente maggiore Guido Frigerio e il sergente Giancarlo Passerini. Qui alla centrale operativa, spiegano, si lavora 365 giorni all’anno 24 ore su 24, ovviamente a turni. In totale sono impiegate una trentina di persone. Questa notte - con un turno che inizia alle 19.45 e terminerà alle 4 - sono di picchetto quattro collaboratori, altrettante le pattuglie mobili che controllano il Sopraceneri. I ragazzi sono affascinati dalla centrale operativa. In particolare il loro interesse è catturato dalla serie di grandi monitor che, in tempo reale, trasmettono le immagini delle 100 videocamere piazzate sull’asse autostradale sud-nord. Per il momento, la serata sembra particolarmente calma, ma il sergente Frigerio spiega che non è sem-

pre così: in un anno il 117 “squilla” oltre 220mila volte per le richieste più disparate. La visita si sposta poi nei reparti mobili dove i ragazzi possono osservare le moto e le automobili in dotazione alla Polizia: tra queste anche due civette e i veicoli con a bordo i rilevatori di velocità. Ma la cosa che li fa più divertire, anche perché qui possono sperimentare in prima persona, è soffiare nell’etilometro per verificare il loro grado di alcol nel sangue che, ovviamente, risulta essere 0,00. 21.45: SECONDA TAPPA Centro di distribuzione Coop a Castione Anche qui si lavora 24 ore su 24 per quasi sette giorni la settimana. Ci si concede una tregua solo dalle 18 di sabato alle 16 di domenica. E questo perché i negozi Coop devono essere riforniti costantemente e senza ritardi. È infatti da questa piattaforma che il personale addetto si occupa e preoccupa di ricevere, preparare, distribuire e fornire la merce ai 54 negozi Coop presenti sul territorio cantonale. Questo importante lavoro che passa sotto il nome di logistica viene illustrato ai ragazzi dal vice direttore Antonio Scannapieco. A Castione arrivano quotidianamente dai 15 ai 18 vagoni di merci, oltre a diversi autocarri: i negozi più grossi vengono riforniti ben tre volte al giorno, i piccoli una volta sola. Durante la notte, nel

Lezione di... logistica.

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reportage

Lezione di... soccorso.

centro lavorano trenta collaboratori con turni che iniziano alle 20 o alle 22 e che si occupano di preparare tutto il necessario. Castione non è solo piattaforma di distribuzione, ma è anche panificio. Ed è qui che viene fatta tutta la produzione nazionale Coop del panettone. La visita inizia nel settore del riciclaggio degli imballaggi - dove Scannapieco spiega che la società è particolarmente attenta alla salvaguardia ambientale - e termina nel ristorante del personale, dopo aver visto sfornare i primi pani che l’indomani mattina si troveranno negli appositi banchi nei vari negozi. 23.30: TERZA TAPPA Croce Verde a Bellinzona I due soccorritori professionali Andrea Longoni e Luca Sartori decidono di dividere i ragazzi in due gruppi, avvertendo subito che se arriverà una chiamata, dovremo lasciare la struttura di via Rodari 6. Fortunatamente anche qui, per il momento, sembra una notte tranquilla, così i giovani studenti hanno la possibilità di visitare il parco veicoli e di osservare da vicino l’equipaggiamento standard di ogni ambulanza. Il materiale in dotazione - da quello diagnostico a quello per la gestione delle vie aeree, dalla valigia dei medicamenti al defibrillatore, dalle barelle al materiale per la fissazione della colonna e degli arti, a quel-

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lo di nursing e di radiocomunicazione e trasmissione dati e navigatore satellitare - viene mostrato ai ragazzi che paiono molto interessati. Qualcuno di loro, che è probabilmente già orientato ad entrare nel mondo del lavoro, chiede come si diventa soccorritore professionale. I due responsabili ricordano ai giovani che proprio quest’anno la Croce Verde Bellinzona festeggia il 90.mo dalla sua fondazione. Nel 2009 ha operato 3’600 interventi, vale a dire una media di 10 al giorno. Di notte, spiegano i due professionisti, sono sempre presenti in sede tre soccorritori professionali, oltre a due volontari e un medico di picchetto. Per chiamare la Croce Verde bisogna formulare il 144. Gli interventi vengono gestiti da una centrale che li “distribuisce” a seconda della territorialità. A dipendenza della gravità della situazione - concludono Longoni e Sartori - l’intervento viene segnalato con un codice verde, giallo, rosso e blu. Si può così passare dal “semplice” trasporto di pazienti senza urgenza (verde) all’emergenza rossa o blu dove ambulanza, medico e anestesista partono insieme. 00.45: QUARTA TAPPA La Regione a Bellinzona È ormai quasi l’una di notte quando Ivo Fazio, responsabile marketing del quotidiano La Re-


Lezione di... stampa.

mano il quotidiano fresco di stampa. Una di queste immagini verrà pubblicata prossimamente promette Fazio - su un’edizione del giornale per testimoniare la visita notturna della IV F e dei suoi professori. 02.15: QUINTA TAPPA Jowa a St. Antonino Un po’ a causa della stanchezza, un po’ forse per colpa della fame, entrare nel panificio della Migros, ovvero la Jowa, mette in crisi tutti i ragazzi. Il profumo di pane appena sfornato che si diffonde nell’aria fa “girare la testa”. Fortunatamente non resteremo a bocca asciutta! Ma prima Monica Mossier, responsabile del personale e Fabio Gaddi, responsabile panetteria, accolgono la classe in una saletta conferenze. Qui viene data una bella infarinatura dell’attività della Jowa di St. Antonino, che impiega 130 collaboratori. Si lavora anche qui 24 ore su 24, 6 giorni su sette suddivisi in tre turni. La produzione annua è di 2’700 tonnellate di prodotti finiti. Il panificio di St. Antoni-

Lezione di... panetteria.

gione incontra la classe in attesa di visitare la rotativa e di capire come viene prodotto e stampato un giornale. Il turno di notte qui, per una ventina di impiegati, inizia verso le 23 e termina intorno alle 5 del mattino. In questo lasso di tempo si preparano le matrici, il giornale viene stampato, tagliato, piegato, indirizzato, legato in plichi e preparato per essere ritirato dalla Posta. Le prime copie devono essere pronte entro la 1.30 per non perdere il treno che le trasporterà agli abbonati Oltre Gottardo. I ragazzi sono molto affascinati dal “serpentone di carta” in fase di stampa che “viaggia” sulla rotativa, nonostante siano infastiditi dal forte odore di inchiostro. Fazio spiega loro che per stampare le 40mila copie quotidiane, sono necessarie 6 bobine per una lunghezza totale di 72 km di carta. E tutto questo in circa tre ore. Ai giovani viene poi mostrata anche l’altra rotativa, quella per stampe di qualità quali belle riviste a colori e patinate. Prima di lasciare La Regione, il fotografo Steinegger scatta qualche foto della classe con in

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reportage

no realizza per tutta la Svizzera panettone, colombe, ciambelle, amaretti e cannoncini. Di questi ultimi, ne vengono sfornati ben 25’000 al giorno. All’interno della struttura vigono severe norme igieniche: niente gioielli, piercing e capelli al vento. Quindi, prima della visita al panificio, i ragazzi vengono invitati a togliere i vari monili e ad indossare dei grembiuli e delle cuffiette apposite. Dopo il giro, passando per la zona entrata materie prime, la cosiddetta zona grigia dove arrivano i camion, il deposito dei materiali per l’imballaggio e dopo aver osservato dall’alto di una passerella le varie linee di produzione, ecco che i ragazzi possono finalmente rifocillarsi. Quindi caffè, tè, succhi di frutta e panettone freschissimo sono proprio quel che ci vuole. 03.30 SESTA TAPPA Centro lettere Cadenazzo Ogni giorno a Cadenazzo viene trattato mezzo milione di lettere. Di notte ci si occupa in particolare della posta A e dei quotidiani che devono essere recapitati la mattina stessa. Per chi fa il tempo pieno, il turno inizia alle 23 e si conclude alle 5. Entro quest’ora, infatti, tutto deve essere pronto per poter essere caricato sui 36 camion che recapiteranno la corrispondenza negli uffici postali del Ticino.

Questa settimana la notte occupa 32 collaboratori. Flavio Agostinetti, sostituto responsabile pianificazione accoglie la IV F per la visita al Centro, che colpisce subito per la sua vastità, per la quantità di carrelli colmi di posta e per l’enorme macchinario che smista le lettere. Il processo di lavorazione delle lettere viene illustrato ai ragazzi passando nei vari settori, tra i quali godono di grande importanza lo smistamento manuale degli invii che la macchina non riesce a leggere e lo smistamento meccanico per i formati che la macchina accetta. Il 70 per cento del flusso è meccanizzabile, il 30 per cento manuale, spiega Agostinetti. La macchina - che quando è in attività è veramente affascinante perché la corrispondenza che passa assomiglia ad un lunghissimo e veloce trenino in corsa - riesce a smistare 40’000 lettere all’ora. Molte di meno ne trattano i collaboratori: 1’600 in un’ora. Un lavoro manuale ancora fondamentale, nonostante le sofisticazioni tecnologiche.

Lezione di... agricoltura.

04.45 SETTIMA TAPPA Fattoria La Colombera St. Antonino Mentre alcuni allievi cominciano a sognare un letto caldo, per il mondo contadino questa è l’ora della sveglia. È ancora notte fonda e la temperatura è di solo qualche grado sopra lo zero Lezione di... invii.

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quando Mario Tognetti, titolare dell’azienda, raggiunge la classe per raccontare della sua attività. Nel frattempo un aiuto del contadino è già al lavoro per pulire la stalla e foraggiare le 20 mucche prima di mungerle. I ragazzi, infreddoliti e stanchi ma interessati, assistono a questo rito mattutino tanto familiare a Tognetti e così lontano, invece, dal loro vissuto. Non sapremo probabilmente mai se qualcuno di loro abbraccerà questa professione o una delle altre osservate, ma siamo certi che tutti ricorderanno questa notte speciale e, soprattutto, la ricca e genuina colazione servita verso le 6 davanti ad un camino crepitante in una bella sala della Colombera. ❖ ICAM

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nel cervello Gli allievi della IV e V elementare di Osogna, insieme alla loro maestra Paola Cavallini-Moro, ci hanno accolto nella loro classe per parlare della memoria. testo Lorenza Storni - lorenza@illustrazione.ch foto Rémy Steinegger

Come si può spiegare cos’è la memoria? Gionata: è un meccanismo, come un motore in una macchina. Nedjo: è ricordarti di una cosa bella. Cristiana: è una cosa che rimane in mente qualche tempo. Marlene: è un pensiero che ti resta in testa. Chiara: è qualcosa che c’è nel cervello. Rodrigo: memoria è ricordarsi. Francesco: è un sentimento che deve rimanere in testa. Perché è importante avere memoria? Nedjo: per ricordare l’appuntamento dal dottore o un evento importante. Lisa: per rifare una cosa bellissima dopo anni. Cristiana: per sapere bene le cose a scuola. Whisper: per ricordarsi dove andare. Rodrigo: perché se diciamo una bugia dobbiamo ricordarci che l’abbiamo detta. Gionata: perché se ti dimentichi di andare ad una festa gli altri ci restano male. Darja: perché se non impari a ricordare bene da piccolo, da grande avrai difficoltà.

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Per chi è particolarmente importante avere memoria? Sara R.: per noi bambini per ricordarsi le tabelline. Sara P.: per i taxisti per non dimenticare i clienti. Lisa: per tutti, sia bambini sia genitori. Chiara: per i dottori per ricordare come curare la gente. Alessio: per tutti i guidatori per sapere dove andare. Fabio: per i poliziotti, per ricordare come usare la pistola. Maya: per i macellai, per non dare la carne sbagliata. Whisper: per tutti quelli che lavorano. Greta: per chi lavora allo zoo che deve dar da mangiare agli animali. Marlene: per ognuno di noi la memoria è importante per non sbagliare. Rodrigo: per noi allievi per far bene un test. Nella vostra classe chi ha tanta memoria? Lisa: la nostra maestra perché deve ricordare tante cose.


1ª fila seduti da sinistra: Gionata, Alessio, Chiara, Julia, Lisa, Darja. 2ª fila da sinistra: Fabio, Greta, Sara R. Cristiana, Sara P., Maya. 3ª fila da sinistra: Whisper, Nedjo, Rodrigo, Francesco, Elisa, Marlene.

Chiara: penso che i compagni più bravi sono quelli che hanno più memoria. Maya: io penso che tutti noi abbiamo tanta memoria. Sara P.: io credo chi si impegna di più. Whisper: in questa classe tutti abbiamo una buona memoria perché facciamo le cose bene e siamo tutti intelligenti. Rodrigo: io volevo dire che ho il cervello piccolo ma ho tanta memoria. Gionata: tutti perché per passare la classe ci vuole anche memoria. Alessio: secondo me l’intelligenza serve per essere bravo e la memoria per tenere a mente. Marlene: noi bambini perché dobbiamo ricordarci le tabelline. Fabio: ognuno di noi è bravo e ha memoria nella materia che gli piace di più. Elisa: io per ricordare le cose scrivo tutto su un foglietto. Sara R.: mi scrivo gli appuntamenti sull’agenda. Perché secondo voi quando si diventa anziani si perde la memoria? Greta, Maya: forse si rimpicciolisce il cervello.

Fabio: perché quando si ha una certa età non si ha più voglia. Nedjo: perché nel cervello c’è un liquido che scende e va a disturbare la memoria. Sara P.: la mia bisnonna ricorda le cose di quando era piccola, ma meno quelle vicine. Chiara: perché il cervello invecchia e quindi anche la memoria. Julia: perché si è anziani. Francesco: perché si perdono le forze e non si vogliono ricordare certe cose. Darja: perché certe parti del cervello si ammalano. Gionata: nel cervello succede qualcosa, come una malattia. Alessio: forse sono stati colpiti da un ictus. Cristiana: perché le cose vanno in fondo alla memoria fino a sciogliersi come un gelato.

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vinaka “Vinaka” significa grazie. Alle Figi ti ringraziano costantemente. In risposta al saluto “Bula”, si risponde “Bula… vinaka”, ma ti dicono grazie anche quando vuoti il piatto di cibo che ti hanno offerto o quando rendi visita ad amici. Se però si tratta di rugby… testo e foto Roberto Schneider - roberto.s@illustrazione.ch

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a vita alle Figi è vivace e spesso allegra. Ci si incontra volentieri attorno ad una bacinella di grog nei villaggi, ma pure in locali notturni o feste all’aperto. Non capita però tutti i giorni di partecipare ad un party tradizionale figiano, organizzato solo in occasione di ricorrenze particolari. A queste feste, oltre all’abbondante grog che annebbia col tempo un poco tutti, si balla seguendo ritmi austeri, spesso ritmati da battiti di mano o percussioni. I passi dei balli tradizionali sono invero semplici, i movimenti alquanto goffi. Lentamente, un passo avanti e uno indietro, uno avanti e uno indietro. E i ritmi vengono dettati dalle donne! Questo vale doppiamente per me, uomo di corporatura piuttosto leggera che nulla può tra le braccia di una corpulenta figiana, sovente di ottanta o novanta chili, dalla muscolatura formata in anni di duri lavori nei campi. Inutile tentare poi di sottrarsi a tale supplizio, sperando magari ingenuamente di poter scegliere una partner dal fisico più “accessibile”, infatti la tradizione vuole che siano le donne a invitare l’uomo! Come non

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bastasse il mio fascino sembra attrarre in modo particolare proprio le signore più robuste. Al termine mi attende ancora la sfida più impegnativa: la prova del ponte. La capanna in cui si svolge la festa si trova infatti oltre un ruscello che si supera camminando in equilibrio su un ponte costituito da un unico tronco. Un esercizio già non facile di per sé all’andata, con la luce del giorno e la mente lucida, si rivela ben altra cosa al ritorno, col buio, la stanchezza e gli effetti del grog bevuto in precedenza. Sono comunque rientrato asciutto dal party figiano, senza nemmeno rendermi conto di come ciò sia stato possibile. Parlare di party figiano è però poco corretto, più appropriato sarebbe dire festa dell’etnia originaria delle Figi, in quanto queste serate nulla hanno a che vedere con quelle dell’altra componente etnica delle isole: la stirpe indiana. LA FESTA DEL DIWALI Le feste indiane sono molto diverse e partecipandovi si ha l’impressione di immergersi in una realtà quasi surreale per quei luoghi. Vi si ammi-


Addio Figi da sogno!

rano abiti eleganti e multicolori, decorazioni floreali, ornamenti, si gusta cibo piccante e soprattutto si ascolta la musica dettata dai ritmi tradizionali di tabla e sitar, caratteristici strumenti del sub continente indiano. L’unico rito comune a indiani e figiani è probabilmente quello della camminata sui carboni ardenti, anche se il cerimoniale tra le due etnie è alquanto differente. Il calendario delle festività delle isole Figi contempla dunque tutte le scadenze di entrambe le etnie, e non di rado rappresentanti dell’una partecipano volentieri alle feste dell’altra. Ritornato al capoluogo Suva mi trovo così immerso nella festa indiana del Diwali, che celebra l’inizio del nuovo anno del calendario hindu, religione dell’etnia indiana. Diwali è la festa della luce ed è celebrata alla scadenza della quindicina senza luna che segue il festival Ashwini. Le luci intendono accogliere simbolicamente Lakshimi, il dio della prosperità e del benessere. Me ne segnala rumorosamente l’inizio lo scoppiettio di mortaretti che giunge dalla casa adiacente. Presto sa-

ranno molte le luci che illumineranno il cielo, anche se mi dicono che quest’anno non sono così tante come in passato, la crisi economica ha lasciato anche qui il segno. Ma forse vi è pure un’altra ragione. Leggo infatti in un giornale che curiosamente l’etnia indiana sta diminuendo percentualmente nei confronti di quella figiana. La causa sembra essere il benessere che comporta un tasso di fertilità sempre inferiore. Dopo due secoli in cui i discendenti dei lavoratori indiani importati dagli inglesi per coltivare la canna da zucchero hanno colonizzato parte delle isole abitate da etnie melanesiane, ora stanno segnando il passo ad una ripresa della maggioranza da parte dei figiani. IL RUGBY… FINO NELL’AEROPORTO Che si sia di etnia figiana, indiana o semplicemente visitatori, è però impossibile vivere alle Figi senza essere coinvolti dalla passione per il rugby, una disciplina che praticano tutti, donne e uomini. Come spiegare altrimenti che con una popolazione di poco più di mezzo milione di abitanti, riescano regolarmente a proporre una squadra nazionale tra le migliori del mondo e temuta da paesi quali l’Australia, la Nuova Zelanda, l’Inghilterra e la Francia? Sconsiglio comunque a ogni straniero di accettare l’invito a partecipare ad una partita in uno dei villaggi. L’incredibile vigore fisico e la forza di queste genti lo distruggerebbero al primo impatto, anche nel caso fosse con una ragazzina. Nemmeno i miei amici del villaggio si sottraggono a tale passione. Nei giorni scorsi le discussioni si sono succedute e spesso sono divenute molto animate. Siamo vicini alla finale di coppa che mette a confronto, dopo una curiosa serie di sfide incrociate che solo i figiani comprendono, Naitasiri (provincia del sud) e Nandi (nord). Le strade, così come le vetture, sono imbandierate, mentre i cortei e caroselli di tifosi sono veramente caratteristici. Presto tutto si fermerà per alcune ore. Vivo questa atmosfera proprio nell’imminenza della mia partenza. Anche l’aeroporto internazione è in preda alla febbre del rugby. Il “check in” è sommario, i controlli un po’ distratti, gli altoparlanti non tra-

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l’imbarco chi ha vinto, “Nandi” mi dice, io però tifavo per Naitasiri, ma gli faccio sportivamente i complimenti, lui è felice e quasi si commuove, se non avesse avuto la divisa, forse mi avrebbe abbracciato. Fine. ❖

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ADDOMINALI Posizione supina, braccia aperte a terra, gambe piegate con piede a terra. Sollevare le spalle e toccare in modo alternato il ginocchio con il gomito opposto rotando marcatamente il tronco. Espirare nel sollevamento, inspirare nel rilascio (3 serie da 20 ripetizioni, 1 minuto di recupero).

SCHEDA

biografica

Nome: Christoph Cognome: Bottoni Data di nascita: 21.9.1977 Domicilio: Castel San Pietro Professione: medico dentista Attività sportiva: vela olimpica Club di appartenenza: Circolo Velico Lago di Lugano, Manly Yacht Club Sydney Palmarès: regate di Coppa del mondo e Giochi Olimpici 2008 a Pechino. Obiettivi: “Nel 2011 staccare il biglietto per i Giochi Olimpici 2012 a Londra”.

ADDOMINALI OBLIQUI Posizione supina, braccia aperte a terra, gambe piegate con piede a terra. Sollevando le spalle e flettendo le ginocchia sui 90°, spostare i piedi a destra e a sinistra toccando il piede esterno con la mano omonima. Espirare nel sollevamento, inspirare nel rilascio (3 serie da 20 ripetizioni, 1 minuto di recupero).

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ADDOMINALI OBLIQUI Posizione prona, in appoggio sui gomiti. Dalla posizione iniziale sollevare il bacino e mantenere la posizione per 15 secondi. La respirazione deve essere regolare durante la fase di tenuta (3 serie da 20 ripetizioni, 1 minuto di recupero).

lu str azio

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n

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motori

la mia moto

d’inverno Alcuni consigli pratici per superare indenni la stagione più impegnativa dell’anno. testo Graziano Guerra - graziano@illustrazione.ch

L

e raccomandazioni riguardano quanti, durante la stagione più fredda, preferiscono riporre la targa della propria motocicletta o del proprio scooter. Va detto che sempre più gente preferisce spostarsi sul mezzo a due ruote motorizzato di proprietà anche d’inverno. Ovviamente ben coadiuvati da un insieme di accessori che rendono la vita più… calda. Per esempio l’abbigliamento invernale a

più strati anti pioggia, diversi accessori quali manopole riscaldate (molte Case propongono di serie questo utile accessorio, ma esistono diversi kit di montaggio), mantelli di varie fogge e misure che coprono viaggiatore e mezzo; guanti e proteggi collo. Chi più ne ha, più ne metta. Fra l’altro, un bel casco colorato, sottotute termiche, stivali con membrana anti pioggia, possono diventare un’idea per un bel regalo di Natale. Per chi inLa moto non deve essere lasciata ferma a lungo.

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i Il fate è da nte, a import on ma n solo

vece deciderà di mettere a riposo la beniamina, o il beniamino, ecco qualche pratico consiglio, che consentirà di riattivare il mezzo in poco tempo. Chiaro, rivolgersi al proprio concessionario è la soluzione migliore, fra l’altro, numerosi moto-garagisti, oltre al servizio preparativo, offrono in affitto un parcheggio coperto e ben protetto. Il sistema professionale prevede un intervento metodico: svuotare e asciugare i serbatoi, smontare le candele, lubrificare il motore e gli scarichi con vaselina. Smontare le ruote come pure la batteria, che va tenuta in carica. Sistemare la moto su sostegni corretti. Questa è la soluzione ideale, quasi perfetta, nel caso si lasci la moto o lo scooter a riposo per parecchio tempo. Chi ama il do-it-your-self potrà invece seguire le seguenti procedure: dopo aver pulito a fondo la beneamata, fin negli angoli più nascosti, asciugarla perfettamente. Nel caso si possa mettere su cavalletti, rammentarsi di riportare le gomme alla pressione originale, altrimenti gonfiarle ol-

tre il normale. Ho un amico, si chiama Amadilio e commercia in formaggi, lui, innamorato com’è di quelle forme, le rimuove con passione ma, soprattutto, con regolarità; chi ama la propria moto farebbe bene a far come lui, le gomme resteranno in… forma. Rammentare che anche la benzina invecchia e che, a differenza del vino, con il tempo peggiora, servirà a evitare sorprese. La condensa d’acqua può danneggiare i serbatoi metallici, e allora: svuotare bene il serbatoio e asciugarlo. Oppure riempirlo fino al collo. L’acidificazione dell’olio, nel tempo, può causare corrosione, inoltre quando non riscalda oltre 100°, l’evaporazione dell’acqua di condensa non avviene, facile poi ritrovarsi nel filtro dell’aria una schiuma dal colore proprio antipatico. Quindi: sostituire filtro e olio prima del “letargo”. L’impermeabile può rivelarsi poco salutare, in particolare se non permette la fuoriuscita dell’umidità. Meglio una coperta, sulla moto sotto un tetto. ❖

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motori

tre tecnologie per un

solo modello Con motori a benzina, diesel e ibrida, la berlina INFINITI M è unica nel suo genere, anche per i diversi innovativi sistemi di sicurezza. testo Stefano Pescia - stefano@illustrazione.ch

È una quattro porte tutta da scoprire quella proposta dalla marca di lusso di Nissan, che sarà ottenibile per la prima volta in Europa, con una triplice scelta di motori. Una berlina sportiva ad alte prestazioni lunga 4,94 metri, con un passo di 2,90 m, un bagagliaio con una capacità di carico di 500 litri, un serbatoio di 80 litri e un peso a vuoto di 1’765 kg. Entro fine anno sarà disponibile in quattro versioni con motori anteriori tutti V6, cambio automatico a 7 rapporti e trazione posteriore che vi presentiamo in un solo colpo d’occhio nella tabella allegata. Modello

M30d

M37

Carburante

Diesel

Benzina

Potenza (CV) Coppia (Nm) Da 0 a 100 km/h l/100 km CO2 g/km

238 550 6,9 7,5 199

320 360 6,2 10,2 235

M35h (primav. 2011) Benzina/ elettrico (ibrido) 306/68* 350/270* 5,9* 7,3* Meno di 170*

*Tutti i dati della M35h sono soggetti ad omologazione finale

E a primavera 2011 arriverà anche la terza proposta di motorizzazione. La versione ibrida disporrà di un V6 da 3,5 litri e 306 CV e di un pro-

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pulsore motore elettrico da 68 CV che rendono la M35h il modello con l’accelerazione più rapida di tutta la gamma europea di Infiniti. Una soluzione ibrida capace di raggiunge gli 80 km/h solo con l’alimentazione elettrica. La modalità, solo elettrica, può essere utilizzata fino a 140 km/h di velocità con una modulazione progressiva dell’acceleratore. In condizioni di traffico lento la M35h può muoversi silenziosamente con la sola propulsione elettrica per 2 km. Le batterie agli ioni sono situate sotto il piano del bagagliaio in grado di ospitare quattro borse da golf o due valigie medio-grandi.


A valorizzare ulteriormente il modello e distinguerlo così dalla concorrenza diretta tedesca sono, in particolare, numerose soluzioni tecniche di sicurezza. Tra queste l’anteprima mondiale Blind Spot Intervention. “Il sistema”, ci spiega Gert Van Avondt, Product Manager di Infiniti Europa, “si avvale di un radar per rilevare la presenza di altri veicoli e di una telecamera per riconoscere le strisce sulla carreggiata. Una raffinata tecnologia che non si limita a segnalare al conducente visivamente e acusticamente la presenza di vetture nei punti ciechi”. Infatti il sistema interviene

«Abbiamo provato

i sistemi di sicurezza sulla pista di Vallelunga»

attivamente applicando una lieve frenata sul lato cieco della vettura al fine di creare un effetto di “rotazione” che riporta l’auto nella sua corsia originale. Un’altra innovazione in esclusiva della Infiniti M è rappresentata dall’Eco Pedal, disattivabile ma non è disponibile nelle versioni diesel. “Se il conducente preme eccessivamente sul pedale dell’acceleratore”, puntualizza Avondt, “avvertirà una pressione contraria del pedale che segnala uno spreco di consumo di carburante”. Anche per la qualità dell’aria all’interno dell’abitacolo la Infiniti M ha sviluppato Forest Air, uno degli impianti di climatizzazione più sofisticati al mondo. “Invece di diffondere aria con forza sul viso degli occupanti”, indica Avondt, “il nuovo sistema diffonde una lieve brezza, modulando il flusso dell’aria in modo da renderlo molto più naturale. Forest Air include il celebre ionizzatore e purificatore d’aria Plasmacluster”. ❖

Nella versione S la Infiniti M dispone anche di palette in magnesio dietro il volante e dello sterzo attivo sulle quattro ruote sterzanti.

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oroscopo testo Cloris Sciaroni cloris@illustrazione.ch

2011 anno

di venere

D

ea dell’arte e della bellezza con i suoi vari nomi mitici, tra cui Afrodite, la dea che emerge dalla spuma del mare. Ricordiamo il bellissimo quadro di Botticelli. Lei si manifesta come bellezza che attira gli umani e genera in loro il desiderio e l’amore poiché avvertono, spesso inconsciamente, che è l’espressione di quel principio che si è contemplato prima della discesa nella dimensione temporale di Crono. Qualcuno scrisse: “Quando dalla bellezza di quaggiù essi risalgono al ricordo di quella superiore, amano quella soltanto come immagine dell’altra, ma quando non hanno questa reminiscenza, immaginano che la bellezza terrena sia quella vera”. Le simbologie associate a Venere possono essere così sintetizzate: A come Arte, Amore, Anima. Il suo glifo? Un cerchio sopra con una croce sotto, simbolo dell’energia divina che sovrasta la materia. Afrodite è l’Anima del mondo e non soltanto anima in senso assoluto, ella genera Eros, che è interiore a questo mondo e presiede ai matrimoni e, in quanto si innalza egli stesso al desiderio della superiore intelligenza, muove le anime dei giovani e quella stessa alla quale è congiunto rivolgendola verso l’alto. Teniamo ben presente che attraverso l’unione di due esseri che si amano veramente nasce un’opera d’arte, che è il figlio. Venere, secondo la scienza dello spirito, è anche considerata “la figlia della mente” ed è legata al 5° raggio della Conoscenza e al Centro Ajna, che chi pratica la meditazione, co-

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nosce bene. La Gerarchia spirituale definisce l’Amore “la chiara e fredda luce della ragione”. È un concetto non facile da comprendere per le persone comuni, ma è solo la conoscenza, la ricerca, che ci permette di fare quel salto quantico che ci porta più vicino alla nostra anima, altrimenti viviamo solo esperienze superficiali. Prendiamo ad esempio il segno della Bilancia, segno venusiano d’aria per eccellenza: è sempre in cerca dell’amore ideale, ma spesso accumula esperienze sbagliate. Il segno del Toro, pure venusiano, ma di terra, è invece più carnale e la sua sfida più grande è superare il desiderio e l’attaccamento per andare oltre. Quindi Venere si esprime in ciascun segno in modo personale, ma il suo scopo ultimo è quello dell’unione con l’Anima, con i fratelli celesti. Meglio diffidare delle scuole pseudo spirituali tanto in voga in Occidente, che pretendono di insegnare il Tantra o il Kamasutra, come appagamento sessuale o il risveglio della Kundalini. In Oriente si adorano le divinità femminili mediante celebrazioni e canti, alle quali ci si avvicina con devozione, rispetto e amore. E per la saggezza orientale le donne sono considerate delle dee e il loro corpo un tempio. Dobbiamo recuperare la nostra sacralità, la nostra natura divina. La sessualità è un’energia, è vita, è creatività, ma dobbiamo intenderla nel modo giusto. In questo anno dedicato a Venere cerchiamo di recuperare la vera bellezza, quella interiore, l’amore per noi stessi e per tutte le creature che abitano questo pianeta. ❖


PREVISIONI SEGNI ZODIACALI PER IL 2011

d ARIETE 21/3 - 20/4

h TORO 21/4 - 20/5

Dicembre richiede molta disciplina per concludere ciò che va concluso. Feste rigeneranti, in luoghi tranquilli. Importante riposare in vista dell’eclissi solare del 4 gennaio 2011! Dopo questa data avrete molte più possibilità per divertirvi e ripartire alla grande. La nota più bella è che il 22.1. il benefico Giove entrerà nel vostro segno e ci rimane fino al 3 giugno 2011, regalandovi ottimismo, fiducia, successo e nuove opportunità di guadagno. Febbraio sarà un po’ più avaro, meglio non spendere e non avere troppe aspettative. Poi dal 12 marzo anche l’imprevedibile Urano passa nel vostro segno, seguito da Venere il 21.4. e allora l’amore passerà in primo piano. Sarete pervasi da un’energia incontenibile con un impellente desiderio di libertà e avventura. Per voi vivere momenti folli non è poi cosa inusuale, ma per fortuna a porre i giusti argini ci penserà Saturno. Ciò non esclude possibili rotture definitive di situazioni stagnanti. Avrete la sensazione di nuovo respiro. La primavera del 2011 insomma porta con sé molte novità un po’ in diversi ambiti e a voi non dispiace certo. Attenzione però a Mercurio retrogrado dal 30.3. al 22.4.: suscita molto nervosismo, errori di valutazione dovuti alla fretta e rischi negli spostamenti. Fate esercizi di rilassamento. E in barba a Saturno e a Plutone dissonanti, arte, musica, danza, scrittura e teatro potrebbero costituire passatempi interessanti, se non un hobby produttivo nella seconda parte dell’anno. Bene i viaggi culturali e le vacanze a giugno e luglio. Salute: Fermatevi ogni tanto. Eventuali interventi chirurgici, protetti da Giove.

Dicembre molto impegnativo e il bilancio di fine anno potrebbe essere un po’ costoso. Vivete il Capodanno nell’intimità, senza strafare. Attenzione all’eclissi solare del 4.1. La prima parte dell’anno sarà piuttosto dinamica per chi ha appena assunto un nuovo incarico. Si pretenderà molto da voi nei primi mesi, ma sarete all’altezza della situazione. E il lavoro assorbirà molto del vostro tempo, a discapito degli affetti, ma recupererete più tardi. Il lungo transito di Urano in Ariete nel 2011 potrebbe destabilizzare la vostra routine, sconvolgere i vostri programmi, per cui dovrete mostrare grande spirito di adattamento e vivere il presente così com’è. Ogni resistenza procurerà ansia e nervosismo, in particolare durante il movimento retrogrado di Mercurio dal 30.3. al 22.4. Guidate con prudenza. Una nota particolare verrà con il transito di Nettuno in Pesci dal 4.4. al 4.8. facendo emergere un po’ di malinconia, più sensibilità verso la sofferenza e verso l’ambiente, ma è qui che sarete di maggiore supporto per dare un senso più profondo alla vostra e all’altrui vita. Riscoprite il piacere della bella arte e della bella musica, da godere e ascoltare con la persona del cuore. Molto speciale per l’amore sarà la seconda metà di maggio con Venere, Mercurio e Marte nel segno, ideale per matrimoni e nascite. Regali in arrivo. Giugno e luglio positivi per vacanze rigeneranti. Nonostante la lunga permanenza del buon Giove nel vostro segno, da giugno 2011 a giugno 2012, dovrete muovervi con prudenza nel periodo dal 19.9. al 10.11. con Marte negativo. Importanti eventi in famiglia. Salute: scoprite il vostro potere curativo!

i GEMELLI 21/5 - 21/6

j CANCRO 22/6 - 22/7

Attenzione e disciplina saranno più che mai indispensabili a dicembre, per evitare noie e stress, specie in vista dell’eclissi lunare totale il 21.12.2010. Che sia il preludio a possibili rotture relazionali? Ottima ripresa psico-fisica dal giorno 22.1. grazie al passaggio benefico di Giove, datevi un obiettivo preciso da perseguire, che sia anche di beneficio collettivo. Lo appoggerà a ruota Urano, che il 12 marzo passerà in aspetto favorevole per tutto l’anno, regalandovi una ventata di nuova energia, una sensazione di rinnovata libertà e autonomia. Possibili nuovi incontri intriganti. Tuttavia, nonostante l’euforia che vi pervade, non sottovalutate i rischi che Marte dissonante dal 23.2. al 31.3.2011 comporta. Un invito anche alla prudenza sulle strade. Poi c’è il passaggio di Nettuno in Pesci dal 4.4. al 4.8. che indica parecchia confusione e vulnerabilità portandovi su piste sbagliate. Voi giovani non fatevi trascinare in esperienze sbagliate che possono indurre a dipendenze. Molta prudenza è richiesta durante l’eclissi totale lunare del 15.6. Anche le diagnosi mediche richiedono più pareri. Sebbene Giove e Urano siano favorevoli per lungo tempo, un eccesso di entusiasmo porta a fare errori di valutazione. Ciò non toglie che sia salutare, ogni tanto, staccarsi dalle solite persone, dal solito ambiente e visitare altri luoghi, magari di culto religioso o interesse storico. Saturno positivo vi aiuta a fare scelte equilibrate! Molto più concreta e stabile appare la seconda metà dell’anno, soprattutto per chi ha un ascendente di Terra. Salute: evitate gli eccessi!

Cercate di evadere tutte le pratiche importanti entro Natale, così avrete il tempo per godervi un Capodanno magico e riposare, per poi affrontare l’anno nuovo con grinta. L’inizio sarà piuttosto faticoso a causa di un’eclissi solare il 4.1. e un plenilunio il giorno 19.1. L’altra nota stonata è che il 22.1. Giove passerà in Ariete, in dissonante aspetto al vostro segno, a cui seguirà Urano il 12.3. Critico appare anche il periodo dal 30.3. al 22.4. con Mercurio retrogrado, pure in Ariete. La salute richiederà particolare attenzione. Possibili preoccupazioni per un familiare. D’altro canto Urano potrebbe però sbloccare situazioni stagnanti e logore che vi hanno reso la vita difficile. Vi parrà quindi strano sentirvi più liberi. Inoltre rafforza la volontà per prendere quelle decisioni che avete rimandato a lungo. Poi, dal 4 aprile al 4 agosto, un bellissimo Nettuno in trigono e in aspetto positivo anche a Plutone, regalerà un rinnovato benessere interiore, come da tempo non percepivate. Potreste anche incontrare la persona a voi destinata o vivere un evento del tipo “dejà-vu”. Le vostre capacità sensitive aumenteranno e qualcuno di voi potrebbe scoprire di possedere facoltà nascoste, da approfondire o cure nuove da seguire. Analizzate bene i vostri sogni. L’altra nota positiva è data dal bellissimo transito di Giove in Toro, da giugno 2011 a giugno 2012, che vi darà grandi soddisfazioni, gioia e ottimismo. Approfittatene per realizzare qualcosa che vi sta molto a cuore. Festa in famiglia. Ottimi gli ultimi due mesi dell’anno! Ne beneficerà anche la salute.

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Perdi i capelli? Chiama L’Istituto Sanders Con una consultazione gratuita presso i centri Sanders potrai conoscere le migliori tecniche per, combattere e sconfiggere la calvizie. La vita moderna impone doveri sempre più precisi non solo nel campo professionale, ma anche in quello estetico. Un aspetto gradevole e curato contribuisce in modo sostanziale ai successi nel campo del lavoro e della vita privata. I capelli sono una naturale cornice per il viso: lo abbelliscono, ne contraddistinguono i caratteri e i vari tipi di fisionomia. Biondi, castani, rossi o corvini, possono condizionare una persona al punto di renderla sicura o insoddisfatta di sé . Il problema dei capelli spesso ci piomba addosso all'improvviso creando un disagio inconsueto, ostacolando o incrinando i nostri rapporti sociali e sentimentali. Per fortuna non siamo più impotenti nel combattere la calvizie, anzi, possiamo affermare che avere i capelli oggi è una scelta. L’Istituto Sanders, azienda leader del settore tricologico, vanta oltre venti anni di esperienza. È presente a Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. In questi quattro centri tutti potranno sottoporsi gratuitamente a un esame dei propri capelli e informarsi sulle tecniche più attuali per salvaguardarli. E per la donna? Il valore dei capelli per la donna è simbolo di bellezza, giovinezza, salute e attrazione erotica. Caratteristiche che per la donna rappresenta un importante elemento della vita, un modello proposto dall’arte, dal cinema, dalla pubblicità e non ultimo dalla letteratura. Naturalmente il problema dei capelli si evidenzia maggiormente negli uomini con la conseguente calvizie più o meno pronunciata, ma è tra le donne che quando il diradamento si manifesta diventa intollerabile. In effetti la donna con pochi capelli non ha alcuna possibilità di passare inosservata senza suscitare curiosità e commenti. Una risposta vincente al problema femminile la dà ancora una volta l’Istituto Sanders, che ha creato un trattamento specifico e una tecnica di integrazione insuperabile.

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oroscopo

k LEONE 23/7 - 23/8

l VERGINE 24/8 - 22/9

Credere in se stessi e nelle proprie capacità è certamente una buona partenza per qualunque progetto. Dicembre appare interessante per gli affari, ma richiederà molto impegno e disciplina. Cercate di fare una pausa salutare tra Natale e l’Epifania, perché vi dovrete preparare a un periodo frenetico quando Urano a marzo passerà in Ariete, stravolgendo i ritmi. Sarà difficile contenervi, perché vorrete correre a briglie sciolte e recuperare il tempo perduto. Possibilità di nuovi incontri, anche vantaggiosi, nuovi corsi o indirizzi di studio o cambiamento di ambiente. Tuttavia, non precipitate troppo le scelte, a meno che non si tratti di opportunità speciali da cogliere al volo. Per voi è comunque importante che si dia spazio al leader che è in voi. In questo vi aiuterà parecchio il benefico Giove, in bellissimo aspetto di trigono nei primi 5 mesi dell’anno, i migliori per voi. Sfruttate bene questo periodo. Più stress dal 30.3. al 22.4. con Mercurio retrogrado. Che ne dite di una Pasqua tranquilla? Bene giugno e luglio per le vacanze di piacere o di studio. Periodo molto agitato invece quello dal 19.9. al 10.11. con Marte nel segno, in aspetto di tensione a Giove in Toro, che susciterà conflitti di potere, eccessiva competitività e rivalità. Anche gli affetti subiranno le turbolenze di questo Marte. Vi sentite forse trascurati o siete voi a trascurare i vostri cari? Ritagliatevi degli spazi nella natura per ritrovare la calma e la gioia di stare insieme. Salute: attenzione ai dolciumi. Il cuore richiede più relax nella seconda metà di maggio e da giugno a dicembre 2011.

a

I primi 10 giorni di dicembre sono molto proficui per le trattative commerciali e burocratiche, mentre Marte positivo dal 7.12.2010 al 15.1.2011 segna un passaggio molto dinamico e promettente per l’anno nuovo, sempre che siate pronti a fare dei cambiamenti importanti. Non vi mancano determinazione e buona volontà. E si sa che..chi ben incomincia è a metà dell’opera-. Preparatevi dunque a una nuova primavera, molto movimentata con il passaggio di Urano in Ariete dove sosterà per tutto il 2011. Al positivo favorisce maggiore elasticità mentale, più apertura verso argomenti insoliti e più spontaneità in amore. La forza di Plutone, sempre positivo ancora per tutto il 2011, vi dona poi un’eccezionale capacità di resistenza anche di fronte a ritmi incalzanti. Maggiore prudenza sarà invece richiesta con il transito di Nettuno nel vostro segno opposto, dal 4.4. al 3.8.2011 perché porta confusione, pigrizia e un certo malessere interiore. Evitate di rifugiarvi nella malattia, nel vittimismo o in sostanze che vi potrebbero solo stordire. E in quanto alle diagnosi mediche, chiedete sempre un secondo parere. Prendete eventuali decisioni importanti nella seconda metà di maggio con ben 4 pianeti in segni di terra, o da metà agosto a metà settembre. Questi saranno i momenti più belli anche per l’amore (incontri fatali in vista?), i viaggi, le unioni o le nascite. Possibile fortuna al gioco, premi o aumenti di stipendio. Mandate via i vostri curriculum se siete alla ricerca di nuovi posti di lavoro, nuove sfide professionali. Sapete qual’è il segreto del successo? Fare ciò che piace con passione, anche i lavori manuali. E la vita diventa interessante. Auguri.

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BILANCIA 23/9 - 22/10

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Il 2010 si chiude con un po’ di fatica, anche se qualche soddisfazione non manca. È importante rigenerarsi durante le feste, perché il 2011 inizia con dei transiti piuttosto ostici. In effetti dal 22.1. al 3.6. Giove sarà in opposizione al vostro segno, a cui farà seguito Urano il 12 marzo, formando poi un’importante dissonanza con Plutone per tutto l’anno. Non sono certo forze astrali facili da gestire. Intanto scuotono fin nelle fondamenta da cui erompono ricordi, desideri, sogni e sentimenti inespressi, per adattarsi all’ambiente. Insomma, un vulcano può rimanere spento per molto tempo, ma quando esplode non è più controllabile. Molte certezze crolleranno e ciò che davate per scontato verrà ridefinito. Prudenza nei viaggi e alla guida dal 30.3. al 22.4. con Mercurio retrogrado. In ogni caso non fatevi prendere dal panico, a tutto c’è rimedio. Approfittate dei transiti positivi di Venere dal 7.1. al 3.2. e da Nettuno in Pesci dal 4.4. al 4.8. che risveglierà l’amore per se stessi, che non vuol dire narcisismo, ma il piacere di una vacanza wellness, coccole e massaggi e serate danzanti per vivere un po’ più spensieratamente. Molto bene la seconda metà di maggio per rivalutare la vostra immagine, partecipare a eventi importanti. Feste in famiglia. Giugno ideale per i viaggi e gli studi. Luglio sarà un mese molto vivace per l’amore. Venere sarà poi nel vostro segno dal 15.9. all’8.10. Il passaggio di Giove in Toro da giugno 2011 a giugno 2012 lascerà emergere le vostre grandi potenzialità, che produrranno anche benessere materiale. Possibili vincite o lasciti.

L’anno 2010 chiude i conti in positivo per molti di voi. Le feste inducono a movimento e sport di giorno, magia e intimità la sera. Relax attorno all’eclissi solare del 4.1.2011. Poi si riparte alla grande e, se darete prova di efficienza e disciplina, potrebbe anche arrivare un aumento di stipendio a gennaio. Più critici i mesi di febbraio e marzo a causa di stress e nervosismo, che creeranno incomprensioni nelle relazioni. Fate delle pause salutari e guidate con prudenza. Una notizia importante: Giove, che per molti mesi era in Pesci, segno a voi affine, passerà dapprima in Ariete il 22.1., seguito a ruota da Urano il 12.3., che pure sarà nella medesima posizione, poi nella seconda parte Giove passerà in opposizione in Toro e vi resterà per molto tempo. Da un lato saranno fortemente stimolati i settori del lavoro e della salute, per cui datevi delle priorità e concentratevi su un obiettivo ben preciso, anziché provare a sperimentare questo o quello senza portare a termine niente. Maggiori responsabilità e sfide importanti vi attendono. Vale anche in amore. Alcune coppie scoppieranno, altre invece, ben collaudate, potranno intraprendere qualcosa di nuovo insieme, magari un’attività, con ruoli ben distinti, s’intende. Mettete comunque in chiaro le finanze! Prudenza nelle spese nella seconda metà di maggio. Molto positivo invece il passaggio di Nettuno dal 4.4. al 4.8. nella casa dell’amore, dove inserisce più empatia e tenerezza: praticate yoga, danza, arti marziali dolci e massaggi insieme, farà bene al vostro benessere ma anche alla sessualità.

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obiettivi. Come fare quindi per conoscere il proprio futuro se non rivolgenddosi a persone p esper p rte in qquesto settore? Allora coome ogni g anno si torna a pparllare di cartomanzia e di tutte le diverse forme di predizione conosciute. Sulla car c rtomanzia, è notto, si è sempre discusso ampiaamente creando diverse scuolee di pensiero, anche se alla ďŹ ne la corrente scetticaa per lo piĂš preferisce evitare l’ar-rgomento piuttoosto che screditarlo o deriderloo. Anche le persone fermameente convinte che l’unica veritĂ sia quella scientiďŹ cca o comunque legata al monndo materiale, norm malmente preferiscono glissaree sull’argomento, perchĂŠ maggari inconsciamente ritengono che tutto sommatoo la predizione, la veggenza, o gli oracoli non sonoo attendibili ma‌. In realtĂ molte tra t le persone che negano di cconsultare oroscopi, cartomanti o altro si sono rivoolti a queste forme di predizione almeno una volta nella vitaa.Le a Le persone che invvece si afďŹ dano con ďŹ ducia a persone specializzate nell’anttica arte della predizzione, possono confermare che se fatta con serietĂ , una preedizione può esseree di conforto e sostegno nel ccammino della vita, giĂ di perr se aspro e faticoso. Provate anche vooi proprio in occasione dell’annno in arrivo a rivolgervi con seerenitĂ a chi si deddica con passione all’arte dellaa predizione e vi renderete conto che potrete ricevvere le giuste indicazioni su coome affrontare il vostro camm mino futuro. Non dimenticate però che dipende sem mpre e comunque da noi scegliiere se vivere o lasciaarci vivere!

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oroscopo

c SAGITTARIO 23/11 - 21/12

g CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Attenzione all’eclissi lunare totale del 21.12.2010 che si oppone al vostro Mercurio suggerendo molta prudenza nei viaggi e nel traffico. Forse per le feste è meglio rimanere a casa. Avrete modo di recuperare la vostra libertà di viaggiare dal 22 gennaio in poi, quando un formidabile Giove si disporrà in trigono e sarà positivo fino al 3 giugno, elargendovi molti favori e infondendo gioia, fortuna e fiducia per un nuovo anno ricco di piacevoli sorprese. Entusiasti per nascita, sarete un sicuro punto di riferimento per amici, colleghi e parenti. Ma non è finita, dal 12 marzo anche Urano passerà nella medesima posizione, dove resterà per tutto il 2011! Verrete insomma travolti da un’energia quasi incontenibile, un po’ folle, ma grazie alla posizione benefica di Saturno, rimarrete entro i dovuti confini, si spera. Voi giovani avrete delle incredibili opportunità, coglietele al volo. Date fondo a tutta la vostra mente creativa e inventiva, portate riforme e originalità in qualunque settore. Individuato l’ambiente giusto, darete il massimo. Per i più audaci vi è la possibilità di mettersi in proprio con un socio, magari un Capricorno, pratico e fidato con cui condividere gli stessi ideali. Non pensate però solo al vostro tornaconto. Nettuno, infatti, dal 4.4. al 4.8. porrà l’accento sull’aspetto umano e spirituale: le vostre azioni si ripercuotono anche sul collettivo. Siate disponibili verso chi ha bisogno. Due date da ricordare in cui si richiede molta prudenza: 19.3. e 15.6. con due pleniluni importanti, di cui un’eclissi totale. Salute: evitate gli eccessi e curate meglio l’alimentazione nella seconda parte dell’anno! Dicembre 2010 si presenta come un mese molto dinamico e movimentato, intrigante e passionale, esaltando ancor più il vostro carattere ambizioso e con tanta voglia di imporsi. Ricordatevi che ci sono anche gli altri, il mondo non puo’ ruotare solo attorno a voi. Momenti magici per voi innamorati a Capodanno. Un po’ di sport è invece utile a chi ha bisogno di scaricare un po’ di energia in eccesso. Prudenza e relax attorno all’eclissi solare del 4.1.2011 e al plenilunio del 19.1.2011. Ricaricatevi bene perché poi dovrete affrontare le insidie di Giove e Urano, che si spostano in Ariete, in moto dissonante. La primavera potrebbe in effetti portare un po’ di scombussolamenti in qualcuno di voi, per cui non fatevi trovare impreparati. Critico il periodo dal 30.3. al 22.4, specie nei contatti, negli affari e nei viaggi, con Mercurio retrogrado, pure in Ariete. Inoltre rende l’atmosfera con colleghi, compagni o figli piuttosto bollente. Possibili preoccupazioni per un parente non escluse. A livello di salute potrebbero emergere vecchi disturbi. Magari sarebbe utile un check-up medico se è un po’ che non lo fate. Poi una pausa salutare e benefica arriva con il passaggio di Nettuno che, dal 4.4. al 4.8.2011, sosta in bellissimo sestile, periodo utile per una vacanza rigenerante, un viaggio spirituale, una riconciliazione e più attenzione per voi stessi. Potrebbe anche nascere in voi il desiderio di fare del volontariato o aiutare chi è nel bisogno. E dal 6 giugno 2011 finalmente Giove si sposata in Toro, vostro segno amico, dove sosterà fino a giugno 2012, regalandovi tanto benessere, amore, gioia, fiducia e fortuna. Che meraviglia!

e AQUARIO 21/1 - 19/2

f PESCI 20/2 - 20/3

Vi sentite ancora chiusi, intrappolati in qualche situazione stagnante? Bene, allora preparatevi a un salto con il paracadute, per atterrare in nuovi spazi e nuovi ambienti, dove finalmente potrete esprimere tutto il vostro potenziale e dare forma alle vostre idee geniali. E la vita diventerà nuovamente esaltante, ma quando? Già dopo l’Epifania, con Venere positiva, ma più ancora dal 22.1. quando Giove passerà in Ariete, segno a voi favorevole, dove starà fino al 3 giugno, elargendo benessere, ottimismo, avanzamenti di carriera, l’aiuto economico necessario per eventuali riqualifiche, studi all’estero, nuove cure, ecc. A questo già benefico passaggio si aggiunge Urano, che dal 12 marzo si disporrà nella stessa posizione di Giove e questo per tutto l’anno, manifestando in voi un intenso bisogno di libertà, spazio e sperimentazione. E farete di tutto per ottenere quel che desiderate. Chi tenta di legarvi o frenarvi avrà vita difficile. Il rischio è che possiate diventare troppo egoisti o troppo eccentrici. Al positivo sostiene le energie di Nettuno che starà in Pesci dal 4.4. al 4.8. stimolando in voi una maggiore sensibilità verso i più deboli e verso l’ambiente, per cui potreste diventare il leader di qualche gruppo o associazione di questo genere. Possibili spese per la casa a metà maggio. Viaggi interessanti a giugno e luglio, mesi vivaci anche per l’amore. Poi la musica cambia un po’ quando Giove si disporrà in moto ostile e questo per un periodo abbastanza lungo. Critico l’autunno. Decisioni difficili da prendere in famiglia! Salute: adottate stili di vita più semplici e curate l’alimentazione. Il mese di dicembre 2010 si presenta molto dinamico, vivace e ricco di piacevoli sorprese, grazie a formidabili aspetti tra Venere e Marte, per cui chiuderete l’anno in bellezza. Si prospetta un Capodanno magnifico per i giovani innamorati e per chi ama unire una sana vacanza sportiva sulle nevi o in un centro wellness, per rigenerare mente, corpo e spirito. Eh si perché ne avrete bisogno per affrontare un 2011 grintoso, con nuovi progetti e voglia di rinnovamento. In effetti Giove e Urano, che stazionavano da tempo nel vostro segno, passano in Ariete già a inizio 2011 segnalando una vera rinascita. Avete chiuso un lungo ciclo dove probabilmente il bilancio non è del tutto positivo per molti di voi, per cui si spera che le lezioni del passato servano a non ripetere gli stessi errori, ma a portare una vera trasformazione nelle vostre vite. Molto dipende dalla vostra volontà di cambiare e di dare una svolta sincera se mai ce ne fosse bisogno. Vale anche nel campo degli affetti e delle relazioni in genere. Per quanto riguarda il lavoro alcuni potrebbero anche andare in meritata quiescenza e incanalare la propria creatività nella scrittura, nel teatro o in qualche hobby piacevole, non dimenticando il movimento e la cura di sé. Altri fra voi cercheranno nuove sfide, dove poter dimostrare le proprie capacità, a volte geniali. Eh si perché voi possedete una forza immaginativa unica e speciale, ma dovete saper rischiare. Potrebbe per esempio succedere con Nettuno nel segno dal 4.4. al 4.8.2011, sostenuto positivamente da Plutone, che spinge, fra l’altro, anche a ricercare il vero senso della vita e dei valori. Molto positiva la seconda metà di maggio e da giugno in poi il benefico Giove si sposterà in aspetto stupendo donando salute, fiducia, ottimismo e amore..e un bébé?

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cruciverba

caccia al personaggio

abile... nel taglio testo Daniela Sandrini - daniela@illustrazione.ch 1

Siete degli amanti dell’alta moda e della cucina? Risolvendo il cruciverba potrete formare il cognome di un noto stilista e partecipare all’estrazione di 10 Magisso Cake Server, il formidabile utensile in acciaio per tagliare ogni tipo di torta, messi in palio da Stadler Form SA.

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5 ORIZZONTALI: 1. La capitale dell’Indiana 12. La bella Campbell 13. Il moschettiere con il nasone 14. Diffidare 16. Rete! 17. Lo è l’abito scollato 18. Spalancato 20. Pacate, quiete 21. Marina nel cuore 22. Unione Europea 23. Lo zio d’America 24. Turchia 25. Un idrocarburo 27. Privi di fede 29. Produce la “Eos” 30. Rifugio per animali 32. Il re vi incontrò Garibaldi 33. File, schiere 35. La cerca il poeta 37. Tiro centrale 38. La nota Ullmann 39. Uncino da pesca 41. Soldati 43. Navicella spaziale 44. Economista tedesco 45. Malato di mente.

Cognome: .......................................................... Età: ........................................................................

VERTICALI: 1. Sfila in passerella 2. Un malessere da mal di mare 3. Un cane da guar-

Via: ........................................................................

dia e da difesa 4. Profondi 5. Bello e robusto 6. Aspro 7. Noto stilista 8. In mezzo al coro 9. Bacino lacustre 10. Pari in pianto 11. Caratterizza l’estate 15. Si sorseggiano prima dei pasti 19. Giganti mitologici 22. Il primo dispari 26. Strana, fuori dall’ordinario 28. Le misure... dei ricercati 31. Attraversa Berna 34. Il noto Terence 36. Chiude la preghiera 40. Il fiume di Bottego 41. Consonanti in magia 42. Il Ticino sulle targhe.

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