Versace progetto terminato ilaria ficco

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Università degli studi della campania “luigi vanvitelli” Dipartimento di architettura e disegno industriale A.A:2016/2017 corso abilità informatiche CDL: disegno industriale per la moda Docente : Alessandra Cirafici , Angelo Esposito Marroccella Ilaria Ficco A03000670



Università degli studi della campania “luigi vanvitelli” Dipartimento di architettura e disegno industriale A.A:2016/2017 corso abilità informatiche CDL: disegno industriale per la moda Docente : Alessandra Cirafici , Angelo Esposito Marroccella Ilaria Ficco A03000670


VERSACE: una storia di gran successo La storia del brand Versace è prima di tutto una storia familiare che ha inizio a Reggio Calabria negli anni ’50 quando il piccolo Gianni giocava nella sartoria della madre dove imparò i fondamentali del mestiere, perché se è vero che negli anni di massimo successo gli fu riservato ogni tipo di appellativo, lui si definì sempre un sarto. Nella stessa sartoria crebbero anche il fratello maggiore Santo, il cui interesse per la moda si indirizzerà verso l’aspetto manageriale, e la sorella minore Donatella che seguì le orme di Gianni di cui fu musa e braccio destro fino alla tragica morte nel 1997, anno in cui subentrò al ruolo di direttore creativo del marchio Versace. Nel 1978 Milano iniziava a diventare un’importante centro internazionale per la moda, nel giro di due anni le case iscritte nel calendario uffi-ciale delle sfilate della Camera Nazionale della Moda Italiana erano passate da 14 a 52, tra questi un nuovo nome: Versace; dopo una lunga esperienza come direttore creativo di altri brand Gianni aveva deciso di lanciarsi in una nuova avventura che iniziò ufficialmente con la sfilata donna del 28 marzo in cui esplorò le infinite possibilità della pelle, un anno dopo sfilò la prima collezione maschile, da lì iniziò un processo che lo portò a rivoluzionare il mondo della moda sotto ogni aspetto. Dal punto di vista stilistico la storia di Versace è segnata dall’eclettismo delle collezioni in cui elementi spaziali e temporali assai distanti ed in antitesi si confondono nel disegno di una donna che prima non esisteva, ossia sfacciatamente sexy e glamour, un’estetica che segnò profondamente gli anni ’80 e ’90 e che continua a segnare noi. Importante per la diffusione del marchio in tutto il mondo è l’opera del fratello Santo, che laureatosi in Economia e Commercio si occupa del business Versace assieme alla sorella Donatella, ispiratrice del marchio “medusa” che costituisce probabilmente l’elemento sintetico tra la creatività di Gianni e il senso affaristico di Santo. I contrasti con i fratelli ricorrono frequentemente per tutta la carriera dello stilista: Santo e Donatella cercano di frenare, non sempre con successo, gli ingenti investimenti di Gianni

in Immobili e costosissimi oggetti d’Arte (in particolare lo stilista mostra una smodata passione per Picasso), Gianni Versace assieme ad Armani e Valentino ha contribuito a lanciare il fenomeno delle cosiddette Top Model; hanno sfilato per lo stilista infatti, famose modelle come Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Linda Evangelista Yasmeen Ghauri, Christy Turlington, Stephanie Seymour, Cindy Crawford, Kate Moss ed Helena Christensen.


Molti i riconoscimenti tributati allo stilista, basti ricordare tra i più importanti il titolo di “Commendatore della Repubblica Italiana” conferitogli dal Presidente della repubblica Italiana Francesco Cossiga nel 1986 o l’onorificenza “Grande Medaille de Vermeil de la Ville de Paris”, asegnatagli dal capo di Stato francese Jacques Chirac nell’anno seguente; nel 1993 il Consiglio degli stilisti d’America gli assegna l’Oscar americano per la moda. Il 15 luglio 1997, Gianni Versace viene trovato assassinato all’interno della sua abitazione di Miami Beach; dell’omicidio viene subito accusato Andrew Cunanan, un gigolò ritenuto autore di numerosi altri omicidi a scapito di suoi clienti; lo stesso, qualche giorno dopo, verrà ritrovato morto, in circostanze misteriose, in un apparente sucidio. La circostanza che Versace avesse molti nemici rende incerta la ricostruzione ufficiale del suo assassinio. Il marchio Versace è oggi gestito da Santo e Donatella che hanno saputo capitalizzare con profitto l’eredità artistica del compianto Gianni.



NUOVO IMPERO DOPO GIANNI Donatella Versace entra nel mondo della moda durante gli anni ottanta, quando il fratello Gianni le affida la direzione del noto marchio Versace Versus. Nel luglio 1998, un anno dopo la morte del fratello, Donatella disegna la sua prima linea moda Versace. Il suo titolo è vice presidente del gruppo e capo progettista della linea di moda. È azionista per il 20% dell’intero patrimonio. Il fratello, Santo Versace, ne possiede il 30% Attualmente la maison Versace possiede la linea di alta moda Atelier Versace e la linea di abbigliamento prêtà-porter per uomo e donna, completandosi con accessori, gioielli, occhiali e profumi.


La casa Versace infatti, grazie a Donatella, proprio a partire dagli anni ‘80 comincia a far sfilare sulle passerelle con i propri abiti e per le nuove collezioni, personaggi famosi, legati al mondo della musica e del cinema, anziché semplici modelle. Star come Madonna e altre celebrità, rendono il marchio italiano il più famoso al mondo e portano Donatella, Gianni e Santo ad imporsi anche negli Stati Uniti, dove diventano sinonimo di stile ed eleganza. In questo stesso periodo, la stilista conosce anche quello che diventerà suo marito, il modello americano Paul Beck, da cui si separerà anni dopo. Nel 1986, dalla loro unione nasce Allegra, la primogenita. Tre anni dopo, nel 1989, nasce Daniel. Ad ogni modo, nei primi anni ‘90 non sono pochi i problemi anche a livello privato e professionale per Donatella, aggravati e causati, soprattutto, dalla sua forte dipendenza dalla cocaina. Dal 1992, a suo dire, avrebbe


cominciato ad abusarne. In questi anni Gianni le affida anche la gestione di marchi importanti del gruppo, come la linea accessori, quella bimbo, casa, la Versace Young.Nel settembre dello stesso anno (1997 ,uccisione di Gianni), Donatella Versace diventa il capo del design del gruppo. Tuttavia, fino al 1998, il marchio si ferma completamente, cancellando molte collezioni in programma. Nel luglio del 1998, esattamente un anno dopo la morte di Gianni, Donatella mette la propria firma sulla sua prima linea realizzata per Versace. La casa di moda ritorna in pista, ben guidata dalla sorella del grande stilista, la quale continua nella sua politica di legare il marchio alla stelle dello spettacolo, onde incentivarne la promozione a livello mondiale.



DONATELLA: la mia vita con la

cocaina

La stilista racconta a Vogue di aver cominciato a prendere cocaina a 32 anni: «La prima volta non provai nulla, solo ero più sveglia. Continuai, mi divertivo molto, ma solo alle feste, di New York e Los Angeles, quando i miei fratelli non mi vedevano...». Gianni - ricorda la sorella - non si drogava né beveva, andava a


dormire presto. Poi la droga cominciò a vedersi: «Una notte feci tardi con gli amici. Al mattino dovevo essere da Gianni, per la sfilata. Non mi svegliai e al pomeriggio trovai lui ancora ad aspettarmi e mi disse: "Non mi importa quello che fai ma devi sapere come e quando farlo". Poi non volle più affrontare l’argomento». Gianni


Versace venne ucciso, era il 1997: «Un dolore incredibile, un’enorme perdita. Poi venne la fine del mio matrimonio con Paul Beck, i problemi personali e un’azienda che dovevo dirigere anche se io non fossi stata in grado di farlo. Tutti mi guardavano». La stilista racconta ancora Vogue che per un po’ rallentò con la cocaina («Non potevo permetter-

mi di arrivare tardi: Gianni non c’era più») ma che si rese conto di aver perso l’occasione per smettere del tutto.




AMMALIATI DAL MITO VERSACE

Rivoluzionario, per lui parlano le sue campagne ,pubblicitarie, scattate dai fotografi più blasonati dell'epoca: , Helmut Newton, Bruce Weber, Steven Meisel. E non si ferma mai. Inventa e impone uno stile che lascia il segno. Si deve a Gianni Versace la nascita del fenomeno delle supermodelle, che trasforma in vere e proprie icone anche fuori dalle passerelle: sono gli anni delle Fab Four Linda Evangelista,

Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Christy Turlington ma anche di Carla Bruni, Cindy Crawford, Helena Christensen e Karen Mulder. Nel 1995 fonda Versus, la linea di diffusione di casa Versace, che affida a sua sorella Donatella. A proposito di lei, racconta Tony Di Corcia nella biografia dedi-

"

cata allo stilista, dirà: Oltre a essere mia Donatella è la mia più grande amica".


Grazie alle intuizioni della stilista - come portare in passerella le modelle che fino ad allora facevano solo servizi fotografici o legare il proprio nome a star della musica come Madonna, Sting e Elton John - la Medusa conquista presto il mercato europeo e degli Stati Uniti, imponendosi come uno dei maggiori brand internazionali. Attrici, cantanti, attori e modelle, tutti vogliono vestire Versace. Persino Lady Diana, egeria e amica del creativo, è ammaliata dal mito Versace.


La produzione di Versace si caratterizza per l’utilizzo di materiali eterogenei, che lo stilista giustappone con naturalezza e sapienza creativa, quali le pelli, il cuoio, la gomma, la seta e soprattutto i metalli. Dal punto di vista tematico si può

affermare che lo stile Versace ha una forte connotazione sessuale, nel senso che le sue creazioni sono volte all’esaltazione della sessualità umana, che vai ostentata e mai sopita. Le sue creazioni sottolineano la carnalità delle donne. E di tale valenza della sua moda Versace era pienamente consapevole.



CONTATTI Versace Home Division Via Borgospesso 15/a 20121 Milano Tel. +39 02 00620850 Fax. +39 02 76093565 info.home@versace.it info.interiordesign@versace.it



UN MARCHIO UNICO AL MONDO Medusa in greco significa “colei che domina” in quanto dotata di un grande potere seduttivo. La mitologia greca infatti, racconta che Medusa fosse una splendida fanciulla che seduceva gli uomini con il suo sguardo, e la cosa le riusciva talmente bene che il dio del mare, Poseidone si invaghì di lei. Da qui le cose si complicano e pare che Poseidone, tramutatosi in uccello, la rapì, la portò al tempio di Atena e profanò il suo corpo. Atena li scoprì e infuriata maledisse la fanciulla trasformandola in un un mostro con serpi al posto dei capelli. Medusa da questo momento diventa una creatura mostruosa in grado di pietrificare chiunque incroci il suo sguardo. Quello sguardo che prima ammaliava ora pietrifica.



UNA MODA CHE SEDUCE UOMINI E DONNE Chi si innamora della Medusa non ha scampo” Così Gianni Versace parlava del marchio che rappresenta oggi nell’universo fashion una delle griffe italiane più amate del mondo. Una donna che ammaliava, anzi, immobilizzava con lo sguardo. Una moda che nella stessa maniera ha stregato e continua a sedurre donne e uomini, noti e meno noti, tutti innamorati del colore e della provocazione delicata e mai volgare dei marchi Gianni Versace, Versus e delle linee di accessori.




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“Fashion is about dreaming and making other people dream.” -DONATELLA VERSACE

Università degli studi della campania “luigi vanvitelli”7 Dipartimento di architettura e disegno industriale A.A:2016/2017 corso abilità informatiche CDL: disegno industriale per la moda Docente : Alessandra Cirafici , Angelo Esposito Marroccella Ilaria Ficco A03000670


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