5 minute read

Scuola. Assenza per motivi di salute, cosa fare e come rientrare? Lo chiarisce la Regione

Scuola. Assenza per motivi di salute, cosa fare?

LA REGIONE CHIARISCE CON UN DOCUMENTO UFFICIALE COME CI SI DEVE COMPORTARE PER ESSERE RIAMMESSI IN AULA DOPO UN PERIODO DI MALESSERE

Advertisement

Dopo l’emergenza Coronavirus, cosa succede se un alunno rimane a casa per più giorni con febbre, malessere o altre indisposizioni? Lo chiariscono la Regione, con l’assessorato alle Politiche per la Salute, e l’Ufficio scolastico regionale (Usr) attraverso le “Indicazioni operative per la riapertura delle scuole e per la gestione di casi e focolai di SARSCoV-2 nelle scuole dell’Emilia-Romagna”. Documento che è stato inviato ai dirigenti scolastici, coordinatori didattici, responsabili della sanità pubblica, pediatri e medici di medicina generale di tutto il territorio regionale. In caso di sintomi che abbiano causato l’allontanamento dalla scuola di un alunno o l’assenza per più giorni, in base alla valutazione del pediatra di libera scelta o del medico di medicina generale, potranno verificarsi due situazioni. Se si sospetta un caso di Covid-19, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale) valuta se richiedere, con le modalità in uso nella propria

Azienda, l’esecuzione del tampone diagnostico. In caso di esito positivo, il Dipartimento di sanità pubblica avviserà il referente scolastico Covid-19 e l’alunno rimarrà a casa fino alla scomparsa dei sintomi e all’esito negativo di due tamponi, eseguiti ad almeno 24 ore di distanza, seguendo le indicazioni del Dipartimento in merito alla riammissione in comunità. L’alunno rientrerà poi a scuola con attestato del Dipartimento di sanità pubblica di avvenuta guarigione. In caso di negatività, invece, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale), una volta terminati i sintomi, produrrà un certificato di rientro in cui deve essere riportato il risultato negativo del tampone. Coerentemente con il Piano Scuola 2020-2021 del ministero dell’Istruzione, nelle Indicazioni operative “si rimanda alla responsabilità individuale rispetto allo stato di salute proprio o dei minori affidati alla responsabilità genitoriale”. Nel caso, invece, di sintomatologia non riconducibile al Covid-19, il pediatra di libera scelta (o medico di medicina generale) gestirà la situazione come normalmente avviene, indicando alla famiglia le misure di cura e concordando, in base all’evoluzione del quadro clinico, i tempi per il rientro in comunità. Come previsto dalla legge regionale 16 luglio 2015, n.9 – art. 36 (“Semplificazione delle certificazioni sanitarie in materia di tutela della salute in ambito scolastico”) – non è richiesta certificazione medica per la riammissione alla frequenza scolastica, né autocertificazione della famiglia. Fonte: Regione Emilia Romagna- Salute

"Il Teatro nasce dove c’è bisogno"

KÀOS TEATRI È UNA COMPAGNIA TEATRALE UNDER 35 NATA DALL'UNIONE DI RAGAZZI CON UNA VISIONE ARTISTICA CHE ABBRACCIA TEMATICHE SOCIALI E CIVILI ATTRAVERSO LA RICERCA

Fino ad oggi il loro modo di fare teatro è stato provocante, divertente, ironico ma mai superficiale e da tre anni portano in giro le loro originali produzioni. Grazie a queste sono riusciti a portare a casa premi importanti come Premio Fersen 2018 e 2019, Premio Ruzzante nel 2017 e nel 2018 (sezione regia e drammaturgia), Premio Letterario internazionale Lago Gerundo 2017, Premio Nazionale di Letteratura e Teatro Nicola Martucci 2017, Premio Efesto 2017. Per conoscere meglio le loro attività, ne parliamo con la compagnia.

La vostra poetica?

«Noi crediamo che il teatro abbia bisogno di andare verso le periferie del sentire. Il Teatro nasce dove c’è bisogno e può essere tale solo se accessibile a tutti. È per questo che - ci spiega Giuseppe Piccione (regista/ drammaturgo/attore) - i nostri spettacoli presentano temi attuali e sociali che ci colpiscono: siamo passati dal cyberbullismo di

sono online su www.kaosteatri.it e sulla pagina Facebook “Kaos Teatri”

‘Otellook’ all'unità d'Italia con ‘Mille x una’, abbiamo fatto satira attraverso lo studio ‘Pidocchi’ e parlato ai più piccoli di affido familiare con ‘Mery Christian’.»

Come nasce un vostro spettacolo?

«Le nostre produzioni - ci spiega Massimo Boschi (attore/regista/tecnico) - sono il risultato di un lungo percorso creativo: messa a fuoco l’urgenza e la tematica, l’incontro tra immagini, colori, quadri e musica, sfocia in un dialogo-scambio che ci accompagna alla nascita del nuovo spettacolo. Questo modo di lavorare - ci racconta Lara Melegari (addetta stampa e comunicazioni) - ci ha permesso in questi anni di avere un’onestà intellettuale tale da ascoltare la voce di ogni componente: ci piace anche condividere i periodi di prova dei nostri lavori con altri

“NOI CI SENTIAMO «FIGLI DEL KÀOS» E PER QUESTO VOGLIAMO CERCARE, UN PIZZICO DI EQUILIBRIO, PER VIVERE MEGLIO IL QUI E ORA, CARDINE PRINCIPALE DEL TEATRO”.

artisti per ricevere sguardi e consigli esterni.»

Alcune vostre produzioni presentano solo l’uso del corpo. Come mai questa scelta?

«In effetti nell’ultimo anno - ci rivela Sharon Tomberli (attrice) - ci siamo accorti che avevamo l’esigenza di raccontare storie senza necessariamente usare le parole ma ‘sfruttando’ il nostro corpo e quindi andando in una direzione anche di teatro fisico. Ad esempio nello spettacolo ‘Mozart & Mozart’, attraverso il solo utilizzo della musica dal vivo, raccontiamo il rapporto tra il celebre compositore Wolfgang Amadeus Mozart e sua sorella maggiore.»

L’attore Alessandro Becchi si è unito da poco alla compagnia...

«Sì, in effetti sono entrato a far parte di Kàos Teatri da poco tempo. Innanzitutto per la loro tenacia, il loro crederci e la costanza nel lavoro, nonostante il periodo non felice. E poi per la possibilità di vivere in una vera compagnia unita.»

NON SOLO TEATRO

«Un altro aspetto a cui teniamo molto è quello della formazione, ci dice Veronica Boccia (formatrice/ attrice). Lavoriamo con tutte le fasce di età partendo dai 3 anni e collaboriamo con le scuole perché crediamo molto nella funzione sociale del teatro.

Ma non solo, perché attraverso tecniche come il counseling teatrale e il teatro autobiografico abbiamo conosciuto diverse realtà, collaborando alla creazione di percorsi ad hoc per il raggiungimento di un benessere psicofisico. Fra tutti ricordiamo il progetto ‘#DINFINITO’ con l’associazione La Doppia Elica, ‘Gli sfumati’ con i minori sotto tutela di Sassuolo e ultima temporalmente, la collaborazione con Ottavo Colore per portare il progetto Autobiografico ‘Tölasu Rainbow’ che parteciperà a Parma Capitale della Cultura 2020+21.»

This article is from: