PILLOLE DI
INCIDENTI E PERICOLI IN SPIAGGIA O IN MONTAGNA Le vacanze, anche brevi o a casa, sono un momento piacevole. Ma, come tutte le attività in luoghi e contesti diversi dalla routine, presentano anche pericoli su cui è meglio essere preparati. Al mare, le punture da medusa sono un problema frequente. Quando accade, sono solo due le misure da prendere immediatamente dopo aver chiamato i soccorsi: primo, rimuovere i tentacoli rimasti sulla pelle senza toccarli, per esempio con una pinzetta; secondo, mantenere l’area del corpo affetta sotto acqua calda ma non bollente per 20-45 minuti. Non serve, invece, sciacquare con acqua marina, disinfettanti, o addirittura urina, come si vede in certi film. In spiaggia è anche molto importante saper riconoscere a distanza se qualcuno sta solo nuotando o rischia di annegare. I bagnini sono in questo addestrati professionalmente, ma può essere utile a tutti conoscere i segni tipici dell’annegamento: una posizione verticale con pochi o deboli movimenti delle gambe, i capelli davanti agli
occhi o gli occhi chiusi, e la testa all’indietro con la bocca verso l’alto che scompare a volte sott’acqua. Nel dubbio, si va a controllare. In ogni caso, si entra in acqua solo ed esclusivamente su spiagge dove è autorizzato, in momenti in cui è concesso, e in presenza di un bagnino. Anche se l’acqua sembra calma. Per chi invece passeggia nei prati o nei boschi di collina o montagna, il pericolo principale sono le punture da zecca, causa di malattie gravi. Vanno prevenute evitando di camminare nelle erbe alte e indossando, caldo permettendo, indumenti che coprano più pelle possibile. Al ritorno da ogni passeggiata, durante la doccia, occorre controllare tutti gli angoli del corpo, inclusi quelli difficili da vedere come le ascelle, l’area fra le gambe e il cuoio capelluto. Se si trova una zecca, va ben rimossa dalla base con delle pinzette, e si va dal medico; se si trova un arrossamento cutaneo che prima non c’era, si consulta direttamente il medico. Luca Valerio
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