BANKITALIA
POLITICA
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TERZO TRIMESTRE: L’ECONOMIA CRESCE OLTRE LE ATTESE
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CASO OPEN ARMS MATTEO SALVINI: SERVITO IL PAESE
Anno V • n° 38 • SABATO 23 OTTOBRE 2021
Periodico • € 0,02 copia omaggio
ISSN 2724-4385
Direttore responsabile: Daniele Tamburini • Società editrice: U.P. Uggeri Pubblicità srl • Amministrazione e diffusione: Corso XX settembre 18, Cremona - tel. 0372 20586 • Autorizzazione del Tribunale di Cremona n° 5/2017 del 26/10/2017 Redazione: Corso XX Settembre 18, Cremona - tel. 0372 20586 • ilpiccolocremona@gmail.com • Stampa: Industria Grafica Editoriale Pizzorni I.G.E.P. Srl - Cremona • Pubblicità: U.P. Uggeri Pubblicità srl • 0372 20586 • info@uggeripubblicita.it
IL CASO • Parrocchiani di Sant’Agata in rivolta contro il trasloco dell’opera d’arte al Museo Diocesano
Raineri a pagina 3
“LA TAVOLA SACRA NON SI TOCCA” ACCADDE IL...
CLUB ALPINO ITALIANO 158 ANNI DI ESCURSIONI Raineri a pagina 8
CASALMAGGIORE
CASCINA SERENI CANTIERE VICINO Articolo a pagina 12
EDITORIA
Pani a pagina 5
BOOM DEL LIBRO, IL NOSTRO VIAGGIO AL SALONE DI TORINO
LA STATUA DI MARCONI “ABUSIVA” AL PINCIO
LA BEFFA: TUTTI INDIGNATI PER IL VANDALISMO MA L’IMBRATTATORE È ANCHE L’AUTORE SPORT
UN DERBY D’ALTA QUOTA PER LA CREMO A BRESCIA
CULTURA
LA PROF E LE PILLOLE DI ITALIANO IN CUCINA Pani a pagina 21
FATEMI CAPIRE...
di Vanni Raineri
Attacco di hacker alla Siae. I ladri digitali hanno sottratto 60 gigabyte di dati alla società degli editori e degli autori, che ha rifiutato di pagare il riscatto di 3 milioni di euro. Gesto inutile: sembra che gli hacker abbiano testato il materiale sottratto, e dopo aver ascoltato i brani del recente album di Ultimo abbiano deciso di restituire tutto, scusandosi.
Raineri a pagina 4
Volpi a pagina 23
VANOLI, ARRIVA BRINDISI SARÀ ANCORA HAPPY CASA? Varesi a pagina 24
LE IMPRESE DELLA PISTA FIRMATE DA MARCO VILLA Chiodo a pagina 26
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per tutte le condizioni economiche e contrattuali fare riferimento alle Informazioni Europee di Base sul Credito ai Consumatori (IEBCC). L'offerta speciale Prestito Green è erogabile esclusivamente per progetti che promuovono il risparmio energetico, l'energia rinnovabile e l'efficientamento della casa, previa presentazione di una documentazione che certifichi la finalità del prestito richiesto da parte del cliente. Esempio di Prestito Personale: €10.000, rata base €143 al mese per 84 rate. Tan fisso 5,35%. Taeg fisso 5,48%. Costi accessori dell'offerta azzerati. Importo totale del credito €10.000. Importo totale dovuto dal consumatore €12.012. Taeg massimo applicabile, in funzione del cambio rata e salto rata 5,50%. Offerta valida dal 01/05/2021 al 31/10/2021. Salvo approvazione Findomestic Banca S.p.A. Agente per Findomestic Banca S.p.A. Marca Finanziamenti srl iscritto nell’elenco degli agenti in attività finanziaria ex art. 128quater, D. Lgs. 385/93. Agente in attività finanziaria legato da rapporti contrattuali ad uno o più intermediari, operante entro i limiti del mandato conferito da Findomestic Banca S.p.A.
CRONACa PROGETTAZIONE VERDE
APERTA LA SELEZIONE PER UN ISTRUTTORE DIRETTIVO IN COMUNE
Sabato 23 Ottobre 2021
È aperta la selezione pubblica, per esami, per l’assunzione, mediante contratto di formazione e lavoro della durata di 24 mesi, di un Istruttore Direttivo (categoria D1) da assegnare al Servizio Progettazione Verde e Rigenerazione Urbana del Comune di Cremona. Gli interessati devono presentare la domanda di partecipa-
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zione entro lunedì 8 novembre 2021. L’avviso contenente requisiti, termini e modalità di espletamento della procedura è consultabile all’Albo Pretorio e sulla homepage del sito del Comune nella sezione “In evidenza”. Per informazioni o chiarimenti ci si può rivolgere all’Ufficio concorsi e assunzioni (tel. 0372 407281).
IL CASO • I fedeli contrari alla cessione (e al prestito) dell’opera d’arte al Museo Diocesano che inaugura il 12 novembre
I parrocchiani di Sant’Agata: «La tavola resti qui» VANNI RAINERI
La notizia dell’imminente inaugurazione del Museo Diocesano ha rinfocolato le polemiche da parte di chi è restio a “consegnare” le opere d’arte della propria parrocchia destinate ad essere esposte nella nuova collocazione. È il caso in particolare dell’opera più “contestata”, vale a dire la Sacra Tavola che è custodita nella chiesa di corso Garibaldi, a Cremona. Già un anno fa dedicammo ampio spazio alle proteste dei parrocchiani di Sant’Agata, espresse in particolare dal parroco don Romeo Cavedo, da sempre contrario all’operazione. Per tranquillizzare i fedeli, è stato definito il trasferimento in forma di prestito al museo, e la Tavola potrà tornare nella sua chiesa in certe occasioni, come ad esempio per la celebrazione del 5 febbraio. Il che lenisce solo in parte il disappunto di gran parte dei parrocchiani, che si confermano contrari. Lo stesso accade in altre zone della dioce-
si di Cremona. In questi giorni è stato fatto circolare un documento firmato da “un gruppo di parrocchiani”, e una copia è stata inviata anche al nostro giornale. Ne riportiamo il contenuto: “Per otto secoli la Sacra Tavola, reliquia e opera d’arte, è stata custodita in Sant’Agata. Dopo il recente restauro, le competenti autorità della Chiesa e dello Stato hanno riconosciuto che essa è qui al sicuro ed è bene che rimanga dov’è sempre stata. La Sacra Tavola è venerata come protettrice delle vittime del cancro al seno che trovano in essa inviti alla preghiera sia alla Santa,
sia allo Spirito Santo, alla Madonna e a Gesù. Sequestrata in un museo, verrebbe ridotta a opera d’arte e non più a oggetto di culto. Potrà arricchire la conoscenza della religione cristiana, ma non la devozione e il conforto interiore che solo la preghiera può dare. Il museo è cultura, la chiesa è santuario: il museo valorizza la perizia dell’artista, la chiesa invita a lodare Dio! Il vescovo non è il proprietario della Sacra Tavola e non può sfruttare la propria autorità per togliere a un oggetto sacro la sua originaria funzione. E per quale ragione, poi, la Sovrintendenza ai beni culturali
contraddice la propria precedente indicazione e non applica la normativa in vigore? Più grave è però che si ignori la volontà del Papa di agire in modo sinodale, cioè tenendo conto della volontà di tutti i fedeli e, nel nostro caso, anche dei cittadini non credenti. Saremo perciò colpevoli noi tutti se non ci opponiamo all’ingiusto trasferimento della Sacra Tavola. Acettare passivamente una decisione non voluta anche dal popolo, significa disubbidire all’autentica volontà della Chiesa”. Dunque c’è chi ancora non si arrende, e si appella a chi ancora potrebbe intervenire per bloccare il trasferimento. Il nuovo Museo Diocesano di Cremona, realizzato all’interno del Palazzo vescovile grazie alla collaborazione tra la Diocesi di Cremona e la Fondazione Arvedi Buschini, aprirà per la prima volta le porte ai visitatori sabato 13 novembre, nella festa patronale di Sant’Omobono. E lo farà regalando ai cremonesi la possibilità di visitare gratuitamente il patrimonio di arte e di fede che custodisce.
Così il 13 novembre l’accesso sarà per tutti gratuito, con prenotazione obbligatoria attraverso il sito internet www.museidiocesicremona.it/museodiocesano o telefonando al 328-8886784. Alla vigilia dell’apertura, venerdì 12 novembre, è in programma l’inaugurazione ufficiale del Museo Diocesano. Il programma della giornata prevede alle 16 la celebrazione dei Primi Vespri di sant’Omobono, per l’occasione presieduti dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini, alla presenza del vescovo di Cremona Antonio Napolioni, dell’emerito Dante Lafranconi e del Capitolo della Cattedrale. Al termine della celebrazione, la presentazione del nuovo Museo. L’esposizione radunerà circa 130 opere di arte sacra provenienti da tutto il territorio diocesano. Il nuovo Museo insieme alla Cattedrale, al Battistero e al Museo Verticale del Torrazzo costituirà un vero e proprio Parco culturale ecclesiale nel cuore della città e della diocesi di Cremona.
POL I T I CA
C RE MON A F IE R E
CONGRESSO DEL MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO E CREMONA CONFERMA MARCO PEZZONI SEGRETARIO
PROFUMI, SAPORI E MADE IN ITALY CON 100 ESPOSITORI DA VENERDÌ CREMONA CAPITALE DEL FOOD AL “BONTÀ”
In occasione del 30esimo Congresso nazionale del MFE, che si tiene a Vicenza, si è riunita in questi giorni anche la sezione cremonese del Movimento Federalista Europeo che ha discusso il Documento nazionale. In particolare gli iscritti hanno condiviso gli obiettivi di trasformare l’attuale Unione Europea, ancora troppo intergovernativa, in una realtà sovranazionale sempre più vicina agli ideali di Altiero Spinelli: quelli di costituire finalmente gli Stati Uniti d’Europa per non essere sempre sottoposti ai ricatti degli egoismi dei vari Stati nazionali. Un’occasione impor-
Rilanciare i consumi del Made in Italy di qualità e restituire spensieratezza al territorio dopo il lungo e difficile periodo che ha attraversato: con questi obiettivi prenderà il via la diciassettesima edizione de Il BonTà, da venerdì 29 ottobre a lunedì 1° novembre, con ingresso gratuito per il pubblico. A Cremona si incontreranno consumatori e operatori del settore in un ricco programma. Finalmente Il BonTà ritorna a riempire di profumi e sapori il Padiglione 1 di CremonaFiere con oltre 100 espositori e prodotti provenienti da tutte le regioni italiane: salumi, formaggi, dolci, paste, confetture e mostarde, ma anche vini e birre artigianali dalle migliori cantine. Tra gli eventi che animeranno i quattro giorni, oltre a numerosi show-cooking con protagonisti i piatti della tradizione, anche la curiosa conferenza organizzata da Accademia 5T “Dante, cosa ti sei perso” sulla globalizzazione della gastronomia ai tempi di Federico II; ma anche il con-
Marco Pezzoni tante è quella della Conferenza sul Futuro dell’Europa aperta ufficialmente il 9 maggio 2021 dal Parlamento europeo insieme a Commissione europea e Consiglio. Questa Conferenza
durerà un anno e si potrà articolare a diversi livelli e in diversi territori. Per la Città di Cremona è prevista nei prossimi mesi una Assemblea aperta sul PNRR e sulla transizione ecologica che misuri il grado di innovazione sociale e ambientale delle Amministrazioni locali. Infine dal 21 al 28 ottobre, dunque proprio in questi giorni, si tiene in tutto il mondo la Settimana a sostegno dell’idea di un Parlamento mondiale. Intanto si è tenuto il congresso di Cremona in previsione del congresso nazionale. In quella occasione è stato confermato Marco Pezzoni segretario MFE Cremona.
corso “Il miele cremonese più buono” giunto ormai alla 16esima edizione e curato dall’Associazione Produttori Apistici Cremonesi; la conferenza "Il bosco e il sottobosco. Castagne, funghi, tartufi, frutti di bosco nella cucina della tradizione cremonese” organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina, e il “Festival della Mostarda” organizzato dalla CCIAA di Cremona.
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Cronaca
Sabato 23 Ottobre 2021
VANNI RAINERI
Ci sono esempi pratici che servono più di mille trattati a spiegare come siano elevati i rischi oggi di imbattersi in fake news e come sia facile contribuire alla loro diffusione, anche involontariamente. Quello che vi proponiamo è geniale, e smaschera tanti guai da cui dovremmo tenerci alla larga, ma che non riusciamo ad evitare. Riepiloghiamo i fatti. Circa un mese fa alcuni visitatori hanno segnalato come al parco del Pincio, presso Villa Borghese a Roma, celebre per ospitare busti di grandi personaggi del passato (ce ne sono in tutto ben 228), fosse stato imbrattato il busto di Guglielmo Marconi, con spray di diversi colori. Immediata la condanna generale degli ignoti vandali da parte dei politici, dei cittadini sui vari social, ovviamente sui giornali, un po’ come succede sempre per fatti del genere. Una reazione scomposta e collettiva che è durata lo spazio di un giorno, per poi lasciare spazio ad altre indignazioni. C’è chi si è spinto a scomodare la cosiddetta cancel culture che sarebbe alla base del vile gesto, e via con altre interpretazioni. Passano i giorni e a un certo punto si fa vivo un artista, tal Karlo Mangiafesta, che fa parte del gruppo “Creare è distruggere”, il quale si autodenuncia. Non solo: rivela un video che testimonia la deturpazione ma mostra anche lui mentre realizza il busto, che in verità al Pincio non c’è mai stato. Sono 228 i busti del Pincio, ma nessuno di questi infatti raffigura Marconi. Non solo, afferma il geniale Karlo: “Non vedete che quello ritratto non è Guglielmo Marconi? Quella è la mia faccia”. Il Mangiafesta dunque ha scolpito se stesso, aggiungendo sotto la scritta “G. Marconi” imitando gli altri busti che punteg-
IL CASO - Scandalo per la deturpazione, l’autore si autodenuncia ma la statua l’aveva fatta lui
Il busto (finto) imbrattato la miglior denuncia social
Il sopralluogo dei Carabinieri al parco del Pincio subito dopo che il busto “abusivo” di Marconi fu imbrattato giano il parco. Per la verità, tra i commentatori social, uno aveva segnalato l’assenza di un busto di Marconi nel parco romano, ma è stato totalmente ignorato dalla massa, tutta presa a scaricare insulti e manifestare tutto lo sdegno possibile. Ovvio ripensare alla beffa dei Modigliani, quando nel 1984 tre ragazzi livornesi fecero pescare nell’Arno dei finti busti del loro celebre conterraneo, ridicolizzando i più grandi critici d’arte che già celebravano il preziosissimo ritrovamento. Ma qui si va oltre, l’aspetto goliardico viene superato dalla critica sociale, un avviso ai naviganti (social) ma soprattutto ad una stampa che troppo in fretta replica la “notizia” senza verificare le fonti. Non
sarebbe stato impossibile riscontrare la presenza di una statua di Marconi al Pincio, al limite anche guardare il volto così diverso da quelli che ritraggono Marconi. Per la verità, se qualche scettico avesse controllato su Wikipedia, avrebbe trovato anche il busto di Marconi tra i 229 complessivi: già, ma il 229° è stato aggiunto da un utente (pare tra l’altro che non si tratti degli autori della beffa, il che rende ancora più gustoso il tutto). Wikipedia d’altra parte è un’enciclopedia libera creata e modificata dagli utenti: ancora ieri (probabilmente anche mentre leggete in questo momento) la pagina del parco del Pincio riportava la presenza di 229 busti, tra cui quello di
Marconi (per il quale non è riportato l’anno di realizzazione). Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una riuscita denuncia dei mali dell’informazione moderna, della necessità di avere (anche nei giornali) professionisti seri che ricordino la vecchia lezione di verificare la notizia a costo di essere battuti sul tempo in questi tempi frenetici, della perdita di contenuti ed esaltazione del superfluo spacciato per essenziale, di verità alternative, dei social media dove “si piglia il primo link e poi tutti dietro come un gregge che non si pone domande” (come ha scritto Renato Franco sul Corriere della Sera). Qualcuno di voi si domanderà come mai una notizia così gustosa non abbia avuto un’eco
paragonabile a quella dei finti Modigliani: è forte il sospetto che parecchi media, cascati nel tranello, si siano guardati bene dal pubblicare l’esito consci della magra figura fatta. In realtà ognuno di noi ci sarebbe cascato. Ma l’operazione ideata da Mangiafesta e soci è da ritenersi arte o semplicemente denuncia sociale? E che differenza fa? Lo chiediamo all’architetto di Gussola Gabriele Fallini e alla moglie Anna Vergine, i quali hanno curato diverse mostre di arte contemporanea, tra cui quelle di “We love Cecilia” ospitate in Villa Medici del Vascello. «Dopo Duchamp tutto è arte affermano -. Questa potremmo definirla patafisica; ecco, forse è uno studio patafisico, sennò saremmo tutti artisti, a nostro modo. Oggi assistiamo sempre più spesso alla trovata, ma attenzione: lo stesso Picasso prima di arrivare al cubismo era un bravissimo disegnatore. Il taglio di Fontana siamo capaci tutti di farlo, è vero, ma lo ha fatto prima lui. Lo stesso Fontana raccontò che un chirurgo un giorno gli disse di essere capace pure lui di fare uno di quei tagli sulle tele. L’artista gli rispose: “Pure io sono capace di tagliare una gamba, ma dubito che il paziente sopravviva”. Oggi bisogna fare scandalo, ma il citato Picasso disse che un quadro non è un’opera da salotto, ma un’arma da combattimento». Dunque, basta l’idea perché sia arte? «Forse oggi l’arte sta sparendo perché sorpassata dallo scoop: può essere che a far sparire il suo celebre wc dorato sia stato lo stesso autore Maurizio Cattelan, così come si dice sia stato Bansky a comprare con una grande offerta la propria opera all’asta. Oggi è in voga l’Nft (non-fungible token), arte immateriale, tanto che le gallerie ormai non fanno arte, ma solo mercato».
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Cronaca
Sabato 23 Ottobre 2021
EDITORIA • Il Salone supera le presenze del 2019, le vendite di libri segnano un +29% rispetto al 2020
Torino sbanca: lunga vita al libro
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ISTITUTO E IN A UDI
LA MARATONINA COINVOLGE DOCENTI E STUDENTI
DALL’INVIATO FEDERICO PANI
TORINO - Sono recintati, chiusi a quadrato come la fanteria di Wellington a Waterloo, mentre noi poveri diavoli aleggiamo loro intorno come i corazzieri di Ney: non si sono improvvidamente affidati al servizio di prenotazione, e da un paio d’ore presidiano le prime linee per vedere, coi loro occhi, Alessandro Barbero. “Scusi, io ho provato mille volte a prenotare dal sito, ma…”, “Mi dispiace, ma il server è in tilt da stamattina”, la storia che si fa beffe della tecnologia, sconfitta dalla valanga di prenotazioni per la lezione sul “Maestro e margherita”; “Che poi, nemmeno l’ha scritto lui”, sbotta un fan, disperso nelle retrovie. “È questa la fila per Houellebecq?”, “No, è per il bagno. Per Houellebecq, di là”, dice uno steward indicando una fila che si snoda a serpentina per centinaia di metri. “Ma ci staremo tutti?”, “Ma certo, che domande!”. L’Auditorium, infatti, deve ospitare tutti noi, centinaia di esperti di letteratura, critici, agenti letterari, saggisti e romanzieri; ma in fondo, lo sappiamo: presto qualcuno noterà la nostra competenza, ci allontanerà garbatamente dalla fila e, con tono deferente, ci dirà: “Scusi, ci abbiamo ripensato: possiamo premiare lei, anziché Houellebecq?”. Dentro gli immensi hangar, giganteschi ventri di balena in acciaio tubolare che ospitano questo immenso bazar, non è facile orientarsi (appunto per l’anno
prossimo: studiarsi in anticipo la mappa). Eppure, anche solo uno sguardo furtivo sollevato dalla piantina può fare la fortuna di noi voyeur: imbattersi nel gotha della letteratura, certo, siamo lì apposta; ma anche in Walter Veltroni, Piero Fassino, Carlo Verdone, Francesco Guccini, Romano Prodi, Cesare Cremonini e, insomma, guardate il programma per farvene un’idea. Nel frattempo, negli stand, c’è chi si arrabatta come può per piazzare il suo set di pentole cartacee: “Signora, un libro così non lo trova da nessun’altra parte!”; o chi, forte dei numeri, come Giuseppe Laterza, se ne sta in panciolle accanto alla cassa, contemplando le greggi dei lettori pascersi tra i cataloghi di storia e di filosofia. Poi, c’è il dinoccolato direttore artistico, Nicola Lagioia, che dal
grillo ha appreso l’arte di saltare di qua e di là sui palchi, e che ancora si starà leccando i baffi, dopo aver saputo le cifre di quest’anno: raggiunti i 150mila visitatori; anzi, duemila in più del Salone del 2019. E, per l’aggiunta, tutti mascherati e “green passati”, ci mancherebbe. A questo punto, bisognerà pur parlare di libri. Cristina Taglietti, sul Corriere, parla di “un mistero tutto italiano”, un giallo merceologico e librario, non dei più avvincenti, ma che, incauti, proviamo a sfogliare. Ecco il punto: com’è che i lettori italiani affollano i saloni, i festival e, soprattutto, spingono in su le vendite per poi piazzarsi in fondo alle classifiche dei lettori? Già, perché nei primi nove mesi de 2021 l’aumento del fatturato delle vendite librarie è aumentato del 29% sul 2020 e del 16% sul 2019. La traiettoria delle
vendite è altrettanto sorprendente: +18% sul 2019 e +31% sul 2020; i dati sono dell’Aie, l’Associazione italiana editori, in collaborazione con NielsenIQ. Ed è quel segno + davanti alle cifre del 2020 che sorprende: lasciare aperte le librerie, allora, deve essere servito; a pensarlo, tra gli altri, è proprio il presidente di Aie, Ricardo Franco Levi. Ma a dare un aiutino, certamente, è stata anche l’App 18, così come la vituperata rete: come dice Stefano Mauri, amministratore delegato del gruppo Gems (che di case editrici ne possiede venti), si parla più di libri lì di quanto non se ne parli al bar. E insomma, lunga vita al Salone di Torino e ai libri, sia che ci tengano compagnia, sia che preservino le nostre mensole dalla polvere, dando lustro all’arredamento.
Michel Solzi, il vulcanico organizzatore della “Mezza maratona” di Cremona, la “Maratonina”, ha convocato anche gli studenti dell’Istituto “Luigi Einaudi” per il tradizionale appuntamento podistico autunnale. La manifestazione si è svolta il 16 e 17 ottobre e ha consolidato, grazie alla disponibilità della preside Nicoletta Ferrari, una collaborazione di vecchia data. C’è stata tuttavia una novità importante, determinata dalla pandemia: mentre, in passato, è sempre stato il corso alberghiero a dare il proprio contributo, con il “Pasta party” conclusivo, stavolta sono stati 26 studenti del turistico a indossare le divise di steward ed hostess, per affiancare i volontari del “Runners club” nelle attività di accoglienza. E, a sorpresa, hanno gareggiato almeno tre prof storici: Sonia Gerevini e Filippo Viviano di sostegno e Daniela Gatti di Scienze motorie, che ha addirittura strappato la medaglia di bronzo nel campionato regionale, per la categoria seniores femminile 60/64 ed è quindi salita sul podio, allestito in piazza del Duomo. L’evento ha registrato un passaggio di testimone fra gli insegnanti: Giuseppe Micocci, ai fornelli per tante edizioni, è stato sostituito dalla collega Monica Parrella, docente di lettere.
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Sabato 23 Ottobre 2021
Epaca (Ente di Patrocinio e Assistenza per i Cittadini e l’Agricoltura) è il Patronato costituito dalla Confederazione Nazionale Coldiretti, riconosciuto dallo Stato sin dal 1954. Svolge un servizio di pubblica utilità e secondo le modalità stabilite dalla
legge. Epaca ha il compito di assistere i cittadini per il conseguimento delle prestazioni previste da leggi o regolamenti. Il Patronato concorre ad assicurare a tutti i cittadini i diritti sanciti dalla Costituzione e dall’Ordinamento in materia di previ-
denza e assistenza sociale. Ogni settimana, con cadenza mensile, sul Piccolo è presente questa rubrica a cura di Epaca, tesa ad approfondire i temi di maggior interesse per i cittadini. Oggi parliamo di assegno mensile di invalidità.
Dal 14 Ottobre il mensile sarà liquidato solo nel caso in cui il soggetto invalido sia pari o superiore al 74% e in condizione di inattività lavorativa
Assegno di invalidità, erogato solo se disoccupati RICCARDO CAMPANILE
L’inps con messaggio n. 3495 del 14 Ottobre 2021 è intervenuto in applicazione di diverse pronunce della Corte di Cassazione in merito alla liquidazione dell’Assegno mensile di invalidità in presenza di un’attività lavorativa. Per completezza di informazione si ricorda che l’Assegno mensile di invalidità è disciplinato dalla legge 118/1971 ed è una prestazione riconosciuta ai soggetti di età compresa fra i diciotto ed i sessantacinque anni riconosciuti invalidi nella misura pari o superiore al 74% e che siano in possesso di redditi al di sotto dei limiti previsti dalla legge. La norma novellata a seguito delle pronunce della Corte di Cassazione prevede dunque che la mancanza dello svolgimento dell’attività lavorativa non deve essere considerata una condizione di erogabilità della prestazione, ma un elemento essenziale per la costituzione del diritto, al pari del possesso del requisito sanitario. Secondo questa impostazione, dunque, la Giurisprudenza ritiene lo svolgimento dell’attività lavorativa preclusiva del diritto a fruire dell’Assegno mensile di invalidità a prescindere dunque dall’ammontare del reddito che il beneficiario ne ricava.
A sinistra il dott. Riccardo Campanile, Responsabile Provinciale del Patronato Epaca Nella foto sopra gli operatori Epaca presenti a Cremona, Casalmaggiore, Soresina e Crema, in tutte le sedi della Coldiretti.
Alla luce di quanto appena esposto dunque, a far data dal 14 Ottobre 2021, l’assegno mensile di invalidità sarà liquidato solo nel caso in cui ci trovassimo di fronte ad un soggetto beneficiario, riconosciuto invalido in misura pari o superiore al 74% e che sia in una condizione di inattività lavorativa. Si precisa che nel caso in cui il beneficiario fosse percettore di detta prestazione, e inizi un’attività di lavoro (incompatibile dunque con la percezione della prestazione), lo stesso dovrà darne immediata comunicazione
all’Inps, mentre per i soggetti in una condizione di inattività lavorativa è prevista la presentazione annualmente all’Istituto di una dichiarazione sostitutiva di certificazione, in cui il beneficiario andrà ad autocertificare l’assenza di qualsivoglia attività lavorativa. Gli Uffici del Patronato Epaca sono a completa disposizione di tutti i cittadini per ogni richiesta o chiarimento sul tema. Gli operatori del Patronato sono presenti a Cremona, Casalmaggiore, Soresina, Crema, presso tutte le sedi della Coldiretti.
CHI SIAMO: Il Patronato di Coldiretti, aperto a tutti i cittadini, offre oltre 60 anni d’esperienza, rispondendo ai bisogni in ambito previdenziale e assistenziale
I NOSTRI SERVIZI: • • • • •
Pensioni di Vecchiaia-Anzianità-Superstiti Verifica posizione contributiva Conteggio Pensione Prestazioni a sostegno del reddito Riscatti - Ricongiunzioni
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Ratei di Pensione agli eredi Infortuni e rendite Inail Malattie Professionali Invalidità Civile e Indennità d’accompagnamento Assistenza Legale e Medico-Legale
DOVE CI TROVI: Ufficio Provinciale di Cremona Via D. Ruffini, 28 Tel. 0372 732930
Ufficio Zona di Crema Via del Macello, 34 Tel. 0372 732900
Ufficio Zona di Casalmaggiore Via Cairoli, 3 Tel. 0372 732960
Ufficio Zona di Soresina Via Biasini, 64 Tel. 0372 732989
Cronaca
Sabato 23 Ottobre 2021
SANITÀ • Il Pnrr destina due miliardi per la costituzione dei centri per medici di famiglia. Ma ci sono troppi dubbi VANNI RAINERI
Non era necessaria la pandemia per dimostrarci quanto sia in crisi la cosiddetta medicina di base, ma è certo che il tragico periodo segnato dal Covid ha smascherato le tante criticità di un sistema che negli ultimi decenni è stato quasi smantellato, complici problemi di tipo organizzativo e di matrice economica. Passata (almeno speriamo) la fase più acuta della crisi pandemica, è il momento di ricostruire, grazie anche alle ingenti risorse finanziarie in arrivo con il cosiddetto Pnrr, che tra le varie cose destina la somma di 2 miliardi di euro per le cosiddette “case della comunità”. Si tratta di centri in cui potrebbero spostarsi ad operare i medici di famiglia (facendo spostare così anche i loro assistiti), abbandonando i tradizionali ambulatori. Finirà così? O a rimanere deserte saranno proprio queste case della comunità? In Italia esistono 94mila medici territoriali, che a differenza dei medici ospedalieri del Servizio Sanitario Nazionale (96mila, sono subordinati e di pubblico impiego) hanno un rapporto semilibero professionale col Ssn. Questo si traduce, più che in una libertà di azione, in una confusione di ruoli, provocata dall’assenza di direttive e di programmazione da parte di molte regioni e di molte aziende sanitarie. Mentre il sistema anglosassone è contraddistinto dalla presenza massiccia di associazioni tra i medici di medicina generale, in Italia, pur essendo presenti da oltre 40 anni, le associazioni fra medici non si sono mai sviluppate davvero. Ne esistono di tre tipi: l’associazione semplice, in rete e di gruppo. Solo nell’ultimo caso i medici associati lavorano tutti in un’unica sede. Ci sono orari previsti (ad esempio almeno un ambulatorio deve essere aperto fino alle ore 19) e ad unirsi sono un minimo di 3 medici e un massimo di 8 (10 nei primi due casi). Complessivamente, i due terzi dei medici di medicina generale operano in forma associata, un terzo lavora singolarmente. Quanto alle associazioni multiprofessionali, non ne esistono nella nostra Lombardia. Le volle nel 2007 l’allora ministro Livia Turco, ma alcune regioni le hanno ignorate quando non apertamente contrastate attraverso l’utilizzo di altri modelli. Ed è quest’ultimo il caso della Lombardia, dove appunto non ne esiste nessuna mentre in Italia
Le case della comunità e un modello da cambiare
sono quasi 500 (124 nella sola Emilia Romagna). A cambiare le cose ci ha provato il ministro Balduzzi nel 2012, ma la sua volontà di rendere obbligatoria la partecipazione dei medici di medicina generale alle équipe multiprofessionali si è scontrata soprattutto con l’opposizione dei sindacati medici: a 9 anni da quella riforma non è cambiato nulla. È quel che denuncia sul sito lavoce.info Vittorio Mapelli, già collaboratore dell’Ocse nonché professore di Economia sanitaria presso l’Università di Milano. Oggi, anche a causa della pandemia, si sta finalmente svolgendo la contrattazione dell’accordo nazionale collettivo del triennio 2016-2018 (poi si affronterà il successivo: 2019-2022), e le regioni hanno proposto il passaggio di tutti i medici convenzionati a un rapporto di dipendenza. Questo sembra dettato dalla volontà di obbligarli a lavorare in associazione tra di loro e con altri professionisti nelle case della
comunità di cui sopra. Sono oltre 1200 le case della comunità previste, ma il piano è ancora fermo a causa delle tensioni coi sindacati, che difendono l’autonomia dei medici. Sul sito welforum.it lo stesso Mapelli avanza tre proposte migliorative: la prima riguarda l’associazione obbligatoria di tutti i medici di medicina generale per l’apertura degli ambulatori dalle 8 alle 20 con obbligo dei pazienti di recarsi dal proprio medico invece che al pronto soccorso, il secondo la creazione delle case di comunità anche presso le sedi degli specialisti privati esterni, la terza l’obbligo per i medici di assistenza primaria di partecipare alle Unità complesse di cure primarie negli hub delle aree urbane (come Cremona), ripensando invece il modello delle case della comunità per le aree rurali o scarsamente popolate (è il caso ad esempio dello spoke dell’ospedale Oglio Po). Ovvio che far sì che una grande fetta di clientela che si rivolge al
pronto soccorso quando potrebbe affidarsi tranquillamente al medico di famiglia possa cambiare abitudine, sarebbe un risultato auspicabile. Appare invece complicato chiedere a tutti i cittadini di spostarsi in centri capienti ma mediamente più distanti rispetto all’ambulatorio che si trova in pratica in ogni piccolo centro. Ancora più importante, al momento, sembra la necessità di garantire un maggior numero di medici di medicina di base: non sono pochi i cittadini oggi privi del medico di base, e per far fronte alla richiesta questi sono stati costretti ad alzare il massimale di pazienti, superando abbondantemente quota 1500, con le ovvie ricadute sui tempi di attesa e qualità del servizio. Un altro obiettivo da raggiungere è una maggiore digitalizzazione del sistema sanitario: passi avanti, segnatamente nella nostra regione, ne sono stati fatti, ma molto ancora si potrebbe ottenere.
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CGIL E SPI LOMBARDIA
RIFORMA SANITARIA, CONTORNI VAGHI E IL PRIVATO AVANZA Il modello sanitario lombardo più volte decantato come il migliore a livello nazionale per l’introduzione della “libertà di scelta” su dove curarsi e la “competizione virtuosa” tra pubblico e privato ha dimostrato tutti i suoi limiti, che si sono manifestati a tutti soprattutto in occasione della pandemia. È uno dei punti più volte ribaditi in occasione del Convegno “Diritto alla Salute – Riflettori accesi sul servizio sanitario lombardo” promosso da Spi Cgil Lombardia e Cgil Lombardia tenutosi mercoledì a Milano presso l’Auditorium San Fedele cui hanno preso parte Rosy Bindi – già Ministro della Sanità e Presidente onorario dell’Associazione Salute Diritto Fondamentale, Maria Elisa Sartor – Docente dell’Università Statale di Milano e autrice del libro “La privatizzazione della Sanità Lombarda dal 1995 al Covid 19”, Don Virginio Colmegna – Presidente della Casa della Carità e dell’Associazione Prima la Comunità, Marco Fumagalli – Consigliere Regionale 5 Stelle, Gianni Girelli – Responsabile Regionale Forum Sanità PD, Emanuele Monti – Segretario Cgil Lombardia e Federica Trapletti -Segreteria Spi Cgil Lombardia. Il fallimento della visione promossa dall’ex Presidente della Regione Roberto Formigoni è stato analizzato, nel corso del dibattito, dal punto di vista accademico, politico, amministrativo e sociale. Un errore, afferma la nota sindacale, perpetuato dalla revisione del 2015 promossa dall’amministrazione Maroni che nulla ha cambiato rispetto a un quadro - valido ancora oggi – che vede il 40% delle prestazioni nelle mani dei privati. Non è per nulla quella “riforma” che intendono rappresentare all’opinione pubblica. Le stesse “Case della comunità” previste dal Pnrr nelle mani della Giunta Fontana si presentano dai contorni vaghi e senza precise indicazioni rispetto al coinvolgimento delle realtà di territorio.
S OL I DARIETÀ
LE MAGLIETTE DEL TENNIS IN CARROZZINA DONATE IN BENEFICENZA Le magliette “ufficiali” del Torneo Internazionale di tennis in carrozzina “Città di Cremona”, che non sono state distribuite ai volontari e ai tennisti che hanno partecipato all’evento, svoltosi presso la Canottieri Baldesio dal 2 al 5 settembre, sono state donate a due realtà cremo-
nesi. Alceste Bartoletti e Roberto Bodini, rispettivamente team manager ed allenatore della squadra e organizzatori del Torneo, le hanno consegnate alla Fondazione Rosa Gozzoli, presenti il presidente Don Antonio Pezzetti e la responsabile Giuseppina Meazza.
La Fondazione, che si occupa dal 2000 di dare accoglienza a ragazze minorenni e a donne sole o con figli, attualmente ospita una quarantina di persone. I religiosi, i responsabili, i volontari e gli enti coinvolti nella gestione operano per contrastare tutte le forme di violenza (tra cui anche quelle abominevoli di genere e della tratta degli esseri umani), di solitudine, di disagio e di fragilità del mondo femminile, per cercare di ridare autostima e autonomia. Tante sono le necessità della Fondazione: dagli alimenti, ai capi d’abbigliamento, al materiale didattico.
L’altra realtà che ha ricevuto la donazione è l’Associazione Zona Franca-Il baule, che con i suoi volontari dell’oratorio di Cristo Re, dal 1996 ha realizzato numerosi progetti presso la Casa Circondariale di Cremona. Attualmente si occupa principalmente di assistenza ai detenuti indigenti, fornendo loro capi d’abbigliamento di prima necessità: biancheria intima, pigiami, calze, tute, felpe, accappatoi, salviette e, appunto, magliette. Le magliette del Torneo riportano i loghi della Pmg Italia, che si occupa di mobilità garantita, e del Distretto Rotary 2050, due
Da sinistra Meazzi, Bodini, Don Pezzetti e Bartoletti importanti sostenitori del “Tennis in carrozzina: un progetto sociale”, che prevede anche esibizioni dimostrative ed incontri nelle scuole. Sulle magliette campeggia anche la scritta “Play to change life”, un invito ed un’esortazione a tutte le
persone a praticare sport, per cambiare il proprio stile di vita. La donazione delle magliette è un piccolo gesto, che vuol rappresentare anche un messaggio di aiuto e di sensibilità nei confronti delle persone più fragili e bisognose.
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Rubrica
Sabato 23 Ottobre 2021
23 Ottobre 1863 • Da un’idea di Quintino Sella viene fondato il Club Alpino Italiano
DOPO IL COVID
CAI CREMONA RIAPRE STASERA IL CONCERTO Sono due le sezioni del Cai nella nostra provincia: una si trova a Crema in via Donati, l’altra a Cremona (fondata nel 1888) in via Palestro. Proprio la sezione di Cremona riprende in questi giorni la sua attività, tanto che ha riaperto la sede giovedì scorso, per consentire ai suoi soci (apertura ore 21-22,30, osservando le misure antiCovid) di rinnovare l’iscrizione al club e ai cittadini appassionati di montagna di aderire ad eventuali gite sociali che si organizzeranno. Si vuole così voltar pagina e dimenticare la chiusura forzata della sede a causa del lungo periodo pandemico che ha impedito di frequentare le amate montagne. Anche il coro del Cai riprende la sua attività con un concerto canoro che si terrà proprio nella giornata odierna alle ore 21 presso il Lago dei Cigni in via delle Industrie 28 con ingresso libero previa prenotazione sul sito del Cai. Si tratta di un concerto con letture ispirate da: “Quintino Sella, lo statista con gli scarponi. L’invenzione del Cai” Il nuovo Consiglio direttivo rinnovatosi nei mesi scorsi è pienamente operativo e ha come presidente Elena Capoani, vice presidente Carlo Capurso e consiglieri Chiara Bassini, Daniela Passeri, Filippo Ferrari, Daniele Corbari e Andrea Calvi. Il Cai cittadino con rinnovato entusiasmo e spirito combattivo intende continuare fattivamente a perseguire i suoi fini istituzionali.
VANNI RAINERI
Per gli amanti della montagna oggi è un giorno di festa, anche se gran parte di loro probabilmente non sa che si celebra proprio il 23 ottobre il compleanno del Cai, il Club Alpino Italiano. E gli anni compiuti sono davvero tanti: ben 158. Era infatti il 1863, a soli due anni dall’Unità d’Italia, quando l’idea di riunire gli alpinisti in un club fece capolino nella mente di Quintino Sella. Sembra sia accaduto nel corso di una scalata del Monviso dello stesso Sella assieme ad alcuni amici nel mese di agosto. La fondazione ufficiale avvenne però dopo alcuni mesi, nel Castello del Valentino a Torino (allora capitale d’Italia), e nel gruppo che mise la propria firma all’atto di costituzione figurava tra gli altri Bettino Ricasoli, secondo Presidente del Consiglio italiano dopo Cavour. Era invece morto da pochi giorni Giovanni Battista Schiapparelli (uno dei precursori dell’industria farmaceutica italiana), un altro dei promotori. D’altra parte in quel tempo l’amore per la montagna era riservato ai benestanti, in particolare ai nobili, come il barone Ferdinando Perrone di San Martino, che fu il primo presidente dell’associazione. Gran parte degli italiani era impegnata a procurare il sostentamento per sé e per la propria famiglia, e non erano tempi facili quelli, non almeno per potersi dedicare ai viaggi di piacere. La prima sede del Cai fu a Torino, città di fondazione, e dopo la seconda guerra mondiale si trasferì a Milano, dove è tuttora aperta in via Petrella. Duecento furono i fondatori del Cai, e i soci 15 anni dopo diventarono 3500. Oggi sono oltre 300mila, che partecipano alle attività di 512 sezioni e 316 sottosezioni appartenenti a 21
Cai, una storia italiana Dall’Unità all’impresa del K2
Sopra un’escursione organizzata dal Cai. Sotto un’esibizione del Coro Cai di Cremona al Museo del Violino gruppi regionali. Il Cai sorse sul modello di altri club esclusivi esistenti in paesi europei di montagna, come Austria e Svizzera. Anche in Gran Bretagna era già attivo l’Alpine Club, non tanto per l’esistenza da quelle parti di grandi vette da scalare ma per la presenza di (facoltosi) amanti dei viaggi: non a caso furono gli inglesi (arricchitisi per primi con la rivoluzione industriale) a dare il via ai soggiorni al mare, iniziando a “emigrare” già ad inizio Ottocento realizzando ville sulla costa della Normandia, in Francia. In base allo statuto, il Cai provvede “alla diffusione della frequentazione della montagna e all’organizzazione di iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche”, “all’organizzazione ed alla gestione di corsi d’addestramento… volti a promuovere una sicura frequentazione della montagna”, “al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche”, “alla realizzazione, alla manutenzione ed alla gestione dei rifugi alpini e dei bivacchi d’alta quota di proprietà del Club alpino italiano e delle singole sezioni”, “all’organizzazione, tramite il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, struttura operativa del Cai, di idonee iniziative tecniche per la vigilanza e la prevenzione degli
infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, per il soccorso degli infortunati o dei pericolanti e per il recupero dei caduti”, “alla promozione di attività scientifiche e didattiche per la conoscenza di ogni aspetto dell’ambiente montano”, “alla promozione di iniziative di formazione di tipo etico-culturale, di studi dedicati alla diffusione della conoscenza dell’ambiente montano e delle sue genti nei suoi molteplici aspetti”. Tra le varie iniziative, il Cai ha costruito diversi rifugi alpini: nel 1900 erano già 57, oggi sono saliti a 750, per 21mila posti letto. Ha poi iniziato (nel 1908 con il volume sulle Alpi Marittime) la Guida dei monti d’Italia, che conta oggi 63 volumi e costituisce la più completa descrizione geografica, geologica, alpinistica del territorio montano d’Italia. Il Cai perde la sua indipendenza solo in epoca fascista, quando tra l’altro il termine “club”, come tutti quelli di origine non italiana, viene sostituito (in questo caso con “centro”). C’è poi un evento di portata mondiale che contribuisce a ricompattare l’identità nazionale restituendo fiducia al popolo italiano, ed è la spedizione alpinistica organizzata dal Cai nel 1954 e guidata da Ardito Desio che porta il tricolore sulla seconda vetta più alta del mondo, il K2 in Pakistan.
Oggi particolare attenzione è finalizzata ad “accrescere nella comunità nazionale la consapevolezza del patrimonio naturale e culturale rappresentato dal territorio montano e dell’importanza economica per le popolazioni residenti derivante dall’integrità ambientale a fronte di un turismo aggressivo e spesso devastante”. “L’attività formativa - si legge sul sito ufficiale del Cai - prosegue anche col crescere dell’età grazie alle 170 scuole sparse sul territorio nazionale nelle quali operano oltre 2600 istruttori titolati di alpinismo estivo e invernale e di escursionismo, circa 1400 guide professioniste aderenti alla sezione nazionale Guide alpine, nonché, per la prevenzione in ambiente invernale dell’opera del Servizio valanghe, più di 200 esperti e tecnici qualificati”. Sempre spulciando sul sito si nota che oggi il Cai è impegnato nella scuola con proposte, progetti ed attività rivolte agli insegnanti e alle classi delle scuole primarie e secondarie, con la “montagnaterapia” si aiuta ad affrontare e vivere la disabilità nella scenario della montagna; c’è poi l’iniziativa “Sentiero Italia”, che si propone di unire la Penisola attraverso la percorrenza a piedi degli straordinari territori che il nostro Paese è in grado di offrire.
Cronaca
Sabato 23 Ottobre 2021
AGRICOLTURA • Aperta la World Food Exhibition alla Fiera di Milano a Rho. Lunedì il ministro Patuanelli
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IN PIAZZA STRADIVARI
Coldiretti protagonista a Tuttofood Coldiretti Cremona protagonista a Tuttofood. Guidata dal Presidente Paolo Voltini e dal Direttore Paola Bono, una folta delegazione di imprenditrici e imprenditori agricoli cremonesi ha preso parte ieri alla giornata inaugurale di Tuttofood, la World Food Exhibition che proseguirà fino al 26 ottobre alla Fiera di Milano a Rho. Coldiretti e Filiera Italia sono presenti in uno spazio innovativo nel Padiglione 18 - L01-L25 dove è stata allestita la prima esposizione delle invenzioni destinate a rivoluzionare l’alimentazione degli italiani, con una decisa svolta verso la sostenibilità nei più diversi ambiti, dal clima all’ambiente, dalla salute alla tecnologia. Tra le eccellenze italiane raccolte presso lo stand della prima Organizzazione agricola d’Europa non poteva mancare il Consorzio Casalasco del Pomodoro, leader italiano nella coltivazione, lavorazione e distribuzione del pomodoro da industria. Tante le iniziative legate alla presenza di Coldiretti e Filiera Italia a Tuttofood. Tra queste, anche l’impegno dei cuochi contadini – tra cui ci sono alcuni cuochi in arrivo dagli agriturismi di Coldiretti Cremona – impegnati a proporre ogni giorno il miglior cibo da passeggio della tradizione italiana. Particolarmente atteso l’incontro fissato per il 25 ottobre alle ore 15 nel padiglione 14, presso lo spazio incontri. Coldiretti e Filiera Italia proporranno il tema “La filiera agroalimentare, un traino per la ripartenza del Paese” con l’introduzione del Segretario Generale
Attilio Fontana, Paola Bono e Paolo Voltini ieri a Tuttofood della Coldiretti Enzo Gesmundo, con Luigi Scordamaglia, Consigliere Delegato Filiera Italia, Luca Palermo, Amministratore Delegato e Direttore Generale della società Fiera Milano, Stefano Patuanelli, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e l’intervento conclusivo di Ettore Prandini, Presidente Nazionale Coldiretti. Proprio in occasione dell’inaugurazione di Tuttofood Coldiretti ha diffuso un’analisi che mostra come nel 2021 il cibo sia diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Nel secondo anno del Covid la filiera agroalimentare tricolore ha dimostrato – rileva Coldiretti una elevata capacità di resilienza, con un incremento del fatturato che accomuna agricoltura, industria e grande distribuzione,
mentre la ristorazione ricomincia a crescere dopo un 2020 disastroso. Il risultato è che il Made in Italy a tavola vale oggi – sottolinea Coldiretti – quasi un quarto del Pil nazionale e dal campo alla tavola vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – spiega la Coldiretti – viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane dove stalle, serre e aziende hanno continuato a produrre nonostante le difficoltà legate al Covid, garantendo le forniture di prodotti alimentari sulle tavole degli italiani. Alla base del successo del Made in Italy c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg ri-
conosciute (316), 526 vini Dop/ Igp e 5.266 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Il Belpaese – continua la Coldiretti – è il primo produttore Ue di riso, grano duro e vino e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne. «L’emergenza globale provocata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza» afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che l’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali. Per questo abbiamo elaborato e proposto – continua Prandini - progetti concreti nel Pnrr per favorire l’autosufficienza alimentare e una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale. Ma per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve però agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti».
FESTA DELLA ZUCCA DI CAMPAGNA AMICA Ci sarà l’esposizione di zucche giganti (con alcune zucche da record, per peso e dimensioni) e ci saranno i laboratori a cura delle cuoche contadine, per scoprire come valorizzare al meglio il prodotto di stagione. Per l’intera giornata sarà al lavoro l’intagliatore di zucche, che mostrerà come ricavare dei piccoli capolavori, lavorando abilmente la frutta e verdura di stagione (è così che dalle zucche nascono fiori e tartarughe, oppure dai rapanelli prendono vita dei topolini). Ci sarà anche la degustazione gratuita di ricette tipiche alla zucca (dal dolce al salato), proposte in mono-porzioni, confezionate e donate nel pieno rispetto delle prescrizioni anti-covid. Così – con tante proposte e grande entusiasmo – gli agricoltori della Coldiretti si preparano a vivere la “Festa della Zucca” al mercato di Campagna Amica, domenica 24 ottobre dalle 9 alle 19 in piazza Stradivari a Cremona. Dopo il debutto a fine settembre presso il mercato degli agricoltori a Crema, tocca ora al salotto della città di Cremona accogliere una domenica dedicata alla regina di stagione.
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dall italia & dal mondo
Sabato 23 Ottobre 2021
in collaborazione con:
OPEN ARMS
SOCIETÀ
SALVINI: «HO SERVITO IL PAESE, SE SARÒ CONDANNATO LO ACCETTO»
IMMIGRAZIONE, CAUSA COVID INGRESSI NON COMUNITARI IN CALO
«Il processo Open Arms? Ritengo di aver fatto il mio dovere di cittadino, la difesa della patria. Se ciò mi deve costare una condanna lo accetto e sono orgoglioso di aver servito il mio Paese». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Palazzo dei Normanni per presentare il nuovo gruppo parlamentare siciliano presieduto da Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars. «Sono forte perché un altro tribunale mi ha assolto dicendo che ho svolto il mio dovere. Se a Catania la pensano così, spero lo facciano anche a Palermo», ha aggiunto Salvini alla vigilia del via al processo.
Nel 2020 sono stati rilasciati in Italia 106.503 nuovi permessi di soggiorno, il numero più basso degli ultimi 10 anni: quasi il 40% in meno rispetto a quelli del 2019. Già tra il 2018 e il 2019 era stata rilevata una netta diminuzione (-26,8%) dei nuovi permessi, ma la limitazione degli spostamenti dovuta alla pandemia da Covid-19. A questo si deve aggiungere che la pandemia ha comportato anche un ritardo nella lavorazione delle pratiche che potrebbe aver contribuito al basso numero di permessi. Nella seconda metà del 2020, infatti, il ministero dell’Interno ha
P OL I T I CA
RENATO BRUNETTA: «SERVE UN’ALLEANZA EUROPEISTA» «Per troppi anni siamo stati il Paese dell’instabilità e della non credibilità. L’abbiamo pagata carissima. Era l’Italia della bassissima crescita, un’Italia ingiusta, diseguale, l’ultima ruota del carro: sole, pizza, amore e tuppete-ta. Un Paese dove gli investitori stranieri amavano venire in vacanza, ma da cui scappavano a gambe levate se si trattava di rischiare i propri soldi. Quindi, giunti a questo punto, di cosa abbiamo veramente bisogno? Di due cose, sopra tutte le altre: stabilità e credibilità». Lo dice a Repubblica il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. «Siamo al governo da pochi mesi, abbiamo fatto relativamente poco, tantissimo rispetto al passato, ma già siamo sulla strada giusta. Green pass, vaccinazioni, i contagi che scendono, il Pnrr, la credibilità ritrovata in Europa e nel mondo, le riforme. Abbiamo in Draghi una guida autorevole e un governo forte. Il popolo si fida di Draghi, ha capito. La società civile ha capito. Quelli che sembrano non aver capito sono i partiti che compongono l’attuale maggioranza».
registrato un aumento notevole degli sbarchi sulle coste italiane che solo in parte si è tradotto in una crescita dei permessi di soggiorno rilasciati, probabilmente per il ritardo nel disbrigo delle pratiche. E’ quanto emerge da un Report dell’Istat.
ECONOMIA • Nel terzo trimestre la produzione industriale è cresciuta di un punto e il Pil di oltre il 2%
Bankitalia, la crescita è superiore alle attese “In Italia l’aumento del Pil, che nel secondo trimestre è risultato ben superiore alle attese, sarebbe proseguito nei mesi estivi. Sulla base degli indicatori disponibili, nel terzo trimestre la produzione industriale sarebbe cresciuta di circa un punto percentuale e il Pil di oltre il 2%. L’estensione della copertura vaccinale e l’incremento della mobilità hanno reso possibile la ripresa dei consumi di servizi da parte delle famiglie, che si è associata al recupero già in atto degli investimenti”. E’ quanto emerge dal Bollettino economico della Banca d’Italia. “Sulla base delle nostre attuali valutazioni, l’aumento del Pil dovrebbe collocarsi intorno al 6%, un valore sensibilmente superiore a quanto stimato nel Bollettino economico di luglio”, aggiunge. “L’Esecutivo ha aggiornato le stime tendenziali e gli obiettivi di bilancio per il prossimo triennio. Nel 2021 l’indebitamento netto si collocherebbe al 9,4% del Pil (dal 9,6 del 2020) e il debito al 153,5% (dal 155,6)”. “A differenza di quanto programmato in primavera, questo quadro prefigura un miglioramento dei conti rispetto al 2020. Le nuove stime scontano una crescita del prodotto superiore alle attese e tengono
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conto, tra l’altro, di alcuni elementi favorevoli emersi nel corso dell’attività di monitoraggio delle entrate e delle spese delle Amministrazioni pubbliche”, osserva Bankitalia. Inoltre “nei programmi del Governo l’incidenza sul Pil dell’indebitamento netto e quella del debito continuerebbero a ridursi gradualmente nei prossimi anni, sebbene in misura inferiore a quanto at-
teso nel quadro tendenziale per effetto di misure espansive che verranno definite nella prossima manovra di bilancio. Rispetto allo scenario a legislazione vigente la manovra determinerebbe infatti un maggior disavanzo di 1,3 punti percentuali del Pil in media nel triennio. Nel 2024 il disavanzo e il debito scenderebbero rispettivamente al 3,3 e al 146,1% del prodotto”.
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L’ATTUALITA’ SPIEGATA A UN BAMBINO CURIOSO «Ho voglia di andare allo stadio a vedere una partita. Non ce la faccio più a vederle in tv» Ma Pericle, quando è iniziata la pandemia avevi solo 10 anni e non eri mai andato allo stadio, le partite le hai sempre viste solo in tv. Cosa dici? «Voglio andare allo stadio. Va bene?» Beh, stiamo tornando a riempire stadi e palazzetti, speriamo presto di poter avere la capienza al 100% dei posti. Assistere alla partita allo stadio è sempre bello. Vedrai che ti piacerà un sacco. E poi oggi è meno pericoloso rispetto ai miei tempi «Perché, cosa succedeva ai tuoi tempi?» Negli anni Ottanta rischiavi seriamente di tornare a casa malconcio. Non ero lontano da Marco Fonghessi quando fu accoltellato a morte a Milano ormai 27 anni fa, dopo una partita di serie A tra Milan e Cremonese. Aveva solo 21 anni. Per noi fu un po’ come svegliarci da un sogno: la tanto attesa serie A era bellissima ma presentava anche il conto di tensioni che non conoscevamo prima. E
poi i temuti derby col Piacenza, con le lacrime provocate dai fumogeni, la mia testa sfiorata da un sasso di grandi dimensioni. E ancora gli spareggi per la serie A giocati all’Olimpico di Roma, con un tifoso del Catania che ci minacciò con un coltello. Insomma, non ero certo un ultrà ma i miei rischi li ho corsi anch’io «Perché dici che oggi è diverso?» Il calcio è cambiato, non a caso gli stessi ultras si riconoscono meno in quello che sta diventando sempre più uno spettacolo e meno quella che loro chiamano “fede”. Proprio in questi giorni c’è stata una sentenza che rischia di dare una svolta decisa «Che sentenza?» Il Tribunale di Torino ha condannato sei tifosi della Juventus, appartenenti allo storico gruppo dei “Drughi”, per aver esercitato pressioni illecite sulla società Juventus per non perdere una serie di benefici e agevolazioni. Solitamente le società cedono al ricatto per evitare di pagare ancor più in multe e sanzioni (basti pensare a petardi e fumogeni lanciati
dagli spalti), e preferiscono il quieto vivere. La Juventus è stata la prima società ad opporsi rivolgendosi al tribunale, che ha riconosciuto addirittura nei confronti dei sei tifosi l’associazione a delinquere. La Juventus e alcuni suoi dirigenti che si sono costituiti parte civile hanno anche ottenuto un risarcimento di oltre 50mila euro «Se i tifosi organizzati non andranno più allo stadio, ci sarà meno gente» L’obiettivo di chi si ribella a questo andazzo è di far tornare le famiglie sugli spalti, senza che queste possano sentirsi in pericolo. In fondo si può tifare la propria squadra senza per forza insultare l’avversario. Non dico che potremmo fare come in America, dove i tifosi prima e dopo la gara si ritrovano assieme a mangiare hamburger, ma insomma… «Perché non potremmo farlo?» Perché non siamo pronti. E perché abbiamo cose più buone degli hamburger da mangiare. Buonanotte Pericle «Buonanotte» Vanni Raineri
LO SCATTO DELLA SETTIMANA
IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA CONOR MCGREGOR
Una bella cerimonia, una giornaTanti auguri a Maria, che si è sposata sabato scorso. dello sposo, tal Vanni Raineri... ta di sole, bella musica. Qualche dubbio sulla scelta
Qualche notte fa, dopo una serata di festeggiamenti all’Hotel St. Regis di Roma, Francesco Facchinetti è stato aggredito dal noto atleta di arti marziali miste Conor McGregor. La mattina seguente, la denuncia tramite i social. Franceco Facchinetti ha raccontato di aver ricevuto un pugno senza nessun motivo e che per questo denuncerà l’atleta. Decine di testimoni, tra le guardie del corpo e gli amici hanno parlato sui social dell’aggressione. Facchinetti non era l’unico fan di McGregor presente nella stanza del St. Regis molto deluso e scioccato al momento dell’aggressione.
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Sabato 23 Ottobre 2021 ilpiccolocasalmaggiore@gmail.com
C RONACA IN BREVE
TROVATI GLI AUTORI DEL FURTO DI UNA BARCA I Carabinieri di Casalmaggiore hanno denunciato due cittadini italiani, un 30enne e un 31enne entrambi pregiudicati e residenti in due comuni del Casalasco, per tentato furto aggravato in concorso. I due giovani il 4 settembre scorso erano stati sorpresi da una pattuglia della Stazione di Gussola mentre si trovavano sul pontile per l’ormeggio delle imbarcazioni della locale associazione sportiva “Amici del Po”. Avevano raccontato una scusa, ma la mattina successiva i responsabili dell’associazione sportiva si presentavano in caserma a denunciare un tentativo di furto di un’imbarcazione da fiume. Ciò permetteva di mettere in collegamento il tentativo di furto con il controllo dei due giovani. Avvalendosi dei filmati di videosorveglianza, è emerso che poco prima di essere controllati avevano danneggiato l’impianto di allarme ed erano saliti a bordo di una barca lì ormeggiata, collegando una tanica di benzina al dispositivo di accensione del natante. Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
TRUFFATO SU SUBITO.IT: BECCATO IL RESPONSABILE I Carabinieri della Stazione di Casalmaggiore hanno denunciato un cittadino italiano di 54 anni, residente in provincia di Bergamo e pregiudicato, già destinatario di numerose denunce dello stesso genere in varie province italiane, responsabile di una truffa effettuata tramite un sito di vendita online. L’indagine ha preso spunto da una denuncia presentata nei primi giorni di quest’anno da un artigiano casalasco il quale, navigando sul noto sito di compravendita subito.it, notava l’inserzione di un mini escavatore al conveniente prezzo di 3500 euro. Molto interessato all’acquisto del mezzo, contattava il sedicente venditore. Al termine, l’artigiano effettuava un primo bonifico bancario a favore del presunto venditore di circa 2900 euro e successivamente effettuava una ricarica postepay di circa 600 euro. Ricevuti i soldi, il venditore riferiva alla vittima che l’escavatore non era più disponibile, accampando giustificazioni poco credibili, poi spariva dal web e si rendeva irreperibile. Grazie agli accertamenti, i Carabinieri hanno individuato il responsabile del raggiro che è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cremona.
casalmaggIore
SPORT E INCLUSIONE • Il finanziamento di un milione di euro è stato presentato giovedì in Sala Maffei a Cremona
Cascina Sereni, si assegnano i lavori VANNI RAINERI
Sono giorni cruciali per il progetto di ristrutturazione della Cascina Santa Maria. Giovedì c’è stata la presentazione a Cremona assieme agli altri 6 progetti finanziati da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, questo pomeriggio saranno analizzate le offerte delle imprese edili per l’assegnazione dell’incarico. Partiamo da quest’ultima notizia. Oggi alle 14,30, presso la Sala Polivalente del Centro di Medicina dello Sport in Baslenga, si riunirà il Consiglio Direttivo della Asd Interflumina Èpiù Pomì per trattare di alcuni temi, tra cui anche lo stato dell’arte dei lavori di piantumazione e prossime programmazioni, ma soprattutto per l’analisi preventiva delle imprese edili che hanno inteso presentare il proprio computo metrico estimativo per la ristrutturazione della Cascina Sereni in EcoOstello-Agriturismo: è previsto il dibattito e la deliberazione di assegnazione incarico. A seguire, alle ore 16 presso la Cascina Sereni, don Claudio Rubagotti celebrerà una Santa Messa in memoria di Amilcare Acerbi, con musiche di Pierpaolo Vigolini e la voce di Sebastiano Fortugno, nel ricordo di un anno dalla morte del pedagogista. Alla Messa è invitata
Il rendering della cascina Santa Maria tutta la cittadinanza dell’intero territorio. Come ormai noto, il progetto nasce da un atto di estrema generosità dell’imprenditore Sergio Sereni, che ha donato la cascina all’Interflumina rendendo così quel luogo fonte di nuove ispirazioni per giovani, famiglie e associazioni, e concretizzando così il sogno di realizzare un modello che unisca sport, salute e inclusione. La superficie complessiva è di 1260 mq da destinare a reception, uffici, cucina, sala pranzo, il Dopo di Noi, camere da letto, ricovero macchine agricole, deposito biciclette, magazzino. Ci saranno camere per un totale di 45 posti letto tutti a norma disabili con bagno
interno, oltre (per il Dopo di Noi) a 2 posti letto per persone svantaggiate che possono esprimere capacità residue all’interno della struttura, e 6500 mq di frutteto, orto biologico e pollaio. Complessivamente il progetto comporta una spesa di 2,2 milioni di euro. Un milione è stato finanziato a fondo perduto da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, 1,2 milioni saranno reperiti da risorse proprie dell’Interflumina, e parecchie offerte sono già giunte da imprenditori e donatori del comprensorio Oglio Po. I sette progetti emblematici finanziari sono stati presentati giovedì in Sala Maffei a Cremona, alla presenza delle principa-
li autorità del territorio (tra cui il vescovo Napolioni, il sindaco Galimberti e il presidente della Provincia Signoroni), da parte dei finanziatori: il Presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti, e (in video conferenza) l’Assessore al Bilancio e Finanza Regione Lombardia Davide Carlo Caparini. Si tratta di 7 progetti di altissimo valore sociale a cui sono destinati complessivamente 8 milioni di euro, 5 milioni messi a disposizione da Fondazione Cariplo, altri 3 milioni da Regione Lombardia. Del progetto Interflumina abbiamo detto. Gli altri sei sono: il progetto “Casa Grasselli - Il Palazzo della musica: poli e proposte culturali per una Città creativa” del Comune di Cremona; il progetto “CR2” dell’Associazione Occhi Azzurri di Cremona; il progetto “EX.O. Hub dell’Innovazione Ex Olivetti” del Comune di Crema; il completamento del Museo Diocesano e la realizzazione del Polo museale/Parco culturale della Diocesi di Cremona; il progetto “Centro Nazionale per il trattamento delle Psicopatologie nell’Autismo e nelle Disabilità Intellettive” dell’Istituto Ospedaliero di Sospiro onlus; il progetto “Adda e Serio, un territorio da scoprire con Brezza” del Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio.
SA LUT E
FARMACIA GUIDA, NUOVI SPAZI PER AUTOANALISI E BENESSERE GUSSOLA - Non è solo un restyling quello che la Farmacia Guida presenterà domani ai suoi clienti, ma un diverso e più ampio concetto di servizio. Da farmacia, l’intenzione è quella di trasformarsi in una sorta di centro salute che si prenda cura del visitatore a 360 gradi, con il contributo di professionisti che saranno presenti per collaborare, tra i quali un infermiere e un’estetista. A ciò si aggiunge un’attenzione ad altri aspetti tra cui la nutrizione facendo rete con il territorio al fine di dare più servizi alla comunità. Come si traduca tutto questo sarà possibile visualizzarlo di persona domani, domenica 24 ottobre, quando la rinnovata Farmacia Guida (novità anche il logo) verrà inaugurata dalle ore 17 alle ore 19: su Facebook e Instagram i dettagli della giornata, che inizierà con il taglio del nastro cui seguirà l’aperitivo con rinfresco. Il fulcro, come affermano i titolari, è realizzare un concetto di farmacia sempre più vicina alla popolazione, offrendo consulenza, protocolli personalizzati, monitoraggio della terapia e benessere in senso pieno, un sostegno che va ben oltre
A sinistra la farmacia oggetto del restyling, a destra i nuovi spazi per autoanalisi e area beauty la mera assistenza al malato ma che incide sulla prevenzione e sul benessere. Oltre al rifacimento della sala principale, i clienti potranno verificare la presenza di due nuovi locali: il primo è riservato all’autoanalisi, per l’autoanalisi del sangue, l’holter pressorio, l’holter cardiaco, l’ecg, la misurazione della pressione, il test insufficienza venosa, l’analisi pelle e capelli, il test intolleranze alimentari, l’analisi acqua, la foratu-
ra lobi, la prenotazione Cup e i tamponi rapidi antigienici. Il secondo locale è un’ampia cabina dedicata al benessere e alla bellezza, una sala prettamente estetica ma da sfruttare anche per altre consulenze: qui oggi si potranno avere trattamenti e dimostrazioni oltre a un angolo trucco con la presenza di un make-up artist che offrirà flash makeup, mentre un’estetista mostrerà trattamenti di estetica avanzata.
Casalasco
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IN CAMMINO • Hanno percorso 119 chilometri in 5 tappe da Bobbio a Pontremoli. Il loro racconto
Quattro casalesi sulla Via degli Abati
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IN B R E V E
PROCEDE IN AUTO A ZIG-ZAG FERMATO DAI CC A GUSSOLA STOP PATENTE, VIA L’AUTO
GUIDO MORESCHI
Un’esperienza faticosa, ma coinvolgente: così i quattro casalaschi che nei giorni scorsi hanno percorso la Via degli Abati da Bobbio a Pontremoli riassumono la loro lunga camminata. Roberto Madesani, suo figlio Marco, Fiorenzo Bozzetti e Massimo Minghetti, tutti residenti a Casalmaggiore, hanno percorso 119 chilometri in cinque tappe godendosi i panorami dell’Appennino tosco-emiliano e gustando il piacere di scoprire borghi e persone che sembrano appartenere a un’epoca lontana. La Via degli Abati collega Pavia a Pontremoli e nei secoli passati ha rappresentato un’alternativa alla più famosa Via Francigena. Negli anni ’90 questo percorso (soprattutto il tratto fra Bobbio a Pontremoli) è tornato in auge tanto che esiste un sito web (www.viadegliabati.com) a cui i camminatori possono guardare per raccogliere informazioni e pianificare il loro viaggio. Più impegnativo della Via Francigena, il tracciato scelto dai quattro casalaschi si snoda fra sentieri e mulattiere, valli e crinali per un dislivello di 6mila metri. E’ possibile dotarsi anche di una “credenziale” da timbrare a ogni tappa per avere un ricordo tangibile dell’esperienza vissuta. Roberto e Marco Madesani, Bozzetti e Minghetti sono partiti venerdì 15 ottobre coi mezzi pubblici e hanno rag-
Da sinistra Roberto Madesani, Fiorenzo Bozzetti, Massimo Minghetti e Marco Madesani giunto Bobbio per affrontare subito i 21 chilometri che li avrebbero portati a Mareto, un piccolo centro di qualche decina di abitanti. Qui il gruppo casalasco ha alloggiato nell’unico albergo del paese per recuperare le energie in vista della tappa successiva. L’indomani il trasferimento da Mareto a Groppallo, sempre nel Piacentino, lo zaino in spalla e il sole a rendere più piacevole la camminata. Anche a Groppallo Madesani e soci hanno trovato ospitalità in un vecchio albergo, ben diverso dalle strutture a cui siamo abituati e in linea coll’atmosfera pacifica e serena del paesaggio. Il giorno dopo la tappa da Groppallo a Bardi, in provincia di Parma,
all’ombra del celebre castello. Lunedì il trekking da Bardi a Borgo Val di Taro, in mezzo ai castagneti, coll’immancabile sosta in trattoria per assaggiare il tartufo nero locale. Infine la tappa da Borgo Val di Taro a Pontremoli, nella provincia di Massa Carrara, prima di rientrare in treno a Casalmaggiore mercoledì mattina. Pochi i viaggiatori incontrati sul cammino e negli alloggi: «Ci è stato detto – afferma Roberto Madesani – che il flusso dei pellegrini è quasi completamente terminato a fine settembre. Noi siamo stati, comunque, favoriti dal bel tempo e tutto si è svolto per il meglio». E ancora: «Ci siamo allenati a fondo prima della
partenza, ma lo sforzo si è fatto sentire, soprattutto nei tratti in discesa, con la ghiaia che rendeva il fondo scivoloso. Non sono mancati gli incontri inattesi, come quello con un anziano signore di Broccolo, nei pressi di Bardi. Era l’unico abitante della località parmense che un tempo disponeva anche della scuola elementare». Archiviate la Via degli Dei, percorsa nel 2020, e la Via degli Abati, Roberto e Marco Madesani, Fiorenzo Bozzetti e Massimo Minghetti stanno già pensando al prossimo tour a piedi: il Cammino dei Protomartiri Francescani, con partenza e ritorno a Terni, nell’autunno 2022.
I Carabinieri della Stazione di Gussola hanno denunciato per guida sotto l’influenza di alcol un cittadino italiano di 60 anni, residente in provincia e con precedenti di polizia a carico. L’uomo, alla guida della sua auto, nel pomeriggio di domenica 17 ottobre, è stato fermato lungo la SP 8 perché aveva una condotta di guida non lineare. I militari hanno approfondito il controllo con l’utilizzo dell’etilometro ed è risultato che l’uomo aveva un tasso alcolemico quasi quattro volte oltre il consentito dalla legge e che quindi si trovava alla guida in stato di alterazione psico-fisica. Nei suoi confronti procedevano alla denuncia all’Autorità Giudiziaria, al ritiro immediato della patente di guida e al sequestro del veicolo.
CCDP, NUMERI RECORD Si è conclusa il 3 ottobre la campagna di raccolta 2021 del pomodoro da industria del Consorzio Casalasco del Pomodoro con numeri record: i tre stabilimenti di Rivarolo del Re, Gariga di Podenzano e Fontanellato hanno lavorato quasi 570.000 tonnellate di pomodoro fresco. Durante la campagna sono stati impiegati oltre 750 lavoratori stagionali per un totale di 1.700 dipendenti circa.
SPECIALE
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Le composizioni floreali giuste per ricordare Gigli, orchidee, crisantemi, rose e garofani: ognuno ha un messaggio e un significato preciso per rendere Si avvicina la ricorrenza della Commemorazione dei defunti. Un fiore può essere un pensiero sentito per ricordare chi non c’è più. Prima di chiedere al fiorista di “fare una composizione carina”, meglio fermarsi un attimo a pensare cosa si sta dicendo con quei fiori. I fiori scelti per accompagnare una cerimonia funebre o per ricordare una persona cara dovrebbero rappresentare il rapporto con la persona scomparsa. La compagna di una vita? Un caro amico? Un famigliare stretto o lontano? Un collega di lavoro? Per ogni relazione esistono specie e composizioni diverse. Passiamo in rassegna le diverse tipologie di fiori per queste ricorrenze. IL GIGLIO Questo fiore molto profumato è considerato il fiore da cerimonia funebre per eccellenza. La sua profumatissima fioritura ha un profondo significato legato alla rinascita dell’anima del defunto che ritorna a uno stato di pace e innocenza. La religione cristiana pensa che i gigli simboleggino purezza, verginità e radiosità dell’anima, e che ricoprano la tomba di Maria Vergine. PIANTA DI GIGLIO Simile al fiore, la pianta di Giglio simboleggia l’innocenza e la rinascita dell’anima del defunto dall’oscurità del mondo terreno alla magnificenza di un posto
migliore. Si usa donarla a persone che stanno soffrendo per un lutto e possiede la qualità di durare a lungo, mantenendo intatta la sua bellezza. LA ROSA Come i gigli, le rose sono fiori molto appropriati per i funerali e ogni colore rappresenta una particolare sfumatura. Le rose bianche sono il simbolo di spiritualità, purezza e innocenza; la classica rosa rossa evoca profondo amore e dolore; la rosa gialla è spesso donata dagli amici per simboleggiare il loro legame; infine, la più rara rosa rosa scuro è usata per esprimere gratitudine al defunto. Le rose possono essere associate ad altri fiori nei vari tipi di composizione. LE ORCHIDEE Non importa quale colore, le orchidee hanno un significato universale: “Ti amerò per sempre”. Le piante di orchidea sono un regalo speciale e, diversamente dal fiore reciso, durano molto a lungo. I CRISANTEMI Il significato del crisantemo varia drasticamente in ogni paese del mondo. Il nome deriva dal greco e significa “fiore d’oro”. La sua coltivazione risale a cinquecento anni prima di Cristo in Cina, dove viene considerato simbolo di felicità, gioia e vita. In Europa arriva verso il 1800,
ma perde il suo carattere solare iniziando a rappresentare un segno di solidarietà per chi era colpito da una grave disgrazia. Così nella nostra civiltà diventa gradualmente il fiore del dolore, della tristezza e della morte.
Al contrario, per gli indù continua a voler dire “amore oltre la morte” e per la popolazione cinese “rinascita”, motivo per cui è donato molto più spesso per celebrare una nascita piuttosto che un lutto.
I GAROFANI I Garofani ornano molto spesso le composizioni funebri. Come per le altre specie, ogni colore ha una diversa sfumatura di significato: il garofano rosso mostra affetto, il bianco simboleggia la purezza.
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chi non c’è più omaggio alle persone scomparse
Per i funerali cattolici e per molti altri riti funebri cristiani, i garofani rosa sono considerati una scelta perfetta perché si dice che siano comparsi sulla terra dopo che la Vergine Maria versò le lacrime per la morte di Gesù.
ALCUNI CONSIGLI PER I FUNERALI Le composizioni più adatte per un funerale sono le corone, magari con delle rose rosse, oppure i cuscini con crisantemi e garofani bianchi. In caso il defunto fosse
molto giovane, molto adatta sarà una composizione di gladioli e gigli bianchi. Per una perdita femminile andrà molto bene un mazzo di gigli rosa con delle rose rosa, mentre per una perdita maschile un cuscino di fiori gialli confezio-
nato in modo molto elegante. Rose e calle di colore bianco sono molto indicate come segno di conforto donato in modo discreto e non invadente. Se il defunto fosse un superiore o comunque una persona importante ma non molto
conosciuta, sarebbe molto indicata una composizione di piante raccolte in un cesto di vimini. Nel caso non si potesse essere presenti al funerale, un mazzo di fiori misti sulla gradazione viola, sarà un omaggio molto apprezzato.
SPECIALE
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Commemorazione dei defunti: origini, Il 2 novembre è una ricorrenza della Chiesa cattolica dedicata al ricordo di chi non c’è più. Un momento Non una festività civile, come molti credono e come avviene il giorno prima con la solennità di Tutti i Santi. Ma una ricorrenza della Chiesa cattolica dedicata alla commemorazione di tutti i fedeli defunti che affonda la propria storia nel primo millennio. L’origine del “Giorno dei morti”, 2 novembre, è da sempre connessa alla possibilità di acquistare indulgenze e ancora oggi è una delle giornata nelle quali i cimiteri sono più affollati di credenti e per questo gli orari di apertura vengono allungati. LE ORIGINI Le prime tracce di commemorazione di tutti i defunti – benché anche sant’Agostino spiegava la consuetudine di pregare per loro al di fuori dei rispettivi anniversari – risalgono al IX secolo e hanno origine nell’uso monastico di dedicare un giorno di preghiera ai defunti, risalente a 200 anni prima. Il rito attuale venne ‘canonizzato’ dall’abate benedettino sant’Odilone di Cluny, che nel 998 fece risuonare le campane ‘a morto’ dopo i vespri dell’1 novembre offrendo l’ecauristica “pro requie omnium defunctorum”. Un centinaio di monasteri dipendenti da quello di Cluny contribuirono nel corso degli anni al diffondersi della celebrazione in molte parti dell’Europa settentrionale. Tanto che nel 1311, anche Roma sancisce ufficialmente la memoria dei defunti. Una tradizione che continua nel tempo, sino ad oggi.
NEL MONDO In Italia è tradizione far visita ai propri defunti nei cimiteri, deponendo sulle tombe i crisantemi,
un fiore coltivato da millenni in Cina e diffusosi in Europa solo da 400 anni. In altre parti del mondo, esistono tradizioni che me-
scolano ‘sacro’ e ‘profano’: dalle tombe ornate con giocattoli e alcolici in America centrale agli aquiloni da far librare in volo in
Guatemala. In Messico, uno dei Paesi più religiosi al mondo, la festa entra nelle case dove vengono preparati altari dei morti
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simboli e storia per avvicinarsi ai propri cari scomparsi
SIMBOLOGIA È tradizione, in questo periodo dell’anno, portare fiori sulle tombe dei defunti. Il fiore dei defunti è il crisantemo secondo la tradizione italiana. La scelta deriva dal fatto che questi fiori sbocciano in questo periodo. Non solo il crisantemo, il cui nome significa fiore d’oro, è il simbolo di questa ricorrenza. Come abbiamo spiegato nelle altre due pagine di questo speciale, ogni fiore simboleggia una diversa sfaccettatura dell’omaggio ai defunti.
affinché i defunti facciano ritorno nelle proprie abitazioni per ‘salutare’ i famigliari. In Italia ci sono cibi tradizionali (40 biscotti di-
versi solo in Sicilia) per il giorno dei morti, in Centro America grandi feste come ci ha insegnato il cartoon Disney Coco.
I DOLCI In varie parti d’Italia ci sono dolci legati alle festività dei morti. Sono di solito dolci semplici negli ingredienti e nella preparazione. Soprattutto biscotti che ricordano la forma di ossa oppure dita delle mani. Si mettono su tavole imbandite nella notte fra 1 e 2
novembre per i morti che tornano a fare visita ai parenti. Hanno nomi diversi: da fave dei morti, al piemontese ossa d’mort, soprattutto al Sud c’è la frutta di Martorana, simile al marzapane, con forma di frutta e altro. LA PREGHIERA Sembra un paradosso ma non lo è per niente. Si prega per i morti per celebrare la vita, perché li si crede vivi nel Signore, per accompagnarli nel cammino di avvicinamento a Lui. Con la preghiera infatti si aiutano le anime alle prese con un itinerario di purificazione. Parliamo del Purgatorio che il Compendio del Catechismo al numero 210 definisce «lo stato di quanti muoiono nell’amicizia di Dio, ma, benché sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di purificazione, per entrare nella beatitudine celeste». E il
numero successivo aggiunge: «In virtù della comunione dei santi, i fedeli ancora pellegrini sulla terra possono aiutare le anime del purgatorio offrendo per loro preghiere di suffragio, in particolare il Sacrificio eucaristico, ma anche elemosine, indulgenze e opere di penitenza». Tuttavia al di là di queste motivazioni teologiche alla base della commemorazione dei defunti ci sono anche ragioni spirituali al limite dello psicologico. Pregare per i morti vuol dire infatti credere che esiste una vita oltre a questa, che incontreremo il Signore, che esiste un legame diretto tra la terra e il cielo. Ma è anche un modo per sentire più vicine le persone che abbiamo amato, per ringraziarle di esserci state, per imparare dal ricordo delle loro esistenze, ciò che il Signore vuole insegnare a quanti credono in lui.
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SPECIALE
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Due gustosi primi piatti facili da realizzare: lasagne e gnocchi per fare colpo sui vostri ospiti
La zucca regina dell’autunno a tavola Con l’arrivo dell’autunno, la zucca diventa un vero e proprio alleato in cucina. Ecco due gustose ricette per voi e per i vostri ospiti. LASAGNE CON ZUCCA, LARDO E SCAMORZA AFFUMICATA Ingredienti 300 g lasagne fresche (banco frigo) 300 g Zucca gialla (polpa) mezzo l besciamella (*) 200 g Scamorza affumicata 100 g Lardo di Colonnata mezza cipolla 100 g Grana grattugiato q.b. Olio extravergine d'oliva q.b. Burro q.b. sale e pepe *per la besciamella mezzo l Latte 50 g Burro 50 g Farina q.b. Noce moscata q.b. sale Preparazione 1. Preparate la besciamella. In un pentolino sciogliete il burro, unite la farina e mescolate lasciando cuocere qualche minuto. Aggiungete il latte (per velocizzare l’operazione potete riscaldarlo prima), salate e mescolate fino ad ottenere una besciamella densa. Profumate con la noce moscata grattugiata. 2. Tritate la cipolla e tagliate la polpa di zucca a cubetti. Mettete tutto in una padella profonda con 3-4 cucchiai d’olio, accendete il fornello e fate insaporire
il tutto per qualche minuto. Salate, pepate e bagnate con mezzo bicchiere di acqua calda. Portate a bollore e fate cuocere per 10 minuti circa. Quando la zucca risulta morbida, frullate tutto al mixer o con un minipimer. 2. Unite la besciamella calda alla crema di zucca e tenete da parte. Tagliate a fette la scamorza. 3. Fate bollire abbondante acqua salata, e cuocetevi per un minuto i rettangoli di lasagne pochi per volta. Scolateli e stendeteli su un canovaccio pulito.Prendete la teglia per le lasagne (20×20) e procedete ad assem-
blare le lasagne: velate il fondo con poca crema di zucca e besciamella. 4. Disponete uno strato di lasagne, procedete con qualche fettina di scamorza e di lardo, un mestolo circa di crema di zucca e cospargete con il formaggio grattugiato. Ripetete le sequenza degli strati e terminate con le lasagne e la crema di zucca (se vi avanza qualche fettina di scamorza aggiungetela pure). Spolverizzate con un po’ di formaggio, distribuite qualche fiocchetto di burro e infornate a 180°C per 20 minuti circa. Sfornate, fate intiepidire e servite.
GNOCCHI DI ZUCCA Ingredienti 800 g di polpa di zucca 70 g di ricotta asciutta 300 g di farina 00 1 uovo 1 pizzico di sale per condire burro e salvia fomaggio grattugiato Preparazione 1. Tagliare la zucca a pezzi, sistemarla in una placca da forno e cuocere a 180° fino a quando risulta morbida. 2. Passate la zucca allo schiacciapatate, oppure schiacciatela con una forchetta. Aggiungete la ricotta e incorporate la farina poco alla volta. Unite anche l’uovo, il sale e amalgamate
perfettamente gli ingredienti lavorando con le dita. Fate riposare per circa mezz’ora. 3. Su una spianatoia leggermente infarinata, formate dei cilindri spessi circa due cm e tagliateli formando dei cilindretti regolari. Schiacciateli leggermente con il pollice sul rovescio di una grattugia e metteteli sulla spianatoia tenendoli separati l’uno dall’altro. 4. Cuocere gli gnocchi in acqua bollente salata, scolandoli non appena vengono a galla. Condire con burro fuso dove avete fatto riscaldare la salvia, infine spolverizzare con del formaggio grattugiato (la ricetta originale prevedeva della ricotta affumicata a cubetti).
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ricette
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La caratteristica principale di questo piatto cremonese consiste nella compresenza di svariate carni
Il bollito, la ricetta della tradizione Il bollito cremonese è una vera istituzione, almeno in Lombardia. E’ un secondo piatto tipico, originario di Cremona ma diffuso in tutta la pianura padana. Un piatto nostalgico, simbolo di una tradizione che parla del
passato ma nobilita il presente. Nello specifico, rimanda a un tempo in cui la carne era una rarità, e dunque la sua presenza a tavola era motivo di festa. La sua caratteristica principale consiste nella compresenza di
svariate carni (in un numero variabile da tre a sette), le quali concorrono, nonostante le rispettive specificità, a creare un piatto incredibilmente buono e sostanzioso. Vi proponiamo la ricetta originale.
Ingredienti per 6-8 persone 750 gr. di carne magra 500 gr. di manzo misto con osso 1 kg di gallina o cappone ripieno 1 salame da pentola 400 gr. di maiale con osso 500 gr. di lingua fresca 400 gr. di testina di vitello 2 cipolle 3 carote 3 gambi di sedano sale grosso (5/6 grammi per litro) Preparazione 1. Per la preparazione del gran bollito cremonese iniziate lavando le verdure. Ponete la lingua in una pentola con acqua e senza sale. Fate cuocere il tutto per tre ore. Poi, in una pentola molto capiente versate abbondante acqua fredda, aggiungete il sale, le verdure e la carne di manzo mista con osso. 2. Accendete il fuoco e quando l’acqua bolle, inserite anche la carne magra di manzo, che ha un tempo di cottura di 2-3 ore, il cappone o la gallina (con tempi di cottura di un’ora, un’ora e mezza), e il maiale (da cuocere sempre in un’ora – un’ora e mezza). 3. Fate attenzione al livello dell’acqua, quest’ultima deve sempre coprire la carne, dunque se notate che il livello scende versatene dell’altra. Il fuoco, una volta che l’acqua ha iniziato a bollire, deve essere molto basso. In una pentola a parte fate bollire la te-
stina di vitello, seguendo le medesime raccomandazioni (ma senza le verdure). Per quanto riguarda il salame, anch’esso deve essere cotto a parte, ma solo per 40-50 minuti e in una pentola senza sale. Quando è cotto, fatelo riposare per un po’ di tempo nel suo stesso brodo.
4. Una volta che tutte le carni sono cotte adagiatele su un piatto ampio, irroratele con del brodo molto caldo e aggiungete un po’ di sale grosso. L’ideale è servire le carni sui classici piatti con bordi alti. Un consiglio, non buttate via il resto del brodo in quanto è ottimo per preparare gli
anolini, le mezze maniche ripiene e i marubini. Secondo la tradizione, il bollito si serve con la classica mostarda cremonese oppure con la mostarda di melone. Come salse vi consigliamo di abbinare la salsa verde per bollito o la salsina in agrodolce.
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REGIONE LOMBARDIA
MORATTI: SONO 91 SU 100 I LOMBARDI VACCINATI «La battaglia anti-Covid in Lombardia sta dando ottimi frutti, ma non possiamo ancora abbassare la guardia». La vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, rilancia l’appello ai lombardi a vaccinarsi esortando in particolare chi non ha ancora aderito, vale a dire circa il 9% della popolazione over 12 vaccinabile e si rivolge anche a chi è interessato alla terza dose. «Le analisi dei dati epidemiologici diffuse nei giorni scorsi dall’Istituto Superiore di Sanità testimoniano l’importanza e la validità del vaccino. Con un’efficacia preventiva dell’89% nei confronti del pericolo di contagio, del 96% rispetto ad ospedalizzazioni e ai ricoveri in terapia intensiva, e del 99% rispetto ai decessi. È molto importante – conclude Letizia Moratti – che queste categorie si proteggano con la terza dose. Sempre dall’analisi dei dati, infatti, è emerso che nel tempo si ha un calo della protezione vaccinale. Per questo raccomando di mantenere prudenza nei comportamenti con il costante uso di mascherine, il distanziamento e la disinfezione frequente delle mani. Soprattutto sollecito tutti in questo momento ad aderire alla campagna anti-Covid tramite il portale. Più siamo, prima vinciamo».
SERVIZIO DIPENDENZE ASST
SMETTERE DI FUMARE SI PUÒ ULTIMO CORSO DELL’ANNO
Dopo il successo delle precedenti edizioni del corso "Smettere di fumare", il Servizio Dipendenze dell'ASST di Cremona ha attivato per novembre una nuova ed ultima edizione del corso per l'anno 2021. Il corso si propone di offrire ai fumatori specifiche indicazioni e suggerimenti utili ad intraprendere percorsi per smettere di fumare. COME SI ACCEDE Per iscriversi ed informazioni, i cittadini interessati possono contattare il Servizio Dipendenze, nella figura di Stefania Barbaglio (Educatrice professionale) al numero 0372 497551, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15. Dopo un breve colloquio, i cittadini verranno inseriti nel gruppo di auto-mutuo-aiuto. Le istruzioni per accedere al servizio saranno fornite dall’operatore prima dell’inizio del percorso di sostegno. IL CALENDARIO 9 novembre ore 12.30 incontro di presentazione 15-16-17-18-22-25-29 novembre e 2 dicembre gruppi di incontro dalle 12.30 alle 14.30
Ultimi dieci giorni per raccogliere 50mila farmaci da donare a Croce Rossa Italiana con LloydsFarmacia Sono oltre due milioni in Italia le famiglie che nel 2020 si sono ritrovate in condizioni di povertà assoluta secondo l'ultimo Report Istat sulla povertà, pubblicato a giugno 2021. È dedicato anche a loro il progetto di Lloyds e Croce Rossa Italiana, che punta a raccogliere 50.000 farmaci e parafarmaci da destinare alle ‘Officine della Salute’, la rete di servizi integrati per aiutare le fasce più vulnerabili della popolazione. Ad oggi sono stati donati oltre 20.000 farmaci ma l’appello è a coinvolgere ancora più cittadini perché nei prossimi dieci giorni si possa raggiungere l’ambizioso obiettivo dei cinquantamila. Fino alla fine di ottobre, nelle 16 LloydsFarmacia presenti sul territorio della provincia di Cremona, si potranno aggiungere ai propri acquisti un farmaco da banco o un parafarmaco tra quelli selezionati dalla Cri tra i più utili e necessari. Oltre 600 referenze essenziali per la salute, la prevenzione e il benessere, che le fasce più vulnerabili non possono permettersi, in un’emergenza sanitaria e sociale sempre più grave ed evidente. Per le Officine della Salute della Croce Rossa Italiana, l’obiettivo è garantire l’accesso gratuito alle cure di medicina primaria e/o specialistica, ma anche promuovere interventi di screening, di prevenzione e di L’Asst di Cremona si conferma un polo d’avanguardia nella formazione dei chirurghi. Oggi e domani, nell’area Lab di Palazzo Trecchi, si svolgerà un corso di alta specializzazione in cui chirurghi avranno la possibilità di eseguire esercitazioni mediche su cadavere (Cadaver Lab), in particolare sperimentando diversi approcci neurochirurgici. Presidente dell’evento è Antonio Fioravanti (Direttore Neurochirurgia, ASST Cremona), il quale precisa che «la sperimentazione in un Cadaver Lab è una pratica etica. I corpi utilizzati durante il laboratorio appartengono a persone che in vita hanno deciso di donare il proprio corpo alla scienza, con un gesto di grande altruismo verso l’umanità. Nello specifico, qui a Cremona utilizzeremo cadaveri di cittadini statunitensi, che in seguito all’esercitazione rientreranno in Patria per poter essere tumulati, nel massimo rispetto della persona», evidenzia Fioravanti. A differenza di Paesi come gli Stati Uniti, il Canada o l’Australia, questo tipo di aggiornamento scientifico-professionale non è ancora molto diffuso in Italia. Grazie all’impegno di Fioravanti, però, da ormai tre anni questa pratica è diventata una consuetudine per l’Asst di Cremona. «Per affinare la propria manualità è importante che i medici acquisiscano esperienza su corpi umani senza vita», spiega Fioravanti. «Per quanto i manichini e la chirurgia vir-
Insieme a Croce Rossa, vicino alle persone
supporto psicologico. La raccolta farmaci, a favore degli assistiti, è fra gli obiettivi prioritari. «Sin dall’inizio della pandemia - sottolinea Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana – la CRI ha voluto essere accanto ad ogni vulnerabilità. Durante il lockdown non siamo stati solo sulle ambulanze o nelle corsie, ma abbiamo bussato ad ogni porta e risposto ad ogni richiesta. Questa complessa attività abbiamo voluto denominarla ‘Il tempo della
gentilezza’ ed è stata possibile grazie a partner importanti e sensibili come accade con LloydsFarmacia. Eppure l’emergenza non è finita, anzi per certi versi si è amplificata. Per questo, la campagna di raccolta farmaci, anche in collaborazione con i volontari Cri dei territori coinvolti, rappresenta la naturale prosecuzione di quella ‘gentilezza’ di cui c’è tanto bisogno. Grazie a chi vorrà contribuire in questi ultimi giorni con un piccolo acquisto a questa grande iniziativa».
Oggi e domani a Palazzo Trecchi laboratorio formativo, in cui i chirurghi sperimentano diversi approcci di Neurochirurgia su corpi senza vita
Cadaver Lab, specializzazione su corpi donati alla scienza
Il dottor Fioravanti e la sua equipe durante un intervento chirurgico tuale – ormai sempre più diffusa – siano utili, certe strutture non sono infatti riproducibili. È molto più importante di quanto si creda sperimentare di persona determinate sensazioni, come il rumore dell’osso o la percezione tattile, e acquisire una manualità che altrimenti sarebbe difficile padroneggiare», prosegue Fioravanti. «Un simile tipo di training in laboratorio», continua Fiora-
vanti, «in un ambiente chiuso e controllato dà modo agli specializzandi di eseguire procedure complesse garantendo un realismo elevato e senza la pressione delle tempistiche strette dettate da una vera emergenza». Ciò spiega il successo del Cadaver Lab, andato sold-out: «quest’anno avremo 12 partecipanti che lavoreranno in maniera sincronica su 6 postazioni», illustra Fioravanti.
La buona riuscita del corso è dovuta anche al fatto che, come chiarisce Fioravanti, «ci siamo concentrati sulla qualità. Se solitamente ci sono 4 operatori per ogni parte anatomica, noi abbiamo fissato un tetto di due operatori al massimo. Ciò aumenta la possibilità di capire indicazioni, controindicazioni ed eventuali correzioni da parte dei tutor sulla pratica eseguita». «L’idea che abbiamo insieme al gruppo di Palazzo Trecchi è quella di costituire all’interno di questa storica struttura un’accademia. A questo proposito, in futuro ci saranno altri eventi formativi: il 20 e il 21 novembre si terrà un secondo Cadaver Lab dove utilizzeremo la tecnica della fluorescenza per individuare cellule tumorali, mentre per maggio 2022 abbiamo previsto un evento dalla portata internazionale: fra i membri della faculty ci saranno infatti colleghi inglesi e vietnamiti, oltre al direttore del dipartimento anatomico di New Orleans», conclude soddisfatto Fioravanti.
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CULTURA
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MUSICA • DOPO QUASI DUE ANNI IL CANTANTE RITORNA CON “WALLAH”
CINEMA • A PREMERE IL GRILLETTO SAREBBE STATO ALEC BALDWIN
È IN ARRIVO IL NUOVO SINGOLO DI GHALI
SPARO SUL SET, MUORE UNA DONNA
questi due anni sulla salute mentale delle persone cominci a farsi sentire. Abbiamo bisogno di affermare l’importanza della spensieratezza e “Wallah” è il mio augurio di poterci ritrovare a ballare insieme molto presto». In arrivo anche il videoclip sul canale YouTube dell’artista. (Fonte Italpress)
LOS ANGELES - Tragedia sul set del film western “Rust” in New Mexico. Secondo quanto riferisce la Cnn, il famoso attore statunitense Alec Baldwin avrebbe sparato con una pistola di scena uccidendo la direttrice della fotografia e ferendo il regista della pellicola. Halyna Hutchins, 42 anni, è stata trasportata in ospedale con un elicottero e dichiarata morta dal personale medico dell’ospedale dell’Università del New Mexico. Ferito il regista Joel Souza, 48 anni. (Fonte Italpress)
“Wallah”, il nuovo brano in uscita il 29 ottobre, segna il ritorno di Ghali a quasi due anni dal successo di “Dna”. «Sento il bisogno dopo due anni come questi di tornare a fare ballare la gente – afferma Ghali – la musica, il ballo sono cose che servono alle persone per stare bene e penso che il peso di
L’INTERVISTA • La docente Caterina Canneti ripercorre la storia della nostra lingua davanti ai fornelli
L’italiano in cucina: Artusi come Manzoni
FEDERICO PANI
Quando comincerete a leggere queste righe, non sarà certamente passato molto tempo dall’ultima volta in cui avrete parlato di cibo. All’abitudine fisiologica, in Italia più che altrove, alla cucina si accompagna, infatti, una dimensione familiare e culturale insostituibile, sempre in aggiornamento e soggetta alle più diverse mode. Della storia della lingua in cucina parliamo con Caterina Canneti, assegnista di ricerca presso l’Università di Firenze e collaboratrice dell’Accademia della Crusca, che ha curato un bell’articolo sull’argomento comparso sull’enciclopedia online della Treccani. Quando comincia la storia dell’italiano in cucina? «L’italiano è una lingua storicamente soggetta a molte varietà. Questo vale anche per la lingua della cucina. Proprio perciò gli studiosi sono incerti se classificarla come lingua settoriale; difatti, è ricchissima di geosinonimi, ossia di denominazioni diverse, di solito geograficamente connotate, che indicano la stessa cosa. Penso, giusto per far uno dei tantissimi esempi possibili, ai
Continua il nuovo progetto espositivo del Cap (Centro Arte Perini). Negli spazi espostivi di Località Ponte 7, appena dopo il ponte sul Po che unisce la sponda cremonese a quella piacentina, si svolgono una serie di esposizioni personali e collettive a cadenza mensile. L’idea di fondo di questa rassegna è quella di coniugare preziosi pezzi di design, frutto dell’ingegno di brillanti creativi, con l’arte contemporanea, soprattutto quella sperimentalista, secondo due direttrici solo apparentemente distanti, il figurativo moderno e l’astrazione, ma che in realtà celano entrambe il
tipici dolci di carnevale che in Toscana si chiamano “cenci”, ma che nel resto d’Italia vengono chiamati anche “chiacchiere”, “bugie” o “frappe”. La storia della lingua italiana in cucina comincia con il “Manoscritto 1071” della Biblioteca Riccardiana di Firenze, considerato il ricettario più antico in lingua volgare: è un manoscritto mutilo che riporta 57 ricette (ma forse, originariamente, ne doveva prevedere almeno 72), nel quale già si osserva la tipica struttura delle ricette culinarie, contenente le dosi e le indicazioni per la preparazione delle pietanze». Passiamo all’Ottocento, secolo che avvia l’unificazione linguistica della Penisola. Qualcuno ha paragonato l’opera di Pellegrino Artusi, fatte le debite proporzioni, a quella di Alessandro Manzoni: è così? «In un certo senso, sì. Solo nell’Ottocento, infatti, cominciò ad affacciarsi l’ideale di un’unità linguistica anche in cucina. E proprio in questo ambito, Pellegrino Artusi, con il suo libro “La scienza in cucina”, che conta ben 14 edizioni, dal 1891 al 1911, per un totale di 790 ricette, è davvero una figura centrale. Artusi
si rese conto che la lingua della consulenza e opera gastronomicucina era un miscuglio di tecnica e, nel caso di Marietta, procismi e dialettismi a cui egli in babilmente anche consulenza prima persona cercò di dare un linguistica. E così, grazie anche assetto unitario, per quanto al loro contributo, Artusi scrisse possibile. Per farlo, si trasfeun testo che tutt’oggi ancorì da Forlimpopoli a Firenra molti di noi hanno in ze e, come Manzoni, apcasa e consultano. Su punto, si sforzò di impaquesto testo, rimando le edizioni rare il fiorentino dei colvolentieri agli studi del famoso libro ti; ma la sua lingua era il compiuti in maniera apdi Artusi frutto anche dello studio profondita da Giovanna Frosini e Monica Alba». degli autori del Trecento e dei vocabolari dell’epoca. Nel liArriviamo ai giorni nostri: cobro di Artusi, data la sua proveme si presenta la lingua culinanienza geografica, confluirono ria, oggi? soprattutto le ricette della tradi«Nella seconda metà del Novezione toscana e romagnola. Alla cento cambiò la società e con stesura collaborarono anche essa anche la lingua: l’economia Marietta Sabatini e il cuoco crebbe fortemente e nacque Francesco Ruffilli, che fornirono l’industria alimentare; al con-
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tempo, l’unificazione linguistica procedette. Così, molti termini regionali diventarono patrimonio condiviso: ad esempio, il termine piemontese “grissini”, o i regionalismi, come “cassata”, “caciocavallo”, “cappelletti” e “braciola” (che a Firenze è una fetta di carne, mentre a Napoli è un involtino). Al pari di quanto accadde nel Settecento, quando l’italiano si arricchì di termini francesi, anche i termini culinari di altre lingue in contatto con l’italiano continuarono a entrare nell’uso corrente. Questo fenomeno accade anche oggi: la lingua della cucina è fortemente legata alle nostre abitudini quotidiane e da esse viene plasmata. Dunque, con l’arrivo di tante abitudini non strettamente italiane, sono arrivati altrettanti termini stranieri: giusto per arrivare agli ultimi dieci o vent’anni anni, penso a “sushi”, ovviamente, ma anche a “poke”, parola di origine hawaiana, che indica un’insalata che oggi va molto di moda. Il cibo, infatti, come tanti aspetti della nostra vita quotidiana, è soggetto alle mode; ad esempio, prendiamo l’uso del singolare per alcuni termini: dire“la lasagna”, anziché “le lasagne” o “il pacchero”, anziché “i paccheri”, oppure “lo spaghetto di mezzanotte”; ecco, queste variazioni servono di solito a darsi un tono o a fare sembrare il discorso più tecnico».
IL CAP OSPITA LE OPERE DEL PITTORE MARIO GHIZZARDI desiderio di procedere oltre il realismo in quanto tale. Per queste ragioni, dopo la personale di Federico Bianchi, si può visitare la mostra di Mario Ghizzardi. «La sperimentazione - spiega il curatore Simone Fappanni nel catalogo che accompagna la rassegna - è una pratica che conduce l’artista a non soffermarsi sui risultati ottenuti, seppure positivi. Di essi egli ne fa tesoro per ampliare il proprio percorso, sempre in divenire. Il suo obiettivo non è dunque la conquista di qualcosa o la realizza-
zione di una determinata opera in grado di poter essere definitiva, assoluta. Il suo cammino è, invece,
il continuo cercare dentro se stesso qualcosa che gli permetta di spingersi oltre ciò che ha fatto. La ricerca
diventa, in questo modo, la linfa vitale della sperimentazione. Senza di essa il cammino si interrompe o si fossilizza entro schemi che si ripetono pressoché identici. Un’energia vitale caratterizza l’arte di Ghizzardi. Una forza espressiva che nella propria scelta radicale, quella dell’abbandono di forme iconiche riconoscibili, non muove nel segno di una avulsa quanto impenetrabile cripticità. Anzi, fa esattamente l’opposto. Infatti, essa si configura come una riflessione, attenta e perspicace, dell’u-
niverso naturale, sondato nel profondo senza preoccupazioni formali. E consapevole di tutto questo, il suo dipingere non è mai un andare per tentativi, cercando a tastoni qualcosa di inesprimibile. Ciò si ritrova nell’arte di Ghizzardi. Mario desidera focalizzare l’attenzione dell’osservatore su quei particolari dinamici della materia che, in natura, originano colori e immagini straordinari». L’esposizione, ad ingresso libero e nel rispetto delle norme anti Covid-19, è visitabile da lunedì a sabato dalle ore 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 19.30, giovedì solo al pomeriggio.
ISA TROTTA CONCLUDE IL CICLO DI CONCERTI “LA MUSICA DEL MONTEVERDI” Si concludono gli appuntamenti con “La musica del Monteverdi”, ciclo di concerti realizzati in collaborazione con l’Istituto superiore di studi musicali “C. Monteverdi”- Conservatorio di Cremona. Protagonista dell’ultimo concerto è la giovanissima e talentuosa pianista Isa Trotta (nella foto), che domani mattina alle ore 11 nel Ridotto del Teatro Ponchielli proporrà il programma “Dal canto alla danza”, con musiche di Bach, Ravel, Beethoven, Prokofiev.
Isa Trotta è nata nel 2003 e ha iniziato lo studio del pianoforte e del violino all’età di 5 anni. Dal 2011 al 2017 ha studiato al Conservatorio di musica “G. Verdi” di Milano nella classe di pianoforte di Silvia Rumi, mentre dal 2017 studia al “C. Monteverdi” di Cremona sotto la guida di Giovanni Bellucci e Valentina Messa. Dal 2010 ha vinto primi premi a numerosi concorsi pianistici nazionali ed internazionali, in particolare ai concorsi nazionali “Città di Giussano”, “J.
S. Bach” di Sestri Levante e ai concorso pianistici internazionali “Bruno Bettinelli” e “Piano Talents”, ricevendo anche il Premio Donna “Musica per la vita” da Assami e il Premio per il più giovane finalista al Premio delle Arti 2019. Ha partecipato a varie masterclass di perfezionamento pianistico con grandi interpreti e dal 2014 ha suonato più volte come solista con orchestre, tra le quali Milano Classica e Moniusko Philarmonic.
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Cultura
Sabato 23 Ottobre 2021
AL L ’ AR E N A D E L SO L E È arrivata l’ora dell’apertura della stagione teatrale 20212022 dell’Arena del Sole di Roccabianca. Stasera alle ore 21.15 va in scena lo spettacolo di una grande protagonista del teatro italiano: Giuliana Musso che scrive, dirige e interpreta “Dentro. Una storia vera, se volete” (nella
IL DRAMMA DELLA VIOLENZA STASERA SUL PALCO foto Federico Sigillo). Un lavoro potente e difficile, perché racconta e testimonia una storia vera e in questa storia c’è un abuso, un abuso che è un incesto, inconfessabile, tenuto nascosto, non
creduto, archiviato senza aver avuto una qualsiasi forma di giustizia. Difficile perché è una storia di oggi, di ieri e di domani ed è un’esperienza delicata che non è facile ascoltare, rappresen-
tare sulla scena e raccontare a un pubblico seduto in un teatro senza cadere nella retorica, senza puntare il dito e senza sommare alla violenza altra violenza. Sul palco, questa volta, Giuliana Musso
non interpreta nessun personaggio, ma è se stessa, è colei alla cui porta ha bussato una donna con un segreto e una verità e la speranza che raccontare la sua storia e la verità possa servire a qualcosa. Questa donna sul palco si chiama Roberta, è interpretata da Maria Ariis.
Claudio Baglioni ha inserito anche Cremona tra le date del suo nuovo tour dal titolo “Dodici note solo”
Un totem della musica farà tappa a Ponchielli
Un grande nome della musica leggera italiana farà tappa al Teatro Ponchielli. Claudio Baglioni (nella foto) ritorna, infatti, dal vivo con “Dodici note solo”, un nuovo percorso d’arte nell’arte, che debutterà il 24 gennaio 2022 al Teatro dell’Opera di Roma. Con il nuovo tour l’artista romano proporrà le composizioni più preziose del suo repertorio, che saranno protagoniste di un affascinante racconto in musica, suoni e parole, sui palchi di 50 tra i teatri lirici e di tradizione più prestigiosi del Belpaese, tra cui appunto il Ponchielli, che ospiterà il suo concerto venerdì 18 febbraio 2022. «Rianimare le nostre vite con la musica, dopo il lungo, difficile e doloroso silenzio imposto dalla pandemia – ha dichiarato Baglioni - significa ritrovare noi stessi, il senso del nostro cammino e
dello stare insieme. Le dodici note, l’alfabeto del più universale, profondo e poetico dei linguaggi, costituiscono la chiave per comprendere noi stessi, gli altri e rendere il futuro una casa bella, luminosa,
aperta e finalmente degna di essere abitata. Aveva ragione quel filosofo che sosteneva che la vita, senza musica, sarebbe un errore. La ripartenza del nostro Paese, allora, significa anche rimediare a questo
“errore”, ritrovarsi e ritrovarci, grazie all’energia del più potente social network della storia dell’umanità: la musica». Del resto, l’incontro tra Baglioni e i grandi teatri e i luoghi d’arte italiani è tutt’altro che occasionale ed ha radici antiche. Già alla fine degli anni Novanta, infatti, l’artista avverte l’esigenza di aggiungere bellezza a bellezza, portando l’arte della canzone d’autore negli spazi, le architetture e i paesaggi più belli e ricchi di storia, fascino e suggestione del nostro Paese. I biglietti per il concerto di Claudio Baglioni al Ponchielli sono già in vendita tramite i circuiti www. ticketone.it e www.vivaticket.it e presso la biglietteria del Teatro Ponchielli (per informazioni: Biglietteria del Teatro Ponchielli tel. 0372 022001/002 - biglietteria@ teatroponchielli.it).
IL MANDOLINO PROTAGONISTA OGGI POMERIGGIO AL MUSEO CIVICO Secondo appuntamento del Microfestival di musica antica e teatro, organizzato dal Comune di Cremona, in collaborazione con Auser Unipop Cremona, Acli Turismo e Università di Pavia-Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali sotto la direzione artistica di Roberto Cascio. Oggi alle ore 16 nella sala Manfredini del Museo civico “Ala Ponzone” è in programma la quinta edizione della Giornata de-
dicata al liuto dal titolo “Latitudini e longitudini del liuto”. Ad esibirsi saranno Maria Cleofe Miotti al mandolino (nella foto), che eseguirà il programma Sonate per mandolino basso continuo in epoca barocca e Paul Beier (liuto barocco) con due leggende: Bach e Weiss. Per assistere al concerto e necessario il green pass (è consigliata la prenotazione telefonando al numero 0372-407768).
UNA COREOGRAFIA SOBRIA E MINIMALISTA DI CLAUDIA CASTELLUCCI Una coreografia sobria e minimalista quella proposta dalla Socìetas di Claudia Castellucci (Leone d’argento alla Biennale Danza 2020), che martedì 26 ottobre sul palco del Teatro Ponchielli (alle ore 20) andrà in scena con “Fisica dell’aspra comunione”. Una danza avvincente, imprevedibile e liberatoria ispirata al canto degli uccelli del “Catalogue d’oiseaux” di Olivier Messaen. Gli straordinari ballerini della Compagnia Mòra ci trasporteranno in una dimensione spiazzante ed inedita, svincolata dagli schemi della vita, dialogando con lo strabiliante pianista Matteo Ramon Arevalos in una serata da non perdere. Nel percorso della danza contemporanea non poteva mancare la presenza di una delle figure più emblematiche della coreografia di ricerca italiana, Claudia Castellucci della Socìetas, una delle
più importanti compagnie italiane di arti performative più famose al mondo. Il ballo, come detto, percorre uno schema di movimenti dedotti dal Catalogue d’oiseaux
che Olivier Messiaen compose per il pianoforte tra il 1956 e il 1958, dopo una prolungata osservazione e annotazione sul pentagramma del canto degli uccelli. Le emissio-
ni vocali degli uccelli siglano ritmi che conducono a una interpretazione contemplativa e a-mensurale della danza. Non è possibile confidare in una memoria schematica, perché i ritmi sono imprevedibili. Eppure la libertà del canto degli uccelli può essere presa a modello e “imparata”, a patto che si viva la danza con un senso di permanenza nell’ora, indifferente alla misura e attento al ritmo soltanto. Ciò che intendiamo imparare dagli uccelli è la disposizione ad accadimenti sempre attuali, senza proiezioni miranti a traguardi futuri, per una consumazione piena dell’ora Si ha anche l’impressione che ogni parte del canto degli uccelli abbia un valore identico, in termini di importanza, da cui deriva un senso di continuità assoluta, che nessun intervallo, né pausa, possono interrompere.
MOSTRA
“LA MEMORIA DEL GUERRIERO” È PROROGATA La mostra dal titolo “La memoria del guerriero”, inserita nella programmazione di Cultura partecipata 2021 e allestita al Museo Archeologico San Lorenzo, è stata prorogata sino a domenica 14 novembre. Lo stesso giorno, alle ore 17 in occasione del finissage, si terrà una performance a cura di Teatrodanza per assistere alla quale è necessaria la prenotazione (tel. 0372 407269 – 407048). La mostra, curata da Donatella Migliore, nasce dall’idea dell’artista Roberta Pagliari di creare opere come reperti e farle dialogare con veri reperti archeologici e ha trovato la sua realizzazione nella suggestiva cornice del Museo di via San Lorenzo. Un progetto coltivato da tempo, che nel tempo si è trasformato e che ha finalmente visto la luce in occasione della riapertura, all’inizio di questo mese, degli spazi dell’Archeologico. Dai reperti che il visitatore incontra nel suo percorso, intrecciati e dialoganti con gli oggetti conservati nel Museo Archeologico, emerge la figura del guerriero per eccellenza, colui che la letteratura, fin dai canti dell’epica classica, tramanda come l’eroe astuto e forte: Ulisse. È lui il guerriero, l’eroe per eccellenza, ancor più di Achille, Ettore, Agamennone, Aiace. È lui che non ragiona solo in termini di forza e coraggio, ma anche, e soprattutto, di pensiero e intelligenza
Lettere & Opinioni Per dire la vostra, scrivete a: lettereilpiccolo@gmail.com • ilpiccolocremona@gmail.com GUSSOLA
I corrimano realizzati al cimitero sono sicuramente apprezzati dai cittadini Egregio direttore, in questo periodo vado spesso al cimitero di Gussola, e ultimamente ho notato che sono stati posizionati dei corrimano in ferro lavorato, sia all’entrata principale del cimitero adiacente a via Garibaldi, sia alle
scalette interne che collegano il terreno ai camminamenti delle cappelle familiari che formano in parte il perimetro del cimitero (parte vecchia). Questa realizzazione era attesa da molti cittadini, che sicuramente apprezzeranno questo intervento deliberato dall’amministrazione comunale di Gussola. Sembra un’opera secondaria, ma per il sentito dire di parecchi cittadini, sarà molto apprezzata. Purtroppo gli anni passano
per tutti, gli acciacchi aumentano e di conseguenza anche la difficoltà nel muoversi. Oltretutto sono in arrivo le ricorrenze dell’1 e 2 novembre e questa novità di aiuto all’accesso al cimitero comunale sono convinto che sarà ben accolta da tutti i cittadini. Soprattutto da quelli in età avanzata. Anche le piccole cose aiutano e a volte sono le più apprezzate... Sante Gerelli Gussola
QUESITO
Ma le incontro solo io le donne che vogliono comandare o essere comandate? Signor direttore, devo confessare un mio difetto: non mi piace comandare, né tantomeno essere comandato ed è su questo principio che agisce il mio comportamento. Purtroppo, forse per mia somma sfortuna, solitamente
mi trovo ad interagire con persone che sono principalmente di origine femminile e che o le comandi o ti comandano, senza alternativa. Chissà se ciò succede anche ad altri: in caso affermativo mi sarebbe di consolazione se non di aiuto a rassegnarmi e ad accettare l’evento come un fatto naturale che succede molto spesso anche nelle migliori famiglie. Pietro Ferrari Cremona
SPORT » CALCIO SERIE B lo
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Responsabile Fabio Varesi
Sabato 23 Ottobre 2021
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, sfida d alta classifica oggi pomeriggio al rigamonti
Tra i importanti c’è sicuramente Ariedo Braida, che da giocatore vestì la maglia delle Rondinelle, che arrivano al match con il morale basso
A Brescia va in scena il derby degli ex MATTEO VOLPI
Riecco il derby degli ex. Oggi pomeriggio alle 18.30 al Rigamonti andrà in scena l’attesissima sfida tra Brescia e Cremonese. Una gara dai sapori e rivalità antiche, alla quale la formazione di Pecchia giunge forte di due punti di vantaggio in classifica e di un migliore stato di forma. Tanti gli incroci che caratterizzano la sfida, alla luce dei numerosi protagonisti che negli anni hanno visto dividere i loro destini calcistici tra le due città. In primis, oggi vale la pena citare Ariedo Braida, attuale direttore generale della Cremonese, la cui mano a nemmeno un anno di distanza sta dando ottimi frutti e i cui inizi da calciatore nel lontano 1967 lo videro vestire anche la maglia del Brescia. Oggi ritroverà da BRESCIA
Vido in azione con il Benevento (fotoservizio © Ivano Frittoli)
CREMONESE
STADIO RIGAMONTI - OGGI ORE 18.30
27 TRAMONI
18 VIDO
14 VALZANIA
24 JAGIELLO
15 BIANCHETTI
14 MANGRAVITI 29 DI CARMINE 5 VAN DE LOOI
21 FAGIOLI
11 BAJIC
55 OKOLI 19 CASTAGNETTI
26 BERTAGNOLI 8 PALACIO
10 BONAIUTO 3 VALERI
3 MATEJU ARBITRO: GIANLUCA AURELIANO DI BOLOGNA
4-3-3 ALL.: FILIPPO INZAGHI
DIRETTA SU DAZN E SKY
SERIE A • L’INTER PUÒ ELIMINARE LA JUVENTUS Corroborate dai successi in Champions, Inter e Juventus si sfidano domani sera nel big match della 9ª giornata. A rischiare di più sono i bianconeri, che in caso di sconfitta rischiano di essere già eliminati dalla corsa per lo scudetto. Impegnativa trasferta anche per il Napoli sul campo della Roma (domani alle 18), mentre il Milan fa visita stasera a Bologna per dimenticare le delusioni europee. CLASSIFICA (8ª giornata): Napoli 24; Milan 22; Inter 17; Roma 15; Lazio, Atalanta, Juventus 14; Bologna, Fiorentina 12; Udinese, Empoli 9; Torino, Verona, Venezia, Sassuolo 8; Sampdoria, Genoa, Cagliari 6; Salernitana, Spezia 4.
ALL.: FABIO PECCHIA 4-3-3
Cittadella-Spal 0-0, Como-Alessandria 2-0, Cosenza-Frosinone 1-1, Cremonese-Benevento 1-1, Crotone-Pisa 2-1, Ascoli-Lecce 1-1, L.R. Vicenza-Reggina 0-1, Parma-Monza 0-0, Perugia-Brescia 1-0, Pordenone-Ternana 1-3.
CLASSIFICA Pisa 19 Cremonese 16 Lecce 15 Brescia 14 Ascoli 14 Benevento 13 Perugia 13 Reggina 13 Cittadella 13 Frosinone 11
Cosenza 11 Parma 10 Monza 10 Ternana 10 Spal 9 Como 9 Crotone 7 Alessandria 4 L.R. Vicenza 3 Pordenone 1
9 ª GIORNATA (2 3 -10 h 14) Alessandria-Crotone (ieri sera), BeneventoCosenza, Brescia-Cremonese (h 18.30), Frosinone-Ascoli (h 16.15), Lecce-Perugia, MonzaCittadella, Pisa-Pordenone (24-10 h 14), Reggina-Parma (24-10 h 16.15), Spal-Como (2410 h 20.30), Ternana-L.R. Vicenza.
1 Oª GIORNATA (2 8 -10 h 20.30)
GIOVANILI • LE RONDINELLE ANCHE PER LA PRIMAVERA
12 CARNESECCHI
15 CISTANA
RISULTATI 8ª GIORNATA
Alessandria-Frosinone (h 18), Ascoli-Spal (h 18), Brescia-Lecce (h 18), Cittadella-Parma, Como-Pordenone, Cosenza-Ternana (27-10 h 18), Cremonese-Pisa, Crotone-Benevento, L.R. Vicenza-Monza (27-10 h 20.30), Perugia-Reggina.
17 SERNICOLA
29 PAJAC
1 JORONEN
Dario Marcolin, Ivan Rizzardi, Romano Galvani, Mario Montorfano, Mauro Bertoni, Giorgio Bianchi sono solo alcuni dei più celebri nomi di giocatori bresciani che hanno vestito la maglia grigiorossa. Giacomo Violini, addirittura, fino a pochi anni fa, dopo un passato da giocatore in grigiorosso, ha svolto per diverse stagioni il ruolo di preparatore dei portiere per il Brescia, allenando e
avversario sulla panchina delle Rondinelle quel Pippo Inzaghi con cui ha condiviso tanti anni al Milan ricchi di trofei e soddisfazioni. In seguito l’elenco degli ex è lunghissimo: partendo da Cesare Prandelli da Orzinuovi, che vestì la maglia delle giovanili grigiorosse semplicemente perché, a detta sua, “il pullman del Brescia non passava a prenderlo così lontano”. Poi Giuseppe Favalli,
passando il testimone e quel Michele Arcari che, dopo essere nato in grigiorosso, ha chiuso con il calcio giocato all’apice della carriera e conquistando il record di 810 minuti di imbattibilità nei campionati professionistici d'Europa (davanti anche ad un certo Neuer) proprio con la maglia del Brescia, società per la quale oggi ricopre il ruolo di preparatore dei portiere delle giovanili. Ma oggi sarà un’altra storia. Da un lato il Brescia di mister Inzaghi e Rodrigo Palacio sul campo che vuole rilanciarsi e dall’altra la Cremonese di mister Pecchia e dei suoi giovani, che ritrova Carnesecchi tra i pali e Okoli in difesa per continuare a stupire in positivo. E visto che gli esami non finiscono mai, i grigiorossi torneranno in campo già giovedì sera contro la capolista Pisa.
La premiazione di Carnesecchi, miglior portiere della scorsa stagione
Brusco risveglio per la Primavera di Pavesi, travolta sul proprio terreno dalla Virtus Entella (0-3), passata in vantaggio dopo solo 14 minuti. I grigiorossi, ora ottavi con 7 punti dopo 5 giornate, proveranno a rifarsi oggi alle 15 sul campo del Brescia, antipasto della sfida tra le prime squadre. Male anche la Under 17, battuta nettamente per 4-0 dalla Fiorentina.
SERIE C • PERGOLETTESE SULLE MONTAGNE RUSSE Nemmeno il tempo di gioire per la vittoria con l’AlbinoLeffe grazie al calcio di rigore realizzato dallo specialista Varas (nella foto), che la Pergolettese è ripiombata nella disperazione dopo la sconfitta per 3-1 a Fiorenzuola nel turno infrasettimanale. Eppure anche in terra piacentina le cose si erano messe bene, con il gol di Zennaro quasi alla mezzora del primo tempo. Incassato il pareggio, i gialloblu hanno controllato la partita, sfiorando anche il gol del vantaggio, ma all’84’ un errore del singolo (sciagurato passaggio al portiere di Ferrara), ha spianato la strada ai piacentini, che nel
SERIE D • CREMA, LA SITUAZIONE SI È FATTA DIFFICILE
recupero hanno poi segnato il 3-1. «Questo numero alto di errori li stiamo pagando a caro prezzo e la classifica è spietata», ha rivelato il tecnico Lucchini, che probabilmente si gioca la panchina domani alle 17.30 al Voltini contro il Lecco. CLASSIFICA (10ª giornata): Padova 23; Südtirol* 21; Renate, FeralpiSalò 20; Pro Vercelli 18; AlbinoLeffe 17; Lecco 16; Triestina 15; Juventus Under* 23 13; Trento, Pro Patria 12; Fiorenzuola 11; Virtus Verona, Mantova, Giana Erminio, Seregno 9; Piacenza*, Legnago Salus*, Pergolettese 8; Pro Sesto 7. *una partita in meno
Non si arresta la crisi del Crema, che dopo il ko di Breno (2-1 dopo il momentaneo pareggio di Ferretti), ha incassato la sconfitta casalinga con Olginatese (01). «La situazione si è fatta difficile e bisogna imparare a lotta-
re, a partire dalla trasferta di domenica contro la Casatese», ha detto il tecnico Bellinzaghi. CLASSIFICA (7ª giornata): Sangiuliano City Nova 16; Desenzano Calvina 15; Casatese, Sona 13; Ciserano Bergamo, Ar-
conatese 12; Legnano, Breno, Folgore Caratese, Caravaggio, Olginatese 11; Brusaporto 10; Villa Valle, Leon 8; Ponte San Pietro, Sporting Franciacorta 7; Crema, Vis Nova Giussano 4; Castellanzese, Real Calepina 3.
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Sport
Sabato 23 Ottobre 2021
» BASKET SERIE A
stasera i biancoblu inseguono il terzo successo casalingo Caricata dalla netta affermazione su Varese, la squadra di Galbiati ci prova contro un avversario tosto come Brindisi. Ancora incerta la presenza di Peppe Poeta
Vanoli, fatti un Brindisi per una serata speciale RIS U L T AT I 4 ª G IO R N A TA
FABIO VARESI
I conti tornano, almeno per il momento. Se si eccettua l’ultimo quarto di Trento, la Vanoli ha convinto nelle ultime tre partite, due delle quali vinte con autorità. Sì, perché dopo la Fortitudo, al PalaRadi è caduta rovinosamente anche Varese, che per quanto visto in campo, avrebbe meritato un passivo peggiore. Una prestazione convincente quella dei biancoblu, malgrado l’assenza di Peppe Poeta e lo scarso apporto offensivo di Malcolm Miller, dal quale lo staff tecnico si attende molto di più, alla luce dei mezzi tecnici di cui dispone. La Vanoli arriva, quindi, con il vento in poppa al difficile match di stasera contro l’Happy Casa Brindisi, che malgrado le sconfitte in Champions, è una delle autorevoli pretendenti a un posto nei playoff. Affidata ancora a Vitucci, la squadra pugliese potrebbe dover rinunciare all’ex Gaspardo, reduce da un infortunio alla caviglia e protagonista di un ottimo inizio di stagione. Ma Brindisi ha tante frecce offensive al proprio arco per rendere la vita dura ai biancoblu, come conferma coach Galbiati: «Affrontiamo una squadra super
MEZZA MARATONA, DOMINIO AFRICANO
Scontato dominio africano nella Mezza Maratona di Cremona. In campo maschile successo del keniano Dickson Simba Nyakundi in 1h01’46”, mentre tra le donne si è imposta la burundese Francine Niyomukunziin 1h12’03. Al traguardo anche l’oro olimpico del canottaggio Valentina Rodini (foto Zenzolo), impegnata nel weekend negli Italiani universitari.
Brescia-Napoli 98-88, Brindisi-Fortitudo Bologna 105-93, Cremona-Varese 94-78, Milano-Venezia 93-68, Pesaro-Tortona 81-90, Reggio Emilia-Trento 74-78, Treviso-Sassari 64-71, Virtus Bologna-Trieste 94-79.
CLA SSIF ICA Virtus Bologna 8 Milano 8 Brindisi 6 Sassari 6 Trento 4 Treviso 4 Trieste 4 Reggio Emilia 4
Cremona 4 Tortona 4 Fortitudo Bologna 2 Varese 2 Brescia 2 Venezia 2 Napoli 2 Pesaro 2
5 ª GI ORNA TA ( 24 - 10 )
Tres Tinkle a canestro contro Varese (foto Passamonti)
talentuosa, che è partita bene e sta giocando molto bene. Sarà una partita difficile in cui dovremo gestire il ritmo per non farli correre, cosa che sanno fare benissimo. Dovremo essere bravi a mettergli un po’ di sabbia negli ingranaggi e ad attaccarli nei loro punti deboli, costringendoli a difendere. Perché se non li fai difendere, hanno poi energie fresche per andare in attacco e diventa molto dura.
Cremona-Brindisi (23-10 h 20), Fortitudo Bologna-Milano, Napoli-Virtus Bologna, SassariBrescia, Trento-Treviso, Trieste-Tortona, Varese-Reggio Emilia, Venezia-Pesaro.
Noi veniamo da una settimana discreta, anche se condizionata da qualche piccolo acciacco. C’è però stata, come sempre, grandissima disponibilità da parte dei ragazzi. Abbiamo lavorato tanto e stiamo continuando nel nostro percorso, vediamo cosa ne esce. Per quanto riguarda Peppe Poeta, sta meglio ma vedremo se sarà o meno della partita. È una decisione che prenderemo con lo staff medico».
Cadette in gara a Clusone
ne del panorama agonistico (per regolamento occorreva coprire undici gare diverse e sommare i migliori punteggi di
Prosegue il momento magico del Basket Team Crema (nella foto D’Alie e Rizzi), che ha travolto anche il Basket Ponzano (88-59) in un match già deciso all’intervallo lungo, con le azzurre avanti di 21 punti. La ripresa è servita solo per aumentare il divario a favore della squadra di Diamanti, che ha avuto quattro giocatrici in doppia cifra. Domani alle 18 le azzurre cercheranno il tris a Torino contro il Teen Basket che è ancora a zero punti in classifica. CLASSIFICA (2ª giornata): Milano, Brescia, Udine, Basket Team Crema, Castelnuovo Scrivia 4; Valbruna Bolzano, Mantova Aperia Bolzano, Ponzano 2; Vicenza, Alpo, Carugate, Treviso, Torino 0.
SERIE B • JUVI IN FORMA SFIDA IL MONFALCONE
H APPY CAS A BRINDISI
0 Myles Carter Centro 1 Nathan Adrian Ala 3 Josh Perkins Playmaker 6 Alessandro Zanelli Playmaker 9 Riccardo Visconti Guardia 10 Raphael Gaspardo Ala 11 Scott Ulaneo Ala 12 Lucio Redivo Guardia 15 Wes Clark Guardia 17 Alessandro Guido Play-Guardia 21 Jeremy Chappell Ala 22 Mattia Udom Ala 33 Nick Perkins Centro Coach: Francesco Vitucci
ATLETICA • INTERFLUMINA PROTAGONISTA A CLUSONE Eccezionale risultato dell’Interflumina èpiù Pomì Casalmaggiore nella finale regionale. In gara le migliori 18 società femminili e maschili in Lombardia, dopo le numerose fasi provinciali. L’Interflumina ha colto il 5° posto tra le Cadette e l’11° tra i Cadetti, grazie a 15 record personali, 3 vittorie individuali, 4 secondi posti, 3 terzi posti e molti piazzamenti nelle prime 6 posizioni. Ma non è tutto, perché le prestazioni degli atleti casalaschi sono valse il terzo posto assoluto in Lombardia in campo femminile e il 9º tra i maschi. A Clusone hanno gareggiato 25 atleti in quasi tutte le discipli-
SERIE A2 • CREMA CERCA IL TRIS DOMANI A TORINO
tredici prestazioni). Si conclude così, anche agonisticamente, un 2021 molto positivo sotto molteplici punti di vista.
Con autorità la Ferraroni JuVi Cremona (nella foto) è passata a Jesolo (61-88), confermando una crescita già mostrata con l’Olginate. Eloquente lo score a favore dei cremonesi al termine del primo quarto (26-10), che fotografa uno strapotere mostrato per tutto il match, vinto grazie anche ai 20 punti di uno scatenato Preti. Oggi alle 18.30 l’obiettivo è calare il tris di vittorie contro il Monfalcone. Incredibile sconfitta, invece, per la Pallacanestro Crema, che sul +17 ad inizio ripresa, si è fatta rimontare e battere 101-98 dal Cividale dopo l’overtime. «C’è il rammarico per aver perso due punti, dopo un grande primo tempo - ha commento coach Ghizzinardi -. Sicuramente avremmo dovuto fallire qualche libero di meno nel finale dei regolamentari e sull’ultimo loro canestro abbiamo isolato bene i loro uomini migliori, ma Rota ha fatto una gran tripla». Domani alle 18, Crema ha la possibilità di riscattarsi, sempre alla Cremonesi contro Lumezzane. CLASSIFICA (3ª giornata): Bergamo, Mestre 6; Desio, Cividale, Fiorenzuola, Crema, San Vendemiano, JuVi Cremona, Vicenza 4; Olginate, Monfalcone, Jesolo, Bologna 2; Padova, Lumezzane, Bernareggio 0.
COMUNE DI CREMONA Settore Centrale Unica Acquisti, Avvocatura, Contratti e Patrimonio
AVVISO DI PROCEDURA APERTA Oggetto: Affidamento del servizio di assicurazione a favore del Comune di Cremona suddivisa in 6 lotti - Periodo 31/12/2021 – 31/12/2023 Importo: € 763.000,00 = imposta ed onere inclusi e così ripartito: Lotto 1 Polizza RCVT/ RCO € 380.000,00=; Lotto 2 Polizza All Risks € 290.000,00=; Lotto 3 Polizza RC Patrimoniale € 32.000,00=; Lotto 4 Polizza Danni veicoli in missione € 16.000,00=; Lotto 5 Polizza Infortuni € 13.000,00=; Lotto 6 Polizza RC Auto € 32.000,00=. Termine offerte: ore 09:00 del 18/11/2021 Rup: Dott.ssa Tania Secchi. Avviso integrale: disponibile sul sito www.comune.cremona.it e sul sito www.ariaspa.it Cremona, 13/10/2021
Il Direttore del Settore Avv. LAMBERTO GHILARDI
Sport
Sabato 23 Ottobre 2021
CALCIO • GLI AZZURRI DI MANCINI SALGONO AL 4 º POSTO
OLIMPIADI • ALLA RASSEGNA INVERNALE A CINQUE CERCHI
RANKING FIFA, L’ITALIA VEDE IL PODIO
GOGGIA E MOIOLI PORTABANDIERA
ZURIGO - I campioni d’Europa di Roberto Mancini guadagnano una posizione e si portano al 4° posto. Torna sul podio la Francia fresca vincitrice della Nations League (dietro Belgio e Brasile), perde due posizioni l’Inghilterra vice-campione continentale, che slitta al 5º posto e poi c’è il sorpasso della Spagna (7ª) ai danni del Portogallo (8°). Questi i cambiamenti nella top ten del ranking Fifa. (Fonte Italpress)
ROMA - Hanno dato un’importante spinta alla candidatura di Milano-Cortina, in Corea nel 2018 hanno entrambe conquistato la medaglia d’oro e il prossimo febbraio guideranno la delegazione azzurra ai Giochi invernali. La sciatrice Sofia Goggia porterà la bandiera italiana alla cerimonia di apertura di Pechino 2022, mentre Michela Moioli (snowboardcross), sarà l’alfiere dell’Italia in quella di chiusura. (Fonte Italpress)
» volley serie a1
25
domani al palaradi arriva la favorita conegliano A parte l’inevitabile ko di Novara, in questo inizio di stagione molto positivo le rosa hanno battuto la forte Scandicci ed espugnato Roma
Vbc senza paura contro la corazzata
Il messaggio della Vbc Trasporti Pesanti Casalmaggiore è chiaro: a parte le due corazzate Conegliano e Novara, la squadra di Volpini può battere chiunque. La conferma è arrivata in questo inizio di stagione, che sta andando oltre le più rosee aspettative. Dopo il clamoroso 3-0 rifilato alla quotata Scandicci, è arrivato l’inevitabile ko di Novara contro l’Igor Gorgonzola, unica formazione in grado di poter competere con Conegliano, anche se nella sfida di giovedì le venete si sono imposte 3-0, in tre set comunque combattuti. Le rosa ci hanno provato nei primi due parziali (persi 25-18 e 25-21), poi nel terzo sono crollate sotto i colpi delle piemontesi, malgrado il mancato impiego di Chirichella. Un ko che non ha comunque scalfito l’autostima delle rosa, che nel turno infrasettimanale hanno espugnato Roma con un bel 3-1 (26-24, 25-18, 23-25, 25-21), dimostrando gioco e carattere. Ferma precauzionalmente Rahi-
RISULTATI
2 ª GIORNATA
Monza-Chieri 3-1, Novara-Casalmaggiore 3-0, Perugia-Firenze 1-3, Roma-Conegliano 0-3, Scandicci-Bergamo 3-1, Trento-Cuneo 2-3, Vallefoglia-Busto Arsizio 1-3.
CLASSIFICA Conegliano 9 Busto Arsizio 9 Novara 6 Monza 6 Scandicci 6 Casalmaggiore 6 Firenze 6
Trento 4 Chieri 3 Roma 3 Vallefoglia 3 Cuneo 2 Bergamo 0 Perugia 0
RISULTATI 3 ª GIORNATA
La Vbc in azione a Roma (foto Morris Paganotti) Paganotti)
mova per un fastidio muscolare, ci ha pensato una Malual da 21 punti a non far rimpiangere l’azera, oltre alle super prestazioni di Braga (20) e Shcherban (18). Con sei punti in classifica, la squadra di Volpini può lavorare in tranquillità e affrontare senza patemi d’animo la proibitiva sfida di
Bergamo-Monza 0-3, Busto Arsizio-Perugia 3-0, Conegliano-Novara 3-0, Cuneo-Scandicci 0-3, Firenze-Trento 3-1, Roma-Casalmaggiore 1-3, Vallefoglia-Chieri 3-1.
domani con Conegliano (griffata in questa stagione Prosecco Doc Imoco) dell’immarcabile Paola Egonu. Ma davanti ai propri tifosi, la Vbc vorrà fare perlomeno bella figura, come conferma capitan Marta Bechis: «Cercheremo di attaccarle sin da subito, già dalla battuta perché sarà la
nostra prima arma, cercando di metterle in difficoltà pur sapendo il loro livello». 4ª GIORNATA (24-10 h 17): Monza-Novara (h 20.30), Chieri-Busto Arsizio, Scandicci-Trento, Firenze-Cuneo, Perugia-Roma (23-10 h 20.45), Casalmaggiore-Conegliano, Bergamo-Vallefoglia.
SERIE B1 • I TRE PUNTI VANNO SOLO ALL’ESPERIA Alla prima gara ufficiale della stagione, con il ritorno del pubblico, l’Esperia Cremona si emoziona, va sotto, ma si fa forza e ribalta una partita per lunghi tratti in discussione, battendo 3-1 Campagnola (21-25, 25-22, 25-15, 25-15) con una super Lodi (18 punti). Stasera 20.30, prima trasferta per le gialloblu contro la Fumara Mio Volley Gossolengo. Nello stesso girone D, vince anche la Cvs RaMa Ostiano, ma è dovuta ricorrere al tie break per piegare il Centro Volley Reggiano, grazie alle grandi prestazioni di Barbarini (26 punti) e Falotico (23). Domani alle 17.30 le ragazze di coach Bonini saranno impegnate a Cesena. Nel girone B, è finito ai vantaggi del tie break il derby tra l’ambiziosa Chromavis Abo Offanengo e la neopromossa Enercom Fimi Crema. «Complimenti all’Enercom Fimi, mentre noi prenderemo insegnamento da questa lezione», ha affermato Bolzoni, coach di Offanengo che oggi alle 18 sarà ospite della Walliance Ata Trento, mentre Crema farà il suo esordio casalingo stasera alle 20.30 con la Don Colleoni Trescore Balneario.
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Sport
Sabato 23 Ottobre 2021
» CICLISMO
il ct salvoldi chiude da vincitore, mentre il quartetto è nella storia Il tecnico delle donne, malgrado oltre 200 podi, non è stato confermato, ma lascia con i titoli iridati di Fidanza e Paternoster. Nell’inseguimento maschile arriva l’oro mondiale dopo il trionfo olimpico
La pista azzurra si copre ancora d’oro
FORTUNATO CHIODO
Dal restyling avviato dal nuovo corso federale, dopo Cassani non si salverà nemmeno il più medagliato dei tecnici azzurri: Edoardo Salvoldi, che vanta oltre 200 podi con squadre femminili e che chiuderà la sua avventura dopo i Mondiali della pista di Roubaix (che terminano domani). La Federciclismo ha già deciso, anche se l’ufficialità arriverà a novembre. Salvoldi, 49 anni, milanese di Trezzo d’Adda, era entrato nella Federciclismo nel 1994, designato dall’allora presidente federale Giancarlo Ceruti. A differenza degli altri tecnici è un dipendente del Coni, non ha quindi un contratto in scadenza ogni anno e sembra dirottato alla guida degli Juniores. Ma accetterà questo declassamento, o preferirà andare all’estero? In attesa di una decisione definitiva, ha la soddisfazione di lasciare da vincitore, visto che sulla pista del nuovo Vèlodrome
GIOVANISSIMI • CREMASCA IN VETTA A PIUBEGA IN MTB
Trionfo dei Giovanissimi dell’Unione Ciclistica Cremasca nella Junior Cup Avis di mtb a Piubega, nel Mantovano. CLASSIFICHE • G1: 3) Di Stasio Tristan, 17) Marcello Regazzzetti. G2: 5) Allegra Costi. G3: 5) Riccardo Carrera, 7) Francesco Regazzetti. G3: 2) Serena Dominoni. G4: 11) Margheriti Tommaso, 20) Kevin Romagnoli. G4: 2) Elisa Ferrari. G5: 12) Carrera Niccolò. G6: 2) Jacopo Costi. G6. 1) Elisa Zipoli, 4) Sofia Di Stasio.
Il quartetto azzurro, oro iridato nell’inseguimento a squadre con il ct Villa
Convert Règional Jean Stablinski di Roubaix (conosciuto come “Le Stab”) è andato subito a segno con Martina Fidanza e Letizia Paternoster, oro nello scratch e nella corsa a eliminazione. Poi è arrivato lo storico argento del
quartetto dell’inseguimento femminile con l’iridata della strada Elisa Balsamo, la stessa Fidanza, Chiara Consonni e Martina Alzini, piegate solo in finale dalla fortissima Germania. Bene anche la cremasca Miriam Vece, che nella sprint è arrivata fino ai quarti, dove è stata eliminata dalla forte tedesca Friedrich. Continuano le soddisfazioni anche per Marco Villa, confermato a capo della pista azzurra maschile, che dopo le imprese di Tokyo, ha trionfato ancora con il quartetto formato da Simone Consonni, Jonathan Milan, Liam Bertazzo, Francesco Lamon della Biesse-Arvedi (riserva) e Filippo Ganna, al 5° oro iridato della sua fantastica carriera, impreziosita anche dal titolo olimpico di qualche mese fa. Il quartetto azzurro, che in Giappone ha stabilito anche il record del mondo, ha piegato in finale la Francia. Speranze di podio ci sono anche con Elia Viviani nell’omnium e nella madison con Consonni.
ELIA MENEGALE PIGLIATUTTO AD ACQUANEGRA Lo sprint bruciante di Elia Menegale (nella foto) non lascia scampo agli avversari sul traguardo del 16º Gran Premio d’Autunno. Ad Acquanegra sul Chiese, nel Mantovano, il 22enne padovano di San Martino di Lipari e portacolori della Continental Zalf Euromobil Désirée Fior, si è imposto in una volata serrata, relegando al secondo posto Michael Minali (Iseo Serrature Rime Carnovali Sias) e al terzo Matteo Fiaschi (Viris Vigevano). Menegale è anche il vincitore della Challange del Fiume Oglio e delle Terre di Confine, nella tradizione ciclistica mantovana e cremonese, promossa e sostenuta dai rispettivi comitati provinciali della Federcicli-
smo, che chiude la stagione Elite e Under 23 in Lombardia. Una corsa vivace con un terzetto in avanscoperta sino al terzultimo giro, quando il gruppo ha ricucito ed ha impostato il finale per un arrivo a ranghi compatti, da cui è emersa la potenza di Menegale, ben pilotato dai
compagni. Il vincitore ha coperto 100 km in 2h10’44”, media/h 45,895. Buon quinto posto per Mattia Pinazzi (classe 2001) della Biesse-Arvedi. Sprint a quattro, invece, nella 99ª edizione della Coppa d’Inverno a Biassono (Monza e Brianza), classica per Elite e Under 23 vinta da Andrea D’Amato, 20enne pavese di Broni. L’atleta della Iseo Rime Carnovali Sias ha colto la terza vittoria della stagione, davanti a Francesco Calì (Team Colpack-Ballan), Pier Elis Belletta (Named-Uptivo) e Lorenzo Roda (Sc Valle Seriana Cene), con i quali si era avvantaggiato nel finale. Il gruppo è giunto a 2’35”, regolato da Samuel Quaranta (6°).
IN BREVE
CENA DEL PEDALE ROMANENGHESE I dirigenti del Pedale Romanenghese, presieduto da Gianluigi Ferrari, da Attilio Polla (sindaco di Romanengo e vice della società) e dal consigliere Amilcare Sgalbazzi, ex professionista scalatore di Genivolta, tirano le somme di un anno d’oro ed hanno programmato una cena sociale per venerdì 29 ottobre, alle ore 19.30 presso la trattoria Invernizzi (Bar Italia) di Romanengo. «Ci sembra cosa buona e giusta ringraziare i volontari che danno il proprio contributo alla buona riuscita delle gare», ammette Ferrari.
A CREMONA IL GP INTERNAZIONALE
Il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti di ciclocross, cancellato la scorsa stagione per il Covid-19, quest’anno ci sarà. L’evento internazionale, in perfetta intesa con l’Uci e il Gruppo Sportivo Selle Italia-Guerciotti-Elite, è stato collocato in calendario per il 1º novembre, ma non all’Idroscalo di Milano, bensì a Cremona e precisamente al Parco del Po con tutti i migliori specialisti del ciclocross delle categorie Under 23, Elite, e Juniores maschili e femminili, mentre le gare di Allievi, Esordienti, Giovanissimi G6 saranno a livello nazionale.
BOCCE
Vola il Flora con Caccialanza e Domaneschi MASSIMO MALFATTO
Fa festa la Canottieri Flora grazie ad Alberto Caccialanza e Luca Domaneschi (nella foto) che hanno confezionato un pacchetto regalo alla loro società. A meno di ventiquattro ore dal successo di “Caccia”, ecco la grande performance di Luca a San Salvo Chieti, splendido vincitore dell’11ª tappa del Circuito Prestige. Esordio irresistibile di Domaneschi sulle corsie abruzzesi, dove infligge una severa lezione al romano Domenico Orlando (12-2, 12-0) e supera Sofia Pistolesi (12-7) nella finale del girone. Qualche grattacapo per il boy rivierasco nella terzina finale, dove s’impone su Luciano Giaquinto (12-6), ma viene sconfitto
da Riccardo Giacomoni con l’identico punteggio. Si deve quindi ricorrere ai “pallini” che hanno premiato la grande freddezza di Luca: ne ha colpiti cinque su nove, mentre
gli avversari sono rimasti a quattro e tre. Quello di domenica è stato il terzo successo su cinque presenze di Luca, che si è portato in testa alla classifica quando manca una sola tappa (domani a Salerno) al termine di questa prestigiosa manifestazione. Molto improbabile che Luca rimanga al primo posto in quanto il rivierasco non parteciperà a questa lunga trasferta. Sicuramente concluderà tra i primi quattro della classifica generale a conferma di una prestazione assolutamente positiva per la crescita sua e uno stimolo in più per i nostri bravi ragazzi. TROFEO RENO PINONI • Un altro successo per Alberto Caccialanza, che si è imposto in finale su Morgan Lupi. Terzo posto per Luigi Merli e quarto per Ettore Ardigò.
OGGI A MANTOVA FARI PUNTATI SUI CAMPIONATI REGIONALI 2021 (M.M.) Sono undici le formazioni della delegazione cremonese impegnate oggi (batterie inizio ore 9) nei Campionati regionali in programma sulle corsie mantovane. Nella categoria A, l’acuto può arrivare dall’individualista Roberto Notari, dalla coppia Cantarini-Comizzoli e da Massarini-Bocchio-Domaneschi. Nella categoria B, a caccia di un titolo vanno il bissolatino Gianpietro Lanfredi, la coppia Ferrari-Frittoli e la terna Bellardi-Bastoni-Ardoli. Nella categoria C, colori cremonesi rappresentati da Cesare Manfredini, dai pianenghesi Pedrini e Ruotolo e dalla terna Di Marco-Pagliari-Fornasari. Saremo presenti anche in campo femminile (categoria B) con Maddalena Azzini e Caterina Bono che (stranamente) se vincessero la loro terzina, si dovrebbero affrontare.
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