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Con i gol di Dezotti e Tentoni la Cremo espugnò l’Olimpico
cross lungo in area per la testa di Dezotti con palla rimessa in mezzo dove Tentoni era in agguato e in anticipo su tutti i difensori per mettere in rete sempre di testa il gol della vittoria. Quasi allo scadere ci fu anche un giallo. Una calcio di punizione battuto da Haessler finì alle spalle di Turci, immobile. Il giocatore tedesco però non si era accorto che l’arbitro Quartuccio di Torre Annunziata aveva il braccio alzato a segnalare una punizione a due e non diretta. Gol giustamente annullato, Turci aveva capito tutto. Un suo tocco avrebbe auto- maticamente rimesso la palla in azione. Una vittoria storica che chi era con me in tribuna stampa non dimenticherà più, così come i tifosi presenti allo stadio. Perché a Roma ci siamo stati altre volte, senza mai uscire dall’Olimpico con il sorriso sulla bocca, spesso i giallorossi ci hanno bastonato. Però la trasferta di Roma era quasi una vacanza, l’occasione per visitare una delle città più belle del mondo e per gustare piattoni di pasta alla carbonara, alla amatriciana, o cacio e pepe. Annaffiati dal buon vinello dei colli, leggero come i movimenti in campo del grande Andrea Tentoni. A Cremona non abbiamo mai vinto, l’ultima volta (il 24 settembre del 1995), finì 1-0 per i giallorossi di Mazzone, autorete di Tentoni al 23’ della ripresa su punizione battuta da Fonseca. Una partita che vide la Cremonese giocare in nove (espulsi lo stesso Tentoni e Giandebiaggi) e la Roma in dieci (rosso per Moriero), Mazzone colpito in testa da un oggetto lanciato dalla tribuna, Branca fare un gestaccio alla curva grigiorossa. E io a litigare dopo la partita con il portiere Cervone.
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