il ponte 2007 07

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Anno XXXIV n. 7 settembre 2007

Sped.in A.P. 45% art.2 comma 20/b Legge 662/96

Filiale di 33100 UDINE - 33033 CODROIPO Italy

PERIODICO DEL FRIULI CENTRALE

Periodico

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il ponte PERIODICO DEL FRIULI CENTRALE

IN COPERTINA Inizia la scuola - Anno XXXIV - N. 7 settembre 2007

Periodico

Pubblicità inferiore al 45% Sped. in abb. postale - Gr. lll Direttore responsabile Renzo Calligaris Direzione - Redazione Via Leicht, 6 - 33033 CODROIPO Telefono 0432/905189 internet: http://friuli.qnet.it/ilponte E-mail: ilponte@qnet.it Per la vostra pubblicità su questo periodico telefonare allo 0432.907752 - 339.5744086 La sede è aperta al pubblico tutti i giorni feriali escluso il sabato dalle 18 alle 19 Telefono 0432.905189 Editrice: soc. coop. editoriale "ll Ponte" a r.l. c.c. postale n. 13237334 Autorizz. del Tribunale di Udine N. 336 del 3-6-1974 Realizzazione grafica: ET PUBBLICIT A' - Tel. 0432.907752 PUBBLICITA' Stampa: Pentagraph - Ud

"ll Ponte" esce in 13.000 copie ed è inviato gratuitamente o in abbonamento alle famiglie dei Comuni di Codroipo, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Rivignano, Sedegliano, Talmassons, Varmo e agli emigranti che lo richiedono.

La collaborazione è aperta a tutti. "ll Ponte" si riserva in ogni caso il diritto di rifiutare qualsiasi scritto o inserzione. Manoscritto e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti riservati.

Associato all'USPI

EDITORIALE

Scuola al via con 2.300 studenti Saranno in 2 mila e 300 tra scolari e studenti nel Codroipese coloro che entreranno nelle aule il 12 settembre negli istituti di ogni grado. Poche le novità per quel che riguarda le strutture. L’aumento demografico e i cento allievi in più tra scuola per l’infanzia e primarie concentrati nel capoluogo del Medio Friuli sono un campanello d’allarme per l’amministrazione comunale chiamata a creare nuovi spazi in futuro nel plesso Candotti della primaria di via Friuli a Codroipo. Mentre le medie mantengono le cifre del passato più recente, una lieve impennata si registra per le superiori, dove vengono segnalati una quindicina di allievi in più rispetto all’anno scolastico scorso. Frattanto si registrano alcuni movimenti a livello dirigenziale. Cambio al vertice al Circolo didattico di Codroipo comprendente anche i comuni di Bertiolo, Camino al Tagliamento e Varmo Con il 31 agosto è andato in quiescenza, dopo 40 anni spesi a favore della scuola, Pierino Donada. L’ha sostituito nell’incarico alla guida della scuola dell’infanzia e primaria, Emilia Lisbo Parrella. Sarà sempre Roberto Zanini, invece, nell’incarico di preside alle medie Bianchi, mentre alle superiori con il primo settembre ha preso servizio il nuovo dirigente Giuseppe Santoro. Gli ha passato il testimone il preside Giommaria Carboni. Andiamo ora a vedere la consistenza della popolazione scolastica nelle varie sedi. La direzione scolastica codroipese gestisce circa una decina di complessi e un totale di 1300 bambini. Sono ripartiti equamente 78

bimbi ciascuna nelle scuole per l’infanzia di via Politi, di via Invalidi del Lavoro e in via Lonca a Rivolto mentre 35 sono i frequentanti a Bertiolo . Nella primaria Candotti di via Friuli affollano le aule 403 ragazzini, seguiti dalla Fabris di via IV novembre con 223 alunni, dalla primaria di Bertiolo con 131 allievi, di quella di Varmo con 120 e di quella di Camino con 75 scolari. Passiamo ora in rassegna le medie con il numero dei propri iscritti: 19 classi e 410 studenti alla G.Bianchi di Codroipo e 6 classi con 100 studenti alla Svevo di Varmo per un totale di 510 allievi. Alle superiori sono 534 gli studenti pronti a varcare i cancelli dei cinque istituti scolastici. Al liceo scientifico Marinelli frequenteranno 174 studenti suddivisi in 10 classi, all’Ipsia Ceconi i frequentanti saranno 65 suddivisi in quattro classi, all’Itc ragioneria ci sarà una classe di 15 allievi, all’istituto professionale per il commercio e il turismo ci saranno 139 studenti e 10 classi mentre all’istituto per l’agricoltura e l’ambiente di Pozzuolo , dipendente dal Linussio di Codroipo, i frequentanti saranno 141 in 10 classi. Buon avvio di anno scolastico a tutti , docenti e discenti, con l’auspicio che il sistema educativo continui a lievitare sul fronte della qualità. Renzo Calligaris


6 Orari ferrovie dello Stato

Guardia farmaceutica Il turno di “guardia farmaceutica” in Codroipo funziona dalle 8.30 del lunedì alle 8.30 del lunedì successivo, mentre per gli altri comuni dalle ore 8.30 del venerdì alle 8.30 del venerdì successivo. Durante la chiusura pomeridiana e notturna delle farmacie di turno va corrisposto il diritto di chiamata di euro 1,55 diurno (dalle 12.30 alle 15.30) e di euro 3,87 notturno (dalle 19.30 alle 8.30). TURNI IN CODROIPO Dott.ssa GHIRARDINI - Tel. 0432.906054: 3-9 settembre; 24-30 settembre. Dott. TOSO - Tel. 0432.906101: 10-16 settembre; 1-7 ottobre. Dott.ssa FORGIARINI - Tel. 0432.906048: 17-23 settembre; 8-14 ottobre.

TURNI ALTRI COMUNI DAL 7 AL 13 SETTEMBRE Varmo - Tel. 0432.778163

DAL 14 AL 20 SETTEMBRE Camino al Tagliamento - Tel. 0432.919004

DAL 21 AL 27 SETTEMBRE Mereto di Tomba - Tel. 0432.865041

DAL 28 SETTEMBRE AL 4 OTTOBRE Sedegliano - Tel. 0432.916017

Guardia medica Il servizio di guardia medica notturna feriale, prefestiva e festiva, per i comuni di Codroipo, Basiliano, Bertiolo, Camino, Castions di Strada, Lestizza, Mereto, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons e Varmo ha il proprio recapito presso il polo sanitario di Codroipo nella nuova sede della palazzina degli ambulatori (tel. 909102). Per il comune di Rivignano presso l’ospedale civile di Latisana (tel. 0431/529200), per Flaibano l’ospedale civile di S.Daniele (tel. 0432.9491). Il medico di famiglia è in servizio dalle 8.00 alle 10.00 del sabato; dalle 8.00 alle 20.00 dal lunedì al venerdì. Il servizio notturno feriale inizia alle ore 20.00 e termina alle 8.00 del giorno seguente. Il servizio festivo (diurno e notturno) inizia alle ore 10.00 del sabato e termina alle ore 8.00 di lunedì. Anche nelle festività infrasettimanali il servizio inizia il giorno precedente alle ore 10.00 termina alle ore 8.00 del giorno successivo al festivo.

Veterinari di turno Per servizio notturno e festivo nei comuni di Codroipo, Camino al Tagliamento, Bertiolo, Varmo, Mortegliano, Talmassons e Castions di Strada:

Telefono 118

SERVIZI SOCIALI

IN VIGORE fino al 9 giugno 2007*

PARTENZE PER UDINE R ore 0.34 - iR ore 1.27 - R ore 6.00 (feriale per Trieste) - R ore 7.01 (feriale, sospeso il sabato) - R ore 7.03 (feriale, per Trieste si effettua il sabato) - iR ore 7.13 (feriale, sospeso il sabato per Trieste) - R ore 7.30 ICN ore 7.46 - R. ore 8.10 (feriale) - iR ore 8.27 (per Trieste) - R ore 9.09 (feriale per Trieste) - R ore 9.46 (feriale) - R ore 10.27 (feriale) - R ore 10.47 (festivo) - iR ore 11.27 (proseg. per Trieste: lun. sab. e festivi)- iR ore 13.27 (per Trieste) - R ore 14.14 (feriale) - R ore 14.34 - R ore 15.08 (feriale) - iR ore 15.27 (per Trieste) - R ore 16.11 (feriale) - R ore 16.30 (feriale per Trieste) - R ore 17.05 - iR ore 17.27 (per Trieste) - R ore 18.09 - R ore 18.30 (per Trieste sabato e fest. limitato a Udine) - R ore 19.05 - iR ore 19.27 (per Trieste) - R ore 20.11 R ore 20.30 - R ore 21.15 (feriale) - iR ore 21.27 (per Trieste) - R ore 22.37 - iR ore 23.29 (per Trieste).

Distretto Sanitario di Codroipo Centralino e Informazioni: 0432.909111 Prenotazione visite-esami (da lun. a ven. dalle 8.00 alle 17.00) n° verde 800.423445 Servizio Guardia medica prefestiva-festiva-notturna 0432.909102 Servizio di Prevenzione: Sanitario e Medicina Legale (su appuntamento) Lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 tranne mercoledì 0432.909180 Vaccinazione bambini e adulti Lunedì e Venerdì dalle 9.00 alle 12.00 0432.909180 Prenotazioni certificati vari per il Servizio di Prevenzione Codroipo e Mortegliano: (da lun. a ven. dalle 8.00 alle 17.00) n° verde 800.423445 Veterinari: Segreteria 0432.909127 Fax 0432.909146 Centro Salute Mentale: Lunedì a Venerdì dalle 8.00 alle 18.00 Sabato dalle 8.00 alle 14.00 0432.909190

Funzioni religiose in Codroipo

PARTENZE PER VENEZIA R ore 4.53 (feriale) - R ore 5.51 (festivo) - R ore 5.59 (feriale) - R ore 6.13 (feriale) - iR ore 6.45 - R ore 6.56 (feriale) - R ore 7.25 (feriale) - R ore 7.54 - R ore 8.22 (feriale fino a Sacile) - iR ore 8.32 - R ore 8.47 (festivo) R ore 9.32 (festivo) - iR ore 10.32 - R ore 11.09 (festivo) - R ore 11.26 (feriale) - R ore 11.45 (feriale) - iR ore 12.32 - R ore 12.49 (feriale) - R ore 13.10 (festivo) - R ore 13.23 (feriale) - R ore 13.49 (feriale) - iR ore 14.32 - R ore 14.59 (feriale) - R ore 15.29 - R ore 16.03 (feriale) iR ore 16.32 - R ore 16.50 (feriale)- R ore 17.31 (feriale) - R ore 17.55 - iR 18.32 - R ore 18.58 - R ore 19.32 (feriale) - R ore 19.32 (festivo) - R ore 20.08 (fino a Sacile) - iR ore 20.32 - ICN ore 22.06 (per Napoli) - iR ore 22.44.

R = Regionale D = Diretto

IR = Interregionale E = Espresso

*Gli orari sopra indicati possono aver subito variazioni, pertanto consultate direttamente la stazione di Codroipo

Orari autocorriere

FERIALE: Duomo - ore 7.15 - ore 19 San Valeriano - ore 18 Rosa Mistica (Istituti) - ore 16 PREFESTIVO: Duomo - ore 7.15 - ore 19 San Valeriano - ore 18 FESTIVO:

Duomo - ore 8 - ore 10 - ore 11.30 - ore 19 San Valeriano - ore 11 - Rosa Mistica - ore 9

PICCOLA PUBBLICITÁ Signora cerca lavoro di assistenza e pulizie. “I soi di Codroip”. Tel. 392.2610013

Servizio diretto feriale

DA CODROIPO PER UDINE Ore: 6.30 - 6.40 - 6.45 - 7.00 - 7.05 - 7.08 - 7.15 7.25 7.55 - 8.15 - 8.50 - 9.50 - 12.35 -13.20 -13.30 13.50 14.25 -15.05 - 17.00 - 17.05 - 18.30

DA UDINE PER CODROIPO Ore: 7.20 - 7.45 - 7.50 -10.30 -11.45 -11.50 - 12.00 12.20 - 12.30 - 13.15 -13.25 -15.00 -17.00 -17.10 17.25 -17.30 -18.00 -18.15 -19.15 -19.40

IMPORTANTE Coloro che non hanno ancora ricevuto il ponte possono recarsi in redazione dalle ore 18 alle 19 escluso il sabato in Via Leicht, 6 Codroipo.


7 22-23 SETTEMBRE

1-2-29-30 SETT

CITA DAVIDE Tel. 900369

ARMANI

CODROIPO - Via Pordenone

CODROIPO - Viale Venezia

PARUSSINI - Tel. 820260 CODROIPO - Viale Duodo

SERVIZI SOCIALI

AGIP TONIZZO - GPL CODROIPO Via Lignano, 10

CIOFFI ANTONINO BERTIOLO S.S. Napoleonica Tel. 914063

8-9 SETT / 6-7 OTT Distributore Off. Rinaldi SEDEGLIANO - Via Umberto I, 2 - Tel. 916046

SNAIDERO LORIS S.S.13 - Bivio Coseat - CODROIPO

TIGI S.A.S.

BERTIOLO Via Virco - Tel. 917065

15-16 SETT / 13-14 OTT ULIANA-MARIANO Tel.906216 CODROIPO - Via Udine 24 su 24 CAR WASH non stop

SELF SERVICE 24 h

CODROIPO - Viale Venezia, 179/181 - Tel.906725

ESPOSITO

AGIP CASSIN

Shell TORRESAN CODROIPO - Via Lignano - Tel. 901413

Tel. 919119

CAMINO Via Bugnins

F.lli SAMBUCCO CODROIPO Viale Duodo - Tel.906192

AREA 95 di Zoratto Hervè SP. 95 Km. 11+740 (BAR) Virco di Bertiolo - Tel. 917965

il ponte 13.000 copie spedite per posta nel Medio Friuli


REGIONE

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RUBRICHE

Richiesta di ricorso al Tar sul gassificatore La Giunta Provinciale, il 6 giugno 2007, ha deliberato l’approvazione del progetto e l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto termico di recupero rifiuti, mediante gassificazione, a Pannellia. Senza ritornare sulle forti perplessità dell’Associazione sulle scelte effettuate, riteniamo che l’impianto manchi anche dei requisiti di sicurezza per la tutela della salute dei cittadini e per la salvaguardia dell’ambiente. Chiediamo pertanto al Sindaco di Sedegliano, tramite questa lettera , di ricorrere al TAR contro la delibera della provincia motivando tale richiesta con l’esame di alcuni punti della delibera. Ill.mo Signor Sindaco, nell’approssimarsi del termine utile per il ricorso al Tar competente contro il provvedimento assunto dalla Giunta Provinciale in data 6 giugno 2007 concernente: “approvazione del progetto e autorizzazione alla

realizzazione di un impianto termico di recupero rifiuti, mediante gassificazione e produzione di energia, in Comune di Sedegliano, loc. Zona industriale Pannellia”, l’associazione “il Clap”, certa che il Comune di Sedegliano non rimarrà insensibile di fronte a scelte così importanti e delicate per il suo Territorio e per la salute dei suoi cittadini, intende contribuire all’azione di sicura protesta del Comune, con conseguente ricorso al T.A.R. competente, evidenziando alcuni punti di assoluta criticità, presenti nella delibera, che destano forti perplessità e che meritano estrema chiarezza e pertanto richiedono una seria e doverosa ridiscussione: a) Mancanza della Valutazione d’Impatto Ambientale (Via), basata sulla presunta modesta dimensione dell’impianto. La dimensione dell’impianto è stata valuta-

ta sulla base dell’energia prodotta come se si trattasse di un semplice impianto per la produzione d’energia mentre la funzione principale dell’impianto è il trattamento di rifiuti industriali. Anche nelle considerazioni della Conferenza dei servizi tenutasi il 5 luglio 2006 si ravvisa la necessità della procedura di VIA qualora fossero decadute le deroghe autorizzative emesse in precedenza. b) La delibera autorizzativa amplia le tipologie di rifiuto plastico ammesse all’impianto, rispetto a quanto previsto in tutti i documenti presentati dalla proponente, senza porre alcun limite alla possibile presenza di plastiche clorurate. Il Proponente/Costruttore stesso dell’impianto indica tra i principi di funzionamento la prevenzione del rischio diossina mediante l’eliminazione prima dell’ingresso all’impianto di possibili plastiche a base di cloro. l’attuale delibera ignora in modo palese tale precauzione. c) Ancora con riferimento ai principi di funzionamento indicati dal Proponente/ Costruttore si esclude la presenza di Cdr mentre l’attuale delibera autorizza tale rifiuto ad essere trattato sull’impianto; ciò in contrasto con tutte le valutazioni contrarie espresse sui Cdr e fatte proprie anche dal costruttore. Nel provvedimento della Provincia non figura alcun riferimento alle osservazioni scritte pervenute dal Comune di Sedegliano anche a mezzo del consulente dott. Carlo Moretto. Riteniamo che, anche soffermandoci solo su questi punti, il Comune abbia tutte le ragioni e l’obbligo morale di ricorrere contro la delibera autorizzativa della Giunta Provinciale. Restiamo a disposizione e porgiamo distinti saluti. Il Clap

AVVISO Per motivi tecnici in questo numero non abbiamo potuto inserire la rubrica “Agricoltura”. Sarà pubblicata nel prossimo numero di ottobre.


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RUBRICHE

ARTE L’omaggio a Spacal (1907-2000) Lo scorso ferragosto (prorogata al 9 settembre), a S. Vito al Tagliamento, nella chiesa di S. Lorenzo, si è chiusa la Mostra su “Spacal, dall’identità al segno. Le opere grafiche della collezione Ai Colonos”, nel centenario della nascita. Una esposizione importante, unica in regione, che ha significato un omaggio al grande artista sloveno, presentando lo splendido corpus di opere grafiche che provengono appunto della collezione della benemerita aziend a “Ai Co lo no s ” c o n s e de a Villacaccia di Lestizza (giova ricordare che direttore artistico dell’associazione culturale è Federico Rossi). E’ stato l’evento culturale figurativo tra i più significativi del nostro territorio e rientrava nel circuito di manifestazioni ufficiali organizzate anche in Slovenia, in un articolato progetto espositivo. Lojze/Luigi Spacal nasce a Trieste nel 1907 da una famiglia slovena originaria del Carso. A seguito della prematura scomparsa del padre, scalpellino, inizierà a lavorare giovanissimo, nel Cantiere S. Marco della città, quale disegnatore. Tuttavia, nel 1930 verrà arrestato per il suo attivismo antifascista e inviato al confino ad Accettura (Matera); in quel periodo, maturerà la sua vocazione artistica, dedicandosi agli studi già come autodidatta, per poi (una volta liberato) frequentare il liceo artistico di Venezia, diplomandosi nel ’34. Conseguita l’abilitazione, insegnerà nelle scuole slovene di Trieste e nel ’36 si iscriverà anche all’Istituto Superiore per l’Arte Decorativa di Monza (tra gli insegnanti: Semenghini, De Grada, Pica e il concittadino Pagano). Si segnala una sua prima esposizione nel ’37, in collettiva di artisti triestini (in cui il maestro interpretò austeramente lo spirito di Cézanne). Ma Spacal, nello stesso periodo, frequenterà da privatista anche l’Accademia di Brera, avendo modo di confrontarsi con le avanguardie artistiche attive nel clima vivace della città, in particolare per gli astrattisti e il movimento di Corrente. In seguito, parteciperà all’11^ Mostra del Sindacato Fascista delle Belle Arti, impe-

gnandosi nell’arte figurativa assieme a diversi altri esponenti della cultura slovena di Trieste e Gorizia fino al 1942, quando, male accetto al Regime, verrà reinviato al confino in Abruzzo e, in seguito, a un campo di lavoro a Forte dei Marmi. Purtuttavia, l’artista riuscirà ad esporre nuovamente a Milano e, nel 1944, a realizzarvi la sua prima personale, grazie all’attenzione e all’interesse di alcuni critici convinti. La prima partecipazione alla Biennale di Venezia risale invece al 1948, per poi tornarvi nel ’54 e nel ’58, quando otterrà un premio internazionale per il disegno e la grafica. Spacal, come sicuramente si è intuito, è stato anche un artista impegnato civilmente, come si evince dalle drammatiche composizioni ispirate alla resistenza e a tematiche politiche di parte. Anche in ambito cittadino, Trieste gli riserverà riconoscimenti come: il Premio Preseren (massimo riconoscimento artistico sloveno) e il S. Giusto d’Oro; nel 1998 gli verrà dedicato un Museo nel castello di S. Daniele del Carso, mentre Trieste gli riserverà una importante rassegna antologica al Museo Revoltella. Giova ricor-

dare che egli fu amico dei maggiori artisti figurativi del nostro Novecento, quali: Afro, Cernjgoi, Marangoni, Music, Pilon, Santomaso, Tramontin, Vedova e Zigaina e, in campo letterario, tra l’altro, con il compianto Elio Bartolini. Si spegnerà nella sua città natale nel 2000. Luigi Spacal, come evidenzia Angelo Bertani nel Catalogo della Mostra: “è considerato il maggiore interprete delle atmosfere, dei riti e dei miti del territorio carsico… (…) E’ stato l’artista che più di ogni altro ha saputo trarre da quelle terre elementi peculiari e di cultura e al tempo stesso è riuscito a renderli universali, ovvero significativi in modo assoluto, al di là di ogni limitazione territoriale”. Austerità ed essenzialità dell’espressione saranno le componenti rilevanti di tutta la sua produzione grafica, in una manifestazione di “orgoglio della modestia”, inteso alla valorizzazione delle tradizioni autoctone. Nelle incisioni di Spacal c’è una sorta di simbolismo e di valore “religioso” alle immagini della sua terra. A conclusione della Mostra sanvitese si può osservare un torchio a stampa e i connessi processi creativi dell’artista. Franco Gover


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BLOG NOTES

RUBRICHE a cura di Marco Calligaris

Sorpresa... un topolino nel pacchetto delle patatine Cosa c’è di meglio di un buon pacchetto di patatine fritte da sgranocchiare in santa pace davanti alla televisione? Doveva pensarla così anche Jack Hilnes, arzillo 66enne di Havre (Montana - Usa), prima di consumare il suo snack a base di patate fritte. Occhi fissi al televisore, Jack ingurgita con un gesto ormai automatico le sue patatine, manciata dopo manciata. Mentre porta alla bocca l’ennesima porzione, Jack si accorge di avere tra le dita qualcosa di diverso dalle comuni patatine. Quell’insolito boccone altro non è che la carcassa di un topolino completamente fritto. “Fortunamente l’ho visto per tempo. Era ormai a pochissimi centimetri dalla mia bocca” ha raccontato Jack ai giornalisti. “Ho sentito qualcosa simile a una pelliccia, appena mi sono reso conto di che cosa fosse l’ho lanciato istintivamente alle mie

spalle”. La Frito-Lay, la casa produttrice delle patatine fritte, esclude categoricamente che un topo possa essere finito nelle enormi friggitrici che ogni giorno cuociono quintali e quintali di patate per tutti gli Stati Uniti. Un legale della Frito-Lay è già in marcia verso Havre con il delicatissimo, e forse un po’ stomachevole, compito di recuperare il pacchetto di patatine e la carcassa fritta del topolino. Secondo la Frito-Lay, che fa parte del colosso delle bibite Pepsi, il piccolo roditore sarebbe finito nel pacchetto non presso i loro stabilimenti, ma durante le ultime fasi di trasporto del prodotto verso la piccola distribuzione, sulle cui procedure l’azienda non ha - naturalmente - alcuna responsabilità. Ma ciò non spiegherebbe l’apparente frittura della carcassa del topo. Le dichia-

razioni della Frito-Lay tenderebbero a smontare la denuncia di Jack Hilens, che per non fare la figura del bugiardo rilancia. Secondo le sue dichiarazioni, il giorno seguente l’infausto ritrovamento, sulle patatine rimaste nel pacchetto sarebbero comparse numerose larve. Fortunatamente Hilnes pare in buona salute, anche se si riserva di compiere qualche accertamento medico. Jack Hilnes non sa ancora se intenterà causa alla casa produttrice, anche se i precedenti non mancano. Un episodio analogo era già accaduto in Colorado qualche mese fa e sempre con un pacchetto di patatine della Frito-Lay. In quel caso il topolino era entrato nel pacchetto durante le fasi di trasporto del prodotto. Prova provata: a differenza del suo goloso collega del Montana, il roditore del Colorado non era stato fritto.


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RUBRICHE a cura di Natalia Venier

ITINERARI MONTANI Malga Tuglia m. 1597 (da Piani di Vas-Rigolato) Itinerario: A Rigolato, superata l’ampia piazza, poco prima del panificio (eccezionale la torta di mele di loro produzione), si devia sulla sinistra per Ludaria Si seguono le indicazioni per “Piani di Vas” e dopo circa 4 Km. si raggiunge una zona attrezzata per il pic-nic. ed un ampio parcheggio, dove si lascia l’auto (m. 1350). Ora si prosegue a piedi su strada forestale. Si supera sulla sinistra l’ex bar “al Forcello” quindi si giunge ad un bivio. Le tabelle indicano sulla sinistra il sentiero che porta al Monte Talm. e diritti quello per la Malga Tuglia (segnavia Cai n. 227). La bella forestale che si percorre termina a quota m 1430 presso la Casera Campiut (in via di ristrutturazione) e l’itinerario prosegue ora su un sentiero che inizia alla sinistra della casera . A quota m. 1598 si incrocia il bivio per il Rif: Chiampizulon, che all’occorrenza si può imboccare al ritorno. Si prosegue sempre diritti, superati tre ghiaioni, si raggiungono ampi pascoli e subito dopo la Malga. Per il ritorno si può scegliere fra le seguenti opzioni: 1-rifare lo stesso itinerario dell’andata ( h. 2.00); 2- rifare l’ultimo tratto dell’andata fino al bivio per il Rif. Chiampizulon (Cai 228)(h. 0,30) e raggiungere il Rifugio (m. 200 di dislivello- h 1.00) e da qui scendere ai piani di Vas ( h. 0,30) per forestale; 3dal rif. Chiampizulon risalire al sentiero n. 228 e percorrerlo fino al bivio per il Monte Talm. Scendere a sinistra per il n. 228a fino ai Piani di Vas (h. 0,40). Nota: E’ possibile che il sentiero che interseca i tre ghiaioni, causa forti piogge, sia difficilmente praticabile. Contattare la guardia forestale per conoscere lo stato del percorso 0433/88079 o APT: 0433-72202 Carta Tabacco : 01 – Difficoltà: T – dislivello: m. 400 + 200 con deviazione al Rif. Chiampizulon – Andata : h 2.00 – Ritorno: h. 2.00 L’anello completo l’avevo da poco

percorso con Luigi . Alla mia proposta gli amici avevano infatti preferito il mare e la pesca. Per niente scoraggiata, decisi che in due era pur sempre meglio che sola. Luigi era il compagno ideale: discreto, buon conversatore, camminatore instancabile, sempre pronto a esplorare ogni possibile variante, attento ad adeguare il suo passo più veloce al mio più lento, così come si addice al codice etico della montagna. Il sentiero era stato appena risistemato dai volontari del Cai, in occasione della settimana nazionale dell’escursionismo. La giornata non troppo calda, rinfrescata dai rovesci della serata precedente, presentava un itinerario appagante: panorami stupendi, varie alternative di percorso, rifugi accoglienti. L’entusiasmo per questa escursione è stato tale che abbiamo voluto condividerlo subito con gli amici. Così alcuni giorni dopo ci ritroviamo di nuovo ai Piani di Vas, questa volta in cinque. Con noi c’è anche Tony. Abruzzese, Codroipese d’adozione, amante come noi della montagna e delle belle camminate. Tony è un tipo tarchiato e brevilineo con una forza da cavallo. Mi ricorda un po’ mio padre. Ha manifestato il desiderio di acquistare un po’ di formaggio e di ricotta per farne dono a Dorino , suo carissimo amico, rimasto a casa perchè infortunato. Tutto procede per il meglio, ma arrivati ai ghiaioni ci troviamo di fronte ad un disastro. Grosse pietre, trascinate dall’acqua torrentizia della sera precedente, hanno spazzato via il sentiero e creato degli alti argini ai lati del ghiaione. Dopo un breve consulto, decidiamo di proseguire. Con la dovuta cautela cerchiamo un passaggio fra l’enorme frana. Aiutandoci con le mani, con i bastoni, soccorrendoci a vicenda superiamo l’ostacolo. La soddisfazione è grande. Ancora una volta constatiamo che alcune difficoltà, si possono superare con la

dovuta prudenza. Poco dopo raggiungiamo i pascoli ed infine la Malga. L’edificio è un piccolo gioiello. Ristrutturata da poco si presenta linda, accogliente. I gestori offrono, oltre ai loro prodotti, anche un servizio di ristorazione, con piatti tipici della zona. All’esterno ci sono tavole e panche messe a disposizione per i viandanti, perché possano consumare il loro pranzo al sacco. La Malga è quanto mai affollata. Un nutrito numero di ragazzi, giunti dal campeggio di Piani di Luzza, vi bivacca in modo allegro. Sono accompagnati da un sacerdote e da tre personaggi veramente caratteristici. Hanno barba, baffi, capelli ed abbigliamento che mi ricordano un po’ Mauro Corona. Silvano non resiste, si avvicina e suggerisce loro vari itinerari nella zona. I tre lo guardano dall’alto in basso, lo squadrano per benino, ammirano la sua aquila d’oro (25 anni di socio Cai) e poi si presentano come guide locali, ex alpini, ex…, ex… Divertiti da ambo le parti, fraternizzano subito E qui sorpresa. Uno di loro, originario di Buia, è cugino di Mattia, un nostro amico. Da tempo abita a Forni Avoltri perché qui ha sposato una ragazza del luogo. Suo padre era stato incisore delle monete della Zecca. Tutti ricordiamo che sulle monete d’argento di cinquecento lire vi era incisa una figura di donna, ebbene questa era sua madre. Mattia ci aveva raccontato di questo suo parente, ma mai avremmo immaginato di trovarlo qui in montagna. I gestori ci portano un bel piatto di formaggio e polenta. I ragazzi cantano, accompagnati dal suono di una chitarra. L’atmosfera di allegria è contagiosa. Al nostro tavolo si unisce una nonna con i suoi due nipotini ed insieme cantiamo e ridiamo, amici da sempre. Al ritorno il sentiero non ci pare neppure rovinato, lo ripercorriamo senza problemi, scegliendo la via più diritta.


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RUBRICHE

CIAK Le novità del mese in videonoleggio 300 Nel raccontare l’antica battaglia delle Termopili, Frank Miller descrive lo scontro titanico nel quale re Leonida e 300 spartani combatterono fino alla morte contro Serse e il suo imponente esercito persiano...

THE ILLUSIONIST L’ILLUSIONISTA A Vienna l’illusionista Eisenheim incanta le platee con i suoi incredibili trucchi. Ha persino catturato l’interesse del Principe Leopoldo e della sua fidanzata Sophia, un tempo legata sentimentalmente allo stesso Eisenheim...

THE GOOD SHEPERD L’OMBRA DEL POTERE

LE COLLINE HANNO GLI OCCHI 2 Nel corso di una missione di routine, un’unità di soldati della Guardia Nazionale si ferma ad un avamposto in Messico per rifornire di materiale un gruppo di fisici nucleari, ma trovano il campo misteriosamente deserto...

PERFECT STRANGER Le indagini sulla morte di un’amica portano la giornalista Rowena Price a sospettare di Harrison Hill, il potente direttore di un’agenzia di pubblicità. Per incastrarlo, Rowena si fa assumere dall’uomo col nome di Katherine e lo seduce on line...

SVALVOLATI ON THE ROAD Quattro amici di mezza età - stanchi della solita routine, annientati dal lavoro e sommersi dalle responsabilità familiari - decidono di organizzare un viaggio “on the road” in motocicletta. L’avventura si complica per un’incontro...

HARSH TIMES - I GIORNI DELL’ODIO Il veterano della Guerra del Golfo Jim Davies non riesce a riabbracciare la vita civile; per poter sposare la sua ragazza messicana, si mette alla ricerca di un lavoro con il suo amico Mike, ma finisce per vagare per la città...

MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO Negli anni ’60/70, due fratelli, Accio e Manrico, corrono su opposti fronti politici, amano la stessa donna e attraversano, in un confronto senza fine, una stagione fatta di fughe, di ritorni, di botte e di grandi passioni...

LE VITE DEGLI ALTRI Georg drammaturgo, e Christa-Maria, sua compagna ed attrice famosissima sono considerati fra i più importanti intellettuali dal regime comunista. Finché il ministro della cultura, vede uno spettacolo di Christa-Maria e se ne innamora...

Storia della Cia, dalla sua fondazione nel 1947 agli anni della Guerra Fredda, narrata attraverso la ricostruzione di quarant’anni di carriera dell’agente segreto Wilson. (Thriller basato su una storia vera con un cast incredibile).


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AMICI DI BRAINE-LE-COMTE

RUBRICHE a cura dell’Associazione “Amici di Braine-le-Comte”

Un calendario sul dono del sangue Tra i tanti progetti che stanno dina gemellata con il capoluogo del facendo vivere il gemellaggio tra Medio Friuli. Nell’occasione, il reCodroipo e Braine-le-Comte sponsabile provinciale della Croce come un’esperienza autentica, Rossa, Christian Rosy, ha espresso senz’altro va ricordato quello che meraviglia di fronte all’entusiasmo ormai da parecchi mesi sta imed alla solidarietà dei donatori pegnando la Sezione comunale friulani, auspicando che anche in dell’Associazione Friulana DonaBelgio si possa creare un’esperientori di Sangue, presieduta da Enza simile. rico Fuser, e l’Istituto “NotreIl giovane neo-assessore alla saDame de Bonne Espérance” dellute del Comune belga, Maxim la cittadina belga, “trascinato” Daye, ha ringraziato quindi la denell’avventura con grande dedilegazione friulana: “Abbiamo tanzione dal professor Damiano te cose da apprendere dai nostri Melchior, friulano originario di amici italiani; questo incontro ci Rive d’Arcano e insostituibile spinge a riprendere numerosi con“portavoce” del Comitato belga Visita della delegazione dell’Afds di Codroipo al Centro trasfusionale della città tatti per rilanciare una sezione per il gemellaggio, nonché ani- belga di La Louvière della Croce Rossa nella nostra citmatore del sito internet (http:/ tà e, soprattutto, pensare al modo /users.belgacom.net/bn827898/, che si tare la creatività dei giovani ragazzi delle di sensibilizzare i giovani e meno giovani può raggiungere anche dai siti dei due CoScuole superiori italiane e belghe nel reaal dono del sangue”. muni gemellati) dedicato a questi temi. lizzare dei video sul tema del dono del sanDagli incontri di quei giorni nasce così il Intorno al tema del dono del sangue, si è gue: così si è giunti alla realizzazione di desiderio di dar vita, anche a Braine-leda subito instaurata una proficua collanumerosi prodotti artistici che sono stati Comte, ad un’associazione di volontariato borazione, da una parte all’altra dell’Eupoi sottoposti ad un vero e proprio “voto che affianchi la Croce Rossa. ropa, dimostrando nei fatti come il legapopolare” durante la Fiera di San Simone Non paghi di aver raggiunto tali risultame d’amicizia tra Codroipo e Braine-ledell’ottobre scorso, ma che soprattutto ti, ora i donatori di Codroipo guardano Comte non è più soltanto un gemellaggio sono serviti a far riflettere i più giovani ad un altro obiettivo, indicato dal presitra i friulani di qua e i friulani di là (come sull’importanza di un gesto di volontaria dente Enrico Fuser: un nuovo progetto forse poteva essere inteso una quindicie gratuita disponibilità personale verso che coinvolgerà gli adolescenti italiani e na d’anni fa, quando si ripresero timidagli altri. L’esperienza è poi continuata con belgi di 13/14 anni (più di 250 ragazzi mente i primi contatti, dopo gli anni difil viaggio in Belgio, nel gennaio di quein tutto) ai quali spetterà la creazione di ficili del “patto del carbone”), ma una st’anno, di una delegazione dell’Afds di un calendario con loro poesie in italiavera esperienza di vicinanza e solidarieCodroipo: nel quadro della visita, durata no, francese e friulano, incentrato sulla tà tra due comunità nel loro complesso, più giorni, si è tenuto l’incontro ufficiale tematica dell’invito al dono, grazie ancon i belgi impegnati allo stesso modo e con le autorità comunali (l’assessore alla che alla disponibilità della Scuola Media con la stessa convinzione dei friulani nei sanità e l’assessore al gemellaggio), i redi Codroipo e dei suoi professori, diretti diversi progetti che vedono lavorare insponsabili della Croce Rossa e del centro dal preside Roberto Zanini. sieme le associazioni. trasfusionale per la Vallonia, regione Per ogni richiesta di ulteriori informazioL’idea di partenza è stata quella di sollecifrancofona del Belgio dove si trova la cittani: amici.blc@libero.it


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PAUSA CAFFÈ

RUBRICHE a cura di Pura Vida Cafè

La storia del curato Francisco Romero Si sa come le religioni spesso abbiano percorso strade non proprio diritte per raggiungere un obiettivo che s’erano prefissate. E questo per il nostro bene. Di solito. Altre volte per il loro. Questa è la storia di Francisco Romero che da semplice curato diede slancio all’economia colombiana dell’800. Romero era il parroco di Salazar de las Palmas, una cittadina collocata sulle fertili montagne del nordovest della Colombia. Come tutta l’America Latina, anche Salazar de las Palmas si appoggiava, per vivere, ad una economia basata su di una agricoltura incerta e primitiva. I dirigenti di allora sapevano che la rinascita economica del paese sarebbe passata attraverso l’introduzione del caffè. Un prodotto che aveva un’alta resa sia in termini di quantità che di ricavo. Il problema del caffè era questo: necessitavano diversi anni prima di poter effettuare il primo raccolto. E la gente di Salazar come di tutta la Colombia era troppo povera per poter aspettare cosi tanto prima di poter raccogliere i frutti del loro lavoro. Ma la Chiesa talvolta riesce a trovare soluzioni anche in campo economico, meglio di molti dirigenti o politici. L’idea venne a Romero. Passeggiando distratto fuori dalla sua chiesa e nel mezzo dei campi di Salazar si trovò a pensare che se per ogni Avemaria che infliggeva come penitenza ai suoi parrocchiani ci fosse stata una piantina di caffè, Salazar sarebbe stata una miniera d’oro. Ci pensò meglio e non trovò niente di strano in quello che aveva poc’anzi pensato. Fu così che i peccatori di Salazar uscendo dal confessionale, da quel giorno, si videro infliggere come penitenza, anziché Padrenostri o Avemarie, di piantare una o più piantine di caffè a seconda della gravità dei loro peccati. Nel giro di pochi giorni tutta la zona fu coperta dalla verde rubiacea. E nel giro di pochi anni la situazione economica dei contadini di Salazar migliorò sensibilmente. Molti curati di parrocchie vicine imitarono l’idea di Francisco Romero e il nord della Colombia si riempì di caffè. Ora la Colombia è il primo produttore al mondo di caffè arabica di qualità. Una ricchezza fondata sui peccati dei suoi antenati.


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RUBRICHE a cura di Petit Pasticceria

ARTE BIANCA Il burro, alimento ormai estinto Il burro è il grasso alimentare ricavato dalle lavorazioni delle creme di latte vaccino (si può fare anche con altri animali, come la capra ) . Secondo la legislatura Cee il burro è il prodotto ottenuto dalla crema ricavata dal latte di vacca o dal siero di latte che corrisponda ai requisiti specifici chimici, organolettici e fisici. Deve avere un aspetto uniforme, compatto e lucido e deve contenere una percentuale stabilita di acqua. Il burro è una soluzione solida giallo biancastra , il colore dipende dall’alimentazione della mucche da latte e dalla carica batterica acquisita (a causa del tempo trascorso fra la mungitura e la burrificazione), viene usato come condimento e per cucinare. In ambito non alimentare viene usato in cosmesi e in medicina e come lubrificante. In ambito della pasticceria, viene usato come parte grassa delle basi (esempio la frolla o la sfoglia) e come condimento per farciture e creme al burro. La composizione tipica per un burro di uso commerciale e dall’ 80 al 85 % di materia grassa, il 15-18 % di acqua, lo 0,5-1% di lattosio, lo 0,40,8% di proteine e lo 0,1-0,2 di sali mine-

rali. È un alimento ricco di vitamine , specialmente di vitamina A e ricco di sali minerali quali calcio (24 mg su 100 gr di prodotto) , sodio (11 mg su 100 gr di prod.), e tanti altri come il potassio, ferro, fosforo ,ecc. la burrificazione è il processo di produzione del burro, in cui 100 litri di latte vengono ricavati circa 4-5 kg di burro finito. Ci sono due metodi di burrificazione, uno industriale che viene fatto pastorizzare il latte, raffreddato a 6 gradi addizionato di colture batteriche e lasciato riposare per 12 ore a 15-20 gradi , da questo riposo si ottiene un ph di 4,7-5,1 grazie alla proliferazione batterica. La soluzione viene messa in grossi recipienti e sbattuta energicamente affinché il grasso formi dei granuli grandi come chicchi di grano separandosi dal latticello , poi viene impastato e formato e impacchettato. L’altro metodo di lavorazione e quello piu’ genuino e meno invasivo per il burro che viene fatto per affioramento della materia grassa , poi viene sbattuto nelle zangole e messo negli appositi stampi , lasciato riposare e poi confezionato. Io personalmente nella mia pasticceria uso

solamente burro di latteria accuratamente selezionato e garantito, non uso assolutamente margarine e grassi vegetali per il motivo prima di tutto della qualità del prodotto e poi perché margarine varie contengono i grassi idrogenati vegetali quali olio di cocco, di palma rettificato, olio di colza e olio di sansa che sono gli scarti delle lavorazioni e rendono il prodotto scadente, a me piace andare alla ricerca di prodotti altamente qualificati e selezionati al naturale il piu’ possibile cosicché da dare ai miei clienti il miglior prodotto possibile e qualitativamente migliore per la loro e la mia salute. Questa ricerca è stata fatta su ogni prodotto che viene fatto nel mio laboratorio e su ogni alimento quali zucchero, olio, farine, lieviti, ecc per dare il massimo con prodotti genuini e per poter avere la coscienza a posto nel dare un mio mignon o una torta ad un bambino e sapere che è un prodotto genuino senza chimica o prodotti alternativi. Con questo concludo che è meglio fermarsi a leggere le etichette dei vari prodotti e soffermarsi un po’a pensare a cosa mangiamo ogni giorno e quante cose accumuliamo.


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RUBRICHE

POLLICE VERDE Liquidambar styraciflua - Hamamelidaceae Generalità: albero a foglia caduca di dimensioni medio grandi, originario dell’America settentrionale, a maturità può raggiungere i 25-30 m. Ha fusto eretto, densamente ramificato, con chioma piramidale, che diventa arrotondata con il passare degli anni; la corteccia è grigio-marrone, profondamente fessurata. Le foglie sono grandi, a stella, con 5-7 lobi appuntiti, hanno colore verde scuro e in autunno divengono color porpora o arancione, prima di cadere. In primavera produce fiori femminili, riuniti in racemi penduli, e fiori maschili in racemi eretti, di colore bianco-verdastro, poco appariscenti; in estate inoltrata i fiori lasciano il posto ai frutti, capsule semilegnose tonde, molto spinose, di diametro intorno ai 3-4 cm; rimangono sulla pianta per molte settimane e contengono i piccoli semi. Questa pianta viene molto utilizzata nei parchi e nei giardini, in genere come esemplare singolo. Esi-

stono numerose cultivar a foglie variegate o con colori autunnali molto appariscenti. Esposizione: porre a dimora questo a lbe ro in pos izion i soleggiate, o a mezz’ombra; non teme il freddo. L’apparato radicale dei Liquidambar tende ad a l l a rg a r s i mo l t o e a scendere molto in profondità, è consigliabile tenerne conto quando lo si mette a dimora. Annaffiature: pur sopportando anche condizioni poco favorevoli, come siccità prolungata o terreni molto bagnati, i Liquidambar preferiscono terreni leggermente umidi; è quindi bene controllare che il terreno attorno alla pianta non asciughi troppo, ed eventualmente intervenire con annaffiature non troppo abbondanti. E’ bene fornire del concime ricco

in azoto, almeno 2-3 volte all’anno, all’inizio della primavera, alla fine della primavera e all’inizio dell’autunno; si può utilizzare del concime organico maturo, oppure del concime granulare a lenta cessione. Terreno: si adatta a qualsiasi terreno, pur preferendo terreni umidi, ricchi, sciolti e ben drenati, molto profondi; in generale gradiscono terreni con ph leggermente acido, ma si adattano anche in terreni alcalini. Moltiplicazione: in genere avviene per seme o per talea; le talee si prelevano in primavera o all’inizio dell’autunno, e si fanno radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali; i semi si prelevano in autunno e si conservano per alcune settimane in luogo umido e fresco, ad esempio in frigorifero in un sacchetto di plastica, prima di porli in terra, in contenitore. Parassiti e malattie: i Liquidambar vengono spesso colpiti dalle larve minatrici e dagli afidi.


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PET POINT

RUBRICHE a cura di Miky Mouse

Uno in più in famiglia: è arrivato un cucciolo L’arrivo di un cucciolo in famiglia è un momento delicato in quanto coincide con il primo distacco dalla madre e dai fratelli. Il nuovo arrivato tende a trasferire l’attaccamento alla madre alla persona che si occuperà di esso soddisfando i suoi bisogni primari. Tale attaccamento deve essere gestito in maniera intelligente al fine di evitare una

dipendenza totale dal padrone anche in età adulta. Uno dei momenti più critici per il piccolo è la prima notte lontano dal suo ambiente familiare. Per aiutarlo ad essere sereno si può portare la cuccia nella camera di uno dei componenti della famiglia, il suo respiro lo aiuterà a non sentirsi solo oppure collocare nei pressi del giaciglio una sveglia o una radio a basso volume in modo tale da simulare la presenza umana. Un vecchio peluche posto nella cesta può inoltre alleviare il senso di solitudine. Uno dei principali problemi che ci si trova a dover affrontare da subito è la tendenza del cucciolo a sporcare in casa; pochissimi cuccioli sanno infatti sporcare all’esterno. Per facilitare questo compito si può coll o c a re u n fo g l io d i g io r na l e o u n tappetino assorbente in casa, versando su di esso delle gocce di attrattivo igienico (reperibile in tutti i negozi specializzati in prodotti per piccoli animali), le quali attraggono l’animale facendolo sporcare in quel determinato luogo. Il foglio o il tappetino vanno poi spostati progressivamente all’esterno dell’abitazione. Quando il cucciolo sporca correttamente deve essere premiato con un elogio o del cibo in modo tale che capisca di aver fatto la cosa giusta. La ricompensa deve esser data quando il cane è ancora fuori e non una volta tornati in casa. Un altro aspetto cruciale nella vita del cucciolo è l’alimentazione. Le esigenze nutrizionali di un cucciolo dipendono dalla sua taglia. Inizialmente esso acquisisce peso rapidamente, ma tra i quattro e i sei mesi d’età la crescita rallenta. In commercio esistono prodotti specifici per cucciolo, crocchette e umido. Si tratta di alimenti bilanciati ai quali non occorre aggiungere altro. Per discernere la qualità di un prodotto è sufficiente leggere l’etichetta degli ingredienti presente sulla confezione. La percentuale di materia prima contenuta nell’alimento è il principale discriminante tra alimenti “sani” e cibi di qualità inferiore. Scegliere alimenti di qualità, oltre a preservare la salute del piccolo, garantisce un risparmio in termini di spe-

se mediche e prodotti curativi. L’alternativa può essere l’alimentazione casalinga, valida se bilanciata ed approvata dal proprio veterinario. Nel caso in cui il cucciolo avesse bisogno di un ulteriore apporto vitaminico, proteico o di calcio, o nel caso appartenesse a razze soggette in età adulta a problemi alle articolazioni, è possibile completare la dieta con integratori alimentari specifici per cucciolo come il Korrector Crescita, il Mesoflex Junior, il Calcio AD3 etc. facilmente reperibili nei migliori pet shop. Affrontate queste prime necessità è bene iniziare ad educare il proprio cucciolo ad obbedire ai comandi, utilizzando parole semplici, che devono valere per tutti i componenti della famiglia. E’ bene ricordare che la ricompensa è sempre più efficace della punizione, perchè insegna al cucciolo cosa dovrebbe fare e non cosa ha sbagliato. Se il piccolo fosse particolarmente esuberante e non rispondesse adeguatamente ai richiami dei componenti della famiglia, ci si può rivolgere ad educatori i quali, grazie a semplici accorgimenti, facilitano il processo di educazione. Particolarmente efficace risulta il metodo gentile basato sul totale rispetto del cane, che non prevede alcuna coercizione o manipolazione dell’animale. Gli unici strumenti di educazione sono cibo, gioco, collare di fettuccia (il noto collare gentile), guinzaglio e clicker, strumento che emette un suono bitonale per il richiamo. Eccessive vocalizzaioni o distruzioni, l’inserimento in nuovi ambienti nonchè la difficoltà a rimanere da solo, fenomeni particolarmente diffusi nei cuccioli, possono essere risolti con feromoni appaganti secreti dalle cagne allattanti dalle ghiandole sebacee situate nel solco intermammario. Tali feromoni, presenti in D.A.P. spray o diffusore, calmano i cuccioli in caso di stress e inducono sicurezza. Affrontati questi primi passi, seguendo i consigli del proprio veterinario ed utilizz a ndo s e m p re u na b uo na do s e d i buonsenso, si ha la garanzia di un longevo rapporto amichevole con il nuovo arrivato, un percorso di sfide e soddisfazioni quotidiane.


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RUBRICHE

UOMINI FATTI IDEE San Michele Arcangelo Il suo nome in ebraico Mi - ka - El, significa: Chi è come Dio? Era considerato dagli Ebrei come il principe degli angeli, protettore del popolo eletto, simbolo dell’assistenza divina nei confronti d’Israele. Nell’Antico Testamento appare per tre volte, in particolare nel libro di Daniele (Dn 10,13.21; 12,1), dove è indicato come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell’esercito celeste che difende i deboli e i perseguitati: “Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro”. (12,1) Nel Nuovo Testamento, S. Michele Arcangelo è presentato come avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro satana e i suoi sostenitori. Troviamo la descrizione della battaglia e della sua vittoria nel capitolo 12° del libro dell’Apocalisse: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce

tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”. (12,7-9). Per i cristiani, l’Arcangelo S. Michele è considerato come il più potente difensore del popolo di Dio. Nell’iconografia, sia orientale sia occidentale, S. Michele è rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano, sotto i suoi piedi il dragone-mostro, satana, sconfitto nella battaglia. I credenti da secoli si affidano alla sua protezione, in modo particolare nel momento del giudizio, come recita un’antica invocazione: “San Michele, difendici nel combattimento, affinché non periamo nel giorno del tremendo giudizio.” La tradizione attribuisce a San Michele anche il compito della pesatura delle anime dopo la morte. In alcune sue rappresentazioni iconografiche e sculture, oltre alla spada o la lancia, l’Arcangelo porta in mano una bilancia. Nei primi secoli del cristianesimo, in particolare presso i bizantini, San Michele era considerato come medico celeste delle infermità degli uomini. L’imperatore Costantino nel 313 gli dedicò il Micheleion, un imponente santuario fatto costruire in Costantinopoli. Carlo Magno pose sotto la sua protezione il Sacro Roma-

no Impero, imitato poi dai sovrani francesi, fino a Luigi XIII, lo elessero presidio dei loro regni. San Michele è patrono dei doratori, dei commercianti, dei bancari, di tutti i mestieri che usano la bilancia, i farmacisti, pasticcieri, droghieri, merciai; fabbricanti di tinozze, inoltre è patrono dei radiologi e della polizia. È patrono principale delle città italiane di Cuneo, Caltanissetta, Monte Sant’Angelo, Sant’Angelo dei Lombardi, compatrono di Caserta. Difensore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel S. Angelo a Roma, che com’è noto era diventata una fortezza in difesa del Pontefice; protettore del popolo cristiano, così come un tempo lo era dei pellegrini medievali, che lo invocavano nei santuari ed oratori a lui dedicati, disseminati lungo le strade che conducevano alle mete dei pellegrinaggi, per avere protezione contro le malattie, lo scoraggiamento e le imboscate dei banditi. Nell’Arcidiocesi di Udine le Parrocchie che hanno patrono principale San Michele sono: Campeglio, Campomolle, Canussio, Carpacco, Mereto di Capitolo, Mereto di Tomba, Monteaperta, Ontagnano, Pers, Rivolto, San Daniele, Savorgnano, Sclaunicco, Tomba di Mereto, Vendoglio, Vissandone, Zugliano. Don Luigi Del Giudice


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UOMINI FATTI IDEE

Quando la memoria diventa storia Raccontami di quando avevi la mia età - Tredicenni di oggi e tredicenni di ieri a colloquio Ecco la terza parte della ricerca storica riguardante la celebrazione della festa della Liberazione (25 aprile), effettuata dagli alunni delle terze medie G.Bianchi di Codroipo, coordinati dalla professoressa Elena Rossi e dal coordinatore del progetto Scuola -Pro Loco Giuliano Mion. I bombardamenti Una sera, prima del coprifuoco, eravamo accampati nella stalla per riscaldarci un po’ durante la serata. In un preciso istante abbiamo sentito suonare l’allarme e abbiamo visto passare il temuto aereo “Pippo”. Uscendo abbiamo visto una colonna luminosa proveniente dal getto dei razzi luminosi; risplendevano a tal punto che non si riusciva quasi a vedere. Villaorba e Basagliapenta erano state bombardate e molte persone abitanti di quelle località sono rimaste uccise. (Marco Macor, classe terza A: testimonianza della nonna Giulia Grosso di Bertiolo). Il bombardamento della Stazione ferroviaria di Codroipo Durante la guerra avvenivano moltissimi bombardamenti aerei e questo è capitato anche a Codroipo. Sapendo che stava arrivando un treno carico di esplosivo e che gli aerei, informati dal fatto, avrebbero sicuramente bombardato, la polizia ha fatto sgomberare tutta la cittadinanza: il treno è saltato radendo al suolo tutte le case nei dintorni. (Alice Degano, classe terza G: testimonianza della signora Valeria Spagnolo di Codroipo). Era pomeriggio inoltrato quando è avvenuto il primo di sette scoppi. Ce la siamo data a gambe, ognuno di noi a quell’ora era fuori di casa per lavoro. Io , curioso, volevo rendermi conto di persona di quello che

stava accadendo. Mentre tutti si allontanavano dal paese verso Jutizzo, io mi sono diretto verso la ferrovia. Ho attraversato la Piazza, la scuola vecchia e da qui in direzione di Goricizza fino all’allora passaggio a livello, che però non ho osato attraversare perchè nel frattempo era avvenuto un altro scoppio. Va detto che l’attacco alla ferrovia non era diretto ai carri di mine in allestimento sul piazzale ferroviario, ma ad un convoglio carico di truppe che sostava in stazione. I caccia hanno martellato senza tenere conto di quale obiettivo fosse più importante. Una scheggia di binario arroventata, lunga circa un metro, ha colpito il tetto della mia casa e si è posata sul pavimento in legno sottostante senza però provocare incendio. (Alessandro Zamparini, classe terza F: testimonianza dello zio Fulvio Ottogalli di Codroipo) Poi, dopo tanta paura, tanta sofferenza e dolore... il 25 aprile: la Liberazione. In Italia e... Gli Americani ricostruirono il ponte e ricrearono il benessere del paese, portando farina, pasta e pane. I nonni si rimisero presto, grazie al fatto che dall’America gli zii (emigrati) mandavano pacchi con cibo, cioccolata e tante altre cose. (Benedetta Bincoletto, classe terza G: testimonianza della nonna Anna Strumolo di Atripalda,Avellino). Mio padre stava ascoltando, come faceva ogni giorno, la radio per avere nuove notizie sulla guerra. Intanto da fuori si sentiva molto fracasso: gente che andava e che veniva, tutti molto contenti. Io stavo aiutando mia madre nel negozio e sentimmo arrivare il papà che gridava”E’ finita, è finita! La guerra è finita!” E tutti

allegramente seguimmo la gente che era per strada. Io, i miei genitori e i miei sette fratelli siamo andati tutti in piazza a festeggiare con il resto del paese. Là c’era tanta musica, era così forte che si sentiva fino a casa mia.Tutti ballavano e cantavano come matti. Nessuno stava lavorando, erano tutti a festeggiare. (Chiara Martinuzzi, classe terza A : testimonianza della nonna Cristina Maurberger di Gais di Brunico , Bolzano). Io scesi dalle colline il pomeriggio del 2 maggio e trovai una confusione apocalittica: automezzi ribaltati e blindati inglesi che andavano in Cadore, prigionieri tedeschi accovacciati nel vecchio campo sportivo e tenuti a bada dai partigiani. I morti tedeschi del bombardamento americano venivano caricati su autocarri inglesi e trasportati altrove per la sepoltura. Dappertutto c’erano cavalli morti, armi, carriaggi, autoveicoli sventrati, materiali di ogni genere abbandonati ai bordi della strada. Tutti però erano sollevati perchè la tragedia della guerra si era finalmente conclusa. (Massimo Orselli, classe terza A: testimonianza del nonno Antonio Dessy di Ponte delle Alpi,Belluno). Ho saputo che la guerra era finita quando qualcuno che aveva la radio ha avvisato il prete che ha fatto suonare l’unica campana rimasta perchè tutte le altre erano state fuse per costruire armi. È stata una grande festa in paese e, anche se qualcuno aveva dei rancori con i vicini, quel giorno si abbracciavano lo stesso. (Stefano Pontisso, classe terza F: testimonianza del nonno Luca Rozzoni di Castel Rozzone, Bergamo). 3. continua


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LETTERE Ho salvato l’officina della mangiarotti Preg.mo Direttore, dalla stampa ho appreso, qualche tempo fa, dell’inaugurazione a Pannellia di Sedegliano dei nuovi uffici da parte dell’attuale proprietà nel complesso industriale Mangiarotti Spa. In un successivo articolo apparso sul periodico Il Ponte del mese di giugno 2006 ho potuto leggere la cronaca dell’evento, al quale hanno preso parte tante autorità politiche, civili e religiose e un folto stuolo di invitati. Mi compiaccio per la realizzazione, anche perchè il complesso anche se andato nelle mani di una cordata d’imprenditori bergamaschi, rimane intitolato alla Mangiarotti. A proposito non posso esimermi dall’inviare all’ ingegner Giorgio il mio saluto e l’augurio d’ogni bene. Ma nel contempo, anche se mi ha dato sempre fastidio parlare in prima persona, penso che sia giunto il momento di uscire allo scoperto. Molte persone incontrate dopo l’inaugurazione, mi rivolgevano queste domande: ”Come mai non c’eri anche tu ? Come mai non ti hanno invitato?” Ed io puntualmente rispondevo agli amici e conoscenti di turno che se c’era un pensionato da invitare all’inaugurazione, quello era proprio il sottoscritto: Giuseppe Molinaro. Ed ora cercherò di spiegarne il motivo attraverso la memoria storica di ciò che avvenne alla Mangiarotti 42 anni fa. Comincio col dire la cosa più importante. Io ho salvato otto lustri fa il reparto officina alla Mangiarotti. Ma vediamo come sono andati i fatti. Era l’undici maggio 1965 quando il cantiere fu scosso da un tremendo scoppio, saltò in aria nella circostanza un deposito di tritolo provocando danni e rovine, ma quel che fu peggio, perse la vita il dottor Schiavo, responsabile del reparto esplosivi mentre alcuni operai rimasero feriti e infortunati. In quel periodo io ero consigliere comunale nonché, come rappresentante sindacale della Fim-Cisl, presidente della Commissione interna. Mi interessai subito con l’ente Regione e tramite il dottor Alfeo Mizzau ottenni un contributo di due milioni di lire. Con la commissione dell’Ente comunale di assistenza l’importo regionale venne distribuito agli operai in base ai giorni da loro accumulati di assenza dal lavoro. Dopo il grave episodio accaduto nello stabilimento Mangiarotti, la questura di Udine emise il decreto d’incompatibilità delle due lavorazioni, reparto esplosivo e officina; o via l’uno o via l’altra. Una parte della direzione di allora

non era disposta a riattivare l’officina . Se fosse andata in porto una decisione simile, sarebbe stato un vero disastro occupazionale ed economico per il nostro territorio. Ed io mi battei strenuamente affinchè ciò non accadesse. Chiesi ed ottenni un abboccamento con il Questore. Me lo concesse dopo aver avuto buone referenze sul mio conto. Egli dopo avermi ascoltato, prese in considerazione, le mie proposte. Qualche giorno dopo la Commissione per la sicurezza visitò a Codroipo il cantiere di via Pordenone per rendersi conto della fattibilità di quanto da me prospettato. Io stesso l’accompagnai ed ebbi la grande soddisfazione di avere dalla stessa un parere positivo. Successivamen-

Rivalutazione pensioni di guerra e nomina onorifica Al Sig. Presidente del Consiglio Romano Prodi, Al Sig. Presidente del Senato Franco Marini, Al Sig. Presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, Al Sig. Presidente dell’Associazione e della Fondazione dell’A.N.M.I.G. Gerardo Agostini Caro Onorevole, chi le scrive è un giovanotto ultraottantenne. Sono un invalido di guerra (classe 1920); da decenni il presidente dell’ A.N.M.I.G., senatore Gerardo Agostini ha presentato a chi di competenza e in ogni legislatura che si è succeduta, un progetto di legge per la rivalutazione definitiva delle pensioni di guerra, come pure è stata promessa una nomina onorifica, per gli invalidi di guerra 1940/45, purtroppo a questo progetto tutti i governi che si sono succeduti sono rimasti sordi a compiere questo dovere patrio. Come pure è rimasto ignorato da tutti i politici di tutti i partiti. Noi abbiamo risposto al richiamo della patria e abbiamo dato il nostro sangue (sia nel bene che nel male), ma tutti i politici hanno messo il problema nel cassetto del dimenticatoio. Eppure si trat-

te una delegazione dello stabilimento formata dall’ing. Mangiarotti, dal sindaco Cengarle, dal ragionier Caramella, da Poli e dal sottoscritto si incontrò in Questura con la Commissione alla sicurezza. Poli e il sottoscritto illustrammo ai convenuti le proposte che sono state fatte proprie e sottofirmate da Mangiarotti. Così l’attività dell’officina potè proseguire , in attesa che sorgesse la nuova in quel di Pannellia di Sedegliano, comune quest’ultimo dotato di agevolazioni fiscali perchè dichiarato depresso. Questi i fatti, per amore della verità, accaduti alla Mangiarotti che non sono mai stati posti in evidenza prima. Con distinta stima Giuseppe Molinaro

ta di buona volontà e coscienza, voglio ancora dire che nel 2006 fu presentato un progetto di legge per aumentare le pensioni di guerra del 20% in attesa che si arrivi alla rivalutazione definitiva, ma al momento tutto tace. Voglio dire anche che secondo il mio modo di vedere non è un problema di bilancio ma di buona forza di volontà, e quando dico che non è problema di bilancio mi riferisco a tutti gli invalidi che in questo lungo tempo sono passati nell’aldilà e sono tanti tanti tanti e questa somma di chi ci ha lasciati, forse, basterebbe per una rivalutazione definitiva. Chiudo la presente augurandomi che il mio appello, e lo faccio a nome di tutti gli invalidi di guerra venga recepito e cosi, dopo più di sessant’anni possa avverarsi un sogno che all’apparenza sembra una utopia e che tutto possa avverarsi prima ancora che questo numero di superstiti raggiunga nell’aldilà i propri commilitoni. Benedetto Caruso Tutti gli invalidi di guerra sono invitati a rivolgersi alle autorità statali perché tengano in considerazione la loro situazione.


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CODROIPO Impianto di compostaggio da 8 milioni di euro L’amministrazione comunale di Codroipo sarà impegnata per tutto settembre con i componenti della Giunta e i funzionari di A & T 2000 ad incontri con la popolazione per illustrare ai cittadini il nuovo modello di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Tale sistema partirà con il 2 novembre e punterà al potenziamento della raccolta differenziata con la collaborazione dell’utenza. In altre parole si cercherà con un’azione collettiva di ridurre notevolmente la frazione residuale dei rifiuti, aumentando nel contempo la qualità e la quantità dei rifiuti urbani da avviare a recupero. Come già reso noto di recente al termine di un costruttivo dibattito l’assemblea civica codroipese all’unanimità ha dato parere favorevole al progetto di realizzazione nella zona industriale di Pannellia-Prati di Loreto, su di un’area messa a disposizione dell’amministrazione comunale, di un impianto di compostaggio. Spetterà ad A & T 2000 realizzare l’opera, dopo aver ricevuto disco verde dalla Provincia. Sarà il primo impianto aziendale e il primo in

regione per la produzione su scala industriale di compost di qualità. Il complesso sarà costruito dalla ditta Desag Ecologia per un importo di 8 milioni di euro. Il Comune potrà, a sua volta, beneficiare del contributo spettante agli enti locali ospitanti un impianto di trattamento dei rifiuti di bacino. Per tranquillizzare la gente sul fronte delle possibili fonti d’inquinamento derivanti da tale opera, il

consiglio comunale ha approvato compatto un ordine del giorno che impegna il Sindaco, una volta che sarà sorto il bioconvertitore, ad istituire una commissione di cui facciano parte consiglieri comunali di Codroipo e del vicino comune di Sedegliano con compiti di controllo sull’attività dello stesso impianto. Renzo Calligaris

Incontri informativi sui rifiuti L’Amministrazione Comunale ha reso noto il calendario degli incontri che si terranno a settembre con la popolazione per informarla del nuovo sistema della raccolta rifiuti che sarà avviato dal 2 novembre p.v. Terranno una relazione sull’argomento un componente della Giunta comunale e un funzionario responsabile della Spa A & T 2000. Tutti gli incontri inizieranno alle 20.30. Primo appuntamento il 12 settembre nell’auditorium comunale di via IV novembre per i cittadini

di Codroipo-capoluogo e il giorno seguente nella saletta della chiesa di S. Valeriano per la popolazione del secondo Peep. Questi gli altri appuntamenti: il 14 settembre a Zompicchia nell’ex- scuola elementare; il 19 a Jutizzo nei locali dell’exscuola elementare; il 20 per gli abitanti di Goricizza-Pozzo nella canonica di Goricizza; il 21 per gli abitanti di S.Martino, Muscletto, Rividischia, S.Pietro nell’ex scuola materna di S.Martino; il 24 a Beano nella sala dell’ex-latteria.


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Parrella subentra a Donada al circolo didattico A grandi passi ci s’avvia al termine del periodo delle vacanze. Con il prossimo anno scolastico che parte con il primo settembre ci sarà la novità del cambio al vertice del Circolo didattico di Codroipo comprendente anche i comuni di Bertiolo, Camino al Tagliamento e Varmo. Il 31 agosto l’attuale dirigente Pierino Donada andrà in quiescenza e gli subentrerà Emilia Lisbo Parrella che ha già operato in loco in qualità di preside alle medie Bianchi. Donada lascia la direzione di Codroipo, dopo sette anni ininterrotti di presenza ma con alle spalle 40 anni di attività nel mondo della scuola, prima nell’insegnamento e poi nella dirigenza. Tra le numerose iniziative che Donada ricorda durante il suo servizio di dirigente ci sono i progetti che la scuola codroipese ha avviato a favore dell’insegnamento della lingua friulana, con la pubblicazione di libri, con la partecipazione a convegni nazionali e con il

riconoscimento attraverso vari premi ricevuti dell’attività didattica svolta. Tra le iniziative avviate, meritano un cenno le convenzioni con gli enti locali del territorio per il “patto con la scuola”, con le varie associazioni sportive e di volontariato e con la scuola territoriale della salute. Il suo fiore all’occhiello di cui indubbiamente può menar vanto rimane il progetto “Un personal computer in ogni aula”. Attualmente nel circolo didattico di Codroipo sono operanti oltre 100 personal computer dotati di tecnologia moderna e in grado di navigare in edifici scolastici clabati o dotati di connettività Wirless. Questa rete di postazioni tecnologiche è in grado di svolgere tutto il lavoro didattico dalla compilazione di documenti in videoscrittura e di programmi adatti agli alunni, alla navigazione in Internet e all’uso della posta elettronica, fino alla proiezione in aula di materiali video

reperibili direttamente nelle videoteche della Rai o delle istituzioni specializzate. Alla ripresa autunnale gli alunni delle primarie dei quattro Comuni troveranno nelle loro aule un Pc che potrà fare tutto questo e altro ancora, oltre a navigare in Internet per ricerche didattiche con la velocità Adsl. Con il primo settembre, dopo gli otto lustri di attività nella scuola, Donada potrà riservare più tempo nei settori preferiti: la musica( continuerà a dirigere il coro Jubilate), la ricerca storica su Codroipo e dintorni, le letture e la consultazione di libri in biblioteca. Non si può sottacere che Donada nella sua poliedricità svolge un’intensa attività in qualità di direttore del consiglio foraniale e di quello diocesano di Udine. E nel passato ha dato molto alla comunità civile locale anche come amministratore comunale. E ‘stato per alcune legislature sindaco di Codroipo. Re. Ca.


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Lavori di bonifica per il laghetto Grovis Affidati ad un’impresa specializzata, sono in corso d’opera, a Codroipo i lavori di bonifica del laghetto Grovis. Per quest’avvio dell’intervento che dovrebbe preludere all’allestimento attorno al suggestivo specchio d’acqua di un parco urbano, l’Amministrazione comunale ha stanziato un importo di 40 mila euro, tra fondi regionali e propri. L’opera di bonifica riguarda le sponde e il fondo del laghetto, da dove sono venuti alla luce in questi giorni, notevoli quantità di materiali di rifiuti di diversa natura( laterizi, copertoni di camion,ecc). Nell’immediato futu-

ro l’Amministrazione comunale è intenzionata a dotare la zona attorno allo specchio d’acqua, di strutture idonee per consentire ai codroipesi di poter trascorrere all’aperto, in un angolo ricco di fascino e d’attrazione, il proprio tempo libero.L’idea di allestire attorno al laghetto Grovis, che dista poche centinaia di metri dal centro cittadino di piazza Garibaldi, in un’area densamente abitata, è nata almeno una quindicina d’anni fa. Nella sede della Provincia giace ancora un progetto per la trasformazione della zona legata al laghetto in parco urbano redatto dallo studio dell’architetto Giordano Parussini. Nel corso della prima tornata amministrativa del sindaco Boem, dopo l’ok ottenuto dall’assemblea civica, si è riusciti a compiere un grosso passo in avanti: con un importo di 55 mila euro il Comune ha proceduto all’acquisto del laghetto Grovis e del terreno limitrofo per un’estensione di 18 mila e 500 metri quadrati. E’ stato l’allora vice-sinda-

co Amo Masotti, dopo laboriose trattative, con i diversi proprietari a perfezionare l’accordo per il passaggio di proprietà. Atto indispensabile e primo passo necessario per accelerare i tempi per ottenere le risorse per la trasformazione dell’area in parco urbano. Ora che l’intero comparto è diventato di proprietà comunale, la realizzazione del progetto pare stia andando in discesa. Ci sono buone prospettive che la Regione finanzi la realizzazione del parco urbano, anche se si ipotizza un preventivo di spesa non lontano dai 750 mila euro. Il Comune una volta portata a termine la qualificante struttura, ha già manifestato l’intenzione, attraverso i componenti dell’Esecutivo di non voler gestire il Parco urbano in forma diretta ma di affidarne la cura all’Associazione Pescasportivi Quadruvium, che già attualmente s’interessa della qualificazione dell’area con il relativo laghetto. Re.Ca.

Nozze d’oro per i coniugi Villalta

Il 12 agosto 2007 nella frazione di Pozzo di Codroipo, hanno festeggiato il

cinquantesimo anniversario di matrimonio i coniugi Alberto Villalta e Edda Bortolussi. E’ stata una bellissima giornata di festa trascorsa insieme alle figlie, ai figli, alle nuore, ai generi, ai nipoti e “quasi pronipoti”. Un sincero augurio da parte di tutti a questa inossidabile coppia, che più passa il tempo e più sembra che quel dolce nodo nuziale che li ha uniti e contraddistinti finora, si solidifichi sempre di più. Un bellissimo esempio per le nuove generazioni.


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350 mila euro per un impianto fotovoltaico Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Codroipo prima della pausa per le ferie estive si è parlato a lungo di energie alternative, con particolare riferimento alla realizzazione d’impianti fotovoltaici. Nell’ambito della convenzio-

Protocollo d’intesa Codroipo-Galliera Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Codroipo prima delle ferie l’assemblea civica ha approvato all’unanimità un protocollo d’intesa tra il capoluogo del Mediofriuli e il comune di Galliera in provincia di Bologna. L’argomento in aula è stato illustrato dall’assessore Claudio Bressanutti. L’esponente dell’Esecutivo ha sostenuto che si tratta di un patto d’amicizia fra le due comunità caratterizzato dall’impegno reciproco di salvaguardare la valorizzazione dei prodotti tipici: le pere per Galliera e il formaggio Montasio per Codroipo. Il documento prevede inoltre di favorire fra le popolazioni delle due comunità contatti diretti per meglio fare conoscenza e quindi diffondere una cultura di rispetto e di solidarietà; si propone di intensificare gli scambi informativi al fine di offrire occasioni di crescita e di sviluppo di nuove esperienze imprenditoriali soprattutto giovanili; di adottare iniziative culturali e sociali finalizzate a custodire e rinnovare la memoria collettiva nonché a fortificare la coesione sociale; punta a incentivare i rapporti tra le associazioni politiche, culturali, ricreative, sportive e del volontariato che costituiscono il tessuto civile dei due Comuni.Il primo atto di questo “protocollo” d’amicizia troverà attuazione il 31 agosto e il primo e due settembre allorchè una delegazione d’amministratori codroipesi prenderà parte a Galliera, all’annuale fiera delle pere. Codroipo ,a sua volta, ricambierà l’avviato percorso di avvicinamento fra le due comunità ad ottobre nell’ambito della Fiera di San Simone quando al centro della festa sarà il formaggio Montasio. Re. Ca.

ne quadro stipulata con la Regione per la loro realizzazione il Comune di Codroipo è rimasto assegnatario del contributo regionale di 800 mila euro, concesso all’Aster del Mediofriuli. Di questo importo 280 mila euro è la quota di spettanza del Comune di Codroipo mentre i restanti 520 mila euro saranno equamente ripartiti tra i Comuni di Varmo e di Mortegliano interessati come il capoluogo del Mediofriuli alla realizzazione della struttura sul proprio territorio che , una volta realizzata, consentirà la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica. Dato che il costo complessivo dell’impianto fotovoltaico è pari a 350 mila euro il Comune di Codroipo ha provveduto ad aggiungere i restanti 70 mila euro così come dovranno compartecipare gli altri due Comuni coinvolti nell’operazione. Il Comune di Codroipo ha individuato nell’area scolastico-sportiva degli impianti base la zona idonea ad ospitare

l’impianto fotovoltaico. Il comune di Mortegliano inserirà la struttura nel complesso della Casa di Riposo mentre il Comune di Varmo ha scelto di realizzare l’impianto fotovoltaico nel polo scolastico. Come ha avuto modo di illustrare all’assemblea civica il sindaco Vittorino Boem l’utile ottenuto attraverso il risparmio energetico che si otterrà verrà utilizzato dagli undici Comuni dell’Aster del Mediofriuli per ridurre i costi dei servizi associati. Su questo argomento specifico e sull’intero progetto per la minoranza consiliare sono intervenuti Bruno Di Natale (An) e Raffaello Tosatto (Ripensare a Codroipo). Entrambi i consiglieri non hanno risparmiato le loro critiche al progetto sostenendo che gli impianti fotovoltaici costituiscono una tecnologia che almeno finora non ha garantito risultati apprezzabili. Hanno aggiunto che è illusorio al riguardo coltivare tante aspettative. Re. Ca.


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L’ultimo saluto di Vicenza al Senatore Cengarle Si sono svolti nella chiesa parrocchiale Cuore Immacolato di Maria a Vicenza i funerali del senatore Onorio Cengarle, d’origine codroipese, uno dei più significativi rappresentanti del mondo politico e sindacale del dopoguerra vicentino. Era nato a Rivolto frazione di Codroipo l’8 maggio 1923. Si era formato nelle file dell’Azione Cattolica e nelle Acli friulane. Nella seconda guerra mondiale lo troviamo in Grecia con gli alpini del Battaglione Val Leogra. Dopo l’8 settembre viene deportato in Germania dove rimane internato dal 1943 al 1945.Rientrato in Ita-

lia si è impegnato nel sindacato prima in Friuli assieme all’amico Mario Toros dove viene eletto Segretario Generale della Libera Cgil di Udine.Successivamente Giulio Pastore, segretario generale della Cisl nazionale, lo invia a Mantova dove è eletto segretario generale della Cisl. Poi lo fa andare a Vicenza, dove è eletto segretario generale nel 1951. La città berica diventa il suo luogo di vita e di azione. Ed è proprio a Vicenza che egli propone ai lavoratori dipendenti un sindacato nuovo rispetto al passato, autonomo dai partiti, portatori di un suo progetto di equità perseguito direttamente mediante l’associazionismo e la contrattazione. Nel 1958 viene eletto deputato della Democrazia Cristiana, come tutti i segretari generali della Cisl nelle province venete.Nel 1966 attua l’incompatibilità tra cariche politiche e cariche sindacali, dimettendosi da Segretario Generale per fare solo il deputato. Viene comunque eletto presidente della Cisl vicentina fino al 1976.E’ stato parlamentare della Dc per nove legislature.Eletto senatore nelle file della Dc il 19 maggio 1968, ha cessato di farne parte il primo luglio del 1987.Nel 1972 ha rivestito la carica di sottosegretario al Ministero dei Trasporti e dell’Aviazione civile con il Governo Colombo prima e Andreotti poi; nel Ministero del Lavoro e della Previdenza

Sociale durante il Governo Rumor e infine nel Ministero della Difesa durante il quarto e il quinto Governo Moro; ha retto pure la presidenza della Commissione Lavoro, Previdenza sociale ed Emigrazione. Il senatore Onorio Cengarle è sempre stato in collegamento con la sua città natale,dove vive ancora la sorella Giuseppina classe 1916, nonna di Fabio Marchetti,l’attuale assessore provinciale di Udine al turismo e ai trasporti. L’ultima volta che è venuto a Rivolto il senatore Cengarle è stato nella festa d’Ognissanti 2006 per rendere omaggio alle tombe dei suoi genitori.Da qualche tempo malfermo di salute, la sua forte fibra ha ceduto ultimamente a causa di un tumore alla gola. E’ stato assistito amorevolmente fino in ultimo dalla moglie Paola Seccaspina e dai figli Roberto e Anna Maria. Lascia nel dolore un’altra sorella Imelda residente in Canada e altre due figlie Laura e Gemma. Dopo larga partecipazione di politici, d’amministratori comunali, di rappresentanti del mondo sindacale e delle rappresentanze d’arma e combattentistiche di tutta Vicenza e i tanti discorsi commemorativi alle sue esequie, ora le spoglie mortali del senatore riposano nella tomba di famiglia del cimitero monumentale berico. Re. Ca.

La Lega Nord sulla raccolta dei rifiuti “E’ necessario adottare sistemi sulla raccolta dei rifiuti che ci portino verso i modelli di sviluppo del Nord Europa anziché verso il “modello Campania”. Questa la sintesi dell’incontro che si è svolto nella sede della Lega Nord, su iniziativa della sezione codroipese guidata dal segretario Ezio Bozzini. Alla riunione hanno preso parte amministratori e militanti del Carroccio del Mediofriuli dedicato esclusivamente alle tematiche dell’ambiente e in modo particolare al complesso sistema dello smaltimento dei rifiuti. Casse d’espansione, cave, impianti di gassificazione, di termovalorizzazione, di compostaggio sono stati i temi più importanti trattati , attraverso i quali-

ficati interventi del sindaco di Pasian di Prato Tosolini, che ha preso parte alla riunione con l’assessore Della Mora, dell’ex-assessore provinciale all’ambiente Mestroni, dell’On. Fontanini, del consigliere provinciale Teghil e del consigliere comunale di Codroipo Francesconi. Molte sono state le lamentele inerenti il metodo di raccolta dei rifiuti diventato più impegnativo per i cittadini a fronte di costi in continuo aumento anziché in diminuzione. Tutti gli intervenuti hanno comunque condiviso l’impegno a ricercare soluzioni per il futuro che vadano nella direzione della semplicità e della compatibilità ambientale. Re.Ca.


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Due opere in centro per abbellire la città L’Amministrazione comunale di Codroipo, visto il forte incremento demografico ed edilizio della città,che attualmente conta 15.200 residenti, da diverso tempo sta cercando di darle un tocco di signorilità, dotandola di alcune opere artistiche nel centro urbano. Per quest’operazione di miglioramento dell’arredo urbano dal punto di vista estetico, l’Esecutivo, guidato da Vittorino Boem, ha commissionato a due affermati artisti del luogo altrettante opere per abbellire il cuore della città. La realizzazione è stata possibile grazie ad una spesa di 38 mila euro (Iva compresa) frutto di contributi regionali. L’opera di Paolo Falaschi ha trovato sito ideale nell’ambito del grande giardino dell’ex foro boario. La figura che rappresenta richiama in maniera quasi grafica gli ambienti costruiti di un tempo.Le dimensioni dell’opera sono di 3,50 x 7 metri ed un’altezza nella parte più elevata di 5 metri. Costruita con profili di acciaio cor-ten e completata alla base da un piano calpestabile, e da un altro piano attraversabile realizzato in terrazzo veneziano variamente colorato e levigato, non richiede alcun radicamento al suolo risultando, così, semplicemente appoggiata. L’opera di Luciano Petris ,invece, ha trovato la sua naturale collocazione in piazza Garibaldi, nell’area antistante il palazzo municipale. La stele, di forma

circolare esprime la metafora dell’acqua sorgiva ed elenca richiami alle piante e al cielo. Per la sua forma e per la necessità di essere liberamente osservata, è stata collocata sul piano più alto della piazza.Su quel sagrato può essere vista da coloro che provengono da tutte le direzioni del “quadrivio”.

Per un’altezza di metri 5, 50 e un diametro di circa 80 cm. l’opera cilindrica è stata realizzata in materiale lapideo, vetroso e di sinterizzazione applicato mediante colle per uso esterno su tubazioni rigide in cls e in materiale plastico ad alta resistenza. Re.Ca.

Nuovo servizio di taxi pubblico Ha preso avvio nel capoluogo del Mediofriuli un nuovo servizio, assolutamente inedito per Codroipo. Si tratta di un servizio di taxi pubblico non di linea, che per il momento avrà come punto di riferimento, la stazione ferroviaria in piazzale Oberdan. Il taxi, una Kio Bio bianca, con tanto di scritte regolamentari, sarà guidato da Erminio Basaldella di Bertiolo, che ha ricevuto la necessaria licenza dall’amministrazione comunale, come lui stesso ha sostenuto. In questa fase iniziale il taxi sarà a disposizione dell’utenza dalle 8.30 alle 18.30. In seguito la presenza potrà anche variare secondo quanto emergerà dalle circostanze. ”Questo servizio viene a coprire una carenza- afferma il sindaco Boem- in quanto consentirà di dare una

risposta alle esigenze di quelle persone che non hanno la disponibilità di un’auto e per muoversi, anche per tratti brevi, non sanno cosa fare.” Ma la motivazione più significativa del nuovo servizio-secondo il sindaco- è da porre in relazione allo sviluppo turistico del territorio. Da tempo, infatti, precisa Boem, è avvertita l’esigenza di un mezzo che colleghi il capoluogo a Villa Manin di Passariano, al museo delle carrozze di villa Kechler a San Martino, alla sede della Pan delle Frecce Tricolori, a tanti altri siti di valore paesaggistico come il Parco delle Risorgive. Il comune di Codroipo sta predisponendo le targhe segnaletiche del servizio taxi pubblico dove campeggerà il numero di cellulare del responsabile, il 328.9628960. Re. Ca.


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...Beneficenza anche allo sport so della manifestazione è stato devoluto al gruppo del pattinaggio artistico su rotelle che da diversi anni opera, prepara e diverte un nutrito gruppetto di ragazze e ragazzi del codroipese e che, è giusto dire, hanno dato alla nostra comunità anche buone soddisfazioni sia in campo regionale che nazionale. Alcuni di loro si sono piacevolmente prestati a collaborare con noi per la positiva riuscita della manifestazione.. Permettetemi, ma in questa occasione è doveroso un sentito ringraziamento al nostro amico Denis Nulchis per la sua preziosa e insostituibile collaborazione sia nella realizzazione della struttura del gioco del “Tira e Bagna”, ma anche per tutto il lavoro da lui sin qui svolto e per tutto quello che per noi ancora svolgerà. Nonché un ringraziamento particolare va ad Adelino Grillo e alla ditta che rap-

Foto Michelotto

...Come promesso, la manifestazione “E….State in Borc San Roc” svoltasi il 14 luglio scorso, è stata, a detta degli organizzatori, una festa ben riuscita… Infatti per l’occasione gli organizzatori dell’ass. Borc San Roc hanno allestito come di consueto il chiosco accogliente e ben fornito e, a sorpresa di tutti, c’era il gioco “Tira e bagna” che ha divertito grandi (…e che grandi!!!) ma soprattutto i bambini…fino a tarda sera. L’incas-

presenta per l’impagabile contributo e appoggio a sostegno delle nostre iniziative. E un grazie doveroso a tutti coloro che in qualsiasi modo contribuiscono affinché le nostre manifestazioni siano sempre diversamente piacevoli. Tatiana Gallai

Il “grazie” di Nadia ai clienti Concludendo il mio percorso lavorativo per raggiunti limiti di età, ringrazio affettuosamente tutta la clientela che mi ha riposto fiducia negli anni di attività. Nadia lavasecco


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Don Mauro nominato canonico della cattedrale Don Mauro Saverio è stato nominato canonico della chiesa metropolitana con il titolo di San Girolamo. Presente l’arcivescovo mons. Pietro Brollo e il presidente della cooperati-

Brava Manuela

Si è laureata il 12 luglio 2007 all’Università di Padova – Facoltà di Psicologia, Scienze Psicologiche dello Sviluppo e dell’Educazione – Manuela Liut di Codroipo. Ha discusso la tesi “Riconoscimento e rappresentazione grafica degli eventi sonori nei bambini”, con il relatore Chiar.mo Prof. Michele Biasutti. Si congratulano con la neodottoressa per il bel traguardo raggiunto il papà Enio, la mamma Loretta, i parenti e gli amici tutti.

va mons. Marco Del Fabro, il vicario generale mons. Giulio Gherbezza, nella sede della Fraternità sacerdotale di Udine ha letto il decreto di nomina, con la motivazione collegata all’attività e all’impegno di don Saverio e richiesta anche da una petizione, presentata già nel 2003 e sottoscritta non solo dagli ospiti della Fraternità ma da numerosi altri sacerdoti. Ciò ha indotto don Saverio ad accogliere con serena libertà questa promozione. Originario di Latisanotta, dove è nato nel 1934 e ordinato sacerdote nel 1960, ha svolto la sua missione per otto anni a Torviscosa, per altri

sette a Mussons in una parrocchia ora nella diocesi di Pordenone e poi per 28 anni come arciprete di Camino al Tagliamento. Di là , nel 2001, è stato chiamato a dirigere la Fraternità sacerdotale. Ha accettato l’incarico non senza sacrificio, consapevole com’era della delicatezza del lavoro. La nomina vuole essere un riconoscimento per un impegno profuso nei sei anni di direzione. Alla Fraternità sacerdotale per questa nomina c’è stato un bel momento di festa, cui si sono unite le diverse categorie di persone che vi lavorano.

Prima maratonina dell’Andos Il 9 settembre si svolgerà a Codroipo, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dei Lancieri di Novara, la Prima maratonina dell’Andos. I partecipanti partiranno verso le ore 10.00 dal parcheggio della CoopCa e attraverso le piste ciclabili raggiungeranno la frazione di Lonca. Le iscrizioni, dietro il versamento di euro 10,

potranno essere effettuate nella stessa mattinata o presso i rappresentanti delle associazioni di volontariato della zona. Abbinata alla maratonina sono in programma alcune manifestazioni di contorno: una minipesca di beneficienza e nei pressi della sede della Pro di Lonca l’esibizione di un complessino musicale.


Super Cristina

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NOTIZIE DA

Un successo i corsi di Yoga di Proposta 3

Lo scorso 2 luglio Cristina Sgorlon di Rivolto si è laureata nell’Università degli studi di Trieste – Facoltà di Scienze della Formazione – Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale, discutendo con la Chiar.ma Prof.ssa Antonella Deponte la Tesi “Creazione di un gruppo di auto-aiuto in ambito psichiatrico”. Congratulazioni vivissime alla neo-dottoressa da mamma e papà, dal fratello, dalla nonna, da Simone, da parenti ed amici tutti.

E’ ormai da quattro anni che il Circolo Culturale Proposta 3 di Rivolto organizza corsi di Hatha Yoga. Questa volta, in particolare oltre al tradizionale corso serale, se n’è tenuto uno pure al mattino. Entrambi hanno fatto registrare apprezzamento e un buon successo di adesioni.Ad impartire le lezioni ha provveduto un’insegnante diplomata della Federazione Italiana Yoga. Ma vediamo i vantaggi che ci tramanda questa disciplina millenaria. Il corpo diventa lo strumento per arrivare allo spirito. Lo Hatha Yoga migliora il fisico e rasserena la mente per consentire di raggiungere l’unione con il tutto. E’ un metodo di auto-miglioramento ed è progressivo. Prima la lentezza dei movimenti e poi il mantenimento delle posizioni permettono ai muscoli e ai tendini di raf-

forzarsi e le articolazioni diventano più elastiche. I movimenti lenti producono inoltre un massaggio dolce agli organi inter ni e alle ghiandole endocrine che funzioneranno meglio perchè migliora la circolazione. Nelle lezioni s’impara a controllare il ritmo del respiro al fine di stimolare gli scambi polmonari; le cellule sono nutrite e depurate meglio, s’accresce il potenziale energetico; il corpo espelle le tossine e si purifica. Nel rilassamento con l’ascolto al corpo, al respiro, alle sensazioni s’apprende a lasciar andare le tensioni cosicchè l’energia circola liberamente. La pratica dello Yoga cerca di recuperare l’unità del corpo e della mente e di riportare la persona ai suoi naturali ritmi biologici. Mario Loris Molinaro


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CODROIPO

Si potenzia la raccolta differenziata dei rifiuti Brutte notizie per i codroipesi. Con la fattura a saldo i residenti nel capoluogo del Mediofriuli si troveranno davanti ad un incremento della tariffa sui rifiuti. Il provvedimento è stato deciso dall’esecutivo comunale nel corso della settimanale riunione di Giunta. L’aumento in generale prendendo in considerazione tutti i tipi d’utenza, sarà pari all’ 8 %. Con novembre sarà avviata una decisa riorganizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti che prevede l’estensione del sistema porta a porta a tutte le utenze e a tutti i servizi di raccolta gestiti attraverso i contenitori stradali. Pertanto a ciascuna utenza saranno assegnati appositi contenitori per la raccolta dei vari rifiuti. L’iniziativa sarà accompagnata da un’adeguata campagna informativa. Nel corso del mese di settembre il Comune ha programmato sia per il capoluogo che per le frazioni una serie d’incontri illustrativi con la popolazione per informarla sul nuovo metodo di raccolta. Con quest’intervento si punterà a ridurre notevolmente la frazione residuale dei rifiuti, aumentando nel contempo la qualità e la quantità dei rifiuti urbani da avviare a recupero. A tal proposito è necessario sapere che la raccolta differenziata diventa una necessità per il contenimento dei costi di smaltimento e per la salvaguardia ambientale. Il rifiuto conferito in discarica produce un costo per la collettività di 120 euro per tonnellata mentre il rifiuto conferito ai centri di raccolta differenziata produce un ricavo per la collettività e la riduzione dei costi complessivi di smaltimento. Più pura è la raccolta differenziata, maggiori sono i risparmi per i cittadini. Va anche detto che per legge la differenziata dovrà arrivare al 60% del totale dei rifiuti prodotti. Con queste premesse quali i motivi per un incremento della tariffa sui rifiuti ? I motivi sono diversi:

il ponte 13.000 copie spedite per posta nel Medio Friuli

innanzi tutto l’aumento dei costi di raccolta e smaltimento, servizio gestito dalla Spa A & T 2000. Come si ricorderà alla fine del 2006 dopo l’incendio che ha colpito l’impianto di Rive d’Arcano A & T 2000 ha dovuto modificare il sistema di raccolta, da multimateriale a raccolta monomateriale, dedicato esclusivamente a carta e plastica, con una perdita di quantità della raccolta differenziata ed un contemporaneo aumento dei rifiuti solidi urbani. Ciò ha provocato un inevitabile aumento delle quantità

dei rifiuti indifferenziati da cassonetto. Inoltre, a causa dei ridottissimi spazi a disposizione in discarica in provincia di Udine, si è dovuto ricorrere al dirottamento da parte degli stessi fuori Regione. Tale misura ha determinato un ulteriore aumento dei costi di smaltimento. Un altro motivo,infine, della lievitazione del costo dei rifiuti da non sottovalutare è dovuto all’incremento demografico dei codroipesi che ultimamente ha superato i 15 mila e 300 residenti. Re. Ca.


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CODROIPO

Un busto e un sito ricorderanno Don Vito E’ ricorso il 2 agosto il 28° anniversario della scomparsa di don Vito Zoratti, il sacerdote nato e vissuto prima dell’ordinazione sacerdotale nel Molino della Siega a Codroipo. E’ stato cappellano a Flumignano, Bonzicco e Dignano. A causa delle sue precarie condizioni di salute è stato poi costretto a ritirarsi nel capoluogo del Mediofriuli, dove ha svolto la sua pregevole attività di studioso di storia locale oltrechè di animatore di attività teatrali, di canto corale e di campi Grest per la gioventù. Ha lasciato una raccolta di reperti archeologici, frutto delle sue ricerche pionieristiche nella zona. Ha scritto numerose pubblicazioni di storia locale su Piano d’Arta, Dignano e S.Vito al Tagliamento. La sua opera maggiore, però, riguarda proprio Codroipo e il suo hinterland per le cui località ha dato alle stampe ben sette libri: Codroipo, vita paesana (1969), Codroipo, memorie (1971), Codroipo in tempi lontani(1975), Codroipo e

villa di Blasis (1976), Codroipo, ricordi storici (primi due volumi riediti insieme nel 1977) e Codroipo,dalla Vicinia al Comune (1979). In questo periodo è sorto a Codroipo un comitato, coordinato da Fiorello Pizzale, che assieme all’amministrazione comunale, intende degnamente ricordare la figura e l’opera dell’illustre sacerdote e storico locale. E’ intendimento dell’amministrazione comunale, insieme al comitato promotore, ricordare come si merita questo umile

e valente personaggio. Nell’occasione dei sei lustri della morte di don Vito che ricorre nell’agosto del 2009 si sta operando su diversi fronti: per quell’anniversario si punta a realizzare una specie di “summa” dell’opera dello studioso ; si cercherà quindi d’intitolare o il parco delle risorgive o il museo archeologico al suo nome dotando il sito con un busto a ricordo dell’insigne scrittore di storia locale. Re. Ca.

Numeri della lotteria Questi i numeri vincenti della lotteria Summer Music 2007 di Lonca di Codroipo: 2022-978-2524-1374217-2471-291-131-3463-339-3162-

528-2961-670-3056. Per ritirare i premi contattare, dopo le ore 18, entro il 4 settembre 2007, il n° 333.7780272.


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SPORT

A.C.S.D. Centro Studi Arti Marziali Ritorno al “Dojo” L’estate è passata, c’è chi ha continuato ad allenarsi acquisendo nuove conoscenze, c’è chi ha trascorso il tempo in altro modo, rompendo con le abitudini portate avanti per il resto dell’anno. Si inizia tutti, dai principianti ai praticanti di lunga data, riconoscendo con umiltà che la strada, la via, il “do” è lunga da percorrere e c’è molto da fare. L’inizio e il proseguo dell’attività nonostante la fatica, la spesa energetica, il non accontentarsi delle gioie esteriori dei successi sportivi, dei gradi vissuti come gratificazione personale, la vicinanza e l’accettazione di altre persone alle quali si è “omologati”, purifica ed esalta. Si introducono valori di riferimento quali l’attenzione e la responsabilità per favorire la sviluppo di un individuo indipendente, equilibrato, padrone del proprio corpo e delle proprie reazioni. Ci si sente cambiati. I gesti acquistano nuovi significati e capacità. L’energia presente in questo scenario è quella del “dojo”; la rende attiva il maestro e la regola con armonia all’unisono con gli allievi. Uno spazio qualificato, quindi, dove quello in cui noi crediamo lo vogliamo fare al meglio. Non è un luogo di appagamento estetico, di luccichii con musica assordante. È uno spazio sobrio dove la presenza di un’etica consente l’applicazione di regole che si basano su valori quali il rispetto, la non-violenza, l’unificazione e la condivisione degli intenti; dove i praticanti hanno un modo di “fare” e di “essere” differenti e dove si ritrova il tempo antico e il ritmo della pratica tradizionale. Un’attività raffinata, evoluta e perfezionata attraverso i secoli, di valori che devono rimanere e che devono essere nostri. Lo Yoseikan Budo, “la casa dove si insegna con rigore ed onestà la via dell’arte del combattimento”, arte marziale antica e moderna, si identifica e si innesca a pieno titolo in questo contesto. Essa è tradizionale perché si rifà alle antiche scuole dove tutte le discipline venivano insegnate per creare un combattente “completo” com’erano i Samurai del Giappone feudale; ed è mo-

NEWS

derna perché aggiornata e arricchita con nuove scoperte per favorire la conoscenza del nostro corpo come mezzo di espressione e rendere la nostra mente elastica, pronta, che verifica il proprio sapere attentamente e scientificamente. Essa è quindi libera espressione del proprio intendere, dove non è più il corpo ad adattarsi alle tecniche, bensì le tecniche a prendere forma del corpo che le esegue. Lo Yoseikan Budo forma i giovani che sono più deboli dal punto di vista fisico e lo sono ancora di più su quello morale e comportamentale, in quanto soggetti alla suggestione della violenza psichica e fisica. Qui essi trovano un luogo

dove l’allenamento è studiato, anche sottoforma di gioco, in modo tale da escludere ogni azione traumatizzante. Bisogna considerare che il bambino è innanzitutto un essere in evoluzione, non un piccolo uomo e tale deve rimanere, crescendo in un mondo armonico ed equilibrato. Perciò ritorno al “dojo”, il “luogo dove si pratica la via”, non come inizio e pratica di un’attività, ma come un luogo dove ci si incammina per incontrare se stessi, in uno scambio di esperienze creative e produttive, umane e didattiche per superare quella barriera tra maestro e allievi, per diventare soprattutto amici.

Dimostrazioni di Arti Marziali

In concomitanza del concorso ippico internazionale di Villa Manin si sono svolte diverse iniziative di contorno tra cui una di arti marziali ad alto livello tecnico. Per lo Yoseikan

Budo erano presenti i Dojo di Codroipo, Mortegliano e Udine con i maestri Vincenzo Alberini, Dario Cristofoli e Nicola Pittioni. Nella foto: il gruppo dello Yoseikan Budo


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SPORT

Appassionati del Milan in festa Per degnamente festeggiare il successo del Milan ad Atene nella Coppa dei campioni, i Milan Club di Codroipo, Latisana, Palazzolo dello Stella e Rivignano si sono ritrovati con più di duecento associati a San Martino di Codroipo per un festoso momento conviviale. Nella circostanza sono stati offerti agli ospiti alcuni gadget in cambio di un’offerta volontaria e quanto raccolto è stato devoluto in beneficenza. Va detto che il Milan Club di Codroipo, presieduto da Graziano Giavon, si è sempre adoperato per promuovere iniziative che possano coinvolgere i giovani calciatori e le loro famiglie. Del resto va segnalato

che il Milan Club di Codroipo può far affidamento su oltre 250 iscritti, che durante la stagione calcistica hanno potuto assistere alle partite del Milan allo Stadio Meazza di Milano, grazie alla puntuale organizzazione del Club . Sicuramente l’iniziativa che ha riscosso più successo nell’ultima stagione è stata quella di portare alcune squadre di giovanissimi calciatori di Codroipo e dintorni ad assistere a una gara del Milan a San Siro: questa volta è toccato ai giovanissimi del settore giovanile del Gonars. I ragazzini gonaresi hanno assistito gratis allo stadio Meazza alla gara Milan - Fiorentina in un clima festo-

so che ha coinvolto anche i genitori. In questo modo i dirigenti del Milan Club codroipese riescono a far legare in maniera sana i ragazzi al mondo dello sport e riescono a far partecipare alle varie attività dei giovani anche i genitori che possono così trascorrere insieme ai figli giornate in serenità ed allegria. Peccato che ciò non è stato possibile per i calciatori delle giovanili del Rivolto com’era in programma, dato che c’è stata una modifica nel calendario del campionato del Milan impegnato nella Coppa dei campioni. Nevio Pontoni

Una coppia di rallysti doc Sono orgogliosi di essere la prima coppia di rallysti rivignanesi doc. Certo uno sport per pochi e Andrea Valentinis & Luca Paron vi arrivano anche tardi. Andrea, tutto musica per tradizione di famiglia, studia organo per otto anni e suona tra l’altro per il coro Foraboschi di Palazzolo dello Stella. Luca ama il calcio nel ruolo più spericolato (ed ingrato). Ha difeso la porta di molte squadre con ottimi successi, ma preferendo farlo con e per gli amici è finito tra le formazioni amatoriali e da molti anni si è accasato con il Torsa. Ora alla non più verde età per uno sportivo, (uno oltre e l’altro vicino ai 40) i due si sono trovati seduti insieme in vetture che i profani collegano a corse pazze in curva, sullo sterrato tra nuvole di polvere, con

spettacolari ma solitamente poco pericolose carambole. “Pericoloso in teoria –ammettono – in pratica sei tranquillo. E poi prima della partenza ti vengono tanti patemi, ma una volta partito spariscono e ognuno si diverte al proprio posto” Si perché sono in due ed ognuno si è scelto una parte. Andrea Valentinis fa il navigatore, “la mente”, Luca Paron il pilota, “il braccio”: più vanno d’accordo, migliori sono i risultati. Il primo studia il percorso di viaggio come uno spartito di musica, l’altro, da buon portiere di calcio, la traiettoria della strada.Ognuno per conto proprio si avvicina al mondo delle corse seguendo le gare in Regione. Poi la decisione di provarci: “Quando solitamente gli altri smettono ognuno di noi separatamente decide di iniziare questa nuova avventura” ripetono quasi in coro.

Trionfa il Grions nel torneo delle frazioni Si è concluso nei migliori dei modi il torneo intitolato “Primo Trofeo il Castelliere“ che ha visto primeggiare la squadra del Grions che a avuto la meglio ai rigori, dopo i tempi supplementari, sul ostico San Lorenzo. Si puo’ definire un torneo ad alto livello tecnico (non per niente diversi atleti militano in categorie superiori) e anche agonistico (il campanile conta sempre). Ma sempre nel rispetto della lealtà sportiva e dell’amicizia, tant’e’ che alla fine

di ogni gara, continuavano le discussioni davanti ad una buona pastasciutta offerta dall’ organizzazione e una birra fresca. Erano sette anni che non si disputava il torneo e la gente sentiva il bisogno di questo appuntamento, e lo ha dimostrato partecipando numerosa, con calore, a sostenere la propria squadra. L’organizzazione e’ stata superlativa, grazie all’aiuto di moltissime persone che si sono rese disponibili per tutte le serate del torneo.

L’organista, la passione per i motori e la meccanica da papà, entra il 2002 nel mondo dei rally come navigatore (non ha mai fatto il pilota) e un anno dopo con una Peugeot 106 arriva 10° in una gara della Mitropa Cap. Fa esperienza nella Mittel Europa su una Clio Williams della Pascoli Racing di Maiano. Luca fa il suo esordio nel 2006 su una monoposto nella gara in salita Verzegnis-Sella Chianzutan. A lui piace guidare e incontrando nel mondo de l l e c o r s e i l c o m p a e s a no A ndre a navigatore nasce l’idea di formare un equipaggio tutto rivignanese. E così Paron e Valentinis grazie alla scuderia Sport & Joy di Pagnacco trovano una macchina per correre il 19° Rally Sagittario a Meduno nel Luglio di quest’anno, il loro primo rally fianco a fianco. Un esordio anche ben riuscito se si considera l’ottavo posto nella loro categoria N3 su 23 partenti e il 29° assoluto su un totale di110 iscritti. L’entusiasmo è alle stelle e per quest’anno sperano di correre almeno altre due corse in Friuli e Veneto (per ora) con una partecipazione ad una gara impegnativa di Coppa Italia per fare chilometri ed accumulare esperienza. Intanto continuano la passione della musica e del pallone. Ma ora l’interesse pende più sui rallies. Con l’impegno ed il tempo per allenarsi sperano di correre di più nella prossima stagione. Senza troppe ambizioni ma se arrivasse qualche piazzamento… sarebbero orgogliosi di mostrare la coppa agli amici di Rivignano. Ro.Co.


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NOTIZIE DA

BERTIOLO Calici di stelle nella Città del Vino L’annuale appuntamento di agosto con “Calici di Stelle”, organizzato da tutte le Città del vino, quest’anno si è svolto in due serate: la prima venerdì 3 agosto, “Aspettando… Calici di stelle” ha visto l’apertura delle esposizioni di tre artisti locali: Ermenegildo D’Olivo, Ennio Malisan e Tiziana Fagotto che per entrambe le serate si sono resi disponibili a conversare con il pubblico sulle proprie opere. È seguito il brillante spettacolo teatrale “Neta, la pescivendola” dei Fabbricanti di Sogni di Marano. Infine per tutti gli intervenuti sono stati offerti ottimi vini. Presente anche la Biblioteca Civica di Bertiolo che ha proposto le ultime novità librarie acquistate. Al secondo appun-

tamento di venerdì 10 agosto, i presenti sono stati accolti da simpatici camerieri, che nella attesa dello spettacolo vero e proprio hanno intrattenuto il pubblico con simpatia e assaggi di vini. La serata è proseguita con la lettura teatrale di “A+B>C” di Carlo Tolazzi da parte della Compagnia di teatro Clâr di lune di Bertiolo. La spigliata interpretazione da parte degli attori, il testo eccezionale, la splendida e intima cornice dell’Enoteca hanno decretato l’ottima riuscita dello spettacolo e il gradimento del pubblico. E’ seguita una breve e sentita cerimonia di ringraziamento per Tiziano Ciani, coordinatore della sezione di Bertiolo della Protezione Civile, per la grande disponi-

bilità dimostrata in tante occasioni e tanti anni di collaborazione con la Pro loco, l’Amministrazione Comunale, le associazioni per le tante attività che coinvolgono la comunità bertiolese. Poi la notte di San Lorenzo è stata allietata dai ragazzi del Musikiosco che con la loro musica hanno accompagnato i presenti nell’assaggio di vini e altre specialità gastronomiche. Il Presidente della Pro loco Bruno Piva, si è detto molto soddisfatto della riuscita delle serate, che hanno visto la partecipazione di un numeroso pubblico e assicura che l’incantevole ambientazione dell’enoteca sarà ancora aperta a iniziative simili. Marica Stocco


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BERTIOLO

Cittadinanza onoraria a suor Maria Luisa Pregno Domenica 24 giugno l’intera Comunità di Bertiolo ha vissuto un coinvolgente momento di festa per il conferimento da parte dell’Amministrazione Comunale della Cittadinanza Onoraria a suor Maria Luisa Pregno. La cerimonia civile è stata preceduta dalla celebrazione della S. Messa, commentata dai cori parrocchiali di Bertiolo e Pozzecco e dal coro “Sisilutis”, presieduta dal parroco Mons. Gino Pigani e da Don Simone Vigutto. Al termine un festoso corteo, preceduto dal gonfalone comunale, allietato dalle note della Filarmonica “La Prime Lûs”, ha accompagnato suor Maria Luisa, il sindaco Mario Battistuta, i consiglieri comunali e tutta la popolazione verso l’auditorium comunale dove ha avuto luogo la cerimonia civile. Il sindaco nel suo discorso ufficiale ha delineato la figura e l’opera di suor Maria Luisa, nata ad Isola d’Asti (Piemonte) nel 1913, ed entrata a 26 anni nella congregazione delle Figlie della Carità nel

1939. Spineta Marengo (Al), Racconigi (Cn), Conca di Rame (Ro), Rovereto di Guà (Vr), Visano (Bs) sono state le tappe che hanno preceduto la sua missione a Bertiolo iniziata nel 1981 e che continua ancora oggi, dopo 68 anni di vita consacrata, con una tale energia spirituale da renderla una persona davvero speciale: visita gli ammalati e le persone anziane, contribuisce alla vita della scuola dell’Infanzia “Sacro Cuore”, fa catechesi, partecipa e sostiene i soggiorni per anziani a Lateis di Sauris, collabora con i Servizi Sociali del Comune, è una delle principali animatrici del gruppo della carità, oltre ad essere stata una delle fondatrici del club alcolisti in trattamento della sez. di Bertiolo. Per tali e tanti motivi il Consiglio Co-

Estatebimbi: “Dire, fare, inventare” Quest’estate a Bertiolo è stato attuato il progetto “EstateBimbi”, centro estivo dedicato ai bambini della scuola dell’infanzia. Il centro estivo, proposto dall’Amministrazione Comunale e realizzato dalla Cooperativa “Il Paese dei Balocchi scarl.”, si è tenuto nei locali della scuola dell’infanzia statale, ed ha visto la partecipazione di una decina di entusiasti bambini, dai quattro ai sei anni, provenienti da entrambe le scuole dell’infanzia di Bertiolo; due sono stati gli educatori che li hanno accompagnati in questa esperienza, coordinata dalla Presidente della Cooperativa, Paola Davià. Le attività si sono svolte ogni giorno (escluso il sabato e domenica) dalle ore 7.45 alle 14.00, per tutto luglio. Il progetto “Dire, Fare, Inventare”, è stato strutturato attraverso dei laboratori che hanno permesso di creare “spazi nuovi e magici”, sono stati impiegati materiali naturali, non convenzionali, di recupero, la cui conoscenza è il punto di partenza per favorire la creatività. I bambini sono stati invitati ad entrare nel “Cantiere navale bizzarro”: un

laboratorio ricco di stimoli e materiali diversi, nel quale il Guardiano Corallo ha proposto la costruzione di una nave capace di contenere tutti per salpare attraverso le onde del mare. Attraverso quattro storie (una per ogni settimana) i bambini sono approdati di volta in volta su un isola diversa, facendo conoscenza con quattro personaggi marini. Altri tipi di laboratori proposti sono stati quelli linguistici, grafico pittorici, manipolativi. Infine attraverso attività sensoriali fino-motorie, musicali e di pratica psicomotoria i bambini hanno avuto la possibilità di sviluppare e ampliare i loro percorsi sia dal punto di vista conoscitivo, attraverso il contatto, l’utilizzo e la trasformazione dei materiali che dal punto di vista sociale attraverso la condivisione e il confronto con i compagni di gioco. Tutti i bambini hanno potuto allegramente superare la calura dei giorni di luglio giocando in una capiente piscina posta all’esterno dell’edificio scolastico. M. S.

munale convocato in seduta solenne e straordinaria con grande gioia le ha conferito la Cittadinanza Onoraria con la seguente motivazione: “Per l’impegno profuso a favore della crescita civile e morale dei paesi del nostro Comune; per aver sostenuto ed incoraggiato la formazione di un solido e diffuso sistema di volontariato verso persone e famiglie bisognose di aiuto, vicinanza sostegno e solidarietà, accompagnando la vita di molti cittadini nelle Comunità di Bertiolo, Pozzecco, Virco e Sterpo, condividendo con loro momenti di gioia e di dolore”. Al termine è intervenuta suor Angela a nome della suora Visitatrice della Casa Provinciale di Torino, sottolineando l’esempio di vita che a tutti offre concretamente suor Maria Luisa, ed infine il Vicario Episcopale, mons. Igino Schiff, il quale ha messo in risalto la grande capacità di suor Maria Luisa di creare relazioni positive tra le persone, formando comunità mature fondate su valori importanti e avendo, come persona per traguardo “non il raggiungimento della pensione, ma una meta molto più alta determinata dalla continua ricerca di Dio nel servizio per gli altri”. Molto commossa, Suor Maria Luisa ha espresso la sua gratitudine al Signore ed alla Madonna per averla sempre assistita nel corso della sua lunga vita religiosa. Ha ringraziato tutti indistintamente apprezzando l’affettuoso abbraccio di tutte le persone presenti. Il sindaco a nome di tutta la Comunità Civile ha consegnato a Suor Maria Luisa la pergamena e le chiavi della città simbolo della sua piena appartenenza alla Comunità Bertiolese. Non poteva mancare una sorpresa: i cori parrocchiali di Bertiolo e Pozzecco le hanno dedicato una canzone popolare in piemontese: “Maria Joana”. Infine è seguito un momento conviviale comunitario ove la Pro Loco, i Consigli Pastorali, la Protezione Civile, tutte le associazioni del Comune e molte persone volontarie hanno potuto esprimere la loro condivisione e partecipazione ad un atto che è stato unanimemente apprezzato. M. S.


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NOTIZIE DA

CAMINO Camino entra nel club nazionale dei borghi autentici Un borgo autentico, Camino al Tagliamento lo è da sempre. Provate a passeggiare, per esempio, tra le case di via Tagliamento, che da queste parti chiamano “Borc dai Siòrs”, perchè i blasoni di pietra di famiglie come Savorgnan, Minciotti o Giavedoni (i fattori di Ippolito Nievo, che a questo territorio dedicò la novella “Il Varmo”) campeggiano tra i portoni e le braide contadine senza eclissarli. Oppure a immergervi nella quiete campestre di Pieve di Rosa, con la sua chiesetta davanti a cui è passata la storia del vicino guado sul Tagliamento e il miracolo della Madonna, oggi venerata nel santuario “oltresponda” della vicina San Vito. Ebbene Camino, dopo la recente delibera del consiglio comunale, rimane tutto questo, ma diventa anche un borgo autentico “certificato”, entrando a far par-

te, appunto, dell’associazione “Borghi autentici d’Italia” che, fondata nel 2002, si prefigge l’obiettivo di promuovere nei piccoli Comuni un innovativo modello di offerta turistica nel quale il borgo e la sua “comunità ospitale” costituiscono la destinazione e la motivazione della vacanza, trasformando il turista in un “cittadino temporaneo”. A costituire motivo di attrazione, insomma, non sono soltanto le case di sasso o le chiesette campestri, ma lo stile di vita, le tradizioni produttive e l’eredità culturale degli abitanti, ovvero quel patrimonio “immateriale” che oggi costituisce il volano delle aree vocate di recente al turismo. Camino, che nel Club va ad affiancare oltre 50 Comuni di 11 Regioni italiane, tra cui quello di Sauris, il cui sindaco, Stefano Lucchini, è l’attuale presidente dell’as-

sociazione, di questo processo è stato, a livello locale, anticipatore: prima grazie ai fondi europei dell’ Obiettivo 2, che hanno permesso di riqualificare il patrimonio architettonico convertendolo, nel rispetto delle forme edilizie originarie, a funzioni di ospitalità turistica e, oggi, con quello che è “il” progetto turistico per eccellenza promosso dal piccolo Comune mediofriulano, ovvero “Poeti e scrittori nelle Terre di Mezzo”, che attorno al racconto del terriorio di scrittori come Pasolini, Nievo, Turoldo e Maldini sta potenziando l’offerta di cultura, natura ed enogastronomia integrata con quella di altri sei Comuni del Medio Friuli, della Destra Tagliamento e della Comunità collinare, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile alimentato anche dal recente avvio di un percorso di Agenda 21 Locale.

“Medioevo a Camino”

La classe 1913

Camino ritorna al medioevo venerdì 7 settembre grazie all’impegno della pro Loco “Il Var” in sinergia con il Gruppo Volontari Teatro Camino. Alle ore 21.00 in Piazza Maggiore si terrà la rappresentazione teatrale all’aperto in costumi medievali arricchita dall’esibizione dei Tamburini di Valvasone. In tutte le taverne caminesi (Là di Salvestri, al Volt di Sede, da Savorgnan, Da Bepo a Bugnins e al Molino di Glaunicco) sarà possibile degustare un piatto tipico medievale come cotechino con fagioli e cipolla, pachen (speck), trippa, nervetti con polenta di semolino. La manifestazione “Medioevo a Camino” offre uno spaccato di vita dell’epoca in cui Camino era un possedimento della vicina Valvasone. Andrà in scena anche una rappresentazione del gruppo teatrale caminese “Tant par ridi”. Pierina Gallina

Nel 1913 erano nati in 13. Era una classe fortunata perchè c’era anche il “gobbo”, così assicura Angelo Liani “Angelin Massoul”, possessore della foto. Da sinistra, in alto: Padovani Enrico, Liani Francesco, Panigutti Silvestro, Moletta

Fulvio, Moreale Fiorello, Zorzini Giuseppe, Lorenzatto Ettore. In basso, da sinistra: Panigutti Antonio, Liani Francesco, Danussi Luigi, Lenarduzzi Vittorio, D’Anna Angelo, Pellegrini Ugo. P.G.


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CAMINO

È mancata Giovanna Raddi, madre di Don Antonio Originaria di Marano Lagunare Giovanna Formentin Raddi, madre dell’Arciprete Don Antonio, si è spenta due mesi fa, dopo lunga malattia. Era molto dinamica, lavoratrice instancabile, affabile con tutti e sorretta da grande fede. Aveva vissuto a lungo a Marano con il marito Angelo e quattro figli e, già negli anni del dopoguerra, lei veniva a Camino e a Glaunicco in bicicletta per vendere il pesce. Molte sono le persone che ancora ne serbano il ricordo. Poi, sempre a Marano, aveva avviato attività commerciali di merceria e lavanderia, meritandosi apprezzamento e stima. Risalgono a sei anni fa i primi sintomi del morbo di Alzheimer che, con

decorso lento ma inesorabile, l’aveva condotta all’infermità. Da quattro anni Don Antonio aveva trasferito la madre a Camino per poterla accudire e sostenere, coadiuvato da tante persone sensibili e generose che, fino all’ultimo, sono state accanto a Giovanna. Aveva 82 anni. Tutta la comunità caminese, il Consiglio Pastorale ed economico, l’Oratorio “San Francesco”, le Associazioni “Stin insieme”, “Tocca il cielo con un dito”, “Amici Perusini-Alzheimer” si sono stretti al loro Arciprete accompagnando Giovanna nel suo ultimo viaggio, a Marano Lagunare. P. G.

GIOVANNA Leggiadra la figura, gentili i modi ed i sorrisi salvati nella soffitta di chi eri.. madre attenta e premurosa, distinta e cortese, sarta raffinata e puntigliosa finchè la mente è scappata a rincorrere ragnatele nel deserto del tuo sguardo perduto. L’Alzheimer ti intarsia di nubi i ricordi, ti macina ogni pensiero logico. Gioca la tua mano a tessere mosaici forestieri riflessi allo specchio crudele che non riconosce più nemmeno il tuo nome: Giovanna! 10 ottobre 2002

L’incontro a Tokyo di Massimiliano e Silvio Entrambi giovani caminesi, si stanno facendo onore oltreoceano pur in campi diversi. Massimiliano Cimenti, da 4 anni ricercatore nell’universita’ di Calgary (Canada), e’ stato mandato, in rappresentanza del Canada, alla conferenza di Nara e Nagoya in Giappone a presentare il suo lavoro sulle “fuel cells”, celle a combustione. Nella stessa occasione numerosi ricercatori provenienti da tutto il mondo hanno discusso sulle varie possibili energie alternative al petrolio. Silvio Giavedoni è apprezzato chef, responsabile della cucina del prestigioso ristorante “Calandrino” di Tokyo, situato al settimo piano di un grattacielo che si affaccia sui giardini imperiali e vici-

nissimo alla stazione centrale. In Giappone è affidata a Silvio la responsabilità di coordinare lo stile italiano “Alajmo”, fondato su una cucina autentica, in linea con la filosofia del noto Calandrino di Padova. A fine conferenza, Massimiliano ha pensato di raggiungere Tokyo e far visita a Silvio. Il simpatico incontro tra i due caminesi è durato due giorni, durante i quali hanno potuto, finalmente, parlare in friulano e raccontarsi le reciproche esperienze a molte ore di volo lontano da casa. Silvio ha ospitato l’amico e gli ha fatto degustare le specialità della sua cucina, ricercata dai palati internazionali più raffinati ed esigenti. P. G.


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LESTIZZA A Fiuggi 2007 da protagonisti La 7a partecipazione consecutiva ai Campionati Italiani di Ginnastica Generale svoltesi a Fiuggi dal 22 giugno al 1 luglio 2007, ha confermato ancora una volta le buone prestazioni bianconere del Sss Maria di Lestizza, già evidenziate nelle gare a livello Provinciale e Regionale. Le prime due squadre in gara nel Trofeo prime gare di 1a e 2a fascia, pur largamente rimaneggiate a causa di infortuni o esami, hanno conquistato posizioni di metà classifica aggiudicandosi il 45° posto su 92 squadre in lizza. Nel Trofeo Mare di Ginnastica, l’atleta Cisilino nella 3a fascia maschile, su 84 atleti in gara ha conquistato l’ 11° posto assoluto nei tre attrezzi, classifica largamente superata nella

prova a squadre, dove si è classificato al primo posto con un 11.70 nel trampolino con un punteggio di partenza di 11.80. Ottima anche la prova alla trave per Valentina Todon nella seconda fascia femminile, 13a su 92 atlete in gara; penalizzata da un’entrata incerta, altrimenti vincitrice. La cerimonia d’apertura ha visto come protagonisti il gruppo atleti della Sss Maria, con l’originale e bellissimo esercizio ispirato ai Burattini di Podrecca accompagnato da una base musicale tutta friulana; presentato già agli Europei di Ghent in Belgio nel 2006, dove la squadra si era distinta tra le prime squadre italiane ed europee. La serata è stata indimenticabile, non solo per gli atleti del Sss Maria, ma per tutta la Regione, poichè è la prima volta

che una squadra della nostra regione ai campionati Italiani è stata scelta per la cerimonia d’apertura. Ma le sorprese non erano finite, in quanto tutte le squadre di Coppa Italia impegnate, hanno raggiunto ottime posizioni di classifica e la squadra maschile di 1a fascia si è classificata al 4° posto assoluto, perdendo il podio solo all’ultima delle cinque prove in programma, dopo aver dominato al volteggio ed al corpo libero. Un vero peccato, per un risultato che comunque tutti avrebbero sottoscritto in partenza, trattandosi della prima volta per il Sss Maria in questa categoria e visto il comportamento impeccabile degli atleti in gara, resta un po’ di amaro in bocca per il podio mancato. Geremia Gomboso


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MERETO di TOMBA Collaborazione tra Biblioteca e Scuola “Un libro può essere tutto ciò che vuoi”. All’insegna di questa massima di Paul Johnson, a fine anno scolastico 20062007 si è svolto nella Scuola dell’Infanzia di Tomba di Mereto un laboratorio di costruzione del libro. Tutti i bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia, sotto la direzione della maestra Mariagrazia Scialino del laboratorio linguistico-creativo, e di Maria Duratti, per la biblioteca civica “Pietro Someda de Marco” di Mereto di Tomba, sono diventati autori di un libro: “Biancaneve”. Il laboratorio, ospitato nei locali della Scuola e promosso dall’Assessorato alla Cultura del comune di Mereto, ha richiesto sei incontri di due ore ciascuno con i bambini divisi per sezione per la produzione del materiale ne-

cessario, ai quali ha fatto seguito l’opera di realizzazione del libro, e di raccolta delle interviste che l’insegnante ha rivolto ai bambini a fine lavoro: ognuno ha così raccontato la propria versione di Biancaneve, influenzata oltre che dai propri ricordi, anche dall’impostazione materiale del lavoro fatto in classe. La progettazione del libro ha tenuto conto di tecniche che stimolino le impressioni visive e tattili del bambino e nella fase iniziale si è resa necessaria la spiegazione del lavoro ai destinatari dello stesso, puntualizzando il loro ruolo predominante: ognuno ha avuto la possibilità di produrre un libro fatto con le proprie mani. L’entusiasmo dimostrato durante la lavorazione ha confermato l’iniziale intento di rendere il libro un oggetto familiare e un gioco stimolante. Tutti e 51

gli alunni della Scuola dell’Infanzia di Tomba hanno portato a casa “Biancaneve”, con la consapevolezza di avere tra le mani il prodotto della propria fantasia. Il laboratorio ha risposto all’esigenza della biblioteca civica di Mereto di raggiungere le fasce d’età più basse, già coinvolte nel corso dell’anno nella promozione alla lettura cui mirano l’ora del racconto e le attività di animazione per ragazzi e bambini. Questa particolare occasione si è rivelata utile all’opera di divulgazione dei servizi offerti dalla biblioteca civica, nonché del patrimonio librario che negli ultimi anni ha incrementato le raccolte dedicate ai più piccoli, essendo questi ultimi i maggiori e più entusiasti fruitori della biblioteca. Per chi volesse saperne di più, può visitare il sito www.meretoditomba.org (alla sezione “Biblioteca”).


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RIVIGNANO Calcio giovanile: un interessante incontro internazionale Danilo Pellizzari, commerciante in legname, nei suoi trasferimenti in Austria per l’acquisto di tale materia prima, necessaria alle industrie manzanesi, fece amicizia con il suo abituale fornitore Wimmer Herbert, titolare di una segheria a Kuchl, situata ad una ventina di chilometri da Salisburgo. Tutt’e due amanti del calcio decisero di far incontrare in una partita calcistica, in campo austriaco, le squadre giovanili di Kuchl e di Rivignano. Così sabato 15 settembre del 2006 da Rivignano partì un pulman con 54 persone a bordo, tra giovani atleti e genitori insieme alla collaboratrice dell’evento Evelin Scussolin, alla volta di Salisburgo, dove rimasero tutta la giornata per una visita alla città di Mozart e ai laghi del circondario di cui è disseminata la regione del Salzkammergut. Rientrati a Kuchl furono accolti dagli organizzatori locali con una splendida ospitalità, segnata da una gradita cena di tipo transalpino. L’indomani, domenica 16 mattina, tutti in campo. La partita giocata in modo corretto, vide prevalere alternativamente sia l’una che l’altra squadra, tanto che si chiuse in parità e con una foto di gruppo di tutti i partecipanti. Ma i nostri non vollero essere da meno e recentemente invitarono gli amici salisburghesi ad un incontro calcistico

di ritorno per domenica 3 giugno 2007 sul campo rivignanese.. L’ospitalità nostrana fu altrettanto accogliente. Sabato 2 giugno appena giunti a Rivignano i giovani austriaci e gli accompagnatori furono portati a Grado per una visita alla cittadina e all’isola di Barbana, seguita da un pranzo presso il bar ristorante “La darsena”. Il tardo pomeriggio gli invitati presero alloggio per il pernottamento nell’albergo ristorante Belvedere di Codroipo. La giornata si concluse con una cena a Flambruzzo riservata agli ospiti e ospitanti, allestita dai genitori rivignanesi, preceduta da discorsi di benvenuto da parte del vicesindaco Moreno Papais e dall’assessore Davide Rocchetto che consegnarono agli ospiti un libro illustrante le realtà storiche e artistiche locali. Domenica 3 giugno tutti sul campo di calcio di Rivignano. Alle ore 10.30 l’alto parlante trasmise l’inno nazionale degli ospiti e dei nostri. Era veramente bello e commovente vedere le

due squadre allineate nel centro del campo di gioco e i giovanissimi atleti che alle note del proprio inno nazionale mettevano la mano sul cuore. Una bella lezione ai grandi di civiltà e di amore per la propria terra e di fratellanza con gli stranieri. Finito l’incontro con un pareggio, i giovanissimi rivignanesi ricevettero individualmente dagli amici d’oltralpe una confezione a forma di violino contenente cioccolatini denominati “Mozart”, ricambiati con l’omaggio di un berretto ricordo della bella manifestazione. Il pranzo, preparato da Ennio Morello, abilissimo cuoco della società locale di calcio, fu consumato nel campo di gioco, seguito da un sincero “Arrivederci al prossimo anno sulle rive del Salzach” e da un ringraziamento alla società di calcio rivignanese per la disponibilità delle attrezzature e per l’assistenza tecnica. Ermes Comuzzi


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RIVIGNANO

Una piece scoppiettante per il 30° compleanno del Drin & Delaide “A.A.A. 40 àins, timit, disocupât, cognòssares zovine sèrie, scòpo matrimoni”. E’ questo il titolo del fresco, scoppiettante ed esilarante debutto della nuova

“piece” teatrale del Drin & Delaide, ad incorniciare degnamente un compleanno importante per il sodalizio rivignanese. Quest’anno, infatti, ricorre il trentesimo

Una vita al servizio dei clienti Ettore Pighin, probabilmente il più longevo oste di Rivignano, ha lasciato vuoto il suo posto al bar “da Ettore”, dove ha fatto copia fissa con la moglie Alida per più di quarant’anni. Ettore nato a Sella di Rivignano settant’anni fa ha iniziato giovanissimo a prender contatto con “i clienti”. Non ancora dodicenne dopo un anno al panificio Miani di Rivignano, da garzone di bottega si fa le ossa a Varmo, ed infine nell’osteria di famiglia in piazza a Rivignano, dove ora sorge la Banca Friuladria. Da qui, alla fine degli anni ’60 matura la decisione di costruirsi casa e locale in via Manzoni dove allora c’erano solo le scuole elementari. Ora è la zona “in” del paese con ville, scuole Medie, Auditorium, palazzetto dello sport, bocciodromo e molte villette a schiera. Aveva ben intuito che il paese doveva svilupparsi da questo lato. Ha dovuto lottare per questa scelta con il padre e la famiglia ma ha trovato pieno appoggio dalla banca locale, che a quei tempi teneva ancora in considerazione le persone. Coadiuvato dalla signora Alida, che doveva anche badare a quattro figli, il nuovo bar “da Ettore”, divenuto nel frattempo anche edicola, ha continuato ad essere ben frequentato e centro di ritrovo per i rivignanesi. L’Ettore, dal carattere buono, non di tante parole (ma se necessarie volavano anche quelle) era sempre a disposizione della clientela e non solo per

versare il “tai”. Lui alpino fondò la sezione di Rivignano e costruì a sue spese il “monumento all’Alpino” che fa bella mostra di sé nella rotonda accanto alla sua locanda. Aveva la tessera onoraria dei Donatori di Sangue che, come tante altre associazioni, trovava da lui sempre ospitalità e la possibilità di imbastire qualche piccolo festeggiamento. Da 19 anni a fine Febbraio “da Ettore” si svolge la festa della “Brovade cruda” che richiama tanta gente dal tutto Friuli e dal vicino Veneto ed è diventata la prima uscita dell’anno per i personaggi “che contano” per i loro contatti con la gente. Per non parlare poi dei moltissimi clienti della “sua polenta” fatta in casa e spesso da richiedere su prenotazione. Tutte iniziative che continueranno con il figlio Nereo, che dal papà ha appreso il mestiere, un po’ meno il carattere accondiscendente. A giusto riconoscimento di quanto fatto dal signor Ettore nel 2002 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Rivignano non dimenticherà facilmente questo suo meritevole cittadino. Un chiaro esempio si è visto nell’affluenza alla cerimonia per l’ultimo suo saluto da parte del paese e dei tanti suoi amici, clienti, estimatori. Un uomo di vecchio stampo che ha saputo rendere un’arte il suo lavoro, e difficilmente al giorno d’oggi si riscontrano esercenti di tal valore. Ro.Co.

anniversario della nascita di questo gruppo teatrale che ha saputo crescere di anno in anno, ed i successi riportati per gli ultimi due spettacoli: “fiore di cactus” e “par plasè copaimi la femine”, con rispettivamente 34 e 37 repliche, nonché 20.000 spettatori in tutto il Friuli, stanno a dimostrarlo.Gli applausi ricevuti per questo debutto sono forieri di un altro importante successo, ed è quasi un peccato che sia destinato solamente ad un pubblico di nicchia, cultore del teatro in friulano. La bravura degli attori e la freschezza dello spettacolo, scritto e diretto con maestria da Mauro Fontanini, meritano di essere visti non solo da chi è affezionato al teatro in “marilenghe”, ma anche da coloro che amano il teatro in genere e possiedono una relativa conoscenza di questa lingua; tanto basta per poterli apprezzare. Gli attori sono ben entrati nei personaggi: La bravura dell’istrionico Aldo Paron è ben supportata dalla realistica “mari” Giovanna Gori, dalla secca ed aggressiva presenza scenica del “politico” Nicola Valentinis, dal misurato ed “inglese” cameriere Paolo Comuzzi, che molto bene ha sostituito l’infortunato Gianni Lenardon, ed a cui fanno da contraltare le belle, frizzanti e sensuali Luigina Pilutti, Elena Toppan e Michela Bottos, che hanno saputo dare brio e spregiudicatezza ai personaggi. In mezzo una “double face” Chiara Michelin a proprio agio sia nelle vesti di una provocante ucraina che in quelle romantiche di una dolce innamorata. Eccezionali le caratterizzazioni, ben inserite nell’insieme, di Roberto Comisso e dei fratelli Teodoro ed Alberto Bertussi.Da non perdere la scenografia, veramente notevole e ben valorizzata dal gioco di luci. Successo dunque a Rivignano, con l’auditorium pieno e molte decine di spettatori che non sono riusciti ad entrare, per cui si rendono necessarie almeno un paio di repliche. Alla faccia del detto: “nemo profeta in patria”! Complimenti D & D, trent’anni portati veramente bene! Considerando la qualità degli spettacoli proposti, il successo degli ultimi due spettacoli ancora richiesti dai teatri regionali e quest’ultimo, che promette veramente bene, viene da chiedersi se non sia il caso di valutare un’evoluzione del Drin & Delaide, da gruppo ricreativo a compagnia teatrale. Vito Zucchi


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SEDEGLIANO Gemellaggio austriaco Il Sedegliano calcio si fa onore anche in Austria. Dopo aver ospitato a maggio la squadra austriaca di Maria Gail (un paese vicino Villach) e trascorso insieme una giornata indimenticabile nell’accogliente verde campo del Castelliere, mettendo i nostri piccoli giocatori a confronto con i pari età d’oltre confine, domenica 1° luglio il Sedegliano è stato a sua volta ospite nella ridente cittadina carinziana che ha contraccambiato la visita come meglio non si poteva. Emozionante l’inizio

gara con i piccoli atleti che alle note dell’Inno di Mameli (come la nazionale) con la mano sul petto cercando di ricordare le parole salutavano i tifosi a bordo campo. A fine gara tutti in piscina e poi a tavola con dolci di ogni tipo, patatine e Wiener Schnitzel e birra a volontà. Al pomeriggio la partita tra i genitori sempre nel se-

gno dell’amicizia. Al momento dei commiati ci siamo promessi di consolidare questa amicizia e di non far passare tanto tempo per un nuovo gemellaggio. Un grazie a Mauro e Adriano del Sedegliano e Luca di Maria Gail che hanno permesso questo incontro. A.s.d. Sedegliano

I 95 ains di nona Carmela La nona Carmela, 95

Grande successo musicale per Elisa

ains, di Grediscje di

L’Associazione Armonie è stata di recente arricchita dal chiaro successo conquistato da una giovane componente del suo gruppo bandistico, Elisa Venturini di Vissandone, che il giorno 26 giugno ha superato brillantemente l’esame di ammissione ai corsi di pianoforte e di organo al Conservatorio di Udine “Jacopo Tomadini”. All’esame, cui hanno partecipato circa 70 candidati per l’inserimento di soli 10 studenti, Elisa si è classificata al primo posto assoluto in entrambe le materie! Optando poi per il corso di pianoforte. Elisa ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 6 anni, seguita dal prof. Luciano Turello, proprio nella Scuola Comunale di Musica di Sedegliano, gestita da “Armonie”. La sua grande passione per la musica ha fatto sì che si inserisse ultimamente, sotto la supervisione del prof. Fabrizio Fontanot, anche nella “Second Big Band”, sempre al pianoforte (e/o tastiera), e nel gruppo bandistico suonando il clarinetto. Complimenti, e se il buon giorno si vede dal mattino... tanti auguri per il prosieguo!.

Marvin, Nazzareno,

Giulia Brino

Sedean,

cui

soi

pronevots. Par ordin di rivade: Christian, Greta Luna, Francesca, Selene, Demien, Charlize e Ingrid


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TALMASSONS 40° di sacerdozio di Don Pietro

La festa di SS. Pietro e Paolo, Patroni di Flumignano è stata del tutto particolare quest’anno. Infatti il 29 giugno 1967, cioè quarant’anni fa, il parroco don Pietro veniva consacrato sacerdote. La festa di Flumignano si è dunque arricchita di questa ricorrenza dando modo a tutte e tre le comunità di cui don Pietro è parroco, oltre a Flumignano anche Flambro e S.Andrat, di festeggiare questo traguardo. La Messa del 29 giugno è stata dunque l’occasione per manifestare l’affetto delle tre comunità al loro parroco e ringraziare il Signore per il percorso fin qui realizzato insieme. “Ci sentiamo il dovere di ringraziare il Signore per due importanti qualità che emergono dalla sua pastorale – ha detto Roberto Grassi a nome dei tre Consigli pastorali rivolgendosi direttamente a don Pietro - la prima è legata al suo essere prete-educatore e di questo talento (o carisma come lo chiama San Paolo), che certamente Lei ha saputo fruttificare nel corso della sua esperienza sacerdotale, la nostra piccola società cristiana e civile ne è grata. L’altro aspetto è legato ai contenuti della sua

pastorale, incentrata sulla famiglia. Un argomento, questo della famiglia che Le è particolarmente caro. Ci piace come lo sviluppa ogni domenica nella predica e nelle preghiere”. E ricordando l’esortazione usata spesso da don Pietro “Signore benedici la tavola di papà e mamma” Roberto Grassi ha concluso osservando che questa invocazione “ci dà forza e coraggio nelle difficoltà quotidiane, è un importante aiuto nel trasmettere i valori della fede, è un supporto al non facile mestiere di essere genitori”. A festeggiare don Pietro c’era anche Mons. Igino Schiff, vicario per la pastorale, al quale è stato rivolto un particolare e caloroso saluto di benvenuto. Gli è stato evidenziato il cammino che stanno facendo le tre comunità: un cammino basato sul rispetto delle persone, sulla accoglienza, sulla valorizzazione dei personali carismi, sulla realizzazione degli ambiti la famiglia, la catechesi, i giovani, la liturgia, la carità. E proprio sui carismi e sulla valorizzazione delle singole potenzialità si è incentrata l’omelia di Mons. Schiff, il quale richiamando l’esempio di due personalità molto diverse come quelle di San Pietro e San Paolo, ha affermato che le nostre comunità, sempre più povere di preti, hanno bisogno di operare insieme come hanno fatto Pietro e Paolo per il bene comune della Chiesa. Anche mons. Schiff ha fatto gli auguri a don Pietro per i 40 anni di sacerdozio, ricordando in particolare i primi percorsi fatti assieme come educatori a Cividale del Friuli. Un particolare ringraziamento a don Pie-

tro e stato poi rivolto dai giovani e dai ragazzi del catechismo che gli hanno regalato un quadro con tante mani colorate ad indicare l’unione delle forze nel costruire la Chiesa locale e le tante diversità (rappresentate dai colori) che poi concorrono a determinarne il risultato. Anche l’Amministrazione Comunale con il Sindaco Anna Maria Toneatto ha voluto ringraziare don Pietro per l’importante attività che sta svolgendo nella comunità locale regalandogli il libro di Elio Ciol “Turoldo e Gli ultimi”. I canti della Messa sono stati eseguiti mirabilmente dal coro “Euterpe Vocal Grup”. Accanto alla festa religiosa si è sviluppato anche quella civile, molto riuscita grazie al contributo di tanti volontari ma anche del bel tempo. Giovedì 28 c’è stata la serata dedicata ai bambini con l’esibizione del Gruppo Spettacolo Planet Rock e la costruzione della barca di San Pietro nella canonica. Sabato 30, Flumignano ha ospitato un concerto di musiche da film, organizzato dal Comune di Talmassons, mentre domenica la Compagnia Filodrammatica La Risultive di Talmassons ha rappresentato “Matrimonio per forza”, un libero adattamento di una commedia di Molière. Durante i quattro giorni di festa è stata allestita anche una mostra fotografica “Testimonianze viste dagli occhi del campanile”, mostra realizzata da Angiolino Monte e Claudio Fabro in occasione del 150^ anno di costruzione del manufatto. mariopasson


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VARMO L’attività teatrale della “Scuelute” Durante i trascorsi mesi d’estate, la Compagnia Filodrammatica “Sot la nape”, di Roveredo di Varmo, ha portato in scena un lavoro teatrale in lingua friulana dal titolo “Mari Aghe”, con la partecipazione di quattordici bambini del circondario, i quali insieme al regista Paolo Bortolussi, si sono piacevolmente incontrati per tre giorni alla settimana, di questi mesi estivi, per lo studio e la preparazione del lavoro. Teatro dell’opera sono stati i vari palcoscenici, delle già note aree dei festeggiamenti di Roveredo e Romans, rispettivamente il 26 e 29 luglio, della Scuola dell’Infanzia di Varmo e nel paese di Canussio il 1 e 19 agosto. Azzeccata è stata la scelta di proporre uno spettacolo per bambini nell’ambito di periodi di festeggiamenti estivi dei vari paesi, che ha permesso di ritagliare uno spazio sia per la promozione della cultura friulana, sia di far conoscere attività realizzate nelle proprie zone di provenienza, sia di accogliere idee e progetti, promuovendo la cultura della collaborazione fra associazioni presenti sul territorio. L’autrice del testo, Franca Mainardis, riesce a rendere poetico un tema tristemente attuale come quello della mancanza d’acqua nei boschi. Si alternano sulla scena due luoghi dell’immaginazione, il luogo dell’acqua con Mari Aghe e le sue aiutanti “Sclipigne di gilugne, Floc di nêf, Grignel di tampieste, Nulut di fumate e Gotute di ploe”, e il luogo del bosco immaginario dove “Margarite di prat, Flor di tale, Garoful di strie e Morar” si lamentano

per la gran sete. A turno, gli elementi dell’acqua cercheranno di fare il loro meglio per aiutare il bosco, traendo tutti un lodevole insegnamento.Gli attori, in erba, sono stati aiutati e guidati dal paziente regista per dare carattere ed espressione ai personaggi della stupenda storia, e con la loro spontaneità a strappare qualche sonora risata al pubblico sempre numeroso. Ulteriore aiuto per la buona riuscita delle rappresentazioni sono stati Gianni Turcato e Guido Mattiussi , i tecnici audio e luci. A Federico Fasan, consigliere qualche annetto fa, va il merito di aver creduto nella “Scuelute”, e di aver a tutti i costi puntato sul proseguimento della sua attività. Noi genitori dei prota-

gonisti ringraziamo, per l’opportunità data ai bambini di impiegare in modo “alternativo” il tempo estivo, per la possibilità di costruire e condividere idee e pensieri e insieme allenare i loro sentimenti, quanti hanno permesso e agevolato la realizzazione del tutto. La “tournee” proseguirà il 16 settembre con una rappresentazione nell ex asilo di Zompicchia alle ore 16.00, di cui la Mainardis è cittadina. Il 22 settembre nel teatro di Camino al Tagliamento, ore 21.00, replica con presentazione della “Scuelute di Sot la Nape”, con la presenza di autorità istituzionali regionali e provinciali, impegnate nella salvaguardia della lingua friulana. Antonia Festuccia

Festa degli anziani Con il patrocinio del Comune di Varmo, molte sponsorizzazioni a cominciare dalla Bcc ( Banca di Credito Cooperativo ) di Basiliano, la locale Pro – Loco con la collaborazione del solito e collaudato gruppo, ma grazie anche all’apporto di molti giovani o, comunque persone nuove, che hanno portato una forte vitalità , ha organizzato la tradizionale sagra dei Santi Ermacora e Fortunato a Roveredo di Varmo. Nutrito e ricco il calendario dei vari appuntamenti che si sono svolti presso l’area dell’ex Scuole Elementari. In par-

ticolare domenica 15 luglio, dopo la S. Messa in onore dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato celebrata dal parroco don Erminio Cossaro, alle ore 12.00 si è svolta la tradizionale festa dei nonni con il pranzo nella vicina area festeggiamenti. Finalmente e nonostante l’afa, ci sono stati momenti di svago e sano divertimento.Un modo bello, ma sereno e semplice, per riscoprire il gusto dello stare assieme. Vi hanno preso parte anche il Parroco, il Presidente della Pro loco Venicio Asquini ed il Sindaco di Varmo.


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La variante urbanistica n.3 al Prgc Da giovedì 12 luglio 2007 che è la giornata successiva alla pubblicazione sul B. U. R. (Bollettino Ufficiale della Regione) del decreto del Presidente della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia con il quale si rendeva esecutiva l’approvazione definitiva della Variante n. 3 al Piano Regionale Generale Comunale, la stessa è entrata in vigore a tutti gli effetti. Questo importante strumento urbanistico elaborato dall’arch. Giovanni Mauro nativo di Canussio di Varmo, offre una migliore e maggiore capacità di rispondere alle esigenze abitative, di snellimento nonchè di semplificazione delle procedure, consente la possibilità di realizzare una zona commerciale – artigianale vicina a quella comunale dell’attuale Pip (Piano Insediamenti Produttivi). In sede di adozione di tale variante avvenuta in data 15 maggio 2006 che è stato l’inizio del procedimento previsto dalla precedente legge urbanistica, erano state accolte quasi tutte le 64 domande pervenute al Comune da parte di singoli cittadini. Poi, a seguito di quanto indi-

cato dai competenti Uffici Regionali, delle 33 osservazioni prodotte da parte di privati cittadini e, unico caso in Regione e rarissimo in tutta l’Italia, su proposta degli alunni delle classi 3a, 4a e 5a (anno scolastico 2005\06 ) della Scuola Primaria “Ippolito Nievo“ di Varmo, la salvaguardia di una particolare area di zona umida nei pressi del bosco del Torreano a Canussio di Varmo lungo il fiume Tagliamento dove ancora vive una colonia di molluschi bivalvi

d’acqua dolce quali l’unio e l’anodonta, le osservazioni anche in questo caso accolte nella quasi totalità, hanno visto l’approvazione definitiva della Variante n.3 al Prgc da parte del Consiglio Comunale di Varmo nella seduta del 28/ 02/2007. Finalmente ed in tempi sostanzialmente ragionevoli per chi conosce l’iter burocratico, dal mese di luglio, si potrà usufruire e cogliere tutte le opportunità offerte da questo valido strumento urbanistico.

Rendiconto spese campagna elettorale Il Sindaco ed i componenti delle liste civiche collegate alla sua candidatura nelle recenti elezioni comunali del 27/28 maggio 2007 (“Per Varmo – Vil di Var“ ed “Insieme a Varmo“) rendono noto agli elettori o alla cittadinanza il rendiconto finanziario: spese tipografiche euro 4.644,12; spese per pubblicità euro

260,00; spese per bicchierate e varie euro 915,40. Per un totale di euro 5.819,52 . Tutte le spese sono state pagate con regolari fatture e/o scontrini attraverso versamento libero e volontario di ciascun componente delle liste nonchè con le prime mensilità dell’indennità di carica per il sindaco e per ciascun assessore.

Lo show di Berlasso alla prima riunione di consiglio Ecco alcuni stralci del lungo intervento effettuato da Paolo Berlasso nella prima riunione del neo-costituito consiglio comunale di Varmo.”Non si preoccupi, signor Sindaco, non ripeterò quello che lei e il consigliere Spagnol dichiaraste allora. Ha vinto, è un suo merito. Io ho perso, è un mio demerito. Perdere è stato un demerito di entrambe le opposizioni, oggi rappresentate in questo consiglio. In altra sede si valuteranno gli errori di ciascuno di noi. Il 62% dei voti dei cittadini è divisa fra le due coalizioni di minoranza. Proprio la divisione, permette oggi a lei di amministrare questo comune. Sono le leggi della democrazia. Ma lei, signor Sindaco, non si è accontentato di essere stato miracolato dal risultato elettorale, ha voluto aggiungervi una certa dose di vittimismo, soprattutto con le dichiarazioni alla stampa abbastanza generiche:”Ho vinto nonostante le

diffamazioni...” “Vorrei chiederle se si riferisce-aggiunge Berlasso- a quelle diffamazioni che lei avrebbe subito o a quelle che hanno subito i suoi avversari. E veniamo al volantino, distribuito da lei e dalla sua coalizione il giovedì antecedente alle elezioni. Vi si legge: ”Visto che non avrà più l’assillo di ripresentarsi, potrà veramente concentrarsi nella soluzione dei problemi amministrativi. ”E’ l’ammissione palese che non ha amministrato questo Comune perchè l’unico pensiero che l’ha accompagnata nei cinque anni trascorsi è stato quello di ripresentarsi alle elezioni di quest’anno, altrochè lavorare per il bene della comunità”. In quel volantino era riportata anche una ragione per cui i cittadini di Varmo non dovevano votarmi. Si descrivevano le due liste a me collegate come frutto d’improvvisazione e che esplicitavano

un’alleanza e un collegamento con esponenti esterni (vedasi Adino Cisilino) che avrebbero fatto pesare il loro appoggio, condizionandone l’operato”. Ora che le lezioni sono passate mi chiedo: ”Che cosa ha dovuto dare lei, signor Sindaco, all’ex-consigliere regionale Cisilino per l’appoggio ottenuto nel 1998 e nel 2002 ?” Io so invece che cosa ha fatto pagare lei, sindaco Vatri, a Stefano Teghil, attuale vicesindaco, nel 2003 dopo che l’anno precedente l’aveva aiutato a vincere le elezioni.” Berlasso ha quindi toccato alcuni punti sui quali era stata attaccata la sua amministrazione precedente, come il caso di S.Marizza e la scuola primaria di Varmo.E ha così concluso: ”Ci sono troppi punti oscuri, sindaco Vatri della sua condotta politica e amministrativa, che non hanno portato e portano ad alcun contributo alla comunità di Varmo.


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VARMO

Riuscitissima “Fieste dal borc” di Cornazzai Cornazzai, la piccola frazione del comune di Varmo situata sul confine tra il territorio del comune di appartenenza e quello di Rivignano, immersa nel verde ed attraversata da un’unica via che ne percorre l’intero abitato fino a concludersi nel cortile che, per la sua vastità, viene definito storicamente come “il Vaticano”, è stata teatro della seconda edizione della “Fieste dal borc”. La festa, la cui particolarità è di accogliere solo i residenti ed i figli di questi stabilitisi altrove, si è svolta nel cortile della caratteristica Chiesetta, costruita negli anni ’50 intitolata alla “Mater Amabilis“. Dopo la celebrazione della Santa Messa, la serata è proseguita tra

canti e balli che hanno visto protagonisti tutti i paesani e , graditi ospiti non residenti, il parroco don Gianni Pilutti e l’attuale primo cittadino di Varmo. L’impegno comune di tutti i partecipanti per la riuscita della serata, ha creato tra gli stessi un’atmosfera di allegria e serenità, rafforzando il senso di appartenenza al proprio paese tipico degli anni in cui era forse più facile incontrarsi o passare qualche ora in compagnia. Momento finale della serata, accompagnato dal festoso scampanio delle piccole, ma squillanti campane della Chiesetta, è stato l’elezione a Sindaco “ in-pectore “ della frazione di

Cornazzai di uno degli ideatori della festa che , accettando scherzosamente la nomina, si è accollato il piacevole onere di continuare anche negli anni futuri quella che sta ormai diventando una gradita tradizione paesana.

Brava Monia Madrisio per la 4° festa insieme

Dopo aver terminato gli studi alla Scuola Alberghiera “B. Stringher” di Udine, ottenendo il diploma di Cuoca e successivamente diplomandosi in Tecnica Alberghiera, Andri Monia di Roveredo di Varmo si è brillantemente laureata presso la relativa Facoltà dell’Università degli Studi di Udine, in Lingue e Letterature Straniere Tedesco Inglese, indirizzo Storico -Culturale discutendo con il Chiarissimo prof. Anton Reininger la tesi “Brigitte Reimann: Franziska Linkerhand, Wer hat unsere Träume gestohlen? – Chi ha rubato i nostri sogni?” Alla neodottoressa congratulazioni vivissime per il bel e meritato traguardo raggiunto, da mamma e papà, parenti tra cui lo zio, frate dell’ordine dei Servi di Maria, padre Luigino De Candido.

Con la dichiarata finalità “per ricordare il nostro appuntamento, bisogna portare avanti le tradizioni!“, come si leggeva nell’invito, i residenti di un piccolo paese come numero di abitanti ma grande per la sua storia, Madrisio ha organizzato una festa Domenica 5 agosto dedicata alla Santa Patrona la Regina Radegonda. Il programma prevedeva la S. Messa celebrata dal parroco don Gianni Pilutti e successivamente il pranzo presso “ Il Folador “dell’azien-

da agricola del conte Enrico Ancilotto con quasi 300 persone partecipanti. A tale momento di festa, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, tra gli altri, erano presenti anche gli assessori Gianni Ferro originario di Madrisio e Sara Chittaro. Come da previsioni e vista l’ottima riuscita, il comitato organizzatore si è dato appuntamento alla prossima estate. Si ringraziano anche quanti hanno collaborato alla realizzazione della 4° Festa Insieme.

Nuovi orari di ricevimento Il neo riconfermato Sindaco ed i componenti della Giunta Comunale da poco nominata nonché insediatasi, comunicano i nuovi orari di ricevimento per la cittadinanza: Graziano Vatri sindaco con delega alle attività culturali: di lunedì dalle ore 17,30 alle 18,30 e di mercoledì dalle ore 12.30 alle 13.30; Stefano Teghil vicesindaco ed assessore alle politiche ambientali, turismo, rapporti istituzionali con altri enti, protezione civile, personale dipendente: di

sabato dalle ore 11.30 alle 13.00; Gianni Ferro assessore ai lavori pubblici, edilizia privata, sport, artigianato, commercio e presidenza della commissione edile: di sabato dalle ore 10.30 alle 12.30; Sara Chittaro assessore all’istruzione, sanità ed ai servizi sociali: di lunedì dalle ore 9.30 alle 10.30; Angelo Spagnol assessore al Bilancio, finanze, patrimonio e pianificazione urbanistica: su appuntamento telefonico presso i competenti uffici comunali.


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VARMO

Contribuisci anche tu per i lavori del nuovo sagrato Care Famiglie: E’ una bella notizia ! Prossimamente inaugureremo il nuovo sagrato della chiesa di “San Lorenzo Martire”, con la tinteggiatura che rinnoverà l’antico splendore dei muri e della facciata. E’ una bella notizia, ma anche un gradito evento nella storia del paese. Negli ormai lontani anni ’60, il mio stimato predecessore mons. Fabio Donato, aveva progettato il sagrato con il pronao della chiesa ed ha lasciato negli archivi della Parrocchia il nome degli offerenti che, con grande sacrificio per-

Incontri per il futuro delle medie In vista dell’ormai prossima apertura dell’anno scolastico 2007/08, ma soprattutto in previsione di quelli futuri, il Sindaco di Varmo e l’assessore all’istruzione Sara Chittaro hanno già avviato una serie di incontri con i colleghi amministratori di Codroipo guidati dal Sindaco Vittorino Boem e preso contatti per un urgente incontro con il Dirigente Scolastico della Scuola Secondaria di 1° Grado (ex Scuole Medie ) “ G. Bianchi “ con sede a Codroipo prof. Roberto Zanini di cui Varmo ne è sezione staccata. Lo scopo di tali riunioni è quello di salvaguardare, mantenere, valorizzare ancor più, questa importante realtà socio-educativa alla luce dell’andamento demografico, quindi della popolazione scolastica nei prossimi anni e che vede a tutt’oggi la presenza anche di gran parte degli alunni provenienti dal vicino Comune di Camino al Tagliamento.

sonale, visti i tempi non facili, avevano dato il loro generoso aiuto per un’opera così importante. Só che anche tutti Voi volete contribuire e dare i vostri nomi che verranno inseriti nell’Albo d’Onore che resterà nella storia. Infatti, il contributo finanziario stanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia non è stato sufficiente se non per le strutture più importanti. Il resto lo dobbiamo fare noi o i nostri figli. Tra i benefattori ci sarà anche l’illustre Prof. Attilio Maseri, che vuol ricordare la sua famiglia e quelle vostre che, per tanti anni, hanno collaborato nel lavoro dei campi di proprietà dei Canciani. E’ necessario quindi che ogni Famiglia di Varmo senta il bisogno, direi “l’obbligo”, secondo le proprie pos-

sibilità, di aiutare la Parrocchia in questa particolare circostanza. San Paolo afferma: “ Ciascuno dia quindi il suo contributo come ha deciso in cuor suo, ma non di mala voglia o obbligo, perché a Dio piace chi dona con gioia”. Vi ringrazio e che Dio Vi benedica! Don Gianni Pilutti Parroco di Varmo Di seguito si riportano i conti correnti bancari presso i quali potrete versare le vostre offerte, lasciando il nominativo: - Banca BCC Brasiliano, filiale di Varmo. n. 504076 - Banca Friuladria, filiale di Rivignano n. 6611016943/23 - Banca Antonveneta filiale di Varmo n. 10225/Z

La magia di una mongolfiera Graditissima sorpresa quella fatta dalla locale sezione dei donatori di sangue agli oltre cento ragazzi che hanno frequentato il centro estivo gestito dall’associazione “Fuoritema “a Varmo. Durante la festa notturna organizzata negli spazi circostanti la scuola media di Varmo, tra clowns, musica e giochi vari, davanti agli occhi dei bambini e ragazzi come per magia è comparsa una vera mongolfiera. Il pallone, di proprietà dei fratelli Stefano e Dario De Colle di Cervignano, si è gonfiato, diventando un’enorme lampadina accesa nel buio di una placida notte stellata di mezza estate. Incredulità, curiosità, stupore negli occhi dei ragazzi, rapiti davanti all’insolito spettacolo. Poi a tutti è stata data la

possibilità di salire sulla mongolfiera per un volo vincolato. Un’esperienza indimenticabile per tutti coloro che hanno frequentato il centro estivo e anche per alcuni ragazzi in transito che, incuriositi, si sono fermati ad osservare la scena. La festa è proseguita tra musica, balli e divertimento fino alla mezzanotte. Un plauso va ai volontari di “Fuoritema” e soprattutto alla locale sezione dell’Afds, presieduta da Giona Pizzale, che quest’anno, nell’ottica dell’iniziativa di sensibilizzazione al dono condotte nelle scuole, anziché la solita lezione, ha pensato di “regalare”ai ragazzi l’emozione di un volo in mongolfiera. Silva Dorigo


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FURLAN

8 di Setembar: pelegrins a Madone di Mont Fevelâ di Madone di Mont a la zoventût di vuê no ur dîs nuie. Cirî di fâur cognossi une dade di storie di fede da la nestre int al è un dovê. Si trate, alore, dal santuari marian plui frecuentât dal Friûl. I ricuarts nus puartin indaûr di almancul mieç secul, a chês sdrumis di fedêi che, in cualchi mût rivâts a Cividât (coriere pai plui furtunats o se no cjars e caretis) si rimpinavin sù a pît par la mont pai ultins nûf chilometris. Sudant, sgrignolants rosariis e litaniis si rivave in cime. A jerin moments di grande devozion che ogni paîs i tignive a rispietâ. Dopo da li’ obligatoriis confessions e da la messe, si sentavisi a mangjâ ator dal santuari ce che si veve puartât di cjase. Ma la storie dal Santuari cuant nassie? Si à di lâ cetant indaûr tai secui. Chest çuc (altura) al jere un fuart roman che al coventave par controlâ lis viis dulintor. Dopo de colade dal imperi (V secul) al fo po sielt di remits (eremiti) par la sô pâs e par lis lôr meditazions e i dedicarin chest lûc di preiere a S.Michêl, il sant protetôr dai Langobarts che a jerin di religjon ariane ma che, sot de regjine Teodolinde (VII secul), si convertirin al cristianesim. E i lûcs dedicâts a S.Michêl a fissavin i confins dal Regn Langobart: S.Michêl di Madone di Mont, S.Michêl dal Gargan ta lis Puliis (Puglie) e S.Michêl di Chiusa di Susa (Piemont). La muse di S.Michêl e fo batude su lis monedis d’aur dal Regn e la sô imagjin cu la spade sflameant e jere figurade sul standart dal re Cunipert (VII secul). L’origjin da la devozion a la Madone e je antigone. Da lis glesiis dal Patriarcjât e jere tra chês che davin plui redit e e passà dal Cjapitul di Aquilee a chel di Cividât dal 1253. E je une statue di piere sculpide di pichepieris (lapicidi, scultori di pietra) di scuele salisburghese. Ai pelegrins dal Santuari ur vignivin concedudis indulgjencis (lis primis chês di Pape Innocenzo IV tal 1247, podopo chês di Urbano VI e chês di Sisto IV). Il Santuari al patì, cence masse dams lis primis scorsadis (scorrerie) dai Turcs (seconde metât dal secul XV); un folc dal 1469 al cjapà il cjampanîl e e brusà la statue di len da la Madone. Il Cjapitul di Cividât al proviodè dal moment par la spese par une statue di piere che e vignî screade ai 8 di Setembar dal 1469 denant di passe 50.000 fedêi inzenoglâts a preâ. Dopo a

forin ancje i grancj dams dal taramot dal 1511 ch’al fasè trimâ di brut e al sdrumà cetantis cjase in dut il Friûl. Alore fedêi da l’Austrie, da la Slovenie e chei furlans, dutun cun chei da la Confraternite da la Madone di Mont che si jere dade dongje tal 1480, a rivarin a comedâ chei dams. Lis oparis d’art e il tesaur dai ex-voto, magari cussì no, a forin in grant part puartâts vie da lis trupis di Napoleon tra il 1797 e il 1799. In particolâr al jere un ex-voto di valôr (un plastic d’arint ch’al figure il borc di Glemone, firmât “Zuan Ba. Padoan, bellunese), segn dai fedêi di Glemone rivâts al Santuari il 20 di Jugn dal 1576 par ringraziâ la Madone di vê scjampade la peste che e veve scunît (affranto) dute l’Europe. I pelegrins ch’a si fermavin, a durmivin sot dal puarti o in glesie fintremai ch’a faserin sù la “Cjase dal pelegrin”. Tal 1866 i bens dal Santuari a forin confiscâts dal Regn d’Italie che dal 1873 al improibì ancje i pelegrinaçs e lis visitis dai fedêi. Vuê, sot l’aspiet artistic, si po rimirâ la cripte cui frescs di Giovanni da Udine, un dissepul di Raffaello. Il borc cul monasteri a son stâts ristruturâts. La glesie, cu la façade dal 1930, e je stade slargjade tal 1950. Dal 1913 la cure dal Santuari e dal monasteri e je fidade al Ordin dai Fraris Capucins.

Solstizi d’istât

E je clamade “Madone vive” parcè che e “figure” une mame furlane daûr a dâi di tete al frutin ch’e ten su pal culut. E à tancj anei tai dêts e pieris duris ta la corone. La statue e je pesantone, di piere compate e, fintremai al secul passât, e vignive vistide cun vistîts di colôr difarent daûr da lis fiestis. E je une Madone “cence non” (no dal Dolôr, no Assunte, Imacolade … ), ma i Furlans i vuelin cussì tant ben che si la cjate simpri plene incolme di rosis. Gotart Mitri

Gran monte Sul troi che di Tanamee al mene al Gran Monte sburît il scorament al ti ponte. Ducj ti lassin daûr e cul troi che si fâs dûr nissun al à voe di fotis. Si tire dret gjambis sanis o rotis. Cence fuarcis di bessôl tu fasis di dut par rivâ al pecôl. Dâ une cjalade in zîr e fâ cussi cori il pinsîr par cîl mâr e montagne. Dongje la tô compagne a racuei flôrs tal prât, in zenoglon, di puartâ a Madone ta fieste dal Perdon. Avost 2004 Silvan Scain

Daspò l’innovâl i l’ai viodût spanî parmìs i cjamps di barburice. Jo liul e plen di schelfe i tornai sul amont lentilà che a jerin sdrumâts: dai pedai dai bedois, dai muedui e d’aiaressis. Dacîs il torgul dai miei pinsîrs, sburît a mi lenç la smavide ale di un cesen, i’nd’ viodei inaltrò il tarlup de blancje sacume. Maimodant a bêf a gloçs tes zumielis il licuit dal lat lentijù i viodevi smavî la serade agane dal solstizi d’istât inrosadide e nude. Usgnot tal çondar del nestri timp, ch’al spanìs come sparvâl, businant un avion al ti ricuarde l’ore presint parie il crût timp di bot discolorît.

All’ amico Paolo Tonutti Quale emulo dell’apostolo di Gesù’, nutrivi grande amore per le cose di lassù’. Le diffondevi e testimoniavi ad un mondo di scettici ed ignavi. Disponibilità, carità, accoglienza, virtù’ cui il mondo non può fare senza, per anni hai illustrate sul “Ponte”. Ne discutevi con noi ai piedi del monte e prima di iniziare la dura salita asserivi essere questa la Vera Vita. Dicembre 2004

Silvan Scain

Silvano Scaini


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POESIE

Silenzio Le parole non servono. Inutili suoni dispersi al vento. Su una lastra c’era scritto: ”Fai silenzio, sono le pietre a parlare”. Solo ora capisco il significato di quella frase.Il silenzio è l’anima del mondo. Non bisogna dir cose inutili, superficiali, sottili. La bravura dei poeti sta nel raccogliere il tutto all’interno di poche parole che ne racchiudono un significato ancora più profondo. In quanti momenti della vita, le parole non ci sgorgano dalla bocca, ma restiamo in un muto silenzio? Un bacio, uno sguardo, col silenzio si è vicini nel dolore e nell’amore. Il silenzio… Un dono o una maledizione? Il silenzio si comporta come un isolante, attutisce i suoni finché si smorzino e scompaiano. Un’anima imprigionata in un corpo.

Un’anima imprigionata in un corpo deforme. La propria bocca non riesce a formulare i propri pensieri, delle gambe contorte come rami, che ci impediscono di correre, una mente malata che imprigiona l’anima in un corpo in cui viene confinata. Un’unica parola:disabile. Nelle menti delle persone ignoranti non compare il pensiero che essi hanno una mente e del dolore che provano nell’essere condannati in quei corpi per tutta la vita. Magari non vorrebbero essere un peso per i propri genitori, potersi alzare da quelle sedie a rotelle e correre, correre finché non hanno più fiato in corpo. Un ragazzo: occhi verdi, capelli corti e castani, spalle larghe, braccia muscolose…Handicap. Ma cosa hanno mai fatto per meritarsi quel silenzio che li opprime? Perché Dio ha fatto loro questo? Perché non hanno la possibilità, anche solo

per un istante, di ringraziare chi gli sta accanto? Silenzio. Doppio significato, doppia entità. Silenzio che aiuta, che aleggia nell’aria, delicato come il profumo dei fiori in primavera, familiare come la carezze della propria madre; Silenzio che opprime, che sfida e che nega, che confina nella profondità. Noi siamo anime non corpi. È realtà o fantasia? Sogni di cui gli esseri si sono avvolti per sfuggire alla realtà, da noi, dal nostro pianeta. Anime.Esseri senza corpo, soltanto con una mente e tanti ricordi, saggi e antichi quanto l’universo. Il silenzio, la loro vita e la nostra. Non avevamo né bocca, né orecchie. Questi eravamo noi prima che l’indifferenza e la superficialità ci accecasse. Valentina Trapanotto


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