Anno XXXV n. 7 settembre 2008
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PERIODICO DEL FRIULI CENTRALE
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il ponte PERIODICO DEL FRIULI CENTRALE
IN COPERTINA Tempo di scuola - Anno XXXV - N. 7 settembre 2008
Periodico
Pubblicità inferiore al 45% Sped. in abb. postale - Gr. lll Direttore responsabile Renzo Calligaris Direzione - Redazione Via Leicht, 6 - 33033 CODROIPO Telefono 0432/905189 internet: http://friuli.qnet.it/ilponte E-mail: ilponte@qnet.it Per la vostra pubblicità su questo periodico telefonare allo 0432.907752 - 339.5744086 La sede è aperta al pubblico tutti i giorni feriali escluso il sabato dalle 18 alle 19 Telefono 0432.905189 Editrice: soc. coop. editoriale "ll Ponte" a r.l. c.c. postale n. 13237334 Autorizz. del Tribunale di Udine N. 336 del 3-6-1974 Realizzazione grafica: ET PUBBLICIT A' - Tel. 0432.907752 PUBBLICITA' Stampa: Pentagraph - Ud
"ll Ponte" esce in 13.000 copie ed è inviato gratuitamente o in abbonamento alle famiglie dei Comuni di Codroipo, Bertiolo, Camino al Tagliamento, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Rivignano, Sedegliano, Talmassons, Varmo e agli emigranti che lo richiedono.
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EDITORIALE
Scuola: si ritorna all’antico Niente di nuovo sotto il sole; corsi e ricorsi storici di vichiana memoria sono queste le battute che mi frullano per la testa in questo periodo di vigilia di un nuovo anno scolastico che sta per partire, assistendo al dibattito che si è aperto in campo nazionale sull’argomento. Ho sempre pensato che, a tutti i livelli, la preoccupazione maggiore con nel mirino la scuola, fosse la ricerca della qualità. Seguendo i provvedimenti che piovono a raffica sulla scuola italiana mi sembra di essere un illuso: ci troviamo di fronte alle solite “ricettine” che vengono propinate come miracolistiche ma che in realtà poco incideranno sul rinnovamento della più importante istituzione del paese. Così si cerca di combattere il bullismo che serpeggia nelle aule scolastiche rispolverando il voto in condotta, un voto negativo nel comportamento può determinare la “bocciatura”del reo; si fissano i tempi (un’ora alla settimana) da dedicare all’educazione civica e allo studio dei principi della nostra Costituzione (perchè finora non si faceva?); si ritorna al voto espresso in cifre seguito da una semplice spiegazione; ricompare una parola da tem-
po desueta quella della”meritocrazia”; nella scuola primaria si accantonano i moduli e si ritorna al maestro unico ma su quest’esperienza c’è stata una seria verifica ? E come si affrontano i problemi legati agli alunni stranieri in classe, che anche da noi in Friuli possono rasentare il 20-25%? Siamo senza un pensiero che tenga conto degli aspetti fisici, psicologici, affettivi , emotivi dell’uomo in rapporto al suo ambiente. Preferiamo le teste piene alle teste ben fatte. Abbiamo l’atteggiamento dello scarico. Si scaricano infatti, le merci , le imposte, e le responsabilità... Sterile è chiedersi se la colpa di una cattiva scuola sia della società. Stupido rispondere se questa società è povera la colpa è della scuola. No la relazione è connessa, il tutto influenza le parti e le parti influenzano particolarmente il tutto. Scuola nuova, anzi... antica. Renzo Calligaris
6 Orari ferrovie dello Stato
Guardia farmaceutica Il turno di “guardia farmaceutica” in Codroipo funziona dalle 8.30 del lunedì alle 8.30 del lunedì successivo, mentre per gli altri comuni dalle ore 8.30 del venerdì alle 8.30 del venerdì successivo. Durante la chiusura pomeridiana e notturna delle farmacie di turno va corrisposto il diritto di chiamata di euro 1,55 diurno (dalle 12.30 alle 15.30) e di euro 3,87 notturno (dalle 19.30 alle 8.30). TURNI IN CODROIPO Dott.ssa GHIRARDINI - Tel. 0432.906054: 15/21 settembre; 6/12 ottobre. Dott. TOSO - Tel. 0432.906101: 22/28 settembre; 13/19 ottobre Dott.ssa FORGIARINI - Tel. 0432.906048: 8/14 settembre; 29 settembre - 5 ottobre.
SERVIZI SOCIALI
IN VIGORE fino al 13 dicembre 2008*
PARTENZE PER UDINE R ore 0.34 - R ore 1.28 - R ore 6.00 (feriale per Trieste)- R ore 7.03 (feriale, sospeso il sabato, per TS fino al 5/09) - R ore 7.03 (feriale, per TS il sabato)- R ore 7.13 (feriale, sospeso il sabato, per TS dall’8/09)- R ore 7.32 (feriale)- R ore 7.32 (festivo)- ICN ore 7.46 (da Napoli) - R ore 8.11 (feriale)- R ore 8.28 (per TS)- R ore 9.10 (feriale per TS)- R ore 9.46 (feriale)- R ore 10.28 (feriale)- R ore 10.47 (festivo)- R ore 11.28 (per TS)- R ore 13.28 (per TS)- R ore 14.08 (feriale)- R ore 14.37 (feriale)- R ore 14.37 (festivo)- R ore 14.57 (feriale, venerdì fino al 7/09 e sabato)- R ore 15.09 (feriale)R ore 15.28 (per TS)- R ore 16.16 (feriale)- R ore 16.31 (feriale per TS)- R ore 17.08 (feriale)- R ore 17.08 (festivo)R ore 17.28 (per TS)- R ore 18.11 (feriale)- R ore 18.11 (festivo)- R ore 18.31 (per TS)- R ore 19.08 (feriale)- R ore 19.08 (festivo)- R ore 19.28 (per TS)- R ore 20.13 - R ore 20.30 - R ore 21.18 (feriale)- R ore 21.28 (per TS)- R ore 22.37 - R ore 23.30 (per TS).
Distretto Sanitario di Codroipo Centralino e Informazioni: 0432.909111 Prenotazione visite-esami (da lun. a ven. dalle 8.00 alle 17.00) n° verde 800.423445 Servizio Guardia medica prefestiva-festiva-notturna 0432.909102 Servizio di Prevenzione: Sanitario e Medicina Legale (su appuntamento) Lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 tranne mercoledì 0432.909180 Vaccinazione bambini e adulti Lunedì e Venerdì dalle 9.00 alle 12.00 0432.909180 Prenotazioni certificati vari per il Servizio di Prevenzione Codroipo e Mortegliano: (da lun. a ven. dalle 8.00 alle 17.00) n° verde 800.423445 Veterinari: Segreteria 0432.909127 Fax 0432.909146 Centro Salute Mentale: Lunedì a Venerdì dalle 8.00 alle 18.00 Sabato dalle 8.00 alle 14.00 0432.909190
Funzioni religiose in Codroipo
PARTENZE PER VENEZIA
TURNI ALTRI COMUNI DAL 5 ALL’11 SETTEMBRE Bertiolo - Tel. 0432.917012
DAL 19 AL 25 SETTEMBRE Varmo - Tel. 0432.778163
DAL 26 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE Camino al Tagliamento - Tel. 0432.919004
DAL 3 AL 9 OTTOBRE Mereto di Tomba - Tel. 0432.865041
DAL 10 AL 16 OTTOBRE Sedegliano - Tel. 0432.916017
R ore 4.51 (feriale)- R ore 5.41 (festivo)- R ore 5.43 (feriale)R ore 6.16 (feriale)- R ore 6.44 (feriale)- R ore 6.44 (festivo)R ore 7.05 (feriale)- R ore 7.26 (feriale)- R ore 7.53 (feriale)R ore 7.53 (festivo)- R ore 8.20 (feriale fino a Sacile)- R ore 8.31 - R ore 8.58 (festivo)- R ore 9.31 (festivo)- R ore 10.31 - R ore 11.09 (festivo)- R ore 11.26 (feriale)- R ore 11.49 (feriale)- R ore 12.31 (feriale)- R ore 12.31 (festivo)- R ore 12.51 (feriale)- R ore 13.10 (festivo)- R ore 13.22 (feriale)- R ore 13.48 (feriale)- R ore 14.31 - R ore 14.55 (feriale)- R ore 15.29 - R ore 16.02 (feriale)- R ore 16.31 - R ore 16.48 (feriale)- R ore 17.29 (feriale)- R ore 17.53 (feriale)- R ore 17.53 (festivo)- R 18.31 - R ore 18.56 (feriale)- R ore 18.56 (festivo)- R ore 19.49 (feriale)- R ore 19.49 (festivo)- R ore 20.07 (fino a Sacile)- R ore 20.31 - ICN ore 21.37 (per Napoli)- R ore 22.43.
R = Regionale
Guardia medica Il servizio di guardia medica notturna feriale, prefestiva e festiva, per i comuni di Codroipo, Basiliano, Bertiolo, Camino, Castions di Strada, Lestizza, Mereto, Mortegliano, Sedegliano, Talmassons e Varmo ha il proprio recapito presso il polo sanitario di Codroipo nella nuova sede della palazzina degli ambulatori (tel. 909102). Per il comune di Rivignano presso l’ospedale civile di Latisana (tel. 0431/529200), per Flaibano l’ospedale civile di S.Daniele (tel. 0432.9491). Il medico di famiglia è in servizio dalle 8.00 alle 10.00 del sabato; dalle 8.00 alle 20.00 dal lunedì al venerdì. Il servizio notturno feriale inizia alle ore 20.00 e termina alle 8.00 del giorno seguente. Il servizio festivo (diurno e notturno) inizia alle ore 10.00 del sabato e termina alle ore 8.00 di lunedì. Anche nelle festività infrasettimanali il servizio inizia il giorno precedente alle ore 10.00 termina alle ore 8.00 del giorno successivo al festivo.
Veterinari di turno Per servizio notturno e festivo nei comuni di Codroipo, Camino al Tagliamento, Bertiolo, Varmo, Mortegliano, Talmassons e Castions di Strada:
Telefono 118
ICN = Intercitynotte
*Gli orari sopra indicati possono aver subito variazioni, pertanto consultate direttamente la stazione di Codroipo
Orari autocorriere Servizio diretto feriale
DA CODROIPO PER UDINE Ore: 6.30 - 6.40 - 6.45 - 7.00 - 7.05 - 7.08 - 7.15 7.25 7.55 - 8.15 - 8.50 - 9.50 - 12.35 -13.20 -13.30 13.50 14.25 -15.05 - 17.00 - 17.05 - 18.30
DA UDINE PER CODROIPO Ore: 7.20 - 7.45 - 7.50 -10.30 -11.45 -11.50 - 12.00 12.20 - 12.30 - 13.15 -13.25 -15.00 -17.00 -17.10 17.25 -17.30 -18.00 -18.15 -19.15 -19.40
AVVISO: Giungono in redazione lettere troppo lunghe. Lo scritto non deve superare le 1.500 battute dattiloscritte. Le lettere devono essere sempre firmate, altrimenti verranno cestinate.
FERIALE: Duomo - ore 7.15 - ore 19 San Valeriano - ore 18 Rosa Mistica (Istituti) - ore 16 PREFESTIVO: Duomo - ore 7.15 - ore 19 San Valeriano - ore 18 FESTIVO:
Duomo - ore 8 - ore 10 - ore 11.30 - ore 19 San Valeriano - ore 11 - Rosa Mistica - ore 9
SERVIZIO TAXI Massima reperibilità Cell. 328.9628960
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CODROIPO - Viale Venezia, 179/181 - Tel.906725
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Tel. 919119
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BLASON Luca e C sas SP. 95 Km. 11+740 (BAR) Virco di Bertiolo - Tel. 917965
F.lli SAMBUCCO CODROIPO Viale Duodo - Tel.906192
4-5 OTTOBRE CITA DAVIDE Tel. 900369
13-14 SET / 11-12 OTT ARMANI CODROIPO - Viale Venezia
CODROIPO - Via Pordenone
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CODROIPO - Viale Duodo
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CASSIN
BERTIOLO S.S. Napoleonica Tel. 914063
BERTIOLO Via Virco - Tel. 917065
IMPORTANTE Coloro che non hanno ancora ricevuto il ponte possono recarsi in redazione dalle ore 18 alle 19 escluso il sabato in Via Leicht, 6 Codroipo.
REGIONE
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RUBRICHE
La Mangiarotti in grande crescita punta sul nucleare Il presidente della Regione Renzo Tondo, accompagnato dall’assessore regionale Claudio Violino ha fatto visita allo stabilimento della Mangiarotti Spa nella zona industriale di Pannellia. A ricevere gli ospiti, il presidente e socio della Mangiarotti Spa Paolo Di Salvio, il vicepresidente Giorgio Santuz e Tarcisio Testa, consigliere d’amministrazione e socio della Mangiarotti spa e lo staff dei loro più diretti collaboratori. E’ spettato al presidente Paolo Di Salvio illustrare a Tondo e fare il punto dell’azienda metalmeccanica, fondata a Codroipo nel 1930, che produce apparecchi a pressione per l’industria chimica e petrolchimica. A seguito del passaggio di proprietà avvenuto nel 2005 dalla famiglia Mangiarotti a due imprenditori bergamaschi, la società ha intrapreso un percorso di crescita che l’ha portata ad abbandonare i prodotti di basso contenuto tecnologico per specializzarsi in prodotti con elevato valore aggiunto, passando da un fatturato di circa 40 milioni di euro nel 2005 ad un fatturato nel 2007 di oltre 105 milioni di euro, valore che supererà i 130 milioni nell’anno in corso, mentre il portafoglio ordini copre un anno e mezzo d’attività. La sede operativa della società situata a Pannellia dove si trova lo stabilimento principale di oltre 25 mila mq. di coperto, è supportato dagli inizi di quest’anno da uno stabilimento produttivo situato a San Giorgio di Nogaro, nella
dini per oltre 150 milioni di Usd con consegne al 2013 relativamente a tre centrali nucleari in costruzione negli Usa (le prime dopo 30 anni). Nel corso della visita si è parlato anche della cronica carenza di operai specializzati ed è emerso che una buona percentuale di manodopera proviene dai paesi dell’est europeo. Il presidente della regione ha dato la disponibilità per la ricerca di soluzioni in merito con l’istituzione di specifici corsi professionali. Paolo Di Savio ha infine reso noto che per consolidare la costituzione di un importante polo produttivo italiano ed europeo per i settori Oil &
zona industriale Aussa Corno in prossimità del porto. Tale struttura permette la lavorazione e la spedizione d’impianti di particolari dimensioni fino a 70 metri di lunghezza e 10 metri di diametro e a un peso di 1500 tonnellate. Al presidente Tondo è stato in particolare presentata nel corso dell’incontro l’operazione effettuata dalla società per la produzione nucleare. La stessa ha individuato come partner l’Ansaldo Camozzi con sede a Milano, dalla quale ha acquisito il 70% delle azioni e la società ha assunto la denominazione di Mangiarotti Nuclear Spa ed è in grado di produrre componenti speciali, unica in Italia, per centrali nucleari. Qui lavorano 180 addetti. La Mangiarotti Nuclear Spa ha acquisito nei primi sei mesi di quest’anno or-
Gas e del Nucleare, la società ha deciso l’acquisto di un’ampia area situata a Monfalcone in prossimità del porto, per procedere alla costruzione di uno stabilimento produttivo dedicato agli impianti di grandi dimensioni e pesi rilevanti, che permetta alla Mangiarotti di competere con i leader mondiali del settore, investendo nei prossimi tre anni oltre 50 milioni di euro. Renzo Calligaris
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RUBRICHE
ARTE Federico De Rocco, il pittore sanvitese di Turrida “De Rocco è un pittore la cui storia è assai semplice: nato a Turrida e vissuto a San Vito al Tagliamento, egli è friulano in un’accezione etnica e sociale che per essere compiutamente circostanziata finisce col diventare un dato assoluto. I lavori contingenti della nascita, dell’educazione familiare e locale, determinano un ‘tono’ psicologico che in De Rocco è intero e compatto senza sfumature. C’è in lui –in parole povere- un’anima semplice, buona, solida: e questi stessi attributi saranno sostanzialmente riferibili agli effetti stilistici che se ne producono (…)”, così scriveva Pier Paolo Pasolini nel catalogo per De Rocco nel 1954, sintetizzandone acutamente la personalità artistica. Federico De Rocco nasce 90 anni fa a Turrida di Sedegliano, il 2 ottobre 1918. Nel ’32 si trasferirà con la famiglia a San Vito al Tagliamento. Dopo aver frequentato le scuole serali di disegno, riuscirà da privatista ad essere ammesso al liceo artistico di Venezia, per poi iscriversi all’Accademia, al corso diretto da Bruno Saetti. Un incontro determinante per la sua formazione. Questi, osserva Sgubbi (1981, p. 88), lo introdurrà nell’ambiente lagunare proprio nel momento in cui appare una vivace contestazione antiaccademica, facendolo partecipe di una pittura di manifesto realismo, tendente a una spazialità semplificata, sobria di colore nei toni opachi. E, in effetti, a quest’impostazione De Rocco rimarrà sostanzialmente fedele. Della parentesi militare, conclusa nel ’43, con il suo ritorno a San Vito (dove era in contatto con le brigate partigiane), restano notevoli contributi pittorici e grafici. Rafforza in questo periodo anche l’amicizia con Pasolini, e con lui ed altri fonderà l’”Academiùta di lenga furlàna”. (Tra gli
aderenti, ricorderemo anche i pittori Virgilio Tramontin, Luigi Zuccheri, Italo Michieli, Agusto Culòs, Luigi Diamante, Umberto Martina e Luigi Duz). Nel 1946, il Nostro otterrà il diploma all’Accademia ed avrà l’incarico di insegnante, mantenendo stretti contatti con il Saetti nell’ambiente veneziano, e poi ai Carmini con la cattedra di decorazione murale fino alla sua prematura morte, il 27 settembre 1962. Negli ultimi vent’anni, l’attività di pittore sarà continua e intensa, partecipando anche alle più significative rassegne nazionali come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. E’ doveroso sottolineare il determinante contributo di De Rocco come studioso e restauratore a favore del patrimonio storico artistico sanvitese, salvando i preziosi affreschi dell’antico castello patriarcale e prodigandosi alla fondazione del locale centro museale ed archivistico. L’amore dichiarato per il Quattrocento, in particolare per la pittura di Masaccio, traspare negli affreschi per il mausoleo dei partigiani a Casarsa. La capacità costruttiva, direttamente derivata dall’affresco, si ripete in molte sue immagini di vita contadina, in una commozione dignitosa. Insomma, Rico De Rocco uomo e pittore si è aperto alla realtà che lo circonda, trasfigurandola in una dimensione oltre alla materia. Se nei temi di soggetto sacro o di tradizione colta doveva necessariamente attenersi a certi canoni iconografici, in quelli di vita agreste questo problema non sussiste, trattandosi di visualizzare una realtà molto concreta e precisa anche dal punto di vista sentimentale, con una partecipazione intensa e nello stesso tempo distaccata, senza patetismi. Pasolini riconosce in De Rocco una cultura figurativa di antica tradizione italiana, di cui se n’è
impadronito attraverso gli studi e l’insegnamento: “la figura si propone con una verità umana e psicologica incontestabile”. Pauletto (1984, p. 22) avverte in Federico De Rocco una concreta realtà “che si vede e che si tocca, che si studia anche, ma di cui ci si sente molto umanamente partecipi. Qui l’Accademia, per quanto poteva avere di manierato e di voluto, è lontanissima, è proprio scomparsa; certo anche per l’impatto con una realtà dura che reclama serietà ed essenzialità (…)”. I temi trattati, si allargano e si caratterizzano nell’ambito della sua esperienza esistenziale, legandosi per fattori culturali ed ideologici, anche alle stesse scelte politiche di De Rocco, che aderisce al P.C.I.; dall’altro alle discussioni ancora vive nell’ambiente sanvitese del dopoguerra. Stefano Aloisi (2001) conviene che “la sua opera, (…) va sicuramente configurata come quella di uno dei maggiori artisti friulani del secondo Novecento e degna senz’altro di far parte del contemporaneo proscenio nazionale”. Franco Gover
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BLOG NOTES
RUBRICHE a cura di Marco Calligaris
Olimpiche delusioni Si sono appena conclusi i giochi olimpici di Pechino 2008, appuntamento di sicuro interesse non solamente per l’aspetto sportivo dell’evento. L’Italia ha fatto sicuramente un buon lavoro piazzandosi davanti a nazioni rivali da sempre come la Francia e la Spagna mentre la Cina, favorita come padrona di casa, ha strapazzato gli Stati Uniti non sul piano delle medaglie quanto invece sul maggior numero di ori conquistati. Gli eventi sportivi hanno certamente reso quest’ edizione dei giochi memorabile consegnandoci parecchi record del mondo che resistevano da tempo. Tuttavia l’impressione che ho avuto alla fine della rassegna, vissuta dal sottoscritto con un certo disincanto, è stata quella di un’occasione persa. Già perchè questa Cina è forse ancora troppo diversa dal resto del mondo: la macchina organizzativa è stata perfetta e questo
ci si attendeva ma dal mio modesto punto di vista lo spirito che animava gli organizzatori e gli atleti è stato tradito ancora una volta dall’incredibile serie di differenze stridenti tra la Cina olimpica e la Cina reale ( il massimo lo si è raggiunto nella partecipazione dei figuranti per occupare i posti vuoti sui vari spalti troppo costosi per un abitante del luogo). Una differenza fatta di stili di vita, di diritti civili negati seppur legati a una storia millenaria e affascinante nel suo sviluppo, ma forse oggi troppo anacronistica. Il modello cinese nega tutto ciò che le Olimpiadi vorrebbero portare e rappresentare anche ora che le Olimpiadi stesse sono state organizzate da loro ed è forse questa la delusione più grossa. Le mie perplessità riguardano anche le discipline in campo: è proprio necessario portare lo sport alle Olimpiadi in questa ma-
niera? Non è forse più indicato schierare squadre nazionali composte da atleti non professionisti dando modo alle varie nazioni di scoprire così talenti inespressi che lottano sui campi di provincia alla pari dei molti altri colleghi degli altri sport considerati minori perchè più poveri? Ritengo comunque doveroso fare i complimenti alla nostra Chiara Cainero per il successo ottenuto e ringraziare tutti i nostri atleti azzurri, medagliati e non. In conclusione ricordo un aneddoto di parecchi anni fa davano alla televisione un servizio sul Palio di Siena. Stavano intervistando un vecchietto che preparava i frustini per la corsa e gli domandarano se conoscesse De Coubertin ed egli disse di no. Gli specificarono chi era ricodando il suo motto “l’importante è partecipare”. Passarono alcuni istanti e poi rispose schietto: “Per me l’era un bischero!”
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PAUSA CAFFÈ
RUBRICHE a cura di Pura Vida Cafè
L’acqua e il caffè Se ci chiedessero di calcolare il nostro personale consumo giornaliero d’acqua, ci metteremmo semplicemente a fare una somma dei litri utilizzati per bere, cucinare, per lavare e lavarci, per annaffiare le piante, per lo sciacquone del wc. Niente di più lontano dalla realtà. Per calcolare l’impronta che ognuno di noi lascia sul pianeta in termini di consumi idrici si arriva attraverso un concetto rivoluzionario, quello della cosiddetta “acqua virtuale”, legato ad agricoltura, cambiamenti del clima, economie e politiche, che ha portato il suo autore Anthony Allan (King’s College London e School of Oriental and African Studies) ad aggiudicarsi lo Stockholm Water Prize 2008. Il concetto di acqua virtuale indica la quantità d’acqua utilizzata per l’intera filiera, dalla produzione al consumo diretto di un singolo prodotto. La maggior parte dell’acqua virtuale” non è materialmente contenuta nell’oggetto. Ma quanto acqua virtuale consuma una persona in 24 ore? Secondo i calcoli di Allan,
un americano consuma circa 6.800 litri virtuale al giorno, circa il triplo di un cinese. La media degli stati Uniti è così alta per un fattore sorprendente: il consumo di carne, stimato in circa tre volte la media globale. Allevare, macellare e lavorare la carne ha infatti un costo idrico elevatissimo, sono necessari circa 2.400 litri d’acqua per produrre un hamburger di bovino adulto. Per produrre un chilo di grano servono circa
mille litri d’acqua, dieci volte di più per un chilo di carne. Si arriva poi ai paradossi: per produrre un chilo di Pet, la plastica utilizzata per le bottiglie di acqua minerale, sono necessari ben 17 litri di acqua. Gli europei si piazzano all’incirca nel mezzo della classifica dei consumatori, con una media di 1.400 metri cubi l’anno cioè 3.800 litri al giorno. Ne deriva che il futuro della risorsa più preziosa del Pianeta, l’acqua, è legato a doppio filo a tutti i prodotti di consumo così anche alla tazza di caffè che costa 140 litri di acqua virtuale, quasi quanta ne serve per riempire una vasca da bagno. Perché per fare colazione non basta solo l’acqua della moka o quella che usa la macchina espresso, va contata anche quella che serve per far crescere, produrre, impacchettare e spedire i chicchi di caffè. Nella media nazionale noi italiani consumiamo 4 kg di caffè anno per persona che corrispondono a 300 litri di acqua virtuale giornaliera per preparare la nostra amata bevanda. A questi costi scegliamola buona!
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RUBRICHE
CIAK Le novità del mese in videonoleggio JUMPER Un giovane scopre di possedere delle doti incredibili che gli permettono di teletrasportarsi in qualsiasi parte del mondo. Presto inizia a capire che la sua libertà non è totale e che non è solo ma fa parte di una guerra globale ancora in corso...
SAW IV Jigsaw e la sua assistente Amanda sono morti. Alla notizia dell’omicidio del detective Kerry, arrivano al distretto di polizia ormai vuoto due agenti dell’Fbi esperti in profili criminali, Strahm e Perez, per aiutare il detective Hoffman a scoprire...
SOGNI E DELITTI Due fratelli tentano di migliorare le loro problematiche esistenze. La soluzione ai loro problemi sembra arrivare sotto forma di una macabra quanto fruttu-osa richiesta: dovranno uccidere un uomo in cambio di una consistente ricompensa.
NOI DUE SCONOSCIUTI Dopo la tragica scomparsa del marito, la vita di Audrey Burke e dei suoi due figli é molto brutta e triste. La donna decide così di chiedere al migliore amico di suo marito di trasferirsi da loro per aiutarsi reciprocamente...
SPEED RACER Sulla falsa riga della fortunata serie animata giapponese nata negli anni 60, il film racconta le avventure di un pilota intenzionato a vincere con la Match 5, una macchina da corsa realizzata dal padre, con una serie di dotazioni particolari...
TUTTI PAZZI PER L’ORO Una coppia decisamente “avventurosa”, dopo aver passato gli ultimi otto anni alla ricerca di un famoso tesoro perduto, dal valore inestimabile, é ridotta ormai senza un soldo ed una crisi matrimoniale. Ma quando...
IL PETROLIERE Il film é ambientato agli inizi del ventesimo secolo, quando stava prendendo piede la corsa all’oro nero. Un minatore texano inizia la sua scalata dopo aver trovato il primo giacimento; la sete e l’avidità prenderanno presto il sopravvento...
27 VOLTE IN BIANCO
SUPERHERO Rick Riker, uno studente come tanti altri, durante una visita scolastica viene punto da una libellula. Questo evento scatena in lui una serie di trasformazioni che gli regalano una serie di super-poteri che lui intende utilizzare per...
Dopo ben 27 matrimoni nei quali ha dovuto rivestire il ruolo di damigella, Jane, si ritrova con un armadio pieno di vestiti. A complicare ulteriormente la vita un tempo perfetta e ordinata di Jane, c’è l’arrivo della sorella minore Tess...
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I NOSTRI SOLDI
RUBRICHE a cura di Adriano Grillo
I Derivati Fino a poco tempo fa alla gran massa dei risparmiatori la voce ed il significato della parola “Derivati” era assolutamente sconosciuta; dopo lo scoppio, circa un anno fa, della crisi finanziaria innescata dai mutui subprime negli Stati Uniti, l’argomento è entrato perlomeno nel noto della nostra mente, anche se l’effettivo meccanismo sottostante è rimasto a molti in ombra. Letteralmente “Derivato” non è altro che uno strumento finanziario rappresentativo di altri beni, come possono essere le azioni, gli indici, le valute, i tassi e qualsiasi altra attività sulla quale si voglia puntare. Ne esistono delle più svariate combinazioni e ogni giorno se ne presentano di nuovi, con le formule più svariate. Le tipologie standard sono denominate “Plain Vanilla”, mentre altri ancora più sofisticati sono detti “Esotici”. Fra i nomi più diffusi troviamo i “Future”, le “Opzioni”, gli “Swap”, i “Fra” ecc. La loro diffusione è avvenuta in maniera esponenziale con la globalizzazione dei mercati e la diffusione dei computer. Storicamente il motivo della creazione di questi contratti era quello di creare una “garanzia” per il pagamento di una merce che poi veniva consegnata in un tempo successivo; in pratica si fissava oggi il prezzo che si sarebbe pagato/incassato al momento della consegna. Era come stipulare una assicurazione che impegnava il venditore, alla consegna a determinati prezzi ed al compratore la certezza dell’esborso finale. Teoricamente si potrebbero creare dei derivati su tutto; pensate ad esempio ad un contratto con il vostro panettiere per la consegna del pane nel 2009 ad un prezzo già fissato oggi con un contratto nel quale vi impegnate ad acquistare una certa quantità di panini tutti i mesi ad un prezzo già prefissato oggi. Utopistico vero... Applicato alla finanza è invece realtà in quanto con una piccola cifra si compra oggi questo diritto con il quale a scadenza si possono comprare multipli della stessa attività. Mi spiego meglio: oggi per comperare il diritto ad acquistare 100 kg di pane a euro 5,00 al kg nel 2009 costa qualche centesimo. Costa poco perché è solo un diritto a comprare, non incorpora il prezzo del sottostante. A scadenza è chiaro che se il pane costerà euro 6,00 al kg io avrò in mano un contratto che mi da diritto ad acquistarlo a 5; con-
seguentemente avrò in mano la possibilità di manovrare, con i pochi centesimi che ho speso oggi per acquistare il diritto, una grossa quantità di quella merce. Viceversa, se il prezzo sarà sceso a euro 4,00, quel mio diritto, sarà poco più che carta straccia in quanto nessuno sarà interessato ad acquistare quel contratto quando, andando direttamente dal panettiere, lo pagherò meno. Il mio “pezzo di carta” tenderà a valere sempre meno man mano che si avvicina la data di scadenza e quindi la possibilità che l’evento sottostante si verifichi. Spero di essermi spiegato, ma pensate a questo giochino fatto da milioni di operatori, su centinaia di attività finanziarie esistenti sul mercato; una cosa pazzesca!!! Sotto gli occhi di tutti, la speculazione effettuata con questi derivati, sui prezzi del petrolio, delle materie prime e sui mutui. Si viene così a creare quello che viene definito dagli addetti ai lavori, l’effetto leva, ovvero riuscire a moltiplicare come con una leva appunto, il beneficio/utile sul sottostante di riferimento. Un giro da miliardi di Euro e/o Dollari nelle tasche di chi azzecca la scommessa a scapito di chi la scommessa la perde!!! Esiste comunque, anche una finalità di copertura e non solo speculativa dello strumento; quando ci si vuole coprire da un rischio assunto, come ad esempio un titolo detenuto in portafoglio, il derivato acquistato con effetto opposto all’operazione stessa, può ridurre il rischio stesso. Ad esempio, una opzione put può coprire il rischio di un acquisto di un’azione che ho in portafoglio; se le quotazioni dell’azione calano, l’opzione aumenta di valore più che proporzionalmente, riducendo la perdita in formazione sul titolo stesso. Serve in pratica, a
controbilanciare il rischio che mi sono preso e che viene appunto ad essere mitigato dall’effetto leva cioè moltiplicatore, proprio del derivato. Lo scambio di questi strumenti, può avvenire attraverso due canali: quello ufficiale delle borse valori e quello “over the counter”, ovvero fuori dai canali istituzionali senza alcuna regolamentazione e controllo. In pratica esiste solamente un contratto fra due parti che sono libere di convenire qualsiasi patto e senza alcuna regola e su qualsiasi “sottostante”. Quelli scambiati nelle borse ufficiali sono invece soggetti al controllo degli organi di borsa che verificano giorno per giorno l’esposizione dei vari operatori presenti sul mercato, obbligandoli a versare il valore delle transazioni eseguite, su conti vincolati al buon fine della transazione stessa. Se così non fosse, si andrebbero a creare montagne di contratti senza la relativa copertura monetaria, con i rischi facilmente immaginabili. Tanto per citare le piazze più importanti ove vengono trattati i derivati, a Londra c’è il Liffe che tratta principalmente contratti su titoli, tassi di interesse, valute e cambi; a New York c’è il Nymex, specializzato sulle materie prime e prodotti sull’energia, mentre a Chicago la specializzazione è andato sulle merci agroalimentari e dove si parla prevalentemente dei contratti sul mais, soia, grano ecc. In Italia, il mercato di riferimento viene ad essere l’Idem, Italian Derivative Market. Si dice che in circolazione ce ne siano ben 300 trilioni di dollari, si avete capito bene 300.000.000.000.000.000.000 dollari. Su una parte di questi zeri erano fondati anche i bilanci della Enron e, purtroppo, guardandosi in giro, mi vien da pensare che non sarà neanche l’unico caso.
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PET POINT Tempo di gattini Ritorno dalle vacanze, si ricomincia a pensare alla scuola e al lavoro, e, inevitabilmente, all’inverno freddo che arriverà così in fretta. Quale miglior antidoto per il freddo, il buio e la tristezza invernali che un tenero e caldo gattino che ci accolga con le sue fusa al ritorno a casa, che ci rallegri coi sui giochi sfrenati, e che si accoccoli sulle ginocchia nelle lunghe serate buie? In più, è tempo di gattini. Le gatte li hanno partoriti all’inizio dell’estate, allevati nei mesi più caldi, e a settembre sono pronti a raggiungere le loro nuove famiglie. Ma come fare a scegliere il cucciolo dei nostri sogni? Due sono le possibilità: gatto di razza oppure cucciolo di gattile. Per acquistare un gattino di razza è necessario rivolgersi solo ed esclusivamente agli allevatori specializzati, che della razza che allevano conoscono vita morte e miracoli, e seguono con attenzione i loro cuccioli sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Oggi, con Internet, è piuttosto facile trovare gli allevatori della razza desiderata più vicini a casa propria. Oppure potrete trovare le Associazioni Feline, che raggruppano gli allevatori, e che vi potranno dare indicazioni. In alternativa rivolgetevi al vostro negozio di animali di fiducia, che provvederà a mettervi in contatto con gli allevatori di sua conoscenza.
RUBRICHE a cura di Miky Mouse
(1a parte)
In ogni caso ricordate sempre che il gatto di razza non viene venduto in negozio, e i negozi veramente seri non ne trattano. Una volta individuata la razza prediletta, l’allevatore, e magari, grazie alle foto presenti sul suo sito internet, anche il cucciolo che vi piace di più, dovrete per prima cosa concordare una visita. Un allevatore serio vi aprirà senza indugi la sua casa, e vi mostrerà con orgoglio i suoi gatti, che saranno liberi, allegri, ben nutriti, in un ambiente pulito e confortevole. I gatti non saranno in gabbie, né gli adulti né i cuccioli. Moltissimi allevatori separano i cuccioli dagli adulti diversi dalla mamma, per ragioni igieniche e alimentari, ma anche in questo caso i cuccioli non saranno in gabbie, ma avranno un proprio spazio in cui crescere e giocare. La stanza dei cuccioli deve essere pulita e areata, le cassette devono essere ragionevolmente pulite e non si devono sentire cattivi odori (ovviamente la puzzetta di una cacchina appena fatta non rientra nella categoria “cattivi odori”). I cuccioli devono avere il pelo morbido e lucido, gli occhi devono essere puliti, non lacrimosi, devono mostrarsi vivaci e socievoli… certo, un grosso estraneo che invade il loro regno può provocare un attimo di perplessità, ma se sono ben socializzati passa subito e la naturale curiosità del cucciolo deve prevalere. Anche
se avete adocchiato un cucciolo via Internet, guardateli tutti con attenzione, può darsi che un altro cucciolo vi scelga, in quel caso decidete per lui/lei senza esitare. Quando avrete scelto il cucciolo l’allevatore vi sottoporrà un contratto, nel quale sono contenute le condizioni di cessione, dal prezzo di vendita, alla garanzia per malattie e problemi genetici. Leggetelo con attenzione, e discutete con l’allevatore le clausole che dovessero sembrarvi oscure. L’allevatore sarà sempre disponibile a darvi tutte le spiegazioni del caso, così come sarà sempre disponibile, una volta che avrete portato a casa il gattino, a darvi tutti i consigli che sentirete la necessità di chiedergli. Se il cucciolo da voi scelto ha meno di 12 settimane, vi sarà chiesto di sottoscrivere il contratto e versare la caparra, rimandando la consegna al momento opportuno. Se invece il piccolo ha già compiuto le 12 settimane, è in regola con le vaccinazioni (trivalente e relativo richiamo) e gli è stato impiantato il microchip, potrete portarlo con voi. I gatti di razza hanno sempre il pedigree. Non acquistate mai un gatto di razza senza pedigree per risparmiare! Non è vero che il pedigree è un costoso accessorio, ma soprattutto, un gatto di razza senza pedigree è una volgare truffa. (continua) Maria Grazia Beltrami
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RUBRICHE
ITINERARI MONTANI Casera Plumbs m.1779 (Forni Avoltri) Itinerario: A Forni Avoltri seguiamo le indicazioni per Collina. All’uscita del paese, subito dopo il bar Edelweis sulla destra, inizia il sentiero Cai nr. 150. Al primo bivio deviamo a sinistra e poi sempre diritti fino alla malga. Al ritorno preferendo un giro ad anello saliamo fino alla Sella Beorchia. (Poiché l’attacco del sentiero per la sella è poco evidente, consiglio di chiedere al gestore), quindi percorriamo il sentiero nr 151. Al primo bivio deviamo a destra in lieve salita e poi pian piano scendiamo fino al parcheggio dove abbiamo lasciato l’automobile Difficoltà: T – dislivello m. 500 – Carta Tabacco: 01 – Andata: h 2 – Ritorno: h 2 Anni fa durante le nostre escursioni estive, ci piaceva fare qualche piccola deviazione di rotta per visitare qualche malga. L’accoglienza dei “malgari” era genuina e semplice. Ti potevi sedere a tavola e condividere con loro il tradizionale menù rappresentato da una succulenta pasta asciutta e una saporita polenta affumicata con il formaggio stagionato. Con il passare degli anni sono sempre meno le casere aperte e queste belle realtà di un tempo stanno rapidamente scomparendo. Le strutture in muratura di alcune malghe pur solide, perché di recente ristrutturazione, non sono più monticate. Altre invece sono in stato di avanzato abbandono, circondate da sterpi ed erbacce. I cartelli che indicano un pò dovunque “giro delle malghe” che lasciano ipotizzare all’escursionista che sia un luogo abitato da qualcuno, vanno aggiornati con “chiuse” o dismesse. Certamente non è una vita facile quella del “malgaro”. Ci vuole grande spirito di adattamento per sopportare una stagione piena di disagi e sacrifici. Iniziamo il nostro percorso per la malga Plumbs, senza aver prima contattato l’Azienda di Soggiorno di Forni Avoltri. Non siamo quindi certi di trovare la casera aperta come l’anno precedente. Decidiamo di avventurarci egualmente anche perché la zona è molto bella e presenta dei bellissimi scorci di panorama. Parcheggiata la macchina, calzati gli scarponi iniziamo a percorrere la forestale, ma dopo poche centinaia di metri ci fer-
miamo. Il sentiero è fiancheggiato da innumerevoli piante di lamponi. Un invito irresistibile per la nostra “gola” e ognuno di noi ne raccoglie in abbondanza, senza considerare il ritardo sulla tabella di marcia. Ma ne valeva la pena, anche se ora le mani sono tutte appiccicose. Proseguiamo fino ad un bivio dove troviamo la sterrata sulla destra sbarrata con un nastro. Probabilmente è un dissuasore per le mucche che per raggiungere la Malga devono proseguire sulla sinistra, come facciamo noi. Dopo circa due orette eccoci arrivati. Nonostante sia un giorno feriale, la casera è piena di escursionisti. Alcuni si sono accomodati sulle tavole esterne, altri all’interno in un angolo destinato a zona pranzo. La Malga è gestita da una giovane coppia con due bambini e tutti e quattro vi trascorreranno l’intera estate. Lei è originaria di Rigolato, lui di Sappada. Ci offrono i prodotti della loro azienda: ricotta, formaggio, prosciutto crudo tagliato a grosse fette con il coltello e uova appena sfornate dalle galline che razzolano tutt’intorno. La giornata è bella ed il sole alto ci riscalda, anche se in lontananza guardiamo diffidenti dei nuvoloni che si stanno addensando. Fiduciosi alcuni di noi decidono di raggiungere la forcella Plumbs a quota 2037 ed ammirare così lo spettacolo dell’altro versante che spazia a trecentosessanta gradi. Altri più affaticati preferiscono rimanere nei pressi della casera e schiacciare un pisolino. Alla forcella tira un vento incredibile e fa molto freddo. Siamo costretti ad indossare le giacche a vento. Proseguendo nell’altro versante si possono raggiungere una serie di malghe, ma noi preferiamo rientrare alla nostra casera per ricongiungerci e recuperare gli amici. Sul sentiero, parallelo al nostro, dall’altra parte di un canalone, un solitario montanaro ci fa un cenno si saluto. Noi ricambiamo allegramente, per accorgerci solo una volta che ci siamo avvicinati, che è mio marito Silvano. Voleva raggiungerci per un’altra via o si era perso? Risata generale. Prima di lasciare la baita, ci confrontiamo con il gestore per verificare se le nostre informazioni per raggiungere Sella Beorchia
sono corrette. Non è di grande aiuto, ma senza difficoltà riusciamo a trovare lo stesso il sentiero. Una volta scollinato, ho un attimo di incertezza in prossimità di un bivio, ma dopo una attenta consultazione della carta topografica pieghiamo sulla destra ed in circa un’oretta raggiungiamo il parcheggio delle auto. Natalia Venier
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MUSICA
RUBRICHE a cura di Silvio Montaguti
Bicentenario candottiano: si parte E’ durato quasi due anni il lavoro preparatorio delle celebrazioni del bicentenario candottiano, se si tiene conto dei primi contatti che ci furono fra Milvio Trevisan, Marco Rossi e il sottoscritto per formare il Comitato Scientifico, insediatosi alla fine del 2006. Rispettando le scadenze programmate, siamo così giunti ai nastri di partenza, sicchè un primo assaggio delle manifestazioni decollerà il mese prossimo, mentre il clou riguarda ovviamente il 2009, anno della ricorrenza. Chi è interessato all’evento troverà tempestiva informazione sulla stampa quotidiana e periodica, nonché sul sito del comune di Codroipo, magari accompagnata dal logo qui riprodotto, opera del grafico Giancarlo Venuto; ma intanto approfitto dell’ospitalità del Ponte per annunciare i due imminenti concerti d’organo: - 4 ottobre a Pozzo con Beppino Delle Vedove (nella chiesa di S. Giustina si trova un pregevole organo storico, essendo attribuito a Pietro Nacchini dal Lunelli, che ne indica la data di costruzione nel 1759: conserva la fisionomia fonica originaria grazie agli accurati restauri di Giuseppe e Pietro Zanin nell’800, di Gustavo nel 1989) - 9 ottobre a Ghirano di Prata con Stefano Barberino (pure lo strumento situato nella
chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, costruito da Giovan Battista De Lorenzi verso la metà dell’800, ha buone credenziali, tanto che rientra regolarmente nella stagione concertistica denominata “Itinerari organistici in Friuli Venezia Giulia”). Sempre nell’anno in corso è poi prevista l’attesa performance del Coro Candotti, che ha individuato una bella messa (op. 315) del compositore eponimo con l’intenzione di eseguirla per la prossima festività di S. Simone. Ma voglio richiamare l’attenzione su un’altra data di particolare rilievo, cioè il Congresso della Società Filologica Friulana, che si terrà a Codroipo il prossimo 5 ottobre: per l’occasione verrà dato risalto anche alla celebrazione del nostro musicista,
sia in sede di convegno che nelle pubblicazioni curate dal sodalizio. Penso che la cittadinanza possa verificare fin da questi primi incontri la serietà del metodo seguito dal Comitato Scientifico: in un’epoca di “sensazionalismo” in cui si sprecano le iperboli farcite dagl’immancabili aggettivi “straordinario” e “incredibile”, oppure dall’avverbio “assolutamente”, è nostra intenzione indagare solo sui dati rigorosamente scientifici, in grado di chiarire la collocazione storico-artistica del compositore codroipese, senza le amplificazioni proprie degli orizzonti angusti che contagiano spesso gli studi localistici. Ecco perché si darà molto spazio all’ascolto delle pagine candottiane, che, come ho accennato in un precedente articolo apparso su questo periodico, formano un catalogo corposo, in parte ancora sconosciuto. Concludo con un sintetico richiamo alle tappe salienti del prossimo anno, in attesa di illustrarle nei dettagli quando sarà il momento: oltre alle “giornate di studio” – cui dovrebbe partecipare anche la Fondazione Levi di Venezia – e alle pubblicazioni, ancora concerti d’organo, corali, bandistici e orchestrali, fra cui di particolare solennità quello che dovrebbe scaturire dalla collaborazione con il Conservatorio di Udine.
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RUBRICHE
SCUOLA Raccontami di quando avevi la mia età – Tredicenni di oggi e tredicenni di ieri a colloquio
La nostra storia dai libri di scuola ai racconti dei nonni (2 La continua e felice collaborazione tra la scuola e il territorio si conferma anche in quest’iniziativa nella quale l’attività didattica diventa occasione per rendere concreta la formazione e la crescita degli studenti che saranno futuri cittadini consapevoli del passato della propria città. Pur meritando una lettura integrale, sono stati selezionati alcuni brani delle interviste per mettere in risalto le privazioni vissute e le sofferenze psicologiche patite. Ciascun intervistato ha poi voluto lasciare un messaggio ai giovani, una riflessione sulla crudeltà e l’inutilità della guerra, un augurio di pace e un invito ad apprezzare il benessere contro la miseria e l’infelicità provocate dalla guerra. Che cosa ricordi del 25 aprile 1945? – Ho saputo che la guerra era finita tramite la radio di un amico; contento, ho fatto
festa con gli amici. Abbiamo preso una gallina per il collo, l’abbiamo sgozzata e, alla nostra maniera, l’abbiamo cucinata. Abbiamo bevuto tanta grappa e ci siamo ubriacati, abbiamo riso e scherzato per tutta la sera. Durante la guerra eravamo arrivati al punto di mettere le uova accanto ad una donna malata perché la chioccia era morta e non ci potevamo permettere di buttarle via: erano come oro in quel periodo! Dopo alcuni giorni le uova si sono schiuse. [Irene Pellegrini, classe terza F: testimonianza del sig. Ernesto Zanin]. – Non riuscivo a capire cosa stava succedendo, suonavano a festa le campane, la gente girava felice in giro per le strade, piangeva di gioia e si abbracciava, contenta che la guerra fosse finalmente finita. Noi bambini
a
parte)
eravamo felici perché vedevamo gli adulti contenti di poter finalmente riprendere la vita di un tempo, giocare all’aria aperta senza più la paura del suono delle sirene. [Lucia ed Elisa Tam, classe Terza D: testimonianza del nonno Gustavo]. – Intorno a me c’era stupore perché da un carro americano a distribuire caramelle c’era un uomo di colore e quello era il primo nero che si vedeva in queste zone; ricordo anche quattro vecchiette che recitavano l’Ave Maria in friulano. Le poche notizie che avevo della guerra le sapevo leggendo il giornale per gli operai perché loro non sapevano leggere, così io leggevo, ma ero troppo piccolo per capire il significato. [Mauro Perina, classe terza F, testimonianza del nonno]. 2. continua
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SCUOLA
L’educazione apprendistato pratico della vita i bambini imparano quello che vivono Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare. Se i bambini vivono con l’ostilità, imparano a combattere. Se i bambini vivono con la paura, imparano a essere oppressivi. Se i bambini vivono con la viltà, imparano a commiserarsi. Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano a essere timidi. Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare invidia. Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi colpevoli. Se i bambini vivono con l’incoraggiamento, imparano a essere sicuri di sé. Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano ad essere pazienti. Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare. Se i bambini vivono con l’accettazione, imparano ad amare. Se i bambini vivono con l’approvazione, imparano a piacersi. Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che è bene avere un obiettivo. Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere generosi. Se i bambini vivono con l’onestà, imparano ad essere sinceri. Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos’è la giustizia. Se i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione, imparano il rispetto. Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad aver fiducia in se stessi e nel prossimo. Se i bambini vivono con la benevolenza, imparano che il mondo è un bel posto in cui vivere. Dorothy Law Nolte pedagogista – California 1954 L’educazione è una forma di apprendistato pratico della vita: il primo stadio passa attraverso gli occhi, si forma concretamente attraverso l’atmosfera familiare, mentre l’ambiente e il modello emotivo sono le strutture di base della persona dei figli. I più piccoli apprendono solo attraverso esperienze condivise con adulti significativi. La poesia inizia con sette momenti potenzialmente distruttivi: si parte dalle critiche.
È l’atteggiamento più frequente e si manifesta sotto forma di rimproveri, lamentele e brontolii continui; non porta mai soluzioni e i bambini incominciano a pensare che il modo “normale” di reagire ai problemi sia lamentarsi. Vivere in un’atmosfera aggressiva li fa sentire vulnerabili: alcuni reagiscono, diventando violenti e attaccabrighe, altri apprensivi e insicuri. La pietà, la commiserazione, il ridicolo e la vergogna rappresentano la faccia buia del crescere: si può sbagliare, senza che questo diventi un giudizio sulla persona. Il dono più bello è fare della casa un porto sicuro dove possano esser semplicemente se stessi. È questa la via per neutralizzare un altro sentimento distruttivo: la gelosia che porta all’invidia, alla competizione, al confronto continuo. I genitori devono imparare ad apprezzare ciò che è unico in ciascuno e aiutare i figli a valutarsi, ad accettarsi, a crescere con una buona immagine di sé in modo da sviluppare la sicurezza necessaria per camminare con le proprie gambe. L’autrice sottolinea in seguito le tre “A” che compongono l’amore: apprezzamento, approvazione, accettazione. Le lodi sono un ottimo mezzo per aiutare i figli a diventare maturi. Quando li apprezziamo e lodiamo, insegniamo loro a stimare e guardare il mondo, ma anche a saper formulare giudizi di valore: giusto/sbagliato; buono/cattivo; meglio/peggio; bello/brutto. Il messaggio che trasmettiamo, mentre crescono, deve essere forte e chiaro, ma non rigido al punto da indurli inevitabilmente alla ribellione. Se daremo validi criteri etici, in base ai quali prendere decisioni, quando verrà il momento di scegliere, i nostri figli avranno una base solida su cui appoggiarsi per decidere ciò che è giusto. - Uno dei punti di forza dell’educazione rimane però l’accettazione. I bambini hanno bisogno d’amore sin dalla nascita e anche prima: essi dipendono completamente dal nostro calore, affetto e amorosa sollecitu-
dine. Anche atti d’orientamento e “forte” educazione sono compresi come gesti d’amore e cura. Dice l’autrice, a proposito della pazienza: “Trovando e mantenendo dentro di noi la serenità necessaria per essere pazienti, possiamo creare un ambiente domestico in cui la lotta quotidiana per l’esistenza può essere difficile, ma non insostenibile”. La tolleranza nei confronti del nostro prossimo, anche nella frenesia di ogni giorno, fornirà così un esempio a cui ispirarsi e una forza interiore a cui potranno attingere per il resto della vita. - Una delle mete essenziali dell’educazione è la formazione di una forza interiore. I grandi obiettivi si raggiungono attraverso lo sforzo, la tenacia e l’impegno. A questo serve il riconoscimento concreto per ogni passo fatto in direzione del traguardo fissato. Circa le “virtù sociali” la condivisione con amici e coetanei è un desiderio spontaneo; la generosità non è una virtù istintiva: passa attraverso gli occhi. Solo crescendo in una famiglia dove il condividere è un modo di vita, i figli comprendono l’importanza e la gioia del donare. Così pure l’onestà s’impara dai genitori e dagli adulti; quello che noi facciamo o diciamo costituisce il modello più convincente: l’onestà e la sincerità sono doti che spianano la strada a relazioni personali sodisfacenti e felici. Le piccole vicende di ogni giorno, poi, consentono di accompagnare i figli sulla strada dell’apprendimento della giustizia e della correttezza. Sono messi in evidenza, infine, alcuni elementi di base: il rispetto, la fiducia in se stessi e nel prossimo, la gioia di vivere. Anche stabilendo regole e limiti chiari, è possibile creare una ambiente familiare pieno di calore e di sicurezza psicologica. Bruno Ferrero, educatore da “Il bollettino salesiano” nn. 6/7, giugno - luglio – agosto 2008 riduzione di Silva Michelotto
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RUBRICHE
SCUOLA DEL BENESSERE
a cura di Elisa Petris
Comunicare giocando: il progetto di psicomotricità Sviluppare la comunicazione nei bambini coinvolgendoli in quello che è il loro mondo: la scuola e il gioco. Di questo si occupa, da oltre 10 anni, la Scuola Territoriale per la Salute, l’organismo costituito dalle 11 amministrazioni comunali dell’Ambito codroipese e dall’Azienda sanitaria n.4, che promuove nelle scuole il progetto di psicomotricità.L’obbiettivo di questo progetto decennale è quello di valorizzare a scuola la dimensione del gioco, aiutando i bambini a manifestare la propria intelligenza, creatività, capacità inventiva e socialità. Quello che a prima vista può sembrare semplicemente un momento ludico, in realtà, si propone di raggiungere obiettivi molto più grandi. Lo scopo principale del progetto di psicomotricità, infatti, è quello di prevenire il disagio nel mondo della scuola promuovendo l’educazione sociale e aiutando i bambini a sviluppare sia la comunicazione sia la capacità di mettersi in relazione con
il mondo circostante. Questa attività, quindi, oltre a un momento di gioco, diventa anche uno strumento pedagogico per facilitare l’apprendimento e favorire il processo creativo, inteso come capacità di dare un significato diverso agli oggetti. I bambini delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo delle primarie coinvolti in questa attività sono oltre mille e si danno appuntamento in palestra.“Le sedute – spiega Enrica Macor, coordinatrice del progetto di piscomotricità della Sts - si svolgono in palestra con cuscini colorati di diverse forme, teli leggeri, pezzetti di legno dipinti, spalliere e materassoni. In questo ambiente al bambino viene offerto un tempo e uno spazio dove integrare i personali bisogni affettivi ed emotivi con il mondo dell’apprendimento e delle relazioni attraverso il gioco e l’espressione del suo corpo che, a quella età, è il mezzo privilegiato di comunicazione”. La pratica psicomotoria, quindi, si propone
come un’esperienza educativa e a essere coinvolti non sono soltanto i bambini. Anche genitori e insegnanti, infatti, grazie a incontri di presentazione e di riscontro ad attività conclusa, diventano protagonisti del progetto. Il coinvolgimento dei genitori, poi, continua anche grazie all’iniziativa, sempre promossa dalla Sts, di “Nati per Leggere e Nati per Giocare” dedicata ai bambini da zero fino ai sei anni. Del progetto di pratica psicomotoria si parlerà in occasione di “A scuola i bambini si muovono troppo in fretta?”, il convegno in programma l’11 settembre al Teatro Benois di Codroipo rivolto soprattutto a insegnanti delle scuole dell’infanzia e primarie, educatori dell’asilo nido, educatori professionali, insegnanti di sostegno e genitori. Per informazioni: www.scuolaterritorialesalute.it; sts@mail.nauta.it, tel. 0432.762286 cell. 346 8446424 (orario segreteria c/o centro civico di Mortegliano: lunedì 9-13 e venerdì 17-21).
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LE NOSTRE RADICI
RUBRICHE a cura di Don Luigi Del Giudice
La Madonna Addolorata Da tutta la terra sale come un immenso respiro di dolore, legato al limite della creatura, al male, alla stessa libertà dell’uomo. Molti pensano che esso si spenga nel vuoto e nel silenzio. Il dolore, che accompagna sempre l’umanità, acquista sul volto dell’Addolorata, una dimensione quieta, serena, incomprensibile a chi vive nella frenesia dei nostri giorni. Meditare sul dolore è facile e arduo. È facile pensando ai testi letterari e di spiritualità che hanno intessuto su di esso consolazione e speranza. È arduo meditare sul dolore, quando lo sperimentiamo nella carne e nello spirito. Saul Bellow (1915-2005: Nobel per la letteratura nel 1976) ha scritto: << La sofferenza è l’unico mezzo valido per rompere il sonno dello spirito>>. Quando sei travolto da questa bufera, puoi anche accecarti e piombare nel vuoto, nell’urlo quasi blasfemo: il libro di Giobbe ne è una grandiosa e terribile testimonianza. Il dolore provato da Maria fu l’epilogo di un lungo soffrire, in silenzio e senza sfogo, conservato nel suo cuore, iniziato dalla profezia del vecchio Simeone pronunziata durante la presentazione di Gesù al Tempio: <<È posto per la caduta e la risurrezione di molti in Israele come segno di contraddizione, a te una spada trafiggerà l’anima>> (Lc 2,3435). Nell’ora della Croce è presente la Madre di Gesù.<<Stavano presso la Croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria di Cleofa, e Maria di Magdala>> (Gv 19,25). Suo Figlio agonizzava su quel legno come un condannato. <<Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima >> (Is 53,3-5). <<E tu, Madre, continua a piangere, non su di lui ma sopra di noi. Sei tu, o Madre, l’anello che lega secoli e tempi antichi e futuro>>. (P. D.M. Turoldo). Veder morire un figlio è per una madre il dolore più grande, non vi sono parole che possono consolare. Milioni di madri, nel tempo hanno subito questo immenso dolore, a Lei si sono rivolte per trovare sostegno e consolazione, perché Maria ha visto morire il figlio in modo atroce, consapevole della sua innocenza, soffrendo per la cattiveria, l’incompren- sione, la malvagità, scatenate contro il figlio Gesù, personificazione della bontà infinita. La venerazione della Vergine Addolorata trae origine dal Vangelo e dalla devozione popolare. Papa Pio X (1904-1914) fissò la memoria liturgica il 15 settembre. L’Addolorata è celebrata dall’arte. Al testo
dello “Stabat Mater” (secolo XIII) si sono ispirati musicisti d’ogni epoca; tra più illustri: Palestrina, Pergolesi, Rossini, Verdi, Dvorak. Pittori e scultori hanno raffigurato lungo i secoli la grande sofferenza della Madonna. Il soggetto molto rappresentato è la Pietà, che sta fra la deposizione e la sepoltura di Gesù. Capolavoro dell’intensità del dolore dei presenti è il “Compianto sul Cristo morto” di Giotto (1267-1337). Michelangelo (1475-1564) nella “Pietà Rondanini”, conservata al Castello Sforzesco di Milano, ci presenta il figlio Gesù morto, che sembra quasi riaccolto nel grembo della Madre. Un cerchio si chiude per Maria fra la nascita e la morte del Figlio, in due gesti simili e polari: “dare alla luce” e “ sostenere nello spegnersi”: è l’alfa e l’omega di un percorso. “La Pietà” che si trova in San Pietro a Roma: è considerata all’unanimità una delle maggiori opere che l’arte occidentale abbia mai prodotto. È l’unica opera firmata dall’autore. Il volto del-
la Madonna è giovane; ciò suscitò scalpore in quell’epoca, ma Michelangelo si difese lasciando intendere questo concetto: <<La castità, la santità e l’incorruzione preservano la giovinezza>>. Il cadavere del Cristo non è rigido e legnoso come sono le salme, è dolcemente abbandonato e flessuoso e il viso di Maria è pacato e placato. La morte è divenuta riposo e il grumo del dolore si scioglie nella speranza dell’alba che seguirà quel tramonto. Il“Planctus Mariae” di Cividale (seconda metà del XIV secolo e inizio del XV) tramandatoci in 121 versi, manca la parte finale, è considerato un’opera d’arte per le parole, la musica e l’accurata indicazione dei gesti dei personaggi. Essi sono la Madonna, san Giovanni e le tre Marie: Maria Maddalena, Maria di Cleofa madre di Giacomo il minore e Maria Salòme, madre di Giacomo e di Giovanni. Il Planctus era rappresentato il Venerdì santo dopo il canto del Passio, cui seguivano le solenni orazioni e l’adorazione della Croce.
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AGRICOLTURA E DINTORNI
a cura di Graziano Ganzit
È il mais il killer delle api Otto anni ci sono voluti perchè il “serial killer” venisse identificato! In Francia, dove o sono più bravi o quando sbagliano ci mettono subito una pezza, già nel 1999 lo avevano individuato e fermato completando il lavoro quest’anno con la messa al bando di una quarantina di pesticidi suoi compari. Noi in questi anni abbiamo tranquillamente continuato a seminare mais con questi concianti creando il disastro che finalmente ha fatto aprire gli occhi, la coscienza e la bocca ai responsabili del settore. Ora l’agricoltura è ad un bivio; continuare così distruggendo le api o fermare una coltura che ha creato abbastanza disastri ambientali quali atrazina, nitrati, pesticidi nella falda solo per fermarsi a quello che c’è sotto terra e tralasciando volutamente il problema in superfice che si chiama monocoltura e dunque Piralide e Diabrotica con conseguente degrado ambientale e culturale? Un bel dilemma perchè delle api non possiamo farne a meno e dobbiamo ringraziare il loro sacrificio (che non sarà mai ripagato nè a loro nè agli apicoltori) che ci ha aperto gli occhi sul suicidio agronomico che questa scienza ci stava “scientificamente” propinando. Ora stia-
mo attenti perchè la stessa “scienza” ci proporrà gli Ogm come medicina a questa coltellata non generando in sè un minimo di autocritica o di dubbio sulla validità di ciò che propone. L’evidenza del killer è provata, la pistola fumante c’è... manca solo il mandante che va identificato in questa scienza che non ha alcuna conoscenza delle leggi della vita. Ritiene che ciò che si può riprodurre in laboratorio sia sempre anche moralmente accettabile e non ha alcuna at-
tenzione, essendo autorefenziante, verso chi cerca, e molte volte trova, strade innovative reali e possibili per praticare un’agricoltura ecocompatibile avanzata. Questo, dispiace amaramente constatarlo, anche quando queste possibilità vengono offerte o si chiedono pochi Euro per sperimentazioni molto pratiche e di immediata efficacia. Ecco perchè non è il mais il killer ma l’uomo che in maniera incosciente lo usa giustificato nel suo operare da una scienza cieca e senza una visione spirituale! Bene ha fatto Carlo Sgorlon a richiamare gli uomini di scienza a questa responsabilità (Messaggero Veneto, 21 Giugno 2008) e a non confondere il materialismo con lo spirito della materia. L’uomo di scienza deve studiare ciò che anima la materia e solo così può studiare e applicare alla materia le leggi della vita. Queste leggi conosciute come “Metafisica” o in chiave moderna “Scienza dello Spirito” sono state concepite da Aristotele, portate all’uomo moderno da Goethe ed elaborate praticamente da Steiner affinché le scienze praticate dall’uomo avessero una solida base di conoscenza del vivente. L’agricoltura, assieme alla medicina ed alla pedagogia, avendo a che fare con il destino dell’uomo ha un assoluto bisogno di queste conoscenze per interrompere un circuito vizioso, che lo porta all’autodistruzione, e così iniziare una risalita nel cammino evolutivo. Chi, come noi agricoltori biologici, ha compiuto quel passo proseguendo nello studio e nella sperimentazione attravers o me todologie biodina mic he e omeodinamiche è in grado di proseguire autonomamente con sementi proprie, senza concimi chimici e/o pesticidi semplicemente perchè non servono quando si lavora osservando le leggi della Vita e non quelle della Morte. Ecco perchè, alla chiamata dell’Assessore all’Agricoltura, saremo pronti a dare il nostro contributo proprio perchè quando abbiamo cominciato, 25/30 anni fa, vedevamo chiaro dove saremmo arrivati. Speriamo non sia tardi affinchè le api ed il mais possano sopravvivere in un mondo che dovrà essere sicuramente diverso, e per forza migliore, da quello di oggi.
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ROTARY NEWS Ricordato il 5° anniversario del Rotary Con questo numero del periodico iniziamo una collaborazione diretta con il Rotary Club Codroipo Villa Manin. Lo scopo principale dell’iniziativa è quello di informare i quasi 60 mila residenti dove giunge questa pubblicazione delle numerose attività che il sodalizio codroipese promuove a 360° al servizio del territorio. Il Rotary club Codroipo Villa Manin ha ricordato, ultimamente nella sede di rappresentanza del Ristorante del Doge a Passariano il quinto anniversario della sua costituzione. Nella stessa serata si è registrato il passaggio di testimone con il cambio del martello tra Renato Romanzin e il subentrante Gino Morson. Tra le autorità presenti anche l’assessore regionale Riccardo Riccardi. I dati salienti dell’attività svolta sono stati illustrati ai convenuti dal presidente uscente Renato Romanzin. Il club rotariano codroipese è passato dai 34 iniziali agli attuali 47 soci cui vanno aggiunti i cinque soci onorari; ha tenuto 244 riunioni con la partecipazione di 69 relatori esterni e 29 interni; ha preso parte a una quindicina di manifestazioni varie; ha premiato 17 artigiani del territorio; ha contribuito a realizzare, da solo o con altri, dieci progetti mirati. Il past Governor Alfio Chisari che ha tenuto a battesimo il club alla sua nascita, si è complimentato per la mole d’attività svolta in cinque anni dal sodalizio e soprattutto ha espresso viva soddisfazione per la prestigiosa nomina del socio Riccardo Caronna a Governatore del Distretto 2060 per l’anno rotariano 2010-2011. Il Past Presidente Renato Tamagnini ha confermato che il Club con la partnership dell’Associazione “Claps Furlans di Codroipo ha deliberato l’elargizione dell’importo di cinquemila euro per l’acquisto di un sollevatore mobile per i 25 ragazzi del Centro Socio Riabilitativo Educativo di via Friuli a Codroipo. Questo ausilio permette ad un solo operatore di espletare le operazioni di sollevamento e trasferimento di assistiti non collaboranti. Partendo dal dato statistico che il distretto sanitario di Codroipo (11 Comuni) conta una popolazione di 56.743 abitanti, il 21,02 % dei quali di età superiore ai 65 anni, Tamagnini ha presentato come impegno immediato del club rotariano codroipese un progetto prolungabile a due/ tre anni a favore di qualche realtà locale che operi nel sociale: anziani, disabili, Asp Da-
niele Moro, possibilmente non limitati solo a Codroipo ma all’intero territorio del distretto sanitario. Sarà questo il piano programmatico e l’area operativa dell’anno rotariano affidato alla neopresidenza di Gino Morson. Quest’ultimo, infatti, ha posto al centro del-
Notizie flash I presidenti del Club 1° anno-2003/2004 Renato Tamagnini; 2° anno -2004/2005 Riccardo Caronna; 3° anno-2005/2006 Lorenzo Dante Ferro; 4° anno -2006/2007 Franco Molinari; 5° anno- 2007/2008 Renato Romanzin; 6° anno- 2008-2009 Gino Morson. Onore al merito Di recente, la Pmp Group di Coseano, alla quale fa capo Luigino Pozzo, ha inaugurato a Gradiska in Bosnia, ai confini con la Croazia, l’azienda italo bosniaca “Pmp Jelisingrad”, alla presenza dei massimi esponenti politici bosniaci, del governatore del Fvg Renzo Tondo nonché di amici e rotariani. L’azienda conta già 140/ 150 dipendenti e produrrà componenti per macchine destinate alla siderurgia. La Pmp Group è già presente a Shangai (Cina) e a Cincinnati (Usa). Al socio Luigino congratulazioni ed auguri. Complimenti giungano pure a Marco Zuzzi che a Cannigione (Olbia) ha preso parte con altri quattro friulani e goriziani a delle regate. Nella prima, al Campionato Italiano “J24 monotipo“ la squadra con Marco si è classificata al 4° posto e al primo posto tra i non professionisti.
l’attività annuale del Rotary codroipese un progetto strategico con tutta una serie d’interventi a vantaggio degli anziani del territorio in collegamento con l’Azienda dei Servizi alla Persona Daniele Moro, di cui è presidente Mario Banelli.
Premi Renato Gruarin- PHF a: 1° anno Amo Masotti; 2° anno Franco Molinari; 3° anno Elio Bartolini, alla memoria; 4° anno don Giovanni (Gianni) Pilutti; 5° anno Pierino Donada. Allianz Spa di Trieste ha assegnato a due giovani codroipesi, delle scuole medie superiori, due delle 31 borse di studio intercultura 2008 che da 10 anni distribuisce in Italia e che prevedono un soggiorno di quattro settimane di formazione in Irlanda. Uno dei due giovani è Luca Gasparini, figlio del socio Diego. A Luca le più vive congratulazioni. Soddisfazione nel sodalizio rotariano codroipese ha suscitato la notizia che si è costituita in Regione la prima fondazione italiana dedicata agli studi sul fegato e che la stessa sarà presieduta, in questa fase d’avvio, dal codroipese Renato Tamagnini. Il consiglio formato da otto persone, in questa fase d’avvio, avrà il compito di stabilire le linee generali dell’attività della Fondazione e i relativi obiettivi e programmi. “Lo studio delle malattie del fegato è un settore di grande attualità”- ha asserito l’assessore regionale Alessia Rosolentenuto conto che le malattie di fegato sono oggi la quinta causa di morte a livello mondiale.”
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IL PERSONAGGIO Il supporto dell’Andos alle donne operate di tumore al seno
L’Andos è un’associazione nazionale senza fini di lucro che aiuta le donne che hanno subìto un intervento al seno. La signora Nidia Dorio è presidente della sezione di Codroipo. Nata e vissuta a Udine fino a qualche anno fa, decise di trasferirsi a Codroipo nel 2003. Nidia Dorio ha conseguito il diploma di infermiera volontaria nel 1979 che le ha permesso di partecipare con la Croce Rossa italiana a missioni all’estero come quella per il terremoto in Algeria nel 1980 e in alcuni teatri di guerra come il Libano e la Somalia. Ha inoltre lavorato presso una compagnia assicurativa. Come conobbe l’Andos? Entrai a farne parte più di vent’anni fa, poiché l’Andos era già un servizio della Croce Rossa. Quando mi trasferii a Codroipo mi sarebbe dispiaciuto non vivificare un’esperienza acquisita in dodici anni. Quando si costituì la sezione di Codroipo
avemmo un incontro col sindaco che rimase positivamente colpito, e volle darci una mano offrendoci i locali che avrebbero ospitato l’associazione. Fu l’assessore alla Sanità Carla Comisso ad aiutarci concretamente. L’inaugurazione della sede è stata nel gennaio dell’anno scorso, e da allora si contano oltre cinquanta iscrizioni. Essendo la vostra una Onlus, come vi finanziate? La quota associativa, che ammonta a venti euro, è la prima forma di autofinanziamento. Noi infatti per ora non godiamo di finanziamenti regionali. Un altro modo di raccogliere fondi sono i mercatini e le pesche di beneficienza che organizziamo e altri appuntamenti durante l’anno, come le maratonine che si chiudono con un pranzo offertoci dai Lancieri di Novara, il cui ricavato va appunto all’associazione. Il mobilio della sede ci è stato invece regalato da due ditte di Manzano. In che consiste la vostra attività? Per noi è importante seguire una donna appena veniamo a conoscenza dell’intervento a cui si deve sottoporre: vengono consegnati dei volantini informativi negli ospedali di Udine, per permettere alla donna di contattarci, ma è lei che deve fare il primo passo, e non può essere altrimenti per motivi di riservatezza. Non è detto infatti che a chiunque interessi il nostro aiuto nel decorso post operatorio. Esiste ad esempio l’eventualità che il braccio di una donna operata resti offeso dopo lo svuotamento
ascellare. Qui abbiamo un ambulatorio attrezzato con una macchina che serve, assieme ad acuni esercizi, a far riprendere al braccio la normale funzionalità. Un fisiatra ci comunica mediante la prescrizione della paziente come impostare il macchinario e le infermiere svolgono l’operazione. Occorre però prima un linfodrenaggio manuale per preparare il braccio, e di questo se ne occupava fino a un po’ di tempo fa una di noi che per questo motivo aveva seguito un corso all’Università La Sapienza di Roma, mentre ora chiamiamo un massaggiatore. La terapia dura all’incirca un’ora. Le apparecchiature per la pressoterapia sono state acquistate grazie a una generosa offerta della Coop Consumatori Nordest e da ulteriori finanziamenti da parte dell’Associazione “Pensieri e percorsi di Ricamo” nonchè da altre ditte e da privati. Siamo in grado così di dare un servizio a donne che altrimenti si dovrebbero recare ogni volta in una struttura ospedaliera di Udine o Pordenone, mettendosi in lista d’attesa. Capirete che sono ben felici di venire a fare la terapia riabilitativa da noi, perché risparmiano molto tempo e trovano altre persone che hanno vissuto una situazione analoga. Vedendo che siete forniti di un laboratorio, la vostra associazione prevederà anche alcune attività ricreative. Esattamente. Chi viene qui può dedicarsi a lavori che servono come ergoterapia, per esempio di ricamo e cucito. Da questo laboratorio escono i lavori che esponiamo ai mercatini per autofinanziarci attraverso donazioni. Le persone iscritte hanno l’opportunità di svagarsi un po’ e fare amicizia, o, all’occorrenza, possono avere un supporto di tipo psicologico. Ci sono altre iniziative di rilievo di cui non abbiamo ancora parlato? Innanzitutto la festa del 21 marzo, che chiamiamo “Primavera di vita”, e poi organizziamo almeno due convegni all’anno a cui partecipano oncologi, fisiatri, chirurghi e psicologi, e registrano una buona partecipazione. Ricordo che tutti i medici che collaborano con noi lo fanno in forma esclusivamente volontaria. Con che frequenza vi riunite? Di solito ci incontriamo il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 11 e dalle 15.30 alle 17.30, ma se qualcuno ha bisogno di sottoporsi alla terapia in altri momenti, lo si fa pure poiché esigenze di questo tipo vengono prima di tutto. Alberto Buccaro
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UOMINI FATTI IDEE Gruppo Appartamento Il 26 maggio 2001 la Pannocchia pose il primo segno visibile del Centro da costruire sul terreno assegnato a questo scopo. Il cartello installato nel prato presso il Polo Sanitario di Codroipo era stato realizzato con la collaborazione di Tommaso Michieli, studente universitario in architettura (figlio dell’architetto Attilia Visentini), che ne aveva curato la parte grafica a computer, di Enrico Tossutti, pubblicitario, che aveva provveduto all’esecuzione delle pellicole e Chiandotto Pubblicità che lo installò fisicamente. Il cartello sarebbe diventato Cartello di Cantiere nel momento in cui la Regione ci avesse comunicato l’impegno sulla L. 44/87. Come gruppo di genitori e amici dei disabili, comperammo un appartamento per avviare la gestione, anche se ovviamente in tono minore, in quanto il contributo ottenuto in base alla L. 162/98 richiedeva l’avvio della gestione del Progetto “Una Finestra sul Futuro”: le necessità di un luogo di accoglienza per i disabili più gravi, in modo da poter dare un po’ di respiro alle famiglie, erano comunque presenti già da tempo. I lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’appartamento richiesero diversi mesi: vari associati prestarono la loro opera gratuitamente per modificare i locali, creare un doppio bagno, piastrellare a nuovo, adeguare il tutto alle normative della L. 626/94. Pierino Gori si occupò delle pratiche necessarie, dei disegni, dei calcoli in forma assolutamente gratuita. Lo ringraziamo per la sua esperienza dedicata a La Pannocchia. Grazie ai consigli di Marco De Palma, contattammo la cooperativa Fai di Porcia di Pordenone, che si disse interessata ad avviare una gestione assistenziale nella provincia di Udine. Così, ultimata la ristrutturazione, il 12 giugno 2001 iniziammo l’avventura gestionale sul banco di prova di un Gruppo Appartamento che andò avanti fino a marzo 2004. I primi tempi furono abbastanza duri, gli utenti erano pochi e poche erano le ore di accoglienza con costi pazzeschi. Un po’ alla volta però la situazione migliorò, gli ospiti residenziali diventarono tre con altri due diurni e i conti rientrarono, almeno in parte... Questo periodo fu molto importante per chiarirci le idee
Errata corrige Nello scorso numero de Il Ponte (n°6 luglio/ agosto 2008) è apparso su questa rubrica un articolo con titolo: “Il Paul Harris Fellow di Claudio Bellese”. Il titolo esatto era “Il Paul Harris Fellow di Claudio Gremese”.
(1a parte)
sui costi fissi e variabili di gestione, grazie anche alle consulenze gratuite del dr. Mario Banelli e del sindaco Boem Vittorino. Per quanto riguarda i ragazzi, il lavoro quotidiano diede magici risultati: tutti quelli che frequentarono l’appartamento, facevano a gara a voler ritornare alla “Casa della Pannocchia”, come la chiamavano tra di loro, soddisfatti e piacevolmente occupati per tutto il periodo in cui il Csre rimase chiuso per l’estate. Si trattò di un’ottima esperienza formativa e di crescita per loro e per le loro famiglie. Contemporaneamente al personale cooperativo si erano affiancati volontari motivati ed anche qualificati. Essi furono scelti tenendo conto sia delle preferenze dei ragazzi sia della grande disponibilità che davano: Giovanni, accompagnatore eccezionale per le uscite al mercato o in bicicletta, Pia, materna e sempre sorridente, Giuseppe, già educatore adorato con la rara abilità di mettere tutti a proprio agio ed indurre anche i più riottosi a collaborare serenamente. In settembre, si avviarono laboratori
di vario genere all’interno del Gruppo Appartamento per permettere a tutti i ragazzi le cui famiglie lo desiderassero di crescere in autonomia, prendendo dimestichezza con un ambiente diverso da quello familiare. Dall’esperienza ricavammo la certezza che non é il caso di aspettare un’emergenza, già traumatica in se stessa, per far loro conoscere un nuovo ambiente: il Dopo di Noi deve essere costruito Durante Noi. Infatti emergenze ospedaliere a carico del solo genitore superstite, fecero vivere con paura la situazione ad un ragazzo, perché, non essendo ancora mai stato inserito in altri ambienti, si trovò nell’incertezza più pesante. A riprova di quanto sopra, una ragazza che aveva già iniziato a frequentare saltuariamente l’appartamento per partecipare a laboratori di socializzazione, invece visse serenamente l’esperienza della settimana in cui la madre fu ricoverata d’urgenza in ospedale. (continua) Lisetta Bertossi
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LETTERE Tasse e sprechi in Comune Il sindaco di Varmo ha recentemente rilasciato una dichiarazione su un settimanale nazionale contro l’abolizione della tassa sulla prima casa perché ciò, in sintesi, limiterà le capacità di spesa dei Comuni. Non gli è venuto in mente che forse è il caso di diventare più virtuosi, spendendo meno e meglio per cose più utili e meno superflue e, soprattutto più rapidamente, visto che i ritardi o l’incapacità decisionale non fanno che aumentare i costi. Dice che l’Ici rappresenta più della metà delle nostre tasse ma non dice che l’avanzo di amministrazione di 240.000,00 euro (quasi mezzo miliardo delle vecchie lire) approvato nel Consiglio comunale del 5 giugno scorso corrisponde a circa al 50% dell’incasso Ici del Comune nel 2007. Praticamente sono stati richiesti ai cittadini più soldi di quanti fossero necessari! Con tutti questi soldi, invece, si poteva togliere l’addizionale comunale Irpef che li preleva direttamente dalle buste paga dei lavoratori e dalle pensioni degli anziani, ecc... Si potevano, inoltre, diminuire il prelievo Ici sulla prima casa, sui terreni in genere e su quelli agricoli e anche contenere i costi dei rifiuti a carico della cittadinanza. Nelle recenti decisioni della Giunta c’è anche l’assunzione per tre mesi di un nuovo operaio, con una spesa prevista di 9.200,00 euro, perché i nostri operai sono oberati dal lavoro. Nel mentre, il Sindaco scrive sui giornali che ha ordinato a tutti i proprietari di provvedere alla costante pulizia delle aree non edificate, situate all’interno dei centri abitati del Comune di Varmo, avvertendo che gli inadempienti saranno perseguiti a norma delle vigenti disposizioni di legge e di regolamento in materia. Le aree verdi di pertinenza comunale dentro e fuori i centri abitati del Comune, però, sono completamente trascurate. Nell’ultimo mese, a causa di violente precipitazioni atmosferiche anche brevi, per ben due volte il centro del capoluogo e alcune frazioni sono state invase dalle acque. Evidentemente molti fossi e canali esistenti sul territorio comunale non svolgono la loro fun-
zione di bacini di contenimento e di collettori di scarico delle acque meteoriche. Eppure nel Comune è in vigore un regolamento di polizia rurale, approvato nell’ottobre 1993 proprio dal sindaco Vatri, che impone ai proprietari dei terreni la manutenzione dei fossi. Perché non si verifica la sicurezza idraulica del territorio comunale e non viene fatto rispettare il regolamento in questione? L’amministrazione, inoltre, in questi giorni sta trattando con la Scuola Media la possibilità di trasferire le classi delle medie nel plesso della Scuola Elementare e quelle delle elementari nella scuola media, perché la scuola primaria necessiterebbe di più spazio. E’ evidente che il recente ampliamento, peraltro non ancora concluso, della scuola elementare è stato effettuato tenendo di più in considerazione un aspetto estetico piuttosto che la sua funzionalità. Potevano, infatti, a nostro parere, essere ricavate cinque aule invece di tre. Per illuminare un servizio igienico, tre aule e uno spazio in comune, inoltre, sono stati stanziati 9.751 euro (quasi 19 milioni delle vecchie lire). Forse che anche in questo caso le scelte estetiche abbiano prevalso sulla funzionalità delle lampade? Il consigliere comunale Roberto Glorialanza, già assessore al bilancio del sindaco Vatri nella tornata amministrativa del 2002 - 2007, nel Consiglio comunale del 5 giugno scorso ha ufficializzato lo strappo con la sua maggioranza dichiarando che il “bonus” concesso alla amministrazione è ormai esaurito. Preannuncia quindi, di fatto, la sua futura “opposizione” alla compagine di governo del Comune di Varmo guidata dal sindaco Graziano Vatri. Dopo i cambi al vertice dovuti ai recenti risultati elettorali che hanno visto premiato, visto il risultato elettorale, l’ormai ex vicesindaco Stefano Teghil con un meritato assessorato alla Provincia di Udine, la maggioranza comincia a perdere pezzi. Qualcosa non funziona per il verso giusto! Paolo Berlasso
Una meteora nella cronostoria amministrativa di Varmo
il ponte 13.000 copie spedite per posta nel Medio Friuli
Sul “Messaggero Veneto” di martedì 13 maggio, nel mio articolo “È Sara Chittaro, Neo Vice-Sindaco a Varmo” si mette in rilievo la notizia dell’elezione a neovicesindaco di Varmo, della dott.ssa Sara Chittaro. Nel medesimo viene citata anche un’altra illustre e carismatica cittadina che ha ricoperto simili cariche, amata e ricordata con affetto, Teodolinda Mauro. Il 05 giugno sul
periodico “Il Ponte” nella lettera intitolata “Elezioni e aspettative dei cittadini” viene ripreso l’argomento. In questo articolo, non firmato ma solamente siglato Pbr, viene sottolineata anche la personalità di Federica Magrini. È il caso di definire la durata della carica a Vicesindaco e Assessore di Federica Magrini proprio come il passaggio di una meteora nell’orbita della storia amministrativa del Comune di Varmo, tanto che merita una breve cronostoria ai lettori e cittadini. Mercoledì 20 marzo 2002, il Sindaco Paolo Berlasso destituisce il Vicesindaco Pierino Biasinutto dopo una burrascosa seduta di Giunta. In una lettera-documento dello stesso Berlasso vengono chiarite le motivazioni di questa drastica decisione. In tale occasione il Sindaco spiega il suo gesto causato da una grave offesa rivoltagli dall’ormai exvicesindaco Biasinutto. Dopo il benservito a Biasinutto, il 21 si evince che Berlasso nomina vicesindaco e assessore Federica Magrini. Alle elezioni del 1998 Federica Magrini ottenendo 4 voti non viene eletta direttamente dai cittadini ma subentra in seguito al consigliere di maggioranza Gioconda Dozzi in Bartolini. La presa di posizione del Sindaco nei confronti del suo ex vicesindaco causa una reazione a catena e il 22 ben 10 consiglieri di maggioranza danno le dimissioni contestualmente. Ci sono i reali presupposti per lo scioglimento del Consiglio comunale con relativa decadenza del Sindaco e Giunta. Dopo diverse vicissitudini politiche-amministrative il Comune è avviato verso il Commissariamento. Lo stesso 22 il Consiglio Comunale di Varmo tramite decreto dell’assessore per le autonomie locali Ciriani, viene sospeso con decorrenza immediata e la dott.ssa Laura Barazzuol è nominata Commissario per la provvisoria amministrazione del Comune. Al commissario spettano i poteri già esercitati dal Sindaco, Giunta e dal Consiglio. Le prestigiose posizioni ricoperte dunque da Federica Magrini Assessore e Vicesindaco, sono durate solamente alcune ore dell’ultima giornata di tale tornata amministrativa: dalla nomina da parte del Sindaco Berlasso, passando attraverso lo scioglimento/la decadenza del consiglio, fino alla istituzione del Commissariamento. Va ricordato inoltre che i fatti precedono solo di due mesi le lontane elezioni amministrative del 2002. Un periodo non certo facile dell’allora amministrazione comunale e di conseguenza per i cittadini. Monia Anna Andri
27 Nu vecjos la savìn drete Caro Direttore, mi permetto di rispondere alla lettera uscita sul Ponte n.6 di Luglio . Un’assidua lettrice che non si firma, dice di essere nata a Codroipo e chiede a Chiara Liut di spiegarle bene i fatti e le varie guerre volute da Mussolini e dal suo alleato germanico. Da come si esprime, sembra voler giustificare le atrocità che i partigiani di Tito hanno commesso. Mussolini e il suo alleato erano due illusi, abbagliati da idee di grandezza e conquiste, che alla fine furono la rovina loro e delle loro nazioni. Io ero piccola italiana , non per mia scelta, ma perchè andavo a scuola; di conseguenza non avevo scelta, come non avevano scelta chi lavorava, a meno che non avesse lavorato in proprio. Non avevano scelta gli avanguardisti che al sabato dovevano presentarsi per subire i discorsi di propaganda fascista, le marce e “lis pedadis intal c...” da un noto centurione o gerarca fascista codroipese. Non avevano scelta quelli che erano di leva e non avevano scelta i richiamati sotto le armi. Dovevano semplicemente andare o essere incolpati come disertori. Con le conseguenze che si sanno. La maggioranza degli italiani non voleva essere né fascista né comunista, ma desiderava vivere in pace la propria vita, che per la maggior parte di noi era piuttosto grama. Purtroppo ci sono sempre quelli che si lasciano entusiasmare da nuove idee, siano esse nere, rosse o ecc.ecc.. Pochi sono gli idealisti, molti gli opportunisti, sia per ragioni di prestigio, potere o soldi. Non si può paragonare il soldato mandato al fronte, con quello che i fascisti, i partigiani e i repubblichini hanno commesso in nome dei loro ideali. Quello che hanno commesso i partigiani di Tito è risa-
puto. Queste sono vergogne che bisogna perdonare, ma che non si possono e devono dimenticare, nella speranza che mai più queste cose siano commesse nelle nostre terre. La madre dell’assidua lettrice del periodico non ha dato la propria fede nuziale alla Patria per poter sfamare i propri figli. Quell’oro è andato a finire nelle casse del governo per finanziare la guerra. Sua madre, come tutte le altre madri, hanno dato la propria fede nuziale perchè era stata loro richiesta e non era prudente rifiutare. Fossero state solo le fedi! Sono i figli che le madri hanno dato e qualcuna ne ha dato più di uno. Sono quelli che non bisogna dimenticare. Sono le lacrime di sangue che tutte le madri hanno versato che bisogna ricordare perchè certe follie non vengano più ripetute. Ed ora io che ho vissuto quei tempi lascio la penna a Chiara Liut. “I sin nu vecjos che le savìn drete e l’ è mior che le contini prime che le voltin come che vuelin!” Mandi. La codroipese in Canada Rina Del Nin Cralli
Il mio ricordo di Sandro Te ne sei andato in punta di piedi, come uno che ha paura di chiedere aiuto a chi ti è vicino, non volevi essere di peso, perchè ci vedevi correre, lavorare ! Tu, tu che nella tua vita hai aiutatogli altri senza badare alla fatica, alla tua salute. Se, nel paese c’era una festa da organizzare o un problema da risolvere, tu eri in prima fila a fare, a lavorare, a organizzare. Non sopportavi chi si tirava indietro, chi trovava una scusa per defilarsi, per poi magari riapparire per prendere i meriti; allora sì che si sentiva la tua voce! Sen-
LETTERE tivi tua la nostra comunità, la radice che ti legava al paese, alla gente; eri entusiasta la sera del 2 agosto ’08, alla fine della festa, perfettamente riuscita grazie a te, ma tu come sempre declinavi i meriti. Erano le due di notte e ti ho trovato appartato che guardavi verso l’unico tavolo rimasto aperto dove seduti c’erano tuo figlio Lorenzo, mio figlio e gli altri loro amici che giocavano a carte ridendo, e quando mi sono avvicinato tu mi hai detto “mi basta vedere questo e sono ripagato dalle fatiche, questo vale più di tutto l’oro del mondo”. Ti ho dato pienamente ragione. Hai sostenuto con la tua determinazione il consiglio parrocchiale, ne facevi parte, nell’impresa della ristrutturazione della canonica, perchè avvertivi, come me, l’urgenza di dare un punto fisso di aggregazione ai nostri figli, un luogo che avesse alla base la nostra comunità cristiana, e perchè, come tu mi ripetevi, “altrimenti ci scappano, perdono le radici e si distrugge la comunità dei nostri padri.” Sono sicuro che la comunità di San Martino porterà a compimento questa opera. Io e gli altri membri del consiglio parrocchiale di certo daremo più vigore al nostro impegno, certi che da lassù ci darai la forza per andare avanti. Ora che te ne sei appena andato mi accorgo di quanto intensa sia stata la tua vita; sembra impossibile che tu riuscissi trovare il tempo per tutti eppure i fatti e le persone ne sono testimoni. Un pensiero alla tua famiglia, a Laura e Lorenzo, ed anche a tuo fratello Fernando, da sempre a te legato, spero che la fede, quella fede dei nostri padri, a te molto cara, dia loro la forza di affrontare, questa dura prova, certo che la comunità darà loro un aiuto. Ci hai lasciato un grande vuoto. Ciao, Carlo T.
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NOTIZIE DA
CODROIPO Connubio Comune-Parrocchia per ampliare piazza Garibaldi La Giunta comunale, convocata di recente in seduta pubblica, ha approvato una variante, che aprirà la strada ad un futuro ampliamento di piazza Garibaldi a Codroipo. E’ stata questa la prima mossa per dare il “la” a una serie d’iniziative a catena che vedranno protagoniste da una parte l’Amministrazione comunale e dall’altra la Parrocchia di Santa Maria Maggiore. I tempi per rivoluzionare il centro storico codroipese saranno necessariamente lunghi: occorrono cospicui finanziamenti e soprattutto un progetto complessivo dove accanto all’acquisto della vecchia canonica e la costruzione della nuova vicino all’oratorio , potrebbe essere inserita anche la sede dell’attuale palazzo municipale. Abbiamo chiesto al sindaco Vittorino Boem di abbozzare un quadro di quello che potrà accadere nei prossimi mesi e anni nel cuore di Codroipo. “L’amministrazione comunale-esordisce il primo cittadino- vuole dare una piazza alla città e desidera riqualificare il centro storico.
In quest’ottica-continua il sindaco- abbiamo già ricevuto dalla regione( per la precisione dalla precedente amministrazione guidata da Riccardo Illy) un finanziamento di 600 mila euro finalizzato all’acquisto delle aree, in gran parte di proprietà parrocchiale. Ma per la realizzazione della nuova piazza sarebbero sicuramente necessari- puntualizza Boem-ulteriori finanziamenti per almeno un milione e mezzo di euro. Come è emerso anche nell’ultima seduta di consiglio- prosegue il primo cittadino- è nostro intendimento realizzare quanto prima un concorso di idee per la progettazione non solo di questa parte di piazza Garibaldi ma di tutta l’area complessiva. Successivamente- precisa il sindaco-procederemo a stipulare con la Parrocchia una convenzione che ci consenta di acquisire la vecchia canonica quando essa fosse dismessa e di demolirla ampliando gli spazi di piazza Garibaldi. Naturalmente ciò si potrà realizzare unicamente dopo che la parrocchia avrà, a sua volta,
ricollocata la nuova canonica in una posizione più idonea poco discosta dall’attuale Oratorio. Per mettere più in evidenza il complesso della chiesa arcipretale e del campanile appena restaurato- aggiunge Boem- al Comune non resta che procedere all’abbattimento dell’isolato della vecchia canonica dopo la sua acquisizione mentre alla parrocchia non rimane che effettuare la demolizione del fabbricato dell’ex-cinema Italia, attiguo a nord al duomo, su un’area propria. E’ quello che dovrebbe accadere- conclude il primo cittadino -nei prossimi anni. I tempi per cui questo avvenga, non saranno certamente brevi.” Renzo Calligaris
Auguri Marianna
Marianna Vigutto ha 84 anni suonati ma imperterrita, va ancora per le vie di Codroipo con la fedele bicicletta. Per queste scorribande è stata battezzata “la bersagliera”. Le formulano i migliori auguri i nipoti che le auspicano di continuare ancora per tanto tempo a percorrere in bici le strade del nostro comune.
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L’attività del coro “Note nel tempo” di Zompicchia Ed eccoci qua, di ritorno da due fantastici giorni sul lago Maggiore, durante i quali abbiamo avuto la possibilità di ammirare le bellezze naturali che sono proprie di questo luogo visitando i giardini di Villa Taranto e l’Isola Madre ma anche solo passeggiando sul lungolago. La gita è stata organizzata da Mario Noro di Lonca che ha trascorso diversi anni della sua vita in quei luoghi, ed è ancora in contatto con alcune persone che vivono nella Villa Chaminade e Casa Nazareth a Pallanza (Verbania). Si tratta dei fratelli e delle sorelle di Maria che proprio in quel periodo hanno organizzato l’annuale “Tre giorni Mariana”. In quest’ambito si è tenuto per noi il momento ‘clou’ della gita: il concerto con canti mariani del XVIII e XX secolo nella chiesetta medioevale di San Remigio. Chi siamo??!! Ma il coro femminile “ Notis tal Timp” di Zompicchia di Codroipo!!!! Forse non tutti sanno che il Coro Notis tal timp è lo sviluppo di un coro di voci bianche riunitesi nel nostro paese nel lontano 1972 per animare le messe domenicali, che col tempo è diventato un coro puramente femminile, composto attualmente da circa 12 componenti. Alla sua direzione si sono alternati diversi maestri fino al 2000 quando la stessa è stata assunta dal maestro attuale Roberto Gri. Dal 2003 è associazione corale e dal 2006 ha preso ufficialmente il nome di Notis tal timp, ossia Note nel tempo, in
friulano per ricordare la nostra terra natale, il Friuli, nonché un richiamo al nostro repertorio che spazia dalla musica per la maggior parte sacra nonché profana italiana e straniera di tutti i tempi. La nostra attività concertistica si è concentrata fino ad oggi al Friuli con alcune eccezioni: il coro ha infatti partecipato nel 2001 alla 4° edizione del Festival dei Cori in Alta Pusteria, nel 2002 come animatore della messa liturgica presso l’Abbazia di Vallombrosa (Fi), nel 2005
alla 8° edizione del Festival dei Cori in Alta Pusteria e alla 6° edizione del “Dì da la cajanta ladina” in Val Gardena, ad Ortisei, come rappresentante del Friuli Venezia Giulia. In questo periodo stiamo organizzando una serata musicale con altri due cori a settembre in occasione della Festa del Perdon. Vi invitiamo tutti il 20 settembre alle ore 20.45 nella Chiesa Santa Maria Addolorata a Zompicchia. Il Coro “Notis tal Timp”
90 primavere per Italia
La signora Italia Celant di Beano ha festeggiato i suoi primi 90 anni assieme ai figli con le rispettive famiglie, ai nipoti e ai pronipoti. Il 10 giugno scorso in un noto ristorante di Codroipo durante un pranzo conviviale, si sono moltiplicati i brindisi e i voti augurali per ulteriori traguardi.
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Dial Informatica scelta dalla Microsoft per un progetto Ogni anno la Microsoft invita in Texas oltre 7000 partners provenienti da oltre 170 nazioni per la conferenza mondiale sulle future tecnologie e nuove strategie. La Dial informatica, azienda codroipese in forte crescita sul mercato italiano ed europeo, è stata selezionata tra moltissimi altri candidati di calibro internazionale a presentare il progetto di innovazione sviluppato per conto del cross Tecnology an Innovation Laboratory di Electrolux di Pordenone. La sfida del progetto, denominato Sidekick, è quello
di aumentare la soddisfazione del cliente in caso di un guasto dell’elettrodomestico nonché ridurre i costi per l’assistenza e contenere l’impatto sull’ambiente derivante da spostamenti di persone e ricambi. La soluzione sviluppata coinvolge i settori di ricerca e sviluppo, il centro europeo di gestione dei ricambi e via via fino ai tecnici che possono operare con l’elevata probabilità di risolvere il guasto al primo intervento. Dial informatica è stata l’unica azienda italiana ad essere stata scelta da Microsoft
assieme ad altre due società di informatica europee. “E’ stata un’esperienza entusiasmante presenziare alla Microsoft Worldwide Partner Conference da protagonisti – afferma Carol Molinari manager di Dial, coadiuvato dall’amministratore Gianpaolo Propedo – così come aver potuto far conoscere il buon livello di preparazione tecnica della nostra azienda e le caratteristiche di forte vocazione all’innovazione radicate in Friuli Venezia Giulia.” Pierina Gallina
Doposcuola a Codroipo Da qualche anno a Codroipo esiste una nuova realtà che ancora molti non conoscono: l’Associazione Gira_sole. Nata dal desiderio di poter creare uno “spazio” in cui i bambini ed i ragazzi possano sperimentare esperienze positive di apprendimento, l’Associazione propone percorsi di recupero, cercando soprattut-
La campana di Muscletto Quando a Muscletto, dopo anni di onorato sevizio si è rotta la campana grande, per i pochi abitanti della frazione e per quelli di Rividischia, che della chiesa si servono, il problema è parso il più grande del mondo. Rifare la campana comportava una spesa sette volte superiore alle entrate lorde di un anno della parrocchia. Ma vedere l’originale struttura del campanile del paese senza la sua campana grande era come vedere un bellissimo sorriso senza un dente. Le campane del paese portano i segni della storia del posto con incisi nomi dei donatori e scritte ricordo. Così gli abitanti uniti dal piacere del ricordo e dal suono a festa non si sono persi d’animo e grazie anche al sensibile e puntuale intervento della fondazione Crup di Udine sono riusciti a ridare forma e vita alla loro amata campana. Sono in tal modo stati rispettati i valori della tradizione.
to di favorire il benessere e la serenità del bambino. Un bambino infatti impara meglio se si percepisce capace e sente di possedere gli strumenti adeguati per affrontare quanto richiestogli. Talvolta le tradizionali strategie di apprendimento possono rivelarsi non del tutto adeguate, con conseguenze anche nella motivazione e nell’autostima. Le attività autunnali e invernali, che accompagneranno il corso dell’anno scolastico, comprendono: un doposcuola, per lo svolgimento dei compiti in piccolo gruppo e delle ripetizioni individuali personalizzate. Il doposcuola è attivo da settembre tutti i pomeriggi con due turni, dalle 15.00 alle 17.00 e dalle 17.00
alle 19.00, compreso il sabato mattina dalle 9.00 alle 11.00. Negli stessi orari si svolgono anche le attività individuali. Gira_sole offre inoltre diverse iniziative per genitori ed insegnanti, inerenti i temi della scuola e del rapporto tra genitori e figli. È attivo anche il progetto Parolandia: una logopedista è a disposizione per un controllo gratuito dei difetti di pronuncia e per una prima osservazione del linguaggio dei bambini fino a sei anni, oltre che per interventi riabilitativi. Sono aperte le iscrizioni per il doposcuola. Per qualsiasi informazione: Associazione Gira_sole, via Pola 7/a 33033 Codroipo (Ud), tel.: 334.9346313, e-mail: girasole.associazion@libero.it.
Savonitto: raduno per 180 Tutti i Savonitti, originari di Buia ma da mezzo secolo accasati a Codroipo, si sono ritrovati per un simpatico e commovente incontro tra parenti. Due le motivazioni chiave della storica rimpatriata: sottolineare i cento anni della casa di Via S.Daniele e il secolo della nascita della madre Anna Grabner. Due eventi presi al balzo dalla famiglia di Lorenzo Savonitto per dar vita al raduno che ha contato 180 presenze, di cui 22 bambini e la mascotte Aldo di soli cinque giorni. Molti Savonitto sono giunti dall’estero, da Londra, dall’Austria nonchè da varie città italiane. A ciascuno è stato consegnato un cartellino con i dati identificativi così da rendere più
immediati i vari incontri. Il felice evento, reso ancor più fortunato da uno splendido sole, è stato ufficializzato dalla Messa celebrata dal Parroco di Goricizza nel parco dei Savonitto, dalla presenza del Sindaco Vittorino Boem e da un accurato albero genealogico testimone affidabile della numerosa discendenza Savonitti prima e poi Savonitto, noti anche a livello nazionale come azienda leader nel settore dei “budellai”. Uno spazio è stato dedicato anche alla solidarietà a favore della Casa dell’Immacolata di Don Emilio De Roja e delle missioni delle Suore Rosarie, in Bolivia. P. G.
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Scuola di Musica di Codroipo: successi degli allievi
Dopo un anno ricco di lezioni, prove, incontri, concerti, collaborazioni, progetti eccoci giunti al bilancio dell’anno trascorso e all’inizio di un nuovo anno musicale. L’anno 07\08 ha portato grande entusiasmo e numerosi progetti alla Scuola tra i quali la collaborazione con il Conservatorio di Udine, l’organizzazione di tredici concerti di musica classica e moderna, la creazione di tre nuovi appuntamenti musicali (concerto degli allievi, settimana di saggi alla Scuola e il progetto di musica d’insieme dedicato al funky e J.Brown), cinque progetti realizzati per le scuole elementari, diverse presentazioni degli strumenti rivolte a trecentocinquanta bambini e ragazzi del Codroipese. E ancora: progetti musicali con le Scuola Media G.Bianchi, con il Liceo J.Linussio e partecipazione attiva alla creazione del Supercoro (formato da abili e diversamente abili provenienti dai centri per la disabilità di
Codroipo). Durante l’estate quindici allievi della Scuola hanno partecipato alla rinascita dell’Orchestra giovanile “Città di Codroipo” che si appresta a muovere i suoi primi passi nella sua rinnovata veste, e sempre durante i mesi estivi è stato organizzato un seminario di canto moderno che ha riscosso un ottimo successo tra i partecipanti. Sicuramente fra i risultati più apprezzabili si deve ricordare il superamento del-
l’esame di ammissione al Conservatorio di Udine degli allievi Elisabetta Tonizzo e Sebastiano Gubian piazzati rispettivamente al primo e secondo posto in graduatoria a riprova del talento, dell’impegno e della serietà messi in campo. La Scuola è pronta a ripartire con grande entusiasmo e si prepara a partecipare all’animazione musicale di S.Simone. Le iscrizioni per il nuovo anno sono già aperte ed è possibile scaricare i moduli dal sito o raggiungere la segreteria dalle 17 alle 19 il lunedì, martedì e giovedì in via IV Novembre n°35.
100/100 per Nicola Toneatto Per l’orgoglio di papà Giuliano, storico collaboratore della ditta Zoffi, e di mamma Oriana, Nicola Toneatto ha concluso il suo primo percorso di studi ar rivando alla maturità con un risultato importante. Ora si aprono per
lui le ostiche porte dell’università, ma chi lo conosce non ha il minimo dubbio che la volontà, la serietà e l’intelligenza di Nicola sapranno dare ancora molte soddisfazioni a lui e a chi in lui ha sempre creduto e riposto grande fiducia.
Matteo da 110 e lode
L’11 luglio scorso, Matteo Cargnello di Pocenia, si è laureato con il punteggio 110 e lode, all’università di Trieste Facoltà di “scienze matematiche fisiche e naturali”. Ha discusso con il relatore Prof. Paolo Fornasiero la tesi: “Nano strutture a base di palladio e oro quali catalizzatori eterogenei”. Al neo Dottore, i complimenti più sentiti dagli zii, Sandra e Armando, dai cugini Laura e Dennis che gli augurano ogni bene.
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Cresce l’attività dell’Andos Dal gennaio dell’anno scorso è nata ed opera anche a Codroipo una sezione dell’Associazione nazionale donne operate al seno (Andos). A guidare il gruppo di una cinquantina di donne codroipesi è la dinamica Nidia Dorio, che è anima e cuore dell’associazione che ha la propria sede in uno spazio idoneo ricavato nei locali dell’ex-scuola primaria di piazza Dante. Il Comitato Andos di Codroipo con il proprio volontariato propone contatti prima e dopo l’intervento con le donne operate da parte di medici per un sostegno alla persona; una consulenza medica e psicologica; trattamenti di linfodrenaggio manuale e pressoterapia; attività fisiche, corsi di ginnastica in palestra e piscina; laboratorio di terapia occupazionale. In altre parole il Comitato Andos è presente a Codroipo e nelle strutture ospedaliere allo scopo di sostenere, informare ed aiutare le donne che si trovano ad affrontare le difficoltà derivanti dal tumore al seno, per aiutarle
ad affrontare problemi di ordine fisico, psicologico e sociale. Naturalmente l’attività dell’Andos non si ferma qui e l’istituzione sa organizzare momenti belli di svago e di divertente aggregazione. In questo settore rientrano le iniziative condotte a termine del Comitato locale Andos nel periodo estivo, vale a dire la seconda maratonina Andos di tre chilometri Codroipo-Lonca lungo le piste ciclabili, con pranzo all’aperto nell’area verde di quella frazione e la gita-pellegrinaggio al santuario della Madonna di Castelmonte, con il convivio in uno dei locali tipici della zona e visita finale a Cividale, centro sempre ricco di storia e di monumenti.
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NOTIZIE DA
Un monumento per don Vito Il 2 agosto scorso si è avuto il 29° anniversario della scomparsa di don Vito Zoratti, il sacerdote nato e vissuto prima dell’ordinazione sacerdotale nel Molino della Siega a Codroipo. E’ stato cappellano a Flumignano, Bonzicco e Dignano. A causa delle sue precarie condizioni di salute è stato poi costretto a ritirarsi nel capoluogo del Mediofriuli, dove ha svolto la sua attività di studioso di storia locale oltrechè di animatore di attività teatrali, di canto corale e di campi Grest per la gioventù. Ha lasciato una raccolta di reperti archeologici, frutto delle sue ricerche pionieristiche nella zona. Ha scritto numerose pubblicazioni di storia su Piano d’Arta, Dignano e S.Vito al Tagliamento. La sua opera maggiore,però, riguarda proprio Codroipo e il suo hinterland per le cui località ha dato alle stampe ben sette libri: Codroipo, vita paesana (1969), Codroipo, memorie (1971), Codroipo in tempi lontani(1975), Codroipo e villa di Blasis (1976), Codroipo, ricordi storici (primi due volumi riediti insieme nel 1977) e Codroipo,dalla Vicinia al Comune (1979). In questo periodo si sta muovendo a Codroipo un comitato , coordinato da Fiorello Pizzale, che assieme all’amministrazione comunale, e alla locale Parrocchia intende degnamente ricordare la figura e l’opera dell’illustre sacerdote e storico locale. E’ intendimento dell’amministrazione comunale, insieme al comitato promotore,e all’arciprete monsignor Biasatti ricordare come si merita questo umile e valente personaggio. Nell’occasione dei sei lustri della morte di don Vito che ricorrerà nell’agosto del 2009 si sta operando su diversi fronti: per quell’anniversario si punta a realizzare, a cura del Comune, un volume, una specie di “summa”dell’opera dello studioso ; ed è stato deciso di dedicargli un monumento in piazzetta S.Maria Maggiore. Per quest’opera un bozzetto è stato preparato dal tecnico Pierino Gori che dovrà essere ora esaminato dalla commissione urbanistica e ottenere il benestare del consiglio comunale. Mentre il comitato ha già provveduto a commissionare all’artista Maria Grazia Collini l’incarico per realizzare un busto bronzeo del l’ insigne personaggio da collocare su un piedistallo in pietra, che sarà inaugurato nel trentesimo anniversario della sua scomparsa . Re. Ca.
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L’ultimo saluto di S. Martino a Sandro Ha suscitato largo cordoglio nella frazione di San Martino e in tutto il Codroipese l’improvvisa scomparsa a soli 49 anni del dipendente comunale Sandro Della Siega. Il decesso è avvenuto per problemi cardiaci,di cui mai si era lamentato . Era entrato in servizio il 27 aprile 1987 in qualità di bidello; nel ’90 era divenuto conduttore di macchine operative complesse e da un paio d’anni, in assenza o impedimento, sostituiva pure il capo dei servizi manutentivi del Comune. Era persona conosciuta e stimata per le capacità di grande lavoratore e per le sue doti professionali e umane. Legato al paese, organizzava a S. Martino ogni anno assieme agli amici del luogo la Festa agostana della frazione. Grazie alla sua tenacia era riuscito ad ottenere un finanziamento, di cui andava fiero, per la sistemazione della canonica. Inutile sottolineare che la sua morte ha colto di sorpresa l’intera famiglia dei dipendenti del Comune.
E la dimostrazione di quanto fosse stimato la si è avuta con la corale partecipazione di autorità cittadine, di colleghi di lavoro e di tante persone comuni provenienti dall’intero Codroipese ai suoi
funerali.Tutti in questo tristissimo momento si sono stretti in un abbraccio affettuoso attorno alla moglie, al figlio sedicenne, per esprimere la più viva partecipazione al loro indicibile dolore.
Gita in Turchia Foto ricordo di un gruppo di codroipesi in viaggio in Turchia dal 15 maggio al 2 giugno organizzato dalla Viaggi Deotto di Codroipo.
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Yoseikan Budo: festa di fine corso Lo Yoseikan Budo è un sacco di cose. L’obbiettivo principale è di dare ai nostri piccoli allievi un valido contributo al loro benessere psicofisico con una vasta gamma di azioni proposte in maniera progressiva e graduale attraverso itinerari metodologici commisurati all’età e all’esperienza; soddisfacendo l’esigenza di una pratica salutare nel massimo rispetto dell’incolumità e della dignità reciproca. L’allenamento è studiato anche sotto forma di gioco perché tramite questo il bambino impara a conoscere, a scoprire la propria dimensione, ad accettarsi e rispettare se stesso e gli altri; una prerogativa nel “Dojo” ma anche nella vita. A coronamento delle esperienze fatte nel corso dell’anno si è svolta nel piazzale antistante il “Dojo” di Biauzzo di Codroipo la festa di fine corso dove i piccoli “Samurai” hanno dimostrato la loro preparazione attraverso una serie di moderni metodi di combattimento eseguiti a mani nude con le armi della tradizione fabbricate con materiale che permette il contatto senza provocare dolore; esibendosi anche nei Kata “l’essenza della purezza delle tecniche e dello stile”. Un ringraziamento va fatto a Massimo, Mauro, Alessandro e Walter che hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione e soprattutto alle mamme e nonne che l’hanno resa più dolce con realizzazioni di alta pasticceria per la gioia dei nostri palati. Perciò Yoseikan Budo non solo come luogo di pratica e di studio ma come percorso per diventare soprattutto amici. Vincenzo Alberini
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Asd V olley al femminile: primeggia Talmassons Volley “E’ stata l’A.S.D. Volley Talmassons, per la stagione 2007/2008, a dare le maggiori soddisfazioni in campo sportivo al territorio di Talmassons”, afferma il presidente Gianni De Paoli, consapevole che i successi riportati sono frutto dell’impegno e della serietà che contraddistinguono da anni il lavoro della Società da lui guidata. “Infatti –continuadopo aver conquistato negli anni scorsi la massima serie regionale (Serie C), le nostre ragazze hanno vinto la Coppa Regione (titolo che mancava nella provincia di Udine da una decina d’anni), arrivando poi seconde nella finale Coppa Triveneto dopo essersi misurate con realtà quali Trento e Vicenza”. L’aver ottenuto risultati fino a poco tempo fa impensabili ha spinto la Società, com’è naturale che sia, a porsi nuovi e più ambiziosi obiettivi per il raggiungimento dei quali è stato studiato, e quindi creato, uno staff tecnico di qualità. A guidare la squadra nella prossima stagione sarà quindi il triestino Marco Kalc (della sua esperienza di allenatore si è avvalsa anche la Nazionale Slovena), il quale sarà affiancato dal secondo allenatore Carlo Dose, pure lui con esperienza nelle massime serie regionali. “Si è pensato inoltre –sottolinea il presidente-, dopo aver confermato in blocco tutte le ragazze facenti parte di un gruppo molto affiatato e di qualità che può darci ampie garanzie, di inserire una giocatrice di esperienza anche in categoria superiore, Daria Busdakin, in un ruolo chiave quale è quello della palleggiatrice. La
sua esperienza sarà anche d’aiuto alla crescita delle più giovani”. Ma al di là dei risultati, che confermano l’ottima progettualità e programmazione della Società e fungono da stimolo per un miglioramento, ciò che alla Volley Talmassons preme di più è “l’aspetto sociale” della propria attività. Nel settore giovanile sono infatti coinvolti circa un centinaio di ragazzi/e. “In questa direzione sono importantissime le collaborazioni con l’amministrazione comunale e con la scuola primaria di Talmassons, dove da una decina di anni viene attuato un progetto di volley ed educazione motoria gestito dalla Società. Esso viene seguito a scuola e in palestra nel settore
mini-volley dalla prof.ssa Manuela Pagotto e trova continuità in palestra nelle categorie Under 14 con l’allenatrice Michela Gori”. Il presidente De Paoli conclude infine con un augurio e una speranza: “L’auspicio è che le famiglie continuino a darci fiducia e a credere nella qualità del nostro lavoro, mandando in palestra i ragazzi sempre così numerosi, facendo sì che la Società possa mantenere le finalità per cui è nata”. Per informazioni e iscrizioni alla stagione sportiva 2008/2009 rivolgersi a: De Paoli Gianni, tel. 0432/765098 - Cassin Leonora, tel. 0432/765305 Elisabetta Dose
Messe di ori per Claudio Macor Il codroipese Claudio Macor, atleta appartenente al gruppo Sportivo Schultz di Medea, continua a mietere successi individuali e di squadra nei vari meeting che disputa nelle più diverse località italiane. Di recente ha conquistato l’oro a Roma sia nei 200 che nei 400 metri piani. Ha vinto un’altra medaglia d’oro nei 100 metri piani nelle gare disputatesi a Lignano con il rispettabile tempo di 12”39. Eccelle anche nello sport di squadra: ha conseguito a Biella l’oro quale componente della squadra prima classificata ai campionati nazionali di
basket. Claudio per le sue performances ha acquisito il diritto di partecipare ai campionati europei di atletica leggera che si disputeranno dal primo al 12 ottobre a Madrid. Per i bei risultati ottenuti nel settore agonistico Claudio ha ricevuto i complimenti pure da Asafa Powell. Un plauso, dunque, a questo “campioncino” da parte di tutti. Mille “grazie” pure ai bravi genitori Angelo e Maria che lo seguono amorevolmente e così pure ai due suoi istruttori e preparatori Luciano De Mitri e Manuel Medeot dell’Istituto Villa S. Maria della Pace.
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Una domenica d’oro per il circolo ippico “La Quercia” Domenica 27 luglio è stata una giornata ricca di soddisfazioni per il circolo ippico “La Quercia” di Gorizzo. A San Vito al Tagliamento sul bel campo gara del centro equestre “Mauro Bombardella” e ospite del circolo ippico “Tagliamento” ha gareggiato nella 6° Tappa Circuito Didattico 2008 FVG di salto ostacoli. Atmosfericamente la giornata non è iniziata bene, infatti una pioggia fastidiosa ha messo in dubbio lo svolgimento delle gare, poi il sole piano piano è riapparso dando la possibilità di iniziare la competizione anche se un po’ in ritardo. Il premio n°1-BP60 cat.di precisione ha visto tra i vincitori tutti i binomi iscritti al circolo; Gaia Beatrice Tonizzo con Miss de Guldenboom, Giulia Carlini con Jack e Mirco Mores con Quintino unico cavaliere premiato assieme a sette amazzoni. Nel premio n°2-
B80 cat.di precisione tra i vincitori Michele Mores con Galoe Guillaumiere e la sua categoria vedeva ben 33 binomi iscritti. Premio n°3-B100 cat.di precisione, ancora allievi de “La Quercia”tra i vincitori, Gessica Rossi in sella a Hickstead Special e Davide Rossi con Pippo, ed anche qui la partecipazione di binomi era numerosa con 46 iscritti. Il premio n°7 –C130 cat. mista è stata una gara particolare in quanto vi erano solo due amazzoni iscritte, hanno gareggiato una contro l’altra le sorelle Bianchi. Rebecca con Cicero si è classificata prima, Michela con Lakai e poi Lodewijk è giunta seconda e terza. Rebecca ha vinto il trofeo “Mauro Bombardella” rappresentato da una grande e luminosa coppa in cristallo, ma con la sorella ha portato a
casa anche gli altri bei premi in palio. Una domenica d’oro per la direttrice istruttrice Daniela Pancotto Bianchi che vede così ricompensato il lavoro quotidiano che svolge con i suoi allievi e questi stupendi animali che sono i cavalli. T. G.
Da ottobre partono i corsi di atletica e attività motoria Con il mese di ottobre riprenderanno i corsi di attività motoria e di atletica organizzati dalla locale società Atletica 2000. Le giornate interessate sono il lunedì e il venerdì, dalle ore 16.30 alle 17.30, nella palestra di Via IV Novembre, per i più piccoli delle scuole elementari, e a seguire, dalle 18.00 alle 19.30, nella palestra di Via IV Novembre
(accesso dal lato piscina) per i più grandi (scuola media inferiore e superiore). Le iscrizioni potranno essere effettuate direttamente presso le palestre all’inizio o al termine dei rispettivi turni di attività. Da sottolineare come ai piccoli, da parte dei due istruttori Francesca Zanello e Nicola Di Fant, non venga proposto un programma di allenamen-
A settembre l’atletica è gratis!!! L’Asd Atletica 2000 propone a tutti i ragazzi di quarta e quinta elementare e delle scuole medie un mese di prova gratuita: i tecnici di atletica leggera saranno disponibili il Lunedì e il Venerdì dalle 18.00 alle 19.30 presso la pista di atletica del Polisportivo
comunale di Codroipo. Potranno cimentarsi nelle seguenti discipline: salti: alto e lungo - lanci: vortex, peso, giavellotto - corse: velocità resistenza - corsa ad ostacoli. Per ulteriori informazioni telefonare al tecnico Matteo Tonutti cell. 333-1067589
to specifico per l’atletica leggera, ma il movimento e il gioco costituiscano un connubio di estrema efficacia per aiutare i bambini a conoscere e a dominare il proprio corpo e soprattutto per fare in modo che divertendosi insieme possano anche crescere sul piano della coordinazione motoria. Diversamente, per i grandi, i cinque responsabili, Daniele Bettuzzi, Matteo Tonutti, Ietri Giorgio, Cornelio Giavedoni, un quartetto che costituisce un condensato di esperienza e di entusiasmo, prevedono un programma misto, cioè momenti di attività motoria abbinati a sedute di allenamento finalizzate alla pratica sportiva nell’ambito dell’atletica leggera (salti, corse e lanci). Un aspetto di certo riguarda entrambi i gruppi e rappresenta da sempre un impegno per l’Atletica 2000. Si tratta della convinzione che gli atleti, grandi e piccoli, debbano muoversi, giocare ed allenarsi in un ambiente favorevole, basato sulla concordia e sul rispetto reciproco, al di là delle prestazioni dei singoli e degli eventuali risultati ottenuti. Un impegno che finora la società ha saputo mantenere e che è ampiamente dimostrato dalla fedeltà degli atleti e dal numero ogni anno in crescita dei nuovi ingressi. Per ulteriori informazioni telefonare al tecnico Matteo Tonutti cell. 333-1067589 e-mail: atletica.2000@libero.it sito: www.atletica2000.it
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BERTIOLO Centro-Destra preoccupato per il futuro del Comune La minoranza di centro-destra ha incontrato i simpatizzanti per un bilancio sull’operato dell’Amministrazione. In questi ultimi anni, in cui il centro-sinistra ha governato il Comune, parecchie sono state le scelte sbagliate, ma l’immobilismo e la scarsa imprenditorialità che caratterizzano gli attuali amministratori potrebbero pregiudicare irrimediabilmente la stabilità economica facendo comparire, per la prima volta, il segno rosso nel risultato di bilancio. Non si è fatto quasi nulla per
Mercatino enogastronomico Nella piazzetta antistante la parrocchiale di Bertiolo, ogni sabato mattina a settimane alterne fino all’autunno, occasione ghiotta per assaporare i prodotti tipici di questa terra. Freschissima verdura di stagione, angurie e meloni, miele e kiwi, zucche ornamentali, vino e salumi sono solo alcuni dei motivi di attrazione al mercatino ideato dall’Associazione “Vivi lo Stella” presieduto da Ferdinando Gallici. “Siamo consapevoli - afferma - di avere una tra le aree più belle e incontaminate del Friuli. L’Associazione “Vivi lo Stella” vuole promuovere il territorio e far conoscere, in forma più allargata, la sua storia, cultura, arte e i prodotti dell’eno-gastronomia. E Bertiolo, insieme alle frazioni di Virco e Pozzecco, ha accolto con entusiasmo la proposta del mercatino giunto alla quarta edizione. Il sabato mattina, dalle 8.00 alle 12.00, sarà possibile gustare le specialità delle aziende agricole Tonutti, Bertolini, Cestaro, Saccavini, Grossutti vini e Foschia macelleria. Sarà acquistabile anche il libro su Bertiolo, fresco di stampa, curato dal fotografo Vanni De Conti. Pierina Gallina
incrementare le entrate, al contrario si è fatto molto per incrementare la spesa pubblica senza tuttavia migliorare la qualità dei servizi. La zona artigianale del PIP pubblico (da non confondere con quello privato), unica fonte di reddito certo, dopo innumerevoli anni è ancora lontana dall’essere utilizzabile. I privati invece hanno acquistato i terreni nell’agosto del 2003, hanno realizzato le opere e vi sono già attività insediate. Realizzata in appena quattro anni la lottizzazione privata è incontrovertibile testimonianza dell’incapacità dei nostri amministratori che ci hanno messo sette anni per arrivare a metà dell’opera. E la causa non è della burocrazia pubblica poiché i nostri amministratori hanno perso il confronto anche con i Comuni limitrofi. Rivignano, Varmo, Codroipo hanno avviato dei progetti dopo di noi e li hanno già realizzati e resi fruibili. Una scelta probabilmente sbagliata è stato l’acquisto finalizzato alla demolizione della storica ex filanda. Pur sapendo che tale intervento poteva essere vietato il Sindaco e la giunta hanno voluto caparbiamente insistere sulla
demolizione. La bocciatura del progetto ha così a tutt’oggi reso inutilizzabili i contributi, con il rischio di doverli restituire, nel caso in cui non ci sia una risposta positiva da parte dell’Autorità che vieta la demolizione. Per quanto attiene i servizi quasi tutto è demandato a Codroipo. I Vigili Urbani si vedono solo per le contravvenzioni, si è persa la figura del vigile comunale controllore del territorio che preveniva e dissuadeva dal compiere un’infrazione. L’assistenza domiciliare agli anziani e ammalati è stata delegata all’Ente Moro di Codroipo. La svendita della rete fognaria al Cafc oltre a vincolare il nostro Comune per qualche decennio obbliga i cittadini a recarsi presso gli uffici di Udine nel caso di nuovi allacciamenti o controversie in merito a canoni di fognatura e depurazione dovute, ad esempio, a perdite occulte. Per contro aumentano le spese e nonostante tutto ci permettiamo di portare quasi gratis i bambini di Codroipo nella scuola materna statale di Bertiolo. L’opposizione Consigliare del Comune di Bertiolo
I 100 anni di Teresa Il 12 agosto scorso ha compiuto il centesimo compleanno Teresa Malisan di Bertiolo. Nell’occasione si sono uniti a lei nei festeggiamenti i figli, le nuore, i nipoti e i pronipoti. Alle neocentenaria giungano gli auguri più vivi anche da parte della nostra redazione per altri splendidi traguardi futuri.
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“Il magico mondo dei colori” Si è rinnovato anche durante questa estate il Centro estivo dedicato ai bambini delle scuole dell’Infanzia a Bertiolo. Il tema centrale di questa edizione è la percezione del colore. Questa è un’esperienza vitale perché non è solo visiva ma anche emotiva: tutto ciò che ci circonda, prende forma ai nostri occhi anche mediante il colore che, grazie alle sue infinite gradazioni, rende unico un arcobaleno, esprime la ciclicità della natura, vive nelle luci e nelle ombre rivestendo di fascino e bellezza ogni cosa. Altrettanto carica di meraviglia è la conoscenza del colore come materia, come pigmento colorato. Bruno Munari diceva che “un bambino creativo è un bambino felice”. Il percorso didattico ha voluto accompagnare i bambini alla scoperta delle origini dei pigmenti a loro noti solo in tubetto e, sollecitare la loro creatività anche facendo leva
sullo stupore davanti a sostanze naturali da cui anticamente si estraevano i colori. Il “fare” è stato una costante. Infatti, solo strofinando su un foglio un petalo di geranio o un rametto bruciato, i bambini hanno potuto rendersi conto che, questi lasciano un segno di colore rosso o nero e solamente mescolando i colori con diversi altri elementi hanno scoperto che il tuorlo d’uovo, oltre ad amalgamare i pigmenti, era utilizzato anticamente per preparare la tempera, infine semplicemente sciogliendo lo zafferano nell’acqua e poi spennellandolo sulla carta, hanno apprezzato la luminosità del giallo acquarello. I bambini dai tre ai sei anni sono affascinati da tutto ciò che si può plasmare e trasformare: è questo il punto di partenza per favorire la loro creatività. Il lavoro svolto durante il laboratorio grafico-pittorico e stato poi ampliato e ripre-
so in altri laboratori a carattere manipolativo e linguistico, non sono poi mancate le attività fino -motorie, sensoriali, musicali e i giochi con l’acqua. Il centro estivo proposto dell’Amministrazione Comunale di Bertiolo, si è tenuto nei locali della Scuola dell’Infanzia Statale, ed ha visto la partecipazione di una decina d’interessatissimi bambini, dai tre ai sei anni, provenienti da entrambe le Scuole dell’Infanzia di Bertiolo; due sono state le educatrici della Cooperativa Sociale Il Paese Dei Balocchi che li hanno guidati in questa esperienza e che a termine del centro estivo hanno consegnato loro un album fotografico e una cartellina con tutti i lavori svolti, per ricordare poi anche in seguito questa splendida esperienza. M. Stocco e le Educatrici
Alzheimer e la famiglia
Anche quest’anno, nel corso del primo semestre, a cura dell’Associazione Amici del Centro Studi Perusini Alzheimer di Pordenone, con sede in Camino al Tagliamento, è stato organizzato un cor-
so di Aiuto-aiuto per le famiglie colpite dalla malattia di Alzheimer, ospiti in una sala messa a disposizione dal Comune di Bertiolo, il quale ha dimostrato molta attenzione al problema e qui vogliamo ringraziare per la disponibilità e l’accoglienza. Il corso di Auto-aiuto cui hanno partecipato 17 familiari provenienti da Comuni dell’ambito codroipese, tutti aventi alle spalle situazioni personali diversificate, legate alle differenti fasi, tipiche della malattia, è stato condotto dalla dott. Stefania Ferreri, specialista in materia, in possesso di una buona esperienza maturata lavorando a stretto contatto con il Centro
Studi Perugini Alzheimer ed in strutture di accoglienza di portatori di Alzheimer (Nuclei Alzheimer all’interno di alcune case di riposo).
Ringraziamento Un pregevole gesto. Quello della Famiglia Mascarin Roberto e sorelle di Bertiolo a favore dell’Associazione Amici del Centro Studi Perusini Alzheimer con sede in Camino al Tagliamento, la quale per onorare la memoria della cara mamma Elsa Sbrugnera recentemente venuta a mancare, ha devoluto una notevole offerta, in parte raccolta e in parte ben integrata dalla Famiglia stessa. Un sentito ringraziamento al nostro Consigliere Roberto Mascarin ed alle sue sorelle per la loro attenzione e sensibilità nel cogliere lo scopo di questa nostra associazione, rivolta a sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica a conoscere la malattia di Alzheimer ed offrire un sostegno alle famiglie degli ammalati in tutto il nostro territorio. Luciano Commisso Presidente dell’Ass. Amici C.S.I.P.A.
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Luglio Ragazzi 2008: un’esperienza ben vissuta Il Centro estivo, quest’anno ha visto la partecipazione di ottanta ragazzi e venti animatori. Le attività si sono svolte tra i locali della Scuola Primaria di Bertiolo e il campetto della Parrocchia. L’ambientazione scelta per la
Una poesia per ricordare
A Carloandrea Eri guerriero nei giochi fanciulli, spada lucente di guerre scherzose, sogni e amore di dama, baci di dolcezza innocente. L’opprimente battaglia ti ha sorpreso, ignaro bersaglio. Lucenti gli occhi, forza come spada, animo indomito tessevi ancora il futuro. Sognavi tranquille serate, amici e baci affettuosi, teatri di ridenti battaglie. Sia lieve questa pausa d’amore. Combatti, combatti ancora con spada lucente nello spazio d’infinito mistero, per i tuoi cari, la unica guerra: l’amore dura oltre una grande piccola vita. Madi
tema di quest’anno: “Lasciati guidare verso il tesoro che c’è in te”, è stata quella del mondo dei pirati. Questi sono una figura che non esiste più, ma è coinvolgente perché sono personaggi fuori dalla norma e hanno delle regole proprie. Un percorso che è una novità. I pirati oltretutto sono stati spunto per la trasmissione d’importanti valori come il senso di appartenenza a una ciurma (vista come comunità) e il raggiungimento di un comune obiettivo. Un’altra novità del centro estivo è stata l’arrivo della Coordinatrice e responsabile Sandra Ferino, che aiutata dal vice Nico De Nardo, ha portato una ventata di novità ed energia e si è dimostrata un’ottima organizzatrice. Con lei hanno realizzato costumi e alcune divertenti scenette da proporre nel giorno dedicato alla tematica ai bambini/ragazzi del centro estivo per invogliarli a divertirsi e giocare assieme senza badare alle diverse età degli uni e degli altri. Durante la prima settimana gli animatori e i ragazzi si sono presentati e hanno formato delle squadre con lo scopo di darsi un’identità e di trasmettere il senso di appartenenza a una comunità diversa dal gruppo dei soliti amici. La seconda settimana tramite dei giochi hanno cercato di far conquistare a ogni squadra la propria nave in modo da avvicinarci sempre più a dei pirati veri e perché i partecipanti fossero accomunati da un obiettivo comune. Poi la terza settimana hanno costruito una scenetta, dove i personaggi andavano alla ricerca dell’acqua (Giochi d’Acqua) perché era indispensabile che le varie ciurme combattessero l’un l’altra per abbattere le navi avversarie e per divertirsi tra di loro. L’appuntamento finale della Caccia al Tesoro è stato all’insegna dell’avventura. Ogni squadra aveva una chiave trovata lungo il percorso. Lo scopo della caccia non era vincere arrivando primi, bensì capire che da soli non si può arrivare al tesoro e che solo collaborando con gli altri lo si può raggiungere. Oltre alle azioni inerenti
la tematica i ragazzi sono stati coinvolti in altre utili e importanti attività. Infatti, il Centro estivo ha collaborato con la Sez. di Bertiolo dell’Afds attraverso il suo Presidente, Luca Zorzi, per una serie di incontri sulla promozione e sensibilizzazione sul Dono del Sangue, sulla sicurezza stradale, con l’intervento di un esperto della Polizia Stradale e per l’informazione contro i danni del fumo con l’intervento di un medico oncologo – pneumologo. Inoltre la Sez. di Bertiolo dell’Afds ha sponsorizzato la bandana ricordo del Luglio Ragazzi 2008. I bambini sono stati a visitare e a conoscere il Biotopo di Virco e Flambro, grazie agli esperti del Progetto Life. Poi un corso molto interessante è stato quello di bigiotteria alternativa, curato da Roberta Beltrame, che ha insegnato ai ragazzi a creare gioielli con materiale di riciclo. Un aiuto prezioso è stato portato da Loredana Fabbro allo staff animatore e alla realizzazione del giornalino del Luglio Ragazzi. Il Club tennis di Flumignano ha offerto un corso gratuito di tennis. Infine due sono state le trasferte: in piscina a Spilimbergo con il pulmino del Comune, e in gita ad Aqualandia, dove in molti hanno aderito e tutti hanno trascorso una serena e gioiosa giornata all’insegna dei giochi d’acqua. Per i responsabili, gli animatori, i ragazzi e i bambini coinvolti, il Luglio Ragazzi 2008 è stato un’esperienza divertente, nuova, che li ha aiutati a crescere e ad acquisire capacità per i prossimi anni e per la loro vita. Gli Animatori e M. Stocco
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CAMINO Giornata mondiale dell’Alzheimer Anche quest’anno, al termine del corso di Auto-aiuto alle famiglie, l’Associazione Amici del Centro Studi Internazionale Perugini Alzheimer con sede a Camino, desidera ricordare che sabato 20
settembre alle ore 20.30, nella Sala Teatro di Camino, verrà celebrata la Giornata Mondiale per l’Alzheimer, con una serata concerto. Avremo l’onore di ospitare il prestigioso ed amatissimo Coro
Polifonico di Ruda guidato dalla direttrice Fabiana Noro. Durante la serata, un brano del Coro Polifonico sarà dedicato alla memoria del nostro Maestro Davide Liani. L’ingresso è libero e tutti sono invitati.
“Medioevo a Camino” Venerdì 19 settembre, alle ore 21.oo, andrà in scena in Piazza Maggiore l’ottava edizione di “Medioevo a Camino” organizzata per il quinto anno dalla Pro Loco “il Vâr”. La serata è incentrata su uno spettacolo teatrale in abiti medievali a cura del Gruppo Teatro Amatoriale di Camino “Tant par ridi”. Come di consuetudine la commedia è ambientata in casa di Mastro Palladio, al secolo Ennio Zorzini e della di lui moglie Filomena (la sempre bravissima Daniela Bressanutti) con un corollario di altri collaudati attori caminesi, ai quali il pubblico, sempre accorso numeroso alle passate edizioni, ha sempre dimostrato grande apprezzamento. Il divertimento è assicurato. Sarà allestito anche uno stand enograstronomico.
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FLAIBANO Approvato il bilancio consuntivo Il bilancio consuntivo del comune di Flaibano per il 2007 chiude con un avanzo di oltre 95 mila euro.” Lo stesso verrà usato per la riserva prudenziale per il bilancio 2008 e verrà utilizzato per l’acquisto di attrezzature per circa 7 mila euro – commenta il sin-
daco Stefano Fabbro – oltre che per la manutenzione della rete fognaria, arredi, e per la predisposizione del piano di sviluppo rurale.” Esprime soddisfazione il primo cittadino perché:” anche se per i piccoli comuni aumentano le competenze e si riducano le risorse, (abbia-
Un milione di euro per le elementari Il comune di Flaibano ha ottenuto dalla Provincia di Udine un contributo di oltre un milione di euro per la ristrutturazione dell’edificio che ospita le scuole elementari. Soddisfazione del sindaco Stefano Fabbro per la necessaria messa in sicurezza del fabbricato e relativo ampliamento con aule e spazi nuovi ai quali si aggiunge la rivisitazione dell’area esterna della scuola primaria del luogo. “Abbiano da poco ricevuto il decreto provinciale – dice il primo cittadino - ora ha inizio l’iter che prevede l’assegnazione della progettazione attraverso bando pubblico come previsto dalla legge. I lavori avranno inizio il prossimo 2009, lo svolgimento didattico non subirà alcun disagio. Questo ampliamento si è reso neces-
sario oltre che per la vetustà dell’immobile anche perché il numero dei piccoli studenti si è notevolmente incrementato in questi ultimi tempi tanto che nel prossimo anno scolastico 2008/2009 saranno oltre 100 i bambini che frequenteranno la scuola. Il successo di iscrizioni – argomenta Fabbro - è dovuto al fatto che le elementari di Flaibano sono state, dopo quelle di Aquileia, le prime due istituzioni scolastiche primarie in regione nate a tempo pieno. A questo si aggiunge la continuità, costante negli anni, d’insegnamento dei docenti e il trasporto garantito dal comune anche sul vicino territorio comunale di Sedegliano dal quale provengono oltre 40 allievi.” Ma.Ce.
mo avuto una riduzione dei trasferimenti regionali di 7 mila euro), noi possiamo contare su un positivo bilancio che ci permette di mantenere una situazione di equilibrio. Le entrate correnti sono state di un importo pari a 1 milione e 300 mila euro; le spese correnti pari a un milione 150 mila suddivise in vari settori. In tale sezione hanno inciso gli aumenti relativi al contratto del comparto unico del personale dipendente; all’istruzione è andato il 17,26 % degli impegni 2007, al sociale il 7,43%. Ammontano inoltre a 215 mila euro le entrate tributarie. Il gettito pro capite per imposte comunali è stato di 162 euro per abitante. Per quanto riguarda le opere pubbliche – aggiunge il sindaco - oltre alla predisposizione, prosecuzione e riqualificazione delle piazze, scuola materna, sede municipale, depuratore e ponte sulla roggia a S. Odorico nel 2007 si è provveduto ad iniziare l’iter della variante Generale al Prg. che si completerà nel 2009. Inoltre nel 2007 – sottolinea Fabbro – è stato completato il percorso relativo alle grandi opere che interessano il territorio di Flaibano, la cava di prelievo ghiaia e la centrale di compressione gas della Snam e dell’area artigianale.” Il bilancio consuntivo è stato approvato dalla maggioranza, minoranza astenuta. Maristella Cescutti
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MERETO di TOMBA Al è tornât “Rovulo” Di agnorums, di gjenerazion in gjenerazion, che si pierdin intun timp lontanissim, i abitants da la comunitât a àn cjalât a cheste tumbare cun grant rispiet e, salacor, ancje cun pôre. Nissun al veve olsât sdrumâle, come se al fos stât une maludizion cirî di scuvierzi il so segret. Vele alore, chê emozion grande, chê maravee ligriose che a àn cjapât chei di Tombe, prin di ducj. Un di lôr, tant che un “reduce” al è tornât in paîs, in comunitât. E il sens di comunitât si à rinfuartît cu la sô fuarce spirituâl. E al sarà il lôr capopaîs par in eterno, ad honorem. Come che ad honorem, i abitants di chê ete, i vevin dedicât, a la sô muart, un monument di cheste fate, cuntune plateforme di 25 metris di diametri di pieris e tiere e alt 6 metris e mieç. Ce che si à cjatât dongje dal scarsanali (scheletro) al fâs prossumâ che il puest al sedi stât un lûc di cult e di venerazion, une sorte di santuari. Par gjoldi di cussì tant rispiet, i ricercjadôrs a pensin che l’om, su la vincjine, alt un e cincuante, al sedi stât di sigûr un capo, un notabil dal puest. E
je stade grande ancje l’emozion e il straneament (stupore) ch’a son stâts il premi pai sfuarçs e lis spietis dai ricercjadôrs di trê campagnis di sgjâfs vignudis daûr di studis e ispezions gjeologjichis. La vore e je stade puartade indevant di ricercjadôrs di archeologjie protostoriche da l’Universitât dal Friûl (prof. Elisabetta Borgna, Susi Corazza, Alessandro Canci) che a vevin chê di sclarî miôr il mont da lis tombis monumentâls che a van indaûr a la fin dal Tierç Milenari. Il grup di studiôs al à podût verificâ lis tecnichis par fâ sù chescj monuments di tiere e pieris e di capî che chenti e jere a stâ une comunitât vivude tra la ete di Bronç e chê dal Ram (pôc sù pôc jù ator dal 3000 prin di Crist). Int ch’e partignive a la çocje lenghistiche indoeuropeane, ch’e viveve di agriculture e di passons (pastorizia). No jerin “zingars” e si jerin fermâts chenti metint adun un vilaç. L’organizazion e jere usance une famee, a dî dade dongje di parincj; il “capo” al jere il plui vecjo e ancje il plui siôr, parvie ch’al veve plui
bestiis. Cheste “tumbare” e je une tombe par un muart dome e si scrupule che l’om al sedi muart di malatie. L’etât, scuasit sigure, e je confermade dal fat che i jere daûr a vignî sù il dint dal judizi: un om dispatussât par chês etis cuant che la vite e jere avonde curte. I dincj consumâts a pandin che il “siorut” al crustave cereâi dûrs e mâl masanâts. La sô posizion ben liniade e fâs pensâ che al sedi stât fat sù intun bleon. Il nestri zaromai “personagjo” al è stât ancje batiât. Daûr dal non dal propietari dal cjamp dulà che e je tumbare, i àn metût non Rovulo. Gotart Mitri
il ponte 13.000 copie spedite per posta nel Medio Friuli
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RIVIGNANO Ute: nuovo programma Sabato 20 settembre alle ore 17.00, nell’Auditorium comunale, ci sarà la presentazione del nuovo anno accademico dell’Ute Un programma con parecchie novità a partire dall’apertura di alcuni corsi a Varmo. Si riconfermano tutte le proposte rispettando gli orari e le giornate dell’anno scorso e se ne aggiungono di nuove: Storia della musica, Matematica per non matematici, Shiatsu (di questo si erano tenute alcune lezioni anche l’anno scorso all’interno di Fisioterapia) e il Gioco degli scacchi. A Varmo si proporrà un nuovo calendario con: Testimonianze, Bilancio familiare, Educazione sanitaria, Geologia, Decorare e Trame di lana e fili. Il tutto sarà spiegato in dettaglio nel volantino che sarà distribuito entro la metà di settembre in tutte le case dei comuni di Pocenia, Rivignano, Teor e Varmo, e nell’importante appuntamento,
da non mancare, del 20 settembre. Certamente 43 corsi rappresentano una vasta scelta di proposte nelle quali ognuno può trovare quanto più gli interessa, tenendo conto che ogni iscritto può scegliere ben 4 corsi più quelli di Attività varia. E non finisce qui, perché durante l’anno saranno organizzate gite, convivi, visite, lezioni aperte e quello che la fantasia e le opportunità ci permetteranno di offrire ai sempre più numerosi frequentatori. L’Ute, oltre che ad essere insegnamento, è divertimento, è il godere dello stare assieme. Alle volte è anche impegno perché impone degli orari e, là dove richiesta, applicazione, ma è sempre elettrizzante conoscere, imparare, ca-
pire, condividere con altri un’esperienza che per molti è diventata irrinunciabile. È scientificamente provato che stimolare quotidianamente il cervello migliora notevolmente la qualità della vita, specialmente nell’età avanzata, e se a questo si aggiunge anche un sano movimento fisico il risultato è sorprendente. Marcello Pestrin Coordinatore Ute. sez. Rivignano
Calorosi applausi al Saggio Musicale 2008
Ha riscosso un ottimo successo il Saggio Musicale 2008 tenutosi nella Sala Parrocchiale di Teor, alla presenza di un pubblico accorso numeroso ad ascoltare i giovani allievi del Corso di Musica, organizzato dalla Banda Musicale dello Stella di Rivignano. Strutturato in sezioni strumentali, (Chitarra classica e moderna, Clarinetti e Saxosofoni, Percussioni e Batteria, Pianoforte, Ottoni: Tromboni a tiro, Basso Tuba e Tromba) il Saggio Musicale ha coinvolto una quarantina di allievi che si sono esibiti individualmente, dando prova della loro bravura e di quanto appreso musicalmente sotto la direzio-
ne dei rispettivi insegnanti: Rino Zignin, Raffaella Lazzarini, Manuel Pestrin,Giada Paravano, Daniele Sangion e Augusto Macor. Affascinante ed avvolgente l’esibizione di Bruno Gardin, al IV anno di Chitarra classica, dei brani “Asturias” di J.Albeniz, ed “Invenzione per 2 Chitarre” di J.S.Bach. Il pubblico presente, costituito in gran parte di papà, mamme, nonni/e,familiari e tanti amici, non ha risparmiato i suoi calorosi applausi per tanti altri allievi, tra i quali, ricordiamo, Francesca Biscontin, Gianluca Greco, Aurora Collovati, Luca Vergolani, Loris Collovati, Veronica Comisso, e Luca Paschetto nella sezione “Chitarre”; Yorledy Traveras, Giulia Facchina, Riccardo Lavagnoli, Corrado Salvi “al Clarinetto”; Paolo Comisso e Alberto Bulfon al “Saxofono”; Yolanny De Castro ai “Cimbali e alle Cimes”; Ester Pez al “Triangolo”; Gabriele Greco, Nicola Salvador, Thomas Vida , Davide Peressoni nella sezione “Percussioni”; Michele Salvador, Chiara Carraro, Mo-
nica Pampagnin, Matilde Salvador, Davide Vergolani e Sara Vergolani nella sezione “ Pianoforte” ; Manuel Macor, Daniele Bulfon e Andrea Facchina nella sezione “ Ottoni”. Un plauso particolare è stato tributato a Giulia Facchina e Yorledy Taveras al Clarinetto e a Yolanny De Castro ai Cimbali per l’avvolgente esecuzione del brano, tratto dal Film di Roberto Benigni, “La Vita è Bella” con la proposta del messaggio di guardare alle vicende della vita con gli occhi di un bambino. A tutti gli allievi è stato consegnato l’attestato di frequenza al Corso Musicale 2007- 2008 con i ringraziamenti da parte del Presidente della Banda dello Stella, Augusto Macor, agli Insegnanti per la loro dedizione e bravura nell’interessare e coinvolgere alla passione musicale i giovani. E’ stato ricordato, infine, che sono aperte le iscrizioni per il nuovo Corso Musicale 2008-2009 e che l’attività, dopo la pausa estiva, riprenderà nella prima decade di settembre. Alberto Salvador
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Paesaggi sonori Sabato 9 agosto nella suggestiva cornice paesaggistica e architettonica di Villa Badoglio, a Flambruzzo di Rivignano, si è conclusa la rassegna musicale dedicata all’ambiente Paesaggi Sonori prodotta dell’Associazione Culturale Le Note Curiose per la direzione artistica del mezzosoprano Isabella Comand. Il pubblico, numeroso a questo elegante e insolito evento estivo ha potuto ascoltare le musiche dei più grandi compositori internazionali in un percorso musicale che ha avuto l’acqua come tema conduttore. Sono stati ascoltati sia brani vocali quali Beau soir di Debussy, la danza e la gita in gondola di Rossini, l’Inno alla luna dalla Rusalka di Dvorak, l’Hindu lied di Rimskiy –Korsakov , la celebre barcarolle
di Offenbach e il valzer di Strauss An der Schonen blauen Donau sia composizioni strumentali per flauto e pianoforte di Gaubert e Enesco nonché la celebre Undine di Reinecke e per pianoforte solista la bellissima Reverie di Debussy, Le onde di Einaudi e la barcarolle di Faurè. Le voci soliste, del soprano Scilla Cristiano e del mezzosoprano Isabella Comand si sono distinte per bellezza vocale e tecnica interpretativa. Il soprano Scilla Cristiano con la sua voce limpida, dal timbro accattivante e dalla tecnica sicura ha eseguito le sue arie con grande disinvoltura e presenza di palcoscenico assecondata nei duetti dalla magistrale interpretazione e dalla voce calda e sonora del mezzosoprano Isabella Comand. Le
Grande grigliata del club Juventus
Recentemente il “Juventus club” di Rivignano ha organizzato una grande grigliata campagnola riservata ai soci e simpatizzanti nel salone delle feste di Sivigliano. Un’ottantina di persone si sono ritrovate per trascorrere una giornata in allegria attorno a tavoli ben imbanditi. Nell’occasione sono stati aperti i tesseramenti che d’ora in poi si potranno effettuare nella sede sita nel ristorante “L’aghe sante” di Rivignano, naturalmente con l’augurio di festeggiare ancora insieme le prossime vittorie della Juventus. Il presidente del club Franco Tonizzo, il vicepresidente Carlo Meret e la segretaria Elena Faleschini hanno ringraziato il Comitato Festeggiamenti di
Sivigliano composto e diretto da Paolo Mariuzzi, Carlo Campagnolo e Gino Forzan che li hanno ospitati nel loro capannone, messo di sovente a disposizione di chi organizza riunioni di carattere sportivo e culturale. È doveroso accennare, almeno per sommi capi, l’attività di questo Comitato che dà vivacità a Sivigliano, piccola frazione di circa 175 abitanti. Tale gruppo, nato nel 1990 si impegna alla buona riuscita della “Festa di San Marco” (25 aprile) protettore di Sivigliano e del “Perdon” (nella seconda domenica di ottobre). Recentemente ha organizzato un’affettuosa accoglienza all’arcivescovo Battisti e al suo seguito, alla cui visita s’è presentata una moltitudine di fedeli ospitati in un grande capannone (la chiesa è ed era in ristrutturazione). Recentemente ha organizzato l’assemblea degli ex emigranti alla quale se ne potrebbe aggiungere tante altre manifestazioni fatte e che si faranno durante l’anno in corso. E.C.
due artiste hanno reso perfettamente i brani sia solistici che d’assieme riuscendo a trasmettere sfumature e colori musicali particolari di grande impatto sul pubblico affascinato da musiche di non facile ascolto, accompagnate magistralmente al flauto da Daisy Togni e al pianoforte da Sara Rigo. Quest’ultime si sono distinte anche nei brani solistici a loro affidati dove tecnica e interpretazione si sono unite ad una musicalità ineccepibile. Una rassegna la cui riuscita e bellezza è frutto di un delicato lavoro di ricerca su ogni dettaglio: sulla musica, sull’architettura e sull’ambiente e che, come hanno sottolineato le autorità intervenute, ha saputo guadagnarsi gli applausi del pubblico e della critica presenti, fra cui lo scrittore Paolo Maurensig e il dott. Vito Sutto che hanno apprezzato la raffinatezza della serata il cui alto valore artistico si poteva apprezzare anche nelle raffinate scenografie musive realizzate in oro e vetro del maestro Giulio Menossi e nei preziosi gioielli contemporanei creati dall’orafo Giorgio Chiarcos. Il progetto è stato realizzato con il contributo di: Provincia di Udine, Fondazione Crup, Mtf, Cafc, Amga, Banca di Udine, Consorzio Acquedotto Poiana di Cividale e il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, del Fai, dell’Insiel e dell’Api. Un ringraziamento particolare al comune di Rivignano-Assessorato alla Cultura- che ha sostenuto e collaborato alla realizzazione della serata e al ristorante Al Ferarut che ha celebrato un matrimonio perfetto tra bellezza e gusto. Preziosa la collaborazione del duca Gian Luca Badoglio che ha accolto con entusiasmo il progetto e ha messo a disposizione la villa per una visita alle sue preziose sale e intrattenuto gli ospiti con il racconto della sua storia. Lisa Foschia
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SEDEGLIANO Le osservazioni di “Sedegliano vive” in consiglio Il gruppo di minoranza “Sedegliano vive” in una seduta del consiglio comunale ha fatto sentire le sue osservazioni e preoccupazioni soprattutto verso “il lungo elenco di opere pubbliche che ingesserà il bilancio del comune. Queste riguardano soprattutto il polifunzionale, l’arredo urbano di Redenzicco e la sistemazione della residenza anziani di Sedegliano con spese varie e di gestione che terranno impegnate le casse comunali dai 10 ai 20 anni. Ci stiamo prendendo un impegno gravosissimo.” Hanno detto i consiglieri di una delle 2 minoranze in uno dei loro numerosi interventi. Varie sono state infatti le istanze rivolte alla mag-
gioranza con assunte perplessità riguardo gli argomenti all’ordine del giorno :” l’aumento della pressione tributaria pro capite rilevata nel consuntivo; seria preoccupazione per spese previste per il corposo programma previsto per le opere pubbliche che assommano a oltre 4 milioni di euro quando i finanziamenti raggiungono solo la metà dell’importo; “ Il gruppo ha chiesto risposte riguardo le convenzioni Aster “vogliamo i dati, chiediamo se sono vantaggiose; come mai gli 11 comuni non hanno seguito una linea comune?”; osservazioni sono state manifestate verso: “ il costo dei trasporti che è aumentato, come pure quello dei pa-
sti degli anziani.” E poi “la banda larga, a che punto sono i lavori?” Ha chiesto Sedegliano Vive. Preoccupa anche” il – 1,80% sulla spesa del personale.” Sedegliano Vive inoltre durante la trattazione degli argomenti riguardanti l’approvazione del regolamento di fognatura e l’autorizzazione alla fusione per l’incorporazione della Metanfriuli srl in Amga ha manifestato l’idea di lasciare l’aula se i due punti all’odg non venivano aggiornati per essere approfonditi in altra seduta. L’assemblea ha di seguito deliberato la posticipazione di tali argomentazioni. Maristella Cescutti
Il Pd si batte per la diffusione della cultura informativa Un dibattito pubblico ha caratterizzato la serata organizzata dal Circolo del Partito Democratico di Sedegliano che si è fatto interprete delle aspettative dei cittadini locali ed in particolare dei giovani. Relatore il responsabile organiz-
Mostra Venerdì 19 settembre alle ore 19,30 la poetessa Michelina Iannoli, dopo un periodo di silenzio dalla pubblicazione del suo ultimo libro, ritorna con una nuova raccolta di poesie: “Nei labirinti dei silenzi”, componimenti di facile lettura ma dal significato ulteriore profondo. Durante la serata, che avrà luogo nei locali della casa natale di Padre M. Turoldo a Coderno, verranno proposte alcune di queste poesie, anche in versione musicata, con chitarra e percussioni, da parte del cantautore Raffaele Mariotti. Seguirà un rinfresco.
zatovi provinciale Arnaldo Scarabelli. Nell’incontro è stata espressa preoccupazione per lo stato delle infrastrutture di connessione veloce alla rete informatica Internet. “A tutt’oggi infatti – si legge in una nota diffusa dal circolo numerose frazioni del Comune sono ancora obbligate a connettersi tramite la rete telefonica normale, che praticamente rende impossibile la fruizione di uno strumento fondamentale, quale è Internet, per la ricerca di documenti multimediali utili allo studio, all’informazione ed alla comunicazione in genere. Non si comprende perché il collegamento alla linea Adsl sia stato attivato solo in alcune frazioni, visto che tale collegamento non comporta modifiche sostanziali alla rete telefonica. Inoltre, anche i collegamenti di tipo aereo detti Wi-Fi non sono previsti nelle frazioni sicuramente entro l’anno, come risulta dalle informazioni fornite dalla ditta Bluenergy. Si ricorda che la Legge Regionale 8/2006 per la diffusione della cultura informatica definisce l’alfabetizzazione infor-
matica “fattore rilevante per la crescita della comunità regionale”, e stanzia risorse per il miglioramento della stessa. Risulta poi assurdo, che a fronte di tale impegno economico, tutto il processo di alfabetizzazione debba interrompersi per l’impossibilità di accesso alla rete. Il Circolo ritiene che l’amministrazione comunale farebbe bene anche a preoccuparsi maggiormente di migliorare il livello culturale e in generale di ascoltare le lecite richieste e le preoccupazioni della popolazione, piuttosto che pensare solo alle grandi e non sempre, a parere del Pd, indispensabili opere e a scialacquare il denaro pubblico solo in opere di cementificazione del territorio quali marciapiedi, parcheggi ecc.” La serata si è conclusa con il proposito di ritrovarsi nel settembre prossimo anche con l’opposizione comunale dell’Ulivo “per affrontare specificatamente le problematiche comunali ed iniziare la discussione su come affrontare le prossima tornata elettorale del 2009.” Ma.Ce.
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Ivan Toniutti alla guida della sezione Afds Ivan Toniutti è il nuovo presidente dei donatori di sangue di Sedegliano. Succede al compianto Bruno Cecchini scomparso nell’aprile scorso dopo aver condotto con instancabile impegno per quasi venti anni la presidenza della sezione sedeglianese. Ivan Toniutti, 29 anni, attivo all’interno dell’associazione da cinque, rappresentante dei donatori da quattro conduce il nuovo percorso dell’Afds insieme a Alfonsina Ulliana vicepresidente, Fabio
Castellani rappresentante e i consiglieri Loredana Benedetto, Sergio Mitri, Carlo Molaro, Augusto Pagnucco, Germana Peresson, Renato Tomini, Dino Turoldo, Oliviero Pagnacco (dimissionario), Rita Infanti segretaria. Il neopresidente intende proseguire l’attività seguendo le linee guida impresse da Bruno Cecchini. “Come mio fondamentale obiettivo – dice Ivan Toniutti – è quello di dare un ricambio generazionale alla sezione cercando di sensibilizzare maggiormente al
dono i giovani del luogo. In tal senso intendo continuare l’impronta data da Cecchini insieme all’intensificazione della collaborazione con l’Afds comunale di Codroipo. Inoltre – preannuncia Toniutti – la seconda domenica di novembre si ripete la tradizionale donazione di gruppo presso la sede dell’Istituto Comprensivo della zona, occasione questa che spero venga attesa da numerosi concittadini.” Ma.Ce.
Palestra disastrata da ignoti vandali Sono in corso indagini da parte dei carabinieri della stazione di Codroipo per cercare di identificare gli ignoti che alcune settimane fa sono entrati nei locali della palestra dell’istituto comprensivo di Sedegliano mettendo a soqquadro attrezzature sportive e danneggiando impianti vari. A denunciare il fatto è stato il dirigente Maurizio Driol. Gli operatori scolastici hanno trovato al mattino, nel loro giro abituale d’apertura dei vari locali dell’istituto, la porta della palestra spalancata, l’uscio di sicurezza gravemente danneggiato, rotto il vetro del dispositivo antincendio, danneggiati gli elementi di chiusura rallentata degli accessi, nonché i battenti relativi agli ingressi degli spogliatoi e le docce. Insomma i malfattori sono entrati dappertutto tentando di rovistare anche nella vicina cucina della mensa scolastica mediante l’effrazione della porta di accesso e nei magazzini della palestra stessa. Sul posto per i rilievi del caso oltre ai carabinieri di Codroipo gli agenti del servizio convenzionato di polizia municipale del luogo. In corso inoltre la quantificazione dei danni. “Non è la prima volta che ignoti
entrano in palestra – dice il dirigente Driol – ma questo è il primo caso in cui vengono rilevati vandalismi del genere. Dispiace che un ambiente scolastico sano e sereno come quello di Sedegliano sia ogni tanto interrotto da questi atti incresciosi”. I carabinieri ricordano che
l’identificazione dei responsabili di atti relativi alla microcriminalità è resa possibile anche da indicazioni precise e dettagliate fornite dai cittadini. Auspicano quindi in tal senso una sempre maggiore collaborazione. Ma.Ce.
55 anni insieme I coniugi Bruno Sacilotto e Armida Venturini hanno festeggiato i loro 55 anni di matrimonio l’8 giugno scorso a Rivis di Sedegliano assieme alle figlie, ai generi e ai nipoti. Con una Santa Messa, celebrata da don Mario e allietata dalle voci dello stesso coro parrocchiale di Rivis, hanno voluto ringraziare il Signore per la fedeltà che ha sempre loro mostrato sia nei momenti più belli che più cupi della loro vita matrimoniale.
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Arrigo “è andato avanti” “É andato avanti”: così si diceva in gergo alpino quando in combattimento un commilitone sprezzante del pericolo precedeva i suoi compagni nell’assalto. Ebbene, la stessa espressione gli alpini la usano quando un loro compagno li precede nell’ultimo passo, e Arrigo Valoppi era alpino, era fiero d’esserlo ed “è andato avanti”. Chi ha veramente conosciuto Arrigo sa cosa significa averlo perso; sa cos’ha profuso per la sua tanto amata Gradisca, per la sua Parrocchia e per tutto il comune di Sedegliano e non solo. Sostenuto da una fede profonda, tutto quanto faceva era improntato sull’amore genuino e viscerale verso il suo paese, verso i suoi abitanti e con tutto il cuore e tutte le sue forze voleva che esso diventasse un paese unito, vivo, pulito e orgoglioso delle proprie tradizioni. Persona attiva in molte associazioni: in primis nella sua Cantoria “S.Stefano” di Gradisca, per la quale esprimeva il suo spirito creativo ed inventivo; nonchè nella “Compagnia filodrammatica di Gradisca” della quale era da sempre componente; nell’Associazione musicale e culturale “Armonie” della quale era vicepresidente (lui stesso era uno dei fondatori della locale Scuola di Musica da
cui poi nacque l’Associazione “Armonie”); nell’associazione dei donatori di sangue con innumerevoli riconoscimenti per le sue donazioni; fu, inoltre, uno dei fondatori della Cooperativa “Lavoriamo insieme” di Sedegliano. Arrigo era una persona partecipe e attiva nella sua amata parrocchia che seguiva appassionatamente e nella quale apportava il suo sempre attento contributo. Appassionato di canto e tenore validissimo, in passato era stato componente per diversi anni del coro “G.B.Candotti” di Codroipo, a suo tempo diretto dal compianto M.° Gilberto Pressacco, e poi anche del suo amatissimo sestetto “Armonie furlane”, cori con i quali ha potuto portare in Italia e all’estero la cultura e il canto friulano. Molti lo ricorderanno anche come cantante in matrimoni, feste e cerimonie religiose. Per sette anni diresse il coro giovanile “La sorgente” di Gradisca e ne fu il suo animatore. Fu attivo anche in politica ricoprendo le cariche di assessore e di vicesindaco. La sua passione per il viaggiare lo vedeva promotore e organizzatore di gite per la sua comunità, per gli amici alpini, per i coscritti e per altri gruppi; non solo, ma possedendo la patente per il tra-
Lettera ad Arrigo Arrigo, amico mio carissimo, nessuno mai ha visto un mio scritto su un giornale... ebbene, con il cuore gonfio di tristezza, mi sono messo a scrivere a te che ci hai lasciato qualche giorno fa. Ci hai lasciato così repentinamente da lasciarci senza parole. Non credevamo alle nostre orecchie quando Anna tua moglie ci telefonò quella notte, dandoci la tremenda notizia. Non sapevo se, con il mondo che mi crollava addosso, fosse il momento di lasciarmi schiacciare da lui. Non ho mai pianto tanto, sai, mi sono sentito svuotare dentro da ogni volontà. Io, che dovevo dar coraggio ai tuoi cari, a tua moglie e ai tuoi figli, ho pianto come un bambino, tanto da dover chiedere loro scusa perchè con quel pianto sembrava che il mio dolore fos-
se più grande del loro. Scusami anche tu per questo, amico mio, ma non sono riuscito a trattenermi. Ora mi rimangono solo i ricordi, tanti ricordi di una vita vissuta assieme a te. Ringrazio, però, Iddio di avermi dato un amico come te, di aver potuto vivere quasi tutta questa mia vita assieme ad una persona “bellissima”. Non preoccuparti sai, Arrigo, tua moglie Anna è una donna forte, come pure i tuoi figli Angelo, Alessandro e Alberto che sono ormai degli uomini e sapranno cavarsela benissimo. Staremo loro vicini sempre, a cominciare da “to comari Gabriella”, “to fioce” Fabiola e Marinella. Mandi “copari” e a riviodisi prest, Adelino
sporto pubblico, spesso lo si vedeva anche in veste di autista di pullmann. Vulcanico nelle idee, dinamico, promotore di iniziative culturali di ogni genere, valido sotto tutti i punti di vista, organizzativo e operativo, con la sua scomparsa lascia un vuoto enorme nell’intera comunità, perchè era punto di riferimento per tutti. Lascia la sua amatissima moglie Anna, gli adorati figli Angelo, Alessandro e Alberto, il fratello Ferruccio, la sorella Maria Rosa con le rispettive famiglie, i parenti, gli amici di Gradisca e i tanti altri amici che aveva in tutto il Friuli ed oltre. Si vuol riportare un trafiletto che l’amico Gigi Giombetti, scrittore frascatano ora divenuto suo compaesano, ha composto nel giorno della sua morte e che riassume l’amore che egli nutriva per la sua gente e quanto la sua gente lo amasse : “Ci ha lasciato Arrigo Valoppi, all’improvviso, come un lampo di temporale estivo. E’ scomparsa l’anima di Gradisca, il suo canto meraviglioso non allieterà più il paese. I ricordi d’infanzia, che aveva voluto recitare con una vena di poesia melanconica, nella festa di domenica scorsa, resteranno per sempre nei nostri cuori come testamento di un’anima bella e solare.” La numerosissima partecipazione alle esequie è stata la testimonianza di quanto Arrigo fosse amato e per questo i familiari e i parenti tutti esprimono a mezzo nostro e del “Ponte” la loro sentita gratitudine. Gli dedichiamo un passo dell’opera “La forza del destino” che sovente cantava: “La Vergine degli Angeli lo copra del suo manto e lo protegga...” Grazie e mandi, Arrigo. Gli amici di Gradisca
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Scuola di musica ad orientamento bandistico Proposte e incentivi alla frequenza dei corsi 2008/2009 L’Associazione “Armonie” nell’intento di avvicinare allo studio della musica un largo numero di ragazzi promuove un progetto dedicato specialmente ai giovani che provengono dai comuni di Sedegliano, Basiliano, Flaibano e Mereto di Tomba. Il piano di lavoro proposto prevede che gli allievi “nuovi iscritti” per l’anno scolastico 2008/09 possano usufruire, a titolo promozionale, nei mesi di “ottobre, novembre e dicembre 2008” di 4 lezioni mensili a condizioni agevolate: cioè previa iscrizione e pagamento della quota associativa di euro 25,00 e di un contributo mensile è di euro 5,00 (euro 40 in tre mesi). Le lezioni della durata di circa un’ora
saranno strutturate in modo che 2/3 allievi di pari livello tecnico possano, ripartiti in modo organico, affrontare il seguente programma di studio: impostazione, respirazione, produzione del suono, esercizi sulla scala diatonica e cromatica, acquisizione di un corretto metodo di studio e della tecnica di base, esercitazione in piccoli gruppi cameristici. Ad ogni allievo saranno offerte le seguenti opportunità strumentali: Flauto - Fagotto - Clarinetto - Sax - Corno - Tromba - Trombone -Flicorni Tuba - Percussioni. Alla fine dei tre mesi agli allievi verrà offerta l’opportunità di continuare a seguire le lezioni di assieme con il grup-
po bandistico e/o di proseguire le lezioni individuali secondo le modalità già predisposte dalla Associazione. Per la domanda di iscrizione si chiede di utilizzare il modulo specifico che può essere compilato e consegnato nella sede del Gruppo bandistico o presso la Biblioteca civica “Angelo Pittana” di Sedegliano entro il 20 settembre. Questo progetto, come le borse di studio previste dalla Associazione anche nell’anno scolastico 2008/2009 per i corsi di violino, corno e fagotto, viene attuato con l’utilizzo dei fondi del 5 per mille che i contribuenti hanno destinato ad “Armonie” Info: armonie@associazionifvg.it
Nuova struttura per lo smercio dei prodotti caseari All’esame e all’approvazione della giunta in seduta pubblica è finito il piano predisposto dalla latteria di Coderno per ampliare la sua attività commerciale di vendita dei prodotti tipici. “Attraverso questo piano – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Dino Giacomuzzi – viene data la possibilità di realizzare una nuova struttura commerciale più adatta allo smercio dei prodotti caseari. Il piano prevede inoltre la razionalizzazione delle opere di urbanizzazione primarie tra cui la riorganizzazione dei parcheggi antistanti l’edificio della latteria; la sistemazione della viabilità interna e l’attuazione di marciapiedi lungo via Ingorie e via Val. Sono previste inoltre altre sistemazioni sempre all’interno del lotto sottoposto a piano attuativo. Come amministrazione noi possiamo dire – prosegue l’assessore – che siamo attenti alle richieste delle imprese locali che vogliono migliorare la loro attività. Abbiamo dato la possibilità in tempi brevi di poter approvare questo piano che da la possibilità di per poter accedere ai finanziamenti relativi al piano integrato territoriale.” Questa è il secondo appuntamento pubblico dell’organo esecutivo comunale per il quale il consiglio comunale ha deliberato all’unanimità di estendere l’invito a partecipare alla seduta a tutti i consiglieri, senza che que-
sti ultimi abbiano però il diritto di intervento. Anche il piano attuativo che riguarda l’ampliamento della Latteria di Coderno prima di essere esaminato dalla giunta è passato al vaglio della commissione consiliare di assetto e utilizzazione del territorio, lavori pubblici, edilizia, urbanistica attività produttive
e commerciali. Il piano rientra nel programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 che da la possibilità alle aziende agricole di accedere ai fondi del Psr del Friuli Venezia Giulia il cui termine per la presentazione delle domande scade il 30 settembre prossimo. Ma.Ce.
110 e lode per la nostra Isa L’8 luglio scorso Isabella Linzi di Grions di Sedegliano si è laureata con il punteggio di 110 e lode all’Università degli Studi di Udine – facoltà di Lingue e Letterature Straniere, curriculum Lingue e Civiltà Letterarie Moderne. Ha discusso con la Chiar.ma Prof.ssa Maria Milena Romero Alluè la tesi in Letteratura inglese dal titolo “A Room of One’s Own”: Virginia Woolf e il recupero della perfezione originaria”. Si complimentano con la neo dottoressa la mamma Mara, il papà Maurizio, le sorelle Arianna e Irene, i nonni Giovannina e Mario, Renzo, i parenti e gli amici tutti.
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TALMASSONS Campanile rimesso a nuovo E’ prevista per ottobre l’ultimazione dei lavori di restauro del campanile di Talmassons iniziati a gennaio. I lavori ultimati riguardano: interventi interni per la messa in sicurezza in caso di manutenzione (impalcati), il restauro della cuspide (la piramide superiore), la sistemazione del tamburo e della cella campanaria. A settembre gli interventi interesseranno il castello campanario e la pulitura esterna del campanile, con lavaggio e trattamento protettivo. Per quanto riguarda il castello campanario (parte che sorregge le campane) verranno introdotti degli isolatori alla sua base per ridurre le azioni trasmesse dalle campane; l’apparato campanario, infatti, è attualmente degradato e con problemi statici in quanto le forze derivanti dal moto delle campane non vengono scaricate correttamente alla base della cella campanaria. Le campane verranno quindi tolte e alla “grande” sarà rifatta la cordigliera (parte alta). Alle misure eccessive delle campane, installate nel 1957, sono in buona parte da ricondursi le cause delle lesioni al campanile il quale, costruito tra il 1895 e il 1904, soprattutto in conseguenza del terremoto del 1976 si è progressivamente indebolito nella struttura. La gente, chiamata a quel tempo a decidere sull’eliminazione della “grande”, non ne volle sapere di rinunciare al suo suono potente e festoso e così si desistette
il ponte 13.000 copie spedite per posta nel Medio Friuli
dalla sua rimozione e sostituzione. Il progetto di consolidamento della struttura è stato redatto dallo Studio Busetto di Pordenone, l’esecuzione dei lavori è condotta dalla ditta Simet di Tavagnacco. L’inaugurazione del campanile così ri-
messo a nuovo e la sua benedizione da parte dell’arcivescovo mons. Pietro Brollo avverrà il 21 dicembre, in occasione della celebrazione delle cresime. Elisabetta Dose
Attività estive a tutto campo Anche quest’anno l’Er - estate ragazzi si è felicemente conclusa con una serata di grande festa che ha visto protagonisti bambini e ragazzi con i loro animatori. La formula, che si avvale della collaborazione tra amministrazione comunale (in particolare il servizio sociale), l’ente per i servizi alla persona Daniele Moro di Codroipo (con compiti organizzativi e di formazione degli animatori) e la Fattoria Didattica Magredi di Flambro, si è dimostrata ancora vincente. Il centro è stato frequentato da bambini e ragazzi d’età compresa fra i 7 e i 13 anni (in tutto 115), mentre i ragazzi appena usciti dalla 3°media hanno affiancato gli animatori di più lunga esperienza; molto soddisfatta del lavoro di formazione e dei risultati si è dimostrata la responsabile Samanta Cardini che ha sottolineato la crescita e la compattezza raggiunta da gruppo (27 fra ragazzi e giovani, tutti provenienti dai quattro paesi formanti il comune di Talmassons). L’amministrazione, tramite il sindaco Annamaria Toneatto, ha reso disponibili i locali della scuola media per l’accoglienza, per lo svolgimento dei laboratori di manualità (art attack, bigiotteria, lana cotta) e la palestra per i tornei sportivi di calcio, di pallavolo, e per il corso di yoseikan budo condotto dal maestro Alberini. I partecipanti sono stati divisi in quattro squadre, ogni squadra in due gruppi
che, a turno, si sono susseguiti nelle attività fra la scuola media e la Fattoria Magredi di Flambro; qui, sotto la guida delle responsabili Lorena Popesso e Stella Battello, si sono alternati giochi di gruppo, giochi d’acqua, bagni in piscina, realizzando anche i costumi per la serata finale. Inoltre, il tema scelto per quest’anno –“Il mago di Oz”- ha dato l’opportunità agli animatori di aprire importanti momenti di discussione con i bambini ed i ragazzi coinvolgendoli ulteriormente. Un’altra opportunità di servizio alle famiglie e, in questo caso, ai più piccoli, è venuta dall’asilo nido di Flambro. L’attività di accoglienza si è infatti estesa a tutto luglio e oltre, fino all’otto agosto, estendendo la possibilità di partecipazione ai bambini frequentanti la scuola dell’infanzia. Questo ampliamento dell’offerta (l’asilo nido conta 29 posti, accoglie i piccoli dai nove mesi,ha un orario di apertura compreso tra le 7.30 alle 17.30 con varie possibilità di frequenza ed un intervento economico da parte del Comune per smorzare i costi delle rette) è molto importante per le famiglie, dà loro anche un senso di accoglienza e alleggerisce le difficoltà per chi deve gestire un tempo-lavoro o desidera offrire al proprio figlio un’ulteriore opportunità di gioco con gli altri bambini in un luogo e in un clima di sicura competenza. El.Do.
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VARMO Cronache dal Consiglio Comunale Nella seduta del Consiglio Comunale svoltasi alle ore 9.30 di sabato 12 luglio 2008, presieduta dal Sindaco Graziano Vatri e con l’assistenza del Segretario comunale - Direttore generale dr.ssa Daniela Nadalin, è stato affrontato un ordine del giorno che prevedeva pochi punti: l’esame ed approvazione dei verbali della seduta precedente che era quella del 05.06.2008 oltre al verbale di seduta. Poi si è proseguiti con la nomina del nuovo Revisore dei Conti per il triennio 2008-2011 nella persona del dott.
Silvano Stefanutti di Udine, stimato ed affermato commercialista con un curriculum vitae di indiscusso prestigio professionale. Questo punto è stato approvato con n. 7 schede favorevoli della maggioranza “Civiche a Varmo“ e n. 5 bianche delle minoranze “Civica –Varmo futura“ e “Nuova Varmo- Lista Berlasso“ oltre al consigliere Roberto Glorialanza. Infine sono state esaminate le ratifiche delle delibere di Giunta Comunale n. 73 del 29 maggio 2008 e n. 79 del 5 giugno 2008 aventi entrambe per oggetto: “Va-
Il gelato dono dell’Afds Il giorno 25 luglio, dopo le consuete attività ricreative, verso le 16.45, i bimbi del progetto Walking si sono riuniti tutti assieme in trepidante attesa dell’arrivo del presidente della sezione Afds di Varmo, Giovanni Michelin (in realtà l’attenzione era tutta puntata sulla sua auto e sul contenuto del suo bagagliaio, ma questi sono tutti dettagli trascurabili). Finalmente, ecco giungere l’Alfa presidenziale con il suo prezioso carico: dopo alcuni brevi convenevoli, gli organizzatori si sono subito messi al lavoro, tentando di distribuire il più velocemente possibile il contenuto di tutte le vasche di gelato (circa 20 Kg), aiutati anche dai ragazzi, che si sono gettati sulle coppette con grande impe-
gno e mirabile senso del dovere. Terminato lo spuntino, Giovanni ha salutato i giovani a nome dell’associazione, auspicando, a tempo debito, un loro contributo nel dono del sangue; terminato il discorso, gli appartenenti al gruppo Afds hanno potuto assistere al divertente saluto finale dei bambini, che si sono poi fiondati verso l’uscita in direzione dei genitori in attesa. Concluso l’evento, i contenitori del gelato, ormai vuoti e scrupolosamente ben raschiati sono stati riportati presso il locale “Da Laura” di Rivignano, che ha generosamente contribuito all’iniziativa, come d’altronde è solita fare nelle occasioni di festa organizzate dalla sezione. Serena Fogolini
riazione al bilancio di previsione 2008”. Questi due ultimi argomenti sono stati approvati all’unanimità dei presenti e, quindi, sia della maggioranza che delle minoranze. Nel corso della trattazione dei vari punti all’ordine del giorno, in particolare di quello relativo alla nomina del nuovo Revisore dei Conti sono intervenuti brevemente, il Sindaco, l’Assessore al bilancio e finanze Angelo Spagnol, i Capigruppo di minoranza “Civica –Varmo futura“ Pierino Biasinutto e Paolo Berlasso di “Nuova Varmo- Lista Berlasso“.
Orario sportello pari opportunità L’Assessore alle pari opportunità Sara Chittaro ed il Sindaco del Comune di Varmo Graziano Vatri, ricordano che ogni giovedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00 e fino al mese di dicembre 2008 presso la Sede Municipale (al 1° piano) prosegue l’apertura di uno sportello rivolto alle donne di età compresa tra i 19 e i 52 anni, ma ciò non toglie che l’invito possa essere esteso anche ad altre persone. In tale sede, con il dott. Roberto Tomè, esperto di selezione ed orientamento al lavoro, ci sarà la concreta possibilità di iniziare un percorso di riflessione, di corretta ed aggiornata informazione e di scambio di approfondimenti o di vedute sulle tematiche più strettamente legate al mondo femminile.
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Ricordo di Meni Rodaro Il nipote Mauro Graziano ricorda il suo caro zio Meni quale personalità carismatica e capace.“Meni era della classe del trenta e di umili origini. Nato e vissuto sempre a Canussio di Varmo. Da picco-
lo aveva vissuto le miserie di quegli anni. Nessun titolo di studio di chissà quale università, ma molto talento naturale per gli affari. Negli anni 60 era impiegato presso la Società Agraria Friulana di
3a “ Fieste dal Borg“ di Cornazzai Nella serata di sabato 5 luglio 2008, nel minuscolo paese di Cornazzai di Varmo, poco distante dalla strada ferrata la Udine Portogruaro, ma immerso nella campagna, si è svolta per il 3° anno consecutivo, la “Fieste dal Borg“, ovvero la “Festa del Borgo“, quindi di tutto il paese. Quest’anno, oltre agli abitanti di Cornazzai ed a quanti sono nati o provengono da questo paese, l’apposito comitato spontaneo, aveva invitato i tanti benefattori che hanno aiutato in vario modo o dato una mano per abbellire e migliorare la piccola, ma suggestiva
Chiesa dedicata alla “Mater Amabilis“. Tra i presenti, c’era anche il parroco don Gianni Pilutti che ha celebrato la S. Messa, il Sindaco di Varmo Graziano Vatri in rappresentanza dell‘Amministrazione Comunale, l’Assessore Provinciale Stefano Teghil e lo scrittore originario di Roveredo, ma da anni residente nel Comune pordenonese di S. Quirino Luigino Vador. Nell’area antistante la Chiesa, rimessa a nuovo, si è svolta una bella serata che prevedeva una grigliata per tutti i presenti, musica e tanta allegria in amicizia.
Sabrina neo dottoressa
Il giorno di mercoledì 9 luglio 2008, presso l’Università degli Studi di Udine, Facoltà di Lingue Letterature Straniere, con il brillante risultato di 110/110, si è laureata in Lingue e letterature moder ne Sabrina Michelin, discutendo la tesi (scritta interamente in tedesco) dal titolo: “Richard Arnold Ber mann. Sein Leben und seine Reisen“ con il chia-
rissimo Relatore Prof. Luigi Reitani e Cor relatore l’Em.Univ. Prof. MMag. Dott. Friedbert Aspetsberger. Tale laurea specialistica curriculum in “Letteratura austriaca” costituisce un progetto in comune con il dipartimento di germanistica dell’Università “Alpe - Adria” di Klagenfurt (Austria) e prevede un anno di soggiorno e studio presso tale prestigiosa Università. Sabrina Michelin classe 1981, residente a Roveredo di Varmo, attuale componente della commissione di gestione della Biblioteca Civica e del Coro parrocchiale del suo paese, con discrezione e tenacia ha ottenuto in tempi relativamente brevi, questo meritato, lusinghiero traguardo. Alla neo dottoressa congratulazioni vivissime dai genitori Maria Pia e Sergio, dalla sorella Chiara, da Alessandro Aiello con la famiglia , dai parenti, amici e colleghi di studio. Non poteva mancare una foto con la sua famiglia.
Rivignano e fin da subito emersero qualità umane eccezionali che gli permisero in seguito di sapersi destreggiare “cun la int”; le attuali pubbliche relazioni. Vendeva i famosi trattori Deutz verdi, quelli per intenderci indistruttibili e sicuramente ancora presenti e funzionanti in alcune famiglie contadine locali. Per la vendita eccezionale di numerosi mezzi agricoli era stato omaggiato per ben due volte con un viaggio premio nella casa madre della fabbrica a Colonia. Aveva un fiuto naturale per gli affari corredato da doti umane. Riusciva a barcamenarsi fra compromessi e metteva ordine dove c’era discordia fra le famiglie, si occupava di casi intricati di eredità o successioni. Veniva chiamato dai compaesani sia per piccole cose che per grossi affari. Riusciva insomma a mettere d’accordo le persone. Il figlio Guglielmo ha seguito le orme del padre, con studi di agraria e coadiuvato dal papà, fondò l’Agraria Scat di Canussio. Tale azienda è oggi molto conosciuta, anche per i prodotti di specialistica, nella bassa friulana. Meni comunque continuò nella sua arte di mediatore, a dedicarsi alla campagna e ai famigliari finchè la forte fibra caratteriale è stata sconfitta dal male. Oltre ai familiari, tutti i contadini e paesani hanno subito una grande perdita; veniva sempre chiamato per “distrigâ ogni sorte di inghip”. Mentre la sorella Argia Rodaro esalta soprattutto il lato più umano dell’amato fratello. “Una tradizione di famiglia era e rimane il fatto di occuparsi anche della chiesetta di Canussio”. Lo stesso Meni si prodigò per il recupero dell’altare, la risistemazione delle statue e il restauro del battistero. A lui fu cara la ricollocazione in sede adeguata e la riqualificazione della croce di ferro in ricordo del 40° delle prime missioni. A tal proposito, toccante e piena di riconoscenza, è stata la commemorazione che Claudio Beltrame, a nome di tutta la comunità di Canussio, ha pronunciato in cimitero durante la cerimonia di tumulazione. “Era sempre disponibile verso i famigliari. L’ironia non gli mancava ed amava la compagnia” conclude commossa la sorella Argia. Attraverso questi ricordi la memoria di Meni resterà vivida nei cuori di chi l’ha conosciuto. Monia Anna Andri
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Scomparso l’ultimo casaro di Gradiscutta Un premio a Bruno Nadalin Silvano Pilosio, viene ricordato soprattutto per il suo mestiere: il casaro. Un mestiere dal sapore antico e che richiama la tradizione contadina delle nostre terre. Silvano è stato uno degli ultimi casari presso la latteria di Gradiscutta. Dopo essere andato in pensione infatti subito dopo la latteria è stata chiusa. Silvano nella sua mansione era coadiuvato dalla sorella Cornelia. Come ogni giorno da Canussio si recava sul posto di lavoro anche più volte al dì. Il lavoro cominciava la mattina presto verso le 5.30 fino le 14.00 per poi riprendere dalle 18.30 alle 20.00. All’inizio Silvano andava a lavorare in bicicletta, poi con una motoretta e in seguito con la 600 blu. Anche se riservato era un uomo di compagnia e per il suo lavoro aveva spesso un buon daffare con i contadini che portavano il latte. La latteria di Gradiscutta era punto di riferimento non solo per questo paese, ma anche per Santa Marizza e Levata. Silvano era apprezzato da tutti. Per oltre quarant’anni ha svolto sempre a Gradiscutta il suo lavoro con sacrificio, passione e dedizione. Purtroppo dopo una lunga e grave malattia è
venuto a mancare lasciando un buon esempio e ricordo per tutti. Ma chi era e cosa rappresentava il casaro? A questa domanda ha gentilmente risposto un “collega” casaro, Gaetano De Candido. “Una volta era una figura importante per la comunità ed era rispettato in modo particolare, quasi come il medico, il farmacista, il parroco o il sindaco. “La int a voleve ben al casaro”. Il casaro d’altro canto aveva la responsabilità del latte dei contadini del paesino e di quelli vicini; diventava una persona di fiducia. Anche se un mestiere difficile, all’epoca era considerato un buon posto di lavoro, fisso, ben retribuito e alle volte c’era la disponibilità dell’alloggio. Nella latteria il casaro produceva il buon formaggio, il burro, “lis strisulis par il frico”o la “scuete”. Le famiglie del paese erano riconoscenti e le donne lo omaggiavano spesso con l’offerta di prodotti genuini. In tempi di ristrettezze economiche dell’epoca era considerato un privilegio disporre di tali derrate alimentari . Purtroppo, come altri umili lavori, questo mestiere va scomparendo e un po’ di rammarico resta.” Monia Anna Andri
Laureato il Ten. Leonardo Cimoli Il Ten. Leonardo Maria Cimoli (classe 1984), varmese da parte del padre Andrea, mentre la madre Sara Chittaro è l’attuale vicesindaco in carica, dopo avere brillantemente frequentato il biennio all’Accademia militare di Modena, ha recentemente conseguito la Laurea in Scienze strategiche e comunicazione presso la Scuola di Applicazione e Istituto di Studi Militare dell’ Esercito, Università degli Studi di Torino (interateneo e interfacoltà). La tesi, di stretta attualità e di indi-
scutibile interesse, verteva su: “ Sistemi di comunicazione e sicurezza in ambito militare: il ruolo della Signal Intelligence e della Guerra Elettronica nello scenario operativo c o n t e m p o r a n e o“ . Relatore era il Col. Prof. Dario Cerniglia, mentre correlatore era il Ten. Col. Nicola Cristadoro. Al neo dottore Ten. Leonardo M. Cimoli, per il meritato risultato raggiunto con impegno e serietà, giungano i migliori rallegramenti da parte dei famigliari, parenti, dei tanti amici o colleghi che hanno avuto la possibilità di conoscerlo in tutti questi anni.
In occasione dei tradizionali festeggiamenti di Romans di Varmo per la ricorrenza di San Pietro (29 giugno 2008), il Comitato organizzatore ha voluto premiare il lavoro di Bruno Nadalin (classe 1935) che, per ben 40 anni, si è impegnato per la riuscita della sagra, con tanta forza di volontà, bravura e spirito di iniziativa. Questo nostro caro amico e insostituibile collaboratore ha sempre cucinato con dedizione e serietà per offrire alle tante persone che nel corso degli anni hanno visitato la sagra una ottima grigliata di carne, tanto da poterlo simpaticamente soprannominare “Chef Bruno”. Da tutti noi un grazie per tutto quello che ha sempre fatto e vorrà continuare a farlo. Siamo sicuri che in lui troveremo sempre un collaboratore valido, attento e disponibile.
il ponte 13.000 copie spedite per posta nel Medio Friuli
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VARMO
Il giardino segreto Racconta una favola di un giardino segreto in cui un giorno due bambini giungono per caso. Scoprono così un angolo di mondo abbandonato dall’uomo, ma abitato da creature meravigliose, piccoli animali, farfalle variopinte e piante cresciute rigogliose, seppure in modo disordinato. I due bimbi riconoscono nell’intricato groviglio di siepi e arbusti una ricchezza nascosta e capiscono che con volontà ed impegno quel luogo, potrebbe trasformarsi in un incantevole giardino dove poter giocare con gli amici e crescere con gioia e serenità. Paragone azzardato forse, ma ci piace pensare che la bella fiaba sia diventata realtà e quel giardino segreto si sia trasformato nell’ asilo di Varmo. Certo che non si trattava prima di un posto inospitale, ma in questi ultimi tre anni è come se tra quelle mura e tra le fronde
degli alberi che le circondano, una folata di vento fresco e innovatore vi abbia distribuito generosamente colore e vitalità. La veste allegra della struttura ci accoglie sin dall’entrata : colori vivaci hanno armoniosamente invaso infissi e pareti, dando all’insieme un aspetto solare ed accogliente. La sensazione è quella di entrare in un mondo a misura di bambino, dove ci si comincia a confrontare con il gruppo, si assimilano regole di vita sociale ed incontrano i primi educatori. Un cammino che i bambini non possano percorrere serenamente senza la presenza preziosa delle loro maestre. In questa presenza risiede quell’ingrediente che il nostro cuore percepisce : un amalgama di competenza e passione per il proprio lavoro, che si traduce in un rapporto di totale fiducia tra scuola, famiglia e bambino.
Alla riscoperta di una tradizione
Si è svolto di recente a Romans un torneo di “Trucco”, un gioco di carte di origine argentina che viene ormai giocato in soli tre paesi: Santa Maria alla Longa, Montenars, e Romans. Il gioco si svolge a coppie e consiste, come dice il nome stesso, battere l’avversario con estrema astuzia. Il torneo cominciato al mattino si è concluso la sera decretando i vincitori: 1° classificato Fausto Mariotti e Giordano Gregato; 2° classificato Lorenzo
Margherit e Luigi Battilana; 3° classificato Paolo Ferri e Severino Zorzi; a loro sono andati i premi offerti dai gestori della “Locanda Rossa”. Vista la grande soddisfazione di tutti i partecipanti al torneo si è pensato di riproporre questa esperienza all’insegna di una tradizione da non perdere. Un ringraziamento particolare a Roberto Leonarduzzi, a Fiorenzo e Virginia e Giancarlo Pasutto per la realizzazione di questo torneo.
Un progetto di continuità che rispetta il naturale tempo di adattamento alla nuova realtà e allo stesso modo accompagna il bambino fin sulla porta della scuola primaria; un metodo di insegnamento, che mantiene costantemente vigile il desiderio di conoscere e scoprire, impedendo alla noia di aprirsi un varco nella lunga giornata “lavorativa”, attraverso una offerta formativa completa; un’accoglienza mattutina solare che permette al bimbo di separarsi serenamente dal genitore. Come accade nella fiaba, dove la trasformazione avviene grazie all’impegno e alla fatica dei protagonisti, così è avvenuto nella realtà. Sono tante le persone che si sono impegnate perché questa trasformazione cominciasse e proseguisse, attraverso il raggiungimento di obiettivi stabiliti in base alle risorse umane e materiali disponibili, pur se con fatica e quasi sempre a scapito del tempo libero. Piccoli passi di un grande progetto, di un percorso che dura da tre anni, destinato a breve ad affrontare il tratto più impegnativo: quello che porterà all’ampliamento della struttura. Chi tra noi ha conosciuto questa realtà prima della trasformazione ha un’idea più chiara dell’enorme mole di lavoro che è stato svolto e di ciò che ha comportato. La rete dei rapporti umani, che pur già esisteva, si è rafforzata, allargata, ha inglobato familiari e amici, dando a tutti la sensazione e la soddisfazione di essere parte attiva di un progetto il cui risultato è evidente. Risultato che non sarebbe stato raggiunto senza la collaborazione di tutti a partire da coloro i quali, pionieri, hanno creduto nella forza di quella folata innovatrice, né sarebbe stato raggiunto senza la trasparenza nelle informazioni, nei servizi e nella gestione che caratterizza la nuova amministrazione. In questi ultimi 3 anni abbiamo visto mamme trasformarsi in pittrici provette, papà diventare abili falegnami, nonni giardinieri: un esercito di insospettabili esperti che assieme alle persone che fanno parte dell’organico dell’asilo, sorretti da una buona dose di altruismo ed entusiasmo, ha realizzato per i nostri bambini e per quelli che in futuro frequenteranno la nostra scuola, un asilo… da favola. Alcune mamme della scuola materna
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FURLAN
PERAULE DI VITE: Une cjalade slusorose “La lampade dal cuarp al è il to vôli. Cuant che il to vôli al è sempliç, ancje dut il to cuarp al è slusorôs” (Lc 11,34) In ducj chei che tu incuintris da l’albe al amont dal soreli tu tu viodis Gjesù. Se il to vôli al è sempliç chel ch’al cjale in lui al è Dio. E Dio al è Amôr e l’amôr al vûl unî concuistant. Tancj, sbaliant, a cjalin lis creaturis e lis robis par vêlis! E il lôr cjalâ al è egoisim o invidie o, dutcâs, pecjât. O a cjalin dentri di lôr par vêsi, par vê la lôr anime e il lôr cjalâ al è distudât parcè che al è stuf o conturbât. L’anime, parcè ch’e je inmagjine di Dio, e je amôr e l’amôr pleât su se stes al è come la flame che, cence alimentazion, si distude. Cjale fûr di te: no in te, no intes robis,
no intes creaturis: cjale a Dio fûr di te par unîti cun lui. Lui al è intal font di ogni anime ch’e vîf e, se muarte, al è il tabernacul di Dio che je e spiete pe contentece e espression de sô vite. Cjale duncje ogni fradi amant e l’amâ al è donâ. Ma il donâ al clame donâ e tu sarâs riamât. Cussì l’amôr al è amâ e jessi amât: come inte Trinitât. E Dio in te al puartarà vie i cûrs piantvi la Trinitât che in lôr e polse magari, pe gracie, ma e je distudade. No tu piis la lûs intun ambient, pur jessint la curint, fin che no tu fâsis contat. Cussì la vite di Dio in nô: e va metude a circolâ par slargjâle al difûr a testemoneâ Crist: l’un ch’al lee Cîl e tiere, fradi a fradi. Cjale duncje ogni fradi donanti a lui par donâti a Gjesù e Gjesù si donarà a ti. E je la leç dal amôr: “Dait
Tiliment Za dal non si capìs che chest flum al à marcât la vite di chei che, in chês etis antigonis, a àn gjoldût da lis sôs aghis. Come un cret (roccia, monte), cussì une aghe (flum, lât) a son stâts i prins e plui facii indicadôrs gjeografics di un teritori, dapardut tal mont. Il Tiliment, s’al podès fevelâ, nus disvelarès dute la nestre storie, dute la sô ricjece di frescuris, di salets, di besteutis, di pes, di grancj troncs menâts jù da la mont a la plane, di bagns di fruts, di desenis di gjenars di plantis. Il so percors al figure une vite: da la nassite e infanzie, dificile e strente ta la Cjargne, a la zoventût largje e sperançose di Tumieç a Pinçan, fintremai po sclopâ ta la maturitât da la plane, cui siei ramons maiestôs, galandins, sflacjôs e cidins. E, al è bon ancje, par pôre di scotâ la sô piel, di platâsi sot dai claps e da lis gleriis par une dade (tratto), ma podopo al torne fûr cuant ch’al cjate la solidarietât da lis risorgivis. Guai, però, se si inrabie: la sô furie e i siei berlis clapignôs a revochin (riecheggiano) lontan, lontan, fintremai a Merêt. Po, insomp, al torne a fâsi piçul, cuiet, plen da la savietât di un vieli pront a inviâsi a polsâ intal mâr da l’eternitât. In vite, al fâs di mediatôr
jenfri chei ch’a preferissin la mont al mâr; il so destin al è di dâ dongje, di unî cul so tramit i doi “nemîs”. Altri nol po fâ: dal grim di une mont al nas, tal braç di chel altri al mûr. Al à, purpûr une vite contraditorie e dople cu lis sôs plenis e il so sut arsît; la sô aghe e distude la sêt ai cjamps e ju fâs sflandorâ; lis sôs plenis a fasin trimâ di pôre. Amì e nemì, solidâl e avâr; vie pal dì, di une lûs ch’e incee e travane; di un blancôr lunâr ta lis claris, cidinosis e curtis gnots d’istât; di une menaçose, pantanose e sunsurose furie in sierade. Gjenerazions lu àn sfreolât, cjantât, gjoldût, temût e patît. Leiendis paianis di aganis e leiendis cristianis di sants lu àn compagnât diluncvie ta la sô vite, par stramudâlu (trasformarlo) intun mît, intun diu e li dongje dal so jet-santuari tancj a àn bonât lis cruciis (tormenti) dal vivi. Vite e muart par chei che i jerin dongje, che par vivi a àn scugnût lassâlu par parâsi. Al è la nestre mari e il nestri pari e, come ducj i gjenitôrs, si à di volêur ben, di proteziju e di difindiju, massime cuant che si varès chê di gambiâi la sô filusumie e inficje (volto). Gotart Mitri
e us sarà dât” (Lc 6,38). Lassiti cjapâ di lui – par amôr di Gjesù ,lassiti “mangjâ” di lui – come altre Eucarestie -; metiti dut al servizi di lui, ch’al è servizi di Dio, e il fradi al vignarà di te e ti amarà. E intal amôr fraternâl al è il compiment di ogni brame di Dio ch’e je comant: “Jo us doi un gnûf comandament: che si amedis un cun l’altri” (Gv 13,34). L’amôr al è un fûc ch’al compenetre i cûrs intune fusion perfete. Alore tu ricjatarâs in te no plui te, no plui il fradi; tu ricjatarâs l’amôr ch’al è Dio vivent in te. E l’Amôr al vignarà fûr a amâ altris fradis parcè che, semplificât il vôli, al ricjatarà se stes in lôr e ducj a saran un. Ator di te e cressarà la Comunitât: come ator di Gjesù dodis, setantedoi, miârs… Al è il Vanzeli che inceant- parcè che Lûs in amôr – al strafuìs e al strissine. Po tu morarâs magari suntune crôs par no jessi plui dal Mestri, ma tu morarâs par cui che ti crucifîç, e cussì l’amôr al varà l’ultime vitorie. Ma la sô linfe, sparniçade intai cûrs, no morarà. E darà, fecondant, gjonde e pâs e Paradîs viert. E la glorie di Dio e cressarà. Ma tu procure di jessi cà jù l’Amôr perfet. Chiara Lubich (Traduzion di Franca Mainardis)
A restin i siums No àn nissun colôr i sfueis antîcs dal timp; a san dome contâ di cualchi curt moment che intun moment al passe, e che daûr al lasse grignei di savalon tal veri de clessidre. L’olme dai dîs, dai agns e des stagjons pierdudis si sfante sot ‘ne ploe di lagrimis di sâl. A restin juste i siums, libars di svolâ adalt tun cîl plen di sisilis. Il celest nol à oris e la sêt d’infinît si stude a ôr dai nûi tor un arc di san Marc. F. Mainardis
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FURLAN/POESIE
Il vin “gnûf” Il prin vin gnûf da la stagjon si lu bêf imbutiliât ogni an il 6 di novembar. Al è il prin risultât da la vendeme di setembar-otobar. Chest vin, par podê sei vendût al à di vê plui di 11 grâts. Il vin “gnûf” al ven fûr mediant di une macerazion carboniche. Un mût difarent di chel dal vin tradizionâl. Il timp di lavorazion al à cinc moments: 1. Par mantignî la ue interie si le met in zeuts o contignidôrs piçui par che il pês no sfracaiedi i asins. 2) La ue puartade in cantine no ven folade daurman, ma e ven sierade in maniere ermetiche dentri di contignidôrs plens di anidride carboniche.3) Il pês da la ue al sclice i
raps di sot e al seonde la fermentazion che e va indevant par 7-8 dîs. 4) La ue e ven torclade cun delicatece dutun cu la ue che no à vût il tratament cu l’anidride carboniche. Il most al continue il procès di fermentazion alcoliche e, tal timp istès, e scomence la fermentazion maloalatiche, che si trasforme di acit malic in acit latic. Chest al fâs il vin plui morbit. 5) Il vin al ven po filtrât e imbutiliât. Dut chest lavôr al dure, pôc sù pôc jù, un mês. Cu aial inventât cheste mode? Al somee che al sedi sucedût a Lion, in France. Dut al scomençà ator da la metât dal Votcent, cuant che i ostîrs si meterin a vendi il
A Vignesie Tal 1955, gno barbe Tulio, par tornâ in Argjentine, al veve di lâ a Vignesie a fâ cjartis pal viaç. E jere primevere, jo o vevi cuasit sîs agns e al à domandât a mê mari s’al podeve puartâmi cun sé. Dopo un lunc viaç cul treno, che jo no vevi mai viodût, o rivìn in place San Marc... ce maravee!! Ce tancj colomps... ce gleseone... ce tante int...
buteghis... Jo o jeri dute “sturnide”. A un ciert moment i ai tirât gno barbe pa la gjachete e i ai dit: “Barbe, o sin dome jo e te ca di Turide!!!”. Gno barbe mi cjale, mi rît, mi cjarece e mi dîs: “Tu âs reson, la mê ninine!!!” A gno barbe – ai 24 di lui dal 2008 Lieta
Une sere di avost dal 1991 in tal gno curtîl A Turide, il curtîl di Fisâr, al jere un arsenâl di fruts e di frutatis e oms e feminis fantats e fantatis. Ma la vite, si sa, e je un pôc biele e un pôc brute E tantis personis amadis, cun il Signôr a son za ladis. Ma nô, chei restâts, o vin di tignî alt il morâl Percè che o vignìn dal curtîl di Fisâr. Ce biel viodi usgnot lis taulis preparadis tal mieç dal curtîl Cun ogni ben di Diu parsore Cetante parintât... ce tante biele int Voi ch’a si cirin... mans ch’a si strenzin... il cûr che si ingrope... E chistis grandis emozions a valin plui di tancj milions. Tante int, chi dentri e je entrade E e je stade simpri ben acetade,
parincj, cjaçadôrs, peçotârs, pescjadôrs e bogns bevidôrs A dute la mularie Che chi e je nassude… o maridade... o lade vie... A gno cusin Dante e a Ide mê cusine Che dopo cuarante e passe agns A son vignûts da l’Argjentine E che fra cualchi dì a tornin a partî Ma a àn prometût di sigûr Di tornâ prest in Friûl. Ai brâfs sunadôrs Che a àn inalegrade chiste bielissime serade Cuntune lungie armonicade A dute cuante la companie Cun tante ligrie e un pocje di nostalgje O alcìn la tace e sgotin il bocâl e o vosìn duçi insieme Vive il curtîl di fisâr A dute la me int Lieta
vin “gnûf” pôc timp dopo da la vendeme. Il vin da la zone, il Beaujoulais, al finive di boli tai caratei intant dal viaç sui batei da la Saone (un dai doi flums di Lion, chel altri al è il Rodan). Il trat dai batei al bistrot al jere curt e inmò plui curt al jere il viaç da la cantine dal bistrot al banc, dulà che a spietâlu a jerin i clients che spes a compravin il vin a “metro”, un metro di tacis, une tacade di chê altre. Culì in France, cheste fieste dal vin “gnûf” si le fâs la tierce joibe di novembar, cun grandis ... cjochis. Chest par fevelâ dal vin “novello” dai siôrs. Cincuante agns indaûr, dut altri al jere il vin “novello”. La sô ue e jere za pronte di vendemâ dopo da la Sunte. Sì, o fevelìn dal bacò, dal clinton, dai vins merecans che lis golis arsidis dai nestris contadins no fidavin l’ore di tirâ jù. Risultât? Vin che si beveve, si bêf (sì, si bêf, si bêf; al è ancjemò cualchi amadôr dai “classics”) za ta la prime setemane di setembar: un vin par oms “dûrs” che ti lasse bielis mostacjis neris!!! gm
Centofoglie Ci si rischiara la voce prima del discorso così come alle volte il cielo fornisce d’uragano le nuvole per rendere d’acquerello l’azzurro. Poi i primi gesti, alzando le braccia roteando su se stessi. Credo avvenga così il primo risveglio di un fiore. Dei petali, dei setali, del gambo, non so nulla: bisbigliano. Ed incendiano l’aria di un profume d’incenso, di spezie, mirra e sandalo, forse muschio tra i polpastrelli tremanti. La rosa damascena che insegue nel ricamo perduto del tempo così innalzi vascelli d’immagini misurando l’alabastro della luna sopra l’acqua immobile del mare che appare perdutamente perdutamente un bianco fiore. Loretta Baccan