il ponte 1976 n. 09 novembre

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Anno 111 -N. 7 - Novembre 1976

Spedizione In abbonamento postale Gruppo 111 - lnf. 70%

,[ONV~CNO PADT~[lllAZIDN~ []~MOCrJATICA CODROIPO 6 NOVtMBRt 1976

Mensile - L. 150


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IL PONTE

--_-dal comune

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Periodico del Codroipese

* Mensile • Anno 11 1 • N. 7 Novembre 1976 Spedir. In abb. postale • Gr. 111 Pubblicità inferiore al 70%

• DIrettore responsabile Flavio Vidoni

• DI razione • Redazione Amministrazione • Pubblkiti! 33033 CODRO IPO Via dello Stella 8 • Te l. 91423

• Editr.: Soc. coop. editoriale « Il Ponte " a r. l. C/ C Postale n. 2 4/ 6420

L'Aillllllinistrazione comunale concede assegni d i s~dio nella misura di lire 40.000 a studenti residenti nd territorio comunale appartenenti a famiglie in condizioni .di di<Sagio economico, che frequentino scuo-le seconciarie superiori o i-stituti di istruzione artistica, .statali o legalmente riconosciuti o parifi· cari. Fornisce gratuitamente, in proprietà o in comodato, i libri eLi testo o altro m'ateriale didat· tico ·di uso indiiViduale agli aLunni delJ·a scuola media dell'obbligo.

Autorizz. del Trib. di Udine n. 336 del 3-6-1974

• Tipografia G. Sartor s.a.s. Via Nuova di Cerva • Pordenone

* « Il Pon te» esce in 4.300 copie ogni mese ed è invia to gra tu itamente a tutte le fam iglie del Comune di Codroipo.

La collaborazione è aperta a tutti. c Il Ponte » si riserva In ogni caso Il diritto di rifiuta re qualsiasi scritto o in serzione.

* Copert ina di Nlno Michelotto

ASSOCIATO ALL'USPI Unione Stampa Periodica Italiana

necchi 565

assegni di studio

Le concessioni saJranno effettuate in rapporto alle risor5e dì· sponilbili 5econdo la graduatoria formulata da un'apposita commi.ssione. Per poter usufruire dell'assegno di studio di L. 40.000 concesso agli studenti della scuola media superiore, la famiglia dello 'studente non deve superare un reddito lordo, ac{;ertato ai fini ·dell'lrpef per il 1975 eli lire 3.500.000. ì'\i Lini ·della graduatoria, il reddito di cui al comma precedoote viene ridotto di L. 200.000 per ogni familiare convivente e a carico e di L. 300.000 per ogni studente di scuola secondaria superiore, eli istruzione artistica o di università, a comin· cia,re dal soco.nclo.

Le domande, corredate dai necessari documenti, dovranno

per.verure al protocollo del Comune entro il 20 novembre '76. I benefici vengono concessi con deliberazione della giunta municipale in base all'elenco compilato. Contro la gmduatoria gli int-eressati rpoitranno pre· sentare opposizione nd termine di 10 giorni dalla pubblicazione zione delia stessa.

Per maggiori informazioni e delucidazioni gli interes&llti posmno rivolgersi all'ufficio di segreteria del Comune in orario d' ufficio.

la giunta comunale ' ..

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e In CriSI

Alle dimissioni dell'assessore al commeroio, industria e agricoltura dott.

NO SMOKING Nonostante il cartello di divieto ben visibile, esposto nella sala del consiglio comuTzale, utuz tacita intesa fra i comiglieri dei vari gruppi aveva fatto sl che del cartello nessuno notasse la presenza e che della legge, che lo aveva faJto affiggere, tut· ti si dimenticassero, pubblico compreso. Così è andata per una volta dopo l'entrata in vigore della normativa amifumo. Non più però in occasione della riunione del 24 setumbre. Il comandante dei vigili Cicuttin, en~rat-0 a seduta iniziata, si è avvicinat-O al sindaco cendogli presente r7 divieto. uprof. Tem po, con malcelato rammarico ha dovuto spegnere la .sigaretta e invitare i colleghi e il pubblìco a fare altretta·ntc. Ovviamente dopo un paio d'ore la seduta è stata interrotta per consentire ai molti che mordevaTJO il freno di portarsi in cor· ridoio per la fumdlina.

Mario Ganzini, notificate al sindaco alla fine di ottobre, sembra debba seguire il disimpegno completo dei socialdemocratici. Sulle motivazioni e sugli sviluppi della s1ituazione riferiremo più ampiamen· te nel prossimo numero, in quanto la dich-iarazione ufficiale su'lle dimis· sioni, al momento in cui andiamo in macchina non è stata ancora resa nota.

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partecipazione come democrazia A poco ptù di u11 anno dalla istituzion~ d~i consigli di quarti~r~ e di frazion~, l'amministrazian~ camuna!~ }Ja voluto fare il punto sulfattività di tali nuovi ,organismi. Sabato 6 novembre .si ~ svolto un conv~gno che ha avuto per tema il d~c~11tramento ammitlistrath·o ella luce d~ll~ esperienze acquisite in qu~sti mesi e della nuova it•gge dello Stato che ne d~linea g1uridicamente le funzioni. Poich~ alla data di qfettuazione del convegno questo numero era g1à ir. stampa non ci ~ possibile riportare la cronaca degli murventi. Abbiamo però in anticipo intuvistato i du~ relatori ufficiali, il dGtt. Lauro Zamparo e Giusepp~ De Paulis per conoscer~ il loro pensiero sulla /ematica in discussione. Lauro Zamparo, tiella ve;te di funzionario regionale, dirige11te di ufficio provinciale di corttrollo sugli lòtti degli ~nti locali, ha svolto una relazione storico-giuridica dei consigli di quartiere, illustrando in particolare le recenti "Norm~ sul decentramento e ' partecipazione dei cittadini alla amministrazione del Comun~"; iu.seppe D~ Paulis, consigliere comunale, ha svolto invue una relazione socio-politica sulle ~speri~tlU acquisite sia a Codroipo che 111 cltri centri dal!~ consult~ cmadin~ e frazionali ~ sulle loro prospettive.

puramente elettorale non può essere un .a/tito che esaurisce la funzione democratica. Iil cittadi· no capioce che non si può concepire un sistema demooratico reale, limitando la sua partecipazione solo al fano ed al momento elettorale. Chiede eli essere messo in grado di poter in qualche misura svolgere un'az:io· ne di intervento direno, di controllo, di consiglio, Jungo tuno l'arco di tempo di una gestione amministrativa. Oggi questa colllùizione .del meccanismo politico e amministrativo non esiste quasi per nulla e si aiVvel'ite che c'è una potente esigenza partecipativa che sale, che si impone e che preme.

O. - A lei toccherà il comp ito di Illustrare gi<i " aspetti storici, politici e legislativi del dece ntra mento e della partecipazione dei cittadin1i all'amminis trazione del Comune". Come si articolerà la sua relazione di fronte a un te ma così vas to, pur dal punto di vis ta " tecnico" e non politico? lamparo - Direi che il1tema dovrà avere un cooì ampio re~ iro, perchè il decentramento e p3!1'tecipazione vanno collocati in una prospettiva p~ù brga, in un discorso più profondo di quzmo si faccia comunemente, in una visione dd sistema autonomisliico dd nostro Paese che si possa collegare ed ispirare al preciso dettato costituzionale. Nella mia relazione inizierò con quella che per unanime !l'iconoscimento viene considerat:ll la base: di partenza dd fenomeno. Mi ri.ferisco alla "crisi della città" che è stata nd contempo "cris1 dei poteri locali". Si tra{· ta di una crisi che ha l'oocato oramai tutti i centri urbani, specialmente quelli più grossi, c che ha portato ad un aocrescimemo disordinato, confuso dei noo~i paesi, reailizzando tal:volm situazioni paradossali, complesse e che sfuggono a vadutazioni precise e a giudizi conclusivi. E' una fase di grande movimento: il rapporto fra amministrati e amministratori nei gran· di e nei medi centri urbani, diventa drammatico. L'ammini-

Uno scorcio del pubbiJco presente al convegno sulla partecipazione democratica. ( Michelotto)

strazionc comunale finisce con l'essere avulsa da'Ila realtà .socia·le che si am.m.i.nistra e che si rappresenta, non tanto per incapacità degli amministratori, ma perch~ il modo stesso di trasformwzione del tessuto scciale dehla nostra società urbana ha portato a tali conseguenze che il rapporto ~ sostanzialmente saltato: il comune non è più punto eli riferimento; non è più, come odia società agricola, un momento unificante. O. - A che punto sa annesta, nella realtà come lei l'ha descritta, il discorso dei nuovi organismi?

lamparo - E' proprio in questo quadro che risalta dapperf!U111:o l'esigenza della partecipazione. La gente sente di non contare niente, sente che l'ano

11 decentramento, infatti, nella sua applicazione all'ambiente culruraJc:, sociale e politico delle varie comunità, non si attua av· valcndooi di nn u nico s-tr•umen~o operac1vo. Si propone e si attua invece una !Serie articolata di forme organizm:tive e di strumenti che concorrono insieme o a gruppi, a favorire l'obiettivo di sollecitare la partecipazione sociale nei comuni, Ed è proprio in .questa logica che acquistano sign1ficato e rilevanZJa~ le forme organizzative del decentramento quaJi: l'iniziativa popolare (la petizione), i comitati di quartiere, i consigli eli gestone dei servizi sociali, i consigli di zona, .Je coJl!Sulte di zona, gli aggiunti del sindaco. Ma per d'a«" vita a questi strumenti i comuni .dovevano agire ce~ndo di forzare una legisla-

zione ormai sorpassata. Mancava una legge specirfim che li s~tencsse nel loro sforzo. E questa legge è stata promulgata da alcuni mesi. O. • Eccoci dunque al punto. Cosa cambierà per i consigM di quartiere già opera nti, con l'approvazione di questa nuova legge? lamparo - E' vero: la leg ge 8 aprile 1976, n. 278 trova ~ià una situazione in atto e tullt gli organismi esi.stenti dovranno uniformarsi al modo!Jo che essa propone. Diciamo subito che que· sto modello oon è bon chiMo perchè m \testo cui facciamo riferimento è frutto ddl'unillcazicnc di un disegno di legge govNnativo con alcuni progetti dJ miwtiva parlamentare, in base a un ..:ompromesso raggi un· to tra i partiti politici interessati a una sollecita applicazione dei nuovi istiruti eli decentramento democratico. Bisogna anche dire però che il provv~d i­ monto potrà trovare una più giusta cohlocazione nd quadro generale di quello che sarà il nuovo ordinamento delle auto· nomie lccali. ccn Je eventuali moclificazioni e adanameoti che saranno suggeriti cWl'esperienza in base ai risultati raggiunti. Nel frattempo, la legge prevede l'ilstiruzione di opganismi di decentramento ~mrax:omuoaJe, democratici, a baJSe territori~e, <lenominati "circoscrizioni", aventi prcpri crgani. L'esigenza di nuovi organismi si avverte perchè in Italia si parlava ormai da tempo eli partocipazione, ma S:Stemi di partecipazione non ce n'erano, a parte il tentativo interessante dei decreti ,delegati sul terreno scolastico. Dico questo perohè partecipazione non .significa intervenire a una assemblea, ma vuoi dire poter in qualche misura interferire nelle decisioni amministrative e quindi nelle conclusioni che in sede politica e amministrativa vanno a prendersi su questo o su quoH'argomento, su questo o su q ud telllla\ li fano pa.rteciparivo di cui si avverti,va la mancanza si·g nifica· va l'illlserimento del cittadino nei procedimenti polÌitico-amministrativi per consentire al citnaclino stesso di poter in misura non secondaria influire sulle de· terminazioni finali che le autorità competenti, gli organismi ( s~gu~ a pag. 4)

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5egr« da pag. 3) ~

amministrativi vanno a

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O. - Questo che ha esposto, ci sembra, è l' aspetto politico-giuridico del problema. Qual'è l' aspetto storico?

Zamparo - Per assolvere alla esigenza eli panedpazione al:r biamo avuto, dagJi anni sessan· ta in poi, il moltiplicarsi di g;-uppt, comitati di base, centri comunitari, associazioni cul ~ura­ li. religiose, ricreative. Gruppi e comitati che, muovendo ra,lvolta da situazioni di insoddisfazio;le, talora in lotta aperta, talora in una prospettiva di collaborazione, si sono pre.fi~i do scopo ili :ricercare per i problemi del mo:nenro una soluzione, possiÌn:c secondo alcuni nel quadro ce1'ordinamemo esistente, se· Condo altri invece soltanto in U· na prospettiva radicalmente dirasa. Xon è possibile qui, in quattro parole, approfondire i vari !!Spetti di questo complesso fenomeno. Mi interessa invece sot·

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tolineare come, per questa rete di partecipazione così ricca l e che non va sottovalutata, rappresentando il frutto di una maturozione civile e politica) nascono o, forse più spesso, vengono sviluppati degli strumenti giuridici idonei, appunto, ad as· sicurare la presenza di tali associazioni sul piano dell'ordinamento comunale. Tutti i comuni, qualunque sia la loro consistenza demografica e la loro situazione topo· grafica, possono fruire del decentrame.n.t.o, nelle forme articolate previste dailila legge per quanto riguarda sia l'ampiezza deUe funzioni attribuite agli or~llli circoscrizionali, adattabile a ogni particolaa-e esigenza locale, sia ili loro modo di elezio· ne. ln ossequio, tuttavia, al principio dd più ampio rispetto dell'autonomia comunale, che permea di sè J'intera legge, il de· centramento in circoscrizioni non è obbligatorio, ma viene ri· messo alla autonomia decisionale dei singoli comuni. Cosl accade anche per la determinazione delle funzioni da

Questo cervello elettronico più piccolo di un ditale ha rivoluzionato il cucito

attribuirsi in concreto agii organi circoscrizionali. ln ogni singolo comu.ne, nell'ambito di <JUolle previste dalla legge, tale

Lauro Zampuo.

determinazione viene rimessa a un apposito r~olamenro che il comune dovrà darsi. E queste funzioni potranno essere consultive, deliberative su determinate materie deleg:ue dal consiglio comunale, e di gestione. Condizione essenziale per la elezione diretta dei consiglieri

di circoscrizione è che al consi· glio stesso vengano attribuiti p<r teri sia consultivi che deliberativi. Fermo restando questo requisito, l'elezione diretta è consentita nei comuni con popolar zione non inferiore ~ 40 mila abin:mti. Oppure nei comuni di· visi in frazion~ anche se con po· polazione inferiore a quel limite; però in questo caso J'oleggibilità diretta del consiglio cir· coscrizionale deve intendersi limitata soltanto alla singola fl1élr zione, che venga eretta in autonoma ci<rcoscrizione. Molti altri elen1enti andrebbero chiariti. Ma ce n'è uno che merita soprottutti di essere ronolincato. Vale a dire che l'organismo circoscr· zionale non è concepito in co. t:rapposizione al consiglio comunale, ma come organismo coadiuvante lo sforzo generale del consiglio stesso. La circoscrizione è vista cioè come una nuova articolazione tesa ad arricchire la vita delle comunità locali, che debbono tornare ad unità, nel quadro del consiglio comunale, come organo rappresentativo generale.


D. - Il decentramento amministrativo è sancito dalla Costituzione repubblicana. Possiamo affermare che l'esperienza di partecipazione ne l nostro Paese corrisponde al dettato costituzionale? De Paulis · Credo che: nel complesso si possa rispondere positivamente, anche se vi sono limiti e una notevole di versificazione da ci:nà a città, da comune a comune. La crescita politica c culrurale, la grande sete di "contare" dai cmac.lini, le grandi lotte sociali e politiche di questi ultimi otto-dieci anni sono stati e continuano ad essere la migliore garanzia per lo svipo !Coerente ,della partecipane. D. - Nei fatti , il decentramento avviato In varie città e in centri minori del nostro Paese ha realizzato le aspettative? De Paulis - Partendo da Bo· logna, già nel 1963, e poi Venezia, Roma, Modena, Firenze, Napoli, Millano, Genova, Bari, Ferrara, l'affermarsi del decentramento si diffonde in quasi tutte le grandi e medie città comprendendo, nella nostra regione, Trieste, Pordenone e altri centri minori, trG cui il nostro. Una sonolineatura particolare a questo punto va alla ricca esperienza di partecipazione nelle zone terremotate (comitati i tendopoli, consigli di fra<zioe, eccetera). Ci sono anche alt.re esperien· ze di ccn5igli di quartiere spontanei, come quella di Udine, con gestion.i non tutte pooitive, determinate dalila 1toota!le assenza legislativa, ma ~nche da visioni a volte riduttive c a volte vdleita<rie: da q ueUe dd cosiddetto "quanierismo", che purtrop· po ~lligna anche nei nostri consigli, per cui l'ouica si restringe al singolo quartiere f<:cendo seguire uno sterile rivendicazionismo, guando in vece tutti i problemi vanno affrontati nella consapevolezza dotla problematica dell'intero comune e di q uelli, più in generale. del Paese. Oppure dalle punte di esasperazione, che vanno da•lla gestione assembleare astratta, inconcludente e demagogica che poco o nulla ba a che fare con la partecipazione. Pra gli altri eccessi che ritengo negativi, la mancanza, talvo!ta, di ponderazic.ae sulle scelte legate a questioni e avveni-

Giuseppe De Pauli•.

menti di fonda(o interesse generale dei cìttadini. Cito, ad esempio, il caso avvenuto proprio a Bologna, dove di fronte alla giusta decisione fondamentale di dotare i quartieri di •a,ree verd i e di servizi socla.Ji si è giunti a volte, da parte delle consulte, a impedire qualsiasi forma di edilizia abitativa. Di queste esperienze e di altre ancora, che comunque non alterano il dato positivo generale, è costellata la vita dei consigli di quartiere nel n05tro Paese. D. - Qual'è a questo punto il suo giudizio sul primo anno di attività dei consigli di quartiere e di frazione nel nostro comune? De Paulis - Vorrei prcrnenere che la punta più elevata di partecipazione democratica e popolare l'abbiamo avuta in occasione doUa consultazione 'Per il piano regolatore. E' stata una esperienza che ha convinto tutti per la serietà degli interventi in una materia cosi delicata, per la difesa dogli interessi collettivi, la te.matica ricca clol dibaruto che h<a portato agli oltre settmta emendamenti al progetto originario e alla stesura di un documento unitario conclusivo allegato aJ Prg, sottoscritto <la tutte le forze democratiche dd con:siglio. E' stata quella la "genesi" dei cons~gli di quartiere e di frazione. Le difficoltà sorte sin dagli inizi .della loro attività ufficiale sono dipese - ritengo - da una devtazione dei ccmpiti di primo impianto Iom assegnati. Accanto però a questo dato negativo vi è sta.ta una r~cca gamma di i·niziative e momenti anche importanti di partecipazione popolare, come le prime assemblee. Cito, primo fra tutti, lo impegno seguito al terremoto,

per la scuola, per la nettezza urbana, per il consorzio sanitario, per l'assistenza, per la ca63, per 1i trasporti, per i prezzi, per le seuole materne, i contatti con la popolazione attraiVerso questionari, eccetera. D. ·Questa attività dovrebbe aver soddisfatto i consiglieri, che invece sappiamo in gran parte delusi e insoddisfatti. Per quali motivi? De Paulis - Le motivazioni sono diverse. Ci sono critiche all'amministra~ione comunale, alla .non completa sensibilità della popolazione, al mancato impegno di alcuni com;igLicri, alla mancata elezione diretta dei con· sigli, aJla non sufficiente comprensione, in taluni casl, dei partiti, che hanno ~alo isolati i propri rappresentanti. D. - Cosa proporrà dunque nella sua relazione al convegno, come traccia per il dibattito? De Paulis - lnnanzituno il ~onamento della commi~sio­ ne comunale per i·l decentrnr mento e un suo più costante collegamento con j consigli di quartiere e dì frazione; la sostiruz.ione dci consiglieri che permanentemente sono assenti dal· le riunioni; la modifica del regolamento per quanto attiene la validità dd numero legale: un terzo dei consiglieri anzicbè la maggioranza assoluta; elezioni dirette compatibilmente con le disposiùoni di legge; la definizione ddle marene sulle quali il parere dei consigli sia obbligatorio; la delega ai consi&>lli di frazione di funzioni deliberative in materia d i scuole materne e dell'obbligo, di attrezzature sportive, eccetera; il rispetto dd regolamento e una seria prepa-

razione delle riunioni e delle ru;semblce. D. • Ma c'è un rimedio contro il " quartierismo" ? De Paulis - Certamente: si tratta di trovaa-e il metodo operativo per provocare una più diffusa c qualificata partecipazione dei cittadini anche attraverso la ricca presenza nel nostro comune di organismi sociali, culturali, religiosi e ricreativi, i quali vanno consultati di voLta in volta dai consigli di quartiere e eli &azione per la ricerca di una linea comune tesa alla soluzione doi vari problemi che si andranno afifrontando nei vari settori. Solo così si eviterà lo isolamento "quartic:ristico", perchè costretti ad avere u na visione complessiva e comuna,!e dei problemi. La stessa grave situazione economic~ociale dd no\Stro Paese e la rinasoita del Friuli necessitano di prese di coscienza collettive per l'affermazione, innanzirutto, della contestualità tra prelievi fiscali e parafiscali da •una parte e investimenti produttivi dall'adtra, ma anche riguardo alle indispensabili modifiche di orientamento e di comportamento di larghe masse popolari di fronte alle scelte consumist:icllc di questa società, con sacrifici ovviamente dilierC'fl· ziati. Oggi non è consentito a nessuno di starsene aJlla ri nestrru Nessuno si deve sottrarre alla demooratica rcspoDSabilità dd momenro, e tanto meno i consigli di quartiere e di frazione, che devono essere i primi organi di partecipazione a prendere posizione su q uesti temi scottanti, conquistando tutta la popolazione alla battaglia ideale, cultcuraJe e morale neccssa.ria per sollevare il Paese dalla crisi.

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consigli di fronte al bilancio Per i consigli di quartiere e dz frazione di Codroipo, quello attuale pt.tò essere definito un momento della verità. Si tratta, infatti, di verificare se i presupposti che ne hanrzo determinato fistituzione sono stati compiutamente comp1·esi e assimilati dai vari consigli, se cioè l'attività prevista dal regolamento viene effettivamente svolta o se, i11vece, i consigli se ne so110 andati per strade diverse da quella trae-

ciata dal dettato istituzionale, assumendo iniziative non contemplate, operando, quindi, al di fuori della loro regolamentazione. Perchè proprio questo dovrebbe essere U1l momento di veri· fica? Perchè da alcune settimane l'amministrazione comunale ha consegnato ai consigli una bozza del bilancio previsionale per i! 1977, allo scopo di ottenere pareri e suggerimenti sulle

poste relative alle uscite facoltative, pt:r determinarne una certa priorità sulla base delle esigenze più smtite dalla popolazione. 11ediamo quindi, di seguito, cosa hanno rispos.to alcuni consigli alla richiesta del Comune, le proposte che sono state fatte in ordine ai problemi di carattere generale e di carattere particolare, iniziando dai primi verbali giunti in municipio.

Nel contesto di una medicina moderna sollecita l'avvio consorzio sanitario.

Beano Rilevata l'ìmpossiliililtà dd Comune di ta.r fronte a tutte le funzioni e gli lmpegru che gli vengono aJ6fidati, per l'esig.uità dei fondi a .disposizione, il Consiglio di frazio111e di Beano invita l'ammin.Ì\'ìtrazione comunale a dirigersi verso le forme di consonio fra i comuni per assicurare amiChe al cittOl!dino codroipese i ser-vizi più importlaillri quali: as·s istenza e sanità, istruzione, tra;spo!itÌ, agricoltura. :Per la .frazione di Beamo il Consiglio ritiene indispensabile nel prOSISimo anno un impegno dell' aunministrazione comurutle per l'! gestione della scuola ma· rema elimi n:mdo le .disfunzioni dovute alla gestione dell'Onairc. Parere favorevole viene espres so all'at~uazione della scuola integrata nelle ~cuole elementari del Comune a condizione che amministrazione comunale, orga!lli della .scuola e ogni a:l'lr.l associazione fatciatno opera di promozione e sonsirbilizzazione tra g li insegnanti e i, genitori, perchè solo con una vero parte-

C. O. M. A.

RiJeva per altro ·l a necessità di -non abb:mdonare i problemi sociali, rihadc.ndo anzi l'opportunità di potenziare i servizi damdo una .serie di suggerimenti. MigliorOl!mento dei locali sc<r lG!Stici con Ja dotazione di paleSitire; sopperimento alle deficenze dell'appatr-ato lìeolastico con L'.Ìill.clusione a bilancio di una quota per le attrezzature didattiche. En'M!i~ta della positiva esperienza ddla locale scuol-a a tempo pieno, fa voti affi.nchè !tale esperienza venga estesa come scuola integrata a rutti i plessi del comune.

Ritiene inoltre inclispelllSabile,

per non compromettere lo ·sviluppo generale del comooe, .sollecitare l'auuazione del piano regolatore. Sollecita anche l'inizio dei lavori del metanodotto nd capoluogo, chiedertdo ohe anche la frazione di Biauzzo venga allacciata a tale sei"Vizio.

Via Campestre: un problema 11nl1ario che preoccupa Il consiglio di Blauuo.

cipazione la scuola integrata potrà dare i suoi frunri. Vione quindi elencata nna serie di lavori .nooossari nehla frazione. TI Consiglio propone iMine una modifica al regolamento di funzionOl!mento dei ColllSigli: portare il numero minimo legale [Jer la validità delle sedute dia. metà a un !terzo dei COlllSiglieri.

Biauzzo 1{ co.rusiglio di frazione di Biauzzo dopo un ampio dibattito sulla presentazione del bilancio comunale di previsiooe del 19i7, coru;,tata le numerose dùfficoltà del comune, prendendo {lttO del deficit esisterute.

Constma inoltore il buon funzionamento del servizio di assistenza domiciliare agli anziani, sia dal lato umano che dal lato sanitario, .a!U1Sp1ca la sua continuità e un ovontuale potenziamento, utilizzando i Quartie ' nella segnalazione dei casi abbisognevoli di ·a iuto. Discordanza di pareri sulla ventilata propos·ta di istituire a Codro~po un asilo nido; la maggioranza del consiglio ritiene prematUia ~e propos~ sia per l'esiguo n'll.lllero ,di .persone per

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ora in:crcssrc, sia per motivi umani Fatte tali considerazioni generali, il consiglio passa a esaminare i problemi che toccano la frazione, e ritenendo di poter disting uere: con ordine priori tario i lavori che: più interessano Biauzzo, considera quelli che dovranno essere inseriti nelle voci di bilancio, e quelli invece che porranno essere attuati utilizzando i fondi concessi con l'art 54 della legge: regionale. Per la frazione rimane prioritaria l'attuazione completa della scuola a tempo pieno. Tascuola per poter veramente funzionare e raggiungere tutri gli scopi che si prefigge, ha la necessità di disporre di adeguati spazi che sono invece carenti nella attuale sede ed è quindi necessario la prosecuzione dei lavori di completamento di due aule, nei sottoportici o tettoia, come risult3J dalla progettazione gi3 esistente. E' ritenuto inoltre importante il ripristino del centro di lettura. presso il gruppo giovanile. In ordine ai lavori pubblici propon~ l'imombamento del canale che ,fiancheggia via Campestre, la cui sistemazione è insoluta da decenni, creando dei gravi problemi sanitari. 11 consiglio si riserva di presentare uno studio dettagliato •per la soluzione di questo problema, assieme: a quello di via Chiusa, anch'essa -fiancheggiata da una roggia che d urante le abbondanti piogge invernali straripa creando gravi disagi.

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pertanto l'amministrazione coml.liOale a inserire la fra2ione in un programma in tal senso per il completamento, anche, deiJa bimmatura delle vie~ Campestre, dell'Emigrante e Comugne. Altri piccoli lavori necessari sono il miglioramento della se· g naletica stradale, orizzontale e vortica·le, l'installazione di spec· chi parabolicì in alcuni incroci, curve e strettoie pericolose. 11 consiglio propone, quindi, che l'amministrazione comunale amministri i beni demaniali siù sul greto del Tagliamento, come indica una legge del 1964, allo scopo di ricavarne eventuali utili. Propone infine che venga addebitata a tutto il personale docente e non docente, che fruisce della mensa scolastica, una retta pari a quella che viene adottata per gli alunni frequen tanti, questo per non crea!I'e discrimina· zioni nei riguardi di persone che a loro volta potrebbero essere tenute in considerazione.

S. Martino-S. Pietro Muscletto·Rividischia Sintetiche le conclusioni dd Consiglio dopo l'esame del prevencivo di bilancio comunale 1977. Prioritario viene ritenuto il potenziarnOOJto dci servizio dei trasporti fra le frazioll!i e il capoluogo. indispensabile al•trcsl l'isti•tuzione della mensa intera· ziendale per i molti lavoratori delle fraz.ioni che si recano al lavoro nelle aziende di Codroipo. Infine, per dare un valido aiuto e un 'giusto indirizzo agli agricoLtoni, viene proposto di in· dire dolle pubbliche assemblee di agricoltori chiamando a partecipanti esperti del settore.

Propone l'diminazione della imboccatura e delle curve daJ.la strada proveniente da Camino in modo 1tale che sbuchi su via Codroipo un centinaio di metri più ad ovest.

E. De Natali

li consiglio ribadisce la necessità di allacciare alla rete idria in costruzione la località del Ponte sul Tag liamento che com· prende: 15 famiglie.

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In relazione a tali lavori e in conseguenza degli stessi, si ren· deranno presto necessarie opere dì riasfaltatura di lllltte le: vie diJs.sestatc:. n consiglio i<nvita

CODROIPO Piazza Garibaldi

trasformare, non distruggere Ho ietto con grande interesu l'articolo riguardante l'inceneritore. IL problema delle immondizie, o meglio del come liberarsi da esse, è uno dei più grossi che oggi come oggi l'umanità si trovi di fronte. Un problema sul quale bisognerà cambiare completamente la strada che in Friuli stiamo imboccando: quella degli inceneritori. Bruciare le immondizie non serve ad altro che a consumare una gran quantità di materie prime che potrebbero essere meglio utilizzate in altra maniera. Non so come Codroipo risolverà iL suo problema, ma posso dire co· me l'hanno affrontato, ad esempio, Udme e Lignano: con un impianto che trasforma i rifiuti in fertilizzante e in concime. Il fatto che delle immondizie possano diventare qualche cosa di utile mi pare estremamente interessante per una regione a vocazione agricola come il Friuli e per una cittadina come Codl'oipo con un circondario prettamente agricolo. Con la fame di ferrilizzanti che cresce ogni giorno e il costo dei concimi che ogni giorno aumenta credo che ogni amministrazione dovrebbe fare un pensierino su questa possibilità. Spendere soldi per ricont,ertire mi pare, a priori, più utile che spender/i per distruggere.

Le grosse spese, comunque, credo si possano ammortizzare comorziando piì4 comuni. Quel che più conta però è che la raccolta dez rifimi sia completa non com'è organizzata ora nella maggior parte dei casi. Infatti i regolamenti urbani di gran parte dei comuni non accetwno nelle immondizie proprio i rifiuti, cioé, cartoni, bottiglie, barattoli, erbacce e cose del genere. Come dire che quando ho rasato il giardino di casa mia le erbe devo mangiarmele oppure - come fa la maggior parte della geme - vuto che gli spazzini non le portano via abbandonarle ai margini di qualche strada o in qualche angolo della campagna. E questo vale per le bottiglie, per i cartoni di grossa mole, per le cassette e gli imballaggi che i netturbini .<i rifiutano di asportare. Questo crea quelle montagne di rifiuti nauseabondi che si vedono 1n gzro per i campi o ai margitli delle strade di campagna. Quùtdi, prima di tutto, una raccolta dei rifiuti completa e organizzata e poi una loro trasformazione - se possibile 111 qualcM cosa di utile. Per salvare il nostro domani e rmderlo consono a un modo di vivere civile. Giuseppe Vasi Udine

un grazie dai terremotati Siamo un gruppo dì terre· motati, oopiri da quattro mesi nella sala Moro di Codroipo. Ora stiamo per ritornace ai nostri paesi, dove sono pronti i prefabbricati, e desideriamo tramite il vostro giornale ringraziare le autorità di Codroipo, il direttore e tutti i componenti delia C31Sa di ri·poso che ci hanno procurato il vitto. Un gra· zie agli artigiani che hanno Ja. vorato per noi, per darci un alloggio confortevole e caldo. A tutte le ditte che hanno collaborato por arredare le nosliTe ca· me.rette e per d~ci quasi gra· tuitamente quanto abbisognavamo. Un ringraZiiarnento all'assistente sociale del comune, assidua e premurosa, che ha lavomto senza sosta per non farci mancare nulla. Un grazie di

cuore a rutte le signore che han· no collahor3Jto nel limite delle loro possibilità, rinunciando anche alle vacanze. 1\lla signora Nardini che ha svolto con passione tutte le mansioni, compresa quolla amministrativa. Alla signorina Natalia Domenicali, che con C311lta abnegazione si è prodigata per lenire i dolori di noi tutti e che ha lavorato con tanto amore. Alla signora Elvira Cosivi, che fino all'ultimo momento ci è sempre rimasta vicina curando i nostri malaoru e aiutandoci a superare tutti i nostri non indifferenti problemi. Lasciamo Codroipo felici di ritornare no1 nostro paese, ma st~bc:rcmo sempre nel nostro cuore un g rato J"Ticordo. Un gruppo di terremotati

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Sotto questo tetto c'è un nido.

L'uomo, fm dalle sue origini, ha lasciato un segno nei luoghi in cui ht;t abitato. Siano essi stati caverne o capanne egli ha sempre avuto l'esigenza di creare intorno a sé un ambiente che rispecchiasse la sua attività e il suo estro creativo. Oggi l'uomo vive in un'altra dimensione. Carico di tensioni non ha smesso di desiderare un luogo dove lui possa essere se stesso, spogliarsi di quel meccanicismo che lo avvolge e vivere almeno per un mon1ento la sua personalità. E tu questo lo cerchi nella tua casa. Vuoi che sia un nido che ti accolga, che ti culli, che ti dia serenità. E il mobile fa parte delia tua casa. Tu lo cerchi in ogni luogo dove possa essere esposto, chiedi di lui, delle sue qualità, dei suoi vantaggi. TRIGATTI questo lo sa. Perciò ha scelto il meglio che possa offrire il mercato, sia dal punto di vista tecnologico sia economico, in modo da darti ciò che veramente desideri. Trigatti lo sa e ti aspetta!


lentro ci sono i1obili Tri atti

Mod. MIRKA in noce stambecco


chi non vuole la scuola integrata L'anno .scolastico 1976/1977, pur tra Je i.nev~tahill c ormai proverbiali caronze organizzati· ve a tutti i J.i;velli, s'è ormai avviaw. In Friuli, in pwticolrure, alunni, i!llsegn.a!ll[i e genitori son o a!lle prese con i gravi problemi ancora ill'risolti di strutt'1.lre (aule, palestre, arredi) e di mezzi (sussidi audio-V'isivi e bibli~ U!Che scolastiche) pressochè inesistenti, mentre a Codroipo il mondo della scuola> pri maria sta ancora at:tendoodo l'lnizio delia scuola integrata che a tutt'oggi non è entrata in funzione. Nello scorso numero abbiamo intervistato i :responsabili della politica •scol3JSTJica codroipese per avere un quadro i·l più possibile r.hlaro sulle fìnali;tà pratiche di questo tipo di scuola. Cerchiamo ora di approfondire il problema nella sua cronistoria e di stabilire eventuaili responsabi•lità per il mamcato tempestivo inizio della sperime.nJcazione. Ricapitoliamo assieme le fasi di questa vicenda .che rischia di far cadere nel groutesco la già llllnata credibili-tà deLle nostre strutture amministraJtive.

Ottobre- Novembre 1975: durante l'runno 1975/76 il patronato scolastico isti1lUisce, come al solito, sezioni di doposcuola (9 per la prtleisione) in alcune scuole elementari del capoluogo e ùelle frazioni. Marzo 1976: gli insegnanti colla:boratori del direOtore didattico incaricati di approfondire con il patronato e le iruegnanti addette i problemi OJ"ganizzativi

del doposcuola, elaborano una serie di proposte. Con'temporaneamente nna comrrnissiooe dd consiglio di circol9. avente il compito di in-dlicare altune iniziative da gestire con ili bilancio del circolo didattico •giunge, per altre vie, a conclwioni analoghe a <1uelie elaborate dai collaboratori del direttore: l) arcaicità c inutililtà dlidattica di un doposcuola organizzato secondo i moduli rr.ailizionaili per raccogliere i ragazzi, provenienti dal· le più svariate sezioni di una o più scuole e custOdirli durante lo svolgimento dei "compiti per casa"; 2) tilecessità di modi.ficrure la struttura ed i compiti specifici del doposcuola. Nella relazione per il con\Si.gUo di circolo si pai11la per la prima volta della "scuola integrata" come unica ed efficace a:lternaroìva aJ doposcuola.

Aprile 1976: matll mano che la ~uss.ione si sposm dalle

linee generali al'le proposte con· crete affiora "unanimemente" da parte di docenti e ·g enitori l'esigenza di "integrare" l'inse· gnamonto tradizionale con tutte quelle autJività finora considerate di secondo piano !llella scuola (od.ucazione fisica, educatLionc musicale, eàucazione artistica, lmgua straniera, cLrammatizzazio!ll.e, ecc.), ma che rivestono una importanza fondamontade ai fini formativi della personalità .deLJ':Jilunno, pari se non superiore alle "materie" tradizionali (italiano, aritmetica, storia, geografia). Sulla scorra di q ueste confortanti conclusioni che emergono

dai VOI'baili dei vari con.sigJi di mtcrclasse, i l consiglio di circo,Jo elabora una proposta che intende vouire incontro alle esigeo.ze di tutte le scuole deme.n· 'trui dd comnne: propone cioè di chiamare a discutere inscgnaiDti, gonitori, amminist:razione comunale e patronato .scolastico ~u un progetto di scuola lntegraca che nasca come alternativa ail doposcuola tradiziona· le, con·sifderara Ja poca uthlità di quejjt'ulti.rno così >eom'è costret~ to a fu rtZiOtllare nella quasi generalità ùei casi, e le esigenze di i.ntcgra!Lione evidenziate dagli ÌllJSegnanti e dai consigli di interclaJSSe.

Maggio 1976: il terremoto viene •nel frattempo a porre una patliSa a questo lavoro ma il consiglio di circolo ed il collegio dci docenti non rest3tllo del tut· ro inattivi e ciascuno di questi organi collegiali si trova a discutere, nella rispettiva rÌillnionc di fine am!llo, 5e approvare o meno proposta nel suo cOill'Plesso.

u

Giugno 1976 : il consiglio di circolo (composto da insegnanti, genitori e personale non docen:be) delibera alil'unanimità di dare via .liliera al progetto, mentre il collegio dei docenti lo approva a maggioranza. Luglio 1976 : prima delle vaca,nze estive si svolge una riunione del cOllJSiglio di circolo con la pau-tecipazione dell'ispettore scolastico dr. Picot per i,J provveditorato agli stud·i c ·del

antonio salvadori

sindaco prof. Tempo per informare le amministraZioni scola~ stica e comunale dell'intenzione e ddLie proposte operative contenute nel progetto, ·invitandole così a forillrc una r.i<Sposta. Ai cLue rappre;emoori viene consegnata la relazione riassuntiva recante 1c conclusioni cui sono giunti gli ocgani çoNegiali del circolo didattico.

Settembre 1976 : a!lla ripresa autunnade ·decolla Ì'l previsto corso di aggiornamento per gli msegnatn.ti suLle proolematiche dolia scuola ilntcgrara: anche questa volta il secondo terremoto costringe a qualche giorno di paJUsa, ma i laJVori del cor.so · ~ prendono e si concludono il _ settembre. Onnai !tUtto sembra promo penchè la cosa po55-.t avere inizio: ci sono, è vero, ancora perplessità m alcuni membri del corpo docente, perplessità da attribuire it11 particolar modo aJla difficoltà ,per taluni insegnanti ·di saper o voler modificare il proprio atteggiamento didattico (da quelJo ·di chiusura, nel lim-

bo dorato .deUa propria clas~ aJlila massima apertura e scambio di colJaborazione con i suoi coL. leghi) dopo anni di onesto insegnamento tradiziona.le; ma il cammino della scuola i.n>tegrata sembra orma-i inarrestabì1le: 1IDa riuniane della comnli.ssione consiltiare comunale delira ;pubbli~ iscruziooc, allargata ai memb}.. J deLla giunta ed a queLLi dci con· sigli di -quartiere e di àrcolo, dà modo di rilevare la sostanzìaile adesione al progetto deLle forze politiche e soc:irui.

Ottobre 1976 : chi non vuole veramente la scuola imeg.rata r A pruroJe sono tutti d'accordo:

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-cultura 1) TI provveditorato agli stutli che però anZIÌchè inviare i cinque insegnanti richiesti per le materie integrative di educazione fis:ca e musicale ne nomina so~t:;mo tre; 2) ~l coUegio dei docenti, l'atteggiamento dei quali è estremamente curioso per· chè approvano incondizionatamente l'iniziativa in sede di consigli di imcrda..sse (con la presenza -dei genitori) e solo "a maggioranza" all'ilnterno del collegio stesso; .ciò significa che e· sisterebbero gruppuscoli d i insegnanlti ostJili al progetto (for&: perchè non vedono di buon occhio il loro rientro pomeridiano evisw per due ·giorni alla settunana ?); 3) •l'amministrazicne comunale che per bocca dd Ùl· daco si è detta enrus'i::sra del progetto ma che a tutt'oggi, ad un mese di distanza dall'anizio regC':are delle kzioni, ncn si è ancora pronunciata, nè si sa con prttisione se intende veramente impegnarsi per questa qudific:l!nte iniziatiiVa socia•le (o forse si vuoi rimandare alle calende greche l'attuazione della scuola integrata !asciandola moàre odla fumosità dei discorsi, disattendendo ancora una volta le attese della popolazione?); 4) i geniroci: sono Ja fascia di interessati dove si riscontra veraente una adesione massiccia ia per quanto riguarda i risvoiti sociali sia per quelli pedagogico-didattici dd problema. lnfatt:i le loro a<ssomb~ee ha.nno approvato a larghissima maggioé~za il progetto; 5) i consigli di quartiere: han.no discusso e approfondito il problema dando parere favorevole.

Nove mbre 1976 : a questo punto dovremmo chiederci a chi spetta l'ulteriore iniziativa e cosa si attende per cominciare. I dubbi di coloro che intendono liquidare l'argomento "scuola .inr.egrata" accampando fra Je difficoltà l'iùnpreparazione degli insegnanti o problemi finanziari e ~!irutturali dov,rebbero essere facilmrnte fugati: se persistono s.:gnilica che costoro, prospettando apparenti difficoltà, vogliono la•sciare tutto come pdma. Dimostrano soprattutto scarsa conoscenza e approfondimento dd problema con tutte: le sue rilev::.nti implicazioni scòo-pedagogiche. Scuola integrata significa e significherà necessariamente sempre più nuovo mcdo di fare s<:uola, ma II!on si può chiedere agli alunni di oggi, cittadini di domani, di aspenare a.ncora, forse quz.~che genoraz.ione, perchè si preparino insegnanti "ad boe" per Ja ocuola rinnovata o che amministrazioni più o meno sensibiLi prendano a cuore il problema: la società in perenne movimento non può aspettare e tocca a tuui noi promuovere dz.U'interno iJ suo rinnovamento, anche que11o pedagogico. Tutte le esperienze di scuola integrata d'a!Lronde sono nate dalla trasfc~mazione del doposcuola tradizionale in una scuoJa di contenuti e metodi diversi: chi è sta'lo ed è contro la scuo!a integrata è colui che: è contro il rinnovamento e vuole una scuo!a dell'obbligo selerriva ed antipopolare. Al lettore giudicare dai fatti, ma più ancora dai "silenzi" a volte più significativi di 'tante parole. Ma la scuola quanto dovià attendere?

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i ''viaggi" di anzil

Paolo F~laschi Illustra le opere di Celiberti, primo artista ospite nella nuova galleria di Passariano. ( Michelotto)

Dopo Celibmì, Paolo Falaschi ha presentato nella sua nuova galleria di Passariano i famosi "Viaggi e incontri" del pittore Anzi/. Personalità del mondo artisJico, culturale e politico hanno dato lustro alla vernice di q~«sla int~essante rassegna ùll'artista tarcentino che ~ tuttora aperta. Sul/'op~a di Anzil, e ptù in generale sull'arte pìtlorica contemporanea, la galleria Falaschi

ospiterà, verso la metà dz novembre, una tavola rotonda cui parteciperanno artisti, critici di arte e rappresentanti del mondo culturale. Con Anzi/ il neo gall~ista Falaschi (il debutto era avvenuto con Celiberti) comincia quella attività di promozione culturale tzei confromi della "periferia" che ~ fra glt scopi principali della sua nuova attività.

celebrato candoHi La tragedia che ha colpito la nostra regione ba avuto la sua ripercussione anche suUa celebrazione dd centenario candotti:mo, alla cui organizzazione da tempo si dedicava uno speciale comitato. Delle diverse rmmifestazioni che erano state programmate è riuscita finalmente ad andare in pol'to quella rdattiva al grande concerto di musica composta dal sa:cerda:e di orig~ne codroipese. La prima esecuzione si è avuta neUa nostra chiesa arciprerale domenica 7 novembre. Succe~i­ vamente il concerto è stato eseguito a Lignano, Udine, Cividale e Gra-do.

Protagonisti deUe serate musicali all'insegna dell'arte can· dottiana il coro codroipese che proprio dall'insigne concimad ino ha preso il nome, il G. B. Candotti, diretto dal maestro Gilberto P ressaoco, il coro Saruta Cecilia della Metropolitana di Udine diretto da.l maestro Albino Perosa, l'Orchestra udinese da camera, il tonore SOU'Sta Desiderio Bressan e l'o11ga.ni6ra don Angelo Ro~o. Il programma è stato diviso in tre parti per dare al ma~imo l'idea dei diversi momenti e aspetti della produzione musicru!e candottiana. Sono state cioè eseguite musiche strumentali, a capella e t:oncertate.

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il giocattolo come forma educativa Il bambino, sin dai primi mesi di vita, gioca. l primi giocattoli sono le sue mani, i suoi pi·edini, i capelli della mamma. Per lui tutto ciò che lo circonda ha un valore che scopre giorno per giorno. E poi crescerà. Avrà bisogno di un giocattolo sempre più impegnativo, qualcosa che gli darà la possibilità di esprimere i suoi sentimenti, il suo estro creativo, di fare e disfare, costruire e distruggere, perchè questo fa parte del bambino e il giocattolo deve servire il bambino. Poi inizierà a giocare con i compagni: unirà il suo giocattolo ai loro, formerà con loro la prima società con le sue regole e si sentirà padrone di se stesso. E il genitore dovrà aiutarlo nella scelta del giocattolo giusto. Dovrà rivolgersi ad un negozio specializzato, che lo consigli e che lo guidi verso una scelta così impegnativa per l'educazione del proprio figlio.

E a Codroipo c'è un negozio all'altezza di tutto questo

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premiati i donatori La citazione d'onore per la sezione, un distintivo d'oro con fronda, tre medaglie d'argento, nove modaglie d i bronzo c 26 Jiplomi di benemerenza: questi 1 riconoscimenti che i domtori di sangue d!i Codroipo e Ca· mino al Tagliamento si sono meritati quest'anno e che sono s.tati ufficialmente conferiti nel corso dell'annuale congresso dell'Aids tenutosi ad Aquileia. La a·~tivit.à ..dei donatori di S3illg>ue codroipesi quesùumo è stata davvero esemplare: le cavane della solidarietà organiz· te por il <:entro trasfusionale di Udine hanno avuto tutte U· na ma<SSicx:ila. partecipazione e , così pure le visite compiute dal· la aur.oemotcxa circolam:e hanno sempre ottenuto •una corale risposta. La tragedia che ha particolarmente colpito la nostra regione ba alimentato con lo spi· rito di solidarietà anche l'avvi· cinamento al dono dd sangue sopra:~tutto da patrte dei giovani.

(6,35), Marùo Polo, 24 (6), Francesco Zanin, 24 (6). Si ISOD.O infine meritati il diploma d'onore i donatori Gian· luigi Andrin, 12 (3), Maria Beltramini., 12 (3,55), Gianbattista Botros, 12 (3), Giuseppe Campeotto, 11 (3), Giuseppe Ceccato, 12 (3), Licio Cozzi, 12 (3), Ettore Frappa, 14 (3,60), Giu· seppe Giavedoni, 12 (3,10), Bruno lnta!IKi, 13 (3,35), Tarcisio Lorenzon, 12 (3), Giuliano Mocchiutti, 12 (3,10), l.rma Moro, 13 (3,25), AJberto Pruron, 14 (3,ì5), Edoardo Pizzale, 13 (3,25), Guglielmo Rodaro, 12 (3), Ruggcro Rossit, 12 (3), Antonio Schiavone, 13 (3,30), Fio· relio Segatto, 14 (3,60), Silvano Sorannel, 12 (3), Giordano Toffoli, 13 (3,25), Tarcisio Tomini, 12 (3), Rino T onizzo, 12 (3,20), Celso Tubaro, 11 (3,10), Ariberto Vanin, 11 (3), Bruno Vedovaro, 14 (3,50) e S11vano Venier, 13 (3,25).

1 donatori memtevoli quest'anno del particolNe riconosci· mento deLl'Associazione friulana donatori di sangue sono Ercole Marano, 56 donazioni ( 18,33 litri), il quale ha ricevuto H distintivo d'oro con fronda; Giuseppe CasteLlan, 29 (8,26), Rcr (8,35), Elio 1 eo Nadalin, 33 Tom.1ida, 34 (8,50), medaglia di argento. La medaglia di bronzo è stata assegnata ad Angelo Baracet· ti, 27 (6,85), Vi·nconzo Bezzo, 25 (6,25), Elio Cengarle, 24 (6), Remo Oi'Priani, 25 (6,25), Davi· de Cumoro, 24 (6), Severino Ganis, 24 (6}, Amerigo Perini, 25

QUALCUNO RICORDA SAN SIMONE

La tradizione che vede fesreg· giara m ricorrenza di San Simone dai dipendenti dell'industria Thhoss, è stata anche quest'anno rispettata. Gli operai del complesso industriale hanno trascol'SO la giorn.ua a Biauzzo dove, nonostante 'Uil3 pioggia torrenziale, hanno disputato la immancabile partita di calcio tra ce.Ubi e ammogliati, vintJa dai p rimi. Successivamente, nel bar da Pieri, è stata giocata la briscolissima.

L'AMICIZIA IL VERO TESORO

GSC : SPORT LIBERO

L'associazionismo sta vivendo un mom~to particolarmenu fe· liu a Codroipo. L'esigenza dello stare imieme in quuto c~tro, che pur non essendo ancora una città vera e propria ha perso da tempo le peculiari caratteristiche del paese, è parucolarmente sentita dai più giovani, che non reputano più sufficiente l'incontrfi(si nell'ambito della scuola (tanto più de dopo le medie le strade si dividono) o nell'ambito delle associazioni sportive. Utuz cinquanti11a di giovanissimi hanno pertanto dato vita a un sodalizio, che hanno detJOminato Gruppo amici codroipesi, allo scopo di organizzarsi per la migliore occupazione del tempo Jibero. Dopo aver dato v1ta nello scorso settembre a un torneo rionaie di pallacanestro, si sono di· vertiti ultimamente in una originale caccia aJ tesoro, compiuta a piedi o in biciclietta lungo le strade del paese. Il ~'giocare" assieme ~ stato il vero tesoro che tutti hanno avuto in pr'mio, in quanto i premi veri e propri erano ben poca cosa, quanto cioè le loro scarse finanze avevano permesso. La manifestazione ha comunque avuto UTI vincitore, anzi un gruppo di vincitori, composto da Sandro Cengarle, Manuela Todisco, Manuela Miculan, Mauro e Michele Lo Cicero, Egidio Moro, Gianpietro Gasparini, Al· ft·edo Tarquini, Gianfranco Vi· gutto, Marco Ottogalli e Clau· dio Zamboni. Nella loro vittoria c'è stato però lo zampino di un "esperto" in questo ge11ere di giochi, il prof. Anedi Bertossi,

Partendo dal presupposto che se i bambini non giocano iJ loro sviluppo psicoEisico viene di· sturbato, se i giovani non fanno esperienze sportive il loro inserimento nol contesto sociale .risulta ostacolato, se gli radulti non svolgono attività motoria la ·loro salute vione compromessa, il Gruppo sportivo codroipese, nell'intento di far sl che "nessuno sia escluso da!l diritto fondamon· tale di spazio e movimento", mantiene anche quest'anno l'1mpegno di mettore a disposizione la palestra comunale di via 4 Novembre a chiunque intenda praticare un'attività motoria al di fuori dell'agonismo e della selezione. Ciò in considerazione del fat· to che le .società sportive chiedono, in cambio dolio "-spazio" di cui lasciano usufruire e con· seguentemente anche dd "movimento", un tributo di ltempo e un impegno elevato di cui non tutti possono disporre. La palestra è a disposizione degli iscritti aJ Gsc, il lune-

dl dalle 19.30 aJ.le 22, il macoledì dalle 20 alle 21.30 e il sabato dédle 19 a11e 21. Nell'ambito del Gsc già si praticano, non ovviamente a scopo agonistico, gi!llinastica e paJlavolo. Quest'anno probabilmente, se sarà possibile, sarà avviata anche la. disciplina della pallamano. Per iscrizioni o ulta-iori in· formazioni gli interessati potranno rC'Ca.r\5i nella sede do! sodalizio, in via Piave 33, il martedì dal!le 20 taJle 21.30, oppure in palestra du:rante forario di attività.

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una moto ... una pista di Gianni Tubaro

Penso che poche persone conoscano da vicino hl motocross come sport vissuto e ohe la maggioranza ne abbira un'immagine esteriore che .non coroisponde a realtà. Spesso gli appassionati vivono circondati da un alone di mistero o di se-gregazione e sono classwicati ccme dei personaggi strani per i nostri giorni, che fanno l.ltll po' rivivere la epopea ·di 13!llJtiiChi cavalieri senza macchia nè paura. Forse in tutto questo c'è dd vero. I cavalieri d'un tempo lot· tavano contro l'ignoto e ricercavano il Sacro Graal, i regazz.i di oggi inseguono la propria immagine ideale, cioè cercano di br uscire quanto c'è di buono in loro attraverso la pratica. di questo sport. 1 In questa gara assurda, contro tutto e •OUtti, che è diventata la vita dell'uomo moderno non c'è posto, non c'è tempo per vivere determinate situazioni e sensa2ioni: esse vengono cancellate in funzione di altre... forse più importami. Ebbene, c'è chi sa ancora cogliere questi momenti, questi attimi che ad altri sfuggono, e chi possono essere costoro se non .delle menci libere, fresche, non condizionate, come quelle dd giovani? E, visto che la società adulta non dà loro la possibiliotà di godere di queste cose, i giova·ni si crea· no uno strumento nuovo per poterne usufruill"e: il motccross. contatto con la natura, la libertà di esprimere le proprie potenzialità neUa lonta contro la ~nclemenza dd tempo, contro le ilifificohà d'ordine orografico in costante attrito con le leggi della fisica, ,danno la soddis:fazione di arrivare oltre, al di là, di conquistare cioè delle mete ideali che bon difficilmente si raggiungono nolla vita di società. 111 connubio uomo-moto trascende dal suo significato fisico

n

per aoquisoare un'altra dimensione: la moto per certi aspetti diTViene la compag;na alia quale insegnare la &trada per arrivare clla meta e assieme soffrono uomo e macchina, rper ogni metro di strada percoiSa, per ogni d1fficoltà superata.

chi minuti... spingendo). :Per praticare questo sport ci vuol~ soprattutto tanto entusiasmo e un buon fisico, dato che si tratta d\mo sport faticoso, e poi una moto, che, a volte, costa un sacco di soldi dato l'alto grado di spccifidt.1 del mezzo. A volte però hastQ anche un motorino per andare a vedere e imparare. Ma, e qui c'è un ma, superata quella che può essere la sfera d'azione individuale, cioè il singolo croosista e le sue

A volt• basta anche un motorino "elaborato" In casa per godere • soffrire sulla pista di cross.

Quando la moto non va è l'lllcmo a soffrirne di più: la "dé.fail131Dce" del mezzo viene considerata un vero e proprio tradimento. Una volta in officina il crossita vuol sapere perchè è accaduto, come mai si è rotta ed ecco che dall'iniziale ricerca di valori, altri si vengono ad aggiungere: l'interesse per la meccanica, il desiderio di scambiare •le proprie Ì!mpressioni con altri per conoscere meglio j,l funzionamento dd proprio mezzo nella speranza di evitare quei traumatici momenti in cui il mecc-z.nico presenta il conto: certe mazzate da annichilire l'entusiasmo di chiunque. Ma il crossista spera che quell'inconveniente non si verificherà più e riparte con rinnovato entusiasmo (per ritornare magari di il a

f VALV~SORI ADRIANO

pa-

azioni, ed entrando un pò in quelli che sono i rapporti di questi ragazzi con la società, si può affermare che non sempre essi sono ben visti e che molto poco è stato .fatto per capirli e venir loro incontro. Per formare attorno a sè un coagulo di energie che comprendesse tutti gli amanti della moto e ne portasse avanti le istanze, i giovani mcr tocrossisti di Codroipo hanno costituito il "Motoclub Codroi· po" di cui l'alfiere e "Presidente è Elio Salvador, noto negli ambienti codro~posi per essere uno dei primi motociclisti... ancora in .servizio. Fra gli scopi di questo sodalizio c'è quello di mettere in condizione i suoi jscritti di partedpa•re aJ.le gare di regolarità, dato che qui nella zona gli im-

ptanti permanenti per il cross non esistono. P~ chi non lo sapesse il motocr05S è una gara di velocità su pista chiusa, la rego· larit~ invece è una gara. che si svolge solamente su tracciati montagnosi che devono essere percorsi ontro un certo tempo e che ha come discr-iminanti un certo numero di prove speciali: di cross, di accelerazione, ecc. C'è da dire però, che per andare ille gare 'llll pilota si deve allenare e qui sorge una domanda che si sono posti anche gli appassionati della zona. Dopo varie peripezie sembrava di a.vcr trovato La soluzione nclle "grave" di Camillo, dove non sanza sacrifici i piloti erano riusciti farsi una pi'Sta d'oallename sulla quale convergevano numerosi i erossisti della zona, lo quella pista, allungata per l'occa.sione con ·un tracciato totale di l l chilometri, il Motoclub Codroipo ha organizzato amerà marzo una gara rcgolaristica conclusasi non >Solo con la vittoria a<Ssolu ta di un codroipese ma anche con un grosso succes· so di panecjpaz.ione di piloti e di pubbliro. Poco dopo però, i saccheggiatori delle cave di ghiaia che traumatizzano il Tagliamento hanno distrutto anche quell'uni· ca pista, operando in modo in· cosciente e mettendo in serio pericolo l'incol.umità dei ,piloti che vi si recavano giornalmente.

RINNOVATO IL CONSIGLIO DEL NUOTO Questo il nuovo direttivo eletto dali 'assemblea dell'Associazione spo'l"tiva Codroipo nuoto: Arturo Berti, Roberto Bortolot· bi, Dina Ceccon in Trevisan, Lino Facchinutti, Paolo Falaschi, Gianluigi Gurizzan, Ra·ul Mancardi, Ottorino Massa, Luciano Morctuzzo, Angelo Narduzzi, Angelo Paglia, Luciana Piccoli in Dc Renaldy, Giuseppe Sartorollo, Vit:<torio Scialpi, Giancarlo Uc~dlatori.

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ZOMPICCHIA DI CODROIPO (UD) Arredamenti Giardino - Prefabbricati- Recintazioni Industriali

Via Capoluogo, 9- Tel. 0432/90.320 14

Loculi Iscrizioni e Lapidi


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-- servizi sociali

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CINEMA

MEDICI DI TURNO

VETERINARI DI TURNO

PISCINA COMUNALE

Dr. Erme.ncgildo Cristofoli tel. 904387: 14 novembre.

Dr. Venanzo Andreani - Bertiolo · tel. 917022: 14 novembre e 5 dicembre. Dr. Lu:igi Orzan - Flaibano rei. 869019: 21 novembre e 12 dicembre. Dr. Renato Gruarin - Codroipo - tel. 91144: 28 novembre.

La piscina comunale di via Europa Unita è: aperta al pubblico con il seguente orario: martedì, giovoclì c sabato dalle ore 18 alle 20. TariJfe: intero lire 600. ridotto lire 300. Abbonamento per 10 ingressi: jmero lire 3500, ridorto lire 1.500.

Dr. EJdgardo Nicolini - tel.

90175: 21 novembre. Dr. Salvatore Biuso - tel. 90092: 28 novembre. Dr. Mario Giacomarra - tel. 91019: 5 dicembre. Dr. Luigi Fabri•s- rei. 91072: 12 dicembre. Il servizio medico festivo inizia alle ore 13 del sabato an· tccedc:nte la domenica indicata e termlll.l alle ore 7 del lunedi seguente.

FARMACIE DJ TURNO Per una svista l turni festivi delle farmacie, pubblicati nell'ultimo nu· mero, sono sta ti Invertiti. Cl scuala· mo con l lettori • con l fumaciati.

Dr. Sahatdli - via Roma td. 91048: dal 14 al 20 novembre e dal 28 novembre al 4 dicembre (festivo e notrurno). Dr. Ghirardini - piazza Garibaldi - tel. 91054: dal 21 al 27 novembre e dal 5 all'Il dicembre (festivo e notturno).

UFFICI COMUNALI Il Sindaco riceve il martedì dalle ore 12 aJle 13 e il giovedì dalle ore 17 aJ~e 18. L'ufficio tttnico comunale è ~perto al pubblico solo il martedì, giovedi e sabato dalle ore l 0.30 alle 12. 30.

AMBULATORIO ONCOLOGICO Tutti i venerdì dalle ore 14 alJe 16, presso la scuola mater· na statale di vja Circonwllazicr ne sud.

O.N.M.I. Tutti i mercoledì dalle ore 9 alle 12, presso la scuola materna statale di via Circonvallazione sud.

ORARIO INVERNALE FF.SS. Partenze per UDINE Locali: 6.2 1 - 7.18 - 8.23 10.07 - 14.07 - 1438 - 17.14 17.54 (solo feriale) - 18.41 (soppresso sabato e festivi) - 20.01 2130 - 23.16. Diretti: 1.43 - 11.13. Direttissimi: 6.49 (solo sabato e festivi) · 1234 - 15.42 18.11 - 2237 - 2251. Partenze per VENEZIA Locali: 3.54 - 6.24 - 655 717 (solo feriale) - 10.56 13.53 - 15.29 - 18.13 - 1932. Diretti: 5.56 - 9.03 - 16.26 20.58 - 21.41. Direttissimi: 5.15 · 12.51 16.50 (solo feriale) .

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Programmazione festiva mesi di novembre-dicembre

CINEMA VERDI Novembre 19-20-21 Savena violenta 26-27-28 Drum, ultimo Mand ingo

Dicembre 3-4-5

Remo e Romolo: figli di una lupa 7-8 l quattro del l'Ave Maria 10-11-12 Sillon Kitty 17- 18-19 Telefoni bianchi

CINEMA VITTORIA Novembre 20-21 Letto In piazza 27-28 Je t'alme mol non plus

Dicembre il grande racket Mondo di notte: oggi 11-12 Classe mista 18-19 L'affittacamere

4-5

7-8

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Ed ecco il nostro indirizzo:

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