47 di Domenico Furci A. Belyj: Il futuro di San Pietroburgo rrGli galoppava dietro il Cavaliere di k:in, gli Obleuchov, le Sconosciute» (V. Strada, Bronzo col suo scalpito pesante. Letteratura Sovietica 1953-63, p. 116). uPIETROBURGOn è anche il titolo del piO. ll passato mi fugge innanzi agli occhi... famoso romanzo di A. Belyj, «la migliore espresÈ molto ormai elle, piene di vicende, sione in prosa del simbolismo russo>> (M. Slocome ocearw in tempesta, esso è volato? nim. Storia della Letteratura Sovietica, Rizzoli Orà in silenzio, placido si stende: Ed.l969). pochi volti la mente ha conservato, L'azione del romanzo si svolge a Pietroburpoche parole giungono all'orecchio... go nel1905. La narrazione inizia con. un prologo PuJkin e finisce con un epilogo. Al d1 sopra dell'atmosferadi Peterburg signoreggia l'immagine del «caLe elezioni presidenziali in Russia del13 giu- valiere diBronzo» di Puskin di cui ogni capitolo gno 1991 hanno confennato attraverso il suflra· porta una citazione introduttiva. Quella del prigio popolare Boris El'cyn alla Presidenza della mo capitolo, molto significativa nel contesto, coRepubblica Russa. Nelle stesse elezioni la popo. si suona: <~, titola il setti· rivoluzione de11905. Vi si riflettono infatti gli avmanale Time un breve profilo storico della città, venimenti della guerra russo -nlpponica, gli atti annotando che v.r. Lentn si starà rivoltando nel di terrorismo, gli scioperi delle ferrovie, delle suo mausoleo. La restituzione del vecchio nome fabbriche, le cariche dei cosacchi, gli scontri, i zarista rigetta simbolicame,nte 74 anni di comu· comizi di quei torbidi giorni, sintetizza A.M. Rinismo e tornaa fare i conti con la propria storia. pellino. I personaggi piti importanti e attorno al Nella sua storia la città ha subito vari cam- quali si snodano infiniti episodi e figure irreali biamenti dinomi Fu costruita da Pietro il Gran- sono: Apollon Apallonovi~ Ableuchov, Nikolaj de nel1703 sulle coste paludose del Golfo di Fin- Apallonoviè Ahleuchov, il terrorista Dudkin, il landia. Nell91A, sull'onda del diffuso fervore an- provocatore Lippanèenko e il sottotenente Lititedesco il nome Sankt Peterburg fu russificato chutin. dallo zar Nicola ne diventO Petrograd. Dopo la Nikolaj Apollonovit, studente di filosofia e morte del capo rivoluzionario Lenin fu chiama- ammiratore di Kant e dei legislatori delle grandi ta Leningrad. Oggi riacquista la sua identità ori- religioni, di Budda in modo particolare, figlio ginale e tutte le sue connotazioni storico- cultu- dell'importante senatore Apollon Apollonovit rali. Nella sua storia ha subito vari momenti dl Ableuchov (dietro la cui figura è possibile scorcrisi di identità Fu capitale dell'impero russo, gere il procuratore del Sinodo Pòbedonoscev, il luogo di nascita della rivoluzione del1917 quan· funesto consigliere di Alessandro rrr e Nicola II), do i bolscevichi presero d'assalto il Palazzo D'In- si è imprudentemente impegnato con una proverno. Resistette 900 glornl sotto l'assedio del messa verso un certo partito rivoluzionario. n nazisti e fu il luogo delle purghe stallniane del noto e inafferrabile terrorista Dudkin gli dà in 1948 durante le quali migliaia di membri del}lar- custodia un fagottino, <,, una bomba con conpita da Pietro il Grande come finestra della Rus· gegno ad orologeria, e il provocatoreLippantensia sull'Occidente, la città divenne presto il cen- ko, importante esponente sia nel servizio segretro dello sforzo dello zar per modernizzare lo to della polizia zarista sia nel partito rivoluzioStato russo. Ci si domanda se il ritorno all'or!gi· nario, molla segreta di tutti gli avvenimenti, esine di Sankt Peterburg voglia anche dire ritorno ge anonimamente, in nome del partito, che Nlad una città aperta verso l'Occidente. Josif kolaj Apotlonoviè metta quella bomba a suo pa· Brodskij lo spera, e spera anzi che possa signifi- dre. Lippanèenko fa tutto ciò trasmettendogli care molto di pili: non solo un'apertura all'Ooci-. una lettera e fàcendo in modo diC01Jll)romettere, a loro insaputa, i principali personaggi interesdente ma al Cielo, all'Astratto. San.kt Peterburg è indissolubilmente legata sati. L'obiettivo era quello di far naufragare l'a· al nome e all'immagine che i suoi grandi scritto- zione del partito. Dudkin aveva intuito che Lipri le hanno conferito, da Pu§kin a Dostoevskij, panèenko si burlava della loro causa comune. da èaikovskij a Rimsky · Korsakov, da Gogol' a Avutane la certezza dell'azione su Nikolaj ApolBlok e a Belyj. lonoviè e resosi conto della provocazione Dud· È proprio di Peterburg di Andrej Belyj che kin, ammalato e impazzito, uccide Lippanèenko. qw \·ogl.iamo parlare per salutare il ritorno di Ma la bomba era già stata fatta pervenire a Nikolaj Apollonoviè che la custodisce nel cassetto del quesa bella città nel suo passato -futuro. PIETROBURGO - scriveva il :prof. Vitto- suo scrittoio. Tiall'altra parte, il tipo di rapporto rio S:::ada negli anni 50-60 -, l'attuale Leningra- che ha col figlio ribelle, inducono Apollon Apoldo, d.l ?.lSitin a Gogol', da Dostoevskij a Blok, a lonoviè a curiosare nella stanza di Nikolaj. La Bel~i e ec:r.ua nella letteratura russa con una sua curiosità viene attratta dal fagottino - bomsua ~ fantastica percorsa da personag- ba che porta poi distrattamente nel suo studio gi i.n'eU ~ Onegin, l Raskol'nikov, i Basma~- dimenticandosene e rimanendo all'oscuro del ...... suo contenuto. Il figlio, preso dallo spavento, vuole gettare la bomba nella Neva. La cerca dajlpertutto e non la trova. La bomba esplode durante la notte ma il padre rimane illeso. Qui il romanzo finisce e l'autore fa notare come il senatore Apollon Apollonovié Ableuchov, politicamente finito, acquista unruolo di primo piano dopo il fallito attentato. Questo è in sintesi lo scheletro asciutto della trama del romanzo, al quale vogliamo aggiungere la percezione di un fine critico e lettore italiano sopra citato. A.M. Ripellino. <~, gli aggettivi composti, i paragoni con gemme (ametiste, rubini, turchesi), l'emblematica dei colori: tutto questo proviene dall'annamentario del simbolismo». «Altri due simboli contin\18lllente presenti nel romanzo sono il dominio rosso e il dominio bianco legati ai balli di maschere che, com'è no· to, erano un debole deì poetì simholistD1. «Il dominio rosso, il costume pilota di quella festa danzante, eccitava, lo abbiamo visto, l'immaginazione di Belyj: lo si trova già prima, sanguigno segnacolo di sciagura. in molte sue liriche>,, «E il dominio blanco? D'impronta simbolista anch'esso, si direbbe configurato sulle personificazioni allegoriche di Puvis de Chavannes. Questa parvenza evanescente, che unisce i tratti di un angelojmmalinconlto a quelli d'un rigoroso tutore dell'ordine, vuoi essere forse l'unico contrappeso alla masnada di piovre e di mostri che guizza e sbaccana per tutto il romanzo>l. (A.M. Ripellino, Pietroburgo. Introduzione, pp. XVll-XVlll-XIX). Se dovessimo fermarci a questo racconto 11 romanzo non avrebbe alcuna comjllessità, avverte il contemporaneo Ivanov -Razumnik, esso si rivelerebbe costruito sull!aplice tema della rivoluzione e della provocazione. (Ivanov · Razumnik, Aleksandr Blok, Andrej Belyj, «Allrnost>l, Peterburg 1919, Rarity Reprint No. 15, Bradda Books LTD, England). Invece uPETERBURGn, secondo romanzo e seconda parte della trilogia di Belyj, è la vetta del suo cammino artistico percorso fino a quel momento. Scrive lvanov -Razumnik: «. (1-Razumnik, op. cit.). · (f continua)