Il Reporter Q3 - Gennaio 2014

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www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

dott.

Gianluca Marini MEDICO CHIRURGO

In occasione del 20° anno di attività,sconto del 20% sulle prestazioni di conservativa per i lettori de Il Reporter che si presenteranno con la rivista Studio: via Spinello Aretino, 18 50134 Firenze Tel. 055 71.69.52 studio.gmarini@libero.it

Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.3 del 2 Gennaio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.

Gennaio 2014

Anno VIII Ed. 3

Firenze Quartiere 3

Gavinana Galluzzo Firenze Sud

Il Reporter è distribuito da

 Scenari

✎ Editoriale

che anno sarà: le novità nel quartiere

buon anno firenze fra tappe-chiave, sogni e traguardi Matteo Francini

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ici 2014 e pensi alle amministrative. Già, perché quello appena iniziato è l’anno che, anche a Firenze, porterà all’elezione del sindaco e al rinnovo del consiglio comunale. L’appuntamento con quella che – per ovvie ragioni – sarà una tappa fondamentale per la costruzione della città del futuro è in primavera. Cresce l’attesa per il voto, dunque, ma non è questo l’unico momento che caratterizzerà il 2014 fiorentino.

In programma grandi opere e importanti aperture. Sotto la lente viabilità e commercio ☛ pagina 2

 Fiorentina

Grandi batistuta-firenze, classici una storia d’amore erti amori non finiscono, e ultime uscite: Cresistono al tempo e scaval- quei libri cano gli oceani. Fino a Reconquista, a casa di Batigol. E quana “chilometri do il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tutto il suo affetto. zero” ☛ SEgUE a pagina 18

☛ pagina 16

☛ SEgUE a pagina 21

il valzer dei negozi, come cambia la città

san felice a ema attende il “gioiellino” Lavori in corso per il recupero della cappella della Compagnia della Santissima Annunziata.

Sara Camaiora - Gianni Carpini

☛ pagina 4

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rendete carta e penna. La mappa dello shopping fiorentino, da qui alla prossima primavera, si prepara a cambiare volto. A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in difficoltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture impazza soprattutto nel triangolo d’oro degli affari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano.

reportage: una notte con l’unità di strada In giro per Firenze con la squadra della Croce Rossa che distribuisce aiuti ai senza dimora.

☛ SEgUE aLLE paginE 8-9

volata finale per il museo bartali?

☛ pagina 12

le famiglie di oggi tra crisi e mamme 2.0

☛ pagina 3

☛ paginE 10-11

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2 | Gennaio 2014

Quartiere 3

#Primo piano

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Lavori in corso

grandi opere e aperture nel nuovo anno del quartiere  A primavera

piazza francia, l’area verde cambia volto

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ovità in vista anche per gli spazi verdi del quartiere. Sarà infatti inaugurato a primavera il “nuovo” giardino di piazza Francia, che verrà risistemato e riqualificato con l’introduzione di nuove attrezzature, anche ginniche. Non ci sarà più, invece, la pista di pattinaggio. “Possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti – spiega Andrea Ceccarelli, presidente del Quartiere – i lavori consentiranno un miglioramento generale delle condizioni dell’area verde, che diventerà maggiormente fruibile per i residenti”. S.C.

Sara Camaiora

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randi opere ma anche iniziative commerciali importanti, lavori che comporteranno diversi cambiamenti nel quartiere, in alcuni casi attesi e voluti da lungo tempo. Il 2014 porterà al quartiere 3 una serie di novità. In primo luogo, a febbraio dovrebbe essere pronto il primo lotto del bypass del Galluzzo, infrastruttura agognata da anni che consentirà un miglioramento della viabilità, drenando il traffico diretto in città dall’autostrada e dalla FirenzeSiena e alleggerendo considerevolmente il tratto della Cassia che attraversa il Galluzzo. I lavori del primo lotto della galleria erano già finiti, ma spettava ad Anas attrezzare la galleria, ovvero principalmente sostenere i lavori di illuminazione. Ora l’attrezzaggio è iniziato e, una volta terminato, ci saranno gli ultimi controlli e il collaudo: poi la galleria potrà essere aperta, presumibilmente a primavera. Con una delibera approvata ormai due anni fa, il Comune ha già previsto la presa in carico della gestione di questo primo tratto di bypass completato, con la conseguente apertura anticipata, e la sua manutenzione. “Rimane la preoccupazione per i tempi di realizzazione del secondo lotto – afferma il pre-

sidente del Q3 Andrea Ceccarelli – i cui ritardi sono legati a un problema di classificazione delle terre di scavo. L’auspicio è quello di avere l’intera opera completata il prima possibile”. Nel 2014 partiranno inoltre i lavori per la realizzazione di un altro importante bypass, quello delle Cascine del Riccio, a seguito dell’aggiudicazione provvisoria del bando uscito lo scorso agosto da parte di un’associazione di imprese. La durata prevista dei lavori è di 16 mesi. “Anche questa è un’ottima notizia, abbiamo chiesto che i lavori comincino dalla parte del Galluzzo e non dovrebbero esserci problemi: auspichiamo che la durata non sfori i sedici mesi previsti”, commenta Ceccarelli. A marzo previsto il taglio del nastro per due strutture private: l’Esselunga di via Senese e il McDonald’s alle Due Strade. Per quanto riguarda l’Esselunga sembra ormai tutto pronto, discorso simile per il McDonald’s. Infine, l’anno appena iniziato dovrebbe essere anche quello della riapertura dell’Ex3. “L’associazione Nem ha vinto il bando, hanno progetti interessanti, c’erano una serie di questioni

Il bypass del Galluzzo: è questa una delle opere più attese nel quartiere nel nuovo anno

burocratiche da risolvere ma spero che questo spazio possa riaprire quanto prima, perché lasciarlo inutilizzato è davvero uno spreco per la cittadinanza”, conclude Ceccarelli.

Le novità più attese riguardano i bypass di Galluzzo e Cascine del Riccio

 Riva sinistra d’Arno

la “rivoluzione” continua

L

e demolizioni sono partite nel novembre scorso e hanno riguardato la copertura metallica della terrazza dell’ex ristorante La Greppia, le vasche di voga con relativa tettoia dei Canottieri Comunali e la terrazza a sbalzo del centro anziani. Demolizioni, queste, propedeutiche al progetto complessivo che riguarda la riva sinistra dell’Arno messo a punto da Provincia e Comune, che non prevede soltanto la rimozione di strutture ma anche la riqualificazione generale dell’area, con interventi di rifacimento degli argini e di collocazione di piante. Per le società sportive Rari Nantes Florentia e Canottieri Comunali, anch’esse interessate dal provvedimento, le demolizioni avverranno invece nell’arco di quattro anni, come stabilito dal Comune di Firenze dopo una lunga discussione. Nel frattempo l’attività sportiva può continuare, mentre Palazzo Vecchio si impegna a individuare le aree dove ricollocare le due strutture. “All’interno del regolamento urbanistico saranno inserite le possibili aree alternative da destinare alla ricollocazione dell’impianto della Rari Nantes e della palestra dei Canottieri – spiega il presidente del Quartiere 3 Andrea Ceccarelli – la mia preoccupazione era che se da una parte si lavora per essere inappuntabili da un punto di vista del rischio idraulico, come chiaramente è giusto che sia, dall’altra potesse passare in secondo piano l’importanza di questi impianti sportivi come presidi sociali e luoghi di aggregazione. Sono quindi contento – conclude – che anche l’amministrazione si sia dimostrata da subito consapevole dell’importanza di queste strutture per il quartiere e per l’intera città”. S.C.

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Quartiere 3

#Primo piano

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 La struttura

LA lunga “CORSA” DEL MUSEO PER BARTALI

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2006

LE TANTE VITTORIE DEL CAMPIONE “GIUSTO”

apertura del museo

2013

Sara Camaiora

figlio, Andrea, che chiedevano la restituzione del materiale ospitato dal museo. Come stabilito dal pronunciamento del giudice, l’associazione non ha dovuto restituire quanto accumulato negli anni su donazione del campione. A ottobre 2013 è poi stato firmato, tra il Comune di Firenze e l’associazione, un comodato d’uso che prevedeva un intervento gestionale in forma diretta di Palazzo Vecchio. “La situazione è complicata, stiamo aspettando che il Comune inizi a lavorare ma c’è una gestione non ancora chiarita e un comodato non ben definito – spiega Bresci da parte sua – il nostro desiderio è che venga rilanciato il museo, che si riesca a fare una ristrutturazione, un ammodernamento dei locali. Non c’è dubbio che il Comune si sia preso l’impegno di gestirlo nel pieno rispetto della volontà di Gino Bartali, ma vogliamo accertarci fino in fondo che questo avvenga nella maniera più corretta”. Dagli uffici della Direzione sport di Palazzo Vecchio fanno sapere che, dopo alcuni ritardi

2000

 Ginettaccio

l’addio al campione

Ma la soluzione della vicenda ora sembra più vicina iù di cento bici, oltre duemila tra giornali e riviste, circa ottocento libri e anche due motociclette. È il vasto patrimonio che si può trovare al ciclomuseo Bartali di via Chiantigiana, a Ponte a Ema, dedicato appunto a Gino Bartali, il grande campione delle due ruote che proprio qua era nato. Una storia complessa, con alti e bassi e non poche difficoltà, quella del museo, di cui negli anni si è presa cura l’associazione Amici del Museo del Ciclismo “Gino Bartali”, il cui presidente, Andrea Bresci, era amico personale di Ginettaccio. Scopo principale dell’associazione, come si legge sul sito del museo, è quello di raccogliere tutto quanto possa essere utile all’allestimento museale e al centro di documentazione sportiva all’interno della struttura stessa. Un anno fa, lo scorso gennaio, si era concluso il contenzioso che aveva visto contrapporsi Bresci e l’associazione, appoggiati dai figli di Bartali Luigi e Biancamaria, alla vedova Adriana Beni e all’altro

Gennaio 2014 | 3

Il museo dedicato a Gino Bartali in una foto di qualche anno fa: ora il Comune è pronto a prendere la gestione diretta della struttura

tecnici, ora il Comune è pronto a prendere la gestione diretta della struttura. “Ai primi di novembre dello scorso anno abbiamo fatto una ricognizione insieme al vecchio gestore e un inventario dei materiali del museo – spiega Elena Toppino, la dirigente comunale del settore – ci sono stati dei ritardi tecnici dovuti, tra l’altro, allo stanziamento di risorse. Ora siamo pronti a riprendere la gestione diretta. L’associazione ci ha chiesto di definire ulteriori questioni e di avere altri incontri. Siamo però fiduciosi nel fatto che riusciremo a trovare una soluzione il prima possibile – conclude la dirigente – e auspichiamo di prendere la struttura in gestione quanto prima”.

Bartali dichiarato Giusto tra le nazioni

T

re vittorie al Giro d’Italia, una al Tour de France e un riconoscimento postumo importantissimo, quello di “Giusto tra le nazioni”. Sono le conquiste di Bartali (nella foto la statua realizzata da Silvano Porcinai), nato a Ponte a Ema nel 1914 e morto a Firenze nel 2000. Celeberrima la sua rivalità con Fausto Coppi, che “divise” lo Stivale ma lo unì in una profonda passione per il ciclismo. Il 23 settembre 2013 Bartali è stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’olocausto, per aver salvato circa ottocento ebrei dalla deportazione trasportando nella sua bicicletta documenti falsi.

 Sorgane

conto alla rovescia per il fontanello U

n fontanello a Sorgane. È quanto dovrebbe sorgere a breve in piazza Istria, o comunque in una delle aree principali del rione. Il tutto, spiegano da Publiacqua, dovrebbe diventare realtà nei primi mesi di questo 2014. A darne conferma è stato lo stesso sindaco Matteo Renzi, in uno scambio di tweet avvenuto con l’autore di Sorgane Blog, da tempo una sorta di “voce web” della zona. Come faceva presente Sorgane Blog, ci sono “18 fontanelli a Firenze, da 6 anni aspettiamo quello previsto in piazza Istria a Sorgane, attesa ancora lunga?”. La risposta del sindaco è stata chiara: “No. Si misura in settimane...”. Una bella notizia per gli abitanti di Sorgane. “Ce ne sarebbe proprio bisogno, soprattutto d’estate averlo sarebbe una grande comodità”, conferma un abitante della zona. “Se fosse proprio in piazza Istria sarebbe la soluzione più comoda”, aggiungono altri. Sono diciotto, finora, i fontanelli di Publiacqua presenti sul territorio fiorentino: quello di Sorgane è uno dei “nuovi arrivi” previsti in questo 2014.

Piazza Istria: qua dovrebbe sorgere un nuovo fontanello di Publiacqua

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Quartiere 3

#Luoghi

4 | Gennaio 2014

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 L’intervento

 La lettera

San Felice a Ema, restauro in vista per la cappella

CASA DELLA GIOVENTÙ, “ALCUNI CHIARIMENTI”

La “Compagnia” è chiusa dal 1983: dopo i lavori potrà tornare visibile Vanessa Bambi

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RUBRICA :

Le impalcature davanti alla struttura: i ponteggi ci sono già dallo scorso ottobre, mentre i lavori dovrebbero partire a pieno regime in primavera

parroco – dal pavimento, completamente rovinato dalle infiltrazioni d’acqua, al controsoffitto, attualmente malandato, fino ad alcuni importanti affreschi. Tra i quali – spiega – uno molto significativo, che rimanda alla morte di San Giuseppe assistito da Gesù e Maria. Questo perché la funzione della cappella era quella di commemorare i defunti”. E tra non troppo tempo tutto questo potrà tornare visibile. “Il mio intento, attraverso

La dentista risponde

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Cara Dottoressa,è tanto tempo che vorrei chiudere lo spazio che ho tra i due incisivi superiori, perché tutte le volte che mi guardo allo specchio lo trovo proprio deturpante.

questo risanamento – dice don Floriano – è quello di riaprire la cappella sia con la funzione di luogo di raccoglimento in memoria dei propri cari, sia per i giovani della parrocchia, che avrebbero così un altro bellissimo spazio a disposizione. È da dire che la possibilità di realizzare tutto ciò è merito dell’aiuto finanziario della Cei, ma soprattutto dei parrocchiani – riconosce il sacerdote di San Felice a Ema – che hanno provveduto

con grande generosità ai fondi necessari per questo primo grosso intervento. Visto il momento che viviamo, che impone una grande attenzione alle spese di ogni giorno, riconosco il sacrificio fatto dalle famiglie qua residenti. Un segno che dimostra una forte memoria storica – conclude don Floriano – nonché il rispetto delle proprie origini artistiche”.

Cara Signora, la sorprenderò, ma è di recente acquisizione che oggi le top models chiedono proprio di aprirsi lo spazio (diastema) che lei oggi vuole chiudere. Io non consiglio mai di aprire tale spazio anche perché si tratta sempre di portare via struttura sana dentale. Venendo al suo caso, eliminare o diminuire il diastema è possibile farlo con più tecniche che vanno dall’ortodonzia, la costruzione di faccette adesive, o più semplicemente l’incremento di dente con un po’ di materiale da otturazione. Naturalmente la giusta scelta sarà da valutare caso per caso.

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er ora ci sono soltanto le impalcature, ma presto partiranno anche i lavori. I ponteggi non sono certo passati inosservati agli abitanti del Galluzzo: stiamo parlando di quelli comparsi davanti alla chiesa di San Felice a Ema. I “lavori in corso”, questa volta, sono per la cappella della Compagnia della Santissima Annunziata, risalente al lontano 1450 (circa), che sorge proprio a fianco della chiesa. Come spiega don Floriano, parroco di San Felice a Ema, si tratta di un restauro annunciato da tempo. Dopo alcuni mesi di indagini da parte degli specialisti della Sovrintendenza di Firenze, i lavori per il tetto e per il controsoffitto della cappellina dovrebbero partire a pieno regime nel corso della prossima primavera, nonostante già dallo scorso ottobre siano stati montati i teli verdi da “chirurghi dell’arte”: “Precisamente – ricorda don Floriano – era dal febbraio del 1983 che la Compagnia era chiusa al pubblico. Così, da quando sono arrivato qua, circa tre anni fa, mi sono adoperato per poter raccogliere i fondi necessari e recuperare al più presto questo, per molti ancora sconosciuto, gioiellino artistico”. Un gioiellino da riscoprire e valorizzare. “L’interno barocco, tipico fiorentino, ha diversi elementi da dover proteggere – continua il

Avendo letto il recente articolo sulla vostra testata, riguardante la Casa della Gioventù, articolo nel quale per altro ero citato per due brevi informazioni date telefonicamente, quale responsabile della amministrazione di detta struttura mi sento di dover dare alcune precisazioni. Troppo spesso si fa riferimento a “voci” che non hanno nessun fondamento e dato che le decisioni che sono state prese fino ad oggi sono sempre state valutate attraverso Consiglio Pastorale della parrocchia, Consiglio per gli Affari Economici, Assemblea Ordinaria dei soci dell’associazione “Il Palco Onlus” che ha in comodato d’uso il piano terra della struttura in oggetto credo di dover chiarire alcuni aspetti. Quanto segue appunto è stato oggetto di riflessione dell’ultima assemblea della Onlus Il Palco (aprile 2013) e solo in quella sede pubblica sono stati dati dei tempi entro i quali prendere ulteriori decisioni. In seguito la cosa è stata considerata anche dal Consiglio Pastorale Parrocchiale nel Maggio 2013, rappresentativo (ed eletto) della comunità parrocchiale stessa. L’assemblea fu sciolta con questa decisione: “consapevoli che la parrocchia non potrà ulteriormente contribuire alle spese relative a tasse, consumi, e agibilità del teatro al di là del prossimo anno (2014) guardiamo cosa fare, come si può procedere, verificando queste spese, e dandoci appuntamento al 1 Gennaio 2015 quando la struttura potrebbe avere una gestione totalmente diversa”; per questo ci siamo dati appuntamento alla prossima assemblea di Mercoledì 23 Aprile, 2014 per decidere il “da farsi” e fare una prima valutazione. Nel frattempo sono stati installati contatori parziali del riscaldamento e della luce proprio allo scopo di misurare in modo preciso le spese di consumo relative ai singoli piani della struttura. Queste scelte e le opzioni possibili sono state valutate fino ad ora confrontandosi anche con gli uffici appositi della Curia Diocesana. Qualsiasi altra “voce” sono solo “pettegolezzi” non costruttivi e non fanno parte di alcun verbale di assemblea che presenta decisioni comuni e partecipate. Ecco a seguire alcuni chiarimenti: Da ormai dieci anni, trovandomi ad amministrare questa struttura parrocchiale che è la Casa della Gioventù della parrocchia San Piero in Palco, ho cercato, sin dal Settembre 2004, su invito e mandato esplicito del cardinale Ennio Antonelli di vedere questa struttura come un tutt’uno con la parrocchia, una sua espressione che andava rinnovata ed implementata quale “spazio oratoriale”. E’ stata questa la principale motivazione che portò, date le mie esperienze precedenti in due grandi oratori della Diocesi (Sesto Fiorentino e Borgo San Lorenzo) alla mia destinazione in questa sede. Per queste ragioni abbiamo proceduto con un’attenzione particolare della parrocchia al teatro: attenzione alle sue finalità all’interno della pastorale della parrocchia e attenzione alla sua gestione economica. Su quest’ultimo punto abbiamo dovuto saldare i debiti pregressi (scale di emergenza e ristrutturazione del teatro) pari ad oltre 80.000,00 €; poi si è resa la stessa struttura (circolo-teatro) “a norma”, tramite la realizzazione di evacuatori di fumo e impianti di emergenza la cui realizzazione ha portato la parrocchia ad un ulteriore esborso di circa 40.000,00 €; infine assolvere a spese di manutenzione ordinaria annuale per mantenere l’agibilità (estintori, maniglioni antipanico, sensori antincendio, evacuatori di fumo, assicurazione, allarme e videosorveglianza) che ha comportato spese di circa 10.000,00 € all’anno. Per l’oratorio e per il teatro sono stati acquistati inoltre: impianto audio e due impianti video (schermo e videoproiettore) per proiezioni cinematografiche utilizzati, fra l’altro, per l’organizzazione di 14 rassegne cinematografiche; attrezzature quali tre tavoli da ping pong e 4 calciobalilla, gazebi e altri arredi per rendere più fruibile la struttura (in realtà questi ultimi, donazioni grazie a contributi di privati ed enti pubblici attraverso la Onlus parrocchiale). Nel 2005 (29 Giugno) è stata fondata appunto una onlus parrocchiale, “Associazione Il Palco Onlus” allo scopo di consentire un migliore utilizzo della struttura e di poter accedere anche a finanziamenti esterni per sostenere le attività di socializzazione e di beneficenza dell’oratorio stesso, secondo i fini statutari. La crisi attuale ha molte motivazioni e deve tener conto di molteplici fattori: per prima la crisi generalizzata di valori e di senso di appartenenza che si respira ovunque. Rimane il fatto che la parrocchia, messa alle strette dalle diminuite offerte e contributi, nonché la onlus parrocchiale stessa che si è vista annullare contributi esterni: non possono reggere la struttura del teatro (“una chicca”, bellissimo e ben realizzato), puntando sulle sole adesioni dei soci; tanto più che una struttura simile – come tante altre realtà – è sempre più soffocata dalle tasse, da norme assai restrittive ed onerose per quanto riguarda l’agibilità, ed infine dalle spese vive di riscaldamento, illuminazione e manutenzione ordinaria degli ambienti. L’auspicio è di arrivare ad una gestione integrata della struttura circolo-teatro che consenta un uso parrocchiale e che sia diretta da persone a cui è “caro” il tessuto territoriale ma che permetta di mantenere un simile tesoro: tanto più che – contrariamente a quanto si pensa – negli ultimi anni la struttura ha visto un aumento di presenze dei ragazzi della catechesi (nel 2006=186; nel 2013=241) che frequentano settimanalmente questi ambienti: il desiderio di tutti sarebbe quello che i ragazzi, come i giovani e come tutti sentissero davvero il luogo come un punto di riferimento per le loro giornate e per la loro vita. Ben vengano in questo senso proposte, fatte non di parole ma di persone (e ce ne vogliono tante) pronte ad impegnarsi in tutti i sensi. Don Vittorio Menestrina



6 | Gennaio 2014

#Il quartiere in pillole

Quartiere 3

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Ambiente

parco dell’anconella, ecco i “controllori” Il giardino monitorato grazie al progetto “Giglio Verde” Ivo Gagliardi

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iardini monitorati da persone provenienti dal circuito dei servizi sociali, per unire politiche sociali e tutela dell’ambiente. È quanto previsto dal progetto “Giglio Verde”, che nel quartiere interessa il parco dell’Anconella di via di Villamagna. Di che cosa si tratta? Dodici persone provenienti dal circuito dei servizi sociali effettueranno il monitoraggio di dieci giardini cittadini, “armati” di pettorina gialla con la scritta “Giglio Verde” e di fischietto, in sella alle biciclette del progetto “Piede libero”, recuperate da detenuti ed ex detenuti nelle officine della Cooperativa Ulisse. La loro “sarà una presenza riconoscibile – ha spiegato l’assessore all’ambiente Caterina Biti – con la quale vogliamo soprattutto svolgere una funzione di de-

terrenza dei comportamenti scorretti dei fruitori dei giardini, per esempio non raccogliere gli escrementi dei cani oppure rovinare i giochi per bambini. Sono sicura – ha aggiunto – che grazie a loro i cittadini potranno avvertire maggiormente l’attenzione dell’amministrazione e si sentiranno più sicuri”. I dodici operatori non potranno intervenire direttamente, ma riporteranno le eventuali situazioni critiche ai loro coordinatori che poi attiveranno gli interventi del caso. Saranno in servizio tutti i giorni, suddivisi in sei squadre, ognuna delle quali controllerà due giardini ogni giorno, mentre una squadra sarà a disposizione per sostituzioni o interventi particolari. “Se la sperimentazione funzionerà amplieremo il numero dei giardini interessati mettendo in campo più squadre

– ha anticipato la vicesindaco Stefania Saccardi – l’obiettivo è raddoppiare gli operatori e le ore di monitoraggio nel periodo estivo, quando i giardini sono più frequentati. Spero davvero che l’esperienza sia positiva, perché si tratta di un progetto dalla grande valenza sociale: è infatti un modo con cui le persone che ricevono assistenza e aiuto dalle istituzioni – ha concluso – possono dare il loro contributo alla comunità”.

Il parco dell’Anconella è uno dei dieci giardini cittadini interessati dal progetto “Giglio Verde”, che unisce politiche sociali e tutela dell’ambiente

 La scuola

I CINQUANT’ANNI DELLA “GRIFEO”

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al 1963 al 2013. La scuola dell’infanzia Grifeo ha compiuto cinquant’anni, e il suo “compleanno” è stato festeggiato in grande lo scorso mese, alla presenza dell’assessore all’educazione Cristina Giachi, che ha consegnato una targa alle insegnanti. Ma non solo: per l’occasione, infatti, nella sede della scuola, in via delle Lame, è stata allestita una mostra con le foto degli ex alunni, la riproduzione di alcune pagine del “notiziario del Comune di Firenze del 1963” (dove sono illustrati gli investimenti dell’amministrazione per la costruzione e per gli arredi di nuove scuole) e alcune immagini storiche di Nave a Rovezzano. È stato proiettato anche un documentario, che ha ripercorso le esperienze più significative della Grifeo nei suoi cinquant’anni di vita. E ovviamente, per festeggiare come si deve, non poteva mancare la torta, una crostata alla cioccolata con la scritta “Grifeo 1963-2013”. Oggi l’istituto ospita due sezioni, per un totale di cinquanta bambini seguiti da quattro insegnanti.

 Teatro Lumière

UN CONCERTO COMICO PER APRIRE IL 2014

C Senza appuntamento via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251

ontinua la stagione del teatro Lumière di via di Ripoli. Il nuovo anno parte con il concerto comico “Troppe Arie”, che vede la firma alla regia di Rita Pelusio. L’appuntamento è venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 gennaio. A seguire “Cuori Matti”, del direttore artistico del teatro Marco Predieri, con la signora Baylon ed Eleonora Cappelletti. Lo spettacolo è in cartellone venerdì 31 gennaio, sabato 1° e domenica 2 febbraio. Si continua a febbraio con Michele La Ginestra, che sarà accompagnato da Beatrice Fazi e Maria Chiara Centorami nell’irresistibile “Ti posso spiegare”, per poi lasciare la scena a Michela Andreozzi, in prima nazionale, con il suo nuovo one girl show “Non è un paese per donne”. La stagione proseguirà poi con altri spettacoli, che accompagneranno il teatro di via di Ripoli e i suoi spettatori fino alle soglie della primavera. Per informazioni: tel. 055.6821321, sito www.teatrolumiere.it.


Quartiere 3

#Mestieri

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Gennaio 2014 | 7

 Focus

 In piazza Acciaioli

IL GALLUZZO SCOPRE L’AMERICA (A TAVOLA)

Due casalinghe hanno deciso di trasformare la loro passione in un lavoro: è nato così “Vanilla cake” Vanessa Bambi

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edicato a tutti i golosi, galluzzini e non. Per molti di coloro che ci passano davanti è una tentazione irresistibile, che spesso non basta osservare dalla vetrina. Così, non resta che entrare e assaggiare. Protagoniste sono le internazionali cupcake, ma sono anche molte altre le delizie dolciarie firmate da Sandra e Martha. Due amiche, due mamme e da qualche mese pure due socie, da quando hanno dato vita, nel cuore del Galluzzo, a “Vanilla cake”. “La scoperta che la nostra passione potesse tramutarsi in un vero e proprio lavoro è nata per caso – racconta Martha – ho una nipote in Messico che per un po’ di tempo mi inviava ricette di dolci americani, e tra tutti mi avevano colpito le cupcakes. Insieme a Sandra le ho sperimentate, oltre ad altre torte e a dolcetti vari, e in due anni di mercatini per Firenze ci siamo fatte conoscere. Così

ci siamo decise e il passo successivo è stato quello di cercare un piccolo fondo per le nostre esigenze. Ne abbiamo trovato uno che ci piaceva qui in piazza Acciaioli, al Galluzzo. Il nostro negozio, che abbiamo chiamato ‘Vanilla’, non volevamo che fosse ‘turistico’, ma il contrario. Per questo abbiamo cercato di aprire fuori dal centro”, continua Martha. Una scelta apprezzata dai galluzzini che – inizialmente incuriositi dalle “insolite” bontà che spiccavano in vetrina – in poco tempo si sono rivelati assidui (e golosi) frequentatori del locale. Oltre alle cupcakes e ai brownies, che vanno per la maggiore, al Vanilla arrivano molte ordinazioni di dolci, stile cake design, anche se il vero cavallo di battaglia rimane la semplicità, ovvero la torta di carote e noci. Provare per credere. “In futuro abbiamo in programma di fare anche un paio di gustose ricette provenienti dal Messico, paese del quale sono

originaria – spiega ancora Martha – e abbiamo ancora tante altre idee. Incredibile pensare che solo pochi mesi fa eravamo due casalinghe con in tasca due lauree in lingue ed economia e commercio, che però ancora non avevano potuto purtroppo utilizzare. Adesso si vede che è arrivato il momento giusto e ne siamo molto felici, nonostante i sacrifici e il moltiplicarsi degli impegni lavorativi, insieme a quelli familiari. Per questo, almeno per ora, non apriamo nell’orario del dopo cena”, conclude. E se i nottambuli del rione ne rimarranno un po’ delusi, non è invece mai troppo tardi per gustarsi (seppure solo con gli occhi) il sito internet www. vanillacake.it, oppure la pagina Facebook Vanilla Cake.

M

a che cosa sono, di preciso, le deliziose cupcakes? Per chi ancora non avesse avuto il piacere di assaggiarle, ecco la risposta: si tratta di mini-torte “portatili” che in genere sono composte da una base di pan di spagna farcito, glassato e decorato sulla sommità. Il nome cupcake fa riferimento alla ricetta originale, nella quale gli ingredienti venivano misurati in “cup”, ovvero in tazze. A differenza di chi pensa che siano di origine inglese, sono nate negli Stati Uniti. L’ingrediente più utilizzato per prepararle? Ovvio, il cioccolato! V.B.

Sandra e Martha nel negozio: le due amiche sono diventate socie, aprendo il loro “Vanilla cake” nel cuore del Galluzzo

Mobilità

Cultura

DUE ‘SOSPIRATE’ OPERE PUBBLICHE VICINE ALLA META IL CARTELLONE DEGLI EVENTI Galluzzo, presto agibile la galleria delle Romite L’Anas ha avviato i lavori per la sistemazione preventiva (‘attrezzaggio’) della galleria delle Romite. Si tratta di uno degli ultimi atti per il completamento del primo lotto del bypass del Galluzzo, un’opera fondamentale per la viabilità tra Firenze e Scandicci e per la qualità della vita dell’intera zona poiché solleverà il borgo storico dal pesantissimo carico che ha dovuto sopportare in questi ultimi decenni in quanto ‘porta di ingresso sud’ dell’intera città. La nuova arteria consentirà infatti di drenare il traffico diretto a Firenze e proveniente dall’A1 e dall’Autopalio, alleggerendo considerevolmente l’impatto sul tracciato della vecchia Cassia che resterà a disposizione della mobilità strettamente locale. L’opera, che comprende, oltre alla galleria, anche due rotatorie di svincolo poste rispettivamente in via Senese e in via delle Bagnese, viene realizzata sulla base dell’accordo del 1999 sottoscritto tra Regione, Provincia e Comune di Firenze e società Autostrade nell’ambito dell’attuazione degli interventi di potenziamento e messa in sicurezza dell’A1 tra Firenze nord e Firenze sud. Una volta che l’Anas avrà completato il suo intervento, in particolare con l’illuminazione e i sistemi di sicurezza, si potrà procedere al collaudo e rendere così agibile la galleria entro la prossima primavera. Il Comune, in attesa della realizzazione del secondo lotto, ha già previsto la presa in carico di questo primo tratto, compresa la manutenzione. “Rimane la preoccupazione per i tempi di realizzazione del secondo lotto - osserva il presidente del Q.3 Andrea Ceccarelli- con ritardi dovuti alla clas-

QUELLE DELIZIE “PORTATILI” CHE ARRIVANO DAGLI STATI UNITI

sificazione delle terre di scavo. L’auspicio è quello che l’intera opera sia pronta al più presto”. Cascine del Riccio, aggiudicato l’appalto per il by-pass Passo in avanti significativo per il bypass delle Cascine del Riccio, con l’aggiudicazione dell’appalto, bandito lo scorso agosto, ad una associazione temporanea di imprese (Ati) tra Cogefri Infrastrutture srl e Freguglia srl, con un ribasso d’asta del 23,65% (il bando partiva da una base di quasi cinque milioni di euro). Il bypass, come è noto, rappresenta un’opera molto attesa dall’intera comunità della bassa val d’Ema, sia per la fluidificazione della mobilità veicolare che per la liberazione del borgo dalla morsa del traffico. Dal punto di vista delle competenze e delle procedure anche questa si configura come un’opera compensativa per i lavori della terza corsia autostradale nel tratto Firenze Nord-Firenze Sud, in base all’accordo siglato nel giugno 1999 con la Società Autostrade. La realizzazione doveva essere a cura di Società Autostrade ma, a seguito di un ulteriore accordo firmato nel 2011, sarà il Comune a realizzare l’opera direttamente, restando gli oneri finanziari a carico di Autostrade. La durata dei lavori è prevista attorno ai 16 mesi. “Quest’opera -sottolinea il presidente del Q.3, Andrea Ceccarelli- consentirà al traffico pesante diretto verso la zona artigianale di Impruneta di non utilizzare le strade strette del borgo storico con conseguente miglioramento per il traffico locale e per la qualità della vita dei residenti, per non parlare poi dei benefici che ne deriveranno per l’agibilità del trasporto pubblico”.

Rassegna teatrale Marco Tarchi alle Cascine del Riccio Teatro Augusto Novelli, via di Poggiosecco 45, ore 16,15 12 gennaio, Le amiche della sposa, di V.Vannucci; 19 gennaio, Stelle del cinema, di Osanda Miani; 26 gennaio, Radio Comedy, di E.Melosi; 2 febbraio, Pasqua a Firenze in tempi di crisi, di S.Catani; 9 febbraio, Un giardino di aranci fatto in casa, di Neil Simon Per info tel. 055.209032

Un mese in ludoteca Il programma mensile della ludoteca prevede come di consueto letture animate e canzoni accompagnate da laboratori. In partenza anche laboratori di riciclo, mosaico, collage e manipolazione con la creta mentre prosegue l’attività di massaggio infantile. Il pomeriggio del 31 gennaio verrà allestito un grande mercato per il baratto dei giochi. Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b- Per info tel. Serv.Educativi Q.3, 055.6585130/136 Conversazioni Musicali Guida all’ascolto delle opere in pro-

gramma nella stagione concertistica autunno-inverno. Villa Bandini, via di Ripoli 118, ore 17 14 gennaio, Nabucco, di Giuseppe Verdi; 28 gennaio, Madama Butterfly, di Giacomo Puccini Galluzzo, immagini inedite Mostra fotografica nell’ambito della ‘Rassegna arti visive’. Sala consiliare del Palazzo del Podestà, via del Podestà 161 Orario: sabato, ore 16,30-19,30; domenica, ore 10-12 e 16-19. Ingresso libero INFO: Quartiere 3, tel. 055 2767721-39

OLIO USATO? C’E’ L’ECOFURGONE

Il primo e il terzo venerdì di ogni mese, ore 8-12, in piazza Bartali (accanto al fontanello) staziona l’ECOFURGONE di Quadrifoglio per il servizio di raccolta differenziata mobile organizzato in collaborazione con il Q.3. Quali tipologie di rifiuti possiamo consegnare? Olio da cucina usato; pile; batterie; farmaci scaduti; toner e cartucce; lampade a basso consumo; piccole apparecchiature elettriche o elettroniche ( radio, telefoni, aspirapolvere etc.). Per info consultare il sito web www.quadrifoglio.org o chiamare il Numero Verde 800-330011

PARLA CON IL PRESIDENTE

Lunedì 27 gennaio, dalle 10 alle 12, il Presidente del Q.3, Andrea Ceccarelli, potrà essere contattato ai numeri 055.2767732 e 055.2767727, al cellulare 327.8958017, all’indirizzo Skype presidente.quartiere.3 o ancora sul suo sito www.andreaceccarelli.it.


8 | Gennaio 2014

#L’inchiesta

 Commercio/1

come cambia la “mappa” dello shopping

 Al mercato centrale

botteghe, iniziative e locali: una piazza coperta in san lorenzo

Negozi, è scattato il valzer. Una cittadella sotto la stazione Gianni Carpini

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rendete carta e penna. La mappa dello shopping fiorentino, da qui alla prossima primavera, si prepara a cambiare volto. A onor del vero le novità riguardano soprattutto i “giganti”: per i piccoli in difficoltà che continuano a tirar giù il bandone, ci sono i colossi in fermento. La bussola che indica le nuove aperture impazza soprattutto nel triangolo d’oro degli affari, quello compreso tra piazza Stazione, il Duomo e Ponte Vecchio. Qua i cambiamenti non mancano, tra nuove librerie, quaranta negozi in arrivo nella “pancia” della stazione di Santa Maria Novella e grandi manovre tra le griffe di via Tornabuoni e dintorni, sull’onda lunga di Pitti Uomo. Il primo assaggio si è avuto a dicembre, quando Eataly ha aperto i battenti in via Martelli, al posto della libreria chiusa dal 2011. Pure l’ex Edison si prepara a cambiare pelle. Non abbandonerà i libri, ma a suo modo farà concorrenza alla catena di Oscar Farinetti: Feltrinelli, proprietaria del fondo di piazza della Repubblica, ha tirato fuori dal cilindro il marchio “Red”, che dopo Roma e Milano si prepara a sbarcare anche a Firenze con libri, un ristorante, un reparto vini e acquisti gastronomici. Se non ci sono intoppi, il cantiere partirà entro giugno. Ma la effe rossa si accederà anche dentro la stazione di Santa Maria Novella, con una libreria pronta in primavera: un bookshop su due piani, a livello binari e nella nuova galleria commerciale a cui si accede dal sottopassaggio. Feltrinelli si ritroverà così con tre punti vendita nel raggio di qualche centinaio di metri. “Manterremo comunque la libreria di via Cerretani”, assicurano dagli uffici milanesi. Intanto, sotto la stazione, nella galleria inaugurata la scorsa estate, in questi mesi una dopo l’altra si anime-

40 nuovi

negozi sotto S la stazione ranno le vetrine di quaranta negozi. Abbigliamento, telefonia, una catena dedicata alla ristorazione orientale. Quando tutti i registratori di cassa saranno attivi, sotto i piedi dei viaggiatori ci sarà una “cittadella dello shopping” con quasi novanta esercizi, compresi quelli del vecchio sottopassaggio. Gioco a incastro, invece, per le boutique di lusso nelle strade della moda. Tiffany si è spostata più in là in via Tornabuoni accanto a Burberry, facendo posto agli orologi Omega. Prada sbarca in via Roma al posto di Raspini, che ha traslocato in via Porta Rossa. Furla ha preso casa in via Calzaioli, D&G Kids in via Tornabuoni. In piazza Duomo, forse già in estate, il marchio di orologeria Officine Panerai amplierà il suo negozio con vista sul Battistero, trasformando l’attuale spazio sotto l’arcivescovado in un laboratorio a vista, dove “spiare” gli artigiani al lavoro.

2.600 mq la piazza coperta al primo piano del mercato centrale

ul “tetto” di San Lorenzo qualcosa si muove. Un progetto milionario per ridisegnare il primo piano dello storico mercato centrale, che quest’anno compie 140 anni. Sotto banchi di frutta e verdura, sopra una piazza coperta da 2.600 metri quadrati con una dozzina di botteghe: un ristorante, una pizzeria, un’enoteca, due scuole di cucina, trecento tavolini e 1.200 posti liberi dove mangiare senza pagare il coperto. Ci sarà anche un angolo libreria gestito da Giunti, lo sportello di una banca e un impianto di riscaldamento per non patire il freddo. Una “Boqueria” in salsa fiorentina dove si potranno assaggiare salumi, vini, dolci

e i prodotti di Eataly, portando tutto a casa con un servizio di consegna a domicilio. Accanto al cibo spazio anche a eventi, musica, appuntamenti culturali, gastronomici e legati all’artigianato. Stando alle previsioni, tutto dovrebbe essere pronto per l’8 marzo: il primo piano del mercato centrale sarà aperto dalla mattina alla sera, con la possibilità di arrivare fino alla mezzanotte durante il weekend. Costo: cinque milioni di euro, finanziati totalmente dai privati che hanno vinto il bando del Comune. Dietro al progetto ci sono due imprenditori, Umberto Montano (patron del Caffè Italiano) e Claudio Cardini (Otel), che avranno in concessione lo spazio

“Opening soon”: passeggiando in centro, negli ultimi mesi, non era difficile imbattersi in cartelli di nuove aperture. Nel cuore della città è in corso un “valzer dei negozi”, tra chi tira giù e chi su il bandone

Il primo piano del mercato centrale di San Lorenzo si prepara a cambiare volto: in arrivo botteghe, locali ed eventi

per quindici anni. “Non faremo concorrenza alle attività del piano terreno”, assicurano gli imprenditori. Il progetto è un tassello del masterplan di Palazzo Vecchio per riqualificare San Lorenzo, che prevede anche lo sgombero delle bancarelle intorno alla basilica. G.C.


#L’inchiesta

Gennaio 2014 | 9

 Commercio/2

i blockbuster “di quartiere” sopravvivono Negli Usa annunciata la chiusura degli ultimi rimasti, ma a Firenze se ne possono trovare ancora due

 Sconti & speranze

caccia all’affare, riecco i saldi

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essanta giorni di saldi per la gioia dei fiorentini a caccia di affari e per dare una boccata d’ossigeno ai negozianti, che ormai da diverse stagioni sono alle prese con una costante flessione degli acquisti. In tutta la Toscana le vendite ribassate sono scattate il 4 gennaio, con la speranza di riuscire a intercettare prima della Befana anche una parte dei turisti che affollano la città in occasione delle feste. Le regole da non dimenticare, per evitare che lo shopping a sconto si tramuti in una delusione, sono sempre le stesse: visitare diversi negozi e confrontare i prezzi esposti prima e durante i saldi, diffidare di capi presenti in tutte le taglie e i colori e fare particolare attenzione agli sconti superiori al 50 per cento. S.W.

In Toscana le vendite ribassate sono scattate il 4 gennaio: andranno avanti per sessanta giorni

Sara Camaiora

U

n tempo ce n’erano tantissimi sparsi per il globo, aperti praticamente giorno e notte. Bastava vedere quell’insegna gialla e blu per essere certi di trovare un film tra gli ultimi usciti, in grado di risolvere (quasi) qualsiasi serata. Mano a mano, però, quelle insegne si sono spente in Italia e nel resto del mondo. Parliamo di Blockbuster, la storica catena di videonoleggio approdata nel nostro paese nel 1994 e, negli ultimi anni, progressivamente sparita. Nel 2011, infatti, Blockbuster finisce in bancarotta e viene acquistata dalla società Dish Network, che nel novembre 2013 annuncia la chiusura degli ultimi trecento negozi rimasti negli Stati Uniti, dopo aver già abbandonato il mercato italiano. Ma in due zone di Firenze è ancora possibile imbattersi in quell’insegna gialla e blu, precisamente in via Poggio Bracciolini e in viale Talenti. “Perché?”, si domandano in molti passandoci davanti, stupiti per la loro sopravvivenza dopo l’annuncio della chiusura degli ultimi punti venditi in Usa. Semplice: erano due negozi in franchising che, anche se di fatto la società non esiste più, sono potuti restare aperti con lo stesso marchio. “Avevamo il marchio e seguivamo le linee guida Blockbuster, ma eravamo negozi in proprio: per questo siamo rimasti aperti anche dopo la chiusura della sede generale – spiega Manuela, che lavora nel punto vendita di via Bracciolini – in Italia come noi ci sono all’incirca 35 negozi, e qui in città siamo in due”. Resistere al tempo dello streaming, del download dalla rete e

della tv on demand: una missione impossibile? “Noi siamo una specie di videoteca di quartiere, abbiamo una clientela abituale che è costituita da persone che stanno in zona Gavinana, Galluzzo o viale Europa, insomma nei dintorni, a cui fa piacere chiedere consigli su un film o scambiare opinioni, cosa che davanti a un pc non si può fare – risponde Manuela – il calo, ovviamente, c’è stato, ma ultimamente c’è addirittura un po’ di crescita, anche perché alcuni siti dove prima si potevano vedere film in streaming sono stati oscurati, quindi è più difficile trovare sul web quello che si sta

Il Blockbuster di via Poggio Bracciolini: il negozio, in franchising, è potuto rimanere aperto con lo stesso marchio

cercando. In molti, poi, hanno televisioni di alta qualità, dove è necessario avere un dvd per vedere un film al meglio, perciò preferiscono noleggiarlo”. Ma da chi è costituita principalmente la clientela? “Siamo un negozio da famiglie, ma la clientela è abbastanza omogenea, vengono ragazzi, adulti ma anche nonni con i nipoti – afferma Emanuele, del punto vendita di viale Talenti – c’è stato un calo fisiologico del lavoro, ma essere un negozio di quartiere e poter dare consigli ai clienti ci ha agevolati”.

 Cash mob

tutti insieme per salvare i “piccoli”

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rendi una bottega top-secret e un gruppo di persone. Fissa l’ora X, pubblicizza l’evento su Facebook, svela il commerciante “fortunato” e il negozio di quartiere è salvo. Ecco il nuovo modo di aiutare piccoli esercizi commerciali in crisi. “Cash mob”, per dirla con due parole che stanno diventando famose anche dalle nostre parti. Il nuovo modo di fare acquisti solidali arriva direttamente dagli Usa: il termine è stato inventato da un avvocato che, davanti alla possibile chiusura della sua libreria preferita a Cleveland, non si è dato per vinto. Grazie ai social ha radunato un gruppo di persone disponibili a spendere “al buio” almeno 20 dollari in un piccolo esercizio, fissando data e punto di ritrovo. Solo lì ha svelato l’indirizzo del bookshop. E in poco tempo questa trovata salva-botteghe è diventata un fenomeno mondiale: i primi a organizzare un cash mob a Firenze sono stati Sara Bassot e Stefano Grassini, due professionisti della formazione, lo scorso settembre. In questo caso le attività scelte sono state un ristorante e un negozio di articoli in pelle a Grassina. E intanto in Toscana è nato un gruppo per organizzare acquisti di massa anche a Pisa. G.C.


10 | Gennaio 2014

#Società

 Baby Firenze/1

 Il prof

quando la crisi colpisce i bambini

Le famiglie toscane sono costrette a risparmiare sempre più anche su salute e istruzione dei figli Gianni Carpini

bimbi che vivono con meno di un euro al giorno. Poveri. Abitano in case sovraffollate, i loro genitori non posso permettersi una macchina, le spese per mettere a posto l’alloggio, una cena fuori casa. Secondo Save the Children, a una coppia con due figli servono almeno 1.500 euro al mese per campare in una grande città come Firenze. Cifra che comprende l’essenziale, niente lussi. In Toscana i minori che vivono sotto la soglia della povertà assoluta sono l’8,3 per cento. In cinque anni sono quasi raddoppiati. La nostra regione è nella fascia grigia, tra il nero cupo della Sicilia (dove due piccoli su dieci sono poveri) e la situazione più luminosa dell’Emilia Romagna. Poi ci sono i minori sotto sfratto perché i genitori non riescono a pagare l’affitto. La maglia nera va a Prato, dove una famiglia su 135 rischia di esse-

8,3% i minori che vivono sotto la soglia della povertà assoluta in Toscana

 Dove va la cicogna

i fiocchi? in centro e a novoli

P

iccino picciò. È basso il numero che indica l’incremento dei nuovi nati nel comune di Firenze. Azzurri o rosa che siano, da qualche tempo a questa parte i fiocchi appesi alle porte fiorentine non superano le tremila unità l’anno, restando bloccati grossomodo sulla stessa cifra. Erano 2.876 nel 2011, 2.913 nel 2012. Nell’anno che si è appena concluso (da gennaio a novembre) i piccoli venuti alla luce sono stati 2.594, 1.232 maschietti e 1.362 femminucce. Novantotto sono gemelli, il 3,4 per cento del totale. Sono il centro storico e Novoli i quartieri dove si fanno più figli in rapporto al numero di residenti, Firenze sud e Campo di Marte quelli meno “fertili”. Numeri che spesso sono legati alla presenza di immigrati: là dove vivono più famiglie straniere è più alta la natalità. Scorrendo i dati che arrivano dall’ufficio di statistica del Comune di Firenze, si scopre che il 44 per cento dei bimbi nati l’anno scorso ha genitori non sposati. Le mamme fiorentine in media hanno 35 anni, quelle straniere sono più giovani e partoriscono il primo piccolino a 30 anni. Il 62% delle famiglie ha soltanto un figlio, il 32 per cento due. Sul fronte dei nomi, a Firenze Lorenzo e Niccolò vanno per la maggiore tra i maschietti, Sofia e Giulia tra le femminucce (come succede in tutta Italia). Se dunque per i bambini si segue la tradizione, per le bambine siamo in linea con la tendenza nazionale. G.C.

35 anni Sempre più famiglie sono costrette a risparmiare anche sulle spese per i figli (foto di Francesca Leonardi - Contrasto per Save the Children)

Web atlante.savethechildren.it

l’età media in cui le fiorentine diventano mamme

SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO

L

a “bua” può attendere. O si compra la pappa o si porta il bimbo dal dentista. I soldi non bastano per tutto e le famiglie toscane sono costrette a risparmiare sempre più sulla salute dei figli. Le visite specialistiche in Toscana sono diminuite del 4 per cento, secondo gli ultimi dati dell’Agenzia regionale di sanità, che confrontano 2011 e 2012. Ma la crisi, secondo il quarto atlante dell’infanzia di Save the Children, non entra soltanto negli studi medici. Se nel giro di cinque anni, dal 2007 al 2012, le famiglie toscane con minori hanno diminuito di poco la spesa per acquistare alimenti (circa 30 euro in meno al mese), il crollo riguarda tutto ciò che non si mangia, salute e istruzione comprese. Sono 177 gli euro spesi in meno ogni trenta giorni da chi ha un bebè, un bimbo o un adolescente. I piccoli che vanno all’asilo sono calati dell’uno per cento, quelli affidati ai centri gioco e ai servizi privati pure. Sintomo che, in alcuni casi, mamma e papà tendono a tenerli più in casa per spendere meno, magari chiedendo una mano ai nonni. Sia ben inteso, dalle nostre parti – viene spiegato – la situazione è migliore che in altre parti d’Italia, ad esempio che nel Mezzogiorno, ma alcuni aspetti fanno comunque riflettere. Uno su tutti: aumenta il numero dei

re buttata fuori casa. Situazione migliore a Firenze, dove “solo” un nucleo familiare con minori su 323 ha ricevuto lo sfratto. Sul fronte della salute, un quinto dei bimbi toscani è sovrappeso, mentre il 7 per cento è obeso. Un dato leggermente più basso rispetto alla media nazionale. La nota positiva arriva invece dai libri. I nostri ragazzini leggono di più: il 66 per cento dei toscani tra i 6 e i 17 anni ha letto almeno un libro nel tempo libero durante l’ultimo anno.

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“SOLO OTTO PICCOLI OGNI DIECI GENITORI: QUESTO SQUILIBRIO PORTERÀ PROBLEMI”

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on c’è solo la recessione economica, ma pure quella demografica. E a metterci lo zampino è sempre la crisi. Gustavo De Santis, professore di Demografia all’Università di Firenze e cofondatore della rivista online www. neodemos.it, spiega perché. C’è recessione anche tra i nuovi nati? Ci sono poche nascite, e la bassa fecondità che da tempo caratterizza l’Italia e la Toscana è aggravata dalla crisi. Fare un figlio è un investimento a lungo termine, in un momento come questo non è facile. Qual è la situazione di Firenze? Fermo restando che esiste un calo delle nascite, Firenze e la Toscana sono messe meglio rispetto alla situazione italiana. Questo non succede per una fecondità maggiore, ma per l’alta immigrazione. La Toscana è una terra attrattiva non solo per gli stranieri, ma anche per le altre regioni, da cui arrivano soprattutto giovani. Quali sono le tendenze principali? C’è una forte crescita delle nascite da genitori non uniti da matrimonio. Negli anni Sessanta solo il due per cento delle madri non era sposato, in gran parte ragazze madri. Si è toccato il massimo nel 2012 con, in Italia, oltre il 25% delle madri non spostate. Quasi il 40 per cento in Toscana. Quando si diventa mamma? Sempre più tardi. In Toscana a 33 anni per le donne italiane, un anno in più rispetto alla media nazionale. Le italiane hanno in media 1,3 figli, le straniere quasi il doppio. Quindi c’è poco ricambio generazionale? Prendiamo il numero di bambini tra 0 e 4 anni e confrontiamolo con quello dei genitori, tra i 30 e i 34 anni. In Toscana il rapporto è intorno al 74 per cento. Nella provincia di Firenze è un po’ più alto: quasi 80 per cento. Ogni dieci “genitori” ci sono solo otto figli. Questo squilibrio, sul lungo periodo, crea problemi per l’assistenza sanitaria, il welfare e il sistema pensionistico, che rischiano di diventare insostenibili. G.C.


#Società

Gennaio 2014 | 11

 Baby Firenze/2

E ora LE MAMME SI RACCONTANO IN RETE

Viaggio tra blog e portali creati dalle madri 2.0 di casa nostra. Dove si possono trovare eventi e informazioni utili, ma anche storie di “vita vissuta” e tanta, tanta ironia Serena Wiedenstritt

S

toria recente, ma già storia. È quella dei “mommy blog”, genere che funziona a livello internazionale, nazionale e perfino locale. A Firenze le mamme 2.0 che si raccontano in rete sono diverse, da chi parla di pannolini e pappine a chi si concentra sul vissuto giornaliero di neomamma, con accenti ironici e pillole di sagace verità, fino a chi usa la rete per segnalare appuntamenti ed eventi per i più piccoli. Insomma, una bussola per capire dove va la città e cosa serve ai piccoli e piccolissimi fiorentini e alle loro mamme. Ecco allora alcuni blog e portali rigorosamente “made in Florence”.

Fiorentini si cresce fiorentinisicresce.it

Ha appena compiuto quattro anni il portale dedicato alle famiglie con bambini di Firenze e della Toscana, che registra trentamila visite mensili con oltre 3.800 famiglie iscritte alla newsletter. Il sito nasce dall’idea di Elisa Staderini di divulgare le iniziative dedicate ai più piccoli: un modo per aiutare le mamme a trovare sempre nuove attività divertenti da fare con i propri bimbi. Punto focale del portale è il calendario, in cui i genitori possono trovare ogni giorno eventi e iniziative, mentre nella sezione sul tempo libero sono presenti indicazioni utili sulle strutture che organizzano stabilmente attività per bambini, come ludoteche, musei e teatri.

Pietro di meno di un anno. A loro si sono unite nel tempo un’altra mezza dozzina di mamme (e quasi mamme) del Belpaese, tutte giornaliste, tutte innamoratissime dei loro bambini di cui raccontano, fra ironia e realtà, avventure e disavventure, primi passi, prime pappe e primi pannolini. Fra i titoli dei post più letti? Due ore per uscire, Cervello da gravidanza, Di lettini, lettoni e co-sleeping…, Quello che le mamme non dicono…, Denti sì, denti no, denti eccoli!

spazi, le istituzioni e le attività del territorio fiorentino che riguardano l’infanzia, un social network, dove si possono stringere amicizie con altri utenti, creare gruppi e dare il via a forum, e un’agenda, dove si trova il calendario sempre aggiornato degli eventi destinati a bambini e ragazzi.

The Fashion Mama’s thefashionmamas.com

Mamme a Firenze mammeafirenze.it

Sul sito, nato nel 2010 quando la sua ideatrice, Cristina, era in attesa della sua bimba, molto spazio viene dedicato al tempo libero delle famiglie, ma non mancano notizie su corsi, consigli, ricette, shopping e tutto ciò che ruota attorno al mondo di genitori e bimbi. Del resto, quando lo ha aperto, Cristina, che nella vita si occupa di marketing e web e passa buona parte della giornata connessa a internet per lavoro, ha pensato proprio a un luogo dove raccontare la sua esperienza di mamma e ciò che offre Firenze alle famiglie con bambini.

L’autrice del blog è fashion designer, stylist e blogger, ma è soprattutto la mamma di Cloe. Sul suo blog, su cui scrive appena può, e cioè quando non sta correndo da una parte all’altra della città o su qualche aereo, in modalità “fashionmama” presenta ai lettori la sua vita, il suo stile e il suo mondo, racconta di nuove scoperte in fatto di moda, per grandi e piccoli, e i luoghi inediti di una Firenze da provare, per famiglie ma non solo.

iPadMama ipadmama.it

Firenze Kids firenzekids.it

L’hai voluta la carrozzina? haivolutolacarrozzina.wordpress.com

Racconti di mamme giornaliste alle prese con la quotidianità. L’idea è di Ale(ssandra) e Ale(ssia), felicemente mamme per caso di due

Il portale, dedicato ai genitori di Firenze e dintorni, nasce dall’esigenza di conoscere altre mamme e altri babbi alle prese con infanti scatenati, di scambiarsi consigli e suggerimenti, di avere qualche dritta su come “sfangare la domenica in gita”. Firenze Kids è contemporaneamente un web magazine, dove vengono recensiti gli

La mamma con l’iPad si descrive “premurosa, amorosa, paziente, di una pazienza che non credevo mi appartenesse, giocherellona, ma anche severa e poco incline alla perfezione delle tante mamme in cui mi sono imbattuta in questi mesi”. Il suo Ipad viaggia sempre con lei e ha salvato i suoi mille lavori nei momenti in cui “non si può stare seduti fissi a una scrivania”. Dalla ricetta del risotto alla zucca alla confessione che il ferro da stiro non è il suo miglior amico, passando per le app provate e consigliate per i piccoli e le loro mamme, il blog racconta le avventure e i pensieri di una mamma tecnologica.


12 | Gennaio 2014

#Focus

 Reportage

CON GLI ANGELI DELLA NOTTE FRA TÈ, COPERTE E CONSIGLI

In giro per Firenze con la squadra di unità di strada della Croce Rossa Sara Camaiora

M

artedì, ore 20. In lungarno Soderini, alla sede del comitato locale della Croce Rossa, è l’ora del tè. Sì, perché a quell’ora si preparano i grandi thermos che la squadra di unità di strada porterà con sé per dare una bevanda calda ai senzatetto di Firenze, assieme a una buona scorta di dolci e alle coperte. Il progetto di unità di strada nasce nel 2008 per aiutare i senza dimora della città e distribuire loro beni di prima necessità. Biancamaria Sarri è la referente di questo servizio: spetta a lei coordinare i cinquanta volontari che si alternano nelle tre uscite settimanali il martedì, il giovedì e il venerdì. Una volta al mese con loro c’è anche un medico, per fornire assistenza sanitaria di base. Il martedì è una serata particolare, al lavoro ci sono anche altre associazioni, come la Ronda della Carità. Ore 21, si parte. La squadra è composta da Biancamaria, tre ragazzi e una coppia di nuovi soci Cri. Prima tappa, lungarno Santa Rosa. Due volti noti all’unità di strada dormono di fronte alla sede della Asl. Normale, per i volontari più esperti, conoscerli. “Senza dimora non vuol dire solo senza casa, ma spesso anche senza famiglia, senza relazioni, senza un tessuto sociale di riferimento. Noi li ascoltiamo”, spiega Biancamaria. Capita che chi è per strada chieda loro informazioni,

di vario genere. “Spesso ci sono stranieri che hanno problemi con i documenti, sta a noi indirizzarli verso le associazioni che possono aiutarli”, prosegue la referente. In piazza Pitti, a dormire in un angolo seminascosto, c’è una coppia. Non rispondono, probabilmente il sonno ha già preso il sopravvento. La squadra lascia accanto a loro una bottiglietta di tè: “Speriamo che non si freddi”, è l’auspicio. Poi si riparte, direzione Campo di Marte. Qua c’è la fila ad attendere il pasto caldo delle Ronde. Sono in tantissimi, “stranamente una coda ordinata”, osserva Biancamaria. C’è Ivan, di origine slava, che con educazione saluta “la signora Bianca” e chiede del tè, poi un signore dal forte accento meridionale che si ferma a scherzare con i ragazzi. In molti fanno richiesta di coperte, che “non bastano mai”, rivela Bianca (chi vuole donarle può portarle alla sede di lungarno Soderini dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14). La fila a Campo di Marte si sfoltisce, sono stati consumati ben due thermos da quattro litri di tè. La notte dell’unità di strada però non finisce, la tappa successiva è la zona intorno a Santa Maria Novella. C’è tempo per un rapido spuntino e poi si continua, che in molti aspettano gli angeli della mezzanotte.

Web: crifirenze.it Tel. 055.27441

50 3uscite volontari

settimanali

L’unità di strada all’opera (foto di Croce Rossa Italiana - Comitato locale di Firenze)

 Emergenza freddo

RONDA DELLA CARITÀ, VENT’ANNI TRASCORSI NELLE STAZIONI ACCANTO AI POVERI

PIÙ POSTI PER L’ACCOGLIENZA E

mergenza freddo e accoglienza: i posti offerti dal Comune sono passati da 120 a 172. Quattro le strutture predisposte: tre sono gestite dalla Caritas, ovvero la Foresteria Pertini a Sorgane (di proprietà comunale) con un massimo di cento posti per uomini adulti, l’Istituto Pio X Artigianelli in via dei Serragli, con 24 posti letto sempre per uomini adulti, e l’Accoglienza Salesiani in via Gioberti, con venti posti per donne sole (le ultime due sono messe a disposizione dall’Associazione Solidarietà Caritas Onlus). La quarta struttura è la Foresteria del Fuligno (in uso al Comune) in via Nazionale: gestito dall’Acisjf, lo spazio prevede 28 posti letto destinati alle donne (anche con bambini). Oltre al posto letto, agli ospiti viene fornito un pasto serale e la prima colazione. Per quanto riguarda gli ingressi in struttura, sono aperti gli sportelli al front-office dell’associazione Acisjf per donne e donne con bambini al centro di ascolto dell’associazione (binario 2 della stazione di Santa Maria Novella), al front-office della Caritas per l’inserimento di donne e uomini soli nei locali di via Faentina 34. Hanno priorità di accesso le persone che abitualmente dormono in strada, over 45 anni o in precarie condizioni di salute. I primi quindici giorni sono gratuiti per tutti, poi scatta il pagamento della quota di un euro al giorno per gli adulti (i minori non pagano), a parte casi particolari indicati dagli operatori. Per le persone che hanno difficoltà è comunque previsto un meccanismo di esenzione.

 La onlus

V

La Foresteria Pertini di Sorgane: sono aumentati i posti offerti in città per far fronte all’emergenza freddo

S.C.

ent’anni di attività raggiunti nel 2013, vent’anni trascorsi vicino a marginalità e povertà. La Ronda della Carità e della Solidarietà è un’associazione onlus nata a Firenze nel 1993 da un’idea di Paolo Coccheri. I volontari svolgono servizio nelle principali stazioni ferroviarie fiorentine, in aiuto di coloro che vivono in stato di povertà, dormendo nelle strade, nelle stazioni e nei sottopassi, portando loro la sera cibo e bevande. Alla sede dell’associazione, in via Assisi, è attivo da oltre dieci anni uno sportello per la distribuzione di pacchi alimentari. Gli alimenti vengono forniti soprattutto dalla Fondazione Banco Alimentare, ma una buona parte arriva anche dal progetto “buon fine” della Coop di Ponte a Greve.

Da 35 anni al servizio della Salute, del tuo Benessere, della tua Bellezza.

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FIRENZE Via Costetti, 1 Tel/Fax 0557323786-SCANDICCI (FI) Via Alfieri, 12 Tel/Fax 0552579907-www.lemieerbe.it info@lemieerbe.it-Sabato orario continuato dalle 9.00 alle 20.00


#Politica

Gennaio 2014 | 13

 La vicenda

VIA ALLA NUOVA VITA DEL TEATRO COMUNALE L’immobile di corso Italia ha trovato un proprietario: ora dovrà essere “ridisegnato” il suo futuro Natalia Binagli

T

eatro Comunale, buona la quinta. Dopo anni di aste deserte e trattative con i privati finite nel nulla, il grande immobile di corso Italia, uno dei “gioielli di famiglia” da tempo messo sul mercato da Palazzo Vecchio, trova un nuovo proprietario. Si tratta della Cassa depositi e prestiti, l’ente partecipato all’80 per cento dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce i risparmi postali. Il vecchio teatro diventerà suo, per la cifra di 23 milioni di euro. È questo l’epilogo di una storia che si apre nel 2009. Risale ad allora il primo dei quattro tentativi di vendita dello stabile, inserito nel piano delle alienazioni in vista del trasloco della Fondazione del Maggio nel nuovo Teatro dell’Opera in zona Leopolda. Con un prezzo di base fissato a 44 milioni di euro, l’asta iniziale va deserta. Lo stesso accade per le successive, che progressivamente, negli anni, vedono

adesso da riscrivere e ridisegnare: una spinta alla vendita è stata data dal nuovo mix di funzioni urbanistiche previste per l’edificio. In testa ci sono quelle ricettive, seguite da destinazioni commerciali e residenziali. Ancora i piani definitivi non si conoscono, ma il Comunale potrebbe essere rimpiazzato da un albergo, negozi e nuovi appartamenti.

abbassarsi il valore dell’immobile fino ai 26 milioni previsti dall’ultima asta del luglio scorso. Come se non bastasse, naufraga anche una trattativa con il privato. Troppo pochi i quindici milioni messi sul piatto, secondo il Comune. Alla fine dello scorso anno il colpo di scena, con l’interessamento della Cassa depositi e prestiti. Il quinto tentativo per Palazzo Vecchio è quello giusto. L’ente così si porterà a casa il teatro a un prezzo stimato dalla Commissione valutazioni immobiliari del Demanio: una “svendita” secondo le opposizioni, ma una cifra che per il Comune rappresenta un “tesoretto” utile, specie in tempi di tagli e mancati trasferimenti statali, per allentare la morsa del patto di stabilità e sostenere il piano degli investimenti. Insomma, per far fronte alla coperta del bilancio sempre più corta. Ma cosa sorgerà al posto del teatro? I diciottomila metri quadrati dell’immobile sono

GENNAIO

Il teatro Comunale di corso Italia ha trovato un nuovo proprietario: qua potrebbero nascere appartamenti, negozi e un albergo

Lunedì 20 ore 15.00-17.30

La scelta intorno ai percorsi della tecnologia Scuola di Architettura Sabato 11 ore 10.30-12.30 delegati all’orientamento delle Scuola di Ingegneria Palazzo Strozzi alle Oblate Scuole dell’Ateneo Fiorentino I neolaureati presentano le loro testimonianze ed esperienze e ne “Prendi parte all’arte” Laboratorio discutono con: per riscoprire insieme il linguaggio PER UNA SCELTA ACCADEMICA PIÙ CONSAPEVOLE Benedetto Allotta dell’arte contemporanea. Delegato all’orientamento in bambini e adulti 7-12 anni Lunedì 13 ore 15.00-17.30 entrata, Scuola di Ingegneria su prenotazione 0552616512 Alessandro Merlo La scelta Intorno ai percorsi Francesca Mugnai Sabato 11, sabato 18 e sabato 25 delle scienze Delegati all’orientamento in ore 16.30-18.30 Scuola di Agraria, Scuola di Scienze entrata, Scuola di Architettura “Sei un buon cittadino? Matematiche, Fisiche e Naturali. Laura Puccioni Ve lo insegna Mammaiuto!” I neolaureati presentano le loro Delegato all’orientamento Laboratorio a fumetti. testimonianze ed esperienze e ne Liceo A. Gramsci Primo incontro. “Cosa si può fare in un fumetto?” discutono con: Marco Benvenuti Lunedì 27 ore 15.00-17.30 “Cosa si può fare in una città?” Chiara Fort Per bambini 9-13 anni Delegati all’orientamento La scelta Intorno ai percorsi su prenotazione 0552616512 in entrata, Scuola di Scienze umanistici e della formazione Matematiche, Fisiche e Naturali Scuola di Studi Umanistici ORIENTAMENTO Stefano Rapaccini e della Formazione. ALLE OBLATE Delegato all’orientamento in I neolaureati presentano entrata, Scuola di Agraria le loro testimonianze ed Gli studenti del IV e V anno delStefano Guigli esperienze e ne discutono con: le scuole secondarie di secondo Delegato all’orientamento Vanna Boffo grado incontrano neolaureati e Liceo Castelnuovo Delegato all’orientamento

in entrata, Scuola di Studi Umanistici e della Formazione Daniela Manetti Delegato all’orientamento in entrata, Scuola di Studi Umanistici e della Formazione Valerio Vagnoli Dirigente Liceo SS. Annunziata e Istituto A. Saffi Su prenotazione a orientamento@adm.unifi.it

Venerdì 24 gennaio ore 18.00-20.00 Incontri Transafrica 2013 Africa fra migranti e memoria “Omaggio al Sahara: il deserto negli occhi” sala conferenze piano terra INGRESSO LIBERO Puoi trovare tutte le informazioni sulla biblioteca delle Oblate su www.biblioteche.comune.fi.it

BIBLIOTECA DELLE OBLATE. VIA DELL’ORIUOLO, 26 FIRENZE WWW.BIBLIOTECHE.COMUNE.FI.IT


14 | Gennaio 2014

#Attualità

 Il confronto

FIRENZE 2014, “LA CITTÀ CHE VORREI”

Quattro personaggi celebri svelano i loro sogni e le loro aspettative per questo nuovo anno  Franco Cardini

 Tiziana Frescobaldi

 Fabio Picchi

 Sergio Staino

“Bisogna smettere di lamentarsi”

“Più attenzione per la qualità”

“Serve una risposta collettiva”

“Un nuovo progetto culturale”

F

A

È

S

Storico

ranco Cardini, celebre storico medievalista e fiorentino doc, ha le idee ben precise sulla sua città, su cosa debba essere (ri)valorizzato e su quello che dovrebbe essere fatto quanto prima in questo 2014 agli albori. Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità? Le priorità riguardano un generale riassetto urbano, a partire dai mezzi di trasporto, come la tramvia, fino alla bonifica delle aree di degrado e alla sicurezza, che in generale sta diminuendo. Ci vorrebbe una riqualificazione del rapporto tra turismo e vita culturale della città. I proventi del turismo non sono distribuiti equamente, ne usufruisce un’élite e il resto della città lo subisce. Il turismo in città è poco qualificato, per colpa di un generale decremento culturale ma anche di percorsi banali che portano al sovraffollamento di alcuni luoghi, trascurandone altri importanti. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Firenze in questo nuovo anno? Smettete di lamentarvi. Bisogna farle le cose, non sempre scaricare su altri la responsabilità.

Imprenditrice

ppartiene a una nota e nobile casata con una tradizione vitivinicola secolare, da sempre accompagnata da una grande attenzione per l’arte. Tiziana Frescobaldi è impegnata in entrambi i settori, e su Firenze e l’Italia ci ha illustrato le sue idee. Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità? Penso che ci sia da lavorare per una maggiore qualità del centro storico. Più cura dei dettagli, ad esempio in piazza Duomo, ci vorrebbe un occhio attento alla tipologia degli esercizi commerciali, non una proliferazione incontrollata. Negli ultimi anni la città è migliorata, le pedonalizzazioni hanno portato evidenti vantaggi. Manca una progettualità, bisogna capire su quali proposte puntare da qui al futuro e lavorarci con un’attenzione per i particolari che a volte scarseggia. Un esempio, la riapertura del Forte Belvedere con la mostra di Zhang Huan: una bella esposizione in un posto unico al mondo. Tanti servizi, però, non erano all’altezza. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Firenze in questo nuovo anno? Consapevolezza delle nostre potenzialità e attenzione per la qualità. Abbiamo ancora tante carte da giocare, ma non ne siamo mai convinti. Vale per Firenze e per l’Italia: dobbiamo tornare a essere un paese di qualità.

Chef

uno degli chef più famosi della città, ed è sempre molto attento alle vicende fiorentine. Fabio Picchi, patron del Cibreo, ha detto la sua su questo 2014: ecco quali sono le sue “ricette”. Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità? La priorità è che la città ritrovi il senso di alleanza con se stessa. Ne è capacissima davanti alle emergenze, come accadde nell’alluvione, in tempi di normalità lo è meno. Ma non stiamo vivendo in un periodo normale, c’è una crisi economica profonda che colpisce trasversalmente, bisogna tenerne conto ed elaborare una risposta collettiva, non è pensabile l’egoismo in questo momento. Avere coscienza dell’empatia è un obbligo. Come farlo? Qualsiasi ristoratore ammette che quando c’è un’atmosfera positiva in un tavolo si propaga in tutto il locale. È una condizione umana, siamo incredibilmente più intelligenti di quello che pensiamo di essere. Basta pensare ai neuroni specchio, tra l’altro scoperti da un italiano, anche se non tutti lo sanno. E che paese è un paese che non riconosce la genialità? Pensiamoci. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Firenze in questo nuovo anno? Gli altri. Stare insieme agli altri è anche stare insieme a noi stessi, alla nostra parte migliore.

Fumettista

enese di nascita ma fiorentino d’adozione (praticamente da sempre), Sergio Staino è una delle firme satiriche più note del Paese. Ora il “padre” di Bobo, il personaggio più conosciuto dei suoi fumetti, spiega a Il Reporter cosa reputa più importante per la città e cosa spera che si possa realizzare in questi dodici mesi a venire. Quali sono i suoi desideri per Firenze in questo 2014 e quali, secondo lei, le priorità? Vorrei un progetto culturale per la città che finora è mancato. Non è stata costruita un’idea di cultura in città, e questo ha determinato molti problemi, come ad esempio la tragedia del Maggio Musicale, una sconfitta per tutti. Parlo di un progetto culturale a tutto tondo, anche in termini di spazi urbani, che andrebbero ristudiati: basti pensare ad esempio ai dehor, che a volte c’entrano poco o nulla con gli edifici circostanti. Andrebbe ripensato il modo di progettare la città e cambiata l’idea di cultura che regna ora, una cultura troppo spesso svilita e mercificata. Qual è, a suo avviso, la “parola d’ordine” per Firenze in questo nuovo anno? Firenze alla cultura e la cultura a Firenze. interviste a cura di Sara Camaiora


#Attualità

Gennaio 2014 | 15

 Tecnologia

LE APP PER VIVERE IL CAPOLUOGO toscano

Da quella per saltare la fila negli uffici a quella per conoscere in diretta le strade in tilt per il traffico: Il Reporter ne ha testate alcune, rigorosamente “made in Florence” A ciascuno la sua app. Utile, fiorentina e gratuita. Basta un tocco per scaricare questi mini-programmi su smartphone e tablet. Un “passepartout” tecnologico: una chiave per scoprire un buon ristorante, un modo per saltare la fila negli uffici pubblici (senza fare i furbetti), una guida per trovare l’evento giusto. Anche se qualche difettuccio, a volte, queste applicazioni ce l’hanno. Telefonino alla mano, le abbiamo testate per voi.

QURAMI

FIRENZE TURISMO

La coda intelligente: invece di attendere in fila davanti agli uffici pubblici, questa app permette di “staccare” un numerino elettronico direttamente da casa o dal posto di lavoro. Mentre si aspetta il proprio turno si è liberi di fare piccole commissioni: Qurami comunica in tempo reale lo stato dell’attesa. Il servizio per ora è attivo all’anagrafe del Parterre, ma presto sarà esteso a Villa Vogel, via Bini e piazza Alberti.

Chi ha detto che le informazioni turistiche sono utili solo ai “forestieri”? Questa app, collegata al portale turistico della Provincia, consente di conoscere tutti gli appuntamenti, le mostre d’arte e i mercatini per una gita fuori porta.

App salta-fila

PRO Evita lunghe attese e ottimizza i tempi CONTRO Se si svolgono altre operazioni sullo smartphone, l’app si chiude e scompare il biglietto elettronico

ATAF 2.0

Per non attaccarsi al tram

Consente di individuare le fermate più vicine, controllare gli orari dei bus in arrivo per una finestra di 30 minuti e comprare il biglietto via sms con un tocco. Mancano all’appello i collegamenti gestiti da Li-nea, gli orari della tramvia e la versione per iPhone.

PRO Conoscere gli orari del bus quando ancora non si è arrivati alla fermata CONTRO Non è disponibile il tragitto delle linee, né gli orari completi

GEOMOBI

Applicazione anti-ingorgo

Attenti alla sottile linea rossa. Sulla mappa di Geomobi le vie in tilt per il traffico sono di questo colore. Sul telefonino arrivano gli aggiornamenti in tempo reale riguardo alla viabilità. Segnala autovelox, vistared, varchi ztl, lavori, restringimenti di carreggiata e chiusure di strade. Funziona a Firenze, Bagno a Ripoli, Pontassieve, Scandicci e Sesto.

PRO Viaggiare informati anche in città CONTRO Meglio filtrare le informazioni, altrimenti la mappa diventa illeggibile

LAMMA

Per i meteo addicted

Decidere fin dal mattino se lasciare l’ombrello a casa o portarlo con sé. L’app del Lamma, il servizio meteo della Regione, permette di consultare sia le previsioni per la Toscana che quelle per una singola località. Fino a tre giorni sono dettagliate (temperature, venti, mari), poi c’è la tendenza meteo che copre due settimane.

Alla scoperta di casa nostra

PRO Molto aggiornata CONTRO Il download della mappa offline è troppo pesante

TRASHCUBE

I dilemmi della differenziata

Questo va nella carta o nell’umido? Per rispondere ai dubbi amletici legati alla raccolta differenziata, Quadrifoglio ha creato un’app per individuare il cassonetto giusto per ogni rifiuto. Comprende la mappa di ecofurgoni, stazioni ecologiche e punti per la raccolta degli oli esausti.

PRO Utile per chi ha l’animo verde CONTRO I nomi troppo lunghi dei rifiuti non vengono visualizzati per intero

CAREGGI SMART HOSPITAL Navigare in ospedale

È l’ultimo gioiellino di Careggi. Per non perdere la bussola nella cittadella ospedaliera, l’app comprende una mappa di tutti i reparti, con il percorso da seguire per trovare strutture sanitarie e dottori. C’è anche la possibilità di consultare su telefonino e tablet i referti medici. In questo caso è necessario attivare l’applicazione a uno dei totem presenti a Careggi, con la tessera sanitaria.

PRO Niente coda per ritirare i referti CONTRO Funzionalità “ricerca” lenta

SIAMO SICURE!

A fianco delle donne

Il servizio nazionale, patrocinato anche dal Comune gigliato, è pensato per le donne che rientrano a casa da sole. Ci sono quattro bottoni: il primo fa scattare un allarme sonoro per richiamare l’attenzione, con il secondo parte la chiamata al 112, il terzo invia una richiesta di aiuto via sms a un numero predefinito, l’ultimo tasto consente di leggere un decalogo di sicurezza.

PRO Di facile utilizzo CONTRO Esistono alcuni “bug” (piccoli errori di programmazione)

PRO Di facile utilizzo CONTRO Non esiste il tasto esci

FLORENCE DELICE

FIRENZE UP!

Una guida alla Firenze di Leonardo. Non il genio da Vinci, ma Leonardo Romanelli, noto critico enogastronomico. Ci sono le specialità fiorentine e le recensioni sui luoghi dove mangiare.

Cosa fare in città

Una guida agli eventi di Firenze a portata di dito: dai concerti alle rassegne cinematografiche, fino alle iniziative per i bimbi. Tutti gli appuntamenti vengono “pescati” dal database del Comune.

PRO Eventi geolocalizzati, per trovare quelli più vicini CONTRO Non esiste una lista di eventi in ordine di data

Mangia che ti passa

PRO Fornisce il percorso più breve per arrivare al ristorante prescelto CONTRO Non esiste la versione per Android a cura di Gianni Carpini


16 | Gennaio 2014

#Cultura

 Letture/1

 A tu per tu

Chi ben comincia... è a metà del libro

Una full immersion nella carta stampata tra saggi, romanzi rosa e fantasy. Tutti a “chilometri zero” Enrica Cinaschi

È

vero, il periodo migliore per fare abbuffate di libri è quello di Natale, con quelle giornate interminabili da passare sotto le coperte o sul divano, magari davanti al caminetto. Ma è pur vero che, per cominciare l’anno col piede giusto, è bene mettere in libreria qualche gustosa novità, meglio se a “chilometri zero”, ovvero made in Tuscany. E allora ecco qualche fresco di stampa (e qualche vecchio classico) da non perdere. Visto che ormai è un personaggio sempre più popolare anche a livello nazionale, non si può fare a meno di consigliare gli ultimi due libri dedicati al sindaco della città del giglio e novello leader del Partito democratico, pubblicati da quattro giornalisti fiorentini che da sempre seguono le sue vicissitudini. Il primo è Il Seduttore. Matteo Renzi e la sinistra rosè di Massimo Vanni e Simona Poli (Barbera Editore, 15,90 euro), mentre il secondo, di Alberto

Ferrarese e Silvia Ognibene, è edito da Giunti e si intitola Matteo il conquistatore. La vera storia di un’ascesa politica (10 euro). Mettendo da parte la politica e balzando in sella alle due ruote, si può optare per l’ultima fatica di Fabio Genovesi, scrittore di Forte dei Marmi che quest’anno ha seguito passo passo (o meglio, pedalata dopo pedalata) tutto il Giro d’Italia. Il risultato è Tutti primi sul traguardo del mio cuore (Mondadori, 10 euro), un romanzo più che un saggio, tra personaggi mitologici e atmosfere di provincia. E, sempre a proposito di cuore e dintorni, ecco Attraverso il cuore (Libritalia, 14,50 euro), romanzo storico firmato da Elisabetta Pucci e ambientato nella Toscana del secondo dopoguerra. Amori, amanti e mariti sono il tema dell’ultimo libro della fiorentina (d’adozione) Federica Bosco, che propone un divertente Non tutti gli uomini vengono per nuocere (Mondadori, 17 euro), nuova e divertente

epopea della Bridget Jones in salsa italiana (ma non ditele che l’abbiamo definita così, proprio non lo sopporta). Da Firenze ci si sposta in un mondo fantastico con Terra Ignota (Mondadori, 17 euro), primo volume di una saga tra l’epico e il fantasy proposta da Vanni Santoni, già noto per i suoi Se fossi fuoco, arderei Firenze (Laterza 2011) e il più recente In territorio nemico, libro corale pubblicato da Minumum Fax. A chi ai classici non riesce proprio a rinunciare, la casa editrice fiorentina Clichy propone una versione del sempreverde Pinocchio illustrata dal bravissimo Leo Mattioli, che rende la lettura della storia firmata da Collodi ancora più avvincente. Dulcis in fundo, non poteva mancare una parentesi dedicata ai ricordi, con Il triangolo delle gualchiere (Polistampa, 25 euro), viaggio indietro nel tempo nella valle fiesolana dell’Arno, in compagnia dello studioso Berlinghiero Buonarroti.

 Letture/2

 A teatro/1

 A teatro/2

Firenze, nella penna degli altri

due “italiani veri” sul palco del cestello, per riflettere ridendo sui nostri drammi

“spiagge”, si alza Il sipario di periferia per raccontare storie a spettatori di ogni età

D D

A

F

irenze è un mattino di dicembre/dove arrivai urlando dal mio Ade. Sono queste le parole con cui il poeta di origine brasiliana Heleno Oliveira, morto nel 95, apre la sua lirica “Per Firenze”. Come lui, tanti altri scrittori migranti hanno condensato in versi e romanzi intense suggestioni sul capoluogo toscano. Inizialmente frastornati, scissi tra un’appartenenza che non si ha più e un’altra che non si ha ancora, ritraggono Firenze con l’occhio di chi l’ammira per la prima volta, mentre il brulichio di gente alla stazione non fa che rimandare a una condizione di solitudine e confusione in cui temono di restare imprigionati. L’Ade di Oliveira è l’inferno degli immigrati, sradicati dalla propria terra e spesso respinti dalla comunità d’accoglienza, etichettati come minaccia più che come potenziale risorsa. In questa condizione di smarrimento, Firenze accoglie come una madre e restituisce nuova linfa vitale. La città è, via via, memoria/di angoli di strade di giardini, poesia e arte si promanano dal verde marmoreo delle architetture. Anche in un altro scrittore di origine brasiliana, Julio Monteiro Martins, si inseguono romantiche epifanie fiorentine, contenute nel romanzo “Madrelingua” e dedicate stavolta al Ponte Vecchio. A dispetto dei pregiudizi, gli scrittori migranti dimostrano di conoscere e amare la città. Artur Spanjolli, scrittore di origine albanese trapiantato in Toscana da quasi vent’anni, ha fatto del suo romanzo “Eduart” un inno alla città e alla nostra letteratura, includendosi, di fatto, in un canone che da Dante – esiliato e dunque migrante della sua epoca – giunge a Mario Luzi. Firenze città-simbolo, legata alla figura di Dante, anche in Garane Garane, che nel suo “Il latte è buono” instaura un parallelo tra il Sommo Poeta, ibrido di tante culture, e il migrante. Nello specchio della letteratura della migrazione, Firenze si contempla nella sua essenza più variopinta, dai forti contrasti: immobile e dinamica, accogliente e respingente, bellissima e trascurata. Una città, chiosa Oliveira in “Firenze”, che guarda lucida tranquilla/ offre solo se stessa nel silenzio/ A noi rifare il suo Rinascimento. Irene Roberti Vittory

Il poeta di origine brasiliana Julio Monteiro Martins durante un reading dei suoi lavori dedicati alla città di Firenze

ove si ritrovano due Itaove ritrovano Italianisiveri, se nondue a tealiani se non a teatro? tro? È converi, questo spirito che È con questo Andrea Muzzispirito tornachea Anfar drea Muzzi torna asufaruno alzaredei il alzare il sipario sipariospettacoli su uno deipiù suoiriusciti, spettasuoi coli più riusciti, lo vede dal che lo vede dal che 30 gennaio al gennaio(giovedì, al 2 febbraio (gio-e 230febbraio venerdì vedì, venerdì sabato alle alle 21, sabato alle 21,e domenica domenica alle 16,45) al Teatro 16,45) al Teatro del Cestello in del Cestellodel in suo compagnia del compagnia compagno suoscorribande compagno diMassimiliano scorribande di Massimiliano Galligani. ItaliaGalligani. Italiani veri, scritto ni scritto da Muzzi insieda veri, Muzzi insieme a Marco Vime Vicari, è compocari,aèMarco composto da sei quadri, sto da seidei quadri, dei ognuno qualiognuno totalmenquali totalmente indipendente te indipendente dagli altri, e dagli altri,aneddoti, e racconta aneddoracconta sketch che ti, sketch che sembrano rubati sembrano rubati alla quotialla quotidianità di molti modianità di molti mostri all’itastri all’italiana. “Piccolidrammi grandi liana. “Piccoli grandi drammi di casa–nostra spiega di casa nostra spiega– Muzzi Muzzi – riassunti unadiserie – riassunti in una in serie scedi scene che ridere fanno eridere ne che fanno riflette-e rifl ettere al tempo L’in-è re al tempo stesso.stesso. L’intento tento questo: accendere un questo:è accendere un faro sui faro sui tanti atteggiamenti tanti atteggiamenti dell’italiadell’italiano medio”. E, per de i letno medio”. E, per i lettori Il tori de Il Reporter, unospeciale sconto Reporter, uno sconto speciale per ladiserata di giovedì per la serata giovedì 30: per 30: per basta averloritagliare basta ritagliare il averlo il coucoupon nella pagina accanto. pon in questo giornale.

nno nuovo, spettacoli nuovi anche al Teatro delle Spiagge, dove il 2014 comincia con Schiavi in mano! Hai per caso visto il mio lavoro?, ovvero Fabio Monti in stile tragicomico che affronta il tema del lavoro e della precarietà. Ironico e graffiante, il testo ha ricevuto una menzione speciale al Premio Storie di lavoro. Domenica 19 sarà la volta di Con gli occhi di Mirò. Facciamo il giro del cielo, liberamente ispirato ai quadri di Joan Mirò e a “Il giro del cielo” di Daniel Pennac, un emozionante percorso tra arte e sogni. Venerdì 24 arriva per la prima volta in Toscana Il grande mago di Vittorio Moroni, che racconta la storia vera di un padre che diventa donna. Dulcis in fundo, giovedì 30, C’era la vita nel ghetto. I giorni della rivolta di Varsavia: dalle straordinarie pagine del libro di Edelman, uno spettacolo che ricostruisce paesaggi, storie e potenti emozioni di un periodo storico che non deve essere dimenticato.

Le parole in prestito di una ragazza perbene: Maramotti e la sua vita in versi

D

a giovane voleva fare la giornalista, ma suo padre glielo impedì perché “una ragazza perbene non fa questo mestiere, diceva. Ma quando l’aspirazione è forte, risurge per li rami”. Cita Dante e affonda la sua prima stoccata lirica Maria Grazia Maramotti, poetessa fiorentina “d’adozione” con un passato da pittrice e insegnante di lingue straniere. Un’ineludibile vocazione poetica, la sua. L’esordio letterario risale al 1988, a Firenze, dove viene pubblicata la raccolta di racconti Ironia. Trascorrono tredici anni prima che veda la luce la sua prima silloge poetica, Sul filo dell’inquietudine, di cui Mario Luzi firma la prefazione. Nel 2003 esce un nuovo lavoro, intitolato Sul filo del bene e del male. In quello stesso anno viene a mancare il suo compagno – suo “amore assoluto”, come scrive in una poesia – cui dedica la raccolta Alchimie d’amore, pubblicata nel 2005. Quattro anni più tardi è la volta di Arabeschi di luce, con cui vince, nel 2010, il “Fiorino d’oro” e, a dicembre 2013, il premio “Nuove Lettere”, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli. La sua carriera artistica è costellata di partecipazioni importanti, come quella alla Convention Internazionale degli scrittori tenutasi a Belgrado nel 2011 o i mercoledì culturali in Vaticano nel 2012. I suoi ultimi libri di poesia sono acquistati dalle più rinomate università americane, fra cui Yale e Harvard. Tanti gli appuntamenti che la vedranno protagonista anche nel nuovo anno, a partire dall’11 gennaio, quando il Cenacolo di Santa Croce dedicherà alle sue poesie un pomeriggio di letture e approfondimenti critici. In arrivo anche una nuova silloge, Sarà chiamata donna. L’amore e la condivisione di sé restano i perni della sua poetica: “Auspico l’incontro e il confronto con l’altro, non tollero le smanie di possesso, in amore come in poesia. Le mie parole appartengono a chi le fa proprie. Sono in prestito”. I.R.V.


#Cultura

Gennaio 2014 | 17

 Il programma

 Fotografia

Da Michelangelo Ai tesori degli archivi, Nove appuntamenti per “un anno ad arte”

il giovanotto che incantò re Giorgio (armani) D

Barbara Biondi

N

on basta l’offerta “permanente”, i fiorentini vogliono qualcosa in più dai loro musei. Mostre che offrano nuove chiavi di lettura e che accendano fari su protagonisti a volte dimenticati. L’edizione 2014 di Un anno ad arte, programma di esposizioni del polo museale, sfodera un programma di grande peso, con nove appuntamenti sparsi nei musei della città. A inaugurare l’anno ci pensa Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze (28 gennaio-27 aprile), esposizione nella Sala Bianca di Palazzo Pitti dedicata ai piccoli e grandi tesori “nascosti” negli archivi cittadini. Qualche esempio? Il certificato di battesimo di Leonardo da Vinci , un disegno

di Raffaello e una lezione scritta di Galileo sull’Inferno di Dante. Seconda tappa del 2014 all’insegna dell’arte è Le stanze delle muse. Dipinti barocchi della collezione del direttore d’orchestra Francesco Molinari Prandelli, alla Galleria degli Uffizi dall’11 febbraio all’11 maggio. A seguire, in occasione del 450esimo anniversario della nascita, non poteva mancare un appuntamento su Michelangelo: ecco allora che la Galleria dell’Accademia dedica al maestro del David Ri-conoscere Michelangelo, dal 18 febbraio al 18 maggio. Il Bargello focalizza l’attenzione sulle sculture di Baccio Bandinelli (9 aprile-13 luglio), mentre il Museo degli argenti ospita Il tesoro della cappella delle reliquie in Palazzo Pitti (dal 20 maggio al 28 settembre).

Appena una settimana più tardi, la Galleria Palatina apre i suoi spazi al “singolarissimo” Jacopo Ligozzi e ai suoi dipinti tardo cinquecenteschi (27 maggio-28 settembre). Gli Uffizi e l’Accademia si preparano poi a un bis ospitando, quasi in contemporanea, Puro, semplice e naturale nell’arte a Firenze tra ‘500 e ‘600 (Uffizi, 17 giugno -2 novembre) e La fortuna dei primitivi. Tesori d’arte dalle collezioni italiane tra Sette e Ottocento (Galleria dell’Accademia, 24 giugno-8 dicembre). Chiude la rassegna un compleanno speciale: le prime cento candeline che la Galleria d’arte moderna si appresta a spegnere con una mostra che racconta il museo palatino a tutto tondo (30 settembre-11 gennaio). Da non perdere.

a sempre moda fa rima con fotografia, due universi che non possono fare a meno l’uno dell’altro. Questo non vuol dire però che basta avere una macchina fotografica e una modella di fronte per essere un buon interprete delle intuizioni di un fashion designer. E lo sa bene Aldo Fallai, storico protagonista fiorentino dell’immagine, il cui sodalizio con la moda è nato per uno strano scherzo del destino. Diplomato all’Istituto d’Arte, nei primi anni Settanta Fallai fa il grafico, ma in occasione di un servizio che Vogue dedica ad Armani s’improvvisa fotografo. Accade quasi per gioco, eppure il successo è così esplosivo da spalancargli un mondo e una carriera. Doveva essere scritto da qualche parte che quel giovanotto avrebbe fatto strada, perché da quel momento nasce un sodalizio con il grande Giorgio (e successivamente con altri big delle passerelle) che viene raccontato per filo e per segno nella mostra “Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento. Fotografie dal 1978 al 2013”, a Villa Bardini dal 10 gennaio al 14 marzo. Una raccolta di immagini di grandi dimensioni, curata da Martina Corgnati, che racconta non solo il percorso di un professionista, ma i cambiamenti di un’epoca.

Web bardinipeyron.it Tel. 055.20066206 Mail info@bardinipeyron.it

“Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento”, dal 10 gennaio al 14 marzo a Villa Bardini


18 | Gennaio 2014

#Fiorentina  Il calendario

VIOLA, “MISSIONE” GENNAIO

I

l primo obiettivo della Fiorentina, in questo 2014, è quello di non ripetere il “gennaio nero” della scorsa annata. Nel primo mese del 2013 i viola si giocarono infatti buona parte della stagione, con la sconfitta interna alla ripesa del campionato contro il Pescara e altri stop che, al termine del campionato, hanno influito eccome sul piazzamento finale. Ma questa è ormai storia passata, perché ora c’è da guardare avanti. Con un Mario Gomez in più, tra l’altro, visto che il centravanti tedesco è praticamente mancato per tutto il girone d’andata. Quest’anno, dopo il derby toscano con il Livorno, si riparte dalla “partita del cuore” contro il Toro. Massima attenzione ai granata, che giocano quasi a memoria e che hanno nell’ex Cerci un’arma letale. Poi via al girone di ritorno: la seconda parte della serie A per i viola comincia da Catania, con i siciliani in cerca di punti salvezza. L’ultima partita di campionato di questo mese sarà la sfida casalinga contro il Genoa. Un gennaio senza incontrare big, insomma, ma è vietato abbassare la guardia. La scorsa stagione insegna.

I tifosi viola si aspettano un gennaio diverso da quello della scorsa stagione, per continuare a sognare in grande

Lorenzo Mossani

 Il personaggio

batigol e firenze, un amore infinito

Ora è un “tifoso a distanza”, “ma sarei pronto a tornare” Irene Delfino

C

erti amori non finiscono, resistono al tempo e scavalcano gli oceani. Fino a Reconquista, a casa di Gabriel Omar Batistuta. E quando il Re Leone torna, Firenze gli dimostra tutto il suo affetto. Un amore ricambiato dal bomber, non solo segnando gol a raffica: “La Fiorentina è stata importante nella mia vita, non solo nella mia carriera. Oltre alla carriera, con la Fiorentina c’è una storia che non può essere uguale con nessuna

altra squadra”. Bati ha voglia di tornare e il rapporto con i Della Valle è buono: “Qualche battuta c’è stata, ma non abbiamo avuto il tempo di approfondire niente”. Quale ruolo potrebbe ricoprire nella Fiorentina? “Sicuramente non farò l’allenatore. C’è Vincenzo che lo sta facendo alla grande. Il mio pensiero dall’Argentina è che Vincenzo rimarrà a lungo qua. Ha una società che gli copre le spalle, sono in armonia, non vedo perché cambiare. Potrei fare comodo alla Fiorentina

in qualche modo. A me piacerebbe, ma io sono in Argentina. Potrei fare l’uomo immagine: essere legato alla Fiorentina. Già lo sono, anche se non ho un titolo. Se vado da qualche parte mi riconoscono come giocatore della Fiorentina. Non c’è bisogno di un titolo, ma se qualcuno me lo vuole dare è meglio. Il legame con la Fiorentina è forte e aprirebbe le porte pure alla società. Ci sono tante possibilità. Io per ora gioco a polo in Argentina e guardo le mucche tutti i giorni.

Sarei pronto a tornare in Fiorentina, ma il tempo passa, le mucche crescono e io mi affeziono (ride, ndr). Sto benissimo là. Devo sentire qualcosa che mi faccia muovere. Per la Fiorentina potrei farlo, perché c’è una storia dietro. Per altre squadre non so, magari ci parlo e mi convincono, ma per ora no”. Un ruolo da direttore sportivo della Fiorentina in Sudamerica? “Io sono un tifoso che vive a Reconquista, a 14mila chilometri da Firenze. Se si mette qualcuno a fare un giro in Sudamerica, fuori da Firenze, ci sono più possibilità di essere riconosciuti. Oggi Antognoni, in Asia, viene riconosciuto come Fiorentina. E lo stesso potrebbe succedere con Batistuta. Sono nomi, sono garanzie che ti puoi giocare. Tante squadre lo fanno, avranno i loro motivi. Oggi la Fiorentina non lo sta facendo, sicuramente avrà i suoi. Dico solo che da tifoso potrei fare comodo. Se ti chiama qualcuno che ti è vicino, che hai amato, ti fa piacere, a chi no? Altro che ragazza, per me la Fiorentina è stata di più. Una compagna”. Da amare, e non solo su un campo di calcio.

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 Dal Re Leone a Pepito

quelle reti nate il 1° febbraio

U

n segno del destino, per chi di mestiere segna con gli scarpini ai piedi e la maglia viola addosso. Il segno (zodiacale) in questione è l’Acquario: gli amanti di astrologia non avranno fatto a meno di notare la data del 1° febbraio. Quando nelle “Americhe” sono nati due campioni del presente e del recente passato viola. Uno nel Nord, l’altro nel Sud. Giuseppe “Pepito” Rossi è venuto al mondo con le scarpette da calcio, là dove il popolarissimo football è un altro sport. Gabriel “Re Leone” Batistuta, da una delle patrie del calcio, comincia a giocare a pallone tardi, “verso i sedici anni, per entrare gratis alle partite”. Diciotto anni separano il bomber di Reconquista dal “bambino” di Teaneck. Che quindici anni dopo, al Franchi, con un’indimenticabile tripletta ha permesso ai viola di battere l’avversaria di sempre, la Juventus. L’ultimo a far gioire i tifosi era stato proprio lui, Batigol, nel lontano 1998, andando ad esultare sotto la Fiesole con la

Giuseppe “Pepito” Rossi è nato il 1° febbraio 1987, Gabriel Omar Batistuta lo stesso giorno del 1969

sua leggendaria mitraglia. “Ma la mia sparava davvero”, ricorda il bomber. A differenza di quelle di Tevez e Pogba, cui la smitragliata si è rivoltata contro. Forse i due juventini avrebbero dovuto prima guardare gli astri. E non sbeffeggiare l’avversario. Soprattutto se nato il 1° febbraio. I.D.

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#Sport

Gennaio 2014 | 19

 A canestro

 Pallanuoto

Florence Basket, obiettivo crescere

NGM, È DERBY EUROPEO

È iniziata bene la stagione di una squadra giovanissima

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l debutto in Champions League, ad Eger in Ungheria, non poteva essere migliore per la Ngm Firenze Waterpolo, che ha collezionato due vittorie contro le magiare padrone di casa e contro le greche dell’Olympiacos, oltre a una sconfitta contro le russe dello Skif Mosca. Era il battesimo per le ragazze di Andrea Sellaroli, che adesso dovranno pensare, oltre al campionato, anche alla sfida nei quarti di finale: il sorteggio ha messo sulla strada delle pallanuotiste la Mediterranea Imperia. Un derby (andata il 5 febbraio a Firenze, ritorno il 12 marzo in Liguria) in campo internazionale, nel quale le fiorentine potranno “vendicarsi” dell’eliminazione dalla Coppa Italia subita proprio dall’Imperia lo scorso settembre. Avendo quest’anno fuso Champions e Len Trophy, la squadra che vincerà il doppio confronto accederà alla Final Four della Champions League. La squadra perdente andrà invece a giocare la Final Four di Coppa Len (l’Europa League della pallanuoto): questo perché la federazione internazionale ha unito, per motivi economici, le due manifestazioni.

Nei quarti di finale della Champions League la Ngm Firenze Waterpolo se la vedrà con la Mediterranea Imperia: l’andata si gioca il 5 febbraio in città

Simone Spadaro

 Il seminario

IL FUTURO DEGLI IMPIANTI

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La squadra femminile di serie B della Florence Basket con il coach Marco Mannucci: la stagione è partita col piede giusto

Carlo Marrone

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orniamo a parlare della squadra femminile di serie B della Florence Basket, allenata anche quest’anno dal coach Marco Mannucci. La nuova stagione, nonostante a inizio anno i pronostici lasciassero pensare a una squadra in lotta per gli ultimi posti in classifica, è iniziata bene. L’intenso lavoro svolto finora ha messo le ragazze nella posizione di poter essere da subito competitive, anche con avversarie più quotate. Ma anche il calendario ha “premiato” la grinta di queste giovani atlete, con un po’ di fortuna: gli incontri con le squadre più forti sono in programma a fine girone, e le ragazze avranno così modo di arrivare calde al punto giusto. Finora sono state poche le sconfitte, arrivate “per via di un gruppo non ancora amalgamato”, spiega coach Mannucci. Per il resto, tanti risultati utili consecutivi. Vittorie che hanno fatto un gran bene al morale della squadra, sempre più grintosa e determinata a dare il meglio. Senza perdere di vista l’obiettivo primario, che non è tanto vincere a tutti i costi quanto crescere, data la giovane età della squadra nel suo insieme. Quest’anno, infatti, c’è stato un ulteriore ringiovanimento della rosa, sia in termini anagrafici che di esperienza sul campo. Le “new entry” in realtà non sono affatto nuove, ma tutte ragazze

n importante “seminario sulle problematiche dell’impiantistica sportiva nei comuni della provincia di Firenze” ha fatto il punto su uno dei temi più delicati del movimento sportivo italiano. “Quello del futuro degli impianti sportivi è un problema oggettivo – spiega il delegato provinciale e consigliere nazionale Coni Eugenio Giani – ed è necessario intervenire in materia con una legge che, a livello nazionale, preveda la costituzione di un fondo, da articolare con leggi regionali, per la manutenzione degli impianti sportivi e per la costruzione di quelli necessari. Deve essere la Regione a individuare, con appositi piani, quali debbano essere questi nuovi impianti”. Quanto a Firenze, Giani ha spiegato che “le priorità di nuovi impianti sportivi sono costituite dalla piscina nell’area di San Bartolo a Cintoia, vista la mancanza di impianti natatori nel sud-ovest della città, e da un palazzetto dello sport da 2.000-2.500 posti, in considerazione del fatto che, a parte il Mandela Forum, non vi è impianto a Firenze che superi gli ottocento posti di capienza”.

Nel corso del seminario è stato fatto il punto su uno dei temi più delicati del movimento sportivo italiano: il futuro degli impianti

C'è un luogo per imparare a volare, a cadere, a riazarsi, cantare e inventare storie. Tutto è possibile, per un bambino. E anche l'impossibile può essere realizzato, grazie alla magia del teatro. Sono aperte le iscrizioni per i nuovi corsi per bambini e ragazzi della Scuola del Teatro di Rifredi alla MaxBalletAcademy. 1246224

provenienti dal settore giovanile della società. Ragazze quindi già a conoscenza della mentalità e del tipo di lavoro che caratterizza la squadra. E che dunque sanno bene cosa le aspetta, Mannucci non ha dubbi. “Quest’anno voglio lavorare ancora più intensamente sulla crescita individuale delle atlete e valorizzare talenti che probabilmente in altre realtà sarebbero andati persi”, afferma. Creare l’affiatamento giusto tra le ragazze e vederle maturare, questo è l’obiettivo della stagione. E infatti anche le atlete che gli scorsi anni facevano già parte della prima squadra hanno adesso la possibilità di esprimere le proprie capacità, consapevoli di far parte di un gruppo nuovo che sta crescendo gara dopo gara. Senza dubbio, un gruppo in grado di tener testa, per grinta e motivazione, a team indiscutibilmente più esperti. Lo spogliatoio è in continua evoluzione e le esperienze sul campo, in allenamento ma anche fuori, non possono che far crescere, seppur con qualche difficoltà, atlete che prima di tutto sono ragazze gio-

vanissime. E che, grazie a questa esperienza, hanno la possibilità di confrontarsi e aiutarsi a vicenda, nel basket come nella vita. L’elemento imprescindibile deve essere quello di riuscire a lottare in ogni partita come se fosse una finale, per aumentare l’esperienza del gruppo e crescere sotto ogni aspetto, in campo e durante la settimana. In fondo, i sacrifici fatti da tutto il gruppo sono tanti, e la speranza è che in fondo alla stagione le gratificazioni possano arrivare al di là della classifica finale. Giovane l’allenatore (1986, ndr), giovani le giocatrici. Una squadra insomma che cresce insieme, e che cresce bene. Auguri ragazze, e auguri alla Florence.

Giocodanza (3-4 anni) Predanza (5-7 anni) Danza Classica (Bambini adulti) Modern Jazz (Bambini adulti) Mercoledì ore 17-18 Hip Hop Balli Caraibici Boogie Woogie Tango Argentino one i z e l Danza del Ventre 1 ita u t a r g Canto Musical Canto Pop Rock Percussioni Afro Cubane Recitazione (Bambini adulti) Pilates con macchine e mat-work Lunedì e Mercoledì ore 19-20 Formazione Professionale

Breakdance

Zumba Dance


20 | Gennaio 2014

#Rubriche

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

L’EPIFANIA

Un’antica festività dalle molte anime che ripropone tutti gli anni il ritorno dei Magi

L’

Epifania è una delle principali feste religiose dell’anno, che la Chiesa cattolica festeggia dodici giorni dopo il Natale, il 6 Gennaio. Il vocabolo Epifania deriva dal greco Epifaneia cioè “manifestazione”, assumendo nella tradizione cristiana il significato di prima manifestazione dell’umanità e divinità di Gesù Cristo ai Re Magi. Molti capolavori di pittura fiorentina di noti artisti quali l’Angelico, Botticelli, Leonardo, Filippo Lippi, Lorenzo Monaco e il Gozzoli, furono ispirati dall’Epifania. Monna Lucrezia Tornabuoni, madre di Lorenzo il Magnifico, fu influenzata dal meraviglioso affresco di Benozzo Gozzoli, la Cavalcata dei Magi, eseguito nella cappella di Palazzo Medici, tanto che compose una laude da cui ci piace trarre alcuni versi: E’ Magi son venuti dalla stella guidati, co’ lor ricchi tributi, in terra inginocchiati e molto consolati, adorando il Messia. Persino le mamme fiorentine, per addormentare i loro bambini, usavano cantare una ninna nanna che aveva un preciso riferimento con

la venuta dei re Magi: Canta dentro la capanna Maria, figlia di Sant’Anna e guardando il suo bel sole dice a lui queste parole: Dormi dormi, cuor di mamma, fai la ninna, fai la nanna! Dormi, chiudi i lumi santi, quelle stelle fiammeggianti. Dormi, cuore della mamma, fai la ninna, fai la nanna! Vedi, viene dall’Oriente Un corteo tutto splendente: due re bianchi ed un re moro e con doni tutti d’oro. Bacia, bacia la tua mamma, non più ninna, non più nanna! Nel secolo XV aveva sede nella Chiesa di San Marco, cara alla famiglia Medici, una Compagnia di laici, i cui membri seguivano determinate regole a carattere religioso, denominata “Santi Re Magi”, per la particolare devozione che i suoi iscritti nutrivano per i tre regali sapienti; Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Essi, guidati dalla ben nota stella cometa, entrarono a Betlemme per adorare Gesù Bambino offrendogli rispettivamente oro, incenso e mirra. I tre popolarissimi sovrani sono considerati anche oggi, nel

mondo cristiano, patroni dei viaggiatori, dei mercanti e dei cavalieri. La Compagnia dei Magi era famosissima in tutta Firenze per l’organizzazione della fastosa e solenne manifestazione rievocativa dell’evento che ricordava, appunto, l’offerta dei Magi al Bambino Gesù. Per l’Epifania, fra il sacro ed il profano, la Compagnia detta anche “La Stella”, preparava con cura quella che popolarmente era detta la “Festa de’Magi” (fino a tutto il XV secolo essa l’allestiva ogni tre anni e dal 1447, ogni cinque), con un bel corteo nel centro cittadino. Naturalmente i tre Re erano i protagonisti, i quali coinvolgevano la popolazione al punto che, man mano, si aggregava al corteo gran parte del popolo festante. Della Compagnia fecero parte i maggiori componenti della famiglia Medici e confratelli di elevata cultura come Donato Acciaiuoli, uno dei più insigni umanisti ed oratori, Gentile Becchi, il notaio e studioso di letteratura latina Cristoforo Landino il quale sosteneva che “era necessario esser latino chi voleva esser buon toscano”, Giovanni Nesi, Alamanno Rinuccini, Giorgio Antonio Vespucci e il poeta Luigi Pulci. L’origine del sodalizio risale probabilmente alla fine del XIV secolo, anche se la prima esplicita menzione dell’effettiva presenza nel panorama devozionale fiorentino si ha soltanto nel 1417. Da un documento di quell’anno apprendiamo infatti che la Signoria decise di sovvenzionare la “compagnia de’Magi que in ecclesia sancti Marci de Florentia congregatur” proprio per rendere ancora più fastoso il corteo da essa organizzato il 6 Gennaio. Questa Compagnia era seguita con particolare attenzione, per non dire gestita (a partire dal 1436) dalla stessa famiglia Medici, amante del sapere e delle belle arti nonché deferente ai Re Magi tanto – solo per citare un esempio – da fare affrescare nella propria cappella del palazzo – oggi Medici-Riccardi – di Via Larga (oggi Cavour), il celeberrimo e allegorico viaggio dei Magi a Betlemme commissionato direttamente da

Il viaggio dei Magi. Affresco di Benozzo Gozzoli – Palazzo Medici Riccardi

Cosimo il Vecchio a Benozzo Gozzoli. La cappella dove si articola il grande affresco è la “perla” artistica più preziosa di tutto il palazzo progettato da Michelozzo. Il pittore Benozzo Gozzoli, che dal 1459 al 1463 dipinse la scena con grande vivacità di colore resa ancor più luminosa dall’uso dell’oro, prese più di un suggerimento dalle celebrazioni che la Compagnia dei Magi allestiva in città, disegnando in vari personaggi con volti noti della famiglia Medici come Piero il Gottoso, Giuliano ed il suo più famoso fratello Lorenzo in età giovanile. Lo stesso autore ritrasse pure il Beato Angelico, suo maestro, nonché lui stesso, firmandone l’opera sul berretto del suo autoritratto con la scritta opus Benotii. Inizialmente fu proprio Cosimo il Vecchio a far sì che in San Marco avesse sede la Confraternita dei Santi Re Magi, la quale inizialmente si riuniva addirittura nella splendida cappella della sacrestia, dall’imponente volta a crociera, successivamente si spostò nella vicina sala del Capitolo dove il Beato Angelico affrescò l’insigne opera della Crocifissione. La Compagnia dei Magi, la cui festività solenne ricorreva naturalmente il 6 Gennaio, come già ricordato, fu per anni l’organizzatrice della rievocazione dell’ultima tappa del viaggio dei Re Magi. Gli scrupolosi confratelli organizzavano per “la cavalcata” tre cortei separati, rispettivamente guidati dai regali Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, cortei che poi si ricongiungevano davanti al Battistero (in seguito, a partire dal 1429, in piazza della Signoria) e proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco dove veneravano Gesù Bambino, recitando: Noi siamo i tre re venuti dall’Oriente che abbiam visto la stella annunciare la novella del Signore. Per monti, piani e valli lungo è stato il cammino in cerca del divino Redentore. La Compagnia dei Magi fu soppressa nel 1494, dopo la cacciata dei Medici da Firenze e non fu più ripristinata anche perché, con l’andar del tempo, aveva assunto un aspetto sempre più profano. Nella corruzione popolare, infatti, la parola Epifania era divenuta “Befanía” o “Befana” indicando, con quella ricorrenza l’inizio del Carnevale, con cortei mascherati che derivavano chiaramente dalle sacre rappresentazioni medievali, o “misteri”, sempre ispirati al viaggio dei Magi a Betlemme. In questa antica forma di rappresentazione della “Befana”, specialmente nelle campagne, gruppi di giovani appropriatamente vestiti mimavano scene che si riallacciavano al significato religioso della festa, ma con gli anni anche la sacra austerità dei “misteri” si attenuò, finché essi non furono del tutto soppiantati da profani cortei mascherati. La

Befana era spesso circondata da “Befanotti” o “Befani”, giovani dal volto colorato di nero, abbigliati in modo sgargiante e ridicolo, che in un qualche modo richiamavano i Re Magi e i loro doni per il Bambino nella grotta. Questi cortei mascherati, a poco a poco, anziché offrire doni, divennero oggetto di questua, eseguita la sera della vigilia, prima a vantaggio degli stessi questuanti, poi per pubblica beneficenza. Le canzoni di questua, dette “befanate”, accompagnavano la raccolta. In cambio di musica e canzoni, i Befani ricevevano doni, consistenti in alimenti e vino, consumati poi in un’allegra cena collettiva. A Firenze i cortei mascherati provenivano in larga parte dai quartieri più popolari dove chiassose comitive con torce, fischietti e trombe, portavano su carretti oppure issate su lunghe pertiche, fantocci realizzati di paglia e cenci, raffiguranti la Befana. Fra il chiarore rossastro di innumerevoli torce, i cortei convergevano sotto le Logge del Mercato Nuovo dove, in mezzo ad un fracasso assordante, veniva dato fuoco alla Befana:

dalla direzione assunta dal fumo gli anziani traevano l’auspicio per l’annata buona, incerta o negativa. In seguito, a poco a poco la festa subì un ulteriore processo di trasformazione che sostituì i chiassosi cortei pubblici carnevaleschi con le più intime feste familiari dedicate esclusivamente ai bambini i quali, dopo aver appeso la calza alla cappa del camino, che serviva da contenitore per i doni, erano soliti cantare questa filastrocca prima di andare a letto: La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, con un cencio per sottana, viva, viva la Befana! E la mattina seguente sui loro volti si leggevano gioia e contentezza, constatando che la Befana era realmente arrivata; chissà da dove e chissà se a cavalcioni di una scopa, comunque i tanto desiderati regali erano nella calza! LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI Web artusi.net

Il Pungiglione

tra stelle e cartelle, un buon anno a tutti! C

he anno sarà il 2014? Gli astrologi per saperlo leggono le stelle, secondo me, se abbassassero lo sguardo, ci indovinerebbero di più. Io, per esempio, leggendo ad un amico le cartelle di Equitalia non pagate gli ho previsto un pignoramento. C’ho indovinato! Altro che mago Otelma! Per sapere come sarà il 2014 bisogna ricordarsi di com’era il 2013! Nell’anno appena finito la parola più inflazionata è stata crisi: in economia, in politica, nel lavoro, tutto era in crisi. Un mio amico che aveva il lavoro e dei risparmi in banca ha divorziato dalla moglie: almeno aveva una crisi matrimoniale! Per colpa della crisi non si poteva fare più niente: le ferie? Si saltano! La spesa? Si riduce al minimo. Per fortuna a un certo punto del 2013 la parola crisi se n’è andata. L’hanno risolta? No, è subentrata un’altra parola: decadenza. Non c’era giorno che non si parlasse di dare la grazia a Berlusconi. Brunetta ha cercato di aiutarlo in tutti i modi, un giorno si è pure presentato ad Arcore con una sua cugina: “Silvio, questa è la Grazia!”. Il 2013 è finito con un crescente malumore. Ovunque scioperi e proteste. Mentre da noi si parlava tanto della protesta dei “forconi” in America scioperavano gli attori porno per rivendicare salari più alti. Ogni paese ha la sua rivolta: noi abbiamo la rivolta dei forconi, gli americani quella dei porconi! Buon anno e, visto il precedente, che questo sia buono davvero! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

Web

andreamuzzi.it


Lettere

Gennaio 2014 | 21

Editoriale Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it VIA DEI CANACCI, “STANCHI PER QUESTA SITUAZIONE” Cara redazione, grazie per darmi l’opportunità di scrivere sul vostro giornale. Chi vi scrive è un ragazzo che stanco di assistere inerme al degrado della strada in cui abita, ha deciso di provare a denunciare i problemi che secondo il suo modesto parere coinvolgono sia direttamente me che tutte le famiglie che vi abitano. Sono stanco e amareggiato, ma soprattutto tremendamente infastidito all’idea di non poter far niente al riguardo assistendo in maniera ormai quotidiana a scene indecenti che hanno progressivamente ghettizzato questo posto. Le condizioni in cui versa questa povera via sono disastrose e lo sono di più per chi ci vive. I disagi sono tanti e molteplici, non ci sono giorni che per i marciapiedi non si incontrino degli escrementi, si spera canini, per non parlare del nauseante odore di urina stagnante che aleggia in ogni angolo di portone. Di notte, poi, il viavai di ragazzi stranieri, spesso ubriachi, ci sveglia dal nostro sonno. Capita ormai quasi tutte le sere verso le tre di notte che si venga svegliati da urla, bottiglie rotte, litigi e partite di pallone. Queste cose sono colpa della poca professionalità di persone che lavorano nei locali i quali si disinteressano totalmente di quello che accade un centimetro fuori dai loro locali lasciando orde di ragazzi fare ciò che gli pare; la mia disapprovazione riguarda anche gli accompagnatori di queste scolaresche di stranieri che se ne fregano altamente dei danni causati. A molte altre situazioni assai più spiacevoli e pericolose ho assistito: ubriachi che vomitano in ogni angolo, persone che urinano alle cinque del pomeriggio o drogati che si iniettano dosi di eroina seduti sui nostri marciapiedi alle sette di sera. Insomma per farla breve sono veramente stanco di vedere che chi dovrebbe tutelare i nostri diritti e garantire ad ogni singolo cittadino il quieto vivere non lo faccia. Credo che le persone che vivono in questa strada siano indignate quanto me ma ormai troppo scoraggiate e stanche per fare qualcosa. La domanda è per quanto dovremo permettere tutto ciò, quanto tempo ancora dovrà passare prima che le istituzioni, il comandante della polizia municipale, il presidente di circoscrizione, il nostro sindaco, ops mi correggo segretario di partito facciano qualcosa. Bah, ai posteri l’ardua sentenza. Federico VIA DI QUARTO, “PERCHÈ I GIARDINI IN QUESTO STATO?” Salve, vi scrivo a proposito dei giardini pubblici (o almeno così dovrebbe essere!) di Via di Quarto nel Quartiere 5 nella zona di Careggi. Da sempre, tali giardini sono totalmente al buio nonostante la presenza di lampioni che vengono tenuti costantemente spenti, creando così rischi di malavita notturna. Inoltre sono in completo stato di abbandono con erba incolta e sporcizie, da segnalare anche la totale assenza di cestini per i rifiuti. Visto che nella zona

sono presenti pochissimi spazi verdi per i tanti bambini, anziani e cani del quartiere, sarebbe auspicabile che questo spazio venisse finalmente sistemato e usufruibile da tutti. Mi piacerebbe avere una chiara risposta dalle istituzioni per sapere per quale motivo tale giardino viene tenuto in questo stato. Vi ringrazio anticipatamente per lo spazio concessomi. Cordiali saluti Flavia I CICLISTI E LE REGOLE DELLA STRADA

Buongiorno, mi chiamo Alessandro Ilari ed abito in Via C. Maccari all’Isolotto - Firenze. Sono un vostro lettore e sono oramai anni che mi riprometto di contattarvi per una segnalazione per me molto importante. Visti i vostri numerosi articoli pro-biciclette e i problemi che ruotano attorno al ciclista urbano (io sono un ciclista e motociclista) gradirei molto vedere anche un articolo che punti a sensibilizzare la civiltà e le regole che anche i ciclisti dovrebbero rispettare e che invece infrangono con regolarità o comunque spesso, forse pensando che le bici non siano un mezzo come un altro. In Via Modigliani e Via Massa c’è una pista ciclabile invidiabile, la percorro spesso quindi vi garantisco che non ci sono buche od ostacoli ed è sicura, all’altezza di Via Altamura quattro/cinque anni fa, non ricordo con precisione, gli abitanti hanno perso circa quaranta posti auto per far spazio ad un cordolo alto 35cm per delimitare la pista ciclabile (vedi foto allegata, peraltro a mio parere “pericolosissimo” per moto e scooter.. ma questo è un altro argomento) e mi son detto: ok sacrifichiamo un po’ di parcheggi per la sicurezza dei ciclisti, però ahimé il 70/80% dei ciclisti che transitano in Via Modigliani e Via Massa non utilizzano la pista ciclabile e pedalano sulla carreggiata accanto alle transenne o ai cordoli della ciclabile.... paradossale e pericoloso per la loro incolumità e per quella degli altri (non esagero credetemi, è un dato che potete constatare stando per strada la mattina alle 8 e la sera dalle 16 alle 20). L’articolo 3 del Codice della Strada al punto 39 recita che: là dove ci siano piste ciclabili il ciclista è “obbligato” a percorrerle con lo scopo di separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, che hanno

velocità diverse, per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli. Pochi giorni fa davanti al cancello di casa mia c’era una pattuglia di controllo (non specifico il corpo d’appartenenza visto cosa mi ha riferito il cortese agente) e quando ho lamentato questo problema, l’agente mi ha risposto che il ciclista in questo caso è passibile di multa proprio per l’articolo 3 del Cod. della strada delle Biciclette, ma se facessero questo tipo di multe scatterebbero subito le segnalazioni e le multe verrebbero contestate come accanimento contro chi non inquina e altri slogan populisti che ora vanno tanto di moda (premetto che sono ambientalista convinto, per specificare che sognerei una Firenze come Amsterdam o più vicino Ferrara dove tutti si spostano con la bici) e quindi con questo ricatto i ciclisti trasgressori continuano a infrangere il Codice in tutta tranquillità. Questo atteggiamento “lobbista”, oltre a starmi pesantemente antipatico, conferma purtroppo il comportamento del classico italiano furbetto che oramai ha dilagato in tutti i tessuti di questa società anarchica e malata e tutto ciò mi frustra visto che, soprattutto per strada, con la bici, la moto o l’auto sono una persona ligia alle regole (ho parlato delle bici in questo caso, se volessimo parlare di come si comporta la gente per la strada alla guida di tutti i veicoli non basterebbero le pagine del “Il Reporter” intero!). Spero di essere stato chiaro e di non aver ferito la sensibilità di nessuno che legge questo mio sfogo. Cordiali saluti Alessandro Ilari LE CONDIZIONI DI PIAZZA BERNARDINO PIO Gentile direttore, voglio riassumere brevemente la storia di questa piccola piazza che si apre parallela al viale Europa. Quando sono venuta ad abitare nel quartiere 3, circa 23 anni fa, era un in condizioni pietose: solo erbaccia abbandonata e cartoni in cui qualcuno dormiva. I miei figli erano piccoli ma non potevano frequentare questa area così mal messa. Poi è stata riqualificata, sono stati piantati diversi alberi che ora sono cresciuti, è stata recintata da una bella staccionata, sono state sistemate 3 panchine e dei giochi per i bimbi, insomma è diventata in piccolo rifugio di ombra e relax, anche grazie al fatto che circolano poche macchine, essendo una piazzetta chiusa “a ferro di cavallo”! Negli ultimi 5 anni: è stata abbattuta la recinzione, più volte danneggiata dai vandali, non sono più stati ricollocati i pochi giochi per i bimbi (uno scivolo, una giostrina e poco altro) che permettevano agli abitanti circostanti di intrattenere i bambini. Io così mi ritrovo, dopo essere stata una mamma che non ha potuto usufruire di questa piccola ma comoda area verde, anche ad essere una nonna che deve raggiungere il parco dell’Anconella con i nipotini, pur avendo un comodo e grazioso giardinetto sotto casa, anche molto ombreggiato d’estate. Grazie dell’attenzione Sara Giannelli

L’INCROCIO TRA I VIALI FANTI E CALATAFIMI

IL REPORTER RISPONDE

Gentile Redazione, mi preme segnalare la difficile e pericolosa circolazione nei pressi dell’incrocio fra Viale Calatafimi e Viale Fanti. La presenza sullo stesso lato stradale di una farmacia e di un bar tabacchi ha fatto sì che gli automobilisti si affastellino parcheggiando dove capita. I pedoni, a loro volta in difficoltà, sembra facciano apposta a non utilizzare le strisce pedonali. A mio parere occorrerebbe un semaforo, oltre ai pali sugli angoli per impedire il parcheggio selvaggio. Grazie,

Caro Riccardo, sono tante le segnalazioni che riceviamo, di volta in volta, su questo o quell’incrocio cittadino. Segnalazioni da parte di persone che chiedono più attenzione e sicurezza per alcune strade e intersezioni ritenute particolarmente pericolose, dove magari capita troppo spesso di assistere a qualche incidente. Insomma, ognuno ha il “suo” incrocio da segnalare, incrocio al quale sa di dover stare particolarmente attento. Ed è utilissimo, anche in questo caso, il ruolo dei cittadini, che con le loro segnalazioni possono portare all’attenzione generale alcune delle situazioni sulle quali è più urgente intervenire, situazioni che devono essere affrontate e risolte. Sono diverse le cause che possono rendere un incrocio più pericoloso degli altri: cause che a volte sono legate – come nel caso da lei segnalato – proprio al comportamento scorretto delle persone. Capita infatti che “normali” intersezioni vengano rese particolarmente critiche dalla presenza di mezzi parcheggiati dove non potrebbero, che ne diminuiscono la visibilità: gli esempi purtroppo non mancano, e

Riccardo Biffoli

dalla prima A gennaio è infatti “d’obbligo” guardare avanti, ai dodici mesi a venire, con gli appuntamenti più importanti che cominciano a incasellarsi ognuno al proprio posto. Alcuni percorsi arriveranno alla loro conclusione (uno su tutti quello del teatro dell’Opera, che a maggio sarà inaugurato definitivamente), altri prenderanno il via, per andare – tutti insieme – a scrivere la storia dell’anno da poco iniziato. Intanto, però, in attesa di capire quello che succederà in questi trecentosessantacinque giorni e di scoprire quali saranno i fatti e gli eventi per cui il 2014 fiorentino sarà ricordato, è l’ora dei desideri e delle aspettative. L’ora dei buoni propositi, quelli con cui ognuno saluta l’anno nuovo prefiggendosi obiettivi e traguardi da raggiungere. Succede così per le persone, succede lo stesso per le città. Così, all’alba di questo 2014, abbiamo chiesto a quattro fiorentini doc (di nascita o d’adozione), quattro personaggi appartenenti a mondi diversi, di svelarci i loro sogni e le loro aspettative per Firenze per il nuovo anno. Abbiamo chiesto loro di elencare desideri e priorità per il capoluogo toscano, e di indicare quale – a loro parere – debba essere la “parola d’ordine” per questo 2014. Di indicare insomma la strada che Firenze dovrebbe seguire per vivere al meglio questo nuovo anno in modo da lasciarlo, il prossimo dicembre, in maniera migliore di come l’aveva trovato. Che poi è l’augurio che tutti si fanno in questo periodo: quello di riuscire a imboccare la strada giusta, per poter arrivare il più lontano possibile. Un augurio che vale anche, e soprattutto, per la città. Buon anno a tutti, allora. E buon anno a Firenze. MATTEO FRANCINI

spostandosi per la città accorgersene non è troppo difficile. Comportamenti, questi, da condannare, per i pericoli che possono determinare. Altre cause riguardano invece l’ubicazione degli incroci e le caratteristiche delle varie strade: questo mese, ad esempio, nell’edizione del quartiere 5 del nostro giornale affrontiamo la questione dell’intersezione tra via Allori e via Baracca, dopo le tante segnalazioni ricevute in merito da parte dei residenti. In questo caso la soluzione individuata sembra quella dell’installazione di un nuovo semaforo, proprio come richiesto dagli abitanti. E se in alcuni momenti la circolazione può rischiare di esserne un po’ rallentata, non deve mai essere dimenticato che la priorità è – e deve essere – la sicurezza dei cittadini, pedoni o automobilisti che siano. Ben vengano dunque le segnalazioni come la sua: per mettere fine alle tragedie della strada c’è bisogno dell’impegno di tutti. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it


22 | Gennaio 2014

#Salute

 L’indagine

 Il riconoscimento

COPPIE, SE L’INTIMITÀ VA TROPPO DI FRETTA

“BOLLINI ROSA” per 14 ospedali

Il “tempo dell’amore” non supera i due minuti in un caso su quattro Benedetta Strappii

I

n Toscana, per una coppia su quattro, il “tempo dell’amore” non va oltre i due minuti. E cioè: 250mila coppie della nostra regione dichiarano che i loro rapporti sessuali non durano oltre 120 secondi. Questo succede a fronte di un’attività in camera da letto invece piuttosto intensa rispetto alla media: i toscani dichiarano infatti di avere otto rapporti sessuali al mese, per un totale di 96 l’anno. A fotografa-

Secondo un’indagine presentata al congresso dell’associazione andrologi italiani, per una coppia su quattro il “tempo dell’amore” non va oltre i due minuti

re la frettolosa intimità della regione è un’indagine presentata al congresso nazionale dell’associazione andrologi italiani, condotta su un campione di 825 uomini e 402 donne in sei regioni italiane (oltre alla Toscana ci sono Liguria, Piemonte, Lazio, Puglia e Sicilia). Da questo studio, che si focalizza sulla fascia d’età compresa tra i 20 e i 50 anni, è emerso che ben il 53 per cento dei maschietti del granducato lamenta insi-

Web associazioneandrologi.it

curezze nel rapporto sessuale: in questo senso va peggio solo ai laziali (60%). Il 59% ammette che il problema provoca difficoltà nella relazione di coppia e lo stesso studio – guardato dall’altra metà del cielo – rivela che il 62 per cento delle donne toscane ritiene i propri rapporti insoddisfacenti. E pare che, mescolati tutti assieme, questi numeri ne generino un altro non proprio confortante: il 16% delle intervistate dichiara infatti di finire per tradire o interrompere la relazione. Di più: il 54% degli uomini ammette che il disturbo nuoce alla coppia, che in un caso su due smette di frequentare gli amici o cerca di distrarsi con i viaggi (22 per cento: i laziali invece in questo caso si attestano al 29%). Va aggiunto, d’altro canto, che le donne toscane si dimostrano più comprensive delle altre italiane: si dichiara insoddisfatto “solo” il 62% di loro, contro il 68% delle laziali e delle pugliesi, il 71 per cento delle piemontesi e addirittura il 78% delle liguri. “L’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale maschile più comune e comporta molta frustrazione in entrambi i partner – spiega Nicola Mondaini, responsabile del servizio di andrologia dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze – lui diventa insicuro e perde l’autostima, lei reagisce con rabbia e aggressività”. Tradizionalmente gli uomini sono più restii a frequentare gli studi dei medici, e così succede che l’amore “fast” resti una questione spesso irrisolta. Sepolta, non senza conseguenze, sotto le lenzuola: “Purtroppo – conclude Mondaini – il 90% di chi soffre di eiaculazione precoce, pur temendo il fallimento della coppia, non affronta o trascura il problema”.

S

ono quattordici gli ospedali toscani che si sono aggiudicati i “bollini rosa”, i riconoscimenti attribuiti dall’Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) che anche quest’anno ha stilato la classifica degli ospedali che si distinguono per prestazioni e servizi “in rosa”, ossia a misura di donna. La classifica passa in rassegna le strutture maggiormente qualificate nella cura di patologie femminili specifiche, ma anche i reparti di ginecologia e ostetricia all’avanguardia. In tutta Italia le strutture premiate sono state 230, con uno, due o tre bollini a seconda del punteggio acquisito: la Toscana ha incassato 29 bollini in tutto. E chi se li è meritati? I più virtuosi (tre bollini) sono l’ospedale San Donato di Arezzo, l’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, quella pisana e quella senese. Hanno invece ottenuto due bollini rosa l’ospedale del Casentino a Bibbiena, quello di Santa Maria della Gruccia a Montevarchi e, a Firenze, Torregalli, il Meyer e Ponte a Niccheri, ai quali si aggiungono il presidio ospedaliero della piana di Lucca e l’ospedale della Misericordia di Grosseto (Asl 9). Infine, un bollino rosa se lo sono guadagnati l’ospedale fiorentino Piero Palagi, quello del Mugello a Borgo San Lorenzo e l’ospedale SS. Giacomo e Cristoforo di Massa (Asl 1). “Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento attribuito agli ospedali toscani – ha commentato l’assessore regionale al diritto della salute Luigi Marroni – tra l’altro il numero è cresciuto dal 2011: allora erano dieci, oggi sono quattordici. Le donne costituiscono la maggioranza dell’utenza dei servizi sanitari, ma non sempre gli ospedali offrono un trattamento adeguato alle loro esigenze e necessità. La Toscana ha dimostrato di essere una regione molto attenta alle problematiche femminili anche sul versante sanitario. In Toscana – ha concluso l’assessore – è insediata una commissione regionale permanente sulla medicina di genere, e in molte aziende è in funzione il Codice Rosa, che presto si estenderà a tutto il territorio”. B.S.

 I “Martedì del Cerion”

Il cancro? Si batte (anche) a colpi di look

U

n tocco di mascara e un po’ di ombretto. Un momento di intimità con il proprio partner. Accanto a terapie e medicinali, anche queste possono essere armi vincenti per combattere la malattia. Modi per sentirsi meglio con se stessi, più belli e desiderati. Una marcia in più per non arrendersi al cancro. Nascono da qui i “Martedì del Cerion”, una serie di incontri organizzati dal centro di riabilitazione oncologica di Firenze, in programma il terzo martedì di ogni mese a Villa delle Rose. Appuntamenti che prevedono, tra le altre cose, corsi di trucco e “lezioni” di sessualità con volontari ed esperti, che aiuteranno i pazienti ad affrontare argomenti importanti in una fase così delicata della propria vita. Il tutto all’insegna del buonumore e della cura di sé. Iniziati a dicembre, gli incontri proseguiranno fino a maggio. Il 21 gennaio si parlerà di vita affettiva e sessualità con i medici di Ispo e della Lilt, il 18 febbraio di lavoro, mentre dei vantaggi di una sana alimentazione il 18 marzo. Il rapporto con i figli e la cura della pelle, con consigli per il maquillage e la tintarella in vista dell’estate, sono i temi degli ultimi due appuntamenti, in programma il 15 aprile e il 20 maggio. N.B.

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24 | Gennaio 2014

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