Il Reporter Q2 - Aprile 2014

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www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

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Gianluca Marini MEDICO CHIRURGO

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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.17 del 3 Aprile 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.

Aprile 2014

Anno VIII Ed. 17

Firenze Quartiere 2

Il Reporter è distribuito da

Campo di Marte Coverciano Cure

 Scenari

✎ Editoriale

rivoluzione a campo di marte?

nella città virtuale (ma non troppo) Matteo Francini

U

n mese alle elezioni. Il countdown è ormai iniziato: a maggio Firenze andrà a votare per scegliere il successore di Matteo Renzi, per decidere chi sarà colui che guiderà la città del giglio per i prossimi cinque anni. E sono tante, in ogni quartiere, le questioni che il nuovo sindaco si troverà sul tavolo, “eredità” del passato o nuove sfide che Firenze dovrà affrontare per stare al passo con i tempi.

Se nascerà il nuovo stadio a Novoli, ipotesi di un parco sportivo pedonale nel quartiere ☛ pagina 3

 Fiorentina

i piani viola per il futuro

E

cco che cosa significa “programma” in casa viola, quella parola che ha mandato in soffitta l’abusata “progetto”. Cambio di vocaboli, di strategie, di squadra. In una parola, rinascita.

☛ segue a pagina 18

Torna la Notte Bianca, eventi dal tramonto all’alba ☛ pagina 17

☛ segue a pagina 21

strade, piazze e rioni si “uniscono” sul web

bentornata primavera, tra giardini e iniziative E anche quest’anno ci siamo: la primavera è arrivata. E, con lei, la voglia di godersi l’aria mite.

Gianni Carpini

☛ segue a pagina 4

Q

ualcosa è iniziato a cambiare da dicembre, quando piazza d’Azeglio è diventata una “social street”. Di che cosa si tratta? Di un gruppo chiuso creato su Facebook, riservato a chi vive nella zona, attraverso cui scambiare proposte per migliorare il rione e darsi una mano nella quotidianità. Ma non ci sono solo le “social street”: in città sono centinaia le pagine nate on line per mano di comitati e abitanti per far sentire la propria voce, risolvere un problema o promuovere iniziative. Ecco una piccola “guida”.

orti, campi e verdure: la campagna è qua Tra condomini e strade trafficate, il verde strappa qualche metro al cemento.

☛ pagine 8-9

villa arrivabene, il bilancio di paolucci

☛ pagina 14

scuola, a tu per tu con i prof più amati

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Quartiere 2

#Primo piano

2 | Aprile 2014

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 L’intervista

“ecco il quartiere che lascio”: per il presidente paolucci è tempo di bilanci Costanza Marrapese

P

er il presidente del Q2 Gianluca Paolucci è il momento di tirare le somme dei suoi nove anni a Villa Arrivabene, alla guida del Quartiere, in vista della scadenza del mandato. Il Reporter lo ha incontrato per fare il punto sui progetti realizzati e sulle questioni ancora aperte. Presidente, come può riassumere il lavoro di questi anni? Le legislature che ho vissuto sono state due e abbastanza diverse fra loro. La prima, 20042009, è stata caratterizzata dal passaggio del Consiglio di Quartiere da un commissariamento a una nuova consiliatura. La difficoltà fu quella di mantenere standard di alta qualità come le iniziative culturali. C’era la voglia generale di recuperare spazi inutilizzati e dismessi. Ci furono il progetto portato a termine della piazza di Varlungo e il recupero in via Luna di un immobile per Rete di Solidarietà e centro anziani. La seconda legislatura è andata avanti con la stessa idea di migliorare molte cose: c’è sempre stata la voglia di ascoltare i suggerimenti e le critiche costruttive dei cittadini. Le grandi questioni ancora aperte? Indubbiamente la riqualifica-

zione di piazza delle Cure. È un progetto che finalmente diventa condiviso e che trova posto nel bilancio comunale. Sono abbastanza ottimista e spero che nei prossimi anni diventi realtà. Quanto a via Gioberti, siamo arrivati a ragionarne in modo costruttivo cercando di trovare una soluzione che possa avere un giusto compromesso per la riqualificazione della strada fra le esigenze di chi ci vive e di chi ci lavora. Poi ci sono alcune questioni legate ai parcheggi di Ponte a Mensola e Settignano. Uno dei problemi che abbiamo affrontato è stato quello di via del Pratellino: riconosco all’amministrazione Renzi di aver portato avanti con determinazione il progetto. Adesso in parte è risolto e a breve ci sarà l’assegnazione dei lavori. Il destino di San Salvi non è di semplice soluzione e la Asl dovrà fare le sue considerazioni. Poi c’è tutta la partita delle caserme sottoutilizzate, ma questi sono temi che esulano dalle competenze del Consiglio di Quartiere. I progetti realizzati di cui è più soddisfatto? Abbiamo dato grande attenzione al verde, riqualificando quasi tutti i giardini del quartiere. Fra le cose belle realizzate penso all’idea di “Quartiere dello

Sta per scadere il mandato di Gianluca Paolucci alla guida del Quartiere 2

sport”, inteso come attività per tutti. Abbiamo dotato scuole e spazi di aree fruibili per mettere tutti in condizione di praticare lo sport all’aria aperta. Il dibattito sullo spostamento dello stadio è appena iniziato e nel caso bisognerà capire cosa fare dello stadio attuale. Piazza Nannotti diventerà a breve una vera piazza lasciando l’aspetto attuale di “cortile”. Io credo che il Q2, in questi anni, sia più “illuminato” anche grazie alla collaborazione con la Silfi. Il Teatro 13, un gioiello, è finalmente fruibile. E un vanto che non possiamo dimenticare è l’apertura della biblioteca Mario Luzi. Un consiglio per chi verrà? Spero che il Consiglio di Quartiere possa sempre agire secondo le regole del dialogo e della collaborazione. In questi anni abbiamo cercato di portare avanti i progetti facendoci carico delle problematiche dei cittadini, cercando di intercettare le loro esigenze, ascoltando e collaborando anche con i comitati.

Tanta attenzione al verde. Il riassetto di piazza delle Cure tra le questioni da affrontare

le nuove collezioni sole sconto

spuntano i nuovi cassonetti

B

uone notizie sul fronte della sperimentazione che sta coinvolgendo Campo di Marte sulla raccolta dei rifiuti. Tutto – viene spiegato – sta procedendo bene, ancor meglio di come era andata la prima sperimentazione in città, avvenuta nella zona di San Jacopino-viale Redi-piazza Puccini. Durante tutto il mese di marzo sono state distribuite diecimila chiavette elettroniche, una per famiglia, da dieci giovani incaricati da Quadrifoglio che, porta a porta, hanno informato i cittadini sulle modalità di utilizzo dei nuovi dispositivi. La prima chiavetta è gratuita, la seconda ha un costo di cinque euro. Per chi non l’avesse ancora ricevuta, è attivo il servizio dedicato a coloro che, non essendo stati trovati in casa durante la distribuzione, si potranno recare di persona alla sede di Quadrifoglio in piazza della Libertà, fra via San Gallo e via Cavour, per ritirare, previo appuntamento, la chiavetta. Ora, in questo mese di aprile inizierà la sistemazione dei nuovi cassonetti, che dovrebbe concludersi entro la fine del mese. A parità di capienza – viene sottolineato – i nuovi cassonetti occuperanno la metà dello spazio rispetto ai vecchi, così da poter recuperare oltre 220 posti auto. Per i prossimi tre mesi saranno presenti nelle zone interessate ispettori ambientali, tecnici e incaricati disponibili a supportare e informare i cittadini sull’utilizzo dei cassonetti. Per ritirare la chiavetta di persona al deposito di piazza della Libertà i giorni sono il martedì dalle 14 alle 17 e il sabato mattina dalle 9 alle 12, chiamando il numero verde per le prenotazioni 800.33.00.11. C.M.

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Quartiere 2

#Primo piano

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Campo di Marte

 Il ricordo

nasce una cittadella pedonale dello sport?

“TRUPPE E PECORE: QUA IN PASSATO SI VIVEVA COSÌ” Avendo letto con il più vivo interesse il vostro articolo sul tema stadio-Campo di Marte, tale scritto ha suscitato in me, molto anziano e da sempre abitante nel quartiere 2, una serie di ricordi, in particolare quelli della mia infanzia che cerco di ricollocare cronologicamente: È evidente che oggi l’espressione Campo di Martestadio costituiscano un tutto unico; nel passato non era così quando i miei genitori mi conducevano nel “grande prato” che, allora, copriva la superficie del “ferro di cavallo” del grande isolato. In quei lontani anni Campo di Marte rispondeva al ruolo al quale, nel precedente secolo, erano stati destinati quei terreni espropriati: addestramento delle truppe del presidio, esercitazioni, manovre ad ordine chiuso. Di fatto sia il nome, sia la toponomastica di parte delle vie circostanti, si riferiscono ad eventi militari risorgimentali e ai nomi di due (discussi) generali sabaudi. Negli anni successivi si ampliarono le esercitazioni comprendendo scuole guida prima sui vecchi 18BL, poi sui nuovi trattori destinati al traino delle artiglierie già ippotrainate del 19RGT. Questo si verificava, di massima, al mattino, mentre nel pomeriggio il “grande prato” restava a disposizione dei ragazzi e delle famiglie del quartiere: la manutenzione dello stesso era assicurata da un notevole gregge di pecore, provenienti da non lontani ovili, che brucavano e “concimavano” l’erba. Allora sul Campo non esisteva alcun edificio, salvo una modesta costruzione, ai margini del viale Fanti, all’incirca davanti all’attuale via Mamiani, adibita a “servizi igienici” delle truppe in esercitazione e di conseguenza maleodorante, mentre in prossimità dello “sbocco” del viale Calatafimi, ai limiti del Campo, erano state predisposte due strutture, quali ostacoli per le evoluzioni a cavallo: l’una in muratura, l’altra costituita da un lungo e grosso tronco d’albero. In corrispondenza dello spazio compreso fra gli “incroci” delle vie Volturno e Milazzo esisteva un grande capannone in legno utilizzato quale contenitore di due piccoli aerei e anche di una piccola officina per la loro manutenzione. Compatibilmente con la disponibilità del Campo, uno degli aerei si levava in volo sulla città. Ricordo che nel periodo estivo, nelle prime ore della notte, porzioni marginali del Campo venivano “utilizzate” per frescheggiare (come si diceva allora) da famiglie del quartiere che, anche per la famosa crisi del 1929 – sofferta da noi nel 1932 – non potevano permettersi alternative “turistiche”. Ma fu proprio in quegli anni – e la memoria mi accompagna ancora – che Firenze poté vantare la costruzione di due edifici monumentali: la nuova stazione di S. M. Novella e lo Stadio Comunale. I relativi progetti furono argomento di discussioni e opposte opinioni: ascoltando i colloqui di mio padre con amici e conoscenti, avevo capito che lo stadio avrebbe dovuto sorgere alle Cascine, prossimo ad altri impianti sportivi, ma prevalse l’opzione per

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il Campo di Marte. Ma di quel periodo ricordo, anche se un po’ vagamente, la grande nevicata del 1929 che ricoprì il Campo di uno spesso strato bianco. Sempre in quel periodo il Campo di Marte fu interessato da un grande (per l’epoca) raduno aereo: rivedo tanti piccoli velivoli affiancati ai margini del Campo, fra il viale Calatafimi e l’attuale viale Malta. Tornando alla edificazione dello Stadio, ne ricordo le varie fasi, dalla messa in opera dei cantieri alla erezione delle due grandi gradinate frontali; infatti mio padre, al mattino della domenica, mi conduceva nei pressi per ammirare i lavori e rilevare i progressi. Era stato disposto che lo Stadio dovesse essere realizzato in tempi brevi, conseguentemente furono stabiliti orari di lavoro continuativi in tre turni per 7 giorni settimanali. Non posso non ricordare, anche per le emozioni legate a quella età, la costruzione della torre di Maratona e la rimozione delle relative armature lignee che, lasciate cadere dall’alto, si infrangevano al suolo rumorosamente in tanti frammenti: la memoria corre a ricordare le prime partite alle quali – purtroppo raramente – mi fu consentito di assistere, per ovvi motivi di portafoglio, ed anche le numerose manifestazioni giovanili che vi si tenevano. La memoria non può non riportarmi agli anni ‘40, quando una parte del grande prato fu arata e coltivata a grano, ma subito dopo fu ripristinata la sua destinazione militare con accampamenti e, purtroppo, anche degli eserciti di occupazione, prima germanici e poi anglo-americani. In quegli anni tristi anche le sommità delle tribune dello stadio furono trasformate in piazzole per mitragliatrici antiaeree. Né posso dimenticare l’eccidio del marzo 1944 quando, contro il muro dello stadio, vennero trucidati 5 giovani ventenni solo colpevoli di aver ignorato il bando Graziani per i renitenti alla leva della R.S.I. In quel periodo in un lato del Campo fu scavato un rifugio antiaereo; avverto invece una lacuna nella mia memoria non precisando l’epoca del “taglio” del Campo di Marte con la creazione del viale Paoli. Dal dopoguerra ai nostri giorni il Campo di Marte ha avuto ben altre destinazioni: nuovi campi sportivi, ampi giardini pubblici, locali di intrattenimento, ecc...; ma una nuova utilizzazione si verificò nel 1966 in conseguenza dell’alluvione, quando una parte del Campo divenne scalo per gli elicotteri di soccorso. Concludendo non riesco ad assumere una precisa opinione sulla ubicazione dello stadio, ma ritengo che, comunque, l’attuale costruzione, sia pure diversamente utilizzata, debba essere conservata quale monumento nazionale. Per obiettività debbo però convenire che le manifestazioni sportive condizionano, nei giorni delle loro effettuazioni, i ritmi di vita degli abitanti del quartiere. Distinti saluti, Piero Bizzarri

Giulio Schoen

U

no stadio “modello Bayern Monaco” per Firenze. Un’ipotesi che fa sognare molti tifosi viola, ma che risulta incompatibile con i vincoli dell’Artemio Franchi, oltre che con il popoloso quartiere in cui si trova lo stadio progettato da Pier Luigi Nervi. Ecco allora l’individuazione di un’area, a Novoli, dove potrebbe sorgere la nuova “casa” della Fiorentina. La prima tappa per la possibile realizzazione di un nuovo stadio nell’area Mercafir, nel quartiere 5, si era conclusa nel dicembre 2012, con l’approvazione della variante urbanistica contenente la riqualificazione del mercato ortofrutticolo e l’individuazione di un’area privata mista. “La realizzazione di un nuovo stadio – ha spiegato Dario Nardella – oltre che far contenti i tifosi viola, è una straordinaria occasione per la creazione di posti di lavoro, la riqualificazione del territorio, dei servizi e della viabilità. Dunque per Firenze è prima di tutto una carta di valore di rilancio economico, non solo per la fase di costruzione dell’impianto, ma in seguito per il comparto del commercio, della ricettività, del turismo e dei servizi”. Se insomma il

nuovo stadio a Novoli potrebbe essere un’opportunità di rilancio economico, dall’altro lato resta da capire che cosa ne sarebbe del “vecchio” Franchi e, di riflesso, di tutto Campo di Marte se l’universo viola si dovesse trasferire. “Dovremo avviare tutti insieme, amministrazione comunale, residenti, società sportive e la stessa Fiorentina, concessionaria dello stadio Franchi e del centro sportivo dei campini fino al 2022, un lavoro comune di riqualificazione dell’area e l’individuazione di una nuova vocazione dello stadio – ha proseguito Nardella – che potrebbe

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diventare il secondo polo nazionale di rugby, ospitare eventi di spettacolo e offrire potenzialità per altre discipline sportive. Ci troveremo quindi davanti a due grandi aree sportive, due grandi cittadelle: una nuova a nord-ovest e quella attuale a est, a Campo di Marte”. Il vicesindaco lancia così una proposta alla futura amministrazione: rendere pedonale tutta l’area della “cittadella sportiva” di Campo di Marte (quattordici impianti sportivi di cui quattro complessi polifunzionali) attraverso soluzioni urbanistiche appropriate. Un parco sportivo pedonale a disposizione delle società e delle famiglie, dove fare attività fisica e assistere a eventi sportivi e culturali. E, mentre il quartiere resta in attesa di novità, la discussione è già cominciata.

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Quartiere 2

#Luoghi

4 | Aprile 2014

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 La guida

 La segnalazione

parchi & co, il quartiere alla “prova primavera”

viale de amicis, “ancora radici”

Non mancano spazi e iniziative per godersi la bella stagione Eleonora Magnanelli

porte dell’estate, quando il caldo diventa insopportabile e ci si sposta alla ricerca di luoghi più freschi. Adatto allo svago dei più piccoli è sicuramente il parco “Pettini Burresi”, più comunemente chiamato area Pettini, alle Cure, che grazie ai residenti del quartiere (come i “nonni” che lo tengono aperto, pulito e funzionante) rimane un luogo di incontro molto amato e frequentato nella stagione primaverile e non solo. Il grande giardino è molto apprezzato soprattutto dalle mamme, per la possibilità –

fra le altre cose – di utilizzare i gazebo presenti nel parco per organizzare feste e compleanni all’aperto. Domenica 6 aprile, all’interno del giardino si celebra la “Festa di Primavera”. In programma anche il laboratorio “Il viaggio dei rifiuti”, con informazioni e spiegazioni fornite dal personale di Quadrifoglio. Per chi invece preferisce una camminata, tra i luoghi più scelti per una corsa o una passeggiata rimane lungarno Colombo, con la sua pista attrezzata per pedoni e ciclisti. E non mancano nemmeno gli eventi in programma. Tra gli appuntamenti all’aperto previsti nel quartiere è da segnalare il grande “mercato intorno allo stadio” che si terrà, come di consueto, ai giardini di Campo di Marte (viale Fanti-viale Maratona) il 27 aprile, e che vedrà la partecipazione di tantissimi banchi provenienti da tutta la provincia. In tema di verde, e in special modo di pollice verde, al Parterre di piazza della Libertà il 25, 26 e 27 aprile si terrà invece la XXIX edizione della mostra di bonsai, a cura dell’associazione toscana amatori bonsai e suiseki.

Il parco di Villa il Ventaglio è uno degli spazi verdi più amati del quartiere: in questa stagione è “preso d’assalto” da giovani e non solo

 Web

verdeonweb.comune.fi.it

RUBRICA :

La dentista risponde

Costanza Marrapese

Problemi per l’asfalto nella zona di viale De Amicis: continuano le segnalazioni dei cittadini

V

iale De Amicis e le radici, il problema si sposta di alcuni metri. Gli abitanti della zona continuano infatti a segnalare la questione delle radici che spuntano dall’asfalto e lo rendono irregolare ai lati della carreggiata, perché – spiegano – i recenti interventi di manutenzione e riqualificazione hanno riguardato soltanto un tratto del viale. Mauro, pensionato che abita nei pressi del supermercato, ammette: “Quegli alberi sono pini del dopoguerra, abito da cinquant’anni in viale De Amicis, li ho visti crescere. Adesso permangono difficoltà oggettive e problematiche di parcheggio e viabilità in sicurezza. Hanno rifatto molto bene una parte del viale con tanto di nuova illuminazione e pista ciclabile – aggiunge – adesso quel tratto è molto migliorato ed è piacevole passeggiare e andare in bicicletta. Ci chiediamo se i lavori continueranno anche per il tratto che dal supermercato va verso il cavalcavia di piazza Alberti, che adesso necessita di un intervento urgente, specialmente per le radici esposte”. “Con i mondiali di ciclismo siamo riusciti a dirottare alcune risorse, insieme all’amministrazione comunale, per riqualificare un tratto di viale De Amicis con la pista ciclabile, la sistemazione del verde e l’illuminazione – spiega il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci – il problema rimane nel tratto non interessato dai lavori, lo confermo. Si tratta di interventi molto onerosi e delicati: un lavoro sinergico del Consiglio e degli assessorati all’ambiente e alle infrastrutture ha fatto in modo di salvaguardare i pini. La problematica delle radici non è semplice da risolvere, non basta riasfaltare in superficie ma è necessario cercare di scavare un’area più ampia dedicata all’aiuola in cui il pino abbia abbastanza acqua e aria in ingresso. Sempre per lo stesso motivo – continua Paolucci – è stato scelto di utilizzare per la pista ciclabile lo stabilizzato, materiale più permeabile, al posto dell’asfalto, affinché permettesse proprio l’assorbimento di acqua e aria nel terreno agevolando le radici sottostanti a non fuoriuscire nuovamente. Mi auguro – conclude – che la prossima amministrazione intervenga anche nei tratti interessati ancora dal problema”.

Cara signora, è già la terza lettera che ricevo a proposito di questo argomento. Quindi ne approfitto per rispondere anche a Fran-

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cesca e a Gianna. E’ vero il dentista oggi si preoccupa, giustamente, del sorriso e non solo dei denti. Io nel mio studio mi avvalgo della collaborazioDott. CRISTINA ROMOLI Medico Chirurgo Odontoiatra Viale B. Segni, 6 - 50132 Firenze Tel. 055 2344998 romoli.cristina@libero.it

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ne di una bravissima dermatologa che si occupa non solo di migliorare, per esempio come nel suo caso con acido ialuronico il sorriso, ma anche di valutare le necessità estetiche della paziente. Che vuole…. Ormai l’estetica vuole la sua parte.

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E

anche quest’anno ci siamo: la primavera è arrivata. E, con lei, la voglia di godersi l’aria mite e un buon sole, magari nelle aree verdi del quartiere, senza doversi allontanare troppo da casa. Più o meno conosciuti, più o meno facili da trovare, i luoghi dove rilassarsi all’interno del Q2 non sono pochi. Ci sono quelli più amati dai giovani, come ad esempio il parco dell’antica Villa il Ventaglio (in via Aldini), che si ripopola già a partire dai primi giorni di marzo fino alle


A cura del Consiglio di Quartiere 2 puoi trovare queste notizie e molto altro sul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi.it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

2

Sede del Quartiere 2 Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/a Tel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838 E-mail: q2@comune.fi.it

CAMPO DI MARTE Discussione in consiglio comunale

Storia del territorio

IL FUTURO DEL POLO SPORTIVO

MEMORIE DELL’OSPEDALE PSICHIATRICO DI SAN SALVI IN MOSTRA ALL’ARCHIVIO STORICO

Nel consiglio comunale del 24 febbraio si è dibattuto attorno alla possibile costruzione del nuovo stadio nell’area Mercafir di Novoli e della conseguente diversa caratterizzazione dell’attuale area sportiva del Campo di Marte. A Firenze avremmo infatti due grandi aree sportive, due cittadelle: una nuova a nord ovest e quella attuale a nord-est, al Campo di Marte. Si impone infatti all’attenzione pubblica l’individuazione di una nuova vocazione per lo stadio costruito negli anni ’30 su progetto di Pier Luigi Nervi, un monumento architettonico di assoluto valore che non può certo essere snaturato. Potrebbe diventare il secondo polo nazionale di rugby, ospitare eventi-spettacolo e offrire potenzialità per altre discipline sportive. Certo, come da tempo sostiene il Consiglio di Quartiere 2, non va fatta soprattutto diventare una “ cattedrale nel deserto”. “La proposta potrebbe essere quella di rendere pedonale tutta l’area della cittadella sportiva del Campo di Marte attraverso soluzioni urbanistiche appropriate -ha affermato il vice-sindaco-. Un parco pedonale a disposizione delle società e delle famiglie, dove fare attività motoria in

Fotografie, dipinti, libri e testimonianze. Un pezzo di storia dell’ex-ospedale psichiatrico di San Salvi, uno dei luoghi simbolo del Q.2, rivive e si racconta grazie alla mostra ‘San Salvi, le radici del futuro’, visitabile fino all’11 aprile all’Archivio Storico del Comune di Firenze, via dell’Oriuolo 35. La mostra è stata ideata e curata dall’Associazione “Carmelo Pellicanò- per una memoria viva di San Salvi”, attiva nell’ex manicomio fin dal 2010 e intitolata all’ultimo direttore dell’ospedale. L’associazione è nata per tutelare il patrimonio storico-culturale di questa struttura attraverso la promozione di eventi culturali che servano a mantenere viva la lotta contro ogni pregiudizio e discriminazione a carico delle persone alle prese con malattie mentali. In questi anni l’Associazione ha raccolto una documentazione veramente notevole: fotografie degli anni ’70, testimonianze dirette di chi era internato a San Salvi e di chi vi lavorò, video e performance teatrali sul tema. Si tratta di materiali davvero significativi che ora è possibile visionare in questa mostra. e che offrono al visitatore molti spunti di riflessione. Sono previste visite guidate su prenotazione ed attività didattiche specifiche per i ragazzi delle scuole fiorentine. In occasione della mostra, l’archivio storico pubblicherà un volume di testimonianze e fotografie, impreziosito da vignette che Sergio Staino ha voluto regalare a questa iniziativa. L’esposizione, a ingresso libero, è aperta il lunedì e il venerdì, ore 10-15, e dal martedì al giovedì, ore 10-17,30.

GLI SCENARI APERTI DALLA PROSPETTIVA DEL NUOVO STADIO A NOVOLI

prima persona o assistere a eventi sportivi e culturali. Se il nuovo stadio a Novoli può essere un’opportunità di rilancio economico, dall’altro lato il Campo di Marte rappresenta un’occasione di riqualificazione urbanistica di una parte importante della città”. Il presidente della Commissione Urbanistica di Palazzo Vecchio, intervenendo nel dibattito, ha chiesto la realizzazione di un parco sportivo attrezzato che comprenda tutta l’area e che faccia perno sulla pedonalizzazione di viale Paoli. Pedonalizzazione che va inserita comunque in una complessiva riqualificazione dell’area preceduta da uno studio preventivo sulla mobilità. Nell’area del Campo di Marte sono attualmente presenti 14 impianti sportivi (stadio Franchi, centro sportivo Fiorentina, stadio Ridolfi, Mandela Forum, complesso polifunzionale Amministrazione Militare, piscina Costoli, campo di calcio di viale Malta, palestra scherma Costoli, piscina ‘Costolina’, complesso polifunzionale Affrico, campo calcio Cerreti, stadio di baseball, impianto Padovani, pista all’aperto di skateboard).

In vista delle elezioni di domenica 25 maggio

CONSEGNA A DOMICILIO DELLE TESSERE ELETTORALI RITIRO PRESSO I QUARTIERI IN CASO DI MANCATO RECAPITO

Il Comune di Firenze (Direzione Servizi Demografici), in vista dell’appuntamento di domenica 25 maggio per le elezioni europee e amministrative, ha predisposto un servizio di consegna delle tessere elettorali che permetta di raggiungere tempestivamente i cittadini a casa loro e, in ogni caso, di ridurre al minimo le loro eventuali necessità di spostamento. Il problema si pone per coloro che si sono trasferiti a Firenze da un altro comune, per chi ha acquistato la cittadinanza italiana nel corso del 2013, oltre che per i giovani che hanno da poco compiuto i 18 anni. Per tutte queste persone si sta provvedendo a consegnare le tessere elettorali a domicilio. In caso di mancato recapito viene lasciata una cartolina-avviso che va presentata al quartiere di riferimento dove è possibile ritirare la tessera elettorale giacente (fanno eccezione i nati nel secondo semestre 1995 che, in caso di mancato recapito, dovranno recarsi all’ufficio elettorale di viale Guidoni 174).. Importante!! Non presentarsi direttamente ai quartieri se non si è ricevuto a domicilio la cartolina con l’avviso di giacenza.

E’ inoltre possibile rivolgersi ai quartieri anche per altre esigenze legate alla

Per info: www.comune.fi.it/archiviostorico

scadenza elettorale: 1) ritiro della tessera elettorale per coloro che non l’abbiano mai ricevuta o ritirata; 2) dal 19 al 25 maggio, attivazione di un servizio per l’immediato rilascio dei duplicati delle tessere elettorali smarrite, deteriorate o rubate (in questo caso bisognerà presentare la copia della denuncia); 3) dal 19 al 25 maggio, rinnovo delle carte di identità; 4) dal 17 marzo al 15 aprile, presentazione dell’istanza per l’inserimento nelle liste elettorali dei cittadini dell’Unione Europea residenti a Firenze che vogliano votare nelle elezioni comunali. Sede di riferimento: Quartiere 2, piazza Alberti 2/a, tel. 055.2767820 Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13; il martedì e il giovedì l’orario di apertura si estende anche al pomeriggio, dalle 14.30 alle 17 INFO: Ufficio Elettorale tel. 055.3283610 055.3283620 055.3283633 055.3283677 055.3283629 055.3283603 e-mail tessere.elettorali@comune.fi.it

Liberazione dal nazifascismo

COMMOVENTE CERIMONIA PER IL 70° ANNIVERSARIO DELLE FUCILAZIONI DEL CAMPO DI MARTE

Quando ci rechiamo allo stadio a tifare per la Fiorentina e a dare sfogo alla nostra passione per il calcio, non ci farebbe male qualche volta fermarci al sacrario che ricorda i 5 giovani fucilati proprio lì, il 22 marzo di 70 anni fa. Erano cinque ragazzi di 21 anni, quattro di Vicchio e uno appena giunto dalla Sardegna in cerca di una lavoro nelle campagne del Mugello. Si chiamavano Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni, Guido Targetti. Furono catturati dall’esercito della Repubblica Sociale durante un rastrellamento come renitenti alla leva, sommariamente processati e poi fucilati al Campo di Marte, al cospetto di tutti i corpi militari di stanza a Firenze. Uno ‘spettacolo’ terrificante nella sua crudeltà che aveva uno scopo ben preciso per il regime ‘repubblichino’: intimidire le giovani reclute, facendogli capire la fine che avrebbero fatto in caso di diserzione, e contemporaneamente terrorizzare la popolazione civile. Il 25 aprile 2008, in occasione della Festa della Liberazione all’Altare della Patria di Roma, il

Presidente della Repubblica Napolitano ha insignito i cinque martiri della Medaglia d’oro al valor civile accogliendo la richiesta avanzata in tal senso due anni prima dal Consiglio di Quartiere 2. Il 24 marzo si è svolta al Campo di Marte la cerimonia commemorativa che quest’anno è stata particolarmente intensa anche per la partecipazione di una grande folla, tra cui più di un centinaio di ragazzi delle scuole del Q.2. Presenti anche i parenti delle vittime, compresa una delegazione dal Comune di Maracalagonis (Cagliari). Il Consiglio di Quartiere 2 ha prodotto una pubblicazione che ricostruisce gli eventi, con la riproduzione delle lettere autografe scritte dai 5 giovani prima dell’esecuzione e con altri importanti documenti e testimonianze, tra cui quella del cappellano militare che raccolse la confessione dei ragazzi e ne benedì le salme. Il volume è disponibile in distribuzione gratuita presso gli uffici del Consiglio di Quartiere 2, a Villa Arrivabene (piazza Alberti).

Notizie dal territorio

NUOVE AIUOLE IN PIAZZA BECCARIA

E’ stato completato a febbraio il rifacimento delle aiuole di piazza Beccaria, un lavoro di restyling realizzato con il prezioso contributo dei ragazzi seguiti dal Centro di Giustizia minorile impegnati in un progetto di inserimento nel mondo del lavoro. Le nuove aiuole sottolineano la simmetria degli spartitraffico semicircolari che caratterizzano la piazza sia sul lato di Borgo la Croce che su quello di via Gioberti. Sul lato di via Gioberti la composizione dello spazio verde utilizza specie non soltanto autoctone (corbezzolo, lavanda, achillea, garofani e agli spontanei) ma anche selezioni da giardino come alcune varianti di corniolo che presentano in inverno splendidi rami rossi. L’installazione fa parte del programma ‘Invasioni botaniche’ per l’incentivazione dello sviluppo della biodiversità in ambito urbano, frutto della collaborazione tra Comune di Firenze, Cnr di Pisa e l’Orto Botanico dell’Università di Firenze.

Cultura

IL CARTELLONE La crisi e il lavoro “Forza lavoro”, ciclo di conferenze a cura di Franca Bonichi e Salvatore Tassinari. Villa Arrivabene, p.zza Alberti, ore 17 5 aprile, Tutele del lavoro e crisi del sindacato, con Gianni Rinaldini (sindacalista CGIL); 12 aprile, Lavoro e welfare nell’era della precarietà, con Lorenzo Zamponi (Università Europea); 3 maggio, Il lavoro in Europa, con Giovanni Orlandini (giuslavorista) Bonsai al Parterre 24-27 aprile, Mostra di Bonsai e Suiseki Visite guidate nei parchi 3 aprile, ore 17, Parco d’Arte Pazzagli (Rovezzano); 10 aprile, ore 17, Giardino di Villa Schifanoia Rassegna teatrale ‘Sere a teatro’. Saggi-spettacolo. Teatro 13, via Nicolodi. 28 aprile, ore 20,30, Le Baccanti; 30 aprile, ore 20,30, Fiori d’acciaio Storie di donne 12 aprile, ore 21, Teatro 13, via Nicolodi, Microstorie di Donne di Emerita Cretella (in ricordo di Rossella Cecchini) INFO: Ufficio Cultura Q.2, Villa Arrivabene, piazza Alberti 1° dal lun. al ven., 9-13, mart. e giov. anche 15-17. Tel. 055 2767854


6 | Aprile 2014

#Il quartiere in pillole

Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 L’offerta

 Alla scoperta della città

da dizione a cucina, un quartiere di corsi

libri e camminate, ecco i “bibliopassi”

Una realtà ormai consolidata: quest’anno duemila iscrizioni Martina Passalacqua

N

ati insieme al Quartiere nel 1990, i corsi di formazione del Q2 sono ormai una realtà consolidata. I “capisaldi” iniziali erano teatro, musica e lingue straniere: oggi si contano sedici corsi, dall’informatica alla cucina, fino al corso di dizione. “Non si tratta semplicemente di corsi, ma si può quasi parlare di cicli accademici di qualità, con capacità di aggregazione anche durature. In fin dei conti, si riuniscono persone del quartiere con un interesse in comune e non è da sottovalutare il rapporto amichevole con l’insegnante”, spiegano dal Quartiere. L’utenza è molto variegata: i corsi di storia dell’arte vengono seguiti per lo più da un pubblico maturo, le lingue straniere – utili per viaggiare e lavorare – da giovani e adulti, i corsi di informatica sono prediletti dalle fasce

S

ono scattati sabato 29 marzo i “Bibliopassi”, le passeggiate che partono dalle biblioteche comunali alla volta delle colline fiorentine, alla scoperta del territorio e delle stesse biblioteche. Quattro gli appuntamenti in programma: dopo quello del 29 marzo (dalla biblioteca del Galluzzo a Poggio alla Scaglia), i prossimi sono in programma il 31 maggio, 13 settembre e 25 ottobre. Protagoniste delle passeggiate saranno le biblioteche di Orticoltura (fino al parco di Villa Fabbricotti), Pietro Thouar (fino al Piazzale Michelangelo) e Mario Luzi (fino a Settignano). L’obiettivo del progetto – è stato spiegato – è quello di amplificare il circuito informativo sulle attività di cammino, trekking e walking, di promuovere programmi di sensibilizzazione sugli stili di vita e di integrazione ai bisogni di salute, di implementare l’offerta esistente realizzando nuove proposte che creino un legame tra il territorio e la “sua” biblioteca quale luogo da scoprire, dove trovare suggerimenti di lettura e momenti di socializzazione. Le biblioteche comunali interessate diventano così il “campo base” degli itinerari, offrendo ai partecipanti la documentazione sulla storia del territorio, uno scaffale tematico di invito alla lettura da consultare e prendere in prestito, un’ulteriore occasione per conoscere le biblioteche e i loro servizi. Per informazioni si può telefonare al numero 055.700420 (lunedì-giovedì ore 9-12 e 15.30-18, venerdì ore 9-12). La partecipazione alle passeggiate è gratuita.

 Il servizio

il car sharing diventa a “flusso libero” anziane. “Si tratta comunque di scuole stabili, tanto che il teatro può essere considerato un’accademia – continuano dal Quartiere – fornisce un ottimo livello di preparazione, tale da avere una convenzione con il teatro della Pergola, che organizza incontri con gli attori”. Quest’anno le iscrizioni si sono attestate intorno alle duemila e sono in aumento, con una preferenza per ciò che riguar-

da il lavoro e la cultura. Senza contare le iniziative che, stagionalmente, si rinnovano. Come il ciclo d’incontri “Forza lavoro”, in collaborazione con professori universitari e civili: un ciclo di conferenze, mostre, letture e film che, fino a maggio, si terranno gratuitamente a Villa Arrivabene.

 Web: q2.comune.fi.it

V

ia libera al car sharing a flusso libero. Si tratta del car sharing “free flow”, attivo a Milano già da qualche mese e che a breve arriverà anche a Firenze: a differenza del classico servizio da tempo presente in città, semplificherà notevolmente l’utilizzo da parte dei cittadini, consentendo di utilizzare i veicoli senza vincoli di prenotazione o luogo di sosta, con una diffusione territoriale potenzialmente più capillare. Grazie alle possibilità messe a disposizione dalle nuove tecnologie, come il Gps e le applicazioni degli smartphone, sarà possibile rintracciare l’auto e soprattutto lasciarla ovunque, magari proprio davanti alla destinazione scelta, senza dover quindi cercare l’area di sosta riservata come per il car sharing classico. A metà dello scorso mese la giunta comunale, su proposta dell’assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi, ha dato il via libera alla delibera che fissa i criteri sulla cui base sarà elaborato un avviso pubblico per la manifestazione d’intesse per individuare gli operatori cui affidare il servizio che, come viene sottolineato nell’atto, è complementare al servizio di trasporto pubblico locale. Obiettivo dell’amministrazione – viene spiegato – è avere a disposizione un parco mezzi di seicento veicoli che, dopo la prima fase di sperimentazione di due anni, potrebbe anche aumentare. Il servizio dovrà essere assicurato tutti i giorni dell’anno a qualsiasi ora, e dovrà essere disponibile sul territorio comunale secondo lo schema a flusso libero, cioè con la possibilità di lasciare l’auto in un punto diverso da quello di prelievo. L’avvio del car sharing a flusso libero non manderà comunque in pensione il “vecchio” car sharing. Si tratta infatti – concludono da Palazzo Vecchio – di due servizi complementari: il primo è rivolto a chi ha bisogno di un mezzo per spostamenti brevi entro i confini cittadini, il secondo può essere scelto per viaggi più lunghi.

 Il rapporto

residenti stranieri in aumento a firenze

A

umenta la popolazione straniera residente in città: quasi sedici fiorentini su cento sono stranieri. È quanto emerge dal report “Migranti, le cifre 2013”, il rapporto pubblicato dall’assessorato al welfare secondo cui, nonostante la crisi che il nostro Paese sta attraversando, la presenza straniera a Firenze e provincia aumenta, seppur in maniera molto più rallentata rispetto agli anni precedenti. A differenza degli anni scorsi, però, nel 2012 si è registrato anche un aumento dei residenti italiani. Al 31 dicembre 2012, i residenti stranieri a Firenze erano 57.841, pari al 15,9% della popolazione totale, stimata in 378.376 abitanti. Numeri che, aggiornati al 31 marzo 2013, parlavano di 58.742 stranieri a fronte di 379.206 residenti totali. Per quanto riguarda la provenienza degli stranieri, la presenza romena è prevalente in tutte le aree della città ad esclusione del quartiere Rifredi–Le Piagge, dove al primo posto c’è quella cinese. “Anche quest’anno il report sull’immigrazione conferma la nutrita presenza di stranieri residenti in città con un trend in leggero aumento – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella – Firenze, da sempre città dell’integrazione, continua, attraverso la propria opera amministrativa, a fare di queste persone cittadini a tutti gli effetti. Un ringraziamento va al lavoro che svolgono le comunità straniere sul territorio e che facilitano l’integrazione, anche se su alcuni aspetti c’è ancora tanto da fare”.

Senza appuntamento via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251


Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

#Zoom

Aprile 2014 | 7

 Focus

 Settignano

la “resistenza” della casa del popolo Tante le attività che vengono portate avanti. E questo mese in programma eventi speciali Fannì Beconcini

N

egli anni ‘80 è stato uno dei luoghi simbolo della scena new wave fiorentina, noto anche come Rokkoteca Brighton e palco di esordio, tra gli altri, anche dei Litfiba. Ora è una storica realtà cittadina: stiamo parlando della casa del popolo di Settignano. L’impegno costante dei volontari, giovani e non, che gestiscono il circolo e organizzano attività ed eventi mantiene viva la sua pluridecennale tradizione, contribuendo a rendere la casa del popolo un luogo partecipato e attivo: impegno sociale, musica, cinema ed eventi culturali sono gli ingredienti di una ricetta virtuosa che continua ad avere ottimi riscontri di pubblico e a produrre attività sempre nuove. Il legame con la scuola di musica di Settignano consente di mantenere un legame sempre aperto con il mondo della musica tanto che, oltre a essere sede delle prove dell’orchestra e del coro, il cir-

La terrazza panoramica della casa del popolo di Settignano: nel periodo estivo molte delle attività organizzate si spostano all’aperto

colo organizza settimanalmente numerosi eventi musicali. Una delle ultime iniziative, avviata all’inizio di quest’anno, è il SonOut, apericena con live set che si tiene un paio di volte al mese. Appuntamento fisso mensile è invece Companatica, pranzo sociale della domenica che prosegue fino a sera con palco aperto, improvvisazioni e jam session musicali. D’estate, a giugno e

luglio, l’appuntamento domenicale prende il nome di Pit Stop, concerti all’ora dell’aperitivo fatti apposta per il ritorno dal mare. Il circolo continua infatti la sua programmazione anche d’estate, spostando molte attività all’aperto, sulla terrazza panoramica e nello spazio attrezzato per proiezioni e concerti. Alla casa del popolo di Settignano si fa e si parla molto anche di cinema e

cultura audiovisiva: CinemAnemico è la rassegna dedicata alle produzioni cinematografiche indipendenti che, da otto anni, offre la possibilità di vedere film altrimenti introvabili in Italia. A questo proposito, uno dei tanti progetti che i soci del circolo vorrebbero realizzare è quello della mediateca: “Abbiamo decine di film provenienti da tutto il mondo, raccolti negli anni di

rassegna cinematografica – racconta Simone Innocenti, curatore della rassegna – ci piacerebbe riuscire a catalogare il patrimonio che abbiamo e metterlo a disposizione di tutti. Qui esiste già un centro di documentazione, dedicato a Carlo Giuliani (vedi articolo a fianco), e per la catalogazione dei materiali ci avvaliamo dell’aiuto del Cesvot. Vorremmo fare lo stesso per i tanti film raccolti in questi anni di rassegne”. Questo mese, intanto, il ciclo di proiezioni continua, con l’aggiunta di eventi dedicati alla Resistenza e alle “resistenze umane” in generale.

un centro di documentazione che vuole “fare memoria”

L

a casa del popolo di Settignano è sede anche del Centro di relazioni, iniziative e documentazione “Carlo Giuliani”. Il centro – viene spiegato – è uno spazio per le realtà fiorentine di movimento ed è nato con l’obiettivo di “fare memoria” in nome della pace, della giustizia e della libertà. Si propone di essere un luogo di raccolta, catalogazione e fruizione di documenti e informazioni, ma anche un posto in cui promuovere il dibattito e l’elaborazione culturale, uno spazio aperto e in costruzione rivolto a tutti. F.B.


8 | Aprile 2014

#L’inchiesta

 Firenze 2.0

“social street”, il quartiere si conosce in rete Sbarcano in città i gruppi on line creati dai residenti per i residenti. Il più attivo? In piazza d’Azeglio

SOCIAL STREET IN QUATTRO MOSSE 1. Creare un gruppo chiuso su Facebook 2. Far conoscere il gruppo (volantini) 3. Gestire il gruppo con idee e spunti 4. Passare dal virtuale al reale (organizzando eventi)

Gianni Carpini

È

la community “della porta accanto”, al posto del campanello c’è il suono delle notifiche di Facebook. Gli iscritti sono di tutte le età: impiegati, giovani mamme, pensionati. Persone che magari ignoravano perfino di abitare l’una accanto

all’altra: i più “fortunati” si conoscevano solo di vista, grazie a uno striminzito “buongiorno” scambiato per educazione al mattino. Nulla di più. Qualcosa è iniziato a cambiare dal dicembre scorso: sull’onda lunga di una fortunata idea bolognese (vedi articolo qua sotto), piazza

 La storia

a bologna, dove è nata l’idea

N

ome inglese, idea italiana: il termine “social street” è stato coniato a Bologna. La prima community di vicinato, basata su un gruppo chiuso di Facebook, è nata nel settembre 2013 in via Fondazza. Cinquecento metri di strada e quasi novecento membri. Oltre a darsi una mano (dal passeggino in prestito al classico zucchero che manca nella dispensa), gli iscritti hanno organizzato feste, passeggiate e una mostra dei “volti di via Fondazza” (nella foto). È stato un 36enne, giornalista e papà, a lanciare l’idea: il figlioletto non aveva nessun amico in zona. Adesso in Italia le social street sono una quarantina, con un sito di riferimento. E intanto hanno fatto anche il giro del globo: sono state “avvistate” addirittura in Cile. G.C.

La “mostra dei volti di via Fondazza” a Bologna, nella strada in cui è nata la prima community di vicinato

d’Azeglio è diventata una “social street”. Merito di tre giovani mamme, Consuelo, Benedetta e Chiara, che si sono conosciute fuori dalla scuola di via Giusti, frequentata dai figli. Hanno dato vita su Facebook a un gruppo chiuso, riservato a chi vive in questa parte di centro. Chi lo desidera può chiedere di entrare a far parte della famiglia degli “azegliani” con un click, poi bisogna aspettare l’ok delle amministratrici del gruppo. In pochi mesi il “pianerottolo digitale” si è popolato di una quarantina di web-inquilini. Gli iscritti scambiano proposte per migliorare il rione e si danno una mano nella quotidianità. Si va dal consiglio per scegliere un buon pediatra in zona ai progetti concreti come la creazione, nella piazza, di uno spazio per il bookcrossing, lo scambio di libri. Ancora è in fase embrionale, ma la social street di piazza d’Azeglio ha già dato i primi, piccoli risultati. Consuelo, 40 anni, un mattino di inizio febbraio è rimasta a piedi: la batteria della macchina aveva fatto i capricci. Non si è data per vinta: ha usato il gruppo Facebook per chiedere aiuto. Dopo un breve tam tam il “salvatore” è arrivato: un professore universitario

in pensione. “Fino a quel momento era un perfetto sconosciuto. È stato gentilissimo – racconta Consuelo – è questa l’idea: spesso internet è visto come qualcosa di spersonalizzante, noi lo usiamo per recuperare un contatto umano vero. Nella nostra zona manca uno spirito di quartiere, quello spirito che ti fa sentire a casa”. Insieme a Chiara e Benedetta si è impegnata per promuovere la community. “C’è più diffidenza verso Facebook come strumento che nei confronti di una rete di quartiere – spiega – abbiamo distribuito volantini per far vedere che siamo persone in carne e ossa”. Adesso, con la bella stagione, il gruppo potreb-

be crescere e organizzare i primi eventi: cene di quartiere, baby-merende in piazza e altro ancora. Ma i web-vicini di Firenze non abitano solo in piazza d’Azeglio: sono nati altri gruppi, come in via dell’Arcolaio, via Bellariva e via San Niccolò. Nonostante la buona volontà dei primi iscritti, i membri per ora non sono moltissimi: questa primavera, però, potrebbe essere il momento buono per rendere Firenze più social.

 Web

socialstreet.it

 Focus

tra blog di rione e “web-condomini”

N

on solo social street, a Firenze esiste anche il “web-condominio”: 122 famiglie per undici scale di un mega-palazzone in via del Pesciolino, vicino a via Pistoiese. Dal gennaio 2007 gli abitanti hanno il loro blog (pesciolino.wordpress. com) per condividere notizie, segnalazioni sull’isolato, articoli pratici sul buon vicinato. Prima che i social network si affermassero, i quartieri si ritrovavano sui blog. Mini-siti facili da gestire anche da chi non è un asso dell’informatica. Alcuni, con il passare del tempo, sono finiti in pensione, altri esistono tutt’oggi. Uno dei più “anziani” ancora in attività è quello di Sorgane (sorgane.blogspot.it). Ha gli stessi anni di Facebook: dieci. Più giovane, ma molto seguito, è nonsolosanjacopino.blogspot.it, dedicato alla zona che confina con il centro di Firenze. È durata solo tre mesi, invece, l’avventura di una blog-street: in via Gioberti, nel luglio del 2010, un residente aveva aperto blogviagioberti.blogspot.it, per chiedere maggiore attenzione sulla zona.


#L’inchiesta  La “mappa”

LE “BATTAGLIE DI VICINATO” SI COMBATTONo SU FACEBOOK

Sono centinaia le pagine realizzate da comitati e abitanti per far sentire la propria voce, risolvere i problemi o promuovere eventi e iniziative

C

ambiare la città a colpi di “like” si può, e qualcuno c’è riuscito. Prima dell’arrivo delle social street (vedi pagina a fianco), Facebook era già casa di cittadini e comitati di rione. La strategia è vecchia come il mondo: l’unione fa la forza. Che sia un comitato in carne e ossa o solo un gruppo nato sui social network, poco importa. Anche commentando e taggando si possono ottenere piccole conquiste per tutto il vicinato. Sono centinaia le pagine e i gruppi aperti presenti su Facebook per “salvare” una strada di Firenze, tappare una buca o, semplicemente, per far conoscere gli eventi organizzati in questa o quella parte di città. Tra la sterminata lista di gruppi local, abbiamo selezionato alcune realtà su Facebook, stilando una piccola mappa “social” di Firenze. a cura di Gianni Carpini

La “bacheca” di San Niccolò È uno dei più nutriti e fa capo a un comitato cittadino. Mentre la neonata social street di via San Niccolò fatica a ingranare e a richiamare iscritti, questo gruppo conta più di trecento membri. Viene utilizzato soprattutto come bacheca web per promuovere le tante iniziative organizzate nei dintorni della strada sotto piazzale Michelangelo. Si va dalle iniziative del circolo alle foto del gruppo di ballo di San Niccolò, fino alle notizie su dove è finito il “nasone” di Clet (il gigantesco naso che l’artista dei cartelli stradali, il cui studio è proprio in zona, applicò sopra la torre di San Niccolò nella primavera del 2012), ma non mancano nemmeno le discussioni sulla situazione del rione. Esistono gruppi simili in altre zone del centro storico, come ad esempio in Sant’Ambrogio.

Aprile 2014 | 9

Le peripezie dei pendolari E poi ci sono loro: i fiorentini “adottati”. Il grande esercito dei pendolari che vive la città, pur non abitandoci. Un’esistenza fatta di sveglie all’alba e lotte con i ritardi dei treni per arrivare in tempo al lavoro. Gli utenti delle linee più frequentate si auto-organizzano su Facebook per render conto, giorno per giorno, di ritardi e cancellazioni, o per ricordare scioperi imminenti. Tra i più attivi c’è il gruppo pendolari del Valdarno, le cui segnalazioni finiscono spesso sui giornali. Ma c’è anche il racconto, che strappa qualche sorriso, di chi passa due ore buone al giorno sui convogli diretti in Mugello. In questo caso si tratta di una pagina Facebook (Cronache dalla Faentina) che riporta con ironia frasi rubate ai vicini di carrozza e racconta le mille peripezie del pendolare in tempo di crisi.

Nome del gruppo Comitato pendolari Valdarno direttissima Iscritti: 970+ Info-traffic ferroviario dal basso

“Cartoline” da Settignano È uno tra i gruppi più “fotografici” e il motivo è presto spiegato: la bellissima vista su Firenze che si gode da questo colle immerso nel verde cattura l’attenzione di molti obiettivi, anche quelli dei fotografi, più o meno amatoriali, della zona. Così, i membri condividono spesso immagini suggestive della frazione. Ma ci sono anche informazioni “di servizio”: le iniziative organizzate in zona, le cene in piazza, gli appelli per i cani smarriti, le notizie sui concittadini più conosciuti, i lutti di cui tutta la comunità viene informata. In pratica, un giornalino di paese in versione social. E c’è anche un corposo numero di nostalgici: molti ex residenti di Settignano, che le vicissitudini della vita hanno portato ad abitare altrove, si iscrivono al gruppo per condividere i loro ricordi.

Nome del gruppo Settignano Iscritti: 160+ Un gruppo di “paese”

Nome del gruppo Comitato di San Niccolò Iscritti: 300+ Un comitato di strada

Luci accese su Pontignale Pontignale dove? Esatto, è proprio questo il problema. La zona residenziale a cavallo tra Firenze e Scandicci, bistrattata a volte anche dai navigatori satellitari, cui qui capita di perdere la bussola, ha conquistato visibilità grazie a Facebook. Tra i 1.500 residenti, un gruppetto di agguerriti cittadini ha sfruttato come “arma” il social network per far sentire la propria voce. E qualche risultato è stato raggiunto: una fermata del bibliobus (la biblioteca con le ruote del Q4), una migliore distribuzione della posta. Tanto rimane da fare, almeno leggendo i commenti dei cittadini. La lotta al parcheggio selvaggio e l’arrivo di un fontanello di Publiacqua sono tra gli argomenti più caldi.

Nome del gruppo I dimenticati di Pontignale

Iscritti: 60+ Residenti (di periferia) coalizzati


10 | Aprile 2014

#Focus

 Il compleanno

Sorrisi e solidarietà, una maxi-festa per Cft

La cooperativa dei facchini di Novoli ha spento quaranta candeline: in oltre tremila al Mandela Forum per l’evento Giorgia Marcheschi

 L’idea

Q

uaranta candeline spente da oltre tremila persone. Un Mandela Forum pieno di gente ha festeggiato, il 15 marzo scorso, il compleanno di Cft, la cooperativa dei facchini di Novoli che, dal 1974, lavora all’interno del mercato ortofrutticolo e che nel tempo è diventata una delle più grandi imprese italiane nel settore della logistica. Una serata di festa e spettacolo a cui non sono voluti mancare molti dei 1.800 soci della cooperativa con le loro famiglie, tanti degli oltre cinquemila lavoratori del gruppo e molte personalità. Tra queste “l’unico 10” viola Giancarlo Antognoni, in prima fila per brindare ai facchini e per assistere allo spettacolo di Giorgio Panariello, il vero mattatore della serata, che ha intrattenuto l’affollata platea con i suoi personaggi più famosi. Ma la festa ha avuto anche un risvolto benefico, ed è servita a

sostenere l’attività della Fondazione ospedale pediatrico Meyer e della Fondazione Tommasino Bacciotti. Un compleanno “anomalo”, in realtà, quello di Cft. Se il certificato di nascita della cooperativa riporta la data del gennaio ‘74, le sue radici affondano nella vecchia “Redenta”, la cooperativa dei facchini ex detenuti che fin dai primi del ‘900 lavoravano nel vecchio mercato di piazza Ghiberti. Il nuovo nome e il trasloco a Novoli, una volta nata la Mercafir, sono solo alcuni dei tanti cambiamenti vissuti dalla cooperativa. Col tempo, la piccola impresa di ex galeotti è diventata un colosso della logistica integrata. Fino a diventare un punto di riferimento in Italia per la grande distribuzione, a capo di un gruppo che oggi dà lavoro a 4.500 persone in nove regioni, con oltre trecento milioni di fatturato e una flotta di Il presentatore della serata Giacomo Guerrini

Una foto storica dei facchini al lavoro al mercato di piazza Ghiberti

1.100 automezzi che ogni anno percorre cento milioni di chilometri su tutto il territorio italiano a servizio di 1.800 punti vendita diversi, per un totale di 500 milioni di colli movimentati. “Quello che non è mai cambiato – spiega il presidente di Cft Leonardo Cianchi – è il senso di appartenenza alla cooperativa e la condivisione dei suoi valori, il rispetto dei lavoratori e il forte legame con la città. Un contatto reale, mai di facciata, che Cft mantiene vivo con impegni concreti come il progetto della spesa solidale, la distribuzione della frutta e della verdura avanzate al mercato alle famiglie bisognose, che per due anni di fila è valso alla cooperativa il Fiorino solidale del Comune”.

Da “Stroncapettini” a “Masticabrodo”, il gergo da magazzino in un “dizionario”

“S

Lo showman Giorgio Panariello

troncapettini” è il facchino calvo. “Masticabrodo” quello con qualche problemino di dentatura. “I’ babbo” è il presidente della cooperativa. E il collega col toupè “ha un dispiacere in testa”. Al primo giorno di lavoro al novellino si fa “la fotografia”, e da quella prima occhiata si capisce subito se resisterà oppure no al duro lavoro del facchino. Parole e modi di dire “da magazzino”, coniati e rodati nei lunghi anni di lavoro notturno al mercato di Novoli. Frasi e descrizioni “fulminanti” – e parecchio veraci – che raccontano un mestiere e la città. È il gergo dei lavoratori della Cft di Novoli, che dopo una lunga tradizione orale è stato raccolto nero su bianco nel cosiddetto “Facchizionario”, il dizionario dei facchini, per l’appunto. Lo spassoso vocabolario, in occasione della festa per il quarantennale della cooperativa, in via del tutto eccezionale, è diventato anche una sceneggiatura. Proprio così. I lavoratori in persona, con una buona dose di autoironia, lo hanno “recitato”, dando vita a scenette video tutte da ridere. Trasmesse al Mandela Forum, le gag dei facchini possono essere viste da tutti sul canale Youtube di Cft.


#Focus

Aprile 2014 | 11

 L’intervista

“AVANTI tutti INSIEME, UN PASSO ALLA VOLTA SENZA DIMENTICARE DA DOVE VENIAMO” Parla il presidente Leonardo Cianchi: “Il futuro si costruisce valorizzando lavoro e persone” Petra Rubini

Presidente Leonardo Cianchi, un evento speciale quello del 15 marzo scorso per i “primi” 40 anni di Cft. Sì, è stato un bellissimo regalo di compleanno. Vedere così tanta gente, in un Mandela Forum quasi da tutto esaurito, ci ha fatto rendere conto, ancora una volta, dell’attaccamento che i soci e le loro famiglie hanno per la cooperativa e dell’affetto che tutta la città prova per Cft, una realtà di lavoro che ormai fa parte della tradizione fiorentina. Certo, un pensiero particolare va ai soci che erano di turno e che non hanno potuto essere presenti, visto che il nostro lavoro si svolge quasi interamente al buio, quando gli altri dormono. Spazio al sorriso, con lo show di Panariello e le gag del Facchizionario, ma anche alla solidarietà. Da tempo siamo legati alla Fon-

dazione Bacciotti e alla Fondazione dell’Ospedale Meyer. Ci sembra doveroso dare un contributo al loro impegno. E poi, va detto – e senza retorica – che la socialità è nel nostro Dna. Non ci dimentichiamo che siamo eredi di “Redenta”, cioè la cooperativa dei facchini-galeotti del vecchio mercato di piazza Ghiberti. Per loro il lavoro era la via per una vita migliore, noi vogliamo che il nostro possa contribuire, per quanto possibile, a migliorare quella degli altri. Va davvero d’accordo questa dimensione sociale con le dure “leggi” del mercato, oggi dominato dal profitto? Per noi vale una regola: il futuro della cooperativa si costruisce valorizzando il lavoro e le persone. Negli ultimi due anni abbiamo stabilizzato oltre duecento persone, premiandone il merito. Una scelta in controtendenza rispetto

ai chiari di luna di oggi. Sappiamo che il nostro lavoro è logorante e che a una certa età diventa impossibile andare avanti. Così, stiamo investendo moltissimo nella formazione, per preparare i nostri soci over 50 a mansioni più leggere, come il giardinaggio o il lavoro di portierato. Anche questo significa andare avanti tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. E alla fine si viene ripagati. Cioè? Qualche tempo fa, ad esempio, abbiamo deciso di ricapitalizzare la cooperativa. Di sua spontanea volontà, la maggioranza dei soci ha deciso di partecipare con i propri risparmi. Ci ha chiamati il notaio, era disperato: i lavoratori Il presidente di Cft Leonardo Cianchi alla festa per i 40 anni della cooperativa

erano andati da lui tutti insieme per sottoscrivere la quota, pensi che sono quasi duemila! Tra dieci anni, quando Cft festeggerà il mezzo secolo, come si immagina la cooperativa? Intanto guardiamoci oggi: siamo a capo di un gruppo che, su tutto il territorio nazionale, conta cinquemila lavoratori e ha un fatturato aggregato di oltre trecento milioni di euro. Le ultime novità riguardano la partnership con la Compagnia Portuale di Livorno, un’altra storica cooperativa che ci darà l’opportunità di avere un affaccio sul mare, e l’incorporazione delle cooperative Arca e Ctf, insieme alle quali ci avventureremo in settori per noi nuovi come il facility management e l’ambiente. Andiamo avanti un passo alla volta, sperando di arrivare lontano. Senza dimenticare da dove veniamo.


12 | Aprile 2014

#Solidarietà

 La realtà

GENITORI E VOLONTARI, INSIEME PER I PICCOLI

Tanti i progetti che l’associazione “Noi per Voi per il Meyer” porta avanti da ventisei anni per aiutare i bambini colpiti da leucemia e altri tumori Matilde Bernini

“È

fondamentale fare rete sul territorio”. A ribadirlo è Pasquale Tulimiero, presidente di “Noi per Voi per il Meyer onlus”, dopo aver raccontato i mille progetti che l’associazione porta avanti ormai da ventisei anni per aiutare i bambini colpiti da leucemia e altri tumori solidi. “Uno degli ultimi progetti a cui stiamo lavorando si sviluppa proprio sul territorio, dove stiamo cercando di creare dei gruppi di lavoro con psicologi e altri operatori del settore insieme alle associazioni di categoria per aiutare i giovani adulti, una volta guariti, a reintegrarsi nel mondo della scuola e del lavoro”, spiega. L’attività dell’associazione, infatti, pensa a tutte le fasi della malattia dei più giovani, e vuol accompagnare i pazienti e i loro genitori nel percorso, spesso difficile e a

volte molto lungo, di cura. I “pilastri” di Noi per Voi sono sempre stati i genitori, cui si affianca una squadra di volontari con competenze nei diversi settori. Oggi l’associazione, che ha avuto un ruolo importante anche nel trasferimento dell’ospedale dalla sede storica alla nuova struttura, è impegnata in particolare su due fronti: quello della ricerca e quello dell’accoglienza totale dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. I progetti di ricerca finanziati da Noi per Voi riguardano la chemioresistenza di leucemia, i tumori cerebrali e i tumori ossei, quest’ultimo in collaborazione con il professor Capanna del Cto. “A proposito di fare rete e di farla con strutture di eccellenza – sottolinea Tulimiero – la ricerca si fa con il Cto e la terapia clinica continua al Meyer”. Sul tema del sostegno alle famiglie dei piccoli

ricoverati al Meyer, il progetto più recente si chiama “Homing” e prevede tutta una serie di interventi, dalla consulenza psicologica alla risoluzione di problematiche più pratiche come la spesa o i viaggi: “Spesso i bambini che arrivano per essere curati al Meyer vengono da altre città o dall’estero, per questo ci stiamo attivando, fra le altre cose, per ottenere biglietti di treni e aerei scontati per i familiari. Allo stesso modo abbiamo una convenzione con l’Acli che ci mette a disposizione una persona per tutti gli adempimenti burocratici”, termina Tulimiero. Per chi vuol contribuire ad aiutare Noi per Voi per il Meyer le possibilità non mancano: si va dagli eventi – a inizio giugno si terrà la seconda edizione del mercato di beneficenza al giardino Torrigiani “Secret Garden”, che nel 2013 ha contato tremila presenze – alle

uova di Pasqua dell’associazione, fino alla donazione del 5 per mille dalla dichiarazione dei redditi.

Pasquale Tulimiero, presidente di “Noi per Voi per il Meyer onlus”, durante un evento benefico a cui ha preso parte anche la concorrente di MasterChef Enrica

Il primo passo verso un obiettivo è darselo. Quante volte vorremmo cambiare qualcosa? Vi sono familiari le seguenti espressioni: • • • • • • • •

Da domani inizio la dieta/smetto di fumare Ho deciso che mi iscrivo in palestra Mi sarebbe utile imparare a parlare una lingua straniera Mollo tutto e me ne vado Da oggi si cambiaaa… Mi piacerebbe venire, ma non ho tempo La prossima volta non ricapiterà Non ce la faccio

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#Politica

Aprile 2014 | 13

 Verso le urne

UN MESE ALLE ELEZIONI, SCATTATA LA CORSA PER PALAZZO VECCHIO Firenze si prepara al voto per la scelta del successore di Matteo Renzi

Dario Nardella ha vinto le primarie del Partito Democratico con l’83% delle preferenze: sarà lui a correre per raccogliere l’eredità di Matteo Renzi

Natalia Binagli

P

rossima fermata, elezioni. Firenze va al voto il 25 maggio, “election day” per le Europee ma, soprattutto, per la scelta del successore di Matteo Renzi alla guida di Palazzo Vecchio. Mentre scriviamo, lo scacchiere delle candidature non è ancora completo. Qualche casella è sempre vuota, in attesa di un nome che si metta in lizza per la poltrona di sindaco. Ma i punti fermi non mancano, con sfidanti già pronti da tempo a iniziare la partita. È certo, inoltre, che stavolta sarà davvero lotta dura per sedere nel Salone dei Dugento: i posti disponibili – causa spending review – da 46 scendono a 36, così tra gli aspiranti consiglieri si preannuncia una battaglia all’ultima preferenza. PARTITO DEMOCRATICO A tentare di fare “scacco matto” per il Partito Democratico è Dario Nardella. Attuale vicesindaco reggente, già vice di Renzi per quattro anni prima di essere eletto nel 2013 alla Camera, è stato richiamato in Palazzo Vecchio dopo la partenza del premier per Palazzo Chigi. Nardella

corre per i Democratici dopo aver vinto le primarie del 23 marzo contro gli sfidanti Iacopo Ghelli (candidato di corrente, civatiano) e Alessandro Lo Presti (che ha tentato di convincere i fiorentini con il suo “Manifesto per la felicità pubblica”). Una prova di partecipazione da 11.500 votanti utile a Nardella – che ha ottenuto ben l’83% delle preferenze – per spazzare via le voci di chi lo accusava di essere il “successore designato”. Intorno alla candidatura di Nardella è già un fiorire di liste. Oltre, ovviamente, a quelle del Pd e dell’aspirante sindaco, si contano la lista degli ex centrodestra Bianca Maria Giocoli e Massimo Pieri, il sostegno di Valdo Spini (oggi all’opposizione) e dei Comunisti italiani, quello dei socialisti di “Avanti Firenze”, una lista Idv e una di Scelta civica. CENTRODESTRA Ancora in movimento, mentre andiamo in stampa, le geometrie nel centrodestra. Il dato certo è che sarà Marco Stella il candidato a sindaco di Forza Italia. Schierando l’attuale capogruppo dell’opposizione in Consiglio,

il partito di Berlusconi rompe la sequenza dei candidati civici presentati senza successo alle ultime tre tornate elettorali (nel 2009, ad esempio, fu la volta dell’ex portiere viola Giovanni Galli). Resta da capire se sul nome di Stella confluiranno gli alleati, in particolare gli alfaniani del Nuovo centrodestra capitanati dal sottosegretario Gabriele Toccafondi. Sembra invece quasi sicuro il sostegno di Mario Razzanelli e della sua lista “Firenze c’è”, quello della lista Galli e della Lega Nord. Pare diviso l’Udc, addirittura incerto se presentarsi con un candida-

Marco Stella

to proprio. Capitolo a parte per Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale, che il 22 e 23 marzo ha dato vita alle prime primarie del centrodestra fiorentino. Dalle urne è uscita la volontà di correre da soli, fuori dalla coalizione: così si è espresso il 55% dei 1.716 votanti in totale. Chi sarà il candidato? Mentre scriviamo, l’unico in campo è Achille Totaro – parlamentare, già senatore nonché consigliere comunale – schierato da tempo con la lista “Alleanza per Firenze”. Potrebbe essere lui, salvo sorprese, a condurre la gara per la destra cittadina. MOVIMENTO 5 STELLE Sarà invece una giovane donna a tentare l’exploit per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Trentotto anni, un diploma da perito aziendale, mamma di due figli, è Miriam Amato la candidata sindaco dei “grillini”. Attiva nel meetup fiorentino dall’ottobre 2011, si è imposta alle “comunarie” dello scorso febbraio: le sono bastate appena 43 preferenze su poco più di cento votanti. Amato si è già impegnata in alcune delle battaglie più calde della città, come la lotta al termova-

lorizzatore di Case Passerini o la difesa del giardino dei Nidiaci in Oltrarno. SCALETTI, SINISTRA E CIVICI Un’altra donna cercherà invece di “superare a sinistra” il candidato del Pd. È Cristina Scaletti, volto già noto in Palazzo Vecchio, dove è stata assessore all’ambiente per una manciata di mesi all’inizio dell’era Renzi, per poi passare in Regione, alla guida di cultura e turismo, con la giunta di Enrico Rossi. Fuori dai giochi di Palazzo Strozzi Sacrati a causa del rimpasto di alcuni mesi fa, Scaletti guiderà una lista

civica di sinistra (lei – ex Idv – fa parte del Centro democratico di Tabacci) che vuol parlare ai delusi del Partito Democratico. Al suo appello, almeno nel momento in cui scriviamo, non pare però rispondere quella sinistra fiorentina che fa capo a Sel, Ornella De Zordo (che non si ricandiderà), Alba, comitati, movimenti dei cittadini e lista Tsipras, pronta a schierare un altro nome. Ma i colpi di scena non sono esclusi. Sosterrà invece un proprio candidato la lista civica “Repubblica Fiorentina”: si tratta di Paolo Manneschi, dipendente comunale, massofisioterapista.

Miriam Amato

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14 | Aprile 2014

#Società

 Natura

ORTI URBANI E VERDURE IN TERRAZZA, LA CAMPAGNA SI FA LARGO IN CITTÀ

Per passione o per risparmiare qualcosa sulla spesa, sempre più abitanti imbracciano zappa e vanga

I fiorentini imbracciano zappa e vanga. Sarà la voglia di risparmiare sulla spesa, ma in città si respira sempre più un’aria di campagna. Giardini collettivi, pezzi di terra affidati agli abitanti, ortaggi che crescono sul balcone del supermercato: tra condomini e strade trafficate, il verde strappa qualche metro in più al cemento. Il Reporter vi porta sul campo, nel vero senso della parola, in un tour fra alcune delle più interessanti realtà dedicate ai “contadini urbani”.

I campi a misura di “over” Sono “sociali” perché permettono a chi vive in appartamenti senza giardino di coltivare un pezzo di terra. A Firenze esistono quasi mille orti sociali che il Comune affida gratuitamente alle cure degli over 60 tramite bandi: si va dai 50 orti del centro ai 450 del quartiere 4 (Isolotto-Legnaia). Piccoli appezzamenti di terra, 50-100 metri quadri, dotati di tutti i comfort del contadino moderno: impianti di irrigazione, mobile per gli attrezzi e servizi igienici. Sono ricavati dividendo i terreni pubblici in mini-campi. Obbligatorio l’uso di concimi biologici, banditi pesticidi e diserbanti chimici. Alcuni avevano già esperienza sul campo, altri si sono riscoperti contadini in età avanzata. Per non sbagliare, comunque, si può sempre “copiare” dal vicino.

I bandi: www.comune.fi.it

Contadini in versione baby I piccoli interrano e annaffiano le piantine, seguono l’andamento delle stagioni, aiutati da genitori e nonni a far crescere le baby-coltivazioni. Sei scuole di Firenze, tra asili nido ed elementari, ospitano altrettanti “orti in condotta” (oltre 460 in Italia). Si tratta di orti didattici per contadini in erba: piccoli terreni ritagliati nei giardini scolastici, ricchi di specie autoctone, coltivati con metodi bio da ottocento bambini. Gli insegnanti sono andati a lezione di “agricoltura scolastica” dai maestri di Slow Food Firenze. L’associazione ha dotato gli orti di un impianto di irrigazione e degli utensili necessari. E i frutti della terra arrivano anche sulla tavola della mensa.

Per sapere dove: www.slowfoodfirenze.it

Verdure in pieno centro Borgo Pinti: pista d’atletica ieri, community garden oggi. Gli “orti dipinti” non hanno ancora un anno di vita, ma sono già entrati nel cuore di molti residenti. “L’orto è un pretesto per creare un luogo di aggregazione”, spiega Giacomo Salizzoni, architetto che ha ideato lo spazio aperto a tutti. Sui mille metri quadri della pista (150 coltivati) si svolgono laboratori e iniziative. Tra i progetti, l’albero dell’energia: pannelli solari in cima a una struttura in bambù, 3,5 metri su cui sta crescendo una pianta di passiflora. Alimenteranno un cuore tecnologico (wifi, carica

cellulari, impianto sonoro e cervello elettronico per monitorare la salute della pianta). Serviranno circa quattromila euro: la ricerca dei fondi è partita.

Orari di apertura: Facebook CommunityGardens

Coltivare... al supermercato Un orto a portata di carrello, sul “tetto” di un supermercato. È quello spuntato alla fine di marzo al piano superiore della Coop di via Carlo del Prete, a Novoli. Si chiama “Orsù – Orti in terrazza” ed è nato per avvicinare alla natura i ragazzi delle scuole, ma anche gli adulti, con laboratori ed eventi organizzati insieme alle associazioni e all’istituto agrario. Una volta al mese si tiene “Sos piante”, un appuntamento per “allenare” il proprio pollice verde: un’esperta insegnerà come venire in aiuto di fiori e coltivazioni dei nostri balconi. In cartellone un corso di orticoltura, iniziative culturali, letture tematiche e passeggiate (questa volta fuori dal supermercato).

Il programma: www.coopfirenze.it

Tra Shakespeare e pomodori I “topi da biblioteca” stanno nell’orto. Firenze ha un biblio-orto, un campo di cento metri quadri ospitato sulla terrazza della BiblioteCanova dell’Isolotto.

Sono una quindicina i bibliortolani, volontari di tutte le età che si dedicano alle coltivazioni biologiche. “Non siamo degli esperti: piantiamo specie autoctone e impariamo dai nostri sbagli”, dice con un sorriso Stefano Beltramini, il bibliotecario da cui è nata l’idea. Il Q4 è una delle zone più ricche di ortilaboratori. Alla Fattoria dei Ragazzi, in via dei Bassi, i nonni del quartiere si prendono cura di un campetto coinvolgendo bimbi e ragazzi, mentre il parco degli animali di Ugnano ha il suo orto “da cani”, un terreno didattico gestito dagli studenti dell’Agrario.

Le iniziative: www.biblioteche.comune.fi.it/ bibliotecanova_isolotto

Se l’orto è “volante” La lista dei campi di città è lunga, come testimonia “Orto Volante”, un calendario di visite guidate promosso dallo Sportello EcoEquo del Comune. Gli eventi primaverili iniziano con l’orto didattico della scuola D. Chiesa alle Cascine del Riccio (15 aprile). Il 27 maggio escursione a Villa La Pietra (via Bolognese), per vedere il terreno coltivato dagli studenti della New York University. In cantiere una visita all’orto sul balcone (e che balcone) del marchese Giannozzo Pucci, che sul tetto di Palazzo Pucci ha piantato erbe aromatiche: un’oasi verde con vista Duomo. Infine una segnalazione: in centro è in arrivo un nuovo “fiocco verde”. Un orto urbano nascerà nel cortile della Casa della Creatività.

Il calendario: ambientesostenibilita.comune.fi.it a cura di Gianni Carpini


#Società

Aprile 2014 | 15

 Mestieri

“O CAPITANO, MIO CAPITANO”, I PROFessori CHE LASCIANO IL SEGNO A tu per tu con alcuni dei docenti più amati nelle scuole fiorentine Serena Wiedenstritt

Prof. Paolo Scarcelli Insegna latino, greco e lettere al liceo Michelangiolo

Prof. Betty Piancastelli Ha insegnato fisica all’Isis L. Da Vinci e ha fondato il gruppo teatrale dell’istituto

L’IMPORTANZA DEL GRUPPO

SE I TECNICI DIVENTANO ATTORI

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S

a come si fa a entrare davvero in contatto con gli studenti e ad appassionarli alla scuola? “Il mio primo obiettivo, quando entro in classe, è quello di creare un ambiente sereno. La classe, specialmente al ginnasio, è un gruppo eterogeneo, fatto di ragazzi che non si sono scelti e che si portano dietro ognuno il proprio vissuto. Secondo me, non si può entrare in aula e chiudere la porta al mondo. Quello che cerco di fare è stabilire un rapporto con i miei studenti, altrimenti è inutile partire dalla materia o dagli autori classici. Certo, ci sono ragazzi che studierebbero bene anche da soli, ma il compito dell’insegnante, secondo me, è quello di essere un agevolatore, di far amare lo studio, di aiutare a recuperare chi rimane indietro, di essere attento non solo a giudicare, ma anche a comprendere gli stati d’animo dei ragazzi e a fare in modo che fra loro si stabilisca un clima di collaborazione piuttosto che di competizione”.

e da un istituto tecnico si esce attori, un motivo ci sarà. “Era il 2004 quando abbiamo iniziato con il laboratorio teatrale, attività che seguo ancora nonostante sia appena andata in pensione. Il gruppo teatrale è il nostro fiore all’occhiello, è trasversale ed è importante per gli studenti per creare un rapporto con i compagni. Non solo, molti dei ragazzi che frequentano il laboratorio, e che restano in contatto con noi anche una volta usciti da scuola, magari prima non erano mai stati a teatro. Il lavoro è collettivo, si parte dallo studio dei linguaggi teatrali. Può sembrare strano che il teatro abbia riscosso un tale successo in un istituto che forma tecnici, ma grazie all’impegno dei ragazzi abbiamo vinto anche diversi premi nell’ambito di rassegne teatrali delle scuole superiori. E quest’anno, a metà maggio, saremo sul palco dello Spazio Alfieri con un testo di Achille Campana”.

N

on c’è bisogno di ispirarsi al professor Keating dell’Attimo fuggente (nella foto). Non c’è bisogno di salire in piedi su un banco per fare una lezione con la “L” maiuscola. Nei licei e negli istituti superiori fiorentini ci sono tanti professori che lasciano il segno. Sono quelli di cui ci si ricorda anche una volta diventati “maturi”, all’università o quando si sta cercando o si è trovato un lavoro. Sono quelli che magari hanno portato in classe un autore non previsto nei programmi e, attraverso le sue parole, hanno trasmesso fiducia in se stessi. Oppure quelli che, equazione dopo equazione, hanno insegnato a non arrendersi e hanno inculcato il (sano) principio che con l’esercizio – e gli esercizi – si possa sempre migliorare e raggiungere gli obiettivi prefissati. In un momento in cui della scuola si parla spesso e volentieri solo come di un’emergenza, vuoi per i fondi che scarseggiano, vuoi per certi episodi di bullismo o perché essere giovani oggi è sempre più difficile, Il Reporter ha deciso di farsi raccontare da alcuni dei prof più amati della città cosa voglia dire insegnare. Come facciano, ogni mattina, a sedersi dietro la cattedra con il sorriso sulle labbra. E perché – nonostante tutto – questo mestiere continui ancora a piacergli.

Prof. Viviana Viviani Insegna matematica e fisica al liceo Dante

Prof. Massimo Seriacopi Insegna italiano e latino all’istituto Russell Newton

LA MATEMATICA SENZA GESSO

A CONFRONTO CON IL MONDO

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rofessoressa, si può dire che, grazie a lei, Firenze ha qualche matematico in più? “Mi piace coinvolgere i ragazzi, fargli amare la materia. Effettivamente posso già contare tre miei studenti laureati in matematica e, insegnando in un classico, questo non è poco. Ma non lo faccio certo per questo. Mi piace spiegare che matematica non vuol dire soltanto espressioni. Per capirci, nelle mie prime lezioni non prendo neanche il gesso in mano, preferisco parlare di matematica come di una forma di organizzazione mentale. Matematica per me non sono solo i numeri, è logica, è il modo corretto di formulare un pensiero. Ci sono vari aspetti della matematica, e questi vari aspetti spesso i ragazzi li apprezzano”.

arola d’ordine: coinvolgere i ragazzi, far amare loro la scuola, farli essere entusiasti di imparare. In che modo? “Per quanto mi riguarda, per prima cosa faccio vedere ai ragazzi che sono io il primo ad amare il mio lavoro, a tenere a quello che faccio e al loro percorso di crescita. Poi cerco di essere un po’ insegnante, un po’ psicologo e un po’ assistente sociale. I ragazzi devono essere motivati, stuzzicati, stimolati, a volte rimproverati, ma sempre in modo costruttivo. Non è vero che gli studenti oggi sono più svogliati di vent’anni fa, hanno le stesse potenzialità, vanno solo tirate fuori. Devono vedere che tu ti metti in discussione per riuscire a mettersi in discussione a loro volta. Infine, non mi limito ai programmi ministeriali, che comunque seguo e che costituiranno il loro bagaglio culturale, ma organizzo attività pomeridiane e incontri con associazioni come Libera, Amnesty International e Unicef, per farli confrontare con la realtà esterna”.


16 | Aprile 2014

#Cultura  In agenda

 Una serata speciale

buon compleanno, caro “toscanaccio” Pieraccioni, Panariello, Conti e Masini insieme per festeggiare Francesco Nuti. Con l’intera città Caterina Gentileschi

“M

adonna che silenzio c’è s t a s e r a ”, esclamerebbe un emozionato Francesco davanti al pubblico attento e impietrito. Forse andrà così, forse al posto del silenzio scroscerà un applauso, di quelli che danno calore e valore ai momenti. Per scoprirlo bisogna aspettare l’11 maggio, giornata nella quale si festeggia il 59esimo compleanno di Francesco Nuti. E lo si festeggia in maniera speciale, con un evento firmato da Carlo Conti, Marco Masini, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, al Nelson Mandela Forum, messo a disposizione per l’occasione da Prg. “Buon compleanno Francesco Nuti” è il titolo della serata che i quattro toscani doc hanno ideato per il loro amico, l’attore e regista Nuti, vittima nel 2006 di un grave incidente, che si appresta (il 17 maggio) a spegnere 59 candeline. Conti, Masini, Panariello e Pieraccioni si esibiranno

I quattro protagonisti dell’evento in programma l’11 maggio al Nelson Mandela Forum, il cui ricavato andrà a Nuti

 Web

bitconcerti.it

gratuitamente e l’intero incasso verrà consegnato a Giustino Minocchi, amministratore di sostegno di Nuti. L’idea è nata durante una cena a casa di Carlo Conti, con l’intento di far sentire a Francesco Nuti quanto la sua opera e la sua amicizia siano tuttora vive nelle scelte artistiche dei quattro, e non solo. Conti, Pieraccioni e Panariello proporranno un mix tra il proprio repertorio e quello dell’attore e regista pratese, mentre Marco Masini prenderà spunto dalle colonne sonore di alcuni celebri film. “Dopo le vacanze di Natale eravamo tutti e quattro insieme – ha raccontato Carlo Conti – e tra un discorso e l’altro ci siamo detti: come sta Francesco? Quando compie gli anni? Allora ci è venuto in mente di fare una festa e un regalo di compleanno con uno spettacolo in cui saremo tutti e quattro insieme sul palcoscenico, da fan più che da colleghi. Una festa che ci permetterà di fare anche materialmente un regalo a Francesco.

Più saranno gli spettatori, più grande sarà il regalo”. Un regalo da parte dei quattro showmen e di tutto il pubblico, che con molto calore ha fatto registrare il tutto esaurito in pochissime settimane dalla messa in vendita dei biglietti. “Ho capito che volevo fare questo mestiere quando ho guardato per la prima volta Madonna che silenzio c’è stasera – ha spiegato Pieraccioni – avevo ventuno anni e andai da Francesco per passare un Natale in una stanzina accanto a dove stava lui con la famiglia. Gli raccontai alcune sceneggiature che avevo in mente, ma in uno stato così embrionale che lui fu un signore a non dirmi ‘perché non passi il Natale con la tua famiglia invece di star qui a rompermi le scatole?’. Saremo tutti e quattro sul palco, come al tavolino di un bar, e ci avvicenderemo con il meglio e il peggio di quel che abbiamo prodotto”. Tutti insieme, e insieme al pubblico. Tra risate e ricordi.

 Il personaggio

 L’iniziativa

 Fuori porta

Azzurri, una vita per gli altri

“Prima visione”, Il festival neonato che mescola generi e pubblico in sala

“Satira e sogni”, Sergio staino sbarca a siena e conquista s. maria della scala

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C’

è chi lo ricorda a Sanremo ’83, cui partecipò con la canzone “Amare te”, e chi ne ha un ricordo più vago e discontinuo, legato a qualche apparizione pubblica negli anni Novanta e nell’ultimo decennio. Ma Riccardo Azzurri, in realtà, dopo quel Sanremo non si è più fermato. La sua carriera nel mondo della musica è proseguita lontana dalle luci dei riflettori perché, come lui stesso ha spiegato, “non mi piace essere acclamato solo perché appaio in tv. Preferisco starmene da parte dedicandomi al mio amore più grande, la musica”. Riccardo è attivissimo a Firenze, dove si barcamena fra un

centro anziani e l’altro per dare sollievo, mediante la musica, a chi è solo e malato. Con loro porta avanti una preziosa attività di musicoterapia, iniziata nel 1999: “Successo, fama. Non sono niente. Basta guardare negli occhi queste persone per capire cosa è veramente importante e dà senso alla vita”. Parallelamente al lavoro con gli anziani, Azzurri porta avanti i suoi progetti musicali. Dopo il cd “L’immaginario”, uscito nel 2012, e la canzone “Diop e Samb” – in ricordo dei due senegalesi uccisi a colpi di pistola in piazza Dalmazia il 13 dicembre 2011 – si attende, probabilmente in autunno, l’uscita del suo nuo-

Riccardo Azzurri e Aleandro Baldi hanno scritto a quattro mani il pezzo “Firenze Madre”, una dedica alla città

vo lavoro, interamente acustico, “L’incoerente”, al quale hanno collaborato gli archi di Angela Savi, Stefano Bianchi, Sabrina Giuliani ed Elisabetta Sciotti e il pianoforte di Marco Bucci. Anche stavolta Firenze sarà presente, ma non per i suoi episodi di cronaca nera: “Delle dieci canzoni del disco, l’ultima si chiama ‘Firenze madre’. L’ho scritta a quattro mani con Aleandro Baldi, grande amico e cantante con cui duetto nel pezzo”. Dietro il titolo forte e rassicurante si cela un rapporto controverso con il capoluogo toscano: “Non lo definirei un rapporto conflittuale, ma certo Firenze non è più la città in cui sono cresciuto e in cui giocavo spensierato a nascondino tra piazza San Remigio e Santa Croce. Da qualche anno mi sono trasferito a Borselli, in una casa nel bosco lontana da tutto e tutti, dove ho anche il mio studio di registrazione. Lì sto davvero bene. A Firenze ci sono nato e, dopotutto, la amo, è la mia città. Sono venuto alla luce in una casa di via de’ Neri, che è ancora di mia proprietà, e non ci penso proprio a venderla”. I.R.V.

ono vere e proprie scoperte musicali quelle che animano Prima Visione Festival, all’auditorium al Duomo fino al 27 aprile. Il festival, alla prima edizione, nasce dall’esigenza di favorire l’incontro fra pubblici diversi. Mercoledì 9 appuntamento con Antonello Salis e Innovativo Ensemble, sul palco con Verdiana, un originale viaggio nell’opera italiana. Il 18 spazio a La Traviata di Giuseppe Verdi, letta e interpretata da Dario Vergassola e David Riondino, con musiche eseguite dal vivo dall’Innovativo Ensemble. Chiudono la programmazione, il 27 aprile, Ches Smith & These Arches. Smith è il prototipo della nuova generazione di musicisti americani, equidistanti dalle scuole e aperti a scoprire le possibilità espressive in diversi ambiti, un progetto musicale che rispecchia lo spirito del neonato festival fiorentino. C.G.

atira e sogni, così si intitola la mostra antologica che ripercorre la storia di un piccolo-grande eroe toscano, che con le sue vignette ha dato senso a tanti momenti. Il complesso di Santa Maria della Scala, a Siena, ha deciso di celebrare così Sergio Staino, accogliendo circa trecento dei suoi lavori, diversi per tipologia, ispirazione e tema. Intorno al 2000, l’artista ha dovuto abbandonare, per motivi di eccessivo degrado della vista, il disegno tradizionale fatto a matita o china, per spostarsi obbligatoriamente sul digitale, ma senza perdere la sua sagace verve. La mostra va dai primi disegni di Bobo, nati su Linus nel ’79, agli appassionati interventi su l’Unità. E poi il cinema, i lavori più recenti e i disegni per bambini. Temi politici, dispute familiari, storie e riflessioni, tutti indelebilmente contraddistinti dalla cifra stilistica del maestro. C.G.

Da Marilyn monroe alla cucina medievale, Tutto il mese evento per evento

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prile dolce dormire? Nemmeno per sogno. A Firenze aprile sembra piuttosto il mese giusto per risvegliarsi dopo il torpore invernale e cominciare a vivere la città in tutte le sue sfumature, dagli ultimi spettacoli al chiuso dei teatri ai primi eventi open air. Si comincia con il teatro, il Puccini per la precisione, che dall’11 al 13 aprile si trasferisce al Riva Lofts (via Baccio Bandinelli 98) per Bye Bye suite, quaranta minuti in camera con Marilyn Monroe, per mettere a nudo il volto più fragile della diva. Il Teatro Verdi, invece, per salutare con un sorriso il mese di aprile, offre una versione del classico Rugantino con protagonista Enrico Brignano (dal 1° al 5 maggio). Oltre al teatro, in programma anche tanti concerti, che vedranno il fiorentinissimo Piero Pelù salire sul palcoscenico del Mandela Forum (il 18 aprile) per regalare un po’ di rock ai suoi fan. Il classico – ma mai demodé – Massimo Ranieri preferisce il Teatro Verdi (il 26), mentre la voce raschiata di Noemi, reduce dagli applausi della critica sanremese, il 29 sarà all’Obihall. Saltando da un genere all’altro si arriva a uno degli eventi più attesi della primavera fiorentina, la 78esima edizione della Mostra internazionale dell’artigianato, alla Fortezza da Basso (dal 24 aprile al 1° maggio), che per una settimana vedrà i padiglioni vestirsi dei colori dei prodotti arrivati nella città del giglio da mezzo mondo. Se invece per l’artigianato non si ha una grande predilezione e si è alla ricerca di un evento più “artistico”, si può fare un salto alla mostra Da Michelangelo alla contemporaneità (fino al 17 maggio all’Archivio di stato), che racconta la storia di uno degli istituti più importani della città, l’Accademia delle arti del disegno. Dulcis in fundo, non poteva mancare un appuntamento sui generis, che avrà come location d’elezione il parco delle Cascine. Si tratta dei Giochi del Carnasciale (25-27 aprile), una tre giorni al gusto di gruppi storici, sbandieratori, esibizioni di tiro con l’arco e gustose full immersion nella cucina medievale.


#Cultura  L’appuntamento

notte Bianca dal tramonto all’alba, per scoprire il volto culturale di firenze

Aprile 2014 | 17

 La mostra

Buonarroti e pollock, storia di due visionari

C

he cosa succede se si mette il maestro dell’action painting accanto al genio della Cappella Sistina? Succede che instaurano un dialogo, fatto di colori, forme, evoluzione. Di arte, a tutto tondo. “La figura della furia” (dal 15 aprile al 27 luglio), curata da Sergio Risaliti insieme a Francesca Campana, nasce in occasione del 450esimo anniversario della morte di Michelangelo, avvenuta il 18 febbraio 1564, e celebra il filo rosso che unisce i due artisti. Il luogo prescelto per esporre ben sedici opere di Pollock è Palazzo Vecchio, simbolo – e tutt’oggi sede – del potere politico di Firenze, in particolare della città comunale e rinascimentale che fece dell’arte un elemento di forza della propria civiltà e del proprio prestigio nel mondo. E proprio in Palazzo Vecchio si conserva, nel Salone dei Cinquecento, “Il Genio della Vittoria”, una delle opere più celebri del Buonarroti, emblema di quelle tensioni contrapposte che caratterizzano la scultura michelangiolesca e che, per vie sotterranee, tornano a proporsi con assoluta enfasi nelle rivoluzionarie pitture di Pollock.

Enrica Cinaschi

N

di definizione, ndr), che andranno ad aggiungersi al nugolo di eventi organizzati dal Comune. L’idea di base è fare cultura, non baccano. Ed è questo il motivo che spinge a prendere in considerazione progetti che abbiano un solido contenuto, ma anche un legame stretto con luoghi della città dimenticati o misconosciuti. “La città continua va nella direzione del superamento della percezione di Firenze come città-museo – spiegano gli organizzatori – le iniziative artistiche sono concepite in stretta relazione a un luogo cittadino, non necessariamente all’aperto, nell’ottica di valorizzarlo con nuove modalità”. Nella prima periferia, ma soprattutto nel centro storico, che la notte tra la fine di aprile e il primo giorno di maggio si

vestirà a festa per autocelebrarsi. Sempre crescente l’entusiasmo dei fiorentini, che edizione dopo edizione si danno appuntamento per festeggiare insieme la notte più lunga dell’anno (lo scorso anno si contarono circa 300mila presenze). L’idea è quella di una città senza confini, proiettata oltre barriere e limiti. La prospettiva è far evolvere il concetto di spazio e pensare la città come una piazza, luogo globale di incontro. “Firenze si offre in una nuova veste, cercando di svelare i suoi luoghi in modi inconsueti e innovativi”. Una città viva, con eventi non stop, che invogliano a riconsiderare l’idea di città trasformandola in un’entità in continuo movimento, sempre pronta a offrire qualcosa di nuovo.

Una delle opere di Jackson Pollock, realizzata con la tecnica dello “sgocciolamento”

SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO

otte sì, ma solo se è bianca. Torna l’appuntamento più amato della primavera, atteso da fiumi di fiorentini, tutti pronti a riversarsi nelle strade e nelle piazze del centro storico. La data è sempre la stessa, il 30 aprile dal tramonto all’alba del 1° maggio. Il tema, invece, cambia ogni anno. Per il 2014 (quinta edizione consecutiva dell’evento) è stato scelto “La città continua”, ispirato alla produzione di quel gruppo di architetti attivi a Firenze alla fine degli anni ’60, che ha segnato una pagina avanguardista della cultura del Novecento. Questo il tema a cui si ispirano i progetti culturali proposti da associazioni & Co (che mentre Il Reporter va in stampa sono ancora in via

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18 | Aprile 2014

#Fiorentina  Il calendario

aprile, vietato dormire

U

n’altra bella stagione per la Fiorentina, nonostante qualche rimpianto. Vedi alla voce arbitri, Europa League ma anche Pepito Rossi, fuoriclasse unico che tutti si augurano di vedere all’opera in finale di Coppa Italia. Quando c’è lui in campo le difese tremano, come quando Mario Gomez è nella miglior condizione: anche lui è uno dei più attesi per il 3 maggio. Quanto allo sprint finale in campionato, questo aprile non si preannuncia un mese dei più facili per la Fiorentina. Domenica 6 va in scena Fiorentina-Udinese, con i friulani che, per i viola, sono da sempre un avversario più che ostico. Una settimana più tardi un’altra partita difficile, la sfida contro Luca Toni a Verona, una “succursale” della vecchia Fiorentina che, a suon di ottime prestazioni, sembra non aver paura di volare. Nel turno successivo al Franchi arriverà la Roma, per una delle partite più belle e difficili dell’anno. Il mese finirà poi con la trasferta di Bologna: derby dell’Appennino statisticamente difficile fuori casa. Riepilogando, ad aprile per la Fiorentina è vietato dormire...

Vincenzo Montella è impegnato nel finale di stagione alla guida della Fiorentina: anche questo non sarà un mese facile

Lorenzo Mossani

 Il “programma”

i “big” da blindare, in campo e fuori

In casa viola si guarda avanti: l’obiettivo è tenere i pilastri Irene Delfino

E

cco che cosa significa “programma” in casa viola, quella parola che quasi due anni fa ha mandato in soffitta l’abusata “progetto”. Cambio di vocaboli, di strategie societarie, di squadra. In una parola, rinascita. E, una volta imboccata la retta via, questa non si abbandona. Si continua a percorrerla con gli stessi uomini che l’hanno costruita. Il ds Daniele Pradè, in scadenza a giugno, si è tappato le orecchie di fronte alle lusinghiere propo-

ste di alcune “big” per rimanere un altro anno in riva all’Arno. E continuare a mettere a segno colpi da novanta, come i tre tenori ex Villarreal e Mario Gomez. Con la tela tessuta per mesi dal dt Eduardo Macia, che firmerà altri tre anni di contratto. Fino al 2017, dunque, in linea con il contratto di Vincenzo Montella e del suo staff. Nella Fiorentina il programma vincente è chiaro: si blindano i pilastri fuori dal rettangolo verde, di pari passo con quelli che lo calcano con il pal-

lone tra i piedi. O che lo parano con i guantoni, come Norberto Neto: l’ex portiere con le valigie in mano andrebbe in scadenza a giugno 2015, ma già si pensa a un rinnovo triennale (fino al 2018). Stesso reparto, la difesa, stessa scadenza, 2015, e l’intenzione di volerlo ancora a lungo al centro del reparto arretrato viola. Stiamo parlando di Gonzalo Rodriguez, l’argentino che a gennaio ha rifiutato un’offerta da due milioni netti a stagione perché “nella vita ci sono cose più

importanti dei soldi”. Accanto a Gonzalo sempre Savic, il recupera palloni, che ha una scadenza più lunga del contratto, giugno 2016: ma attenzione, le pretendenti non mancano. Come per Borja Valero, il todocampista dal cuore viola che ha scelto la bella città d’arte per mostrare la sua raffinata classe. Anche il Pek, in scadenza fra soli due mesi, si è chiarito le idee e rimarrebbe volentieri il prossimo anno. Ma la carta di identità non si nasconde. Lo ha fatto il trentasettenne Massimo Ambrosini, “totalmente soddisfatto di aver scelto Firenze”. Soddisfazione che si respira anche in viale Fanti, dove stanno pensando a preparargli un prolungamento di contratto. Mentre ha già firmato il capitano, per vivere la sua nona stagione in riva all’Arno. E forse arrivare in doppia cifra, visto che il contratto ha l’opzione fino al 2016, con bonus legati alle presenze. Perché no? “Firenze è una scelta di vita”, firmato Manuel Pasqual.

Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it

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Nuova Cesat - Firenze (FI)

Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.17 del 3 Aprile 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.

 Valutazioni

se le pagelle cambiano volto

P

agelle indiscutibili: sogno o realtà? Ecco a voi l’Ivg. Questa strana sigla corrisponde all’indice di valutazione dei giocatori della rosa. Non sono le pagelle che vengono redatte dalla stampa, ma le classifiche divise per ruolo, e aggiornate partita dopo partita, che valutano l’apporto di ogni giocatore alla squadra, in base ad alcuni parametri. Come palle giocate, possesso palla, percentuale di passaggi riusciti, giocate utili, palle recuperate, palle perse, assist e tiri. È interessante notare che i quattro pilastri della Fiorentina, dopo ventisette giornate di campionato, siano Neto in porta (Ivg 19,5) e Savic in difesa (Ivg 18,5). Ma la sorpresa è a centrocampo, o meglio in mediana, e si chiama Massimo Ambrosini (Ivg 20,9). L’ex milanista ha dalla sua il 77,8 per cento di passaggi riusciti: solo il Pek, a centrocampo, ha fatto meglio (82,4). Come salta all’occhio la percentuale di palle recuperate (18,5), più dei difensori Gonzalo Rodriguez (17,4),

Tempo di pagelle per i giocatori viola: nonostante l’infortunio, la corona di miglior attaccante è sempre sulla testa di Pepito

Roncaglia (17), Compper, Tomovic e Diakitè. Meglio ha fatto solo il montenegrino Savic con 19,4. La corona di miglior attaccante viola se l’aggiudica chiaramente Pepito, secondo solo a Carlitos Tevez. Ma senza il brutto infortunio... I.D.

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#Sport

Aprile 2014 | 19

 La società

 La stagione/1

I “BRAVI RAGAZZI” DI VIA GIOBERTI

luci accese sul volley

Sport e valori: alla scoperta dell’universo della Sales

E

pallavolo fu. Dopo una dozzina d’anni, anche uno sport troppo spesso sottovalutato torna sotto le luci dei grandi palcoscenici. L’ha fatto in silenzio, lavorando come una formichina nelle categorie minori, crescendo pian piano senza comprare titoli ma vincendo sul campo. La regina della pallavolo nell’hinterland fiorentino è senza dubbio l’Azzurra San Casciano. Nel suo secondo anno di A2 ha già vinto la Coppa Italia e ora lotta per il primo posto contro la più quotata Montichiari. L’allenatrice, una fiorentina doc, Francesca Vannini parla poco, ma fa parlare le sue giocatrici sul campo. Solo vittorie in questa stagione. Dolci note anche dalla Savino Del Bene, che ha iniziato la stagione con l’obiettivo della salvezza e che ora si trova ad affrontare la lotta per i play-off. Tantissimo ha influito la campagna acquisti di gennaio, con l’arrivo di Moneta e Corna. Continua a far bene, in serie B1, la San Michele di coach Alderani, ma non è più una novità. Note un po’ stonate arrivano, invece, dal Valdarno Volley che, dopo anni al vertice della serie B1, lotterà con molta probabilità per non retrocedere fino all’ultima giornata. In bocca al lupo, volley fiorentino.

La pallavolo fiorentina è tornata sotto i riflettori dei grandi palcoscenici, grazie al lavoro svolto sul campo e ai risultati centrati dalle squadre

Car.Mar.

 La stagione/2

pallanuoto, bilancio ok L

Carlo Marrone

P

assando per via Gioberti capita spesso di sentire voci concitate e gioiose che si diffondono nell’aria, senza riuscire a capire da dove provengano. Sono i ragazzi della Sales, la società sportiva dell’oratorio salesiano, che si allenano e giocano all’ombra della chiesa. La società, fondata nel ‘51, si occupa attualmente di calcio e pallavolo ed è un punto di riferimento per molti giovani della zona. Dispone di un campo in erba sintetica, un campetto per il calcio a cinque e della palestra Don Bosco, inaugurata due anni fa. Per quanto riguarda la pallavolo, si appoggia anche alla palestra Fois di San Salvi. “Abbiamo venti gruppi calcio e molte squadre di pallavolo sia maschili che femminili: è difficile trovare lo spazio per tutti, ma è sempre una soddisfazione avere questo genere di problemi”, sorride Alessandro Scrucca, vicepresidente della società. Con tutti questi bambini e ragazzi, avete un ruolo fondamentale anche nell’educazione delle nuove generazioni. Ne sentite il peso? È la parte più bella, siamo tutti d’accordo su questo punto, i ragazzi prima di tutto. Certo, ci piace vincere e ci impegniamo anche in questo, ma la vera vittoria è veder crescere dei bravi ragazzi. Per questo non tolleriamo scorrettezze e sappiamo essere

W eb salescalcio.it salesvolley.it

Piccoli calciatori crescono alla Sales: la società sportiva dell’oratorio salesiano è stata fondata nel ‘51

a Ngm Firenze Waterpolo in finale di Len Trophy (l’Europa League della pallanuoto) e ai play off scudetto. La Bassilichi Rari Nantes Florentia praticamente salva e che potrebbe rientrare, con un po’ di fortuna, a giocare anche i play off scudetto. La stagione della pallanuoto si avvia alla conclusione in maniera tutto sommato positiva per le due compagini fiorentine. La Ngm ha il grande rammarico di aver perso a metà campionato il portiere titolare Federica Lavi. Il ruolo del numero 1 nella pallanuoto non s’inventa, e anche se Jennifer Olimpi ha fatto miracoli tra i pali (essendo attaccante), qualche punto perso per strada ha compromesso alcuni obiettivi della squadra di Andrea Sellaroli. La Rari aveva avuto difficoltà a iscriversi alla serie A1: il grande impegno del tecnico Riccardo Vannini e l’abnegazione dei giovani pallanuotisti hanno dato i loro frutti. Si temeva di dover annunciare la retrocessione: adesso, invece, il futuro è meno nebbioso.

L’annata della pallanuoto si avvia alla conclusione in modo tutto sommato positivo per le compagini fiorentine

Sim.Spa.

COMUNICATO

AI SENSI DELL’ARTICOLO 7 COMMA 1 DELLA LEGGE N. 28 DEL 22 FEBBRAIO 2000 “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” La società Bunker Srl editrice del mensile di informazione Il Reporter di Firenze nelle edizioni attualmente pubblicate e in quelle che dovessero essere pubblicate da qui all’ 26 Maggio 2014, a norma della legge n.28 del 22.02.2000 e relative delibere delle autorità competenti, comunica le CONDIZIONI che intende applicare PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE INDETTE PER I GIORNI 25 E 26 MAGGIO 2014. Agli annunci pubblicati di tutti i partiti, di tutte le liste, di tutti i movimenti politici e di tutti i candidati verranno applicate le seguenti tariffe in Euro che si debbono intendere al netto dell’Iva al 4% prevista dalla normativa vigente: LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA GLOBALE DI TUTTA LA CITTÀ DI FIRENZE

anche molto severi quando queste accadono. Parliamo di calcio: siete soddisfatti dei risultati della passata stagione? Complessivamente sì, i ragazzi della prima squadra hanno giocato molto bene in seconda categoria, gli Juniores hanno partecipato al campionato regionale e si sono salvati senza problemi, e tutte le nostre squadre si trovano nella metà superiore delle classifiche della loro categoria. Apriamo il cassetto dei sogni, cosa c’è dentro? Tanta voglia di continuare così. Ampliare la struttura è difficile, ma ci impegniamo a curarla e migliorarla, e poi abbiamo i nostri tornei che ci danno grandi soddisfazioni. Ne organizziamo diversi soprattutto fra maggio e giugno, ma il nostro fiore all’occhiello è la Dommo Cup. Si tratta di un torneo che si tiene ormai da qualche anno a metà maggio e che coinvolge squadre professionistiche a livello nazionale, come Roma, Juventus e tante altre. È riservato agli esordienti e ha lo scopo di raccogliere fondi

per la fondazione Borgonovo, per i malati di Sla. Nella settimana precedente organizziamo un torneo di qualificazione tra le squadre dilettantistiche della Toscana. La Dommo Cup ci ha sempre dato grandi soddisfazioni fin dal primo anno e speriamo di proseguire a lungo. E poi ci sono i tornei per i più piccoli, a cui dedichiamo particolare cura: sono il nostro futuro. A proposito di futuro, l’attuale crisi si è fatta sentire? A livello di affluenza no, ma la situazione economica svantaggiata di sempre più famiglie ci ha spinti a essere più elastici, abbiamo abbassato le quote di iscrizione e accettiamo pagamenti dilazionati. Inoltre, accogliamo i ragazzi mandati dai servizi sociali, che possono accedere gratis. Cerchiamo di eliminare tutto ciò che è superfluo, e siamo sempre a caccia di sponsor. Molti tornei servono anche a questo. Avete anche molti volontari... Fortunatamente sì, soprattutto tecnici cresciuti nella Sales che lavorano solo per passione. Il loro contributo è fondamentale.

FORMATI

Edizione Firenze

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€ 4.500,00

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€ 2.800,00 LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA DEL SINGOLO QUARTIERE PER LA CITTA’ DI FIRENZE

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La pubblicazione degli avvisi alle tariffe sopra indicate è prevista, per tutti i numeri in diffusione dal 1.5.2014 sino all’ultimo numero consentito dalle previsioni normative prima della consultazione elettorale cui detti avvisi fanno riferimento. Tutti i soggetti politici aventi diritto avranno garantita la parità di accesso agli spazi per i messaggi politici elettorali. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale e saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti e conformi alle previsioni del documento analitico di cui più sotto sino ad esaurimento degli spazi riservati ai messaggi politici elettorali. Sono ammesse soltanto le forme di messaggio politico previste dalla normativa vigente ed in particolare dall’art. 7 comma 2 della legge n. 28 del 22.2.2000. Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “messaggio politico elettorale” ed indicare il soggetto politico committente. Non sono previsti sconti di quantità né sconti o provvigioni di agenzia. Il pagamento dovrà essere effettuato anticipatamente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. Il materiale per la pubblicazione dovrà pervenire completo del nome dei richiedenti ed il materiale di stampa agli uffici della Bunker srl non meno di 10 giorni lavorativi prima della data di pubblicazione dell’annuncio. L’Editore si riserva di integrare e/o modificare il presente comunicato preventivo ove necessario a seguito della pubblicazione delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di attuazione della legge n. 22 febbraio 2000 n. 28. È stato predisposto un documento analitico a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, depositato presso la redazione in Via Giovanni dalle Bande Nere, 17/7 Firenze. Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni dovranno essere indirizzate alla Bunker srl Via Giovanni Dalle Bande Nere, 24 50126 Firenze – 055.6587610 - Fax 055.6801567.


20 | Aprile 2014

#Rubriche

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI nio dei Medici, per custodire paramenti, arredi, argenteria della venerata Cappella dell’Annunziata. All’interno, sull’altare, vi fu posta anche una pregevole tavola di Iacopo Vignali, raffigurante l’Assunta con San Vitale, Sant’Alessandro e San Gregorio; naturalmente allusiva ai nomi del padre e del figlio maggiore dei nuovi Medici e al papa Gregorio XIII sotto il cui pontificato avvenne la conversione. La suddetta porta è così descritta da Giuseppe Richa (T. VIII, p. 61):

UN MOTTO: UNA STORIA

S

e volgiamo lo sguardo sullo spigolo della cantonata di Via dei Servi con la Piazzetta di San Michele Visdomini (nella foto a destra), all’altezza del primo piano dell’immobile che al piano terra ospita una bottega di corniciaio, scorgiamo la scritta angolare “Protector noster”. Si tratta di un motto che decorava la base di un bello stemma mediceo, oggi scomparso, sormontato da un copricapo cardinalizio. Era l’arme della famiglia dei Medici cosiddetti “Neofiti”, cioè della famiglia Fabbi che nel XVI secolo, dalla fede ebraica, passò a quella cristiana. Il cardinale Ferdinando de’ Medici (poi granduca), ne fu il padrino durante la cerimonia in cui il papa somministrò i sacramenti a Vitale e ai suoi figli. Proprio da questa occasione la famiglia che aveva abiurato a favore della chiesa Romana, assunse ufficialmente il cognome “Medici”. Infatti, il cardinale mediceo ne fu talmente lusingato da donare ai Fabbi, oltre al suo cognome, anche l’arme propria. Questa vicenda ebbe iniziò a Roma, con la conversione del generoso medico rabbino Iochiel Fabbi, battezzato dal pontefice con il nome di Vitale unitamente ai suoi figli Alessandro e Antonio e alla figlia Grazia, in seguito andata in sposa al nobile fiorentino Bartolomeo Sermanni. Allorché Ferdinando a quarant’anni, nel 1587, per l’improvvisa morte del fratello Francesco I, lasciò Roma e l’abito talare per assumere come granduca il comando della Toscana, i lusingati neofiti

lo seguirono a Firenze dove acquisirono simpatie e benemerenze. Difatti, facendo parte di una famiglia ricca e generosa, elargirono fondi per opere di beneficenza e di edilizia religiosa, come la costruzione del portico della chiesa di San Domenico (posta sulla strada per Fiesole), disegnato da Matteo Nigetti; a questo architetto, nel 1637, affidarono anche i lavori per la facciata della chiesa di San Salvatore d’Ognissanti, portata a termine in stile barocco, una delle prime opere di questa espressione a Firenze. Lo stemma che decorava fino a qualche anno fa la cantonata, probabilmente fu collocato a evidenziare dove Vitale abitò inizialmente con i suoi familiari, abitazione poi adibita ad asilo dei catecumeni, successivamente trasferito nel monastero di San Giovanni delle Cavalierisse in Via San Gallo. Certamente fu l’ex rabbino, a coniare il sottostante motto per esternare la sua gratitudine all’importante famiglia fiorentina che oltre a governare la Toscana, dette alla Chiesa anche due papi. Parimenti al motto, sull’architrave di una finestra al secondo piano dal lato della Piazzetta di San Michele Visdomini, ne fece scrivere un altro in caratteri ebraici, così come un terzo sopra l’arme medicea, iscrizioni che il tempo e i rifacimenti hanno cancellato. Il grande stemma è stato tolto e forse giace nell’oblio in qualche deposito in attesa del restauro? Se così fosse, potrebbe essere il momento di prendere in considerazione il suo ripristino e la ricollocazione in sito a ricordo di quanto ci fa conoscere la storia? Infine, per coloro che volessero conoscere l’aspetto di Vitale e di suo figlio Alessandro, non c’è che da recarsi alla basilica della Santissima Annunziata. Entrando nell’androne che introduce al grande chiostro con il pozzo centrale, in antico detto Chiostro dei Morti, si nota a sinistra la grande porta della Sagrestia della Madonna, coronata dallo stemma mediceo, fatta costruire nel 1635, sul disegno di Matteo Nigetti, proprio dai “neofiti” Alessandro e Anto-

(…) una porta di marmo misto coll’imposte di noce intagliate: questa porta conduce nella Sagrestia particolare, e propria della Cappella della Santissima Nunziata fabbricata da Antonio Medici Dottore Fisico, la quale è tutta piena di armadi contenenti i paramenti, ed altre sacre, e ricche suppellettili, veggendovisi un vago altare, la cui Tavola di mano del Vignali rappresenta l’Assunta con appiè S. Alessandro e S. Vitale, e da una alla parete vedasi colorito a fresco da Cecco Bravo il Ratto di San Paolo. Ed eccoci al dunque: ai lati della porta si vedono due busti marmorei sormontati dallo stemma mediceo policromo. Il primo a destra è quello di Vitale l’ex medico rabbino, l’altro, di suo figlio primogenito Alessandro, deceduto nel 1642, a 75 anni d’età. Nelle epigrafi di tali monumenti funebri, pregevolmente scolpiti da Orazio Mochi scultore granducale, si legge che questi marmi furono fatti collocare da Antonio Medici, figlio minore e fratello dei defunti, per onorarne la memoria. Sempre il Richa (T. VIII, pp.38-39) ci fa sapere, inoltre, che i due fratelli Alessandro e Antonio, furono anche benefattori della chiesa in quanto donarono il maestoso ciborio d’argento massiccio, l’attuale Sancta Sanctorum a otto facce, sormontato da una croce di cristallo di rocca, per l’altare maggiore, disegnato da Giovan Battista Foggini. Caritatevoli benefattori, i suddetti Medici erano anche attenti contabili almeno a giudicare dai tre Quaderni di ricevute (R 66, R 67 e R 68 dell’Archivio del Capitolo Metropolitano Fiorentino) dove dal 1612 al 1656, quasi giornalmente, venivano scritte di pugno e firmate, tutte le ricevute di soldi percepiti da coloro i quali avevano fornito materiali, vettovaglie, servizi o mano d’opera per opere di bene. Non soltanto tutto ciò, con atto testamentario di Alessandro e Antonio “del molto eccellente signore Vitale Medici” fu lasciata un’importante somma da suddividere in doti, da 10 a 40 ducati l’una, destinati a fanciulle povere con la vocazione di farsi monaca. Attraverso una precisa procedura la cui stesura si può ancora leggere nella sala principale del succitato Archivio del Capitolo, le quali doti furono regolarmente assegnate dal 1661 al 1904 (C. 73, C. 81). A ottanta anni passati, il 6 Agosto 1656, anche l’ultimo dei Medici neofiti, Antonio, passò a miglior vita; due giorni dopo i canonici del Duomo, eredi del suo non indifferente patrimonio, gli organizzarono un pomposo funerale (C. A, 18, p.154 v) provvedendo successivamente, secondo le volontà testamentari del defunto, ad inumarne la salma nel pavimento della navata centrale della chiesa di Ognissanti sotto una grande lastra tombale, di cui la metà decorata da un policromo stemma mediceo e l’altra metà con la scritta dell’epigrafe. Il Richa, nella sua più volte citata opera (T IV, pp. 280-281), a proposito della sepoltura scrive: Nel pavimento della navata grande sono pure sotterrati Uomini Illustri con iscrizioni, e la prima alla porta è di Antonio di Vitale de’ Medici, dottissimo nella cognizione di varie scienze e lingue. La sintesi dell’epigrafe invita chiunque entri nella chiesa, a fermarsi e pregare per Antonio di Vitale de’ Medici, illustre filosofo che esercitò la professione medica per sessant’anni, temprando la sua vita dedicata alle lettere e trascorsa senza vizi, longeva e frugale, che gli fece acquisire grandi ricchezze deliberatamente devolute nell’abbellire chiese e dotare opere pie. A questo punto possiamo riassumere e concludere sinteticamente la presente storia dei Medici neofiti, che da ebrei passarono al Cristianesimo, con il noto proverbio: A caval donato non si guarda in bocca! L’articolo è uno dei quaranta aneddoti tratto dalla nostra ultima pubblicazione “Piazza della Santissima Annunziata”, secondo degli otto volumi della Collana “Le Piazze Fiorentine”, edita da Giorgi Libri Srl. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI  Web artusi.net

Il Pungiglione

la vita “clandestina” di chi tifa juventus

I

l mese appena passato per noi fiorentini è stato segnato dalle tre sfide con la Juve. L’umanità si divide in due categorie: quelli che tifano per la Juve e quelli che alla parola Juve accusano forti dolori psicosomatici. Io appartengo a quest’ultima specie! La Juve è come mia suocera: mi ricorda solo cose brutte! Il campionato perso all’ultima giornata nell’82, i rigori inesistenti, la triade. Per chi non tifa bianconero la Juve suscita la stessa simpatia di un discorso di Mario Monti sul debito pubblico. A Firenze essere tifoso bianconero condiziona le relazioni umane. Un mio amico aveva tanti amici juventini. Poi l’ha saputo e ha cambiato subito amicizie. Anche i bambini quando presentano un loro amichetto vanno subito al problema principale: “Lui si chiama Giorgio, frequenta la mia stessa classe e ha il babbo gobbo!”. A tifare Juventus a Firenze si rischia subito di scatenare una guerra! I tifosi bianconeri a Firenze sono costretti a vivere in clandestinità, come dei carbonari. Quando la Juve segna loro non gioiscono, non urlano. Al massimo mugolano sottovoce per non insospettire i vicini di casa. Per non farsi riconoscere, i tifosi juventini sono costretti a rinnegare pubblicamente la loro fede: “È vero, la Juve ruba!”. Ma nell’intimità delle loro camerette, lontani da occhi indiscreti, baciano alla parete la foto di Roberto Bettega e pregano Luciano Moggi! Quei tre kamikaze che ostentano pubblicamente la loro fede bianconera sono costretti a vivere come dei martiri. Ogni occasione è buona per rimproverargli il loro errore. Alle poste: “Vorrei pagare questo bollettino”, “Rispetta la coda, gobbo!”. ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

 Web

andreamuzzi.it


Lettere

Aprile 2014 | 21

Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it VIA NOVELLI: I GIARDINI E IL PARCHEGGIO DELLE AUTO

LO SPORCO LUNGO STRADE E MARCIAPIEDI

Gentile redazione del Reporter, avevo letto proprio sul vostro giornale che alcuni cittadini avevano organizzato una protesta con alcuni cartelli contro la sporcizia lasciata dai cani, non certo per colpa loro, sui marciapiedi. Anche io voglio protestare contro questa brutta usanza di alcuni padroni, che lasciano fare i bisogni ai loro cani sui marciapiedi e sulle strade e poi non puliscono. Stamani ho visto una bella cac.... di cane proprio davanti all’entrata di un negozio in centro. Non so se il proprietario del negozio se n’era accorto, ma tanta gente passava ben lontano dal negozio per non pestarla. Insomma io dico, come si fa lasciare una roba così proprio davanti a un negozio? Ma il padrone del cane non se n’era accorto? Impossibile!! I cittadini fanno bene a protestare contro chi sporca i marciapiedi, ma tanto secondo me serve a poco, i padroni dei cani maleducati esistono e non si fanno certo scoraggiare dalle proteste. Speriamo che prima o poi tutti i padroni dei cani imparino a comportarsi come si deve! Saluti, L.L.

DUBBI E CONSIGLI SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Sulle pagine de Il Reporter avevo letto nei mesi scorsi della riqualificazione dei giardini di via Novelli. A lavori finiti queste “migliorie” consistono in alcune panchine in più, qualche cestino per i rifiuti, in una rastrelliera già mezza smontata dai vandali e in un inspiegabile ampliamento di un’aiuola che ha chiuso un passaggio pedonale verso via Martini e che quando piove si presenta come nella foto allegata. Continua a mancare un’area recintata per cani. Nel numero di marzo le pagine dedicate al Q2 presentano le foto di altre aree verdi delle zone limitrofe senz’altro meglio riuscite. Un ulteriore grosso problema per i residenti della stessa zona è trovare un posteggio per l’auto; nonostante l’installazione delle colonnine parchimetro e l’adozione delle strisce blu sono molti coloro che parcheggiano senza averne diritto. Anche noi paghiamo le tasse comunali ma i vigili urbani per le nostre strade sono rari quanto i leopardi delle nevi in Nepal; il risultato è un’enorme perdita di tempo e di carburante nella ricerca di un posto per l’auto possibilmente a meno di un chilometro da casa. Cristiano B.

“VALORIZZIAMO IL PARCO DELLE CASCINE”

Salve, sono un cittadino che abita vicino alle Cascine, dove vado tutte le settimane soprattutto con le belle giornate. Penso che sia venuta l’ora di renderci tutti quanti conto della bellezza di questo parco, e delle potenzialità che potrebbe avere, molte delle quali a mio avviso inespresse. Molte città del mondo sono famose anche per i loro parchi, che si leggono anche sulle guide turistiche e dove vanno anche i turisti. Io che le conosco bene posso dire che le Cascine non hanno niente da invidiare ai famosi giardini delle altre città, servirebbero soltanto più attività e iniziative per valorizzarle. Ora sto vedendo che sembra che finalmente ci sia la volontà di valorizzare le Cascine: questo è un bene, spero che prima possibile possano esserci novità, nuovi posti, nuove idee, che possano far diventare le Cascine ancora più famose e frequentate da tutti i cittadini, grandi e bambini. Questo è lo spazio che manca in città per fare tante cose: ce l’abbiamo a pochi chilometri dal centro, sfruttiamolo! Grazie per l’attenzione, Pietro

Spett.le redazione, grazie per Il Reporter che ogni mese ci mandate a casa, che contiene tanti articoli interessanti sulla vita del mio quartiere che leggo sempre con molta attenzione. Ho visto il mese scorso l’articolo sui nuovi cassonetti moderni che arriveranno a Campo di Marte: li aspettiamo! Io sono un anziano cittadino che esegue sempre con molta attenzione la raccolta differenziata. Parlando con degli amici del più e del meno, a volte parliamo anche della raccolta differenziata e vengono fuori dei rifiuti che però siamo in disaccordo su dove buttare. Quando poi ho letto il vostro articolo mi è venuta l’idea, che vi voglio esporre: dovrebbero esserci ogni tanto delle persone incaricate accanto ai cassonetti che rispondono ai dubbi dei cittadini e che spiegano bene come si deve fare la raccolta differenziata. Potrebbero starci qualche ora un giorno alla settimana, nelle piazze più importanti o dove si possono trovare con facilità, così la gente lo saprebbe e quando ha bisogno di qualche consiglio potrebbe domandare a loro. Così tutti si farebbe meglio la raccolta differenziata, anche quelli come me che la fanno già ma che a volte hanno dei dubbi. Sono comunque contento che a Campo di Marte metteranno questi nuovi cassonetti, e spero che così sempre più persone possano fare la raccolta differenziata. Grazie, Roberto

“AUTOBUS, PERCHÈ NON CONTROLLARE I BIGLIETTI ALL’ENTRATA?”

Sono un cittadino abitante a Rifredi che si sposta ormai da tempo immemore con gli autobus. Non voglio parlare di ritardi, problemi, ecc. che quelli a volte ci sono e lo sappiamo. Io che l’autobus lo uso tutti i giorni ho l’abbonamento ed è molto comodo, perché non devo tutti i giorni comprare il biglietto e poi timbrarlo quando salgo a bordo. Ma è da tanto tempo che penso che potrebbe essere facile fare in modo che nessuno salga più sull’autobus senza biglietto o senza l’abbonamento: basterebbe far entrare i passeggeri soltanto dalla porta davanti e far vedere il biglietto all’autista. Chi non ce l’ha, non entra! Mi sembra che in altri paesi lo facciano già, non è così impossibile. È vero che forse si perderebbe un po’ più di tempo alle fermate, ma se tutti facessero il biglietto ci sarebbero anche più soldi per fare girare più autobus, no? Lettera firmata

LE PARTITE ALLO STADIO E IL CODICE DELLA STRADA Buongiorno, vi scrivo per sottolineare lo stato in cui vive il quartiere di Campo di Marte durante lo svolgimento delle partite della Fiorentina. A parte il flusso e il deflusso di moto, auto, pullman, ecc. che rientrano nella norma, il vero problema è lo stato di clausura forzata in cui deve vivere chi è portatore di handicap o chi ha figli piccoli da portare in carrozzina o in passeggino, impossibilitati a farlo nella giornata della partita: infatti da quattro ore prima della partita non esiste più il codice stradale! Macchine parcheggiate sulle strisce, in curva, in doppia fila e addirittura ormai è diventata una consuetudine il parcheggio delle auto e addirittura dei Suv completamente con le quattro ruote sul marciapiede o sulle aiuole ostruendo completamente il passaggio e danneggiando anche parte dei marciapiedi certamente non fatti per ospitare questi mezzi. Nel tratto di via Mamiani ci sono generalmente parcheggiati in questo modo almeno una dozzina di veicoli senza che venga mai fatta una multa o altro provvedimento. Ma se questa infrazione viene fatta in un giorno normale cosa succede? Multa e macchina portata via; non capisco quindi questa zona franca che deve usufruire una partita di calcio che limita la libertà di chi ne ha già meno normalmente. Un paese è civile se tutela le persone più indifese, da noi il più delle volte non è così. Lettera firmata

IL REPORTER RISPONDE Caro lettore, da un po’ di tempo a questa parte la questione dello stadio è molto dibattuta in città, e oltre a interessare (ovviamente) i tifosi riguarda da molto vicino anche i residenti. In primis quelli di Campo di Marte, come lei, dove sorge l’Artemio Franchi, e quelli di Novoli, dove potrebbe nascere la nuova “casa” della Fiorentina. La discussione sul possibile trasferimento dello stadio è e dovrà essere considerata sotto diversi punti di vista: non ultimo quello della vivibilità delle zone interessate. Che la presenza del Franchi a Campo di Marte crei problemi ai suoi abitanti in occasione di partite e concerti è cosa risaputa, per l’afflusso di un gran numero di persone e mezzi in una zona della città centrale e densamente abitata. Una conseguenza, questa, per molti versi inevitabile. Quello che però deve essere evitato è l’ulteriore peggioramento della situazione causato dai comportamenti scorretti di chi forse pensa che, proprio per l’eccezionalità delle circostanze, tutto o quasi sia permesso. Comportamenti che, come ha ben evidenziato lei nella sua lettera, hanno ripercussioni soprattutto su chi, già normalmente, ha maggiori difficoltà a spostarsi. Comportamenti, insomma, da biasimare e contrastare con ogni mezzo possibile. Questo mese, nell’edizione del quartiere 2 del nostro mensile, pubblichiamo una pagina sui cambiamenti che potrebbero interessare Campo di Marte nell’ipotesi della costruzione del nuovo impianto sportivo e del conseguente trasloco dell’universo viola a Novoli. Intanto, però, in attesa di capire se e quando tutto questo diventerà realtà, non vanno dimenticate le esigenze e le richieste di chi abita intorno al “vecchio” Artemio Franchi, per cui la domenica non deve trasformarsi in una “trappola” da cui anche uscire diventa difficile. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it

Editoriale

dalla prima

Proprio a questo proposito, a proposito di “battaglie urbane” e modernità, da un po’ di tempo a questa parte qualcosa sta cambiando. Capita sempre più spesso, infatti, che le discussioni quotidiane, dalla buca da tappare alla via da valorizzare, si trasferiscano dalle piazze “reali” a quelle “virtuali”, leggi internet, con il mondo dei social network saldamente in prima fila. A questo argomento dedichiamo spazio sul nostro giornale, perché stare al passo con i tempi non è sempre facile per tutti. Così, abbiamo voluto fare un “viaggio” tra blog, gruppi e pagine, tutti rigorosamente on line, nati sulla rete per affrontare e risolvere questioni pratiche, legate alla vivibilità di questa o quella strada, di questo o quel quartiere. Per scoprire che, grazie all’impegno in prima persona di molti cittadini e comitati, la distanza tra virtuale e reale non è poi così profonda, anzi. Gli esempi non mancano, e sul nostro mensile ne riportiamo alcuni, tra i più indicativi – a nostro giudizio – per capire come cambiare la città a colpi di click sia una sfida tutt’altro che impossibile. Ne sanno qualcosa in piazza d’Azeglio, che da qualche tempo a questa parte è diventata una “social street” per l’intraprendenza di tre giovani mamme. Ma, oltre alla vivibilità urbana, tra le questioni che dovranno essere in cima alla lista delle priorità di Palazzo Vecchio c’è anche quella della scuola. Di cui ultimamente si sente parlare soprattutto a causa di quello che non va, dalla scarsità delle risorse disponibili a certi episodi di bullismo che hanno fatto discutere. Ma che questo mese abbiamo deciso di affrontare da un punto di vista diverso, dando la parola ad alcuni fra i prof più amati in città, per farsi raccontare direttamente da loro cosa voglia dire insegnare e come sia possibile farlo al meglio. Chi sono costoro? Leggere per scoprirlo. MATTEO FRANCINI


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24 | Aprile 2014

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