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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.18 del 3 Aprile 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
Aprile 2014
Anno VIII Ed. 18
Firenze Quartiere 3
Gavinana Galluzzo Firenze Sud
Il Reporter è distribuito da
L’opera
✎ Editoriale
galluzzo, l’atto primo del bypass
nella città virtuale (ma non troppo) Matteo Francini
U
n mese alle elezioni. Il countdown è ormai iniziato: a maggio Firenze andrà a votare per scegliere il successore di Matteo Renzi, per decidere chi sarà colui che guiderà la città del giglio per i prossimi cinque anni. E sono tante, in ogni quartiere, le questioni che il nuovo sindaco si troverà sul tavolo, “eredità” del passato o nuove sfide che Firenze dovrà affrontare per stare al passo con i tempi.
Aperta la galleria “Le Romite”: ora resta da completare l’intero progetto ☛ pagina 3
Fiorentina
i piani viola per il futuro
E
cco che cosa significa “programma” in casa viola, quella parola che ha mandato in soffitta l’abusata “progetto”. Cambio di vocaboli, di strategie, di squadra. In una parola, rinascita.
☛ segue a pagina 18
Torna la Notte Bianca, eventi dal tramonto all’alba ☛ pagina 17
☛ segue a pagina 21
strade, piazze e rioni si “uniscono” sul web Gianni Carpini
Q
ualcosa è iniziato a cambiare da dicembre, quando piazza d’Azeglio è diventata una “social street”. Di che cosa si tratta? Di un gruppo chiuso creato su Facebook, riservato a chi vive nella zona, attraverso cui scambiare proposte per migliorare il rione e darsi una mano nella quotidianità. Ma non ci sono solo le “social street”: in città sono centinaia le pagine nate on line per mano di comitati e abitanti per far sentire la propria voce, risolvere un problema o promuovere iniziative. Ecco una piccola “guida”.
“misteri” e iniziative, viaggio alla certosa La Certosa del Galluzzo ha sempre un suo particolare fascino, e riesce a incantare chiunque.
☛ segue a pagina 7
orti, campi e verdure: la campagna è qua Tra condomini e strade trafficate, il verde strappa qualche metro al cemento.
☛ pagine 8-9
casa della gioventù, appello ai cittadini
☛ pagina 14
scuola, a tu per tu con i prof più amati
☛ pagina 2
☛ pagina 15
LA BOTTEGA DEL CUCITO SARTORIA UOMO-DONNA AL CAMBIO STAGIONE, CHE TRAGEDIA!
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2 | Aprile 2014
Quartiere 3
#Primo piano
Quartiere 3
Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud
Lo spazio
Galluzzo
casa della gioventù, lanciato un appello: “parrocchiani, fatevi avanti per gestirla”
bypass, atto primo: aperta la galleria
Il Palco
stagione teatrale, calato il sipario
È
stata portata in scena a marzo l’ultima commedia della stagione della compagnia teatrale Il Palco, “I’ nipote di’ sor priore”, un classico del vernacolo fiorentino che ha raccolto buoni consensi di pubblico e critica, eguagliando quasi l’altra commedia molto seguita, “L’anatra all’arancia”. Da ricordare però anche “Buone feste”, andata in scena a febbraio, e “Parenti serpenti”, che aveva inaugurato la stagione. Con venti spettacoli all’anno all’attivo e una compagine di una trentina di attori, la compagnia teatrale amatoriale di piazza Elia Dalla Costa affonda le sue radici negli esperimenti teatrali che la Casa della Gioventù di Gavinana e la parrocchia di San Piero in Palco hanno ospitato fin dagli anni ‘60.
U
diversa da com’era prima, meno coinvolta. La sensibilità di oggi, evidentemente, è diversa da quella di trent’anni fa”, spiega. C’è un’associazione culturale fiorentina, ma esterna al quartiere, che per il momento si sarebbe fatta avanti e che starebbe facendo le sue valutazioni per capire se possa gestire la Casa della Gioventù. L’idea sarebbe quella di organizzare spettacoli anche al mattino, per le scuole. Così come la compagnia teatrale Il Palco, erede della passione per il teatro che anima la parrocchia dagli anni ‘60, starebbe facendo i suoi conti per capire se possa sostenere quelle spese. Non è tanto l’affitto che peserebbe sul bilancio (quasi “simbolico” per la grandezza dei locali), quanto le varie tasse, i controlli per la sicurezza e le utenze. Intanto, se non ci saranno novità, tra maggio e giugno i contratti dovrebbero essere sospesi: questo significherebbe che al piano terra della Casa della Gioventù (in mancanza di un nuovo gestore) non si potrebbe comprare più nulla, non le bibite né le merende al bar, ma neanche i biglietti per gli spettacoli teatrali. “Le altre stanze ai piani superiori invece restano come sono, servono per la catechesi, gli incontri, le letture. Continuano a restare alla parrocchia”, conclude don Vittorio.
Il locale
un fast food alle due strade
A
Lisa Baracchi La Casa della Gioventù di Gavinana, in piazza Elia Dalla Costa
Se un gruppo di cittadini volesse impegnarsi in prima persona avrebbe la precedenza
La segnalazione/1
“se piove, giardino off limits”
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e piogge battenti di questi ultimi mesi hanno riportato all’attenzione dei cittadini uno dei disagi più comuni legati al fenomeno: quello degli allagamenti. Più precisamente, i residenti di piazza Elia Dalla Costa e viale Giannotti si sono spesso lamentati di non essere riusciti ad accedere al giardino della piazza a causa dell’accumulo di acqua piovana, soprattutto in corrispondenza delle entrate. Nonostante ancora nessuna segnalazione in merito sia giunta al Quartiere, sembra che durante lo scorso inverno questo disagio si sia fatto sentire in modo particolare. Ad esempio Maria, residente in via del Bandino, illustra così la situazione: “Basta un’ora di pioggia e le entrate di piazza Elia che danno su viale Giannotti si allagano subito. Se poi piove per uno o più giorni, allora tutte le entrate diventano simili a piscine”. Alcuni danno la colpa all’asfalto impermeabile ormai vecchio, altri al sistema fognario che – ipotizzano – non lascerebbe defluire l’acqua in modo corretto. Guido, residente in via Ser Lapo Mazzei e padre di due bambini, sottolinea che “il problema maggiore si ha con i più piccoli. A volte mi chiedono: ‘Babbo, babbo, andiamo ai giardini?’, ma l’acqua ha allagato perfino l’area giochi...”. Il presidente del Quartiere Andrea Ceccarelli ribadisce di non aver mai ricevuto segnalazioni riguardo a questo fenomeno, tuttavia dichiara: “Resto aperto a qualunque confronto. Se giungeranno segnalazioni provvederemo a ispezionare l’area e a rilevare il danno effettivo. Il dialogo con i cittadini è molto importante – conclude – ed è anche la base da cui partire per risolvere le problematiche”. N.F.
I
l brindisi per l’apertura della galleria delle Romite c’è stato. Con i suoi 263 metri, la galleria è la primissima parte dell’atteso bypass del Galluzzo. Per il resto ci sarà ancora da aspettare: manca soprattutto da completare una seconda galleria. “Saremo affettuosamente addosso a chi di competenza per completare l’opera”, assicura il vicesindaco Dario Nardella al taglio del nastro, celebrato il mese scorso a distanza di quasi sette anni dall’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria: in quell’occasione ci fu anche un pranzo all’interno del tunnel, con operai e istituzioni a festeggiare il traguardo. Poi è iniziata la lunga attesa del bypass, che secondo gli accordi di programma avrebbe dovuto essere pronto già nel 2010. La bretella, una delle opere legate all’ampliamento della terza corsia dell’autostrada A1, è stata pensata per liberare il centro del Galluzzo dalla morsa del traffico e misurerà, una volta terminata, circa 3,5 chilometri, collegando via Senese a Scandicci senza passare dalla tortuosa
via delle Bagnese da una parte e dall’altra, e mandando in pensione anche il vecchio ponte Bailey, perché porterà fino al casello autostradale. Il grosso dei lavori, soprattutto quelli del secondo lotto, è rimasto fermo a lungo per le difficoltà burocratiche legate allo smaltimento delle terre di scavo. Più semplice sembrava riuscire ad aprire la galleria che eviterà il saliscendi nell’ultimo tratto di via delle Bagnese, ma così non è stato. Il cantiere abbandonato è stato depredato di tutto, dai quadri elettrici al rame. Poi, la scorsa estate, la svolta, con gli ultimi lavori che si sono prolungati fino a pochi mesi fa. Adesso la galleria è pronta e le auto possono utilizzarla: quanto alla rotonda di accesso da via Senese, per metterla in ordine servirà che venga completato il cantiere della dirimpettaia Esselunga. “L’era l’oraaaaa”, urla un uomo su un furgone passando da via delle Bagnese al momento dei festeggiamenti per il taglio del nastro, riassumendo il pensiero di molti abitanti della zona, che da tempo attendevano questo mo-
mento. “Attraverso opere come questa, indispensabili per rendere la vita più semplice a tutti i nostri cittadini – ha spiegato Nardella – prende corpo sempre più la città metropolitana. Questa galleria è solo il primo pezzo del bypass del Galluzzo e noi ci auguriamo che molto presto, e non con i tempi che abbiamo avuto alle spalle, si possa poi completare l’intero progetto che, una volta pronto, consentirà agli abitanti del Galluzzo di non dover subire la pressione di traffico che ancora oggi subiscono”.
263 metri
la lunghezza della galleria Le Romite
3,5 km
la lunghezza totale del bypass [una volta terminato]
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lle Due Strade è arrivato un McDonald’s drive: l’inaugurazione si è tenuta lo scorso 7 marzo. Nel nuovo fast food lavorano circa quaranta persone, la metà delle quali selezionate nella tappa fiorentina del McItalia Job Tour in largo Annigoni. Ci sono 180 posti a sedere e il punto ristoro è aperto tutti i giorni dalle 7 all’una di notte, con chiusura posticipata alle 3 il venerdì e il sabato. È comunque sempre possibile mangiare 24 ore su 24 grazie al servizio McDrive, ordinando direttamente dalla macchina. Ci sono poi anche un parcheggio da cinquanta posti auto e una zona giochi riservata ai bambini. L.B.
La segnalazione/2
la “sosta selvaggia” del venerdì sera I
l “parcheggio selvaggio” è un’abitudine piuttosto consolidata il venerdì sera in quel di viale Giannotti quando, a causa del lavaggio stradale, molte auto sono lasciate in luoghi quantomeno “inusuali”. A segnalarlo sono gli stessi abitanti, che parlano di mezzi in sosta sui marciapiedi, sulla rotonda di piazza Gavinana, sullo spartitraffico all’altezza del circolo delle Vie Nuove. Alcuni puntano il dito sulla “movida” della zona, come il signor Stefano, che afferma: “Il venerdì sera, si sa, è uno dei giorni in cui la gente esce di più e così il viale si riempie di macchine da ogni parte”. Per la signora Anna, residente in via Caponsacchi, “il lavaggio dovrebbe essere fatto soltanto manualmente”. Andrea Ceccarelli, presidente del Quartiere 3, conferma che le segnalazioni, soprattutto negli ultimi tempi, non sono mancate: “Il problema effettivamente sussiste ed è capitato che le auto impedissero perfino il passaggio dei mezzi pubblici. Una soluzione – assicura – sarà trovata a breve”.
Auto parcheggiate ovunque: una scena che si ripete spesso il venerdì sera in viale Giannotti
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Aprile 2014 | 3
Il taglio del nastro della galleria “Le Romite”, la primissima parte dell’atteso bypass del Galluzzo
Tagliato il nastro delle Romite dopo una lunga attesa
Lisa Baracchi
n appello a tutti i parrocchiani è stato distribuito nella chiesa di San Piero in Palco, in piazza Elia Dalla Costa: un invito a chi fosse interessato a gestire in prima persona il piano terra della Casa della Gioventù, quello che ospita il bar e il teatro. Se un gruppo di parrocchiani volesse farsi avanti “assumendosi gli obblighi e le responsabilità” della gestione avrebbe la precedenza su tutte le altre richieste che venissero avanzate da realtà esterne. I costi di gestione (controlli di sicurezza, agibilità, utenze e tasse) pesano, così la comunità “si trova costretta a sospendere almeno temporaneamente le attività di quegli spazi (come anticipato da Il Reporter nei mesi scorsi, ndr) o in alternativa a darli in gestione a terzi che li rendano utilizzabili”, si legge sull’avviso. Il parroco ci tiene a spiegare di saper bene che “la decisione è molto dolorosa specie per coloro che hanno visto nascere e crescere la struttura negli anni passati”. A distanza di quasi due settimane dalla diffusione del volantino, però, don Vittorio Menestrina non aveva ancora ricevuto risposte: “Le difficoltà economiche sono solo alcuni dei problemi della Casa della Gioventù, pesa anche la poca partecipazione della gente,
#Primo piano
Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud
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Quartiere 3
#Zoom
Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud
L’addio
Via di Villamagna
nave a rovezzano saluta il suo storico parroco
“casina rosa”, gara d’appalto
Don Bruno si è spento dopo 47 anni di servizio nella “sua” comunità
Ambiente e beni comuni
NEL PARCO DELL’ANCONELLA CELEBRATA LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA
Niccolò Falchini
E
ra uno dei sacerdoti più amati di Firenze e ai “suoi” fedeli piace ricordarlo così: con i suoi grandi occhiali e quel sorriso inesauribile. Don Bruno Cirano Spalletta si è spento il 18 febbraio scorso, a 93 anni, al Convitto ecclesiastico fiorentino. Qua era stato costretto a ritirarsi durante gli ultimi mesi di vita, lontano, a malincuore, dalla sua amata parrocchia della Nave a Rovezzano. Il funerale è stato celebrato dal vescovo ausiliare, monsignor Claudio Maniago, il giorno
seguente nella chiesa della Resurrezione, la stessa in cui aveva servito Cristo e la comunità per ben 47 anni. Centinaia di persone si sono radunate meste per dare l’estremo saluto allo “storico” parroco. Molte le testimonianze e la voglia di commemorare, prima di tutto, l’uomo. “Lui veniva dai Salesiani di Torino – ricorda la signora Daniela, residente in via di Villamagna – è lui che ha fondato l’Albereta Calcio nel 1974. Prima quello spiazzo era un terreno abbandonato. Don Bruno ha chiesto i permessi e ha
La chiesa della Resurrezione a Nave a Rovezzano: da poco si è spento don Bruno, lo storico parroco
costruito un punto d’aggregazione per la comunità”. Al funerale, infatti, erano presenti anche molti ragazzi della scuola calcio, di cui il parroco era presidente onorario. Carlo racconta che “il ‘nostro’ Bruno non ha fatto nascere solo l’Albereta Calcio, ma si è occupato anche di costruire il circolo e tutta quella parte della ‘Nave’ dove abito io e che coincide con via Nanchino”. Anche i più giovani lo ricordano con affetto, come Marco: “Ci chiamava sempre ‘i miei ragazzuoli’...”. Don Bruno, con la sua tenacia e la sua fede, è rimasto fedele alla sua diocesi per molti decenni. Tuttavia negli ultimi anni auspicava di avere accanto un giovane che potesse aiutarlo nella sua missione e nel settembre del 2012 la diocesi gli ha affiancato il trentatreenne fiorentino don Alessandro Marsili, terziario francescano fresco di nomina sacerdotale e attuale parroco della Nave a Rovezzano. Che si è inserito subito nel progetto di don Bruno e, senza perdere tempo, ha chiesto i permessi sia per costruire un campo da calcetto che per installare alcune altalene per i più piccoli. “Ciò che mi sta a cuore è, prima di tutto, far nascere la curiosità della fede nei bambini. È per questo che ho deciso di occuparmi delle prime classi durante il catechismo. Voglio far conoscere loro ciò che sta alla base della mia vocazione: l’amore di Dio”, spiega. La voglia di fare per la comunità, insomma, è tanta. Da parte di tutti i fedeli un augurio quindi a don Alessandro per il futuro e un ultimo, doveroso saluto al “nostro Bruno”, vera e propria pietra miliare di bontà, gentilezza e umanità.
I FONTANELLI DELLA CITTÀ HANNO GIÀ EROGATO 100 MILIONI DI LITRI DI ACQUA DI ALTA QUALITÀ
La “casina rosa” di via di Villamagna: nel quartiere si discute sul suo utilizzo
L
a “casina rosa” di via di Villamagna. Così viene chiamata dai residenti della zona la costruzione situata sullo spartitraffico alberato che separa, appunto, via di Villamagna da via delle Nazioni Unite, in corrispondenza dell’entrata principale del parco dell’Anconella. In passato l’edificio è stato oggetto di diverse discussioni, non tanto per quanto riguarda la sua costruzione, quanto per il suo utilizzo. Da fuori – evidenziano alcuni cittadini – la “casina rosa” appare trascurata e, osservandola meglio, si può notare come la porta principale e le finestre siano sbarrate. A proposito del suo utilizzo, il signor Matteo, residente in via Edimburgo, racconta: “So che un tempo ne usufruivano gli scout, ma parlo di diversi anni fa. Adesso mi sembra abbandonata anche se fuori ci sono due pile di sedie in plastica allucchettate che fanno pensare al fatto che qualcuno la usi come deposito”. Anche la signora Elena, residente in via delle Nazioni Unite, ricorda qualcosa: “Qualche anno fa ci abitava qualcuno e ci furono un po’ di proteste nel quartiere. Poi, però, non ho saputo più niente, se non che doveva essere utilizzata come centro per qualche attività culturale”. Per capire meglio la vicenda abbiamo chiesto lumi al presidente del Quartiere 3, Andrea Ceccarelli. “In effetti la cosiddetta ‘casina rosa’ può dare l’idea di essere abbandonata anche se, in realtà, non è così – spiega il presidente del Q3 – inizialmente fu data in uso agli scout ma, nel 2007, fu occupata da una famiglia con otto bambini. Alcuni allora protestarono contro questa occupazione, mentre altri furono solidali soprattutto per ciò che riguardava i minori, che poi è il motivo che ci ha fatto ritardare il loro trasferimento in quanto entrò in gioco anche il Tribunale dei minori. Poi, per sei anni, dal 2007 al 2013, la costruzione è stata assegnata all’associazione culturale ‘Cambiamusica!’, che si occupava dell’attività ricreativa all’interno del giardino. Adesso – conclude Ceccarelli – stiamo aspettando di fare la gara d’appalto per il 2014 e, se possibile, ci piacerebbe comunque continuare a utilizzare la ‘casina’ per attività di aggregazione sociale e culturale”. N.F.
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21 marzo, il profumo di primavera si abbina alla Giornata Mondiale dell’Acqua. L’acqua, un elemento fondamentale della nostra vita che, in questi anni, abbiamo finalmente imparato ad apprezzare e a non dare per scontato. Adesso sappiamo tutti che ci sono centinaia di milioni di persone che non vi hanno accesso e che ogni giorno molti altri (soprattutto donne) devono compiere a piedi grandi distanze per poterne attingere. Proprio per questo dobbiamo prestare attenzione a non sprecarla e a farne un uso intelligente e solidale, insegnando ai nostri figli l’importanza essenziale di questo nostro ‘bene comune’. Per tutte queste ragioni Publiacqua, la società che gestisce le risorse idriche nell’area fiorentina, ha organizzato una grande festa nel parco dell’Anconella, con una giornata all’aperto interamente dedicata ad attività culturali, ludiche, didattiche e divulgative. La scelta del luogo non è certo stata casuale, non solo perché Publiacqua è di casa nel nostro quartiere (la sede è in via Villamagna) ma soprattutto perché nel parco dell’Anconella è nato, ormai molti anni fa, il primo fontanello pubblico di acqua potabile di alta qualità. Il primo di una serie di impianti che ha progressivamente ‘invaso’ la città, permettendo a migliaia di fiorentini di risparmiare i soldi dell’acqua minerale confezionata sottraendo nel con-
tempo all’ambiente tonnellate di plastica. Per l’occasione verrà festeggiato con uno speciale brindisi il traguardo davvero straordinario dei 100 milioni di litri (sic!) erogati complessivamente dai fontanelli della città. Nel corso della mattinata sono state organizzate tre aree tematiche: la prima, dedicata ai processi di potabilizzazione, era curata direttamente da Publiacqua; la seconda, a cura dell’Associazione Raggi di Sole, ha illustrato i lavori in corso per la realizzazione del collettore fognario della riva sinistra d’Arno, che permetterà l’allaccio con il depuratore di San Colombano anche della parte sud del comprensorio fiorentino; la terza, gestita da Water Right Foundation, ha introdotto alla conoscenza della cosiddetta ‘impronta idrica’, vale a dire il calcolo del nostro prelievo delle risorse idriche in rapporto con la loro capacità di riproduzione, da cui risulta l’assoluta insostenibilità di uno stile di vita improntato allo spreco e alla predazione ambientale. La manifestazione ha ospitato interventi e animazioni da parte di varie realtà associative: l’ Ingegneria del Sollazzo ha proposto dei giochi in legno; il Circo Tascabile ha incantato con magie e acrobazie; la Sound Street Band si è lanciata in un concerto itinerante.
25 aprile
A PONTE A EMA LA SCUOLA SI UNISCE AL TERRITORIO PER CELEBRARE LA LIBERAZIONE
Dal lontano 1982 la nostra scuola, ‘Vittorino da Feltre’, collabora con il Comitato Unitario di Liberazione e con le istituzioni locali per celebrare il 25 aprile, Festa della Liberazione, insieme a tutta la popolazione di Ponte a Ema. L’iniziativa nacque per volontà del partigiano Cesare Grifoni e del maestro Gino Gini, sostenuti dalla Direttrice Gina Pezzati, perchè i giovani non dimenticassero mai gli orrori della guerra, conoscessero la verità dei fatti della Storia e fin da piccoli capissero l’importanza e la bellezza di vivere in Libertà. Anche quest’anno, nonostante le vacanze pasquali, noi della quinta saremo insieme alla gente di Ponte a Ema a celebrare. la fine della seconda guerra mondiale. Quest’anno ricorderemo in modo particolare il nostro Cesare Grifoni, il vecchio mugnaio che, con l’acqua
dell’Ema, nel suo mulino macinava il grano. E’ stato un grande testimone della Democrazia. Lui conobbe anche Villa Triste che era un luogo di pena, peggio di una prigione, dove finirono tanti fiorentini che si ribellarono alla dittatura. Grazie, Cesare di aver coinvolto la scuola in questa iniziativa di grande valore civile e democratico. Stai tranquillo, la quinta della Scuola Vittorino ha raccolto il tuo testimone nella staffetta dell’educazione; rimarrai nei nostri cuori con l’immagine del tuo volto sempre sorridente e pronto a preparare con noi bambini la festa e speriamo che Tu continui a commuoverti come facevi, dal Cielo. La classe quinta della scuola ‘Vittorino da Feltre’
In vista delle elezioni di domenica 25 maggio
CONSEGNA A DOMICILIO DELLE TESSERE ELETTORALI RITIRO PRESSO I QUARTIERI IN CASO DI MANCATO RECAPITO
l Comune di Firenze (Direzione Servizi Demografici), in vista dell’appuntamento di domenica 25 maggio per le elezioni europee e amministrative, ha predisposto un servizio di consegna delle tessere elettorali che permetta di raggiungere tempestivamente i cittadini a casa loro e, in ogni caso, di ridurre al minimo le loro eventuali necessità di spostamento. Il problema si pone per coloro che si sono trasferiti a Firenze da un altro comune, per chi ha acquistato la cittadinanza italiana nel corso del 2013, oltre che per i giovani che hanno da poco compiuto i 18 anni. Per tutte queste persone si sta provvedendo a consegnare le tessere elettorali a domicilio. In caso di mancato recapito viene lasciata una cartolina-avviso che va presentata al quartiere di riferimento dove è possibile ritirare la tessera elettorale giacente (fanno eccezione i nati nel secondo semestre 1995 che, in caso di mancato recapito, dovranno recarsi all’ufficio elettorale di viale Guidoni 174). Importante!! Non presentarsi direttamente ai quartieri se non si è ricevuto a domicilio la cartolina con l’avviso di giacenza.
E’ inoltre possibile rivolgersi ai quartieri anche per altre esigenze legate alla
Due volte al mese in piazza Bartali
OLIO USATO? C’E’ L’ECOFURGONE
Il primo e il terzo venerdì di ogni mese, ore 8-12, in piazza Bartali (accanto al fontanello) staziona l’ECOFURGONE di Quadrifoglio per il servizio di raccolta differenziata mobile organizzato in collaborazione con il Q.3. Quali tipologie di rifiuti possiamo consegnare? Olio da cucina usato; pile; batterie; farmaci scaduti; toner
scadenza elettorale: 1) ritiro della tessera elettorale per coloro che non l’abbiano mai ricevuta o ritirata; 2) dal 19 al 25 maggio, attivazione di un servizio per l’immediato rilascio dei duplicati delle tessere elettorali smarrite, deteriorate o rubate (in questo caso bisognerà presentare la copia della denuncia); 3) dal 19 al 25 maggio, rinnovo delle carte di identità; 4) dal 17 marzo al 15 aprile, presentazione dell’istanza per l’inserimento nelle liste elettorali dei cittadini dell’Unione Europea residenti a Firenze che vogliano votare nelle elezioni comunali. Sede di riferimento: Quartiere 3, via Tagliamento 4, tel. 055.2767727 Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13; il martedì e il giovedì l’orario di apertura si estende anche al pomeriggio, dalle 14.30 alle 17 INFO: Ufficio Elettorale tel. 055.3283610 055.3283620 055.3283633 055.3283677 055.3283629 055.3283603 e-mail tessere.elettorali@comune.fi.it e cartucce; lampade a basso consumo; piccole apparecchiature elettriche o elettroniche ( radio, telefoni, aspirapolvere etc.). L’utilizzo dell’ecofurgone per gli abitanti della zona Bandino-Gavinana diventa ancora più importante in quanto Quadrifoglio si è trovato costretto a chiudere il punto di raccolta degli oli vegetali esausti di provenienza domestica in Lungarno Francesco Ferrucci 47. La decisione si è resa necessaria per l’impossibilità di garantire la sorveglianza continuativa del’impianto. Per info consultare il sito web www.quadrifoglio.org o chiamare il Numero Verde 800-330011
Notizie dal territorio
LAVORI DI POTENZIAMENTO ALLA CERTOSA
Il Consorzio di Bonifica della Toscana Centrale ha effettuato un importante intervento alla Certosa del Galluzzo, nell’ambito dei lavori di consolidamento delle difese fluviali in una zona nevralgica e di straordinario interesse, sia culturale che naturalistico, come quella posta a ridosso della confluenza tra l’Ema e la Greve. L’intervento è consistito nello stabilizzare il piede di sponda con un’apposita scogliera e nel restauro del muro di retta del terrapieno e del muro di cinta sovrastante sul quale si era aperta un’evidente lesione. Durante i lavori, condotti a partire da un’attenta analisi strutturale e del contesto paesaggistico e accompagnati da una profonda ripulitura dell’area in cui in passato erano stati abbandonati parecchi rifiuti, ci si è imbattuti anche in una curiosa scoperta: i resti dell’imbocco di un cunicolo voltato dell’altezza di circa un metro e mezzo. Da dove arriva? Dove conduce? I lavori di parziale svuotamento della volta che si affaccia lungo l’Ema non sono bastati a risolvere il mistero. Ipotesi sul tappeto? Antico passaggio segreto o scarico fognario. INFO: Consorzio di Bonifica della Toscana Centrale, 055 2639288, via Verdi 16 www.cbtc.it info@cbtc.it
Cultura
IL CARTELLONE DEGLI EVENTI
In ludoteca sbarca il Festival dei Bambini Dal 4 al 6 aprile il Festival dei Bambini animerà tutta la città e sbarcherà anche nel nostro quartiere approdando in piazza Bartali e in ludoteca, con una intensa attività di laboratori e di proposte ludiche. In programma spettacoli di burattini, un mini-concerto, proiezioni di cortometraggi, piccole rappresentazioni teatrali, mentre in piazza verranno rievocati ‘i giochi di una volta’. Nella programmazione mensile spiccano naturalmente i laboratori per Pasqua, dal 14 al 19 aprile, con festa conclusiva il sabato mattina. Come di consueto verranno proposte anche letture animate e canzoni accompagnate da laboratori (questo mese spazio particolare alle splendide canzoni per bambini di Sergio Endrigo con ‘Ci vuole un fiore’ e ‘La casa in via dei matti’). Altre attività di laboratorio riguarderanno i giochi con materiale di riciclaggio e ‘colorare con le mani’. Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b- Per info tel. Serv.Educativi Q.3, 055.6585130/136
Conversazioni musicali Presentazione e guida all’ascolto delle opere in programma al Maggio Musicale Fiorentino. Ingresso libero. Villa Bandini, via di Ripoli 118, a cura dell’Associazione Amici del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino 15 aprile, ore 17, Tristano e Isotta, di Richard Wagner
Tra cinema e poesia Rassegna di film e recital poetici a cura del Centro Modigliani e Rive Gauche. Sala Paradiso di Villa Bandini, via di Ripoli 118. Ingresso libero. 18 aprile, ore 21, Tavola rotonda sulla crisi del cinema italiano preceduta dalla proiezione di Cinema anno zero di Michele Dioma; 28 aprile, ore 21, film L’amico americano di Wim Wenders Passeggiate di benessere Il Gruppo ‘Salute è Benessere Q.3’ organizza, il terzo sabato di ogni mese, una passeggiata per tenere in esercizio il corpo e per ravvivare la socialità e la convivialità tra le persone. La partecipazione è libera e gratuita. Prossimo appuntamento: 19 aprile. Ritrovo: piazza Bartali, davanti al supermercato Coop, ore 9,30 Andrea Prosperi al Galluzzo Mostra del pittore Andrea Prosperi, a cura dell’Ass. Galluzzo Immagine. Fino al 6 aprile. Ingresso libero. Sala consiliare del Palazzo del Podestà, via del Podestà 161 INFO: Quartiere 3, tel. 055 2767721-39
L’immagine di sé e i disordini alimentari “Fare luce”, incontri sul benessere psichico. Sala Convivio di Villa Bandini, via di Ripoli 118 15 aprile, ore 20,45, Corpi allo specchio. Un’insoddisfacente relazione con la propria immagine fisica può condurre ai disordini alimentari. Ingresso libero.
Sport
‘BOCCE ROSA’ AL CENTRO REIMS Il gioco delle bocce in Toscana si presenta prevalentemente come attività agonistica maschile e proprio queste rende origina-
le e interessante l’esperienza maturata presso il Centro Sociale Reims dove è attivo un gruppo di provette bocciatrici che si è formato negli anni ‘90, grazie all’impegno della sig. ra Franca Nesi. Con gli anni il gruppo “Bocce Rosa” è maturato e cresciuto, sia come livello tecnico che come partecipazione, e ora si accinge a festeggiare il proprio ventennale di attività, con un torneo celebrativo in programma al circolo il 5 aprile, a partire dalle ore 14. Centro Sociale Reims, via Erbosa 59/ via Reims 22
6 | Aprile 2014
#Il quartiere in pillole
Quartiere 3
Sul palco
Il riconoscimento
teatro everest, tempo di bilanci
elia dalla costa “giusto fra le nazioni”
La stagione volge al termine: “Tanti iscritti ai nostri corsi” Vanessa Bambi
P
rimavera è sinonimo di bilanci anche per quanto riguarda molte attività extrascolastiche e, perché no, extralavorative. Sono infatti tante le scuole di danza, sport e teatro che concludono la loro stagione in questi mesi. I saggi finali sono alle porte e allievi e insegnanti sono prese con gli ultimi preparativi. Anche dal Teatro Everest del Galluzzo confermano il frenetico momento: “Tante sono le attività che da ottobre scorso sono partite una dopo l’altra all’interno del teatro, che ospita ben due scuole: ‘Il Paracadute di Icaro’ per i bambini e ‘Il teatro a Manovella’, che invece racchiude vari cicli di recitazione per adulti. Poi ci sono corsi altrettanto richiesti che spaziano, ad esempio, dalla recitazione cinematografica al doppiaggio, dal canto al teatro-danza. La nostra
N
el quartiere 3 si trova la piazza a lui dedicata, e da poco è stato proclamato “Giusto fra le Nazioni”. È il cardinale arcivescovo Elia Dalla Costa, scomparso nel 1961 dopo aver retto, dal 1933 fino all’anno della sua morte, la diocesi di Firenze. Poche settimane fa, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede Zion Evrony lo ha insignito alla memoria con la medaglia dei Giusti, consegnata nelle mani di un nipote che porta il suo stesso nome. Alla cerimonia (nella foto) erano presenti, tra gli altri, l’assessora comunale all’educazione Cristina Giachi, il cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, la presidente della comunità ebraica di Firenze Sara Cividalli e il rabbino di Firenze Rav Yosef Levi. Il cardinale Dalla Costa è stato inserito fra i “Giusti” perché salvò centinaia di ebrei fiorentini e non solo dalla persecuzione nazista, organizzando una vera e propria rete clandestina di salvataggio della quale faceva parte anche Gino Bartali. “Personaggi come Elia Dalla Costa sono veri e propri fari che ci indicano la strada da seguire – ha sottolineato l’assessora Giachi – il suo nome è scolpito nel cuore della memoria dolorosa della Shoah ed è scolpito come un punto di luce, uno dei tanti, che costellano il ‘Muro dei Giusti’. Questo ci riempie di orgoglio ma anche di responsabilità, soprattutto nei confronti dei più giovani. Dobbiamo essere all’altezza di figure come quella del cardinale Dalla Costa, che hanno reso grande la nostra città”.
La manifestazione
è una delle poche scuole che ha il palcoscenico annesso, quindi è molto forte già dall’inizio il rapporto diretto con il teatro”, fanno sapere dall’organizzazione. “Ora abbiamo gli ultimi spettacoli per quanto riguarda la stagione teatrale, per dare spazio ai saggi, importanti soprattutto per chi si è messo in gioco durante l’anno. La soddisfazione più grande è che, nonostante il periodo di cri-
si generale, abbiamo avuto molte iscrizioni, soprattutto per quanto riguarda i bambini. A proposito, ricordiamo che chi si iscrive entro giugno avrà un particolare sconto per il prossimo anno”, concludono dal teatro.
Web
teatroeverest.it Tel 055.2321754
scarpe rosse in piazza contro la violenza
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ono state le “scarpe rosse”, lo scorso 8 marzo, le protagoniste della festa della donna in piazza Bartali, a Gavinana. Scarpe rosse che sono ormai diventate un simbolo: simbolo della violenza che purtroppo ancora oggi, ogni anno, colpisce troppe donne, ma simbolo anche della lotta delle stesse donne perché le cose, finalmente, possano cambiare. Per questo motivo, accanto alla classica mimosa, lo scorso 8 marzo in piazza Bartali le sezioni soci Coop Firenze Sud Est, Firenze Nord Est e Bagno a Ripoli, in collaborazione con il Centro Coop di Gavinana e l’associazione MultiMedia91, hanno organizzato la manifestazione “Scarpe Rosse” con video, performance e letture, oltre all’installazione di cinque piccole sculture solari di Giampiero Poggiali Berlinghieri. Per l’occasione, l’artista Alessandra Borsetti Venier ha realizzato un’installazione formata da oltre quattrocento paia di scarpe femminili dipinte di rosso, raccolte con l’aiuto di associazioni, scuole, biblioteche e cittadini, in modo da formare il numero centotrenta, come il numero dei femminicidi avvenuti in Italia nel corso del 2013. La manifestazione ha avuto anche il patrocinio del Comune di Firenze.
L’intervento
anconella, ripulito il modello della cupola
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a Cupola dell’Anconella è stata ripulita. A inizio marzo gli “Angeli del Bello” sono intervenuti sul modello della Cupola di Santa Maria del Fiore presente al parco dell’Anconella, realizzato nel 1989 dall’architetto Massimo Ricci in scala 1:5. L’opera, che recentemente aveva attirato l’attenzione anche del National Geographic, che l’aveva scelta per un documentario, negli ultimi mesi era finita nel mirino dei vandali, che l’avevano imbrattata con scritte e disegni. Così, i volontari della fondazione Angeli del Bello, raccogliendo l’appello dello stesso professor Ricci, hanno attuato un delicato intervento di rimozione di scritte e graffiti dalla cupola. “Voglio ringraziare i volontari della Fondazione Angeli del Bello – ha commentato nell’occasione l’assessore all’ambiente del Comune di Firenze Caterina Biti – che ancora una volta, con la loro attività, dimostrano che per voler bene davvero alla nostra città si può agire concretamente con azioni utili ed efficaci”.
Senza appuntamento via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058
NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251
Quartiere 3
Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud
Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud
#Luoghi
Aprile 2014 | 7
Itinerari
Galluzzo
la “grande bellezza” della certosa
Può essere questo il periodo giusto per riscoprire il monastero, tra “misteri”, tesori e iniziative Vanessa Bambi
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a Certosa del Galluzzo ha sempre un suo particolare fascino. Vuoi per la sua posizione, vuoi per la sua ricca storia, lunga quasi settecento anni, ma il monastero riesce a incantare almeno per un attimo chiunque lo guardi. Recentemente, poi, durante i lavori di bonifica intorno alle sue storiche mura è stato scoperto un misterioso cunicolo. Dell’altezza di circa un metro e mezzo, gli esperti non sono riusciti per il momento a stabilire con certezza se si tratti di un antico passaggio segreto oppure di uno scarico fognario. Nell’attesa di capirlo, questo può essere però il periodo giusto per riscoprire con una gita il bel complesso monastico. L’effetto suggestione si respira bene soprattutto all’interno, dalla chiesina di San Lorenzo ai numerosi chiostri, fino alla ricca pinacoteca che custodisce opere del Pontormo. Per non parlare poi dei prodotti tipici dei monaci cistercensi che,
da secoli, tramandano ancora l’arte della lavorazione dei liquori. Se la meraviglia dell’antico è insomma inestimabile, la sua grande bellezza è esaltata e resa ancor più stimolante dall’uomo contemporaneo. Infatti, a volte, per avvicinarla occorre renderla maggiormente accessibile, e “Il grido del silenzio” ne è un esempio. Si tratta di una rappresentazione teatrale in notturna e itinerante all’interno della Certosa. Da otto estati consecutive la Compagnia delle Seggiole è ospite di un palcoscenico d’eccezione sotto le stelle. “Un’esperienza magica, questa, che ci ha portato a replicare per ben 130 volte il nostro spettacolo all’interno di uno dei monumenti più belli d’Italia”, racconta Fabio Baronti, capocomico della rinomata compagnia fiorentina. “I nostri testi sono stati scritti in versione laica – aggiunge – ma sempre in modo rispettoso. Siamo molto felici del risultato raggiunto, grazie alla grande pre-
senza di pubblico soddisfatto di ogni serata e soprattutto grazie alla disponibilità di Padre Sisto che, nello spettacolo, è come un Virgilio dei nostri tempi. Devo dire che la formula del viaggio teatrale in un luogo del genere ha funzionato alla grande. Anche perché, strano a dirsi, molti fiorentini non conoscono la Certosa, e uno spettacolo del genere può intercettare una grande fetta di pubblico. Auspichiamo che anche quest’anno si riesca a replicare l’iniziativa nel mese di luglio – conclude Baronti – per far conoscere meglio questi magnifici luoghi”. Intanto, per seguire la compagnia, solita a esibirsi in luoghi particolari come ad esempio il Corridoio Vasariano, oltre alla pagina Facebook può essere consultato il suo sito internet.
Web
radiogialli.it Facebook lacompagniadelleseggiole
storia, natura e panorama: una passeggiata fino alle gore
A
proposito di Certosa e dintorni, con l’inizio della bella stagione è da riscoprire la passeggiata per le vicine “Le Gore”. Proseguimento del Galluzzo verso via Volterrana, questa piccola frazione passa spesso inosservata per il fatto di essere un po’ di passaggio. Invece a piedi, ad esempio, si può godere di un’ottima vista delle misteriose mura della Certosa e, perché no, della confluenza dei due storici torrenti, la Greve e l’Ema, importanti perché già nel XIV secolo garantivano un efficace isolamento per la vita monastica della Certosa. V.B.
8 | Aprile 2014
#L’inchiesta
#L’inchiesta
Firenze 2.0
La “mappa”
“social street”, il quartiere si conosce in rete
LE “BATTAGLIE DI VICINATO” SI COMBATTONo SU FACEBOOK
Sbarcano in città i gruppi on line creati dai residenti per i residenti. Il più attivo? In piazza d’Azeglio
SOCIAL STREET IN QUATTRO MOSSE 1. Creare un gruppo chiuso su Facebook 2. Far conoscere il gruppo (volantini) 3. Gestire il gruppo con idee e spunti 4. Passare dal virtuale al reale (organizzando eventi)
Sono centinaia le pagine realizzate da comitati e abitanti per far sentire la propria voce, risolvere i problemi o promuovere eventi e iniziative
C Gianni Carpini
È
la community “della porta accanto”, al posto del campanello c’è il suono delle notifiche di Facebook. Gli iscritti sono di tutte le età: impiegati, giovani mamme, pensionati. Persone che magari ignoravano perfino di abitare l’una accanto
all’altra: i più “fortunati” si conoscevano solo di vista, grazie a uno striminzito “buongiorno” scambiato per educazione al mattino. Nulla di più. Qualcosa è iniziato a cambiare dal dicembre scorso: sull’onda lunga di una fortunata idea bolognese (vedi articolo qua sotto), piazza
La storia
a bologna, dove è nata l’idea
N
ome inglese, idea italiana: il termine “social street” è stato coniato a Bologna. La prima community di vicinato, basata su un gruppo chiuso di Facebook, è nata nel settembre 2013 in via Fondazza. Cinquecento metri di strada e quasi novecento membri. Oltre a darsi una mano (dal passeggino in prestito al classico zucchero che manca nella dispensa), gli iscritti hanno organizzato feste, passeggiate e una mostra dei “volti di via Fondazza” (nella foto). È stato un 36enne, giornalista e papà, a lanciare l’idea: il figlioletto non aveva nessun amico in zona. Adesso in Italia le social street sono una quarantina, con un sito di riferimento. E intanto hanno fatto anche il giro del globo: sono state “avvistate” addirittura in Cile. G.C.
La “mostra dei volti di via Fondazza” a Bologna, nella strada in cui è nata la prima community di vicinato
d’Azeglio è diventata una “social street”. Merito di tre giovani mamme, Consuelo, Benedetta e Chiara, che si sono conosciute fuori dalla scuola di via Giusti, frequentata dai figli. Hanno dato vita su Facebook a un gruppo chiuso, riservato a chi vive in questa parte di centro. Chi lo desidera può chiedere di entrare a far parte della famiglia degli “azegliani” con un click, poi bisogna aspettare l’ok delle amministratrici del gruppo. In pochi mesi il “pianerottolo digitale” si è popolato di una quarantina di web-inquilini. Gli iscritti scambiano proposte per migliorare il rione e si danno una mano nella quotidianità. Si va dal consiglio per scegliere un buon pediatra in zona ai progetti concreti come la creazione, nella piazza, di uno spazio per il bookcrossing, lo scambio di libri. Ancora è in fase embrionale, ma la social street di piazza d’Azeglio ha già dato i primi, piccoli risultati. Consuelo, 40 anni, un mattino di inizio febbraio è rimasta a piedi: la batteria della macchina aveva fatto i capricci. Non si è data per vinta: ha usato il gruppo Facebook per chiedere aiuto. Dopo un breve tam tam il “salvatore” è arrivato: un professore universitario
in pensione. “Fino a quel momento era un perfetto sconosciuto. È stato gentilissimo – racconta Consuelo – è questa l’idea: spesso internet è visto come qualcosa di spersonalizzante, noi lo usiamo per recuperare un contatto umano vero. Nella nostra zona manca uno spirito di quartiere, quello spirito che ti fa sentire a casa”. Insieme a Chiara e Benedetta si è impegnata per promuovere la community. “C’è più diffidenza verso Facebook come strumento che nei confronti di una rete di quartiere – spiega – abbiamo distribuito volantini per far vedere che siamo persone in carne e ossa”. Adesso, con la bella stagione, il gruppo potreb-
be crescere e organizzare i primi eventi: cene di quartiere, baby-merende in piazza e altro ancora. Ma i web-vicini di Firenze non abitano solo in piazza d’Azeglio: sono nati altri gruppi, come in via dell’Arcolaio, via Bellariva e via San Niccolò. Nonostante la buona volontà dei primi iscritti, i membri per ora non sono moltissimi: questa primavera, però, potrebbe essere il momento buono per rendere Firenze più social.
Web
ambiare la città a colpi di “like” si può, e qualcuno c’è riuscito. Prima dell’arrivo delle social street (vedi pagina a fianco), Facebook era già casa di cittadini e comitati di rione. La strategia è vecchia come il mondo: l’unione fa la forza. Che sia un comitato in carne e ossa o solo un gruppo nato sui social network, poco importa. Anche commentando e taggando si possono ottenere piccole conquiste per tutto il vicinato. Sono centinaia le pagine e i gruppi aperti presenti su Facebook per “salvare” una strada di Firenze, tappare una buca o, semplicemente, per far conoscere gli eventi organizzati in questa o quella parte di città. Tra la sterminata lista di gruppi local, abbiamo selezionato alcune realtà su Facebook, stilando una piccola mappa “social” di Firenze. a cura di Gianni Carpini
La “bacheca” di San Niccolò È uno dei più nutriti e fa capo a un comitato cittadino. Mentre la neonata social street di via San Niccolò fatica a ingranare e a richiamare iscritti, questo gruppo conta più di trecento membri. Viene utilizzato soprattutto come bacheca web per promuovere le tante iniziative organizzate nei dintorni della strada sotto piazzale Michelangelo. Si va dalle iniziative del circolo alle foto del gruppo di ballo di San Niccolò, fino alle notizie su dove è finito il “nasone” di Clet (il gigantesco naso che l’artista dei cartelli stradali, il cui studio è proprio in zona, applicò sopra la torre di San Niccolò nella primavera del 2012), ma non mancano nemmeno le discussioni sulla situazione del rione. Esistono gruppi simili in altre zone del centro storico, come ad esempio in Sant’Ambrogio.
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Le peripezie dei pendolari E poi ci sono loro: i fiorentini “adottati”. Il grande esercito dei pendolari che vive la città, pur non abitandoci. Un’esistenza fatta di sveglie all’alba e lotte con i ritardi dei treni per arrivare in tempo al lavoro. Gli utenti delle linee più frequentate si auto-organizzano su Facebook per render conto, giorno per giorno, di ritardi e cancellazioni, o per ricordare scioperi imminenti. Tra i più attivi c’è il gruppo pendolari del Valdarno, le cui segnalazioni finiscono spesso sui giornali. Ma c’è anche il racconto, che strappa qualche sorriso, di chi passa due ore buone al giorno sui convogli diretti in Mugello. In questo caso si tratta di una pagina Facebook (Cronache dalla Faentina) che riporta con ironia frasi rubate ai vicini di carrozza e racconta le mille peripezie del pendolare in tempo di crisi.
Nome del gruppo Comitato pendolari Valdarno direttissima Iscritti: 970+ Info-traffic ferroviario dal basso
“Cartoline” da Settignano È uno tra i gruppi più “fotografici” e il motivo è presto spiegato: la bellissima vista su Firenze che si gode da questo colle immerso nel verde cattura l’attenzione di molti obiettivi, anche quelli dei fotografi, più o meno amatoriali, della zona. Così, i membri condividono spesso immagini suggestive della frazione. Ma ci sono anche informazioni “di servizio”: le iniziative organizzate in zona, le cene in piazza, gli appelli per i cani smarriti, le notizie sui concittadini più conosciuti, i lutti di cui tutta la comunità viene informata. In pratica, un giornalino di paese in versione social. E c’è anche un corposo numero di nostalgici: molti ex residenti di Settignano, che le vicissitudini della vita hanno portato ad abitare altrove, si iscrivono al gruppo per condividere i loro ricordi.
Nome del gruppo Settignano Iscritti: 160+ Un gruppo di “paese”
Nome del gruppo Comitato di San Niccolò Iscritti: 300+ Un comitato di strada
socialstreet.it
Focus
tra blog di rione e “web-condomini”
N
on solo social street, a Firenze esiste anche il “web-condominio”: 122 famiglie per undici scale di un mega-palazzone in via del Pesciolino, vicino a via Pistoiese. Dal gennaio 2007 gli abitanti hanno il loro blog (pesciolino.wordpress. com) per condividere notizie, segnalazioni sull’isolato, articoli pratici sul buon vicinato. Prima che i social network si affermassero, i quartieri si ritrovavano sui blog. Mini-siti facili da gestire anche da chi non è un asso dell’informatica. Alcuni, con il passare del tempo, sono finiti in pensione, altri esistono tutt’oggi. Uno dei più “anziani” ancora in attività è quello di Sorgane (sorgane.blogspot.it). Ha gli stessi anni di Facebook: dieci. Più giovane, ma molto seguito, è nonsolosanjacopino.blogspot.it, dedicato alla zona che confina con il centro di Firenze. È durata solo tre mesi, invece, l’avventura di una blog-street: in via Gioberti, nel luglio del 2010, un residente aveva aperto blogviagioberti.blogspot.it, per chiedere maggiore attenzione sulla zona.
Luci accese su Pontignale Pontignale dove? Esatto, è proprio questo il problema. La zona residenziale a cavallo tra Firenze e Scandicci, bistrattata a volte anche dai navigatori satellitari, cui qui capita di perdere la bussola, ha conquistato visibilità grazie a Facebook. Tra i 1.500 residenti, un gruppetto di agguerriti cittadini ha sfruttato come “arma” il social network per far sentire la propria voce. E qualche risultato è stato raggiunto: una fermata del bibliobus (la biblioteca con le ruote del Q4), una migliore distribuzione della posta. Tanto rimane da fare, almeno leggendo i commenti dei cittadini. La lotta al parcheggio selvaggio e l’arrivo di un fontanello di Publiacqua sono tra gli argomenti più caldi.
Nome del gruppo I dimenticati di Pontignale
Iscritti: 60+ Residenti (di periferia) coalizzati
10 | Aprile 2014
#Focus
#Focus
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L’intervista
Il compleanno
“AVANTI tutti INSIEME, UN PASSO ALLA VOLTA SENZA DIMENTICARE DA DOVE VENIAMO”
Sorrisi e solidarietà, una maxi-festa per Cft
Parla il presidente Leonardo Cianchi: “Il futuro si costruisce valorizzando lavoro e persone” Petra Rubini
La cooperativa dei facchini di Novoli ha spento quaranta candeline: in oltre tremila al Mandela Forum per l’evento Giorgia Marcheschi
L’idea
Q
uaranta candeline spente da oltre tremila persone. Un Mandela Forum pieno di gente ha festeggiato, il 15 marzo scorso, il compleanno di Cft, la cooperativa dei facchini di Novoli che, dal 1974, lavora all’interno del mercato ortofrutticolo e che nel tempo è diventata una delle più grandi imprese italiane nel settore della logistica. Una serata di festa e spettacolo a cui non sono voluti mancare molti dei 1.800 soci della cooperativa con le loro famiglie, tanti degli oltre cinquemila lavoratori del gruppo e molte personalità. Tra queste “l’unico 10” viola Giancarlo Antognoni, in prima fila per brindare ai facchini e per assistere allo spettacolo di Giorgio Panariello, il vero mattatore della serata, che ha intrattenuto l’affollata platea con i suoi personaggi più famosi. Ma la festa ha avuto anche un risvolto benefico, ed è servita a
sostenere l’attività della Fondazione ospedale pediatrico Meyer e della Fondazione Tommasino Bacciotti. Un compleanno “anomalo”, in realtà, quello di Cft. Se il certificato di nascita della cooperativa riporta la data del gennaio ‘74, le sue radici affondano nella vecchia “Redenta”, la cooperativa dei facchini ex detenuti che fin dai primi del ‘900 lavoravano nel vecchio mercato di piazza Ghiberti. Il nuovo nome e il trasloco a Novoli, una volta nata la Mercafir, sono solo alcuni dei tanti cambiamenti vissuti dalla cooperativa. Col tempo, la piccola impresa di ex galeotti è diventata un colosso della logistica integrata. Fino a diventare un punto di riferimento in Italia per la grande distribuzione, a capo di un gruppo che oggi dà lavoro a 4.500 persone in nove regioni, con oltre trecento milioni di fatturato e una flotta di Il presentatore della serata Giacomo Guerrini
Una foto storica dei facchini al lavoro al mercato di piazza Ghiberti
1.100 automezzi che ogni anno percorre cento milioni di chilometri su tutto il territorio italiano a servizio di 1.800 punti vendita diversi, per un totale di 500 milioni di colli movimentati. “Quello che non è mai cambiato – spiega il presidente di Cft Leonardo Cianchi – è il senso di appartenenza alla cooperativa e la condivisione dei suoi valori, il rispetto dei lavoratori e il forte legame con la città. Un contatto reale, mai di facciata, che Cft mantiene vivo con impegni concreti come il progetto della spesa solidale, la distribuzione della frutta e della verdura avanzate al mercato alle famiglie bisognose, che per due anni di fila è valso alla cooperativa il Fiorino solidale del Comune”.
Da “Stroncapettini” a “Masticabrodo”, il gergo da magazzino in un “dizionario”
“S
Lo showman Giorgio Panariello
troncapettini” è il facchino calvo. “Masticabrodo” quello con qualche problemino di dentatura. “I’ babbo” è il presidente della cooperativa. E il collega col toupè “ha un dispiacere in testa”. Al primo giorno di lavoro al novellino si fa “la fotografia”, e da quella prima occhiata si capisce subito se resisterà oppure no al duro lavoro del facchino. Parole e modi di dire “da magazzino”, coniati e rodati nei lunghi anni di lavoro notturno al mercato di Novoli. Frasi e descrizioni “fulminanti” – e parecchio veraci – che raccontano un mestiere e la città. È il gergo dei lavoratori della Cft di Novoli, che dopo una lunga tradizione orale è stato raccolto nero su bianco nel cosiddetto “Facchizionario”, il dizionario dei facchini, per l’appunto. Lo spassoso vocabolario, in occasione della festa per il quarantennale della cooperativa, in via del tutto eccezionale, è diventato anche una sceneggiatura. Proprio così. I lavoratori in persona, con una buona dose di autoironia, lo hanno “recitato”, dando vita a scenette video tutte da ridere. Trasmesse al Mandela Forum, le gag dei facchini possono essere viste da tutti sul canale Youtube di Cft.
Presidente Leonardo Cianchi, un evento speciale quello del 15 marzo scorso per i “primi” 40 anni di Cft. Sì, è stato un bellissimo regalo di compleanno. Vedere così tanta gente, in un Mandela Forum quasi da tutto esaurito, ci ha fatto rendere conto, ancora una volta, dell’attaccamento che i soci e le loro famiglie hanno per la cooperativa e dell’affetto che tutta la città prova per Cft, una realtà di lavoro che ormai fa parte della tradizione fiorentina. Certo, un pensiero particolare va ai soci che erano di turno e che non hanno potuto essere presenti, visto che il nostro lavoro si svolge quasi interamente al buio, quando gli altri dormono. Spazio al sorriso, con lo show di Panariello e le gag del Facchizionario, ma anche alla solidarietà. Da tempo siamo legati alla Fon-
dazione Bacciotti e alla Fondazione dell’Ospedale Meyer. Ci sembra doveroso dare un contributo al loro impegno. E poi, va detto – e senza retorica – che la socialità è nel nostro Dna. Non ci dimentichiamo che siamo eredi di “Redenta”, cioè la cooperativa dei facchini-galeotti del vecchio mercato di piazza Ghiberti. Per loro il lavoro era la via per una vita migliore, noi vogliamo che il nostro possa contribuire, per quanto possibile, a migliorare quella degli altri. Va davvero d’accordo questa dimensione sociale con le dure “leggi” del mercato, oggi dominato dal profitto? Per noi vale una regola: il futuro della cooperativa si costruisce valorizzando il lavoro e le persone. Negli ultimi due anni abbiamo stabilizzato oltre duecento persone, premiandone il merito. Una scelta in controtendenza rispetto
ai chiari di luna di oggi. Sappiamo che il nostro lavoro è logorante e che a una certa età diventa impossibile andare avanti. Così, stiamo investendo moltissimo nella formazione, per preparare i nostri soci over 50 a mansioni più leggere, come il giardinaggio o il lavoro di portierato. Anche questo significa andare avanti tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. E alla fine si viene ripagati. Cioè? Qualche tempo fa, ad esempio, abbiamo deciso di ricapitalizzare la cooperativa. Di sua spontanea volontà, la maggioranza dei soci ha deciso di partecipare con i propri risparmi. Ci ha chiamati il notaio, era disperato: i lavoratori Il presidente di Cft Leonardo Cianchi alla festa per i 40 anni della cooperativa
erano andati da lui tutti insieme per sottoscrivere la quota, pensi che sono quasi duemila! Tra dieci anni, quando Cft festeggerà il mezzo secolo, come si immagina la cooperativa? Intanto guardiamoci oggi: siamo a capo di un gruppo che, su tutto il territorio nazionale, conta cinquemila lavoratori e ha un fatturato aggregato di oltre trecento milioni di euro. Le ultime novità riguardano la partnership con la Compagnia Portuale di Livorno, un’altra storica cooperativa che ci darà l’opportunità di avere un affaccio sul mare, e l’incorporazione delle cooperative Arca e Ctf, insieme alle quali ci avventureremo in settori per noi nuovi come il facility management e l’ambiente. Andiamo avanti un passo alla volta, sperando di arrivare lontano. Senza dimenticare da dove veniamo.
12 | Aprile 2014
#Solidarietà
#Politica
La realtà
Verso le urne
GENITORI E VOLONTARI, INSIEME PER I PICCOLI
UN MESE ALLE ELEZIONI, SCATTATA LA CORSA PER PALAZZO VECCHIO
Tanti i progetti che l’associazione “Noi per Voi per il Meyer” porta avanti da ventisei anni per aiutare i bambini colpiti da leucemia e altri tumori Matilde Bernini
“È
volte molto lungo, di cura. I “pilastri” di Noi per Voi sono sempre stati i genitori, cui si affianca una squadra di volontari con competenze nei diversi settori. Oggi l’associazione, che ha avuto un ruolo importante anche nel trasferimento dell’ospedale dalla sede storica alla nuova struttura, è impegnata in particolare su due fronti: quello della ricerca e quello dell’accoglienza totale dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. I progetti di ricerca finanziati da Noi per Voi riguardano la chemioresistenza di leucemia, i tumori cerebrali e i tumori ossei, quest’ultimo in collaborazione con il professor Capanna del Cto. “A proposito di fare rete e di farla con strutture di eccellenza – sottolinea Tulimiero – la ricerca si fa con il Cto e la terapia clinica continua al Meyer”. Sul tema del sostegno alle famiglie dei piccoli
ricoverati al Meyer, il progetto più recente si chiama “Homing” e prevede tutta una serie di interventi, dalla consulenza psicologica alla risoluzione di problematiche più pratiche come la spesa o i viaggi: “Spesso i bambini che arrivano per essere curati al Meyer vengono da altre città o dall’estero, per questo ci stiamo attivando, fra le altre cose, per ottenere biglietti di treni e aerei scontati per i familiari. Allo stesso modo abbiamo una convenzione con l’Acli che ci mette a disposizione una persona per tutti gli adempimenti burocratici”, termina Tulimiero. Per chi vuol contribuire ad aiutare Noi per Voi per il Meyer le possibilità non mancano: si va dagli eventi – a inizio giugno si terrà la seconda edizione del mercato di beneficenza al giardino Torrigiani “Secret Garden”, che nel 2013 ha contato tremila presenze – alle
Firenze si prepara al voto per la scelta del successore di Matteo Renzi
Dario Nardella ha vinto le primarie del Partito Democratico con l’83% delle preferenze: sarà lui a correre per raccogliere l’eredità di Matteo Renzi
Natalia Binagli
P uova di Pasqua dell’associazione, fino alla donazione del 5 per mille dalla dichiarazione dei redditi.
Pasquale Tulimiero, presidente di “Noi per Voi per il Meyer onlus”, durante un evento benefico a cui ha preso parte anche la concorrente di MasterChef Enrica
SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
fondamentale fare rete sul territorio”. A ribadirlo è Pasquale Tulimiero, presidente di “Noi per Voi per il Meyer onlus”, dopo aver raccontato i mille progetti che l’associazione porta avanti ormai da ventisei anni per aiutare i bambini colpiti da leucemia e altri tumori solidi. “Uno degli ultimi progetti a cui stiamo lavorando si sviluppa proprio sul territorio, dove stiamo cercando di creare dei gruppi di lavoro con psicologi e altri operatori del settore insieme alle associazioni di categoria per aiutare i giovani adulti, una volta guariti, a reintegrarsi nel mondo della scuola e del lavoro”, spiega. L’attività dell’associazione, infatti, pensa a tutte le fasi della malattia dei più giovani, e vuol accompagnare i pazienti e i loro genitori nel percorso, spesso difficile e a
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rossima fermata, elezioni. Firenze va al voto il 25 maggio, “election day” per le Europee ma, soprattutto, per la scelta del successore di Matteo Renzi alla guida di Palazzo Vecchio. Mentre scriviamo, lo scacchiere delle candidature non è ancora completo. Qualche casella è sempre vuota, in attesa di un nome che si metta in lizza per la poltrona di sindaco. Ma i punti fermi non mancano, con sfidanti già pronti da tempo a iniziare la partita. È certo, inoltre, che stavolta sarà davvero lotta dura per sedere nel Salone dei Dugento: i posti disponibili – causa spending review – da 46 scendono a 36, così tra gli aspiranti consiglieri si preannuncia una battaglia all’ultima preferenza. PARTITO DEMOCRATICO A tentare di fare “scacco matto” per il Partito Democratico è Dario Nardella. Attuale vicesindaco reggente, già vice di Renzi per quattro anni prima di essere eletto nel 2013 alla Camera, è stato richiamato in Palazzo Vecchio dopo la partenza del premier per Palazzo Chigi. Nardella
corre per i Democratici dopo aver vinto le primarie del 23 marzo contro gli sfidanti Iacopo Ghelli (candidato di corrente, civatiano) e Alessandro Lo Presti (che ha tentato di convincere i fiorentini con il suo “Manifesto per la felicità pubblica”). Una prova di partecipazione da 11.500 votanti utile a Nardella – che ha ottenuto ben l’83% delle preferenze – per spazzare via le voci di chi lo accusava di essere il “successore designato”. Intorno alla candidatura di Nardella è già un fiorire di liste. Oltre, ovviamente, a quelle del Pd e dell’aspirante sindaco, si contano la lista degli ex centrodestra Bianca Maria Giocoli e Massimo Pieri, il sostegno di Valdo Spini (oggi all’opposizione) e dei Comunisti italiani, quello dei socialisti di “Avanti Firenze”, una lista Idv e una di Scelta civica. CENTRODESTRA Ancora in movimento, mentre andiamo in stampa, le geometrie nel centrodestra. Il dato certo è che sarà Marco Stella il candidato a sindaco di Forza Italia. Schierando l’attuale capogruppo dell’opposizione in Consiglio,
il partito di Berlusconi rompe la sequenza dei candidati civici presentati senza successo alle ultime tre tornate elettorali (nel 2009, ad esempio, fu la volta dell’ex portiere viola Giovanni Galli). Resta da capire se sul nome di Stella confluiranno gli alleati, in particolare gli alfaniani del Nuovo centrodestra capitanati dal sottosegretario Gabriele Toccafondi. Sembra invece quasi sicuro il sostegno di Mario Razzanelli e della sua lista “Firenze c’è”, quello della lista Galli e della Lega Nord. Pare diviso l’Udc, addirittura incerto se presentarsi con un candida-
Marco Stella
to proprio. Capitolo a parte per Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale, che il 22 e 23 marzo ha dato vita alle prime primarie del centrodestra fiorentino. Dalle urne è uscita la volontà di correre da soli, fuori dalla coalizione: così si è espresso il 55% dei 1.716 votanti in totale. Chi sarà il candidato? Mentre scriviamo, l’unico in campo è Achille Totaro – parlamentare, già senatore nonché consigliere comunale – schierato da tempo con la lista “Alleanza per Firenze”. Potrebbe essere lui, salvo sorprese, a condurre la gara per la destra cittadina. MOVIMENTO 5 STELLE Sarà invece una giovane donna a tentare l’exploit per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Trentotto anni, un diploma da perito aziendale, mamma di due figli, è Miriam Amato la candidata sindaco dei “grillini”. Attiva nel meetup fiorentino dall’ottobre 2011, si è imposta alle “comunarie” dello scorso febbraio: le sono bastate appena 43 preferenze su poco più di cento votanti. Amato si è già impegnata in alcune delle battaglie più calde della città, come la lotta al termova-
lorizzatore di Case Passerini o la difesa del giardino dei Nidiaci in Oltrarno. SCALETTI, SINISTRA E CIVICI Un’altra donna cercherà invece di “superare a sinistra” il candidato del Pd. È Cristina Scaletti, volto già noto in Palazzo Vecchio, dove è stata assessore all’ambiente per una manciata di mesi all’inizio dell’era Renzi, per poi passare in Regione, alla guida di cultura e turismo, con la giunta di Enrico Rossi. Fuori dai giochi di Palazzo Strozzi Sacrati a causa del rimpasto di alcuni mesi fa, Scaletti guiderà una lista
civica di sinistra (lei – ex Idv – fa parte del Centro democratico di Tabacci) che vuol parlare ai delusi del Partito Democratico. Al suo appello, almeno nel momento in cui scriviamo, non pare però rispondere quella sinistra fiorentina che fa capo a Sel, Ornella De Zordo (che non si ricandiderà), Alba, comitati, movimenti dei cittadini e lista Tsipras, pronta a schierare un altro nome. Ma i colpi di scena non sono esclusi. Sosterrà invece un proprio candidato la lista civica “Repubblica Fiorentina”: si tratta di Paolo Manneschi, dipendente comunale, massofisioterapista.
Miriam Amato
Cristina Scaletti
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#Società
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Natura Mestieri
ORTI URBANI E VERDURE IN TERRAZZA, LA CAMPAGNA SI FA LARGO IN CITTÀ
“O CAPITANO, MIO CAPITANO”, I PROFessori CHE LASCIANO IL SEGNO
Per passione o per risparmiare qualcosa sulla spesa, sempre più abitanti imbracciano zappa e vanga
A tu per tu con alcuni dei docenti più amati nelle scuole fiorentine Serena Wiedenstritt
I fiorentini imbracciano zappa e vanga. Sarà la voglia di risparmiare sulla spesa, ma in città si respira sempre più un’aria di campagna. Giardini collettivi, pezzi di terra affidati agli abitanti, ortaggi che crescono sul balcone del supermercato: tra condomini e strade trafficate, il verde strappa qualche metro in più al cemento. Il Reporter vi porta sul campo, nel vero senso della parola, in un tour fra alcune delle più interessanti realtà dedicate ai “contadini urbani”.
I campi a misura di “over” Sono “sociali” perché permettono a chi vive in appartamenti senza giardino di coltivare un pezzo di terra. A Firenze esistono quasi mille orti sociali che il Comune affida gratuitamente alle cure degli over 60 tramite bandi: si va dai 50 orti del centro ai 450 del quartiere 4 (Isolotto-Legnaia). Piccoli appezzamenti di terra, 50-100 metri quadri, dotati di tutti i comfort del contadino moderno: impianti di irrigazione, mobile per gli attrezzi e servizi igienici. Sono ricavati dividendo i terreni pubblici in mini-campi. Obbligatorio l’uso di concimi biologici, banditi pesticidi e diserbanti chimici. Alcuni avevano già esperienza sul campo, altri si sono riscoperti contadini in età avanzata. Per non sbagliare, comunque, si può sempre “copiare” dal vicino.
I bandi: www.comune.fi.it
Contadini in versione baby I piccoli interrano e annaffiano le piantine, seguono l’andamento delle stagioni, aiutati da genitori e nonni a far crescere le baby-coltivazioni. Sei scuole di Firenze, tra asili nido ed elementari, ospitano altrettanti “orti in condotta” (oltre 460 in Italia). Si tratta di orti didattici per contadini in erba: piccoli terreni ritagliati nei giardini scolastici, ricchi di specie autoctone, coltivati con metodi bio da ottocento bambini. Gli insegnanti sono andati a lezione di “agricoltura scolastica” dai maestri di Slow Food Firenze. L’associazione ha dotato gli orti di un impianto di irrigazione e degli utensili necessari. E i frutti della terra arrivano anche sulla tavola della mensa.
Per sapere dove: www.slowfoodfirenze.it
Verdure in pieno centro Borgo Pinti: pista d’atletica ieri, community garden oggi. Gli “orti dipinti” non hanno ancora un anno di vita, ma sono già entrati nel cuore di molti residenti. “L’orto è un pretesto per creare un luogo di aggregazione”, spiega Giacomo Salizzoni, architetto che ha ideato lo spazio aperto a tutti. Sui mille metri quadri della pista (150 coltivati) si svolgono laboratori e iniziative. Tra i progetti, l’albero dell’energia: pannelli solari in cima a una struttura in bambù, 3,5 metri su cui sta crescendo una pianta di passiflora. Alimenteranno un cuore tecnologico (wifi, carica
cellulari, impianto sonoro e cervello elettronico per monitorare la salute della pianta). Serviranno circa quattromila euro: la ricerca dei fondi è partita.
Orari di apertura: Facebook CommunityGardens
Coltivare... al supermercato Un orto a portata di carrello, sul “tetto” di un supermercato. È quello spuntato alla fine di marzo al piano superiore della Coop di via Carlo del Prete, a Novoli. Si chiama “Orsù – Orti in terrazza” ed è nato per avvicinare alla natura i ragazzi delle scuole, ma anche gli adulti, con laboratori ed eventi organizzati insieme alle associazioni e all’istituto agrario. Una volta al mese si tiene “Sos piante”, un appuntamento per “allenare” il proprio pollice verde: un’esperta insegnerà come venire in aiuto di fiori e coltivazioni dei nostri balconi. In cartellone un corso di orticoltura, iniziative culturali, letture tematiche e passeggiate (questa volta fuori dal supermercato).
Il programma: www.coopfirenze.it
Tra Shakespeare e pomodori I “topi da biblioteca” stanno nell’orto. Firenze ha un biblio-orto, un campo di cento metri quadri ospitato sulla terrazza della BiblioteCanova dell’Isolotto.
Sono una quindicina i bibliortolani, volontari di tutte le età che si dedicano alle coltivazioni biologiche. “Non siamo degli esperti: piantiamo specie autoctone e impariamo dai nostri sbagli”, dice con un sorriso Stefano Beltramini, il bibliotecario da cui è nata l’idea. Il Q4 è una delle zone più ricche di ortilaboratori. Alla Fattoria dei Ragazzi, in via dei Bassi, i nonni del quartiere si prendono cura di un campetto coinvolgendo bimbi e ragazzi, mentre il parco degli animali di Ugnano ha il suo orto “da cani”, un terreno didattico gestito dagli studenti dell’Agrario.
Le iniziative: www.biblioteche.comune.fi.it/ bibliotecanova_isolotto
Se l’orto è “volante” La lista dei campi di città è lunga, come testimonia “Orto Volante”, un calendario di visite guidate promosso dallo Sportello EcoEquo del Comune. Gli eventi primaverili iniziano con l’orto didattico della scuola D. Chiesa alle Cascine del Riccio (15 aprile). Il 27 maggio escursione a Villa La Pietra (via Bolognese), per vedere il terreno coltivato dagli studenti della New York University. In cantiere una visita all’orto sul balcone (e che balcone) del marchese Giannozzo Pucci, che sul tetto di Palazzo Pucci ha piantato erbe aromatiche: un’oasi verde con vista Duomo. Infine una segnalazione: in centro è in arrivo un nuovo “fiocco verde”. Un orto urbano nascerà nel cortile della Casa della Creatività.
Il calendario: ambientesostenibilita.comune.fi.it a cura di Gianni Carpini
Prof. Paolo Scarcelli Insegna latino, greco e lettere al liceo Michelangiolo
Prof. Betty Piancastelli Ha insegnato fisica all’Isis L. Da Vinci e ha fondato il gruppo teatrale dell’istituto
L’IMPORTANZA DEL GRUPPO
SE I TECNICI DIVENTANO ATTORI
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a come si fa a entrare davvero in contatto con gli studenti e ad appassionarli alla scuola? “Il mio primo obiettivo, quando entro in classe, è quello di creare un ambiente sereno. La classe, specialmente al ginnasio, è un gruppo eterogeneo, fatto di ragazzi che non si sono scelti e che si portano dietro ognuno il proprio vissuto. Secondo me, non si può entrare in aula e chiudere la porta al mondo. Quello che cerco di fare è stabilire un rapporto con i miei studenti, altrimenti è inutile partire dalla materia o dagli autori classici. Certo, ci sono ragazzi che studierebbero bene anche da soli, ma il compito dell’insegnante, secondo me, è quello di essere un agevolatore, di far amare lo studio, di aiutare a recuperare chi rimane indietro, di essere attento non solo a giudicare, ma anche a comprendere gli stati d’animo dei ragazzi e a fare in modo che fra loro si stabilisca un clima di collaborazione piuttosto che di competizione”.
e da un istituto tecnico si esce attori, un motivo ci sarà. “Era il 2004 quando abbiamo iniziato con il laboratorio teatrale, attività che seguo ancora nonostante sia appena andata in pensione. Il gruppo teatrale è il nostro fiore all’occhiello, è trasversale ed è importante per gli studenti per creare un rapporto con i compagni. Non solo, molti dei ragazzi che frequentano il laboratorio, e che restano in contatto con noi anche una volta usciti da scuola, magari prima non erano mai stati a teatro. Il lavoro è collettivo, si parte dallo studio dei linguaggi teatrali. Può sembrare strano che il teatro abbia riscosso un tale successo in un istituto che forma tecnici, ma grazie all’impegno dei ragazzi abbiamo vinto anche diversi premi nell’ambito di rassegne teatrali delle scuole superiori. E quest’anno, a metà maggio, saremo sul palco dello Spazio Alfieri con un testo di Achille Campana”.
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on c’è bisogno di ispirarsi al professor Keating dell’Attimo fuggente (nella foto). Non c’è bisogno di salire in piedi su un banco per fare una lezione con la “L” maiuscola. Nei licei e negli istituti superiori fiorentini ci sono tanti professori che lasciano il segno. Sono quelli di cui ci si ricorda anche una volta diventati “maturi”, all’università o quando si sta cercando o si è trovato un lavoro. Sono quelli che magari hanno portato in classe un autore non previsto nei programmi e, attraverso le sue parole, hanno trasmesso fiducia in se stessi. Oppure quelli che, equazione dopo equazione, hanno insegnato a non arrendersi e hanno inculcato il (sano) principio che con l’esercizio – e gli esercizi – si possa sempre migliorare e raggiungere gli obiettivi prefissati. In un momento in cui della scuola si parla spesso e volentieri solo come di un’emergenza, vuoi per i fondi che scarseggiano, vuoi per certi episodi di bullismo o perché essere giovani oggi è sempre più difficile, Il Reporter ha deciso di farsi raccontare da alcuni dei prof più amati della città cosa voglia dire insegnare. Come facciano, ogni mattina, a sedersi dietro la cattedra con il sorriso sulle labbra. E perché – nonostante tutto – questo mestiere continui ancora a piacergli.
Prof. Viviana Viviani Insegna matematica e fisica al liceo Dante
Prof. Massimo Seriacopi Insegna italiano e latino all’istituto Russell Newton
LA MATEMATICA SENZA GESSO
A CONFRONTO CON IL MONDO
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rofessoressa, si può dire che, grazie a lei, Firenze ha qualche matematico in più? “Mi piace coinvolgere i ragazzi, fargli amare la materia. Effettivamente posso già contare tre miei studenti laureati in matematica e, insegnando in un classico, questo non è poco. Ma non lo faccio certo per questo. Mi piace spiegare che matematica non vuol dire soltanto espressioni. Per capirci, nelle mie prime lezioni non prendo neanche il gesso in mano, preferisco parlare di matematica come di una forma di organizzazione mentale. Matematica per me non sono solo i numeri, è logica, è il modo corretto di formulare un pensiero. Ci sono vari aspetti della matematica, e questi vari aspetti spesso i ragazzi li apprezzano”.
arola d’ordine: coinvolgere i ragazzi, far amare loro la scuola, farli essere entusiasti di imparare. In che modo? “Per quanto mi riguarda, per prima cosa faccio vedere ai ragazzi che sono io il primo ad amare il mio lavoro, a tenere a quello che faccio e al loro percorso di crescita. Poi cerco di essere un po’ insegnante, un po’ psicologo e un po’ assistente sociale. I ragazzi devono essere motivati, stuzzicati, stimolati, a volte rimproverati, ma sempre in modo costruttivo. Non è vero che gli studenti oggi sono più svogliati di vent’anni fa, hanno le stesse potenzialità, vanno solo tirate fuori. Devono vedere che tu ti metti in discussione per riuscire a mettersi in discussione a loro volta. Infine, non mi limito ai programmi ministeriali, che comunque seguo e che costituiranno il loro bagaglio culturale, ma organizzo attività pomeridiane e incontri con associazioni come Libera, Amnesty International e Unicef, per farli confrontare con la realtà esterna”.
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#Cultura
#Cultura
Una serata speciale
In agenda
L’appuntamento
Da Marilyn monroe alla cucina medievale, Tutto il mese evento per evento
notte Bianca dal tramonto all’alba, per scoprire il volto culturale di firenze
buon compleanno, caro “toscanaccio” Pieraccioni, Panariello, Conti e Masini insieme per festeggiare Francesco Nuti. Con l’intera città Caterina Gentileschi
“M
adonna che silenzio c’è s t a s e r a ”, esclamerebbe un emozionato Francesco davanti al pubblico attento e impietrito. Forse andrà così, forse al posto del silenzio scroscerà un applauso, di quelli che danno calore e valore ai momenti. Per scoprirlo bisogna aspettare l’11 maggio, giornata nella quale si festeggia il 59esimo compleanno di Francesco Nuti. E lo si festeggia in maniera speciale, con un evento firmato da Carlo Conti, Marco Masini, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, al Nelson Mandela Forum, messo a disposizione per l’occasione da Prg. “Buon compleanno Francesco Nuti” è il titolo della serata che i quattro toscani doc hanno ideato per il loro amico, l’attore e regista Nuti, vittima nel 2006 di un grave incidente, che si appresta (il 17 maggio) a spegnere 59 candeline. Conti, Masini, Panariello e Pieraccioni si esibiranno
I quattro protagonisti dell’evento in programma l’11 maggio al Nelson Mandela Forum, il cui ricavato andrà a Nuti
Web
bitconcerti.it
gratuitamente e l’intero incasso verrà consegnato a Giustino Minocchi, amministratore di sostegno di Nuti. L’idea è nata durante una cena a casa di Carlo Conti, con l’intento di far sentire a Francesco Nuti quanto la sua opera e la sua amicizia siano tuttora vive nelle scelte artistiche dei quattro, e non solo. Conti, Pieraccioni e Panariello proporranno un mix tra il proprio repertorio e quello dell’attore e regista pratese, mentre Marco Masini prenderà spunto dalle colonne sonore di alcuni celebri film. “Dopo le vacanze di Natale eravamo tutti e quattro insieme – ha raccontato Carlo Conti – e tra un discorso e l’altro ci siamo detti: come sta Francesco? Quando compie gli anni? Allora ci è venuto in mente di fare una festa e un regalo di compleanno con uno spettacolo in cui saremo tutti e quattro insieme sul palcoscenico, da fan più che da colleghi. Una festa che ci permetterà di fare anche materialmente un regalo a Francesco.
Più saranno gli spettatori, più grande sarà il regalo”. Un regalo da parte dei quattro showmen e di tutto il pubblico, che con molto calore ha fatto registrare il tutto esaurito in pochissime settimane dalla messa in vendita dei biglietti. “Ho capito che volevo fare questo mestiere quando ho guardato per la prima volta Madonna che silenzio c’è stasera – ha spiegato Pieraccioni – avevo ventuno anni e andai da Francesco per passare un Natale in una stanzina accanto a dove stava lui con la famiglia. Gli raccontai alcune sceneggiature che avevo in mente, ma in uno stato così embrionale che lui fu un signore a non dirmi ‘perché non passi il Natale con la tua famiglia invece di star qui a rompermi le scatole?’. Saremo tutti e quattro sul palco, come al tavolino di un bar, e ci avvicenderemo con il meglio e il peggio di quel che abbiamo prodotto”. Tutti insieme, e insieme al pubblico. Tra risate e ricordi.
Il personaggio
L’iniziativa
Fuori porta
Azzurri, una vita per gli altri
“Prima visione”, Il festival neonato che mescola generi e pubblico in sala
“Satira e sogni”, Sergio staino sbarca a siena e conquista s. maria della scala
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è chi lo ricorda a Sanremo ’83, cui partecipò con la canzone “Amare te”, e chi ne ha un ricordo più vago e discontinuo, legato a qualche apparizione pubblica negli anni Novanta e nell’ultimo decennio. Ma Riccardo Azzurri, in realtà, dopo quel Sanremo non si è più fermato. La sua carriera nel mondo della musica è proseguita lontana dalle luci dei riflettori perché, come lui stesso ha spiegato, “non mi piace essere acclamato solo perché appaio in tv. Preferisco starmene da parte dedicandomi al mio amore più grande, la musica”. Riccardo è attivissimo a Firenze, dove si barcamena fra un
centro anziani e l’altro per dare sollievo, mediante la musica, a chi è solo e malato. Con loro porta avanti una preziosa attività di musicoterapia, iniziata nel 1999: “Successo, fama. Non sono niente. Basta guardare negli occhi queste persone per capire cosa è veramente importante e dà senso alla vita”. Parallelamente al lavoro con gli anziani, Azzurri porta avanti i suoi progetti musicali. Dopo il cd “L’immaginario”, uscito nel 2012, e la canzone “Diop e Samb” – in ricordo dei due senegalesi uccisi a colpi di pistola in piazza Dalmazia il 13 dicembre 2011 – si attende, probabilmente in autunno, l’uscita del suo nuo-
Riccardo Azzurri e Aleandro Baldi hanno scritto a quattro mani il pezzo “Firenze Madre”, una dedica alla città
vo lavoro, interamente acustico, “L’incoerente”, al quale hanno collaborato gli archi di Angela Savi, Stefano Bianchi, Sabrina Giuliani ed Elisabetta Sciotti e il pianoforte di Marco Bucci. Anche stavolta Firenze sarà presente, ma non per i suoi episodi di cronaca nera: “Delle dieci canzoni del disco, l’ultima si chiama ‘Firenze madre’. L’ho scritta a quattro mani con Aleandro Baldi, grande amico e cantante con cui duetto nel pezzo”. Dietro il titolo forte e rassicurante si cela un rapporto controverso con il capoluogo toscano: “Non lo definirei un rapporto conflittuale, ma certo Firenze non è più la città in cui sono cresciuto e in cui giocavo spensierato a nascondino tra piazza San Remigio e Santa Croce. Da qualche anno mi sono trasferito a Borselli, in una casa nel bosco lontana da tutto e tutti, dove ho anche il mio studio di registrazione. Lì sto davvero bene. A Firenze ci sono nato e, dopotutto, la amo, è la mia città. Sono venuto alla luce in una casa di via de’ Neri, che è ancora di mia proprietà, e non ci penso proprio a venderla”. I.R.V.
ono vere e proprie scoperte musicali quelle che animano Prima Visione Festival, all’auditorium al Duomo fino al 27 aprile. Il festival, alla prima edizione, nasce dall’esigenza di favorire l’incontro fra pubblici diversi. Mercoledì 9 appuntamento con Antonello Salis e Innovativo Ensemble, sul palco con Verdiana, un originale viaggio nell’opera italiana. Il 18 spazio a La Traviata di Giuseppe Verdi, letta e interpretata da Dario Vergassola e David Riondino, con musiche eseguite dal vivo dall’Innovativo Ensemble. Chiudono la programmazione, il 27 aprile, Ches Smith & These Arches. Smith è il prototipo della nuova generazione di musicisti americani, equidistanti dalle scuole e aperti a scoprire le possibilità espressive in diversi ambiti, un progetto musicale che rispecchia lo spirito del neonato festival fiorentino. C.G.
atira e sogni, così si intitola la mostra antologica che ripercorre la storia di un piccolo-grande eroe toscano, che con le sue vignette ha dato senso a tanti momenti. Il complesso di Santa Maria della Scala, a Siena, ha deciso di celebrare così Sergio Staino, accogliendo circa trecento dei suoi lavori, diversi per tipologia, ispirazione e tema. Intorno al 2000, l’artista ha dovuto abbandonare, per motivi di eccessivo degrado della vista, il disegno tradizionale fatto a matita o china, per spostarsi obbligatoriamente sul digitale, ma senza perdere la sua sagace verve. La mostra va dai primi disegni di Bobo, nati su Linus nel ’79, agli appassionati interventi su l’Unità. E poi il cinema, i lavori più recenti e i disegni per bambini. Temi politici, dispute familiari, storie e riflessioni, tutti indelebilmente contraddistinti dalla cifra stilistica del maestro. C.G.
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prile dolce dormire? Nemmeno per sogno. A Firenze aprile sembra piuttosto il mese giusto per risvegliarsi dopo il torpore invernale e cominciare a vivere la città in tutte le sue sfumature, dagli ultimi spettacoli al chiuso dei teatri ai primi eventi open air. Si comincia con il teatro, il Puccini per la precisione, che dall’11 al 13 aprile si trasferisce al Riva Lofts (via Baccio Bandinelli 98) per Bye Bye suite, quaranta minuti in camera con Marilyn Monroe, per mettere a nudo il volto più fragile della diva. Il Teatro Verdi, invece, per salutare con un sorriso il mese di aprile, offre una versione del classico Rugantino con protagonista Enrico Brignano (dal 1° al 5 maggio). Oltre al teatro, in programma anche tanti concerti, che vedranno il fiorentinissimo Piero Pelù salire sul palcoscenico del Mandela Forum (il 18 aprile) per regalare un po’ di rock ai suoi fan. Il classico – ma mai demodé – Massimo Ranieri preferisce il Teatro Verdi (il 26), mentre la voce raschiata di Noemi, reduce dagli applausi della critica sanremese, il 29 sarà all’Obihall. Saltando da un genere all’altro si arriva a uno degli eventi più attesi della primavera fiorentina, la 78esima edizione della Mostra internazionale dell’artigianato, alla Fortezza da Basso (dal 24 aprile al 1° maggio), che per una settimana vedrà i padiglioni vestirsi dei colori dei prodotti arrivati nella città del giglio da mezzo mondo. Se invece per l’artigianato non si ha una grande predilezione e si è alla ricerca di un evento più “artistico”, si può fare un salto alla mostra Da Michelangelo alla contemporaneità (fino al 17 maggio all’Archivio di stato), che racconta la storia di uno degli istituti più importani della città, l’Accademia delle arti del disegno. Dulcis in fundo, non poteva mancare un appuntamento sui generis, che avrà come location d’elezione il parco delle Cascine. Si tratta dei Giochi del Carnasciale (25-27 aprile), una tre giorni al gusto di gruppi storici, sbandieratori, esibizioni di tiro con l’arco e gustose full immersion nella cucina medievale.
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La mostra
Buonarroti e pollock, storia di due visionari
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he cosa succede se si mette il maestro dell’action painting accanto al genio della Cappella Sistina? Succede che instaurano un dialogo, fatto di colori, forme, evoluzione. Di arte, a tutto tondo. “La figura della furia” (dal 15 aprile al 27 luglio), curata da Sergio Risaliti insieme a Francesca Campana, nasce in occasione del 450esimo anniversario della morte di Michelangelo, avvenuta il 18 febbraio 1564, e celebra il filo rosso che unisce i due artisti. Il luogo prescelto per esporre ben sedici opere di Pollock è Palazzo Vecchio, simbolo – e tutt’oggi sede – del potere politico di Firenze, in particolare della città comunale e rinascimentale che fece dell’arte un elemento di forza della propria civiltà e del proprio prestigio nel mondo. E proprio in Palazzo Vecchio si conserva, nel Salone dei Cinquecento, “Il Genio della Vittoria”, una delle opere più celebri del Buonarroti, emblema di quelle tensioni contrapposte che caratterizzano la scultura michelangiolesca e che, per vie sotterranee, tornano a proporsi con assoluta enfasi nelle rivoluzionarie pitture di Pollock.
Enrica Cinaschi
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otte sì, ma solo se è bianca. Torna l’appuntamento più amato della primavera, atteso da fiumi di fiorentini, tutti pronti a riversarsi nelle strade e nelle piazze del centro storico. La data è sempre la stessa, il 30 aprile dal tramonto all’alba del 1° maggio. Il tema, invece, cambia ogni anno. Per il 2014 (quinta edizione consecutiva dell’evento) è stato scelto “La città continua”, ispirato alla produzione di quel gruppo di architetti attivi a Firenze alla fine degli anni ’60, che ha segnato una pagina avanguardista della cultura del Novecento. Questo il tema a cui si ispirano i progetti culturali proposti da associazioni & Co (che mentre Il Reporter va in stampa sono ancora in via
di definizione, ndr), che andranno ad aggiungersi al nugolo di eventi organizzati dal Comune. L’idea di base è fare cultura, non baccano. Ed è questo il motivo che spinge a prendere in considerazione progetti che abbiano un solido contenuto, ma anche un legame stretto con luoghi della città dimenticati o misconosciuti. “La città continua va nella direzione del superamento della percezione di Firenze come città-museo – spiegano gli organizzatori – le iniziative artistiche sono concepite in stretta relazione a un luogo cittadino, non necessariamente all’aperto, nell’ottica di valorizzarlo con nuove modalità”. Nella prima periferia, ma soprattutto nel centro storico, che la notte tra la fine di aprile e il primo giorno di maggio si
vestirà a festa per autocelebrarsi. Sempre crescente l’entusiasmo dei fiorentini, che edizione dopo edizione si danno appuntamento per festeggiare insieme la notte più lunga dell’anno (lo scorso anno si contarono circa 300mila presenze). L’idea è quella di una città senza confini, proiettata oltre barriere e limiti. La prospettiva è far evolvere il concetto di spazio e pensare la città come una piazza, luogo globale di incontro. “Firenze si offre in una nuova veste, cercando di svelare i suoi luoghi in modi inconsueti e innovativi”. Una città viva, con eventi non stop, che invogliano a riconsiderare l’idea di città trasformandola in un’entità in continuo movimento, sempre pronta a offrire qualcosa di nuovo.
Una delle opere di Jackson Pollock, realizzata con la tecnica dello “sgocciolamento”
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18 | Aprile 2014
#Fiorentina
#Sport Il calendario
aprile, vietato dormire
U
n’altra bella stagione per la Fiorentina, nonostante qualche rimpianto. Vedi alla voce arbitri, Europa League ma anche Pepito Rossi, fuoriclasse unico che tutti si augurano di vedere all’opera in finale di Coppa Italia. Quando c’è lui in campo le difese tremano, come quando Mario Gomez è nella miglior condizione: anche lui è uno dei più attesi per il 3 maggio. Quanto allo sprint finale in campionato, questo aprile non si preannuncia un mese dei più facili per la Fiorentina. Domenica 6 va in scena Fiorentina-Udinese, con i friulani che, per i viola, sono da sempre un avversario più che ostico. Una settimana più tardi un’altra partita difficile, la sfida contro Luca Toni a Verona, una “succursale” della vecchia Fiorentina che, a suon di ottime prestazioni, sembra non aver paura di volare. Nel turno successivo al Franchi arriverà la Roma, per una delle partite più belle e difficili dell’anno. Il mese finirà poi con la trasferta di Bologna: derby dell’Appennino statisticamente difficile fuori casa. Riepilogando, ad aprile per la Fiorentina è vietato dormire...
Vincenzo Montella è impegnato nel finale di stagione alla guida della Fiorentina: anche questo non sarà un mese facile
Nuoto e dintorni
La stagione/1
san marcellino sogna una piscina all’aperto
luci accese sul volley
L’idea è quella di costruire una nuova vasca per l’estate
E
pallavolo fu. Dopo una dozzina d’anni, anche uno sport troppo spesso sottovalutato torna sotto le luci dei grandi palcoscenici. L’ha fatto in silenzio, lavorando come una formichina nelle categorie minori, crescendo pian piano senza comprare titoli ma vincendo sul campo. La regina della pallavolo nell’hinterland fiorentino è senza dubbio l’Azzurra San Casciano. Nel suo secondo anno di A2 ha già vinto la Coppa Italia e ora lotta per il primo posto contro la più quotata Montichiari. L’allenatrice, una fiorentina doc, Francesca Vannini parla poco, ma fa parlare le sue giocatrici sul campo. Solo vittorie in questa stagione. Dolci note anche dalla Savino Del Bene, che ha iniziato la stagione con l’obiettivo della salvezza e che ora si trova ad affrontare la lotta per i play-off. Tantissimo ha influito la campagna acquisti di gennaio, con l’arrivo di Moneta e Corna. Continua a far bene, in serie B1, la San Michele di coach Alderani, ma non è più una novità. Note un po’ stonate arrivano, invece, dal Valdarno Volley che, dopo anni al vertice della serie B1, lotterà con molta probabilità per non retrocedere fino all’ultima giornata. In bocca al lupo, volley fiorentino.
Lorenzo Mossani
Il “programma”
i “big” da blindare, in campo e fuori
In casa viola si guarda avanti: l’obiettivo è tenere i pilastri Irene Delfino
E
cco che cosa significa “programma” in casa viola, quella parola che quasi due anni fa ha mandato in soffitta l’abusata “progetto”. Cambio di vocaboli, di strategie societarie, di squadra. In una parola, rinascita. E, una volta imboccata la retta via, questa non si abbandona. Si continua a percorrerla con gli stessi uomini che l’hanno costruita. Il ds Daniele Pradè, in scadenza a giugno, si è tappato le orecchie di fronte alle lusinghiere propo-
ste di alcune “big” per rimanere un altro anno in riva all’Arno. E continuare a mettere a segno colpi da novanta, come i tre tenori ex Villarreal e Mario Gomez. Con la tela tessuta per mesi dal dt Eduardo Macia, che firmerà altri tre anni di contratto. Fino al 2017, dunque, in linea con il contratto di Vincenzo Montella e del suo staff. Nella Fiorentina il programma vincente è chiaro: si blindano i pilastri fuori dal rettangolo verde, di pari passo con quelli che lo calcano con il pal-
lone tra i piedi. O che lo parano con i guantoni, come Norberto Neto: l’ex portiere con le valigie in mano andrebbe in scadenza a giugno 2015, ma già si pensa a un rinnovo triennale (fino al 2018). Stesso reparto, la difesa, stessa scadenza, 2015, e l’intenzione di volerlo ancora a lungo al centro del reparto arretrato viola. Stiamo parlando di Gonzalo Rodriguez, l’argentino che a gennaio ha rifiutato un’offerta da due milioni netti a stagione perché “nella vita ci sono cose più
importanti dei soldi”. Accanto a Gonzalo sempre Savic, il recupera palloni, che ha una scadenza più lunga del contratto, giugno 2016: ma attenzione, le pretendenti non mancano. Come per Borja Valero, il todocampista dal cuore viola che ha scelto la bella città d’arte per mostrare la sua raffinata classe. Anche il Pek, in scadenza fra soli due mesi, si è chiarito le idee e rimarrebbe volentieri il prossimo anno. Ma la carta di identità non si nasconde. Lo ha fatto il trentasettenne Massimo Ambrosini, “totalmente soddisfatto di aver scelto Firenze”. Soddisfazione che si respira anche in viale Fanti, dove stanno pensando a preparargli un prolungamento di contratto. Mentre ha già firmato il capitano, per vivere la sua nona stagione in riva all’Arno. E forse arrivare in doppia cifra, visto che il contratto ha l’opzione fino al 2016, con bonus legati alle presenze. Perché no? “Firenze è una scelta di vita”, firmato Manuel Pasqual.
Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it
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Nuova Cesat - Firenze (FI)
Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.18 del 3 Aprile 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
La pallavolo fiorentina è tornata sotto i riflettori dei grandi palcoscenici, grazie al lavoro svolto sul campo e ai risultati centrati dalle squadre
Car.Mar.
La stagione/2
Valutazioni
pallanuoto, bilancio ok
se le pagelle cambiano volto
L
P
agelle indiscutibili: sogno o realtà? Ecco a voi l’Ivg. Questa strana sigla corrisponde all’indice di valutazione dei giocatori della rosa. Non sono le pagelle che vengono redatte dalla stampa, ma le classifiche divise per ruolo, e aggiornate partita dopo partita, che valutano l’apporto di ogni giocatore alla squadra, in base ad alcuni parametri. Come palle giocate, possesso palla, percentuale di passaggi riusciti, giocate utili, palle recuperate, palle perse, assist e tiri. È interessante notare che i quattro pilastri della Fiorentina, dopo ventisette giornate di campionato, siano Neto in porta (Ivg 19,5) e Savic in difesa (Ivg 18,5). Ma la sorpresa è a centrocampo, o meglio in mediana, e si chiama Massimo Ambrosini (Ivg 20,9). L’ex milanista ha dalla sua il 77,8 per cento di passaggi riusciti: solo il Pek, a centrocampo, ha fatto meglio (82,4). Come salta all’occhio la percentuale di palle recuperate (18,5), più dei difensori Gonzalo Rodriguez (17,4),
Tempo di pagelle per i giocatori viola: nonostante l’infortunio, la corona di miglior attaccante è sempre sulla testa di Pepito
Roncaglia (17), Compper, Tomovic e Diakitè. Meglio ha fatto solo il montenegrino Savic con 19,4. La corona di miglior attaccante viola se l’aggiudica chiaramente Pepito, secondo solo a Carlitos Tevez. Ma senza il brutto infortunio... I.D.
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La piscina di San Marcellino: tra le sue offerte ci sono corsi di nuoto, acquagym, pallanuoto, nuoto sincronizzato e altro ancora
Carlo Marrone
D
a quasi trent’anni un punto di riferimento non soltanto per gli abitanti della zona, ma per tutti i fiorentini: è la piscina di San Marcellino. Un luogo di sport per grandi e piccini, che offre corsi di nuoto, acquagym, pallanuoto, nuoto sincronizzato e molto altro. “Come previsto dal regolamento, disponiamo di spazi per le scuole e per i disabili – spiega il direttore Massimo Borracci – e nel nostro impianto si allenano le grandi squadre della Firenze Pallanuoto e gli esordienti dell’Acquatica. La nostra è una delle migliori scuole di nuoto di Firenze, dalla quale sono usciti grandi campioni”. Perché un bambino dovrebbe preferire uno sport acquatico ad altri più diffusi e gettonati? Prima di tutto per una questione di sicurezza: tutti dovrebbero saper nuotare, a maggior ragione in un paese di mare come il nostro. Poi è uno sport completo e sicuro, che non sottopone al rischio di traumi. Inoltre al nuoto si può accedere in tenerissima età, fin dai quattro anni, mentre per altri sport si deve aspettare. Io credo che il nuoto dovrebbe essere il primo sport che un bambino intraprenda, anche se poi dovesse scegliere altro. Perché dopo un paio di anni di nuoto approderebbe a uno sport diverso già abituato a una mentalità sportiva, agli orari
a Ngm Firenze Waterpolo in finale di Len Trophy (l’Europa League della pallanuoto) e ai play off scudetto. La Bassilichi Rari Nantes Florentia praticamente salva e che potrebbe rientrare, con un po’ di fortuna, a giocare anche i play off scudetto. La stagione della pallanuoto si avvia alla conclusione in maniera tutto sommato positiva per le due compagini fiorentine. La Ngm ha il grande rammarico di aver perso a metà campionato il portiere titolare Federica Lavi. Il ruolo del numero 1 nella pallanuoto non s’inventa, e anche se Jennifer Olimpi ha fatto miracoli tra i pali (essendo attaccante), qualche punto perso per strada ha compromesso alcuni obiettivi della squadra di Andrea Sellaroli. La Rari aveva avuto difficoltà a iscriversi alla serie A1: il grande impegno del tecnico Riccardo Vannini e l’abnegazione dei giovani pallanuotisti hanno dato i loro frutti. Si temeva di dover annunciare la retrocessione: adesso, invece, il futuro è meno nebbioso.
L’annata della pallanuoto si avvia alla conclusione in modo tutto sommato positivo per le compagini fiorentine
Sim.Spa.
COMUNICATO
AI SENSI DELL’ARTICOLO 7 COMMA 1 DELLA LEGGE N. 28 DEL 22 FEBBRAIO 2000 “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” La società Bunker Srl editrice del mensile di informazione Il Reporter di Firenze nelle edizioni attualmente pubblicate e in quelle che dovessero essere pubblicate da qui all’ 26 Maggio 2014, a norma della legge n.28 del 22.02.2000 e relative delibere delle autorità competenti, comunica le CONDIZIONI che intende applicare PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE INDETTE PER I GIORNI 25 E 26 MAGGIO 2014. Agli annunci pubblicati di tutti i partiti, di tutte le liste, di tutti i movimenti politici e di tutti i candidati verranno applicate le seguenti tariffe in Euro che si debbono intendere al netto dell’Iva al 4% prevista dalla normativa vigente: LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA GLOBALE DI TUTTA LA CITTÀ DI FIRENZE
e al rispetto. Valori che i nostri istruttori federali si impegnano a trasmettere e che sono validi nella vita e in tutti gli sport. Per chi invece si innamora della piscina, quando è possibile iniziare a dedicarsi alla pallanuoto e al nuoto sincronizzato? Verso i dieci anni, previa prova di verifica. È fondamentale essere ottimi nuotatori. Il nuoto sincronizzato è stato introdotto da un anno: che risposta c’è stata? Abbiamo introdotto il nuoto sincronizzato quasi per scherzo, senza grandi aspettative, ma abbiamo riscosso un successo davvero inatteso: sessanta iscrizioni. Evidentemente era un’attività di cui si sentiva la mancanza. Non sembra che la piscina di San Marcellino abbia risentito particolarmente della crisi... Fortunatamente no, non abbiamo riscontrato particolari cali. Anzi, per quanto riguarda la scuola di nuoto c’è stato un incremento. Qualche perdita l’abbiamo avuta nell’acquagym e nel nuoto libero, per via dei forti sconti applicati in alcune struttu-
re tramite i coupon. Comunque la buona sorte della nostra struttura dipende sicuramente in buona parte dal grande interessamento che il Comune ha sempre dimostrato. L’impianto è stato ristrutturato da poco e sono in programma ulteriori lavori. Sembra andare tutto molto bene, c’è qualche sogno nel cassetto? Quelli ci devono essere sempre. Ci piacerebbe costruire una piscina all’aperto, abbiamo già il progetto. Ci permetterebbe di sfruttare anche la stagione estiva e sarebbe un ottimo servizio per i cittadini. E in tanti si augurano che questo sogno possa realizzarsi al più presto, perché anche i meno sportivi fra i cittadini possano concedersi un tuffo rinfrescante sotto il cocente sole d’agosto.
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20 | Aprile 2014
#Rubriche
Lettere
A zonzo per Firenze
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it
BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI nio dei Medici, per custodire paramenti, arredi, argenteria della venerata Cappella dell’Annunziata. All’interno, sull’altare, vi fu posta anche una pregevole tavola di Iacopo Vignali, raffigurante l’Assunta con San Vitale, Sant’Alessandro e San Gregorio; naturalmente allusiva ai nomi del padre e del figlio maggiore dei nuovi Medici e al papa Gregorio XIII sotto il cui pontificato avvenne la conversione. La suddetta porta è così descritta da Giuseppe Richa (T. VIII, p. 61):
UN MOTTO: UNA STORIA
S
e volgiamo lo sguardo sullo spigolo della cantonata di Via dei Servi con la Piazzetta di San Michele Visdomini (nella foto a destra), all’altezza del primo piano dell’immobile che al piano terra ospita una bottega di corniciaio, scorgiamo la scritta angolare “Protector noster”. Si tratta di un motto che decorava la base di un bello stemma mediceo, oggi scomparso, sormontato da un copricapo cardinalizio. Era l’arme della famiglia dei Medici cosiddetti “Neofiti”, cioè della famiglia Fabbi che nel XVI secolo, dalla fede ebraica, passò a quella cristiana. Il cardinale Ferdinando de’ Medici (poi granduca), ne fu il padrino durante la cerimonia in cui il papa somministrò i sacramenti a Vitale e ai suoi figli. Proprio da questa occasione la famiglia che aveva abiurato a favore della chiesa Romana, assunse ufficialmente il cognome “Medici”. Infatti, il cardinale mediceo ne fu talmente lusingato da donare ai Fabbi, oltre al suo cognome, anche l’arme propria. Questa vicenda ebbe iniziò a Roma, con la conversione del generoso medico rabbino Iochiel Fabbi, battezzato dal pontefice con il nome di Vitale unitamente ai suoi figli Alessandro e Antonio e alla figlia Grazia, in seguito andata in sposa al nobile fiorentino Bartolomeo Sermanni. Allorché Ferdinando a quarant’anni, nel 1587, per l’improvvisa morte del fratello Francesco I, lasciò Roma e l’abito talare per assumere come granduca il comando della Toscana, i lusingati neofiti
lo seguirono a Firenze dove acquisirono simpatie e benemerenze. Difatti, facendo parte di una famiglia ricca e generosa, elargirono fondi per opere di beneficenza e di edilizia religiosa, come la costruzione del portico della chiesa di San Domenico (posta sulla strada per Fiesole), disegnato da Matteo Nigetti; a questo architetto, nel 1637, affidarono anche i lavori per la facciata della chiesa di San Salvatore d’Ognissanti, portata a termine in stile barocco, una delle prime opere di questa espressione a Firenze. Lo stemma che decorava fino a qualche anno fa la cantonata, probabilmente fu collocato a evidenziare dove Vitale abitò inizialmente con i suoi familiari, abitazione poi adibita ad asilo dei catecumeni, successivamente trasferito nel monastero di San Giovanni delle Cavalierisse in Via San Gallo. Certamente fu l’ex rabbino, a coniare il sottostante motto per esternare la sua gratitudine all’importante famiglia fiorentina che oltre a governare la Toscana, dette alla Chiesa anche due papi. Parimenti al motto, sull’architrave di una finestra al secondo piano dal lato della Piazzetta di San Michele Visdomini, ne fece scrivere un altro in caratteri ebraici, così come un terzo sopra l’arme medicea, iscrizioni che il tempo e i rifacimenti hanno cancellato. Il grande stemma è stato tolto e forse giace nell’oblio in qualche deposito in attesa del restauro? Se così fosse, potrebbe essere il momento di prendere in considerazione il suo ripristino e la ricollocazione in sito a ricordo di quanto ci fa conoscere la storia? Infine, per coloro che volessero conoscere l’aspetto di Vitale e di suo figlio Alessandro, non c’è che da recarsi alla basilica della Santissima Annunziata. Entrando nell’androne che introduce al grande chiostro con il pozzo centrale, in antico detto Chiostro dei Morti, si nota a sinistra la grande porta della Sagrestia della Madonna, coronata dallo stemma mediceo, fatta costruire nel 1635, sul disegno di Matteo Nigetti, proprio dai “neofiti” Alessandro e Anto-
VIA NOVELLI: I GIARDINI E IL PARCHEGGIO DELLE AUTO
(…) una porta di marmo misto coll’imposte di noce intagliate: questa porta conduce nella Sagrestia particolare, e propria della Cappella della Santissima Nunziata fabbricata da Antonio Medici Dottore Fisico, la quale è tutta piena di armadi contenenti i paramenti, ed altre sacre, e ricche suppellettili, veggendovisi un vago altare, la cui Tavola di mano del Vignali rappresenta l’Assunta con appiè S. Alessandro e S. Vitale, e da una alla parete vedasi colorito a fresco da Cecco Bravo il Ratto di San Paolo. Ed eccoci al dunque: ai lati della porta si vedono due busti marmorei sormontati dallo stemma mediceo policromo. Il primo a destra è quello di Vitale l’ex medico rabbino, l’altro, di suo figlio primogenito Alessandro, deceduto nel 1642, a 75 anni d’età. Nelle epigrafi di tali monumenti funebri, pregevolmente scolpiti da Orazio Mochi scultore granducale, si legge che questi marmi furono fatti collocare da Antonio Medici, figlio minore e fratello dei defunti, per onorarne la memoria. Sempre il Richa (T. VIII, pp.38-39) ci fa sapere, inoltre, che i due fratelli Alessandro e Antonio, furono anche benefattori della chiesa in quanto donarono il maestoso ciborio d’argento massiccio, l’attuale Sancta Sanctorum a otto facce, sormontato da una croce di cristallo di rocca, per l’altare maggiore, disegnato da Giovan Battista Foggini. Caritatevoli benefattori, i suddetti Medici erano anche attenti contabili almeno a giudicare dai tre Quaderni di ricevute (R 66, R 67 e R 68 dell’Archivio del Capitolo Metropolitano Fiorentino) dove dal 1612 al 1656, quasi giornalmente, venivano scritte di pugno e firmate, tutte le ricevute di soldi percepiti da coloro i quali avevano fornito materiali, vettovaglie, servizi o mano d’opera per opere di bene. Non soltanto tutto ciò, con atto testamentario di Alessandro e Antonio “del molto eccellente signore Vitale Medici” fu lasciata un’importante somma da suddividere in doti, da 10 a 40 ducati l’una, destinati a fanciulle povere con la vocazione di farsi monaca. Attraverso una precisa procedura la cui stesura si può ancora leggere nella sala principale del succitato Archivio del Capitolo, le quali doti furono regolarmente assegnate dal 1661 al 1904 (C. 73, C. 81). A ottanta anni passati, il 6 Agosto 1656, anche l’ultimo dei Medici neofiti, Antonio, passò a miglior vita; due giorni dopo i canonici del Duomo, eredi del suo non indifferente patrimonio, gli organizzarono un pomposo funerale (C. A, 18, p.154 v) provvedendo successivamente, secondo le volontà testamentari del defunto, ad inumarne la salma nel pavimento della navata centrale della chiesa di Ognissanti sotto una grande lastra tombale, di cui la metà decorata da un policromo stemma mediceo e l’altra metà con la scritta dell’epigrafe. Il Richa, nella sua più volte citata opera (T IV, pp. 280-281), a proposito della sepoltura scrive: Nel pavimento della navata grande sono pure sotterrati Uomini Illustri con iscrizioni, e la prima alla porta è di Antonio di Vitale de’ Medici, dottissimo nella cognizione di varie scienze e lingue. La sintesi dell’epigrafe invita chiunque entri nella chiesa, a fermarsi e pregare per Antonio di Vitale de’ Medici, illustre filosofo che esercitò la professione medica per sessant’anni, temprando la sua vita dedicata alle lettere e trascorsa senza vizi, longeva e frugale, che gli fece acquisire grandi ricchezze deliberatamente devolute nell’abbellire chiese e dotare opere pie. A questo punto possiamo riassumere e concludere sinteticamente la presente storia dei Medici neofiti, che da ebrei passarono al Cristianesimo, con il noto proverbio: A caval donato non si guarda in bocca! L’articolo è uno dei quaranta aneddoti tratto dalla nostra ultima pubblicazione “Piazza della Santissima Annunziata”, secondo degli otto volumi della Collana “Le Piazze Fiorentine”, edita da Giorgi Libri Srl. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI Web artusi.net
Aprile 2014 | 21
Il Pungiglione
la vita “clandestina” di chi tifa juventus
I
l mese appena passato per noi fiorentini è stato segnato dalle tre sfide con la Juve. L’umanità si divide in due categorie: quelli che tifano per la Juve e quelli che alla parola Juve accusano forti dolori psicosomatici. Io appartengo a quest’ultima specie! La Juve è come mia suocera: mi ricorda solo cose brutte! Il campionato perso all’ultima giornata nell’82, i rigori inesistenti, la triade. Per chi non tifa bianconero la Juve suscita la stessa simpatia di un discorso di Mario Monti sul debito pubblico. A Firenze essere tifoso bianconero condiziona le relazioni umane. Un mio amico aveva tanti amici juventini. Poi l’ha saputo e ha cambiato subito amicizie. Anche i bambini quando presentano un loro amichetto vanno subito al problema principale: “Lui si chiama Giorgio, frequenta la mia stessa classe e ha il babbo gobbo!”. A tifare Juventus a Firenze si rischia subito di scatenare una guerra! I tifosi bianconeri a Firenze sono costretti a vivere in clandestinità, come dei carbonari. Quando la Juve segna loro non gioiscono, non urlano. Al massimo mugolano sottovoce per non insospettire i vicini di casa. Per non farsi riconoscere, i tifosi juventini sono costretti a rinnegare pubblicamente la loro fede: “È vero, la Juve ruba!”. Ma nell’intimità delle loro camerette, lontani da occhi indiscreti, baciano alla parete la foto di Roberto Bettega e pregano Luciano Moggi! Quei tre kamikaze che ostentano pubblicamente la loro fede bianconera sono costretti a vivere come dei martiri. Ogni occasione è buona per rimproverargli il loro errore. Alle poste: “Vorrei pagare questo bollettino”, “Rispetta la coda, gobbo!”. ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web
andreamuzzi.it
LO SPORCO LUNGO STRADE E MARCIAPIEDI
Gentile redazione del Reporter, avevo letto proprio sul vostro giornale che alcuni cittadini avevano organizzato una protesta con alcuni cartelli contro la sporcizia lasciata dai cani, non certo per colpa loro, sui marciapiedi. Anche io voglio protestare contro questa brutta usanza di alcuni padroni, che lasciano fare i bisogni ai loro cani sui marciapiedi e sulle strade e poi non puliscono. Stamani ho visto una bella cac.... di cane proprio davanti all’entrata di un negozio in centro. Non so se il proprietario del negozio se n’era accorto, ma tanta gente passava ben lontano dal negozio per non pestarla. Insomma io dico, come si fa lasciare una roba così proprio davanti a un negozio? Ma il padrone del cane non se n’era accorto? Impossibile!! I cittadini fanno bene a protestare contro chi sporca i marciapiedi, ma tanto secondo me serve a poco, i padroni dei cani maleducati esistono e non si fanno certo scoraggiare dalle proteste. Speriamo che prima o poi tutti i padroni dei cani imparino a comportarsi come si deve! Saluti, L.L.
DUBBI E CONSIGLI SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Sulle pagine de Il Reporter avevo letto nei mesi scorsi della riqualificazione dei giardini di via Novelli. A lavori finiti queste “migliorie” consistono in alcune panchine in più, qualche cestino per i rifiuti, in una rastrelliera già mezza smontata dai vandali e in un inspiegabile ampliamento di un’aiuola che ha chiuso un passaggio pedonale verso via Martini e che quando piove si presenta come nella foto allegata. Continua a mancare un’area recintata per cani. Nel numero di marzo le pagine dedicate al Q2 presentano le foto di altre aree verdi delle zone limitrofe senz’altro meglio riuscite. Un ulteriore grosso problema per i residenti della stessa zona è trovare un posteggio per l’auto; nonostante l’installazione delle colonnine parchimetro e l’adozione delle strisce blu sono molti coloro che parcheggiano senza averne diritto. Anche noi paghiamo le tasse comunali ma i vigili urbani per le nostre strade sono rari quanto i leopardi delle nevi in Nepal; il risultato è un’enorme perdita di tempo e di carburante nella ricerca di un posto per l’auto possibilmente a meno di un chilometro da casa. Cristiano B.
“VALORIZZIAMO IL PARCO DELLE CASCINE”
Salve, sono un cittadino che abita vicino alle Cascine, dove vado tutte le settimane soprattutto con le belle giornate. Penso che sia venuta l’ora di renderci tutti quanti conto della bellezza di questo parco, e delle potenzialità che potrebbe avere, molte delle quali a mio avviso inespresse. Molte città del mondo sono famose anche per i loro parchi, che si leggono anche sulle guide turistiche e dove vanno anche i turisti. Io che le conosco bene posso dire che le Cascine non hanno niente da invidiare ai famosi giardini delle altre città, servirebbero soltanto più attività e iniziative per valorizzarle. Ora sto vedendo che sembra che finalmente ci sia la volontà di valorizzare le Cascine: questo è un bene, spero che prima possibile possano esserci novità, nuovi posti, nuove idee, che possano far diventare le Cascine ancora più famose e frequentate da tutti i cittadini, grandi e bambini. Questo è lo spazio che manca in città per fare tante cose: ce l’abbiamo a pochi chilometri dal centro, sfruttiamolo! Grazie per l’attenzione, Pietro
Spett.le redazione, grazie per Il Reporter che ogni mese ci mandate a casa, che contiene tanti articoli interessanti sulla vita del mio quartiere che leggo sempre con molta attenzione. Ho visto il mese scorso l’articolo sui nuovi cassonetti moderni che arriveranno a Campo di Marte: li aspettiamo! Io sono un anziano cittadino che esegue sempre con molta attenzione la raccolta differenziata. Parlando con degli amici del più e del meno, a volte parliamo anche della raccolta differenziata e vengono fuori dei rifiuti che però siamo in disaccordo su dove buttare. Quando poi ho letto il vostro articolo mi è venuta l’idea, che vi voglio esporre: dovrebbero esserci ogni tanto delle persone incaricate accanto ai cassonetti che rispondono ai dubbi dei cittadini e che spiegano bene come si deve fare la raccolta differenziata. Potrebbero starci qualche ora un giorno alla settimana, nelle piazze più importanti o dove si possono trovare con facilità, così la gente lo saprebbe e quando ha bisogno di qualche consiglio potrebbe domandare a loro. Così tutti si farebbe meglio la raccolta differenziata, anche quelli come me che la fanno già ma che a volte hanno dei dubbi. Sono comunque contento che a Campo di Marte metteranno questi nuovi cassonetti, e spero che così sempre più persone possano fare la raccolta differenziata. Grazie, Roberto
“AUTOBUS, PERCHÈ NON CONTROLLARE I BIGLIETTI ALL’ENTRATA?”
Sono un cittadino abitante a Rifredi che si sposta ormai da tempo immemore con gli autobus. Non voglio parlare di ritardi, problemi, ecc. che quelli a volte ci sono e lo sappiamo. Io che l’autobus lo uso tutti i giorni ho l’abbonamento ed è molto comodo, perché non devo tutti i giorni comprare il biglietto e poi timbrarlo quando salgo a bordo. Ma è da tanto tempo che penso che potrebbe essere facile fare in modo che nessuno salga più sull’autobus senza biglietto o senza l’abbonamento: basterebbe far entrare i passeggeri soltanto dalla porta davanti e far vedere il biglietto all’autista. Chi non ce l’ha, non entra! Mi sembra che in altri paesi lo facciano già, non è così impossibile. È vero che forse si perderebbe un po’ più di tempo alle fermate, ma se tutti facessero il biglietto ci sarebbero anche più soldi per fare girare più autobus, no? Lettera firmata
LE PARTITE ALLO STADIO E IL CODICE DELLA STRADA Buongiorno, vi scrivo per sottolineare lo stato in cui vive il quartiere di Campo di Marte durante lo svolgimento delle partite della Fiorentina. A parte il flusso e il deflusso di moto, auto, pullman, ecc. che rientrano nella norma, il vero problema è lo stato di clausura forzata in cui deve vivere chi è portatore di handicap o chi ha figli piccoli da portare in carrozzina o in passeggino, impossibilitati a farlo nella giornata della partita: infatti da quattro ore prima della partita non esiste più il codice stradale! Macchine parcheggiate sulle strisce, in curva, in doppia fila e addirittura ormai è diventata una consuetudine il parcheggio delle auto e addirittura dei Suv completamente con le quattro ruote sul marciapiede o sulle aiuole ostruendo completamente il passaggio e danneggiando anche parte dei marciapiedi certamente non fatti per ospitare questi mezzi. Nel tratto di via Mamiani ci sono generalmente parcheggiati in questo modo almeno una dozzina di veicoli senza che venga mai fatta una multa o altro provvedimento. Ma se questa infrazione viene fatta in un giorno normale cosa succede? Multa e macchina portata via; non capisco quindi questa zona franca che deve usufruire una partita di calcio che limita la libertà di chi ne ha già meno normalmente. Un paese è civile se tutela le persone più indifese, da noi il più delle volte non è così. Lettera firmata
IL REPORTER RISPONDE Caro lettore, da un po’ di tempo a questa parte la questione dello stadio è molto dibattuta in città, e oltre a interessare (ovviamente) i tifosi riguarda da molto vicino anche i residenti. In primis quelli di Campo di Marte, come lei, dove sorge l’Artemio Franchi, e quelli di Novoli, dove potrebbe nascere la nuova “casa” della Fiorentina. La discussione sul possibile trasferimento dello stadio è e dovrà essere considerata sotto diversi punti di vista: non ultimo quello della vivibilità delle zone interessate. Che la presenza del Franchi a Campo di Marte crei problemi ai suoi abitanti in occasione di partite e concerti è cosa risaputa, per l’afflusso di un gran numero di persone e mezzi in una zona della città centrale e densamente abitata. Una conseguenza, questa, per molti versi inevitabile. Quello che però deve essere evitato è l’ulteriore peggioramento della situazione causato dai comportamenti scorretti di chi forse pensa che, proprio per l’eccezionalità delle circostanze, tutto o quasi sia permesso. Comportamenti che, come ha ben evidenziato lei nella sua lettera, hanno ripercussioni soprattutto su chi, già normalmente, ha maggiori difficoltà a spostarsi. Comportamenti, insomma, da biasimare e contrastare con ogni mezzo possibile. Questo mese, nell’edizione del quartiere 2 del nostro mensile, pubblichiamo una pagina sui cambiamenti che potrebbero interessare Campo di Marte nell’ipotesi della costruzione del nuovo impianto sportivo e del conseguente trasloco dell’universo viola a Novoli. Intanto, però, in attesa di capire se e quando tutto questo diventerà realtà, non vanno dimenticate le esigenze e le richieste di chi abita intorno al “vecchio” Artemio Franchi, per cui la domenica non deve trasformarsi in una “trappola” da cui anche uscire diventa difficile. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
Editoriale dalla prima
Proprio a questo proposito, a proposito di “battaglie urbane” e modernità, da un po’ di tempo a questa parte qualcosa sta cambiando. Capita sempre più spesso, infatti, che le discussioni quotidiane, dalla buca da tappare alla via da valorizzare, si trasferiscano dalle piazze “reali” a quelle “virtuali”, leggi internet, con il mondo dei social network saldamente in prima fila. A questo argomento dedichiamo spazio sul nostro giornale, perché stare al passo con i tempi non è sempre facile per tutti. Così, abbiamo voluto fare un “viaggio” tra blog, gruppi e pagine, tutti rigorosamente on line, nati sulla rete per affrontare e risolvere questioni pratiche, legate alla vivibilità di questa o quella strada, di questo o quel quartiere. Per scoprire che, grazie all’impegno in prima persona di molti cittadini e comitati, la distanza tra virtuale e reale non è poi così profonda, anzi. Gli esempi non mancano, e sul nostro mensile ne riportiamo alcuni, tra i più indicativi – a nostro giudizio – per capire come cambiare la città a colpi di click sia una sfida tutt’altro che impossibile. Ne sanno qualcosa in piazza d’Azeglio, che da qualche tempo a questa parte è diventata una “social street” per l’intraprendenza di tre giovani mamme. Ma, oltre alla vivibilità urbana, tra le questioni che dovranno essere in cima alla lista delle priorità di Palazzo Vecchio c’è anche quella della scuola. Di cui ultimamente si sente parlare soprattutto a causa di quello che non va, dalla scarsità delle risorse disponibili a certi episodi di bullismo che hanno fatto discutere. Ma che questo mese abbiamo deciso di affrontare da un punto di vista diverso, dando la parola ad alcuni fra i prof più amati in città, per farsi raccontare direttamente da loro cosa voglia dire insegnare e come sia possibile farlo al meglio. Chi sono costoro? Leggere per scoprirlo. MATTEO FRANCINI
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24 | Aprile 2014
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