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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.25 del 3 Maggio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
Maggio 2014
Anno VIII Ed. 25
Firenze Quartiere 5
Il Reporter è distribuito da
Novoli Rifredi Brozzi
Bella stagione
✎ Editoriale
come stanno le piazze del quartiere
IL SEGNO DI UN MAGGIO FIORENTINO Matteo Francini
E
alla fine scoccò l’ora delle urne. Dopo il tour de force delle rispettive campagne elettorali, i candidati a succedere a Matteo Renzi alla guida della città si preparano alla “resa dei conti”. Ovvero al giudizio dei fiorentini, che domenica 25 sono chiamati a esprimersi per eleggere il nuovo sindaco (ma non solo, perché si vota anche per rinnovare il consiglio comunale, i consigli di Quartiere e per le elezioni europee).
A spasso tra alcune delle aree più vissute, per capire in quali condizioni si trovino ☛ pagina 2
Calcio
arrivederci campionato
L
a stagione volge al termine: rush finale in serie A per i viola. Ma il Franchi si illumina anche delle stelle del passato con la “partita del cuore”: in campo Antognoni, Baggio e Batistuta.
☛ pagina 18
Un anno senza Carlo Monni: le iniziative per ricordare l’attore ☛ pagina 17
☛ SEgUE a pagina 21
sindaco ed europa, firenze alle urne
case ecosostenibili in via torre degli agli Dopo la demolizione del vecchio complesso, arriveranno abitazioni a energia (quasi) zero.
È
tempo di votare. Il 25 di questo mese gli abitanti della città del giglio sono chiamati a scegliere il nuovo sindaco, ma non solo: dovranno essere rinnovati anche il consiglio comunale e le assemblee dei cinque quartieri fiorentini, e il programma si conclude con le elezioni per il parlamento europeo. Un “election day” particolarmente ricco, insomma, in cui spicca la corsa per la poltrona di primo cittadino: i candidati illustrano idee e proposte per la Firenze di domani.
☛ pagina 3
il capoluogo toscano si trasforma così Tante novità dal regolamento urbanistico, mentre apre ufficialmente l’Opera di Firenze.
La “guida” al voto ☛ paginE 7-11
serra sempre aperta, l’orticoltura aspetta
☛ paginE 12-13
che fine fanno i nostri rifiuti
☛ pagina 5
O ORARI: LLun - Sab 9.30-12.30 15.00-19.00 LLunedì mattina chiuso
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☛ pagina 14
2 | Maggio 2014
Quartiere 5
#Primo piano
Novoli . Rifredi . Brozzi
Bella stagione
ritrovi, chiacchiere e qualche problema: a spasso tra le piazze da vivere all’aperto Focus
un nuovo spazio pubblico a novoli
D
a fine marzo il Q5 ha una nuova piazza. Parliamo dello spazio interno al Multiplex, nell’area ex Fiat di Novoli: il 21 marzo scorso la giunta comunale ha infatti approvato lo schema di convenzione con la società proprietaria dell’immobile in cui rientra anche l’apertura permanente dell’area attigua al Multiplex, trasformandola di fatto in spazio pubblico. Secondo gli accordi, alla società spetteranno anche la pulizia e la manutenzione della piazza. Insomma, un nuovo spazio pubblico per i cittadini del quartiere, proprio all’interno di un’area fino a qualche anno fa abbandonata a se stessa. M.B.
Maurizio Belli
L
a bella stagione è arrivata, e con lei la possibilità di ritrovarsi per quattro chiacchiere in strada, al parco o qualche in piazza. E nel quartiere 5 le piazze non mancano di certo: ma in che stato sono? Quali sono quelle più amate, e quali invece quelle che registrano più problemi? Siamo andati a fare un giro, per vedere con i nostri occhi come queste aree “si preparano” alla stagione più calda. Partiamo da una delle più amate e vissute del quartiere, piazza Dalmazia, ricca di negozi e movimento. Sulle sue tante panchine sono seduti molti anziani, per scambiare due chiacchiere, ma anche tanti ragazzi: “È una piazza molto viva – racconta Silvia, titolare di un trippaio – le cose qua vanno bene: certo, la sera è meno sicura, ma a parte questo devo dire che non possiamo lamentarci, la presenza del mercato e dei locali attira tanta gente, anche giovane”. Spostandosi in piazza Pietro Leopoldo i problemi sono altri: “La piazza è sporca e non c’è controllo – dice Gianni, un residente – inoltre ci sono pochi giochi per i tanti bambini che vengono qua dopo la fine delle lezioni”. Nella vicina piazza Tanucci le problematiche sono più o meno le stesse: “Sporcizia e a volte presenze poco rassicuranti”, spie-
gano i cittadini, ma anche altro. “Da anni l’unica fontanella della piazza è secca – racconta Giovanni, un anziano abitante della zona – e in più c’è il problema del parcheggio: è davvero difficile riuscire a trovare un posto per la macchina”. Al limite con il quartiere 1 si trova piazza San Jacopino, oggetto recentemente di un restyling completo, con tanto di installazione di panchine e sedie. “Ci piace molto come è stata ristrutturata – commenta Rosa, una “storica” residente – adesso è più vivibile e ci ritroviamo molto più volentieri qua fuori”. Anche qua, però, c’è da registrare il problema delle tante auto e della difficoltà di parcheggio. Chiudiamo con una new entry, piazza Ugo di Toscana, un luogo quasi “segreto”, all’interno del Polo delle Scienze Sociali di Novoli. La cosiddetta “piazza delle lauree”, dato che si trova proprio fuori dall’edificio in cui vengono discusse le tesi, da quando sono terminati i lavori, due anni fa, è diventata un punto di riferimento per i tanti studenti che la affollano per mangiare qualcosa e chiacchierare insieme. “È un posto molto carino – conferma Mauro, studente a Novoli – ormai per i laureati è tradizione festeggiare qua”.
Piazza Dalmazia è una delle aree più amate e vissute del quartiere
Dalmazia si conferma una delle più amate e affollate, questioni da risolvere per Leopoldo
A ottobre l’incendio
tanucci, riecco il chiosco
P
iazza Tanucci aveva salutato (suo malgrado) il chiosco di Aurelio più di sei mesi fa, dopo l’incendio scoppiato una domenica mattina di fine ottobre. Dopo quel brutto episodio, per terra, per molto tempo, erano rimaste soltanto macchie nere, un tavolino e uno scaleo con un nastro che transennava la zona. Poi, tempo dopo, era apparso un grosso cartellone giallo che annunciava l’attesa riapertura del chiosco del “re del lampredotto”. Per la gioia di coloro che, da quell’incendio, se ne erano sentiti “orfani”. “Senza Aurelio nella piazza mancava qualcosa”, ammette Damiano, un giovane studente. A sentire la mancanza del chiosco erano anche molti lavoratori della zona che qua, in pausa pranzo, erano di casa. Attiva dal 1956, quella di Aurelio è una delle attività storiche di questo tipo in città. E l’attesa per il suo ritorno era tanta, da parte di residenti e commercianti della zona. C.M.
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Quartiere 5
#Primo piano
Novoli . Rifredi . Brozzi
Maggio 2014 | 3
Via Torre degli Agli
Viale Guidoni
arrivano le case a energia (quasi) zero
il primo condominio “eco” prefabbricato
È
Nasceranno dopo la demolizione del vecchio complesso Fannì Beconcini
A
bitazioni ecosostenibili all’avanguardia al posto delle case popolari in via Torre degli Agli. È attualmente in corso la demolizione del complesso residenziale di Novoli, a cui seguirà la costruzione di un edificio “Nzeb – Nearly Zero Energy Building”, letteralmente “costruito a energia quasi zero”, ovvero realizzato con l’utilizzo di materiali naturali, strategie bioclimatiche e particolari soluzioni di ventilazione naturale che consentiranno di risparmiare e ottimizzare l’uso delle risorse energetiche a disposizione. In via Torre degli Agli, dunque, nell’arco di un paio d’anni sorgeranno strutture abitative innovative che risponderanno ai criteri di ecosostenibilità e risparmio energetico. L’intervento si è reso necessario a causa delle condizioni degli ottantacinque alloggi popolari, per i quali – viene spiegato – non sarebbe bastata una semplice manutenzione, tra l’altro molto onerosa. Il progetto è sostenuto da un finanziamento della Re-
gione Toscana che impone tempi stretti nella ricostruzione degli alloggi e che ha previsto un intervento preliminare: la predisposizione di alloggi sostitutivi per gli inquilini del complesso in demolizione, attualmente ospitati in due edifici prefabbricati in legno in viale Guidoni, assemblati nello stabilimento di produzione e trasportati e montati direttamente in cantiere. L’intervento è di supporto al piano strutturale a volumi zero ed è curato da Casa Spa, la società partecipata che gestisce il patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica di trentatré comuni della provincia di Firenze. Il complesso che sorgerà in via Torre degli Agli – viene spiegato ancora – è un esempio concreto di progettazione urbanistica a bassissimo impatto ambientale, basata sull’impiego di energie rinnovabili e materiali ecosostenibili. Assolutamente rivoluzionario il dispositivo “Energy Box”, che verrà testato nell’edificio per lo stoccaggio di parte dell’energia prodotta, disponibile anche
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L’area di via Torre degli Agli dove sorgeranno le nuove abitazioni ecosostenibili, dopo la demolizione del vecchio complesso residenziale
in caso di condizioni meteorologiche avverse. Per quanto riguarda il cantiere, l’obiettivo è quello di ridurre al minimo l’impatto dell’intervento sull’area circostante grazie a nuove modalità di costruzione: la parte fuori terra del nuovo edificio sarà realizzata in legno massiccio con una tecnologia innovativa che prevede il montaggio di elementi – pareti e solai – predefiniti, trasportati in cantiere e assemblati a secco. Quartiere 5 e Comune di Firenze assicurano una gestione sostenibile dell’intervento e rassicurano i cittadini anche sulla base della recente esperienza di Casa Spa relativa alla demolizione e alla (attualmente in corso) ricostruzione di fabbricati nei pressi di viale Giannotti, area in cui i disagi per i cittadini sono stati ridotti al minimo compatibilmente con la realizzazione dell’opera.
90
(circa) gli alloggi previsti
6 piani
fuori terra per le nuove strutture
Via Campania
bioedilizia per la scuola d’infanzia capuana
N
on solo abitazioni: è nata nel Q5, in via Campania, la prima scuola di Firenze interamente realizzata utilizzando i criteri della bioedilizia, con tecnologie di costruzione a basso impatto, risparmio energetico e spazi che favoriscono la salute dei bambini. Si tratta della nuova scuola dell’infanzia Capuana, che è stata inaugurata a fine marzo: l’edificio si sviluppa prevalentemente nella zona già occupata dalla struttura demolita nel luglio del 2012 e successivamente bonificata dall’amianto, anche per salvaguardare il giardino e i suoi alberi, e ospiterà sei sezioni per un totale di 150 bambini. La nuova Capuana (che fa parte dell’istituto comprensivo Gandhi) è nata dopo lo studio dei materiali e dei sistemi costruttivi impiegati oggi in Italia nel campo della bioarchitettura: tutti materiali per la maggior parte naturali e poveri di formaldeide, per ottenere una struttura altamente ecocompatibile. I lavori sono costati due milioni e 600mila euro.
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il primo condominio prefabbricato ecosostenibile d’Italia: gli alloggi temporanei realizzati in viale Guidoni che ospitano gli inquilini di via Torre degli Agli costituiscono un modello all’avanguardia di architettura temporanea. Studi di fattibilità ed elaborazione di prototipi hanno consentito la creazione del primo modello di una struttura prefabbricata pluripiano che riduce al minimo l’impatto sul terreno, essendo costituita da moduli assemblati in cantiere e parti preassemblate già rifinite. La struttura è realizzata con legno proveniente dalla filiera toscana e materiali biocompatibili e riciclabili, ed è dotata un impianto fotovoltaico sul tetto.
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4 | Maggio 2014
Quartiere 5
#Il quartiere in pillole
Novoli . Rifredi . Brozzi
Il cartellone
Alle fermate
l’estate al “giardino dell’artecultura”
autobus, tre nuove “paline intelligenti”
S
Eventi e iniziative per ogni età fino al prossimo 30 settembre
Il progetto
via fanfani, un istituto per madri detenute
Ivo Gagliardi
I
U
na struttura per madri detenute in via Fanfani. La giunta comunale ha dato il via alla procedura per la realizzazione, in una struttura di via Fanfani messa a disposizione dalla Madonnina del Grappa, dell’Istituto a custodia attenuata per madri detenute (Icam). Il servizio potrà ospitare un massimo di otto/dieci minori (da zero a sei anni) insieme alle loro mamme. Il progetto coinvolge il Comune di Firenze e la Regione Toscana, che ha stanziato 400mila euro, mentre un ulteriore apporto finanziario per l’adeguamento alle norme antisismiche è arrivato dal Ministero della giustizia.
La campagna
zanzara tigre, scatta la “lotta” Jazz (domenica). Inoltre, la parte ricreativa ed enogastronomica del cartellone sarà arricchita dalla proiezione degli attesissimi mondiali di calcio brasiliani, in programma dal 12 giugno al 13 luglio, dall’eco pic-nic dedicato ai prodotti bio e a km zero e da molto altro ancora. Infine, sarà attiva tutti i giorni la caffetteria.
In programma anche tanta musica nel cartellone del “Giardino dell’Artecultura”, che propone eventi e iniziative per tutte le età fino al 30 settembre
Web
giardinoartecultura.it
S
ono tornate, e quest’anno promettono di essere più “temibili” che mai. Stiamo parlando delle zanzare tigre, che a causa dell’inverno particolarmente mite di quest’anno potrebbero trovare nel nostro territorio un habitat migliore rispetto al passato. Il Comune ha lanciato già dalle scorse settimane la campagna “Zzzzanzara Tigre, una lotta da vincere insieme”, con l’obiettivo di diffondere tra i cittadini i comportamenti “anti-zanzara” da tenere per combattere questi insetti, con la distribuzione di un piccolo manuale di “combattimento biologico” nei luoghi di aggregazione della città come scuole, biblioteche, sedi dei Quartieri, centri anziani e sedi Asl. La novità di quest’anno è rappresentata da un questionario, distribuito nelle scuole comunali e durante le iniziative pubbliche, con l’obiettivo di monitorare la conoscenza di questi insetti, per capire come migliorare ulteriormente le misure di prevenzione già adottate dal Comune nelle aree pubbliche, con interventi antilarvali e controlli nei giardini, nelle caditoie stradali, nei fossi e nei canali. Senza dimenticare le batbox, i rifugi per i pipistrelli, che favoriscono la presenza del nemico naturale delle zanzare. E poi ci sono i consigli per i cittadini, da tenere bene a mente per evitare la nascita e lo sviluppo delle larve: eliminare i sottovasi (o comunque non lasciare ristagnare l’acqua) e moderare le annaffiature; impedire i ristagni di acqua piovana sui teli e sugli oggetti esposti all’aperto; verificare periodicamente che le grondaie, i pozzetti delle acque piovane e le canalette di scorrimento delle acque in eccesso non siano ostruiti; non lasciare all’aperto contenitori che possano raccogliere acqua (come barattoli, piscine gonfiabili, ecc.) e tenere rovesciato l’annaffiatoio; coprire bidoni, secchi, cisterne e vasche con coperchi ermetici, teli ben tesi o zanzariere. Tutte misure di prevenzione, queste, utili anche contro le zanzare comuni. La “battaglia”, insomma, anche quest’anno è cominciata.
Ex Meccanotessile
l’area verde intitolata alle officine galileo
E
x Meccanotessile, il nuovo giardino porterà il nome della Galileo. Il consiglio comunale ha fatto propria la richiesta avanzata dall’associazionismo di Rifredi e da tanti ex operai della Galileo, intitolando proprio alle Officine Galileo il grande giardino attrezzato che sta nascendo nell’area del Meccanotessile. Un modo – è stato spiegato – per trasmettere la memoria di uno stabilimento che ha rappresentato un grande patrimonio non solo industriale, ma anche culturale, politico e umano per il quartiere e l’intera città. Intorno a quella fabbrica, insediata nel 1909, si è sviluppato il rione di Rifredi che da lei ha ricevuto identità, valori e impronta sociale. E non è finita qua: l’impegno ulteriore è ora quello di dedicare i futuri spazi pubblici che si potranno ricavare dalla riqualificazione del complesso ad alcuni protagonisti della storia delle Officine, come ad esempio Gianfranco Musco, direttore che orientò l’azienda verso le nuove produzioni civili nel dopoguerra e primo presidente della Flog, o Giulio Martinez, uno dei fondatori e tra i massimi artefici della fabbrica nella prima parte del ‘900.
Comm.Resp.Fedrico Perugini
l giardino dell’Orticoltura si trasforma nel “Giardino dell’Artecultura”. Succede per cinque mesi, dall’8 maggio al 30 settembre, quando sotto l’organizzazione di Situation di Fabio Pagani sono previsti vari eventi immersi nel verde del giardino di via Vittorio Emanuele. L’obiettivo – viene spiegato – è quello di creare un punto di incontro per gli abitanti con iniziative sociali, artistiche, gastronomiche e culturali, rivolte a tutte le fasce d’età. Prevista una programmazione fissa settimanale, accanto a cui verranno inseriti eventi speciali e sorprese. Tra le iniziative in programma ci sono l’Aperipasseggino del martedì, rivolto ai bambini e ai loro genitori; ArtGarden e musica popolare (mercoledì); Aperitivo Sonoro (venerdì); musica live ed esibizioni di band (sabato); Pizza
empre più “paline intelligenti” alle fermate dell’Ataf. Si amplia, infatti, il numero dei pannelli di questo tipo presenti in città. A metà dello scorso mese sono terminati i lavori di installazione di tre nuovi pannelli su altrettante pensiline nel quartiere, in via Pistoiese (fermata Pistoiese 14), viale Morgagni (fermata Dalmazia 02) e viale Corsica (fermata via Circondaria). Grazie alle paline intelligenti, i passeggeri dell’Ataf possono avere informazioni in tempo reale sugli orari dei bus e sui tempi di attesa per l’arrivo del mezzo desiderato. Complessivamente, sono cinquantotto le paline intelligenti in funzione in altrettante fermate cittadine, e quasi il doppio (102) i pannelli intelligenti collocati sulle pensiline.
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Quartiere 5
Novoli . Rifredi . Brozzi
#Luoghi
Maggio 2014 | 5
La mostra
Orticoltura
l’attesa per la serra a “porte aperte” Dopo la ristrutturazione, in molti ora sperano che il Tepidarium possa diventare fruibile stabilmente Fannì Beconcini
R
iaperta da circa un anno dopo un’importante ristrutturazione che ha risanato l’intera struttura, oggi completamente agibile, la serra del giardino dell’Orticoltura, il “Tepidarium”, costituisce uno degli spazi cittadini più interessanti. Tuttavia a differenza del giardino che, soprattutto nella stagione estiva, offre anche un ricco programma di iniziative ricreative e culturali, la serra ad oggi non è aperta stabilmente al pubblico. La storia del Tepidarium è quella della serra più grande d’Italia, un tempo sede di eventi prestigiosi e luogo di incontro, poi spazio quasi dimenticato, infine realtà riscoperta da tutelare e valorizzare. Inaugurata nel 1880 per volere della Società di Orticultura, la serra è una struttura rettangolare in ferro e vetro lunga quasi 40 metri e larga 17, per un totale di circa 650 metri quadri di superficie coperta. Al suo interno sono poste una ventina di
Il Tepidarium del giardino dell’Orticoltura: la serra rettangolare in ferro e vetro, lunga quasi 40 metri e larga 17, è stata inaugurata nel 1880
colonne portanti con decori in ghisa, entro cui venivano fatte confluire le acque piovane, e due vasche addossate alle torrette che contengono le scale di accesso ai ballatoi. Per la realizzazione della serra l’architetto Giacomo Roster si ispirò al Palazzo di Cristallo di Joseph Paxton e al giardino d’inverno della Royal Horticultural Society di Londra. Il Tepidarium è stato usato a lungo per manifestazioni, concerti, mostre ed esposizioni. Negli anni Trenta del secolo scorso la serra viene acquisita dal Comune di Firenze, che la apre al pubblico. Nei decenni successivi la struttura subisce diversi danni, soprattutto durante la seconda guerra mondiale, e si rendono necessari lavori di restauro. Poi viene effettuato un intervento di ristrutturazione per evitare il degrado della struttura, collassata in più punti e sommersa da erbacce e rovi. L’ultimo intervento si è concluso l’anno scorso, e ha riportato il Tepidarium agli anti-
Regolamento Urbanistico
LE PREVISIONI PER LO SVILUPPO A NORD-OVEST
AREE INDUSTRIALI DISMESSE E INFRASTRUTTURE I PUNTI NEVRALGICI PER LA TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO Il consiglio comunale, dopo un processo di formazione molto complesso a cui ha concorso una pluralità di soggetti pubblici e privati, ha approvato il regolamento urbanistico comunale, uno strumento di indirizzo e di pianificazione in cui vengono tracciate concretamente le linee di sviluppo urbano sulla base delle scelte strategiche contenute nel piano strutturale. Con questo atto la città stabilisce cosa, come e dove costruire nei prossimi anni. Una partita, dunque, di grande rilievo dal punto di vista non solo urbanistico, ma anche economico e sociale. A questo iter decisionale così delicato hanno dato un impulso fondamentale i 5 quartieri della città che sono intervenuti attivamente in tutto il processo con proposte, sollecitazioni e richieste di modifica, contribuendo ciascuno a orientare in maniera determinante le scelte riguardanti il territorio locale. Vediamo quali sono le previsioni di maggior rilievo per il Q.5. Sono previste consistenti trasformazioni urbanistiche delle aree ex-Gover ed ex-Esselunga, così come nella zona di Novoli-Ponte di Mezzo con il Centro alimentare Polivalente e il Panificio Militare. In programma un mix di funzioni, con una quota consistente dedicata ad attività industriali ed artigianali. La direttrice Careggi-Castello è interessata da un intervento significativo sullo stabilimento ex-Cerdec, posto fra le ville medicee e il borgo storico. Confermato il posizionamento della Stazione dell’Alta Velocità ai Macelli e la realizzazione delle direttrici di penetrazione Pistoiese-Rosselli e Fortezza-Panciatichi. Per quanto riguarda la tramvia, sono state inserite le linee 2, 3 e 4 (con stralcio della tratta in sotterranea della linea 2). Confermate anche le opere previste dal Piano Strutturale per il semi-anello Nord (nuovo svincolo di Peretola,
sottoattraversamento del Sodo). Tra le altre infrastrutture viarie sono inseriti anche un ponte sul Mugnone (in corrispondenza di via Crispi) e, sullo stesso allineamento, un sottopasso ferroviario parallelo a quello dello Statuto, un sottopasso pedonale in via Vittorio Emanuele ed un sottopasso ferroviario in via Giuliani. Per le piste ciclabili la priorità indicata è per il tratto Brozzi-via della Sala. Per la sosta in programma parcheggi scambiatori a Peretola e a Castello. A integrazione del Regolamento il Consiglio Comunale ha approvato un documento della Commissione Urbanistica che recepisce le ulteriori indicazioni dei quartieri circa gli sviluppi della programmazione urbanistica cittadina. Il Q.5 chiede in particolare: 1) la riqualificazione di piazza Dalmazia e piazza Leopoldo; 2) la modifica della destinazione d’uso dell’area dell’ex depuratore di via Caccini (Careggi) e la sua riconversione a verde pubblico o parcheggio; 3) di potenziare l’attrezzatura e la vocazione tematica dell’area verde del Sodo; 4) di sviluppare una progettazione organica e integrata dell’ex-Meccanotessile; 5) di valutare ulteriormente l’impatto ambientale del sovrappasso Rigutini-Giuliani studiando ancora possibili soluzioni alternative; 6) di inserire nelle aree verdi più estese (Terzolle, Castello, riva destra d’Arno) attività compatibili come ippoterapia, noleggio attrezzature per il tempo libero, attrazioni ludiche per bambini; 7) di favorire, nei progetti di trasformazione dei grandi contenitori dismessi, l’allestimento di funzioni culturali e educative altamente qualificate (“città della cultura”, “città dei saperi”, “città del restauro”, “città della scienza”, “città della moda”).
chi fasti: oggi la serra è pronta ad accogliere visitatori, eventi e iniziative. Lo scorso anno la struttura è stata riaperta in occasione della mostra di piante e fiori organizzata dalla Società Toscana di Orticoltura in primavera e in autunno. Tuttavia ad oggi, ad eccezione di episodi ed eventi sporadici, il Tepidarium non è ancora fruibile stabilmente dal pubblico, nonostante il progetto di riqualificazione portato a termine mirasse al recupero dell’identità originaria di padiglione espositivo, struttura monumentale del parco, luogo di incontro e spazio culturale destinato alla collettività. E ora in molti sperano che presto le sue porte possano rimanere sempre aperte.
pitture e poesie a villa pozzolini. e spunta anche un planetario
D
a sabato 17 maggio a Villa Pozzolini, sede della biblioteca Buonarroti, in viale Guidoni, si tiene “Mythos e Kosmos nella civiltà etrusca”, mostra di pitture e poesie di Maurizio Vinanti e Carla Adamo. All’interno della mostra sarà collocato anche un planetario che simula la volta celeste e la particolare visione del cielo degli etruschi. L’inaugurazione è fissata per sabato 17 alle 15 nella Sala d’Archi di Villa Pozzolini, in viale Guidoni 188. L’ingresso è gratuito. Per maggiori informazioni è possibile contattare la sede del Quartiere, al numero 055.2767046. F.B.
Cultura
IL CARTELLONE
Il cielo degli etruschi 17-25 maggio, Villa Pozzolini, viale Guidoni 188, Mithos e Cosmos nella civiltà etrusca, ovvero come guardavano il cielo i nostri antenati. Pitture di Maurizio Vinanti e poesie di Carla Adamo. Attraverso un planetario sarà possibile vedere come gli etruschi concepivano il rapporto tra divinità e costellazioni. Inaugurazione sabato 17 maggio, ore 15. Orario: 9-19 (il lunedì solo ore 14-19). Conversazioni musicali Presentazione e guida all’ascolto delle opere in programma al Maggio Musicale Fiorentino. Villa Pozzolini, viale Guidoni 188, ore 17, a
cura dell’Associazione Amici del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino 12 maggio, Roberto Devereux, di Gaetano Donizetti; 26 maggio, L’amore delle tre melarance, di Sergej Prokofiev; 9 giugno, Orfeo e Euridice, di C.W.Gluck Info: Ufficio Cultura Q 5 tel. 055 2767046/7033 Passeggiate nel Benessere Il Gruppo ‘Salute è Benessere’ promuove, il quarto sabato di ogni mese, una passeggiata che abbina il piacere dell’attività motoria
alla conoscenza del territorio. Conclusione della stagione di passeggiate, sabato 23 maggio, ore 9,30, Villa Reale di Castello e Villa Petraia, partenza e ritorno presso l’Atletica Castello (ang. via Reginaldo Giuliani-via Bechi), con pranzo finale. Info e prenotazioni: Andrea Zanobini tel.333.6955583 andreazano46@libero.it Mostra di pittura a Villa Pozzolini 10-16 maggio, Villa Pozzolini, viale Guidoni 188, espongono Filippo Benci e Sara Mancino. Inaugurazione 10 maggio, ore 17. Orario, 1922 (live music). Ingresso libero.
Sport
UN RINOSCIMENTO AD ATLETI E SOCIETÁ Il 3 aprile il Q.5 ha organizzato un pomeriggio dedicato alla premiazione di atleti e società per i meriti sportivi conseguiti nel periodo 2009/2013. E’ stato consegnato un attestato agli atleti che si sono distinti per aver ottenuto podi a livello nazionale e internazionale in varie discipline: Simona Guerrieri (arco storico); Ginevra Mazzini, Margherita Faini e Sara Carniani (ginnastica ritmica); Massimo Mei (podismo); Nicola Albergo e Tihun Magelli (atletica leggera); Antonino Cappello (taekwondo); Simone Felici, Marzio Pratellesi, Leonardo Pallini, Lapo Stopponi (scherma); Bambini Ass. De-
midoff, Penelope Cinatti (Hip Hop); Novella Petrucci (danza); Di Lauro Lorenzo Bibbiani e Soro Bruno Meyergè (Pattinaggio Artistico); Sanzio Nistri (corsa in montagna); Simone Marino, Mattia Pampaloni, Alessia Nardi (karate); Serena Lombardi (judo); Barbara Taiuti, Nadia Orlandini (equitazione); Niccolò Tarlini, Leonardo Burchi, Fabio Morgia (mu dok kwan dojang); Nuoto Life Style (pallanuoto); Chiara Settecase, Alice Masi (biathlon); Vanessa Biagioni, Caterina Stella, Martina Spini, Alberto Prosperi (tennis); Jonathan Gelli, Emiliano Signorini, Fabrizio Bagni, Mattia Signorini (scherma storica e
antica); Paolo Bologna (pugilato); Michelangelo Nigiotti (jujitsu); Andrea Torricini (squash); Danilo Mazza, Giampiero Rivello, Alberto Prosperi, Roberta Francioni (bowling). Un premio anche alla Polisportiva Tre Pietre (ginnastica artistica e ritmica, karate) e al Corso Danza Classica Intermediate. Hanno ricevuto l’attestato anche quattro società (Freccia Azzurra Firenze Basket, La Nuova Polisportiva Novoli, Non Solo Danza, Polisportiva Tre Pietre), premiate per meriti sociali come progetti a favore di ragazzi in difficoltà o per raccolta di fondi a fini umanitari.
6 | Maggio 2014
Quartiere 5
#Zoom
Novoli . Rifredi . Brozzi
La segnalazione/1
La segnalazione/2
viale redi-viale belfiore, i ciclisti chiedono spazio
piagge, stazione sotto i riflettori
All’angolo pista e marciapiede combaciano: “Rischio incidenti” Maurizio Belli
L’
angolo degli incidenti. Potrebbe chiamarsi così il tratto di pista ciclabile all’angolo tra viale Redi e viale Belfiore, a pochi metri di distanza dal percorso per le due ruote inaugurato qualche mese fa dall’ex sindaco Matteo Renzi. La situazione è presto detta: nel breve tratto incriminato (circa cinque-sei metri di percorso) la pista ciclabile e il marciapiede combaciano, dato che non vi è lo spazio necessario per realizzare
due percorsi separati. Così, spesso si rischiano incidenti tra ciclisti provenienti da direzioni diverse, ma anche tra ciclisti e pedoni, in quanto la visuale all’angolo non permette di vedere chi arriva dall’altra parte. “Faccio spesso questo percorso – racconta Luca, studente universitario – e mi è capitato più volte di rischiare di scontrarmi con chi proveniva dall’altra parte: fortunatamente sono sempre riuscito a frenare in tempo. È pericoloso, non capisco
L’angolo tra viale Redi e viale Belfiore: qua ciclisti e pedoni chiedono più sicurezza
come mai non realizzino il collegamento tra le due piste ciclabili: alla fine si tratterebbe di pochi metri di percorso”. Anche perché – sostengono i cittadini – basterebbe poco per risolvere il problema: qualche metro in più di pista ciclabile per collegare i due tratti già realizzati, in modo da garantire un passaggio sicuro in quello che è un angolo a rischio anche per il continuo flusso di macchine. “È una situazione che va avanti da anni – spiega la signora Lucia – mi è capitato più volte di vedere ciclisti frenare all’ultimo per non scontrarsi fra loro o per non investire qualche ignaro pedone. Io stessa, quando devo girare l’angolo, mi assicuro prima che non arrivi nessuno dall’altra parte”. Senza contare che il pericolo è accresciuto dal fatto che l’angolo in questione si trova alla fine di due lunghi rettilinei ciclabili, così che le biciclette lo raggiungono spesso ad alta velocità. E i problemi non si fermano qui. La pista ciclabile nell’ultimo tratto di viale Redi (per intendersi, quello precedente all’ingresso in viale Belfiore) – segnalano i ciclisti della zona – necessiterebbe di qualche intervento: il colore rosso che dovrebbe delimitarla è scomparso da tempo e lungo il percorso non mancano le buche, con conseguenti pericoli per coloro che vi transitano. Non solo: nel tratto di strada tra viale Redi e via di Novoli la pista ciclabile manca totalmente. Dopo aver abbandonato il percorso loro dedicato, i ciclisti sono così costretti a destreggiarsi tra auto e motorini, o a proseguire il loro tragitto sullo stretto marciapiede, con buona pace dei pedoni.
La stazione ferroviaria delle Piagge: gli abitanti della zona segnalano alcuni problemi
Fannì Beconcini
A
tti vandalici, degrado, a volte non troppa sensazione di sicurezza: è quanto segnalano alcuni residenti delle Piagge e delle zone limitrofe a proposito dell’area della stazione ferroviaria che si trova di fronte al centro commerciale. La stazione delle Piagge è attiva da una decina di anni, è dotata di due binari con altrettante banchine coperte ed è interessata da un traffico ferroviario esclusivamente regionale. È stata realizzata principalmente per migliorare la viabilità urbana e per offrire ai cittadini un sistema di mobilità su ferro alternativo per spostarsi nell’area metropolitana. Sono infatti diversi i treni che ogni giorno si fermano alla stazione delle Piagge per arrivare fino alla stazione centrale di Santa Maria Novella. Poter usare il treno per gli spostamenti nell’area metropolitana è un’opportunità per abbattere i tempi di percorrenza e ridurre il traffico, oltre che una scelta “ecologica” che è stata fin da subito apprezzata da molti pendolari. Tuttavia – viene segnalato – nelle ore notturne la zona presenta qualche problema: negli ultimi mesi si sono susseguiti alcuni episodi vandalici, come la manomissione per tentato scasso delle biglietterie automatiche della stazione, e l’area, nel corso degli anni – spiegano i cittadini – è diventata anche un luogo frequentato da “strani” personaggi. “Sto sulla Pistoiese e lavoro in centro, quindi utilizzo il treno quasi tutti i giorni per evitare il traffico e di dover prendere l’autobus – racconta Silvia, 34 anni – le tracce di frequentazioni notturne della zona sono abbastanza evidenti purtroppo, so anche di furti accaduti di notte anche se a me non è mai successo niente, per fortuna”. Le segnalazioni più preoccupate arrivano dai cittadini più anziani, che non si sentono troppo sicuri né di notte, né di giorno: “Uscendo dal centro commerciale dove vado a fare la spesa capita spesso di vedere bivacchi nei pressi della stazione, inoltre la sera ci sono movimenti strani e capita che la stazione venga usata come latrina”, si lamenta una signora che abita alle Piagge da oltre trent’anni. Così, tra i residenti della zona c’è chi chiede più controlli, per aumentare la sicurezza e per poter usufruire della stazione in modo migliore.
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Maggio 2014 | 7
Elezioni/1
QUARTIERI, CAMBIANO TUTTI I PRESIDENTI Nessuno dei cinque uscenti sarà in lizza: ecco chi sono i candidati a prenderne il posto
N
on solo sindaco, non solo europee: il 25 maggio Firenze sarà chiamata a scegliere anche i nuovi consigli di Quartiere. Nessuno dei cinque presidenti uscenti sarà in lizza, tra chi ha terminato il secondo mandato e chi ha scelto altre strade. Ecco allora chi sono i candidati alla presidenza dei cinque rioni fiorentini. Il Partito Democratico schiera per il Quartiere 1 Maurizio Sguanci, consigliere comunale uscente e presidente della commissione sanità in Palazzo Vecchio con l’amministrazione Renzi. Al Q2 in corsa c’è Michele Pierguidi, anche lui consigliere comunale e presidente del calcio storico fiorentino. Alfredo Esposito, ex segretario cittadino del Pd, è invece candidato alla presidenza del Q3. Chiudono la rosa dem Mirko Dormentoni, consigliere uscente e presidente della commissione urbanistica in Comune, e Cristiano Balli, candidati rispettivamente alla presidenza di Q4 e Q5. Oltre al Pd, tra gli schieramenti che nella corsa per
Sede Q1 Piazza Santa Croce
Palazzo Vecchio appoggiano Nardella sono presenti in tutti e cinque i Quartieri con i propri candidati consiglieri anche le liste Popolari per Firenze, Scegliamo Firenze al centro, Sinistra comune, Sostieni Firenze e Italia dei Valori, mentre la Lista Nardella si presenta solo nei quartieri 1 e 2. Due donne e tre uomini compongono invece la squadra dei candidati presidenti di Forza Italia. Al Q1 corre Roberta Pieraccioni, 46 anni, imprenditrice, consigliere uscente al Q4. Stefano Baldassari è il candidato alla presidenza del
Q2: trent’anni, anche lui consigliere circoscrizionale uscente. Per il Q3 è in pista Gaia Serri, di professione avvocato, già consigliera. Davide Bisconti, coordinatore del movimento giovanile del partito, è il candidato alla presidenza del Q4. In lizza per il Q5 c’è Guido Castelnuovo Tedesco, 25enne, anche lui uscente. Oltre a Forza Italia, è presente in tutte e cinque le circoscrizioni anche la Lista Galli, con tredici candidati consiglieri per ogni Quartiere. Il Movimento 5 stelle mette in campo tre donne e due uomini nella corsa alla
Sede Q2 Villa Arrivabene
Sede Q3 Via Tagliamento
presidenza dei cinque quartieri fiorentini: i candidati presidenti sono Gabrio Evi nel Q1, Silvia Noferi nel Q2, Laura Magni nel Q3, Giampiero Palazzo nel Q4 e Marialuisa Cappelli nel Q5. Cinque candidati presidenti anche per la lista “La Scaletti sindaco”: sono Fabrizio Valleri, detto “Il Vallero” per il Q1, il medico Camilla Lippi per il Q2, Alessandro Bargioni per il Q3, Francesco Marziali, commerciante ambulante in Sant’Ambrogio, per il Q4 e l’agente di commercio Isabella Babetto per il Q5. La coalizione “Firenze riparte a sini-
stra” (composta da Sel, Sinistra Europea-Prc e Firenze a sinistra con Tommaso Grassi) si presenta nei consigli di Quartiere con due liste (Sel e Sinistra EuropeaPrc) e un candidato presidente comune: nel Q1 è Serena Jaff (Sel), architetto 42enne, nel Q2 Virginia Pupi (Sel), studentessa di 23 anni. Nel Q3 il candidato alla presidenza è lo psicologo Alessandro Morandi (Prc), nel Q4 Antonio Mereu (Prc). Nel Q5, infine, il candidato è Pietro Poggi (Sel), studente 24enne. Nella corsa alla presidenza dei Quartieri, la lista Ncd-Udc si
Sede Q4 Villa Vogel
Sede Q5 Villa Pallini
presenta con Marco Passeri nel Q1, Francesco Grazzini nel Q2, Paolo Bazoffi nel Q3, Enrico Nencioni nel Q4 e Lorenzo De Santi nel Q5. In corsa nei quartieri anche le liste di Fratelli d’Italia-An e Alleanza per Firenze, che come candidati presidenti schierano Vincenzo Angelini al Q1, Alessandro Draghi al Q2, Monica Coppoli detta “Barone” al Q3, Nicholas Arienzale al Q4 e Carmelo Marchese al Q5. Presente solo nel Quartiere 2 la lista “Repubblica Fiorentina”: il candidato alla presidenza è Andrea Ortolani.
8 | Maggio 2014
#Politica
Elezioni/2
DIECI IN CORSA PER IL DOPO RENZI: LA VOLATA DEGLI ASPIRANTI SINDACI
Sei uomini e quattro donne si contendono la fascia tricolore. Ottocento candidati per trentasei posti in consiglio comunale Natalia Binagli
E
lezioni, a Firenze è conto alla rovescia. Domenica 25 maggio la città sarà chiamata alle urne per scegliere il successore di Matteo Renzi alla guida di Palazzo Vecchio. Dieci i candidati a sindaco - sei uomini e quattro donne - pronti a contendersi la fascia tricolore con una sfida all’ultimo voto [nella pagina a destra le interviste ai dieci candidati], per un totale di ventitré liste e circa ottocento aspiranti consiglieri comunali per soli 36 posti. L’attuale vicesindaco reggente, Dario Nardella, è il candidato del Partito Democratico, scelto con le primarie di marzo. Già vice di Renzi, poi parlamentare per un annetto e infine richiamato da Roma con l’ascesa del “rottamatore” a Palazzo Chigi, Nardella è sostenuto da uno stuolo di liste. Si inizia da quella del Pd: aperta dal 22enne Cosimo Guccione e dall’attrice Katia Beni, conta molte ricandidature di assessori della giunta Renzi (come Caterina Biti e Cristina Giachi) e di consiglieri uscenti (tra gli altri Cecilia Pezza, Leonardo Bieber, Andrea Vannucci, Angelo Bassi, Massimo Fratini, Marco Colangelo e Federica Giuliani). Si prosegue con la “Lista Nardella” guidata dall’atleta Fiona May, Italia dei Valori, la lista “Sostieni Firenze” dell’ex ministro Valdo Spini, i “Popolari per Firenze” di Stefano Marmugi, la lista “Sinistra comune” dei Comunisti italiani (un sostegno che ha contrariato il partito nazionale) e infine la lista “Scegliamo Firenze al centro” con rappresentanti di Scelta civica ed ex centrodestra come Massimo Pieri. “Non sarò mai il clone di Renzi”, va ripetendo Nardella. E per cominciare – avverte – cercherà di vincere al primo turno, cosa che non riuscì all’attuale premier, che nel 2009 andò al bal-
lottaggio con Giovanni Galli. Il recente accordo con il Ministero della Difesa che restituisce otto caserme dismesse alla città è una delle carte di Nardella in campagna elettorale. Ma tra i punti del suo programma ci sono anche lo stop al parcheggio interrato del Carmine e la pedonalizzazione della piazza, la valorizzazione delle periferie e l’abolizione dell’Irpef a partire dai redditi bassi. Classe 1971, attuale capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, è Marco Stella il candidato del partito di Berlusconi, che torna così a schierare una figura politica dopo i civici Valentino, Scaramuzzi e Galli. Proprio il portiere viola, con la “Lista Galli”, sosterrà Stella insieme alla Lega Nord. L’obiettivo dei forzisti è vincere nonostante le divisioni del centrodestra. Per riuscirci, Forza Italia – che come capolista schiera l’ex del Carroccio Mario Razzanelli – punta su una squadra multietnica. Ci saranno, tra gli altri, l’ex guardia del corpo di Fidel Castro Enrique Garcia Cabrera e l’imprenditrice cinese Wang Re-Yun. Ma non mancano le ricandidature dei consiglieri uscenti Jacopo Cellai e Mario Tenerani, per cinque anni all’opposizione di Renzi. Da sempre alfiere della vertenza dei bancarellai di San Lorenzo, Stella ha annunciato che se diventerà sindaco le auto torneranno a circolare in piazza Pitti e la Ztl sarà abolita il sabato pomeriggio. In campo una donna, invece, per il Nuovo Centrodestra di Alfano. Si tratta di Gianna Scatizzi, classe 1961, numero uno di Confartigianato Firenze, espressione del mondo economico e produttivo della città, che ha incontrato anche il favore dell’Udc. Il suo nome arriva dopo lunghe settimane di riflessioni, da parte degli alfaniani, terminate con la deci-
sione di non sostenere Stella. Scatizzi cercherà di dare del filo da torcere agli avversari con un programma incentrato su lavoro e lotta al precariato. Sulle infrastrutture, spicca la proposta di realizzare la nuova stazione dell’Alta Velocità in superficie all’Olmatello. In lista con lei si ripresentano i consiglieri uscenti Stefano Bertini (capolista) ed Emanuele Roselli. Chiude il tris delle candidature di centrodestra Achille Totaro, parlamentare e già senatore, che scende in campo alla guida di Fratelli d’Italia – An (il primo nome in lista è del capogruppo uscente Francesco Torselli), che con le primarie di marzo aveva optato per la corsa in solitaria. A sostenerlo anche la lista civica “Alleanza per Firenze”, aperta da Guido Sensi. Presentandosi come “unica alternativa al renzismo” (critica ai “cugini” di Fi e Ncd), Totaro vuol convincere gli elettori con un programma che ha tra i punti chiave lotta al degrado, contrasto all’illegalità e assegnazione delle case popolari ai fiorentini. Gran movimento e divisioni anche a sinistra. In campo Cristina Scaletti, 45 anni, ex Idv, esponente di Centro democratico, candidata con la lista civica “La Scaletti sindaco”. Già assessore comunale all’ambiente con Renzi e poi titolare della cultura in Regione con Enrico Rossi, Scaletti chiama a raccolta i delusi del Pd, ma la platea a cui vuole rivolgersi è molto più ampia e trasversale. A dimostrarlo c’è l’appoggio ricevuto dai moderati di “Fare per fermare il declino”. Se diventerà sindaco, ha già detto di voler destinare una parte della tassa di soggiorno a un fondo per gli artigiani, incentivare i coworking per i giovani e mettere in campo misure ad hoc contro l’inquinamento. Oltre a quella che porta il suo
nome, la sostengono le liste “La città di tutti” e “La città del saper fare”. Vi compaiono, candidati al consiglio comunale, i nomi dell’ex campione di pallanuoto Gianni De Magistris e del costituzionalista Stefano Merlini. Tommaso Grassi, 28 anni, gli ultimi cinque passati all’opposizione in Palazzo Vecchio, è il candidato sindaco di Sinistra ecologia e libertà e di una parte della sinistra di base. Sostenuto anche da Rifondazione (“Sinistra europea – Prc”) e dalla lista “Firenze a sinistra” (capolista il ricercatore e blogger Giacomo Trombi), tra i punti del suo programma ci sono la creazione di una task force comunale per impiegare al meglio i fondi europei e la realizzazione di un piano integrato del trasporto pubblico. Su questo fronte, Grassi ha annunciato che se sarà sindaco riaprirà la partita della tramvia al Duomo con un nuovo referendum. Apre la lista di Sel l’impiegata Donella Verdi. Tra i candidati anche lo storico dell’arte Giorgio Bonsanti, ex soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure. Laura Bennati, 36 anni, lavoratrice in un call center, è invece la candidata di “Una città in comune”, lista della sinistra alternativa, movimentista e dei comitati, come quelli contro la Tav o in difesa dell’acqua pubblica. La lotta all’inceneritore e al sottoattraversamento sono alcuni dei cardini del programma di Bennati. Aprono la sua lista Massimo Bani, attivista di “Terra bene comune”, la commercialista Daniela Ermini e il medico Monica Raineri. Sempre nell’alveo della sinistra c’è Attilio Armando Tronca, candidato del Partito comunista dei lavoratori (Pcl). Trent’anni, studente in ingegneria aero-
spaziale e precario della scuola, Tronca si presenta con le parole d’ordine “lavoro, diritto alla casa e servizi pubblici”. Lo sostiene una lista composta per lo più da giovani, studenti ed esponenti del sindacato di base. Capolista è il giovane Francesco Vacca, seguito a ruota dallo specializzando in medicina Pier Paolo Duchini. Miriam Amato, di professione artigiana, mamma di due figli, è invece la candidata a sindaco del Movimento 5 stelle. Scelta attraverso le “comunarie” online, ha come obiettivo dichiarato quello di portare Nardella al ballottaggio, approfittando anche delle divisioni del centrodestra. Amato ci proverà puntando sulle battaglie storiche dei “grillini” fiorentini: l’opposizione all’inceneritore di Case Passerini e la lotta al tunnel Tav. Se sarà sindaco, ha già dichiarato che per prima cosa metterà mano ai libri contabili del Comune alla ricerca di “sprechi e inefficienze”. La prima sforbiciata però – garantisce – la darebbe al suo stesso stipendio. In lista con lei, candidati al Salone de’ Dugento, ci sono una trentina di nomi, scelti sempre con le primarie sul web: capolista è Silvia Mangionello, restauratrice, responsabile cultura per i Cinque stelle fiorentini. Paolo Manneschi, dipendente comunale, scende in campo per “Repubblica fiorentina”, movimento trasversale nato da un gruppo di tifosi. I rappresentanti si definiscono “né di destra né di sinistra”. In cima al programma di Manneschi ci sono la valorizzazione delle periferie, il sostegno al commercio e alle piccole e medie imprese e la creazione di un ufficio per le persone bisognose. Apre la lista la commerciante Cristina Ferruzzi.
#Politica MIRIAM AMATO
LAURA BENNATI
Maggio 2014 | 9
TOMMASO GRASSI PAOLO MANNESCHI DARIO NARDELLA
“partecipazione e trasparenza” “GLI ABITANTI PROTAGONISTI attivi” “UN COMUNE ALLEATO DELLA GENTE” “AIUTI PER FAMIGLIE E IMPRESE”
“UNA città PRODUTTIVA E CREATIVA”
CRISTINA SCALETTI GIANNA SCATIZZI MARCO STELLA
A. ARMANDO TRONCA
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Ristabilirò un nuovo rapporto fra cittadini e amministrazione: basta progetti calati dall’alto, ma partecipazione per soluzioni condivise! Ridurrò lo stipendio da sindaco, aboliremo i privilegi e chiederemo ai cittadini come investire la parte decurtata. Basta coi dirigenti esterni strapagati, meno figure dirigenziali e più operatori a contatto col pubblico, più trasparenza per gli atti pubblici. Tre priorità per la città? Affronteremo i temi della movida e della vivibilità come primo passo di appartenenza alla città, puntando su una maggiore offerta culturale e ridando ruolo centrale alla polizia municipale. Basilare la cura dell’ambiente: sì allo smaltimento dei rifiuti con il porta a porta, no agli inceneritori, e poi sostegno ai prodotti a km zero, mobilità ciclabile e sostenibile. Da riscoprire il made in Florence, valorizzare le periferie e rivedere la gestione dell’edilizia popolare fiorentina. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Con un’amministrazione a 5 stelle vedo una città dove gli antichi mestieri tornano a essere opportunità per i giovani, la gestione del territorio si basa sulla tutela della salute e il lavoro esiste anche al di fuori dei centri commerciali. Con il Pd, continueremo ad assistere a una politica lontana dai cittadini, dove la carica di sindaco serve solo al curriculum.
“UNA firenze VIVA e COLORATA”
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Quando sarò sindaco agirò da subito perché nessun cittadino si senta solo. Anche l’azione del Comune dev’essere sempre rivolta verso i cittadini e non verso i gruppi di potere e le lobby. Le nomine nelle società partecipate e in tutte quelle che afferiscono al Comune terranno conto esclusivamente delle capacità di ciascuno escludendo ogni ingerenza e logiche interne ai vari partiti. Tre priorità per la città? Non parlare più di centro e periferia ma pensare a una città multicentrica che ascolti e coinvolga i cittadini. Nessuno deve più subire scelte imposte dall’alto e tutti devono essere protagonisti attivi delle decisioni che li riguardano. Massima dovrà essere l’attenzione verso la qualità della vita delle persone, tutelando la salute pubblica con misure per contenere l’inquinamento. Mettere l’individuo al centro dell’attività amministrativa significherà anche maggiore attenzione ai soggetti più vulnerabili: anziani, bambini e diversamente abili. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Fra le dieci città al mondo dove si vive meglio per qualità dello sviluppo, dell’ambiente, della proposta culturale e delle pratiche sportive. Con le botteghe che tornano ad animarsi, con una città dove i giovani vengano a vivere anziché fuggire all’estero. Una città viva e colorata, inclusiva e non esclusiva. Immagino un’amministrazione che realizza le cose che dice piuttosto che prometterle e basta.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Come “Una città in comune” invertiremo l’ordine delle priorità dell’amministrazione. Daremo voce a chi è stato escluso dalle ultime amministrazioni attente a favorire i soliti centri di potere e non chi vive, studia o lavora a Firenze. Tre priorità per la città? Una mobilità basata su un trasporto pubblico che parta dall’utilizzo delle strutture esistenti e dall’integrazione del trasporto ferro-gomma. Si devono recuperare le sette stazioni ferroviarie fiorentine sottoutilizzate e ridefinire i percorsi delle linee Ataf per soddisfare le esigenze di mobilità dell’area metropolitana. L’utilizzo di tutti gli edifici vuoti e degli spazi cittadini per dare una soluzione all’emergenza abitativa e creare luoghi di aggregazione culturale. L’adozione della strategia Rifiuti Zero e l’attuazione dell’AlterPiano. Riprogettare il sistema dei rifiuti con la raccolta porta a porta, il riutilizzo e il riciclo dei materiali in modo da creare posti di lavoro ed evitare la costruzione di inceneritori dannosi per gli abitanti e per l’ambiente. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Immagino una città dove le persone tornino a incontrarsi nelle piazze e nei luoghi di cultura, siano protagoniste attive della vita cittadina e non consumatori passivi in una città senz’anima.
“DECORO E SERVIZI EFFICIENTI”
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Se verrò eletta sindaco di Firenze, per prima cosa incontrerò tutti i dipendenti del Comune. I dipendenti dell’amministrazione comunale sono i primi e principali collaboratori del primo cittadino, e di chi amministra la città. Sono una risorsa da valorizzare. Sono persone portatrici di specifiche professionalità, spesso sottoutilizzate, o comunque non pienamente usate dalle amministrazioni di centrosinistra. Se tutti i lavoratori in forza a Palazzo Vecchio venissero adeguatamente utilizzati, le consulenze esterne e gli incarichi professionali a chiamata si potrebbero di fatto eliminare, o comunque ridurre al lumicino. Tre priorità per la città? Da subito l’applicazione con tolleranza zero del regolamento comunale sul decoro della città; far ripartire le infrastrutture e gli appalti per l’adeguamento degli edifici scolastici; incentivi e rimodulazione di tasse e tariffe per i commercianti e le attività artigianali. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Una città ripopolata nel centro storico da attività artigianali, commercianti, esercizi di qualità e famiglie, che potranno usufruire di servizi efficienti. Gli altri quartieri vanno riqualificati sia a livello di servizi, che di sicurezza e decoro. Mi immagino una mobilità efficiente, che dia tempi certi di percorrenza a chi ci vive e ci lavora, e facilità nel trovare parcheggio.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Subito una riunione con tutti i dipendenti comunali, il vero motore dell’amministrazione. Deve essere valorizzata ogni professionalità, va costruita una vera collaborazione e questo va fatto tutelando il lavoro di ciascuno. L’obiettivo è avviare immediatamente il nostro programma di governo. Tre priorità per la città? Verificare l’efficienza degli appalti per i servizi in termini di qualità nei confronti degli utenti e dei lavoratori; creare una task force interna che si occupi dei progetti europei, una delle maggiori fonti di finanziamento a disposizione; studiare un piano complessivo e integrato del trasporto pubblico con una qualità che sia degna di una città come Firenze. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? La immagino come una città facile da vivere, per tutti, dove i turisti stanno bene perché i fiorentini stanno bene, dove non sia “obbligatorio” usare le macchine, dove gli spostamenti e il commercio funzionino. Immagino un Comune alleato dei cittadini.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Abbasserò i costi della politica diminuendo direttori e dirigenti a chiamata, dagli attuali 100 di Renzi a 50. Diminuirò i compensi di assessori e direttori, così da poter assumere molti giovani in Comune o chi ha perso un lavoro, riqualificando il personale interno. Individuerò le risorse per aiutare chi ha bisogno, dalle famiglie fino alle piccole e medie imprese. Istituirò un ufficio diretto per incrementare ed accedere alle risorse economiche europee. Tre priorità per la città? Riqualificazione della periferia, cominciando dalle strade e dai punti cardine della città, in modo da risolvere la maggior parte degli ingorghi dovuti all’incompetenza e al menefreghismo della passata legislatura, che ha pensato solo ad abbellire il centro. Creare un ufficio per aiutare le persone che si trovano in difficoltà economica per debiti. Modificare i permessi per aprire le attività, in modo da non ghettizzare le strade ed evitare “Chinatown” e rilanciare l’artigianato locale, con incentivi ai giovani. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Se vinciamo noi, sarà una città più vivibile e rispettosa, dove ognuno può scegliere in che asilo mandare il proprio figlio. Una città che offre lavoro ai giovani puntando su innovazione e tecnologia. Una città popolare e non politica, perché la politica fa solo i suoi interessi e mai quelli della gente.
ACHILLE TOTARO
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Andrò nei quartieri, cuore della vita cittadina con la nascita della città metropolitana, orecchie e voce sul territorio su temi come sicurezza, servizi e decoro. Da sindaco convocherò la giunta una volta al mese nei quartieri, primi uffici vicini ai cittadini di un Comune amico. Tre priorità per la città? Prima di tutto il lavoro, a partire dai giovani: vogliamo una città produttiva e creativa in cui si creino opportunità occupazionali; poi la lotta alla solitudine e la cura delle persone fragili, a partire dagli anziani. Potenzieremo i servizi di assistenza e social housing: negli ultimi 5 anni abbiamo consegnato 1.100 alloggi popolari, il nostro obiettivo è consegnarne altri 1.000; inoltre lavorare per rendere Firenze sempre più una città vivibile, sicura il giorno e la notte e viva in ogni angolo. Una Firenze bella e comoda per chi ci vive e desiderabile per i turisti. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Immagino una Firenze con le linee 2 e 3 della tramvia completate, con aeroporto e stadio nuovo grazie anche al sostegno del governo Renzi. Una città più internazionale, accogliente, più verde con un traffico più sostenibile, che propone un’offerta culturale ancora più ricca e attraente e in cui si arriverà non solo per ammirare i musei, ma anche per lavorare; una città riconosciuta per l’onestà dei suoi amministratori e per il buon vivere dei suoi cittadini. Insomma, Firenze più di prima!
“UN FUTURO DA COSTRUIRE INSIEME” “PIÙ SICUREZZA, BASTA ILLEGALITÀ” “RISOLVERE IL PROBLEMA ABITATIVO” Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Chiederò ai fiorentini di partecipare alla costruzione di una nuova città dove i protagonisti siano i cittadini. Purtroppo nel tempo abbiamo perso la voglia di essere una comunità, non ho mai creduto all’uomo solo al comando, la politica è servizio. Tutti assieme possiamo riuscire a costruire un futuro migliore per tutta Firenze. Tre priorità per la città? Sicurezza, casa e lavoro, ecco le tre priorità che affronterò immediatamente. Lo farò subito nella prima giunta con tre provvedimenti ad hoc: per la sicurezza la presenza di pattuglie di polizia municipale a presidiare il territorio e l’introduzione del vigile di Quartiere; per la casa venderemo agli assegnatari che lo vorranno gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e con il ricavato ne costruiremo di nuovi; per il lavoro nella prima giunta delibereremo l’apertura di 100 nuove imprese azzerando le consulenze e usando i fondi vuoti di proprietà del comune. Tre provvedimenti mirati a cambiare Firenze. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Me la immagino moderna, contemporanea, pulita e sicura. Me la immagino con un sindaco che si chiama Marco Stella.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Basta con chi delinque, occupa, vive di furti, accattonaggio, commercio abusivo, spaccio, racket dei parcheggi. Oggi i protagonisti dell’illegalità ottengono dalle istituzioni sussidi, protezioni e corsie preferenziali nell’assegnazione di case popolari. Con Totaro sindaco si cambia: i diritti vanno attribuiti ai fiorentini e ai cittadini stranieri onesti. Tre priorità per la città? Uno: una città più sicura grazie a un sindaco in prima linea per neutralizzare chi vive di illegalità danneggiando i cittadini onesti. Due: taglio delle spese faraoniche di cui si è resa responsabile l’attuale amministrazione e redistribuzione ai cittadini sotto forma di sussidi, diminuzione di tasse e bonus per chi assiste anziani o disabili in famiglia. Tre: tutela delle botteghe che stanno sparendo a causa di tasse e affitti insostenibili. Impulso al turismo grazie a un grande aeroporto che incrementi il flusso di visitatori e sviluppi l’economia cittadina creando nuovi posti di lavoro. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Firenze è unica. Me la immagino sicura, priva di degrado, i cui cittadini si sentano padroni a casa propria: una città che, difendendo le proprie tradizioni cristiane e rinascimentali, dal centro alle periferie, sia pronta per un grande futuro.
Se sarà sindaco, la prima cosa che farà? Le cose da fare, visto lo scempio compiuto dalle precedenti amministrazioni, sono molteplici, una delle priorità è quella di risolvere il problema abitativo; partiremo infatti con l’immediata assegnazione di tutte le case sfitte e la riconversione delle strutture abbandonate a scopo abitativo. Tre priorità per la città? Interverremo in maniera decisa su: lavoro, diritto alla casa e diritto ai servizi pubblici. Ci batteremo per la cancellazione di tutte le leggi sul precariato e l’immediata assunzione di tutti i precari; la ricetta da seguire è semplice: divisione del lavoro esistente tra tutti a parità di paga tramite la progressiva riduzione dell’orario di lavoro. Per quanto riguarda i servizi pubblici, saranno gratuiti e di qualità e verranno finanziati dalla tassazione progressiva sulle grandi rendite e sui grandi patrimoni finanziari. Firenze tra cinque anni, come se la immagina? Difficile dirlo, dipende molto dall’esito delle elezioni. Se a vincere saranno i soliti partiti borghesi le cose non potranno che peggiorare, privatizzazioni selvagge, svendita dei servizi (vedi Ataf), smantellamento del tessuto sociale; se invece la classe oppressa si unirà per la costruzione di una nuova società, fondata su basi socialiste, Firenze potrà diventare l’esempio da seguire.
10 | Maggio 2014
#Politica
Elezioni/3
C
hiuse le urne, il nuovo sindaco non avrà molto tempo per brindare. Dalle buche lungo le strade al nuovo stadio, dalla tramvia alla movida, sono tante le cose da fare. E la prova dei fatti per chi governerà la città nei prossimi cinque anni inizierà da subito. Partite importanti che andranno affrontate con uno sguardo più ampio, aperto alla città metropolitana che nascerà dalle ceneri della Provincia. Vediamone alcune. Sul fronte delle infrastrutture le sfide più avvincenti e difficili. Con i cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia da far finalmente partire e l’ambizioso progetto di portare Sirio fino a Bagno a Ripoli e nella Piana fiorentina a cui dare gambe. C’è poi la “talpa” Monna Lisa, ferma a Campo di Marte: la grande fresa, pur essendo stata dissequestrata dopo la maxi inchiesta sull’Alta velocità fiorentina, è ancora in attesa di scavare i sette chilometri del tunnel sotterraneo fino a Castello. Da scrivere è anche il finale della vicenda aeroporto. La strada per il potenziamento dello scalo sembra tracciata. Ma è braccio di ferro tra la Regione e l’Ente nazionale
TRAMVIA, STADIO E MOVIDA: IL LAVORO CHE ATTENDE LA NUOVA AMMINISTRAZIONE per l’aviazione civile: la prima ha previsto una pista di duemila metri, il secondo vorrebbe allungarla fino a 2.400 metri. Uno scatto ai cantieri della città potrebbe darlo il G8, la riunione dei grandi della terra che l’ex sindaco Renzi è intenzionato a portare a Firenze nel 2017. La nuova amministrazione potrebbe così disporre di un tesoretto da 200 milioni di euro per completare, ad esempio, il Nuovo Teatro dell’Opera e riqualificare la Fortezza. Senza dimenticare poi i Della Valle, patron della Fiorentina, da cui il Comune attende una proposta di project per realizzare il nuovo stadio alla Mercafir. E infine il regolamento urbanistico, approvato dal consiglio comunale uscente con la previsione di 750mila metri quadrati di cantieri nei prossimi cinque anni, che adesso dovrà essere tradotto in realtà. Ma non si vive solo di grandi opere. Nemmeno il tempo di respirare che la nuova giunta sarà alle prese con la gestione della vita notturna. Superato il patto della notte e accantonata la strategia dei sequestri a raffica dei locali, il futuro sindaco dovrà studiare e mettere in atto un nuovo piano antimovida molesta per far vivere il centro
storico permettendo al contempo ai residenti di dormire in pace. Collegati a questo, più in generale, ci sono i temi di decoro e sicurezza urbana. Tra le situazioni più critiche, su questo fronte, ci sono quelle di piazza Santissima Annunziata e piazza della Stazione. Sfida anche sul piano dell’offerta culturale che la città saprà mettere in campo, ripensando nuovi luoghi e forme per la diffusione, ad esempio, dell’arte contemporanea, terminata la precedente esperienza dell’Ex3. Da vedere come il futuro sindaco saprà poi valorizzare il Forte Belvedere, riaperto la scorsa estate dopo cinque anni e subito preso d’assalto da cittadini e turisti. E ancora, ci sono le periferie da rivalorizzare, punto che compare nei programmi di tutti i candidati, con aree strategiche come Novoli, Gavinana o l’Isolotto che reclamano nuova centralità. A partire da una strategia oculata sulla mobilità, con interventi sul traffico e le aree di sosta. Un tema, questo, particolarmente sentito anche in Oltrarno, che da tempo chiede maggiore attenzione al decoro delle strade e dove è ancora incerto il futuro del progetto per il parcheggio sotterraneo al Carmi-
ne. Anche sul verde pubblico non si potrà smettere di lavorare. Il parco delle Cascine, uno dei punti chiave del programma con cui Renzi si presentò nel 2009, negli ultimi anni ha iniziato ad avere un nuovo volto. Simboli di questo cambio di passo, le demolizioni delle ex discoteche. Sempre più fiorentini stanno riscoprendo la bellezza del parco, dagli sportivi alle famiglie. Ma la “rivoluzione” è appena iniziata, e spetterà alla prossima amministrazione prendere in mano le redini del masterplan che ridisegna il polmone verde. Il lavoro è certamente una delle maggiori urgenze da affrontare, con una disoccupazione giovanile che anche a Firenze ha superato da tempo il 20%. Oltre alle vertenze delle grandi aziende in difficoltà, una su tutte quella della Seves di via Reginaldo Giuliani, il nuovo sindaco dovrà dare risposta alle tante piccole e micro imprese artigiane a rischio chiusura. Più in generale, il Comune si troverà alle prese con un’emergenza sociale acuita dalla crisi economica, che trova riscontro, tra le altre cose, nelle quattromila famiglie di fiorentini sotto sfratto per morosità. Sul fronte della scuola, la nuova
giunta dovrà continuare il lavoro fatto finora per azzerare le liste d’attesa nei nidi. Oltre duecento, al momento, le famiglie in attesa, contro le 900 del 2009. Da portare a termine il progetto di riqualificazione di San Lorenzo, e quindi il trasferimento dei bancarellai, vicenda che in questi mesi ha provocato non poche polemiche e tensioni. Degli ottantaquattro banchi spostati dalla piazza antistante la basilica, solo una quarantina resteranno in piazza del mercato centrale. Gli altri – questo il piano della giunta uscente – dovranno essere smistati tra piazzale Michelangelo e piazza del Grano. Altro tema di grande attualità è quello dei rifiuti. In attesa di veder posare la prima pietra del termovalorizzatore di Case Passerini (Hera ha detto di aspettare l’ok definitivo in estate), la città dovrà spingere l’acceleratore sulla raccolta differenziata (che negli ultimi quattro mesi del 2013, per la prima volta, ha superato il 50%), portare a cinquanta le isole interrate nel centro storico e, nelle periferie, collocare i nuovi cassonetti dotati di chiavetta, comparsi finora in San Jacopino e in parte di Campo di Marte.
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#Politica
Maggio 2014 | 11
Elezioni/4
La carica dei 290mila fiorentini al voto
Domenica 25 maggio urne aperte dalle 7 alle 23: più di trecentocinquanta le sezioni presenti sul territorio
S
aranno quasi 290mila i fiorentini chiamati alle urne domenica 25 maggio, in occasione dell’election day per le europee e per le elezioni del sindaco, dei consigli comunale e di Quartiere. Per le amministrative, se nessuno degli sfidanti otterrà il 50% più uno dei voti, è previsto poi il secondo turno tra i due candidati più votati, come da prassi nei Comuni con più di 15mila abitanti. L’eventuale ballottaggio si terrà domenica 8 giugno. CHI PUÒ VOTARE Potranno votare tutti i cittadini italiani residenti nel comune di Firenze che al momento della votazione abbiano compiuto il 18esimo anno di età e i cittadini comunitari che ne abbiano fatto preventiva richiesta, inseriti nelle liste elettorali aggiuntive. Nella tornata elettorale del giugno 2009 furono 216.541 i votanti al primo turno, con un’affluenza del 73,86%. QUANDO SI VOTA Si vota nella sola giornata di do-
sezione e le indicazioni per raggiungerla.
menica 25 maggio. Le urne resteranno aperte dalle 7 alle 23. Alla chiusura delle urne scatterà subito lo scrutinio per le elezioni europee. Una volta terminato quello, i seggi riapriranno il giorno seguente, lunedì 26 maggio, alle 14, per lo scrutinio delle amministrative.
TESSERA ELETTORALE Ai neo iscritti alle liste elettorali del Comune di Firenze (ovvero le persone trasferite a Firenze da un altro comune, i neo maggiorenni, i già residenti che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel corso del 2013), l’ufficio elettorale consegnerà la tessera elettorale a domicilio. A chi non fosse in casa al momento della consegna, verrà rilasciata una cartolina di avviso da presentare alla sede del Quartiere di riferimento per ritirare personalmente la tessera elettorale (Quartiere 1: piazza S. Croce 1, tel. 055.2767645; Quartiere 2: piazza Alberti 2/a, tel. 055.2767812; Quartiere 3: via Tagliamento 4, tel. 055.2767739; Quartiere 4: via delle Torri 23, tel. 055.2767150; Quartiere 5: via Baracca 150/p, tel.055.2767012). Chi avesse smarrito la tessera elettorale può rivolgersi al proprio Quartiere di riferimento per prenotarne un duplicato da ritirare successivamente (in caso di furto è necessaria una copia della
DOVE SI VOTA Saranno 353 le sezioni ordinarie aperte su tutto il territorio comunale, sette invece quelle ospedaliere che consentiranno di esercitare il diritto di voto anche ai degenti. Per le persone affette da gravi infermità è prevista la possibilità del voto domiciliare previa richiesta all’ufficio elettorale del Comune. Previsto anche il servizio di accompagnamento in cabina per le persone con impedimenti fisici, anch’esso riservato a chi ne abbia fatto apposita richiesta. Per votare, ogni elettore deve avere con sé la carta di identità o un altro documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale. Sul sito del Comune di Firenze ogni cittadino può trovare il numero della propria
denuncia). È possibile ottenere il rilascio immediato della tessera presentandosi direttamente all’ufficio elettorale di viale Guidoni 174 (aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13; il martedì e il giovedì l’orario di apertura si estende anche al pomeriggio, dalle 14,30 alle 17) o al Punto Anagrafico Decentrato (Pad) del Parterre in piazza della Libertà (dal lunedì al sabato 8,3013; martedì, mercoledì e giovedì anche 14,30-17,30). Nell’ultima settimana prima del voto (dal 19 al 25 maggio) il servizio di consegna immediata dei duplicati sarà attivato anche presso i Quartieri, senza bisogno di preventiva prenotazione come nelle settimane precedenti. In questo stesso periodo sarà possibile effettuare ai Quartieri anche il rinnovo della carta di identità. Nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni gli uffici elettorali di quartiere osserveranno questo orario di apertura: 19 e 21 maggio ore 8,30-13; 20 e 22 maggio ore 8,30-13 e 14,30-17; 23 e 24 maggio ore 8,30-18; 25 maggio ore 7-23.
L'Associazione Sportiva L'Associazione L'Associazione Sportiva Sportiva L'Associazione Sportiva Dilettantistica Poggetto Dilettantistica Dilettantistica Poggetto Poggetto Dilettantistica Poggetto Organizza Organizza Organizza Organizza Dal 9 giugno con orario 8,30 - 17,00 Dal 99giugno giugno con con orario 8,30 --17,00 17,00 Centri Estivi conorario attività prevalente Dal 9Dal giugno con orario 8,308,30 17,00 Centri Centri Estivi con conattività attività prevalente prevalente rivolta al tennis Centri EstiviEstivi con attività prevalente rivolta rivolta alalda tennis tennis I partecipanti saranno seguiti Insegnati qualificati FIT rivolta al tennis PROGRAMMA SETTIMANALE
— — PROGRAMMA PROGRAMMA SETTIMANALE SETTIMANALE — PROGRAMMA SETTIMANALE
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ
DALLUNEDI‛ LUNEDI‛ AL ALVENERDI‛ VENERDI‛ DAL DAL LUNEDI‛ AL VENERDI‛
Ore 8,00-8,30
Ritrovo presso la sala ricreativa Formazione dei gruppi di gioco Ore Ore 8,00-8,30 8,00-8,30 Ritrovo Ritrovo presso presso lalasala salaricreativa ricreativa Ore 9,00-10,30 Tennis, ginnastica, Ore 8,00-8,30 Ritrovo presso la sala ricreativa pallavolo, ping pong, Formazione Formazione dei dei gruppi gruppi didigioco gioco basket, calcetto balilla Formazione dei gruppi di gioco Ore Ore9,00—10,30 9,00—10,30Tennis, Tennis, ginnastica, ginnastica, pallavolo, pallavolo, Ore 13,00-14,00 Pausa pranzo presso il ristorante Ore 9,00—10,30 Tennis, ginnastica, pallavolo, ping ping pong, pong, basket. basket. “Giardino del Poggetto” ping pong, basket. Ore Ore10,30—11,00 10,30—11,00 Riposo Intervallo Intervallo Ore 14,00-15,00 Ore 10,30—11,00 Intervallo presso la saletta ricreativa Ore Ore11,00—12,30 11,00—12,30 Tennis, Tennis,ginnastica, ginnastica,pallavolo, pallavolo, Ore 15,00-17,00 Tennis, ginnastica, Ore 11,00—12,30 Tennis, ginnastica, pallavolo,pallavolo, ping pingpong, pong,basket, basket,calcetto calcettobalilla balilla ping calcetto, pong, basket, calcetto balilla basket Ore Ore13,00—14,00 13,00—14,00 Pausa Pausapranzo pranzopresso pressoil ilRistorante Ristorante Ore 13,00—14,00 Pausa pranzo pressodel il Ristorante Ore 17,00-17.30 Premiazione Leader del giorno “Giardino “Giardinodel delPoggetto” Poggetto” “Giardino del Poggetto” e riconsegna alle famiglie
Sonosaranno inoltre seguiti previsteda altre discipline sportive: IIpartecipanti partecipanti saranno da Insegnati Insegnati qualificati qualificati FIT I partecipanti saranno seguitiseguiti da Insegnati qualificati FIT FIT Calcio a 5; Basket; Pallavolo; Ping Pong; Sonoinoltre inoltre previste previste altre altrediscipline discipline sportive: sportive: SonoSono inoltre previste altre discipline sportive: Badmington; Calcio Balilla; Ginnastica Calcio apioggia 5;5;Basket; Basket; Pallavolo; Pallavolo; Pingi Pong; Pong; coperti In Calcio caso saranno utilizzati campi Calcio a 5;diaBasket; Pallavolo; Ping Ping Pong; Badmington; Badmington; Calcio Calcio Balilla; Balilla; Ginnastica Ginnastica nella sala TV e potranno esere Calcio previste proiezioni didattiche Badmington; Balilla; Ginnastica
Nei Neigiorni giorni didimartedì martedì eegiovedì giovedì dalle Nei giorni di martedì e giovedì dalledalle di martedì e giovedì ore ore12,00 12,00 alle allegiorni ore ore13,00 13,00 èèprevista prevista lalapiscina piscina ore 12,00 alle Nei ore 13,00 è prevista la piscina
dalle ore 12,00 alle ore 13,00 è prevista la piscina
NUMERO NUMERO CHIUSO: CHIUSO: 50 50(CINQUANTA) (CINQUANTA) PARTECIPANTI PARTECIPANTI NUMERO CHIUSO: 50 (CINQUANTA) PARTECIPANTI NUMERO CHIUSO: 50 (CINQUANTA) PARTECIPANTI Informazioni Informazioni presso presso lalala segreteria segreteria i igiorni Informazioni presso segreteria tutti igiorni giorni Informazioni presso la segreteria tuttitutti itutti giorni dal dal lunedì lunedì al al venerdì venerdì dalle dalle ore ore 14.30 14.30 alle alle ore ore 19.00 dal al lunedì al venerdì dalle ore alle 14.30 ore19.00 19.00 dal lunedì venerdì dalle ore 14.30 orealle 19.00
12 | Maggio 2014
#L’inchiesta
Come cambia Firenze/1
L’opera apre (e il Comunale va in pensione) Il teatro ai nastri di partenza: ancora non terminato ma già in funzione. E dall’autunno spazio alla lirica
Enrica Cinaschi
I
fiorentini lo hanno guardato con una certa diffidenza per un po’ di tempo, additandolo come un ingombrante scatolone a due passi dal parco delle Cascine. Ma gli abitanti di questa città, si sa, prima di familiarizzare con i nuovi luoghi devono bubare, ovvero lamentarsi un po’, dire la loro, salvo poi affezionarsi agli spazi, soprattutto se sono spazi da vivere. E si spera che la nuova casa del Maggio musicale fiorentino, ribattezzata di recente, sia uno di quei luoghi che i fiorentini ameranno vivere da qui a molto tempo. Dieci maggio, questa la data che segna l’apertura ufficiale dell’Opera di Firenze, il grande complesso che si affaccia sul viale Fratelli Rosselli, nell’ampio spazio tra la Stazione Leopolda e il parco delle Cascine. Il teatro è proprio al centro, un teatro grandissimo, progettato per ospitare musica lirica, classica, ma anche balletti, rock band e musica leggera, incontri e convegni, realizzato per invitare la gente a fermarsi, a incontrarsi nella vastissima piazza antistante (la più grande della città), inaugurata
di recente e dedicata al compositore e direttore d’orchestra Vittorio Gui. I meglio informati avranno da replicare “ma il teatro non era già stato inaugurato in passato?”. E da un certo punto di vista è vero, perché il teatro ha già ospitato alcuni eventi, in più occasioni, ma stavolta la differenza è che si tratta di un vero e proprio trasloco, che riguarda – oltre agli spettacoli – anche tutto l’apparato amministrativo, gli uffici e le sale prova. In altre parole, dalla fine dell’estate (gli uffici verranno spostati prima), il vecchio Comunale andrà definitivamente “in pensione”, e tutta la macchina del teatro sarà spostata nella nuova sede progettata dai romani Abdr (acronimo che sta per Arlotti Beccu Desideri Raimondo, ovvero i quattro architetti associati a cui fa capo lo studio). “Ma non è ancora finito”, incalzerebbero i soliti bene informati di cui sopra. E anche questo è vero, mancano ancora all’appello 50 milioni che sono in attesa di essere stanziati dal Governo, che serviranno a terminare la macchina scenica inferiore, l’auditorium, un parcheggio e i punti ristorazio-
Dopo l’inaugurazione di piazza Gui è la volta dell’Opera di Firenze, il nuovo teatro che ospita la Fondazione del Maggio musicale fiorentino
Palazzo Giovane
creatività, con orto e ristorante
L ne. Ma nel frattempo l’Opera comincerà a oliare i cardini e, per la stagione autunnale (ma sono già in calendario diversi appuntamenti per il festival del Maggio musicale attualmente in corso), sarà ad attendere i melomani, appassionati di lirica & company nella sua nuova casa dove, grazie alla torre scenica nuova di zecca, potranno essere allestite le scenografie di più opere all’unisono. Quindici sale di cui una da duemila posti, spazi prova per le orchestre, sale per le prove dei ballerini e una marea di luoghi tecnici: questi alcuni numeri dell’Opera di Firenze. Serve aggiungere altro? Che si alzi il sipario.
Web
operadifirenze.it
a “Casa della Creatività” cambia nome e volto. Arriva un orto urbano nel cortile e nasce il bistrot “Quinoia”, un ristorante per tutti, con molti piatti della tradizione toscana ma con un occhio di riguardo per le intolleranze alimentari. Dopo i lavori, nella seconda metà di questo mese apre i battenti il nuovo palazzo tutto dedicato ai giovani, in vicolo di Santa Maria Maggiore, a due passi dal Duomo. Il cortile, dopo il restyling, diventa verde: in ottanta metri quadri prendono posto orti in miniatura curati dalla cooperativa di Legniaia. Sul cortile si affaccia un bistrot speciale: la novità sta negli ingredienti usati per le ricette. Tutta la filiera, che privilegia i prodotti a km 0, è gluten free, non ci sono cibi con glutine o arachidi. In arrivo anche un nuovo spazio incontri con eventi e presentazioni di libri.
Riapre i battenti Palazzo Giovane (ex Casa della Creatività) con un orto urbano, un bistrot “speciale” e altro ancora
#L’inchiesta Come cambia Firenze/2
una nuova vita per i grandi edifici vuoti
Il regolamento urbanistico prevede molte trasformazioni Gianni Carpini
N
uova vita per gli scatoloni vuoti di cemento, case in arrivo in centro e fuori, altri parcheggi scambiatori. Il regolamento urbanistico della città del giglio mette molta carne sul fuoco.
si da un immobile in disuso presente nelle aree di “trasferimento” (diciassette in tutta Firenze) e costruire in quelle di “atterraggio” (ventuno terreni liberi, fuori dal centro) potrà godere di un bonus: 10-30 per cento in più di superficie.
Cosa è Se il piano strutturale, già approvato, fissa le regole generali sulla crescita edilizia della città, il regolamento urbanistico va nel dettaglio. È stato adottato dal consiglio comunale il 25 marzo scorso, ma non è ancora “entrato in servizio”. Bisognerà aspettare le osservazioni di cittadini, enti e associazioni, che hanno novanta giorni di tempo dalla pubblicazione. La nuova amministrazione e il nuovo consiglio le esamineranno, prima dell’approvazione definitiva.
Tante case Il regolamento punta tutto sulla trasformazione degli edifici vuoti in residenze. Succede per decine di strutture. L’ex palazzo di Fs in viale Lavagnini potrà ospitare appartamenti e uno studentato; alloggi con vista sulla campagna nell’ex ospedale militare di Monte Oliveto; abitazioni nel 40 per cento dell’ex Cassa di Risparmio in via Bufalini. E ancora l’ex Meyer e il complesso di Poggio Secco.
Come funziona Il regolamento permette per 73 aree della città, denominate “di trasformazione”, il cambiamento della destinazione d’uso. Un esempio: l’ex Lupi di Toscana da caserma diventa un possibile contenitore di case e uffici. In tutta la città vengono messi in ballo 750mila metri quadrati totali di superficie. Volumi zero La logica è quella dei volumi zero: stop alle edificazioni folli, sì al recupero dei grandi edifici vuoti. L’eccezione sta nella cosiddetta “perequazione”, una sorta di scambio. Chi deciderà di spostar-
Parcheggi Un park-silos potrebbe nascere fuori Porta San Frediano, nel vecchio gasometro. Parcheggi scambiatori vicino alla Coop di Ponte a Greve, a Peretola e alle Due Strade. Area per la sosta da 300 posti auto in via Mariti, nell’ex area Enel. Campeggio e hotel Via il camping dal piazzale, l’area individuata per il trasloco è a Rovezzano. Nell’ex Telecom di via Masaccio potrà nascere un hotel, ma solo sfruttando un quarto della struttura. Nel resto residenze, uffici e negozi. Il vecchio Teatro Comunale, passato alla cassa depositi e prestiti, ha la possibilità di diventare un albergo di lusso.
750 mila
i metri quadri messi in movimento Il premio
“oscar dell’architettura” per quattro progetti
I
l teatro del popolo di Castelfiorentino riportato ai fasti del passato (Piero Guicciardini - Foto 1), una farmacia rivoluzionata al suo interno sempre a Castelfiorentino (Massimo Mariani - Foto 2), le ex officine grafiche Stianti trasformate in abitazioni affacciate sul panorama di San Casciano (Fabrizio Natalini - Foto 3) e la sistemazione di una parte di via della Chiesa, in Oltrarno (Elisa Palazzo - Foto 4). È il poker d’assi che si è aggiudicato “l’Oscar dell’architettura”, il premio architettura territorio fiorentino organizzato da Ordine provinciale degli architetti di Firenze, Provincia, Ance e Fondazione Architetti Firenze, con l’obiettivo di promuovere e incoraggiare la qualità nell’architettura contemporanea protagonista delle trasformazioni ambientali e civili del territorio fiorentino. Le immagini delle creazioni dei quattro vincitori e di altri sessanta architetti sono esposte alla Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi dal 10 al 20 maggio. A saltare all’occhio è l’assenza dei giovani e di opere prime nella lista dei vincitori e in quelle delle menzioni speciali. Secondo Stefano Giorgetti, assessore provinciale all’Edilizia, sono necessari “interventi che permettano da subito ai giovani architetti di progettare e di inserirsi sul mercato”. G.C.
Maggio 2014 | 13
14 | Maggio 2014
#Ambiente Raccolta differenziata
dopo i cassonetti: la seconda vita dei nostri rifiuti
Ecco che fine fanno gli scarti: più della metà viene recuperata
Web
quadrifoglio.org ecopuntoenergia.com revet-recycling.com
Lo stabilimento Revet Recycling in azione. Più della metà dei rifiuti gettati dai fiorentini nei contenitori della raccolta differenziata vive una seconda vita grazie al riciclaggio
Vademecum
e questo dove lo butto? i “falsi miti” da sfatare
P
er sfatare i “falsi miti” sulla raccolta differenziata, ecco un vademecum a misura di “riciclone”. Gli scontrini nella carta FALSO Riempiono le nostre tasche e vanno tra i rifiuti indifferenziati. Gli scontrini fiscali sono realizzati con carta termica: i componenti reagiscono al calore, creando problemi nel riciclo. Piatti di “carta” sì, ma nella plastica VERO Dopo un party, meglio recuperare. Le stoviglie monouso, piatti, bicchieri, forchette e coltelli in plastica sono riciclabili, quindi vanno nel cassonetto celeste (multimateriale). L’eccezione: le stoviglie compostabili (specificato sulla confezione).
Tovaglioli di carta nel giallo VERO C’è un ma. Solo nel caso in cui i tovaglioli siano puliti possono essere messi nella differenziata della carta. Nel caso di salviette bagnate o unte di cibo, il contenitore giusto è quello dell’organico.
Capsule del caffè nel multimateriale FALSO Un falso mito. Le capsule per le macchinette del caffè in plastica sono da gettare nell’indifferenziato. Le cialde (in tela) sono più verdi: contenitore dell’organico.
Cartone della pizza sporco nella carta FALSO Solo se è pulito il cartone della pizza take away può essere riciclato (carta). Se anche minimamente sporco, deve andare nell’indifferenziato.
Per tutti i dubbi c’è comunque “Il Rifiutario”, la guida al riciclo disponibile nelle ecostazioni, alla sede di Quadrifoglio e su internet. Ed esiste anche una app gratuita per smartphone e iPhone: “Trash Cube”.
Gusci di vongole e cozze nell’umido FALSO Il posto giusto dei gusci vuoti è l’indifferenziato: essendo troppo “duri”, non si decompongono nelle fasi di compostaggio. I molluschi, quelli sì, possono finire nell’organico.
G.C.
I nuovi cassonetti di Quadrifoglio in città: a volte non mancano dubbi e incertezze, da parte degli abitanti, sul contenitore giusto in cui gettare alcuni rifiuti
Gianni Carpini
I
bicchierini dello yogurt diventano scope per pulire casa, gli scarti della cucina si trasformano in un buon fertilizzante per il giardino. E ancora, la rivista di oggi è una scatola di cartone di domani, l’olio della frittura alimenta un motore, se filtrato fino a ottenere biodiesel. Ecco che fine fa il sacchetto della “mondezza” se gettato nel cassonetto giusto. A Firenze oltre centomila tonnellate di rifiuti (il peso di oltre 135mila Fiat Panda primo modello, per avere un termine di paragone) sono finite l’anno scorso nei contenitori della raccolta differenziata, il 48,6 per cento del totale. Secondo i dati di Quadrifoglio, di tutti i rifiuti che sono stati divisi diligentemente dai fiorentini, più della metà, il 53 per cento, vive adesso una seconda vita grazie al riciclaggio: una percentuale che pone Firenze sopra gli obiettivi europei (50% entro il 2020). Non sempre ciò che viene differenziato è ritrasformato in materia prima: una parte, circa il tre per cento, viene scartata perché non adatta alle lavorazioni, un buon quindici per cento si perde nei processi di recupero. Gli scarti di cucina e del giardino, ad esempio, “dimagriscono”, lasciando sul campo fino al 30% del peso durante la trasformazione in concime. Basti pensare che nel corso del 2013, nelle celle di compostaggio di Case Passerini, sono entrate 60mila
tonnellate di organico e ne sono uscite 12mila di compost di qualità, andato a ruba in poco tempo fra le aziende agricole. Tra queste figura Frescobaldi, un gigante del vino che ha scelto di concimare in modo verde i suoi vigneti. Ma per tirare fuori qualcosa di buono da ciò che buttiamo servono tecnologie e investimenti sulla ricerca. Un esempio è il cosiddetto plasmix: si tratta del materiale con cui sono fabbricati i bicchierini dello yogurt, le vaschette dei tortellini o la pellicola che avvolge gli affettati. Mentre le bottiglie in pet trovano facilmente la strada del riciclaggio, in molte regioni il cugino “povero”, il plasmix appunto, finisce nei termovalorizzatori per ottenere energia dai rifiuti. Al contrario, quello raccolto a Firenze termina il suo viaggio a Pontedera (Pisa): lo stabilimento Revet Recycling, azienda specializzata in questo settore, ottiene dopo un processo di lavorazione dei piccoli granuli che hanno le stesse caratteristiche del prodotto vergine. Poi c’è la filiera corta della plastica riciclata, che viene acquistata da oltre seicento aziende della regione (186 in provincia di Firenze) per realizzare i manufatti più differenti: dai sottoscocca degli scooter (Piaggio) a scope, secchi e vasi per piante (Utilgreen di Pistoia).
Le novità
Vetro e plastica si separano E “Olly” si espande a firenze
A
volte ritornano. A Firenze le nuove batterie di cassonetti comprendono – come successo di recente a Campo di Marte – anche la “campana” verde per il vetro. Le bottiglie non andranno dunque più gettate nel cassonetto celeste, ma saranno divise dalla plastica. L’obiettivo? Diminuire il rischio che il vetro si sminuzzi in parti così piccole da mischiarsi ad altri materiali, diventando non più lavorabile. Intanto, nei prossimi mesi, dopo la fase sperimentale, le casette di Olly per recuperare gli oli vegetali usati in cucina arriveranno in diciotto punti della città: le tre già attive raccolgono quarantamila chili di olio ogni mese.
#Società
Maggio 2014 | 15
Ricette e dintorni
cuochi si diventa, tutti dietro ai fornelli
A spasso tra alcune delle tante scuole di cucina spuntate in città
Serena Wiedenstritt
U
n tempo c’erano quelli che... sognavano di aprire un ristorante. Oggi non c’è bisogno di avere il sogno nel cassetto di diventare chef per affollare le tante scuole di cucina che sono nate e continuano a nascere in città. Se fra le ultime in ordine di tempo c’è “Desinare”, presentata in occasione dello scorso Taste e nata dalla volontà di Francesco Barthel, Alessandro Grassi e Claudio Mariottini di creare “un luogo dove i protagonisti della scena gastronomica ed enologica italiana possano condividere con altri appassionati il loro sapere”, le proposte a Firenze certo non mancano. C’è ad esempio “Cordon Bleu” (www.cordonbleu-it.com), scuola di arte culinaria fondata a Firenze 29 anni fa da Cristina Blasi e Gabriella
Mari. Nata come scuola per un pubblico amatoriale, si è trasformata nel tempo in una scuola professionale per italiani e stranieri e anche in università, con un diploma triennale e un master biennale in Arti della cucina italiana. Tanti gli argomenti affrontati e i focus, dal gelato alla pasta e al pane, con un’attenzione particolare alle tendenze internazionali e un corso sul cibo kosher. A Settignano si trova invece Donatella Zampoli (www.donatellazampoli.it), che si caratterizza per il numero ristretto degli studenti (“mai più di 6/8 persone, questo mi permette di lavorare e poter insegnare con modalità molto diverse rispetto a gruppi più numerosi”, spiega Donatella) e per la scelta di proporre piatti e ricette ricercati, che anche gli stranieri più preparati in tema di cucina italiana
non conoscono. Curioso anche il corso serale per papà, che si presenta come “un modo simpatico per professionisti e uomini impegnati nel lavoro per trovare una nuova espressività alla propria creatività, un modo nuovo di rilassarsi per qualche ora imparando in modo ludico i segreti di una buona cucina”. Per i più giovani c’è Antonella La Macchia (www.sweet-occasions.it), che collabora con diverse scuole di cucina di Firenze e si dedica soprattutto alla pasticceria e ai bambini dai 5 ai 12 anni. Un binomio che ha anche un “secondo fine”: “I piccoli, complice la tv e la moda dei programmi di cucina, sono sempre più attratti dal preparare il cibo. I corsi che propongo sono strutturati perché una volta fatto e mangiato il cupcake piuttosto che il muffin ai bambini rimanga qualcosa: la conoscenza di come e perché funziona il lievito, qualche regola base del mangiare sano e la consapevolezza della stagionalità dei prodotti, fondamentale anche per chi frequenta i corsi di salato”, racconta Antonella. Per i “super appassionati” ci sono poi i Florence Chefs (www.theflorencechefs.it), nati dalla collaborazione fra Silvia Maccari di Camilla in cucina e Barbara Desideri di La pentola delle meraviglie, che hanno dato vita anche a “Olio”, la prima scuola sull’olio di oliva di Firenze. Se Olio nasce per spiegare a italiani e stranieri come si riconosce un olio di oliva di qualità, per sfatare i falsi miti sull’extravergine e sulla spremitura a freddo e per insegnare l’uso corretto dell’olio in cucina, dai Florence Chefs i corsi di punta sono quelli di cucina generale e di pasticceria, ma riscuotono successo anche i corsi tematici su pane, pizza e focacce, sul brunch, sull’abbinamento cibo-vino e sulla cucina veloce.
L’iniziativa
EVENTI E BENEFICENZA NEL “GIARDINO SEGRETO” U
n “giardino segreto” nel cuore della città, con un programma ricco di eventi, laboratori e appuntamenti che si susseguiranno senza sosta. Un evento di beneficenza nel complesso monumentale delle Pagliere, a due passi da Porta Romana. Tutto questo è “Secret Garden”, iniziativa in programma dal 6 all’8 giugno prossimi a favore di Noi per Voi per il Meyer onlus e del reparto di emato-oncologia dell’ospedale pediatrico Meyer. Tanti gli spazi e gli appuntamenti che caratterizzeranno la tre giorni di beneficenza: ad esempio nello spazio “Secret Lab” verranno organizzate varie attività dedicate ai bambini, mentre nello spazio centrale sarà allestito anche un “Secret Market”, con espositori provenienti da tutto lo Stivale. E ancora, lo spazio “Mamma Club” si prenderà cura dei più piccoli grazie a un vero e proprio Kinder Garden, dove gli animatori intratterranno i bambini mentre i genitori potranno godersi i laboratori di cucina e creatività, oltre agli aperitivi, ai concerti, a uno swap party e alle lezioni di yoga. Durante tutta la manifestazione sarà poi a disposizione dei visitatori anche un’area bar & food e un “community garden” . Il tutto a scopo benefico: l’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i
cittadini nei confronti della mortalità infantile, causata principalmente da tumori e altre gravi patologie, e porre l’accento su quanto i finanziamenti alla ricerca scientifica siano fondamentali per garantire un futuro ai più piccoli. I fondi raccolti nell’occasione saranno destinati al progetto di ricerca “Homing”, che prevede la presa in carico globale delle famiglie con figli affetti da patologie gravi, croniche o potenzialmente mortali. “Secret Garden – spiegano gli organizzatori – è la testimonianza tangibile di come, anche con l’entusiasmo e il divertimento, si possa contribuire al cambiamento per tutelare e assistere i più piccoli, i più indifesi”. E allora non resta che partire alla scoperta del “giardino segreto”.
Parla un prof del Buontalenti
nella “fabbrica” dei grandi chef F
in da piccolo voleva insegnare. E aveva la passione della cucina. Così, oggi quella passione la trasmette ai suoi studenti di cucina, anzi di “esercitazioni tecnico-pratiche”, come è chiamata la materia che insegna sui programmi ministeriali. Adriano Ariani è uno dei professori del Buontalenti, l’alberghiero di San Bartolo a Cintoia dove le iscrizioni si moltiplicano anno dopo anno – più 81% per il prossimo anno scolastico rispetto all’attuale – e da cui sono usciti alcuni dei cuochi e degli chef che oggi occupano posizioni prestigiose in Italia e nel mondo. Con Ariani gli studenti entrano subito in cucina, fin dal primo anno: “Abbiamo scelto di far iniziare subito ai ragazzi a cucinare, quello che leggono sui libri lo devono mettere in pratica. Anche perché la strada è lunga, il primo passaggio è quello di dimenticare tutto ciò che hanno fatto prima”. Quindi non servono le precedenti esperienze nella cucina di mamma? “Il mio primo obiettivo è azzerare tutte le loro competenze culinarie. Sembra strano, ma è così. L’esempio che faccio ai miei studenti è quello della differenza fra chi fa il falegname di lavoro e chi lavora il legno per hobby nel proprio garage. Ecco, in cucina è lo stesso: è una professione e si deve svolgere con metodo, tecnica, organizzazione. Così gli studenti acquisiscono la mentalità da cuoco e quando vanno a fare gli stage ricevono i complimenti dei titolari”. E poi aprono i propri ristoranti o dirigono le cucine più importanti d’Europa? “Non tutti, certo. Prima c’è la scuola. Poi la gavetta. Poi, per alcuni, il grande salto”. E il prof inizia snocciolare i nomi dei locali dove lavorano i suoi studenti: chi ha aperto il ristorante Tre Lune a Travalle, chi lavora alla Terrazza 45 a Fiesole, chi è volato in Nuova Zelanda per gestire un locale dedicato alla birra artigianale dopo essere stato maitre da Robiglio, chi dal museo Gucci è partito per Boston. E anche per chi non aspira alle stelle Michelin, un lavoro dopo l’alberghiero si trova quasi sempre. Spiega Ariani: “Dipende dal talento, dalla propensione a viaggiare, dal saper entrare in un circolo di referenze virtuose che ti fa fare carriera, anche se oggi un elemento è imprescindibile: la conoscenza delle lingue straniere”. E, forse, un insegnante di cucina capace di far appassionare. Come il prof Ariani. S.W. Adriano Ariani, uno dei prof dell’istituto Buontalenti, all’opera in cucina
16 | Maggio 2014
#Cultura L’agenda
Il programma
Cinquanta sfumature di “maggio”
Il festival spegne 77 candeline e taglia il nastro dell’Opera di Firenze. Con spettacoli e concerti Barbara Biondi
È
un’edizione speciale, quella di quest’anno. Che segna il cambiamento e l’inizio di un futuro (auspicabilmente) roseo per il Teatro del Maggio e il suo “enfant”, l’Opera, che apre i battenti con una serata speciale il 10 di questo mese. Soggetto sottinteso di questa storia è il Maggio Musicale Fiorentino, festival antico e prestigioso che spegne quest’anno 77 candeline e si rinnova, portando in scena una lunga serie di eventi, spalmati nei mesi di maggio e giugno. È “Tristan und Isolde”, corposa opera di Wagner che rimarrà on stage fino all’11 maggio, ad aver inagurato il festival 2014. La messinscena fiorentina ha una regia e un allestimento originali, pensati e realizzati per l’occasione da Stefano Poda, regista teatrale nonché scenografo e coreografo che ha studiato un adattamento su misura del teatro comunale. Il secondo grande appuntamento in programma è fissato il 10
Il maestro Stefano Poda, regista di “Tristan und Isolde”, opera firmata Wagner che inaugura il 77° Maggio Musicale Fiorentino
Web
operadifirenze.it
maggio, quando ci si sposta finalmente alla nuova Opera per l’opening gala, un evento speciale che segna un passaggio importante nella storia della fondazione lirica (con una rivisitazione grafica del nome, che d’ora in avanti sarà OF, acronimo di Opera di Firenze). Sul podio ci sarà il maestro Zubin Mehta, insieme all’orchestra, al coro e al corpo di ballo del teatro, che si esibiranno in un’antologia di brani e performance tratti dal repertorio di Verdi, Ravel, Arvo Part e Puccini. Anche il Teatro Goldoni sarà protagonista del Maggio, a partire dal 16 e 17, quando verrà fatto spazio al balletto “Singspiele” di Maguy Marin, e a seguire con numerosi concerti, tra cui una serie studiata ad hoc per allietare le domeniche pomeriggio di tarda primavera. La Limonaia di Villa Strozzi, che ospiterà i due concerti per strumenti elettrici in programma (30 e 31 maggio), è un’altra delle location collaterali,
così come il Teatro della Pergola, dove andranno in scena Orfeo ed Euridice di Gluck (8, 10 e 15 giugno) e il balletto Carmen (19, 20 e 21 giugno). Dulcis in fundo, c’è la cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove il coro del Maggio, in collaborazione con O Flos Colende, si esibirà in un concerto di musica sacra (12 giugno). Ma non è tutto: oltre ad altri prestigiosi appuntamenti in calendario tra Comunale e Opera (uno su tutti, la performance di Uto Ughi prevista il 24 maggio), il Maggio Musicale ha in cantiere un programma “off ” che vede concerti ambientati nelle cornici dei musei Bardini, Stibbert, di Palazzo Davanzati e Casa Martelli (dove prendono vita perfomance musicali a tema), e poi incontri, dibattiti e occasioni di studio, oltre a guide all’ascolto e film musicali. Il tutto in collaborazione con alcuni importanti istituti culturali fiorentini. Perché da quest’anno il Maggio sarà tutta un’altra musica.
Libri
Sul palco/1
Sul palco/2
Storie di città (e cittadini)
da via Luna al conservatorio, gli appuntamenti del coro degli “Anta”
chiara e Francesco, le vite dei due santi e la crisi di oggi alla pergola
N
L
I
fiorentini, si sa, sono dei gran narratori. Prendono storie della città, mettono insieme aneddoti e pezzi di vita e ci costruiscono intorno racconti. E se ci si incanta ad ascoltarli parlare, con quell’accento seduttore, si viene rapiti ancor di più se le stesse storie si leggono tra le pagine di un libro. Sia che si tratti di pezzi di vita, sia che invece siano storie di fantasia. Regina di carta e penna, amata anche ben oltre i confini della città del giglio, Alberta Bigagli, poetessa e scrittrice, ha di recente dato alle stampe il suo Morirai con un foglio in mano (Valigie Rosse editore, 77 pagg.), ricordi – per niente sbiaditi – di quando la Bigagli lavorava come telefonista, all’inizio degli anni Cinquanta, e già da allora, giovinetta, si portava dietro la fama di scrittrice. Suddiviso in momenti e flash di memoria, il volume è una raccolta di racconti che proiettano il lettore nella dimensione umana del lavoro, del contatto con i colleghi, della quotidianità con i suoi vizi e le sue virtù. “Avendo fama di scrittrice – si legge nell’incipit – vengo anche richiesta di uno scrittino magari poetico da parte di un collega. Oppure ho qualche idea per me stessa che voglio fermare. Quando sarò entrata nell’attività sindacale, avrò notizie e comunicazioni buttate giù alla buona e che devo divulgare. Il collega Luciano comunque così mi vede, legata al foglio scritto come a un sostegno per la vita”. E la scrittura è stata sostegno e passatempo anche per Giuliano Cappuzzo, fiorentino doc nato a Pechino, con un passato da grafico pubblicitario, pittore, designer, fotografo e antiquario, che a un certo punto della sua vita – e grazie all’attenzione che la cultura orientale gli ha insegnato a porre sulle fiabe e sulla natura – ha scritto una raccolta intitolata semplicemente Le Favole, dedicata ai nipotini Oscar e Stella. Sessantaquattro storielle che strizzano l’occhio alle fiabe della tradizione, ma che aggiungono un contorno originale e tenero a un genere che (per fortuna) non passa mai di moda. Di storie diametralmente opposte si parla invece in Firenze 1944-1950 di Piero Batignani, economista classe 1933 che si è sentito in dovere “di colmare un vuoto”, raccontando attraverso testimonianze, documenti e materiale fotografico una città troppo spesso dimenticata (Angelo Pontecorboli editore). L.V.Z.
La copertina del libro di Alberta Bigagli “Morirai con un foglio in mano”, edito da Valigie Rosse
ovanta concerti dal 2002 ad oggi e un repertorio che comprende le più famose canzoni su Firenze, brani del repertorio classico, canti popolari del passato e del presente, melodie di molti paesi anche in lingua originale e un repertorio che va via via arricchendosi con brani di compositori illustri (tra gli altri Verdi, Rossini, Donizetti e Berio). Questi sono i fiori all’occhiello del coro di via Luna, diretto da undici anni a questa parte da Ippolita Nuti, diplomata al conservatorio Cherubini con all’attivo una lunga collaborazione con il maestro Azio Corghi all’Accademia Chigiana di Siena. I prossimi appuntamenti con il coro di via Luna (nato al centro anziani “Bellariva, Oberdan, San Salvi”), che conta ben quaranta membri tutti over 40, sono in programma il 14 maggio alle 16 al centro “Bellariva, Oberdan, San Salvi” e sabato 17 maggio alle 17 a Villa Favard, al conservatorio Luigi Cherubini.
a storia di Santa Chiara e San Francesco rivisitata e messa in scena da un gruppo di giovani attori. Si intitolata “Chiara e Francesco” la performance che l’Accademia Teatrale di Firenze porta il 16 maggio al Teatro della Pergola, con un testo scritto e diretto da Pietro Bartolini e la partecipazione di oltre ottanta giovani allievi che seguono i corsi di specializzazione teatrale all’accademia, il cui ricavato sarà devoluto alla Caritas di Firenze. È una collaborazione che va avanti dal 2009 quella tra l’Accademia e la Pergola, che già in passato ha visto realizzare eventi con fini di solidarietà: da Peer Gynt di Ibsen a Faust di Goethe, fino al Teatro nel Teatro di Pirandello. Lo spettacolo del 16 è ambientato nella discarica alla periferia di una grande metropoli, basato sulla storia di San Francesco e Santa Chiara, ed è nato come reazione alla crisi di economia e valori che il mondo intero sta attraversando.
Romeo e Giulietta, musica elettronica e artigianato: Tutto in un mese
N
on c’è un periodo migliore per uscire e godersi la città e i suoi immediati dintorni. È per questo che festival e appuntamenti mescolano sapientemente le attività da fare all’area aperta con quelle che si svolgono ancora, piacevolmente, al chiuso. Per godersi a pieno uno degli spazi più belli della città non resta che fare un salto ad Artigianato & Palazzo (dal 15 al 18), manifestazione votata all’artigianato d’eccellenza, che ogni anno riunisce il meglio del meglio nello splendido giardino Corsini in via della Scala. Dal 14 al 18 i romantici di stanza a Firenze e dintorni potranno godersi uno dei capolavori della letteratura mondiale, rivisto e corretto in versione musical: si tratta di Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, spettacolo ispirato alla tragedia shakespeariana, una produzione italiana che sta battendo ogni record di pubblico. Per chi invece di romanticismo non ne vuol proprio sentir parlare c’è l’anteprima di Nextech, festival di musica elettronica che ha fissato la première il 17 maggio alla Fortezza da Basso, dove si esibirà alla consolle Chris Liebing. Stesso giorno ma contesto diverso per Mythos e Kosmos, mostra delle pitture di Maurizio Vinanti (con poesie di Carla Adamo) a Villa Pozzolini fino al 25. Chi ha in programma una gita fuori porta può fare un salto a Pistoia, dove prendono vita i Dialoghi sull’uomo (dal 23 al 25), festival dedicato all’antropologia del contemporaneo. E se l’Orchestra regionale della Toscana il 28 propone al Teatro Verdi un concerto che vedrà sul podio Thomas Dausgaard (e che vedrà eseguite musiche di Prokof ’ev e Cajkovskij), alla stazione Leopolda, per tutto il mese e fino al 28 giugno, ci sarà Fabbrica Europa, maxi-evento dedicato a teatro, danza e arti visive. All’inizio di giugno, dal 6 all’8, Villa Montalvo a Campi Bisenzio farà spazio invece alla prima edizione di Festambiente della Piana, evento di Legambiente con convegni, concerti, spettacoli, laboratori, ristorazione bio e degustazioni di birre artigianali.
#Cultura
Maggio 2014 | 17
Il personaggio
Monni un anno dopo, ricordando l’attore tra canzoni, teatro e gite alle cascine Enrica Cinaschi
E
ra il cantastorie più amato dai fiorentini. Soprattutto da tre tipologie di fiorentini: quelli con la passione per il teatro, quelli con la passione per le Cascine e quelli che invece sono soliti tirar tardi la sera, magari facendo quattro chiacchiere con gli amici tra i rioni di Sant’Ambrogio e Santo Spirito. Di Carlo Monni, attore scomparso precocemente il 19 maggio dell’anno scorso, Firenze e i fiorentini sentono molto la mancanza. Sentono la mancanza dei suoi personaggi sul palcoscenico, sentono la mancanza di quegli incontri nel parco più grande della città, dove l’attore andava quotidianamente a camminare, ciabattando a piedi (quasi) nudi in qualsiasi stagione dell’anno. E poi ne sen-
te la mancanza chi, nelle serate calde della bella stagione, non dà più di gomito all’amico, dicendo di sottecchi “oh, guarda, è arrivato anche i’ Monni”. Era una presenza rassicurante, un pezzo di storia della città, che non annoiava mai, a volte un po’ burbero – è vero – ma sempre con la battuta pronta. A un anno dalla sua scomparsa, Firenze non poteva fare a meno di celebrare lui, l’uomo, e i personaggi che lo hanno reso famoso, quelli del grande schermo e quelli delle scricchiolanti assi dei palchi teatrali. Il Teatro di Rifredi, a stagione ormai terminata, rialza il sipario per una serata ad hoc, durante la quale (dalle 18 alle 22 del 19 maggio) verrà proiettato in loop un video che ripercorre gli step più importanti della
carriera dell’artista, impreziositi dalle testimonianze di alcuni degli attori che hanno recitato con lui. E mentre gli è stata dedicata una fermata della tramvia alle Cascine e qualche aficionado, di sua iniziativa, gli ha intitolato (non si tratta di niente di ufficiale, ma dell’iniziativa di un ammiratore) un viale nel parco, il Teatro Dante di Campi Bisenzio (città natale dell’attore) il 19 ha in programma una festa per la nuova intitolazione della struttura, che sarà chiamata d’ora in poi “Teatrodante Carlo Monni”: all’iniziativa sono invitati volti noti della scena artistica, che si esibiranno sul palco. Completeranno la festa le note delle canzoni di Bobo Rondelli, cantautore livornese, in un evento a ingresso libero.
Web
teatrodirifredi.it teatrodante.it
Carlo Monni sul palco del Teatro di Rifredi in una delle sue celebri interpretazioni
La novità al Puccini
I giovani talenti del jazz e l’orchestra in tour
V
enticinque “baby” talenti selezionati per dare vita alla prima orchestra giovanile italiana dedita alla fine arte del jazz. A promuovere la nascita dell’orchestra, composta da venticinque elementi scelti tra le centoventisei candidature arrivate da tutta Italia, è una commissione capitanata dai vertici del Teatro Puccini, che hanno dato vita a questa esperienza grazie al sostegno di Siena Jazz e Music Pool, con il contributo della Regione Toscana, il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e la collaborazione della conferenza dei direttori dei conservatori di musica. La neonata orchestra (che sarà protagonista di un lungometraggio diretto da Wilma Labate e distribuito da Cinecittà Luce), diretta dal maestro Paolo Damiani, si esibirà in pubblico per la prima volta durante una prova generale in programma nel mese di ottobre al Teatro Puccini, e poi partirà per una lunga tournée che la vedrà impegnata in Italia e non solo. “Abbiamo già dei contatti con alcuni dei più importanti palcoscenici di New York”, ha spiegato Damiani. E.C.
18 | Maggio 2014
#Fiorentina Il calendario
campionato, cala il sipario
F
inita l’adrenalina della Coppa Italia, la Fiorentina si riconcentra sul campionato per il gran finale. Per i viola il maggio di serie A è cominciato martedì 6 contro un Sassuolo in piena lotta per non retrocedere. Vietato sbagliare per i gigliati di Montella, esattamente come nel turno successivo a Livorno. Gli amaranto, negli ultimi anni, vantano una tradizione positiva contro i viola: una sorta di “derby maledetto” da sfatare. La trentottesima e ultima giornata di serie A vedrà la Fiorentina contrapposta al Torino, che in questa stagione ha trovato nella coppa Immobile-Cerci il suo punto di forza. E in vista del rush finale, i tifosi tracciano già un bilancio della stagione. “Abbiamo fatto benissimo”, dice sicuro Fiorenzo. “Sono contento perché abbiamo lottato su tutti i fronti, ma sono sicuro che senza gli infortuni di Gomez e Rossi avremmo raggiunto la Champions, saremmo stati insieme alla Roma – aggiunge Alessandro – la Juventus? Senza quella maledetta punizione di Pirlo avremmo passato il turno...”.
Ultime battute della stagione per la Fiorentina, impegnata nel rush finale di campionato: la serie A si chiude al Franchi contro il Torino
Lorenzo Mossani
Il personaggio
La partita
andata e ritorno, il brasile di romulo
stelle in campo, con il cuore
Prima i Mondiali (in maglia azzurra), poi il suo futuro Irene Delfino
D
al Brasile al Brasile. A giugno Romulo compirà il percorso inverso rispetto a quello che l’aveva fatto atterrare a Peretola quasi tre anni fa. Ma con la medesima voglia di riscatto con cui aveva lasciato il suo paese, la sua gente, che forse non aveva capito fino in fondo le qualità di questo giocatore brasiliano atipico. Molto duttile tatticamente, avendo ricoperto un po’ tutti i ruoli: non solo centrocampista interno o terzino, ha
fatto il difensore centrale come l’attaccante alla Chapecoense. L’importante per lui era giocare, anche guadagnando poco, tanto che all’inizio era costretto a dedicarsi anche ad altre attività. E se Romulo non ha i piedi sopraffini che caratterizzano altri calciatori verdeoro, risulta comunque utilissimo a qualunque formazione, essendo il classico giocatore che dove lo metti sta, o meglio dove lo metti corre, instancabile per novanta minuti. Anche quando la colonnina di mercurio supera
i 30 gradi e l’umidità si avvicina al 90%. Come a Manaus, nella foresta amazzonica dai paesaggi mozzafiato (e dal clima irrespirabile), dove gli Azzurri inizieranno il prossimo 15 giugno contro l’Inghilterra la loro avventura mondiale. Particolari che non sono sfuggiti al commissario tecnico Cesare Prandelli, che dovrebbe riportare Romulo, il brasiliano dal doppio passaporto, a casa sua, ma questa volta con la divisa azzurra che si sente cucita addosso. Visto che
“C il suo trisavolo era veneto e che dice di conoscere l’inno italiano, rispondendo a chi lo definisce oriundo. Certo, il certificato di nascita recita Pelotas (Brasile), dove il piccolo Romulo a sei anni aveva deciso che avrebbe fatto questo mestiere. Per inseguire il sogno chiamato pallone fu costretto, a tredici anni, a trasferirsi a centinaia di chilometri da casa, senza avere nemmeno i soldi per pagarsi il biglietto per tornare in famiglia nel weekend. Ma ora è il tempo del riscatto, sempre in Brasile. E sul mercato? Per il riscatto della metà del cartellino Fiorentina e Verona si incontreranno, ma occhio alle big dello Stivale e non solo, che assisteranno con interesse al prossimo colloquio tra i ds Sean Sogliano e Daniele Pradè, quando dovrà essere deciso il futuro del giocatore. Prima il volo in Brasile, poi chissà se Romulo avrà il tempo di disfare le valigie.
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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.25 del 3 Maggio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
on il numero 11 Roberto Baggio, con il numero 10 Giancarlo Antognoni e con il numero 9 Gabriel Omar Batistuta”, annuncerà lo speaker dello stadio il 19 maggio. No, non è fantacalcio, ma alle 20 al Franchi verrà dato il fischio d’inizio della “Partita del cuore”. E il Divin Codino, Antonio e Batigol scenderanno in campo l’uno a fianco all’altro con le maglie di Emergency contro la Nazionale Cantanti. Più che una partita sarà una festa, d’accordo, perché la finalità è benefica. Ma c’è da stare certi che sugli spalti scenderà qualche lacrima viola dagli occhi dei tifosi, che riabbracceranno l’Unico 10, che non li ha mai abbandonati, scegliendo Firenze e la Fiorentina. Tifosi che riaccoglieranno anche il goleador più prolifico della storia viola nella massima serie, Bati, che non perde occasione per saltare sul primo aereo e raggiungere la sua seconda casa. E poi il figliol prodigo, Baggio. E allora quei tifosi non potranno fare a meno di pensare che, se quei tre
Antognoni, Baggio e Batistuta in campo insieme: non è fantacalcio, ma la “partita del cuore”
avessero giocato insieme, in riva all’Arno sarebbe arrivato quel trofeo (lo scudetto) che nessuno osa pronunciare per scaramanzia. Ma chi l’avrebbe alzato al cielo sotto una pioggia di stelle filanti viola? Antonio o Bati? Averne, di dilemmi così. I.D.
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#Sport L’intervista
100 km del Passatore
dal q5 alla serie a1, il “volo” di barbara
torna l’ultramaratona
La diciannovenne Bacciottini è approdata a Ornavasso
Maggio 2014 | 19
T
orna la “100 km del Passatore”, l’ultramaratona più famosa d’Italia. Partenza da Firenze sabato 24 maggio e arrivo a Faenza nella notte o, per la maggioranza dei podisti, alle prime luci del giorno seguente. Tanti gli iscritti anche a questa edizione, tra cui non mancano le donne e gli atleti provenienti da vari paesi, come Austria, Australia, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Israele, Paesi Bassi, Romania, Russia, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svizzera. E ancora, ci saranno decine di praticanti del “nordic walking” che, in occasione della “Firenze-Faenza”, si contenderanno il terzo titolo italiano Csen di specialità. E naturalmente non mancheranno nemmeno i migliori atleti italiani ed europei. Tra i presenti anche il veronese Walter Fagnani, il decano della corsa, che sarà al via per la 41esima volta su 42 edizioni, all’età di 89 anni.
Scatta il 24 maggio la “100 km del Passatore”, l’ultramaratona più famosa d’Italia: partenza da Firenze, arrivo a Faenza
Sim.Spa.
Aeroporto Firenze
un finale thrilling
S
B
arbara Bacciottini sta raccogliendo i suoi frutti a Ornavasso. Palleggiatrice di talento, a diciannove anni ha spiccato il volo nella pallavolo femminile. Dall’Olimpia Firenze, nel quartiere 5, alla serie A1: un sogno che si avvera? È decisamente un sogno partecipare al campionato di A1 e potermi confrontare con atlete di calibro internazionale. Il livello è altissimo, ogni partita è uno stimolo e un’opportunità. Dove hai iniziato a giocare? A Firenze, nell’Olimpia Poliri, quando avevo otto anni. Fin dall’inizio mi è stato detto che sarei stata una palleggiatrice. Ti aspettavi di arrivare in alto, di fare carriera? Come tutte le bambine che iniziano a giocare, sognavo di arrivare in serie A e vestire la maglia della Nazionale: ce l’ho messa tutta, non ho mai saltato un allenamento e ho sempre mantenuto un atteggiamento da atleta, grazie anche alla mentalità sportiva che i miei fratelli mi hanno trasmesso. Non sapevo se sarei riuscita a realizzare le mie aspettative, ma mi sono sempre impegnata molto e alla fine i risultati sono arrivati. Quali sono stati gli allenatori che ti hanno dato di più? Tutti gli allenatori che ho avuto fino ad oggi sono stati importanti, ognuno mi ha dato qualcosa
che ho messo nella mia “valigia” e che porto ancora con me. Due in particolare mi hanno lasciato molto: Barbara Biagi, con la quale ho affrontato il mio primo campionato di categoria, la B1, e il mio attuale allenatore, Massimo Bellano, con cui sto imparando davvero molto su tutti gli aspetti del gioco. Sono una perfezionista e con lui mi trovo molto bene, curiamo molto il lavoro tecnico e lavoriamo duramente ogni giorno: è la migliore guida che ho trovato fino ad oggi. Raccontaci la tua storia di atleta e quella parallela di ragazza. Ho iniziato a giocare a Firenze nell’Olimpia, con cui ho affrontato i primi campionati giovanili fino all’Under 16 nel Rifredi 2000, dove l’ultimo anno ho partecipato al campionato di B1 e ho ricevuto le prime convocazioni nelle nazionali giovanili. A 16 anni sono uscita di casa con la chiamata della Riso Scotti Pavia, dove sono stata per un anno, partecipando all’under 18 e ai campionati di B2 e A1: la prima esperienza nel mondo del professionismo, importan-
tissima per la mia crescita pallavolistica. L’anno successivo ho vestito la maglia del Casciavola di Pisa, giocando il campionato di B1 da titolare e quello under 18, ottenendo il quinto posto alle finali nazionali. Poi sono approdata alla Promoball Metalleghe Sanitars Flero di Brescia, con la quale ho partecipato al campionato di A2 l’anno della maturità scientifica. Infine, quest’anno ho iniziato con la Savino Del Bene Scandicci in A2, trasferendomi a gennaio alla Openjobmetis Ornavasso, dove partecipo al campionato di A1. Questa chiamata è stata una bellissima ricompensa per il duro lavoro che ogni giorno svolgo, ma è soltanto l’inizio del mio cammino: per l’immediato futuro mi sento pronta a entrare in una squadra di alto livello da protagonista. Per il resto, tolte maglia e ginocchiere, sono una ragazza semplice, molto legata alla famiglia, ho un rapporto speciale con i miei fratelli e amo la mia città, Firenze: una delle mie passioni è la Fiorentina! Sono abituata a stare lontana da casa, ma appena posso torno.
Si conclude una stagione sfortunata per l’Aeroporto di Firenze Rugby: la giovane età dei biancorossi si è fatta sentire
Sim.Spa.
SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
Barbara Bacciottini, diciannove anni, partendo da Firenze ha raggiunto la serie A1 (foto di Gastone Bettarini)
Carlo Marrone
tagione sfortunata per l’Aeroporto di Firenze Rugby, retrocesso in serie A2 e che dovrà evitare il doppio salto di categoria per non finire in serie B. Lontani dal campo Lodigiani (l’ex Padovani) per oltre metà stagione, gli uomini di Giulio Sordini hanno faticato molto anche con le avversarie più alla portata. La giovane età dei biancorossi ha giocato a sfavore e, se all’orizzonte il rugby fiorentino può sorridere, per il futuro immediato tra le ipotesi c’è anche un campionato nel torneo cadetto. La squadra fiorentina affronterà in uno scontro diretto, di andata e ritorno, l’ottava o la nona di A2. Queste le papabili avversarie: Capoterra, Cus Genova, Alghero e U.R. Prato-Sesto. Quattro squadre che stanno lottando in fondo alla classifica di A2 in un fazzoletto di pochi punti e tra cui ne usciranno due retrocesse direttamente in B e due che andranno a fare gli spareggi con il Romagna e, appunto, l’Aeroporto Firenze. Il nuovo regolamento impone un finale thrilling, che si risolverà solo a fine maggio.
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20 | Maggio 2014
#Rubriche
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
LA FIORITA
M
aggio, quinto mese dell’anno nel calendario, il cui nome forse deriva dalla dea romana Maia, fino da tempi antichissimi si distingue dagli altri mesi per il rifiorire intenso della natura che in questo periodo assume nuova vitalità con l’esplosione della vegetazione e la profumata fioritura delle rose (dette maggesi) e delle ginestre; di ciò, anche Dante lascia testimonianza con i noti versi: L’aura di maggio muovesi ed olezza. Nella tradizione cattolica questo mese è dedicato fino dal XII secolo alla Beata Vergine Maria ed era uso a Firenze infiorare ed inghirlandare tutti i tabernacoli. I colori e i fiori del maggio cittadino sono, inoltre i protagonisti del ricordo ancora oggi rievocato, di un avvenimento storico che segnò, forse
più di ogni altro, il passaggio di Firenze dal XV al XVI secolo. Infatti, il 23 maggio di ogni anno ha luogo in Piazza della Signoria la cerimonia della Fiorita. Celebrata una messa nella Cappella dei Priori in Palazzo Vecchio, si forma un corteo di frati domenicani e di cittadini, con alla testa le autorità comunali, civili e religiose, che scende nella sottostante Piazza della Signoria dove i convenuti spargono petali di rose, tra rami di palme, sulla lapide circolare situata sul lastrico della piazza, che segna il punto dove fu impiccato e arso Fra’ Girolamo Savonarola assieme ai suoi due confratelli Fra’ Domenico Buonvicini da Pescia e Fra’ Silvestro Maruffi da Firenze. Dopo tale rito il corteo, aperto da una folta rappresentanza del Calcio Storico Fiorentino, raggiunge Ponte Vecchio, dalle cui
spallette centrali vengono gettati petali di fiori nelle sottostanti acque dell’Arno, a similitudine delle ceneri dei tre frati così disperse subito dopo l’esecuzione del loro martirio. Questa odierna cerimonia prende origine dalla pietosa, spontanea iniziativa popolare che vide, la mattina dopo la morte del predicatore con i due confratelli, il luogo del supplizio coperto di fiori. A pochi metri dalla fontana del Nettuno, sul lastrico della piazza si trova una lapide circolare in granito rosso con caratteri bronzei, che segna e ricorda il punto esatto dove fu impiccato ed arso fra’ Girolamo Savonarola. Era l’alba del 23 maggio 1498, vigilia dell’Ascensione, quando Savonarola con i due frati domenicani, dopo aver ascoltato la santa messa nella Cappella dei Priori nel Palazzo della Signoria, furono condotti sull’arengario del palazzo stesso dove subirono la degradazione da parte del Tribunale del Vescovo. Nello stesso luogo vi erano anche il Tribunale dei Commissari Apostolici e quello del Gonfaloniere e dei Signori Otto di Guardia e Balìa, questi ultimi, i soli che potevano decidere sulla condanna. Dopo la degradazione, i tre frati furono avviati verso il patibolo innalzato nei pressi della Fontana del Nettuno e collegato all’arengario del palazzo da una passerella alta quasi due metri da terra. Sulla forca, alta cinque metri si ergeva una catasta di legna e scope cosparse di olio, pece e polvere da sparo per bombarde perché “meglio ardesse”. Fra le urla della folla fu appiccato fuoco a quella catasta che in breve fiammeggiò violentemente, bruciando i corpi oramai senza vita degli impiccati. Le ceneri dei tre frati, del palco e di ogni cosa bruciata con loro, furono portate via con sollecitudine a mezzo di carrette e gettate in Arno dal Ponte Vecchio per evitare che venissero raccolte e fatte oggetto di reliquie da parte dei molti seguaci del Savonarola presenti e mescolati fra la folla. La mattina dopo, il luogo dove si era verificata l’esecuzione apparve tutto coperto di fiori, foglie di palma e petali di rose. Nottetempo, mani pietose avevano voluto rendere omaggio alla memoria dell’ascetico predicatore, iniziando così la tradizione che dura tuttora. Nel punto esatto dove all’epoca avvenne il martirio (dove oggi ha luogo la Fiorita), vi era anticamente un tassello di marmo, che veniva tolto per collocare il travicello quale perno di sostegno al “Saracino” quando si correva tale giostra. Successivamente, al posto dell’antico tassello disposto per questo gioco equestre, c’è ora la lapide circolare che ricorda il punto preciso dove terminò tragicamente i suoi giorni frate Hieronimo. La lapide in granito rosso, porta questa iscrizione in caratteri bronzei: “Dopo quattro secoli fu collocata questa memoria”. Meglio tardi che mai!
La Fiorita sulla lapide circolare che ricorda il luogo del supplizio
Il Pungiglione
RICCIARDO ARTUSI Web artusi.net
la paura degli chef e il pesce da museo
I
n tv capita sempre più spesso di vedere programmi di cucina dove i protagonisti sono degli chef cattivissimi. Se un concorrente nella zuppa ci mette due grammi in più di sale, questi chef si arrabbiano come se gli avessero detto che la loro mamma è una giostra del luna park: basta pagare per farci un giro sopra! Queste trasmissioni mi terrorizzano: a pranzo, quando mi cucino l’uovo al tegamino, ho paura che da un momento all’altro dallo sgabuzzino spunti fuori Carlo Cracco e mi dica “quest’uovo al tegamino è come te: fa schifo! Per punizione mangiati i gusci”. Lo ammetto senza problemi: io non sono portato a cucinare. Una volta ho tentato di fare il pesce arrosto. Purtroppo l’ho dimenticato nel forno acceso per sei ore, quando l’ho tirato fuori nella teglia c’era solo un fossile. Come pesce era immangiabile, ma come scoperta archeologica era sensazionale. Me lo hanno richiesto almeno cinque musei d’Italia! Mia moglie invece quando cucina fa mille cose assieme. L’altro giorno mentre telefonava con una mano cucinava e con l’altra spolverava. Ora in casa ho gli spaghetti splendenti ma anche il telefono grigliato! Non capisco tutta questa importanza che danno alla cucina, tutto sommato si tratta di nutrirsi! Faccio fatica a considerare la cucina come una forma d’arte. Un’opera d’arte rimane, sopravvive nel tempo. Un quadro di Picasso sarà bello anche fra 100 anni. Ma un piatto di trippa, anche se cucinato benissimo, dopo tre giorni se provi a darlo al gatto, quello ti denuncia per maltrattamenti al telefono azzurro! Spero tanto che questo articolo non lo legga mai Carlo Cracco, mi dispiacerebbe morire così giovane! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Il supplizio di Girolamo Savonarola
Web
andreamuzzi.it
Lettere
Maggio 2014 | 21
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it SENSO DI MARCIA DI VIA ALDEROTTI, “FACCIAMO UN INCONTRO”
Buongiorno, ho letto un po’ di tempo fa sul Reporter del mio quartiere una lettera di chi si lamentava per il senso di marcia di via Alderotti e chiedeva di cambiarlo o di passare al doppio senso. Io sono un abitante della zona e vorrei dire la mia: penso che con il doppio senso la situazione per via Alderotti sarebbe peggiore di come è ora e che il traffico aumenterebbe. Anche a me piacerebbe che ci fosse meno traffico in tutta la zona, dove spesso ci sono code, ma da residente che conosce bene il posto non credo che cambiare o raddoppiare il senso di marcia possa essere la soluzione giusta. Sarebbe interessante poter fare un incontro pubblico con il Comune o con il Quartiere sulla situazione, prima di prendere qualsiasi decisione, per sentire anche il parere della maggior parte degli abitanti e dei negozianti. Speriamo che possiate pubblicare la mia proposta e che venga organizzato questo incontro! Grazie. Un abitante della zona
LA RICHIESTA DI VIA NOVELLI: “CAPOLINEA DA SPOSTARE”
Buongiorno, rappresento un gruppo di inquilini abitanti in Via Novelli a Firenze, scrivo affinché la nostra voce venga ascoltata per far spostare il capolinea del 6 che mai dovrebbe essere allocato in un centro abitato.... (non la fermata ma solo il capolinea) che in questa nuova posizione ha creato e crea quotidianamente molteplici problematiche. Per noi abitanti nei condomini vicini è diventato un incubo... il rumore degli autobus fermi al capolinea con i motori sempre (o quasi) accesi, non possiamo neanche aprire le finestre per lo smog che si mastica.... a finestre chiuse i vetri tremano.... ma anche la viabilità ne risente notevolmente soprattutto nelle ore di entrata ed uscita da scuola; momento in cui si creano dei veri e propri ingorghi con più autobus fermi (anche sulle strisce pedonali di fronte la scuola). Dalle 6 del mattino all’una di notte non ci danno tregua - caos - smog - ingorghi - problemi di parcheggio.... non riusciamo più a godere la serenità nelle nostre case. Ho fatto già segnalazione di reclamo sia all’Ataf che alla Regione Toscana raccolto le firme - fatto foto e filmati da produrre per chiedere lo spostamento del capolinea. Il posto dove spostare questo capolinea potrebbe essere alla caserma in disuso vicino l’Esselunga di Via Del Gignoro - molto più adatto per un capolinea lontano dai palazzi e vicino al centro commerciale. Nel frattempo chiediamo ai conducenti degli autobus di avere rispetto per noi residenti: spegnete i motori appena arrivate e riaccendeteli solo per ripartire. Grazie per l’attenzione Lettera firmata
“BIGLIETTI SUI BUS, CON PIÙ CONTROLLI SERVIZIO MIGLIORE” Gentile redazione de Il Reporter,
vorrei far mia e aggiungere qualche riga alla lettera che ho visto pubblicata sul vostro giornale nel mese di aprile, riguardo al controllo dei biglietti sugli autobus. Concordo pienamente con l’autore di quella lettera sull’opportunità, anzi la necessità, di più controlli a bordo dei bus. Anche io sono un abbonato all’Ataf e pago regolarmente tutti i mesi la mia quota per poter salire sugli autobus. Ma non
lo dico per questo, e nemmeno perché ce l’abbia particolarmente con chi non paga il biglietto, sono affari loro. Però lo dico perché, da persona che utilizza gli autobus tutti i giorni, ho il desiderio che il servizio possa essere migliore possibile, e penso che non potrà mai essere migliorato più di tanto se continuerà a esserci chi continua a prendere il bus senza pagare il biglietto, perché immagino che servano più soldi per dare ai cittadini un servizio migliore. Mi dispiace dirlo, ma tutte le volte (non tante, per la verità) che sull’autobus salgono i controllori trovano sempre qualcuno senza biglietto. Allora per concludere dico che deve essere trovato il modo per fare più controlli, e che concordo con la proposta fatta dall’altro lettore sul vostro giornale. Saluti, P.T.
PIAZZA DELLE CURE, “VIA AI LAVORI IL PRIMA POSSIBILE”
Cara redazione del Reporter, grazie per tutte le notizie sul nostro quartiere che ogni mese ci date, sempre molto utili e interessanti. Ho quasi sessant’anni e abito nella zona di piazza delle Cure, dove ho cambiato più case, ormai da più di trenta. Mi posso quindi ritenere un “abitante esperto”, e come molti altri abitanti della zona siamo molto affezionati al nostro mercato ma anche consapevoli dei problemi che ci sono nella piazza. Anche sul vostro giornale ho letto tante volte dei progetti per rifare la piazza, e devo dire che ce ne sarebbe veramente bisogno per cercare di eliminare un po’ il traffico che praticamente tutte le mattine si crea e che noi abitanti conosciamo bene. Gli ultimi progetti pubblicati sui giornali non mi sembravano male: il mercato deve rimanere al centro della piazza, ma deve essere migliorata anche la circolazione. Mi e vi chiedo: si sa quando tutto questo potrà diventare realtà? Spero che i lavori vengano fatti partire il prima possibile, la piazza ne ha bisogno! Paolo
I GIOCHI PER BAMBINI NELLE AREE VERDI
Salve, sono una mamma fiorentina, e sono d’accordo con quelle mamme che vorrebbero che nei giardini pubblici ci fossero più giochi per i bambini. A Firenze abbiamo la fortuna di avere dei giardini bellissimi dove portare i nostri figli soprattutto ora in questa stagione, in alcuni giardini però i bambini preferiscono non andare per la mancanza di giochi di loro gradimento. È normale che siano quelle le principali “attrazioni” per i nostri figli, e per questo mi piacerebbe che ce ne fossero di più in tutti i giardini. E poi l’importante è che i giochi siano sempre sicuri e controllati, per questo sarebbe meglio che di tanto in tanto i giochi più vecchi venissero sostituiti con quelli più nuovi. Ho visto che in alcuni giardini sono stati montati giochi nuovi e graditissimi dai bambini: con la mia lettera vorrei chiedere di mettere questi giochi in tutti i giardini di Firenze, per accontentare i nostri figli e noi genitori e non dover fare troppi chilometri per raggiungere i giardini preferiti dai bambini. Distinti saluti, Una mamma
LA PULIZIA DEI GIARDINI E I COMPORTAMENTI DEI CITTADINI Buongiorno, sono un cittadino di Novoli e vi scrivo dopo aver letto il vostro articolo dal titolo “Il giro del quartiere in ottanta parchi”. È vero che nel nostro quartiere ci sono vari giardini dove andare a sedersi su una panchina a leggere il giornale o a chiacchierare con gli amici, ma devo segnalare che non sempre questi giardini sono tenuti come meriterebbero. Ma devo purtroppo constatare che tante volte la colpa è dei cittadini che frequentano i giardini. Voglio fare l’esempio del parco di San Donato, dove mi capita spesso di passare. Vedo che spesso per terra ci sono rifiuti e immondizia, buttati a terra dalle persone: io vorrei chiedere a queste persone perché lo fanno, se nessuno buttasse i rifiuti per terra ma negli appositi cestini il giardino sarebbe più bello per tutti, anche per loro. E poi vorrei chiedere a chi di dovere se potesse essere comunque organizzata una pulizia un po’ più frequente, soprattutto ora con il bel tempo quando nel parco c’è più gente in giro e quindi purtroppo anche più sporco. Grazie per l’attenzione, Fabrizio
IL REPORTER RISPONDE Caro Fabrizio, con la sua lettera ci troviamo un’altra volta a parlare delle “cattive abitudini” dei cittadini. E un’altra volta ci troviamo a dover condannare comportamenti che troppo spesso, nonostante tutto, continuano a essere messi in atto a discapito della città. In questa stagione, come è normale che sia, parchi e giardini fiorentini diventano una graditissima meta per molte persone, di qualsiasi età: bambini, adulti e anziani “affollano”, quando possibile, questa o quell’area verde, in cerca di aria buona, relax e divertimento. Negli ultimi mesi, nelle cinque edizioni del nostro giornale, abbiamo pubblicato diversi articoli sullo “stato di salute” dei giardini, cercando di capire se possano o meno dirsi pronti alla bella stagione e dove sia necessario intervenire per migliorare certe situazioni. È importante, infatti, che parchi e giardini pubblici si facciano trovare “preparati” nei periodi di maggior frequentazione da parte dei cittadini, rappresentando preziosi luoghi di ritrovo. Ed è dunque opportuno che l’amministrazione provveda non solo a “lucidarli” a dovere in vista della bella stagione, ma anche a mantenerli nel miglior modo possibile una volta che questa è arrivata. C’è però, come da lei segnalato, da considerare anche la “variabile” rappresentata dai comportamenti di chi i giardini li frequenta. E purtroppo la sua lettera non è la sola arrivata alla nostra redazione in cui viene sottolineata la cattiva condotta di alcuni abitanti, così come il parco di San Donato, da lei portato quale esempio, non risulta essere l’unico interessato dal problema. Certo, la pulizia (in questo caso delle aree verdi) deve essere assicurata il più spesso possibile da chi di dovere, ma certi atteggiamenti dei cittadini rischiano di fare in modo che questa non basti mai. E questo è sicuramente uno dei malcostumi da sradicare, per garantire una vera “primavera” ai nostri giardini. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
Editoriale
dalla prima
Ed è dunque normale che questo mese l’attenzione sia tutta o quasi per l’appuntamento con le urne: perché è proprio da qua che comincerà a delinearsi la città del futuro, quella dei prossimi cinque anni ma – considerata l’importanza di alcune scelte che la nuova amministrazione sarà chiamata a fare – non solo. Così, per capire quali sono le diverse Firenze possibili, ovvero quelle immaginate dagli “aspiranti sindaco” in campo, abbiamo chiesto ai candidati di illustrarci quale sarà la prima cosa che hanno intenzione di fare se saranno chiamati a sedersi sulla poltrona più alta di Palazzo Vecchio, quali sono – secondo loro – le priorità per la città e come immaginano Firenze tra cinque anni. Dal futuro remoto a quello prossimo, questo mese non sarà ricordato soltanto per l’appuntamento elettorale. Perché nel programma del maggio fiorentino (inteso come mese) c’è l’apertura ufficiale di Opera di Firenze, la nuova casa del Maggio Musicale Fiorentino (inteso questa volta come festival), che prenderà definitivamente il posto del Teatro Comunale di corso Italia. Una novità di non poco conto per Firenze, così come di non poco conto sono le misure previste dal regolamento urbanistico, adottato dal consiglio comunale e ora in attesa di “entrare in servizio”: regolamento che permetterà il cambiamento della destinazione d’uso per decine di aree in città. Un maggio, quello di quest’anno, destinato insomma a lasciare il segno nella storia di Firenze. Ma fra tutti questi appuntamenti abbiamo voluto dare spazio sul nostro giornale anche a un approfondimento sulla raccolta differenziata e a un utile (almeno speriamo) vademecum ad uso e consumo dei fiorentini. Perché la città (e il mondo) di domani dipendono anche dai nostri comportamenti di oggi. E questo è bene non dimenticarlo mai. MATTEO FRANCINI
22 | Maggio 2014
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Noi per Voi Onlus ricrea così un evento unico di 3 giorni in cui l’apprendimento grazie ai laboratori didattici, il mercato - da sempre luogo di scambio, d’incontro e di socializzazione – la convivialità dei differenti punti bar-food – lo sport , grazie al coinvolgimento di Firenze Corre – il divertimento grazie al ricco programma di eventi e gli appuntamenti di musica dal vivo e l’interazione delle maggiori personalità locali – creeranno uno spazio di sincera condivisione e di lotta sempre più consapevole contro con la mortalità infantile.
6 - 7 - 8 GIUGNO 2014 - FIRENZE - LE PAGLIERE
UN GIARDINO SEGRETO PER AIUTARE I BAMBINI DEL MEYER UN GIARDINO PER IAIUTARE BAMBINI DEL MEYER UN GIARDINO SEGRETO SEGRETO PER AIUTARE BAMBINII DEL MEYER 6 - 7 - 8 GIUGNO 2014 - FIRENZE - LE PAGLIERE
6 - 7 -accogliente 8 GIUGNO 2014 in - FIRENZE PAGLIERE potranno liberamente approfittare Inoltre, per creare un ambiente cui le- LEmamme 2° EDIZIONE 2° EDIZIONE del mercato e circolare liberamente senza preoccupazione alcuna, sarà installato un Kinder Garden con giochi e personale qualificato per prendersi cura dei più piccoli. EVENTO PATROCINATO DA EVENTO PATROCINATO DA
EVENTO A CURA DI EVENTO A CURA DI
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