www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere
dott.
Gianluca Marini MEDICO CHIRURGO
In occasione del 20° anno di attività,sconto del 20% sulle prestazioni di conservativa per i lettori de Il Reporter che si presenteranno con la rivista
Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.27 del 3 Giugno 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
Giugno 2014
Anno VIII Ed. 27
Firenze Quartiere 2
Campo di Marte Coverciano Cure
Distribuito da
Studio: via Spinello Aretino, 18 50134 Firenze Tel. 055 71.69.52 studio.gmarini@libero.it
Formula Direct simply
Primo piano
✎ Editoriale
la “mappa” dell’estate nel quartiere
una nuova stagione per firenze Matteo Francini
I
nizia una nuova stagione per Firenze, e non solo perché presto l’estate prenderà il posto della primavera. Dopo le elezioni, tocca ora al nuovo sindaco e alla nuova giunta comunale rimboccarsi le maniche e mettersi all’opera per la città. Le sfide che attendono la nuova amministrazione di Palazzo Vecchio sono tante e importanti, dalla tramvia alla movida, dal nuovo stadio alle periferie e al lavoro.
Spazi, eventi, novità: cosa fare e dove andare nei mesi più caldi dell’anno
☛ pagine 2-3
Calcio
pagelle viola, rossi batte tutti
I
n attesa dei colpi di mercato e dei responsi del mondiale brasiliano, è tempo di guardare indietro e dare un voto all’annata dei viola. Il più bravo della classe? È stato “l’eroico” Pepito.
☛ pagina 18
Curiose e coraggiose, le (piccole) librerie che non si arrendono ☛ pagina 16
☛ SegUe a pagina 21
i cervelli “in fuga” e quelli che restano Gianni Carpini
P
ietro ha ventinove anni, si è laureato in Fisioterapia all’Università di Firenze con il massimo dei voti e già da tempo vive a Londra, dove studia e lavora. Lisa di anni ne ha trentadue: anche lei ha fatto un’esperienza all’estero, a Edimburgo, ma poi ha deciso di tornare in Italia, dove con la sorella e una socia ha dato vita a un sito di e-commerce che promuove piccole realtà artigianali. Sono due “membri” del popolo dei giovani con la valigia pronta, che hanno scelto però di viaggiare in direzioni opposte.
☛ pagine 8-9
©ACF Fiorentina Foto da www.violachannel.tv
vecchie botteghe, chi resiste e chi no ☛ pagine 6-7
O ORARI: Lun - Sab 9.30-12.30 Lu 15.00-19.00 Lu Lunedì mattina chiuso siamo anche a: SIGNA - PISTOIA - M. DI CARRARA
i “buoni vicini” di via del pellegrino È questa una delle “social street” fiorentine: l’obiettivo è la collaborazione fra gli abitanti.
☛ pagina 4
novità e progetti: come cambiano le cascine Una passeggiata nel polmone verde fiorentino, per capire cosa è stato fatto e cosa resta da fare.
☛ pagina 12
in giro tra i banchi dei mercati fiorentini ☛ pagina 14
2 | Giugno 2014
Quartiere 2
#Primo piano
Campo di Marte . Coverciano . Cure
Speciale estate/1
SPETTACOLI, MOSTRE, PROIEZIONI & CO. SI ALZI IL SIPARIO SUI MESI PIÙ CALDI Cinema
FILM SOTTO LE STELLE ALL’ARENA DI MARTE
C
on l’estate torna anche l’Arena di Marte sotto le stelle. La 22esima edizione partirà, come consuetudine, l’ultima settimana di giugno. “La novità più importante di quest’anno riguarda l’approdo al digitale, con il conseguente abbandono della pellicola analogica”, spiega Silvia Marchi, responsabile finanziario presso il Mandela Forum. Caratterizzata anche dal suo taglio d’essai, l’Arena di Marte proporrà una rassegna intitolata “Invisibili”, incentrata sui film che non hanno avuto una lunga permanenza nelle sale cinematografiche. Per celebrare Nelson Mandela, a luglio è poi prevista la proiezione di “Invictus”. M.P.
Martina Passalacqua
M
entre la città inizia a tingersi dei primi colori estivi, la bella stagione nel quartiere 2 è già cominciata. “Malgrado tutto, si cerca di dare l’opportunità di organizzare qualcosa di estivo per intrattenere grandi e piccini”, commentano dalla sede del Quartiere, a Villa Arrivabene. E già dai primi giorni di questo mese gli eventi non mancano. Si parte con la “cinque giorni in piazza”, dal 7 all’11 giugno in piazzale Donatello, dove il gruppo di pittori Donatello, attivo dal 1948, organizza una mostra dall’alba al tramonto con tanto di intrattenimento (com ad esempio un concerto di musica popolare). Altra iniziativa, attiva già a partire dalla fine di maggio, riguarda il Teatro 13, con i suoi “26 saggi spettacolo”, una rassegna di rappresentazioni che coinvolgono adulti e ragazzi, frutto dei corsi di teatro tenuti durante l’anno. Si tratta di spettacoli scritti in collaborazione con i ragazzi, ai quali sarà possibile assistere fino al 20 giugno, data della messa in scena di “Provaci ancora Sam”, con la partecipazione della compagnia “I Sognambuli” che, dal 2006, è diventata un punto di riferimento per le attività teatrali del Q2. E ancora, “Giocare insieme con la scienza”, ovvero un laboratorio
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gratuito che, a partire da luglio, sarà aperto a tutte le famiglie, con intrattenimento per grandi e piccini, in programma al parco Cubattoli (area Pettini). E poi “Cinestate”, sedici proiezioni a tema “L’amor Fou”, in programma da metà luglio a metà agosto al giardino del Cenacolo. Una delle novità più significative del panorama fiorentino sarà rappresentata da Radio Giallo che, nel mese di agosto, celebrerà i novant’anni della storia della radio. “Sono previsti inoltre concerti in collaborazione con il conservatorio Cherubini a Villa Favard e spettacoli di circo e burattini che si districano fra i giardini di Bellariva, Campo di Marte, Villa Favard e al Cenacolo – aggiungono poi dal Quartiere 2 – nonostante manchino i fondi, cerchiamo di garantire un intrattenimento strutturato che possa coinvolgere tutto il quartiere”. E, per finire, per le compagnie teatrali sono aperte fino al 30 giugno le iscrizioni al premio Augusto Novelli, una rassegna teatrale dedicata al commediografo di Settignano, giunta alla sua terza edizione e che, a ottobre, riporterà all’attenzione degli spettatori del Teatro 13 il valore del teatro dialettale.
A Villa Arrivabene, sede del Quartiere 2, si lavora al cartellone dell’estate
Già dai primi giorni di giugno non mancano gli eventi rivolti a grandi e piccini
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J
esse Owens, atleta statunitense, amava correre perché, diceva, “è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze, suoi tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni”. Giugno, incipit della calda stagione, rappresenta uno dei mesi migliori per correre: per farlo non è necessario essere talentuosi sportivi, e inoltre Campo di Marte offre diverse tipologie di percorsi. Per chi ama piazze e marciapiedi, l’asfalto e le distanze brevi senza “sali scendi”, potrebbero andar bene piazza Savonarola e l’apprezzatissimo giro intorno allo stadio Artemio Franchi. Se invece si sta cercando un’oasi di pace con tanto di panchine per la fase di riposo, lontano dal traffico cittadino, il giardino di Villa il Ventaglio (via Aldini 12) può rappresentare la soluzione giusta per mettersi alla prova, con il suo tracciato in salita tra alberi secolari, atmosfera inglese e scorci suggestivi. Se si preferisce correre costeggiando l’Arno, partendo da lungarno del Tempio, oltrepassando lungarno Aldo Moro, si può raggiungere l’Obihall e, continuando su una stradina sterrata, il punto di arrivo sarà segnato dal ponte di Varlungo. Un percorso capace di sorprendere, dedicato agli amanti di una Firenze inusuale e alternativa, ricca di colori e non troppo frequentata, ha come punto di partenza proprio Varlungo. Percorrendo buona parte di via della Funga si raggiunge, sulla sinistra, il parco Enzo Pazzagli (due chilometri), dove ci si potrà rilassare, stendere le braccia e godere uno straordinario panorama di cui protagonista è la piccola, ma intensa, cascata dell’Arno. V.V.
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Quartiere 2
#Primo piano
Campo di Marte . Coverciano . Cure
Speciale estate/2
Il festival
A SPASSO NEL QUARTIERE, TRA PARCHI E INIZIATIVE
TEATRO e MUSICA, SAN SALVI SI ANIMA
“Guida” agli spazi in cui godersi la bella stagione Fannì Beconcini
U
n’altra estate è alle porte, e con il caldo torna anche la voglia di stare all’aria aperta e di vivere la città, a partire dal proprio quartiere. Il Q2 offre spazi e contesti en plein air da conoscere e frequentare, dai classici giardini alle ville, fino a luoghi meno noti ma che meritano almeno una visita. A questo proposito, questo mese si tengono due visite guidate: dopo l’appuntamento del 6 giugno a Campo di Marte, il 13 sarà la volta di piazza San Salvi, per scoprire l’omonima chiesa e l’area circostante. Ma sono tante le opportunità per fare attività all’aria aperta, tra il giardino di viale Fanti – venticinque ettari di verde con un’area giochi, due aree per cani, panchine e tavoli da pic-nic, un percorso vita e una giostra – e quello di viale Malta, le piscine Costoli e Costolina, impianti sportivi e complessi polifunzionali dedicati a calcio, rugby, baseball, scherma e atletica, nonché una pista all’aperto di skateboard. San Salvi è un al-
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“E
state a San Salvi” è una delle tante iniziative della compagnia Chille de la Balanza, che ormai da molti anni gestisce una parte degli spazi dell’ex manicomio e che ha dato vita all’esperienza chiamata prima “San Salvi la città negata”, poi “San Salvi la città ri-nata” e ora “San Salvi Città Aperta”, percorso partecipato di arte e socialità aperto alla cittadinanza. Estate a San Salvi è, dal 1998, un importante festival di teatro, musica, danza e arti visive dell’Estate fiorentina. Inaugurazione e primo appuntamento dell’edizione 2014 da mercoledì 18 a venerdì 20 giugno, con lo spettacolo Amleto – Don Chisciotte. F.B.
tro degli spazi a disposizione dei cittadini: l’ex manicomio è anche il quartier generale della compagnia “Chille de la Balanza”, che da oltre dieci anni gestisce una parte del complesso, dove nei mesi estivi sono attivi anche un “social bar” e un’area eventi. Musica e socialità anche a Settignano, grazie alle attività della storica casa del popolo che, nella bella stagione, organizza aperitivi e concerti nell’area all’aperto della struttura: da segnalare l’appuntamento della domenica sera, pensato per chi rientra dal mare e vuol godersi fresco e musica immerso nel verde. Inoltre, la casa del popolo organizza anche attività sociali per gli adulti e centri estivi per bambini, aperti a tutti. Luoghi da visitare sono anche i parchi delle ville del quartiere. Su tutte Villa il Ventaglio, in via Aldini, da dove godere un panorama inedito su Firenze, e Villa Favard, con il suo parco all’inglese, che è anche la sede distaccata del conservatorio Luigi Cherubini: imperdibili, per gli amanti della musica classica,
A sinistra l’ingresso del parco di Villa il Ventaglio, uno dei luoghi del rione in cui sarà possibile godersi l’estate senza allontanarsi troppo da casa.
Sopra un particolare del parco di San Salvi
Web
q2.comune.fi.it chille.it verdeonweb.comune.fi.it
Movida
le notti a due facce di piazza savonarola i concerti che vi si tengono periodicamente, anche d’estate. Per i meno giovani continuano poi le attività dei centri anziani del quartiere: oltre alle vacanze e ai soggiorni di villeggiatura riservati agli over 60, vengono organizzate “merende sociali” al Parterre, mentre a Villa Bracci viene predisposto un centro di accoglienza per anziani soli nel mese di agosto e la biblioteca del centro Bellariva Oberdan San Salvi resta aperta al pubblico. Infine si conclude questo mese, con due incontri, il ciclo “Un’altra Storia”, a cura del Caffè Alzheimer: appuntamenti l’11 e il 18.
A
ltra estate, altra corsa. Con l’arrivo della bella stagione, anche i locali estivi si preparano a riaprire i battenti. Nel quartiere, per i più giovani, un punto centrale dell’estate rimane piazza Savonarola. Ma se ogni medaglia ha due facce, all’entusiasmo dei ragazzi si contrappone la preoccupazione dei residenti che, per molte sere della settimana – raccontano – con l’arrivo del caldo devono convivere con schiamazzi e parcheggi “selvaggi”. A.M., abitante della zona, le cui finestre danno proprio sulla piazza, spiega: “D’estate a volte dormire è molto difficile per gli schiamazzi e le urla. E il passo carrabile che possiedo spesso è pieno di motorini e macchine in doppia, tripla fila”. “La questione Savonarola è come la questione di via de’ Benci – commenta il presidente uscente del Q2 Paolucci – esistono delle regole, che vanno rispettate e fatte rispettate. Si può uscire la sera senza necessariamente disturbare gli altri. Ma, se non ci si riesce, ci deve essere qualcuno a controllare”.
Piazza Savonarola in “versione notturna”: i residenti segnalano schiamazzi e non solo
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Quartiere 2
#Luoghi & persone
Campo di Marte . Coverciano . Cure
L’iniziativa
Piazza Alberti
IN VIA DEL PELLEGRINO GLI ABITANTI FANNO GRUPPO
IL “CUSTODE” DEL SOTTOPASSO
Il fenomeno delle “social street” è sbarcato anche nella strada Fannì Beconcini
S
ocial network e nuove tecnologie al servizio dei rapporti di buon vicinato, la realtà virtuale usata per recuperare una dimensione di socialità e comunità oggi spesso persa, le necessità quotidiane gestite attraverso la condivisione e la collaborazione: sono questi gli “ingredienti” alla base del fenomeno delle “social street”, nato a Bologna in via Fondazza – dove in pochi mesi è stata creata una vera e propria comunità attiva e partecipata – e in breve replicato in molte altre città,
Una panoramica di via del Pellegrino: la strada è stata inserita nell’elenco ufficiale delle “social street”
Firenze compresa. Si tratta di processi spontanei di socializzazione, iniziative di gruppi di cittadini che abitano nelle stessa zona e decidono di conoscersi e organizzarsi sfruttando le potenzialità del web, che diventa il mezzo per “incontrare” il vicino di casa altrimenti sconosciuto, proporre idee, offrire competenze e progetti, superando la virtualità per realizzare azioni concrete. In via del Pellegrino, nella zona del Ponte Rosso, è da poco nata una di queste realtà, inserita nell’elenco ufficiale delle
Web
socialstreet.it
social street insieme ad altre vie cittadine come piazza d’Azeglio, piazza dell’Isolotto, via San Niccolò, via dell’Arcolaio e via Bellariva. L’obiettivo principale è quello di socializzare con il vicinato per avviare processi di collaborazione e partecipazione, rispondendo alle singole necessità quotidiane e realizzando iniziative che migliorino la qualità della vita. Come spiega la fondatrice di Pellegrino social street, Isis Derouiche, “ognuno di noi può offrire le proprie conoscenze e abilità professionali scambiandole con quelle degli altri, può proporsi per piccoli servizi o richiederne. Il principio è quello di creare rapporti di fiducia da cui possano nascere scambi, condivisione e aiuto reciproco”. A poco più di un mese dalla sua nascita, il gruppo conta una trentina di iscritti: l’auspicio è che gli abitanti della strada non ancora al corrente della sua creazione si uniscano e partecipino attivamente. “Quando sono venuta a conoscenza dell’esperienza di via Fondazza a Bologna ne sono rimasta rapita, ho creato la pagina Facebook e ho iniziato con passaparola e volantinaggio”, continua Isis. Che conclude: “Per me questa è la realizzazione di quello in cui ho sempre creduto: la possibilità per noi cittadini di riappropriarsi del nostro diritto di vivere bene e serenamente, attraverso il confronto e lo scambio reciproco. Non posso che sperare in una collaborazione attiva tra i ‘pellegrini’”. E allora non resta che attendere i primi passi di questa nuova “strada sociale”.
Elisa Lami
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Un’entrata del sottopasso di piazza Alberti, che ormai da tempo ha il suo “custode”
ive qua da trent’anni, ma viene da lontano. Ha conosciuto la tragedia della guerra e il dolore del distacco dalle proprie origini, ma ha avuto la forza di ricominciare altrove. Nella zona è conosciuto come il “custode” del sottopasso di piazza Alberti: non vuol rivelare con esattezza i suoi luoghi natali, né i dettagli del suo passato, e racconta la sua storia partendo da un viaggio alla ricerca di un futuro migliore per sé e per la sua famiglia. A una manciata di mesi dall’arrivo a Firenze trova lavoro come autista di pulmini per le scuole, ottiene il permesso di soggiorno e una casa popolare, dove nascono e crescono i suoi tre figli. Nel 2007, però, la cooperativa per cui svolgeva la sua mansione chiude: “Non sono più riuscito a trovare lavoro, pur andando all’ufficio di collocamento ogni settimana”, racconta. Al problema della disoccupazione si aggiunge la grave malattia che colpisce la moglie. “Era lei che di tanto in tanto puliva questo sottopassaggio, così quando si è aggravata ho preso il suo posto, e da allora vengo qua ogni mattina. Prima le persone avevano paura a camminare qua sotto, c’erano siringhe e sporcizia”. Gli abitanti del quartiere conoscono bene il suo volto, il suo sorriso malinconico, i suoi occhi sinceri. In tanti apprezzano il suo lavoro e lo dimostrano lasciando qualche moneta come ringraziamento o portandogli un po’ di spesa. L’affetto della gente è stato decisivo anche con una petizione volta a salvaguardare la sua presenza nel sottopasso: “Qualcuno voleva cacciarmi, ma in un solo giorno ho raccolto trecento firme e sono riuscito a mantenere il mio posto”. Dei suoi figli racconta che “vanno a scuola, sono ben integrati nella società fiorentina”, mentre lui ogni giorno si dedica con impegno alla pulizia dell’ambiente, ad esempio imbiancando a sue spese le mura quando vengono imbrattate, nonostante nessuno lo paghi per farlo. In cambio, sospira, vorrebbe “un’attenzione in più da parte dei servizi sociali per mantenere i figli e accudire la moglie malata”.
Il Reporter per il sociale
Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili
Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203 info@tommasino.org • www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531
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Quartiere 2
#Zoom
Campo di Marte . Coverciano . Cure
Mestieri/1
IL MONDO SCOMPARSO DELLE VECCHIE BOTTEGHE
In giro tra alcune delle attività più longeve di via Lanza e dintorni, per capire come è cambiato il commercio Bianca Porciatti
N
egozi-meteore e attività storiche che chiudono i battenti. Questo è, sempre più spesso, il volto del commercio ai tempi della crisi. Ma, in mezzo a tante difficoltà, siamo andati a scovare alcune delle attività più antiche del quartiere, facendo un giro nella zona tra via De Sanctis, via Lanza e via Rattazzi, per farsi raccontare come era e come è la vita da commercianti da queste parti. Tra gli esercizi più longevi c’è l’argenteria Rosselli della signora Cristina, aperta nel lontano ‘38 in via Rattazzi. Qua la titolare racconta di un mondo scomparso di macellai, pescivendoli e negozietti. “Oggi tutto
è cambiato, botteghe ne sono rimaste sempre meno e quelle poche tirano avanti per miracolo. A mio avviso manca il sostegno alle piccole attività, che dovrebbero essere invece la ricchezza di un paese. Io stessa faccio fatica a ricordare come eravamo quando avevamo una trentina di artigiani a servizio: oggi sono rimasta da sola e l’ultimo anno è stato il peggiore che ricordi. Non ho nemmeno il coraggio di suggerire la mia attività ai giovani, troppe difficoltà”. Anche al negozio di abiti Borgogni, in via De Sanctis, si rimpiange il passato: “Abbiamo aperto nel ‘61, questa era una zona d’elite e i clienti arrivavano da tutta la città. Adesso non è più
così, e la pista ciclabile ci ha dato il colpo di grazia: non si può più sostare nemmeno un momento, e il commercio ne ha pagato le conseguenze”. Ma ci sono anche attività che non sembrano aver risentito della crisi, come la carrozzeria Torino, aperta dal signor Mammoli nella stessa via soltanto un anno dopo: “Certo, il nostro lavoro è cambiato moltissimo, ma a livello economico è sempre andata bene. Ed è un’attività che suggerisco assolutamente ai giovani”. È infatti un lavoro – spiega – che dà soddisfazione e più di una certezza, come conferma il giovane Vieri che, a soli 22 anni, ha trovato la sua professione, di questi tempi quasi un
miracolo. E poi, come sottolinea Mammoli, le automobili non sembrano destinate a scomparire come purtroppo sta avvenendo per le botteghe. Ma per fortuna non sembrano sparire nemmeno certi vezzi: il parrucchiere Caccialepri, aperto nel ‘69 in via Lanza e ormai un’istituzione, lo conferma. “Anche qui è cambiata la clientela insieme alle mode,
ma abbiamo sempre lavorato. La zona? Io non trovo che sia peggiorata, però sento la mancanza delle vecchie botteghe. E poi oggi dovrebbero concedere le licenze con più cautela: andrebbero ridotte certe attività e reinserite altre”. Insomma, qualcuno che continua a resistere c’è. Ma la nostalgia delle antiche botteghe si fa sentire anche qua.
Cristina dell’argenteria Rosselli nel suo laboratorio: la sua è una delle attività più longeve della zona
Infortuni urbani
COME “DIFENDERSI” DALLE BUCHE P
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uò capitare di inciampare in una buca e farsi male. Può anche capitare di alzarsi doloranti e magari farsi visitare da un dottore. Ma se la buca in cui si cade non è ben visibile, cosa può fare un cittadino? “Può segnalare l’accaduto al proprietario della strada, nel caso di strade cittadine, al Comune – spiega l’avvocato Antonio Ossi – e, se si è subito un danno, si può chiedere un rimborso”. In questi casi si parla, in gergo, di insidia stradale, ovvero di quei pericoli nascosti, buche e smottamenti in primis, che sfuggono camminando anche al cittadino più attento (ma anche all’automobilista, ciclista o scooterista, il concetto vale anche per loro), problema molto sentito e spesso segnalato dai residenti del quartiere. “La prima cosa da fare quando accade una cosa del genere, è chiamare i vigili e accertarsi che ci siano dei testimoni pronti a confermare l’accaduto”, spiega Ossi, che insieme a Matteo Pescatori è titolare del cosiddetto “studio legale su strada” (A.L. Assistenza Legale Firenze) - Via Vittorio Emanuele II n. 182/b), uffi-
cio di consulenza legale al quale i cittadini possono rivolgersi anche senza prendere appuntamento. “Offriamo sempre una prima consulenza gratuita e poi, una volta approfondito il problema, facciamo un preventivo di spesa. Per maggiore chiarezza e a tutela del cliente”. Anche nel caso in cui si rimanga vittime di un’insidia stradale, infatti, non è detto che ci siano i presupposti per essere risarciti e per questo è utile, ma non obbligatorio, chiedere aiuto a dei professionisti. “Non basta cadere e farsi male, bisogna che l’ostacolo in questione sia davvero poco visibile e bisogna anche che il cittadino fosse attento e presente mentre camminava, perché se era con la testa tra le nuvole, assorto nei suoi pensieri, o se la buca era regolarmente segnalata, è evidente che la colpa possa ricadere solo ed esclusivamente su chi non ha prestato sufficiente attenzione”.
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#Zoom
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La bancarella
Mestieri/2
“SEGREti? CLIENTI AFFEZIONATI E SACRIFICI” Fra gli esercizi che resistono c’è la libreria Toscana, aperta da trent’anni in via del Madonnone Martina Passalacqua
“R
iadattarsi al mercato è l’unico modo per andare avanti”. Parola di Emanuela Fani che, insieme al marito Giovanni Cuocolo, gestisce da trent’anni la libreria Toscana, in via del Madonnone 13/17. Aperta nel 1984 come libreria a metà prezzo, rappresenta oggi uno dei capisaldi del quartiere 2, grazie a una clientela affezionata e a tanti sacrifici. “Non abbiamo dipendenti: purtroppo con la crisi e con questi ‘chiari di luna’ non possiamo dare grandi prospettive”, spiega Fani, confermando la gestione familiare dell’attività. Nel corso degli anni, la libreria Toscana si è adattata alle esigenze della clientela, con un assortimento variegato che spazia dai classici all’arte e ai libri per bambini, di cui dispone di una vasta scelta. “Purtroppo ci troviamo in una zona dove molti negozi, come ad esempio cartolerie e macellerie, hanno chiuso o stanno chiudendo, e
attività come la nostra non sono da meno. Trovo che il quartiere abbia bisogno di librerie, la loro assenza rappresenta un impoverimento”. Ma che cosa c’è alla base di tutte queste difficoltà? “In primis la crisi e la concorrenza editoriale che mette a dura prova i piccoli negozi di periferia. Il problema di fondo è che non esiste una vera regolamentazione per quanto riguarda l’applicazione degli sconti, e i piccoli librai sono sempre in rincorsa rispetto ai megastore e ai centri commerciali”, viene spiegato. “Ognuno applica gli sconti che vuole. Fra spese di gestione, linea internet, luce e magazzino, le librerie così chiudono facilmente”, commenta Cuocolo. Eppure, nonostante tutto, la libreria Toscana resiste, grazie soprattutto al rapporto di fiducia che si è instaurato con il pubblico. Qua – viene spiegato ancora – è offerta la possibilità di avere una tessera fedeltà “vecchia maniera” (con i timbri e senza nessun costo) che, dopo
La libreria Toscana, in via del Madonnone, è aperta dal 1984. Al suo interno un assortimento che spazia dai classici all’arte fino ai libri per bambini
“L’ANGOLO CULTURA” DI VIA GIOBERTI, DOVE SI PAGA ANCHE COL BARATTO
A un tot di acquisti, porta a una riduzione sul prezzo di copertina. “Inoltre, una volta a settimana contattiamo le case editrici per le ordinazioni, che quindi sbrighiamo con una certa celerità. Sono cose dispendiose, sia per tempo che per denaro, ma per il cliente si fanno volentieri”. “La zona di Firenze sud avrebbe bisogno di luci e di poli di attrattiva – conclude Fani – noi, come altri negozianti, resistiamo. In fondo, chi è un amante della lettura trova sempre il modo di leggere”.
ll’imbocco di via Gioberti, Fabio ha la sua bancarella di libri usati. “Lo chiamo ‘angolo cultura’: è un mestiere che richiede sacrificio, ma ormai è da vent’anni che sono qui e chissà quanto ancora ci resterò...”, racconta a proposito del suo lavoro. Tutti i giorni, dalle 8 alle 18, una clientela affezionata sa che qua può trovare una vasta scelta di volumi, ricorrendo anche al baratto come forma di pagamento. “Romanzi e fumetti – conclude Fabio – vanno per la maggiore: si tratta di un tipo di lettura più popolare”. M.P.
LA “DINO COMPAGNI” VA IN VIA NICOLODI
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a scuola Dino Compagni si trasferirà nel palazzo di via Nicolodi che ospita l’assessorato all’educazione, in attesa della realizzazione del nuovo plesso. La soluzione, confermata dai tecnici del Comune, consiste nella sistemazione delle aule al primo piano dell’edificio, nell’ex convitto dell’Istituto dei ciechi, cui si aggiungeranno alcuni spazi adiacenti attualmente utilizzati dall’assessorato all’educazione. La decisione è stata presa per evitare la complessa gestione di un cantiere in funzione con la vecchia scuola ancora parzialmente attiva (ipotesi che tra l’altro – è stato spiegato – avrebbe dilatato i tempi di costruzione del nuovo edificio). Inoltre, in questo modo non si rende necessaria nemmeno la realizzazione di una struttura prefabbricata che, nell’altro caso, avrebbe dovuto ospitare una parte delle classi.
SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
Scuola
Mobilità
CAR SHARING “LIBERO”, SCATTATO IL SERVIZIO
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otori accesi, si parte. Sono entrate in servizio a metà maggio le Smart di “car2go”, il nuovo servizio di car-sharing a flusso libero, che permette di noleggiare i veicoli in qualunque momento (24 ore su 24 e 7 giorni su 7) senza stazioni di noleggio dedicate, permettendo di posteggiare in qualsiasi parcheggio pubblico all’interno dell’area operativa. La vettura più vicina può essere trovata grazie a una app per smartphone e tablet o con la funzione di ricerca sul sito www.car2go.com, senza la necessità di prenotare: si può insomma salire direttamente sull’auto che si trova libera, che una volta utilizzata può poi essere parcheggiata gratuitamente sulle strisce bianche o blu senza senza doverla riportare dove era stata presa. Fino al 14 giugno la registrazione è gratuita e comprende trenta minuti di guida in omaggio: per chi ha già effettuato entro la data di scadenza la pre-registrazione on line, sarà possibile ritirare la tessera gratuita fino al 30 giugno. Successivamente la registrazione avrà un costo di 19 euro una tantum. Gli utenti registrati pagano soltanto il reale utilizzo che fanno del servizio, al costo di 0,29 euro al minuto inclusi tasse, assicurazione, benzina, parcheggio, i primi 50 chilometri e Iva. Tutte le informazioni (oltre che sul sito) si possono trovare allo shop “car2go” di via Pertini 32 in zona Novoli o alla sede regionale di Legambiente, in via Giampaolo Orsini 44.
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www.lav.it
8 | Giugno 2014
#L’inchiesta
Chi va...
Oggi all’estero, domani chissà: storie di talenti con la valigia Pietro, fiorentino 29enne, è sbarcato a Londra per studiare e inseguire la sua professione
È
martedì sera. Pietro prende una pentola e la mette sul fuoco. È da poco rientrato dalla clinica dove lavora part-time. Domani sarà giorno di università. Gli mancano gli ultimi esami, piuttosto impegnativi, per concludere il master alla British School of Osteopathy, a Londra. “Se tutto va bene, spero di finire ad agosto”, confida. Ma ad attenderlo ci sono altri dieci mesi sotto il Big Ben per un corso di perfezionamento. Per Pietro Susini, 29 anni a novembre, una laurea in Fisioterapia con il massimo dei voti all’Università di Firenze, sarà il terzo anno passato oltremanica. “Ancora non so cosa farò dopo – confessa – mi piacerebbe tornare in Italia, ma vorrei tanto aprire una clinica mia ed è molto più semplice qui”. Il cuore lo riporterebbe indietro, le circostanze gli suggeriscono di restare. Spiega: “In Inghilterra ci sono meno ostacoli per ottenere un mutuo, anche se sei giovane. Le pratiche burocratiche sono più agili e poi ci sono le tasse: al fisco britannico, come libero professionista, pago la metà rispetto a quello che verserei in Italia”. È ancora troppo presto per affrontare il capitolo “domani”, per non parlare del “dove”: Pietro preferisce affrontare il “qui e ora”. Per il momento, dal lunedì al venerdì, si divide tra l’università e il lavoro di fisioterapista. Una parte del sabato la trascorre con i pazienti. Alcune volte, nel weekend, insegna equitazione, per arrotondare ma soprattutto per passione. Non è stato facile intercettare uno spazio vuoto nella sua agenda per farsi raccontare la sua storia. “In effetti è piuttosto incasinata”, scherza. È arrivato a Londra nel marzo del 2012, dopo un corso post laurea e tre anni di lavoro come
fisioterapista a Firenze. Poi ha fatto le valigie per inseguire la sua professione. “In Italia, a livello accademico, la figura dell’osteopata è mal riconosciuta, sono rari i corsi full time – dice – in patria avrei impiegato almeno sei anni per concludere un master approfondito come quello che sto seguendo, tra le aule e una clinica universitaria”. Nel suo stesso anno di corso ci sono altri sei studenti: tre sono italiani come lui. La capitale del Regno Unito è una meta gettonatissima per i giovani che lasciano il Belpaese alla ricerca di un’occupazione o per studio. “Londra è una grande macchina che lavora, offre molte possibilità di trovare un impiego, soprattutto con un livello di istruzione medio – continua Pietro – ci sono frotte di italiani che lavorano come camerieri o lavapiatti: in alcuni quartieri ti sembra quasi di essere dalle nostre parti”. Nel 2013, secondo il Ministero del Welfare britannico, 44mila nostri connazionali hanno chiesto il “national insurance number” per poter lavorare oltremanica, con un aumento del 66 per cento rispetto all’anno precedente. “Per le professioni come la mia c’è maggiore concorrenza – aggiunge – devi darti tanto da fare, ma vengono riconosciuti i tuoi meriti: più vali, più sali. Qui manca totalmente l’aspetto della raccomandazione o della conoscenza che ti consente di far carriera”. Abitare oltre confine non ha però solo lati positivi. “Capisco che noi italiani avremmo molto di cui lamentarci, ma non sono d’accordo con chi vede l’estero come se fosse l’America – afferma – ci sono anche i lati negativi”. Uno su tutti? La vita in riva al Tamigi non è economica, anzi. “Con quello che spendo per una singola – conclude con un sospiro – a Firenze potrei permettermi un intero appartamento, tutto per me”.
a cura di Gianni Carpini
Focus
Se scappi ti assumo: la fotografia dell’esodo
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edici, ingegneri, economisti, traduttori. Ecco il popolo con la valigia pronta. In Italia quasi la metà dei giovani progetta una “fuga” all’estero fin da quando è sui banchi di scuola, al liceo o nelle aule universitarie. In barba all’euro-scetticismo, il 60 per cento di chi pianifica il trasferimento oltre l’arco alpino vede il suo futuro in una grande città del Vecchio Continente. I dati sono nazionali, arrivano dal “Rapporto giovani” stilato dall’Istituto Toniolo insieme alla Cattolica di Milano, ma il fenomeno è anche locale. In quattro anni, dal 2009 al 2013, l’Università di Firenze ha perso il dieci per cento di iscritti ai corsi di laurea specialistici. Stando ai dati dell’anagrafe del Ministero dell’Università, sempre più giovani scelgono un’altra città, in Italia ma anche all’estero, per specializzarsi dopo la triennale. Nel 2012, anno al quale fa riferimento l’ultima indagine Istat in materia di esodo dei talenti, oltre 14mila laureati tricolore hanno spostato la loro residenza oltre frontiera. A dar man forte a questo fuggi-fuggi delle nuove leve sono anche le aziende straniere, che prendono al volo le menti migliori. Secondo Almalaurea, ogni estate cinquemila neolaureati italiani vengono assunti dalle imprese oltre confine.
#L’inchiesta
Giugno 2014 | 9
...e chi resta
QUELLI CHE NON FUGGONO: ECCO I “CERVELLI IN PATRIA”
L’esempio di Lisa che, con la sorella e una socia, ha dato vita a un sito di e-commerce. “Ho lavorato fuori dallo Stivale, ma sono tornata per costruire qualcosa di concreto”
“V
oglio provarci qui”. Altro che “in fuga”, lei è un cervello rimasto in patria. Con orgoglio. Lisa Gucciarelli, 32 anni, una laurea in Progettazione e gestione di eventi, di varcare il confine non ne vuole sentir parlare. La sua sfida è a Firenze. “Sarà per il campanilismo toscano”, si giustifica con un sorriso. “In passato – racconta – ho lavorato sei mesi a Edimburgo, ma sono tornata in Italia con la volontà di rimanere e costruire qualcosa di concreto”. Lisa, la sorella Sara, ingegnere 25enne, e un’altra Sara (Campani), 28 anni, professionista del marketing, hanno creato “Buru Buru”, un sito di e-commerce che promuove piccole realtà artigianali e giovani designer (www.buru-buru.com). Nata nel dicembre 2012, in un anno e mezzo la società ha quadruplicato il suo fatturato: oggi conta 250 fornitori (in principio erano cinque volte meno) e figura nell’elenco delle start-up innovative italiane. Dopo essere passata dall’Incubatore tecnologico fiorentino, nell’aprile 2013 la baby-azienda è finita nell’orbita di Nana Bianca, l’acceleratore di imprese che l’ex numero uno di Dada, Paolo Barberis, ha fondato a Firenze per dare una spinta alle nuove realtà 2.0. “All’inizio era una pazzia, c’è voluto tanto impegno ma ora riusciamo a garantire uno stipendio alle persone che lavorano dietro a questo progetto”, racconta fiera Lisa. Nel frattempo sono arrivati giovani rinforzi: Paolo, l’unico uomo, è un grafico 24enne specializzato nel campo del web; Ambra, 29 anni, è la programmatrice di Buru Buru; Benedetta, ex stagista adesso “di ruolo”, cura i social e le relazioni con i fornitori esteri, per la maggior parte spagnoli e inglesi. “Certo, non siamo la General Electric – prosegue Lisa – non possiamo garantire un contratto a tempo indeterminato sicuro. È una scommessa, ma c’è anche grande soddisfazione nel creare un lavoro che ti piace”. È stato il precariato a far scattare la molla per tirare su un’impresa dal nulla. “Io e mia sorella eravamo stanche di passare da un contratto all’altro, senza tutele e poco soddisfatte delle occupazioni che svolgevamo – ricorda – avevamo bisogno di creare qualcosa di nostro”. Un cammino non sempre così liscio: dal primo impatto con la burocrazia alla ricerca di risorse, gli ostacoli non sono mancati. “In Italia non è semplice trovare qualcuno che creda nella tua idea – ammette – sia a livello di investimenti sia per quanto riguarda collaboratori pronti a imbarcarsi in una nuova avventura come questa. Noi siamo state fortunate”. Per Lisa, però, la difficoltà più grande è stata un’altra: “Raccogliere il coraggio per lasciare il percorso canonico: mi laureo, mando il curriculum, trovo un’azienda che mi dà un posto e uno stipendio ogni mese”. Nel 2013 Buru Buru ha fatto il grande passo: da ditta individuale è diventata una srl, anche se le tre fondatrici ancora non sembrano averci fatto l’abitudine. “Ci sentiamo strane a parlare di presidente e amministratore delegato”, confessa Lisa. Proprio lei, che in Buru Buru è l’ad.
I dati
Start-up innovative, Toscana sesta in Italia
G
iovani talenti che restano in Italia e puntano sulle nuove tecnologie, sui servizi innovativi e sull’artigianato 2.0. La Toscana è sesta in Italia per numero di start-up innovative: nella nostra regione sono attive 144 imprese ad alto valore tecnologico. Questa classifica nazionale è guidata dalla Lombardia (oltre quattrocento start-up registrate), seguita da Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Piemonte. I dati, aggiornati a metà maggio 2014, arrivano dal registro online delle imprese innovative (startup.registroimprese.it), nato due anni e mezzo fa con il decreto crescita varato dall’allora governo Monti, che prevedeva agevolazioni per le società innovative. In tutto il Belpaese se ne contano 2.033. Circa un terzo delle start-up toscane è nato in riva all’Arno: tra Firenze e l’hinterland esistono cinquantadue società hi-tech, l’87 per cento opera nel settore dei servizi. Sul fronte delle aziende più “convenzionali”, stando ai numeri di Infocamere, il database delle Camere di Commercio online, in provincia di Firenze nei primi tre mesi del 2014 si sono iscritte 38 nuove imprese che si occupano di informatica, aggiungendosi a un nutrito gruppo di 736 aziende attive.
10 | Giugno 2014
#Focus
La “guida”/1
estate in città, il risparmio è servito
Qualche dritta per trascorrere la bella stagione in modalità “low cost”, senza fare troppi sacrifici Serena Wiedenstritt
Previsioni
ma che tempo farà? niente caldo-record e alcuni giorni di pioggia in più
O
L’iniziativa
a san miniato per il solstizio A
rriva ufficialmente l’estate, anche se in giro bermuda e sandali si vedono già da un po’. Ad ogni modo non è davvero estate fino al solstizio, il giorno più lungo dell’anno che cade il 21 giugno. Quest’anno, per onorare la festa, è prevista un’iniziativa particolare alla basilica di San Miniato al Monte. L’appuntamento è fissato per le 13,30 e l’evento sarà presentato da Simone Bartolini. Ma perché osservare il solstizio proprio da San Miniato? Per via del grande zodiaco marmoreo, la cui funzione astronomica è stata solo recentemente scoperta. Lo zodiaco, eseguito nel 1207 sul modello di quello quasi identico del Battistero, che le cronache dicono “fatto per astronomia” ma che ormai non è più funzionante, per secoli è stato considerato soltanto un elemento ornamentale e simbolico. Fino alla riscoperta che il sole, una volta l’anno, per pochi giorni a cavallo del solstizio e per pochissimi minuti intorno a mezzogiorno, illumina il segno del cancro. E così succederà alle 13,53 del prossimo 21 giugno, in prossimità del mezzogiorno solare, quando un raggio di sole illuminerà il segno del cancro annunciando il solstizio d’estate, l’evento astronomico un tempo coincidente con la festa del patrono di Firenze, San Giovanni Battista (24 giugno). S.W.
R
isparmiare d’estate a Firenze? Si può. Un po’ per mettere da parte i soldi per provare a concedersi una vacanza, un po’ per arrivare alla fine del mese con più tranquillità, un po’ perché vivere low cost è sempre più una moda, oltre che una necessità. Risparmiare, dicevamo, è dunque possibile, con un po’ di accortezza, qualche dritta e alcune sostituzioni, ma (quasi) nessun sacrificio. Ad esempio, per rinnovare il guardaroba in vista dell’estate e alleggerire il cambio dell’armadio, smaltire i vecchi copricostumi che magari non si confanno più all’età e rimediare nuove magliette per i pargoli, si può organizzare uno “swap party” fra amiche. In pratica, si tratta di una festa del baratto in cui ognuno porta quello che vuol cedere e lo scambia – rigorosamente a costo zero – con abiti e accessori portati dagli altri partecipanti. È vero, è una soluzione prettamente femminile, ma in fondo non si dice che sia lo shopping della donna a sbilanciare maggiormente il budget fami-
liare? Passando al tempo libero e allo sport, d’estate si possono abilmente sostituire le sedute in cabina abbronzante con una bella tintarella made in spiaggetta sull’Arno, e dimenticare le ore – a pagamento – in palestra in favore di piacevoli camminate o corsette all’aria aperta. Di itinerari jogging consigliati a Firenze ce ne sono a decine, basti citare il viale dei Colli, i lungarni o le Cascine. Per bere, i costi non aumenteranno proporzionalmente alla sete se uno deciderà di servirsi dei fontanelli di Publiacqua, distribuiti su tutto il territorio cittadino e non solo. Perfetti anche per gli amanti delle bollicine, se utilizzati con continuità abbassano quanto basta lo scontrino della spesa al supermercato. Per mangiare, la scelta sempre più green (e anche economica) è quella di selezionare esclusivamente prodotti di stagione, che con l’arrivo dell’estate sono più vari, numerosi e, ammettiamolo, anche più gustosi. Il massimo sarebbe coltivarli da soli, magari in terrazza: forse una piantina di fragole non produrrà mai frut-
La spiaggia sull’Arno, in San Niccolò, è uno degli spazi in cui si potrà trascorrere l’estate in città
ndate di calore di matrice africana meno persistenti e inferiori in numero rispetto agli ultimi 10-15 anni. Dietro queste parole degli esperti del Consorzio Lamma, il laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile con sede a Sesto Fiorentino, si nascondono le previsione per un’estate che, in base ai dati del momento, non dovrebbe essere ricordata negli annali delle stagioni più calde. Per giugno, luglio e agosto 2014 ci aspettano temperature in media con il periodo che va dal 1971 al 2000. Niente a che vedere con le fresche estati di alcuni anni, ma neanche temperature roventi come quelle che hanno caratterizzato qualche estate tra le più recenti. Per giugno e luglio, gli esperti del Lamma si attendono che anche le precipitazioni siano in linea con gli ultimi trent’anni, mentre ad agosto il tempo potrebbe peggiorare un po’. Tenuto conto che si tratta di previsioni a tre mesi e quindi suscettibili di cambiamenti, l’agosto 2014 dovrebbe caratterizzarsi per temperature leggermente inferiori alla media (si parla di un’oscillazione di mezzo grado) e per piogge superiori alla media, in termini di giornate di pioggia più che di volumi di precipitazioni. Per chi pianifica le vacanze, insomma, il consiglio potrebbe essere quello di concentrarle nei primi mesi estivi. Chi teme il gran caldo, invece, quest’estate dovrebbe essere graziato dal meteo. S.W.
ti perfetti e grandi come quelli che si trovano in vendita, ma è più economica e, soprattutto, dà molta più soddisfazione. Per la sera, d’estate, si sa, si moltiplicano gli spazi all’aperto con spettacoli gratuiti, dalla musica alle proiezioni. La maggior parte delle location sono in piazze e giardini pubblici, e non c’è il biglietto da pagare all’entrata. A questo punto, chi vuole, si può concedere una bibita o un cocktail, quelli sì a pagamento, mentre si gode lo spettacolo. Del resto, dopo tutto questo risparmio, qualcosa si potrà pur spendere.
#Focus
Giugno 2014 | 11
In agenda
La “guida”/2
dal colle alla costa, i fuochi degli altri
a san giovanni, col naso all’insù
P
assato il 24 giugno, guardati, gustati e commentati i “fochi” di San Giovanni, gli amanti degli spettacoli pirotecnici possono segnarsi qualche altra data in agenda. Ad esempio il 29 giugno, per San Pietro e Paolo, San Piero a Sieve festeggia con i fuochi, mentre una settimana dopo, il 6 luglio, è il turno di Fiesole, che celebra il suo patrono, San Romolo, con un grande mercato nel pomeriggio e lo spettacolo pirotecnico in serata. Anche se lo scoppiettare si sente (e si intravede) pure da Firenze, l’ideale è conquistarsi un posto in piazza Mino, o comunque sulla salita verso la cittadina. Per chi passa l’estate sulla costa, l’appuntamento da non perdere a chiusura della stagione è con i fuochi di Sant’Ermete, sparati dal pontile di Forte dei Marmi. Lo spettacolo è emozionante per le scintille che si tuffano in mare, mentre la location ideale per ammirarli è ovviamente la passeggiata. Ma sarà già il 28 d’agosto: meglio, per ora, non pensarci. M.B.
Il 24 giugno vince la tradizione, fra lo spettacolo pirotecnico e la finale del torneo di calcio storico Matilde Bernini
I
l culmine della giornata del 24 giugno, tutti gli anni, è intorno alle 22, quando con il naso all’insù si ammirano i “fochi di San Giovanni”, si commentano forme e colori e ci si improvvisa esperti artificieri facendo il paragone con l’anno precedente. Ma la giornata del patrono inizia prima, nel pomeriggio, per quanto riguarda gli appuntamenti istituzionali, da fiorentini doc ma anche un po’ da turisti, e fin dalla mattina per una giornata che si preannuncia per tutti particolare, grazie a scuole, uffici e negozi chiusi. Il santo patrono diventa così la giornata del relax, di un bagno in Versilia per gli appassionati della tintarella, di un pic-nic verso Monte Senario per chi preferisce l’erba alla sabbia o di una bella dormita per il folto esercito degli amanti del dolce far niente. Per chi tiene particolarmente alle tradizioni, l’appuntamento da non perdere, a parte i festeggiamenti più strettamente religiosi
Il momento “clou” del giorno di San Giovanni è l’appuntamento con lo spettacolo dei “fochi”. Ma attesissima è anche la finale del calcio storico
Web
calciostoricofiorentino.it
della mattina, è con la finale del calcio storico fiorentino, anticipata dal corteo, storico anch’esso, che accompagna i giocatori, ancora intonsi nei loro costumi rinascimentali, fino al campo di piazza Santa Croce. Per il 2014 la sfida del pomeriggio del 24 giugno si giocherà fra i vincitori delle due seminali in programma il 14 e 15 giugno, rispettivamente fra gli Azzurri di Santa Croce e i Bianchi di Santo Spirito e fra i Verdi di San Giovanni e i Rossi di Santa Maria Novella, come da sorteggio avvenuto dopo lo Scoppio del Carro. Ma anche quest’anno la sfida fra i quartieri storici verrà anticipata dall’iniziativa che mira a coinvolgere i fiorentini nella donazione del sangue. Al grido di “dona sangue (o plasma) e fai vincere il tuo quartiere storico”, il calcio storico fiorentino, la Misericordia di Firenze e il gruppo donatori sangue Fratres ripropongono infatti la “gara” di raccolta di sangue e plasma. In pratica, i cittadini che
decidono di fare una donazione fino al 16 giugno possono scegliere, tramite una cartolina, di destinare la donazione ad Azzurri, Bianchi, Rossi o Verdi. I vincitori, titolo che da due anni spetta ai Bianchi di Santo Spirito, saranno proclamati lo stesso 24 giugno in piazza Santa Croce, prima della finale del torneo di San Giovanni. Tornando alla sera, l’importante è accaparrarsi il “posto giusto” per ammirare i fuochi d’artificio. Le scelte sono numerose, da quelle più chic sulle terrazze dei locali della città a quelle più spartane, con o senza coperta, sugli argini dell’Arno. Nel mezzo, e anche l’opzione più quotata, ci sono i lungarni. L’importante è che il piazzale sia ben visibile. Poi lo spettacolo può cominciare.
12 | Giugno 2014
#Progetti
Il punto
VIAGGIO ALLE CASCINE CHE SARANNO
Qualcosa è stato fatto, altro ancora no: ecco come sta cambiando (e come cambierà) il polmone verde Gianni Carpini Sempre caro fu a Carlo Monni. E altrettanto a molti fiorentini. Da qui alla fine dell’anno, il parco delle Cascine si gioca il tutto per tutto. A dire il vero, la “dead line” per dare una nuova vita alla zona era stata fissata al 2013. Nell’agosto del 2012 erano stati illustrati i trentacinque progetti per questa striscia di alberi lunga tre chilometri e mezzo: a due anni di distanza i frutti del masterplan si vedono, ma qualche problema resta. Ecco la nostra passeggiata nel “Central Park” fiorentino, 160 ettari di prati, piante e vialetti. Per la cronaca: il “cugino” newyorkese è grande poco più del doppio.
Le novità
Cosa resta da fare
LA “PORTA”
VERDE A LUCI ROSSE
Un nuovo locale, una pista da ballo che non c’è più e una “porta” del parco di tutto rispetto: l’Opera di Firenze. Il restyling parte dai dintorni di piazza Vittorio Veneto. Il Central Park si è trasformato in Fosso Bandito: via la discoteca, al suo posto quattromila metri quadri con bar, ristorante, spazi per le famiglie, terrazza panoramica e bike sharing. L’altra discoteca, l’ex Meccanò, si trasformerà in un’area verde collegata al giardino della Catena.
LUCI “INTELLIGENTI”
Il prossimo passo è portare la luce nei vialetti ombrosi. Entro ottobre, secondo i piani di Palazzo Vecchio, saranno installati i lamponi “intelligenti”, finanziati in gran parte dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze: 1,2 milioni di euro per un impianto di illuminazione hi-tech, dal ponte della tramvia fino all’anfiteatro, con led a basso consumo che si intensificano al passaggio delle persone, telecamere di sorveglianza, wifi e sensori ambientali.
IN BUS ALL’INDIANO
Il nuovo arrivo è il bussino ecologico che collega i due capi del parco: dal Fosso Bandito fino alla Casina dell’Indiano, la caffetteria-paninoteca alla “fine” delle Cascine che il prossimo 10 agosto compie un anno di vita. Grazie agli sponsor, la navetta è gratis e viaggia dal venerdì alla domenica (orario 15-20) con undici fermate.
NAVIGARE SUL PRATO
Presto il parco sarà il più connesso della città, grazie alla presenza del wifi free diffuso e senza zone d’ombra. In alcuni punti il servizio era già presente: si è esteso con la “bolla” della tramvia, e con l’estate arrivano altri sessanta hot spot. Infine, la copertura si amplierà con i lampioni hi-tech.
160 ettari di verde
Nel polmone verde di Firenze non mancano le zone a luci rosse. Insieme alle famiglie in bici, non è difficile imbattersi nemmeno nelle “lucciole”, dal primo mattino al tramonto. Nonostante gli annunci, per ora le cose non sembrano cambiare.
LA PASSERELLA
Secondo il masterplan, le “grandi Cascine” saranno unite all’altra sponda dell’Arno e al parco dell’Argingrosso grazie a un nuovo ponte ciclopedonale, a metà strada tra la passerella dell’Isolotto e l’Indiano. Costo: due milioni di euro. Doveva essere pronto entro il 2014, ma bisognerà aspettare almeno un altro anno, perché il progetto è in via di stesura.
ZTL
Il capitolo traffico è ancora aperto. Qualche automobilista usa le strade del parco come scorciatoia. Toccherà alla nuova amministrazione affrontare la questione della ztl, prevista nel masterplan, soprattutto per il viale che porta dalla Facoltà di Agraria fino alla tramvia.
IN ATTESA
Dopo il nuovo centro visite nelle ex scuderie accanto alla Facoltà di Agraria, rimangono da completare i lavori per trasformare la vicina palazzina ex Fabbri in uno spazio convegni. A poca distanza, il piazzale delle Cascine attende la riqualificazione, e anche per i piccoli monumenti intorno alle Pavoniere servono soldi per il restauro. Infine, nuova vita all’orizzonte anche per l’ippodromo delle Mulina, un maxi-contenitore da centomila metri quadri
In alto l’abbeveratoio delle Cascine, al centro la casina dell’Indiano, in basso il Fosso Bandito
35progetti
Cronistoria
TUTTO IL PARCO DATA PER DATA 1° GIUGNO 2010 Dopo dieci anni riapre l’Anfiteatro: musica e spettacoli tornano nella struttura restaurata.
25 FEBBRAIO 2011 Recuperato l’abbeveratoio nel prato del Quercione. Otto mesi prima era toccato al giardino della Catena.
27 MARZO 2012 Ultima corsa alle Mulina: dopo 121 anni d’attività, l’ippodromo al termine del parco chiude i battenti.
10 LUGLIO 2013 Inaugurato il centro visite del parco, che dal 2 aprile scorso ospita anche la Casa dell’Arno.
10 AGOSTO 2013 Inizia la demolizione dell’ex Meccanò. Lo stesso giorno, dall’altra parte delle Cascine, si inaugura la Casina dell’Indiano.
10 MAGGIO 2014 Inaugurazione in pompa magna dell’Opera di Firenze. Tre giorni prima aveva aperto i battenti il Fosso Bandito (ex Central Park).
per ridisegnare il parco
Giugno 2014 | 13
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14 | Giugno 2014
#Società
Commercio
Parla un ambulante
a spasso fra i banchi dei mercati
“acquisti in calo, forse dovremmo cambiare orari”
M
Tanti quelli presenti a Firenze. E ognuno con le sue particolarità Serena Wiedenstritt
F
are la spesa e farsi una risata. Scegliere la frutta senza guanto e senza fretta. Trovare la verdura di stagione al prezzo giusto e, perfino, mescolare nella stessa busta mele e pere, se hanno lo stesso prezzo al chilo. Cose che capitano ai mercati rionali, ad esempio a quello di Sant’Ambrogio, dove fra i “fruttaroli” all’aperto e il settore carne e pesce al coperto è possibile trovare di tutto un po’. Come al supermercato, ma con un altro “clima”. Oppure provarsi la gonna, magari l’ultimo pezzo sul banco, sopra i pantaloni, in mezzo alla strada e con uno specchio mezzo busto che il bancarellaio agita cercando di “mirarti”. Come accade ogni martedì alle Ca-
scine, il mercatone cittadino che ospita decine di banchi di abbigliamento, calzature, accessori e tutto quello che fa la felicità dell’universo femminile, insieme ad alimentari e piante. I mercati fiorentini sono numerosi e ognuno con la sua specificità: quello che li accomuna (e che piace) è quel tratto di inaspettato e sorprendente, “oltre alla cordialità dei commercianti”, racconta Mara, frequentatrice assidua del mercato di piazza delle Cure, che unisce alimentare e abbigliamento e che è per molti il punto di ritrovo del quartiere. A pochi chilometri di distanza, giovani e meno giovani affollano anche il mercato di Campo di Marte, che nei giardini intorno allo stadio Franchi
propone capi all’ultima moda a prezzi che attirano molte persone. “Io ci faccio un giro prima di entrare a scuola – racconta Ludovica, jeans e casco in mano – ora mi vede così sportiva, ma quando esco la sera ci tengo ad avere capi firmati”, spiega strizzando l’occhio al fidanzatino Luca, teenager anche lui ma già coinvolto, volente o nolente, nell’universo dello shopping. Altro quartiere, altro mercato: è quello che corre parallelo alla ferrovia in zona Statuto. Offre abbigliamento, usato e non, frutta e verdura. La mattina l’area è pedonalizzata e attrae anche molti pendolari che scendono dal treno e che, lungo la strada dalla stazione all’ufficio, non disdegnano una sbircia-
tina alla merce in vendita, con la scusa che “tanto guardare non costa nulla”. Centralissimo, il mercato di Santo Spirito è un’altra valvola di sfogo per gli shopping addicted fiorentini: anche qua si va da verdura e frutta di stagione ad abbigliamento e oggettistica. “Trovo sempre qualche occasione – racconta Alberto, finalmente un uomo a spasso tra i banchi – e poi una collocazione così vale comunque una passeggiata”. Infine, il giovedì mattina, sotto i portici di piazza della Repubblica, c’è il mercato dei fiori, dove comprare un vaso di gerani con lezione di giardinaggio inclusa. Mica roba da poco.
ercati pieni, almeno a occhio, ma pochi scontrini e, quei pochi, di importi molto bassi. Gli ultimi due anni per il mondo del commercio ambulante sono stati, nelle parole di Alberto Lascialfari, ambulante fiorentino iscritto all’Anva, l’associazione di categoria di Confesercenti, “una vera disfatta”. “Sono nelle piazze con il mio banco di abbigliamento dal 1982 e di crisi ne ho viste passare tante – racconta Alberto – ma quella che stiamo vivendo oggi è la più dura a cui abbia assistito. I consumi sono crollati e ai banchi del mercato gli acquisti sono calati in una percentuale che va dal 40 al 50%. Le persone ci sono, si fermano a guardare, specialmente nelle fiere domenicali, ma poi decidono di non comprare. E quei pochi che comprano scelgono l’accessorio da pochi euro, non certo l’abito firmato, per quanto a stock, per quanto al mercato, per quanto conveniente”. Ma una soluzione, per Alberto, potrebbe esserci: “Più che una soluzione, una sperimentazione. Negli ultimi anni il mondo è cambiato, si sono rivoluzionate le abitudini dei consumatori, i ritmi delle persone sono radicalmente diversi rispetto a dieci anni fa. Noi da sempre facciamo lo stesso orario: apertura alle 7 e chiusura alle 14. In questi tempi di magra – propone – forse dovremmo provare a intercettare nuovi consumatori sperimentando orari diversi, anche se questo richiederebbe un grande sforzo da parte di tutti”.
SOSTITUIRE LA TUA CALDAIA OGGI CONVIENE!
Il Comune di Firenze ha avviato la campagna per la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con modelli molto meno inquinanti e a più alto rendimento energetico.
Sostituire la tua vecchia caldaia, anche con un solo anno di anticipo rispetto alla sua scadenza naturale, significa innanzitutto salvaguardare l’ambiente con minori emissioni di CO2 in atmosfera ma anche minori spese in bolletta grazie ad una migliore resa ed efficienza delle caldaie di ultima generazione. OGGI conviene anche di più grazie agli sgravi fiscali, a forme di facilitazione economica e alle azioni di promozione da parte delle ditte produttrici, degli installatori aderenti alle associazioni CNA Firenze, Confartigianato Firenze e ANGAISA Toscana, che vi potranno aiutare a fare la scelta migliore aderendo a questa campagna! FACCIAMO UN ESEMPIO: acquisto di una nuova caldaia (a condensazione o ad alto rendimento energetico) euro 2.000 sgravi fiscali:50% o 65%, a seconda della tipologia di caldaia, in 10 anni credito agevolato: rate a partire da 37,78 € durata 60 mesi, valore Euribor 6 mesi riferito al mese di marzo 2014: 0,410 facilitazioni: estensione gratuita della garanzia a 5 anni e altre offerte (consulta il tuo installatore) questo è solo un esempio, prezzi e condizioni possono mutare sulla base delle scelte singole
Per info dettagliate su: caratteristiche tecniche degli impianti vantaggi fiscali elenco degli esercizi che hanno aderito al protocollo di intesa accorgimenti da adottare per il risparmio energetico
IMPORTANTE NOVITA’ Per permettere alle famiglie fiorentine di accedere al credito a condizioni favorevoli e comunque sostenibili, il Comune di Firenze ha predisposto un protocollo di intesa con gli istituti di credito per finanziare l’acquisto di una nuova caldaia con un finanziamento a condizioni agevolate dilazionando comodamente la spesa in piccole rate. All’iniziativa “Sostituisci la tua caldaia, ora è più facile”, ha già dato la propria adesione la Banca di Cambiano con un’offerta a condizioni particolarmente vantaggiose, volta ad incentivare il rispetto ambientale.
visita la pagina Energia sul sito del Comune: http://ambientesostenibilita.comune.fi.it tel. 055055 e-mail: info.caldaie@comune.fi.it
Firmatari del protocollo
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#Società
Giugno 2014 | 15
Il ricordo
Le stelle di Margherita, Dal Galilei ad arcetri
Viaggio nei luoghi cari alla Hack a un anno dalla sua scomparsa Visite
Enrica Cinaschi
È
passato un anno da quando la signora delle stelle ha lasciato orfani tutti i suoi seguaci. Tra chi la ascoltava parlare di astrofisica, chi amava sentirla discutere (animatamente) di politica e chi preferiva sentirla ricordare l’infanzia a Firenze, tra scorribande in bicicletta e camminate sul viale dei Colli. Margherita Hack manca molto ai suoi concittadini, lei che Firenze l’aveva lasciata da decenni per trasferirsi a Trieste, ma che non aveva mai perso nemmeno un briciolo della sua fiorentinità, a partire dall’accento. Nata nella città del giglio il 12 giugno del 1922, se ne è andata 91 anni dopo, il 29 giugno del 2013, in seguito a una crisi cardiaca. Profondamente e fermamente atea, pensava che il cervello fosse l’anima, “non credo alla vita dopo la morte – diceva – e tanto meno a un paradiso in versione condominiale, dove rincontrare amici, nemici, parenti, conoscenti”. Nel corso della sua lunga vita ha osservato stelle, scritto libri, studiato e insegnato per moltissimi anni, a un certo punto si è fatta anche avanti nell’universo della politica, senza mai risparmiarsi in nessun settore, dicendo sempre la sua. Ma quali erano i suoi luoghi del cuore a Firenze? Il primo, profetico, è sicuramente via Centostelle, nel quartiere di Campo di Marte, dove l’atsrofisica era nata e cresciuta, e dove aveva incontrato anche suo marito Aldo, inseparabile compagno di strada e di vita fino alla fine dei suoi giorni. Altro
tragitto da lei molto amato era il viale Michelangelo e la zona del Poggio Imperiale (dove ha vissuto per un periodo con la famiglia), percorsi molto cari alla giovane Margherita, che era solita scendere in bicicletta a rotta di collo giù per la collina, anche nel periodo in cui le bombe della seconda guerra mondiale piovevano sulla città. E poi, come dimenticare la vicinissima Arcetri, a due passi dal luogo in cui Galileo Galilei visse (Villa Il Gioiello) e fece le sue prime rilevazioni, vicino all’osservatorio dove la Hack lavorò a lungo, soprattutto durante il periodo dell’università (si laureò nel 1945 con una tesi sulle stelle Cefeidi). Un altro luogo del cuore era certa-
mente il liceo Galileo, in via Martelli, che l’astrofisica frequentò prima di iscriversi all’università. Pragmatica e sagace come solo un fiorentino sa essere, non amava i fronzoli, lasciava l’elogio del superfluo ai poeti, anche quando si parlava di firmamento. “La gente ci immagina a testa in su che studiamo il cielo con un cannocchiale. Ma quando mai?”. Eppure a noi piace ricordarla così, magari senza cannocchiale, ma a guardare le sue amate stelle.
alla scoperta di astri e pianeti Caterina Gentileschi
G
iocare ai piccoli astrofisici si può. A Firenze e non solo. Basta munirsi di un bel telescopio e andare un po’ fuori città, preferibilmente in una serata in cui il cielo è sereno. E per un principiante un po’ sognatore questa attrezzatura potrebbe essere sufficiente. Per chi invece spera davvero di vedere qualcosa che somigli a una stella (o a un pianeta) e nel contempo desidera che qualcuno gli illustri qualcosa sul mistero del firmamento, è meglio affidarsi agli esperti per visite guidate, meglio se in un vero osservatorio. Il primo a cui andare a bussare è certamente l’osservatorio di Arcetri, sulla collina omonima, a due passi dal piazzale Michelangelo, nato nella seconda metà dell’Ottocento quando gli astronomi si resero conto che il vecchio osservatorio a La Specola non era più sufficiente. Visite guidate su prenotazione sono possibili sia per gruppi che per singoli. Nel periodo estivo, le visite notturne si effettuano a partire dalle 21, nella settimana del primo quarto di luna (per info e prenotazioni: 055.2752280 oppure richiesta_visita@ arcetri.astro.it). In alternativa, sempre a Firenze si può far visita al Planetario (Fondazione scienza e tecnica, via Giusti 29), dove è possibile assistere a una riproduzione dei corpi celesti. E se Firenze non convince abbastanza, basta uscire appena dalla città per imbattersi in diversi altri luoghi. A fine mese, ad esempio, si può fare una sosta all’Osservatorio di Torre Luciana (www.torreluciana.it), che il 27 giugno (con replica il 27 luglio) offre una “visita” ai luoghi del cielo in compagnia degli astrofili che frequentano il borgo adibito a osservatorio. Relativamente nuovo e molto ben organizzato, l’osservatorio polifunzionale del Chianti, a San Donato in Poggio, offre eventi e visite a tema, seguendo un fitto e interessante calendario. Dal 18 giugno, il mercoledì c’è “Star tea”, conversazioni sul cielo sorseggiando tè freddo, mentre il 21 sarà l’occasione per osservare il cielo col telescopio galileiano e il 29 con il grande telescopio che fa parte degli strumenti dell’osservatorio. Infine, forse un po’ distante ma famoso per la quantità di “oggetti” avvistati è il centro di San Marcello Pistoiese, dove è possibile fare visite il venerdì e sabato sera (telefono: 0573.621289).
16 | Giugno 2014
#Cultura Agenda
Lettura e dintorni
tra le pagine (nascoste) della città
Fra le librerie fiorentine più curiose, specializzate e coraggiose. Con uno sguardo all’ex Edison Ludovica V. Zarrilli
T
opi di biblioteca, a noi. Anzi, per meglio dire, topi di libreria. Per una volta non si parla di sporti che chiudono e bandoni che si abbassano. Per una volta, visto che l’estate è alle porte e con lei aumenta esponenzialmente (è un dato statistico) il desiderio di leggere un buon libro, vogliamo fare il punto sulle piccole librerie fiorentine, quelle magari un po’ specializzate, dove perdersi nell’odore della carta. Quelle che coraggiosamente vanno avanti. L’idea è partita dalla notizia positiva dell’apertura della libreria Gioberti, al civico 37a della strada omonima, collocata al posto dell’ex libreria salesiana. All’interno, ai più attenti non sfuggirà un volto noto, quelo dell’ex direttore della libreria Edison, dolorosamente chiusa dopo aver alimentato la fame di lettura di fiorentini e non solo. Alessandro Falciani, una vita passata tra gli scaffali, ha deciso di non darsi per vinto e ha ricominciato da
questo progetto, tornando a fare il libraio “semplice”, in un luogo specializzato in libri per l’infazia e a carattere religioso. Chi è alla ricerca di volumi per piccoli o per ragazzi non può non fare un salto anche da Cuccumeo (via Mayer 11/13r), che mette a disposizione una vasta scelta, oltre a un service editoriale dedicato a chi, oltre a leggerli, i libri vorrebbe anche scriverli. Altro luogo adatto alle esigenze dei più piccini è Castalia (via Romana 153r), che oltre a volumi e volumetti offre anche balocchi e giochi in scatola. Si cambia totalmente genere se ci si affaccia da Salimbeni, in via Matteo Palmieri 14r, tempio per gli amanti di storia dell’arte e letteratura (in particolare legata alla corrente futurista), che mette a disposizione anche libri vecchi e di pregio. Ancor più specializzata la libreria Gonnelli (via Ricasoli 6), fondata nel 1875 e da sempre focalizzata su libri antichi e rari, manoscritti e disegni, alcuni dei
A spasso tra alcune librerie della città, da quelle specializzate alle più piccole e curiose
quali talmente preziosi da essere periodicamente messi all’asta (Gonnelli è anche casa d’aste). E poi ci sono gli anglofoni, o i lettori che apprezzano i testi in lingua originale. Per loro a Firenze ci sono Paper exchange (via delle Oche 4r) e Bm bookshop (Borgo Ognissanti 4), entrambe molto fornite, con una bella atmosfera “international” e con alcune chicche introvabili nei negozi di casa nostra. Più accademiche e specializzate la Alfani (via Alfani 84/86r) e Pirola (via Cavour 46r), così come la Voltate Pagina (via Calvi 7/b/r), che ha tutto il necessario per chi studia o si interessa di piscologia. Infine, se serve una botta d’ottimismo, il posto giusto può essere Libri Liberi (via San Gallo 21-25r), che oltre a essere una libreria con un bel nome è anche un’associazione culturale, una casa editrice e propone un numero notevole di iniziative che invogliano ad avvicinarsi al mondo della carta. Che cosa c’è di meglio?
Balagan Cafè
Fiesole
Sul palco
L’apericena? in sinagoga (con la sandrelli)
Fresu e moby dick insieme ad alex britti: il pieno di emozioni sul colle etrusco
Muzzi si candida (ma lo fa per finta): lo show in scena a badia a settimo
E
S
L’
anno scorso è stato uno degli eventi più apprezzati dell’Estate Fiorentina e così, anche nel 2014, la comunità ebraica della città del giglio prova a fare il bis, proponendo un’altra edizione di Balagan Cafè, nel giardino della bellissima sinagoga (via Farini 6). Di cosa si tratti, è presto detto. “Sono dodici serate aperte alla città – spiega Sara Cividalli, presidente della comunità ebraica fiorentina – che a partire dal 12 giugno e fino al 4 settembre (con la sola esclusione della settimana di Ferragosto, ndr) offriranno cultura, intrattenimento e enogastronomia, tutto sotto la guida di un direttore artistico esperto come il musicista Enrico Fink”. Gli appuntamenti del giovedì sera cominciano con un incontro culturale – un dibattito o la presentazione di un libro – vanno avanti con l’apericena a base di cibi della tradizione ebraica e si concludono con un concerto o uno spettacolo teatrale. Tra gli eventi anche una sfida culinaria, una festa con le altre comunità religiose e una serie di spettacoli che vedranno protagonisti nomi illustri: da Dario Nardella che si esibirà in un concerto di violino ad Amanda Sandrelli e Shel Shapiro. E.C.
Una vista notturna della sinagoga. Nel suo giardino si svolge il Balagan Cafè, dodici incontri a partire da giugno e fino a settembre
Web
balagancafe.it Facebook comunita.ebraica.firenze
siste un luogo migliore di Fiesole per passare una bella serata al fresco? Forse no. Sarà per il panorama suggestivo o sarà perché inizia l’Estate Fiesolana, che porta al teatro romano una serie di performer che sono una garanzia. Un po’ di teatro, danza ma soprattutto musica, musica e ancora musica. Dal jazz alla classica, passando per la world music. Ad aprire le danze c’è il Pat Metheny unit group (il 16), gruppo jazz che da trent’anni sperimenta l’universo strumentale, e a ruota seguono una serie di eventi da non perdere. Per esempio c’è Alex Britti, che porta un po’ di sound all’italiana, e poi Voz e Violao (10 luglio), che esplora le possibilità sonore offerte da chitarra classica e voce brasiliana. E ancora, ci sono le atmosfere ispirate a Moby Dick di Roberto Abbiati (il 17 e 18 luglio), il Paolo Fresu quintet (sempre il 18) e Bolero di Achille e Pentesilea (il 28 luglio). Programma su www.estatefiesolana.it.
embra una mania dilagante, la gara a chi si candida prima, a chi racimola più voti. E allora, anche Andrea Muzzi ha pensato Perché io no? Fermi tutti, è una battuta. Il Muzzi non si candida davvero. Ma fa una riflessione, che come al solito fa sorridere e pensare al tempo stesso, strappando risate a denti stretti. Perché io no? è il titolo del suo nuovo spettacolo, un one man show comico, che verrà messo in scena nel giardino del circolo Arci di Badia a Settimo martedì 17 giugno alle 21,15. Muzzi parlerà, con lo humour che lo contraddistingue, di tutti i piccoligrandi drammi all’italiana. Dal precariato all’economia, dalla riforma del lavoro al costo della vita, mettendo in scena un vero e proprio comizio sulla falsa riga dei tanti (veri) interventi dei politici di casa nostra. Chi porterà con sé il tagliando che trova su Il Reporter di questo mese avrà diritto a una riduzione sul prezzo del biglietto.
Voglia d’estate, da fabbrica Europa ai concertoni e al ritorno dell’anfi
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on ci resta che... pensare all’estate, si potrebbe dire parafrasando Troisi. E in infetti pensare all’estate è un buon modo per scacciare ogni cattivo pensiero. A Firenze si può fare partecipando a iniziative, concerti e incontri, a partire da Fabbrica Europa, il festival contenitore di arti performative contemporanee che va ancora avanti fino al 28 giugno, sparpagliato tra la Stazione Leopolda e varie altre location (www.fabbricaeuropa.net). E mentre si comincia a sentire musica nelle piazze, le grandi location scarseggiano un po’ di appuntamenti, forse aspettando qualche grande evento prettamente estivo (leggi il concertone di Ligabue allo stadio Artemio Franchi il 17 luglio). Ma qualche bell’appuntamento da segnare in agenda non manca, a cominciare dal concerto di Joe Bonamassa, chitarrista virtuoso e, secondo i meglio informati, erede del grande BB King, che si esibirà al Teatro Comunale, il 16. I fanatici della bella musica in vena di gite fuori porta potranno seguire l’Orchestra regionale della Toscana in trasferta a Massa Marittima il 20 e il 21: in quell’occasione Luca Provenzano al violoncello si esibirà in un’antologia all’interno della chiesa di Sant’Agostino. Col caldo torrido, poi, non c’è cosa migliore che infilarsi nei confortevoli e climattizzati locali di un museo. Potrebbe essere l’occasione giusta per visitare Pontormo e Rosso. Divergenti vie della maniera, a Palazzo Strozzi (fino al 20 luglio), oppure – cambiando totalmente genere – per fare un salto a Palazzo Pitti, dove è in corso (alla Galleria d’arte moderna) Tourbillon, personale dell’artista giapponese Masaaki Miyasako, che fa tappa a Firenze dopo Lisbona e Budapest (fino al 29 giugno). Infine, gli amanti della musica indipendente non hanno che da aspettare qualche settimana in più, perché i primi giorni di luglio faranno capolino all’anfiteatro delle Cascine i pisani Gatti Mezzi (il 2) e il calabrese Brunori Sas (il 3). Per vivere al meglio uno dei più bei luoghi dell’estate made in Florence. E.C.
#Cultura
Giugno 2014 | 17
Non solo Pitti Immagine
ponte vecchio si illumina di nuovo, con i big della moda made in Florence Enrica Cinaschi
G
iugno è tempo di Pitti Immagine. E Pitti è sinonimo di moda e di un vortice di eventi da cui spesso la maggior parte dei fiorentini viene esclusa. Ma questa edizione sarà un po’ diversa, perché un paio di giorni prima dell’inizio della kermesse alla Fortezza, Pitti Immagine insieme alle case di moda fiorentine per antonomasia (Gucci, Pucci, Scervino, Ferragamo, Cavalli e Ricci) ha deciso di festeggiare, insieme alla città, i primi sessant’anni di vita del Centro di Firenze per la moda italiana. Le celebrazioni inizieranno il 16 giugno all’Opera di Firenze con un concerto di Andrea Bocelli, che si esibirà insieme alla Filarmonica del Maggio Musicale. Stessa sera ma location diversa
per il tributo dello stilista Stefano Ricci, che donerà una nuova illuminazione al Ponte Vecchio, mentre i presenti potranno assistere dalle spallette lungo l’Arno allo spettacolo acquatico del gruppo francese Ilotopie. Gucci, invece, oltre a organizzare una serie di eventi nello storico negozio Richard Ginori di via de’ Rondinelli, ha in programma un open day al museo Gucci di piazza Signoria, fissato per il 17 giugno. Scervino opta per un tributo alla nascita della moda, con una serata il 18 al Forte Belvedere (blindatissimo) che strizza l’occhio alle prime sfilate organizzate nella sala Bianca di Palazzo Pitti. È un elogio al camminare la mostra Equilibrium (dal 19 giugno), organizzata da Ferragamo negli spazi di Palazzo
Feroni Spini e curata da Stefania Ricci e Sergio Risaliti. Un confronto tra opere d’arte di valore e significato eccezionali, arricchito da documentari e testimonianze storiche. Tra gli eventi speciali c’è anche “Vezzoli Primavera-Estate”, mostra personale del celebre artista in programma al Museo Bardini, Casa Martelli e al Museo Bellini. Di mostra in mostra, si arriva a quella fotografica organizzata da Vogue Italia e dedicata alle cinque maison fiorentine, alla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. E ancora, una selezione di pellicole dedicate alla moda verranno proiettate al cinema Odeon mentre, sempre al Forte Belvedere, andrà in scena una spettacolare esposizione di auto anni ‘50 e ‘60 provenienti dalla collezione Lopresto.
Web
pittimmagine.com
Un rendering che mostra come sarà la nuova illuminazione del ponte donata da Stefano Ricci
Mtv Awards
La musica “giovane” prende casa alle cascine
G
iovani appassionati di musica, è il vostro momento. Torna l’appuntamento con gli Mtv music awards (i premi per la musica assegnati dal popolare canale musicale televisivo), che quest’anno prendono casa al parco delle Cascine. La data da segnare in agenda è il 21 giugno, quando si esibiranno una lunghissima lista di performer amati soprattutto dalle generazioni più giovani. Si comincia con i Club Dogo, gruppo rap milanese, ma anche con Emis Killa e Francesco Renga. Sul palco salirà poi il rapper Marracash, ma ci saranno anche Michele Bravi, vincitore di X Factor 7, Moreno, tra i più apprezzati rappresentanti del rap italiano, Noemi, in arrivo direttamente dalla giuria di The Voice of Italy e Rocco Hunt, vincitore del Festival di Sanremo 2014 nella sezione “nuove proposte”. Spazio anche a Giorgia e Ozark Henry, oltre al duo Ema Stokholma & Andrea Delogu (che chiuderà la serata mettendo dischi fino a tardi). Musica anche venerdì sera quando, alle Pavoniere, si terrà la New Generation Night, una serata a ingresso gratuito durante la quale saliranno sul palco e si esibiranno live Diodato, Foxhound, La Rua e Parix. Per la gioia di giovani e giovanissimi.
18 | Giugno 2014
#Sport
Promossi & bocciati
MONTELLA “PATRIMONIO”, PEPITO “EROE”: FIORENTINA, LE PAGELLE DELLA STAGIONE
La stagione è finita, gli occhi del calcio sono tutti sui Mondiali e le società stanno lavorando per preparare il prossimo campionato. Ma, in attesa dei colpi di mercato, questo è anche il momento di guardare un attimo indietro e ripercorrere la stagione viola. Ecco le pagelle de Il Reporter Irene Delfino
MONTELLA 8 Patrimonio Da non lasciarsi scappare. Sincero, bravo e preparato. Porta la nave in porto in una stagione sfortunata. Il gruppo è con lui, e si vede. “Talvolta”, per dirlo con le sue parole, ha sbagliato la formazione, più che la comunicazione. La sua specialità sono i recuperi (vedi alla voce Vargas). È ambizioso e chiede a gran voce rinforzi, non di andarsene. NETO 8 Uno di noi Così recita la targa consegnata al portiere viola. Inaspettatamente a inizio campionato uno da Fiorentina, più volte “durante” il migliore in campo. Striscia positiva iniziata dalla vittoria al Franchi contro la “strisciata” per eccellenza, la Juventus.
ROSATI 6,5 Sicurezza Neto si infortuna, ma la porta è in buone mani. Mezzo voto in più per il rigore parato all’ex viola Cerci nell’ultima partita al Franchi.
TOMOVIC 6 Senza infamia e senza lode Quello di terzino non è proprio il suo ruolo, sulla fascia non è una freccia e tanti cross sono da rivedere. Ma quando c’è da coprire è attento e fa pochi errori. GONZALO 7 Titolarissimo Meno goleador ma sempre leader del reparto, timbra il cartellino trentatré volte in campionato. Uno degli insostituibili dell’Aeroplanino, con i piedi adatti a questa Fiorentina dal bel gioco. E, non a caso, ha un contratto nuovo di zecca, con scadenza 2017. SAVIC 7 Instancabile Il recupera-palloni viola (635 per la precisione) dà l’anima in campo. Perfetto in una difesa a tre, soffre un po’ il passaggio a quella a quattro, ma rimane uno dei più costanti del reparto. Le pretendenti non mancano. RONCAGLIA 5+ Solo Rambo Non basta per una squadra che punta alla Champions. Grinta da vendere ma tecnica da acquistare. Nel mercato estivo potrebbe lasciare Firenze. DIAKITÉ 5,5 Gigante buono Il fisico non gli manca, la velocità sì. Meglio centrale che terzino. Riscatto o non riscatto? Dipende dal Sunderland.
COMPPER 5 Desaparecido Solo nove presenze in campionato, come Diakité, ma in un campionato intero. Condite pure da qualche errore.
Se ne contano ben 68, a cui vanno aggiunte sei reti. Piedi vellutati e colpi di classe che pochi si possono permettere. Attaccamento vero alla maglia e alla città. Firma in calce 2018.
PASQUAL 6,5 Capitano coraggioso Sempre in campo per la squadra, ma l’andamento è un po’ altalenante. In leggero calo rispetto alla scorsa stagione. Montella se ne accorge e in alcuni match lo fa rifiatare.
PIZARRO 7 Insostituibile Anche in questa stagione, nonostante il rendimento sia inferiore a quello del suo arrivo a Firenze. Un contratto in scadenza e un anno in più sulle spalle fanno pensare a un sostituto. Ma, guardandosi intorno, quanti registi troverebbe la Fiorentina di un livello superiore (e a buon mercato)?
ANDERSON 5 Destinazione Manchester Il biglietto è già prenotato, i saluti ai tifosi già fatti. Pochi scampoli di partita, in cui non ha lasciato il segno. Le aspettative nei suoi confronti erano superiori. AMBROSINI 6,5 Esempio Massimo impegno e professionalità. Esperienza europea al servizio della squadra, ma gli anni non si cancellano in un tour de force di 55 partite. Grazie di tutto, Ambro! BORJA VALERO 7,5 Assistman
AQUILANI 7 Jolly Tuttofare del centrocampo viola. Predilige il ruolo di interno, ma seguendo i consigli di Montella ha provato a fare anche il regista, senza sfigurare. Continua a timbrare il cartellino: sei i centri in campionato.
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CUADRADO 8 Vespagol Rapidissimo, imprendibile sulla fascia lo era anche l’anno scorso. Ma, grazie al lavoro di Vincenzo, ora vede (bene) anche la porta avversaria: undici reti insaccate per il terzino destro (sprecato), esterno di centrocampo, ala destra. E ora sì, anche attaccante in un 4-3-1-2.
MATI FERNANDEZ 6,5 Segno più Passi avanti rispetto al giocatore “misterioso” dello scorso campionato. Le sue qualità tecniche si vedono, ma manca ancora qualcosa: deve incidere di più nei match per diventare titolare.
JOAQUÍN 6,5 Toreador Esperienza da vendere e tocchi di classe per lo spagnolo che si allenava giocando. Famoso per segnare poco ma per far segnare tanto con i suoi cross precisi a rientrare. Utile anche per la prossima stagione.
VARGAS 6,5 Tirato a lucido L’Aeroplanino ha vinto con il peruviano la sua scommessa più
ILICIC 5,5 Altalena Un po’ su, un po’ giù: segna pochi gol di ottima fattura, ne sbaglia
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difficile. Meglio da esterno nel suo ruolo naturale o come mezzala che da interno di centrocampo. Quando sfodera i suoi missili verso la porta avversaria, si pensa a che carriera avrebbe potuto fare “El Loco”.
Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.27 del 3 Giugno 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da TNT Post Italia S.p.A.
troppi semplici semplici e decisivi. E corre a corrente alternata in campo. Lecito pretendere di più. GOMEZ 5,5 Rimandato A settembre, quando potrà dimostrare il suo valore e magari scendere in campo anche quando non sarà al top della condizione (vedi Rossi), per ripagare i tifosi del loro sostegno. E la società per l’investimento fatto su di lui. MATOS 6,5 Tesoretto Capocannoniere nei gironi di Europa League, il giovane ex Primavera fa della velocità una delle sue armi migliori. Quando affinerà anche la tecnica e la mira in campionato, la Fiorentina si ritroverà tra le mani un titolare in attacco a costo zero. MATRI 5+ Si può dare di più E si possono anche sbagliare meno occasioni sotto porta. Con quattro gol e un po’ di amarezza, per il momento torna a Milano. ROSSI 8,5 Hero Averne, di giocatori così. Che vanno a segno 16 volte in 21 partite, che combattono contro la sfortuna a viso aperto e aiutano la squadra anche quando potrebbero aspettare di essere in condizioni migliori. Anche a mezzo servizio risulta decisivo.
(Foto da www.violachannel.tv)
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#Sport Il personaggio
Speciale Mondiali/1
la vita di corsa della “diva” Audrey
brasile, via alla sfida
La Alloh ha spiccato il volo nell’Atletica Firenze Marathon
Giugno 2014 | 19
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ischio d’inizio questo mese per i Mondiali. Il Brasile ospita le 32 migliori formazioni del pianeta. Partono da favoriti la Spagna, campione uscente, e chiaramente i padroni di casa verdeoro. Da tenere d’occhio la sempre temibile Argentina e la Germania, che vuol riscattare annate deludenti. Le sorprese possono essere Belgio e Colombia. L’Italia, nella prima fase, è stata inserita in un girone “di ferro”, il D, assieme a Uruguay, Costa Rica e Inghilterra. I ragazzi di Cesare Prandelli dovranno sudare per passare agli ottavi di finale, dove conterà molto la tenuta fisica. Via libera alle nuove tecnologie in campo: debutta il “Glt” che, posizionato sulla linea di porta, dovrebbe scongiurare i gol fantasma. E poi ci sarà il time out: per ciascuna gara sono previste due mini pause, una per tempo, da 120 secondi, durante le quali i giocatori potranno riposarsi e idratarsi. Infine, il direttore di gara sarà dotato di una bomboletta spray per determinare la giusta distanza della barriera in occasione dei calci di punizione. Vita dura, insomma, per i “furbetti”.
Via al Mondiale brasiliano: non mancheranno le novità, come l’utilizzo delle nuove tecnologie in campo durante le partite
Sim.Spa.
Speciale Mondiali/2
il cammino azzurro N
Audrey Alloh in “azione”: ivoriana di nascita ma fiorentina d’adozione, l’atleta è cresciuta agonisticamente allo stadio Ridolfi
Simone Spadaro
U
n nome da diva del cinema, Audrey. Ivoriana di nascita, fiorentina d’adozione, la Alloh è una delle quattro componenti della staffetta 4x100 metri italiana che detiene il record nazionale. E ha una storia particolare alle spalle. Nata il 21 luglio 1987 ad Abidjan, in Costa d’Avorio, è emigrata a Firenze quando aveva undici anni. La madre ha lavorato con grandi sacrifici per mantenere gli studi della figlia, che adesso è all’università dopo il diploma all’istituto tecnico per il turismo, e con la stessa dedizione ha sostenuto Audrey nello sport fino alla convocazione per le Olimpiadi. Tesserata prima per la Asics Firenze Marathon, la società che ha sede allo stadio Ridolfi, ora fa parte delle Fiamme Azzurre. In carriera, la Alloh può vantare una medaglia d’oro conquistata con la staffetta 4x100 metri all’Universiade 2009, nonché un titolo di campionessa italiana assoluta sui 100 metri piani (2012) e tre titoli italiani indoor sui 60 metri piani (2012, 2013 e 2014). Audrey cresce agonisticamente nella società Atletica Firenze Marathon, sotto la guida del tecnico Paolo Fiorenza, mettendosi in luce nelle categorie giovanili. Nel 2004 partecipa ai campionati italiani allievi, mentre l’anno successivo, alla prima stagione da juniores, realizza il suo nuovo record per-
sonale sui 100 metri, fermando il cronometro su un ottimo 11”90 nel corso dei campionati regionali societari che si svolgono a Livorno. Un nome che richiama Audrey Hepburn di “Colazione da Tiffany” e “Vacanze Romane”, un simbolo del cinema. “Il nome l’ha scelto la mamma, ed è chiaro il riferimento all’attrice. Una donna molto bella ed elegante. Invece che da Tiffany, però – sorride Alloh – la colazione la faccio magari in piazza della Signoria. Amo molto Firenze e ho un bellissimo rapporto con la città”. Anche se adesso torna a casa più di rado. “Con le Fiamme Azzurre, che è il gruppo delle agenti di polizia penitenziaria, mi sto trovando benissimo perché mi permettono, se lo desidero, di continuare a fare gli allenamenti a Firenze, allo stadio Luigi Ridolfi. Non succede spesso – continua l’azzurra – ma a volte capita”. La sua specialità sono i 100 metri, ma il record lo ha ottenuto con la staffetta. “È stata un’esperienza bellissima. Non smetterò mai di ringraziare il Signore per avermi dato questa occasione. Sono suc-
cessi una serie di eventi che mi hanno permesso di far parte del gruppo azzurro. Ed è con le altre ragazze – continua l’atleta fiorentina – che ho ottenuto grandi risultati”. Da atleta mantiene un forte legame con la religione. “Non mi definisco religiosa. Sono di fede evangelica. Vivo per il Signore che mi ha dato il dono di correre. Vedo che tanti si definiscono cristiani, ma poi non si comportano di conseguenza”. Curioso quanto capitato ad Audrey Alloh lo scorso aprile. L’azzurra ha realizzato il record italiano dei 150 metri. Così sarebbe stato, se poi l’anemometro non avesse registrato un vento generosissimo con una brezza addirittura a +3,2 m/s. Così, il primato è rimasto nei piedi di Manuela Levorato (17.28 del 2003).
on sarà facile, per l’Italia, qualificarsi agli ottavi di finale. Gli azzurri inizieranno il cammino di Brasile 2014 il 14 giugno alle 18 (le 24 in Italia) contro l’Inghilterra a Manaus. Seconda gara il 20 giugno a Recife alle 13 (le 18 in Italia) contro il Costa Rica (in teoria la squadra “materasso” del girone D). Chiusura di girone a Natal il 24 giugno, nel giorno di San Giovanni, patrono di Firenze, quando gli azzurri affronteranno l’Uruguay sempre alle 13 (le 18 in Italia). A fronte di diciotto partecipazioni, la squadra azzurra è stata quattro volte campione del mondo (1934, 1938, 1982 e l’ultima nel 2006). Inevitabile, nel corso delle varie edizioni, la rivalità calcistica degli azzurri con altre nazionali: Ungheria, Uruguay e Cecoslovacchia nelle prime edizioni del torneo, Francia, Germania, Argentina e Brasile in quelle più recenti. Non senza qualche curiosità: se la Germania vinse il titolo nel ’90 quando il campionato del mondo si giocò in Italia, gli azzurri hanno pareggiato il conto nel 2006, trionfando a Berlino. Sim.Spa.
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Cammino non facile per gli azzurri di Prandelli, che si ritrovano in un girone “di ferro” con Uruguay, Inghilterra e Costa Rica
20 | Giugno 2014
#Rubriche
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
TORNA IL CALCIO IN COSTUME Il 24 giugno 1930, per onorare la memoria e le virtù civiche del valoroso, eroico condottiero fiorentino Francesco Ferrucci, nel quarto centenario della morte e della caduta della Repubblica, un comitato cittadino decise, dopo una rigorosa ricostruzione filologica, di far rivivere il calcio in costume, ispirandosi alla famosa partita del 17 febbraio 1530 giocata in piazza di Santa Croce a sfida e dileggio delle truppe assedianti che credevano ormai Firenze già soccombente. Da questa partita giocata da militari in una pausa di lotta che durava da mesi, si ebbe l’intuizione di far rivivere l’odierna tradizione popolare, nel rispetto delle regole dell’antico gioco e nel contesto cinquecentesco dei protagonisti di allora. La rievocazione doveva servire, non solo a vanto e gloria di un fulgido passato e come richiamo turistico, ma soprattutto a rivendicare le origini di popolari sport quali il foot ball ed il rugby allora emergenti. Vennero stabiliti in maniera permanente, fogge dei costumi, insegne, reparti e milizie, armi, armature, regole del gioco, musiche e comandi militari in per-
fetta similitudine alla famosa, eroica partita dell’assedio. All’antica partita venne però sostituito, per ragioni ambientali, il terreno di gioco: la piazza di Santa Croce con quella, ancor più prestigiosa, di piazza della Signoria. Il giorno della partita una folla impressionante fece ala al passare del corteo e le tribune alzate per l’occasione nella piazza in un batter d’occhio furono gremite. Dopo il successo riportato e l’enorme interesse dimostrato dai fiorentini e dagli stranieri per il Calcio in Costume, si stabilì che annualmente le partite si ripetessero e fu così con sempre maggiore partecipazione e consenso fino al 1942, quando vennero sospese a causa degli eventi bellici durante la seconda guerra mondiale. Da quella fatidica data del 24 giugno 1930, ogni anno (eccetto che nel periodo bellico), in occasione dei festeggiamenti di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, la città rivive l’appassionante contesa di un fascinoso, commemorativo viaggio nel passato, non più in piazza della Signoria, ma in Santa Croce, dove si disputò la memorabile partita dell’assedio. Fra l’agonismo delle squadre dei
quattro quartieri storici, in tre accanitissime partite (due semifinali e la finale), il 24 giugno si designa il vincitore; senza trionfalismi ma con la convinzione di rivivere, nelle trame del passato, relazioni sociali della realtà moderna. Il multicolore corteo dai ricercati costumi, specchio dell’abbigliamento di cinque secoli fa, è composto da cinquecentocinquanta partecipanti che, con le livree dei calcianti che vestono calzoni a sbuffo e maglie dei rispettivi colori, le divise dei nobili cavalieri (scelti fra i discendenti delle storiche famiglie fiorentine) e dei fanti, con le armi e le bandiere dell’epoca, ci riportano come per incanto nell’eccitante, allegra e festaiola atmosfera del Rinascimento. La partita si svolge sul lastricato della piazza, ricoperto di una spessa coltre di sabbia. Il campo ha una lunghezza di metri 100 per 50 e recinto da palizzata; nei lati minori del rettangolo vi sono le “porte” dove si getta la palla per segnare la “caccia”. Le attuali manifestazioni sono sempre seguite da una folla considerevole di fiorentini e turisti, che gremisce immancabilmente le tribune, in attesa non solo dell’inizio delle partite, ma anche della spettacolare e maestosa sfilata del corteo della Repubblica Fiorentina e della policroma coreografia dei rituali prima della disfida. Con lo schieramento del corteo nelle sue sgargianti uniformi colorate che sembrano formare un grande arcobaleno, il Capitano di Guardia, attenendosi alle regole dell’etichetta militare del XVI secolo, dà gli ordini ai quali segue il collettivo “saluto” dei figuranti, segue poi la lettura della grida da parte dell’Araldo della Signoria rivolta al “magnifico messere”, autorità che al termine della gara consegnerà alla squadra vincente il palio e la bianca vitella, che una volta finiva arrostita e che ora invece torna puntualmente nella stalla. Quindi, con una serie di colpi di colubrina ha finalmente inizio la partita. Sono sufficienti pochi attimi di gioco per trasformare l’intera piazza: quella che prima appariva un’ordinata scenografia, dopo non è altro che un groviglio di uomini nella polvere, impegnati allo spasimo nella ricerca di marcare la “caccia”. Gli spettatori, immedesimandosi nella foga del gioco, passano ad incitare l’una o l’altra squadra. Da subito i cinquantaquattro calcianti (ventisette per parte) accesi di spirito di fazione e d’ansia di vittoria, intrecciano trame di fitti passaggi, prese aeree del pallone, zuffe, plateali placcaggi e mischie dando vita ad un gioco vivo e serrato che ha qualcosa anche del moderno rugby e della lotta libera. Il regolamento prevede che il pallone possa essere colpito sia con le mani che con i piedi, ma non deve rimanere statico; in tal caso l’arbitro fischia e ferma il gioco, rimettendo la palla “alla battuta” lanciandola in aria al centro del campo. Ad ogni “caccia” segnata, lo sparo delle colubrine sancisce il punto per l’una o l’altra squadra; in quel momento si inverte lo schieramento in campo: i giocatori che hanno marcato, col sorriso sulle labbra e la bandiera del proprio quartiere al vento, mentre i vinti con la faccia seria e con l’insegna bassa e avviluppata all’asta. Se la palla invece va al di sopra della rete, viene considerato fallo a sfavore della squadra attaccante che ha sbagliato il tiro e che pertanto perde mezza caccia. Due mezze cacce costituiscono una caccia. Anche “il corner”, ossia la deviazione del pallone sopra la rete, viene considerata mezza caccia a sfavore dei difensori.
L’accanimento dei contendenti rende via via più cruenta la lotta ed accresce, per conseguenza, l’ansia del pubblico e delle rispettive accesissime tifoserie. Un gioco animato da tanto ardore e vitalità, che permette a tutti i calcianti di essere protagonisti e non comparse, sfogando collettivamente le loro intemperanze giovanili, rivalità e passioni. La partita, che ha la durata di cinquanta minuti, non può terminare in parità, per cui l’arbitro la farà proseguire fintanto che il punteggio non sarà variato. Alla fine la squadra vincente riceve simbolicamente in premio la bianca vitella, ritirata festosamente dai calcianti ormai con le maglie a brandelli o a torso nudo, unitamente al palio dipinto tutti gli anni da un noto artista. Al termine dello scontro, un “Gridate con me Viva Fiorenza” è l’invito conclusivo del Capitano di Guardia del Contado e del Distretto, a cui fa eco il patriottico “Viva Fiorenza” urlato a squarciagola dai componenti del corteo storico. Una cerimonia incentrata sulla cultura che distinse fino dalle sue origini il nobile gioco fiorentino, palestra che da sempre ha coinvolto ricchi e poveri, cortigiani e popolani. Dalla Florentia colonia romana, al Medioevo, al Rinascimento fino a tutto il Settecento il nostro gioco del calcio, vivo ed eterno come la città che ha prodotto cultura e tradizione, ha originato, per le tantissime analogie, il moderno foot-ball di massa esportato con precise regole sotto il marchio del “made in England”, sebbene i suoi natali siano da ricercarsi inequivocabilmente non in Inghilterra bensì a Firenze. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI Web artusi.net
Il Pungiglione
CERVELLI IN FUGA... MA SOLO CERVELLI?
Q
uando si parla di cervelli in fuga dall’Italia, vengo assalito sempre dal solito dubbio: come si fa a essere sicuri che colui che ha lasciato il nostro paese sia proprio un cervello e non un altro organo umano, ad esempio quello maschile legato alla riproduzione? In poche parole: cos’è che stabilisce se un uomo è intelligente (e quindi la sua mancanza sarebbe per il nostro paese una grave perdita) piuttosto che un totale bischero (e quindi la sua fuga sarebbe per noialtri una botta di c...)? Il titolo di studio di per sé non chiarisce questo equivoco. La laurea si può anche comprare: c’è chi ha provato a fare shopping di titoli di studio in un’università straniera che si chiamava come una discoteca. L’Erasmus lo avrà fatto al Cocoricò di Riccione! Qualche perplessità rimane anche tra i laureati che hanno frequentato regolarmente l’università. Mio cugino giorni fa è stato operato al ginocchio destro da un noto chirurgo italiano. L’operazione è perfettamente riuscita. Peccato che lo avessero ricoverato perché s’era rotto il gomito! Insomma, non tutti i laureati che escono dall’Italia sono necessariamente una perdita per il nostro paese. Dell’Utri, ad esempio, è laureato in giurisprudenza. Ed è diventato un modello fra i giovanissimi: ieri mio figlio aveva un po’ di febbre, gli ho chiesto “chiamo il dottore?”, “no, portami in Libano, mi curano meglio!”. Personalmente, prima di lamentarmi dei cervelli in fuga, vorrei accertarmi che si tratti proprio di cervelli. Altrimenti, il viaggio fuori dall’Italia glielo pago io! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web
andreamuzzi.it
Lettere
Giugno 2014 | 21
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “LE STERPAGLIE AL PARCO DELLE CASCINE”
Sono un abitante di via Rinuccini, data la vicinanza al parco mi capita di frequente di frequentare questa meraviglia di verde. Il problema è che basta inoltrarsi di qualche metro dentro, e ci troviamo a camminare in una foresta di sterpaglie. Visto che si parla tanto di riqualificazione del parco invito chi di competenza a farsi un bel giretto.
marciapiede che corre lungo il muro che delimita la linea ferroviaria è sporco e trasandato. Gli spazi attorno ai cassonetti della Quadrifoglio sono in uno stato pietoso. Certamente molto dipende dalle cattive abitudini dei cittadini, ma l’incuria evidente ne favorisce lo sviluppo. Punto 2) La passerella pedonale che collega Via Masaccio/Via Mannelli a Via Campo d’Arrigo, scavalcando la linea ferroviaria, è costantemente invasa da cartacce, barattoli, bottiglie di vetro e, purtroppo, talvolta, anche escrementi. È un luogo molto transitato da cittadini e pendolari, anche stranieri: Firenze non dà certo una bella immagine di sé. Si può fare qualcosa? Grazie e cordiali saluti. Cesare B.
I RIFIUTI LASCIATI FUORI DAI CASSONETTI
LA LINEA 20 E IL RITORNO DAL CENTRO
Cari amici della Redazione, prima di appellarmi a Voi ho scritto già all’Assessore Bonaccorsi e, a suo tempo, anche a Renzi, ma non ne son venuta a capo nonostante mi abbiano risposto assicurandomi interessamento. Premetto che questo argomento non interessa solo me, ma sono anche portavoce (facendo volontariato dedicato essenzialmente agli anziani) delle lamentele della popolazione più debole del quartiere 5 residente in prevalenza in zona Statuto – Leopoldo: si può prendere il 20 per dirigersi in piazza S. Marco, ma per tornare indietro non c’è! Infatti, se si vuole tornare a casa dal centro (S.MarcoIndipendenza) la linea 20 non è reperibile, dobbiamo andare sui viali o prendere un bus che ci porti alla Fortezza per poi raccordarsi col 20. Ma a quel punto siamo a casa e ce la facciamo a piedi! Praticamente da piazza S. Marco transitano parecchi bus, che prima non avevano fermata lì, e il 20 no! Almeno fosse disponibile in Piazza Indipendenza! Molti anziani fanno già fatica a salire su una linea, figuriamoci se devono usufruirne di 2 (con il rischio, anche, di trovarsi col biglietto scaduto dato le attese lunghe) o fare a piedi un bel tragitto, fino al viale Lavagnini, per prendere il sospirato 20... Desidererei, attraverso il Vostro giornale, sensibilizzare chi di dovere per ovviare a tale disagio. Basterebbe invitarli a provare invece di stare dietro una scrivania! Cordialità e... conto su di Voi anche a nome di tutti i nostri “nonnetti”... S.A.
“VIA MANNELLI E PASSERELLA, DUE SEGNALAZIONI”
Risiedo in Via Masaccio a Firenze, ho ricevuto stamani “il nuovo Reporter” e, dopo averlo letto, sono a segnalare quanto segue: Punto 1) Le aiuole degli alberi di Via Mannelli sono in uno stato deplorevole: erbacce e sporcizia abbondano. Lo stesso
Vi scrivo questa lettera dopo aver visto, stamani, ancora una volta i rifiuti lasciati non dentro, ma accanto ai cassonetti sotto casa mia. Non è la prima volta che vedo buste, sacchi, pezzi di mobili, passeggini ecc... ecc... lasciati per strada accanto ai cassonetti. Stamani la situazione era particolarmente visibile, anzi sul marciapiede quasi non si riusciva a passare per lo spazio occupato dai rifiuti lasciati fuori dai cassonetti. Sicuramente ce li ha portati qualcuno durante la notte; tutte le volte che vedo una scena del genere, mi chiedo perché la gente continui a comportarsi così. Anche nella zona vicino a casa mia, a Campo di Marte, stanno mettendo i cassonetti nuovi, che dovrebbero far aumentare la raccolta differenziata: è un nobile scopo e io sono d’accordo, ma penso che finché la gente continuerà a comportarsi così anche i nuovi cassonetti serviranno a poco. A volte è vero che i cassonetti sono pieni e allora uno è costretto a lasciare le buste fuori, ma tante volte le buste sono fuori anche quando i cassonetti non sono pieni. E poi si trova di tutto, come mobili e sanitari, che vengono portati lì anche se nei cassonetti non potranno mai entrare... Forse serve più educazione... Speriamo che almeno i nuovi cassonetti facciano smettere di comportarsi così, perché vedere i rifiuti per strada non è un bello spettacolo! Alessandro
“TAVOLINI ALL’APERTO ANCHE IN PERIFERIA”
Spettabile redazione, vorrei lanciare una proposta attraverso le pagine del vostro giornale, che si occupa sempre con grande attenzione dei fatti e delle notizie dei quartieri di Firenze. La mia idea è questa: anche fuori dal centro, in alcune strade e soprattutto in alcune piazze, in estate si potrebbero mettere i tavolini all’aperto, dove potersi sedere la sera con gli amici per chiacchierare e ritrovarsi. In centro questo accade in molte vie, ma secondo me la stessa cosa si potrebbe replicare anche in periferia: in questo modo si aiuterebbero i negozi e i locali in difficoltà, che potrebbero lavorare anche la sera, e si vivrebbero con più piacere le strade e le piazze del proprio quartiere. Le persone potrebbero ritrovarsi sotto casa, e tante zone dove ora la sera gli abitanti non vanno perché sono buie o deserte si rivitalizzerebbero e diventerebbero anche più sicure. E poi, se le persone avessero questi posti dove trascorrere le serate più vicino a casa, non tutti andrebbero in centro come sono costretti a fare ora, e questa potrebbe essere una soluzione anche per la movida. Secondo me sarebbe molto bello se si provasse a mettere i tavolini in strade e piazze di periferia che ora la sera sono vuote: ci guadagnerebbero tutti, abitanti e negozianti! Che ne pensate? Simone
LA PULIZIA DEI GIARDINI E I COMPORTAMENTI DEI CITTADINI Buongiorno, sono un abitante di via Pietro Toselli e scrivo al vostro giornale per segnalare un problema che riguarda me e gli altri abitanti di questa strada: la velocità con cui le macchine percorrono la via. Da via Toselli passano molte macchine ogni giorno, e quando non c’è tanto traffico molte vanno troppo veloci. Per noi abitanti è pericoloso, perché si rischia di venire investiti e si rischiano anche incidenti che, oltre a essere pericolosi, fanno aumentare ancora di più il traffico e lo smog lungo la strada. Per non parlare del rumore con cui dobbiamo convivere. Scrivo per chiedere di fare qualcosa, di trovare una soluzione, per rendere la strada un po’ più sicura per noi abitanti e per gli automobilisti che rispettano le regole: forse potrebbero essere fatti più controlli, per far ridurre almeno la velocità delle macchine. Grazie per l’attenzione, Un residente di via Toselli
IL REPORTER RISPONDE Caro lettore, come sempre succede, le segnalazioni dei cittadini sono di grande importanza per migliorare la vita di Firenze e risolvere alcune situazioni che necessitano di un intervento. Grazie dunque per aver sottoposto alla nostra attenzione la questione di via Toselli, dando voce con la sua lettera anche agli altri abitanti della strada. Molte vie fiorentine, soprattutto quelle più importanti per la viabilità cittadina (e via Toselli, lo saprà meglio di me, è una di queste), devono fare i conti con i problemi legati al grande afflusso di auto che le caratterizzano. Se la questione del continuo passaggio dei veicoli da alcune strade e le conseguenti lamentele da parte dei loro abitanti, che magari non le ritengono (per dimensione o conformazione) adatte a rivestire un ruolo centrale nella viabilità fiorentina come quello che hanno, è spesso di non facile soluzione, a meno di non stravolgere il sistema viario di intere zone cittadine, il tema dell’eccessiva velocità deve invece essere affrontato con tempestività e decisione per rendere Firenze più sicura e cercare di mettere la parola fine ai troppi incidenti che ancora oggi avvengono. L’alta velocità delle auto è uno dei fattori di maggior rischio soprattutto per gli “utenti deboli” della strada come pedoni e ciclisti, per cui a volte percorrere o attraversare una via comporta pericoli e difficoltà che non ci dovrebbero essere. Quanto agli automobilisti, non ci stancheremo mai di ripetere che le regole vanno rispettate, sempre, a partire proprio dai limiti di velocità. Essenziali, specialmente in città, per garantire la sicurezza di tutti. Ben vengano, allora, i controlli nelle strade più a rischio, in via Toselli come altrove, anche perché in molte occasioni, quando vengono svolti, confermano che il “vizio” di schiacciare il piede sull’acceleratore è ancora troppo radicato in molti conducenti. E ben vengano anche le segnalazioni come la sua, per aiutare chi di dovere a individuare e risolvere le situazioni più a rischio. Perché il messaggio deve essere chiaro: in città non si corre. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
Editoriale
dalla prima
A proposito di lavoro, questo mese sul nostro giornale raccontiamo le storie di Pietro e Lisa. Storie di giovani con la valigia sempre pronta, che vanno e vengono dall’Italia per trovare la propria strada e costruirsi un futuro. C’è chi ha scelto di partire e chi ha deciso di tornare, per provare a mettere il proprio talento al servizio del paese natio. Giovani che cercano la propria opportunità, e che (troppo) spesso per trovarla sono costretti a varcare i confini nazionali. Ma chi decide di restare in città, oltre a un lavoro nei mesi estivi potrà cercare anche qualcosa da fare nel tempo libero, per trascorrere nel migliore dei modi i mesi più caldi in riva all’Arno. Meglio se spendendo poco (o niente): ecco allora una sorta di guida alla bella stagione da vivere “low cost”, tra consigli e spunti per non rinunciare al divertimento ma con un occhio al portafoglio. Sempre in tema di portafoglio, questo mese abbiamo fatto un giro anche tra i mercati rionali cittadini, per capire cosa sta cambiando (e cosa no) in questo spaccato di mondo fiorentino. L’apprezzamento da parte delle persone resta alto, la possibilità di spesa – stando almeno al racconto di qualche ambulante – invece no: così, per i bancarellai le difficoltà non mancano, e qualcuno lancia proposte per provare a migliorare la situazione. E poi ci sono loro, le Cascine, in questo periodo dell’anno più frequentate che mai: i progetti per cambiare il volto del parco sono tanti, ma non tutto ancora è stato fatto. Ecco allora una passeggiata virtuale nel grande polmone verde fiorentino, alla scoperta delle novità già partite o in arrivo. Anche se forse la cosa migliore da fare sarebbe quella di andare a “controllare” di persona, trascorrendo qualche ora tra i prati e i vialetti del parco. Che non attende altro che tornare a essere preso d’assalto dai fiorentini. MATTEO FRANCINI
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S. BARTOLO A CINTOIA via Signorelli, 16. Ottimo appartamento di 80 mq circa, primo piano di due con ascensore, composto da soggiorno, cucina abitabile, due camere, doppi servizi, ripostiglio, cantina, posto auto, garage. Temosingolo, condizionatore. Euro 295.000,00 tratt. Tel. 338/3952364 - 320/0286836
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10 luglio 2014
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I vantaggi dell’acquisto di un immobile nuovo Qualità garantita Risparmio garantito La garanzia del nuovo significa anche risparmio nei costi di gestione nel medio e nel lungo termine:
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Punti di forza del sistema costruttivo X-LAM X-LAM è un sistema costruttivo innovativo, sicuro e dinamico che impiega pannelli di legno nella realizzazione di pareti, solai e diaframmi di copertura per qualsiasi tipo di struttura.
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