Il Reporter Q5 - Luglio 2014

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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.35 del 3 Luglio 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.

Luglio 2014

Anno VIII Ed. 35

Firenze Quartiere 5

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Novoli Rifredi Brozzi

Formula Direct simply

 Dopo le elezioni

✎ Editoriale

le “battaglie” e i volti nuovi del quartiere

VACANZE CON VISTA (SUL futuro) Matteo Francini

I

l caldo è tornato a mettere sotto assedio la città, chioschi e locali all’aperto hanno riaperto i battenti, chi può parte alla volta del mare e chi non può (o non vuole) si accontenta della tintarella “urbana”, sdraiato sulla spiaggia dell’Arno o sul prato di qualche parco fiorentino. In una parola, è di nuovo estate. Tempo, tradizionalmente, di rallentare un po’ il ritmo e pensare alle vacanze. Ma non per tutti.

Ecco come è cambiato il consiglio di rione. Il neo-presidente Balli indica le priorità ☛ pagine 2-3

 Fiorentina

a tu per tu con beppe virgili

L’

ex centravanti viola, che ha scelto Firenze come casa e che sta per spegnere 79 candeline, si racconta a Il Reporter. A partire dalla finale di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid.

☛ pagina 18

Musica, cinema e festival: il cartellone dei mesi più caldi ☛ pagina 16

☛ SegUe a pagina 21

cantieri e biglietti, rivoluzione-trasporti Gianni Carpini - Enrica Cinaschi

U

n doppio binario di lavori che metterà alla prova il traffico nel quadrante nord-ovest. Fortezza e via di Novoli sono le “zone rosse” degli interventi per costruire la nuova accoppiata di tramvie, le linee 2 (piazza dell’Unità-aeroporto) e 3 (Stazione-Careggi): ecco i lavori più corposi al via in città. Dai binari alla strada, tra non molto sui bus si dirà addio al biglietto di carta: nel giro di una manciata di mesi debutteranno i primi ticket ricaricabili. Tante le novità in arrivo: la “rivoluzione a bordo” può partire.

via baracca torna sotto i riflettori Si cercano soluzioni per rumore, inquinamento e rischio di incidenti: tecnici al lavoro.

☛ pagina 4

guida all’estate per grandi e piccini Gite di un giorno, negozi aperti e attività per bambini: idee e consigli per chi resta in città.

☛ SegUe aLLe pagine 8-9

case vuote per ferie, ecco come difenderle

☛ pagine 10-11

se il dentista diventa gratis

☛ pagina 7

☛ pagina 14

La famiglia italiana della frutta


Quartiere 5

#Primo piano

2 | Luglio 2014

Novoli . Rifredi . Brozzi

 Dopo le elezioni

record e new entry: come cambia il volto del consiglio di quartiere  Storia

in principio fu “rione della vittoria”

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l quartiere 5 (nella foto la sede di via Baracca, Villa Pallini) è uno dei più vasti della città, coprendo un’area che va da Castello alle Piagge, da Novoli a Rifredi fino a piazza della Vittoria. E proprio “rione della Vittoria” fu il primo nome del quartiere, fin dal primo dopoguerra: nel 1927 cambiò poi il nome in “rione Romito-Vittoria”. Del quartiere fanno parte anche alcuni ex centri abitati indipendenti, poi “inglobati” nei confini amministrativi fiorentini, come Brozzi e Peretola. M.B.

Maurizio Belli

I

l terremoto elettorale dello scorso 25 maggio ha investito anche il Quartiere 5, che esce, se non trasformato, decisamente cambiato dal risultato delle urne. Come nel resto dei quartieri fiorentini, anche qua il centrosinistra, trainato dall’effetto Europee, l’ha fatta da padrone: il candidato presidente Cristiano Balli raccoglie il 59 per cento dei consensi e, conseguentemente, ottiene la presidenza del Quartiere. Il Partito Democratico conquista ben quattordici seggi sui diciannove disponibili (sono stati infatti ridotti rispetto allo scorso mandato), “cannibalizzando” di fatto il consiglio. E il Pd può vantare anche un altro record: Alessandra Manenti (lista Pd), classe ’94, vent’anni compiuti da due mesi, “vince” la palma del consigliere più giovane, ottenendo un ragguardevole bottino di ben 414 preferenze. Solo cinque seggi per le forze di opposizione, per cui la vita in consiglio si preannuncia dura. Due seggi vanno alla coalizione facente capo al candidato di Forza Italia Guido Castelnuovo Tedesco, che ottiene il 12% di voti: il centrodestra vede così scendere il numero di consiglieri rispetto agli otto (all’epoca ancora Pdl) della legislatura precedente. Insieme al 26enne Castelnuovo Tedesco, già consigliere nel pre-

cedente consiglio, confermata anche la collega di seggio Michela Mannelli. La grande novità è rappresentata dall’esordio assoluto del Movimento Cinque Stelle in consiglio di Quartiere, che con l’11,27% dei voti ottiene due seggi: oltre alla candidata presidente Maria Luisa Cappelli, eletta anche un’altra “grillina”, Veronica Ravagli. L’opposizione alla giunta Balli si completa con l’unico consigliere di Sel eletto, Pietro Poggi (candidato presidente della sua coalizione), che ottiene il 7,95% dei voti. Restano fuori dal consiglio le altre principali forze politiche: La Scaletti Sindaco, Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia. Pochi consiglieri di opposizione, dunque, ma agguerritissimi e pronti a far fronte comune contro lo strapotere Pd: “Spero che con le due consigliere del Movimento Cinque Stelle e con quello di Sel – dice Guido Castelnuovo Tedesco – ci sia la possibilità di collaborare, per poter scardinare insieme lo strapotere Pd. Anche se ideologicamente siamo distanti abbiamo delle battaglie in comune, e da parte nostra c’è la volontà di portarle avanti insieme”. “Daremo battaglia dura alla maggioranza – promette anche la “grillina” Cappelli – ma aspetteremo di vedere i provvedimenti per decidere come votare, di volta in volta”.

La “foto di gruppo” del nuovo consiglio di Quartiere, insediatosi da qualche settimana

Centrosinistra con una larga maggioranza, mentre fa il suo esordio assoluto il Movimento Cinque Stelle

 Le opposizioni

le sfide? degrado e cultura

M

a quali sono le “emergenze” del Q5? Quali le priorità che il nuovo consiglio dovrà affrontare? Secondo le forze di opposizione in consiglio, “i problemi del quartiere sono gli stessi da trent’anni – spiega Guido Castelnuovo Tedesco – penso al degrado, alla prostituzione, alla delinquenza, specie in zone di periferia come Brozzi e Peretola, ma anche Novoli e Rifredi. Il Pd ha ricevuto un grande bagaglio di voti, adesso non ha più scuse, deve lavorare per il bene di tutti”. “Vogliamo riportare la cultura al centro della vita del quartiere – assicura Maria Luisa Cappelli – stiamo già parlando con tante associazioni culturali della zona per cominciare a collaborare, il Q5 deve tornare a puntare con forza su questa tematica. In ogni caso, noi saremo in prima linea anche in tutte le battaglie contro la speculazione edilizia, vero problema del quartiere, a partire dalla questione dell’ex Panificio Militare, e a favore della raccolta differenziata. In generale, lotteremo per tutto ciò che è nell’interesse dei cittadini: saremo la loro voce in consiglio”. Per Pietro Poggi la vera priorità è rappresentata dalla tramvia, i cui cantieri faranno sentire il loro impatto nella zona: “Siamo da sempre favorevoli all’opera – spiega – ma l’importante è che vengano ascoltati i residenti, che ci sia un reale coinvolgimento della cittadinanza nel percorso di attuazione dell’opera”. M.B.

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Quartiere 5

#Primo piano

Novoli . Rifredi . Brozzi

Luglio 2014 | 3

 A tu per tu

 Chi è

battaglie e priorità del nuovo presidente

lo “specialista” dei temi sociali

H

a 47 anni il nuovo presidente del Q5 Cristiano Balli, candidato Pd che, alle elezioni del 25 maggio, ha ottenuto il primo posto nella lista con 1.128 preferenze e un 59,06% di coalizione. Sposato con tre figli, ha svolto per 5 anni il ruolo di consigliere e presidente della commissione servizi sociali. Attento alle tematiche sociali e ai processi di integrazione, nella precedente legislatura è stato impegnato in progetti su salute, immigrazione e inclusione sociale. In qualità di nuovo presidente pone, tra le priorità, sviluppo urbanistico sostenibile, mobilità efficiente, integrazione sociosanitaria e gestione partecipata della cosa pubblica.

Cristiano Balli punta su continuità e partecipazione Fannì Beconcini

I

nsediatosi ufficialmente da qualche settimana, il nuovo presidente del Quartiere 5 è Cristiano Balli. Presidente della commissione servizi sociali nel precedente mandato, Balli sottolinea la continuità politica con l’amministrazione Gianassi e delinea priorità, novità e battaglie da affrontare nei prossimi cinque anni. La sfida principale è rappresentata dal percorso di costituzione della città metropolitana, che inizierà a gennaio 2015 e che vedrà il Q5 impegnato in un ruolo centrale e rinnovato. “Il nostro quartiere è sia periferia urbana che centro della futura area metropolitana, vero e proprio cuore del nuovo assetto territoriale e amministrativo – spiega Balli – il nostro territorio è peraltro già dotato di funzioni a carattere metropolitano come l’ospedale, il tribunale, l’università e l’aeroporto, e altre sono in via di realizzazione, come la tramvia, che si auspica venga realizzata in tempi e modi il meno possibile impattanti per i cittadini, e i progetti di riqualificazione urbanistica avviati dalla

giunta precedente”. Nei cinque anni appena trascorsi – sottolinea il nuovo presidente – sono stati molti i problemi risolti e i progetti avviati: Balli cita l’approvazione del regolamento urbanistico a volumi zero, la riqualificazione di molte strade del quartiere, l’attivazione di spazi culturali e l’apertura di nuovi giardini, l’aumento del numero dei centri anziani da quattro a sei e il raddoppiamento degli orti sociali da 59 a 130. “Tanto è stato fatto per tenere insieme questa nostra comunità, nonostante la situazione di crisi oggettiva – prosegue – ma bisogna continuare a lavorare in maniera forte e non alternativa con l’amministrazione comunale. È poi fondamentale avviare reali processi di partecipazione cittadina, perché da questa situazione si può uscire solo insieme, amministratori e cittadini”. Il rischio – osserva – è che “della periferia urbana che vogliamo riscattare come centro di un’area più vasta non si sia in grado di riscattare quelle tante periferie esistenziali fatte di cittadini che perdono il

 Web

q5.comune.fi.it Il nuovo presidente del Q5 Cristiano Balli: tra i suoi obiettivi c’è quello di trasformare il rione nel cuore della nascente città metropolitana

lavoro, famiglie in difficoltà, stranieri in cerca di integrazione, giovani in formazione o alla ricerca di occupazione”. Nel quartiere 5, il più popoloso di Firenze, sono presenti molti rappresentanti delle categorie sociali più fragili come anziani, immigrati, minori a rischio. L’impegno – assicura Balli – è quello dell’ascolto, inteso sia come attenzione verso le voci di tutti che come capacità di saper interpretare le complessità e le opportunità del territorio, periferia urbana oggi e cuore della città metropolitana che verrà.

 Focus

fari puntati su riqualificazioni e mobilità S

viluppo urbanistico, realizzazione della tramvia e di un sistema efficace di mobilità, politiche di integrazione socio-sanitaria: sono queste le priorità per il quartiere secondo il nuovo presidente Balli, anche e soprattutto nell’ottica di sviluppo della città metropolitana. Da un lato, quindi, la questione delle infrastrutture e dello sviluppo sostenibile, dall’altro quella dell’inclusione sociale e dei diritti di cittadinanza. Nel piano strutturale sono già previsti interventi per la riqualificazione dei grandi contenitori vuoti del quartiere, dall’ex Meccanotessile al Panificio Militare, secondo la filosofia dei volumi zero, e l’obiettivo del quinquennio è la realizzazione di opere che tengano insieme verde, funzione pubblica, residenze e parcheggi, anche attraverso finanziatori privati. Altra sfida è la creazione di una società attenta ai nuovi temi sociali, multietnica e multiculturale, che sappia coniugare legalità e accoglienza per quanto riguarda l’immigrazione e garantisca i diritti di tutta la cittadinanza. Trasparenza nella gestione della cosa pubblica e collaborazione con le opposizioni sono i criteri assicurati.

Il Panificio Militare è uno dei contenitori vuoti da riqualificare. Altre priorità sono le politiche sociali e la mobilità

IL PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Ogni venerdì dalle ore 10,00 presso i locali del Centro Dell'età Libera di via Carlo Bini 5 (tel 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15,30 presso i locali del Centro per L'Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076) è attivo il servizio di Pronto Soccorso Giuridico, con l'obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all'incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo "sportello" sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un'ideale punto di appoggio: da ciò l'ubicazione del servizio presso i locali dei Centri per l'Età Libera.


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Quartiere 5

#Zoom

Novoli . Rifredi . Brozzi

 Viabilità/1

 Viabilità/2

via baracca in cerca di maggiore sicurezza

incroci a rischi0, le segnalazioni

Riflettori accesi anche su qualità dell’aria, rumori e vibrazioni Fannì Beconcini

È

una delle grande arterie urbane di accesso alla città, collegando Firenze ai comuni limitrofi attraverso via Pistoiese. E, insieme a quest’ultima, detiene il triste primato di incidenti stradali e di problematiche di sicurezza. Stiamo parlando di via Baracca, che è stata recentemente oggetto di una mozione relativa alle condizioni di sicurezza delle abitazioni poste lungo il tratto stradale e ai problemi di viabilità che interessano la zona. La mozione, presentata lo

scorso aprile dalle consigliere Alberici e De Zordo e approvata all’unanimità dal consiglio di quartiere uscente, è sostenuta dalle firme di 130 cittadini, dai quali è partita la segnalazione del disagio: in alcuni tratti della strada – spiegano gli abitanti – non si possono aprire le finestre per il rumore e l’inquinamento, le vibrazioni nei terratetti di antica costruzione, alcuni dei quali ultracentenari, preoccupano, e le auto e i mezzi pesanti sfrecciano spesso a gran velocità senza rallentare neanche

Via Baracca è stata di recente oggetto di una mozione relativa alle sue condizioni di sicurezza e ai problemi di viabilità

in prossimità degli attraversamenti pedonali, dove il rischio di incidenti è dunque sempre in agguato. Il consiglio ha votato all’unanimità un atto per chiedere all’amministrazione di farsi carico del monitoraggio della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico, della messa in sicurezza del tratto stradale attraverso dissuasori di velocità e di maggiori controlli sui mezzi. Ad oggi la mozione è stata adottata. “Si tratta di una mozione di indirizzo condivisa che è ora in elaborazione tecnica – spiega il nuovo presidente del Quartiere Cristiano Balli – l’attuazione non è semplice, perché c’è da gestire un equilibrio precario tra questioni di sicurezza, mobilità e responsabilità dei singoli”. In questa fase i tecnici della mobilità stanno lavorando alle migliori soluzioni possibili per quanto riguarda la sicurezza e il restringimento della carreggiata, ma prima della fine dell’anno – viene ipotizzato – non sarà possibile prendere e attuare provvedimenti. “La sicurezza stradale è una delle problematiche del nostro quartiere, per via Pistoiese negli ultimi anni si è iniziato a fare qualcosa, per via Pratese anni fa. Resta la questione generale delle buone prassi che ogni cittadino deve far proprie quando è alla guida”, ricorda Balli. Che poi conclude: “Occorrono maggiore prudenza e più rispetto delle norme stradali. Ognuno di noi deve assumersi maggiore responsabilità e partecipare a quel diritto-dovere che è la cittadinanza. Le istituzioni, d’altro canto, devono farsi carico delle istanze dei cittadini e dare risposte concrete ed efficaci”.

Maurizio Belli

Gli incroci del quartiere al centro dell’attenzione: gli abitanti segnalano quelli ritenuti a rischio

F

are qualcosa per gli incroci pericolosi di Novoli. È quello che chiedono i residenti del quartiere, che inviano alcune segnalazioni sui tratti stradali ritenuti più a rischio. L’ultima riguarda l’incrocio tra via Maragliano e via Targioni Tozzetti: un incrocio che, spiegano i cittadini, presenta alcuni rischi, dato che la strada si immette nella trafficata via Maragliano senza un semaforo a regolare il passaggio dei veicoli. Senza contare che le auto arrivano da entrambe le direzioni, visto che via Maragliano è a doppio senso, e che la visuale è coperta dai veicoli parcheggiati lungo la strada, spesso in divieto di sosta. A rischiare sono soprattutto i ciclisti, come racconta Marco, uno studente che vive in zona: “Per andare a lezione in centro – spiega – passo quasi sempre da via Targioni Tozzetti, e ogni volta che arrivo all’incrocio con via Maragliano devo stare attento a non essere investito. Si tratta di un incrocio rischioso soprattutto per chi arriva in bici, dato che le macchine in via Maragliano arrivano da entrambe le parti e spesso ci vedono all’ultimo”. E non è questo il solo incrocio finito nel mirino dei cittadini: basta spostarsi in zona Novoli – segnalano gli abitanti – per trovarne altri dove incidenti e pericoli sono sempre in agguato. Ad esempio c’è chi si lamenta per l’incrocio tra via di Novoli e via Forlanini, all’altezza della rotonda. Anche qua il notevole volume di auto in arrivo da viale Redi, spesso a gran velocità, non lascia tranquilli, specialmente i pedoni che devono attraversare l’incrocio: la situazione è resa ancor più pericolosa dall’assenza di un tratto riservato ai ciclisti, costretti così a destreggiarsi tra i veicoli. “Passo da qua ogni giorno per lavoro – racconta Roberto, un residente – e specialmente nelle ore di punta le difficoltà non mancano: proprio la scorsa settimana ho rischiato di mettere sotto una ragazza”. Stesse lamentele anche per quanto riguarda un altro dei punti caldi del quartiere, la rotonda in cui si intersecano via Baracca e via Pistoiese, due delle principali arterie cittadine. Secondo il racconto dei residenti, incidenti e pericoli qua non mancano quasi mai: “Le macchine arrivano a gran velocità – conferma Paolo, titolare di un negozio proprio nei pressi della rotonda “incriminata” – e capitano spesso incidenti: forse basterebbe mettere un semaforo per regolare il tutto”.

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6 | Luglio 2014

#Il quartiere in pillole

 Linee 2 e 3

Novoli . Rifredi . Brozzi

 Il progetto

cantieri del tram, via agli incontri

Partito il percorso di ascolto e informazione per i cittadini

UN ASILO NIDO PER CAREGGI S

arà realizzato in viale Pieraccini 27, con la ristrutturazione di un’antica casa colonica, l’asilo nido di Careggi. Sono state recentemente illustrate le opere preliminari alla realizzazione dell’asilo nido aziendale che – una volta diventato realtà – potrà accogliere quaranta bambini fra i 12 e i 36 mesi, per la maggior parte figli dei lavoratori di Careggi ma anche provenienti dalle famiglie del quartiere 5. Il progetto – è stato spiegato – prevede un’area di ingresso e accoglienza, tre aule per il gioco, la mensa e un ampio spazio riposo, oltre a locali tecnici per la preparazione dei cibi, il lavaggio delle stoviglie e una dispensa. E ancora, sono previsti ambienti per gli operatori e per i colloqui con i genitori. In attesa della sua realizzazione, è intanto stato deciso a chi sarà intitolato il nido: porterà il nome dell’architetto Laura Cavina, recentemente scomparsa a causa di una grave malattia. È stata lei a curare il progetto fin dalle sue prime fasi: così, dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta lo scorso 20 maggio, la direzione dell’azienda ha deciso di dedicarle l’asilo, alla cui realizzazione l’architetto teneva molto.

 Fino a settembre

Ivo Gagliardi

VISITE GUIDATE, musica e film V

U

me a cittadini e commercianti”. “Vogliamo limitare al massimo i disagi per i cittadini – hanno aggiunto – ma la tramvia va fatta, e rispettando i tempi previsti. È un impegno preso con gli elettori”. Le assemblee con i cittadini, ha confermato Bettarini, “si terranno, di norma, una volta al mese”. Da martedì 1° luglio e per tutti i martedì successivi, dalle 10.30 alle 13 a Villa Pallini un tecnico

Il primo incontro con i cittadini a Villa Pallini

del Comune è poi a disposizione dei cittadini per informazioni e chiarimenti. L’esposizione nella sede del Q5 del cronoprogramma dettagliato dei cantieri e l’apertura al Parterre un infopoint sono le altre scelte per tenere sempre informati i cittadini.

SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO

n incontro con i cittadini una volta al mese, per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori delle linee 2 e 3 della tramvia. È quanto si impegna a fare il Comune in concomitanza con l’avanzamento dei cantieri del tracciato tramviario che interessano il territorio del quartiere 5. È iniziato lo scorso mese con la prima riunione a Villa Pallini, sede del Q5, il percorso di ascolto e informazione ai cittadini sui percorsi, le modalità e i tempi dei primi cantieri della seconda e terza linea del tram. “Non siamo venuti a raccontare che il periodo di apertura dei cantieri sarà semplice – hanno spiegato gli assessori Bettarini e Giorgetti – siamo venuti a dire come, dove e quando i cantieri saranno aperti. E a capire quali sono le esigenze da affrontare insie-

Quartiere 5

isite guidate, musica e film nel cartellone culturale dell’estate del quartiere. L’associazione Akropolis organizza visite guidate fra i “gioielli” del rione: tra gli appuntamenti in programma, il 21 luglio, alle 10,45, quello su “Il barocco nella chiesa di Santa Maria alla Castellina”, in via della Castellina. Il 5 agosto alle 10 sarà la volta della Villa Medicea della Petraia, in via della Petraia, mentre a settembre sono due le visite in cartellone: il 2 (ore 16) a Villa Aurora e al suo giardino, in via del Pergolino, mentre il 12, alle 16, alla chiesa dei Santi Francesco e Chiara, in via dei Cappuccini. La partecipazione è gratuita, ma bisogna prenotare telefonando allo 055.461428 (lunedì in orario 10-13, mercoledì e venerdì 15,30-17,30). A Castello è invece protagonista la musica classica con il festival Increscendo, a cura di Agimus Firenze, che si tiene nell’oratorio dei Battuti della chiesa di San Michele a Castello (ingresso libero, ore 21). Dopo i primi appuntamenti del 2 e 9 luglio, il 16 è in programma il concerto del vincitore del concorso Nuovi Talenti (sezione fiati), il 23 quello del vincitore nella sezione musica da camera e il 30 luglio il concerto conclusivo di musica da camera. Alle Piagge, infine, spazio ai film, con la rassegna “Conoscere per crescere insieme” a cura delle sezioni Anpi di Peretola e Brozzi. Alla Comunità delle Piagge, in via Lombardia 1/p, alle 21,30 del 7 luglio sarà proiettato “Jesus Christ Superstar” di N. Jeweson, mentre il 10 luglio sarà la volta di “Dear America, lettere dal Vietnam” di Bill Couturiè.

 Serpiolle

riqualificazione PER IL TERZOLLE H

anno preso il via a Serpiolle i lavori per la riqualificazione dell’area naturale protetta di interesse locale (Anpil) del torrente Terzolle. Gli interventi, progettati dal Consorzio di bonifica Medio Valdarno in sinergia con il Comune di Firenze, interessano in particolare la pescaia situata in corrispondenza della confluenza del Terzolle con il torrente Terzollina, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza del corso d’acqua. La vecchia briglia in muratura – viene spiegato – in precario stato di conservazione, copre l’intera larghezza del corso d’acqua e costituisce un dislivello artificiale che un tempo alimentava uno storico mulino, posto più a valle e oggi dismesso. L’intervento riguarderà anche la rimozione di alcuni sedimenti che hanno deviato il corso principale del Terzollina verso la riva sinistra, favorendo l’instaurarsi di fenomeni di erosione della sponda.

 Ambiente

RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI TAPPI DI SUGHERO A

rriva anche a Firenze la raccolta differenziata dei tappi di sughero, da avviare poi al riciclo. Si tratta di un progetto nato nel 2011: ora l’iniziativa, promossa da Legambiente, Amorim Cork Italia, Rilegno e Quadrifoglio, approda anche a Firenze e in altri comuni limitrofi. Sono previsti punti di raccolta all’interno delle stazioni ecologiche di Bagno a Ripoli, Sesto Fiorentino, San Casciano e Scandicci. Ma non solo: per facilitare tutti i cittadini, il servizio di raccolta è disponibile anche tramite gli Ecofurgoni (calendario e piazze sono consultabili su www.quadrifoglio.org) presenti settimanalmente nei mercati rionali. Successivamente la raccolta sarà estesa anche al circuito delle Ecotappe di Quadrifoglio, i punti di raccolta fissi allestiti presso scuole, associazioni e altri luoghi, e con l’aiuto dei volontari di Legambiente verranno coinvolti i gestori di cantine, bar ed esercizi commerciali. Il motivo? Avviare il sughero a riciclo – viene spiegato – è un’operazione importante per l’economia e il pianeta: nell’area del bacino mediterraneo crescono circa due milioni di ettari di foreste da sughero, che assorbono ogni anno qualcosa come 14 milioni di tonnellate di Co2, giocando un ruolo fondamentale nel contrasto al surriscaldamento del pianeta ma anche negli equilibri di conservazione della biodiversità e nel contrastare la desertificazione dei suoli. Inoltre il sughero è un prodotto completamente naturale e biodegradabile, e quindi riciclabile infinite volte. Diviso dagli altri rifiuti e avviato a riciclo, può tornare nelle nostre case sotto le più svariate forme, dai materiali per la bioedilizia agli oggetti di design. La raccolta, dunque, può cominciare.

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Quartiere 5

#Vademecum

Novoli . Rifredi . Brozzi

Luglio 2014 | 7

 Sicurezza/2

 Sicurezza/1

i pericoli nascosti dietro l’estate

È la stagione preferita dai topi d’appartamento: qualche consiglio per difendere la propria casa Maurizio Belli

L’altro volto dell’estate è quello legato al rischio dei furti nelle abitazioni lasciate vuote durante le vacanze: ecco qualche consiglio per proteggerle

L’

estate è finalmente arrivata: tempo (per i più) di meritate vacanze, spiagge e mare, lontano da casa. Eppure c’è chi in questa stagione non aspetta altro che mettersi al “lavoro”: parliamo dei ladri d’appartamento, che proprio durante la stagione estiva tornano ad agitare i sonni di molti cittadini, specialmente nelle zone del quartiere meno controllate e frequentate. Ma che cosa si può fare per proteggere la propria casa mentre siamo lontani? Quali sono gli accorgimenti più utili per evitare di trovare brutte sorprese al rientro? Ecco qualche suggerimento per tenere alla larga i malintenzionati e rendere più sicure le abitazioni. La prima, fondamentale regola è quella di non lasciare mai in casa oggetti di valore, gioielli e, ovviamente, denaro durante l’assenza dalla città: qualora il quantitativo di preziosi fosse ingente, è consigliato il noleggio di una cassetta di sicurezza, spesso messe a di-

nel mirino dei malintenzionati anche gli anziani che restano soli

I

sposizione dalle banche. Un’altra buona idea può essere quella di avvertire i vicini di casa riguardo ai propri spostamenti e ai periodi di assenza da casa, in modo che possano avvertirvi se notano “movimenti strani” intorno al vostro appartamento. Se avete un vicino “di fiducia” potreste

addirittura lasciargli le chiavi, in modo che possa effettuare visite periodiche per controllare che sia tutto a posto. Ricordarsi che i ladri, prima di entrare in azione, spesso controllano se ci sono “segni di vita” nell’abitazione presa di mira: un accorgimento intelligente è quindi quello di non lasciare

segni troppo visibili della propria assenza da casa. Niente accumuli di posta in cassetta (chiedete al vicino o al portiere di ritirarla per voi), niente messaggi troppo espliciti nella segreteria telefonica, soprattutto relativi alla durata del periodo d’assenza: limitatevi a un “siamo assenti, richiamate più

tardi”. Evitate anche di “pubblicizzare” troppo le vostre vacanze su Facebook e sugli altri social network: in tempi di privacy inesistente, potreste fornire preziosi dettagli ai topi d’appartamento. Ma quali sono le zone del quartiere più a rischio? Pare che i ladri di stagione privilegino le zone più isolate e meno vicine a negozi ed esercizi commerciali, ma anche le case che si affacciano su vie minori e vicoli senza sfondo sembrano essere scelte con più frequenza dai topi d’appartamento. Particolare attenzione, dunque, deve essere posta da parte di chi vive in zone o strade simili. Ma del resto l’attenzione ci deve essere da parte di tutti: spesso bastano piccoli accorgimenti per non farsi rovinare l’estate.

n estate non ci sono solo le case lasciate “sguarnite” nel mirino dei malintenzionati: anche gli anziani, spesso unici residenti rimasti nel quartiere, sono molte volte vittime di truffatori e ladri senza scrupoli, che si approfittano della loro buona fede e della solitudine estiva. Anche in questo caso non mancano i consigli da parte delle forze dell’ordine per nonni e anziani genitori che restano in città: non aprire a nessuno (anche se in divisa), verificare sempre con una telefonata da chi sono state mandate e per quale servizio le persone che si presentano alla porta, e durante il tragitto di ritorno da banche o uffici postali non fermarsi mai a parlare con sconosciuti. M.B.

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8 | Luglio 2014

#L’inchiesta

 La rivoluzione dei trasporti/1

Tramvia, lavori a doppio binario: la mappa dei cantieri per le linee 2 e 3

Al via gli interventi nelle zone di Novoli e della Fortezza Gianni Carpini

U

n doppio binario di lavori che metterà alla prova il traffico nel quadrante nordovest. Fortezza e via di Novoli sono le “zone rosse” degli interventi per costruire la nuova accoppiata di tramvie: la linea 2 (piazza dell’Unità-aeroporto), stando ai programmi, sarà conclusa nel settembre 2016, mentre la 3 (StazioneCareggi) nell’agosto 2017. “Niente effetto linea 1” (ovvero maxi-cantieri fuori controllo nei tempi e nella dimensione), assicura intanto Palazzo Vecchio, che ha studiato aree di intervento più piccole

che andranno avanti a fasi per limitare i disagi. Cronoprogramma alla mano, ecco i lavori più corposi al via in città. VIALE MILTON I primi restringimenti di carreggiata riguardano viale Milton, poco prima della Fortezza: via la passerella pedonale davanti alla chiesa ortodossa, al suo posto un ponte d’acciaio temporaneo. Quattro corsie, due per senso di marcia, indispensabili per attraversare il Mugnone quando il ponte dello Statuto sarà chiuso al traffico, dal 12 agosto per un anno e

mezzo. Chi arriverà dalla Fortezza potrà usare via Lorenzo il Magnifico (invertita di senso), imboccare via Leone X e il nuovo ponte bailey. Di là dal Mugnone doppio senso nella parte di via XX Settembre che porta allo Statuto e in piazza della Costituzione. FORTEZZA Operai al lavoro tra la Fortezza e viale Milton per costruire due nuovi tunnel: sotto il traffico, sopra la linea 3 del tram e una piazza pedonale, quando tutto sarà concluso. Durante i lavori, che in Il rendering del passaggio della tramvia da via dello Statuto

Il calendario

Le tappe del cronoprogramma 29 luglio 2014 Cantiere in via di Novoli Restringimenti di carreggiata davanti al parco di San Donato, già presenti intorno alla rotonda con via Forlanini. 12 agosto 2014 Ponte dello Statuto off limits Aperto il nuovo ponte bailey, chiusa la parte finale di viale Milton.

28 agosto 2014 Chiude la parte finale di via di Novoli Da via Vecchi alla rotonda di via Allori, fino al 24 maggio 2015. 25 maggio 2015 Chiude la stret toia di via di Novoli Per 80 giorni. Allo stesso tempo viene riaperta una corsia nella parte finale di via di Novoli. 7 giugno 2016 Chiude il sot topasso ferroviario di via dello Statuto Per 225 giorni.

quest’area dureranno fino al 23 agosto 2017, saranno sempre garantite quattro corsie (oggi sono sette). Le aree di cantiere cambieranno di volta in volta: nella fase che va dal 12 agosto a maggio 2015 la parte finale di viale Milton sarà chiusa e quindi, per andare dal Parterre alla Fortezza, sarà necessario passare da viale Lavagnini. VIA DI NOVOLI Dal 28 agosto verrà chiusa la parte finale di via di Novoli, da via Orazio Vecchi fino alla rotonda di via Allori, con il tratto tra via Vecchi e via Valdinievole a doppio senso. La strettoia rimarrà invece off limits ai veicoli per ottanta giorni dal 25 maggio al 12 agosto 2015: allo stesso tempo sarà riaperta una corsia nella parte finale di via di Novoli a cui si accederà da via Valdinievole. Operai al lavoro anche davanti al parco di San Donato con – dal 29 luglio – un cantiere lungo 550 metri nel mezzo della carreggiata, dal multiplex fino al palazzo della Regione. Restringimenti di carreggiata, fino al 30

maggio 2015, intorno alla rotonda Forlanini per costruire il sovrappasso su cui sfreccerà la linea 2. AEROPORTO Su viale Giovanni Luder saranno sempre garantite almeno tre corsie verso l’autostrada. Qui sarà creato il tunnel più lungo della linea 2, che si interrerà allo scalo di Peretola per tornare in superficie alla rotonda di via Allori. Momento critico la fase tre: dal prossimo 28 luglio fino al 10 novembre chi proverrà dalla A11 e dall’Indiano avrà a disposizione una sola corsia per svoltare a sinistra verso Sesto. VIA DELLO STATUTO Nel “fronte caldo” del sottopasso ferroviario di via dello Statuto le ruspe arriveranno nel giugno 2016. Il sottopasso sarà chiuso dal 7 giugno 2016 al 17 gennaio 2017, dopodiché sarà aperta una corsia verso Careggi. La carreggiata nel sottopasso verrà abbassata di circa 80 centimetri per permettere il passaggio del tram.

Mail, telefono e infopoint per rispondere ai cittadini “M

La vista dell’alto del viale Strozzi del futuro. La piazza “crescerà” fino al ponte dello Statuto, il traffico passerà in due tunnel: uno da viale Milton a viale Strozzi, l’altro partirà da viale Strozzi e girerà a sinistra

a dove passerà il tram?”, oppure: “Quali strade chiudono?”. Sono tante le domande che arrivano ogni giorno dai cittadini. Per rispondere, Palazzo Vecchio ha attivato l’indirizzo e-mail info.tramvia@comune.fi.it a cui scrivere per dubbi e chiarimenti. A disposizione dei fiorentini anche il call center 055.055 e un sito (mobilita.comune.fi.it/tramvia) su cui trovare tutti i materiali e iscriversi alla newsletter per restare aggiornati. A Villa Pallini (in via Baracca) e al Parterre arrivano anche due infopoint, uno per linea, dove incontrare i tecnici. Previsti inoltre incontri periodici con i cittadini. E in Comune si studia anche la mappa dei parcheggi, per recuperare i 1.400 posti auto che saranno “mangiati” dai cantieri. Un piano sul modello di quello adottato in occasione dei mondiali di ciclismo per creare zone di sosta a disposizione dei residenti: ad esempio il parcheggio del Cto (in notturna) o l’area dei lavori per l’alta velocità vicino agli ex Macelli. G.C.


#L’inchiesta

Luglio 2014 | 9

 La rivoluzione dei trasporti/2

Il biglietto del bus cambia pelle, contro i furbetti che non pagano

In arrivo ticket elettronici ricaricabili e nuove obliteratrici  Al volante

Gianni Carpini

C’

era una volta il biglietto di carta. Nel giro di una manciata di mesi, sulle vetture di Ataf debutteranno i primi biglietti “intelligenti” ricaricabili: una sorta di “carta di credito” in versione bus. Una card plastificata personale, un chip all’interno e la possibilità di ricaricare la tessera on line (ad esempio per acquistare l’abbonamento oppure ricaricarla con 10 o

20 euro di biglietti), agli sportelli Ataf o alle nuove macchinette automatiche, una ventina quelle che arriveranno in stazioni ferroviarie, ospedali e centri commerciali. Niente paura, la rivoluzione a bordo sarà graduale, per consentire a tutti di abituarsi al cambiamento e di smaltire i titoli di viaggio cartacei. La sperimentazione inizierà entro fine anno: gli abbonati annuali si vedranno consegnare la nuova card

plastificata. Poi il servizio sarà esteso anche agli abbonamenti mensili e a tutti gli altri utenti. Parallelamente, da ottobre arriverà la nuova carta Agile (la tessera elettronica prepagata che comprende un carnet di corse) dotata di una migliore tecnologia, mentre in questi mesi estivi è partita l’installazione delle nuove obliteratrici, accanto alla postazione dell’autista. Ataf Gestioni ne ha acquistate 450, con tanto

 Curiosità

Tutto quello che rimane a bordo

Dai pc alle bici: gli oggetti smarriti sui mezzi pubblici Enrica Cinaschi

L

a seconda vita degli oggetti comincia quando qualcuno li perde su un mezzo pubblico. Per sbadataggine, per fretta, a volte solo per malasorte. Se gli oggetti in questione sono “fortunati”, c’è qualcuno che li raccoglie e li consegna all’ufficio oggetti smarriti (od oggetti trovati, è questa la dicitura esatta), dove vengono custoditi in attesa che il legittimo proprietario vada a reclamarli. Ma questo non sempre succede. “Le cose che si trovano più di frequente sulla tramvia – spiegano dall’ufficio di Gest – sono telefonini, borse, occhiali da sole, chiavi, zaini, computer, documenti, portafogli. Una volta è capitato anche che una persona abbia dimenticato a bordo una bicicletta”. A volte gli oggetti non fanno nemmeno in tempo a diventare “smarriti” che qualcuno li ha già rubati, in altri casi invece qualche persona di buon cuore li prende, li affida al conducente o li porta direttamente all’ufficio competente. “Quasi tutti i gior-

ni capita di trovare qualcosa e quasi tutti i giorni c’è qualcuno che chiama per reclamare questo o quell’oggetto perduto. La maggior parte delle volte si tratta di cose di poco valore”. Chi perde qualcosa in tramvia può provare, nelle due settimane successive, a chiamare gli uffici di Gest, dopodiché “gli smarriti” vengono trasferiti nel deposito del Comune, dove converge tutto quello che viene ritrovato in città, soprattutto a bordo degli autobus, urbani o extraurbani che siano. “Ogni cosa arriva in questo luogo – spiega il responsabile Gianni Palazzini – dove viene catalogata e conservata per due anni, prima di essere distrutta”. Proprio così: una volta trascorso un certo periodo, le cose non reclamate vengono eliminate. Il dato più curioso è la quantità di quaderni e testi scolastici che vengono trovati senza essere mai reclamati dai legittimi – quanto, verrebbe da dire, poco avvezzi allo studio – proprietari. Poche le cose preziose

trovate qua e là, “è capitato solo una volta, una decina d’anni fa, che ci venisse portato da un signore un orologio di valore. Il proprietario non è mai venuto a cercarlo e quindi, secondo la legge, dopo un periodo di tempo prestabilito il reperitore (questo il nome tecnico di chi si imbatte in un oggetto e si prodiga per restituirlo al proprietario, ndr) ha il diritto di riscattarlo pagando un prezzo basato su una stima che nel frattempo la dirigenza dell’ufficio richiede ai periti. In quel caso andò proprio così”. Poi ci sono i casi curiosi, come ad esempio “quella volta che un fiorista appoggiò delle piante sul marciapiede davanti al suo negozio senza pagare il suolo pubblico. Alla richiesta di spiegazioni della polizia municipale, rispose che non erano sue. Ebbene, anche quei vasi finirono nei nostri depositi”. Non erano stati trovati su un bus, è vero. Ma a quel punto erano entrati di diritto nelle fila degli oggetti rimasti orfani di un proprietario.

di schermo touch a sette pollici, led e suoni mp3 per la convalida: non più “timbra-biglietto”, ma “striscia-biglietto”. Il titolo di viaggio, rigorosamente elettronico, dovrà essere passato ogni volta davanti al lettore, anche nel caso di un abbonamento. Se valido si accenderà una luce verde, in caso contrario luce rossa e segnale sonoro. Un modo per combattere i “furbetti” che non pagano la corsa. Le obliteratrici sono inoltre abilitate a decifrare i Qr code – ossia l’evoluzione dei codici a barre – e in futuro potranno “leggere” i biglietti di Trenitalia per un’integrazione tariffaria ferro-gomma. Con le macchinette hi-tech, il vecchio biglietto cartaceo (corsa singola e multipla) potrà andare in pensione dalla metà del prossimo anno: sarà gradualmente sostituto da un ticket sempre in cartoncino, ma dotato di un’anima tecnologica – un chip – che renderà difficile la contraffazione. Novità che si vanno ad aggiungere ai nuovi autobus blu-grigi che circolano da qualche tempo in città: 130 quelli che entreranno in servizio progressivamente. Non più tre porte, ma due, per contrastare chi viaggia senza biglietto: una di entrata accanto all’autista, dove andrà convalidato il titolo di viaggio, l’altra di uscita.

 Web

serviziallastrada.it Tel. 055.334802 Gest [numero verde] 800.96.44.24

Se l’auto È “al minuto”

A

ltro che auto blu, in città girano quelle “bianco-celesti”. Niente lussuose berline, ma tecnologiche Smart, i mezzi sfida-traffico e dal posteggio facile. Macchine “a tempo”: in affitto a 29 centesimi al minuto incluse tasse, assicurazione, benzina e parcheggio. La sosta è gratis anche sulle strisce blu fuori dalle ztl, l’accesso alle zone a traffico limitato è libero e quando si conclude il viaggio è possibile lasciare il veicolo in un’area di sosta pubblica. In gergo si chiama “car sharing a flusso libero”: è il servizio “Car2go” [car2go.com] che, a due mesi dal suo sbarco a Firenze, è sempre più utilizzato. Basta dare un’occhiata sull’app ufficiale o sul sito internet per visualizzare la mappa delle auto disponibili e capire come viaggiano le Smart bianco-celesti. Al mattino il parco mezzi, duecento in tutto, si concentra intorno al centro storico. Alla sera, dopo l’uscita dagli uffici, i mezzi si spostano verso le periferie. Per utilizzare il servizio è necessario registrarsi on line e ritirare in uno dei punti convenzionati la card, a cui sarà associata una carta di credito o prepagata. Dopo la promozione iniziale, con la registrazione gratuita fino al 31 luglio, la tessera costerà 19 euro ed è valida anche nelle altre città dove è attivo Car2go: Milano, Roma e nove metropoli europee, tra cui Vienna, Berlino e Amsterdam. Grazie all’app e al sito si individua l’auto più vicina: è possibile anche prenotarla on line con un anticipo di trenta minuti, perché non venga “scippata” nel frattempo da qualche altro utente. Passando la membercard sul lettore dietro il parabrezza, la portiera si apre, il viaggio inizia e il “tassametro” al minuto comincia a girare. Esiste anche la tariffa oraria: 14,90 euro per 60 minuti. Si può andare ovunque, ma alla fine l’auto deve essere lasciata all’interno dell’area operativa, grande cinquanta chilometri quadrati, facendo attenzione alla pulizia delle strade e ai divieti di sosta: un’eventuale multa non è inclusa nel prezzo.


10 | Luglio 2014

#Focus

 Estate in città/1

 Commercio

agosto, scocca l’ora del “fai da te”

È questo il periodo giusto per rimettere a posto la propria abitazione: ecco qualche consiglio Serena Wiedenstritt

non costa grandi cifre, visto che in pratica si tratta di ridipingere il legno in toni pastello e di dare un effetto trasandato e invecchiato ad arte, togliendo parte del colore nelle spigolature, e un tentativo si può sempre fare. Quindi con vernice, pennello e carta vetrata alla mano si può già partire. Gli esperti consigliano di dotarsi anche di una semplice candela da strusciare fra una mano e l’altra sui punti in cui si vuole l’effetto più usurato: aiuterà la vernice a screpolarsi più facilmente. Altrimenti, per chi non ha mobili da decorare, una tendenza “arte povera ma non troppo” punta sul riutilizzo dei pallet. Sì, proprio i classici pancali che nei magazzini vengono spostati dai muletti, che possono diventare tavolini da caffè o testate del letto, o più semplicemente mensole portaoggetti. In rete si sprecano i tutorial, e anche in questo caso la prima mossa consiste nel trattare il legno. A voi la scelta, e bando alla pigrizia: dopotutto l’estate viene soltanto una volta all’anno.

U

na parete da rinfrescare, il tavolo della nonna da sverniciare e rivedere in stile “shabby chic” (sui toni del bianco anticato, per intendersi), la zanzariera da riparare e, volendo, il resede esterno da pavimentare. Ci sono lavori e lavoretti che si aspetta di fare da una vita, o quanto meno da un anno, e spesso agosto è il mese deputato – vacanze a parte – per rimettere a posto casa e giardino. L’imbiancatura è il lavoro più classico: la stagione aiuta, anche se gli specialisti consiglierebbero di cimentarsi in periodi meno umidi, e obiettivamente il lavoro, almeno a occhio, non richiede particolari competenze. Anche se ormai in rete si trovano deal piuttosto economici per l’imbiancatura delle pareti, per molti dipingere casa resta un’incursione nel mondo del fai da te a cui è difficile rinunciare. Si può fare, ma attenzione ai dettagli come la scelta del colore – coprirne uno più scuro non è facile, puntate sul bianco solo se il muro lo era già, altrimenti conviene prendere la palla al balzo e darci dentro con toni vivaci – e la preparazione delle pareti, ossia la rimozione di polvere e ragnatele e la riparazione delle piccole imperfezioni come crepe e buchi, ma anche piccole irregolarità della superficie. Ricordatevi poi di coprire tutte

le superfici – specialmente ai principianti la vernice gocciola! – e di non partire in quarta: qualche esperimento in stanze e sgabuzzini meno frequentati è d’obbligo, parola di professionista. Se invece volete cimentarvi in un fai da te più spiccatamente femminile, l’idea giusta può essere il recupero di vecchi mobili in stile shabby chic. L’occorrente

 Sicurezza

viaggi “social”, occhio ai rischi

V

acanze serene ai tempi dei social network, qualche consiglio non guasta. Ricordate il vecchio consiglio di non dare troppo nell’occhio quando si caricano i bagagli in auto per il sudato mese al mare con la famiglia? Ebbene, ora c’è anche da ricordare di non pubblicizzare troppo le vacanze sui propri profili sui social media, né prima di partire – vietato il countdown pre-ferie – né durante l’assenza da casa. Mentre si sprecano le app per geolocalizzarsi durante i vari spostamenti, la polizia non perde l’occasione per ricordare come far sapere sempre e in tempo reale dove siamo e cosa facciamo possa essere un’arma a doppio taglio. Se è proprio la bella stagione il momento in cui i furti in casa sono più frequenti, qualche precauzione è necessaria per ridurre al minimo il rischio di brutte sorprese causate dall’incursione dei topi d’appartamento. Accanto all’utilizzo di piccole accortezze, come quella di chiedere al vicino di svuotare regolarmente la cassetta della posta, le forze dell’ordine ricordano che i social network, Facebook in primis, non sono frequentati soltanto da amici e curiosi, ma anche (e sempre più) da malintenzionati. Far sapere in giro che state per partire per una settimana di vacanza potrebbe insomma non essere una buona idea, e far venire strane idee ai ladri. Quindi, per far diventare verdi di invidia amici e conoscenti, meglio una sana, vecchia telefonata. S.W.

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i bandoni abbassati? un lontano ricordo: i negozi restano aperti per ferie

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asseremo un’estate solitaria, con la bottega sotto casa sprangata per ferie, o potremo contare sulla presenza dei commercianti anche sotto la calura del solleone? Secondo Confcommercio Firenze, c’è da stare tranquilli: la maggior parte dei negozi rimarrà aperta anche d’agosto. “Proprio così – afferma il direttore dell’associazione, Tiziano Tempestini – ormai l’agosto con le serrande abbassate è solo un lontano ricordo. Come successo nelle scorse estati, anche questa sarà all’insegna dell’apertura della quasi totalità degli esercizi commerciali”. Una notizia positiva per chi sarà costretto a trascorrere l’estate in città. “Non c’è dubbio che il fatto di trovare i negozi aperti anche nei mesi più caldi rappresenti un bel passo in avanti sotto il profilo dei servizi ai cittadini. Ma è anche vero che il fenomeno rappresenta la cartina di tornasole di una crisi che non accenna a mollare la presa – sospira Tempestini – per molti commercianti le ferie restano un miraggio. Meglio rimanere sempre aperti per cercare di attenuare il calo delle vendite. E poi, soprattutto per chi ha un esercizio nei luoghi turistici, è difficile rinunciare al periodo estivo”. Così, dopo il calo del commercio al dettaglio – che ha registrato, secondo gli ultimi dati disponibili a fine 2013, una perdita di quasi cinque punti percentuali (-4,7%), con le situazioni più preoccupanti rilevate nei comparti abbigliamento/accessori ed elettrodomestici – l’estate, che fino ai primi di settembre è anche stagione di saldi, potrebbe essere l’occasione per recuperare qualche margine di profitto. I negozianti, nel frattempo, incrociano le dita e accendono i condizionatori. S.W.


#Focus

Luglio 2014 | 11

 Famiglie

 Estate in città/2

bambini, a ciascuno il suo centro estivo

se la vacanza è a km zero (o quasi)

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inita la scuola, passato l’entusiasmo per essere in vacanza a prescindere dal fatto che mamma e papà continuino a lavorare e che quindi non si possa andare fuori città, consumati i primi giorni a girovagare per casa contenti di essersi liberati della sveglia di primo mattino e della routine colazione-grembiule-pronti si parte, ecco che, prima o poi, i bimbi si trovano a fare i conti con la noia. Per combatterla, e per tenere impegnati giovani e giovanissimi anche nei mesi più caldi dell’anno, la scelta di attività e centri estivi a Firenze è varia. Il modello base è il centro estivo del Comune, spesso negli stessi locali di asili e scuole, ma con molte più gite e attività estive e, soprattutto, senza libri. In alternativa, associazioni e cooperative specializzate nell’intrattenimento dei bambini, quelle per intendersi che durante l’inverno risolvono spesso il fine settimana con eventi teatrali, visite guidate e laboratori, propongono campi estivi a tema: si va dalla musica al teatro, dai centri estivi in inglese a quelli dove si coltiva l’orto e si impara a preparare le verdure di stagione. Per gli amanti dello sport, poi, basta scegliere la disciplina di riferimento per trascorrere un’estate da campioni.

Al lago o al museo, all’insegna dell’arte o indietro nel tempo: le gite di un giorno a due passi da casa Matilde Bernini

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na giornata di ferie, la macchina fotografica al collo e un buon libro da leggere in borsa. Non c’è bisogno di andare troppo lontano per fare i turisti. Premesso che per chi ha la fortuna di abitare a Firenze basta una passeggiata in via Calzaioli, da Palazzo Vecchio al Duomo, per ammirare lo spettacolo che molti vedono una sola volta nella vita, magari dopo un viaggio di migliaia di chilometri, le gite fuori porta di una giornata con partenza dal capoluogo toscano sono numerose e riservano belle sorprese. A parte le mete più classiche, come il lago di Barberino o i Renai di Signa, si può scegliere di regalarsi una visita a un giardino d’arte come il parco d’arte Pazzagli. È vicino e si vede benissimo dal treno, passando da Rovezzano. Si trova sulle rive dell’Arno e ospita 150 opere dello scultore da cui prende il nome. Allontanandosi da Firenze in direzione nord,

Il parco d’arte Pazzagli è una delle mete che si possono raggiungere con una “gita” di un giorno. Ma nei dintorni di Firenze la scelta è vasta

vale a dire verso Pistoia, per la precisione a Santomato si trova Villa Celle, con oltre 70 opere realizzate da artisti internazionali invitati ad arricchire il giardino dal proprietario-mecenate Giuliano Gori. Dirigendosi verso il Chianti Senese, invece, ci si può

imbattere nel parco sculture del Chianti, mostra permanente di 26 installazioni realizzate in materiali poveri da una selezione di artisti arrivati qui da tutto il mondo, per esprimere la propria creatività nel fiabesco ambiente popolato di querce e lecci. C’è

poi chi non può assolutamente fare a meno del mare: Viareggio, in un’ora e mezzo di treno e venti minuti di passeggiata, è la meta perfetta per farsi un bagno, mangiarsi un pezzo di pizza a taglio e un gelato in passeggiata e tornare a casa rilassati, abbronzati

e contenti. Chi ama le residenze signorili, grazie a cui fare un salto indietro nel tempo, non può non sapere che la zona intorno a Firenze è puntellata di ville medicee: per citarne solo due, verso San Piero a Sieve si trova la villa medicea di Cafaggiolo, pare la residenza prediletta di Lorenzo il Magnifico, mentre Poggio a Caiano ospita la villa medicea cui dà il nome con tanto di curatissimo giardino all’italiana, bosco e agrumeto che la circondano. Soprattutto per adulti, a un tiro di schioppo da Firenze, a Rufina il museo della vite e del vino presenta una serie di strumenti per la coltivazione della vite e per la produzione e conservazione del vino, in uso tra il 1930 e il 1960. Da non perdere, e soprattutto da accompagnare a una sosta di degustazione in Val di Sieve, nella stessa enoteca di Villa Poggio Reale che ospita il museo o in una delle tante fattorie della zona.


12 | Luglio 2014

#Società

 Il progetto/1

un lavoro per le donne vittime di violenza Cooplat e Artemisia insieme per aiutarle a ricominciare

D

onne maltrattate che perdono il lavoro o che sono obbligate a rinunciarvi a causa della difficile situazione familiare. Vittime di soprusi costrette a restare insieme ai loro aguzzini perché, altrimenti, senza uno stipendio non saprebbero come sfamare i propri figli. È rivolto a loro il progetto di inserimento lavorativo pensato da Cooplat, la storica cooperativa fiorentina dei servizi, e dall’associazione antiviolenza Artemisia, da vent’anni un porto sicuro per le vittime di maltrattamenti. L’obiettivo è semplice: dare alle donne che hanno subito abusi un’occupazione per ricominciare, per tornare a vivere dopo le violenze. Sarà Artemisia a segnalare alla cooperativa le persone da coinvolgere nell’iniziativa. In molti casi si tratta di mamme con bambini a carico. Qualcuna di loro è ospitata nelle case rifugio gestite dai volontari di Artemisia e dall’indirizzo se-

greto per non essere trovate da mariti o compagni violenti. Si inizierà da subito, con le prime sostituzioni estive. Cooplat farà lavorare le donne di Artemisia nei tanti settori in cui è attiva, come le pulizie, il portierato o la cura del verde, sempre tenendo conto delle esigenze e delle necessità di ciascuna di loro. Sarà garantita la massima flessibilità negli orari e, in caso di donne straniere, la cooperativa cercherà un impiego che non le metta in difficoltà se non parlano bene l’italiano. “Siamo orgogliosi di dare una mano a queste donne che cercano di lasciarsi alle spalle situazioni drammatiche – dice il presidente della cooperativa Fabrizio Frizzi – il legame tra etica, diritti e lavoro è da sempre nel nostro dna”. Una delle prerogative della cooperativa è proprio quella di mantenersi fedele alla sua tradizione sociale, coniugandola con le dimensioni che, ormai, sono quelle di una grande impresa: basti pensare ai

tremila addetti – di cui 2/3 soci e in gran parte donne – e ai novanta milioni di fatturato con cui la cooperativa ha chiuso il 2013. Quanto alle donne di Artemisia, “per loro trovare un lavoro significa avere una fonte di reddito che le permetta di riconquistare autonomia e libertà di scelta nel percorso di uscita dalla violenza”, spiega la vicepresidente dell’associazione Anna Bainotti. Significa, in altre parole, potersi ripensare con i propri bambini in un nuovo progetto di vita, libere dai soprusi, di poter far fronte alle necessità dei figli, di avere una casa e poter pagare un affitto. “Ancora – aggiunge Bainotti – molte donne sono costrette a rimanere con il partner maltrattante e a subire violenze perché prive di aiuti concreti e sostegno. Una situazione frequente – conclude – tra le 1.155 donne che ci hanno chiesto aiuto nel 2013 e tra le quindici in situazione di rischio ospitate nelle case rifugio”.

 Il progetto/2

e le piante crescono dietro le sbarre

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n giardino può nascere anche dietro le sbarre di un carcere. Alcuni detenuti di Sollicciano cureranno infatti le piante di uno dei vivai più importanti d’Europa, il Vannucci di Pistoia: il progetto è della cooperativa sociale Ulisse e il suo obiettivo è quello di dare un’occasione di reinserimento lavorativo agli ospiti del penitenziario fiorentino. Il vivaio Vannucci fornirà a Ulisse alcune piante che saranno fatte crescere in una struttura ad hoc creata all’interno di Sollicciano, per poi tornare nella disponibilità dell’azienda ed essere messe in vendita. “I nostri quindici anni d’esperienza di progetti sociali nei penitenziari (da ‘Piedelibero’, il brand delle biciclette riparate dagli ospiti dell’istituto penale fiorentino, a ‘Le rose di Sollicciano’) – commenta il presidente della cooperativa Ulisse Giovanni Autorino – ci hanno dimostrato che per un detenuto lavorare è una grande occasione di riabilitazione e reinserimento nella società”. “L’Europa e il governo italiano – aggiunge la responsabile di Legacoopsociali Toscana Eleonora Vanni – stanno fortemente puntando l’attenzione sullo sviluppo dell’impresa sociale, uno sviluppo che può nascere anche da accordi come questo. Integrare l’azione del no profit e quella delle aziende commerciali, facendo fare a ogni soggetto quel che meglio sa fare, consente di creare nuove opportunità economiche e di inclusione sociale”. Le attività di ortovivaismo previste nell’accordo vanno ad affiancarsi a “Le rose di Sollicciano”, progetto promosso dall’assessorato all’agricoltura della Regione: da circa un anno tre detenuti del carcere di Firenze e dell’istituto Gozzini – assunti dalla cooperativa Ulisse – curano rose che poi vengono vendute nei mercati fiorentini, a vivai, a negozi specializzati e anche direttamente ai cittadini. I detenuti, selezionati sulla base delle capacità manuali e dell’attitudine alle attività di orticoltura, stanno imparando un mestiere che potrà servire loro per la vita fuori dal carcere una volta scontata la pena. Oggi lavorano quattro ore al giorno, tre volte a settimana, sotto la guida di un esperto di botanica e di un tutor della cooperativa Ulisse.


#Politica

Luglio 2014 | 13

 Istituzioni

da periferie a centro: più peso per i quartieri Per garantire migliori servizi e risposte veloci ai cittadini Gianni Carpini

I

l front office della porta accanto. In ogni sede di Quartiere arriverà uno sportello unico per i cittadini. Servizi anagrafici, sociali, educativi e per le attività produttive: le ipotesi in cantiere sono tante ed è in corso il lavoro per individuare gli spazi e, soprattutto, per trovare le risorse economiche, ma l’obiettivo è quello di creare una rete capillare sul territorio. Uffici dove trovare in un colpo solo più risposte. Nel cassetto c’è anche il progetto di rispolverare i vigili di quartiere e quello di esportare le iniziative della Notte Bianca fuori dal centro. Sono alcuni dei tasselli della “rivoluzione delle cinque Q”, un cambio di rotta che va da Palazzo Vecchio in direzione delle periferie. I cinque Quartieri – intesi come istituzione – si apprestano insomma a vivere una seconda giovinezza con l’amministrazione Nardella che, all’indomani della sua elezione, ha dato il via a un viaggio tra le periferie cittadine. Le deleghe affidate ai “mini parlamenti” di rione resteranno le stesse (cura del verde pubblico, servizi sociali allargati, eventi culturali e sport), ma sarà il rapporto con la macchina comunale centrale a cambiare. A partire dalla “corsia preferenziale” che i Quartieri avranno con i dirigenti comunali, per tenere le fila di lavori e servizi sul territorio. Un rapporto che non sempre è stato facile.

“In passato c’è stata un’eccessiva burocratizzazione, era difficile interagire con i singoli funzionari – spiega l’assessore al decentramento Federico Gianassi, che fino a qualche mese fa guidava il Q5 Rifredi-Novoli – adesso porteremo le riunioni operative direttamente nei Quartieri”. Le circoscrizioni acquisteranno maggior peso soprattutto nelle decisioni che riguardano da vicino le rispettive zone: dalle grandi opere pubbliche – tramvia in primis – agli interventi di manutenzione delle strade, tra buche e marciapiedi da rifare. E intanto la giunta comunale lascia periodicamente piazza della Signoria per svolgere le riunioni nei quartieri. Cambiamento nella forma e nella sostanza. Tra gli assessori e il sindaco potranno sedere anche i presidenti dei Quartieri, quando i summit riguarderanno da vicino il loro pezzo di città. I numeri uno dei rioni potranno esprimere pareri e, inoltre, saranno consultati tutti assieme dal primo cittadino una volta al mese. “Non stiamo parlando di cinque mini-sindaci – puntualizza Gianassi – con questo nuovo modello vogliamo stabilire una collaborazione continua con tutti i presidenti, valorizzare queste istituzioni che sono quelle più vicine ai cittadini – conclude – per garantire migliori servizi e una risposta veloce ai bisogni delle persone”.

Il sindaco Dario Nardella in piazza dell’Isolotto, durante una tappa del suo “tour” tra le periferie

 La storia

 La “cura dimagrante”

in principio erano i movimenti di base: Firenze “capitale” delle circoscrizioni

meno spese e consiglieri

O

ggi sono cinque, un quarto di secolo fa erano quasi il triplo. I cinque quartieri fiorentini come oggi li conosciamo sono nati come istituzione amministrativa dopo una riforma varata nel 1990: fino ad allora le circoscrizioni comunali erano addirittura quattordici. Firenze è la “capitale” dei quartieri italiani: è stata una delle prime città dello Stivale a istituire, nei primi anni Settanta, le circoscrizioni comunali decentrate. E fin da un decennio prima nelle varie zone della città operavano movimenti di base, che con l’alluvione del ’66 si moltiplicarono. Nelle aree investite dalla furia dell’Arno i cittadini si autoorganizzarono in centri di soccorso spontanei e comitati, i “cugini” dei successivi movimenti di quartiere.

L

e Province vanno in pensione, i Quartieri no. Ma quelli fiorentini diventano più snelli. La “cura dimagrante” è la stessa a cui si è auto-sottoposto il consiglio comunale dopo la riforma dello statuto approvata nel luglio 2013: diminuisce anche il numero dei consiglieri di Quartiere, che passano da ventitré a diciannove. Le commissioni permanenti, una sorta di assessorati in piccolo che si occupano di temi specifici come ad esempio urbanistica, ambiente o servizi sociali, possono essere al massimo sei. Una è di controllo, guidata da un rappresentante delle minoranze. E gli stipendi dei “politici di rione”? Le cifre sono scritte in una legge nazionale: ogni consigliere di Quartiere riceve un gettone di presenza per ogni seduta del consiglio o delle commissioni pari a 40 euro lordi. L’unico a percepire una paga fissa è il presidente di Quartiere. Limate negli ultimi anni anche le spese per gli affitti: tutte le sedi dei Quartieri sono di proprietà pubblica. Quanto alle funzioni, le circoscrizioni di decentramento comunali (come vengono chiamate sulla carta) si occupano direttamente dei cosiddetti “servizi di prossimità”, in collaborazione con i vari assessorati: si va dalla cura del verde pubblico all’organizzazione di eventi culturali sul territorio, fino alle politiche sociali per anziani, giovani e bimbi.

 La giunta

LA “SQUADRA” DI NARDELLA, TRA CONFERME E NOVITÀ C

La giunta a San Miniato: da destra a sinistra gli assessori Gianassi, Perra, il vicesindaco Giachi e Bettarini

inque donne e cinque uomini, alcune riconferme e molte novità. È questa la squadra che affianca il sindaco Dario Nardella nel governo cittadino. La vice è Cristina Giachi, assessore uscente alla scuola, delega che mantiene anche in questa legislatura. Altra riconferma è quella di Elisabetta Meucci, che resta titolare dell’urbanistica. A lei il compito di portare a termine il lavoro avviato con Renzi sul regolamento urbanistico. Tra le new entry spicca il nome di Nicoletta Mantovani: già assessore alla cultura con la giunta di Flavio Delbono a Bologna, la vedova di Luciano Pavarotti guiderà l’assessorato alle relazioni internazionali. Per lei, inizialmente, si era parlato di un possibile incarico alla cultura, delega che invece resta nelle mani del sindaco, insieme a quelle a polizia municipale, sicu-

rezza e servizi demografici. Sara Funaro, nipote dell’ex sindaco dell’alluvione Piero Bargellini, è il nuovo assessore alle politiche sociali e alla casa. Classe ‘76 e una laurea in psicologia, sedeva da tempo nel cda di Montedomini. Faccia nuova anche quella di Lorenzo Perra, già direttore dell’Ato Centro dei rifiuti, che eredita l’assessorato al bilancio, alle partecipate e ai fondi europei. Si occuperà di ambiente e decoro urbano la dirigente di Confesercenti Alessia Bettini, responsabile del comitato di Nardella in campagna elettorale. L’assessore provinciale uscente Stefano Giorgetti è il nuovo volto di infrastrutture e opere pubbliche: la sfida comincia subito con i cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia. Poco più che trentenne, è Andrea Vannucci il più giovane: già consigliere comunale nella scorsa legislatura, è il nuovo

responsabile dello sport. Si occuperà invece di organizzazione e personale il presidente uscente del Quartiere 5 Federico Gianassi, segretario comunale del Pd fiorentino. Si aggiungono alla squadra di governo quattro consiglieri personali del sindaco che non percepiranno indennità: l’archistar Stefano Boeri (cultura e grandi eventi), l’ex ad di Esaote Fabrizio Landi (economia), l’assessore uscente al bilancio Alessandro Petretto (finanza pubblica) e l’ex procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi (legalità). Tocca a una donna, invece, guidare il consiglio comunale: la nuova presidente è Caterina Biti, veterinaria, ex assessore all’ambiente. Come vice avrà Giampiero Gallo (Pd) e Donella Verdi (Sel). N.B.


14 | Luglio 2014

#Salute

 La sperimentazione

 Meyer

se il mal di denti non fa più paura (al portafoglio)

Un sms per la ricerca U

Cure odontoiatriche gratuite o scontate in base al reddito  Mail: infosanita@regione.toscana.it

Giorgia Marcheschi

L

a crisi fa male anche ai denti. Al punto che oggi, calcola l’Istat, sono oltre mezzo milione le famiglie che in tutta Italia rinunciano al dentista perché non ce la fanno a pagare la parcella. Ma in Toscana sta prendendo piede un’altra filosofia: la salute, anche quella del sorriso, non è un optional ma un diritto per tutti, non solo per chi può permetterselo. Nasce da qui il progetto sperimentale per la salute orale messo in campo dalla Regione, che d’ora in poi renderà il dentista gratuito per i cittadini dai redditi bassi, e scontato per gli altri. L’obiettivo è allargare la platea di chi beneficia

del servizio di odontoiatria pubblica, limitata oggi all’8 per cento della popolazione, e incentivare la prevenzione e la cura dei denti tra tutti i cittadini. La Toscana è la prima regione ad adottare un simile provvedimento, che entrerà a pieno regime dal 1° gennaio 2015. I pazienti saranno suddivisi per fascia di reddito (fiscale o Isee): le famiglie che non superano gli ottomila euro potranno accedere a tutte le prestazioni odontoiatriche in regime di esenzione, senza cioè pagare un euro. Per loro sarà tutto gratuito, dalle otturazioni fino alle dentiere. Lo stesso vale per i soggetti in condizioni di vulnerabilità sanitaria

(handicap gravi, patologie rare o croniche). I cittadini con reddito familiare tra gli 8mila e i 14mila euro pagheranno invece un ticket per l’assistenza ambulatoriale. Gli altri verseranno in base alle prestazioni seguendo un vero e proprio “tariffario” con prezzi agevolati: 43 euro per l’estrazione di un dente, 45 per un’otturazione, 30 per l’igiene orale, 150 per una corona. Cifre che renderanno la salute dei denti più alla portata di tutte le tasche. Grande attenzione è rivolta anche alla cura dei denti dei più piccoli: il progetto prevede infatti un maggiore sviluppo dei programmi di prevenzione rivolti ai bambini dagli zero ai 14 anni.

Per accedere alle visite non servirà alcuna prescrizione medica, basterà prenotare al Cup. Le visite si svolgeranno solo nelle strutture pubbliche, con dentisti dipendenti delle Asl oppure con privati convenzionati. Le aziende sanitarie, inoltre, dovranno garantire prestazioni urgenti 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana. Il progetto sperimentale avrà una durata triennale ed è finanziato con circa cinque milioni di euro in totale. E sono già moltissime le richieste avanzate dai cittadini di tutta la Toscana: per rispondere alle domande è stato attivato il numero verde 800.55.60.60 (dal lunedì al venerdì ore 9-15).

n sms per aiutare la ricerca. Con un semplice “messaggino” di testo inviato da cellulari e smartphone al numero 45507, fino al 13 luglio si potranno sostenere l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e il lavoro dei suoi giovani ricercatori. Mancano pochi giorni al termine della campagna di raccolta fondi “Diventa amico del Meyer” (che si è aperta il 26 giugno scorso), ma si può fare ancora molto: bastano pochi “clic” sul telefonino. A essere finanziato, nello specifico, sarà il progetto “Giovani ricercatori”: giunto alla seconda edizione e unico nel suo genere in Italia, finora ha permesso all’ospedale fiorentino di investire sulle conoscenze scientifiche di venti promettenti ricercatori dell’azienda ospedaliera universitaria Meyer, selezionati in base al merito da un comitato scientifico internazionale formato dai maggiori scienziati al mondo, altamente qualificato e indipendente. I ricercatori che entreranno a far parte del progetto potranno svolgere soggiorni di formazione e approfondimento in centri di ricerca d’eccellenza a livello internazionale e avranno l’occasione di terminare lo studio clinico o di laboratorio per cui sono stati selezionati in base alle diverse discipline. Con un semplice sms, insomma, si darà al Meyer la possibilità di dotarsi delle migliori armi per combattere le tante malattie complesse e rare che colpiscono i bambini. Il volto della campagna di sensibilizzazione è quello del ct della Nazionale italiana Cesare Prandelli, da sempre molto attento ai temi della ricerca, in particolare quella pediatrica. Oltre al “mister” azzurro, per questa iniziativa la Fondazione Meyer può contare anche sul sostegno di altri personaggi del mondo dello sport e delle spettacolo come Martina Stella, Chiara Francini, Luca Calvani, Jury Chechi e Marco Masini.

Web meyer.it/amico

L'sms solidale deve essere inviato al numero 45507


#Casa

Luglio 2014 | 15

 L’intervento

in arrivo un quartiere di appartamenti in legno Nascerà alle porte di Firenze: previsti anche uffici e negozi Fausto Fedi

“P

er fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero...”, hanno cantato generazioni di bambini ispirati da Gianni Rodari e Sergio Endrigo. Ma tra qualche decennio l’immortale canzone-filastrocca potrebbe cambiare un po’, arrivando a dire che anche per fare una casa ci vuole il legno. Sì, perché le case in legno si stanno imponendo sempre più come la novità dell’edilizia in Italia, un settore che è stato letteralmente falcidiato – in termini di posti di lavoro e fatturato – dalla crisi economica. Il nome tecnico è “cross lam”, e si tratta di un particolare sistema di costruzione degli edifici che prevede l’utilizzo esclusivo di pannelli di legno a strati incrociati (neanche un centimetro di cemento, per intendersi). Non pensate però alle case che si vedono nei film americani. Sia dall’esterno che dall’interno gli edifici realizzati con il cross lam sono tali e quali agli altri, perché il legno non è a vista. Insomma: non si vede ma c’è, e garantisce risparmio energetico e dunque economico (il legno ha caratteristiche termiche dieci volte superiori a quelle del cemento armato), elevate prestazioni antisismiche (massima garanzia statica in caso di terremoto) e tempi di realizzazione più veloci e certi. In altre parti d’Europa, in particolare in Germania, i primi alloggi di questo tipo sono stati messi in

90

appartamenti in arrivo a Calenzano tra il centro del comune e la frazione della Fogliaia

Info: Tel. 055.4289720 Cell. 348.2930268 Mail: info@redenta.it

Il rendering del progetto: le nuove abitazioni sorgeranno a Calenzano, nella zona del campo sportivo “Paolo Magnolfi”

vendita già alla fine degli anni ‘90. Nel nostro paese, invece, una diffusione un po’ più importante di questa tecnica costruttiva è iniziata soltanto dopo il tragico terremoto che ha colpito L’Aquila nel 2009. Ma proprio in provincia di Firenze partirà nei prossimi mesi la realizzazione di un nuovo quartiere fatto di appartamenti in legno: a Calenzano saranno costruiti circa novanta appartamenti che, oltre ai vantaggi già elencati, avranno anche quello di essere messi sul mercato a un prezzo di circa 2.300 euro al metro quadro, una cifra decisamente inferiore ai valori del mercato immobiliare di riferimento. A realizzare l’intervento, che si prevede verrà ultimato entro il 2016, sarà la Rexlam srl, per conto della cooperativa Redenta. La nuova edificazione sorgerà nella zona del campo sportivo “Paolo Magnolfi” e comprenderà anche negozi e uffici, sviluppandosi su una superficie di circa settemila mq e andando a unire la frazione della Fogliaia con il centro di Calenzano. “Questo nostro progetto – dice il presidente della cooperativa Redenta, Alessandro Carmignani – è il tentativo di rispondere al grande problema del bisogno abitativo, puntando sulla qualità e sulla sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica”.

 I vantaggi

dal risparmio alla sicurezza C

hiamatelo il grande balzo del legno. Solo pochi anni fa era una minuscola nicchia del settore delle costruzioni, visto che nel 2008 la sua quota di mercato era pari allo 0,5%. Nel 2013 è arrivata al 6%, e si stima che, nel giro di un altro anno, toccherà quota 15%. I motivi di questa “rimonta” sono diversi, tanti quanti i vantaggi concreti che garantisce una casa in legno. Vediamone alcuni nel dettaglio. Sicurezza. Il legno, a parità di resistenza, è cinque volte più leggero del cemento armato e dunque resiste meglio alle scosse sismiche. E in caso di incendio “risponde” meglio al fuoco, anche se può sembrare una contraddizione in termini: la superficie del legno protegge infatti la struttura interna, evitando così collassi improvvisi. Risparmio energetico ed economico: l’assenza di ponti termici e pareti fredde consente di tagliare fino al 50% dei consumi energetici rispetto all’appartamento di un palazzo in cemento. Acustica: le tecniche di costruzione multistrato e i materiali isolanti attualmente utilizzati permettono di proteggere l’alloggio dai rumori esterni (e il rumore da calpestio viene contenuto grazie a una scelta ragionata degli strati di controsoffitto e sottofondo). Durabilità: un edificio in legno ha una “vita” lunga quanto quella di un edificio tradizionale. Questi e altri vantaggi garantiti dal legno consentono di arrivare, in fase di stima, a valori di mercato che arrivano anche al cinque per cento in più rispetto agli immobili realizzati con altri materiali.


16 | Luglio 2014

#Cultura  Novità

 Il cartellone

Estate fiorentina? no, “metropolitana” Da Ligabue ad Ani DiFranco, fino a Michelangelo: ecco il programma firmato da Stefano Boeri Caterina Gentileschi

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erenata rap, serenata metropolitana cantava il buon Lorenzo Jovanotti diversi anni fa. In questo caso, invece, non si tratta di serenate, ma piuttosto di serate metropolitane, quelle che vanno a comporre il cartellone dell’estate, che per i mesi più caldi del 2014 si allarga alla cintura intorno a Firenze. Insieme alla città del giglio (la cui Estate Fiorentina è curata da un direttore artistico d’eccellenza, l’architetto Stefano Boeri) ci sono Sesto Fiorentino, Scandicci, Fiesole, Impruneta, Bagno a Ripoli e Campi Bisenzio, ognuno dei quali ha in serbo un nutrito numero di eventi. A Firenze l’epicentro dell’estate sarà il parco delle Cascine, tornato nuovamente a fare da polo attrattore per giovani e meno giovani (con le Murate, la Fortezza e tutto il centro storico a fare da “ancelle”). E i grandi eventi? Per questa edizione erano stati presentati al Comune 83 progetti, tra i quali ne sono

Luciano Ligabue sarà in concerto allo stadio Artemio Franchi il 16 luglio

stati scelti 66, finanziati con due milioni e mezzo di euro di cui la gran parte elargiti da sponsor privati e un quinto del totale, circa 470mila euro, arrivato da Palazzo Vecchio. Gli appuntamenti clou di un’estate che andrà avanti, come da calendario, fino al 21 settembre sono i concerti, a cominciare dal live di Ligabue, il 16 luglio all’Artemio Franchi. Ma se un concerto alla stadio ha sempre il suo fascino, non saranno da meno quelli alle Cascine e nella cavea dell’Opera di Firenze, che torna protagonista di questa stagione. Il 30 luglio, all’Anfiteatro delle Cascine si esibiranno gli Epica, mentre alla Cavea appuntamento fissato con Jonathan Wilson il 1° agosto, gli Elbow il 25, Le luci della centrale elettrica il 26 e l’americana Ani DiFranco l’11 settembre. Il pugliese Caparezza si esibirà invece all’ippodromo Le Mulina il 7 settembre. Ma non finisce qui: nel calderone dell’estate bolle molto altro. Come il cinema all’aperto,

 Web: estatefiorentina.it App: Firenze Up (per Iphone e Android)

che si potrà apprezzare anche (oltre che nelle classiche arene estive come Chiardiluna, Esterno Notte Poggetto e arena di Marte) in piazza Santissima Annunziata, dove verrà proiettata una selezione di pellicole e docufilm. Gli appassionati di musica elettronica dovranno aspettare i giorni dall’11 al 13 settembre per Nextech, festival che si svolgerà in vari luoghi della città. E poi ci sono gli itinerari michelangioleschi, in occasione del 450esimo anniversario della morte dell’artista, e il Festival au desert. Presenze d’Africa, per fare il pieno di musica, cultura e colori locali. Alla Limonaia di Villa Strozzi spazio al design con la mostra Sourse, mentre Lisa Batacchi ha in programma la performance Forward, in collaborazione con l’associazione Canottieri. Insomma, la lista sarebbe chilometrica, per fortuna c’è un sito internet dove consultare il programma completo. Che l’estate abbia inizio.

 La storia

 A teatro

 Fuori porta

e Il fumetto diventa serie tv

l’ensemble jazz suona a notte fonda: giovani musicisti crescono al puccini

monticchiello, gli attori-cittadini guardano al passato sperando nel futuro

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gni tanto capita che le storie di fantasia diventino realtà, e che gli eroi si trasformino in persone in carne ed ossa. A Giuseppe Di Bernardo, che di professione fa il disegnatore e a cui la fantasia certo non manca, è successa proprio una cosa del genere. Ma partiamo dal principio. Giuseppe fa parte della squadra di disegnatori che danno vita alle storie di Diabolik e un bel giorno, insieme a Andrea J. Polidori, decide di mettere su carta una storia tutta sua, intitolata L’insonne, che ha dato alle stampe. Si tratta di un fumetto completamente ambientato a Firenze, che ha per protagonista Desdemona Metus, una sexy speaker radiofonica che conduce un programma notturno, mentre tutti (o meglio, molti) dormono. Desdemona è un personaggio molto intrigante e le sue storie sono di quelle che si leggono tutte d’un fiato, tant’è che ha avuto anche una discreta fortuna in edicola. Ma la vera notizia è che la protagonista in questione, dopo aver a lungo vissuto tra le pagine ruvide di un fumetto, si è trasformata in una persona in carne ed ossa, una bellissima ragazza che parla davvero ai suoi ascoltatori dai microfoni della radio. Come? Semplice: la giovane società di produzione Mescalito film, in collaborazione con Alfiere production, è al lavoro per la realizzazione di una puntata pilota della serie che mischia thriller, noir, intrighi politici, esoterismo, teoria della cospirazione e temi più intimi e poetici della vita umana e dei problemi della società italiana di oggi. Nel 2013 il progetto della puntata pilota è passato anche al vaglio della commissione del Ministero dei Beni Culturali, ottenendo il riconoscimento di film di interesse culturale nazionale. Per i tagli alla cultura il progetto non è riuscito però ad avere il finanziamento necessario per essere realizzato, ed è per questo che produttori e autori hanno deciso di sperimentare il crowdfunding. È già on line un promo di cinque minuti che fa capire come verrà la serie, con una bellissima Firenze sullo sfondo e con la possibilità di contribuire, anche soltanto con pochi euro, per trasformare Desdemona in una ragazza in carne ed ossa. Proprio come Pinocchio. Basta un piccolo contributo e il fumetto diventa realtà.

L.V.Z.

Un’immagine tratta dalla puntata pilota del serial “L’insonne”, che ha come protagonista la speaker radiofonica Desdemona Metus

Fb: insonneserial Web: indiegogo.com/projects/l-insonne

round midnight” significa intorno a mezzanotte. Ed è proprio l’orario adatto a uno spettacolo come quello organizzato dal teatro Puccini, che strizza l’occhio alle serate dedicate all’improvvisazione jazz nei fumosi club d’oltreoceano. In occasione delle prove dell’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti (ensemble jazzistico con i migliori studenti dei conservatori italiani, che si va costituendo in questi mesi sotto l’ala dello stesso Puccini), il venerdì sera sono state programmate Around Midnight, una serie di serate di improvvisazioni dirette dal musicista Paolo Damiani, durante le quali interverranno i giovani dell’orchestra e ospiti di alto profilo. Le prossime occasioni per sentir suonare l’ensemble sono l’11 luglio alle 22 (ingresso 10 euro con consumazione inclusa) oppure il 29 agosto alla stessa ora. Una bella occasione per ascoltare i talenti di domani e quelli di oggi insieme.

on si può chiamare estate senza il Teatro Povero di Monticchiello, in provincia di Siena, con il sole che scende all’orizzonte sui campi arati della Val d’Orcia. Famoso ormai in tutto lo Stivale, lo spettacolo – definito autodramma da Giorgio Strehler – scritto, diretto e interpretato dagli abitanti del piccolo borgo, quest’anno andrà in scena dal 25 luglio al 14 agosto (con le sole pause del 28 luglio e 4 agosto). Nell’edizione 2014 gli attori-cittadini si destreggeranno, come sempre, in uno spettacolo che intrattiene e fa riflettere allo stesso tempo. Stavolta sul palcoscenico prenderà vita un parallelismo tra il 1944 – con uno squadrone nazista pronto a colpire gli inermi cittadini di Monticchiello – e il 2014, che vede gli abitanti sul ciglio di un altro burrone altrettanto spaventoso: quello della crisi. Un parallelismo che distrae e fa pensare, grazie alla bravura semplice dei suoi protagonisti.

Orari e tariffe, si cambia: per i musei è “rivoluzione”

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ese che vai, agenda che trovi. A luglio la principale novità è quella appena introdotta dal ministro ai beni culturali Dario Franceschini, che ha fatto il punto della situazione sui musei statali. Ed ecco che cosa cambia da oggi in avanti, con orari e tariffe che subiscono alcune modifiche. Per quanto riguarda i biglietti, la novità è che d’ora in avanti gli ultra 65enni pagheranno regolarmente il biglietto (fino ad oggi entravano gratis) al contrario dei ragazzi, che fino a 18 anni entreranno gratis e fino a 25 avranno diritto a una riduzione. Ma quali sono i musei interessati a Firenze? Tutti quelli statali ovvero, ad esempio, gli Uffizi, il Bargello, tutto il complesso di Palazzo Pitti e di Boboli, la Galleria dell’Accademia, Palazzo Davanzati, il museo Archeologico ed Egizio (la lista completa dei musei statali e del prezzo dei biglietti si può trovare sul sito www.polomuseale.firenze.it). La prima domenica del mese diventerà invece un appuntamento speciale, gratis per tutti, con porte aperte in tutti i luoghi statali della cultura (a Firenze come nel resto d’Italia), mentre la “notte al museo”, evento che riscuote grande successo e che solitamente si svolgeva una volta all’anno, verrà organizzata due volte, al prezzo simbolico di un euro. Ma non è tutto: oltre ai cambiamenti nelle tariffe, ci sono anche quelli che riguardano gli orari. Uno in particolare: tutti i venerdì la chiusura sarà posticipata alle 22, permettendo così anche a chi esce tardi dall’ufficio ma non vuol rinunciare a fare il pieno di cultura di andare a visitare un museo o una mostra by night. A proposito di mostre, da non perdere, agli Uffizi, Puro semplice e naturale (fino al 2 novembre), il Manto di corte di donna Franca Iorio, dama di corte della regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III, alla Galleria del Costume fino al 3 agosto, e infine i bellissimi dipinti di Jacopo Ligozzi. Pittore universalissimo alla galleria Palatina (fino al 28 settembre). E.C.


#Cultura

Luglio 2014 | 17

 Penna e calamaio/1

da Renzi allo strega, Un mese da leggere: Tutti i consigli Pagina per pagina Enrica Cinaschi

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uglio, si sa, è sinonimo di mare. E mare è sinonimo di abbronzatura, nuotate, partite a bocce, settimane enigmistiche e lunghe giornate trascorse a leggere. Ecco allora i consigli de Il Reporter, alcuni titoli scelti tra le fila dei romanzieri toscani di oggi e di ieri, da portare con sé sotto l’ombrellone. Il primo, breve e piacevole è Valecky o guida sentimentale alla mitteleuropa (edizioni Effequ), romanzo firmato dal giovane Gabriele Merlini, che fa attraversare al suo protagonista – un giovane scrittore, per l’appunto – Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania, alla ricerca dell’anima vera di questa parte del vecchio continente. Restando sulla narrativa, si può scegliere anche Nella vasca dei terribili piranha

(Effigie edizioni), romanzo di Alessandro Raveggi, oppure Le nostre vite senza ieri (Bompiani), ultima fatica, in ordine di tempo, del premio Strega Edoardo Nesi. O anche Le rockstar non muoiono mai (Intermezzi), che vede le icone del rock and roll ritrovarsi su un’isola lontana da tutti, in cerca di un distacco dalla realtà. Chi preferisce i saggi e aspetta l’estate per fare il pieno di attualità potrà cimentarsi nella lettura de Il seduttore. Matteo Renzi e la sinistra rosè (Barbera editore), di Simona Poli e Massimo Vanni, oppure di Matteo il conquistatore. La vera storia di un’ascesa politica (Giunti) di Silvia Ognibene e Alberto Ferrarese. Un discorso a parte lo merita Antonio Brizzolari con il suo Quasi un autoritratto (edito da Mandragora), un

libro da sfogliare (con una bella introduzione del direttore degli Uffizi Antonio Natali) per gustare le opere del tormentato artista fiorentino, frequentatore assiduo del laboratorio (gestito dalla Asl) La Tinaia. Per le curiosità, ecco I nomi di battesimo a Firenze (1450-1900) di Francesco Sestito, edito da Ser ItaliAteneo, che raccoglie le scelte onomastiche praticate a Firenze lungo un arco di ben 450 anni. E i più piccoli? Per farli felici basta uno dei titoli di Peppa pig, il maialino più amato dai bambini, edito dalla fiorentinissima Giunti. Infine, per gli amanti della buona cucina l’ideale è Il sapore dei ricordi. Mangiari e storie del Chianti raccontati da Stefano Bencistà Falorni, di Gian Marco Mazzanti (Leonardo Firenze editore).

 Penna e calamaio/2

la rivista letteraria nell’epoca del web

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gni tanto succede di imbattersi in esperienze coraggiose. Di quelle che fanno ben sperare per l’avvenire, perché se nei sogni non ci si butta a capofitto, non si va da nessuna parte. È il caso di Con. tempo, neonata rivista letteraria free press dedicata esclusivamente ai racconti brevi e diretta dal giovane Carlo Benedetti insieme a uno staff di appassionati di penna e calamaio. Con.tempo nasce pensando sia alla contemporaneità, sia alla lentezza di una lettura su carta, con tempo a disposizione. Per ogni numero della rivista periodica ci sono sette, otto racconti e un tema che li lega insieme. I racconti arrivano alla redazione da scrittori più o meno conosciuti, spesso esordienti, dalla rete, da Firenze e da tutta Italia. La redazione sceglie i migliori e lavora insieme agli autori per editarli in maniera accurata. La grafica e le illustrazioni sono di un designer diverso per ogni numero, che viene stampato in tiratura limitata di 999 esemplari e distribuito gratuitamente in vari luoghi di Firenze. Per info: www.contempo.cc. E.C.

 L’appuntamento

 Sul palco

Sulla macchina del tempo, fino a Monteriggioni

Omaggi a Modugno, The Who e Radiohead: il luglio dei Nem

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hiudere gli occhi e ritrovarsi all’improvviso catapultati nel 1300. È quello che succede a Monteriggioni negli ultimi due weekend di luglio (18, 19, 20 e 25, 26, 27, dalle 17 alle 24), quando torna la celebre festa medievale, appuntamento che ogni anno richiama nel piccolo borgo in provincia di Siena migliaia di visitatori da tutto il mondo. La ventiquattresima edizione di “Monteriggioni di torri si corona” ha la direzione artistica firmata dal regista, cantautore e scrittore toscano David Riondino che, con il direttore scientifico Marco Valenti, professore di archeologia medievale e cristiana all’Università di Siena, farà rivivere il borgo attraversato dalla via Francigena e citato da Dante nella Divina Commedia come un vero e proprio villaggio ambientato nel Medioevo. Sei giorni densi di attrazioni, con spettacoli suggestivi, personaggi in costume, il mercato delle arti e dei mestieri lungo strade e piazze, giocolieri, musici, acrobati, mangiatori di spade e cantastorie. Quest’anno, inoltre, le rievo-

cazioni e ricostruzioni storiche saranno ancora più dettagliate e filologicamente curate: attraverso le cosiddette “bolle temporali” sarà possibile scoprire la vita di un piccolo villaggio longobardo, di una città di età comunale e i tornei di scherma di un esercito mercenario. Come sempre, poi, almeno per qualche ora i visitatori dovranno scordarsi dell’euro: all’interno delle mura, infatti, circolerà soltanto l’antica moneta detta “Grosso”, da scambiare appena entrati nella piazza principale per acquistare il buon

cibo della tradizione locale, i giochi medievali per i più piccoli e gli oggetti artigianali del tradizionale mercato dell’epoca. Buon viaggio (nel tempo) a tutti.

 Web

C.G.

monteriggionimedievale.it monteriggioniturismo.it Facebook: Monteriggioni-Turismo

a Fiesole a Prato, passando dal Girone e dalla terrazza vista Duomo della biblioteca delle Oblate. Il luglio dai Nem – Nuovi Eventi Musicali, l’associazione diretta da Mario Setti e Matteo Fossi, prevede concerti di artisti quali Bobo Rondelli (nella foto), Ginevra Di Marco, Cristina Donà e Antonio Diodato. Il cartellone, composto da prime produzioni e omaggi ai grandi della musica, comprende concerti di musica rock, pop e jazz, in programma fra il teatro romano di Fiesole, l’anfiteatro del museo Pecci di Prato, la terrazza della biblioteca delle Oblate di Firenze, il circolo Arci il Girone per il Girone Jazz e altre location. All’anfiteatro del Pecci venerdì 11 luglio debutta l’omaggio a Domenico Modugno a vent’anni dalla sua scomparsa: protagonisti saranno Bobo Rondelli e Ginevra Di Marco. Lunedì 14 luglio, al teatro romano di Fiesole, per l’Estate Fiesolana salirà sul palco Antonio Diodato, dopo

la ribalta di Sanremo Giovani con la sua Babilonia: sul colle etrusco proporrà l’interpretazione completa del capolavoro dei Radiohead “Ok computer”. Sempre a Fiesole, il 24 luglio sarà la volta di Cristina Donà e

della band “The waiting room”, che interpreteranno, in una prima assoluta, “Tommy” dei The Who. Il programma completo su www.nuovieventimusicali.it. I.G.


18 | Luglio 2014

#Sport  Il ritiro

A moena l’invasione gigliata

S

e il Brasile non si è colorato di viola quanto i tifosi speravano, sarà Moena a farlo. Firenze non ha ancora digerito la mancata convocazione per la rassegna iridata di gente come Pepito Rossi, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez, lasciati a casa dai rispettivi ct. Le reazioni dei tifosi non si sono fatte attendere: molti i commenti (ironici e non) affidati soprattutto ai social network. Ma il viola che non si è potuto ammirare in Brasile sarà il colore dell’estate a Moena: per il terzo anno consecutivo, la Fiorentina svolgerà il ritiro estivo in Val di Fassa, dal 9 al 20 luglio. Tantissimi, come gli anni scorsi, i tifosi attesi in Trentino: il programma 2014 prevede promozioni speciali per i supporter, l’allestimento del “Viola village” e alcune amichevoli con formazioni locali. E il popolo viola è pronto a “migrare”: “Anche quest’anno porterò a Moena mio figlio Leonardo – sorride Alessandro, tifosissimo viola – ha quasi cinque anni e dovrebbe aver già capito che fede calcistica seguire: ovvero quella del padre, della madre, del nonno, ecc... Insomma, non ha scelta”.

Tifosi viola in ritiro: anche quest’anno saranno molti i supporter che seguiranno la squadra a Moena, in Val di Fassa

Lorenzo Mossani

 L’intervista

ricordi e successi del “pecos bill” viola

Giuseppe Virgili rivive la finale di Coppa dei Campioni del ‘57 Irene Delfino

S

arà più di un’amichevole per il nostro “Pecos Bill”. Giuseppe Virgili, passato da Udine a Firenze come il suo idolo Cuadrado, fu uno degli eroi viola a centrare l’unica finale per la Fiorentina dell’allora Coppa dei Campioni. Il 30 maggio 1957, allo stadio Santiago Bernabéu, davanti a 125mila spettatori, Real MadridFiorentina finisce 2-0. Proprio riguardo quella partita, anni più tardi Gento, uno dei calciatori del Real, ammetterà: “Senza quel

tiro dal dischetto, concesso per un fallo su Mateos nettamente fuori area, per noi sarebbe stato difficile vincere quella finale”. “È la verità – concorda Virgili – lì è maturata la nostra sconfitta. Noi stavamo giocando bene. Mi ricordo che sullo 0 a 0 ho fatto un tiro bellissimo, portiere battuto, ma un difensore che era sulla linea con la testa me l’ha parato. È svenuto, ma ha salvato la rete”. Ma che cosa manca alla Fiorentina per tornare a essere grande come la sua?

Prima di tutto che non mandino via Cuadrado: è il mio idolo, mi piaceva già quando giocava nel Lecce. È metà squadra. Primo scudetto viola (‘55-’56), due secondi posti in campionato (‘56-’57 e ‘57-’58), finale di Coppa dei Campioni e Coppa Grasshoppers (‘57): questi i successi di Virgili nei suoi quattro anni in viola. Sono arrivato qua dall’Udinese, che mi ha fatto debuttare in serie A a 16 anni e mezzo. Ho fatto due campionati a Udine,

poi avevo un’opzione per andare all’Inter, ma l’allenatore Bigogno mi disse: “Beppe, è meglio che tu vada a Firenze, perché hanno bisogno di un centravanti ed è un ambiente sano, buono”. A quell’epoca venni pagato dalla Fiorentina circa 100 milioni. Solamente il Napoli aveva preso un centravanti che costava 105 milioni. In squadra eravamo tutti amici e riempivamo gli stadi. Avremmo potuto vincere per diversi anni di fila il campionato, ma ci mancavano le riserve. Attaccati gli scarpini al chiodo, lei – friulano – è tornato a vivere a Firenze: perché questa scelta? Non ho mai lasciato Firenze. Ho preso casa e moglie qua. Ho quattro figli e nove nipoti. Ho giocato a Torino, Bari, Livorno e Taranto, ma la mia casa è sempre stata Firenze. E quando ho smesso, sono tornato. Adesso ricopre l’incarico di direttore generale dello Sporting Club Firenze Sud, scuola calcio “Beppe Virgili”. Sono sei, sette anni che sono qui. È una famiglia: ho portato la mia esperienza. Il 24 luglio Virgili compie 79 anni: e allora tanti auguri di buon compleanno, Beppe!

Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it

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 Il 16 agosto

fiorentina, amichevole real

C

ome in una macchina del tempo, l’amichevole deluxe dell’estate viola ci porterà con la mente al passato e al futuro della Fiorentina. A quella del ‘57, che giocò contro il Real Madrid la finale di Coppa dei Campioni al Santiago Bernabéu, e agli undici di Montella, che incontreranno i vincitori della “Decima” il 16 agosto alle 20.45 a Varsavia, allo Stadion Narodowy, lo stadio Nazionale (tradotto in italiano) che il 27 maggio prossimo ospiterà la finale di Europa League. Un obiettivo reale per la Fiorentina, un sogno quest’anno frantumato dalla Juventus agli ottavi di finale. Oltre a una rivincita e a un motivo d’orgoglio per i viola, essendo stati invitati proprio dai madrileni a disputarla, l’amichevole di agosto sarà anche una specie di “ricognizione” dello stadio. Bellissimo e interamente coperto, fu costruito per gli Europei del 2012, dei quali ospitò la semifinale: la Germania di Mario Gomez perse 1-2 nella notte di Varsavia contro gli Azzurri. Gomez rimase a secco,

Amichevole di lusso per la Fiorentina, che il 16 agosto a Varsavia si troverà di fronte ai campioni d’Europa del Real Madrid

Pepito non c’era, la sfortuna gli aveva dato appuntamento qualche mese prima. Ma ad agosto scenderanno in campo entrambi, in coppia, l’uno accanto all’altro. Prove tecniche – è la speranza – di finale di Europa League. I.D.

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#Sport

Luglio 2014 | 19

 Promozioni e festeggiamenti

 La realtà

volley, l’olimpia in cerca di “casa”

la liberi e forti cent’anni dopo

Il sogno della società è avere un impianto a disposizione

U

Carlo Marrone

N

asce nel 1971 e, in quarant’anni di attività, diventa una delle società fiorentine più radicate, con oltre cinquecento iscritti e svariate squadre di pallavolo maschile e femminile. Parliamo dell’As Olimpia, uno dei fiori all’occhiello della pallavolo fiorentina. Il presidente Riccardo Ponzalli ha ben chiaro il “segreto” che ha reso possibile tutto ciò: “Il nostro principale obiettivo – spiega – è dare a tutti la possibilità di accedere allo sport, senza distinzione alcuna. Noi non facciamo selezioni: anche se chiaramente cerchiamo sempre di spronare i nostri ragazzi a dare il massimo, non neghiamo a nessuno la possibilità di sperimentare questo bellissimo sport che è la pallavolo. Ci piace considerarci una grande famiglia, dove poter crescere dall’infanzia fino all’età adulta”. Al di là del calcio, che in Italia è un discorso a parte, la pallavolo è uno degli sport più amati. Perché, secondo lei? È uno sport di squadra: certo, non è tra i più semplici, richiede impegno e tecnica, ma trasmette molti importanti insegnamenti, come il rispetto degli avversari e delle regole, la competitività “buona” tra compagni di squadra e l’importanza della collaborazione per raggiungere i risultati.

W eb olimpiapoliri.it

L’As Olimpia, nata nel 1971, è uno dei fiori all’occhiello della pallavolo fiorentina: la società si considera una “grande famiglia” dove far crescere gli atleti dall’infanzia all’età adulta

n secolo di vita per la Liberi e Forti, la società di Rifredi che tutti a Firenze ricordano perché fondata, nel 1914, dall’allora giovane parroco don Giulio Facibeni e da un gruppo di lungimiranti volontari con il preciso compito di aggregare i giovani con attività culturali, ricreative e sportive. Il nuovo presidente Massimo Bardazzi ha organizzato dieci giorni di festeggiamenti, con la realizzazione di un libro di 120 pagine con tanto di documenti e foto che ripercorrono la storia dell’associazione. “Purtroppo le vicende della società non sono lineari. Per molto tempo non si sono archiviate le notizie – racconta Bardazzi – ma, soprattutto, i festeggiamenti per il centenario sono stati l’occasione per un incontro con tanti fiorentini che hanno contribuito a far crescere la Liberi e Forti. E tutti hanno ribadito il contenuto sociale di questa società. Tante sono le realtà che per avere la prima squadra nelle serie più alte trascurano il settore giovanile. Il nostro impegno era, e rimane, quello di lavorare bene con i nostri ragazzi. Creando un gruppo si possono ottenere ottimi risultati senza andare a comprare altri giocatori”. La Liberi e Forti è sempre stata molto apprezzata dai fiorentini, che qua hanno praticato calcio, pallavolo, hockey a rotelle, pattinaggio, pallacanestro e calcetto. “In tanti hanno ricordato le maglie in acrilico che pizzicavano e i pallonacci che usavamo per divertirci – continua Bardazzi – e gli stessi genitori erano tranquilli perché si giocava alla Liberi e Forti”. Adesso la società si occupa solamente di pallavolo femminile. “Proprio per l’anniversario della fondazione ci stiamo organizzando per alcuni eventi all’aperto, nei giardini e nelle piazze di Firenze, per farci conoscere. Vorremmo aumentare il numero di ragazze che giocano a volley e creare un settore maschile – spiega ancora il presidente – anche perché il centenario ci ha regalato due promozioni. La prima squadra, allenata da Marco Pistolesi, è passata in serie C, mentre le juniores, guidate da Alessandro Nigi, in Prima divisione”. Un primo, importante traguardo per il rilancio del volley femminile a Firenze. “La serie C è ancora a livello regionale – puntualizza Bardazzi – ma avremo una maggiore visibilità rispetto alla D. Giocheremo sempre alla Paganelli, ma ci piacerebbe fare il salto in B2. Occorrono degli sponsor. Il nostro, la Cft, fa già tanto. Avremmo bisogno di altri aiuti per riportare in città la grande pallavolo”. Simone Spadaro

 La disciplina

UN TAEKWONDO DA MEDAGLIA D’ORO

I Nonostante sia diffuso anche fra i maschi, rimane lo sport femminile per antonomasia. Per quale motivo? Io credo che dipenda sostanzialmente dall’assenza di contatto fisico. Ha tutti i vantaggi di uno sport di squadra ma è appunto meno fisico di altri sport, e forse per questo più adatto alle donne. Anche le vostre squadre maschili stanno raggiungendo ottimi risultati... Sì, siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso dalla società e stiamo facendo di tutto per cavalcare l’onda. Nonostante, come già detto, non neghiamo a nessuno la possibilità di giocare, abbiamo cominciato a puntare più sull’agonismo, cercando di suddividere le squadre in base al livello dei giocatori. E i risultati si vedono. Avete qualche aspirazione particolare per il prossimo futuro? Migliorare sempre, per quello che riguarda le squadre, e poi ci piacerebbe avere un impianto sportivo tutto per noi, che ci consenta di avere uno spazio sempre a disposizione e soprat-

tutto un luogo di aggregazione unico. Ci stiamo lavorando e speriamo che il sogno si trasformi presto in realtà, con l’aiuto dell’amministrazione comunale. Viviamo in un periodo molto delicato dal punto di vista economico: l’Olimpia ne ha sofferto? Fortunatamente riusciamo a cavarcela, grazie ai finanziamenti degli iscritti e alle offerte dei sostenitori. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare tutti, i ragazzi, i genitori, gli allenatori, i dirigenti, tutta la meravigliosa squadra che contribuisce quotidianamente, con passione e volontà, a rendere grande l’Olimpia. I risultati del loro impegno sono tangibili: le promozioni. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile.

mportante affermazione dell’Asd Centro Taekwondo Firenze al campionato regionale che si è svolto ad Arezzo. Il sodalizio fiorentino si è presentato alla competizione con sei tra i suoi migliori atleti di specialità, che hanno conquistato la medaglia d’oro sia nella categoria Cadetti, con Cosimo Sbolci, Nicholas Ventimiglia e Alessandro Parigi, che tra gli Juniores, con Gregorio Del Sorbo, Massimiliano Serino e Athan Fedi, al termine di finali avvincenti, rispettivamente contro le agguerrite compagini di Siena e Montecatini. Gli allievi sono seguiti dal maestro Francesco Poli, che allena gli atleti nella storica sede del team presso la palestra centro fitness Artemio Franchi, in viale Maratona (sotto lo stadio). L’associazione sportiva dilettantistica Centro Taekwondo Firenze, presieduta da Alessia Mulone e costituita nel 1996 dal maestro Domenico Mazzocca, vero pioniere del Taekwondo in Toscana, svolge la sua attività anche in due sedi distaccate a Rifredi, e ha come scopo la diffusione di questa disciplina a tutti i livelli. Sim.Spa.

 Il bilancio

IL GRANDE SALTO DELLA PALLAVOLO L

a pallavolo, forse, si è presa lo scettro di primo sport nell’hinterland fiorentino. Come? In primis con una straordinaria Azzurra, che ha vinto tutto sul campo, merito del gruppo, di un’allenatrice come Francesca Vannini, di uno sponsor come Il Bisonte e di aver creduto fino in fondo nell’impresa di andare a vincere a Monza in gara 2, uno spettacolo non solo per gli amanti del volley. Vincere la Coppa Italia di Serie A2 e conquistare la Serie A1 è una favola made in San Casciano che, probabilmente, l’anno prossimo sarà anche made in Florence. È nel capoluogo toscano che dovrebbe giocare, infatti, la neopromossa Azzurra. Qualche metro più in là, ecco la Savino Del Bene di Scandicci. Raggiunta la semifinale promozione in Serie A2, la società del patron Nocentini ha alzato l’asticella e la categoria. Anche la Savino Del Bene, infatti, farà la Serie A1, al posto di Frosinone. Con San Michele stabile in serie B1, anche quest’anno degna protagonista di un campionato avvincente. Sul fronte mercato, la Savino Del Bene ha già acquistato Tereza Vanzurova, schiacciatrice/opposta della Repubblica Ceca che, nella scorsa stagione, militava in Serie A1 con Novara. Altro colpo da Serie A1 coach Bellano, proveniente dall’alveare di Ornavasso. In campo maschile, l’Olimpia Poliri ha acciuffato la serie B2. Che dire: complimenti a tutti. Car.Mar.


20 | Luglio 2014

#Rubriche

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

PALAZZO BOMBICCI

(Piazza della Signoria, angolo via dei Calzaioli)

I

l Palazzo Bombicci si trova in piazza della Signoria, con ingresso dal numero civico 5, all’angolo con via dei Calzaioli e prosegue su questa strada fino a via della Condotta al Canto dei Fiascai. Ha origini trecentesche e il suo lato principale è sulla via dei Calzaioli, dove presenta cinque grandi arcate a tutto sesto, residuo di un’antica loggia. Il pianterreno e il primo piano, dove si apre una fila di finestre rettangolari, sono coperti da un bugnato, mentre i piani superiori sono intonacati. Nel 1786 il palazzo inglobò parte dell’antica chiesa dedicata a San Romolo, detta anche “degli Uberti”, dalla famiglia che ebbe il patronato. Nel 1769 la chiesa fu soppressa, venduta e ridotta a civili abitazioni, e ora anche a sede di una banca. La nuova ristrutturazione venne realizzata in un misurato barocco dall’architetto e ingegnere fiorentino Bernardo Fallani. Il portone d’ingresso del palazzo prospetta sulla piazza della Signoria ed è sormontato, fra due mensole del balcone soprastante, dallo stemma dei Bombicci. Subito sotto, una targa marmorea ricorda l’antica chiesa di San Romolo: A S. ROMOLO VESCOVO E MARTIRE CUI VENIVANO A OFFERTA I COLLEGI ERIGEVA IL POPOLO NEL DECIMO SECOLO UN TEMPIO QUI DOVE SORGONO LE CASE DI FRANCESCO DI PIERO BOMBICCI EDIFICATE L’ANNO MDCCLXXXVI IL CONTE CESARE ENRICO BOMBICCI PONTELLI P.Q.M. NEL MDCCCXCVI

Nel 1851, al secondo piano del palazzo, abitò per otto anni Pellegrino Artusi, il gastronomo diventato famoso per aver pubblicato nel 1891 il noto ricettario La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, uscito nella prima edizione con 450 ricette. In questo appartamento l’Artusi visse con la propria famiglia, il padre, la madre e le tre sorelle, che giunsero a Firenze pochi mesi dopo “il barbaro oltraggio” subito a Forlimpopoli nella notte del 25 gennaio 1851. Gli Artusi si trasferirono qui precisamente nel maggio 1851, ancora scioccati dall’aggressione subita dalla banda del Passatore. La decisione di lasciare la Romagna e trasferirsi in un luogo più sicuro fu unanime, nonostante il bandito Stefano Palloni fosse già stato ucciso il 23 marzo, in uno scontro a fuoco con la gendarmeria papalina vicino alla località Russi. In tutta fretta vennero vendute casa e bottega, dopodiché tutta la famiglia traslocò a Firenze nel Palazzo dei conti Bombicci, quando nel capoluogo del Granducato, governato dal granduca lorenese Leopoldo II detto Canapone, s’iniziava a respirare un’aria di svolta all’indirizzo dell’unità del Paese, infatti, il 27 aprile 1859, a un giorno di distanza dallo scoppio della seconda guerra d’indipendenza, indotto da un’incruenta e civile manifestazione popolare, l’ultimo Granduca di Toscana abbandonò Firenze. In quell’anno memorabile, che coincise con la morte della madre di Pellegrino, Teresa Giunchi (sepolta nella chiesa di Monte Oliveto), la famiglia Artusi cambiò casa trasferendosi al n. 2 di via dei Cerretani, al Canto alla Paglia, nell’antico Palazzo de’ Marignolli, occupando tutto il primo piano del grande appartamento. Successivamente, alla morte del padre Agostino (sepolto nella cripta della chiesa di San Miniato a Monte) e trovati i mariti per le sorelle Rosa, Maria Francesca e Gertrude, Pellegrino all’età di 45 anni scelse di ritirarsi a vita privata, abbandonando il commercio e il banco di sconto, trasferendosi in un grazioso villino, in piazza Massimo D’Azeglio al n. 25 (oggi 35), dove tranquillamente condusse la sua esistenza assieme alla cameriera Marietta Sabatini di Massa e Cozzile, al cuoco Francesco Ruffilli di Forlimpopoli e ai suoi due gatti Biancani e Sibillone, ai quali dedicò addirittura la prima edizione del suo famoso ricettario. Morì in quel luogo il 30 marzo 1911, all’età di 91 anni.

Il Pungiglione

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI  Web artusi.net

fuoriclasse a modo loro, storie di atleti “unici”

O

gni volta durante i mondiali di calcio si idolatra il fuoriclasse di turno, e a me vengono alla mente storie di atleti che a loro modo sono diventati unici. Come Eric Crumble, pugile, 31 incontri e 31 ko. L’ultimo addirittura se lo fece da solo, inciampando nelle corde del ring picchiò una boccata sul tappeto e non si rialzò più. Gli incontri di Eric duravano in media 1 minuto e 34 secondi. Per lui la parte più faticosa del pugilato era spogliarsi e poi rivestirsi, degli incontri che faceva tra le due cose nemmeno se ne accorgeva tanto erano veloci! Il suo allenatore era talmente abituato a gettare la spugna che alla fine gli venne un’infiammazione al braccio! Anche questo atleta non è a suo modo un fuoriclasse? Restando nel calcio merita una menzione l’Excelsior (si chiama come un cinema), una squadra bolzanina di dilettanti che ha incassato 1.600 gol in un campionato. Le partite finivano perse per 20 a zero. L’allenatore dell’Excelsior le prime partite cercò di spronare i suoi giocatori a lottare, ma alla fine quando gli chiedevano con che modulo giocare, lui rispondeva depresso: “Fate quello che volete, tanto il risultato non cambia!”. ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

 Web

andreamuzzi.it


Lettere Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it SCUOLA, “VI RACCONTO LA MIA ESPERIENZA”

Buongiorno, vi scrivo per raccontare la mia esperienza e segnalare a tutti l’esistenza, in zona Rovezzano, di una scuola per l’infanzia poco conosciuta eppure un vero gioiello per la nostra città. È la scuola Margherita Fasolo, nata nel 1965, che comprende tre classi della materna (privata parificata) e due sezioni “Primavera” che accolgono ciascuna 14 bambini dai 2 anni d’età, per le quali esiste la possibilità di accedere tramite le liste comunali, oltre che con iscrizione privata. Vi voglio parlare di questa scuola perché ho potuto sperimentare gli effetti benefici direttamente sulla pelle di nostro figlio P., arrivato dalla Russia da poco più di un anno, che al momento di andare all’asilo aveva ancora delle grosse diffidenze nei confronti del mondo esterno, oltre a non parlare l’italiano. La scuola Fasolo, giorno dopo giorno, grazie a un team di maestre attente alle esigenze più particolari, ci ha aiutato a farlo aprire alla vita e a renderlo più fiducioso nei confronti del prossimo. È una scuola privata senza fini di lucro né confessionali (è laica). L’obiettivo è offrire ai bambini, alle famiglie e a chiunque sia interessato a percorrere una strada non convenzionale, un progetto educativo innovativo, basato sui principi dell’educazione attiva portata avanti dal movimento dei Cemea (Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva). L’obiettivo di questa scuola è essere al fianco del bambino, aiutarlo a scegliere, a scoprire le proprie inclinazioni, proponendogli attività sempre interessanti, ma senza mai imporgliele o scegliere al suo posto. Oltre a questo, lo svolgimento insieme agli altri bambini delle piccole azioni quotidiane, come andare al bagno da soli (ma sempre sotto la supervisione a distanza di una maestra pronta a intervenire in caso di necessità) a fare pipì o lavarsi le mani, aiutare ad apparecchiare la tavola per il pranzo, prepararsi per il sonnellino pomeridiano, costituisce una routine che, con l’aiuto dell’emulazione dell’altro, aiuta il bambino, giorno dopo giorno, a trovare la strada per la conquista di piccole-grandi autonomie, in un clima sereno e accogliente. Secondo quanto ho potuto apprezzare, in questa scuola particolare vige il totale rispetto dell’individualità di ogni bambino, che quindi viene trattato come essere speciale, accogliendo anche chi, per un motivo o per un altro, ha esigenze specifiche (problemi di linguaggio, ritardi nello sviluppo fisico o emotivo, problemi fisici ) ma senza mai farle percepire come tali. Le tre classi della materna accolgono ciascuna dai 15 ai 20 bambini, suddivisi in gruppi omogenei d’età. Ogni classe ha

due maestre, il che consente di organizzare le attività, proposte e mai imposte, dividendo i bambini in piccoli gruppi in modo da poterli seguire meglio. Alla base resta comunque la libera scelta del bambino, che decide se fare l’attività proposta, il che accade sovente, trattandosi di attività interessanti, come dipingere o suonare gli strumenti. Infine la scuola presuppone anche un coinvolgimento delle famiglie, in questo che da percorso di crescita del bambino si trasforma in percorso della famiglia, che insieme ad altre famiglie condivide questo progetto educativo, attraverso momenti di aggregazione come feste o incontri periodici. Per tutto questo, dopo la mia esperienza, ho voluto parlarvi della scuola Margherita Fasolo (che si trova in via Cambray Digny): il mio consiglio per coloro che devono scegliere la materna per il proprio bambino è di farle almeno una visita. Francesca

PIAZZA ANNIGONI, “NOI ABITANTI VOGLIAMO VIVERLA”

Gentile redazione, siamo un gruppo di persone che abitano nel quartiere numero uno, precisamente sulla piazza Annigoni. Facciamo riferimento all’articolo apparso sul vostro giornale di marzo. L’articolo parla di un “prossimo futuro” descritto dall’assessore Elisabetta Meucci, noi vogliamo sottolineare che tutto non è vero: parla delle auto parcheggiate sulla piazza, non è possibile dal momento che sono stati messi numerosi “panettoni”. Il nostro rammarico è che vogliamo la piazza vivibile per noi, vale a dire è un luogo d’incontro per bambini, anziani e giovani. Specialmente nei mesi estivi con intrattenimenti musicali, danzanti, teatrali dove il tutto termina alle ore 23.15, per cui non reca disturbo e possiamo andare a letto per affrontare un nuovo giorno di lavoro. Vi chiediamo: dove è a Firenze una piazza così? Vogliamo vivere la piazza e la città. Un gruppo di abitanti

CAPOLINEA DEL 6, “FACCIAMO RISPETTARE LE REGOLE”

Vorrei dare il mio modesto contributo sulla questione riportata sul numero di maggio. Avendo combattuto per quasi cinque anni con il comportamento dei conducenti che tenevano motori accesi di bus a pochi metri da casa mia - che era ancora più vicina alla vecchia posizione del capolinea del 6 di quanto non lo siano quelle di coloro che si lamentano adesso - e segnalato inutilmente la ristrettezza dell’area di sosta dei bus spesso intralciata da veicoli privati, ottenni,

“NOVOLI, ECCO QUELLO CHE NON VA” Egr. direttore Matteo Francini, mi permetto di unirmi al coro delle lamentele per il degrado di Firenze con riferimento al Quartiere cinque nel quale abito. Nel vostro giornale si parla di cose belle fatte o progettate, ma ci sono molte cose che non lo rendono effettivamente vivibile, come il Parco di S. Donato sembra darne l’impressione. Elenco alcune cose negative: la mancanza di illuminazione nelle strade interne a via di Novoli davanti al parco, marciapiedi dissestati, tombini rotti da tempo lasciati come trabocchetti per chi si permette di alzare gli occhi dalla strada, rumore assordante tutto il giorno per lavori edili che durano da anni, isole ecologiche sporche e puzzolenti, mancanza di tettoie alle fermate Ataf. Mi fermo, però ci sarebbe ancora molto da dire, ma mi auguro che venga pubblicata e presa in considerazione dal nuovo Presidente di quartiere e trasmessa a chi è competente nei vari settori. Ringrazio per il tempo e lo spazio concessomi, una anziana abitante di S. Donato in Polverosa

col supporto di altri residenti, lo spostamento nell’attuale posizione. Qui senza dubbio la carreggiata è più larga, l’area gialla raddoppiata, ma le lamentele continuano. Perché? Per una serie di motivi che elenco sinteticamente: da anni molti conducenti Ataf sostano al capolinea tra una corsa e l’altra tenendo i motori accesi, forse per avere una meccanica più efficiente, ma inquinando acusticamente e atmosfericamente i residenti e contravvenendo al regolamento di servizio; al momento della nuova sistemazione si poteva tenere presente che la migliore posizione era ancora 5 metri più avanti perché si sa che i genitori degli alunni di una scuola media pur di risparmiarsi due passi si accalcano in triplice fila proprio fuori dai cancelli! La soluzione? Per non darla sempre vinta a chi non rispetta le regole, farle rispettare a cura rispettivamente dell’ufficio disciplinare Ataf e degli agenti di Polizia Municipale. Così questi ultimi forse si accorgerebbero anche di quelle auto perennemente parcheggiate sulle strisce pedonali proprio dalla parte opposta della carreggiata del capolinea. Lettera firmata

“UNA TARGA PER MARGHERITA HACK”

Vi scrivo queste poche righe, per ringraziarvi del bellissimo ricordo su Margherita Hack, sull’ultimo numero di Reporter. Avrei una proposta da farvi, sarebbe bello che al civico dove è nata Margherita, in via delle Cento Stelle, fosse apposta una bella targa in sua memoria. Per non dimenticare, distinti saluti, Rosanna

IL GIARDINO DELL’ORTICOLTURA IERI E OGGI

Con riferimento alla prima pagina del Vs/ ultimo numero, faccio presente che sono nato nel 1947 a Ponte Rosso. Ho passato la mia infanzia, adolescenza e parte della mia vita successiva al Giardino dell’Orticoltura. Voglio far presente che quand’ero un ragazzetto, quel luogo non era un giardino ma un paradiso terrestre. C’erano alberi molto più alti, c’erano vasche piene di pesci, una piscina con cigni, una voliera con tanti tipi di uccelli e anche qualche pavone, che la mattina i giardinieri, sempre presenti dalle 8 alle 14, tenevano in libertà a giro per il giardino. Il tepidario era in ottimo stato. C’era un servizio di controllo di vigili, una biblioteca etc. Negli anni ‘70 tutto improvvisamente degradò. Ora mi fa piacere che sia stato recuperato nella sua bellezza. Saluti, Guido Lolli

Luglio 2014 | 21

Editoriale dalla prima

Non per chi resterà in città a lavorare per tutta la bella stagione, vuoi perché i tempi sono quelli che sono e i portafogli sempre più sgonfi, vuoi perché – soprattutto per quei commercianti che lavorano con e per i turisti – rinunciare a questa stagione non è facile. Così, anche quest’anno Firenze non si svuoterà per ferie, tutt’altro: molti abitanti resteranno a presidiare la città per tutta la stagione estiva o quasi, e lo stesso varrà per i negozi, che se chiuderanno lo faranno per periodi di tempo molto limitati. Insomma, c’era una volta la città deserta d’agosto. Ma se molti fiorentini trascorreranno l’estate a casa, questo non vuol dire che – appena possibile – rinunceranno a qualche blitz qua e là per sentirsi comunque in vacanza: l’importante è che la meta prescelta non sia troppo lontana, per non spendere in auto tutte le ore libere. Su questo numero del nostro mensile abbiamo allora suggerito alcune delle destinazioni che si possono scegliere per gite fuori porta con partenza e ritorno a Firenze nell’arco di una giornata, un po’ per tutti i gusti. Ma questa estate fiorentina sarà caratterizzata anche dai cantieri aperti o in apertura per la realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia, un’opera destinata a rivoluzionare la mobilità in città. Prima, però, ci sarà da fare i conti con operai e divieti: ecco quali sono i lavori più corposi al via. E se i fiorentini sono destinati a dividersi ancora una volta tra favorevoli e contrari, c’è da scommettere che non lo faranno invece su un’altra novità in arrivo: il progetto della Regione che renderà il dentista gratuito per i cittadini dai redditi bassi e scontato per gli altri, provvedimento che entrerà a pieno regime nei prossimi mesi. Insomma, nonostante il caldo non ci sono solo le vacanze nella mente dei fiorentini. Che si preparano a vivere un’estate con vista sul futuro prossimo. MATTEO FRANCINI

IL REPORTER RISPONDE Cara lettrice, come da lei “augurato”, ecco qua pubblicata la sua lettera. Come ripetiamo spesso in questa pagina, ovvero quella dedicata alle segnalazioni e agli interventi di voi lettori, nessuno meglio di chi abita in questa o quella zona di Firenze ne conosce meglio pregi e difetti, ed è dunque con piacere che diamo spazio alle vostre richieste e lamentele, cosa che facciamo abitualmente sul nostro giornale. Contemporaneamente crediamo però che sia giusto – oltre che utile per tutti i cittadini – dare visibilità anche a quei progetti e a quelle esperienze in grado di arricchire e migliorare la vita dei quartieri e di chi li abita, che troppo spesso – per i motivi più vari – non riescono a ottenere la visibilità che meriterebbero. E anche questo proviamo a farlo ogni mese. Detto ciò, faccio mio l’auspicio che i problemi dai lei elencati possano venire presi in considerazione da chi di dovere e affrontati laddove ritenuto opportuno, “approfittando” anche del fatto che il cambio di guardia alla guida delle istituzioni (in questo caso di Quartieri e Comune, avvenuto recentemente) rappresenta sempre un nuovo “inizio”, uno dei momenti migliori per rimboccarsi le maniche e cercare di risolvere le questioni più varie. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it



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