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dott.
Gianluca Marini ODONTOIATRA
In occasione del 20° anno di attività,sconto del 20% sulle prestazioni di conservativa per i lettori de Il Reporter che si presenteranno con la rivista
Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.36 del 1 settembre 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.
Settembre 2014
Anno VIII Ed. 36
Firenze Quartiere 1
Centro Storico Porta Romana San Jacopino
Distribuito da
Studio: via Spinello Aretino, 18 50134 Firenze Tel. 055 71.69.52 studio.gmarini@libero.it
Formula Direct simply
La città che cambia
Un tram chiamato desiderio Linee 2 e 3, lo speciale de Il Reporter: mappe, cantieri, numeri utili e viabilità alternativa
☛ pagine 11-18
Fiorentina
Tutti “a Mollo” contro la Sla
L
’Ice bucket challenge, gara di solidarietà a colpi di gavettoni ghiacciati, ha coinvolto anche la Fiorentina. A bagnarsi (contribuendo alla ricerca sulla malattia) anche Montella e Rossi.
☛ pagina 23
Gabriele Lavia alla Pergola: “Il mio teatro aperto alla città” ☛ pagina 22
Gestione dei debiti, ora ci pensa il comune Gianni Carpini
E
sattori sì, ma dal volto umano. Entro ottobre i fiorentini si vedranno arrivare a casa 1.500 lettere con cui Palazzo Vecchio chiederà a chi è indietro col pagamento di tasse, multe e servizi di saldare il conto. La notizia positiva è che sono avvisi “bonari”, ossia precedono di un passo la riscossione coattiva, con interessi di mora, sanzioni e spese di notifica. Eccezione sono gli atti in scadenza, che rischiano di non essere riscossi dal Comune e che partiranno come cartelle di pagamento vere e proprie.
☛ segue a pagina 20
Movida: arriva il patto che accontenta tutti A breve il protocollo che mette d’accordo giovani, residenti e commercianti.
☛ pagine 2-3
villa favard, un nome per due La baronessa Fiorella Favard de l’Anglade era una donna misteriosa, proprio come la sua storia.
☛ segue a pagina 7
Ricercatori under 40 zona leopolda, Gli “angeli” del Meyer soluzioni cercasi ☛ pagina 8-9
☛ pagina 4
La famiglia italiana della frutta
2 | Settembre 2014
Quartiere 1
#Primo piano
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Il quartiere che cambia/1
Patto per la notte: “daremo ascolto alle esigenze di tutti. Dai giovani ai residenti” La variante
l’ex manifattura verso la rinascita
È
prevista entro l’autunno l’approvazione definitiva della variante urbanistica relativa all’ex Manifattura Tabacchi. L’atto è stato adottato preliminarmente lo scorso marzo e durante l’estate sono state portate avanti tutte le osservazioni. I parametri previsti dal piano di recupero definiscono le destinazioni d’uso, ripartendole in residenziale, commerciale, turistico-ricettiva e direzionale. Sono previsti inoltre il raddoppio dell’asilo nido già esistente e la cessione al Comune del teatro Puccini, mentre restano ancora da definire ulteriori funzioni pubbliche della struttura. S.C.
Sara Camaiora
U
na movida “concertata” per tutelare e rispettare le esigenze di residenti, gestori dei locali e di chi vuol vivere la notte fiorentina divertendosi in sicurezza e nel rispetto delle regole. Potremmo definire così il metodo con cui l’amministrazione sta cercando di risolvere un problema annoso e complesso come quello della vita notturna in centro. Per la prima volta infatti a agosto si sono riuniti a Palazzo Medici Riccardi nell’ambito del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tutti i soggetti coinvolti a vario modo e a vario titolo in questa situazione: hanno preso parte all’incontro il prefetto Luigi Varratta, i vertici delle forze dell’ordine, la vicesindaca Cristina Giachi, l’assessore allo Sviluppo economico Giovanni Bettarini, il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, le associazioni di categoria del commercio, Manuela Vannozzi del comitato “Noiquandosidorme” e il portavoce di una parte numerosa dei minimarket Paras Gogia. Orario unico di chiusura dei locali alle due di notte, divieto ai minimarket di vendere alcol dopo le 22, addetti ai servizi di controllo definiti per zone sono i punti principali del nuovo protocollo d’intesa sulla movida fiorentina
sottoscritto in questa sede e che prevede un sistema di misure a tutela di tutti, in parte già partite, come la posticipazione della pulizia di alcune strade e dei sagrati. Il protocollo è alla base del nuovo “Patto per la notte” che proprio questo mese verrà redatto da tutti questi interlocutori e poi verrà messo in pratica con una sperimentazione per quaranta giorni. “L’obiettivo – ha spiegato il prefetto Giuseppe Varratta in occasione della firma dell’intesa - è quello di contemperare le esigenze di tutti: dei giovani che si devono divertire, dei locali che devono lavorare e dei residenti che devono vivere e riposare in tranquillità. Nonché quelle della sicurezza in generale”. “Per la prima volta a questo tavolo ha preso parte anche una rappresentanza dei residenti e dei commercianti dei minimarket, il livello di accordo raggiunto tra le parti è stato importante e fa ben sperare per una futura applicazione che consenta buoni risultati”, spiega Giovanni Bettarini, assessore alle attività produttive del Comune di Firenze. Nello specifico, l’accordo prevede la chiusura dei locali alle due di notte, tutti i giorni della settimana, a mezzanotte invece per i minimarket a cui sarà vietata la vendita di alcol dopo le 22. Altro aspetto: gli addetti ai servizi
di controllo saranno un numero congruo per zone – con particolare attenzione per quelle “calde” per la movida come Sant’Ambrogio, Santa Croce, Santo Spirito, Via dei Benci - e si coordineranno nella loro attività.
Al momento ci si concentra su quanto accade durante il transito in galleri
San Jacopino
quello che (ancora) non va In arrivo un protocollo che getterà le basi per far convivere chi vuole divertirsi, chi ha bisogno di dormire e chi deve lavorare.
Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it
U
na vita nuova e qualche problema vecchio. È passato circa un anno e mezzo dal termine dei lavori di riqualificazione di piazza San Jacopino, con l’inserimento della rotatoria stradale, la risistemazione dei parcheggi e dello spazio pedonale, il rifacimento della pavimentazione e dell’illuminazione, l’installazione di alberature, fioriere e nuove sedute. L’area ha decisamente cambiato aspetto per la soddisfazione dei residenti, ma non mancano tuttora alcune criticità, legate più che altro a incuria e scarsa quiete pubblica. Sul sito sanjacopino.org, portato avanti dal comitato attivo nel rione, si trovano ad esempio segnalazioni sui cassonetti interrati, accanto ai quali troppo spesso – viene raccontato – si accumula spazzatura per giorni, con conseguenze facilmente immaginabili. Di questo problema si è occupato Quadrifoglio, con un intervento di manutenzione e pulizia durante l’estate. Il comitato segnala anche lo stato di incuria degli alberi e delle erbacce alla loro base: di questo e altro, si legge sul sito, è stato discusso in un incontro con l’assessore all’ambiente Alessia Bettini, che ha spiegato che gli alberi verranno ripiantati tra ottobre e novembre e le erbacce pulite o rimosse. Altro capitolo, il rumore e la sicurezza durante le ore serali e notturne, con la presenza di bottiglie, integre o rotte, e rifiuti vari le mattine successive, come testimoniato dalle immagini pubblicate sul sito del comitato di San Jacopino. Una situazione di cui è ben a conoscenza anche il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, che avverte che “le attività commerciali devono operare nel rispetto delle regole e della legalità”. S.C.
ANNUNCIO IMMOBILIARE
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Nuova Cesat - Firenze (FI)
Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.36 del 1 settembre 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze.
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Quartiere 1
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
#Primo piano
Il quartiere che cambia/2
250
oltrarno, un autunno di cantieri e novità
(e oltre) i cittadini che hanno partecipato alla “maratona d’ascolto” sull’Oltrarno a luglio
In arrivo anche altri incontri con i residenti Sara Camaiora
N
ovità in vista per piazza del Carmine e piazza Tasso, cantieri ai nastri di partenza in via dei Serragli e via Romana, ma soprattutto la volontà di rilanciare una parte di Firenze tra le più tipiche e affascinanti. L’Oltrarno si è dimostrato fin da subito al centro delle attenzioni della nuova amministrazione, e sono tanti i progetti in ponte per questa zona del quartiere che, da sempre, vive di una “vita propria”. In via dei Serragli e via Romana sono partiti proprio queste mese i lavori di riasfaltatura: in via Romana verranno inoltre rifatte le tubature dell’acqua. Entrambe le strade presentavano un manto stradale dissestato ed erano state oggetto di lamentele da parte dei residenti, che avevano puntato il dito contro la scarsa sicurezza e il rumore dei mezzi in transito, il tutto a causa delle buche. Dalle strade ai parcheggi, dietrofront su quello interrato in piazza del Carmine: la piazza sarà piuttosto oggetto di una pedonalizzazione che dovrebbe partire proprio in
CORSI DI CUCITO
autunno e che, a quanto sembra, non sarà totale, ma preserverà i posteggi posizionati lateralmente. Il progetto di un parcheggio interrato potrebbe piuttosto riguardare piazza Tasso, ritenuta più idonea in quanto vicina ai viali e già naturalmente punto di snodo per raggiungere il centro storico. Un’idea ancora da valutare e verificare fino in fondo, quest’ultima, ma resta il fatto che coloro che si erano battuti contro il parcheggio in piazza del Carmine possono ora tirare un sospiro di sollievo. E anche di questi progetti si è parlato in occasione della “maratona d’ascolto” con i residenti dell’Oltrarno, organizzata dall’amministrazione comunale lo scorso luglio: un’occasione di confronto che ha visto oltre duecentocinquanta cittadini discutere con sindaco e assessori in otto tavoli tematici. Una metodologia che verrà riutilizzata per altre parti di città e centro storico, come annuncia il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci: “Non è un caso se siamo partiti dall’Oltrarno,
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siamo consapevoli della necessità di valorizzarlo, da una parte promuovendo il suo essere parte integrante e cuore pulsante del centro storico, dall’altra tutelandone la ‘fiorentinità’ che lo caratterizza rispetto ad altre zone. In questo mese – prosegue Sguanci – abbiamo programmato di incontrare nuovamente i residenti, passando dalla fase d’ascolto a quella della presentazione delle soluzioni ai problemi esposti. Per quest’autunno – conclude – progettiamo di organizzare anche altre iniziative di ascolto sulla falsariga di quella già realizzata per quanto riguarda Cascine, San Lorenzo, Sant’Ambrogio e San Jacopino”.
1 milione di €
per la riqualificazione di piazza dei Ciompi
Focus
piazza indipendenza in cerca di soluzioni
B
ivacchi, sporcizia e scarsa sicurezza. È quello che lamentano da tempo i residenti di piazza Indipendenza. Gli ultimi progetti pensati per animare la zona sono venuti meno: non è stato possibile mettere a punto mercatini e iniziative di vario genere. Tanti i tentativi da parte di Quartiere e amministrazione di aprire un confronto con le comunità straniere che qua si ritrovano: confronto che c’è stato, anche se alcuni problemi persistono. “Ci sono stati incontri ad hoc, stiamo monitorando la situazione consapevoli dell’urgenza di trovare una soluzione che permetta ai cittadini di tornare a vivere la piazza”, assicura il presidente del Q1 Sguanci.
L’intervento
ciompi, il restyling si avvicina
P
iazza dei Ciompi, il restyling è sempre più vicino. O almeno così sembra. Dovrebbero partire entro la fine dell’anno i lavori di rifacimento della piazza: l’asfalto, che versava in condizioni ben poco agevoli, verrà sostituito con pietra serena, e l’intera piazza sarà pedonalizzata. Nulla di fatto, invece, per l’annunciato project financing che avrebbe previsto la ristrutturazione degli stand a carico degli ambulanti e la riqualificazione della piazza da parte del Comune. “Siamo disposti a trovare una soluzione definitiva che soddisfi entrambe le parti – fa presente Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1 – resta il fatto che riqualificare la piazza è una priorità. Ora abbiamo a disposizione oltre un milione di euro da utilizzare a questo scopo, ed entro la fine del 2014 i lavori potranno partire. Stimiamo che possano durare qualche mese, almeno quattro o cinque”. Durante il periodo dei lavori, i banchi saranno temporaneamente spostati in largo Annigoni.
Uno scorcio di piazza dei Ciompi: dopo i lavori la zona cambierà il suo volto
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Quartiere 1
#Luoghi & persone
4 | Settembre 2014
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Segnalazioni
Nella sede di “Soccorso Clown”
leopolda, il quartiere fa sentire la sua voce
IL CUORE GRANDE DI VIA MONTEBELLO
Attivo da tempo anche un comitato per risolvere i problemi della zona Elisa Lami
S
i dice Leopolda e si pensa alle manifestazioni organizzate nella prima stazione ferroviaria di Firenze, aperta dal Granduca Leopoldo II nel 1800. Passando da Porta al Prato si nota poi il nuovo Teatro dell’Opera, che si staglia superbo sullo skyline fiorentino. Ma, dietro a queste strutture antiche e moderne, si nasconde anche altro: da quattro anni gli abitanti della zona vivono in un quartiere da loro stessi definito “dormitorio”, dove – viene segnalato – i problemi non mancano.
Risale al 2001 il progetto di una nuova area abitativa a ridosso dei vecchi scali merci, con l’obiettivo di riqualificare la zona: nove edifici, giardini, piste ciclabili, negozi e un parcheggio interrato, collegati con Novoli e San Jacopino e a due passi dal centro. Tra il 2005 e il 2007 vengono portati avanti i lavori per la realizzazione di quello che doveva essere un fiore all’occhiello della Firenze di oggi, ma una delle società incaricate delle opere di urbanizzazione fallisce: così, a distanza di anni – spiegano gli
abitanti della zona – mancano ancora all’appello il nono palazzo, l’illuminazione notturna, gli spazi verdi, gli esercizi commerciali e i collegamenti con le strade vicine. Una rete da cantiere separa piazza Bonsanti da via Paisiello, mentre via Michelucci “muore” senza sboccare da nessuna parte. Il risultato? “Un posto isolato, spento durante il giorno, poco sicuro al calar della notte”, sostengono i residenti. Che, da due anni, si sono riuniti nel “Comitato per la rinascita della Leopolda”, organizzando assemblee, incontri e raccolte di firme, che hanno portato per adesso all’apertura di piazza Bonsanti, dove striscioni di protesta e cancellate hanno lasciato il posto a mamme con passeggini, bambini e palloni. Ma non è ancora abbastanza, dicono da queste parti. Il nuovo presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci ha inserito nel suo programma un punto dedicato alla riqualificazione e alla bonifica dell’area delle ex officine della Leopolda. Dove tutti aspettano che questi interventi possano essere realizzati quanto prima.
Fari puntati sulla zona della Leopolda: gli abitanti, che si sono riuniti anche in un comitato, chiedono che vengano risolti i problemi ancora presenti
Alcuni membri dell’associazione Soccorso Clown “all’opera”
U
n cuore batte forte in via Montebello: è quello di “Soccorso Clown”. Entrando nel portone della sede potrebbero venire alla mente le scene del film “Patch Adams”, ma dopo l’incontro con Ruben Cataldo (responsabile marketing e fundraising) si capisce che questa realtà è molto diversa. L’associazione nasce a Firenze nel 1995, quando il famoso clown Vladimir Olshansky, con il fratello Yuri e Caterina Bicocchi, realizza un progetto pilota in collaborazione con il Meyer e con la Clown Care Unit del Big Apple Circus di New York. Soccorso Clown è il primo servizio in Italia a impiegare professionisti dello spettacolo in strutture ospedaliere. Gli “aspiranti clown” devono superare un provino tenuto da Vladimir in persona, per poi accedere a un corso di formazione della durata di un anno. Nel 1999-2000 l’Ue finanzia il primo progetto di formazione europeo “Clown in corsia”, volto a fornire una preparazione completa e adeguata non solo nell’ambito dell’arte del clown, ma anche nella sfera sanitaria e psicologica. Il successo è indubbio a livello nazionale ed europeo: nel 2011 Soccorso Clown è ideatore e socio fondatore della Efcho, la federazione europea di clown ospedalieri. Sono artisti che mettono a disposizione talento, voglia di far sorridere e una grande professionalità: il clown ospedaliero bussa alla porta del piccolo degente e, se invitato a varcarla, entra nella stanza portando con sé musica, burattini e giochi di prestigio. Gli sketch sono basati sull’improvvisazione, si modellano attorno agli spettatori e hanno breve durata, così da lasciare l’ambiente al culmine dell’energia. Lo scopo? Migliorare la qualità della vita del bambino, dare uno stimolo alla sua voglia di guarire, creare un legame tra la famiglia e lo staff ospedaliero. Ma non solo: nasi rossi e camici bianchi di Soccorso Clown hanno fatto visita anche agli anziani di Villa La Chiocciola, a Firenze, con performance legate soprattutto all’utilizzo di musiche e strumenti. La clownterapia per anziani è attiva al Gemelli di Roma, mentre il progetto fiorentino è sospeso per mancanza di fondi: Soccorso Clown spera però di riattivarlo al più presto, perché un sorriso non ha prezzo. Né età. E.L.
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6 | Settembre 2014
#Il quartiere in pillole
Ambiente
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Aperture e chiusure
“sentinelle” del verde in arrivo alle cascine Per la sorveglianza del parco e il monitoraggio degli alberi Ivo Gagliardi
A
lle Cascine arrivano nuove “sentinelle” del verde, per il monitoraggio e la sorveglianza ambientale del parco. È quanto prevede l’accordo in arrivo tra il Comune di Firenze e il Corpo Forestale dello Stato: la collaborazione tra i due enti comprende vari punti, dal monitoraggio delle alberature del polmone verde fiorentino all’attività di sorveglianza vera e propria, attraverso l’impiego di pattuglie del Corpo Forestale a cavallo e su due ruote, fino al tema della formazione. “Abbiamo tanti interessi in comune – ha spiegato il sindaco Dario Nardella – a cominciare dalla tutela del territorio e dalla prevenzione dei danni che eventi naturali imprevedibili possono determinare su cittadini e ambiente. Proprio per questo stiamo lavorando in
Quartiere 1
centri per l’impiego, cambia la “mappa”
C
ambia la “mappa” dei centri per l’impiego in città. Un “valzer” di chiusure e (ri)aperture, tra lo scorso luglio e questo settembre, che – viene spiegato – ha un obiettivo preciso: l’ottimizzazione dei costi e delle risorse (sia economiche che del personale). In centro resta aperto lo sportello di via Cavour, ma tutto intorno le cose cambiano: dallo scorso 16 luglio ha chiuso i battenti (definitivamente) la sede di Gavinana, e al suo posto ha riaperto al pubblico quella (ristrutturata) di via del Pratellino. Dal 29 luglio ha chiuso i battenti anche il centro per l’impiego di Novoli. L’altra novità, però, è che dal 1° settembre lo sportello del Parterre, in piazza della Libertà, non fornisce più soltanto servizi alle imprese come succedeva prima, ma anche alle persone, che quindi possono ora rivolgersi anche a questo ufficio. Il “valzer” delle sedi lascia comunque invariato il numero degli sportelli rivolti al pubblico (quattro) e alle imprese (uno) presenti in città. Oltre alle sedi di via Cavour, via del Pratellino e Parterre, resta aperta anche quella dell’Isolotto (in via delle Torri). I cittadini, comunque – viene sottolineato – possono recarsi indifferentemente in qualsiasi sede, senza dover necessariamente rivolgersi allo sportello del proprio quartiere.
L’intervento
loggia del grano, fontana restaurata
S modo concreto e rapido su un accordo per il monitoraggio del patrimonio arboreo del parco delle Cascine e in generale per un’azione comune di tutela, controllo e prevenzione”. Un parco, quello delle Cascine, su cui il Comune sta “investendo molto – ha aggiunto il primo cittadino – proprio perché riteniamo che un patrimonio così straordinario e ricco anche dal punto di vi-
sta naturalistico debba essere un luogo vivo, nel quale trascorrere il proprio tempo libero in assoluta tranquillità”. “Insomma – ha concluso Nardella – dobbiamo unire le forze nell’interesse dei cittadini e della tutela del nostro straordinario patrimonio naturalistico”.
i è concluso lo scorso mese il restauro della fontana della Loggia del Grano. L’intervento, costato 16mila euro, rientrava nel progetto “Florence I Care”, che prevede la ricerca di sponsorizzazioni per interventi di restauro e manutenzione straordinaria sui beni culturali di proprietà comunale. In questo caso, il nuovo look della fontana del Fancelli, situata all’interno della Loggia, è stato sponsorizzato dal Club auto moto d’epoca toscano (Camet) e dall’Automotoclub storico italiano (Asi).Prima del restauro, che ha riportato l’opera a nuova vita, il monumento presentava fenomeni di degrado dovuti alla sua esposizione all’aperto, aggravati dal flusso dell’acqua che aveva consentito la formazione, sulle superfici marmoree, di muschi e alghe. In particolare, alcune infiltrazioni avevano consentito all’acqua di fuoriuscire ai lati della vaschetta e in prossimità del basamento. Per quanto riguarda la sua storia, la loggia cosiddetta “del Grano”, iniziata nel 1619 su progetto dell’architetto Giulio Parigi, incaricato dal granduca Cosimo II de’ Medici, che si trova all’incrocio tra via de’ Neri e via dei Castellani, aveva la funzione di mercato di grano e cereali vari. Nel 1764 fu decisa la costruzione, ad opera dello scultore Chiarissimo Fancelli, di una fonte pubblica, che si ricollegava al modello di precedenti fontane fiorentine.
Un kit per le famiglie
la città e i suoi tesori “a misura di bambino”
U
n kit per le famiglie per scoprire il centro storico. È quanto disponibile al Punto Info del museo di Palazzo Vecchio: si chiama “Kit Famiglie Firenze” ed è disponibile in lingua italiana, inglese e francese. Si tratta di uno zaino colorato con, al suo interno, una mappa illustrata con un itinerario di dieci tappe, dieci sacchetti contenenti immagini, racconti, oggetti e spunti di lavoro legati ai singoli luoghi e un libretto di approfondimento per i genitori. Il kit, proposto dall’associazione Mus.e con il Comune di Firenze e i Musei Civici Fiorentini, conduce alla scoperta della città, suggerendo un itinerario nel “museo a cielo aperto” che è il centro storico di Firenze. Un percorso a tappe – viene spiegato – che consente di avvicinarsi “a misura di bambino” alle meraviglie presenti nel cuore della città. Da Palazzo Vecchio al Porcellino, da Orsanmichele a piazza della Repubblica, dal Duomo al Bargello, i bambini e le loro famiglie, mappa alla mano, potranno conoscere i luoghi e le vicende principali della città, cimentandosi in ogni tappa con varie attività: immagini da cercare, stemmi da inventare, profumi da annusare, statue da modellare. E, per i genitori, un libretto di approfondimento sui luoghi per soddisfare ogni curiosità. Il kit è rivolto alle famiglie con bambini dai 5 agli 11 anni e può essere noleggiato al costo di 5 euro, per un massimo di tre ore, al Punto Info del museo di Palazzo Vecchio. Per info: 055.2768224 o 055.2768558, mail info@muse.comune.fi.it.
Via dell’Ariento
fioriere al posto di paletti e catene
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F
ioriere al posto delle catene. Da alcune settimane due fioriere sono posizionate all’ingresso dell’area pedonale di via dell’Ariento, lungo via Nazionale, in prossimità del tabernacolo delle Fonticine. Le fioriere, che hanno preso il posto dei precedenti paletti con catene, sono dello stesso modello di quelle sistemate in piazza Duomo e in altri luoghi del centro storico. “Con la sostituzione dei paletti con le fiorire si completa un piccolo ma significativo intervento di arredo urbano – hanno spiegato gli assessori ai lavori pubblici e all’ambiente Stefano Giorgetti e Alessia Bettini – e si va incontro alle esigenze espresse da residenti e commercianti per migliorare l’accessibilità e il decoro di questo luogo. È un altro segno, piccolo ma concreto, della volontà di rendere più belle e vivibili le piazze e le strade della città”.
Quartiere 1
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
#Storia & storie
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Vox populi
Curiosità
due ville, un nome: il “mistero” favard Si chiamano allo stesso modo, ma una si trova in via Curtatone e l’altra in via di Rocca Tedalda Valentina Veneziano
L
a baronessa Fiorella Favard de l’Anglade era una donna misteriosa, proprio come la sua storia. Una donna intelligente, nobile ma non di nascita (1813), di padre francese e madre italiana. A Parigi conobbe il futuro marito, Michel Favard, e nel 1855 mise piede a Firenze. Il suo cognome, o meglio quello che ereditò dal marito, dovrebbe ricordare, al popolo fiorentino, Villa Favard. E non una soltanto, ma ben due. Perché la baronessa acquistò nel 1855, dal principe Stanislao Poniatowsky, una proprietà, e incaricò Giuseppe Poggi di eseguire i lavori di ammodernamento e abbellimento dell’edificio e del giardino. L’architetto progettò una scuderia, un nuovo viale d’accesso e una cappella, circondati da un paradiso di piante e alberi dal gusto esotico, seguendo il tipico schema all’inglese. Furono costruite due serre in ferro e vetro per i limoni e le piante tropicali. La vil-
la divenne un centro di cultura, il rifugio di artisti e intellettuali del tempo. Quello che anticamente era denominato “Palagio dei pini” è oggi la sede distaccata del conservatorio musicale Luigi Cherubini, la “prima” Villa Favard fiorentina (via di Rocca Tedalda 451, nel territorio del quartiere 2). Ma la baronessa ne volle un’altra, nel 1857, questa volta in centro. Riscontrò alcuni problemi, perché al tempo vigeva l’obbligo di non interrompere l’allineamento degli edifici sulla strada, e il progetto prevedeva un fabbricato al centro dell’isolato circondato dal giardino. Ma riuscì ad avere la meglio e la villa fu completata nel 1858, ancora una volta grazie all’architetto Giuseppe Poggi. Fiorella Favard de l’Anglade morì purtroppo un anno dopo, e l’edificio, per mancanza di eredi, fu venduto all’asta. Nel 1957 divenne di proprietà dell’Università di Firenze, e fino al 2004 qua ha avuto sede la Facoltà di Economia. Nel 2007 la
A sinistra la Villa Favard di via Curtatone, in centro. Nella foto in a destra la struttura che sorge in via di Rocca Tedalda, che porta lo stesso nome
villa fu acquistata e ristrutturata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze per farne un centro di alta formazione internazionale. Quel giardino, un tempo ricco di piante rare e voluto sempre in stile inglese, circonda oggi una delle opere di maggiore importanza del Poggi. La villa ha mantenuto la facciata originale, e quella verso il fiume è caratterizzata da un doppio ordine di colonne, mentre le scuderie, dove si fermavano le carrozze, sono decorate da una maestosa loggia di pilastri. La “seconda” Villa Favard (Via Curtatone 1, nel quartiere 1) è oggi sede dell’istituto Polimoda, punto di riferimento per studenti e amanti della moda. Fiorella Favard de l’Anglade, c’è da scommetterci, ne sarebbe stata entusiasta.
“È a campo di marte”, “macché, in centro”: e i fiorentini si confondono così
P
unti della città e interlocutori diversi, ma (quasi) sempre la stessa risposta, di sole due parole: “Non saprei”. Mentre chi indovina la giusta direzione di una, ignora completamente l’esistenza dell’altra. Per l’autista del C2 esiste una sola e unica Villa Favard, a Campo di Marte, per la studentessa è “in centro ma non saprei”, per il fioraio è in zona Rifredi, per i viaggiatori del 14 è ancora un mistero, per il giornalaio di piazza della Repubblica, che chiede l’aiuto a casa della moglie, è vicina all’Ambasciata. V.V.
8 | Settembre 2014
#Salute Davide Mei
Meyer/1
Francesca Mori
Quelli che la ricerca la fanno da giovani Progetto di ricerca Utilizzo della metodica Next Generation per l’identificazione di geni associati a epilessia e/o malformazioni dello sviluppo corticale
Progetto di ricerca Applicazione di nuovi test di laboratorio per la diagnosi di reazioni allergiche ai farmaci in età pediatrica
Possibilità per Sorrisi sempre, « tutti i bambini » « bugie mai »
Benedetta Strappi
Q
uando li hanno selezionati, avevano tutti meno di quarant’anni e all’attivo un progetto di ricerca capace di superare l’esame di un rigoroso comitato scientifico. Sono i “Giovani Ricercatori” del Meyer, gli stessi che incontri nei corridoi dell’ospedale con un sorriso fresco e che, dietro l’aria amichevole, nascondono curriculum importanti. Oggi la loro è una squadra di venti persone in cui le quote rosa giganteggiano, a riprova del fatto che anche in Italia la ricerca può essere donna. Questi ragazzi vengono selezionati per merito e progetto di ricerca da un comitato scientifico internazionale e hanno la possibilità di trascorrere un periodo di formazione nei più importanti centri di ricerca dove si portano avanti studi nei loro settori di specializzazione. Partono, fanno ricerca, curano i bambini. E quando tornano al Meyer “importano” le innovazioni cliniche, scientifiche e assistenziali che
hanno imparato all’estero e che, in questo modo, possono diventare pratica quotidiana sui piccoli pazienti. Di più: i giovani ricercatori – venti in tutto, finora, sommando quelli delle prime due edizioni – hanno la possibilità di “fare squadra” tra loro, di lavorare in team e scambiarsi consulenze, in modo tale che l’attività clinica vada sempre a braccetto con quella di laboratorio. Si tratta di un progetto pressoché unico in Italia, e il risultato è un aumento delle pubblicazioni scientifiche e un miglioramento assistenziale che ha contributo a fare del Meyer un’eccellenza. Ad esempio, è grazie ai loro studi se si è arrivati a poter diagnosticare gravi immunodeficienze, come il difetto di adenosina-deaminasi (Ada), con un semplice prelievo di sangue a poche ore dalla nascita del bambino. Individuare subito questo difetto metabolico consente di intervenire precocemente (con una terapia o un trapianto di midollo) e una malattia che,
se scoperta tardivamente, sarebbe gravissima, diventa perfettamente curabile. Ed è ancora grazie agli studi di queste giovani leve che si è arrivati a identificare un nuovo gene coinvolto nell’epilessia, utilizzando la metodica Next Generation Sequencing (vedi intervista in questa pagina). Questa piattaforma, in uso al Meyer, consente di analizzare il Dna umano con un’economia di tempi e costi prima impensabile: è in grado di ottenere oltre seicento milioni di letture (corrispondenti a circa novanta miliardi di basi sequenziate) in un’unica sessione di analisi. Il presente della ricerca per i bambini, al Meyer, ha insomma la faccia fresca e gambe svelte. E adesso l’avventura continua con una nuova tornata di giovani leve della scienza: è di queste settimane il bando per la terza edizione del progetto, che da quest’anno apre le porte anche agli infermieri, ai tecnici sanitari e di riabilitazione.
Che cosa significa essere un “dottore dei bambini”? Io lavoro in laboratorio e quindi non vedo direttamente i bambini, ma non ho dubbi nel rispondere che significa avere a cuore il futuro! Chi vedendo un bambino non si domanda che cosa questo potrà fare da grande? Vorrei che tutti i bambini avessero il massimo delle possibilità, indipendentemente dal fatto che qualcuno di loro sia stato meno fortunato di altri. Quante ore lavora al giorno, in media, un giovane ricercatore? In ospedale, in laboratorio, circa 9 ore. Poi la sera dopo cena e nei weekend, qualche altra ora... Il suo progetto di ricerca spiegato a un bambino. Quello che facciamo è leggere il Dna, una specie di libro che racconta come ognuno di noi è fatto, se siamo alti o bassi, con gli occhi chiari o scuri e anche se siamo nati con qualche malattia. Quando troviamo qualche errore nel libro e siamo sicuri che quell’errore causi la malattia, lo diciamo ad altri dottori che cercano di trovare la medicina migliore per farla passare. Cosa voleva fare da piccolo? L’archeologo! Indiana Jones era il mio mito e mi affascinava l’idea di viaggiare nel mondo. Il sogno più grande per il futuro. Continuare a fare quello che faccio. Niente di più!
Che cosa significa essere un “dottore dei bambini”? Significa saper entrare nel loro mondo, riuscire a sorridere anche nei momenti difficili senza però dire mai bugie e saper accompagnare, e a volte guidare nelle scelte, i genitori che si trovano ad avere un figlio in ospedale. Quante ore lavora al giorno, in media, un giovane ricercatore? (Sorride) Eh, in media dieci/dodici... Il suo progetto di ricerca spiegato a un bambino. Le medicine non piacciono a nessuno, ma meno che mai ai bambini. Quando però si sospetta che un bambino sia proprio allergico a una medicina l’unico modo alla fine è fargliela riprendere in ospedale e vedere che cosa succede. Con questo progetto di ricerca si possono accorciare i tempi di diagnosi (cioè ridurre i giorni in cui un bambino deve venire in ospedale) e soprattutto si può evitare che quella medicina tanto cattiva debba essere ripresa. Cosa voleva fare da piccola? Forse ho poca fantasia, ma confesso che ho sempre voluto fare il “dottore dei bambini”. Il sogno più grande per il futuro. Che sempre più malattie diventino curabili grazie alla ricerca scientifica.
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#Salute
Settembre 2014 | 9
Il piano
Meyer/2
l’ospedale che verrà, tra campus e novità
la Lotta “in rosa” alle malattie renali
n vero e proprio campus della ricerca, con laboratori attrezzati e ampi spazi per la didattica. È uno dei punti del piano triennale di sviluppo che il Meyer ha recentemente presentato, ed è il segno di quanto l’ospedale pediatrico fiorentino abbia deciso di investire sulla ricerca. Il campus sorgerà a pochi passi dall’ospedale, in via Cosimo il Vecchio, e diventerà la casa di molti nuovi laboratori, che opereranno in sinergia con quelli già esistenti. Ma non è l’unica innovazione introdotta dal piano: al Meyer nascerà anche un centro di terapia fetale, dove i medici potranno intervenire sui piccoli per correggere difetti anatomici quando ancora sono nel pancione, e verranno creati spazi (e team) dedicati alla cura degli adolescenti e a quella dei bambini cosiddetti “complessi”, che sono una percentuale sempre maggiore. Ancora, un altro punto del piano: l’ospedale pediatrico attiverà uno speciale programma di “Terapie cellulari e innovative”, per aprire nuove prospettive di cura sia nell’ambito onco-ematologico sia in quello metabolico e delle malattie rare, potendo già contare al suo interno sulla “cell factory”, una vera e propria fabbrica di cellule staminali.
Un team di sole donne ha messo a punto un test che consentirà di velocizzare molto le diagnosi
Paola Romagnani, Sabrina Giglio e il team di nefrologi e genetisti
Benedetta Strappi
I
l giorno in cui l’hanno annunciata avevano il sorriso consapevole di chi sa di aver tessuto la trama di una piccola, grande rivoluzione. E mentre le protagoniste di questa scoperta la spiegavano al pubblico italiano, la Società di nefrologia americana ne dava notizia da Washington. Le protagoniste di questa bella storia di scienza sono tutte donne, tutte al lavoro nello staff della Genetica e della Nefrologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer. Sono loro ad aver messo a punto una metodica diagnostica che consentirà di velocizzare moltissimo la diagnosi per la sindrome nefrosica, una malattia renale che colpisce 800 bambini all’anno. Prima della loro scoperta, accadeva spesso che la diagnosi sui bambini che ne erano affetti arrivasse tardissimo, quando la malattia era in stato avanzato e si erano già provate diverse cure con tutti gli effetti collaterali del caso. A firmare la scoperta sono state Sabrina Giglio,
professore associato di Genetica medica all’Università di Firenze e responsabile della Genetica del Meyer, e Paola Romagnani, professore associato di Nefrologia pediatrica all’Università di Firenze e responsabile della Nefrologia del Meyer, insieme alle genetiste Aldesia Provenzano, Laura Giun-
ti e Benedetta Mazzinghi. Paola Romagnani, che si è guadagnata la fama e tanti premi internazionali per aver scoperto l’esistenza di cellule staminali all’interno del rene (e poi ancora per altre scoperte, come quella del gene responsabile di un’altra malattia renale, l’ipoplasia), racconta la sua
scoperta con parole chiare: “Grazie a questo studio il clinico sa sin da subito quali pazienti risponderanno alla terapia in uso per questa sindrome e quali no. In questo modo può evitare di somministrare farmaci dai pesanti effetti collaterali, quali sono i cortisonici e gli immunosoppressori, ai pa-
zienti che ne sarebbero resistenti”, spiega. Ma come si è arrivati a questa scoperta solo apparentemente semplice? “I pazienti affetti da sindrome nefrosica che non rispondono alla terapia steroide – spiega la genetista, la professoressa Giglio – presentano alterazioni genetiche a carico di cellule fondamentali per il mantenimento dell’integrità delle funzioni renali, i podociti. Viceversa quelli che rispondono alle terapie non hanno alterazioni genetiche. Ebbene, ora grazie a questa precoce indagine genetica è possibile individuarli immediatamente. Prima ci si affidava all’invasiva e costosa biopsia renale. Prezioso è anche il risparmio di tempo: si evitano esami che possono richiedere anche 4-5 settimane. Con un solo test il clinico può impostare una terapia davvero personalizzata”. E con quella terapia disegnata su misura, i piccoli pazienti pedalano più veloci sulla strada della guarigione.
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10 | Settembre 2014
#Speciale
Settembre 2014 | 11
La città che cambia
Tramvia, il vademecum per la Firenze che sarà Entrano nel vivo i cantieri per le Linee 2 e 3. Dai tracciati alla mobilità, ecco tutto quello che c’è da sapere
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Iniziato il conto alla rovescia: l’obiettivo è inaugurare le due linee entro il 2017
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cattano tre anni decisivi per lo sviluppo della città: con l’autunno alle porte, entrano nel vivo i cantieri per la realizzazione delle Linee 2 e 3 della tramvia che collegheranno rispettivamente l’aeroporto di Peretola e l’ospedale di Careggi con la stazione di Santa Maria Novella. Da Novoli allo Statuto, da piazza Dalmazia alla Fortezza da Basso, un bel pezzo di città sarà coinvolto dai lavori per lo spostamento dei sottoservizi nel sottosuolo, la realizzazione di tunnel e ponti e quindi per la posa dei binari che ospiteranno i tram Sirio. Saranno poco meno di mille giorni di “lavori in corso” in cui la capitale del Rinascimento si giocherà la scommessa della modernità. Una scommessa che vale circa 450 milioni di euro e migliaia di posti di lavoro. In questo numero il Reporter vi spiega cosa accadrà in città: come cambierà Firenze con le nuove linee tramviarie, quali saranno i loro tracciati e gli impatti sulla viabilità, le modifiche al trasporto pubblico urbano e i percorsi alternativi. L’obiettivo è fornire ai nostri lettori tutte le informazioni e le “istruzioni per l’uso” in vista di quella che per Firenze sarà una sfida mozzafiato e dal respiro metropolitano, visto che la tramvia in futuro raggiungerà anche Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio e si allungherà a sud fino a Bagno a Ripoli. Una sfida che si nutre di una certezza: il successo della Linea 1 tra Scandicci e la stazione centrale, entrata in funzione il 14 febbraio 2010 ed oggi - a meno di cinque anni dalla sua inaugurazione - utilizzata abitualmente da quasi 13 milioni di persone all’anno. Non è un caso, evidentemente, se il 92% dei fiorentini si dice favorevole a integrare la Linea 1 con altri percorsi per i Sirio.
PROSEGUE
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CAREGGI ALAMANNI-STAZIONE
✎ Editoriale
Punto informativo Tramvia Tutti i martedì dalle 10.30 alle 13, nella sede del Quartiere 5 di Villa Pallini (via Baracca 150/P), si svolgono incontri con i tecnici del Comune dedicati all'ascolto dei cittadini sulla tramvia. L'occasione giusta per fugare i dubbi su tracciati, cantieri e lavori in corso relativi alle Linee 2 e 3. È necessaria la prenotazione che può essere effettuata scrivendo all'indirizzo mail info.tramvia@comune.fi.it oppure telefonando ai numeri 055-2767009/7023. Tutte le informazioni aggiornate sul sistema tramviario di Firenze possono essere reperite sul sito del Comune di Firenze nell'apposita sezione: http://mobilita.comune.fi.it/tramvia Aggiornamenti costanti sull'andamento dei lavori sul profilo Twitter e sulla pagina Facebook del Comune di Firenze: Ccittadifirenzeufficiale L@comunefi Per ulteriori informazioni consultare la rubrica “Muoversi in Toscana” sul sito Florence.tv (sezione mobilità), presente anche su Twitter e su Facebook CMuoversinToscanainfo L@muoversintoscan Per contattare Gest spa, la società che gestisce la tramvia fiorentina, è possibile telefonare al numero verde 800.964.424 (da telefono fisso) o al numero a pagamento 199.229.300 (da cellulare), entrambi attivi dal lunedì alla domenica (9.00-17.00). Sito internet: www.gestramvia.it mail: info@gestramvia.it
Tempi certi e informazioni chiare per vincere la sfida col futuro Valentina Buti
D
ieci minuti di tram e da piazza dell’Unità si arriva a Novoli. Un quarto d’ora per raggiungere l’ospedale di Careggi dalla stazione centrale. Niente più code in auto. Niente più smog da respirare in motorino. Basta mettersi comodi e aspettare di arrivare a destinazione. Non è fantascienza. Solo la Firenze del futuro. Quella in cui, tra qualche anno, sfrecceranno più di quaranta nuovi Sirio sulle Linee 2 e 3 della tramvia. Certo, arrivarci non sarà un gioco da ragazzi. Il sindaco Dario Nardella più volte ha detto che i due tracciati entreranno in funzione entro il 2017, in tempo per l’approdo in città del G8 annunciato dal premier Matteo Renzi. A conti fatti, si tratta di un migliaio di giorni di lavori in corso in cui il volto di Firenze cambierà radicalmente a partire da viabilità, trasporti e parcheggi. Tra i fiorentini è sempre vivo il ricordo degli infiniti cantieri della Linea 1, oggi amatissima e frequentata da quasi 13 milioni di persone l’anno, ma all’epoca osteggiata, per i disagi che comportò, anche dai più strenui sostenitori del tram. Tempi certi dei lavori e informazioni chiare dovranno essere il pane quotidiano per i cittadini, il faro da seguire per questa giunta comunale. Che ha davvero l’occasione di lasciare un segno indelebile nella storia della città se riuscirà ad essere protagonista della scommessa che attende Firenze nei prossimi tre anni. Anche noi abbiamo deciso di non restare con le mani in mano. E in questo numero de il Reporter, che arriverà nelle case dei fiorentini a cantieri già avviati e pronti a entrare a pieno regime, abbiamo voluto dedicare uno speciale di otto pagine alla tramvia. Si tratta di un vademecum con mappe e tracciati, un indice di tutto ciò che c’è da sapere strada per strada sui cantieri, le modifiche al traffico e alle linee dei bus. Un inserto da conservare con i recapiti a cui rivolgersi in caso di dubbi e incertezze. Una fotografia della Firenze che sarà.
12 | Settembre 2014
#La mappa
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AEROPORTO PERETOLA GUIDONI
MONTEGRAPPA BARACCHINI REGIONE
SAN DONATO
FIRENZE IN traM ecco come sarà BATONI
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CIRCOND
PAOLO UCCELLO
TALENTI SANSOVINO
SCANDICCI
Tramvia 2.0, con il wi-fi si naviga sul Sirio Navigare sul tram? A Firenze è possibile grazie ad una delle maggiori reti wi-fi d'Europa che dal 2012 consente a tutti coloro che salgono a bordo dei Sirio di collegarsi a Internet lungo l'intero tracciato della Linea 1. Coperta dal segnale ognuna delle 14 fermate tra Scandicci e la
stazione di Santa Maria Novella. La rete ha un raggio di 100 metri anche all'esterno dei vagoni del tram, cosa che permette di creare delle vere e proprie piazze digitali a ridosso dei binari, come alla stazione Leopolda ad esempio, o in piazza Gui davanti al Teatro del Maggio.
Chi sale a bordo del Sirio, oltre a viaggiare su un mezzo comodo e ecologico, ha così la possibilità di viaggiare anche virtualmente, controllare la posta elettronica o consultare i siti d'interesse che preferisce.
Tutti in tram, anche le bici Dal giugno 2013 anche le bici possono salire a bordo dei Sirio. L'accesso ai mezzi è permesso solo in certi orari nei giorni feriali (dalle 5 alle 7, dalle 10 alle 17, dalle 20 alle 00.30) mentre nei giorni festivi non è presente alcuna limitazione oraria. Le due ruote possono essere trasportate solo in coda ai tram, dove sono presenti gli appositi ancoraggi, per un massimo di una bici a persona e di 2 biciclette a convoglio. Possono salire anche le bici elettriche.
#La mappa
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Settembre 2014 | 13
Tutte le informazioni in tempo reale su: http://mobilita.comune.fi.it/tramvia
CAREGGI SANTO STEFANO IN PANE
DALMAZIA
RIFREDI LEOPOLDO
O-FORLANINI
DARIA
GUASTI CORSICA
STATUTO
STAZIONE ALTA VELOCITÀ
STROZZI BELFIORE FORTEZZA ROSSELLI
PORTA AL PRATO / LEOPOLDA
VALFONDA / STAZIONE CASCINE
ALAMANNI/STAZIONE
Alla Stazione la Linea 1 diventerà la Linea 3. Una volta salito sulla Linea 1 in direzione Firenze, chi vuole raggiungere o andare verso Careggi non dovrà scendere dal tram e prenderne un altro, ma potrà proseguire la corsa. A Alamanni-Stazione fermerà anche la Linea 2, che collegherà Peretola a piazza dell’Unità.
Legenda Linea 1
In funzione dal 14/02/2010
UNITÀ
Tracciato Linea 2 Tracciato Linea 3 Soluzione migliorativa del tracciato
Fermate Capolinea
52 alberi in più Oltre 50 alberi in più a Firenze. A “portarli” saranno proprio le nuove Linee della tramvia, i cui lavori di realizzazione comporteranno anche la sostituzione di alcune delle alberature esistenti. Lungo i percorsi delle Linee 2 e 3 saranno abbattute 179 piante (molte delle quali vecchie e malate) e ne verranno piantate 231 nuove: 52 in più, appunto.
Fortezza, nuova area verde Nella zona della Fortezza il tram correrà all’interno di un’area verde attrezzata libera dal traffico privato. Le auto passeranno da due sottopassi di nuova costruzione: il primo collegherà viale Milton a viale Strozzi, il secondo unirà i due lati di viale Strozzi (da viale Lavagnini verso la Fortezza e la Rampa Spadolini).
i carpini dello Statuto Lungo via dello Statuto rimarrà una fila centrale di alberi, che sarà protetta da un’aiuola di 3 metri con ai lati i due binari della tramvia e le due corsie per il traffico veicolare. I lecci attualmente presenti saranno abbattuti e sostituiti – con una frequenza di 6 metri, quindi maggiore dell’attuale – con il carpino bianco fastigiato. Questa pianta, scelta dopo un confronto con esperti botanici, ha radici che lavorano in profondità invece che in larghezza e ha una chioma stretta e lunga, con foglie caduche che una volta a terra non tendono a formare la “poltiglia” (quindi raccoglibili con il normale spazzamento della strada). I nuovi alberi piantati avranno circa 10 anni e saranno alti 10-12 metri. In piazza Leopoldo e piazza Vieusseux, inoltre, saranno piantati nuovi alberi sul lato degli edifici, creando una fascia verde tra i palazzi e la strada.
14 | Settembre 2014
#Tracciati, cantieri, viabilità
Linea 2
Dal centro storico a Novoli in 10 minuti Collegherà la “città vecchia” con quella nuova (Università, Palazzo di Giustizia) Sarà connessa alla Linea 1 che, attraversando il quartiere 4, porta a Scandicci Unirà l’aeroporto con la stazione SMN e la futura stazione dell’Alta Velocità
da dove passerà Dal capolinea (l’aeroporto) il tram passerà sotto i viali Luder, Guidoni e la linea ferroviaria FirenzePisa grazie ad un tratto realizzato in sotterranea, entrando in via di Novoli all’altezza di via Allori. Per quanto riguarda la strettoia di Novoli, il progetto prevede una corsia dedicata alle auto completamente separata dallo spazio in cui transiterà la tramvia. Il tram supererà la rotatoria di via Forlanini grazie ad un viadotto di nuova costruzione e i torrenti Terzolle e Mugnone, per poi percorrere via Buonsignori e via Gordigiani. Proseguirà poi lungo l’argine del Mugnone ed entrerà nell’area della nuova stazione dell’Alta Velocità ferroviaria (Stazione Foster), da cui uscirà imboccando viale Belfiore (Palazzo Mazzoni). Il tram attraverserà l’area ferroviaria in modo da non interferire con il trafficatissimo viale Redi e il suo passaggio in viale Belfiore consentirà di riqualificare la zona. Raggiungerà quindi via Guido Monaco, attraverserà il viale Rosselli (grazie ad un incrocio regolato da un semaforo) ed entrerà in via Alamanni. Percorrerà questa strada sul lato sinistro fino a ricongiungersi al capolinea della Linea 1 (Alamanni-Stazione Santa Maria Novella) per poi proseguire fino a piazza dell’Unità.
UNITÀ
cantierE PERETOLA/NOVOLI COSA SUCCEDE A SETTEMBRE Da via Garfagnana fino al capolinea Aeroporto-Peretola: proseguimento dei lavori già avviati. Nessun disagio alla viabilità Via di Novoli, tratto da piazza Elba a via de’ Tacchinardi, inizio della prima fase dei lavori: durata prevista circa 450 giorni. CAMBIAMENTI ALLA VIABILITÀ: il cantiere occuperà soprattutto l’area centrale della carreggiata di via di Novoli, tra viale della Toscana e via de’ Tacchinardi. Quindi la carreggiata verrà ristretta, ma saranno comunque garantite due corsie di scorrimento in direzione Peretola e una corsia in direzione centro città.
COSA SUCCEDE DA METÀ OTTOBRE Via di Novoli, tratto da via Orazio Vecchi a via Allori: inizio lavori, durata prevista circa 270 giorni. CAMBIAMENTI ALLA VIABILITÀ: sarà necessario chiudere al traffico il tratto interessato dal cantiere, perchè la sede stradale è stretta. Per tornare su viale Guidoni le auto dovranno svoltare su via Valdinievole, mentre per andare in direzione di via Baracca dovranno svoltare su via Orazio Vecchi. In alcune fasi dei lavori potrebbe risultare più difficile l’accesso ad alcuni passi carrabili, mentre per i pedoni i marciapiedi resteranno percorribili. Per ridurre l’impatto dei cantieri saranno necessarie altre modifiche alla viabilità dell’intera zona: • Via Torre degli Agli, tratto da via Virgilio al controviale Guidoni: istituzione del senso unico di marcia a due corsie • Controviale Guidoni, tratto da via Torre degli Agli a via Allori: inversione del senso di marcia • Via Valdichiana: inversione del senso di marcia In sostanza • Per andare verso via Pistoiese, le auto dovranno seguire il percorso via di Novoli-via Torre degli Agli-controviale Guidoni • Per andare verso l’autostrada A1 si dovrà invece percorrere via Forlanini e viale Guidoni
COSA SUCCEDE A NOVEMBRE
AEROPORTO PERETOLA
attenzione al 22 Quando partiranno i lavori a Novoli, la linea 22 dell’Ataf (Santa Maria Maggiore-Lippi e Macia) cambierà percorso. O per meglio dire: fino a via di Novoli, all’altezza con l’incrocio con viale Toscana, l’autobus seguirà il tracciato abituale. Poi però non proseguirà più lungo via di Novoli ma girerà subito in via Torre degli Agli, percorrendola fino in fondo, cioè fino a entrare in viale Guidoni. Poi percorrerà il viale fino a via di Valdinievole, in cui si immetterà per poi entrare in via Valdichiana: qui è previsto il capolinea. Quando andrà in direzione centro storico, il 22 ripartirà da via di Valdichiana e girerà in via Lippi e Macia per raggiungere via di Novoli, dove riprenderà il percorso normale.
scheda tecnica Lunghezza del tracciato: 5,5 km circa Velocità commerciale media: 16,8 km/h Tempo di Giro (tempo necessario per completare il giro Aeroporto-UnitàAeroporto): 66 minuti circa Distanza media tra fermate: 450 m circa Capacità max: 4200 persone all’ora per direzione di marcia Frequenza: 240 secondi nell’ora di punta Flotta: 16 tram presenti contemporaneamente sulla linea
Rotonda di via di Novoli-via Forlanini: inizio lavori preparatori per la costruzione del viadotto tramviario. CAMBIAMENTI ALLA VIABILITÀ: alcuni restringimenti di carreggiata nell’area della rotatoria
cantierE Buonsignori-GORDIGIANI COSA SUCCEDE A SETTEMBRE
Biglietto I documenti di viaggio validi sul tram sono quelli di Ataf&L-inea e possono essere acquistati presso gli esercenti autorizzati e i punti vendita aziendali Ataf gestioni. Il biglietto, valido 90 minuti dal momento della convalida, ha un costo di 1,20 euro. Per abbonamenti, convenzioni e tutte le info consultare il sito www.ataf.net
Via Buonsignori e via Gordigiani: inizio della prima fase dei lavori. CAMBIAMENTI ALLA VIABILITÀ: il cantiere occuperà buona parte della carreggiata di entrambe le strade (in pratica dall’incrocio con via Mariti a quello con viale Corsica), ma sarà garantita una corsia di scorrimento sia su via Buonsignori che su via Gordigiani (riservata ai soli frontisti per garantire il pieno accesso alle attività commerciali e ai passi carrabili). Per la sosta verranno comunicate soluzioni alternative, mentre il ponte tra via Circondaria e via Doni resterà percorribile. Ai pedoni sarà garantito il passaggio sia sul marciapiede lato edifici che su quello lato Mugnone, compresa la passerella di attraversamento del torrente.
#Tracciati, cantieri, viabilità
viabilità peretola-novoli
LA VIABILITÀ A SETTEMBRE
LA VIABILITÀ DA METÀ OTTOBRE
viabilità buonsignori-gordigiani
LA VIABILITÀ A SETTEMBRE
VIABILITÀ PER FRONTISTI
Settembre 2014 | 15
16 | Settembre 2014
#Tracciati, cantieri, viabilità
Linea 3
Da Careggi alla stazione senza code
Raggiungerà quartieri molto popolati come Rifredi e Statuto Collegherà l’ospedale con il centro e, grazie alle Linee 1 e 2, con Scandicci e l’aeroporto Metterà in connessione le stazioni SMN e Statuto, passando vicino a quella di Rifredi
da dove passerà Il tram partirà da Alamanni-Stazione costeggiando poi le scalinate della stazione di Santa Maria Novella per immettersi in piazza Stazione e quindi in via Valfonda. Percorrerà tutta la strada fino a raggiungere piazza Bambini e Bambine di Beslan e proseguirà la sua corsa di fianco ai giardini della Fortezza da Basso. In questa zona il traffico stradale proveniente da piazza della Libertà non dovrà incrociare la tramvia grazie alla costruzione di due nuovi sottopassi: il primo da viale Milton a viale Strozzi – lato rampa Spadolini, il secondo da viale Strozzi – lato viale Lavagnini a viale Strozzi – lato rampa Spadolini. Poi, attraversando l’attuale ponte sul Mugnone, il tram entrerà in via dello Statuto. Superato il sottopasso ferroviario dello Statuto, procederà lungo via Guasti per poi percorrere piazza Vieusseux, via Gianni, piazza Leopoldo. In via Tavanti è prevista una “biforcazione” della linea su via Vittorio Emanuele (direzione Careggi, binario singolo) e su via Corridoni/via Pisacane (direzione centro storico, sempre con binario singolo). E’ in corso di progettazione una possibile alternativa a questa biforcazione, la cosiddetta “variante Rifredi”: in questo caso il tram passerebbe, con doppio binario, all’interno dell’area dell’Enel di via Pisacane e poi in via Rifredi. In entrambi i casi, comunque, il tram arriverà in piazza Dalmazia per poi percorrere tutto viale Morgagni fino a largo Brambilla, dove saranno mantenute le attuali due corsie per senso di marcia per le auto, oltre naturalmente alla corsia preferenziale per le ambulanze. Il capolinea sarà di fronte all’ingresso principale di Careggi.
ALAMANNI STAZIONE
cantierE statuto/fortezza COSA SUCCEDE DA SETTEMBRE Prima fase. Proseguimento dei lavori già avviati per le opere preparatorie alla costruzione dei due sottopassi • Via Leone X, via Lorenzo il Magnifico, incrocio viale Strozzi-viale Lavagnini: spostamento sottoservizi • Viale Milton/via XX Settembre (all’altezza dell’attuale passerella pedonale tra via Leone X e via Crispi): realizzazione di un ponte provvisorio sul Mugnone. CAMBIAMENTI ALLA VIABILITÀ: restringimenti di carreggiata e relativa eliminazione della sosta nei tratti delle strade interessati dai lavori. Quando verrà realizzato lo spostamento dei sottoservizi tra i viali Strozzi e Lavagnini, sarà necessario cambiare lo schema dell’incrocio e rimodulare i tempi del semaforo con possibili disagi al traffico
COSA SUCCEDE DA OTTOBRE
CAREGGI
la linea 1 si fa 3 La Linea 3 andrà a formare di fatto un’unica linea con la 1 già in funzione. Arrivati ad Alamanni-Stazione, infatti, i tram della Linea 1 proseguiranno verso Careggi: i passeggeri diretti verso l’ospedale non saranno costretti a scendere ma potranno restare a bordo.
scheda tecnica Lunghezza del tracciato: 4,2 km circa Velocità commerciale media: 19,2 km/h Tempo di Giro (tempo necessario per completare il giro Scandicci-CareggiScandicci, cioè Linea 1 + Linea 3): 80 minuti circa Distanza media tra fermate: 425 m circa Capacità max: 4200 persone all’ora per direzione di marcia Frequenza: 240 secondi nell’ora di punta Flotta: 20 tram presenti contemporaneamente sulla Linea (compresi i 15 di Linea 1)
Seconda fase. Realizzazione dei due sottopassi Milton-Strozzi e Strozzi-Strozzi: durata prevista circa 270 giorni. CAMBIAMENTI ALLA VIABILITÀ: • Chiusura al traffico dell’attuale ponte sul Mugnone • Apertura del nuovo ponte provvisorio all’altezza di via Leone X/via Crispi: quattro corsie per le auto e percorso ciclopedonale sui lati • Via Leone X, tratto tra viale Lavagnini e via Lorenzo il Magnifico: inversione del senso di marcia • Via Leone X, tratto tra via Lorenzo il Magnifico e viale Milton: soppressione parziale della sosta e creazione di due corsie • Via Lorenzo il Magnifico, tratto tra viale Strozzi e via Leone X: inversione del senso di marcia con soppressione della sosta e creazione di 2 corsie • Via Crispi, tratto tra via XX settembre e via Puccinotti: inversione del senso di marcia • Via XX settembre e piazza Costituzione, tratto tra il ponte provvisorio sul Mugnone e via Cosseria (Statuto): istituzione del doppio senso di marcia • Piazza Costituzione, tratto tra via dello Statuto e via XXIV Maggio: inversione del senso di marcia • Viale Strozzi: restringimenti di carreggiata con il mantenimento di 4 corsie di scorrimento e possibilità di accedere alla Rampa Spadolini dal viale Strozzi (1 corsia) • Viale Milton: chiusura del tratto finale e deviazione del traffico sul ponte provvisorio. In sostanza, chiuso il ponte sul Mugnone oggi esistente, verrà creato un nuovo percorso per le auto: viale Strozzi-via Lorenzo il Magnifico-via Leone X-ponte provvisorio sul Mugnone-via XX Settembre-via dello Statuto. Viceversa, le auto provenienti da via dello Statuto non potranno più percorrere viale Strozzi-viale Belfiore ma in questa prima fase dovranno andare verso piazza della Costituzione, via Cosseria (dove verrà realizzata una nuova rotonda provvisoria), viale Strozzi, viale Belfiore Chiusura temporanea del sottopasso ferroviario di via dello Statuto e deviazione del traffico nelle strade adiacenti
cantierE morgagni COSA SUCCEDE DA SETTEMBRE Inizio lavori: • Viale Morgagni, tratto tra via Cesalpino e piazza Dalmazia (semicarreggiata in direzione Dalmazia) • Viale Morgagni, tratto tra largo Brambilla e largo Palagi (di fronte all’ospedale di Careggi) Durata prevista circa 180 giorni CAMBIAMENTI ALLA VIABILITÀ: • Area di fronte al nuovo ingresso dell’ospedale di Careggi, tra largo Brambilla e largo Palagi: saranno garantite due corsie in direzione viale Pieraccini (una sarà riservata alle ambulanze) e una corsia in direzione viale Morgagni • Viale Morgagni, tratto tra piazza Dalmazia e via Cesalpino: istituzione di un senso unico in direzione ospedale. Per tutta la durata del cantiere saranno mantenute tre corsie di scorrimento in direzione ospedale, di cui una riservata alle ambulanze. All’incrocio tra viale Morgagni e via Cesalpino sarà inoltre collocato un nuovo semaforo per creare un percorso alternativo per raggiungere in auto piazza Dalmazia da Careggi: il percorso sarà viale Morgagni-via Cesalpinovia Alderotti, via Vittorio Emanuele. In alternativa: via Santo Stefano in Pane, via Giuliani, Piazza Dalmazia • Chi percorre viale Morgagni con provenienza ospedale di Careggi ed è diretto verso viale GuidoniPalazzo di Giustizia-Autostrade, deve svoltare a destra in via Santo Stefano in Pane e proseguire nel sottopasso di via Panciatichi evitando così piazza Dalmazia e la strettoia di via Reginaldo Giuliani • Via Vittorio Emanuele: al termine della strada sarà possibile svoltare a destra per immettersi su viale Morgagni, ma almeno in una prima fase dei lavori non sarà possibile la svolta a sinistra verso piazza Dalmazia e via Mariti. Il percorso alternativo per raggiungere piazza Dalmazia da via Vittorio Emanuele sarà: viale Morgagni-via Santo Stefano in Pane-via Reginaldo Giuliani-piazza Dalmazia-via Mariti
Conseguentemente a queste modifiche della viabilità saranno cambiate le posizioni delle fermate dell’autobus e dell’area di sosta dei taxi vicina all’ospedale. Le corsie preferenziali (via Corridoni) resteranno invece inalterate.
#Tracciati, cantieri, viabilità
viabilità fortezza-statuto
LA VIABILITÀ DA SETTEMBRE
LA VIABILITÀ DA OTTOBRE
viabilità viale morgagni
LA VIABILITÀ DA SETTEMBRE
VIABILITÀ MEZZI DI SOCCORSO
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18 | Settembre 2014
#Speciale
Stefano Giorgetti
Jacopo Cellai (Forza Italia)
«rispetteremo le scadenze e limiteremo i disagi»
«Su viabilità e aiuti alle imprese ritardi dal comune» “S
L’appello dell’assessore alla mobilità: «Lasciate l’auto a casa se potete»
P
arte da un appello l’“uomo del tram” del Comune di Firenze, l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti. Lo stesso appello ai fiorentini già sentito un anno fa per i Mondiali di ciclismo: “Lasciate l’auto a casa se potete”. Allora funzionò per arginare i disagi al traffico. Adesso, che dalle due ruote si passa alla posa dei binari, staremo a vedere. Giorgetti è ottimista. “Sarà un autunno caldo, ma ridurremo al minimo le difficoltà e rispetteremo le scadenze”, garantisce. E intanto, per tutti i fiorentini a caccia di lumi sulle Linee 2 e 3, aprirà un nuovo punto info al Parterre: “una comunicazione trasparente e diretta con i cittadini prima di tutto”. Assessore, saranno mesi duri per la viabilità? I cantieri ci metterammo di fronte a problematiche serie. Siamo pronti a rispondere con tutti gli accorgimenti necessari. Poi, anche i cittadini dovranno dare una mano. Come, andando a piedi? Il nostro appello è che si usi la macchina il meno possibile. Se i residenti si muoveranno di più con bus, bici o mezzi di mobilità alternativa, le difficoltà saranno minori. Lo chiediamo anche a chi viene a studiare o a lavorare a Firenze da fuori. In ogni caso la città sarà costantemente aggiornata sulle variazioni al traffico.
Con ‘Muoversi in Toscana’ ogni mezzora ci sarà un bollettino dedicato al tram su radio, tv e social network. In città partirà il volantinaggio. E dopo quello di Villa Pallini nel Q 5, apriremo un nuovo info point al Parterre pensato soprattutto per la Linea 3. Le aree che la preoccupano di più? Penso allo Statuto e a viale Morgagni per la Linea 3, a via di Novoli per la 2. Ma conterremo al massimo i disagi. Garantiremo l’accesso alle abitazioni, ai passi carrabili, alle emergenze. I cantieri saranno eseguiti per step, per limitare i problemi e lasciare sempre aperte alcune vie di scorrimento. Riuscirete a rispettare i tempi? C’è voluto più tempo rispetto alla programmazione iniziale per entrare in azione. Ma recuperemo questo ritardo entro maggio 2015. Abbiamo già convenuto con le imprese di aumentare le squadre al lavoro. Come scadenze, ad ora, abbiamo settembre 2016 per la Linea 2 e settembre – ottobre 2017 per la 3. Per il G8, la Linea 2 sarà già in esercizio mentre alla Linea 3 serviranno altri 2 – 3 mesi di ‘rodaggio’, ma possiamo dire che entrambe saranno completate. Rispetteremo queste date. Quali risposte ai disagi dei commercianti? Per quanto riguarda i cantieri,
limiteremo le difficoltà per i parcheggi, manterremo la visibilità dei negozi ricorrendo a una cartellonistica aggiuntiva. Ci vengono chiesti tempi certi, ci impegniamo a non sforare alcuna data. Pensiamo a via Alderotti, riaperta il 7 agosto con un giorno di anticipo. Per i sostegni economici, il collega Giovanni Bettarini (assessore allo sviluppo economico, ndr) sta valutando alcune misure a partire da eventuali riduzioni sulle imposizioni. Sottoattraversamento del centro sì oppure no?
L’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti. Al suo fianco l’assessore Bettarini
Con lo Sblocca Italia del governo dovrebbero arrivare a Firenze 100 milioni per il sistema tramviario che oltre alle Linee 1, 2 e 3 prevede collegamenti con Bagno a Ripoli, la zona stadio e Rovezzano, Campi e Sesto. In questo quadro c’è anche il sottoattraversamento. Per ora c’è solo uno studio di fattibilità. Lo stiamo approfondendo.
u viabilità, sosta alternativa e aiuti alle imprese il Comune è in forte ritardo”. Parola di Jacopo Cellai, consigliere di Forza Italia in Palazzo Vecchio. Convinto che sia stato un errore cantierizzare contemporaneamente le Linee 2 e 3 (“ci saranno disagi enormi”) ma anche “non portare i binari del tram fino al Duomo”. Cellai, come saranno i prossimi 3 anni di lavori in corso? Temo grandi difficoltà per il traffico. Ovvio, visto che si sono fatti partire i lavori della Linea 2 insieme a quelli della Linea 3. Uno sbaglio da parte dell’amministrazione. Ci sono tratti della città, come viale Belfiore, viale Redi e piazza della Costituzione, in cui i 2 tracciati sono molto vicini. Non oso immaginare cosa accadrà. Il Comune dovrà rispondere con adeguate vie di fuga, sbocchi alternativi per non ingessare la città. Ma siamo già in ritardo, la gente ha bisogno di tempo per capire i cambiamenti. Lo stesso vale per i parcheggi. Teme un’altra Linea 1? Non credo che vedremo i cantieri vuoti come allora. Mi preoccupano altri aspetti. Allo Statuto si sono rimandati i lavori a causa di un cavo della Telecom di cui nessuno sembrava sapere nulla. Dimostra che c’è qualcosa che non va. Con le imprese che subiranno disagi il Comune come dovrebbe comportarsi? Non sono ancora state determinate le fasce in cui, in base ai disagi, rientreranno le diverse imprese. Andava fatto prima che i cantie-
ri partissero. In città italiane con situazioni simili si è risposto con sgravi sulla Cosap. Lo stesso dovremmo fare qui. Con sgravi sulla Tia e un fondo ad hoc per prestiti alle imprese ad interessi zero. Invece per ora non è nemmeno chiaro quali siano le risorse a disposizione. Il vostro capogruppo Mario Razzanelli ha promosso un referendum contro la Linea 3. Andrete fino in fondo? Personalmente direi di sì. Il tracciato della Linea 3 sembra una barzelletta. In alcuni tratti viaggia in parallelo con la 2. Serviranno entrambe la zona nord ovest della città, mentre sarebbe stato più logico pensare a servire anche altre aree. È così tortuoso che sembra pensato solo per garantire al gestore 40 milioni di passeggeri quando le 3 linee saranno a regime. Unico obiettivo positivo della Linea è l’ospedale di Careggi. Ma per raggiungerlo si è scelto di far passare il tram su un asse già delicato come quello tra lo Statuto e viale Morgagni. È come far vivere un elefante in un monolocale. Del tram fino a Bagno a Ripoli con il tunnel sotto il centro cosa pensa? Fare si può fare tutto, ma mi pare si voglia mettere troppa carne al fuoco. Capirei di più se si fossero rimesse in discussione le Linee 2 e 3 nel complesso. In quest’ottica, trovo incredibile che il Pd non abbia voluto portare il tram al Duomo. Farebbe bene al centro storico, dove la sera non c’è più nessuno.
LA LINEA 1 in cifre 2010 Inaugurata il 14
Promossa a pieni voti
Fa bene all’ambiente
febbraio
13 milioni Passeggeri nel 2013 7,4 Km La lunghezza 14 Le Fermate 15 I Sirio che la percorrono
98%
di chi prende il tram è soddisfatto
74%
dà un giudizio pari o superiore a 8
92%
di chi usa il tram è favorevole a integrare la Linea 1 con altri percorsi per i Sirio
Ogni 10 mila passeggeri:
-auto1900 al giorno
L’identikit dei passeggeri
54,4% 38,6%
è donna
è in età lavorativa (35 - 60 anni)
-motociclette 800 al giorno 29,9% ha un titolo universitario -tonnellate 460mila 49% di Co2 è lavoratore dipendente all’anno
20%
studente
75%
di chi prende il tram è un “utilizzatore assiduo” (lo frequenta da 2 a 5 giorni la settimana e ha l'abbonamento)
34% 25% 11,5%
lo usa per lavoro per svago e sport
acquisti
per commissioni e
10,5%
per fare visita a parenti e incontrare gli amici
#Rubriche
A zonzo per Firenze
BRICIOLE DI STORIA FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
LA RIFICOLONA
In piazza Santissima Annunziata quattro secoli di festa e d’allegria
I
l 7 settembre, per il calendario liturgico vigilia della natività di Maria, l’Amministrazione Comunale organizza la Festa della Rificolona, autentica ed originale giornata solenne fiorentina ancora sentita e ben radicata nell’identità cittadina quale tradizione popolare di antico folclore che tuttora cerca di mantenere ed esprimere la sua naturale freschezza. Ma a quando risale l’origine di questa festa che conserva e tramanda fra i ragazzi di Firenze l’uso di portare in giro quei lampioncini di carta colorata, modellati nelle forme più varie e bizzarre, con tanto di mozzicone di candela accesa all’interno (almeno
un tempo), appesi in cima ad una canna? Con tutta probabilità alla metà del Seicento, ed è da ricollegare all’arrivo in città di tanti contadini e montanari i quali, con le loro donne, provenienti sia dal vicino contado che dalle zone più impervie del Casentino, del Mugello e della montagna pistoiese, venivano in città per festeggiare l’8 settembre, natività della Madonna, nella Chiesa della Santissima Annunziata, ancor oggi famosa in tutto il mondo cattolico per l’antica, miracolosa e venerata immagine della Madonna Santa Maria Madre di Grazie divenuta la rappresentazione più diffusa e più copiata del mistero dell’Annuncia-
Lettere SAN DONATO IN POLVEROSA/1. “DOPO LA MIA LETTERA, PROBLEMI PRESI IN CONSIDERAZIONE”
Egr. Direttore, faccio seguito alla mia mail e la ringrazio di averla pubblicata su il Reporter n° 35 di luglio 2014. Mi fa piacere informarla che il Presidente del Q5 Cristiano Balli ha preso in considerazione quanto da me esposto dimostrando effettivo interesse a risolvere, insieme al suo staff, le problematiche di varia natura del Q5. Tanto le dovevo e cordialmente la saluto. Una anziana abitante di S. Donato in Polverosa
SAN DONATO IN POLVEROSA/2. LA RISPOSTA DELLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SERVIZI AL TERRITORIO DEL Q5
Cara lettrice, sono la nuova Presidente di Commissione Servizi al Territorio del Q5. Prendo atto di queste sue lamentele, ho già iniziato a fare una mappatura delle manutenzioni che sono da eseguire, a iniziare dai marciapiedi. La precedente legislatura ha lavorato bene pur nella ristrettezza economica, ma cercheremo di fare di più. Anche da parte dell’Amministrazione Comunale ci sarà un impegno per migliorare le periferie. La invito, comunque, a contattarmi presso il Q5 inviando una mail a quartiere5@comune.fi.it o telefonando alla segreteria del Presidente Cristiano Balli: 055.2767009-7023 in modo tale che possa incontrarla e fare magari un giro con lei. Alessandra Innocenti
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zione. Quindi all’origine della festa della rificolona, l’elemento più rilevante che la caratterizza è senz’altro quello religioso. Infatti, la sera del 7 settembre, il popolo della campagna si muoveva verso la basilica della SS. Annunziata in un clima di gioiosa devozione, vissuta nella concretezza di porgere un saluto alla Vergine nella ricorrenza del giorno della sua nascita, festività definita popolarmente “la Madonna di Settembre”. Queste persone, oltre ad essere spinte dal devoto pellegrinaggio, approfittavano dell’occasione per venire a vendere la loro mercanzia alla fieramercato che si svolgeva l’indomani sulla piazza antistante la basilica, in via dei Servi e nelle loro immediate adiacenze. Era in sostanza, un’occasione per tutti d’incontri e d’affari, cittadini e contadini: chi comprava e chi vendeva. Per poter trovare però un buon posto che consentisse un sicuro e totale smercio dei filati, pannilini, funghi secchi, formaggi, fichi e tanti altri prodotti della terra che avevano portato, i coloni partivano dalle loro case molto tempo prima e, nella notte, si rischiaravano l’insicuro cammino con lanterne di varia forma appese in cima a bastoni, canne o pertiche. E proprio al fioco lume di queste multicolori lanterne di carta o tela, aperte in cima per consentire alla candela o al sego dello scodellino di bruciare, giungevano a Firenze la sera prima della fiera, bivaccando la notte nei chiostri della Chiesa della Santissima Annunzia-
ta e sotto i loggiati dell’omonima piazza dove, sempre alla tremula luce dei loro lampioncini, in clima di veglia notturna, cantavano laudi alla Vergine finché a tarda notte non arrivava il sonno ristoratore. Questo popolo del contado, goffo ed incerto nello spostarsi, non solo perché gravato del peso di prodotti contenuti in ingombranti ceste e panieri, ma soprattutto scioccato dall’impatto con la città, vestiva in modo rustico che certamente non doveva essere un modello di eleganza e buon gusto. Le donne specialmente (poi denominate appunto rificolone), abbigliate con impaccianti sottanoni multicolori, camicie arrangiate alla buona, scalze o con rumorosi zoccoli, erano oggetto di particolari e allegre canzonature e di salaci commenti da parte dei giovani fiorentini, già per natura predisposti al frizzo e allo scherzo. Per questi giovani, il 7 settembre era diventato un appuntamento obbligato al quale non si poteva e non si doveva mancare; le strane fogge dei ruvidi vestiti indossate dalle brave e inesperte campagnole, per lo più prosperose, dai larghi fianchi e dagli abbondanti seni e “posteriori”, provocavano allusioni, dileggio e quindi matte risate. Era un divertimento, a volte smodato, diretto quasi totalmente alle povere “fierucolone” o “fieruculone” come essi le chiamavano, sia perché partecipavano alla “fierucola”, ma soprattutto per i loro vistosi deretani. Infatti, se la radice “fieru” ha at-
Fate sentire la vostra voce a redazione@ilreporter.it DOSSI, PENSILINA E PASSERELLA: “LE NOSTRE RICHIESTE PER L’ISOLOTTO”
Gent/le redazione, scrivo a nome di un gruppo di cittadini del quartiere 4, come altre volte ho fatto ma senza alcun esito. Scrivo per segnalare, a chi di competenza, la necessità della messa in opera di dossi artificiali lungo la strada dell’Argingrosso, e cioè a partire da ponte all’Indiano fino alla micropiscina dell’Isolotto. Segnalo ancora una volta la necessità di una pensilina in piazza Batoni al capolinea dell’autobus n. 9 poiché sia in inverno che in estate ci si bagna e si arrostisce tutti aspettando l’autobus. Un’altra cosa importante che volevamo dire è che il ponticino che collega piazza dell’Isolotto con le Cascine è sempre transitato da motorini e moto di grossa cilindrata a danno dei pedoni che si vedono intralciati da questi mezzi e non poco a respirare i gas di scarico alquanto dannosi per la salute sia degli adulti che dei bambini. Il bello è che c’è un segnale di divieto di transito di questi mezzi ma che nessuno rispetta. Vedono tutti e sanno e sembra che ci sia un tacito silenzio-assenso tra autorità e scooteristi. Abbiamo deciso di non andare più alle Cascine perché è tutto un via vai di motorini che ci fa arrabbiare e anche per evitare qualche lite spiacevole. Ringraziamo per l’attenzione e gradiremmo che la nostra lettera fosse segnalata al Quartiere, Comune e pubblicata sul vostro giornale. Cordialità, Giuseppe (Isolotto)
Caro signor Giuseppe, prendiamo atto delle sue segnalazioni, che pubblichiamo sul nostro giornale in modo che chi di dovere possa prendere in considerazione quanto richiesto da lei e dagli altri abitanti del quartiere. Parto dall’ultimo punto da lei evidenziato, ovvero dal transito di moto e scooter sulla passerella dell’Isolotto: una brutta abitudine, questa, certamente da condannare, in primis per la sicurezza dei pedoni, e in secondo luogo perché tutti, ma soprattutto i conducenti dei veicoli, devono rispettare con attenzione i divieti presenti in città. Ultimamente ci sono stati controlli (e multe) proprio per cercare di combattere questo fenomeno, e questo mese nell’edizione del quartiere 4 del nostro mensile dedichiamo un approfondimento a una situazione che sta (giustamente) molto a cuore ai cittadini. Forse – viste le tante segnalazioni che continuano ad arrivare in merito – sarebbero opportuni, per quanto possibile, più controlli, ma sinceramente non penso proprio che ci sia quel “tacito silenzio-assenso tra autorità e scooteristi” da lei ipotizzato. Vero è che comunque la situazione deve essere affrontata e risolta una volta per tutte: come ripetuto più volte in questa pagina, però, i primi a fare la propria parte per migliorare la qualità (e, in questo caso, la sicurezza) della vita in città dovrebbero essere gli stessi abitanti, evitando di ripetere comportamenti scorretti e rispettando regole e divieti. Quanto alle altre questioni evidenziate nella sua lettera, auspico che vengano prese in considerazione per capire se, e come, sia necessario intervenire per affrontarle. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
tinenza con fiera o fierucola, la desinenza “colone” o “culone” dovrebbe oggettivamente riferirsi a colone, in quanto di campagna, o piuttosto al loro florido posteriore argutamente definito “magazzino” proprio per la sua ampiezza. Da “fieruculona” si ebbe in seguito, per corruzione, la parola “rificolona” che tuttora si usa comunemente quale espressione critica, allegra e scanzonata verso una donna vestita e truccata senza gusto, in modo vistosamente eccentrico. Infatti, era abbastanza frequente sentire qualcuno commentare ad alta voce: Bellina! E la pare una rificolona, rivolto a queste signore, tutte imbellettate senza garbo né grazia! Con l’andare del tempo, per l’appuntamento notturno del 7 settembre, in città, per dare un tono più fantasioso e canzonatorio a quella che era divenuta una vera e propria tradizione, si cominciarono a costruire lanterne, ispirandosi a quelle dei contadini ed alle forme delle loro donne, raffiguranti appunto goffe figure femminili con un lume sotto la sottana, appese a lunghe canne e
portate in giro con gran baccano di campanacci, sibili assordanti (emessi con certi fischietti di coccio), urla e motteggi vari. Le rificolone si diffusero notevolmente, tanto che molti fiorentini le appendevano addirittura alle finestre delle proprie abitazioni in tutta la zona della SS. Annunziata (lasciandole anche accese dopo che i bambini più piccoli erano andati a letto), improvvisando così una illuminazione pubblica che contribuiva al divertimento e all’allegria della festa. In questo pittoresco e confusionario scenario popolare di baldoria, veniva cantata e ricantata la caratteristica cantilena di: Ona, ona, ona ma che bella rificolona! L’è più bella la mia di quella della zia. La mia l’è co’ fiocchi e la tua l’è co’ pidocchi! LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI Web: artusi.net
Il Pungiglione
al mare coi san bernardo
E
anche questa estate è passata. Ci lasciamo alle spalle un mondiale di calcio da dimenticare (l’ennesimo). Più scioccati di noi sono i brasiliani: non se ne fanno una ragione dei 7 gol subiti dalla Germania. L’altro giorno al ristorante brasiliano mio figlio ha ordinato un wurstel, il cameriere ha cominciato a piangere. Quando ha visto poi che come macchina avevo una Volkswagen, s’è licenziato ed è andato in depressione! Con questa estate ci lasciamo alle spalle un tempo che è stato sempre ballerino. In alcuni giorni al mare faceva così freddo che invece di noleggiare gli ombrelloni, il bagnino affittava i San Bernardo! Questa è stata l’estate della rimozione della Costa Concordia dall’isola del Giglio. Nello stesso periodo Ferrara sbarcava in Sardegna: insomma un relitto lasciava un’isola, un altro arrivava! Questa estate abbiamo dovuto ascoltare le parole sconcertanti di Tavecchio che ha chiamato i giocatori di colore “mangia banane”. Poi però s’è corretto: “Io non sono razzista. Sono gli altri che sono neri!”. Questa è stata l’estate in cui il marchio della crisi economica è stato più evidente: turisti in calo, vacanze ridotte al minimo. Insomma mancano i soldi. Io stesso sono stato costretto a cambiare banca e a sceglierne una più consona al mio reddito: ora sono correntista della banca del seme. Ogni sei versamenti mi danno due gemelli come interesse. ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web: andreamuzzi.it
20 | Settembre 2014
#L’inchiesta
Pagamenti
equitalia addio, si cambia: ora riscuote palazzo vecchio
Dalle multe ai tributi “dimenticati”, va a regime la nuova gestione dei debiti Gianni Carpini
E
sattori sì, ma dal volto umano. Entro ottobre i fiorentini si vedranno arrivare a casa 1.500 lettere con cui Palazzo Vecchio chiederà a chi è indietro col pagamento di tasse, multe e servizi di saldare il conto. La notizia positiva è che sono avvisi “bonari”, ossia precedono di un passo la riscossione coattiva, come è chiamata in gergo, con tanto di interessi di mora, sanzioni e spese di notifica. Unica eccezione sono gli atti in scadenza, che rischiano di non essere mai riscossi dal Comune e che quindi partiranno come cartelle di pagamento vere e proprie. È il “ribaltone” delle cartelle esattoriali, deciso nel dicembre scorso: niente più Equitalia come agente di riscossione esterno, i “panni sporchi” ora si lavano in casa. Palazzo Vecchio riporta nei suoi uffici le procedure per recuperare i tributi comunali che furbetti e ignari cittadini hanno scordato di versare. Si va dall’Imu alla mensa dell’asilo fino alle contravvenzioni, il 70 per cento del totale. Le nuove procedure riguardano – puntualizzano dal Comune – solo gli importi dovuti dal 1° gennaio 2014. Tutto ciò che è datato prima di questo giorno, compresi i contenziosi, resta nelle mani di Equitalia. Cosa cambia? Si punterà sul cosiddetto pre-contezioso, prima di
far scattare mora e quant’altro, grazie alla collaborazione della società partecipata Linea Comune che fornirà software e strumenti. Il primo step è l’invio di un sollecito informale in cui è fatta presente la situazione, mettendo a disposizione il call center 055.055 da chiamare per informazioni, un front office e presto un sito dove consultare i propri dati online. Ci saranno trenta giorni di tempo per mettersi in regola, altrimenti scatteranno le maggiorazioni. “Equitalia proponeva un modello di riscossione che abbiamo giudicato vessatorio e che non condividiamo – spiega l’assessore al bilancio Lorenzo Perra – non sempre chi non paga agisce con la volontà di fare il furbo. Può succedere che gli atti siano mal notificati – prosegue – vogliamo stabilire un rapporto più civile con i cittadini”. Si stima che ogni anno partiranno centomila avvisi. “Non c’è più Equitalia, ma questo non vuol dire che a Firenze non si paga più – avvisa Lorenzo Marchionni, presidente di Linea Comune – rispetto a prima andremo a instaurare con i fiorentini un dialogo: ci siamo accorti che spesso il contribuente scopre di essere debitore per la prima volta quando riceve la cartella esattoriale”. L’obiettivo è anche quello di evitare lunghi contenziosi: Palazzo Vecchio
conta di riscuotere prima, recuperando il cinque per cento in più. In ogni caso non sono previsti sconti: tutte le somme dovute andranno pagate per in-
tero, salvo errori dimostrabili. Rimane comunque la possibilità di dilazionare il debito in massimo 72 rate, come per Equitalia.
Le tasse dalla A alla Z
Mini-guida alle imposte comunali da versare IRPEF
È l’imposta sul reddito. Alla parte dovuta allo Stato vanno aggiunte le addizionali di Regione e Comune. QUANTO L’addizionale comunale di Firenze era dello 0,2%. “Era”, perché Palazzo Vecchio ha deciso nel 2014 di azzerarla per chi guadagna meno di 25mila euro lordi l’anno. CHI Lo “sconto” riguarderà 137mila fiorentini, con un risparmio medio di 30 euro l’anno. QUANDO Di norma i dipendenti si vedono togliere l’addizionale dallo stipendio a fine anno.
TASI
Il nuovo arrivo tra i tributi locali. Con la Tasi si pagano i “servizi indivisibili”: l’illuminazione pubblica e la manutenzione stradale sono due di questi. QUANTO A Firenze l’aliquota è dello 0,33%. Secondo le stime, la Tasi, per i fiorentini che hanno un’abitazione con un’alta
rendita catastale, costerà leggermente di più rispetto all’Imu sulla prima casa. Per gli altri ci sono le detrazioni in base alla rendita catastale (da 170 a 30 euro) e per i figli a carico (25 euro in meno fino a otto figli). CHI Il Comune ha deciso di farla pagare solo per le prime case e non per le seconde, azzerando la tassa per chi è in affitto e per le attività produttive. QUANDO La prima rata va pagata entro il 16 ottobre. Non arriva il bollettino a casa ma andrà calcolata autonomamente, meglio se con l’aiuto di un centro di assistenza fiscale.
IMU
L’erede della vecchia Ici non è scomparsa del tutto. QUANTO L’aliquota varia dallo 0,60% all’1,06%. CHI La versano i proprietari delle seconde case o chi possiede un’abitazione principale di lusso (ville, castelli, palazzi signorili e simili).
QUANDO La prima rata è scaduta il 16 giugno. La seconda potrà essere versata entro il 16 dicembre. Anche in questo caso niente bollettino precompilato: va calcolata caso per caso.
TARI
Sostituisce dal 1° gennaio la Tares, per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e per la pulizia delle strade. QUANTO La tariffa cambia a seconda dei metri quadrati della casa, del numero degli occupanti o dell’attività: uno strumento per il calcolo online è disponibile su www.tares-areafiorentina.it. CHI La pagano tutti i titolari di locali che possono produrre rifiuti, quindi anche gli inquilini e le attività produttive. QUANDO Il bollettino precompilato arriva a casa. La prima rata andava pagata entro il 31 maggio, la seconda entro il 30 settembre, il saldo entro il 31 dicembre.
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#Focus
Settembre 2014 | 21
Due ruote
in città, un anno dopo i mondiali di ciclismo A settembre 2013 Firenze impazziva per le bici: e ora? Serena Wiedenstritt
R Fido in cerca di casa, dopo Animali
gli abbandoni “per ferie” D
opo un’estate passata (da alcuni) alla ricerca dell’albergo giusto per andare in vacanza con Fido, arriva l’autunno e si assiste, come spesso a settembre, al tristissimo pienone di canili e gattili. Non tutti i padroni, infatti, hanno la sensibilità – anzi, chiamiamo le cose con il loro nome, l’umanità – di preoccuparsi dei propri animali domestici quando si trovano a dover partire per le vacanze. Su questo tema, secondo l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, la Toscana fa registrare due primati contrastanti. Da un lato occupa il terzo posto a livello nazionale, ma il primo nel centro-nord Italia, nella classifica degli abbandoni estivi degli animali, con 165 segnalazioni dall’inizio della bella stagione a fine luglio. Dall’altro la nostra regione si affer-
ma come la più “pet friendly” d’Italia, con quasi il 50 per cento degli alloggi disponibili a ospitare anche gli animali domestici. Anche se ormai l’estate volge al termine, per tutti i fiorentini che dovessero assistere all’abbandono di un animale – reato che dal 2004 è punito con l’arresto fino a un anno e una multa fino a diecimila euro – le associazioni degli amanti degli amici a quattro zampe danno alcune indicazioni: è fondamentale raccogliere tutti gli elementi necessari a individuare i responsabili dell’abbandono, come ad esempio il numero di targa dell’auto, per poi poter procedere alla denuncia. Il tutto, ovviamente, dopo aver messo al sicuro “l’abbandonato”. Per chi invece volesse ridare una casa ai piccoli sfrattati dai padroni ingrati, per i cani
a Firenze il Comune stesso promuove una campagna di adozioni sul proprio sito web, con tanto di carta di identità virtuale dei cuccioli – e meno cuccioli – in cerca di una nuova famiglia. Si tratta di animali provenienti dal canile della Asl, che in attesa del loro gran giorno soggiornano al “Parco degli Animali” di Ugnano, dove vengono curati, ammaestrati e testati per “matcharli” con il miglior padrone possibile. Altre opportunità di adozioni certificate a Firenze sono quelle delle associazioni come l’Oipa, onlus che si occupa della protezione degli animali. S.W.
iuscirà Vincenzo Nibali, trionfatore dell’ultimo Tour de France, a risvegliare nei fiorentini il famoso “effetto Mondiali”, quello che a settembre 2013 li aveva visti tutti novelli Bartali, alle prese con l’elogio – e soprattutto, cosa ben più importante, l’utilizzo – delle due ruote a pedali? Per Carla Lucatti dell’associazione Città Ciclabile “con i Mondiali abbiamo visto come potrebbe essere bella e salutare Firenze. Sono stati giorni in cui si vedevano le famiglie spostarsi in bici. Poi molte hanno smesso. Ora speriamo che l’amministrazione prosegua con scelte che vadano nella giusta direzione. Il Comune ci ha presentato una ricerca poco dopo i Mondiali in cui si affermava che le persone che sceglievano la bicicletta in quel periodo erano aumentate dal dieci al quindici per cento della popolazione fiorentina. Un bel risultato, no? L’importante sarebbe poter continuare sulla buona strada”, auspica. Ma l’effetto-Mondiali è finito (o quanto meno in stand by) anche secondo i rivenditori di bici. Per Riccardo Casadei di ProBike di Rovezzano “c’è stato più movimento nei mesi immediatamente precedenti e successivi i Mondiali, poi tutto è tornato più o meno a regime. Forse si mantiene un leggero aumento dei ciclisti, ma nei giorni dei Mondiali
c’è stato un vero boom di richieste sia di bici da città che da corsa. C’è stato chi per la prima volta provava le due ruote per riuscire a muoversi nel centro vietato ai motori e chi ha riesumato vecchie bici da corsa”. Da parte dell’amministrazione, l’assessore Stefano Giorgetti illustra gli investimenti previsti nei prossimi mesi: “Punteremo soprattutto su interventi di ricucitura fra piste già esistenti e su nuovi percorsi verso i comuni limitrofi, primi fra tutti Sesto Fiorentino e Bagno a Ripoli. Per le nuove piste – aggiunge – il nostro obiettivo è fare cinque chilometri all’anno”. Tanto più che, con l’avvento dei cantieri per la tramvia, sarà importante snellire il traffico: per evitare serpentoni e imbottigliamenti i fiorentini dovranno scegliere mobilità alternative, dal car sharing alla bici. In questo senso, Città Ciclabile chiede provvedimenti che facilitino l’utilizzo delle due ruote nei punti a maggior rischio ingorgo, e la disponibilità del Comune non manca: da Palazzo Vecchio, ad esempio, ricordano che parallelamente al tragitto del tram lungo il Mugnone sono previsti un percorso pedonale e una pista ciclabile. Fra l’altro, il raccordo fra viale Redi e via Forlanini riuscirà a rendere più facilmente raggiungibile anche per le due ruote la zona del parco di San Donato e del nuovo tribunale.
Focus
un documento per mobilità sostenibile e sicurezza
S
i sono mosse in occasione delle elezioni dello scorso maggio, e non intendono demordere. Sono le associazioni Città Ciclabile, Familiari vittime della strada Gabriele Borgogni e Lorenzo Guarnieri, Medici per l’ambiente - Isde Firenze e Unione Ciechi, che hanno elaborato un documento congiunto su mobilità sostenibile, sicurezza stradale e sviluppo della ciclabilità, che detta i punti per una Firenze più sicura e sana. Tra le richieste, la creazione di un ufficio per la sicurezza stradale che preveda al suo interno uno sportello per la mobilità ciclistica, che ponga al centro delle scelte le categorie deboli, inclusi i disabili, la sicurezza e la tutela della salute e della vivibilità e proceda a redazione e attuazione di un piano generale del traffico con un progetto specifico per piste e sosta ciclabili, percorsi pedonali e interventi concreti di “moderazione del traffico”. Gli esempi virtuosi non mancano: fa scuola ad esempio Parigi con il progetto “La rue en partage” con zone 20, le cosiddette “zone d’incontro”, dove vige la velocità massima di venti chilometri orari. Ma le associazioni chiedono anche provvedimenti operativi come il riposizionamento delle centraline in modo che corrispondano all’effettiva esposizione di tanti cittadini agli inquinanti atmosferici, la realizzazione del bike sharing e controlli più rigorosi sul rispetto delle regole della strada, con particolare severità per soste su marciapiedi, strisce pedonali e in doppia fila. S.W.
22 | Settembre 2014
#Cultura Agenda
Teatro
Lavia e la Pergola “aperta alla città” Il cartellone della nuova stagione raccontato a Il Reporter da un consulente artistico speciale Ludovica V. Zarrilli
G
randi falcate per il Teatro della Pergola, che dopo aver vissuto tempi difficili, oggi, a tre anni dalla nascita della Fondazione, si guarda indietro e fa un bilancio. Positivo. Fatto di un aumento dei biglietti staccati, un incremento degli abbonamenti e alcune importanti novità. La prima riguarda senza dubbio l’arrivo di un consulente artistico dal nome altisonante come Gabriele Lavia, che mette il suo esperto zampino sul quarto anno di programmazione, firma in prima persona la regia di due produzioni, ovvero lo spettacolo che apre e quello che chiude la stagione 2014/15, e aiuta la Pergola a cercare nuovi (o meglio, nuovi per il teatro in questione) modi per avvicinare la gente – e non solo la città – a questo antico luogo di incontro. “Trasformare il teatro in uno spazio aperto, dove il pubblico ogni pomeriggio si affaccia e non dove va solo in occasione di uno spettacolo –
Gabriele Lavia, attore e regista teatrale, da quest’anno è consulente artistico del teatro fiorentino
Web
fondazioneteatrodellapergola.it Tel. 055.22641
spiega Lavia a Il Reporter – il teatro è un’entità viva e come tale va percepito”. Legato alla Pergola da un’antica frequentazione, a partire dalla formazione svolta sotto l’egida di Orazio Costa, Lavia torna nel teatro fiorentino nelle vesti di coordinatore e consulente, dall’alto di una lunga esperienza maturata su e giù dai palcoscenici di tutta Italia. È lui stesso a dar fuoco alle polveri della nuova stagione il 24 ottobre (fino al 2 novembre) con i Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello (“il più bel testo teatrale mai stato scritto insieme all’Edipo re di Sofocle”) di cui firma la regia, e a chiuderla con la Vita di Galileo di Bertolt Brecht, che dirige e intepreta nel ruolo del protagonista (dal 14 al 20 maggio). Tra questi due spettacoli, entrambi prodotti dalla Fondazione Teatro della Pergola, che fanno da parentesi all’intera stagione, un mare di appuntamenti che vanno dal Servo per due di Richard Bean con Pierfrancesco
Favino (4-9 novembre) fino al Decamerone con Stefano Accorsi (dal 9 al 14 dicembre), passando per Shakespeare con Il Mercante di Venezia che ha per protagonista Silvio Orlando (dal 16 al 21 dicembre) e Father and son (ispirato a Gli sdraiati e Breviario comico di Michele Serra, dal 17 al 22 febbraio) con Claudio Bisio. E ancora Peppe e Toni Servillo dal 4 all’8 marzo in La parola canta, Fabrizio Gifuni – dal 24 al 29 marzo – ne L’ingegner Gadda va alla guerra e Filippo Timi in Favola, dal 21 al 30 aprile. Ma non è tutto: a fare da corollario, una serie di attività e iniziative, come le letture spalmate lungo la stagione (dai Dialoghi di Platone alle fiabe di Andersen) e il premio “Pergola per la nuova drammaturgia”, oltre al progetto di residenza artistica “Altrestanze” e al riflettore puntato sul teatro internazionale con “Ubu and the truth commission”, capolavoro anti-apartheid (dal 20 al 22 novembre).
La new entry
Puccini
Verdi
Carmignano
Si alza il sipario dell’opera
la neonata orchestra chiude l’estate e dà il via all’anno Nel segno del jazz
160 candeline e un super programma per far felici grandi e piccini
per la festa di san michele una sfida “all’ultimo carro”
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C
C’
A
ddio vecchio Teatro Comunale, benvenuta Opera di Firenze. A partire dalla stagione 2014-2015, gli spettacoli si svolgeranno tutti, dal primo all’ultimo, nel nuovo spazio di Porta al Prato. Con buona pace dei nostalgici della vecchia sala, che è andata in pensione per lasciare spazio alla futuristica costruzione (non ancora terminata del tutto, ma nel complesso già “attiva”) dove l’acustica è perfetta e dove sono stati pensati spazi per qualsiavoglia tipologia di musica e spettacolo. Un teatro contemporaneo e al passo con i “cugini” sparsi per il mondo, pensato per essere luogo di ritrovo oltre che “contenitore” di note musicali ad uso e consumo degli amanti del genere. La stagione che si appresta a iniziare parte con l’opera Il Campiello di Ermanno Wolf-Ferrari (dal 25 settembre al 4 ottobre), mentre il mese successivo (dal 23 ottobre al 2 novembre) tocca alla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. E ancora il Falstaff di Giuseppe Verdi dal 29 novembre al 12 dicembre, I Puritani di Bellini (dal 28 gennaio al 1° febbraio), Dido and Aeneas di Henry Purcell (dal 1° all’8 marzo) e, per finire, un classico come La Traviata di Verdi, dal 1° all’8 aprile. Ma chi pensa che Opera sia solo sinonimo di musica lirica si sbaglia di grosso. Innanzitutto c’è la cavea, dove per tutta l’estate (e fino alla metà di questo mese, come conferma il concerto della cantautrice Usa Ani DiFranco l’11 settembre) si sono avvicendati eventi dedicati al rock e alla musica leggera. Poi, a partire dall’autunno, tra un’opera e l’altra nelle altre sale del teatro sono in cartellone una serie di concerti (soprattutto classici) con direttori d’orchestra d’eccezione. Come Roberto Abbado (il 27 settembre), Daniel Cohen il (25 ottobre), Zubin Mehta (il 3 e il 13 dicembre) e Daniele Gatti l’8 febbraio, solo per citarne alcuni. In programma anche spettacoli per ragazzi (vedi, ad esempio, Le allegre comari di Falstaff, l’11 dicembre, sulla falsariga dello spettacolo “principale”) e tutta una serie di eventi tra opere, concerti e incontri che si svolgeranno al teatro Goldoni, alla Pergola e all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte, e che faranno da supporto al palcoscenico principale di viale Fratelli Rosselli.
Web: operadifirenze.it
opo la pausa estiva, il sipario del Teatro Puccini si alza sulla neonata Orchestra nazionale jazz giovani talenti, composta dai migliori studenti dei conservatori italiani. Il progetto, curato dal teatro e realizzato con il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Regione Toscana, il 24 settembre vedrà in scena all’Obihall, in occasione della chiusura dell’Estate Fiorentina, i 28 elementi diretti dal maestro Paolo Damiani. L’orchestra sarà inoltre protagonista del docu-film Mambo italiano diretto da Wilma Labate. La pellicola è prodotta dal Puccini e da Solaria Film e sarà distribuito da Cinecittà Luce, mentre Cft, una delle più grandi realtà italiane nel trasporto e nella logistica integrata, ne finanzia la realizzazione. Da novembre, poi, via libera alla stagione del teatro, con protagonisti del calibro di Paolo Hendel, Gioele Dix, Marlene Kunz, Nada e le toscanissime Katia Beni e Anna Meacci.
entosessanta anni e non sentirli. Il Teatro Verdi festaggia un compleanno molto importante e lo fa con un cartellone speciale, che sintetizza tanti anni di lavoro e la volontà di continuare con un’offerta variegata, in grado di accontentare pubblici differenti. C’è l’Orchestra regionale della Toscana che, con una serie di grandi concerti (a partire dal 18 ottobre), conferma lo strettissimo legame con il teatro, e poi ci sono tante proposte diversificate, che vanno dal Riccardo III di Shakespeare, che vede protagonista Massimo Ranieri (dal 24 al 28 ottobre), al più classico dei Molière, con Alessandro Preziosi nei panni del Don Giovanni (dal 27 al 30 novembre). E poi musical, come Jesus Christ superstar (dal 2 al 7 dicembre) e Sette Spose per sette fratelli (dall’8 all’11 gennaio), fino al più classico dei balletti e alle proposte per i più piccini, come il divertente topino Geronimo Stilton (17 e 18 gennaio).
è un luogo che ogni anno, alla fine di settembre, si trasforma in un teatro a cielo aperto. Con rioni che si sfidano a suon di carri allegorici, musica e storie da raccontare a un pubblico attento e “agguerrito”. Si tratta della festa di San Michele, che si svolge nel centro di Carmignano (a pochi chilometri da Prato) il 27, 28 e 29 settembre, in occasione dei festeggiamenti per il santo patrono del paese. Una tradizione che va avanti dai primi decenni del Novecento ma che affonda le radici in un passato molto più lontano: durante le tre giornate della festa, i quattro rioni del paese si affrontano in una lotta “all’ultimo carro”, portando nelle strade del centro bellissime sfilate basate su storie inedite scritte, dirette e interpretate dagli abitanti di ciascun quartiere. E, una volta terminate le sfilate, via alla consueta corsa dei ciuchi, che vede fantini professionisti correre per aggiudicarsi il primo posto. Che vinca, come sempre, il migliore.
Musica elettronica, Visite alle Fattorie E le opere di picasso: Gli eventi del mese
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er tutto settembre si respirerà ancora profumo d’estate. E se è vero che c’è qualche ritardatario deciso a consumare le ferie in tutta tranquillità questo mese, lo è altrettanto che la maggior parte dei fiorentini è già tornata in città e si prepara all’arrivo dell’autunno, con tutto il suo corredo di eventi. Il 6 è cominciato Mercati in musica, rassegna curata dall’associazione Arte e Mercati con l’obiettivo di animare questi luoghi storici con serate a base di concerti gratuiti. Oltre alla serata già passata, ci sono altri cinque appuntamenti in calendario (13, 18, 20, 25 e 27), distribuiti tra Loggia del Porcellino, piazza de’ Ciompi, Sant’Ambrogio e San Lorenzo. A questi si aggiungono le “passeggiate musicali” che attraverseranno piazza Duomo e piazza San Lorenzo fino a piazza del Mercato Centrale (17 e 24 settembre, con inizio alle 20,30). Altro evento da segnare in agenda – ma solo se si è veri appassionati della musica eletronica – è Nextech festival (dall’11 al 13 in Sala Vanni, Viper Theatre e Fortezza da Basso), che offre alla città un assaggio dei migliori professionisti della consolle, in arrivo da tutta Europa. Archiviato il capitolo musica & Co., si passa all’arte, che vede partire uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: la mostra Picasso e la modernità spagnola, che dal 20 settembre porta al piano nobile di Palazzo Strozzi (fino al 25 gennaio) una corposa selezione di opere del maestro, concesse in prestito dal museo Reina Sofia di Madrid. Più o meno all’unisono prende vita Expo Rurale (dal 18 al 21), kermesse dedicata al mondo green che propone una serie di appuntamenti a tema. Qualche esempio? Passeggiate guidate nei più bei giardini fiorentini, tapas rurali preparate per l’occasione dallo chef stellato del ristorante L’ora d’aria, in pieno centro storico, ma anche un’installazione di frutta e verdura al Fosso Bandito, lezioni di bon ton dell’orto e visite alle fattorie nei dintorni di Firenze, dove la vita all’aria aperta e i metodi di una volta sono ancora una condicio sine qua non. Visitare per credere.
#Sport
Settembre 2014 | 23
Ripartito il campionato
Via alla (lunga) corsa gigliata
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a nuova stagione viola è partita, e lo ha fatto da Mario Gomez e Pepito Rossi. Gioielli che non sono stati toccati, nè tentati dalle ricche offerte delle big europee. Entrambi, dopo le vicissitudini della passata stagione non hanno partecipato al Mondiale: e se da una parte la loro assenza ha amareggiato i tifosi viola, dall’altra ha evitato “passerelle” che avrebbero potuto far puntare (anche) su di loro gli occhi dei top club. La nuova stagione è partita, e lo ha fatto dal quarto posto della passata stagione. E l’obiettivo è proprio quello di alzare ancora un po’ l’asticella, migliorandosi rispetto al recente passato. La nuova stagione è partita, e lo ha fatto proprio da dove era finita (male) quella precedente, dall’Olimpico di Roma, teatro, lo scorso maggio, della finale di coppa Italia contro il Napoli, ma soprattutto dei violenti scontri prima della partita. Dopo la sfida agostana contro i giallorossi, il calendario vede i viola affrontare a settembre Genoa, Atalanta, Sassuolo e Torino. La lunga “corsa” che si concluderà il prossimo maggio, insomma, è partita. Lorenzo Mossani
#Icebucketchallenge
A firenze il gavettone si tinge di Viola La catena di solidarietà ha coinvolto anche la squadra Simone Spadaro
L
La campagna Ice Bucket Challenge, “uniti contro Sla” è stata il vero tormentone dell’ultima estate. Vip e gente comune, chiamati in causa da amici e parenti, si sono sottoposti alla doccia gelata per raccogliere fondi in favore della Sla (la sclerosi laterale amiotrofica). Polemiche a parte su chi poi ha effettivamente donato un’offerta per combattere questa grave malattia e chi ha pensato di più alla pubblicità che il gesto offriva, soprattutto
sui social network, la moda ha interessato anche la Fiorentina. E non poteva essere altrimenti visto che Stefano Borgonovo è stato l’attaccante viola tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 ed ha formato con Roberto Baggio quella formidabile coppia da gol che ha fatto sognare i tifosi dell’Artemio Franchi. Un po’ tutti i giocatori, in mezzo alla preparazione della stagione, si sono quindi sottoposti al rito della “doccia scozzese” per ricordare lo sfortunato calcia-
L’appuntamento
quando lo sport scende in strada Torna l’iniziativa per scoprire (e provare) le varie discipline
tore che è stato, suo malgrado, testimonial della malattia. Nominato dal sindaco di Firenze anche l’allenatore viola Vincenzo Montella si è sottoposto all’Ice Bucket Challenge. “Ho accettato, parzialmente, la sfida del sindaco Nardella. Fate come me, siate generosi con l’associazione Aisla che è molto più importante” è lo spot col sorriso del tecnico viola in maglietta e pantaloncini da allenamento, sul campo del centro sportivo, mostrando su Violachannel con il numero del codi-
C
alcio e pallavolo, si sa, sono in cima alla lista delle discipline più amate dagli italiani, ma di sport (belli) ce ne sono anche tanti altri di cui spesso in molti ignorano perfino l’esistenza. Anche da questa riflessione nasce l’iniziativa dei “quartieri in festa”, manifestazioni pubbliche e gratuite per avvicinarsi e provare le varie discipline sportive che la città offre ai suoi abitanti. Nel quartiere 1 l’iniziativa si svolge due volte l’anno, e il prossimo appuntamento è fissato per il 21 settembre. “È il quarto anno che la Uisp gestisce l’evento, ma il ‘Q1 in festa’ è un’iniziativa che va avanti già da prima. Si tiene due volte l’anno, e lo scorso maggio ha riscosso come sempre un enorme successo, con la partecipazione di più di 260 bambini
ce iban per la donazione scritto sul fondo di una bacinella vuota. Quindi il suo vice, Russo, gli ha rovesciato un secchio pieno di cubetti di ghiaccio. Montella ha concluso facendo a sua volta un annuncio: “Nomino tre amici generosi, sono certo che lo sono” indicando il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè, il conduttore Fabio Fazio e Leo Bassili. Anche Giuseppe Rossi, Neto, Savic ed altri si sono fatti immortalare mentre ricevono il gavettone. A tanti è tornata in mente la serata di ottobre 2008 quando Stefano Borgonovo scese per l’ultima volta sul terreno di gioco del Franchi assieme a tutti i suoi ex compagni di Fiorentina e Milan. Un evento che, probabilmente, per la prima volta sensibilizzò l’opinione pubblica su questa malattia. La catena di solidarietà che ha coinvolto tantissime persone nell’agosto scorso potrà forse dare una scossa per aumentare i fondi in favore della ricerca. “L’obiettivo realistico in Italia può essere il milione di euro – spiega Chantal, moglie del calciatore scomparso lo scorso anno –. L’importante è che quello che sembra un gioco sia finalizzato alla lotta e alla ricerca sulla malattia”. delle varie scuole. Sarà sicuramente così anche per il prossimo incontro”: parola di Melania Masieri, una delle organizzatrici. Come si svolge esattamente l’evento? L’ultima volta si è tenuto dal 28 maggio al 2 giugno, su un ampio spazio che copriva il piazzale delle Pavoniere e le strade limitrofe. I primi giorni erano dedicati alle scuole mentre il fine settimana era aperto a tutti. Il 21 settembre chiaramente sarà un evento pubblico, trattandosi di un giorno solo. In questa occasione l’appuntamento dovrebbe tenersi in piazza Annigoni, ma non è ancora sicuro (al momento in cui il giornale va in stampa, ndr), quindi suggerisco agli interessati di informarsi sul nostro sito. Le piazze vengono scelte dall’amministrazione anche allo
Neto vs Tatarusanu
Una duello tra numeri uno
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iprian Tatarusanu potrebbe essere un valore aggiunto per la Fiorentina. Potrebbe. Ciprian infatti è un numero uno e fare la riserva a Neto non rientra nel suo carattere. Le caratteristiche fisiche e tecniche sono da titolare. Fin da ragazzino era considerato un mezzo “fenomeno” in patria, in Romania. Proprio nella sua nazione Tatarusanu muove i suoi primi passi da professionista, precisamente nella Juventus Bucarest, in Liga II, dove rimane fino al 2006, quando viene ingaggiato ufficialmente dal Gloria Bistrița. Il 26 maggio 2008 viene acquistato a titolo definitivo dalla Steaua Bucarest, che decide di darlo in prestito al club di Bistrita fino a fine stagione. Dalla stagione 2009-2010 è diventato il portiere titolare della Steaua Bucarest, esordendo nella Liga I il 2 agosto 2009 contro il Ceahlăul Piatra Neamț. In questo periodo diventa una sorta di saracinesca, convocato per la prima volta nella Nazionale, fa il suo esordio il 17 novembre 2010
scopo di rivalutare aree poco sfruttate. Per tutto il giorno, dalle 10 alle 18 circa, si terranno come sempre dimostrazioni delle varie discipline, e chiunque lo desideri potrà provare i diversi sport. Quali discipline saranno presenti? Moltissime, anche le più particolari, come l’acrobatica aerea, la giocoleria, il cricket e la lotta greco-romana, solo per citarne alcune. Lo scopo è proprio quello di avvicinare adulti e, soprattutto, bambini agli sport meno noti. Dopo queste iniziative risulta un incremento delle iscrizioni alle varie discipline ? Assolutamente sì, e non solo per quanto riguarda i bambini ma anche gli adulti: ultimamente, ad esempio, abbiamo constatato un crescente interesse per gli scac-
Nella foto Neto
contro l’Italia; da allora nessuno ha messo in dubbio il suo ruolo da “Special One”: lo potrà fare Neto? La palla o meglio la decisione passa a Montella. Un vero duello tra numeri uno. L.M.
chi e il tango tra le persone più mature. Dunque il “Q1 in festa” è un ottimo biglietto da visita per le società presenti... È una manifestazione che porta vantaggi a tutti: le società si fanno pubblicità, le istituzioni hanno la possibilità di restituire valore al territorio e le famiglie vivono momenti di svago e aggregazione, magari scoprendo passioni insospettabili. Dunque, il prossimo 21 settembre tutti in “pista”, all’insegna dello sport e della condivisione. Perché non è mai troppo tardi per scoprire nuove passioni. Carlo Marrone
Web
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