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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.52 del 1 dicembre 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.
Dicembre 2014
Anno VIII Ed. 52
Firenze Quartiere 1
Centro Storico Porta Romana San Jacopino
Distribuito da
VIA F. VERACINI, 26 PER INFO: 333/4382994
Formula Direct simply
Il quartiere che cambia
✎ Editoriale
piazza repubblica ieri e oggi
i tanti volti di un mese “speciale” Matteo Francini
U
n altro anno è ai titoli di coda. Firenze si prepara a salutare il 2014 per accogliere il 2015, e come sempre non c’è momento migliore dell’approssimarsi di una “fine” per fermarsi un momento e tracciare un bilancio. In questo caso, per guardarsi indietro e capire che cosa è successo in questo anno, ma anche che cosa ci lascia in eredità. Il Reporter ha deciso allora di “riassumere” dodici mesi in dodici date.
Tante trasformazioni recenti e alle porte. E in centro continua il “valzer” dei bandoni ☛ PAGINE 2-3
Fiorentina
calciomercato, i nomi per l’attacco
S
i avvicina la sessione invernale del calciomercato: anche in casa viola ci si comincia a guardare intorno per capire come rinforzare la squadra. E spuntano già alcuni “candidati”.
☛ PAGINA 18
Guida ai libri sotto l’albero (meglio se made in Florence) ☛ PAGINA 16
☛ SEGUE A PAGINA 19
addio 2014, cosa resta dell’anno che se ne va Sara Camaiora - Gianni Carpini
E
un altro anno se ne va. Il 2014 è ormai ai titoli di coda, ma se presto ci sarà da cambiare il calendario, a Firenze resta comunque il segno di quanto accaduto in questi dodici mesi. Già, ma quali sono stati i fatti e gli eventi più importanti di quest’anno? Il Reporter ha fatto un viaggio indietro nel tempo per ripercorrere, mese per mese, quanto successo da gennaio ad oggi, “riassumendo” 365 giorni in dodici date. In attesa di scoprire quello che ci riserverà il 2015 ormai alle porte.
palazzuolo-ognissanti, “vicine” ma non troppo Scenari diversi quelli segnalati da abitanti e commercianti delle due strade parallele.
☛ PAGINA 4
“così vorrei firenze”: le letterine dei bimbi Ecco i “regali” per la città che gli alunni dell’istituto Villani sperano di trovare sotto l’albero.
☛ PAGINE 8-9
☛ PAGINA 11
nella casa dell’uomo che ispirò monicelli
natale, il centro si veste a festa ☛ PAGINA 7
☛ PAGINA 12
La famiglia italiana della frutta
Quartiere 1
#Primo piano
2 | Dicembre 2014
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Il quartiere ieri e oggi/1
addio insegne storiche, ecco nuove realtà: cambia la “mappa” di cinema e librerie Sara Camaiora
Alla stazione
L
prossima fermata feltrinelli express
È
attesa per fine mese l’apertura della Feltrinelli Express all’interno della stazione di Santa Maria Novella. Uno spazio di oltre mille metri quadri su due piani, grazie a cui torneranno a essere tre le insegne del gruppo Feltrinelli a Firenze, con la nuova libreria che andrà ad affiancarsi a quella storica di via dei Cerretani e a Red, aperta lo scorso aprile nei locali della ex Edison. Tre come in passato, quando al posto delle due “new entry” la città ospitava la Feltrinelli International in via Martelli – ormai chiusa e i cui locali attendono una nuova destinazione – e Ricordi Media Store nella zona di piazza della Repubblica, il negozio di musica che ha tirato giù i bandoni definitivamente nel 2012.
e Monnier ormai sette anni fa, la Martelli e la Edison in tempi più recenti, solo l’anno scorso la libreria del Cinema e quella dei Servi. Piccole e grandi librerie, piccoli e grandi presidi culturali che non ce l’hanno fatta e vuoi per la crisi, vuoi per un mercato che cambia, sono stati costretti a tirare giù i bandoni. Stessa cosa è capitata a molti cinema, in tutta la città come nel quartiere 1, che già tempo addietro vide sparire tante sale storiche, dal Gambrinus, nei cui locali si trova ora l’Hard Rock Cafè, all’Ariston di piazza Ottaviani, di cui invece restano solo vecchie insegne rovinate. Ma c’è anche chi riesce, pur in un momento difficile come quello attuale, a fare cultura con attività commerciali: il 2014 ha visto la nascita di nuovi spazi e il consolidarsi di realtà importanti. In via dei Fossi, ad esempio, è stata inaugurata a ottobre “Todo Modo”, libreria indipendente con una selezione di circa 15mila titoli tra narrativa, saggistica e libri per bambini, nonché uno spazio caffè/enoteca e uno per incontri, concerti e laboratori. Sempre a ottobre ha visto la luce un’altra libreria indipendente, in via di Camaldoli: Black Spring Bookshop, con una selezione di libri variegata, dalla narrati-
va contemporanea ai fumetti e uno spazio caffetteria. Resistono poi tante librerie, anche di piccole dimensioni, che lamentano però le difficoltà di tirare avanti in un periodo così particolare e che, per questo, cercano di organizzarsi e farsi sentire. È quello che ha fatto ad esempio la libreria dei lettori della Pergola, nata nel 2013 in collaborazione con il teatro, che ha lanciato una petizione in difesa delle piccole librerie a Comune e Quartiere 1, invitandoli a organizzare eventi per rilanciare questo importante patrimonio. Come “una manifestazione che porti per una domenica al mese in una piazza del centro le librerie indipendenti di Firenze – si legge nella petizione – con lo scopo di fornire un aiuto concreto in termini di possibilità di vendita e opportunità di comunicazione alle librerie che vorranno partecipare”. Quanto ai cinema, nonostante le tante chiusure nel corso del tempo, nel Q1 c’è ancora una discreta possibilità di scelta. I cinefili incalliti possono trovare una filmografia più ricercata e d’essai allo Spazio Uno, mentre resiste la multisala rimasta incentro, il Fulgor. Dovrebbe invece riaprire all’inizio del prossimo anno il cinema Teatro della Compagnia in via Cavour, che ospiterà la sede della Casa del Cinema.
L’interno di Black Spring Bookshop, una delle nuove attività dedicate ai libri nate nel quartiere
Dopo le ultime chiusure “eccellenti” c’è chi non si arrende e continua a fare cultura anche in un momento difficile
su piumini, gonne...
TENDE RAMMAGLI RIPARAZIONE CAPI IN PELLE CAPI SU MISURA
su cappotti, giacche...
CIFRE RICAMATE SU CAMICIE
CAMBIO FODERA
l’alfieri torna a farsi spazio
C
LA BOTTEGA DEL CUCITO SARTORIA UOMO-DONNA ORLI RIPARAZIONI VARIE CAMBIO CERNIERA
Il bilancio
inema che chiudono ma anche che aprono. Anzi, che riaprono. È passato poco più di un anno dall’inaugurazione del nuovo Spazio Alfieri in via dell’Ulivo, dopo un lungo percorso di riqualificazione costato circa un milione di euro, che ha ridato vita a un angolo di città che si stava letteralmente spegnendo. Se dal 1979 l’Alfieri era stato un crocevia di personaggi del mondo del cinema, una sala speciale con una programmazione d’essai, anteprime e rassegne particolari, il nuovo Spazio ha proseguito nel solco di questa tradizione, con una programmazione che dà ampio spazio al cinema d’autore. Non solo: a questo sono stati affiancati una programmazione teatrale e spettacoli di musica, il tutto accompagnato dalla presenza di un bistrot. E quella arrivata dalla città è stata una risposta positiva: sono stati oltre trentamila, nel corso di questo primo anno di apertura, gli spettatori paganti, tra cinema, musica e teatro. Proprio come nel passato, tanti volti noti del mondo dello spettacolo, della cultura e non solo sono passati da qui: Francesco Guccini, Carlo Petrini, Valerio Mastandrea, Alessandro Haber e Peppe Voltarelli, solo per citarne alcuni. Tutto esaurito per il documentario “Searching for Sugar man”, i film “Philomena” di Stephen Frears, “La mia classe” di Gaglianone, “Essere Riccardo”, “A proposito di Davis” dei fratelli Cohen e “La storia del cinema” di Pangallo. Molte le realtà coinvolte nel progetto: il coordinamento artistico del teatro di Sergio Bini in arte Bustric, la programmazione cinematografica a cura del critico Claudio Carabba in collaborazione con Quelli della Compagnia di Fst, la cura del settore scuola di Italo dall’Orto, la presenza di rassegne e festival di cinema, il contributo dello Studio Marangoni per la fotografia e la nuova immagine curata dallo Ied.
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Quartiere 1
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
#Primo piano
Dicembre 2014 | 3
Il quartiere ieri e oggi/2
Il commento
le tante vite vissute da piazza repubblica
2007 chiude
Molte le recenti trasformazioni. E non è finita qua
il cinema Gambrinus
2012 la libreria
Sara Camaiora
“L’
antico centro della città da secolare squallore a vita nuova restituito”. È la scritta che campeggia sull’arcone di piazza della Repubblica, nata dalle ceneri del mercato vecchio e del ghetto ebraico della città. E in un certo senso una vita nuova la piazza l’ha cominciata una seconda volta in tempi relativamente recenti, se guardiamo ai cambiamenti che, negli ultimi anni, l’hanno vista protagonista e a quelli che si prepara ancora ad affrontare. Al posto dello storico cinema Gambrinus, chiuso definitivamente nel 2007, è nato l’Hard Rock Cafè, presente ormai dal 2011. Il 2012 ha visto tirare giù i bandoni di due attività importanti, Ricordi Media Store e la libreria Edison. Ed è ancora nella mente dei fiorentini la grande mobilitazione cittadina che avvenne in difesa della libreria, terminata con una raccolta di oltre diecimila firme perché fosse mantenuto il vincolo che obbligava a dedicare sette decimi dei suoi
(ex) locali ad attività culturali. Al suo posto, dallo scorso aprile, ha poi aperto i battenti Feltrinelli Red, che ha consentito di ricollocare i dipendenti della Ricordi. Quanto agli ex lavoratori della Edison, sono diversi quelli che non hanno ancora trovato un’occupazione. Alcuni di loro sono ora impiegati nella “Via dei libri”, la libreria temporanea aperta dallo scorso novembre fino al prossimo marzo in via Martelli, per un’iniziativa degli editori fiorentini Clichy e Mandragora. Ma l’affetto della città per la Edison non è mai venuto meno, come racconta Alessandro Falciani, ex direttore della libreria: “Lo percepisco passeggiando in centro, parlando con le persone che ancora si ricordano di noi – ammette – manca quella libreria con oltre 60mila titoli, mancano le professionalità che lavoravano al suo interno. Credo che di questa mancanza Firenze ne risenta”. E se in un primo momento per i locali della Edison si era parlato dell’opzione Apple, ipotesi poi sfumata, il marchio della “mela”
Edison tira giù i battenti Una veduta panoramica di piazza della Repubblica: sono tanti i cambiamenti che, nel tempo, hanno interessato l’area
“l’importante è che ci sia decoro”
P
roprio nel palazzo col grande arcone la signora Pendini, nel 1879, decise di fondare la pensione che porta ancora il suo nome. Praticamente sotto ai suoi locali, dentro cui si respira ancora un po’ di “Belle Époque”, potrebbe sbarcare un simbolo dei tempi moderni, la Apple. Ma il direttore Claudio Borghigiani non si stupisce: “Sarebbe bello avere ancora tante attività storiche, ma anche anacronistico. Quello che accade in piazza Repubblica è quello che accade dappertutto: la cosa più importante è che ci sia decoro. L’Hard Rock Cafè, comunque la si pensi, ha ripulito un angolo che ne aveva bisogno, e Apple potrebbe portare un gran giro di persone”.
Le Giubbe Rosse
Quel “rifugio” per artisti e intellettuali
Q non sembra però aver rinunciato ad avere un punto vendita nella centralissima piazza: un negozio potrebbe aprire già entro la fine dell’anno nei locali dell’ex Banca nazionale del lavoro. “Quando ci sono fondi sfitti una zona è sempre penalizzata, quindi se ci sono delle riaperture è positivo”, commentano alcune lavoratrici di un negozio della zona. E piazza della Repubblica si prepara allora a vivere un nuovo capitolo della sua lunga storia.
ui si sono incontrati i precursori del Futurismo, i redattori di prestigiose riviste letterarie come Lacerba e La Voce. Intellettuali del calibro di Prezzolini, Palazzeschi, Gadda, Montale. Personaggi che hanno fatto la cultura del ‘900 trascorrevano qua le loro giornate. Al caffè le Giubbe Rosse di piazza della Repubblica si respirano la storia e la cultura del ‘900. E ancora oggi in questo storico locale non mancano artisti e intellettuali, in un angolo della città sempre più “assaltato” dai turisti. “Ormai è un dato di fatto – conferma Claudio Catalani, uno degli attuali titolari – ma per noi la situazione è diversa, manteniamo una clientela sempre perlopiù ‘fiorentina’. Abbiamo un fitto calendario di presentazioni di libri, organizziamo vernissage artistici: c’è una moltitudine di artisti che ci frequenta e crea sempre occasioni di ritrovo”. Fare cultura, insomma, si può anche in un momento come questo. Quanto alle nuove attività che sono sorte e sorgeranno in piazza, Catalani non ha dubbi: “A prescindere dalla tipologia, è importante che aprano attività e scompaiano le ‘cattedrali nel deserto’”.
Il caffè Le Giubbe Rosse è una delle attività storiche della piazza
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Quartiere 1
#Luoghi
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Il punto
Curiosità
palazzuolo-ognissanti, “vicini” a confronto
quel balcone “alla rovescia”
La prima via alle prese con vecchi problemi, nell’altra “negozi-vedette” Sara Camaiora
T
raffico, rumore, sicurezza e degrado. Via Palazzuolo combatte da anni contro queste problematiche: una situazione difficile che – spiegano gli abitanti – in alcuni momenti si è fatta più pesante, in altri meno, ma che mai è stata risolta del tutto. Una strada colorata e multietnica in cui negli anni sono proliferati minimarket e luoghi di bivacco e che si è trovata troppo spesso a dover fronteggiare episodi di delinquenza. Palomar, l’osservatorio dei re-
sidenti di via Palazzuolo, nato proprio per monitorare le criticità della strada, sottolinea poi come intorno ad alcune attività spuntate lungo la via rischino di crearsi situazioni considerate pericolose, anche “a pochi metri da scuola materna, spazio bimbi e ludoteca”, viene evidenziato. Altra problematica che l’osservatorio puntualmente segnala è quella legata all’eccessivo traffico e al mancato rispetto, da parte di molti, della Ztl. “Aspettiamo da anni le necessarie porte telematiche che regolereb-
Nella foto a sinistra Borgo Ognissanti, in quella a destra via Palazzuolo
bero il traffico anche in questa parte della Ztl, come avviene già nelle altre zone del centro storico”, viene fatto presente sulla pagina Facebook. E sempre attraverso i social network i residenti lamentano episodi “sospetti” in strada anche durante il giorno e frequenti bivacchi. Un contesto complesso, insomma, quello segnalato dai residenti, che sembra però improvvisamente cambiare spostandosi appena di pochi metri, in Borgo Ognissanti. Qua si trova un centro commerciale naturale molto attivo che programma, sia in estate che in inverno, eventi e occasioni di ritrovo, e che si è organizzato negli anni anche per monitorare le condizioni della strada. “L’associazione è nata dieci anni fa e conta ormai novanta esercizi commerciali – racconta il presidente Fabrizio Carabba – il direttivo si è ‘diviso’ la via in tre sezioni per controllare cosa non va: i negozi, insomma, fanno da ‘vedette’ e si occupano di segnalare all’amministrazione i vari problemi, dall’illuminazione alle condizioni del manto stradale”. Quanto alla sicurezza, Carabba afferma: “Controllare costantemente la situazione e animare la strada vuol dire tanto: certo è che non possiamo dimenticarci dei problemi ora che fa freddo e ritrovarci nella stagione estiva a lamentarsi della delinquenza e del degrado, bisogna organizzarsi”. Poi conclude: “Tante attività commerciali rendono una strada anche più sicura, è merito pure della presenza del cinema Fulgor che vivacizza un angolo che, altrimenti, rischierebbe di diventare difficile da gestire”.
Valentina Veneziano
Il balcone “a rovescio” presente in Borgo Ognissanti
F
irenze non regala solo grandi opere d’arte, buon cibo, una bellezza rara, tramonti e scorci indimenticabili, ma anche storie particolari che hanno come protagonisti personaggi e palazzi con facciate dai dettagli curiosi che non sfuggono all’osservatore più attento. Alla vicenda che Il Reporter racconta questo mese, le cui radici risalgono intorno al 1500, si deve la nascita del balcone “a rovescio” che si può vedere in Borgo Ognissanti. Un’architettura anomala in cui tutti gli elementi della grande terrazza sono al contrario: i mensoloni con le volte, i balaustri e le basi che sono al posto dei capitelli e viceversa. Si narra che il proprietario del palazzo, un certo messer Baldovinetti, desiderasse ardentemente un grande e imponente balcone per la sua dimora. Ogni giorno inviava la richiesta di concessione per la costruzione ad Alessandro de’ Medici che – sempre secondo quanto si racconta – non voleva però saperne di accettarla. Alessandro voleva rendere Firenze più armonica e aveva emanato il divieto di costruire, sulle facciate dei palazzi, terrazze o elementi architettonici troppo invadenti per le piccole strade cittadine. C’è da aggiungere poi che non avrebbe sopportato i balconi alla romana (ritenuti troppo sporgenti dalle facciate), e quindi alla vista del progetto non si era certo mostrato entusiasta. Cosa successe allora? A volte succede che le storie lontane non possiedano una verità assoluta, come in questo caso. Alcuni sostengono che Alessandro de’ Medici, stanco dell’insistenza di Baldovinetti, gli rispose con un “Sì alla rovescia”, volendo intendere no. Altri affermano che gli scrisse una lettera in cui, ironicamente, gli dava il suo benestare solo se lo avesse realizzato al contrario. I più scrupolosi sottolineano però che lo stile del palazzo non appartiene ai primi del Cinquecento, ma a un periodo più tardo e che, quindi, la risposta alla richiesta di Baldovinetti sarebbe stata scritta dal Granduca Ferdinando I. Ma in fin dei conti poco importa, dato che il maestoso e massiccio balcone è ancora oggi ben visibile in Borgo Ognissanti, come a ricordare a tutti il detto secondo cui “chi la dura la vince”.
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Cultura
Cantieri della tramvia
TORNANO GLI INCANTI E LE SUGGESTIONI DI ‘FIRENZE INSOLITA’ “Firenze Insolita” ha rappresentato negli ultimi quattro anni un appuntamento fisso per il Q.1. Con le sue visite guidate e i suoi percorsi ha accompagnato i cittadini in luoghi non sempre accessibili e ha costituito l’occasione per riappropriarsi di spazi poco conosciuti e di storie dimenticate. La copertina-logo della manifestazione 2014 raffigura la proiezione di una delle opere umane più famose al mondo, la Cupola del Brunelleschi in Santa Maria del Fiore. Quasi a suggerire che, all’ombra della bellezza, c’è tutto un mondo da esplorare e portare alla luce. Firenze è già insolita di per sé poiché si tratta di una città con un piccolo centro storico che racchiude un patrimonio artistico e culturale inestimabile. Un tesoro annidato in ogni angolo, ogni strada, ogni palazzo dove è comunque ancora possibile scoprire, da una prospettiva diversa, qualcosa di inedito o comunque inusuale. Firenze stupisce sempre e riesce, a volte anche con poco, a farci innamorare delle sue bellezze ogni giorno, a seconda del punto di vista con cui la guardiamo. “Firenze Isolita 2014” ci permette anche di valorizzare e conoscere più da vicino la realtà dell’associazionismo, perché proprio grazie alle associazioni che si sono proposte, rispondendo all’avviso pubblicato sulla rete civica, è stato possibile realizzare questo evento. L’iniziativa ha preso il via venerdì 14 novembre con una visita guidata (organizzata dall’Associazione via Maggio) al Museo Casa Guidi, nell’appartamento
I LAVORI IN CORSO A PIAZZA D’AZEGLIO Saranno 40 i nuovi alberi (la maggior parte platani) di piazza d’Azeglio. L’ha spiegato l’assessore all’ambiente e al decoro Alessia Bettini rispondendo in consiglio comunale ad un’interrogazione. 13 platani sono stati abbattuti negli scorsi mesi perché malati di cancro e stessa sorte, a breve, toccherà a 12 platani e un tiglio. L’amministrazione ha però scelto non solo di sostituirli tutti ma di piantarne 14 in più. Le nuove piante sono tutte resistenti al cancro. Piazza d’Azeglio tornerà pienamente agibile a dicembre mentre per le strutture sportive, tra le quali il campo di calcetto, bisognerà aspettare il marzo del prossimo anno. Sono inoltre in programma interventi sulle fognature, i camminamenti e le aree che delimitano gli alberi. Durante gli scavi è stato trovato un pozzo e per questo motivo è stata realizzata una cisterna con conseguenti benefici per il Comune che non dovrà più pagare la bolletta dell’acqua per l’irrigazione. «Quanto alle siepi -ha affermato l’assessore all’ambiente- nel progetto approvato dalla soprintendenza dovevano essere eliminate ma sono state mantenute su precisa richiesta degli abitanti. Per rendere la piazza agibile (quantomeno per settori) si è evitato di allestire un unico cantiere. Per quanto riguarda il campo per ‘il calcio a due’, l’obiettivo è quello di realizzarlo contemporaneamente al campo di calcetto».
Opere pubbliche
di Oltrarno dove visse la celebre poetessa britannica Elizabeth Barrett Browning. Cala il sipario domenica 4 gennaio con “Eclettica”, a cura della Compagnia dei Nove, che in Piazza Santo Spirito vedrà musicisti, attori, poeti e pittori esibirsi in un’unica performance. Durante tutta la manifestazione si alterneranno concerti, visite guidate e laboratori per bambini.
Il programma completo e aggiornato è consultabile e scaricabile alla pagina web http://q1.comune.fi.it. Buon viaggio nella Firenze Insolita 2014. Il Presidente della Commissione Cultura Q.1 - Mirco Rufilli
Pagina !1
IL NATALE NEL Q.1 Piazza Annigoni Mercato dei Bambini dall’8 dicembre al 6 gennaio Mercato Equosolidale a cura del Villaggio dei Popoli dall’8 al 24 dicembre
Piazza Santa Croce Mercato di Natale dal 3 al 20 dicembre
Il Quartiere 1 informa che, per compensare i disagi dovuti ai lavori della tramvia, l’Assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti,ha stilato un importante accordo relativo ai parcheggi che riguarda anche i residenti del Q.1, per quella parte di viale Redi che va dal Ponte San Donato al Ponte alle Mosse. Nel Parcheggio di San Donato, messo a disposizione dall’Immobiliare Novoli, i residenti potranno utilizzare gratis i posti fino al 15 gennaio, mentre successivamente il costo sarà di 1 euro al giorno. Chi è interessato può richiedere la tessera di accesso chiamando il numero 055.410990 (dal lunedì al venerdì, in orario 8-18), comunicando di avere diritto ad una tessera gratuita per il parcheggio, in quanto residente della zona oggetto dei lavori in corso; oppure può prendere un appuntamento telefonico e recarsi presso l’ufficio di “Park.it”, all’ingresso del parcheggio di viale Guidoni, presentando la carta d’identità o il certificato di residenza, al fine di attestare la residenza nella zona interessata.
Notizie dal territorio
Tutti gli eventi
I mercati
PARCHEGGIO SAN DONATO A DISPOSIZIONE DEI RESIDENTI DEL Q.1
Piazza S. Giovanni
Rigiocattolo 13 e 14 dicembre
7 e 8 dicembre
Piazza Strozzi
Piazza Santa Maria Novella
Artour 4-9 dicembre e 18-22 dicembre
Piazza Santo Spirito
Concerti di Capodanno
Piazza SS. Annunziata
I concerti di Capodanno si terranno in piazza Annigoni, alle Cascine e in piazza del Carmine.
Mercatino di Natale delle Associazioni dal 17 al 22 dicembre Fierucola 14 e 21 dicembre
Fierucola dell’Immacolata
LEOPOLDA, UN INTERVENTO DA COMPLETARE Lo scorso 14 ottobre, alla presenza degli assessori Bettini ed Elisabetta Meucci, si è tenuta un’assemblea pubblica sulla situazione venutasi a creare nel quartiere residenziale Leopolda-Paisiello, costruito tra il 2005 e il 2007 nell’ambito di un programma di edilizia residenziale che è poi rimasto incompiuto. I problemi economici delle ditte costruttrici hanno infatti comportato il mancato completamento delle opere di urbanizzazione. Un primo segnale significativo di riqualificazione è in arrivo con la realizzazione di un giardino verticale su una parete esterna del complesso. La parete verticale sarà realizzata grazie al progetto ‘In three’ cha nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Apab, il Centro di giustizia minorile della Toscana e dell’Umbria e il Comune di Firenze. Si tratta di un percorso di 100 ore che punta a formare sei giovani dell’area penale esterna in agricoltura biodinamica, giardinaggio e piccole manutenzioni. Come già accaduto per le aiuole di piazza Beccaria i ragazzi lavoreranno a stretto contatto con i giardinieri del Comune di Firenze allestendo sulla parete una trama di piante rampicanti di vite americana inserendo invece nelle fioriere altre piante ornamentali. A conclusione di questo confronto pubblico l’amministrazione comunale si è impegnata a stabilire una forma permanete di comunicazione con i residenti e i rappresentati dei comitati della zona.
SANTISSIMA ANNUNZIATA, IN ARRIVO IL RESTAURO DELLA FACCIATA La giunta comunale ha approvato a metà novembre una delibera che sancisce l’accettazione di una donazione di 300.000 euro da parte di un privato (un cittadino straniero che abita a Firenze e ha chiesto di restare anonimo) per il restauro della facciata della Basilica di SS.Annunziata e della fontana posta sul lato occidentale della piazza. L’altra fontana posta sul lato orientale (entrambe sono opera dello scultore Pietro Tacca) è già da qualche mese in corso di restauro e sarà “scoperta” a breve. La facciata della basilica comprende diverse tipologie di opere d’arte: stemmi lapidei, un mosaico raffigurante l’Annunciazione e la copia di un affresco del Poccetti che raffigura la Fede e la Carità. Inoltre saranno restaurate le superfici decorate architettoniche in pietra serena che compongono il loggiato. In programma anche un intervento sulla pavimentazione del loggiato e il ripristino di un’iscrizione su uno scalino che conduce alla chiesa; saranno inoltre riprese le tinteggiature con i colori che caratterizzano la piazza. L’iter prevede ora di procedere all’approvazione del progetto per passare poi all’adozione del bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori.
6 | Dicembre 2014
#Il quartiere in pillole
Trasporti
Si sale dalla porta anteriore. Aumentata anche la sicurezza
il ritorno dei libri in via martelli
V
ia Martelli è nuovamente “La Via dei Libri”. La strada nel cuore di Firenze, a lungo un punto di riferimento, in città e non solo, per gli amanti della lettura, ospita dallo scorso mese la libreria temporanea “all’aperto” che l’anno precedente era stata montata in piazza della Repubblica. Un punto vendita ma non solo: previsti incontri con gli autori, letture collettive e appuntamenti fissi con la letteratura. Se dunque delle librerie di via Martelli oggi resta solo il ricordo, ora c’è un nuovo spazio per gli appassionati: l’iniziativa è promossa dalle case editrici fiorentine Mandragora e Clichy, che già un anno fa avevano portato i libri nel cuore di Firenze, in piazza della Repubblica, con una libreria temporanea che in pochi mesi di vita aveva ospitato autori del calibro di Dacia Maraini, Daniel Pennac e Sandro Veronesi. La libreria temporanea resterà in via Martelli fino a marzo 2015: tanti gli eventi e gli appuntamenti previsti fino ad allora, con al centro gli autori di Firenze e della Toscana.
Via Garibaldi
uffici nell’ex scuola sassetti (dopo i lavori)
Ivo Gagliardi
Q
L
novando la flotta con autobus Euro 6 che inquinano meno del metano, fanno meno rumore dei precedenti e ci consentono di fare di Firenze sempre più una città metropolitana: questi nuovi autobus circoleranno sulle linee che collegano la nostra città con l’area metropolitana a nord-ovest – ha spiegato il sindaco Dario Nardella – abbiamo ancora molto da fare sul trasporto pubblico, ma se giochiamo in squadra possiamo ottenere risultati straordinari”.
I nuovi autobus da diciotto metri
Torna la festa per i bimbi
“Meyer per il Meyer” all’Opera di Firenze
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Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
L’iniziativa
nuovi bus (più lunghi) contro i “furbetti” uattordici nuovi autobus Euro 6 da diciotto metri, di ultima generazione, per collegare il centro di Firenze con Campi Bisenzio (ma non solo): sono i mezzi presentati il mese scorso, che riducono le emissioni nocive e i consumi e che circoleranno in particolare sulle linee 30 e 35, che dal cuore di Firenze vanno verso Campi Bisenzio sulle direttrici di via Pratese e via Pistoiese, transitando da piazza Puccini e via Baracca. La salita sui nuovi bus avviene solo dalla porta anteriore, permettendo così al conducente di verificare la convalida del biglietto: l’obiettivo, come per i bus da dodici metri, è quello di contrastare i “furbetti” del biglietto. Riorganizzati anche gli spazi interni, “per aumentare accessibilità e comfort di viaggio”, viene spiegato. E ancora, il sistema di videosorveglianza per passeggeri e autista consentirà di aumentare la sicurezza a bordo. “Siamo la prima realtà in Italia che sta rin-
Quartiere 1
aranno novanta e calcheranno le scene di un palco nuovo fiammante: quello del teatro dell’Opera di Firenze. Sono i bambini protagonisti del coro dello spettacolo “Le allegre comari di Falstaff ”, spettacolo di Natale a ingresso gratuito che andrà in scena mercoledì 17 dicembre alle 20,45 per la tradizionale festa “Il Meyer per il Meyer” che l’Ospedale e la sua Fondazione dedicano alle famiglie e a tutta la città di Firenze. L’evento rientra in Meyer Teatro della Fondazione, è sostenuto da Regione Toscana e realizzato con la collaborazione del Comune di Firenze e della Fondazione Maggio Musicale Fiorentino. Per tanti cittadini sarà l’occasione per visitare per la prima volta questo nuovo fulcro d’arte fiorentino e sarà qui che l’Associazione Venti Lucenti porterà in scena uno spettacolo per grandi e piccini a divertimento garantito. L’ ingresso è gratuito con invito, fino a esaurimento dei posti disponibili. Basta scaricarlo dal sito dell’ospedale www.meyer.it/ilmeyerperilmeyer. L’invito è valido per l’ingresso gratuito di due persone adulte, ma i bambini in più saranno i benvenuti. Ma la festa comincia ancora prima dello spettacolo: a partire dalle 19,30 nel foyer del teatro si terranno attività curate dall’associazione Pupi di Stac, tutte dedicate ai piccoli. Clown, musicisti e marionette animeranno la festa prima dell’ingresso in sala e apriranno la serata in un clima di festa. Alle 20,45 si abbasseranno le luci e si aprirà il sipario sull’opera “Le allegre comari di Falstaff ”, rielaborazione nata dall’intreccio dell’opera di Giuseppe Verdi “Falstaff ” con “Le Allegre Comari di Windsor” di William Shakespeare, adattata per un pubblico di bambini e ragazzi. L’opera, con un vivace gioco delle parti in cui ogni attore cambia continuamente ruolo e personaggio, narra le avventure di un vecchio truffatore, Falstaff, e delle sue ingegnose trovate per sedurre le comari del paesino di Windsor, che invece finiranno per fare di lui, piuttosto, un truffato. Scrittura scenica e regia sono di Manu Lalli, pianoforte e direzione di Loris di Leo, le percussioni di Sergio Odori, gli strumentisti del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini e il coro di voci bianche della scuola secondaria di I grado dell’Istituto San Giuseppe di Firenze/Maestro del Coro Ania Leila Rufo. Appuntamento dunque all’Opera di Firenze (viale Fratelli Rosselli 7), mercoledì 17 dicembre a partire dalle 19,30 per la festa e alle 20,45 con lo spettacolo.
avori all’ex scuola Sassetti di via Garibaldi, che ospiterà uffici comunali. Lo ha deciso Palazzo Vecchio, per continuare l’operazione-risparmio sugli “affitti passivi”: su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti, la giunta ha approvato un pacchetto di progetti di manutenzione straordinaria dell’ex istituto scolastico. L’immobile, di proprietà comunale, i cui locali sono stati liberati dagli uffici della Fondazione del Maggio Musicale, è stato scelto per accogliere alcuni uffici comunali che attualmente si trovano in affitto in altre sedi. Così, in vista del trasferimento, è stato deciso di effettuare opere di manutenzione straordinaria, mirate soprattutto alla riqualificazione degli impianti, al collegamento alla rete in fibra ottica oltre a interventi di adeguamento funzionale, in particolare per l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’accoglienza del pubblico. Il tutto per una spesa di 780.500 euro, finanziati con avanzi di amministrazione. “Con questo intervento proseguiamo il nostro piano di trasferimento degli uffici comunali da immobili in affitto a immobili di proprietà, che significa per l’amministrazione un risparmio di 2,2 milioni di euro all’anno – ha spiegato l’assessore Elisabetta Meucci – andiamo avanti nell’ottica dell’abbattimento dei fitti passivi, della razionalizzazione e della riqualificazione di edifici vuoti che tornano a nuova vita. Già dallo scorso anno – ha aggiunto l’assessore – siamo partiti con il trasferimento della Direzione Patrimonio Immobiliare da via Pietrapiana a via dell’Anguillara, della Direzione Risorse Finanziarie da via Pietrapiana a via del Parione, del presidio della polizia municipale da via dell’Ulivo a via dell’Agnolo, nell’ex aula Dionisi, e della Direzione urbanistica dall’immobile di via Andrea del Castagno all’ex sede della Pretura in piazza San Martino. Il nuovo intervento – ha concluso Meucci – riguarda l’edificio dell’ex scuola Sassetti che era incluso nel piano delle alienazioni, ma che con decisione del consiglio comunale è stato destinato a rientrare nell’operazione di spostamento degli uffici”.
Sanità
la “sub-intensiva” a santa maria nuova
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naugurato ufficialmente il nuovo reparto di “sub-intensiva” a Santa Maria Nuova. Chiamato in inglese “High dependency unit” (Hdu), il reparto si colloca nella parte più interna dell’ala che ospita il pronto soccorso, rappresentando una sorta di “ponte” tra il pronto soccorso stesso e medicina interna, ed è appositamente attrezzato per accogliere e monitorare i pazienti in attesa di diagnosi più precise e per gestirne eventuali emergenze. Il reparto esisteva già prima della ristrutturazione che ha portato al rifacimento di un’ampia parte di Santa Maria Nuova, tra cui il pronto soccorso, completamente rinnovato nel 2011, e la terapia intensiva, inaugurata alla fine del 2013. Sono quattro i posti letto che costituiscono il reparto di “sub-intensiva”, per cui il mese scorso c’è stato il taglio del nastro ufficiale. “Si tratta di un servizio importante per la città – ha commentato l’assessore al welfare Sara Funaro – che va ad arricchire ancora di più un ospedale come quello di Santa Maria Nuova che, negli ultimi anni, è stato interessato da un importante intervento di rinnovamento e che vede nel nuovo pronto soccorso un vero fiore all’occhiello. Ringrazio a nome dell’amministrazione e della città gli operatori che, con il loro lavoro, ogni giorno si prendono cura delle persone sofferenti”.
Mobilità
“enjoy”, il car sharing raddoppia in città
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i chiama “Enjoy”, ed è il car sharing di Eni realizzato in partnership con Fiat e Trenitalia. Dopo Milano e Roma, dallo scorso mese le Fiat 500 rosse targate Enjoy transitano anche per le strade fiorentine: una volta a pieno regime, saranno duecento le auto a disposizione di cittadini e turisti. Ma come funziona Enjoy? Si può visualizzare l’auto più vicina e prenotarla con l’app per smartphone o tramite il sito internet enjoy.eni.com. È possibile sceglierne anche una libera lungo la strada e iniziare subito il noleggio. Le vetture hanno libero accesso e transito in Ztl e possono essere rilasciate al termine dell’utilizzo (oppure anche in modalità “sosta”) in qualsiasi parcheggio consentito all’interno dell’area coperta dal servizio (che per Firenze è di circa 56 chilometri quadrati e corrisponde grossomodo al centro abitato), compresi gli spazi riservati ai residenti e quelli a pagamento delimitati da strisce blu. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: l’iscrizione è gratuita e può essere effettuata sul sito internet o attraverso l’app. “Enjoy è il risultato di un lavoro di squadra che punta sul made in Italy – ha commentato il sindaco Nardella – l’arrivo di un secondo gestore in città è una buona notizia, perché la competizione porta vantaggi per chi gestisce il servizio e per i clienti che lo usano. Il car sharing è un’alternativa all’auto privata che ha due effetti positivi: riduce l’uso di automobili private e produce minore inquinamento”.
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Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
#Zoom
Dicembre 2014 | 7
La storia
Festività
luci e mercatini, il natale va in scena
Tanti gli eventi in programma, dalle occasioni per dedicarsi allo shopping a insolite passeggiate Valentina Veneziano
Il grande albero davanti al Duomo è uno dei “simboli” del Natale in città. Dove non mancano eventi e iniziative per vivere al meglio il periodo di festa
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dicembre Firenze cambia aspetto, e in questa sua “trasformazione” coinvolge tutti coloro che attraversano le sue strade e le sue piazze e si fermano ad ammirare i suoi scorci. Le luci sono contagiose, i riflessi delle vetrine a festa portano calore, il profumo delle castagne invade le viuzze e il grande albero di Natale diventa il punto di riferimento per i turisti e il luogo ideale per scattare qualche fotografia. Ma, oltre al clima contagioso, il centro del capoluogo toscano regala anche una pioggia di eventi per coinvolgere e soddisfare anche le personalità meno avvezze al Natale. Per gli amanti dei mercatini, torna a sorpresa quello di piazza Santa Croce (dal 3 al 20 dicembre). La fierucola dell’Immacolata ha luogo in piazza Santissima Annunziata (7 e 8 dicembre), mentre ARTour (4-9 e 18-22 dicembre) in piazza Strozzi. E ancora, piazza Annigoni fa da
scenario al “mercato dei bambini” e a quello Equosolidale (8-24 dicembre) a cura del Villaggio dei Popoli. Dal 17 al 22, in piazza Santa Maria Novella il mercatino di Natale delle associazioni terrà compagnia a fiorentini e turisti, mentre il 13 e il 14, in piazza San
Giovanni, i giocattoli sono i protagonisti di “Rigiocattolo”, su iniziativa della comunità di Sant’Egidio. Un’altra fierucola invade piazza Santo Spirito (14 e 21), mentre la Fortezza apre le sue porte (dall’11 al 14 dicembre) tra prodotti tipici e graziose idee re-
galo. File (fondazione italiana di leniterapia onlus) organizza un mercato di beneficenza a Palazzo Corsini (dal 12 al 14), un arcobaleno di abiti per donna, uomo e bambino, oggettistica e articoli di design. Ma l’atmosfera natalizia può essere assaporata anche
attraverso l’evento “Firenze tra le righe” (10 dicembre ore 10, per prenotazioni info@trepassiperfirenze.com), una passeggiata tra le righe di scrittori che hanno visto, descritto e raccontato la città del giglio. Sabato 13 dicembre ci sarà invece la possibilità di scoprire un’insolita piazza della Signoria attraverso una mostra fotografica che la ritrae da un altro punto di vista (per informazioni club@idea-fotografica.it). E suggestiva si annuncia anche la passeggiata per scoprire la storia e i tesori nascosti nel quartiere di Santissima Annunziata, in programma il 18 dicembre (prenotazioni sempre a info@trepassiperfirenze.com). A ciascuno, insomma, il suo Natale.
la finestra murata in via dei pucci dopo l’agguato a cosimo i de’ medici
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irenze è tanto bella quanto insolita e misteriosa. Anche a Natale. Se durante lo shopping state passeggiando nella zona di Santissima Annunziata, può valere la pena fare una sosta in via dei Pucci, all’incrocio con via dei Servi, dove si può notare una finestra murata. Si racconta che Pandolfo de’ Pucci, per vendicarsi di Cosimo I de’ Medici, assoldò alcuni sicari per assassinarlo, che si sarebbero appostati al piano terreno, proprio dietro quella finestra. La congiura fu scoperta e Pandolfo processato. Ma Cosimo I, per andare sul sicuro, dopo il fattaccio decise comunque di farla murare. V.V.
8 | Dicembre 2014
#Dossier
Il punto
Dodici mesi in dodici date: addio 2014
Da gennaio a dicembre, uno sguardo indietro per ripercorrere quanto è successo in città e capire che cosa resta dell’anno che se ne va a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini
24 GENNAIO VIA I BANCHI DALLA BASILICA
Dopo le levate di scudi e i ricorsi al Tar è il giorno del trasloco. Il mercato di San Lorenzo “cambia verso”: 83 banchi di fronte alla basilica vengono trasferiti, la maggior parte va a finire in piazza del Mercato centrale. Due mesi e mezzo più tardi davanti alla chiesa arriva il bussino Ataf. Uno spostamento non gradito dai bancarellai, che a mesi di distanza lamentano un calo delle vendite. Durante l’anno si sono susseguite varie ipotesi per le location degli ambulanti (piazzale Michelangelo, uscita degli Uffizi, lungarno degli Archibusieri), ora il nodo sembra sciolto con una nuova mappa delle bancarelle.
della burocrazia (oltre che delle erbacce), diventa percorribile il tunnel che da via delle Bagnese porta fino a via Senese. Si tratta di 260 metri per i quali il primo atto formale risale al 1999. La rotonda su via Senese viene attivata dopo l’estate, mentre a novembre si aprono spiragli per il bypass: vengono consegnati i lavori per concludere i tre chilometri e mezzo destinati a dirottare il traffico fuori dal centro abitato del Galluzzo fino alla A1 e all’autopalio.
23 APRILE “RIVOLUZIONE” AL PRIMO PIANO
17 FEBBRAIO CIAO RENZI, VA A ROMA
Firenze perde un sindaco, l’Italia ha un nuovo premier. Il 17 febbraio Giorgio Napolitano affida l’incarico di governo a Matteo Renzi, che una settimana dopo ottiene la fiducia di Camera e Senato. Con i suoi 39 anni diventa il presidente del consiglio più giovane nella storia d’Italia. Non lascia la fascia di sindaco: con le sue dimissioni a Firenze arriverebbe un commissario. È il consiglio comunale a dichiararlo decaduto dalla carica il 24 marzo per incompatibilità. A traghettare Firenze alle elezioni ci pensa il “reggente” Dario Nardella, nel frattempo rientrato da Roma e tornato a vestire i panni di vicesindaco. 19 MARZO GALLUZZO, APRE LA GALLERIA Il bypass del Galluzzo può attendere, la galleria delle Romite no. Dopo essere rimasto ostaggio
Il mercato centrale di San Lorenzo ha il suo “attico”. Il centro di Firenze continua a cambiare volto: il 15 aprile apriva Red in piazza della Repubblica (una libreria Feltrinelli in versione “mangia e leggi” al posto della vecchia Edison), una settimana più tardi spalanca le sue porte al pubblico un altro “tempio” del cibo di qualità. Al primo piano del mercato centrale niente più banchi di frutta e verdura, ma tanti corner dove gustare le prelibatezze del territorio. Tremila metri quadrati di superficie, cinquecento posti a sedere, centosettanta occupati.
stazione di Santa Maria Novella rispettivamente a Peretola e Careggi. Previsione di fine lavori: settembre 2016 per la linea 2, un anno dopo per la 3. Qualche intoppo c’è stato: ad agosto, durante gli scavi per costruire il nuovo ponte Bailey, in viale Milton salta fuori un cavo di fibra ottica non segnato sulle mappe. Risultato: stop ai lavori per trenta giorni. Ora Palazzo Vecchio assicura: avanti tutta per recuperare il tempo perduto. 16 GIUGNO FASCIA TRICOLORE PER NARDELLA Inizia l’era Nardella, con il primo consiglio comunale per l’ex deputato (ed ex vicesindaco reggente), eletto con il 59 per cento delle preferenze, poco più di 111mila voti. “Sarò il sindaco di tutti i fiorentini”, dice nel salone de’ Dugento. Nella giunta cinque assessori donne e cinque uomini, per un matematico equilibrio di genere. Dario Nardella eredita dalla precedente “gestione” solo due nomi: Cristina Giachi, che diventa vicesindaco, ed Elisabetta Meucci, che resta all’urbanistica. Il 16 giugno il consiglio comunale sceglie come suo presidente Caterina Biti, ex assessore all’ambiente e “regina” delle preferenze alle amministrative con 1.664 voti.
14 LUGLIO LA PARTITA DEL NUOVO STADIO
14 MAGGIO SI “RIACCENDE” LA TRAMVIA
Dopo una “pausa forzata”, si riaprono i cantieri per le linee 2 e 3 della tramvia, i tracciati che porteranno i vagoni di Sirio dalla
L’area è quella indicata dall’amministrazione comunale, il progetto è completo e approfondito, includendo anche attività turistico-ricettive, spazi per conferenze e molto altro. L’Ac Fiorentina presenta lo studio di fattibilità per il nuovo stadio nell’area Mercafir. Quarantamila posti per un insediamento sportivo moderno e funzionale, per essere all’altez-
za delle principali squadre europee. “Sono contento e fiducioso per lo studio di fattibilità del nuovo stadio presentato oggi dalla società viola. È una bella notizia non solo per la Fiorentina ma per tutta Firenze”, scrive su Facebook per l’occasione il sindaco Nardella. 11 AGOSTO FIRENZE LIBERA DA 70 ANNI 11 agosto 1944: Firenze si libera da sola. Le forze partigiane combattono con tenacia una battaglia lunga e sanguinosissima, con tante perdite di vite umane causate dai franchi tiratori fascisti. Fra le vittime anche Aligi Barducci, detto “il potente”, uno dei protagonisti della Resistenza toscana. Nella notte tra il 3 e il 4 agosto i tedeschi fanno saltare tutti i ponti di Firenze, tranne Ponte Vecchio. Ma la città insorge compatta e il comitato toscano di Liberazione Nazionale prende le redini del governo cittadino. Settant’anni dopo, la città ricorda quei giorni con eventi, mostre, proiezioni e anche un concerto. 28 SETTEMBRE BENVENUTA CITTÀ METROPOLITANA E alla fine arrivò il momento di dire addio alle Province. Si tengono le elezioni per la Città metropolitana di Firenze, il nuovo ente di secondo livello previsto dalla riforma Delrio. A votare per i 18 membri del consiglio metropolitano non sono i cittadini, ma i consiglieri comunali e i sindaci dei 42 comuni coinvolti. Per ricoprire questa carica gli eletti non percepiranno alcuna indennità accessoria: Dario Nardella non è più solo il sindaco di Firenze, ma di un’area molto più vasta e variegata. I risultati del voto determinano un’assemblea composta da 14 consiglieri del Pd, uno di Forza Italia, uno del Movimento 5 Stelle, uno della lista Città Metropolitana Territori Beni Comuni e uno delle Liste Civiche per la Città Metropolitana. 14 OTTOBRE ETEROLOGA AL VIA A CAREGGI È Careggi la prima struttura sanitaria pubblica italiana a realizzare un intervento di fecondazione eterologa, con gameti maschili acquisiti in una banca del seme europea. La Regione Toscana fa da apripista a livello nazionale, approvando una delibera che, in attesa di disposizioni dal Gover-
no, permette e regolamenta questo tipo di procreazione assistita. L’ospedale fiorentino è tra i centri accreditati per praticarla, ricevendo fin da subito un numero record di prenotazioni: per questo viene deciso di aumentare a cinque gli ambulatori dedicati a questo trattamento, in modo da poter accogliere fino a quaranta coppie a settimana.
5 NOVEMBRE VIA SENESE, ECCO IL SUPERMERCATO Duemilacinquecento metri quadri di superficie di vendita, 30 casse, 130 dipendenti, 500 posti auto nel parcheggio coperto. Sono alcuni numeri del nuovo supermercato Esselunga inaugurato al Galluzzo, in via Senese, il 149esimo negozio della catena in Italia, il nono a Firenze e 29esimo in Toscana. Dopo trentacinque anni, il progetto arriva alla sua conclusione. E se lo stesso discorso non vale (ancora) per il bypass, per l’occasione arrivano però buone notizie: Autostrade affida i lavori per il tratto finale, e può partire così il conto alla rovescia per il completamento dell’opera. Per un’Esselunga che apre, una che chiude: quella di via dell’Argingrosso. 31 DICEMBRE CAPODANNO IN OLTRARNO Ci sarà anche quella del Carmine tra le piazze fiorentine che saluteranno “ufficialmente” il 2014. Ospiterà un mercatino, una rassegna di strada e un concerto. Ad annunciarlo è stato il sindaco Nardella, presentando il “piano dell’Oltrarno”, un progetto nato per recuperare l’identità di questa parte importante del centro storico. Progetto che vedrà tra i suoi protagonisti la stessa piazza del Carmine, che sarà pedonalizzata in via sperimentale per Natale e Capodanno e definitivamente a partire dal 12 gennaio 2015. Promozione delle botteghe artigiane, interventi per cultura e giovani e una Ztl come nel resto del centro storico sono gli altri aspetti che caratterizzano il piano dell’Oltrarno.
#Dossier
Dicembre 2014 | 9
L’intervista/1
L’intervista/2
“Fase di stallo, ma grandi potenzialità”
“Portare la cultura nei quartieri”
Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio Sara Camaiora
Katia Beni, comica e attrice Gianni Carpini
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a crisi e le imprese fiorentine nell’anno che volge al termine, grandi opere e ricadute sull’economia per quello a venire. Il Reporter ne ha parlato con Leonardo Bassilichi, 42 anni, presidente della Camera di Commercio di Firenze da giugno. Come è andato questo 2014 per l’economia fiorentina? Il 2015 sarà finalmente l’anno della ripresa? Diciamo che Firenze “tiene botta” rispetto ad altri territori, c’è una sostanziale tenuta il che non è poco. Siamo ancora in una fase di stallo, non credo che ci possa essere uno sblocco totale per il 2015. Sicuramente ci sono delle imprese che hanno grandi potenzialità per un rilancio concreto, dipende ovviamente da come e quanto le sfrutteranno. Novità in vista per Firenze, in primis le grandi infrastrutture, aeroporto, tramvia, ma anche opere importanti come lo stadio: che ricadute possono avere sul sistema economico? Sono tutte grandi opportunità. La nuova pista di Peretola è la priorità: più voli, nuove destinazioni. I vantaggi di un sistema tramviario efficiente sono innegabili: questo sarà il momento più critico, ma le zone che ora soffriranno avranno poi un rilan-
cio senza pari. Con il rifacimento della Fortezza da Basso la struttura diventerà una chicca di qualità per la grande industria fieristica. E infine lo stadio, un’opera che renderà più attrattiva una parte di Firenze poco vissuta: a volte ci si concentra troppo sul centro storico. Neoeletto, ha fin da subito parlato di rinnovamento per la Camera di Commercio: come pensa di portarlo avanti e quali sono i suoi obiettivi? La priorità è rimettere la Camera in linea con la volontà delle imprese, con iniziative concrete, come ad esempio un programma di eventi in città che esse stesse possano scegliere, all’insegna di un dialogo costante. E poi servizi più rapidi e semplici, grazie a uno sportello unico e al web, azioni concrete per la legalità – un monitoraggio sulla concorrenza sleale ma anche progetti che abbiamo già intrapreso come lo sportello Sos usura – l’individuazione di forme adeguate di credito per le imprese, la formazione, con incentivi a scuole e corsi che hanno fatto assumere persone.
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ivisa fra il teatro da “single” e quello di coppia (aperta, dice) con Anna Meacci, Katia Beni gira la Toscana con i suoi spettacoli e cura un laboratorio per nuove leve della risata a Cascina (Pisa). La sua fotografia del 2014 fiorentino? Tra sorrisi e spunti di riflessione. Come è cambiata la città in questo anno? Penso che debba fare ancora un bel lavoro per poter cambiare veramente, in ambito culturale e teatrale, ma anche per quanto riguarda il degrado e le periferie. Tra le novità, l’apertura del teatro dell’Opera. È una buona cosa, ma non basta. È necessario fare anche cose che possano arrivare a tutti. Secondo me bisogna rivalutare i quartieri, portare il teatro e gli eventi culturali nelle zone più popolari, a un prezzo accessibile a tutti. Manca un circuito teatrale alternativo? Penso di sì. A Roma e Milano esiste un circuito che permette di vedere di tutto, anche nuova drammaturgia, mentre a Firenze si lavora ormai soprattutto su nomi toscani conosciuti o su quelli già famosi che vengono da fuori. Con Anna Meacci, a fine mese, riporterete sul palco le “Dirimpettegole”, due signore fiorenti-
ne che sparlano dal balcone: come hanno visto cambiare la città nel 2014? Difficile questa domanda. Di certo direbbero: “È andato via i’Renzi. Ma se n’è accorto qualcuno?”. Nel 2014 Firenze ha ospitato anche qualche grande evento: si può fare di più? Normalmente si prediligono Milano e Roma. Firenze è una città che ha meno possibilità di ospitare il grande evento, quello da duecentomila spettatori. Piuttosto penso che sia importante investire sul piccolo evento, perché il grande non è alla portata di tutti e rimane un qualcosa di sporadico, sempre se riusciamo a “rubarlo” ad altre città. Concertone di Capodanno, chi porteresti in piazza per salutare il nuovo anno? Beh, questa è facile. Se chiedi a una fan di Vasco come me chi vorrebbe vedere a Firenze, cosa vuoi che ti risponda? Ligabue! Scherzo. Vasco per l’ultimo dell’anno, però, lo vedo un po’ difficilino... E tu come festeggerai? Sul palco (del teatro Puccini, ndr), lavorando. Se fossi stata libera, sarebbe stata un’angoscia. Per l’ultimo dell’anno vado in crisi, non so cosa fare, mi prende la depressione. Non amo festeggiare, ma passarlo in teatro come negli ultimi cinque anni.
Cronaca
Curiosità
Focus
I casi che hanno scosso Firenze
Parata di vip (e un sosia) tra nozze e selfie
365 giorni in numeri
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l 2014 fiorentino ha visto scrivere anche pagine di cronaca delicate e complesse. Fatti che hanno lasciato la città con il fiato sospeso, fatto clamore, commosso e spaventato. Sono i primi di marzo quando Firenze finisce alla ribalta della cronaca nazionale per il caso Magherini: una morte, la sua, per cui restano ancora da chiarire le eventuali responsabilità. Due mesi dopo, a maggio, una donna viene ritrovata senza vita sotto un cavalcavia di Ugnano, nuda e legata. La fine di giugno è segnata invece dalla tragedia delle Cascine: la sera del 27 un grosso ramo crolla a terra, travolgendo Donatella Mugnaini e la sua nipotina Alice, di appena due anni. Muoiono entrambe, e nel giorno delle esequie viene proclamato il lutto cittadino. Ma le Cascine sono teatro anche di un altro drammatico episodio: il 2 luglio viene ritrovato il cadavere di un 78enne. A ottobre piazza Puccini è scossa da una maxi-rissa: protagonisti due gruppi di persone che si sono affrontati per strada, bloccando il traffico e seminando non poca paura nella zona.
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ozze stellari, un gran galà e selfie d’artista: nel 2014 Firenze ha fatto parlare di sé anche sulle riviste patinate. A partire dal duello con Venezia per le nozze dell’anno. Se la città delle gondole ha ospitato il chiacchieratissimo “sì” tra George Clooney e Amal Alamuddin, Firenze ha risposto a suon di rap. L’americano Kanye West ha scelto una sfarzosa cerimonia a Forte Belvedere per prendere in sposa, a maggio, la modella Kim Kardashian. Senza contare che George Clooney una capatina in riva all’Arno con la compagna l’aveva già fatta poco prima del matrimonio: a inizio settembre, durante la “Celebrity fight night” di Andrea Bocelli in Palazzo Vecchio, l’attore aveva dichiarato davanti a un parterre di vip il suo amore per Amal. Molte star quest’anno si sono poi auto-paparazzate a Firenze, postando le foto delle loro vacanze sui social network. A luglio Will Smith ha condiviso con i suoi follower il panorama di piazzale Michelangelo, lo stesso mese Hugh Jackman girava per Firenze in bici (come testimoniano i selfie in sella), a ottobre il regista Tim Burton ha scelto un caffè di Santo Spirito per uno scatto con la compagna Helena Bonham Carter, mentre a ottobre l’idolo delle teenager Justin Bieber ha scorrazzato in città su uno scooter (ma senza casco). E non è mancata nemmeno una bella “sola”, con il falso avvistamento di Leonardo Di Caprio su una Ferrari in piazza della Repubblica. Era un sosia, ma le foto hanno fatto lo stesso il giro del mondo.
100 CAREGGI
60 ISOLOTTO
100 DON LIVI
10 POLO DI NOVOLI
Il più grande ospedale di Firenze compie un secolo di vita: tanto è passato dalla posa della prima pietra, avvenuta il 5 luglio 1914.
Il 31 marzo compleanno speciale con messa per il prete-simbolo di San Lorenzo, don Angelo Livi. Fiorentino, è parroco della basilica da 34 anni.
Festa per la “città giardino”: il 6 novembre del 1954 Giorgio La Pira consegnava le chiavi delle prime 750 case popolari.
Nel gennaio 2004 a Novoli prende vita il Polo delle scienze sociali: fino a quel momento le tre Facoltà che ospita erano divise in 21 sedi diverse.
100 BARTALI E LUZI 5 DUOMO A PIEDI Il 2014 è stato anche il centesimo anniversario delle nascite di Ginettaccio, venuto alla luce a Ponte a Ema il 18 luglio del 1914, e del poeta Mario Luzi (20 ottobre).
Pedoni “padroni” da un lustro. Erano le 10 del 25 ottobre 2009 quando piazza del Duomo diventò pedonale.
10 | Dicembre 2014
#Speciale
Sotto l’albero/1
pupazzi, vestiti e fiabe: è “caccia” al regalo
Viaggio nei negozi fiorentini che offrono doni tradizionali per bambini contemporanei (senza fargli storcere il naso) Enrica Cinaschi
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renini giocattolo e iPad. Vestiti da principessa e computer di ultima generazione. I bambini 2.0 mettono un po’ in confusione i grandi, con richieste che spaziano dai giocattoli più tradizionali agli ultimi ritrovati delle nuove tecnologie. Per dare qualche spunto (abbastanza tradizionale, bisogna ammetterlo) ai genitori (ma anche a zii, cugini e amici) in cerca di un regalo per i più piccini, Il Reporter ha fatto un giro fra alcuni dei negozi più “speciali” della città. Partendo da Flo concept store (lungarno Corsini 30-34r), social business che, oltre a dare lavoro a personale svantaggiato, vanta un grande assortimento di abitini e giocattoli in cotone organico. In più, per il Natale 2014, Flo ha dato vita a un’iniziativa editoriale molto speciale, una fiaba inedita, scritta e illustrata apposta per il concept store (disponibile in negozio), che potrà essere anche ascolatata come le
Solidarietà fiabe sonore di qualche tempo fa. Un altro indirizzo da segnare in agenda è Baby Bottega (via il Prato 53-55r), dove trovare un universo di oggetti dedicati ai più piccini, dai giocattoli di pezza ai tessuti per l’arredamento, fino all’attrezzatura per la pappa. Bambini fashion unitevi al grido di A cup of milk (Borgo Pinti 6r), piccola bottega che riserva sorprese alle mamme appassionate di abbigliamento e ai piccoli modaioli, per un “total look” (come direbbero i grandi) davvero memorabile. Per i piccoli che amano i giochi un salto alla Città del sole (via dello Studio 21-23r) non guasta mai, mentre se è evidente (e auspicabile) la passione per la lettura, tra gli indirizzi da segnare ci sono Cuccumeo, liberia per ragazzi (via Meyer 11-13r) al cui interno, oltre all’assortimento di volumi, prendono vita molte iniziative, e Castalia (via Romana 153), che mette a disposizione una selezione speciale di giochi (e libri, ovviamente).
quando le feste non luccicano
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Un’immagine tratta da “Il Grande Albero”, fiaba di Natale scritta e illustrata per Flo concept store
CON IL CONTRIBUTO DI
IN COLLABORAZIONE CON
Mercoledì 17 Dicembre - ore 20.45
OPERA DI FIRENZE
IL MEYER PER IL MEYER 2014 PRIMA DELLO SPETTACOLO Dalle ore 19.00 nel Foyer del teatro Vi aspettano gli artisti e i professionisti delle attività di accoglienza del Meyer, con il coordinamento artistico dei PUPI DI STAC. Ci saranno attori, burattini, clown, giocolieri, musicisti, trampolieri, operatori della pet therapy, video proiezioni e tanta allegria! INGRESSO GRATUITO - Biglietti e programma su www.meyer.it/meyerperilmeyer UN’INIZIATIVA DI
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flo-firenze.org babybottega.com cuccumeo.it cittadelsolefirenze.it libreriacastalia.it cupofmilk.it
ltre al rincorrersi di shopping e auguri, a Firenze c’è un mondo per cui il Natale luccica meno. Secondo il dossier Caritas sulle povertà 2014 i “nuovi poveri”, ovvero coloro che si sono rivolti per la prima volta, nel 2013, a un centro Caritas, sono 10.225 (il 40,3% del totale delle persone incontrate), con un’incidenza inferiore rispetto all’anno precedente (-6,3%), alla quale però fa da contraltare l’aumento delle persone seguite da oltre un anno. Fra questi, gli italiani rappresentano il 32,1%. La percentuale complessiva dei disoccupati sale, fra i “nuovi poveri”, all’80,5%, a riprova del fatto che la perdita del lavoro è sempre più spesso causa scatenante di situazioni di bisogno. Ma la città può vantare importanti realtà che proveranno a rendere il Natale un giorno di festa anche per i meno fortunati. La stessa Caritas, che gestisce il sistema di mense, il 25 dicembre non si fermerà, continuando ad accogliere i più bisognosi. La Comunità di Sant’Egidio tornerà a proporre un pasto di Natale per tutti coloro a cui è vicina giorno dopo giorno: persone anziane, senza fissa dimora, migranti. Il 25 dicembre i volontari apparecchieranno 350 coperti nella chiesa di Santo Stefano al Ponte Vecchio. Il 29 dicembre a Sollicciano si festeggerà il “Natale in ritardo” con i detenuti del penitenziario: saranno le donne del settore femminile a collaborare in cucina, mentre si mangerà nel Giardino degli Incontri. La Ronda della Carità, che sarà attiva anche la notte di Natale, anticipa invece le feste: il 14 dicembre preparerà il pranzo di Natale al circolo Vie Nuove per le persone in difficoltà. Serena Wiedenstritt
#Speciale
Dicembre 2014 | 11
Sotto l’albero/2
babbo Natale, vorrei che Firenze fosse così...
Il Reporter ha chiesto agli alunni delle terze classi della scuola Villani di svelare i loro desideri per la città di domani. Le risposte? Eccone alcune mare, piscine e un gruppo di pinguini
Amicizia, lealtà e un parco con gelati e fontane
Caro Babbo Natale, la nostra città è Firenze e ci piace molto perché ci sono tante piscine e anche perché fanno i gelati e per le feste, ma anche per l’arte, perché c’è la statua del Davide, Palazzo Vecchio e il Duomo. Tra tutte le feste ci piace soprattutto la vigilia di Natale. Per la nostra città vogliamo tanti regali e vorremmo il mare e altre piscine, tanti campi da calcio, molta cioccolata, ma non al latte perché non ci piace. Tutti noi siamo andati allo zoo di Pistoia e ci è piaciuto tantissimo. Ne vorremmo uno anche a Firenze, con questi animali: scimmie, giraffe e ghepardi, leoni, elefanti, coccodril i, un ciuco, un cavallo e un gruppo di pinguini!
Caro Babbo Natale,
Emma, Giampietro e Mathias - 3A
fast food e una ruota panoramica Firenze è una città molto bella perché c’è il Duomo e ci sono stati i più bravi scultori e pittori. Firenze è molto grande e ci sono tante cose: il Duomo, l’Arno, Ponte Vecchio, Burger King e Mc Donald’s. Firenze è molto inquinata perché la gente butta nell’Arno tutte le cose. Noi per Natale vorremmo l’Arno più pulito e che l’aria non fosse inquinata. E poi che i bambini poveri avessero una grande casa e che ci fosse una ruota panoramica!
i regali di Natale migliori per la nostra città sono: l’amicizia, perché ci si può aiutare, la pace perché si può stare bene insieme, più felicità per essere sempre felici, più fedeltà per essere sempre leali, meno povertà per avere meno poveri, più simpatia nelle persone, più tranquil ità per essere spesso sereni. Noi vorremmo anche dei parchi e per far contente le persone ci vorremmo mettere: panchine, tanti alberi, Matilde, Jacopo e Delia - 3A altalene e scivoli, collinette, muretti, gelaterie, bar, fontanelle, campi da calcio e aiuole fiorite. Questi sarebbero i regali che preferiamo per la nostra città di Firenze! Alessio, Gymwel, Chiara, Giulia e Viola - 3B
Un grattacielo di marzapane e zaini di cioccolato
La storia del bambino e la statua della pace C’era una volta a Firenze un bambino povero che non aveva neanche un soldo e voleva eliminare il male dalla città. Voleva tante altre cose belle: la pace in tutti gli abitanti della città, che tutti si vogliano bene e che chi ha malattie gravi si possa curare. Desiderava anche che si costruisse una statua simbolo della pace. Qualche giorno prima di Natale scrisse una lettera a Babbo Natale. Quando Babbo Natale la lesse pensò che quel bambino ci teneva tanto alla sua città e lo aiutò subito. Firenze si riempì di gioia. Ginevra, Agata, Lorenzo, Niccolò e Gabriele - 3B
Il treno speciale della felicità
Io vorrei che per Natale, per le famiglie povere ci fosse un treno speciale con dentro un vagone con una sala da pranzo e una sala con tanti letti, per far dormire chi non ha una casa. Una sala giochi e una sala per far riposare in pace i bambini piccoli e una biblioteca per leggere. Elena e Alberto - 3A Naturalmente questo treno è enorme e quando passa rende felici tutti e porta la pace e l’educazione tra le persone. Un treno che porti subito un lavoro per tutti. Un treno che porti la voglia di stare in famiglia e di stare in armonia e di stare uniti. Questo treno va piano e fa le curve piano perché dentro c’è anche un vagone con una maestra e libri, quaderni e penne per tutti i bambini. Lì possono studiare i bambini di tutto il mondo. Questo treno è come una grande famiglia, perché uniti possiamo essere più forti. Vorrei che anche le persone cattive, per Natale fossero più buone, cioè vorrei che questo Natale fosse magico per tutti. Spero che questo treno un giorno ci sia davvero. 3C
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Caro Babbo Natale, Firenze è una bellissima città: è grande ed ha molte cose, come il Duomo di Firenze, la statua di Davide, Palazzo Vecchio, ecc. Secondo noi c’è poco verde. Noi per Natale vorremmo che la città stia bene e che sia molto carina, che ci fossero più cose, come tanti posti uguali a Gardaland, che non ci fosse inquinamento e avere tanti animali in casa. Nel giorno di Natale vorremmo svegliarci e trovare davanti a noi un grattacielo fatto di dolci e marzapane e vorremmo gli zaini di cioccolato. Infine vorremmo che tutti gli abitanti vivessero in pace, che non ci fosse inquinamento sulla Terra e neanche nel mare.
#Focus
12 | Dicembre 2014
Il personaggio
zingarate, scherzi e ricordi: le mille e una vita di “foffo”
Rodolfo Angelico ha ispirato Monicelli: “La guerra mi ha insegnato a ridere” Andrea Tani
E
se vi dicessero che le “zingarate” di “Amici Miei” non sono solo frutto della fantasia, ma dell’ingegno di qualcuno che davvero partiva dal cuore di Firenze per andare fuori porta a combinarne di ogni colore? E si vi dicessero anche che quel qualcuno è stato, nell’ordine, partigiano, pugile professionista, autista, poeta, autore di teatro, scrittore e titolare di un bar in piazza Pitti? Rodolfo Angelico, per tutti “Foffo”, in vita sua non si è fatto mancare nulla. Glielo ricordano le fotografie e gli attestati appesi alle pareti della sua casa di Bellariva, i libri che mostra con orgoglio rivendicando di essere lui il pozzo di aneddoti dal quale Monicelli ha attinto per dar vita ai suoi “Amici Miei”. Di certo è suo il soggetto di un’altra indimenticabile commedia all’italiana, “Cari fottutissimi amici”, anche questa diretta da Monicelli. Oggi Rodolfo ha 88 anni, la stessa voglia di ridere e la mente lucida di un ragazzino. Ricorda tutto ma non campa di ricordi, comincia a raccontarsi da quel che ha fatto il mattino stesso. Poi spegne la sua Chesterfield blu e attacca: “Sono nato in via Pietrapiana e cresciuto in via Michelangelo Buonarroti”, un salto all’indietro di quelli che ti stendono. “Fin da bambino mi appassionavo alle storie della gente, dei tipi eccentrici che c’erano”. E ce n’e-
rano, in quella Firenze popolaresca ormai scomparsa. Arrivò la guerra e “durante il passaggio tragico della Repubblica di Salò” il 17enne Foffo scelse di unirsi ai partigiani, terza Brigata Rosselli. Poi, una volta deposte le armi, si dà al pugilato. “Forse mi mancava un po’ di adrenalina”, scherza. Professionista a 19 anni, lo resta fino al ‘52: “135 incontri, 12 sconfitte tutte fuori casa, cinque vittorie all’estero, cavaliere per meriti sportivi, albo d’onore della Federazione pugilistica italiana”, elenca orgoglioso. “Il presidente dell’accademia pugilistica fiorentina era anche titolare dell’industria chimica di via D’Annunzio che produceva il Nero d’inferno, una tintura per pelli che, data la miseria, veniva data sulle scarpe estive per farle diventare nere e quindi buone anche per l’inverno. Mi assunse come autista”. Il pallino per via Buonarroti e la sua “fauna”, però, era rimasto. Prende carta e penna e le racconta nell’antologia “Una strada mille storie”. Compra un bar, vince concorsi per poesie e porta in scena commedie teatrali in vernacolo. “Ma la mia vera passione era il cinema”, rivela. E la grande occasione arriva nei primi anni ‘70. “Alla festa di una casa editrice fiorentina, un mio conoscente incontra lo sceneggiatore Piero De Bernardi, che gli fa: stiamo per partire con ‘Amici Miei’, ma non abbiamo abbastanza mate-
riale. E lui: ce l’ho io. Andate da Foffo, ha un bar in piazza Pitti”. Detto fatto. “De Bernardi venne e l’incontro è durato più di quarant’anni. Arrivavano a casa mia lui, Monicelli e Tullio Pinelli. A volte partivano in tutta fretta da Roma quando al telefono accennavo una storia che poteva essere buona. Si presentarono anche con mogli e figli: ‘Vu mangiate icché c’è’, dissi io”. “Amici Miei” nacque così, nel salotto in cui Rodolfo oggi si racconta. “Mi dicevano: vendi il bar, vieni a stare con noi a Roma. Ma io avevo famiglia e quattro dipendenti, loro non davano garanzie. Cosa avrei dovuto fare? Continuai a scrivere per divertimento”. Lavora a un progetto “poi sparito misteriosamente – ricorda tirando fuori un dattiloscritto dal titolo “Complici Miei” – sarà stato l’84 o giù di lì. Qualche anno dopo scoprii che l’avevano venduto all’estero a mia insaputa”. Monicelli lo cerca di nuovo per “Cari fottutissimi amici”, l’irresistibile novella picaresca di un gruppo di “sbandati” che si improvvisano pugili pur di rimediare qualcosa da mangiare. Cazzotti e grasse risate: più biografico di così. “La guerra e la fame ci avevano tolto tutti i divertimenti – si congeda Foffo – è così che ho imparato a fare gli scherzi”.
Rodolfo Angelico, per tutti “Foffo”, nella sua casa di Bellariva
L’episodio di “Amici Miei”
“la storia del righi? è vera” L’
anziano cliente di un bar viene tirato in mezzo a un finto regolamento di conti tra bande di narcotrafficanti, con un finale tragicomico. La storia del Righi è forse la goliardata più divertente del primo “Amici Miei”. Ed è una storia vera. Magari spettacolarizzata sulla pellicola, ma vera. Va da sé, farina del sacco di Rodolfo Angelico. Al bar di Foffo veniva quest’uomo che nel film diventerà il Righi. “Una faina – racconta Angelico – stava con la seggiola sulla soglia, scrutava ogni cosa, sospettoso. Era avido di quattrini”. Un invito a nozze per la squadra delle zingarate. “Io le inventavo, Cent’anni le riquadrava, Lillo le interpretava”. Giorgio, detto “Cent’anni”, era il merciaio che aveva bottega dietro l’angolo, Lillo il parrucchiere in combutta. Il giorno dopo Cent’anni entra al bar e ordina il suo solito caffè. In tasca tiene un rotolo di banconote, l’incasso di una settimana. Lo sventola bene per aria, paga, saluta ed esce. Il Righi abbocca subito. “‘Ma che fa quello? Aveva un monte di soldi!’, mi disse avvicinandosi al bancone. Io feci il vago: ‘Eh... quello vende la roba’. ‘Roba? Che roba?’. Mi guardai intorno sospettoso e feci il gesto di tirare su col naso. Poi aggiunsi: ‘Se vuole buscare qualcosa pure lei magari si può fare’. Era attaccato morbosamente alla possibilità di guadagnare. ‘Lo faccio per le mie due figliolucce’,
mi disse. Una sera si parte. L’automobile ce l’aveva solo Cent’anni, Lillo aveva rimediato una pistola Flobert a salve. Si va verso i Bottai, dico che ho un affare grosso con i Marsigliesi, la banda criminale che mi ero inventato (e che poi finirà anche nel film, ndr). Scendo di corsa, corro, sparo, torno poco dopo tenendomi l’addome. ‘Scappa, scappa, mi hanno ferito!’, mentre Cent’anni ripartiva a tutto gas e io mi rovesciavo addosso la boccetta di amarena che tenevo sotto al cappotto. ‘Guarda quanto sangue!’, e intanto scalciavo dal dolore. Il dolore era finto, ma i calci che davo al Righi erano veri, tanto che lui strillava: ‘Buttiamolo di sotto!’”. Tutto finito? Macché. “Una signora ci aveva visti dalla finestra e si era segnata il numero della targa. Il giorno dopo i carabinieri di Borgo Ognissanti ci chiamano uno per uno al commissariato. Nemmeno a farlo apposta: il maresciallo capì che era stato uno scherzo e diventò nostro complice. Chiamò il Righi per interrogarlo. Quel poveraccio era terrorizzato mentre noi ce la ridevamo alle sue spalle. Poi toccò a Cent’anni. Il maresciallo fu categorico anche con lui: ‘Levatevi dai c... e non fate più queste bischerate!’”. A.T.
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#Focus Il piano
la rivoluzione dell’oltrarno comincia dal carmine La piazza diventa pedonale. Tante le novità in arrivo Natalia Binagli
I
l Capodanno porta via le auto dal Carmine. La piazza sarà liberata dal parcheggio per ospitare strumenti e musicisti di un concertone di San Silvestro. Solo la prova generale della pedonalizzazione che scatterà in via definitiva dalla metà di gennaio. Un tassello, forse il più emblematico ma non l’unico, di una “rivoluzione” che, con il nuovo anno, interesserà la viabilità (e non solo) di tutto l’Oltrarno, con una parola d’ordine: meno macchine, più spazio ai pedoni. La Ztl di tipo A, quella che oggi è in vigore nel centro storico, sarà estesa all’intera “rive gauche”. Chilometri di strade e marciapiedi saranno rifatti. Infine, via i bus turistici di colore rosso e avanti tutta con mezzi più “light”. Il piano per l’Oltrarno annunciato dal Comune prevede inoltre di rimettere mano al verde pubblico. Ma anche di costellare il quartiere di rastrelliere per le bici per incentivare l’utilizzo delle due ruote. Non solo. Dopo piazza del Carmine, entro la fine del 2015 Palazzo Vecchio pre-
vede di “sgomberare” dalle auto anche il piazzale Michelangelo. “L’Oltrarno fino ad oggi non è stato né carne né pesce – dice il sindaco Dario Nardella – un’area senza identità che invece vogliamo recuperare”. E il punto di partenza sarà proprio il Carmine. Per pedonalizzarlo si è scelta una data simbolica, il 12 gennaio, anniversario della morte di Vasco Pratolini, narratore dell’Oltrarno con le sue “Ragazze di San Frediano”. Ma i duecento posti auto presenti nella piazza non scompariranno del tutto: lungo i lati del Carmine resteranno 65 strisce bianche per i residenti. Altre 82 saranno ricavate in piazza di Cestello, 92 in piazza dei Nerli. Il centro della piazza, invece, sarà tutto pedonale: il selciato sarà rifatto con una pavimentazione granulare in stile piazza Pitti. Le auto, in sostanza, non potranno più passare di fronte alla basilica. Per agevolarne l’uscita sarà invertito il senso di marcia di via Santa Monaca, verso via dei Serragli. Archiviata l’idea del parcheggio interrato, il Comune
Dicembre 2014 | 13
Auto parcheggiate in piazza del Carmine: l’area è destinata a cambiare volto con la pedonalizzazione
tira dritto su quello sotterraneo in piazza Tasso, dove dovrebbero nascere 140 posti auto, la metà per i residenti. Spazio, nel piano del Comune, anche alla guerra alle buche. Saranno rifatti 2,5 chilometri di strade e cinque di marciapiedi a partire da via Romana, via dei Serragli e piazza dei Nerli (le ultime due saranno in pietra), per un investimento di oltre 3,5 milioni. Trecentomila euro saranno spesi per potenziare l’illuminazione, specie in Santo Spirito e San Niccolò. Se da gennaio la Ztl di tipo A caratterizzerà dunque l’Oltrarno, “perché il quartiere – spiega Nardella – non può più essere usato come scorciatoia per il centro”, i bus turistici saranno banditi. Al loro posto Euro 6 meno ingombranti e inquinanti. Le stesse linee dell’Ataf, la 36 e la 37, passeranno fuori dalle mura, fermandosi in piazza Tasso. Altre novità in arrivo sono l’apertura del giardino dell’Iris tutti i giorni, i pilomat al posto delle catene in San Niccolò e la riqualificazione di via dell’Erta Canina. Entro la fine del 2015, infine, anche piazzale Michelangelo smetterà di essere un parcheggio a cielo aperto: sotto i piedi del David sarà vietata la sosta alle auto. Un vecchio pallino di Renzi, che ora con la giunta Nardella sembra destinato a diventare realtà.
L’accordo
botteghe e artigiani in vetrina sul web
D
a botteghe storiche a store online 3.0. C’è anche questo nel piano pensato da Palazzo Vecchio per l’Oltrarno, la valorizzazione attraverso le potenzialità del web dei mestieri artigiani che, nel tempo, hanno reso celebre il quartiere. Da qui l’accordo siglato dal Comune con i due colossi della rete Google e Amazon, che porterà alla vendita online dei prodotti tipici della riva sinistra dell’Arno e alla segnalazione delle botteghe su Google Maps, con un progetto che non ha precedenti in Italia. Gli artigiani, inoltre, non dovranno temere per l’estensione della Ztl in tutto il quartiere: potranno inserire i loro clienti in una sorta di “lista bianca” – li rassicura il Comune – che funzionerà da lasciapassare. Obiettivo di Palazzo Vecchio è quello di creare un distretto artigianale con promozioni, campagne e collegamenti ai percorsi museali della Firenze Card, con incentivi alla trasformazione dei volumi dismessi in nuovi spazi per l’imprenditoria artigianale, in particolar modo giovanile. Si inserisce in quest’ottica anche la nascita, nel chiostro delle Leopoldine, di un mercato con prodotti a km zero. Via anche al percorso turistico “Oltrarno delle meraviglie”, che comprende la riapertura del camminamento sulle mura tra piazza Tasso a Porta Romana. Previste infine misure in favore dei giovani talenti: il Conventino, ad esempio, è destinato a ospitare alcune residenze per giovani artisti (il bando si aprirà a gennaio). N.B.
14 | Dicembre 2014
#Meteo
Il piano
rischio neve? così firenze lo “combatte” Oltre 50 mezzi e scorte di sale: queste le armi anti-emergenze Valentina Buti
La nevicata del 17 dicembre 2010 in città: da quel momento Firenze si è dotata di un “piano neve” per farsi trovare pronta in caso di emergenze
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Il vademecum
O
ltre cinquanta mezzi spargisale e spazzaneve, più di 1.500 tonnellate di sale e scorte in ogni scuola comunale della città. Sono solo alcune delle “armi” con cui Firenze si prepara ad affrontare un’eventuale emergenza neve. La lezione, del resto, è servita: i trenta centimetri che imbiancarono e paralizzarono la città il 17 dicembre 2010 hanno insegnato che prevenire (e prepararsi al peggio) è meglio che curare. Così, a partire dal 2011, alla vigilia di ogni dicembre, quando si affaccia il freddo e il cielo minaccia fiocchi bianchi, Palazzo Vecchio sfodera un piano neve per mantenere le strade transitabili e garantire in tempi rapidi assistenza alla popolazione. È la Protezione civile comunale guidata da Paolo Dolfi a reggere il volante della macchina dell’emergenza. Pronta a ingranare la quarta se, dal Centro funzionale della Regione Toscana, dovesse scattare l’allerta per precipitazioni nevose a bassa quota e in pianura. È a quel punto che in città iniziano a scaldare i motori cinquantuno mezzi in grado di contrastare neve e ghiaccio. Una squadra di spargisale e spazzaneve messa a disposizione da Quadrifoglio e dalla Protezione civile, ma anche da alcune associazioni di volontariato del territorio. Nel 2010, tanto per avere un’idea, quando ancora mancava però un vero e proprio piano neve, i mezzi in campo erano appena nove. Se la colonnina di mercurio si avvicina allo zero e le previsioni danno la neve nell’aria, gli spargisale vengono subito condotti in aree strategiche della città. Ventidue quelle previste dal Comune per coprire tutta Firenze da nord a sud, tra cui si contano il ponte alla Vittoria e viale Belfiore, piazza della Libertà e Porta Romana, solo per citarne alcune. Ogni mezzo ha come “angelo custode” un’auto dei vigili urbani, pronta a scortarlo durante gli spostamenti una volta entrato in azione. Sulle strade principali vengono inoltre smistati quattro mezzi di Quadrifoglio, piccole gru mobili che provvedono al rifornimento costante degli spargisale. Anche per quanto riguarda il sale, la città nel 2010 si fece trovare impreparata. Oggi Palazzo Vecchio ha pensato bene di premunirsi, mettendone da parte oltre 1.500 tonnellate stoccate in dodici punti diversi (cinque di Quadrifoglio e sette della Protezione civile ). Senza contare che tutte le scuole comunali, fin dall’inizio dell’anno, vengono dotate di un equipaggiamento di sale utile, in caso di neve, a rendere sicure le pertinenze interne e quelle esterne, come i cortili e le uscite. Spargisale e spazzaneve ovviamente sono dotati di catene o, in alternativa, di apposite gomme termiche. Un obbligo che vale tanto per il trasporto privato quanto per quello pubblico, per evitare, come accadde quattro anni fa, di vedere lunghe file di automobili arenate sui viali e autobus intraversati a causa del manto stradale ricoperto di neve. Ma i disagi causati dalla neve si combattono anche con una buona comunicazione ai cittadini. In caso di emergenza, chiunque potrà rivolgersi al numero della sala operativa della Protezione civile del Comune (055.7890). Spazio, inoltre, agli aggiornamenti in tempo reale su traffico, viabilità e meteo sui social network di Palazzo Vecchio. Perché la neve si “combatte” anche così.
Web protezionecivile.comune.fi.it Tel. 055.7890
tutto quello che i cittadini (non) devono fare C
atene a bordo, auto e (soprattutto) scooter e motorini parcheggiati a casa, scorte di sale in cantina per sgomberare le strade private. Il piano neve messo in campo dal Comune da solo non basta: per ridurre il più possibile i disagi in caso di nevicate anche i cittadini devono metterci un po’ di impegno. Bastano pochi gesti che, in caso di necessità, possono però risultare decisivi. Si parte dall’automobile. Se nevica la cosa migliore sarebbe lasciarla in garage. Non se ne parla, poi, per i mezzi a due ruote, per i quali una strada imbiancata può rivelarsi davvero pericolosa. Se proprio non si può fare a meno di utilizzare la macchina, almeno sia chiaro che è obbligatorio avere a bordo le catene o gli appositi pneumatici da neve. Lo prevede un’ordinanza emessa dal Comune nel 2013, che ogni anno torna in vigore dal 1° dicembre al 31 marzo. Non sarebbe male, inoltre, se ciascuno conservasse qualche sacco di sale per liberare dalle lastre di ghiaccio la viabilità privata. Un gesto di civiltà in grado di evitare rischi inutili per se stessi e per gli altri. Occhio, poi, ai contatori esterni dell’acqua: è buona norma proteggerli dal freddo utilizzando materiali isolanti che ne impediscano il congelamento, come un panno o pannelli di polistirolo. Accorgimenti semplici e veloci che possono limitare i danni e far risparmiare tempo e denaro, raccolti in un vademecum per i cittadini compilato dalla Protezione civile di Palazzo Vecchio. Chi vuole può scaricarlo dal sito della sala operativa comunale: www. protezionecivile.comune.fi.it. V.B.
Mestieri
se il computer va dal “dottore” “C
i arrivano anche computer vecchi di dieci anni, spesso è possibile recuperarli, anzi in alcuni casi dopo la riparazione possono andare più veloci di quando erano nuovi”. Alessandro Calò è un esperto in fatto di computer. Lavora in un centro di assistenza a duecento metri dalla Fortezza da Basso, in via del Romito, Wisdom. Negli ultimi tempi, complice la crisi, si sono moltiplicate le persone che portano dal “dottore” il loro vecchio pc per allungarne la vita, anziché comprare un apparecchio di ultima generazione. “Riparando una vecchia macchina si può spendere fino a un quarto in meno rispetto a una nuova”, fa due conti Alessandro. Una bella ripulita al sistema operativo costa in media dai 40 ai 140 euro, nei casi più ostici. “Ovviamente dipende dalle ore di vita di ogni computer – precisa – alcuni possono essere vecchi, ma avere sulle spalle un carico di ore e di lavoro non troppo pesante e perciò possono essere facilmente recuperati”. Spesso è un problema di software, l’apparecchio è gravato da troppi programmi inutilizzati, che possono rallentare il pc fin da quando lo tiriamo fuori dalla scatola. Molte applicazioni sono comprese nel pacchetto installato di fabbrica e rubano potenza, fatto che diventa più evidente col passare del tempo e il moltiplicarsi dei dati. “Per questo facciamo prima di tutto una consulenza gratuita, con un’analisi completa del software, stampando tutti i dati e facendo decidere al proprietario se procedere o meno”. Altra richiesta di aiuto molto frequente riguarda la presenza di virus scaricati involontariamente da internet. “I computer sono come le auto – conclude Calò – non tutti lo fanno, ma ogni duemila ore di funzionamento, in media una volta l’anno per un computer da ufficio, andrebbe fatto il ‘tagliando’ per ripulirli da programmi inutili e infezioni varie, come virus e malware”.
#Rubriche
Dicembre 2014 | 15
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
LA LETTERINA DI NATALE DEGLI ANNI ‘40
A
quel tempo era una piccola paginetta di formato doppio, tutta bianca e merletta, sembrava una piccola tovaglia di altare, realizzata con doratura a rilievo tutta intorno, come un cofanetto di “pastiglia”; al centro, in alto, c’era posizionata una figurina colorata la quale veniva azionata con un piccolo “ventaglio meccanico”, ovvero a mezzo di una fragile linguetta che faceva muovere l’immagine, che la maggior parte delle volte riproduceva un semplice presepe, od una colomba, recante nel becco l’augurale segno di pace, oppure i tre Magi che offrivano i doni a Gesù Bambino. Subito sotto queste animate decorazioni, la maestra tracciava con il lapis alcuni righi (dove non erano già stampati), segni che terminata la scrittura, più o meno corretta, a seconda della capacità scolastica e della precisione del giovane alunno, venivano accuratamente cancellati. Non era certo una cosa da nulla scrivere su quella “importante” missiva... anzi comportava un impegno assai maggiore di un compito in classe! Infatti, nel caso frequente del verificarsi di deprecate nonché accidentali macchie d’inchiostro, sempre in agguato, o di errori madornali, forzatamente e maldestramente cancellati, come poter chiedere nuovamente i soldi necessari all’acquisto di una seconda letterina di Natale? Quindi massima attenzione e concentrazione, sempre però nel timore che l’orrenda
macchia potesse compromettere tutto. Con ansia e batticuore, dopo aver ripetutamente umettato ed asciugato il pennino dalla caratteristica forma a foglia o a torre, con l’indispensabile strumento, il pulisci penne, il più delle volte realizzato dalla mamma, con tanti pezzettini di stoffa colorata e ben sagomata, fermati al centro da un bottoncino, iniziava la scrittura, gesto che faceva gonfiare nel petto il grande amore filiale. Il contenuto, era più o meno il solito: “Cari genitori, oggi è Natale e io prego il Bambino Gesù che è nato stanotte perché vi dia ogni felicità...”. Seguivano le promesse e terminava con “tanti bacini cari dal vostro...”. Il testo veniva scritto al meglio delle possibilità, con lettere ampie che davano respiro a tutta la letterina; perfino le inevitabili correzioni passavano quasi inosservate per la diligente cura con la quale erano state eseguite. Anche la maestra sembrava soddisfatta perché, in quegli anni, era lei che oltre alle materie tradizionali, insegnava anche “calligrafia”. Finalmente il giorno di Natale la letterina veniva nascosta sotto il piatto o il tovagliolo del babbo, quando ancora la particolare apparecchiatura che la tradizionale festività richiedeva (e tuttora richiede) non era del tutto terminata. Poi il babbo si sedeva e, naturalmente, fingendo di scorgerla solo all’ultimo momento, per aumentare la trepidante emozione del bambino, dava seguito alla lettura, mentre alcune lacrime di
commozione e di gioia rigavano i volti dei commensali. Al termine, abbracci, baci, ed auguri... quindi il “Paternoster” recitato tutti insieme prima dell’inizio del pranzo. Al termine della lunga e magica giornata, quando uomini e cose si addormentavano nella notte, anche la letterina, che aveva vissuto la sua fugace e breve vita, iniziava il sonno dell’oblio... pronta, però, quasi per magia a far riprovare le stesse identiche emozioni con i ricordi, a due teste dai capelli grigi che la rileggono di quando in quando, perché conservata amorevolmente come un gioiello prezioso! Adesso a ricevere le letterine “trinate” sono i figli dei nostri figli, e questa tradizione carica di affetto e di reciproca gioia, è da augurarsi che possa rimanere sempre in tutte le famiglie come qualcosa di indispensabile; quasi per una legge naturale che si ripete e si tramanda, come gli alberi fanno intuire agli uomini di avere radici profonde alle quali sono indissolubilmente legati. Auguri! LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI µWeb artusi.net
Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it
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Periodico d’informazione locale. Anno VIII n.52 del 1 dicembre 2014. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze.
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BABBO NATALE E LA SPENDING REVIEW
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u un giornale ho letto la letterina che una bambina ha scritto a Babbo Natale: “Quest’anno come regalo vorrei un lavoro per mio padre!”. Mi ha molto colpito che la piccola chiedesse lavoro proprio a Babbo Natale, l’uomo più assenteista del pianeta: lavora solo un giorno all’anno. Sarebbe come chiedere a Brunetta di giocare playmaker nell’Armani Basket. In una seria spending review, Babbo Natale dovrebbe essere tagliato per primo: è una spesa inutile. Per quel giorno di dicembre basterebbe contattare una pizzeria che fa servizio a domicilio, così il 25, oltre al regalo, in omaggio ci darebbero pure una pizza quattro stagioni. Babbo Natale rappresenta la peggior lobby del mondo del lavoro. Come ha avuto questo incarico? Ha fatto un concorso? E soprattutto, quando gli scade? Mi piacerebbe che i sindacati si facessero sentire! Io sogno un nuovo Babbo Natale, magari più giovane e sveglio, questo ormai è in là con gli anni ed è chiaramente rintronato. L’anno scorso come regalo avevo chiesto una donna capace di risvegliare le mie emozioni. Invece per Natale arrivò a casa mia suocera. L’unica emozione che è riuscita a regalarmi è stata la depressione! Non mi sono mai fidato delle persone che mantengono l’anonimato. Chi è veramente Babbo Natale? Nessuno lo sa... certo uno con quella pancia non passa tanto inosservato. Vi do un indizio: perché il 24 dicembre Giuliano Ferrara non si vede mai in giro? ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
µWeb: andreamuzzi.it
16 | Dicembre 2014
#Cultura Agenda
A tu per tu
Panariello, una risata ci salverà
Il comico toscano torna a Firenze con un “one man show” remake dello spettacolo dei record Ludovica V. Zarrilli
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n vent’anni cambiano molte cose. Cambia l’età, cambiano le fasi della vita, cambiano persino le battute di un comico, tranne quelle più riuscite. Ne sa qualcosa Giorgio Panariello, che dopo due decenni torna sul palcoscenico dell’Obihall (quattro lustri fa si chiamava ancora Teatro Tenda) con lo spettacolo “Panariello sotto l’albero”, riuscitissimo one man show che nel 1995 collezionò due settimane di repliche consecutive e oltre 24mila presenze. Stavolta le date sono quattro: 27, 28, 29 dicembre e 2 gennaio, ma sul palcoscenico c’è sempre lui, l’istrione toscano. “Dal ’95 ad oggi è cambiato tutto, sono cambiato io, è cambiato il mio lavoro, è cambiato il mondo – ammette Panariello – anche tecnicamente è tutta un’altra cosa, vent’anni fa le scenografie le costruivo da solo, di notte, e di solito non erano né più e né meno che dei cartonati. Oggi vengono proiettate in formato video”. E poi ci sono
Giorgio Panariello sarà all’Obihall tra dicembre e gennaio per “Panariello sotto l’albero”, che nel 1995 arrivò a toccare le 24mila presenze in due settimane
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Web giorgiopanariello.it ticketone.it
i personaggi, alcuni dei quali rimasti gli stessi di allora. “C’è Mario il bagnino, c’è Merigo, c’è Renato Zero – spiega – e poi c’è Sirvano. Ma soprattutto sto studiando Nardella (eh già, ci sarà anche il sindaco di Firenze tra le gag del comico, ndr), perché il primo cittadino ha radici partenopee come me, e infine ci sarà suor Cristina, alla quale farò fare un’esibizione live”. Insomma, ce ne sarà per tutti i gusti. “Ci sarà anche una comparsata di Dante Alighieri, sul palco alla ricerca di Roberto Benigni, che deve ancora pagargli i diritti d’autore dopo tutte le repliche dell’Inferno in piazza Santa Croce. Ma non è tutto, questo Dante ce l’ha a morte anche con Virgilio, perché dice di aver messo su un motore di ricerca col quale fa un sacco di soldi”. Insomma divertente, scanzonato, capace di strappare una risata liberatoria anche al più musone, Panariello racconta l’Italia agli italiani e lo fa sempre in modo genuino. Una presa in
giro come solo un toscano riesce a costruire, fatta di gestualità e sketch, di momenti seri e monologhi riflessivi. Non manca un cenno al presidente del consiglio, a lungo al centro delle sue battute. “Renzi lo conosco da tempo, mi ricordo quando veniva a vedere gli spettacoli miei e di Carlo (Conti, ndr) alla Bussola. Allora era poco più che un ragazzo, ma lo si prendeva già in giro bonariamente. Chi? Matteo? È passato da capoclasse a preside nello stesso anno”. E poi ci sono gli incontentabili fiorentini, che “vogliono fare i comici prima di te. Sono un pubblico difficile, ma anche molto caloroso”. Visto il periodo natalizio, c’è qualcosa che Panariello vorrebbe regalare ai suoi spettatori? “Vorrei regalare un po’ di serenità. Vorrei che chi viene a vedermi dimentichi per un paio d’ore il lavoro, i problemi, la suocera, il cane, Renzi, la Bindi, Gasparri. Vorrei riderci sopra, anche se per poco tempo”. Una risata ci salverà?
Sotto l’albero
Dal vivo
Per i piccoli
Che Natale è senza un libro?
Dal folk allo swing, in piazza dei ciompi le notti di dicembre sono a base di musica
Falstaff spiegato a (molti) bambini: appuntamento con venti lucenti
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arà che Il Reporter ha una predilezione per la carta stampata, sarà che a Natale non si può rinunciare (almeno, secondo il parere della nostra redazione) a un buon libro sotto l’albero, fatto sta che qualche consiglio per le feste non può mancare, soprattutto se dagli scaffali delle librerie fiorentine fanno capolino titoli ambientati nella città del giglio o sfornati da scrittori o editori del granducato. Interessante è certamente la prima fatica letteraria di Susanna Madarnas, intitolata Susy Cacao ed edita da Mauro Pagliai (240 pagg, 14 euro). Un romanzo autobiografico che racconta la storia di una bambina cresciuta tra disagio, violenze e privazioni, ma che ha saputo uscire dal quel mondo di oppressioni per trovare il suo riscatto in una storia d’amore, un lavoro nuovo e delle amicizie sincere. Da non perdere, visto l’imminente anniversario di Firenze capitale (nel 2015 ne ricorrono i 150 anni), anche il volume edito da Apice libri (114 pagg, 9 euro) intitolato Firenze in tasca. Una gita di piacere alla capitale, guida economico pratica, ristampa anastatica di una guida scritta da un anonimo e pubblicata nel 1867 dai Fratelli Pellas. I palazzi, le chiese, i musei, le strade e poi le attività commerciali, compresi gli alberghi e i ristoranti. Informazioni utilissime per i viaggiatori dell’epoca, dettagli curiosi e a tratti teneri per il lettore contemporaneo, che certamente scoprirà, sfogliandola, qualche curiosità in più sulla città del giglio. Gli amanti del noir invece non potranno perdersi Gotico fiorentino, di Giacomo Aloigi (Mauro Pagliai editore, 248 pagg, 16 euro), giallo ambientato in città che pone un punto interrogativo su una morte misteriosa avvenuta il giorno della vigilia di Natale nei primi anni Ottanta. Fiorentina la casa editrice ma non l’autrice nel caso de La gallina che aveva mal di denti, di Benedicte Guettier, edito da Clichy e dedicato al pubblico dei più piccoli, racconto illustrato dall’editore specializzato in autori francesi. Dulcis in fundo, non poteva mancare un classico ambientato sulle rive dell’Arno. Il Natale 2014 potrebbe essere l’occasione per leggere (o rileggere) Sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi e immaginare i pressi di Coverciano (ma non solo) come li dipinse lo scrittore nella prima metà degli anni Trenta.
Susanna Madarnas e la copertina di “Susy Cacao”, romanzo autobiografico edito da Mauro Pagliai
Firenze non succede mai niente, recita un vecchio adagio spesso ripetuto dai frequentatori delle notti fiorentine. La dimostrazione che quest’affermazione è falsa si chiama Plaz, locale nella zona di piazza dei Ciompi che offre un’accurata programmazione di musica dal vivo per tutto il mese di dicembre, che spazia dal rockabilly al folk e allo swing. Qualche esempio? Il 12 dicembre ci sono i Contessa and the squires e il loro show di puro rock’n’roll. Il 18 spazio ai The Greasy Beard, side project acustico, che propone un repertorio di cover rockabilly, rock’n’roll e country. E poi ancora Martin Minelli (il 20), chitarrista e cantautore fiorentino dalla mille sfaccettature artistiche e dal repertorio praticamente infinito, e anche The horny monkeys (venerdì 26), duo acustico che va da atmosfere sonore ’60-’80 e che vede alla voce William Costello, talentuoso italo-americano già voce degli 81db.
i intitola “Le allegre comari di Falstaff ” ed è un concentrato del Falstaff musicato da Giuseppe Verdi e delle Allegre comari di Windsor di William Shakespeare. Detto così può suonare un po’ strano, ma in realtà il coinvolgimento dei ragazzi (perché è a loro che è destinato lo spettacolo) è assicurato. Parola di Venti Lucenti, compagnia teatrale che ha all’attivo una folta schiera di successi, tutti incentrati sull’avvicinamento all’opera dei bambini di varie età, dalle elementari in su. L’appuntamento è fissato dal 9 al 14 dicembre al teatro Goldoni, dove i più piccoli saranno invitati dai protagonsti a prendere parte attiva nello spettacolo che vedranno mettere in scena (in che modo? Troppo facile, almeno un briciolo di sorpresa ci vuole). Sul palco, oltre agli attori professionisti, il coro di voci bianche della scuola secondaria dell’istituto San Giuseppe di Firenze.
Classici e rock, le tante sfumature delle feste in città (su e giù dal palco)
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ualche idea per trascorrere fuori casa le vacanze di Natale? Detto fatto. Firenze pullula di cose interessanti in programma nei giorni intorno al 25 dicembre. Il teatro Puccini, per fare un esempio, di occasioni adatte a grandi e piccini ne organizza un paio: il 14 fa spazio al classico Canto di Natale di Charles Dickens, messo in scena e musicato da Tea Paoli, mentre dal 19 al 23 propone le fiabe di Natale lette e intepretate dalla compagnia teatrale Catalyst (in occasione dei reading, i bambini potranno portare con loro anche le letterine indirizzate a Babbo Natale). E se l’Obihall il 21 propone il Family rock show, una sorta di festa un po’ rock and roll con echi natalizi dedicata ai piccini, due giorni più tardi accompagna sul palco i 60 piccoli cantanti del coro del Melograno diretti da Laura Bartoli, una delle corali di voci bianche più conosciute d’Italia, vincitrice di vari premi nazionali, con un repertorio natalizio ma anche di musica per l’infanzia e classici. Diversa l’atmosfera all’Opera di Firenze, dove il 23, seguendo le regole della tradizione, sarà offerto al pubblico un concerto di Natale che ha per protagonista il direttore Federico Maria Sardelli con l’Orchestra e il coro del Maggio Musicale fiorentino (con brani tratti dal repertorio di Vivaldi e dello stesso Sardelli). Appuntamento la sera della vigilia al Teatro Verdi per un’altra versione del concerto prenatalizio. Sul palcoscenico di via Ghibellina ci sarà Daniele Rustioni con l’Orchestra della Toscana, a eseguire pezzi di Beethoven, Brahms e Dvorak. C’è chi invece le feste non le celebra con eventi a tema, ma che non per questo offre occasioni meno interessanti. È il caso del Teatro della Pergola, che dal 16 al 21 mette in scena Il Mercante di Venezia di Shakespeare, con Silvio Orlando nei panni del protagonista, e a fine 2014, il 31 per l’esattezza, saluta l’anno con Rocco Papaleo e il suo Una piccola impresa meridionale. Buffo e romantico al tempo stesso. L’ideale per un brindisi. B.B.
#Cultura
Dicembre 2014 | 17
Visite guidate
A santa croce L’arte (sacra) riserva più sorprese se è “vista da vicino” Ludovica V. Zarrilli
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e la foto non è buona, vuol dire che non eri abbastanza vicino, diceva Robert Capa, tra i migliori fotoreporter del XX secolo. E in un certo senso questa massima, che si rivolgeva al soggetto da fotografare, potrebbe essere applicata anche ad altre situazioni della vita di tutti i giorni. Si potrebbe applicare, ad esempio, a tutta quella serie di monumenti che, visti più da vicino, regalano (o meglio, regalerebbero) un corredo di dettagli che mai ci si sarebbe potuti immaginare. Ecco, siccome non sempre è possibile oltrepassare la linea (talvolta si tratta di veri e propri cordoli protettivi) che divide lo spettatore dall’oggetto da osservare o dall’opera d’arte, lo staff dell’Opera di Santa Croce
ha ben pensato di realizzare un itinerario che porta proprio questo nome, “Visti da vicino”, e che grazie alla guida di un accompagnatore d’eccezione, per tutti i weekend fino al 27 febbraio (venerdì, sabato e domenica, solo su prenotazione allo 055.2466105 interno 3, attivo dal lunedì al venerdì), porta alla scoperta di quei dettagli che pochi conoscono e che ancora meno hanno avuto la possibilità di scorgere a distanza ravvicinata. Dopo un’introduzione alla “lettura” della basilica di Santa Croce e dei suoi spazi, si comincia a esplorarla punto per punto, partendo dalla tomba monumentale di Michelangelo Buonarroti. Tra le pieghe delle sculture del Vasari si scoprono figure praticamente invisibili per chi le guarda da una distanza
non abbastanza ravvicinata. Ma di curiosità ce ne sono a bizzeffe. Ad esempio, qualcuno dei visitatori abituali della basilica aveva fatto caso alla scala del pulpito di Benedetto da Maiano, realizzata all’interno di una colonna “rinforzata” e non all’esterno come di solito accade? E ancora, guardando verso il basso si scopre che ai piedi del pulpito c’è un’ombra marmorea dentro la quale sono contenute le spoglie terrene delle famiglia Mellini, che aveva commissionato l’opera. E poi, in quanti sapevano che la sindrome di Stendhal colse lo scrittore proprio all’interno di Santa Croce? E che Giorgio De Chirico prese ispirazione dalle Storie di San Silvestro di Maso di Banco per le sue quinte metafiche? Vedere (da vicino) per credere.
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Web santacroceopera.it Tel. 055.2466105 Mail: booking@santacroceopera.it
Uno scorcio del pulpito di Benedetto da Maiano all’interno della basilica
L’iniziativa
La cappella dei pazzi? la restaura la gente
È
la prima volta che un monumento fiorentino viene coinvolto in un’iniziativa del genere: una raccolta di denaro “dal basso”, alla quale chiunque abbia a cuore la salute della Cappella dei Pazzi può partecipare. Sì, perché il loggiato esterno in pietra serena della cappella progettata da Filippo Brunelleschi su richiesta di Andrea de’ Pazzi ha bisogno di un corposo restauro per realizzare il quale occorrono 190mila dollari. La metà della somma è già stata stanziata dall’Opera di Santa Croce, la restante metà (95mila dollari) è al centro di un progetto di crowdfunding al quale tutti (ma proprio tutti) possono partecipare. Ecco come funziona: basta visitare il sito www.kickstarter.com sul quale l’Opera, in collaborazione con il magazine The Florentine e l’editore di giochi da tavola Ares, ha creato una pagina dedicata con tanto di video esplicativo, dove si può scegliere se e quanto denaro donare per questa buona causa. Bastano anche dieci euro. E in cambio che cosa si ottiene? Vari “regali”, o meglio, riconoscimenti, che vanno da una citazione negli archivi storici della basilica fino a medaglie in bronzo, biglietti omaggio e ancora litografie originali e visite private ai cantieri. Forza, c’è tempo solo fino al 19 dicembre: la salvi chi può!
DICEMBRE nelle biblioteche comunali fiorentine BIBLIOTECA ORTICOLTURA Sabato 20 Dicembre - ore 11.00 “Un libro per Natale” Presentazione in biblioteca dei nuovi acquisti, con scambio di auguri e piccolo rinfresco. A cura delle bibliotecarie Ingresso libero senza prenotazione BIBLIOTECA VILLA BANDINI Lunedì 15 dicembre - ore 17.00 Per il ciclo di incontri “Profumi e balocchi”: Fragranze e miasmi alle origini di una disciplina dell’igiene. A cura di Aldo Pasquali BIBLIOTECaNova ISOLOTTO 20 novembre - 30 dicembre E SONO 5... BUON COMPLEANNO BIBLIOTECA!!! Festeggiamo insieme! BiblioteCaNova Isolotto festeggia il suo quinto compleanno in modo originale con un breve percorso dedicato all’arte del racconto. La Vita è Troppo Breve… per un Romanzo. Ovvero l’Arte del Racconto Scrivere racconti, oggi più che mai, è una scelta coraggiosa; significa esaurire un’ispirazione nel giro di poche pagine fulminanti, utilizzare uno spunto narrativo che brucia se stesso e non si distende nel più ampio respiro del romanzo. Insieme a illustri ospiti e a Leonardo Bucciardini e Daniele Bacci, Ass.ne Venti Lucenti. Giovedì 20 novembre - ore 19.00 Il Racconto del Novecento, fra Epifanie
e Confessioni Giovedì 27 novembre - ore 19.00 I Maestri dell’Ottocento Giovedì 4 dicembre - ore 19.00 I Grandi Archetipi Giovedì 11 dicembre - ore 18.00 Il Decameron Mercoledì 3 dicembre - ore 17.00 Nell’ambito delle iniziative per i 60° anni dell’Isolotto, presentazione del libro “Isolotto: una comunità tra Vangelo e diritto canonico di Sergio Gomiti” (2014). Insieme all’autore e a Mirko Dormentoni, Presidente del Quartiere 4, Sergio Tanzarella, Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli e curatore della Collana Oi Christianoi per la casa editrice Il Pozzo di Giacobbe, Valerio Gigante, giornalista, scrittore e redattore dell’Agenzia di informazione politico-religiosa Adista, Francesco Mori, avvocato Collegio di difesa degli imputati al processo dell’Isolotto. A cura della Comunità dell’Isolotto Venerdì 19 dicembre - ore 17.30 E sotto l’albero... si canta!! BiblioteCaNova Isolotto desidera augurare a tutti i suoi utenti e frequentatori un felice Natale insieme al coro Sing We Will. Un concerto emozionante con un’avvincente selezione di canti natalizi tradizionali e moderni tra cui The Twelve Days of Christmas, I Saw Three Ships e Ding Dong Merrily on High, Imagine, Santa Claus is Coming to Town, And so this is Christmas, e molti altri. Auguri a tutti noi!!!
BIBLIOTECA BUONARROTI Mercoledì 17 dicembre - ore 17.30 Progetto Bibliocoop/Negozio Coop di via Forlanini Capelli blu Presentazione del volume di Valerio Nardoni con intervista all’autore Per info 055432506 oppure bibliotecabuonarroti@comune.fi.it
Biblioteca delle Oblate Iniziative per adulti 11 dicembre - ore 17.30 Presentazione del libro “La salute in cucina. Le ricette dello Studio Dama”, realizzato alll’interno di un progetto scientifico (DAMA) libro di ricette elaborato grazie ad uno studio che i ricercatori di ISPO, l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, hanno portato avanti per due anni BIBLIOTECA DEL GALLUZcoinvolgendo 234 donne fiorentine, ZO grazie a un finanziamento dell’Istituto Martedì 16 dicembre 2014 Toscano Tumori. Sulla base delle Martedì 23 dicembre 2014 indicazioni dei ricercatori di ISPO due dalle ore 15.00 alle 17.00 chef esperti come Benedetta Vitali e Progetto: “La biblioteca adotta lo Giovanni Allegro hanno messo a punto scrittore. Qualcuno con cui leggere” una serie di ricette gustose e al tempo La scrittrice e insegnante Antonella stesso rispettose delle indicazioni che Sarti incontri i giovani lettori alla Biblio- arrivano dal mondo scientifico teca del Galluzzo per parlare con loro Sala Conferenze - Piano terra di libri e della passione per la scrittura Ingresso libero Per ragazzi dai 14 ai 19 anni 20 dicembre - ore 17.00 prenotazione obbligatoria Presentazione del libro di Maria Pagnini “I SAVOIARDI.Storia tragicomica di Biblioteca Palagio di Parte una dinastia” - Relatore Marco Vichi. Guelfa Sarà presente l’autrice, letture con Giovedì 11 dicembre - ore 9.30 accompagnamento musicale a cura di Giovedì 18 dicembre - ore 9.30 Chiara Riondino Le “Passeggiate Fiorentine con Paolo Nardi” arrivano al Museo degli Argenti Iniziative per bambini e alla Galleria del Costume, ritrovo 6 dicembre - ore 11.30 davanti a Palazzo Pitti alle ore 9:30, Le Letture di Sara si replica giovedì 18 dicembre alla “Il romantico pescatore di sardine” stessa ora, iscrizioni e informazioni Raymond si innamora della dea del in biblioteca bibliotecapalagio@ mare Ondina, ma il padre della sirena, comune.fi.it; re Seidone, farà di tutto per tenerli lontani. Lettura del libro di Aurélia Grandin Raymond. Pescatore d’amore
e di sardine, Zoolibri. Per bambini 6-9 anni ore 16.30 /18.30 Un dono…per due! A volte basta davvero il pensiero, soprattutto se un regalo è per un amico e ci si può giocare insieme ogni volta in modo diverso. Per riscoprire come con niente -se non con una fantasiosa collaborazione!- si può inventare di tutto. Libro di riferimento: B. Gill, Il Regalo, Corraini. Per bambini dai 4 anni 7 dicembre ore 15.30/17.30 Un’idea…filiforme Una linea che si muove e si trasforma può snodarsi in incredibili storie e addobbi fantasiosi e artistici per il nostro albero di Natale: diamo forma a oggetti e narrazioni, con l’uso creativo di fili di gomma, spago, corda e altrimateriali di recupero. Libro di riferimento: W. Wondrika, Non perdere il filo, Corraini M. Evangelista, Saremo alberi, Arte Per bambini dai 4 anni 13 dicembre - ore 11.00 Mille e una storia di Picasso e la modernità spagnola Adulti con ragazzi dai 7 ai 12 anni 14 dicembre - ore 15.30/17.30 Petite patisserie Quali sono le tradizioni culinarie natalizie di paesi diversi? Tanti racconti ci sveleranno i segreti di molte tavole apparecchiate; dopo, starà a noi
trasformarci in piccoli pasticceri e, con l’aiuto di pasta di sale, cartoncino, forbici e altri materiali, inventare il piatto più succulento e colorato per il nostro Natale. Libro di riferimento: D. Calì, Mi piace il cioccolato, Zoolibri Per bambini dai 4 anni 20 dicembre - ore 16.30/18.30 Atmosfere di Natale Per rivivere atmosfere magiche, dal sapore indoeuropeo, in occasione del Natale, mettiamoci tutti insieme ad ideare piccoli addobbi ispirati al ricordo di lanterne e decorati con carte veline, cartoncini traforati, messaggi d’auguri, nastri e coccarde. Libro di riferimento: A. Rauch, Notte di Luna, La Biblioteca Per bambini dai 4 anni
Biblioteca delle Oblate Via dell’Oriuolo, 26 Tel: 055 2616512 www.biblioteche.comune.fi.it
18 | Dicembre 2014
#Fiorentina Il calendario
triplice fischio per il 2014
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on è stato un autunno facile per la Fiorentina, complici alcuni risultati che non sono stati quelli sperati e anche un po’ di sfortuna (leggi ad esempio alla voce Bernardeschi). E allora i tifosi sperano che il cambio di stagione porti con sé anche un cambio di passo. Il mese che segna l’arrivo dell’inverno è cominciato con la “partita delle partite”, al Franchi contro la Juventus. A tinte bianconere anche l’incontro successivo, la trasferta sul campo del Cesena (domenica 14 alle 18). Se l’obiettivo dei romagnoli è la salvezza, quello della Fiorentina può essere solo uno: la vittoria. Il “mese breve” di campionato (solo tre partite in programma) si concluderà domenica 21 con il derby contro i cugini dell’Empoli, squadra capace di giocare un ottimo calcio. Poi sarà “triplice fischio” per il 2014: dopo la lunga sosta natalizia, il 2015 inizierà con la trasferta di Parma. Ma il nuovo anno porterà con sé anche la riapertura del calciomercato: i tifosi viola sperano allora, per il 2015, in ottime prestazioni. Dentro e fuori dal campo.
Dall’autunno all’inverno, i tifosi viola sperano che il cambio di stagione porti con sé anche un cambio di passo per la squadra
Lorenzo Mossani
Verso la sessione invernale
La “letterina”
calciomercato, i viola all’attacco
il mister e... babbo natale
Potrebbe arrivare una punta: tra i nomi Pazzini e Giovinco Irene Delfino
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re-cinque-...mercato. Questo lo schema per rinforzare un reparto ridotto all’osso. Magari con un Pazzo in cerca di riscatto, proprio nella Firenze dove, all’epoca di Cesare in panca, non riuscì ad affermarsi, c’è chi dice per la troppa pressione o per l’errato utilizzo da parte del tecnico. Fatto sta che il Milan non potrebbe certo pretendere i dieci milioni del valore del suo cartellino, visto che il contratto di Giampaolo è in scadenza a giugno 2015.
Un contratto non rinnovato con i rossoneri. E allora, per tornare nella sua ex squadra, Pazzini potrebbe fare un “sacrificio”? Il feeling tra il Pazzo e Pippo sembra ormai ai minimi storici, anche dopo lo sfogo della moglie dell’attaccante su Twitter. Quindi per lui potrebbe essere il caso di cambiare l’aria di Milano con quella (più salutare) di Firenze, sfruttando anche l’amicizia tra Pradè e Galliani, che fece approdare la scorsa stagione Matri in viola. Sperando però che stavolta
l’operazione risulti più fruttuosa. Il Milan punterà a venderlo a titolo definitivo per fare cassa e non perderlo a zero, ma l’ipotesi più probabile rimane quella del prestito o di uno scambio di prestiti (e casacche). Pazzini viola e Ilicic rossonero? I valori dei giocatori corrispondono, la Fiorentina senza Bernardeschi e con un Rossi che dovrà recuperare senza fretta ha più bisogno di un attaccante “vero” che di un trequartista, mentre nel capoluogo lombardo si dovranno fare
E i conti con l’assenza di Honda per la Coppa d’Asia. Lo sloveno potrebbe dunque sostituirlo e rivalutare il suo cartellino lontano dal Franchi. Un terreno che potrebbe calcare, questa volta senza la maglia “nemica” per eccellenza, Sebastian Giovinco. Sostituto ideale di Berna e Pepito, né giovane né vecchio (27 anni) e con tanta voglia di mostrare sul campo le sue qualità. Il contratto con la Vecchia Signora scade nel giugno 2015: cessione con sconto sui dieci milioni del valore del suo cartellino o prestito sono le strade che sembrano più praticabili. Cosa potrebbe bloccare l’arrivo della punta che piace a Montella? Più che la concorrenza delle altre pretendenti, i rapporti non proprio idilliaci (per usare un eufemismo) fra i Della Valle e gli Agnelli. In ogni caso niente aereo, meglio la slitta.
se Vincenzo Montella decidesse di scrivere direttamente a Babbo Natale per ricevere “in dono” quella punta che tanto comodo gli farebbe per la seconda parte della stagione? Abbiamo provato a immaginare le parole che userebbe nella sua “letterina”, che potrebbe essere più o meno così: “Caro Babbo Natale, per gennaio vorrei un attaccante. Dirai che ho già Babacar, che è molto bravo per avere 21 anni ed essere alla prima esperienza in serie A. Però acqua in bocca, perché può migliorare ancora tanto. Ma qualche volta Baba dovrà pur rifiatare. Dirai che ho già Gomez. Già, Gomez. Ma fra infortuni e condizione fisica, insomma, caro Babbo, le partite le avrai viste anche tu. Si impegna sempre tanto in allenamento, ma è stato fermo un anno e mezzo. Ho provato a far diventare una seconda punta Cuadrado. Ma Cuadrado non è un attaccante, gioca meglio sulla fascia e sotto porta non ha la risolutezza di una punta. Ti ringrazio ancora per il regalo
Che cosa chiederebbe in dono a Babbo Natale il tecnico viola Vincenzo Montella? Ecco come potrebbe essere la sua “letterina”
che mi hai fatto due anni fa, Giuseppe è un campione e, come ben sai, è davvero un bravo ragazzo, come lo sfortunato Berna. Potresti farmeli guarire in fretta e mantenerli in salute nei prossimi anni? Se i soldi per un altro Pepito non ci sono, basterebbe questo pensierino per rallegrare l’animo. E la classifica. Grazie!”. I.D.
La disciplina
tutti in palestra, A “caccia” del pilates
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viluppato agli inizi del 1900 da Joseph Pilates, è un programma di esercizi che pone la sua attenzione sui muscoli posturali, che forniscono supporto alla colonna vertebrale e bilanciano il corpo. Stiamo ovviamente parlando del pilates, una disciplina molto in voga negli ultimi anni, particolarmente indicata nel campo della rieducazione posturale e che ha avuto il merito di avvicinare all’attività fisica anche i più pigri, nonostante non sia in realtà un’attività così semplice da praticare correttamente. Ma se svolto con costanza e sotto la guida di un buon istruttore, il pilates porta svariati benefici: gli esercizi fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell’allineamento della colonna vertebrale, rinforzando i muscoli del tronco, molto importanti per aiutare ad alleviare e prevenire il mal di schiena. E questa disciplina non rinforza solo gli addominali, ma anche le fasce muscolari più profonde vicino alla colonna. Il punto cardine del metodo è la tonificazione e il rinforzo del “power house”, cioè dei muscoli connessi al tronco: l’addome, i glutei, gli adduttori e la zona lombare. Gli esercizi, che si svolgono su un tappetino chiamato “pilates matwork”, sono svolti correttamente quando risultano fluidi e abbinati a una corretta respirazione, retaggio dello yoga dal quale il pilates ha tratto alcuni principi, donando tonicità e flessibilità. Vi
Carlo Marrone
abbiamo incuriosito? Ebbene, nel centro di Firenze non mancano le palestre dove è possibile praticare questa particolare disciplina. Al Fit Village studio in via Il Prato, ad esempio, i corsi si tengono il lunedì e il giovedì mattina, mentre al Klab Conti nell’omonima via le opzioni di scelta sono davvero tante: lunedì pomeriggio, martedì mattina, giovedì mattina, venerdì nel primo e nel tardo pomeriggio e sabato all’ora di pranzo. E anche al JP studio di via Guelfa è possibile intraprendere questa attività. Ma il pilates è una disciplina ormai sempre più diffusa, che permette a ogni insegnante di adattarla al proprio stile e alla propria personalità (sempre ovviamente rifacendosi ai suoi principi basilari), e di inserirla senza problemi tra i suoi corsi. Dunque, non è assolutamente da escludere che possiate praticarlo anche nella vostra palestra preferita. E se questo è un vantaggio, come essere sicuri della validità del corso? Basta verificare che siano seguiti i sei principi fondamentali: respirazione controllata, il baricentro come punto di forza e di controllo, la precisione richiesta nel movimento, la concentrazione e l’importanza dell’uso della mente oltre che del corpo, il controllo e la fluidità. Se questi principi sono presenti, fidatevi del vostro istruttore, che saprà coinvolgervi con il suo stile in un piacevole percorso di benessere.
Lettere
Dicembre 2014 | 19
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it NOVOLI E LA MOBILITÀ ALTERNATIVA
Gentile Redattore, le scrivo per segnalare che il quartiere di Novoli potrebbe trovarsi senza un accesso pedonale sicuro dal traffico per accedere al parco delle Cascine, l’unico polmone verde della città. Infatti io abito a Novoli e nel mio quartiere si parla della imminente demolizione del ponte Bailey costruito in Via Del Barco appena un anno fa. Il vecchio ponte è stato demolito nel gennaio 2013, il nuovo ed attuale ponte è stato costruito ed inaugurato pochi giorni prima dei mondiali di ciclismo nel settembre 2013. Sono molto preoccupata perché i nove mesi del 2013 senza ponte sono stati molto pesanti. Avevamo capito che sarebbe stato prima costruito un nuovo ponte definitivo e solo dopo demolito quello attuale. Infatti attualmente manca un accesso al parco per pedoni e biciclette, sicuro dal traffico. Senza il ponte il quartiere di Novoli sarebbe per sempre isolato dalle Cascine a meno che non si utilizzi l’automobile. Ma il nostro quartiere non può essere solo il regno dell’inquinamento, del traffico selvaggio dei motorini e delle automobili. Soprattutto ora che si è aperto il cantiere in Via di Novoli e giustamente ci viene chiesto di non usare l’auto deve essere possibile una viabilità alternativa: l’accesso al parco permette di muoversi in sicurezza con la bicicletta e a piedi e di spostarsi per la città senza inquinare. Basterebbe poco per rendere il nostro quartiere molto più vivibile. Grazie dell’attenzione Luisa Marini
QUEL PINO DI PIAZZA SAVONAROLA
tostante è stata rimossa per la parte che viene a contatto con il fusto dell’albero. Spostare il chiosco potrebbe non essere sufficiente per salvare l’albero che, se dovesse cedere, causa il maltempo, finirebbe sullo stesso chiosco, sulle sedute in pietra, sul marciapiede e sulla strada. Un albero di quella portata, stupendo, è sacro ma altrettanto lo è la vita umana. Da qui la necessità di richiamare l’attenzione delle autorità competenti in tempo utile. Cordialmente Francesco Corsico
“LE BICI SENZA FANALINI E I COMPORTAMENTI DEI CICLISTI”
Gentile direttore Francini, ho letto con molto interesse la lettera del signor Eugenio S. sulle biciclette nelle aree pedonali. La lettera fotografa, in maniera assolutamente veritiera, precisa e per nulla esagerata, una reale situazione, quella della (come definirla?) “pirateria a due ruote” nelle aree pedonali, e non solo, aggiungo io. Manca una sola osservazione: quella della quasi totale assenza, sulle bici, di fanalini (davanti e dietro) anche se essi sono obbligatori: se lei, poi, ci aggiunge il fatto che le bici, di sera, sono, spesso, pressoché invisibili e quello che i loro guidatori fanno il classico “comodaccio loro”, quel che ne risulta è un’evidente situazione di rischio non per loro, che pure provocano e che sarebbero i primi a subirlo, ma per i bistrattati automobilisti. Quando un “quattro ruote” investe un “due ruote” poco importa che il primo abbia ragione (per via di quanto detto sopra); ha comunque ucciso, o gravemente ferito, un essere umano! Con i problemi che ne seguono, nel futuro, di ordine psicologico o di coscienza. Ieri sera, per esempio, sul viale Giannotti, non ho investito una “gentile” (!) signora su una bici buia, che più buia non si poteva, che ha fatto un’improvvisa inversione a “U” perché, in città, io guido sempre a velocità moderata, soprattutto di sera, e ho gli occhi ben aperti. La bicicletta sarà pure un mezzo di trasporto ecologico, non inquinante eccetera eccetera, ma chi ci va sopra rappresenta spesso un autentico pericolo ed è un arrogante (ha notato con che faccia attraversano sulle strisce pedonali (pedonali!) a cavallo del loro mezzo e se li inviti a scendere come ti trattano male?) ed è uno che se ne infischia dei sacrosanti diritti degli altri. Lei scrive “non tutti i ciclisti si comportano allo stesso modo e che... non si debba generalizzare”. Ha ragione, ma solo in teoria, perché le biciclette buie sono la maggioranza, che più maggioranza non si può. Perché lei non pensi a qualche forma di invidia da parte mia verso i ciclisti, sappia che in gioventù ho molto usato e amato la bici e la amo ancora. Grazie della sua attenzione. Molti saluti A.B.
LA SITUAZIONE DEI CASSONETTI AL GALLUZZO
La grandinata del settembre scorso dovrebbe averci insegnato che un occhio di tutti sulla città può servire a non versare lacrime amare in un domani vicino o lontano. Mi riferisco ad un meraviglioso pino che, su un vertice della piazza G. Savonarola angolo via Leonardo da Vinci, pende paurosamente verso la strada. Dalla foto che allego ma un sopralluogo chiarisce di più, è possibile vedere che la “gronda” del chiosco sot-
Salve, mi chiamo Daniele e sono un abitante del quartiere 3. Scrivo per portare alla vostra attenzione la situazione dei cassonetti al Galluzzo: accanto e dietro a molti cassonetti si può trovare di tutto, e sottolineo di tutto. A volte sembrano davvero delle discariche, con mobili e oggetti di ogni tipo e dimensione che vengono lasciati accanto ai cassonetti da chissà chi. Ultimamente mi è capitato più volte di assistere a questo “spettacolo”, e allora mi sono deciso a scrivervi. Vorrei che le autorità competenti venissero a conoscenza di questa situazione, se non lo sono già: oltre a essere molto brutto da vedere (una volta c’era perfino un wc), si intralcia il passaggio e chissà da dove viene e
cosa è la roba che viene lasciata accanto ai cassonetti. Potete fare un giro per vedere voi stessi! Spero che la situazione possa venire risolta e possano essere fatti controlli per far cessare questo brutto “spettacolo”, che comincia a preoccupare me come altri cittadini del Galluzzo. Grazie, Daniele
LA PULIZIA DELLE STRADE E CHI NON SPOSTA LE AUTO
Gentile direttore, vorrei “approfittare” del suo bel giornale (a proposito complimenti per come ogni mese ci informate su quello che avviene nel nostro quartiere) per rivolgermi direttamente in prima persona ai miei cari concittadini. Mi ricordo molto bene che fino a qualche anno fa era tutto un lamentarsi perché una, due o anche più volte alla settimana era necessario spostare la macchina per la pulizia delle strade, ed era così difficile trovare un posto libero che molti automobilisti preferivano lasciare la macchina parcheggiata fin dalla mattina e non usarla per tutto il giorno! Insomma prima di prendere la macchina bisognava pensarci due volte e prenderla solo se necessario! Ora finalmente le cose sono cambiate e la macchina deve essere spostata solo una volta al mese. Mi sembra una gran bella comodità, a patto però che quella volta al mese tutti la spostino! Invece nella mia strada, ma da quanto mi dicono gli amici anche in altre strade, anche in quell’unica notte al mese in cui la macchina va spostata per permettere a chi pulisce di fare bene il proprio lavoro (che va a nostro vantaggio!!) in tanti non la spostano. Risultato: 1) la strada resta più sporca. 2) stai a vedere che decideranno di rimettere il divieto di sosta una volta alla settimana! Cari fiorentini, almeno una volta al mese ricordatevi di spostarla la macchina! Pensateci, conviene a tutti!! Saluti, C.M.
IL REPORTER RISPONDE Caro lettore, condivido con piacere il suo “appello” ai fiorentini. Spesso, soprattutto in passato, la pulizia delle strade era vista più come un “incubo” che come un bene per la città e per la qualità della vita dei suoi abitanti. La riorganizzazione del servizio che negli ultimi anni ha avuto luogo a Firenze è andata proprio nella direzione di un minor “disturbo” (se così si può chiamare) per i cittadini. Ma non deve essere mai dimenticato che stiamo parlando di un servizio importante, molto più di quanto spesso si pensi: ben venga dunque la ricerca di un “modus operandi” che vada incontro alle persone, ma quello che alla fine conta è la qualità del servizio. Sono, insomma, i “risultati”. Ed è fin troppo evidente quanto essenziale sia la collaborazione dei cittadini, oltretutto chiamati ora – come ricordato anche nella sua lettera – a un impegno decisamente minore che in passato. Questo non vuol dire però che il comportamento di ciascuno sia meno importante di prima, anzi. È bene ricordare ancora una volta, insomma, che lasciando l’auto parcheggiata in occasione della pulizia delle strade non si rischia (soltanto) una multa, ma molto di più: si rischia di finire per vivere in una città più sporca di quanto dovrebbe. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
Editoriale dalla prima
Selezionando, da gennaio ad oggi, gli eventi che – messi in fila uno dopo l’altro – vanno a comporre il “film” dell’anno che stiamo per salutare. Dal trasloco dei banchi del mercato di San Lorenzo alla “rivoluzione” di piazza del Carmine (e con lei di tutto l’Oltrarno), ecco un viaggio a ritroso nel 2014 fiorentino. Ma dicembre fa rima anche (e soprattutto) con Natale: è il mese luccicante dedicato alle feste, alla famiglia, alla solidarietà e ai regali. A proposito di regali, quest’anno abbiamo domandato agli alunni di una scuola elementare di scrivere a Babbo Natale delle letterine “speciali”, chiedendo – per una volta – doni non per se stessi, ma per la città. Ebbene, che cosa vorrebbero per Firenze i cittadini di domani? Da grattacieli di marzapane a una ruota panoramica, passando per un treno speciale in grado di aiutare i meno fortunati, sono tanti i desideri espressi dai bambini fiorentini per la città. E se poi nell’immaginario collettivo Natale è legato a doppio filo alla neve, a Firenze c’è ancora chi ricorda (bene) quella volta che la neve cadde davvero, e abbondante, paralizzando la città: era il 17 dicembre 2010. Proprio per evitare il rischio di rivivere una situazione simile, la città si è dotata di un “piano” a prova di maxi-fiocchi: ecco come Firenze si è preparata per affrontare un’eventuale emergenza, ma anche quello che i suoi abitanti (non) devono fare per limitare i disagi. Infine, questo mese Il Reporter racconta la storia di Rodolfo Angelico, per tutti “Foffo”, fiorentino doc capace di vivere mille vite in una e di mettere lo zampino in capolavori del cinema di casa nostra come “Amici Miei” e “Cari fottutissimi amici”. Perché a Natale non c’è niente di meglio che concedersi un po’ di tempo per leggere una storia. Meglio se vera. Magari sotto l’albero. E allora, buone feste a tutti. MATTEO FRANCINI
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