Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

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Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 6 del 2 febbraio 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.

Febbraio 2015

Anno IX Ed. 6

Firenze Quartiere 1

Centro Storico Porta Romana San Jacopino

Distribuito da

www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

Formula Direct simply

 Progetti

✎ Editoriale

il futuro delle piazze del quartiere

le “prove” che attendono i fiorentini Matteo Francini

I

l mese del tram: così si potrebbe definire questo febbraio. E i motivi sono diversi. Elencandoli in ordine cronologico, si inizia con i festeggiamenti per i cinque anni dall’entrata in funzione della T1. Era il 14 febbraio 2010 quando Sirio “battezzava” i binari tra la stazione di Santa Maria Novella e Scandicci: adesso, un lustro più tardi, i numeri dicono che la linea 1 è sempre più utilizzata e apprezzata.

Viaggio in alcune delle aree in attesa di una “rinascita”, fra richieste e novità

☛ pagine 2-3

 Fiorentina

Veronesi, europa league, Moretti sfida al tottenham e le sue ission impossible” “M a White Hart Lane? Terre Rare: Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il blaa tu per tu con sone e la bacheca piena di vecchi trofei. lo scrittore ☛ SegUe a pagina 18

☛ pagina 20

☛ SegUe a pagina 23

auto, tram, bus e bici: cosa cambia in strada Gianni Carpini - Elisabetta Pini

S

empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palazzo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico”, conferma l’assessore alla mobilità Giorgetti. Diminuzione “dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto e alla crescita della mobilità ciclabile”. Il tutto mentre sul fronte del tram partono i lavori lungo l’intero percorso delle linee 2 e 3 e la T1 compie cinque anni. Con un’idea: prolungare l’orario delle corse nei weekend.

☛ SegUe aLLe pagine 8-9

Le strade di Mr. Moskovitch | 2a puntata ☛ pag. 21

i luoghi da vivere per san valentino

interventi in vista per san niccolò Novità in arrivo per la zona. I residenti concordi: “Deve essere valorizzata di più”.

☛ pagina 4

che scuola scegliere? corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per materne, primarie e secondarie, in primavera quelle per i nidi.

☛ pagine 10-11

“abitare solidale”, mai più soli in casa

☛ pagina 7

☛ pagina 12

La famiglia italiana della frutta


2 | Febbraio 2015

Quartiere 1

#Primo piano

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

 Le piazze del quartiere/1

dilemma-parcheggio per brunelleschi. “riqualifichiamola con un giardino”  Focus

eventi per animare dallapiccola e dintorni

V

ivacizzare piazza Dallapiccola, altrimenti poco vissuta, e promuovere le tante attività commerciali che si trovano nei dintorni. Lo fa ormai da sei anni il centro commerciale naturale di via Doni, impegnato nell’organizzazione di vari eventi ad hoc. “Organizziamo aperture straordinarie e iniziative di vario genere ormai da tempo per valorizzare e rendere vitale il quartiere – spiega Roberto De Luca, presidente del Ccn – ora, a causa dei lavori per la tramvia, non ci è consentito di chiudere via Doni al traffico perché ritenuta una direttrice troppo importante, così dobbiamo concentrare le attività solo sulla piazza, mentre prima potevamo coinvolgere un’area più grande”.

Sara Camaiora

P

archeggio sì, parcheggio no. Ancora non è chiaro il futuro di piazza Brunelleschi. Era il 2012 quando una Ati (associazione temporanea di imprese) presentò il progetto di un parcheggio interrato da centonovanta posti per la piazza, con un accesso diretto all’ospedale di Santa Maria Nuova. Una soluzione simile a quella pensata per piazza del Carmine dove poi, come si sa, è arrivato il “niet”. Per piazza Brunelleschi non c’è ancora una risposta definitiva. Fin da subito i residenti hanno espresso la loro contrarietà al parcheggio, lanciando anche una petizione online. “Questo progetto non ha niente a che vedere con la tutela del patrimonio storico, potrebbe avere ricadute pesantissime per commercianti e abitanti con i lavori, rischi per uno scavo vicino agli edifici e con una falda acquifera a pochi metri di profondità – spiega Paola Pachi, del comitato per piazza Brunelleschi – la piazza è da riqualificare, chiediamo che venga trasformata in un giardino: i parcheggi si possono ricavare da altri locali inutilizzati”. Intanto, dal Quartiere 1 arriva una mozione che chiede all’amministrazione comunale alcune azioni precise preliminari alla previsione del parcheggio: innanzi-

tutto di assodare la piena messa a regime dei parcheggi esistenti nel centro storico, pianificando anche “un sistema intermodale che li metta a sistema”, poi di “reperire informazioni circa la possibilità di ritrovamenti archeologici” nell’area sottostante ai lavori, nonché sulla “mappatura degli impianti dei sottoservizi più vecchi che renderebbero lo scavo più oneroso” e “allargherebbero i tempi e l’uso dell’area cantierata”, di “prevedere accurati carotaggi data la presenza della falda acquifera a 6-7 metri” e verificare “la stabilità statica degli edifici per evitare il rischio di fessurazioni”. Non solo: prima di approvare una volta per tutte il progetto del parcheggio interrato, la mozioni propone, in alternativa, di “considerare l’opportunità di destinare una quota dell’area sotterranea del complesso di via Bufalini, valutati in quota di oneri urbanistici, come parcheggi a pagamento per chi si deve recare all’ospedale di Santa Maria Nuova”, mentre, in caso di una decisione affermativa sul progetto, viene chiesto di “farsi carico che i posteggi pertinenziali previsti vadano a soddisfare le quote di chi risiede nell’area e i parcheggi a rotazione siano destinati effettivamente a chi si reca all’ospedale”.

Piazza Brunelleschi attende di conoscere il suo futuro

Ancora da decidere il futuro dell’area: presentata una mozione, mentre il comitato avanza le sue richieste

 Nuovo museo e restauri

rilancio per ss. annunziata

I

l restauro della facciata della basilica e della fontana di Pietro Tacca e il nuovo museo degli Innocenti. Piazza Santissima Annunziata si prepara a cambiare volto. Sarà il viatico per un suo rilancio, urgente secondo chi vive e lavora qui? L’intervento di restauro dell’arredo monumentale della piazza verrà realizzato grazie alla donazione di trecentomila euro da parte di un privato cittadino al Comune di Firenze, riguarderà la facciata della basilica, le superfici decorate architettoniche in pietra serena e la pavimentazione del loggiato, oltre che la fontana “occidentale” del Tacca (l’altra è già stata oggetto di riqualificazione). Ma non solo: pochi mesi ancora e i nuovi spazi dedicati al museo degli Innocenti vedranno la conclusione. Si tratta di ambienti recuperati e aperti al pubblico che saranno inaugurati nella primavera del 2016. Il nuovo museo si svilupperà con tre percorsi espositivi, un bookshop e una caffetteria sulla terrazza panoramica. “L’istituto ripropone così, in chiave culturale, la sua secolare vocazione all’accoglienza. Un luogo aperto ai cittadini e ai turisti che, attraverso opere d’arte e documenti, racconta in maniera unitaria la propria storia”, viene spiegato. I lavori riguardano una superficie di circa quattromila metri quadrati, oltre ai cortili e al loggiato: una volta ultimati, l’area museale risulterà più che raddoppiata rispetto al passato. L’obiettivo per la piazza, anche grazie a queste operazioni, è quello di farla tornare presto al suo antico splendore, venendo incontro alle attese di molti. “Merita di essere maggiormente messa in evidenza, è una delle piazze più belle della città – spiegano alcuni commercianti – va meglio di un tempo ma purtroppo non mancano bivacchi e sporcizia: se ci fosse più circolazione di persone la situazione sarebbe diversa”.


Quartiere 1

#Primo piano

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Febbraio 2015 | 3

 Le piazze del quartiere/2

 San Marco

salvemini in attesa: si riparte dai banchi?

via i bus turistici, “ma il traffico resta”

B

Tanti progetti non realizzati: ora due arrivi da S. Lorenzo

2

banchi del mercato in arrivo da San Lorenzo

Sara Camaiora

A

nni fa qua c’era un chiosco che vendeva fiori. Poi si parlò di installare una giostra, di realizzare eventi e iniziative culturali, di portarvi bancarelle di libri. Tutti progetti che poi non hanno preso forma, mentre i problemi sono rimasti. Piazza Salvemini è da anni sede di bivacchi e degrado, come denuncia da tempo chi vive e lavora nella zona. Una situazione che, secondo qualcuno, è lievemente migliorata negli anni, ma che invece altri non esitano a definire “invivibile”. Sarà la vicinanza del Sert di Borgo Pinti, sarà il fatto di essere un luogo principalmente “di passaggio”, ma se nella vicina San Pierino, fino a qualche anno fa fin troppo nota per la mancanza di sicurezza e poi oggetto di un’operazione di recupero, si sente finalmente dire che le cose sono cambiate, piazza Salvemini, secondo quanto racconta la gente del posto, sembra dover attendere ancora la sua rinascita. Quella che potrebbe avvenire grazie al trasferimento sul suo

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suolo di due banchi dal mercato di San Lorenzo, dopo l’operazione di “spacchettamento” contenuta nella delibera approvata lo scorso dicembre che sanciva una nuova collocazione per quarantaquattro esercenti dello storico mercato: tra le nuove destinazioni previste figura anche piazza Salvemini. Intanto, tra chi qua lavora, serpeggia il malumore per una situazione complessa che va avanti da molti anni e, sul futuro della zona, restano ancora dubbi e incognite, ma la speranza che in qualche modo si possa renderla più vitale e frequentata non manca. “C’è bisogno di una riqualificazione urbana e culturale – sostiene Mauro, dalla libreria che si affaccia sulla piazza – il bivacco è continuo, c’è sempre sporcizia, quando tiriamo su i bandoni del negozio troviamo di tutto. Eppure questa piazza è un punto nevralgico, è nella direttrice tra Duomo, Santa Croce e piazza Beccaria, frequentata da cittadini e turisti. Ci vorrebbero eventi musicali o culturali e una risistemazione degli arredi urba-

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ni: un’idea che abbiamo pensato potrebbe essere il verde pensile, simile a quanto realizzato alle Murate. Crediamo che questo sia un luogo che abbia tanto da dare, ma che finora non è stato valorizzato”. “I controlli ci sono ma i problemi restano, è una piazza poco viva, ma comprendo anche che sia difficile che qualcuno voglia investire proprio in questo spazio”, ammette Giovanni, un altro commerciante. Isabel, titolare di un negozio ubicato qua, alza le braccia. “Il degrado è sempre lì, da anni – dice – adesso vediamo cosa succede. Negli anni si è parlato di fare tante cose, ma poi più nulla: c’è assolutamente bisogno di ‘qualcosa’, la piazza va occupata altrimenti la situazione non cambierà”.

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 Curiosità

centrale e “sconosciuta”, la storia del giglio

P

uò essere raggiunta da via delle Oche o da via del Corso, passando per vicoli brevi e stretti. Piazza del Giglio è centralissima, piccola e – stranamente – quasi sconosciuta. Sembra una corte, perché circondata dalle mura di alti palazzi, un po’ grigia ma ricca di dettagli come una targa per Odoardo Spadaro e un antico divieto alla pratica di giochi come quello delle pallottole. L’aneddoto più curioso sulla piazza è legato alla bellissima Ginevra degli Almieri, che fu costretta a sposare Francesco Agolanti nonostante amasse Antonio Rondinelli. Una mattina fu ritrovata senza sensi e si pensò che fosse morta. Distesa su una bara nel cimitero di S. Reparata, Ginevra si risvegliò e corse fino alla casa del consorte, nell’attuale piazza del Giglio. Il marito la scambiò per un fantasma e non la fece entrare. L’unico che l’accolse fu Antonio, il suo grande amore. E ancora oggi, nella notte del primo martedì di ogni mese, si racconta che il fantasma di Ginevra compaia proprio in piazza del Giglio.

Piazza del Giglio può sembrare una corte, perché circondata dalle mura di alti palazzi

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Piazza Salvemini in cerca di soluzioni: non mancano segnalazioni e richieste da parte di residenti e commercianti della zona

us turistici in via della Dogana e non più davanti alla basilica. Una scelta compiuta dall’amministrazione per liberare dal traffico piazza San Marco. Ma che, secondo chi lavora qui, ancora non basta. “Di autobus turistici ne passava uno ogni mezz’ora, le linee urbane invece sono oltre una ventina e i mezzi passano praticamente ogni cinque minuti, il traffico insomma è ancora moltissimo – spiegano da un bar – più che una piazza sembra uno svincolo. Bisognerebbe decentrare qualche linea o indirizzarla in modo diverso. Ed è urgente una riqualificazione, il fondo stradale è dissestato”.

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4 | Febbraio 2015

Quartiere 1

#Luoghi

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

 Progetti

 Tra richieste e risultati

novità per san niccolò: “valorizziamo la zona”

luci accese sul rione leopolda

Pilomat, riqualificazioni e percorsi pedonali fra gli interventi previsti Elisabetta Pini

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ltrarno vuol dire anche San Niccolò. Per questo, nel piano di rilancio della zona messo in campo dall’amministrazione comunale, ci sono anche interventi per questo rione caratteristico e ricco di attrattive. Si parla di una riqualificazione di tutta l’area intorno a via dell’Erta Canina, mentre è già in atto la risistemazione di Porta San Niccolò: nel piano per l’Oltrarno è prevista inoltre la creazione di percorsi pedonali collegati a piazzale Michelangelo. E a sostenere la

necessità di una maggior promozione di quest’angolo di Firenze, ricco di potenzialità, sono in molti tra chi vive e lavora qui. “Non ci sono molte indicazioni per luoghi che meriterebbero sicuramente una visita, come il giardino delle Rose o quello alla Carraia: chi arriva qui molto spesso non sa dove andare – fa presente Teresa da un negozio di via dell’Erta Canina – è una zona molto bella che avrebbe bisogno di essere valorizzata di più”. Pilomat a scomparsa al posto delle catene per la Ztl notturna: è questa un’altra

Previsti interventi per San Niccolò: in tanti, tra chi vive e lavora nella zona, chiedono una maggior promozione del rione

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novità in vista, presente tra le richieste avanzate all’amministrazione anche dai comitati di residenti della zona. La “movida” anche qui non manca, ed è diventata in alcune occasioni un tasto dolente per gli abitatanti, soprattutto per la presenza di veicoli dove non dovrebbero sostare. “Di giorno non ci sono problemi, è una zona molto tranquilla e vivibile, ma di notte troviamo macchine ovunque”, segnalano alcuni residenti. C’è poi chi sottolinea la moria di attività commerciali e botteghe e la mancanza di servizi. “Non c’è un bancomat, ce lo chiedono tantissime persone che passano di qui – conferma Monica – molte botteghe hanno chiuso, l’affitto a volte si rivela insostenibile: la mesticheria, la macelleria, l’edicola, e ora ci troviamo con pochi servizi per i cittadini”. C’è però anche chi non esita a definirlo un “rione fortunato” per la presenza di molto verde, aree dove passeggiare e sostare, come due mamme che fanno giocare i loro bambini davanti alla palestra San Niccolò. Un luogo, quest’ultimo, molto particolare, nato dagli antichi lavatoi pubblici coperti, diventato palestra comunale, ora in gestione al comitato San Niccolò, all’associazione Axè Capoeira e a Diladdarno, tornato a disposizione dei cittadini del rione e fruibile da chi vive nella zona. E un destino simile è quello che in molti auspicano per l’istituto Demidoff, di proprietà di Asp Montedomini, attualmente in vendita con un’asta pubblica: in più occasioni i residenti e il comitato hanno espresso la contrarietà a questa scelta, chiedendo invece che continuasse a rappresentare un luogo a servizio della cittadinanza.

Sara Camaiora

Tra le richieste dei cittadini c’è il completamento degli arredi urbani di piazza Bonsanti

S

ulla carta aveva tutti i requisiti per essere un quartiere “da sogno”. A due passi dal centro, condomini moderni, un progetto elegante e all’avanguardia. Ma le cose, al momento, non sono andate così. Parliamo del quartiere Leopolda-Paisiello, realizzato tra il 2005 e il 2007 nell’ambito di un programma di edilizia residenziale e ancora incompleto a causa dei problemi delle ditte costruttrici che hanno portato a un blocco della realizzazione delle opere di urbanizzazione. Così, da tempo i residenti si sono riuniti in un comitato per rivendicare una vera riqualificazione. Il completamento degli arredi urbani di piazza Bonsanti, la realizzazione di un’area verde con panchine e giochi per i bambini, l’ultimazione dei lavori per collegare l’area con via Ponte alle Mosse da un lato e le Cascine dall’altro sono le loro principali richieste. E non è mancato, ultimamente, il dialogo con amministrazione comunale e Quartiere 1, che ha portato ad alcuni risultati, come l’impegno, da parte dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini, a creare un giardino verticale su una parete esterna dell’ex Leopolda, ma soprattutto l’attivazione dell’illuminazione elettrica che ancora mancava nelle strade principali che si snodano tra palazzi e negozi. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo dell’illuminazione ma continueremo a seguire la vicenda, facendo da trait d’union con le ditte per far sì che i problemi dell’area si risolvano in breve tempo”, sottolinea Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1. “La mancanza dei due collegamenti, in particolare di quello con via Paisiello, è un disagio per chi vive e lavora qui – spiegano i componenti del comitato – ci stiamo battendo per un giardino perché lo riteniamo prioritario per noi e per tutta la zona circostante, c’è uno spazio su cui la ditta costruttrice, nel frattempo fallita, avrebbe dovuto edificare altri appartamenti, abbiamo chiesto una variazione della destinazione urbanistica perché possa trasformarsi in area verde. Diventerebbe uno spazio di aggregazione importante, in grado di limitare anche i problemi di delinquenza che purtroppo non mancano”. Secondo quanto segnalato dal comitato, sarebbero frequenti i furti nelle abitazioni in questa zona: “L’abbandono porta alla mancanza di sicurezza, i controlli delle forze dell’ordine ci sono, ma la risposta – conclude il comitato – deve essere la socializzazione”.

PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Il servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.

Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).


E-mail: quartiere1@comune.fi.it

Lungo le mura di Santa Rosa

Manutenzione strade

UN BANCO DI FRUTTA E VERDURA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ Un banco di frutta e verdura lungo le mura di Santa Rosa (la destinazione iniziale era piazza dè Nerli ma i lavori di adeguamento della piazza per la nuova viabilità di Oltrarno hanno costretto a cambiare sede ndr) a disposizione delle famiglie di Oltrarno in difficoltà, tutti i venerdì mattina dalle 10 alle 12. Il banco, attrezzato con prodotti di qualità destinati al macero, è riservato a 100 famiglie beneficiarie individuate dai Servizi Sociali, che potranno ritirare i prodotti grazie ad una apposita carta. Questa l’iniziativa varata dal Q.1 per aiutare le famiglie, coinvol-

gendole direttamente nella scelta del cibo invece di utilizzare pacchi alimentari preconfezionati. Progetti come questo permettono di superare la paradossale situazione per cui molti prodotti vengono buttati via mentre tante persone non hanno di che alimentarsi a dovere. L’importanza in questo senso di frutta e verdura è stata valutata recentemente anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha stimato che il basso apporto di questi alimenti rappresenta la causa del 3,5% delle malattie. Il progetto si chiama M.U.R.A.

FINANZIATA LA RIQUALIFICAZIONE DI VIA DELLA COLONNA (Mangiare Uguali Responsabilmente Attivi) ed è gestito in collaborazione con Auser, Ancescao, Croce Rossa Italiana, Rete di Solidarietà, Angeli della Città e con il supporto della Cooperativa CFT. “Un grazie particolare va ai Bianchi di Santo Spirito - ha dichiarato il presidente del Q.1, Maurizio Sguanci. Sono stati loro ad acquistare i tre banchi per il mercato. Uno è quello già attivo, gli altri due saranno utilizzati per estendere l’iniziativa ad altre zone del quartiere”.

Con i proventi della vendita di Palazzo Vivarelli Colonna (12 milioni di euro) la giunta comunale ha immediatamente provveduto a finanziare numerosi interventi di riqualificazione in varie zone della città. Tra progetti approvati spicca quello relativo alla direttrice via della Colonna-via Niccolini, un’opera molto attesa visto il cattivo stato di manutenzione della pavimentazione stradale. Con un investimento di un milione e 400 mila euro saranno asfaltati ex novo via della Colonna (tratto Borgo Pinti-via Farini), via Niccolini (tratto via Carducci-via della Mattonaia) e l’area dell’incrocio via della Mattonaia-via Niccolini mentre nel tratto di fronte a piazza D’Azeglio si procederà alla sostituzione del lastrico. Previsto inoltre il rifacimento del marciapiede in lastrico della piazza (lato giardino). Completano l’intervento alcune opere edili minori, quali la rimuratura localizzata di liste dei marciapiedi di via della Colonna e via Niccolini e lo smontaggio-rimontaggio del cordonato centrale della carreggiata di via Niccolini, dove è collocata la porta telematica. Per quanto riguarda i tempi, a breve sarà bandita la gara di appalto per l’individuazione della impresa che effettuerà i lavori che dovrebbero iniziare a marzo e terminare nel giro di 8-9 mesi. Riguardo a piazza D’Azeglio, la giunta ha dato il via libera anche a due progetti riguardanti il giardino: il primo consiste nella manutenzione straordinaria del campo di calcetto e nella realizzazione di un campo di calcio a due.

Grazie all’impianto di climatizzazione

TEATRO DELLA PERGOLA LA NUOVA DIMENSIONE DI PIAZZA DEL CARMINE IN FUTURO APERTO ANCHE L’ESTATE Svolta per l’Oltrarno

Nel 2015 il Teatro della Pergola disporrà di un nuovo impianto di climatizzazione, oltre a presentare l’ingresso e la sala Spadoni completamente rinnovati. Questi interventi, che fanno parte degli ultimi due lotti di un ampio e complesso progetto di restauro e risanamento conservativo (valore complessivo oltre 4 milioni di euro), sono stati approvati dalla Giunta nella seduta di fine anno. L’intervento è condiviso tra la Fondazione Teatro della Pergola, la Direzione Servizi Tecnici del Comune di Firenze e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato. I lavori saranno effettuati tra maggio e settembre per non interferire con la normale attività del Teatro e il nuovo impianto di climatizzazione consentirà di dare finalmente continuità alla programmazione culturale anche nei mesi estivi. La Fondazione Teatro della Pergola ha manifestato la necessità di realizzare un “ridotto” per circa 60/70 posti a sedere a cui si potesse accedere direttamente da via della Pergola e la Sala Spadoni, individuata come lo spazio più adatto in questo senso, verrà adeguata alla sua nuova destinazione.

Dall’11 gennaio è scattato il recupero pedonale di Piazza del Carmine e con esso una nuova organizzazione della mobilità nell’intero Oltrarno. Una festa in piazza e un animato incontro pubblico in Sala Vanni hanno “battezzato’ questa svolta, all’insegna della partecipazione e anche della discussione. Difficilmente c’è l’una senza l’altra, come è normale e giusto che sia, quando si mette mano ad innovazioni di questa portata. L’importante è che questo processo di cambiamento e di nuovo protagonismo dell’Oltrarno coinvolga davvero tutti, dai residenti alle categorie economiche, perché solo l’impegno, la passione, il senso civico e l’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno possono produrre dei risultati significativi e duraturi, in grado di restituire a questa parte così essenziale di Firenze la pienezza della sua identità.

Isee

COME CAMBIANO I CRITERI PER L’ACCESSO ALL’ASSISTENZA

Tecnologia Led

ALLE CASCINE IL PEDONE ACCENDE LA LUCE Centoventi nuovi punti luce “intelligenti” per una lunghezza di 2.650 metri, questo il nuovo impianto di illuminazione del parco delle Cascine che è entrato in funzione lo scorso 17 dicembre. “Un intervento importante per migliorare l’utilizzo e la sicurezza del parco - ha spiegato il Sindaco Nardella - Non solo più luce, ma un sistema intelligente in grado di attivarsi al passaggio di chi cammina, un progetto concreto che ci permette di coniugare sicurezza e risparmio energetico. Quindi più illuminazione ma solo quando

serve - ha proseguito Nardella. Un altro passo avanti nel piano di rilancio e riqualificazione del parco per farlo vivere dai fiorentini di giorno e di notte”. L’impianto, realizzato con tecnologia Led, è stato suddiviso in tre aree funzionali: l’area 1 sul viale della Catena (900 metri) dalla tramvia al piazzale del Re, l’area 2 sul viale dell’Indiano e Galoppatoio dei Barberi fino al viale del Pegaso (800 metri), l’area 3 sul viale del Galoppatoio dei Barberi fino al viale dell’Aeronautica (950 metri). L’intervento è stato realizzato su

progetto di Silfi, con sponsorizzazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, per un importo complessivo di oltre 900mila euro. In occasione di F-light, l’annuale e suggestivo festival delle luci in programma a dicembre, è stata inoltre attivata la nuova illuminazione nel rione di San Niccolò, portando nuova qualità e sicurezza in una zona molto frequentata anche nelle ore notturne.

La Società della Salute, organismo presieduto dall’assessore al welfare Sara Funaro e dove sono presenti anche i presidenti di Quartiere, ha approvato i regolamenti applicativi del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica che è indispensabile per fruire di diverse agevolazioni come l’assistenza agli anziani e ai disabili. Come è ormai noto questo indicatore misura non solo il reddito dei singoli componenti ma anche la situazione patrimoniale, mobiliare e immobiliare, ponderandola con altri elementi di valutazione sociale. Dal 1° gennaio il nuovo Isee (ora si chiama DSU, Dichiarazione Sostitutiva Unica) sarà il cardine di tutte le prestazioni sociali. Con il nuovo impianto vengono introdotti indicatori calibrati sulla situazione delle famiglie, per consentire un accesso mirato alle prestazioni assistenziali. Due le novità importanti: la residenza da almeno due anni a Firenze e la perdita del diritto al contributo in caso di dichiarazioni che, in seguito alle verifiche effettuate, risultassero inferiori al reddito reale. Questo permetterà di concentrare sempre di più i benefici verso le persone che si trovano in reale stato di bisogno. Per gli interventi di sostegno al reddito si è scelto di mantenere invariata a 6 mila euro la soglia di accesso. Viene anche introdotto l’obbligo per i cittadini richiedenti di presentare una dichiarazione integrativa in caso di miglioramento della loro situazione reddituale familiare rispetto a quella dichiarata e la facoltà di produrre un’analoga integrazione in caso di peggioramento della situazione. Grazie a questo accorgimento sarà possibile far valere l’eventuale aggravamento della situazione economica familiare senza attendere i tempi legati alla presentazione annuale della dichiarazione dei redditi.

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BONUS GAS E LUCE

PRENOTAZIONI CON 055.055

A partire dal nuovo anno gli appuntamenti con gli Uffici Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) per la presentazione delle domande relative ai bonus per elettricità e gas dovranno essere prenotati esclusivamente attraverso il Contact Center comunale 055. 055. Gli utenti in possesso delle credenziali per l’accesso ai servizi on line, potranno provvedere direttamente a prenotare l’appuntamento tramite l’Agenda Servizi Prenotabili. Per la presentazione delle domande di nuovi bonus o rinnovi, non possono essere utilizzate certificazioni ISEE rilasciate nell’anno 2014.


6 | Febbraio 2015

#Il rione in pillole

 La proposta

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

 Grande schermo

Il centro Zeffirelli verso San Firenze

Studio di fattibilità per l’uso dell’ex tribunale come sede Ivo Gagliardi

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tudio di fattibilità per l’utilizzo dell’ex tribunale di piazza San Firenze come sede del centro culturale intitolato al maestro Franco Zeffirelli. Il mese scorso il sindaco Nardella ha partecipato a un incontro al Ministero dei beni e delle attività culturali con il ministro Franceschini e lo stesso Zeffirelli. “Nel corso dell’incontro – ha spiegato il sindaco – abbiamo esaminato la proposta del maestro in merito alla sede del centro culturale espositivo e di formazione a lui intitolato, che avrà, tra le altre finalità, quella di gestire e valorizzare il suo straordinario patrimonio artistico lasciato alla città di Firenze”. Zeffirelli ha avanzato l’idea di sostituire l’originaria destinazione della Casa Carnielo con una sede più ampia e centrale: così, tra le varie ipotesi è emersa pro-

Quartiere 1

buio in sala al cinema astra 2

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i spengono le luci in sala al cinema Astra 2. Dallo scorso 7 gennaio il cinema di piazza Beccaria, del gruppo Cinehall, ha cessato la sua attività. Le motivazioni “che hanno portato la proprietà a questa dolorosa decisione”, viene spiegato, “sono da rintracciare in primis nella generale crisi economica che si è abbattuta negli ultimi anni sul nostro Paese e sulla nostra città. Tale crisi si è a sua volta riflessa sul settore dell’esercizio cinematografico, che dal 2012 (in soli due anni) ha visto diminuire di circa il 50% la presenza del pubblico”. Così, come avvenuto per molte altre sale, “anche il cinema Astra 2 è stato purtroppo colpito dalla concomitanza di questi eventi sfavorevoli. La sala (che per tali motivi non ha affrontato l’acquisto del digitale) necessita inoltre di importanti interventi di manutenzione strutturale non più rinviabili. Per queste motivazioni – viene spiegato ancora – si è resa necessaria una chiusura del cinema, con l’impegno della proprietà di valutare in futuro tutte le possibili opzioni che verranno avanzate”.

 Il documento

patrimonio unesco, approvato il piano

È prio quella di un uso parziale del Palazzo San Firenze, sede dell’ex tribunale. “Abbiamo convenuto con il ministro e il maestro di provvedere a un rapido studio di fattibilità su quest’ultima ipotesi, sulla base di un’apposita proposta che sarà presto formalizzata dal maestro e con impegno economico, sia delle diverse istituzioni pubbliche coinvolte che di eventuali soggetti privati”.

Studio di fattibilità per destinare una parte dell’ex tribunale di piazza San Firenze a sede del centro culturale intitolato al maestro Franco Zeffirelli

stato approvato nelle scorse settimane dalla giunta comunale lo schema del secondo Piano di gestione del centro storico patrimonio mondiale dell’Unesco. Il suo obiettivo? Mantenere “l’eccezionale valore universale di Firenze”. “Il piano di gestione si attiene alle linee guida dell’Unesco e del Mibac ed è conforme al modello redatto dall’apposita commissione consultiva nazionale – ha spiegato il sindaco Dario Nardella – le linee guida e il modello prevedono che questo documento sia sottoposto a un monitoraggio e aggiornamento continuo”. Nello schema del nuovo documento viene sottolineato che la sua peculiarità “risiede in una maggiore attenzione nei confronti di un approccio sostenibile, che vada a soddisfare gli interessi della comunità locale, dei visitatori e degli altri attori operanti nel contesto”. In particolare è stata focalizzata maggiore attenzione “sull’analisi delle criticità emerse nel rapporto periodico” (impatto del turismo di massa a lungo termine, rischio di esondazione del fiume Arno, mobilità urbana, spopolamento dei residenti del centro storico, inquinamento dell’aria) e nella “individuazione di relative risposte”. “Questo nuovo piano – ha aggiunto il sindaco – non vuole limitarsi a essere un mero documento tecnico di analisi del territorio, ma si propone come strumento strategico e operativo, in grado di coniugare le tante dimensioni territoriali interessate e di individuare azioni concrete”. Nello schema approvato c’è anche un paragrafo dedicato alla partecipazione. “La partecipazione delle comunità locali – si legge nel documento – è un approccio logico e sostenibile per la conservazione del patrimonio e del suo eccezionale valore universale”.

 Gli interventi

scuole, quattro milioni di euro per i lavori

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uattro milioni di euro per le scuole, per la realizzazione di piccoli e grandi interventi che interesseranno molti istituti cittadini. La giunta di Palazzo Vecchio ha approvato diciassette delibere presentate dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Tra gli interventi in programma, 900mila euro serviranno per i lavori alle coperture della scuola Matteotti, 300mila per la copertura e le facciate della Garibaldi, 250mila per il miglioramento igienico e sanitario e la messa in sicurezza della scuola secondaria di primo grado Carducci. E ancora, altri 250mila euro sono stati stanziati per consolidare la copertura e i bagni della primaria Niccolini, 310mila per rifare bagni, spogliatoi e docce della don Minzoni e della Paolo Uccello, 300mila per adeguare alcuni asili nido alle norme sulla prevenzione degli incendi e 100mila per l’adeguamento alle normative di sicurezza di centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido di proprietà comunale.

 1265-2015

via ai festeggiamenti per i 750 anni di dante

F Senza Senza appuntamento appuntamento via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info327.28.97.058 327.28.97.058 NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251 NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251

irenze e Ravenna insieme nel nome di Dante Alighieri. A gennaio il sindaco Dario Nardella ha incontrato nella Sala di Clemente VII di Palazzo Vecchio il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci per parlare delle iniziative che le due città condivideranno in occasione del 750esimo anniversario della nascita del Sommo Poeta, ricorrenza che cade quest’anno. “A proposito delle celebrazioni di quest’anno per i 750 anni dalla nascita di Dante, a breve incontreremo il comitato nazionale per le celebrazioni dantesche – ha spiegato Nardella – con il sindaco Matteucci siamo d’accordo per dare vita a un programma di collaborazioni culturali, che si concentreranno dalla prossima primavera fino alla fine dell’anno e il cui filo conduttore è quello della promozione della lingua italiana nel mondo. L’obiettivo – ha aggiunto – è legare la figura di Dante alla lingua, tenendo conto del ruolo di Firenze, culla della lingua italiana. Tanto che tra i nostri obiettivi vi è anche quello di confermare a Firenze l’organizzazione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo promossi dal Ministero degli affari esteri con il Comune. È nostra intenzione attivare collaborazioni con le istituzioni fiorentine, a partire dalla Società dantesca e dall’Accademia della Crusca, e ravennati”.


Quartiere 1

Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

#Zoom

Febbraio 2015 | 7

 Il luogo

 Ricorrenze

il volto “romantico” del quartiere Scorci suggestivi, regali insoliti e tramonti mozzafiato: gli itinerari di San Valentino Valentina Veneziano

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l giorno di San Valentino è conosciuto e festeggiato in tutto il mondo. Non tutti amano questa festa, tra chi la ritiene troppo commerciale e altri per cui non ha alcun senso: l’amore – sostengono questi ultimi – non deve essere celebrato e ricordato in sole ventiquattro ore. Ma ammetteranno forse anche i più scettici che il 14 febbraio gode di un’atmosfera particolare che si può respirare anche a Firenze. E questa giornata può diventare la scusa perfetta per cimentarsi in qualcosa di nuovo, per dedicarsi ad attività inusuali o per camminare lungo strade che si frequentano poco o che non si conoscono, ma che regalano scorci suggestivi a costo zero. Ci si può ad esempio immergere tra le piazze più visitate, più centrali e incantevoli di Firenze. Partendo da piazza Santa Maria Novella si può costeggiare Palazzo Strozzi fino ad arrivare in piazza della Repubblica, fermandosi un po’ in piazza del Duomo

per scattare qualche fotografia e riprendere poi il percorso alla volta di piazza Santa Croce, passando per Borgo dei Greci. Un percorso alternativo, che vede come punto di arrivo sempre la zona di Santa Croce, potrebbe essere una passeggiata mano nella mano (quando possibile) alla destra dell’Arno, ammirando non solo Ponte Vecchio, ma anche i canottieri al lavoro e un tramonto da mozzare il fiato. Per restare incantati di fronte a una vista da cartolina ci si può fermare, per più di qualche minuto, su ponte Santa Trinita o in lungarno Benvenuto Cellini (vicino a ponte San Niccolò), per godere di una vista sul centro storico più “alternativa” e meno turistica. Anche l’Oltrarno è indubbiamente una meta romantica, perché le sue strade strette e le piccole piazze possono regalare dettagli perfetti (almeno per un giorno) come biciclette colorate, artigiani al lavoro e negozi vintage dove sorprendere con insoliti

Il giorno di San Valentino può diventare la “scusa” perfetta per dedicarsi ad attività inusuali o andare alla scoperta di scorci suggestivi

cimeli il vostro lui o la vostra lei, lasciandosi trasportare dall’atmosfera artistica, sostando in piazza Santo Spirito per poi raggiungere piazza Pitti e la Fontana dello Sprone. E ancora, Firenze vanta giardini incantevoli e sfacciatamente romantici: quindi, se camminare non rientra nelle vostre corde, le panchine del giardino Bardini (biglietto 8 euro, orario 10-19) con relativa vista sono in grado di far innamorare una seconda volta. Il panorama da piazzale Michelangelo è ancora più irrinunciabile nel giorno di San Valentino, ma per chi vuol vivere un piccolo sogno, in un ambiente più intimo, è il giardino delle Rose (leggi anche articolo a fianco) la meta ideale, per rivivere la giornata e sfogliare l’album delle fotografie appena scattate.

arte, pace, panorama: a ciascuno il suo motivo per visitare il giardino delle rose

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ono molti i motivi per cui vale la pena visitare il giardino delle Rose (ingresso gratuito). Il primo è che rappresenta un’oasi di pace, il luogo perfetto dove fermarsi a leggere un buon libro seduti su una panchina. Il secondo è per il panorama mozzafiato che offre. Il terzo è per sorprendersi alla vista del giardino giapponese realizzato da Yasuo Kitayama, inaugurato nel 1998. Il quarto è per ammirare le sculture dell’artista Jean-Michel Folon, mentre il quinto per individuare il proprio angolo preferito tra oltre mille varietà botaniche. V.V.


8 | Febbraio 2015

#L’inchiesta

 Muoversi in città/1

le ore piccole per il tram (che compie 5 anni) Il 14 febbraio 2010 il primo viaggio della T1: ora si pensa a prolungare l’orario delle corse nel weekend

Elisabetta Pini

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a linea 1 e le future linee del tram attive tutti i venerdì e i sabato notte. È l’obiettivo di una mozione (il cui oggetto è proprio “prolungamento dell’orario di attività della tramvia nel fine settimana”) proposta dal consigliere comunale fiorentino del Pd Cosimo Guccione, in discussione a Palazzo Vecchio in queste settimane, mentre un testo analogo è stato presentato e già approvato al consiglio comunale di Scandicci e ai consigli dei Quartieri 1 e 4. Un atto con cui si chiede un impegno preciso con Ataf per richiedere un servizio pubbli-

co notturno in grado di disincentivare e ridurre l’uso dei mezzi privati verso mete frequentate come il centro storico. Come avviene insomma in altre città europee, dove nel weekend i giovani escono la sera lasciando l’auto a casa, e come risulta dai “desiderata” di molti fiorentini, stando almeno all’indagine della Regione Toscana chiamata “I fiorentini e la tramvia”, secondo cui il 65 per cento degli intervistati si è dichiarato interessato a un posticipo della chiusura del servizio nel fine settimana. Se questo è quanto potrebbe riservare il futuro del sistema tram-

viario fiorentino, la linea 1 festeggia il suo quinto compleanno proprio il 14 di questo mese. E il presente, intanto (in attesa della nascita delle nuove linee), dimostra un utilizzo sempre maggiore dei tram che collegano Firenze a Scandicci: le cifre parlano di 1.088.180 passeggeri mensili, secondo i dati aggiornati al 31 maggio scorso (5.440.901 totali nei primi cinque mesi del 2014, con un picco ad aprile dovuto all’affluenza eccezionale in occasione della Notte Bianca), mentre nel 2013 avevano viaggiato sul Sirio 1.074.791 di persone al mese (12.894.497 passeggeri to-

tali) e 1.064.184 nel 2012 (12.770.202 in totale). Sempre secondo l’indagine “I fiorentini e la tramvia”, sono cresciuti nel tempo i frequentatori assidui di questo mezzo, ovvero coloro che lo utilizzano da due a cinque giorni a settimana, il 75 per cento del totale. Il tram – viene spiegato ancora – serve principalmente per raggiungere il posto di lavoro (34%), ma anche per spostamenti di carattere personale o svago (25%). Il passato, dunque, è quel 14 febbraio del 2010, quando il primo tram partiva dalla stazione di Santa Maria Novella verso Villa Costanza a Scandicci e un

 L’intervista

“Via ai lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3” L’assessore Giorgetti fa il punto sui cantieri, da Novoli allo Statuto

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l 2015 è l’anno dei cantieri per i binari di domani, l’anno nel quale Firenze si gioca gran parte della sua viabilità futura. Parola di “mister tramvia”. Dopo l’assaggio del 2014, i lavori per le linee 2 e 3 entrano nel vivo. Strade chiuse, inversioni di marcia, rivoluzione dei parcheggi: Il Reporter ha fatto il punto con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti. L’appello è sempre il solito: lasciare a casa l’auto e prendere bus e bici. Assessore, che cosa attende i fiorentini? Finora i cantieri sono partiti in modo parziale. Durante quest’anno inizieranno i lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. Uno degli snodi principali è Novoli: lì cosa succederà? In via di Novoli i lavori proseguiranno nei prossimi mesi, tra aprile e maggio ci sarà la chiusura della strettoia, poi si lavorerà anche per costruire il viadotto della

tramvia che dall’incrocio con via Forlanini passerà sopra il Mugnone. E per la linea 3? Il ponte dello Statuto rimarrà chiuso per tutta la durata dei lavori, sarà riaperto solo quando ci passerà il tram. Il cantiere in via dello Statuto, invece, si svolgerà su tre fasi, prima per lo spostamento dei sottoservizi sul lato della carreggiata verso Careggi, poi su quello opposto. Infine nel centro della strada, lì dove sarà realizzata la sede tramviaria. Scompariranno tanti parcheggi... Stiamo studiando molte soluzioni. Alcuni accordi per i residenti ci sono già: a Novoli il parcheggio sotterraneo del centro commerciale San Donato, in viale Morgagni abbiamo trovato nuovi spazi grazie all’Università, in piazza Leopoldo, d’intesa con Unicoop Firenze, vengono messi a disposizione 140 posti auto del supermercato, dalle 19 alle 9.

E in piazza Dalmazia? Il parcheggio di viale Corsica – già a disposizione – sarà ampliato, mentre abbiamo fatto una serie di opere di recupero del sottoattraversamento pedonale della ferrovia: ritinteggiato, pulito e dotato di telecamere di sicurezza. Intanto si pensa anche all’estensione di queste linee: il tram-metrò fino a Firenze sud. Ci sono gli studi preliminari di fattibilità sia per il sottoattraversamento del centro, sia per l’interramento della tramvia sotto i viali di circonvallazione verso Bagno a Ripoli. Saranno presentati al Ministero delle infrastrutture per valutare quale tracciato scegliere, anche in base alla possibilità che il progetto sia finanziato. Gianni Carpini

La linea 1 della tramvia: il viaggio inaugurale di Sirio risale a cinque anni fa, al 14 febbraio 2010. Ora in città sono in fase di realizzazione le linee 2 e 3

altro in direzione opposta: neanche mezz’ora di tragitto per raggiungere il capolinea. Cinque anni dopo ne sono passati di Sirio sotto i ponti, si potrebbe dire. E ne passeranno ancora molti altri, magari anche dopo la mezzanotte.


#L’inchiesta  Muoversi in città/2

Febbraio 2015 | 9

Cambia il modo di spostarsi dei fiorentini: meno auto lungo le strade, più biciclette e un uso maggiore dei mezzi pubblici

più biciclette, meno auto: così cambia firenze

Cala il numero di veicoli in strada. Altre richieste dal “popolo dei pedali” Elisabetta Pini

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empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palazzo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico, in particolare nel 2014 si è registrata intorno al 6-7% – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – questo vuol dire che circa diecimila veicoli in meno entrano in città ogni giorno, rispetto a una previsione del 2013 di circa 135mila unità di traffico privato. Anche tra gli ultimi mesi del 2014 e l’inizio del 2015 si è verificato un calo: nonostante ancora non siano stati elaborati tutti i dati, si nota una viabilità molto più agevole rispetto a qualche anno fa”. Una diminuzione che, precisa ancora Giorgetti, “è dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto, a un uso maggiore del trasporto pubblico e alla crescita della mobilità ciclabile”. Ma Firenze è una città a misura di bici? Risponde così Marina Brizzi, presidente di Fiab: “Risulta anche a noi che l’uso della bicicletta sia in aumento, ma restano delle difficoltà. Non c’è ancora una continuità delle piste ciclabili, mancano attraversamenti ciclopedonali e quando ci sono a volte sono segnalati male, le rastrelliere sono insufficienti e non ben distribuite. Bisogna facilitare la ciclabilità nell’area dei cantieri, come ad esempio nella zona Statuto-Fortezza.

L’invito a lasciare l’auto a casa da parte dell’amministrazione è un messaggio positivo – aggiunge – ma pensiamo che si debba fare ancora di più. Ci sono stati comunque dei buoni risultati, come il ‘bicipark’ alla stazione, siamo in contatto costante con il Comune e confidiamo di lavorare assieme con questo scopo”. Oltre novemila biciclette noleggiate (più di 6.500 alla postazione della stazione e oltre 2.500 in piazza Ghiberti), una media di 150-200 noleggi mensili con picchi a maggio e settembre, oltre 3.600 da parte di fiorentini contro i 2.470 di turisti e visitatori: sono i numeri del servizio di bike sharing “Milleunabici”, gestito dalla cooperativa Ulisse in collaborazione con il Comune di Firenze. “Tanta richiesta e un’offerta che non basta: per una città come Firenze l’obiettivo sarebbe una sempre maggiore intermodalità dei mezzi di trasporto”, sostiene Gianni Autorino, presidente della cooperativa Ulisse. Ma meno auto per strada può voler dire anche più persone nella stessa macchina, grazie al “car pooling”, che consente di condividere viaggi con altre persone. Basta visitare ad esempio il sito di “Bla Bla car”, una delle piattaforme di car pooling più utilizzate, per trovare oltre mille passaggi al giorno da Firenze verso svariate destinazioni, vicine come Prato, Pisa o Empoli o più distanti come Milano, Modena e Rimini.

 Il progetto

lotta ai furti delle due ruote, arriva “EasyTag” È

il tasto dolente di ogni ciclista. Il timore che assilla ogni amante delle due ruote. A volte non bastano catene, catenacci e lucchetti di ogni sorta. I furti di biciclette sono una costante, e un costante incubo che turba le notti (ma non solo) dei proprietari dei mezzi a due ruote. Ma ora c’è una novità. Per contrastare questo odioso fenomeno, la polizia municipale fiorentina e l’ufficio Città sicura stanno lavorando per aderire al progetto nazionale “EasyTag”, un servizio di protezione che consiste nella fornitura di un’etichetta identificativa per la bicicletta e nella registrazione in un apposito database pubblico, consultabile 24 ore su 24 e sette giorni su sette, via telefono fisso o mobile e attraverso il web, che dispone di un’area di accesso riservata alle forze dell’ordine. L’etichetta contiene un numero di identificazione univoco che rimane impresso sul telaio del mezzo anche se dovesse essere rimossa, e riporta un numero verde da contattare per verificare lo stato dell’oggetto (regolarmente posseduto, rubato, smarrito) e quindi procedere alla sua restituzione in caso di ritrovamento dopo smarrimento o furto. Secondo il sito del progetto “EasyTag”, l’attivazione del servizio comporta una riduzione del rischio di furto di circa dieci volte, mentre i recuperi da parte dei legittimi proprietari possono aumentare anche di trenta-quaranta volte. La polizia municipale e l’ufficio Città sicura hanno già acquistato più di mille etichette da posizionare sulle biciclette: la partenza del progetto è prevista in città tra aprile e maggio, in occasione della festa in piazza Bartali organizzata da polizia municipale e ufficio Città sicura in collaborazione con il Quartiere 3. E.P.

 Tecnologia

Gli spostamenti? Si pianificano con le app C

ome e quando muoversi? A dirlo sono le app. Imobi.fi.it offre informazioni per Firenze e provincia: grazie a questa app si possono conoscere gli orari e i percorsi del servizio di trasporto pubblico (autobus urbani ed extraurbani, tram e treni regionali), la posizione e la disponibilità di posti nei parcheggi coperti/in struttura di Firenze, la posizione e lo stato corrente (aperto/chiuso) dei varchi delle zone a traffico limitato e le limitazioni/chiusure per lavori sulle strade regionali e provinciali. La app gratuita “Muoversi in Toscana”, invece, rende semplice l’accesso alle informazioni su orari e linee di autobus, treni e traghetti del servizio pubblico toscano e permette di pianificare il proprio viaggio cercando il percorso e il mezzo più veloci per arrivare alla destinazione scelta. Una app per chi si sposta con le due ruote è Florence Bike, che consente di visualizzare le piste ciclabili differenziate per posizione, stato di realizzazione e tipologia, sulla base delle informazioni fornite dagli Open Data del Comune di Firenze. E.P.

Biciclette in città: novità in arrivo sul fronte della lotta ai furti dei mezzi a due ruote, uno dei tasti dolenti per i ciclisti


10 | Febbraio 2015

#Istruzione

 Tutti in classe/1

scuola, scatta la corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per primarie, secondarie e materne. Per i nidi c’è da attendere primavera Serena Wiedenstritt

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e c’è ancora chi ricorda con nostalgia le recenti vacanze di Natale, per chi ha bambini è già tempo di pensare al prossimo anno scolastico. Con un paio di settimane di anticipo rispetto agli anni passati, è scattata il 15 gennaio l’ora X per le iscrizioni alla scuola primaria (ex elementare) e secondaria (ex media), oltre che per la scuola dell’infanzia (ex materna), mentre per il nido ci sarà da aspettare la primavera. Per i piccoli da tre a sei anni le iscrizioni possono essere inoltrate on line o fisicamente alla sede della Direzione istruzione, servizi all’infanzia in via Nicolodi 2 (info alla pagina http://educazione.comune. fi.it/3-6anni/index.html). Per i più grandi, invece,

le iscrizioni si possono fare solo on line, entro il 15 febbraio, collegandosi al portale nazionale www. iscrizioni.istruzione.it, dove si trovano anche tutte le informazioni relative alla ricerca della scuola e alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Alla prima elementare si possono iscrivere i bambini e le bambine che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre 2015, ma possono essere iscritti anticipatamente anche i bimbi e le bimbe che spegneranno le sei candeline entro il 30 aprile 2016. Per cercare la scuola di riferimento, il Comune di Firenze avverte che si può utilizzare il sistema di zonizzazione attiva che automaticamente individua l’istituto più vicino. Intanto,

da Palazzo Vecchio arrivano buone notizie per le famiglie fiorentine: alla fine dello scorso dicembre la giunta ha approvato diciassette delibere che valgono quasi quattro milioni di euro di investimento nell’istruzione, che verranno utilizzati per grandi e piccoli interventi che interesseranno molte scuole cittadine. Fra le strutture coinvolte ci sono la scuola Matteotti e la Garibaldi per quanto riguarda le coperture e la Carducci per il miglioramento igienico-sanitario e la messa in sicurezza. Nuova veste anche per i bagni della Niccolini, della Don Minzoni e della Paolo Uccello, mentre saranno adeguati alle normative di sicurezza centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido

di proprietà comunale. Nel pacchetto di provvedimenti è inserita anche la ristrutturazione della Fattoria dei ragazzi, che da anni costituisce un centro di didattica ambientale con attività delle scuole, laboratori per ragazzi e adulti e l’impegno di anziani volontari. Rinascerà completamente, invece, la scuola secondaria di primo grado Dino Compagni, nel quartiere 2: la vecchia struttura sarà demolita per lasciare il posto a un “nuovo spazio educativo adeguato ai tempi, ma anche un centro civico con spazi a disposizione dei cittadini del quartiere, secondo il principio delle ‘scuole aperte’”, fanno sapere dal Comune, che promette il rispetto dei criteri più avanzati di bioedilizia e risparmio energetico.

 L’intervista

“Alunni perfetti? No, l’importante è che siano bambini felici” La “ricetta” di Christina Bachmann, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana

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uello delle iscrizioni è, per ogni genitore, un momento di dubbi, incertezze e domande. Per questo motivo, Il Reporter ha parlato con Christina Bachmann, psicologo clinico e psicoterapeuta, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e responsabile del Centro risorse, clinica formazione e intervento in psicologia di Prato (www.centrorisorse.info), oltre che esperta in età evolutiva e difficoltà di apprendimento. Dottoressa Bachmann, quali sono gli elementi da tenere in conto nella scelta della scuola per il proprio figlio? L’iscrizione a scuola è per tutte le famiglie un momento importante, che simboleggia il crescere dei figli. È una grande emozione per i genitori iscrivere il proprio bambino in prima elementare, che attiva un misto di sensazioni e naturali preoccupazioni. Terminata la scuola primaria, c’è da scegliere la scuola secondaria di primo grado e dopo di questa la scuola secondaria di secondo grado. Accompagnare i ragazzi nel processo di una scelta consapevole è quello che comunemente viene definito orientamento. Orientare non significa sostituirsi nella scelta, bensì rendere l’alunno consapevole delle proprie risorse e delle proprie capacità, senza però dimenticare mai quelli che sono i suoi desideri. È proprio il desiderio di riuscire e la forza di inseguire un sogno che fanno da spinta motivazionale anche quando

il percorso scolastico che si è scelto è molto impegnativo. Si tratta di scelte che vanno affrontate con giudizio e con molto buonsenso, cercando di contenere l’ansia e la paura inevitabilmente legate al cambiamento, per favorire nel proprio figlio un processo di crescita e di apprendimento più sereno possibile. Quale è il modo migliore per accompagnare il proprio bambino nelle fasi di cambiamento, da una scuola all’altra o da un ciclo di studi all’altro? Di fronte alle novità abbiamo tutti un po’ paura. Evitiamo di alimentare questa paura facendo apparire il cambio di scuola come un evento terribile, con tante più richieste, tanti compiti da fare e sempre più difficili, sempre meno tempo per giocare... Diventare grandi non deve essere visto come un qualcosa di negativo, le esperienze nuove sono entusiasmanti, aiutano a crescere: cerchiamo di aver fiducia nelle capacità dei nostri figli! Quale deve essere il ruolo dei genitori nei confronti del rapporto alunno-insegnante? Non è facile per un genitore mettere il proprio figlio nelle mani di un insegnante, che fin dalle prime classi acquisisce per gli alunni un ruolo di primaria importanza. Non c’è da temere che si sostituisca al genitore, anzi bisognerebbe considerarsi complici, seppur con ruoli

e competenze diversi, del processo di crescita del proprio figlio, accompagnandolo e trasmettendogli la massima fiducia nella scuola e nelle sue potenzialità. Se non abbiamo fiducia e rispetto verso gli insegnanti, anche i nostri figli si sentiranno autorizzati a non averne. Come si può aiutare un bambino che trova momentaneamente difficoltà a scuola? I bambini possono incontrare difficoltà nel loro percorso scolastico, che a volte sono passeggere e altre volte sono indice di un modo di funzionare diverso che può creare problemi negli apprendimenti, come nel caso dei disturbi specifici dell’apprendimento. In questo caso la scuola deve cercare di mettere l’alunno nella miglior condizione possibile per imparare, fornendogli anche aiuti come l’utilizzo del computer o di altri strumenti compensativi. La famiglia può attivarsi chiedendo una visita per indagare le cause di queste difficoltà. Se invece la difficoltà è di natura transitoria, è importante incoraggiare il bambino e cercare di capire che cosa lo mette in crisi, ricordando che non è importante che sia un alunno perfetto, ma un bambino felice, che sia in grado di tollerare le frustrazioni e di accogliere le diversità in sé stesso e negli altri. S.W.


#Istruzione

Febbraio 2015 | 11

 Focus

 Tutti in classe/2

dalle “agri-tate” all’home-schooling

quelli che l’asilo lo fanno... in inglese

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on solo i “classici” agriasili. È in arrivo anche in Toscana l’agri-tata, figura professionale specializzata nel prendersi cura dei piccoli. Ricalcando le orme della “tagesmutter”, da anni in voga nel Nord Europa, l’agri-tata è una donna che accoglie nel proprio domicilio bambini fra tre mesi e tre anni che le vengono affidati, prendendosene cura in un ambiente confortevole come quello domestico, a stretto contatto con la natura. E l’istruzione può continuare fuori dagli schemi tradizionali anche per i più grandi: da qualche anno anche in Italia (e in Toscana) ha preso piede l’home-schooling o educazione parentale, vale a dire l’istruzione impartita dai genitori o da altre persone scelte dalla famiglia ai propri figli. Al momento coinvolge circa un migliaio di famiglie. Si tratta di una formula che non segue uno schema fisso: non è necessario che a insegnare siano i genitori, ma si possono coinvolgere nell’educazione anche persone vicine alla famiglia. Alcuni preferiscono seguire orari giornalieri, utilizzando testi e programmi scolastici, mentre altri decidono di affidarsi a un apprendimento più “spontaneo”.

Lingue straniere fin da piccolissimi o educazione nel verde: non mancano le possibilità “alternative” Serena Wiedenstritt

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empo di iscrizioni, tempo di scelte. Oltre alle scuole pubbliche, a Firenze c’è un vasto panorama di alternative per le famiglie che intendono valutare un istituto privato. E spesso la scuola privata permette anche una continuità educativa nel ciclo di “studi”. Sono articolate con nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria diverse strutture a Firenze, fra cui il Kindergarten, che prevede sia il percorso tradizionale che internazionale di scuola dell’infanzia e primaria. Info su www.kindergarten. it. Comprende invece quindici scuole di diversi gradi a Firenze e provincia la rete “Liberidieducare”, che – viene spiegato – lavora attorno al desiderio di sostenere le famiglie nella crescita dei figli, mettendo al centro il bambino e la sua relazione con l’adulto, valorizzando ogni singolarità e rispettando tempi e modi di ciascuno. Dalla prima scuola a Firenze, le realtà educative ade-

renti alla rete si sono moltiplicate nel corso degli anni sul territorio nazionale: ora si contano circa cinquanta asili nido, venti scuole dell’infanzia, dieci primarie, cinque secondarie di primo grado, quattro licei e trenta ludoteche in altrettanti centri commerciali, oltre a una scuola per stranieri in Italia e a due istituti esteri, uno in Romania e l’altro in Gran Bretagna, per un totale di circa ottomila alunni e ottocento tra insegnanti e addetti. Per info: www. liberidieducare.it. E ancora, per i genitori che intendono favorire l’apprendimento delle lingue straniere da parte dei propri bimbi fin dai primissimi anni di età, a Firenze c’è lo storico nido Canadian Island, dove le attività sono tutte pensate con l’obiettivo di incoraggiare i piccoli a pensare, parlare e “vivere” la lingua inglese, che viene usata nel contesto quotidiano e diventa così parte integrante della realtà (informazioni su www.canadianisland.it), cui si è aggiunto più

Tempo di scelte per chi ha figli: oltre alle scuole pubbliche, a Firenze ci sono varie possibilità “alternative”

recentemente l’asilo nido PlayGroup. Per gli amanti della natura, ai giovanissimi è possibile far apprezzare vita ed educazione nel verde fin dai primi anni di vita, grazie alla rete degli “agrinidi” e degli “agri-asili” promossi da Coldiretti. A questo proposito, buone notizie anche per chi ne volesse aprire uno: l’iter è stato recentemente semplificato (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www. toscana.coldiretti.it).


#Società

12 | Febbraio 2015

 Il progetto

“abitare solidale”, Meglio ben accompagnati che soli

Stanza gratis in cambio di compagnia e di una mano nelle faccende domestiche Gianni Carpini

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ranco sorride. Da quando Sonia ha varcato la soglia di casa sua, non si sente più solo. Lui, un deficit cognitivo sulle spalle, aveva bisogno di un aiuto per pulire l’appartamento e di un orecchio a cui parlare. Lei, in fuga dal compagno che alzava troppo le mani, cercava un tetto sotto cui iniziare una nuova vita. Franco offre ospitalità gratuita, Sonia in cambio svolge le faccende domestiche e, con il padrone di casa, è ormai diventata amica. “Dopo la morte di mia mamma ho sofferto tanto di solitudine – racconta Franco – da quando Sonia vive con me, la mia vita è cambiata. Ceniamo assieme, facciamo assieme la spesa. Mi ha anche insegnato di nuovo ad andare in bicicletta”. Come Franco e Sonia, a Firenze e provincia più di duecentoventi persone abitano insieme per darsi sostegno l’un l’altra, senza chiedere in cambio denaro, grazie a un progetto nato in città nel 2009 e ora replicato in mezza Toscana. Si chiama “Abitare solidale” ed è portato avanti dall’Auser, grazie alla collaborazione del Comune e dei Quartieri fiorentini, che lo stanno promuovendo sul territorio: una sorta di agenzia del mutuo aiuto, dove sono gli stessi volontari, insieme a operatori formati in questo settore, a far incontrare “domanda” e “offerta”. Sono soprattutto anzia-

ne sole a mettere a disposizione una stanza: vedove che si sono ritrovate tra le mani un’abitazione troppo grande per le proprie tasche. Hanno dai 65 a oltre 90 anni d’età, sono autosufficienti, ma un aiuto per le cose di casa e una compagnia quotidiana non guastano. Nel corso del tempo hanno ottenuto ospitalità in larga parte donne vittime di violenza, grazie alla collaborazione dell’associazione Artemisia, ma non mancano nemmeno anziani che dividono l’appartamento con coetanei. E sta anche emergendo un fenomeno nuovo. “Si rivolgono a noi molti uomini divorziati – rivela Antonio Modi, presidente dell’associazione Auser Abitare Solidale – lasciano le famiglie, devono dare l’assegno di mantenimento e spesso non possono permettersi un affitto”. Il percorso per scegliere i coinquilini “giusti” può essere lungo. “Chi mi mettete in casa? È questa la prima paura”, spiega Modi. C’è però un protocollo da seguire, un paio di mesi in cui ospite e padrone dell’abitazione fanno conoscenza affiancati da esperti. Alla fine, se tutto va bene, si compie il “grande passo”. Viene firmato il patto di reciproca solidarietà, con cui è messo nero su bianco lo scambio di aiuto, oltre al comodato d’uso gratuito, per offrire una stanza senza il pagamento di alcun affitto. “Una coabitazione può durare anche

per anni, ci sono moltissimi esempi positivi – dice ancora il presidente di Auser Abitare Solidale – una bella storia è quella di una giovane irachena con due figli. Adesso vive insieme a una

ottantenne, che ormai i bimbi chiamano nonna”. Per avere informazioni o aderire al progetto sono attivi il numero verde 800.99.59.88 e il sito internet www.abitaresolidaleauser.it.

 Focus

 Il luogo

come funziona in mosse

centro di accoglienza e alloggi per anziani: a novoli nasce la casa della carità

UNA TELEFONATA

Tutto parte da una chiamata al numero verde 800.99.59.88, a cui risponde lo sportello virtuale di “Abitare Solidale”.

L’IDENTIKIT

In base alle caratteristiche delle varie persone, viene delineato il profilo del “coinquilino tipo”, in modo che tra i coabitanti ci sia affinità.

UNA STRETTA DI MANO

I coinquilini si conoscono alla presenza degli operatori di “Abitare solidale”. Per un periodo che varia da due a tre mesi, si incontrano periodicamente.

T

re piani, diciotto mini-appartamenti per anziani soli (in coppia o singoli), un centro diurno con mensa per gli over 65 e poi ancora la casa di una comunità di suore che gestirà la struttura, un centro di accoglienza da cinquanta posti per emergenze abitative e un luogo per i più piccoli, asilo o doposcuola. A Novoli, il quartiere più popoloso di Firenze, nasce un “condominio solidale”. Partono i lavori per la Casa della Carità in via Corelli, costo sei milioni di euro a carico di Diocesi di Firenze, Conferenza episcopale italiana ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Lì dove esisteva un’area dismessa nascerà il nuovo complesso da 2.800 metri quadrati: l’apertura della Casa della Carità è prevista per la fine del 2016.

UNA FIRMA

Per rendere ufficiale la coabitazione, vengono siglati il patto di reciproca solidarietà, che vincola al mutuo aiuto, e il comodato d’uso gratuito, per l’ospitalità senza canone di affitto.

UN CONTROLLO

La coabitazione viene monitorata dagli operatori, per controllare che tutto vada bene.

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#Politica

Febbraio 2015 | 13

 Il punto

Isee, si cambia: aiuti economici a chi risiede in città da due anni

Novità per l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali

Stretta sui furbetti delle dichiarazioni: ecco tutte le novità Natalia Binagli

A

iuti economici alle famiglie che risiedono a Firenze da almeno due anni. Due anni di “squalifica”, o meglio di esenzione dal contributo, per i furbetti delle dichiarazioni illegittime che verranno colti con le mani nel sacco. Sono queste le principali novità del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali, necessario per avere accesso alle agevolazioni e agli sgravi per una serie di servizi come l’assistenza agli anziani e il sostegno ai disabili. Il nuovo “riccometro”, che ha pure cambiato nome e ora si chiama “dichiarazione sostitutiva unica” (Dsu), è entrato in vigore il 1° gennaio, quando la Società della salute presieduta dall’assessore al welfare di Palazzo Vecchio Sara Funaro ne ha approvato i regolamenti applicativi. Contiene un ventaglio di novità che hanno l’obiettivo di valutare in modo più preciso e puntuale la situazione di ogni nucleo familiare e consentire l’accesso alle prestazioni

in maniera mirata. “Con i nuovi regolamenti – spiega Funaro – si è avviata una prima introduzione sperimentale del nuovo Isee. Proprio perché siamo in una fase sperimentale potrà essere oggetto di modifiche qualora si rilevassero problematiche di tipo applicativo. Da subito comincerà un costante monitoraggio che consentirà di effettuare precise valutazioni di impatto in base alle quali avviare un confronto con tutti i soggetti interessati, in primis le parti sociali, per definire la sua messa a regime”. Uno dei cambiamenti principali riguarda i criteri per l’accesso ai contributi economici: potranno ottenere le agevolazioni solo quelle famiglie bisognose (con un reddito inferiore ai seimila euro, soglia invariata rispetto al passato) che risiedano sul territorio comunale da almeno due anni. Ma i nuovi arrivati che si dovessero trovare in stato di bisogno, precisa l’assessore, non saranno lasciati soli: a loro saranno rivolte altre forme di assistenza e aiuto. Altra new entry è la stretta sulle dichiara-

zioni “bugiarde”. “Chi presenterà dichiarazioni inferiori al reddito reale – afferma Funaro – perderà il diritto al contributo per un periodo di tempo pari a due anni. Uno strumento che ci consentirà di favorire sempre di più le persone che sono in reale stato di bisogno”. Sulla stessa scia si pone anche l’obbligo, per tutte le famiglie che fanno richiesta del contributo, di presentare una dichiarazione integrativa nel caso in cui la loro situazione reddituale dovesse migliorare. Viene infine innalzato fino a 26mila euro il tetto per accedere alle prestazioni domiciliari. “Quanto alle prestazioni domiciliari – conclude l’assessore – la principale modifica riguarda l’innalzamento della soglia al di sopra della quale l’assistito non ha diritto né all’agevolazione del pagamento della tariffa prevista per le prestazioni erogate, come l’assistenza domiciliare o i pasti a domicilio, né a contribuzioni economiche in caso di prestazioni monetarie, quali i contributi per le cure familiari o per le badanti”.

 Il piano

stadio alla mercafir, la partita va avanti

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a avanti la partita per il nuovo stadio della Fiorentina alla Mercafir. La giunta di Palazzo Vecchio, con la prima delibera del 2015, ha dichiarato l’interesse pubblico del piano di fattibilità presentato nel luglio scorso dalla famiglia Della Valle, che prevede la realizzazione del nuovo impianto sportivo da 40mila posti al coperto e circa sessantamila metri quadri di centro commerciale sui cinquanta ettari del mercato ortofrutticolo di Novoli, aprendo ufficialmente la procedura di project financing. Ma non si tratta di un sì incondizionato. Il Comune, pioniere in Italia nel via libera a un nuovo stadio grazie alla legge sugli stadi di cui, da parlamentare, fu promotore lo stesso sindaco Dario Nardella, pone alcuni paletti che i patron viola dovranno rispettare se vorranno portare a termine l’investimento di circa trecento milioni. Tanto per cominciare dovranno acquistare i quindici ettari dell’area Mercafir richiesti in più rispetto ai piani originari (operazione stimata tra i quindici e i venti milioni di euro), consentendo così a Palazzo Vecchio di trasferire a costo zero il mercato su nuovi terreni. Spetterà inoltre alla Fiorentina l’onere della demolizione degli attuali capannoni. Adesso la palla torna alla società viola. “Mi auguro – dice da parte sua Nardella – che si vada avanti rapidamente nell’interesse non solo dei tifosi, ma di tutta la città e della riqualificazione di un quartiere importante”. N.B.

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14 | Febbraio 2015

#Focus

Dalla colletta alimentare a un corso anti-sprechi. E tutti possono aiutare

 Solidarietà

Serena Wiedenstritt

Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996: l’iniziativa più conosciuta è la giornata nazionale della colletta alimentare

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na raccolta che ha superato le migliori previsioni lo scorso 29 novembre e un corso ad hoc per formare volontari per la lotta allo spreco alimentare partito a metà gennaio. Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996, una delle ventuno organizzazioni territoriali della rete del Banco Alimentare che fanno capo alla “Fondazione Banco Alimentare” con sede a Milano. L’iniziativa più conosciuta della onlus è la giornata nazionale della colletta alimentare che ogni anno, a fine novembre, coinvolge tutti i cittadini nella possibilità di donare scorte alimentari per i più bisognosi alla fine della propria spesa. La scorsa edizione in Toscana ha raggiunto quota 580 tonnellate, un risultato tanto più importante considerate le difficoltà che in questo periodo ogni famiglia si trova ad affrontare quotidianamente. E il traguardo raggiunto è ancora più rilevante considerato che, rispetto al passato, erano diminuiti i punti vendita aderenti all’iniziativa. Questi i numeri della colletta 2014: 580 tonnellate di cibo raccolte in Toscana di cui 138,35 a Firenze, dove si trova il magazzino più grande della regione, inaugurato nel 2004 a Calenzano, quindicimila volontari intervenuti e seicento strutture caritative a cui è stato prontamente distribuito il cibo raccolto. Al di là della colletta di cibo, ogni giorno circa venti volontari a rotazione lavorano al Banco Alimentare toscano. Diciotto sono invece i candidati selezionati per la partecipazione al corso di formazione per la lotta allo spreco alimentare, che si confronteranno su tematiche come i processi di generazione dello spreco alimentare, gli strumenti per limitarlo in Toscana e le relative modalità operative e gestionali. Prima le lezioni frontali, poi lo stage nel magazzino di Calenzano serviranno ai partecipanti per promuovere un efficace e concreto impegno contro lo spreco nelle associazioni, nelle scuole e nelle istituzioni. Per chi invece volesse impegnarsi direttamente come volontario per il Banco Alimentare, può inviare una richiesta di informazioni attraverso il link alla pagina www. bancoalimentare.it/it/volontario: la onlus – viene spiegato – è sempre alla ricerca di persone che vogliano dedicare parte del proprio tempo al lavoro nei magazzini, nelle pratiche di logistica e amministrazione e per le consegne.

 Web bancoalimentare.it/toscana Tel. 055.8874051

 L’intervista

“povertà in aumento, la nostra lotta va avanti ogni giorno” P er saperne di più sul Banco Alimentare della Toscana, Il Reporter ha incontrato il presidente Leonardo Carrai. Il Banco Alimentare è conosciuto dai fiorentini soprattutto per la giornata della colletta di cibo, ma ci sono attività che vanno avanti 365 giorni l’anno? Sì, la colletta è per così dire la punta dell’iceberg della nostra attività. È il momento che ha più visibilità e vede la partecipazione di migliaia di volontari, ma la lotta allo spreco va avanti ogni giorno. Il Banco si occupa del recupero delle eccedenze dell’agroindustria e del recupero del cibo non scodellato dalle mense aziendali che viene immediatamente redistribuito nelle mense per i bisognosi e nelle strutture come case-famiglia e centri di accoglienza per cittadini stranieri. Nel 2013, attraverso queste iniziative, in Toscana abbiamo raccolto 3.412 tonnellate di cibo. Come gestite il recupero del cibo? Siamo dotati di tutti gli strumenti e del know-how per il pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. Quando andiamo a recuperare il cibo non scodellato in una mensa aziendale, ad esempio, abbiamo procedure ben precise, frutto di un lavoro in accordo con gli stessi operatori che gestiscono la mensa aziendale e l’azienda stessa, abbattitori di temperatura, controlli attraverso sonde termiche per verificare che gli alimenti

non abbiamo subito sbalzi di temperatura, contenitori idonei e trasporto con nostri furgoni refrigerati, tutti accorgimenti che garantiscono l’idoneità del prodotto fino all’ultimo utilizzatore. In altri casi, come con i supermercati lontani dalla nostra sede, per accorciare la filiera del cibo evitando il passaggio dal nostro magazzino a Calenzano o dalle nostre celle frigorifere, facciamo un accordo di triangolazione, ossia: Banco Alimentare della Toscana, quel determinato supermercato e la struttura caritativa più vicina geograficamente, che recupera direttamente i prodotti di cui poi usufruiscono i suoi assistiti. E sempre operando a distanza riusciamo a recuperare cibo anche da mense lontane da Firenze. Infine, lavorate anche sulla burocrazia. Come? Con le nuove norme entrate in vigore e con l’aumento della povertà – basti pensare che dal 2012 al 2013 c’è stato un incremento del 27% delle richieste: nel 2012 avevamo 85mila assistiti e collaboravamo con circa 570 strutture caritative, nel 2013 abbiamo aiutato oltre 101mila persone collaborando con circa 600 strutture caritatevoli in Toscana e la lista di attesa è ancora lunga – agli enti caritatevoli è richiesta anche un’importante parte di documentazione burocratica. Spesso le strutture caritative cui distribuiamo gratuitamente i prodotti sono costituite da piccoli gruppi di volontari, magari organizzati all’interno di una par-

rocchia o di un circolo dove giustamente queste iniziative nascono con slancio di generosità e tanta buona volontà, entrambe doti ammirevoli, ma che sul fronte dell’aiuto alimentare e della sicurezza potrebbero non essere sufficienti per garantire la durata nel tempo di questo loro importantissimo servizio ai poveri nell’evolversi anche di nuove leggi, norme, obblighi e adempimenti, e allora cerchiamo di dar loro una mano per far comprendere tutte le norme e i vincoli burocratici che nella circostanza attuale fanno parte del nuovo ordinamento europeo del piano di aiuto alimentare agli indigenti (Fead), dalla preparazione dei fascicoli al reperimento del materiale, ai criteri di conservazione e successiva distribuzione dell’aiuto alimentare secondo la richiesta laddove il bisogno è più urgente. Insomma, spesso le difficoltà non mancano, perché le strutture che aiutano sul fronte dell’emergenza alimentare devono andare a richiedere scartoffie e documenti in situazioni di disagio veramente gravi, spesso famiglie con bambini che magari a causa di un licenziamento o di una malattia inaspettata si trovano a dover chiedere un pacco alimentare per far fronte alle necessità. Nonostante questo aspetto anche la parte delle procedure burocratiche è importante, perché responsabilizza il lavoro volontario.


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16 | Febbraio 2015

#Curiosità

 Cultura

I “segreti” dell’italiano ora si scoprono sul web

L’Accademia della Crusca risolve i dilemmi (linguistici) su internet

Il Vocabolario della Crusca (foto di George Tatge, Regione Toscana)

Sara Camaiora

Q

uattro secoli (abbondanti) e non sentirli. È proprio il caso di dirlo parlando dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo, attivissima nel diffondere la cultura dell’italiano, nella tutela e nella salvaguardia della lingua ma anche nello studio approfondito dei suoi cambiamenti, senza rinunciare agli strumenti più all’avanguardia. Inaugurata ufficialmente il 25 marzo 1585, nata per separare il “fior farina”, ovvero la lingua cor-

retta, dalla crusca, quella scorretta – per questo il suo simbolo è il “frullone”, oggetto che aveva proprio questa finalità – dalla metà degli anni ’90 è sbarcata sul web, dapprima semplicemente con un sito istituzionale, poi con versioni sempre più aggiornate fino a quella attuale, oltre ad account sui principali social network. Con un buon successo: il sito registra circa 200mila visitatori al giorno, la pagina Facebook ha oltre 186mila like e l’account Twitter conta 23.400 follower. Sul sito è possibile rintracciare

La sede dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (foto di George Tatge, Regione Toscana)

 Web:

accademiadellacrusca.it Facebook: AccademiaCrusca

la versione elettronica delle cinque edizioni del Vocabolario della Crusca, ma anche banche dati aggiornate sul prezioso materiale ospitato dalla biblioteca dell’Accademia in appositi “scaffali digitali”. E se da tempo, con il periodico semestrale “Crusca per voi”, gli accademici offrivano risposte ai dubbi linguistici loro sottoposti, ora è il web a ospitare un servizio di consulenza linguistica per risolvere i dilemmi di tante persone. Consapevole che la nostra lingua è sempre in movimento, l’Accademia non si fa sfuggire lo studio di vocaboli che stanno entrando sempre più nell’uso comune: così, nella rubrica “Parole nuove” è possibile trovare l’etimologia di “hipster” o la storia del termine “selfie”. Ma allo stesso tempo vengono rivelate le origini di vecchie espressioni come “coda di paglia” o “rotto della cuffia”, usate da tutti spesso senza conoscerne la storia. “Il sito ha un’utenza di cultura medio-alta, i social ci permettono di far ‘rimbalzare’ i contenuti diffondendoli a una fetta di pubblico più ampia”, spiega il professor Marco Biffi, responsabile del sito e dei nuovi media dell’Accademia. “L’attività sul web rispecchia un interesse dell’Accademia verso tutti i mutamenti linguistici, che seguiamo da tempo con iniziative e convegni, dedicati ad esempio alla lingua degli sms o radiotelevisiva – continua Biffi – e particolare attenzione viene data ai neologismi. C’è un alto flusso di parole che entrano ed escono dalla nostra lingua: alcune sono effimere, altre restano. Non siamo noi a deciderlo, per questo ci limitiamo ad analizzarne origine, etimologia e ambito d’uso”.

 Non solo congiuntivo

Più di quaranta dubbi al giorno S

i dice “salsiccia” o “salciccia”? E perché i “profiteroles” a Firenze si chiamano “bongo”? O ancora, si dice “libricino” o “libriccino”? Ma soprattutto, quella del “piuttosto che” col valore della disgiuntiva “o” è una moda o un uso corretto? Sono solo alcune delle richieste di consulenza linguistica a cui la Crusca risponde nella sua rubrica, segnalate successivamente sui vari social network con immagini ironiche. Tanti, ad esempio, i meme dedicati all’uso del congiuntivo, come quello di Batman che schiaffeggia Robin per un “se avrei” o quello di un dialogo tra due galeotti in cui uno dice: “Niente condizionale per me. Il giudice ha detto non voleva che faceva la fine del congiuntivo”. Sono più di quaranta, ogni giorno, le richieste di consulenza che arrivano agli accademici: ma quali sono le più frequenti? “Dipende dall’attualità e dalle notizie più discusse: la scorsa estate, con i Mondiali, in molti ci hanno chiesto la forma corretta tra ‘il’ e ‘la’ Costa Rica, mentre alcuni mesi fa domanda frequente era che articolo usare quando ci si riferiva al virus Ebola – risponde Marco Biffi, responsabile di sito web e nuovi media dell’Accademia – le domande su un uso corretto del congiuntivo non mancano mai, tante sono state quelle relative all’utilizzo del ‘piuttosto che’ come disgiuntivo e poi moltissime quelle su parole di origine dialettale o regionale considerate italiane al cento per cento, soprattutto dai fiorentini”. E a quanto pare non mancano nemmeno i dilemmi “evergreen”. “La grafia è ancora un punto debole: moltissimi chiedono se ‘qual’ si scrive con accento o apostrofo o in generale hanno dubbi su quali parole accentare o apostrofare – prosegue Biffi – e poi ci sono le trasformazioni della lingua, come l’uso del pronome ‘gli’ al posto di ‘loro’”. La Crusca, dal canto suo, non “bacchetta” le novità, ma si sofferma su termini e usi nuovi, ne spiega l’origine e ne contestualizza l’utilizzo: nel caso di “gli” per “loro”, ad esempio, non condanna questa metamorfosi, considerandola ormai di uso comune e corretta, tranne che nel caso di registri altamente formali. S.C.


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18 | Febbraio 2015

#Sport  Il calendario

un mese (breve) per il rilancio

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n mese per (ri)prendere il volo. E trovare quella continuità di risultati mancata nella prima parte della stagione. È il febbraio viola, che in campionato parte con la sfida casalinga contro l’Atalanta: una partita che, per continuare a inseguire sogni e ambizioni importanti, può avere solo un risultato per la Fiorentina, il segno 1. Una settimana dopo la squadra gigliata farà visita al Sassuolo, una delle sorprese di questo campionato, formazione capace di bloccare i viola all’andata al Franchi sullo 0-0. Il 22 è atteso grande spettacolo in campo e sugli spalti: Fiorentina-Torino è il derby del gemellaggio. Ma è (soprattutto) un’altra partita da vincere. Il “mese breve” di campionato lascerà poi spazio a marzo, che per i viola inizia con un big match, quello di San Siro contro l’Inter. Una partita cui la Fiorentina dovrà arrivare con più punti possibili conquistati proprio in questo febbraio, mese che può portare la compagine di Montella a rilanciarsi o a cascare nell’anonimato. Non resta che tifare e attendere il verdetto del campo.

Il febbraio viola comincia in campionato dalla partita contro l’Atalanta allo stadio Artemio Franchi

Lorenzo Mossani

 Sedicesimi di finale

tottenham-fiorentina, che la sfida abbia inizio Alla scoperta degli avversari dei viola in Europa League Irene Delfino

“M

ission impossible” a White Hart Lane? Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il blasone e la bacheca piena di vecchi trofei. Partendo da un semplice dato: ai sorteggi di Europa League i viola erano testa di serie, dato che erano arrivati primi nel girone K di qualificazione con 13 punti, frutto di quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta, con undici gol fatti e quattro subiti.

Mentre la squadra londinese è arrivata seconda nel girone C, alle spalle del Besiktas, con 11 punti (tre vittorie, due pareggi e una sconfitta, nove gol fatti e quattro subiti). È vero che il tecnico Pochettino ha dato più importanza alla Premier, ma lo stesso ha fatto Montella, schierando spesso le cosiddette seconde linee in Europa League. In campionato il rullino di marcia degli “speroni” inglesi ricalca quello dei viola, con poco più di un punto e mezzo a partita. Insomma, oltre-

manica i problemi non mancano per il mister argentino, ingaggiato dal Tottenham dopo l’esonero di Villas-Boas e del traghettatore Tim SherdelI, vice del portoghese. Mancano invece come il pane i gol di Gareth Bale, che ha indossato la camiseta blanca nell’estate 2013. Sostituito in attacco dalle “controfigure” di Soldado (un solo centro ai preliminari di Europa League contro l’Ael Limassol in sei presenze e un altro misero gol in Premier League all’Everton in ben tredici appari-

zioni) e Adebayor (dieci presenze con due gol in Premier, due partite senza reti in Europa League), che si alternano come terminali offensivi nel 4-2-3-1 degli inglesi. Un modulo che vede in porta Hugo Lloris, numero uno della nazionale francese. La difesa è guidata dal centrale belga Vertonghen, che fa coppia con Fazio, mentre sulle corsie esterne agiscono Walker e Rose. Al Pek e compagni si oppone un centrocampo muscolare con Mason e Dembélé o Bentaleb. Dietro la punta centrale agiscono l’ex romanista Lamela ed Eriksen. Più il talentino classe ‘93, nato proprio a Londra, Harry Kane, bomber di Europa League con sette reti all’attivo in altrettante presenze tra preliminari e girone. E capocannoniere a sorpresa degli stessi Spurs con diciotto centri in ventotto presenze fra Premier League, Europa League, League Cup e Fa Cup. Niente male per un prodotto del settore giovanile. Quella dei sedicesimi di finale si presenta insomma come una (bella) sfida alla pari nello stadio di White Hart Lane (foto dalla pagina Facebook del Tottenham). Senza dimenticare, esattamente sette giorni dopo, il ritorno al Franchi.

Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it

EDITORE E CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA

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 Mercato

i confronti fuori dal campo

L’

una contro l’altra (anche) fuori dal rettangolo verde. Tottenham e Fiorentina, nelle ultime due sessioni estive di mercato, si sono fatte la concorrenza per obiettivi comuni (Soldado e Stambouli). Era l’estate del 2013 quando i viola, a “caccia” di una punta centrale, misero gli occhi sul bomber del Valencia, il 28enne spagnolo con un rullino di marcia di un gol ogni due partite. Per poi virare sulla pista tedesca che portava a Mario Gomez, con la stessa capacità di bucare i portieri avversari e un prezzo del cartellino relativamente low cost. Almeno rispetto al collega iberico, che si trasferì al Tottenham per la bellezza di trenta milioni. Nessun rimpianto per “l’affare” (si fa per dire) sfumato, visto che entrambi, con le nuove maglie, sembrano aver perso la vena realizzativa. Dall’attacco al centrocampo, esattamente un anno dopo, ecco che le due contendenti prenotano Benjamin Stambouli, mediano del Montpellier. Convinto il giocatore, mancano solo gli ul-

Soldado è stato uno degli obiettivi comuni di mercato di Tottenham e Fiorentina (foto dalla pagina Facebook del Tottenham)

timi dettagli con il club francese. Al fotofinish, però, gli Spurs mettono sul tavolo una cifra maggiore. E Stambouli non può far altro che volare a Londra, pena una stagione in tribuna. Sul mercato la partita finisce 2-0, ma il vero match inizierà a White Hart Lane il 19 febbraio, alle 21,05. I.D.

NON RICEVI LA TUA COPIA DE IL REPORTER?

Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze.

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#Sport

Febbraio 2015 | 19

 Pattinaggio artistico

 La società

porta romana a... porte aperte

Nata la scuola calcio: “Qui c’è spazio per tutti”

la corsa verso i mondiali

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irenze, con il Mandela Forum, corre per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico del 2016. La federazione internazionale ha assegnato all’Italia l’organizzazione dell’appuntamento iridato, che si terrà dal 25 settembre al 9 ottobre. Unica avversaria è Novara che, però, non può vantare un palasport da settemila posti e l’attrattiva turistico–culturale di Firenze. Così, a meno di brutte sorprese, il 28 febbraio la federazione internazionale roller sport dovrebbe assegnare al capoluogo toscano l’appuntamento internazionale su rotelle del prossimo anno. Il parquet bianco del Mandela Forum, realizzato nel 2001, quando Firenze ospitò già un mondiale (con oltre sessantamila spettatori complessivi), è considerato tra i migliori al mondo. Previste oltre trenta nazioni partecipanti, circa duemila atleti e 140mila presenze complessive. “Credo che il Mandela Forum sia l’impianto più adatto a questo tipo di manifestazione – ha detto l’assessore allo sport Andrea Vannucci – Firenze vuol essere ancora protagonista con questa candidatura e con questi mondiali”.

Firenze è in corsa per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico in programma nel 2016

Sim.Spa.

 Pallanuoto

rari, spettro serie a2 L

Carlo Marrone

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l Cs Porta Romana si è lanciato questa stagione in una nuova “impresa”: una scuola calcio. Di per sé forse niente di eccezionale, ma va tenuto presente che la società si trova in una zona che non si può certo definire ricca da questo punto di vista. Dunque, una nuova scuola calcio a portata di mano (o meglio, di piede) per i bambini del quartiere è già una novità degna di nota. Ma ciò che distingue l’iniziativa del Porta Romana è la sua filosofia, nella quale crede fermamente e con orgoglio il responsabile tecnico Claudio Piccinetti, che con trent’anni di esperienza alle spalle in squadre rinomate in tutta la Toscana, Fiorentina compresa, si è gettato anima e corpo in questa attività. “La nostra scuola calcio – racconta – è prima di tutto ‘scuola’, intesa come luogo di aggregazione, apprendimento, divertimento e crescita. Molte società puntano essenzialmente alla vittoria e ai risultati, ma noi crediamo che per l’agonismo ci sia tempo, la scuola calcio non deve guardare a questo. Nelle nostre squadre i bambini giocano tutti, compresi quelli con qualche difficoltà, magari seguiti da un’educatrice. Non chiudiamo la porta in faccia a nessuno”. Una filosofia vincente, considerando che l’infanzia è il momento più importante per la formazione caratteriale...

W eb csportaromana.it Tel. 055.2047654

Proprio per questo noi insegniamo il buon calcio ma anche il rispetto, l’uguaglianza e tutta una serie di valori importanti sul campo come fuori. A maggior ragione in un quartiere ricco di varietà ma anche di disparità, cerchiamo di insegnare ai ragazzi a stare insieme in modo costruttivo. Vi capiterà sicuramente di avere a che fare con famiglie che non possono permettersi di pagare una scuola calcio: come vi comportate in questi casi? Quando capitano queste situazioni, i genitori vengono a parlare con me e valutiamo insieme il da farsi. Certo non siamo un’associazione di volontariato, ma come ho già detto non precludiamo a nessuno la possibilità di accedere alla scuola calcio. Se davvero la famiglia non può permettersi di pagare, dopo essermene accertato ne parlo con la società e di solito le andiamo incontro. Ci sono anche bambine nella scuola calcio? Sì, ce ne sono due e sono eccezionali, si allenano con i maschi

Claudio Piccinetti, responsabile tecnico della società, presenta la nuova scuola calcio del Cs Porta Romana

e sono perfettamente all’altezza e ben integrate. Anche queste sono soddisfazioni. Farle allenare separatamente? Se un giorno saranno in numero sufficiente più che volentieri, ma per il momento devo dire che non le vedo affatto sacrificate. Insomma, al Porta Romana l’integrazione è uno dei valori principali... Senza dubbio, come lo è l’insegnamento, a trecentosessanta gradi. Da noi i bambini (e le bambine) devono venire sereni, senza ansie da prestazione. E forse così i risultati sono anche migliori: abbiamo appena passato alla Fiorentina un bambino del 2004. Una “filosofia” che ha portato la scuola calcio a ottenere cento iscrizioni solo nel primo anno, e la società non ha intenzione di fermarsi qui: l’obiettivo – viene assicurato – è crescere ancora e diventare un riferimento per i bambini del quartiere.

a classifica delle due squadre fiorentine di pallanuoto piange. La Rari Nantes Florentia maschile, allenata da Riccardo Vannini, ha chiuso il girone d’andata all’ultimo posto, con un solo punto. La Ngm Firenze Waterpolo, allenata da Riccardo Tempestini, è nei bassifondi della classifica e deve recuperare terreno. A preoccupare è soprattutto la Florentia. La società dei nove scudetti, di una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe (nel 2001), il sodalizio che ha, nel suo palmares, anche ventidue atleti campioni italiani assoluti nel nuoto e sette titoli italiani nei tuffi, rischia di subire l’onta della retrocessione. Mai, in centodieci anni di storia, la Rari è scesa in serie A2. La squadra maschile ha visto negli ultimi due anni andar via tanti pallanuotisti che adesso sono nel giro della Nazionale, e come stranieri ha tesserato due cinesi: Liang e Tan. L’unico azzurro rimasto è Francesco Coppoli. “Abbiamo dovuto ridimensionare la rosa – spiega il presidente Andrea Pieri – rimango, comunque, fiducioso”. Sim.Spa.

Francesco Coppoli in azione: è un momento non facile quello che sta attraversando la Rari Nantes Florentia

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20 | Febbraio 2015

#Cultura  Agenda

 L’intervista

Veronesi e quei capitoli “morettiani” Lo scrittore racconta quanto di lui e quanto di Nanni c’è nel protagonista del suo romanzo G. Carpini - L.V. Zarrilli

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volte ritornano. Come in questo caso. A volte ritornano quei personaggi che i loro autori avevano lasciato sospesi nel tempo e nello spazio. Né vivi né morti, solo cristallizzati in una dimensione chiusa tra la prima e l’ultima pagina di un romanzo. È il caso di Pietro Paladini, protagonista di “Caos Calmo”, il romanzo che ha consacrato il successo di Sandro Veronesi, vincitore del premio Strega e campione di incassi ai botteghini con l’omonima pellicola diretta da Antonello Grimaldi e interpretata da Nanni Moretti. Ecco, alla fine del 2014, dopo dieci anni dalla pubblicazione di Caos Calmo, Paladini è tornato, protagonista di “Terre Rare” (edito da Bompiani, 407 pagg, 19 euro), l’ultima fatica dello scrittore pratese – sorta di sequel del successo datato 2005 – che nel frattempo aveva dato vita a nuove storie e nuovi personaggi.

Sandro Veronesi, già autore del bestseller “Caos Calmo”, ha da poco pubblicato il suo nuovo romanzo “Terre Rare”

 Web

sandroveronesi.it

Quanto c’è di Veronesi in Paladini? In un romanzo, come sempre accade, ci sono cose viste, vissute da chi scrive, però Paladini non è un mio alter ego. È un personaggio di fantasia da cui avevo preso le distanze già in Caos Calmo, distanze che mantengo. In che senso? Nel senso che c’è, da parte mia, un atteggiamento critico nei confronti del personaggio, nonostante io gli voglia bene. Questa volta ho sentito il bisogno di marcare la distanza tra autore e personaggio, conquistandomi uno spazio personale da scrittore. Ho scelto di mettere all’inizio dei capitoli delle frasi-citazioni, che sottolineano il rapporto diretto tra me-scrittore e il lettore, e che commentano a priori quello che poi la voce narrante di Paladini dirà a chi legge nelle pagine che seguono. Nel film Caos Calmo, Paladini viene interpretato da Nanni Moretti. Quanto l’attore somi-

glia davvero al protagonista? Devo essere sincero, in Terre Rare non sono riuscito ad astrarmi completamente, ci sono un paio di capitoli nei quali la fisicità di Moretti prende il sopravvento sul personaggio. Ho deciso di lasciarmi andare e non contrastarla, ero pur sempre io il proprietario di questo personaggio, e quindi ho scelto deliberatamente che la fisicità – che negli altri capitoli è più neutra – in quelle pagine sia più precisa, facendo diventare un paio di capitoli decisamente “morettiani”. Potrebbe diventare un film anche questo nuovo romanzo? Da quando è uscito Caos Calmo ad oggi sono cambiate molte cose nell’industria cinematografica. Si producono meno film e più a fatica, occorrono più garanzie. Grazie a mio fratello Giovanni (che fa il regista, ndr) conosco bene il mondo del cinema e quindi credo che sia una fase difficile, ma questo non rappresenta un problema.

 La ricorrenza

 Il libro

 La mostra

Firenze capitale... per un anno

Tutto su piazza pitti: il quarto volume della collana sui segreti del capoluogo

Il pittore della luce che incanta gli uffizi: i dipinti Dell’artista fiammingo

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veva tutte le caratteristiche per essere la capitale del regno: fu per questo che Firenze, dopo Torino e prima di Roma, fu scelta per fare da baricentro a un Paese in via di definizione. Oggi, a 150 anni di distanza, ci si guarda indietro e si celebra il lustro durante il quale Firenze è stata il cuore pulsante del paese, con mostre, incontri ed eventi che andranno avanti per tutto il 2015. L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che con la storia della città ha un fortissimo legame, ha deciso di promuovere (e finanziare) un calendario di appuntamenti (ai quali poi se ne aggiungeranno altri promossi direttamente dalle istituzioni cittadine) organizzati di concerto con il Comune, la soprintendenza per il Polo museale e il comitato per i festeggiamenti dei 150 anni di Firenze Capitale, presieduto da Eugenio Giani. Il primo evento che porta la firma dell’Ente Cassa è quello organizzato all’Archivio di Stato dal titolo “Una capitale e il suo architetto” (fino al 6 giugno con ingresso libero), dove vengono presentati carteggi, plastici, dipinti e oggetti riferiti all’attività dell’architetto Giuseppe Poggi e al nuovo disegno urbanistico di Firenze. Il 17 febbraio, nella sede dell’Ente Cassa di Risparmio, prende il via un’altra mostra, “Firenze com’era nelle vedute di Fabio Borbottoni”, esposizione che riunisce le celebri vedute di Borbottoni e di artisti della seconda metà del XIX secolo, realizzata in collaborazione con il Polo museale fiorentino e l’Istituto Geografico Militare. Per l’occasione sono stati predisposti apparati multimediali che accompagnano il visitatore nella comprensione del passaggio dalla Firenze del passato a quella di oggi. Una delle maggiori ragioni per cui Firenze divenne anche capitale dell’arte fu la sua capacità di accogliere culture diverse adottandole e interpretandole secondo la propria sensibilità, ed è per questo che la comunità ebraica promuove una serie di incontri (una volta al mese fino a novembre) per approfondire una vasta serie di temi. E mentre il 20 settembre riapriranno al pubblico i giardini del museo Archeologico, il 22 ottobre Casa Martelli si appresta a ospitare una giornata di discussione sui “salotti” di fine Ottocento. Dulcis in fundo, l’Accademia di Belle Arti dedica una giornata alla cultura artistica nel periodo di Firenze capitale con un convegno previsto per fine novembre.

Una delle vedute ottocentesche di Firenze di Fabio Borbottoni, che saranno in mostra nella sede dell’Ente Cassa

n altro tassello si aggiunge a quello che somiglia più a un viaggio tra i segreti di Firenze che a una collana di libri sulla città. È dedicato a piazza Pitti il quarto libro della serie “Le Piazze di Firenze” di Luciano e Ricciardo Artusi, edito da Giorgi Libri. Quaranta storie sulla città, raccontate in un’ottica originale, con linguaggio immediato, ricco di aneddoti e curiosità, che permettono di scoprire particolari rimasti sconosciuti perché inosservati. Cosa si nasconde dietro alla piazza che fa da spartiacque tra l’Oltrarno e il giardino di Boboli? Chi la frequentava storicamente? Quando è stato costruito il palazzo granducale, tra i più belli e imponenti della storia italiana? Queste e altre curiosità verranno soddisfatte sfogliando le pagine del volume. I tre precedenti sono dedicati, in ordine di uscita, a piazza della Repubblica, piazza della Santissima Annunziata e piazza di Santa Croce.

uando Gerrit van Honthorst se ne andò improvvisamente da Roma nella tarda primavera del 1620 per fare definitivamente ritorno nella natìa Utrecht, dovevano essere circa dieci anni che risiedeva in Italia. Dieci anni in cui la sua pittura maturò molto, raggiungendo vette di mirabile virtuosismo, specialmente nelle scene a lume di notte. Da qui viene il soprannome – Gherardo delle Notti – del pittore protagonista della prima mostra dell’anno alla Galleria degli Uffizi. Si intitola “Quadri bizzarrissimi e cene allegre” (dal 10 febbraio fino al 25 maggio) e raccoglie tutta la produzione del periodo italiano dell’artista, che non ammonta a più di una quarantina di opere. Arricchisce la mostra la presenza di un dipinto del Caravaggio, eseguito nel 1609 e ben presto giunto alla corte granducale, il Cavadenti della Galleria Palatina, da cui il pittore prese ispirazione per almeno tre delle sue opere.

Conte, servillo, haber, afterhours: febbraio in città non è solo carnevale

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ebbraio, mese del Carnevale, tripudio di sfilate in maschera. Ma non solo. Perché febbraio a Firenze è anche molto altro, per chi di trucchi e costumi non ne vuol nemmeno sentir parlare. In pole position tra gli eventi più attesi del mese c’è il concerto di Paolo Conte, all’Opera di Firenze, in programma il 12. Il cantautore si esibisce per la prima volta all’interno del nuovo teatro fiorentino, dove l’acustica è pressoché perfetta . Un paio di giorni dopo – il 14 – per la gioia degli amanti della musica elettronica, al Viper Theatre salirà sul palcoscenico Jeff Mills, nome che si può trovare accostato a orchestre filamorniche o a maestri del cinema come Fritz Lang, così come a location prestigiose quali la Royal Albert Hall. Si cambia completamente genere il 17, con l’appuntamento fissato al Teatro Verdi per il concerto di Carnevale dell’Orchestra regionale toscana. In programma due composizioni che il pubblico dell’Ort non ha mai ascoltato: il rarissimo Concerto per violoncello op.58 di Alfredo Casella e la Sinfonia n.9 di Šostakovič. Viceversa, non suonano nuovi ai melomani né Rossini e la sua sinfonia della Gazza ladra, né le Variazioni rococò di Čajkovskij. Chi vuol provare un’esperienza nuova, il 22 può fare un salto all’associazione La Vague, per il seminario di Francesca Pirami “Canto le mie voci”. Dal 24 al 28 si ritorna all’Opera per uno spettacolo che farà felici i bambini, un adattamento della fiaba di Pollicino con musiche di Hans Werner Henze, realizzato in collaborazione con il conservatorio Luigi Cherubini. E mentre il 27 il Verdi fa spazio agli Afterhours e al pubblico di aficionados della band, poco più in là, sul palco della Pergola, lo spazio se lo contendono prima Alessandro Haber e Alessio Boni, che dal 24 al primo marzo porteranno in scena Il Visitatore (di Eric-Emmanuel Schmitt), e a ruota i fratelli Servillo, Toni e Peppe, che tornano on stage al teatro fiorentino con La Parola Canta, dal 4 all’8 marzo. Per la gioia degli amanti della coppia di artisti.


#Cultura

Febbraio 2015 | 21

 Le strade di Mr. Moskovitch | Seconda puntata Lo avevamo lasciato sul punto di partire per Firenze, Mr. Moskovitch, il protagonista del racconto a puntate che Domenico Luigi Cena ha scritto in esclusiva per Il Reporter. Sullo sfondo c’era già un altro personaggio, una donna, anche lei in arrivo nella città del giglio. I loro destini si incroceranno? Provate a scoprirlo leggendo questo nuovo episodio...

Chi aspetta, non si sa cosa davvero aspetta Boogey Moskovitch se l’era vista arrivare indecentemente bella e vitale, mentre beveva un Laphroaig al lounge bar dell’Internazionale, all’ultimo piano dell’hotel, in cima ad una torre medievale. Era l’imbrunire di un pomeriggio splendido e, intorno, la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, Ponte Vecchio. Ma questo, a ben pensarci, fu dopo. - Un Laphroaig. Acqua e ghiaccio a parte - chiese Moskovitch. Nell’aria risuonavano le note di For all we know di Keith Jarrett. - Serata languida - aveva detto il barista. - Non differente dalle altre – aveva risposto Boogey – ma c’è un profumo stupendo di tiglio, nell’aria. - Mr. Moskovitch, se si gira vede un capolavoro ancora più bello di questa città. Si era girato. Indossava un paio di jeans, una maglietta nera, giubbotto corto di pelle morbida. Gli occhiali da sole se ne stavano sulla testa, a spingere i capelli biondi verso la nuca. Il viso era stupendo. - Modella? - No, non credo. Ha prenotato la suite Rosso Fiorentino. Vista Ponte Vecchio... - Attrice? - Probabile, ma piuttosto famosa, direi. Ma non mi viene in mente nessun suo film... - Viaggia da sola? Sono certo di riconoscere il viso... - Mr. Moskovitch, lei mi è molto simpatico, ma se le dico qualcosa rischio il licenziamento... *** Prenotando l’hotel aveva chiesto che la suite fosse piena di candele, e che ci fossero boule di vetro con foglie di limone e piccole mele profumate. Adorava quel miscuglio di odori; le ricordava il sapore vagamente aspro e giovane del suo amante. Era bello come il sole e l’aveva guardata come si guarda la Naiade del Canova. Per la prima volta, lei guardata da tutti sugli schermi e in carne ed ossa, aveva sentito uno sguardo bruciante posarlesi addosso come un velo di brividi.

Era stanca di amori rispettosi, distratti e stanchi. Era stanca di essere solo una bella donna da esposizione. Desiderava altro, ora. Un amore come deve essere l’amore, e l’aveva trovato in quegli occhi blu cobalto. Aveva approfittato di un bagno turco e di un massaggio rilassante alla spa dell’hotel per sedare la sottile agitazione di chi aspetta. Poi s’era fatta portare un long drink in camera. Forse l’avrebbe aspettato distesa sul letto, e lui non avrebbe tardato ancora per molto. *** È giugno. La città sembra la curva morbida dei fianchi di una donna. Dalla vita ho preso a piene mani tutto. Denaro, successo, applausi. Devo tutto al mio talento. Ma adesso è venuto un altro tempo. Voglio notti insonni, e albe infuocate. E voglio annusare come un lupo profumi che incatenano, e seguirne le tracce. E voglio pioggia di primavera sulla mia pelle. E salsedine addosso, mentre il mio corpo si arroventa al sole. Poi voglio ombra. E parole autentiche e vere che mi massaggino l’anima. E guardare, sapendo che la bellezza è negli occhi di chi guarda. E respirare il tempo, il mio tempo. Che inizia qui ed ora. Per questo sono qui. *** Sms ricevuto da Helen Nielsen: * Sn mortificato, non ce la faccio ad arrivare x qst sera, ho un casting domani, accidenti! Non mi cercare sul cell. È scarico e nn ho credito. Scs. Helen, già in sottoveste, si levò la scarpa sinistra e la lanciò nel vuoto. Zoppicando si mosse verso la poltrona e ci si accasciò sopra. Si levò anche la destra. Con i gomiti sulle ginocchia, reggendo il telefono con due mani, compose la risposta. In maiuscolo. Uno spazio dopo ogni lettera. * C R E T I N O Poi un secondo messaggio. Giusto per essere chiara. * Credevi fossi qui ad aspettare te? L’ovvia risposta - Helen lo sapeva - non sarebbe mai arrivata. Continua ☞


22 | Febbraio 2015

#Rubriche

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

il diavolo allo specchio

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uesta storia non è solo sacra e profana, ma è un vissuto che s’intreccia fra scandalo e ammirazione. Si tratta di una fiorentina dal nome Villana (1332-1360), figlia del ricco mercante messer Lapo de’ Botti, bella e procace che di “villana” aveva soltanto il nome, essendo essa gentile, educata e molto garbata. Fin da bambina, con la sua ardente fede, fu attratta dalla vita religiosa senza pur tuttavia approdarvi, in quanto i ricchi genitori la obbligarono a sposarsi. Era il periodo terribile della peste nera del 1348, che sterminò quasi centomila fiorentini. Passata questa grande paura, per reazione allo scampato pericolo, molti sopravvissuti si abbandonarono ai piaceri ed alle frivolezze, ovviamente in base alle proprie possibilità economiche. Giovanissima pervenne a nozze nel 1351 con Rosso di Pietro Benintendi di famiglia benestante al quale, per le sue spiccate capacità seduttive, lo sfavillante sguardo per una segreta corrispondenza e l’intensa passionalità, procurò ben presto diversi grattacapi, conducendo una vita sfrenata e licenziosa ai margini del consentito. Le sue grazie ed i comportamenti, non proprio irreprensibili, diedero origine inevitabilmente a disavventure coniugali. La compiacente Villana era una delle donne più desiderate di Firenze; sbocciata come un fiore raggiunto dai raggi del sole, capace, con la forza del suo sguardo, di suonare il pentagramma dell’amore in tutte le sue tonalità, aveva la decisa sicurezza di una serenità emotiva racchiusa nel suo animo. Il volto candido come un giglio e fresco come una rosa. Amava ed era abbondantemente contraccambiata; piena di spirito futile e vanitosamente ambiziosa, nell’esplodere incontrollato delle passioni, cadeva nelle insidie delle superficiali soddisfazioni in un equilibrio di moglie sempre più precario e minacciato, dove la virtù, per dirlo in estrema sintesi, rischiava costantemente di slittare verso il vizio. Una mattina nel farsi con accuratezza il solito maquillage per apparire ancora più bella e desiderabile, Villana si guardò con civetteria, come sempre, allo specchio e con spavento, anziché vedere le sue avvenenti fattezze, vide riflesso l’orrido volto del demonio. Gettata via quella superficie riflettente, si preci-

pitò a guardarsi in altri specchi ma sempre col medesimo risultato: il diavolo era lì che le sogghignava dappertutto. Infatti, come lo attesta anche il proverbio: Il diavolo non istà sempre in un luogo. Presa dal pentimento ed umiliata, si strappò di dosso gli eleganti abiti, andò a confessarsi nella basilica di Santa Maria Novella decidendo di rinunciare alla vita mondana per abbracciare quella spirituale. Dopo aver venduto tutti i suoi beni, si fece terziaria dell’Ordine di San Domenico. Da quel momento si votò alla penitenza, dedicandosi con rettitudine e bontà a far beneficenza e riuscendo perfino a convertire il padre, il marito e diverse meretrici. La giovane donna, morì a soli 28 anni il 29 gennaio 1360, in profumo di santità, tanto da essere poi beatificata da Leone XII il 27 marzo 1824. La sua tomba marmorea, o meglio lo splendido monumento funebre che la vede giacente sotto un drappeggio sorretto da angeli, si può vedere entrando nella basilica di Santa Maria Novella, a destra, quale pregevole opera eseguita nel 1451 dal famoso scultore ed architetto Bernardo Rossellino, uno dei più rappresentativi artisti del Quattrocento fiorentino.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

Il Pungiglione

 Web artusi.net

zorro? no, farfalla... quel carnevale da incubo

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l Carnevale per alcuni è una festa, per me un trauma! Questione di punti di vista? No, di mamme! Un bambino timido già odia travestirsi, se proprio è costretto a farlo preferisce scegliere un costume comune: Arlecchino, Zorro, cowboy. Insomma un vestito per cui nessuno si giri a commentare “oh quello come s’è combinato? Chiama la neuro!”. Mia mamma un anno mi vestì da farfalla! Avete letto bene: FARFALLA! Avevo una calzamaglia bianca, un body a strisce azzurre, ali trasparenti e in testa una cuffia con delle antenne. La farfalla tra l’altro è l’insetto che crea più imbarazzo a un bambino! Vestimi da scorpione che con il veleno faccio paura, oppure da ragno che è il nonno di Spiderman, ma la farfalla, con quei colori tutti abbinati, con quelle movenze eleganti e raffinate, sembra un insetto uscito dal gay pride! La cosa più traumatica è che quel giorno a scuola ci fecero pure le foto e mia mamma ha pensato bene di esporle in un mobile di casa. Risultato? Alle prese per il c... dei compagni di scuola, negli anni si sono aggiunte quelle degli amici, dei colleghi di lavoro, delle fidanzate e di mia moglie che, addirittura, ha fatto pure le fotocopie (così mi pigliava in giro anche con le amiche). Insomma, un incubo eterno! A distanza di anni io non ce l’ho con lei, le mamme spesso sbagliano per amore, io ce l’ho con quel criminale che ha fatto un costume del genere. Lui sicuramente l’ha fatto solo per creare danni psicologici irreversibili! Perciò quest’anno a Carnevale mi riconoscerete sicuramente: sono quello vestito come tutti i giorni! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

 Web andreamuzzi.it


Lettere

Febbraio 2015 | 23

Editoriale dalla prima

Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it

PULIZIA DELLE STRADE, “DOVE LASCIARE L’AUTO PER LE LUNGHE ASSENZE?”

Gentile direttore, faccio riferimento all’articolo del dicembre 2014 nella rubrica “segnalazioni, problemi o proposte” a firma del sig. C. M. inerente alla pulizia strade. Orbene, capisco benissimo la lamentela, ma vorrei fare una domanda: come si deve comportare un cittadino, che è costretto molto spesso ad assentarsi per lunghi periodi, per motivi di lavoro in treno, e aereo, in Italia ed all’estero? Dove deve lasciare l’auto? E da chi farsela spostare non avendo nessuno per lasciarle il disturbo? Ci sono parcheggi liberi nel quartiere, senza avere la “gabella” della multa? (Per esempio, vicino a me c’è un grande parcheggio, ma viene pulito anche quello una volta al mese). Si rischia anche il trasporto al deposito comunale con il carro attrezzi (con incentivo giornaliero oltretutto). Non mi sembra giusto, che oltre la tassa di proprietà, un cittadino debba pagarsi anche un garage (anche per due o tre mesi nel mio caso) perché si deve pulire una volta al mese quei tre metri e mezzo di strada (la lunghezza della macchina). Se avete dei suggerimenti! Grazie, saluti M.P.

“AUTOMOBILISTI, PEDONI E I PROBLEMI PER I CICLISTI”

Spett. redazione, faccio riferimento alla lettera pubblicata sul numero 53, dicembre 2014 del vostro giornale e precisamente quella in cui il signor A.B. attacca con un lungo pippone i comportamenti scorretti dei ciclisti: la mancanza dei lumini quando è buio e la (presunta) arroganza nell’attraversare sulle strisce pedonali. Non voglio difendere i comportamenti scorretti e pericolosi dei ciclisti, ma mi sembra che se si deve puntare l’indice verso scorrettezza e pericolosità, gli automobilisti italiani abbiano di che vergognarsi... in Italia le statistiche riportano almeno un morto al giorno investito sulle strisce da automobilisti che, per il solo fatto di avere un mezzo sotto il sedere, si sentono onnipotenti ed esenti da doveri. Molte volte mi è capitato di attraversare sulle strisce e sentire l’inchiodata, seguita da maledizioni e moccoli. Io questa la chiamo strafottenza, e lei signor A.B.? Parliamo adesso delle piste ciclabili, delle quali il Q.2 è fortunatamente abbastanza provvisto. Le è mai capitato, signor A.B., in quanto amante della bicicletta come lei si definisce, di percorrerle per chilometri da una parte all’altra della città come faccio io? Penso che se così fosse avrebbe avuto ben altri motivi per

scrivere al giornale... le piste ciclabili sono piene di gente che non si rende minimamente conto di dove sostano o camminano, anche questo indice di una mentalità... come definirla? Poco cittadina? Poco civilizzata? Ditemi voi.. ma devo sempre fare lo slalom tra persone che camminano in pista ciclabile come fosse il marciapiede... eppure è tinta di rosso, ma questi niente, il loro piccolo universo mentale finisce poco oltre i loro piedi! Avete visto la folla di fronte al Badiani? Eppure non c’è interruzione, il ciclista ha il diritto di trovare libero. L’altra sera, viale Gramsci: marciapiede largo tre metri, ma babbo e bambino dove camminano? In pista ciclabile... bella educazione, non c’è che dire! Un’altra sera, viale dei Mille angolo Cairoli: faccio notare ad un signore anziano col bastone che sta camminando in pista ciclabile e che vorrei passare. La sua risposta? Ha infilato quel bastonaccio tra i raggi della ruota dietro per cercare di farmi cadere! Ora dalla rabbia ho iniziato a fare una cosa, faccio finta di investirli e gli faccio prendere un coccolone, poi all’ultimo mi scanso... roba da non credere, cosa si deve fare! Noi italiani - fatte salve le dovute eccezioni - sa cosa siamo, signor A.B.? Una gran massa di cafoni prepotenti e maleducati, senza alcuna cognizione di cosa sia il rispetto per l’altro! Allora... prima di strombazzare i diritti degli automobilisti - mi sembra che qui se ne prendano fin troppi - mi sembra che siano altre le ragioni per scrivere a Reporter. Last but not least... se qualcuno se ne è dimenticato, il trasporto eticamente sostenibile non è quello a quattro ruote, e le ragioni le conosciamo tutti benissimo. Quindi a tutti i signori AB: muovetevi in bici e vi renderete conto che i problemi sono altri. Daniela C.

“I CANI E LA SICUREZZA DELLE PISTE CICLABILI”

Negli ultimi anni, a seguito dell’O.M. dell’allora ministro del Turismo On.le Brambilla circa l’accesso dei cani, c’è stato un cambiamento radicale nella fruizione di ogni luogo pubblico. I proprietari dei cani si sono finalmente visto riconosciuto il diritto di poterli condurre in ogni luogo, il diritto di vedersi riservare parti di luoghi pubblici (aree cani). Una parte rilevante di questi proprietari sembra, però, o non possedere nel proprio bagaglio culturale, o aver dimenticato, i propri doveri divenuti, peraltro, più stringenti. Infatti molti proprietari sembrano dare una particolare lettura di questo cambiamento. Molti sembrano non comprendere che, se dagli spazi pubblici sono state estrapolate delle zone riservate ai cani, in tutte le altre permangono la responsabilità del proprietario nel far sì che il cane sia perfettamente controllato e controllabile. Sarebbero auspicabili, nell’ambito dei servizi culturali (con ricaduta positiva su

tutti gli abitanti del Q.2) percorsi formativi per P.C., intendendo per questo acronimo Proprietari Cani! Molti infatti appaiono carenti di una riflessione intesa ad ottenere una gestione responsabile del loro ruolo! I paradigmi della politica prevedono iter complessivi lunghi, ma il problema esiste..... Il quotidiano mi spinge però ad affrontare un problema stringente, assai rilevante nel Q.2, quello delle piste ciclabili e pedociclabili. Talvolta passo intorno al Campo di Marte, nel viale de Amicis, via Piagentina, nel percorso dall’Obihall al Girone, ecc; mi chiedo se non sarebbe, come previsto, dalle vigenti disposizioni, una forma di “precauzione contro danni a terzi” interdire le piste ciclabili e pedociclabili ai cani. Anche al proprietario più scrupoloso può mancare, magari per pochi attimi, il controllo di un cane che, nel tirare, lo induce al riflesso automatico di allungare il braccio. Ma se in quei pochi attimi passa un ciclista? Ad ognuno di noi capita però di vedere P.C. meno scrupolosi: alcuni si pongono da una parte della pista con il guinzaglio allungato al massimo, tenendo il cane al ciglio dall’altra parte della pista. Altri addirittura, soprattutto sull’Arno, lasciano il cane senza guinzaglio, come se fossero in un’area a loro riservata. È forse “colpa”del cane se, nella frenesia della corsa taglia la pista ciclabile o pedociclabile? A mio avviso i problemi sopra illustrati sono reali e sotto gli occhi di tutti! Nel rispetto delle diversità delle inclinazioni, si dia tranquillità anche a quei cittadini che desiderano percorrere piste ciclabili o pedociclabili senza la preoccupazione di non vedere in tempo un guinzaglio srotolato al massimo, un cane, sciolto, che arriva di gran carriera, un guizzo di un cane che, anche se ben stretto al guinzaglio, ha percepito un ultrasuono, che lo fa scattare improvvisamente. Franca B.

LE CODE ALLA “ROTONDINA” DI VIA BARACCA

Percorro quotidianamente via Pistoiese verso il centro ed imbocco via Baracca al bivio, da quando è iniziato il restringimento alla rotondina si forma, al mattino, una coda che in alcune giornate inizia fin da Brozzi. Il motivo di questa coda è intuibile, sulla Pistoiese ed in via Baracca si circola su due corsie di marcia, le quattro corsie in prossimità della rotondina si riducono ad una formando inevitabilmente un gigantesco imbuto. La creazione del restringimento ha solo lo scopo di penalizzare il traffico, non sarebbe stato più opportuno ridurre la larghezza del marciapiede e magari allargare la luce del ponte sottopasso della ferrovia? Lettera firmata

Ma questo è quanto riguarda ieri. Perché ora gli occhi di tutti sono puntati sul domani del tram, con uno sguardo (preoccupato) all’oggi. Ai cantieri già partiti per la realizzazione della seconda e terza linea e a quelli che si accingono a farlo in questo 2015. Quando la città sarà messa sempre più alla provalavori, dato che – come spiegato dall’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti in un’intervista che pubblichiamo questo mese sul nostro giornale – dopo essere partiti in modo parziale, nel corso di quest’anno si apriranno i cantieri lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. I fiorentini, insomma, sono avvisati. E l’appello di Palazzo Vecchio è sempre il solito: lasciare (quanto più possibile) l’auto a casa e utilizzare autobus e biciclette per spostarsi. Un appello che i cittadini sembrano aver raccolto e iniziato a mettere in pratica: sono sempre i numeri a confermarlo, numeri che dicono che negli ultimi anni il traffico lungo le strade di Firenze è diminuito, grazie anche a un maggior utilizzo del trasporto pubblico e alla crescita della mobilità ciclabile. Sempre più gente sui bus e lungo le piste ciclabili, insomma, nonostante il “popolo dei pedali” sottolinei come ci sia ancora da lavorare per rendere Firenze veramente a misura di due ruote. Ma se lavori e cantieri sono tra i principali pensieri di molti fiorentini in questo periodo, per altri – ovvero per chi ha figli – la “prova” è rappresentata dalle scelte da fare in vista del prossimo anno scolastico. Le iscrizioni ad alcune scuole sono già cominciate, altre sono alle porte, e questo è dunque il (difficile) momento delle decisioni. Perché – oltre ai percorsi più tradizionali – in città non mancano nemmeno le possibilità “alternative”. Su Il Reporter di questo mese ne segnaliamo alcune, per non farsi trovare impreparati al suono della prima campanella. MATTEO FRANCINI

IL REPORTER RISPONDE

LO “STOP” ALL’INCROCIO TRA VIA SAN DONNINO E VIA CAMPANIA Spett.le Redazione, vorrei fare una segnalazione nella rubrica “Lettere”. In Firenze, all’incrocio (senza semaforo) di via Campania con via San Donnino, erroneamente è stato tolto il segnale orizzontale dello stop di via San Donnino. Ciò crea svariati incidenti: sia perché esiste una siepe, che impedisce la visibilità, sia perché c’è uno specchio insufficiente, sia perché c’è un limite di velocità a 50 km/ora (mai rispettato). Potrebbero di nuovo le autorità ripristinare il segnale dello stop in via San Donnino? Tanto per salvaguardare la sicurezza dei cittadini! Grazie per l’attenzione! Cordiali saluti, Pietrino

Caro lettore, pubblichiamo la sua segnalazione sul nostro giornale in modo che chi di dovere possa intervenire per risolvere la questione. Approfitto della sua lettera per ribadire ancora una volta quanto importanti siano gli occhi di tutti gli abitanti per portare alla luce e affrontare quei problemi urbani che in ogni città non mancano. Segnalazioni, la sua come le molte altre che ogni mese riceviamo in redazione, tanto più importanti quando il tema di cui si parla è quello della sicurezza dei cittadini: “aiutare” gli addetti ai lavori ad accorgersi di quello che non va in questa o quella strada, segnalare situazioni e luoghi ritenuti a rischio o dove troppo spesso è capitato di assistere a incidenti, è senz’altro un contributo importante che ognuno può dare alla città. Anche perché – ripeto – nessuno meglio di chi Firenze la vive e la percorre ogni giorno è in grado di accorgersi di cosa non va. Continuate quindi a mandarci le vostre segnalazioni, noi continueremo a pubblicarle su Il Reporter, per cercare tutti insieme di risolvere le piccole e grandi questioni aperte in città, in centro come in periferia. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it


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