Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 7 del 2 febbraio 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.
Febbraio 2015
Anno IX Ed. 7
Firenze Quartiere 2
Campo di Marte Coverciano Cure
Distribuito da
www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere
Formula Direct simply
Progetti
✎ Editoriale
nannotti, la piazza rinasce così
le “prove” che attendono i fiorentini Matteo Francini
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l mese del tram: così si potrebbe definire questo febbraio. E i motivi sono diversi. Elencandoli in ordine cronologico, si inizia con i festeggiamenti per i cinque anni dall’entrata in funzione della T1. Era il 14 febbraio 2010 quando Sirio “battezzava” i binari tra la stazione di Santa Maria Novella e Scandicci: adesso, un lustro più tardi, i numeri dicono che la linea 1 è sempre più utilizzata e apprezzata.
Da tempo venivano chiesti interventi: via alla riqualificazione, tante novità in vista ☛ pagina 3
Fiorentina
Veronesi, europa league, Moretti sfida al tottenham e le sue ission impossible” “M a White Hart Lane? Terre Rare: Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il blaa tu per tu con sone e la bacheca piena di vecchi trofei. lo scrittore ☛ SEgUE a pagina 18
☛ pagina 20
☛ SEgUE a pagina 23
auto, tram, bus e bici: cosa cambia in strada Gianni Carpini - Elisabetta Pini
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empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palazzo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico”, conferma l’assessore alla mobilità Giorgetti. Diminuzione “dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto e alla crescita della mobilità ciclabile”. Il tutto mentre sul fronte del tram partono i lavori lungo l’intero percorso delle linee 2 e 3 e la T1 compie cinque anni. Con un’idea: prolungare l’orario delle corse nei weekend.
☛ SEgUE aLLE paginE 8-9
Le strade di Mr. Moskovitch | 2a puntata ☛ pag. 21
i luoghi da vivere per san valentino
un palco per l’estate a villa arrivabene L’idea è organizzare eventi culturali nel giardino della struttura nei mesi più caldi dell’anno.
☛ pagina 7
che scuola scegliere? corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per materne, primarie e secondarie, in primavera quelle per i nidi.
☛ paginE 10-11
“abitare solidale”, mai più soli in casa
☛ pagina 4
☛ pagina 12
La famiglia italiana della frutta
Quartiere 2
#Primo piano
2 | Febbraio 2015
Campo di Marte . Coverciano . Cure
La segnalazione
“varlungo si svuota”: commercianti e abitanti fanno sentire la loro voce Il comitato
dal 2007 ad oggi per valorizzare l’area
I
l centro commerciale naturale di Varlungo nasce nel 2007 dall’omonima associazione costituita al circolo Arci “La Loggetta” un paio di anni prima. Il comitato “Le botteghe di Varlungo” è costituito da operatori commerciali e cittadini della zona, con l’obiettivo di valorizzare l’area che, a partire dal 2008, è stata riqualificata con giardini, aree pedonali e fontanello, diventando la piazza di Varlungo. Il nome del borgo deriva dalla denominazione latina originaria, “Vadum Longum”, guado lungo o basso, in riferimento alla località anticamente paludosa ed esposta alle piene dell’Arno. F.B.
Fannì Beconcini
I
l centro commerciale naturale di Varlungo, negozianti e cittadini di via Aretina contro il degrado e lo spopolamento della zona. Dopo che il Ccn “Botteghe di Varlungo”, attivo dal 2007, era stato preso a modello e indicato come esempio virtuoso di partecipazione, sembra che ora la zona stia subendo un progressivo quanto inesorabile abbandono: diversi fondi – viene segnalato – sono ormai vuoti, e anche un supermercato di via Aretina starebbe per chiudere i battenti. A questo proposito è in corso una raccolta di firme. “Siamo in attesa degli sviluppi della situazione, per adesso abbiamo raccolto quasi tremila firme, il nostro obiettivo è far presente a chi di dovere che c’è un interesse collettivo”, spiega il presidente del Ccn “Botteghe di Varlungo” Gianni Saliceti. “Si tratta di una necessità sentita da tutta la popolazione, sia a livello di servizio commerciale che di vivibilità della zona”, aggiunge. Mantenere un presidio di questo tipo – viene spiegato – potrebbe servire ad arginare il progressivo diradamento degli esercizi di vicinato in corso da qualche tempo. “Come commercianti e come cittadini, noi cerchiamo di mantenere viva la zona, ma meno attività ed esercenti ci sono e meno sicuro diven-
ta il contesto... via via la piazza di Varlungo, dove a suo tempo avevano sede una trentina di attività, si sta svuotando, lasciando campo a degrado e sensazione di insicurezza, soprattutto nelle ore serali”, continua Saliceti. L’ultimo episodio che ha fatto preoccupare i cittadini è accaduto pochi mesi fa, quando un uomo in stato confusionale ha danneggiato un pub a colpi di ascia per poi colpire anche le auto in sosta. “Degrado e microcriminalità trovano terreno fertile nei contesti di abbandono e spopolamento – commentano alcuni abitanti di via Aretina – noi abbiamo chiesto più vigilanza. Con il Quartiere siamo in contatto per la questione del supermercato e il presidente sta seguendo la situazione: se nel futuro prossimo si riuscisse ad affrontare anche la questione della qualità della vita della zona sarebbe ottimo, il dialogo con l’amministrazione resta aperto e siamo fiduciosi”. Fiducia e impegno dunque restano, da parte del centro commerciale naturale e dei residenti della zona, così come però restano anche preoccupazione e qualche disagio. Con i cittadini che attendono risposte, “ci si augura tempestive e positive”.
Fondi vuoti e insicurezza tra le segnalazioni di abitanti e commercianti della zona di Varlungo
“Cerchiamo di mantenere viva la zona, ma meno attività ed esercenti ci sono e meno sicuro diventa il contesto”
Via Marconi-via Centostelle
là dove le botteghe resistono
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acendo un giro nella zona compresa fra via Marconi e via Centostelle è possibile incontrare ancora diverse botteghe storiche, un fatto che, in molti altri quartieri di Firenze, non è così scontato. Qui invece artigiani, macellai, civaioli, merciai e molti altri negozianti continuano a portare avanti la loro attività da decine di anni, come ad esempio l’Antica Salumeria Monti in via Centostelle o la pasticceria Villani in piazza Antonelli. “Certo, abbiamo risentito della crisi di questi ultimi tempi, ma noi abbiamo una clientela più o meno fissa che ci permette di tirare avanti. Inoltre sia noi che altri negozianti facciamo consegne a domicilio in tutta la zona”, affermano i signori Bonechi, proprietari della macelleria Maiano. Il triangolo compreso fra viale Righi, viale Volta e viale Manfredo Fanti, situato ai piedi di Fiesole, è un’area prevalentemente residenziale che, negli anni passati, molti fiorentini dell’alta borghesia sceglievano per vivere. “Sicuramente la vicinanza dello stadio e la mancanza di un grande supermercato, escluso quello di viale De Amicis, è un fattore importanti per la nostra sopravvivenza”, riconosce il signor Gabriele, proprietario di Granamarket. Che poi continua: “A volte non è facile, certo, ma noi puntiamo sulla qualità e offriamo anche un punto di ritrovo, la ‘vecchia bottega’, alla gente”. A riunire e tutelare i proprietari delle piccole attività di quest’area c’è anche il centro commerciale naturale Centostelle, che organizza mercatini e manifestazioni. N.F.
Quartiere 2
#Primo piano
Campo di Marte . Coverciano . Cure
Febbraio 2015 | 3
Progetti/1
Il luogo
passerella, eventi e giochi: ecco la “nuova” piazza nannotti
uno spazio (interno) nato di recente
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La riqualificazione è prevista entro la prossima estate Niccolò Falchini
“L
a riqualificazione di piazza Nannotti è un progetto che cercheremo di portare a termine entro la fine del 2015”. Parola di David Lisi, titolare del franchising Burger King Italia, e del presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, come spiegato in occasione della cerimonia di inaugurazione della nuova scuola per la formazione di figure manageriali “Master King” che si è tenuta lo scorso dicembre. La sua sede è proprio in piazza Nannotti, uno spazio che forse non tutti conoscono, perché “offuscato” dalla vicina piazza Alberti. Uno spazio per cui più volte, nel tempo, sono stati chiesti interventi: durante l’inaugurazione della scuola è stato ribadito il proposito di migliorare questo luogo, un obiettivo che trova d’accordo Comune, Quartiere 2 e Burger King Italia. “Oggi purtroppo la piazza è un luogo nascosto e degradato che i cittadini non si sentono liberi di frequentare: basta guardarsi intorno, insomma. I muri sono
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completamente tappezzati da scritte e murales – afferma Lisi – la nostra idea è quella di restituire questo luogo ai legittimi proprietari, cioè alle persone, ma prima di farlo dobbiamo migliorarlo e renderlo più accessibile al pubblico”. Così il progetto prevede, in primo luogo, la creazione di una passerella che colleghi la piazza a via De Sanctis, e successivamente il ripristino parziale del manto erboso, insieme alla realizzazione di uno “skate park” accanto a un’area ristoro dove verranno collocati alcuni tavolini. Ovviamente saranno poi ridipinte le pareti degli edifici e anche il cartello che segnala la piazza sarà reso più visibile. Ma non è tutto. Sono previste anche un’area giochi per bambini e una fontana decorativa con giochi d’acqua. Il documento riguardante il piano di lavoro, corredato dalle relative tempistiche, è già stato consegnato al Comune, che parteciperà all’iniziativa con una somma di 150mila euro, mentre i privati, primo fra tutti Burger King Italia, hanno deciso
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2008
Il rendering dell’accesso da via De Sanctis nella nuova piazza Nannotti
l’anno di inaugurazione della piazza
ituata dietro piazza Alberti, fra via Francesco De Sanctis e via del Campofiore, piazza Nannotti è uno spazio di recente costruzione ricavato dall’interramento del torrente Affrico. Prende il nome da Franco Nannotti, esponente di spicco nell’ambito politicoamministrativo e sportivo della città di Firenze, per molti anni presidente dell’Aics, presidente del consiglio di Quartiere di Coverciano e Rovezzano, assessore e vicepresidente della Provincia di Firenze fino al 1994, anno della sua scomparsa. In precedenza, l’amministrazione comunale aveva già ricordato la sua figura con l’intitolazione dell’impianto sportivo di Rifredi.
Progetti/2
interventi in vista per alberti e gioberti di aderire con trecentomila euro. Un progetto ambizioso, che vede molto soddisfatto il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi: “Grazie al nostro intervento e a quello dei privati – spiega – prevediamo l’inaugurazione della ‘nuova’ piazza Nannotti per l’inizio dell’estate: in quell’occasione ci auguriamo che siano presenti anche gli Angeli del Bello, che sono da sempre molto attivi in questa zona. Vorremmo inserire la piazza in un contesto di arredo urbano e in futuro – conclude – organizzare qui dibattiti e manifestazioni di carattere ludico e culturale”.
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ttocentomila euro per piazza Alberti e la stessa cifra per via Gioberti: è quanto stanziato dall’amministrazione comunale per la risistemazione delle due (importanti) aree del quartiere. “Si tratta di due progetti distinti: per via Gioberti il piano degli interventi è definito e riguarda migliorie per sosta e sicurezza, mentre per piazza Alberti, dove si interverrà su viabilità e sicurezza, il progetto è in via definizione”, spiega il presidente del Q2 Pierguidi. In via Gioberti sono previsti interventi di riqualificazione dei marciapiedi, creazione di passaggi pedonali rialzati e miglioramento della sosta. Per piazza Alberti sono allo studio accessi al parcheggio anche da via Aretina e via De Sanctis, verrà ridefinita la circolazione e, tra le altre cose, ci sarà da decidere se mantenere o meno i benzinai. “È mia intenzione organizzare assemblee con i cittadini per capire bisogni e necessità, raccogliere proposte e gestire al meglio i fondi stanziati per i due progetti”, conclude Pierguidi.
Uno scorcio di piazza Alberti: è in via di definizione un progetto per risistemarla
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4 | Febbraio 2015
#Zoom
Quartiere 2
Campo di Marte . Coverciano . Cure
Ricorrenze/1
Ricorrenze/2
lungo l’arno o nel borgo, san valentino è servito
e il carnevale è “last minute”
Qualche “dritta” sui luoghi da vivere nel giorno più romantico dell’anno Valentina Veneziano
“S
ono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile”, così Harry dichiarava il suo amore nella scena finale del celebre “Harry ti presento Sally”. Se molti attendono con trepidazione il giorno di San Valentino per ascoltare (o pronunciare) frasi romantiche, per altri questa ricorrenza è semplicemente una scusa per trascorrere un momento insieme
al proprio lui o alla propria lei, anche nella maniera più semplice, ad esempio camminando mano nella mano. Tra gli itinerari più romantici da percorrere nel quartiere, la scelta potrebbe essere quella di costeggiare il corso dell’Arno, magari nel pomeriggio, per godersi un illuminante tramonto. Partendo da lungarno del Tempio, dove ci si può anche sedere e sorseggiare qualcosa ai tavolini del piccolo chiosco, si può continuare per lungarno Colombo fino ad arrivare ai giardini di lungarno Aldo Moro. A
Il giorno di San Valentino può essere l’occasione giusta per andare alla scoperta del volto romantico del quartiere: non mancano gli itinerari “ad hoc”
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questo punto si può scegliere di sostare su una delle panchine per ammirare la scia sull’acqua lasciata dai canottieri o continuare lungo il percorso che fiancheggia l’Obihall e termina al ponte di Varlungo. Le coppiette più “temerarie” e divoratrici di chilometri potranno proseguire ancora per via della Funga e fermarsi a contemplare l’insolito panorama composto da una piccola cascata, dai riflessi e da una pace inaspettata. Per quelli che preferiscono camminare meno, senza però rinunciare a una vista fiorentina d’eccezione, c’è un’alternativa. A volte, per scovare panorami che lasciano il segno nella memoria, è necessario allontanarsi e salire su un autobus. Quello in questione è il numero 10, direzione Settignano, borgo adorato dal Boccaccio e scenario della travagliata storia d’amore tra Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio. In questo luogo nacquero scultori del Rinascimento fiorentino e architetti, e qua soggiornarono un giovane Michelangelo e lo scrittore americano Mark Twain. Visitarlo non richiede molto tempo. Scendendo alla fermata “Settignano – Sosta del Rossellino” (capolinea) ci si può dirigere verso via di San Romano, raggiungendo via Simone Mosca e percorrendola fino a sfociare in una piazza con qualche parcheggio per le auto, una statua al centro, ville nascoste e alberi altissimi. Dietro quei cipressi, ecco spuntare il panorama di una Firenze microscopica. Le case sono “piccoli Lego”, il Duomo diventa il punto di riferimento e gli alberi (e una leggera foschia) la cornice ideale per una foto ricordo di un sabato da innamorati.
Eleonora Magnanelli
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Nel quartiere si festeggia il ritorno del Carnevale
ui marciapiedi del quartiere è già possibile scorgere l’ombra di coriandoli e stelle filanti che annunciano il ritorno di una delle feste più amate dai piccoli (ma anche da molti grandi): il Carnevale. Come ogni anno, anche nel quartiere saranno organizzate feste a tema, anche se molte di queste – vuoi per la crisi, per il poco tempo a disposizione o per un calo di interesse verso questa ricorrenza – saranno definite proprio all’ultimo momento: quando Il Reporter va in stampa, non erano molti gli appuntamenti già fissati. Uno di questi è alla ludoteca “La Tana dell’Orso” (in viale De Amicis 21), dove i più piccoli possono respirare l’aria della festa: qui, da fine gennaio, il giovedì vengono organizzati laboratori pomeridiani a tema carnevalesco, che si concluderanno con una grande festa in programma il 17 febbraio, in occasione del martedì grasso (gradita la prenotazione al numero 055.2767452). Alle Cure i negozianti assicurano che “anche se non siamo ancora sicuri di cosa organizzeremo, qualcosa faremo sicuramente”. “In fondo il Carnevale delle Cure si fa più di vent’anni”, confermano dal centro commerciale naturale del rione, e perderselo sarebbe davvero un peccato. Anche perché a Firenze, “patria” di Stenterello, il Carnevale è sempre stata una delle feste più amate, un’occasione per tirare fuori il carattere goliardico e giocoso tipico degli abitanti. Ai tempi dei Medici i più giovani erano soliti fare scherzi ai commercianti lanciando, tra le bancarelle dei mercati e dentro i negozi, palle fatte con gli stracci, mentre nel periodo dei Lorena erano celebri gli spettacoli teatrali della Pergola e le grandi sfilate. Per non parlare poi dell’aspetto “goloso” di questa festa, che ogni anno porta puntualmente sulle tavole dei cittadini la schiacciata alla fiorentina, i cenci, il berlingozzo. Una festa, insomma, per il divertimento (e le pance) di tutti i fiorentini.
A cura del Consiglio di Quartiere 2 puoi trovare queste notizie e molto altro sul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi.it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”
2
Sede del Quartiere 2 Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/a Tel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838 E-mail: quartiere2@comune.fi.it
CAMPO DI MARTE Educazione degli adulti
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NUOVA ILLUMINAZIONE ALLE CURE PER NON SMETTERE MAI DI ESPLORARE NUOVE FRONTIERE Il Presidente Pierguidi: “Vogliamo fare di Villa Arrivabene la casa degli artisti. Per la prossima estate in programma incontri culturali, spettacoli teatrali e concerti”
Approvato il progetto definitivo della messa in sicurezza degli impianti di illuminazione pubblica in quattro strade delle Cure: via Boccaccio, via Cino da Pistoia, via Francesco da Barberino e via Guido Guinizzelli per un investimento complessivo di 300.000 euro. L’intervento consiste nella riqualificazione e nel potenziamento degli impianti soprattutto per quanto riguarda il comfort visivo legato alla sicurezza veicolare e pedonale. Le vecchie lampade saranno sostituite con impianti più moderni e in linea con le normative in materia di risparmio energetico e inquinamento luminoso. I punti luci utilizzeranno il sistema della “Mezzanotte virtuale”che consiste in una autoregolamentazione a bordo del corpo illuminante per mantenere l’uniformità e l’intensità luminosa anche nelle ore in cui l’impianto è in attenuazione. Complessivamente saranno installati 44 nuovi punti luce: 22 in via Boccaccio, 8 in via Cino da Pistoia e in via Francesco da Barberino, 6 in via Guido Guinizzelli.
Varlungo
IN VENDITA L’EX-DEPOSITO ATAF L’ex deposito Ataf sarà battuto all’asta il 17 febbraio prossimo al valore base di 2.695.000 euro. Gli atti sono stati pubblicati dalla direzione Patrimonio immobiliare del Comune di Firenze che ha concretizzato quanto stabilito dal Consiglio comunale nel luglio scorso. L’ex deposito, posto in via De Andrè (già via della Casaccia) in località Varlungo, si estende su 3.500 metri quadrati e consta di vari locali, piazzali e aree scoperte. La vendita si terrà con il metodo delle offerte segrete al rialzo e sarà valida anche in presenza di una sola offerta.
In vigore una nuova I.S.E.E. Da sinistra in piedi i presidenti delle Commissioni: Lucia Ricci (territorio e ambiente), Lorenzo Bonciani (attività sportive), Caterina Nannelli (servizi culturali e scuola), Vincenzo Todaro (servizi sociali), Gabriele Sandrelli (capogruppo Pd) e, seduto, il presidente del Q.2 Michele Pierguidi.
“Il Quartiere 2 vuole essere sempre più vicino ai cittadini. Il nostro obiettivo - precisano il presidente Michele Pierguidi e il collegio di presidenza - è quello di essere un punto di riferimento per tutti e siamo a disposizione per qualsiasi proposta e consiglio. Da ricordare i numerosi corsi, i laboratori e le iniziative che mensilmente il Q.2 propone. La nostra porta è sempre aperta e per la prossima estate organizzeremo anche incontri culturali, spettacoli teatrali e concerti. È sempre più auspicabile una linea diretta fra il cittadino e le istituzioni in un percorso di crescita e miglioramento dei servizi. E ben venga anche la collaborazione con aziende e operatori privati”.
Elenco dei Corsi e dei Laboratori Questo l’elenco dei Corsi e dei Laboratori 2015 che il Q2 propone, sia organizzati direttamente che tramite varie associazioni, alcuni già iniziati, altri con le iscrizioni sempre aperte: Bonsai e Suiseki - passione e arte, in collaborazione con Associazione Toscana Amatori Bonsai e Suiseki (durata 5 lezioni dall’8 maggio
al 5 giugno); Storia del cinema, un viaggio affascinante; Corsi di cucina (Sedurre in cucina, Ricette veloci e Cucina Mediterranea); Fiori di Bach (gratuito); Informatica (base, medio, avanzato, Photoshop Elements 6, Autocad, realizzazione siti amatoriali); Lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo); Storia della Musica (conferenze a tema, musica vocale e strumentale); Orto sociale (per adulti e bambini); Pittura e disegno (acquerello e olio, acrilico, tecniche miste, tecniche decorative); Restauro, pittorico e del mobile di antiquariato; Scacchi; Scrittura creativa (poetica e narrativa); Storia dell’Arte: conferenze didattiche: “La passione per l’Antico” (riflessioni su alcuni argomenti dall’età minoica al Novecento), “L’architettura nella Firenze e nella Toscana medioevale” (cinque secoli di storia, segni, testimonianze e suggestioni); Storia dell’Arte: visite didattiche a luoghi di interesse artistico e scientifico, dalla materia all’oggetto, dall’oggetto all’opera d’arte; Arte e psicoanalisi: “I grandi artisti e il mito di genio e sregolatezza”; Accademia teatrale di Firenze (teatro per ragazzi, giovani e adulti, teatro in inglese, trucco teatrale). Per quanto riguarda lo sport da ricordare cor-
si di ginnastica per adulti e anziani, attività sportiva in collaborazione con le varie società del Q2 e anche corsi di sci alpinismo oltre a varie iniziative ricreative nei giardini in programma nel periodo primavera-estate.
Per info e iscrizioni Ufficio Cultura Q.2 piazza Alberti 1a, tel. O55.2767854 | fax 055.2767832 culturaq2@comune.fi.it www.comune.fi.it da lunedì a venerdì: ore 9-13, martedì e giovedì: ore 15-17
Ufficio Sport Q.2 tel. 055.2767834-7836-7830 fax 055. 2767832 sport.q2@comune.fi.it
Servizi educativi
BANDO PER LA GESTIONE DELL’ASILO NELL’AREA EX-MEYER È stato pubblicato il bando di selezione per l’affidamento dell’asilo nido inaugurato a settembre scorso nell’ex il Padiglione Sforni, all’interno dell’area ospedaliera dell’ex Meyer, in via Buonvicini. Sarà il primo asilo nido del Comune gestito attraverso l’affidamento in concessione la cui scadenza è fissata al 31 luglio 2020. «Nel capitolato abbiamo scritto nero su bian-
co - ha spiegato la vicesindaca Cristina Giachi - che per l’asilo nido dell’ex Meyer, il Comune garantirà tutti gli standard qualitativi delle strutture a gestione diretta, prevedendo il raccordo con le esperte del coordinamento pedagogico comunale». I nuovi posti a disposizione per il Quartiere 2 presso la struttura dell’ex Meyer saranno 50 in tutto, 20 dei quali saranno messi a di-
sposizione dell’amministrazione comunale per accogliere bambini in lista di attesa. Il nuovo asilo nido conta una superficie di 600 metri quadrati ed è stata realizzato all’insegna del risparmio energetico: il 50% del fabbisogno di acqua calda viene infatti prodotto grazie ai pannelli solari installati nella zona riservata alla centrale termica.
COME CAMBIANO I CRITERI PER L’ACCESSO ALL’ASSISTENZA La Società della Salute, organismo presieduto dall’assessore al welfare Sara Funaro e dove sono presenti anche i presidenti di Quartiere, ha approvato i regolamenti applicativi del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica che è indispensabile per fruire di diverse agevolazioni come l’assistenza agli anziani e ai disabili. Come è ormai noto questo indicatore misura non solo il reddIto dei singoli componenti ma anche la situazione patrimoniale, mobiliare e immobiliare, ponderandola con altri elementi di valutazione sociale. Dal 1° gennaio il nuovo Isee (ora si chiama DSU, Dichiarazione Sostitutiva Unica) sarà il cardine di tutte le prestazioni sociali. Con il nuovo impianto vengono introdotti indicatori calibrati sulla situazione delle famiglie, per consentire un accesso mirato alle prestazioni assistenziali. Due le novità importanti: la residenza da almeno due anni a Firenze e la perdita del diritto al contributo in caso di dichiarazioni che, in seguito alle verifiche effettuate, risultassero inferiori al reddito reale. Questo permetterà di concentrare sempre di più i benefici verso le persone che si trovano in reale stato di bisogno. Per gli interventi di sostegno al reddito si è scelto di mantenere invariata a 6 mila euro la soglia di accesso. Viene anche introdotto l’obbligo per i cittadini richiedenti di presentare una dichiarazione integrativa in caso di miglioramento della loro situazione reddituale familiare rispetto a quella dichiarata e la facoltà di produrre un’analoga integrazione in caso di peggioramento della situazione. Grazie a questo accorgimento sarà possibile far valere l’eventuale aggravamento della situazione economica familiare senza attendere i tempi legati alla presentazione annuale della dichiarazione dei redditi.
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BONUS GAS E LUCE A partire dal nuovo anno gli appuntamenti con gli Uffici Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) per la presentazione delle domande relative ai bonus per elettricità e gas dovranno essere prenotati esclusivamente attraverso il Contact Center comunale 055. 055. Gli utenti in possesso delle credenziali per l’accesso ai servizi on line, potranno provvedere direttamente a prenotare l’appuntamento tramite l’Agenda Servizi Prenotabili. Per la presentazione delle domande di nuovi bonus o rinnovi, non possono essere utilizzate certificazioni ISEE rilasciate nell’anno 2014.
PRENOTAZIONI CON 055.055
6 | Febbraio 2015
#Il quartiere in pillole
Natura
Campo di Marte . Coverciano . Cure
Il progetto
a ciascuno il suo orto (restando in città) Sono 260 gli appezzamenti destinati agli over 60 Niccolò Falchini
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uecentosessanta orti urbani: tanti sono gli appezzamenti ubicati presso Villa Bracci, sullo stradone di Rovezzano 33. Il conferimento di questi spazi viene effettuato scorrendo una graduatoria aggiornata annualmente in base alle domande che pervengono entro la scadenza prevista: per il 2015, il periodo utile per la presentazione delle domande è stato dal 1° al 31 dicembre 2014. Per poter accedere al bando è necessario risiedere nel Q2, avere più di 60 anni e non possedere nessun appezzamento di terreno coltivabile a Firenze o nei comuni limitrofi. A occuparsi dell’iniziativa sono la presidente della commissione per i servizi al territorio e all’ambiente Lucia Ricci e il presidente della commissione per i servizi sociali Vincenzo Todaro, in prima
Quartiere 2
rinasce la scuola “dino compagni”
L
a scuola Dino Compagni rinasce. L’istituto sarà ampliato rispetto al vecchio edificio e verrà ricostruito secondo i criteri della sostenibilità ambientale, ma non solo: qua troverà spazio anche un centro civico a disposizione dei cittadini. Una scuola nuova di zecca, insomma: il via libera della giunta comunale al progetto definitivo è arrivato il 30 dicembre scorso, con l’approvazione della delibera presentata dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. L’investimento complessivo è di oltre dodici milioni di euro: cinque milioni e 160mila euro arriveranno grazie a un mutuo, mentre sei milioni e 900mila con un finanziamento dello Stato. “L’investimento – ha spiegato Giachi – sarà uno dei più ingenti dell’amministrazione non soltanto perché la scuola è una delle nostre priorità, ma anche perché la Dino Compagni è una realtà importante per tutto il quartiere 2. Il vecchio edificio sarà demolito per fare posto a una nuova struttura, un nuovo spazio educativo adeguato ai tempi, ma anche un centro civico con spazi a disposizione dei cittadini del quartiere, secondo il principio delle ‘scuole aperte’. Sara costruita secondo un modello architettonico che seguirà i criteri più avanzati della bioedilizia e del risparmio energetico. I nostri ragazzi – ha concluso la vicesindaca – hanno diritto ad avere edifici belli e avanzati tecnologicamente dove poter crescere e imparare nel migliore dei modi”.
Grande schermo
buio in sala al cinema astra 2
linea per quanto riguarda rispettivamente la gestione degli spazi verdi pubblici e la tutela degli anziani del quartiere. Per avere maggiori informazioni, e magari per “prepararsi” al meglio in vista del prossimo bando, è possibile rivolgersi all’ufficio sociale allargato del Q2 in piazza Alberti, telefonare allo 055.2767853 oppure scrivere all’indirizzo mail socialeq2@comune.fi.it.
Sono duecentosessanta gli orti urbani che si trovano a Villa Bracci, sullo stradone di Rovezzano
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i spengono le luci in sala al cinema Astra 2. Dallo scorso 7 gennaio il cinema di piazza Beccaria, del gruppo Cinehall, ha cessato la sua attività. Le motivazioni “che hanno portato la proprietà a questa dolorosa decisione”, viene spiegato, “sono da rintracciare in primis nella generale crisi economica che si è abbattuta negli ultimi anni sul nostro Paese e sulla nostra città. Tale crisi si è a sua volta riflessa sul settore dell’esercizio cinematografico, che dal 2012 (in soli due anni) ha visto diminuire di circa il 50% la presenza del pubblico”. Così, come avvenuto per molte altre sale, “anche il cinema Astra 2 è stato purtroppo colpito dalla concomitanza di questi eventi sfavorevoli. La sala (che per tali motivi non ha affrontato l’acquisto del digitale) necessita inoltre di importanti interventi di manutenzione strutturale non più rinviabili. Per queste motivazioni – viene spiegato ancora – si è resa necessaria una chiusura del cinema, con l’impegno della proprietà di valutare in futuro tutte le possibili opzioni che verranno avanzate”.
L’inaugurazione
un’area verde per i caduti in russia
U
n giardino intitolato ai “caduti e dispersi in Russia” durante la seconda guerra mondiale. È lo spazio inaugurato lo scorso mese in viale Mazzini, tra via Nathan Cassuto, via Della Robbia e via Bovio. A rappresentare l’amministrazione comunale al taglio del nastro era presente l’assessore Lorenzo Perra. Secondo le indagini svolte in comuni e distretti militari da parte dell’ufficio dell’Albo d’Oro (la sezione del Ministero della difesa che funziona da anagrafe di tutti i militari), il numero degli italiani che non hanno fatto ritorno dal fronte russo sarebbe di circa centomila unità.
Centro Zeffirelli
da casa carnielo verso san firenze
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Senza Senza appuntamento appuntamento via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info327.28.97.058 327.28.97.058 NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251 NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251
l centro culturale intitolato al maestro Franco Zeffirelli che avrebbe dovuto vedere la luce a Casa Carnielo, in piazza Savonarola, si “sposta” verso l’ex tribunale di piazza San Firenze. A gennaio il sindaco Dario Nardella ha partecipato a un incontro al Ministero dei beni e delle attività culturali con il ministro Dario Franceschini e lo stesso Zeffirelli. “Nel corso dell’incontro – ha spiegato il sindaco – abbiamo esaminato la proposta del maestro in merito alla sede del centro culturale espositivo e di formazione a lui intitolato, che avrà, tra le altre finalità, quella di gestire e valorizzare il suo straordinario patrimonio artistico lasciato alla città di Firenze”. Zeffirelli ha avanzato al ministro e al sindaco l’idea di sostituire l’originaria destinazione della Casa Carnielo con una sede più ampia e centrale: tra le ipotesi è emersa in particolare quella di un utilizzo parziale del Palazzo San Firenze, sede dell’ex tribunale. “Abbiamo convenuto con il ministro e il maestro di provvedere a un rapido studio di fattibilità su quest’ultima ipotesi, sulla base di un’apposita proposta che sarà presto formalizzata dal maestro e con impegno economico, sia delle diverse istituzioni pubbliche coinvolte che di eventuali soggetti privati. Per quanto riguarda la Casa Carnielo – ha aggiunto Nardella – resta ancora la destinazione prescelta, che sarà modificata nel caso di esito positivo del piano di fattibilità. La sua eventuale diversa destinazione non sarebbe in ogni caso compromessa dai lavori di ristrutturazione e restauro già operati, in quanto manterrebbe una finalità di valorizzazione e promozione culturale ed educativa, così come previsto dal lascito testamentario del Carnielo”.
Quartiere 2
Campo di Marte . Coverciano . Cure
#Luoghi
Febbraio 2015 | 7
L’iniziativa
La proposta
una “versiliana” a villa arrivabene
L’idea è dar vita a un palco in estate per ospitare eventi culturali nel giardino della sede del quartiere Bianca Porciatti
Un palco per ospitare eventi culturali nel periodo estivo: è la proposta per il giardino di Villa Arrivabene
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irenze è da sempre simbolo di cultura e conoscenza, ma le attività più interessanti, nella maggior parte dei casi, sono concentrate nel centro storico, con il rischio per le zone limitrofe di ridursi a dormitori. Da questa osservazione nasce, tra le altre cose, la proposta di dar vita a un palco per eventi culturali nel periodo estivo (da maggio a luglio) all’interno del giardino di villa Arrivabene. Risalente al periodo medievale, la struttura era nata come fortino a difesa dei confini tra Firenze e Fiesole, e nel corso dei secoli ha subito innumerevoli passaggi di proprietà, modifiche e ristrutturazioni, finché dopo i danni procurati dall’alluvione del ‘66 è finita nelle mani del Comune di Firenze per essere utilizzata come edificio di interesse pubblico. Restaurata definitivamente, è diventata sede del Quartiere 2 nel 1980. Un luogo storico della città, insomma, anche se questo valore non le è stato sempre
riconosciuto. “Una situazione simile a quella dell’intero quartiere: un luogo che cela una ricchezza ancora nascosta, ma che merita di essere riportata alla luce. Per questo il giardino della villa ci è sembrato il luogo ideale per rivalutare la zona, donando-
le una nuova vitalità nel periodo estivo, quando uscire diventa un vero piacere”, spiega il presidente del Q2 Michele Pierguidi. L’idea – racconta – è nata lo scorso dicembre, “quando nel parco è stato allestito il presepe. Abbiamo notato che sarebbe stato un
ottimo luogo da sfruttare anche per spettacoli teatrali, di danza, per dibattiti e iniziative culturali e di aggregazione in generale. L’idea è quella di trasformare la villa in una piccola Versiliana, per intendersi”. Ovvero la famosa villa di Marina di Pietrasanta dove,
ormai da oltre trent’anni, si svolge ogni estate uno dei più famosi festival culturali d’Italia e non solo. Un progetto ambizioso o già una proposta concreta? “Per ora è un’idea, stiamo aspettando di vedere il bilancio e siamo alla ricerca di sponsor. È tutto da valutare, ma se sarà possibile la metteremo sicuramente in pratica”, assicura Pierguidi, che specifica che “la proposta si riferisce al parco, ma gli interni sono comunque visitabili tutto l’anno, gratuitamente. Il personale dell’ufficio è sempre disponibile ad accompagnare i visitatori in un piccolo tour. Inoltre stiamo cercando di coinvolgere nel progetto anche la vicina piazza Nannotti”. Non resta dunque che attendere gli sviluppi della situazione: per i cittadini la speranza è quella di avere presto a disposizione un nuovo luogo ricco di proposte per le prossime estati nel quartiere.
spazio al teatro a villa bracci: via alla rassegna fino a maggio
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l centro sociale di Villa Bracci (stradone di Rovezzano 33) è un luogo ricco di attività come corsi di computer, orti sociali, ginnastica dolce e balli, con una sala in grado di ospitare ben cento danzatori. E in quella stessa sala prende ora vita il sabato, alle 15.30, la rassegna teatrale 2015 (fino al 30 maggio). Si potrà assistere a “I diavolo in sacrestia” (21 febbraio), “Basta che sian di fori” (28 marzo), “Non ci posso credere” (18 aprile) e “La panacea di tutti i mali” (30 maggio). L’ingresso è gratuito, buona visione! V.V.
8 | Febbraio 2015
#L’inchiesta
Muoversi in città/1
le ore piccole per il tram (che compie 5 anni) Il 14 febbraio 2010 il primo viaggio della T1: ora si pensa a prolungare l’orario delle corse nel weekend
Elisabetta Pini
L
a linea 1 e le future linee del tram attive tutti i venerdì e i sabato notte. È l’obiettivo di una mozione (il cui oggetto è proprio “prolungamento dell’orario di attività della tramvia nel fine settimana”) proposta dal consigliere comunale fiorentino del Pd Cosimo Guccione, in discussione a Palazzo Vecchio in queste settimane, mentre un testo analogo è stato presentato e già approvato al consiglio comunale di Scandicci e ai consigli dei Quartieri 1 e 4. Un atto con cui si chiede un impegno preciso con Ataf per richiedere un servizio pubbli-
co notturno in grado di disincentivare e ridurre l’uso dei mezzi privati verso mete frequentate come il centro storico. Come avviene insomma in altre città europee, dove nel weekend i giovani escono la sera lasciando l’auto a casa, e come risulta dai “desiderata” di molti fiorentini, stando almeno all’indagine della Regione Toscana chiamata “I fiorentini e la tramvia”, secondo cui il 65 per cento degli intervistati si è dichiarato interessato a un posticipo della chiusura del servizio nel fine settimana. Se questo è quanto potrebbe riservare il futuro del sistema tram-
viario fiorentino, la linea 1 festeggia il suo quinto compleanno proprio il 14 di questo mese. E il presente, intanto (in attesa della nascita delle nuove linee), dimostra un utilizzo sempre maggiore dei tram che collegano Firenze a Scandicci: le cifre parlano di 1.088.180 passeggeri mensili, secondo i dati aggiornati al 31 maggio scorso (5.440.901 totali nei primi cinque mesi del 2014, con un picco ad aprile dovuto all’affluenza eccezionale in occasione della Notte Bianca), mentre nel 2013 avevano viaggiato sul Sirio 1.074.791 di persone al mese (12.894.497 passeggeri to-
tali) e 1.064.184 nel 2012 (12.770.202 in totale). Sempre secondo l’indagine “I fiorentini e la tramvia”, sono cresciuti nel tempo i frequentatori assidui di questo mezzo, ovvero coloro che lo utilizzano da due a cinque giorni a settimana, il 75 per cento del totale. Il tram – viene spiegato ancora – serve principalmente per raggiungere il posto di lavoro (34%), ma anche per spostamenti di carattere personale o svago (25%). Il passato, dunque, è quel 14 febbraio del 2010, quando il primo tram partiva dalla stazione di Santa Maria Novella verso Villa Costanza a Scandicci e un
L’intervista
“Via ai lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3” L’assessore Giorgetti fa il punto sui cantieri, da Novoli allo Statuto
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l 2015 è l’anno dei cantieri per i binari di domani, l’anno nel quale Firenze si gioca gran parte della sua viabilità futura. Parola di “mister tramvia”. Dopo l’assaggio del 2014, i lavori per le linee 2 e 3 entrano nel vivo. Strade chiuse, inversioni di marcia, rivoluzione dei parcheggi: Il Reporter ha fatto il punto con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti. L’appello è sempre il solito: lasciare a casa l’auto e prendere bus e bici. Assessore, che cosa attende i fiorentini? Finora i cantieri sono partiti in modo parziale. Durante quest’anno inizieranno i lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. Uno degli snodi principali è Novoli: lì cosa succederà? In via di Novoli i lavori proseguiranno nei prossimi mesi, tra aprile e maggio ci sarà la chiusura della strettoia, poi si lavorerà anche per costruire il viadotto della
tramvia che dall’incrocio con via Forlanini passerà sopra il Mugnone. E per la linea 3? Il ponte dello Statuto rimarrà chiuso per tutta la durata dei lavori, sarà riaperto solo quando ci passerà il tram. Il cantiere in via dello Statuto, invece, si svolgerà su tre fasi, prima per lo spostamento dei sottoservizi sul lato della carreggiata verso Careggi, poi su quello opposto. Infine nel centro della strada, lì dove sarà realizzata la sede tramviaria. Scompariranno tanti parcheggi... Stiamo studiando molte soluzioni. Alcuni accordi per i residenti ci sono già: a Novoli il parcheggio sotterraneo del centro commerciale San Donato, in viale Morgagni abbiamo trovato nuovi spazi grazie all’Università, in piazza Leopoldo, d’intesa con Unicoop Firenze, vengono messi a disposizione 140 posti auto del supermercato, dalle 19 alle 9.
E in piazza Dalmazia? Il parcheggio di viale Corsica – già a disposizione – sarà ampliato, mentre abbiamo fatto una serie di opere di recupero del sottoattraversamento pedonale della ferrovia: ritinteggiato, pulito e dotato di telecamere di sicurezza. Intanto si pensa anche all’estensione di queste linee: il tram-metrò fino a Firenze sud. Ci sono gli studi preliminari di fattibilità sia per il sottoattraversamento del centro, sia per l’interramento della tramvia sotto i viali di circonvallazione verso Bagno a Ripoli. Saranno presentati al Ministero delle infrastrutture per valutare quale tracciato scegliere, anche in base alla possibilità che il progetto sia finanziato. Gianni Carpini
La linea 1 della tramvia: il viaggio inaugurale di Sirio risale a cinque anni fa, al 14 febbraio 2010. Ora in città sono in fase di realizzazione le linee 2 e 3
altro in direzione opposta: neanche mezz’ora di tragitto per raggiungere il capolinea. Cinque anni dopo ne sono passati di Sirio sotto i ponti, si potrebbe dire. E ne passeranno ancora molti altri, magari anche dopo la mezzanotte.
#L’inchiesta Muoversi in città/2
Febbraio 2015 | 9
Cambia il modo di spostarsi dei fiorentini: meno auto lungo le strade, più biciclette e un uso maggiore dei mezzi pubblici
più biciclette, meno auto: così cambia firenze
Cala il numero di veicoli in strada. Altre richieste dal “popolo dei pedali” Elisabetta Pini
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empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palazzo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico, in particolare nel 2014 si è registrata intorno al 6-7% – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – questo vuol dire che circa diecimila veicoli in meno entrano in città ogni giorno, rispetto a una previsione del 2013 di circa 135mila unità di traffico privato. Anche tra gli ultimi mesi del 2014 e l’inizio del 2015 si è verificato un calo: nonostante ancora non siano stati elaborati tutti i dati, si nota una viabilità molto più agevole rispetto a qualche anno fa”. Una diminuzione che, precisa ancora Giorgetti, “è dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto, a un uso maggiore del trasporto pubblico e alla crescita della mobilità ciclabile”. Ma Firenze è una città a misura di bici? Risponde così Marina Brizzi, presidente di Fiab: “Risulta anche a noi che l’uso della bicicletta sia in aumento, ma restano delle difficoltà. Non c’è ancora una continuità delle piste ciclabili, mancano attraversamenti ciclopedonali e quando ci sono a volte sono segnalati male, le rastrelliere sono insufficienti e non ben distribuite. Bisogna facilitare la ciclabilità nell’area dei cantieri, come ad esempio nella zona Statuto-Fortezza.
L’invito a lasciare l’auto a casa da parte dell’amministrazione è un messaggio positivo – aggiunge – ma pensiamo che si debba fare ancora di più. Ci sono stati comunque dei buoni risultati, come il ‘bicipark’ alla stazione, siamo in contatto costante con il Comune e confidiamo di lavorare assieme con questo scopo”. Oltre novemila biciclette noleggiate (più di 6.500 alla postazione della stazione e oltre 2.500 in piazza Ghiberti), una media di 150-200 noleggi mensili con picchi a maggio e settembre, oltre 3.600 da parte di fiorentini contro i 2.470 di turisti e visitatori: sono i numeri del servizio di bike sharing “Milleunabici”, gestito dalla cooperativa Ulisse in collaborazione con il Comune di Firenze. “Tanta richiesta e un’offerta che non basta: per una città come Firenze l’obiettivo sarebbe una sempre maggiore intermodalità dei mezzi di trasporto”, sostiene Gianni Autorino, presidente della cooperativa Ulisse. Ma meno auto per strada può voler dire anche più persone nella stessa macchina, grazie al “car pooling”, che consente di condividere viaggi con altre persone. Basta visitare ad esempio il sito di “Bla Bla car”, una delle piattaforme di car pooling più utilizzate, per trovare oltre mille passaggi al giorno da Firenze verso svariate destinazioni, vicine come Prato, Pisa o Empoli o più distanti come Milano, Modena e Rimini.
Il progetto
lotta ai furti delle due ruote, arriva “EasyTag” È
il tasto dolente di ogni ciclista. Il timore che assilla ogni amante delle due ruote. A volte non bastano catene, catenacci e lucchetti di ogni sorta. I furti di biciclette sono una costante, e un costante incubo che turba le notti (ma non solo) dei proprietari dei mezzi a due ruote. Ma ora c’è una novità. Per contrastare questo odioso fenomeno, la polizia municipale fiorentina e l’ufficio Città sicura stanno lavorando per aderire al progetto nazionale “EasyTag”, un servizio di protezione che consiste nella fornitura di un’etichetta identificativa per la bicicletta e nella registrazione in un apposito database pubblico, consultabile 24 ore su 24 e sette giorni su sette, via telefono fisso o mobile e attraverso il web, che dispone di un’area di accesso riservata alle forze dell’ordine. L’etichetta contiene un numero di identificazione univoco che rimane impresso sul telaio del mezzo anche se dovesse essere rimossa, e riporta un numero verde da contattare per verificare lo stato dell’oggetto (regolarmente posseduto, rubato, smarrito) e quindi procedere alla sua restituzione in caso di ritrovamento dopo smarrimento o furto. Secondo il sito del progetto “EasyTag”, l’attivazione del servizio comporta una riduzione del rischio di furto di circa dieci volte, mentre i recuperi da parte dei legittimi proprietari possono aumentare anche di trenta-quaranta volte. La polizia municipale e l’ufficio Città sicura hanno già acquistato più di mille etichette da posizionare sulle biciclette: la partenza del progetto è prevista in città tra aprile e maggio, in occasione della festa in piazza Bartali organizzata da polizia municipale e ufficio Città sicura in collaborazione con il Quartiere 3. E.P.
Tecnologia
Gli spostamenti? Si pianificano con le app C
ome e quando muoversi? A dirlo sono le app. Imobi.fi.it offre informazioni per Firenze e provincia: grazie a questa app si possono conoscere gli orari e i percorsi del servizio di trasporto pubblico (autobus urbani ed extraurbani, tram e treni regionali), la posizione e la disponibilità di posti nei parcheggi coperti/in struttura di Firenze, la posizione e lo stato corrente (aperto/chiuso) dei varchi delle zone a traffico limitato e le limitazioni/chiusure per lavori sulle strade regionali e provinciali. La app gratuita “Muoversi in Toscana”, invece, rende semplice l’accesso alle informazioni su orari e linee di autobus, treni e traghetti del servizio pubblico toscano e permette di pianificare il proprio viaggio cercando il percorso e il mezzo più veloci per arrivare alla destinazione scelta. Una app per chi si sposta con le due ruote è Florence Bike, che consente di visualizzare le piste ciclabili differenziate per posizione, stato di realizzazione e tipologia, sulla base delle informazioni fornite dagli Open Data del Comune di Firenze. E.P.
Biciclette in città: novità in arrivo sul fronte della lotta ai furti dei mezzi a due ruote, uno dei tasti dolenti per i ciclisti
10 | Febbraio 2015
#Istruzione
Tutti in classe/1
scuola, scatta la corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per primarie, secondarie e materne. Per i nidi c’è da attendere primavera Serena Wiedenstritt
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e c’è ancora chi ricorda con nostalgia le recenti vacanze di Natale, per chi ha bambini è già tempo di pensare al prossimo anno scolastico. Con un paio di settimane di anticipo rispetto agli anni passati, è scattata il 15 gennaio l’ora X per le iscrizioni alla scuola primaria (ex elementare) e secondaria (ex media), oltre che per la scuola dell’infanzia (ex materna), mentre per il nido ci sarà da aspettare la primavera. Per i piccoli da tre a sei anni le iscrizioni possono essere inoltrate on line o fisicamente alla sede della Direzione istruzione, servizi all’infanzia in via Nicolodi 2 (info alla pagina http://educazione.comune. fi.it/3-6anni/index.html). Per i più grandi, invece,
le iscrizioni si possono fare solo on line, entro il 15 febbraio, collegandosi al portale nazionale www. iscrizioni.istruzione.it, dove si trovano anche tutte le informazioni relative alla ricerca della scuola e alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Alla prima elementare si possono iscrivere i bambini e le bambine che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre 2015, ma possono essere iscritti anticipatamente anche i bimbi e le bimbe che spegneranno le sei candeline entro il 30 aprile 2016. Per cercare la scuola di riferimento, il Comune di Firenze avverte che si può utilizzare il sistema di zonizzazione attiva che automaticamente individua l’istituto più vicino. Intanto,
da Palazzo Vecchio arrivano buone notizie per le famiglie fiorentine: alla fine dello scorso dicembre la giunta ha approvato diciassette delibere che valgono quasi quattro milioni di euro di investimento nell’istruzione, che verranno utilizzati per grandi e piccoli interventi che interesseranno molte scuole cittadine. Fra le strutture coinvolte ci sono la scuola Matteotti e la Garibaldi per quanto riguarda le coperture e la Carducci per il miglioramento igienico-sanitario e la messa in sicurezza. Nuova veste anche per i bagni della Niccolini, della Don Minzoni e della Paolo Uccello, mentre saranno adeguati alle normative di sicurezza centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido
di proprietà comunale. Nel pacchetto di provvedimenti è inserita anche la ristrutturazione della Fattoria dei ragazzi, che da anni costituisce un centro di didattica ambientale con attività delle scuole, laboratori per ragazzi e adulti e l’impegno di anziani volontari. Rinascerà completamente, invece, la scuola secondaria di primo grado Dino Compagni, nel quartiere 2: la vecchia struttura sarà demolita per lasciare il posto a un “nuovo spazio educativo adeguato ai tempi, ma anche un centro civico con spazi a disposizione dei cittadini del quartiere, secondo il principio delle ‘scuole aperte’”, fanno sapere dal Comune, che promette il rispetto dei criteri più avanzati di bioedilizia e risparmio energetico.
L’intervista
“Alunni perfetti? No, l’importante è che siano bambini felici” La “ricetta” di Christina Bachmann, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana
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uello delle iscrizioni è, per ogni genitore, un momento di dubbi, incertezze e domande. Per questo motivo, Il Reporter ha parlato con Christina Bachmann, psicologo clinico e psicoterapeuta, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e responsabile del Centro risorse, clinica formazione e intervento in psicologia di Prato (www.centrorisorse.info), oltre che esperta in età evolutiva e difficoltà di apprendimento. Dottoressa Bachmann, quali sono gli elementi da tenere in conto nella scelta della scuola per il proprio figlio? L’iscrizione a scuola è per tutte le famiglie un momento importante, che simboleggia il crescere dei figli. È una grande emozione per i genitori iscrivere il proprio bambino in prima elementare, che attiva un misto di sensazioni e naturali preoccupazioni. Terminata la scuola primaria, c’è da scegliere la scuola secondaria di primo grado e dopo di questa la scuola secondaria di secondo grado. Accompagnare i ragazzi nel processo di una scelta consapevole è quello che comunemente viene definito orientamento. Orientare non significa sostituirsi nella scelta, bensì rendere l’alunno consapevole delle proprie risorse e delle proprie capacità, senza però dimenticare mai quelli che sono i suoi desideri. È proprio il desiderio di riuscire e la forza di inseguire un sogno che fanno da spinta motivazionale anche quando
il percorso scolastico che si è scelto è molto impegnativo. Si tratta di scelte che vanno affrontate con giudizio e con molto buonsenso, cercando di contenere l’ansia e la paura inevitabilmente legate al cambiamento, per favorire nel proprio figlio un processo di crescita e di apprendimento più sereno possibile. Quale è il modo migliore per accompagnare il proprio bambino nelle fasi di cambiamento, da una scuola all’altra o da un ciclo di studi all’altro? Di fronte alle novità abbiamo tutti un po’ paura. Evitiamo di alimentare questa paura facendo apparire il cambio di scuola come un evento terribile, con tante più richieste, tanti compiti da fare e sempre più difficili, sempre meno tempo per giocare... Diventare grandi non deve essere visto come un qualcosa di negativo, le esperienze nuove sono entusiasmanti, aiutano a crescere: cerchiamo di aver fiducia nelle capacità dei nostri figli! Quale deve essere il ruolo dei genitori nei confronti del rapporto alunno-insegnante? Non è facile per un genitore mettere il proprio figlio nelle mani di un insegnante, che fin dalle prime classi acquisisce per gli alunni un ruolo di primaria importanza. Non c’è da temere che si sostituisca al genitore, anzi bisognerebbe considerarsi complici, seppur con ruoli
e competenze diversi, del processo di crescita del proprio figlio, accompagnandolo e trasmettendogli la massima fiducia nella scuola e nelle sue potenzialità. Se non abbiamo fiducia e rispetto verso gli insegnanti, anche i nostri figli si sentiranno autorizzati a non averne. Come si può aiutare un bambino che trova momentaneamente difficoltà a scuola? I bambini possono incontrare difficoltà nel loro percorso scolastico, che a volte sono passeggere e altre volte sono indice di un modo di funzionare diverso che può creare problemi negli apprendimenti, come nel caso dei disturbi specifici dell’apprendimento. In questo caso la scuola deve cercare di mettere l’alunno nella miglior condizione possibile per imparare, fornendogli anche aiuti come l’utilizzo del computer o di altri strumenti compensativi. La famiglia può attivarsi chiedendo una visita per indagare le cause di queste difficoltà. Se invece la difficoltà è di natura transitoria, è importante incoraggiare il bambino e cercare di capire che cosa lo mette in crisi, ricordando che non è importante che sia un alunno perfetto, ma un bambino felice, che sia in grado di tollerare le frustrazioni e di accogliere le diversità in sé stesso e negli altri. S.W.
#Istruzione
Febbraio 2015 | 11
Focus
Tutti in classe/2
dalle “agri-tate” all’home-schooling
quelli che l’asilo lo fanno... in inglese
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on solo i “classici” agriasili. È in arrivo anche in Toscana l’agri-tata, figura professionale specializzata nel prendersi cura dei piccoli. Ricalcando le orme della “tagesmutter”, da anni in voga nel Nord Europa, l’agri-tata è una donna che accoglie nel proprio domicilio bambini fra tre mesi e tre anni che le vengono affidati, prendendosene cura in un ambiente confortevole come quello domestico, a stretto contatto con la natura. E l’istruzione può continuare fuori dagli schemi tradizionali anche per i più grandi: da qualche anno anche in Italia (e in Toscana) ha preso piede l’home-schooling o educazione parentale, vale a dire l’istruzione impartita dai genitori o da altre persone scelte dalla famiglia ai propri figli. Al momento coinvolge circa un migliaio di famiglie. Si tratta di una formula che non segue uno schema fisso: non è necessario che a insegnare siano i genitori, ma si possono coinvolgere nell’educazione anche persone vicine alla famiglia. Alcuni preferiscono seguire orari giornalieri, utilizzando testi e programmi scolastici, mentre altri decidono di affidarsi a un apprendimento più “spontaneo”.
Lingue straniere fin da piccolissimi o educazione nel verde: non mancano le possibilità “alternative” Serena Wiedenstritt
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empo di iscrizioni, tempo di scelte. Oltre alle scuole pubbliche, a Firenze c’è un vasto panorama di alternative per le famiglie che intendono valutare un istituto privato. E spesso la scuola privata permette anche una continuità educativa nel ciclo di “studi”. Sono articolate con nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria diverse strutture a Firenze, fra cui il Kindergarten, che prevede sia il percorso tradizionale che internazionale di scuola dell’infanzia e primaria. Info su www.kindergarten. it. Comprende invece quindici scuole di diversi gradi a Firenze e provincia la rete “Liberidieducare”, che – viene spiegato – lavora attorno al desiderio di sostenere le famiglie nella crescita dei figli, mettendo al centro il bambino e la sua relazione con l’adulto, valorizzando ogni singolarità e rispettando tempi e modi di ciascuno. Dalla prima scuola a Firenze, le realtà educative ade-
renti alla rete si sono moltiplicate nel corso degli anni sul territorio nazionale: ora si contano circa cinquanta asili nido, venti scuole dell’infanzia, dieci primarie, cinque secondarie di primo grado, quattro licei e trenta ludoteche in altrettanti centri commerciali, oltre a una scuola per stranieri in Italia e a due istituti esteri, uno in Romania e l’altro in Gran Bretagna, per un totale di circa ottomila alunni e ottocento tra insegnanti e addetti. Per info: www. liberidieducare.it. E ancora, per i genitori che intendono favorire l’apprendimento delle lingue straniere da parte dei propri bimbi fin dai primissimi anni di età, a Firenze c’è lo storico nido Canadian Island, dove le attività sono tutte pensate con l’obiettivo di incoraggiare i piccoli a pensare, parlare e “vivere” la lingua inglese, che viene usata nel contesto quotidiano e diventa così parte integrante della realtà (informazioni su www.canadianisland.it), cui si è aggiunto più
Tempo di scelte per chi ha figli: oltre alle scuole pubbliche, a Firenze ci sono varie possibilità “alternative”
recentemente l’asilo nido PlayGroup. Per gli amanti della natura, ai giovanissimi è possibile far apprezzare vita ed educazione nel verde fin dai primi anni di vita, grazie alla rete degli “agrinidi” e degli “agri-asili” promossi da Coldiretti. A questo proposito, buone notizie anche per chi ne volesse aprire uno: l’iter è stato recentemente semplificato (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www. toscana.coldiretti.it).
#Società
12 | Febbraio 2015
Il progetto
“abitare solidale”, Meglio ben accompagnati che soli
Stanza gratis in cambio di compagnia e di una mano nelle faccende domestiche Gianni Carpini
F
ranco sorride. Da quando Sonia ha varcato la soglia di casa sua, non si sente più solo. Lui, un deficit cognitivo sulle spalle, aveva bisogno di un aiuto per pulire l’appartamento e di un orecchio a cui parlare. Lei, in fuga dal compagno che alzava troppo le mani, cercava un tetto sotto cui iniziare una nuova vita. Franco offre ospitalità gratuita, Sonia in cambio svolge le faccende domestiche e, con il padrone di casa, è ormai diventata amica. “Dopo la morte di mia mamma ho sofferto tanto di solitudine – racconta Franco – da quando Sonia vive con me, la mia vita è cambiata. Ceniamo assieme, facciamo assieme la spesa. Mi ha anche insegnato di nuovo ad andare in bicicletta”. Come Franco e Sonia, a Firenze e provincia più di duecentoventi persone abitano insieme per darsi sostegno l’un l’altra, senza chiedere in cambio denaro, grazie a un progetto nato in città nel 2009 e ora replicato in mezza Toscana. Si chiama “Abitare solidale” ed è portato avanti dall’Auser, grazie alla collaborazione del Comune e dei Quartieri fiorentini, che lo stanno promuovendo sul territorio: una sorta di agenzia del mutuo aiuto, dove sono gli stessi volontari, insieme a operatori formati in questo settore, a far incontrare “domanda” e “offerta”. Sono soprattutto anzia-
ne sole a mettere a disposizione una stanza: vedove che si sono ritrovate tra le mani un’abitazione troppo grande per le proprie tasche. Hanno dai 65 a oltre 90 anni d’età, sono autosufficienti, ma un aiuto per le cose di casa e una compagnia quotidiana non guastano. Nel corso del tempo hanno ottenuto ospitalità in larga parte donne vittime di violenza, grazie alla collaborazione dell’associazione Artemisia, ma non mancano nemmeno anziani che dividono l’appartamento con coetanei. E sta anche emergendo un fenomeno nuovo. “Si rivolgono a noi molti uomini divorziati – rivela Antonio Modi, presidente dell’associazione Auser Abitare Solidale – lasciano le famiglie, devono dare l’assegno di mantenimento e spesso non possono permettersi un affitto”. Il percorso per scegliere i coinquilini “giusti” può essere lungo. “Chi mi mettete in casa? È questa la prima paura”, spiega Modi. C’è però un protocollo da seguire, un paio di mesi in cui ospite e padrone dell’abitazione fanno conoscenza affiancati da esperti. Alla fine, se tutto va bene, si compie il “grande passo”. Viene firmato il patto di reciproca solidarietà, con cui è messo nero su bianco lo scambio di aiuto, oltre al comodato d’uso gratuito, per offrire una stanza senza il pagamento di alcun affitto. “Una coabitazione può durare anche
per anni, ci sono moltissimi esempi positivi – dice ancora il presidente di Auser Abitare Solidale – una bella storia è quella di una giovane irachena con due figli. Adesso vive insieme a una
ottantenne, che ormai i bimbi chiamano nonna”. Per avere informazioni o aderire al progetto sono attivi il numero verde 800.99.59.88 e il sito internet www.abitaresolidaleauser.it.
Focus
Il luogo
come funziona in mosse
centro di accoglienza e alloggi per anziani: a novoli nasce la casa della carità
UNA TELEFONATA
Tutto parte da una chiamata al numero verde 800.99.59.88, a cui risponde lo sportello virtuale di “Abitare Solidale”.
L’IDENTIKIT
In base alle caratteristiche delle varie persone, viene delineato il profilo del “coinquilino tipo”, in modo che tra i coabitanti ci sia affinità.
UNA STRETTA DI MANO
I coinquilini si conoscono alla presenza degli operatori di “Abitare solidale”. Per un periodo che varia da due a tre mesi, si incontrano periodicamente.
T
re piani, diciotto mini-appartamenti per anziani soli (in coppia o singoli), un centro diurno con mensa per gli over 65 e poi ancora la casa di una comunità di suore che gestirà la struttura, un centro di accoglienza da cinquanta posti per emergenze abitative e un luogo per i più piccoli, asilo o doposcuola. A Novoli, il quartiere più popoloso di Firenze, nasce un “condominio solidale”. Partono i lavori per la Casa della Carità in via Corelli, costo sei milioni di euro a carico di Diocesi di Firenze, Conferenza episcopale italiana ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Lì dove esisteva un’area dismessa nascerà il nuovo complesso da 2.800 metri quadrati: l’apertura della Casa della Carità è prevista per la fine del 2016.
UNA FIRMA
Per rendere ufficiale la coabitazione, vengono siglati il patto di reciproca solidarietà, che vincola al mutuo aiuto, e il comodato d’uso gratuito, per l’ospitalità senza canone di affitto.
UN CONTROLLO
La coabitazione viene monitorata dagli operatori, per controllare che tutto vada bene.
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#Politica
Febbraio 2015 | 13
Il punto
Isee, si cambia: aiuti economici a chi risiede in città da due anni
Novità per l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali
Stretta sui furbetti delle dichiarazioni: ecco tutte le novità Natalia Binagli
A
iuti economici alle famiglie che risiedono a Firenze da almeno due anni. Due anni di “squalifica”, o meglio di esenzione dal contributo, per i furbetti delle dichiarazioni illegittime che verranno colti con le mani nel sacco. Sono queste le principali novità del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali, necessario per avere accesso alle agevolazioni e agli sgravi per una serie di servizi come l’assistenza agli anziani e il sostegno ai disabili. Il nuovo “riccometro”, che ha pure cambiato nome e ora si chiama “dichiarazione sostitutiva unica” (Dsu), è entrato in vigore il 1° gennaio, quando la Società della salute presieduta dall’assessore al welfare di Palazzo Vecchio Sara Funaro ne ha approvato i regolamenti applicativi. Contiene un ventaglio di novità che hanno l’obiettivo di valutare in modo più preciso e puntuale la situazione di ogni nucleo familiare e consentire l’accesso alle prestazioni
in maniera mirata. “Con i nuovi regolamenti – spiega Funaro – si è avviata una prima introduzione sperimentale del nuovo Isee. Proprio perché siamo in una fase sperimentale potrà essere oggetto di modifiche qualora si rilevassero problematiche di tipo applicativo. Da subito comincerà un costante monitoraggio che consentirà di effettuare precise valutazioni di impatto in base alle quali avviare un confronto con tutti i soggetti interessati, in primis le parti sociali, per definire la sua messa a regime”. Uno dei cambiamenti principali riguarda i criteri per l’accesso ai contributi economici: potranno ottenere le agevolazioni solo quelle famiglie bisognose (con un reddito inferiore ai seimila euro, soglia invariata rispetto al passato) che risiedano sul territorio comunale da almeno due anni. Ma i nuovi arrivati che si dovessero trovare in stato di bisogno, precisa l’assessore, non saranno lasciati soli: a loro saranno rivolte altre forme di assistenza e aiuto. Altra new entry è la stretta sulle dichiara-
zioni “bugiarde”. “Chi presenterà dichiarazioni inferiori al reddito reale – afferma Funaro – perderà il diritto al contributo per un periodo di tempo pari a due anni. Uno strumento che ci consentirà di favorire sempre di più le persone che sono in reale stato di bisogno”. Sulla stessa scia si pone anche l’obbligo, per tutte le famiglie che fanno richiesta del contributo, di presentare una dichiarazione integrativa nel caso in cui la loro situazione reddituale dovesse migliorare. Viene infine innalzato fino a 26mila euro il tetto per accedere alle prestazioni domiciliari. “Quanto alle prestazioni domiciliari – conclude l’assessore – la principale modifica riguarda l’innalzamento della soglia al di sopra della quale l’assistito non ha diritto né all’agevolazione del pagamento della tariffa prevista per le prestazioni erogate, come l’assistenza domiciliare o i pasti a domicilio, né a contribuzioni economiche in caso di prestazioni monetarie, quali i contributi per le cure familiari o per le badanti”.
Il piano
stadio alla mercafir, la partita va avanti
V
a avanti la partita per il nuovo stadio della Fiorentina alla Mercafir. La giunta di Palazzo Vecchio, con la prima delibera del 2015, ha dichiarato l’interesse pubblico del piano di fattibilità presentato nel luglio scorso dalla famiglia Della Valle, che prevede la realizzazione del nuovo impianto sportivo da 40mila posti al coperto e circa sessantamila metri quadri di centro commerciale sui cinquanta ettari del mercato ortofrutticolo di Novoli, aprendo ufficialmente la procedura di project financing. Ma non si tratta di un sì incondizionato. Il Comune, pioniere in Italia nel via libera a un nuovo stadio grazie alla legge sugli stadi di cui, da parlamentare, fu promotore lo stesso sindaco Dario Nardella, pone alcuni paletti che i patron viola dovranno rispettare se vorranno portare a termine l’investimento di circa trecento milioni. Tanto per cominciare dovranno acquistare i quindici ettari dell’area Mercafir richiesti in più rispetto ai piani originari (operazione stimata tra i quindici e i venti milioni di euro), consentendo così a Palazzo Vecchio di trasferire a costo zero il mercato su nuovi terreni. Spetterà inoltre alla Fiorentina l’onere della demolizione degli attuali capannoni. Adesso la palla torna alla società viola. “Mi auguro – dice da parte sua Nardella – che si vada avanti rapidamente nell’interesse non solo dei tifosi, ma di tutta la città e della riqualificazione di un quartiere importante”. N.B.
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14 | Febbraio 2015
#Focus
Dalla colletta alimentare a un corso anti-sprechi. E tutti possono aiutare
Solidarietà
Serena Wiedenstritt
Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996: l’iniziativa più conosciuta è la giornata nazionale della colletta alimentare
U
na raccolta che ha superato le migliori previsioni lo scorso 29 novembre e un corso ad hoc per formare volontari per la lotta allo spreco alimentare partito a metà gennaio. Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996, una delle ventuno organizzazioni territoriali della rete del Banco Alimentare che fanno capo alla “Fondazione Banco Alimentare” con sede a Milano. L’iniziativa più conosciuta della onlus è la giornata nazionale della colletta alimentare che ogni anno, a fine novembre, coinvolge tutti i cittadini nella possibilità di donare scorte alimentari per i più bisognosi alla fine della propria spesa. La scorsa edizione in Toscana ha raggiunto quota 580 tonnellate, un risultato tanto più importante considerate le difficoltà che in questo periodo ogni famiglia si trova ad affrontare quotidianamente. E il traguardo raggiunto è ancora più rilevante considerato che, rispetto al passato, erano diminuiti i punti vendita aderenti all’iniziativa. Questi i numeri della colletta 2014: 580 tonnellate di cibo raccolte in Toscana di cui 138,35 a Firenze, dove si trova il magazzino più grande della regione, inaugurato nel 2004 a Calenzano, quindicimila volontari intervenuti e seicento strutture caritative a cui è stato prontamente distribuito il cibo raccolto. Al di là della colletta di cibo, ogni giorno circa venti volontari a rotazione lavorano al Banco Alimentare toscano. Diciotto sono invece i candidati selezionati per la partecipazione al corso di formazione per la lotta allo spreco alimentare, che si confronteranno su tematiche come i processi di generazione dello spreco alimentare, gli strumenti per limitarlo in Toscana e le relative modalità operative e gestionali. Prima le lezioni frontali, poi lo stage nel magazzino di Calenzano serviranno ai partecipanti per promuovere un efficace e concreto impegno contro lo spreco nelle associazioni, nelle scuole e nelle istituzioni. Per chi invece volesse impegnarsi direttamente come volontario per il Banco Alimentare, può inviare una richiesta di informazioni attraverso il link alla pagina www. bancoalimentare.it/it/volontario: la onlus – viene spiegato – è sempre alla ricerca di persone che vogliano dedicare parte del proprio tempo al lavoro nei magazzini, nelle pratiche di logistica e amministrazione e per le consegne.
Web bancoalimentare.it/toscana Tel. 055.8874051
L’intervista
“povertà in aumento, la nostra lotta va avanti ogni giorno” P er saperne di più sul Banco Alimentare della Toscana, Il Reporter ha incontrato il presidente Leonardo Carrai. Il Banco Alimentare è conosciuto dai fiorentini soprattutto per la giornata della colletta di cibo, ma ci sono attività che vanno avanti 365 giorni l’anno? Sì, la colletta è per così dire la punta dell’iceberg della nostra attività. È il momento che ha più visibilità e vede la partecipazione di migliaia di volontari, ma la lotta allo spreco va avanti ogni giorno. Il Banco si occupa del recupero delle eccedenze dell’agroindustria e del recupero del cibo non scodellato dalle mense aziendali che viene immediatamente redistribuito nelle mense per i bisognosi e nelle strutture come case-famiglia e centri di accoglienza per cittadini stranieri. Nel 2013, attraverso queste iniziative, in Toscana abbiamo raccolto 3.412 tonnellate di cibo. Come gestite il recupero del cibo? Siamo dotati di tutti gli strumenti e del know-how per il pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. Quando andiamo a recuperare il cibo non scodellato in una mensa aziendale, ad esempio, abbiamo procedure ben precise, frutto di un lavoro in accordo con gli stessi operatori che gestiscono la mensa aziendale e l’azienda stessa, abbattitori di temperatura, controlli attraverso sonde termiche per verificare che gli alimenti
non abbiamo subito sbalzi di temperatura, contenitori idonei e trasporto con nostri furgoni refrigerati, tutti accorgimenti che garantiscono l’idoneità del prodotto fino all’ultimo utilizzatore. In altri casi, come con i supermercati lontani dalla nostra sede, per accorciare la filiera del cibo evitando il passaggio dal nostro magazzino a Calenzano o dalle nostre celle frigorifere, facciamo un accordo di triangolazione, ossia: Banco Alimentare della Toscana, quel determinato supermercato e la struttura caritativa più vicina geograficamente, che recupera direttamente i prodotti di cui poi usufruiscono i suoi assistiti. E sempre operando a distanza riusciamo a recuperare cibo anche da mense lontane da Firenze. Infine, lavorate anche sulla burocrazia. Come? Con le nuove norme entrate in vigore e con l’aumento della povertà – basti pensare che dal 2012 al 2013 c’è stato un incremento del 27% delle richieste: nel 2012 avevamo 85mila assistiti e collaboravamo con circa 570 strutture caritative, nel 2013 abbiamo aiutato oltre 101mila persone collaborando con circa 600 strutture caritatevoli in Toscana e la lista di attesa è ancora lunga – agli enti caritatevoli è richiesta anche un’importante parte di documentazione burocratica. Spesso le strutture caritative cui distribuiamo gratuitamente i prodotti sono costituite da piccoli gruppi di volontari, magari organizzati all’interno di una par-
rocchia o di un circolo dove giustamente queste iniziative nascono con slancio di generosità e tanta buona volontà, entrambe doti ammirevoli, ma che sul fronte dell’aiuto alimentare e della sicurezza potrebbero non essere sufficienti per garantire la durata nel tempo di questo loro importantissimo servizio ai poveri nell’evolversi anche di nuove leggi, norme, obblighi e adempimenti, e allora cerchiamo di dar loro una mano per far comprendere tutte le norme e i vincoli burocratici che nella circostanza attuale fanno parte del nuovo ordinamento europeo del piano di aiuto alimentare agli indigenti (Fead), dalla preparazione dei fascicoli al reperimento del materiale, ai criteri di conservazione e successiva distribuzione dell’aiuto alimentare secondo la richiesta laddove il bisogno è più urgente. Insomma, spesso le difficoltà non mancano, perché le strutture che aiutano sul fronte dell’emergenza alimentare devono andare a richiedere scartoffie e documenti in situazioni di disagio veramente gravi, spesso famiglie con bambini che magari a causa di un licenziamento o di una malattia inaspettata si trovano a dover chiedere un pacco alimentare per far fronte alle necessità. Nonostante questo aspetto anche la parte delle procedure burocratiche è importante, perché responsabilizza il lavoro volontario.
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16 | Febbraio 2015
#Curiosità
Cultura
I “segreti” dell’italiano ora si scoprono sul web
L’Accademia della Crusca risolve i dilemmi (linguistici) su internet
Il Vocabolario della Crusca (foto di George Tatge, Regione Toscana)
Sara Camaiora
Q
uattro secoli (abbondanti) e non sentirli. È proprio il caso di dirlo parlando dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo, attivissima nel diffondere la cultura dell’italiano, nella tutela e nella salvaguardia della lingua ma anche nello studio approfondito dei suoi cambiamenti, senza rinunciare agli strumenti più all’avanguardia. Inaugurata ufficialmente il 25 marzo 1585, nata per separare il “fior farina”, ovvero la lingua cor-
retta, dalla crusca, quella scorretta – per questo il suo simbolo è il “frullone”, oggetto che aveva proprio questa finalità – dalla metà degli anni ’90 è sbarcata sul web, dapprima semplicemente con un sito istituzionale, poi con versioni sempre più aggiornate fino a quella attuale, oltre ad account sui principali social network. Con un buon successo: il sito registra circa 200mila visitatori al giorno, la pagina Facebook ha oltre 186mila like e l’account Twitter conta 23.400 follower. Sul sito è possibile rintracciare
La sede dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (foto di George Tatge, Regione Toscana)
Web:
accademiadellacrusca.it Facebook: AccademiaCrusca
la versione elettronica delle cinque edizioni del Vocabolario della Crusca, ma anche banche dati aggiornate sul prezioso materiale ospitato dalla biblioteca dell’Accademia in appositi “scaffali digitali”. E se da tempo, con il periodico semestrale “Crusca per voi”, gli accademici offrivano risposte ai dubbi linguistici loro sottoposti, ora è il web a ospitare un servizio di consulenza linguistica per risolvere i dilemmi di tante persone. Consapevole che la nostra lingua è sempre in movimento, l’Accademia non si fa sfuggire lo studio di vocaboli che stanno entrando sempre più nell’uso comune: così, nella rubrica “Parole nuove” è possibile trovare l’etimologia di “hipster” o la storia del termine “selfie”. Ma allo stesso tempo vengono rivelate le origini di vecchie espressioni come “coda di paglia” o “rotto della cuffia”, usate da tutti spesso senza conoscerne la storia. “Il sito ha un’utenza di cultura medio-alta, i social ci permettono di far ‘rimbalzare’ i contenuti diffondendoli a una fetta di pubblico più ampia”, spiega il professor Marco Biffi, responsabile del sito e dei nuovi media dell’Accademia. “L’attività sul web rispecchia un interesse dell’Accademia verso tutti i mutamenti linguistici, che seguiamo da tempo con iniziative e convegni, dedicati ad esempio alla lingua degli sms o radiotelevisiva – continua Biffi – e particolare attenzione viene data ai neologismi. C’è un alto flusso di parole che entrano ed escono dalla nostra lingua: alcune sono effimere, altre restano. Non siamo noi a deciderlo, per questo ci limitiamo ad analizzarne origine, etimologia e ambito d’uso”.
Non solo congiuntivo
Più di quaranta dubbi al giorno S
i dice “salsiccia” o “salciccia”? E perché i “profiteroles” a Firenze si chiamano “bongo”? O ancora, si dice “libricino” o “libriccino”? Ma soprattutto, quella del “piuttosto che” col valore della disgiuntiva “o” è una moda o un uso corretto? Sono solo alcune delle richieste di consulenza linguistica a cui la Crusca risponde nella sua rubrica, segnalate successivamente sui vari social network con immagini ironiche. Tanti, ad esempio, i meme dedicati all’uso del congiuntivo, come quello di Batman che schiaffeggia Robin per un “se avrei” o quello di un dialogo tra due galeotti in cui uno dice: “Niente condizionale per me. Il giudice ha detto non voleva che faceva la fine del congiuntivo”. Sono più di quaranta, ogni giorno, le richieste di consulenza che arrivano agli accademici: ma quali sono le più frequenti? “Dipende dall’attualità e dalle notizie più discusse: la scorsa estate, con i Mondiali, in molti ci hanno chiesto la forma corretta tra ‘il’ e ‘la’ Costa Rica, mentre alcuni mesi fa domanda frequente era che articolo usare quando ci si riferiva al virus Ebola – risponde Marco Biffi, responsabile di sito web e nuovi media dell’Accademia – le domande su un uso corretto del congiuntivo non mancano mai, tante sono state quelle relative all’utilizzo del ‘piuttosto che’ come disgiuntivo e poi moltissime quelle su parole di origine dialettale o regionale considerate italiane al cento per cento, soprattutto dai fiorentini”. E a quanto pare non mancano nemmeno i dilemmi “evergreen”. “La grafia è ancora un punto debole: moltissimi chiedono se ‘qual’ si scrive con accento o apostrofo o in generale hanno dubbi su quali parole accentare o apostrofare – prosegue Biffi – e poi ci sono le trasformazioni della lingua, come l’uso del pronome ‘gli’ al posto di ‘loro’”. La Crusca, dal canto suo, non “bacchetta” le novità, ma si sofferma su termini e usi nuovi, ne spiega l’origine e ne contestualizza l’utilizzo: nel caso di “gli” per “loro”, ad esempio, non condanna questa metamorfosi, considerandola ormai di uso comune e corretta, tranne che nel caso di registri altamente formali. S.C.
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18 | Febbraio 2015
#Sport Il calendario
un mese (breve) per il rilancio
U
n mese per (ri)prendere il volo. E trovare quella continuità di risultati mancata nella prima parte della stagione. È il febbraio viola, che in campionato parte con la sfida casalinga contro l’Atalanta: una partita che, per continuare a inseguire sogni e ambizioni importanti, può avere solo un risultato per la Fiorentina, il segno 1. Una settimana dopo la squadra gigliata farà visita al Sassuolo, una delle sorprese di questo campionato, formazione capace di bloccare i viola all’andata al Franchi sullo 0-0. Il 22 è atteso grande spettacolo in campo e sugli spalti: Fiorentina-Torino è il derby del gemellaggio. Ma è (soprattutto) un’altra partita da vincere. Il “mese breve” di campionato lascerà poi spazio a marzo, che per i viola inizia con un big match, quello di San Siro contro l’Inter. Una partita cui la Fiorentina dovrà arrivare con più punti possibili conquistati proprio in questo febbraio, mese che può portare la compagine di Montella a rilanciarsi o a cascare nell’anonimato. Non resta che tifare e attendere il verdetto del campo.
Il febbraio viola comincia in campionato dalla partita contro l’Atalanta allo stadio Artemio Franchi
Lorenzo Mossani
Sedicesimi di finale
tottenham-fiorentina, che la sfida abbia inizio Alla scoperta degli avversari dei viola in Europa League Irene Delfino
“M
ission impossible” a White Hart Lane? Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il blasone e la bacheca piena di vecchi trofei. Partendo da un semplice dato: ai sorteggi di Europa League i viola erano testa di serie, dato che erano arrivati primi nel girone K di qualificazione con 13 punti, frutto di quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta, con undici gol fatti e quattro subiti.
Mentre la squadra londinese è arrivata seconda nel girone C, alle spalle del Besiktas, con 11 punti (tre vittorie, due pareggi e una sconfitta, nove gol fatti e quattro subiti). È vero che il tecnico Pochettino ha dato più importanza alla Premier, ma lo stesso ha fatto Montella, schierando spesso le cosiddette seconde linee in Europa League. In campionato il rullino di marcia degli “speroni” inglesi ricalca quello dei viola, con poco più di un punto e mezzo a partita. Insomma, oltre-
manica i problemi non mancano per il mister argentino, ingaggiato dal Tottenham dopo l’esonero di Villas-Boas e del traghettatore Tim SherdelI, vice del portoghese. Mancano invece come il pane i gol di Gareth Bale, che ha indossato la camiseta blanca nell’estate 2013. Sostituito in attacco dalle “controfigure” di Soldado (un solo centro ai preliminari di Europa League contro l’Ael Limassol in sei presenze e un altro misero gol in Premier League all’Everton in ben tredici appari-
zioni) e Adebayor (dieci presenze con due gol in Premier, due partite senza reti in Europa League), che si alternano come terminali offensivi nel 4-2-3-1 degli inglesi. Un modulo che vede in porta Hugo Lloris, numero uno della nazionale francese. La difesa è guidata dal centrale belga Vertonghen, che fa coppia con Fazio, mentre sulle corsie esterne agiscono Walker e Rose. Al Pek e compagni si oppone un centrocampo muscolare con Mason e Dembélé o Bentaleb. Dietro la punta centrale agiscono l’ex romanista Lamela ed Eriksen. Più il talentino classe ‘93, nato proprio a Londra, Harry Kane, bomber di Europa League con sette reti all’attivo in altrettante presenze tra preliminari e girone. E capocannoniere a sorpresa degli stessi Spurs con diciotto centri in ventotto presenze fra Premier League, Europa League, League Cup e Fa Cup. Niente male per un prodotto del settore giovanile. Quella dei sedicesimi di finale si presenta insomma come una (bella) sfida alla pari nello stadio di White Hart Lane (foto dalla pagina Facebook del Tottenham). Senza dimenticare, esattamente sette giorni dopo, il ritorno al Franchi.
Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it
EDITORE E CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA
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Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 7 del 2 febbraio 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.
Mercato
i confronti fuori dal campo
L’
una contro l’altra (anche) fuori dal rettangolo verde. Tottenham e Fiorentina, nelle ultime due sessioni estive di mercato, si sono fatte la concorrenza per obiettivi comuni (Soldado e Stambouli). Era l’estate del 2013 quando i viola, a “caccia” di una punta centrale, misero gli occhi sul bomber del Valencia, il 28enne spagnolo con un rullino di marcia di un gol ogni due partite. Per poi virare sulla pista tedesca che portava a Mario Gomez, con la stessa capacità di bucare i portieri avversari e un prezzo del cartellino relativamente low cost. Almeno rispetto al collega iberico, che si trasferì al Tottenham per la bellezza di trenta milioni. Nessun rimpianto per “l’affare” (si fa per dire) sfumato, visto che entrambi, con le nuove maglie, sembrano aver perso la vena realizzativa. Dall’attacco al centrocampo, esattamente un anno dopo, ecco che le due contendenti prenotano Benjamin Stambouli, mediano del Montpellier. Convinto il giocatore, mancano solo gli ul-
Soldado è stato uno degli obiettivi comuni di mercato di Tottenham e Fiorentina (foto dalla pagina Facebook del Tottenham)
timi dettagli con il club francese. Al fotofinish, però, gli Spurs mettono sul tavolo una cifra maggiore. E Stambouli non può far altro che volare a Londra, pena una stagione in tribuna. Sul mercato la partita finisce 2-0, ma il vero match inizierà a White Hart Lane il 19 febbraio, alle 21,05. I.D.
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#Sport
Febbraio 2015 | 19
Pattinaggio artistico
La società
“folla” in pista, i corsi raddoppiano Boom di iscrizioni per il Pattinaggio Coverciano
la corsa verso i mondiali
F
irenze, con il Mandela Forum, corre per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico del 2016. La federazione internazionale ha assegnato all’Italia l’organizzazione dell’appuntamento iridato, che si terrà dal 25 settembre al 9 ottobre. Unica avversaria è Novara che, però, non può vantare un palasport da settemila posti e l’attrattiva turistico–culturale di Firenze. Così, a meno di brutte sorprese, il 28 febbraio la federazione internazionale roller sport dovrebbe assegnare al capoluogo toscano l’appuntamento internazionale su rotelle del prossimo anno. Il parquet bianco del Mandela Forum, realizzato nel 2001, quando Firenze ospitò già un mondiale (con oltre sessantamila spettatori complessivi), è considerato tra i migliori al mondo. Previste oltre trenta nazioni partecipanti, circa duemila atleti e 140mila presenze complessive. “Credo che il Mandela Forum sia l’impianto più adatto a questo tipo di manifestazione – ha detto l’assessore allo sport Andrea Vannucci – Firenze vuol essere ancora protagonista con questa candidatura e con questi mondiali”.
Firenze è in corsa per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico in programma nel 2016
Sim.Spa.
Pallanuoto
rari, spettro serie a2 L
Carlo Marrone
L’
appuntamento è alla pista di pattinaggio del circolo Andreoni, la prima a Firenze e ancora oggi una delle poche esistenti. Se la struttura a un primo sguardo può non apparire il massimo – una pista coperta da un tendone – dopo pochi minuti trascorsi a chiacchierare con Marta Cicalini e Caterina Batacchi, due amiche, due appassionate, due istruttrici della società Pattinaggio Coverciano Asd, già la vedi con i loro occhi, e sembra il posto più bello del mondo: un luogo di passione e di sport, di amicizia e divertimento. “Il pattinaggio – spiegano – è uno sport individuale, ma è comunque permeato di spirito di squadra: trascorriamo talmente tanto tempo insieme durante gli allenamenti che l’amicizia trionfa sempre sulla competizione. Quando gareggi pensi solo a te stessa, ma quando è il turno dei tuoi compagni sei in ansia per loro, non li vedi come avversari. È uno sport che insegna una competitività sana, e noi ci impegniamo per trasmetterla ai bambini fin da piccolissimi”. Ci sono anche maschietti nei vostri corsi? Al momento solo uno, purtroppo. Sicuramente perché il pattinaggio artistico è culturalmente considerato uno sport più femminile, ma forse anche perché i bambini hanno più bisogno del
gruppo rispetto alle femmine, e non si ritrovano in un’attività individuale. In compenso avete una vera e propria “folla” di bambine. Sì, quest’anno poi c’è stata un’esplosione, abbiamo dovuto addirittura attivare due corsi di avviamento. Questo prova che il pattinaggio piace molto, anche perché è considerato uno sport oneroso e di certo non è il fattore economico che spinge a sceglierlo... È vero, l’attrezzatura professionale ha costi non indifferenti. Per questo noi cerchiamo di tenere il prezzo dei corsi il più basso possibile. Anche perché siamo consapevoli di offrire un impianto che non è certo dei migliori... speriamo di poterlo restaurare al più presto e teniamo tutti le dita incrociate perché Firenze venga scelta come sede dei campionati mondiali 2016. Potrebbe essere una grande occasione. Anche perché potremmo diventare un punto di riferimento per gli allenamenti: oltre che un grande onore, sarebbe ovviamente un’ottima pubblicità.
Le due istruttrici Marta Cicalini e Caterina Batacchi nel “quartier generale” della società Pattinaggio Coverciano Asd, al circolo Andreoni
E voi? Quali sono le vostre aspirazioni personali? Ci basterebbe poter continuare a insegnare. Abbiamo entrambe iniziato a pattinare da piccolissime, poi siamo passate all’insegnamento perché il pattinaggio ad alto livello ti assorbe completamente, ed era l’unico modo per conciliare la nostra passione con altre attività. Speriamo di riuscire sempre a continuare a farlo, perché lasciare questo mondo, per noi che ci siamo cresciute, sarebbe tristissimo. Tanta passione, nelle loro parole. Se sono riuscite a trasmettervela, vi aspettano al circolo Arci Andreoni, in via D’Orso 8, per due prove gratuite. E non solo per i bambini: è stato attivato anche un corso per adulti.
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a classifica delle due squadre fiorentine di pallanuoto piange. La Rari Nantes Florentia maschile, allenata da Riccardo Vannini, ha chiuso il girone d’andata all’ultimo posto, con un solo punto. La Ngm Firenze Waterpolo, allenata da Riccardo Tempestini, è nei bassifondi della classifica e deve recuperare terreno. A preoccupare è soprattutto la Florentia. La società dei nove scudetti, di una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe (nel 2001), il sodalizio che ha, nel suo palmares, anche ventidue atleti campioni italiani assoluti nel nuoto e sette titoli italiani nei tuffi, rischia di subire l’onta della retrocessione. Mai, in centodieci anni di storia, la Rari è scesa in serie A2. La squadra maschile ha visto negli ultimi due anni andar via tanti pallanuotisti che adesso sono nel giro della Nazionale, e come stranieri ha tesserato due cinesi: Liang e Tan. L’unico azzurro rimasto è Francesco Coppoli. “Abbiamo dovuto ridimensionare la rosa – spiega il presidente Andrea Pieri – rimango, comunque, fiducioso”. Sim.Spa.
Francesco Coppoli in azione: è un momento non facile quello che sta attraversando la Rari Nantes Florentia
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20 | Febbraio 2015
#Cultura Agenda
L’intervista
Veronesi e quei capitoli “morettiani” Lo scrittore racconta quanto di lui e quanto di Nanni c’è nel protagonista del suo romanzo G. Carpini - L.V. Zarrilli
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volte ritornano. Come in questo caso. A volte ritornano quei personaggi che i loro autori avevano lasciato sospesi nel tempo e nello spazio. Né vivi né morti, solo cristallizzati in una dimensione chiusa tra la prima e l’ultima pagina di un romanzo. È il caso di Pietro Paladini, protagonista di “Caos Calmo”, il romanzo che ha consacrato il successo di Sandro Veronesi, vincitore del premio Strega e campione di incassi ai botteghini con l’omonima pellicola diretta da Antonello Grimaldi e interpretata da Nanni Moretti. Ecco, alla fine del 2014, dopo dieci anni dalla pubblicazione di Caos Calmo, Paladini è tornato, protagonista di “Terre Rare” (edito da Bompiani, 407 pagg, 19 euro), l’ultima fatica dello scrittore pratese – sorta di sequel del successo datato 2005 – che nel frattempo aveva dato vita a nuove storie e nuovi personaggi.
Sandro Veronesi, già autore del bestseller “Caos Calmo”, ha da poco pubblicato il suo nuovo romanzo “Terre Rare”
Web
sandroveronesi.it
Quanto c’è di Veronesi in Paladini? In un romanzo, come sempre accade, ci sono cose viste, vissute da chi scrive, però Paladini non è un mio alter ego. È un personaggio di fantasia da cui avevo preso le distanze già in Caos Calmo, distanze che mantengo. In che senso? Nel senso che c’è, da parte mia, un atteggiamento critico nei confronti del personaggio, nonostante io gli voglia bene. Questa volta ho sentito il bisogno di marcare la distanza tra autore e personaggio, conquistandomi uno spazio personale da scrittore. Ho scelto di mettere all’inizio dei capitoli delle frasi-citazioni, che sottolineano il rapporto diretto tra me-scrittore e il lettore, e che commentano a priori quello che poi la voce narrante di Paladini dirà a chi legge nelle pagine che seguono. Nel film Caos Calmo, Paladini viene interpretato da Nanni Moretti. Quanto l’attore somi-
glia davvero al protagonista? Devo essere sincero, in Terre Rare non sono riuscito ad astrarmi completamente, ci sono un paio di capitoli nei quali la fisicità di Moretti prende il sopravvento sul personaggio. Ho deciso di lasciarmi andare e non contrastarla, ero pur sempre io il proprietario di questo personaggio, e quindi ho scelto deliberatamente che la fisicità – che negli altri capitoli è più neutra – in quelle pagine sia più precisa, facendo diventare un paio di capitoli decisamente “morettiani”. Potrebbe diventare un film anche questo nuovo romanzo? Da quando è uscito Caos Calmo ad oggi sono cambiate molte cose nell’industria cinematografica. Si producono meno film e più a fatica, occorrono più garanzie. Grazie a mio fratello Giovanni (che fa il regista, ndr) conosco bene il mondo del cinema e quindi credo che sia una fase difficile, ma questo non rappresenta un problema.
La ricorrenza
Il libro
La mostra
Firenze capitale... per un anno
Tutto su piazza pitti: il quarto volume della collana sui segreti del capoluogo
Il pittore della luce che incanta gli uffizi: i dipinti Dell’artista fiammingo
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veva tutte le caratteristiche per essere la capitale del regno: fu per questo che Firenze, dopo Torino e prima di Roma, fu scelta per fare da baricentro a un Paese in via di definizione. Oggi, a 150 anni di distanza, ci si guarda indietro e si celebra il lustro durante il quale Firenze è stata il cuore pulsante del paese, con mostre, incontri ed eventi che andranno avanti per tutto il 2015. L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che con la storia della città ha un fortissimo legame, ha deciso di promuovere (e finanziare) un calendario di appuntamenti (ai quali poi se ne aggiungeranno altri promossi direttamente dalle istituzioni cittadine) organizzati di concerto con il Comune, la soprintendenza per il Polo museale e il comitato per i festeggiamenti dei 150 anni di Firenze Capitale, presieduto da Eugenio Giani. Il primo evento che porta la firma dell’Ente Cassa è quello organizzato all’Archivio di Stato dal titolo “Una capitale e il suo architetto” (fino al 6 giugno con ingresso libero), dove vengono presentati carteggi, plastici, dipinti e oggetti riferiti all’attività dell’architetto Giuseppe Poggi e al nuovo disegno urbanistico di Firenze. Il 17 febbraio, nella sede dell’Ente Cassa di Risparmio, prende il via un’altra mostra, “Firenze com’era nelle vedute di Fabio Borbottoni”, esposizione che riunisce le celebri vedute di Borbottoni e di artisti della seconda metà del XIX secolo, realizzata in collaborazione con il Polo museale fiorentino e l’Istituto Geografico Militare. Per l’occasione sono stati predisposti apparati multimediali che accompagnano il visitatore nella comprensione del passaggio dalla Firenze del passato a quella di oggi. Una delle maggiori ragioni per cui Firenze divenne anche capitale dell’arte fu la sua capacità di accogliere culture diverse adottandole e interpretandole secondo la propria sensibilità, ed è per questo che la comunità ebraica promuove una serie di incontri (una volta al mese fino a novembre) per approfondire una vasta serie di temi. E mentre il 20 settembre riapriranno al pubblico i giardini del museo Archeologico, il 22 ottobre Casa Martelli si appresta a ospitare una giornata di discussione sui “salotti” di fine Ottocento. Dulcis in fundo, l’Accademia di Belle Arti dedica una giornata alla cultura artistica nel periodo di Firenze capitale con un convegno previsto per fine novembre.
Una delle vedute ottocentesche di Firenze di Fabio Borbottoni, che saranno in mostra nella sede dell’Ente Cassa
n altro tassello si aggiunge a quello che somiglia più a un viaggio tra i segreti di Firenze che a una collana di libri sulla città. È dedicato a piazza Pitti il quarto libro della serie “Le Piazze di Firenze” di Luciano e Ricciardo Artusi, edito da Giorgi Libri. Quaranta storie sulla città, raccontate in un’ottica originale, con linguaggio immediato, ricco di aneddoti e curiosità, che permettono di scoprire particolari rimasti sconosciuti perché inosservati. Cosa si nasconde dietro alla piazza che fa da spartiacque tra l’Oltrarno e il giardino di Boboli? Chi la frequentava storicamente? Quando è stato costruito il palazzo granducale, tra i più belli e imponenti della storia italiana? Queste e altre curiosità verranno soddisfatte sfogliando le pagine del volume. I tre precedenti sono dedicati, in ordine di uscita, a piazza della Repubblica, piazza della Santissima Annunziata e piazza di Santa Croce.
uando Gerrit van Honthorst se ne andò improvvisamente da Roma nella tarda primavera del 1620 per fare definitivamente ritorno nella natìa Utrecht, dovevano essere circa dieci anni che risiedeva in Italia. Dieci anni in cui la sua pittura maturò molto, raggiungendo vette di mirabile virtuosismo, specialmente nelle scene a lume di notte. Da qui viene il soprannome – Gherardo delle Notti – del pittore protagonista della prima mostra dell’anno alla Galleria degli Uffizi. Si intitola “Quadri bizzarrissimi e cene allegre” (dal 10 febbraio fino al 25 maggio) e raccoglie tutta la produzione del periodo italiano dell’artista, che non ammonta a più di una quarantina di opere. Arricchisce la mostra la presenza di un dipinto del Caravaggio, eseguito nel 1609 e ben presto giunto alla corte granducale, il Cavadenti della Galleria Palatina, da cui il pittore prese ispirazione per almeno tre delle sue opere.
Conte, servillo, haber, afterhours: febbraio in città non è solo carnevale
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ebbraio, mese del Carnevale, tripudio di sfilate in maschera. Ma non solo. Perché febbraio a Firenze è anche molto altro, per chi di trucchi e costumi non ne vuol nemmeno sentir parlare. In pole position tra gli eventi più attesi del mese c’è il concerto di Paolo Conte, all’Opera di Firenze, in programma il 12. Il cantautore si esibisce per la prima volta all’interno del nuovo teatro fiorentino, dove l’acustica è pressoché perfetta . Un paio di giorni dopo – il 14 – per la gioia degli amanti della musica elettronica, al Viper Theatre salirà sul palcoscenico Jeff Mills, nome che si può trovare accostato a orchestre filamorniche o a maestri del cinema come Fritz Lang, così come a location prestigiose quali la Royal Albert Hall. Si cambia completamente genere il 17, con l’appuntamento fissato al Teatro Verdi per il concerto di Carnevale dell’Orchestra regionale toscana. In programma due composizioni che il pubblico dell’Ort non ha mai ascoltato: il rarissimo Concerto per violoncello op.58 di Alfredo Casella e la Sinfonia n.9 di Šostakovič. Viceversa, non suonano nuovi ai melomani né Rossini e la sua sinfonia della Gazza ladra, né le Variazioni rococò di Čajkovskij. Chi vuol provare un’esperienza nuova, il 22 può fare un salto all’associazione La Vague, per il seminario di Francesca Pirami “Canto le mie voci”. Dal 24 al 28 si ritorna all’Opera per uno spettacolo che farà felici i bambini, un adattamento della fiaba di Pollicino con musiche di Hans Werner Henze, realizzato in collaborazione con il conservatorio Luigi Cherubini. E mentre il 27 il Verdi fa spazio agli Afterhours e al pubblico di aficionados della band, poco più in là, sul palco della Pergola, lo spazio se lo contendono prima Alessandro Haber e Alessio Boni, che dal 24 al primo marzo porteranno in scena Il Visitatore (di Eric-Emmanuel Schmitt), e a ruota i fratelli Servillo, Toni e Peppe, che tornano on stage al teatro fiorentino con La Parola Canta, dal 4 all’8 marzo. Per la gioia degli amanti della coppia di artisti.
#Cultura
Febbraio 2015 | 21
Le strade di Mr. Moskovitch | Seconda puntata Lo avevamo lasciato sul punto di partire per Firenze, Mr. Moskovitch, il protagonista del racconto a puntate che Domenico Luigi Cena ha scritto in esclusiva per Il Reporter. Sullo sfondo c’era già un altro personaggio, una donna, anche lei in arrivo nella città del giglio. I loro destini si incroceranno? Provate a scoprirlo leggendo questo nuovo episodio...
Chi aspetta, non si sa cosa davvero aspetta Boogey Moskovitch se l’era vista arrivare indecentemente bella e vitale, mentre beveva un Laphroaig al lounge bar dell’Internazionale, all’ultimo piano dell’hotel, in cima ad una torre medievale. Era l’imbrunire di un pomeriggio splendido e, intorno, la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, Ponte Vecchio. Ma questo, a ben pensarci, fu dopo. - Un Laphroaig. Acqua e ghiaccio a parte - chiese Moskovitch. Nell’aria risuonavano le note di For all we know di Keith Jarrett. - Serata languida - aveva detto il barista. - Non differente dalle altre – aveva risposto Boogey – ma c’è un profumo stupendo di tiglio, nell’aria. - Mr. Moskovitch, se si gira vede un capolavoro ancora più bello di questa città. Si era girato. Indossava un paio di jeans, una maglietta nera, giubbotto corto di pelle morbida. Gli occhiali da sole se ne stavano sulla testa, a spingere i capelli biondi verso la nuca. Il viso era stupendo. - Modella? - No, non credo. Ha prenotato la suite Rosso Fiorentino. Vista Ponte Vecchio... - Attrice? - Probabile, ma piuttosto famosa, direi. Ma non mi viene in mente nessun suo film... - Viaggia da sola? Sono certo di riconoscere il viso... - Mr. Moskovitch, lei mi è molto simpatico, ma se le dico qualcosa rischio il licenziamento... *** Prenotando l’hotel aveva chiesto che la suite fosse piena di candele, e che ci fossero boule di vetro con foglie di limone e piccole mele profumate. Adorava quel miscuglio di odori; le ricordava il sapore vagamente aspro e giovane del suo amante. Era bello come il sole e l’aveva guardata come si guarda la Naiade del Canova. Per la prima volta, lei guardata da tutti sugli schermi e in carne ed ossa, aveva sentito uno sguardo bruciante posarlesi addosso come un velo di brividi.
Era stanca di amori rispettosi, distratti e stanchi. Era stanca di essere solo una bella donna da esposizione. Desiderava altro, ora. Un amore come deve essere l’amore, e l’aveva trovato in quegli occhi blu cobalto. Aveva approfittato di un bagno turco e di un massaggio rilassante alla spa dell’hotel per sedare la sottile agitazione di chi aspetta. Poi s’era fatta portare un long drink in camera. Forse l’avrebbe aspettato distesa sul letto, e lui non avrebbe tardato ancora per molto. *** È giugno. La città sembra la curva morbida dei fianchi di una donna. Dalla vita ho preso a piene mani tutto. Denaro, successo, applausi. Devo tutto al mio talento. Ma adesso è venuto un altro tempo. Voglio notti insonni, e albe infuocate. E voglio annusare come un lupo profumi che incatenano, e seguirne le tracce. E voglio pioggia di primavera sulla mia pelle. E salsedine addosso, mentre il mio corpo si arroventa al sole. Poi voglio ombra. E parole autentiche e vere che mi massaggino l’anima. E guardare, sapendo che la bellezza è negli occhi di chi guarda. E respirare il tempo, il mio tempo. Che inizia qui ed ora. Per questo sono qui. *** Sms ricevuto da Helen Nielsen: * Sn mortificato, non ce la faccio ad arrivare x qst sera, ho un casting domani, accidenti! Non mi cercare sul cell. È scarico e nn ho credito. Scs. Helen, già in sottoveste, si levò la scarpa sinistra e la lanciò nel vuoto. Zoppicando si mosse verso la poltrona e ci si accasciò sopra. Si levò anche la destra. Con i gomiti sulle ginocchia, reggendo il telefono con due mani, compose la risposta. In maiuscolo. Uno spazio dopo ogni lettera. * C R E T I N O Poi un secondo messaggio. Giusto per essere chiara. * Credevi fossi qui ad aspettare te? L’ovvia risposta - Helen lo sapeva - non sarebbe mai arrivata. Continua ☞
22 | Febbraio 2015
#Rubriche
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
il diavolo allo specchio
Q
uesta storia non è solo sacra e profana, ma è un vissuto che s’intreccia fra scandalo e ammirazione. Si tratta di una fiorentina dal nome Villana (1332-1360), figlia del ricco mercante messer Lapo de’ Botti, bella e procace che di “villana” aveva soltanto il nome, essendo essa gentile, educata e molto garbata. Fin da bambina, con la sua ardente fede, fu attratta dalla vita religiosa senza pur tuttavia approdarvi, in quanto i ricchi genitori la obbligarono a sposarsi. Era il periodo terribile della peste nera del 1348, che sterminò quasi centomila fiorentini. Passata questa grande paura, per reazione allo scampato pericolo, molti sopravvissuti si abbandonarono ai piaceri ed alle frivolezze, ovviamente in base alle proprie possibilità economiche. Giovanissima pervenne a nozze nel 1351 con Rosso di Pietro Benintendi di famiglia benestante al quale, per le sue spiccate capacità seduttive, lo sfavillante sguardo per una segreta corrispondenza e l’intensa passionalità, procurò ben presto diversi grattacapi, conducendo una vita sfrenata e licenziosa ai margini del consentito. Le sue grazie ed i comportamenti, non proprio irreprensibili, diedero origine inevitabilmente a disavventure coniugali. La compiacente Villana era una delle donne più desiderate di Firenze; sbocciata come un fiore raggiunto dai raggi del sole, capace, con la forza del suo sguardo, di suonare il pentagramma dell’amore in tutte le sue tonalità, aveva la decisa sicurezza di una serenità emotiva racchiusa nel suo animo. Il volto candido come un giglio e fresco come una rosa. Amava ed era abbondantemente contraccambiata; piena di spirito futile e vanitosamente ambiziosa, nell’esplodere incontrollato delle passioni, cadeva nelle insidie delle superficiali soddisfazioni in un equilibrio di moglie sempre più precario e minacciato, dove la virtù, per dirlo in estrema sintesi, rischiava costantemente di slittare verso il vizio. Una mattina nel farsi con accuratezza il solito maquillage per apparire ancora più bella e desiderabile, Villana si guardò con civetteria, come sempre, allo specchio e con spavento, anziché vedere le sue avvenenti fattezze, vide riflesso l’orrido volto del demonio. Gettata via quella superficie riflettente, si preci-
pitò a guardarsi in altri specchi ma sempre col medesimo risultato: il diavolo era lì che le sogghignava dappertutto. Infatti, come lo attesta anche il proverbio: Il diavolo non istà sempre in un luogo. Presa dal pentimento ed umiliata, si strappò di dosso gli eleganti abiti, andò a confessarsi nella basilica di Santa Maria Novella decidendo di rinunciare alla vita mondana per abbracciare quella spirituale. Dopo aver venduto tutti i suoi beni, si fece terziaria dell’Ordine di San Domenico. Da quel momento si votò alla penitenza, dedicandosi con rettitudine e bontà a far beneficenza e riuscendo perfino a convertire il padre, il marito e diverse meretrici. La giovane donna, morì a soli 28 anni il 29 gennaio 1360, in profumo di santità, tanto da essere poi beatificata da Leone XII il 27 marzo 1824. La sua tomba marmorea, o meglio lo splendido monumento funebre che la vede giacente sotto un drappeggio sorretto da angeli, si può vedere entrando nella basilica di Santa Maria Novella, a destra, quale pregevole opera eseguita nel 1451 dal famoso scultore ed architetto Bernardo Rossellino, uno dei più rappresentativi artisti del Quattrocento fiorentino.
LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
Il Pungiglione
Web artusi.net
zorro? no, farfalla... quel carnevale da incubo
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l Carnevale per alcuni è una festa, per me un trauma! Questione di punti di vista? No, di mamme! Un bambino timido già odia travestirsi, se proprio è costretto a farlo preferisce scegliere un costume comune: Arlecchino, Zorro, cowboy. Insomma un vestito per cui nessuno si giri a commentare “oh quello come s’è combinato? Chiama la neuro!”. Mia mamma un anno mi vestì da farfalla! Avete letto bene: FARFALLA! Avevo una calzamaglia bianca, un body a strisce azzurre, ali trasparenti e in testa una cuffia con delle antenne. La farfalla tra l’altro è l’insetto che crea più imbarazzo a un bambino! Vestimi da scorpione che con il veleno faccio paura, oppure da ragno che è il nonno di Spiderman, ma la farfalla, con quei colori tutti abbinati, con quelle movenze eleganti e raffinate, sembra un insetto uscito dal gay pride! La cosa più traumatica è che quel giorno a scuola ci fecero pure le foto e mia mamma ha pensato bene di esporle in un mobile di casa. Risultato? Alle prese per il c... dei compagni di scuola, negli anni si sono aggiunte quelle degli amici, dei colleghi di lavoro, delle fidanzate e di mia moglie che, addirittura, ha fatto pure le fotocopie (così mi pigliava in giro anche con le amiche). Insomma, un incubo eterno! A distanza di anni io non ce l’ho con lei, le mamme spesso sbagliano per amore, io ce l’ho con quel criminale che ha fatto un costume del genere. Lui sicuramente l’ha fatto solo per creare danni psicologici irreversibili! Perciò quest’anno a Carnevale mi riconoscerete sicuramente: sono quello vestito come tutti i giorni! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web andreamuzzi.it
Lettere
Febbraio 2015 | 23
Editoriale dalla prima
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it
PULIZIA DELLE STRADE, “DOVE LASCIARE L’AUTO PER LE LUNGHE ASSENZE?”
Gentile direttore, faccio riferimento all’articolo del dicembre 2014 nella rubrica “segnalazioni, problemi o proposte” a firma del sig. C. M. inerente alla pulizia strade. Orbene, capisco benissimo la lamentela, ma vorrei fare una domanda: come si deve comportare un cittadino, che è costretto molto spesso ad assentarsi per lunghi periodi, per motivi di lavoro in treno, e aereo, in Italia ed all’estero? Dove deve lasciare l’auto? E da chi farsela spostare non avendo nessuno per lasciarle il disturbo? Ci sono parcheggi liberi nel quartiere, senza avere la “gabella” della multa? (Per esempio, vicino a me c’è un grande parcheggio, ma viene pulito anche quello una volta al mese). Si rischia anche il trasporto al deposito comunale con il carro attrezzi (con incentivo giornaliero oltretutto). Non mi sembra giusto, che oltre la tassa di proprietà, un cittadino debba pagarsi anche un garage (anche per due o tre mesi nel mio caso) perché si deve pulire una volta al mese quei tre metri e mezzo di strada (la lunghezza della macchina). Se avete dei suggerimenti! Grazie, saluti M.P.
“AUTOMOBILISTI, PEDONI E I PROBLEMI PER I CICLISTI”
Spett. redazione, faccio riferimento alla lettera pubblicata sul numero 53, dicembre 2014 del vostro giornale e precisamente quella in cui il signor A.B. attacca con un lungo pippone i comportamenti scorretti dei ciclisti: la mancanza dei lumini quando è buio e la (presunta) arroganza nell’attraversare sulle strisce pedonali. Non voglio difendere i comportamenti scorretti e pericolosi dei ciclisti, ma mi sembra che se si deve puntare l’indice verso scorrettezza e pericolosità, gli automobilisti italiani abbiano di che vergognarsi... in Italia le statistiche riportano almeno un morto al giorno investito sulle strisce da automobilisti che, per il solo fatto di avere un mezzo sotto il sedere, si sentono onnipotenti ed esenti da doveri. Molte volte mi è capitato di attraversare sulle strisce e sentire l’inchiodata, seguita da maledizioni e moccoli. Io questa la chiamo strafottenza, e lei signor A.B.? Parliamo adesso delle piste ciclabili, delle quali il Q.2 è fortunatamente abbastanza provvisto. Le è mai capitato, signor A.B., in quanto amante della bicicletta come lei si definisce, di percorrerle per chilometri da una parte all’altra della città come faccio io? Penso che se così fosse avrebbe avuto ben altri motivi per
scrivere al giornale... le piste ciclabili sono piene di gente che non si rende minimamente conto di dove sostano o camminano, anche questo indice di una mentalità... come definirla? Poco cittadina? Poco civilizzata? Ditemi voi.. ma devo sempre fare lo slalom tra persone che camminano in pista ciclabile come fosse il marciapiede... eppure è tinta di rosso, ma questi niente, il loro piccolo universo mentale finisce poco oltre i loro piedi! Avete visto la folla di fronte al Badiani? Eppure non c’è interruzione, il ciclista ha il diritto di trovare libero. L’altra sera, viale Gramsci: marciapiede largo tre metri, ma babbo e bambino dove camminano? In pista ciclabile... bella educazione, non c’è che dire! Un’altra sera, viale dei Mille angolo Cairoli: faccio notare ad un signore anziano col bastone che sta camminando in pista ciclabile e che vorrei passare. La sua risposta? Ha infilato quel bastonaccio tra i raggi della ruota dietro per cercare di farmi cadere! Ora dalla rabbia ho iniziato a fare una cosa, faccio finta di investirli e gli faccio prendere un coccolone, poi all’ultimo mi scanso... roba da non credere, cosa si deve fare! Noi italiani - fatte salve le dovute eccezioni - sa cosa siamo, signor A.B.? Una gran massa di cafoni prepotenti e maleducati, senza alcuna cognizione di cosa sia il rispetto per l’altro! Allora... prima di strombazzare i diritti degli automobilisti - mi sembra che qui se ne prendano fin troppi - mi sembra che siano altre le ragioni per scrivere a Reporter. Last but not least... se qualcuno se ne è dimenticato, il trasporto eticamente sostenibile non è quello a quattro ruote, e le ragioni le conosciamo tutti benissimo. Quindi a tutti i signori AB: muovetevi in bici e vi renderete conto che i problemi sono altri. Daniela C.
“I CANI E LA SICUREZZA DELLE PISTE CICLABILI”
Negli ultimi anni, a seguito dell’O.M. dell’allora ministro del Turismo On.le Brambilla circa l’accesso dei cani, c’è stato un cambiamento radicale nella fruizione di ogni luogo pubblico. I proprietari dei cani si sono finalmente visto riconosciuto il diritto di poterli condurre in ogni luogo, il diritto di vedersi riservare parti di luoghi pubblici (aree cani). Una parte rilevante di questi proprietari sembra, però, o non possedere nel proprio bagaglio culturale, o aver dimenticato, i propri doveri divenuti, peraltro, più stringenti. Infatti molti proprietari sembrano dare una particolare lettura di questo cambiamento. Molti sembrano non comprendere che, se dagli spazi pubblici sono state estrapolate delle zone riservate ai cani, in tutte le altre permangono la responsabilità del proprietario nel far sì che il cane sia perfettamente controllato e controllabile. Sarebbero auspicabili, nell’ambito dei servizi culturali (con ricaduta positiva su
tutti gli abitanti del Q.2) percorsi formativi per P.C., intendendo per questo acronimo Proprietari Cani! Molti infatti appaiono carenti di una riflessione intesa ad ottenere una gestione responsabile del loro ruolo! I paradigmi della politica prevedono iter complessivi lunghi, ma il problema esiste..... Il quotidiano mi spinge però ad affrontare un problema stringente, assai rilevante nel Q.2, quello delle piste ciclabili e pedociclabili. Talvolta passo intorno al Campo di Marte, nel viale de Amicis, via Piagentina, nel percorso dall’Obihall al Girone, ecc; mi chiedo se non sarebbe, come previsto, dalle vigenti disposizioni, una forma di “precauzione contro danni a terzi” interdire le piste ciclabili e pedociclabili ai cani. Anche al proprietario più scrupoloso può mancare, magari per pochi attimi, il controllo di un cane che, nel tirare, lo induce al riflesso automatico di allungare il braccio. Ma se in quei pochi attimi passa un ciclista? Ad ognuno di noi capita però di vedere P.C. meno scrupolosi: alcuni si pongono da una parte della pista con il guinzaglio allungato al massimo, tenendo il cane al ciglio dall’altra parte della pista. Altri addirittura, soprattutto sull’Arno, lasciano il cane senza guinzaglio, come se fossero in un’area a loro riservata. È forse “colpa”del cane se, nella frenesia della corsa taglia la pista ciclabile o pedociclabile? A mio avviso i problemi sopra illustrati sono reali e sotto gli occhi di tutti! Nel rispetto delle diversità delle inclinazioni, si dia tranquillità anche a quei cittadini che desiderano percorrere piste ciclabili o pedociclabili senza la preoccupazione di non vedere in tempo un guinzaglio srotolato al massimo, un cane, sciolto, che arriva di gran carriera, un guizzo di un cane che, anche se ben stretto al guinzaglio, ha percepito un ultrasuono, che lo fa scattare improvvisamente. Franca B.
LE CODE ALLA “ROTONDINA” DI VIA BARACCA
Percorro quotidianamente via Pistoiese verso il centro ed imbocco via Baracca al bivio, da quando è iniziato il restringimento alla rotondina si forma, al mattino, una coda che in alcune giornate inizia fin da Brozzi. Il motivo di questa coda è intuibile, sulla Pistoiese ed in via Baracca si circola su due corsie di marcia, le quattro corsie in prossimità della rotondina si riducono ad una formando inevitabilmente un gigantesco imbuto. La creazione del restringimento ha solo lo scopo di penalizzare il traffico, non sarebbe stato più opportuno ridurre la larghezza del marciapiede e magari allargare la luce del ponte sottopasso della ferrovia? Lettera firmata
Ma questo è quanto riguarda ieri. Perché ora gli occhi di tutti sono puntati sul domani del tram, con uno sguardo (preoccupato) all’oggi. Ai cantieri già partiti per la realizzazione della seconda e terza linea e a quelli che si accingono a farlo in questo 2015. Quando la città sarà messa sempre più alla provalavori, dato che – come spiegato dall’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti in un’intervista che pubblichiamo questo mese sul nostro giornale – dopo essere partiti in modo parziale, nel corso di quest’anno si apriranno i cantieri lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. I fiorentini, insomma, sono avvisati. E l’appello di Palazzo Vecchio è sempre il solito: lasciare (quanto più possibile) l’auto a casa e utilizzare autobus e biciclette per spostarsi. Un appello che i cittadini sembrano aver raccolto e iniziato a mettere in pratica: sono sempre i numeri a confermarlo, numeri che dicono che negli ultimi anni il traffico lungo le strade di Firenze è diminuito, grazie anche a un maggior utilizzo del trasporto pubblico e alla crescita della mobilità ciclabile. Sempre più gente sui bus e lungo le piste ciclabili, insomma, nonostante il “popolo dei pedali” sottolinei come ci sia ancora da lavorare per rendere Firenze veramente a misura di due ruote. Ma se lavori e cantieri sono tra i principali pensieri di molti fiorentini in questo periodo, per altri – ovvero per chi ha figli – la “prova” è rappresentata dalle scelte da fare in vista del prossimo anno scolastico. Le iscrizioni ad alcune scuole sono già cominciate, altre sono alle porte, e questo è dunque il (difficile) momento delle decisioni. Perché – oltre ai percorsi più tradizionali – in città non mancano nemmeno le possibilità “alternative”. Su Il Reporter di questo mese ne segnaliamo alcune, per non farsi trovare impreparati al suono della prima campanella. MATTEO FRANCINI
IL REPORTER RISPONDE
LO “STOP” ALL’INCROCIO TRA VIA SAN DONNINO E VIA CAMPANIA Spett.le Redazione, vorrei fare una segnalazione nella rubrica “Lettere”. In Firenze, all’incrocio (senza semaforo) di via Campania con via San Donnino, erroneamente è stato tolto il segnale orizzontale dello stop di via San Donnino. Ciò crea svariati incidenti: sia perché esiste una siepe, che impedisce la visibilità, sia perché c’è uno specchio insufficiente, sia perché c’è un limite di velocità a 50 km/ora (mai rispettato). Potrebbero di nuovo le autorità ripristinare il segnale dello stop in via San Donnino? Tanto per salvaguardare la sicurezza dei cittadini! Grazie per l’attenzione! Cordiali saluti, Pietrino
Caro lettore, pubblichiamo la sua segnalazione sul nostro giornale in modo che chi di dovere possa intervenire per risolvere la questione. Approfitto della sua lettera per ribadire ancora una volta quanto importanti siano gli occhi di tutti gli abitanti per portare alla luce e affrontare quei problemi urbani che in ogni città non mancano. Segnalazioni, la sua come le molte altre che ogni mese riceviamo in redazione, tanto più importanti quando il tema di cui si parla è quello della sicurezza dei cittadini: “aiutare” gli addetti ai lavori ad accorgersi di quello che non va in questa o quella strada, segnalare situazioni e luoghi ritenuti a rischio o dove troppo spesso è capitato di assistere a incidenti, è senz’altro un contributo importante che ognuno può dare alla città. Anche perché – ripeto – nessuno meglio di chi Firenze la vive e la percorre ogni giorno è in grado di accorgersi di cosa non va. Continuate quindi a mandarci le vostre segnalazioni, noi continueremo a pubblicarle su Il Reporter, per cercare tutti insieme di risolvere le piccole e grandi questioni aperte in città, in centro come in periferia. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
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