Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 10 del 2 febbraio 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.
Febbraio 2015
Anno IX Ed. 10
Firenze Quartiere 5
Distribuito da
www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere
Novoli Rifredi Brozzi
Formula Direct simply
Primo piano
✎ Editoriale
allarme gioco d’azzardo nel quartiere
le “prove” che attendono i fiorentini Matteo Francini
I
l mese del tram: così si potrebbe definire questo febbraio. E i motivi sono diversi. Elencandoli in ordine cronologico, si inizia con i festeggiamenti per i cinque anni dall’entrata in funzione della T1. Era il 14 febbraio 2010 quando Sirio “battezzava” i binari tra la stazione di Santa Maria Novella e Scandicci: adesso, un lustro più tardi, i numeri dicono che la linea 1 è sempre più utilizzata e apprezzata.
Sempre più persone coinvolte: una mozione per contrastare l’apertura di nuove sale ☛ pagina 3
Fiorentina
Veronesi, europa league, Moretti sfida al tottenham e le sue ission impossible” “M a White Hart Lane? Terre Rare: Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il blaa tu per tu con sone e la bacheca piena di vecchi trofei. lo scrittore ☛ SEgUE a pagina 18
☛ pagina 20
☛ SEgUE a pagina 23
auto, tram, bus e bici: cosa cambia in strada Gianni Carpini - Elisabetta Pini
S
empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palazzo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico”, conferma l’assessore alla mobilità Giorgetti. Diminuzione “dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto e alla crescita della mobilità ciclabile”. Il tutto mentre sul fronte del tram partono i lavori lungo l’intero percorso delle linee 2 e 3 e la T1 compie cinque anni. Con un’idea: prolungare l’orario delle corse nei weekend.
☛ SEgUE aLLE paginE 8-9
Le strade di Mr. Moskovitch | 2a puntata ☛ pag. 21
i luoghi da vivere per san valentino
“piazza san donato”, i progetti per il rione Nata nel dicembre 2013, l’associazione unisce cittadini e realtà del territorio. Con tante idee.
☛ pagina 2
che scuola scegliere? corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per materne, primarie e secondarie, in primavera quelle per i nidi.
☛ paginE 10-11
“abitare solidale”, mai più soli in casa
☛ pagina 4
☛ pagina 12
La famiglia italiana della frutta
2 | Febbraio 2015
Quartiere 5
#Primo piano
Novoli . Rifredi . Brozzi
Il gruppo
“piazza san donato”, un anno di vita (e tanti progetti) per l’associazione Focus
corsi, eventi, feste e idee per il futuro
T
ante idee da realizzare in futuro e tante attività organizzate in poco più di un anno: corsi di yoga alla Casa della Cultura, corsi di musica alla scuola Mameli, Giocamuseo e attività per bambini al centro San Donato, feste di Natale, Befana, Carnevale, primavera e fine estate, pic-nic e corsi di nordic walking nel parco, mercatini, concerti, eventi teatrali nella piazza. Questo mese, oltre al Carnevale, sono in cantiere rassegna teatrale, torneo di burraco e festival del cortometraggio. Inoltre è in corso il tesseramento 2015 che – viene spiegato – consente anche di avere agevolazioni negli esercizi commerciali della zona. Per maggiori informazioni: info@ piazzasandonato.it e www. piazzasandonato.it.
Fannì Beconcini
N
ata dal comitato Vivere Novoli, gruppo spontaneo di cittadini costituito in occasione della creazione del Multiplex con l’obiettivo valorizzare e riqualificare la zona, l’associazione “Piazza San Donato” è oggi una realtà organizzata e molto attiva sul territorio. L’associazione si è costituita ufficialmente poco più di un anno fa, nel dicembre 2013: si tratta dell’unione di cittadini e associazioni del territorio in collaborazione con la sezione soci Unicoop Firenze, il consorzio Co&So e l’Associazione Musicale Fiorentina. Caratteristica dell’associazione è l’utilizzo degli spazi pubblici a disposizione e la collaborazione con le varie realtà del territorio in qualità di soggetto “facilitatore” e aggregatore di esperienze e attività. “Ci siamo uniti intorno al progetto – sviluppato in occasione dei cento luoghi e presentato al Comune – di un centro artistico-culturale da creare negli spazi del centro San Donato che sono destinati al Comune. Vorremmo gestire la struttura e renderla disponibile a tutta la cittadinanza”, spiega Paolo Caldesi, uno dei fondatori dell’associazione: “Vorremmo anche contribuire al completamento del parco di San Donato, che
tra le altre cose manca di servizi igienici. A questo proposito ci siamo occupati dello smantellamento dell’edificio dell’ex mensa universitaria al limitare del parco, dando una mano a smaltire attrezzature e arredi in collaborazione con un’associazione partner: oggi è rimasta una piattaforma in cemento armato dotata di servizi, scarichi e attacchi, insomma pronta all’uso, in cui proponiamo di realizzare uno chalet, un campo playground multisport per ragazzi e uno di beach volley, una tettoia per eventi e iniziative all’aria aperta, un’area cani adeguata e un campo di agility. Altro progetto ambizioso che vorremmo realizzare è la ‘città dei bambini e dei ragazzi’, realtà esistente in altre città come Roma e Genova”. Il dialogo con l’amministrazione è aperto e costante, sia per la predisposizione di servizi e iniziative sia per l’avanzamento di proposte in merito a sicurezza, viabilità e infrastrutture. “Abbiamo presentato un’ipotesi di variante per il cavalcavia della tramvia e a breve pubblicheremo i risultati di un’indagine sulla microcriminalità. Quello che ci contraddistingue, a partire dalla questione Multiplex, è l’atteggiamento propositivo adottato nei confronti dell’amministrazione, in primis del
Costituita ufficialmente nel dicembre 2013, unisce cittadini e varie realtà del territorio. Tra gli obiettivi l’ultimazione del parco Quartiere 5, che ci ha supportato fin dall’inizio perché il fine ultimo condiviso è quello di migliorare la qualità della vita della zona, rivitalizzando gli spazi del quartiere e creando occasioni di aggregazione e socializzazione”.
Orticoltura ma non solo
gli “angeli” ancora al lavoro
D
al giardino dell’Orticoltura al liceo Castelnuovo: sono alcuni degli ultimi luoghi del quartiere che hanno visto l’intervento degli Angeli del Bello, realtà nata con l’obiettivo di promuovere e coordinare progetti di tutela e valorizzazione della bellezza di Firenze, un’associazione fondata nel 2010 che oggi conta ben 1.700 iscritti. La fondazione gestisce richieste di intervento su diversi fronti: uno dei lavori recenti più significativi è stata la manutenzione straordinaria del giardino dell’Orticoltura, avvenuta a metà dello scorso dicembre. Altra iniziativa degna di nota è stata organizzata al liceo Castelnuovo, dove studenti, docenti e volontari hanno ripulito e riverniciato la facciata della scuola. Ma nel quartiere 5 sono vari gli appuntamenti settimanali degli Angeli del Bello: il lunedì pomeriggio e il sabato mattina al parco Stibbert, in collaborazione con i giardinieri del Comune e la direzione del museo, il martedì mattina alla Villa di Castello e ogni mercoledì pomeriggio all’Orticoltura. Da segnalare anche il progetto “La terza piazza”, portato avanti con Unicoop Firenze: ogni martedì mattina in piazza Leopoldo è in programma un intervento di riqualificazione dell’area antistante il supermercato, per progettare insieme agli abitanti del quartiere uno spazio comune e molto frequentato. Per informazioni e adesioni si può consultare il sito www.angelidelbello.org, o – perché no – fare un salto a uno degli appuntamenti settimanali degli Angeli. F.B.
Quartiere 5
#Primo piano
Novoli . Rifredi . Brozzi
Febbraio 2015 | 3
Ludopatia
I numeri
gioco d’azzardo, sempre più “vittime” nel quartiere
un centinaio di casi allo sportello sert
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el solo 2014 sono stati quasi un centinaio i casi di cittadini “ludopati” (affetti dalla malattia del gioco) nel quartiere che si sono rivolti allo sportello Ufm Sert, dove un’équipe specializzata tratta i casi legati alla ludopatia e alla dipendenza da slot machine. Numeri che fanno proprio del quartiere 5 (anche per le sue ampie dimensioni) l’area di Firenze più colpita da questo triste fenomeno. Delle quasi cento persone affette da dipendenza che si sono rivolte allo sportello Sert, ben ottantanove sono giocatori patologici, mentre altri sette casi riguardano dipendenze di altri tipi (come la “sex addiction” e internet).
Una mozione contro l’apertura di nuove sale Maurizio Belli
Q
uando il gioco si fa duro, il Quartiere 5 scende in campo. Potrebbe essere questo lo slogan che testimonia al meglio l’impegno preso dalle istituzioni del quartiere nella lotta alla ludopatia e all’abuso delle slot machine. Un problema particolarmente forte e presente nella zona, a cui il Quartiere ha scelto di rispondere con un impegno deciso, che si è concretizzato in una mozione di contrasto all’apertura di nuove sale gioco sul territorio, presentata da Fabrizio Tucci e Gloria Innocenti e approvata dal consiglio di Quartiere nello scorso mese di dicembre dopo essere stata dibattuta nelle commissioni competenti. Il presidente Cristiano Balli conferma la difficile battaglia sul tema della ludopatia e del gioco d’azzardo: “Si tratta di un problema grave – spiega Balli – le sale da gioco e le slot machine si sono moltiplicate anche sul nostro territorio, specialmente nel triangolo compreso tra via Pratese, via Pistoiese e Brozzi. Proprio per questo ab-
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biamo preso un impegno serio sulla questione, coinvolgendo la cittadinanza in iniziative di sensibilizzazione sul tema e le istituzioni cittadine. È una battaglia importante”. Anche perché di persone coinvolte dal problema, nel quartiere, ce ne sono sempre di più. A confermarlo sono i dati forniti da Adriana Iozzi, direttrice dello sportello Ufm Sert del Q5, a capo di un’équipe specializzata composta da psicologi e assistenti sociali, una insomma che il problema “dipendenza dal gioco” lo affronta ogni giorno. “È una vera e propria piaga sociale – spiega la direttrice – si tratta soprattutto di dipendenti da slot machine e ‘gratta e vinci’, ma anche dal gioco on line, sempre più diffuso”. Una dipendenza che non ha soltanto risvolti economici, ma anche sociali e di salute: “La dipendenza da gioco ha grosse ripercussioni sulla vita quotidiana: oltre all’indebitamento economico, spesso il malato arriva alla rottura dei legami familiari e sentimentali, e a essere licenziato dal posto di
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Lo scorso dicembre il consiglio di Quartiere ha approvato una mozione di contrasto all’apertura di nuove sale gioco sul territorio
i giocatori patologici che si sono rivolti al Sert nel 2014
Le macchinette
lavoro per le continue assenze dovute al gioco”. Cosa fare, allora, per contrastare questo fenomeno? “Dobbiamo tenere alta la guardia sulla ludopatia – continua Iozzi – e fortunatamente da on solo sale slot: le macchinette sono sempre più diffuse anche in questo punto di vista nelle istitubar e tabaccherie. Il Reporter ha fatto un giro in alcuni bar del Q5, zioni di Quartiere abbiamo semper capire cosa motiva a dire no (o sì) alle slot. Al bar Marisa, in via Cirpre avuto un ottimo sostegno”. condaria, delle “famigerate” macchinette non c’è traccia: “PersonalmenQuali sono le prossime iniziative te – spiega il titolare – considero le slot machine nei bar una cosa sbagliain programma? “È importante ta. Noi abbiamo scelto di essere ‘slot-free’, però capisco anche che possa lavorare soprattutto sull’educaesserci qualche gestore di bar che con gli introiti delle slot ci paga le bolzione delle giovani generazioni, lette: ognuno fa le proprie scelte”. Anche al bar caffè di piazza Dalmazia per tenerle lontane dal rischio le macchine da gioco non piacciono troppo: “Sono sbagliate – afferma del gioco. Proprio per questo, il proprietario – specialmente perché parliamo di luoghi pubblici, dove in collaborazione con il Quarhanno accesso anche bambini e giovani, che possono facilmente essertiere 5, stiamo intervenendo in ne attratti. Per giocare ci sono i luoghi opportuni”. C’è anche chi, però, alcune scuole medie e superiori difende la scelta di essersene dotato: “Il fatto di metterle a disposizione del territorio, dove – conclude – racconta il gestore di un bar, che preferisce rimanere anonimo – non – parliamo ai ragazzi dei rischi significa che i nostri clienti siano obbligati a utilizzarle. È un servizio in connessi al gioco d’azzardo e alle (Tutto scritto più grande rispetto all’ultimo pubblicato, ingrandendo la parte superiore.) più che offriamo, motivato anche da ragioni economiche”. slot machine”.
slot sì, slot no: le scelte dei bar del rione
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i casi riscontrati di dipendenze di altro tipo
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4 | Febbraio 2015
Quartiere 5
#Appuntamenti
Novoli . Rifredi . Brozzi
Ricorrenze/1
Ricorrenze/2
san valentino, gli angoli romantici del quartiere
feste e sfilate, torna carnevale
A “caccia” di scorci suggestivi e luoghi a misura di coppiette Fannì Beconcini
F
ebbraio è il mese del Carnevale, il più corto dell’anno e quello... degli innamorati. Al di là della valenza più o meno commerciale di San Valentino, il 14 febbraio resta un’occasione per dedicarsi ai propri affetti condividendo momenti e occasioni per stare insieme. A questo proposito il quartiere offre spazi e luoghi suggestivi, angoli romantici tutti da scoprire, a partire da parchi e giardini che, nonostante la stagione non sia proprio quella ideale, sono tra i luoghi
preferiti dagli innamorati a cui – si sa – basta scaldarsi al fuoco sacro dell’amore. Scorci ricchi di fascino si trovano allo Stibbert, nel parco romantico all’inglese realizzato dall’architetto Poggi, i cui tempietti, grotte e giochi d’acqua ancora oggi conservano le atmosfere suggestive dell’epoca e consentono di trascorrere piacevoli momenti con la persona amata. All’Orticoltura merita una visita il cosiddetto “giardino degli orti del Parnaso”, una piccola area verde posta su un dislivello panoramico, dove
Nel quartiere non mancano luoghi suggestivi e angoli romantici tutti da scoprire, ideali per trascorrere il giorno di San Valentino
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spicca una fontana a forma di serpente o drago che si snoda fantasiosamente su una scalinata. Da questa area del parco si può godere di un panorama mozzafiato sulla città, tanto che questo è considerato anche uno dei migliori punti di Firenze per ammirare i “fochi” di San Giovanni. Parco cittadino per definizione restano le Cascine, al limitare col quartiere 1, in cui è possibile rilassarsi in uno dei grandi “prati” – di via delle Cascine, della Tinaia, del Quercione, delle Cornacchie, dell’argine dell’Arno – oppure fare una passeggiata in uno dei vialetti interni o lungo il fiume. Altro parco cittadino, di recente realizzazione, è quello di San Donato, meno ricco di storia ma luogo accogliente e situato proprio accanto al Centro San Donato, nuova area cittadina ricca di fermento e attività. Posto a cui dedicare almeno una visita è il giardino della Villa Medicea di Castello, una delle più antiche residenze della famiglia Medici, studiato per celebrare il potere attraverso la simbologia di statue, fontane e grotte. Attualmente la villa non è aperta al pubblico, ma è visitabile lo splendido giardino ricco di agrumi e piante rare, decorato di sculture antiche e rinascimentali: di straordinario fascino è la grotta degli animali, un tempo animata anche da giochi d’acqua. Per chi vuol dedicarsi a passeggiate romantiche, oltre a parchi e giardini sono consigliati gli antichi borghi di Peretola e Brozzi, che offrono scorci inaspettati, e l’area del Terzolle sopra Careggi. Mentre ai freddolosi e ai pigri non resta che chiudersi in casa con la propria dolce metà.
Maurizio Belli
Da Novoli a Peretola, il quartiere si prepara a festeggiare il Carnevale
C
ome ogni febbraio, il quartiere si prepara al Carnevale. Anche in questo 2015, come avvenuto negli anni passati, è in fase di realizzazione il programma delle iniziative previste per l’occasione nel territorio del quartiere, da Novoli a Brozzi passando per Peretola. Tra gli “epicentri” dei festeggiamenti ci sarà, ancora una volta, proprio il borgo di Peretola: sabato 14 febbraio, a partire dalle 15, qua si terrà la tradizionale festa di Carnevale, che vedrà la sfilata dei carri e dei bambini vestiti a festa e una tradizionale merenda a base di “cenci” per tutti. Un’iniziativa in cui verranno coinvolti anche i negozi del posto, che parteciperanno attivamente all’organizzazione dell’evento e rimarranno aperti durante le sfilate. Sempre a Peretola, domenica 15 (come ogni terza domenica del mese) sarà possibile “festeggiare” il Carnevale all’insegna della solidarietà: le porte della locale Fratellanza Militare saranno aperte per consentire, a chi lo vorrà, di donare il sangue. E se a Peretola si fa festa, Novoli non sarà da meno: sabato 14 febbraio, a partire dalle tre del pomeriggio, il giardino di piazza delle Medaglie d’Oro ospiterà “È Carnevale”, un coloratissimo laboratorio per grandi e piccini organizzato dall’associazione di volontariato “Auser Q5”, nel corso del quale si potrà imparare a realizzare maschere, ma anche coriandoli e stelle filanti. E, dopo il laboratorio, spazio anche a una colorata merenda per tutti, con dolcetti, caramelle e succhi di frutta. Stelle filanti e coriandoli protagonisti anche a Brozzi: domenica 15 febbraio, nella piazza centrale del borgo, a partire dalle 15.30 inizierà la festa di Carnevale, con giochi per grandi e piccini, sfilate in maschera e merenda tutti insieme, il tutto curato e organizzato dall’associazione Insieme per Brozzi e dal Gruppo 334. Non resta dunque che “armarsi” di coriandoli e stelle filanti, vestirsi in maschera e scendere in strada per festeggiare.
PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Il servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.
Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).
quartiere5@comune.fi.it
Calcio
Borghi storici del Q.5
IMPIANTO IN ERBA SINTETICA PER L’ATLETICA CASTELLO
PRESIDI SETTIMANALI DELLA POLIZIA MUNICIPALE Il Quartiere 5 e la Polizia Municipale propongono una nuova modalità di incontro e di confronto con i cittadini. Tutti i mercoledì, a rotazione, è stato attivato nei borghi storici del Quartiere un presidio dei vigili urbani, a cui i cittadini potranno inoltrare segnalazioni, proposte, reclami, richieste informative. L’iniziativa nasce all’insegna di una forte collaborazione tra vigili e Consiglio di Quartiere e si caratterizza per il suo aspetto di continuità nel tempo, con appuntamenti fissi che serviranno proprio a stabilire un punto di contatto permanente e un riferimento certo sia per gli abitanti che per gli operatori economici delle zone coinvolte. “E’ un vero e proprio sportello per il cittadino -spiega il Presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli- per rispondere ad una percezione di lontananza che era molto sentita”. “Nel mese di Novembre sono pervenute con questa metodologia 86 segnalazioni e di queste, il Quartiere 5 ha potuto fornire 26 risoluzioni”, commenta Balli. “In Dicembre abbiamo registrato una media di 40 segnalazione per ogni presidio e quindi circa il doppio delle segnalazioni del primo mese”.
Programma delle presenze Quella dell’Atletica Castello è una vicenda a lieto fine. La società bianco verde da anni, chiedeva un nuovo campo perchè quello vecchio in terra rossa era diventato ormai impraticabile: polvere, mota, sassi, c’era di tutto. Un danno per gli atleti, gli allenatori, i genitori. E non solo. Anche i residenti nei pressi del campo continuavano a lamentarsi, specie per quella polvere portata dal vento nei mesi più caldi. Una situazione non più sostenibile, che ha spinto la società, sostenuta anche dalla regione Toscana e dal Comune di Firenze, ad effettuare un grosso investimento (quasi 500.000 euro) per la rea-
lizzazione del nuovo campo in erba sintetica. “Questo per noi rappresenta un passo storico -commenta il presidente del settore calcio, Franco Betti-. La gioia è tanta, anche se ci sono voluti alcuni mesi di troppo. Però adesso possiamo finalmente goderci il nuovo campo”. Nel luglio erano partiti i lavori. Poi alcune complicazioni: meteo, ritardi, burocrazia. Il 5 gennaio il campo è terminato e il 10 gennaio via alle prime partite del settore giovanile e della scuola calcio. “Abbiamo centinaia di atleti, tutte le squadre al completo ed una scuola calcio che è un orgoglio per noi”, continua Betti, a cui preme
ringraziare tutti coloro che si sono adoperati affinché Castello potesse risvegliarsi dal sonno e passare alla realtà. “In questi anni diversi amministratori ci hanno sostenuto, dall’allora assessore allo sport Dario Nardella (ora sindaco ndr) all’attuale vice presidente della regione Toscana Stefania Saccardi, dall’ex-presidente Q.5 Federico Gianassi a quello in carica Cristiano Balli, fino all’assessore allo sport di oggi, Andrea Vannucci”. Ci saranno tutti in via del Pontormo all’inaugurazione in programma il prossimo 1° marzo.
Cosa succede sotto casa nostra
NOTIZIARIO IN BREVE DAL TERRITORIO Proseguono le manutenzioni dei marciapiedi e dei manti stradali del quartiere: eseguita l’asfaltatura in via di Castello, con annessa riparazione delle buche nei marciapiedi; ricoperte con nuovo manto stradale le buche in via Bardazzi, via Spinucci, via Baracchini, via Montebello e via Morosi e messa a nuovo via della Nave di Brozzi con la creazione del marciapiede. Completata anche la sistemazione del marciapiede in via Barsanti. È in corso l’installazione di 3 rastrelliere per biciclette: una verrà posizionata in via Locchi, davanti all’entrata del giardino antistante la micro-piscina e la scuola Don Minzoni; la seconda sarà collocata in via dell’Osteria, nel piazzale davanti alla ASL; infine la rastrelliera già esistente
in via Bini, non più utilizzabile, verrà posta nello slargo accanto agli uffici comunali del punto anagrafico di via Corridoni. I piolini che erano stati divelti in via di Brozzi sono stati sostituiti. Il sottopasso di viale Corsica-via Bini è stato riqualificato e attrezzato con telecamere di sorveglianza, in modo tale che il parcheggio di viale Corsica possa essere sfruttato per raggiungere in sicurezza Piazza Dalmazia. A breve verrà installato il fontanello di Publiacqua in piazza Garibaldi a Peretola, aggiungendosi ai numerosi altri già in funzione nel Q.5 e nell’intera città, comportando benefici non indifferenti sia per le tasche dei cittadini che per la salute dell’ambiente. In via Braccini, via Chiarini e via Ciarpagli-
ni sarà installata una nuova illuminazione con abbattimento delle barriere architettoniche in prossimità dell’ambulatorio. Dopo le vacanze natalizie la Presidente della Commissione Servizi al territorio, Alessandra Innocenti, ha inoltre ripreso il giro di visite ai plessi scolastici del Q.5 per valutare i lavori svolti ed eventualmente programmare ulteriori interventi per il futuro. Sono già state visitate tante scuole di diverso grado (infanzia, primaria e secondaria di primo grado): Allori, Baracca, Bargellini, Beato Angelico, Cadorna, Capuana, Calamandrei, Colombo, Don Minzoni, Duca d’Aosta, Guicciardini, Leoncavallo, Fanciulli, Mameli, Vamba, Padre Balducci, La Nave, Paolo Uccello, Manzoni.
(orario 8-12) 1° mercoledì, Quaracchi (via della Saggina) 2° mercoledì, Brozzi (Piazza I° Maggio) 3° mercoledì, Peretola (Piazza Garibaldi) 4° mercoledì, Castello (parcheggio Chiesa San Pio X° al Sodo)
Scuola e territorio
PROGETTI EDUCATIVI CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA Nel quartiere popolare delle Piagge, i tassi di abbandono scolastico sono molti alti a causa delle gravi situazioni di disagio sociale che affliggono numerosi ragazzi (famiglie con genitore unico, presenza di persone con handicap fisici o psichici, dipendenza da alcool o sostanze tossiche, esperienze di detenzione) e in seguito alle difficoltà di inserimento di alcuni studenti stranieri. Per intervenire in questa situazione il Q.5, insieme alla Cooperativa sociale il Pozzo, ha avviato il progetto “A scuola insieme” che, in stretta collaborazione con gli insegnanti, sostiene i ragazzi che presentano difficoltà o scarsa autonomia nel seguire il lavoro in classe, aiutandoli così a raggiungere importanti traguardi come il conseguimento della licenza superiore di primo grado.
…E PER L’INTEGRAZIONE MULTICULTURALE «Il fondamento di una buona repubblica, prima ancora delle buone leggi, è la virtù dei cittadini”. Questa frase di Norberto Bobbio rappresenta una sintesi efficace del progetto ‘Global-Mente’, promosso dal Q.5 in collaborazione con la cooperativa Il Cenacolo, per sviluppare i valori dell’Intercultura e della pace nelle scuole secondarie di primo grado. Gli istituti scolastici sono sempre di più caratterizzati dalla presenza di ragazzi eterogenei per provenienza e situazione socioculturale. Vivere la diversità come valore fondamentale e non come un problema diventa perciò uno dei presupposti basilari per la formazione di futuri cittadini, consapevoli e responsabili. L’obiettivo del progetto è dunque quello di prevenire fenomeni legati alla prevaricazione, all’isolamento e all’intolleranza di ogni tipo, migliorando le dinamiche relazionali tra i ragazzi di culture diverse. Attraverso un’attività di laboratorio si crea così uno spazio di confronto e di crescita attorno a temi delicati come la sessualità, i conflitti, le identità sociali, le appartenenze etniche e religiose.
Cultura
IL CARTELLONE Firenze e la grande guerra Cultura e società fiorentina negli anni del primo conflitto mondiale, a cura del Comitato Fiorentino per il Risorgimento (Sala Archi Villa Pozzolini, viale Guidoni 188, ore 17, ingresso gratuito). 6 febbraio, Le officine Galileo negli anni di guerra a cura di Fabio Bertini; 13 febbraio, Letteratura italiana e Grande Guerra a cura di Giovanna Lori; 20 febbraio, Dal Monte Grappa al Mugello. Storia di un ragazzo del ‘99 (le lettere a casa, le foto gli affetti) a cura di Paolo Ciampi; 27 febbraio, Socialisti e neutralisti e l’opposizione a Firenze alla guerra a cura di Fabio Bertini; 6 marzo, Il ruolo delle donne fiorentine nelle associazioni culturali, di volontariato e nella Croce Rossa a cura di Alessandra Campagnano Info: Ufficio Cultura Q.5 tel.055.2767046
I teatri del Q.5
Careggi in musica
Conversazioni musicali
Teatro di Rifredi, via Vittorio Emanuele 303 - Fino al 15 febbraio, L’ultimo harem, di Angelo Savelli; Teatro Il Progresso, via Vittorio Emanuele 135 - 21 febbraio, Fondata sul lavoro, di e con Alberto Di Matteo; Teatro Le Spiagge, via del Pesciolino 26a - 26 febbraio, Aracne, di Alberto Severi; Teatro Nuovo Sentiero, via delle Panche 36 - 28 febbraio/1 marzo, Sorelle Materassi, di Aldo Palazzeschi; Teatro Nuovo, via Fanfani - 14,15, 21, 22, 28 febbraio, Che, che, un mi sposo più, di S.Nelli
Stagione concertistica a cura di A.Gi.Mus. Aula magna padiglione 3, Largo Brambilla, ore 10.30, (ingresso libero). 8 febbraio, Storytellers tales; 22 febbraio, Pierino e il lupo, di Sergej Prokofiev, orchestra AgimusArte. Info: www.agimusfirenze.it
Guida all’ascolto delle opere in programma al Teatro del Maggio Musicale, a cura dell’Associazione degli Amici del Maggio Musicale Fiorentino. Villa Pozzolini, ore 17 (ingresso libero); 23 febbraio, Dido and Aeneas di Henry Purce. Info: Ufficio Cultura Q.5, tel.055.2767046/33
Il Cinema e Firenze Ciclo di film ambientati a Firenze, con la presentazione di Clara Vella e Lucia Bruni. Centro Lettura “Insieme per Brozzi”, piazza 1° Maggio 33, ore 21 (ingresso libero). 26 febbraio, Cronache di poveri amanti, di Carlo Lizzani (1954).
Corsi di lingua a Villa Pozzolini Sono riaperte le iscrizioni ai corsi di lingue a cura dell’Associazione Arcobaleno. In programma corsi di inglese, francese, spagnolo, arabo, russo, portoghese, cinese. Fascia oraria, 17-21. Costi: 30 ore 100 euro, 60 ore 200 euro (tessera associativa annuale € 20). Iscrizioni dal 2 al 20 febbraio, dal lunedì al venerdì, ore 17-19. Per info: tel. 366.4448753 - 055.4378494, e-mail arcobaleno@hotmail.it
Passeggiate nel Benessere Il Gruppo “Salute è Benessere” promuove, il quarto sabato di ogni mese, una passeggiata che abbina il piacere dell’attività motoria alla conoscenza del territorio. Prossimo appuntamento, sabato 28 febbraio, Sulla riva destra del Terzolle, da Serpiolle a Cercina, partenza ore 9.40, dal cimitero di Serpiolle. Partecipazione libera e gratuita.
6 | Febbraio 2015
#Il quartiere in pillole
Il servizio
Novoli . Rifredi . Brozzi
Gli interventi
emergenze? il sindaco telefona agli abitanti
Attivato “Firenze alert system” per avvisarli in tempo reale Ivo Gagliardi
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na telefonata del sindaco nelle case dei cittadini per avvisarli in caso di emergenza. È quanto prevede il nuovo servizio di Protezione civile, chiamato “Firenze alert system”, entrato in funzione negli ultimissimi giorni dello scorso anno. “Si tratta di un servizio innovativo – ha spiegato Nardella – che ci consente si raggiungere con telefonate dirette tutte le utenze telefoniche fisse, quindi le famiglie, ma anche gli uffici, gli ospedali, gli alberghi, in modo da poter avvisare in tempo reale la popolazione in caso di emergenze, informando su quello che sta accadendo e fornendo indicazioni sui comportamenti più idonei per quello specifico caso”. Il sistema potrà essere utilizzato per ogni possibile emergenza, dai terremoti agli eventi legati
Quartiere 5
scuole, quattro milioni di euro per i lavori
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uattro milioni di euro per le scuole, per la realizzazione di piccoli e grandi interventi che interesseranno molti istituti cittadini. La giunta di Palazzo Vecchio ha approvato diciassette delibere presentate dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Tra gli interventi in programma, 900mila euro serviranno per i lavori alle coperture della scuola Matteotti in viale Morgagni, 300mila per la copertura e le facciate della Garibaldi, 250mila per il miglioramento igienico e sanitario e la messa in sicurezza della scuola secondaria di primo grado Carducci. E ancora, altri 250mila euro sono stati stanziati per consolidare la copertura e i bagni della primaria Niccolini, 310mila per rifare bagni, spogliatoi e docce della don Minzoni e della Paolo Uccello, 300mila per adeguare alcuni asili nido alle norme sulla prevenzione degli incendi, 100mila per l’adeguamento alle normative di sicurezza di centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido di proprietà comunale e 130mila per lavori di manutenzione straordinaria alla Mameli e in altri istituti del quartiere 5. “Con l’ok della giunta – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – siamo in grado di destinare risorse per un ‘robusto’ pacchetto di interventi alle nostre scuole. Con questi provvedimenti proseguiamo decisamente nel percorso finora intrapreso per adeguare il nostro patrimonio di edifici scolastici. La scuola rimane una priorità per questa amministrazione”.
Careggi
esami e prelievi, prenotazioni on line
al rischio idrogeologico, dagli eventi atmosferici fino ad altri particolari pericoli sul territorio comunale, con messaggi mirati registrati ad hoc dal sindaco. Sarà poi la centrale operativa della Protezione civile comunale a inoltrare il messaggio ai numeri telefonici di rete fissa presenti negli elenchi: chi volesse aggiungere un altro numero di telefono fisso o quello di un cellulare, può
La presentazione del servizio nella sede della Protezione Civile
chiedere l’inserimento compilando un modulo presente sul sito della Protezione civile (protezionecivile.comune.fi.it).
È
entrato in funzione il nuovo servizio chiamato “Careggi smart hospital – Prelievo amico”, che permette di eseguire esami, consegnare campioni e prelevare referti senza attesa, prenotando gli appuntamenti on line. Le prenotazioni attraverso il web, al momento riservate alle prestazioni erogate dal padiglione 15 “Piastra dei servizi”, possono essere effettuate tramite il sito dell’ospedale (www.aou-careggi.toscana.it), tramite smartphone – scaricando l’apposita app – o utilizzando i totem presenti all’ospedale. Il servizio consente di scegliere il giorno e l’ora dell’appuntamento, e di accedere direttamente e senza attesa alla Piastra dei servizi. Inoltre dentro il policlinico, all’ufficio relazioni con il pubblico, è stata attivata una “finestra digitale” su Firenze grazie a una rete di oltre quaranta sistemi che diffondono video sugli eventi del giorno di maggior interesse per cittadini e turisti, con aggiornamenti in tempo reale.
Civici e statali
musei gratis la prima domenica del mese
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a “domenica del fiorentino” diventa #DomenicalMuseo. Dallo scorso 4 gennaio, l’iniziativa che prevedeva, ogni seconda domenica del mese, l’ingresso gratuito ai musei civici fiorentini per tutti i nati e residenti a Firenze e provincia, si unirà alla “domenica al museo”, l’iniziativa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: così, ogni prima domenica del mese tutti i musei, sia civici che statali, saranno visitabili per tutti senza alcun costo. Il Comune di Firenze ha deliberato, a partire da gennaio, di allineare le aperture gratuite dei musei civici fiorentini (museo di Palazzo Vecchio, museo del Novecento, museo Stefano Bardini, cappella Brancacci, fondazione Salvatore Romano e museo di Santa Maria Novella) a quanto previsto dal decreto ministeriale del 27 giugno 2014 che prevede l’apertura e l’accesso gratuito ai musei statali la prima domenica del mese.
1265-2015
via ai festeggiamenti per i 750 anni di dante
F Senza Senza appuntamento appuntamento via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info327.28.97.058 327.28.97.058 NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251 NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251
irenze e Ravenna insieme nel nome di Dante Alighieri. A gennaio il sindaco Dario Nardella ha incontrato nella Sala di Clemente VII di Palazzo Vecchio il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci per parlare delle iniziative che le due città condivideranno in occasione del 750esimo anniversario della nascita del Sommo Poeta, ricorrenza che cade quest’anno. “A proposito delle celebrazioni di quest’anno per i 750 anni dalla nascita di Dante, a breve incontreremo il comitato nazionale per le celebrazioni dantesche – ha spiegato Nardella – con il sindaco Matteucci siamo d’accordo per dare vita a un programma di collaborazioni culturali, che si concentreranno dalla prossima primavera fino alla fine dell’anno e il cui filo conduttore è quello della promozione della lingua italiana nel mondo. L’obiettivo – ha aggiunto – è legare la figura di Dante alla lingua, tenendo conto del ruolo di Firenze, culla della lingua italiana. Tanto che tra i nostri obiettivi vi è anche quello di confermare a Firenze l’organizzazione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo promossi dal Ministero degli affari esteri con il Comune. È nostra intenzione attivare collaborazioni con le istituzioni fiorentine, a partire dalla Società dantesca e dall’Accademia della Crusca, e ravennati”.
Quartiere 5
#Zoom
Novoli . Rifredi . Brozzi
Febbraio 2015 | 7
Curiosità
Il trasloco
via da castello Il centro buddista
Cambia casa “l’angolo di Tibet” presente in città, sbarcato in via Reginaldo Giuliani nel 1996 Gianni Carpini
Il centro Ewam di via Reginaldo Giuliani: la “casa” del buddismo tibetano sta per lasciare Castello
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l tempio è sotto sfratto. Il termine ultimo è giugno. Entro quel mese la “casa” del buddismo tibetano saluterà Castello per traslocare in altre zone di Firenze. Dopo quasi vent’anni il centro Ewam dovrà fare le valige: era arrivato a pochi passi dalle ville medicee, al civico 505/a di via Reginaldo Giuliani, nel 1996. “Questo luogo ci mancherà”, dicono in tanti. Una piccola abitazione, un cortile interno e una casetta trasformata in gompa, ossia in un luogo sacro con Buddha dorati e ciotole delle offerte. L’ambiente è umile, ma accogliente. Di qua è passato anche il Dalai Lama, nel 1999. Qui, fino a quattro anni fa, un anziano monaco proveniente dal “tetto del mondo” ha trasmesso la saggezza millenaria del popolo tibetano. E ancora, tra queste mura si è affacciato spesso un amico di nome Franco Battiato. Adesso è arrivato lo sfratto esecutivo: il centro, che fa parte di una rete internazionale con cen-
tottanta “succursali” sparse in tutto il mondo per la preservazione della tradizione buddista tibetana, quella con a capo il Dalai Lama, verrà trasferito in una struttura che sarà probabilmente scelta tra il Galluzzo, Legnaia e l’Argingrosso. “Tantissimi si
sono affezionati a questo luogo, c’è addirittura chi è venuto a vivere vicino alla sede”. È Francesco, il factotum del centro, a guidarci nella storia dell’associazione. I 220 soci si sono messi alla ricerca di una nuova sede. “Abbiamo provato a trovarla nella zona di
Castello, ma purtroppo esistono alcuni problemi logistici – spiega Francesco – il primo riguarda il tempio, per cui è necessario un ambiente grande almeno ottanta metri quadrati, senza colonne”. L’altro elemento essenziale è una piccola abitazione vicino alla
struttura principale, in modo da tornare a ospitare un maestro tibetano. Per la nuova sede dal 2009 è scattata una raccolta di fondi, con iniziative pubbliche, eventi e anche una lotteria con in palio un viaggio in Tibet. Racconta Francesco: “La generosità delle persone è stata sbalorditiva. Abbiamo raccolto dieci volte quello che ci attendevamo all’inizio”. E mentre il centro si prepara al trasloco, riprendono le attività: dalle proposte più “laiche”, come lo yoga o le lezioni di meditazione per ridurre lo stress, fino agli insegnamenti religiosi. Le porte sono aperte a tutti, credenti e non, basta rispettare alcune regole: no a sigarette e alcol (ritenute sostanze intossicanti), niente scarpe quando si entra nel gompa e attenzione se si rivolge la pianta dei piedi verso l’altare durante le funzioni, è ritenuto irrispettoso.
e gli insegnamenti del maestro finiscono sul web (per la prima volta)
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n Italia è la prima volta che gli insegnamenti dei grandi maestri tibetani vengono digitalizzati e messi a disposizione di tutti su Youtube. Tre volontari stanno caricando sul web l’immensa audio-biblioteca del centro Ewam: centinaia di ore di registrazione effettuate dal 2001, durante le lezioni di Tulku Gyatso (nella foto), il monaco che ha risieduto a Castello per dieci anni, e di molti altri maestri. Come vuole la tradizione, gli insegnamenti sono trasmessi oralmente. Ma la tecnologia permette ora di metterli al riparo dal passare del tempo. G.C.
Web: ewam.it
Facebook: centro.ewam Mail: info@ewam.it
8 | Febbraio 2015
#L’inchiesta
Muoversi in città/1
le ore piccole per il tram (che compie 5 anni) Il 14 febbraio 2010 il primo viaggio della T1: ora si pensa a prolungare l’orario delle corse nel weekend
Elisabetta Pini
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a linea 1 e le future linee del tram attive tutti i venerdì e i sabato notte. È l’obiettivo di una mozione (il cui oggetto è proprio “prolungamento dell’orario di attività della tramvia nel fine settimana”) proposta dal consigliere comunale fiorentino del Pd Cosimo Guccione, in discussione a Palazzo Vecchio in queste settimane, mentre un testo analogo è stato presentato e già approvato al consiglio comunale di Scandicci e ai consigli dei Quartieri 1 e 4. Un atto con cui si chiede un impegno preciso con Ataf per richiedere un servizio pubbli-
co notturno in grado di disincentivare e ridurre l’uso dei mezzi privati verso mete frequentate come il centro storico. Come avviene insomma in altre città europee, dove nel weekend i giovani escono la sera lasciando l’auto a casa, e come risulta dai “desiderata” di molti fiorentini, stando almeno all’indagine della Regione Toscana chiamata “I fiorentini e la tramvia”, secondo cui il 65 per cento degli intervistati si è dichiarato interessato a un posticipo della chiusura del servizio nel fine settimana. Se questo è quanto potrebbe riservare il futuro del sistema tram-
viario fiorentino, la linea 1 festeggia il suo quinto compleanno proprio il 14 di questo mese. E il presente, intanto (in attesa della nascita delle nuove linee), dimostra un utilizzo sempre maggiore dei tram che collegano Firenze a Scandicci: le cifre parlano di 1.088.180 passeggeri mensili, secondo i dati aggiornati al 31 maggio scorso (5.440.901 totali nei primi cinque mesi del 2014, con un picco ad aprile dovuto all’affluenza eccezionale in occasione della Notte Bianca), mentre nel 2013 avevano viaggiato sul Sirio 1.074.791 di persone al mese (12.894.497 passeggeri to-
tali) e 1.064.184 nel 2012 (12.770.202 in totale). Sempre secondo l’indagine “I fiorentini e la tramvia”, sono cresciuti nel tempo i frequentatori assidui di questo mezzo, ovvero coloro che lo utilizzano da due a cinque giorni a settimana, il 75 per cento del totale. Il tram – viene spiegato ancora – serve principalmente per raggiungere il posto di lavoro (34%), ma anche per spostamenti di carattere personale o svago (25%). Il passato, dunque, è quel 14 febbraio del 2010, quando il primo tram partiva dalla stazione di Santa Maria Novella verso Villa Costanza a Scandicci e un
L’intervista
“Via ai lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3” L’assessore Giorgetti fa il punto sui cantieri, da Novoli allo Statuto
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l 2015 è l’anno dei cantieri per i binari di domani, l’anno nel quale Firenze si gioca gran parte della sua viabilità futura. Parola di “mister tramvia”. Dopo l’assaggio del 2014, i lavori per le linee 2 e 3 entrano nel vivo. Strade chiuse, inversioni di marcia, rivoluzione dei parcheggi: Il Reporter ha fatto il punto con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti. L’appello è sempre il solito: lasciare a casa l’auto e prendere bus e bici. Assessore, che cosa attende i fiorentini? Finora i cantieri sono partiti in modo parziale. Durante quest’anno inizieranno i lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. Uno degli snodi principali è Novoli: lì cosa succederà? In via di Novoli i lavori proseguiranno nei prossimi mesi, tra aprile e maggio ci sarà la chiusura della strettoia, poi si lavorerà anche per costruire il viadotto della
tramvia che dall’incrocio con via Forlanini passerà sopra il Mugnone. E per la linea 3? Il ponte dello Statuto rimarrà chiuso per tutta la durata dei lavori, sarà riaperto solo quando ci passerà il tram. Il cantiere in via dello Statuto, invece, si svolgerà su tre fasi, prima per lo spostamento dei sottoservizi sul lato della carreggiata verso Careggi, poi su quello opposto. Infine nel centro della strada, lì dove sarà realizzata la sede tramviaria. Scompariranno tanti parcheggi... Stiamo studiando molte soluzioni. Alcuni accordi per i residenti ci sono già: a Novoli il parcheggio sotterraneo del centro commerciale San Donato, in viale Morgagni abbiamo trovato nuovi spazi grazie all’Università, in piazza Leopoldo, d’intesa con Unicoop Firenze, vengono messi a disposizione 140 posti auto del supermercato, dalle 19 alle 9.
E in piazza Dalmazia? Il parcheggio di viale Corsica – già a disposizione – sarà ampliato, mentre abbiamo fatto una serie di opere di recupero del sottoattraversamento pedonale della ferrovia: ritinteggiato, pulito e dotato di telecamere di sicurezza. Intanto si pensa anche all’estensione di queste linee: il tram-metrò fino a Firenze sud. Ci sono gli studi preliminari di fattibilità sia per il sottoattraversamento del centro, sia per l’interramento della tramvia sotto i viali di circonvallazione verso Bagno a Ripoli. Saranno presentati al Ministero delle infrastrutture per valutare quale tracciato scegliere, anche in base alla possibilità che il progetto sia finanziato. Gianni Carpini
La linea 1 della tramvia: il viaggio inaugurale di Sirio risale a cinque anni fa, al 14 febbraio 2010. Ora in città sono in fase di realizzazione le linee 2 e 3
altro in direzione opposta: neanche mezz’ora di tragitto per raggiungere il capolinea. Cinque anni dopo ne sono passati di Sirio sotto i ponti, si potrebbe dire. E ne passeranno ancora molti altri, magari anche dopo la mezzanotte.
#L’inchiesta Muoversi in città/2
Febbraio 2015 | 9
Cambia il modo di spostarsi dei fiorentini: meno auto lungo le strade, più biciclette e un uso maggiore dei mezzi pubblici
più biciclette, meno auto: così cambia firenze
Cala il numero di veicoli in strada. Altre richieste dal “popolo dei pedali” Elisabetta Pini
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empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palazzo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico, in particolare nel 2014 si è registrata intorno al 6-7% – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – questo vuol dire che circa diecimila veicoli in meno entrano in città ogni giorno, rispetto a una previsione del 2013 di circa 135mila unità di traffico privato. Anche tra gli ultimi mesi del 2014 e l’inizio del 2015 si è verificato un calo: nonostante ancora non siano stati elaborati tutti i dati, si nota una viabilità molto più agevole rispetto a qualche anno fa”. Una diminuzione che, precisa ancora Giorgetti, “è dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto, a un uso maggiore del trasporto pubblico e alla crescita della mobilità ciclabile”. Ma Firenze è una città a misura di bici? Risponde così Marina Brizzi, presidente di Fiab: “Risulta anche a noi che l’uso della bicicletta sia in aumento, ma restano delle difficoltà. Non c’è ancora una continuità delle piste ciclabili, mancano attraversamenti ciclopedonali e quando ci sono a volte sono segnalati male, le rastrelliere sono insufficienti e non ben distribuite. Bisogna facilitare la ciclabilità nell’area dei cantieri, come ad esempio nella zona Statuto-Fortezza.
L’invito a lasciare l’auto a casa da parte dell’amministrazione è un messaggio positivo – aggiunge – ma pensiamo che si debba fare ancora di più. Ci sono stati comunque dei buoni risultati, come il ‘bicipark’ alla stazione, siamo in contatto costante con il Comune e confidiamo di lavorare assieme con questo scopo”. Oltre novemila biciclette noleggiate (più di 6.500 alla postazione della stazione e oltre 2.500 in piazza Ghiberti), una media di 150-200 noleggi mensili con picchi a maggio e settembre, oltre 3.600 da parte di fiorentini contro i 2.470 di turisti e visitatori: sono i numeri del servizio di bike sharing “Milleunabici”, gestito dalla cooperativa Ulisse in collaborazione con il Comune di Firenze. “Tanta richiesta e un’offerta che non basta: per una città come Firenze l’obiettivo sarebbe una sempre maggiore intermodalità dei mezzi di trasporto”, sostiene Gianni Autorino, presidente della cooperativa Ulisse. Ma meno auto per strada può voler dire anche più persone nella stessa macchina, grazie al “car pooling”, che consente di condividere viaggi con altre persone. Basta visitare ad esempio il sito di “Bla Bla car”, una delle piattaforme di car pooling più utilizzate, per trovare oltre mille passaggi al giorno da Firenze verso svariate destinazioni, vicine come Prato, Pisa o Empoli o più distanti come Milano, Modena e Rimini.
Il progetto
lotta ai furti delle due ruote, arriva “EasyTag” È
il tasto dolente di ogni ciclista. Il timore che assilla ogni amante delle due ruote. A volte non bastano catene, catenacci e lucchetti di ogni sorta. I furti di biciclette sono una costante, e un costante incubo che turba le notti (ma non solo) dei proprietari dei mezzi a due ruote. Ma ora c’è una novità. Per contrastare questo odioso fenomeno, la polizia municipale fiorentina e l’ufficio Città sicura stanno lavorando per aderire al progetto nazionale “EasyTag”, un servizio di protezione che consiste nella fornitura di un’etichetta identificativa per la bicicletta e nella registrazione in un apposito database pubblico, consultabile 24 ore su 24 e sette giorni su sette, via telefono fisso o mobile e attraverso il web, che dispone di un’area di accesso riservata alle forze dell’ordine. L’etichetta contiene un numero di identificazione univoco che rimane impresso sul telaio del mezzo anche se dovesse essere rimossa, e riporta un numero verde da contattare per verificare lo stato dell’oggetto (regolarmente posseduto, rubato, smarrito) e quindi procedere alla sua restituzione in caso di ritrovamento dopo smarrimento o furto. Secondo il sito del progetto “EasyTag”, l’attivazione del servizio comporta una riduzione del rischio di furto di circa dieci volte, mentre i recuperi da parte dei legittimi proprietari possono aumentare anche di trenta-quaranta volte. La polizia municipale e l’ufficio Città sicura hanno già acquistato più di mille etichette da posizionare sulle biciclette: la partenza del progetto è prevista in città tra aprile e maggio, in occasione della festa in piazza Bartali organizzata da polizia municipale e ufficio Città sicura in collaborazione con il Quartiere 3. E.P.
Tecnologia
Gli spostamenti? Si pianificano con le app C
ome e quando muoversi? A dirlo sono le app. Imobi.fi.it offre informazioni per Firenze e provincia: grazie a questa app si possono conoscere gli orari e i percorsi del servizio di trasporto pubblico (autobus urbani ed extraurbani, tram e treni regionali), la posizione e la disponibilità di posti nei parcheggi coperti/in struttura di Firenze, la posizione e lo stato corrente (aperto/chiuso) dei varchi delle zone a traffico limitato e le limitazioni/chiusure per lavori sulle strade regionali e provinciali. La app gratuita “Muoversi in Toscana”, invece, rende semplice l’accesso alle informazioni su orari e linee di autobus, treni e traghetti del servizio pubblico toscano e permette di pianificare il proprio viaggio cercando il percorso e il mezzo più veloci per arrivare alla destinazione scelta. Una app per chi si sposta con le due ruote è Florence Bike, che consente di visualizzare le piste ciclabili differenziate per posizione, stato di realizzazione e tipologia, sulla base delle informazioni fornite dagli Open Data del Comune di Firenze. E.P.
Biciclette in città: novità in arrivo sul fronte della lotta ai furti dei mezzi a due ruote, uno dei tasti dolenti per i ciclisti
10 | Febbraio 2015
#Istruzione
Tutti in classe/1
scuola, scatta la corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per primarie, secondarie e materne. Per i nidi c’è da attendere primavera Serena Wiedenstritt
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e c’è ancora chi ricorda con nostalgia le recenti vacanze di Natale, per chi ha bambini è già tempo di pensare al prossimo anno scolastico. Con un paio di settimane di anticipo rispetto agli anni passati, è scattata il 15 gennaio l’ora X per le iscrizioni alla scuola primaria (ex elementare) e secondaria (ex media), oltre che per la scuola dell’infanzia (ex materna), mentre per il nido ci sarà da aspettare la primavera. Per i piccoli da tre a sei anni le iscrizioni possono essere inoltrate on line o fisicamente alla sede della Direzione istruzione, servizi all’infanzia in via Nicolodi 2 (info alla pagina http://educazione.comune. fi.it/3-6anni/index.html). Per i più grandi, invece,
le iscrizioni si possono fare solo on line, entro il 15 febbraio, collegandosi al portale nazionale www. iscrizioni.istruzione.it, dove si trovano anche tutte le informazioni relative alla ricerca della scuola e alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Alla prima elementare si possono iscrivere i bambini e le bambine che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre 2015, ma possono essere iscritti anticipatamente anche i bimbi e le bimbe che spegneranno le sei candeline entro il 30 aprile 2016. Per cercare la scuola di riferimento, il Comune di Firenze avverte che si può utilizzare il sistema di zonizzazione attiva che automaticamente individua l’istituto più vicino. Intanto,
da Palazzo Vecchio arrivano buone notizie per le famiglie fiorentine: alla fine dello scorso dicembre la giunta ha approvato diciassette delibere che valgono quasi quattro milioni di euro di investimento nell’istruzione, che verranno utilizzati per grandi e piccoli interventi che interesseranno molte scuole cittadine. Fra le strutture coinvolte ci sono la scuola Matteotti e la Garibaldi per quanto riguarda le coperture e la Carducci per il miglioramento igienico-sanitario e la messa in sicurezza. Nuova veste anche per i bagni della Niccolini, della Don Minzoni e della Paolo Uccello, mentre saranno adeguati alle normative di sicurezza centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido
di proprietà comunale. Nel pacchetto di provvedimenti è inserita anche la ristrutturazione della Fattoria dei ragazzi, che da anni costituisce un centro di didattica ambientale con attività delle scuole, laboratori per ragazzi e adulti e l’impegno di anziani volontari. Rinascerà completamente, invece, la scuola secondaria di primo grado Dino Compagni, nel quartiere 2: la vecchia struttura sarà demolita per lasciare il posto a un “nuovo spazio educativo adeguato ai tempi, ma anche un centro civico con spazi a disposizione dei cittadini del quartiere, secondo il principio delle ‘scuole aperte’”, fanno sapere dal Comune, che promette il rispetto dei criteri più avanzati di bioedilizia e risparmio energetico.
L’intervista
“Alunni perfetti? No, l’importante è che siano bambini felici” La “ricetta” di Christina Bachmann, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana
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uello delle iscrizioni è, per ogni genitore, un momento di dubbi, incertezze e domande. Per questo motivo, Il Reporter ha parlato con Christina Bachmann, psicologo clinico e psicoterapeuta, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e responsabile del Centro risorse, clinica formazione e intervento in psicologia di Prato (www.centrorisorse.info), oltre che esperta in età evolutiva e difficoltà di apprendimento. Dottoressa Bachmann, quali sono gli elementi da tenere in conto nella scelta della scuola per il proprio figlio? L’iscrizione a scuola è per tutte le famiglie un momento importante, che simboleggia il crescere dei figli. È una grande emozione per i genitori iscrivere il proprio bambino in prima elementare, che attiva un misto di sensazioni e naturali preoccupazioni. Terminata la scuola primaria, c’è da scegliere la scuola secondaria di primo grado e dopo di questa la scuola secondaria di secondo grado. Accompagnare i ragazzi nel processo di una scelta consapevole è quello che comunemente viene definito orientamento. Orientare non significa sostituirsi nella scelta, bensì rendere l’alunno consapevole delle proprie risorse e delle proprie capacità, senza però dimenticare mai quelli che sono i suoi desideri. È proprio il desiderio di riuscire e la forza di inseguire un sogno che fanno da spinta motivazionale anche quando
il percorso scolastico che si è scelto è molto impegnativo. Si tratta di scelte che vanno affrontate con giudizio e con molto buonsenso, cercando di contenere l’ansia e la paura inevitabilmente legate al cambiamento, per favorire nel proprio figlio un processo di crescita e di apprendimento più sereno possibile. Quale è il modo migliore per accompagnare il proprio bambino nelle fasi di cambiamento, da una scuola all’altra o da un ciclo di studi all’altro? Di fronte alle novità abbiamo tutti un po’ paura. Evitiamo di alimentare questa paura facendo apparire il cambio di scuola come un evento terribile, con tante più richieste, tanti compiti da fare e sempre più difficili, sempre meno tempo per giocare... Diventare grandi non deve essere visto come un qualcosa di negativo, le esperienze nuove sono entusiasmanti, aiutano a crescere: cerchiamo di aver fiducia nelle capacità dei nostri figli! Quale deve essere il ruolo dei genitori nei confronti del rapporto alunno-insegnante? Non è facile per un genitore mettere il proprio figlio nelle mani di un insegnante, che fin dalle prime classi acquisisce per gli alunni un ruolo di primaria importanza. Non c’è da temere che si sostituisca al genitore, anzi bisognerebbe considerarsi complici, seppur con ruoli
e competenze diversi, del processo di crescita del proprio figlio, accompagnandolo e trasmettendogli la massima fiducia nella scuola e nelle sue potenzialità. Se non abbiamo fiducia e rispetto verso gli insegnanti, anche i nostri figli si sentiranno autorizzati a non averne. Come si può aiutare un bambino che trova momentaneamente difficoltà a scuola? I bambini possono incontrare difficoltà nel loro percorso scolastico, che a volte sono passeggere e altre volte sono indice di un modo di funzionare diverso che può creare problemi negli apprendimenti, come nel caso dei disturbi specifici dell’apprendimento. In questo caso la scuola deve cercare di mettere l’alunno nella miglior condizione possibile per imparare, fornendogli anche aiuti come l’utilizzo del computer o di altri strumenti compensativi. La famiglia può attivarsi chiedendo una visita per indagare le cause di queste difficoltà. Se invece la difficoltà è di natura transitoria, è importante incoraggiare il bambino e cercare di capire che cosa lo mette in crisi, ricordando che non è importante che sia un alunno perfetto, ma un bambino felice, che sia in grado di tollerare le frustrazioni e di accogliere le diversità in sé stesso e negli altri. S.W.
#Istruzione
Febbraio 2015 | 11
Focus
Tutti in classe/2
dalle “agri-tate” all’home-schooling
quelli che l’asilo lo fanno... in inglese
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on solo i “classici” agriasili. È in arrivo anche in Toscana l’agri-tata, figura professionale specializzata nel prendersi cura dei piccoli. Ricalcando le orme della “tagesmutter”, da anni in voga nel Nord Europa, l’agri-tata è una donna che accoglie nel proprio domicilio bambini fra tre mesi e tre anni che le vengono affidati, prendendosene cura in un ambiente confortevole come quello domestico, a stretto contatto con la natura. E l’istruzione può continuare fuori dagli schemi tradizionali anche per i più grandi: da qualche anno anche in Italia (e in Toscana) ha preso piede l’home-schooling o educazione parentale, vale a dire l’istruzione impartita dai genitori o da altre persone scelte dalla famiglia ai propri figli. Al momento coinvolge circa un migliaio di famiglie. Si tratta di una formula che non segue uno schema fisso: non è necessario che a insegnare siano i genitori, ma si possono coinvolgere nell’educazione anche persone vicine alla famiglia. Alcuni preferiscono seguire orari giornalieri, utilizzando testi e programmi scolastici, mentre altri decidono di affidarsi a un apprendimento più “spontaneo”.
Lingue straniere fin da piccolissimi o educazione nel verde: non mancano le possibilità “alternative” Serena Wiedenstritt
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empo di iscrizioni, tempo di scelte. Oltre alle scuole pubbliche, a Firenze c’è un vasto panorama di alternative per le famiglie che intendono valutare un istituto privato. E spesso la scuola privata permette anche una continuità educativa nel ciclo di “studi”. Sono articolate con nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria diverse strutture a Firenze, fra cui il Kindergarten, che prevede sia il percorso tradizionale che internazionale di scuola dell’infanzia e primaria. Info su www.kindergarten. it. Comprende invece quindici scuole di diversi gradi a Firenze e provincia la rete “Liberidieducare”, che – viene spiegato – lavora attorno al desiderio di sostenere le famiglie nella crescita dei figli, mettendo al centro il bambino e la sua relazione con l’adulto, valorizzando ogni singolarità e rispettando tempi e modi di ciascuno. Dalla prima scuola a Firenze, le realtà educative ade-
renti alla rete si sono moltiplicate nel corso degli anni sul territorio nazionale: ora si contano circa cinquanta asili nido, venti scuole dell’infanzia, dieci primarie, cinque secondarie di primo grado, quattro licei e trenta ludoteche in altrettanti centri commerciali, oltre a una scuola per stranieri in Italia e a due istituti esteri, uno in Romania e l’altro in Gran Bretagna, per un totale di circa ottomila alunni e ottocento tra insegnanti e addetti. Per info: www. liberidieducare.it. E ancora, per i genitori che intendono favorire l’apprendimento delle lingue straniere da parte dei propri bimbi fin dai primissimi anni di età, a Firenze c’è lo storico nido Canadian Island, dove le attività sono tutte pensate con l’obiettivo di incoraggiare i piccoli a pensare, parlare e “vivere” la lingua inglese, che viene usata nel contesto quotidiano e diventa così parte integrante della realtà (informazioni su www.canadianisland.it), cui si è aggiunto più
Tempo di scelte per chi ha figli: oltre alle scuole pubbliche, a Firenze ci sono varie possibilità “alternative”
recentemente l’asilo nido PlayGroup. Per gli amanti della natura, ai giovanissimi è possibile far apprezzare vita ed educazione nel verde fin dai primi anni di vita, grazie alla rete degli “agrinidi” e degli “agri-asili” promossi da Coldiretti. A questo proposito, buone notizie anche per chi ne volesse aprire uno: l’iter è stato recentemente semplificato (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www. toscana.coldiretti.it).
#Società
12 | Febbraio 2015
Il progetto
“abitare solidale”, Meglio ben accompagnati che soli
Stanza gratis in cambio di compagnia e di una mano nelle faccende domestiche Gianni Carpini
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ranco sorride. Da quando Sonia ha varcato la soglia di casa sua, non si sente più solo. Lui, un deficit cognitivo sulle spalle, aveva bisogno di un aiuto per pulire l’appartamento e di un orecchio a cui parlare. Lei, in fuga dal compagno che alzava troppo le mani, cercava un tetto sotto cui iniziare una nuova vita. Franco offre ospitalità gratuita, Sonia in cambio svolge le faccende domestiche e, con il padrone di casa, è ormai diventata amica. “Dopo la morte di mia mamma ho sofferto tanto di solitudine – racconta Franco – da quando Sonia vive con me, la mia vita è cambiata. Ceniamo assieme, facciamo assieme la spesa. Mi ha anche insegnato di nuovo ad andare in bicicletta”. Come Franco e Sonia, a Firenze e provincia più di duecentoventi persone abitano insieme per darsi sostegno l’un l’altra, senza chiedere in cambio denaro, grazie a un progetto nato in città nel 2009 e ora replicato in mezza Toscana. Si chiama “Abitare solidale” ed è portato avanti dall’Auser, grazie alla collaborazione del Comune e dei Quartieri fiorentini, che lo stanno promuovendo sul territorio: una sorta di agenzia del mutuo aiuto, dove sono gli stessi volontari, insieme a operatori formati in questo settore, a far incontrare “domanda” e “offerta”. Sono soprattutto anzia-
ne sole a mettere a disposizione una stanza: vedove che si sono ritrovate tra le mani un’abitazione troppo grande per le proprie tasche. Hanno dai 65 a oltre 90 anni d’età, sono autosufficienti, ma un aiuto per le cose di casa e una compagnia quotidiana non guastano. Nel corso del tempo hanno ottenuto ospitalità in larga parte donne vittime di violenza, grazie alla collaborazione dell’associazione Artemisia, ma non mancano nemmeno anziani che dividono l’appartamento con coetanei. E sta anche emergendo un fenomeno nuovo. “Si rivolgono a noi molti uomini divorziati – rivela Antonio Modi, presidente dell’associazione Auser Abitare Solidale – lasciano le famiglie, devono dare l’assegno di mantenimento e spesso non possono permettersi un affitto”. Il percorso per scegliere i coinquilini “giusti” può essere lungo. “Chi mi mettete in casa? È questa la prima paura”, spiega Modi. C’è però un protocollo da seguire, un paio di mesi in cui ospite e padrone dell’abitazione fanno conoscenza affiancati da esperti. Alla fine, se tutto va bene, si compie il “grande passo”. Viene firmato il patto di reciproca solidarietà, con cui è messo nero su bianco lo scambio di aiuto, oltre al comodato d’uso gratuito, per offrire una stanza senza il pagamento di alcun affitto. “Una coabitazione può durare anche
per anni, ci sono moltissimi esempi positivi – dice ancora il presidente di Auser Abitare Solidale – una bella storia è quella di una giovane irachena con due figli. Adesso vive insieme a una
ottantenne, che ormai i bimbi chiamano nonna”. Per avere informazioni o aderire al progetto sono attivi il numero verde 800.99.59.88 e il sito internet www.abitaresolidaleauser.it.
Focus
Il luogo
come funziona in mosse
centro di accoglienza e alloggi per anziani: a novoli nasce la casa della carità
UNA TELEFONATA
Tutto parte da una chiamata al numero verde 800.99.59.88, a cui risponde lo sportello virtuale di “Abitare Solidale”.
L’IDENTIKIT
In base alle caratteristiche delle varie persone, viene delineato il profilo del “coinquilino tipo”, in modo che tra i coabitanti ci sia affinità.
UNA STRETTA DI MANO
I coinquilini si conoscono alla presenza degli operatori di “Abitare solidale”. Per un periodo che varia da due a tre mesi, si incontrano periodicamente.
T
re piani, diciotto mini-appartamenti per anziani soli (in coppia o singoli), un centro diurno con mensa per gli over 65 e poi ancora la casa di una comunità di suore che gestirà la struttura, un centro di accoglienza da cinquanta posti per emergenze abitative e un luogo per i più piccoli, asilo o doposcuola. A Novoli, il quartiere più popoloso di Firenze, nasce un “condominio solidale”. Partono i lavori per la Casa della Carità in via Corelli, costo sei milioni di euro a carico di Diocesi di Firenze, Conferenza episcopale italiana ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Lì dove esisteva un’area dismessa nascerà il nuovo complesso da 2.800 metri quadrati: l’apertura della Casa della Carità è prevista per la fine del 2016.
UNA FIRMA
Per rendere ufficiale la coabitazione, vengono siglati il patto di reciproca solidarietà, che vincola al mutuo aiuto, e il comodato d’uso gratuito, per l’ospitalità senza canone di affitto.
UN CONTROLLO
La coabitazione viene monitorata dagli operatori, per controllare che tutto vada bene.
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#Politica
Febbraio 2015 | 13
Il punto
Isee, si cambia: aiuti economici a chi risiede in città da due anni
Novità per l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali
Stretta sui furbetti delle dichiarazioni: ecco tutte le novità Natalia Binagli
A
iuti economici alle famiglie che risiedono a Firenze da almeno due anni. Due anni di “squalifica”, o meglio di esenzione dal contributo, per i furbetti delle dichiarazioni illegittime che verranno colti con le mani nel sacco. Sono queste le principali novità del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali, necessario per avere accesso alle agevolazioni e agli sgravi per una serie di servizi come l’assistenza agli anziani e il sostegno ai disabili. Il nuovo “riccometro”, che ha pure cambiato nome e ora si chiama “dichiarazione sostitutiva unica” (Dsu), è entrato in vigore il 1° gennaio, quando la Società della salute presieduta dall’assessore al welfare di Palazzo Vecchio Sara Funaro ne ha approvato i regolamenti applicativi. Contiene un ventaglio di novità che hanno l’obiettivo di valutare in modo più preciso e puntuale la situazione di ogni nucleo familiare e consentire l’accesso alle prestazioni
in maniera mirata. “Con i nuovi regolamenti – spiega Funaro – si è avviata una prima introduzione sperimentale del nuovo Isee. Proprio perché siamo in una fase sperimentale potrà essere oggetto di modifiche qualora si rilevassero problematiche di tipo applicativo. Da subito comincerà un costante monitoraggio che consentirà di effettuare precise valutazioni di impatto in base alle quali avviare un confronto con tutti i soggetti interessati, in primis le parti sociali, per definire la sua messa a regime”. Uno dei cambiamenti principali riguarda i criteri per l’accesso ai contributi economici: potranno ottenere le agevolazioni solo quelle famiglie bisognose (con un reddito inferiore ai seimila euro, soglia invariata rispetto al passato) che risiedano sul territorio comunale da almeno due anni. Ma i nuovi arrivati che si dovessero trovare in stato di bisogno, precisa l’assessore, non saranno lasciati soli: a loro saranno rivolte altre forme di assistenza e aiuto. Altra new entry è la stretta sulle dichiara-
zioni “bugiarde”. “Chi presenterà dichiarazioni inferiori al reddito reale – afferma Funaro – perderà il diritto al contributo per un periodo di tempo pari a due anni. Uno strumento che ci consentirà di favorire sempre di più le persone che sono in reale stato di bisogno”. Sulla stessa scia si pone anche l’obbligo, per tutte le famiglie che fanno richiesta del contributo, di presentare una dichiarazione integrativa nel caso in cui la loro situazione reddituale dovesse migliorare. Viene infine innalzato fino a 26mila euro il tetto per accedere alle prestazioni domiciliari. “Quanto alle prestazioni domiciliari – conclude l’assessore – la principale modifica riguarda l’innalzamento della soglia al di sopra della quale l’assistito non ha diritto né all’agevolazione del pagamento della tariffa prevista per le prestazioni erogate, come l’assistenza domiciliare o i pasti a domicilio, né a contribuzioni economiche in caso di prestazioni monetarie, quali i contributi per le cure familiari o per le badanti”.
Il piano
stadio alla mercafir, la partita va avanti
V
a avanti la partita per il nuovo stadio della Fiorentina alla Mercafir. La giunta di Palazzo Vecchio, con la prima delibera del 2015, ha dichiarato l’interesse pubblico del piano di fattibilità presentato nel luglio scorso dalla famiglia Della Valle, che prevede la realizzazione del nuovo impianto sportivo da 40mila posti al coperto e circa sessantamila metri quadri di centro commerciale sui cinquanta ettari del mercato ortofrutticolo di Novoli, aprendo ufficialmente la procedura di project financing. Ma non si tratta di un sì incondizionato. Il Comune, pioniere in Italia nel via libera a un nuovo stadio grazie alla legge sugli stadi di cui, da parlamentare, fu promotore lo stesso sindaco Dario Nardella, pone alcuni paletti che i patron viola dovranno rispettare se vorranno portare a termine l’investimento di circa trecento milioni. Tanto per cominciare dovranno acquistare i quindici ettari dell’area Mercafir richiesti in più rispetto ai piani originari (operazione stimata tra i quindici e i venti milioni di euro), consentendo così a Palazzo Vecchio di trasferire a costo zero il mercato su nuovi terreni. Spetterà inoltre alla Fiorentina l’onere della demolizione degli attuali capannoni. Adesso la palla torna alla società viola. “Mi auguro – dice da parte sua Nardella – che si vada avanti rapidamente nell’interesse non solo dei tifosi, ma di tutta la città e della riqualificazione di un quartiere importante”. N.B.
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14 | Febbraio 2015
#Focus
Dalla colletta alimentare a un corso anti-sprechi. E tutti possono aiutare
Solidarietà
Serena Wiedenstritt
Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996: l’iniziativa più conosciuta è la giornata nazionale della colletta alimentare
U
na raccolta che ha superato le migliori previsioni lo scorso 29 novembre e un corso ad hoc per formare volontari per la lotta allo spreco alimentare partito a metà gennaio. Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996, una delle ventuno organizzazioni territoriali della rete del Banco Alimentare che fanno capo alla “Fondazione Banco Alimentare” con sede a Milano. L’iniziativa più conosciuta della onlus è la giornata nazionale della colletta alimentare che ogni anno, a fine novembre, coinvolge tutti i cittadini nella possibilità di donare scorte alimentari per i più bisognosi alla fine della propria spesa. La scorsa edizione in Toscana ha raggiunto quota 580 tonnellate, un risultato tanto più importante considerate le difficoltà che in questo periodo ogni famiglia si trova ad affrontare quotidianamente. E il traguardo raggiunto è ancora più rilevante considerato che, rispetto al passato, erano diminuiti i punti vendita aderenti all’iniziativa. Questi i numeri della colletta 2014: 580 tonnellate di cibo raccolte in Toscana di cui 138,35 a Firenze, dove si trova il magazzino più grande della regione, inaugurato nel 2004 a Calenzano, quindicimila volontari intervenuti e seicento strutture caritative a cui è stato prontamente distribuito il cibo raccolto. Al di là della colletta di cibo, ogni giorno circa venti volontari a rotazione lavorano al Banco Alimentare toscano. Diciotto sono invece i candidati selezionati per la partecipazione al corso di formazione per la lotta allo spreco alimentare, che si confronteranno su tematiche come i processi di generazione dello spreco alimentare, gli strumenti per limitarlo in Toscana e le relative modalità operative e gestionali. Prima le lezioni frontali, poi lo stage nel magazzino di Calenzano serviranno ai partecipanti per promuovere un efficace e concreto impegno contro lo spreco nelle associazioni, nelle scuole e nelle istituzioni. Per chi invece volesse impegnarsi direttamente come volontario per il Banco Alimentare, può inviare una richiesta di informazioni attraverso il link alla pagina www. bancoalimentare.it/it/volontario: la onlus – viene spiegato – è sempre alla ricerca di persone che vogliano dedicare parte del proprio tempo al lavoro nei magazzini, nelle pratiche di logistica e amministrazione e per le consegne.
Web bancoalimentare.it/toscana Tel. 055.8874051
L’intervista
“povertà in aumento, la nostra lotta va avanti ogni giorno” P er saperne di più sul Banco Alimentare della Toscana, Il Reporter ha incontrato il presidente Leonardo Carrai. Il Banco Alimentare è conosciuto dai fiorentini soprattutto per la giornata della colletta di cibo, ma ci sono attività che vanno avanti 365 giorni l’anno? Sì, la colletta è per così dire la punta dell’iceberg della nostra attività. È il momento che ha più visibilità e vede la partecipazione di migliaia di volontari, ma la lotta allo spreco va avanti ogni giorno. Il Banco si occupa del recupero delle eccedenze dell’agroindustria e del recupero del cibo non scodellato dalle mense aziendali che viene immediatamente redistribuito nelle mense per i bisognosi e nelle strutture come case-famiglia e centri di accoglienza per cittadini stranieri. Nel 2013, attraverso queste iniziative, in Toscana abbiamo raccolto 3.412 tonnellate di cibo. Come gestite il recupero del cibo? Siamo dotati di tutti gli strumenti e del know-how per il pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. Quando andiamo a recuperare il cibo non scodellato in una mensa aziendale, ad esempio, abbiamo procedure ben precise, frutto di un lavoro in accordo con gli stessi operatori che gestiscono la mensa aziendale e l’azienda stessa, abbattitori di temperatura, controlli attraverso sonde termiche per verificare che gli alimenti
non abbiamo subito sbalzi di temperatura, contenitori idonei e trasporto con nostri furgoni refrigerati, tutti accorgimenti che garantiscono l’idoneità del prodotto fino all’ultimo utilizzatore. In altri casi, come con i supermercati lontani dalla nostra sede, per accorciare la filiera del cibo evitando il passaggio dal nostro magazzino a Calenzano o dalle nostre celle frigorifere, facciamo un accordo di triangolazione, ossia: Banco Alimentare della Toscana, quel determinato supermercato e la struttura caritativa più vicina geograficamente, che recupera direttamente i prodotti di cui poi usufruiscono i suoi assistiti. E sempre operando a distanza riusciamo a recuperare cibo anche da mense lontane da Firenze. Infine, lavorate anche sulla burocrazia. Come? Con le nuove norme entrate in vigore e con l’aumento della povertà – basti pensare che dal 2012 al 2013 c’è stato un incremento del 27% delle richieste: nel 2012 avevamo 85mila assistiti e collaboravamo con circa 570 strutture caritative, nel 2013 abbiamo aiutato oltre 101mila persone collaborando con circa 600 strutture caritatevoli in Toscana e la lista di attesa è ancora lunga – agli enti caritatevoli è richiesta anche un’importante parte di documentazione burocratica. Spesso le strutture caritative cui distribuiamo gratuitamente i prodotti sono costituite da piccoli gruppi di volontari, magari organizzati all’interno di una par-
rocchia o di un circolo dove giustamente queste iniziative nascono con slancio di generosità e tanta buona volontà, entrambe doti ammirevoli, ma che sul fronte dell’aiuto alimentare e della sicurezza potrebbero non essere sufficienti per garantire la durata nel tempo di questo loro importantissimo servizio ai poveri nell’evolversi anche di nuove leggi, norme, obblighi e adempimenti, e allora cerchiamo di dar loro una mano per far comprendere tutte le norme e i vincoli burocratici che nella circostanza attuale fanno parte del nuovo ordinamento europeo del piano di aiuto alimentare agli indigenti (Fead), dalla preparazione dei fascicoli al reperimento del materiale, ai criteri di conservazione e successiva distribuzione dell’aiuto alimentare secondo la richiesta laddove il bisogno è più urgente. Insomma, spesso le difficoltà non mancano, perché le strutture che aiutano sul fronte dell’emergenza alimentare devono andare a richiedere scartoffie e documenti in situazioni di disagio veramente gravi, spesso famiglie con bambini che magari a causa di un licenziamento o di una malattia inaspettata si trovano a dover chiedere un pacco alimentare per far fronte alle necessità. Nonostante questo aspetto anche la parte delle procedure burocratiche è importante, perché responsabilizza il lavoro volontario.
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16 | Febbraio 2015
#Curiosità
Cultura
I “segreti” dell’italiano ora si scoprono sul web
L’Accademia della Crusca risolve i dilemmi (linguistici) su internet
Il Vocabolario della Crusca (foto di George Tatge, Regione Toscana)
Sara Camaiora
Q
uattro secoli (abbondanti) e non sentirli. È proprio il caso di dirlo parlando dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo, attivissima nel diffondere la cultura dell’italiano, nella tutela e nella salvaguardia della lingua ma anche nello studio approfondito dei suoi cambiamenti, senza rinunciare agli strumenti più all’avanguardia. Inaugurata ufficialmente il 25 marzo 1585, nata per separare il “fior farina”, ovvero la lingua cor-
retta, dalla crusca, quella scorretta – per questo il suo simbolo è il “frullone”, oggetto che aveva proprio questa finalità – dalla metà degli anni ’90 è sbarcata sul web, dapprima semplicemente con un sito istituzionale, poi con versioni sempre più aggiornate fino a quella attuale, oltre ad account sui principali social network. Con un buon successo: il sito registra circa 200mila visitatori al giorno, la pagina Facebook ha oltre 186mila like e l’account Twitter conta 23.400 follower. Sul sito è possibile rintracciare
La sede dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (foto di George Tatge, Regione Toscana)
Web:
accademiadellacrusca.it Facebook: AccademiaCrusca
la versione elettronica delle cinque edizioni del Vocabolario della Crusca, ma anche banche dati aggiornate sul prezioso materiale ospitato dalla biblioteca dell’Accademia in appositi “scaffali digitali”. E se da tempo, con il periodico semestrale “Crusca per voi”, gli accademici offrivano risposte ai dubbi linguistici loro sottoposti, ora è il web a ospitare un servizio di consulenza linguistica per risolvere i dilemmi di tante persone. Consapevole che la nostra lingua è sempre in movimento, l’Accademia non si fa sfuggire lo studio di vocaboli che stanno entrando sempre più nell’uso comune: così, nella rubrica “Parole nuove” è possibile trovare l’etimologia di “hipster” o la storia del termine “selfie”. Ma allo stesso tempo vengono rivelate le origini di vecchie espressioni come “coda di paglia” o “rotto della cuffia”, usate da tutti spesso senza conoscerne la storia. “Il sito ha un’utenza di cultura medio-alta, i social ci permettono di far ‘rimbalzare’ i contenuti diffondendoli a una fetta di pubblico più ampia”, spiega il professor Marco Biffi, responsabile del sito e dei nuovi media dell’Accademia. “L’attività sul web rispecchia un interesse dell’Accademia verso tutti i mutamenti linguistici, che seguiamo da tempo con iniziative e convegni, dedicati ad esempio alla lingua degli sms o radiotelevisiva – continua Biffi – e particolare attenzione viene data ai neologismi. C’è un alto flusso di parole che entrano ed escono dalla nostra lingua: alcune sono effimere, altre restano. Non siamo noi a deciderlo, per questo ci limitiamo ad analizzarne origine, etimologia e ambito d’uso”.
Non solo congiuntivo
Più di quaranta dubbi al giorno S
i dice “salsiccia” o “salciccia”? E perché i “profiteroles” a Firenze si chiamano “bongo”? O ancora, si dice “libricino” o “libriccino”? Ma soprattutto, quella del “piuttosto che” col valore della disgiuntiva “o” è una moda o un uso corretto? Sono solo alcune delle richieste di consulenza linguistica a cui la Crusca risponde nella sua rubrica, segnalate successivamente sui vari social network con immagini ironiche. Tanti, ad esempio, i meme dedicati all’uso del congiuntivo, come quello di Batman che schiaffeggia Robin per un “se avrei” o quello di un dialogo tra due galeotti in cui uno dice: “Niente condizionale per me. Il giudice ha detto non voleva che faceva la fine del congiuntivo”. Sono più di quaranta, ogni giorno, le richieste di consulenza che arrivano agli accademici: ma quali sono le più frequenti? “Dipende dall’attualità e dalle notizie più discusse: la scorsa estate, con i Mondiali, in molti ci hanno chiesto la forma corretta tra ‘il’ e ‘la’ Costa Rica, mentre alcuni mesi fa domanda frequente era che articolo usare quando ci si riferiva al virus Ebola – risponde Marco Biffi, responsabile di sito web e nuovi media dell’Accademia – le domande su un uso corretto del congiuntivo non mancano mai, tante sono state quelle relative all’utilizzo del ‘piuttosto che’ come disgiuntivo e poi moltissime quelle su parole di origine dialettale o regionale considerate italiane al cento per cento, soprattutto dai fiorentini”. E a quanto pare non mancano nemmeno i dilemmi “evergreen”. “La grafia è ancora un punto debole: moltissimi chiedono se ‘qual’ si scrive con accento o apostrofo o in generale hanno dubbi su quali parole accentare o apostrofare – prosegue Biffi – e poi ci sono le trasformazioni della lingua, come l’uso del pronome ‘gli’ al posto di ‘loro’”. La Crusca, dal canto suo, non “bacchetta” le novità, ma si sofferma su termini e usi nuovi, ne spiega l’origine e ne contestualizza l’utilizzo: nel caso di “gli” per “loro”, ad esempio, non condanna questa metamorfosi, considerandola ormai di uso comune e corretta, tranne che nel caso di registri altamente formali. S.C.
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18 | Febbraio 2015
#Sport Il calendario
un mese (breve) per il rilancio
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n mese per (ri)prendere il volo. E trovare quella continuità di risultati mancata nella prima parte della stagione. È il febbraio viola, che in campionato parte con la sfida casalinga contro l’Atalanta: una partita che, per continuare a inseguire sogni e ambizioni importanti, può avere solo un risultato per la Fiorentina, il segno 1. Una settimana dopo la squadra gigliata farà visita al Sassuolo, una delle sorprese di questo campionato, formazione capace di bloccare i viola all’andata al Franchi sullo 0-0. Il 22 è atteso grande spettacolo in campo e sugli spalti: Fiorentina-Torino è il derby del gemellaggio. Ma è (soprattutto) un’altra partita da vincere. Il “mese breve” di campionato lascerà poi spazio a marzo, che per i viola inizia con un big match, quello di San Siro contro l’Inter. Una partita cui la Fiorentina dovrà arrivare con più punti possibili conquistati proprio in questo febbraio, mese che può portare la compagine di Montella a rilanciarsi o a cascare nell’anonimato. Non resta che tifare e attendere il verdetto del campo.
Il febbraio viola comincia in campionato dalla partita contro l’Atalanta allo stadio Artemio Franchi
Lorenzo Mossani
Sedicesimi di finale
tottenham-fiorentina, che la sfida abbia inizio Alla scoperta degli avversari dei viola in Europa League Irene Delfino
“M
ission impossible” a White Hart Lane? Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il blasone e la bacheca piena di vecchi trofei. Partendo da un semplice dato: ai sorteggi di Europa League i viola erano testa di serie, dato che erano arrivati primi nel girone K di qualificazione con 13 punti, frutto di quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta, con undici gol fatti e quattro subiti.
Mentre la squadra londinese è arrivata seconda nel girone C, alle spalle del Besiktas, con 11 punti (tre vittorie, due pareggi e una sconfitta, nove gol fatti e quattro subiti). È vero che il tecnico Pochettino ha dato più importanza alla Premier, ma lo stesso ha fatto Montella, schierando spesso le cosiddette seconde linee in Europa League. In campionato il rullino di marcia degli “speroni” inglesi ricalca quello dei viola, con poco più di un punto e mezzo a partita. Insomma, oltre-
manica i problemi non mancano per il mister argentino, ingaggiato dal Tottenham dopo l’esonero di Villas-Boas e del traghettatore Tim SherdelI, vice del portoghese. Mancano invece come il pane i gol di Gareth Bale, che ha indossato la camiseta blanca nell’estate 2013. Sostituito in attacco dalle “controfigure” di Soldado (un solo centro ai preliminari di Europa League contro l’Ael Limassol in sei presenze e un altro misero gol in Premier League all’Everton in ben tredici appari-
zioni) e Adebayor (dieci presenze con due gol in Premier, due partite senza reti in Europa League), che si alternano come terminali offensivi nel 4-2-3-1 degli inglesi. Un modulo che vede in porta Hugo Lloris, numero uno della nazionale francese. La difesa è guidata dal centrale belga Vertonghen, che fa coppia con Fazio, mentre sulle corsie esterne agiscono Walker e Rose. Al Pek e compagni si oppone un centrocampo muscolare con Mason e Dembélé o Bentaleb. Dietro la punta centrale agiscono l’ex romanista Lamela ed Eriksen. Più il talentino classe ‘93, nato proprio a Londra, Harry Kane, bomber di Europa League con sette reti all’attivo in altrettante presenze tra preliminari e girone. E capocannoniere a sorpresa degli stessi Spurs con diciotto centri in ventotto presenze fra Premier League, Europa League, League Cup e Fa Cup. Niente male per un prodotto del settore giovanile. Quella dei sedicesimi di finale si presenta insomma come una (bella) sfida alla pari nello stadio di White Hart Lane (foto dalla pagina Facebook del Tottenham). Senza dimenticare, esattamente sette giorni dopo, il ritorno al Franchi.
Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it
EDITORE E CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA
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Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 10 del 2 febbraio 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.
Mercato
i confronti fuori dal campo
L’
una contro l’altra (anche) fuori dal rettangolo verde. Tottenham e Fiorentina, nelle ultime due sessioni estive di mercato, si sono fatte la concorrenza per obiettivi comuni (Soldado e Stambouli). Era l’estate del 2013 quando i viola, a “caccia” di una punta centrale, misero gli occhi sul bomber del Valencia, il 28enne spagnolo con un rullino di marcia di un gol ogni due partite. Per poi virare sulla pista tedesca che portava a Mario Gomez, con la stessa capacità di bucare i portieri avversari e un prezzo del cartellino relativamente low cost. Almeno rispetto al collega iberico, che si trasferì al Tottenham per la bellezza di trenta milioni. Nessun rimpianto per “l’affare” (si fa per dire) sfumato, visto che entrambi, con le nuove maglie, sembrano aver perso la vena realizzativa. Dall’attacco al centrocampo, esattamente un anno dopo, ecco che le due contendenti prenotano Benjamin Stambouli, mediano del Montpellier. Convinto il giocatore, mancano solo gli ul-
Soldado è stato uno degli obiettivi comuni di mercato di Tottenham e Fiorentina (foto dalla pagina Facebook del Tottenham)
timi dettagli con il club francese. Al fotofinish, però, gli Spurs mettono sul tavolo una cifra maggiore. E Stambouli non può far altro che volare a Londra, pena una stagione in tribuna. Sul mercato la partita finisce 2-0, ma il vero match inizierà a White Hart Lane il 19 febbraio, alle 21,05. I.D.
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Il Reporter del Q5 raggiunge le famiglie del quartiere 5 di Firenze.
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#Sport
Febbraio 2015 | 19
Pattinaggio artistico
La storia
tutti (insieme) a piedi partenza: serpiolle
Un gruppo di amici organizza gite dal circolo Le Panche
la corsa verso i mondiali
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irenze, con il Mandela Forum, corre per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico del 2016. La federazione internazionale ha assegnato all’Italia l’organizzazione dell’appuntamento iridato, che si terrà dal 25 settembre al 9 ottobre. Unica avversaria è Novara che, però, non può vantare un palasport da settemila posti e l’attrattiva turistico–culturale di Firenze. Così, a meno di brutte sorprese, il 28 febbraio la federazione internazionale roller sport dovrebbe assegnare al capoluogo toscano l’appuntamento internazionale su rotelle del prossimo anno. Il parquet bianco del Mandela Forum, realizzato nel 2001, quando Firenze ospitò già un mondiale (con oltre sessantamila spettatori complessivi), è considerato tra i migliori al mondo. Previste oltre trenta nazioni partecipanti, circa duemila atleti e 140mila presenze complessive. “Credo che il Mandela Forum sia l’impianto più adatto a questo tipo di manifestazione – ha detto l’assessore allo sport Andrea Vannucci – Firenze vuol essere ancora protagonista con questa candidatura e con questi mondiali”.
Firenze è in corsa per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico in programma nel 2016
Sim.Spa.
Pallanuoto
rari, spettro serie a2 L
Una delle gite organizzate dal gruppo di amici del circolo Le Panche di Serpiolle: diverse le mete già raggiunte
Carlo Marrone
S
appiamo tutti che camminare fa bene, ma forse non siamo consapevoli di quanto: una bella passeggiata permette di ridurre o prevenire disturbi come il diabete e il colesterolo alto, l’osteoporosi, i problemi immunitari, le malattie cardiovascolari e la depressione. Non solo, migliora l’elasticità muscolare e delle articolazioni e la resistenza delle ossa, la postura, la circolazione sanguigna e la respirazione, stimolando al contempo il metabolismo e la corretta funzionalità intestinale. Insomma, un beneficio a trecentosessanta gradi, ancora maggiore se si trova, per ottenerlo, la compagnia giusta. E veniamo al punto: questa è la storia di un gruppo di amici, uniti dalla passione per la politica, che ha deciso di ritagliarsi dei momenti di benessere e relax al di là dell’usuale luogo di incontro, il circolo Le Panche di Serpiolle. In che modo? Condividendo un’altra passione comune, oltre a quella per la politica: le passeggiate. “Ho sempre amato camminare, lo trovo rilassante, rigenerante, un modo per staccare dal trantran quotidiano, soprattutto se lo si fa immersi nella natura, dove si può godere di un bel paesaggio e respirare aria buona. Con il sopraggiungere della pensione, poi, un amico del circolo mi ha spronato ad approfondire questa attività, e dato che sappiamo
bene quanto le passeggiate possano essere salutari per mantenersi in forma, a maggior ragione dopo una certa età, ho deciso di provare a organizzare una gita con alcuni amici del circolo”, racconta Rolando Cavaciocchi, frequentatore assiduo delle Panche. “La prima passeggiata l’abbiamo fatta lo scorso maggio, abbiamo raggiunto in auto il santuario di San Rocco, sopra Camogli, e abbiamo camminato per circa dodici chilometri fino all’abbazia di San Fruttuoso, una struttura recentemente recuperata dal Fai, raggiungibile soltanto in barca o a piedi. Al ritorno abbiamo preso una barca, ma la fatica forse maggiore è stata proprio alla fine: una scalinata di circa mille gradini per tornare alla macchina”. Però l’esperienza ha avuto successo, perché da allora avete organizzato molte altre passeggiate... Sì, per il momento è un’attività tra pochi intimi, di solito siamo sei o sette persone, ma è estremamente gradevole e rigenerante e tutti partecipano con entusiasmo.
Siamo stati anche sull’isola di Palmaria, lungo un sentiero che permette di percorrerne tutto il perimetro, e a Baratti, seguendo un percorso sul lungomare fino a Populonia. Quest’ultimo è un tragitto abbastanza breve, da fare con calma, magari con qualche sosta per ammirare il paesaggio. Nel periodo invernale, invece, vi siete presi una pausa? Diciamo che quando fa più freddo e il tempo è meno affidabile restiamo nei dintorni, ma abbiamo fatto diverse passeggiate anche di recente. È davvero un ottimo modo per fare un po’ di moto, senza affaticarsi troppo e in ottima compagnia. Già, perché l’aspetto emotivo di una simile attività non è certo secondario: questi amici hanno trovato il modo di mantenersi in forma non solo a livello fisico, ma anche (e soprattutto) nella mente e nello spirito.
a classifica delle due squadre fiorentine di pallanuoto piange. La Rari Nantes Florentia maschile, allenata da Riccardo Vannini, ha chiuso il girone d’andata all’ultimo posto, con un solo punto. La Ngm Firenze Waterpolo, allenata da Riccardo Tempestini, è nei bassifondi della classifica e deve recuperare terreno. A preoccupare è soprattutto la Florentia. La società dei nove scudetti, di una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe (nel 2001), il sodalizio che ha, nel suo palmares, anche ventidue atleti campioni italiani assoluti nel nuoto e sette titoli italiani nei tuffi, rischia di subire l’onta della retrocessione. Mai, in centodieci anni di storia, la Rari è scesa in serie A2. La squadra maschile ha visto negli ultimi due anni andar via tanti pallanuotisti che adesso sono nel giro della Nazionale, e come stranieri ha tesserato due cinesi: Liang e Tan. L’unico azzurro rimasto è Francesco Coppoli. “Abbiamo dovuto ridimensionare la rosa – spiega il presidente Andrea Pieri – rimango, comunque, fiducioso”. Sim.Spa.
Francesco Coppoli in azione: è un momento non facile quello che sta attraversando la Rari Nantes Florentia
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20 | Febbraio 2015
#Cultura Agenda
L’intervista
Veronesi e quei capitoli “morettiani” Lo scrittore racconta quanto di lui e quanto di Nanni c’è nel protagonista del suo romanzo G. Carpini - L.V. Zarrilli
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volte ritornano. Come in questo caso. A volte ritornano quei personaggi che i loro autori avevano lasciato sospesi nel tempo e nello spazio. Né vivi né morti, solo cristallizzati in una dimensione chiusa tra la prima e l’ultima pagina di un romanzo. È il caso di Pietro Paladini, protagonista di “Caos Calmo”, il romanzo che ha consacrato il successo di Sandro Veronesi, vincitore del premio Strega e campione di incassi ai botteghini con l’omonima pellicola diretta da Antonello Grimaldi e interpretata da Nanni Moretti. Ecco, alla fine del 2014, dopo dieci anni dalla pubblicazione di Caos Calmo, Paladini è tornato, protagonista di “Terre Rare” (edito da Bompiani, 407 pagg, 19 euro), l’ultima fatica dello scrittore pratese – sorta di sequel del successo datato 2005 – che nel frattempo aveva dato vita a nuove storie e nuovi personaggi.
Sandro Veronesi, già autore del bestseller “Caos Calmo”, ha da poco pubblicato il suo nuovo romanzo “Terre Rare”
Web
sandroveronesi.it
Quanto c’è di Veronesi in Paladini? In un romanzo, come sempre accade, ci sono cose viste, vissute da chi scrive, però Paladini non è un mio alter ego. È un personaggio di fantasia da cui avevo preso le distanze già in Caos Calmo, distanze che mantengo. In che senso? Nel senso che c’è, da parte mia, un atteggiamento critico nei confronti del personaggio, nonostante io gli voglia bene. Questa volta ho sentito il bisogno di marcare la distanza tra autore e personaggio, conquistandomi uno spazio personale da scrittore. Ho scelto di mettere all’inizio dei capitoli delle frasi-citazioni, che sottolineano il rapporto diretto tra me-scrittore e il lettore, e che commentano a priori quello che poi la voce narrante di Paladini dirà a chi legge nelle pagine che seguono. Nel film Caos Calmo, Paladini viene interpretato da Nanni Moretti. Quanto l’attore somi-
glia davvero al protagonista? Devo essere sincero, in Terre Rare non sono riuscito ad astrarmi completamente, ci sono un paio di capitoli nei quali la fisicità di Moretti prende il sopravvento sul personaggio. Ho deciso di lasciarmi andare e non contrastarla, ero pur sempre io il proprietario di questo personaggio, e quindi ho scelto deliberatamente che la fisicità – che negli altri capitoli è più neutra – in quelle pagine sia più precisa, facendo diventare un paio di capitoli decisamente “morettiani”. Potrebbe diventare un film anche questo nuovo romanzo? Da quando è uscito Caos Calmo ad oggi sono cambiate molte cose nell’industria cinematografica. Si producono meno film e più a fatica, occorrono più garanzie. Grazie a mio fratello Giovanni (che fa il regista, ndr) conosco bene il mondo del cinema e quindi credo che sia una fase difficile, ma questo non rappresenta un problema.
La ricorrenza
Il libro
La mostra
Firenze capitale... per un anno
Tutto su piazza pitti: il quarto volume della collana sui segreti del capoluogo
Il pittore della luce che incanta gli uffizi: i dipinti Dell’artista fiammingo
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veva tutte le caratteristiche per essere la capitale del regno: fu per questo che Firenze, dopo Torino e prima di Roma, fu scelta per fare da baricentro a un Paese in via di definizione. Oggi, a 150 anni di distanza, ci si guarda indietro e si celebra il lustro durante il quale Firenze è stata il cuore pulsante del paese, con mostre, incontri ed eventi che andranno avanti per tutto il 2015. L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che con la storia della città ha un fortissimo legame, ha deciso di promuovere (e finanziare) un calendario di appuntamenti (ai quali poi se ne aggiungeranno altri promossi direttamente dalle istituzioni cittadine) organizzati di concerto con il Comune, la soprintendenza per il Polo museale e il comitato per i festeggiamenti dei 150 anni di Firenze Capitale, presieduto da Eugenio Giani. Il primo evento che porta la firma dell’Ente Cassa è quello organizzato all’Archivio di Stato dal titolo “Una capitale e il suo architetto” (fino al 6 giugno con ingresso libero), dove vengono presentati carteggi, plastici, dipinti e oggetti riferiti all’attività dell’architetto Giuseppe Poggi e al nuovo disegno urbanistico di Firenze. Il 17 febbraio, nella sede dell’Ente Cassa di Risparmio, prende il via un’altra mostra, “Firenze com’era nelle vedute di Fabio Borbottoni”, esposizione che riunisce le celebri vedute di Borbottoni e di artisti della seconda metà del XIX secolo, realizzata in collaborazione con il Polo museale fiorentino e l’Istituto Geografico Militare. Per l’occasione sono stati predisposti apparati multimediali che accompagnano il visitatore nella comprensione del passaggio dalla Firenze del passato a quella di oggi. Una delle maggiori ragioni per cui Firenze divenne anche capitale dell’arte fu la sua capacità di accogliere culture diverse adottandole e interpretandole secondo la propria sensibilità, ed è per questo che la comunità ebraica promuove una serie di incontri (una volta al mese fino a novembre) per approfondire una vasta serie di temi. E mentre il 20 settembre riapriranno al pubblico i giardini del museo Archeologico, il 22 ottobre Casa Martelli si appresta a ospitare una giornata di discussione sui “salotti” di fine Ottocento. Dulcis in fundo, l’Accademia di Belle Arti dedica una giornata alla cultura artistica nel periodo di Firenze capitale con un convegno previsto per fine novembre.
Una delle vedute ottocentesche di Firenze di Fabio Borbottoni, che saranno in mostra nella sede dell’Ente Cassa
n altro tassello si aggiunge a quello che somiglia più a un viaggio tra i segreti di Firenze che a una collana di libri sulla città. È dedicato a piazza Pitti il quarto libro della serie “Le Piazze di Firenze” di Luciano e Ricciardo Artusi, edito da Giorgi Libri. Quaranta storie sulla città, raccontate in un’ottica originale, con linguaggio immediato, ricco di aneddoti e curiosità, che permettono di scoprire particolari rimasti sconosciuti perché inosservati. Cosa si nasconde dietro alla piazza che fa da spartiacque tra l’Oltrarno e il giardino di Boboli? Chi la frequentava storicamente? Quando è stato costruito il palazzo granducale, tra i più belli e imponenti della storia italiana? Queste e altre curiosità verranno soddisfatte sfogliando le pagine del volume. I tre precedenti sono dedicati, in ordine di uscita, a piazza della Repubblica, piazza della Santissima Annunziata e piazza di Santa Croce.
uando Gerrit van Honthorst se ne andò improvvisamente da Roma nella tarda primavera del 1620 per fare definitivamente ritorno nella natìa Utrecht, dovevano essere circa dieci anni che risiedeva in Italia. Dieci anni in cui la sua pittura maturò molto, raggiungendo vette di mirabile virtuosismo, specialmente nelle scene a lume di notte. Da qui viene il soprannome – Gherardo delle Notti – del pittore protagonista della prima mostra dell’anno alla Galleria degli Uffizi. Si intitola “Quadri bizzarrissimi e cene allegre” (dal 10 febbraio fino al 25 maggio) e raccoglie tutta la produzione del periodo italiano dell’artista, che non ammonta a più di una quarantina di opere. Arricchisce la mostra la presenza di un dipinto del Caravaggio, eseguito nel 1609 e ben presto giunto alla corte granducale, il Cavadenti della Galleria Palatina, da cui il pittore prese ispirazione per almeno tre delle sue opere.
Conte, servillo, haber, afterhours: febbraio in città non è solo carnevale
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ebbraio, mese del Carnevale, tripudio di sfilate in maschera. Ma non solo. Perché febbraio a Firenze è anche molto altro, per chi di trucchi e costumi non ne vuol nemmeno sentir parlare. In pole position tra gli eventi più attesi del mese c’è il concerto di Paolo Conte, all’Opera di Firenze, in programma il 12. Il cantautore si esibisce per la prima volta all’interno del nuovo teatro fiorentino, dove l’acustica è pressoché perfetta . Un paio di giorni dopo – il 14 – per la gioia degli amanti della musica elettronica, al Viper Theatre salirà sul palcoscenico Jeff Mills, nome che si può trovare accostato a orchestre filamorniche o a maestri del cinema come Fritz Lang, così come a location prestigiose quali la Royal Albert Hall. Si cambia completamente genere il 17, con l’appuntamento fissato al Teatro Verdi per il concerto di Carnevale dell’Orchestra regionale toscana. In programma due composizioni che il pubblico dell’Ort non ha mai ascoltato: il rarissimo Concerto per violoncello op.58 di Alfredo Casella e la Sinfonia n.9 di Šostakovič. Viceversa, non suonano nuovi ai melomani né Rossini e la sua sinfonia della Gazza ladra, né le Variazioni rococò di Čajkovskij. Chi vuol provare un’esperienza nuova, il 22 può fare un salto all’associazione La Vague, per il seminario di Francesca Pirami “Canto le mie voci”. Dal 24 al 28 si ritorna all’Opera per uno spettacolo che farà felici i bambini, un adattamento della fiaba di Pollicino con musiche di Hans Werner Henze, realizzato in collaborazione con il conservatorio Luigi Cherubini. E mentre il 27 il Verdi fa spazio agli Afterhours e al pubblico di aficionados della band, poco più in là, sul palco della Pergola, lo spazio se lo contendono prima Alessandro Haber e Alessio Boni, che dal 24 al primo marzo porteranno in scena Il Visitatore (di Eric-Emmanuel Schmitt), e a ruota i fratelli Servillo, Toni e Peppe, che tornano on stage al teatro fiorentino con La Parola Canta, dal 4 all’8 marzo. Per la gioia degli amanti della coppia di artisti.
#Cultura
Febbraio 2015 | 21
Le strade di Mr. Moskovitch | Seconda puntata Lo avevamo lasciato sul punto di partire per Firenze, Mr. Moskovitch, il protagonista del racconto a puntate che Domenico Luigi Cena ha scritto in esclusiva per Il Reporter. Sullo sfondo c’era già un altro personaggio, una donna, anche lei in arrivo nella città del giglio. I loro destini si incroceranno? Provate a scoprirlo leggendo questo nuovo episodio...
Chi aspetta, non si sa cosa davvero aspetta Boogey Moskovitch se l’era vista arrivare indecentemente bella e vitale, mentre beveva un Laphroaig al lounge bar dell’Internazionale, all’ultimo piano dell’hotel, in cima ad una torre medievale. Era l’imbrunire di un pomeriggio splendido e, intorno, la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, Ponte Vecchio. Ma questo, a ben pensarci, fu dopo. - Un Laphroaig. Acqua e ghiaccio a parte - chiese Moskovitch. Nell’aria risuonavano le note di For all we know di Keith Jarrett. - Serata languida - aveva detto il barista. - Non differente dalle altre – aveva risposto Boogey – ma c’è un profumo stupendo di tiglio, nell’aria. - Mr. Moskovitch, se si gira vede un capolavoro ancora più bello di questa città. Si era girato. Indossava un paio di jeans, una maglietta nera, giubbotto corto di pelle morbida. Gli occhiali da sole se ne stavano sulla testa, a spingere i capelli biondi verso la nuca. Il viso era stupendo. - Modella? - No, non credo. Ha prenotato la suite Rosso Fiorentino. Vista Ponte Vecchio... - Attrice? - Probabile, ma piuttosto famosa, direi. Ma non mi viene in mente nessun suo film... - Viaggia da sola? Sono certo di riconoscere il viso... - Mr. Moskovitch, lei mi è molto simpatico, ma se le dico qualcosa rischio il licenziamento... *** Prenotando l’hotel aveva chiesto che la suite fosse piena di candele, e che ci fossero boule di vetro con foglie di limone e piccole mele profumate. Adorava quel miscuglio di odori; le ricordava il sapore vagamente aspro e giovane del suo amante. Era bello come il sole e l’aveva guardata come si guarda la Naiade del Canova. Per la prima volta, lei guardata da tutti sugli schermi e in carne ed ossa, aveva sentito uno sguardo bruciante posarlesi addosso come un velo di brividi.
Era stanca di amori rispettosi, distratti e stanchi. Era stanca di essere solo una bella donna da esposizione. Desiderava altro, ora. Un amore come deve essere l’amore, e l’aveva trovato in quegli occhi blu cobalto. Aveva approfittato di un bagno turco e di un massaggio rilassante alla spa dell’hotel per sedare la sottile agitazione di chi aspetta. Poi s’era fatta portare un long drink in camera. Forse l’avrebbe aspettato distesa sul letto, e lui non avrebbe tardato ancora per molto. *** È giugno. La città sembra la curva morbida dei fianchi di una donna. Dalla vita ho preso a piene mani tutto. Denaro, successo, applausi. Devo tutto al mio talento. Ma adesso è venuto un altro tempo. Voglio notti insonni, e albe infuocate. E voglio annusare come un lupo profumi che incatenano, e seguirne le tracce. E voglio pioggia di primavera sulla mia pelle. E salsedine addosso, mentre il mio corpo si arroventa al sole. Poi voglio ombra. E parole autentiche e vere che mi massaggino l’anima. E guardare, sapendo che la bellezza è negli occhi di chi guarda. E respirare il tempo, il mio tempo. Che inizia qui ed ora. Per questo sono qui. *** Sms ricevuto da Helen Nielsen: Sn mortificato, non ce la faccio ad arrivare x qst sera, ho un casting domani, accidenti! Non mi cercare sul cell. È scarico e nn ho credito. Scs. Helen, già in sottoveste, si levò la scarpa sinistra e la lanciò nel vuoto. Zoppicando si mosse verso la poltrona e ci si accasciò sopra. Si levò anche la destra. Con i gomiti sulle ginocchia, reggendo il telefono con due mani, compose la risposta. In maiuscolo. Uno spazio dopo ogni lettera. C R E T I N O Poi un secondo messaggio. Giusto per essere chiara. Credevi fossi qui ad aspettare te? L’ovvia risposta - Helen lo sapeva - non sarebbe mai arrivata. Continua ☞
22 | Febbraio 2015
#Rubriche
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
il diavolo allo specchio
Q
uesta storia non è solo sacra e profana, ma è un vissuto che s’intreccia fra scandalo e ammirazione. Si tratta di una fiorentina dal nome Villana (1332-1360), figlia del ricco mercante messer Lapo de’ Botti, bella e procace che di “villana” aveva soltanto il nome, essendo essa gentile, educata e molto garbata. Fin da bambina, con la sua ardente fede, fu attratta dalla vita religiosa senza pur tuttavia approdarvi, in quanto i ricchi genitori la obbligarono a sposarsi. Era il periodo terribile della peste nera del 1348, che sterminò quasi centomila fiorentini. Passata questa grande paura, per reazione allo scampato pericolo, molti sopravvissuti si abbandonarono ai piaceri ed alle frivolezze, ovviamente in base alle proprie possibilità economiche. Giovanissima pervenne a nozze nel 1351 con Rosso di Pietro Benintendi di famiglia benestante al quale, per le sue spiccate capacità seduttive, lo sfavillante sguardo per una segreta corrispondenza e l’intensa passionalità, procurò ben presto diversi grattacapi, conducendo una vita sfrenata e licenziosa ai margini del consentito. Le sue grazie ed i comportamenti, non proprio irreprensibili, diedero origine inevitabilmente a disavventure coniugali. La compiacente Villana era una delle donne più desiderate di Firenze; sbocciata come un fiore raggiunto dai raggi del sole, capace, con la forza del suo sguardo, di suonare il pentagramma dell’amore in tutte le sue tonalità, aveva la decisa sicurezza di una serenità emotiva racchiusa nel suo animo. Il volto candido come un giglio e fresco come una rosa. Amava ed era abbondantemente contraccambiata; piena di spirito futile e vanitosamente ambiziosa, nell’esplodere incontrollato delle passioni, cadeva nelle insidie delle superficiali soddisfazioni in un equilibrio di moglie sempre più precario e minacciato, dove la virtù, per dirlo in estrema sintesi, rischiava costantemente di slittare verso il vizio. Una mattina nel farsi con accuratezza il solito maquillage per apparire ancora più bella e desiderabile, Villana si guardò con civetteria, come sempre, allo specchio e con spavento, anziché vedere le sue avvenenti fattezze, vide riflesso l’orrido volto del demonio. Gettata via quella superficie riflettente, si preci-
pitò a guardarsi in altri specchi ma sempre col medesimo risultato: il diavolo era lì che le sogghignava dappertutto. Infatti, come lo attesta anche il proverbio: Il diavolo non istà sempre in un luogo. Presa dal pentimento ed umiliata, si strappò di dosso gli eleganti abiti, andò a confessarsi nella basilica di Santa Maria Novella decidendo di rinunciare alla vita mondana per abbracciare quella spirituale. Dopo aver venduto tutti i suoi beni, si fece terziaria dell’Ordine di San Domenico. Da quel momento si votò alla penitenza, dedicandosi con rettitudine e bontà a far beneficenza e riuscendo perfino a convertire il padre, il marito e diverse meretrici. La giovane donna, morì a soli 28 anni il 29 gennaio 1360, in profumo di santità, tanto da essere poi beatificata da Leone XII il 27 marzo 1824. La sua tomba marmorea, o meglio lo splendido monumento funebre che la vede giacente sotto un drappeggio sorretto da angeli, si può vedere entrando nella basilica di Santa Maria Novella, a destra, quale pregevole opera eseguita nel 1451 dal famoso scultore ed architetto Bernardo Rossellino, uno dei più rappresentativi artisti del Quattrocento fiorentino.
LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
Il Pungiglione
Web artusi.net
zorro? no, farfalla... quel carnevale da incubo
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l Carnevale per alcuni è una festa, per me un trauma! Questione di punti di vista? No, di mamme! Un bambino timido già odia travestirsi, se proprio è costretto a farlo preferisce scegliere un costume comune: Arlecchino, Zorro, cowboy. Insomma un vestito per cui nessuno si giri a commentare “oh quello come s’è combinato? Chiama la neuro!”. Mia mamma un anno mi vestì da farfalla! Avete letto bene: FARFALLA! Avevo una calzamaglia bianca, un body a strisce azzurre, ali trasparenti e in testa una cuffia con delle antenne. La farfalla tra l’altro è l’insetto che crea più imbarazzo a un bambino! Vestimi da scorpione che con il veleno faccio paura, oppure da ragno che è il nonno di Spiderman, ma la farfalla, con quei colori tutti abbinati, con quelle movenze eleganti e raffinate, sembra un insetto uscito dal gay pride! La cosa più traumatica è che quel giorno a scuola ci fecero pure le foto e mia mamma ha pensato bene di esporle in un mobile di casa. Risultato? Alle prese per il c... dei compagni di scuola, negli anni si sono aggiunte quelle degli amici, dei colleghi di lavoro, delle fidanzate e di mia moglie che, addirittura, ha fatto pure le fotocopie (così mi pigliava in giro anche con le amiche). Insomma, un incubo eterno! A distanza di anni io non ce l’ho con lei, le mamme spesso sbagliano per amore, io ce l’ho con quel criminale che ha fatto un costume del genere. Lui sicuramente l’ha fatto solo per creare danni psicologici irreversibili! Perciò quest’anno a Carnevale mi riconoscerete sicuramente: sono quello vestito come tutti i giorni! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web andreamuzzi.it
Lettere
Febbraio 2015 | 23
Editoriale dalla prima
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it
PULIZIA DELLE STRADE, “DOVE LASCIARE L’AUTO PER LE LUNGHE ASSENZE?”
Gentile direttore, faccio riferimento all’articolo del dicembre 2014 nella rubrica “segnalazioni, problemi o proposte” a firma del sig. C. M. inerente alla pulizia strade. Orbene, capisco benissimo la lamentela, ma vorrei fare una domanda: come si deve comportare un cittadino, che è costretto molto spesso ad assentarsi per lunghi periodi, per motivi di lavoro in treno, e aereo, in Italia ed all’estero? Dove deve lasciare l’auto? E da chi farsela spostare non avendo nessuno per lasciarle il disturbo? Ci sono parcheggi liberi nel quartiere, senza avere la “gabella” della multa? (Per esempio, vicino a me c’è un grande parcheggio, ma viene pulito anche quello una volta al mese). Si rischia anche il trasporto al deposito comunale con il carro attrezzi (con incentivo giornaliero oltretutto). Non mi sembra giusto, che oltre la tassa di proprietà, un cittadino debba pagarsi anche un garage (anche per due o tre mesi nel mio caso) perché si deve pulire una volta al mese quei tre metri e mezzo di strada (la lunghezza della macchina). Se avete dei suggerimenti! Grazie, saluti M.P.
“AUTOMOBILISTI, PEDONI E I PROBLEMI PER I CICLISTI”
Spett. redazione, faccio riferimento alla lettera pubblicata sul numero 53, dicembre 2014 del vostro giornale e precisamente quella in cui il signor A.B. attacca con un lungo pippone i comportamenti scorretti dei ciclisti: la mancanza dei lumini quando è buio e la (presunta) arroganza nell’attraversare sulle strisce pedonali. Non voglio difendere i comportamenti scorretti e pericolosi dei ciclisti, ma mi sembra che se si deve puntare l’indice verso scorrettezza e pericolosità, gli automobilisti italiani abbiano di che vergognarsi... in Italia le statistiche riportano almeno un morto al giorno investito sulle strisce da automobilisti che, per il solo fatto di avere un mezzo sotto il sedere, si sentono onnipotenti ed esenti da doveri. Molte volte mi è capitato di attraversare sulle strisce e sentire l’inchiodata, seguita da maledizioni e moccoli. Io questa la chiamo strafottenza, e lei signor A.B.? Parliamo adesso delle piste ciclabili, delle quali il Q.2 è fortunatamente abbastanza provvisto. Le è mai capitato, signor A.B., in quanto amante della bicicletta come lei si definisce, di percorrerle per chilometri da una parte all’altra della città come faccio io? Penso che se così fosse avrebbe avuto ben altri motivi per
scrivere al giornale... le piste ciclabili sono piene di gente che non si rende minimamente conto di dove sostano o camminano, anche questo indice di una mentalità... come definirla? Poco cittadina? Poco civilizzata? Ditemi voi.. ma devo sempre fare lo slalom tra persone che camminano in pista ciclabile come fosse il marciapiede... eppure è tinta di rosso, ma questi niente, il loro piccolo universo mentale finisce poco oltre i loro piedi! Avete visto la folla di fronte al Badiani? Eppure non c’è interruzione, il ciclista ha il diritto di trovare libero. L’altra sera, viale Gramsci: marciapiede largo tre metri, ma babbo e bambino dove camminano? In pista ciclabile... bella educazione, non c’è che dire! Un’altra sera, viale dei Mille angolo Cairoli: faccio notare ad un signore anziano col bastone che sta camminando in pista ciclabile e che vorrei passare. La sua risposta? Ha infilato quel bastonaccio tra i raggi della ruota dietro per cercare di farmi cadere! Ora dalla rabbia ho iniziato a fare una cosa, faccio finta di investirli e gli faccio prendere un coccolone, poi all’ultimo mi scanso... roba da non credere, cosa si deve fare! Noi italiani - fatte salve le dovute eccezioni - sa cosa siamo, signor A.B.? Una gran massa di cafoni prepotenti e maleducati, senza alcuna cognizione di cosa sia il rispetto per l’altro! Allora... prima di strombazzare i diritti degli automobilisti - mi sembra che qui se ne prendano fin troppi - mi sembra che siano altre le ragioni per scrivere a Reporter. Last but not least... se qualcuno se ne è dimenticato, il trasporto eticamente sostenibile non è quello a quattro ruote, e le ragioni le conosciamo tutti benissimo. Quindi a tutti i signori AB: muovetevi in bici e vi renderete conto che i problemi sono altri. Daniela C.
“I CANI E LA SICUREZZA DELLE PISTE CICLABILI”
Negli ultimi anni, a seguito dell’O.M. dell’allora ministro del Turismo On.le Brambilla circa l’accesso dei cani, c’è stato un cambiamento radicale nella fruizione di ogni luogo pubblico. I proprietari dei cani si sono finalmente visto riconosciuto il diritto di poterli condurre in ogni luogo, il diritto di vedersi riservare parti di luoghi pubblici (aree cani). Una parte rilevante di questi proprietari sembra, però, o non possedere nel proprio bagaglio culturale, o aver dimenticato, i propri doveri divenuti, peraltro, più stringenti. Infatti molti proprietari sembrano dare una particolare lettura di questo cambiamento. Molti sembrano non comprendere che, se dagli spazi pubblici sono state estrapolate delle zone riservate ai cani, in tutte le altre permangono la responsabilità del proprietario nel far sì che il cane sia perfettamente controllato e controllabile. Sarebbero auspicabili, nell’ambito dei servizi culturali (con ricaduta positiva su
tutti gli abitanti del Q.2) percorsi formativi per P.C., intendendo per questo acronimo Proprietari Cani! Molti infatti appaiono carenti di una riflessione intesa ad ottenere una gestione responsabile del loro ruolo! I paradigmi della politica prevedono iter complessivi lunghi, ma il problema esiste..... Il quotidiano mi spinge però ad affrontare un problema stringente, assai rilevante nel Q.2, quello delle piste ciclabili e pedociclabili. Talvolta passo intorno al Campo di Marte, nel viale de Amicis, via Piagentina, nel percorso dall’Obihall al Girone, ecc; mi chiedo se non sarebbe, come previsto, dalle vigenti disposizioni, una forma di “precauzione contro danni a terzi” interdire le piste ciclabili e pedociclabili ai cani. Anche al proprietario più scrupoloso può mancare, magari per pochi attimi, il controllo di un cane che, nel tirare, lo induce al riflesso automatico di allungare il braccio. Ma se in quei pochi attimi passa un ciclista? Ad ognuno di noi capita però di vedere P.C. meno scrupolosi: alcuni si pongono da una parte della pista con il guinzaglio allungato al massimo, tenendo il cane al ciglio dall’altra parte della pista. Altri addirittura, soprattutto sull’Arno, lasciano il cane senza guinzaglio, come se fossero in un’area a loro riservata. È forse “colpa”del cane se, nella frenesia della corsa taglia la pista ciclabile o pedociclabile? A mio avviso i problemi sopra illustrati sono reali e sotto gli occhi di tutti! Nel rispetto delle diversità delle inclinazioni, si dia tranquillità anche a quei cittadini che desiderano percorrere piste ciclabili o pedociclabili senza la preoccupazione di non vedere in tempo un guinzaglio srotolato al massimo, un cane, sciolto, che arriva di gran carriera, un guizzo di un cane che, anche se ben stretto al guinzaglio, ha percepito un ultrasuono, che lo fa scattare improvvisamente. Franca B.
LE CODE ALLA “ROTONDINA” DI VIA BARACCA
Percorro quotidianamente via Pistoiese verso il centro ed imbocco via Baracca al bivio, da quando è iniziato il restringimento alla rotondina si forma, al mattino, una coda che in alcune giornate inizia fin da Brozzi. Il motivo di questa coda è intuibile, sulla Pistoiese ed in via Baracca si circola su due corsie di marcia, le quattro corsie in prossimità della rotondina si riducono ad una formando inevitabilmente un gigantesco imbuto. La creazione del restringimento ha solo lo scopo di penalizzare il traffico, non sarebbe stato più opportuno ridurre la larghezza del marciapiede e magari allargare la luce del ponte sottopasso della ferrovia? Lettera firmata
Ma questo è quanto riguarda ieri. Perché ora gli occhi di tutti sono puntati sul domani del tram, con uno sguardo (preoccupato) all’oggi. Ai cantieri già partiti per la realizzazione della seconda e terza linea e a quelli che si accingono a farlo in questo 2015. Quando la città sarà messa sempre più alla provalavori, dato che – come spiegato dall’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti in un’intervista che pubblichiamo questo mese sul nostro giornale – dopo essere partiti in modo parziale, nel corso di quest’anno si apriranno i cantieri lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. I fiorentini, insomma, sono avvisati. E l’appello di Palazzo Vecchio è sempre il solito: lasciare (quanto più possibile) l’auto a casa e utilizzare autobus e biciclette per spostarsi. Un appello che i cittadini sembrano aver raccolto e iniziato a mettere in pratica: sono sempre i numeri a confermarlo, numeri che dicono che negli ultimi anni il traffico lungo le strade di Firenze è diminuito, grazie anche a un maggior utilizzo del trasporto pubblico e alla crescita della mobilità ciclabile. Sempre più gente sui bus e lungo le piste ciclabili, insomma, nonostante il “popolo dei pedali” sottolinei come ci sia ancora da lavorare per rendere Firenze veramente a misura di due ruote. Ma se lavori e cantieri sono tra i principali pensieri di molti fiorentini in questo periodo, per altri – ovvero per chi ha figli – la “prova” è rappresentata dalle scelte da fare in vista del prossimo anno scolastico. Le iscrizioni ad alcune scuole sono già cominciate, altre sono alle porte, e questo è dunque il (difficile) momento delle decisioni. Perché – oltre ai percorsi più tradizionali – in città non mancano nemmeno le possibilità “alternative”. Su Il Reporter di questo mese ne segnaliamo alcune, per non farsi trovare impreparati al suono della prima campanella. MATTEO FRANCINI
IL REPORTER RISPONDE
LO “STOP” ALL’INCROCIO TRA VIA SAN DONNINO E VIA CAMPANIA Spett.le Redazione, vorrei fare una segnalazione nella rubrica “Lettere”. In Firenze, all’incrocio (senza semaforo) di via Campania con via San Donnino, erroneamente è stato tolto il segnale orizzontale dello stop di via San Donnino. Ciò crea svariati incidenti: sia perché esiste una siepe, che impedisce la visibilità, sia perché c’è uno specchio insufficiente, sia perché c’è un limite di velocità a 50 km/ora (mai rispettato). Potrebbero di nuovo le autorità ripristinare il segnale dello stop in via San Donnino? Tanto per salvaguardare la sicurezza dei cittadini! Grazie per l’attenzione! Cordiali saluti, Pietrino
Caro lettore, pubblichiamo la sua segnalazione sul nostro giornale in modo che chi di dovere possa intervenire per risolvere la questione. Approfitto della sua lettera per ribadire ancora una volta quanto importanti siano gli occhi di tutti gli abitanti per portare alla luce e affrontare quei problemi urbani che in ogni città non mancano. Segnalazioni, la sua come le molte altre che ogni mese riceviamo in redazione, tanto più importanti quando il tema di cui si parla è quello della sicurezza dei cittadini: “aiutare” gli addetti ai lavori ad accorgersi di quello che non va in questa o quella strada, segnalare situazioni e luoghi ritenuti a rischio o dove troppo spesso è capitato di assistere a incidenti, è senz’altro un contributo importante che ognuno può dare alla città. Anche perché – ripeto – nessuno meglio di chi Firenze la vive e la percorre ogni giorno è in grado di accorgersi di cosa non va. Continuate quindi a mandarci le vostre segnalazioni, noi continueremo a pubblicarle su Il Reporter, per cercare tutti insieme di risolvere le piccole e grandi questioni aperte in città, in centro come in periferia. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
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