Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 11 del 1 marzo 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A.
Marzo 2015
Anno IX Ed. 11
Firenze Quartiere 1
Centro Storico Porta Romana San Jacopino
Distribuito da
www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere
Formula Direct simply
Primo piano
✎ Editoriale
dopo don livi, nuovo capitolo per s. lorenzo
fari puntati sulla salute della natura Matteo Francini
B
entornata primavera. Il mese che segna l’arrivo “ufficiale” della bella stagione è l’occasione per testare lo stato di salute della natura in città, dai giardini agli alberi, croce e delizia – questi ultimi – del verde fiorentino. Da un lato il capoluogo toscano può vantare alcuni splendidi esemplari di “giganti verdi”, ovvero piante monumentali e secolari alla cui ombra la città si è trasformata nel tempo.
Cosa resta delle sue battaglie. Il successore: “La basilica sia parte viva del quartiere”
☛ pagina 3
Calcio
viola, “caccia” al pek di domani
D
avid Pizarro (foto da www. violachannel.tv) è il perno attorno a cui ruota la Fiorentina. La carta d’identità dice però che ha quasi 36 anni. E allora si comincia a pensare a un sostituto.
Serra Yilmaz torna sul palco: “Questa è un po’ casa mia”
☛ pagina 18
☛ pagina 16
Le strade di Mr. Moskovitch Terza puntata
Dove si scopre che la vita è sorprendente. Basta saper guardare
☛ PAG. 17
LA BOTTEGA DEL CUCITO
SARTORIA UOMO-DONNA ORLI
TENDE
RIPARAZIONI VARIE
RAMMAGLI
CAMBIO CERNIERA su piumini, gonne...
CAPI SU MISURA uomo - donna
CIFRE RICAMATE CAMBIO FODERA su cappotti, giacche... su camicie
CAMICIE DA UOMO SU MISURA
Via D. da Buoninsegna 8 - Firenze Tel: 055 5383019 Cell: 338 3950976 www.labottegadelcucitofirenze.it Dal lun. al ven. Mattina 9:00-13:30 Pomeriggio 15:30-19:00
☛ SEgUE a pagina 22
“prova primavera” per alberi e giardini Serena Wiedenstritt
U
n milione e ottocentomila euro per il verde pubblico. Palazzo Vecchio ha messo in campo una serie di progetti ad hoc, come la mappatura degli alberi a rischio e uno studio per selezionare le piante più adatte ai vari luoghi di Firenze. Dove non mancano nemmeno i “giganti verdi”, gli alberi ultracentenari che rendono speciali alcuni parchi cittadini. E a proposito di parchi, in vista della bella stagione ecco quali sono quelli migliori per dedicarsi a questa o quella attività, dai pic-nic agli aperitivi.
☛ paginE 8-9
movida, si riparte: soluzioni allo studio ☛ pagina 7
alle mulina, tre anni dopo l’ultima corsa L’ippodromo attende di rinascere: i lavori vanno avanti, incertezza sui tempi.
☛ pagina 2
la firenze dei migranti: giro del mondo in città Aumentano gli stranieri residenti: passeggiate “speciali” per scoprire un capoluogo diverso.
☛ paginE 10-11
le donne fiorentine che hanno fatto storia ☛ pagina 12
Quartiere 1
#Primo piano
2 | Marzo 2015
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Le Mulina
ippodromo, la corsa verso la rinascita. tre anni dopo il via dell’ultima gara Sara Camaiora
La storia
L’
ultima corsa venne disputata il 27 marzo di tre anni fa, poi più nessuna gara ha preso il via sulla sua storica pista. Ora per l’ippodromo Le Mulina sembra aprirsi un nuovo capitolo, anche se non è ancora certo quando la struttura tornerà finalmente a vivere. A settembre dell’anno passato si è concluso il bando per la sua concessione e riqualificazione: a vincerlo è stata Pegaso srl, una cordata di imprenditori il cui progetto è stato ritenuto il più idoneo secondo i parametri richiesti dall’amministrazione. Lo definisce “molto ambizioso, in linea con le nostre prescrizioni, nell’ottica di un pieno rilancio e di una valorizzazione del complesso” Elisabetta Meucci, assessore alle politiche del territorio del Comune di Firenze. Il piano comprende una generale riqualificazione degli spazi, attraverso tutti gli interventi edilizi ammissibili, in modo che possano essere resi adatti allo svolgimento di attività sportive, legate soprattutto all’ambito equestre. Ma non solo: sarà allestito anche un museo del cavallo che illustrerà l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e questo animale nel corso della storia. All’interno delle aree delle Mulina dedicate all’educazione superiore saranno poi svolti cor-
là dove sfrecciarono varenne e tornese
T
ornese e Varenne. Due campioni del trotto, il primo il più veloce di tutti fino agli anni ’60, l’altro il numero uno indiscusso. Sono solo due dei grandi cavalli che sono passati dall’ippodromo Le Mulina. Sorto nel 1891 alle Cascine, è stato uno dei primi impianti dedicati al trotto in Italia. Una partenza stentata, una prima chiusura all’inizio degli anni ’30 e la riapertura nel 1939 con un grande successo di pubblico. Successo che prosegue, tanto che negli anni ’50 viene deciso di mettere mano alla struttura, con lavori di ampliamento. Vari gruppi si alternano poi alla sua gestione, fino alla chiusura dell’ippodromo, dopo centoventuno anni di storia.
MECHERINI Via Monticelli, 2/r 50143 - FIRENZE Tel./Fax 055.707106
s.n.c.
Non gettarmi via! da Mecherini valgo e inoltre...all’acquisto insegnamento garantito e assistenza
VENDITA MACCHINE DA CUCIRE RIPARAZIONE ANCHE A DOMICILIO E PEZZI DI RICAMBIO PER TUTTE LE MARCHE CARTAMODELLI “BURDA” VASTO ASSORTIMENTO DI MERCERIA
si di mascalcia e per istruttori Fise, ed è previsto inoltre che le operazioni di recupero siano improntate alla sostenibilità ecologica nell’uso dei materiali, nella scelta degli impianti termici, nel rapporto con le aree verdi, nella collocazione delle stalle e nell’utilizzo dei sensori per variare l’illuminazione notturna. “Vogliamo restituire alla città un luogo importante e riportarlo alla dignità e alla bellezza di un tempo, eliminando il degrado di cui è diventato vittima che, per fortuna, sta cominciando ad alleggerirsi”, prosegue Meucci. I lavori di riqualificazione andranno avanti per lotti e non sembra ancora possibile stabilire una tempistica certa, ma “già nel 2015 sarà possibile vedere trasformazioni significative per il complesso”, assicura l’assessore. Intanto, sono rimasti però all’interno dell’ippodromo trentacinque cavalli, sui quali pende un’ordinanza di sfratto e per i quali il Comune ha individuato una sistemazione alternativa, non ritenuta però adeguata dai proprietari degli animali. A seguito di un accordo tra questi e il concessionario, l’esecuzione dello sfratto è stata prorogata e dovrebbe avvenire intorno alla fine di questo mese.
L’entrata dell’ippodromo Le Mulina, alle Cascine
Piazza D’Azeglio
cani in campo, partita fuori Non sembra ancora possibile stabilire una data certa per la conclusione dei lavori. Meucci: “Già nel 2015 trasformazioni significative”
P
iazza D’Azeglio è da sempre un’area verde molto vissuta dagli abitanti del quartiere, che vi si recano abitualmente per passeggiare, fare un po’ di attività fisica e portare fuori i propri cani. Ma non solo. L’area verde può contare anche su un grande campo da calcio (dove in questo momento, però – viene segnalato – le buche non mancano), molto utilizzato dagli studenti delle vicine scuole di via della Colonna. Da alcuni mesi, però, l’intera piazza sta vivendo un’intensa fase di riqualificazione, con alcune conseguenze sulla sua frequentazione da parte dei cittadini. Così, ai passanti è capitato anche di vedere un gruppo di persone portare i propri cani a scorrazzare nel campo da calcio presente in piazza come se fosse un’area cani “tradizionale”, mentre dall’altra parte del vialetto un gruppo di ragazzi aveva improvvisato un campo da calcio sull’asfalto, con gli zaini sistemati al posto delle porte. Uno “scambio di ruoli” che non è passato inosservato e che ha strappato qualche sorriso. In attesa di un cambio di look al termine della riqualificazione della zona, molti abitanti si sono chiesti se forse questo episodio non sia stato un segnale che i proprietari degli animali hanno voluto mandare a chi di competenza, per dire: “Dateci un’area cani in piazza D’Azeglio”. E.M.
PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Il servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.
Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).
Quartiere 1
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
#Primo piano
Il ricordo
Marzo 2015 | 3
Monsignor Livi, priore della basilica di San Lorenzo dal 1980, ha lasciato un segno indelebile in questa zona del centro storico, distinguendosi per le tante battaglie portate avanti nel tempo
san lorenzo, il segno (e l’eredità) di don livi
1980 l’anno in cui divenne priore della basilica di San Lorenzo
Tante le battaglie portate avanti per l’amato quartiere Sara Camaiora
I
l “sindaco di San Lorenzo”. Non è un caso che l’allora primo cittadino Matteo Renzi l’avesse definito così. Monsignor Livi, priore della basilica di San Lorenzo dal 1980, avrebbe superato il secolo di vita questo mese, ma ha lasciato il suo amato quartiere il 28 dicembre dello scorso anno, con una chiesa gremita di persone arrivate a portargli l’ultimo saluto. Una figura, la sua, che ha lasciato un segno indelebile in questa zona così importante e delicata del centro storico, e che si è distinta per le tante battaglie portate avanti nel tempo. I problemi nati intorno a Sant’Orsola, il futuro del mercato, la multietnicità del quartiere: sono state tante le situazioni affrontate in prima persona, prendendo posizioni nette, da uomo schietto che non le mandava certo a dire. Senza risparmiare nemmeno moniti all’amministrazione a fare di più per la zona, e manifestando apprezzamento per alcune operazioni portate avanti, come il trasloco dei banchi di fronte alla
DETRAZIONE FISCALE AL 50 % IVA AGEVOLATA AL 10%
31/3/1914
la data di nascita di don Angiolo Livi ‘scomode’, ma grazie alle quali è riuscito a smuovere le amministrazioni locali, con risultati per noi davvero importanti”. L’attitudine a stare in mezzo alla gente l’aveva da tempo, fin da quando era un parroco di montagna, a Palazzuolo. “La sua parrocchia la chiamavamo il ‘centro addestramento reclute’ perché da lui ci si andava per formarsi e imparare: ha sempre avvertito un grande senso di responsabilità nel suo ruolo, per lui era inevitabile farsi carico dei problemi della sua comunità”, ricorda don Vasco Giuliani, che conobbe don Angiolo Livi ai tempi del seminario e fu poi al suo fianco per moltissimi anni, in quanto canonico della basilica di San Lorenzo, restandogli accanto fino all’ultimo.
DA 6.400
EURO 2840
RISTRUTTURAZIONE COMPLETA A PARTIRE
420/MQ
IMPIANTI TERMICI A PARTIRE DA EURO
380/ATTACCO
P
otrebbe essere la volta buona. Potrebbe finalmente partire un progetto di riqualificazione per Sant’Orsola. A presentare la proposta, ora al vaglio di una commissione paritetica, una cordata di imprenditori. Soddisfazione da parte dell’associazione Insieme per San Lorenzo e dei residenti: “Confidiamo che Sant’Orsola possa diventare uno spazio aperto alle vie circostanti, a prescindere dalle tipologie di attività ospitate”. “Stiamo parlando di un punto nodale per il rilancio di tutta l’area di San Lorenzo – sostiene Maurizio Sguanci, presidente del Q1 – un luogo che, se sfruttato, può diventare un volano di iniziative di ogni tipo”.
“La basilica deve essere parte viva del rione”
U
na grande eredità e un quartiere particolare che sta cominciando a conoscere. Don Marco Domenico Viola è, dall’inizio dell’anno, priore di San Lorenzo, dopo essere stato parroco di Santa Maria a Carraia a Calenzano. Il suo predecessore lo conosceva bene, essendo stato suo allievo in seminario. “Don Livi è stato un parroco popolare, è stato la voce del quartiere: penso anch’io che la basilica debba essere parte viva del quartiere, non un osservatorio astratto e distaccato”, spiega don Viola. “Una multietnicità che deve diventare sempre più un’opportunità” è quello che sta scoprendo in San Lorenzo, ma anche una comunità composita e variegata, fatta di tanti giovani, spesso studenti, per cui c’è bisogno di “costruire spazi d’incontro”, segnala. E sui problemi legati al degrado, “condivido la preoccupazione di Don Livi – conclude – credo che in un certo senso la bellezza del complesso debba poter fare da rilancio a tutto un quartiere”. S.C.
5.800
NUOVA APERTURA IN VIA VITTORIO EMANUELE 255/D
IMPIANTO IDRICO BAGNO A PARTIRE DA EURO 1200 COMPRESO MONTAGGIO SANITARI
sant’orsola spera: “è la volta buona?”
Il nuovo priore
CONTINUA L'OFFERTA RISTRUTTURAZIONE BAGNO COMPLETO
LAVORI EDILI OFFERTA BAGNO SUPERFICI FINO A 25 MQ
DA EURO
basilica, da lui fortemente caldeggiato. Lo tratteggiano come un uomo dal “carattere forte e deciso ma che sapeva anche essere intimo, profondo e comprensivo” alcuni commercianti della zona. È stato a fianco dei comitati dei residenti per rivendicare le priorità del quartiere, promuovendo con loro, ad esempio, una petizione contro sporcizia e degrado in occasione della festa di San Lorenzo del 2013. “Ha affiancato l’impegno pastorale a quello civile, è stato capace di mettere il dito nella piaga accusando il degrado crescente della zona: gli rubiamo ancora l’espressione con cui aveva definito Sant’Orsola un ‘cancro’ per il quartiere – racconta Alessandro Savorelli, residente e vicepresidente dell’associazione Insieme per San Lorenzo – ha insistito sul fatto che il mercato stava abbassando il suo livello, non essendo né un mercato tradizionale né un mercato moderno, ha difeso la basilica e il complesso, consapevole della loro preziosità, da un uso improprio. Posizioni anche
Il progetto
BAGNO ANTICRISI A PARTIRE DA
4800 EURO
SANITARI, MISCELATORI, MATTONELLE,CASSETTA A ZAINO, SALISCENDI COMPLETA DI LAVORI EDILI E IDRAULICI
RIPARAZIONI IN GENERE A SOLI
25 EURO/H SENZA DIRITTO DI CHIAMATA
PREZZI IVA ESCLUSA
Show-room in Via Lungo L’Affrico 102/a Firenze Te l. 0 5 5 6 6 0 7 9 3 f a x 0 5 5 6 5 2 9 4 5 0 - Ce l l. 3 8 9 4 3 7 6 5 3 7 info@arredailbagno.it - www.arredailbagnofirenze.com
Il nuovo priore don Marco Domenico Viola dovrà raccogliere l’eredità di Monsignor Livi
4 | Marzo 2015
#Luoghi
Quartiere 1
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Alla scoperta del quartiere/1
Alla scoperta del quartiere/2
i “tesori” dell’ex chiesa la torre-museo (che si prepara a rivivere) antica e nascosta Novità in vista per San Carlo dei Barnabiti, in via Sant’Agostino Carolina Natoli
P
asseggiando tra le strade dell’Oltrarno non si può rimanere indifferenti alla storia che si respira tra le mura degli edifici storici. Nel quadrilatero immaginario compreso tra la chiesa di Santa Maria del Carmine, quella di San Frediano in Cestello, la basilica di Santo Spirito e la chiesa di San Felice in Piazza, esistono due chiese sconsacrate di cui si parla poco. La prima è in via Santa Monaca, accanto all’ostello: nata nel XV secolo, è oggi utilizzata principalmente per
concerti di musica classica con appuntamenti settimanali. Proseguendo per via Sant’Agostino, in direzione di piazza Santo Spirito, tra il bar, la merceria e l’enoteca che vende prodotti tipici può accadere di non accorgersi di un’altra chiesa sconsacrata. Si tratta dell’ex chiesa di San Carlo dei Barnabiti, che al suo interno custodisce alcune piccole meraviglie, tra cui la volta di Sigismondo Betti del 1721 e le quadrature prospettiche di Domenico Stagi, che ritroviamo anche nella chiesa del Carmine, oltre ad
L’ex chiesa di San Carlo dei Barnabiti custodisce al suo interno alcune piccole meraviglie
alcune pitture di Giuseppe Zocchi, che nel Settecento fu molto attivo a Firenze e decorò, tra le altre, Galleria Gerini, il soffitto del Teatro della Pergola e Villa Serristori. Ma chi commissionò queste opere? L’ordine dei Barnabiti. Su progetto di Gherardo Silvani, lo spazio occupato in Oltrarno dall’ordine venne restaurato, trasformando così quello che era l’oratorio in un luogo di culto. Nel 1783, a seguito della soppressione per volere del Granduca di Toscana Leopoldo II, i Barnabiti lasciarono Firenze (salvo poi tornare un secolo dopo). L’immobile fu privatizzato, per essere poi acquistato dagli Scolopi nel 1838, che lo tennero trent’anni. L’ex chiesa è stata poi adibita a scuola e palestra (fu sede, a inizio ‘900, dell’associazione sportiva Sempre Avanti Juventus di via della Chiesa). La gestione dell’ex edificio religioso è ora in mano al Quartiere 1: qua, negli ultimi anni, sono state ospitate alcune mostre di artisti contemporanei e iniziative culturali. Da un po’ di tempo è chiusa, ma “appena termineranno i controlli di routine per garantire il buono stato dell’immobile – annuncia il presidente del Q1 Maurizio Sguanci – ci attiveremo per far vivere questo luogo attraverso una serie di eventi che spazieranno dalla promozione dei prodotti locali a quelli artigianali al ritorno di mostre temporanee di arte contemporanea per far conoscere talenti emergenti. Inoltre – conclude – vorremmo trasformarlo in un luogo dove ospitare manifestazioni collegate ai grandi eventi che coinvolgono la città, come ad esempio Pitti Immagine”.
Valentina Veneziano
S
La Torre della Castagna si trova in piazza San Martino, in pieno centro storico
lanciata, misteriosa, antica, nascosta, sconosciuta a molti: sono questi alcuni degli aggettivi che, più di frequente, vengono utilizzati parlando di lei. La Torre della Castagna si trova in pieno centro storico, in piazza San Martino, a due passi dal frequentatissimo Museo casa di Dante. Restaurata nel 1921, è caratterizzata da un portone alto e stretto e da due targhe: la prima, accanto all’ingresso, riporta una frase di Dino Compagni, mentre la seconda, posta in via Dante Alighieri, ricorda la prima funzione della Torre della Castagna. Edificata nel 1038, divenne il primo luogo di riunione dei priori di Firenze, dal 1282 fino alla realizzazione di Palazzo Vecchio. La torre è sempre stata un posto ideale e sicuro, pochissime finestre e quindi accessi ridotti dall’esterno, per prendere decisioni importanti che, a volte, richiedevano anche più di un’intera giornata. Ma perché si chiama Torre della Castagna? I priori, per le loro votazioni, si servivano di castagne che mettevano in particolari sacchetti indicanti le varie possibilità di scelta. Un’altra divertente curiosità è quella legata al termine “ballottaggio”. Le castagne lesse, in fiorentino, sono chiamate ballotte. Potrebbe esserci quindi una connessione? Secondo molti, sì. Per altri, invece, il nome “ballottaggio” deriverebbe dal sistema elettorale del doge di Venezia, la cui nomina avveniva attraverso l’estrazione casuale di ballotte, sfere dorate e argentate. Per i dizionari etimologici, infine, risale a una parola francese. La Torre della Castagna, che conserva ancora la sua struttura originale, è oggi sede dell’associazione nazionale veterani e reduci “G. Garibaldi”. Al suo interno è stato allestito un piccolo museo, che occupa il piano terreno e il primo piano, di cimeli risorgimentali (visitabile solo il giovedì pomeriggio). I piani rimanenti sono chiusi al pubblico e di proprietà del Tribunale di Firenze. “Bocca di Ferro”, come veniva chiamata in passato, è una delle torri più belle della città, con il filaretto di pietra e le buche pontaie tipiche di un tempo che fu e che possiamo ricordare ancora oggi passeggiandole accanto, a pochi metri da piazza della Signoria.
E-mail: quartiere1@comune.fi.it
In via dell’Anguillara
RETE DI SOLIDARIETÀ: UNA PORTA APERTA PER ASCOLTO, INFORMAZIONE, CONSULENZE “Ogni persona che incontri sta lottando con i propri problemi. Sii gentile con lei. Non potrai risolverli al suo posto ma la tua gentilezza forse la incoraggerà a non rinunciare” (G.Birth) Questo è lo spirito con cui, nel cuore della Firenze storica, vicino ad una delle piazze più belle della città, tutti i giorni feriali, da oltre 15 anni, apre uno sportello di ascolto gestito da cittadini per i cittadini. È la Rete di Solidarietà, via dell’Anguillara 2r, accanto a Piazza Santa Croce, aperta dal lunedì al venerdì, ore 9-13, il martedì e il giovedì anche dalle 14,30 alle 16,30. E’ una porta aperta nella sede del Q.1 per chi ha bisogno di una mano, di un consiglio, di un’informazione o anche semplicemente di essere ascoltato perché si sente solo o non sa a chi rivolgersi, un
modo per mettere in contatto chi ha bisogno di aiuto con chi può aiutare, grazie alla collaborazione di Istituzioni, Servizi Sociali e Associazioni di volontariato. Possono accedere ai servizi della Rete tutti i cittadini, italiani e stranieri, anziani, adulti, disabili, nuclei familiari con o senza minori, che si trovino in difficoltà per problematiche sociali o socio-sanitarie. “Sono andata alla Rete per chiedere una mano per fare una richiesta di chiarimenti per una bolletta troppo alta”, racconta Valeria, 80 anni, fiorentina, “ho trovato gentilezza, disponibilità e preparazione. Spesso un anziano ha bisogno solo di essere ascoltato ed è così difficile trovare qualcuno disposto a farlo!”. Ahmed, 50 anni, marocchino, disoccupato con moglie e figli, in difficoltà con l’affitto della casa.
“Cerco lavoro ed ho bussato a molte porte senza risultato; quando sono arrivato alla Rete avevo perso la fiducia e la speranza. Sono stato accolto dai volontari che mi hanno aiutato a compilare il curriculum, indirizzandomi poi agli uffici per l’impiego e al centro sociale dove parlare con un’assistente sociale. Mi sono sentito rassicurato e me ne sono andato più fiducioso. Ho avuto bisogno di tornare altre volte e ho ricevuto sempre la stessa accoglienza. So che con loro posso parlare di tutti i miei problemi e trovare sempre qualcuno pronto ad ascoltarmi e a darmi una mano” Informazioni Tel. 055 2767611 solidarietaq1@comune.fi.it facebook: solidarietaq1
Il 28 marzo
CAMMINATA E LETTURE ATTORNO ALPARCO DELLA MUSICA
Venerdì e sabato fino alle 2.30
TRAM DI NOTTE
Tram attivo per tutta la notte o almeno un importante prolungamento di orario nel corso dei fine settimana, per garantire a tutti, giovani in primis, un mezzo sicuro ed ecologico, al riparo dai rischi sempre connessi all’uso dei mezzi privati in orario notturno. Il consiglio di Quartiere 1 ha approvato la mozione che chiede di allungare l’orario delle corse del tram Firenze-Scandicci nelle serate di giovedì, venerdì e sabato. Un analogo pronunciamento è venuto nelle settimane scorse dal Consiglio di Quartiere 4 e dal consiglio comunale di Scandicci, le altre due amministrazioni più direttamente coinvolte nel tracciato della linea 1. “La proposta che abbiamo avanzato -commenta il presidente del Q1 Maurizio Sguanci- è finalizzata a diminuire l’uso dell’auto da parte dei ragazzi e a decongestionare il traffico in centro nelle ore notturne”. Il 16 febbraio è toccato al consiglio comunale, con una mozione votata all’unanimità, imprimere l’accelerata finale alla proposta. Nel documento si precisa che l’allungamento di orario si spingerà fino alle 2.30 di notte e riguarderà i giorni di venerdì e sabato. L’onere aggiuntivo di spesa di 80 mila euro verrà ripartito tra il Comune di Firenze e il Comune di Scandicci. Grande soddisfazione è stata espressa in proposito dal Delegato dal Sindaco per le politiche giovanili Cosimo Guccione. “Grazie a questo provvedimento -commenta Guccione- circa 200 mila abitanti della Città Metropolitana disporranno di un servizio che snellirà il traffico e diminuirà gli incidenti stradali”.
Firenze Capitale
ALL’ARCHIVIO DI STATO UNA MOSTRA DEDICATA A GIUSEPPE POGGI Il 3 febbraio, con la partenza ufficiale delle celebrazioni per i 150 anni da Firenze capitale (1865-1871), è stata inaugurata una grande retrospettiva dedicata all’architetto Giuseppe Poggi, uno dei grandi protagonisti di quella stagione in quanto fu l’artefice delle più significative trasformazioni urbanistiche dell’epoca come l’abbattimento delle mura e la creazione dei viali di circonvallazione. Scelte destinate ad imprimere una traccia indelebile nella configurazione e nell’identità contemporanea della nostra città La mostra, a cura dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, si intitola ‘Una Capitale e il suo architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici. Firenze e l’opera di Giuseppe Poggi’ e rimarrà aperta fino al 6 giugno all’Archivio di Stato in piazza Beccaria.
Vita dei quartieri VIDEO INTERVISTE SUL SITO WWW.ILREPORTER.IT Interessante novità nella comunicazione multimediale dei quartieri fiorentini. A partire dal gennaio di quest’anno sul sito web de “Il Reporter”(www.ilreporter.it) e anche sulle pagine del quartiere in Rete Civica (http://q1.comune.fi.it) troverete un’intervista mensile dedicata ad un argomento “caldo”, suggerito dall’attualità e dalla vita del territorio. I servizi sono realizzati in esterna, nel vivo delle situazioni descritte, e privilegiano un approccio diretto e fresco con le realtà locali come è nella vocazione dei quartieri stessi, nati per rappresentare la cellula istituzionale più prossima alle esigenze quotidiane dei cittadini. La prima videointervista è già visibile on line e vede protagonista il presidente Q.1, Maurizio Sguanci, che in piazza del Carmine presenta il piano di rilancio e valorizzazione dell’Oltrarno, a cominciare dal nuovo assetto della viabilità e della sosta.
Continua il progetto “Bibliopassi”, a base di passeggiate alla scoperta del territorio e delle biblioteche. La formula è semplice e accattivante: camminate con partenza e arrivo alle biblioteche comunali, accompagnate da letture in itinere. Il primo appuntamento è fissato per il 28 marzo con un suggestivo itinerario che coniuga il parco delle Cascine con la conoscenza del nuovo magnifico Parco della Musica, accanto alla Stazione
Leopolda. Il ritrovo è previsto alle 9.30, alla Biblioteca Fabrizio De Andrè, via delle Carra 2 (zona San Jacopino), da cui poi si articolerà il seguente percorso: Porta al Pratopista ciclabile - Parco della Musicavisita del teatro dell’Opera di Firenze - via del Fosso Macinante - viale del Visarno - viale della Tinaia - viale della Catena - viale A. Lincoln, per poi ritornare in biblioteca. L’iscrizione deve essere inviata al Cral Dipendenti del Comune
di Firenze, utilizzando uno di questi canali: segreteria.cral@comune.fi.it; fax 055 7130416, tel. 055 700420 (lunedì-martedì-giovedì ore 9.00-12.00 e 15.30-18.30, mercoledì ore 15.30-18.30 Occorre indicare percorso prescelto, nome e cognome, riferimento telefonico luogo e data di nascita. Equipaggiamento essenziale con abbigliamento sportivo e scarpe comode. La partecipazione è gratuita.
Bussino elettrico in Oltrarno
LINEA D PROROGATA FINO ALLE 24
Potenziamento serale della linea D per facilitare l’accesso all’Oltrarno senza bisogno di ricorrere al mezzo privato. Da fine gennaio nei giorni di giove-
dì, venerdì, sabato e domenica è scattata l’estensione sperimentale del servizio dalle 20 alle 24. Quattro ore di servizio aggiuntivo (4 corse all’ora) sul percorso
Stazione Santa Maria Novellapiazza Ferrucci attraverso i rioni di San Frediano, Santo Spirito e San Niccolò.
A Palazzo Vecchio
DIVORZIO “VELOCE” SENZA AVVOCATO PER INFO 055.055 AL COSTO DI 16 EURO Per le separazioni e i divorzi consensuali si apre una strada extragiudiziale e assolutamente priva di oneri: comparire davanti all’Ufficiale di Stato Civile senza avvocato e per un costo complessivo di 16 euro. Ora infatti anche a Firenze si può ricorrere davanti al Sindaco per i procedimenti di separazione consensuale, di richiesta congiunta di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio. L'art. 12 del Decreto Legge 12 Settembre 2014 - n. 132, convertito in Legge 10 Novembre 2014 - n. 162, prevede, a decorrere dall'11.12.2014, la possibilità per i coniugi di comparire direttamente dinanzi all'Ufficiale dello Stato Civile del Comune per concludere un accordo di separazione, di divorzio o di modifica delle precedenti condizioni di separazione o di divorzio. L'assistenza di un avvocato è facoltativa. Una novità importante che ha come obiettivo la riduzione del numero dei procedimenti civili, attribuendo ancheasoggettidiversidaimagistratilafunzionecheigiudicihannofinquiespletatoinviaesclusiva,abeneficio delle coppie che con maturità decidono di risolvere il proprio matrimonio mantenendo buoni rapporti. La Direzione Servizi Demografici si è subito organizzata per adempiere al meglio alle nuove disposizioni in materia di “divorzi veloci”. Vista la delicatezza della materia e per favorire una maggiore riflessione sulle decisioni, è previsto un doppio passaggio dinanzi all'Ufficiale di Stato Civile a distanza di non meno di 30 giorni. Il costo della procedura è di 16 euro. Il primo accordo è stato trascritto e annotato negli appositi registri il 27 ottobre 2014 e, da allora, sono stati definiti altri 17 divorzi.
6 | Marzo 2015
#Il quartiere in pillole
Shopping
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
Tavolo di lavoro
oltrarno e fortezza, “valzer” dei mercatini
In piazza del Carmine la fiera di Santo Spirito e il Mercatale Ivo Gagliardi
U
n “valzer” per i mercatini del quartiere. La fiera di Santo Spirito si sposta in piazza del Carmine, dove prende posto anche il Mercatale, mentre Fortezza Antiquaria trasloca alle Cascine. È quanto deciso dalla giunta di Palazzo Vecchio, che ha dato il via al trasferimento in piazza del Carmine della fiera di piccolo antiquariato che si tiene ogni mese in piazza Santo Spirito e di alcune date del Mercatale di Firenze, finora ospitato interamente in piazza della Repubblica: l’obiettivo è quello di valorizzare la nuova area pedonale nata in Oltrarno e le attività economiche del quartiere. Il Mercatale, 16 domeniche all’insegna del consumo critico, torna dal 7 marzo: si parte in piazza della Repubblica per proseguire poi in piazza del Carmine (che
Quartiere 1
un coordinamento per “diladdarno”
I
mprenditori, operatori economici, culturali e produttivi uniti per dare un contributo alle politiche di rilancio dell’Oltrarno. Come? Grazie a uno strumento messo a punto dalla Confesercenti cittadina, il “Coordinamento Attività d’Oltrarno”, che riunisce le tante piccole imprese operanti in almeno venti strade di questa parte così caratteristica e vivace della città, oggetto al momento di grossi cambiamenti. E proprio per monitorare queste trasformazioni, dare suggerimenti e sottolineare cosa non va o cosa si potrebbe migliorare, operatori economici, sociali e culturali hanno deciso di organizzarsi in questo modo. Responsabile del coordinamento è Olivia Turchi, già presidente dell’associazione Via Maggio. “Si tratta di un tavolo permanente di lavoro che si pone come obiettivo prioritario quello di rappresentare con autorevolezza le istanze delle attività dell’Oltrarno per valorizzare e salvaguardare il tessuto cittadino e agevolare scelte e orientamenti della pubblica amministrazione – spiega – una delle prime iniziative che il Coordinamento ha deciso di intraprendere è la richiesta di un incontro con l’amministrazione comunale per illustrare le proprie proposte e, superata la logica del sondaggio, presentare un volto dell’Oltrarno fatto di persone impegnate nel quotidiano e inserite profondamente nel contesto territoriale e sociale”. E sul futuro di piazza del Carmine pedonalizzata aggiunge: “Chiediamo che la piazza non sia utilizzata in maniera casuale né considerata uno ‘spazio vuoto’ da riempire, ma piuttosto che venga ripensata con una programmazione coerente riconoscendole una sua vocazione precisa e sostenibile in linea con l’identità del quartiere”.
Trasporti
nuovi autobus per il centro N ospiterà in tutto cinque appuntamenti). Fa invece parte dell’operazione di decongestionamento del centro interessato dai lavori per la tramvia lo spostamento di Fortezza Antiquaria dal giardino della Fortezza da Basso a piazza Vittorio Veneto, “un’occasione ulteriore – spiegano da Palazzo Vecchio – anche per valorizzare le Cascine e portare sempre più famiglie a vivere il parco”.
La fiera del piccolo antiquariato di piazza Santo Spirito si trasferisce in piazza del Carmine. Ma non è questa l’unica novità che interessa i mercatini del quartiere
uovi autobus per il centro di Firenze. Sono i mezzi Ataf entrati in servizio alla fine del mese scorso: quattro veicoli elettrici (tre Gulliver Tecnobus e uno Zeus Bredamenarini) e otto Sprinter Mercedes euro 6. “È la quarta inaugurazione che facciamo nell’ambito di un ambizioso progetto di rinnovo del parco dei mezzi di trasporto pubblico dell’Ataf a Firenze – ha detto il sindaco Dario Nardella – siamo orgogliosi di essere tra le città italiane con il piano più innovativo. Entro l’anno arriveremo al 40% del rinnovo di tutta la flotta per migliorare il servizio, a partire da mezzi più confortevoli e più rispettosi dell’ambiente, con un impegno a 360 gradi per la mobilità elettrica”. Silenziosi e a zero emissioni, i nuovi bus elettrici sono lunghi circa cinque metri per una maggiore “agilità” nelle vie del centro. Dotati di una sola portiera per la salita e la discesa, hanno un’autonomia di 10 ore (pari a 120 chilometri) e possono trasportare circa 30 persone, con una postazione per persone a ridotta mobilità. Mezzi che vanno ad aggiungersi ai dodici autobus elettrici Gulliver già in servizio. Gli otto Sprinter Mercedes euro 6 hanno sostituito i “bussini” euro 2: sono lunghi sette metri e hanno una capacità massima di 32 persone, oltre a un posto per viaggiatori a ridotta mobilità. I nuovi autobus circolano sulle linee del centro C1, C2 e C3.
Sicurezza
luci accese su piazza brunelleschi L’
installazione di telecamere, vigilantes al lavoro per la sorveglianza dell’Università e l’intensificazione dei controlli interforze. Sono queste le soluzioni adottate dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che lo scorso mese si è riunito in Prefettura per fronteggiare la situazione di piazza Brunelleschi. L’area limitrofa alla Facoltà di Lettere era tornata sotto i riflettori dopo un episodio di aggressione subito da un addetto alle pulizie che lavorava nella struttura universitaria. Il prefetto Luigi Varratta, il sindaco Dario Nardella, il rettore Alberto Tesi e i vertici provinciali delle forze di polizia hanno fatto il punto e deciso di incrementare il livello di sicurezza della zona attraverso queste tre misure. Il Comune procederà all’installazione di due telecamere, l’Università si avvarrà di una vigilanza interna alla sede della Facoltà di Lettere, già operativa, e sarà rafforzata la sorveglianza da parte della forza pubblica, con più passaggi delle pattuglie già attive in questa parte della città, oltre ai servizi antidegrado che vengono svolti ogni mattina dalla polizia municipale. “Abbiamo trovato un buon punto di sinergia – ha detto il prefetto Varratta – che permette a ognuno, nell’ambito delle proprie competenze, di mettere in campo interventi che potranno far sentire più sicuri i residenti e coloro che frequentano per studio e lavoro l’Università”. Per quanto riguarda il futuro dell’area, il sindaco Nardella ha confermato che il Comune andrà avanti con il progetto di riqualificazione della piazza.
Leopolda-Paisiello
e il giardino diventa verticale U
Senza Senza appuntamento appuntamento via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info327.28.97.058 327.28.97.058 NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251 NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251
n muro “vegetale” per coprire il cemento. Un giardino verticale con una spesa di poche migliaia di euro, un espediente architettonico per aumentare il decoro ma, soprattutto, respirare aria pulita grazie alla sua capacità di trattenere fumi e polveri. È la “parete vegetale” allestita nelle scorse settimane su una parete esterna nel quartiere della Leopolda. La parete verticale è stata realizzata grazie al progetto “In three”, che nasce dalla collaborazione tra Istituito Apab (l’agenzia formativa che si è occupata del progetto), il centro di giustizia minorile della Toscana e dell’Umbria e l’assessorato all’ambiente di Palazzo Vecchio. Frutto di una sperimentazione avviata nel 2011, “In three” si propone di formare i giovani dell’area penale esterna al mantenimento del verde pubblico, all’agricoltura biodinamica e, in particolare, alla manutenzione degli edifici pubblici (con particolare attenzione alle scuole del Comune di Firenze). La realizzazione della parete è stata interamente finanziata dal centro di giustizia minorile. “Come già accaduto in passato – ricorda l’assessore all’ambiente Alessia Bettini – i ragazzi hanno lavorato a stretto contatto con i giardinieri del Comune”. Il quartiere residenziale Leopolda-Paisiello è stato realizzato tra il 2005 e il 2007 nell’ambito di un programma di edilizia residenziale promosso dalla giunta Domenici: oggi è ancora incompleto a causa di alcuni problemi avuti dalle ditte costruttrici, che hanno portato a un blocco della realizzazione delle opere di urbanizzazione. “Qui mancava un polmone verde e questa parete verticale può essere un primo, piccolo passo – ribadisce l’assessore Bettini – abbiamo realizzato un’area verde che produce umidità e ossigeno, assorbe anidride carbonica e polveri sottili e mitiga l’inquinamento acustico. Senza dimenticare le finalità sociali ed educative del progetto ‘In three’”.
Quartiere 1
Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino
#Zoom
Marzo 2015 | 7
L’iniziativa
Il punto
le notti fiorentine in cerca di regole
Con la bella stagione torna in primo piano anche la questione della movida: soluzioni allo studio Sara Camaiora
U
na città viva, ma anche vivibile. Lo chiede il Quartiere 1, è ciò che sperano da tempo i residenti del centro storico sul fronte della cosiddetta “movida”. Una questione annosa, spinosa, di cui si dibatte da tempo e per la quale ancora non sembra essere stata trovata una “vera” soluzione. Una questione che ora, agli albori della bella stagione, torna prepotentemente all’ordine del giorno. Controlli da parte delle forze dell’ordine, rilievi fonometrici nelle zone più frequentate, coordinamento con le scuole per stranieri per promuovere una vita notturna “civile”, valutazione della percentuale di dehor rispetto al suolo pubblico, incentivi per l’uso dei mezzi pubblici: sono solo alcuni dei punti contenuti nel documento su cui sta lavorando il Quartiere, discusso assieme ai residenti in una movimentata seduta aperta alla cittadinanza. “Riteniamo prioritario conciliare le esigenze
di chi vive nel centro storico con chi lo frequenta la sera e combattere quella movida dannosa fatta di eccessi che mettono a repentaglio sicurezza e salute dei residenti – ha detto in quella sede Costanza Tortù, consigliera del Q1 – crediamo che sia importante incentivare una delocalizzazione della movida che non può essere concentrata solo in alcune zone e potenziare l’uso dei mezzi pubblici per evitare l’intasamento di auto”. Continuano dal canto loro a rivendicare le loro istanze i comitati del centro storico, assieme all’associazione “Ma noi quando si dorme”. Sancire un orario limite per la somministrazione di bevande alcoliche, introdurre la Ztl 24 ore al giorno tutto l’anno, effettuare in modo capillare rilievi fonometrici, obbligare gli esercenti a concedere l’uso del bagno in attesa che vengano messi a punto quelli pubblici, limitare nuove concessioni di spazio pubblico e vietare l’uso dei dehor dopo le 22
Con l’arrivo della bella stagione, nel centro di Firenze torna all’ordine del giorno la questione-movida
sant’ambrogio, un “circolo virtuoso” per dare vita a una comunità più solidale
M ad eccezione dei ristoranti: sono queste le loro priorità per arginare la movida. “Un’impostazione degli orari diversa, legata al tipo di attività svolta: sarebbe un punto di partenza per evitare una situazione da cui siamo esasperati – spiega Manuela Vannozzi dell’associazione “Ma noi quando si dorme” – attendiamo i rilievi fonometrici, mentre sulla questione dehor qualcosa si sta muovendo con il controllo delle concessioni: auspichiamo uno stop visto che sottraggono spazio e sono fonte di rumore. Se si continua così si rischia uno svuotamento del centro storico, una Firenze senza fiorentini. Insomma – conclude – una sorta di Disneyland a cielo aperto in cui la gente, però, non riesce più a vivere”.
ettere in rete e coinvolgere associazioni, imprese pubblico/private e istituzioni sul territorio per dare vita insieme a una comunità più solidale e rafforzare la coesione sociale nel quartiere di Sant’Ambrogio. È l’obiettivo di “Civism”, il Circolo Virtuoso da Sant’Ambrogio alle Murate, l’iniziativa di una serie di realtà che si raccolgono intorno allo Sportello EcoEquo del Comune di Firenze e che si occupano di sostenibilità ambientale e sociale. Tra gli obiettivi, la creazione di occasioni per sperimentare la condivisione di beni materiali e immateriali, di servizi e conoscenze per diffondere la cultura del baratto, del riuso e del riciclo, per promuovere la mobilità sostenibile e il consumo critico. S.C.
8 | Marzo 2015
#L’inchiesta
Bentornata primavera/1
“mappa del rischio”, le piante sotto la lente
Tronchi e rami osservati speciali per poter intervenire in tempo. Novità per il giardino dell’Iris
Serena Wiedenstritt
U
n milione e ottocentomila euro per il verde pubblico fiorentino. La stessa cifra del 2014, che era stata aumentata di 500mila euro rispetto al 2013. L’investimento dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Firenze è uno dei pochi capitoli di spesa di Palazzo Vecchio a non calare, nonostante i tagli che l’amministrazione è stata suo malgrado costretta a fare in tanti campi. “Ricognizione e programmazione sono le parole chiave che guidano il nostro impegno – spiega l’assessore Alessia Bettini – per questo abbiamo messo in campo progetti con importanti enti di ricerca perché gli interventi nel settore del verde pubblico ottengano il massimo risultato. Sempre a proposito di finanziamenti – aggiunge – altri 150mila euro verranno spesi nei prossimi cinque anni per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nei giardini delle scuole comunali fiorentine”. Alcuni numeri: nel 2014 sono stati intensificati i controlli sulle alberature, passando da 13mila a 21mila su 74mila alberi presenti a Firenze. Delle piante monitorate, il 5% è risultato pericoloso e 450 verranno abbattute, mentre circa un migliaio sono gli alberi che verranno ripiantati nei prossimi mesi. Ai tagli per motivi di sicurezza vanno poi aggiunti gli alberi che sono caduti o che si sono danneggiati nella tempesta del 19 settembre scorso. Quanto alle ripiantumazioni, in alcuni casi si tratterà proprio di sostituzioni: dove non si potrà procedere con le sostituzioni – ad esempio dove sono stati tagliati platani malati e si devono attendere tre anni perché la nuova pianta non venga contagiata dal fungo – sono stati individuati nuovi spazi, come alle Cascine. Per l’aspetto della pianificazione, “stiamo collaborando con la facoltà di Scienze Forestali dell’ateneo fiorentino a un progetto che prevede la mappatura del rischio entro l’estate. Si tratta di un’analisi che prende in esame sia le condizioni delle piante, sia il contesto, vale a dire se sono in un parco o in mezzo al traffico, quanto vengono sollecitate le radici e così via. In questo modo, fermo restando un grado di imponderabilità legato al fatto che gli alberi sono organismi biologici come noi, è possibile prevedere cosa accadrà e intervenire in tempo”, continua Bettini, che conta molto anche su un altro progetto: “Con il Cnr stiamo studiando le piante più adatte a sostenere i cambiamenti climatici cui abbiamo assistito negli ultimi anni e le condizioni di vita nella città. Il cuore del progetto è nel vivaio comunale di Ugnano, dove i ricercatori stanno selezionando le piante più adatte per i vari luoghi di Firenze”. Infine, per quanto riguarda i giardini, spiega l’assessore che “stiamo lavorando all’ampliamento e alla valorizzazione del giardino dell’Iris, che si allargherà fino a comprendere parte del terreno sotto piazzale Michelangelo che prima ospitava il campeggio. Inoltre metteremo in sicurezza i camminamenti e vorremmo aprire il giardino tutto l’anno, ripristinando l’accessibilità anche dalle rampe”. I tempi? “Contiamo di finire l’intervento entro il prossimo settembre, per un costo di 150mila euro. Sarà un regalo a fiorentini e turisti”.
I “parchi avventura”
teleferiche e ponti sospesi, là dove si sfidano le vertigini
P
iccoli e grandi sospesi fra un albero e l’altro. Assicurati con un cavo in acciaio legato all’imbracatura che garantisce la sicurezza ma pronti a sfidare l’ebbrezza di destreggiarsi fra ponti tibetani e altri “passaggi” avventurosi a quota cinque, otto o dieci metri da terra. I “parchi avventura” sono una delle ultime tendenze in fatto di giornate da trascorrere all’aria aperta, mangiando un panino immersi nel bosco e sfidando le vertigini. Quello più grande della Toscana è “Il Gigante”. Si trova a Pratolino, per la precisione nel bosco di Poggio della Garena, di fronte a Villa Demidoff, e comprende dieci diversi percorsi adatti a tutte le età. È gestito dallo staff di “Alberovivo”, che si occupa di introdurre all’attività, fornire tutte le informazioni tecniche necessarie e seguire il percorso di prova, oltre a essere presente per qualsiasi esigenza. Il parco nasce nel 2009 dall’idea di una squadra di esperti arboricoltori tree-climber appassionati di progettazione di parchi avventura, e offre percorsi avventurosi fatti di teleferiche, ponti e corde sospesi, passerelle a mezz’aria, salti nel vuoto e skateboard volanti. Con cinque percorsi dai nomi suggestivi come Pitone, Cobra e Anaconda, un altro parco avventura fiorentino si trova nel bosco di Vincigliata, vicino Fiesole. Il “Tree Experience” vanta i percorsi più lunghi della Toscana e, per gli appassionati, offre anche la possibilità di un’esperienza di “soft air”, grazie all’area attrezzata. S.W.
Uno dei percorsi “sospesi” del parco avventura “Il Gigante”, che si trova alle porte di Firenze
#L’inchiesta
Marzo 2015 | 9
Bentornata primavera/2
a testa in su, per ammirare i “giganti verdi” A caccia degli alberi più antichi (e alti) sparsi per la città Serena Wiedenstritt Sono diversi i “giganti verdi” di Firenze, gli alberi monumentali che svettano sulla città dall’alto della loro esistenza secolare e delle loro imponenti dimensioni
G
irare per giardini a testa in su. Passeggiare nel verde come in un museo. Li chiamano “giganti verdi” e sono gli alberi monumentali che, dall’alto della loro esistenza secolare e delle loro imponenti dimensioni, rendono speciali alcuni parchi fiorentini. Un monumentale cedro del Libano si trova a Villa Favard, è alto 24 metri per una circonferenza di quasi sei. Un altro esemplare, ancora più maestoso, svetta davanti a Villa Fabbricotti: misura ventiquattro metri per 750 centimetri di circonferenza. A Mantignano è invece possibile incontrare una quercia, tecnicamente Quercus Robur, che arriva a
venti metri d’altezza, anche se la sua circonferenza è di “appena” 280 centimetri. La pianta è particolarmente suggestiva grazie alla sua posizione isolata, per cui sembra davvero dominare il giardino su cui sorge. Un’altra quercia da non perdere si trova all’ippodromo delle Mulina, alle Cascine: è alta trenta metri per un tronco di 4,5 metri. Se comunque querce e cedri sono piuttosto diffusi a Firenze, anche se nella maggior parte dei casi hanno dimensioni più ridotte, una vera eccezione nel panorama botanico cittadino è rappresentata dalla Jubaea Chilensis di quindici metri che si trova nel parco della Villa di Rusciano, in via Fortini. Infine non c’è
bisogno di addentrarsi in un’area verde per restare impressionati dalla grandezza della Gleditzia triacanthos situata fra viale Righi e via Lungo l’Affrico. Una vera forza della natura, alta 23 metri e con una circonferenza di quasi 5,5 metri che “domina” sul traffico. Ma per i parchi si può passeggiare anche a testa in giù, con lo sguardo rivolto verso le targhette che individuano la varietà di questa o quella pianta. A questo proposito, Firenze può offrire lo spettacolo di uno degli orti botanici più antichi al mondo. Nasce nel 1545 il Giardino di piante medicinali, detto Giardino dei Semplici, oggi gestito dall’ateneo fiorentino: momentaneamente chiuso, riaprirà
i battenti ad aprile dopo i danni subiti in occasione della tromba d’aria e della maxi-grandinata del 19 settembre scorso che ha infierito anche su alberi e piante dell’orto botanico. Il giardino, cui si accede da via Micheli, è parte del museo di Storia Naturale e occupa oltre due ettari di terreno, di cui una parte consistente occupata da serre. Proprio nelle serre si trovano le collezioni più pregiate, piante tropicali e subtropicali come Cicadee, Ficus e Palme, oltre a un’antica selezione di agrumi. Non solo, anche l’orto botanico vanta la sua scelta di alberi monumentali: da non perdere quelli centenari come il tasso piantato nel 1720 e la sughera del 1805.
I tre parchi top per... APERITIVO
PANORAMA
PIC-NIC
CORRERE
FESTE CON BAMBINI
1.
1.
1.
1.
1.
2.
3.
Giardino dell’Orticoltura – posizione strategica, a due passi da piazza della Libertà, e tanti prati su cui buttare una coperta per sorseggiare una birra e spilluzzicare un pacchetto di patatine, anche portate da casa. Giardino Caponnetto (lungarno del Tempio) – perfetto per godere una vista spettacolare del tramonto sull’Arno, già dotato di chiosco per aperitivi non troppo elaborati. San Niccolò – in attesa della riapertura della spiaggia sull’Arno, l’appuntamento nell’area verde di fronte alla porta di San Niccolò e sotto le rampe che portano al piazzale Michelangelo è un must per uno spritz in compagnia. Ma va bene anche un analcolico in bottiglietta.
2.
3.
Giardino delle Rose – è sinonimo di primavera, visto che fino a un po' di tempo fa apriva al pubblico solo per un breve periodo in questa stagione. Si trova sotto il piazzale Michelangelo e la sua spettacolare vista è ancora più gradevole se “consumata” passeggiando fra i roseti. Giardino del Dragone – l’accesso principale è da via Trento, dove si affaccia una spettacolare terrazza su Firenze, ma i più sportivi possono anche “arrampicarsi” sulla ripida stradina che parte dall’inizio di via Bolognese. Giardino di Villa Bardini – un passaggio al museo, una visita alle specie botaniche uniche ospitate nel parco e il panorama di Firenze ai vostri piedi. Potrebbe sembrare una meta prettamente turistica, ma non lo è.
2.
3.
Villa Il Ventaglio – prati verdi e ampi per stendere la coperta e iniziare ad apparecchiare: la posizione nascosta dietro viale Volta fa sì che sia facilmente raggiungibile ma protetto dal traffico. Anticamente rappresentava un punto di sosta per i pellegrini diretti a San Domenico. Parco dell’Anconella – il polmone verde di Firenze sud offre grandi spazi, giochi per bambini (per distrarli nell’attesa del momento dell’apertura del cesto) e una suggestiva posizione in riva all’Arno. Giardino dei Cigni (Fortezza da Basso) – una soluzione centrale ma ottimale. I prati si trovano nella parte più interna dell'area, a ridosso della Fortezza e più riparati dal traffico.
2.
3.
Giardino del museo Stibbert - si snoda fra tempietti, limonaia e scuderia il percorso all’interno di questo parco. Indicato per una corsetta leggera intorno al laghetto, i più allenati possono permettersi anche la salita a Villa Fabbricotti. Viale Giuseppe Poggi – in salita, consigliato per i più allenati, non sarà un vero e proprio giardino ma il verde non manca, ed è un must per i runner fiorentini. Perfetto anche d’estate, grazie al percorso completamente ombreggiato. Villa Strozzi al Boschetto – fra Soffiano e Bellosguardo, permette una corsetta piacevole fra ampi vialetti. Si nota anche qui l’impronta lasciata dall’architetto Poggi.
2.
3.
Villa Vogel – dal laghetto al parco giochi con la nave, è la location ideale anche in caso di situazioni meteo incerte, grazie alla stanza e al porticato (che si può affittare). Area Pettini Burresi – in zona Cure, quando il problema è la temperatura troppo alta, offre comodi pergolati per festeggiare all’ombra. È dotato anche di giochi per bambini. Giardino di Borgo Allegri – dietro Santa Croce c’è tutto quello che serve per una festa coi fiocchi, compresi tricicli e biciclettine da prendere in prestito per far giocare i bambini e uno spazio per tenere in fresco il rinfresco.
10 | Marzo 2015
#Società
La città multietnica/1
La strada
nella firenze che arriva da lontano
Quasi 60mila i residenti stranieri. “Il calore dopo la tragedia di Mor e Modou si è un po’ consumato” Sara Camaiora
R
ossi, Bianchi, Ferrari. No, curiosando tra i campanelli dei portoni del quartiere 5 il cognome più diffuso è un altro, Hu. E lo è ormai da tempo, a riprova del fatto che Firenze sta diventando sempre più una città multietnica. Sono circa 59mila i residenti stranieri in città (a gennaio 2015), il 15,5% del totale: la comunità più rappresentata è quella romena con 8.607 persone, segue la peruviana con 6.386, poi la albanese con 5.671 e la cinese con 5.625. Ed è proprio il quartiere 5 quello con il più alto tasso di popolazione straniera, 19.757 residenti al 31 dicembre 2014 contro i 14.506 del quartiere 1. Seguono il quartiere 2 con 11.160, il 4 con 8.593 rappresentanti e, a chiudere, il 3 con 4.540. Se Firenze cresce, d’altronde, è proprio merito degli stranieri: a compensare il calo dei residenti italiani, -9.4 per cento, c’è il vertiginoso aumento di quelli stranieri, +164%. Fino al 2005 sono
stati i cinesi i residenti stranieri più numerosi, nel 2006 sono stati superati dagli albanesi per poi assistere a una forte crescita degli abitanti di cittadinanza rumena: nel 2007, anno in cui il loro paese è entrato nell’Ue, diventano la comunità più ampia in città. Aumento esponenziale anche dei cittadini provenienti dal Perù: tra il 2007 e il 2012 la loro presenza è cresciuta di oltre il 90%, come mai nessun’altra nazionalità. Le principali difficoltà di questa comunità le spiega Lina Callupe, presidente dell’associazione Comunità peruviana: “Il lavoro è il principale problema, ma anche la casa e la burocrazia. Come associazione cerchiamo di indirizzare le persone verso i servizi offerti dal Comune e di favorire l’autonomia della persona, non l’assistenzialismo che non aiuta a integrarsi – spiega – i più sono impiegati al mercato ortofrutticolo, come operatori sociosanitari o ancora trovano opportunità nel lavoro domesti-
Firenze sta diventando una città sempre più multietnica: sono circa 59mila i residenti stranieri in città
co. Chiediamo controlli quando ci sono situazioni di illegalità, come il mercato clandestino delle Cascine: non vogliamo buonismo, tutti i cittadini sono uguali anche nel dover rispettare le regole”. Una delle prime associazioni a formarsi a livello italiano e fiorentino è stata quella dei senegalesi: una comunità che, in città, è stata colpita al cuore dalla strage di piazza Dalmazia del 13 dicembre 2011. “Sono ancora tanti i muri da abbattere e il clima generale non aiuta, ma piuttosto incrementa la diffidenza verso gli stranieri. Il calore e la mobilitazione che ci sono stati dopo la tragedia di Mor e Modou si sono un po’ consumati”, ammette Mamadou Sall, segretario dell’Associazione senegalesi, che conclude: “La burocrazia è ancora un ostacolo per gli immigrati, difficile la ricerca di lavoro: mi è capitato di recente di dover aiutare alcuni ragazzi vittime di truffe e finte assunzioni”.
Anci
immigrazione, la delega al sindaco di prato biffoni C
irca tre volte tanto. Sono 15.957 i residenti di origine cinese – numero che non tiene conto di quelli irregolari – nella vicina Prato, contro i poco più di 5.600 di Firenze. Stiamo parlando di una delle “Chinatown” più estese d’Europa, la principale in Italia, finita purtroppo recentemente alla ribalta delle cronache nazionali per la tragica scomparsa, nel dicembre 2013, di sette persone nel rogo di un’azienda tessile. Una città in cui è quindi necessario lavorare costantemente sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione. E non è un caso che proprio al sindaco Matteo Biffoni sia stata affidata dal presidente dell’Anci Piero Fassino la delega a immigrazione e politiche per l’integrazione, un importante riconoscimento per il Comune toscano ma anche una possibilità, per la città, di diventare centro delle politiche nazionali in questo ambito. “Ringrazio il presidente Fassino per la fiducia che mi ha accordato assegnandomi una delega così importante per il nostro Paese, soprattutto in questo momento di profonda trasformazione sociale – ha dichiarato per l’occasione il sindaco Biffoni – questo incarico ha per me una doppia valenza: quella di fare un servizio all’Anci, dove potranno essere portate avanti politiche innovative su tematiche complesse, facendo tesoro della nostra esperienza pratese, ma è anche un’occasione per fare del bene alla nostra città, potendo portare con ancora maggior forza le esigenze di Prato all’attenzione nazionale e facendo diventare i nostri punti di eccellenza, come l’inclusione scolastica, un modello da seguire”.
Quando la casa è evoluta, sicura e sotenibile
I nostri servizi Verifiche di fattibilità e sostenibilità degli interventi edili Progettazione integrata per ristrutturazioni, consolidamenti, ampliamenti e nuova edificazione Deposito permessi e/o autorizzazioni comunali e regionali Costruzione chiavi in mano di edifici civili, commerciali e industriali Gestione dei cantieri con garanzia di precisione e tempi di consegna certi grazie al sistema costruttivo X-Lam
info@rexlam.it | www.rexlam.it
in via palazzuolo, dove i fiorentini provarono il kebab
Q
ui, per la prima volta, i fiorentini assaggiarono kebab e falafel, da Amon. Qui in seguito sono sorti, uno dopo l’altro, molti negozi stranieri, da macellerie islamiche a supermercati indiani. E se Amon ha chiuso i battenti la scorsa estate, il kebab si può mangiare poco più avanti, da Adel. Via Palazzuolo è una delle strade più multietniche della città: basta percorrerla in tutta la sua lunghezza per notare insegne di diverse nazionalità, accanto ad altre fiorentine doc. Un melting pot che la rende un “unicum” in tutta Firenze. Abdel, marocchino, da un paio di anni ha aperto il suo negozio all’inizio della strada, quasi in piazza Ottaviani, dopo aver lavorato al mercato di San Lorenzo. Più avanti si trova Hawa, che da più di un anno vende vestiti somali e non solo, poi un parrucchiere africano. C’è un centro servizi per immigrati che si occupa anche di stampa e distribuzione di pubblicità, gestito da un giovane pakistano a cui moltissimi connazionali, spiega, si rivolgono per un aiuto a trovare occupazione. Tra le tante macellerie islamiche c’è quella di Abdul, che ha aperto da un paio di anni: “Qui – ammette – i clienti non mancano”. Sempre qui ha sede “Gli Anelli Mancanti”, associazione che si occupa di integrazione e che offre assistenza a tutto tondo agli stranieri, da corsi di alfabetizzazione di italiano a consulenza legale, oltre a organizzare mercatini multietnici e altre iniziative. In via Palazzuolo c’è anche un ristorante etiopeeritreo: Reshan lo ha aperto nel 2009, dopo aver lavorato per otto anni in vari locali, facendo un po’ di tutto, dalla cameriera alla lavapiatti, per poi decidere, come racconta, di mettere a frutto la sua passione per la cucina. Odori, colori e sapori lontani si mescolano in un’atmosfera tutta particolare: siamo in un angolo di centro storico caratteristico ma anche delicato, in cui non sono mancati negli ultimi anni problemi di sicurezza e degrado, come lamentano commercianti, italiani e stranieri, e residenti, alcuni dei quali segnalano, attraverso la pagina Facebook Palomar, le difficili situazioni che qui si verificano.
#Società Commercio
Marzo 2015 | 11
La città multietnica/2
il giro del mondo in un pugno di piazze
quando lo shopping diventa internazionale “Passeggiate migranti” in riva all’Arno per scoprire
N
on importa macinare migliaia di chilometri per portare a casa sapori insoliti o sfoggiare un look etnico. Per arrivare fino in Russia c’è il gran bazar di via Ventisette aprile, in zona San Marco, frequentatissimo da chi è originario dei paesi dell’ex Unione Sovietica per alimenti, dolci e cosmetici. I più gettonati? “Le aringhe in salamoia – rispondono dalla bottega, oggi gestita da ucraini – e lo zefir, un dolcetto con purè di frutta, albumi e gelatina”. Spostandosi verso il Medio Oriente, la prima macelleria halal di Firenze, che offre carne lavorata secondo i dettami dell’Islam, si trova dal 1997 dietro il Duomo, in via dell’Oriuolo. Qui un cliente su dieci è italiano. Spezie, hummus, salumi (ma non di origine suina) e dolciumi sono il piatto forte del negozio kosher di via dei Pilastri, uno dei più conosciuti per i cibi adatti agli ebrei osservanti. L’Africa ha casa tra la zona di San Lorenzo (via Panicale è affollata di parrucchieri afro, niente messa in piega ma un tripudio treccine) e Santa Maria Novella. Al 60 rosso di via Palazzuolo ha aperto da un anno un piccolo negozio di vestiti. Arrivano da ogni parte del globo: Somalia, paesi arabi e perfino Olanda. “Questa strada è il luogo ideale per un negozio di abiti multietnico”, dice una delle due socie, Hawa, somala, conosciuta da tutti semplicemente come Sara. Il Giappone ha la sua libreria da dieci anni in via Romana, Italia Shobo Firenze: sugli scaffali romanzi, saggi, manuali per origami e discipline orientali. In fatto di capelli, la Cina è ormai sempre più presente e alcuni cino-coiffeur sono diventati una sorta di istituzione, come a Firenze sud il parrucchiere “Stella”, nome italiano ma staff al 90 per cento cinese. Infine, per restare in Europa, l’Olandese Volante dal 1999 in via San Gallo è un must per i cioccolatini ripieni (ne ha quaranta tipi diversi). La farmacia Münstermann di piazza Goldoni, nata dall’idea di un tedesco nel 1897, è stata la prima a portare l’omeopatia a Firenze, mentre Jullian è una bottega di cibo francese aperta l’anno scorso da due fratelli d’Oltralpe in via Romana: offre vini, formaggi e altre prelibatezze introvabili in riva all’Arno. G.C.
una faccia poco conosciuta del capoluogo toscano Gianni Carpini
È
un giro del mondo in una manciata di piazze. Erii, nome nipponico a cui i genitori hanno aggiunto una “i” in onore dell’Italia, tra una tappa e l’altra spiega le tradizioni giapponesi. Jackline, con le sue lunghe treccine, racconta di quando – arrivata dal Kenya – si trovò nei panni dell’aiuto vigile. E ancora, Zakaria, origini algerine, accompagna il gruppo dentro la “moschea” di Borgo Allegri. Haswell è un insegnante missionario che viene dal Malawi, Nina e Guilherme una coppia di brasiliani trapiantati all’ombra del David. È il loro sguardo a guidare i turisti urbani tra vicoli e stradine alla scoperta di una faccia poco conosciuta della città: due ore di passeggiata, tanti dettagli a chilometri zero che portano lontano. Il percorso si snoda intorno al melting pot in salsa fiorentina di via Palazzuolo, divisa tra botteghe tradizionali, macellerie islamiche e kebabbari, o nel cuore di Sant’Ambrogio,
Una delle “passeggiate migranti” svolte a Firenze, alla scoperta di una faccia poco conosciuta della città
Per info e prenotazioni:
055.3220895 cittamigrande@oxfam.it
nella sinagoga e nel centro di preghiera musulmano, nelle associazioni e nei ristoranti esotici. Il progetto Mygrandtour (www. mygrantour.org) è nato nel 2010 a Torino grazie ai fondi europei e a un pool di associazioni fra cui Oxfam Italia e la cooperativa di turismo responsabile Viaggi solidali. Nel 2013 è poi arrivato a Firenze, Roma, Genova e Milano. In pochi anni undicimila persone hanno partecipato alle “passeggiate migranti” nelle cinque città. E oggi questa esperienza si sta espandendo a macchia d’olio in Italia e in Europa. L’anno scorso, in riva all’Arno, una ventina di immigrati di prima e seconda generazione hanno imparato l’abc dell’accompagnatore interculturale. Alcuni sono fiorentini quasi dalla nascita, come Erii, che qui ha spento la prima candelina. Jackline è arrivata in Italia da due decenni. Altri hanno varcato il confine da una manciata di anni, portando con loro tradizioni, storie
e speranze. “È un viaggio sulle tracce delle migrazioni di ieri e di oggi e su come queste abbiano arricchito Firenze – racconta Stefania Carrara di Oxfam Italia, che segue il progetto – non è un esperto a parlare, sono racconti in prima persona. Abbiamo lasciato da parte gli aspetti turistici e gastronomici per concentrarci sull’incontro di culture e religioni”. Tutti parlano l’italiano, c’è addirittura chi ha una “c” aspirata da far impallidire gli autoctoni. “Per loro queste escursioni sono anche un’occasione di reddito – aggiunge Carrara – ci vogliono preparazione e impegno per condurre le passeggiate”. Le visite sono aperte a tutti, grandi e piccini. Molte anche quelle dedicate alle scuole. Per partecipare basta prenotare il tour, che costa tra i cinque e i dieci euro: in alcuni casi è prevista anche una degustazione. E presto arriverà un terzo itinerario nell’ombelico multietnico di Firenze, San Lorenzo.
C’É UN TELEFONO. SI CHIAMA CHARLIE. E’ UN AMICO. SE HAI UN PROBLEMA CHARLIE RISPONDE. È GRATUITO. WWW.PIANETACHARLIE.IT DONA IL 5x1000 A CHARLIE TELEFONO AMICO Codice Fiscale 90022810502
12 | Marzo 2015
#Focus
Il mese in rosa
da beatrice alla hack, le “signore” di firenze
Sono tante le personalità importanti che hanno fatto la storia della città Valentina Veneziano
S
e la “festa della donna” è diventata nel tempo – come sostengono in molti – una ricorrenza fin troppo “commerciale”, tra il giallo delle mimose e i bigliettini di carta sui tavoli prenotati, non va però dimenticato il suo vero significato, fatto di conquiste sociali e politiche e di battaglie contro frustranti discriminazioni. Nel corso degli anni si sono trasformati la fisionomia della donna e il suo ruolo nella società, nella politica e nella famiglia. Alcune libertà sono state raggiunte, altre sono ancora da ottenere, ma aleggia, nell’aria primaverile di marzo, una consapevolezza che forse alcune donne del passato possedevano già. Firenze vanta importanti personalità femminili, alcune delle quali sono nate e cresciute sul territorio fiorentino mentre altre vi hanno “solo” soggiornato, apportando cambiamenti radicali nelle arti e nelle scienze, nella storia della città o dell’intero paese. Beatrice Portinari (Firenze, 1266) fu, secondo vari critici letterari, la figura storica che ispirò il personaggio dantesco di Beatrice. Caterina de’ Medici (Firenze, 1519) rimase fedele alla lingua, al modo di vestire e di vivere della sua patria italiana pur soggiornando in ambiente francese. Di lei si è scritto di tutto, eppure in pochi ricordano che fu la prima a distinguere le portate
salate da quelle dolci e che fu lei a introdurre le mutande nel vestiario delle dame di corte. Anna Maria Luisa de’ Medici (Firenze, 1667) fu l’ultima discendente della casata fiorentina e grande appassionata d’arte, colei che stipulò nel 1737 il famoso “Patto di famiglia”. Firenze deve a lei parte di quello che possiede. Anna Maria Enriques Agnoletti (Bologna, 1907), medaglia d’oro al valor militare, svolse attività politica e partigiana a Firenze. L’Archivio di Stato le ha dedicato una targa nel 2005. Margherita Hack (Firenze, 1922) fu la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, icona del pensiero libero e capace di spiegare la scienza con estrema semplicità. Firenze ricorda ancora, fra le altre cose, la sua indimenticabile lezione in piazza della Signoria nel 2008. Oriana Fallaci (Firenze, 1929) fu scrittore (come preferiva essere chiamata), giornalista, attivista, appassionata e passionale. Aveva un forte legame con il mondo e le sue vicende e un grande amore per i viaggi, che rafforzavano il suo spirito fiorentino. Diceva: “Sono nata a Firenze. Fiorentino parlo, fiorentino penso, fiorentino sento. Fiorentina è la mia cultura e la mia educazione. All’estero, quando mi chiedono a quale paese appartengo, rispondo: Firenze. Non Italia. Perché non è la stessa cosa”.
Sono molte le personalità “in rosa” che il capoluogo toscano può vantare: tra loro c’è Margherita Hack, la “signora delle stelle”
Arte
In strada
quelle statue al femminile
a spasso tra le (poche) vie intitolate alle donne
N
on sono molte le statue di donne presenti nella bella Firenze. Non almeno quanto quelle che raffigurano uomini. Ci sono la “misteriosa” testa di marmo della Berta, posta nel muro della chiesa di Santa Maria Maggiore, la statua dell’Elettrice Palatina di Ivo Barbaresi e le sei sculture, allineate lungo la parete, della Loggia dei Lanzi. La più discussa (e forse la meno amata) in città è però la statua di Michelangelo Pistoletto a Porta Romana. Impossibile non notarla: “Dietrofront” (1981-1984) è il suo nome, e si trova proprio al centro della rotatoria, di fronte alle vecchie mura di Firenze. “Dietrofront” fu presentata per la prima volta nella personale dell’artista al Forte Belvedere e fu installata successivamente nel piazzale di Porta Romana. L’opera è composta da due figure femminili in marmo: la prima è in posizione verticale, rivolta verso via Senese, mentre la seconda è posta sopra la testa della prima, come se fosse in equilibrio, con lo sguardo verso le mura fiorentine. La scultura è bidirezionale e si spinge verso il mondo uscendo da Porta Romana per poi tornare a Firenze. È la modernità che ritorna verso il capoluogo toscano dopo il suo viaggio nel mondo perché, come spiegò Pistoletto, “è un continuo partire da Firenze, tornare a Firenze e ripartire da Firenze con una prospettiva che fa tesoro del passato”. “Dietrofront”, però, non sembra aver mai convinto troppo i fiorentini. C’è chi la chiama la statua con il mal di testa, chi vorrebbe sostituirla con dei fiori, chi portarla in un magazzino e chi, addirittura, darebbe volentieri una mano a spostarla. V.V.
I
“Dietrofront”, la statua che si trova a Porta Romana, è una delle più “discusse” tra quelle presenti in città
n Italia le donne sono più numerose degli uomini. Ma se parliamo delle vie fiorentine intitolate alle rappresentanti del gentil sesso le cose cambiano, perché Firenze ne possiede ben poche. Tra queste ci sono lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici, ricordata per il “Patto di famiglia” con cui fece in modo che restassero assicurate in perpetuo a Firenze le collezioni d’arte, via Lucrezia Mazzanti, via Eleonora Fonseca Pimentel e viale Florence Nightingale, alle Cascine, la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. Da ricordare anche via Caterina Franceschi Ferrucci, che fu la prima donna a essere accolta nell’Accademia della Crusca. V.V.
Per la tua pubblicità su il Reporter chiama il numero 055 6585939 oppure invia una mail a info@edizionibunker.it
#Focus
Marzo 2015 | 13
Lo spazio
gli animali avranno il loro cimitero Un progetto molto atteso: da decidere dove sorgerà Elisabetta Pini
A
Firenze o a Scandicci. Cittadino o metropolitano. Sono le variabili in campo per un progetto atteso da molti: la realizzazione di un cimitero per gli animali. Palazzo Vecchio aveva indicato un’area idonea a Ugnano, ma nella vicina Scandicci sono già stati adibiti a questa funzione sei ettari di terreno: così, data la vicinanza tra le due zone, ecco l’ipotesi di un unico cimitero “metropolitano” per gli amici dell’uomo. “Sono in corso valutazioni sull’ubicazione più adatta e quella di Scandicci, data la sua vastità, potrebbe essere sufficiente per le esigenze dell’area metropolitana, considerando che quella da noi in precedenza individuata a Ugnano dista pochissimo”, spiega Elisabetta Meucci, assessore alle politiche del territorio del Comune di Firenze. Resta insomma da stabilire il luogo preciso, ma sembra ormai davvero esserci la volontà
da parte dell’amministrazione di concludere un “atto di civiltà”, come l’ha definito Leonardo Bieber, consigliere comunale e presidente della Commissione urbanistica che, per primo, ha sollevato la questione in Palazzo Vecchio. Sua l’iniziativa della mozione “per la realizzazione di un cimitero d’animali d’affezione a Firenze”, che invita la giunta “a promuovere, nell’ambito della pianificazione urbanistica, la localizzazione di uno spazio per la realizzazione di un cimitero per animali d’affezione” e “a valutare e tener conto per l’individuazione dell’area suddetta della eventuale realizzazione di servizi ed infrastrutture funzionali all’area cimiteriale (per esempio un forno crematorio)”, dopo essere stato promotore di una risoluzione per “consentire l’ingresso degli animali da compagnia nelle strutture sanitarie”. “È ormai sempre più riconosciuta l’importanza della relazione
affettiva con gli animali, la loro valenza sociale, è dimostrato scientificamente anche il loro beneficio sulla salute di persone malate – sostiene Bieber – circa un fiorentino su due possiede animali, è un’esigenza sacrosanta dare a queste persone un luogo adeguato per seppellirli, anche per evitare un problema sanitario. E dopo la nuova legge regionale in materia, anche per Firenze è giunto il momento di fare qualcosa”. La Toscana è una delle poche regioni italiane a essersi già dotata di una normativa che disciplina i cimiteri per animali d’affezione, snellendo le procedure burocratiche: ai Comuni la facoltà di individuare, nell’ambito della pianificazione urbanistica, le zone idonee alla loro localizzazione, agli enti pubblici o privati i compiti di realizzazione e gestione, previa stipula di autorizzazioni e convenzioni. Il tutto nel rispetto delle esigenze ambientali e di salute pubblica.
In arrivo anche a Firenze (o alle sue porte) un cimitero per gli animali
Nel resto del mondo
rin tin tin riposa in francia, a new york c’è perfino un leone
C’
è perfino un leone che riposa a Hartsdale, il cimitero per animali più antico d’America, sorto alla fine dell’800 a New York. Ospita invece il pastore tedesco che recitò la parte di Rin Tin Tin nella celebre serie tv il “Cimetière des chiens”, il cimitero dei cani di Asnières-sur-Seine, nord-ovest di Parigi, inaugurato sempre nella fine dell’800. Altre spoglie di cani “eroi” si trovano al National War Dog Cemetery, sull’isola di Guam: si tratta degli animali caduti in servizio con la marina militare Usa durante la seconda guerra mondiale. E ancora, a Londra sono almeno una decina i luoghi in cui è possibile piangere i propri amici a quattro zampe, mentre ha chiuso i battenti a inizio ‘900 il vittoriano cimitero di Hyde Park, dove sono presenti centinaia di tombe. Si possono però trovare cimiteri per animali d’affezione anche senza dover varcare i confini nazionali. A Roma ne esiste uno già dagli anni ’20, grazie all’iniziativa di un privato, mentre Genova e Milano si stanno attrezzando per avere il loro nel corso di quest’anno. Ma basta allontanarsi anche solo di qualche chilometro da Firenze per imbattersi in altri esempi, come a Prato, dove esiste una struttura apposita gestita dall’associazione “L’orma” in un’area di 2.500 metri quadrati immersa nel verde di San Giorgio a Colonica, a San Miniato o ancora nella campagna grossetana, precisamente nel comune di Gavorrano, dove si trova un altro grande cimitero che si estende su ben quindicimila metri quadri di terreno. E.P.
14 | Marzo 2015
#Tendenze
Chirurgia estetica
“ritocchini”, chi (e che cosa) si rifà in toscana Reggono gli interventi classici I clienti? Di tutte le fasce d’età
Serena Wiedenstritt
I
l bello nella città del bello per eccellenza. Questa l’intuizione del professor Vincenzo Del Gaudio, medico chirurgo specialista in chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva, che da tre anni porta nel capoluogo toscano il congresso nazionale di chirurgia estetica. Nel 2015 il convegno dedicato alle novità del settore si tiene al Grand Hotel Baglioni dal 13 al 15 marzo: in programma l’intervento di ospiti internazionali e workshop su temi specifici. Al centro della tre giorni le novità e le ultime tendenze in merito ai cosiddetti “ritocchini”: con il professor Del Gaudio cerchiamo allora di saperne qualcosa di più su questo settore, per capire chi, e che cosa, si “rifà” nella nostra regione. Professor Del Gaudio, cosa sta succedendo nel mondo della chirurgia estetica? Si sta andando sempre più verso una volgarizzazione del settore, intesa in senso buono. La tecnologia in questo campo, come in tutti gli altri, progredisce, e gli interventi diventano sempre meno invasivi e meno stressanti per il paziente. Ad esempio, recentemente si è molto perfezionata la tecnica di anestesia. In altre parole, la tendenza è a una chirurgia estetica “mordi e fuggi”, all’americana.
Quali sono gli interventi più richiesti? Passano gli anni ma le clienti continuano a chiedere aumento del seno e liposcultura, gli uomini puntano su liposcultura, soprattutto dell’addome, e rinoplastica. Quanto si “rifà” la Toscana, rispetto alle altre regioni? In Toscana storicamente c’è un numero consistente di chirurghi estetici, anche se questi numeri da soli non sono significativi. Grazie all’evoluzione della tecnologia i prezzi stanno scendendo? In parte sì, ma è sempre meglio stare attenti alle offerte troppo convenienti. Oltre all’intervento ci sono spese fisse come la clinica, l’anestesista e altro. Con l’aumento della domanda si è assistito anche all’aumento dell’offerta, ma talvolta di bassa qualità. Chi è il toscano tipo che decide di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica? Non c’è un identikit definito, sicuramente si tratta di una persona sicura di sé, aperta all’esterno e con una vita sociale attiva. I nostri clienti coprono tutte le fasce di età, ma lasciatemi sfatare il mito delle giovanissime che fanno la fila per rifarsi il seno: io, nel mio studio, non ne ho mai viste.
A Firenze il congresso nazionale di chirurgia estetica: ecco chi, e che cosa, si “rifà” nella nostra regione
Gli aspiranti medici
anestesia la più richiesta, tossicologia fanalino di coda
N
on solo chirurghi estetici. Gli aspiranti medici fiorentini puntano a diventare soprattutto anestesisti e a specializzarsi in chirurgia generale. Se i posti messi a bando a Firenze nel 2012/13 – dall’anno accademico 2013/14 il bando per l’ammissione alle scuole di specializzazione di area sanitaria è nazionale e non per ateneo – per Anestesia erano quattordici, in cinquantasei avevano presentato domanda. Ancora più stretta la strada per diventare chirurghi: a fronte di sette posti si erano candidati in cinquanta. Ambita anche la specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare: per otto posti erano arrivate 48 domande. Quarta classificata fra le specializzazioni più richieste dai dottori in medicina fiorentini la pediatria: 43 domande per dodici posti. Piuttosto quotata anche la cura degli anziani, con Geriatria che ha registrato 37 domande per sette posti, superata però da Medicina interna con 39 domande per nove posti. Fanalino di coda nel 2012/13 è stata Tossicologia, con appena otto domande per due posti. Con la sicurezza, però, che solo in sei sarebbero rimasti scontenti. Meno richieste anche le specializzazioni in Medicina nucleare e Medicina del lavoro, con dieci domande ciascuna, con la differenza che i posti per quest’ultima erano tre e solo due quelli per Medicina nucleare. Si piazzano a metà classifica Medicina di emergenza (24 domande per tre posti), Ginecologia e Ostetricia (21 domande per sette posti), Psichiatria (27 domande per sette posti) e Radiodiagnostica (33 domande per sette posti). S.W.
Gli aspiranti medici fiorentini puntano a diventare soprattutto anestesisti e a specializzarsi in chirurgia generale
TRASLOCHI NAZIONALI SOPRALLUOGHI DA PARTE DI PERSONALE QUALIFICATO
TR ASLOCHI
INTERNAZIONALI SPEDIZIONI TERRESTRI, AEREE E MARITTIME Curiamo ogni aspetto del trasloco: dalla gestione di tutte le procedure burocratiche e doganali previste alla copertura assicurativa “All Risk”, dall’esecuzione materiale del trasloco all’assistenza all’estero tramite un network di aziende qualificate
MONTAGGIO E SMONTAGGIO ARREDI
FORNITURA MATERIALE DA IMBALLO
TEMPORARY
SCALE AEREE PER OGNI ESIGENZA
STORAGE
MOVIMENTAZIONE CARICHI PESANTI (ES. PIANOFORTI E CASSEFORTI)
Deposito e custodia di mobili, arredi e generi vari
RICHIESTA PERMESSI DI SOSTA E DI CARICO E SCARICO
I nostri magazzini sono muniti di impanto d’allarme, sistema antincendio e, grazie ad appositi container di legno di varie metrature, sono attrezzati per conservare i beni al riparo dalla luce, dalla polvere e dall’influenza di agenti atmosferici
POLIZZE ASSICURATIVE A COPERTURA DI OGNI RISCHIO
PREVENTIVI E SOPRALLUOGHI GRATUITI
CHIAMA 055 7323593
CFT società cooperativa. Piazza Eugenio Artom, 12. 50127 Firenze. Tel. +39 055 428969 Fax +39 055 7472202 | info@gruppocft.it
P.iva 00764010484
16 | Marzo 2015
#Cultura Agenda
On stage
Serra yilmaz, a Firenze come a casa
Dopo il successo de L’ultimo harem, l’attrice turca interpreta a Rifredi il nuovo spettacolo di Savelli Ludovica V. Zarrilli
I
l Reporter l’aveva intervistata giusto un anno fa, Serra Yilmaz, attrice turca icona del regista cinematografico Ferzan Ozpetek e da undici anni protagonista indiscussa del palcoscenico del Teatro di Rifredi con L’ultimo harem, ispirato alle Mille e una notte. Proprio in occasione del decennale di questo spettacolo di successo Serra raccontò che le sarebbe piaciuto tornare sul palco fiorentino con uno spettacolo nuovo. Detto fatto. Angelo Savelli – storico regista teatrale che la dirige anche ne L’ultimo harem – ha appena dato vita a una rappresentazione che sembra cucita addosso all’attrice. La bastarda di Istanbul, così si intitola la nuova messinscena (dal 3 al 15 marzo), è ispirata all’omonimo romanzo della scrittrice turca Elif Shafak (che per la prima volta in assoluto ha concesso in esclusiva i diritti per la sua messa in scena). In occasione del centesimo anno dal genocidio armeno – che ricorre il
24 aprile – La bastarda di Istanbul accende un faro sul dramma vissuto da quella popolazione all’inizio del secolo scorso grazie al racconto di due donne. “È la storia del rapporto tra due Paesi – spiega Savelli – la Turchia e l’Armenia, ma è anche la storia del rapporto tra un coro di voci femminili, due in particolare”. Otto attori sul palco, di cui sette donne, una forte componente femminile che affronta con maestria e coraggio un tema ancora scottante: la rimozione di quegli eventi che cento anni fa aprirono l’annosa questione armena. Angelo Savelli, grazie all’adesione dell’autrice e contando sull’interpretazione, al tempo stesso ironica e appassionata, di Serra Yilmaz, porta in scena questa saga inter-etnica, sperimentando una drammaturgia epica, dove i personaggi si raccontano in terza persona, realizzandola grazie alle video-scenografie di Giuseppe Ragazzini, già collaboratore di Fabio Fazio, Ornella Vanoni e
Avion Travel. “Grazie alle videostazioni di Giuseppe – continua Savelli – attraversiamo tutto il mondo passando dall’Arizona alla Turchia, approfittando della vastità del palcoscenico per mettere in scena una storia epica, molto forte”. Per prendere parte allo spettacolo, dopo L’ultimo harem (che ha visto l’ultima replica lo scorso 15 febbraio) Serra Yilmaz si è fermata a Firenze per quasi due mesi tra studio, prove, debutti e repliche. “Sono sempre felice di tornare, questa è un po’ una seconda casa per me”. Così il Teatro di Rifredi getta ponti tra Oriente e Occidente, raccontando storie, affrontando tematiche mai banali e coinvolgendo il pubblico. “Già in passato su questo palco avevamo provato la mise en espace di diversi testi ambientati in Turchia e La bastarda di Istanbul piacque subito tantissimo sia a noi che al pubblico”. Lo spettacolo piacerà altrettanto? Non resta che vederlo dal vivo. Che si alzi il sipario.
A Palazzo Strozzi
Cartellone/1
Cartellone/2
arrivano i bronzi ellenistici
cinema ma non solo: il medio oriente torna protagonista ad aprile in città
undici candeline per il “lucca film festival”. nel segno di David Cronenberg
C
S
Serra Yilmaz sarà sul palco del Teatro di Rifredi fino al 15 marzo con “La bastarda di Istanbul”, spettacolo ispirato all’omonimo romanzo di Elif Shafak
Web
teatrodirifredi.it Fb: teatrodirifredi
D
opo un anno da record la strada era segnata. Sfiorate le 350mila presenze con le acclamate mostre “Pontormo e Rosso fiorentino” e “Picasso e la modernità spagnola” nel 2014, la nuova stagione di Palazzo Strozzi si inaugura con un’altra esposizione di livello internazionale, stavolta dal sapore classico. E replicare certi numeri è possibile. Arriva “Potere e Pathos. Bronzi del mondo ellenistico”, aperta dal 14 marzo al 21 giugno, prima tappa di una tournée che nell’estate passerà per Los Angeles e il prossimo inverno sarà a Washington. Monumentali statue di divinità, atleti, eroi della mitologia e personaggi della storia popoleranno le sale della dimora rinascimentale in un percorso che si propone di contestualizzare ogni opera, raccontandone le tecniche di produzione, fusione e finitura. Le statue sono affiancate a ritratti di personaggi storici in un percorso che conduce il visitatore alla scoperta delle affascinanti storie dei ritrovamenti di questi capolavori, la maggior parte dei quali avvenuti in mare, oppure attraverso scavi archeologici che pongono i reperti in relazione ad antichi contesti. A differenza di precedenti esposizioni, la mostra si propone di contestualizzare le sculture investigando anche – come detto – il processo di produzione, quello di fusione e le tecniche di finitura. Arriveranno a Firenze alcuni dei maggiori capolavori del mondo antico, provenienti dai maggiori musei archeologici italiani e internazionali: il Moma di New York, il British Museum di Londra, il Prado di Madrid, il Louvre di Parigi, i Musei Vaticani e i Musei Capitolini di Roma, il Museo archeologico di Atene, quelli di Creta e Salonicco, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, gli Uffizi e il Museo archeologico di Firenze. Il 2014, intanto, è stato l’anno dei 190mila visitatori per Picasso, tra i quali almeno ventimila studenti, e degli oltre 150mila per Pontormo e Rosso Fiorentino, mostra premiata con l’Apollo Award come migliore esposizione dell’anno. Questo sarà invece l’anno dei bronzi ellenistici e, da settembre, di “Bellezza divina – arte sacra da Gauguin a Fontana”. Due ottimi presupposti per confermare Palazzo Strozzi tra i grandi musei d’arte di livello internazionale. A.T.
A Palazzo Strozzi si inaugura la mostra “Potere e Pathos. Bronzi del mondo ellenistico” (14 marzo-21 giugno)
Web palazzostrozzi.org Tel. 055.2645155
inema, arte, musica, libri, dibattiti e cucina: ce n’è per tutti i gusti nell’edizione numero sei del “Middle East Now”, in programma in città dall’8 al 13 aprile. Sarà il tema del viaggio il fil rouge che unirà le quaranta proiezioni – quasi tutte anteprime italiane ed europee – in cartellone, tra lungometraggi, cortometraggi, documentari e film (anche d’animazione) che tra il 2013 e il 2015 sono stati prodotti in Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Giordania, Emirati Arabi, Afghanistan, Siria, Bahrein, Algeria e Marocco. Presente anche l’artista Nasser Al Zayani, per realizzare la mostra “Finding the Middle East in Florence”. E spazio pure ai workshop educativi per bambini che, all’interno di “Middle East for Kids”, avranno l’opportunità di vestire i panni di cronisti per intervistare (a modo loro) gli ospiti del festival. S.M.
arà il regista, sceneggiatore, produttore e scrittore canadese David Cronenberg a spegnere l’undicesima candelina del “Lucca Film Festival”, l’appuntamento annuale che celebra la cultura cinematografica spaziando dal mainstream allo sperimentale (15-21 marzo). Non solo proiezioni, ma anche mostre, convegni, incontri e performance nella rassegna che, da quest’anno e per le prossime tre stagioni, si unisce al “Festival Europa Cinema” di Viareggio. Il risultato è una doppia location di eventi e mostre, che rimarranno aperte fino al 3 maggio. Tra queste anche un’anteprima italiana: “Evolution” (Fondazione Ragghianti-Lucca), creata dal Toronto International Film Festival, dedicata alla carriera dell’artista canadese e allestita con centinaia di oggetti e costumi di scena, disegni, schizzi, foto e filmati inediti. I biglietti del festival sono disponibili sul sito www.luccafilmfestival.it. S.M.
la primavera esplode in palazzetti e teatri: via a una stagione di eventi e concerti
P
rimavera, profumi, fiori e... spettacoli. Questo marzo porta in città una vasta gamma di concerti ed eventi. Non mancano le opportunità per gli appassionati di teatro, dall’adattamento della pellicola omonima di Bergman, “Sinfonia d’autunno”, alla Pergola tra il 10 e il 15 marzo, a “La bastarda di Istanbul” dal 3 al 15 marzo al teatro di Rifredi, passando per il Puccini, dove il 4, l’11 e il 18 va in scena “Non vorrei parlare d’amore”, performance diretta e interpretata da Riccardo Rombi, preceduta da una degustazione. Prosegue la stagione concertistica dell’Ort il 12 marzo al teatro Verdi, con il direttore Jonathan Stockhammer e la pianista Lilya Zilberstein alle prese con Beethoven, Haydn e Bartok. Si balla sui ritmi balcanici di Goran Bregovic il 13 marzo all’Obihall, mentre tutt’altro tipo di sonorità è previsto la sera successiva al Viper Theatre grazie al trio indie-rock Blonde Redhead. Giunge alla sua ventesima edizione l’Irlanda in Festa: per l’occasione il 17 marzo l’Obihall ospita gli “italoceltici” Whisky Trail e la band folk metal Dalriada. Si torna alla Pergola dal 17 al 22 con l’Enrico IV di Shakespeare, mentre per i cinefili l’appuntamento è all’Odeon dal 20 al 29 con il Korea Film Fest, la rassegna dedicata al cinema sudcoreano, 34 lungometraggi e 20 corti, la maggior parte dei quali in anteprima nazionale. Arriva poi alla Flog il 21 marzo il cantautore degli “anni zero”, ovvero Le luci della centrale elettrica (nella foto), progetto musicale dietro cui si cela il ferrarese Vasco Brondi. Doppietta il 23 e 24 marzo al Verdi per una delle più note voci femminili italiane, Fiorella Mannoia, mentre il 25 al Mandela Forum Francesco De Gregori presenta live Vivavoce, la sua ultima fatica discografica in cui riarrangia molti grandi successi. Per gli amanti della classica il 26 al Verdi c’è Salvatore Accardo con musiche di Mozart, Spohr e Schonberg. Sabato 28 si può optare per il folk dei Modena City Ramblers alla Flog o per un salto negli anni ’80 con gli Spandau Ballet al Mandela Forum.
#Cultura
Marzo 2015 | 17
L’iniziativa
“Abbraccia il Battistero”, i clienti diventano mecenati 2.0 Collaborazione tra Unicoop Firenze e Opera di Santa Maria del Fiore per il restauro del monumento Andrea Tani
S
arà un carrello della spesa a salvare il Battistero? Si direbbe di sì: è iniziata “Abbraccia il Battistero”, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Unicoop Firenze e Opera di Santa Maria del Fiore per sostenere l’intervento di restauro di uno dei monumenti simbolo della città. Molti l’avranno già notato: dal gennaio scorso all’ingresso dei supermercati sono comparsi alcuni banchetti informativi con una cassetta per raccogliere donazioni libere di almeno 5 euro, che possono essere effettuate anche alla cassa “scalando” i punti accumulati sulla carta socio. Tutto il ricavato andrà a sostenere il maxi restauro diretto e finanziato dall’Opera di Santa Maria del Fiore, un intervento da un milione e 800mila euro iniziato nel marzo scorso. Un progetto innovativo, oltre che utile, grazie al quale si potrebbe aprire una nuova strada per il fi-
nanziamento del patrimonio culturale. L’idea è nata nel momento in cui, all’inizio dell’anno, il sindaco Dario Nardella ha detto basta ai cartelloni pubblicitari affissi intorno alle pareti del Battistero, usate come spazi commerciali da affittare. Così l’Opera si è dovuta mettere a studiare nuove soluzioni. La proposta di Unicoop ha convinto subito ed è nata la grande campagna di crowdfunding che trasformerà migliaia di consumatori in mecenati 2.0, al punto che, se lo vorranno, il loro nome resterà scritto sul registro dei benefattori conservato nell’Archivio dell’Opera, una delle più antiche e complete testimonianze di secoli di storia della città. L’obiettivo è salvare il Battistero. Perché proprio di una questione di salvezza si tratta: rimaste per settant’anni senza interventi sostanziosi (l’ultimo restauro generale fu quello eseguito dal 1938 al 1944), le otto facciate
Il Battistero Courtesy Opera di Santa Maria del Fiore Foto Ghigo Roli
esterne e la copertura del monumento si presentano rovinate dalle incrostazioni nere e dai depositi di sostanze inquinanti, con gli elementi marmorei che, nel tempo, si sono degradati. L’operazione fa parte del più ampio progetto di riqualificazione dell’intera piazza del Duomo, nel quale rientrano la pulitura e il restauro delle pareti di tutti i monu-
menti per un totale di quarantamila metri quadrati di superfici marmoree su cui intervenire. Un’altra novità per i soci Unicoop Firenze: le visite guidate al Battistero con l’accesso ai matronei. Durano un’ora, costano dieci euro, sono organizzate in gruppi di quindici persone al massimo e la prenotazione è obbligatoria.
Le strade di Mr. Moskovitch | Terza puntata Nella puntata precedente i due protagonisti erano rimasti in attesa di qualcosa – o meglio, di qualcuno – in un hotel del centro di Firenze. Ora, complice l’autore Domenico Luigi Cena, li ritroviamo alle Cascine. I loro destini si sono davvero incrociati. Cosa succederà adesso? Non resta che scoprirlo.
Dove si scopre che la vita è sorprendente. Basta saper guardare Camminando sul lungarno, prima, Helen aveva chiesto a Boogey: “Dove mi porti?”. “In uno dei posti dove la vita di Firenze pulsa con prepotenza”, era stata la sua risposta. - Tu di cosa ti occupi? - Ho scritto, ma bisognerebbe prendere l’annuario degli scrittori del secolo scorso per ricordarsi di me. I gomiti dei due, camminando, continuavano a sfregarsi più del necessario, inspiegabilmente. Ed Helen, a un certo punto, aveva preso anche una storta cascando dagli alti tacchi che indossava. Si era aggrappata istintivamente a lui. - E tu cosa fai? - Non sei andato a cercarmi su Google, ieri? - No, ho pensato di farlo ma non l’ho fatto. Ho pensato che eri qui, ed era meglio. *** Così, quasi a braccetto, erano arrivati in quel posto dove la vita pulsa in questa città, più che altrove: il parco delle Cascine, dove i pensionati ballano il pomeriggio tardi. Helen si era tolta le scarpe e si era messa a ballare con loro quei balli sincronizzati, che so, la macarena, la scompigliada. Poi tanghi, valzer e mazurche. Boogey se ne stava a guardare seduto al tavolino nel grande prato, cercando di indovinare cosa si sarebbero inventati Alvaro Cenci e la sua loop band per la canzone successiva. La regina della scena, però, era lei, non Helen. Era Nella. Settanta anni e di una bellezza vitale. Fiera di quante storie e vite aveva attraversato, restando così, bellissima. Boogey si riempiva lo sguardo di ambedue, che duettavano e ballavano complici, sapendo che ogni sguardo non poteva che essere per loro. Occorre saper guardare, per sorprendersi, perché come si sa, la bellezza è negli occhi di chi guarda. *** - Ferruccio, ma che lo sai con chi t’hai ballato? - Oh Nella, un sarà miha colpa mia se vo’ di moda. No, ‘un lo so chi l’è. Chi voi che sia?
Nella avvicinò la bocca all’orecchio del marito sussurrandogli il nome di Helen e in quali film aveva recitato. - Ma no, dai, venvia, ‘un ci credo... Allora sarebbe anche quella che la si vedeva nuda in... ma dai... - Sì sì, l’è proprio lei, ti ricordi e’ si vide a casa di Gino qui’ firm? - Ma dai Nella, una così... Dai, ‘un ci credo. E se fosse lei, tanto so’ sihuro che la s’è rifatta tutta... Nella si fece seria. - Ferruccio, vedi ‘un tu capisci nulla! Quella l’è topa di suo... - E allora quell’altro che sta seduto lì, chi è? I’ su’ produttore, la su’ guardia di’ corpo? - Venvia, Ferruccio, gli è i’ su ganzo. E ce ne fossero di ganzi così a giro... - Siiiieeee i’ su ganzo... e la porta a ballà co’ pensionati? Capisco i’ tracollo delle borse internazionali, ma diobonino... o unn’era meglio Saint Tropez? Che gli s’ha a offrire una pizza alla casa di’ popolo o una birretta? *** - Accettiamo volentieri, Ferruccio - aveva risposto decisa Helen arrotolando un po’ la erre, senza nemmeno interpellare Boogey. - Le presento Bernard Moskovitch... - ci pensò un attimo - il mio fidanzato. Come lo chiamate voi qui? Helen guardò maliziosa Boogey. - Parli pure, tanto è canadese e non capisce. - Eh, signorina, noi si direbbe i’ su ganzo. Allora vada per domani? Che ne dice? - Certo, a domani... le segno il mio numero di telefono. Boogey, che in cuor suo era certo di non aver mai assistito a una scena di così potente tenerezza, si frugò nelle tasche e porse a Helen un taccuino e una matita. Aveva un sorriso ebete stampato sul viso. - Ah, Ferruccio, lo sa che sua moglie è bellissima? - Mi perdoni eh, signorina Heléne, ma lo so bene, e l’ho sposata per quello! Ferruccio strappò il foglietto dal taccuino e se lo mise in tasca. Arrivato vicino al tavolo dove sedeva la sua signora, disse con voce troppo alta: “T’avevi ragione Nella, gli è i su’ ganzo”. - Oh Ferruccio, che lo voi fa’ sape’ a mezzo mondo? Guarda che anche te t’eri bello alla su’ età, ma anche lui mi sa che va parecchio di moda... *** Helen e Boogey sedevano tranquilli nel parco, respirando. Ambedue sorridevano. Un ciclista passò di lì cantando stonato “È primavera, svegliatevi bambine, alle Cascine...”. Andava rapido. Le ultime strofe della canzone si persero nell’aria. Boogey si accorse forse solo dopo una ventina di minuti che Helen aveva appoggiato la mano sulla sua. Continua ☞
18 | Marzo 2015
#Sport Il calendario
una “calda” primavera
È
primavera, svegliati... Fiorentina. Perché per la corsa all’Europa marzo sembra già essere il mese decisivo, visti i tanti scontri diretti in programma in campionato. Un mese iniziato con la trasferta di Milano contro l’Inter. Una settimana dopo altro difficile impegno fuori casa, all’Olimpico di Roma contro la Lazio. A metà mese la prima partita casalinga di marzo, contro un’altra “big” (che ha vissuto però momenti migliori nel corso della sua storia), il Milan. Partita, anche questa, da vincere, per continuare a rincorrere i traguardi europei. Marzo si conclude poi con l’insidiosa trasferta di Udine, contro la squadra di Stramaccioni, difficile da affrontare soprattutto tra le mura amiche del Friuli. Un marzo che, più che tiepido, si prospetta insomma di fuoco. Dopo la sosta per le Nazionali, il campionato riprenderà quindi ad aprile, quando i viola sono attesi subito dalle due difficili sfide contro Sampdoria e Napoli. Una primavera “caldissima”, insomma, per la squadra di Montella. Che dovrà farsi trovare sveglia. Sveglissima.
Mese decisivo per la corsa all’Europa, visti i tanti scontri diretti previsti in campionato: i tifosi sono pronti a fare la loro parte
Lorenzo Mossani
David Pizarro
viola, cercasi l’erede di pek l’indispensabile
Il perno della squadra ha un “problema”: la carta d’identità Irene Delfino
A
ogni partita, dall’agosto del 2012, risuonano come una profezia le parole pronunciate da Montella sull’acquisto di David Pizarro: “Per noi sarà un valore aggiunto. Però potrà essere anche un limite, perché succederà che un giorno i compagni non potranno fare più a meno di lui”. E quel giorno è puntualmente arrivato. Il regista cileno è il perno attorno a cui ruota la squadra viola. Attorno al Pek, suo ex compagno in giallorosso,
Montella ha costruito fin dal primo anno in riva all’Arno il gioco spumeggiante della sua Fiorentina. È il cervello in mezzo al campo, che permette di costruire le azioni offensive lanciando in diagonale per far salire gli esterni o verticalizzando per la punta che va in rete. Vedi gli assist millimetrici per il gol di Gomez contro la Roma o di Babacar al Sassuolo. Oppure, perché no, può trovare la soluzione personale andando al tiro, quando è particolarmente ispirato. È un
La società
canottieri firenze, “ritorno” in acqua
Partita una nuova stagione: “Le prospettive sono ottime”
giocatore indispensabile anche per tenere la palla fraseggiando con gli altri “tenori”. Il compagno a cui puoi passare il pallone perché difficilmente, se è in forma, lo perde, nonostante il pressing degli avversari. In quel caso, con mestiere, protegge la palla facendosi fare fallo. A seconda delle esigenze alza o abbassa la squadra. E risulta utile anche in fase di ripiegamento. Inoltre non ha pesato nel bilancio societario al suo arrivo e tuttora pesa poco nel monte ingaggi. Dov’è quindi
È
il problema? Nella carta d’identità. Pizarro ha quasi 36 anni: può giocare almeno un’altra stagione ad alti livelli, certo, ma senza scendere in campo in ogni match. Perciò ha bisogno di un sostituto. Di un giocatore con le sue stesse caratteristiche, giovane e al tempo stesso già pronto. E sono in tanti a pensare che nella sessione estiva di mercato debba essere investito proprio in quel ruolo il “tesoretto” accumulato dalla cessione a gennaio di Cuadrado al Chelsea. Se, al contrario, la Fiorentina preferisse puntare su un’operazione low cost, potrebbe pensare di far tornare in viola l’ex Primavera Capezzi. Un ragazzo che sta ben impressionando al Varese in serie B e che è stato indicato proprio dal Pek come un suo possibile erede. Ma non c’è tempo da perdere – ricordano i tifosi – perché le strategie di mercato per la prossima stagione si cominciano a imbastire in questi mesi. Non a luglio o, peggio ancora, ad agosto.
ripartita a gennaio, come ogni anno, la stagione dei Canottieri Firenze, e i risultati non si sono fatti attendere: già domenica 25 gennaio, in occasione del primo campionato italiano di gran fondo a Pisa, la società fiorentina ha trionfato in ben due categorie. Nel quattro senza Junior hanno portato a casa la vittoria Leonardo Pietra Caprina, Dario Favilli, Federico Dini e Niccolò Mori, mentre nel quattro senza Under 23 il trionfo è stato ottenuto da Jacopo Mancini, Neri Muccini, Alberto Dini e Damiano Sibillo. “Le prospettive per questa nuova stagione sono ottime, e con questo entusiasmo stiamo facendo tra l’altro di tutto per poter portare ai prossimi mondiali il nostro Fabrizio Caselli”, annuncia l’allenatore Luigi De Lucia. “Inoltre – aggiunge – stiamo facendo molto anche per quanto riguarda il para-rowing, in particolare con i disabili intellettivi”. Per questi ragazzi una simile attività deve significare molto: quali sono i vantaggi che riscontrate? Prima di tutto ne giova moltissimo la socia-
Il ritorno
rossi, luce in fondo al tunnel
V
ede la luce in fondo al tunnel, ma non vuol correre altri rischi. È per questo che Giuseppe Rossi evita di fissare una data precisa per il suo ritorno in campo. Il terzo, di un ragazzo che non perde la forza di combattere, nonostante la sfortuna che perseguita il suo ginocchio destro. Il primo crack è datato agosto 2011: durante il match fra il suo Villarreal e il Real Madrid, Pepito si rompe il legamento crociato del ginocchio destro. Va subito sotto i ferri, ma le cose non vanno per il verso giusto. E nell’aprile 2012 ha una ricaduta che lo porta a una nuova operazione. Il resto è storia nota a Firenze: il fallo di Rinaudo a gennaio 2014 sullo stesso ginocchio martoriato e un sospetto affaticamento muscolare, sempre lì al ginocchio destro, due giorni prima della prestigiosa amichevole contro il Real Madrid. L’artroscopia diagnostica negli States e un nuovo calvario per Pepito, che finalmente dovrebbe essere arrivato all’epilogo. Proprio alla fine del
lizzazione: il canottaggio dà loro la possibilità di confrontarsi con gli altri e con se stessi, regalando momenti di divertimento e condivisione, e sia che si tratti di disabili intellettivi che fisici permette loro di abbattere le barriere e integrarsi perfettamente, oltre che ovviamente di svolgere attività fisica. Parliamo di un altro tipo di solidarietà: negli ultimi tempi si è fatto sempre più urgente il problema del trasferimento di sede per i vostri “cugini” della Canottieri Comunali. La loro sede storica è situata all’interno dell’alveo del fiume Arno, e per motivi legali e di sicurezza saranno probabilmente obbligati a trasferirsi, con immaginabile dispiacere. La Canottieri Firenze ha dimostrato in qualche modo la sua solidarietà? Certamente. Comprendiamo la loro preoccupazione e il 6 gennaio scorso, ad esempio, eravamo presenti alla sfilata in Arno che organizzano ogni anno con la nostra squadra agonistica. Purtroppo non possiamo fare niente di concreto per modificare le loro sor-
Giuseppe Rossi vede una luce in fondo al tunnel: quella del suo ritorno in campo. Il terzo di un ragazzo che non perde la forza di combattere
mese il ct Antonio Conte radunerà gli Azzurri a Coverciano, in vista della gara di qualificazione a Euro 2016 contro la Bulgaria, in programma il 28 marzo. E dell’amichevole con l’Inghilterra che si disputerà tre giorni dopo allo Juventus Stadium. Forza Giuseppe, la Fiorentina e la Nazionale ti aspettano. I.D.
ti, ma gli siamo vicini. Torniamo a parlare di voi con un’ultima osservazione: avete avviato anche corsi di attività motoria di base per i bambini... Sì, l’attività si terrà sia nella nostra sede che a Villamagna, e non si tratta di canottaggio, ma di un’attività motoria più ampia. È indirizzata ai ragazzi degli ultimi due anni delle elementari e a quelli delle medie, e lo scopo è duplice: da una parte stimolarli a fare più movimento e ad abbandonare l’eccessiva sedentarietà, dall’altra, ovviamente, avvicinarli alle nostre attività. Anche perché per un fiorentino poter svolgere un’attività sportiva sulle acque dell’Arno, uno dei simboli della città, è certamente un’esperienza suggestiva. Carlo Marrone
Web: canottierifirenze.com Tel. 055.2381010
#Sport
Marzo 2015 | 19
La novità
E IN TOSCANA LO SPORT DIVENTA PIÙ SICURO Via libera alla legge regionale: tra gli obiettivi il contrasto al doping e la promozione dell’attività fisica nelle scuole La vicepresidente Saccardi: “Un modo per tutelare bambini e ragazzi, ma anche le realtà che operano in modo serio”
Nuove regole anche per l'affidamento degli impianti
Stefania Saccardi alla premiazione del Pegaso per lo sport 2015
I
n Toscana sarà più facile e più sicuro fare sport. Lo scorso mese il consiglio regionale ha dato il via libera alla legge sulla “Promozione della cultura e della pratica delle attività sportive e ludico-motorie-ricreative e modalità di affidamento degli impianti sportivi”: una nuova legge sullo sport che ha tra i suoi obiettivi il contrasto al doping, la valorizzazione del talento agonistico, la promozione dell’attività fisica nelle scuole di ogni ordine e grado e la valorizzazione delle tradizioni sportive locali e del volontariato. La legge prevede inoltre nuove regole sulle modalità di affidamento degli impianti sportivi. “Per aprire o avere in ge-
stione una palestra o un campo sportivo – spiega la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi – serviranno precisi requisiti dal punto di vista non solo tecnico, igienico-sanitario e di sicurezza degli impianti, ma anche di qualificazione professionale di istruttori e allenatori e della qualità del servizio. È un modo per tutelare chi fa sport, in particolare i bambini e i ragazzi, le loro famiglie e anche le realtà sportive che operano in modo serio e rigoroso”. Secondo la nuova legge, la scelta del soggetto che gestisce un impianto dovrà tenere conto tra l’altro dell’esperienza nel settore, delle tariffe praticate e dei prezzi d’accesso, dell’affidabilità
economica, dell’assenza di posizioni debitorie nei confronti dell’ente affidatario, della compatibilità dell’attività sportiva esercitata con quella praticabile nell’impianto e dell’eventuale organizzazione di attività a favore dei giovani, dei diversamente abili e degli anziani. “È stata rivista in modo radicale la disciplina precedente – dice il presidente della Commissione istruzione, cultura e sport del consiglio regionale Gianluca Parrini – e, nel rispetto dell’autonomia regolamentare dei Comuni, che dovranno stabilire i criteri di affidamento in gestione, sono stati individuati alcuni concetti per far sì che l’entità e la durata dell’affidamento siano commisu-
Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it
EDITORE E CONCESSIONARIA PUBBLICITARIA
Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze
PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 Fax 055 6801567 email: info@edizionibunker.it STAMPA
Rotostampa - Firenze (FI)
Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 11 del 1 marzo 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze.
DATI NON RACCOLTI PRESSO L’INTERESSATO Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.
rati agli interventi di miglioramento degli impianti stessi, che gli affidatari si impegneranno a fare”. La nuova legge regionale sullo sport è il risultato della collaborazione di forze politiche diverse: è la sintesi di tre proposte di legge, presentate rispettivamente dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, da quello del Partito Democratico e dalla giunta regionale per revisionare e accorpare le leggi esistenti, vecchie rispettivamente di quindici e dieci anni. “È il risultato di un lavoro prezioso e a costo zero per i toscani: la nuova legge non graverà in alcun modo sul bilancio della Regione”, conclude la vicepresidente Saccardi.
20 | Marzo 2015
#Rubriche
A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
la fiera dei contratti
D
urante il periodo che precedeva la Pasqua, fino ai primi del Novecento, avevano luogo a Firenze le prime fiere dell’anno dette “quaresimali”, molto frequentate dai diversi ceti sociali. Tutti partecipavano, grandi e piccini, con grande gioia e divertimento. Vi erano i variopinti baracconi con le giostre, gli spettacoli dei saltimbanchi, detti anche “forzatori” e le spassose disturne, nelle quali i faceti “poeti” si scambiavano salaci motteggi in versi, provocando l’ilarità dei presenti che, sgranocchiando nocciole, semi di zucca salati e brigidini, passavano allegramente pomeriggi e sere. La quinta domenica di Quaresima aveva luogo a Porta Romana la caratteristica Fiera dei Contratti, alla quale affluiva una copiosa e agreste quantità di persone da tutta la vicina campagna. Per i fiorentini giostre, disturne, nocciole e brigidini erano soltanto pretesti per parteciparvi: infatti la vera e buona ragione era quella di vedere la grande quantità dei contadini che aspettavano animosamente quel giorno, per combinare i “contratti” di matrimonio, volgarmente detti “pateracchi”. Questi accordi si effettuavano sotto l’oculata direzione del “cozzone”, cioè di un mediatore, intermediario fra le parti, che proponeva la trattazione della “dama” che il “damo” si era scelta, o meglio, che qualcuno aveva scelto per lui, ma anche per far conoscere candidate promesse spose ad altrettanti aspiranti mariti. C’è però da rilevare che, con il termine “cozzone”, erano chiamati in Toscana i sensali di cavalli, i quali svolgevano con competenza il patteggiamento fra venditori ed acquirenti degli equini. Spesso e volentieri questi cozzoni erano gli stessi che, per la fiera, si occupavano con uguale tecnica del negoziare, anche di matrimoni del contado. Messi l’una di fianco all’altro, ragazza e giovanotto, venivano innanzitutto sottoposti all’esame delle rispettive famiglie; quindi i cozzoni facevano incamminare l’impacciata coppia per il Viale del Poggio
Imperiale. Questo fu realizzato nel 1622 durante i lavori di ampliamento dell’omonima villa, dall’architetto Giulio Parigi per volere di Maria Maddalena d’Austria, allo scopo di migliorare l’accesso prospettico alla villa stessa dalla Porta di San Pier Gattolino, poi nell’800 denominata Porta Romana. L’amena salita, tagliata tra due sponde di cipressi e lecci, era percorsa dai due “morosi” sotto il divertito sguardo degli ironici fiorentini, già presenti ed in trepidante attesa. Strada facendo il cozzone metteva in rilievo ai familiari i pregi dei due candidati, sottolineando robustezza, andatura e tutto ciò che poteva servire a dimostrare l’idoneità fisica dell’uomo al duro lavoro dei campi e le doti giunoniche della donna riguardanti la prosperità del petto e la larghezza dei fianchi quali doti di auspicate e numerose maternità. Infatti, si soleva dire che le ragazze da marito, per essere considerate belle, dovevano avere tre cose nere: ciglia, occhi e capelli; tre bianche: unghie, pelle e denti; tre voluminose: cosce, natiche e seni. Così come accadeva per il cozzone a conclusione della trattativa degli animali, a pateracchio concluso, avveniva la consegna del compenso anche al mediatore di matrimoni, che quasi sempre consisteva nel regalo di una camicia. Dono molto allusivo in quanto al mediatore, che aveva favorito l’unione, spettava una camicia mentre il futuro sposo avrebbe goduto tutto il resto... cioè quello che conteneva una camicia da notte! Naturalmente lo spasso dei cittadini intervenuti alla fiera era quello di osservare e dileggiare quei pittoreschi gruppi di coloni con l’indaffarato sensale, sparsi qua e là fuori porta, che contrattavano, guardavano, ammiccavano, questionavano come al mercato, con le ragazze appena affacciate al “mondo Firenze” con il viso rosso dalla vergogna, anche per gli apprezzamenti saettati dai divertiti spettatori, intervenuti appositamente per godersi il curioso spettacolo. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI Web artusi.net
Il Pungiglione
i pettegoli che fanno la “spia” su internet
C
i sono cose che iniziano proprio a inquietarmi. La vendita dei dati personali è sicuramente una di queste. Giorni fa sono stato su uno di quei siti dove ti calcolano l’età pensionabile. Il giorno dopo mi sono arrivate due email: la prima era di una badante, la seconda di un notaio per il testamento! Cosa fanno, anticipano le mie esigenze? Sarebbe come se un cliente entrasse in farmacia per comprare un sonnifero e il commesso gli vendesse anche una confezione di Viagra: “Le assuma contemporaneamente, così quando dorme anche sua moglie ne avrà dei benefici!”. Per la cronaca riporto anche la risposta sul calcolo dell’età pensionabile. Ho digitato precario da trent’anni, età pensionabile? Risposta: bella battuta! Internet è un mezzo di comunicazione magnifico ma il prezzo da pagare è un controllo totale sulle nostre vite. Possibile che io su internet non possa cliccare su una bicicletta da corsa senza che il giorno dopo mi arrivi via email il catalogo delle borracce? Chi è che fa la spia? Ci dev’essere qualcuno che tutto il giorno sta sul sito delle biciclette da corsa e appena io esco lo va a dire in giro a tutti: a quello delle borracce, a quello dei sellini, agli spacciatori (non si sa mai, volessi doparmi!). A questo signore mi sento di dirgli solo una cosa: pettegolo! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista
Web
andreamuzzi.it
22 | Marzo 2015
Lettere
Editoriale dalla prima
Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it GIARDINI DELLA MONTAGNOLA, “IL MIO GRAZIE AGLI ANGELI DEL BELLO”
Spett. Redazione, con riferimento all’argomento di cui all’oggetto ed alla lettera della Fondazione degli Angeli del Bello da Voi pubblicata su Reporter del mese di Gennaio 2015 voglio, con la presente, pubblicamente ringraziare la Fondazione di cui sopra per aver preso nella dovuta considerazione la mia lettera (Reporter ottobre 2014) e per l’interesse dimostrato per riportare i Giardini della Montagnola (Coverciano) al passato splendore e di sicuro riusciranno nel loro intento. Ritengo senza ombra di dubbio di poter affermare che la Fondazione Angeli del Bello è un esempio di serietà e di amore per la nostra bella città! Una Fondazione che va fortemente sostenuta da tutti coloro, compreso ovviamente il sottoscritto, che amano Firenze e le sue bellezze. Distinti saluti. Claudio N.
“CHI DEVE OCCUPARSI DI PIAZZA SS. GERVASIO E PROTASIO?”
Mi piacerebbe avere una risposta su quanto sto per scrivere. Ricevo il Vs. Reporter, molto gradevole e piacevole, grazie. Di chi è la piazza, per competenza, Ss. Gervasio e Protasio? Piazza di fronte alla chiesa. Non penso sia della Parrocchia, ma del Comune. È una vergogna: piante di lecci mai potate, aiuole mai vangate, aiuole piene di sporcizia. Fra l’altro quando piove le frasche battono nel collo dei passanti. Se è impossibile eseguire una potatura e manutenzione, perché fu realizzata quella struttura che se fosse regolarmente pulita non sarebbe disdicevole! Franca
VIA DELLA NAVE DI BROZZI, “SODDISFATTI PER I LAVORI”
A nome di tutti i residenti che facendo sentire la propria voce nel richiedere il risanamento di via della Nave di Brozzi, desideriamo esprimere la grande soddisfazione nella constatazione del magnifico lavoro eseguito, spingendosi oltre la fatidica “regola d’arte”. Vorremmo per questo, ringraziare pubblicamente, in primis il nostro sindaco Dario Nardella che non ha mancato di presenziare all’inizio dei lavori, ma non di
meno tutti i dirigenti che hanno lavorato impegnandosi, affinché il progetto potesse arrivare a buon fine. Un grazie particolare, lo vogliamo esprimere nei riguardi dei progettisti, i quali superando se stessi sono riusci a creare un marciapiede agevole e ben protetto dove le persone anziane e le mamme con i passeggini possono transitare senza paura di essere investite da incauti automobilisti. Ancora un grazie, per le maestranze che si sono dimostrate altamente capaci nell’eseguire i lavori affidati, curando tutta la sede stradale fin nei minimi particolari. Grazie di cuore a tutti. Il comitato Via della Nave di Brozzi
“VIABILITÀ, UNA MODIFICA PER VIA MASACCIO”
Vorrei far presente una modifica alla circolazione stradale di via Masaccio, che a costo zero, si renderebbe molto utile a snellire il traffico. Tutti i veicoli che sono diretti al supermercato provenienti da sud, devono passare davanti allo stesso, arrivare al viale Don Minzoni, girare in via Luca Giordano e poi in via Frà Bartolommeo dove c’è l’entrata del supermercato. Dopo per tornare via devono rifare lo stesso giro e percorrere tutta la via Luca Giordano. Per ovviare a tutto ciò basterebbe togliere il cartello stradale che all’incrocio tra via Masaccio e via Frà Bartolommeo obbliga ad andare solo a sinistra o a dritto, in modo che potendo girare anche a destra si potrebbe subito accedere al posteggio del supermercato e uscendo si riprenderebbe subito la via Luca Giordano, evitando di fare ben due giri di un isolato di 200 o 300 metri, dove nei due lati di via Masaccio e viale Don Minzoni il traffico risulta sempre intenso e regolato da un semaforo, che sarebbe così evitato. Anche altri punti di via Frà Bartolommeo è percorso nei due sensi con i posteggi su entrambi i lati e in special modo questo tratto resterebbe sempre solo a servizio dei residenti e di chi va a far la spesa. Ringraziando porgo cordiali saluti. Carlo Antonio B.
“INDISCIPLINA, I CICLISTI GLI ULTIMI A POTER FARE CRITICHE”
il Sig. A.B. criticava, giustamente, l’indisciplina e la maleducazione dei ciclisti. Nel condividere in pieno gli argomenti riportati dal sig. A.B. vorrei ricordare alla suddetta ‘Daniela C.’ che la stessa ne fa una questione di educazione e sulla maleducazione degli automobilisti si possono riempire pagine ma i ciclisti sono gli ultimi utenti della strada che possono fare critiche e lamentarsi. I ciclisti difficilmente si fermano al rosso, tirano dritto sulle strisce pedonali, pedalano tranquillamente contromano, viaggiano in mezzo alla strada, ecc. E questa sarebbe soltanto indisciplina; ma la suddetta ‘Daniela C’ pensi all’automobilista, come me, che urta un ciclista passato col rosso o contromano: a chi crede che la Polizia Municipale dia la colpa? Chi crede che finisca in Tribunale? Quanti ciclisti sono assicurati? Oltre allo stato d’animo e al dispiacere di aver fatto male ad una persona, anche se colpevole, pensi a quante grane va incontro l’automobilista. Dal lato economico c’è l’assicurazione Rca, eventualmente, per l’automobilista, ma il ciclista come li paga i danni materiali e morali che un automobilista come me richiederebbe? Cordialmente, Massimo P.
IL TAGLIO DEGLI ALBERI E LA LORO SOSTITUZIONE
Gentile Redattore, girando per la città, ho notato molti alberi tagliati (vedi: viali, Albereta, Cascine, giardini). Non sono contrario, di principio, al taglio delle piante, giusto se esiste un pericolo per le persone o si presentino nuove esigenze cittadine, ma perché non si provvede velocemente a togliere i ceppi e ripiantare nuove piante, magari in numero maggiore? La città parrebbe meno triste e, in caso di nuovi tagli, gli arboscelli sarebbero cresciuti ed avremmo sempre un numero considerevole di alberi. Mi chiedo anche come mai, i vari comitati, invece di protestare contro questi tagli, quasi sempre necessari, non si mobilitino e controllino affinché nei quartieri vengano sostituite le piante in numero maggiore, anche se spostate di qualche metro. Certo la protesta susciterebbe minor clamore, ma, a mio parere, avrebbe maggiore utilità. Grazie per l’attenzione
Sul numero di febbraio 2015 è pubblicata la lettera a firma ‘Daniela C.’ che commenta una precedente lettera pubblicata sul numero di dicembre 2014 in cui
RACCOLTA DEI RIFIUTI, “I ‘DIFFERENZIATI’ CI SENTIAMO NOI CHE FACCIAMO LE COSE PER BENE”
Ezio
Dall’altro, però, la cronaca – anche recente – riporta l’attenzione sulla necessità di costanti controlli su tronchi e rami, perché non si ripetano situazioni di pericolo. Controlli che nell’ultimo anno non sono mancati, così come non mancano i progetti che vedono protagoniste proprio le piante cittadine. Quanto ai giardini, Firenze ne conta (fortunatamente) diversi e di diverso tipo, dai grandi polmoni verdi alle piccole aree sotto casa. E visto che in questo periodo, insieme alle belle giornate, torna per molti fiorentini anche la voglia di trascorrere del tempo all’aria aperta, Il Reporter pubblica questo mese alcune “classifiche” dei parchi più adatti per dedicarsi ad attività “open air” come correre o organizzare pic-nic e feste per i bambini, ma anche per godersi, a stretto contatto con la natura, uno di quei panorami che solo Firenze sa offrire. Una sorta di “istruzioni per l’uso” per assaporare al meglio l’arrivo della bella stagione. Ma marzo è anche il mese di un’altra importante ricorrenza, la festa della donna. Ricorrenza che – seppur nel tempo, secondo qualcuno, ha finito per assumere un sapore fin troppo commerciale – ricorda quelle che sono state (e che sono) le tante battaglie portate avanti, accendendo i riflettori anche su discriminazioni e violenze che continuano ancora oggi troppo spesso a vedere le donne come vittime. Un appuntamento, insomma, quanto mai attuale, che il nostro mensile ha voluto celebrare in “salsa fiorentina” rendendo omaggio a quelle figure femminili che hanno fatto la storia della città e non solo. E ancora, su Il Reporter trova poi spazio la presentazione di alcune passeggiate “speciali” che portano alla scoperta di una Firenze insolita. Un’occasione per conoscere una faccia diversa della città. Ancor meglio se sotto il mite sole di primavera. MATTEO FRANCINI
IL REPORTER RISPONDE
Sono residente a Campo Marte, in via del Pratellino, dove fanno bella mostra i cassonetti della raccolta differenziata ma, osservando bene, vedi nell’organico gettare di tutto di più, e spesso quello che fa fatica infilare in uno qualunque dei cassonetti.... scarpe, pezzi metallici, cartoni, plastiche etc, viene lasciato in terra o appoggiato su una moto che parcheggia fissa tra cassonetti e marciapiede.... ultimamente un residente “ha osato” mettere un cartello per invitare a gettare i rifiuti nel relativo cassonetto ma, da mattina a sera, è stato stracciato... è quindi diventato “normale” (come forse poteva essere prevedibile) non usare la chiavetta o essere “sconosciuto” al Quadrifoglio per non averla presa, forse per non pagare i rifiuti? I “differenziati” si sentono quelli che, con buona volontà e civiltà cercano di differenziare i rifiuti, che pagano la bolletta... anche per gli altri!! Forse ci vorrebbero dei controlli mirati, nell’interesse dei “differenziati”, del Quadrifoglio e di tutti. Una residente
Cara lettrice, forse troppo poco spesso viene sottolineata l’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti. Capita anzi che di questo argomento si finisca per parlare solo (o quasi) in situazioni di emergenza come quelle che di tanto in tanto si verificano in alcune città italiane, che fanno balzare la questione dei rifiuti alla ribalta della cronaca nazionale. Situazioni “estreme” che a Firenze non si sono riscontrate e che non devono verificarsi. Serve, però, anche l’impegno da parte dei cittadini. E in questo senso, se non tutti mostrano di avere senso civico e buona volontà – come purtroppo appare evidente dallo stato in cui versano certi cassonetti – alcuni controlli mirati possono certamente essere utili, per “incentivare” chi già non lo fa a gettare la spazzatura nel modo corretto. Così come utili sono i nuovi servizi e le nuove modalità di raccolta che Quadrifoglio sta attivando in diverse zone di Firenze per dare ai cittadini la possibilità di differenziare di più, meglio e più facilmente. Perché – non va mai dimenticato – stiamo parlando di un tema fondamentale per l’ambiente, per la città e, di conseguenza, per la salute e la qualità della vita dei suoi abitanti. MATTEO FRANCINI m.francini@ilreporter.it
La casa in bioedilizia evoluta, sicura e sostenibile A partire da
2.300€ al mq Il nuovo progetto abitativo a Calenzano Possibilità di definire gli spazi interni Risparmi fino a 1000€ sui consumi energetici Mutui agevolati Tutti i vantaggi delle costruzioni in legno, dei pannelli X-Lam e delle più evolute tecniche costruttive
Disponibili 90 unità abitative con tipologie dal bilocale al quadrilocale, con uno o due servizi igienici, terrazze, garage.
Chiama
055 4289720
Punti di forza del sistema costruttivo X-LAM X-LAM è un sistema costruttivo innovativo, sicuro e dinamico che impiega pannelli di legno nella realizzazione di pareti, solai e diaframmi di copertura per qualsiasi tipo di struttura.
Ottimo rapporto costi/benefici
Più metri quadrati
Resistenza al fuoco
Isolamento acustico
Efficienza energetica
Sostenibilità ambientale
Resistenza al sisma
Per informazioni 055 4289720 | 348 2930268
I vantaggi dell’acquisto di un immobile nuovo
Qualità garantita Risparmio garantito
La garanzia del nuovo significa anche risparmio nei costi di gestione nel medio e nel lungo termine:
un immobile costruito in classe A o A+ permette di
risparmiare fino al 70%
in riscaldamento rispetto ad un immobile in classe G.
I vantaggi dell’acquisto in cooperativa 80% acquisto mutuabile Mutuo a tassi inferiori a quelli di mercato Abbattimento spese notarili Vantaggi assicurativi Un progetto di
info@redenta.it
per
Società cooperativa