Il Reporter Q3 - Giugno 2016

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www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere Gli specialisti dell’amianto Rimozione da abitazioni e da impianti civili e industriali

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Periodico d’informazione locale. Anno X n. 28 del 1 giugno 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

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Giugno 2016

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Anno X Ed. 28

Firenze Quartiere 3

Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud

 Primo piano

✎ Editoriale

notte bianca, tutti in strada a gavinana

La Firenze che non dimentica (e non si stanca) Matteo Francini

C’

è una data che Firenze non ha ancora dimenticato della scorsa estate. È quella del 1° agosto, giorno in cui sulla città si è abbattuta una violenta tempesta che ha lasciato pesanti tracce del suo passaggio. Un evento eccezionale, ma non troppo. Perché gli ultimi anni ci hanno abituato a fenomeni meteorologici straordinari. E non serve andare troppo indietro nel tempo per trovare i precedenti.

Torna l’appuntamento nel quartiere: negozi aperti, iniziative e musica sotto le stelle

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meteo, occhi al cielo: che stagione sarà Gianni Carpini

I

n gergo si chiamano “flash flood”: mini-alluvioni formato cittadino. Sono molto circoscritte e in breve tempo rovesciano in una zona ristretta una valanga d’acqua. Una sorta di temporale tropicale trasferito alle nostre latitudini. “È possibile prevederne le condizioni scatenanti, ma non l’esatta localizzazione”, spiega Gianni Messeri, climatologo del Lamma. Firenze ne ha fatto esperienza lo scorso 1° agosto oppure, in precedenza, con la maxi-grandinata che ha seminato danni in città il 19 settembre 2014.

☛ aLL’inTERnO

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musei sì, ma di notte: volontari, la ricerca la cultura “tira tardi” non va in vacanza ☛ pagina 16

là dove riposa “ginettaccio” Sulla tomba di Bartali, a sedici anni di distanza dalla sua scomparsa.

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“fochi” e calcio storico, guida al 24 giugno Mai come quest’anno San Giovanni vivrà grazie al sostegno dei cittadini. E alla tecnologia.

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chi va, chi resta: è tempo di mercato

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La famiglia italiana della frutta


2 | Giugno 2016

#Primo piano

Quartiere 3

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 L’evento

shopping, spettacoli e sport: gavinana scende in strada per la notte bianca  Biciclette/1

riflettori accesi su lungarno ferrucci

F

ra gli itinerari dedicati alle biciclette nel quartiere, l’attenzione dei ciclisti è puntata sul percorso ciclabile di lungarno Ferrucci, chiuso ormai da mesi senza un’alternativa per chi si sposta sulle due ruote a pedali. Quando il tragitto si interrompe – viene spiegato – i ciclisti sono costretti a proseguire direttamente sulla carreggiata, che fra l’altro – segnalano in tanti – è sempre molto trafficata. Così, alcuni ipotizzano percorsi “alternativi” che seguano direttrici meno trafficate. N.F.

Niccolò Falchini

N

el quartiere torna la “Notte Bianca”. L’appuntamento è martedì 5 luglio, dalla sera fino a tarda notte, con negozi aperti, musica, esibizioni e molto altro per animare questa festa sotto le stelle. “Questa edizione – annuncia il presidente del Q3 Alfredo Esposito – prevede un programma vivace e molto articolato grazie alla collaborazione dei centri commerciali naturali del territorio, del centro commerciale Coop Gavinana e di molte associazioni sportive, ricreative e socio-culturali del territorio, e si snoderà fra piazza Gualfredotto, via Datini, via D’Antiochia, i controviali di viale Europa, piazza e lungarno Ferrucci, piazza Artusi e il parco dell’Anconella. Stiamo cercando di coinvolgere anche i commercianti del tratto di via di Ripoli compreso tra via Giampaolo Orsini e via Coluccio Salutati”. Per l’occasione il quartiere si mobilita e festeggia, con i residenti che scenderanno in strada per ritrovarsi e condividere una serata all’insegna del divertimento e della cultura. Perché tante saranno anche le associazioni culturali coinvolte, oltre a quelle di volontariato che saranno presenti con i loro stand. E poi spettacoli, animazioni e prove gratuite di discipline sporti-

ve. Il neopresidente del centro commerciale naturale “Punti di incontro” Francesco Magherini si dice soddisfatto della partecipazione a quest’evento promosso dal Q3 e aggiunge: “Sia noi che il Ccn di viale Europa abbiamo già dato l’adesione. Per quanto ci riguarda, stiamo organizzando non solo il classico mercatino con bancarelle e dolciumi, ma anche eventi sportivi e tanta musica”. Oltre a questo, sono previsti anche concerti itineranti e spettacoli di giocoleria. E pure il parco dell’Anconella è stato inserito tra i luoghi “simbolo” della serata, come piazza Bartali e il centro commerciale Gavinana. “Il parcheggio sotterraneo della Coop verrà messo a disposizione degli utenti a titolo gratuito fino a mezzanotte, così da permettere a tutti di raggiungere l’evento senza problemi di sosta”, viene spiegato. E la Notte Bianca coinciderà anche con la conclusione della seconda edizione del “Qart3 Street Festival” (vedi anche articolo alla pagina a fianco), che vedrà l’esposizione di opere d’arte contemporanea nei negozi. La premiazione si terrà alle 20.30 in piazza Bartali. “Questo evento – conclude Esposito – è un importante momento di aggregazione e socialità che coinvolge il quartiere e ci fa sentire una grande comunità”.

Alcuni momenti dell’edizione dello scorso anno della Notte Bianca del Q3

 Biciclette/2

piste, operazione “ricuciture”

S La festa il 5 luglio: diverse le aree coinvolte. Previsti anche concerti itineranti ed esibizioni di giocoleria

ono terminati nelle scorse settimane i lavori di rifacimento della pista ciclabile di via Portogallo. Dopo la risistemazione dei percorsi di via Villamagna, via Erbosa e via Kassel, prosegue il programma per migliorare le piste esistenti nel quartiere e realizzare nuovi tratti di “ricucitura” per unire quelle già presenti. “Più mobilità alternativa, più rispetto per l’ambiente”, ha commentato il presidente del Q3 Alfredo Esposito con un post su Facebook, dicendosi soddisfatto dei lavori intrapresi finora e aggiungendo che “la direzione presa è quella di dotare il quartiere di una rete ciclabile funzionante in grado di connetterlo con il centro della città”. Ora è possibile pedalare dalla Nave a Rovezzano fino a piazza Ferrucci, passando per via Villamagna e da lì per piazza Ravenna, senza interruzioni. Ed è possibile anche dirigersi verso viale Europa e raggiungere la zona di Sorgane. C’è insomma una doppia “linea” che dalle aree più lontane dal centro, come Sorgane e Nave a Rovezzano, si addentra in città passando dai lungarni. “Tuttavia restano ancora alcune cose da sistemare – continua Esposito – nei prossimi mesi stanzieremo i fondi per la risistemazione del tratto che collega viale Europa a Sorgane che purtroppo è parzialmente ceduto e, non appena terminati i lavori di messa in sicurezza dell’argine in lungarno Ferrucci, daremo il via ai lavori anche su quella pista”. Ancora da realizzare è il tratto di congiungimento fra via Erbosa e piazza Bartali, ma l’amministrazione assicura il suo impegno in questa direzione. Un progetto ambizioso ma – come sottolineato da molti ciclisti – necessario per segnare un deciso cambio di rotta. N.F.


#Primo piano

Quartiere 3

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Giugno 2016 | 3

 Il punto

 Qart3

commercio, se i negozi si uniscono nel quartiere

l’arte contemporanea si mette in vetrina

N

ato l’anno scorso con l’obiettivo di dare una “vetrina” ad artisti giovani ed emergenti, torna a Gavinana dal 1° al 5 luglio “Qart3”, street festival di arte contemporanea. Promosso da Florence Biennale, questo progetto si caratterizza per la forte integrazione con il tessuto urbano: le opere saranno esposte direttamente all’interno dei negozi della zona. Tema di quest’anno sarà “Resilience – Firenze 1966”, con gli artisti che si confronteranno con il tema del rapporto fra uomo e natura. Le opere vincitrici delle due categorie, Young Artist (18-35 anni) e Senior (oltre 35 anni), saranno esposte alla XI edizione della Florence Biennale nel 2017.

Iniziative, rinascite e nuove idee: “viaggio” tra i Ccn Niccolò Falchini

N

on è solo un’associazione, ma un vera e propria assemblea di commercianti che nasce dall’intento e dall’esigenza, da parte di chi vive quotidianamente il quartiere, di riconsegnare questa zona ai suoi cittadini, rendendola più vivace, più appetibile e soprattutto più vivibile. Stiamo parlando del centro commerciale naturale “Punti di incontro”, che riunisce le attività di via Datini, via D’Antiochia e piazza Gualfredotto nella zona di Gavinana. Sempre molto attivo, ad aprile ha organizzato ad esempio, come ogni anno, la “Festa di Primavera” con stand, bancarelle e una rievocazione storica a cura dell’associazione culturale Giovanni delle Bande Nere. Erano presenti con i loro gazebo anche le scuole del quartiere, che hanno dato vita a laboratori per bambini a cui hanno partecipato anche gli stessi alunni. Iniziative di questo tipo, che vogliono tenere vivo il territorio coinvolgendo tutta la famiglia, non sono così frequenti in cit-

tà. Lo sa bene Franco Nutini, vicepresidente del Quartiere 3 e proprietario della merceria Lucia e Franco, oggi esercizio storico. “Il commercio in quest’area sta cambiando – spiega – è per questo che i negozianti decidono di riunirsi fra loro: non per competere ma per trovare solidarietà l’uno con l’altro. Come amministrazione cerchiamo di dare costante supporto alle attività presenti nel quartiere. Personalmente – continua – ho promosso con il signor Manetti la rinascita del Ccn di via di Ripoli e via Webb. Mi piacerebbe crearne uno anche in via Orsini, coinvolgendo il bar Migliorini e i locali adiacenti che sono tutti gestiti da giovani”. Diverse botteghe storiche, però, hanno dovuto chiudere i battenti. È il caso ad esempio del negozio di articoli da regalo Magherini in via D’Antiochia: “Mio padre e mio zio aprirono l’attività nel ’63 in via Caponsacchi, poi con l’alluvione si spostarono in viale Giannotti e infine vennero qui. Adesso io e mio fratello abbia-

Qua sopra e in alto a sinistra due momenti della Festa di Primavera che si è svolta ad aprile. In alto a destra il vicepresidente del Q3 Franco Nutini con il presidente del Ccn Punti di incontro Francesco Magherini

mo deciso di mantenere soltanto la parte del ferramenta e delle macchine da giardino”, racconta Francesco Magherini, presidente del Ccn Punti di incontro dallo scorso marzo. Che poi aggiunge: “Prima eravamo una cinquantina di associati, mentre adesso siamo sulla trentina. Vorremmo spingere nuovi commercianti a entrare e i vecchi a tornare”.

 Ponte a Ema

“dopo il parcheggio, altri interventi in zona”

È

stato inaugurato il 20 aprile scorso il nuovo parcheggio pubblico di via dell’Antella a Ponte a Ema. Un’area di sosta da trentotto posti auto pubblici (di cui due per disabili), realizzata su una superficie di circa duemila metri quadrati da Edilchiantigiana a scomputo degli oneri di urbanizzazione. La sistemazione della superficie ha reso possibile anche l’installazione di un’area con il manto erboso, la collocazione di alcune alberature e quella di un fontanello dell’acqua, oltre a panchine e cestini. Installati anche gli impianti di irrigazione e illuminazione. “L’opera era molto attesa dalla popolazione per rispondere a esigenze della zona – ha sottolineato il presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito – e l’impegno continua: sono già programmati ulteriori interventi nella zona, come la riasfaltatura di un tratto di via Chiantigiana nell’abitato di Ponte a Ema e il rifacimento del marciapiede di via Gualdrada”. N.F.

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4 | Giugno 2016

#Luoghi & persone

Quartiere 3

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Verso l’estate

 Anconella

galluzzo, la misericordia “chiama” nuovi volontari

raccolta firme per l’area cani

L’invito del provveditore Magnolfi: “Giovani e non solo, unitevi a noi” Vanessa Bambi

L

a ricerca di volontari è sempre attiva e non va mai in vacanza, tantomeno d’estate. Per molti si avvicina il momento delle “sospirate ferie”, con la città che sarà più “vuota” del solito e varie attività che chiuderanno i battenti per un periodo più o meno lungo. Ci sono alcune realtà, però, che restano aperte giorno e notte per tutto l’anno, senza conoscere ferie o festivi. È il caso anche delle

La Misericordia del Galluzzo: sono diversi i tipi di servizi che possono svolgere i volontari

Misericordie. E non si tratta di attività qualsiasi, quando si parla di mettersi al servizio degli altri, in modo volontario, per poter aiutare chi ci sta vicino. “Il volontariato è una risorsa importante per la comunità – commenta il provveditore della Misericordia del Galluzzo, Massimo Magnolfi – oggi, in questo particolare periodo storico, è un grosso sforzo portare avanti un servizio di solo volontariato e le risorse umane

 Web

misericordiagalluzzo.it

non sono mai abbastanza. Molti non sanno che esistono vari tipi di servizi che può svolgere un volontario, oltre al ruolo più conosciuto di soccorritore di emergenza. Ad esempio – spiega – chi non se la sente di salire a bordo, può tranquillamente provvedere al trasporto di un disabile oppure accompagnare un anziano a fare una visita. Invito chiunque abbia un po’ di ore disponibili durante la settimana, dai giovani ai meno giovani, a pensare di potersi unire a questa realtà speciale. Essere al servizio dell’altro non è solo impegno e fatica – aggiunge – bensì soddisfazione e contentezza per aver fatto del bene a qualcuno, arricchendosi di un premio che non può darci nessuno, perché dentro di noi”. Un mondo, quello del volontariato – viene spiegato – che è prima di tutto compagnia e condivisione, un modo per socializzare a tutte le età. Un mondo di cui è possibile entrare a far parte anche prima di diventare maggiorenni. “Dai sedici anni si può fare domanda, con l’idea dell’attività che si vorrebbe svolgere – sottolinea Magnolfi – nel nostro caso ci si rivolge direttamente a noi, qui alla sede del Galluzzo, di persona o tramite telefono al numero 055.2048000 (i giorni feriali dalle 7 alle 19, i festivi fino alle 13). Ricordo che la nostra Misericordia è abilitata per svolgere il corso di soccorritore avanzato di Primo soccorso, con relativa iscrizione all’albo. Concludo sottolineando che l’avere volontari vicino a casa è una garanzia per tutti noi cittadini. Occupandoci un po’ tutti più dell’altro, magari, saremo pure tutti più felici”.

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Sonia Muraca

“R

accolta firme per ripristinare l’area cani dell’Anconella”. È questo il messaggio che, lo scorso 6 aprile, è comparso su un banchino all’interno del parco cittadino più colpito dalla tempesta del 1° agosto 2015. Un modo per “attivare la cittadinanza e sensibilizzarla al tema della sua riapertura – spiega Mario Gori, coordinatore dell’iniziativa – e soprattutto per spingere il Comune ad intervenire al più presto”. Oltre al presidio fisso e alla “campagna informativa” dei volontari nelle vicine aree cani del quartiere (in via Villamagna, piazza Francia e nei giardini della Nave), è stato possibile sottoscrivere la raccolta firme anche in vari esercizi commerciali del territorio. Il risultato? Quasi seicento firme raccolte in una decina di giorni, che sono state inoltrate al Comune e al Quartiere 3. Il tutto corredato anche da una lettera, in cui si rimarcava non solo l’inutilizzabilità dell’area (che “nonostante il nubifragio era rimasta abbastanza integra, tanto da far pensare ad una rapida sistemazione e ad una veloce riapertura”, è stato spiegato), ma soprattutto la sua trasformazione in “punto di stoccaggio per le alberature abbattute in tutta la città”. Se nel cronoprogramma di Palazzo Vecchio il ripristino dell’area cani figurava temporalmente tra le ultime porzioni di parco da rendere accessibili, “quando succedono calamità così dannose per il territorio bisogna stabilire delle priorità”, ha spiegato il presidente del Q3 Alfredo Esposito. Di fronte alla necessità di restituire velocemente l’Anconella ai cittadini, si è deciso insomma di “partire da altre porzioni di parco, prima tra tutte l’area giochi, avendo però come obiettivo finale la sua riapertura definitiva entro fine maggio, per poi procedere con altri interventi”. Una data di cui “è stato messo a conoscenza anche il promotore dell’iniziativa – ha concluso Esposito – e che coincide anche con la riapertura del retro del campo della Sc Firenze Sud”.

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Per l’area cani dell’Anconella è stata portata avanti una raccolta firme

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A 16 anni dalla scomparsa

70° anniversario dello storico voto del 2 giugno

LE DONNE, IL VALORE AGGIUNTO Il 2 giugno 1946, insieme al referendum istituzionale che avrebbe sancito la caduta della monarchia e l’avvento della Repubblica, veniva eletta l’Assemblea Costituente che avrebbe elaborato una carta costituzionale destinata a passare alla storia come una delle più avanzate, per la centralità di valori come il lavoro, la solidarietà sociale e il ripudio della guerra. In quella occasione le donne esercitavano per la prima volta il diritto di voto

e una loro qualificata pattuglia avrebbe giuocato un ruolo determinante anche nelle scelte della stessa Assemblea Costituente. Il Q.3 nel ricordare il 70 anniversario del 2 giugno intende focalizzare proprio questo apporto fondamentale con un evento intitolato “2 giugno 1946- Quando gli uomini chiesero aiuto alle donne”, a cura di Daniela Cappelli e Paolo Marini. La manifestazione è in programma il 9

BARTALI, UNA PRESENZA SEMPRE VIVA TRA NOI

giugno, ore 17, presso la sede del Punto Soci Coop Firenze Sud Est, piazza Bartali. Dopo i saluti del presidente Q.3, Alfredo Esposito, intervengono, tra le altre, Cristina Giachi (vice-sindaca di Firenze), Rosa Maria Di Giorgi (senatrice), Maria Federica Giuliani (presidente Commissione Cultura del Comune di Firenze). In programma racconti, musiche e filmati, a cura dell’Ass.E20.

Memorie della Resistenza

LA SCOMPARSA DI GIORGIO PACINI È deceduto nella sua casa di Gavinana il partigiano Giorgio Pacini e con lui se ne va uno degli ultimi protagonisti e testimoni della guerra di liberazione. Il sindaco Dario Nardella nel ricordarlo ha voluto sottolineare l’impegno di Giorgio con i giovani perché non si dimenticasse cosa è stata l’oppressione nazifascista e per raccontare come la libertà si coltivi giorno dopo giorno anche a costo della vita. Il 9 maggio in Sala d'Arme a Palazzo Vecchio si è svolta la cerimonia funebre civile a cui hanno partecipato il sindaco e le altre autorità cittadine. Presenti il Gonfalone della città Medaglia d'oro al valore militare e le insegne delle associazioni partigiane.

LA COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DI PIAN D’ALBERO La morte di Giorgio Pacini aggiunge ulteriore significato alla cerimonia in programma il prossimo 11 giugno, ore 9,30, in piazza Elia dalla Costa a Gavinana, per ricordare il 72° anniversario dell'eccidio di Pian d’Albero. Una commemorazione a cui Giorgio non era mai mancato e dove anzi aveva sempre portato la sua testimonianza appassionata. Il 20 giugno 1944 a Pian d’Albero, una località nei pressi della Badia di Monte Scalari, a cavallo tra la valle dell’Ema e la valle della Greve, si svolse una delle più cruente battaglie della Resistenza in Toscana. A sud di Firenze, nelle colline del Chianti, si preparava lo scontro finale in vista della liberazione della città e il casolare della famiglia.

Cavicchi fungeva da luogo di addestramento per i giovani partigiani della brigata Garibaldi-Sinigaglia. Fu qui che piombarono all’improvviso le truppe tedesche e che si scatenò la battaglia; nello scontro morirono il capofamiglia dei Cavicchi, 12 partigiani e tre soldati russi unitisi alla resistenza dopo essere sfuggiti alla prigionia. Successivamente altri 19 partigiani e 3 contadini (tra cui Norberto Cavicchi e il figlio Aronne di 12 anni) catturati a Pian d’Albero furono impiccati nella località di Sant'Andrea in Campiglia.

CONCERTI D’ORGANO PER L’ALBERETA

L'iniziativa

Prosegue l’impegno del Comitato per la Ricostruzione del Parco AlberetaAnconella con una serie di iniziative finalizzate alla raccolta di fondi per sostenere il processo di rinascita di questo prezioso polmone verde del sud-est fiorentino, gravemente danneggiato dalla tempesta del 1° agosto scorso. La Parrocchia del Corpus Domini, via Gran Bretagna 62, ospita in questa chiave alcuni concerti d’organo. Il prossimo appuntamento è in programma venerdì 10 giugno, ore 21, con il maestro Umberto Cerini che esegue musiche di G.Maglioni, V. da Seano, G.Ceccherini, F.Bagnoli, E.Vandelli PER INFO E PRENOTAZIONI:  comitatoalberetaanconella@gmail.com

IL GALLUZZO PER LA LILT La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), dal 28 giugno al 3 luglio, organizza la sesta edizione di "Galluzzo per la LILT", in programma presso l’Area Feste del viale Tanini, dal martedì al vener-

Assistenza domiciliare oncologica

dì, a partire dalle ore 19.30. Negli appositi stand sarà possibile gustare pizza, primi e tanti altri piatti. Il ricavato sarà devoluto al servizio di assistenza domiciliare ai malati oncologici.

INFORMAZIONI Lilt - Lega Italiana Lotta per i Tumori 055.576939 info@legatumorifirenze.it

Filo diretto

COME COMUNICARE CON IL PRESIDENTE Q.3 Il presidente del Q.3, Alfredo Esposito, riceve i cittadini (previo appuntamento tel. 055/2767732- 7727), tutti i martedì e giovedì, ore 9.30-12.30, c/o la sede del quartiere, Villa di Sorgane, via Tagliamento 4.

Potrà essere contattato ai numeri 055.2767732 / 055.2767727, al cellulare 338.6866283, all’indirizzo e-mail: presidenteq3@comune.fi.it

Il 5 maggio scorso ricorrevano 16 anni dalla morte di Gino Bartali. “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”; questa è la frase con la quale tutti lo ricordiamo, detta da uomo “semplice” e trasparente qual era, con “quel suo naso triste come una salita” (da Bartali, Paolo Conte 1979) e quel luccichio furbo negli occhi da fiorentino che la sa lunga. Burbero, schietto, rispettato da tutti (dentro e fuori l’ambito sportivo), uno sportivo capace di portare Firenze e l’Italia nel firmamento sportivo mondiale, un campione che tutto il mondo ancora ricorda. Talento precocissimo, a 22 anni (1936), vince il suo primo Giro d’Italia, successo bissato l’anno dopo e anche nel 1946; nel 1938 vince il suo primo Tour de France. Il Giro del 1940 sarà molto particolare perché vinto da un suo giovanissimo compagno di squadra, quel Fausto Coppi che partito sul passo dell’Abetone s’involerà da solo verso Modena; da quel momento non sarà più possibile parlare di Bartali senza pensare anche a Coppi e viceversa. La seconda guerra mondiale gli fa perdere gli anni migliori; passati i drammatici momenti del conflitto, Bartali ricomincia a pedalare e a vincere. Il rapporto con la Francia, soprattutto con i francesi (che mal digerivano un italiano in maglia gialla) è sempre stato un po’ conflittuale, ma è proprio al Tour del 1948 che compie quello che è il suo capolavoro sportivo. Il 14 luglio 1948 un giovane neofascista ferisce gravemente Palmiro Togliatti (Segretario del PCI) e l’Italia scivola in uno stato di drammatica tensione; il capo del Governo Alcide De Gasperi chiama Bartali (che stava correndo il Tour) e gli chiede di vincere la corsa, perché una sua vittoria avrebbe spostato l’attenzio-

ne del paese e raffreddato gli animi. E Gino vince, con un’impresa memorabile nella tappa di Briancon si porta a casa il secondo Tour de France, nonostante dovesse recuperare un ritardo di 20 minuti al francese Bobet. In carriera vincerà oltre 180 corse comprese 4 Milano-Sanremo e 3 Giri di Lombardia. Questa la conosciutissima storia sportiva di Bartali, ma negli ultimi anni, dopo la sua morte, si è saputo pubblicamente di un’altra grande “impresa”compiuta dal nostro “Ginettaccio” in assoluta sordina. Durante gli anni della guerra, Gino, non smette di allenarsi, è sempre in sella alla sua “Legnano” da cui non si separa neanche per andare a letto; professionalità indefessa, preparazione maniacale, speranza di un pronto rientro alla corse? No! Bartali, d’accordo con il Cardinale di Firenze Elia Dalla Costa, sta a modo suo combattendo contro il nazi-fascismo; durante i lunghi allenamenti tra Firenze e Assisi trasporta nascosti nel telaio della sua bicicletta documenti falsi per i tanti cittadini di fede ebraica che rischiano la deportazione e la vita. Il suo coraggio e la sua umanità contribuiscono a salvare centinaia di persone (circa 800). Dal 2013 è dichiarato “Giusto tra le nazioni” per il suo contributo speso in favore del popolo ebraico. Uno straordinario campione che non avrebbe potuto essere tale se la sua classe non fosse stata supportata da doti umane di altrettanto valore. Ricordiamo che il Museo Bartali di Ponte a Ema, via Chiantigiana 175, è aperto il venerdì e sabato, ore 10-13, e la domenica, ore 10-16. Ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese. Per info e visite guidate: comunicazione.musei@comune.fi.it

i

Una storia di solidarietà

FESTA DELLA LAVANDA La Cooperativa Fontenuova torna a casa e si riunisce per far festa, dopo mesi di “esilio forzato” a causa della furia del temporale che il 1° agosto 2015 ha causato il crollo del campanile sul tetto della chiesa sede del Centro Diurno. Il disastro, come spesso succede, ha messo in moto la rete di solidarietà di coloro che conoscono e frequentano a vario titolo la Cooperativa Sociale. Così i dieci ospiti del Centro Diurno, adulti disabili con vari gradi di difficoltà, supportati dagli educatori e da volontari, hanno trasferito dai primi giorni di settembre i loro telai e tutte le loro attività nella grande sala messa a disposizione dal Comune nei locali della Biblioteca Bandini in via del Paradiso. I Soci del Centro Coop di Gavinana hanno offerto una stanza dove il lunedì, martedì, mercoledì, venerdì tutti i frequentanti il Centro Diurno vanno a mangiare, mentre il giovedì è il Circolo Vie Nuove che offre il pranzo (e che pranzo!) a tutti. In questi mesi sono state allestite varie occasioni di autofinanziamento (cene, concerti, spettacoli teatrali, mercatini) che hanno sempre visto la

calorosa e generosa partecipazione di amici e sostenitori. La Fondazione Cassa di Risparmio e il Consiglio Regionale hanno contribuito per 85 mila euro.Ora ci si ritrova per far festa. Per festeggiare il pericolo scampato, per ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato nel fare e nel dare, per il piacere di tornare a casa, per la gioia di una primavera che, nonostante tutto, ci dona sempre fiori, colori e profumi. L’occasione è, per l’appunto, la fioritura della lavanda, un prodotto della terra che, insieme agli olivi, alle rose e alle erbe aromatiche, la Cooperativa Sociale coltiva, raccoglie, lavora e commercializza. L’appuntamento è per venerdì 17 giugno, dalle 15, con laboratorio artigianale specifico per anziani e persone disabili (con contributo del Q.3) e per sabato 18, dalle 10 fino alla sera. Ci sarà musica, buon cibo da consumare insieme, balli, giochi e divertimento da condividere. Il programma è ricco e vi invitiamo a consultarlo sulla pagina Facebook della Cooperativa Fontenuova o sul sito internet www.fontenuovacoop.it.


6 | Giugno 2016

#Il quartiere in pillole

 Lo spazio

Quartiere 3

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Raccolta fondi

nuove iniziative per il palazzo del podestà

L’auspicio è aprire anche la parte superiore dell’edificio. E intanto arriva una mostra per celebrare la Palla Pillotta

anconella-albereta, concerti d’organo per la ricostruzione

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ue concerti d’organo per la ricostruzione del parco Albereta-Anconella (nella foto all’indomani della tempesta del 1° agosto 2015). L’iniziativa si tiene alla parrocchia del Corpus Domini in via Gran Bretagna 62 (ingresso da via Reims): il primo appuntamento è andato in scena sabato 7 maggio, con l’organista maestro Enrico Vettori che ha proposto “Da Bach alla scuola dell’800”, con musiche di J. S. Bach, E. Batiste, M. E. Bossi, S. Karg-Elert e Th. Dubois. La prossima data in programma è invece venerdì 10 giugno alle 21, quando l’organista maestro Umberto Cerini proporrà “Musica per organo a Firenze tra ‘800 e ‘900”, con musiche di G. Maglioni, V. da Seano, G. Ceccherini, F. Bagnoli, E. Vandelli. “Due iniziative – ha spiegato il presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito – che danno seguito alle attività di sostegno per la raccolta di fondi da destinare all’area gravemente danneggiata lo scorso 1° agosto. Due occasioni in cui si raccolgono offerte libere a favore del Comitato per la ricostruzione del parco Albereta-Anconella che ha già organizzato eventi in ambito sportivo e sociale. I fondi raccolti – ha aggiunto Esposito – serviranno per le nuove alberature ma anche per i nuovi arredi e giochi”. Il Comitato per la ricostruzione del parco Albereta-Anconella (indirizzo e-mail comitatoalberetaanconella@gmail.com) è stato costituito da cittadini residenti nel quartiere: i due concerti d’organo rientrano appunto nella serie di iniziative che sono state promosse per raccogliere fondi.

 In viale Tanini

“Il Galluzzo per la Lilt”, a tavola contro il cancro

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Vanessa Bambi

È

tutto bene quel che... inizia bene. Potremmo descrivere così la nuova vita del Palazzo del Podestà al Galluzzo. Dopo la ristrutturazione della caratteristica facciata “stemmata” e la messa in sicurezza del tetto, dallo scorso febbraio sono state diverse le attività che si sono susseguite fino ad oggi, e molte altre sono in programma. “Il restauro dello stabile è un risultato importante per il quartiere – sottolinea il presidente del Q3 Alfredo Esposito – insieme alla Certosa, il Palazzo del Podestà vuol nuovamente essere un punto di riferimento per la cittadinanza. Ci sono già state alcune belle mostre fotografiche, come quella dell’inaugurazione che raccontava la storia di tutti gli stemmi presenti sulla facciata. Per ora lo spazio espositivo

La caratteristica facciata “stemmata” del Palazzo del Podestà al Galluzzo

si ferma alla parte inferiore del Palazzo: il nostro auspicio – rivela – è aprire e quindi ristrutturare anche la parte superiore dello stabile. Quel che è certo è che tante sono le iniziative che prossimamente prenderanno il via, con le scuole ma anche con la biblioteca del Galluzzo, con la quale da settembre cercheremo di valorizzarne il rapporto”. Intanto si può già prendere nota del prossimo appuntamento in programma, come annuncia Dario Ciampini dell’associazione Galluzzo Immagine: “A fine giugno-inizio luglio posso anticipare che per celebrare i quarant’anni della Palla Pillotta, che l’anno scorso non abbiamo potuto festeggiare per i ponteggi e quindi i lavori al Palazzo, ci sarà una mostra fotografica sulla storia di questo antico sport tutto galluzzino”.

Dopo l’intervento alla facciata “stemmata”, sono state diverse le attività che si sono susseguite da febbraio

ei serate a tavola per sostenere la lotta contro il cancro. Dal 28 giugno al 3 luglio è in programma la sesta edizione di “Il Galluzzo per la Lilt”, nell’Area Feste di viale Tanini al Galluzzo. Tornano le sei serate a tavola per sostenere il Servizio Camo di Assistenza Domiciliare. Ancora una volta – viene spiegato – saranno i volontari ad aiutare a cucinare e servire pizze, primi e tanti altri piatti che, ogni anno, fanno realizzare oltre mille coperti. I fondi raccolti nel corso dell’iniziativa permetteranno di acquistare nuovi ausili sanitari per assistere a domicilio i pazienti in fase avanzata di malattia. La Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) è un ente pubblico sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica: da novant’anni opera in ambito oncologico in tutta Italia svolgendo attività di prevenzione, diagnosi precoce, assistenza, riabilitazione, educazione sanitaria e ricerca. La sezione di Firenze è presente sul territorio con attività di prevenzione ed educazione alla salute (interventi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione, gruppi per smettere di fumare), diagnosi precoce (ambulatorio di prevenzione melanoma), assistenza domiciliare (“Centro di aiuto al malato oncologico”, che collabora con il servizio pubblico, finanzia personale medico e fornisce ausili sanitari utili per facilitare e migliorare la qualità di vita del paziente in fase avanzata di malattia) e rieducazione psico-sociale (“Donna Come Prima”, che offre un aiuto concreto a tutte le donne operate al seno per tumore. Dal 2005 il servizio ha sede presso il centro di riabilitazione oncologica a Villa delle Rose, dove la Lilt collabora con l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica). E ora la Lilt Firenze aspetta tutti al Galluzzo dal 28 giugno al 3 luglio, a partire dalle 19.30, per cenare insieme all’insegna della solidarietà. Per informazioni: 055.576939, www.legatumorifirenze.it, info@legatumorifirenze.it.

 Il piano

adeguamenti e ristrutturazioni, via ai lavori in asili e scuole

I

nterventi nelle scuole cittadine per oltre mezzo milione di euro. È quanto stanziato il mese scorso dalla giunta di Palazzo Vecchio, che ha approvato tre delibere presentate dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Una di queste prevede un investimento di 280mila euro, per effettuare interventi di adeguamento dei sistemi antincendio negli asili nido. All’Acciaiuoli, in via Senese, sono invece previsti lavori per la ristrutturazione dei servizi igienici: l’apposita delibera prevede uno stanziamento di 162mila euro. Altri centomila euro sono poi destinati alla ristrutturazione edilizia della scuola primaria e secondaria di primo grado Bechi/Piero della Francesca in via Bugiardini. “Questi nuovi investimenti – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – sono il frutto del lavoro costante dei nostri uffici, dalla direzione istruzione a quella servizi tecnici, che monitorano giorno dopo giorno tutte le scuole e programmano con molta attenzione gli interventi da effettuare. Con queste tre delibere – ha aggiunto – si avvia anche il piano dei lavori estivi 2016, che ci vedrà intervenire in numerose scuole, soprattutto per quanto riguarda i servizi igienici”.


#Zoom

Quartiere 3

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Giugno 2016 | 7

 A sedici anni dalla scomparsa

 Focus

a ponte a ema, là dove riposa bartali Nessuna iscrizione celebrativa, una foto in bici sistemata dietro ai fiori e i saluti di qualche fan Sonia Muraca

Il cimitero di Ponte a Ema che conserva la memoria di Bartali: è qua che “Ginettaccio” riposa da sedici anni

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pochi giorni dalla fine del Giro d’Italia, per molti è stato inevitabile ripensare ai tempi in cui Gino Bartali regalava gioie sportive (ma non solo) alla sua città. Uno dei suoi primi successi risale al 7 giugno 1936, data in cui “Ginettaccio” vinse la ventiquattresima Corsa Rosa. Un’edizione che suscitò non pochi entusiasmi, contagiando anche personaggi illustri. Tra questi D’Annunzio, che nella tappa di Gardone di Riviera accolse i ciclisti in pompa magna, salutandoli con ventuno colpi di cannone. Niente di più lontano dallo stile di Gino. Lo sanno bene a Ponte a Ema che, oltre ad avergli dato i natali nel 1914, è anche il luogo che ne conserva la memoria. È nel cimitero di via Chiantigiana che “Ginettaccio” riposa da ormai sedici anni. È lì che “il 5 maggio del 2000 si è fatto seppellire, con addosso solo un saio”, racconta Andrea Bresci, presidente dell’associazione

Amici del Museo Gino Bartali. Una semplicità che si riflette anche nello stile della sua tomba, nella cappella di famiglia. Nessuna iscrizione celebrativa, nessuna foto identificativa (se non quella in sella alla sua bicicletta che qualcuno si è premurato di incorniciare e di porre dietro al

portafiori). E se in quel portafiori, in occasione dell’anniversario della sua morte (celebrato il mese scorso con una messa e un incontro pubblico, alla presenza tra gli altri dei presidenti del Quartiere 3 Alfredo Esposito e del consiglio regionale Eugenio Giani, insieme alla nipote Bianca

Maria), i fiori freschi non sono mancati, nel resto dell’anno le visite sono un po’ meno frequenti. Sarà che la memoria dei suoi concittadini va stuzzicata di tanto in tanto, sarà che i luoghi di Gino sono un po’ fuori dal classico circuito turistico fiorentino (e che sulle linee Ataf che li rag-

giungono, il suo nome né quello del museo a lui dedicato compaiono nella lista delle fermate), sarà che il museo è aperto solo pochi giorni a settimana (venerdì e sabato 10-14, domenica 1016) e che “molti degli amici, col tempo, sono venuti a mancare”, come sottolinea Bresci. Di quando in quando, però, “qualche appassionato passa di qua, alcuni in bicicletta, anche solo per portargli un saluto o fare un salto al museo”, continua l’amico. Già, perché così come il cimitero, anche la sua casa di nascita (con tanto di targa in marmo, anche quella a cura dei suoi amici) e il museo del Ciclismo (costruito in sua memoria, con i suoi cimeli) si trovano in via Chiantigiana. Una di fronte all’altro, “proprio come voleva lui, in modo da vederlo dalla finestra di casa”.

la (triste) storia di giulio, il fratello minore innamorato delle due ruote

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orse in pochi sanno che erano due i Bartali innamorati delle due ruote. Una passione che, però, fu fatale per il minore dei fratelli, Giulio (nella foto la sua bicicletta), investito da un’auto “mentre stava per coronarsi di una gloria” (come si legge sulla sua lapide, sempre nel cimitero di Ponte a Ema), durante una corsa valida per il campionato regionale: la Targa Chiari. La data della sua ultima pedalata è quella del 14 giugno 1936, a una settimana esatta di distanza dalla conquista della maglia rosa da parte del fratello Gino. S.M.

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8 | Giugno 2016

#Focus

 Il punto

meteo, firenze si prepara a un’altra estate Gianni Carpini

Dopo quanto avvenuto negli ultimi anni, la parola all’esperto: “Bisogna abituarci agli eventi estremi”

I

n gergo si chiamano “flash flood”: mini-alluvioni formato cittadino. Sono molto circoscritte e in breve tempo rovesciano in una zona ristretta una valanga d’acqua. Una sorta di temporale tropicale trasferito alle nostre latitudini. “È possibile prevederne le condizioni scatenanti, ma non l’esatta localizzazione”, spiega Gianni Messeri, climatologo del Lamma, il Consorzio tra Cnr e Regione Toscana che emette le allerte meteo regionali. Firenze ne ha fatto esperienza lo scorso 1° agosto, con la tempesta che ha distrutto (tra le altre cose) il parco dell’Anconella, oppure in precedenza con la maxi-grandinata che ha seminato danni in città il 19 settembre 2014. O ancora, con le tante bombe d’acqua che, di quando in quando, si affacciano sulla città. “Bisogna abituarci a questi eventi estremi”, avverte l’esperto. D’estate come d’inverno, non c’è una “stagione tipo” per i fenomeni straordinari. Colpa dei cambiamenti climatici, che “oltre al riscaldamento del pianeta – prosegue Messeri – estremizzano alcune tipologie di fenomeni meteorologici”. E non è escluso che anche questa nuova estate possa riservare qualche spiacevole sorpresa, ma è troppo presto per dire con precisione dove e quando. A livello generale, le previsioni stagionali del Lamma per la Toscana si attendono un luglio leggermente più caldo della media, mentre

a giugno e agosto temperature nella norma. Dopo i primi due mesi con un tempo previsto in generale come più o meno stabile, ad agosto potrebbe verificarsi una maggiore instabilità. “Le previsioni stagionali sono sperimentali – chiarisce il climatologo – negli ultimi dieci anni abbiamo fatto passi in avanti, ma non danno ancora un alto grado di attendibilità, ci stiamo lavorando”. La situazione prevista sul vecchio continente, però, è da tenere sotto controllo. “Per l’estate 2016 si prefigura un’Europa spezzata in due blocchi”, rivela Messeri: la parte Nord del vecchio continente interessata da frequenti precipitazioni, la porzione meridionale con bel tempo e temperature alte. Se le previsioni verranno confermate, la nostra penisola (l’Italia settentrionale e l’alta Toscana in particolare) potrebbe trovarsi nel bel mezzo di questo scenario, proprio lì dove i due “blocchi” potrebbero scontrarsi e generare fenomeni violenti. “La situazione che si sta delineando per la prossima estate ci fa pensare alla possibilità, durante la stagione, di eventi intensi, come temporali forti, grandinate o forte vento, ma è troppo presto per fare previsioni”, conclude. Infine, la “fotografia” delle piogge: nessun allarme siccità, almeno per ora. A partire da gennaio le precipitazioni hanno spinto in su l’asticella delle riserve idriche e anche la seconda parte della primavera ha portato nuvole e acqua.

 Il “termometro”

Uno sguardo indietro: com’è andata 2015 IL LUGLIO PIÙ CALDO

Quella passata è stata la seconda estate più calda in Toscana dal 1955, superata nella torrida classifica solo da quella del 2003. L’anno scorso, solo a Firenze, si sono registrate 36 giornate di calore su 92. Il mese “rosso” per l’allerta afa è stato luglio, il più caldo da sessant’anni: la canicola non ha praticamente mai dato tregua. In compenso non sono mancate le piogge, che sono state nella norma. Il mese più bagnato? Agosto.

2014 OMBRELLONE? NO, OMBRELLO

Sarà ricordata come l’estate sotto l’ombrello, più che sotto l’ombrellone. Molta pioggia e, di conseguenza, le temperature sono state più fresche rispetto alla norma degli ultimi dieci anni. Record a luglio, più piovoso di un normale mese di novembre, guardando la frequenza delle precipitazioni. Facendo due conti, a luglio è piovuto un giorno ogni tre. A livello generale, la prima estate dal 1955 per quantità di pioggia caduta.

2013 LA STAGIONE MENO “PAZZA”

Tutto sommato, l’estate meno pazza degli ultimi tempi. Le temperature sono state in linea con quelle degli anni duemila, mentre leggermente più alte se si guarda alla bella stagione tra gli anni Settanta e Novanta, periodo preso normalmente a riferimento dai meteorologi. Ad andare sotto la media è stata la pioggia: a Firenze le precipitazioni hanno fatto registrare un meno ventiquattro per cento.


#Focus

Giugno 2016 | 9

 Verso il cinquantesimo anniversario

uno spaccato (sconosciuto) sull’alluvione

Pezzi di storia recuperati grazie alle immagini e ai documenti che i cittadini hanno tirato fuori dai loro cassetti

Un’immagine dell’alluvione del 1966: quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario (Foto Antonio Betti - Archivio Firenze Promuove)

Sara Camaiora

I

mmagini che raccontano uno degli eventi più drammatici mai vissuti da Firenze. Pezzi di storia e storie che rischiavano di essere dimenticati, come spazzati via dal torrente di fango che quel 4 novembre del 1966 si riversò sulla città. Si avvicina sempre più il cinquantesimo anniversario dall’alluvione di Firenze e – in attesa delle celebrazioni previste a novembre – nel frattempo non sono mancate le iniziative nel capoluogo. Una in particolare ha coinvolto le sedi dei cinque Quartieri, dove i cittadini sono stati chiamati a portare fotografie, documenti e testimonianze di vario genere di quel momento così tragico, per ricostruire o recuperare vicende ed episodi che altrimenti avrebbero rischiato di cadere nell’oblio. Un’idea dell’associazione Firenze Promuove, che dal 1994 organizza le cerimonie annuali in ricordo dell’alluvione e delle sue trentacinque vittime, oltre ad avere il più grande archivio video e fotografico sulla vicenda. La risposta – viene spiegato – c’è stata, seppur variabile da quartiere a quartiere. Sono stati i cittadini del Q2 i più attivi, tirando fuori dai loro cassetti moltissime fotografie inedite. Anche dal Q5 c’è stata una buona risposta: in particolare, grazie all’impegno dell’associazione locale 334, attiva a Brozzi e Peretola, è stato riscoperto materiale fotografico che racconta in maniera evidente l’impatto dell’alluvione su questi rioni. A Brozzi, come si evince da molte immagini, l’acqua arrivò a livelli altissimi, raggiungendo anche il secondo piano dei palazzi, così come accadde a Gavinana. Come racconta Franco Mariani dell’associazione Firenze Promuove, molto del materiale è arrivato anche da collezionisti e fotografi amatoriali, che all’epoca sono riusciti a raffigurare la tragedia in maniera drammaticamente artistica. “Ci sono state in particolare tre donazioni, quella di Giorgio Fanteria, fotografo amatoriale, quella di Cesare Piazza, collezionista che ci ha fornito oltre quattrocento immagini, e quella di Alessio Bettini, altro fotografo amatoriale che ci ha portato circa un centinaio di scatti inediti, anche molto particolari. Penso ad esempio a uno in cui si inquadra il dettaglio di una grande pozzanghera in cui si riflette Santa Croce”, spiega Mariani. Il risultato finale è quello di uno spaccato ancora sconosciuto e insolito su una tragedia che, per Firenze, non sarà mai possibile dimenticare. La mostra realizzata con questo materiale sarà esposta da settembre nella sede del Quartiere 3, a ottobre in quella del Q4, nei giorni centrali dell’anniversario dell’alluvione in piazza Santissima Annunziata e, successivamente, nel quartiere 5.


Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili

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Giugno 2016 www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere Tempo libero

un’estate da contadini, tra ulivi e galline Tour fra fattorie didattiche e agriturismi per scoprire i trucchi della vita di campagna con tante attività all’aria aperta Sonia Muraca

ambini e animali. Da sempre è un binomio perfetto, soprattutto in quelle famiglie che degli amici a quattro zampe proprio non riescono a fare a meno. Ma per le quali, spesso per esigenze di tempo (da dedicare alla loro cura) e di spazio (in casa), non sempre è possibile adottarne uno. La soluzione? Approfittare delle ferie estive non appena suonerà l’ultima campanella a scuola, o semplicemente dei weekend liberi, per un tuffo educativo nel regno animale. Basta cercare la fattoria didattica più vicina a casa: strutture ricettive a portata dei più piccini, adatte non solo al loro primo faccia a faccia con gli animali (da allevamento o da monta) ma anche ad imparare

Una

con tante attività all’aria aperta i trucchi della vita di campagna e, perché no, da dove provengono i prodotti dei campi che ogni giorno si trovano in tavola a scuola

o nel frigorifero di casa. A pochi chilometri da Firenze, nel comune di Fiesole, c’è per esempio la Fattoria di Maiano, che insieme ad anatre, oche, capre, asini dell’a-

al giorno

La festa

tutti al mare! ma protetti dalla crema

miata e mucche di razza limousine, ospita anche struzzi. Tante anche le cose da fare per tutta la famiglia: dalla visita al frantoio con degustazione finale al “safari”

Ricetta

san giovanni, guida ai “fochi” ☛ pagina ii

pitti, sfila la moda junior

I

In caso di problemi dermatologici sono consigliati i filtri fisici, i “pastoni bianchi”. Sennò bastano i filtri chimici. L’importante è mettere la protezione 30 minuti prima dell’esposizione e rimetterla ogni 2 ore, anche se non si è fatto il bagno e si sta sotto l’ombrellone. La crema va messa in modo omogeneo, solo sui nei non serve a nulla. Che rimedi per le scottature? Se sono minime basta una crema lenitiva. Altrimenti si può ricorrere ai cortisonici ma solo dopo aver consultato un esperto. Ricordiamoci, in ogni caso, che il sole è un grande dono da amare con prudenza. Una bella passeggiata in riva al mare non fa che bene ai bimbi, ai genitori e al sorriso. Basta solo prendere qualche accorgimento.

☛ pagina iii

La favola

☛ pagina iV

non chiamatelo risotto ☛ pagina iV

l’asilo? ora è da 0 a 6 anni

ecco il mamanet, la pallavolo per le mamme Valentina Buti mprenditrici, insegnanti, commercianti. Donne con età e storie diverse. Molte di loro mamme. Una volta alla settimana si ritrovano, e indossate tuta e scarpette, si sfidano nel nuovo sport al femminile sbarcato in città: il Mamanet. Una disciplina che arriva da Israele, nata apposta per le mamme e

per il loro tempo libero. Una pallavolo rivisitata con sei giocatrici per squadra che con servizi, passaggi e schiacciate, tentano di far cadere la palla nel campo avversario. Non ci sono però né bagher né palleggio, per dare vita a uno sport adatto a tutte le donne dai 35 anni in su. “Lo slogan del gioco è ‘every

PER I LETTORI IN ERBA  redazione@ilreporter.it  www.ilreporter.it #ilreporterdeipiccoli

☛ pagina iii

Sport

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tematici alla scoperta di animali da stalla e da cortile. Il tutto a cura del titolare Gabrio che a fine tour provvede al “battesimo in sella”, ovvero la prima salita a cavallo, per i piccoli visitatori. Anche nel Mugello la scelta non manca. Se l’agriturismo L’Oasi, nel comune di Vicchio, insegna come trasformare in alimenti o in biancheria alcuni prodotti di origine animale o vegetale come le uova, il latte, il miele, la lana, i cereali e le olive, l’agriturismo Palazzo Vecchio, specializzato in allevamento di bovini, con i suoi 170 esemplari di razza Frisona italiana, si dedica per lo più ad illustrare le fasi del percorso del latte. Infine, spingendosi nel Chianti, si può provare a vivere un giorno da contadino alla tenuta Il Torrino, nel territorio di Montaione, dove, tra alveari, pollai e stalle, si fanno spazio anche i cani da tartufo con il loro proverbiale fiuto.

Il “magnifico” paolino

Il Meyer risponde l sole fa bene alla crescita dei nostri bambini e pure all’umore. Ma i suoi raggi, con un’esposizione incauta, possono fare molto male alla pelle. Il dottor Cesare Filippeschi, dermatologo del Meyer, elenca le regole da seguire per far divertire in spiaggia anche i più piccoli senza correre rischi. Partiamo dall’esposizione: per chi e quando è consigliata? I bambini fino ai 6-7 mesi non devono avere un’esposizione diretta. Per quelli fino ai 6 anni serve una protezione 50 più. Dai 6 anni in su, se non ci sono patologie dermatologiche o trattamenti farmacologici per altre patologie, può bastare una protezione 30. Inoltre è consigliato a tutti, non solo ai bimbi, di esporsi al sole nelle prime ore del mattino, fino alle 10.30-11, e nel tardo pomeriggio dalle 16.30 in poi. Va bene qualunque crema?

a bordo di una jeep tra il giardino botanico, il laghetto delle colonne e i vari punti panoramici sulla città. Spostandosi invece in Valdarno, a Rignano, le opzioni non mancano. C’è adf esempio la fattoria di Castiglionchio, che una volta alla settimana trasforma i suoi piccoli ospiti in fattori pronti a dar da mangiare a conigli, asini, cavalli, oche e galline oppure a raccoglierne le uova, che useranno poi nei laboratori di cucina. E c’è la fattoria dell’Antico Colle, che pensa anche alle persone non vedenti, con un percorso tattile alla scoperta dei pesci, oltre ovviamente ad un ventaglio di attività che contempla passeggiate nel bosco, laboratori e giro a cavallo aperti a tutti. Nella vicina Pontassieve, invece, c’è l’agriturismo Il Giardino, che accanto alle visite al caseificio e al frantoio per osservare come si preparano i formaggi e l’olio buono, propone percorsi

mother can’ – spiega la preparatrice atletica Alessandra Gagliardi, responsabile Mamanet Firenze dell’Aics, che ha l’esclusiva in Italia di praticare e promuovere questo sport con gare e tornei – è un gioco accessibile a tutte ma anche un movimento di donne per le donne, con lo scopo di fare squadra,

in campo e nella vita”. A Firenze, le giocatrici di Mamanet si ritrovano alla palestra del Buontalenti in via dei Bruni, per un’ora e mezza di sudore, divertimento e competizione che accomuna una quindicina di fiorentine. La più anziana ha 68 anni, la più giovane studia ancora. Tra loro, c’è chi in passato ha giocato a pallavolo ma anche chi si avvicina allo sport per la prima volta. Gli allenamenti continueranno in estate, con l’obiettivo di partecipare ai tornei nazionali. La passione e l’agonismo ci sono. Adesso manca solo la maglia. “Abbiamo provato a scegliere i colori ma ognuna dice la sua”, sorride Gagliardi. Info: info@aicsfirenze. net - 055.561172/73.


II | Giugno 2016

#Lo speciale

L’appuntamento

san giovanni,“fochi” a misura di famiglia

Dal picnic sull’Arno alla terrazza (con drago) dell’Orticultura, dove guardare con i bimbi i giochi pirotecnici per il patrono Gianni Carpini

artiamo da una controindicazione perché, come dice anche il proverbio, “San Giovanni non vuole inganni”. I più piccini rischiano di tornare a casa con un bello spavento per i botti, sparati per di più in un orario poco consono ai fanciulli con ancora il ciuccio in bocca. Chi invece può godersi alla grande i “Fochi” del 24 giugno, giorno in cui Firenze festeggia il suo patrono, San Giovanni per l’appunto, sono i bimbi più grandicelli: con il naso all’insù rimarranno di sicuro stregati dal gioco di luci e colori in cielo, una vera esplosione di guizzi variopinti sopra i tetti di Firenze, grazie ai fuochi d’artificio che ogni anno, puntuali, a partire dalle 22, vengono lanciati dal piazzale Michelangelo. Nel caso in cui non ci sia un valoroso babbo che si presti a tenere il pargolo sulle spalle perché il bimbo possa gustarsi lo spettacolo svettando sopra le teste degli adulti, meglio forse non andare a caccia di un posto sulle gremite scalinate della biblioteca Nazionale o, ancor peggio, sull’altrettanto gettonato ponte Santa Trinita, tra le postazioni più ambite. Al contrario, è consigliabile scegliere con cura la location per i “Fochi” a misura di famiglia. Una delle mete per osservare lo show pirotecnico comodamente a “cecce” può essere la spiaggina sotto piazza Poggi, luogo anche questo preso d’assalto, ma prenotando il picnic in spiaggia e arrivando di buon’ora il posto a sedere è garantito, proprio a

Spettacolo assicurato anche da Fiesole. E sui lungarni si può prenotare un posto a sedere ASPETTANDO IL 24 GIUGNO In attesa dei “Fochi”, tante le iniziative della società San Giovanni che si occupa di tramandare la tradizione della festa patronale. Per i più piccoli, appuntamento il 13 e 14 giugno alle Pavoniere, con due giorni di giochi, divertimento e tuffi nella piscina immersa nelle Cascine. Si tenterà di entrare nel Guinness dei primati con una maxi-lezione di fitness. La sera del 14, invece, tutti sui pedali, con la biciclettata nel centro storico organizzata dalla Uisp. Le iniziative raccoglieranno fondi a sostegno dei Fuochi di San Giovanni. poche centinaia di metri in linea d’aria dal piazzale. Quest’anno accanto al cestino con le vettovaglie del caso, in riva all’Arno arrivano anche furgoncini che propongono leccornie dello street food. I lungarni, in genere, sono un fiume di folla, ma su quello della Zecca vecchia, la società San Giovanni, su prenotazione, mette a disposizione una serie di po-

sti a sedere “anti-calca” pensati proprio per le famiglie (il costo è di 20 euro). Per una serata a cinque stelle, poi, sono tanti gli hotel di lusso della città che per la notte di San Giovanni organizzano eventi sulle loro terrazze panoramiche, anche se il prezzo non è forse alla portata di proprio tutte le tasche. Per non immergersi nel caos del centro storico,

si possono scegliere gli Orti del Parnaso di via Trento, a cui si accede anche dal vicino giardino dell’Orticultura: una terrazza a Nord di Firenze affacciata sulla città, dove intrattenere i più piccoli, nell’attesa dei fuochi d’artificio, con storie legate alla singolare scultura a forma di serpente (o di drago, a seconda dei punti di vista) che fa bella mostra

La curiosità

come diventare baby-sbandieratori aneggiare la bandiera o accompagnare le esibizioni con il tamburino non è un gioco da ragazzi, ma fin da bambini è possibile imparare queste antiche arti tramandate di padre in figlio. Basta un’ora a settimana, la lezione è gratuita e il cammino per far parte degli sbandieratori ufficiali di Firenze può partire dagli 8 anni. Il gruppo dei “Bandierai degli Uffizi”, che con i suoi musici e con i suoi maghi della bandiera fa parte del corteo storico della Repubblica fiorentina, ha fatto nascere un’associazione sportiva dilettantistica per dare la possibilità anche ai più piccoli

di sé lungo la scalinata. Allontanandosi sempre più dall’epicentro dei “Fochi”, ma senza perdere una buona visuale, un’altra alternativa alle gremite strade cittadine è offerta da Fiesole: la via Vecchia fiesolana, il tracciato più antico che collegava il colle etrusco a Firenze, regala in molti punti una splendida panoramica sulla città.

da imparare. Si può venire anche solo a provare”, dice il capitano dei Bandierai, Antonio Marrone, 42 anni di onorato servizio. Mentre gli under 10 periodicamente hanno la possibilità di esibirsi dal vivo davanti a un pubblico in carne e ossa, i più grandi partecipano agli eventi ufficiali: la prova finale di questo singolare anno scolastico è lo spettacolo di vessilli e musica nel campo del calcio storico fiorentino, poco prima della finale del 24 giugno. I piccoli bandierai, dopo il corteo di San Giovanni lungo le vie del centro, precedono l’esibizione dei senior. Ma durante l’anno ci sono anche tante altre opportunità per vederli in azione, per esempio in occasione dello scoppio del carro a Pasqua o durante la cavalcata dei Magi di gennaio.

di scoprire questa disciplina suggestiva portata avanti da volontari. Ogni città ha il suo modo di maneggiare la bandiera: ci sono la scuola senese e quella aretina. Questa tradizione è nata con le guerre medievali, durante le quali il portabandiera era la bussola di ogni battaglione. I movimenti del vessillo rappresentavano una comunicazione G.C. in codice ai vari reparti dei battaglioni. Al momento sono una ventina i babysbandieratori che si esercitano nella palestra dello stadio Ridolfi a Campo di  Marte, guidati dai bandierai più esperti Per info e dal “capo” dei tamburini. Le lezioni bandieraidegliuffizi.it vanno da settembre a giugno. “C’è tanto info@bandieraidegliuffizi.it


#Accade in città

Giugno 2016 | III

L’evento

Pitti, la moda junior sale in passerella Dal 23 al 25 giugno alla Fortezza da Basso protagoniste le “mini-collezioni”, con 500 marchi e due sfilate speciali Valentina Veneziano

i sono momenti che sono un turbinio di colore, gioia, sorrisi e creatività. A volte questi attimi sono carichi di spensieratezza, tipica del mondo dei bambini in cui tutto è più roseo e sognante. Succede a Pitti Bimbo, che riapre le danze di un ballo fantastico in cui la musica invade le varie collezioni e dona l’atmosfera giusta alle sfilate in programma. Giunge alla sua ottantatreesima edizione e animerà la Fortezza da Basso dal 23 al 25 giugno con 480 marchi per la metà stranieri. Un grande “frullatore” che combina ritorni, sperimentazione e novità. Ritornano ad esempio le sfilate di Apartment, area rivolta al contemporary lifestyle di ricerca. La prima, Apartment Couture, sarà dedicata, nella giornata del 23, alle collezioni di lusso con protagonisti Stella Jean, Piccola Ludo, Cape e Lamantine Paris & Milan. La seconda sfilata, in programma il 24 giugno, offrirà visibilità ai marchi e alle collezioni ad alto tasso creativo presenti nella sezione KidzFizz. Per i piccoli e grandi lettori che non conoscono ancora KidzFizz: potete provare a immaginarlo come un inno all’originalità. Racchiude le collezioni più creative dei marchi che lavorano alla sperimentazione di forme, materiali e modalità di presentazione. È contaminazione tra fashion e design. Tra le novità assolute che ruotano intorno ai brand spiccano i nomi di Edgardo Osorio, founder di Aquazzura, che sceglie Pitti Bimbo per il lancio

della sua prima collezione dedicata ai bambini, Aquazzura Mini e il ritorno di Patrizia Pepe. E ancora: Little Marc Jacobs, il lancio della linea di Zadig & Voltaire, Leitmotiv, Joshua Sanders con la sua prima collezione bambina e Minna Parikka, brand scandinavo di footwear riconoscibile grazie alla presenza delle iconiche e graziose orecchie da coniglio. Da questa edizione nascono gli Editorials, due grandi pareti che

La novità

educazione, arriva l’asilo da 0 a 6 anni n unico asilo per i bambini dai tre mesi ai sei anni di età, in un unico ambiente, con le stesse maestre e gli stessi compagni di giochi. Un’offerta didattica senza cambiamenti e “balzelli” per i più piccoli, che a Firenze diventa realtà grazie all’apertura di due nuovi “centri educativi integrati sperimentali 0-6”. Si parte a settembre, in concomitanza con il nuovo anno scolastico, nelle strutture “Il Trifoglio” di via Caboto, nel quartiere 5, e “La Girandola”, ospitata all’interno dell’Istituto degli Innocenti in piazza Santissima Annunziata, in pieno centro storico. Qui, bambini di

ospiteranno, a ogni stagione, due temi specifici di approfondimento, due spazi da guardare. Bike!Bike! che raccoglierà tanti oggetti dedicati alla bicicletta con la partecipazione di brand come Legami, Triobike e Fix Your Bike e poi Kdesign con una selezione di oggetti che stupiscono per funzione, estetica, forma e unicità. Sono accessori, mobili e complementi d’arredo che escono dalla banalità per una casa che è sempre di più

a un contributo di 300mila euro in arrivo dalla Regione Toscana, ospiterà un primo gruppo di venti bambini per poi andare progressivamente a regime e arrivare ad accoglierne un massimo di 64. “Il Trifoglio”, che nasce sulla base di una struttura già precedentemente esistente dove erano presenti il nido “Piccolo Naviglio” e la scuola dell’infanzia “Amendola”, ne accoglierà invece complessivamente 95. I più piccoli (dai 3 ai 36 mesi di età) saranno 45 e verranno suddivisi in tre diverse sezioni. I bambini e le bambine più grandi, 50 in tutto, saranno divisi in due sezioni eterogenee per età da 25 persone l’una. Le iscrizioni, da effettuare esclusivamente online sul portale del Comune di Firenze, scadono il 7 giugno.

diverse età – alcuni in età da asilo nido, altri da scuola materna – seppur divisi in sezioni, si troveranno a condividere fianco a fianco alcuni momenti educativi durante tutto l’arco della giornata, dal gioco fino al pranzo, con un unico progetto pedagogico integrato. “Si tratta di una novità sul fronte della continuità educativa – spiega la vicesindaca del V.B. Comune di Firenze, nonché assessora all’istruzione, Cristina Giachi – che permetterà di garantire alle famiglie venti posti in più per il prossimo anno scolastico e 150 nel triennio”. “La Girandola”,  con i suoi 400 metri quadrati di aule e Per info e prenotazioni spazi gioco, ristrutturati grazie anche educazione.comune.fi.it

un mondo dove gli spazi e le necessità dei grandi e dei piccoli si contaminano all’insegna dello stile. Spuntano i nomi di Design Mood, Oeuf e Guum. Al Padiglione Centrale sarà inaugurato uno spazio dedicato al mondo degli occhiali da sole per bambini realizzato da Pitti Immagine in collaborazione con Mido, la manifestazione internazionale leader nel settore dell’occhialeria. La sezione si chiamerà Fun Glasses e tra i protago-

nisti spuntano i nomi di Carrera, Kids by Safilo, Polaroid, See Concept, The Simpsons, Tommy Hilfiger e Zoobug. Pitti Bimbo 83 sarà, come sempre, una grande festa. Un party di tre giorni in cui la creatività incontra lo sguardo magnetico dei bambini.

Per info pittimmagine.com


IV | Giugno 2016

#Il Reporter dei piccoli

Il “magnifico” volo di Paolino Paolino era un bravo bambino ma chiedergli di studiare era come fargli un dispetto. Fu così che rimediò dei brutti voti in storia e la maestra lo spedì in biblioteca a fare una ricerca sul passato di Firenze. Da mezz’ora Paolino vagava nei corridoi pieni di libri senza averne scelto mezzo. Se ne accorse il custode Oreste, che si avvicinò con un librone enorme e gli disse: “Tieni, con questo imparerai che la storia è una cosa meravigliosa. Anzi, magnifica”. Paolino soppesò il volume. “Chissà che barba”, pensò e controvoglia iniziò a leggere. Sfogliata la prima pagina, ci fu come un lampo: un vortice lo avvolse e lo scaraventò in un turbine nero e velocissimo. “Aiutoo”, urlò Paolino mentre pre cipitava a tutta birra s u

colora con noi

qualcosa che emise un forte grido. “Ahiaiaiiii - disse la “cosa” alzandosi e rimettendosi in ordine le vesti color porpora - Chi sei, come osi aggredire il signore di Firenze?!”. Paolino diventò viola. “Mi scusi - piagnucolò - non so come sia potuto accadere, stavo leggendo un libro sul Rinascimento fiorentino e a un tratto mi sono ritrovato a volare!”. “Volare?? Tu vuoi dirmi, impertinente fanciullo, che hai volato?”, sgranò gli occhi il signore dall’abito rosso. “In effetti – continuò come

parlando tra sé - mi sei piombato sulla zucca dall’alto. Ma allora, Leonardo potrebbe avere ragione: forse anche l’uomo può alzarsi nell’aere come un uccello! Leonardooooo, vieni subitooo”. Fu solo allora che Paolino si guardò attorno. Era in un salone sterminato dai soffitti altissimi e dorati. Da una delle porte, entrò a passo svelto un uomo dalla lunga barba. “Lorenzo, mio messere, hai chiamato?”, chiese al signore di rosso vestito. E questi: “Leonardo, codesto giovinetto dice di aver volato. Forse potrà esserti di aiuto per l’esperimento a cui lavori da tempo!”. Il tipo con la barba di nome Leonardo non se lo fece ripetere: se ne andò veloce per tornare poco dopo con un marchingegno simile a due ali di pipistrello gig a n te . Paolino iniziò a capire. “Non penserete mica che io..”, fece solo in tempo a balbettare prima che Lorenzo e Leonardo lo mettessero a bordo di quello stravagante uccello-

aeroplano per poi spingerlo dal balcone della stanza. “Aiutooo!”. Paolino iniziò a planare sulla città sferzato dal vento: la meraviglia di ciò che vedeva da lassù gli fece persino passare la paura. Riconobbe la piazza principale, il Ponte vecchio, il Duomo. Ma erano così diversi da come se li ricordava! E anche le persone, giù in strada, erano molto strane con mantelli e calzamaglie colorate! In tanti, così agghindati, lo accolsero poco dopo, quando con l’uccello-aeroplano atterrò lungo l’Arno, acclamandolo come il primo al mondo che era riuscito a volare. C’erano anche Lorenzo e Leonardo, stracolmi di gioia, lo presero sulle spalle e iniziarono a gridare in coro: “Ma-gni-fico! Ma-gni-fi-co!”. Fu a quel punto che Oreste gli bussò sulla spalla. “Ehi, bambino, ti sei addormentato, sveglia che la biblioteca chiude”. Paolino alzò la testa dal librone di storia su cui si era appisolato. “Ho fatto un sogno…” disse. E il custode finì la frase: “Un sogno magnifico, lo so”.

di Enrica Della Martira

alla scoperta del bulgur Ecco una ricetta colorata e molto sana per far divertire i piccini a tavola. Un modo per evitare che guardino le verdure con sospetto è tagliarle a pezzetti piccoli piccoli, come se fossero dei coriandoli. Per non propinare sempre la solita pasta un’ottima idea è far saltare le verdure in padella con il bulgur e il miglio, alimenti integrali che fanno bene alla salute. Ne verrà fuori un piatto insolito, dall’aspetto simile a un risotto, che magari riuscirà a incuriosire anche i bimbi più scettici. Ingredienti per 4 persone • 1 confezione mista di bulgur, miglio e riso venere • 2 zucchine • 2 carote • 1 cipolla di tropea • 10 asparagi • 3 rametti di timo limone • 3 rametti di timo classico • 10 foglie di basilico • sale • pepe • olio extravergine d’oliva Lessate al dente in acqua salata i cereali. Scolateli e lasciateli da parte. Pulite le verdure e grattugiate dai fori larghi di una grattugia carote e zucchine. Affettate a rondelle sottili gli asparagi e lasciate intere le punte. Affettate sottilmente la cipolla. Mettete tutte le verdure a rosolare in una padella con un filo d’olio d’oliva girandole di tanto in tanto. Dopo circa 5 minuti salate e pepate e unite le foglioline di timo e il basilico. Proseguite la cottura per altri 5 minuti poi aggiungete nella padella il bulgur/miglio/riso venere e saltate tutto insieme per qualche istante per amalgamare i sapori. Potete servire questo piatto sia caldo che freddo. Buon appetito!

Divertiti con Il Reporter

Ad ognuno il suo cagnolino


#La “mappa”

Giugno 2016 | 11

 A nozze

al museo o nel bosco, i luoghi dove dirsi sì

In attesa di potersi giurare amore eterno allo stadio Franchi, a Firenze e in Toscana non mancano le possibilità più varie, dai matrimoni “con vista” a quelli in riva al mare Serena Wiedenstritt

M

ai vestirsi di viola ai matrimoni, ammonivano un tempo le nonne (e continuano a farlo oggi le blogger del settore). Ma ora, invece, c’è chi aspira a convolare a nozze proprio nella casa dei viola, intesa come Fiorentina, e fra poco lo potrà fare. “Negli scorsi mesi la proposta di individuare come nuova sede per i matrimoni celebrati in Comune lo stadio Franchi, il cosiddetto ‘Matrimonio Viola’, partita dal quartiere 2, ha ricevuto diversi via libera da parte delle istituzioni - spiega il consigliere comunale del Pd Alessio Rossi – non sappiamo con precisione i tempi per il primo sì, ma c’è l’impegno di tutti a procedere velocemente”. Per chi invece non è un tifoso così sfegatato, a Firenze i matrimoni civili si possono celebrare – a pagamento – in altri luoghi da favola. Il giardino delle Rose al piazzale Michelangelo, vista

su Firenze e, dal 14 febbraio scorso, passeggiata al piazzale pedonalizzato comprese, è uno dei più quotati. Costa da 1.800 a quattromila euro, a seconda se uno degli sposi è

residente a Firenze o meno. Se si preferisce restare in Palazzo Vecchio ma cambiare la Sala Rossa – gratuita – con il Salone dei Cinquecento, il costo è di cinquemila euro. Fra gli al-

tri luoghi messi a disposizione dall’amministrazione ci sono la Sala di Lorenzo a Palazzo Vecchio, la Sala Consiliare di Villa Vogel e la Sala del Museo Bardini. Restando in riva

all’Arno e in tema di musei, c’è poi l’opzione Stibbert, per chi vuol immortalare il primo bacio degli sposi fra armi e armature dei secoli passati. Dal capoluogo al resto della regione,

per i più romantici la Toscana offre la possibilità di sposarsi in riva al mare, con matrimoni che si possono organizzare nei comuni di Viareggio – la novità è di questa stagione, con tanto di annuncio del sindaco – o Castiglione della Pescaia. Per gli amanti del vino e delle dolci colline addobbate di filari, le wedding planners della zona propongono matrimoni fra i vigneti, a scelta fra il Chianti senese e quello fiorentino, con tanto di pernottamento in castello per sposi e invitati. E ancora, per chi desidera una chiesa “particolare”, la scelta può cadere sull’Abbazia di San Galgano, nel Chianti senese: senza tetto, con i segni del tempo ma sempre molto suggestiva, ha anche la particolarità di trovarsi a pochi passi dalla cappella di Montesiepi, dove viene custodita la leggendaria “spada nella roccia”. Altra opzione, naturale e sempre più richiesta, è il matrimonio nel bosco, per dirsi sì fra alberi secolari e avere come “marcia nuziale” il cinguettio degli uccelli.

 La tendenza

se gli sposi vengono da lontano

Sempre più stranieri scelgono la città del giglio (e dintorni) per il loro giorno più bello

M

entre per i toscani il matrimonio appare sempre meno scontato, tant’è che la diminuzione del numero delle coppie che decidono di convolare a nozze, sia in chiesa che in Comune, è una tendenza che va avanti dal 1972, capita sempre più spesso di vedere sposi stranieri che scelgono Firenze o altri luoghi della regione per il giorno più bello della loro vita. E non ci sono solo i casi da prima pagina, come il faraonico matrimonio della coppia Kardashian-West al Forte Belvedere o quello che ha letteralmente messo le tende in piazza Ognissanti per il sì di Rohan Mehta, figlio del petroliere indiano Yogesh Mehta, e Roshni. Secondo i dati resi noti in occasione del Destination Wedding Planners Congress che si è tenuto a Firenze lo scorso aprile, il 42 per cento dei cosiddetti “destination wedding” si svolge in Toscana e il 15 per cento a Firenze, per un giro di affari nel solo capoluogo di cinquantuno milioni di euro l’anno, che interessano un indotto che parte dal catering per arrivare agli alberghi e a tutte le professioni

impegnate nelle nozze, dai fotografi ai parrucchieri. Le cinque destinazioni che raccolgono maggior consenso sono, oltre a Firenze, Fiesole, Castelnuovo Berardenga, Certaldo e Greve in Chianti, con i matrimoni che si svolgono nel 40 per cento dei casi con rito simbolico, seguito da quello civile e poi dal religioso. Il picco delle nozze si registra a settembre e la scelta ricade oltre quattro volte su dieci sulla villa, seguita da agriturismo, castello e luxury hotel. In media ogni “sì” vale quarantadue invitati e le provenienze più comuni sono da Gran Bretagna e Stati Uniti. Con questi numeri, non è un caso se in Toscana vengono stimati 325 wedding planners. E chissà se sono tutti come Jennifer Lopez ai tempi di “Prima o poi mi sposo”: era il 2001 e il mestiere di organizzare matrimoni da favola era ancora agli albori... S.W.


12 | Giugno 2016

#Appuntamenti

 24 giugno

tradizione e tecnologia, un “san giovanni 2.0” Quest’anno la parola d’ordine è partecipazione: per i “fochi” un crowdfunding on line, per il calcio storico un bando pubblico Serena Wiedenstritt

S

to dell’obiettivo. La raccolta fondi si chiude il 18 giugno, l’appuntamento è come da tradizione il 24 alle 22. Ma, oltre ai “fochi”, anche il calcio storico fiorentino si è messo in cerca di sponsor. Senza ricorrere a piattaforme online, il Comune ha proceduto con un bando pubblico: le azioni a cui contribuire sono state varie, dall’organizzazione di eventi, come cene dei rioni, agli incontri formativi nelle scuole elementari, dalla fornitura di dodicimila bottiglie d’acqua fino alle quattrocento magliette ufficiali, cento per ogni colore, passando per la progettazione e la realizzazione del palio e del paliotto. Onoreranno il Santo Patrono quest’anno anche i ristoratori fiorentini che, insieme a Fipe Confcommercio (la Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e alla società di San Giovanni Battista, varano l’iniziativa #gustafochi, ovvero

la possibilità di sperimentare “uno o più piatti ispirati alla tradizione culinaria fiorentina di fine Settecento, il periodo di fondazione dell’Associazione di San Giovanni Battista, abilmente rivisitati in chiave contemporanea così da accontentare tutti i palati”. Insomma, una pausa golosa fra i diversi appuntamenti della giornata di festa, che inizierà come di consueto con il corteo storico per la consegna dei Ceri e delle Croci al sindaco e all’Arcivescovo e la celebrazione della messa in Santa Maria del Fiore, per continuare con la finale del calcio storico e terminare con i fuochi. Per vederli, le opzioni sono numerose anche quest’anno: si va dalla classica postazione sul lungarno, appoggiati alla spalletta, ai più comodi plaid sulla spiaggetta sull’Arno, fino alle feste e agli eventi vista piazzale.

SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO

arà un San Giovanni molto partecipato. Mai come quest’anno il patrono fiorentino vivrà grazie al sostegno dei cittadini. E alla tecnologia. Il 2016 si potrà considerare come l’anno dei “fochi 2.0”, visto che parte dei costi vengono sostenuti grazie ai fiorentini che hanno deciso di partecipare al crowdfunding su Eppela, ottenendo – in cambio di un contributo economico variabile da 5 a 2.500 euro – il famoso posto in prima fila (sul lungarno della Zecca, con un sostegno di 20 euro), la moneta di San Giovanni battuta in pochi esemplari piuttosto che la dedica declamata prima del fragore dei fuochi d’artificio o la visita a Palazzo Vecchio “in costume”, letteralmente calati nei panni dei Medici. Contribuisce anche Fondazione ChiantiBanca che, come mentor dell’iniziativa, si attiverà una volta che la rete avrà raggiunto il 50 per cen-

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#Società

Giugno 2016 | 13

 Il punto

donazioni in (lieve) calo, scatta la campagna

Questo mese la giornata mondiale: segno meno in Toscana. E lo sport si mobilita: “Per vincere bisogna dare il sangue” Elisabetta Pini

E

state, le città si spopolano, le donazioni diminuiscono. Ma l’attività negli ospedali prosegue, talvolta si intensifica, in particolare quella di pronto soccorso. E di sangue c’è un gran bisogno. Ricorre proprio questo mese, il 14 giugno, la giornata mondiale della donazione del sangue, nel giorno di nascita (correva l’anno 1868) di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e coscopritore del fattore Rhesus. Un’occasione, quindi, per fare il punto della situazione su una risorsa tanto preziosa in ambito sanitario. In Toscana, secondo i dati del Centro regionale sangue, le donazioni sono in lieve calo. Nel 2014, su una popolazione di 2.311.120 persone tra i 18 e i 65 anni, ci sono state in totale 231.775 donazioni, con un indice di donazione di 100 per 1.000 abitanti. Nel 2015, su una popolazione di 2.297.027 individui, le donazioni sono state 212.098,

con un tasso di donazione di 98 per 1.000 abitanti. Il raffronto tra 2015 e 2016 è possibile solo per il primo quadrimestre, ed è que-

sto: da gennaio ad aprile 2015 le donazioni erano state 73.238, nel periodo corrispondente di quest’anno 72.336: 902 in meno,

per un -1,23%. E non è un caso che proprio in queste settimane la Regione Toscana abbia fatto partire una campagna per la

donazione, assieme a testimonial importanti del mondo dello sport, dai giocatori della Fiorentina e dell’Empoli agli atleti di

Rari Nantes Florentia, scherma, Nazionale Rugby, Azzurra Volley San Casciano-Il Bisonte, basket femminile Le Mura Gesam Gas+Luce e Pistoia Basket, intitolata proprio “Per vincere bisogna dare il sangue”. La campagna è rivolta a tutti, ma vuol raggiungere in particolare i più giovani, perché familiarizzino presto con la donazione e si abituino a considerarla un normale gesto di civiltà e generosità. Per questo motivo, la campagna sarà anche sui social network e su Google, oltre che sui siti delle squadre sportive. Ma chi può donare il sangue? I cittadini tra i diciotto e i settant’anni, con un peso corporeo di almeno cinquanta chili, riconosciuti idonei da un medico trasfusionista. Dove si dona? Nelle strutture trasfusionali degli ospedali o nelle unità di raccolta gestite dalle associazioni. Altro dettaglio importante: la prima donazione deve essere preceduta da un primo accesso al servizio tramite appuntamento, per un colloquio con il medico trasfusionista e per una serie di esami pre-donazione.


14 | Giugno 2016

#Un mese in una pagina

 Il corteo

 Anziani

toscana pride, l’onda arcobaleno a firenze

A

nasce la “badante di condominio”

ssistenza agli anziani che vivono soli e che non hanno parenti attraverso la figura della badante di condominio, un patto tra generazioni tra pensionati e giovani, una collaborazione tra anziani e scuole di moda e attenzione, supporto e orientamento per i familiari caregiver che svolgono funzioni di assistenza e cura nei confronti di un proprio caro non autosufficiente: sono queste alcune delle idee emerse nell’ambito della mattinata di ascolto dedicata al mondo degli anziani che si è tenuta a maggio alle Leopoldine di piazza Tasso, alla presenza dell’assessore al Welfare Sara Funaro. “È nostra intenzione continuare questa modalità di lavoro che ci consente di ascoltare direttamente la voce dei cittadini – ha spiegato Funaro – dalla discussione sono emerse delle criticità ma anche tante proposte. Il tema trasversale a tutti i tavoli di ascolto è stata la lotta alla solitudine e alcune azioni su come fronteggiarla, perché la socializzazione e la possibilità di accedere a eventi culturali sono un buon antidoto. Inoltre, da più parti è emerso anche il tema del sostegno, non solo alle persone anziane non autosufficienti ma anche ai loro familiari, perché tra loro c’è un forte senso di disorientamento su come muoversi in relazione alle esigenze dell’anziano e sui servizi che vengono offerti sul territorio. Su questo fronte – ha sottolineato l’assessore – ci stiamo già muovendo con il progetto ‘Al tuo fianco’, a partecipazione gratuita, per il quale sono aperte le iscrizioni. Grazie a questo progetto, assistenti sociali, infermieri, geriatri, neurologi, medici di famiglia e vari specialisti saranno a disposizione nei cinque quartieri per dare sostegno ai familiari caregiver”. È possibile iscriversi telefonando o inviando una e-mail alla segreteria organizzativa: 055.447891 - altuofianco@comune.fi.it.

 Sosta

quarantaquattro nuovi parcheggi Q La parata finale del Toscana Pride si terrà il 18 giugno in città

Gianni Carpini

P

er Firenze sarà la prima volta. Il prossimo 18 giugno sfileranno fianco a fianco lungo le strade del centro lesbiche, gay, bisex, trans e intersex. Da Milano a Catania passando per Torino, le principali realtà italiane hanno da tempo un appuntamento Lgbti cittadino, fisso ogni anno. Adesso l’onda arcobaleno lambisce l’Arno. “Tutti in piazza per i diritti e contro le discriminazioni”, invitano gli organizzatori, che prevedono l’arrivo a Firenze di almeno diecimila persone da tutta la regione per la parata finale del Toscana Pride, un evento regionale lungo un mese e mezzo. “È un gran risultato già essere riusciti a tenere insieme tanti soggetti diversi, diciotto associazioni radicate su tutto il territorio toscano”, spiega Barbara Caponi, presidente del comitato promotore. Katia Beni, Anna Meacci e l’attore Carlo Gabardini sono alcuni dei “testimonial dei diritti” che hanno già confermato la loro presenza al corteo. “Il nostro obiettivo – prosegue Caponi – è creare un dialogo con gli enti locali. La Toscana è stata una delle prime regioni a muoversi contro le discriminazioni, dal 2004 ha una legge contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, che però è rimasta ferma e non è stata mai attuata”. Incontri, presentazioni di libri, dibatti, concerti, feste: da maggio ad oggi sono state tante le iniziative organizzate in tutta la Toscana, che culmineranno a Firenze con la parata conclusiva. Ma non solo. Dall’11 al 19 giugno il quartier generale rainbow sarà alla Limonaia di Villa Strozzi con il Toscana Pride Park, un villaggio arcobaleno popolato di dibattiti, reading, musica ed eventi, oltre al party ufficiale la sera del 18. E in tutta la città si svolgeranno iniziative per conoscere l’universo Lgbti: dalla storia di chi è fuggito dal proprio paese perché perseguitato in quanto omosessuale, grazie alla collaborazione con l’Unhcr, l’alto commissariato Onu per i rifugiati, all’esperienza di General Electric e Ikea, due colossi che hanno detto sì ai congedi parentali alle coppie omo come a quelle eterosessuali. “Alle istituzioni – aggiunge la presidente del comitato promotore del Toscana Pride – chiediamo la possibilità di portare avanti progetti educativi nelle scuole di ogni ordine e grado, per riflettere sugli stereotipi che spesso sono motivo di discriminazione e che possono causare atti di violenza e soprusi. Questo – conclude – non vuol dire educare a essere omo o eterosessuali, ma a essere uomini e donne liberi di costruire la propria identità”. Il programma dettagliato delle iniziative sul sito www.toscanapride.eu.

VISITE SPECIALISTICHE RIABILITAZIONE GINNASTICA MEDICA

uarantaquattro nuovi parcheggi in arrivo in città, da completare o realizzare entro la fine del mandato per un totale di settemila posti auto. Il “masterplan” dei parcheggi cittadini è stato integrato lo scorso mese con l’approvazione in giunta comunale della delibera che contiene il nuovo regolamento sui parcheggi pertinenziali presentata dall’assessore Stefano Giorgetti. Tre i filoni che costituiscono il masterplan: il primo è quello dei parcheggi pertinenziali (ventuno in tutto), il secondo dei parcheggi pubblici (diciannove in corso di progettazione o realizzazione) e il terzo quello dei parcheggi di superficie protetti da sbarre e a pagamento (quattro). A questi si aggiungono altri dodici parcheggi pubblici da inserire nella programmazione dei lavori pubblici. “Per i fiorentini sono in arrivo novità importanti sul fronte dei parcheggi – ha annunciato il sindaco Dario Nardella – complessivamente prevediamo quarantaquattro nuovi parcheggi per un totale potenziale di settemila posti auto. Di questi quarantaquattro parcheggi, diciannove sono pubblici e prevalentemente sono destinati alla sosta a rotazione, utile a un’utenza temporanea, mentre ventuno saranno pertinenziali, ovvero pensati per i residenti”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto Nardella – è dare un servizio ai residenti in una città in cui c’è bisogno di parcheggi e di togliere veicoli dalle strade, dando così anche un colpo alla sosta selvaggia e mettendo i residenti, soprattutto del centro, in condizioni di poter avere un servizio migliore”.

 Vigilanza

“strade sicure”, altri militari in città A

ltri cinquantacinque militari a Firenze per la vigilanza dei siti sensibili. È quanto disposto da un decreto interministeriale Interno-Difesa dopo che lo scorso 29 aprile il Consiglio dei Ministri aveva deciso l’incremento del personale delle forze armate nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”. I 55 nuovi soldati vanno ad aggiungersi ai cento già presenti sul territorio, portando così la quota fiorentina complessivamente a155 militari. Si tratta – viene spiegato – di risorse a disposizione del prefetto per la sorveglianza degli obiettivi sensibili e per il pattugliamento e perlustrazione in concorso con le forze di polizia. “L’arrivo del nuovo contingente consolida il percorso di rafforzamento delle misure già attivate – ha detto il prefetto Alessio Giuffrida – e ringrazio la sensibilità del Governo e del Ministro dell’Interno per questo incremento”. In base al piano di riparto, il nuovo contingente di forze armate è destinato alla vigilanza dell’aeroporto Amerigo Vespucci, della stazione di Santa Maria Novella e dei vicini terminal autobus. Il modulo – viene spiegato ancora – è comunque variabile e prevede la possibilità di integrare il dispositivo con altri siti attualmente oggetto di valutazione.

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#Lettere&Rubriche

Lettere

Editoriale dalla prima

Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it “ATTENZIONE PER VIA DEL RONCO CORTO”

Gentile redazione di Reporter, sono un abitante di via del Ronco Corto (tratto via di Scandicci-viale Nenni), questo tratto essendo diventato strada di collegamento fra le due arterie più grandi ha subito un aumento di traffico rilevante specie nelle ore di punta. Segnalo attenzione per questa strada per due motivi: 1) La via è abbastanza dissestata e quindi rumorosa 2) Viene percorsa a velocità elevata (nonostante limite 30) e percorsa anche da camion nonostante il divieto ed infine in un tratto destro del senso di marcia è sprovvista di marciapiede. Ho inviato circa due anni fa una mail all’assessore alla viabilità con richiesta di asfaltare il tratto (circa 200 m) ed inserire dossi artificiali per rallentare la velocità, ma per ora buio completo. Cordiali saluti Franco P.

IL REPORTER RISPONDE

Caro signor Franco, quella della velocità dei veicoli lungo le strade cittadine è una questione particolarmente sentita dagli abitanti (come dimostra anche l’altra lettera che pubblichiamo sul tema in questa pagina), e soprattutto dagli abitanti di quelle vie in cui, data la loro conformità, l’andatura “sostenuta” delle auto desta maggiori preoccupazioni. Giusto da parte dei residenti segnalare le zone in cui i divieti non vengono rispettati, con tutti i rischi che questo comporta, giusto richiedere di intervenire laddove ritenuto necessario per garantire l’incolumità dei cittadini. Perché – non va dimenticato – la sicurezza delle strade e di chi le percorre, con qualsiasi mezzo, è e deve essere considerata una priorità. Pubblichiamo quindi la sua lettera (così come quella della signora Rosella) per “accendere i riflettori” sulle strade segnalate, in modo che possano essere effettuati i controlli richiesti e venire presi i provvedimenti considerati adeguati. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

“SCOMMESSA DEL SINDACO, ACCETTO LA SFIDA”

Spett. Redazione. Scrivo con riferimento al vostro articolo pubblicato su il Reporter del mese di maggio 2016 (quartiere 2) e di cui sono un assiduo lettore. Premetto che, personalmente, ritengo che la gestione dell’ex Sindaco Renzi e dell’attuale Nardella, non siano delle migliori. La nostra bellissima città è andata infatti, di anno in anno, sempre più peggiorando ed il

degrado regna sovrano; basta guardarsi attorno! Per quanto riguarda la scommessa del sindaco Nardella, io accetto la sfida! Non credo infatti che riuscirà a mantenere tutto quello che ha promesso! Nel caso fossi smentito sarò ben lieto di offrire al sindaco Nardella una cena! Una pizza margherita, ovviamente! Grazie per l’attenzione. Claudio N.

“VIA TRIESTE E LA VELOCITÀ DELLE AUTO”

Sono un’abitante di via Trieste a Firenze che ritiene necessario inviare al vostro giornale la presente segnalazione riguardo al grave problema di sicurezza che ho dovuto constatare nella mia strada, strada che in vero è sempre stata trafficata, ma che, ormai da più di un anno, vede una situazione nettamente peggiorata, probabilmente, forse, in rapporto con i lavori della costruenda linea tranviaria. Infatti ho dovuto registrare un aumento dei veicoli che arrivano a Firenze da tutta l’area Nord della zona circostante la città, veicoli che, obbligatoriamente, passano da via Trieste provenienti da via Bolognese. Tutto ciò determina un pericolo per i pedoni, pericolo legato, oltre alla quantità del traffico, anche, e soprattutto, alla velocità dei veicoli stessi che, provenendo da strade extraurbane e che, favoriti dalla pendenza in discesa della strada, percorrono via Trieste anche a velocità stimabili di 60/70 chilometri orari e ciò in tutte le ore del giorno e della notte. Lo stesso semplice attraversamento da un lato all’altro della strada, come pedoni, diventa spesso un azzardo, dato che è difficile calcolare la velocità con la quale sopraggiungono i veicoli che, anche se appaiono lontani, in un attimo sono a ridosso di chi attraversa la strada. Parimenti, in un simile contesto, diventa pericoloso anche uscire con l’auto dal parcheggio a “spina di pesce” che corre lungo il marciapiede di sinistra di via Trieste poiché, facendo manovra a marcia indietro, è impossibile vedere se stiano sopraggiungendo auto e/o moto ad alta velocità. Alla luce di casi recenti di incidenti stradali anche spettacolari, anche se per fortuna senza vittime, così come dei mancati investimenti di pedoni, che, un po’ per tutti gli abitanti di via Trieste, è esperienza personale quotidiana, mi sento il dovere di segnalare al vostro giornale, la presente situazione ormai insostenibile e foriera di possibili futuri gravi incidenti stradali. Mi auguro che questa mia lettera possa sensibilizzare gli organi competenti affinché vogliano prendere provvedimenti adeguati e necessari a riportare la situazione del traffico veicolare in via Trieste nei limiti di sicurezza e tranquillità per gli abitanti. Rosella P.

Era il settembre del 2014 quando una maxi grandinata “imbiancava” Firenze lasciando, anche in quel caso, un segno profondo. Con queste premesse, allora, che cosa dobbiamo aspettarci dall’estate alle porte? È quello che si domandano in molti, e che noi abbiamo domandato a un esperto del Lamma. Che, oltre a tracciare un primo “pronostico” della stagione, lancia un avvertimento: “Bisogna abituarci a questi eventi estremi”. E un evento estremo (e drammatico) è sicuramente stato quello di cui nel 2016 ricorrono i cinquant’anni: l’alluvione del ‘66. Il prossimo novembre Firenze ricorderà in grande stile quei momenti, ma il cammino verso l’anniversario è già cominciato. Coinvolgendo gli stessi cittadini, a partire da coloro che quella tragedia l’hanno vissuta in prima persona: a tutti i fiorentini era stato chiesto, nei mesi scorsi, di tirare fuori dai loro cassetti fotografie e altri documenti capaci di raccontare aspetti magari meno noti di quell’evento. E la risposta c’è stata: con il materiale raccolto è stata realizzata una mostra che vuol rivelare uno spaccato insolito di quel 4 novembre impossibile da dimenticare. Tornando all’estate (e alle emergenze), si riaccendono come ogni anno in questo periodo – e non solo a Firenze – i riflettori sulle donazioni di sangue. Che spesso diminuiscono con la bella stagione, mentre a non diminuire affatto è il bisogno di sangue. E i numeri raccontano anche che, nella nostra regione, negli ultimi tempi le donazioni sono in calo. Così, ha preso vita una campagna per sensibilizzare tutti – a partire dai più giovani – sull’importanza di questo gesto di civiltà. Dai gesti alle gesta, la città attende come ogni anno quelle dei calcianti sulla sabbia di Santa Croce. Perché giugno porta con sé la festa del patrono, con il suo carico di appuntamenti: cortei, finalissima del calcio storico, “fochi”... un programma di cui Firenze sembra non stancarsi mai. MATTEO FRANCINI

Pungiglione

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Direttore Responsabile Matteo Francini Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 - redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale. Anno X n. 28 del 1 giugno 2016. N° reg 5579

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

FOTO LOCCHI

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L’AMORE PRECARIO E I BONUS MATRIMONIO

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l matrimonio è un contratto che trasforma l’amore precario di due persone in un legame a tempo indeterminato. E fino a qui sembrerebbe tutto bello. Purtroppo dopo qualche anno di matrimonio le stesse persone sognano di ritornare ad essere precarie! Per combattere la disoccupazione, il governo promette incentivi alle aziende che assumono, nel matrimonio invece dovrebbe dare dei bonus a quelli che resistono: “Se reggi un altro mese con tuo marito, ti regalo un amante. Troppo un mese? Allora tutto il weekend! Non ce la fai nemmeno il weekend! Un’ora?”. Lo so, è un luogo comune parlare di matrimonio come la tomba dell’amore, ma i dati statistici dicono che è anche vero: il 51% degli sposi divorzia. E si accorcia pure la durata dei matrimoni, tant’è che molti avvocati matrimonialisti per snellire le pratiche hanno deciso di aprire gli uffici direttamente nei confessionali delle chiese. In questo modo in soli 15 minuti lo sposo può dire “Sì” all’altare e “Cacchio ho sbagliato!” subito dopo all’avvocato. La crisi dei matrimoni ha conseguenze anche sull’industria alimentare. La macabra usanza imponeva ai parenti di bersagliare gli sposi con il riso. Con il calo dei matrimoni, la produzione di riso è in caduta libera, addirittura una grossa azienda pur di vendere ha applicato una promozione sensazionale: con 10 centesimi ti danno una confezione di riso più in omaggio un operaio sul quale rovesciare tutta la confezione addosso! E i confetti? Se calano i confetti chiudono anche i dentisti. Sono attività economiche strettamente legate tra loro: mordi un confetto? Si rompe un molare! Sposi, resistete, fatelo almeno per il bene dell’economia! ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

 Web: andreamuzzi.it Il Reporter del Q3 raggiunge le famiglie del quartiere 3 di Firenze

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Giugno 2016 | 15

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na delle aziende storiche fiorentine costantemente presente nel territorio cittadino è senza ombra di dubbio Foto Locchi; un vero patrimonio culturale per la città di Firenze! La sua origine risale addirittura al 1924 quando il fotografo Tullio Locchi, già apprezzato fotoreporter di guerra e fotografo ufficiale della famiglia reale, decise di fondare il proprio studio nel cuore della città: in Piazza Vittorio Emanuele II, oggi Piazza della Repubblica, che fu, è e sarà sempre “il cuore di Firenze”. Nacque così la Foto Locchi, con le sue magiche fotografie in bianco-nero, dall’incantevole “gioco” di luci ed ombre. Si deve a quest’antica bottega quasi centenaria di arte fotografica, tuttora attivamente presente in Firenze, dal 1998, con sede al Corso n° 21 /r, se ci vengono tramandate precise testimonianze di tutta la vita cittadina da quel lontano 1924 ad oggi. Importantissime le fotografie scattate in quegli anni precedenti lo scoppio del secondo conflitto mondiale, quando Firenze visse in una frenetica atmosfera artistica, culturale, sportiva e di espansione edilizia che il “clic” dell’onnipresente Foto Locchi documentava sapientemente. La sola attività edilizia, in quel tempo, si sviluppò in gran fretta, con una nuova architettura che dette origine a moltissimi servizi fotografici, per le inaugurazioni della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, della Biblioteca Nazionale, i locali della Mostra dell’Artigianato al Parterre, l’autostrada Firenze-Mare, la sede dell’Azienda dei Tabacchi alle Cascine, il campo da golf all’Ugolino, la Casa della GIL in Piazza Beccaria, lo stadio comunale, la Scuola di Guerra Aerea e tanti altri interventi di urbanizzazione, fonti di reportages svolti anche per conto dei giornali. A chi di quest’epoca ha solo sentito parlare, guardare oggi quelle immagini rivela aspetti di una Firenze sconosciuta, un periodo difficile che fa parte ormai della storia, anche se si tratta soltanto di poco più di mezzo secolo fa. Foto che possono suscitare ironia, perplessità, interesse, indagine o fascino ed, in alcuni casi, richiamare anche il dolce ricordo dell’infanzia. Ma tornando alla storia della Foto Locchi: a seguito della prematura morte di Tullio avvenuta nel 1926, a soli due anni dalla fondazione dell’attività, questa fu rilevata dalla vedova, che creò una società con i più stretti collaboratori del marito: la famiglia Moscato-Corcos. Sarà proprio Silvano Corcos, già presente in azienda alla fine degli anni Venti come direttore al fianco dello zio Umberto, a prendere le redini della società diventandone il cardine e sotto la sua guida si formarono dei veri Artisti-Fotografi. Attento osservatore della vita cittadina, con l’obiettivo della sua inseparabile macchina fotografica, segue e documenta gli avvenimenti e gli aspetti più disparati, fossero essi fatti di cronaca, divine serenità dei chiostri o festanti cerimonie pubbliche e private, vetusti muri dei palazzi fiorentini patinati dal sole e dai venti o quelli più periferici tappezzati dal velluto della borraccina, manifestazioni sportive o le tante celebrazioni ostentate dal regime durante tutto il ventennio. Corcos trattò ogni tema riguardante Firenze, divulgando così i più diversi messaggi, espressi sempre con inequivocabile rispetto e verità. Anch’egli ritrattista di casa reale, seppe distinguersi non soltanto per le capacità tecniche, quanto per quelle imprenditoriali, che fecero della Foto Locchi uno dei più importanti e rinomati studi fotografici fiorentini, tanto da rendere questa “bottega di arte e tecnica fotografica” il vero e proprio fotografo ufficiale della città. Gli obiettivi della Foto Locchi erano sempre presenti in ogni avvenimento cittadino e le tre grandi vetrine di Piazza della Repubblica e le bacheche che incorniciavano la “bottega” ebbero il ruolo di renderli visivi a tutti. Infatti, il giorno successivo all’evento, i Fiorentini potevano trovare la ricca documentazione fotografica affissa in quelle vetrine ormai famose, davanti alle quali moltissime persone erano in grado rivedersi, commentare o semplicemente informarsi su quel fatto avvenuto appena 24 ore prima! Per dare un’idea della mole di lavoro svolta dalla Foto Locchi è sufficiente segnalare che questa ha portato all’archiviazione, ogni anno, di qualcosa come 25.000 fotogrammi, quindi milioni di fotografie; pertanto si può facilmente immaginare quale sia stata la costante presenza delle proprie macchine fotografiche su tutto il territorio della città e della regione Toscana, offrendoci oggi una vera e propria memoria storica. La proprietà dell’azienda è sempre rimasta alla famiglia Corcos, nella persona della figlia Deanna e del marito Giampaolo Ghilardi, anche lui abilissimo, stimato e conosciuto fotoreporter nonché titolare della ditta fino alla sua recente, compianta scomparsa. La figlia Erika, dal 1998 affianca i genitori nella gestione del prestigioso Archivio, posto addirittura sotto la tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in quanto considerato per il suo alto valore, uno tra i più importanti a livello internazionale. LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

 Web: artusi.net


16 | Giugno 2016

#Cultura

 By night

 Agenda

Alla scoperta dei musei: di notte si può

Palazzo Vecchio, Strozzi e Novecento, ma non solo: sono tanti i luoghi che offrono aperture prolungate Ludovica V. Zarrilli

“Studio per scimpanzè” Francis Bacon, marzo 1957, olio e pastello su tela, Venezia, Collezione Peggy Guggenheim, esposto a Palazzo Strozzi

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ultura sì, ma by night. Anche i musei fiorentini che, tranne qualche eccezione, chiudono a metà pomeriggio, con l’arrivo della bella stagione sembrano risvegliarsi e prepararsi a offrire un bel bagno di cultura a chi ha voglia di tirar tardi. Onore al merito a Palazzo Strozzi, che tutto l’anno, il giovedì, garantisce la chiusura posticipata alle 23, offrendo la possibilità di gustare una bella mostra anche a chi esce dall’ufficio o finisce di fare le proprio faccende nel tardo pomeriggio. Da segnare in agenda “Con gli occhi di Peggy”, visita guidata fissata alle 21 del 16 giugno, durante la quale sarà possibile vedere la mostra “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim” con le opere acquistate, scelte, vendute, commissionate o donate ai musei dai Guggenheim. In quanto a orari prolungati, il museo di Palazzo Vecchio straccia tutti e, da aprile a settembre, apre tutti i giorni

dalle 9 alle 23, a esclusione del giovedì, quando la chiusura è fissata alle 14. In questo periodo è possibile vedere dal vivo, lungo il percorso museale e insieme ai gioielli custoditi nel palazzo comunale, alcune delle opere di Jan Fabre, artista belga che ha portato a Firenze la mostra “Spiritual guards”. E a proposito di Fabre, da tener presente il corpus di opere esposte al Forte di Belvedere, dove non è possibile titar tardi ma si può fare un salto fino alle 19.30, giusto in tempo per godersi il sole che comincia a calare sulla città del giglio. Da questo mese di giugno (e fino al 30 settembre) apre i battenti anche la Torre di San Niccolò, in piazza Poggi, per tre ore al giorno, dalle 16 alle 19: appuntamento da non perdere se si vuol ammirare la città da una prospettiva inedita e privilegiata. Chiusura posticipata il venerdì sera per il museo Novecento in piazza Santa Maria Novella.

L’ultimo arrivato dei musei civici fiorentini, per tutta l’estate apre le porte della sua bella collezione dedicata al secolo breve anche nelle ore più fresche della giornata, per cominciare il weekend all’insegna della cultura. E gli Uffizi? Anche gli Uffizi hanno previsto un’apertura prolungata il martedì sera (fino alle 22, dal 31 maggio al mese di settembre compreso) con annesse attività speciali di “musica, letteratura, danza e teatro” (ma quando Il Reporter è andato in stampa non erano ancora disponibili i dettagli). Porte aperte fino a sera anche per il Bargello, che fino al 30 giugno e dal 1° agosto al 1° ottobre il giovedì rimane a disposizione del pubblico fino alle 20. Sempre il giovedì e sempre con lo stesso orario, per tutto il mese di luglio sarà possibile visitare anche Palazzo Davanzati e Cappelle Medicee, mentre la Galleria dell’Accademia resta aperta il martedì fino alle 22.

 Il programma

 Il libro

 Musica

teatro & co in scena a fiesole

il carrozziere artista e le teste di modigliani: tra storia e leggenda

Die Antwoord: hip hop e adrenalina all’anfi delle cascine

L

L

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ella stagione a Fiesole è sinonimo di Estate Fiesolana, kermesse dedicata a musica, teatro e cinema che ogni anno offre la possibilità di assistere a una bella selezione di spettacoli in uno dei luoghi più suggestivi del comprensorio fiorentino. Taglio del nastro il 16 giugno con Stefania Sandrelli, alla quale sarà consegnato il Premio Fiesole Maestri del Cinema 2016, in occasione del 50° anniversario del riconoscimento, nato nel 1966. Spazio anche alla musica d’autore con ospiti nazionali e internazionali come Matteuw Herbert, Enrico Rava, Giovanni Guidi (30/6), Niccolò Fabi (21/7), i newyorkesi Snurky Puppy (25/7) e l’acclamato trio rock Blonde Redhead (17/7). Ma non è tutto: alla musica contemporanea si affiancano i sound antichi eseguiti dall’Ensemble L’Homme Armé, riadattati da interpreti contemporanei come Battiston e Bellugi. E ancora, via libera alla musica corale con il Coro da Settignano (19/6) e a un omaggio alla poetica di De André (22/7). Costellazione Toscana è invece un progetto di indagine sui linguaggi della

scena musicale del territorio, e per la prima volta porta sul palco del festival gruppi toscani emergenti come Zero Brane (23/6), I Carnéigra (25/6), i Blutwrust (16/7), Marina (14/7) e UnePassante (18/7). Da segnare in agenda anche i due progetti speciali “Trekking musicale attraverso i sentieri di Monte Ceceri” (18/6) e “Silenzio nel Convento di San Francesco”, al confine tra esperienza sensoriale e riflessione estetica, un viaggio in assoluto silenzio dentro i momenti e i luoghi della vita monastica (26/6 e 10/7). Il teatro vede in scena Alessandro Baricco con Valeria Solarino in un’affabulazione intorno all’eroe greco Palamede (12/7) al fianco di una rassegna dedicata al tema dell’altro con “Volevo essere Amy Winehouse” (13/7), “Primi passi sulla luna” (19/7) e “Nunzio” di Spiro Scimone, che ha ispirato il film Due amici, vincitore di un Leone d’oro come miglior opera prima a Venezia. La danza omaggia Shakespeare a 400 anni dalla morte con il Romeo e Giulietta del Balletto di Toscana junior (4/7) e l’Otello dell’Opus Ballet (5/7), e offre

A inaugurare l’Estate Fiesolana è Stefania Sandrelli, che riceverà il premio Fiesole Maestri del Cinema 2016

un gala con i migliori ballerini italiani (8/7) oltre a un evento speciale con la compagnia di danza giapponese Sankai Juku, che presenta il meglio del butoh o “danza delle tenebre”, nata sulle rovine morali di Hiroshima e Nagasaki (9/7).

 Web

estatefiesolana.it

a storia di tre sculture che potrebbero portare la firma di Amedeo Modigliani, custodite nel caveau di una banca livornese e avvolte nel mistero. Maurizio Bellandi ha dato alle stampe “Le pietre d’inciampo. La storia delle vere teste di Modigliani” (Sillabe editore), diario autografo di suo nonno Pietro Carboni che, per tutta la vita, ha custodito le tre teste con la convinzione che fossero davvero state realizzate dall’artista dei “colli lunghi”. Sarà il tempo e l’eventuale perizia di un team di esperti a stabilire se Carboni, carrozziere amante dell’arte, avesse davvero un tesoro custodito nella sua officina o meno. Nel frattempo Bellandi, per onorare la memoria del suo avo, ricostruisce il diario del nonno con immagini, documenti e testimonianze inedite, fornendo una ricostruzione solida e convincente dell’intera vicenda, dall’inizio – nei primi decenni del Novecento – ad oggi. C.G.

a popolarità dei Die Antwoord – il duo hip hop sudafricano che si esibirà all’Anfiteatro delle Cascine il 14 giugno – nasce da un album autoprodotto uscito nel 2009 e messo in circolazione gratuitamente nel solo formato digitale. A seguire, una serie di video folgoranti che ne hanno consacrato il successo, primo fra tutti “Enter The Ninja”. L’immaginario che caratterizza la band è sfaccettato e coinvolge sia la sfera audio che le loro scelte a livello di video e di modo di porsi: in gioco ci sono tensione, adrenalina, pacchianerie e una strana forma di morbosità stemperata da una sottile auto-ironia. Una confezione estetica di livello estremo, che ha sedotto anche registi di culto come Harmony Korine, che ha voluto lavorare con loro nel mediometraggio “Umshini Wam” presentato in anteprima al Sxsw di Austin, e popstar come Lady Gaga. C.G.

Vintage, opera lirica e mtv music awards: la bella stagione scalda i motori

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l mese con le giornate più lunghe dell’anno promette serate a base di tepore, amici, risate e tramonti, da godersi fino alla fine. Per questo la gran parte delle attività si sposta all’aperto, a partire dagli immancabili “fochi” di San Giovanni (di cui si parla approfonditamente nel Reporter dei piccoli e a pag. 12) fino una vasta carrellata di eventi interessanti. Il 10 giugno, ad esempio, all’Arena del Visarno arrivano i Duran Duran, che inaugurano la stagione estiva dei concerti che non si sposta del tutto all’aperto ma predilige (quando possibile) location un po’ più fresche. Al parco delle Cascine si svolgerà anche un altro appuntamento attesissimo, ovvero gli Mtv Music Awards (19 giugno), che per il terzo anno conseucutivo scelgono Firenze per uno show dal vivo dei più grandi successi della musica “giovane”. Attesi sul palco Elisa, Emis Killa, Lorenzo Fragola e Max Pezzali, The Kolors, Francesca Michielin, Annalisa, Benji & Fede, Alessio Bernabei e Alessandra Amoroso. Poco più in là il 2 luglio torna Pezzali, mentre il 9 all’Anfiteatro delle Cascine si esibisce Daniele Silvestri (nella foto). Chi alla musica pop preferisce la classica può appuntarsi gli eventi del Maggio Musicale Fiorentino, che nel mese di giugno riserva ancora qualche bella sorpresa, come il concerto diretto dal maestro Zubin Mehta il 18 o un classico dell’opera lirica di casa nostra come l’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, sei date tra 26 giugno e 20 luglio nel cortile di Palazzo Pitti. Altro evento da tener d’occhio è Vintage selection, mostra mercato per appassionati di abbigliamento e accessori di seconda mano che, dopo tanti anni passati alla Stazione Leopolda, “trasloca” alla Fortezza da Basso. Sarà il centro fieristico a ospitare l’evento dal 29 giugno al 1° luglio, in concomitanza di tempi e luoghi con Pitti Filati (manifestazione a cui si deve la paternità dell’evento dedicato al vintage). Un cambiamento, spiegano gli organizzatori, che riguarderà per adesso solo l’appuntamento estivo della kermesse.


#Cultura

Giugno 2016 | 17

 La riapertura

storia, arte e attività per famiglie: nuova vita per il Museo degli Innocenti Barbara Biondi

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uova vita per il Museo degli Innocenti, che il 23 giugno apre i battenti del nuovo percorso museale integrando il patrimonio documentario dell’istituto con quello storico artistico, in un nuovo racconto che crea un filo continuo all’insegna dell’impegno nella tutela e promozione dei diritti dei minori. Il nuovo Museo degli Innocenti si sviluppa su tre livelli per un totale di 1.456 metri quadrati, ai quali si aggiungono 1.655 metri quadri destinati a esposizioni temporanee e attività educative. Oltre al museo, a cui si accederà attraverso due nuovi ingressi aperti su piazza Santissima Annunziata, ci saranno laboratori artistici per bambini e famiglie, mostre tem-

poranee, un punto accoglienza per residenti e turisti che vogliono visitare Firenze, convegni e attività di formazione, un bookshop specializzato e una caffetteria. La principale novità dell’allestimento sta nell’inserimento al piano seminterrato di una sezione storica che non esisteva. Al primo piano spazio al percorso storico, con un racconto evolutivo arricchito da biografie e memorie personali dei “nocentini” ospitati nella struttura: dopo un lavoro di ricerca e catalogazione da parte di un team di archivisti, una parte dei segni di riconoscimento che le madri lasciavano nelle fasce dei “gittatelli” e alcune storie dei “fanciulli” verranno esposte per la prima volta in forma completa. Al secondo livello troverà

spazio il percorso architettonico con l’evoluzione dell’antico Spedale nei secoli, i cui locali sono stati adeguati alle esigenze dell’accoglienza. Più su, al terzo livello, si sviluppa la galleria che ospita le opere d’arte più prestigiose. Saranno circa ottanta quelle esposte, tra cui lavori di Botticelli, Ghirlandaio, Bartolomeo di Giovanni, Piero di Cosimo, Neri di Bicci, Della Robbia e Giovanni del Biondo. “Sarà un nuovo spazio aperto alla città – spiega Alessandra Maggi, presidente dell’istituto – in sintonia con un’istituzione che da secoli è sinonimo di diritti e tutela per i bambini. Con il museo, l’istituto rinnova la sfida di sempre: far crescere una cultura che guardi con più attenzione alle nuove generazioni”.

 Web

istitutodeglinnocenti.it

Appuntamento il 23 giugno per l’apertura alla città del rinnovato percorso museale

 La curiosità

L’eredità di datini per salvare i “nocentini”

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isale al 1445 l’apertura dello Spedale degli Innocenti, progettato da Filippo Brunelleschi e realizzato grazie al cospicuo lascito testamentario del mercante Francesco Datini, che aveva espresso il suo desiderio di veder realizzato un ospedale per i trovatelli. Le donne potevano lasciare i bambini inizialmente in una conca simile a un’acquasantiera, trasformata più avanti in una finestrella con al lato una campanella, che le madri potevano suonare per avvertire della presenza di un neonato senza essere viste. Spesso, addosso ai bambini, venivano lasciati dei segni di riconoscimento come medaglie spezzate a metà, attraverso le quali le madri speravano di riuscire a rimettersi in contatto con i figli una volta superati i momenti di difficoltà che impedivano loro di allevarli. Nel 1448, a soli tre anni dall’apertura, si contavano già 260 ospiti, diventati 1.320 nel 1560 e oltre tremila alla fine del Seicento. Ai trovatelli venivano di consueto dati i cognomi “Innocenti”, “Degli Innocenti” o “Nocentini”, sostituiti a partire dal XIX secolo con cognomi di fantasia per evitare di rendere nota, in età adulta, l’origine e la triste vicenda umana degli orfani cresciuti in piazza Santissima Annunziata.


18 | Giugno 2016

#Sport  Mondiali 2018

 “Vanto e gloria”

quell’impresa sfiorata nel ‘57

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l nuovo millennio è stato avaro di trofei per la Fiorentina. L’ultima vittoria risale al 2000/01: in panchina c’era Roberto Mancini, e in tanti ancora non hanno dimenticato quella Coppa Italia. Ma, come canta Narciso Parigi nell’inno viola, la squadra gigliata ha fatto la storia nel calcio e vale la pena non dimenticarlo. Uno dei momenti più memorabili è stata la Coppa dei Campioni “accarezzata” nel 1956/57. Gli “eroi” di quella stagione sfiorano l’impresa di salire sul tetto più alto d’Europa. Furono fermati da un rigore dubbio e da quasi 130mila persone che incitavano i propri beniamini: la finale si giocò al Santiago Bernabeu e la coppa la alzò il Real. Se quella squadra sfiorò soltanto l’impresa, una pagina di storia era comunque stata scritta. A quella finale del 30 maggio 1957, i viola arrivarono sbarazzandosi di Ifk Norrköping, Grasshopper e Stella Rossa. Altri tempi, altro calcio. Un calcio del quale una delle regine d’Europa era proprio la Fiorentina. Lorenzo Mossani

la lunga estate calda del calciomercato

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ellulare sempre acceso e a portata di mano, ma non per i selfie di rito. In vacanza su spiagge bianchissime o in Francia per gli Europei, molti giocatori viola passeranno una calda estate di calciomercato. Perché è già tempo di preparare la prossima stagione, quando la Fiorentina ripartirà dai suoi punti fermi Gonzalo Rodriguez e Borja Valero. Sicuro di rimanere in viola

anche il difensore centrale Astori, che verrà riscattato dal Cagliari per la cifra pattuita di cinque milioni. E il resto della rosa? Difficile avere certezze, perché si sa, l’incedibilità nel calcio, a parte poche eccezioni, è un concetto piuttosto relativo. Spesso basta una buona offerta e un sostituto all’altezza per fare le valigie. Partiamo dalla difesa per analizzare il futuro prossimo dei viola: appare incerto quello del portiere Ciprian Tatarusanu. Se gli uomini mercato viola troveranno un sostituto a un ottimo prezzo,

con la cessione del romeno sarebbe anche possibile realizzare una buona plusvalenza, dato che era arrivato in viola a parametro zero dalla Steaua Bucarest. Il suo valore di mercato parte da cinque milioni, ma dopo l’Europeo potrebbe anche aumentare. Anche Alonso e Tomovic non sembrano così incedibili, nonostante i nuovi contratti scadano rispettivamente nel 2021 e nel 2020. Mentre non verrà prolungato quello dell’altro difensore centrale, Facundo Roncaglia. Commovente è stato,

dopo undici anni vissuti con la casacca gigliata, l’addio di capitan Pasqual. Ai saluti anticipati sembrano anche Kone e Tino Costa, per non parlare di Benalouane, mai stato a disposizione di Sousa. Niente riscatto tecnico di Kuba di ritorno a Dortmund, e non verranno versati otto milioni per Tello. Passando a Mati Fernandez, potrebbe avere mercato dopo la Copa America. Rimanendo a centrocampo, Vecino – vecchio pallino di Sarri – è fresco di rinnovo fino al 2021, mentre con una buona offerta la Fiorentina potrebbe vendere Badelj. Così come potrebbe essere sacrificato, per fare mercato, il capocannoniere viola Josip Ilicic. Da capire poi quanto saranno disposte a spendere le big d’Europa per l’estro di Bernardeschi. Quello di Zarate può rimanere al Franchi, mentre Kalinic e Babacar continueranno a ballare sulle punte.

 Fiorentina Basket

“un dispiacere enorme, ma abbiamo dato tutto” Coach Salieri parla a Il Reporter dopo la retrocessione in serie C

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a grande pallavolo tornerà a Firenze con un girone dei campionati del mondo maschili nel settembre del 2018. Il Mandela Forum sarà la sede del primo girone eliminatorio in cui giocherà l’Italia. La Nazionale azzurra inizierà così la sua avventura mondiale proprio nel palazzetto di Campo di Marte, nella speranza di accedere alla seconda fase a Roma e, successivamente, alle Final Four di Torino. Una bella notizia per una città che ha sempre avuto un rapporto speciale con la pallavolo. Fin dai tempi degli scudetti della Ruini. E visto che Firenze e il suo hinterland avranno anche il prossimo anno due squadre nella serie A1 femminile (il Bisonte Firenze e la Savino Del Bene Scandicci), l’obiettivo è rilanciare anche il settore maschile provando, nei due anni che ci separano dall’evento iridato, a costruire una buona base per avere, a breve, anche una formazione maschile che possa rappresentare Firenze ai massimi livelli italiani. E chissà che il Mondiale non possa dare la spinta giusta. Sim.Spa.

 Strategie viola

Irene Delfino

il grande volley in città

l dispiacere è enorme. Ma abbiamo dato tutto”. Coach Stefano Salieri ha il tono di chi ancora non ha smaltito la delusione, ma la consapevolezza di chi è sicuro che più di così davvero non si potesse fare. Si è chiusa nel modo più amaro la stagione d’esordio della Fiorentina Basket: la salvezza diretta mancata solo per la classifica avulsa, la sconfitta ai playout, la retrocessione. “Siamo arrivati a un soffio dall’impresa – analizza il tecnico emiliano – ci ho messo impegno e cuore, e per questo sono sereno. Ma non è stato sufficiente”. Chiusa la stagione regolare con 22 punti, gli stessi di Desio e Alto Sebino, il peggior record negli scontri diretti ha regalato la salvezza alle due lombarde e condannato i viola a giocarsela negli spareggi-salvezza. Ed è stato subito chiaro che contro Moncalieri, avversaria ai playout, sarebbe stata dura. “Un ostacolo proibitivo, soprattutto per le condizioni nelle quali ci presentavamo”, spiega Salieri. Perché è vero che i piemontesi avevano chiuso il campionato al penultimo posto, con otto punti in meno della Fiorentina e sconfitti dai gigliati sia all’andata che al ritorno. Ma Moncalieri si era rinforzata e non poco nell’ultima finestra di mercato mentre la Fiorentina aveva appena perso Valentini, in quel momento il suo uomo di punta. L’ultimo infortunio di una lista tristemente lunga, “da Bianchi che è rimasto fuori due mesi e mezzo all’inizio del campionato allo stesso Valentini, il rinforzo di mercato ideale e azzeccatissimo, che è arrivato, ha avuto un ruolo fon-

damentale nel farci vincere tre partite e poi si è fatto male. Basta pensare che durante tutto l’anno non c’è stata una sola partita in cui ho avuto la squadra al completo”. Così la serie ha avuto una sola protagonista, Moncalieri, che ha vinto 3-0 e condannato la Fiorentina alla serie C. “Quello degli infortuni è il più grosso rimpianto – continua il coach – con un po’ di fortuna in più staremmo parlando di una stagione diversa. Basta pensare che con quattro punti in più si accedeva ai playoff. Ecco, i 22 punti che abbiamo messo insieme sono l’eredità che lascio. Daranno alla Fiorentina il primo posto nella graduatoria per il ripescaggio. Ma soprattutto sono la testimonianza più forte di cosa significa essere un gruppo, partire per ultimi, giocare contro squadre più forti e guadagnarsi il rispetto di tutti con una crescita esponenziale. È stato un anno durissimo ma, personalmente, bello. Un ‘anno zero’. Ora le basi per fare bene basket a Firenze ci sono. Bisogna allargare le competenze e la base, perché alla lunga sono le società ben strutturate che raggiungono i risultati. Colgo l’occasione – conclude Salieri – per ringraziare ancora e fare un grande in bocca al lupo a tutti i miei giocatori e allo staff, al preparatore Santucci e alla dottoressa Turchetti. Ringrazio il presidente Piacenti per la sua genuina passione, tutti i dirigenti vicini alla squadra, il general manager Fagotti e naturalmente tutti i tifosi e gli organi di stampa che ci Andrea Tani hanno seguito durante la stagione”.

 Contro le barriere

lo sport “in rosa” si allarga

S

e i tempi cambiano, il territorio risponde. Ne sa qualcosa il quartiere 3, che negli ultimi anni ha iniziato un processo di allargamento dell’offerta sportiva e si è rivolto alle bambine che, sempre in numero maggiore, vogliono avere l’opportunità di sperimentare nuove discipline sportive. “Nel quartiere, fortunatamente, abbiamo società sportive che dimostrano come sia possibile superare le discriminazioni di genere nello sport – commenta Letizia Perini, presidente della Commissione sport del Q3 – ne sono validi esempi società sportive come la Florence Basket, le cui atlete che militano in prima squadra sono riuscite a raggiungere i quarti dei play off della serie B. Oppure penso alla Fiorentina Women’s Fc, che quest’anno si è aggiudicata uno dei primi posti della classifica di serie A, e alla società Apasi pattinaggio, che vede crescere al suo interno piccole pattinatrici. Nello sport, come in qualsiasi attività che una persona può svolgere nella vita – aggiunge – c’è bisogno di determinate attitudini per poterlo fare, ma queste non devono diventare un pretesto per cadere vittima di discriminazioni di genere”. Si parla di attitudini personali: “Le differenze fisiche possono essere il motivo per cui uno sport può diventare più di genere maschile che femminile – continua Perini – ma ciò non

Negli ultimi anni nel Q3 è iniziato un processo di ampliamento dell’offerta sportiva, con sempre più bambine che vogliono avere l’opportunità di provare nuove discipline

significa dover per forza stigmatizzare alcune discipline a vantaggio di altre. Bisogna stare attenti a non classificare lo sport per genere valutando aspetti caratteriali che poco hanno a che vedere con le attitudini sportive. Cosa vuol dire ad esempio ‘essere un maschiaccio?’ Vuol dire essere determinati, non avere paura dell’avversario e mettere grinta in ciò che si fa, caratteristiche che niente hanno a che vedere con l’appartenenza di genere”. In questo filone, la commissione sport del Quartiere 3 ha deciso, per il prossimo anno scolastico, di “proporre alle scuole elementari del quartiere un progetto di Acf Fiorentina da svolgersi durante le ore di educazione fisica, che alternerà momenti di attività motoria a momenti di riflessione sulle barriere culturali esistenti sulle discriminazioni di genere nello sport. Partire dai bambini e dalla scuola – conclude la presidente della Commissione sport – credo che sia la base per provare a creare un cambiamento culturale”. Tiziana Alma Scalisi


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