MAGGIO 2018
CAMPI BISENZIO
NUOVI POSTI DI LAVORO E DOVE TROVARLI Mensile di infomazione gratuita ilreporter.it
1/ 2/ 3 giugno 2018 Villa Bardini Firenze
Federica Bosco
Chiara Francini Pierluigi Battista
la città dei lettori
festival
prima edizione
ANTONIO FERRARA
PAOLO GIORDANO
a cura di
Francesco Sole Pinuccio
in collaborazione con
RICCARDO FALCINELLI Annalena Benini Patrizia Cavalli
con il sostegno di
Sasha Naspini
LORENZO MATTOTTI Giorgio Bacci “2X1 = 2”
con Patrizia Rinaldi e Otto Gabos
Antonella Ossorio
LIA LEVI ANTONIO MANZINI Marco Vichi Leonardo Gori Letture itineranti
PAOLA ZANNONER
Carlo Carabba Enzo Fileno Carabba
Barbara Baraldi Matteo Strukul
Giovanni Gozzini Lisa Roscioni
MARCELLO SIMONI
Elena Stancanelli Nadia Terranova
Simone Innocenti
I DODICI DEL PREMIO STREGA
FEDERICO MARIA SARDELLI
Corrado Fortuna
“COPERTINE DA FAVOLA” laboratorio
FLORENCE BOOK PARTY
Luca Ricci Vanni Santoni Alessandro Raveggi
Claudio Giunta Claudio Marazzini Vera Gheno
Simona Atzori PINOCCHIO, HARRY POTTER, TOPOLINO, HEIDI E TUTTI GLI ALTRI… laboratori e letture
“GINO BARTALI EROE SILENZIOSO” con Federica Molteni
FRANCESCO RECAMI LEONARDO CAFFO
Simona Baldanzi Pilade Cantini
Giuseppe Girimonti Greco
MASSIMO CARLOTTO BEN GREEMAN
Jessica Joelle Alexander Roberta Balestrucci
“SCIENZA RAP” con Annalisa Bugini e Teresa Porcella “SULLA LINEA DELL’ORIZZONTE” concerto per immagini in ricordo di Maria Lai “IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI”
l’Associazione Culturale Wimbledon sostiene le attività di
Lirio Abbate
Francesco Cataluccio
FRANCESCO PICCOLO The book is on the table instagram event
Busajo ONLUS
lacittadeilettori.it
30 Editoriale
Dedicato a Luca FRANCESCA PULITI
S
trano mondo quello in cui la notizia della morte di un tuo compagno di liceo ti arriva con un link su Facebook. Strano mondo quello in cui puoi perdere la vita a 34 anni andando a lavoro in bicicletta. Un paio di mesi fa titolavamo il Reporter “Rivoluzione sui pedali”, alludendo a una trasformazione che sembrava a portata di mano, grazie a nuove infrastrutture, iniziative di sensibilizzazione, festival dedicati alle 2 ruote. La verità è che le strade delle nostre città non sono ancora sicure per chi si sposta sui pedali. Sentiamo spesso dire che l’aereo è il mezzo più sicuro per spostarsi. Sapete chi c’è in fondo alla classifica? La bici. Peggio fanno solo moto e motorini. Da ciclista urbana avevo già avuto l’impressione di essere l’ultimo anello della catena alimentare, più a rischio anche dei pedoni. Recentemente l’Onu ha stabilito che il 3 giugno sarà la giornata mondiale della bici - in Italia la giornata nazionale è il 14 maggio - per promuoverne l’uso ma anche ricordare ricordare i diritti di chi la usa. Forse varrebbe la pena dare una rinfrescata anche ai doveri. Chi di noi ciclisti di città non si è mai trovato a ridisegnare le righe della strada a piede libero, per risparmiarsi un po’ di fatica? Chi non ha sperimentato almeno una volta la sensazione di essersi giocato il jolly andando contromano in una via stretta del centro storico? Quale possa essere la via più breve per rendere le strade più sicure per chi va in bici non lo so. Personalmente diffido dai limiti di velocità improbabili e dagli eccessi di imposizioni. Credo piuttosto che si debba continuare a lavorare sull’approccio culturale alla bici, smontare i pregiudizi che la circondano, convincere chi si muove in città che si fa prima e meglio lasciando l’auto in garage. La strada è lunga, in salita e controvento. Ma dobbiamo continuare a pedalare, anche per Luca.
LA FOTO DEL MESE
Colore ne abbiamo? Foto del nostro lettore @angeloscafuro Tagga @ilreporterfi nelle tue foto su Instagram, ogni mese pubblicheremo la più rappresentativa
CHE SUCCEDE IN GIRO 3-8 MAGGIO
DRAGON FILM FESTIVAL
Il meglio della cinematografia di Cina continentale, Hong Kong e Taiwan in un’unica rassegna. Torna l’appuntamento con il Dragon Film Festival, in condivisione tra Firenze e Prato. In programma 15 titoli in prima visione, tra commedie, film drammatici, crime thriller adrenalinici e pellicole d’azione campioni d’incasso, alla presenza di registi e attori. Il programma completo è consultabile su www.dragonfilmfestival.com.
4-6 MAGGIO
CAMPI DI BIRRA
Che succede se il mondo del vino incontra quello della birra? Nascono le Italian Grape Ales, birre tutte italiane e tutte da assaggiare a Campi di Birra, manifestazione dedicata alle bionde (e le rosse e le
brune) in cui le due anime si fondono. A Villa Montalvo le serviranno direttamente i produttori provenienti da tutto lo Stivale. Per non restare a stomaco vuoto, una serie di foodtruck pronti a servire streetfood per tutto il weekend.
13 MAGGIO
LA FABBRICA DEI SOGNI
In un paese strampalato, con un sindaco ancor più strampalato, si festeggia l’ufficializzazione da parte del governo della legge azzera sogni. Una fiaba originale, creata per festeggiare i 10 anni di attività de “Il Paracadute di Icaro” e adatta alle famiglie con figli dai 3 ai 10 anni (biglietti a ingresso ridotto). Uno spettacolo fantasioso e vulcani-
co che trasporterà i piccoli spettatori in un mondo gotico-fiabesco, fatto di continue invenzioni visive. Inizio spettacolo ore 16.30 al Teatro di Rifredi. Info: 055/422.03.61 - www.toscanateatro.it
18-20 MAGGIO
CICLISTI URBANI UNITEVI
Si svolgerà a Firenze la Ciemmona 2018, ovvero la Critical Mass Interplanetaria, altro nome per indicare un raduno di ciclisti urbani che periodicamente si danno appuntamento nelle città più altamente popolate per sfidare il traffico. Il concetto di base: essere abbastanza numerosi da raggiungere la “massa critica” che permette di prendere il predominio della strada sui veicoli a motore, almeno una volta l’anno. ciemmona.noblogs.org
Il Reporter di Campi Bisenzio raggiunge le famiglie di Campi Bisenzio Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa | Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa | Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze
INFO PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 email: info@edizionibunker.it Stampa Rotopress International - Loreto (AN)
Anno XII n. 31 del 2 maggio 2018
Direttore Responsabile Francesca Puliti Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 mail redazione@ilreporter.it
Periodico d’informazione locale N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Contiene I.P. - Prezzo di copertina euro 0,10.
CAMPI BISENZIO
6 maggio 2018
Serena Wiedenstritt Giovani e lavoro. In un mondo in cui la disoccupazione giovanile si aggira su cifre oltre il 30% per le ragazze e ragazzi tra i 15 e i 24 anni, a Campi sono diverse le possibilità di impiego, per evitare la deriva Neet - acronimo inglese di “not (engaged) in education, employment or training”, in italiano il termine indica persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione. In questa pagina Il Reporter presenta una panoramica sulle opportunità di occupazione e formazione a Campi Bisenzio e una storia di successo.
giovani e lavoro le storie campigiane
Tipografo 2.0 cercasi, una professione in continua evoluzione Lavorare in tipografia, non come un tempo ma destreggiandosi fra le nuove tecnologie che hanno innovato il settore. E non in una tipografia qualsiasi ma all’Artigraf-Toccafondi, azienda campigiana nata dalla fusone di tre imprese storiche di stampa, che può vantare una grande tradizione di stampa e di packaging per offrire un servizio completo alle agenzie di comunicazione ma anche a tutte le altre aziende. Se Artigraf opera dal 1967 nel campo delle arti grafiche, con clienti di richiamo su tutto il territorio nazionale, Toccafondi ha una storia ancora più lunga. Fondata agli inizi del Novecento, è iscritta al registro delle imprese storica italiane e dal 2009 è cresciuta con l’aggregazione di piccole tipografie e con la fusione di una realtà importante del settore come Tipolito 2000 Group. Oggi insomma Artigraf-Toccafondi è una delle aziende
più rilevanti nel settore e sta cercando di assumere, ma non è facile. “Non c’è una scuola di specializzazione in questo ambito – spiega Niccolò Donzelli, presidente di Artigraf-Toccafondi e regista del progetto di aggregazione di queste realtà – ma il settore è vivo. Il mestiere del tipografo 2.0 non è più lo stesso, la quantità di materiale stampato è diminuita molto a favore di una
sempre più alta ricerca di qualità. In uno scenario in continua evoluzione mantenere la tradizione industriale e il know how sul territorio è ancora più importante”.
Le posizioni aperte sono diverse, l’azienda ricerca soprattutto apprendisti stampatori e operai specializzati. Per chi volesse inviare il cv è attiva la mail:job@artigraf-toccafondi.it.
A Spazio Reale si impara a fare il vino Spazio Reale a San Donnino fa scuola. Negli scorsi mesi il centro polifunzionale nato da un’idea di Don Momigli ha ospitato due corsi della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze: Tecnologie alimentari e Viticoltura ed Enologia. Spazio Reale ha così dato una risposta alla necessità di Unifi di poter disporre di spazi capaci di sostenere il forte incremento di iscrizioni dei due corsi. Allo stesso tempo ha portato a Campi Bisenzio studenti universitari che hanno trovato nella struttura un vero e proprio campus, con tanto di impianti sportivi e ristorante. Ad aprile invece, fra le varie opportunità formative, Spazio Reale ha dato una casa al corso di formazione Siert (Sistema Informativo regionale sull’Efficienza Energetica della Regione Toscana). Questa volta sono tornati sui “banchi di scuola” tecnici delle imprese che svolgono manutenzione e controlli di efficienza energetica su vari tipi di impianti.
CAMPI BISENZIO
ilreporter.it 7
26 anni e un mestiere: il tatuatore
Dove e come cercare un impiego Cercare lavoro. Sì ma come? Una idea per iniziare può essere il Centro per l’impiego di Campi Bisenzio. Si trova in via Verdi ed è aperto nei giorni di lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle 9 alle 12.30, e il lunedì e giovedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 17 (tel. 055 890215, e-mail ci.campibisenzio@ regione.toscana.it). Il Centro per l’impiego è un punto di riferimento per chi cerca un’occupazione, ma anche per le aziende in cerca di personale. Si occupa infatti di tutte quelle operazioni che possono facilitare l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro, oltre a proporre occasioni di formazione. Un’altra risorsa importante online è il sito della Regione Toscana https:// servizi.toscana.it/Lavoro/Firenze/idol/guida-cittadino-frontend.html
Ai Gigli non solo shopping: c’è anche la jobzone Innovazione e lavoro al centro commerciale. Mentre a metà marzo si è tenuto l’evento #InnovaZone, in collaborazione con l’Università di Firenze, che ha portato fra vetrine e negozi la seconda edizione della manifestazione dedicata alle eccellenze produttive e di ricerca toscane, la struttura è una continua fucina di posti di lavoro. Posizioni vacanti che vengono periodicamente pubblicate sulla pagina www.igigli.it/jobzone e che possono aprire importanti prospettive di carriera nel settori del commercio, ma non solo. Per quanto riguarda #InnovaZone, invece, va proprio ai Gigli il merito di aver selezionato e premiato, fra le diverse proposte presentate, il progetto di un drone per il trasporto e lo spostamento in emergenza di sangue, emoderivati e medicinali, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, per ridurre tempi e costi per la sanità, ma anche per raggiungere luoghi difficili. Questo infatti il progetto di ABzero, giovane azienda, spinoff della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha vinto il contest “Big Idea 2018” nell’ambito di #InnovaZone2018 con la motivazione di rappresentare “un’idea socialmente utile e d’impatto concreto nella vita quotidiana delle persone”.
Ventisei anni e già un’attività che funziona. Perché quando ci sono il talento e la passione, il lavoro ci si può anche inventare. E i risultati arrivano. Si potrebbe riassumere così la storia di Cristian Tosi, di professione tatuatore e titolare di Rename Tattoo Studio ( https://it-it.facebook.com/cristiantosirenametattoo/), una delle realtà del settore più apprezzate a Campi Bisenzio e non solo. Da ottobre scorso Cristian ha spostato il suo negozio da piazza della Costituzione a via Pistoiese 321, sempre a San Donnino, guadagnando più spazio e intensificando il lavoro. “Fin da piccolo avevo la passione del disegno – racconta Cristian – che poi mi ha portato a frequentare l’Istituto d’arte ed altri corsi di disegno. Da più grande è scattato l’amore per i tatuaggi e così ho avviato la mia attività”. Tanti i lavori che si possono ammirare sulla pagina Facebook dello studio, dal tatuaggio del primo piano del Padrino a un elefante immerso nella savana, per continuare con tigri e lupi, fino al viso del Perseo di Benvenuto Cellini. In tutti i tatuaggi si riconosce la sua cifra, quella per cui per lui si muovono da tutta la provincia: “Da me vengono soprattutto giovani, fra i 20 e i 40 anni, che si ispirano al mio stile, che è soprattutto un bianco e nero realistico, con molti ritratti e figure. Lavoro molto anche sulle fotografie, restando sempre fedele alle richieste dei clienti” dice Cristian.
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8 maggio 2018
Lorenzo Mossani
L
a Piana, con al centro Campi Bisenzio, vista come una città che si muove, al centro dell’hinterland metropolitano non può che essere la città del futuro. Abbiamo chiesto all’assessore al benessere urbano Riccardo Nucciotti come si sta sviluppando la viabilità nella nostra città. L’Amministrazione ha lavorato molto per la viabilità, Campi Bisenzio è al centro dell’hinterland metropolitano Firenze-Prato: è soddisfatto? Quali sono le cose fatte e quali sono i progetti per il futuro? In riferimento alla questione della viabilità, il primo pensiero va sicuramente all’intervento fatto per la riapertura del ponte Einstein, anche perché era chiuso dal 1999. Grazie al lavoro degli uffici ed alla nostra programmazione, a gennaio 2015 l’abbiamo riaperto in entrambi i sensi di marcia. C’è anche da far presente che comunque eravamo già intervenuti con un semaforo al fine di permettere il transito in quel tratto di strada in tutti e due i sensi di marcia. Oltre ciò, la riapertura del centro storico fino alle 9 di mattina e dalle 17 in poi ha permesso ai cittadini un miglior transito ed un’agevolazione nello spostamento all’interno del
il futuro della mobilità
Intervista all’assessore Nucciotti
Comune. A breve partiranno i lavori della Bretellina di Capalle ed entro l’estate consegneremo il progetto esecutivo della Circonvallazione Ovest, che permetterà di bypassare la parte di Capalle che attualmente ha un traffico molto intenso” Tra i grandi progetti c’ è la tramvia: quali sono tempi? E quanto riqualificherebbe la città? La tramvia non solo verrà realizzata, ma porterà a Campi dei benefi-
ci enormi in termini di mobilità. A metà aprile, insieme alla Regione, al Comune di Sesto Fiorentino e ad Autostrade, abbiamo condiviso un percorso anche in riferimento alla realizzazione di un parcheggio scambiatore lungo il tragitto della tramvia che ricadrebbe nel Comune di Sesto ai confini con San Donnino. Uno dei pochi dati dolenti sono gli incidenti in via Pistoiese, una terra di mezzo tra tre Comuni: cosa
si potrebbe fare per renderla più sicura? In riferimento alla situazione della Pistoiese, in questi anni ci abbiamo lavorato tanto, a partire dall’apertura della bretella realizzata in collaborazione con la Provincia di Prato e la Provincia di Firenze che ha permesso di evitare di percorrere il centro di Poggio a Caiano per chi doveva andare a Prato. Inoltre circa due anni fa abbiamo realizzato un nuovo impianto di illuminazione lungo via Pistoiese, proprio per cercare di renderla più sicura. Attualmente, insieme al Comune di Signa, stiamo dialogando con la Città Metropolitana e la Regione, con l’obiettivo di reperire le risorse necessarie per ampliare l’intervento di illuminazione e per la realizzazione di un percorso pedonale/ciclabile che possa garantire ancor di più la sicurezza dei cittadini che quotidianamente percorrono quella strada. In conclusione... Possiamo dire che il lavoro sulla viabilità è quotidiano. Anche nelle settimane passate abbiamo messo in programma con la Regione altri progetti, di cui la nostra città e il suo territorio rappresentano “il cuore”.
Aperitivo
18:00 – 21:00
Colazione
7:00 – 11:30
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12:00 – 15:00
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ilreporter.it 9
CAMPI BISENZIO
Matilde Bernini
C’
è a Campi in via Tosca Fiesoli un’azienda che fa con l’oro cose particolari. Innova e sperimenta, partendo da una tradizione familiare che risale al 1600. Si chiama Giusti Manetti Battiloro, dove battiloro indica quell’artigiano che “riduce l’oro e altri metalli di pregio in foglie sottili, per dorare o inargentare”. Nella storia della Manetti Battiloro ci sono quindici generazioni che hanno prodotto e producono a Firenze la foglia d’oro vero e d’argento vero, seguendo metodi e tradizioni antiche, ma utilizzando macchinari e tecnologie tra le più all’avanguardia nel mondo. Oggi l’azienda collabora con i principali architetti, doratori, restauratori, ma anche con musei e istituzioni religiose. L’oro della Giusto Manetti Battiloro splende a Parigi,Hong Kong, New York, Londra e Mosca, mentre l’azienda continua a proporre nuovi utilizzi della foglia d’oro. Fra questi l’oro alimentare, che, se nella storia si trova già nei secoli antichi, oggi torna attuale grazie ai formati della Giusti Manetti e alla continua attenzione per la tavola e il cibo capace di lasciare a bocca aperta. L’oro alimentare, infatti, viene utilizzato nella decorazione di piatti pregiati, nel settore del cake design e per le guarnizioni
manetti, l’oro della città (ANCHE NEL PIATTO)
di drink, liquori e cocktail. Ma anche l’oro cosmetico è una novità che affonda le radici nell’antichità e oggi viene rilanciata dall’azienda fiorentina, come prodotto ideale per centri estetici per massaggi, maschere viso e applicazioni su altre parti del corpo. Oltre ad essere bello in sé, infatti il materiale prezioso rende belli grazie alle sue virtù detossinanti e alla sua capacità di ripristinare le fibre elastiche della pelle rendendola sempre
più lucente. Ad oggi il fatturato della Giusti Manetti Battiloro cresce come da attese dell’azienda, registrando un +5% nel 2017 e buoni risultati anche in questo inizio 2018: “Stiamo raggiungendo gli obiettivi che ci siamo dati per il triennio - spiega Niccolò Manetti, oggi alla guida del gruppo insieme alla famiglia - abbiamo chiuso lo scorso anno con un fatturato di gruppo che si attesta sui 27 milioni di euro, impieghiamo 120
persone ed esportiamo in 76 paesi. Per l’oro alimentare ed estetico abbiamo raggiunto negli ultimi anni un incremento a doppia cifra e proprio nell’innovazione vanno i nostri investimenti più importanti”. Per un’azienda che fa quasi tre quarti del suo fatturato all’estero (73%), resta però fondamentale il legame con il territorio: “Qui nasce la nostra arte artigiana, qui ci sono le persone con cui lavoriamo” afferma Manetti.
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CAMPI BISENZIO
10 maggio 2018
Dario Baldi
L’
Oasi WWF Stagni di Focognano cresce. Inaugurata vent’anni fa - era il 1998 – a metà marzo scorso ha triplicato la sua superficie, arrivando a coprire oltre cento ettari. Prima l’Oasi comprendeva cinque laghetti denominati Calvana, Morello, Calice, Acqualunga e Focognano. Le “new entry” sono il grande lago Prataccio, di oltre 17 ettari, con tanto di casa per anatre ed aironi, il Pantano di Maccione, area acquitrinosa a prato umido, e il lago Osmannoro dedicato ad uccelli acquatici come limicoli e trampolieri. Tutto intorno ai laghetti sono presenti zone acquitrinose per piccoli anfibi, prati umidi, zone boscate a macchia e filari di siepi, che completano l’Oasi. Questa espansione dell’area posta nella parte nord-orientale del territorio comunale di Campi Bisenzio fa parte di un progetto che ha al centro la necessità di proteggere dal rischio idraulico il territorio, attraverso la creazione di vaste aree di compensazione idraulica. Il Comune di Campi Bisenzio, il WWF e il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno hanno lavorato in sinergia per restituire al territorio tutti quegli ambienti palustri tipici dell’antica pianura raccontati anche da Boccaccio nelle sue novelle, come quella di Chichibio e la Gru. I lavori hanno riguardato quasi sessanta ettari di terreni, un tempo coltivati in modo intensivo e nei quali sono state rinvenute strutture abusive come recinzioni, aree di stoccaggio di materiali edili e baracche. All’interno dell’Oasi, il WWF ha curato la progettazione dei nuovi habitat sia acquatici che terrestri, adottando innovative soluzioni tecniche per specie con particolari esigenze come, ad esempio, le
un’oasi di pace nella piana pareti artificiali per gli uccelli che nidificano scavando lunghi tunnel nel terreno sabbioso. L’area è popolata da diversi uccelli migratori, che utilizzano i laghetti come sosta durante i loro spostamenti, come numerose specie di anatre tra cui il germano reale e il mestolone. Per altri animali, l’Oasi è utilizzata come rifugio invernale, offrendo riparo e cibo. Numerose sono anche le specie di uccelli acquatici che popolano i laghetti, mentre tra le specie che vi nidificano ci sono il cavaliere d’Italia, lo svasso, il tuffetto, il tarabusino, la cannaiola e il coloratissimo
Sostienici
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martin pescatore. Tanti sono anche i rapaci e gli anfibi che popolano gli Stagni di Focognano. L’Oasi WWF è aperta dal 15 maggio al 15 settembre con la possibilità di effettuare visite guidate il sabato e la domenica.
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12 maggio 2018
Ogni buca ha un suo perché Le voragini? Colpa del “raffreddore”
I
Gianni Carpini
nemici giurati sono camion e bus, uno stress per l’asfalto. Producono tensioni che scendono in profondità lungo la “spina dorsale” delle strade, generando a lungo andare le buche. Il colpo di grazia quest’anno è arrivato dal “raffreddore”: la pioggia si è infiltrata nelle fessure già presenti nell’asfalto e il gelo ha fatto il resto. A dirlo sono gli esperti che studiano lavorazioni e materiali necessari per avere vie sicure, una sorta di “scienza della buca” potremmo chiamarla. “L’azione del gelo è intervenuta su pavimentazioni che avevano già perso la loro integrità da tempo a causa del traffico”, chiarisce Lorenzo Domenichini, professore di strade, ferrovie e aeroporti del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze. Metterci una toppa, non basta: riempire le buche con il bitume “risolve nell’immediato i problemi di sicurezza e consente di andare avanti ancora qualche mese”. In Italia esistono procedure codificate per gestire l’usura delle strade. “Impiegare questi procedimenti quando la struttura è già completamente ‘rotta’ comporta però enormi spese e grossi disturbi al traffico. Questo li rende, di fatto, inapplicabili”, precisa Domenichini. Quale può essere la soluzione? “Mentre si tappano le buche nei tratti più danneggiati – suggerisce - monitorare lo stato delle pavimen-
Il piano: i lavori in arrivo E le segnalazioni via chat
T
re chilometri e mezzo di strade già riasfaltate dopo gli “acciacchi” invernali, mentre in questo mese arriva un nuovo manto su viale Mazzini, via Senese, viale Etruria, viale Talenti, via Masaccio, via Bolognese e via Palach. Prosegue il piano anti-buche del Comune di Firenze che prevede in tutto il 2018 di risistemare 69 chilometri di strade e 37 chilometri di marciapiedi. Intanto Palazzo Vecchio ha presentato il nuovo servizio “Chattalabuca” per segnalare le situazioni critiche via Whatsapp al numero 3351648681, grazie alla georeferenziazione del sistema di messaggistica. G.C.
tazioni ancora integre, intervenendo per tempo con manutenzioni magari più frequenti, ma meno invasive e nel medio termine economicamente più vantaggiose”. Nelle strade più deteriorate, spiega l’esperto, rifare solo tre centimetri di manto superficiale può allungarne la vita per non più di due anni. Il danno infatti è sotto. Per capire meglio, dobbiamo considerare le nostre vie come se fossero vestite a cipolla: noi vediamo solo il “cappello”, l’asfalto su cui guidiamo. “In alto c’è lo strato di usura, subito sotto il binder ossia uno strato di collegamento, poi la base e infine la fondazione – dice lo
studioso - eliminare il danno strutturale significa intervenire almeno sui primi tre livelli, ma questo, come dicevo, comporta problematiche di tempi e budget”. Qual è la genesi della buca? “La capacità di resistenza ai carichi è data dalla base. Il passaggio dei mezzi pesanti affatica la struttura: alla base si crea una fessurazione che si trasferisce prima al binder e poi allo strato di usura”. Così vediamo le prime crepe, col passare del tempo l’asfalto diventa “a pelle di coccodrillo”, come dicono gli addetti ai lavori. Un sintomo, ma è già troppo tardi: basta il traffico quotidiano o qualche ora di gelo e la buca è fatta.
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piazza che vai, cantiere che trovi Mappa delle agorà che cambiano IN CORSO…
Gianni Carpini Alcune stanno già mettendo il vestito buono, altre aspettano i progetti per cambiare look. C’è del nuovo in piazza: abbiamo fatto un giro tra le varie “agorà” di Firenze che si stanno trasformando (o lo faranno presto).
á Piazza del Carmine
á Piazza delle Cure
á Piazza dell’Isolotto
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@edizionibunker.it
Posteggio a cielo aperto prima, piazza pedonale dell’Oltrarno adesso. Liberata dalle auto nel 2015, piazza del Carmine sta cambiando faccia: i cantieri partiti l’estate scorsa hanno fatto nascere un “boschetto” di una ventina di alberi, lo step successivo è la riqualificazione entro luglio del lastricato pedonale, sopraelevato per impedire la sosta selvaggia. Riprenderanno in autunno i lavori in piazza della Repubblica, dopo i ritardi legati ai ritrovamenti archeologici nel sottosuolo: mentre vi scriviamo è in corso la ripavimentazione. Fuori dal centro vanno avanti le opere, attese da anni, in piazza delle Cure. Il cuore del rione sarà rivoluzionato con una moderna pensilinatettoia, diciotto alberi in più e un’isola pedonale all’angolo tra viale dei Mille e viale Volta. La fine ipotizzata è a inizio 2019. A Gavinana infine prosegue il restyling di piazza Elia Dalla Costa: dopo la prima parte dei lavori e il rifacimento del campetto da calcio scatta la fase due, per cinque mesi di cantieri. Cresce l’aiuola centrale, arrivano un campo da street basket e un’area giochi per bambini.
… E I PROGETTI IN ARRIVO Un giardino al posto del mercato delle pulci. Dopo i primi lavori, piazza dei Ciompi si prepara a cambiare: il progetto esecutivo è in dirittura di arrivo e prevede un’area verde delimitata da una recinzione, che potrà ospitare fiere temporanee. Spostandoci in zona Statuto, per piazza della Vittoria è in vista qualche ritocchino: resterà una grande piazza-giardino e il masterplan è in via di revisione dopo il confronto con i cittadini. Dall’altra parte dell’Arno, è tempo del progetto esecutivo per piazza dell’Isolotto, anche se per i lavori da 3,5 milioni di euro bisognerà aspettare il 2019. L’idea? Una grande agorà pedonale e ciclabile (senza perdere posti aiuto), dalla chiesa al lungarno. Nell’area metropolitana intanto Scandicci aggiunge un tassello alla sua passeggiata dello shopping: gli architetti incaricati dal Comune stanno progettando la semi-pedonalizzazione da via de Amicis a via Aleardi, passando per piazza della Repubblica, nel centro cittadino. Le auto non scompariranno, ma i marciapiedi saranno ripensati per camminare in sicurezza dalla fermata del tram “Resistenza” a piazza Matteotti. Infine Campi Bisenzio, dopo il nuovo look dell’ingresso al centro, piazza Gramsci, per il futuro pensa già a piazza della Costituzione a San Donnino.
Marzo 2018 MARZO 2018
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RIVOLUZIONE SUI PEDALI
Q3
il giornale del tuo quartiere
14 maggio 2018
Il Rinascimento dialoga con la street art Vincenzo D’Angelo
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ella città di Botticelli e Michelangelo c’è spazio anche per la street art. C’è chi li ama e c’è chi li odia, ma ormai a Firenze si trova ad ogni angolo di strada. La contemporaneità dialoga con i grandi capolavori rinascimentali, dunque, donando a fiorentini e visitatori un punto di vista nuovo e inusuale difficilmente trovabile sulle guide e le riviste patinate. Se n’è accorto anche il Portale Giovani del Comune di Firenze che ha realizzato una pratica mappa, disponibile su Google Maps e in continuo aggiornamento, in cui sono segnalati più di cinquanta spazi di colore urbano: graffiti, murales, disegni e decorazioni ma anche spazi liberi messi a disposizione per futuri interventi. Dai colorati murales della scuola elementare e media in viale Spartaco Lavagnini agli spazi vuoti in zona Leopolda e in cerca di liberazione dal grigio metropolitano. Il Dizionario La street art nasce negli Stati Uniti e in Europa verso gli inizi degli anni Novanta, ma comincia ad essere considerata una vera e propria forma d’arte solo negli anni Duemila quando a Londra, l’ormai noto ma ancora anonimo Banksy, comincia la sua attività di guerilla art. Se in principio l’artista di strada veniva chiamato “graffitaro”, al giorno d’oggi è un vero e proprio artista a tutto tondo il cui compito è portare vivacità e arte in posti inusuali e di uso comune. Esistono tanti tipi di street art, che possono variare per tipologia, soggetto e uso dell’ambiente urbano, ma il trend del momento è lo “yarn bombing”: consiste nell’impiegare filati colorati o fibra di maglia o ad uncinetto piuttosto che pittura o gesso. Altre forme di street art riguardano la personalizzazione dei segnali stradali attraverso adesivi, telecamere di sorveglianza, le strutture, i giochi d’ombra e prospettiva che una grande città può offrire.
Gli street artist fiorentini Anche la culla del Rinascimento è ricca di artisti contemporanei che dedicano la propria creatività a questa arte. Il francese Clet Abraham personalizza i segnali stradali in giro per il mondo, ma ha fatto di San Niccolò la sua base operativa. Dallo scanzonatorio ai messaggi più critici, i suoi adesivi donano un tocco di colore di originalità, rendendo interessante e vagamente piacevole anche un segnale di divieto. Blub è invece il padre del progetto “L’Arte Sa Nuotare” una serie di disegni in cui personaggi celebri del mondo dell’arte, della letteratura, della storia e dello spettacolo indossano una maschera da sub per simboleggiare lo stato di “l’acqua alla gola” in cui è costretto a vivere l’uomo medio contemporaneo e la conseguente necessità di imparare a “nuotare”. Gli amanti della poesia possono leggere i componimenti di MEP (Movimento per l’Emancipazione della Poesia) sui muri del centro storico, mentre “Fly Away” è il nome del progetto in cui dei simpatici omini stilizzati esprimono il desiderio di volare via verso altri posti, altre conoscenze, altri mondi. Non solo disegni, ma vere e proprie rappresentazioni del vivere á Foto di Edoardo Matteoni contemporaneo.
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OSPEDALI COME GALLERIE D’ARTE COSI’ SI DIMENTICANO PAURE E MALATTIA
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Paola Bolletti
l termine “ospedale” deriva dal latino hospitale e anticamente indicava un luogo di accoglienza, non solo per i malati ma anche per gli inabili, gli orfani, gli esposti e i pellegrini. I primi veri ospedali fiorentini nascono verso il 1200 diventando luoghi dove i malati vengono esclusivamente assistiti e curati. L’ospedale di Santa Maria Nuova, fondato da Folco Portinari nel 1288, oltre ad essere il più antico nosocomio della nostra città, vanta un corredo artistico di tutto rispetto grazie alle decorazioni realizzate dai migliori artisti fiorentini che ne impreziosiscono soffitti e sale. Il concetto quindi di ospedale come “luogo di speranza” in cui si poteva essere confortati dalla bellezza dei dipinti sulle pareti o dalla presenza di quadri che ne abbellivano gli ambienti, deriva da un’antica tradizione ed è oggi ancora molto efficace ed apprezzato. I direttori sanitari degli ospedali fiorentini, sia privati che pubblici, hanno sempre dato molta importanza alla presenza di opere d’arte nelle zone di attesa o in corsia. L’obiettivo è quello di rendere terapeutici gli spazi e farli diventare parte attiva del processo di cura, infondendo serenità e fiducia e alleggerire il peso
della permanenza in ospedale. Lo stesso La Pira diceva che Le opere d’arte sono un metodo di comunicazione con i malati per tenere i pensieri lontani dalla malattia e dalle paure. Lo sa bene Manfredo Fanfani, per il quale arte e medicina sono la stessa cosa: grande appassionato di pittura, ha
reso il suo centro di analisi di piazza Indipendenza una vera galleria d’arte moderna per la gioia dei fruitori. Vanta invece una ricca collezione di arte contemporanea il Palagi del viale Michelangelo, che lungo la sua scalinata espone sculture e grandi ritratti, mentre all’interno dei singoli reparti, ci sono opere donate da altri artisti talentuosi che con questo generoso gesto valorizzano e rendono più gradevoli gli ambienti adibiti alla permanenza dei pazienti. Degno di attenzione anche il progetto “Il giardino terapeutico” che offre uno spazio all’esterno concepito in modo tale da evocare sensazioni che, agendo sotto la soglia della coscienza, trasforma in risorse energetiche gli influssi negativi che vanno inconsciamente ad influenzare le persone ricoverate. Si intitola “Il paesaggio nel Mugello” la collettiva permanente allestita presso gli ambulatori del piano terra del CTO da otto artisti che grazie ai loro bellissimi quadri rendono meno lunga l’attesa. Molte sono le opere di artisti contemporanei che si incontrano anche all’interno delle palazzine del
complesso ospedaliero di Careggi e al San Giovanni di Dio, alle porte di Scandicci che hanno corridoi e corsie abbelliti con acquerelli, fotografie o riproduzioni di quadri di grandi pittori. Al sesto piano di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri si possono apprezzare una rassegna di foto di paesaggi, mentre pareti arancioni accolgono pazienti e familiari del terzo piano dove dipinti a olio e acquerelli abbelliscono le corsie di Chirurgia. Ritratti fotografici e disegni - realizzati probabilmente dai fratellini - sono affissi alle pareti di Ostetricia, mentre all’ambulatorio di Cardiologia ci sono i lavori dei ragazzi dell’Istituto d’Arte di Porta Romana. Distrazione dalla malattia e svago anche per i piccoli ricoverati al Meyer grazie alle sculture e alle grandi opere colorate – alcune donate dagli studenti del Liceo Artistico Leon Battista Alberti – a soggetto giocoso mentre una “Baby Cow Parade” si snoda lungo la galleria a vetri che aggira l’edificio. L’arte negli ospedali è dunque un grande agente di guarigione sia per l’anima che per il corpo, uno strumento prezioso che apporta beneficio psicologico aiutando i pazienti nel cammino verso la guarigione. Grazie a tutti gli artisti che concorrono a questo intento.
16 maggio 2018
Daniele Mu
A
vreste mai pensato di vivere in una casa fatta di cibo? Forse è un’esagerazione, ma il principio della bioedilizia è proprio questo: usare scarti alimentari e rifiuti agricoli nell’edilizia e nell’architettura al fine di ridurre l’impatto ambientale e, perché no, quello economico. A spiegarlo è Egidio Raimondi, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze, che ha curato la seconda edizione di Agritettura svoltasi il 22 marzo nel capoluogo toscano: “Un edificio residenziale in classe energetica G consuma mediamente, in 20 anni di vita utile, una cifra pari al 25% del suo valore. Per lo stesso edificio in classe A la spesa può scendere all’8% del suo valore”, ci dice. Certo, la strada è ancora lunga: in Italia se ne parla da almeno trent’anni e in Toscana da circa un ventennio, “ma le applicazioni pratiche sono ancora poche. Bisognerebbe passare quanto prima dalle parole ai fatti». Tra gli esempi di opere realizzate con la bioedilizia spicca la biblioteca di Rosignano Marittimo. “In Toscana esistono vari esempi di edifici con tamponamenti esterni realizzati in paglia e intonacati in argilla cruda. Uno di questi è la biblioteca di Rosignano Marittimo. Ci sono poi una serie di interventi realizzati con sistemi costruttivi in legno strutturale – prosegue – che gettano le basi per la nascita di una filiera legno-edilizia che parte dalla disponibilità di legname nelle foreste toscane”. Una vera e propria rivoluzione, insomma. Talmente visionaria che molti ancora la vedono con un mix di scetticismo e stupore: “Si va dallo scetticismo ba-
La casa del futuro è bio E contro gli ecofurbi sato sulla scarsa informazione alla sfiducia nei controlli e al sospetto di essere truffati”. E a ben pensarci il pericolo, spiega Raimondi, non è poi così remoto: “Io li chiamo ecofurbi. Sono coloro che, con operazioni di green washing, tentano di inseguire una tendenza del mercato per incrementare il fatturato, senza
solide conoscenze e senza conoscere il quadro di riferimento”. Se è vero che c’è ancora molto da fare, la direzione sembra comunque essere quella giusta: “Il futuro è tracciato. Se sapremo governare il cambiamento potremo ricavarne vantaggi non solo ambientali ma anche sociali ed economici”. Anche perché
L’agritettura alla prova
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tilizzare scarti provenienti dalla lavorazione agricola per costruire e arredare case. Questo il principio alla base della bioedilizia, una particolare modalità di progettazione e costruzione di edifici eco-sostenibili che, attraverso l’utilizzo di rifiuti e materiali di scarto, si propone di ridurne l’impatto ambientale. Una sfida, che richiede di ripensare il modo stesso di concepire gli ambienti urbani, ma anche una enorme opportunità per la costruzione di un futuro sempre più green. D.M.
la posta in gioco è alta: “Spesso si dice ‘salviamo il pianeta’ – conclude Raimondi –, ma il pianeta si salva sempre. Non è il pianeta ad essere a rischio ma il genere umano. Se nemmeno questo basta a convincere ognuno a fare la sua parte, vorrà dire che ci siamo meritati l’estinzione”.
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bike sharing che va bike sharing che viene Costanza Tosi
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on si può certo dire che Gobee Bike si fosse affezionata a Firenze, né tantomeno che la sua fuga dalla città possa aver disorientato i fiorentini. Le biciclette verde fluo che certo piacevano per la grandezza standard di cui ha fatto a meno la prima compagnia di bike sharing approdata a Firenze (Mobike), non hanno fatto in tempo ad arrivare nel capoluogo Toscano che già le abbiamo viste volatilizzarsi nel giro di pochi mesi. E se il motivo del passo indietro di Gobee fosse stato davvero il grande numero di atti vandalici siamo sicuri che negli angoli più nascosti, magari mimetizzato tra le foglie, sia stato ritrovato qualche velocipede verde e nero. La caccia al tesoro c’è stata davvero e a portarla a termine è stata la Cooperativa sociale Ulisse. L’associazione infatti, è stata incari-
cata di recuperare i mezzi che non era stato possibile ritirare dal servizio e che erano rimasti abbandonati lungo le strade, in cambio della loro donazione alla cooperativa. Per l’operazione il Comune ha fornito al personale di Ulisse un attrezzo specifico per eliminare l’antifurto sistemato da Gobee sui mezzi. Appoggiate agli alberi dei giardini, dimenticate sul ciglio della strada o addiritura ospiti di giardini privati, 41 Gobee Bike sono state portate in salvo. Un piccolo restyling nelle officine della cooperativa e poi il via alle vendite. Tutti i mezzi recuperati potranno essere acquistati attraverso le piattaforme online di Ulisse e Piedelibero e il ricavato sarà poi utilizzato per aiutare persone svantaggiate o adoperato a sostegno del lavoro dei detenuti. E questa volta niente lunghe attese, nel giro di pochi giorni era stato annunciato il più probabile successore. Si trat-
ta di Ofo, che con le sue bici gialle provenienti dalla Cina, è riuscita ad espandersi in circa 250 città del mondo mettendo a disposizione degli utenti oltre 10 milioni mezzi. Già sbarcata in Italia, a Milano e Varese, la società asiatica a Firenze partecipò al bando aperto presentandosi assieme ad altri operatori, adesso si attende che la commissione si riunisca per valutare se l’offerta
di Ofo risponde a quanto richiede il Comune. Ma Mobike non è rimasta a guardare: dallo scorso mese la flotta è stata rinforzata con bici arancioni a 3 marce, dotate di ruote più grandi, maxi-cestino e sellino adatto a garantire posizioni e prestazioni migliori anche ai ciclisti più alti. Già annunciata per il prossimo futuro anche una pattuglia di Mobike elettriche a pedalata assistita.
18 maggio 2018
Disturbi alimentari: come uscirne Vincenzo D’Angelo
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angiare è bello, ma per alcuni non è così. In Italia sono 3 milioni di giovani che soffrono di disturbi alimentari: circa il 90% sono donne, il 10% uomini. E se in realtà preoccuparsi per qualche chilo in più non è necessario, l’ossessione per il cibo, il peso e l’immagine corporea colpisce sempre di più i giovani, portando l’età d’esordio anche tra i bambini e i preadolescenti. Anoressia, bulimia, fame nervosa e binge eating (diturbo da alimentazione incontrollata) sono le patologie più comuni, ma esistono anche altre forme meno conosciute, come i disturbi sottosoglia, forme ibride e legate ad altre malattie. L’Ospedale di Careggi ha recentemente inaugurato il Centro di Nutrizione Clinica, una struttura organizzativa dipartimentale a direzione universitaria costituita da personale medico in grado di prestare attività assistenziale per un supporto nutrizionale avanzato e moderno attraverso attività di individuazione del rischio nutrizionale, trattamento di situazioni cliniche e sopratutto prevenzione e informazione. Per accedere alle cure bisogna presentare la ricetta firmata dal medico curante, mentre i pazienti affetti da diabete possono entrare a farne parte anche senza prescrizione. L’Ospedale Santa Maria Nuova è invece specializzato in Chirurgia Bariatrica, branca medica che si occupa di curare i pazienti che superano un indice di massa corporea (BMI) superiore a quaranta, dunque affetti da grave obesità. La chirurgia bariatrica consiste nel ridurre le dimensioni dello stomaco attraverso bendaggi o rimozione di una parte dell’organo. Queste procedure riducono la quantità di cibo che lo stomaco è in grado di digerire, portando alla perdita di peso. Le procedure chirurgiche sono accompagnate da assistenza nutrizionale e psichiatrica pre e post opera-
toria. I pazienti sono inoltre tenuti a frequentare terapie di gruppo, incontri individuali e test clinici per capire il grado di motivazione e idoneità all’intervento. Sono invece diverse le associazioni che si occupano dell’argomento sul territorio fiorentino. La Onlus Conversando è composta da un gruppo di geni-
tori che ha vissuto l’esperienza dei figli affetti da disturbi alimentari e due volte al mese si riunisce per accogliere gli altri parenti che hanno bisogno di sostegno e di informarsi su come affrontare la situazione. Fa anche da collegamento con le strutture sanitarie per trovare la giusta soluzione per i giovani e le famiglie.
Fisico da spiaggia? Basta regolarsi
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a prova costume è praticamente dietro l’angolo, ma spesso non è necessario seguire diete dissociative, regimi particolari o frullati miracolosi: verdure e proteine, sia vegetali che animali, sono le nostre migliori alleate. I carboidrati non sono i nemici, il loro abuso sì. Un bel piatto di pasta asciutta è sano e fa bene, ma bastano circa settanta grammi piuttosto che due etti. Da evitare le bevande gasate, alcolici, formaggi, insaccati e preferire smoothies, frullati e frutta fresca di stagione. E poi bere tanta acqua, preferire le passeggiate rilassanti alla macchina e ogni tanto fare le scale. Il fisico da spiaggia si può ottenere, basta regolarsi (e un po’ di sano buonsenso). V.D’A.
Amici Obesi Onlus invece offre assistenza medica attraverso il contributo di psicologi e dottori qualificati. Infine Overeaters Anonymous organizza incontri di gruppo mensili supervisionati da professionisti che aiutano gli ospiti a condividere con gli altri il proprio rapporto con il cibo.
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Francesca Puliti
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ltre 5 milioni di euro per la manutenzione stradale, un milione in più per gli anziani, 500mila euro in più per la cultura. Difficilmente quando si scrive di bilanci pubblici è possibile fare un elenco con il segno più di fronte agli investimenti. Succede a Firenze, con la prima variazione al bilancio 2018/2020, che si è resa necessaria a fronte di maggiori entrate derivate da diversi fattori. Primo tra tutti, il recupero dell’evasione fiscale. Ne abbiamo parlato con l’assessore al Bilancio a Palazzo Vecchio Lorenzo Perra. A quanto ammonta il recupero dell’evasione? La lotta all’evasione, che eseguiamo con particolare attenzione anche grazie all’incrocio fra banche dati e alla collaborazione della Guardia di finanza, sta dando frutti importanti: nel corso del 2017, abbiamo recuperato 4,6 milioni di euro evasi dall’IMU, 4,3 milioni dall’evasione della Tari e 3 milioni dall’imposta di soggiorno, anche se in quest’ultima cifra c’è una quota derivata dall’aumento dei pernottamenti turistici in città. Inoltre abbiamo recuperato 2,7 milioni dall’evasione della Cosap (il canone occupazione suolo pubblico). L’addizionale Irpef è invariata, ma il gettito aumenta: i fiorentini sono più ricchi? L’aliquota comunale dell’addizionale Irpef, a Firenze, è invariata ed è fra le più basse d’Italia: sotto i 25mila euro di reddito è pari a zero, per gli altri redditi c’è l’aliquota unica dello 0,2%. Nel bilancio abbiamo però registrato 600mila euro in più dal gettito Irpef, variazione che quindi deriva interamente dall’aumento dei redditi dei fiorentini di oltre il 7%. Ci sono altri segnali che fanno ben sperare per le nostre tasche? Il bilancio del Comune è sano e abbiamo una forte riduzione delle spese di indebitamento dell’ente: questo significa che non avremo necessità di maggiori entrate ma anzi c’è l’idea, in prospettiva, di ridurre ulteriormente le aliquote fiscali. Ricordo che per i fiorentini non ci sono da tre anni aumenti di tasse e tariffe. 1 milione di euro in più per gli anziani: quali servizi si vanno a finanziare? La cifra servirà a sostenere, attraverso dei contributi, le famiglie che si prendono cura e assistono il proprio familiare. Quali sono i maggiori investimenti nei quartieri? Gli investimenti sulla città previsti
“dal recupero dell’evasione i soldi per le strade” per il 2018 superano i 422 milioni di euro. Solo per fare alcuni esempi, abbiamo 600mila euro per piazza Goldoni nel Quartiere 1, 800mila euro per la riqualificazione della scuola Don Milani, 400mila euro per la riqualificazione di piazza Edison e via San Domenico nel Quartiere 2, 680mila euro per i parcheggi di superficie a Sorgane nel Q3, 250mila euro aggiuntivi per piazza Pier Vettori nel Q4 e 450mila euro per la realizzazione della nuova palestra polivalente di via Geminiani nel Q5. Sono solo alcuni esempi, a cui si aggiungono investimenti di 800mila euro per potenziare la videosorveglianza nelle zone meno centrali. A tutto questo si aggiunge la Linea 4 della tramvia che collegherà
la stazione Leopolda con Le Piagge. Ci sarà spazio anche per ripianare qualche buca lungo le strade? Oltre ai ripristini di emergenza che abbiamo effettuato da marzo con 6.000 buche ripristinate e altre 2.000 da riparare entro la prima settimana di maggio, abbiamo avviato anche un piano straordinario: ci sono 20 milioni di euro di investimenti già programmati per risanare strade e marciapiedi. Complessivamente si tratta del rifacimento di 68 chilometri di strade e 37 km di marciapiedi. Di questi 20 milioni ben 8.710.000 euro di lavori sono già appaltati e partiranno a inizio maggio. Per il Quartiere 1 sono interventi per 1.800.000 euro (interessate, tra le altre, viale Redi, via Maragliano,
Intervista all’assessore al Bilancio Lorenzo Perra viale del Poggio Imperiale, via San Gallo); 1.725.000 euro rispettivamente per il Quartiere 2 (tra le strade interessate via D’Annunzio, viale Volta, via Centostelle e moltissimi marciapiedi come quelli nella zona via Massaccio) e per il Quartiere 3 (via Senese, via Fortini, via Datini e marciapiedi in via di Villamagna e viale Tanini solo per fare qualche esempio); 1.730.000 euro rispettivamente per il Quartiere 4 (previsti tra l’altro i lavori sulle carreggiate in viale Talenti, viale Etruria, via dell’Argingrosso e sui marciapiedi in via Baccio da Montelupo, il Viadotto dell’Indiano e via di Scandicci) e per il Quartiere 5 (con asfaltature, per esempio, di via Baracca, viale Guidoni e viale XI Agosto).
RIDI CON IL REPORTER Affilate l’ironia: ogni mese, Il Reporter ospiterà una vignetta “silenziosa”. Ai dialoghi pensateci voi lettori, facendo emergere il vostro innato spirito da cabarettista.
LA VIGNETTA DI JAL – Contatti esplorativi Lega/M5S –
Inviateci la vostra interpretazione via mail a redazione@ilreporter.it o tramite i nostri canali social. La migliore sarà pubblicata il prossimo mese.
20 maggio 2018
Deborah Macchiavelli
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a Firenze di fine Quattrocento non fu solo quella delle feste carnevalesche, dello splendore artistico, della vita sfarzosa delle classi più ricche. Fu anche quella dell’accesa predicazione di Girolamo Savonarola, dei roghi delle “vanità” in cui si bruciavano in piazza libri e disegni ritenuti pagani, di movimenti che mettevano sotto accusa la corruzione delle casate più abbienti e della Chiesa stessa. Frate domenicano nato a Ferrara nel 1452, Savonarola si stabilì a Firenze nel 1489 e divenne priore di San Marco nel 1491. Svolse un ruolo di primo piano nella vita fiorentina di fine Quattrocento: autore di prediche accese e potenti che lo resero popolare negli ambienti fiorentini, Savonarola è stato propugnatore di una profonda riforma morale e religiosa. In seguito alla morte di Lorenzo il Magnifico, il frate accentuò la sua lotta antiprincipesca, prendendo una netta posizione contro la tirannide e, implicitamente, contro il potere signorile. Dopo la cacciata di Piero de’ Medici nel 1494, divenne uno dei protagonisti della vita politica della città, ispirando la nuova costituzione della repubblica varata l’autunno di quello stesso anno. Il frate sollecitava la partecipazione del popolo alla vita cittadina, ma incontrò l’opposizione delle casate fiorentine e del papa Alessandro VI della famiglia Borgia. Come sottolinea Machiavelli in un celebre passo de “Il Principe”, egli conobbe la sua rovina proprio durate la repubblica da lui stesso ispirata: abbandonato da parte dei suoi antichi sostenitori e scomunicato nel 1497, fu mandato al rogo come eretico l’anno successivo in piazza della Signoria insieme ai suoi confratelli Domenico Buonvicini e Silvestro Maruffi. Di fronte alla statua del Biancone, si trova una lapide che ricorda il punto esatto dove venne arso. Si racconta che, il giorno dopo l’esecuzione, il luogo del rogo venne ricoperto di fiori e petali, probabilmente depositati da qualche mano caritatevole. Ancora oggi, il 23 maggio la città di Firenze celebra la morte di Savonarola con
la fiorita di Savonarola
la “Fiorita”, una cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco, del gonfalone e del corteo storico della Repubblica Fiorentina in cui la lapide viene cosparsa di fiori.
alle cascine torna la festa del grillo
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in dai tempi del Granducato il popolo fiorentino era solito recarsi alle Cascine – eccezionalmente aperte al pubblico – il giorno dell’Ascensione. Solo in tempi più recenti la festa si celebrava con l’acquisto di una gabbietta contenente un grillo, trasformandosi in uno degli eventi più attesi dai piccoli fiorentini. Esistono due versioni sulle origini della festa del grillo. Secondo la prima, l’evento rappresenterebbe una celebrazione dell’insetto canterino, considerato un portafortuna nonché simbolo della primavera stessa. Secondo altri, invece, la festa sarebbe nata per ridurre il numero di grilli presenti, ritenuti nocivi e dannosi per le campagne e i raccolti: presentandosi in orde massicce, infatti, l’insetto invadeva le colture e costituiva una grave calamità per gli agricoltori della zona. D.M.
ilreporter.it 21
cantine aperte tre viaggi sulla strade del vino Leila Zoia
1 FIRENZE
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reparatevi a passare il weekend del 27 e 28 maggio filosofeggiando con in mano un calice di buon vino toscano. Arriva infatti puntuale l’iniziativa “Cantine aperte 2018”. Unite dal tema dell’anno “Gustiamo il bello della Toscana”, le circa cento aziende che aderiscono alla manifestazione apriranno le porte agli appassionati, facendo scoprire, non solo i tesori custoditi nelle botti e nelle bottiglie, ma anche quelli artistici e paesaggistici. Promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione, può diventare anche un’occasione di turismo slow. Degustare il vino, soprattutto se di ottima qualità, è un piacere che sta contagiando sempre di più anche i millennials, che si definiscono infatti wine lovers. C’è inoltre una nuova tendenza, che nasce in California e si sta diffondendo anche qui: fare wine trekking. Una gradevolissima passeggiata in collina, godendo dei panorami mozzafiato tra i vigneti e , in più, assaporare il vino del luogo, accompagnato dai prodotti tipici. La prima azienda a proporlo è la Famiglia Cecchi, a Val delle Rose; la cantina maremmana in località Poggio alle Mozza. Per informazioni www. mtvtoscana.com.
A caccia del Chianti più Classico
Alla scoperta del Chianti, vino dal colore rosso rubino , che tende al granato con l’invecchiamento, connotato dal simbolo del gallo nero, ormai famoso in tutto il mondo. L’itinerario suggerito parte da Greve in Chianti passando per Panzano, Volpaia, Radda, Gaiole per giungere a Monteriggioni. Nel tragitto possiamo scoprire la filosofia produttiva della Cantina Antinori, costruita con materiali locali e grande rispetto per l’ambiente.
Monteriggioni
Montalcino
Montepulciano
Alla ricerca del Nobile
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Il territorio di produzione si estende a partire dal comune di Montepulciano, da cui prende il nome, fino alla Val d’Orcia. Qui potremo scoprire la Vecchia Cantina di Montepulciano, fondata nel 1937; la più antica cooperativa vitivinicola toscana.
Verso la culla del Brunello
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L’itinerario ci porta tra i boschi della Maremma e le alture del Monte Amiata, dove nasce il Brunello, uno dei più conosciuti vini italiani, che per primo è entrato nelle importanti aste internazionali delle bottiglie da grande invecchiamento. Da visitare il Casato Prime Donne: prima cantina tutta al femminile in Italia e gestita da Donatella Cinelli Colombini. A lei si deve, infatti, la giornata “Cantine aperte”, che ha portato, in un solo giorno, oltre un milione di persone fra le botti.
come stanno le famiglie arcobaleno due anni dopo la legge cirinnà Valentina Veneziano
aperte le iscrizioni ai centri estivi
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ue anni fa veniva approvata la Legge 20 maggio 2016, n. 76, la cosiddetta legge Cirinnà. Per quelli che non ne hanno mai sentito parlare, ricordiamo che la legge Cirinnà regolamenta, nella prima parte, l’unione civile tra persone dello stesso sesso e disciplina, nella seconda, la convivenza di fatto tra due persone, sia omosessuali che eterosessuali. A che punto siamo? Lo scorso anno durante l’International Family Equality Day, promosso in tutta Europa dalla Nelfa (Network of European LGBTIQ* Families Associations), si è riflettuto sui numeri. Una crescita costante quella delle Famiglie Arcobaleno in Toscana che contava 30 famiglie e circa 100 soci attivi toscani di “Famiglie Arcobaleno”, l’associazione nazionale indipendente nata nel 2005 e composta da coppie o single omosessuali che hanno realizzato il proprio progetto di genitorialità o che aspirano a farlo. Nel 2017 a Firenze ogni dieci matrimoni è stata ratificata un’unione civile. Quelle registrate a Palazzo
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ell’apposita sezione online del Comune di Firenze (http://educazione.comune.fi.it/ attivita_e_tempo_libero/) sono disponibili tutte le informazioni riguardanti i periodi, i costi e i vari programmi dei Centri Estivi 2018. Il servizio è rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 anni (che già frequentano la scuola dell’infanzia) e i 14 anni (che frequentano la scuola secondaria di 1° grado). Le iscrizioni online possono essere effettuate dal 3 al 17 maggio per i Centri Estivi compresi del periodo 18 giugno-27 luglio. V.V. Vecchio hanno una percentuale molto alta rispetto alla media europea. Soffermandoci sempre sui dati del 2017, le unioni maschili sono mediamente tre volte di più di quelle femminili. Se a fine 2016 si contavano 49 coppie dello stesso sesso unite nella Sala Rossa, a fine 2017 altre 90 festeggiavano il co-
la cameretta? È in stile nordico
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a camera dei bambini è un posto magico in cui trascorrere momenti di gioco e di apprendimento. Arredarla in stile nordico vuol dire scegliere mobili dalle linee pulite ed essenziali, prediligere il bianco e i colori pastello, arricchire le pareti di pattern geometrici e donare tocchi di colore più acceso con giocattoli di design e tappeti rotondi. La cameretta, attraverso le stampe di animali del bosco, i contenitori a forma di casetta e i letti a castello, diventa il set di avventure indimenticabili. V.V.
ronamento di un sogno. Sempre nel 2017 per la prima volta il tribunale dei minori di Firenze dispose la trascrizione dei provvedimenti emessi da una corte britannica riconoscendo così l’adozione di due bambini da parte di una coppia di padri. Pochi mesi fa invece il tribunale di
Livorno ha riconosciuto la rettifica dei certificati di nascita di due bambini, nati negli Stati Uniti, in modo che risultassero anche per l’ordinamento italiano figli di entrambi i padri con cui sono nati e cresciuti. Un passo in avanti in un futuro che sarà ancora più arcobaleno.
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CULTURA
Guido Bachetti
C
entoventi appuntamenti tra cui sei titoli d’opera, oltre due mesi di programmazione ininterrotta e più di settanta istituzioni culturali coinvolte, compongono il Festival del Maggio Fiorentino che travalica i confini fiorentini andando a toccare parte del territorio toscano. L’81ª edizione del Maggio Musicale, fino al 13 luglio 2018, è un caleidoscopio dove antico, moderno e contemporaneo si coniugano nel segno della riscoperta e delle novità. Il titolo che quest’anno accompagna il Festival - “Dialoghi ai confini della libertà” – vuole rappresentare un’occasione per uno sguardo sulla storia e, in modo particolare, sul ruolo dell’artista nella società. Sguardo che l’artista contemporaneo Mimmo Paladino ha saputo cogliere rielaborando un manifesto che è l’immagine guida dell’intera manifestazione. Arricchisce il calendario del festival – composto da sei opere e più di quaranta concerti con grandissimi interpreti – una sezione dedicata alla danza, con in primo piano un progetto coreografico di Virgilio Sieni. Come sempre, particolare attenzione sarà rivolta alla musica contemporanea, che fin dalle prime edizioni del Festival si riconferma una delle peculiarità del Maggio. E ancora, un ciclo dedicato alle composizioni pianistiche di Schubert eseguite sul fortepiano, una serie di approfondimenti, dal titolo Rimembranze, sugli artisti che hanno dato un contributo fondamentale alla crescita culturale della città, e gli appuntamenti con Zubin Mehta, presenza indiscussa e amatissima a Firenze, Fabio Luisi, al suo debutto come Direttore musicale, e Riccardo Muti, che festeggerà cinquant’anni di carriera. E ancora, tra i grandi direttori che saliranno sul podio dell’orchestra ci saranno James Conlon e Mikhail Jurowski e un giovane di grande talento come Lorenzo Viotti mentre, in collaborazione con l’associazione Amici della Musica, sono in programma due recital pianistici che vedranno protagonista il primo Murray Perahia e il secondo Grigory Sokolov. In più una serie di appuntamenti organizzati nelle periferie e nel territorio regionale, che porteranno il Maggio in trasferta in un’ottica inclusiva mirata sempre più alla condivisione. Una rassegna ricca e dalla vocazione internazionale, aperta al confronto e al dialogo tra le arti che è stato possibile sviluppare grazie alla sinergia tra il Teatro e le numerose istituzioni culturali fiorentine che, a vario titolo, partecipano a questo importante appuntamento. “Il Festival del Maggio di quest’anno vuole inserirsi
Un Maggio senza confini Fino a metà luglio un programma ricco di iniziative tra opere, concerti, danza e musica contemporanea che coinvolge non solo il teatro fiorentino
nel Festival della città – ha detto il sovrintendente Cristiano Chiarot - frutto della collaborazione di tantissime Istituzioni cittadine che ne garantiscono la completezza artistica, caratteristica
Michail Baryšnikov
Il Maestro Muti delle migliori edizioni che si ricordano. Ampio spazio per la danza contemporanea, per i cicli di concerti sinfonici e cameristici, un’ampia finestra sulla musica contemporanea e sperimenta-
le, riflessioni sulla propria storia. E poi un Maggio diffuso in tutta la città, nelle sue zone periferiche, nella Regione, che si caratterizza celebrando la tradizione di questa tipica festa fiorentina”.
Il manifesto di Mimmo Paladino
Il Reporter all'opera Vinci il Maggio musicale fiorentino
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CULTURA
24 maggio 2018
Artigianato e Palazzo
tra eccellenze e una mostra dedicata alla Richard Ginori
I
Giulia Luchi
Promessi sposi, La Divina Commedia, Il Decameron, capisaldi della letteratura italiana, ma diciamo la verità chi durante il liceo non ha sofferto un po’ davanti a questi mattoni? Per alleviare le pene e alimentare il piacere della lettura dei giovani studenti arriva la XVIII edizione di Libernauta, l’iniziativa e concorso di Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Scandicci, SDIAF e SDIMM, e organizzato e realizzato da EDA Servizi e Allibratori Aps Onlus, che promuove la lettura e la conoscenza della narrativa contemporanea proponendo testi diversi da quelli scolastici e vicini alla sensibilità dei giovani lettori. Quindici i titoli che i ragazzi tra i 14 e i 19 anni possono trovare in più 40 biblioteche della provincia di Firenze, ma non solo: i romanzi arriveranno direttamente in oltre 30 scuole secondarie di secondo grado attraverso attori che andranno nelle classi a drammatizzazione i testi. I
Leggere per puro piacere la missione di Libernauta C ragazzi che desiderano partecipare al concorso dovranno leggere e recensire almeno tre tra i testi selezionati e iscriversi sul sito www. libernauta.it. Tra “I magnifici 15”, questo il nome con cui sono vengono presentati i libri in concorso, La Frontiera di Alessandro Leogrande, giornalista e scrittore di denuncia, Continua a camminare di Gabriele Clima, un libro che riesce a restituire poesia alle vite assurde di due ragazzi che ne sono stati privati sotto il regime dell’Isis a Raqqa. E poi ci sono i testi che richiamano altri libri o altri scrittori come Mary e il mostro di Lita Judge, che racconta con parole e immagini la biografia della scrittrice Mary Shelley autrice del celeberrimo Frankenstein, o In attesa di un sole, in cui Benedetta Bonfiglioli racconta la nascita del talento della
giovanissima Emily Dickinson. Non mancano il fumetto The end of the Fucking world di Charles Forsman, che ha ispirato l’omonima serie TV, molto seguita su Netflix e Kamasutra Kevin di Alessandro Berselli, sarcastica riflessione sulla difficoltà di diventare grandi. Tra i premi in palio, una giornata con Gabriele Clima tra “i magnifici 15” con il libro “Continua a camminare”, il quale accompagnerà il primo classificato al Festival “Più Libri Più Liberi” di Roma (5-9 dicembre 2018). Tra le altre ricompense previste: biglietti per concerti e spettacoli teatrali, abbonamenti e ingressi per palestre, piscine e altre attività sportive, card Netflix e Spotify, buoni per l’acquisto di libri e il cd “Canzoni per un lettore - vol. 1” curato dall’associazione La Scena Muta.
ento artisti e artigiani italiani e internazionali saranno presenti con i loro lavori e con le loro idee alla XXIV edizione di “Artigianato e Palazzo”, dal 17 al 20 maggio (dalle ore 10 alle 20) presso il Giardino Corsini (via della Scala,115 Firenze). Evento di punta di questo anno la mostra dedicata alla Manifattura della Porcellana Richard Ginori: l’azienda ricreerà vari momenti del processo creativo attraverso i quali dal 1735 realizza opere uniche in porcellana. Tra le novità la presenza di alcuni dei migliori artigiani del gusto italiani con i loro food truck. Spazio anche alla raccolta fondi per il Museo di Doccia, della Richard Ginori, affinché una collezione di valore inestimabile di porcellane, terracotte, ceramice e molto altro torni a essere fruibile al grande pubblico. Tutte le info sulla manifestazione e su come contribuire alla raccolta fondi: www.artigianatoepalazzo.it
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fabbrica europa, 25 anni 52 titoli e 15 prime I
Rocco Gurrieri
suoi venticinque anni Fabbrica Europa li festeggia con ben 52 titoli, 10 produzioni, 96 repliche e 15 prime tra nazionali e assolute. L’onore e l’onere di aprire il sipario vanno a Teatrul Nottara con lo spettacolo Iarna diretto da Mihai Maniutiu (4 maggio). Fine ultimo e irrinunciabile missione del Festival saper guardare avanti senza lasciare esclusi, ricercare nel contemporaneo per assimilare e finalmente offrire al pubblico. Una vecchia stazione di nome Leopolda come una principessa dei racconti che finalmente si risveglia svelandosi per quasi un mese intero in tutta la sua grazia e bellezza. Che ciò che si vada a vedere piaccia o meno si prova finalmente la netta sensazione di partecipare al presente, forse al futuro, senza dubbio alla scoperta di qualcosa che non si conosceva. Con ventiquattro edizioni all’attivo l’idea nata nel 1994 da Maurizia Settembri e Andres Morte Terés si può dire attuata. Palcoscenico e laboratorio di ricerca e sperimentazione, spazio per il linguaggio, luogo d’arte ad uso e consumo di tutti, da maggio a giugno è quasi un crimine non parteciparvi. L’edizione 2018 si dislocherà anche nelle ex-Scuderie Granducali delle Cascine, al Teatro Verdi, al Teatro della Pergola, al Teatro Goldoni e al Teatro Cantiere Florida. Fra i molti spettacoli Il Reporter segnala Mitten wir im Leben sind/Bac6hcellosuiten di Anne Teresa de Keersmaeker e Jean-Guihen Queyras (teatro della Pergola, 2 e 3 giugno), John Parrish, storico musicista collaboratore di Pj Harvey (Stazione Leopolda, 6 giugno), Sang Jijia che in prima assoluta presenta Re-Mark, creazione site
specific di danza e multimedia (Stazione Leopolda, dal 5 all’8 maggio), Omar S (elettronica, 11 maggio, Stazione Leopolda) e il debutto dell’ultimo spettacolo Ultima vez di Wim Vandekeybus, fra i massimi esponenti della scena performativa contemporanea. Consigliamo
thom yorke torna a firenze (ma senza i radiohead) C apire da dove partire per parlare di Thom Yorke non è cosa facile. Quella del frontman dei Radiohead è un’aura, una dimensione a sé stante. L’apporto di questo vero e proprio idolo,
di dare un’occhiata alla descrizione dell’evento, si prospetta come una vera e propria esperienza. Il programma completo può essere facilmente consultato sul sito fabbricaeuropa.net dove troverete dei focus per ogni spettacolo al quale siate interessati.
della sua band alla musica contemporanea potrebbe essere definito totale, se non quasi legge. Sempre un passo avanti, non sulla cresta dell’onda ma nell’atto di capire e poi scegliere quale onda verrà cavalcata d’ora in avanti. Incredibile e inaspettato che il palcoscenico della prima data del tour solista live-mix/performance del signor Yorke sia il prossimo 28 maggio proprio il nostro Teatro Verdi di Firenze. Ad accompagnarlo vedremo Oliver Coates, giovane e talentuosissimo violoncellista britannico, Nigel Godrich, già produttore assieme a Yorke della fortunatissima band Atoms for peace e Tarik Barry, stella del panorama audiovisivo internazionale collaboratore di Yorke e Nicolas Jaar. Di Yorke è inoltre attesa quest’anno la colonna sonora del remake di Suspiria diretto da Luca Guadagnino, regista italiano di recente adozione Hollywoodiana fresco di candidatura all’Oscar. Un vero e proprio evento questa ripresa di quell’opera d’arte che era il film di Argento del 1977. Da non sottovalutare la cieca fedeltà del suo pubblico: accorrete al più presto ai botteghini se siete interessati. Per i palchi i prezzi variano dai 45 ai 70 euro, per la platea dai 60 ai 70. Per maggiori informazioni consultare www.teatroverdifirenze.it R.G.
CULTURA
26 maggio 2018
la mamma regina della rete Matilde Bernini
S
ta per compiere cinque anni, potrebbe già andare all’asilo, quello che frequenta la secondogenita di Enrica Tesio, ed è ancora uno dei blog più letti delle rete. Nato nel giugno 2013 con il secondo post che è una mezza dichiarazione di intenti - “Io ho 34 anni, ho due figli, un bimbo di 3 anni e una bimba di 10 mesi, ho due gatti, ho un mutuo, ho un lavoro. C’è anche un padre, una brava persona per carità, che però qualche mese fa mi ha lasciato. E da allora scrivo. Niente disperazione, solo una terapeutica quanto creativa reazione. Perché l’amore, come dice Lennon, è la risposta… ma a una domanda irrimediabilmente sbagliata” scrive la blogger torinese – s’intitola Tiasmo (https://tiasmo. wordpress.com). Sottotitolo: prima o poi l’amore arriva. E t’incula. Oltre al blog, Enrica Tesio ha pubblicato questa primavera il libro Dodici ricordi e un segreto, edito da Bompiani, e il 30 maggio alle 21 sarà ospite ad Un Mercoledì da Scrittori (programma completo al link www. unmercoledidascrittori.it). Il Reporter ci ha parlato.
Fra tante mamme blogger, come nasce l’idea di raccontare non tanto le gioie della maternità quanto le disavventure dell’amore - con la a minuscola, ovviamente.. Il blog nasce dopo la separazione da quello che ora è il mio ex. Mia figlia aveva pochi mesi, il grande non era per niente grande, agli amici l’avevo detto subito, ma per comunicarlo ai conoscenti ho deciso di raccontare la notizia della separazione nel blog. All’inizio i contatti erano pochi, poco più di cento, e l’idea era di chiuderlo velocemente. Cinque anni dopo siamo ancora qui.
Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili Via Ontignano, 44 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 Cell. 335.362203 info@tommasino.org www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 c/c postale 12158531
Il tempo sul web scorre velocissimo. Come è cambiato il blog negli anni? I protagonisti principali siamo sempre noi, io e i bambini. Ma Tiasmo non è mai stato un mom-blog, ho affrontato tanti temi, alcuni che hanno fatto scuola, come quelli sulla mamma imperfetta o sulle differenze fra donne con figli e senza figli. Il blog cambia anche a seconda dell’interazione con chi legge. Alcuni post riguardano fenomeni di attualità. La costante resta l’ironia, il senso dell’umorismo, il “sentimentalismo cazzaro” che è la cifra del blog.
Quali sono i post che le è piaciuto più scrivere? Sono quelli che mi divertono anche ora, che li rileggo e mi metto a ridere da sola, mentre i primi mi fanno quasi tenerezza. Se dovessi citarne qualcuno, quello sulle fighe indie - https://tiasmo.wordpress. com/2018/01/30/le-fighe-dei-video-indie/ - e il sempreverde sugli spogliatoi delle piscine per bambini - https://tiasmo.wordpress. com/2017/02/14/lasciate-le-scarpe-e-la-dignita-voi-che-entrategli-spogliatoi-delle-piscine-perbambini/ - oltre alle filastrocche, attraverso cui mi confronto con uno stile diverso. A proposito di stili, il 30 maggio sarà a Campi Bisenzio per parlare del suo secondo romanzo Dodici ricordi e un segreto. Di cosa parla? A differenza del primo, che era autobiografico, Dodici ricordi e un segreto racconta una storia lontana da me. Si tratta del rapporto fra una nipote e un nonno, che le fa quasi da padre. Il nonno si ammala ma prima di isolarsi mette insieme dodici ricordi, fra lettere e incontri con persone che gli sono stati vicini. La nipote, al ritorno da un periodo all’estero, si trova così a vivere questo viaggio nella vita del nonno che è anche un giallo familiare.
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á Foto Giacomo Morini
SPORT
Lorenzo Mossani
S
Il focus del benzivendolo
ta entrando di diritto tra le squadre più blasonate dell’hinterland fiorentino. L’ovale a Firenze è andato a meta e lo ha fatto con una società, I Medicei, che sta bruciando le tappe per prendersi un posto nell’Olimpo del rugby. Nella passata stagione, Il Rugby Club I Medicei nel secondo anno di attività, ha centrato un grandioso obiettivo sportivo con un anno di anticipo rispetto alle previsioni: ha vinto, infatti, il campionato laureandosi Campione d’Italia di Serie A e conquistando la promozione in Eccellenza, massima serie nazionale. Un traguardo reso ancora più eclatante dalla contemporanea promozione anche della squadra cadetta in Serie B. Quest’anno, l’Eccellenza, non aveva retrocessioni e i Medicei hanno potuto assaporare la massima serie con serenità strappando risultati importanti, vincendo in campi sulla carta difficili e sfiorando imprese sportive. Tutto questo coronato da un grande pubblico, in continua crescita, che ha accompagnato la squadra per tutta la
il futuro dell’ovale sono i medicei stagione. Tanti i punti di riferimento in questa stagione il mediano di apertura Dan Newton, leader e guida in campo del gruppo toscano, metronomo e al tempo stesso dotato di un ottimo calcio. Senza dimenticare l’esperienza di Stefan Basson, cecchino che in Eccellenza ha sempre garantito un’alta percentuale al piede ma la parte di esperienza non si limita solo a loro conti eccellenti rugbisti che hanno esaltato i Medicei. Insieme a loro tanti giovani Lorenzo Lubian, Cristian Cerioni, Matteo Maran, Alessandro Furia per citarne solo alcuni. Il giusto cocktail che ha fatto divertire così tanto gli sportivi fiorentini e che con qualche ritocco potrà puntare nella prossima stagione al vertice dell’Eccellenza. I Medicei non saranno una meteora.
In panchina coach Presutti disponibile con squadra, rugbisti e stampa si è fatto amare non solo per l’egregio lavoro svolto ma anche per come si è integrato nell’ambiente fiorentino. “E’ stata una stagione bella, ma in cui abbiamo pagato anche un po’ il primo anno di Eccellenza – commenta coach Presutti -, in alcune partite potevamo portare a casa la vittoria ma c’è sfuggita per un soffio. Ma era tutto previsto, anche se si vorrebbe fare meglio”. Cosa le è piaciuto di più? “Il bel clima che si è respirato nello spogliatoio, tra quelli più esperti e quelli che affrontavano per la prima volta la categoria, questo è il rugby: il gruppo è tutto”. I Medicei sono il futuro? “Non siamo venuti in Eccellenza per
fare la meteora...”. Si aspetta più collaborazione con le altre società dell’hinterland fiorentino? “Sì. Dobbiamo diventare la piramide di un movimento, quello fiorentino, in grande crescita. C’è tanto pubblico a vederci, abbiamo tanti ragazzi che stanno facendo bene nelle giovanili ma con una maggior collaborazione tra tutte le società, potremo fare ancora meglio. Sono sicuro che verrà col tempo”.
a maggio tocca a... Victor hugo, biraghi e simeone
a cura diLorenzo Mossani
Victor Hugo: E’ stato pagato circa 8 milioni di euro, si sapeva che era un buon difensore, dovevamo solo aspettare che avesse l’occasione di dimostrare il suo valore. Purtroppo è capitata la tragedia di Astori che ha obbligato Pioli a schierarlo e ora sta dimostrando di essere un bel giocatore. Sicuramente sarà un
Ogni mese Andrea Di Salvo, la barba rossa più famosa del Franchi, giudica tre giocatori viola, uno per reparto
pilastro della Fiorentina del futuro. Biraghi: Preso a saldo dal Pescara retrocesso, sta facendo il suo compitino, effettivamente ha una grande grinta e sta migliorando ogni partita sempre più. Non diventerà mai Roberto Carlos, però ci mette cuore, ogni tanto azzecca qualche cross e ha pure segnato. Non sarà un fenomeno ma spero di sbagliarmi, vedremo in futuro. Simeone: Per me è veramente un gran attaccante, pagato abbastanza, fino adesso 9 reti e 4 assist, essendo
il primo anno direi un bel risultato. Mancano poche partite ma potrebbe migliorare il suo bottino di gol. Non ha mai giocato nel suo schema migliore e non arrivando tanti palloni giocabili non è facile segnare, però corre come un matto e si mette, con il sacrificio, a disposizione della squadra. Batistuta il primo anno è stato abbastanza deludente, poi tutti sappiamo la sua carriera. Con un partner di attacco adeguato può veramente fare tanto di più.
SPORT
28 maggio 2018
la savino del bene vola in europa L Lorenzo Mossani
a Savino Del Bene riporta uno dei grandi sport di squadra dell’hinterland fiorentino in Champions dopo anni di assenza. La massima competizione per club, che probabilmente si giocherà al “Mandela” nella prossima stagione, vedrà infatti protagonista la Società di patron Nocentini. La compagine scandiccese è stata artefice di una regular season esaltante, arrivando seconda a un solo punto dalle campionesse di Novara. Nel girone di ritorno è stata anche la squadra che ha fatto più punti in regular season. Da evidenziare come nelle classifiche individuali di rendimento della Serie A1 ci siano due giocatrici della Savino Del Bene, Isabelle Haak e Adenizia Da Silva. La 18enne di Lund, soprannominata la Regina di Svezia è stata la best scorer con 491 punti in 22 partite davanti alla rivale Paula Egonu ferma a quota 454. La stessa svedese ha ricevuto anche il Trofeo Gazzetta destinato alla MVP della regular season per con un netto distacco su tutte le altre giocatrici. Grande conferma anche della brasiliana Da Silva che ha vinto la classifica dei muri vincenti per il secondo anno consecutivo, su Olivotto e Stefanovic. La “Dea” ha vinto la classifica con 88 muri (giocando meno set) delle seconde arrivate Olivotto e Pencova ferme a quota (66). Ben piazzato, comunque, tutto il sestetto
Via Monticelli, 2/r - 50143 FIRENZE Tel./Fax 055.707106
della Savino Del Bene nelle classifiche di specialità. Numeri da favola anche per gli spettatori: quasi tutti sold-out a Scandicci, circa 4000 spettatori in gara 1 di semifinale Scudetto contro Conegliano nel match giocato a Firenze. Queste sono le cifre che hanno portato la Savino Del Bene in Champions. Sicuramente la Dea Bendata è stata benevola: la decisio-
ne di portare tre squadre italiane nella massima competizione europea è stata presa in corsa in questa stagione ed ha spianato le porte a Scandicci. Altrimenti i due posti sarebbero stati di Cone-
gliano e Novara che nelle rispettive semifinali hanno strapazzato per 3 – 0 la stessa Savino Del Bene e Busto Arsizio. Scandicci si è qualificata in virtù proprio della bellissima regular season; una stagione che ha concretizzato tanti sacrifici, partiti non troppi anni fa dalla Serie B1. Chapeau Savino Del Bene, l’Olimpo della pallavolo è tuo.
l’invasione della deejay ten
A
ppuntamento imperdibile quello della Deejay Ten, che come ogni anno torna nella sua tappa fiorentina. Un tour che tocca molte città d’Italia e che è diventato l’evento del mese di maggio. La formula è vincente: correre a passo di musica tra le meraviglie architettoniche e paesaggistiche della nostra città, che non tradisce mai le aspettative. La Deejay Ten è una corsa non competitiva aperta a tutti che si articola su due percorsi: da 10 e da 5 chilometri. Partenza lungarno della Zecca Vecchia e arrivo in piazza del Duomo per la 10 km, mentre arrivo in via Magliabechi per la 5km. Erano 15mila nell’edizione del 2016 e 13mila in quella del 2017, un fiume colorato che ha invaso le vie del centro, e anche quest’anno i numeri non deluderanno le aspettative. Il village sarà situato in piazza Santa Croce come ogni anno, e come ogni edizione sarà
all’insegna del divertimento, un’occasione per vivere una parte di città senza auto e con le scarpe da ginnastica ai piedi. T.A.S.
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Lorenzo Mossani
D
opo l’inaugurazione, lo scorso primo ottobre, della nuova pista ad otto corsie dello stadio Emil Zatopek ed il sogno in via di progettazione, confermato dal sindaco Emiliano Fossi, del “pistino” coperto con attigua palestra all’interno della struttura di via di Gramignano intitolata al campione cecoslovacco, l’Atletica Campi ha ricominciato la stagione delle gare in grande stile, portando a Campi Bisenzio tanti eventi. Infatti, lo Zatopek è già stato teatro alla fine del mese di marzo della prima giornata di Coppa Toscana Ragazzi e Ragazze con tantissimi iscritti al via, mentre il 12 aprile è stato il turno del consueto Trofeo Scolastico “Città di Campi Bisenzio”, appuntamento annuale dove gli studenti delle scuole campigiane si sono sfidati nelle discipline della “regina degli sport”. A quarantotto ore di distanza, lo stadio di Campi Bisenzio, che nulla ha da invidiare ad altri impianti italiani, è stato teatro della seconda giornata dei Campionati di Società categoria Cadetti e Cadette. L’evento cerchiato in rosso sull’agenda di tanti atleti ed appassionati è, però, la prima giornata della fase regionale dei Campionati di Società categoria Assoluti quando, all’Emil Zatopek, arriveranno i più forti atleti da ogni parte della regione. Non solo agonismo ma anche cultura ed educazione, infatti il 10 maggio è in programma la manifestazione regionale, riservata alle scuole materne, “Liberi di Educare”. Ed inoltre, sempre nel filone di attività culturali e mirate ai ragazzi, il 14 maggio, si svolgerà una ulteriore manifestazione scolastica, curata dell’Istituto Comprensivo “Margherita Hack”, evento finale del progetto “Corsa contro la Fame”. Alla fine del mese
CAMICIA SU MISURA UOMO - DONNA A disposizione una vasta gamma di tessuti
tutti di corsa allo zatopeck di maggio, il 25, spazio a un evento insolito per lo stadio, che ospiterà una partita di calcio per beneficenza preceduta però dal Campionato Provinciale staffette categorie esordienti A/B. All’Emil Zatopek, il 10 giugno, tornerà invece la Coppa Toscana Ragazzi e Ragazze con la quinta giornata di gare. Un programma ricco di gare ed iniziative, che si andrà ad ampliare nel corso della stagione agonistica, dove l’Atletica Campi vorrà far bene con i propri atleti dopo gli ottimi risultati di questo inverno ottenuti nelle competizioni indoor. Tutte le gare disputate sulla pista dell’Emil Zatopek potranno essere viste, da appassionati e non, dalle rinnovate tribune frutto di un importante lavoro di rifacimento e messa in sicurezza realizzato dal Comune e dalla società Atletica Campi.
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Tutto ci sembra fuori moda, troppo lungo, troppo largo, giacche con spalloni. Mamma mia come farò? Niente panico, La Bottega del cucito è a tua disposizione per sistemare tutto. Hai dei pantaloni belli ma fuori moda perché troppo larghi nel gambule? La tua giacca preferita ha le spalle troppo grandi, ma il tessuto è favoloso? Oppure jeans bellissimi ma completamente usurati? Non c’è problema, porta tutto a La Bottega del cucito, dove troveremo insieme una soluzione!
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OPI NIO NI
OPINIONI
30 maggio 2018
ICCHÉ SI MANGIA
ICCHÈ SI DICE BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
E L’ATTACCA IL MAIO A OGNI USCIO! LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
FOOD REPORTER OGNI MESE IN UNA CUCINA DIVERSA A CURA DI LAURA PICCIOLI “Da sempre si pensa che l’olio sia semplicemente un condimento, una cornice a giorno che sta davanti ad una stampa – ci racconta Marco Provinciali, uno dei tre scrittori di Come si mangia l’olio, (Polistampa, 2018) - e invece attraverso questo manuale che ho scritto insieme ad Andrea Leonardi e Filippo Falugiani, vogliamo spiegare l’importanza di questo ingrediente e di quanto possa cambiare e migliorare un piatto. Questo volume è il secondo della collana, e si concentra sugli abbinamenti dell’olio con il pesce e la pasta, partendo dalla selezione del giusto prodotto, fino al lungo elenco di aziende olivicole che rappresentano l’eccellenza italiana, passando per le ricette di sette grandi chef stellati come Enrico Bartolini, Pino Cuttaia, Isa Mazzocchi, Marco Stabile, Kotaro Noda, Roy Caceres, Gino Sorbillo. Una delle ricette più entusiasmanti è sicuramente quella del fiorentino Stabile, che reinterpreta uno dei piatti più semplici della cucina italiana come spaghetti olio e parmigiano, utilizzando un olio extravergine d’oliva Toscano IGP al sentore di carciofo ed erba tagliata. Degna di nota per la sua particolarità è sicuramente quella del giapponese Noda che propone un insolito shottino di olio con scampi, pannocchie e gamberi. In questo volume emerge anche la diversità dell’olio nelle diverse regioni italiane, da quelli più delicati del nord a quelli più spiccati del centro a quelli morbidi del sud: ognuno con le proprie caratteristiche capaci di impreziosire le pietanze che ogni giorno troviamo sulle nostre tavole”.
Si diceva diverso tempo fa per indicare un giovane dai costumi licenziosi che se la diceva con tutte le donne; un dongiovanni da strapazzo corteggiatore ma senza intenzioni di cercare una sistemazione definitiva. La frase, divenuta proverbio, è legata alla festività del Calendimaggio, quando si celebrava Maggio, quinto mese dell’anno nel calendario, il cui nome deriva forse dalla dea romana Maia detta “la grande”, sposa del dio del fuoco Vulcano e considerata la dea della Terra e della rigogliosa vegetazione; la sua festività veniva celebrata il primo giorno di Maggio. Fin dagli antichi tempi Maggio, si distingue dagli altri mesi, per il rifiorire intenso della natura che in questo periodo assume nuova vitalità con l’esplosione della vegetazione e la profumata fioritura delle rose (dette maggesi) e delle ginestre; di ciò, anche Dante nella sua Commedia (Purgatorio, C. XXIV, vv. 145-147) lascia testimonianza con i noti versi: “E quale, annunziatrice de li albori, l’aura di maggio movesi e olezza, tutta impregnata da l’erba e da’ fiori” A Maggio, quando regnano sovrani i profumi ed i colori dei fiori nei giardini e nelle campagne intorno a Firenze si celebrava il mese dell’amore e della giovinezza con usanze galanti, feste, suoni e canti che univano ai fiori la passione del popolo per i canti d’amore, tanto da essere definito “Maggio amoroso” con la sua gaudiosa festa del Calendimaggio. Festa, appunto, dedicata all’amore e al risveglio primaverile, che si svolgeva nella prima settimana di quel mese. In epoca medioevale e rinascimentale la festività aveva avuto grande importanza e terminava con l’elezione della “Regina di Maggio”, una antesignana delle reginette di bellezza dei nostri tempi. Allora era fondamentale specialmente per le famiglie nobili, che una delle loro rappresentanti divenisse la “Regina”, per cui la competizione era assai contesa, senza esclusione di colpi. Nel Calendimaggio del 1300, questa gentile usanza scatenò gravi disordini: l’elezione
µ
Web: artusi.net Facebook: Artusi Firenze Luciano Artusi Artusi Ricciardo della fanciulla più bella divenne il pretesto per un ulteriore scontro tra i Guelfi di Parte Bianca e quelli di Parte Nera, con nefaste conseguenze. Infatti, quei festeggiamenti dettero origine ad una zuffa tra i giovani dei due opposti schieramenti politici proprio in Piazza di Santa Trìnita, dietro ai quali vi era probabilmente la “mano” dei capi più anziani. Vi furono diversi feriti e, di conseguenza, vennero presi dei severi provvedimenti per alcuni rappresentanti dei due schieramenti, che si concretizzarono, tra l’altro, in alcuni bandi di esilio. E’ da notare che, fin dal periodo Medioevale, troviamo le “Regine di Maggio” anche nel mondo nordico, in particolare in Inghilterra ed in Irlanda, dove le fanciulle più graziose, incoronate di fiori, facevano il giro d’onore del villaggio. Nel mondo contadino toscano rimase invece fino all’Ottocento la tradizione di “Cantare il Maggio” con tipiche canzoni dette “maggi” cantate in forma di serenata da gruppi di giovani “maggiaioli”, i quali accompagnati da strumenti musicali e diverse “regine”, tutte adorne di fiori di campo. Tali maggiaioli facevano il giro delle fattorie, nelle cui aie, dopo aver cantato una stornellata, ricevendo in cambio salumi, formaggi, frutta, pane e vino, che in un certo qual modo, erano richiesti con le strofe della canzone popolare Il Maggio, che sintetizzavano lo spirito della festività. Le comitive dei “cantamaggio” erano precedute da un giovane che portava il “majo”, cioè un ramo fiorito e infiocchettato simbolo della Primavera, che appendeva all’uscio o alle finestre della fanciulla desiderata. Proprio dall’uso di appendere il majo derivò il modo di dire “E l’attacca il majo ad ogni uscio” per indicare un libertino che se la faceva un po’ con tutte, invaghendosi facilmente di ogni ragazza, ma non con serie intenzioni di “accasarsi”. Gli intrattenimenti musicali itineranti andavano avanti tutta la notte e, il giorno dopo, quanto “raccolto” veniva allegramente consumato su di un bel prato, sempre con accompagnamento di canti e danze. Il Calendimaggio era, in sintesi, tutto ciò che rende lieto l’animo: canto, gioco, danza, amore, mensa, spettacolo.
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ICCHÈ C’È LA CITTÀ CHE SI MUOVE E CHE SI MUOVERÀ
FIRENZE ROCKS (AGAIN) DAVIDE DEIV AGAZZI Buona la prima, speriamo nella seconda. L’estate (Fiorentina e non) si avvicina e con lei anche quello che necessariamente è l’evento simbolo di questa nuova stagione all’aria aperta: la nuova, seconda, edizione del Firenze Rocks, il festival che – dall’anno scorso – fa rima con musica del vivo. Ad alto volume, possibilmente, grazie. Terminata l’edizione di rodaggio (che ha comunque registrato oltre 100mila spettatori paganti) questa volta si fa sul serio: quattro nomi di grande richiamo per altrettante giornate di musica, una in più rispetto a dodici mesi fa. In molti, sui social, hanno sbertucciato il programma: i quattro headliner, ovvero le band col nome scritto in grande sul cartellone, sono tutt’altro che novità musicali: Guns n’ Roses, Iron Maiden, Foo Fighters e Ozzy Osbourne erano grandi negli anni ‘90, quando chi scrive questo pezzo andava ancora a scuola, non aveva la patente, ma parecchi capelli in più coi quali fare headbanging. Le battute non sono mancate, complici anche i perduranti cantieri della tramvia, e l’età media di molti degli ospiti che animeranno l’estate rock delle Cascine fiorentine. Eppure, analizzando la questione meno superficialmente, ci si accorge presto di come diventi decisamente più complesso tacciare gli organizzatori di scarso coraggio artistico: quello che questo cartellone evidenzia, infatti, più che la miopia di chi ha messo insieme la scaletta, è la mancanza degli eredi dei suddetti gruppi. Sono loro i veri assenti. E sorvoliamo sul fatto che un’arena estiva da 50mila persone (che va comunque riempita, dato che ha dei costi di gestione) non sia esattamente la location migliore per giocare agli esperimenti musicali. Chi sono i nuovi Guns? Quale gruppo ha sostituito i Maiden nei cuori dei metallari? Risposta: nessuno. Con la crisi dell’industria musicale, e la spari-
ICCHÉ SI SCATTA SMARTPHONE DA BRIVIDI PAOLO MATTEONI Oggi, pensando alla fotografia, mi pervade un senso di inquietudine. Ho appena visto la pubblicità di un nuovo smartphone dotato di ben tre (!!!) sensori e obiettivi di conseguenza, ognuno – se ho capito bene – dedicato ad usi diversi. Un prodigio della tecnica, peraltro marchiato Leica, il nome per eccellenza nella storia del reportage fotografico da oltre settanta anni. Uno strumento (macchina fotografica? telefono? o cosa?) che ci promette performance tecniche esaltanti: mai più foto sfocate o mosse, banditi colori incerti, ombre sempre leggibili e luci mai bruciate. Il tutto gestito da una fantomatica AI (intelligenza artificiale) che “capisce te e l’immagine che vuoi creare, valorizza la tua creatività e ti consente di ottenere lo scatto perfetto”. Un chiaro invito a rinunciare alla bellezza del gesto creativo personale, dimenticando il proprio punto di vista sulle cose, abbandonando la riflessione su cosa si sta facendo e perché. La conseguenza saranno milioni di foto tutte uguali, un rumore globale fatto di tramonti sul mare, una discarica visuale in cui ogni fotografia non sarà più distinguibile dalle altre perché perderà senso e memoria. Un brivido sulla schiena di chi è ancora convinto che fotografare significhi esprimere se stessi, patetici dinosauri che ancora pensano che fotografare
zione dei canali televisivi ad essa dedicati, la promozione su larga scala è finita. Puf, non ci sono più i soldi. Di conseguenza, i gruppi “famosi” sono quelli che erano già famosi, prima del crollo del settore, prima di Napster e del file sharing, prima di Spotify, prima delle canzoni vendute a 99 centesimi su Itunes. Ma veniamo alla musica: se sulla resa live di Foo Fighters (ad oggi, la più grande rock band del pianeta) ed Iron Maiden sono pronto a mettere la mano sul fuoco, le condizioni di Guns n Roses ed Ozzy Osbourne destano qualche dubbio in più. Axl Rose, dopo aver preso in ostaggio la band per circa due decadi, ha messo da parte l’ascia di guerra col compagno di scorribande di sempre, l’amico/nemico chitarrista Slash, l’anima blues del gruppo. Già questo sarebbe più che sufficiente per far pagare il biglietto a molti fan ma, all’orizzonte, dovrebbero esserci addirittura due album di inediti di futura uscita che potrebbero trovar spazio nella scaletta fiorentina. Ozzy Osbourne, indimenticata ugola della prima e ultima parte di carriera dei leggendari Black Sabbath è praticamente sopravvissuto a qualsiasi tipo di eccesso. Sarebbe curioso vederlo alla prese con un lampredotto (del resto, leggenda vuole che si sia mangiato un pipistrello, che saran mai un po’ di frattaglie condite?) ma già portare a casa un live da 90 minuti avrebbe il sapore dell’impresa. Spulciando fra gli altri nomi, ai più metallari saranno sicuramente saltati agli occhi due nomi: quelli degli Avenged Sevenfold (autori di un metal di nuova matrice) e dei Judas Priest, veri e propri architetti del sound che avrebbe dato vita al metallo pesante. Per restare in tema di metal vecchio e nuovo, se siete amanti del genere, da non perdere anche i live dei teutonici Helloween e di Jonathan Davis, già voce dei Korn, tra i più fieri ambasciatori del suono nu-metal, qui in versione solista. Se invece il metal vi spaventa, ma le chitarre sono il vostro pane, allora è tempo di rock n roll: il nome imperdibile è probabilmente quello dei The Kills, ma ho grande curiosità anche per i concerti dei danesi Volbeat, sospesi tra il rigore della tradizione e l’apertura ai nuovi stili. Ci ritroviamo nel pit, allora: dovessi cadere, tiratemi su. µFacebook: davide.agazzi Twitter: @deivagazzi
Paolo Matteoni organizza corsi di fotografia individuali e per piccoli gruppi. Prenota con lo sconto Reporter: paolomatteonifotografo@gmail.com
voglia dire comunicare quel che sentiamo. Non si discute, evidentemente, lo strabiliante oggetto tecnologico; ma ne abbiamo davvero bisogno? Oppure stimolerà la pigrizia fino a farci desistere dallo studiare la storia della comunicazione visiva, dalle Grotte di Lascaux ad oggi, che ogni fotografo dovrebbe tenacemente sviluppare? Se invece contano solo i like sui social, allora tanto vale. Io resto un fotografo, tecnologicamente avanzato, ma sempre un fotografo e non uno schiacciatore di pulsanti touch che “tanto la fotografia viene bene lo stesso”. A proposito di fotografi e di Leica, leggete “Leggermente fuori fuoco” (appunto), la biografia di Robert Capa, poi ne riparliamo. Considerazione finale: ieri a casa di un amico ho visto una foto di sua madre, scattata negli anni venti dal padre fotografo, mentre beve da una tazza. Un prodigio di poesia e di dolcezza, concentrato in un controluce non del tutto nitido, che ancora ci parla dopo novanta anni. E ci dice che ancora c’è speranza!
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