Il Reporter Q2 - Ottobre 2016

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Periodico d’informazione locale. Anno X n. 42 del 3 ottobre 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

Ottobre 2016

Anno X Ed. 42

Firenze Quartiere 2

Campo di Marte • Coverciano • Cure

 Sicurezza

✎ Editoriale

dove arrivano le telecamere nel quartiere

quel fiume (di memoria) che scorre Matteo Francini

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cchi puntati sull’Arno. È il fiume fiorentino il “grande osservato” di queste settimane, tra iniziative e ricordi. Perché si avvicina sempre più il momento di girare il calendario, e il novembre che ci aspetta non sarà come tutti gli altri. L’inizio del mese, il 4 per la precisione, segnerà il cinquantesimo anniversario di una data che Firenze (e non solo) non ha dimenticato né potrà mai dimenticare.

Dopo via Gioberti, nuove installazioni di “occhi elettronici” di videosorveglianza

☛ pagina 3

☛ SEgUE a pagina 13

cinquant’anni dopo la grande alluvione Sara Camaiora - Gianni Carpini

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a pioggia non accennava a cessare, i corsi d’acqua si ingrossavano. E l’Arno straripò. Il resto è storia. Da quel 4 novembre ’66 sono passati cinquant’anni e ora Firenze si prepara a ricordare la sua grande alluvione. Che colpì la città dal centro alle periferie: adesso quei drammatici momenti rivivono grazie alle immagini raccolte per l’occasione. E grazie anche alle testimonianze di chi, quella giornata di mezzo secolo fa, la visse in prima persona, come alluvionato o come soccorritore.

☛ aLL’inTERnO

una nuova “casa” per il cinema

Nuova edizione del mercatino che trasforma gli abitanti in commercianti per un giorno.

☛ pagina 2

nomi e storie, firenze “ribattezza” le strade Tra il 2015 e i primi nove mesi del 2016 un nuovo nome per ventisette vie e luoghi pubblici.

☛ SEgUE aLLE paginE 10-11

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viola, l’europa league allo “snodo” Liberec

è tempo di corsi, a ciascuno il suo ☛ pagina 14

le cantine dei cittadini tornano in piazza

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La famiglia italiana della frutta


2 | Ottobre 2016

Quartiere 2

#Primo piano

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 L’iniziativa

il ritorno delle “cantine in piazza”: i cittadini ancora mercanti per un giorno  Nannotti

e la riqualificazione si prepara a partire

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onto alla rovescia per la riqualificazione di piazza Nannotti, che si prepara a partire entro fine anno, grazie a 350mila euro di finanziamento pubblico e al contributo (in fase di definizione nei suoi dettagli mentre Il Reporter va in stampa, ndr) di privati. L’obiettivo principale è quello di “rendere accessibile il passaggio pedonale anche da via De Sanctis, in modo da renderla una sorta di prosecuzione tra via Aretina e via Gioberti – fa presente il presidente del Q2 Pierguidi – saranno poi rimossi gli arredi troppo ingombranti e, data la sua distanza dalle case, diventerà anche un luogo ideale per gli eventi”. S.M.

Sonia Muraca

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ra stato promesso un “replay” in autunno, e così sarà. Domenica 23 ottobre, dalle 9 alle 17, arriva la seconda edizione di “Cantine in piazza”, l’iniziativa che trasforma per un giorno i cittadini in ambulanti improvvisati. L’obiettivo? Dare una nuova vita a oggetti, vestiti, accessori, attrezzi da lavoro e pezzi d’antiquariato non più utilizzati da chi li mette in vendita, ma che possono trovare una “seconda possibilità” in casa d’altri. La prima edizione della manifestazione si era svolta lo scorso 22 maggio in piazza Nannotti, alle spalle della più conosciuta piazza Alberti e non distante da via Gioberti. In quell’occasione, furono sessanta le bancarelle montate in piazza, richiamando – complice anche il bel tempo – numerosi acquirenti in “un luogo poco frequentato, poco conosciuto e che puntiamo a valorizzare e rivalutare – spiega Emanuela Papini, consigliera del Q2 e tra gli organizzatori di “Cantine in piazza” – anche attraverso iniziative a largo coinvolgimento come questa”. Due le novità della versione autunnale: la possibilità per i “mercanti” di montare anche dei gazebo, di loro proprietà, e l’opportunità di vendita offerta a venti persone in più, per un

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totale di ottanta banchini (che non dovranno superare la lunghezza di due metri per un metro e mezzo). Un ampliamento del coinvolgimento che è frutto “sia del successo registrato nell’edizione di lancio, sia della volontà di attirare l’attenzione su questa parte di città, dove l’ambiente è piuttosto raccolto e dove si attendono da tempo interventi di riqualificazione”, sottolinea Michele Pierguidi, presidente del Quartiere 2. Per partecipare, è possibile compilare entro il 12 ottobre l’apposito modulo disponibile sul sito del Quartiere (le candidature possono essere inviate via mail oppure consegnate a mano, alla sede del Quartiere in piazza Alberti). Una volta chiuse le iscrizioni, si provvederà a comunicare ai richiedenti la possibilità di partecipazione all’iniziativa, privilegiando l’ordine di arrivo delle domande. Attenzione, però: le candidature sono aperte solo ai residenti che non hanno partecipato alla prima edizione e, soprattutto, che non svolgono attività commerciale a livello professionale. E, in caso di pioggia, la data di recupero per questa iniziativa è già fissata: si rimanda al 6 novembre.

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L’edizione di “Cantine in piazza” dello scorso maggio

Dopo l’edizione di maggio, si replica domenica 23 ottobre. Con più banchi e alcune novità  Web

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Tutto ci sembra fuori moda, troppo lungo, troppo largo, giacche con spalloni. Mamma mia come farò? Niente panico, La Bottega del cucito è a tua disposizione per sistemare tutto. Hai dei pantaloni belli ma fuori moda perché troppo larghi nel gambule? La tua giacca preferita ha le spalle troppo grandi, ma il tessuto è favoloso? Oppure jeans bellissimi ma completamente usurati? Non c’è problema, porta tutto a La Bottega del cucito, dove troveremo insieme una soluzione! Se poi hai problemi nel trovare capi che vestono bene la tua personalità, vieni a “La Bottega del cucito”, dove potrai farti un capo adatto alle tue esigenze.

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 La Fondazione

una festa per gli “angeli”

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rogetti conclusi, nuove iniziative avviate, neo gruppi sparsi per l’Italia e premi ricevuti. È stato questo, in breve, l’anno che sta volgendo al termine per la Fondazione Angeli del Bello di Firenze. “Un anno ricco di eventi e soddisfazioni – fanno sapere dalla Fondazione – durante il quale sono nati molti gruppi in giro per l’Italia, a partire dalla nostra Pontassieve. Un anno in cui i volontari sono arrivati a duemila e sono stati tanti i richiedenti asilo a uscire con noi per i vari interventi di pulizia e cura del verde”. Per sensibilizzare ancor di più la cittadinanza alla cura di Firenze, la Fondazione ha organizzato il 1° ottobre una vera e propria “festa degli Angeli”, che li ha visti impegnati nei quartieri fiorentini, dalle Scuderie Reali di Porta Romana a piazza Luigi Dallapiccola, dal piazzale del Re alle Cascine fino a via di Villamagna. Nel quartiere 2 gli Angeli hanno invece aperto le porte dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare – oggi sede dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo – con il suo giardino, le serre e il piccolo museo. Un’occasione per conoscere un pezzo di Firenze solitamente chiuso ai non addetti ai lavori. “Nel corso dell’ultimo anno, inoltre – continuano dalla Fondazione – sono stati innumerevoli gli interventi nel quartiere 2, soprattutto per quanto riguarda le aree verdi Caponnetto e Bellariva e la zona di San Salvi. Tutto in collaborazione con i richiedenti asilo”. Perché, come ha detto il noto storico dell’arte Philippe Daverio, presente alla “settimana del bello” organizzata dalla Fondazione nel maggio scorso, “gli angeli sono custodi del bello, e in una città come Firenze è un gran bell’impegno”. E.M.

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Quartiere 2

#Primo piano

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 Videosorveglianza

 Focus

sicurezza, dove arrivano le nuove telecamere

fisse od orientabili, di ultima generazione

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e telecamere che in parte sostituiranno alcune già presenti o che verranno installate ex novo, sono di ultima generazione ad alta risoluzione. Ci sono quelle fisse e quelle di tipo “dome”, ovvero brandeggiabili dalle sale operative con rotazione orizzontale di 360° e verticale a 180°. Permettono di effettuare eventuali inquadrature di dettagli a una distanza molto ragguardevole. Quelle di tipo fisso, che non sono orientabili, hanno una risoluzione migliore che permette di individuare dettagli sia nelle immagini in diretta sia nelle registrazioni, senza “sgranare” la definizione.

Dopo via Gioberti, ecco le zone in cui saranno installate Costanza Marrapese

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cchi puntati all’insù nel quartiere. Da qualche tempo, probabilmente, qualcuno avrà notato la presenza di nuove telecamere in alcune strade della città. Tutto questo rientra all’interno del piano sicurezza del Comune di Firenze, che prevede nei prossimi mesi, anche nel Q2, l’installazione di nuovi “occhi lettronici”. “Le telecamere sono un elemento importante di sicurezza e vivibilità, oltre che di riqualificazione per la città – spiega l’assessore a sicurezza urbana e polizia municipale Federico Gianassi – avere tutta la città, dal centro alle periferie, presidiata da punti di sorveglianza di ultima generazione e sofisticati, che integrano il lavoro delle forze dell’ordine e della polizia municipale, è una risposta all’esigenza di sicurezza dei cittadini. Per questo – continua – abbiamo avviato un piano ambizioso che prevede l’arrivo di 350 nuove telecamere con un investimento complessivo di circa due milio-

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ni di euro. Un piano che verrà realizzato nell’arco di tre anni e che al termine vedrà più che raddoppiare il parco delle telecamere esistenti in città. Per quanto riguarda l’individuazione delle zone dove installare gli apparecchi – specifica l’assessore – esiste una lista di priorità definite in sede Cosp insieme alla Prefettura e che tiene conto delle esigenze e delle segnalazioni, oltre che dei cittadini, delle varie forze dell’ordine”. Le nuove installazioni nel quartiere interesseranno viale dei Mille, via Lungo l’Affrico/via D’Annunzio, via del Gignoro/via Vitelli, via Mannelli/passerella stazione di Campo di Marte, via De Nicola/uscita Varlungo, lungarno Aldo Moro/via della Casaccia, via Lungo l’Affrico/ viale Duse, via Masaccio-viale Mazzini, via del Mezzetta, via Pasquali e via Rocca Tedalda. Due telecamere come quelle che verranno installate in queste strade si possono già vedere da qualche mese in via Gioberti, all’angolo con via Cimabue. Una

C.M. Le telecamere già installate in via Gioberti, all’angolo con via Cimabue

“posizione strategica” – secondo residenti e commercianti – che oltre a illuminare l’incrocio ha la funzione di deterrente per evitare episodi di criminalità. “Nonostante sia ritenuto uno dei quartieri più sicuri, se non il più sicuro, non si può per questo abbassare la guardia – sottolinea il presidente del Q2 Michele Pierguidi – la sicurezza sta diventando anche da noi una priorità, soprattutto dopo alcuni recenti accadimenti. Le telecamere – conclude – sono necessarie e funzionano come deterrente”.

 La strada

“una soluzione per via rondinella” “D

eserto via Rondinella”. Ecco come Elisabetta, presidente del centro commerciale naturale Rondinella, ha rinominato la strada. Dopo vari tentativi di raccolta firme di residenti e commercianti e riunioni con le istituzioni e i tecnici, Elisabetta continua a chiedere di essere ascoltata perché – racconta – via Rondinella si sta piano piano svuotando. Il dito è puntato sul nuovo assetto della viabilità, cambiato dallo scorso ottobre, che – sostiene – ha diminuito sensibilmente il passaggio dalla strada. “Cambiando l’assetto di questa viabilità abbiamo guadagnato un centinaio di posti auto nella zona che tornano utili con la nuova pulizia delle strade – spiega il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi – stiamo cercando una soluzione per riportare a un unico senso verso via del Gignoro, senza modificare i posti auto, e cambiare il senso a via Novelli. Persiste qualche perplessità fra i tecnici ma una soluzione si troverà. Una buona ventata alla vitalità della strada – conclude – la sta portando la nuova apertura della gelateria dove prima c’era il bar Baglioni”.

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Un tratto di via Rondinella


4 | Ottobre 2016

Quartiere 2

#Zoom

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 I festeggiamenti della Misericordia

 In via Rocca Tedalda

san pietro martire, trenta nuovi obiettivi candeline a campo di marte per il fantafondo Una mostra storico-fotografica e riconoscimenti per i volontari Vanessa Bambi

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rrivare negli “enta” ed esserne fieri, mostrando a tutti la propria età. Basta passare da viale Paoli per vedere, a grandi caratteri, che a festeggiare questa ricorrenza e a spegnere trenta candeline è la Misericordia di San Pietro Martire di Campo di Marte. Un traguardo, ma non un punto di arrivo, anzi: continuano ogni giorno

le tante attività di servizio ai cittadini. Una realtà che da sempre si è data da fare. E oggi, sul territorio della città di Firenze, quella di San Pietro Martire è tra le più attive. Oltre a effettuare servizi di emergenza per il 118, esegue molte altre attività con più di centocinquanta volontari, novemila interventi l’anno realizzati anche grazie a dodici autoambulanze per molteplici servizi,

La Misericordia di San Pietro Martire di Campo di Marte festeggia i suoi trent’anni

con l’obiettivo di aiutare i cittadini 24 ore su 24. E pensare che tutto è nato da un campo. “All’inizio, prima del 1986, eravamo solo una punta meramente operativa per la Misericordia di Fiesole e Settignano, con una piccola base a San Domenico. Non fu facile, ma poi riuscimmo a diventare una fondazione autonoma, scegliendo come base definitiva viale Paoli 5”, racconta il Provveditore della Misericordia di San Pietro Martire Alberto Locchi. Che prosegue: “Prima di arrivare alla sede che tutti conoscono oggi, è particolare sapere che, prima della sua nascita nell’autunno del 1986, in realtà c’era un vecchio orto di guerra con una mangiatoia per i cavalli. Così ci siamo insediati piano piano, prima con due roulotte e qualche tempo dopo con due container. Solo nel 1992 è stata inaugurata la sede che conosciamo, in cui siamo tuttora in affitto”. I festeggiamenti, fissati per l’8 e il 9 ottobre, comprendono una mostra storico-fotografica allestita all’interno degli spazi della Misericordia e riconoscimenti per chi, in realtà, rappresenta il volto e l’anima della Misericordia, ovvero i tanti volontari. “Chi ha prestato servizio per i 5, 10, 15, 20, 25 e 30 anni qui da noi avrà un riconoscimento, e inoltre verrà posizionato all’interno dei nostri spazi un nuovo Gonfalone alla presenza di alcune personalità del Comune. Mi piace poter dire – conclude Locchi – che i nuovi soci e aspiranti volontari vengono da noi in modo del tutto spontaneo, ed è bello vedere che sono tanti i giovani che richiedono l’iscrizione”.

Fannì Beconcini

Il Fantafondo si trova in via Rocca Tedalda

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na realtà del quartiere gestita dalla cooperativa sociale Arca in collaborazione con altre associazioni del territorio. Parliamo del Fantafondo, il centro di aggregazione giovanile che si trova in via Rocca Tedalda 269, nei pressi della stazione ferroviaria di Rovezzano: un punto di incontro e socializzazione per bambini e ragazzi, aperto dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19, che svolge un ruolo di “presidio sociale” nel quartiere organizzando attività ricreative, sportive e culturali. Il centro ha aperto i battenti nel 1999 con l’obiettivo principale di dare vita a un luogo di aggregazione per i ragazzi della zona di via Rocca Tedalda. Nell’arco di oltre quindici anni, il Fantafondo è diventato un punto di riferimento per il rione e sono molte le attività portate avanti dagli operatori del centro, dal doposcuola ai tornei di calcio e calcetto, dai pranzi sociali alla partecipazione a concorsi artistici di musica, cinema e teatro. Una realtà di accoglienza e incontro, quella del Fantafondo, un modo di fare comunità e un tentativo di fornire strumenti e nuove prospettive per affrontare meglio il mondo, come spiega Lucia Mattesini, coordinatrice del centro: “Negli anni – racconta – sono cambiati gli obiettivi perché è cambiato il contesto in cui operiamo. Nasciamo come operatori di strada e la nostra realtà ha preso vita per cercare di togliere dalla strada giovani in situazioni di marginalità e disagio. Col tempo – continua – ci siamo strutturati come centro per offrire anche occasioni di socialità e formazione alle famiglie dei ragazzi. Attualmente stiamo ridefinendo obiettivi e strumenti a fronte del rinnovato contesto sociale: oltre al doposcuola e alle attività formative cerchiamo di offrire occasioni ricreative e culturali a quelli che saranno i futuri cittadini, compatibilmente con gli spazi e le risorse che abbiamo”. Iniziative portate a termine con soddisfazione lo scorso anno e in fase di ridefinizione sono i corsi di improvvisazione teatrale con spettacolo finale e gli spettacoli di musica classica a teatro a cui sono stati portati i ragazzi delle medie e le loro famiglie. E nella zona l’auspicio è che il servizio possa arricchirsi ancora.

PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Il servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.

Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).

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A cura del Consiglio di Quartiere 2 puoi trovare queste notizie e molto altro sul sito del Quartiere 2: vai su www.comune.fi.it e nella sezione “Comune” clicca su “Quartieri”

2

Sede del Quartiere 2 Villa Arrivabene, piazza Alberti 1/a Tel: 055-2767831 | Fax: 055-2767838 E-mail: quartiere2@comune.fi.it

CAMPO DI MARTE Corsi, incontri, laboratori

A Campo di Marte

UNA GUIDA PER LE ATTIVITÀ CULTURALI

LO SPORT A MISURA DI BAMBINO

Varato il programma di corsi e incontri del Quartiere 2 che, come da tradizione, riscuotono sempre grande successo. Questo il messaggio del Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, della presidente della Commissione Servizi Culturali Caterina Nannelli, della presidente della Commissione Politiche Giovanili Maria Stella Falsini e dei responsabili del Servizio Cultura Q.2, Manuela Casi e Fabrizio Fei. «Ci siamo. Anche quest’anno il Quartiere 2 è orgoglioso di presentare la guida contenente una serie di offerte culturali in grado di soddisfare (speriamo) i nostri residenti, da sempre assetati di conoscenza e pronti a sperimentare corsi e laboratori pratici, attraversando i diversi settori della cultura e dell’arte. Una comunità di cittadini, specie se fiorentini, non può fare a meno di cogliere l’occasione per sperimentare, provare e godere di occasioni per conoscere apprendere e approfondire argomenti e questioni, al di là del percorso scolastico concluso. Le proposte di attività (alcune svolte all’interno della Villa e alcune sparse per il territorio) comprendono discipline di ogni genere: dall’apprendimento delle lingue straniere, ai laboratori di pittura, al teatro, alla cucina, alla musica etc. Un mix eclettico

Grande successo per la Festa dello sport ai giardini di Campo di Marte. L’appuntamento incentrato sul “Prova lo sport” è stato promosso dalla Commissione Sport del Q.2, presieduta da Lorenzo Bonciani. Una cinquantina le associazioni che hanno aderito all’iniziativa, svolta in collaborazione con Uisp Firenze. Tantissimi bambini della fascia di età dai 3 ai 6 anni e dai 6 ai 14 anni si sono divertiti provando gli sport più indicati per loro alla presenza di istruttori qualificati: arrampicata, arti circensi, atletica leggera, baseball, basket, calcio, danza, danza sportiva, discipline orientali, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, karate, orienteering, pallavolo, pattinaggio artistico, pesca sportiva, pugilato, rafting, scacchi, scout, scherma, taekwondo, tennis, tennis da tavolo. Un primo approccio con il mondo dello sport a misura di bimbo. Non sono man-

che molto spesso è frutto dei suggerimenti e delle segnalazioni che via via sono arrivate a Villa Arrivabene dai nostri abitanti. E noi siamo qui: pronti ad accogliere le vostre proposte. A dispetto delle difficoltà finanziarie e degli ostacoli burocratici, cercheremo di realizzare quelle possibili, in uno scambio assolutamente necessario ed essenziale per riuscire ad avere sia cittadini che amministratori più consapevoli e attenti. Quest’anno, anche una piccola appendice sui servizi ai giovani presenti nel Quartiere 2 che da anni svolgono una serie di attività a loro specificatamente dedicate».

Per informazioni UFFICIO CULTURA Q2

i

Villa Arrivabene, p.zza Alberti | Tel. 055.2767854 Lun - Ven: ore 9-13 • Mart e Giov: ore 15-17

Festa grande a Villa Bracci

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, APERTO IL BANDO

A Villa Bracci c’è stata festa grande il 31 agosto scorso: uno degli ospiti, Lorenzo Maiani, che frequenta il Centro Anziani da molto tempo, ha infatti compiuto la ragguardevole età di 104 anni, essendo nato il 31 agosto del 1912. L’invidiabile traguardo è stato festeggiato con un pranzo al quale erano presenti la figlia e la nipote di Lorenzo, circa 100 ospiti del Centro, oltre al Sindaco Dario Nardella, il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi, il Presidente e la Vicepresidente del Centro Anziani Mario Andreini e Teresa Fiorini. Il Sindaco ha donato una pergamena a Lorenzo e si è anche esibito in un omaggio musicale con il suo violino. Maiani legge i giornali ogni giorno senza occhiali ed è stato un grande lavoratore alle Ferrovie, dove ha iniziato la sua carriera come operaio per concluderla come impiegato. Ha anche combattuto in Albania durante il secondo conflitto mondiale. Lorenzo ha soffiato sulle candeline poste su una splendida torta di frutta, ma ci ha già dato appuntamento per il suo 105° compleanno. Il pranzo in onore di Lorenzo rappresentava anche la degna conclusione dell’esperienza 2016 di “Agosto Anziani”, che ha permesso ad oltre 40 over 65 di trascorrere un mese insieme a Villa Bracci tra varie attività ludiche e culturali (es. visite a musei del territorio).

Dal 27 settembre è in pubblicazione il bando per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) che resterà aperto fino al 27 novembre

Teatro Villa Bracci, Stradone di Rovezzano 33, tel.055.691536 29 ottobre, Il testamento dello zio veneziano, Compagnia Extrafondenti; 26 novembre, In città è un’altra cosa, Compagnia La Cupolina; 28 gennaio, Arte Varia, Compagnia Giovani Oltre; 25 febbraio, Patate Novelle, Compagnia Ilaria Danti; 25 marzo, Purgatorio, Inferno e Paradiso, Compagnia I Sonnacchioni; 29 aprile, Il Viaggio, Compagnia Gli Attori per caso.

QUARTO COMPLEANNO PER LA BIBLIOTECA LUZI

L’ 8 ottobre la biblioteca comunale intitolata a Mario Luzi, via Ugo Schiff 8, celebra il suo quarto compleanno con una serie di iniziative. 8 ottobre, ore 10, Visita guidata gratuita al Museo del Calcio, via Palazzeschi 20 (prenotazione a bibliotecaluzi@comu-

ne.fi.it o tel. 055.669229); ore 17, lettura animata e laboratorio, a cura di Ilaria Solari, per ricordare il 100° anniversario della nascita dello scrittore Roald Dahl (per bambini di 5-10 anni, anche qui occorre prenotazione). ALTRI EVENTI: 13 ottobre, ore 16, Lo svezzamento del bambino; 18 ottobre, ore 17.30, presentazione del libro Firenze 1966, l’alluvione di Franco Mariani e Mattia Lattanzi; 22 ottobre, ore 10.30, Incontro sull’autostima, con la psicologa Debora Ferrantini; 26 ottobre, ore 16.30, Presentazione della mostra di Ai Weiwei a Palazzo Strozzi, a cura dello storico dell’arte Alessio Bertini.

CONCERTO A VARLUNGO

9 ottobre, ore 16, parrocchia di San Pietro a Varlungo, via di Varlungo 71, concerto a cura dei Cori di via Luna e Santo Stefano in Pane, diretti dal maestro Ippolito Nuti, organista Isabella Bellomo. Ingresso libero.

Lavori in corso

GLI INTERVENTI NELLE SCUOLE

Il Comune ha attivato l’operazione “scuola sicura” che si articola in cinque punti: 1) interventi realizzati durante il periodo estivo nelle scuole presenti nei cinque quartieri della città (rifacimento dei bagni, abbattimento delle barriere architettoniche, installazione di barriere antirumore, rifacimento del controsoffitto) per quasi 6 milioni di euro; 2) indagini su elementi strutturali e non (solai, controsoffitti,elementi appesi) e esecuzione di prove di carico per verificare la staticità degli edifici; 3) un programma di collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e quella di Pisa per una valutazione dell’efficienza antisismica, sia degli edifici scolastici con struttura in cemento armato, acciaio o in muratura,

055.367904 - 055. 368573 • sunia@ suniafirenze.it • Orari (telefonare per appuntamento): da lun. a ven. ore 8.30-12.30 e 13.30-17 UNIAT

Ufficio Cultura: 055.2767828-22 • culturaq2@comune.fi.it

STAGIONE TEATRALE A VILLA BRACCI

cate animazione e discoteca per bambini e laboratori di attività manuali. Il ricavato del Mercatino dei bambini è stato donato per i Terremotati.

Scade il 27 novembre

I 104 ANNI DI LORENZO

IL CARTELLONE

Nella foto i componenti della Commissione Sport del Quartiere 2.

di proprietà del Comune, sia degli impianti sportivi rilevanti; 4) dotazione di defibrillatori, anche nelle scuole senza palestre, con corsi ed esercitazioni su come affrontare situazioni di pericolo ed emergenza; 5) stanziamento di quasi 19 milioni di euro per ulteriori lavori negli edifici scolastici sia per interventi di manutenzione sia per indagini diagnostiche. Nel Q.2 alla scuola La Pira oltre ai bagni, è stato rifatto il controsoffitto del corridoio al primo piano dell’edificio. Al nido Il Girasole sono stati sostituiti infissi, avvolgibili e cassonetti. Sono state inoltre effettuate attività di monitoraggio e di verifica sui solai e sugli elementi portanti nei seguenti plessi: La Pira, Andrea del Sarto, Garibaldi, Giotto, Nuccio, Desiderio da Settignano, Carducci.

via V. Corcos 15 • 055.7326199 • 339.5736776 • r.zanieri@uiltoscana.it Orari (telefonare per appuntamento): martedì, ore 9-12. (via V. Corcos 15) e 15-18 (via L. Alamanni 23); mercoledì, ore 10-12 (via L. Alamanni 23); giovedì, ore 15-18 (via V. Corcos 15); venerdì, ore 9-12 (via L. Alamanni 23)

La maggiore novità del BANDO ERP 2016 consiste nel fatto che la domanda per partecipare al Bando dovrà essere presentata esclusivamente on-line. Questo significa che i cittadini non dovranno utilizzare moduli cartacei da consegnare a mano o spedire per posta, perché tutta la procedura sarà gestita attraverso un processo informatico. Alla domanda on-line non dovrà essere allegata nessuna documentazione. A questo proposito si ricorda la necessità di munirsi delle credenziali per l’accesso ai servizi on-line, ribadendo che coloro che non dispongono di un computer o di un tablet né hanno una particolare dimestichezza con la tecnologia possono ricevere supporto e assistenza gratuita da parte di enti, organizzazioni sindacali, CAF e associazioni presenti sul territorio. Ecco l’elenco delle realtà a cui ci si può rivolgere.

PUNTI DI ASSISTENZA PER L’ACCESSO GUIDATO ALLA TECNOLOGIA INFORMATICA

SEDI SINDACALI A DISPOSIZIONE PER AIUTARE NELLA COMPILAZIONE DELLA DOMANDA

via Vittorio Corcos 15 • 055.7326199 toscana@pec.italuil.it • Orari: lunedì ore 10-12, martedì ore 10-12 e 18-19, mercoledì ore 18-19

UNIONE INQUILINI

via dei Pilastri 4/R • 055.244430 firenze@unioneinquilini.it • Orari (telefonare per appuntamento): martedì, mercoledì e giovedì, ore 15-19

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ACLI SOLIDARIETÀ

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piazza di Cestello 3 • 055.283795 firenze@acli.it • Orari (telefonare per appuntamento): martedì ore 14-18; giovedì ore 8-14

Lungarno Aldo Moro 12 • 055.679549 cs.pensionati.bellariva@gmail.com • Orari: martedì e giovedì, ore 16-19

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Stradone di Rovezzano 33 055.6911536 • villa.bracci@virgilio.it Orari: lunedì ore 9-12, martedì e giovedì ore 15-17, mercoledì ore 10-12

via Sant’Angelo 17 • 055.753386 conia.firenze@alice.it • Orari (telefonare per appuntamento): martedì, giovedì e venerdì ore 9-12 e 16-18 SICET

via Carlo del Prete 135 • 055.326901 - 3393090950 sicet_firenze@libero.it Orari (telefonare per appuntamento): mercoledì ore 13-18, presso via Palazzuolo 114/R; venerdì, ore 13-18 presso via Carlo del Prete 135 SUNIA

via delle Porte Nuove 15/A

CENTRO ANZIANI VILLA BRACCI

IREOS

via dei Serragli 3 • 055.216907 • info@ ireso.org • Orari: da lunedì a giovedì, ore 18-20 ACCADEMIA ALIPRANDI

via Ricasoli 22 • 055.289496 • info@ accademia-aliprandi.it • Orari: lunedì e mercoledì ore 15-19; venerdì ore 15-21


6 | Ottobre 2016

#Il quartiere in pillole

 Il programma

Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

 L’intitolazione

dall’arte alla cucina, una stagione di corsi Tanti e variegati i laboratori organizzati all’interno di Villa Arrivabene e su tutto il territorio

un lungarno per giancarlo bigazzi U

n pezzo di lungarno per Giancarlo Bigazzi. È stato intitolato a Bigazzi il tratto di lungarno di via Fabrizio De André: la cerimonia di intitolazione si è tenuta lo scorso mese, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Dario Nardella, dell’assessore alla toponomastica Andrea Vannucci e del presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi. “Oggi Firenze dice grazie a questo grandissimo artista, paroliere e musicista intitolandogli un luogo pieno di significato accanto alla sede Rai della Toscana e al teatro Obihall – ha detto il sindaco Nardella in occasione della cerimonia – un artista che ha lavorato con la televisione e ha aiutato a crescere una generazione di cantanti toscani diventati poi grandi in Italia e all’estero”. La decisione di intitolargli una strada risale al gennaio scorso, quando la giunta aveva dato il via libera alla proposta presentata da Vannucci. “Sono felice di questo importante riconoscimento a uno dei più noti autori e parolieri della canzone italiana – ha commentato l’assessore – un artista che ha segnato un’epoca della musica italiana e la crescita di diverse generazioni. È bello che Firenze gli dedichi uno spazio così evocativo di musica e cultura affacciato sul fiume. La scelta – ha ricordato Vannucci – era stata fatta dalla giunta il 19 gennaio scorso, in occasione del quarto anniversario della morte dell’artista, e oggi trova compimento con questa bellissima festa alla presenza di tanti artisti e cittadini di Firenze e di tutta Italia”. La parte di via Fabrizio De André vicina alla struttura teatrale lato Arno ha quindi preso il nome di lungarno Giancarlo Bigazzi, mentre via Fabrizio De André termina ora all’incrocio con lungarno Aldo Moro, via della Casaccia e via Enrico De Nicola.

 L’associazione

una nuova sede per le “curandaie” V

Valentina Veneziano

L’

autunno e l’inverno portano spesso con loro grandi novità, tra luoghi da visitare, ricette da provare e nuovi incontri da fare. A volte il modo più semplice per “unire” tutte queste cose è partecipare a un corso o a un laboratorio. Il Q2 offre un mix eclettico di attività: i corsi si svolgono all’interno di Villa Arrivabene e su tutto il territorio e il programma è disponibile online ed è ricco di dettagli. Un “arcobaleno” di opportunità rivolto ad esempio a chi ama l’arte, tra cui “Palazzi e residenze da sogno a Firenze”, per conoscere alcuni dei luoghi legati alla storia dell’architettura come Palazzo Viviani della Robbia, Palazzo Carrega, Palazzo Capponi e la Torre di Bellosguardo. Non poteva poi mancare il tema cucina e, tra i corsi, compare an-

Corsi e laboratori all’interno di Villa Arrivabene e su tutto il territorio del quartiere

che “Singles ai Fornelli”, con tre lezioni in cui saranno preparati piatti gustosi ma veloci e facili da realizzare con l’utilizzo di pochi ingredienti di base. E ancora, fra i corsi di giochi ci sono gli scacchi in collaborazione con Ad Firenze Scacchi e il Mahjong, di origine cinese e molto diffuso in tutto l’est asiatico. Quanto ai corsi di lingue straniere, oltre ai “classici” inglese, francese, tedesco e spagnolo ci sono anche, per i bambini, “Playing English” e “Let’s dance and speak english”, per aiutarli ad avvicinarsi al mondo anglosassone. Oltre ai laboratori di musica e teatro, presenti anche quelli di dizione e trucco. E non mancano nemmeno quelli dedicati a benessere, astronomia e scrittura creativa, con i corsi di narrativa, poesia e sceneggiatura letteraria. A ciascuno, insomma, il suo corso.

Fra le scelte “Singles ai Fornelli” e inglese per bambini, passando per astronomia, musica, teatro e scrittura creativa  Web

q2.comune.fi.it

i ricordate le Curandaie, l’associazione di giovani donne e mamme formatasi all’interno dell’area Pettini Burresi? Ora l’associazione è ripartita in una nuova sede, inaugurata lo scorso mese in via Domenico Cirillo, vicino al Mugnone. “Curandaie” era l’appellativo per le lavandaie, abbreviato anche come “cure”, che sciacquavano i panni nel vicino fiume. Ma andiamo con ordine. Lo scorso anno alcune mamme residenti nella zona delle Cure, dalle competenze più diversificate, decisero di riunirsi attivando un network fatto di incontri culturali e sociali, aggregazione e confronto, dedicati alle donne e alle madri. Ogni lunedì si ritrovavano all’interno dello spazio giovani Cure finché, per vari motivi logistici, hanno – dopo ricerche nella zona – trovato una nuova sede per questo progetto. Il nuovo spazio si compone di due stanze suddivise fra una zona di coworking, dove chi vorrà potrà avere la propria postazione per lavorare a “quell’impresa quotidiana” di conciliare lavoro e famiglia, e una stanza multifunzionale dedicata alle attività che verranno organizzate: dalle mostre alle feste fino a laboratori e corsi per bambini e adulti di tutte le età. Serena e Costanza, due delle mamme ideatrici del progetto, raccontano come nella zona delle Cure avvertissero il bisogno di uno spazio aggregatore dedicato alle giovani donne e mamme e ai loro bambini, che fosse in grado di sostenerle nella fase del rientro al lavoro e nei primi passi verso nuove attività e connessioni. “Iniziamo questo nuovo anno scolastico con molte attività – spiega Serena – fra le quali laboratori di espressività corporea e relax bimbi. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere e iniziare a lavorare con alcune associazioni della zona come Oramamma e Holi, che si occupano rispettivamente di maternità e disabilità. Perché le Curandaie saranno promotrici anche di Associ-Hub, che intende scovare e riunire le associazioni e i professionisti delle Cure che hanno voglia di raccontarsi e tessere insieme un network fatto di competenze, socialità e comunità”. Le “nuove” Curandaie vogliono insomma rappresentare una bella realtà del quartiere e il loro spirito aggregatore vuol essere il trampolino per molti residenti, perché “a buona C.M. Curandaia non mancò mai pietra”.

 L’iniziativa

l’istituto saffi (ri)apre le sue porte

P

orte aperte anche in autunno. Dopo essersi trasformato in un “ristorante estivo” nella stagione più calda, sabato 22 ottobre, dalle 12 alle 16, l’istituto alberghiero Saffi riapre i battenti alla città per festeggiare insieme l’autunno. L’evento prevede la presenza di stand gastronomici di cucina toscana rivisitata, gestiti dai ragazzi della scuola. Si potranno inoltre gustare i rigatoni all’amatriciana, il cui incasso sarà devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto dello scorso agosto. Il pomeriggio – viene spiegato – sarà poi vivacizzato da interventi musicali e di intrattenimento. L’obiettivo è quello di coniugare la didattica al territorio: con questa iniziativa, l’istituto alberghiero vuol raccogliere fondi per il “Premio E. Forni”, intitolato a una docente della scuola, che assegna borse di studio agli alunni più meritevoli.


Quartiere 2

Campo di Marte . Coverciano . Cure

#Luoghi & persone

Ottobre 2016 | 7

 Buon vicinato

nelle “social streeT” del quartiere

Via del Pellegrino cerca un nuovo amministratore, a Bellariva è nata dopo la tempesta di agosto 2015  Focus

Fannì Beconcini

in principio fu via fondazza: da bologna al resto d’italia

E

ra il 2013 e in Italia prendeva piede una tendenza già in atto in altri paesi europei: a Bologna, in via Fondazza, vedeva la luce la prima “social street” italiana, un esperimento di buon vicinato e partecipazione sociale basato sull’uso di social network e nuove tecnologie. Da Bologna il fenomeno ha poi preso campo in tutta la penisola, Firenze compresa. Oggi sono undici le realtà attive in città e censite su www.socialstreet. it, il sito italiano di riferimento per coloro che sono interessati al fenomeno o che vogliono fondare una propria “strada sociale”: Oltrarno, piazza D’Azeglio, Isolotto, piazza Giorgini, piazza Leopoldo, via Bellariva, via del Pellegrino, via dell’Arcolaio, via Maragliano, via San Niccolò e viale Guidoni. In via del Pellegrino, nel quartiere 2, l’esperienza è nata oltre due anni fa, a inizio 2014, quando venne fondata la social street con l’obiettivo di creare rapporti di buon vicinato, condivisione e aiu-

L

to reciproco: “Via del Pellegrino ha risposto soprattutto per quanto riguarda nuove conoscenze, scambio di informazioni e servizi, assistenza e sos animali”, viene spiegato. Ad oggi gli iscritti alla social street sono una sessantina e la persona che le ha dato vita non abita più nella via, per cui si sta cercando un nuovo amministratore del gruppo, “qualcuno in-

teressato a prendere il mio posto, che creda nei principi ispiratori del movimento social street, abbia entusiasmo e tempo da impiegare per coinvolgere sempre più persone promuovendo la socialità e la collaborazione”, spiega. Per partecipare e, perché no, proporsi come nuovi amministratori, ci si può iscrivere al gruppo Facebook “viadelpellegrinofirenzesocialstreet”.

Esperienza più recente e in espansione è quella della social street Bellariva, nata dopo il nubifragio del 1° agosto 2015 grazie alla volontà di un gruppo di cittadini riuniti con l’intento di condividere, aiutarsi e ricomporre un sistema di relazioni di buon vicinato. I cittadini di Bellariva si organizzano per usare un’unica auto per spostarsi e andare a fare la spesa,

periodicamente realizzano un mercato del libero scambio, hanno predisposto sistemi di acquisto equo e solidale, si incontrano per cene sociali, hanno sottoposto all’amministrazione comunale proposte e petizioni riguardanti la vivibilità della zona, dalla sicurezza stradale all’adozione di misure che promuovano l’uso della bicicletta. Per dirla con i fondatori

a prima social street italiana è nata a Bologna dall’esperienza del gruppo Facebook “Residenti in Via Fondazza”, iniziata nel settembre del 2013. L’obiettivo delle social street è quello di socializzare con i propri vicini per ripristinare regole e relazioni di buon vicinato, instaurare legami, condividere necessità, scambiarsi professionalità e conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune. F.B.

del gruppo, si tratta di “un modo innovativo di fare buon vicinato”, improntato a un nuovo modo di pensare e vivere i rapporti sociali e la comunità. Per iscrizioni e informazioni c’è il gruppo Facebook Social Street Bellariva.


#Focus

8 | Ottobre 2016

 Quattrozampe

cannella e gli altri, i cani in corsia (e non solo) Sono sempre di più gli ospedali e i reparti dove vengono portati avanti progetti di pet therapy Sara Camaiora

A

l Meyer, Cannella è entrato nel cuore di tutti, pazienti e operatori sanitari. E a un anno dalla sua scomparsa, tutti lo ricordano con affetto. Era un cane, uno dei primi a varcare la soglia dell’ospedale pediatrico. Qui la pet therapy è una realtà dal 2002, in ogni reparto (esclusi allergologia e trapianti), esperienza pionieristica a Firenze e in Italia. E ora sono diverse le strutture in città dove viene praticata. “Abbiamo uno stringente protocollo igienico sanitario. I nostri cani non sono addestrati, diciamo piuttosto ‘educati’, hanno precise caratteristiche caratteriali, socievolezza ma anche autocontrollo, e c’è una relazione consolidata con gli accompagnatori”, spiega Francesca Mugnai, presidente dell’associazione Antropozoa, che porta avanti il progetto.

Tranquillità, allegria: sono le reazioni che i cani suscitano nei piccoli pazienti. “I bambini migliorano il loro umore, si calmano, ad esempio con un prelievo provano meno dolore. Può sembrare strano, ma al pronto soccorso ci sono state mamme che per la prima volta hanno fatto interagire i loro bambini con i cani”, aggiunge. A Careggi da gennaio è partito un progetto di pet therapy nella rianimazione d’emergenza. I cani qui erano già arrivati in reumatologia, grazie allo studio pilota della dottoressa Ginevra Fiori, per pazienti affetti da sclerosi sistemica. La sperimentazione in rianimazione, condotta dalle dottoresse Manuela Bonizzoli e Laura Tadini, coinvolge quattordici pazienti, coscienti o parzialmente coscienti, e si avvale della collaborazione della Scuola nazionale cani guida per

ciechi di Scandicci. Così, per i cani Zeus, Orsa, Nuvola, Guido, Olga e Mariolino e i loro conduttori si sono aperte le porte di questo reparto. Le sessioni sono personalizzate e si svolgono all’interno del box di degenza, direttamente al letto del paziente, nel rispetto scrupoloso di un protocollo igienico-sanitario. “Abbiamo riscontrato nei pazienti, oltre alla netta riduzione della paura, un’enorme spinta motivazionale: aumenta la voglia di recuperare per tornare a casa, dove magari ad aspettarli c’è proprio un cane”, illustra la dottoressa Tadini. Cani ma non solo, anche altri animali sono arrivati all’ospedale di Ponte a Niccheri, in psichiatria, dallo scorso aprile. “Il paziente psichiatrico ha difficili capacità di comunicazione con il mondo esterno: l’animale facilita le relazioni interpersonali, oltre all’effetto

calmante”, spiega Giovanna Carlini, responsabile dell’Accademia cinofila fiorentina che si occupa del progetto e ne porta avanti altri, come al Sert della Asl di Santa Rosa. “Al Sert abbiamo at-

tivato sia un progetto di gruppo con dieci ragazzi che altri individuali. L’animale li responsabilizza, sanno che devono comportarsi in un certo modo sennò si distacca”, prosegue. E non solo in

corsia: con il progetto “Mi fido di te”, l’associazione cinofila “Il segno di Fido” ha portato il cane Apus a Solliccianino, con un primo ciclo di incontri dedicato alla cultura cinofila.

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L’iniziativa

bye bye auto, a scuola si va a “piedibus” Sonia Muraca

Dolcetto o scherzetto? Streghe, magie, fantasmi dispettosi e il tutorial

per una zucca da paura: guida ad Halloween 2016 ☛ pagina II

Una

al giorno

Teatro

occhio alla vista, fin da bebè

bimbi attori, tutti in scena! ☛ pagina III

Il Meyer risponde

Tempo libero

O

cchi e bambini: quando fare la prima visita, a quali sintomi prestare attenzione? Ne parliamo con il dottor Roberto Caputo, direttore dell’Oftalmologia pediatrica del Meyer. Dottore, quando la prima visita dall’oculista? In Toscana alcuni screening oculari sono già previsti di routine alla nascita e nei bilanci di salute dei pediatri. Al compimento dei tre anni viene fatto a tutti i bimbi un primo controllo della vista. Se si nota qualche positività ai test, è il pediatra stesso a rinviare allo specialista. Cosa fa il bambino che non vede bene? Alcuni comportamenti evidenziano un problema palese, come se si storce l’occhio, altri sono più velati, come quando il bambino accusa frequenti mal di testa o assume posture insolite quando legge, disegna o guarda la tv,

oppure se c’è una forte lacrimazione. L’assenza di sintomi, però, non è sempre determinante: se un bimbo non vede da un occhio dalla nascita, non lo dirà e non se ne accorgerà perché per lui il mondo è fatto così. C’è poi da considerare il fattore familiarità: può influenzare dalla miopia a questioni più importanti, come glaucoma e cataratta. Sei anni, inizia la scuola. Un momento cruciale? È qui che i difetti più lievi vengono identificati, come quando il bambino non vede nitidamente la lavagna. In linea di massima i momenti fondamentali per i controlli sono: alla nascita, a tre e a sei anni. S.W.

il gioco dell’oca horror style ☛ pagina IV

Ricetta

w le polpette da buongustai ☛ pagina IV

Per le mamme

Libri e vestiti nei mercatini per “ricicloni” Serena Wiedenstritt

L’

usato per bambini? Va di moda. Al mercatino o al conto vendita, dove oltre al giubbotto di marca si trovano il passeggino low cost e lo scalda biberon. I prezzi sono dimezzati, la qualità è assicurata dalla mamma accanto, con cui si può anche imbastire un proficuo baratto. Si chiama “swap” quando si fa nel corso di una cena fra amiche e permette di liberare spazio negli armadi e portarsi a casa qualche indumento utile per la prole. Si chiama conto vendita quando avviene in negozio. Numerose le catene, come ad esempio BabyBazar e Secondamanina, ma non solo, che ritirano abbigliamento, giocattoli e accessori per bambini, li tengono in vendita per un periodo a prezzo scontato e se li vendono ti danno i soldi. Per chi ci porta le cose, possono rappresentare un guadagno su qualcosa che altrimenti farebbe la polvere in cantina. Per chi cerca un capo

o un oggetto specifico, possono essere il luogo giusto dove trovare “di tutto di più” a prezzi onesti e in buone condizioni. Buone almeno da superare una stagione, prima che i bambini crescano e cambino – di nuovo – taglia. Da non dimenticare poi i “sempreverdi” mercatini. Tra gli appuntamenti storici per le mamme di Firenze e circondario c’è quello che si tiene alla Casa del Popolo di Colonnata ogni terzo sabato del mese, organizzato da Mamme Amiche, che ha esportato il modello Colonnata anche a Campo di Marte e Scandicci (info su mammeamiche.org). Restano valide alternative anche i periodici “svuota cantina” che illustrano molto bene come, alla fine, in cantina ci finiscano soprattutto le cose degli ex bambini.

“P

er i bimbi è un po’ come andare in gita, perché si ritrovano tutti insieme e, soprattutto, assaporano un senso di autonomia, magari tenendo per mano il compagno di scuola poco più grande anziché babbo, mamma o i nonni”. A raccontarlo è Marco Berretti, “autista” di un mezzo di trasporto scolastico ecologico: il Piedibus. L’idea – realizzata da Comune, Legambiente e Uisp – prevede di accompagnare a piedi i bambini a scuola, al mattino, per promuovere la mobilità sostenibile, gli stili di vita sani e la conoscenza del territorio. Un progetto già sperimentato in alcune primarie del Q4 e che, dal 15 settembre, è sbarcato anche nel Q5, inaugurando l’anno scolastico 2016-17. La prima (nuova) adesione è arrivata dalla “Mameli” di Novoli: è lì che, dopo l’edizione pilota di giugno (con tanto di compilazione online di questionari di gradimento da parte dei genitori), si è deciso di partire con una tratta soft, di soli 500 metri (ma destinati ad aumentare), in modo da abituare i bimbi alla novità. Ci si dà appuntamento alle 8, in piazza San Donato, e si arriva a scuola in dieci minuti.

PER I LETTORI IN ERBA  redazione@ilreporter.it  www.ilreporter.it #ilreporterdeipiccoli


II | Ottobre 2016

#Lo speciale

L’appuntamento

una notte magica tra streghe e fantasmi

La passeggiata nei luoghi del mistero e il laboratorio per vere fattucchiere: gli eventi di Halloween “a prova di coraggio” Guenda Gonnella

li di pipistrello, filtri magici e mummie che camminano. Siete pronti per la sera di Halloween? Nella giornata del 31 ottobre e nel weekend precedente alla festa, a Firenze le cose da fare non mancheranno. Dalle colazioni a prova di zombie ai laboratori per apprendisti stregoni, ce ne sarà per tutti i gusti. Ecco allora alcune possibilità. Un tour all’insegna della paura per le vie del centro è quello proposto dall’associazione Tre Passi per Firenze. Il giorno di Halloween, dalle 19 alle 21, una carovana di grandi e piccini sarà accompagnata da alcuni “ciceroni del brivido” nei luoghi delle leggende fiorentine: da Palazzo Vecchio, che si dice popolato dal fantasma del condottiero Baldaccio d’Anghiari, al Palazzo Nonfinito, chiamato così perché non è mai stato completato “per colpa di Belzebù” (info@trepassiperfirenze.com). Due, invece, gli eventi speciali organizzati per l’occasione dai Musei civici fiorentini e l’associazione Mus.e. Si parte con il laboratorio tematico “Identikit di una strega” in programma il 31 ottobre alle 16.30 al Museo di Palazzo Vecchio, dove i bambini dagli 8 ai 12 anni potranno creare la propria immagine di strega. Rappresentate abitualmente come donne vecchie e brutte e con il naso adunco, si scoprirà che in realtà le streghe non sono tutte uguali e soprattutto – udite, udite! – non sempre sono cattive. Si prosegue, sempre il 31 ma alle 18, con una conferenza sulle “Streghe nell’età moderna” dedicata agli adulti e ai ragazzi un po’ più grandi, accompa-

gnata da una pièce teatrale che metterà in scena, tra le altre cose, la storia di una presunta strega di Certaldo (www.musefirenze.it). A intrattenere i bimbi alla libreria Libri Liberi di via San Gallo ci penserà il temibile Gallestein, dottore, alchimista e amante di strani e paurosi esperimenti, rivisitazione “in piume” del famoso Frankestein di Gene Wilder. Gallestein proverà a trasformare la mascotte di casa, il Gallo Achille, e chiunque si trovi sulla sua strada, in tanti piccoli e paurosissimi FrankeGallo. Giochi, scherzi, dispetti e travestimen-

Il trucco

zombie sarà LEI! Non c’è festa di Halloween senza un bel travestimento e un trucco ad effetto. Per sembrare uno zombie da film dell’orrore, bastano pochi ingredienti e poche mosse. Provateci da soli (ovviamente con l’aiuto di un adulto)! Per prima cosa stendete sul viso una mano di cerone bianco per trucchi: lo potete trovare nei negozi di giocattoli, oppure in alternativa un fondotinta chiaro che potete chiedere alla mamma. Sempre alla mamma, chiedete in prestito un ombretto scuro oppure una matita nera per il trucco: disegnate intorno agli occhi dei cerchi e poi colorateli sfumandoli verso l’esterno, in stile “panda”. Con la matita nera, potete tingere le labbra oppure tracciare da un lato e dall’altro della bocca una linea orizzontale che arriva fino quasi alle orecchie. Lungo questa linea, tratteggiate delle piccole linee verticali, così da ottenere un terribile “effetto cicatrice” che potete replicare anche in altre parti del viso. Per finire, disegnate sul naso un triangolo nero con la punta girata in su, verso la fronte. Fatto? Siete pronti per un Halloween spaventoso!

ti gli altri ingredienti del pomeriggio “del terrore” (info@libriliberiofficine. it). Quale luogo è più suggestivo di un antico e inespugnabile carcere, in vista della notte del “terrore”? È il caso del Museo del Bargello, un tempo luogo di reclusione per galeotti, che nella giornata di domenica 30 ottobre sarà teatro di un itinerario tra l’arte all’insegna del mistero per bimbi e famiglie. “Una passeggiata dalla notte all’aurora” è il titolo dell’iniziativa, elaborata dai dipartimenti Educazione e Ricerca area scuola e giovani delle Gallerie degli Uffizi

in collaborazione con l’associazione di genitori contro le leucemie e i tumori infantili “Noi per Voi Onlus”. Meta del tour, opere come il Giasone scolpito da Francavilla e il David e il San Giorgio di Donatello, che spingono ad affrontare e vincere le paure umane da cui non sono immuni nemmeno gli eroi della tradizione mitologica e biblica (uffizigiovani@beniculturali.it, www.noipervoi. org, 055.284272). Anche al negozio di giocattoli Parpignol di via Tavanti 8E, quella di Halloween sarà una giornata “horror”, con tanti giochi e attività a

tema per piccolissime streghe e pestiferi stregoni. Festa anche all’Sms di Rifredi, dove proprio grazie alla collaborazione con Parpignol, i bambini del quartiere avranno a disposizione moltissimi giochi “da paura” per festeggiare a dovere. Grande fermento per l’appuntamento con la notte delle streghe nelle ludoteche comunali, tra spettacolini “spaventosi” e attività ludiche e didattiche. Tra queste, da segnalare il doppio laboratorio “Streghe fantasmi e pipistrelli” in programma alla Tana dell’Orso di viale De Amicis il 20 e il 29 ottobre, aperto ai bimbi dai 5 ai 10 anni. Tutto il programma delle iniziative sul sito educazione.comune.firenze.it nella sezione “ludoteche”. Colazione da campioni, ma soprattutto da zombie e rigorosamente in maschera, è in calendario sabato 29 all’Hard Rock Cafè di via dei Brunelleschi: dalle 9.15 alle 11.15 buffet all’americana per le famiglie con animazione a tema di Martina Carrai (prenotazioni: 055.277841, florence_sales2@hardrock. com). La sera del 31, invece, festone di Halloween per grandi e piccini con dj set di De Mario. E non mancherà la solidarietà: per ogni menù, due euro saranno donati alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto. Cena a tema e spettacolo da “urlo” anche al circolo Arci “Paolo Pampaloni” di via Maccari all’Isolotto. E una festa da “pelle d’oca” per famiglie è in programma al circolo “Vie Nuove” di viale Giannotti (www.arcifirenze.it). Per chi, invece, fosse disposto a valicare i confini della città pur di vivere una notte all’ultimo brivido, la meta può essere Borgo a Mozzano, tra Lucca e la Garfagnana, che ogni anno chiama a raccolta migliaia di persone con spettacoli e percorsi di paura animati da trabocchetti e figuranti (www.halloweencelebration.it).

Il tutorial

zucca da brivido? ECCO IL “FAI DA TE” alloween è “dolcetto o scherzetto”, i costumi spaventosi, ma soprattutto è la famosa zucca intagliata, la Jack o’lantern. Tutto diventa gioco in questa magica notte. Ecco quindi come iniziare a festeggiare con i più piccoli trasformando una “innocua” zucca in un mostro pauroso. Tutto andrà fatto sotto l’attenta supervisione degli adulti e ai piccoli spetterà il divertente compito di sporcarsi le mani. Per prima cosa comprate una zucca per Halloween, le vendono nei supermercati. Quelle per

uso alimentare non sono adatte perché più dure e irregolari. Mettete la zucca su un piano rigido, meglio con dei giornali per evitare di sporcare troppo. Tagliate la parte superiore (la calotta) in maniera circolare e mettetela da parte. Ora, insieme ai bimbi, svuotate la zucca aiutandovi con un cucchiaio o con le mani. Togliete bene i semi e la polpa. Nel passaggio successivo spazio alla creatività: con una matita disegnate due triangoli rovesciati per gli occhi, uno per il naso e una bocca sdentata e paurosa, poi (tenendo lontani i bambini) intagliate

accuratamente e infine asciugate dentro e fuori con un panno. La zucca è quasi pronta, manca solo la candela. Vanno bene anche quelle piccole e piatte. Posizionatene una alla base della zucca e chiudete con la calotta. Il gioco è fatto, spegnete le luci. Che Halloween abbia F.D.L. inizio.


#Accade in città

Ottobre 2016 | III

IN SCENA

LA COMPETIZIONE

se la corsa è “diabolica”

bimbi attori, su il sipario

i sarà da correre (e saltare) il 22 ottobre all’Ippodromo del Visarno, al parco delle Cascine, in occasione della Baby Inferno Run, la versione in formato kids dell’Inferno Run, in partenza alle 9 e aperta a tutti i bambini tra i 6 e gli 11 anni.Per chi non la conoscesse, l’Inferno Run è una corsa a ostacoli, sia naturali che artificiali, come balle di fieno, fango, corde, funi elastiche e assi di equilibrio, pensata per un doppio pubblico. Da un lato dilettanti alle prese con la loro prima “obstacle race” tutta cittadina, dall’altro professionisti pronti a sfidarsi per il titolo di campione italiano Mud Run, di cui l’Inferno rappresenta una tappa. Ma la vera novità è che si è ormai trasformata in un evento adatto anche alle famiglie. La Baby Inferno nasce nel 2015 “su input dei figli di alcuni organizzatori desiderosi di sfidarsi su un percorso simile, ma appositamente pensato per loro”, spiega Elisabetta Perasole, una delle organizzatrici della corsa fiorentina. Una voglia, quella di correre tra fango e ostacoli, con il permesso di babbo e mamma, condivisa da oltre sessanta bambini nella prima edizione di Cenaia (Pisa), poi diventati 150 al

ronti, attenti, in scena! Nel mese di ottobre si alza il sipario su tanti laboratori di teatro in città a misura di bambino. Più che corsi di recitazione sono veri e propri giochi per familiarizzare con il palcoscenico. A livello generale gli incontri si tengono una volta a settimana, durano tra i sessanta e i novanta minuti, il costo è intorno ai cinquanta euro al mese e spesso c’è la possibilità di una lezione di prova. Il “viaggio” sulle scene parte adesso per finire a maggio con il saggio finale. In cartellone ci sono tante proposte, ne abbiamo selezionate alcune. Iniziamo dal teatro di Ponte a Mensola, tra Coverciano e Settignano, dove l’associazione MalD’Estro insieme a Faliero Pucci OFF, organizza corsi di creazione teatrale, con tre diversi percorsi a seconda dell’età: per i piccolissimi dai 3 ai 5 anni, per la fascia 6-11 e per gli over 12. Nel caso dei “pulcini” gli incontri sono incentrati soprattutto sulla psicomotricità, con i più grandicelli si lavora invece sulla messa in scena e sulla drammatizzazione di una storia, mostrando anche le basi dei “ferri del mestiere”: costumi, trucchi, luci e scenografie (matiasendrek@ gmail.com). Sempre nello stesso quadrante della

Torna l’Inferno Run, per baby corridori dal “fisico bestiale” suo secondo ciak, al parco dei Renai di Signa. Un numero che rappresenta il limite massimo di iscritti, ammessi alla partecipazione sia come singoli che in gruppo. Il percorso, naturalmente, è separato (e molto più soft) rispetto a quello degli adulti: sono trecento metri scarsi (contro gli otto chilometri di ghiaccio, fango, prove d’equilibrio, passaggi in acqua e tiro a segno dei senior), in cui i corridori junior dovranno affrontare un mare di ostacoli. E come ogni sfida che si rispetti non mancheranno i premi, tra cui una maglia ufficiale dell’evento e una medaglia. Per i genitori che gareggiano (a partire dalle 11) sarà possibile usufruire fino alle 17 del servizio baby sitter. Le iscrizioni alla Baby Inferno e al servizio baby sitter sono obbligatorie e si effettuano online o direttamente sul posto (info: www.infernorun. it). Il costo è di dieci euro per ogni servizio: il ricavo verrà interamente devoluto alla Fondazione Tommasino Bacciotti, che sostiene la ricerca oncologica pediatrica e progetti di accoglienza e supporto alle famiglie con bimbi malati. Alla stessa onlus sarà destinata anche parte degli incassi della corsa per adulti e il 30% del fatturato S.M. delle postazioni massaggi.

Via ai corsi di teatro, dedicati a chi sogna il palcoscenico città, a San Salvi, la compagnia Chille de la balanza propone il laboratorio “Voglio fare teatro” dedicato ai bimbi tra i 6 e i 10 anni, ogni martedì pomeriggio, privilegiando il gioco come occasione di apprendimento (055.6236195, www.chille. it). Spostandosi a Firenze sud, al Teatro Reims, dal 17 ottobre prendono il via i corsi per bambini tra gli 8 e i 13 anni: c’è il percorso base, ogni mercoledì, e quello avanzato il giovedì (www.compagniaprosa.com). E ancora, nella zona di Brozzi e Peretola ci sono i corsi al Teatro delle Spiagge di via del Pesciolino. L’associazione Teatri d’Imbarco permette di imparare su un vero palcoscenico: il lunedì i corsi per i piccoli tra i 5 e i 10 anni, il mercoledì per la fascia d’età 11-14. Si aggiungono poi gli incontri del martedì per i ragazzi dai 15 ai 18 anni (055.310230, www.teatridimbarco. it). Chi sogna un futuro da attore, può rivolgersi altrimenti all’associazione Backstage Teatro: dalla prima settimana di ottobre, via ai corsi di recitazione per bimbi e ragazzi presso la sede Aics di via Luigi la Vista 1/B alle Cure. Il lunedì pomeriggio laboratorio per i bambini tra i 7 e i 12 anni, il venerdì tocca invece ai ragazzi dai 13 ai 19 anni G.C. (backstageteatro@gmail.com).

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#Il Reporter dei piccoli

IV | Ottobre 2016

HALLOWEEN IS COMING! PRONTI... VIA!

23.

Fai una risata da strega

di Enrica Della Martira

POLPETTE IN CROSTA DI PISTACCHI A chi non capita di avere degli avanzi di carne dal giorno precedente? Non buttateli, ma divertitevi in cucina con i bambini e trasformate i vostri avanzi in succulente polpette! In questo caso sono ricoperte da una crosta di pistacchi tritati che le trasforma in buffe palline verdi.

Fai saltare il turno a chi vuoi tu

HAI VINTO! Fai la mummia

Tagliate l’arrosto a pezzetti e mettetelo a frullare brevemente nel robot da cucina. Prelevate la carne dal robot e sostituitela con la mollica di pane ammollata nel latte, il prezzemolo, la menta, l’uovo, il parmigiano e un pizzico di sale e pepe. Frullate tutto insieme, poi rimettete dentro la carne e frullate ancora un attimo per amalgamare gli ingredienti. Assaggiate ed eventualmente regolate di sale. Sciacquate il bicchiere del robot, asciugatelo e usatelo per ridurre in granella fine i pistacchi. Formate le polpette e passatele nella granella, sistematele su una placca da forno, sporcatele con un filo d’olio e infornate a 180 °C ventilato per 10 minuti. Buon appetito!

Vai alla casella 15

Torna alla casella 2

9.

20.

Ingredienti per 2 persone: • 400 gr di arrosto del giorno prima • 100 gr di pistacchi • la mollica di 2 fette di pane • ½ bicchiere di latte • 3 cucchiai di parmigiano grattugiato • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato • 1 cucchiaio di menta tritata • 1 uovo • sale • pepe • olio d’oliva

IL LABIRINTO Fai una smorfia

11. Stai fermo 2 turni

17.

Imita un fantasma

Percorri l’intero tabellone prima degli avversari! MATERIALE Per giocare vi serve il seguente tabellone, 1 dado e dei segnaposto da scegliere a vostro piacimento (createli o riutilizzate le pedine di qualche altro piccolo gioco) • Per due o più giocatori COME SI GIOCA Si estrae a sorte chi inizia per primo. I giocatori allineano i segnaposto all’inizio del gioco (sulla freccia arancione). A turno, si lancia il dado e si avanza in senso orario di tante caselle quante ne indica il punteggio ottenuto. Non fa differenza se si finisce su una casella occupata da uno o più

segnaposto avversari. Attenzione alcune caselle riportano delle indicazioni... Seguitele! VINCERE LA PARTITA Per vincere bisogna raggiungere la casella 23 con un lancio esatto. Altrimenti, si deve tornare indietro di tante caselle quanti sono i punti in eccedenza.

TROVA 8 DIFFERENZE

IL GIOCO DELL’OCA PARLA FIORENTINO Il gioco dell’oca affonda le sue radici nell’antichità. Pare che all’ombra delle Piramidi di Egitto già si conoscesse. Ma a renderlo famoso in tutto il mondo nella sua forma moderna fu Ferdinando I de’ Medici. Nel 1580 ne regalò una copia al sovrano di Spagna Filippo II. Questi, si narra, si appassionò a tal punto al gioco da diffonderlo in breve tempo tra tutti i regnanti d’Europa.


#Focus

Ottobre 2016 | 9

 Intitolazioni

le strade ribattezzate, fra storie e personaggi Dal 2015 ventisette tra vie, piazzali e luoghi pubblici hanno un nuovo nome. E presto sono attese anche altre targhe Gianni Carpini

Il momento dello scoprimento della targa del piazzale dedicato a Oriana Fallaci

D

a quando gli Alpini hanno un ponte vicino alla rampa del Romito, anche i Bersaglieri stanno “dando battaglia” per una via. I soldati dalla lunga penna sul cappello sono in buona compagnia: la giornalista Oriana Fallaci, il paroliere Giancarlo Bigazzi, il campione viola Stefano Borgonovo figurano tra le fila di coloro che hanno ricevuto gli “onori di strada” negli ultimi mesi. E presto se ne aggiungeranno anche altri, dai grandi personaggi a nomi che raccontano una storia. Come Andrea Cristina Zamfir, la giovane trovata senza vita sotto il viadotto della A1 a Ugnano nel 2014, a cui sarà dedicato un giardino della zona per dire no alla violenza sulle donne. A Firenze, tra il 2015 e i primi nove mesi di quest’anno, ventisette tra vie, larghi, piazzali e luoghi pubblici sono stati ribattezzati. Con un cambio di passo rispetto al recente passato: nel 2014

erano stati quattro, nessuno nel 2013, uno nel 2012 e poi ancora niente fino al 2009. Tra i grandi nomi che mancano all’appello quello di Mario Monicelli, anche se Palazzo Vecchio ha già adocchiato qualche via per il regista, mentre per Paolo Poli si starebbe pensando a una sala

del Museo Novecento. Dietro allo sprint delle nuove targhe c’è l’assessore Andrea Vannucci, che oltre allo sport ha la delega per la toponomastica. “Stiamo cercando di dare risalto alle persone che hanno un significato per la comunità cittadina – spiega – toccando anche

territori finora inesplorati a Firenze, come lo sport”. Ecco, quindi, “piazzale Campioni del ’56”, vicino allo stadio Franchi, per i viola del primo scudetto. Tra loro la colonna Armando Segato, che ha una “sua” via alle Due Strade. Le proposte arrivano anche dai Quartieri: pochi

nomi altisonanti, tanti omaggi a concittadini storici dei rioni. Si va da piazzetta Raffaele Bongo, intitolata al fondatore della polisportiva “La Rocca” di Rovezzano, all’impianto sportivo Giuliano Borsieri, “babbo” del calcio a cinque all’Isolotto. Tra i nomi più celebri, invece, Carlo Monni è un caso “speciale”. Lui la fermata della tramvia l’ha conquistata una manciata di anni fa (il nome completo è CascineOlmi-Monni), ma grazie al faida-te dell’intitolazione vanta, anche se non ufficialmente, una strada, la stessa in cui era solito passeggiare. Dopo la sua scomparsa, ignoti hanno ritoccato la lapide in fondo alle Cascine: non più viale dell’Indiano, ma viale Carlo Monni. “Il pennarello non vale”, scherza l’assessore Vannucci. Che è comunque possibilista: “Intitolare quel pezzo di viale all’attore? Si potrebbe fare”.

Chi e dove, tra gli ultimi arrivi  Piazzale Oriana Fallaci A dieci anni dalla scomparsa, il piazzale-giardino davanti alla vasca dei cigni della Fortezza porta il nome della scrittrice.  Lungarno Giancarlo Bigazzi Al paroliere che ha scritto canzoni come “Gloria” e “Si può dare di più” è intitolato un tratto di lungarno vicino all’Obihall.  Piazza Giovanni Meyer Piazza di Careggi ha cambiato nome: a cento anni dalla morte, Firenze ha dedicato la piazza a Giovanni Meyer, fondatore dell’ospedale pediatrico.  Via Stefano Borgonovo e via Armando Segato Due glorie viola colpite dalla Sla. Per loro una coppia di vie vicino allo stadio delle Due Strade.  Via Suor Anna Lapini A Quaracchi una strada ricorda la “mamma di Firenze”: suor Anna Lapini, che nell’Ottocento assisteva poveri, malati e anziani.


10 | Ottobre 2016

#La ricorrenza

 Il programma

Firenze ricorda la sua grande alluvione

Dal 4 novembre 1966 sono passati cinquant’anni: tante e di vario genere le iniziative previste per l’occasione a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini

L

a pioggia non accennava a cessare, i corsi d’acqua si ingrossavano. E l’Arno straripò. Il resto è storia. Da quel 4 novembre ’66 sono passati cinquant’anni e ora Firenze si prepara a ricordare la sua grande alluvione. Tante e di vario genere le iniziative previste per l’anniversario (i programmi sono ancora in fase di definizione al momento in cui Il Reporter va in stampa, ndr). Tra quelle in arrivo, la cerimonia ufficiale il 4 novembre a Palazzo Vecchio: per l’occasione, è atteso anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In programma come ogni anno la Santa Messa del Cardinale Betori, con i sindaci della provincia, e il lancio della corona di alloro in Arno in memoria delle vittime, organizzati dall’associazione Firenze Promuove. Indimenticati protagonisti gli Angeli del Fango, al centro di più eventi tra cui, nella serata del 5, una fiaccolata che attraverserà il centro storico. L’impegno degli Allievi sottufficiali del 59° corso della scuola Carabinieri verrà ricordato in vari momenti, in collaborazione con Firenze Promuove, tra cui, nella serata del 5, il concerto della Fanfara della Scuola Marescialli in Santa Croce. Ma l’anniversario dell’alluvione rappresenterà anche un’occasione di riflessione sullo stato di “salute” di Firenze e delle città italiane: se ne parlerà ad esempio il 3 novembre al convegno “Le alluvioni del passato, il futuro delle alluvioni”, nell’aula magna dell’Università di Firenze con Nicola Casagli, Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, Mauro Grassi, direttore della struttura di missione della Presidenza del Consiglio contro il dissesto idrogeologico, e il geologo Aldo Piombino. Molte, poi, le esposizioni previste, fotografiche e non solo: tra queste, a Palazzo Medici Riccardi, dal 30 ottobre “Firenze, l’Arno, 1966. Memoria viva”, con documenti e testimonianze dell’esondazione ma anche dell’imponente lavoro di restauro monumentale seguito. A Palazzo Panciatichi, dal 14 ottobre “Le alluvioni di oggi nei disegni dei bambini”, al teatro dell’Opera dal 4 novembre le immagini del Teatro Comunale alluvionato e della riapertura del 27 novembre 1966, mentre la mostra fotografica itinerante curata dall’associazione Firenze Promuove e dai cinque Consigli di Quartiere fiorentini farà tappa dal 12 al 27 ottobre a Villa Vogel, dal 29 ottobre al 6 novembre al chiostro della Basilica di Santissima Annunziata, da metà novembre nella sede del Quartiere 5 e successivamente all’aeroporto di Peretola. Per informazioni e aggiornamenti sul calendario degli eventi può essere consultato il sito del Comitato Firenze 2016, che coordina e raccoglie studi, iniziative e ricerche sull’alluvione in occasione del cinquantesimo anniversario e non solo (www.firenze2016.it), e quello di Firenze Promuove (www.firenzepromuove.it).

Via Ponte alle Mosse angolo via Benedetto Marcello - Foto © Sergio Cipriani [Archivio Firenze Promuove]

Le testimonianze/ Quelle ore rivissute in tre storie  Qui piazza Stazione

 Qui San Salvi

“Noi allievi carabinieri, “Il manicomio, la piena alluvionati e soccorritori” e la zattera con il cibo”

L

a voce trema dall’emozione. “Tornare a Firenze fa venire il batticuore: io e i miei compagni abbiamo vissuto quei momenti intensamente da alluvionati e da soccorritori”. Francesco Liberatore Memoli, nel 1966, aveva 21 anni ed era uno dei settecento allievi del 59esimo corso Sottufficiali della scuola dei carabinieri in piazza Stazione. Oggi vive a Vicenza. Rammenta nitidi i dettagli: i danni alla scuola, le ronde antisciacallaggio portate avanti per un mese nonostante gli allievi non fossero ancora pronti per il regolare servizio, i salvataggi in extremis. Molti colleghi si tuffarono per soccorrere passanti e automobilisti, pure una coppia di sposini rimasta prigioniera in una Cinquecento. “Dire acqua melmosa e corrente impetuosa non rende l’idea – ricorda – arrivavano improvvisamente dei ‘proiettili’, l’Arno trascinava via tutto”. L’allievo Battista Mazzocchetti e il comandante della scuola Mario Serchi, entrambi medaglia d’argento al valor civile, “salvarono un vetturino in una traversa di via della Scala – racconta – dati per dispersi, comparirono poi all’ingresso e quasi non furono riconosciuti”. I ricordi sull’alluvione sono finiti anche in un capitolo del libro “Cerco il mio nome”, che Memoli ha pubblicato di recente. “I primi due giorni dopo l’alluvione noi allievi rimanemmo pressoché a digiuno – aggiunge – i viveri erano per i civili. Poi per una settimana mangiammo pane e cipolle”.

“L’

acqua cadeva a cascata dalla ferrovia di Campo di Marte, ma non avevamo idea che venisse dall’Arno”. A parlare è suor Cecilia, una delle testimoni dell’alluvione del 4 novembre 1966. Oggi ha novant’anni ed è tornata “a fare la vecchia a Roma – scherza – anche in questa città ne succedono di ogni tipo, come l’incendio estivo. Mi sono spaventata così tanto che di quel cataclisma fiorentino mi sono proprio dimenticata”. In realtà se lo ricorda bene, invece. La sua ricostruzione parte da un orario ben preciso, le nove del mattino, ma soprattutto da un luogo: l’ex manicomio di San Salvi. È lì che prestava servizio insieme al personale sanitario, per occuparsi “di tremila persone in tutto, di cui molte con problemi di deambulazione, che dovevamo trasferire ai piani superiori”. Ed è proprio per loro che “verso le dieci decisi di andare in farmacia – ricorda – fu così che la corrente mi trascinò e mi salvai solo grazie a un’infermiera, che riuscì ad afferrarmi al volo”. A venire trascinati via (e a essere ritrovati nel parco nei giorni a venire) furono invece tre cadaveri, che erano nella camera mortuaria al momento della piena. Poi non ci fu più bisogno di uscire: per il pranzo, “la direzione arrivò con una zattera, carica di cibo secco e in scatola”. Sonia Muraca

 Qui Sant’Ambrogio

“Ai piani alti, con l’aiuto dei carcerati”

A

lle sette e mezzo del mattino l’acqua era già alta in Borgo La Croce. Immagini ben impresse nella memoria di Rita, allora ventenne, figlia di Michele Ferlito, all’epoca reggente delle carceri fiorentini delle Murate, di Santa Verdiana e di Santa Teresa. Lei, i genitori e gli otto fratelli vivevano accanto alla struttura di Santa Teresa, assieme ad altre famiglie. “Mio padre corse subito a dare disposizioni per gestire la situazione in carcere”, racconta. In poche ore, l’acqua era salita vertiginosamente, le altre famiglie avevano raggiunto i piani alti insieme ai Ferlito, grazie anche all’aiuto dei carcerati. “Molti di loro fuggirono ma rientrarono la sera stessa, altri trovarono asilo nelle case passando dai tetti, alcuni poi ci aiutarono, prendendo sulle spalle i bambini più piccoli per metterli al sicuro – prosegue – la stanza più accogliente era quella che ospitava la sartoria: lì ci fermammo e passammo la notte, bruciando suppellettili per scaldarci e raccontando storie ai bambini per tranquillizzarli, mentre alcuni detenuti restarono a guardia per difenderci da altri più agitati”. Poi il difficile ritorno alla normalità, la casa devastata dal fango. E qualche rimpianto. “Non ci siamo potuti godere la rinascita di Firenze perché poco dopo mio padre fu trasferito: dispiace soprattutto che mai gli sia stato riconosciuto l’impegno profuso in quell’occasione”, conclude.


#La ricorrenza

Ottobre 2016 | 11

 La fotocronaca

Nelle zone colpite, quartiere per quartiere L’emergenza, i danni, la nascita dei centri di soccorso in parrocchie e circoli. Quei drammatici momenti rivivono grazie alle foto inviate dai cittadini ai Quartieri fiorentini e alle immagini raccolte dall’associazione Firenze Promuove

Quartiere 3 A Gavinana (foto) le acque inghiottono i piani bassi delle case. Il fango invade viale Giannotti, mette in ginocchio Nave a Rovezzano. Straripano Ema e Greve e anche il Galluzzo viene alluvionato.

Foto © Sergio Cipriani [Archivio Firenze Promuove]

Quartiere 1 Alle 2.30 del 4 novembre 1966 l’acqua inizia ad arrivare in via de’ Benci, due ore dopo avrà sommerso Santa Croce, così come l’Oltrarno. Anche il Mugnone rompe gli argini (foto).

Quartiere 4 L’Isolotto “vecchio”, con le case intorno alla piazza omonima, si salva. Va peggio nella zona di Ponte alla Vittoria e via Bronzino (foto). La Greve inonda Mantignano e Ugnano.

Foto © Giorgio Fanteria [Archivio Firenze Promuove]

Quartiere 2 L’acqua arriva in piazza Alberti (foto). Danni a San Salvi, dove il curato don Bassetti, con alcuni giovani, mette al sicuro sessanta fusti di idrocarburi che rischiavano di esplodere.

Quartiere 5 Brozzi (foto) è uno dei borghi più colpiti. Peretola scampa al pericolo, l’Osmannoro piange le sue vittime. La zona delle “navi” delle Piagge era agricola, con interi allevamenti inghiottiti dalla piena.


12 | Ottobre 2016

#Un mese in una pagina

 Banco Alimentare della Toscana

 Il piano

illuminazione: strade venti anni di attività più sicure e meno consumi (e un nuovo magazzino) U Ivo Gagliardi

V

ent’anni di attività e un nuovo magazzino. Quella dello scorso 24 settembre è stata una giornata importante per il Banco Alimentare della Toscana: non solo sono stati ripercorsi i venti anni di lavoro del Banco nella nostra regione, ma nell’occasione è stato festeggiato anche il trasferimento nel nuovo magazzino. “Si tratta di una nuova grande, anzi grandissima sfida per noi – ha spiegato il presidente del Banco Alimentare della Toscana Leonardo Carrai – perché ci siamo spostati in una struttura davvero impegnativa ma con potenzialità enormi, che richiede un impegno straordinario a tutti coloro che quotidianamente portano avanti la battaglia contro lo spreco e il recupero di cibo”. La nuova struttura si trova all’interno del Centro Alimentare Polivalente Mercafir a Firenze, con accesso da via dell’Olmatello. E sebbene fosse già operativa da alcune settimane, quella del 24 settembre è stata l’occasione per inaugurarla ufficialmente attraverso un evento dal titolo “Oltre lo scarto, 1996-2016: vent’anni di carità del Banco

Alimentare della Toscana”. E non si è trattato di un “semplice” taglio del nastro perché, come ha sottolineato Carrai, la volontà è stata quella “di riflettere insieme su questi venti anni, su quello che è stato fatto e facciamo quotidianamente, sia noi in Toscana che a livello nazionale”, e al tempo stesso di trovare nuovi stimoli “per un futuro sempre più impegnativo dove la richiesta di cibo e aiuti continua, purtroppo, ad aumentare”. Per informazioni è possibile consultare il sito www. bancoalimentare.it e la pagina Facebook Banco Alimentare Toscana Onlus.

n piano comunale di illuminazione pubblica. È quello approvato lo scorso mese dal consiglio comunale: l’obiettivo è avere un’illuminazione più omogenea sul territorio fiorentino, che migliori la sicurezza sulle strade ed esalti la bellezza dei monumenti e del patrimonio artistico, riducendo al tempo stesso i consumi. Sono due i tipi di illuminazione individuati nel piano: quella funzionale legata alla viabilità e alle esigenze di sicurezza e quella artistica sulla percezione dei monumenti in virtù dell’illuminazione stessa. “Si tratta di un piano di programmazione che si affianca al regolamento urbanistico – ha spiegato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, che ha illustrato la delibera al consiglio comunale – ed è molto importante perché, oltre a rispondere alla normativa regionale in materia, vuol rendere più omogenea l’illuminazione del territorio comunale. Questo piano – ha aggiunto l’assessore – individua tre livelli di intervento a seconda delle priorità e fornisce indicazioni precise per la futura progettazione che sarà seguita da Silfi. Nei prossimi due-tre anni procederemo con una progressiva sostituzione di tutti gli impianti con corpi illuminanti a led. Questa nuova tecnologia consente da un lato di migliorare l’illuminazione stradale e dall’altro di ridurre i costi”.

 Via agli incontri

un corso per diventare volontari ant P

rende il via giovedì 13 ottobre, a Firenze, il corso di formazione gratuito per diventare volontari Ant. Il percorso è suddiviso in tre incontri, che si terranno nella sede della delegazione fiorentina di Ant, in via delle Panche 40/b, dalle 18.30 alle 20. Gli appuntamenti sono rivolti a chi desidera conoscere la missione di Ant e approfondire le modalità attraverso cui è possibile svolgere attività di volontariato per la fondazione. Ogni incontro prevede una parte teorica e una interattiva: saranno affrontati argomenti come i progetti della fondazione, la figura del volontario e i suoi ambiti di intervento. I docenti sono professionisti della fondazione, psi-

cologi e medici. Gli incontri sono propedeutici al successivo corso specifico di formazione per diventare volontari socio-assistenziali, le figure che operano a stretto contatto con i malati e le loro famiglie. Dopo quello del 13, gli altri appuntamenti sono previsti giovedì 20 e 27 ottobre. Per informazioni è possibile contattare la delegazione Ant di Firenze al numero 055.5000210 oppure scrivere a delegazione. firenze@ant.it.

 La manifestazione

di corsa o a passeggio per ricordare lorenzo D

i corsa con Lorenzo. È in programma domenica 23 ottobre la sesta edizione della gara podistica non competitiva “Corri con Lorenzo”, uno degli eventi nati per ricordare Lorenzo Guarnieri, iniziativa associata all’ottavo Memorial Renzo Occupati. La corsa partirà alle 9 da piazza Antonelli, per poi snodarsi sulle pendici di Fiesole fino a via di Camerata e tornare al Salviatino. Da qui, i runner più allenati potranno salire fino a Maiano prima di raggiungere l’arrivo (situato sempre al punto di partenza), mentre chi ha meno fiato potrà tornare direttamente in piazza Antonelli. Quella del 23 ottobre sarà la sesta edizione di una manifestazione che, per volere degli organizzatori, è “molto poco competitiva”: per molti dei partecipanti si tratterà di cimentarsi in una semplice passeggiata, da tre anni a questa parte indossando la maglietta distribuita come premio di partecipazione. Al termine della gara, spazio a premi a sorteggio messi a disposizione dai negozianti della zona, foto ricordo e coppe ai gruppi sportivi con il maggior numero di partecipanti. Con i proventi ottenuti dalle iscrizioni di quest’anno, sarà acquistato un defibrillatore che sarà poi a disposizione alla pasticceria Villani di piazza Antonelli. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare l’associazione Lorenzo Guarnieri onlus, tel. 055.578910, mail info@lorenzoguarnieri.com, sito www.lorenzoguarnieri.com. Iscrizioni anche al salone di parrucchiere Francesco in piazza Antonelli, allo stadio di atletica e negli Universo Sport di piazza Duomo, via Masaccio e Novoli.

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#Lettere&Rubriche

Lettere

Editoriale

Pungiglione

dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it LA RIFICOLONA E LE FESTE IN STRADA

Salve, sono un nonno residente da tanti anni nel quartiere di Gavinana. Ho sempre camminato molto nelle strade di questa zona e ora lo faccio ancora di più proprio nel mio ruolo di nonno insieme ai miei nipotini. Ho partecipato con loro alla festa della Rificolona che era stata organizzata in via Datini, devo dire che era la prima volta che ci andavo e per me è stata una sorpresa molto bella; non mi aspettavo che ci fosse così tanta gente, ma soprattutto tanti bambini con le loro famiglie e tanta animazione per loro e anche bancarelle varie per comprare cibo e altre cose. Come vi ho detto io abito a Gavinana da molto tempo e ho visto questo quartiere cambiare e sono cambiati anche molti negozi; e con altri vecchi abitanti come me tante volte abbiamo parlato che si stava perdendo quello spirito di quartiere che ci ricordavamo che un tempo ci fosse di più. Questa festa della Rificolona però mi ha fatto tornare in mente che è bello vivere il quartiere tutti insieme, con le altre famiglie, incontrare gli amici per la strada e passare insieme una bella serata; e penso che sia stata una bella occasione anche per i negozianti che hanno partecipato, si dice spesso che con la crisi per molti negozi è sempre più difficile andare avanti e che devono chiudere, allora insomma, penso che potrebbe essere una buona idea fare feste in strada di questo tipo più spesso, forse una volta al mese, non solo in via Datini ma anche da altre parti; penso che sarebbe una buona occasione sia per gli abitanti che possono passare una bella serata tutti insieme; che per i negozianti. Che ne pensate? Luigi P.

IL REPORTER RISPONDE

Caro signor Luigi, le occasioni per vivere strade e piazze cittadine, come quelle rappresentate dalle feste e dalle iniziative che vengono organizzate nelle diverse zone di Firenze e per le ricorrenze più svariate, si rivelano sempre molto apprezzate dagli abitanti. A dimostrarlo è la partecipazione di pubblico che spesso le caratterizza, come nell’occasione descritta nella sua lettera. A riprova del fatto che, nonostante molte zone, negli anni, abbiano cambiato il loro aspetto, la loro funzione e anche il modo in cui vengono vissute dai cittadini – o forse proprio per questo – c’è voglia di vivere i quartieri, di “riappropriarsene” e sentirsene parte. Tra le iniziative che, ultimamente, hanno riscosso più successo a Firenze, ci sono ad

esempio i “mercatini dei cittadini” che vengono organizzati periodicamente nelle piazze (e questo mese ce ne sono vari in programma, come riportiamo nelle edizioni de Il Reporter dei diversi quartieri). Iniziative che permettono tra le altre cose agli abitanti di incontrarsi riscoprendo – e rivitalizzando – alcuni spazi cittadini. Ed è questo l’obiettivo che le accomuna anche a molti altri eventi che vengono organizzati nelle strade, dal centro alle periferie, e che possono certamente costituire un’occasione di afflusso e visibilità anche per quelle “botteghe di quartiere” che, non va dimenticato, rappresentano parte del tessuto dei diversi rioni della città. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

LE BICICLETTE LASCIATE SUI MARCIAPIEDI

Spettabile redazione del Reporter, vi scrivo per illustrarvi una problematica con cui mi imbatto tutti i giorni o giù di lì ma che come me certamente capita anche ad altre persone. Devo fare una premessa: io non ho niente contro i ciclisti, seppur saltuariamente anche io amo usare la bicicletta e apprezzo molto chi la usa tutti i giorni. Sempre come premessa, quando uso la bicicletta mi rendo bene conto che a volte è difficile trovare un posto dove lasciarla, perché in alcuni posti non ci sono le rastrelliere o dove ci sono, capita non di rado che siano tutte occupate. Però non penso che questo sia un buon motivo per lasciare le biciclette sui marciapiedi attaccate ai pali della luce o alle ringhiere delle case, vi scrivo proprio per questo, perché stamattina ho assistito alla scena di un signore con un passeggino che ha dovuto fare molte “manovre” per provare a passare dal marciapiede dove era stata lasciata una di queste bici a un palo della luce e poi non ce l’ha fatta e è dovuto scendere sulla strada. E ho pensato menomale che lui è giovane, se c’era un nonno avrebbe fatto più fatica, e se invece ci doveva passare una persona con la sedia a rotelle?? Ancora più complicato! Ci sono marciapiedi così stretti dove a malapena ci passa una persona, ma qualcuno ci lascia lo stesso le biciclette parcheggiate! So già che qualcuno mi risponderà che se ci fosse stata una rastrelliera non l’avrebbero lasciata lì sul marciapiede, e probabilmente è vero, ma ritengo che non sia comunque un buon motivo per lasciarcela; e allora vorrei fare il mio appello di fare più attenzione e ricordarsi sempre che sui marciapiedi ci devono passare anche carrozzelle e passeggini!! Distinti saluti. Stefania

4 novembre 1966. Il giorno della grande alluvione. Da allora è passato mezzo secolo, da quelle immagini in bianco e nero che hanno fatto il giro del mondo e che hanno segnato una pagina tragicamente indimenticabile della storia della città. E ora, cinquant’anni dopo, è tempo di ricordare. Firenze ha già cominciato a farlo nei mesi scorsi, quando hanno preso il via mostre e iniziative, che si preparano ora a entrare nel vivo. Tanti e diversi i modi in cui la città si appresta a rivivere quei terribili momenti, guardando non soltanto al passato, ma anche al futuro. A quello che è stato e a quello che non dovrà più essere. In un esercizio di memoria collettiva, perché sono stati diversi coloro che – proprio in vista di questo anniversario – hanno messo le proprie fotografie e i propri ricordi a disposizione di tutta la cittadinanza. È una storia fatta di tante storie, quella dell’alluvione del ‘66. Storie tragiche, storie “eroiche”: su Il Reporter di questo mese ne raccontiamo alcune, storie di chi quella giornata di mezzo secolo fa la visse in prima persona, senza averla mai più potuta dimenticare. Ed è sempre per non dimenticare che – lasciando per un attimo da parte l’alluvione – in città si sta assistendo negli ultimi tempi a una lunga serie di intitolazioni di nuove strade. Che portano il nome di personaggi illustri, di fiorentini – di nascita o di adozione – che hanno legato il loro nome a quello della città del giglio, ma che raccontano anche piccole e grandi storie, quelle storie che hanno contribuito a fare la storia di Firenze. E che ora vengono “scolpite” sulle targhe battezzando vie, piazze e luoghi pubblici. Per poter alzare lo sguardo, ogni tanto, e ricordare qualcosa in più di Firenze, del suo passato e dei suoi protagonisti, semplicemente passeggiando nei diversi angoli della città. MATTEO FRANCINI

Ottobre 2016 | 13

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

CASTAGNE E FUNGHI? NO, ORA L’AUTUNNO ARRIVA CON UNA MUSICA IN TV

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on so se ci avete fatto caso; con il passare degli anni le stagioni le percepiamo diversamente. Quando andavo a scuola da bambino, la primavera era una rondine che la maestra mi faceva disegnare decine di volte sul quaderno. “Una rondine non fa primavera” diceva la mia maestra. È vero; però ti fa venire l’esaurimento per tutta l’estate! Ora che sono adulto, la primavera è il commercialista che mi fa firmare tre fogli: i moduli per pagare l’Iva! Sogno che l’Iva si estingua! L’arrivo dell’estate era segnato da un evento atteso tutto l’anno: la fine della scuola! Ora l’estate è segnata da un evento temuto tutto l’anno: i bambini che si picchiano a casa perché le scuole sono chiuse. Ma è la percezione dell’autunno che mi crea maggior magoni. Da bambino l’autunno erano i funghi, le castagne, la vendemmia. Essendo nato in un paese ricordo perfettamente quegli odori. Ora l’autunno lo inizio a percepire appena in televisione sento la sigla di “Porta a Porta”. Bastano due note e subito sparisce la spensieratezza dell’estate. Qualcuno potrebbe opinare; basta non guardare il programma e il problema è risolto. Ed infatti io così faccio. Purtroppo la Rai manda a tradimento i promo del programma; stai sereno seduto sul divano a vederti un bel film e quando meno te lo aspetti, parte la musica “Nana nana, nananana!”. Spegni e vai a letto. È iniziato l’autunno!

I CAVOLI DI LEGNAIA

L’

antico borgo di Legnaia, formatosi lungo la Via Pisana, distante circa tre miglia dal centro di Firenze, fin da prima del Mille era denominato Legnaria. Il Repetti, nel suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana così lo descrive: Trovasi in una pianura poco distante dalla ripa sinistra dell’Arno, fra il borgo di Ponticelli e quello di San Lorenzo al Ponte a Greve, in mezzo a una popolosa e ben coltivata campagna, cui fanno corona dal lato di scir. a libec. i colli deliziosi di Bellosguardo, di Monte Oliveto, di Marignolle e di Scandicci, mentre dalla parte di oltr’Arno ha di fronte da sett. a grec. le popolose colline di Sesto, di Castello, di Careggi e di Fiesole. Il borgo, dal 1225 detto Legnaia, trae il suo toponimo dall’ammasso di legna accatastata che sin da tempi remoti vi si faceva. I tronchi d’albero, arrivati sia attraverso la corrente fluviale, sia per strada, oltre ad aver originato il nome alla selvosa località, ne consentirono lo sviluppo, dando lavoro ad artigiani legnaioli come falegnami, bottai, segatori e bobulici (conduttori di carri trainati da buoi), nonché a numerosi mercanti di legname impiegato per tutti gli usi ma, soprattutto, per le costruzioni. Il borgo caratterizzato anche da orti, casette di ortolani e povera gente, era inoltre assai famoso per la produzione di ortaggi ed in particolar modo dei cavoli, tanto da generare il proverbio Portar cavoli a Legnaia, ad indicare l’inutilità di recare una cosa in un luogo ove la si produceva in abbondanza. Sempre il Repetti, o. c. a tal proposito annota ancora: I cereali riescono di ottima qualità tanto in collina come nel terreno che cuopre il piano di Legnaia. Quest’ultimo però è riguardato come uno dei migliori non dirò già per la miglior qualità, sivvero per la quantità degli ortaggi di ogni specie, il cui prodotto costituisce la ricchezza maggiore di cotesta pianura; talchè fu dato anticamente il nome di Veerzaia alla porzione più prossima alla città, e perfino dentro la Porta di San Frediano. Il cavolo era un ortaggio molto richiesto sul mercato fiorentino, anche perché gli si riconoscevano proprietà terapeutiche attribuitegli fin dai tempi antichi, quando era utilizzato frequentemente come prodigioso medicamento. Dal libro Medici e medicina in Roma antica di Chiara De Fillipis Cappai, possiamo averne una più convincente idea: Catone si sofferma a lungo sulle proprietà del cavolo, descrivendone le varietà e le molteplici applicazioni. Esso cura le dispepsie, i disturbi dell’apparato urinario, è risolutivo degli accessi e delle piaghe in genere, delle lussazioni, delle contusioni, di ogni disturbo dell’apparato digerente e respiratorio, della gotta, dell’insonnia, delle coliche e persino del carcinoma mammario. Viene mangiato crudo, condito con aceto e sale e con aceto e ossimele (sciroppo di aceto e miele); il succo ottenuto facendolo bollire sotto forma di fagottini, poi spremuti,viene dato a bere come un toccasana; le foglie pestate divengono impiastro da applicarsi nelle parti malate. Altro che panacea! Cavolo, sempre cavolo, anche a merenda!

ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

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Il Reporter del Q2 raggiunge le famiglie del quartiere 2 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 Fax 055 6801567 email: info@edizionibunker.it Stampa

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del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l. Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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artusi.net


14 | Ottobre 2016

#Cultura  L’agenda

 Il ritorno

Il cinema a Firenze ha una nuova “casa” Riapre dopo anni il Teatro della Compagnia e ospita la “50 giorni” di festival internazionali Enrica Cinaschi

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l cinema ha una nuova “casa” tutta sua, in via Cavour. No, questo non vuol dire che tutte le sale rimaste a Firenze si trasferiranno in un unico luogo, ma che il Cinema Teatro della Compagnia, progettato dall’architetto Adolfo Natalini e di proprietà della Regione Toscana, dopo anni di chiusura riaprirà le porte al pubblico il 27 ottobre, in occasione del decimo compleanno della “50 giorni di cinema internazionale”, il festival dei festival, diventato ormai una tradizione dell’autunno fiorentino. L’ex cinema Modernissimo, datato 1921, fu completamente rinnovato grazie all’intervento di Natalini nel 1987 e da quel momento divenne un punto di riferimento per il cinema e il teatro sperimentale. Un faro della cultura fiorentina fino alla chiusura e all’acquisto dell’immobile da parte della Regione. Oggi ricomincia a vivere, con in cartellone i nove appuntamenti della “50 giorni”, per un turnover a

suon di grande schermo che andrà a concludersi il 9 dicembre. Dal 28 ottobre al 1° novembre l’appuntamento è con “France Odeon”, rassegna di cinema d’Oltralpe. Segue a ruota – il 2 e 3 novembre – “Una finestra sul nord”, tutto focalizzato sui lavori di registi nordeuropei. E ancora, il 4 novembre è in programma una serata speciale dedicata ai cinquant’anni dall’alluvione che devastò Firenze nel 1966. Dal 5 al 9, invece, spazio al gentil sesso con il “Festival internazionale di cinema e donne” e subito dopo, dal 10 al 15, al “Florence Queer festival”. Dal 16 al 20 novembre i più bei documentari prodotti intorno al mondo dell’arte vengono concentrati nella programmazione de “Lo schermo dell’arte”, mentre dal 21 al 24 tocca a “Il cinema ritrovato”. E ancora, dal 25 novembre al 2 dicembre, attesissimo il momento del “Festival dei popoli”, storico e acclamato appuntamento fiorentino dedicato al documentario d’autore.

Chiudono poi in bellezza “River to river” (dal 3 all’8), kermesse sulla cinematografia indiana, e il Premio N.I.C.E. città di Firenze (9 dicembre), nato col fine di promuovere la nuova cinematografia italiana all’estero. La “50 giorni” lascia così il cinema Odeon e si sposta nella nuova location. Raffinato nella fattura e unanimemente acclamato come uno dei migliori esempi di architettura fiorentina dell’ultima tranche del Novecento, dopo l’ultima chiusura il Cinema Teatro della Compagnia era rimasto in “attesa”, con la promessa da parte della Regione di renderlo nuovamente fruibile al pubblico. Ora, a lavori di ristrutturazione completati, torna finalmente a vivere, con una destinazione d’uso – una sorta di “casa” dei festival cinematografici – che lo rende ancora più speciale.

 Web

50giornidicinema.it

 La reunion

 Il libro/1

 Il libro/2

Tre “toscanacci”, un solo show

cercando il lieto fine tra le pieghe della vita: storie “precarie” di quattro dirimpettai

la città e la fiorentina, Una storia d’amore vista con gli occhi di due giornalisti

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ulla macchina del tempo fino a trent’anni fa, quando tre giovanissimi Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello si incontravano per dare vita ad alcuni dei siparietti più divertenti della storia della comicità made in Tuscany. Tre “ragazzini” che all’epoca si esibivano tra tv e radio locali ma che di lì a poco avrebbero spiccato il volo verso la ribalta nazionale. Il resto della storia è di dominio pubblico, quella che vede Pieraccioni regista, Conti conduttore e Panariello comico di razza. Ma quegli sketch che hanno fatto da scintilla al loro successo, che fine hanno fatto? Per dare una risposta a questa domanda, i tre mattatori (legati da un’amicizia fortissima) hanno deciso di tornare in scena insieme, con uno spettacolo che è tutto un programma. Il tour di Panariello, Conti e Pieraccioni è un viaggio all’origine della risata. A Firenze le date in programma – ad oggi – sono sette, il 15, 16 e 17 ottobre, il 12 novembre (queste quattro già sold out), oltre a tre date “festive” il 28, 29 e 30 dicem-

bre, aggiunte in calendario più recentemente, tutte organizzate al Nelson Mandela Forum. Uno spettacolo a trecentosessanta gradi in cui cinema, teatro e televisione si intrecciano per un varietà unico che vede Giorgio, Carlo e Leonardo di nuovo insieme sul palco, a tre decenni di distanza dal loro debutto, per una performance inedita ricca di sorprese ed emozioni, che li vede coinvolti in scenette divertenti con uno sguardo sempre rivolto all’attualità. E chi non riesce a trovare i biglietti a Firenze, può sempre pensare a ripiegare su

una delle due date al Modigliani Forum di Livorno, il 26 e 27 novembre. Cosa hanno in programma si potrà scoprire solo assistendo allo spettacolo dal vivo, uno show tutto nuovo che guarda al passato sì, ma soprattutto al presente, prendendo in prestito quella comicità schietta tipica dei comici toscani, una facilità nello strappare una risata che strizza l’occhio alle chiacchiere fatte al bar o magari al ristorante o in casa, durante una conversazione informale tra cari, vecchi amici. L.V.Z.

cordiamoci pure il Bianconiglio e la regina di cuori, perché il libro appena dato alle stampe da Pendragon e scritto dalla fiorentina Emanuela Mascherini non ha niente a che vedere con il romanzo di Lewis Carroll. Niente, a parte quel “richiamo” nel titolo “Alice senza meraviglie”. È una favola contemporanea su chi si risveglia dopo dieci anni di convivenza in un mondo che non ha più le regole che conosceva. La nuova vita di Celeste Primavera è una rialfabetizzazione affettiva e sociale che si svolge all’ultimo piano di un palazzo dove si affacciano quattro monolocali. Il viaggio, a tratti tragicomico e surreale, di chi, nonostante un passato impossibile da seppellire, il tempo che avanza, l’inesistenza di un lavoro, le case mignon, i frequenti attacchi di panico e gli uomini con nevrosi a carico, vorrebbe comunque il suo lieto fine. E.C.

ra moglie e marito non mettere il dito. Ma anche tra una città e la sua squadra di calcio non bisognerebbe interferire. E questo lo sanno bene i giornalisti Mario Lancisi e Marcello Mancini che, in occasione del novantesimo compleanno della squadra viola, hanno deciso di dare alle stampe “La Fiorentina è molto più che una bistecca” (Giunti editore), un tributo alla lunga storia d’amore tra la città e la sua compagine. Firenze si svela attraverso le vicende della squadra: molto spesso i destini dell’una e dell’altra si sono incrociati, creando una strada unica che da quasi un secolo tiene gli abitanti della città del giglio incollati agli spalti del Franchi. Una love story che attraversa periodi di idillio, come quelli del campione Antognoni, del gioiello Baggio e dell’indimenticabile Batistuta, e momenti duri, come la retrocessione in serie C. E.C.

film, danza & co: l’autunno fa il pieno di appuntamenti (per tutti i gusti)

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envenuto autunno in terra fiorentina, e con lui la costellazione di eventi in cartellone questo mese. Si parte con il “Clorofilla festival” che, dal 6 al 9 ottobre allo Spazio Alfieri, parla di bioarchitettura, economia civile, agricoltura sostenibile, temi ambientali e sociali e di nuova “linfa” del cinema italiano, con lavori mai proiettati a Firenze. Dall’8 ottobre e fino alla fine dell’anno, al Cango Cantieri Goldonetta va in scena il fitto programma de “La democrazia del corpo”, festival capitanato dal coreografo Virgilio Sieni che vede, insieme agli spettacoli, produzioni, ospitalità, residenze, incontri e laboratori. Il 14 e 15 tutti al Teatro di Rifredi per lo spettacolo francese (con sopratitoli) “Monsieur Ibrahim et les fleurs du Coran”. Il romanziere franco-belga EricEmmanuel Schmitt (nella foto) sale eccezionalmente in scena per interpretare la riduzione teatrale di uno dei suoi romanzi più conosciuti, da cui nel 2003 è stato tratto il film di François Dupeyron con Omar Sharif. Sempre rimanendo in tema di romanzi e romanzieri, gli appassionati di Dan Brown potranno godersi per dieci giorni la programmazione del film “Inferno” in lingua originale al cinema Odeon (dal 14 al 26). Per la cronaca, la pellicola, girata anche in città, verrà presentata la settimana precedente all’Opera di Firenze in una mega preview esclusiva a cui sono invitate molte star di Hollywood insieme ai protagonisti. E ancora, il 24, sul palco dell’Obihall, spazio all’atteso ritorno della rocker PJ Harvey, mentre appena due giorni dopo (dal 26 al 30) gli appassionati del Cirque du Soleil avranno di che divertirsi con Varekai al Nelson Mandela Forum, una nuova produzione ambientata nel cuore di una foresta, in cima a un vulcano, in un luogo fantastico dove tutto è possibile. Nell’ambito del festival Superjazz, poi, da ricordare il 28 in Sala Vanni le improvvisazioni ipnotiche e la dinamicità degli Hobby Horse, la cui musica varca i confini di genere con influenze free jazz, ambient e rock con sprazzi di elettronica.


#Sport

Ottobre 2016 | 15

 Il calendario

 Pallanuoto

Ottobre si chiude col derby

la rari nantes riparte da gianni de magistris

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iamo appena agli inizi o poco più, ma ottobre potrebbe già rivelarsi un mese decisivo per il campionato viola. Dopo la gara di Torino contro i granata di Mihajlovic e la sosta per la Nazionale del nuovo ciclo targato Ventura, la Fiorentina torna in campo domenica 16 ottobre alle 12.30. Un pranzo che non vuol essere indigesto contro l’Atalanta, tra le mura amiche del Franchi. Una settimana dopo, domenica 23, la Fiorentina sbarcherà in Sardegna (questa volta al “canonico” orario delle 15) per l’insidiosa trasferta contro il Cagliari. Spazio poi al turno infrasettimanale, che vedrà gli uomini di Paulo Sousa – mercoledì 26 alle 20.45 – impegnati nella partita interna contro il Crotone. L’ottobre viola si chiude poi col derby dell’Appennino, in programma sabato 29 alle 18. Un “anticipo di lusso” da non sbagliare, quello contro il Bologna, per terminare il mese nel migliore dei modi. Buon ottobre viola a tutti. Lorenzo Mossani

 Gli avversari del doppio confronto

europa, il cammino viola passa da liberec Irene Delfino

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i chiama Milan, ma di cognome non fa Badelj. Curiosa coincidenza, i viola si troveranno di fronte Milan Baros il 20 ottobre allo stadio U Nisy di Liberec in Repubblica Ceca. È lui il terminale offensivo dello Slovan Liberec, ovvero l’ultima squadra che la Fiorentina affronterà nel girone di andata di Europa League. La punta del 4-1-4-1 che metterà in campo Jindrich Trpisovsky è la stella più brillante della for-

mazione, noto per essere stato il capocannoniere di Euro 2004 con cinque gol. Il secondo marcatore di tutti i tempi della Repubblica Ceca (e della Cecoslovacchia) dietro Jan Koller vanta nel suo palmares anche il titolo di campione europeo Under 21, conquistato nel 2002, e una Champions League vinta nel 2005 con il Liverpool. Ma a quasi trentacinque primavere potrebbe fare staffetta con il talento russo Komlichenko, riserva di lusso arrivata in prestito dal Krasnodar. Altro giocatore di rilievo

della squadra ceca è il centrocampista incursore Jan Sykora. Il ventiduenne ha fatto vedere di avere il piede caldo nei preliminari di Europa League, segnando una tripletta nel match di ritorno contro i ciprioti dell’Aek Larnaca. Di buon livello anche il portiere, il ventisettenne slovacco Martin Dubravka. Per il resto tanta curiosità nei confronti degli altri elementi della rosa, che avranno voglia (e l’occasione) di mettersi in mostra calcando il palcoscenico europeo, non lasciandosi sfuggire la preziosa chance di

farsi conoscere al grande pubblico proprio contro un avversario del livello della Fiorentina. Quindi attenzione, perché non esistono partite semplici in Europa, anche se non si chiama Champions League. Questo è il tranello in cui non deve cadere la squadra di Sousa. Visto che i “Modrobílí” (ovvero i biancoblù in lingua locale), alla terza partecipazione in Europa League in quattro anni, nel 2013 hanno già fatto lo sgambetto all’Udinese di Guidolin, vincendo i preliminari e accedendo così alla fase a gironi della competizione Uefa. Gli undici viola che scenderanno in campo il 20 ottobre allo stadio U Nisy e il 3 novembre al Franchi non dovranno insomma abbassare la guardia. Perché non bisogna dimenticare che il cammino verso Stoccolma, ancora lungo, per i viola passa inevitabilmente anche dalla cittadina situata sulle rive del fiume Neisse.

 Basket

una serie b coi colori di firenze

Scattato il campionato. Un derby inedito in città a un così alto livello

I

l viola della Fiorentina Basket, il bianco e il rosso del Pino Dragons: è una serie B con tutti i colori di Firenze quella che ha preso il via il 1° ottobre, per la prima volta nella storia con due squadre fiorentine e un derby inedito da giocare a un così alto livello, nel terzo campionato nazionale. Un motivo in più per (ri)appassionarsi alla pallacanestro gigliata. La Fiorentina resta in categoria grazie al ripescaggio che ha cancellato il verdetto del campo emesso nella passata stagione, un “anno zero” servito comunque a metter radici a Firenze e a far ripartire il progetto del presidente Massimo Piacenti e del gm Antonio Fagotti con nuovo slancio. Non sarà la favorita, ma nel lotto delle squadre in corsa per l’alta classifica del torneo 2016/2017 ci sono anche i “leoni” viola, forti di un mercato che ha rivoluzionato il roster e costruito un quintetto con Giacomo Bloise in regia, il bomber Davide Poltroneri, Andrea Longobardi e l’unico confermato Jacopo Valentini a dividersi i compiti sugli esterni, la

stazza di Davide Rosignoli vicino a canestro e una panchina ricca di talenti in erba sulla quale coach Giulio Cadeo (nuovo pure lui) potrà fare affidamento. Nessuno lo dice ancora per scaramanzia e prudenza ma, strada facendo, parlare di serie A2 potrebbe non essere più un tabù. Dal canto suo, il Pino Dragons ha già fatto la storia. Alla sua prima apparizione assoluta in serie B grazie al doppio salto dalla C Silver della passata stagione, la squadra del presidente Luca Borsetti va in campo per salvarsi, e non potrebbe essere diversamente per una neopromossa. Ma il potenziale per farlo bene e in fretta c’è tutto. Il play Diego Terenzi è arrivato per trovare la consacrazione, al suo fianco l’esperienza di Michele Magini e la solidità del giovane cresciuto in casa Andrea Filippi, con la stazza di Luca Marmugi e del figliol prodigo Lorenzo Galmarini tornato a Firenze per essere protagonista. Completano il lungo Amedeo De Martino, ultimo colpo di mercato, e il gruppo dei tanti giovani prodotti dal vivaio fiorentino, tutti orchestrati da coach Lapo Salvetti, confermatissimo dopo la promozione. Il 1° ottobre si è alzata la prima palla a due. La parola passa al campo. Andrea Tani

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on era mai retrocessa dal 1929. Anche la scorsa stagione, seppur scesa in serie A2, venne ripescata per l’ampliamento del massimo campionato da dodici a quattordici squadre. Quest’anno è diverso: la Rari Nantes Florentia, nata nel 1904, scende di categoria per la prima volta nella sua storia. E la “rifondazione” riparte da Gianni De Magistris. Il mito della pallanuoto fiorentina ha accettato di sedere sulla panchina della Rari con l’obiettivo di tornare subito in serie A1. “Sono felice, l’ho fatto per amore”, spiega lui. Che adesso dovrà far ripartire la squadra reduce da due campionati difficili. Cannoniere degli anni ‘70 e ‘80, campione d’Italia in biancorosso e del mondo in Nazionale, De Magistris era tornato alla Rari (che lasciò nel 1993) nel ruolo di direttore tecnico. Logico, dunque, che dopo la prima retrocessione della storia del club, il presidente Pieri abbia pensato a lui per ripartire. Sim.Spa.

 I Medicei

rugby, via alla nuova stagione

“F

irenze, preparati a una grande stagione di rugby!”. Questo il messaggio, forte e chiaro, che trapela all’inizio di una stagione che promette di infiammare il Padovani. In estate il presidente Lucibello e il suo staff hanno lavorato per rafforzare a tuttotondo la società, a partire dallo staff tecnico fino ad arrivare alla prima squadra. I Medicei hanno posto solide basi già nel loro primo anno di serie A e adesso l’obiettivo è quello di conquistare il campionato Elite e competere, il prima possibile, per il titolo, riportando Firenze e il rugby toscano nella posizione che gli spetta. “Il primo anno de I Medicei è andato bene, ma il nostro progetto è soltanto all’inizio”: così il presidente Giacomo Lucibello salutò la fine dello scorso campionato, lasciando intendere che in estate si sarebbe attuata una sorta di “rivoluzione” che avrebbe consegnato nelle mani esperte di coach Pasquale Presutti una formazione in grado di competere ad altissimi livelli. Il mercato ha visto tante partenze ma anche e soprattutto molti nuovi arrivi, voluti per alzare il tasso tecnico della squadra portando, a detta di molti esperti e addetti ai lavori, la compagine fiorentina a essere una delle favorite alla promozione finale. “La scorsa stagione ci è mancato un numero 10 in grado di fare la differenza – fanno il punto da I Medicei – abbiamo un ottimo giovane, Landini, ma dobbiamo dargli il tempo di crescere

e avere continuità. La ciliegina sulla torta del nostro mercato è il nuovo numero 10: Dan Newton, che nonostante sia giovane, ha già militato in top club e aiuterà i nostri giovani a crescere. Il più entusiasta del mercato è il nostro tecnico che ha collaborato assiduamente e costantemente al fianco del presidente per la costruzione di una squadra che ci permetterà di fare il salto di qualità. Il suo entusiasmo lascia ben sperare, è impossibile non fidarsi di un uomo della sua esperienza, vera e propria leggenda del rugby italiano, che in carriera ha vinto scudetti da giocatore e allenatore. Il movimento – viene spiegato ancora – sta crescendo, la città ha abbracciato da subito I Medicei e le partite hanno fatto registrare un notevole aumento di pubblico. Sono cresciute anche le iscrizioni al settore giovanile e questo dimostra che il lavoro paga. I Medicei possono diventare un punto di riferimento, più saremo bravi e più ne potrà giovare tutto il movimento rugbistico del nostro territorio. Ovviamente con gli sforzi effettuati dalla società speriamo che il seguito, quest’anno, sia ancora maggiore, e proprio per questo è stata realizzata un’altra tribuna per accogliere il maggior numero di tifosi, trasformando il Padovani in una vera e propria ‘torcida’ capace di trascinare alla vittoria i nostri giocatori”. Niccolò Dainelli


Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili

Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203 info@tommasino.org • www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531


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