Il Reporter Q3 - Ottobre 2016

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Periodico d’informazione locale. Anno X n. 43 del 3 ottobre 2016. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da CD produzione soc.coop. a r.l.

www.ilreporter.it  il giornale del tuo quartiere

Ottobre 2016

Anno X Ed. 43

Firenze Quartiere 3

Gavinana • Galluzzo • Firenze Sud

 Viale Giannotti

✎ Editoriale

“viaggio” nelle nuove case in legno

quel fiume (di memoria) che scorre Matteo Francini

O

cchi puntati sull’Arno. È il fiume fiorentino il “grande osservato” di queste settimane, tra iniziative e ricordi. Perché si avvicina sempre più il momento di girare il calendario, e il novembre che ci aspetta non sarà come tutti gli altri. L’inizio del mese, il 4 per la precisione, segnerà il cinquantesimo anniversario di una data che Firenze (e non solo) non ha dimenticato né potrà mai dimenticare.

Su per le scale del condominio Erp che sta per essere ultimato

☛ pagina 3

☛ SEgUE a pagina 13

cinquant’anni dopo la grande alluvione Sara Camaiora - Gianni Carpini

L

a pioggia non accennava a cessare, i corsi d’acqua si ingrossavano. E l’Arno straripò. Il resto è storia. Da quel 4 novembre ’66 sono passati cinquant’anni e ora Firenze si prepara a ricordare la sua grande alluvione. Che colpì la città dal centro alle periferie: adesso quei drammatici momenti rivivono grazie alle immagini raccolte per l’occasione. E grazie anche alle testimonianze di chi, quella giornata di mezzo secolo fa, la visse in prima persona, come alluvionato o come soccorritore.

☛ aLL’inTERnO

una nuova “casa” per il cinema

Il rione è uno dei più attivi: sono tante le persone che si prendono cura del territorio.

☛ pagina 2

nomi e storie, firenze “ribattezza” le strade Tra il 2015 e i primi nove mesi del 2016 un nuovo nome per ventisette vie e luoghi pubblici.

☛ SEgUE aLLE paginE 10-11

☛ pagina 9

viola, l’europa league allo “snodo” Liberec

“scantinando” torna in piazza ☛ pagina 14

da sorgane al galluzzo, gli angeli del quartiere

☛ pagina 4

☛ pagina 15

La famiglia italiana della frutta


2 | Ottobre 2016

Quartiere 3

#Primo piano

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 La Fondazione

sei anni da angeli: la carica dei duemila per difendere il “bello” di firenze  Focus

al parco e sull’ema, i sabati del galluzzo

U

na storia a parte la racconta il gruppo degli Angeli del Bello targato Galluzzo. Nato nella primavera del 2015 dall’idea dei residenti insieme al sostegno del presidente del Q3 Alfredo Esposito, il gruppo si ritrova tuttora il sabato e opera sia nel parco di viale Tanini che lungo il fiume Ema. Dei cinquantasei iscritti, una decina sono le persone che si occupano di togliere le scritte dalla scuola materna lungo il viale e dai casottini nel parco. I volontari sono intervenuti anche per ridipingere i giochi per bambini e le panchine, mentre con i ragazzi del liceo Rodolico sono state rimosse le scritte dalla loro scuola in via del Podestà. V.B.

Vanessa Bambi

Q

uando per recuperare la bellezza occorre solo un po’ di senso civico. Per poter continuare a essere una delle più belle città del mondo, Firenze deve essere amata continuamente dai fiorentini e non. Una realtà più piccola rispetto ad altre città, ma non per questo più facile da mantenere pulita e, dunque, vivibile. E a ricordarlo ogni giorno sono anche gli Angeli del Bello. Il 1° ottobre la Fondazione ha festeggiato i suoi sei anni di vita: oggi i volontari iscritti superano le duemila persone, operative con l’obiettivo di migliorare il decoro e la bellezza di Firenze. Gli Angeli del Bello fiorentini sono privati cittadini, scuole, università per stranieri, associazioni, aziende, persone dai 6 ai 99 anni di ogni colore ed estrazione sociale, fiorentini, toscani e non. Sono uniti da due passioni comuni – per Firenze e per l’ambiente urbano come scenario quotidiano di vita – e lavorano per preservarle e migliorarle. Quanto al quartiere 3 nello specifico – fanno sapere dalla Fondazione – è uno dei più attivi della città. Tante sono le persone che si prendono cura di tutto il territorio, da Sorgane al Galluzzo. I gruppi sono itineranti soprattutto nella zona di Gavinana-Sorgane,

mentre il Galluzzo ha un vero e proprio gruppo stanziale che si occupa dell’area. In quest’ultimo caso sono ben cinquantasei gli iscritti, molti under 30 (vedi anche focus in questa pagina). E gli interventi risultano numerosi e continui. Il prossimo, importante intervento in programma nel Q3, che prende il via in questo mese, è la piantumazione dei nuovi alberi offerti da GE & Oil – Nuovo Pignone dopo il disastro dovuto alla tempesta dell’estate 2015. Gli Angeli interverranno in tutta la zona di via di Villamagna, tra l’entrata del parco dell’Albereta e via Reims, cercando di valorizzarla grazie all’apporto economico dell’azienda che ha permesso l’acquisto degli alberi. Ma di “angeli” in più c’è sempre bisogno: a chi è interessato a diventarlo – sottolineano dalla Fondazione – basta scaricare l’apposito modulo dal sito www.angelidelbello.org, compilarlo e spedirlo all’indirizzo e-mail info@angelidelbello.org. L’iscrizione prevede il pagamento di dieci euro per la copertura assicurativa e il “kit del volontario”.

Gli Angeli del Bello al lavoro sulla Cupola nel parco dell’Anconella

Il quartiere 3 è uno dei più attivi: sono tante le persone che si prendono cura del territorio, da Sorgane a Gavinana

 Web

angelidelbello.org

MECHERINI s.n.c.

 I progetti

tra alunni e richiedenti asilo

S

ono sempre in fermento, gli Angeli del Bello, perché c’è sempre qualcosa da ridipingere o pulire, in varie vie o zone. Ma questo non rallenta, anzi alimenta, la continua nascita di idee per nuovi progetti che favoriscano anche la collaborazione e l’aiuto reciproco tra cittadini, incoraggiando l’integrazione. Una di queste iniziative, nata lo scorso agosto, coinvolge i richiedenti asilo stabiliti nella zona di Gavinana. Tramite la cooperativa “Il Cenacolo” e il Quartiere 3, “i ragazzi faranno attività con alcuni Angeli del Bello del quartiere, soprattutto nella zona di piazza Elia Dalla Costa – spiegano dalla Fondazione – questo perché è molto importante che si creino gruppi misti che operino non lontano dal luogo in cui vivono. Il progetto è solo all’inizio, in via sperimentale, ma ci impegneremo per averlo presto a regime, farlo proseguire anche in inverno e magari replicarlo in altri quartieri di Firenze. Ci impegneremo – aggiungono – a continuare anche con i nostri ‘Teen Angels’, ovvero il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole superiori, che acquisiscono crediti formativi partecipando alle nostre attività. Solo nello scorso anno scolastico abbiamo coinvolto sette istituti superiori, venti classi con dieci insegnanti per un totale di più di seicento ragazzi. E non ci fermiamo qui. Tra i progetti per il futuro che stanno a cuore al gruppo c’è quello di ripitturare la scuola elementare-media Papini, insieme agli alunni dell’istituto comprensivo del Galluzzo”. Progetti per continuare a credere nella bellezza come un aiuto per rispolverare il senso civico dei cittadini. V.B.

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Quartiere 3

#Primo piano

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Il reportage

Ottobre 2016 | 3

Nelle immagini, la facciata del condominio di viale Giannotti, il panorama dall’ultimo piano e gli impianti sul tetto della casa di via Traversari

viale giannotti, alla scoperta delle nuove case in legno Profumo di “baita”, energia fai-da-te e vista mozzafiato Serena Wiedenstritt

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na casa in legno in viale Giannotti. “Nearly Zero Emission” spiega il direttore generale di Casa Spa Vincenzo Esposito mentre ci accompagna su per le scale in legno ancora ricoperte di cartone che collegano i cinque piani del nuovo condominio Erp (di edilizia residenziale pubblica) che sta per essere ultimato, completando così la riqualificazione dell’area ex Longinotti. Il condominio ospita trentanove alloggi, di varia metratura, pensati per nuclei familiari da due a quattro persone, a cui si aggiungono altri sei appartamenti nella casa “gemella” di via Traversari. Gli appartamenti saranno pronti probabilmente entro la fine di ottobre. Per chi ci entra, come lo è stato per noi, la prima sensazione sarà quel profumo di “baita” del legno che compone la struttura dell’edificio. Una novità per Firenze, una sperimentazione anche a livello nazionale, con tanti vantaggi annunciati per i prossimi inquilini e, perché no,

anche per il pianeta. “Si tratta di una struttura perfettamente antisismica – dicono da Casa Spa – ma soprattutto a bassissimo impatto energetico, grazie a tanti piccoli accorgimenti: le pareti sono coibentate in modo da disperdere al minimo il calore d’inverno e il fresco d’estate e la facciata è schermata dalle logge delle terrazze, che fanno in modo che d’estate gli ambienti non si riscaldino”. L’innovazione riguarda anche la produzione di energia: il tetto è coperto da pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e da un impianto solare termico per il riscaldamento dell’acqua. Non ci sarà quindi bisogno del gas e quasi tutta l’energia necessaria per far funzionare le case verrà autoprodotta. La particolarità di una casa fatta con 2.500 metri cubi di pannelli di legno massiccio X-Lam tenuti insieme da quattrocentomila chiodi è anche la velocità con cui è stata costruita. Dopo lo stop ai lavori dovuto a problemi nel sottosuolo, la struttura di viale

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Giannotti è stata montata in settantuno giorni, poco più di due mesi. E a causa della necessità dei lavori sotto le fondamenta, gli appartamenti avranno a disposizione anche il posto auto interrato. Non solo, chi avrà diritto agli alloggi all’ultimo piano potrà godere di un panorama mozzafiato che mette in fila il campanile della chiesa di piazza Elia Dalla Costa con quello di Arnolfo. “Spero che chi abiterà queste case possa far tesoro di tutto quello che ci abbiamo messo, in termini di tecnologia, innovazione e attenzione all’ambiente”, auspica Esposito di Casa Spa, mentre il presidente del Quartiere 3 Alfredo Esposito e quello della Commissione Territorio Stefano Rigutini non possono fare a meno di manifestare la loro soddisfazione: “È il tassello che mancava per rendere questa parte del quartiere una delle più moderne, funzionali e accoglienti”.

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 La consegna

e le pareti “sorvegliano” il comportamento

chiavi in mano entro inizio 2017

“L

e case di domani saranno a consumo zero. Il mondo va nella direzione della sostituzione dei fossili con le rinnovabili, questo significa che dobbiamo riuscire a capitalizzare le risorse”. Esordisce così Maurizio De Lucia, professore ordinario di Sistemi per l’energia e l’ambiente presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, per spiegare una delle innovazioni che rendono l’edificio di viale Giannotti una sperimentazione a livello nazionale: gli appartamenti saranno dotati di sensori di flusso termico che informeranno su “cosa succede” in casa, rispetto a quanto calore i muri disperdono e quanto invece entra in casa. “I sensori sono affogati nelle pareti, hanno l’aspetto di mattonelle bianche, di metallo. Sono sottili pochi millimetri e possono essere scambiate per oggetti di arredo. Invece fanno in modo che le pareti stesse diventino strumenti di monitoraggio e sorveglino il comportamento termico dell’abitazione”, spiega De Lucia. S.W.

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P

ronti entro fine ottobre, chiavi in mano per gli assegnatari al massimo a gennaio 2017: “Una volta finiti i lavori negli alloggi, Casa Spa consegna le chiavi al Comune che procede con le assegnazioni, che prendono qualche settimana di tempo per la verifica dei requisiti – spiega l’assessore alla casa Sara Funaro – ad ogni modo entro inizio 2017 gli appartamenti saranno abitati”. Per viale Giannotti si procederà con la graduatoria, mentre per via Traversari verrà fatto un bando specifico: si tratta non di case Erp, ma di affitti calmierati da destinare a famiglie in emergenza abitativa con un reddito superiore a quello richiesto per le graduatorie Erp.


4 | Ottobre 2016

Quartiere 3

#Luoghi & persone

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 L’iniziativa

 San Felice a Ema

mercanti per un giorno, a gavinana e al galluzzo

là dove riposa eugenio montale

Torna “Scandinando” con un doppio appuntamento il 16 e 23 ottobre Sonia Muraca

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bbigliamento, accessori, scarpe, libri, giocattoli e pezzi di arredamento (anche vintage). Sono solo alcuni degli oggetti che, magari dopo essere rimasti a lungo chiusi in garage o in cantina, potranno trovare nuova vita in casa d’altri. Come? Improvvisandosi ambulanti per un giorno e rivendendoli. Il tutto nell’ambito di “Scantinando”, l’evento – già sperimentato nel quartiere in primavera – che consente ai residenti (e, in caso di disponibilità, anche a chi

vive altrove) di allestire veri e propri mercatini dell’usato. Un’iniziativa che, a Firenze come in altri comuni limitrofi, sta riscuotendo un notevole successo e che il Q3 ripropone ora in doppia sede, a Gavinana e al Galluzzo. Due, quindi, sono le date di questa nuova tappa autunnale: la prima è fissata in piazza Bartali il 16 ottobre, la seconda in piazza Acciaioli il 23 ottobre (in caso di pioggia, invece, si rimanda ad anno nuovo). Per prenotare una delle circa cinquanta postazioni (delle dimensioni

L’edizione di “Scantinando” che si è tenuta lo scorso aprile in piazza Bartali

di tre metri per tre) messe a disposizione gratuitamente in quelle giornate, si dovrà compilare l’apposito modulo e inoltrarlo via mail a quartiere3@comune.fi.it oppure consegnarlo a mano, agli uffici di via Tagliamento 4. Il termine ultimo per presentare domanda è il 9 ottobre per il mercato di Gavinana e il 16 per quello del Galluzzo. In entrambi i casi – viene spiegato – la presenza al banchino va assicurata per l’intera durata degli allestimenti (ore 9-18). Nell’arco della giornata sarà consentito effettuare una rotazione del personale “addetto alle vendite”, meglio se tra parenti, mentre non è possibile inoltrare più di una richiesta a famiglia. Costituisce, inoltre, un criterio vincolante l’estemporaneità della vendita: non a caso “sono esclusi dalla partecipazione gli artigiani e i commercianti a livello professionale – sottolinea il presidente del Q3 Alfredo Esposito – così come non è permesso vendere per conto terzi merce proveniente da negozi o, peggio, contraffatta. Si tratta di una manifestazione a portata di cittadino e dedicata esclusivamente a loro, un po’ per permettere di disfarsi della roba in eccesso, un po’ per socializzare e divertirsi nel provare un’esperienza nuova”. Una volta chiuse le iscrizioni, verrà comunicata ai richiedenti la possibilità di partecipazione all’iniziativa, privilegiando sia le richieste che arrivano dai residenti che l’ordine di ricezione delle domande. Infine, sarà compito degli “ambulanti per un giorno” ripulire lo spazio utilizzato, al momento di smontare il proprio banchino.

Deborah Macchiavelli

La chiesa di San Felice a Ema

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molti è nota la tomba di Ugo Foscolo, sepolto insieme ad altri personaggi illustri nella Basilica di Santa Croce, la stessa celebrata nei “Sepolcri”. Sconosciuta ai più, invece, è la sepoltura fiorentina di Eugenio Montale, nel cimitero di San Felice a Ema. Nonostante i natali genovesi e la morte avvenuta a Milano nel 1981, il poeta (di cui questo mese ricorrono i centoventi anni dalla nascita, avvenuta a Genova il 12 ottobre del 1896) scelse di essere tumulato accanto alla moglie Drusilla Tanzi, scrittrice milanese scomparsa nel 1963. Era “Mosca” il nomignolo che Montale utilizzò nei suoi scritti per riferirsi a Drusilla, così soprannominata per via dei grandi occhiali che portava. Occhiali troppo spessi, segno concreto della sua miopia, motivo per cui il poeta fu sempre pronto a offrirle il braccio. Per poi scoprire che, per quanto offuscate, le sole pupille in grado di osservare e capire il mondo erano state quelle dell’amata. La loro relazione cominciò proprio a Firenze. Era il 1929 quando il poeta si trasferì nella casa di Drusilla e di suo marito Matteo Marangoni, critico d’arte fiorentino. Dieci anni dopo i due si trasferirono nell’allora viale Duca di Genova, oggi viale Amendola: una nuova casa dove, durante l’occupazione nazista, la coppia ospitò numerosi amici, come Carlo Levi e Umberto Saba. Il periodo fiorentino si concluse nel 1948, quando Montale venne assunto al Corriere della Sera e i due si spostarono a Milano. Nel 1962, infine, le nozze, a cui seguì la scomparsa di Drusilla appena un anno dopo. Fu dopo la morte della moglie che Montale decise di interrompere un lungo silenzio poetico, durato ben dieci anni: un’elaborazione del lutto attraverso una nuova fase della sua poesia, che con la raccolta “Satura” raggiungerà una delle vette più alte della letteratura italiana. Un dichiarato omaggio alla moglie scomparsa, a cui Montale dedica i versi più sofferti e commossi: parole immortali offerte a chi, nonostante la vista offuscata, seppe cogliere la vera essenza della realtà.

PRONTO SOCCORSO GIURIDICO Il servizio di Pronto Soccorso Giuridico è attivo con l’obiettivo di fornire ai cittadini, tramite operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico gratutito sui problemi relativi alla convivenza civile e alle controversie che sorgono nella vita di ciascuno di noi: difficoltà matrimoniali, questioni di natura condominiale o immobiliare, locazioni, problematiche ereditarie, necessità di far fronte all’incapacità di un familiare di provvedere a se stesso. Lo scopo è fornire una prima e pronta consulenza informativa, per valutare assieme i casi in cui è opportuno rivolgersi ad un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo “sportello” sono le persone anziane le quali, vuoi per la difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda, vuoi per la mancanza di dimestichezza con le questioni legali, qui trovano un’ideale punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del servizio presso i Centri per l’Età Libera.

Ogni venerdì dalle ore 10.00 presso il Centro Dell’età Libera di via Carlo Bini 5 (tel. 055 4222119) e ogni martedì dalle ore 15.30 presso il Centro per L’Età Libera di Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto n.11 (tel. 055 4361076).

Cercasi volontarie appassionate di cucito per laboratorio di sartoria

Flo cooperativa sociale Orari: 9-15 · dal lunedì al venerdì 055.0462563


E-mail: quartiere3@comune.fi.it

Scade il 27 novembre

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, APERTO IL BANDO Dal 27 settembre è in pubblicazione il bando per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) che resterà aperto fino al 27 novembre La maggiore novità del BANDO ERP 2016 consiste nel fatto che la domanda per partecipare al Bando dovrà essere presentata esclusivamente on-line. Questo significa che i cittadini non dovranno utilizzare moduli cartacei da consegnare a mano o spedire per posta, perché tutta la procedura sarà gestita attraverso un processo informatico. Alla domanda on-line non dovrà essere allegata nessuna documentazione. A questo proposito si ricorda la necessità di munirsi delle credenziali per l’accesso ai servizi on-line, ribadendo che coloro che non dispongono di un computer o di un tablet né hanno una particolare dimestichezza con la tecnologia possono ricevere supporto e assistenza gratuita da parte di enti, organizzazioni sindacali, CAF e associazioni presenti sul territorio. Ecco l’elenco delle realtà a cui ci si può rivolgere.

Orari (telefonare per appuntamento): martedì ore 14-18; giovedì ore 8-14

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SEDI SINDACALI A DISPOSIZIONE PER AIUTARE NELLA COMPILAZIONE DELLA DOMANDA

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ACLI SOLIDARIETÀ

piazza di Cestello 3 • 055.283795 • firenze@acli.it

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firenze@unioneinquilini.it • Orari (telefonare per appuntamento): martedì, mercoledì e giovedì, ore 15-19

CONIA- FENAPI

via Sant’Angelo 17 • 055.753386 • conia.firenze@alice.it • Orari (telefonare per appuntamento): martedì, giovedì e venerdì ore 9-12 e 16-18 SICET

via Carlo del Prete 135 • 055.326901- 339.3090950 • sicet_ firenze@libero.it • Orari (telefonare per appuntamento): mercoledì ore 13-18, presso via Palazzuolo 114/R; venerdì, ore 13-18 presso via Carlo del Prete 135

PUNTI DI ASSISTENZA PER L’ACCESSO GUIDATO ALLA TECNOLOGIA INFORMATICA

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SUNIA

via delle Porte Nuove 15/A • 055.367904 - 055. 368573 • sunia@ suniafirenze.it • Orari (telefonare per appuntamento): da lun. a ven. ore 8.30-12.30 e 13.30-17

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UNIAT

via V. Corcos 15 • 055.7326199 - 339.5736776 • r.zanieri@ uiltoscana.it • Orari (telefonare per appuntamento): martedì, ore 9-12. (via V. Corcos 15) e 15-18 (via L. Alamanni 23); mercoledì, ore 10-12 (via L. Alamanni 23); giovedì, ore 15-18 (via V. Corcos 15); venerdì, ore 9-12 (via L. Alamanni 23) UNIONE INQUILINI

via dei Pilastri 4/R • 055.244430

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PATRONATO UIL

via Vittorio Corcos 15 • 055.7326199 toscana@pec.italuil.it • Orari: lunedì ore 10-12, martedì ore 10-12 e 18-19, mercoledì ore 18-19 CENTRO PENSIONATI BELLARIVA

Lungarno Aldo Moro 12 • 055. 679549 • cs.pensionati.bellariva@ gmail.com • Orari: martedì e giovedì, ore 16-19 CENTRO ANZIANI VILLA BRACCI

Stradone di Rovezzano 33 • 055.6911536 • villa.bracci@virgilio.it Orari: lunedì ore 9-12, martedì e giovedì ore 15-17, mercoledì ore 10-12 IREOS

via dei Serragli 3 • 055.216907 • info@ireso.org Orari: da lunedì a giovedì, ore 18-20 ACCADEMIA ALIPRANDI

via Ricasoli 22 • 055.289496 • info@ accademia-aliprandi.it • Orari: lunedì e mercoledì ore 15-19; venerdì ore 15-21

Tutti gli eventi

1966-2016: 50 ANNI DALL’ALLUVIONE Mostra alla scuola Kassel

Dal 14 al 21 ottobre, Scuola primaria Kassel, via Svizzera 9, Mostra fotografica Il Quartiere 3 e l’Alluvione, foto inedite di ieri e di oggi. Orario: dal lunedì al venerdì, ore 16.30-18.30, sabato ore 10-13

Omaggio alla Madonna

Sabato 5 novembre, ore 16, Chiesa di San Piero in Palco, piazza Cardinale Elia dalla Costa, Omaggio alla Madonna dell’Alluvione. A cura di Associazione Firenze Promuove, Parrocchia San Piero in Palco, con il patrocinio del Comune di Firenze-Consiglio di Quartiere 3. Presiede il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo

GLI INTERVENTI NELLE SCUOLE Il Comune ha attivato l’operazione “scuola sicura” che si articola in cinque punti:  interventi realizzati durante il periodo estivo nelle scuole presenti nei cinque quartieri della città (rifacimento dei bagni, abbattimento delle barriere architettoniche, installazione di barriere antirumore, rifacimento del controsoffitto) per quasi 6 milioni di euro;  indagini su elementi strutturali e non (solai, controsoffitti, elementi appesi) e esecuzione di prove di carico per verificare la staticità degli edifici;  un programma di collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e quella di Pisa per una valutazione dell’efficienza antisismica, sia degli edifici scolastici con struttura in cemento armato, acciaio o in muratura, di proprietà del Comune, sia degli impianti sportivi rilevanti;  dotazione di defibrillatori, anche nelle scuole senza palestre, con corsi ed esercitazioni su come affrontare situazioni di pericolo ed emergenza;  stanziamento di quasi 19 milioni di euro per ulteriori lavori negli edifici scolastici sia per interventi di manutenzione sia per indagini diagnostiche. Nelle scuole del Q.3 sono state eseguite indagini sullo stato dei solai (Pertini materna, Ximenes, Villani, Vittorino da Feltre, Sauro-Papini) e sulla tenuta degli elementi portanti (Acciaioli, Villani, Puccini). Inoltre è già stata finanziata la ristrutturazione dei servizi igienici nelle scuole Acciaioli e Sauro-Papini.

Servizi educativi

IL CASTORO: PRONTI PER UN NUOVO ANNO DI ATTIVITÀ

Ha riaperto Il 19 settembre ha riaperto la Ludoteca comunale“Il Castoro”gestito dalla Cooperativa Alambicchi. Uno spazio attrezzato dove bambini da 0 mesi a 11 anni e i loro genitori possono condividere momenti di gioco e socializzazione con la guida di educatori esperti. Tutti i giorni sono previsti laboratori di vario genere (musica, teatro, gioco danza, riciclo, costruzione di giocattoli, pittura e manipolazione) e anche spettacoli e feste. E poi ancora colori, materiali, giochi da tavolo, costruzioni, travestimenti, percorsi motori e tanto altro ancora! Venite a trovarci e consultate on line la programmazione mensile dettagliata http://educazione.comune.firenze.it/attivita_e_tempo_libero/extrascuola/ludoteche.html La partecipazione alle attività della ludoteca è gratuita e non è richiesta la prenotazione, basta solo fare l’iscrizione che è obbligatoria e anch’essa gratuita. Orario: mattina, lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, ore 10-12, giovedì e sabato, ore 10-12.30; pomeriggio: dal lunedì al venerdì ore 16.30-19. i Ludoteca Il Castoro, Piazza Bartali 3b • Tel. 055.6810517

SOCIALIZZAZIONE E SOSTEGNO SCOLASTICO Tutta mia la città è un centro di socializzazione e sostegno scolastico, dove i ragazzi possono migliorare il metodo di studio, scoprire nuovi interessi, fare amicizie e provare a realizzare le proprie idee. E' rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di 1° grado che abitano nel Q.3 o vi frequentano una scuola e si trova presso il Centro Giovani GAV, via Gran Bretagna 48. Dal 3 all’ 11 ottobre (da lun. a ven. ore 9-13, martedì e giovedì anche ore 15,30 -17) sono in programma le iscrizioni presso l'Ufficio Attività Educative Q.3, via Tagliamento 4. Nei giorni 13, 14 e 15 ottobre gli educatori saranno a disposizione delle famiglie, su appuntamento, presso il Centro Giovani per informazioni e presentazione del servizio. Il servizio prende il via il 17 ottobre e la partecipazione alle attività prevede un contributo economico da parte dei frequentatori, con il pagamento di una quota determinata mediante l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). i Tel. 055.2767738 • scuolaq3@comune.fi.it

Gioco d’azzardo

CONTROLLI, SANZIONI E UNA CAMPAGNA INFORMATIVA

Incontro pubblico al Circolo Vie Nuove

Venerdì 28 ottobre, ore 18, Circolo Vie Nuove, v.le Giannotti 13, A 50 anni dall’alluvione. Firenze patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, benefici e impegni. Incontro pubblico a cura di Quartiere 3 (Commissione Politiche Culturali), Vie Nuove, Spi Cgil, Centro Unesco. Interventi di Nicola Casagli (Università Firenze), Carlo Francini (Unesco Firenze), Marco Ciatti (Opificio delle Pietre Dure).

Lavori in corso

di Firenze, con la partecipazione degli Angelo del fango, del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e della Filarmonica Rossini

Vernacolo

Domenica 13 novembre, ore 16.30, Teatro il Palco, piazza Cardinale Elia dalla Costa 25. La Piccola Compagnia di Pelago presenta Tombola col morto ovvero Gli amori al tempo dell’alluvione. Commedia

brillante in vernacolo.

Il punto di vista dei ragazzi

Venerdì 18 novembre ore 16.30, Gavinuppia, via Gran Bretagna. Mostra di disegni sul progetto didattico L’alluvione cinquant’anni dopo: né Guelfi né Ghibellini, con la partecipazione delle scuole primarie e secondarie di primo grado del Quartiere 3.

A Firenze è scattato un giro di vite contro il gioco d’azzardo, grazie ad un’ordinanza che prevede riduzione degli orari delle sale giochi con vincita in denaro, nuovi limiti alle aperture, multe più salate (da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro) e maggiori controlli. Oltre a queste misure repressive l’amministrazione comunale è impegnata anche in un’intensa attività di prevenzione che coinvolge il mondo della scuola (dirigenti scolastici e insegnanti), le famiglie e altre Istituzioni cittadine (Regione, prefettura, Asl). Dal 5 settembre le sale giochi autorizzate (slot machines) possono essere aperte solo dalle 16 alle 22 (prima la fascia era 12-24); gli apparecchi con vincita in denaro presenti in luoghi diversi dalle sale giochi (bar, ristoranti, alberghi, rivendite di tabacchi, agenzie di scommesse, sale bingo, esercizi commerciali etc.) possono entrare in esercizio dalle 16 alle 20 (prima era possibile dalle 12 fino alla chiusura). Le video lottery durante il periodo di non funzionamento devono essere completamente spente. Queste limitazioni valgono anche per le sale biliardo e bowling che presentino al loro interno giochi con vincita in denaro. Sul fronte delle sanzioni, la nuova ordinanza prevede che i gestori che non rispettano le norme paghino multe più alte rispetto al passato: la sanzione minima passa da 25 a 200 euro, mentre il massimo di multa per i trasgressori resta pari a 500 euro. Il provvedimento individua anche limiti di distanza per l’apertura di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro. Questi infatti dovranno essere posti ad una distanza di almeno 500 metri rispetto a istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri socio ricreativi e sportivi o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio- assistenziale.


6 | Ottobre 2016

Quartiere 3

#Zoom

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

 Aperto in lungarno Ferrucci

un nuovo centro di distribuzione aiuti A provvedere a smistare i prodotti tra chi ne ha più bisogno è la Misericordia di Badia a Ripoli Sonia Muraca

B

iscotti, conserve, pasta, prodotti per bambini (ma non solo), cibo in scatola. È quanto contenuto nei trenta metri quadri dello spazio inaugurato il 3 settembre scorso al numero 49/a di lungarno Ferrucci. La proprietà dei locali è comunale, la loro gestione, invece, è a carico della Misericordia di Badia a Ripoli, che provvede a distribuire i prodotti tra chi ne ha più bisogno, nel Q3. Un deposito alimentare, dunque? Non proprio: piuttosto, si tratta di “un nuovo centro di distribuzione di aiuti – spiega il governatore Borghini – che va ad affiancare la nostra attività settimanale di consegna a domicilio di generi di prima necessità”. Fin dalla sua fondazione in Toscana, questa Misericordia è stata convenzionata con il Banco alimentare, fonda-

zione nazionale senza scopo di lucro che si occupa di raccogliere (e ridistribuire) le eccedenze alimentari. Attività poi ampliata, insieme alla Coop di Firenze Sud, la Rete di Solidarietà del Q3, il Quartiere e il Comune. In particolare, “le attività appena partite si svolgono su due giorni settimanali”, spiega il responsabile Bavazzano. La novità sta nella modalità di approccio al servizio: “Qui non siamo noi a portare a casa i pacchi – continua – ma sono i richiedenti a venire a fare la spesa. Gli idonei ci vengono segnalati dai servizi sociali e dalle parrocchie, oppure abbiamo conoscenza diretta della loro situazione di difficoltà”. I prodotti, invece, arrivano dalle raccolte alimentari nei centri commerciali, dalla Coop oppure dalle donazioni di privati.

Biscotti, pasta, articoli per bambini e non solo: è quanto contenuto nello spazio inaugurato a settembre

 Chalet Fontana

riaperto l’orto dove fare la spesa

H

a riaperto i battenti lo scorso mese, dopo la pausa estiva, il biomarket allestito nel giardino dello storico locale fiorentino Chalet Fontana dall’azienda agricola Lo Stento nel viale dei Colli. Ogni sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 fino alle 18.30, e dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 20 su prenotazione (noafoodfirenze@gmail.com), l’orto bioattivo nel giardino dello Chalet Fontana, dove si coltiva con il metodo Noa Food (una coltivazione basata su uno studio dell’Università di Pisa con pratiche innovative per preservare l’ambiente e generare prodotti con qualità organolettiche più elevate), tornerà a essere un mercato ortofrutticolo dove poter raccogliere e acquistare insalata, lattuga, bietole, cicoria, pomodori, zucchine, cetrioli, erbe aromatiche e altro ancora. Tra le sue caratteristiche, quella che i clienti possono scegliere i prodotti direttamente nell’orto, con i responsabili dell’azienda agricola che provvedono poi a cogliere la verdura. “Siamo entusiasti di poter riprendere l’attività – hanno spiegato i promotori del progetto Noa Food Federico Cassi e Chiara Conti – dopo il successo registrato nella prima fase. Tanti fiorentini hanno voluto assaggiare i prodotti nati da una coltivazione in grado di coniugare il rispetto della natura e la produzione di cibo di alta qualità”.


Quartiere 3

#Zoom

Gavinana . Galluzzo . Firenze Sud

Ottobre 2016 | 7

 Focus

 Su il sipario

teatri, l’autunno dà il via alla stagione Cartelloni, spettacoli e corsi ai nastri di partenza: ecco alcune delle proposte in calendario nella zona Valentina Veneziano

Il quartiere offre diversi appuntamenti interessanti e una scelta variegata nell’ambito del teatro

L’

autunno è arrivato, poi toccherà anche all’inverno. Stagioni che si portano dietro il loro carico di rituali, per far dimenticare (quasi) dell’estate. Uno di questi è il piacere di andare a teatro. E il quartiere 3 offre diversi appuntamenti interessanti in programma, così variegati da avere l’imbarazzo della scelta. Come succede ad esempio al teatro Reims (in via Reims 30). La stagione teatrale 2016-17, che parte il 22 ottobre, vanta un cartellone all’insegna del divertimento con alcune commedie come “La Strana Coppia”, “Le Sorelle Omicidi” e “Pigiama per sei”. Poi un classico intramontabile come “Benvenuti in Casa Gori” di Alessandro Benvenuti e Ugo Chiti, la commedia romantica e divertente “A Piedi Nudi nel Parco” e “La porti un Bacione a Firenze”, che conclude la stagione nel mese di aprile. Altra realtà del quartiere è il teatro Lumière (via di Ripoli 231). Tanti,

anche in questo caso, gli eventi in cartellone: si contano ben diciotto rappresentazioni a partire da sabato 8 ottobre, con la replica del successo “La parola ai giurati” della compagnia Seconda Volta. A novembre andranno poi in scena “Chi ha paura di

Virginia Woolf?” e “La grande Magia” di Eduardo De Filippo. Tra gli spettacoli in programma nel 2017 sono presenti “Sono una donna laceroconfusa”, “Ricette d’amore”, “Sole sei bottiglie”, “Camere da Letto” e “Mammamiabella!”, con la regia di Elena

Sofia Ricci. E ancora, fra gli spazi presenti sul territorio c’è anche il teatro Everest (in via Volterrana 4/b), che propone la commedia “Il povero Piero” il 15 ottobre, “Addio Tabarin” il 20 novembre, “La Traviata” il 4 dicembre e “Festeggiando Santa Lucia” il 17

dicembre, in cui gli artisti locali, dai sei ai sessant’anni, si cimenteranno nelle loro passioni. Tra le associazioni che svolgono i loro corsi al teatro Everest troviamo quella di Arte e Movimento “Il Tango delle Civiltà”, che tiene lezioni di teatro e movimento per bambini e adolescenti il mercoledì pomeriggio. Poi la Scuola del Teatro a Manovella, che accoglie sia allievi principianti di qualsiasi età che chi possiede già conoscenze avviate nell’arte scenica. Sono presenti nel programma 2016-17 il “Corso formativo del mestiere dell’attore” (il martedì alle 21), il “Laboratorio recitazione adolescenti” dai 14 ai 17 anni (il martedì alle 19), vari corsi di doppiaggio divisi per livello (Base il lunedì alle 21, Livello 2 il mercoledì alle 19 e Livello 3 il mercoledì alle 21) e il corso “Preparazione provini & audizioni” (da concordarsi con gli allievi).

giovanni nannini e adelaide foti, due personalità legate al reims

C

ostruito nel 1976, il teatro Reims è situato nel quartiere di Gavinana e può ospitare quasi trecento persone. È legato a due grandi personalità. La prima è quella di Giovanni Nannini, interprete di teatro in vernacolo e di film celebri come “Totò cerca pace”, “Le ragazze di San Frediano”, “Berlinguer ti voglio bene” e “Un tè con Mussolini”. La seconda è quella di Adelaide Foti, attrice, scrittrice, regista e insegnante teatrale fiorentina e presidente dell’associazione culturale Teatreria di Firenze. V.V.


#Focus

8 | Ottobre 2016

 Quattrozampe

cannella e gli altri, i cani in corsia (e non solo) Sono sempre di più gli ospedali e i reparti dove vengono portati avanti progetti di pet therapy Sara Camaiora

A

l Meyer, Cannella è entrato nel cuore di tutti, pazienti e operatori sanitari. E a un anno dalla sua scomparsa, tutti lo ricordano con affetto. Era un cane, uno dei primi a varcare la soglia dell’ospedale pediatrico. Qui la pet therapy è una realtà dal 2002, in ogni reparto (esclusi allergologia e trapianti), esperienza pionieristica a Firenze e in Italia. E ora sono diverse le strutture in città dove viene praticata. “Abbiamo uno stringente protocollo igienico sanitario. I nostri cani non sono addestrati, diciamo piuttosto ‘educati’, hanno precise caratteristiche caratteriali, socievolezza ma anche autocontrollo, e c’è una relazione consolidata con gli accompagnatori”, spiega Francesca Mugnai, presidente dell’associazione Antropozoa, che porta avanti il progetto.

Tranquillità, allegria: sono le reazioni che i cani suscitano nei piccoli pazienti. “I bambini migliorano il loro umore, si calmano, ad esempio con un prelievo provano meno dolore. Può sembrare strano, ma al pronto soccorso ci sono state mamme che per la prima volta hanno fatto interagire i loro bambini con i cani”, aggiunge. A Careggi da gennaio è partito un progetto di pet therapy nella rianimazione d’emergenza. I cani qui erano già arrivati in reumatologia, grazie allo studio pilota della dottoressa Ginevra Fiori, per pazienti affetti da sclerosi sistemica. La sperimentazione in rianimazione, condotta dalle dottoresse Manuela Bonizzoli e Laura Tadini, coinvolge quattordici pazienti, coscienti o parzialmente coscienti, e si avvale della collaborazione della Scuola nazionale cani guida per

ciechi di Scandicci. Così, per i cani Zeus, Orsa, Nuvola, Guido, Olga e Mariolino e i loro conduttori si sono aperte le porte di questo reparto. Le sessioni sono personalizzate e si svolgono all’interno del box di degenza, direttamente al letto del paziente, nel rispetto scrupoloso di un protocollo igienico-sanitario. “Abbiamo riscontrato nei pazienti, oltre alla netta riduzione della paura, un’enorme spinta motivazionale: aumenta la voglia di recuperare per tornare a casa, dove magari ad aspettarli c’è proprio un cane”, illustra la dottoressa Tadini. Cani ma non solo, anche altri animali sono arrivati all’ospedale di Ponte a Niccheri, in psichiatria, dallo scorso aprile. “Il paziente psichiatrico ha difficili capacità di comunicazione con il mondo esterno: l’animale facilita le relazioni interpersonali, oltre all’effetto

calmante”, spiega Giovanna Carlini, responsabile dell’Accademia cinofila fiorentina che si occupa del progetto e ne porta avanti altri, come al Sert della Asl di Santa Rosa. “Al Sert abbiamo at-

tivato sia un progetto di gruppo con dieci ragazzi che altri individuali. L’animale li responsabilizza, sanno che devono comportarsi in un certo modo sennò si distacca”, prosegue. E non solo in

corsia: con il progetto “Mi fido di te”, l’associazione cinofila “Il segno di Fido” ha portato il cane Apus a Solliccianino, con un primo ciclo di incontri dedicato alla cultura cinofila.

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L’iniziativa

bye bye auto, a scuola si va a “piedibus” Sonia Muraca

Dolcetto o scherzetto? Streghe, magie, fantasmi dispettosi e il tutorial

per una zucca da paura: guida ad Halloween 2016 ☛ pagina II

Una

al giorno

Teatro

occhio alla vista, fin da bebè

bimbi attori, tutti in scena! ☛ pagina III

Il Meyer risponde

Tempo libero

O

cchi e bambini: quando fare la prima visita, a quali sintomi prestare attenzione? Ne parliamo con il dottor Roberto Caputo, direttore dell’Oftalmologia pediatrica del Meyer. Dottore, quando la prima visita dall’oculista? In Toscana alcuni screening oculari sono già previsti di routine alla nascita e nei bilanci di salute dei pediatri. Al compimento dei tre anni viene fatto a tutti i bimbi un primo controllo della vista. Se si nota qualche positività ai test, è il pediatra stesso a rinviare allo specialista. Cosa fa il bambino che non vede bene? Alcuni comportamenti evidenziano un problema palese, come se si storce l’occhio, altri sono più velati, come quando il bambino accusa frequenti mal di testa o assume posture insolite quando legge, disegna o guarda la tv,

oppure se c’è una forte lacrimazione. L’assenza di sintomi, però, non è sempre determinante: se un bimbo non vede da un occhio dalla nascita, non lo dirà e non se ne accorgerà perché per lui il mondo è fatto così. C’è poi da considerare il fattore familiarità: può influenzare dalla miopia a questioni più importanti, come glaucoma e cataratta. Sei anni, inizia la scuola. Un momento cruciale? È qui che i difetti più lievi vengono identificati, come quando il bambino non vede nitidamente la lavagna. In linea di massima i momenti fondamentali per i controlli sono: alla nascita, a tre e a sei anni. S.W.

il gioco dell’oca horror style ☛ pagina IV

Ricetta

w le polpette da buongustai ☛ pagina IV

Per le mamme

Libri e vestiti nei mercatini per “ricicloni” Serena Wiedenstritt

L’

usato per bambini? Va di moda. Al mercatino o al conto vendita, dove oltre al giubbotto di marca si trovano il passeggino low cost e lo scalda biberon. I prezzi sono dimezzati, la qualità è assicurata dalla mamma accanto, con cui si può anche imbastire un proficuo baratto. Si chiama “swap” quando si fa nel corso di una cena fra amiche e permette di liberare spazio negli armadi e portarsi a casa qualche indumento utile per la prole. Si chiama conto vendita quando avviene in negozio. Numerose le catene, come ad esempio BabyBazar e Secondamanina, ma non solo, che ritirano abbigliamento, giocattoli e accessori per bambini, li tengono in vendita per un periodo a prezzo scontato e se li vendono ti danno i soldi. Per chi ci porta le cose, possono rappresentare un guadagno su qualcosa che altrimenti farebbe la polvere in cantina. Per chi cerca un capo

o un oggetto specifico, possono essere il luogo giusto dove trovare “di tutto di più” a prezzi onesti e in buone condizioni. Buone almeno da superare una stagione, prima che i bambini crescano e cambino – di nuovo – taglia. Da non dimenticare poi i “sempreverdi” mercatini. Tra gli appuntamenti storici per le mamme di Firenze e circondario c’è quello che si tiene alla Casa del Popolo di Colonnata ogni terzo sabato del mese, organizzato da Mamme Amiche, che ha esportato il modello Colonnata anche a Campo di Marte e Scandicci (info su mammeamiche.org). Restano valide alternative anche i periodici “svuota cantina” che illustrano molto bene come, alla fine, in cantina ci finiscano soprattutto le cose degli ex bambini.

“P

er i bimbi è un po’ come andare in gita, perché si ritrovano tutti insieme e, soprattutto, assaporano un senso di autonomia, magari tenendo per mano il compagno di scuola poco più grande anziché babbo, mamma o i nonni”. A raccontarlo è Marco Berretti, “autista” di un mezzo di trasporto scolastico ecologico: il Piedibus. L’idea – realizzata da Comune, Legambiente e Uisp – prevede di accompagnare a piedi i bambini a scuola, al mattino, per promuovere la mobilità sostenibile, gli stili di vita sani e la conoscenza del territorio. Un progetto già sperimentato in alcune primarie del Q4 e che, dal 15 settembre, è sbarcato anche nel Q5, inaugurando l’anno scolastico 2016-17. La prima (nuova) adesione è arrivata dalla “Mameli” di Novoli: è lì che, dopo l’edizione pilota di giugno (con tanto di compilazione online di questionari di gradimento da parte dei genitori), si è deciso di partire con una tratta soft, di soli 500 metri (ma destinati ad aumentare), in modo da abituare i bimbi alla novità. Ci si dà appuntamento alle 8, in piazza San Donato, e si arriva a scuola in dieci minuti.

PER I LETTORI IN ERBA  redazione@ilreporter.it  www.ilreporter.it #ilreporterdeipiccoli


II | Ottobre 2016

#Lo speciale

L’appuntamento

una notte magica tra streghe e fantasmi

La passeggiata nei luoghi del mistero e il laboratorio per vere fattucchiere: gli eventi di Halloween “a prova di coraggio” Guenda Gonnella

li di pipistrello, filtri magici e mummie che camminano. Siete pronti per la sera di Halloween? Nella giornata del 31 ottobre e nel weekend precedente alla festa, a Firenze le cose da fare non mancheranno. Dalle colazioni a prova di zombie ai laboratori per apprendisti stregoni, ce ne sarà per tutti i gusti. Ecco allora alcune possibilità. Un tour all’insegna della paura per le vie del centro è quello proposto dall’associazione Tre Passi per Firenze. Il giorno di Halloween, dalle 19 alle 21, una carovana di grandi e piccini sarà accompagnata da alcuni “ciceroni del brivido” nei luoghi delle leggende fiorentine: da Palazzo Vecchio, che si dice popolato dal fantasma del condottiero Baldaccio d’Anghiari, al Palazzo Nonfinito, chiamato così perché non è mai stato completato “per colpa di Belzebù” (info@trepassiperfirenze.com). Due, invece, gli eventi speciali organizzati per l’occasione dai Musei civici fiorentini e l’associazione Mus.e. Si parte con il laboratorio tematico “Identikit di una strega” in programma il 31 ottobre alle 16.30 al Museo di Palazzo Vecchio, dove i bambini dagli 8 ai 12 anni potranno creare la propria immagine di strega. Rappresentate abitualmente come donne vecchie e brutte e con il naso adunco, si scoprirà che in realtà le streghe non sono tutte uguali e soprattutto – udite, udite! – non sempre sono cattive. Si prosegue, sempre il 31 ma alle 18, con una conferenza sulle “Streghe nell’età moderna” dedicata agli adulti e ai ragazzi un po’ più grandi, accompa-

gnata da una pièce teatrale che metterà in scena, tra le altre cose, la storia di una presunta strega di Certaldo (www.musefirenze.it). A intrattenere i bimbi alla libreria Libri Liberi di via San Gallo ci penserà il temibile Gallestein, dottore, alchimista e amante di strani e paurosi esperimenti, rivisitazione “in piume” del famoso Frankestein di Gene Wilder. Gallestein proverà a trasformare la mascotte di casa, il Gallo Achille, e chiunque si trovi sulla sua strada, in tanti piccoli e paurosissimi FrankeGallo. Giochi, scherzi, dispetti e travestimen-

Il trucco

zombie sarà LEI! Non c’è festa di Halloween senza un bel travestimento e un trucco ad effetto. Per sembrare uno zombie da film dell’orrore, bastano pochi ingredienti e poche mosse. Provateci da soli (ovviamente con l’aiuto di un adulto)! Per prima cosa stendete sul viso una mano di cerone bianco per trucchi: lo potete trovare nei negozi di giocattoli, oppure in alternativa un fondotinta chiaro che potete chiedere alla mamma. Sempre alla mamma, chiedete in prestito un ombretto scuro oppure una matita nera per il trucco: disegnate intorno agli occhi dei cerchi e poi colorateli sfumandoli verso l’esterno, in stile “panda”. Con la matita nera, potete tingere le labbra oppure tracciare da un lato e dall’altro della bocca una linea orizzontale che arriva fino quasi alle orecchie. Lungo questa linea, tratteggiate delle piccole linee verticali, così da ottenere un terribile “effetto cicatrice” che potete replicare anche in altre parti del viso. Per finire, disegnate sul naso un triangolo nero con la punta girata in su, verso la fronte. Fatto? Siete pronti per un Halloween spaventoso!

ti gli altri ingredienti del pomeriggio “del terrore” (info@libriliberiofficine. it). Quale luogo è più suggestivo di un antico e inespugnabile carcere, in vista della notte del “terrore”? È il caso del Museo del Bargello, un tempo luogo di reclusione per galeotti, che nella giornata di domenica 30 ottobre sarà teatro di un itinerario tra l’arte all’insegna del mistero per bimbi e famiglie. “Una passeggiata dalla notte all’aurora” è il titolo dell’iniziativa, elaborata dai dipartimenti Educazione e Ricerca area scuola e giovani delle Gallerie degli Uffizi

in collaborazione con l’associazione di genitori contro le leucemie e i tumori infantili “Noi per Voi Onlus”. Meta del tour, opere come il Giasone scolpito da Francavilla e il David e il San Giorgio di Donatello, che spingono ad affrontare e vincere le paure umane da cui non sono immuni nemmeno gli eroi della tradizione mitologica e biblica (uffizigiovani@beniculturali.it, www.noipervoi. org, 055.284272). Anche al negozio di giocattoli Parpignol di via Tavanti 8E, quella di Halloween sarà una giornata “horror”, con tanti giochi e attività a

tema per piccolissime streghe e pestiferi stregoni. Festa anche all’Sms di Rifredi, dove proprio grazie alla collaborazione con Parpignol, i bambini del quartiere avranno a disposizione moltissimi giochi “da paura” per festeggiare a dovere. Grande fermento per l’appuntamento con la notte delle streghe nelle ludoteche comunali, tra spettacolini “spaventosi” e attività ludiche e didattiche. Tra queste, da segnalare il doppio laboratorio “Streghe fantasmi e pipistrelli” in programma alla Tana dell’Orso di viale De Amicis il 20 e il 29 ottobre, aperto ai bimbi dai 5 ai 10 anni. Tutto il programma delle iniziative sul sito educazione.comune.firenze.it nella sezione “ludoteche”. Colazione da campioni, ma soprattutto da zombie e rigorosamente in maschera, è in calendario sabato 29 all’Hard Rock Cafè di via dei Brunelleschi: dalle 9.15 alle 11.15 buffet all’americana per le famiglie con animazione a tema di Martina Carrai (prenotazioni: 055.277841, florence_sales2@hardrock. com). La sera del 31, invece, festone di Halloween per grandi e piccini con dj set di De Mario. E non mancherà la solidarietà: per ogni menù, due euro saranno donati alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto. Cena a tema e spettacolo da “urlo” anche al circolo Arci “Paolo Pampaloni” di via Maccari all’Isolotto. E una festa da “pelle d’oca” per famiglie è in programma al circolo “Vie Nuove” di viale Giannotti (www.arcifirenze.it). Per chi, invece, fosse disposto a valicare i confini della città pur di vivere una notte all’ultimo brivido, la meta può essere Borgo a Mozzano, tra Lucca e la Garfagnana, che ogni anno chiama a raccolta migliaia di persone con spettacoli e percorsi di paura animati da trabocchetti e figuranti (www.halloweencelebration.it).

Il tutorial

zucca da brivido? ECCO IL “FAI DA TE” alloween è “dolcetto o scherzetto”, i costumi spaventosi, ma soprattutto è la famosa zucca intagliata, la Jack o’lantern. Tutto diventa gioco in questa magica notte. Ecco quindi come iniziare a festeggiare con i più piccoli trasformando una “innocua” zucca in un mostro pauroso. Tutto andrà fatto sotto l’attenta supervisione degli adulti e ai piccoli spetterà il divertente compito di sporcarsi le mani. Per prima cosa comprate una zucca per Halloween, le vendono nei supermercati. Quelle per

uso alimentare non sono adatte perché più dure e irregolari. Mettete la zucca su un piano rigido, meglio con dei giornali per evitare di sporcare troppo. Tagliate la parte superiore (la calotta) in maniera circolare e mettetela da parte. Ora, insieme ai bimbi, svuotate la zucca aiutandovi con un cucchiaio o con le mani. Togliete bene i semi e la polpa. Nel passaggio successivo spazio alla creatività: con una matita disegnate due triangoli rovesciati per gli occhi, uno per il naso e una bocca sdentata e paurosa, poi (tenendo lontani i bambini) intagliate

accuratamente e infine asciugate dentro e fuori con un panno. La zucca è quasi pronta, manca solo la candela. Vanno bene anche quelle piccole e piatte. Posizionatene una alla base della zucca e chiudete con la calotta. Il gioco è fatto, spegnete le luci. Che Halloween abbia F.D.L. inizio.


#Accade in città

Ottobre 2016 | III

IN SCENA

LA COMPETIZIONE

se la corsa è “diabolica”

bimbi attori, su il sipario

i sarà da correre (e saltare) il 22 ottobre all’Ippodromo del Visarno, al parco delle Cascine, in occasione della Baby Inferno Run, la versione in formato kids dell’Inferno Run, in partenza alle 9 e aperta a tutti i bambini tra i 6 e gli 11 anni.Per chi non la conoscesse, l’Inferno Run è una corsa a ostacoli, sia naturali che artificiali, come balle di fieno, fango, corde, funi elastiche e assi di equilibrio, pensata per un doppio pubblico. Da un lato dilettanti alle prese con la loro prima “obstacle race” tutta cittadina, dall’altro professionisti pronti a sfidarsi per il titolo di campione italiano Mud Run, di cui l’Inferno rappresenta una tappa. Ma la vera novità è che si è ormai trasformata in un evento adatto anche alle famiglie. La Baby Inferno nasce nel 2015 “su input dei figli di alcuni organizzatori desiderosi di sfidarsi su un percorso simile, ma appositamente pensato per loro”, spiega Elisabetta Perasole, una delle organizzatrici della corsa fiorentina. Una voglia, quella di correre tra fango e ostacoli, con il permesso di babbo e mamma, condivisa da oltre sessanta bambini nella prima edizione di Cenaia (Pisa), poi diventati 150 al

ronti, attenti, in scena! Nel mese di ottobre si alza il sipario su tanti laboratori di teatro in città a misura di bambino. Più che corsi di recitazione sono veri e propri giochi per familiarizzare con il palcoscenico. A livello generale gli incontri si tengono una volta a settimana, durano tra i sessanta e i novanta minuti, il costo è intorno ai cinquanta euro al mese e spesso c’è la possibilità di una lezione di prova. Il “viaggio” sulle scene parte adesso per finire a maggio con il saggio finale. In cartellone ci sono tante proposte, ne abbiamo selezionate alcune. Iniziamo dal teatro di Ponte a Mensola, tra Coverciano e Settignano, dove l’associazione MalD’Estro insieme a Faliero Pucci OFF, organizza corsi di creazione teatrale, con tre diversi percorsi a seconda dell’età: per i piccolissimi dai 3 ai 5 anni, per la fascia 6-11 e per gli over 12. Nel caso dei “pulcini” gli incontri sono incentrati soprattutto sulla psicomotricità, con i più grandicelli si lavora invece sulla messa in scena e sulla drammatizzazione di una storia, mostrando anche le basi dei “ferri del mestiere”: costumi, trucchi, luci e scenografie (matiasendrek@ gmail.com). Sempre nello stesso quadrante della

Torna l’Inferno Run, per baby corridori dal “fisico bestiale” suo secondo ciak, al parco dei Renai di Signa. Un numero che rappresenta il limite massimo di iscritti, ammessi alla partecipazione sia come singoli che in gruppo. Il percorso, naturalmente, è separato (e molto più soft) rispetto a quello degli adulti: sono trecento metri scarsi (contro gli otto chilometri di ghiaccio, fango, prove d’equilibrio, passaggi in acqua e tiro a segno dei senior), in cui i corridori junior dovranno affrontare un mare di ostacoli. E come ogni sfida che si rispetti non mancheranno i premi, tra cui una maglia ufficiale dell’evento e una medaglia. Per i genitori che gareggiano (a partire dalle 11) sarà possibile usufruire fino alle 17 del servizio baby sitter. Le iscrizioni alla Baby Inferno e al servizio baby sitter sono obbligatorie e si effettuano online o direttamente sul posto (info: www.infernorun. it). Il costo è di dieci euro per ogni servizio: il ricavo verrà interamente devoluto alla Fondazione Tommasino Bacciotti, che sostiene la ricerca oncologica pediatrica e progetti di accoglienza e supporto alle famiglie con bimbi malati. Alla stessa onlus sarà destinata anche parte degli incassi della corsa per adulti e il 30% del fatturato S.M. delle postazioni massaggi.

Via ai corsi di teatro, dedicati a chi sogna il palcoscenico città, a San Salvi, la compagnia Chille de la balanza propone il laboratorio “Voglio fare teatro” dedicato ai bimbi tra i 6 e i 10 anni, ogni martedì pomeriggio, privilegiando il gioco come occasione di apprendimento (055.6236195, www.chille. it). Spostandosi a Firenze sud, al Teatro Reims, dal 17 ottobre prendono il via i corsi per bambini tra gli 8 e i 13 anni: c’è il percorso base, ogni mercoledì, e quello avanzato il giovedì (www.compagniaprosa.com). E ancora, nella zona di Brozzi e Peretola ci sono i corsi al Teatro delle Spiagge di via del Pesciolino. L’associazione Teatri d’Imbarco permette di imparare su un vero palcoscenico: il lunedì i corsi per i piccoli tra i 5 e i 10 anni, il mercoledì per la fascia d’età 11-14. Si aggiungono poi gli incontri del martedì per i ragazzi dai 15 ai 18 anni (055.310230, www.teatridimbarco. it). Chi sogna un futuro da attore, può rivolgersi altrimenti all’associazione Backstage Teatro: dalla prima settimana di ottobre, via ai corsi di recitazione per bimbi e ragazzi presso la sede Aics di via Luigi la Vista 1/B alle Cure. Il lunedì pomeriggio laboratorio per i bambini tra i 7 e i 12 anni, il venerdì tocca invece ai ragazzi dai 13 ai 19 anni G.C. (backstageteatro@gmail.com).

Compleanno? Occasione? Natale?

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#Il Reporter dei piccoli

IV | Ottobre 2016

HALLOWEEN IS COMING! PRONTI... VIA!

23.

Fai una risata da strega

di Enrica Della Martira

POLPETTE IN CROSTA DI PISTACCHI A chi non capita di avere degli avanzi di carne dal giorno precedente? Non buttateli, ma divertitevi in cucina con i bambini e trasformate i vostri avanzi in succulente polpette! In questo caso sono ricoperte da una crosta di pistacchi tritati che le trasforma in buffe palline verdi.

Fai saltare il turno a chi vuoi tu

HAI VINTO! Fai la mummia

Tagliate l’arrosto a pezzetti e mettetelo a frullare brevemente nel robot da cucina. Prelevate la carne dal robot e sostituitela con la mollica di pane ammollata nel latte, il prezzemolo, la menta, l’uovo, il parmigiano e un pizzico di sale e pepe. Frullate tutto insieme, poi rimettete dentro la carne e frullate ancora un attimo per amalgamare gli ingredienti. Assaggiate ed eventualmente regolate di sale. Sciacquate il bicchiere del robot, asciugatelo e usatelo per ridurre in granella fine i pistacchi. Formate le polpette e passatele nella granella, sistematele su una placca da forno, sporcatele con un filo d’olio e infornate a 180 °C ventilato per 10 minuti. Buon appetito!

Vai alla casella 15

Torna alla casella 2

9.

20.

Ingredienti per 2 persone: • 400 gr di arrosto del giorno prima • 100 gr di pistacchi • la mollica di 2 fette di pane • ½ bicchiere di latte • 3 cucchiai di parmigiano grattugiato • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato • 1 cucchiaio di menta tritata • 1 uovo • sale • pepe • olio d’oliva

IL LABIRINTO Fai una smorfia

11. Stai fermo 2 turni

17.

Imita un fantasma

Percorri l’intero tabellone prima degli avversari! MATERIALE Per giocare vi serve il seguente tabellone, 1 dado e dei segnaposto da scegliere a vostro piacimento (createli o riutilizzate le pedine di qualche altro piccolo gioco) • Per due o più giocatori COME SI GIOCA Si estrae a sorte chi inizia per primo. I giocatori allineano i segnaposto all’inizio del gioco (sulla freccia arancione). A turno, si lancia il dado e si avanza in senso orario di tante caselle quante ne indica il punteggio ottenuto. Non fa differenza se si finisce su una casella occupata da uno o più

segnaposto avversari. Attenzione alcune caselle riportano delle indicazioni... Seguitele! VINCERE LA PARTITA Per vincere bisogna raggiungere la casella 23 con un lancio esatto. Altrimenti, si deve tornare indietro di tante caselle quanti sono i punti in eccedenza.

TROVA 8 DIFFERENZE

IL GIOCO DELL’OCA PARLA FIORENTINO Il gioco dell’oca affonda le sue radici nell’antichità. Pare che all’ombra delle Piramidi di Egitto già si conoscesse. Ma a renderlo famoso in tutto il mondo nella sua forma moderna fu Ferdinando I de’ Medici. Nel 1580 ne regalò una copia al sovrano di Spagna Filippo II. Questi, si narra, si appassionò a tal punto al gioco da diffonderlo in breve tempo tra tutti i regnanti d’Europa.


#Focus

Ottobre 2016 | 9

 Intitolazioni

le strade ribattezzate, fra storie e personaggi Dal 2015 ventisette tra vie, piazzali e luoghi pubblici hanno un nuovo nome. E presto sono attese anche altre targhe Gianni Carpini

Il momento dello scoprimento della targa del piazzale dedicato a Oriana Fallaci

D

a quando gli Alpini hanno un ponte vicino alla rampa del Romito, anche i Bersaglieri stanno “dando battaglia” per una via. I soldati dalla lunga penna sul cappello sono in buona compagnia: la giornalista Oriana Fallaci, il paroliere Giancarlo Bigazzi, il campione viola Stefano Borgonovo figurano tra le fila di coloro che hanno ricevuto gli “onori di strada” negli ultimi mesi. E presto se ne aggiungeranno anche altri, dai grandi personaggi a nomi che raccontano una storia. Come Andrea Cristina Zamfir, la giovane trovata senza vita sotto il viadotto della A1 a Ugnano nel 2014, a cui sarà dedicato un giardino della zona per dire no alla violenza sulle donne. A Firenze, tra il 2015 e i primi nove mesi di quest’anno, ventisette tra vie, larghi, piazzali e luoghi pubblici sono stati ribattezzati. Con un cambio di passo rispetto al recente passato: nel 2014

erano stati quattro, nessuno nel 2013, uno nel 2012 e poi ancora niente fino al 2009. Tra i grandi nomi che mancano all’appello quello di Mario Monicelli, anche se Palazzo Vecchio ha già adocchiato qualche via per il regista, mentre per Paolo Poli si starebbe pensando a una sala

del Museo Novecento. Dietro allo sprint delle nuove targhe c’è l’assessore Andrea Vannucci, che oltre allo sport ha la delega per la toponomastica. “Stiamo cercando di dare risalto alle persone che hanno un significato per la comunità cittadina – spiega – toccando anche

territori finora inesplorati a Firenze, come lo sport”. Ecco, quindi, “piazzale Campioni del ’56”, vicino allo stadio Franchi, per i viola del primo scudetto. Tra loro la colonna Armando Segato, che ha una “sua” via alle Due Strade. Le proposte arrivano anche dai Quartieri: pochi

nomi altisonanti, tanti omaggi a concittadini storici dei rioni. Si va da piazzetta Raffaele Bongo, intitolata al fondatore della polisportiva “La Rocca” di Rovezzano, all’impianto sportivo Giuliano Borsieri, “babbo” del calcio a cinque all’Isolotto. Tra i nomi più celebri, invece, Carlo Monni è un caso “speciale”. Lui la fermata della tramvia l’ha conquistata una manciata di anni fa (il nome completo è CascineOlmi-Monni), ma grazie al faida-te dell’intitolazione vanta, anche se non ufficialmente, una strada, la stessa in cui era solito passeggiare. Dopo la sua scomparsa, ignoti hanno ritoccato la lapide in fondo alle Cascine: non più viale dell’Indiano, ma viale Carlo Monni. “Il pennarello non vale”, scherza l’assessore Vannucci. Che è comunque possibilista: “Intitolare quel pezzo di viale all’attore? Si potrebbe fare”.

Chi e dove, tra gli ultimi arrivi  Piazzale Oriana Fallaci A dieci anni dalla scomparsa, il piazzale-giardino davanti alla vasca dei cigni della Fortezza porta il nome della scrittrice.  Lungarno Giancarlo Bigazzi Al paroliere che ha scritto canzoni come “Gloria” e “Si può dare di più” è intitolato un tratto di lungarno vicino all’Obihall.  Piazza Giovanni Meyer Piazza di Careggi ha cambiato nome: a cento anni dalla morte, Firenze ha dedicato la piazza a Giovanni Meyer, fondatore dell’ospedale pediatrico.  Via Stefano Borgonovo e via Armando Segato Due glorie viola colpite dalla Sla. Per loro una coppia di vie vicino allo stadio delle Due Strade.  Via Suor Anna Lapini A Quaracchi una strada ricorda la “mamma di Firenze”: suor Anna Lapini, che nell’Ottocento assisteva poveri, malati e anziani.


10 | Ottobre 2016

#La ricorrenza

 Il programma

Firenze ricorda la sua grande alluvione

Dal 4 novembre 1966 sono passati cinquant’anni: tante e di vario genere le iniziative previste per l’occasione a cura di Sara Camaiora e Gianni Carpini

L

a pioggia non accennava a cessare, i corsi d’acqua si ingrossavano. E l’Arno straripò. Il resto è storia. Da quel 4 novembre ’66 sono passati cinquant’anni e ora Firenze si prepara a ricordare la sua grande alluvione. Tante e di vario genere le iniziative previste per l’anniversario (i programmi sono ancora in fase di definizione al momento in cui Il Reporter va in stampa, ndr). Tra quelle in arrivo, la cerimonia ufficiale il 4 novembre a Palazzo Vecchio: per l’occasione, è atteso anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In programma come ogni anno la Santa Messa del Cardinale Betori, con i sindaci della provincia, e il lancio della corona di alloro in Arno in memoria delle vittime, organizzati dall’associazione Firenze Promuove. Indimenticati protagonisti gli Angeli del Fango, al centro di più eventi tra cui, nella serata del 5, una fiaccolata che attraverserà il centro storico. L’impegno degli Allievi sottufficiali del 59° corso della scuola Carabinieri verrà ricordato in vari momenti, in collaborazione con Firenze Promuove, tra cui, nella serata del 5, il concerto della Fanfara della Scuola Marescialli in Santa Croce. Ma l’anniversario dell’alluvione rappresenterà anche un’occasione di riflessione sullo stato di “salute” di Firenze e delle città italiane: se ne parlerà ad esempio il 3 novembre al convegno “Le alluvioni del passato, il futuro delle alluvioni”, nell’aula magna dell’Università di Firenze con Nicola Casagli, Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, Mauro Grassi, direttore della struttura di missione della Presidenza del Consiglio contro il dissesto idrogeologico, e il geologo Aldo Piombino. Molte, poi, le esposizioni previste, fotografiche e non solo: tra queste, a Palazzo Medici Riccardi, dal 30 ottobre “Firenze, l’Arno, 1966. Memoria viva”, con documenti e testimonianze dell’esondazione ma anche dell’imponente lavoro di restauro monumentale seguito. A Palazzo Panciatichi, dal 14 ottobre “Le alluvioni di oggi nei disegni dei bambini”, al teatro dell’Opera dal 4 novembre le immagini del Teatro Comunale alluvionato e della riapertura del 27 novembre 1966, mentre la mostra fotografica itinerante curata dall’associazione Firenze Promuove e dai cinque Consigli di Quartiere fiorentini farà tappa dal 12 al 27 ottobre a Villa Vogel, dal 29 ottobre al 6 novembre al chiostro della Basilica di Santissima Annunziata, da metà novembre nella sede del Quartiere 5 e successivamente all’aeroporto di Peretola. Per informazioni e aggiornamenti sul calendario degli eventi può essere consultato il sito del Comitato Firenze 2016, che coordina e raccoglie studi, iniziative e ricerche sull’alluvione in occasione del cinquantesimo anniversario e non solo (www.firenze2016.it), e quello di Firenze Promuove (www.firenzepromuove.it).

Via Ponte alle Mosse angolo via Benedetto Marcello - Foto © Sergio Cipriani [Archivio Firenze Promuove]

Le testimonianze/ Quelle ore rivissute in tre storie  Qui piazza Stazione

 Qui San Salvi

“Noi allievi carabinieri, “Il manicomio, la piena alluvionati e soccorritori” e la zattera con il cibo”

L

a voce trema dall’emozione. “Tornare a Firenze fa venire il batticuore: io e i miei compagni abbiamo vissuto quei momenti intensamente da alluvionati e da soccorritori”. Francesco Liberatore Memoli, nel 1966, aveva 21 anni ed era uno dei settecento allievi del 59esimo corso Sottufficiali della scuola dei carabinieri in piazza Stazione. Oggi vive a Vicenza. Rammenta nitidi i dettagli: i danni alla scuola, le ronde antisciacallaggio portate avanti per un mese nonostante gli allievi non fossero ancora pronti per il regolare servizio, i salvataggi in extremis. Molti colleghi si tuffarono per soccorrere passanti e automobilisti, pure una coppia di sposini rimasta prigioniera in una Cinquecento. “Dire acqua melmosa e corrente impetuosa non rende l’idea – ricorda – arrivavano improvvisamente dei ‘proiettili’, l’Arno trascinava via tutto”. L’allievo Battista Mazzocchetti e il comandante della scuola Mario Serchi, entrambi medaglia d’argento al valor civile, “salvarono un vetturino in una traversa di via della Scala – racconta – dati per dispersi, comparirono poi all’ingresso e quasi non furono riconosciuti”. I ricordi sull’alluvione sono finiti anche in un capitolo del libro “Cerco il mio nome”, che Memoli ha pubblicato di recente. “I primi due giorni dopo l’alluvione noi allievi rimanemmo pressoché a digiuno – aggiunge – i viveri erano per i civili. Poi per una settimana mangiammo pane e cipolle”.

“L’

acqua cadeva a cascata dalla ferrovia di Campo di Marte, ma non avevamo idea che venisse dall’Arno”. A parlare è suor Cecilia, una delle testimoni dell’alluvione del 4 novembre 1966. Oggi ha novant’anni ed è tornata “a fare la vecchia a Roma – scherza – anche in questa città ne succedono di ogni tipo, come l’incendio estivo. Mi sono spaventata così tanto che di quel cataclisma fiorentino mi sono proprio dimenticata”. In realtà se lo ricorda bene, invece. La sua ricostruzione parte da un orario ben preciso, le nove del mattino, ma soprattutto da un luogo: l’ex manicomio di San Salvi. È lì che prestava servizio insieme al personale sanitario, per occuparsi “di tremila persone in tutto, di cui molte con problemi di deambulazione, che dovevamo trasferire ai piani superiori”. Ed è proprio per loro che “verso le dieci decisi di andare in farmacia – ricorda – fu così che la corrente mi trascinò e mi salvai solo grazie a un’infermiera, che riuscì ad afferrarmi al volo”. A venire trascinati via (e a essere ritrovati nel parco nei giorni a venire) furono invece tre cadaveri, che erano nella camera mortuaria al momento della piena. Poi non ci fu più bisogno di uscire: per il pranzo, “la direzione arrivò con una zattera, carica di cibo secco e in scatola”. Sonia Muraca

 Qui Sant’Ambrogio

“Ai piani alti, con l’aiuto dei carcerati”

A

lle sette e mezzo del mattino l’acqua era già alta in Borgo La Croce. Immagini ben impresse nella memoria di Rita, allora ventenne, figlia di Michele Ferlito, all’epoca reggente delle carceri fiorentini delle Murate, di Santa Verdiana e di Santa Teresa. Lei, i genitori e gli otto fratelli vivevano accanto alla struttura di Santa Teresa, assieme ad altre famiglie. “Mio padre corse subito a dare disposizioni per gestire la situazione in carcere”, racconta. In poche ore, l’acqua era salita vertiginosamente, le altre famiglie avevano raggiunto i piani alti insieme ai Ferlito, grazie anche all’aiuto dei carcerati. “Molti di loro fuggirono ma rientrarono la sera stessa, altri trovarono asilo nelle case passando dai tetti, alcuni poi ci aiutarono, prendendo sulle spalle i bambini più piccoli per metterli al sicuro – prosegue – la stanza più accogliente era quella che ospitava la sartoria: lì ci fermammo e passammo la notte, bruciando suppellettili per scaldarci e raccontando storie ai bambini per tranquillizzarli, mentre alcuni detenuti restarono a guardia per difenderci da altri più agitati”. Poi il difficile ritorno alla normalità, la casa devastata dal fango. E qualche rimpianto. “Non ci siamo potuti godere la rinascita di Firenze perché poco dopo mio padre fu trasferito: dispiace soprattutto che mai gli sia stato riconosciuto l’impegno profuso in quell’occasione”, conclude.


#La ricorrenza

Ottobre 2016 | 11

 La fotocronaca

Nelle zone colpite, quartiere per quartiere L’emergenza, i danni, la nascita dei centri di soccorso in parrocchie e circoli. Quei drammatici momenti rivivono grazie alle foto inviate dai cittadini ai Quartieri fiorentini e alle immagini raccolte dall’associazione Firenze Promuove

Quartiere 3 A Gavinana (foto) le acque inghiottono i piani bassi delle case. Il fango invade viale Giannotti, mette in ginocchio Nave a Rovezzano. Straripano Ema e Greve e anche il Galluzzo viene alluvionato.

Foto © Sergio Cipriani [Archivio Firenze Promuove]

Quartiere 1 Alle 2.30 del 4 novembre 1966 l’acqua inizia ad arrivare in via de’ Benci, due ore dopo avrà sommerso Santa Croce, così come l’Oltrarno. Anche il Mugnone rompe gli argini (foto).

Quartiere 4 L’Isolotto “vecchio”, con le case intorno alla piazza omonima, si salva. Va peggio nella zona di Ponte alla Vittoria e via Bronzino (foto). La Greve inonda Mantignano e Ugnano.

Foto © Giorgio Fanteria [Archivio Firenze Promuove]

Quartiere 2 L’acqua arriva in piazza Alberti (foto). Danni a San Salvi, dove il curato don Bassetti, con alcuni giovani, mette al sicuro sessanta fusti di idrocarburi che rischiavano di esplodere.

Quartiere 5 Brozzi (foto) è uno dei borghi più colpiti. Peretola scampa al pericolo, l’Osmannoro piange le sue vittime. La zona delle “navi” delle Piagge era agricola, con interi allevamenti inghiottiti dalla piena.


12 | Ottobre 2016

#Un mese in una pagina

 Banco Alimentare della Toscana

 Il piano

illuminazione: strade venti anni di attività più sicure e meno consumi (e un nuovo magazzino) U Ivo Gagliardi

V

ent’anni di attività e un nuovo magazzino. Quella dello scorso 24 settembre è stata una giornata importante per il Banco Alimentare della Toscana: non solo sono stati ripercorsi i venti anni di lavoro del Banco nella nostra regione, ma nell’occasione è stato festeggiato anche il trasferimento nel nuovo magazzino. “Si tratta di una nuova grande, anzi grandissima sfida per noi – ha spiegato il presidente del Banco Alimentare della Toscana Leonardo Carrai – perché ci siamo spostati in una struttura davvero impegnativa ma con potenzialità enormi, che richiede un impegno straordinario a tutti coloro che quotidianamente portano avanti la battaglia contro lo spreco e il recupero di cibo”. La nuova struttura si trova all’interno del Centro Alimentare Polivalente Mercafir a Firenze, con accesso da via dell’Olmatello. E sebbene fosse già operativa da alcune settimane, quella del 24 settembre è stata l’occasione per inaugurarla ufficialmente attraverso un evento dal titolo “Oltre lo scarto, 1996-2016: vent’anni di carità del Banco

Alimentare della Toscana”. E non si è trattato di un “semplice” taglio del nastro perché, come ha sottolineato Carrai, la volontà è stata quella “di riflettere insieme su questi venti anni, su quello che è stato fatto e facciamo quotidianamente, sia noi in Toscana che a livello nazionale”, e al tempo stesso di trovare nuovi stimoli “per un futuro sempre più impegnativo dove la richiesta di cibo e aiuti continua, purtroppo, ad aumentare”. Per informazioni è possibile consultare il sito www. bancoalimentare.it e la pagina Facebook Banco Alimentare Toscana Onlus.

n piano comunale di illuminazione pubblica. È quello approvato lo scorso mese dal consiglio comunale: l’obiettivo è avere un’illuminazione più omogenea sul territorio fiorentino, che migliori la sicurezza sulle strade ed esalti la bellezza dei monumenti e del patrimonio artistico, riducendo al tempo stesso i consumi. Sono due i tipi di illuminazione individuati nel piano: quella funzionale legata alla viabilità e alle esigenze di sicurezza e quella artistica sulla percezione dei monumenti in virtù dell’illuminazione stessa. “Si tratta di un piano di programmazione che si affianca al regolamento urbanistico – ha spiegato l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, che ha illustrato la delibera al consiglio comunale – ed è molto importante perché, oltre a rispondere alla normativa regionale in materia, vuol rendere più omogenea l’illuminazione del territorio comunale. Questo piano – ha aggiunto l’assessore – individua tre livelli di intervento a seconda delle priorità e fornisce indicazioni precise per la futura progettazione che sarà seguita da Silfi. Nei prossimi due-tre anni procederemo con una progressiva sostituzione di tutti gli impianti con corpi illuminanti a led. Questa nuova tecnologia consente da un lato di migliorare l’illuminazione stradale e dall’altro di ridurre i costi”.

 Via agli incontri

un corso per diventare volontari ant P

rende il via giovedì 13 ottobre, a Firenze, il corso di formazione gratuito per diventare volontari Ant. Il percorso è suddiviso in tre incontri, che si terranno nella sede della delegazione fiorentina di Ant, in via delle Panche 40/b, dalle 18.30 alle 20. Gli appuntamenti sono rivolti a chi desidera conoscere la missione di Ant e approfondire le modalità attraverso cui è possibile svolgere attività di volontariato per la fondazione. Ogni incontro prevede una parte teorica e una interattiva: saranno affrontati argomenti come i progetti della fondazione, la figura del volontario e i suoi ambiti di intervento. I docenti sono professionisti della fondazione, psi-

cologi e medici. Gli incontri sono propedeutici al successivo corso specifico di formazione per diventare volontari socio-assistenziali, le figure che operano a stretto contatto con i malati e le loro famiglie. Dopo quello del 13, gli altri appuntamenti sono previsti giovedì 20 e 27 ottobre. Per informazioni è possibile contattare la delegazione Ant di Firenze al numero 055.5000210 oppure scrivere a delegazione. firenze@ant.it.

 La manifestazione

di corsa o a passeggio per ricordare lorenzo D

i corsa con Lorenzo. È in programma domenica 23 ottobre la sesta edizione della gara podistica non competitiva “Corri con Lorenzo”, uno degli eventi nati per ricordare Lorenzo Guarnieri, iniziativa associata all’ottavo Memorial Renzo Occupati. La corsa partirà alle 9 da piazza Antonelli, per poi snodarsi sulle pendici di Fiesole fino a via di Camerata e tornare al Salviatino. Da qui, i runner più allenati potranno salire fino a Maiano prima di raggiungere l’arrivo (situato sempre al punto di partenza), mentre chi ha meno fiato potrà tornare direttamente in piazza Antonelli. Quella del 23 ottobre sarà la sesta edizione di una manifestazione che, per volere degli organizzatori, è “molto poco competitiva”: per molti dei partecipanti si tratterà di cimentarsi in una semplice passeggiata, da tre anni a questa parte indossando la maglietta distribuita come premio di partecipazione. Al termine della gara, spazio a premi a sorteggio messi a disposizione dai negozianti della zona, foto ricordo e coppe ai gruppi sportivi con il maggior numero di partecipanti. Con i proventi ottenuti dalle iscrizioni di quest’anno, sarà acquistato un defibrillatore che sarà poi a disposizione alla pasticceria Villani di piazza Antonelli. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare l’associazione Lorenzo Guarnieri onlus, tel. 055.578910, mail info@lorenzoguarnieri.com, sito www.lorenzoguarnieri.com. Iscrizioni anche al salone di parrucchiere Francesco in piazza Antonelli, allo stadio di atletica e negli Universo Sport di piazza Duomo, via Masaccio e Novoli.

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#Lettere&Rubriche

Lettere

Editoriale

Pungiglione

dalla prima Fate sentire la vostra voce: inviate segnalazioni, problemi o proposte a redazione@ilreporter.it LA RIFICOLONA E LE FESTE IN STRADA

Salve, sono un nonno residente da tanti anni nel quartiere di Gavinana. Ho sempre camminato molto nelle strade di questa zona e ora lo faccio ancora di più proprio nel mio ruolo di nonno insieme ai miei nipotini. Ho partecipato con loro alla festa della Rificolona che era stata organizzata in via Datini, devo dire che era la prima volta che ci andavo e per me è stata una sorpresa molto bella; non mi aspettavo che ci fosse così tanta gente, ma soprattutto tanti bambini con le loro famiglie e tanta animazione per loro e anche bancarelle varie per comprare cibo e altre cose. Come vi ho detto io abito a Gavinana da molto tempo e ho visto questo quartiere cambiare e sono cambiati anche molti negozi; e con altri vecchi abitanti come me tante volte abbiamo parlato che si stava perdendo quello spirito di quartiere che ci ricordavamo che un tempo ci fosse di più. Questa festa della Rificolona però mi ha fatto tornare in mente che è bello vivere il quartiere tutti insieme, con le altre famiglie, incontrare gli amici per la strada e passare insieme una bella serata; e penso che sia stata una bella occasione anche per i negozianti che hanno partecipato, si dice spesso che con la crisi per molti negozi è sempre più difficile andare avanti e che devono chiudere, allora insomma, penso che potrebbe essere una buona idea fare feste in strada di questo tipo più spesso, forse una volta al mese, non solo in via Datini ma anche da altre parti; penso che sarebbe una buona occasione sia per gli abitanti che possono passare una bella serata tutti insieme; che per i negozianti. Che ne pensate? Luigi P.

IL REPORTER RISPONDE

Caro signor Luigi, le occasioni per vivere strade e piazze cittadine, come quelle rappresentate dalle feste e dalle iniziative che vengono organizzate nelle diverse zone di Firenze e per le ricorrenze più svariate, si rivelano sempre molto apprezzate dagli abitanti. A dimostrarlo è la partecipazione di pubblico che spesso le caratterizza, come nell’occasione descritta nella sua lettera. A riprova del fatto che, nonostante molte zone, negli anni, abbiano cambiato il loro aspetto, la loro funzione e anche il modo in cui vengono vissute dai cittadini – o forse proprio per questo – c’è voglia di vivere i quartieri, di “riappropriarsene” e sentirsene parte. Tra le iniziative che, ultimamente, hanno riscosso più successo a Firenze, ci sono ad

esempio i “mercatini dei cittadini” che vengono organizzati periodicamente nelle piazze (e questo mese ce ne sono vari in programma, come riportiamo nelle edizioni de Il Reporter dei diversi quartieri). Iniziative che permettono tra le altre cose agli abitanti di incontrarsi riscoprendo – e rivitalizzando – alcuni spazi cittadini. Ed è questo l’obiettivo che le accomuna anche a molti altri eventi che vengono organizzati nelle strade, dal centro alle periferie, e che possono certamente costituire un’occasione di afflusso e visibilità anche per quelle “botteghe di quartiere” che, non va dimenticato, rappresentano parte del tessuto dei diversi rioni della città. Matteo Francini m.francini@ilreporter.it

LE BICICLETTE LASCIATE SUI MARCIAPIEDI

Spettabile redazione del Reporter, vi scrivo per illustrarvi una problematica con cui mi imbatto tutti i giorni o giù di lì ma che come me certamente capita anche ad altre persone. Devo fare una premessa: io non ho niente contro i ciclisti, seppur saltuariamente anche io amo usare la bicicletta e apprezzo molto chi la usa tutti i giorni. Sempre come premessa, quando uso la bicicletta mi rendo bene conto che a volte è difficile trovare un posto dove lasciarla, perché in alcuni posti non ci sono le rastrelliere o dove ci sono, capita non di rado che siano tutte occupate. Però non penso che questo sia un buon motivo per lasciare le biciclette sui marciapiedi attaccate ai pali della luce o alle ringhiere delle case, vi scrivo proprio per questo, perché stamattina ho assistito alla scena di un signore con un passeggino che ha dovuto fare molte “manovre” per provare a passare dal marciapiede dove era stata lasciata una di queste bici a un palo della luce e poi non ce l’ha fatta e è dovuto scendere sulla strada. E ho pensato menomale che lui è giovane, se c’era un nonno avrebbe fatto più fatica, e se invece ci doveva passare una persona con la sedia a rotelle?? Ancora più complicato! Ci sono marciapiedi così stretti dove a malapena ci passa una persona, ma qualcuno ci lascia lo stesso le biciclette parcheggiate! So già che qualcuno mi risponderà che se ci fosse stata una rastrelliera non l’avrebbero lasciata lì sul marciapiede, e probabilmente è vero, ma ritengo che non sia comunque un buon motivo per lasciarcela; e allora vorrei fare il mio appello di fare più attenzione e ricordarsi sempre che sui marciapiedi ci devono passare anche carrozzelle e passeggini!! Distinti saluti. Stefania

4 novembre 1966. Il giorno della grande alluvione. Da allora è passato mezzo secolo, da quelle immagini in bianco e nero che hanno fatto il giro del mondo e che hanno segnato una pagina tragicamente indimenticabile della storia della città. E ora, cinquant’anni dopo, è tempo di ricordare. Firenze ha già cominciato a farlo nei mesi scorsi, quando hanno preso il via mostre e iniziative, che si preparano ora a entrare nel vivo. Tanti e diversi i modi in cui la città si appresta a rivivere quei terribili momenti, guardando non soltanto al passato, ma anche al futuro. A quello che è stato e a quello che non dovrà più essere. In un esercizio di memoria collettiva, perché sono stati diversi coloro che – proprio in vista di questo anniversario – hanno messo le proprie fotografie e i propri ricordi a disposizione di tutta la cittadinanza. È una storia fatta di tante storie, quella dell’alluvione del ‘66. Storie tragiche, storie “eroiche”: su Il Reporter di questo mese ne raccontiamo alcune, storie di chi quella giornata di mezzo secolo fa la visse in prima persona, senza averla mai più potuta dimenticare. Ed è sempre per non dimenticare che – lasciando per un attimo da parte l’alluvione – in città si sta assistendo negli ultimi tempi a una lunga serie di intitolazioni di nuove strade. Che portano il nome di personaggi illustri, di fiorentini – di nascita o di adozione – che hanno legato il loro nome a quello della città del giglio, ma che raccontano anche piccole e grandi storie, quelle storie che hanno contribuito a fare la storia di Firenze. E che ora vengono “scolpite” sulle targhe battezzando vie, piazze e luoghi pubblici. Per poter alzare lo sguardo, ogni tanto, e ricordare qualcosa in più di Firenze, del suo passato e dei suoi protagonisti, semplicemente passeggiando nei diversi angoli della città. MATTEO FRANCINI

Ottobre 2016 | 13

A zonzo per Firenze BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

CASTAGNE E FUNGHI? NO, ORA L’AUTUNNO ARRIVA CON UNA MUSICA IN TV

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on so se ci avete fatto caso; con il passare degli anni le stagioni le percepiamo diversamente. Quando andavo a scuola da bambino, la primavera era una rondine che la maestra mi faceva disegnare decine di volte sul quaderno. “Una rondine non fa primavera” diceva la mia maestra. È vero; però ti fa venire l’esaurimento per tutta l’estate! Ora che sono adulto, la primavera è il commercialista che mi fa firmare tre fogli: i moduli per pagare l’Iva! Sogno che l’Iva si estingua! L’arrivo dell’estate era segnato da un evento atteso tutto l’anno: la fine della scuola! Ora l’estate è segnata da un evento temuto tutto l’anno: i bambini che si picchiano a casa perché le scuole sono chiuse. Ma è la percezione dell’autunno che mi crea maggior magoni. Da bambino l’autunno erano i funghi, le castagne, la vendemmia. Essendo nato in un paese ricordo perfettamente quegli odori. Ora l’autunno lo inizio a percepire appena in televisione sento la sigla di “Porta a Porta”. Bastano due note e subito sparisce la spensieratezza dell’estate. Qualcuno potrebbe opinare; basta non guardare il programma e il problema è risolto. Ed infatti io così faccio. Purtroppo la Rai manda a tradimento i promo del programma; stai sereno seduto sul divano a vederti un bel film e quando meno te lo aspetti, parte la musica “Nana nana, nananana!”. Spegni e vai a letto. È iniziato l’autunno!

I CAVOLI DI LEGNAIA

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antico borgo di Legnaia, formatosi lungo la Via Pisana, distante circa tre miglia dal centro di Firenze, fin da prima del Mille era denominato Legnaria. Il Repetti, nel suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana così lo descrive: Trovasi in una pianura poco distante dalla ripa sinistra dell’Arno, fra il borgo di Ponticelli e quello di San Lorenzo al Ponte a Greve, in mezzo a una popolosa e ben coltivata campagna, cui fanno corona dal lato di scir. a libec. i colli deliziosi di Bellosguardo, di Monte Oliveto, di Marignolle e di Scandicci, mentre dalla parte di oltr’Arno ha di fronte da sett. a grec. le popolose colline di Sesto, di Castello, di Careggi e di Fiesole. Il borgo, dal 1225 detto Legnaia, trae il suo toponimo dall’ammasso di legna accatastata che sin da tempi remoti vi si faceva. I tronchi d’albero, arrivati sia attraverso la corrente fluviale, sia per strada, oltre ad aver originato il nome alla selvosa località, ne consentirono lo sviluppo, dando lavoro ad artigiani legnaioli come falegnami, bottai, segatori e bobulici (conduttori di carri trainati da buoi), nonché a numerosi mercanti di legname impiegato per tutti gli usi ma, soprattutto, per le costruzioni. Il borgo caratterizzato anche da orti, casette di ortolani e povera gente, era inoltre assai famoso per la produzione di ortaggi ed in particolar modo dei cavoli, tanto da generare il proverbio Portar cavoli a Legnaia, ad indicare l’inutilità di recare una cosa in un luogo ove la si produceva in abbondanza. Sempre il Repetti, o. c. a tal proposito annota ancora: I cereali riescono di ottima qualità tanto in collina come nel terreno che cuopre il piano di Legnaia. Quest’ultimo però è riguardato come uno dei migliori non dirò già per la miglior qualità, sivvero per la quantità degli ortaggi di ogni specie, il cui prodotto costituisce la ricchezza maggiore di cotesta pianura; talchè fu dato anticamente il nome di Veerzaia alla porzione più prossima alla città, e perfino dentro la Porta di San Frediano. Il cavolo era un ortaggio molto richiesto sul mercato fiorentino, anche perché gli si riconoscevano proprietà terapeutiche attribuitegli fin dai tempi antichi, quando era utilizzato frequentemente come prodigioso medicamento. Dal libro Medici e medicina in Roma antica di Chiara De Fillipis Cappai, possiamo averne una più convincente idea: Catone si sofferma a lungo sulle proprietà del cavolo, descrivendone le varietà e le molteplici applicazioni. Esso cura le dispepsie, i disturbi dell’apparato urinario, è risolutivo degli accessi e delle piaghe in genere, delle lussazioni, delle contusioni, di ogni disturbo dell’apparato digerente e respiratorio, della gotta, dell’insonnia, delle coliche e persino del carcinoma mammario. Viene mangiato crudo, condito con aceto e sale e con aceto e ossimele (sciroppo di aceto e miele); il succo ottenuto facendolo bollire sotto forma di fagottini, poi spremuti,viene dato a bere come un toccasana; le foglie pestate divengono impiastro da applicarsi nelle parti malate. Altro che panacea! Cavolo, sempre cavolo, anche a merenda!

ANDREA MUZZI Comico, attore, regista e cabarettista

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LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

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14 | Ottobre 2016

#Cultura  L’agenda

 Il ritorno

Il cinema a Firenze ha una nuova “casa” Riapre dopo anni il Teatro della Compagnia e ospita la “50 giorni” di festival internazionali Enrica Cinaschi

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l cinema ha una nuova “casa” tutta sua, in via Cavour. No, questo non vuol dire che tutte le sale rimaste a Firenze si trasferiranno in un unico luogo, ma che il Cinema Teatro della Compagnia, progettato dall’architetto Adolfo Natalini e di proprietà della Regione Toscana, dopo anni di chiusura riaprirà le porte al pubblico il 27 ottobre, in occasione del decimo compleanno della “50 giorni di cinema internazionale”, il festival dei festival, diventato ormai una tradizione dell’autunno fiorentino. L’ex cinema Modernissimo, datato 1921, fu completamente rinnovato grazie all’intervento di Natalini nel 1987 e da quel momento divenne un punto di riferimento per il cinema e il teatro sperimentale. Un faro della cultura fiorentina fino alla chiusura e all’acquisto dell’immobile da parte della Regione. Oggi ricomincia a vivere, con in cartellone i nove appuntamenti della “50 giorni”, per un turnover a

suon di grande schermo che andrà a concludersi il 9 dicembre. Dal 28 ottobre al 1° novembre l’appuntamento è con “France Odeon”, rassegna di cinema d’Oltralpe. Segue a ruota – il 2 e 3 novembre – “Una finestra sul nord”, tutto focalizzato sui lavori di registi nordeuropei. E ancora, il 4 novembre è in programma una serata speciale dedicata ai cinquant’anni dall’alluvione che devastò Firenze nel 1966. Dal 5 al 9, invece, spazio al gentil sesso con il “Festival internazionale di cinema e donne” e subito dopo, dal 10 al 15, al “Florence Queer festival”. Dal 16 al 20 novembre i più bei documentari prodotti intorno al mondo dell’arte vengono concentrati nella programmazione de “Lo schermo dell’arte”, mentre dal 21 al 24 tocca a “Il cinema ritrovato”. E ancora, dal 25 novembre al 2 dicembre, attesissimo il momento del “Festival dei popoli”, storico e acclamato appuntamento fiorentino dedicato al documentario d’autore.

Chiudono poi in bellezza “River to river” (dal 3 all’8), kermesse sulla cinematografia indiana, e il Premio N.I.C.E. città di Firenze (9 dicembre), nato col fine di promuovere la nuova cinematografia italiana all’estero. La “50 giorni” lascia così il cinema Odeon e si sposta nella nuova location. Raffinato nella fattura e unanimemente acclamato come uno dei migliori esempi di architettura fiorentina dell’ultima tranche del Novecento, dopo l’ultima chiusura il Cinema Teatro della Compagnia era rimasto in “attesa”, con la promessa da parte della Regione di renderlo nuovamente fruibile al pubblico. Ora, a lavori di ristrutturazione completati, torna finalmente a vivere, con una destinazione d’uso – una sorta di “casa” dei festival cinematografici – che lo rende ancora più speciale.

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50giornidicinema.it

 La reunion

 Il libro/1

 Il libro/2

Tre “toscanacci”, un solo show

cercando il lieto fine tra le pieghe della vita: storie “precarie” di quattro dirimpettai

la città e la fiorentina, Una storia d’amore vista con gli occhi di due giornalisti

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ulla macchina del tempo fino a trent’anni fa, quando tre giovanissimi Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello si incontravano per dare vita ad alcuni dei siparietti più divertenti della storia della comicità made in Tuscany. Tre “ragazzini” che all’epoca si esibivano tra tv e radio locali ma che di lì a poco avrebbero spiccato il volo verso la ribalta nazionale. Il resto della storia è di dominio pubblico, quella che vede Pieraccioni regista, Conti conduttore e Panariello comico di razza. Ma quegli sketch che hanno fatto da scintilla al loro successo, che fine hanno fatto? Per dare una risposta a questa domanda, i tre mattatori (legati da un’amicizia fortissima) hanno deciso di tornare in scena insieme, con uno spettacolo che è tutto un programma. Il tour di Panariello, Conti e Pieraccioni è un viaggio all’origine della risata. A Firenze le date in programma – ad oggi – sono sette, il 15, 16 e 17 ottobre, il 12 novembre (queste quattro già sold out), oltre a tre date “festive” il 28, 29 e 30 dicem-

bre, aggiunte in calendario più recentemente, tutte organizzate al Nelson Mandela Forum. Uno spettacolo a trecentosessanta gradi in cui cinema, teatro e televisione si intrecciano per un varietà unico che vede Giorgio, Carlo e Leonardo di nuovo insieme sul palco, a tre decenni di distanza dal loro debutto, per una performance inedita ricca di sorprese ed emozioni, che li vede coinvolti in scenette divertenti con uno sguardo sempre rivolto all’attualità. E chi non riesce a trovare i biglietti a Firenze, può sempre pensare a ripiegare su

una delle due date al Modigliani Forum di Livorno, il 26 e 27 novembre. Cosa hanno in programma si potrà scoprire solo assistendo allo spettacolo dal vivo, uno show tutto nuovo che guarda al passato sì, ma soprattutto al presente, prendendo in prestito quella comicità schietta tipica dei comici toscani, una facilità nello strappare una risata che strizza l’occhio alle chiacchiere fatte al bar o magari al ristorante o in casa, durante una conversazione informale tra cari, vecchi amici. L.V.Z.

cordiamoci pure il Bianconiglio e la regina di cuori, perché il libro appena dato alle stampe da Pendragon e scritto dalla fiorentina Emanuela Mascherini non ha niente a che vedere con il romanzo di Lewis Carroll. Niente, a parte quel “richiamo” nel titolo “Alice senza meraviglie”. È una favola contemporanea su chi si risveglia dopo dieci anni di convivenza in un mondo che non ha più le regole che conosceva. La nuova vita di Celeste Primavera è una rialfabetizzazione affettiva e sociale che si svolge all’ultimo piano di un palazzo dove si affacciano quattro monolocali. Il viaggio, a tratti tragicomico e surreale, di chi, nonostante un passato impossibile da seppellire, il tempo che avanza, l’inesistenza di un lavoro, le case mignon, i frequenti attacchi di panico e gli uomini con nevrosi a carico, vorrebbe comunque il suo lieto fine. E.C.

ra moglie e marito non mettere il dito. Ma anche tra una città e la sua squadra di calcio non bisognerebbe interferire. E questo lo sanno bene i giornalisti Mario Lancisi e Marcello Mancini che, in occasione del novantesimo compleanno della squadra viola, hanno deciso di dare alle stampe “La Fiorentina è molto più che una bistecca” (Giunti editore), un tributo alla lunga storia d’amore tra la città e la sua compagine. Firenze si svela attraverso le vicende della squadra: molto spesso i destini dell’una e dell’altra si sono incrociati, creando una strada unica che da quasi un secolo tiene gli abitanti della città del giglio incollati agli spalti del Franchi. Una love story che attraversa periodi di idillio, come quelli del campione Antognoni, del gioiello Baggio e dell’indimenticabile Batistuta, e momenti duri, come la retrocessione in serie C. E.C.

film, danza & co: l’autunno fa il pieno di appuntamenti (per tutti i gusti)

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envenuto autunno in terra fiorentina, e con lui la costellazione di eventi in cartellone questo mese. Si parte con il “Clorofilla festival” che, dal 6 al 9 ottobre allo Spazio Alfieri, parla di bioarchitettura, economia civile, agricoltura sostenibile, temi ambientali e sociali e di nuova “linfa” del cinema italiano, con lavori mai proiettati a Firenze. Dall’8 ottobre e fino alla fine dell’anno, al Cango Cantieri Goldonetta va in scena il fitto programma de “La democrazia del corpo”, festival capitanato dal coreografo Virgilio Sieni che vede, insieme agli spettacoli, produzioni, ospitalità, residenze, incontri e laboratori. Il 14 e 15 tutti al Teatro di Rifredi per lo spettacolo francese (con sopratitoli) “Monsieur Ibrahim et les fleurs du Coran”. Il romanziere franco-belga EricEmmanuel Schmitt (nella foto) sale eccezionalmente in scena per interpretare la riduzione teatrale di uno dei suoi romanzi più conosciuti, da cui nel 2003 è stato tratto il film di François Dupeyron con Omar Sharif. Sempre rimanendo in tema di romanzi e romanzieri, gli appassionati di Dan Brown potranno godersi per dieci giorni la programmazione del film “Inferno” in lingua originale al cinema Odeon (dal 14 al 26). Per la cronaca, la pellicola, girata anche in città, verrà presentata la settimana precedente all’Opera di Firenze in una mega preview esclusiva a cui sono invitate molte star di Hollywood insieme ai protagonisti. E ancora, il 24, sul palco dell’Obihall, spazio all’atteso ritorno della rocker PJ Harvey, mentre appena due giorni dopo (dal 26 al 30) gli appassionati del Cirque du Soleil avranno di che divertirsi con Varekai al Nelson Mandela Forum, una nuova produzione ambientata nel cuore di una foresta, in cima a un vulcano, in un luogo fantastico dove tutto è possibile. Nell’ambito del festival Superjazz, poi, da ricordare il 28 in Sala Vanni le improvvisazioni ipnotiche e la dinamicità degli Hobby Horse, la cui musica varca i confini di genere con influenze free jazz, ambient e rock con sprazzi di elettronica.


#Sport

Ottobre 2016 | 15

 Il calendario

 Pallanuoto

Ottobre si chiude col derby

la rari nantes riparte da gianni de magistris

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iamo appena agli inizi o poco più, ma ottobre potrebbe già rivelarsi un mese decisivo per il campionato viola. Dopo la gara di Torino contro i granata di Mihajlovic e la sosta per la Nazionale del nuovo ciclo targato Ventura, la Fiorentina torna in campo domenica 16 ottobre alle 12.30. Un pranzo che non vuol essere indigesto contro l’Atalanta, tra le mura amiche del Franchi. Una settimana dopo, domenica 23, la Fiorentina sbarcherà in Sardegna (questa volta al “canonico” orario delle 15) per l’insidiosa trasferta contro il Cagliari. Spazio poi al turno infrasettimanale, che vedrà gli uomini di Paulo Sousa – mercoledì 26 alle 20.45 – impegnati nella partita interna contro il Crotone. L’ottobre viola si chiude poi col derby dell’Appennino, in programma sabato 29 alle 18. Un “anticipo di lusso” da non sbagliare, quello contro il Bologna, per terminare il mese nel migliore dei modi. Buon ottobre viola a tutti. Lorenzo Mossani

 Gli avversari del doppio confronto

europa, il cammino viola passa da liberec Irene Delfino

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i chiama Milan, ma di cognome non fa Badelj. Curiosa coincidenza, i viola si troveranno di fronte Milan Baros il 20 ottobre allo stadio U Nisy di Liberec in Repubblica Ceca. È lui il terminale offensivo dello Slovan Liberec, ovvero l’ultima squadra che la Fiorentina affronterà nel girone di andata di Europa League. La punta del 4-1-4-1 che metterà in campo Jindrich Trpisovsky è la stella più brillante della for-

mazione, noto per essere stato il capocannoniere di Euro 2004 con cinque gol. Il secondo marcatore di tutti i tempi della Repubblica Ceca (e della Cecoslovacchia) dietro Jan Koller vanta nel suo palmares anche il titolo di campione europeo Under 21, conquistato nel 2002, e una Champions League vinta nel 2005 con il Liverpool. Ma a quasi trentacinque primavere potrebbe fare staffetta con il talento russo Komlichenko, riserva di lusso arrivata in prestito dal Krasnodar. Altro giocatore di rilievo

della squadra ceca è il centrocampista incursore Jan Sykora. Il ventiduenne ha fatto vedere di avere il piede caldo nei preliminari di Europa League, segnando una tripletta nel match di ritorno contro i ciprioti dell’Aek Larnaca. Di buon livello anche il portiere, il ventisettenne slovacco Martin Dubravka. Per il resto tanta curiosità nei confronti degli altri elementi della rosa, che avranno voglia (e l’occasione) di mettersi in mostra calcando il palcoscenico europeo, non lasciandosi sfuggire la preziosa chance di

farsi conoscere al grande pubblico proprio contro un avversario del livello della Fiorentina. Quindi attenzione, perché non esistono partite semplici in Europa, anche se non si chiama Champions League. Questo è il tranello in cui non deve cadere la squadra di Sousa. Visto che i “Modrobílí” (ovvero i biancoblù in lingua locale), alla terza partecipazione in Europa League in quattro anni, nel 2013 hanno già fatto lo sgambetto all’Udinese di Guidolin, vincendo i preliminari e accedendo così alla fase a gironi della competizione Uefa. Gli undici viola che scenderanno in campo il 20 ottobre allo stadio U Nisy e il 3 novembre al Franchi non dovranno insomma abbassare la guardia. Perché non bisogna dimenticare che il cammino verso Stoccolma, ancora lungo, per i viola passa inevitabilmente anche dalla cittadina situata sulle rive del fiume Neisse.

 Basket

una serie b coi colori di firenze

Scattato il campionato. Un derby inedito in città a un così alto livello

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l viola della Fiorentina Basket, il bianco e il rosso del Pino Dragons: è una serie B con tutti i colori di Firenze quella che ha preso il via il 1° ottobre, per la prima volta nella storia con due squadre fiorentine e un derby inedito da giocare a un così alto livello, nel terzo campionato nazionale. Un motivo in più per (ri)appassionarsi alla pallacanestro gigliata. La Fiorentina resta in categoria grazie al ripescaggio che ha cancellato il verdetto del campo emesso nella passata stagione, un “anno zero” servito comunque a metter radici a Firenze e a far ripartire il progetto del presidente Massimo Piacenti e del gm Antonio Fagotti con nuovo slancio. Non sarà la favorita, ma nel lotto delle squadre in corsa per l’alta classifica del torneo 2016/2017 ci sono anche i “leoni” viola, forti di un mercato che ha rivoluzionato il roster e costruito un quintetto con Giacomo Bloise in regia, il bomber Davide Poltroneri, Andrea Longobardi e l’unico confermato Jacopo Valentini a dividersi i compiti sugli esterni, la

stazza di Davide Rosignoli vicino a canestro e una panchina ricca di talenti in erba sulla quale coach Giulio Cadeo (nuovo pure lui) potrà fare affidamento. Nessuno lo dice ancora per scaramanzia e prudenza ma, strada facendo, parlare di serie A2 potrebbe non essere più un tabù. Dal canto suo, il Pino Dragons ha già fatto la storia. Alla sua prima apparizione assoluta in serie B grazie al doppio salto dalla C Silver della passata stagione, la squadra del presidente Luca Borsetti va in campo per salvarsi, e non potrebbe essere diversamente per una neopromossa. Ma il potenziale per farlo bene e in fretta c’è tutto. Il play Diego Terenzi è arrivato per trovare la consacrazione, al suo fianco l’esperienza di Michele Magini e la solidità del giovane cresciuto in casa Andrea Filippi, con la stazza di Luca Marmugi e del figliol prodigo Lorenzo Galmarini tornato a Firenze per essere protagonista. Completano il lungo Amedeo De Martino, ultimo colpo di mercato, e il gruppo dei tanti giovani prodotti dal vivaio fiorentino, tutti orchestrati da coach Lapo Salvetti, confermatissimo dopo la promozione. Il 1° ottobre si è alzata la prima palla a due. La parola passa al campo. Andrea Tani

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on era mai retrocessa dal 1929. Anche la scorsa stagione, seppur scesa in serie A2, venne ripescata per l’ampliamento del massimo campionato da dodici a quattordici squadre. Quest’anno è diverso: la Rari Nantes Florentia, nata nel 1904, scende di categoria per la prima volta nella sua storia. E la “rifondazione” riparte da Gianni De Magistris. Il mito della pallanuoto fiorentina ha accettato di sedere sulla panchina della Rari con l’obiettivo di tornare subito in serie A1. “Sono felice, l’ho fatto per amore”, spiega lui. Che adesso dovrà far ripartire la squadra reduce da due campionati difficili. Cannoniere degli anni ‘70 e ‘80, campione d’Italia in biancorosso e del mondo in Nazionale, De Magistris era tornato alla Rari (che lasciò nel 1993) nel ruolo di direttore tecnico. Logico, dunque, che dopo la prima retrocessione della storia del club, il presidente Pieri abbia pensato a lui per ripartire. Sim.Spa.

 “Gioca lo Sport”

E la festa tornò a “casa”

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ioca lo Sport”, la festa dello sport e del benessere del quartiere 3, è finalmente tornata a casa. A un anno dal terribile nubifragio che ha colpito il quartiere di Gavinana, “Gioca lo Sport” si è riappropriato degli spazi all’interno del giardino dell’Anconella, e come di consueto il primo fine settimana di settembre è stato dedicato a quella che, negli anni, è diventata una tra le più importanti vetrine sportive della città. “Gioca lo Sport - festa dello Sport e del Benessere – spiega Letizia Perini, presidente della commissione sport del Q3 – ormai fa parte della vita del quartiere. È diventata un vero e proprio punto di riferimento. L’impegno dell’amministrazione comunale è stato notevole e quando i tecnici hanno dato l’ok per l’agibilità, far tornare ‘Gioca lo Sport’ nei giardini dell’Anconella era la risposta giusta da dare. Quel giardino è il vero cuore pulsante del quartiere, e presto saranno ultimati anche i pochi lavori che restano da eseguire”. In questa edizione, la diciassettesima, sono state molte anche le iniziative collaterali che hanno contribuito a sottolineare come lo sport possa essere un volano per un cambiamento di mentalità. “Il successo di ‘Gioca lo Sport’? Il format di base. Sempre lo stesso da anni, ed è sempre azzeccato”, è il commento di Andrea Cammelli, vicepresidente Uisp. Che prosegue: “Le amministrazioni

promuovo una vetrina per le società sportive che hanno capito che hanno un ritorno concreto da questa festa. È un’opportunità unica per promuovere le singole attività. Si ribaltano i ruoli: da spettatori ad attori dello sport. In pochi giorni si possono provare sessanta discipline gratis in un unico contesto pubblico. Inoltre le società sportive – aggiunge Cammelli – sono diventate assolutamente autonome nell’organizzare annualmente questo evento, con il coordinamento di Uisp. Negli anni, inoltre, ‘Gioca lo Sport festa dello Sport e del Benessere’ si è rafforzato grazie al passaparola, tanto che la pubblicità si è ridotta al minimo. Ormai è una festa che vive da sola. I numeri sono raddoppiati e si sono avvicinate realtà che lavorano nell’ambito del benessere e della salute. Quest’anno il tema è stato l’ambiente e i corretti stili di vita con la tavola rotonda dal titolo ‘I cambiamenti climatici: nuovi modelli di sostenibilità ambientale’”. Diciassette anni non sono pochi per una festa cittadina che non sembra mai perdere il proprio fascino, anzi. Forse perché i protagonisti, al di là dei numeri e delle intenzioni, sono proprio i bambini, ai quali vengono offerti tre giorni da protagonisti per giocare, stare all’aria aperta e confrontarsi con nuove sfide. Il format, in fondo, appartiene a loro. Tiziana Alma Scalisi


Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili

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