DICEMBRE 2018
QUARTIERE 1
รก Foto di Matthias Gasser Brixen
ARIA DI FESTA
Mensile di infomazione gratuito
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SI RIDE E SI PIANGE - TVE -
LA COMMEDIA DELL’ANNO - Fotogramas -
PIENO DI UMANITÀ - El Mundo -
NON CI RESTA CHE VINCERE CAMPEONES una commedia di
JAVIER FESSER
AVEVANO TUTTO DA PERDERE… TRANNE LA LORO AMICIZIA
DAL 6 DICEMBRE AL CINEMA STENSEN VIALE DON MINZONI 25 FIRENZE - WWW.STENSEN.ORG
A N T E P R I MA MARTE DÌ 4 D I C E M B RE
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Editoriale
Siamo tutti più realisti FRANCESCA PULITI
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e vi aspettavate un editoriale natalizio sull’onda del siamo tutti più buoni rimarrete delusi. Gli amanti del Natale come me troveranno pane per i loro denti nelle prossime pagine (e anche un po’ di pandoro, ma gluten free). Chi non lo ama o non lo festeggia troverà spunti a sufficienza per prenderci in giro per i prossimi 12 mesi. Stelle e lustrini li lascio a qualcun altro, qui troverete una dose di realismo. Le festività sono comunque un momento di riflessione per tutti noi. È il momento in cui dobbiamo fare i conti con l’immagine che abbiamo di noi stessi e le aspettative che hanno gli altri per noi. Siamo costretti a confrontarci con coloro che rifuggiamo per tutto l’anno: i nostri parenti. Ce l’abbiamo fatta? O faremo ancora una volta la figura dei falliti nei confronti del cugino realizzato o del fratello maggiore? Nostro padre smetterà di trattarci come bambine ribelli o giovanotti scansafatiche, ora che abbiamo dei figli? Riusciremo a dimostrare che valiamo qualcosa? Quest’anno propongo un esercizio di stile: siamo realisti. Prendiamo coscienza dei nostri limiti, ma anche dei nostri pregi. Qualche tempo fa un amico mi ha raccontato di quanto fosse frustante per lui l’essere sempre superato da professionisti di Milano nella fiducia presso i suoi clienti. Spesso riusciamo a presentarci meglio a chi non ci conosce e commettiamo l’errore di dare più fiducia a chi non fa parte del nostro cerchio magico. Succede in tutti i campi: crediamo di più all’agenzia di comunicazione di Milano, all’avvocato milanese o al ricercatore che si è trasferito all’estero. Proviamo a vedere le cose con più realismo e a valorizzare noi stessi e i nostri simili, a partire da quelli più prossimi. È un esercizio che dovremmo fare anche come comunità.
LA FOTO DEL MESE
L’attesa Foto del nostro lettore @stringscityfirenze Tagga @ilreporterfi nelle tue foto su Instagram, ogni mese pubblicheremo la più rappresentativa
CHE SUCCEDE IN GIRO 7 DICEMBRE
NEXTECH SPECIAL
La Fortezza da Basso pulsa nuovamente al ritmo della musica techno. Venerdì 7 dicembre Nextech Special porta a Firenze una lineup di livello mondiale, per un pubblico che negli anni è diventato sempre più ampio ed esigente: Adam Beyer, dj e producer svedese tra i più influenti della scena elettronica, Enrico Sangiuliano, artista tra i più amati in Italia, insieme ai dj resident Wooden Crate. Apertura porte ore 21, prevendite da 32 euro online.
8 DICEMBRE
F-LIGHT YOUR MIND
Il festival delle luci che ogni anno avvolge Firenze nel periodo natalizio a questo giro è dedicato a Leonardo da Vinci, in vista del 500/o anniversario dalla morte del Genio. Dopo il grande successo delle scorse edizioni, l’evento proporrà video-mapping di facciate storiche, sug-
gestive proiezioni, giochi di luce, installazioni artistiche, accompagnate da attività educative, visite speciali nei musei, spettacoli e incontri fino al 6 gennaio 2019. Tra i simboli della città coinvolti: Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio, Palazzo Medici Riccardi, piazza Santa Maria Novella, l’Oltrarno, torri e porte dell’antica cinta muraria.
15 DICEMBRE
FAVOLE AL PUCCINI
Le “favole” di Gianni Rodari si trasformano in un adattamento a cura di Andrea Bruno Savelli, sabato 15 dicembre alle ore 16.45: “Favole al telefono”, produzione della Scuola di Musica di Fiesole, è un divertente spettacolo di prosa e musica in grado di conquistare grandi e piccoli, stimolando la comunicazione tra generazioni e l’esercizio della fantasia. La magia prosegue venerdì 21 con la voce narrante di Daniela Morozzi e il sassofono di Alda Dalle Lucche in “Scende lieve” (ore 21). Posto unico numerato 12 euro esclusi diritti di prevendita.
27 DICEMBRE
LO SCHIACCIANOCI
Non c’è Natale (né Capodanno) senza “Lo Schiaccianoci”: il grande
classico di stagione, su musiche di Čajkovskij, torna al Teatro Verdi con l’impeccabile interpretazione dalla Moscow State Ballet, una delle più prestigiose compagnie di balletto classico di tutta la Russia, giovedì 27 dicembre alle ore 20.45. Biglietti in prevendita online dal 1° dicembre.
28 DICEMBRE
UN THÈ CON GLI EGIZI
Che c’è di meglio di una gita al museo con i più piccoli durante le festività? Appuntamento venerdì 28 alle ore 16.30 al Museo Archeologico Nazionale di Firenze (p.zza SS. Annunziata) per scoprire la sezione Egizia, seconda in Italia solo a quella di Torino. Dalle tecniche di mummificazione agli oggetti ritrovati nelle spettacolari tombe, un viaggio tra i simboli del potere, il culto dei morti e gli aspetti della vita del fascinoso antico Egitto. Durata della visita circa 2 ore, a cura di Cooperativa Archeologia. Prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 e via mail: turismo@archeologia.it
4 dicembre 2018
Natale con i tuoi MERCATINI E BENEFICENZA Anna Amoroso
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ltre cinquanta casette di legno inonderanno Firenze con profumi e sapori Natalizi come vini speziati, strudel, birra e dolci tradizionali provenienti da tutta Europa. È in arrivo il Mercato di Natale più atteso: il Weihnachtsmarkt in piazza Santa Croce che fino al 20 dicembre offrirà al pubblico la possibilità di curiosare tra le bancarelle alla ricerca del regalo ideale, tra addobbi natalizi fatti a mano e decorazioni di tutti i tipi. Accanto al piacere di riscaldarsi con bevande calde e specialità gastronomiche come brezel, strudel, canederli e wurstel, si potrà viaggiare con la fantasia tra i personaggi del presepe realizzati in ceramica, le icone religiose realizzate dal monastero bielorusso e gli accessori in calda pelliccia da portare in valigia durante le feste. Il Mercato, organizzato da Anva e Confesercenti, propone anche quest’anno un fitto calendario di eventi con una particolare attenzione per i bambini che potranno partecipare a workshop e giochi nella casetta di Babbo Natale, per continuare a vivere un’atmosfera natalizia che non ha confini geografici. E per chi volesse rimanere legato alle antiche tradizioni fiorentine la Fierucolina dell’Immacolata a piazza Santissima Annunziata l’8 e il 9 dicembre e la Fierucolina di Natale in piazza Santo Spirito il 16 dicembre sono due tappe da non dimenticare. È invece all’insegna della solidarietà e alla diciottesima edizione il Mercatino organizzato dall’Associazione Tumori Toscana che, dal 7 al 9 dicembre all’Hotel Albani Firenze, richiamerà centinaia di visitatori attirati dalle grandi griffe presenti, come Gucci, Ferragamo, Prada, Armani e molti altri, che da anni aderiscono donando i loro prodotti e offrendo come novità l’angolo vintage per chi è alla ricerca, prima di capodanno, di abiti e accessori assolutamente unici.
NOTE DI TRADIZIONE
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l Natale a Firenze è anche musica. Due concerti da non perdere immergeranno il pubblico nelI’atmosfera delle feste in due luoghi d’eccezione. Il 23 dicembre al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino si darà il via al tradizionale Concerto di Natale che vedrà il maestro Samuele Zagara dirigere la Scuola di Musica di Fiesole e il Gruppo di musica di insieme Astrolabio, mentre il maestro Lorenzo Fratini dirigerà il Coro delle voci bianche del Maggio Musicale Fiorentino spaziando attraverso un ricco repertorio. Il pubblico potrà ascoltare brani tatti dal repertorio di Ludovico Einaudi,
Joaquiin Turina Perez, Enrique Granados o Il giardino della bizzarria di Daniele Lombardi. Il 24 dicembre invece si spalancheranno le porte del Teatro Verdi per un altro concerto di Natale con Daniele Rustioni, bacchetta principale dell’Orchestra della Toscana: si potranno ascoltare all’inizio della serata brani come le Nozze di Figaro di Mozart, la Sinfonia n.2 op.27 di Sergej Rachmaninov e il Concerto per pianoforte op.56 di Robert Schumann, caposaldo del repertorio romantico che vedrà al pianoforte la solista Beatrice Rana. A.A.
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...O CON CHI VUOI Costanza Tosi
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beti sfavillanti, vin brulé tra i food truck di piazza Santa Croce, Michael Bublé con le sue canzoni a tema e infine, esattamente il 25 dicembre, gli infiniti pranzi tra tacchino e panettone. Il periodo natalizio rievoca inevitabilmente la tradizione, religiosa, culturale o culinaria essa sia. Ma nonostante i cliché ci portino a immaginare la sera del 25
Mercatini, che passione Dal 23 novembre al 6 gennaio Bolzano, Bressanone, Merano si trasformano in luoghi da favola, con suggestivi mercatini tradizionali, show di luci e musica, piste di pattinaggio sul ghiaccio. Info: www.brixen.org/natale
tra divano e cinepanettoni, non sono pochi gli eventi a Firenze e in provincia che propongono serate divertenti per gli instancabili e per tutti coloro che non rinunciano alla serata con gli amici neanche il giorno di Natale. Musica elettronica, ska, hip hop, per smaltire il torrone prima del cenone di capodanno: ci sono proposte per tutti i gusti. L’Auditorium Flog di via M. Mercati 24/b: il 25 dicembre propone “Christmas Tour” con standard jazz rivisitati in salsa giamaicana dal New York Ska Jazz Ensemble, prestigioso collettivo che aggrega musicisti di band leggendarie come Toaster, Scofflaws e Skatalites. L’evento, organizzato da Hub Music Factory, avrà inizio alle 22.30. Per gli appassionati di musica elettronica invece, il TuscanyHall (ex Obihall) ha in programma una serata in compagnia dei protagonisti della nightlife italiana più alternativa e trasgressiva. Mario Più, Ricky Le Roy, Joy Kitikonti, Zicky, Franchino, Luca Pechino i nomi che nella notte di Natale comporranno la “Santa Claus Gang” nell’evento di Metempsicosi. Il Viper Theatre in via Pistoiese 309/4 invece anticipa i tempi proponendo, il 23 dicembre, il “Xmas party” targato ScuolaZoo. L’evento inizierà alle 22.30 e sarà una serata ufficiale del blog preferito tra i licea-
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li. Non solo musica e divertimento a tema, per i ragazzi che prenderanno parte alla sereta potrebbe esserci anche il regalo da scartare. I partecipanti avranno infatti la possibilità di vincere 2 coupon per 2 viaggi. Altro giro, altra corsa. Al Combo Social Club, in via Mannelli, l’arrivo delle feste si attende a passi di hiphop. La “Progeas Family” ha deciso di ospitare, venerdì 21 dicembre, “Kaos One & DJ Craim 10th Karma”, ovvero una delle tappe del tour organizzato per celebrare i 10 anni dall’uscita dell’album “Karma”, presentato per l’occasione per la prima volta in vinile dalla casa di produzione Tuff Kong Records. Seguito e curato da Kaos in ogni suo singolo aspetto, il disco si consolida negli anni come un vero e proprio classico dell’hip-hop Italiano del nuovo millennio, fino ad aggiudicarsi l’instant sold-out di vendite. Arte, musica e spettacolo sono invece gli ingredienti del “Xmas Show” del 25 dicembre proposto come ogni anno dall’Otel Varieté, una delle discoteche più gettonate del panorama fiorentino. Coreografie con danzatori professionisti, giochi di prestigio e flair bartending acccompagnati da scenografie e ambientazioni tutte in tema natalizio. L’evento inizia subito dopo la cena, intorno alle 22, spettacolo e performance lasceranno poi il posto al dj set con musica commerciale e adatta a tutti.
6 dicembre 2018
Impara l’arte del regifting e mettila sotto l’albero Vincenzo D’Angelo
È
statisticamente provato che ad ogni Natale si riceve almeno un regalo indesiderato. Secondo Ebay – il portale di e-commerce più famoso al mondo – lo scorso anno 19 milioni di italiani hanno ricevuto oltre 31 milioni di regali indesiderati. Come fare? Per non lasciare che i famosi calzini finiscano abbandonati in un angolo desolato dell’armadio, basta affidarsi all’arte del riciclo o, come dicono gli anglossassoni, regifting. Ma quali sono le regole per praticare questa particolare arte? Scarta i pacchetti con cura Se l’originalità del regalo della zia è ormai una certezza, assicurati di scartare accuratamente il pacco senza danneggiare la confezione interna del prodotto. In questo modo lo potrai riconfezionare secondo il tuo gusto decorativo, senza rischiare di dover cambiare l’intero packaging. Personalizza Aggiungi un bigliettino o una dedica personalizzata per rendere il pacco unico e personale. Basta utilizzare la citazione, i colori o il testo della canzone preferita del destinatario. Fai attenzione ai dettagli Osserva con attenzione eventuali dediche, passaggi sottolineati o piccole sorprese all’interno di libri e cataloghi. E assicurati che non ci siano scritte tipo “campione gratuito” o “vietata la vendita”, sono segni nefasti di oggetti che non possono essere riciclati o rivenduti (ma sopratutto prova che anche sei stato vittima di regifting!). Vendi online App e portali permettono di vendere o regalare oggetti. Oltre a Ebay, su Subito e Bakeca è possibile trovare acquirenti in città disposti a ritirarli direttamente a casa, mentre Depop funziona più o meno come un mercatino vintage in cui inserire i capi d’abbigliamento indesiderati e venderli al miglior offerente. Pagamenti solo via Paypal. Anche su Facebook ci sono tantissimi gruppi in cui rivendere o scambiare. Assicurati di scattare foto belle, chiare e di aggiungere una descrizione dettagliata, in questo modo avrai più possibilità di trovare utenti interessati.
Organizza un Riciclo Party Visto che tutti, ma proprio tutti, a Natale diventiamo vittime del regifting, perché non organizzare un party per riderci su? Ogni invitato deve portare il re-
galo indesiderato in forma anonima e, dopo qualche chiacchiera, un bicchiere di vino e un po’ di musica, si procede con l’estrazione dei regali. E addio sensi di colpa!
Presepi d’artista e il villaggio di Babbo Natale al Rivoli Boutique Hotel
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egno, ceramica e terracotta, ambientazioni attuali e tradizionali: presepi come vere e proprie opere d’arte e il villaggio di Babbo Natale. Anche quest’anno il Rivoli Boutique Hotel di Firenze, dall’8 dicembre al 6 gennaio, apre le porte alla città grazie alla mostra di presepi creati dall’artista Claudio Ladurini e a una magica ambientazione che fa rivivere la favola di Babbo Natale e la sua “Fabbrica dei Giocattoli”. Per il settimo anno consecutivo il Rivoli Boutique Hotel propone una mostra con più di 30 presepi, tra cui uno straordinario con il ponte Morandi, dedicato ai volontari, alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco che si sono impegnati per affrontare l’emergenza. Il ricavato andrà in beneficienza alla Fondazione Tommasino Bacciotti.
La decorazione? È fatta in casa Decorazioni con il cartone Probabilmente in casa avrai delle scatole di cartone. Aprile completamente e utilizza delle formine (facilissime da trovare online!) per ritagliare delle simpatiche decorazioni per l’albero o dei teneri bigliettini da aggiungere ai pacchi regalo. Statuine con la pasta di sale Bastano acqua, farina, sale e un po’ olio di gomito per dare vita a delle simpatiche statuine in pasta di sale, perfette per decorare la camera dei bambini o allestire un piccolo presepio spendendo una cifra irrisoria. Centrotavola con i tappi di sughero Posizionate su un piatto una candela abbastanza alta e larga all’interno di un portacandela. Circondatela con i tappi di sughero nella posizione che più vi piace, riempite i buchi con dei rametti di agrifoglio e delle piccole pigne et voilà... V.D’A. la vostra tavola sarà semplicemente favolosa!
á Foto di Paolo Matteoni
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IL PANDORO È GLUTEN FREE Elisabetta Failla
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a celiachia rappresenta l’intolleranza alimentare più frequente che colpisce circa l’1% della popolazione. Per questo oggi sempre di più i menu preparati per una serata in famiglia e con amici comprendono piatti “gluten free”. Grazie a Gaia Murarolli, fondatrice insieme a Chiara Brandi dell’associazione ChiaraGaia Cucina Giramondo senza Glutine, ecco alcuni consigli per preparare un menu delle feste adatto a chi soffre di questa intolleranza, ma ottimi per tutti. “In natura ci sono tanti cibi o materie prime che non contengono glutine – spiega Gaia – come la frutta, la carne, la verdura e le farine naturali”. La celiachia è causata da una reazione autoimmune al glutine contenuta in alcuni cereali come il grano, l’orzo, la segale. Tanti sono gli alimenti che lo contengono, in particolare pane, pizza, pasta e biscotti. “Se vogliamo preparare con le nostre mani il pane o la pizza – prosegue Gaia - basta usare la farina di mais, di riso, di grano saraceno, di legumi come le lenticchie, di sargo, quinoa o amaranto. Sembrano farine speciali, ma in realtà vengono usate normalmente in molti paesi del mondo”. In questo modo possono
á Foto di Paolo Matteoni essere preparati tutti i tipi di pasta, da condire con un sugo di carne o di verdure e, per i più bravi, dolci come il pandoro e il panettone. Nessun problema per i secondi: perfetto un arrosto con le verdure condito con erbe aromatiche oppure un tacchino ripieno di castagne o prugne o ancora un’anatra all’arancia. L’importante è utilizzare pentole, mestoli o piccoli elettrodomestici da cucina lontano da farine normali. “Consiglio di pre-
CAMICIA SU MISURA UOMO - DONNA A disposizione una vasta gamma di tessuti
parare i piatti senza glutine prima di cucinare pietanze cosiddette normali, pulendo il piano dove si cucina e le pareti del forno con un panno umido”, conclude Chiara Murarolli. Oggi i prodotti per per celiaci possono essere acquistati sia in negozi specializzati che nella grande distribuzione, facendo bene attenzione agli ingredienti in etichetta. Tra questi i prodotti della campigiana Probios, azienda leader nel settore
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Tutto ci sembra fuori moda, troppo lungo, troppo largo, giacche con spalloni. Mamma mia come farò? Niente panico, La Bottega del cucito è a tua disposizione per sistemare tutto. Hai dei pantaloni belli ma fuori moda perché troppo larghi nel gambule? La tua giacca preferita ha le spalle troppo grandi, ma il tessuto è favoloso? Oppure jeans bellissimi ma completamente usurati? Non c’è problema, porta tutto a La Bottega del cucito, dove troveremo insieme una soluzione!
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dell’alimentazione vegetariana biologica e per intolleranze alimentari. Anche molte pasticcerie fiorentine si sono adeguate alla richiesta di dolci natalizi senza glutine. Tra queste la Pasticceria Gualtieri a Porta Romana. Nessun problema per il vino in abbinamento ai piatti delle feste: si tratta di un alimento naturalmente gluten free. Un occhio di riguardo invece per la birra, dietro la cui etichetta potrebbero celarsi sorprese.
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8 dicembre 2018
a cura di Gianni Carpini
Cambia (quasi) tutto. È il ribaltone delle piccole sale che rinascono dopo anni di chiusura: il grande schermo in molti casi rimane, ma tra le poltroncine c’è qualcosa di diverso. Secondo il vincolo salva-cinema del Comune di Firenze, nelle sale inattive da meno di dieci anni, in caso di ristrutturazione, il 60 per cento degli spazi deve continuare ad avere una vocazione cinematografica o culturale. Di soli film sembra difficile sopravvivere e così le nuove proprietà, per resuscitare questi luoghi, scelgono il piano B e modelli misti. Ecco cosa si sta muovendo in città.
Cine-rivoluzione
come rinascono le sale chiuse
In centro
Firenze sud
Dietro il bandone, tirato giù da dieci anni, iniziano a far capolino nuove idee per trasformare il Ciak di via Faenza in un centro culturale. Due sale da cento posti, ottenute sfruttando platea e galleria del vecchio cinema, e poi uno spazio per lezioni di cucina, mostre, musica e presentazioni di libri. Il progetto, al vaglio del Comune, è portato avanti da un vicino di casa, l’Istituto Lorenzo de’ Medici, la scuola di alta formazione che ha sede dall’altra parte della strada. Se tutto andrà liscio, il Ciak 2.0 spalancherà le porte in estate.
Spettacoli, lezioni di circo e carrelli della spesa. È il destino comune ad altre piccole sale: cambiare pelle pur di sopravvivere. Nel retro del cinema Colonna, chiuso da due anni dopo una lunga crisi e un primo stop nel 2012, spunta un supermercato Conad da quattrocento metri quadri con ingresso da via Orsini, mentre nella parte affacciata su lungarno Ferrucci rimarranno lo schermo e il palco. Questo spazio sarà gestito dalla Pole&Postural Academy che proporrà teatro, scuola di danza, ginnastica artistica e arti circensi, oltre a eventi legati al cibo. Apertura prevista, dicono da Conad, a maggio.
Alle porte del Quartiere 2
Tra Novoli e Rifredi
Bisognerà aspettare ancora per entrare di nuovo nell’Astra 2 di piazza Beccaria, chiuso dal 2015. Rinascerà ma sarà una cine-banca: per metà (o poco più) cinema e per l’altra metà sportello di un istituto di credito. L’immobile è stato comprato dalla Banca di Cambiano per realizzare una nuova filiale, ma il grande schermo resterà. La rinnovata sala cinematografica sarà anche un auditorium. I lavori hanno avuto qualche ritardo per motivi burocratici, spiegano dall’istituto di credito, e la fine dei cantieri al momento è slittata alla prima metà del 2019.
Quasi dieci anni dopo l’ultima proiezione il cinema Manzoni di via Mariti cambia volto: diventa un teatro e un’accademia dedicata a ballo, canto e recitazione. Mille metri quadri, tre livelli e una ristrutturazione che prevede un teatro, sale prova e di registrazione, uffici, bar, libreria e un negozio di articoli per la danza. Il progetto è dell’associazione Dance Performance, che da via Fabbroni traslocherà nella nuova sede. I tempi di apertura si sono leggermente allungati per qualche intoppo durante il cantiere in corso, ma il via alle attività è previsto all’inizio del 2019.
Ciak, si cambia
Grande schermo e supermercato
Cine-banca in piazza Beccaria
Il teatro-accademia del Manzoni
quando la domenica si andava al cavour...
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l cinema Cavour è nato nel 1948, si trovava esattamente sotto il collegio degli Scolopi”. Inizia così il racconto della signora Laura Cacciarini, che nel suo salotto apre le pagine dei ricordi di bambina. “Inizialmente era un teatrino della parrocchia, poi è stato trasformato da mio padre Decimo in un cinema”. Decimo Cacciarini era un pioniere del cinema: “Infatti - prosegue - è stato medaglia d’oro degli anziani del cinema. Aveva iniziato a lavorare nell’ambiente quando il cinema era muto, poi nel 1948 ha inaugurato Ciacciarini. Allora io avevo 2 anni e tutta la mia giovinezza si è svolta nel clima cinematografico”. Sapori di altri tempi, ma negli occhi che brillano scorre ancora lo stupore di quei giorni: “Quando ero bambina il primo spettacolo della domenica iniziava alle 14.30, noi mangiavamo all’una esatta, l’intera organizzazione familiare ruotava attorno agli orari delle proiezioni. Ricordo che c’era la fila di gente ad aspettare l’apertura
che andava dall’ingresso del cinema fino a fin quasi in piazza”. “Era un cinema molto ben frequentato. Le mamme portavano i bambini e dicevano alla maschera: ‘Guardi lo lascio qua, mi raccomando stia attento’ e lasciavano lì i bambini che guardavano un film due o tre volte fino a che non tornavano a riprenderli. Allora non c’era la televisione e il cinema era il divertimento principale. Avevamo due maschere, due cassiere e due operatori alle macchine, era una piccola azienda con tanti dipendenti”. Il cinema Cavour ha fatto la storia di Firenze anche dal punto di vista architettonico: ““Nel 1954-55 fu trasformato e rimodernato da due famosi architetti Puccini e Falciani i quali avevano costruito il palazzo nuovo di via Cavour e sotto avevano
modificato il cinema con l’ingresso in via Venezia, con un bar all’interno e una capienza di quasi 600 posti. Era un vero e proprio cinema moderno, che ha fatto scuola per molti anni a venire”. T.A.S.
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sotto l’albero il regalo sarà made in florence parola di assessore Barbara Palla
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atale è sempre un momento frenetico tra regali e feste ed è meglio non farsi trovare impreparati. Quest’anno grazie alla collaborazione tra il Comune di Firenze e i Centri Commerciali Naturali, le associazioni di commercianti diffuse in tutti i Quartieri della città, non mancheranno occasioni per fare uno shopping di Natale innovativo e creativo, proprio sotto casa nei negozi e nelle botteghe di artigianato locale. “Un bellissimo modo per vivere le nostre piazze e vie sotto una luce diversa - afferma l’assessore allo sviluppo economico e al turismo Cecilia Del Re - anche nei giorni di festa. Gli esercizi di vicinato sono importanti presidi del nostro territorio e per questo li sosteniamo con dei bandi appositi e prestando attenzione anche alle periferie: da
piazza Dalmazia alle Cure, dall’Isolotto a San Jacopino, da via Datini al Galluzzo, da Peretola a Varlungo. Queste occasioni hanno l’autenticità del fatto in casa e rendono Firenze e i suoi quartieri una città viva”. Il mese di iniziative sarà inaugurato da “Natale alle Cure” domenica 2 dicembre per un pomeriggio dedicato al mercato e all’intrattenimento a tema natalizio. Seguiranno poi sabato 8 dicembre “Natalotto” all’Isolotto, il 9 “Natale in San Jacopino” e domenica 16 dicembre “Natale in via Romana”. Venerdì 21 avrà luogo invece “Solstizio d’Inverno”: via de’ Serragli si animerà grazie alle attività a cura delle associazioni culturali, le botteghe aperte e agli aperitivi a km zero. Ogni domenica del mese, la viabilità di via Gioberti sarà interrotta per fare spazio allo spirito natalizio tra intrattenimento
a tema e apertura dei negozi. Stessa formula, ma senza interruzione del traffico, in via Datini dall’8 al 15 dicembre. Ma i negozianti come hanno accolto la proposta del Comune? “In generale i commerciati hanno risposto con entusiasmo ed inventiva”, chiosa l’assessore Del Re. Infine menzione a parte merita piazza dei Ciompi da poco ristrut-
turata che sarà protagonista il 15 dicembre di “Mercato dei Fiori” una giornata dedicata alle piante e ai libri per conoscerle, mentre il 22 dicembre e il 5 gennaio arriva “Artefacendo”, mostra mercato interamente dedicata ai saperi e al lavoro artigiano. Per i regali quest’anno non ci sono non ci sono scuse: idee, invece, moltissime.
10 dicembre 2018
Foto-trappole e multe:
caccia ai furbetti del cassonetto Gianni Carpini
Abbandono rifiuti, Le zone più colpite
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ite “cheese” e il sudicione è immortalato. Al momento sono dodici le foto-trappole che sorvegliano, in diverse zone di Firenze, i cassonetti più colpiti dall’abbandono selvaggio di immondizia: si tratta di dispositivi di piccole dimensioni che si attivano al passaggio delle persone, usati per pizzicare sul fatto chi trasforma le strade in discariche a cielo aperto. Non solo sacchetti colmi di spazzatura lasciati fuori dai contenitori, ma anche una vera e propria collezione di rifiuti ingombranti “messa in mostra” su marciapiedi e strade, come vecchi mobili, reti da letto, televisori, scarti edili e industriali. “A Firenze non c’è un’emergenza rifiuti ma c’è un’emergenza maleducazione. È il momento di dire basta: i cittadini devono sapere che saremo inflessibili”, ha tuonato il sindaco di Firenze Dario Nardella, lanciando la campagna anti-furbetti dei cassonetti. Un tassello di questo piano sono le microcamere, a cui si aggiungono i team che passano a setaccio le varie zone della città. Gli agenti della polizia municipale e le cinque squadre di ispettori di Alia (dieci a pieno regime) controllano, indagano e fanno multe, mentre quindici guardie ambientali volontarie, che presto raddoppieranno, danno una mano nel monitoraggio e nella segnalazione di situazioni critiche. Aumenterà poi il personale impegnato a rimuovere la “monnezza” lasciata lungo le strade e cresceranno anche gli addetti per il ritiro di materiali ingombranti a domicilio, servizio gratuito per le utenze domestiche. Abbandonare i rifiuti può costare caro. Per chi sgarra, la multa parte da 300 euro per arrivare a 3mila euro, sanzione che raddoppia nel caso di scarti pericolosi, mentre per quelli industriali si va sul penale, anche con l’arresto. La lista dei controlli è lunga: nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 340 gli interventi effettuati, con 229 multe da parte della polizia municipale, un quarto in più rispetto al 2017. Ma le sanzioni superano quota 320 se si contano anche quelle elevate dagli ispettori ambientali di Alia.
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on c’è una “zona rossa” per i rifiuti abbandonati, ma il fenomeno si sviluppa a macchia di leopardo. Le aree fiorentine più colpite, secondo i controlli, sono le strade tra via Baracca e Novoli, quelle tra via Pistoiese e via Pratese, la direttrice lungarno Aldo Moro - via Generale Dalla Chiesa e il quartiere dell’Isolotto. C’è anche il centro: a rischio le piazze intorno al mercato di San Lorenzo e i cassonetti vicino a piazza Indipendenza e piazza Madonna degli Aldobrandini, a due passi dalla G.C. Cappelle Medicee.
Per le segnalazioni Polizia municipale di Firenze 055.3283333 Alia 800888333 (199105105 da cellulare)
La mappa è online Tutto quello che c’è da sapere, dai cassonetti più vicini, alle date della pulizia strade fino al calendario e agli orari della raccolta porta a porta. Sul sito di Alia (www.aliaspa. it) è disponibile la mappa interattiva “RifiuMappa – Florence Waste Map”: basta digitare la strada di interesse e si visualizzano tutte le informazioni utili.
COME FARE PER... Rifiuti ingombranti Mobili, materassi, infissi, elettrodomestici voluminosi, potature di grandi dimensioni: il ritiro a casa è gratis. Per i rifiuti ingombranti basta chiamare il numero verde di Alia 800888333 (199105105 da cellulare): l’utente dovrà riportare il codice di ritiro e posizionare i rifiuti fuori dall’abitazione e in area pubblica.
Pile, olio, toner, farmaci, piccoli elettrodomestici Questi rifiuti, compresi quelli pericolosi e le lampadine a basso consumo, non vanno nel cassonetto: possono essere portati agli Ecofurgoni Alia, che secondo un calendario girano per dodici punti della città, e nelle 27 Ecotappe di Firenze (sedi di istituzioni, scuole, associazioni).
Batterie, vernici, inerti Vanno consegnati nei centri di raccolta Alia, due a Firenze (viale Guidoni e via San Donnino), tre nei comuni confinanti (Scandicci - via Charta, Sesto Fiorentino - via De Gasperi, Bagno a Ripoli - via di Campigliano). Qui è possibile portare autonomamente anche i rifiuti elencati nei punti precedenti.
Le conchiglie non sono organico I gusci dei molluschi, come cozze e vongole, sono molto duri e sono impossibili da “digerire” anche dagli impianti di compostaggio. . Per questo vanno nell’indifferenziato e non nell’organico.
Le forchette di plastica non si riciclano A differenza di piatti e bicchieri usa e getta, le posate non possono essere smaltite con il multimateriale, ma con l’indifferenziato, non essendo considerate “imballaggi”.
COSA NON FARE... Gli scontrini non vanno nella carta È uno degli errori più comuni: gli scontrini fiscali vengono stampati su carta termica, non è riciclabile. Vanno buttati nell’indifferenziato.
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non solo arno come stanno i nostri fiumi? Fannì Beconcini
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e questioni della sicurezza idraulica e del rischio idrogeologico sono oggi più che mai attuali, soprattutto in considerazione dei recenti cambiamenti climatici e degli effetti degli insediamenti urbani e industriali realizzati in passato. Nell’area metropolitana fiorentina nell’ultimo decennio sono state predisposte misure e sono stati realizzati interventi per mettere in sicurezza il reticolo fluviale, limitare i danni passati e prevenirne di futuri. Il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno è il principale attore di questo processo: “La manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi strutturali mirati contribuiscono a ridurre la probabilità di allagamenti e dunque il grado di rischio idraulico, oltre che a rendere più belli e fruibili i nostri corsi d’acqua”, spiega Marco Bottino, presidente del Consorzio. “I cambiamenti climatici ci mettono di fronte a questa sfida e la cura del reticolo fluviale metropolitano è una responsabilità collettiva, di istituzioni e cittadini.” La competenza di fiumi e corsi d’acqua dell’area metropolitana di fatto è distribuita a vari livelli tra vari enti: le sponde dell’Arno sono gestite dalla Regione Toscana tramite l’Autorità di Bacino, gli altri fiumi e torrenti sono manutenuti dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno con apposite convenzioni con Regione e comuni. A oggi è stata completata la manutenzione ordinaria mediante sfalcio della vegetazione dei fiumi Arno, Mugnone, Terzolle, Vingone, Greve, Ema, Marinella, Marina, Garille e di tutti i canali della piana fiorentina,tra cui Fosso Reale, Fosso Macinante, Goricina, canali di cinta. Sono inoltre stati effettuati tagli selettivi, ovvero l’eliminazione di alberature pericolose che potrebbero essere abbattute dalle piene e creando ostruzioni lungo il corso: interventi recenti sono stati effettuati sul Mensola a Settignano, sul Mugnone alle Caldine, sull’Ema al Galluzzo e alle Cinque Vie, su tutta la Greve fra
Scandicci e l’Isolotto. Sono attualmente in corso due grandi opere strutturali: l’intervento sulle casse di espansione del torrente Mensola e la realizzazione dell’omonimo parco, opera da 11 milioni di euro che sta procedendo con l’obiettivo di finire entro l’estate 2019, e il progetto di riassetto dell’Arno, che ad oggi ha portato alla sistemazione della zona della Nave a Rovezzano fino a Villa La Massa, della Pesca-
ia di Santa Rosa e del tratto a valle dell’Isolotto nei pressi del Ponte all’Indiano. Lavori di manutenzione straordinaria e riqualificazione stati realizzati inoltre sul Mugnone tra il Ponte Rosso e il Ponte degli Alpini e sul Terzolle nell’area di Careggi a Firenze. Nel corso del 2018 il Consorizio di Bonifica ha provveduto alla risoluzione di diverse criticità su segnalazione di comuni, associazioni, cittadini: ri-
mozione di tronchi e materiali di deposito a seguito delle piene sul Vingone a Scandicci e sul Fosso del Loretino di Rovezzano a Firenze, ripristino degli argini del Fossetto Donnino a Campi Bisenzio e sul Canale di Cinta Occidentale a Sesto Fiorentino, rafforzamento dei muri di sponda e ripulitura degli alvei degli affluenti dell’Ema a San Michele a Monteripaldi nella zona delle Cascine del Riccio.
anche per i canali partono i lavori I l Fosso Macinante è un antico canale artificiale che dalla Pescaia di Santa Rosa si snoda lungo il parco delle Cascine e scorre parallelo all’Arno attraverso i quartieri di Peretola, Quaracchi e Brozzi fino a San Donnino fino a confluire nel fiume Bisenzio. Insieme al Canale Goricina delle Piagge e alle gore Martellina e Gualchiere di Remole è oggetto di un accordo tra comune e Consorzio di Bonifica, che dal 2018 ha preso in carico anche questi corsi d’acqua di competenza comunale occupandosi della ripulitura iniziale e della gestione ordinaria dopo anni di manutenzione scarsa o nulla. F.B.
12 dicembre 2018
Ospedale San Giovanni di dio e teatro comunale
La città ritrova due gioielli Barbara Palla
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Ospedale vecchio di San Giovanni di Dio in borgo Ognissanti sta per tornare alla sua funzione originaria. O quasi. Il complesso immobiliare, oggi silenzioso nella frenesia del centro storico, è stato per lungo tempo il cuore pulsante di borgo Ognissanti. Originariamente fondato dal mercante Simone Vespucci e dedicato alla Madonna dell’Umiltà, divenne nel 1587 per volere di Ferdinando I un vero e proprio ospedale per la cura dei poveri e dei mendicanti dedicato però a San Giovanni. Il primo grande restauro avvenne nel ‘700 quando la struttura fu ingrandita grazie all’inclusione degli edifici circostanti, risanata dall’insalubrità di alcuni spazi e arricchita dei nuovi atrio e vestibolo. In puro stile Settecentesco, in entrambi gli spazi splendevano rivestimenti in marmo, affreschi, dipinti, statue e lo scalone monumentale “a tenaglia” dell’ingresso. A metà Ottocento però l’Ospedale fu trasferito nella zona di Torregalli, dove si trova ancora oggi. Nel vecchio edificio del centro rimasero solo alcuni uffici, una biblioteca e un piccolo museo. A causa dell’incertezza, dell’incuria e del disuso, gli interni del complesso sono stati notevolmente danneggiati. Dalla prossima estate fino al 2022, l’Ospedale sarà però ristrutturato e rinnovato per ospitare nuove residenze di pazienti psichiatrici di medio-bassa complessità, alcuni studi medici e associazioni, ma soprattutto diventerà la sede dell’Assessorato alla Salute, al Welfare e allo Sport della Regione Toscana. Sarà demolito a breve, invece, l’ex Teatro Comunale, da anni svuotato dopo un glorioso passato come istituto di cultura attivo e frizzante, pun-
to di riferimento per artisti e intellettuali della città. Lo storico teatro farà spazio a un nuovo isolato molto più moderno la cui vocazione non sarà più culturale come in precedenza ma puramente residenziale. Il progetto, promosso dall’assessore Giovanni Bettarini e recentemente approvato dalla Giunta comunale, prevede un radicale cambiamento dell’interno del complesso. Le storiche facciate lungo corso Italia, via Magenta e via Solferino saranno mantenute ma il teatro in sé e le aggiunte strutturali costruite per le esigenze dell’attività saranno completamente cambiate. La nuova superficie sarà di circa 15 mila metri quadrati, suddivisi in tre nuovi edifici di cui il 95% destinato alla realizzazione di appartamenti. Nel restante 5% troveranno spazio fondi dedicati alle attività direzionali e di servizi. Nel progetto non sono previsti interventi urbanistici, ma all’interno del piano terra sorgerà una nuova piazza pedonale, accessibile dalla strada. Nella stessa occasione sarà inoltre rinnovato il parterre di via Solferino, sotto la quale passa l’ultimo tratto del Fosso Macinante, per migliorarne la viabilità. Il progetto di recupero del “contenitore vuoto” mira a riportare i fiorentini a vivere in questa zona della città, attraversata da molti cambiamenti negli ultimi anni.
obraz, il teatro si fa in cantiere
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a Scuola di Formazione Teatrale Cantiere Obraz, nata nel 2008 dalla volontà di Nikolaj Karpov, compie 10 anni. Presso la sede del Teatro de Cestello la compagnia teatrale offre un’intensa attività di formazione e produzione radicata sul territorio fiorentino, accogliendo oltre 100 allievi l’anno.
Coordinato da Alessandra Comanducci e Paolo Ciotti, Cantiere Obraz si rivolge a ragazzi e adulti con lo scopo di usare l’insegnamento del teatro come mezzo di espressione artistica e strumento di conoscenza e crescita personale. E.F.
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Tiziana Alma Scalisi
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ene Wilder in Frankenstein Junior insegna che “Si può fare!”. Sì, perché la comunità della Nave a Rovezzano negli scorsi mesi si è resa protagonista di una vera storia di collaborazione fattiva. Al centro della questione lo storico ambulatorio medico del circolino della Nave. Quasi un monumento alla resistenza: dimenticato dal tempo, ma non dai pazienti, per cui era diventato negli anni vero e proprio punto di riferimento. Un baluardo nel cuore del circolo a cui si accedeva passando però attraverso l’ingresso principale. Un luogo in cui le lancette erano rimaste ferme a oltre trent’anni fa, ma che nell’aprile di quest’anno rischiava di chiudere. “La frazione della Nave fa parte del Comune di Firenze, ma è quasi un piccolo borgo – dice Marco Spilli, presidente dell’U.S. Nave e socio del S.R.M.S Nave a Rovezzano –. Non c’è nessun presidio sanitario, fatto salvo un unico medico che visita solo i pazienti della frazione, che magari prediligono avere un dottore in ambito familiare. L’ambulatorio esiste in questa sede dagli anni ’50, ma le normative vigenti prevedono che i locali adibiti a questo uso non possano avere parti in comune, quindi si è reso necessario modificare strutturalmente una parte del circolo”. La questione sollevata dalla Asl ha coinciso con il rinnovo del consiglio direttivo: “In questa fase c’è stato un dibattito sull’opportunità o meno di mettere mano a una ristrutturazione. L’importanza dell’ambulatorio non è mai stata messa in dubbio, ma è stato un momento di riflessione importante. Il mantenimento di questo presidio infatti tutela l’esigenza dei cittadini della Nave di avere un luogo di riferimento”. E’ così che è partita una raccolta di… disponibilità: dalle piccole donazioni, alle cene di beneficienza, ma un ruolo cardine lo hanno giocato tutti quegli artigiani che hanno offerto la loro opera. Così l’idraulico, l’elettricista, l’imbianchino e molti altri hanno prestato la loro opera quasi gratuitamente. “La ristrutturazione ha preso il via agli inizi di ottobre e in quattro settimane i lavori sono stati conclusi. Tra gli abitanti – conclude Spilli sembra che ci sia soddisfazione, ma forse poca consapevolezza di quello che è successo davvero”.
la nave a rovezzano si unisce e salva l’ambulatorio
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quando il tatuaggio è arte ... e viene dal giappone
rte dal Giappone nel cuore di Gavinana: dal 15 dicembre al 2 febbraio Lacrima Nera Art Gallery, in piazza Bernardino Pio, ospiterà una mostra con opere UKIYOE. “Le opere arrivano direttamente dalla fondazione Adachi in Giappone grazie alla 74/b & Milano Printmakers” , dice la shop manager Elena Sarti. “Il Lacrimanera Tattoo Saloon è nato dopo un viaggio di Riccardo Riccobono e Lorenzo Provvedi a Taiwan nel 2012. Da quel viaggio - racconta la collaboratrice - si sono ritrovati a costruire un progetto che portasse avanti la passione per il tatuaggio e non solo: qui cerchiamo davvero di capire la storia dei clienti, per assecondarne i desideri. Il tatuaggio è storia di vita, è emozione impressa sulla pelle. Non è solo un disegno. Chi si fa un tatuaggio ha spesso motivazioni molto forti legate a questo, e il nostro impegno è quello di creare un posto che sia un punto di ascolto. Per trasformare la sensazione, l’emozione, l’idea del cliente in immagine, ecco dove nasce la passione e l’amore che mettiamo nel tatuaggio”. Il salone ha cominciato poi a ospitare molti artisti tatuatori dall’Italia e dall’estero, ampliando notevolmente il ventaglio delle possibilità per i clienti.
“Il tatuaggio - sottolinea Elena Sarti - non è più solo inchiostro sotto pelle ma è vera e propria arte: cerchi la persona adatta per interpretare la tua emozione, l’artista può farlo su tela e sulla pelle”. Così è nato Lacrima Nera Art Gallery. area dedicata a mostre di artisti più o meno legati al mondo del tatuaggio. “Un’opera che funziona è un’opera che emoziona e per noi l’arte è trasformare l’emozione del cliente in un’opera sulla pelle”. T.A.S.
14 dicembre 2018
Via Gioberti, la strada dello shopping è rinata Costanza Marrapese
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stata inaugurata dal sindaco Dario Nardella i primi di novembre la nuova via Gioberti, alla presenza di molti cittadini, tra curiosi e residenti. Dopo 7 mesi di lavori, una delle strade più amate e frequentate dai fiorentini, si presenta completamente rinnovata. Ma cosa è cambiato? Marciapiedi più grandi, cassonetti interrati in tre isole ecologiche, nuovi arredi urbani e più attenzione per i pedoni. In corrispondenza di incroci e attraversamenti pedonali sono stati creati spazi lastricati in pietra forte fiammata e protetti da dissuasori di sosta, attrezzati da panchine contemporanee. Dalle parole del presidente del Q2 Michele Pierguidi trapela la soddisfazione per riaver dato le giuste attenzioni al centro commerciale naturale: “Via Gioberti oggi è più bella e molto vivibile, con marciapiedi ampliati su entrambi i lati e messi in sicurezza. Mi dispiace però constatare che a così breve distanza dall’inaugurazione c’è ancora chi non segue il buon senso e le regole posteggiando in maniera incivile lungo la strada e in prossimità delle sedute e dei paletti. Mi piacerebbe ci fosse più rispetto perché soltanto tutti insieme, nei piccoli gesti quotidiani, possiamo difendere la grande ricchezza di vivere in questa città”. Su Facebook non è mancato chi ha polemizzato questa riqualificazione additando la strada più stretta e la mancanza
di parcheggio. Non sono mancate alcune critiche allo stile delle nuove sedute, ribattezzate bonariamente “bistecchiere” in qualche gruppo Facebook. Grande soddisfazione invece è stata espressa dai commercianti, che hanno gioito della riapertura in vista del periodo natalizio. Come sottolinea Danilo Bencità, presidente delle Cento Botteghe: “un grande passo in avanti per via Gioberti, siamo molto soddisfatti di come è stata riqualificata la strada.” Dicembre, come di consueto, vedrà tutte le domeniche del mese chiuse al traffico e l’arrivo di Babbo Natale l’8 e il 16 dicembre con feste e intrattenimento per i più piccoli.
Lo compro? No, lo prendo in prestito alle Cure
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a poco più di un mese ha preso vita alle alle Cure la prima Oggettoteca della Toscana, presso la sede di CUREmake in via Pagano 26. La sinergia fra le associazioni Holi onlus e Le Curandaie, con la collaborazione del Quartiere 2, ha portato alla nascita di questo progetto che si ispira a uno simile già sperimentato a Berlino e in Austria. L’idea di base è quella di prendere in prestito oggetti, in modo da non doverli acquistare. Per aderire al progetto è necessaria solo l’iscrizione con il pagamento della quota associativa annuale di 10 euro
e la condivisione di uno o più oggetti al momento del tesseramento. Gli oggetti sono suddivisi in categorie, dalla casa al tempo libero, agli oggetti per l’infanzia. La conduzione dell’attività è affidata a persone socialmente fragili, diversamente abili o in carico ai servizi sociali. Dallo scorso 16 novembre, con apertura di tre giorni a settimana, l’attività è entrata a regime; molte già le tessere rilasciate, a partire dalla n.1 affidata al presidente del Q2 Michele Pierguidi che ha fin da subito sostenuto il C.M. progetto.
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TENAX THEATRE FRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ Guido Bachetti
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radizione e innovazione, analogico e dig3itale, classicità e contemporaneità. Dal cortocircuito tra contaminazioni apparentemente opposte nascono i tre spettacoli di Tenax Theatre che a dicembre chiudono il primo anno di attività del progetto ideato da Giancarlo Cauteruccio e Massimo Bevilacqua, alla sua prima edizione ma già confermato per il 2019 e 2020. Gli spettacoli andranno in scena alla discoteca Tenax di via Pratese. UN NUOVO TEATRO, LONTANO DALLA TRADIZIONE Con Tenax Theatre il teatro arriva nella periferia, offrendosi come spazio di riflessione sull’identità di questo spazio metropolitano. Lontano dai luoghi della tradizione, e anzi trasferito nel luogo più estremo, per architettura e per energia: la discoteca. Qui il teatro incontra la tecnologia e accoglie nuove forme creative: la luce, l’immagine, il suono. Il risultato è una serie di opere immersive che
uniscono la performance, la recitazione, la musica dal vivo, la danza. CORPO E IMMAGINE Si parte giovedì 6 dicembre con “CorpoImmaginE”, la versione aggiornata della performance ideata e portata in scena nella primavera scorsa dai giovani performer del laboratorio Krypton, coordinati da Margherita Landi e Cecilia Lentini con la regia visuale di Massimo Bevilacqua. Uno spettacolo che indaga il rapporto tra identità del corpo e nuove tecnologie. TRA MUSICA CLASSICA E ARTE VISIVA L’incontro tra musica classica e arte visiva è invece la scintilla che ha innescato “Digital Gallery. Con gli occhi appuntiti per sentire bellezza”, il progetto di Giancarlo Cauteruccio che fa incontrare gli allievi del Conservatorio Cherubini e quelli dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un’installazione inedita che coniuga musica classica e arti visive in una galleria dinamica virtuale creata dai giovani
artisti e musicata dal vivo dagli allievi del conservatorio, con la collaborazione di alcuni docenti delle due scuole. Lo spettacolo è in programma giovedì 13 dicembre. LE DONNE DEL MITO A chiudere la stagione 2018 sarà “Medea, Alcesti, Bilitis – La deriva del corpo nella pressione del suono”, spettacolo ispirato a tre figure femminili della mitologia greca in programma sabato 22 dicembre: Alcesti, la donna innamorata fino alla sua stessa morte, Medea, la donna innamorata
fino alla morte degli altri, e Bilitis, la donna innamorata fino all’amore di se stessa. Tre figure che, completandosi, rappresentano la donna come un unico, capace di tutte le attitudini, tutti gli umori, tutti gli atti. Lo spettacolo vede la regia di Giancarlo Cauteruccio, con musiche elettroniche di Francesco Casciaro, video e costumi di Massimo Bevilacqua, e drammaturgia di Giuliano Compagno, con Cecilia Lentini e Margherita Landi. Biglietto intero a 10 euro più diritti di prevendita, ridotto per soci Coop e under 35 a 5 euro.
Come cambia la città
VIALE BELFIORE, ADOTTATA LA VARIANTE a terra è caratterizzato da un’ampia gradinata che lambisce lo spazio di uso pubblico, coperto e porticato, che corre lungo viale Belfiore. Il progetto ‘dialoga’ architettonicamente con l’edificio storico della palazzina Mazzoni, collocato nel lato opposto tra viale Belfiore e viale Redi. Il grande passaggio pedonale a uso pubblico unisce/separa i due edifici, attraversa l’isolato e prosegue nello spazio verde, sempre di uso pubblico, posto davanti al terzo edificio, creando così una diretta comunicazione tra il viale Belfiore e via Benedetto Marcello. All’interno del passaggio pedonale si trova una scala centrale con struttura leggera e trasparente, che conduce allo spazio in copertura, destinato per la maggior parte della sua superficie a uso pubblico. La variante al Piano di recupero prevede infine, secondo le modalità che saranno specificate nella convenzione da sottoscrivere, la realizzazione delle opere di
A Montedomini
UN PROGETTO DI SOSTEGNO PER I MALATI DI ALZHEIMER E I LORO FAMILIARI Si chiama ‘Alzheimer Caffè’ il progetto rivolto alle persone con demenza e alla popolazione anziana affetta da decadimento cognitivo, avviato nella sede centrale di Montedomini, via de’ Malcontenti 6. L’attività si articola attraverso due incontri a settimana con cadenza quindicinale, dalle 15 alle 18. Partecipazione gratuita e aperta a tutti. Il Caffè offre ai partecipanti l’opportunità di trascorrere il tempo piacevolmente insieme alla persona malata, conversando, gustando bevande, ascoltando musica o svolgendo altre attività, comodamente seduti come in un caffè. La presenza di operatori esperti nella cura delle persone e nell’accoglienza dei familiari garantisce un ambiente adeguato ai bisogni dei malati e delle loro famiglie. Negli incontri i partecipanti saranno accolti da personale esperto nella relazione con il malato (educatore/animatore) e nel sostegno della famiglia (psicologo, operatore del centro di ascolto Alzheimer). In particolare lo psicologo e l’operatore del centro di ascolto saranno chiamati a intercettare i bisogni di orientamento e di supporto psicologico dei familiari. Alle famiglie si offrirà inoltre la possibilità di una valutazione neuropsicologica del malato
Pubblica Utilità
1522 UN NUMERO CONTRO STALKING E VIOLENZA
La Regione Toscana rilancia la campagna contro la violenza sulle donne per promuovere la conoscenza del numero gratuito di pubblica utilità antiviolenza e stalking 1522. Il numero è stato attivato dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri ed è collegato alla rete dei centri antiviolenza e alle altre strutture per il contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio.
urbanizzazione funzionali all’intervento di trasformazione urbanistica con opere interne ed esterne al perimetro (marciapiedi, pista ciclabile, terza corsia lungo via Benedetto Marcello, pubblica illuminazione, sottoservizi e organizzazione della raccolta rifiuti). Per quanto riguarda la tempistica dei lavori la proprietà del ‘The Student
Hotel’ ha annunciato l’imminente avvio della messa in sicurezza del sito e nella prima metà del prossimo anno la realizzazione della struttura interrata. Non appena questi lavori e l’iter autorizzativo saranno completati si potrà dare il via alla costruzione vera e proprio del complesso alberghiero.
La novità
IL BIBLIOBUS DIVENTA CITTADINO
Il Bibliobus, un servizio avviato negli anni ’90 del secolo scorso nel Q.4, viene ora esteso agli altri quartieri della città, stazionando in spazi pubblici, piazze, giardini e aree verdi, specialmente la biblioteca con le ruote nelle zone della città meno coperte dalla rete delle biblioteche comunali. Questa sorta di biblioteca itinerante ha permesso di raggiungere migliaia di persone al di fuori del circuito istituzionale, sviluppando una forma di contatto col territorio certamente più informale ma, anche per questo, molto più elastica e diretta. Il sistema di prestito funziona esattamente come nelle biblioteche ‘normali’ e i libri possono essere restituiti al passaggio successivo del Bibliobus oppure alla biblioteca più vicina. Nel corso del mese di novembre il servizio è scattato in rapida successione in tutti e cinque i quartieri. Questi invece i luoghi prescelti per il Q.1 con il calendario delle prossime soste già programmate. Piazza Puccini, 14 dicembre, 11 e 25 gennaio, ore 17,45-18-30 Largo Annigoni, 7 e 21 dicembre, 18 gennaio, ore 10-13
BIBLIO BUS
grafica_Pietro Filippeschi/SocialDesign
Adottata dalla giunta di Palazzo Vecchio la variante relativa al piano di recupero dell’area ex Fiat che chiude il ‘buco’ di viale Belfiore, dopo l’interruzione dei lavori avviati nel 2006 per le difficoltà della proprietà originaria. Il progetto prevede tre edifici con un grande ‘boulevard’ pedonale, una piazza verde e un tetto-giardino aperti al pubblico, oltre a nuovi marciapiedi, illuminazione, pista ciclabile e una terza corsia lungo via Benedetto Marcello. L’edificio destinato ad albergo, affacciato su viale Belfiore in angolo con via Benedetto Marcello, è articolato in due immobili divisi da un grande passaggio pedonale a uso pubblico e comunicanti attraverso un tetto-giardino in parte adibito anch’esso a uso pubblico. Per far sì che la struttura risulti il più possibile in continuità con gli edifici circostanti, il fronte su viale Belfiore si presenta suddiviso in quattro corpi di fabbrica, intervallati da giardini pensili. L’attacco
_PIAZZA PUCCINI _LARGO PIETRO ANNIGONI
informazioni e orari www.biblioteche.comune.fi.it
Notizie dal territorio VERSO IL COMPLETAMENTO DEL COLLETTORE FOGNARIO
Al via il completamento dell’emissario in riva destra dell’Arno (Erda), ovvero un collettore da un chilometro e 300 metri di lunghezza sotto il Fosso Macinante (tra il Teatro della Musica e via delle Cascine) che nell’occasione verrà ripulito e liberato dalla vegetazione infestante. Si tratta di un progetto da 4,9 milioni di euro, finanziato dal Piano Città, che ridurrà sensibilmente il cronico rischio allagamenti sui viali di circonvallazione (Stazione Leopolda, viale Fratelli Rosselli e viale Belfiore). L’emissario di riva destra risale agli anni Novanta e costò oltre 45 miliardi di lire, per una lunghezza totale di 8,2 chilometri. Il progetto del completamento andrà in gara a breve e i lavori partiranno presumibilmente nella prossima primavera.
MERCATO SETTIMANALE DEI FIORI IN PIAZZA DEI CIOMPI
Tutti i venerdì si ripropone in Piazza dei Ciompi l’appuntamento settimanale con il mercato dei fiori, in programma dalle ore 9 alle ore 15, a cura della Società di Orticoltura. L’iniziativa periodica si inserisce nel processo di animazione e valorizzazione della piazza dopo l’intervento di riqualificazione recentemente portato a termine.
PIAZZA INDIPENDENZA, TORNA IL MERCATO CONTADINO
Torna in piazza Indipendenza ‘Campagna Amica’, il mercato contadino a chilometri zero di Coldiretti. Sui banchi frutta e verdura di stagione, miele e i richiestissimi prodotti cosmetici a base di bava di lumaca. Questa iniziativa sta contribuendo da par suo ad animare la piazza rendendola sempre più viva e a misura di famiglie. Proprio per questo l’amministrazione comunale ha confermato l’abbattimento del 50% del canone per l’occupazione del suolo pubblico per gli operatori del mercato. Prossimi appuntamenti: 7, 14, 21 dicembre, ore 8-13.
VIA I BUSSONI DA VIA ROMANA E VIA MAGGIO
Da sabato 17 novembre i ‘bussoni’ rossi del City Sightseeing non passano più da via Romana e via Maggio. Per questi mezzi è stato individuato un percorso alternativo esternamente alle mura lato viale Petrarca. Si tratta del primo passo nella direzione della complessiva riorganizzazione di questo servizio.
Monumenti Rifiuti
MONITORAGGIO MOZZAFIATO DEL DUOMO E DEL CAMPANILE
Sono iniziati i lavori di monitoraggio delle superfici marmoree del complesso monumentale del Duomo di Firenze che andranno avanti tre settimane. I monitoraggi sono iniziati dal Campanile di Giotto e proseguiranno sulle superfici esterne del Duomo, della Cupola del Brunelleschi e del Battistero. I lavori sono eseguiti dal personale dell’Opera di Santa Maria del Fiore con l’ausilio di un’autogru con un braccio di 103 metri che permette di raggiungere anche le zone più alte del Campanile e della Cupola. Si tratta di una delle attività di manutenzione che l’Opera di Santa Maria del Fiore attua regolarmente sui propri monumenti per controllare in dettaglio i circa 40 mila metri quadrati di superfici marmoree, verificandone lo stato di conservazione e individuandone i possibili degradi così da poter programmare gli interventi di restauro. Dal 2015 il monitoraggio delle facciate esterne è effettuato semestralmente invece che annualmente, alla fine e all’inizio dell’inverno. Per questa attività l’Opera investe ogni anno dai 120 ai 160 mila euro solo per movimentare le gru, a cui si deve aggiungere il lavoro della Bottega di Restauro dell’Opera, una decina di operatori assunti in pianta stabile. Questi operai sono gli eredi diretti degli scalpellini che realizzavano le decorazioni scultoree e architettoniche della cattedrale e del campanile e che oggi si dedicano al mantenimento e alla conservazione di questo patrimonio.
Cartellone degli eventi e delle iniziative IL ‘68 IN MOSTRA ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE
E’ in corso la mostra “E tutto sembrava possibile. Il 68 in Italia tra realtà e utopie” che rimarrà visitabile presso la Biblioteca Nazionale fino al 9 febbraio prossimo. L’obiettivo della mostra è quello di raccontare e indagare gli aspetti che hanno reso caratteristico questo storico anno, spaziando dalla politica all’arte, passando per la moda e le lotte per i diritti civili. Grazie all’aiuto di un comitato scientifico composto da noti studiosi dell’Italia contemporanea, la mostra si concentra principalmente sui principali soggetti interessati dai mutamenti di quel periodo: gli studenti, gli operai e le donne. Un tuffo che ci riporta indietro di 50 anni, con le copertine giornalistiche che più hanno segnato quel momento accanto agli spartiti delle canzoni più ascoltate, con oltre 300 pezzi tra opuscoli, programmi teatrali, abiti e accessori dell’epoca accompagnati dalle fotografie del reporter Rodrigo Pais. La mostra è accompagnata da un ciclo di conferenze e da visite guidate.
BANKSY A PALAZZO MEDICI RICCARDI
Fino al 24 febbraio a Palazzo Medici Riccardi ospita la mostra ‘Banksy. This is not a photo opportunity’, a cura di Gianluca Marziani e Stefano S. Antonelli, promossa e prodotta dall’Associazione MetaMorfosi. Nessuno lo ha mai visto, nessuno conosce il suo viso, non esistono foto che lo mostrino: eppure Banksy esiste in maniera dirompente attraverso le sue opere di inaudita potenza etica, evocativa e mediatica. Originario di Bristol, genericamente inquadrato nei confini della Street Art, Banksy rappresenta il più grande caso di popolarità per un artista vivente dai tempi di Andy Warhol. La mostra di Firenze nasce da una rigorosa selezione con le migliori 20 immagini finora prodotte, quelle che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro tempo.
VISITE GUIDATE GRATUITE PER GLI ISCRITTI ALLE BIBLIOTECHE COMUNALI
Le biblioteche comunali fiorentine offrono ai loro iscritti visite guidate gratuite fuori dai circuiti convenzionali, alla scoperta di aspetti meno noti ma non certo meno importanti del nostro patrimonio culturale. Per partecipare alle visite guidate è necessario essere iscritti ad una qualsiasi delle Biblioteche Comunali Fiorentine aderenti allo Sdiaf (Sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina) e prenotarsi telefonando allo 055.2616512 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, e il sabato, dalle 10 alle 19). Il pacchetto prevede visite guidate distribuite in un arco di tempo che va da novembre a gennaio. Fra queste la visita alla mostra allestita alla Biblioteca Nazionale su il ’68, tra realtà e utopie’. Sempre a proposito del cinquantenario del ’68 la Biblioteca delle Oblate esporrà libri, riviste e documenti nelle vetrine del primo piano fino al 9 dicembre. Tra i tesori nascosti da scoprire segnaliamo l’archivio della Basilica di San Lorenzo, l’istituto Gramsci Toscano e l’archivio Luciano Caruso. Tutte le informazioni su www.biblioteche.comune.fi.it
MERCATO DI NATALE IN PIAZZA SANTA CROCE
Dal 28 novembre al 20 dicembre, con orario 10-22, torna il Mercatino di Natale in Piazza Santa Croce. Una cinquantina di stand, più la casetta di Babbo Natale, porteranno a Firenze i profumi e i sapori tipici del Natale con prodotti di artigianato artistico e cibi tradizionali provenienti da tutta Europa.
MITOLOGICA, MOSTRA DI PITTURA SU MITI ED EROI.
Dal 3 dicembre al 12 dicembre la Sala Ex Leopoldine ospita, a cura della Società Artistica “La Contea del Caravaggio”, la mostra di pittura Mitologica. Si tratta di un’esposizione di ventotto opere che, a partire dalla mitologia greca fino a quella scandinava, ci guida in un viaggio attraverso il nostro ‘Io’ più antico.
EVENTO FOTOGRAFICO ALLE EX-LEOPOLDINE
Domenica 16 dicembre, presso la Sala Ex Leopoldine, piazza Tasso 7, l’Associazione ‘Nel Bello’ indice il suo primo evento fotografico “La bellezza è dentro di noi”; saranno premiate tre opere riguardanti una manifestazione organizzata in questi anni dall’Associazione. Ingresso gratuito. Per info nelbello2016@gmail.com
18 dicembre 2018
santa rosa non si vende ... anzi si rafforza Laura Piccioli
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e ne sono sentite di tutti i colori sullo stabile di Santa Rosa, adesso, dopo voci di corridoio e leggende metropolitane, si è arrivati finalmente a un punto fermo: non è in vendita. Non solo: è stato infatti presentato il progetto per un presidio Santa Rosa completamente rinnovato, attraverso una conferenza stampa alla presenza dell’assessore regionale al diritto alla salute, welfare e sport Stefania Saccardi, insieme all’assessore a welfare e sanità del Comune di Firenze Sara Funaro, e al direttore generale dell’Azienda sanitaria Toscana centro Paolo Morello Marchese, il progetto per un presidio Santa Rosa completamente rinnovato e ristrutturato. L’idea di base è ottimizzare gli spazi e rendere il complesso più efficiente. “Vogliamo fare chiarezza una volta per tutte rispetto alle voci che circolano da tempo - ha detto l’assessore Stefania Saccardi - Abbiamo detto da almeno quattro anni che il Santa Rosa non sarebbe stato venduto. Infatti: il distretto socio-sanitario non solo non sarà spostato, ma sarà implementato, con servizi destinati al quartiere e all’intera area. A breve cominceranno i lavori di manutenzione straordinaria, verrà tolto l’amianto e i pavimenti saran-
no rifatti. Ci saranno dei disagi, ma non chiuderà mai nessun servizio. Contemporaneamente - chiarisce ancora Saccardi - recupereremo il vecchio ospedale San Giovanni di Dio in borgo Ognissaanti. Ospiterà servizi, studi medici, e ci trasferi-
remo tutto l’assessorato: troviamo immorale pagare 736.000 euro l’anno di affitto per l’immobile di via Alderotti, con tanti spazi vuoti a disposizione. Con un intervento complessivo di 24 milioni di euro, lasceremo al patrimonio pubbli-
co due edifici importanti, uno dei quali di grande valore storico e artistico. Un’operazione importante di investimenti sanitari e di servizi, per la quale abbiamo lavorato costantemente con Comune, Quartiere 1 e Quartiere 4”.
Imbocco dell’Indiano, l’idea anti-traffico
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uattro rotonde, una nuova strada e la corsia finale del viadotto più larga. È l’idea per snellire il traffico tra via Pisana, via Baccio da Montelupo e il Ponte dell’Indiano. Lo studio di fattibilità è stato commissionato dal Comune e presentato ai cittadini dal Quartiere 4. “È un bel passo in avanti che semplifica quanto previsto dal vecchio accordo di programma: un progetto
realizzabile in due distinte fasi”, dice il presidente del Q4 Dormentoni. Tra gli interventi ipotizzati la creazione di una nuova strada tra via Pisana e via Baccio, all’altezza di via Frazzi, togliendo un traliccio di Terna, e un piano per cambiare i sensi di marcia e liberare dal traffico il borgo di Ponte a Greve. Presto arriverà il progetto preG.C. liminare.
lampioni e telecamere, la montagnola è più sicura
C
on trentaquattro nuovi punti luce, si è finalmente illuminata la Montagnola dell’Isolotto, donando ai cittadini maggiore sicurezza, con anche l’inserimento di telecamere di videosorveglianza. In passato, infatti, la collinetta sulle sponde dell’Arno aveva ricevuto numerose segnalazioni di degrado e pericolo da parte dei cittadini, oggi vedrà anche l’installazione nuovi giochi per i bambini. Il nuovo impianto di illuminazione, caratterizzato da una tecnologia a luce bianca a risparmio energetico, per garantire una migliore qualità della luce e percezione dell’ambiente circostante, è stato progettato e realizzato da SILFI spa ed è stato inaugurato a fine ottobre. Gli interventi hanno riguardato via Giovanni da Montorsoli e la sommità della collinetta, ma anche i vialetti pedonali di via Baccio Bandinelli e via Mortuli. L.P.
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Fannì Beconcini
P
iazza Dalmazia è tornata a nuova vita grazie alla fine dei cantieri della tramvia e alla messa in funzione della linea 3, che collega Careggi alla stazione di Santa Maria Novella. E torna a nuova vita anche il Centro Commerciale Naturale, ovvero l’associazione di esercenti commerciali della zona. Quello di piazza Dalmazia è uno dei più grandi CCN di Firenze, con circa 120 attività presenti nell’area. È attivo da circa 15 anni ma fino a un paio di anni fa versava in una situazione di quasi declino, a causa soprattutto dello stato di cantiere permanente della piazza e dei suoi dintorni. Adesso che la tramvia è entrata in funzione e la viabilità della zona è stata ridefinita, i primi ad attivarsi sono proprio i commercianti. “Quello che vogliamo è tornare ad essere una realtà viva e vissuta” racconta Stefano Decina, presidente del CCN Dalmazia da circa un anno e titolare del Pin Up Cafè: “ricordo tanti anni fa cosa è stato il nostro CCN e le tante iniziative portate avanti. L’idea è quella di riproporre quel tipo di attività e quella partecipazione. Abbiamo iniziato già questa estate con Dalmazia by Night, quattro serate all’insegna della musica e dell’intrattenimento in piazza che ci auguriamo di replicare anche nel 2019.” I progetti del CCN Dalmazia sono tanti e in continua evoluzione. Intanto, per farsi scoprire e riscoprire, il CCN ha attivato una convenzione con GEST in collaborazione con il Comune di Firenze: per tutto il mese di dicembre i vagoni della tramvia saranno rivestiti dal logo del CCN, il canguro che salta.
piazza dalmazia respira e torna a vivere
L’obiettivo è restituire la piazza ai cittadini e le proposte non mancano: all’amministrazione comunale si chiede una riqualificazione complessiva della piazza, l’armonizzazione dei banchi del mercato nelle due aree pedonali create, l’installazione di panchine e tavolini conviviali al posto delle panchine attuali rovinate, la cura del verde delle aiuole, la possibilità di installare dehors. “Per quanto riguarda la sicurezza la situazione è nettamente migliorata grazie alla nuova illuminazione e a febbraio dovrebbero arrivare anche le telecamere, c’è ancora molto da fare ma siamo fiduciosi.” conclude Decina. Che dire? Per i regali natalizi quest’anno tutti in piazza Dalmazia… preferibilmente in tramvia.
la tramvia che verrà
M
anca poco, anzi pochissimo all’attivazione della linea 2, la terza realizzata in ordine di tempo che da fine mese o al massimo a gennaio consentirà di raggiungere in poco più di 20 minuti l’aeroporto di Firenze da piazza dell’Unità passando da via Alamanni verso via Guido Monaco, percorrendo viale Belfiore, costeggiando viale Redi, attraversando tutta via di Novoli fino al tunnel realizzato per raggiungere l’aeroporto Amerigo Vespucci di Peretola. Un po’ di numeri: 5,3 chilometri, 11 fermate, 2 capolinea. F.B.
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20 dicembre 2018
affido: un’esperienza che ti cambia la vita... in meglio Lorenza Godani
I NUMERI 110 famiglie
affidatarie tra coppie e persone singole
17 nuove famiglie
inserite nel corso dell’anno 2017
13 nel primo semestre del 2018
80 i progetti di affidamento eterofamiliare in corso di cui 14 attivati nel primo semestre 2018
20 bambini
“S
e ti apri all’affido, l’affido ti apre alla vita”. Con questo slogan il Comune di Firenze ha lanciato, nel mese di ottobre, la campagna affidi 2018. L’iniziativa si è avvalsa di un’imponente campagna stampa e ci sono stati incontri formativi volti ad incentivare questa pratica e a diffondere le giuste informazioni. La campagna affidi e gli incontri tuttavia non si esauriscono col 2018 anzi, continueranno con un calendario di appuntamenti già fissati per tutto il 2019. A Firenze l’ufficio che si occupa dell’affido è il Centro Affidi e fa parte del Servizio Famiglia. Abbiamo intervistato la responsabile Sandra Di Rocco. Dottoressa Di Rocco, ci sono limiti di età per intraprendere la pratica dell’affido? “Non ci sono limiti di età per accogliere o aiutare un/a bambino/a in difficoltà. Possono diventare affidatari famiglie con o senza figli, coppie coniugate o conviventi, persone singole senza preclusioni riguardo all’orientamento sessuale, politico e religioso. Non vengono richiesti requisiti specifici, né viene cercata la famiglia ideale: ogni famiglia ha le proprie caratteristiche che possono rispondere ai bisogni di ‘quel’ bambino. Chi pensa di fare questa esperienza deve maturare una riflessione circa la disponibilità affettiva e la volontà di sostenere per
aspettano una famiglia o un single disposti ad accoglierli un periodo di tempo un bambino o un ragazzo; la condivisione di tutti i membri della famiglia nel diventare nucleo affidatario, figli compresi. Ma anche l’essere realmente consapevoli della presenza e dell’importanza della famiglia naturale nella vita del minore e la disponibilità a sviluppare un dialogo con gli operatori dei Servizi socio-sanitari nel corso di tutta l’esperienza di affido”. Prendere un bambino in affido, significa doversi assumere un impegno full time? “Assolutamente no. Ci sono varie tipologie di affido, a seconda delle necessità del minore e della disponibilità
della famiglia o del single”. Chi intraprende il percorso dell’affido, su quale sostegno può contare da parte delle istituzioni? “Il Centro Affidi del Comune di Firenze sostiene e accompagna le famiglie affidatarie durante tutta la durata del progetto, inoltre il Comune di Firenze prevede un contributo economico che varia a seconda della tipologia del progetto di affido attivato”.
Il Reporter Quartiere 1 Anno XII n. 66 del 1/12/ 2018
Per avere più informazioni c’è il sito http://servizi.comune.fi.it/servizi/ scheda-servizio/affidamento-familiare.
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Stampa Rotopress International srl Via Brecce, 60025 Loreto (AN) T.0719747511 Via E. Mattei, 106 40138 Bologna T.0514592111 Direttore Responsabile Francesca Puliti Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) T. 055 6585939 mail redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10.
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La Firenze che non ti aspetti (a fumetti) Tommaso Lanza
Monna Lisa torna a casa Nell’Agosto del 1911 Vincenzo Peruggia, un custode del Louvre, rubò la Gioconda. Due anni dopo decise di riportarla in Italia, contattò un collezionista fiorentino che lo denunciò e lo fece arrestare. Il quadro recuperato fu esposto agli Uffizi.
à Tommaso Lanza (@tommaso_ lanza_artworks) è un fumettista, illustratore e sceneggiatore fiorentino.
22 dicembre 2018
Elena Giorgi e Caterina Canneti
E
ccoci, siamo di nuovo a quel punto dell’anno in cui siamo costretti a dover rispondere alla fatidica domanda: “che cosa farai a Capodanno?”. Fra concerti nelle varie piazze, festeggiamenti al teatro e al cinema o nottate nei club fiorentini, quello che è sicuro è che Firenze offre, tutti gli anni, numerose soluzioni a questo dilemma. Ovviamente il concerto di San Silvestro in centro resta la scelta più praticata ed è per questo che noi del Reporter, abbiamo parlato con varie personalità per sapere quale sarebbe, se potessero scegliere, il loro concerto di Capodanno ideale.
CULTURA
Sogno di una notte di San Silvestro…
Simone Centinèo Attore comico e cabarettista scandiccese, autore di hit nostrane (Fi Pi Li Song) e videomaker Il concerto dei miei sogni sarebbe con Antonello Venditti, il mio cantante preferito. La playlist che consiglio? Si parte naturalmente con Antonello Venditti: Che fantastica storia è la vita, Alta marea e Lilly; poi farei un omaggio a Francesco Nuti con Sarà per te; Drake, Passionfruit; L’orchestra di Hans Zimmer, A dark night; Nicola Piovani, Buongiorno principessa; Lucio Dalla, Le rondini; Micheal Bublè, Home (lui ci sta); Ultimo, Il ballo delle incertezze; Disclosure feat Sam Smith Omen (almeno si balla). Luca Marino Consigliere al Comune di Scandicci, musicista e insegnante di percussioni, direttore dell’Orchestra Leoncavallo e dei Flam percussion, organizzatore del Concorso musicale nazionale Città di Scandicci Il protagonista del mio concerto ideale sarebbe Renato Zero. La playlist consigliata: sempre di Renato, con canzoni come Il cielo e Cercami.
Lorenzo Magherini (Maghero DJ) Appassionato di musica, animatore di nottate nei locali dell’area fiorentina (e non), presenza musicale fissa dei party anni ’90 e collaboratore di trasmissioni in radio Il mio sogno sarebbe quello di vedere gli statunitensi My Chemical Romance riuniti sul palco fiorentino, o in alternativa anche Renato Zero, ma in un concerto “danzereccio”. La playlist consigliata? Le canzoni di Young Signorino interpretate dal Renato nazionale.
a Firenze
Leonardo Gori Classe 1957, scrittore fiorentino, padre delle avventure del colonnello Bruno Arcieri Gli artisti che vorrei rivedere, in occasione del concertone del 31 dicembre, sono i Cream, con Eric Clapton, insieme alla tromba di Wynton Marsalis. Swing e rock classico, cosa c’è di meglio? Ma anche il sassofonista Kamasi Washington con la sua band. Poi i Low, con Alan Sparhawk e Mimi Parker. Oppure gli Spiritualized. La playlist consigliata: eseguite da Clapton e Marsalis, Just A Closer Walk With Thee, Ice Cream, Corrine, Corrina, ma anche Layla, naturalmente. Kamasi Washington in Clair de Lune e Change of the Guard. Dei Low, Lullaby. Degli Spiritualized, A Perfect Miracle. Luna Michele Insegnante di musica e professore d’orchestra nel panorama musicale fiorentino Sono una rockettara, quindi nel mio concerto di Capodanno ideale ci sarebbero band internazionali come i Muse e, soprattutto, gli U2. Sarebbe bello che si esibissero delle coverband di revival anni Sessanta e Settanta per far ballare il pubblico, coinvolgendolo.
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CULTURA
Dammi cinquanta minuti E ti racconto il libro della mia vita Laura Piccioli
V
isto il successo che ogni anno riscuote, è tornata per la quinta edizione la rassegna dedicata al “Libro della Vita”, l’evento promosso dal Comune di Scandicci che è stato capace di trasformare la città in un centro culturale unico, raccogliendo nell’auditorium del centro Rogers in piazza della Resistenza più di 20mila persone. Il Libro della vita ha incontrato il favore di tanti cittadini perché è una rassegna dove non si vende e non si promuove niente che non sia l’incredibile avventura della lettura e come ogni anno, anche per questa edizione, ci saranno delle novità. Oltre agli undici personaggi che narreranno per cinquanta minuti il libro che ha segnato la loro esistenza, si affiancheranno infatti anche tre appuntamenti dedicati alla Città della Vita: Raffaele Palumbo, conduttore storico e ideatore della manifestazione, racconterà la sua Napoli venerdì 25 gennaio, mentre il cantante Simone Cristicchi narrerà di Trieste sabato 2 marzo e infine il giornalista Benedetto Ferrara parlerà di Firenze venerdì 15 marzo. A raccontare in-
á Anna Bonaiuto
á Daniela Morozzi
á Federico Buffa vece il loro libro della vita, nel mese di dicembre ci saranno le attrici Lella Costa (2 dicembre) e Anna Bonaiuto che il 16 racconterà di “Il mondo di ieri: ricordi di un europeo” di Stefan Zweig. I protagonisti che si succederanno nei mesi successivi saranno: Giovanna Marini con “Le livre des
chansons” di Henri Davenson, Claudio Vercelli con “I sommersi e i salvati” di Primo Levi, Massimo Bray con “Le Mille e una Notte”, Davide Mattiello con “Guerra e rivoluzione” di Tolstoj, Marino Sinibaldi con “Don Chisciotte della Mancia” di De Cervantes, Dijana Pavlovic con “Il der-
viscio e la morte” di Meša Selimović, Federico Buffa con “Ore giapponesi” di Fosco Maraini, Claudio Bisio con “Il paradiso degli orchi” di Pennac. Il calendario è sul sito www.librodellavita.net e l’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.
...e gli eroi di carta si raccontano Matilde Bernini
C
osa chiedereste a Masha ed Orso? E che domande rivolgereste a Harry Potter? Se invece poteste trovarvi davanti al Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, cosa vorreste sapere da lei? Le interviste impossibili diventano possibili a Campi Bisenzio, grazie al progetto che riprende il nome di un programma radiofonico andato in onda sulla RAI dal 1973 al 1975 in cui uomini di cultura contemporanei fingevano di incontrare personaggi celebri di altre epoche. La regia del progetto è di Idest, la società del Comune di Campi Bisenzio attiva nei settori della documentazione, dell’editoria e dei servizi per l’informazione, per la precisione a cura di Vinicio Ongini. L’idea è semplice, ma affascinante: far vivere personaggi della letteratura infantile e giovanile, ma anche personaggi reali, della storia e della cronaca, attraverso gli occhi – e le domande - di scrittori, giornalisti, studiosi. Alla fine del percorso le interviste, con proposte di lettura sui personaggi intervistati, saranno pubblicate su LiBeR 121 (gen. 2019). Il prossimo appuntamento in calendario è per il 6 dicembre alle 17.30 alla Limonaia di Villa Montalvo con Lotta Combinaguai, sorella di Pippi Calzelunghe. Intervista Manuela Trinci, psicoterapeuta e saggista. A seguire il 10 gennaio nel Foyer del Teatrodante Carlo Monni sarà la volta di Masha e Orso, una strana coppia!, intervista di Anna Antoniazzi, docente di Letteratura per l’infanzia, Università di Genova, mentre il 24 gennaio nella saletta della sezione soci Coop Campi Bisenzio si terrò l’intervista impossibile a Malala, studentessa, premio Nobel per la pace da parte di Viviana Mazza, autrice e giornalista del Corriere della Sera.
24 dicembre 2018
Rocco Gurrieri
I
l ciclo “Solo”, ideato dal direttore artistico del Museo Novecento Sergio Risaliti racconta stavolta Piero Manzoni (fino al 13 dicembre) in un percorso monografico che raccoglie i concetti-oggetti consegnati alla storia fra il 1959 e il 1962 dal grande artista italiano “inclassificabile, capace di offrire continuamente stimoli critici”, come lo definisce il curatore della mostra Gaspare Luigi Marcone. “Il Novecento ha inizio in qualche modo con la merda” dichiara Luca Scarlini riferendosi alla pièce teatrale di Alfred Jarry che nel 1896 a Parigi presentò il suo Ubu Roi al Théâtre de L’oeuvre, dove un Ubu grottesco dalla forma a pera faceva rumoreggiare il pubblico parigino dopo l’eclatante inizio con il celebre “Merdre”. Luca Scarlini, performer, saggista, scrittore, figura fondamentale e quasi inafferrabile tanto serrata è la sua attività nella cultura italiana odierna, in occasione della mostra sul Manzoni affronta un inusuale e sublime viaggio nella storia dell’arte nella storia, per approfondire la relazione dell’arte con - appunto - il più impronunciabile dei bisogni fisiologici. Per Manzoni -spiega Scarlini- l’artista è oggetto sacro e ogni cosa che origina da lui è da considerarsi tale. Con la “merda d’artista” il concetto diviene tangibile, e le scatolette - che si dice contengano gesso, ma chi le aprirebbe? sono oggi vendute alle aste per cifre notevoli. Altri meravigliosi esempi provengono da Mary Barnes, infermiera inglese schizofrenica con i suoi “scarti d’artista” dipingeva la
CULTURA
quando l’arte nasce da un “bisogno” sua stanza in manicomio. Ma anche dalla cella di Messer Filippo il diavolino, scoperta nel 1947 presso il torrione medievale di Spilamberto. Qui il diavolino dipingeva le mura della cella con vari liquidi corporei, dopo esser stato incarcerato per aver amato e ingravidato la figlia del signore del castello. Un altro artista italiano, Osvaldo Licini, dedica svariate opere e scritti al soli-
to soggetto. Più indietro nel tempo troviamo Giambattista Tiepolo con due pulcinella e i postumi della festa degli gnocchi, sporcacciona satira settecentesca. In epoca più recente gli artisti Win Delvoye e Martin Von Ostrowski si sono cimentati con la stessa materia. “Storicamente - racconta Scarlini - la rivolta nel carcere (dirty protest) condotta da Bobby Sands e gli altri carcerati fu
un esempio eclatante come le feci potessero trasformarsi in mezzo di protesta, in questo caso contro il fascismo della prigione”. Come non apprezzare la fisicità, l’impatto primordiale, l’eterna capacità di scandalo delle feci? Prendete parte al talk al museo Novecento alle 18 del 15 dicembre e Luca Scarlini vi allieterà con il suo perfido charme e altri feroci racconti.
L’arte fa visita al pubblico (e non viceversa) L
e opere d’arte escono dal perimetro del Museo e vanno, letteralmente, a trovare il loro pubblico. È con questo spirito che nasce il progetto Outdoor, ideato dal direttore artistico del Museo Novecento Sergio Risaliti e realizzato dall’associazione MUS.E, grazie al contributo di alcuni sponsor (Apice, Magjlt e Rossella Lari). Il progetto Outdoor prevede di esporre dipinti e sculture delle collezioni novecentesche all’interno di scuole, ospedali, carceri, istituti per anziani, biblioteche, aziende e case private. L’iniziativa risponde al duplice intento di promuovere la conoscenza delle raccolte del Comune di Firenze intercettando e mettendo al centro pubblici diversi in contesti quotidiani, talvolta anche molto lontani dalla dimensione museale, e di favorire un incontro diretto con l’opera d’arte, mettendo in luce anche aspetti della sua storia ed esistenza materiale. L’esposizione, dedicata di volta in volta ad una singola opera, sarà accompagnata dalla presenza di un mediatore che presenterà l’artista e il suo lavoro. Per il 2018, in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione
del Comune di Firenze, il progetto è stato inserito nel programma Chiavi della Città prevedendo una prima fase sperimentale con il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado. Guido Bachetti
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CULTURA
“Porterò i fiorentini in Francia. E i francesi al Museo degli Innocenti” Leila Zoia
L’
Institut Français di Firenze ha una nuova direttrice. Manon Hansemann, 38 anni, laureata in architettura, ha diretto in Francia già 4 siti storici aperti al pubblico. Siamo andati a trovarla nella splendida sede di Palazzo Lenzi in piazza Ognissanti. Un doppio incarico di Console Onoraria di Francia a Firenze e Direttrice dell’Istituto, affidato ad una giovane donna…..una bella novità! “In realtà possiamo dire che la giovane età è una tradizione per l’istituto, se si pensa che colui che lo ha fondato nel 1907 aveva solo 31 anni”. La strategia per far conoscere la cultura francese in città, ci racconta Hansemann, è aprirsi il più possibile al pubblico con eventi e partnership. Si inizia 1° dicembre alle ore 16.30 con un concerto nell’ambito del festival di musica diffusa Strings City, mentre dall’11 al 16 dicembre lo spettacolo “Clyde Chabot, Sicilia”, proporrà un format particolare al Teatro Fabbrichino di Prato: una tavolata per 30 spettatori. La sua direzione presterà particolare attenzione ai giovani?”
“Il programma culturale 2019 - che è ancora in via di definizione – sarà ricco di proposte per il cinema. E’ allo studio inoltre l’iniziativa Sabato pomeriggio: Cinema + merenda, che intende promuovere la partecipazione delle famiglie con figli a partire dai 6 anni”. Data la sua formazione, la direttrice ha intenzione di dare un taglio
estetico agli eventi, con iniziative focalizzate sui beni culturali; azioni incoraggiate anche dall’Ambasciata. Senza dimenticare le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo. Ci racconta inoltre che qualche anno fa, dopo gli studi, ha lavorato per un periodo a Firenze e si è innamorata della città. Qual era, e qual è, il suo posto pre-
ferito di Firenze? “Allora, ricordo, mi piaceva tantissimo il sagrato di San Miniato, la sua chiesa e il suo cimitero. Ora ho scoperto il Museo dell’Istituto degli Innocenti con la sua bellissima terrazza e il Palazzo Davanzati dove desidero portare i miei amici quando verranno a trovarmi”.
viaggio in india al cinema, da fiume a fiume I
l “River To River”, l’unico festival in Italia dedicato interamente alla cinematografia indiana, compie 18 anni e per l’occasione dal 6 all’11 dicembre inonda la città di eventi. Ottima la qualità delle pellicole anticonvenzionali che ci raccontano l’India contemporanea sfidando i pregiudizi sociali, tra cui segnaliamo la prima nazionale di “Sir” (6/12 ore 20.30), e la commedia romantica “Manmarziyaan” (11/12 ore 20.30). Un’edizione quella di quest’anno in cui attualità e cultura pop si incontrano sotto i grandi temi delle aspirazioni di successo dei giovani e la visione dei sentimenti al giorno d’oggi. Tra le novità, una “food box” con le specialità del cibo indiano, che si potrà portare in sala per alcune proiezioni. Venerdì 7 dicembre, poi, si fa festa con il PinK Panter Bollywood dj set presso Amblè (piazzetta dei Del Bene, 7/a). Le proiezioni principali si terrano presso il Cinema La Compagnia dove, a seguire, nella serata del 14 dicembre alle ore 20, , verrà inoltre assegnato il Premio NICE (New Italian Cinema Events) Città di Firenze. L.Z.
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SPORT
Lorenzo Mossani
T
alento cristallino, mani dorate, quasi l’incarnazione dello sport: è nata infatti da due campioni di livello mondiale; predestinata a essere la numero uno. Stiamo parlando di Ofelia Malinov, classe ‘96, in questa stagione alla Savino Del Bene. “Vengo da una famiglia in cui si mangiava e poi si giocava a pallavolo – sorride Ofelia – ma i miei genitori non mi hanno mai fatto pressione. Quando hai un cognome importante, c’è la sensazione di dover assolutamente diventare forte e importante come loro, ma per me non è mai stato un peso. E’ stato uno stimolo, ma se fosse diventato solo una passione invece che un lavoro andava bene lo stesso. Vorrei sottolineare che da piccola praticavo altri sport, la pallavolo è stata una scelta successiva”. Con quale sport avevi iniziato? “Avevo cominciato con la ginnastica, il nuoto e il tennis, poi però è arrivata la folgorazione per il volley. Solo a nove anni ho scoperto la bellezza di questo sport, uno sport dove è fondamentale fare affidamento sulle compagne. E poi ho iniziato a toccare la palla, ho scoperto la complessità del gioco ed è stato amore. A quel punto ho
ofelia malinov, le mani d’argento della savino del bene
chiesto io a mio padre di iniziare a giocare”. Il momento più brutto e il più bello della tua carriera? “Il più brutto l’infortunio della passata stagione. Una frattura del calcagno della caviglia destra che mi ha lasciata tanto fuori in campionato e che poteva pregiudicarmi il sogno Mondiale. Per fortuna non
è stato così. Il più bello la medaglia d’argento conquistata. Solo ora capisco cosa abbiamo fatto, subito dopo la partita contro la Serbia avevo l’amaro in bocca: siamo state così vicine a vincere l’oro... ”. Il Premio come Miglior Palleggiatrice del Mondiale? “Merito mio ma anche di tutta la squadra e lo staff. Sicuramente mi ripaga anche di tutti i sacrifici fatti, e poi dopo un anno dall’infortunio ha avuto un sapore particolare.” Ora il tuo futuro è a Firenze, sponda Savino Del Bene: come af-
fronti questa esperienza? “Siamo un roster con tanta esperienza, puntiamo a un trofeo ma sarà difficile, ci sono altre squadre attrezzate come noi. Stiamo iniziando a conoscerci, mi trovo bene nell’ambiente, sicuramente per trovare il feeling migliore in campo ci vorrà del tempo”. Come stai affrontando questo primo periodo in Toscana? “Voglio godermi questa avventura passo dopo passo come ho fatto nel Mondiale, naturalmente gli obiettivi li conoscete tutti”.
è Il focus del benzivendolo
sotto l’albero tanti dubbi per i viola Andrea Di Salvo, mister, opinionista, speaker radiofonico e per passione benzinaio di piazza Alberti, prova a dare un giudizio su alcuni punti cardine della Fiorentina. Pioli Non riesce a trovare la quadratura del cerchio, gioca con un modulo non adatto ai giocatori che ha a disposizione, centrocampo a a cura di Lorenzo Mossani tre adattato, e si ostina a posiziona-
I giudizi di Andrea Di Salvo, la barba rossa più famosa del Franchi
re Simeone spalle alla porta. Se non trova la formula giusta, potremmo passare un brutto periodo davvero. Hugo Buon centrale difensivo, però secondo me Milenkovic è più forte, ogni tanto fa qualche svarione sulle chiusure, ha responsabilità sui pochi, per fortuna, gol presi dalla Fiorentina. Gerson Lui è un trequartista, Pioli lo adatta a centrocampo, ma si vede che non è il suo ruolo e molte volte sbaglia a coprire. Purtroppo non è giudicabile se non gioca nella sua posizione ottimale. Pjaca E’ arrivato come il giocatore
che doveva far avere alla Fiorentina uno degli attacchi più forti del campionato con Chiesa e Simeone. Per adesso a parte qualche doppio passo lento, è una delusione completa, un gol e pochi assist. Se penso che vale 20 milioni, mi vien da ridere. Lo aspettiamo da 14 partite, io boh ma anche lui mah. Mirallas L’unica domanda che mi pongo è perché lo abbiamo preso? Corre molto, ma anche lui è un giocatore che non ha dato niente, sicuramente potevamo trovare un giocatore più utile alla nostra causa. Vedremo più avanti che succede.
28 dicembre 2018
SPORT
Niccolò Dainelli
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a moda delle corse goliardiche è sempre più radicata e Firenze sta diventando un vero e proprio punto di riferimento per le corse più folli e divertenti al mondo. Al Parco delle Cascine dopo l’Halloween Run è tempo di replicare con la Babbo Running. Natale è ormai alle porte e cosa c’è di meglio di una grande parata di runners con il costume di Santa Claus? Cinque chilometri a ritmo libero e un tour in sette città italiane fino al 23 dicembre. Un evento ludico-sportivo carico di allegria, ironico e divertente, nato a Milano nel 2011 e cresciuto negli anni oltre ogni aspettativa, coinvolgendo sempre più appassionati di tutte le età, fino a diventare un autentico street show. Una festa pre-natalizia per l’intera città. L’8 dicembre la gara arriverà per la prima volta a Firenze. Quella toscana sarà la prima data del tour italiano dei Babbi Natale, che ogni anno si allarga lungo lo stivale, da Catanzaro a Novara, passando per Milano, Brescia, Como e in conclusione Bergamo, il 23 dicembre. La Babbo Running torna in Toscana dopo il successo dello scorso anno quando fece tappa a Prato. Il ritrovo è fissato alle Cascine presso il Babbo Running Village, un’area interamente
la corsa pazza dei babbi natale dedicata ai partecipanti, dove ci si potrà iscrivere e ritirare il kit gara, con dj set e speaker di Radio 101, la radio ufficiale dell’intero tour. Qui sono previste attività ludico-sportive, riscaldamento e show con ospiti e testimonial.
Il Village aprirà sabato 8 dicembre alle ore 8.30 in piazzale Kennedy, mentre la partenza è prevista alle ore 10.30. . La partenza è prevista per le ore 10.30Alla fine della corsa i partecipanti potranno riprendere le energie con un rifresco,
accompagnato da intrattenimento e animazione per i piccoli aiutanti di Babbo Natale (fino alle 13). Per info e costi visitate il sito internet www. babborunning.it o la pagina Facebook Babbo Running.
spazio IMMERSIVO delle arti della scena del corpo un progetto ts krypton | ideazione giancarlo cauteruccio e massimo bevilacqua
inizio spettacoli ore 21.30
in collaborazione con
sponsor
OPINIONI
OPI NIO NI
ICCHÉ SI MANGIA
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ICCHÈ SI DICE BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
UN CEPPO NEL CAMINO LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
FOOD REPORTER OGNI MESE IN UNA CUCINA DIVERSA A CURA DI LAURA PICCIOLI
“Ho aperto il 3 dicembre 2010, alle porte di porta SanFrediano IO Osteria Personale – racconta il proprietario Matteo Fantini – con l’obiettivo di proporre il mio modo di fare ristorazione attraverso la scelta di prodotti di stagione, di ingredienti genuini, dei sapori della tradizione. Ho scelto di raccontarli a modo mio, inserendo nei piatti questa filosofia. Cambiamo stagionalmente la nostra carta perché crediamo nell’importanza di mangiare gli ingredienti giusti al momento giusto ed è per questo motivo che abbiamo realizzato un menù di capodanno capace di far risvegliare anche i sensi più letargici. Si comincia con tuorlo d’uovo cotto a bassa temperatura, spuma di pecorino, topinambur, nocciole e polvere di funghi porcini, per poi proseguire con polpo arrostito, purea di patate e limone, crema di riso affumicato e puntarelle. Come primo piatto abbiamo pensato ad un risotto d’orzo cacio, pepe, liquirizia, maggiorana e carciofi ed in aggiunta anche dei ravioli di pollo arrostito, brodo di miso, ginger e cavolo nero. Infine un filetto di maiale con cavolfiore, rafano, verza e senape ed un sorbetto di pera affumicata, cremoso di mandorla salata, meringa al cardamomo e bergamotto. Qui un piatto diventa espressione artistica e mangiare non è un bisogno ma un’esperienza”.
Una volta allorché si giungeva all’inverno, era uso dire: “Se metti un ceppo nel camino, Natale è vicino”. La locuzione suona come un avvertimento: attenzione fa freddo, siamo al canto del fuoco a goderci il crepitar della fiamma e Ceppo - ossia il Natale per i Fiorentini - la festa più celebrata dell’anno, è ormai prossima. Parola d’ordine: “fare il giorno di notte”, cioè portare luce e calore nel cuore di tutti. A Firenze, come in gran parte d’Europa, la sera del 24 dicembre, vigilia di Natale, era diffusa l’usanza di riunirsi intorno al camino dove ardeva un bel ceppo di albero, meglio se di quercia o di olivo. Infatti, era ritenuto che più a lungo ardeva il ceppo, più si sarebbe allungata la vita di tutti i familiari raccolti attorno al suo fuoco. Il rito prevedeva che fosse il più anziano della famiglia a scegliere il “ciocco” fra i vari pezzi di legno più grossi e stagionati, che poi benediva con il segno della croce e quindi collocava fra gli alari del focolare. Nel momento in cui il ceppo – cioè la base di un albero d’alto fusto - era ben infuocato, veniva battuto con le molle o la paletta di ferro, affinché sprigionasse una gran quantità di faville, dalle quali venivano tratti i più vari auspici propiziatori. Anche Dante, nella sua Commedia (Paradiso, C. XVIII, vv. 100-102) accenna a questa emotiva superstizione quando scrive: “Poi, come nel percuoter de’ ciocchi arsi surgono innumerabili faville, onde li stolti sogliono augurarsi” All’indomani mattina del 25 dicembre veniva poi raccolta la cenere del ceppo bruciato, per essere cosparsa sui campi o nei giardini a protezione della fertilità delle colture, o conservata in casa, perché questa fosse protetta dai malanni e dai fulmini. A Firenze si usava la parola “ceppo” anche quale sinonimo di regalo, probabilmente derivato dall’abitudine di donare, nel periodo antecedente il Natale, un vero e proprio ceppo di quercia o di olivo a chi ne fosse privo, o semplicemente quale omaggio augurale. I nostri antenati chiamavano “ceppo” addirittura il Natale, come pure i regali che nell’occasione venivano donati.
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Web: artusi.net Facebook: Artusi Firenze Luciano Artusi Artusi Ricciardo La parola “ceppo”, pur avendo più significati, era però legata dal comune denominatore di “festaregalo”, tanto da poter dire che, almeno per i più piccini, non c’era Natale senza doni, se non altro rappresentati dai particolari, affettuosi abbracci della mamma, della nonna e da quelli più solenni del babbo e del nonno. Ma ceppo era anche quella piramide triangolare allungata, realizzata in legno a due, tre o quattro ripiani, ornata di pine dorate, ramoscelli d’abete, fiori di carta colorata e candeline, il precursore dell’albero di Natale, poi definitivamente sostituito con il nordico abete. Ben disposti sui piani superiori del ceppo trovavano posto i regali desiderati insieme a dolci e frutta, mentre in quello più basso della piramide troneggiava un piccolo presepe. Ai nostri giorni la moda dell’abete ci ha fatto dimenticare questo nostro ceppo, ma poiché la moda cambia e si rinnova continuamente, potrebbe anche ripetersi e far rivivere il ceppo fiorentino? Speriamo!
30 dicembre 2018
OPINIONI
ICCHÈ C’È LA CITTÀ CHE SI MUOVE E CHE SI MUOVERÀ
UNA POLTRONA PER TRE, UN NATALE DA SUPEREROI DAVIDE DEIV AGAZZI It’s that time of the year again, come dicono nella terra a stelle e strisce. Ovvero, è di nuovo Natale, con annessi, connessi e gli immancabili sconnessi, tipo il sottoscritto. Dai non fate quelle facce, che adesso la Fiorentina la comprano gli americani e ci toccherà imparare l’inglese a tutti. E giù con gli hamburger al posto del lampredotto, Mickey Mouse con la maglia di Antognoni e le cheerleader in curva Fiesole. Ma questa è un’altra storia. No scusate, ma ho talmente un’atavica avversione verso il Natale che già stavo svicolando dal tema, nel mio stesso articolo. Il Natale, quindi. Servirebbe uno di quei bignamini di sopravvivenza complottara, tipo quelli che vengono scritti per la fine del mondo o un’apocalisse zombie. Si tratta solo di sostituire i silenziosissimi e abulici non-morti con i vostri parenti ma poi i consigli per non passar a miglior vita rimangono i medesimi. Chiudersi in un bunker, molto cibo precotto, qualche copia del Reporter e tante munizioni per lo shotgun. Nel dubbio, mirate alla testa. Considerate che scrivo questo articolo a metà novembre e fuori ci sono le lucine ovunque ormai da un mese. Su Facebook già campeggiano arroganti i primi alberi di Natale. Se la soluzione drastica non fa per voi, teneri sensibiloni, ho paura che non vi rimanga che tentare la carta della riduzione del danno. Scelta passiva, ma dignitosa. Ecco, questo è esattamente l’incipit a un generico articolo sul Natale che avrei fatto fino allo scorso anno. Poi però, è successo qualcosa. E questo
ICCHÉ SI SCATTA TUTTI I COLORI DEL BIANCO E NERO
qualcosa adesso ha nove mesi, dieci quando leggerete il pezzo, è una piccola polpetta con gli occhioni che risponde al nome di Adelaide, mia figlia. E ha cambiato tutto. Incredibilmente, come mai in vita mia prima d’ora, mi ritrovo affascinato da lucine intermittenti, pacchiane candele profumate, smielatissime cartoline d’auguri che ritraggono per protagonista il mio neonato gruppo familiare, i dolci, gli abbracci ipocriti, i sorrisi di circostanza, gli ‘anche a lei e famiglia!’ di convenienza. Tutto. Quest’anno mi prendo tutto, pacchetto completo. Che non si dica che non sono un bravo babbo. La consueta depressione pre-natalizia, che ogni anno mi attanagliava fin dal primo odor di zenzero, non si è più fatta sentire. Mi ha pure bloccato su Facebook, per esser sicuri che non si abbia più niente a che fare l’uno con l’altra. La verità è che stavolta ho proprio voglia di godermela tutta, e pazienza se non è tutto oro quel che luccica, quest’anno luccicherà tutto a prescindere. Sarò il supereroe del mio stesso Natale, l’Avenger di Santo Stefano, l’X-Man sotto l’albero, creerò la mia personalissima nevicata come un novello Thor e sarò buono con tutto il vicinato manco fossi l’Uomo Ragno. Wolverine taglierà l’arrosto, quella Vedova Nera della mia compagna potrà finalmente vedere ‘Una poltrona per due’ (lo so, lo so, perdonatela, in fondo già deve sopportare me) e Hulk distribuirà i regali appena gli si sarà stappata la proverbiale vena. E Capitan America comprerà la Fiorentina ma questa, dicevamo, è un’altra storia. Tanti auguri a tutti. ps. Ciao Stan, fai buon viaggio, grazie di tutto. Il vero supereroe sei sempre stato tu. µFacebook: davide.agazzi Twitter: @deivagazzi
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PAOLO MATTEONI Abbiamo appena finito di gustarci il nostro autunno, fatto di colori caldi, di umidità, di terra che all’orizzonte spunta già Natale; che ci chiama con la sua rutilanza di lucine, palline, vetrine piene di tinte brillanti e festose e coloratissimi ammiccamenti fotografici. Bene, siamo quindi pronti. Invece no. Per questo mese mettiamo al bando i colori: parliamo di bianco e nero! In fotografia, come del resto nel cinema, la prima impressione che ci fa il bianco e nero è di uno sguardo nel passato. Il cinema, il reportage, le fotografie fino agli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso erano per forza in b/n. Si stavano sperimentando i processi a colori, che comunque rimanevano molto costosi. Oggi invece siamo abituati a ricevere informazioni visive colorate, anche di fronte alla rappresentazione della realtà, sia su carta che su uno schermo qualsiasi. Oltretutto la qualità delle immagini è ormai altissima, quindi la sua capacità descrittiva è totale. Quindi, qual è il senso oggi di scattare foto in bianco e nero? Non ci sono più limitazioni di un tempo per scattare foto a colori, quando la qualità era scarsa e il costo alto. Dunque è un fattore di scelta personale, si potrebbe dire artistica; infatti è più facile che alla foto artistica sia associato il
bianco e nero piuttosto che il colore. A una foto in bianco e nero manca il colore! Questo elemento che sembra banale è invece fondamentale. È vero che avremo meno distrazioni, ma anche meno elementi descrittivi; infatti un bianco e nero, fatto di contrasti, luci e ombre, gradazioni di grigio risulta più carico di atmosfera. Proprio perché lascia più spazio a quella che potremmo definire immaginazione. Un b/n più che descrivere racconta, con tutto il fascino del caso. Ma non basta togliere il colore. Fin dall’inizio bisogna porsi un obiettivo: la foto in bianco e nero, anche se scattata inizialmente a colori, deve essere pensata in bianco e nero. Bisogna dunque abituarsi a togliere mentalmente il colore da ciò che vediamo e concentrarci su luci e ombre. Solo così otterremo un buon risultato. Oltre alle reflex e ai vari programmi di postproduzione, tutti gli smartphone hanno opzioni e filtri per il bianco e nero; proviamo ad utilizzarli con passione. Potremmo avere delle sorprese. Se poi vogliamo di più esiste una macchina fotografica che scatta solo in bianco e nero: costa come una utilitaria e poi bisogna aggiungerci gli obiettivi. Però deve essere meravigliosa… µpaolomatteonifotografo.com Facebook: PaoloMatteoniFotografo
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